N · me tecniche mnemoniche per aiutare la mente a ricordare. ... costruzione, per permettere il...

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Tiratura: 4.600 copie Distribuzione gratuita w w w . f o r m a m e n t e . r g . i t w w w . v i v acem ent e . i t N.10 Azienda Sanitaria Provinciale n. 7 di Ragusa Comune di Ragusa Comune di Chiaramonte Gulfi GRANTAM

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N.10

Azienda SanitariaProvinciale n. 7

di Ragusa

Comune di Ragusa

Comune di Chiaramonte

Gulfi

GRANTAM

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EEnnttrraa vviivvaacceemmeenntteenneellllaa lleettttuurraa !!

Direttore responsabile: Rossana d’Ambrosio (Ordine dei giornalisti del Piemonte)

Editore: Grantam Editrice s.a.s.

Via Coazze, 11 - 10138 Torino - Tel. 011 447 12 98

Redazione: Via Coazze, 11 - 10138 Torino - Tel. 011 447 12 98

Idea, progetto e

coordinamento editoriale: Rossana d’Ambrosio

Illustrazioni: Pucci Violi, Vince Ricotta, Emanuela Carletti, Chiara Gobbo

Stampa: Sprint Grafica di Marzo G. & C.

Villaggio degli Ulivi n.37 - 97019 Vittoria (RG)

Tel. 0932 809031

Gestione del progetto a Ragusa e contatti con gli inserzionisti:

Elisa Diquattro e Simona Vitale - FormaMente Soc. Coop., Via Forlanini n.56

Ragusa - www.formamente.rg.it

Per informazioni sugli spazi pubblicitari:

[email protected]

Tel. e fax 0932 1910092

cell. 328 6953002 - 339 7613297

LLee rruubbrriicchhee ddii VViivvaacceemmeenntteedduuee ssöönnoo::

IINN PPAARROOLLAA

lessico e giochi con le parolegenitori e figliIINN FFAAMMIIGGLLIIAA

arte, creatività, leggendeIINN AARRTTEE

letture e riflessioniIINN LLEETTTTEERRAATTUURRAA

Per i numeri arretrati è possibile

contattare FORMAMENTE

iinnssiieemmee...... vviivvaacceemmeennttee

Nell’ambito del progetto “Filo diretto Comune-Scuola-Famiglia”,il 4 maggio, presso la Scuola Ecce Homo,abbiamo incontrato i ragazzi di alcune clas-si delle scuole “Paolo Vetri”, “Pascoli plessoEcce Homo” e G.B. Hodierna” (Marina diRagusa) che hanno inviato le loro propo-ste, pubblicate sull’uscita n° 9, per la tra-sformazione dell’ex Istituto Professionale diPiazza Carmine in un Centro Giovanile.

Erano presenti l’Assessore ai Servizi Sociali,Dott. Rocco Bitetti, che aveva lanciato l’ini-ziativa sull’uscita n° 8 ed il Dirigente scola-stico dell’Istituto G. Pascoli, Prof. Pitrolo, checi ha gentilmente ospitati. Abbiamo chiesto ai ragazzi che cosa a loropiace di più di Vivacemente Due. Leggeretele loro risposte nelle due pagine seguenti.Un caro saluto

Elisa e Simona

VivacementeDue Periodico registrato al Tribunale di Torino N.27 del 17.03.2008

Edizione per Ragusa N.10 Finito di stampare nel mese di Maggio 2011

Si ringraziano gli Enti patrocinanti e gli inserzionisti che rendono possibile la realizzazione di VivacementeDue

attività sportiveIINN SSPPOORRTT

ambiente, ecologia e riciclo

IINN DDIIFFEESSAA DDEELLLL’’AAMMBBIIEENNTTEE

Contattaci su FACEBOOK

profilo “FFoorrmmaa MMeennttee”

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……ee ssuu FFAACCEEBBOOOOKK pprrooffiilloo ““FFoorrmmaa MMeennttee””

NNiiccoo ccii ssccrriivvee::

ciao !!! A scuola portano sempre il vostro giornalino e io lo leggo sempre... soprattutto la poesie, chebelle!!! cmq spero che leggiate al piùpresto il mio messaggio e accetteretela mia richiesta !!!!!!!!!! bacioni NICO

MMEESSSSAAGGGGIIOO IIMMPPOORRTTAANNTTEE::

ricordatevi di usare internet sotto la super-

visione di un adulto!

