N° 48 Newsletter UTUNNO La croce gerusalemme · 2020. 12. 11. · II Newsletter N° 48 - AUTUNNO...

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www.oessh.va N° 48 AUTUNNO 2017 @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani La croce di gerusalemme Newsletter I l Beato John Henry Newman ci predispone accuratamente l’animo al tempo liturgico dell’Avvento: “L’anno è trascorso lentamente: primavera, estate, autunno… ogni stagione si è avvicendata e ha offerto il meglio di sé, ma ora la fine è quasi giunta. Tutto è passato e finito, tutto viene meno... L’austero clima che sta per arrivare – sebbene gravoso al corpo – si intona con i nostri cuori ed è accettabile. Così l’anima si proietta verso il futuro, rallegrandosi per la nuova terra e i nuovi cieli che verranno. Questi sono i sentimenti degli uomini di fede che attendono fervidamente l’Avvento di Cristo”. Grazie a Maria e Giuseppe, ai Pastori e ai Magi, la razza umana vide per la prima volta Dio in volto. In passato, “Avvento” era sinonimo della “Venuta” di Cristo, il giorno di Natale. Con il tempo, la portata del mistero si è ampliata, includendo la preparazione al Natale e alla sua “Venuta Finale” nel Giorno del Giudizio. Non vi è modo migliore di avvicinarsi a questi misteri che celebrando ciò che è così centrale nella nostra Fede, la sua sacramentale Venuta nell’Eucarestia, alla quale dovremmo ugualmente prepararci. Attraverso il Sacramento della Penitenza, possa ciascuno di noi affidare a Gesù che perdona “quanto è passato e finito e quanto viene meno”, mentre attendiamo con fervore l’Avvento di Cristo e la nuova speranza che porta questo Natale. Edwin Cardinale O’Brien La riflessione del Gran Maestro Durante il suo viaggio ufficiale in Terra Santa, il nuovo Governatore Generale ha ricevuto in regalo, da parte dei sacerdoti del Patriarcato Latino di Gerusalemme, un’icona di Nostra Signora di Palestina. Benedetta al Santo Sepolcro nella festa di Nostra Signora dei Dolori, è stata posta sull’altare nella basilica di San Pietro il giorno della Messa in onore della Beata Vergine Maria Regina di Palestina, celebrata il 25 ottobre dal Gran Maestro dell’Ordine presso la tomba dell’apostolo Pietro, alla presenza dei membri del Gran Magistero (vedi pag. IX). In questo momento in cui camminiamo verso il Natale, chiediamo al Signore la grazia di vivere questa attesa insieme alla Vergine Maria, illuminati dalla sua fede profonda e dalla sua speranza vittoriosa, in un amore rinnovato per la Chiesa di Cristo e per la Terra Santa.

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N° 48 AUTUNNO 2017

@granmagistero.oessh @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani

La crocedi gerusalemme

Newsletter

Il Beato John Henry Newman ci predispone accuratamente l’animo al tempo liturgicodell’Avvento:

“L’anno è trascorso lentamente: primavera, estate, autunno… ogni stagione si èavvicendata e ha offerto il meglio di sé, ma ora la fine è quasi giunta. Tutto èpassato e finito, tutto viene meno... L’austero clima che sta per arrivare –sebbene gravoso al corpo – si intona con i nostri cuori ed è accettabile. Cosìl’anima si proietta verso il futuro, rallegrandosi per la nuova terra e i nuovicieli che verranno. Questi sono i sentimenti degli uomini di fede cheattendono fervidamente l’Avvento di Cristo”.

Grazie a Maria e Giuseppe, ai Pastori e ai Magi, la razza umana vide per la primavolta Dio in volto. In passato, “Avvento” era sinonimo della “Venuta” di Cristo, il giornodi Natale. Con il tempo, la portata del mistero si è ampliata, includendo la preparazioneal Natale e alla sua “Venuta Finale” nel Giorno del Giudizio.

Non vi è modo migliore di avvicinarsi a questi misteri che celebrando ciò che è cosìcentrale nella nostra Fede, la sua sacramentale Venuta nell’Eucarestia, alla qualedovremmo ugualmente prepararci. Attraverso il Sacramento della Penitenza, possaciascuno di noi affidare a Gesù che perdona “quanto è passato e finito e quanto vienemeno”, mentre attendiamo con fervore l’Avvento di Cristo e la nuova speranza cheporta questo Natale.

Edwin Cardinale O’Brien

La riflessione del Gran Maestro

Durante il suo viaggio ufficiale in Terra Santa, ilnuovo Governatore Generale ha ricevuto in regalo,

da parte dei sacerdoti del Patriarcato Latino diGerusalemme, un’icona di Nostra Signora di

Palestina. Benedetta al Santo Sepolcro nella festadi Nostra Signora dei Dolori, è stata posta sull’altare

nella basilica di San Pietro il giorno della Messa inonore della Beata Vergine Maria Regina di

Palestina, celebrata il 25 ottobre dal Gran Maestrodell’Ordine presso la tomba dell’apostolo Pietro, allapresenza dei membri del Gran Magistero (vedi pag.IX). In questo momento in cui camminiamo verso il

Natale, chiediamo al Signore la grazia di viverequesta attesa insieme alla Vergine Maria, illuminati

dalla sua fede profonda e dalla sua speranzavittoriosa, in un amore rinnovato per la Chiesa di

Cristo e per la Terra Santa.

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II N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Il centenario della Congregazione per leChiese Orientali – di cui è membro il car-dinale Edwin O’Brien, Gran Maestro del-

l’Ordine del Santo Sepolcro – è coinciso conil centenario del Pontificio Istituto Orientale.In quest’occasione, lo scorso 12 ottobre, il Pa-pa ha concelebrato una messa con i Patriar-chi orientali nella basilica di Santa MariaMaggiore a Roma. Mons. Pierbattista Pizza-balla, Amministratore Apostolico del Patriar-cato Latino di Gerusalemme, anch’egli mem-bro della Congregazione per le Chiese orien-tali, era ugualmente presente. Ricordando ilcontesto della creazione della Congregazione

ad opera di Benedetto XV, durante la PrimaGuerra Mondiale, il Santo Padre ha riflettutosu come l’attuale guerra mondiale “a pezzi”abbia raggiunto i cristiani delle Chiese orien-tali provocando una diaspora di sempre mag-giori dimensioni. Papa Francesco ha invitatoa continuare a pregare per i nostri fratelli esorelle di queste Chiese, obbligati ad abban-donare le terre bibliche dei loro antenati.

«Questo fa sorgere tante domande, tanti“perché”», ha sottolineato commentando laprima lettura (Malachia 3,13-20a) nella qualeil popolo si domanda perché troppo spesso imalvagi restano impuniti. «Quante volte an-

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Pregare con il Papa peri cristiani delle Chiese orientali

L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

s o m m a r i o

IMPRESSUM GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

PREGARE CON IL PAPA PER I CRISTIANIDELLE CHIESE ORIENTALI II

IN CAMMINO VERSO LA PIENA COMUNIONETRA TUTTI III

FRA GERUSALEMME E ROMA IV

LE VISITE DEL GRAN MAESTRO VIL PRIMO INCONTRO REGIONALE DELLE

LUOGOTENENZE DELL’ORDINE NEI PAESIDEL SOL LEVANTE VI

UN PELLEGRINAGGIO IN BICI PER AIUTARE ALEPPO VIIILA FESTA DI NOSTRA SIGNORA DI PALESTINA

E LA RIUNIONE DEL GRAN MAGISTERO IX

LA VISITA UFFICIALE DEL NUOVO GOVERNATOREGENERALE DELL’ORDINE IN TERRA SANTA XII

TEMPO DI CAMBIAMENTI PER IL VICARIATOSAN GIACOMO XX

800 ANNI DELLA PRESENZA FRANCESCANAIN TERRA SANTA XX

FESTEGGIANDO LA MEMORIA LITURGICADEL BEATO BARTOLO LONGO XXII

LA LUOGOTENENZA PER IL PORTOGALLORACCONTA UN’ESPERIENZA DI SERVIZIOE PREGHIERA CON I GIOVANI XXII

LA CHIUSURA DEL CENTENARIO DELLEAPPARIZIONI DELLA MADONNA DI FATIMAA ROMA XXIII

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che noi facciamo questa esperienza?», hachiesto il Papa prima di dare una risposta:«Dio non dimentica i suoi figli, la sua me-moria è per i giusti, per quelli che soffro-no, che sono oppressi e che si chiedono“perché?”, eppure non cessano di confida-re nel Signore».

