N. 108 GIUGNO 2012

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MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese GIUGNO 2012 Anno VIII No 108 http://issuu.com/lapaginadicampalto [email protected] guardiamo oltre LA RINASCITA DELL’OSELLINO a cura di Daniele Conte LA RINASCITA DELL’ OSELLINO: GUAR- DIAMO OLTRE_BY PASS DI CAMPALTO: DAI CITTADINI PROPOSTE COSTRUT- TIVE, PAROLA DI ORSONI_CIAO CAM- PALTO! _COMPIE UN ANNO IL CENTRO P3@ A CAMPALTO_PROVINCIA: UN LEGALE ESPERTO A SERVIZIO DELLE DONNE_ALLA SCOPERTA DELLA NO- STRA LAGUNA: IL LAZZARETTO NUO- VO_CENTRO POLIFUNZIONALE PASCO- LI PER I CITTADINI_APERTO IL BOSCO DI CARPENEDO_MENU’ DI ZANZARE: L’OSPITE E’ IL PIPISTRELLO_BEPPE GRIL- LO E L’ANTIPOLITICA_RILASSIAMOCI! In questo numero: Venerdì 18 maggio sera, nella gremita aula magna della scuola Gramsci di Campalto, più di 150 persone si son ritrovate per l'as- semblea dei soci dell'associazione La Sal- sola e, tra i tanti, molti giunti per ascoltare l'esposizione sul nuovo progetto di “rinascita dell'Osellino”, come titolava l'articolo in pri- ma pagina del numero dello scorso mese del nostro giornalino. Per chi se lo fosse per- so, riprendiamo le caratteristiche del proget- to, come con chiarezza e disponibilità le ha illustrate il Direttore del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, l'ing. Carlo Bendoricchio, che ringraziamo.

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La pagina di Campalto

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MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

GIUGNO 2012Anno VIII No 108

http://issuu.com/[email protected]

guardiamo oltre

La rinascitadeLL’OseLLinO

a cura di Daniele Conte

La rinascita deLL’ OseLLinO: GUar-diaMO OLtre_BY Pass di caMPaLtO: dai cittadini PrOPOste cOstrUt-tiVe, ParOLa di OrsOni_ciaO caM-PaLtO! _cOMPie Un annO iL centrO P3@ a caMPaLtO_PrOVincia: Un LeGaLe esPertO a serViZiO deLLe dOnne_aLLa scOPerta deLLa nO-stra LaGUna: iL LaZZarettO nUO-VO_centrO POLiFUnZiOnaLe PascO-Li Per i cittadini_aPertO iL BOscO di carPenedO_MenU’ di ZanZare: L’OsPite e’ iL PiPistreLLO_BePPe GriL-LO e L’antiPOLitica_riLassiaMOci!

In questo numero:

Venerdì 18 maggio sera, nella gremita aula magna della scuola Gramsci di Campalto, più di 150 persone si son ritrovate per l'as-semblea dei soci dell'associazione La Sal-sola e, tra i tanti, molti giunti per ascoltare l'esposizione sul nuovo progetto di “rinascita dell'Osellino”, come titolava l'articolo in pri-ma pagina del numero dello scorso mese del nostro giornalino. Per chi se lo fosse per-so, riprendiamo le caratteristiche del proget-to, come con chiarezza e disponibilità le ha illustrate il Direttore del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, l'ing. Carlo Bendoricchio, che ringraziamo.

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L’ erBa di casa nOstra

iL canaLeL’Osellino, che parte da Me-stre centro, presenta due tratti: il primo fino al manufatto alle Rotte, le chiuse sopra cui si pas-sa con la ciclopedonale, vicino al canile di San Giuliano e il secondo tratto che da lì giunge passando parallelo alla bare-na fino alla foce di Punta Tesse-ra. Il bacino coinvolto è molto ampio: gli abitati di Mestre e Favaro, le idrovore di San Giu-liano e Campalto, il depurato-re di Campalto. Le foci sono 2: una alle Rotte, quella storica a Tessera. La prima è controllata da un si-stema di chiuse ed è nata per esser in prevalenza chiusa: il mancato funzionamento (rot-ture? Vandalismi?) e la conse-guente apertura costante ha fatto sì che il flusso dell’acqua proveniente da Mestre sfocia in prevalenza da lì. La poca forza dell’acqua che invece prosegue per Campalto non riesce a portar via i sedimenti che quindi con il tempo si sono accumulati.

