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L a celebrazione liturgica della Pasqua ap- pena trascorsa ci invita a fissare ancora una volta il nostro sguardo sul mistero della risurrezione di Gesù, perché, come dice- va all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusa- lemme il Santo Papa Giovan- ni Paolo II in occasione del- l’Anno Santo nel 2000, la gloria della risurrezione è «il fulcro centrale» della nostra spiritualità; poi aggiungeva: « E questo esige un accurato approfondimento catechetico e biblico, una seria revisione di vita e un generoso slancio apostolico» (Discorso ai par - tecipanti al Giubileo dell’Or - dine , 2 marzo 2000). La Pasqua, ogni Pasqua è sempre un messaggio di rin- novamento per noi. Esso non è molto diverso da ciò che l’Altissimo chiedeva fin dagli inizi della rivelazione al Popolo “eletto”: «Siate san- ti, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo» (Lv 19,1); parole a cui fece eco Gesù quando insegnava: «Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). La santità di Dio ci appartiene per la grazia, dono dello Spirito Santo. Offrendo la propria vita, nella Pasqua Gesù stabilisce, dunque, in sé un’Alleanza nuova tra Dio e l’essere uma- no; un’Alleanza che trascen- de quella antica e che ha aperto l’elezione, una volta riservata ad Israele, all’inclu- sione di tutti i popoli di ogni luogo e tempo, secondo la bella espressione di San Pie- tro: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferen- za di persone» (At 10,34). Queste parole ci dicono che, in quanto Membri del- l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, noi siamo invitati ad accogliere genero- samente l’insegnamento bi- blico, più di chiunque altro, Le motivazioni interiori di ogni Dama e Cavaliere Il messaggio del Gran Maestro COPYRIGHT GENNARI Ritratto ufficiale del Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, Sua Eminenza il cardinale Fernando Filoni. Newsletter N° 57 www.oessh.va @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani La croce di gerusalemme Maggio 2020

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La celebrazione liturgica della Pasqua ap-pena trascorsa ci invita a fissare ancorauna volta il nostro sguardo sul mistero

della risurrezione di Gesù, perché, come dice-va all’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusa-lemme il Santo Papa Giovan-ni Paolo II in occasione del-l’Anno Santo nel 2000, lagloria della risurrezione è «ilfulcro centrale» della nostraspiritualità; poi aggiungeva:«E questo esige un accuratoapprofondimento catecheticoe biblico, una seria revisionedi vita e un generoso slancioapostolico» (Discorso ai par-tecipanti al Giubileo dell’Or-dine, 2 marzo 2000).

La Pasqua, ogni Pasqua èsempre un messaggio di rin-novamento per noi. Essonon è molto diverso da ciòche l’Altissimo chiedeva findagli inizi della rivelazioneal Popolo “eletto”: «Siate san-ti, perché io, il Signore, Dio

vostro, sono santo» (Lv 19,1); parole a cui feceeco Gesù quando insegnava: «Siate voi dunqueperfetti come è perfetto il Padre vostro celeste»(Mt 5,48). La santità di Dio ci appartiene per la

grazia, dono dello SpiritoSanto.

Offrendo la propria vita,nella Pasqua Gesù stabilisce,dunque, in sé un’Alleanzanuova tra Dio e l’essere uma-no; un’Alleanza che trascen-de quella antica e che haaperto l’elezione, una voltariservata ad Israele, all’inclu-sione di tutti i popoli di ogniluogo e tempo, secondo labella espressione di San Pie-tro: «In verità sto rendendomiconto che Dio non fa preferen-za di persone» (At 10,34).

Queste parole ci diconoche, in quanto Membri del-l’Ordine del Santo Sepolcrodi Gerusalemme, noi siamoinvitati ad accogliere genero-samente l’insegnamento bi-blico, più di chiunque altro,

Le motivazioni interioridi ogni Dama e Cavaliere

Il messaggio del Gran Maestro

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Ritratto ufficiale del Gran Maestrodell’Ordine del Santo Sepolcro, SuaEminenza il cardinale FernandoFiloni.

Newsletter N° 57

[email protected] @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani

La crocedi gerusalemme

Maggio 2020

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tutto, nel corpo e nello spirito, di Colui nelquale siamo morti, siamo stati sepolti e sia-mo risorti: il Battesimo è il sacramento checompie ciò, mentre l’appartenenza all’Ordi-ne ne è un’espressione significativa.

Tratto distintivo dell’Ordine del Santo Se-polcro di Gerusalemme è pertanto una vita,una spiritualità in cui ogni Dama e Cavaliereassume quell’identità cristiana che permetteloro di essere testimoni di Cristo, amici delloSposo, continuatori dell’opera di Gesù, «ilquale passò beneficando e risanando tutti …perché Dio era con lui» (At 10,38); infine, cirende convinti e sinceri ambasciatori di pacee di bene (Benedetto XVI, Discorso ai Mem-bri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcrodi Gerusalemme, 5 dicembre 2008).

Maria, testimone silenziosa e certa dellarisurrezione del Figlio, ci accompagni nellanostra crescita spirituale come buona Ma-dre.

Fernando Cardinale Filoni

in virtù della nostra scelta di vita nell’Ordi-ne. Questa è la nostra “casa” nella quale sia-mo lieti di stare. In caso contrario, ci sovven-gono le parole del Signore, il quale, inorridi-to dal fatto che il Tempio sacro di Dio in Ge-rusalemme era divenuto un mercato, scacciò«compratori e venditori» intimando di non fa-re «della casa del Padre mio un luogo di merca-to» (Gv 1,16). Espressioni molto forti.

Con la nostra spiritualità, biblica ed eccle-siologica, cioè fondata sulla Sacra Scrittura ein linea con l’insegnamento della Chiesa, noifacciamo nostro lo zelo per la “casa di Dio”anzitutto con l’autenticità di vita e, al tempostesso, assumendoci la responsabilità concre-ta di un impegno grande, in vista di una so-cietà migliore, sia dove viviamo (diocesi,parrocchia, famiglia, esercizio della profes-sionalità, vita politica e sociale), sia verso laTerra Santa.

La nostra partecipazione all’Ordine, infat-ti, non tende ad altro che a farci rivestire in

L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

LA RESTITUZIONE DEL TEMPOE IL PENSARE INCLUSIVO III

L’ACCOGLIENZA DEL NUOVO GRAN MAESTRODELL’ORDINE DURANTE L’INVERNO 2020 VI

LA RIUNIONE “VIRTUALE”DEL GRAN MAGISTERO DI PRIMAVERA VII

UNA NUOVA RUBRICA SUL SITOINTERNAZIONALE DELL’ORDINE XII

L’AMMINISTRATORE DEL PATRIARCATO LATINOE IL CUSTODE DI FRONTE ALLA CHIUSURADEI LUOGHI SANTI XIII

AGGIORNAMENTO SUGLI EFFETTI DELCOVID-19 DAL PATRIARCATO LATINO XV

BEIT SAHOUR E LA VITA PARROCCHIALEDURANTE LA QUARANTENA XVII

IL PROBLEMA CHE LA CRISI SANITARIASTA CREANDO ALLE FINANZEDELLE SCUOLE XIX

LA VITA DELL’ORDINE DURANTELA CRISI SANITARIA MONDIALE XXI

UNA DAMA DELL’ORDINE NELLA SOCIETÀE NELLA CHIESA XXIII

GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTREDEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME

00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

s o m m a r i o

Teniamo a precisare che, in questo numero, le foto che ritraggono persone in grupposono state realizzate prima della pandemia.

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N° 57

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

La restituzione del tempoe il pensare inclusivo

Non è vero che i quattro grandi orologisiano lì, muti; due sulla facciata ester-na della Basilica di San Pietro e due

retrostanti all’interno di essa. Essi ci interro-gano: Cosa guardi? Cosa ti interessa? L’Ora, ilTempo? L’interrogativo è ineludibile, sia perchi crede, sia per chi non crede.

Pensare è divino! Per l’uomo è un dono.Dio, creando, insegnò a pensare e ciò rende-va l’essere umano “simile” a Lui; ma insegnòanche a riflettere, cioè a pensare con discer-nimento; riflettere è umano. L’Eterno stesso“aveva visto” che quanto creato «era buono»(Gen 1,4s). Insegnò allora a dare un “nome”alle cose. Oggi diremmo, fu un gesto per ar-monizzare; altamente ambientale. Perdere ilnome delle cose è inquinare; è perdere la re-lazione con la bellezza del creato. È controDio!

Anche per chi non crede, il pensare rima-ne un atto nobile. La storia del pensiero è in-finita; sociologicamente non interessa saperese chi pensa sia il povero o il ricco!

Ma il pensare terminerà con l’essere uma-no? Il pensiero tornerà a Dio o svanirà nelnulla? Non omnis moriar: non morirò intera-mente, pensava Orazio (Odi, III, 30,6). Maforse si riferiva alla fama acquisita dai suoiversi. Ciò non cambia però la questione. Ilpensare nel tempo rimane un atto, un itinera-rio antropologico; è continua ricerca, di sé edel senso. Riflettere su Dio è un pensare teo-logico; è la continua ricerca di una relazione“altra”, anche se avviene nel tempo.

