N o m e s o c i e t à · La speranza ha la statura di un bambino ... Il sole era splendente in...

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Nome società Periodico de I FIORI DE TESTA e ACOS VENETO Periodico trimestrale de I FIORI DE TESTA e dell’ACOS del Veneto - n. 4 - Dicembre 2013 La Speranza ha la statura di un bambino Cari amici di sempre: noi siamo qui, siamo arrivati in maniera semplice, molto semplice, come d’altronde Gesù bambino è arrivato nelle vostre case e nelle vostre anime. Siamo qui da poveri, ma gioiosi, sereni e felici di stare con voi. Con la cadenza costante di un orologio il natale arriva, ma il problema siamo noi che non siamo capaci di stare con i ritmi del tempo sempre ribelli e ossessivi. A volte si vorrebbe eludere, scansare ol- trepassare o ritardare il natale. Ma il nata- le c’è, ricorre inesorabile e spesso ci trova impreparati. Entrando oggi nella vostra casa, adornata di luci e colori, in punta di piedi attraverso una stampa in bianco e nero vorremmo essere capaci di testimoniarvi la nostra fatica per stare con voi. Vorremmo dire la simpatia per voi. E’ questa una lettera che ci scriviamo da amici. Noi non siamo per il natale delle luci e dei regali, siamo per un natale di senti- mento, un natale d’amore, un natale che riempie di speranza le nostre angosce. La speranza ha la statura di un bambino che nasce. La speranza di genitore, di fi- glio, di lavoro, di curare la malattia, di por- tare via solitudine e tristezza. Ecco un natale più buono, un natale che resti con noi. Sempre. Francesco Chiodin Presidente I Fiori de Testa e Acos Veneto Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 2 NE/PD

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N o m e s o c i e t à

Periodico de I FIORI DE TESTA e ACOS VENETO

Periodico trimestrale de I FIORI DE TESTA e dell’ACOS del Veneto - n. 4 - Dicembre 2013

La Speranza ha la statura di un bambino

Cari amici di sempre:

noi siamo qui, siamo arrivati in maniera

semplice, molto semplice, come d’altronde

Gesù bambino è arrivato nelle vostre case

e nelle vostre anime.

Siamo qui da poveri, ma gioiosi, sereni e

felici di stare con voi.

Con la cadenza costante di un orologio il

natale arriva, ma il problema siamo noi

che non siamo capaci di stare con i ritmi

del tempo sempre ribelli e ossessivi.

A volte si vorrebbe eludere, scansare ol-

trepassare o ritardare il natale. Ma il nata-

le c’è, ricorre inesorabile e spesso ci trova

impreparati.

Entrando oggi nella vostra casa, adornata

di luci e colori, in punta di piedi attraverso

una stampa in bianco e nero vorremmo

essere capaci di testimoniarvi la nostra

fatica per stare con voi. Vorremmo dire la

simpatia per voi.

E’ questa una lettera che ci scriviamo da

amici. Noi non siamo per il natale delle luci

e dei regali, siamo per un natale di senti-

mento, un natale d’amore, un natale che

riempie di speranza le nostre angosce.

La speranza ha la statura di un bambino

che nasce. La speranza di genitore, di fi-

glio, di lavoro, di curare la malattia, di por-

tare via solitudine e tristezza.

Ecco un natale più buono, un natale che

resti con noi. Sempre.