PrOBLeMi e OBiettiViL’obiettivo principale è mettere in sicurezza idraulica il territo-rio. Nel complesso è necessario il rifacimento degli argini che in più punti presentano crolli: questo indebolimento è rischio-so in caso di future alluvioni che nelle ipotesi peggiori, con la rottura degli argini, potreb-bero allagare il piano di cam-pagna. E’ necessario il disinqui-namento della laguna e delle acque che vi arrivano. E’ necessaria la bonifica dei 27.000 m3 di fanghi contami-nati da rifiuti pericolosi attual-mente presenti lungo il corso del canale.A questi motivi sono stretta-mente legati i fondi disponibili per questo progetto di riqualifi-cazione dell’Osellino, che am-montano a circa 28 milioni di euro. Se non si raggiungessero

tali obiettivi, i fondi non sareb-bero disponibili. Altri buoni motivi per sistema-re il “nostro fiume” sono il fatto di renderlo più vivibile e frui-bile: si potrà percorrerlo per la sua lunghezza a piedi o in bici, completando le piste ciclabi-li, connettendo le aree da San Giuliano a Tessera; in più, sa-ranno ordinati e razionalizzati i posti barca: ne sono previsti 320 nel tratto di Mestre fino a via Orlanda, 470 da lì alla foce di Tessera.Inoltre, ad oggi, nel secondo tratto a causa dell’interramen-to, il movimento dell’acqua è dato solo dalle maree e la na-vigabilità è ad esse legate: con la bassa marea spesso non si passa.

Le POssiBiLi sOLUZiOniIl progetto prevede il riscavo del canale e la sistemazione degli argini, con scarpate ver-ticali per l’ormeggio delle bar-che, sponde naturali per l’ac-crescimento della flora fluviale. I fanghi e tutto il materiale con-taminato passerà per una sede di bonifica che verrà localiz-zata vicino alle Rotte: stocca-to, analizzato, bonificato e poi riposizionato.Vicino al ponte che va al Quar-tiere Pertini verrà creato un allargamento con approdo e scivolo per imbarcazioni e una golena per le piante fitodepu-ratrici. Queste infatti, tra cui la comune cannuccia di palude (Phragmites australis) saranno le protagoniste della depura-zione dell’acqua dall’inquinan-te azoto. Sulle radici di queste piante acquatiche vivono co-lonie di batteri che usano l’os-sigeno O legato all’azoto NO2 e NO3 e liberano azoto gasso-so N che, non più pericoloso, fuoriesce in atmosfera. Il disin-quinamento della laguna di-pende infatti da quanto azoto nitrico vi giunge anche tramite gli immissari. Intervenire sulle

acque che sversano in laguna è quindi fondamentale. Perché questo processo naturale fun-zioni, l’acqua deve stazionare più tempo a contatto con le piante fitodepuratrici: il motivo per cui saranno realizzati dei manufatti di chiusura alle due foci. Nel canale quindi ci sarà più acqua, vi stazionerà di più e uscirà quindi più pulita. I manufatti consisteranno in paratoie a ventola e saranno chiusi per la maggior parte dell’anno. A Tessera le barche con fon-do piatto potranno usufruire di uno o due scivoli a rulli e di un argano per portare la barca da una parte all’altra e, in fase di analisi c’è anche la possibilità di creare una conca di naviga-zione (che comunque funziona con tempi di riempimento e svuotamento lunghi). E’ la chiusura delle foci la scelta critica che ha sollevato nume-rose proteste: il fatto di bloccare il fiume non trova l’accordo dei numerosi natanti che giusta-mente lo usano come via di co-municazione. Ma, se facciamo il paragone con la situazione attuale e quella futura in caso di non sistemazione del cana-le, possiamo capire perché il progetto concretizza una scelta responsabile e necessaria. Dal punto di vista della navi-gabilità, ad oggi il tratto cam-paltino non è usufruibile dalle barche se la marea è bassa e in futuro, senza riscavo, sareb-be sempre peggio. Il progetto permetterà, all’interno del ca-nale, la navigabilità sempre. In sintesi: funzionamento del manufatto di Tessera: previsto uno scivolo dotato di argano meccanico a doppia azione; libero passaggio delle imbar-cazioni nei fine settimana della bella stagione. Funzionamento del manufatto alle Rotte: chiu-sura con marea crescente per evitare il cuneo salino prove-niente dall’acqua salmastra

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L’ erBa di casa nOstra

della laguna (che non permetterebbe i risulta-ti ottenibili dalla fitodepurazione); apertura con marea in diminuzione (per la riduzione dei livelli idrometrici nel tratto terminale e lo scarico delle portate attraverso un percorso più breve); aper-tura in condizioni di piena.La faccenda è un tema caldo, ognuno ha le sue buone ragioni, ma a nulla serve chiudersi nelle proprie convinzioni. Importante è aprirsi al con-fronto, per mettere in gioco capacità e disponi-bilità nella ricerca di un migliore equilibrio tra le parti. Da un lato i positivi benefici di carattere ambientale e sociale, nella riqualificazione del territorio, dall’altro il concreto bisogno di mante-nerne la navigabilità, perché i fiumi rimangano una valida via d’acqua di trasporto e comunica-zione, di collegamento tra terraferma e laguna.Alcuni disagi ci saranno, questo è certo. E alcuni obblighi e numeri da rispettare anche. Faccia-mo un passo avanti verso questo bene comune. E guardiamo oltre, all’interesse di tutti, dei gio-vani e dei piccoli che vivranno questo territorio fatto di terra e acqua, case e barche, canneti e isole, lepri e aironi. Quello che vogliamo è che l’Osellino torni ad essere il nostro fiume: un am-biente più sicuro, più sano, più bello, da vivere bene.