Lo sapeva bene Giobbe che aveva un pro-

blema con la sua nudità ontologica, esisten-ziale e con Dio: «Si stracciò il mantello, si raseil capo, cadde a terra, si prostrò e disse: Nudouscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritor-nerò» (Gb 1,20-21); era la nudità dell’essere edel suo pensare, profondo, inafferrabile deltutto e di ciò di cui si sentiva vittima; senzauna risposta. Si trattava della sua vita, deisuoi figli e delle cose che gli appartenevano.Le risposte dei benpensanti per la ricerca del-le cause della sua disgrazia non lo interessa-vano.

Lo pensava anche Qoèlet, pseudonimo delfiglio di Davide, re d’Israele, il quale si eraproposto «di ricercare ed esplorare con saggezzatutto ciò che si fa sotto il cielo … un’occupazio-ne gravosa che Dio ha dato agli uomini, perchévi si affatichino» (Qo 1,12-13), pensava. E nonaveva torto si dirà; ma così posta, la questio-ne non appariva piuttosto decadente, pessi-mista?

Pensare implica avere relazioni con gli al-tri; implica inclusività. Altrimenti tutto è sen-

In tempo di pandemia, dove le relazioni ci sono sottratte, abbiamobisogno anzitutto che esse ci siano restituite; ma come? Come prima?

Il Cardinale Filoni ci guida di seguito in una riflessione.

La pandemiaci ha rimessodi fronte alle

questioniessenziali

della vita e ilnostro

pensiero si èspesso rivolto

verso Dio.

COPYRIGHT GENNARI

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N° 57

za senso. Pascal ne fece il postulato di parten-za come atto ontologico proprio; era il primopasso. Dopo di lui anche noi vi facciamo,consapevolmente o inconsapevolmente, ricor-so. Con il prendere coscienza di sé, o ci sichiude (e ciò non ha senso) o ci si apre. Versol’altro? Noi, infatti, pensiamo perché siamoin relazione. Ed il pensare ha bisogno diesprimersi, di raggiungere l’altro, di relazio-ni. Nessuno pensa se non per parlare e comu-nicare. Tutta la natura comunica in modo in-terconnesso. Lo scopriamo in ecologia, cioènel contesto della «casa comune» e ne vedia-mo le terribili conseguenze, quando ciò nonavviene. Lo diceva già Giovanni Paolo II e loha rammentato Francesco: «L’autentico svilup-po umano possiede un carattere morale e pre-suppone il pieno rispetto della persona umana,ma deve prestare attenzione anche al mondo na-turale» (Laudato si’, 5).

Le lingue non sono una barriera? Sì, mapiccola, bassa. Non sono muri invalicabili; laGrande Muraglia in Cina non ha mai impedi-to invasioni ed ora è ‘ridotta’ a luogo turisti-co, che è una forma di comunicazione; il Mu-ro di Berlino era solido, ma non impediva itentativi di superarlo, cioè di comunicare; ilMuro che divide Israele e Palestina, viene ol-trepassato dai moderni media (e, ahimè! avolte dalle violenze!).

Uccidere è impedire che l’altro pensi; è in-terrompere la comunicazione. Ciò porta alpensiero unico, o ad una fluidità inafferrabi-le; cioè al non pensare, al non riflettere. Èdiabolico! Distruggere è diabolico! Per stareai fatti più recenti: in Sri Lanka, la sanguino-

sa e terribile guerra tra Tamil e Singalesi noniniziò con l’incendio della Biblioteca di Jaffna(1981), una delle più grandi dell’Asia con isuoi 97 mila libri e manoscritti in tamil, palie sanscrito? L’occupazione di Bagdad nonportò all’incendio della Biblioteca nazionale(2003), quando per tre giorni piovevano cene-ri sulla città? Ricordo bene i due eventi, erolà. E che dire della distruzione di musei, sitiarcheologici, delle devastazioni dei giorni no-stri per il fanatismo del cosiddetto Stato isla-mico? U. Eco e J. C. Carrière ci hanno inse-gnato a non sperare di liberarci dei libri e, ag-giungerei, dell’arte e “dal non pensare”.

Il «Tempo» ci definisce come umani; mal’«Ora» ci collega all’Eterno, all’Altissimo.Due tratti comunque interdipendenti: il pri-mo ci dice che Dio non ha tempo, ma si è in-serito in esso; il secondo ci dice che lo sguar-do va sollevato «Oltre». Stesso quadrante, duelancette: una cronometrica, in movimento;l’altra eternamente immobile.

San Giovanni, nel Prologo del suo Vangelo,ci spiega come stanno teologicamente le cose:«In principio era il Logos (il Verbo), e il Logosera presso Dio e il Logos era Dio»; come lucevenne nel mondo, Egli era «la luce vera, quellache illumina» (Gv 1,1s). Il Figlio di Dio, cheera «Oltre» il tempo, si incarna ed entra neltempo. Benedetto XVI scrive che su Gesùc’era molta curiosità: «Di dove sei?», gli chiedePilato; Pilato era tormentato non riuscendo asottrarsi dall’impressione lasciatagli da quel-l’uomo (L’infanzia di Gesù). La questione, inverità, era stata posta anche prima di Pilato:da Natanaele, a Nazaret da concittadini per-

Le immagini dipiazza San Pietrovuota hannoprovocato in noiuno shock durantela pandemia,facendoci rendereconto della nostravulnerabilità.

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N° 57

plessi, dal Sinedrio, da Erode Antipa e, infi-ne, da Pietro a Cesarea di Filippo.

Se pensare è un dono di Dio, non possia-mo sottrarci e chiederci: Quale sarà il nostrofuturo anche dopo COVID-19? Siamo obbliga-ti a ripensare le cosiddette acquisizioni “mo-derne”: mi riferisco al rispetto della vita nonnata, agli anziani spesso “relegati” nelle co-siddette RSA (Residenze Sanitarie Assistenzia-

li), ai poveri, alle immense baraccopoli checircondano le grandi metropoli, ai migranti,ai rifugiati, ai saccheggi delle materie primenei continenti e paesi con difficoltà economi-che, e, infine, alla natura di cui siamo par-te. Tutto ciò l’ho visto e incontrato in cin-quant’anni di ministero al servizio della Chie-sa. Tutto ci riguarda in un pensare inclusivo.

Fernando Cardinale Filoni

«Un virus ancora peggiore, quellodell’egoismo indifferente»

In occasione della festa della Divina Misericordia, lo scorso 19 aprile, il Santo Padre è venutoa celebrare la messa vicino Palazzo della Rovere, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove

i membri del Gran Magistero dell’Ordine pregano regolarmente e il nuovo Gran Maestro hatenuto quest’anno la prima funzione pubblica dopo la sua entrata in carica. In tale santuarioromano della Misericordia, Papa Francesco ha evocato un pericolo correlato alla fine dellapandemia. «Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indiffe-rente», ha ammonito, facendo appello a uno slancio di solidarietà. «Questa pandemia ci ricor-da però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tuttipreziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, dirisanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!», ha insistito con forza,mentre si iniziava a valutare di allentare progressivamente le misure di contenimento. Duran-te le lunghe e drammatiche settimane della crisi sanitaria, il Papa ci ha accompagnati e soste-nuti spiritualmente. Sul nostro sito ufficiale, un articolo riassuntivo permette di rileggere ipunti salienti del suo insegnamento pastorale: www.oessh.va

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VI N° 57NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

li – come anche vari invitati personali delcardinale Filoni che avevano collaborato conlui nel suo precedente incarico. Qualchegiorno più tardi, il nuovo Gran Maestro pre-siedeva una messa nella chiesa di Santo Spi-rito in Sassia per iniziare nella preghiera lasua nuova missione, in presenza dei membridel Gran Magistero, dei Luogotenenti d’Ita-lia e di numerosi membri dell’Ordine. La ri-vista annuale dell’Ordine, La Croce di Geru-salemme – che potete trovare sul nostro sitoufficiale www.oessh.va – ospita un dossierdi una decina di pagine sull’accoglienza delGran Maestro.

Il cardinale Fernando Filoni, nominatoGran Maestro dell’Ordine del Santo Se-polcro da Papa Francesco lo scorso 8 di-

cembre, è stato accolto a Palazzo della Rove-re, sede del Gran Magistero, il 16 gennaio2020.

Quel giorno, il cardinale Edwin O’Brien,suo predecessore, gli ha rimesso le insegnedi Cavaliere di Collare durante una cerimo-nia alla quale hanno partecipato le più altecariche dell’Ordine – a partire dal Luogote-nente Generale Agostino Borromeo, dal Go-vernatore Generale Leonardo Visconti diModrone e dal Cancelliere Alfredo Bastianel-

Gli atti del Gran Magistero

L’accoglienza del nuovo Gran Maestrodell’Ordine durante l’inverno 2020

Accoglienza ufficiale delcardinale Fernando Filoni alPalazzo della Rovere il 16gennaio 2020.