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llaa tteeccnniiccaa ddeeii llooccii

La tecnica dei loci (luoghi) veniva utilizzata da molti uomini pubblici alfine di non perdere il filo del discorso nelle loro lunghe orazioni. Cicerone utilizzava il suo giardino all’apertura del discorso. Piante sta-tue e fontane servivano per offrire agganci per altri particolari da ri-cordare. Gli argomenti successivi erano associati ai successivi loci. Utilizzando questa tecinca, l’importante è avere bene in mente il per-corso che si deve seguire all’interno della domus (casa, vedi pag. seguente).

Immaginiamo che un giorno Cicerone dovesse tenere un discorso suiseguenti argomenti:11.. il combattimento dei gladiatori aattrriioo22.. la gestione delle terme vvaassccaa ppeerr ll’’aaccqquuaa33.. la prossima vendemmia ggiiaarrddiinnoo44.. il banchetto in onore di un ospite importante ttrriicclliinniioo55.. la situazione degli schiavi cceellllaa

ll’’aarrttee ddeellllaa mmeemmoorriiaa

Prima di inventare la scrittura, l’uomo era costretto a impegnarsi mol-to nella memorizzazione dei dati . Risalgono, infatti, all’antichità le pri-me tecniche mnemoniche per aiutare la mente a ricordare.Greci e romani idearono diverse tecniche e l’uso della memoria diven-ne una vera e propria arte. Marco Tullio Cicerone, il celebre oratore romano, nella sua opera “DeOratore” sosteneva che le informazioni riescano a fissarsi meglio nellamemoria se vengono associate a immagini. Questo accade perché le informazioni astratte sono più difficili da ri-cordare, mentre le immagini specie se vivide e ricche di particolarivengono registrate facilmente dal nostro cervello.

88 99

llee ccaassee ddeeii ppaattrriizzii nneellll’’aannttiiccaa rroommaa

La ddoommuuss era la tipica casa di cit-tà per i ricchi. Era costruita su unpiano o al massimo due. Dall’oossttiiuumm (soglia di ingresso),attraverso il vestibolo si accedevaall’aattrriiuumm (atrio) di forma quadra-ta, al centro del quale c’era l’im-pluvium, una vasca per l’acquapiovana raccolta grazie all’aper-tura sul tetto, il ccuummpplluuvviiuumm. Vicino all’atrio c’era il llaarraarriiuummdove si tenevano le statue deiprotettori della casa. Ai lati dell’atrio c’erano alcunestanze adibite a vario uso, tra cuile ccuubbiiccuullaa (camere da letto). In fondo all’atrio, separata soloda tendaggi c’era il ttaabblliinnuumm, os-sia lo spazio-studio del padronedove erano conservati gli archividi famiglia e dove riceveva i suoiclienti; questa stanza si affaccia-va dall’altra parte sul ppeerriissttyylliiuummcioè un giardino circondato da uncolonnato. Al peristylium si poteva accede-re, per non disturbare il padrone,anche passando dall’aannddrroonn cioèdal corridoio.Sul giardino con le colonne si af-facciavano anche:• l’eexxeeddrraa, sala con mosaici nella

quale si ricevevano gli ospiti;

• il ttrriicclliinniiuumm, sala da pranzo;• la ccuulliinnaa, cucina nella quale c’e-

ra un bancone in muratura perpreparare le pietanze che veni-vano fatte cuocere in appositipiccoli forni o sopra i bracieri;

• il bbaallnneeuuss, bagno ubicato per lopiù accanto alla cucina;

• le cceellllaaee sseerrvvoorruumm, le celle dellaservitù, stanze piccolissime peril personale di servizio.

