LiberAdelfia Giugno 2012
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Fotocopiato in proprio Numero unico - Giugno 2012Distribuzione gratuita
LiberAdelfia
E-mail: [email protected]
P.za Galtieri, 51 - Adelfia
Lib e rAde l f i apensare globale, agire locale
Immobili comunali
Non appare compatibile con la natura di ente pubblico di-
sporre di beni patrimoniali con atti a titolo gratuito – quale
un comodato – essendo ciò contrario ai principi fondamentali
di economicità e di buon andamento dell’azione amministrativa.
Non lo dice Antonio Di Gilio, ma è quanto affermato dai Giudici della
sezione regionale di controllo per il Lazio nella deliberazione n.
27/2010/Par, a seguito della richiesta di parere da parte del Comune di
Fiuggi (che invito i lettori a cercare su google.it). L’amministrazione in-
fatti intendeva stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito per la
concessione di unʼarea di proprietà comunale ad una società consortile,
senza scopo di lucro, partecipata dal comune medesimo. I Giudici, ri-
percorrendo un po’ tutta la normativa in vigore, hanno tuttavia affermato
come le caratteristiche dellʼatto di disposizione medesimo debbano co-
munque essere compatibili con la natura di un ente pubblico, il quale non
può disporre di beni, anche patrimoniali, con atti a titolo gratuito, se non
contravvenendo ai principi di economicità e di buon andamento dellʼa-
zione amministrativa. Lʼinteresse pubblico che lʼente deve tutelare deve
essere quindi perseguito – sempre secondo i Giudici – mediante provve-
dimenti e strumenti con forma giuridica consona, per i quali, la scelta del
contraente deve avvenire, in linea generale, attraverso procedure che ga-
rantiscano il rispetto dei principi fondamentali di efficacia, efficienza e
trasparenza dellʼazione amministrativa.
Inoltre, un parere della Corte dei Conti Puglia, più recente, individua la
norma che attribuisce alle amministrazione locali la possibilità di conce-
dere il comodato gratuito:
D.P.R. 13 settembre 2005 n.296, (capo III artt. 9 e ss.), che riporto negli
articoli rilevanti.
Articolo 9 Immobili oggetto di concessioni o locazioni a titolo gratuito
o a canone agevolato
1. Possono essere oggetto di concessione ovvero di locazione, in fa-
vore dei soggetti di cui agli articoli 10 e 11, rispettivamente a titolo
gratuito ovvero a canone agevolato, per finalità di interesse pubblico o
di particolare rilevanza sociale, gli immobili di cui all’articolo 1, ge-
stiti dall’Agenzia del demanio nonché li edifici scolastici e gli immo-
bili costituenti strutture sanitarie pubbliche ospedaliere. Ove si tratti di
immobili di cui sia stato verificato l’interesse culturale, ovvero ..... il
SEGUE A PAGINA 3
il parroco di cinisisi rifiuta di
celebrare Messaper peppinoiMpastato
...e il boss dellaMagliana riposanella sua toMbain sant’apolli-nare dell’opus
dei
Kud Ked
Perchè nel
nostro Comune
non si applica la
parte inferiore di
questo segnale
di parcheggio?
Mr. White
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Politica - Società - Inchieste
2 LiberAdelfia Giugno 2012
DUE PROPOSTE DEL P.S.I. DI ADELFIA A S.E.L.
Abbiamo ricevuto dal PSI adelfiese una lunga lettera di replica al nostro articolo di gennaio scorso,
intitolato “Alla prima che mi fai, ti licenzio e te ne vai”.
La richiesta ci sorprende sia perché ci si chiede di replicare a un articolo uscito ben 4 mesi addietro
sia perché ci richiede di farlo “integralmente e senza alcun ulteriore commento”.
Non siamo in condizione di pubblicare integralmente la lunga lettera, che tra l’altro contiene osserva-
zioni già esternate dal PSI sia su altre testate sia in apposite riunioni di maggioranza. Né potremmo
astenerci da un ulteriore commento, perché – come è noto - anche le repliche possono essere com-
mentate. Preferiamo chiudere la polemica.
