N° 46 Newsletter PRIMAVERA la croce gerusalemme · 2019-11-15 · N° 46 - PRIMAVERA 2017 III la...

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la croce di gerusalemme www.oessh.va @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani Newsletter N° 46 PRIMAVERA 2017 N ella provvidenziale coincidenza di data con la festa dei santissimi Pietro e Pao- lo, il prossimo 29 giugno il nostro Go- vernatore Generale, Professore Agostino Bor- romeo, concluderà ufficialmente il suo secon- do mandato, lasciando l’incarico ricoperto in modo eccellente durante gli ultimi otto anni. Ho avuto il privilegio di affiancarlo sin dal mio arrivo a Roma nel 2011 e si è sempre di- mostrato un buon amico a livello personale. Essendo uomo di solida fede cattolica, di stra- ordinaria integrità e generosità disinteressata, i suoi saggi consigli hanno offerto una guida si- cura a me, nonché a tutti i responsabili del- l’Ordine. Il suo servizio alla Chiesa universale con le sue mansioni a tempo pieno in qualità di nostro Governatore Generale, è andato ad aggiungersi alla sua collaborazione con diversi organismi della Santa Sede, come anche al suo preminente ruolo nell’UNITALSI, coordinando pellegrinaggi a Lourdes in favore di persone con bisogni speciali di tutta Italia. Finalmente, egli potrà ora dedicare il giusto tempo a Beatrice e alla famiglia Borromeo. Un commiato colmo di gratitudine GENNARI La riflessione del Gran Maestro Inoltre, si immergerà indubbiamente nell’eru- dito lavoro di ricerca e scrittura che ha sacrifi- cato a nostro vantaggio in tutti questi anni. Devotamente, gli auguriamo tutto il meglio, nella felice consapevolezza che la sua compe- tenza generosa sarà sempre a nostra disposizio- ne, qualora necessario. Edwin Cardinale O’Brien UN NUOVO TITOLO PER LA NEWSLETTER DELL’ORDINE C ome già annunciato dal Gran Maestro nell’editoriale della recente pubblicazione dell’Ordine un tempo chiamata Annales, «la nostra rivista, pubblicata in cinque lingue, ha da quest’anno assunto come titolo La Croce di Gerusalemme, in riferimento all’insegna che portiamo». Il cardinale Edwin O’Brien precisa che «il nuovo titolo sarà utilizzato anche per la Newsletter trimestrale per identificarci chiaramente». Il Gran Mae- stro invita tutti i Luogotenenti dell’Ordine nel mondo intero a diffondere con entusiasmo La Croce di Gerusa- lemme, «non solo tra i nostri 30.000 membri, ma anche tra le persone che desiderano scoprire l’Ordine e forse entrarne a far parte nel futuro».

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la crocedi gerusalemme

[email protected] @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani

NewsletterN° 46 PRIMAVERA 2017

Nella provvidenziale coincidenza di datacon la festa dei santissimi Pietro e Pao-lo, il prossimo 29 giugno il nostro Go-

vernatore Generale, Professore Agostino Bor-romeo, concluderà ufficialmente il suo secon-do mandato, lasciando l’incarico ricoperto inmodo eccellente durante gli ultimi otto anni.

Ho avuto il privilegio di affiancarlo sin dalmio arrivo a Roma nel 2011 e si è sempre di-mostrato un buon amico a livello personale.Essendo uomo di solida fede cattolica, di stra-ordinaria integrità e generosità disinteressata, isuoi saggi consigli hanno offerto una guida si-cura a me, nonché a tutti i responsabili del-l’Ordine. Il suo servizio alla Chiesa universalecon le sue mansioni a tempo pieno in qualitàdi nostro Governatore Generale, è andato adaggiungersi alla sua collaborazione con diversiorganismi della Santa Sede, come anche al suopreminente ruolo nell’UNITALSI, coordinandopellegrinaggi a Lourdes in favore di personecon bisogni speciali di tutta Italia.

Finalmente, egli potrà ora dedicare il giustotempo a Beatrice e alla famiglia Borromeo.

Un commiato colmo di gratitudine

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La riflessione del Gran Maestro

Inoltre, si immergerà indubbiamente nell’eru-dito lavoro di ricerca e scrittura che ha sacrifi-cato a nostro vantaggio in tutti questi anni.

Devotamente, gli auguriamo tutto il meglio,nella felice consapevolezza che la sua compe-tenza generosa sarà sempre a nostra disposizio-ne, qualora necessario.

Edwin Cardinale O’Brien

UN NUOVO TITOLO PER LA NEWSLETTER DELL’ORDINE

Come già annunciato dal Gran Maestro nell’editoriale della recente pubblicazione dell’Ordine un tempochiamata Annales, «la nostra rivista, pubblicata in cinque lingue, ha da quest’anno assunto come titolo

La Croce di Gerusalemme, in riferimento all’insegna che portiamo». Il cardinale Edwin O’Brien precisa che«il nuovo titolo sarà utilizzato anche per la Newsletter trimestrale per identificarci chiaramente». Il Gran Mae-stro invita tutti i Luogotenenti dell’Ordine nel mondo intero a diffondere con entusiasmo La Croce di Gerusa-lemme, «non solo tra i nostri 30.000 membri, ma anche tra le persone che desiderano scoprire l’Ordine eforse entrarne a far parte nel futuro».

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II N° 46 - PRIMAVERA 2017

la croce di gerusalemmeNewsletter

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Prima di effettuare il suo storico viaggioin Egitto, a fine aprile, il Papa ha parla-to, durante il suo messaggio pasquale

Urbi et Orbi, dell’importanza di questo paesenella storia della salvezza del popolo di Dio,ricordando anche che «l’antica festa della Pa-squa, memoriale della liberazione del popoloebraico dalla schiavitù» ha raggiunto il suocompimento con la risurrezione di Gesù,aprendo «il passaggio alla vita eterna». Dopola messa di Pasqua celebrata in Piazza San

Pietro, alla quale era presente il cardinaleEdwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordinedel Santo Sepolcro, il Santo Padre ha citatole cinque ferite di Cristo, «le ferite del suoamore misericordioso», «segni della passio-ne» attraverso i quali «il Pastore Risorto ci at-tira sulla sua via, la via della vita». «Il Pasto-re Risorto si fa compagno di strada di quantisono costretti a lasciare la propria terra acausa di conflitti armati, di attacchi terrori-stici, di carestie, di regimi oppressivi. A que-

La Terra Santa e il Medio Orientenel cuore del Papa

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

LA TERRA SANTA E IL MEDIO ORIENTENEL CUORE DEL PAPA II

AMBASCIATRICE PRESSO LA SANTA SEDEE DAMA DELL’ORDINE III

LE VISITE DEL GRAN MAESTRO ALLELUOGOTENENZE V

OMAGGIO AL «SAGGIO E DOLCE PASTORE»CHE È STATO IL CARDINALE KEELER VI

LA RIUNIONE DI PRIMAVERADEL GRAN MAGISTERO VII

I PROGETTI IN TERRA SANTA DELGRAN MAGISTERO PER IL 2017 IX

VISITE INDIMENTICABILI ALGRAN MAGISTERO X

PROPOSTA PER I MEMBRI DELL’ORDINE:UN’ORA DI ADORAZIONE DURANTEIL PELLEGRINAGGIO A GERUSALEMME XII

CIPRO E LA TERRA SANTA XIII

L’INAUGURAZIONE DELL’EDICOLADEL SANTO SEPOLCRO XV

LA MAGNIFICA ESPERIENZA DI MEMBRIDELL’ORDINE VENUTI A SERVIRELA TERRA SANTA XVI

L’ESPERIENZA DELL’HOLY CHILD PROGRAMA BEIT SAHOUR XVIII

COME AFFRONTARE L’ACCOGLIENZA DEIRIFUGIATI IN GIORDANIA? XX

UN CAMMINO DI UNITÀ NEI PAESISCANDINAVI XXII

LA LUOGOTENENZA PER LA FRANCIARIUNITA A LOURDES XXIV

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

IMPRESSUM GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

Gli atti del Gran Magistero

s o m m a r i o

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«Il nostro Stato è geograficamente pic-colo, ma ricco di uno straordinariopatrimonio di valori», ha detto Maria

Alessandra Albertini, ambasciatrice della Re-pubblica di San Marino presso la Santa Sede.L’ambasciatrice ritiene che la sua apparte-nenza all’Ordine, per il servizio rivolto agliabitanti della Terra Santa, sia espressionedella grande apertura di San Marino allecause spirituali e umanitarie. Come Damadell’Ordine, si ispira «all’esempio delle pri-me donne che hanno seguito Gesù, testimo-niando la tomba vuota e la potenza della ri-surrezione».