La domus aveva un secondo ac-cesso di servizio detto ppoossttiiccuumm,posto sul retro o su un lato dellacostruzione, per permettere ilpassaggio della servitù e dei ri-fornimenti senza ingombrare l’in-gresso principale.I patrizi avevano anche una villain campagna che veniva utilizzatacome residenza estiva.

TTrriicclliinniiuumm: sala da pranzodove si mangiava distesi suappositi divani, prendendo ilcibo che era posato nei piat-ti su un tavolo centrale.

Sala da pranzo

Sala ricevimento ospiti

CucinaBagno

Porta di servizio

Vasca acqua

Spazio studio

Vestibolo

Atrio

Apertura nel tetto per la raccolta dell’acqua

Giardino conportico

Cubicula

Come si può notare da questaricostruzione della domus, tutte le finestre erano rivolteverso l’interno.

PIANTA della DOMUS

Ingresso

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llee ccaassee ddeeii pplleebbeeii nneellll’’aannttiiccaa rroommaa

L’iinnssuullaa era il tipico esempio dicasa per la plebe, nata nell’anticaRoma con la necessità di costrui-re tanto in poco spazio, visti glialti costi dei terreni. Inoltre perrisparmiare sui costi di costruzio-ne, venivano spesso impiegatimateriali scadenti per cui nonera raro che si verificassero crollio incendi.Queste case, sfruttando lo spazioin altezza raggiungevano anchecinque piani, permettendo così diospitare molte famiglie. Al piano terreno si trovavano lecosiddette ttaabbeerrnnaaee, che erano lebotteghe artigiane dove si svolge-vano varie attività e c’erano ivenditori di mercanzia.Ai piani superiori erano ubicatigli appartamenti, di varie dimen-sioni, spesso subaffittati. L’insula, al centro solitamenteaveva un cortile con un giardino,un piccolo orto e una fontana cheriforniva gli inquilini.

Le persone più ricche abitavanoai piani bassi, mentre quelle me-no abbienti ai piani più alti. Infatti, ai piani superiori manca-va l’accesso diretto all’acqua,erano più scomodi per via delle

scale e anche meno sicuri perchélontani dalle uscite nei casi di in-cendi e crolli.Il mobilio tipico della casa ple-bea, semplice ed essenziale, eracostituito da: • cassapanche, molto utilizzate

per custodire sia i vestiti che glioggetti,

• armadi, usati raramente• sgabelli • tavoli• letti che avevano per lo più pic-

cole dimensioni.

Al contrario della domus, incui tutte le finestre erano ri-volte verso l’interno, nell’in-sula le finestre erano rivolteanche verso l’esterno.

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iill ttuuoo ccooddiiccee sseeggrreettooccoonnvveerrssiioonnee ggrraaffiiccaa

1

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2 3

4 55 66

77 88 9

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77 88 9

Oltre alla tecnica dei loci, ci sono altre tecniche di memorizzazione eognuna ha una sua validità. Una tecnica molto usata in varie epoche è quella detta a “ganci” con laconversione grafica delle dieci cifre in dieci immagini che per la loro

forma ricordano la fattezza del numero.

Dovendo ricordare una data o un numerotelefonico si costruisce una storiella con isoggetti delle immagini, legandoli fra loro inmodo bizzarro. Più è strana la storia, più lanostra mente riuscirà a ricordarla.

I numeri, quindi le date e le formule, sono astratti e molto più difficili daricordare; la nostra mente ricorda meglio le immagini e ancora di piùse sono legate a emozioni come il ricordo di un profumo, di un sapore. Associando le dieci cifre ad immagini da te scelte, puoi crearti un tuo

codice segreto. Esempio: se vuoi ricordarti la combinazionedella tua cassaforte, supponiamo 561, potraivisualizzare la tua mano che si sfila il cappel-lo dalla testa e lo lancia in cima alla torre.

SOLE SALVAGENTE

TORRE CIGNO ARCO

VELA

FALCE

MANO (5 dita) CANE (4 zampe)

CLESSIDRA

CAPPELLO

SERPENTE

Completa le caselle disegnando gli ele-menti del codice da te creato.