Pubblichiamo volentieri, invece, la parte propositiva della lettera, che risulta interessante perché tocca
problemi sentiti da tutti i cittadini di Adelfia, sui quali il PSI propone a SEL l’apertura di un confronto
apposito.
“Due proposte rivolgiamo al partito/movimento Sel di Adelfia – dice il documento del PSI - per av-
viare, sul concreto terreno politico-amministrativo, un confronto e una comune azione di stimolo nei
confronti del Sindaco Antonacci e dell’intera colazione di maggioranza:
1. La questione dell’alveo torrentizio. Tutti sono dell’idea che si debba quanto prima provvedere allasua bonifica; si sprecano le ipotesi di realizzazione di campi e campetti su quell’area, di luoghi per ilpasseggio e per la ricreazione sociale, ecc. ecc.; siamo tutti dello stesso avviso, ci mancherebbe; nes-suno si sognerebbe di tenere in eterno quell’area nello stato attuale, né di non realizzare su di essagiardini e giardinetti e tutto quello che potrà servire per rendere diversa migliore e più bella la nostravita collettiva; il punto è uno solo: a spese di chi? In un recente intervento sulla Gazzetta l’ex SindacoNicassio e l’attuale (nostro) Sindaco Antonacci si sono dilungati nell’illustrare la controversia legi-slativa e procedurale che ha portato allo stato dei luoghi, eludendo, entrambi, un nodo fondamentale:come risolvere il contenzioso economico con la ditta che al tempo si aggiudicò e che avviò i lavori?Belle le parole e belli i propositi! Ma chi deve pagare per gli errori commessi? Il PSI adelfiese loscrisse nel programma elettorale e adesso lo ribadiamo: a pagare le spese di quel contenzioso NONdevono essere i cittadini adelfiesi (attraverso l’ennesima addizionale), ma coloro che assunsero quellescelte sbagliate! Ecco la nostra prima proposta concreta: iscritti, militanti e dirigenti di Sel possiamo(e dobbiamo) avviare un confronto PSI – Sel su questa ipotesi di soluzione della questione alveo tor-rentizio: che a pagare NON siano i cittadini ma chi ha sbagliato!
2. La condizione generale di crisi economica e finanziaria, come tutti sappiamo, sta portando nellecasse comunali minori entrate; ebbene, anche per il Comune di Adelfia, in sede di redazione di Bilan-cio, tutte le ripartizioni sono state invitate a ridurre le previsioni di spesa! Riteniamo che metodolo-gicamente (e politicamente) questa impostazione unicamente ragionieristica sia profondamenteingiusta e sbagliata. Noi non vogliamo replicare a livello comunale ciò che abbiamo subito e contestatoa livello nazionale, e cioè l’errore che è stato di Tremonti di effettuare i così detti “tagli lineari”. NO!crediamo che si debba avviare sul Bilancio del Comune di Adelfia un momento di confronto politico,prima che tecnico contabile, e che quindi si debba decidere quale strada politica e sociale intrapren-dere per compensare le minori entrate. I tagli per il PSI adelfiese NON devono essere lineari ma ver-ticali; essi cioè devono rispondere a una logica sociale e politica prima che a una logica contabile eragionieristica! Ecco la nostra seconda proposta concreta: iscritti, militanti e dirigenti di Sel possiamo(e dobbiamo) avviare un confronto PSI – Sel su questa ipotesi di soluzione della questione della crisiche attanaglia il nostro Paese”.
Siamo convinti che SEL non si sottrarrà a questo confronto. Il PSI proponga data e luogo e non resteràdeluso.
La Redazione
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Giugno 2012 LiberAdelfia 3
provvedimento di concessione o di
locazione è rilasciato previa auto-
rizzazione del Ministero per i beni
e le attività culturali.