Il Santo Padre ha anche indicato la pre-ghiera come migliore mezzo per farsiascoltare da Dio, precisando come prega-re sia un atto di affidamento. «L’uomobussa con la preghiera alla porta di Dioper chiedere una grazia. E lui, che è Pa-dre, mi dà quello e di più: il dono, lo Spi-rito Santo», ha insistito Francesco, assicu-rando a tutti che questo perseverante im-pegno spirituale porterà i suoi frutti atempo debito.

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Durante il suo incontro con il Patriarcagreco-ortodosso di Gerusalemme,Teofilo III, lo scorso ottobre a Roma,

Papa Francesco ha indirizzato un pensieroparticolare a tutti i membri delle diverse co-munità cristiane della Terra Santa, auguran-do «che siano sempre riconosciuti come fa-centi parte integrante della società e che, co-me cittadini e credenti a pieno diritto, appor-tino, senza mai stancarsi, il proprio contribu-to per il bene comune e per la costruzionedella pace, impegnandosi ad essere arteficidi riconciliazione e di concordia». Il SantoPadre ha ricordato la sua sosta di preghieranell’edicola del sepolcro vuoto, nel maggiodel 2014, esprimendo la sua gioia per il re-cente restauro di questo luogo molto santo.«Mi rallegro del fatto che il Patriarcato gre-co-ortodosso di Gerusalemme, il Patriarcatoarmeno di Gerusalemme e la Custodia fran-cescana di Terra Santa abbiano lavorato in-sieme con ottima intesa per raggiungere que-sto traguardo», ha dichiarato il Papa, ringra-ziando vivamente il Patriarca Teofilo III per

il suo impegno e riaffermando il suo deside-rio sincero a «progredire nel cammino versola piena unità tra tutti».

In cammino versola piena comunione tra tutti

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Il Santo Padre mentre scambia il segno della pacecon il cardinale Leonardo Sandri durante la messadello scorso 12 ottobre in occasione del centenariodella Congregazione per le Chiese Orientali e delPontificio Istituto Orientale.

Un avvenimento di grande respiro ecumenico edi primaria importanza per i cristiani in TerraSanta: l’incontro a Roma di Papa Francesco conil Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme,Teofilo III.

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A più di 50 anni dalla dichiarazioneconciliare Nostra Aetate – documentoche ha segnato una svolta importante

nelle relazioni fra cattolici ed ebrei – la Con-ferenza dei rabbini europei e il Consiglio rab-binico d’America hanno consegnato a PapaFrancesco alla fine del mese di agosto 2017un documento intitolato “Fra Gerusalemme eRoma” che vuole essere una risposta ufficialeda parte di queste due grandi realtà del mon-do ebraico. Sicuramente, è stato necessariodel tempo per elaborare una risposta alla No-stra Aetate anche perché, come ricorda il do-cumento, «inizialmente, molti leader ebreierano scettici sulla sincerità delle aperturedella Chiesa verso la comunità ebraica, acausa della lunga storia di antigiudaismo cri-stiano».

Il documento sottolinea come Nostra Aeta-te, oltre a portare avanti un’attenta analisi intermini religiosi del rapporto della ChiesaCattolica con il mondo e le comunità ebrai-che, abbia «aperto la strada all’instaurazionedi piene relazioni diplomatiche con lo Stato diIsraele da parte del Vaticano nel 1993». Su

questa scia, continuano ancora oggi ad incon-trarsi rappresentanti della Santa Sede e delloStato di Israele per raggiungere un Accordobilaterale come quello che è stato già siglatocon lo Stato della Palestina.

Il testo continua insistendo sull’importanzadelle azioni congiunte al di là delle chiare dif-ferenze: «le differenze dottrinali e la nostracapacità di capire veramente il significato e imisteri della fede dell’altro non possono osta-colare il cammino della nostra pacifica colla-borazione per il miglioramento del nostromondo comune e della vita dei figli di Noé».

Nel suo discorso alla delegazione che gliha presentato il documento, Papa Francescoha invitato a continuare sulla strada della co-noscenza reciproca e dei legami di amicizia,terminando – prima di fare gli auguri per ilnuovo anno ebraico – con queste parole: «Ètanto importante questo: possa l’Eterno bene-dire e illuminare la nostra collaborazioneperché insieme possiamo accogliere e attuaresempre meglio i suoi progetti, “progetti di pa-ce e non di sventura”, per “un futuro pienodi speranza” (Ger 29,11)».

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IV N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Fra Gerusalemme e RomaRabbini europei ed americani presentano a Papa Francesco

un documento sulla relazioni fra ebrei e cattolici

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Dopo aver celebrato le ceri-monie di Investitura a LaValletta (Luogotenenza per

Malta) il 22-23 settembre e a Bor-deaux (Luogotenenza per la Fran-cia) dal 29 settembre al 1° ottobre,il Gran Maestro, cardinale EdwinO’Brien, si è recato il 20 e 21 otto-bre a Echternach per l’Investituradella Luogotenenza per il Lussem-burgo.

Pochi giorni dopo, i membri delGran Magistero si sono ritrovatia Roma per la loro consueta riunio-ne autunnale presieduta da SuaEminenza. La riunione del GranMagistero è stata anche l’occasioneper celebrare insieme una dellepiù importanti feste dell’Ordine, lafesta della Beata Vergine MariaRegina di Palestina, per la quale ipiù cari amici dell’Ordine del San-to Sepolcro si sono uniti attorno alGran Maestro presso il Palazzo del-la Rovere, sede del Gran Magisteroa pochi passi dalla Basilica di SanPietro a Roma nella quale la matti-na del 25 ottobre è stata celebratala messa in onore della Patronadell’Ordine.

Alla fine del mese di ottobre, ilCardinale O’Brien è tornato negliStati Uniti per celebrare l’Investitu-ra della Luogotenenza USA MiddleAtlantic a Baltimora, diocesi dellaquale il Gran Maestro fu l’arcive-scovo prima di essere chiamato aRoma per dirigere l’Ordine del Santo Sepol-cro.

Gli ultimi appuntamenti dell’anno vedo-no il Gran Maestro impegnato in Europa e

America Centrale per presiedere le cerimo-nie di Investitura dei nuovi membri dell’Or-dine: a Gibilterra (18-19 novembre) e Mexi-co City (1° dicembre).

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

Gli atti del Gran Magistero

le visite del gran maestro

Una quarantina di nuovi membri dell’Ordine del SantoSepolcro hanno ricevuto l’Investitura il 30 settembre aBordeaux, fra cui il cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovodella diocesi che ha accolto queste celebrazioni dellaLuogotenenza per la Francia. Varie centinaia di Dame e diCavalieri si sono riuniti attorno al cardinal Edwin O’Brien,Gran Maestro dell’Ordine, e a Mgr. Bernard-Nicolas Aubertin,attuale responsabile della Luogotenenza.

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Il primo incontro regionale dei Luogote-nenti e dei Delegati Magistrali della re-gione che va dal Sud Africa fino alla

Nuova Zelanda, passando per l’Australia, leFilippine, Guam e Taiwan, si è tenuto a Sid-ney, in Australia, il 28 luglio 2017.

All’incontro hanno partecipato i Luogote-nenti delle Filippine, di Australia Queen-sland, Australia New South Wales, AustraliaVictoria, Australia del Sud e Australia Occi-dentale, il Delegato Magistrale della NuovaZelanda e un rappresentante da Taipei, Tai-wan. Purtroppo i responsabili di Guam e delSudafrica non sono riusciti ad essere presen-ti. Riprendendo le parole del messaggio indi-rizzato dal Gran Maestro ai partecipanti alritiro: «Questa riunione è un segno del raf-forzamento crescente del nostro Ordine nel-

la vostra vasta regione del mondo – la primaad accogliere l’alba del nuovo giorno». Sitratta infatti di una regione ben ampia.