1144 1155

mmeemmoorriizzzzaazziioonnee ccoonn llee rriimmeerriiccoorrddaarree llee ddaattee

Un’altra tecnica di memorizzazione prevede che venga associato allacifra un oggetto, in base all’assonanza del suo nome e non in base allasua forma.

zzeerroo il soldo vero

uunnoo l’orso bruno

dduuee l’asinello con il bue

ttrree la tazza di caffè

qquuaattttrroo il gatto tutto matto

cciinnqquuee le siepi propinque

sseeii i lunghi cortei

sseettttee i lampi e le saette

oottttoo il soffice piumotto

nnoovvee l’ombrello quando piove

ddiieeccii la pasta con i ceci

LESSICO

PPRROOPPIINNQQUUOO: vicino aqualcosa o a qualcunonello spazio o nel tempo.CCOORRTTEEOO: gruppo di persone che in segno diomaggio accompagnanoqlcu., folla di manifestanti.

Prova a rappresentare la data di compleanno di una persona difamiglia a te cara, così non ti dimenticherai di farle gli auguri.Prima osserva l’esempio: 44 // 33 // 11998855

Sulla base di queste immagini si può inventare una storiella buffa.C’era una volta un cane molto lunatico. Per farlo stare buono gli rega-larono una torta decorata con i fiori, ma era talmente piccolina chenon riusciva a vederla. Così decise di andare a comprarsi un paio di oc-chiali, ma nel frattempo arrivò una chiocciola che se la mangiò tutta.

Ecco rappresentata con le immagini la data della nascita dellaRepubblica: 22 // 66 // 11994466

Scrivi la data che vuoi rappresentare: ____________ Qui sotto disegna le immagini che ti aiutano a memorizzarla, poi inventa una storiella che leghi le immagini tra loro.

11771166

Il metodo narrativo lega la serie degli elementi da memorizzare inun’unica storia fluida.

Supponiamo di dover ricordare queste cose da acquistare:

• fiori per la mamma, • calzini, • frutta varia per la macedonia (importante anche il limone), • miele, • formaggio, • acqua, • sapone, • dentifricio, • spazzolino.

mmeemmoorriizzzzaazziioonnee ccooll mmeettooddoo nnaarrrraattiivvoo

Prova a inventare una storiella che unisca tutti questi oggetti da ri-cordare. Poi volta pagina e scopri la storiella inventata dalla redazione.Infine, scrivi su un foglio un’altra lista e inventa una nuova storia.

uunn ffrruuttttoo pprreezziioossoo

Il limone è importante anche nel-l’uso esterno: per disinfettarepunture di insetti, piccole ferite,morsicature e afte.

Presso i popoli antichi, il limoneveniva considerato una sorta difarmaco, prima ancora che un ali-mento. Infatti, questo frutto ha molteproprietà ed è prezioso per la di-fesa e cura della nostra salute.Innanzi tutto, contiene molta vi-tamina C che ha un’azione antin-fettiva; questo vuol direche ci protegge da spia-cevoli attacchi di agentiesterni che ci possonoprovocare raffreddori,influenze e bronchiti. Inoltre, il limone è moltoutile per combattere pro-blemi legati alla digestionecome nausea e vomito ed èanche un potente vermifugo.

Ecco come preparare un’ottima bevanda, rilassante e purificante, da gustare tiepida alla sera o fresca durante i giorni d’estate: spremere un limone e unirlo a un bicchiere d’acqua, dolcificare con uno o due cucchiaini di miele.

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Ecco la storiella che comprende tutti gli oggetti della lista della spesa.C’era una volta un lliimmoonnee che, stanco di essere sempre spremuto sullaffrruuttttaa, si nascose dentro un ccaallzziinnoo.Ma il calzino aveva odore di ffoorrmmaaggggiioo, così cercò una rroossaa profumata.La rosa aveva le spine, così cercò del mmiieellee per lenire le ferite.Il miele era molto appiccicoso, così cercò il ssaappoonnee, il ddeennttiiffrriicciioo e lossppaazzzzoolliinnoo per lavarsi. Poi, con tutta quella schiuma, dovette cercarel’aaccqquuaa per sciacquarsi.

