Newsletter N° 55 La croce gerusalemme...teiste. Se il cuore di questa terra, Gerusalem-me, vive una...

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D ue anni fa, Papa Francesco aveva indet- to per questo ottobre 2019 il “Mese Missionario Straor- dinario”, finalizzato a pro- muovere una maggiore con- sapevolezza della missione ad gentes (rivolta ai non cre- denti), nonché a partecipare con rinnovato fervore alla trasformazione missionaria dell’attività pastorale eccle- siastica. Si tratta semplice- mente di un’obbediente ri- sposta alle parole di com- miato di Cristo ai suoi di- scepoli: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vange- lo ad ogni creatura» (Marco 16,15; cfr. Matteo 28,19). Citando ampiamente dal Vaticano II, il Papa defini- sce questo impegno il «com- pito essenziale» della Chie- sa – che è «missionaria per natura» – e responsabilità di ogni credente. Egli so- stiene che tale compito ri- mane enorme, citando San Giovanni Paolo II, poiché la missione è lungi dall’essere conclusa e, di fat- to, si trova soltanto all’inizio. Quali – potremmo afferma- re – sono le sfide odierne al- l’evangelizzazione del mondo? 1. Vi è una crescente e glo- bale “Cristianofobia”. L’auto- revole centro di ricerca Pew Research Center (PRC) ha re- centemente constatato che i cristiani sono «i credenti più largamente presi di mira», con oltre l’80% della popola- zione mondiale (6,6 miliardi) che vive in paesi repressivi dal punto di vista religioso (144 paesi, per la precisione). Ciò ha provocato una forte ondata di profughi in fuga da torture e massacri, persino in paesi “alleati” di nazioni de- mocratiche occidentali. 2. Inoltre, come ha osserva- to Papa Francesco nel discor- so che ci ha rivolto in Vatica- no al termine della Consulta dello scorso anno, «oltre al martirio nel sangue, esiste an- che il “martirio bianco”, come La riflessione del Gran Maestro «Un compito enorme» Newsletter N° 55 www.oessh.va @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani La croce di gerusalemme In occasione del mese missionario di ottobre 2019, decretato dal nostro Santo Padre Francesco, il Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro lancia un appello alla preghiera per tutti i cristiani perseguitati nel mondo.

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Due anni fa, Papa Francesco aveva indet-to per questo ottobre 2019 il “MeseMissionario Straor-

dinario”, finalizzato a pro-muovere una maggiore con-sapevolezza della missionead gentes (rivolta ai non cre-denti), nonché a parteciparecon rinnovato fervore allatrasformazione missionariadell’attività pastorale eccle-siastica. Si tratta semplice-mente di un’obbediente ri-sposta alle parole di com-miato di Cristo ai suoi di-scepoli: «Andate in tutto ilmondo e predicate il Vange-lo ad ogni creatura» (Marco16,15; cfr. Matteo 28,19).

Citando ampiamente dalVaticano II, il Papa defini-sce questo impegno il «com-pito essenziale» della Chie-sa – che è «missionaria pernatura» – e responsabilitàdi ogni credente. Egli so-stiene che tale compito ri-mane enorme, citando SanGiovanni Paolo II, poiché la

missione è lungi dall’essere conclusa e, di fat-to, si trova soltanto all’inizio.

Quali – potremmo afferma-re – sono le sfide odierne al-l’evangelizzazione del mondo?

1. Vi è una crescente e glo-bale “Cristianofobia”. L’auto-revole centro di ricerca PewResearch Center (PRC) ha re-centemente constatato che icristiani sono «i credenti piùlargamente presi di mira»,con oltre l’80% della popola-zione mondiale (6,6 miliardi)che vive in paesi repressividal punto di vista religioso(144 paesi, per la precisione).Ciò ha provocato una forteondata di profughi in fuga datorture e massacri, persino inpaesi “alleati” di nazioni de-mocratiche occidentali.

2. Inoltre, come ha osserva-to Papa Francesco nel discor-so che ci ha rivolto in Vatica-no al termine della Consultadello scorso anno, «oltre almartirio nel sangue, esiste an-che il “martirio bianco”, come

La riflessione del Gran Maestro

«Un compito enorme»

Newsletter N° 55

[email protected] @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani

La crocedi gerusalemme

In occasione del mese missionariodi ottobre 2019, decretato dal nostroSanto Padre Francesco, il GranMaestro dell’Ordine del SantoSepolcro lancia un appello allapreghiera per tutti i cristianiperseguitati nel mondo.

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L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

s o m m a r i o

«FARCI COMPAGNI DI VIAGGIO DI OGNIESSERE UMANO» III

MONS. TOMMASO CAPUTO, NUOVOASSESSORE DELL’ORDINE VI

L’ORDINE RAFFORZA LA SUA PRESENZAIN AMERICA CENTRALEE SUD AMERICA VIII

LE INVESTITURE PRESIEDUTE DALGRAN MAESTRO XII

DUE NUOVI MEMBRI DELGRAN MAGISTERO XIII

LA GRATITUDINE DI PADRE JOHN BATEMAN,EX SEGRETARIO DEL GRAN MAESTRO XIII

LA CROCE MISSIONARIA DEL CONGRESSOEUCARISTICO A BUDAPEST REALIZZATADA UN MEMBRO DELL’ORDINE XVI

UN FONDO SOLIDALE: 600 FAMIGLIEAIUTATE IN UN ANNO XVII

«TUTTA LA VITA DEVE ESSERE COLMATADALLA NOSTRA PROMESSA SPIRITUALE» XIX

GIOVANI VOLONTARI AL SERVIZIO DELLASPERANZA IN TERRA SANTA XXII

GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected] Stampato nel Settembre del 2019

ad esempio quello che si verifica nei paesidemocratici quando la libertà di religioneviene limitata». Sempre più casi poi possonoessere menzionati di coloro che sostengonogli insegnamenti della Chiesa su matrimonioe vita familiare e che vengono minacciaticon ritorsioni giudiziarie per discorsi di inci-tamento all’odio.

3. Infine, l’Annuario Pontificio statistico diquest’anno indica che la Chiesa sta crescen-do in quasi tutto il mondo. Tuttavia, dal2016 al 2018, si è verificata una perdita di240.000 cattolici in Europa. Altre recenti ri-cerche rivelano che in Nord America il 33%dei giovani fra i 21 e i 29 anni (in netta mag-gioranza cristiani) si considera non religioso.Vi è una cruciale necessità di “ri-evangelizza-zione”.

Il panorama appare vasto e variegato. Po-trebbe perfino risultare deprimente, se non

fosse per la promessa del Signore prima del-la partenza: «Ecco, io sono con voi tutti igiorni, fino alla fine del mondo». Per i mem-bri dell’Ordine, la chiamata alla preghierapersonale, alla santità, alla formazione, non-ché il solenne impegno a difesa e promozio-ne della Fede in Terra Santa costituiscono lenostre certezze in risposta all’esortazione fi-nale di Papa Francesco nel suo discorso dichiusura della Consulta.

Riferendosi alla nostra devozione versoMaria alla quale ci rivolgiamo come NostraSignora di Palestina e Nostra Signora dei Cri-stiani Perseguitati, egli ha esortato: «Invo-chiamo insieme la sollecitudine di Maria perla Chiesa in Terra Santa e, più in generale, inMedio Oriente, insieme alla sua speciale in-tercessione per coloro la cui vita e la cui li-bertà sono in pericolo».

Edwin Cardinale O’Brien

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II N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Durante l’estate l’Ufficio Comunica-zione del Gran Magistero dell’Ordi-ne ha avuto il privilegio e l’onore

di incontrare Mons. Miguel Ángel AyusoGuixot, presidente del Pontificio Consiglioper il Dialogo Interreligioso, creato cardinaleda Papa Francesco durante il Concistoro del5 ottobre. Insieme a lui abbiamo discusso divari temi di cui di seguito trovate qualcheestratto in forma sintetica mentre l’intervistaintegrale sarà disponibile sulla nostra rivistaannuale.

Qual è la specificità del dialogo in Ter-ra Santa?Il cuore di questa realtà è la città di Geru-

salemme e Papa Francesco nel suo viaggio inMarocco ha voluto siglare un documento in-sieme al re Mohammed VI per la protezionee difesa della città di Gerusalemme comeCittà Santa, centro delle tre religioni mono-teiste. Se il cuore di questa terra, Gerusalem-me, vive una situazione di dialogo, intesa ecomunione fra ebrei, cristiani e musulmani,può irradiare luce in tutta la regione. Sappia-mo che non si può capire il Medio Orientesenza i cristiani ma non è neanche possibilefarlo senza il dialogo interreligioso.