Anche se l’Ordine è presente in questopiccolo territorio solamente dal 2004, si stasviluppando armoniosamente condividendo i

generosi ideali della «Repubblica più anticadel mondo» fondata sotto Diocleziano, intor-no all’anno 300, da un gruppo di cristianiperseguitati. Questi primi cristiani prove-nienti dalla Dalmazia avevano trovato rifugiosul Monte Titano, non lontano da Rimini, asud di Ravenna. Il capo della loro comunità,il diacono Marinus, diede il suo nome allaRepubblica di San Marino, fieramente indi-pendente fin dai primi giorni della sua esi-stenza. «Vi lascio liberi da altri uomini», so-no state le ultime parole di Marinus, mortonel 366, lasciando ai suoi una eredità ed unprogramma.

«Continuiamo a lavorare con questo spiri-to per promuovere la libertà, ovunque nelmondo, in particolare la libertà di culto, at-

Ambasciatrice pressola Santa Sede e Dama dell’Ordine

sti migranti forzati Egli fa incon-trare dei fratelli sotto ogni cielo,per condividere il pane e la spe-ranza nel comune cammino», hasottolineato il successore di Pie-tro, soprattutto estendendo lasua preghiera alla «Siria, l’amatae martoriata Siria, vittima di unaguerra che non cessa di semina-re orrore e morte». Uniamo lanostra voce a quella del Papa, afianco dei cristiani di ogni con-fessione che quest’anno hannocelebrato la Pasqua insiee, continuando ad invocare il Si-gnore Risorto, chiedendogli che«doni la pace a tutto il MedioOriente, a partire dalla TerraSanta». ■

Maria Alessandra Albertini, membro dell’Ordine del SantoSepolcro, è ambasciatore della Repubblica di San Marino

presso la Santa Sede. Ha accettato di dare testimonianza delsuo incarico ai lettori della Newsletter del Gran Magistero.

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Il cardinale Edwin O’Brien presenta gli auguri di Pasqua a PapaFrancesco alla fine della messa della domenica di Resurrezionesul sagrato della basilica di San Pietro.

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IV N° 46 - PRIMAVERA 2017

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traverso le organizzazioni internazionali allequali apparteniamo», ha detto l’ambasciatri-ce. Questo è stato ciò che ha potuto ricorda-re a Papa Francesco presentando le propriecredenziali. «La Santa Sede è un faro, in par-ticolare per i responsabili della diplomazia,

che incoraggia a prendercicura dei più vulnerabilinel mondo», aggiunge la si-gnora Albertini, raccontan-do che una famiglia di ri-fugiati siriani è stata accol-ta a San Marino, grazie adun corridoio umanitariocreato dopo la visita delSanto Padre sull’isola diLesbo.

San Marino svolge an-che un ruolo di mediazio-ne essenziale che si radicanella tradizione cristianalegata alla storia della suafondazione. «La nostra Re-pubblica, partecipando ariunioni importanti in Eu-ropa o alle Nazioni Unite,

offre la sua voce – che pesa quanto quelladei grandi Stati – a tutte le iniziative in favo-re di una solidarietà globale basata sul ri-spetto dei diritti inalienabili di tutti gli esseriumani».

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L’ambasciatrice Albertini insieme alla sua famiglia in compagnia diPapa Francesco.

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All’inizio del 2017, il 10 e 11 febbraio,il cardinale Edwin O’Brien ha visitatola Luogotenenza che nell’ottobre 2016

è stata ufficialmente denominata di Svezia eDanimarca per l’Investitura a Stoccolma. Po-chi giorni dopo, il 18 febbraio, il Gran Mae-stro ha celebrato l’Investitura della Luogote-nenza per l’Italia Sicilia a Palermo.

Durante il mese di marzo, il cardinaleO’Brien ha coperto molti kilometri recandosiper le Investiture prima in Sud Africa, a Ca-pe Town, e poi nella Federazione Russa, a

Mosca. Ad aprile il Gran Maestro ha vissutole celebrazioni della Settimana Santa e la So-lennità della Pasqua a Roma.

Dopo la riunione di primavera del GranMagistero, tenutasi presso la sede di Romadal 2 al 4 maggio, il cardinale O’Brien ha ce-lebrato un’Investitura a Viterbo e la primaInvestitura della Delegazione Magistrale perla Crozia a Zagabria. I prossimi appuntamen-ti lo vedranno negli Stati Uniti per la riunio-ne dei Luogotenenti americani, e poi in Ca-nada e in Austria. ■

Le visite del Gran Maestroalle Luogotenenze

Gli atti del Gran Magistero

Il Gran Maestroha compiutovarie visite inquesti mesi. Quilo vediamoinsieme aimembridell’Ordine inRussia e nel suddel continenteafricano.

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VI N° 46 - PRIMAVERA 2017

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Cavaliere di Gran Croce e Gran Prioredell’Ordine del Santo Sepolcro per laLuogotenenza USA Middle Atlantic,

il cardinale William Henry Keeler, arcive-scovo emerito di Baltimora, è deceduto il 23marzo scorso all’età di 86 anni. Il cardinaleEdwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine,ha partecipato ai funerali, celebrati a Balti-mora nella cattedrale di Maria Nostra Regi-na. Nel suo messaggio di condoglianze in-viato all’arcidiocesi di Baltimora, PapaFrancesco ha ricordato l’impegno di lungadata di questo «saggio e dolce pastore» alservizio della comprensione ecumenica einterreligiosa. Il cardinale Keeler ha contatomolto nella vita del cardinale O’Brien chefu il suo successore alla guida dell’arcidio-cesi, prima di essere chiamato a Roma daPapa Benedetto XVI per guidare l’istituzione pontificia che coordina l’attività dei Cavalieri edelle Dame del Santo Sepolcro a servizio della Chiesa Madre che è a Gerusalemme.

Affidiamo l’anima del cardinale Keeler alla misericordia divina e, nella comunione dei san-ti, chiediamogli di intercedere per l’Ordine e la Terra Santa ■

Omaggio al «saggio e dolce pastore»che è stato il cardinale Keeler

DDAALL 11997755

Via dell’Orso, 17 - 00186 Roma - ItaliaTel/Fax: (+39) 06 68307839 [email protected]

Ordine del Santo SepolcroOrdini Equestri Pontifici

Ordine di MaltaOrdini Italiani Dinastici e della Repubblica

DECORAZIONI DI ORDINI CAVALLERESCHI

I cardinali Keeler e O’Brien attorno all’attualearcivescovo di Baltimora, Mons. William Lori, di cuientrambi sono stati predecessori.

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VIIN° 46 - PRIMAVERA 2017

I membri del Gran Magistero si sonoriuniti il 3 e 4 maggio, a Roma, attorno

al cardinale Edwin O’Brien, GranMaestro, e alla presenza

dell’Amministratore Apostolico delPatriarcato Latino di Gerusalemme,

Mons. Pierbattista Pizzaballa. Questoincontro, di preghiera e di lavoro, è stato

l’occasione per il Gran Maestro diringraziare vivamente il Governatore

Generale Agostino Borromeo, il cuimandato scade a fine giugno, eaccogliere ufficialmente il suo

successore, l’ambasciatore LeonardoVisconti di Modrone (già membro del

Gran Magistero), che entrerà in carica il29 giugno 20171. I partecipanti alla

riunione, commossi dall’annuncio, sisono alzati per una lunga ovazione in

onore del Professor Borromeo, altermine del discorso nel quale il

Cardinale ha lodato le sue qualità diintegrità e fede, chiedendogli di voler

continuare a mettere a disposizione delGran Magistero la sua esperienza,

particolarmente in vista della prossimaassemblea mondiale dei responsabili

dell’Ordine, la Consulta, che si tiene ognicinque anni.

Ilavori della riunione di primavera hannoavuto inizio con la presentazione somma-ria del bilancio dell’anno trascorso che ha

riportato il risultato eccezionale di 16,3 milio-ni di euro: ciò manifesta una generosità daparte dei membri dell’Ordine senza preceden-ti nella storia dell’istituzione, dopo tre anni dicrescita costante delle donazioni inviate dalleLuogotenenze a favore della Terra Santa.