BY Pass di caMPaLtO: dai cittadini PrOPOste cOstrUttiVe, ParOLa di OrsOnidi Francesca Delle Vedove

Continua la lotta contro la realizzazione del By Pass di Campalto, da parte del comitato cittadi-no contrario alla nuova strada e delle associazio-ni culturali ed economiche del territorio. Tant’è che a distanza di pochi giorni, hanno incontrato prima alcuni esponenti politici che da anni se-guono il progetto del By Pass campaltino e poi anche il sindaco in persona. La domanda posta è sempre la medesima: “A chi e a cosa servirà la nuova strada che taglierà via Gobbi per sbu-care sulla Triestina?” Il comitato infatti, insieme a Campalto Viva e all’associazione La Salsola, è contrario alla realizzazione di una super strada che, nell’ultimo progetto del 2007 doveva essere urbana e dunque consentire gli accessi lungo il tragitto, ma che invece pare sempre più una statale voluta e finanziata da Anas che poco o per nulla gioverà al paese di Campalto.“Qualcuno s’è chiesto se questa strada servirà ai cittadini di Campalto o se sarà un peggioramen-to, non solo ambientale ma anche rispetto alla viabilità di Campalto?” è questo che hanno det-to al coordinatore provinciale del Partito Demo-cratico, Michele Mognato, già assessore all’ur-banistica del Comune, e a Claudio Borghello, referente PD in Comune, invitati al centro po-lifunzionale Pascoli. La posizione del comitato è chiara: la strada così com’è non la vogliono perché è un progetto vecchio ed inutile, che non tiene conto di com’è cambiato il volume del traffico con l’apertura del Passante di Mestre ed in più non si inserisce nel Piano Integrato di Campalto, di cui da anni si discute per miglio-rare il paese. Da parte loro, i due esponenti del Partito Democratico, hanno risposto che di fronte ad un progetto voluto dalla Regione con Anas e già cominciato, poco si può ottenere; in più la motivazione che oggi il traffico su via Orlanda è diminuito e che pertanto il By Pass poco ser-ve, sarà valida anche per il futuro? Chi lo può affermare prendendosi l’onere di bloccare una tal opera? Il PD no di certo, secondo Mognato e Borghello. Sullo stesso avviso anche il sindaco Orsoni, che all’incontro con il comitato insieme agli assessori Bergamo e Miceli, ha preso l’im-pegno di portare ad Anas le osservazioni poste dai cittadini e di “trattare” perché si realizzi – che non si faccia infatti, è un’utopia – una strada ur-bana, utilizzabile anche dai cittadini e non una super strada statale. E’ proprio il caso di dire, chi vivrà vedrà.

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L’ erBa di casa nOstra

Il momento più bello di un viag-gio è quello dei saluti. In parten-za sono carichi di aspettative, di speranza e relax. Si muovono come il petto mentre respira for-te dopo una corsa. Sono di fretta. In arrivo invece, sono morbidi e accoglienti. Anche se la lonta-nanza è stata breve, sono saluti affettuosi e promettono racconti e parole, per tutto il tempo che si desidera aspettare. I saluti non sono solo tra persone, tra fami-glie, in aeroporto o in stazione.Sono anche per la propria città e per la propria casa. Sono in mac-china, quando all'ultimo svinco-lo si inserisce la freccia, come fosse uno sberleffo! Ciao Cam-palto, sono tornata! In ritardo, ma finalmente a casa. Scoprirti assonnata al tramonto di prima-vera, mi commuove. Piena di

quei pallini bianchi come il co-tone, mi ricordi la neve, ma sei tiepida come uno sbuffo di va-pore. Inizi a colorarti, di verde, di giallo e del rosso dei papaveri. Inizi ad animarti, quando passo vicino all'asilo, i bambini ti chia-mano e si nascondo nei loro gio-chi all'aperto. Ti voglio salutare questa sera e raccontarti la mia giornata. Sono stata a Milano per lavoro e ti ho pensata tan-to. In una grande città ci si sen-te tutto o niente. Non c'è spazio per il dubbio e la via di mezzo. Ci sono progetti di ogni tipo, li respiri ovunque. Passeggi tra distrazioni di ogni tipo, tra le op-portunità, gli studi ed i fallimen-ti. Trovi ristoranti per tutti i gusti, altrettante promesse e prezzi da pagare. Quando sono salita in treno e ho lasciato l'impetuosa

stazione centrale, ero felice di tornare da te, a Campalto. Dove sono cresciuta dicendo di non trovarci nulla, ma sono cresciu-ta comunque. E adesso ho tutto, che non ti vorrei lasciare mai. Dove ho trovato una comunità, non solo di amici e di insegnan-ti. Dove ho la mia famiglia e an-cora qualche campo di grano. Dove c'è un tabacchino che ha anche la profumeria, dove c'è la pulitura al secco, la coop, il pani-ficio e un dentista. Dove ci si può incontrare, prendere un gelato e passeggiare la sera, senza esse-re in mezzo allo smog sfacciato di una metropoli. Dove la bici si usa, e non si appende al chiodo. Dove il tempo lo trovi, per stare un po' insieme.Sono felice di essere tornata a Casa.