Settanta Cavalieri e Dame hanno parteci-pato all’evento. A causa delle grandi distan-ze, gli incontri regionali sono davvero eventispeciali. L’incontro è iniziato con una pre-ghiera alla Beata Vergine Maria Regina di Pa-lestina, dopo la quale è stata letta e distribui-ta una lettera giunta da parte del Governato-re Generale Leonardo Visconti di Modronenella quale esprimeva il suo sostegno spiri-tuale e personale e faceva arrivare i suoi mi-gliori auguri per questo primo incontro re-gionale. Sono state dunque riprese le minutedella precedente riunione che aveva vistocoinvolti solo i Luogotenenti australiani e siè discusso di alcune questioni che non erano

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VI N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Il primo incontro regionaledelle Luogotenenze dell’Ordine

nei paesi del Sol Levante

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state inserite all’ordine del giorno. Abbiamo affrontato gli argomenti previsti

per la discussione, in particolare la formazio-ne dei nuovi membri, e abbiamo convenutoche un obiettivo importante per il futuro èl’elaborazione di un programma di formazio-ne per futuri Luogotenenti. Si prevede diportare possibili candidati alle prossime riu-nioni per favorire la loro formazione.

Ci si è anche resi conto che le attività spi-rituali delle singole Luogotenenze sono simi-li e vanno dalle messe mensili con un suc-cessivo incontro fraterno ai seminari annua-li, nei quali si invitano dei relatori, o alle riu-nioni generali annuali. In alcune Luogote-nenze è stata anche istituita la pratica di pre-gare insieme il Rosario alla fine della Messa.

Abbiamo anche considerato alcuni mezziper accrescere le donazioni che sono ritarda-te in modo significativo in Australia a causadella mancata possibilità di detrazione fisca-

le. Ci siamo anche confrontati riguardo a co-me attrarre membri più giovani e all’impor-tanza di sviluppare il settore della comunica-zione. A livello locale, alcune Luogotenenzepubblicano trimestralmente o mensilmentenewsletter di buona qualità.

L’idea di un progetto di solidarietà a van-taggio della Terra Santa unificato per le cin-que Luogotenenze australiane potrebbe darenuovo impulso ai membri e portare ad unacrescita nel livello delle donazioni. Si è mo-strato un certo interesse riguardo ai centri diaccoglienza diurni per i figli dei lavoratoristranieri in Israele e per i progetti a sostegnodei rifugiati cristiani, in particolare in Gior-dania. Questa idea verrà ripresa e discussain maniera più approfondita. Tutti sono ri-masti favorevolmente colpiti dal progettoportato avanti dalla Luogotenenza per le Fi-lippine che sostiene la presenza di un sacer-dote ad Amman, in Giordania, a servizio del-

la comunità di lavoratori migranti fi-lippini.

In vista della visita del Gran Mae-stro in Australia e Nuova Zelandache è prevista per settembre 2018, iLuogotenenti australiani si incontre-ranno a Perth, Australia Occidentale,alla fine di aprile 2018. Abbiamoscelto di continuare ad organizzareun incontro regionale ogni anno, co-me accade in Europa e in Americadel Nord.

All’incontro dei Luogotenenti è se-guito un ritiro.(1) Sia l’incontro che ilritiro hanno avuto un riscontro moltopositivo e si prevede di organizzareun ritiro nazionale australiano del-l’Ordine circa ogni due anni, con ilprossimo nel 2019.

Paul BartleyVice Governatore Generale per l’Asia

e il Pacifico

(1) Troverete un resoconto del ritironella rivista annuale dell’Ordine la cuiuscita è prevista per la primavera 2018.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

Durante il fine settimana dal 28 al 30 luglio 2017, il vescovoGiacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale perGerusalemme, ha predicato un ritiro per i membridell’Ordine. Questi tre giorni hanno dato la possibilità diriflettere profondamente su cosa significhi essere Cavalierie Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro. Mons. Marcuzzoha insistito particolarmente sull’importanza dellaResurrezione, sulla necessità di passare attraverso laCroce per sperimentare una nuova vita in Cristo e sullaspeciale vocazione dei membri dell’Ordine che hanno unlegame diretto con la Terra Santa.

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Frank Hearns, Commendatore con Plac-ca dell’Ordine del Santo Sepolcro, èmembro della Luogotenenza per l’Ir-

landa dal 2001. Durante la sua carriera mili-tare ha fatto parte di tre missioni di pacedelle Nazioni Unite in Medio Oriente e, frail 1970 e il 1972, Frank e sua moglie Marga-ret hanno vissuto a Gerusalemme da dovehanno spesso visitato la Siria. La triste situa-zione in Siria e la violenza devastante che hacolpito la città di Aleppo ha toccato profon-damente questa coppia e la convinzione chepiangere per i bambini di questa città nonfosse più sufficiente ha spinto Frank Hearns,Seamus Greenan e sua moglie Nurse MagsGreenan – accompagnati da Martin e TerryTreacy che guidavano la macchina di soste-gno – a intraprendere un pellegrinaggio inbici da Dublino a Roma con l’obiettivo diraccogliere 100.000 € per questa causa. En-trambi gli obiettivi della loro missione sonostati raggiunti: grazie alla generosità deimembri della Luogotenenza e di altri amicipiù della cifra sperata è stato inviato ai fratifrancescani e alle suore carmelitane di Alep-

po e il 28 giugno i tre ciclisti hanno raggiun-to Roma dove sono stati accolti dal GranMaestro, cardinale Edwin O’Brien, durantel’incontro dei Luogotenenti europei che han-no potuto intrattenersi in maniera informalee condividere un pasto con questi generosied audaci pellegrini

Un pellegrinaggio in biciper aiutare Aleppo

I ciclisti irlandesi accolti la scorsa estate aPalazzo della Rovere, a Roma, dal GranMaestro.

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VIII N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Nella serata del 24 ottobre, vigilia dellafesta di Nostra Signora di Palestina, ilcardinale Edwin O’Brien – circonda-

to dai membri del Gran Magistero – ha con-segnato il più alto riconoscimento dell’Ordi-ne, il Collare, al nuovo Governatore Genera-le, l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Mo-drone. Monsignor Antonio Franco ha ricevu-to dalle mani del Gran Maestro la decorazio-ne di Cavaliere di Gran Croce e la Palmad’oro di Gerusalemme, nonché il decreto conil quale è ormai nominato Assessore d’Onoredell’Ordine. Il Gran Maestro ha anche confe-rito la Palma d’oro di Gerusalemme al pro-fessore Giuseppe Dalla Torre del Tempio diSanguinetto, Cavaliere di Collare, nominan-dolo Luogotenente Generale d’Onore.

La mattina del giorno dopo, 25 ottobre,per celebrare liturgicamente la Patrona del-l’Ordine, il cardinale O’Brien ha presiedutouna Messa presso la tomba dell’apostolo Pie-tro, alla presenza di tutti i partecipanti alla

riunione d’autunno del Gran Magistero cheportavano nei loro cuori le intenzioni di pre-ghiera degli abitanti della Terra Santa.

Durante questa messa, concelebrata inparticolare da Monsignor Pierbattista Pizza-balla, Amministratore Apostolico del Patriar-cato Latino di Gerusalemme, il Gran Maestroha invitato i membri del suo consiglio supre-mo a non perdere di vista la Gerusalemmeceleste che si costruisce principalmente gra-zie alla santità di ciascuna “pietra vivente”,essendo tutti i battezzati chiamati a una mis-sione precisa nel vasto piano di Dio dove cia-scuno ha il suo posto. Nel tardo pomeriggio,il cardinale O’Brien ha ricevuto nei salonidel Palazzo della Rovere i suoi ospiti, al pri-mo rango dei quali il cardinale Pietro Paro-lin, Segretario di Stato.

Durante questi due giorni di fraternità edi raccoglimento, i membri del Gran Magi-stero hanno lavorato a partire da un ordinedel giorno molto denso.