ssttoorriiee bbuuffffee ppeerr rriiccoorrddaarree

2200 2211

ssccoouuttiissmmoo:: ss’’iimmppaarraa ddaa ppiiccccoollii aa ddiivveennttaarree ggrraannddii

Ciao a tutti piccoli lettori, noi siamo i ragazzi e le ragazzedel Clan\Fuoco Falchi Iblei delgruppo A.G.E.S.C.I. (Associazio-ne Guide E Scout Cattolici Italia-ni) Ragusa 1 e vogliamo inse-gnarvi un nuovo gioco. Propriocosì, un gioco! Quello dello scou-tismo, come tutti i bei giochi, hadelle regole che per noi sono lanostra promessa e la nostra legge.Il grande gioco dello scoutismoinizia da piccoli, più o meno allavostra età, 8 o 9 anni, e non fini-sce mai. All’inizio siamo lupetti ococcinelle e amiamo giocare, ma-gari costruendoci i giochi con lenostre mani, ascoltare bei rac-conti e divertirci nella natura, poidiventiamo grandi o almeno unpo’ più grandi... così a 11\12 annifacciamo la nostra promessascout da esploratori e da guide,ma non dimentichiamo mai il gio-co e viviamo sempre di più la fan-tastica avventura della natura,

dormiamo nei boschi,accendiamo fuochi, os-serviamo le stelle, esplo-riamo fiumi e vallate. A 16 anni inizia il Clan\Fuoco, lafascia di età dove “giochiamo loscoutismo” noi che vi stiamoscrivendo. Noi amiamo vivere lanatura in lunghe passeggiate tut-ti insieme, ma soprattutto amia-mo aiutare gli altri, noi diciamo“servire”. Un’altra cosa che piace agliscout è essere autonomi ed è perquesto che ci autofinanziamo,per non pesare sulle tasche deinostri genitori e per conquistarcida soli le cose. Per questo abbia-mo accettato la proposta di dis-tribuire “VivacementeDue”, perautofinanziarci e per fare qual-cosa di bello, cioè fare qualcosaper voi...Adesso è venuto il momento deisaluti e noi vogliamo farlo allanostra maniera: BBUUOONNAA CCAACCCCIIAA!!

P.S. Siamo sempre alla ricerca di nuovi giocatori, vi aspettiamo!

aammaarree ll’’aammbbiieennttee

Per salvaguardare l’ambiente e mantenerlo “sano” per chi verrà dopodi noi, dobbiamo adottare uno stile di vita a ““iimmppaattttoo zzeerroo”” (si defini-sce così uno stile di vita con comportamenti che non incidono negati-vamente contaminando l’ambiente o esaurendo le sue risorse). Guardando attorno a noi, si notano in molti casi tendenze positive, mapurtroppo sono ancora molte le tendenze negative.

Leggi e completa gli elenchi qui sotto, aggiungendo altre tendenzeche hai riscontrato.

Tendenze positive:

•aumento della differenziazione dei rifiuti

•aumento del riciclo

•maggiore tutela degli animali (salvare biodiversità)

•maggiore utilizzo delle fonti di energia alternativa

•maggiore consapevolezza ambientale

•più misure contro l’inquinamento

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Tendenze negative:

•forte urbanizzazione

•allargamento del buco dell’ozono

•scarsità d’acqua

•disboscamenti

•sovraffollamento

•più scorie tossiche

•incremento dei quantitativi dei rifiuti

• incremento della dimensione degli imballi

•_______________________________________________

•_______________________________________________

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iill ““ppiiccccoolloo pprriinncciippee”” aarrrriivvaa aa cchhiiaarraammoonnttee gguullffii

