LiberAdelfia Giugno 2012

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Fotocopiato in proprio Numero unico - Giugno 2012 Distribuzione gratuita LiberAdelfia E-mail: [email protected] P.za Galtieri, 51 - Adelfia LiberAdelfia pensare globale, agire locale Immobili comunali N on appare compatibile con la natura di ente pubblico di- sporre di beni patrimoniali con atti a titolo gratuito – quale un comodato – essendo ciò contrario ai principi fondamentali di economicità e di buon andamento dell’azione amministrativa. Non lo dice Antonio Di Gilio, ma è quanto affermato dai Giudici della sezione regionale di controllo per il Lazio nella deliberazione n. 27/2010/Par, a seguito della richiesta di parere da parte del Comune di Fiuggi (che invito i lettori a cercare su google.it). L’amministrazione in- fatti intendeva stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito per la concessione di unʼarea di proprietà comunale ad una società consortile, senza scopo di lucro, partecipata dal comune medesimo. I Giudici, ri- percorrendo un po’ tutta la normativa in vigore, hanno tuttavia affermato come le caratteristiche dellʼatto di disposizione medesimo debbano co- munque essere compatibili con la natura di un ente pubblico, il quale non può disporre di beni, anche patrimoniali, con atti a titolo gratuito, se non contravvenendo ai principi di economicità e di buon andamento dellʼa- zione amministrativa. Lʼinteresse pubblico che lʼente deve tutelare deve essere quindi perseguito – sempre secondo i Giudici – mediante provve- dimenti e strumenti con forma giuridica consona, per i quali, la scelta del contraente deve avvenire, in linea generale, attraverso procedure che ga- rantiscano il rispetto dei principi fondamentali di efficacia, efficienza e trasparenza dellʼazione amministrativa. Inoltre, un parere della Corte dei Conti Puglia, più recente, individua la norma che attribuisce alle amministrazione locali la possibilità di conce- dere il comodato gratuito: D.P.R. 13 settembre 2005 n.296, (capo III artt. 9 e ss.), che riporto negli articoli rilevanti. Articolo 9 Immobili oggetto di concessioni o locazioni a titolo gratuito o a canone agevolato 1. Possono essere oggetto di concessione ovvero di locazione, in fa- vore dei soggetti di cui agli articoli 10 e 11, rispettivamente a titolo gratuito ovvero a canone agevolato, per finalità di interesse pubblico o di particolare rilevanza sociale, gli immobili di cui all’articolo 1, ge- stiti dall’Agenzia del demanio nonché li edifici scolastici e gli immo- bili costituenti strutture sanitarie pubbliche ospedaliere. Ove si tratti di immobili di cui sia stato verificato l’interesse culturale, ovvero ..... il SEGUE A PAGINA 3 il parroco di cinisi si rifiuta di celebrare Messa per peppino iMpastato ...e il boss della Magliana riposa nella sua toMba in sant’apolli- nare dell ’opus dei Kud Ked Perchè nel nostro Comune non si applica la parte inferiore di questo segnale di parcheggio? Mr. White Progetto 6:Layout 1 18/05/2012 12.19 Pagina 1

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giornale locale e non solo

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Fotocopiato in proprio Numero unico - Giugno 2012Distribuzione gratuita

LiberAdelfia

E-mail: [email protected]

P.za Galtieri, 51 - Adelfia

Lib e rAde l f i apensare globale, agire locale

Immobili comunali

Non appare compatibile con la natura di ente pubblico di-

sporre di beni patrimoniali con atti a titolo gratuito – quale

un comodato – essendo ciò contrario ai principi fondamentali

di economicità e di buon andamento dell’azione amministrativa.

Non lo dice Antonio Di Gilio, ma è quanto affermato dai Giudici della

sezione regionale di controllo per il Lazio nella deliberazione n.

27/2010/Par, a seguito della richiesta di parere da parte del Comune di

Fiuggi (che invito i lettori a cercare su google.it). L’amministrazione in-

fatti intendeva stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito per la

concessione di unʼarea di proprietà comunale ad una società consortile,

senza scopo di lucro, partecipata dal comune medesimo. I Giudici, ri-

percorrendo un po’ tutta la normativa in vigore, hanno tuttavia affermato

come le caratteristiche dellʼatto di disposizione medesimo debbano co-

munque essere compatibili con la natura di un ente pubblico, il quale non

può disporre di beni, anche patrimoniali, con atti a titolo gratuito, se non

contravvenendo ai principi di economicità e di buon andamento dellʼa-

zione amministrativa. Lʼinteresse pubblico che lʼente deve tutelare deve

essere quindi perseguito – sempre secondo i Giudici – mediante provve-

dimenti e strumenti con forma giuridica consona, per i quali, la scelta del

contraente deve avvenire, in linea generale, attraverso procedure che ga-

rantiscano il rispetto dei principi fondamentali di efficacia, efficienza e

trasparenza dellʼazione amministrativa.

Inoltre, un parere della Corte dei Conti Puglia, più recente, individua la

norma che attribuisce alle amministrazione locali la possibilità di conce-

dere il comodato gratuito:

D.P.R. 13 settembre 2005 n.296, (capo III artt. 9 e ss.), che riporto negli

articoli rilevanti.