cOMPie Un annO iL centrO P3@ a caMPaLtO

Il 18 giugno compie 1 anno il Centro Internet P3@ di Campalto: a nome dell’Associazione Blog Territori e Paradossi desidero ringraziare tutti coloro che con il loro impegno, prezioso e disinte-ressato, hanno permesso che questa struttura potesse crescere e consolidarsi come un punto di riferimento per l’alfabetizzazione informatica nel nostro Paese e come servizio alla cittadinanza.Un grandissimo grazie a Chiara Foffano, Gianfranco Albertini, Giovanni Bettio, Luciana Roc-casalva, Luciano Delle Vedove, Carlo Albertini, Elena Brugnerotto, Marzio Sartorel, Alessandro Scarpa, Annamaria Salso, Annamaria Colaizzi, Federico Pietrobon, Franco Pelizzaro che con la loro disponibilità hanno permesso la gestione del Centro.Un ringraziamento anche a Lorella Maguolo, referente per il centro P3@ nella Municipalità di Favaro, per la continua, solerte ed efficace attenzione alla nostra attività.

Giuliano Brandoli

ciaO caMPaLtO! di Chiara Foffano

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PaGina deLLa PrOVincia

OGni 15 GiOrni in PrOVincia Un LeGaLe esPertO a serViZiO deLLe dOnne

IN COLLABORAzIONE CON L’Ordine deGLi aVVOcati di VeneZia LA PROVINCIA hA SIGLATO UN PROTOCOLLO ChE OFFRE IL PATROCINIO GRATUITO A DIFESA DELLE VITTIME DI OGNI FORMA DI VIOLENzA, FISICA E PSICOLOGICA. OGNI GIOVEDì, A CADENzA DI 15 GIORNI, UN POOL DI LE-GALI APPOSITAMENTE FORMATI è A DISPOSIzIONE, IN FORMA GRATUITA, PER I CASI DI VIOLENzA ALLE DONNE E PER VIOLAzIONI DI ALTRI DIRITTI DELLA DONNA E CONTRO I MINORI.

Sulla violenza contro le donne si è espressa la Presidente Francesca Zaccariotto: «Invito tutte le donne a chiedere aiuto, ad uscire dallo sta-to di soggezione e paura che spesso le spinge a non denunciare i fatti, o anche a far passa-re come incidenti domestici, quelle che invece sono autentiche violenze fisiche e psicologiche. Mi rivolgo a tutte le donne, indistintamente ri-spetto alla loro provenienza geografica o so-ciale, invitandole a denunciare questi reati, di qualsiasi entità essi siano. Esiste dal 2009 anche una legge ad hoc sullo stalking (la legge n. 38 del 2009) che può essere riconosciuta come un primo passo per prevenire violenze più gravi». «Sono 137 le donne uccise in Italia nel 2011, già 55 nel 2012, e ben 39 le vittime donne nel Vene-to negli ultimi tre anni, mentre quasi una al gior-no si reca ai pronto soccorso nella nostra pro-vincia per una violenza subita. Grazie ai centri

antiviolenza finalmente si diffonde sempre di più il termine “femminicidio” e dai dati della Polizia di Stato emerge che nel 2010, 2 mila 300 donne hanno subito lesioni personali, 7 mila hanno su-bito percosse e 3 mila 500 violenze personali. La Provincia sta anche lavorando nelle scuo-le con un progetto denominato “Lo psicologo a scuola” che indirizza, dentro le aule scolastiche, le ragazze e i ragazzi verso comportamenti cor-retti di coppia. Perché è partendo dalla base, appunto dalle scuole e dai giovani, che può es-sere promossa la cultura del rispetto e dell’amo-re per l’altro. Insieme al cambiamento cultura-le, assolutamente fondamentale, va potenziata la sinergia fra pubblica amministrazione, forze dell’ordine, e associazioni di volontariato nel co-ordinare campagne di comunicazione (pur con risorse sempre più risicate) per dare un fermo se-gnale di condanna.