Francesco Chiodin

Presidente I Fiori de Testa e Acos Veneto

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 2 NE/PD

Periodico de I FIORI DE TESTA e ACOS VENETO Pagina 2

CONVEGNO 9 MAGGIO 2014

Hotel Villa Altura di Ospedaletto Euganeo (PD)

“L’ALLEANZA TERAPEUTICA E LA FAMIGLIA:

IL VALORE DI CHI ASSISTE”

Ore 9.00 Saluti: Pres. Acos Regione Veneto (Francesco Chiodin)

Delegato diocesano Pastorale della Salute (don Matteo)

Direttore distretto ULSS 17 (dott. Borin)

Ore 9.30 pres. Nazionale ACOS Mario Morello “Alleanza terapeutica un coinvolgimento in toto

con la famiglia”

Ore 10.00 Psicologa: “Difficoltà relazionale con la famiglia del malato”

Ore 10.30 Ass. Servizi Sociali: “Aspetto assistenziale sociale e di collaborazione con il volonta-

riato”

Ore 11.00 Laura Zoppini: “Quale formazione per chi assiste il malato in famiglia”

Ore 11.30 Follador Monica: ”Io madre di mia suocera”

Ore 12.00 Discussione

Ore 12.30 Pranzo

Ore 13.30 Espletamento attività congressuali

Ore 14.00 Dott. Ezio Aceti: “Mio figlio disabile”

Ore 15.00 Discussione

Ore 15.30 Role Plain “Il ritorno a casa”

Ore 17.00 Filmato “Vita è…. respirare in cielo”

Ore 17.30 Conclusioni ed ECM

Iscrizioni attraverso il sito € 8.00 iscritti ACOS - € 18.00 non iscritti

Studenti partecipazione gratis, pranzo € 10.00 Pranzo € 10.00 per tutti

Moderatore dott. Luigi Pinton - Chiesto ECM per tutte le professioni sanitarie per 75 persone.

E’ importante prenotarsi per tempo perché i posti disponibili sono limitati.

La prenotazione avviene attraverso:

mail: [email protected],

oppure FERRARETTO LUCIA cell. 3386540312 (solo dopo le ore 17.00)

Pagina 3 P e r i o d i c o d e I F I O R I D E T E S T A e A C O S V E N E T O

CONVEGNO NAZIONALE ACOS A TARANTO

La sveglia è stata molto presto: alle ore 4 di venerdì 8 novembre 2013 per essere a casa di Mario Morello alle ore 5 e qualcosa. Caffè di rito e colazione per Mario, poi verso l’autostrada per transitare con Fulvio verso l’aeroporto di Venezia. Mario, padrone della situazione, come l’avesse sempre fatto, ha infilato la macchina in parcheggio, pagato con la carta magnetica, fatto tutto per benino anche l’imbarco telematico e puntuali alle ore 7 verso Roma. Il sole era splendente in cielo, sotto di noi un tappeto di nu-vole che sembrava candida bambagia. Alle 9 aereo per Bari e alle 10.30 abbiamo atterrato. Come sempre, Mario organizzato al centesimo, ha noleggiato la vettura e ce ne siamo andati a Taranto che da Bari dista una ottantina di chilometri. Viaggio tranquil-lo, autostrada deserta. Abbiamo rimirato il paesaggio che mutava con il progredire dei chilometri: da verde e ricco di oliveti, ad arso e petroso, per poi ritornare di un verde rigoglioso. Taranto la “città dei due mari” (non sto qui a spiegarvi il perché di questo nome) ci ha accolti come una normale città, con il caos di macchine, la viabilità stretta… ma in compenso c’era la continua visione del mare. Lasciata l’autostrada ci siamo diretti in città pas-sando inevitabilmente attraverso la zona ben nota con il nome di ILVA. E abbiamo potuto ammirare la grande estensione di quell’industria, ma bbia-mo annusato anche il maleodore che c’era nell’aria, e allora i commenti si sono sprecati sulla difficoltà di sopravvivenza della popolazione, ma anche sulla necessità che hanno le persone di lavorare. Una buona pastasciutta con broccoletti ci ha sistemato lo stomaco e poi verso 14.30 ci siamo diretti verso la sede del convegno. Eravamo ospitati in un ex convento ora divenuto sede dell’università Aldo Moro, con una capa-cissima aula magna, tutta rivestita di legno. Il convegno titolava: “L’operatore sanitario: una scelta di vita a servizio della persona malata”. I saluti del presidente Mario Morello hanno aperto i lavori per lasciare poi spazio alla relazione di don Francesco Coluc-cia, Consulente ecclesiastico nazionale dell’ACOS. A seguire Vincenza Mele, professore aggregato di Bioetica all’Università Cat-tolica Sacro Cuore di Roma ha parlato riguardo a quale modello di medicina e quale modello di etica si mira nella cura della per-sona malata. Dopo la pausa sono intervenute le dottoresse Pergolesi e Mangione che hanno parlato sul perché si sceglie la professione sani-taria e sul bisogno di imparare a prendersi cura del malato- persona. La discussione si è aperta ed è stata interrotta dal tempo scaduto per avere la sala a disposizione, ma con la promessa di ripren-dere l’argomento la mattina successiva. Alla sera cena ottima presso un ristorante, tutti i convegnisti da tutta Italia assieme, per fare amicizia, conoscersi e parlarsi non senza prima avere visitato il Palazzo Comunale (mi son fatto fotografare sulla poltrona di sindaco di Taranto), altre bellezze archi-tettoniche e storiche e, dopo cena, il formoso Castello Aragonese. Al mattino del sabato il saluto del vescovo di Taranto mons. Santoro ha aperto i lavori e subito dopo il presidente nazionale Mario Morello ha introdotto i lavori, ricollegandosi alla discussione della sera precedente e dando la parola a chi aveva quesiti da porre. Mario ha poi proseguito illustrando la necessità e l’utilità dell’operatore sanitario di utilizzare tutte le risorse a disposizione per