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N° 57

La riunione primaverile del Gran Magi-stero, la prima sotto la presidenza delnuovo Gran Maestro, il Cardinale Fer-

nando Filoni, avrebbe dovuto svolgersi il 21-22 aprile, secondo il tradizionale formato edordine del giorno. Come di consueto le duegiornate di lavoro sarebbero state preceduteda una Santa Messa a Palazzo della Rovere.Le riunioni si sarebbero dovute svolgere nelpalazzo del Pontificio Consiglio per la Cultu-ra, con la traduzione simultanea in italiano,inglese e francese. A margine delle riunio-ni e durante i pranzi di lavoro i membridel Gran Magistero avrebbero avuto degliscambi di opinioni e valutazioni informali.Le circostanze legate alla pandemia da Coro-

navirus hanno costretto a modificare tuttoquesto.

Non potendo incontrarsi di persona, ci siè incontrati virtualmente. Si è ritenuto man-tenere l’ordine del giorno tradizionale e si èchiesto ad ogni oratore di inviare il testo diquello che sarebbe stato il proprio interventoa Roma entro il 21 di aprile. Si è poi lasciatospazio, nei giorni successivi, ai commenti edalle osservazioni. La riunione si è svolta per-tanto a distanza, in conformità alle disposi-zioni, ma non ha mancato di far emergere al-cuni vantaggi.

Innanzitutto i vari interventi, prima affi-dati alla verbalizzazione della segreteria, etalora pronunciati a braccio, sono ora dispo-

La riunione “virtuale”del Gran Magistero di primavera

A causa della pandemia, che ha colpito anche la Terra Santa, la riunione di primavera del Gran Magisterosi è svolta eccezionalmente per via telematica.

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VIII N° 57NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Gran Maestro, che si è in-teso precisamente espri-mere tale auspicio di unacostruttiva riunione au-tunnale, che potrebbe es-sere preceduta dall’invioda parte di ciascuno di te-sti propositivi, nella con-vinzione che spetti alGran Magistero un ruolopiù incisivo nel determi-nare le strategie futuredell’Ordine.

Le mie comunicazioniche sono seguite, in vestedi Governatore Generale,hanno riassunto le variefasi che hanno caratteriz-zato l’attività dell’Ordine

negli ultimi sei mesi, evidenziandone la viva-cità e la correttezza dell’amministrazione, inun momento in cui l’impianto normativo staper essere rivisto nel nuovo Statuto e l’attesaristrutturazione di Palazzo della Rovere staper iniziare.

Fra i temi emersi dalle relazioni inviate,spiccano per incisività le parole dell’Ammi-nistratore Apostolico, Mons. Pierbattista Piz-zaballa, che ha tracciato un’analisi puntualedella situazione in Terra Santa, sia alla lucedella attuale crisi sanitaria, che evidenziandole problematiche politiche (con particolaresevero giudizio sul Piano di Pace americano).Infine, Mons. Pizzaballa ha illustrato le mi-sure avviate per ripianare i debiti del Patriar-cato.

Nel dettaglio amministrativo e della con-duzione delle scuole gli ha fatto eco il diret-tore amministrativo del Patriarcato, Dott. Sa-mi El-Yousef, in ampie e documentate rela-zioni. Da esse sono emerse le capacità delPatriarcato – pur nelle attuali circostanze egrazie anche all’apporto dell’Ordine – dicontinuare a poter corrispondere i salari aisuoi 1.850 dipendenti e oltre 100 religiosi, disostenere numerose famiglie cristiane che aseguito della pandemia hanno perso il lavoroe di affrontare le difficoltà nelle scuole a se-

nibili invece su un testo ben preciso e ragio-nato, in originale, fornendo una documenta-zione utile e facilmente divulgabile. Inoltrela riunione virtuale, ha ridotto sensibilmentei costi di viaggi, vitto e alloggio dei parteci-panti, di interpretariato e di affitto di sale,circostanza che – in un momento di ristret-tezze economiche e di esigenza di convoglia-re tutte le possibili risorse alla Terra Santa –non è del tutto indifferente.

Certo è mancato il calore di un incontrodiretto, tanto più desiderato alla luce dell’av-vicendamento del Gran Maestro che, parte-cipando per la prima volta alla riunione,avrebbe desiderato conoscere i confratellicui è affidata la direzione strategica delle at-tività dell’Ordine, approfondire con loro ildialogo, ascoltarne le osservazioni ed offrireloro l’incoraggiamento delle sue riflessioni.

Certamente la prossima riunione del GranMagistero, auspicabilmente nel prossimo au-tunno, consentirà di recuperare tale aspettoe – nelle intenzioni del Gran Maestro – do-vrebbe addirittura prolungarsi, articolandosisu tre giorni di incontri, al fine di consentirequell’approfondimento diretto che non si èpotuto realizzare oggi.

Esaminando i testi dei vari interventi vir-tuali, vediamo, già dal saluto iniziale del

L’assistenza all’istruzione in Terra Santa rappresenta più che mai unapriorità per l’Ordine.

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guito della adozione dell’apprendimento te-lematico a distanza.

L’Assessore, Mons. Tommaso Caputo si èconcentrato sul processo di revisione delloStatuto, da lui seguito con rinnovato impulsodal momento dell’assunzione del suo manda-to in stretto coordinamento con il CardinaleGran Maestro, e sospesosi solo a seguito del-le restrizioni dettate dal Coronavirus chehanno impedito di svolgere le previste riu-nioni conclusive alla Segreteria di Stato.

Il sempre maggior ruolo di coordinamentoed impulso svolto dai quattro Vice Governa-tori è emerso con chiarezza dai rispettivi in-terventi.

Il Vice Governatore per l’Asia ed il Paci-fico Paul Bartley ha lamentato l’inevitabi-le cancellazione dell’attesa visita in Orien-te a gennaio del cardinaleO’Brien, dovuta al suo avvi-cendamento, ricordando pe-raltro la vitalità dell’Ordinenella sua area geografica, par-ticolarmente in Malesia, nelleFilippine e in Nuova Zelanda.

Thomas Pogge, Vice Gover-natore Generale per il NordAmerica, ha sottolineato losforzo in corso in quell’areaper meglio diffondere il mes-saggio dell’Ordine ed incorag-giare i pellegrinaggi in Terra Santa. La riu-nione d’area prevista a Los Angeles per giu-gno non si potrà tenere, ma verrà sostituitada una videoconferenza che dovrà mante-nerne tutta l’efficacia e la spontaneità checaratterizza da sempre le riunioni di quelleLuogotenenze.

I problemi delle Luogotenenze europeesono stati illustrati dal Vice Governatore Ge-nerale Jean-Pierre de Glutz Ruchti, che hasvolto all’occorrenza un essenziale ruolo vi-cario presenziando a riunioni e Investiturein mia rappresentanza, laddove non ho potu-to essere presente, compiendo altresì impor-tanti missioni in alcuni Paesi, quali Irlanda ePolonia, portandovi l’appoggio ed la vicinan-za del Gran Magistero.

Interessante infine il contributo rappre-sentato dal nuovo Vice Governatore Genera-le, Enric Mas, cui è stato affidato il compitodel rilancio dell’Ordine in America Latina: lesue missioni in Messico, Brasile, Argentina,e in altri stati del Centro-America, i suoicontatti con altre brillanti Luogotenenze, co-me la Colombia, e i suoi progetti di espan-sione nel continente iberoamericano – inpieno raccordo con la Segreteria di Stato va-ticana – costituiscono uno degli aspetti inno-vativi più importanti degli ultimi mesi.

La presentazione del bilancio dell’Ordine,affidata al Tesoriere, Dott. Saverio Petrillo,ha evidenziato una sana ed equilibrata am-ministrazione ed un crescente impiego di ri-sorse in Terra Santa. Esso si chiude infatticon un avanzo di gestione di Euro 6.853,60:

tale positivo risultato è statoraggiunto grazie ai contributiricevuti dalle Luogotenen-ze per Euro14.743.685,77,con un aumento di Euro1.461.190,67 in più rispettoal precedente esercizio, ciòche ha permesso di inviarein Terra Santa contributiper Euro 14.106.087,34con un aumento di Euro1.805.125,76 rispetto all’annoprecedente.

Nella sua relazione quale presidente dellaCommissione Economico-Finanziaria il Dott.Petrillo ha inoltre illustrato sinteticamentel’attività periodica di gestione delle risorsedell’Ordine ed i criteri del loro investimento.

L’Ambasciatore Alfredo Bastianelli, nellasua qualità di Cancelliere, ha fornito le cifrestatistiche sull’appartenenza all’Ordine, checonfermano sostanzialmente una consistenzaattorno alle 30.000 unità; ha poi evidenziatola meritoria azione svolta da alcune Luogote-nenze per incoraggiare in varie forme la par-tecipazione dei giovani alle attività dell’Ordi-ne, un tema che sta molto a cuore anche alGran Maestro.