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Green PaGe

Dopo aver seguito un corso di approfondimento sulla Lagu-na di Venezia organizzato dall’Assessorato all’Ambiente del Comune in cui ci hanno spiegato le origini, la trasformazio-ne e in cui hanno ipotizzato il futuro (non roseo) del nostro territorio lagunare, mi sono appassionata e ho voluto passa-re dalla teoria alla pratica.Prima con una gita lenta in bragozzo in Laguna Nord e poi con una serie di visite guidate, ho scoperto isole mai sentite prima che tolgono il fiato per la storia, la natura e le bellezze architettoniche che possiedono.Dobbiamo imparare a conoscere e apprezzare ciò che cir-conda o non potremo mai essere consapevoli di ciò che stia-mo per perdere per sempre.La Laguna è un ecosistema delicato, minacciato dal turismo irrispettoso, dallo spopolamento delle isole, da una politica che fa ancora troppo poco per salvaguardarla.Su questo numero della Pagina di Campalto vi porto alla scoperta del Lazzaretto Nuovo, un’isola bellissima che ha avuto una grandissima importanza nella storia della Re-pubblica Veneziana. Posta all’ingresso della laguna, a circa 3 chilometri a nord est di Venezia, di fronte al litorale di S. Erasmo, l’Isola fin dall’antichità ha avuto probabilmente una funzione strate-gica a controllo delle vie acque verso l’entroterra.Reperti archeologici testimoniano la presenza umana già dall’età del bronzo, mentre il primo documento scritto risa-le al 1015: un atto notarile dove l’isola è chiamata Vigna Murada.Nel Medioevo fu proprietà dei monaci di San Giorgio Mag-giore che edificarono una chiesa intitolata a S.Bartolomeo.Nel 1498 su decreto del Senato della Serenissima vi fu isti-tuito un Lazzaretto con compiti di prevenzione dei contagi. L’isola divenne quindi luogo di quarantena per le navi che arrivano dai vari porti del Mediterraneo sospette di essere portatrici del morbo.Il progressivo abbandono dell’uso sanitario dell’isola a par-tire dal 1700 rese possibile la sua occupazione e utilizzo per scopi militari da parte dell’esercito napoleonico e austriaco entrando a far parte del sistema difensivo lagunare.In uso all’esercito italiano fino al 1975 e quindi dismessa e riconquistata dalla vegetazione, l’isola ha conosciuto una decisa azione di recupero grazie ad una serie di restauri ef-fettuati dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Archi-tettonici e dal Magistrato alle Acque.Oltre per la sua ricchezza storica e architettonica, il Lazza-retto Nuovo offre sentieri naturalistici in cui sono presenti allori, frassini, biancospino, pruni selvatici, cannuccia pa-lustre oltre che gelsi secolari e alberi da frutto rinselvatichiti. Tra l’avifauna si contano gabbiani, garzette, aironi cineri-ni, cormorani, martin pescatore, falchi di palude e rapaci notturni.Da molti anni è in concessione all’associazione EKOS CLUB che garantisce custodia e gestione delle attività di recupero e ne preservano i suoi tesori naturali e storici che intreccian-dosi e valorizzandosi l’un l’altro rendono la visita dell’Isola un’occasione per godere dell’atmosfera più autentica della Serenissima.

ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA

LAGUNA:iL LaZZarettO

nUOVOdi Elena Brugnerotto

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L’erBa di casa nOstra

centrO POLiFUnZiOnaLe PascOLiAL SERVIzIO DEL CITTADINO

Sta per concludersi l’anno sco-lastico 2011-2012 ed assieme alla signora Caterina Albano, referente per il Centro Polifun-zionale Pascoli di Campalto, abbiamo stilato un bilancio del-le attività svoltesi in questi ulti-mi 12 mesi. Con il passare degli anni alla Pascoli sono nate e si sono consolidate varie tipologìe di attività ed il Centro è diven-tato un punto di riferimento per la cultura del paese.Nell’estate 2011 vi sono stati avviati da Comune i lavori di adeguamento per l’eliminazio-ne delle barriere architettoni-che al fine di facilitare l’accesso e la fruizione dei servizi anche ai portatori di handicap; lavo-ri che per misteriosi motivi si sono protratti ben oltre i termini previsti (mentre scriviamo non sono ancora dl tutto completa-ti) e che hanno pesantemente condizionato lo svolgimento di alcune attività (non hanno po-tuto svolgersi i corsi di decou-page organizzati da un gruppo spontaneo di donne e ragazze coordinate da Marina Longo (volontaria) in uno spirito di for-te coesione sociale, non è stato possibile allestire mostre di pit-tura e fotografia, si sono fermati i tradizionali appuntamenti sui viaggi nel mondo promossi da Campalto Viva).Ma sono proseguite, e si sono consolidate, altre attività “sto-riche”: prima tra tutte lo studio assistito per alunni delle ele-mentari e delle medie; attività svolta gratuitamente da volon-tari in accordo con la Munici-palità di Favaro e con la diri-genza dell’Istituto Comprensivo Gramsci. Quest’anno vi hanno preso parte 18 alunni che sono