aumentare la propria motivazione professionale riflettendo su aspetti spirituali, etici e psicologici.Il dott. Giuseppe Marcianò ha portato come esempio la sua attività di endoscopista polmonare e ha dimostrato come, volendo, si possono ridurre tempi e costi di esami e diagnosi in modo da dare risposte esaustive immediate al paziente e non farlo attendere tempi lunghi per la risposta. La padrona di casa Maria Murciano, già presidente nazionale ACOS e attuale presi-dente ACOS Puglia ha parlato del nursing transculturale e di etica dell’integrazione. Ha continuato il dottor F. Celani direttore Rischio Clinico e Igiene Policlinico A. Ge-melli di Roma sui nuovi modelli organizzativi per ridurre tempi e spese ed essere più efficienti, tesi supportate anche dalla relazione della dottoressa Stefania Cecchi diri-gente Infermieristica della ALS di Prato. Cosa portiamo via dal convegno? La necessità che ogni figura sanitaria ha di preve-nire la demotivazione professionale, gestendo il più possibile la risorsa umana sia come malati che operatori. Una realtà da tenere costantemente monitorata a salva-guardia della professionalità, mantenendo al primo posto la “persona” sia come am-malato che operatore sanitario. Alle 13.00 il convegno termina tra saluti, baci, abbracci, strette di mano con l’intenzione di reincontrarci nel 2014 (probabilmente a Roma).

Da destra: Mario Morello e Giuseppe Marcianò

La delegazione del Veneto in visita a I Sassi di Matera.

Da destra: Fulvio Gardin, Cristiana de Guilmi, Mario

Morello e Francesco Chiodin.

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I FIORI DE TESTA Direttore responsabile: Michele Santi. Direttore: Francesco Chiodin. Editrice: Associazione I

Fiori de Testa. Direzione e Amministrazione: via Papa Giovanni XXIII, n. 51 35045 Ospedaletto Euganeo (PD) cell. 333

4182345 mail: [email protected] Rivista online: www.acosveneto.it Registrazione effettuata presso il Tribu-

nale Civile di Padova il 17 luglio 2011, n. 2276. (Questo numero della rivista è composto e stampato in proprio).