La questione della cittadinanza svolgeun ruolo importante nel permettere aldialogo di fiorire…

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«Farci compagni di viaggiodi ogni essere umano»

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Creato cardinale daPapa Francesco,Mons. Miguel ÁngelAyuso Guixotsuccede al cardinaleJean-Louis Tauranalla guida delDicastero per ilDialogoInterreligioso. Qui lovediamo nei suoiuffici, a Via dellaConciliazione aRoma, davanti alquadro che ricordala dichiarazione delConcilio Vaticano IIsulle relazioni dellaChiesa Cattolica conle religioni noncristiane.

Intervista al Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

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L’embrione di questa discussione da partedella Chiesa Cattolica viene dall’appello delSinodo del Medio Oriente in cui si chiedevache i cristiani non venissero considerati cit-tadini di seconda classe bensì cittadini a pie-no titolo. La piena cittadinanza è un elemen-to fondamentale per preservare l’identità.

È necessario dunque lavorare con rispettoe amicizia per il bene comune, come deside-ra Papa Francesco, al di là delle differenzereligiose e delle questioni di maggioranza eminoranza. Questo è un campo in cui non

conta quanti siamo in una comunità o nel-l’altra: ogni persona deve essere rispettatanella sua individualità, anche chiaramentecoloro che non appartengono a nessuna tra-dizione religiosa.

Quali strade apre il recente documen-to sulla Fratellanza Umana siglato daPapa Francesco e dal Grande Imam diAl-Azhar al-Tayyeb? Così spesso si parla delle difficoltà e pro-

blematiche ma la mia esperienza di missio-

«C’è un oceano nascosto di beneche cresce»

Il Papa ha accolto con favore la nascita di un Comitatoper il Documento sulla Fratellanza Umana

Papa Francesco si è rallegrato per la costituzione di un Comitato finalizzato a raggiun-gere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mon-

diale e la convivenza comune, siglato nel febbraio 2019, ad Abu Dhabi, con il GrandeImam di Al-Azhar. La dichiarazione è stata resa nota a fine agosto dal direttore della SalaStampa della Santa Sede, Matteo Bruni. «Il Santo Padre ha appreso con gioia la notizia ditale iniziativa, facendo osservare: “Anche se purtroppo sono spesso il male, l’odio, la divi-sione a fare notizia, c’è un oceano nascosto di bene che cresce e che ci fa sperare nel dia-logo, nella conoscenza reciproca, nella possibilità di costruire, insieme ai credenti di altrefedi e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un mondo di fraternità e di pace”».«Il Santo Padre – ha affermato ancora Bruni – incoraggia il lavoro del Comitato per la dif-fusione del Documento, ringrazia gli Emirati Arabi Uniti per l’impegno concreto in favoredella Fratellanza Umana e si augura che iniziative simili possano moltiplicarsi nel mon-do». (fonte: Vatican News)

La prima riunionedel ComitatoSuperiore istituitoper attuare gliobiettivi delDocumento sullaFratellanzaUmana si è svoltain Vaticano, aCasa SantaMarta, lo scorso11 settembre.

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IV N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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nario mi ha insegnato che la gente comune,invece, vive spesso uno spirito di vicinanza econvivenza. Al di là della visione pessimista,ogni cittadino e credente è chiamato a lavo-rare per il bene comune. Il documento diAbu Dhabi ha tracciato una Road Map inquesta direzione. Fratellanza, pace e convi-venza sono i tre elementi essenziali attraver-so i quali percorrere una via di integrazioneper risanare le ferite del mondo. L’unico bal-samo che può guarire dal populismo passainfatti attraverso la fratellanza umana che ciunisce. Le problematiche che creano disagioe ostacolano il clima di comunione hanno uncarattere più politico ed ideologico.

L’Ordine del Santo Sepolcro conta cir-ca 30.000 membri nel mondo intero.Quale consiglio vuole far loro arriva-re?Apprezzo moltissimo il lavoro svolto e

l’azione dei vostri 30.000 membri che so-stengono e aiutano le comunità locali in Ter-ra Santa. Nella mia esperienza di missionemi sono accorto che ho dato tutta la mia vitae la mia gioventù al servizio della Chiesa e

ora mi rendo conto che quello che ho ricevu-to è molto di più rispetto a quanto ho potutodare. Voglio allora ricordare a questi 30.000benefattori che è molto generoso quello chefanno e li invito a scoprire sempre di piùquanto ricevono dalla testimonianza di colo-ro che sostengono con i loro aiuti perchésempre chi dà, riceve.

La parola “dialogo” è spesso usata intanti contesti e modi diversi. Come ladescriverebbe?Il dialogo non è un tradimento della mis-

sione della Chiesa né un nuovo metodo diconversione al Cristianesimo. Il dialogo è unatteggiamento esistenziale che ci apre allarealtà dell’altro. Ricordo il messaggio che Pa-pa Francesco ci inviò in occasione del 50°anniversario del nostro Dicastero nel quale,fra le altre cose, ci ricordava che noi dobbia-mo farci compagni di viaggio di ogni essereumano nel nostro cammino verso la verità.Come diceva Papa Benedetto XVI, non sia-mo noi ad essere in possesso della verità, èessa a possederci.

Intervista a cura di Elena Dini

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Mons. Tommaso Caputo,nuovo Assessore dell’Ordine

Gli atti del Gran Magistero

Eccellenza, come vive questa no-mina ad Assessore dell’Ordinedel Santo Sepolcro?

Ho accolto questa nomina con profondagratitudine per il Santo Padre Francesco, chel’ha approvata, e per il Gran Maestro, SuaEminenza il Cardinale Edwin O’Brien, chemi ha designato al ruolo di Assessore del-

l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Ge-rusalemme.

Qual è stato negli ultimi anni il suo le-game con l’Ordine?Il mio legame con l’Ordine risale a circa

due decenni fa ed è diventato ancora più for-te nel 2012, quando mi è stata affidata la

Dopo le dimissioni di Mons. Giuseppe Lazzarotto per motivi disalute, il Santo Padre ha approvato la nomina da parte del

Gran Maestro di Mons. Tommaso Caputo in qualità diAssessore dell’Ordine del Santo Sepolcro, a partire dal mesedi settembre 2019. Di seguito, il nuovo Assessore risponde a

qualche domanda per La Croce di Gerusalemme

Diplomatico digrandeesperienza,Mons.TommasoCaputo,arcivescovoprelato eDelegatoPontificio per ilSantuario diPompei, è ilnuovoAssessoredell’Ordine cheassiste il GranMaestrospecialmenteper quantoriguarda lerelazioni con laCuria romana.

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Prelatura di Pompei, una città particolar-mente cara al cuore e alla spiritualità di tuttii Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro.Pompei è sorta a nuova vita dalla fede e dal-le opere di carità di Bartolo Longo, l’unicolaico tra i cavalieri dell’Ordine ad essere sta-to Beatificato. Il fondatore di Pompei richia-ma il cuore cristologico della devozione ma-riana, così intensamente praticata da ogniappartenente all’Ordine.

Recentemente ha anche accompagna-to una delegazione della Luogotenen-za alla quale appartiene in Terra San-ta per un’occasione speciale…

Una recente iniziativa ha visto impegnatala nostra chiesa di Pompei assieme all’Ordi-ne in un pellegrinaggio in Terra Santa, nelcorso del quale, nella Basilica dell’Annuncia-zione a Nazareth – il luogo dove il Verbo si èfatto uomo nel grembo della Vergine Maria –è stata inaugurata una vetrata dedicata allaMadonna del Rosario di Pompei, dono dellaLuogotenenza per l’Italia Meridionale Tirre-nica dell’Ordine del Santo Sepolcro.

Si è trattato di un semplice segno maadesso che mi viene affidato pure questo uf-ficio, ogni elemento assume un significatopiù profondo, tenendo conto dei compiti aiquali è chiamato ogni componente dell’Ordi-

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Mons. Tommaso Caputo è nato adAfragola (NA) il 17 ottobre 1950. Ha

frequentato il Seminario Arcivescovile diNapoli ed ha conseguito la Licenza in SacraTeologia presso la Facoltà Teologica dell’Ita-lia Meridionale, sezione “San Tommasod’Aquino” (Napoli).