Il Governatore Generale ha all’inizio con-

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

La festa di Nostra Signora di Palestinae la riunione del Gran Magistero

Il cardinale O’Brien insieme all’Assessored’Onore, al Luogotenente Generale d’Onore e alnuovo Governatore Generale, tutti e tre da luidecorati durante la recente riunione del GranMagistero.

Durante la sessione autunnale del GranMagistero, il Gran Maestro ha presieduto lamessa sulla tomba dell’apostolo Pietro, nelgiorno della festa di Nostra Signora di Palestina,patrona dell’Ordine del Santo Sepolcro.

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diviso la sua esperien-za del viaggio ufficialein Terra Santa che haeffettuato alla fine del-l’estate, felicitandosidell’accoglienza riser-vata dalla nuova équi-pe pastorale e ammi-nistrativa organizzatada Monsignor Pierbat-tista Pizzaballa. I sor-risi sui visi dei giovaniincontrati hanno raf-forzato la sua volontàdi impegnarsi per svi-luppare l’azione del-l’Ordine al servizio del dialogo e della convi-venza in Terra Santa. Il Governatore Genera-le Visconti di Modrone ha espresso il suo de-siderio di stabilire delle priorità e di favoriredelle sinergie, come anche di visitare tutte leLuogotenenze durante il suo mandato, met-tendo l’accento sull’importanza di curare laformazione dei nuovi membri.

Mons. Pizzaballa, da poco più di un annonelle sue funzioni, ha condiviso alcune im-portanti novità, fra cui la creazione di unnuovo ufficio pastorale del Patriarcato incari-cato soprattutto di seguire le questioni relati-ve alla famiglia. Ha anche reso noti i cambia-menti amministrativi, in particolare l’arrivodi Sami El-Yousef, cristiano palestinese, pri-mo laico incaricato di questioni finanziariedella diocesi.

Parlando delle difficoltà ha evocato, peresempio, i negoziati sempre in corso con ilministero israeliano dell’educazione sull’ar-gomento delle sovvenzioni alle scuole cattoli-che in Israele, e il problema a Gerusalemmedelle proprietà cristiane la cui vendita, in al-cuni casi, minaccia l’equilibrio un tempo in-staurato dallo Status quo. «I cristiani di diver-se confessioni cercano di restare uniti in que-sto contesto sfavorevole», ha sottolineato l’ar-civescovo.

Sami El-Yousef ha presentato in seguito unbilancio chiaro della gestione del PatriarcatoLatino – annunciando un budget di quasi 13

milioni di dollari per il 2018 – spiegando divolere responsabilizzare il personale a tutti ilivelli, al fine di avanzare sul cammino dellatrasparenza. L’audit realizzato dalla societàDeloitte è un punto d’appoggio essenziale invista di nuove procedure operative e profes-sionali che faciliteranno il controllo del defi-cit. Inoltre, un giurista qualificato dovrà pre-sto essere scelto per consigliare il Patriarcatoche si estende su un vasto territorio – Cipro,Israele, Palestina e Giordania – poiché l’edu-cazione in particolare è soggetta a differentilegislazioni.

Sami El-Yousef ha fatto constatare chel’80% del budget del Patriarcato concerne lescuole, con quasi 20.000 allievi ma sempremeno cristiani. Una combinazione di fattorispiega queste disaffezioni, come il fatto che,nelle scuole che non offrono tutti i livelli diistruzione, non sia possibile portare a compi-mento l’intero processo di scolarizzazione. IlPatriarcato si augura quindi di rinforzare lestrutture esistenti piuttosto che di crearne dinuove. Per quello che riguarda il Seminariodi Beit Jala, dove si formano i futuri sacerdo-ti, e le altre istituzioni pastorali, la situazioneeconomica è positiva.

L’ingegnere Pier Carlo Visconti ha espostoil bilancio del Gran Magistero, mostrando lagrande generosità della Germania e dell’Ita-

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X N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

I membri del Gran Magistero hanno lavoratosulla base di un denso ordine del giorno il 24 e25 ottobre.

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lia, che si posizionano in testa alle donazionidopo gli Stati Uniti. La gestione patrimoniale,come ha spiegato con dovizia di particolari ilDott. Saverio Petrillo, dà al Gran Magisterola sicurezza di una “riserva” dalla quale èpossibile attingere per spese impreviste.

Il Professor Bartholomew McGettrick, anome della Commissione per la Terra Santadel Gran Magistero, ha spiegato che l’incre-mento degli stipendi dei professori, per assi-curare la qualità dell’insegnamento nellescuole del Patriarcato, costituisce uno sforzo

continuo destinato a durare e ad aumentarenegli anni che verranno. Ha poi fatto il puntosui progetti in corso: la scuola e la casa par-rocchiale di Jaffa di Nazareth, in Israele, cosìcome la chiesa di San Paolo a Jubeiha, inGiordania, dove l’Ingegnere Adolfo Rinaldi siè recato in missione ispettiva questo autun-no. Il progetto dei laboratori di mosaici ed’artigianato – per dare lavoro ai rifugiati cri-stiani del Medio Oriente in Giordania – haparticolarmente attirato l’attenzione del GranMaestro, che ha richiesto che l’Ordine comu-nichi ancora di più su questo tema.

Il Cancelliere Alfredo Bastianelli ha preci-sato che i mezzi di comunicazione del GranMagistero condividono sempre di più le ini-ziative che possono interessare tutte le Luo-gotenenze, dando peraltro l’esempio di un’in-novazione, un’applicazione creata dalla Luo-gotenenza della Svizzera grazie alla qualel’annuario dei membri della Luogotenenzastessa è permanentemente aggiornato.

Si è infine parlato della prossima Consul-ta, nel novembre 2018, il cui coordinamentodei preparativi è stato affidato dal cardinaleO’Brien al Luogotenente Generale AgostinoBorromeo. Questo evento quinquennale saràl’occasione per studiare il nuovo statuto del-l’Ordine che sarà quanto prima approvatodalla Segreteria di Stato della Santa Sede.

F.V.

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XI● ●

NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

Durante la festa annuale della Beata VergineMaria, Regina di Palestina, nei saloni di Palazzodella Rovere, il Gran Maestro ha ricevuto i suoiospiti, primo fra tutti il Segretario di Stato dellaSanta Sede, il cardinale Pietro Parolin.

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Durante questa visita, il Governatore Generale ha potuto intratte-nersi lungamente con i suoi interlocutori del Patriarcato Latino diGerusalemme – in Israele, Palestina e Giordania – dedicando mol-

to tempo a rendersi conto sul campo dei progetti in corso che l’Ordine so-stiene nel settore dell’educazione, della pastorale e dell’accoglienza dei ri-fugiati. Questa visita si è provvidenzialmente inserita nel 170° anniversa-rio della restaurazione del Patriarcato Latino e della riorganizzazione del-l’Ordine del Santo Sepolcro da parte di Papa Pio IX nell’estate del 1847.

Prima della sua partenza, il Governatore Generale aveva potuto prepa-rare la sua visita in Terra Santa grazie all’incontro con l’AmministratoreApostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Mons. Pierbattista Piz-zaballa, eccezionalmente trattenuto a Roma per un incontro dedicato ai

Dal 10 al 16 settembre2017, l’AmbasciatoreLeonardo Visconti di

Modrone, GovernatoreGenerale dell’Ordine

Equestre del SantoSepolcro di Gerusalemme,ha compiuto la sua prima

visita ufficiale in TerraSanta. In questo viaggio, è

stato accompagnato dauna delegazione composta

da Mons. FortunatoFrezza, Cerimonieredell’Ordine, Thomas

McKiernan, presidentedella Commissione per la

Terra Santa del GranMagistero, il professore

Bartholomew McGettrick,membro della stessa

Commissione, e l’autore diquesto reportage in quanto

direttore dell’UfficioComunicazione

dell’Ordine a Roma.

La visita ufficiale delnuovo GovernatoreGenerale dell’Ordinein Terra Santa

Il GovernatoreGenerale hainaugurato inGalilea ilcantiere di unnuovo asilopresso lascuola di Jaffadi Nazareth edella nuovacasaparrocchiale.