Nella sua altra relazione, invece, in quali-tà di Presidente della Commissione per la re-

Il Gran Magisteroha valorizzato

l’azione meritoriadi alcune

Luogotenenzeper incoraggiarela partecipazionedei giovani alle

attività dell’Ordine.

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visione delle norme protocollari, l’Ambascia-tore Bastianelli ha riferito sulle innovazioniin corso introdotte, su iniziativa del cardina-le Filoni, nelle liturgie delle cerimonie di In-vestitura che appaiono più rispondenti aduna sensibilità spirituale cara al Sommo Pon-tefice.

La collegialità del lavoro del Gran Magi-stero è emersa anche dalle altre relazionidelle Commissioni create dal Gran Maestroper coadiuvare l’opera del Governatore Ge-nerale.

Di particolare rilievo l’attività svolta dallaCommissione Giuridica, come emerso dallarelazione del suo presidente l’Avv. Flavio Ron-dinini, e centrata soprattutto sullo studio com-parativo dei vari statuti delle Luogotenenzenonché sulle delicate problematiche delle mi-sure disciplinari e delle esenzioni fiscali.

Elevato anche il contributo della Commis-sione Spirituale, presieduta dal Cerimoniere,Mons. Fortunato Frezza, in adempimento an-che alle riflessioni avviate del Gran Maestroin tema di formazione dei candidati, di razio-nalizzazione delle funzioni liturgiche, di va-lorizzazione dell’impegno spirituale attraver-so anche la frequentazione più assidua delleparrocchie, la partecipazione a pellegrinaggi,nonché del ruolo degli ecclesiastici nella lorofunzione di cappellani.

Più tecnica la relazione della Commissio-ne Internazionale per il Palazzo della Rovere,presieduta dal Vice Governatore GeneraleJean-Pierre de Glutz Ruchti, cui è affidato ildelicato compito di consigliare il Gran Mae-stro in tutte le iniziative per il recupero,

sgombero, restauro, messa in sicurezza, con-solidamento e ripristino degli ambienti delpalazzo da adibire ad albergo, nonché dellascelta del futuro conduttore.

Molto dettagliata la relazione del Presi-dente della Commissione per la Terra Santa,Prof. Bartholomew McGettrick, alla lucedelle missioni svolte per seguire i lavori deiprogetti del Patriarcato, l’andamento dellescuole e dei seminari, gli esiti delle attivitàpastorali e l’efficacia degli aiuti umanitari.

Infine il Professor Agostino Borromeo,Luogotenente Generale, ha inviato due rela-zioni: la prima nella sua qualità di Presiden-te della Commissione per il III PellegrinaggioInternazionale dell’Ordine a Lourdes, previ-sto per giugno del 2021, illustrandone detta-gliatamente i preparativi da lui curati; la se-conda, nella sua qualità di Presidente dellaCommissione per la Consulta 2018, con laquale ha aggiornato circa i lavori per la ste-sura del documento finale, in attesa anchedell’approvazione del nuovo Statuto.

Le relazioni al Gran Magistero si sonoconcluse con il contributo dei responsabilidei due uffici che lavorano in stretto coordi-namento per l’informazione sull’Ordine non-ché per la diffusione della sua immagine e laraccolta di fondi: l’Ufficio Comunicazione el’Ufficio Relazioni Esterne.

Il Dott. François Vayne, responsabile delprimo ha illustrato le varie iniziative di co-municazione avviate, in particolare la nuovarubrica “L’angolo del Gran Maestro” sul sitoweb, i video realizzati, il progetto di un do-cumentario promozionale sulla presenza del-

Il presidente della Commissione per la Terra Santa del Gran Magistero ha evidenziato le missionicompiute a favore dei progetti del Patriarcato Latino, specialmente nel settore della formazione giovanile.

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l’Ordine in Terra Santa e le interviste curatesu televisioni ed organi di stampa.

La responsabile delle relazioni esterne,Dott.ssa Marcella Scotto di Vettimo, ha illu-strato a sua volta le varie attività curate nel2019 a Palazzo della Rovere, per diffonderel’immagine dell’Ordine e favorire la raccoltadi risorse per le sue attività caritative.

In conclusione si può affermare chel’emergenza Coronavirus non ha fermatol’attività del Gran Magistero. Al contrario ne

ha stimolato l’impegno: gli esiti della riunio-ne virtuale, tradotti nelle varie lingue, po-tranno fornire alle Luogotenenze spunti diriflessione e di incoraggiamento per il futuroed un utile riferimento e stimolo per i Cava-lieri, le Dame e gli Ecclesiastici appartenentiall’Ordine e sparsi per il mondo, a beneficiodelle opere caritative in Terra Santa e del so-stegno ai cristiani che vi abitano.

Leonardo Visconti di ModroneGovernatore Generale

In memoria di Fra’ Giacomo Dalla Torredel Tempio di Sanguinetto,

80° Gran Maestro dell’Ordine di MaltaDopo aver espresso le condoglianze dell’Ordine del Santo Sepolcro alleautorità dell’Ordine di Malta, in seguito alla scomparsa del loro Gran

Maestro lo scorso 29 aprile, il cardinale Fernando Filoni condivide qui ilricordo di un recente incontro con “Fra’ Giacomo” e lo affida alle preghiere

dei Cavalieri e delle Dame del nostro Ordine.

Di recente avevo avuto modo di incontrarlo e scam-biare con lui alcune considerazioni specialmente su

situazioni delicate in Medio Oriente e di collaborazionein progetti di carità, trovando in lui affabilità e attenzio-ne.

Di fronte alla morte di così insigne personalità, sov-vengono alla mente le parole di un ‘uomo di Dio’, Giob-be, il quale di fronte al mistero della vita e della morte,diceva con sentimenti di profonda fede: “Il Signore hadato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signo-re” (Gb 1,21).

Di Fra’ Giacomo non si può non ricordare la sua pre-parazione culturale e la spiccata propensione al bene,doti che ha potuto mettere al servizio dell’alta Istituzionea cui era stato eletto, quale Principe e Gran Maestro, ap-pena due anni fa, e, al tempo stesso, il servizio reso adentità civili ed ecclesiastiche sempre con profonda dedi-zione.

Personalmente lo ricordo con grande stima per la sua umanità e spiritualità e lo racco-mando alla preghiera dei Membri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalem-me.

Cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro

Il Gran Maestro dell’Ordine diMalta aveva onorato con la suapresenza la serata spiritualeorganizzata durante laConsulta dell’Ordine del SantoSepolcro, nel 2018, assistendoall’oratorio sacro in omaggio albeato Bartolo Longo,composto per l’occasione.

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Una delle prime iniziativedel cardinale Fernando Fi-

loni è stata quella di intrapren-dere un ampio dialogo con imembri dell’Ordine attraversouna nuova rubrica, “L’Angolodel Gran Maestro” sul nostrosito ufficiale. «Al mio arrivo al-l’Ordine come Gran Maestro ho voluto ri-flettere su come io possa non solo esserepresente presso gli uffici centrali e occasio-nalmente nelle investiture, ma anche relazio-narmi più da vicino con voi», ha scritto pre-sentando questa novità sul sito. «Sarebbemio desiderio creare iniziative, attraverso inostri mezzi di comunicazione per entrare indialogo ascoltando le vostre domande e of-frendo degli spunti di risposta», ha aggiuntoprecisando che attende domande riguardo alnostro Ordine e alla sua vita, riguardo allaChiesa, la vita cristiana e l’impegno in Terra

Santa. È così possibile per tutti indirizzareuna breve lettera al Gran Maestro, all’indi-rizzo [email protected] o via posta all’indirizzodel Gran Magistero (OESSH-00120 Vaticano).«Comunicare è coinvolgersi, dialogare è co-noscersi, interloquire è stimarsi», conclude ilcardinale.

Sono state già pubblicate online varie ri-sposte del cardinale, una riguardo alla ceri-monia d’Investitura, l’altra sull’interesse perla politica in Terra Santa e, un’ultima, pub-blicata in questo mese di maggio, sul postodei giovani nell’Ordine.

Una nuovarubrica sul sitointernazionale

dell’Ordine

Da annotare

La Santa Sede ha an-nunciato la postici-

pazione del CongressoEucaristico Internazio-nale di Budapest, ini-zialmente previsto per ilprossimo settembre e alquale numerosi membridell’Ordine desiderava-no partecipare, a set-tembre 2021. Attenden-do quella data, ricordia-mo nella preghiera lasquadra che è stata in-caricata di prepararequesto evento ecclesiale.