L’entusiasmo e la dinamicità dei Cavalieri edelle Dame nel mondo intero sono stati in-dubbiamente rafforzati, da una parte grazieall’attività pastorale del Gran Maestro che ri-sponde positivamente agli inviti delle Luogo-

tenenze, ma anche a causa delle necessità ur-genti della Chiesa di Gerusalemme, espresseda Mons. Pizzaballa. L’Amministratore Apo-stolico ha fatto il punto sulla situazione neiterritori del Patriarcato, che vanno dalla Gior-dania a Cipro, passando dalla Palestina eIsraele, sottolineando l’importanza dell’avvici-namento ecumenico vissuto in occasione del-l’inaugurazione dell’edicola ristrutturata delSanto Sepolcro. La seconda parte di questi la-vori di restauro permetterà di rinsaldare mag-giormente i legami fra le Chiese cristiane, inparticolare fra quella cattolica e quella orto-dossa.

Mons. Pizzaballa, trattando vari altri temidi attualità, si è rallegrato delle riunioni in attoper portare alla firma di un accordo bilateraleche permetta ad Israele e alla Santa Sede diconsolidare le loro relazioni, specialmente ri-guardo allo status quo per i luoghi santi cristia-ni. Inoltre, ha condiviso la sua preoccupazioneprioritaria per l’identità cristiana di Gerusa-lemme. Nella Città santa, infatti, i cristiani so-no poco più di una decina di migliaia, fra cuiappena 5.000 fedeli cattolici. In merito all’or-

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La riunione di primaveradel Gran Magistero

L’attuale Governatore Generale, AgostinoBorromeo, si è pienamente dedicato al serviziodell’Ordine del Santo Sepolcro, favorendo unacrescita mai raggiunta prima del numero diCavalieri e Dame e dell’entità delle donazioniinviate in Terra Santa.

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ganizzazione interna del Patriarcato,l’Amministratore Apostolico prende-rà alcune importanti decisioni alla fi-ne di giugno, sulla base degli scambiavuti con i preti della sua diocesi edei prossimi risultati di una revisione dei conticondotta da una società di consulenza.

Padre Imad Twal, responsabile dei serviziamministrativi e contabili del Patriarcato hain seguito presentato il budget della diocesipatriarcale, insistendo particolarmente sullespese a favore dei rifugiati per i quali la Chie-sa Cattolica crea dei posti di lavoro, ad esem-pio nella fabbricazione di rosari fatti a mano evenduti ai pellegrini (l’aiuto ai rifugiati attra-verso le parrocchie ammonta a 550.000 dolla-ri). Globalmente risulta che nel 2016 le speseistituzionali e per il seminario hanno avuto unsurplus che permette, in parte, di compensareil grande deficit generale, valutato sui cinquemilioni di dollari senza contare i debiti del-l’Università di Madaba. Un piano quinquen-nale, condotto da una commissione nominatada Mons. Pizzaballa, dovrebbe ben presto fa-vorire la gestione delle scuole, opera essenzia-le e strategica della Chiesa in Terra Santa, cheancora soffre di una mancanza di coordina-mento.

Il presidente della Commissione per la Ter-ra Santa, Thomas McKiernan, è intervenutoper presentare lo stato dei progetti 2017 delGran Magistero: il sostegno economico ai sa-lari degli insegnanti, come da qualche anno aquesta parte (più di 500.000 dollari), il cantie-re della chiesa di Jubeiha (circa un milione didollari) e la scuola di Naour (circa 200.000dollari).

Anche i conti del Gran Magistero sono statiall’ordine del giorno. L’Ingegnere Pier CarloVisconti e il Professore Pierre Blanchard, sisono rallegrati del risultato raggiunto nel2016, più di 17 milioni contando gli interessi

bancari e gli affitti (quattro milioniin più rispetto all’anno preceden-te), mentre le spese sono in calo ehanno rappresentato il 7,64% delbudget. Ciò permette di aiutare

con sempre maggiore efficacia la Terra Santache si trova immersa negli effetti della crisidel Medio Oriente.

In seguito, il Cancelliere Alfredo Bastianel-li ha preso la parola per mostrare la stabilitànelle statistiche dell’Ordine sulla base dellecifre attualmente disponibili, con circa 15.000Cavalieri, 9.000 Dame e 4.000 ecclesiastici, ri-partiti sui cinque continenti ma per metà inAmerica. Il Cancelliere ha anche condiviso lasua volontà di realizzare un codice grafico alivello internazionale per coordinare in ma-niera unitaria l’immagine universale dell’Or-dine. Le attività di comunicazione, che Bastia-nelli ha il compito di supervisionare, si svilup-pano grazie al nuovo sito internet in cinquelingue, come anche alla rivista annuale e albollettino di informazione trimestrale (New-sletter), che da ora hanno assunto il nome LaCroce di Gerusalemme. Un libretto spiritualerealizzato dall’Ufficio Comunicazione delGran Magistero in coordinamento con il Ceri-moniere dell’Ordine, Mons. Fortunato Frezza,aiuterà quest’anno i membri dell’Ordine a vi-vere un’ora d’adorazione sulla Via Dolorosaper le intenzioni del Patriarcato e della pacein Terra Santa.

La sessione si è conclusa con alcune notiziegenerali dall’Australia, dal Brasile e dai paesiscandinavi e una discussione sulla prossimaConsulta, l’assemblea dei responsabili del-l’Ordine che si terrà a Roma a novembre2018. F.V.

1 Avremo la gioia di presentare ampiamente ilprofilo del futuro Governatore Generale nellaNewsletter dell’estate 2017.

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Presiedute dalcardinale O’Brien,

le sessioni delGran Magistero –che si svolgono inVaticano – duranoabitualmente due

giorni.

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IXN° 46 - PRIMAVERA 2017

Alla fine di gennaio 2017, la Commis-sione per la Terra Santa del Gran Ma-gistero dell’Ordine del Santo Sepol-

cro, con il Governatore Generale AgostinoBorromeo, ha concordato insieme all’Ammi-nistratore Generale del Patriarcato Latino diGerusalemme, Padre Imad Twal, i progettiche saranno portati avanti con il sostegnodell’Ordine nel 2017. Come nel 2016, unaparte dei fondi sarà stanziata per l’incremen-to degli stipendi degli insegnanti delle scuoledel Patriarcato, misura importante per per-mettere di continuare ad offrire un’educazio-ne di ottimo livello ai nostri studenti.

Inoltre, il Gran Magistero si è impegnatoa sostenere con $907.000 la fase 1 e 2 dicompletamento della costruzione della chie-sa di San Paolo a Jubeiha, in Giordania. Ju-beiha è un villaggio che si trova nelle vici-nanze di Amman e dove la prima parrocchiavenne fondata nel 1991 quando ancora c’era-no poche abitazioni nell’area che era preva-

lentemente agricola. Con il passare degli an-ni, la popolazione è aumentata e, grazie al-l’iniziativa di alcuni parrocchiani e benefat-tori, si è cominciata la costruzione di unachiesa che potesse accogliere i circa 1000 fe-deli latini. Purtroppo la mancanza di fondiha reso impossibile il completamento delprogetto che ora invece verrà ripreso nellasperanza di poter presto dare ai parrocchia-ni, che per il momento si riuniscono in unasala della scuola vicina, un luogo consono incui celebrare le funzioni religiose.

Altro progetto al quale l’Ordine contribui-rà nel 2017 con $261.000 è la costruzione delsecondo piano della scuola di Naour, cittadi-na giordana ad ovest della capitale Ammancon una piccola comunità cattolica. La scuo-la ha un crescente numero di studenti chepotrà accogliere in maniera più adeguata ein classi più piccole, favorendo un miglioreapprendimento, avendo nuove aule a dispo-sizione al secondo piano. ■

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I progetti in Terra Santadel Gran Magistero per il 2017

La chiesa diJubeiha, in

Giordania, è incostruzione in

un quartiereperiferico di

Amman dovenumerosi fedelicattolici hanno

deciso ditrasferirsi già da

qualche anno.