È stato ordinato sacerdote il 10 aprile1974 per l’Arcidiocesi di Napoli, ove ha svol-to i compiti di formatore dei seminaristi li-ceali (1973-1974), di vice-parroco della Par-rocchia di San Benedetto all’Arco Mirelli aNapoli (1974-1976) e di insegnante di reli-gione nelle Scuole statali (1973-1976).

Alunno della Pontificia Accademia Eccle-siastica dall’ottobre 1976, ha contempora-neamente frequentato i corsi di Diritto Ca-nonico presso la Pontificia Università Late-ranense conseguendo il Dottorato. Al servi-zio della Santa Sede dal 25 marzo 1980, èstato Segretario della Nunziatura Apostolica in Rwanda (1980-1984) e Consigliere dellaNunziatura nelle Filippine (1984-1987) e di quella in Venezuela (1987-1989).

Chiamato in Vaticano, ha svolto il compito di responsabile della segreteria del Sostitutodella Segreteria di Stato fino al 19 giugno 1993, quando Papa Giovanni Paolo II lo ha desi-gnato Capo del Protocollo della Segreteria di Stato.

Il 3 settembre 2007 Sua Santità Benedetto XVI lo ha nominato Nunzio Apostolico inMalta e in Libia, elevandolo alla dignità arcivescovile e conferendogli la consacrazioneepiscopale il 29 settembre 2007 nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Il 10 no-vembre 2012 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Prelato di Pompei e Delegato Pontificioper il Santuario della Beata Maria Vergine del S. Rosario di Pompei.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

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L’America centrale e del Sud formanoun immenso continente dalla forti ra-dici cristiane che merita ogni sforzo

per un maggiore sviluppo ed una autenticavalorizzazione della presenza del nostro Or-dine. A differenza di altre aree geografiche,come il Nord America, l’Europa e l’Asia-Oceania, il continente sudamericano finoranon beneficiava nel Gran Magistero del co-ordinamento di un responsabile dedicato.Con grande favore, nell’intento di valorizza-re il potenziale di questo enorme bacino, èstata accolta dunque l’idea, del CardinaleGran Maestro, di creare la carica di Vice Go-vernatore per il Sud America, affidandone laguida a Enric Mas, già Luogotenente per laSpagna Orientale.

Il nuovo Vice Governatore, ha potuto por-re subito la sua vasta esperienza e le sue co-noscenze internazionali a disposizione deiconfratelli del continente latino-americano,

mettendo a punto assieme al GovernatoreGenerale Leonardo Visconti di Modrone unpiano di azione per i prossimi mesi nel corsodi alcune visite fra luglio e agosto in Messi-co, Argentina e Brasile.

■ MESSICO

In Messico la Luogotenenza ha soffertoper qualche tempo una crisi che pareva irre-versibile. A dicembre del 2017, con la visitadel Cardinale Gran Maestro, del Luogote-nente Generale e del Governatore Generalee la nomina di Gustavo Rincón Hernandez aReggente, si erano poste le basi di un proces-so di rinascita. Con determinazione fu daquel momento avviato un rinnovo del Consi-glio e la ricerca di nuove forze, avvalendosianche dell’esperienza di molti confratelli im-pegnati nell’Ordine di Malta. Si è infatti con-

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L’Ordine rafforza la suapresenza in America Centrale

e Sud America

ne, in relazione alla natura stessa di questastorica Istituzione pontificia, posta sotto latutela e la protezione della Santa Sede.

Quale ritiene sia il contributo dell’Or-dine alla Chiesa Universale e agli abi-tanti di Terra Santa che lei contribuiràa far avanzare?Papa Francesco – ricevendo poco meno di

un anno fa i membri della Consulta e lodan-do le iniziative di assistenza in Terra Santaverso tutti, al di là delle diverse appartenen-ze di fede – ha riconosciuto che l’OrdineEquestre del Santo Sepolcro di Gerusalemmecontribuisce «a spianare la strada della cono-scenza della vita cristiana, alla promozionedel dialogo interreligioso e alla reciprocacomprensione».

Restano queste le indicazioni principaliper arrivare al grande obiettivo del raggiun-gimento della pace in tutta la Terra Santa. Si-gnificativamente il Papa ha sottolineato co-me primario tale impegno, ricordando chel’Ordine non si connota come un ente filan-tropico «impegnato a promuovere il miglio-ramento materiale e sociale dei destinatari»;le Dame ed i Cavalieri sono chiamati, bensì«a porre al centro e come scopo finale delleloro opere l’amore evangelico al prossimo,per testimoniare dappertutto la bontà e lacura con cui Dio ama tutti».

Su questa strada, e con l’aiuto e la prote-zione della Vergine Maria, conto di assolvereanche questo servizio all’interno della gran-de famiglia dell’Ordine.

Intervista a cura di François Vayne

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statato che l’obiettivo di sviluppare l’azionecaritativa a favore della Terra Santa, propriadell’Ordine del Santo Sepolcro, è perfetta-mente compatibile, e di fatto complementa-re, con quello fortemente sentito nell’Ordinedi Malta di incrementare le opere assisten-ziali a favore della popolazione locale.

Il 29 luglio il Governatore Generale, su in-vito del Luogotenente-Reggente, ha compiu-to (benché infortunato ad un braccio) una vi-sita-lampo a Città del Messico, per valutareassieme a lui ed al Gran Priore, cardinaleNorberto Rivera Carrera, il lavoro svolto ed isuccessivi passi da compiere. In particolare,in considerazione dell’età avanzata di Gusta-vo Rincón, occorreva definire le modalitàdell’avvicendamento con un nuovo Luogote-nente di esperienza, ma più giovane, che po-tesse rilevare il grande lavoro di ricostruzio-ne avviato ed assicurarne la continuità. Lascelta è caduta sul confratello Guillermo Ma-cías Graue – un professore poliglotta, conesperienza internazionale maturata in uni-versità prestigiose quali, la Gregoriana a Ro-ma, Salamanca e la Hebrew University di

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

Il GovernatoreGenerale duranteuna riunione aBuenos Aires allaquale hannopartecipato Mons.Héctor Aguer, GranPriore dellaLuogotenenza perl’Argentina (sedutoalla destra delGovernatoreGenerale), insiemea due ecclesiastici,il LuogotenenteJuan FranciscoRamos Mejía (inpiedi accanto alGran Priore) e ilVice GovernatoreEnric Mas (seduto adestra).

In Messico, il Governatore Generale Visconti diModrone ha potuto intrattenersi con il cardinaleNorberto Rivera Carrera, Gran Priore dellaLuogotenenza locale, insieme al Reggente,Gustavo Rincón Hernandez.

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gentina partecipando alla cerimonia di Inve-stitura a Buenos Aires officiata dal GranPriore Mons. Héctor Aguer ed incontrando ilLuogotenente Juan Francisco Ramos Mejíaed i vertici della Luogotenenza in quella cit-tà. Uno degli obiettivi di questo secondoviaggio era quello di porre i vertici dell’Ordi-ne in piena sintonia con le linee guida delGran Magistero in Roma e con l’Episcopatolocale, seguendo le direttive del Santo Padre.Difficoltà di comunicazione non hanno gio-vato nel recente passato alla vita dell’Ordinein Argentina, ma in un colloquio con i verti-ci della gerarchia locale si sono poste le pre-messe per avviare un dialogo più costruttivo.In Argentina il 90% degli abitanti si dichiara

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X N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Gerusalemme – che a novembre, in occasio-ne della cerimonia di Investitura, assumeràla guida della Luogotenenza, mentre Gusta-vo Rincón, in riconoscimento dell’opera me-ritoria svolta, verrà nominato Luogotenented’Onore. Nel commentare l’incontro con ilGovernatore Generale, il cardinal Rivera hadefinito il processo così avviato una autenti-ca “resurrezione” della Luogotenenza.

■ ARGENTINA

Il 20-21 agosto il Governatore Generale,accompagnato dal Vice Governatore Genera-le Enric Mas, ha compiuto una visita in Ar-

L’Investitura di nuovi membri dell’Ordine in Argentina, paese d’origine di Papa Francesco, è stata uno deimomenti centrali della visita del Governatore Generale in America latina durante l’estate. I Cavalieri e leDame d’Argentina desiderano impegnarsi sempre di più nella vita della Chiesa locale.