stati seguiti da 3 volontari per 20 ore settimanali di lezione (da settembre a maggio).Altra attività, voluta ed inizia-ta da Caterina Albano, è la gestione della biblioteca: ricca di 5500 volumi in quest’ultimo anno ha visto 670 prestiti di li-bri ad adulti e vi sono state cir-ca 300 consultazioni da parte dei ragazzi.Inoltre l’iniziativa “un libro al mese”, anch’essa penalizzata dai lavori eterni, quest’anno ha proposto 2 libri che sono stati presentati e commentati ad un interessato pubblico, circa 30 persone, che puntualmente ri-empie la sala.Altra attività seguita alla Pasco-li riguarda le gite in pullman, organizzate secondo un filone culturale (itinerario verdiano, palladiano, riscoperta di bor-ghi medioevali, città d’arte); quest’anno ne sono state orga-nizzate 3 (a Vicenza, Cremona, Piacenza e Pavia) a cui hanno partecipato mediamente 50 persone.L’associazione Amici in Coro ha proseguito i suoi corsi di musica (pianoforte e chitarra) ai quali hanno partecipato 24 allievi giovani e meno giovani (non dimenticate il saggio che si ter-rà il 4 Giugno all’auditorium di Favaro), e Campalto Viva ha riproposto i corsi di inglese fre-quentati da 14 allievi.A giugno 2011 è stato aperto dal Comune di Venezia (con la preziosa e puntuale colla-borazione della Municipalità di Favaro) il nuovo Centro In-ternet P3@ Campalto, gestito dall’associazione Blog Territori e Paradossi; 10 postazioni con PC collegati in rete alle quali è

possibile accedere in modo gra-tuito e dove è garantito l’aiuto di un “tutor” a chi si avvicina per le prime volte all’uso di un computer. Il centro è rimasto aperto per 600 ore, vi sono sta-te 760 presenze per un totale di 1200 ore di collegamento in in-ternet. Un’iniziativa importante che mira soprattutto all’alfa-betizzazione informatica di chi non ha avuto la possibilità, fino ad oggi, di imparare ad usare il PC.Questa iniziativa è integra-ta da corsi, a vari livelli, per l’uso del personal computer: in quest’ultimo anno ne sono stai organizzati 7 per un totale di 59 presenze.Queste stesse strutture sono sta-te anche utilizzate dall’Univer-sità della terza età per i propri corsi di informatica frequentati da 20 iscritti.Ed ancora, promosse da Blog Territori e Paradossi, si sono te-nute la sesta e settima edizione dell’apprezzato corso “Introdu-zione alla fotografia digitale” dedicato agli appassionati di fotografia che desiderano am-pliare le proprie conoscenze in questo campo (21 partecipanti in maggioranza donne).Attività vive, intense, promos-se da appassionati, seguite in modo partecipativo ed apprez-zate da chi vi si è avvicinato. Attività alle quali , però, non sempre si avverte la vicinan-za di chi potrebbe sostenerle e promuoverle.Ma questo è un altro discorso che, per altro, non intacca la consapevolezza della preziosa utilità sociale di quanto il cen-tro Pascoli ha prodotto e sta producendo.

di Giuliano Brandoli

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GreenPaGe

aPertO il BOscO di carPenedOtutte le domeniche fino al 1° luglio.

Tra le tante aree a bosco che co-stituiscono il Bo-sco di Mestre ce n'è una più par-ticolare delle al-tre, più vecchia, naturale e deli-cata: il Bosco di Carpenedo. L'area è protet-ta dalle direttive europee habi-tat e Uccelli. In considerazione della fragilità ed importanza del

sito, finora il Bosco di Carpenedo veniva aper-to solo per visite guidate su prenotazione. Però, da qualche anno, e anche questa primavera, si può approfittare per conoscerlo: porte aperte con ingresso libero dalle 10.00 alle 18.00 tutte le domeniche fino al 1° luglio. Saranno presenti Selina, Giorgia, Daniele, Silvia e altri giovani de La Salsola che avranno cura di guidare i visi-tatori alla scoperta del patrimonio naturalistico, che unisce prati, aree umide, zone arbustive e boschive, tra cui il vecchio boschetto Storico di Carpenedo, che faceva parte del parco della villa Matter. Ci sono le libellule e le rane, le far-falle sui fiori, il gambero rosso (purtroppo), il pic-chio verde e la lepre e se siete fortunati pure gli scoiattoli.Il bosco – che non è il forte di Carpenedo! ma è vicino – si può raggiungere: dal Bosco Ottolen-ghi/Favaro (via forte Cosenz - via Ca' Solaro - via Favorita - via Vallon - via del Boschetto) passan-do vicino al forte di Carpenedo. Da Carpenedo centro da via Vallon - sottopasso - a sinistra per via del Boschetto. Oppure da Carpenedo via Trezzo e poi via del Tinto. In auto anche da via Martiri della Libertà prendendo alla grande ro-tonda via del Tinto o più avanti via Berna.Essendo un'area protetta necessita di attenzio-ni particolari: per regolamento non è possibile l'accesso in bici (si possono lasciare vicino all'in-gresso) e agli animali domestici, anche se a guinzaglio.

Nello scorso numero la foto del Martin Pescatore alle Oasi Cave di Gaggio era di Matteo Cargasacchi.