Articolo 10 Soggetti beneficiari a
titolo gratuito
1. Sono legittimati a richiedere a
titolo gratuito la concessione ov-
vero la locazione dei beni
immobili di cui all’articolo 9, con
gli oneri di ordinaria e straordina-
ria manutenzione a loro totale ca-
rico, i seguenti soggetti:
a) le università statali, per scopi di-
dattici e di ricerca, ai sensi dell’ar-
ticolo 51 della legge 27
dicembre 1997, n. 449;
b)le regioni, relativamente agli im-
mobili dello Stato destinati esclusi-
vamente a servizi per la
realizzazione del diritto agli studi
universitari, ai sensi dell’articolo
21 della legge 2 dicembre
1991, n. 390;
c) gli enti ecclesiastici di cui all’ar-
ticolo 23, relativamente agli immo-
bili adibiti a luogo di culto,
ai sensi dell’articolo 2, comma 4,
della legge 2 aprile 2001, n. 136;
d) le province e i comuni, relativa-
mente agli immobili dello Stato
utilizzati come sede di
istituzione scolastica, ai sensi della
legge 11 gennaio 1996, n. 23;
e) l’Istituto superiore di sanità, per
finalità istituzionali, ai sensi del-
l’articolo 47 della legge 16
gennaio 2003, n. 3;
f) i soggetti che esercitano le atti-
vità di cui alla legge 1° agosto
2003, n. 206, relativamente agli
immobili dello Stato in comodato
d’uso gratuito. (oratori)
Le associazioni, pertanto, non rientrano
in questa casistica. Possono solo otte-
nere CANONI AGEVOLATI.
Pertanto si impongono tre interro-
gativi:
1) A che titolo le attuali associa-
zioni, oggi, sono nelle sedi degli
immobili comunali (almeno quelle
a titolo gratuito)? Dato che il co-
mune non può disporne con con-
tratti di comodato d’uso gratuito, il
contratto è da intendersi NULLO?
2) Il comune di Fiuggi prima di
provvedere a produrre il contratto,
ha giustamente rivolto il quesito
alla Corte dei Conti, la quale ha
dato la sua risposta. Perché il Co-
mune di Adelfia non lo ha fatto? 3)
In ultima analisi è ravvisabile il
danno erariale? E se sì, chi paga? Il
solito pantalone? O vogliamo fare
come al solito “chi ha avuto, avuto,
chi ha dato ha dato, scordiamoci il
passato...siamo ad Adelfia pae-
sano”?
Mi auguro che i partiti dell’attuale
maggioranza, tengano conto di
questi pareri mentre stanno scri-
vendo da circa 6 mesi il famoso
regolamento sugli immobili comu-
nali. Non si sa mai, può sempre
sfuggire qualcosa
Antonio Di Gilio
A RISCHIO IL
FINANZIAMENTO
REGIONALE
per l’ex palazzo del
Comune di Montrone
(PARTE II)
L’articolo pubblicato su LiberAdel-
fia maggio 2012 chiudeva con:
““Pertanto non si capisce a quale titolo la coo-
perativa “Voli di Scirocco”continua ad oc-
cupare l’immobile comunale di via
Rutigliano nn .2, 4 e 6 tra l’altro ese-
guendo dei lavori non autorizzati.
Ma la cosa ancora più grave è
che il Comune di Adelfia, se l’im-
mobile non viene liberato con ur-
genza, rischia di perdere un
finanziamento regionale pari a
500.000 euro per la ristruttura-
zione dell’intero palazzo.””
Il Coordinamento Istituzionale
dell’Ambito Territoriale n. 5,
con delibera n. 18 del 4.4.2012
(in detta occasione risultava assente
il solo componente del Comune di
Adelfia), ha disposto la revoca
della propria precedente delibera n.
14 del 6.5.2011, dando atto che allo
stato attuale risultano essere in pos-
sesso dei requisiti di ammissibi-
lità previsti dalla delibera di Giunta
Regionale n. 269/2012 solo i pro-
getti presentati dai Comuni di Trig-
giano, Cellamare e Valenzano e
ha precisato, altresì, che i progetti
degli altri due Comuni (Adelfia e
Capurso) potranno essere inviati
successivamente, non appena risul-
teranno in possesso dei requisiti di
ammissibilità.
Il bando, pertanto, è stato riaperto,
ma – data la problematica situa-
zione di bilancio in cui tutti gli Enti
Locali, Regione compresa, versano
- la Regione potrebbe decidere, in
qualsiasi momento di impiegare i
fondi già destinati per l’ex palazzo
del Comune di Montrone per altre
finalità.