Un pellegrinaggio a Lourdesdal 17 al 21 giugno 2021

Durante una riunione del Gran Magistero dell’autunno2019, il cardinale Edwin O’Brien aveva annunciato

un pellegrinaggio internazionale dell’Ordine a Lourdes nelgiugno 2021. Il nuovo Gran Maestro ha mantenuto questoprogetto, la cui organizzazione è affidata al LuogotenenteGenerale Agostino Borromeo insieme ad un comitato. Leiscrizioni saranno aperte a partire dalla prossima estate suun sito dedicato del quale vi comunicheremo prossima-mente l’indirizzo quando la pandemia non sarà che unbrutto ricordo. Nell’attesa è importante annotare le date diquesto grande pellegrinaggio nella vostra agenda: dal 17 al21 giugno 2021. Tutti i membri dell’Ordine, le loro fami-glie e i loro amici sono invitati a parteciparvi!

La questione dell’accoglienza dei giovani nell’Ordine viene trattatadal Gran Maestro tramite la risposta fornita nell’articolo pubblicatoa maggio 2020 sul sito ufficiale del Gran Magistero (nostra foto:giovani pellegrini della Luogotenenza di Francia in Terra Santa).

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Acausa della crisi sanitaria, strette mi-sure di sicurezza sono state prese dalgoverno israeliano che hanno portato

alla chiusura dei luoghi santi in Terra Santa,in particolare della basilica del Santo Sepol-cro che era rimasta aperta all’inizio dellapandemia. Questo evento ha provocato unaprofonda emozione nel popolo di Dio, tantopiù che le porte del Santo Sepolcro non era-no state chiude dal 1349, all’epoca della pe-ste nera. La Domenica delle Palme, facendoun gesto simbolico di speranza nonostante latristezza del momento, Mons. PierbattistaPizzaballa, Amministratore Apostolico delPatriarcato Latino, ha deciso di benedire la

L’Amministratore del PatriarcatoLatino e il Custode di fronte

alla chiusura dei luoghi santiCittà santa con una reliquia della Croce, dalDominus Flevit, chiesa situata sul Monte de-gli Ulivi che ricorda le lacrime versate daGesù mentre guardava Gerusalemme. Mons.Pizzaballa, Pro Gran Priore dell’Ordine delSanto Sepolcro, era accompagnato dal Custo-de di Terra Santa, il padre francescano Fran-cesco Patton, e da vari leader religiosi con iquali ha pregato affinché questa benedizione«abbracci idealmente il mondo intero». Du-rante la Settimana Santa, quando anche nelCenacolo era vietato l’accesso per la celebra-zione del Giovedì Santo, Mons. Pizzaballa haavuto parole belle e profonde sulle conse-guenze di questa epidemia nelle nostre vite.

L’Ordine e la Terra Santa

Preghiera di benedizione sulla Città Santa, in piena pandemia da Coronavirus.

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«Sarebbe riduttivo leggere questo momentodi limitazioni, questa battaglia comune solocome tentativo di salvare le nostre vite. Que-sta è una battaglia che prima o poi perdere-mo», ha fatto notare. «Siamo piuttosto chia-mati ad impegnarci per creare un nuovomondo, che ha nel Risorto il suo invincibileinizio e nell’amore gratuito e libero il suomodello», ha concluso, sottolineando come«il domani dipenderà dalla novità delle rela-zioni che iniziamo a costruire ora». Nella suaomelia per Pasqua, Mons. Pizzaballa ha mes-so in valore il fatto che, essendo stati obbli-

gati dall’epidemia a chiudere i luoghisanti, la preghiera è divenuta più inten-sa e regolare nelle famiglie. A volte, hafatto capire, dimentichiamo che la Chie-sa è la comunità viva dei fedeli riunitinel nome di Gesù: questa crisi ce l’ha ri-cordato con forza.

A nome del Patriarcato Latino, Mons.Pizzaballa ha partecipato a fine aprile adun momento di preghiera interreligiosacon rappresentanti delle comunità ebrai-ca, musulmana e drusa sul terrazzo del-l’hotel King David a Gerusalemme. Unevento senza precedenti secondo gli or-ganizzatori, durante il quale i capi delle

grandi religioni presenti nella Città Santa sisono così rivolti al Dio di Abramo, ognunonella sua lingua liturgica: «Tu che ci hai nu-trito e ci hai fornito l’abbondanza in carestia,che ci hai liberato dalla peste e da malattiegravi e di lunga durata; aiutaci». Per Mons.Pizzaballa, il Patriarca greco-ortodossoTeophilos III, i due rabbini capo di Israele,Yitzhak Yosef e David Lau, gli imam GamalEl-Ubra e Agel Al-Atrash e il leader spiritua-le druso Sheikh Mowafaq Tarif è stata l’occa-sione di inviare al mondo un messaggio diunità e speranza di fronte alla pandemia.

Mons. Pizzaballa – Amministratore Apostolico delPatriarcato Latino – afferma che «il domani dipenderàdalla novità delle relazioni che iniziamo a costruireora». Il rapporto con gli altri dipende molto da quelloche instauriamo con Dio.

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sa della sua dipendenza dal mercato del turi-smo. In altre aree, la crisi ha preso più tempoper farsi sentire, specialmente nelle zone set-tentrionali della West Bank dove coloro chevanno giornalmente a lavorare in Israele han-no avuto il permesso di continuare a lavorareancora per qualche tempo e sono stati poi rin-viati nei Territori Palestinesi all’arrivo dellefeste ebraiche. Così, tutti i lavoratori giorna-lieri in Israele sono stati privati del redditosenza alcuna protezione. È difficile avere stati-stiche accurate riguardo all’attuale tasso di di-soccupazione ma potrebbe facilmente esserearrivato al 50-70%», scriveva l’8 aprile SamiEl-Yousef. Fortunatamente, solo pochi casi diCoronavirus sono stati registrati a Gaza.

In Giordania, le scuole sono state chiuse il9 marzo. Verso metà marzo il governo ha di-chiarato l’emergenza nazionale e il 17 marzoha imposto la chiusura generale. Prima dellapandemia, «la disoccupazione in Giordaniaera stimata al 19% con picchi del 49% fra igiovani sotto ai 19 anni e del 39% per i ragaz-zi fra i 20 e i 24 anni. Queste cifre sono alme-no raddoppiate nelle recenti settimane», haaffermato il direttore amministrativo del Pa-triarcato Latino.

Per quanto riguarda l’educazione, sia in Pa-lestina che in Giordania le scuole sono statein grado di proseguire il programma onlineusando la nuova piattaforma adottata all’ini-zio dell’anno scolastico, EduNation, che offre

Subito prima di Pasqua, il direttoreamministrativo del PatriarcatoLatino di Gerusalemme, Sami

El-Yousef, ha condiviso unaggiornamento riguardo alla

situazione che stanno vivendo lecomunità locali in Palestina,

Israele e Giordania. In Palestina eGiordania si sono contati pochicasi di contagio ma sono state

imposte restrizioni severe findall’inizio della pandemia. Israele

ha agito dopo e registra un piùalto numero di casi e decessi per

Covid-19.

I primi casi di Coronavirus nella regionesono stati identificati in un hotel nella zo-na di Betlemme ad inizio marzo. L’Autorità

Palestinese ha dichiarato lo stato di emergen-za nazionale per 30 giorni a partire dal 5 mar-zo 2020, chiudendo tutte le scuole, universitàe luoghi di culto. L’emergenza nazionale è sta-ta rinnovata il 4 aprile per altri 30 giorni, no-nostante il relativamente basso tasso di diffu-sione del virus. «Dato che la vita si è fermata,tutti gli esercizi commerciali sono stati chiusie questo ha avuto un impatto praticamentesull’intera popolazione. La regione di Betlem-me è stata quella più duramente colpita a cau-

Aggiornamento sugli effettidel COVID-19 dal Patriarcato Latino

La basilica delSanto

Sepolcro –rimasta apertaall’inizio dellapandemia – è

stataanch’essa

infine chiusa,su ordine delleautorità, prima

dellaSettimana

Santa.

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del Patriarcato Latino. Alla fine di aprile la di-soccupazione in Israele ha registrato una cre-scita dal 4% prima della pandemia al 27%.Una nota particolarmente triste riguarda lacomunità migrante in Israele che sta soffren-do molto in quanto «molti membri di questacomunità non hanno i documenti in regola elavorano come lavoratori giornalieri. Sono sta-ti dunque i primi a non essere più chiamatiper andare a lavorare e, non avendo la possi-bilità di accedere alla rete di sostegno del go-verno, non hanno accesso a benefit né hannoun’adeguata assicurazione sanitaria», ha com-mentato Sami El-Yousef.