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cattolico, ma la percentuale dei praticanti èdi molto inferiore. In un momento difficilecome quello che sta attraversando il Paese, èancora più necessario sostenere una maggio-re partecipazione alle attività diocesane daparte di tutta la comunità cattolica. Questala forte raccomandazione espressa dal Go-vernatore Generale ai membri della Luogote-nenza, dopo il colloquio con i responsabilidella Chiesa locale, ricordando che l’Ordinedel Santo Sepolcro è un’istituzione dellaChiesa con un preciso mandato di manteni-mento della presenza cristiana in Terra San-ta, fortemente incoraggiato da Papa France-sco.

■ BRASILE

In Brasile, dal 22 al 24 agosto il Governa-tore ed il Vice Governatore hanno incontrato

l’Arcivescovo di Rio de Janeiro, cardinaleOrani João Tempesta, Gran Priore della Luo-gotenenza, ed esaminato in dettaglio le pro-blematiche relative a quello che è indiscuti-bilmente il paese con il maggior numero dicattolici al mondo, e che merita quindiun’attenzione tutta particolare. Il program-ma ha poi previsto l’incontro con la Luogote-nente di Rio de Janeiro, Isis Cunha Penido, econ i vertici della Luogotenenza negli ufficifelicemente ospitati presso la splendida Cat-tedrale Vecchia della Madonna del Carmelo,per passare in rassegna le varie attività bene-fiche avviate dalla Luogotenenza, rivolte allenecessità del Paese oltre che alla Terra Santa.

Infine il Governatore ed il Vice Governa-tore hanno incontrato il Luogotenente di SanPaolo, Manuel Tavares de Almeida Filho, di-scutendo le prospettive di aprire nuove strut-ture periferiche dell’Ordine nel Paese dopoquelle di Rio e di San Paolo, al fine di rende-re sempre più realizzate, attraverso una pre-senza capillare e diffusa, le finalità dell’Ordi-ne del Santo Sepolcro. Si è anche valutatal’opportunità di organizzare a San Paolo nel2020 una prima riunione di tutti i Luogote-nenti latino-americani. Prima di ripartire ilGovernatore Generale ed il Vice Governato-re hanno concesso un’intervista ad una tele-visione locale.

■ UNA STRATEGIA UNITARIA

Il programma del Governatore Generale edel Vice Governatore Generale per l’Americalatina prevede ora, oltre che un rafforzamen-to della presenza dell’Ordine in Brasile, visi-te ad altri Paesi dell’area nella prospettiva diun concreto ampliamento. Il continente lati-no-americano deve infatti collocarsi in unasituazione di assoluta parità di importanzacon le altre tre aree geografiche in cui l’Or-dine è attivo. Un interscambio di esperienzefra i rispettivi quattro Vice Governatori (tredei quali di recente nomina) è stato auspica-to. Per motivi di affinità culturale e linguisti-ca, si è deciso che la Luogotenenza del Mes-

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In Brasile, il Governatore Generale è statoaccolto dal cardinale Orani João Tempesta, GranPriore della Luogotenenza per il Brasile-Rio deJaneiro, per parlare insieme della testimonianzaofferta dai membri dell’Ordine nel più grandepaese cattolico del mondo per numero dibattezzati.

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sico, precedentemente inserita nell’area nor-damericana, entrerà a far parte della nuovaformazione latino-americana, pur continuan-do per ora a partecipare in qualità di ospitealle riunioni dei Luogotenenti nordamerica-ni, anche al fine di assicurare un raccordoed una maggiore condivisione. Uno degliaspetti più interessanti emersi nelle varieriunioni geografiche settoriali – e sempresottolineato nei suoi interventi dal Governa-tore Generale – è infatti proprio quello dellanecessità di scambi di esperienze fra Luogo-tenenze di aree diverse e quindi – per analo-gia – fra i quattro Vice Governatori.

«L’Ordine è uno ed è giusto che la strate-gia sia unitaria – ha detto il Governatore Ge-nerale Visconti di Modrone in uno dei suoirecenti interventi - ma nel realizzarla dobbia-mo tenere in attenta considerazione ancheconsuetudini e tradizioni locali e, soprattut-to, le diverse esperienze. Ci deve unire ilsentimento che lavoriamo per mantenere lapresenza cristiana in Terra Santa, pur nelledifficoltà che oggi la Chiesa attraversa, fa-cendo tesoro allo stesso tempo della ricchez-za di idee e di proposte che ci pervengonodai diversi angoli della terra». Dalla riunionedei Luogotenenti nordamericani di Houston

dello scorso maggio è emersa in particolareuna forte caratterizzazione della importanzadella componente pastorale e della parteci-pazione delle famiglie alle attività spirituali;in quella di poco successiva dei Luogotenen-ti europei a Roma si è sottolineato con forzal’impegno caritativo volto soprattutto allarealizzazione di progetti per la formazionedei giovani in Terra Santa; dalla riunione deiconfratelli asiatici a Brisbane si è consolidatala sensazione che la distanza non costituisceuna remora alla partecipazione collettiva alleattività caritative dell’Ordine (ed il previstoviaggio a gennaio del Cardinale Gran Mae-stro nei Paesi dell’area, dopo quello delloscorso anno in Australia ne è la visibile con-ferma). L’azione avviata dal Gran Magisteroper l’America Latina si colloca in questo con-testo unificante.

«Il nostro Ordine si ispira all’immaginedel Sepolcro da cui Nostro Signore è resusci-tato – ha ricordato il Governatore Generale– che non è quindi un monumento funebrema il simbolo dell’unità della nostra Fede. Iprincipi ai quali ci ispiriamo sono quelli dicarità, di umiltà e di obbedienza: essi ci av-vicinano e ci rendono fratelli in ogni angolodel mondo».

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Le Investiture presiedutedal Gran Maestro

Sempre molto presente accanto ai Cavalieri ed alle Dame del mondo intero, il cardinaleEdwin O’Brien – Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro – ha presieduto le ceri-

monie d’Investitura in Lussemburgo (14 e 15 settembre), ad Innsbruck, in Austria (dal 20al 22 settembre) e a Montréal, in Canada (dal 27 al 29 settembre).

Nel mese di ottobre (dal 4 al 6), è atteso a New York per le Investiture della Luogote-nenza USA Eastern e a Copenaghen (il 18 e 19) per il benvenuto ufficiale ai nuovi membridi Danimarca e Svezia. Inoltre, il 23 ottobre, in occasione della festa annuale della BeataVergine Maria Regina di Palestina, Patrona dell’Ordine, accoglierà gli ospiti a Roma pressoil Palazzo della Rovere. Si recherà quindi a Toledo (25 e 26 ottobre) per l’Investitura dellaLuogotenenza per la Spagna Occidentale.

Recentemente, il cardinale O’Brien è stato confermato dal Santo Padre come membrodella Congregazione per le Chiese Orientali.

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XII N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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In un articolo recente ho parlato di comeil mio arrivo a Roma e l’entrare a far par-te dell’Ordine siano davvero stati guida-

ti da Dio. Le benedizioni di cui Dio miha colmato durante gli scorsi tre anni e mez-zo sono un segno chiaro della presenza eguida del Signore. Questo – portato a termi-ne il mio tempo a servizio del Gran Maestro,come suo segretario ecclesiastico, e dell’Or-dine – è un momento opportuno per condi-videre le mie riflessioni sulle stupende espe-rienze alle quali Dio mi ha permesso di par-tecipare.

La Chiesa Universale. Una caratteristicameravigliosa del nostro Gran Maestro è cheè sempre “lì fuori” fra le Luogotenenze e imembri dell’Ordine. A causa del suo deside-rio di visitare personalmente quante piùLuogotenenze possibili, viaggiare è stato par-te normale della vita. Ma non si è mai tratta-to di gite turistiche, bensì di visite spiritualie pastorali che mi hanno permesso di vivereuna profonda esperienza della Chiesa nelmondo. Visitare le Luogotenenze e Delega-zioni Magistrali in Italia ed Europa, in Suda-frica e America del Sud, in Australia, Asia e

Due nuovi membridel Gran Magistero

Per decisione del cardinale O’Brien, due nuovi membri entrano a fare parte del GranMagistero, ovverosia del consiglio internazionale del Gran Maestro, che si riunisce

due volte l’anno a Roma per discutere tematiche d’attualità relative all’Ordine.Leopoldo Torlonia dei Duchi di Poli e Guadagnolo, italiano, è presidente del “Circolo

San Pietro” - associazione di solidarietà verso i più poveri, fondata a Roma nel 1869. Dominique Neckebroeck è il Cancelliere emerito della Luogotenenza per la Francia ed

è molto impegnato nei progetti dell’Ordine in Terra Santa. Auguriamo loro di svolgere un’attività feconda, a fianco del Governatore Generale Leo-

nardo Visconti di Modrone e di tutti i responsabili dell’Ordine.