In questo caso, il nostro Comune, se non
in regola (cioè se non provvede a libe-
rare quanto prima l’immobile)perde-
rebbe definitivamente il finanziamento
perdendo un’occasione preziosa per re-
staurare un palazzo di interesse storico
senza spendere un euro del proprio bi-
lancio.
L’ Amministrazione comunale
vuole correre questo rischio?
Michele Labianca
(segue dalla prima pagina)
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Politica - Società - Inchieste
4 LiberAdelfia Giugno 2012
I Post-itdi Mr. White
Impegno di spesa per la esecu-
zione di urgenti lavori di manu-
tenzione del manto stradale in
alcune vie cittadine, con priorità
per quelle interessate dalla 62° edi-
zione della gara ciclistica “Coppa
Maria Santissima della Stella” or-
ganizzata per il giorno 29 aprile
2012 (Det. n.502 del 26.4.2012).
Insomma, per vedere meno buche
per le strade bisogna aspettare le
feste patronali e qualche gara ci-
clistica.
Le foto mostrano lo stato in cui
versa l’alveo e in particolare le
reti e i sostegni in ferro che sono
pericolosi in caso di piena d’acqua
del torrente. Esse potrebbero osta-
colare il deflusso delle acque e cau-
sare un tappo.
E-mail ricevuta da un lettore.
A quando il lavoro di completa-
mento per il deflusso delle acque
piovane sotto i ponti di nuova co-
struzione?
Cestino rifiuti nei pressi Ufficio
Postale Canneto:
Auto in divieto di sosta in via V.Veneto nei pressi Comando PoliziaMunicipale
Divelto davandali il
3.3.2012 eabbandonato
in attesa di ripristino
4 auto su strisce pedonali e2 su sosta per scarico merci
via Conella - Canalina per deflussoacque piovane ancora in attesadi essere liberata da rifiuti vari
v ia Conel la
La rete è stata finalmente divelta;adesso si possono attraversare i
binari con più facilità. Quando si dice prevenzione ...
Discarica di involucri per prodottichimici per l’agricoltura sulla S.C.Piscina Nuova
Ancora in attesa di tombinocopertura pozzetto sulla S.C.Vecchia Canneto-Valenzano
Esempiodioffesa alla dignità della persona
nel bus navetta, parcheggiatonell’area ex-Gil, vivono ancoradue cittadini e nello scantinato
della palazzina continua adabitarci un altro cittadino di cui ne
abbiamo già dato notizia suLiberAdelfia Ott-Nov 2010 e su
quello di Gen-Feb 2012.
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Giugno 2012 LiberAdelfia 5
Strano ma vero
“IO VOLEVO TASSARE LE
PENSIONI D’ORO, M’HANNO
DETTO NO”
Il 23 aprile 2012 c’è stato un incon-
tro tra i lavoratori della Alenia Aer-
macchi di Caselle (Torino) e il
ministro del Welfare Elsa Fornero,
invitata dalla Fiom.
Durante l’assemblea le è stato chie-
sto con una certa veemenza per
quale motivo, invece che partire dai
sacrifici dei lavoratori, i ministri
tecnici non abbiano per esempio ta-
gliato le pensioni d’oro. Il ministro
ha dato ragione al lavoratore, sot-
tolineando come fosse sua inten-
zione tassarle al 25%, ma
confessando che le era stato impe-
dito.
Un governo forte con i deboli e de-
bole con i forti. E nessun politico
ha preso posizione su quanto di-
chiarato dalla Fornero!
A PROPOSITO DEGLI SPRECHI
Il governo chiede ai cittadini di se-
gnalare, in forma delatoria, denun-
ciando in stile Iene, via web, gli
eventuali sprechi.