L’Ordine e la Terra Santa

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XII N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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vescovi nominati durante l’anno. «Mabruk»: è con questa parola di bene-

dizione, pronunciata in arabo, che Mons.Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriar-cale per Gerusalemme e la Palestina, haaccolto il Governatore Generale e la dele-gazione che lo accompagnava, spiegandoche «questa parola evoca il bene ricevutocome una forza necessaria per fare il beneche resta da compiere». «È tutto ciò di cuiho bisogno», ha risposto l’AmbasciatoreLeonardo Visconti di Modrone, desiderosodi trarre il massimo profitto da questoviaggio per portare avanti al meglio il suonuovo incarico.

Il gruppo si è poi recato a pregare sullatomba dei due primi patriarchi di Gerusa-lemme nominati dalla restaurazione nelXIX secolo, Mons. Giuseppe Valerga eMons. Vincenzo Bracco, affidando alla lorointercessione la buona riuscita di questavisita a servizio delle “pietre vive” di TerraSanta.

La prima tappa del programma è stataJaffa di Nazareth, in Galilea, dove il Gover-natore era atteso per porre la prima pietradi un nuovo locale della scuola parrocchialee della casa del sacerdote, cantiere reso pos-sibile grazie all’aiuto fornito dall’Ordine. Ilnuovo cancelliere dell’arcidiocesi, PadreIbrahim Shomali, il nuovo direttore dei ser-vizi amministrativi, Sami El-Yousef, e PadreIyad Twal, direttore delle scuole del Patriar-cato, hanno accompagnato la delegazione.

Nel suo discorso, Padre Hanna Kaldani,recentemente nominato Vicario patriarcaleper Israele e membro del Santo Sepolcro,ha ricordato l’importanza di questa scuolaper le famiglie della regione, in particolareper la comunità cristiana. Erano presentiun centinaio di autorità locali, fra le quali

il sindaco della città, e tutti erano profon-damente onorati del fatto che il Governato-re dell’Ordine fosse venuto ad incontrarli.Il Governatore ha detto loro di essere ri-masto in particolare «molto toccato dai sor-risi dei giovani studenti che trasmettonouna gioia che ci fa crescere nella fede e ciincoraggia a servire sempre le persone alprimo posto».

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La delegazionedel GranMagistero cheaccompagnavail GovernatoreGenerale è stataaccolta alPatriarcatoLatino da Mons.Giacinto-BoulosMarcuzzo,nuovo Vicariopatriarcale perGerusalemme.

Prima pietra e placca commemorativa a Jaffa diNazareth nella quale si rende omaggio aimembri dell’Ordine del Santo Sepolcro perl’aiuto offerto alla scuola e alla parrocchia.

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Il giorno successivo, la delegazione haincontrato Joseph Hazboun, direttore dellaCNEWA – Pontifical Mission a Gerusalem-me, organizzazione che dipende sia dall’ar-cidiocesi di New York sia dalla Congrega-zione per le Chiese Orientali. «È dalla fon-dazione della CNEWA ad opera di Pio XInel 1926, e della Pontifical Mission ad ope-ra di Papa Pio XII nel 1949, che cerchiamodi aiutare il popolo palestinese, vittima del-l’occupazione, tentando di alleggerire lesue sofferenze, soprattutto tramite azioniche alimentino la speranza nelle nuove ge-nerazioni», ha precisato il direttore. L’Am-basciatore Visconti di Modrone l’ha infor-mato della sua volontà di creare sinergie e

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Il mistero della terraMeditazione di Mons. Fortunato Frezza,

Cerimoniere del Gran Magistero dell’Ordine

Molte volte mi sono chiesto: su questa terra che cosa sa più di miste-ro, una fertile campagna lussureggiante o una distesa di sabbia ari-

da? Un colle di ulivi e viti o un anfratto scosceso di roccia?L’uno e l’altro terreno parlano, ognuno a suo modo, ma la fioritura dei

campi e il verde dei colli hanno il fascino di parole tenere e amiche. Ar-dua cosa, invece, resta intendere la voce rauca e repellente della roccia,della sabbia, degli scogli.

Andavo inseguendo questi pensieri nella settimana dal 10 al 16 set-tembre scorso, allorché mi fu concesso di farmi testimone del viaggio inTerra Santa, che il Conte Leonardo Visconti di Modrone ha voluto com-piere, il primo nella sua nuova qualità di Governatore Generale dell’Ordi-ne Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Sapevo bene che in Terra Santa l’uno e l’altro terreno si toccano, pro-lungandosi poi ciascuno nella propria area. Conoscevo la floridezza diquel giardino di Galilea che è la piana di Esdrelon, come anche la salse-dine aspra della valle del Mar Morto.

Eppure non riuscivo quasi a conciliare le due estremità di quella terra benedetta.Eppure, scendendo da Gerusalemme a Gerico andavo convincendomi che la ripugnanza della roccia

scoscesa nasconde il mistero dello sguardo privo di parole, della contemplazione pura, essenziale, assolu-ta, noncurante del fascino accattivante delle atre cose. E andavo ricordando che proprio tra quella ariditàinospitale si celebrò un giorno, con il Profeta di Nazareth, il mistero della carità samaritana (Luca 10, 30 eseguenti), dell’amore del nemico (Luca 6, 27 e seguenti), amore duro come uno scoglio, ma essenziale,che non cerca il proprio interesse, non tiene conto del male ricevuto, tutto scusa, tutto sopporta (1Corinti13, 4 e seguenti).

Eppure, una volta salito sul Monte Nebo, ho visto una distesa come di cenere, ma ho percepito ancorameglio la voce del deserto, anzi il mistero del deserto, terra arida, ma promessa. Lassù poteva ben morireMosè, che ormai aveva visto lo svelarsi del Mistero, il compiersi della Promessa (Deuteronomio 34).

In quel momento ho pensato al nuovo Governatore Generale, che mi stava accanto; ho ricordato tutti,Dame e Cavalieri del nostro Ordine, provando un brivido di felicità: quella terra è anche la nostra Terra, chenasconde il mistero di un Sepolcro “nostro” e lo custodisce nelle viscere di una sua arida e viva roccia.

Mons. Fortunato Frezza,Cerimoniere del GranMagistero, mostra alGovernatore Generale iterritori biblici nei qualiaffonda le sue radici lastoria santa del popolo diDio.

Fratello Peter Bray, religioso lasalliano epresidente dell’Università di Betlemme, mostra alGovernatore Generale la situazione geograficapalestinese dalla terrazza del palazzo.

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XIV N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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di favorire il coordinamento fra tutte le ini-ziative che sostengono la convivenza e ildialogo in Terra Santa.

In questo spirito, per il Governatore Ge-nerale era necessaria una tappa all’Univer-sità di Betlemme. Questa istituzione è fon-damentale per i giovani studenti palestine-si che qui sono più di 3000, iscritti nellecinque facoltà, fra cui una scuola di infer-mieristica in pieno sviluppo.

Fratello Peter Bray, religioso lasalliano epresidente dell’Università, ha accolto ilGovernatore Generale e gli ha chiesto diringraziare i membri dell’Ordine che negliscorsi vent’anni hanno fatto arrivare circanove milioni di dollari a questa “oasi di pa-ce”, permettendo così a molti studenti dimantenere viva la speranza, nonostante ilmuro di separazione e la “segregazione”che colpisce duramente i territori palesti-nesi soffocati da una colonizzazione selvag-gia. Alcuni di questi ragazzi non sono maipotuti andare al Santo Sepolcro, a causadel muro e delle restrizioni ai loro movi-menti, e non hanno neanche mai visto ilmare che è solo a qualche chilometro di di-stanza. Dalla terrazza dell’università abbia-mo potuto constatare questo inquietante«accerchiamento» progressivo che sembraconfermare una «strategia del caos» desti-nata ad esasperare la popolazione – ci èstato riportato – «come a Gaza».

Sempre in Palestina, accanto a Betlem-me, Padre Yacoub Rafidi, nuovo rettore delSeminario di Beit Jala, e il suo team hannoaccolto nel pomeriggio della stessa giornatail Governatore Generale e la delegazione.«Voi fate parte della nostra famiglia», ha di-chiarato il rettore, riconoscente per l’aiutoregolare fornito dall’Ordine per la forma-zione dei futuri sacerdoti del Patriarcato.