La gratitudine di PadreJohn Bateman, ex segretario

del Gran Maestro

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Padre John Bateman, sacerdote americano che è stato segretariodel cardinale Edwin O’Brien, condivide una testimonianza in

forma di rendimento di grazie per il servizio svolto pressol’Ordine. Esprime la sua personale riconoscenza nei confronti delnostro Gran Maestro, il cardinale Edwin O’Brien, la cui umiltà,spiritualità e amore l’hanno aiutato e continuano a formare ilsuo cuore sacerdotale. Accogliamo con gioia il suo successore,

Padre Maxim Baz, giovane prete libanese della Chiesa cattolicamaronita, che è entrato in carica all’inizio dell’estate 2019.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

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America del Nord mi ha dato la possibilità ditoccare con mano l’Una, Santa, e CattolicaChiesa lì dove i suoi fedeli vivono la Fedenelle proprie situazioni culturali e storiche.Nonostante le differenze di lingue e culture,siamo Un Corpo in Cristo (cfr. 1 Cor 12,12-27).

Amore fraterno e sostegno. Tutti sap-piamo quanto possa essere difficile essereuno straniero in terra straniera. Ma a noi,come membri dell’Ordine, questo non acca-de mai. Fra i nostri Cavalieri e Dame c’è unlegame immediato che ci unisce gli uni aglialtri. Certamente si tratta innanzitutto dellaSanta Eucarestia (l’Eucarestia unisce tutti icattolici). Ma come membri dell’Ordine,questa unione eucaristica è ulteriormente ar-ricchita dalla nostra comune missione eobiettivo: la santità personale e l’amore pergli abitanti della Terra Santa di Gesù. Esserecon altre persone che prendono seriamentela loro fede e camminano con impegno lun-

go la strada di una sempre maggiore santitàpersonale, mi incoraggia a impegnarmi anco-ra di più nel mio cammino verso la santità.Ho avuto la speciale e unica opportunità diincontrare così tanti di voi che mi avete da-to, senza saperlo, esempi stupendi e incorag-gianti di una ricerca costante della santità (lavera vocazione di ogni cristiano). Vedere i sa-crifici che i nostri membri fanno per gli altri,senza pensare a sé, mi ha aiutato a crescerenell’amore per i nostri fratelli e sorelle chevivono in situazioni difficili in Terra Santa.

Pellegrinaggio. Ogni viaggio di questi an-ni passati è stato un vero e proprio pellegri-naggio. Celebrare le Investiture e la SantaMessa in ogni continente ha dato ad ogniviaggio un significato spirituale. Come Ordi-ne Equestre però, chiaramente, una delle no-stre gioie (e responsabilità) più grandi è an-che quella di vivere il pellegrinaggio in TerraSanta. Dopo aver visto le parrocchie, incon-trato le persone, confortato i malati e gli an-

Padre John Bateman, per vari anni segretario del Gran Maestro, ha ricevuto come regalo di saluto almomento della sua partenza due statue raffiguranti gli apostoli Pietro e Paolo. Qui lo vediamo insieme alcardinale Edwin O’Brien, alle principali autorità del Gran Magistero, allo staff e al suo successore PadreMaxim Baz (alla sua destra nella foto).

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ziani, dopo aver parlato con gli studenti del-l’Università di Betlemme e delle scuole delPatriarcato, dopo aver visitato le Pietre Santee le Pietre Vive… dopo tutto questo… comeè possibile che la nostra vita non ne escacambiata? I miei pellegrinaggi in Terra San-ta, sia quelli con il Cardinale e con lo staffdel Gran Magistero sia i miei personali, mihanno aperto gli occhi e il cuore a una Fedepiù grande e ad un amore e preoccupazionepiù profondi per i cristiani della Terra Santa.

La Chiesa Istituzionale. Vivere a Romaè un’esperienza unica in sé. Essere così vici-ni al nostro Santo Padre, alle tombe degliApostoli Pietro e Paolo (il patrono della miaConfermazione) e a così tanti altri santi chehanno vissuto, operato e sono morti qui aRoma, mi ha aiutato ad amare meglio laChiesa. A molti può sembrare che si tratti diuna struttura burocratica e, certamente, an-che quella esiste perché siamo esseri umaniche necessitano di strutture. Ma ciò che mol-ti purtroppo non sono in grado di vedere osperimentare è l’umanità della Chiesa: cosìtanti uomini e donne, sacerdoti e religiosi,che lavorano diligentemente e con fede percostruire la Chiesa e ri-spondere alle sue neces-sità. Questo avviene si-curamente con il nostrostaff al Gran Magisteroil cui lavoro alacre rendepossibile tutto ciò chel’Ordine è in grado di fa-re per sostenere i nostrifratelli e sorelle cristiani.Ma ciò è vero anche pertutti coloro che lavoranoper la Chiesa e la Curia.La mia esperienza qui aRoma mi ha fatto vederel’amore e il sincero desi-derio di mettersi a dispo-sizione per rispondere atutte le necessità del po-polo di Dio in ogni partedel mondo.

Determinazione. Portando a termine ilmio servizio con l’Ordine e tornando allamia diocesi come membro dell’Ordine, nonpotrei essere più dedicato alla nostra missio-ne. Da sacerdote, ho ascoltato e capito le pa-role del nostro Gran Maestro che insistononel raccomandare a noi membri ecclesiasticidi non limitarci ad indossare la mozzetta e isegni dignitari ma di impegnarci maggior-mente per rispondere ai bisogni spirituali deimembri delle nostre Luogotenenze, Delega-zioni Magistrali e Sezioni. Non vedo l’ora diinserirmi e mettermi a servizio nella miaLuogotenenza (USA Eastern) al mio rientro acasa.

Gratitudine. Ma soprattutto mi porto nelcuore un profondo senso di gratitudine. Pri-ma di tutto, verso Dio per avermi chiamato aquesto compito e responsabilità. Gratitudinepoi per ciascuno di voi che ho avuto l’onoredi incontrare, servire e da cui sono stato ispi-rato per il vostro amore e impegno. Gratitu-dine personale, infine, per il nostro GranMaestro, il cardinale Edwin O’Brien, la cuiumiltà, spiritualità e amore mi hanno aiutatoe continuano a formare il mio cuore sacerdo-

tale.Se vi siete mai chie-

sti se il nostro Ordinefaccia la differenza, viposso assicurare chepuò farla e la fa, separtecipiamo con ilcuore alle attività e aiprogetti delle nostreLuogotenenze locali equando ci incontriamocome pellegrini allaTavola Eucaristica delSignore. È là, sia quisulla terra che nellabeatitudine del cielo,che aspetto di rincon-trarvi tutti nuovamen-te.

Padre John Bateman

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

Il Gran Maestro ha ringraziato PadreBateman e lo ha promosso aCommendatore dell’Ordine del SantoSepolcro.

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La CroceMissiona-ria del

Congresso Eu-caristico Inter-nazionale di Bu-dapest è l’operadi un membrodell’Ordine delSanto Sepolcro,Csaba Ozsvári,venuto a man-care improvvi-samente nel2009 all’età di46 anni. La Cro-ce è stata pre-sentata per laprima volta du-rante la missione cittadina di Budapest del2007. Nel 2017 Papa Francesco l’ha accolta aRoma e l’ha benedetta.

Questa stupenda opera d’arte è ornata instile ungherese arcaico e ospita al suo internodelle teche rifinite: una in argento al centrocon una reliquia della Santa Croce, contorna-ta da altre più piccole che contengono reli-quie di santi ungheresi, fra cui cinque nuovi

santi e beati:San Martino,la beata Gisel-la e i beati Tó-

dor Romzsa, Vil-mos Apor e Zol-tán Meszlényi.