Insomma, continuano a prendere in
giro il cittadino onesto, per inten-
derci quello che paga le tasse, per-
ché loro sanno benissimo quali
sono gli sprechi: basta solo elimi-
narli. Per esempio:
> siamo la nazione europea che
spende di più per la politica: troppi
parlamentari. Oltre al numero, va
tagliato anche lo stipendio ed an-
nessi e connessi, compresa liquida-
zione e pensione;
> eliminazione di qualsiasi “Fonda-
zione”: sono emanazioni della po-
litica e sono a carico dei cittadini,
in modo diretto o indiretto;
> rimborso spese ai partiti con un
tetto massimo e dopo aver presen-
tato documentazione valida etica-
mente e legalmente;
> ai manager di Stato affidare un
solo incarico come per tutti i lavo-
ratori statali, con uno stipendio
massimo annuale di 200.000 euro;
> riduzione delle spese militari per
armamenti, per esempio annullare
o ridurre drasticamente l’acquisto
di F35; annullare la parata del 2
giugno;
> evitare di ricorrere a consulenze
esterne (gli incarichi esterni del go-
verno Berlusconi ci sono costati
circa 700 milioni di euro);
> aperture di cantieri per lavori
pubblici inutili e costosi;
> e tanto altro ancora: elencare tutti
gli sprechi richiederebbe pagine e
pagine.
Giorni fa, leggendo il manifesto
fatto affiggere dal nostro Comune,
ho esclamato: “Finalmente qual-
cosa si muove nel nostro paese!”.
Era stato approvato il progetto per
la nascita di un museo civico nel
Palazzo Conte Sabini.
Essendo appassionato di archeolo-
gia, questa bella notizia mi ha
molto entusiasmato; infatti già
molti anni orsono scrissi un’altra
lettera al giornale “In Piazza” la-
mentando proprio la mancanza di
un museo nel nostro Comune: se
riusciamo a istituirlo, invece, il no-
stro patrimonio artistico e culturale
tornerà ad Adelfia, mentre oggi ar-
ricchisce vari musei italiani, tra cui
quello di Bari, di Taranto (dove ci
sono addirittura ori e altre prezio-
sità provenienti dal nostro territo-
rio), di Faenza, ecc. Infatti, tutto
quello che viene recuperato dagli
scavi di Adelfia, vedi i reperti rin-
venuti in contrada Tesoro sulla via
di Bitritto, rappresenta la nostra
cultura e le nostre
radici, da non di-
menticare mai.
Speriamo che il
progetto venga rite-
nuto positivo e
venga finanziato.
Dis t in t i sa lu t i
Angelo Nicassio
Le vignette
di
Pedro
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Politica - Società - Inchieste
6 LiberAdelfia Giugno 2012
realtà urbane accelera l’ascesa di
una classe borghese la cui mentalità
non si identifica più con la religio-
sità medievale. L’uomo borghese è
realista, razionale, pratico, avido di
guadagno, individualista, mira a
obiettivi elusivamente concreti e
insegue gli agi materiali che può
procurarsi con il denaro, è diffi-
dente, indipendente …”; insomma
il nuovo Dio, il “Dio Denaro” come
diceva Marx, permea tutte le atti-
vità economiche, politiche e sociali
della nuova classe borghese, la
quale si attrezza per l’accumula-
zione delle ricchezze, da usare per
sé e contro le altre classi, sfruttando
specie i dipendenti ed i nullate-
nenti, con la nascita del sistema
bancario, cui sottopone le esigenze
di tutti, perfino di re e principi.
Ne vediamo le conseguenze in que-
sti giorni, in cui la grave crisi eco-
nomica, che tutti stiamo vivendo, è
divenuta mondiale, globalizzante,
proprio per colpa del capitalismo
finanziario, il quale ha speculato
continuamente accumulando ric-
chezze su investimenti fasulli; per-
ciò è oltremodo negativo il fatto
che tutti i governi dei paesi capita-
listici hanno pensato a salvare, con
le loro misure anticrisi, proprio i
sistemi bancari, principali colpe-
voli della crisi stessa, senza curarsi
delle conseguenze che tutti i popoli
hanno e stanno soffrendo: nel si-
stema capitalistico valgono più i
capitali che gli uomini, i quali pos-
sono anche morire di fame, come
in effetti stanno morendo, valgono
più i monopoli e gli oligopoli che
le piccole imprese, le quali possono
fallire, come in effetti stanno fal-
lendo, a migliaia.