Come abbiamo visto accadere in molte re-gioni del mondo, il sostegno all’interno dellecomunità e fra vicini è stato un vitale mezzodi sopravvivenza e l’arcivescovo Pizzaballa hacaldamente incoraggiato questo atteggiamen-to. «Questo meccanismo ha funzionato perfet-tamente nel periodo trascorso e non vedeva-mo una tale generosità a livello locale da mol-to tempo. Le parrocchie più benestanti hannosostenuto quelle con meno possibilità econo-miche», ha condiviso con una nota di speran-za Sami El-Yousef. «Tuttavia – ha concluso –come ci si può attendere dal fatto che la situa-zione perdura e continuerà a farlo a lungo,anche quando l’emergenza sarà conclusa etorneremo gradualmente ad uno stile di vitapiù usuale, il tasso di disoccupazione conti-nuerà prevedibilmente ad essere molto altonel futuro e le famiglie avranno bisogno di as-sistenza».

possibilità anche di insegnamento a distanza.Visto che il lockdown è iniziato qualche gior-no dopo in Giordania, gli insegnanti hannopotuto seguire dei workshop di formazionesull’insegnamento online, possibilità che i lo-ro colleghi palestinesi non hanno avuto. Tutta-via – spiega Sami El-Yousef – ci sono grandisfide da affrontare nel portare avanti l’educa-zione da casa a causa della mancanza di stru-menti tecnologici adeguati, della debole o as-sente connessione internet in molte case, oltreal fatto che famiglie con molti membri spessohanno un solo computer e gli adulti non han-no la formazione educativa per assistere i pro-pri figli nel processo.

In Israele le scuole sono state chiuse il 16marzo. «Il Ministro dell’Educazione si è impe-gnato a pagare interamente le sovvenzioni allescuole fino alla fine dell’anno scolastico, ilche permetterà alle scuole di pagare i salarisenza incontrare grandi difficoltà economi-che», ha raccontato il direttore amministrativo

Appello di sostegno umanitario Covid-19

In accordo con il Patriarcato Latino di Gerusalemme e su suggerimento di numerose Luogote-nenze, il Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha deciso di

lanciare uno speciale “Fondo di sostegno umanitario Covid-19” specificamente dedicato alle conse-guenze della pandemia. Il virus sta, infatti, avendo un impatto grave in Terra Santa, specialmentein Palestina e Giordania.

Al momento, è urgente che le famiglie Cristiane che vivono in quei Paesi siano sostenute perle loro necessità basilari, soprattutto per quelle persone che hanno perso il lavoro a causa del col-lasso dei pellegrinaggi e del turismo e per l’impossibilità di recarsi quotidianamente al lavoro inIsraele. Allo stesso modo, è necessario un sostegno finanziario per garantire la liquidità necessa-ria per mantenere operative le 38 scuole del Patriarcato in Palestina e Giordania, con gli oltre15.000 alunni e gli oltre 1.300 fra insegnanti ed impiegati. (Questo comunicato firmato dal GranMaestro dell’Ordine è disponibile integralmente sul nostro sito ufficiale: www.oessh.va)

Le strade di Gerusalemme sono deserte… ma laCittà Santa resta nel cuore di tutti i cristiani delmondo che sperano di potervi presto tornare inpellegrinaggio.

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«Quando noi cristiani di Terra Santaabbiamo sentito parlare della dif-fusione del Coronavirus in Cina,

non immaginavamo che sarebbe arrivato an-che qui», esordisce Padre Issa Hijazeen, par-roco da meno di un anno della chiesa latinadi Nostra Madonna di Fatima a Beit Sahour(Campo dei Pastori).

«La storia è iniziata il 5 marzo 2020 a BeitJala, un villaggio molto vicino al nostro, do-ve quattro lavoratori di un albergo sono ri-sultati positivi al virus. La notizia ci ha scioc-cati, soprattutto a Beit Sahour, perché duestudenti dalla nostra scuola parrocchiale ap-partengono alla famiglia delle persone conta-giate», racconta il parroco. La paura si è dif-fusa fra gli studenti e i professori ma, graziealle rapide misure intraprese, la crisi è statacontenuta e la scuola chiusa senza ulterioricasi o incidenti.

Come in varie altre regioni del mondo, lemisure prese per arginare i contagi sono sta-te progressive. Padre Issa racconta: «Il 5 dimarzo è stato dichiarato lo stato di emergen-za per tutta la regione di Betlemme, e duesettimane dopo per tutta la Palestina. LaChiesa Cattolica ha risposto all’emergenzae ha adottato le misure necessarie: l’Arcive-scovo Pierbattista Pizzaballa ha annuncia-to le istruzioni per la celebrazione della Divi-na Liturgia, prima per la regione di Betlem-me, e poi per tutta la diocesi del PatriarcatoLatino, chiedendo la trasmissione della Divi-na Liturgia in TV e sui social media. Inoltre,ha chiesto anche di incoraggiare la gentea leggere la Sacra Scrittura con tutta la fami-glia e a pregare il Rosario. L’Arcivescovoha lasciato a ogni parrocchia la libertà ditrovare le proprie vie per attuare le istruzio-ni. I sacerdoti, in tutte le parrocchie, hannointeragito rapidamente e positivamente con

le istruzioni dell’Arcivescovo».Così è stato fatto anche alla parrocchia

Nostra Madonna di Fatima di Beit Sahour.Padre Issa si è messo in contatto con i par-rocchiani inviando inviti per pregare insie-me ad ore specifiche per i malati colpiti dalvirus in tutto il mondo, in particolare rispon-dendo alle richieste di Papa Francesco sen-tendo fortemente la solidarietà con la ChiesaUniversale. Con un piccolo gruppo di fedeli,è stata organizzata una novena a santa MariaAlfonsina, la santa palestinese fondatricedella Congregazione delle Suore del Rosario.Inoltre, ogni sabato Padre Issa condivide unariflessione spirituale sul Vangelo della Do-menica per i parrocchiani. Per i giovani e i

Beit Sahour e la vita parrocchialedurante la quarantena

Il racconto di Padre Issa Hijazeen, parroco della chiesa di Beit Sahour.

Padre Issa Hijazeen, parroco di Beit Sahour,assieme a due bambini della sua parrocchia.

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bambini ogni giorno è stataproposta un’attività da faretramite la pagina Facebook.

«Benché la nostra comuni-tà abbia provato a seguire laSanta Messa “attraverso imezzi elettronici”, dico laverità: non è sufficiente», af-ferma il parroco dopo alcu-ne settimane di questa qua-rantena. «Molti mi hannochiamato per esprimermi ladifficoltà di essere lontanidalla Messa e sopratutto dalCorpo e Sangue del Signo-re».

Durante la Settimana Santa, Mons. Pizza-balla ha chiesto di trasmettere ovunque lecelebrazioni dalla concattedrale del Patriar-cato favorendo così un forte senso di comu-nione fra i cristiani delle varie zone e parroc-chie. Padre Issa racconta come ha potutostare vicino ai fedeli in quei giorni: «Nel-la nostra parrocchia di Beit Sahour, in accor-do con l’autorità civile, ho potuto portare laComunione ai fedeli nelle loro case durantela Settimana Santa. Ho chiamato per telefo-no ciascuna famiglia per sapere se desidera-va ricevere la Comunione in concomitanzacon le celebrazioni trasmesse dalla concatte-drale. La maggior parte delle famiglie (circa250) hanno potuto riceverla durante quei

quattro giorni».A fine aprile, la tensione ha cominciato ad

allentarsi ed è diventato possibile – seguen-do le indicazioni dell’Amministratore Apo-stolico – celebrare la messa all’aperto, porta-re la comunione a casa a chi non può uscire,amministrare il sacramento della Riconcilia-zione mantenendo le debite distanze e con ledovute precauzioni.

La creatività dei sacerdoti e delle comuni-tà rimane una risorsa fondamentale e PadreIssa condivide ciò che è stato fatto nella suaparrocchia: «Ho adottato un metodo per evi-tare che tanta gente venisse insieme; chivuole partecipare alla Messa mi chiama pri-ma per telefono e gli vengono assegnati ungiorno e un’ora specifici». Inoltre a Beit Sa-hour le famiglie cristiane allargate vivonospesso vicine come una sola famiglia, attor-no alla stessa piazza. Il parroco si sta dunqueorganizzando per portare avanti «azioni pa-storali e spirituali con ogni gruppo di fami-glie. Sto preparandomi a celebrare la Messaper ogni gruppo fuori nella piazza e pregareinsieme il Rosario durante il mese di mag-gio».

Padre Issa conclude con una richiesta chesiamo sicuri verrà esaudita da ognuno di noi:«Nel frattempo pregate per noi; anche noicontinueremo a pregare per voi dalla TerraSanta».

Elena Dini

La chiesa di Beit Sahour, in Palestina, sorge nelluogo in cui i pastori udirono il canto degli angelialla nascita di Cristo.

La comunità parrocchiale di Beit Sahour durante una messa, primadel divieto di officiare celebrazioni a causa della pandemia.

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Durante i giorni di isolamento in Pale-stina a causa del Covid-19, abbiamoraggiunto Padre Jamal Khader, diret-

tore delle scuole del Patriarcato Latino in Pa-lestina e parroco della chiesa della Sacra Fa-miglia a Ramallah, per ascoltare le sfide chele scuole devono affrontare in questo mo-mento.