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L’Ambasciatore LeonardoVisconti di Modroneinsieme a Padre YacoubRafidi, nuovo rettore delSeminario di Beit Jala,davanti all’icona marianadella cappella nella qualeogni giorno pregano i futuripreti del Patriarcato Latino.

Padre Francesco Patton,Custode di Terra Santa,insieme al Governatore

Generale e a due membridella Commissione per la

Terra Santa del GranMagistero (Thomas

McKiernan, presidente, asinistra e Bartholomew

McGettrick a destra).

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

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Quest’anno sono circa sessanta, di cui unaventina al Seminario Minore.

«La missione di Mons. Valerga, che hafondato questa istituzione nel 1852, conti-nua con uno spirito missionario, perchévogliamo che la fede in Cristo cresca nelleterre dei nostri padri, dei nostri patriarchie dei profeti», ha aggiunto Padre Rafidi,mostrando l’icona del Seminario, unica nelsuo genere, che rappresenta la Vergine chetiene fra le sue braccia il Bambino Gesùvestito con un abito ecclesiastico.

Durante questo secondo giorno, ha avu-to luogo anche l’incontro con Padre Fran-cesco Patton, Custode di Terra Santa daqualche mese, vicino al nuovo Ammini-stratore Apostolico del Patriarcato Latino,Mons. Pierbattista Pizzaballa, che ha rico-perto la sua stessa funzione di Custode inprecedenza. È stato presso la sede dellaCustodia a Gerusalemme che Padre Pattonha accolto il Governatore Generale per unincontro nel quale ha descritto la missionedei frati francescani nei luoghi santi negliscorsi 800 anni per mantenere storicamen-te la presenza del Cattolicesimo Latino, nelperiodo in cui il Patriarcato non era piùrappresentato in loco.

Dal 16 al 18 ottobre si sono svolte le ce-lebrazioni di questo anniversario alle quali

ha partecipato il cardinale Leonardo San-dri, prefetto della Congregazione per leChiese Orientali e i rappresentanti delleconferenze episcopali del mondo intero.

Padre Patton, con la sua straordinariaautorità naturale, ha insistito sull’urgenzadi aiutare le famiglie cristiane, specialmen-te sostenendo l’educazione dei giovani, e siè trovato in accordo con il Governatore

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«Istituzioni di trasformazione cristiana»Testimonianza di Bartholomew McGettrick, membro della Commissione

per la Terra Santa del Gran Magistero dell’Ordine

Nel toccare con mano il lavoro sul campo dell’Ordine per supportare le priorità della Chiesa, è inco-raggiante vedere l’attenzione riservata alla formazione dei giovani, al renderli capaci di vivere de-

gnamente una vita di speranza, amore e giustizia.È una zona in cui ci sono tensioni e il contesto politico rimane una sfida. La “nuova leadership” di

oggi deve ancora far fronte al problema di un sostegno insicuro da parte del governo per le scuole cri-stiane, alla tensione dovuta al cercare di portare avanti programmazioni razionali in una cultura domina-ta dagli interessi tribali e al tentativo di riconciliare la speranza del Vangelo con il dolore della vita quoti-diana. Tutto ciò porta ad un mondo che è spiritualmente fragile.

In questo contesto, le parrocchie e le scuole fanno quel che possono. L’Università di Betlemme è unascintilla di speranza e un’oasi di pace; il Seminario di Beit Jala è una sorgente di ottimismo spirituale.Queste sono istituzioni di trasformazione cristiana. In tutta la Terra Santa ci sono molte persone cheoperano con uno spirito di dedizione pieno di valori, per portare il messaggio cristiano alle persone diogni fede. L’Ordine è giustamente fiero di sostenerle.

Balli folcloristici per accogliere il GovernatoreGenerale a Naour, in Giordania, dove l’Ordineha finanziato l’ingrandimento di una scuola delPatriarcato Latino.

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XVI N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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sulla necessità di lavorare ad una «sinergiaglobale» a questo proposito, nello specificoper rinforzare la trasmissione della fede ela formazione cristiana, punto debole e«vero problema» riscontrato, purtroppo, inmolte istituzioni educative.

Mercoledì, la delegazione si è direttaverso la Giordania per una visita di duegiorni. Mons. William Shomali, Vicario pa-triarcale per la Giordania, ha atteso il Go-vernatore Generale a Naour, nella grandeperiferia di Amman, per l’inaugurazione diun asilo nido e del nuovo piano di classi inuna scuola parrocchiale del Patriarcato.

Una calda accoglienza, la banda, i ballitradizionali e il numero di persone venutea rappresentare la comunità cristiana allabenedizione dei locali, hanno sottolineatol’importanza dell’evento, ampiamente ri-portato dai mass media locali.

Nel Regno di Giordania, la Chiesa catto-lica beneficia di una rara stabilità nella re-gione: i cristiani sono molto più numerosirispetto alla Palestina e ad Israele, il chegiustifica i progetti importanti come, adesempio, la costruzione di nuovi luoghi diculto. Il Governatore Generale e la delega-zione hanno infatti visitato il cantiere dellachiesa parrocchiale di San Paolo a Jubeiha,a nord di Amman, in un quartiere in cui siconcentrano sempre più cristiani venuti a

lavorare nella capitale giordana. La comu-nità locale è formata già da 1500 famiglie,cioè circa 7000 persone, e la nuova chiesain costruzione è attesa con impazienza. Iparrocchiani hanno dato prova del loro at-taccamento a questo progetto pagando essistessi una parte dei primi lavori. L’aiutodell’Ordine seguirà.

Per giovedì 14 settembre, festa dell’Esal-tazione della Santa Croce, il programmaprevedeva un pellegrinaggio sul Monte Ne-bo da cui Mosè ha potuto vedere poco pri-ma di morire la Terra Promessa. In questoluogo santo, affidato ai frati francescanidella Custodia, si ricorda il bastone di Mo-sè sopra al quale c’era un serpente di bron-zo. Tutti coloro che erano stati morsi da unserpente e lo guardavano, guarivano: segnodi anticipazione della croce di Cristo che ci

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Tempo di meditazione e preghiera sul MonteNebo, in Giordania, luogo da cui Mosè ha potutocontemplare la Terra Promessa verso la qualeaveva tanto camminato.

La delegazione del Gran Magistero e irappresentanti del Patriarcato sul cantiere dellachiesa di Jubeiha, nella periferia della capitalegiordana, con l’architetto incaricato dei lavori.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

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salva dalla morte eterna. La delegazione ha pregato su questa

montagna, in direzione di Gerusalemme,con i testi della liturgia del giorno che esal-tavano il mistero della nostra salvezza, do-mandando a Dio di proteggere tutti gli abi-tanti della Terra Santa.

Prima di questo appuntamento, nellastessa giornata, il Governatore Generaleaveva fatto visita ad alcuni rifugiati irache-ni che lavorano a Madaba, 30 chilometri asud di Amman, una città giordana con unanumerosa comunità cristiana.

In un centro costituito da roulottes, i ri-fugiati realizzano mosaici destinati ad esse-re venduti. L’Ordine partecipa al finanzia-mento di queste attività umanitarie, insie-me alla Caritas e all’Ambasciata di Francia.Salam, un giovane rifugiato di 31 anni, fe-rito durante un attentato a Mosul e fuggitoda Qaraqosh con la sua famiglia, ci haspiegato che è più facile per i siriani pensa-re di tornare a casa propria dopo la sconfit-ta di Daesh piuttosto che per gli iracheni,impauriti dalla situazione di instabilità chepersiste nel loro paese. «La nostra fede inCristo è una roccia solida, non abbiamo al-tro che Dio», ha testimoniato Salam, uomodi cui non dimenticheremo né le parole nélo sguardo.

Mons. Mauro Lalli, incaricato d’affaridella Nunziatura in Giordania, ha invitatoa cena la delegazione dell’Ordine. È rima-sto molto colpito dall’opera portata avantinella regione dai Cavalieri e dalle Dame,«non solo per conservare la fede nei luoghisanti ma per farla crescere».