Siamo, per questo, destinati ad az-
zannarci come lupi (Hobbes)? Non
è possibile che noi uomini, con la
nostra razionalità superiore non
riusciamo a trovare il bandolo della
matassa; abbiamo bisogno di unire
le forze in un’analisi strutturale
delle società fin’ora da noi co-
struita, avendo un punto di riferi-
mento certo: che tutti gli uomini si
rispettino, che siano tolleranti verso
gli altri, a qualsiasi idea e a qual-
siasi razza appartengano, che vi sia
una equa distribuzione della ric-
chezza (Rawls), che siano real-
mente uguali nella soddisfazione
dei bisogni, che è poi la vera libertà
(Marx), oltre al fatto che abbiano la
possibilità di essere liberi di colti-
vare ed esprimere le loro idee e di
partecipare alla vita pubblica per il
bene comune.
Bisogna, però, considerare che il
vero motore della storia e del pen-
siero degli uomini, come diceva
Carlo Marx, è l’economia e di qua
bisogna ripartire (del resto lo stesso
Cavour sul primo numero del gior-
nale “Il Risorgimento”, pubblicato
il 15 dicembre 1847, in un articolo
intitolato “Influenza delle riforme
sulle condizioni economiche del-
l’Italia” così scriveva: “Il risorgi-
mento politico di una nazione non
va mai disgiunto dal suo risorgi-
mento economico. Le condizioni
dei due progressi sono identiche.”).
Per costruire una società giusta è
necessario, perciò, ritornare alle
idee e proposte marxiane di
un’economia pubblica e collettiva,
in cui, però, al contrario di quanto
è negativamente e crudelmente
successo nel ventesimo secolo, la
partecipazione di tutti allo sviluppo
della società debba essere avulsa da
burocrazia, militarismo ed egoi-
smo: sarà possibile? e con quali
strumenti?
Bisogna avere chiaro, però, che
alcuni beni, i cosiddetti beni pri-
mari, non possono e non debbono
Un Nuovo ‘48
Georges Minois, nella sua “Storia
dell’ateismo” del 1988, così scri-
veva iniziando il capitolo sul No-
vecento: “Crediamo di non
sbagliare di molto affermando che
il XX secolo rimarrà nella storia
come quello del naufragio delle
certezze. Iniziato al suono del tam-
buro delle certezze nazionaliste,
che si perdono nel fango delle trin-
cee, ritmato in seguito dalle cer-
tezze ideologiche e razziali di
destra, sommerse dagli olocausti e
dall’esplosione atomica, dalle cer-
tezze comuniste di una nuova alba
per l’umanità, sprofondate nei
gulag e nelle inutili file davanti ai
magazzini di Stato, dalle certezze
liberali capitaliste, calpestate dalle
masse di disoccupati, dalle certezze
democratiche, soffocate dal tanfo
degli scandali e degli affari, dalle
certezze scientifiche, ridimensio-
nate dai problemi etici, dalle cer-
tezze umanitarie, vittime della
miseria della metà dell’umanità,
questo interminabile secolo volge,
finalmente, al termine con celebra-
zioni di cui con difficoltà si coglie
il significato.”
E’ certamente una considerazione
pessimistica della nostra società at-
tuale, confermata ulteriormente da
tutte le vicende economiche, sociali
e politiche, che hanno afflitto
l’umanità intera fino ai giorni no-
stri.
Ma le premesse di quanto è acca-
duto stanno nella analisi che lo
stesso Minois aveva affermato,
analizzando il Rinascimento nella
sua stessa “Storia”: “I mutamenti
economici e sociali di questo pe-
riodo tendono verso una comune
direzione. La crescita delle attività
manifatturiere e commerciali nelle
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Politica - Società - Inchieste
Giugno 2012 LiberAdelfia 7
appartenere a privati, debbono es-
sere di tutta la collettività, che
possa goderne secondo le esigenze
ed i bisogni di ciascuno, senza al-
cuna interferenza limitativa (si
pensi all’acqua, all’energia, alla sa-
nità, ai trasporti, alle comunica-
zioni, alla scuola e
all’informazione), in una società
dove il lavoro per tutti sia punto di
riferimento e di sviluppo dell’intera
umanità e non sia sottoposto alle
scelte del profitto di aziende e/o at-
tività private.