Grande OPPOrtUnita': dall'idea alla reaLtà

Nello scorso numero avevamo parlato del-la Vallenari bis e in particolare della possi-bilità illustrataci da Fabrizio zabeo dell'As-sociazione Allagati sui benefici effetti che avrebbe avuto il riscavo di un vecchio fosso ormai scomparso, per un migliore deflusso delle acque meteoriche, abbassando quin-di il rischio crescente degli allagamenti nel nostro territorio cittadino. “ha vinto il lavoro di squadra!”: così esultia-mo in tanti per questo fosso che fungerà nei momenti di bisogno, da by-pass tra la Fossa Pagana e il nuovo fossato lungo la Vallenari bis. “E' proprio una cosa così importante? Si parla solo di un fosso...!” potrete pensare in tanti. La risposta è Sì, è importante nella sua semplicità, nel fatto che porsi delle respon-sabilità come cittadini e abitanti, affrontan-do i problemi della collettività e cercando di risolverli, spendendosi per qualcosa che non è mai banale ma utile, è essenziale perchè una Città cresca interessandosi di se stessa. Innanzi tutto questa semplice opera per-mette una maggiore sicurezza attenuando i rischi idraulici su Campalto e Favaro e in secondo luogo è stato un ottimo lavoro risul-tato di una sinergia tra cittadini, Comune, Consorzio, Veritas che ha visto tessere una maglia mancante della rete: rete di fossi e canali, rete di relazioni e collaborazioni. Continuate, continuiamo così!

Daniele Conte

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Delle tante specie di Chirotte-ri alcuni mangiano frutta di-sperdendo i semi, altri nettare contribuendo all’impollinazio-ne (come nel banano), altri si cibano di insetti molti dei quali dannosi all’agricoltura come le cavallette, altri ancora delle fa-stidiose zanzare. Sono efficienti e innocui alleati dell'uomo, ma l’inquinamento e l’urbanizza-zione delle campagne mettono in seria difficoltà questa specie protetta. Sono tutti difesi da leg-gi italiane ed europee (esse vie-tano di disturbarli, ucciderli e rovinare i loro rifugi). Di aspet-to somigliano a piccoli roditori, ma hanno l'importante capaci-tà di volare che ha permesso loro di utilizzare risorse alimen-tari irraggiungibili e scarsa-mente sfruttate da altri animali radicati al suolo. L’ala deriva dalla trasformazione dell’arto anteriore e in particolare della mano, le cui dita ad eccezione del pollice si presentano estre-mamente allungate.Essendo attivi al buio hanno sviluppato l’udito più della vi-sta. Emettono suoni udibili all’orecchio umano e ultrasuo-ni che non percepiamo (come delfini e balene).hanno infatti un sofisticato sistema “radar” che permette loro di volare nel-la più completa oscurità e di catturare le prede di cui si nu-trono. La loro posizione di riposo caratteristica è di stare appesi a “testa in giù” su qualsiasi su-perficie rugosa, anche a molti

metri di altezza, per proteggersi dai pericoli. Superano la sta-gione sfavorevole entrando in letargo, utilizzando le riserve di grasso accumulate negli altri periodi mangiando insetti. Pas-sano il letargo in piccoli rifugi ri-parati già esistenti, come cavità sotterranee, cavità negli alberi o edifici (spesso abbandonati). In primavera poi si spostano in nuove zone dove si stabilisco-no e vicino a cui cacciano. In estate partoriscono i piccoli e li allattano, l'autunno invece è la stagione dei corteggiamenti e dell'accoppiamento.

come possiamo aiutarli?Non utilizzare pesticidi (uccido-no anche gli insetti utili, mentre quelli dannosi diventano più resistenti). non disturbare quando trovi un pipistrello che sta recuperando le forze per essere attivo di notte installare una bat-box li aiutia a trovare un rifugio. Ripulirla è facile, il poco guano sul fondo è inodore e secco, facilmente rimovibile; non rovinare vec-chi alberi, edifici e grotte sono la loro casa naturale conser-va rifugi adatti a loro e se devi restaurarli rivolgiti a persona-le qualificato per un consiglio collabora con i ricercatori al loro studio, solo conoscendoli meglio possiamo proteggerli in modo più efficace... sia noi sia l’ambiente in cui viviamo ne

trarranno dei vantaggi! se un pipistrello entra in casa sarà probabilmente un giova-ne ai primi voli e sarà più spa-ventato di voi, aprite la fine-stra, spegnete la luce. Quando si sarà tranquillizzato saprà tro-vare l’uscita da solo.

e lo sai che… non attaccano l’uomo e non si attaccano ai capelli sono ani-mali selvatici e si sanno difen-dere se disturbati, quindi non vanno toccati a mani nude l’apertura alare delle specie più comuni, negli ambienti ur-banizzati varia da 20 a 23 cm e il loro corpo da 5 a 7 cm Il loro peso in media è di 15 grammi possono mangiare da 500 a 1000 insetti a notte e, per le specie più piccole, la cui die-ta è a base di zanzare, da 1000 a 2000 zanzare ogni notte!

Per approfondire:www.infozanzare.infoSegnala eventuali presenze di co-lonie o singoli individui alla mail [email protected] ne trovi uno, privo di vita tele-fona a: ufficio Tutela degli Animali - Comune di Venezia - numero 041 2747924. Scrivi subito la data e il luogo del ritrovamento, sarà mol-to utile al personale tecnico che sta effettuando gli studi di questi esemplari.