Rientrando a Gerusalemme il venerdì, ilGovernatore si è incontrato con i sacerdotidella Palestina con i quali ha intrattenutoun dialogo franco e diretto durante unpranzo offerto al Patriarcato Latino. Inquell’occasione, il Governatore ha ricevuto

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All’ascolto delle “pietre vive”Testimonianza di Thomas McKiernan, membro del Gran Magistero

e presidente della Commissione per la Terra Santa

Quando i nostri membri vanno in pellegrinaggio, specialmente per la prima volta, normalmente visitanoi luoghi sacri e i santuari. Quando la Commissione per la Terra Santa organizza una visita, va per esa-

minare i progetti che sono finanziati dall’Ordine. Questa visita ha voluto combinare entrambi i programmicon una dimensione aggiunta. Lo scopo era quello di preparare un programma che permettesse di avereincontri faccia a faccia, uno stile che il Governatore predilige, con le persone con cui egli dovrà lavoraredurante i prossimi anni, ma anche di includere tappe nei luoghi sacri e presso i nostri progetti in corso.

L’obiettivo era dunque quello di non visitare solamente le pietre di costruzione ma, soprattutto, le pie-tre vive per le quali abbiamo messo in piedi chiese, scuole e altre strutture. Abbiamo fatto entrambe lecose, oltre ad incontrare i nostri partner importanti presso il Patriarcato Latino e altre realtà. Usando unametafora militare, siamo andati “in trincea” e ancora di più.

Le notizie quotidiane vi diranno che c’è ben poco di cui essere felici in Terra Santa e questo è un argo-mento per un’altra riflessione. Ma durante la nostra visita posso dire in tutta onestà che non c’era pocobensì tanto per cui essere felici.

Alcuni rifugiati lavorano per realizzare deimosaici a Madaba, in Giordania, in un centrosostenuto dall’Ordine.

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XVIII N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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in dono un’icona di Nostra Signora di Pale-stina, dipinta da una delle Piccole Sorelledi Betlemme e benedetta nel pomeriggioda Mons. Fortunato Frezza, durante il pel-legrinaggio della delegazione al Santo Se-polcro per la festa di Nostra Signora deiDolori.

Una riunione alla fine del soggiorno conSami El-Yousef e il suo team, fra cui unacoppia di giovani volontari francesi, Clairee Charles-Edouard Guilbert, incaricati del-l’ufficio dei progetti, ha permesso di fare ilpunto sull’aiuto già fornito o atteso dal-l’Ordine. I progetti conclusi sono stati se-gnalati, quelli in corso studiati e quelli fu-turi proposti, in un clima di profonda fidu-cia. Nella prossima sessione del Gran Ma-gistero, a fine ottobre, se ne discuterà inmaniera approfondita.

Un ultimo appuntamento, prima dellapartenza per Roma, ci ha permesso di par-lare con Claudio Maina, direttore del Se-gretariato di Solidarietà, che dipende local-mente dalla Nunziatura apostolica. La suamissione, in coordinamento con la Congre-gazione per le Chiese Orientali, è di distri-buire aiuti alle scuole cattoliche che nonappartengono al Patriarcato Latino. Ci hainfatti riportato che alcune famiglie cristia-ne hanno grandi difficoltà a pagare la rettadi iscrizione. «L’identità religiosa si perdee, troppo spesso, la redditività è il criteriodi funzionamento. Dovete essere esigentiriguardo al sostegno che assicurate affin-ché la trasmissione della fede non vengamarginalizzata nelle scuole», ha raccoman-dato, facendo eco alla riflessione del Cu-stode. Coloro che si dichiarano credenti frai cristiani di Terra Santa sono il 25% men-

tre per gli ebrei la percentuale è del 55% efra i musulmani del 65%.

Gli appunti presi, le informazioni rice-vute e le relazioni personali stabilite dalGovernatore Generale durante tutta la set-timana sono dei passi importanti – in que-sta prima fase, di osservazione, del suomandato – che renderanno più facile la co-municazione con il Patriarcato negli anni avenire. Questo viaggio apre senza dubbioun nuovo e promettente capitolo nella col-laborazione fra l’Ordine e la Chiesa che èin Terra Santa.

François Vayne

Riunione della delegazione del Gran Magisterocon il team dell’ufficio dei progetti del PatriarcatoLatino guidato da Sami El-Yousef, nuovodirettore dei servizi amministrativi.

Nel giorno della festa di Nostra Signora deiDolori, al Santo Sepolcro, i membri delladelegazione del Gran Magistero hanno portatonella preghiera tutte le intenzioni dei Cavalieri edelle Dame del mondo.

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Dopo dodici anni a servizio delle co-munità di espressione ebraica nel Vi-cariato san Giacomo, Padre David

Neuhaus ha chiesto all’Amministratore Apo-stolico del Patriarcato Latino di Gerusalem-me di essere sostituito nelle sue funzioni,rassegnando le sue dimissioni lo scorso 14agosto. Il volto delle comunità di espressioneebraica e della pastorale dei migranti è sicu-ramente rappresentato dai tanti cristiani pro-venienti da diverse regioni del mondo cherendono ancora più universale la Chiesa diTerra Santa ma sicuramente, per tanti di noi,il volto era anche un po’ quello di Padre Da-vid.

Padre David è un gesuita israeliano natoin Sudafrica in una famiglia ebrea e conver-titosi al Cristianesimo all’età di 15 anni. Im-pegnato a fondo nel dialogo con il mondoebraico e con tutte le comunità che vivonoin Terra Santa, ha agito in prima linea per ilsostegno dei diritti dei tanti lavoratori stra-nieri, in parte cristiani, e dei migranti che sitrovano a vivere in Israele. In particolare,Padre David ha dato un importante impulsoalla creazione di asili nido dove i più giovanimigranti potessero essere accolti in sicurez-za. È bello ricordare come altre realtà localiabbiano collaborato a questa importante ini-

ziativa, come ad esempio l’Unitaf, una ONGisraeliana che ha approfittato dell’avvicinarsidella festa di Rosh Hashana a metà settem-bre per ringraziare Padre David per tuttoquanto ha fatto in questi ultimi anni e salu-tarlo.

Il 2 settembre, Mons. Pierbattista Pizza-balla ha annunciato il nome del suo succes-sore: Padre Rafiq Nahra. Nato nel 1959 aIsmailiya, in Egitto, da una famiglia di origi-ne libanese, Padre Rafiq è emigrato da giova-ne a Parigi dove è entrato in Seminario. Haproseguito la sua formazione teologica a Ro-ma e nel 1992 è stato ordinato sacerdote aParigi dal cardinale Jean-Marie Lustiger, uo-mo di Chiesa dalle origine ebraiche. Nel2004 si è trasferito a Gerusalemme dove hada subito prestato servizio al Vicariato sanGiacomo. Ha recentemente portato a termi-ne il suo Dottorato presso l’Università ebrai-ca in Pensiero ebraico. Padre Rafiq segue lagestione della Maison Lustiger a Gerusalem-me, che appartiene alla Diocesi di Parigi maè anche stato negli ultimi anni responsabiledella Kehillah (comunità cattolica di linguaebraica) di Gerusalemme, oltre ad aver datoun grande supporto ai bambini delle comu-nità dei migranti presso il Centro «Santa Ra-chele» di Gerusalemme.

Sono passati 800 anni da quando FrateElia da Cortona è sbarcato ad Acri. 800anni di presenza dei francescani, di cu-

stodia dei luoghi santi, accompagnamentodei pellegrini e attività di carità nella terra diGesù ispirati dal carisma del poverello di As-sisi. «Il serafico Padre Francesco, nel Capito-

lo di Pentecoste del maggio 1217, aprì l’Ordi-ne alla dimensione “missionaria e universa-le”, inviando i suoi frati in tutte le nazionicome testimoni di fede, di fraternità e di pa-ce; e così venne creata la Provincia di TerraSanta, inizialmente chiamata d’Oltremare odi Siria », così riassume Papa Francesco l’ini-

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XX N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Tempo di cambiamentiper il Vicariato san Giacomo

800 anni della presenza francescanain Terra Santa

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 48 - AUTUNNO 2017

zio dell’avventura francescana in questa por-zione del mondo nel messaggio inviato al Pa-dre Francesco Patton, attuale Custode di Ter-ra Santa.