Un giorno un bambino chiese: «Mamma, ho sentito parlare di un postobellissimo e coloratissimo, chiamato il“Piccolo Principe”, dove dei bambini“speciali” imparano a fare cose “norma-li”. È vero? Dove si trova?» La mamma rispose che era tutto vero.Spiegò inoltre al bambino che in quelposto si trovavano delle “mamme” lequali, ogni giorno insegnano a parlare, amangiare, a camminare a tanti bambiniche, generalmente sin dalla nascita,nonriescono a farlo bene. Il Piccolo Principe accoglie bimbi diver-samente abili con difficoltà nello svilup-po, nel parlare, nel camminare, nel co-municare, nel mangiare. Bimbi ai qualibisogna insegnare tanto…I bimbi “speciali”, come piace chiamarlia noi, vengono spesso isolati dagli altriperché un po’ diversi e perché, in alcunicasi, è difficile comunicare con loro. Il Piccolo Principe è il posto dove “i pic-coli principi e le piccole principesse” sirecano, per compiere gli esercizi che so-no necessari per poter imparare a gio-care e muoversi nel miglior modo possi-bile. Anche i genitori imparano tantodagli operatori e dagli esperti che lavo-rano nei centri. Il Piccolo Principe collabora con lestrutture sanitarie e crea delle relazionicon le scuole frequentate dagli stessibambini per programmare delle attivitàda svolgere in orari diversi rispetto aquelli in cui hanno luogo le lezioni.In base alle varie “diverse-abilità” ri-scontrate in ogni singolo bambino, ilPiccolo Principe si rivolge a medici edesperti specializzati, che lavorano in

ogni parte d’Italia, al fine di formare glieducatori ed elaborare insieme a loroun piano di lavoro personalizzato perogni bambino. Inizia così un cammino al Piccolo Prin-cipe fatto di tre ore giornaliere di attivi-tà dove un operatore, con un rapportoindividuale, prende in carico un bambi-no per svolgere insieme a lui gli eserci-zi necessari ad una sua evoluzione.…e poi, nel tempo si assiste, meravi-gliati, a piccole grandi conquiste, ai lo-ro primi passi, alla loro prima parolache poi diventano due e tre, a bambiniche nascono e rinascono. Bambini cheimparano a mangiare, a leggere, a scri-vere, a comunicare, a giocare scopren-do la gioia dello stare insieme agli altri.Oggi il Piccolo Principe svolge le pro-prie attività in due sedi, a Ragusa eDonnalucata, e si sta adoperando, conl’aiuto del Comune, per far nascere unterzo centro a Chiaramonte Gulfi a ser-vizio di bambini e ragazzi residenti neicomuni montani. «Siamo contenti dell’avvio imminentedelle attività di un Centro del “PiccoloPrincipe” nella nostra città – ci diceSalvatore Nicosia, Assessore alle Politi-che Sociali del Comune di ChiaramonteGulfi –. Anche il Piccolo Principe faràparte della nostra rete di relazioni e disoggetti che, impegnata quotidiana-mente ad assistere sia chi si trova inuna situazione di svantaggio sia chi faparte di categorie sociali che necessita-no di essere assistite, trasmette indiret-tamente all’intera città i valori della so-lidarietà e della fraternità tra gli abitan-ti di questo mondo.»

Tutte le attività proposte dai centri sonovolte al potenziamento e al manteni-mento delle autonomie personali, al-l’insegnamento di abilità cognitive e diforme di comunicazione diverse dallinguaggio verbale, alla costruzione diabilità socio relazionali e motorie. L’obiettivo primario è favorire l’integra-zione sociale e migliorare la qualità divita dei bambini e delle loro famiglie.Dal punto di vista economico, i serviziofferti dal Piccolo Principe oggi, pur-troppo, sono ancora quasi totalmente acarico delle famiglie. Il Piccolo Principe è nato dall’amore dipersone che hanno creduto nella Riabi-litazione Sociale precoce del bambinocon handicap ed è cresciuto grazie alsostegno di tanti, tantissimi amici che

non hanno mai fatto sentire soli i “pic-coli principi” e le loro famiglie. L’aiuto e il sostegno di tutti permetteràdi accogliere anche famiglie con diffi-coltà economiche e donare la speranzadi un futuro migliore a tutti i bambini.