Noi che avevamo preso l’aereo a Venezia, sabato sera non avevamo aerei a disposizione per il ritorno, se non alla domenica verso le ore 18.30. Allora, per non farci deprimere e per farci gustare le bellezze turistiche della zona, Maria Colamonico, irripetibile segretaria Nazio-nale ACOS, abitante a Roma ma di origine di un paese vicino a Matera, ci ha letteralmente consegnati tra le braccia della famiglia di suo fratello Pierino che ci accolti, seguiti e coccolati meglio di un genitore. Eravamo una ventina di persone: dal Veneto, dal Lazio, dalla Toscana, dalla Puglia… Delegazioni che non avevano fretta di rientrare anche perché erano in macchina. Così per farci compagnia, insieme abbiamo girato in lungo e largo per la Basilicata, dimorando presso il paese di Montescaglioso, mangia-to divinamente prelibatezze locali (orecchiette con cime di rapa, pomodori buonissimi, pecorino eccezionale, olive che non ti di-co…), ma soprattutto fantastica è stata l’accoglienza e l’amicizia, fraterni-tà e amore con cui ci hanno seguito. Addirittura domenica, di ritorno dalla visita ai Sassi di Matera, la famiglia di Pierino ci ha ospitati in casa propria per una “semplice pasta asciutta”, ma dopo la pasta asciutta è venuta fuori tanta di quella altra bontà che non ve la racconto altrimenti vi viene l’acquolina in bocca. Abbiamo stretto rapporti, amicizie, ci siamo scambiati indirizzi, intessute relazioni che come sempre hanno prodotto amicizia. Alcune persone non le vedevamo da anni. Come si stava bene assieme e che bella atmosfera. Grazie Maria Cola-monico, grazie Pierino e famiglia della caldissima accoglienza. Il viaggio di ritorno per riprendere l’aereo a Bari è stato tranquillo e grade-vole. Ma all’aeroporto la notizia triste: l’aereo non può partire perché a Roma c’è troppo vento e aperta c’è solo una pista, tutti gli aerei sono in coda per le partenze e voli in arrivo. Sostiamo, chiacchieriamo in attesa di tempi migliori. La preoccupazione era la coincidenza a Roma con l’aereo che ci doveva portare a Venezia… Comunque dopo un’ora ci imbarchiamo e quando la torre di controllo dà l’avvio si parte e… si balla. Sì, perché per quasi tutto il viaggio verso Roma le perturbazioni ci hanno fatto battere il cuore, comunque tutto è finito in gloria. A volte il convegno, Il consiglio regionale o nazionale, diventano pretesti per infuocare amicizie e conoscenze che aiutano ad andare avanti nell’associazionismo e nell’ideale prefissato. Anche questa volta l’ACOS ha aiutato e ben vengano altre occasioni, anche se il portafoglio ne risente. Ma su tutto prevale il buon senso e l’amicizia.

Eccoci di nuovo qui, poveri ma belli! Per il 2014 penso che usciremo con un giornalino molto

ridotto sia nel numero delle pagine che di numeri di edizione, perché pur partecipando a bandi

emessi da vari enti, non siamo stati finanziati.

Mica sempre si può essere fortunati!. La nostra intenzione è quella di continuare ad arrivare

nelle vostre case portando la notizia che l’Associazione è viva e vegeta e ben si dà da fare per

esercitare al meglio i compiti che il dovere associativo impone.

Il 9 maggio, in seno al convegno di Ospedaletto Euganeo, cesso la mia presidenza nell’ACOS

Veneto, perché dopo due mandati non posso più essere rieletto. Volevo lasciare al mio succes-

sore la presenza di un giornale all’altezza del merito dei numeri scorsi, ma non è stato possibi-

le. Sappia, però, che la buona volontà è stata messa tutta e che continuerò da semplice asso-

ciato a dare il mio contributo ed essere al fianco di ogni iniziativa.

Voglio anche dirgli che la generosità delle persone è tanta e che gli aiuti arriveranno. Presto!

Francesco

Francesco e Maria Colamonico