Dal 16 al 18 ottobre, a Gerusalemme sisono svolti i festeggiamenti per questo anni-versario alla presenza, in particolare, del Mi-nistro Generale dell’Ordine dei Frati MinoriMichael Perry, del prefetto per la Congrega-zione per le Chiese Orientali, il cardinaleLeonardo Sandri, dell’Amministratore Apo-stolico del Patriarcato Latino di Gerusalem-me, Mons. Pierbattista Pizzaballa e del Cu-stode di Terra Santa, Padre Francesco Patton.

Nell’omelia del 17 ottobre il cardinaleSandri ha parlato della missione della Custo-dia e di come essa riprenda in pieno l’intui-zione di San Francesco. Come al serafico Pa-

dre Francesco il Signore disse di andare e ri-costruire la sua Chiesa, così ai padri france-scani di Terra Santa viene richiesto di esserecustodi dei luoghi santi e questo non implicasolo l’aspetto materiale della custodia deisantuari. Come sottolinea il Santo Padre, rin-novando il mandato ai frati francescani,«non voglio dimenticare, oltre alla custodia eall’animazione dei Santuari, il vostro impe-gno al servizio della Comunità ecclesiale lo-cale. Vi incoraggio a perseverare lieti nel so-stenere questi nostri fratelli, soprattutto i piùpoveri e i più deboli; nell’educazione dellagioventù – che spesso rischiano di perdere lasperanza in un contesto ancora senza pace –;nell’accoglienza degli anziani e nella cura de-gli infermi, vivendo concretamente nel quo-tidiano le opere di misericordia».

Il logo dell’800° anniversario dellapresenza francescana in Terra Santa

ricorda il lungo viaggio in barca di sanFrancesco e dei suoi compagni

attraverso le acque del Mediterraneo.

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La memoria liturgica del Beato BartoloLongo (1841-1926), che si celebra ognianno il 5 ottobre, è cara ai Cavalieri e

Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro. Unicomembro laico dell’Ordine ad essere statobeatificato, Bartolo Longo è per i nostrimembri un esempio di preghiera costante,carità attiva e amore verso i più bisognosi.Da Pompei, città che ha risollevato con lagrazia della recita del Rosario, il Beato conti-nua a ispirare iniziative di preghiera e caritàin tutto il mondo.

La Sezione della Nuova Galicia della Luo-gotenenza per il Messico, ad esempio, ha or-ganizzato lo scorso 5 ottobre una celebrazio-ne eucaristica nella Cappella di Nostra Signo-ra del Sacro Cuore, sede della Sezione, aGuadalajara. Come loro, vari altri membri fe-steggiano questa ricorrenza, cogliendo l’occa-sione per affidarsi una volta ancora all’inter-cessione del Beato.

Dalla Luogotenenza USA North Centralinvece i membri raccontano la dedicazione diun altare al beato Bartolo Longo nel Santua-rio di Nostra Signora di Pompei che si trova aChicago, voluto e finanziato da contributi vo-lontari dei Cavalieri e delle Dame di questaLuogotenenza statunitense. L’altare è statocostruito come una replica di quello all’inter-no del quale si trova il corpo del beato sottol’altare del Santuario della Beata Vergine delRosario a Pompei e contiene un’effigie delCavaliere che indossa il mantello dell’Ordi-ne. «Si sta seguendo il percorso – affermanodalla Luogotenenza USA North Central – perfar riconoscere l’altare come santuario nazio-nale del Beato Bartolo Longo».

Per conoscere meglio questa grande figuraspirituale, consultate sul nostro sito lo specia-le del 2016 realizzato in preparazione al pel-legrinaggio giubilare dell’Ordine a Pompei.

La Luogotenenza per il Portogallo ha or-ganizzato per la prima volta un pro-gramma di volontariato in Terra Santa

per un gruppo di giovani universitari porto-ghesi. Durante tre settimane, questi giovanihanno vissuto nel paese di Santa Maria Mad-dalena dove hanno aiutato i Legionari di Cri-sto nella costruzione del Progetto di Magdala.

A Magdala, la giornata comincia presto. Lasveglia è alle 6:30 e, dopo la colazione, si vive

un momento di preghiera di mezz’ora primadi cominciare il lavoro. E così tutti i giorniper il gruppo di decine di volontari venuti datutto il mondo per aiutare la costruzione delsogno di Magdala.

L’approfondimento spirituale per i nostrigiovani, sempre accompagnati dall’instanca-bile Padre Timothy Meehan, L.C., insieme alcontatto con i cristiani locali e i pellegrini ditutte le nazionalità, hanno reso questo sog-

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XXII N° 48 - AUTUNNO 2017NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

La vita delle Luogotenenze

Festeggiando la memoria liturgicadel Beato Bartolo Longo

La Luogotenenza per il Portogalloracconta un’esperienza di servizio

e preghiera con i giovani

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Nella basilica di San Pietro, venerdì 13 ottobre 2017, si è svolta una celebrazione presie-duta dal cardinale Angelo Comastri, Vicario del Papa per la Città del Vaticano, in occa-sione della chiusura del centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima. Prima

della messa, in via della Conciliazione, una grande processione ha riunito numerosi membridella Luogotenenza dell’Ordine del Santo Sepolcro per l’Italia Centrale, accanto ai volontari ealle persone disabili o malate del-l’associazione dei pellegrinaggiUNITALSI (Sezione Romana – La-ziale). I partecipanti a questo even-to, circondando la statua della Ma-donna di Fatima, benedetta da PapaFrancesco all’inizio del suo pontifi-cato, hanno recitato il Rosario perla pace in Medio Oriente e nelmondo intero.

La chiusura del centenario delle apparizionidella Madonna di Fatima a Roma

giorno veramente indimenticabile.Oggi Magdala è molto più di un albergo e

una magnifica chiesa sulla rive del mare diGalilea. In seguito alla scoperta di una sina-goga del I secolo, Magdala è divenuta un im-portante luogo di pellegrinaggio per gli ebreicosì come per i cristiani.

Centinaia di pellegrini arrivano tutti i gior-ni ed è dunque necessario accoglierli, orga-nizzare visite guidate, aiutarli nella prepara-zione delle cerimonie liturgiche, vendere bibi-te e souvenir. Per quanto superficiali possanosembrare queste attività, esse permettono difare in modo che il sogno di Magdala diventirealtà. Il lavoro dei volontari rende vive lepietre millenarie di Magdala!

La Luogotenenza per il Portogallo ha volu-to che questo programma di volontariato fos-

se accompagnato da un approfondi-mento personale della fede, oltre alcontatto con le istituzioni dellaChiesa Cattolica in Terra Santa. Inquest’ottica, durante i momenti libe-ri, sono stati organizzati dei pellegri-naggi verso i Luoghi Santi, sempreaccompagnati da un Cavaliere del-l’Ordine del Santo Sepolcro.

I giovani volontari hanno anche avuto lapossibilità di incontrare alcuni membri emi-nenti della Chiesa Latina di Gerusalemme co-me i due patriarchi emeriti, Mons. MichelSabbah e Mons. Fouad Twal, Padre FrancescoPatton, Custode di Terra Santa, come anchealtri francescani e sacerdoti del PatriarcatoLatino di Gerusalemme. Questi contatti conla realtà della Terra Santa hanno reso specialela missione dei nostri giovani volontari.

Alla fine di questa ricca esperienza con larealtà della nostra Chiesa Madre e con i cri-stiani di Gerusalemme, pietre vive sulle stra-de percorse da Gesù Cristo, i nostri giovanisono rientrati con il cuore pieno di gioia e ildesiderio di essere sempre presenti nella Ter-ra in cui Dio si è fatto Uomo.

Tiago Teles de Abreu

I giovani volontari – venuti a prestare servizio per un progettopastorale grazie alla Luogotenenza per il Portogallodell’Ordine – insieme al Custode di Terra Santa.

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ordo equestris sancti sepulchri hierosolymitani