È POSSIBILE SOSTENERE LE ATTIVITÀ DEL PICCOLO PRINCIPE MEDIANTE:• Destinazione del 5X1000 al Piccolo PrincipeSenza alcun costo aggiuntivo, firmando nell’apposito spazio del modello della Dichiarazione deiredditi ed inserendo il Codice Fiscale 92024810886, si può scegliere di destinare il 5x1000 aibambini diversamente abili del Piccolo Principe.• Donazione di un contributo con versamento su:- C/C postale n. 68511849- C/C bancario (Sede di Ragusa) IBAN: IT 58 I 01020 17011 000300706929- C/C bancario ( Sede di Donnalucata ) IBAN: IT 45 X 05036 84520 000211184349Causale di versamento: Donazione a favore di Piccolo Principe OnlusLe liberalità erogate a favore di Onlus sono deducibili nella misura prevista dall’art.14 del D.L. 14 Marzo 2005 n.35.

SEDI OPERATIVE:• RagusaVia Stesicoro n.23 - Tel./Fax 0932-686751 - Cell. [email protected]• Donnalucata( Scicli)Via S Allende s.n. presso i locali dell'Istituto Comprensivo “Elio Vittorini” - Donnalucata – Scicli Tel/Fax 0932 937604 – [email protected]• Chiaramonte Gulfi (prossima apertura)Via S.Teresa n.3

22552244

mmaannggiiaarree ssaannoo

Federico è un bambino tanto goloso. È ghiotto di patatine, cioccolata e dolci di ogni tipo.La mamma glielo ripeteva spesso: “Non devi esagerare, bambino mio,altrimenti poi starai male!”Così, dopo una brutta indigestione, Federico è dovuto andare dal dot-tore per i forti dolori all’addome. Il pediatra l’ha visitato bene e gli ha prescritto una tisana per il mal dipancia. Poi, gli ha spiegato che il pancino è suo e che deve imparare arispettarlo. “Bisogna mangiare un pochino di tutto evitando, però, i ci-bi pesanti e le grandi quantità di dolci. Questo anche per la salute deidenti!” ha detto il dottore a Federico.Anche alla mamma ha dato un consiglio: nel frigo e nella dispensa nonbisogna tenere troppe ghiottonerie, ma principalmente cibi genuinicome, per esempio, frutta, verdura e cereali.I gusti vanno educati e bisogna imparare a mangiare nel modo giusto!!!Ora, nel frigorifero a casa di Federico, c’è la frutta, la verdura, il latte, gli yogurt,il roastbeef...Federico è un po’ triste, ma si sta già abituando a rinunciare a tanti “pasticci” e a mangiare in modo più sano.Ora, anche la sua mamma è moltopiù contenta e lui sta imparando che anche i cibi genuini sono prelibati e hanno un ottimo sapore!

Messaggio promozionale

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ppeerrccoorrssii ccrreeaattiivvii

uunn’’iinntteerreessssaannttee aalltteerrnnaattiivvaa

ppeerr ii rraaggaazzzzii ddii rraagguussaa

La Cooperativa Sociale Educeree l’Assessorato ai Servizi Socialidel Comune di Ragusa hanno da-to vita a “PERCORSI CREATIVI”,un progetto della durata di dueanni, per ragazzi di età compresatra gli 11 e i 17 anni residenti nelterritorio di Ragusa. Realizzato in quartieri con carentiattrattive e opportunità di svagoper giovani, si prefigge obiettividi crescita, integrazione sociale eprevenzione del disagio giovani-le, tramite l’animazione culturalee la promozione di percorsi edu-cativi.

Il progetto prevede l’attivazionedi corsi gratuiti di: • cortometraggio, • fotografia,• fumetto. I corsi saranno tenuti da profes-sionisti specializzati che, tra-smettendo ai ragazzi il loro sa-pere e le tecniche acquisite sulcampo, tramite lezioni teorico-pratiche, consentono di svilup-pare e potenziare la creativitàdei partecipanti. A tali laboratorisi affiancano attività ludico-spor-tive gestite da animatori e fina-lizzate a creare occasioni di in-contro per favorire processi disocializzazione e stimolare unasana crescita educativa.

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Percorsi radiosi.Appuntamento con Irene.

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Per informazioni: Tel. 0932 1910092 - 339 7613297 -328 6953002

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