Padre Jamal Khader, può spiegarci,nel suo ruolo di direttore delle scuoledel Patriarcato Latino in Palestina,perché la situazione finanziaria diqueste scuole è particolarmente diffi-cile in questo tempo di crisi sanitaria?Le scuole rimangono il cuore della missio-

ne del Patriarcato Latino. Siamo fieri chequeste istituzioni siano nate più di 160 annifa. Quest’anno abbiamo elaborato dei nuovipiani per sviluppare i processi educativi estavano organizzando per la fine di marzo lanostra prima conferenza sull’educazione pertutto lo staff accademico ed amministrativo:un grande evento!

Ma, dai primi giorni di marzo, siamo stati

obbligati a chiudere le nostre scuole per evi-tare la diffusione del Coronavirus. Dal primomomento in cui è stato dichiarato l’isola-mento, abbiamo cominciato a lavorare a deipiani alternativi per continuare l’educazionedei nostri ragazzi. Grazie al buon program-ma scolastico, siamo stati in grado, con l’aiu-to dei direttori delle scuole, di contattare glistudenti e organizzare un programma online.I genitori sono grati e apprezzano il lavoroche portiamo avanti con i loro figli.

Allo stesso tempo, contavamo sugli ultimitre mesi di scuola per raccogliere le tassescolastiche ma non siamo riusciti a portare atermine questo piano. La ragione principaleè che molti genitori hanno perso il lavoro ela loro fonte di reddito. Ci siamo impegnati apagare gli stipendi del nostro staff e quindiandremo incontro ad un deficit finanziarioalmeno per i prossimi mesi. Possiamo inizia-re a pagare il 50% ai nostri insegnanti ma ilrestante 50% rimarrà come debito. La situa-zione economica nel paese è grave ma ciòche ci sta a cuore è la sicurezza e il benesse-re dei nostri studenti, incluso quello accade-mico e psicologico.

Come vede il sostegno discreto del-l’Ordine alle scuole del Patriarcato La-tino e, più ampiamente, all’intera dio-cesi di Gerusalemme? Quale messag-gio vorrebbe far arrivare ai Cavalieri eDame dell’Ordine a nome dei cristianipalestinesi?In tempi normali, contiamo sull’aiuto dei

nostri amici dell’Ordine del Santo Sepolcropoiché le tasse che gli studenti pagano noncoprono tutte le spese delle nostre scuole.All’inizio dell’anno accademico, avevamo unpiano per ridurre il deficit delle scuole ma laloro chiusura per il Coronavirus ha reso im-

Il problema che la crisi sanitariasta creando

alle finanze delle scuole

Padre Jamal Khader ha coordinato condinamismo e creatività l’attività online dellescuole in Palestina durante la pandemia: ilpercorso didattico dei giovani non potevacertamente arrestarsi.

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possibile raccogliere il denaro. In que-sta situazione, dovremo affidarci ancoradi più all’aiuto offerto dall’Ordine delSanto Sepolcro. Sappiamo che in tempidifficili possiamo contare sui nostriamici e che i Cavalieri e Dame dell’Or-dine del Santo Sepolcro non ci hannomai abbandonati in passato quando ab-biamo attraversato momenti di crisi.

La Terra Santa si rivolge una voltaancora ai suoi amici e chiede che non cidimentichino nel momento della diffi-coltà. Dobbiamo continuare a sostenereil nostro staff e le famiglie cristiane nel-le loro necessità primarie. Questo è ilnostro obbligo e la nostra missione.

Lei è profondamente impegnatonel dialogo interreligioso come fontedi pace. In quali modi viene vissuto ildialogo nelle vostre scuole e, in parti-colare, nella chiesa di Ramallah dovelei è parroco?Le nostre scuole rappresentano un model-

lo di dialogo interreligioso. Accanto ai pro-grammi accademici, viviamo in pacifica coe-sistenza e favoriamo la collaborazione nellenostre scuole fra studenti e impiegati. L’in-fluenza di questa cooperazione fra cristiani emusulmani si riflette anche sulle relazionifuori scuola.

A Ramallah, ad esempio, cristiani e mu-

sulmani vivono pacificamente lavorando gliuni a fianco degli altri. Il lavoro portatoavanti dalle istituzioni ecclesiali, soprattuttole scuole, è apprezzato da tutti. Mentre scri-vo queste parole, sono stato interrotto dauna telefonata. Era l’ex ministro della Giusti-zia dello stato palestinese che voleva augu-rarmi una buona Pasqua. Ha scelto la nostrascuola a Ramallah per i suoi figli e ne è fie-ro.

Come scuola cristiana, viviamo seguendoi valori cristiani che non vengono nascosti. Ilvalore di vedere in ognuno una creatura adimmagine di Dio, amata da Dio, la giustizia,la pace, la riconciliazione, l’accettazione del-la diversità… sono parte della nostra vitaquotidiana e della nostra educazione. Oltread assicurare un’educazione di ottima quali-tà, formiamo i giovani con questi valori e,con il tempo, ci rendiamo conto di quantoquesta formazione rimanga loro impressaper tutta la vita.

In un momento in cui l’estremismo reli-gioso è vocale e violento, dobbiamo conti-nuare la nostra missione di piantare semi dipace e armonia. La nostra missione, con ilsostegno dei nostri amici dell’Ordine in tuttoil mondo, è ancora più necessaria nei mo-menti difficili.

Intervista a cura di François Vayne

Il direttore delle scuole palestinesi ringrazia l’Ordine peril suo aiuto in questo periodo difficile e lancia un appelloaffinché tale assistenza prosegua fino a quando sarànecessario. «Dobbiamo continuare a sostenere il nostrostaff e le famiglie cristiane nelle loro necessità primarie.Questo è il nostro obbligo e la nostra missione», spiega.

Il dialogo islamo-cristiano, vissuto in manieraesemplare in Palestina grazie all’istruzione, èuna chiave per la pace futura in questa regione.

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Durante questa primavera, nel mo-mento di grande crisi provocata dalCoronavirus, il Gran Magistero ha

continuato a versare i contributi previsti alPatriarcato Latino di Gerusalemme, cercan-do di rispondere alle emergenze. Il Governa-tore Generale Leonardo Visconti di Modro-ne, desideroso di chiarire le procedure, haguidato i Luogotenenti che volevano interve-nire sul piano umanitario, insistendo affin-ché venissero rispettatele priorità stabilite dalPatriarcato Latino checonosce le esigenze lo-cali. Risulta in partico-lare necessario aiutareil Patriarcato con i con-ti delle scuole visto chenumerose famiglie nonhanno più i mezzi dicontribuire economica-mente agli studi deipropri figli. La crisi sa-nitaria infatti va di paripasso con una gravecrisi economica.

Sul piano delle rela-zioni all’interno delleLuogotenenze, i mem-bri si sono organizzatiper la solidarietà, comesottolinea il Vice Go-vernatore per l’Europa,Jean-Pierre de Glutz.«L’atteggiamento deigiovani è stato notevo-le. Si sono messi a di-sposizione delle perso-ne di più di 65 anni per

fare gli acquisti per loro», ha notato. Anchenella regione asiatica e pacifica, il Vice Go-vernatore Paul Bartley racconta della vici-nanza via mail o telefono ai membri più an-ziani o con problemi di salute.

Sul piano spirituale, il cardinale FernandoFiloni, Gran Maestro, ha sostenuto i membricon le sue meditazioni e riflessioni pubblica-te sul sito internazionale dell’Ordine e am-piamente riprese dalla stampa. L’Assessore

dell’Ordine, Mons.Tommaso Caputo, haanimato la recita delRosario in diretta sullatelevisione cattolica ita-liana durante l’Ottavadi Pasqua.

Vari momenti di pre-ghiera sono stati orga-nizzati fra i membri, inparticolare tramite ap-plicazioni che permet-tono riunioni di grup-po. Lo staff del GranMagistero, per esem-pio, si è così riunitoper varie settimane tut-ti i giorni per recitarel’Angelus e poi, dopoPasqua, il Regina Caeli,guidati da Mons. Fortu-nato Frezza, Cerimo-niere dell’Ordine. Al-cune Luogotenenzehanno organizzato deimomenti di preghierasulla propria pagina Fa-cebook, come l’ItaliaCentrale Appenninica e

La vita delle Luogotenenze

La vita dell’Ordine durantela crisi sanitaria mondiale

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 57

Il giornale New Orleans Times-Picayune –molto noto a livello nazionale negli StatiUniti – ha menzionato la “benedizionevolante” impartita dal Gran Priore dellaLuogotenenza USA Southeastern durante ilperiodo più duro della pandemia.

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altre. La pagina Facebook della Luogotenen-za per il Brasile – Rio de Janeiro indica chepiù di 6000 persone sono state raggiunte dal-l’iniziativa della Via Crucis virtuale, organiz-zata tramite i social media il Venerdì Santocon i testi proposti dal Gran Magistero el’aggiunta di una quindicesima stazione perla Resurrezione.

I membri della Luogotenenza per il Lus-semburgo si sono dati appuntamento perpregare insieme tutti i giorni alle 15, ora del-la morte di Gesù in croce. In Francia unamessa quotidiana è stata celebrata dalla Luo-gotenenza per i nostri fratelli e sorelle di Ter-ra Santa e i membri hanno partecipato inten-samente il Venerdì Santo alla speciale osten-sione della Sacra Corona trasmessa dalla cat-tedrale di Notre-Dame di Parigi dal canalelaico BFMTV.