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X N° 46 - PRIMAVERA 2017

la croce di gerusalemmeNewsletter

Regolarmente personalità o gruppi ven-gono accolti al Palazzo della Rovere,sede del Gran Magistero, accanto a

Piazza San Pietro. Si tratta di occasioni im-portanti per far conoscere meglio l’Ordine,la sua missione e le sue attività. Così, peresempio, il rabbino Josh Ahrens dalla Ger-

mania, molto impegnato nel dialogo, è venu-to con una delegazione interreligiosa slovac-ca per incontrare il Papa e, in quell’occasio-ne, è stato ricevuto dal Governatore Genera-le, Agostino Borromeo. Qualche giorno pri-ma è stato l’Imam di Trieste, Nader Akkad, avisitare il Palazzo della Rovere. Ha dichiara-

to di essere rimasto pro-fondamente toccato dallascoperta dell’icona dellaVergine Maria, regina diPalestina, patrona del-l’Ordine, che tiene Geru-salemme fra le sue mani«come segno e promessadi accoglienza e protezio-ne, e come esortazione al-l’amore e al rispetto pertutti i luoghi religiosi».«La cultura dell’incontrodeve radicarsi in ciascu-no di noi. La pace nonpuò che sgorgare da cuoripacificati», ha aggiuntonell’intervista concessaall’Ufficio Comunicazio-ne del Gran Magistero epubblicata in italiano sulnostro sito partner, Vati-can Insider.

Fra i gruppi venuti alGran Magistero ricordia-mo i membri del ThomasMore Leadership Institu-te di Parigi che includemembri e simpatizzantidell’Ordine. Il gruppo hadedicato un pomeriggio

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Visite indimenticabilial Gran Magistero

Gruppi di bambini mentrevisitano il Palazzo dellaRovere scoprendo l’Ordine ela sua missione.

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ad approfondire la propria conoscenza deiprogetti a vantaggio delle comunità cristianedi Terra Santa e dei percorsi di crescita spiri-tuale proposti ai Cavalieri e alle Dame nelmondo intero. Questa associazione ha comescopo quello di aiutare i leader a indirizzareil loro contributo, nel proprio settore profes-sionale, a beneficio della collettività, in par-ticolare alla luce della vita dei santi.«L’esempio che ci offre il primo membro lai-co beato dell’Ordine Equestre del Santo Se-polcro, Bartolo Longo, risuona in noi comeun invito a riflettere sull’azione del Signorenelle nostre vite: prendere coscienza dellanostra vocazione come dirigenti e battezzati,per convertire meglio la nostra esistenza allasua volontà e far risplendere sempre di più ilsuo messaggio d’amore», hanno scritto i par-tecipanti dopo la visita.

Infine il Gran Magistero ha accolto congioia più di 200 bambini e adolescenti in pel-legrinaggio a Roma, guidati da due giovaniscudieri francesi dell’Ordine, che hanno visi-tato in quattro gruppi Palazzo della Rovere escoperto l’azione che viene portata avanti aservizio dei nostri fratelli e sorelle di TerraSanta. ■

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XIN° 46 - PRIMAVERA 2017● ●la croce di gerusalemme

Newsletter

L’Imam NaderAkkad (a sinistra),il rabbino JoshAhrens (sotto) e imembri delThomas MoreLeadershipInstitute sono statiricevuti al GranMagistero,desiderosi diconoscere megliol’azionedell’Ordine delSanto Sepolcro inTerra Santa.

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XII N° 46 - PRIMAVERA 2017

la croce di gerusalemmeNewsletter

Il pellegrinaggio in Terra Santa permettedi ritagliarsi uno spazio nella propria vitaper riscoprire la bellezza dello stare con

il Signore ripercorrendo i suoi passi. A Geru-salemme, nelle strade piene di voci e coloridella città vecchia, possiamo scegliere dicamminare la Via Dolorosa e compiere conGesù la strada fino al Calvario, sicuri dellasua vittoria sopra la morte. Spesso veniamovinti dalla frenesia dei momenti, dal chiasso,dalle troppe cose che accadono attorno a noie dentro di noi e diventa difficilevivere questa esperienza in pienez-za.

In occasione dell’uscita dellanostra rivista annuale, La Croce diGerusalemme, abbiamo annuncia-to la pubblicazione di un sussidiospirituale per il 2017 che invita iCavalieri e le Dame dell’Ordineche avranno la fortuna di vivereil pellegrinaggio nella terra diGesù a sostare in preghieralungo la Via Dolorosa, a conce-dersi la gioia di un momentodi adorazione eucaristica, a vi-vere una tappa di ristoro perl’anima portando nel cuoreun’intenzione speciale per lapace in Terra Santa e in Me-dio Oriente. La preghiera cipermette di compiere la no-stra missione di sostenere ilPatriarcato Latino di Geru-salemme, non solo mate-rialmente ma anche spiri-tualmente.

Il sussidio (disponibile sul sito delGran Magistero, www.oessh.va, nella se-zione Spazio Media) è stato pensato perguidare i pellegrini nell’esperienza del-l’adorazione eucaristica a Gerusalemme,presso la chiesa armeno-cattolica di San-ta Maria dello Spasimo, alla quarta sta-zione della Via Dolorosa, che commemo-ra il dolore di Maria che incontra suo Fi-glio che porta la croce o, in comunionedi intenti e di preghiera, in qualsiasi luo-go vi troviate. ■

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Proposta per i membri dell’Ordine:un’ora di adorazione durante

il pellegrinaggio a Gerusalemme

L’Ordine e la Terra Santa

Ad opera dell’Ufficio Comunicazione del Gran Magistero

in coordinamento con Mons. Fortunato Frezza,

biblista e Cerimoniere dell’Ordine

SOSTANDOCON IL SIGNORE

ORDO EQUESTRISSANCTI SEPULCHRI HIEROSOLYMITANI

Un’ora di adorazione durante il pellegrinaggio a Gerusalemme

Una proposta spirituale per accompagnare nella preghiera

i nostri fratelli in Terra Santa e invocare la pace in Medio Oriente

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XIIIN° 46 - PRIMAVERA 2017

Mons. Pierbattista Pizzaballa –Amministratore Apostolico del

Patriarcato Latino diGerusalemme – si è recato a

Cipro per visitare le parrocchie,i sacerdoti e i Cavalieri del

Santo Sepolcro. La piccola isoladella diocesi di Gerusalemme

conta tre parrocchie gestite daiFrancescani (Nicosia, Larnaca e

Limassol), nonché unaparrocchia appartenente

all’Istituto del Verbo Incarnato,a Pafos. Tale visita – durata duegiorni, lo scorso marzo – è stataoccasione di molti momenti di

fraternità e scambio, ma anchedi condivisione ecumenica. Inparticolare, l’Amministratore

Apostolico ha ricordato,durante una messa a Nicosia,

che «il Patriarcato includerealtà diverse, quali ad esempio la

Giordania e Cipro, ma Gerusalemme ciunisce, Gerusalemme rappresenta il

simbolo della nostra unità». Unappuntamento imprescindibile in agenda

è stato l’incontro con l’Ordine del SantoSepolcro presente a Cipro. L’arcivescovo ha

ringraziato i sette Cavalieri che operanonell’isola, sottolineando come essi

costituiscano il legame fra Europa e TerraSanta, e li ha incoraggiati ad aumentare di

numero e ad andare in pellegrinaggio aGerusalemme. Mons. Pizzaballa è stato

accompagnato da Charles-EdouardGuilbert, Scudiero dell’Ordine e volontario

francese attualmente incaricato dicoordinare i progetti del Patriarcato, che

di seguito ci presenta in breve la storiareligiosa di questa grande isola

mediterranea caratterizzata da unaricchezza culturale immensa, con chiese e

monasteri bizantini, nonché bellissimecattedrali medievali e gotiche.

Terza isola del Mediterraneo per super-ficie, Cipro rappresenta un crocevia diciviltà, punto di incontro fra Europa,

Africa e Asia. San Paolo avrebbe evangelizza-to gli abitanti dell’isola, con l’aiuto di sanBarnaba. Secondo la tradizione orientale,Lazzaro si sarebbe unito ad essi, diventandoil primo vescovo di Cipro.

Discepoli del monaco san Marone, ungruppo di cristiani maroniti si stabilì in taliluoghi a partire dal VII secolo, fuggendo dal-le incursioni delle orde saracene in Siria e inLibano, dopodiché la loro presenza si conso-lidò, soprattutto al nord dell’isola.

La storia della Chiesa cattolica latina a Ci-pro comincia più tardi, durante la terza cro-ciata condotta da Riccardo Cuor di Leone, ilquale vi si insediò nel 1191, sostenuto daicristiani maroniti, suoi fedeli alleati, mentreil grande scisma si era verificato nel 1054,separando cattolici e ortodossi.

In seguito, i Lusignano – dinastia latinadel Regno di Cipro – ridussero il numero dei

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la croce di gerusalemmeNewsletter

Cipro e la Terra Santa

Cipro, dove il Cristianesimo si è radicato fin dalle origini, faparte dei territori del Patriarcato Latino di Gerusalemme.