A ciò si deve aggiungere il rapporto
equo natura/uomo; la salvaguardia
dell’ambiente deve essere una
scelta fondamentale di vita: no alla
distruzione incontrollata di foreste,
no allo sfruttamento continuo di ri-
sorse energetiche, no all’utilizzo
militare o civile dell’energia nu-
cleare, ma installazione di centrali
ad energia solare, ad energia ecoso-
stenibile, salvaguardando al mas-
simo l’ecosistema animale e
vegetale.
E’ necessario, per raggiungere tali
obiettivi, porre a base di ogni no-
stra azione di rinnovamento la più
ampia informazione possibile, che
divenga anche contemporanea-
mente formazione, che possa sfo-
ciare in una vera e propria
rivoluzione politica.
Dipende da noi tutti rilanciare
un’idea fondata sulla cultura, intesa
nella sua massima accezione di co-
noscenza, che ridia slancio e cer-
tezza di azione (la teoria della
prassi di Gramsci), opinione che
già Nietzsche aveva nell’ottocento:
infatti nel 1878 nell’opera “Umano
troppo umano” aveva scritto un
aforisma intitolato “Risorgimento
dello spirito”: “Quando un popolo
è politicamente malato di solito rin-
giovanisce se stesso e ritrova alla
fine lo spirito che aveva lentamente
perduto per riscoprire e conservare
la sua potenza. La civiltà deve le
sue più alte conquiste proprio alle
epoche di debolezza politica”.
Anche Carlo Cattaneo, in una let-
tera indirizzata a Mazzini il 30 set-
tembre 1950 (dopo le rivoluzioni
europee fallite del 1848/49) dava
chiare indicazioni di lavoro di
massa e così scriveva: “Io vorrei
che facessimo piovere d’ogni parte
scritti che destassero anche con
forma moderata la coscienza del di-
ritto e il sentimento della libertà e
della padronanza, il disprezzo delle
concessioni principesche e delle
transazioni generali, il rispetto delle
nazioni e l’aiuto reciproco … A tal
uopo converrebbe istituire in Parigi
e Londra e altrove offici di pubbli-
cità che traducano le notizie nello
stile e nel colore dei diversi giornali
…”.
“La rivoluzione politica, diceva in
sostanza Cattaneo, non può avere
successo se non impiega strumenti
adeguati e se si sottrae alle oppor-
tunità che offre la modernizza-
zione” (L. Villari), anche con
l’innovazione tecnologica, nel rag-
giungere e preparare culturalmente
le masse: si pensi al potere di cono-
scenza e di scambio reciproco di in-
formazioni che ha chi naviga su
internet, in tutte le connessioni ed i
rapporti in essere oggi ed in futuro.
Sta qui la possibilità di costruire
una società giusta, fondata sulla li-
bertà e l’eguaglianza, che superi e
assorba, come diceva Gramsci, il
sistema della democrazia borghese
fondata, questa, solo sul capitale;
ma c’è bisogno di impegno e di sa-
crificio da parte di tutti, quell’im-
pegno e quel sacrificio che Carlo
Pisacane aveva profuso nella sua
impresa e che aveva espresso,
prima di partire per la spedizione di
Sapri il 25 giugno 1857, scrivendo
alla giornalista e amica inglese Jes-
sie White Mario il suo testamento
politico: “… Io sono convinto che
nel Mezzogiorno dell’Italia la rivo-
luzione morale esiste, che un im-
pulso energico può spingere le
popolazioni a tentare un movi-
mento decisivo, ed è perciò che i
miei sforzi si sono diretti al compi-
mento di una cospirazione che deve
dare quell’impulso. Se giungo sul
luogo dello sbarco, che sarà Sapri,
nel Principato citeriore, io crederò
aver ottenuto un grande successo
personale, dovessi pur lasciar la
vita sul palco. Semplice individuo,
quantunque sia sostenuto da un nu-
mero assai grande di uomini gene-
rosi, io non posso che ciò fare e lo
faccio. Il resto dipende dal paese, e
non da me. Io non ho che la mia
vita da sacrificare per quello scopo
ed in questo sacrificio non esito
punto. …”.