Csaba Ozsvári,devoto padre difamiglia, era no-to sia per il suotalento artisticocome orafoesperto di artesacra, sia perl’esemplarità del-la sua vita cri-stiana. Membroanche del Movi-mento Unghere-se di Schönstatt,Ozsvári ha realiz-zato tabernacoli,

croci, anelli vescovili, calici e suppellettili sa-cre che sono presenti in quasi tutte le diocesiungheresi e molti anche all’estero. Nel 1991la Conferenza Episcopale Ungherese donò aSan Giovanni Paolo II un magnifico evangela-rio, opera del fu Cavaliere dell’Ordine e, an-cora oggi, è spesso usato durante la Veglia Pa-squale in Vaticano.

Avviciniamoci dunque con ancor maggioregioia al Congresso Eucaristico Internazionaledel prossimo anno, rinsaldati da questo ulte-riore legame come membri dell’Ordine delSanto Sepolcro.

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La Croce Missionaria del CongressoEucaristico a Budapest realizzata

da un membro dell’Ordine

Il Gran Maestro desidera che le Luogotenenze dell’Or-dine si organizzino per inviare dei delegati al Con-

gresso Eucaristico Internazionale di Budapest, in Un-gheria, che si terrà dal 13 al 20 settembre 2020. Tuttele informazioni per iscriversi sono disponibili sul sitowww.iec2020.hu

Il Cavaliere Csaba Ozsvári è l’artista che ha realizzato lacroce del prossimo Congresso Eucaristico Internazionale alquale il Gran Maestro invita i membri dell’Ordine apartecipare numerosi.

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XVI N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Uno dei settori che l’Ordine delSanto Sepolcro ha particolarmente acuore è quello della solidarietà verso

i più bisognosi che si esprimeattraverso vari progetti sostenuti in

Terra Santa. «Attraverso questoprogramma non stiamo solo offrendoassistenza economica, bensì portiamosperanza a molti e permettiamo loro

di vivere una vita dignitosa»commenta Sami El-Yousef, direttore

amministrativo del PatriarcatoLatino di Gerusalemme.

Nel 2018 i contributi inviati dai mem-bri dell’Ordine del Santo Sepolcrohanno permesso, fra le altre cose, di

aiutare 600 persone attraverso: borse di stu-dio, aiuti familiari, sostegno sanitario e sup-porto per l’acquisto di medicinali, senza con-tare i beneficiari di un progetto specifico aGerusalemme Est per l’assistenza legale e ilprogramma per i rifugiati iracheni cristiani inGiordania.

Il solo leggere i parametri per rientrare fracoloro aventi diritto all’aiuto fa capire la gra-vità della situazione. Chi riceve un aiuto faparte di una famiglia il cui introito non per-mette di rispondere ai bisogni primari degliappartenenti al nucleo familiare o nella qualela persona che porta a casa lo stipendio è ma-lata o recentemente deceduta. Si può trattareanche di famiglie che non possono permetter-si le cure per un malato, che non hanno l’as-sicurazione sanitaria o ancora di persone an-ziane senza pensione.

Ogni piccolo sostegno dato ad una di que-

ste famiglie nasconde una storia di sfide e dif-ficoltà quotidiane. Ad esempio, S.A. è unadonna di 35 anni, sposata e con quattro figliche lavora come addetta alle pulizie. Vive sulMonte degli Ulivi in una casa in affitto e ilsuo è l’unico stipendio del nucleo familiareche si dimostra non sufficiente a coprire lespese essenziali fra affitto, cibo, utenze e ret-ta scolastica. Tramite il fondo istituito per lasolidarietà, il Patriarcato Latino è riuscito adaiutare S.A. a pagare parte della retta scolasti-ca delle sue figlie e, insieme alla Custodia diTerra Santa, a coprire parte del debito con-tratto con l’azienda che fornisce l’elettricitànell’appartamento di questa famiglia.

W.A. anche ha 35 anni e vive a Gaza con lasua famiglia composta da 5 persone. Lavorava

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L’Ordine e la Terra Santa

Un fondo solidale: 600 famiglieaiutate in un anno

Il nuovo presidente della Commissione per laTerra Santa del Gran Magistero, Bart McGettrick,ha particolarmente a cuore la solidarietà verso lepersone più bisognose di aiuto in Terra Santa:questa è una delle grandi priorità del PatriarcatoLatino di Gerusalemme e del suo principalesostenitore internazionale, l’Ordine del SantoSepolcro.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

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come poliziotto ma è stato mandato in pensio-ne anticipata con un salario molto basso, uni-co introito della famiglia, che non permette diarrivare a fine mese. W.A. ha chiesto aiutoquando, a causa dei debiti con il padrone dicasa, aveva corso il rischio di essere mandatovia dall’appartamento in affitto nel quale lafamiglia vive. Il Patriarcato Latino, grazie aicontributi inviati dai Cavalieri e dalle Damepresenti nei vari continenti, è riuscito a paga-re una parte del debito permettendo così allafamiglia di W.A. di continuare a vivere nellaloro casa.

Il programma di aiuto sanitario ha aiutato124 pazienti nel 2018. Fra di loro, un ragazzodi 15 anni di Zababdeh(governatorato di Jenin,in Palestina) che ha subi-to un incidente stradale eha dovuto affrontare va-rie operazioni al cervello,solo in parte coperte dalMinistero della Salute, eK., 72 anni, di Aboud(governatorato di Ramal-

lah, in Palestina) che da 5 anni lotta controun cancro all’intestino che lo costringe adoperazioni e sedute chemioterapiche. Questicasi, oltre ad essere quindi difficili da unpunto di vista medico e umano per la soffe-renza che portano con sé, rappresentano an-che una grande sfida per i malati e per le lorofamiglie che non hanno i fondi per poter pa-gare le operazioni, le cure e le medicine chein parte ricadono sulle loro spalle.

Rivolgiamo un pensiero alle 600 famigliebisognose che hanno ricevuto un aiuto chepermette loro di andare avanti – proseguendogli studi, vivendo nella propria casa o rice-vendo le necessarie cure mediche – e ringra-

ziamo il Patriarcato Latinoe le assistenti sociali chelavorano a questo proget-to e che fanno sì che lepersone più a rischio nonvengano lasciate sole eche i contributi dei Cava-lieri e delle Dame arrivi-no a coloro che più nehanno bisogno.

Questi casirappresentano una grandesfida per i malati e per leloro famiglie che nonhanno i fondi per poterpagare le operazioni, lecure e le medicine

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XVIII N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Juan-Gualberto de Balanzó y de Solá –Cavaliere di Gran Croce, 86 anni –rievoca con passione il suo impegno.

Nato in una famiglia che appartiene al-l’Ordine del Santo Sepolcro da oltre unsecolo, egli stesso ha servito l’Ordine inSpagna come Consigliere, Cerimoniere eCancelliere.

Quando è entrato nell’Ordine del San-to Sepolcro di Gerusalemme e qualisono state le motivazioni per farlo? Sono entrato nell’Ordine Equestre del

Santo Sepolcro il 26 gennaio 1957, sessanta-due anni fa! Le motivazioni sono state varie,ma quella personale – la più importante – èil mio amore per Gesù. Amo la sua Terra, eamo il Santo Sepolcro vivente, testimonianzadi Resurrezione. Potrei definire questo luogocome la patria di tutti i cristiani, sebbenespesso dimenticata: l’Ordine vuole agire daintermediario tra i fratelli nemici che vi sicombattono. Amo la Terra Santa e la suaTomba vivente, dove ho anche servito mes-sa. Per me l’Ordine esprime l’amore delbuon Samaritano verso le popolazioni locali.

Inoltre, ho motivazioni familiari, poichénel mio caso, fare parte dell’Ordine Equestredel Santo Sepolcro rappresenta una tradizio-ne. Ho “attinto” alle fonti di famiglia…

Fra tutti gli impegni dell’Ordine delSanto Sepolcro, qual è l’opera più im-

portante per lei? Ritengo che la regola più importante per

l’Ordine sia “Ora et labora”: dobbiamo esse-re al contempo Marta e Maria. Il nostro mot-to si riassume nel servire tutti senza distin-zioni religiose o etniche, ma per prima cosabisogna sostenere i cristiani di Terra Santa,poiché senza di noi risulterebbero purtroppoin via d’estinzione.

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La vita delle Luogotenenze

«Tutta la vita deve esserecolmata dalla nostrapromessa spirituale»

Due Cavalieri della Luogotenenza per la Spagna Orientale – Juan-Gualberto,86 anni, e Jordi, 26 anni – testimoniano il loro amore per l’Ordine,

raccontando del “legame inseparabile” che li unisce alla Terra Santa.