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vescovi ortodossi, costringendoli a rifugiarsinelle montagne assieme ai loro fedeli.

Nel 1248, il soggiorno di san Luigi a Ciprorappresenta un evento di grande rilievo perla storia locale.

Fino al 1489, regnarono i Lusignano: Ca-terina Cornaro – vedova del re Giacomo II –fu l’ultima sovrana latina di Cipro, spodesta-ta dai Veneziani per l’appunto nel 1489.

Nel 1571, dopo avere assediato la città diNicosia, i vincitori turchi lasciarono agli or-todossi i loro luoghi di culto, ma si imposses-sarono delle chiese latine a titolo dei dannidi guerra. Due minareti furono allora ag-giunti alla cattedrale, divenuta moschea AyaSofya e ribattezzata nel 1954 moschea di Se-lim II, sultano dal 1566 al 1574, sotto il cuiregno l’isola di Cipro era stata conquistata.

Questa Terra Santa lo è anche per i mu-sulmani: in effetti, nei pressi di Larnaca, lamoschea Tekke di Hala Sultan si trova doveè ubicata la tomba di Umm Harâm, la nutri-ce di Maometto. Al di sopra di tale tomba, viè un blocco di pietra che sarebbe arrivatomiracolosamente da Gerusalemme in volo.Quarto luogo santo dell’Islam, rappresentaun pellegrinaggio molto importante per nu-

merosi musulmani.Dopo la dominazione ottomana, Cipro

viene amministrata dagli inglesi dal 1878,per diventare colonia del Regno Unito dopola Prima Guerra Mondiale e poi indipenden-te il 16 agosto 1960.

Una grave crisi fu provocata dall’invasio-ne turca dell’isola nel 1974, fino ad arrivarealla sua suddivisione. Soldati dell’ONU re-stano sempre di guardia fra la Repubblica diCipro e il nord dell’isola, sottoposto al con-trollo della Turchia.

Oggigiorno la Chiesa ortodossa è la con-fessione di maggioranza e dispone di un pa-trimonio religioso eccezionale, incluso ingran parte nella lista del Patrimonio Mondia-le dell’Unesco. Anche la Chiesa cattolicaconserva il suo patrimonio, con due comuni-tà di rito differente, quello latino e quellomaronita.

Per quanto concerne la Chiesa cattolicalatina, Cipro conta un piccolo numero diparrocchie, talune amministrate dai religiosifrancescani della Custodia, i quali sono statia lungo gli unici rappresentanti del clero cat-tolico tollerati dall’impero ottomano.

A parte la presenza dell’arcidiocesi maro-

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Mons. Pizzaballa, Amministratore del Patriarcato Latino di Gerusalemme, insieme ad alcuni rappresentantidel clero cattolico locale.

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La basilica del Santo Sepolcro è stata ilcentro verso il quale gli occhi dei cri-stiani di tutto il mondo si sono rivolti

durante le celebrazioni pasquali lo scorso 15e 16 aprile: in maniera del tutto particolarequest’anno per la stupenda coincidenza dellaricorrenza della Pasqua cattolica e ortodossa.In questo modo, l’ecumenismo vissuto attra-verso la vicinanza e la comunione spiritualedi questi giorni di festa è stato il prosieguodi quello sperimentato nell’azione pratica dicollaborazione per i lavori di restauro del-l’edicola del Santo Sepolcro.

Il 22 marzo infatti una gremita basilica

del Santo Sepolcro celebrava con gioia conta-giosa la riapertura dell’edicola. Le tre comu-nità che custodiscono il Santo Sepolcro (gre-co-ortodossa, cattolica latina ed armena)hanno collaborato fraternamente per circaun anno per permettere i necessari lavori diristrutturazione riscoprendosi più vicine chemai. «Leggiamo tutti lo stesso Vangelo e pro-fessiamo l’unico e stesso Gesù Cristo», ha di-chiarato con forza il Patriarca armeno di Ge-rusalemme Nourhan Manoogian, intervenu-to dopo Teofilo III, attuale primate dellaChiesa ortodossa di Gerusalemme, e PadreFrancesco Patton, Custode di Terra Santa.

XVN° 46 - PRIMAVERA 2017

nita – il cui arcivescovo rappresenta la piùalta autorità cattolica residente nell’isola – ifedeli di rito latino si riuniscono nella chiesadi Santa Croce, costruita all’inizio del Nove-cento: tale edificio è situato nella zona cusci-netto dell’isola sotto l’amministrazione ONUe costeggia la parte occupata dall’esercitoturco. La parrocchia affidata ai francescanipossiede altresì una chiesetta consacrata asanta Elisabetta d’Ungheria, a Kyrenia, sullacosta settentrionale. È qui che si celebra set-timanalmente l’unica messa del territorio oc-cupato. Il Centro di San Giuseppe – gestitodalle suore francescane del Sacro Cuore – of-fre assistenza e istruzione agli immigratistranieri. A Nicosia – capitale della cosiddet-ta Repubblica turca di Cipro del Nord, manon riconosciuta a livello internazionale – laCustodia possiede il “Terra Santa College”: ilsuo anno di fondazione (1646) lo rende lapiù antica scuola dell’isola.

A Limassol, sulla costa meridionale, laparrocchia – con chiesa edificata nel XIXsecolo – è anch’essa affidata ai francescani.Le suore del Sacro Cuore gestiscono un’altrascuola cattolica, la Santa Maria: si tratta di

un istituto molto prestigioso, il quale garanti-sce un’istruzione di alto livello a oltre millestudenti.

A Larnaca, sulla costa occidentale del-l’isola, la parrocchia Santa Maria delle Gra-zie risale al 1843, sebbene la presenza fran-cescana in città sia molto più antica. Nellamedesima cittadina si trova altresì la casa diriposo “Holy Land Rest House”, gestita dallaCustodia di Terra Santa in collaborazionecon le suore francescane del Sacro Cuore.

Infine, a Pafos, sulla costa orientale del-l’isola, il Patriarcato Latino di Gerusalemmeha una parrocchia affidata ai sacerdoti del-l’Istituto del Verbo Incarnato, nonché l’ospi-zio San Michele, casa di cure palliative. Pro-prietà della Chiesa ortodossa, la chiesa diChryssopolitissa – che ospita la colonna allaquale fu legato e flagellato san Paolo – ha labella particolarità di essere condivisa da an-glicani e cattolici latini per le celebrazioni, inun rasserenante impeto ecumenico.

Tale straordinario patrimonio religioso estorico fa di Cipro un vero e proprio luogospirituale della Terra Santa.

Charles-Edouard Guilbert

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la croce di gerusalemmeNewsletter

Accogliamo un nuovo spirito nelle relazioni ecumeniche.

L’inaugurazione dell’edicoladel Santo Sepolcro

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N° 46 - PRIMAVERA 2017

«L’insegnamento di Gesù – ha continuato – èal di là delle nostre differenze teologiche,culturali o liturgiche».

Dopo aver ascoltato le parole gioiose, pie-ne di speranza e di gratitudine verso tutti ibenefattori che hanno reso possibile la rea-lizzazione dei lavori, primi fra tutti il re Ab-dallah II del regno hascemita di Giordania eil presidente palestinese Mahmoud Abbas,anche l’Amministratore Apostolico del Pa-triarcato Latino di Gerusalemme, Mons.Pierbattista Pizzaballa, il Patriarca di Costan-tinopoli Bartolomeo, il Delegato Apostolico aGerusalemme Mons. Giuseppe Lazzarotto e,attraverso un messaggio, Karekin II, Catholi-cos di tutti gli armeni sono intervenuti. «Ilrestauro di questo edificio fisico mette olio ebalsamo sul corpo di Cristo che è la Chiesa»,ha ben sintetizzato Mons. Pizzaballa.

La Santa Sede ha annunciato di voler con-tribuire al restauro del Santo Sepolcro inGerusalemme, stanziando una sommadi 500.000 dollari per la nuova fase dei lavo-ri che interesseranno l’area attorno all’edico-la. ■

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La magnifica esperienzadi membri dell’Ordine venuti

a servire la Terra Santa

Perché avete deciso di dedicarequesto periodo della vostra vitaalla Chiesa in Terra Santa?