Pino Macchia
Il commento della
Redazione è:
“la rivoluzione si fa
attraverso l’uomo,
ma l’uomo
deve forgiare
giorno per giorno
il suo spirito
rivoluzionario!”
E.Che Guevara
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8 LiberAdelfia Giugno 2012
Politica - Società - Inchieste
Libertà è partecipazione (g.Gaber)
Si fa un gran parlare di crisi della politica, dei partiti, dei privilegi della
casta, raramente si discute delle cause che hanno portato la fiducia dei
cittadini ai minimi storici nei confronti di queste istituzioni.
Fare politica, per la mia generazione, era sinonimo di elevamento cultu-
rale, di partecipazione ad una idea di cambiamento della società.
Le sezioni erano fucine di crescita collettiva ed individuale dei militanti,
l’appartenenza al partito era motivo di orgoglio da esibire nella società
come tratto distintivo.
Oggi, dopo la caduta della prima repubblica e il ventennio berlusconiano,
fare politica è sinonimo
di malaffare; a impegnarsi senza interessi personali, si rischia di passare
per ingenuo o peggio per bugiardo.
Le cause di questa involuzione della democrazia sono tante, ma mi preme
sottolinearne una:
La mentalità di delega, che nasce dalla pigrizia mentale e dalla di-
sinformazione di massa.
“Datemi il voto e vi solleverò il mondo - direbbe oggi Archimede - poi
tornate a casa a farvi i fatti vostri”.
Che fare? Come invertire la tendenza? Come stimolare la partecipa-
zione dei cittadini alla cosa pubblica? Sono questi i quesiti che biso-
gna porsi, se si fa politica in modo disinteressato.
Partiamo dalle cose di casa nostra, dall’attività dei nostri amministratori
comunali.
Diversi comuni, a nord come a sud, stanno sperimentando il cosiddetto
bilancio partecipato che tradotto vuol dire organizzare la partecipazione
dei cittadini, anche attraverso corsi di formazione gratuiti, alla realizza-
zione del bilancio comunale.
Collettivamente i cittadini, conoscendo nel dettaglio le entrate e le uscite
del comune, decidono come spendere e per cosa spendere, se è prioritario
costruire una fontana o migliorare l’assistenza sociale, se è più importante
rifare un marciapiede o investire sulla raccolta differenziata ecc. ecc..
E un salto di qualità culturale e politico che l’amministrazione comunale
di Adelfia può fare, a patto che ci sia la volontà di farlo.
Questa pratica è il miglior antidoto al qualunquismo, è la linea di demar-
cazione tra la buona politica e il chiacchiericcio.
Pino Carito
LIBERADELFIA INFORMA
CENSIMENTO 2011
AD ADELFIA SPARITI
221 CITTADINI
In questi giorni sono in uscita i
primi dati del XV censimento con
l’aggiornamento al 9 ottobre 2011
di tutti i residenti comune per co-
mune.
Per Adelfia una scoperta sorpren-
dente. Nel mese di settembre 2011
i nostri uffici comunali dichiara-
vano un numero di residenti di
17.341 unità (8.502 maschi e 8.839
donne). Il dato rilevabile presso il
sito del censimento aggiornato al 9
ottobre 2011 (data della rilevazione
del censimento che tutti noi ab-
biamo compilato) indica una popo-
lazione residente pari a 17.120
abitanti (8.396 maschi e 8.724
donne), cioè 221 persone in meno.
Per ritrovare un numero di abitanti
di 17.120, dobbiamo ritornare al
marzo 2007. Insomma la popola-
zione adelfiese ha subito, per la
prima volta nel corso dell’ultimo
decennio, una forte riduzione di
crescita e i dati sembrano presagire
un suo forte invecchiamento.
Di numero in numero provvede-
remo a indicare tutti i dati che
l’ISTAT produrrà nel corso del
tempo, grazie alle informazioni del
censimento. Ma se il buongiorno si
vede dal mattino...
I numeri arretrati e a colori di
LiberAdelfia puoi trovarli sul sito:
http://issuu.com/liberadelfia
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