Juan-Gualberto de Balanzó y de Solá testimoniacon gioia il sostegno spirituale che da tanti anniriceve all’interno dell’Ordine del Santo Sepolcroper crescere nella vita cristiana.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

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Secondo Lei, quali miglioramenti deveapportare l’Ordine per farsi conosceremeglio e aiutare i cristiani di TerraSanta? L’Ordine procede egregiamente, oggigior-

no ha reso attuale la sua missione con la ve-ra e fondamentale nobiltà d’animo che carat-terizza i membri. Direi perfino che siamo eapparteniamo all’avanguardia della Chiesa.Dobbiamo prediligere la santità, rispetto allaquantità… Penso risulti essenziale prestareparticolare attenzione quando un aspirantecandidato si presenta alle nostre porte. È in-dispensabile che la Luogotenenza chieda lacartella di presentazione del candidato al suoparroco. Bisogna anche che coloro che pre-sentano il futuro Cavaliere o la futura Damasi dimostrino responsabili della moralità di

tale aspirante… Sarebbe auspicabile evitare quelle persone

che non si sentono profondamente chiamatealla santità, sull’esempio di Gesù. Dobbiamopredicare attraverso l’esempio! Non c’è nulladi peggio del sale che diventa insipido… IlCavaliere e la Dama devono percepire la dif-ferenza tra il prima e il dopo l’ingresso nelnostro amatissimo Ordine Equestre del San-to Sepolcro.

Qui sto vivendo con umile fierezza il miocammino interiore verso il Regno di Dio. LaCroce di Cavaliere – quella del primo grado– deve onorare la nostra giacca scura, osta-colando il male a guisa di scudo. Tutta la vitadeve essere colmata dalla nostra promessaspirituale.

Jordi Tomás – giovane Cavalie-re di 26 anni – ci racconta ilsuo percorso nell’Ordine,

esprimendo la gioia di servire laChiesa Madre in Terra Santa.

«Ho avuto la fortuna di conoscerel’Ordine all’inizio degli studi univer-sitari, grazie ad alcune persone delmio entourage. Penso che sia il mo-do più naturale di entrare nell’Ordi-ne: gli indumenti bianchi indossatidai Cavalieri attirano gli sguardi e ri-svegliano la sensibilità; pertanto, cisi pone domande quali: Chi sono?Perché sono vestiti così? Cosa fanno?Ecco come ho iniziato il grande viag-gio che mi ha condotto alle originidella storia millenaria dell’Ordine.La curiosità che i Cavalieri del SantoSepolcro hanno suscitato in me –quand’ero così giovane – mi ha spin-to a leggere tutto ciò che ho potutotrovare sulla loro storia, ho cercatovaria documentazione e ho provatomolta gioia nello scoprire come laTerra Santa sia sempre stata legataalla nostra fede.

Sono sempre più numerosi i giovani, come Jordi Tomás,che trovano nell’Ordine del Santo Sepolcro un camminoverso la santità attraverso la preghiera regolare, inparticolare quella comunitaria, e la solidarietà concretaverso i nostri fratelli e sorelle di Terra Santa.

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Oggigiorno, la missione consiste nel ren-dere possibile la presenza dei cristiani catto-lici in Terra Santa, assistendoli nei loro biso-gni materiali e spirituali. Sono convinto chela grandezza d’animo dei Cavalieri della miaLuogotenenza – che si tratti di ecclesiastici olaici – rappresenti una delle ragioni principa-li che hanno fatto crescere in me la determi-nazione ad entrare nell’Ordine. In compen-so, è ovvio che venga richiesto un notevoleimpegno: fare sì che la nostra testimonianzadi vita diventi fonte d’ispirazione per gli al-tri. Ritengo che il dovere di tutti i Cavalieri eDame dell’Ordine sia di tentare che si com-piano in noi le parole del Vangelo di Matteo:«Dai loro frutti li ricono-scerete» (Mt 7, 16). Sonocerto che dobbiamosempre agire da esem-pio, cercando di offrirel’aiuto più consono allaTerra Santa.

Appartenere all’Ordi-ne rappresenta un gran-de onore però ciò nondeve mai farci dimenti-care le responsabilitàche assumiamo il giornodell’Investitura: non so-lo un impegno economi-co ma anche, e soprat-tutto, una linea di condotta conforme al Van-gelo di Cristo, che susciti curiosità negli al-tri, spingendoli a voler conoscere e saperecosa facciamo.

Abbiamo a cuore la Terra Santa: è un pun-to strategico del globo, dove confluisconoOriente e Occidente, ed è stata testimoneprivilegiata dell’evoluzione di tre culture permille anni! Si tratta del luogo in cui ha mes-so radici la fede cattolica. Da Nazareth a Ge-rusalemme, passando per Cana, il Mare diGalilea, il Lago di Tiberiade, il Giordano, ilMonte Tabor, Cafarnao… camminare suquella terra regala un’emozione unica, sa-pendo che Gesù ha visto e vissuto nei mede-simi posti circa duemila anni fa! Credo sipossa anche affermare che il nostro battesi-

mo ci leghi in modo particolare al luogo do-ve Cristo è stato battezzato.

Collaborare con la Terra Santa non è unamissione esclusiva dell’Ordine, ma in quantoCavalieri dobbiamo agire da maggiori porta-voce nel compito che ci è stato affidato. At-traverso le nostre attività evidenziamo i biso-gni della Terra Santa nella società odierna,cercando di suscitare l’interesse di tutti colo-ro che possono aiutarci, ciascuno secondo leproprie possibilità.

Noi tutti, Cavalieri e Dame, abbiamo qual-cosa in comune: il giorno della nostra Inve-stitura abbiamo deciso di assumere un enor-me impegno nella Chiesa Cattolica, apparte-

nendo a uno dei suoiOrdini di Cavalleria.Sono profondamenteconvinto che la ChiesaCattolica – malgrado ledifficoltà esistenti nellanostra società globaliz-zata – offra la rispostaa quel desiderio umanodi trovare un senso allapropria vita, colmandol’esigenza di trascen-denza. In un mondo in-terconnesso e semprepiù digitalizzato, doveci si aspetta tutto e su-

bito, il cammino che Gesù di Nazareth defi-nisce nelle Beatitudini continua ad essere unesempio attuale per un’esistenza piena e feli-ce.

In qualità di uno dei più giovani membridell’Ordine, ritengo che la maggiore sfidache i tempi moderni chiedono a tutti noi siaquella di renderci degni della fiducia ripostain noi il giorno in cui siamo entrati nell’Or-dine del Santo Sepolcro. La preghiera ci assi-ste in questo, senza di essa saremmo vuoticome dei falsi testimoni!

Il nostro sostegno alla Terra Santa giungesempre in maniera consona e adeguata allemutevoli esigenze materiali e spirituali deifratelli e sorelle di quella terra, dove oltreduemila anni fa è vissuto Nostro Signore».

Appartenereall’Ordine rappresenta ungrande onore però ciò nondeve mai farcidimenticare leresponsabilità cheassumiamo il giornodell’Investitura: una lineadi condotta conforme alVangelo di Cristo

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N° 55

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«Due anni fa la Luogotenenza feceil suo pellegrinaggio in TerraSanta con il nuovo Luogotenente

José Carlos Sanjuán y Monforte e parte dellasua famiglia, fra cui suo figlio Lucas, e altritre ragazzi, figli di un futuro Cavaliere chesarebbe entrato di lì a poco nell’Ordine. Du-rante il viaggio nacque l’idea di organizzareun pellegrinaggio orientato ad un’esperienzadi volontariato che permettesse ai più giova-ni di conoscere dall’interno la Terra Santa eil lavoro della chiesa diocesana e delle orga-nizzazioni religiose che sono presenti neiLuoghi Sacri sostenendo i cristiani e la popo-lazione più bisognosa». Così, racconta MaríaJosé Fernández y Martín, Dama della Luogo-tenenza per la Spagna Occidentale, si miserole basi per la magnifica esperienza che è sta-ta vissuta quest’anno da 13 giovani (4 ragazzi

Giovani volontari al serviziodella speranza in Terra Santa

e 9 ragazze) che lei ha accompagnato in Ter-ra Santa per due settimane di pellegrinaggioe volontariato dal 30 giugno al 14 luglio.