Siamo arrivati a Gerusalemme nel genna-io 2014. Dopo la visita del Santo Padre inBrasile nel 2013 e il messaggio che ci ha ri-volto, entrambi abbiamo sentito durantel’omelia un grande desiderio di carità e di

amore. Conoscevamo la Terra Santa da visitefatte in precedenza ogni anno al Patriarcatoe alle comunità cristiane. Questa chiamataricevuta ha dato la spinta per la nostra par-tenza e abbiamo cominciato a fare i prepara-tivi necessari e ad organizzarci per un perio-do “sabbatico” di tre anni, durante il qualesaremmo partiti come volontari. Abbiamo

Henrique e Carola Abreu, Cavaliere e Dama del Santo Sepolcro, sisono messi al servizio della Terra Santa per tre anni. Nell’intervistarealizzata da Myriam Ambroselli per il Servizio Comunicazione delPatriarcato Latino di Gerusalemme, e di cui pubblichiamo alcuni

estratti, testimoniano il loro impegno.L’intervista integrale può essere letta sul sito www.lpj.org.

L’edicola che custodisce la tomba di Cristo nellabasilica del Santo Sepolcro, è stata restauratagrazie ad una collaborazione ecumenica dellediverse Chiese cristiane, unite dalla stessa fedenella Resurrezione.

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XVIIN° 46 - PRIMAVERA 2017

messo le nostre esperienze personali e pro-fessionali nelle mani di Dio e Gli abbiamoanche affidato il nostro desiderio di servirele necessità della Chiesa Madre e delle co-munità locali.

Qual era lo scopo principale della vo-stra missione?In un primo momento abbiamo vissuto

nel villaggio di Taybeh. Lì, abbiamo parteci-pato attivamente alla vita della parrocchia:scuola, campi estivi, programmi per i giova-ni, gruppi di pellegrini e alcuni dei progettidi ristrutturazione della parrocchia. Carola èstata molto coinvolta nella Casa per gli an-ziani di Beit Afram in cui si è messa al servi-zio per la cura e le necessità quotidiane deiresidenti.

Solo successivamente ci siamo resi contoche quel periodo era in realtà una prepara-zione per una missione molto più grande perla Chiesa. Taybeh è stata una scuola per noi.È stato il periodo utile per farci capire comefunziona una parrocchia dall’interno, perscoprire le reali esigenze dei nostri cristianiche vivono in Palestina, per ascoltare le lorostorie, le loro sfide, le loro lotte e per condi-videre in modo semplice la loro vita.

Dopo un anno, ci siamo trasferiti a Geru-salemme e abbiamo iniziato una nuova mis-sione. Il compito questa volta sarebbe statoquello di sostenere il Direttore generale nel-

la ristrutturazione del Dipartimento Progettidel Patriarcato. L’esperienza a Taybeh ci èservita molto, dato che ora avremmo dovutoprenderci cura di 55 parrocchie in quattroaree della nostra diocesi.

Mi è stato chiesto di concentrarmi sullacreazione del Dipartimento: assemblare lasquadra giusta per soddisfare le esigenze del-l’ufficio; visitare ogni parrocchia per capirnele necessità e servire per quanto possibile ilpersonale interno e quello esterno, così co-me i benefattori. Da parte sua, Carola ha as-sicurato traduzioni per l’ufficio stampa, hacontribuito ai lavori di sviluppo, prestandonel frattempo servizio nella cancelleria e nel-l’amministrazione generale, per le questioniamministrative. Abbiamo sentito che il Si-gnore ha lavorato fianco a fianco con noi, ene abbiamo avuto diversi segni tangibili econferme nel corso di questi tre anni.

Quali sono i progetti che hanno rap-presentato le sfide più grandi?È difficile citarne qualcuno in particolare.

Tutti erano importanti. Ogni progetto è stato,per ogni parrocchia, il progetto più impor-tante, e abbiamo cercato di far sentire i no-stri parroci e le loro comunità tutti impor-tanti allo stesso modo.

Forse le urgenze maggiori in questo perio-do sono state quelle di Gaza e dei profughicristiani iracheni in Giordania. Al nostro ar-

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la croce di gerusalemmeNewsletter

In questa foto,Henrique e

Carola Abreu –membri

dell’Ordine ecoppia di

volontari alservizio della

Chiesa in TerraSanta – inmezzo ai

bambini di unadelle scuole del

PatriarcatoLatino.

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XVIII N° 46 - PRIMAVERA 2017

la croce di gerusalemmeNewsletter

rivo, questi due gruppi erano i più vulnera-bili. Gaza era alla fine del conflitto del 2014e i profughi cristiani dell’Iraq in Giordaniaerano alloggiati nelle sale parrocchiali tra-sformate in dormitori. Sapevamo di doverfar fronte immediatamente a queste esigenzee che l’assistenza umanitaria era essenziale.

Come la vostra missione è stata stret-tamente legata all’appartenenza al-l’Ordine del Santo Sepolcro?L’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalem-

me cammina a fianco del Patriarcato Latino,come un compagno di vita e di sostegno perla Chiesa Madre in Terra Santa. Come mem-bri dell’Ordine del Santo Sepolcro, siamo pro-fondamente consapevoli della nostra missionee della nostra responsabilità verso il Patriar-

cato e verso i cristiani di Terra Santa. Quelloche non sapevamo è che le nostre vite sareb-bero cambiate per sempre.

In questo spirito, siamo venuti in questaterra con il desiderio di cercare il modo mi-gliore per migliorare la vita degli altri, perportare conforto e dignità a coloro che soffro-no di più, sia che si trattasse dei rifugiati cri-stiani in Giordania, o di una famiglia di Gazain difficoltà, o dei bambini disabili che vivo-no nelle nostre case. La nostra fede e le no-stre convinzioni ci dicono che l’amore che ab-biamo per l’altro deve essere la forza trainan-te della nostra missione condivisa con l’Ordi-ne e il Patriarcato Latino. Siamo chiamati aprenderci cura gli uni degli altri, siamo chia-mati a vivere per servire gli altri e per proteg-gere coloro che non possono proteggersi. ■

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Il rapporto fra l’Holy Child Program e l’Or-dine Equestre del Santo Sepolcro iniziòvari anni fa. La Superiora Generale delle

Suore Francescane dell’Eucaristia, MadreShaun Vergauwen, incontrava periodicamen-te il Gran Maestro dell’Ordine, cardinaleEdwin O’Brien, il quale prese a interessarsialle attività della comunità, in particolare allavoro in Terra Santa. Tale rapporto assunsenuovo impulso quando una richiesta di sov-venzione venne trasmessa all’Ordine, al finedi sostenere l’Holy Child Program. Nel 2016,quest’ultimo diventò beneficiario di un fon-do di dotazione del Rev. Dr. William W. Ha-mischfeger, attraverso la generosità dellaLuogotenenza USA Western, nonché di uncontributo della Luogotenenza USA MiddleAtlantic. Grazie alla cospicua donazione,l’Holy Child Program è stato in grado di ac-quisire maggiore autosufficienza e stabilitàeconomica per poter sostenere il suo staff

cristiano locale, fornire istruzione e forma-zione continue, nonché offrire un servizio vi-tale alla comunità. Sussidi del genere infon-dono più speranza ai dipendenti e ai genitoriche guardano al futuro proprio e dei loro fi-gli.

Fondato nel 1995 dalle Suore Francescanedell’Eucaristia, l’Holy Child Program è unodei pochissimi centri nell’area di Betlemmeche offre terapie diurne per i bambini e ra-gazzi affetti da gravi problemi comportamen-

l’esperienza dell’Holy ChildProgram a Beit Sahour

‘‘Mi piace lavorare con ibambini che hanno problemiperché sento che se non ciprendiamo noi cura di loro,chi lo farà?’’

VIVIAN MOUSSALEM(insegnante)

«Attraverso ogni bambino, possiamo promuovereil cambiamento per il mondo intero».

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tali ed emozionali. Ubicato a Beit Sa-hour (il luogo del Campo dei Pastori),venne aperto su richiesta di quei geni-tori i cui figli soffrivano di disturbipsicologici, conseguenti alla Prima In-tifada o alle incursioni militari in Ci-sgiordania da parte delle forze israelia-ne. Il Programma iniziò con quattrobambini, ma attualmente ne segue 35,assieme alle loro famiglie. Fornisceinoltre programmi assistenziali in Ci-sgiordania, oltre a operare come cen-tro formativo per le università locali ele altre agenzie a servizio dei bambinie delle loro famiglie nella regione.