Un’iniziativa originale della quale siamovenuti a conoscenza è quella di Mons. Gre-gory Aymond, arcivescovo di New Orleans eGran Priore della Luogotenenza per gli USASoutheastern: alla guida di un piccolo aereorisalente alla Seconda Guerra Mondiale, hasorvolato il Venerdì Santo il cielo della suadiocesi, benedicendo con l’acqua del Giorda-no e facendo così un gesto di speranza per lepersone confinate nelle proprie case a causadi un’altra “guerra”, quella contro il Corona-virus.

Emerge dall’opinione di tutte le personeinterrogate che questo tempo di confinamen-to sta rafforzando i legami di comunione al-l’interno dell’Ordine e con il Patriarcato La-tino in uno storico slancio di fraternità e so-lidarietà.

F. V.

Nel momento di massima diffusionedell’epidemia, il cardinale Fernan-

do Filoni, Gran Maestro dell’Ordine,ha proposto una riflessione sulla crisi,testo che ha avuto un’ampia eco nellastampa. Potete rileggere questa medi-tazione, alla luce di Pasqua, sul nostrosito ufficiale: www.oessh.va

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XXII N° 57NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

«Covid-19:Dov’è Dio?»

Un nuovo sito dell’Ordinein nord america

Le Luogotenenze nordamericane hanno lanciato nelle scorse settimane il loro sito co-mune - www.eohsjnorthamerica.org - che vi invitiamo a visitare.

I singoli siti delle Luogotenenze nordamericane già online continueranno ad essere atti-vi ma, allo stesso tempo, questo nuovo strumento, dinamico e aggiornato, potrà serviremaggiormente come punto di raccordo per i circa 15.000 membri della regione favorendola comunicazione fra di loro e presentandosi all’esterno come una nutrita fonte comune diinformazioni per coloro potenzialmente interessati ad unirsi all’Ordine. Congratulazioniper il lavoro fatto!

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«Mi chiamo Imelda Agnès Durandsono Dama dell’Ordine delSanto Sepolcro dal dicembre

del 2018. Sono francese, e il mio paese d’ori-gine è il Burkina Faso. Proveniente da unafamiglia cattolica fra i primi cattolici in Bur-kina Faso, sono stata immersa fin da piccolain una pratica regolare e fervente della fedecattolica.

Il primo battesimo nel mio villaggio è av-venuto nel 1914 e, nel 1915, mio nonno è sta-to battezzato durante la celebrazione dellaPentecoste. Essere tra i primi battezzati signi-ficava per questa generazione portare la fiac-cola della religione davanti agli altri e, perquesto motivo, il dovere di incoraggiare le at-tività cattoliche di tutti i figli per dare il buonesempio. Perciò i miei genitori erano catechi-sti volontari: mia mamma era membro delGruppo della Passione, che organizzava lepreghiere per i malati allettati, e mio papaanimava le messe la domenica.

Sono sposata da più di 25 anni, e con ilmio sposo abbiamo un figlio e una figlia. Por-tiamo avanti la vita di famiglia seguendo iprincipi dei valori cristiani. Anche mio mari-to è un Cavaliere dell’Ordine del Santo Se-polcro.

Vedo la mia appartenenza all’Ordine comeun viatico di speranza e testimonianza di va-lori cristiani fondamentali di cui la nostraepoca ha tanto bisogno. Perciò, far parte del-l’Ordine rappresenta per me non solo unacontinuazione del dono di sé e del coinvolgi-mento nei progetti per i più vulnerabili neiquali vediamo il Signore, ma anche un’op-

portunità di essere protagonista attiva nelcontribuire al mantenimento dei cristiani inTerra Santa.

Durante il 50° anniversario della Populo-rum Progressio, al quale ho partecipato il 3 e4 aprile 2017, Papa Francesco ha fortementeraccomandato ai cattolici di essere protagoni-sti attivi nella società affinché si salvino i ve-ri valori umani che permettono la speranza.Questa è una missione esaltante che mi sem-bra corrispondere a quella affidata all’Ordinee sono diventata Dama proprio per risponde-re a questa chiamata.

Come azione concreta nell’ambito di que-sto impegno assegnato a ciascuno di noi, hoassicurato il catechismo durante l’anno scola-stico 2016-2017 agli alunni del liceo franceseChateaubriand di Roma. In seguito, sin dal2016 sono membro del gruppo dei volontaridella Parrocchia San Marcellino e Pietro. Inquell’ambito, una volta al mese, ho assicura-to il servizio di aiuto ai poveri della Caritasdi Colle Oppio. Quest’opportunità è stataestremamente ricca da ogni punto di vista:

Una Dama dell’Ordinenella società e nella Chiesa

Agnès Durand testimonia il suoimpegno a favore dei progetti delle

donne delle Nazioni Unite all’internodi un’associazione umanitaria

internazionale.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 57

Nel suo impegno associativo, Agnès Durand haaiutato il Vicariato San Giacomo del PatriarcatoLatino di Gerusalemme: si è trattato di prestarele cure mediche necessarie ai figli di madrisingle migranti in Israele, nonché di affrontare lespese di un programma di nutrizione a favore deibambini di migranti e richiedenti asilo in unafascia d’età compresa fra 3 mesi e 13 anni.

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mi ha fatto prendere coscienza della fortunache abbiamo e del nostro dovere di aiutarecoloro che le circostanze della vita hannomesso in condizioni precarie.

Inoltre, i numerosi soggiorni effettuati indiversi paesi del mondo mi hanno dato l’op-portunità d’imparare molto a contatto con lepersone incontrate nella scuola della vita e disviluppare un interesse particolare per l’aiu-to reciproco. Ho anche avuto modo di acqui-sire delle competenze in leadership, organiz-zazione e gestione, maturate e arricchite incampi differenti, che mi hanno aperto unorizzonte più ampio.

Questi sono alcuni degli strumenti che misforzo di mettere a disposizione nella mia at-tività di responsabile dei progetti delle donnedelle Nazioni Unite “United Nations Wome-n’s Guild” (UNWG). L’UNWG è un’associa-zione internazionale senza scopi di lucro cheriunisce persone collegate professionalmenteo per legami familiari con le agenzie delleNazioni Unite. È un’associazione che favori-sce la tolleranza interculturale e l’amicizia,organizzando programmi sociali, culturali ededucativi per i suoi membri. I membri del-l’associazione, infatti, vengono da tutti i con-tinenti e si impegnano attivamente come vo-lontari per raccogliere fondi per finanziareprogetti in tutti campi come la salute, l’acces-so all’acqua potabile, l’educazione, le infra-strutture, e vari micro progetti destinati adaiutare donne, bambini, e comunità vulnera-bili in vari paesi del mondo.

I fondi che servono al finanziamento deiprogetti provengono da varie fonti: dalle do-nazioni, dal negozio dell’UNWG presentenell’edificio della FAO che vende articoli diseconda mano donati dai nostri membri edalle persone delle Nazioni Unite, dal Bazaarannuale che è il grande evento di raccoltafondi, durante il quale i membri dell’UNWGvendono cibo internazionale, libri, artigiana-to, oggetti di decorazione e opere d’arte.Membro dell’UNWG sin dal 2014, ho assun-to la Vice Presidenza per due anni e da treanni sono la responsabile della gestione deiprogetti. In questo contesto abbiamo avuto

modo con l’UNWG di sostenere due piccoliprogetti a favore del Vicariato San Giacomodel Patriarcato Latino di Gerusalemme cheho conosciuto attraverso la partecipazione al-le attività dell’Ordine del Santo Sepolcro. Ilprimo progetto ha come target 25 bambini diragazze madre migranti in Israele per fornireloro le cure mediche necessarie (vaccini, cu-re dentali e pediatriche) mentre il secondocontribuisce alle spese del programma di nu-trizione del Centro St. Rachel a Gerusalem-me dove vengono accolti e nutriti durante ilgiorno i figli di migranti e richiedenti asilodai 3 mesi ai 13 anni.

L’UNWG è un’associazione senza affilia-zioni politiche e religiose che mi offre l’op-portunità di impegnarmi per essere protago-nista attiva nella società ed aiutare a ridaresperanza a quelli che hanno bisogno delle no-stre piccole azioni. Cosciente di tutto ciò cheil Signore mi ha dato, cerco di fare del beneintorno a me per gratitudine. Il Signore mi haanche permesso di essere accettata come Da-ma dell’Ordine per crescere nella fede conl’aiuto delle mie consorelle e confratelli.

In conclusione, voglio ricordare che le pic-cole azioni fatte con amore sono grandi percoloro che le ricevono».

Agnès Durand

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XXIV N° 57NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

L’appartenenza all’Ordine è un sostegno perAgnès Durand nella testimonianza concreta chedona attraverso il servizio al prossimo.