«Dovevamo preparare un programma cheunisse lavoro e pellegrinaggio. Per la mag-gior parte dei ragazzi si trattava del primocontatto con la Terra Santa. Come primaesperienza, era chiaro per la Luogotenenzache doveva essere un momento speciale chepermettesse di aprire una strada prometten-te per il futuro da un punto di vista umano espirituale, unendo i valori cristiani con la lo-ro messa in pratica reale e attiva», ha com-mentato Maria José.

Accanto ai bambini di Betlemme

Dei 13 volontari, le 5 ragazze più giovanihanno vissuto il volontariato presso La Crè-che, un orfanotrofio a Betlemme gestito dal-le Suore della Carità di San Vincenzo de’Paoli mentre i restanti 8 ragazzi hanno offer-to il loro servizio all’Hogar Niño Dios, istitu-to della Famiglia Religiosa del Verbo Incar-nato che accoglie bambini con disabilità. En-trambe sono istituzioni sostenute da annidall’Ordine del Santo Sepolcro.

Alla Crèche ci sono circa 60 bambini fra i0 e i 5 anni. «Quando siamo arrivati, era ap-pena entrato all’orfanotrofio un neonato par-torito al settimo mese e abbandonato. I suoipolmoni, ancora non in grado di respirare dasoli, avevano bisogno di ossigeno e, nella suaculla al nido, il suo piccolo corpicino lottavaper aprirsi alla vita. Insieme a questo neona-to, un’altra dozzina di bambini aveva menodi 6 mesi… tutti aspettavano una carezza, ungesto d’affetto che li facesse sentire ama-ti…», ha raccontato Maria José, aggiungendoche, alla fine del periodo di servizio, oramaile 5 ragazze del volontariato erano state so-prannominate con affetto le “Crèche Ladies”.

A pochi passi dalla basilica della Natività

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Un gruppo di volontari della Luogotenenza per laSpagna Occidentale ha trascorso due settimanedi servizio in Terra Santa durante l’estate.

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XXII N° 55NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Page 23: Newsletter N° 55 La croce gerusalemme...teiste. Se il cuore di questa terra, Gerusalem-me, vive una situazione di dialogo, intesa e comunione fra ebrei, cristiani e musulmani, può

si trova l’altra destinazione dei volontari: l’Hogar Niño Dios. Le suore hanno subitosuggerito l’atteggiamento migliore per vivereil tempo donato all’Hogar: «con il cuoreaperto, il sorriso sulle labbra e tanta vogliadi fare». I bambini dell’Hogar hanno bisognodi tante attenzioni e i ragazzi hanno aiutatosia con loro sia per le attività quotidiane digestione della casa: pulire, lavare, sistemare,aiutare in cucina e nella dispensa. Fra i tantimomenti speciali, Maria José non può nonraccontare il giorno della festa finale.

«Quando i volontari terminano il loro pe-riodo all’Hogar c’è una grande festa. Allorasuor Nives prende una cassa, l’attacca al suocellulare e mette una compilation di canzoniallegre che piacciono tanto ai piccoli. Ognibimbo sceglie un volontario per ballare, siaffida alle sue braccia e balla. Anche quelliche possono muoversi da soli scelgono unvolontario da prendere per mano e fanno leproprie coreografie divertenti e piene di te-nerezza. Che valore dare a questi momenti?Come poter descrivere le risate di un bimboo bimba le cui limitazioni sono così grandiche appena possono muoversi da soli? Comeessere testimone dell’allegria di un piccolo lacui deformazione sai essere un rischio per-manente per la sua vita? Dopo che hai balla-to con uno di questi piccoli, tutto cambia. Inquell’abbraccio vengono annullate le distan-ze. C’è una fusione perfetta dei cuori e unamore incondizionato. Quel bambino saràtuo amico per sempre. Lo ricorderai nelle

tue preghiere e saprai che, per loro, Dio tibenedice in ogni preghiera».

Fernando Elias Perez Esteban Picazo, unodei giovani volontari, racconta: «Questaesperienza è stata un regalo del Signore. Inparticolare, è stato meraviglioso poter starecon i bambini di cui le suore si prendono cu-ra. Anche se molti non potevano parlare, di-cevano tutto con gli occhi. Il loro è unosguardo di amore, allegria, semplicità. Unosguardo che ringrazia per ogni più piccolodettaglio. I loro occhi guardano come Dio ciguarda in questo mondo: amando e speran-do di essere amato. Ci sono talmente tantecose da imparare da loro».

Pellegrini sui passi di Gesù

Oltre ad essere volontari, questi giovanihanno anche avuto la gioia di essere pellegri-ni. I primi tre giorni in Terra Santa sono statigiorni di pellegrinaggio in Galilea con base aNazareth, a pochi metri dalla Basilica del-l’Annunciazione, in una delle case delle Suo-re del Rosario.

Passiamo nuovamente la parola a Fernan-do che descrive la sua esperienza nella basi-lica: «Questo per me è stato il luogo più spe-ciale. Stare lì seduto era come essere presen-te al momento dell’annunciazione. Mi sor-prendevo a pensare come Dio avesse affida-to un compito di così grande importanza aNazareth ad una fanciulla che viveva in unacasa così modesta. Però proprio in questo si

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Attività divolontariato coni bambini in unadelle strutturesostenutedall’Ordine inTerra Santa.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

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vede la grandezza di Dio: lui guarda al cuo-re. E nel cuore di Maria ha trovato un sì gio-ioso, un abbandono totale al suo amore».

Una volta arrivati a Betlemme, base per irestanti giorni di volontariato, alcuni pome-riggi e serate sono stati dedicati alla visitadei luoghi santi a Betlemme e Gerusalemme.In particolare, la notte fra l’8 e il 9 luglio, ungruppo di 5 volontari accompagnati da Ma-ria José è rimasto in preghiera all’internodella basilica del Santo Sepolcro. «Dalle 10 amezzanotte abbiamo potuto rimanere a pre-gare all’interno dell’edicola. Il resto dellanotte siamo stati nei vari luoghi sacri. Abbia-mo pregato insieme e dedicato tempo allapreghiera personale», ha raccontato MariaJosé. Poche ore dopo, il gruppo si preparavaad un’altra esperienza unica: celebrare l’Eu-carestia all’interno dell’edicola del Santo Se-polcro. «Non è facile raccontare l’emozionedi ognuno di loro mentre eravamo nel luogodella resurrezione celebrando l’Eucarestia.Sono stati 25 minuti intensi ed emozionantie tutti rendevano grazie a Dio per aver avutoquesta opportunità», ha spiegato con gioiaMaria José.

Al termine del pellegrinaggio, il gruppo divolontari della Luogotenenza per la SpagnaOccidentale, insieme a quello dei volontariorganizzato dalla Luogotenenza per il Porto-gallo (al terzo anno dell’iniziativa di volonta-riato) hanno avuto la possibilità di visitare ilPatriarcato Latino e intrattenersi con Mons.

Pizzaballa che ha voluto ascoltare dai giova-ni come avevano vissuto questa esperienza eha raccontato loro della presenza cristiana inTerra Santa e dell’azione dell’Ordine.

«Un prima e un dopo nella mia vita»

Nuria Garcia era già stata in Terra Santama «attraverso le necessità degli altri mi so-no sentita molto vicina a Gesù. È stato unpellegrinaggio indimenticabile che ha segna-to senza dubbio un prima e un dopo nellamia vita. Ora capisco molto meglio per qualemotivo chiamano questa Terra il Quinto Van-gelo».

Sergio Hallado non voleva partire quandogli avevano fatto la proposta del pellegrinag-gio-volontariato. I motivi erano vari, fra cuiil lato economico a cui si è trovata una solu-zione grazie alla generosità di tanti. Alla finedell’esperienza commenta: «Del viaggio pos-so solo dire tre parole: unico, indimenticabi-le ed emozionante. E questo non solo perl’esperienza in sé ma per le altre persone delgruppo che già mi mancano tremendamente.Mi piacerebbe rifare questo viaggio che hacambiato la mia maniera di vedere le cose e,ancora di più, che mi ha cambiato la vita.Ora sono più paziente e più servizievole. Perquesto desidero dire a tutti quelli che hannovissuto questa esperienza con me e a coloroche l’hanno organizzata: GRAZIE A TUTTI,DI CUORE!». E.D.

Mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha volutoesprimere la sua gratitudine ai giovani volontari spagnoli e portoghesi, ricevendoli ufficialmente alla sededella sua diocesi.