Gli insegnamenti della Chiesa Cat-tolica Romana presentano il contestodi riferimento per ciò che l’Holy ChildProgram offre. La spiritualità france-scana invita tutti quelli che lavoranonel Programma ad occuparsi delle popolazio-ni più vulnerabili e spesso alienate. La mis-sione si avvicina molto allo spirito del “bacioal lebbroso” di San Francesco. Sono le espe-rienze quotidiane dei bambini che imparano,lavorano, giocano e fanno festa in un’atmo-sfera scolastica a trasformare l’alienazione ela vulnerabilità in forza e gioia. In questoambiente cattolico, gli studenti iniziano ognigiorno con alcune preghiere, assistiti da uninsegnante cattolico e uno musulmano, ap-prendendo la confessione cattolica e i precet-ti islamici che sostengono messaggi di amoree pace. Le scuole sotto l’amministrazionedell’Autorità Palestinese sono tenute a inse-gnare l’Islam agli studenti musulmani. Inve-

ce di fomentare la crescente separazione re-ligiosa, l’HCP ha deciso di concentrarsi sul-l’unità, valorizzando quanto viene condivisodalle due fedi. Gli studenti dell’Holy ChildProgram sono attualmente per il 50% musul-mani e per il 50% cristiani.

Gli allievi iscritti a questo straordinarioprogramma frequentano regolarmente le le-zioni in un ambiente di “classe terapeutica”,partecipando per l’appunto a varie terapie,finalizzate ad aiutarli a gestire i loro proble-mi psicologici e comportamentali. Oltre afornire a ogni studente un piano di studi adhoc basato sulle proprie forze ed esigenze,l’Holy Child Program offre altresì l’IncredibleYears Program, che insegna a risolvere i pro-blemi, aumenta la capacità emotivo-sociale eattenua i comportamenti aggressivi. L’HolyChild Program è il primo in Medio Oriente apraticare questo tipo di trattamento rinoma-to a livello internazionale e fondato su evi-denze dirette ed è fiero del fatto che il 92,5%dei suoi diplomati sia impegnato in fruttuosiprogrammi comunitari, come la partecipa-zione a corsi educativo-professionali, oppureil sostegno finanziario delle proprie famigliecon il lavoro. Tali diplomati sono membriproduttivi, che contribuiscono fattivamente

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MIREAM e DAVID ABU GHARBI(genitori)

‘‘L’Holy Child Program ci hainsegnato come comportarci con inostri figli. L’atmosfera, pervasada educazione e gentilezza, hapermesso a mio figlio di crescere esiamo stati molto felici dipartecipare agli incontri’’

L’Holy Child Program accoglie a Betlemme dei bambinicon problemi psicologici o comportamentali.

XIXN° 46 - PRIMAVERA 2017● ●la croce di gerusalemme

Newsletter

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XX N° 46 - PRIMAVERA 2017

la croce di gerusalemmeNewsletter

alla società locale. Iskander Khoury, direttore del program-

ma, commenta: «In ogni bambino che vienequi, si vede qualcosa… si nota un potenziale.Si vede un bimbo santo. Ecco perché abbia-mo scelto il nome Holy Child Program. Riu-sciamo a scorgere un futuro ballerino, oppu-re un futuro musicista! Ma talvolta questopotenziale è velato o nascosto. Si tratta dibambini che appartengono alla Terra Santa.Sono parte dei bimbi di tutto il mondo. Inciascuno di essi, dovremmo piantare un se-me di speranza e pace. Attraverso ogni bam-bino, possiamo promuovere il cambiamentoper tutto il mondo”. ■

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L’Ordine ha partecipato in questiultimi mesi all’accoglienza dei ri-fugiati in Giordania, accanto ad

altre istituzioni ecclesiali, come ad esem-pio la Conferenza Episcopale Italiana. Ildirettore della Caritas in Giordania hagentilmente risposto alle nostre doman-de in merito agli aiuti d’emergenza perle famiglie che arrivano fuggendo il con-flitto in atto in Medio Oriente.

Come agisce precisamente la CaritasGiordania a favore dei figli dei profu-ghi sul territorio giordano (che fa par-te del Patriarcato Latino di Gerusa-lemme)? Ci può dare qualche esempioconcreto, in particolare riguardo al-l’istruzione di questi bambini e ragaz-zi?La Caritas copre parte delle tasse scolasti-

che per quegli studenti i cui genitori – a cau-sa di svariate ragioni, quali disoccupazione epovertà – non sono in grado di pagare intera-mente tali costi in Giordania. Forniamo al-tresì lezioni di sostegno per gli alunni che re-

stano indietro nell’apprendimento scolastico,tentando di potenziarne il rendimento. Diconseguenza, questi allievi ottengono voti al-ti e migliori risultati.

Inoltre, organizziamo corsi di recupero,dando il diritto ai bambini che hanno persoanni di scolarizzazione, a causa delle guerre

Come affrontare l’accoglienzadei rifugiati in Giordania?

Intervista a Wael Suleiman, direttore di Caritas Giordania

Per ulteriori informazioni relativeall’Holy Child Program o per un’eventualevisita, si prega di contattare le SuoreFrancescane dell’Eucaristia.USA: Madre Shaun Vergauwen,Superiora Generale,[email protected];GERUSALEMME: Suor NaomiZimmermann,[email protected]). È anche possibile visitare la paginadell’HCP su@HolyChildProgramBethlehem

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coprire tutti i settori vitali e garantire i servi-zi offerti dai nostri centri, ubicati in diversigovernatorati.

La Caritas Giordania cerca fondi da bene-fattori filantropici a livello nazionale e inter-nazionale in risposta a bandi specifici, oppu-re attraverso la sua appartenenza e affiliazio-ne ad associazioni locali, nonché grazie aelargizioni di organizzazioni sorelle in tutto ilmondo.

Mentre le necessità crescono – a causadella necessità di ospitare un’enorme folla diprofughi da 49 nazioni, con le risorse in caloe in situazioni di estrema povertà – la Cari-tas prende coscienza che dette risorse risul-tano assolutamente necessarie fino a quandonon si troveranno soluzioni imminenti alleguerre e alle ripercussioni delle crisi che sistanno verificando nei paesi confinanti.

La Caritas mette in atto tutto il possibileper non interrompere né diminuire l’assi-stenza finché il livello di bisogno è così alto.Pertanto, non smette di sostenere il dirittodei profughi a un’esistenza di pace, riceven-do protezione e l’essenziale necessario pervivere; non cessa di organizzare campagnedi raccolta fondi, né di parlare per conto deirifugiati, sia a livello locale che internaziona-le. ■

XXIN° 46 - PRIMAVERA 2017● ●

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la croce di gerusalemmeNewsletter

nel loro paese d’origine, di frequentare lezio-ni pomeridiane “non ufficiali” e permettendoloro di ricevere un’adeguata istruzione ed es-sere reinseriti nel sistema educativo tradizio-nale, conseguire il diploma e accedere ai li-velli di insegnamento superiore.

Infine, parte del processo di apprendi-mento offerto dalla Caritas consiste nel so-stenere attività extracurriculari, durante lequali genitori e figli partecipano a eventi ri-creativi, sportivi e artistici mirati a stimolarel’intelletto, aumentare la capacità di recupe-ro e la flessibilità mentale, rafforzare i con-cetti di coesistenza e solidarietà, nonché la-vorare assieme a coetanei di diverse naziona-lità.

Come viene finanziata la CaritasGiordania per il sostegno al serviziodi accoglienza profughi? Avete risorsesufficienti per soddisfare le loro attua-li necessità?Il lavoro della Caritas si basa sul volonta-

riato e sulla solidarietà, seguendo un approc-cio olistico per rispondere ai bisogni dei pro-fughi. I volontari – di differenti nazionalità –sono considerati parte integrante della strut-tura dinamica della Caritas. Riceviamo fi-nanziamenti da vari donatori, allo scopo di

La squadradella Caritas in

Giordanialavora molto per

i rifugiati. Inquesta foto, il

cardinaleLeonardo

Sandri, prefettodella

Congregazioneper le Chiese

Orientali,venuto per

incoraggiare lasua azione.