(Liberamente tratto da “Il pipistrel-lo: amico dell'uomo, nemico delle zanzare” a cura di Assessorato Ambiente Comune di Venezia e Cooperativa biosphaera.)

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MenU’ di ZanZare:L’OsPite è iL PiPistreLLO!

GreenPaGe

a cura di Daniele Conte

PIPISTRELLI è IL NOME COMUNE PER IDEN-TIFICARE I ChIROTTERI (DAL GRECO KEIR, MANO E PTERON, ALA) CIOè GLI UNICI MAM-MIFERI AL MONDO IN GRADO DI VOLARE.

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riFLessiOni

BePPeGriLLO

e L'antiPOLitica:

se invece lavera politicafosse questa?

Parliamone di Gianfranco Albertini

Il movimento Cinque Stelle, nella recente tornata elet-torale, ha riscosso un innegabile successo e, dagli ultimi sondaggi, sembra che il suo consenso cresca in misura esponenziale. Questo fenomeno è stato subito etichettato da quelli che si ritengono i partiti veri come “voto di pro-testa”. La nostra storia recente è ricca di questi esempi: l'estremismo di destra o di sinistra prima, Radicali e Verdi poi, hanno solcato come meteore il cielo del consenso elettorale, raggiungendo risultati rilevanti per poi disgre-garsi e quasi scomparire. Il fenomeno più recente è stato quello della Lega: nato come movimento popolare per raccogliere spesso condivisibili rivendicazioni dei “popoli del Nord”, una volta entrato nel governo centrale è sta-to fagocitato dalle ambizioni di potere dimenticando la sua vocazione iniziale e gli ultimi dati elettorali parlano chiaro. Che succederà ora al movimento dei “Grillini”? Sarà una nuova meteora o il suo consenso continuerà a crescere? è difficile fare previsioni, ma possiamo porci alcune domande. Dove vanno cercate le basi del suo successo? Sparare alzo zero con buone motivazioni sulla classe politica non è certo un'impresa difficile né tanto meno lo è arringare le folle con insulti e provocazioni: questo lo sanno fare tutti. In ugual maniera sono note le difficoltà economiche, la precarietà del posto di lavoro, il peso delle imposte e in generale il drammatico peg-gioramento della qualità della vita. La proteste, benché legittime, restano sterili se non accompagnate da vali-de proposte concretamente realizzabili. Lo scollamento tra i cittadini e la classe politica attuale, oltre a premiare Grillo, si è manifestato nell'astensionismo che ha porta-to al voto in media poco più della metà degli elettori. Lasciato ormai lontano il tempo delle ideologie, i partiti, dimenticato il compito di raccogliere le esigenze reali del-la popolazione e fare da tramite nell’azione di governo attraverso i passaggi parlamentari, si sono trasformati in strutture autoreferenziali, che gestiscono la cosa pubbli-ca come “cosa propria”, incidendo profondamente sulle risorse economiche del paese, proteggendo in maniera spesso incomprensibile per la gente comune privilegi e interessi di parte, favorendo sperperi e facilitando la corruzione. è necessario che al centro dell’azione politica torni a essere la persona e le sue legittime aspettative di veder migliorata la qualità della vita ribaltando l’attuale situazione che la vede invece strumento per la conqui-sta del potere. Si sta aprendo un nuovo fronte dialettico e non è quindi difficile comprendere il successo di chi chiede più sostanza, più sobrietà, più trasparenza, più at-tenzione per la quotidianità, più equità. I rappresentanti del Movimento Cinque Stelle entrati a vario titolo in mol-te amministrazioni comunali, soprattutto del nord Italia, verranno ora messi alla prova di fronte ai reali problemi come la carenza di risorse o il patto di stabilità; vedremo come sapranno reagire alle pressioni dei centri di potere economico o alla spartizione delle cariche che sembra una malattia endemica del nostro sistema. Il tempo a di-sposizione è poco e i cittadini attendono con ansia segna-li di concreto rinnovamento.

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riLassiaMOci!

La cOLLettaIl conducente di un autobus rimase coin-volto in un enorme ingorgo nel traffico, nella zona centrale di Roma.Non c'era alcun modo di avanzare. Un uomo che camminava per la strada tra i veicoli fermi si avvicinò al finestrino dell'autobus. Il conducente dell'autobus abbassò il fine-strino e chiese: "Ma cosa succede?" "Alcuni terroristi sono entrati al Parlamento ed hanno sequestrato tutti i Parlamentari. Se non raggiungeranno la cifra di 10 mi-lioni di euro, li cospargeranno di benzina e poi appiccheranno il fuoco. Così stiamo facendo una colletta tra i guidatori delle auto ferme"Il conducente dell'autobus portando le mano alla tasca chiese: " E quanto stanno dando gli altri?" Al che l'uomo a piedi rispose: " Bè..alcuni mezzo litro, altri un litro..."

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS ([email protected]) - editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. - redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini - redazione: Piazzale zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - e-mail: [email protected] Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003

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