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XXII N° 46 - PRIMAVERA 2017

la croce di gerusalemmeNewsletter

Come si posiziona l’Ordine delSanto Sepolcro in Svezia e Da-nimarca dove la Chiesa Cattoli-

ca è molto minoritaria? Come parteci-pano i Cavalieri e le Dame alla loromissione cristiana di essere il lievitonella pasta nei paesi scandinavi?I cattolici sono una minoranza nei paesi

nordici. In Svezia, su una popolazione di cir-ca 10 milioni di abitanti, ci sono solo150.000 cattolici registrati. Dai giorni dellaRiforma, più precisamente nel 1527 quandoil re interruppe ogni relazione con la ChiesaCattolica, questi paesi sono stati protestanti.Generalmente si può dire che il Luteranesi-mo ha prevalso fino al XX secolo. La leggesulla libertà religiosa venne promulgata solonel 1951 e la Chiesa nazionale svedese è esi-stita fino al 2000 quando poi venne equipa-rata a tutte le altre comunità religiose ope-ranti nel paese.

Nei paesi scandinavi sono attivi solo dueordini cavallereschi cattolici – l’Ordine delSanto Sepolcro e l’Ordine di Malta – che nonraramente sono guardati con sospetto, curio-sità e anche criticismo. Siamo dunque chia-mati ad essere estremamente aperti sulle no-stre attività, a spiegare ed informare riguar-do alle origini e alle finalità del nostro Ordi-ne, come anche a presentare chiaramenteche cos’è il Cattolicesimo, invitando tutti – ein particolare la stampa – a seguire le nostreiniziative.

Per quanto riguarda la partecipazione deicattolici, nel mio periodo di reggenza della

Luogotenenza ho preso la decisione di dimi-nuire il contributo di ingresso per i giovanial di sotto dei 35 anni di modo da favorire laloro presenza. Ci sono molti modi per au-mentare l’interesse della popolazione per laTerra Santa a partire dalla maggiore pubbli-cizzazione delle nostre attività. Anche imembri ecclesiastici dell’Ordine possonocontribuire attraverso la loro testimonianzaall’interno della vita quotidiana delle Diocesidi appartenenza.

L’Ordine del Santo Sepolcro è presen-te in Svezia e Danimarca in manieraunita, al di là delle frontiere naziona-li degli stati. Come è nata questa bel-la esperienza di Chiesa e quale mes-saggio può veicolare per tutto l’Ordi-ne?In una regione del mondo nella quale le

questioni religiose sono messe da parte, unmodo eccellente di raggiungere i nostriobiettivi è quello di unire le forze con i cat-tolici dei paesi vicini, così come è stato fattodalla Svezia e dalla Danimarca attraverso ildecreto dello scorso ottobre 2016 grazie alquale è stata creata la Luogotenenza per laSvezia-Danimarca. A causa della forma geo-grafica della Svezia, per esempio, è più sem-plice per i cattolici che risiedono nella partemeridionale del paese incontrarsi con il ve-scovo di Copenhagen (a trenta minuti di tre-no) che andare a Stoccolma, capitale dellaSvezia che si trova ad un’ora di aereo.

Attualmente nella nuova Luogotenenza, il

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La vita delle Luogotenenze

Un cammino di unitànei paesi scandinavi

In questa intervista Bo Theutenberg, membro del Gran Magisteroed ex Reggente ad Interim della Luogotenenza per la Svezia e

Danimarca, ci parla della nuova tappa per l’Ordine in questi duepaesi in cui i cattolici formano una minoranza attiva.

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Luogotenente è svedese e il Gran Priore èdanese. La base della cooperazione cattolicanordica è particolarmente sostenuta dallapresenza della Conferenza Episcopale Nordi-ca. Quando la Luogotenenza per la Svezia

venne stabilita nel 2003, l’idea era quella diriunire tutti i paesi scandinavi tranne la Fin-landia, soprattutto per la forte differenza lin-guistica, e l’integrazione della Svezia e dellaDanimarca va in questa direzione. ■

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La Luogotenenza per la Svezia e Danimarca ha accolto la visita del Gran Maestro, cardinale EdwinO’Brien, che ha celebrato a Stoccolma lo scorso inverno l’Investitura di sette nuovi Cavalieri, Dame

e membri ecclesiastici nell’Ordine del Santo Sepolcro.La visita ha avuto inizio con l’appuntamento al Castello Reale il 10 febbraio per l’incontro con la più

alta autorità dello Stato svedese per gli ordini cavallereschi reali. Si è trattato di un segnale importantedi amicizia, fiducia reciproca e mutuo riconoscimento fra il nostro Ordine cattolico e il Regno (luterano)di Svezia. Il cardinale O’Brien è stato accolto dalla Guardia d’Onore e scortato nelle Sale degli OrdiniCavallereschi Reali dove il Cancelliere degli Ordini Reali, il Sig. Ingemar Eliasson, ha tenuto un discor-so di benvenuto al quale il Gran Maestro ha poi risposto. Agli indirizzi di saluto è seguito il pranzo du-rante il quale è stata conferita la Croce con Placca d’Oro al Merito al Sig. Eliasson, in segno di ricono-scenza e amicizia fra l’Ordine del Santo Sepolcro e il Regno di Svezia. Lo stesso pomeriggio ha avutoluogo la Veglia in preparazione all’Investitura del giorno seguente.

La cerimonia di Investitura si è tenuta l’11 febbraio presso la cattedrale di Sant’Erik ed è stata, co-me sempre, un momento di grande comunione e fraternità. Alla celebrazione eucaristica è seguita lacena in onore del Gran Maestro durante la quale Bo Theutenberg ha rassegnato le sue dimissioni co-me Regente ad Interim della Luogotenenza e il cardinale O’Brien ha consegnato i decreti di nomina alnuovo Luogotenente Tommy Thulin e al nuovo Gran Priore della Luogotenenza, il vescovo di Copenha-gen, Mons. Czeslaw Kozon, che sarà affiancato dal Gran Priore coadiutore svedese, Mons. Stejpan Bi-letic. Infatti, lo scorso autunno, la Svezia e la Danimarca sono state unite in una sola Luogotenenza edentrambe sono ben rappresentate nell’organizzazione di questa struttura periferica dell’Ordine.

l’investitura a stoccolma

L’Investitura dei nuovi membri dell’Ordine in Svezia e Danimarca è stata celebrata dal Gran Maestro l’11febbraio 2017 a Stoccolma.

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la croce di gerusalemmeNewsletter

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Dal 31 marzo al 2 aprile 2017, Lourdesha accolto il ritiro nazionale dellaLuogotenenza per la Francia dell’Or-

dine del Santo Sepolcro di Gerusalemme.Questo incontro ha riunito alla Città San Pie-tro della Caritas francese 160 partecipanti, dicui 126 Cavalieri e Dame dell’Ordine. Il riti-ro è stato predicato da Monsignor Bernard-Nicolas Aubertin, arcivescovo di Tours, Con-sultore del Gran Magistero, responsabile del-la Luogotenenza per la Francia.

Durante le sue catechesi, Mons. Aubertinha fatto riferimento all’esempio di Cristo perproporre parole di pace e riconciliazione, nelcuore del tempo quaresimale. Ha particolar-mente insistito sulla necessità di mettersi incondizione di ascoltarsi gli uni gli altri. L’in-contro si è svolto in una bella atmosfera dipreghiera e riflessione, nella cornice piace-vole dei contrafforti che dominano il santua-rio

Padre André Cabes, rettore del santuarioNotre Dame di Lourdes, ha tenuto una con-ferenza su Lourdes, le apparizioni e Berna-dette Soubirous, di una tale profondità spiri-

tuale da toccare il cuore dell’auditorio. Alla fi-ne della conferenza, durante la preghiera dicompieta, Padre Cabes ha ricevuto l’Investitu-ra come cavaliere ecclesiastico da Mons. Au-bertin, con Motu Proprio del Gran Maestro del-l’Ordine, cardinale Edwin O’Brien.

La Delegazione “Sainte Bernadette Soubi-rous“ ha presentato l’iniziativa “Rosario delSantuario” che dal 2012 ha affidato la realizza-zione della coroncina del rosario ufficiale delSantuario Notre Dame di Lourdes ad una fa-miglia cristiana in Terra Santa, a Beit Sahour,accanto a Betlemme. Sono 20.000 le coroncinefabbricate ogni anno e vendute esclusivamentealla libreria del Santuario. È un bell’esempiodi solidarietà e anche di sviluppo sostenibile.

La messa domenicale alla basilica del Rosa-rio è stata seguita dall’Angelus alla Grotta diMassabielle, prima della fine del ritiro con unastorica foto di gruppo.

Philippe CabidocheResponsabile della Delegazione “Sainte Bernadette Soubirous“

(Gers e Alti Pirenei)

La Luogotenenza per la Franciariunita a Lourdes

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La Luogotenenza per la Francia riunita simbolicamente nella Grotta di Lourdes.