Articolo 9 Immobili oggetto di concessioni o locazioni a titolo gratuito

o a canone agevolato

1. Possono essere oggetto di concessione ovvero di locazione, in fa-

vore dei soggetti di cui agli articoli 10 e 11, rispettivamente a titolo

gratuito ovvero a canone agevolato, per finalità di interesse pubblico o

di particolare rilevanza sociale, gli immobili di cui all’articolo 1, ge-

stiti dall’Agenzia del demanio nonché li edifici scolastici e gli immo-

bili costituenti strutture sanitarie pubbliche ospedaliere. Ove si tratti di

immobili di cui sia stato verificato l’interesse culturale, ovvero ..... il

SEGUE A PAGINA 3

il parroco di cinisisi rifiuta di

celebrare Messaper peppinoiMpastato

...e il boss dellaMagliana riposanella sua toMbain sant’apolli-nare dell’opus

dei

Kud Ked

Perchè nel

nostro Comune

non si applica la

parte inferiore di

questo segnale

di parcheggio?

Mr. White

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Politica - Società - Inchieste

2 LiberAdelfia Giugno 2012

DUE PROPOSTE DEL P.S.I. DI ADELFIA A S.E.L.

Abbiamo ricevuto dal PSI adelfiese una lunga lettera di replica al nostro articolo di gennaio scorso,

intitolato “Alla prima che mi fai, ti licenzio e te ne vai”.

La richiesta ci sorprende sia perché ci si chiede di replicare a un articolo uscito ben 4 mesi addietro

sia perché ci richiede di farlo “integralmente e senza alcun ulteriore commento”.

Non siamo in condizione di pubblicare integralmente la lunga lettera, che tra l’altro contiene osserva-

zioni già esternate dal PSI sia su altre testate sia in apposite riunioni di maggioranza. Né potremmo

astenerci da un ulteriore commento, perché – come è noto - anche le repliche possono essere com-

mentate. Preferiamo chiudere la polemica.

Pubblichiamo volentieri, invece, la parte propositiva della lettera, che risulta interessante perché tocca

problemi sentiti da tutti i cittadini di Adelfia, sui quali il PSI propone a SEL l’apertura di un confronto

apposito.

“Due proposte rivolgiamo al partito/movimento Sel di Adelfia – dice il documento del PSI - per av-

viare, sul concreto terreno politico-amministrativo, un confronto e una comune azione di stimolo nei

confronti del Sindaco Antonacci e dell’intera colazione di maggioranza:

1. La questione dell’alveo torrentizio. Tutti sono dell’idea che si debba quanto prima provvedere allasua bonifica; si sprecano le ipotesi di realizzazione di campi e campetti su quell’area, di luoghi per ilpasseggio e per la ricreazione sociale, ecc. ecc.; siamo tutti dello stesso avviso, ci mancherebbe; nes-suno si sognerebbe di tenere in eterno quell’area nello stato attuale, né di non realizzare su di essagiardini e giardinetti e tutto quello che potrà servire per rendere diversa migliore e più bella la nostravita collettiva; il punto è uno solo: a spese di chi? In un recente intervento sulla Gazzetta l’ex SindacoNicassio e l’attuale (nostro) Sindaco Antonacci si sono dilungati nell’illustrare la controversia legi-slativa e procedurale che ha portato allo stato dei luoghi, eludendo, entrambi, un nodo fondamentale:come risolvere il contenzioso economico con la ditta che al tempo si aggiudicò e che avviò i lavori?Belle le parole e belli i propositi! Ma chi deve pagare per gli errori commessi? Il PSI adelfiese loscrisse nel programma elettorale e adesso lo ribadiamo: a pagare le spese di quel contenzioso NONdevono essere i cittadini adelfiesi (attraverso l’ennesima addizionale), ma coloro che assunsero quellescelte sbagliate! Ecco la nostra prima proposta concreta: iscritti, militanti e dirigenti di Sel possiamo(e dobbiamo) avviare un confronto PSI – Sel su questa ipotesi di soluzione della questione alveo tor-rentizio: che a pagare NON siano i cittadini ma chi ha sbagliato!

2. La condizione generale di crisi economica e finanziaria, come tutti sappiamo, sta portando nellecasse comunali minori entrate; ebbene, anche per il Comune di Adelfia, in sede di redazione di Bilan-cio, tutte le ripartizioni sono state invitate a ridurre le previsioni di spesa! Riteniamo che metodolo-gicamente (e politicamente) questa impostazione unicamente ragionieristica sia profondamenteingiusta e sbagliata. Noi non vogliamo replicare a livello comunale ciò che abbiamo subito e contestatoa livello nazionale, e cioè l’errore che è stato di Tremonti di effettuare i così detti “tagli lineari”. NO!crediamo che si debba avviare sul Bilancio del Comune di Adelfia un momento di confronto politico,prima che tecnico contabile, e che quindi si debba decidere quale strada politica e sociale intrapren-dere per compensare le minori entrate. I tagli per il PSI adelfiese NON devono essere lineari ma ver-ticali; essi cioè devono rispondere a una logica sociale e politica prima che a una logica contabile eragionieristica! Ecco la nostra seconda proposta concreta: iscritti, militanti e dirigenti di Sel possiamo(e dobbiamo) avviare un confronto PSI – Sel su questa ipotesi di soluzione della questione della crisiche attanaglia il nostro Paese”.

Siamo convinti che SEL non si sottrarrà a questo confronto. Il PSI proponga data e luogo e non resteràdeluso.

La Redazione

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Politica - Società - Inchieste

Giugno 2012 LiberAdelfia 3

provvedimento di concessione o di

locazione è rilasciato previa auto-

rizzazione del Ministero per i beni

e le attività culturali.

Articolo 10 Soggetti beneficiari a

titolo gratuito

1. Sono legittimati a richiedere a

titolo gratuito la concessione ov-

vero la locazione dei beni

immobili di cui all’articolo 9, con

gli oneri di ordinaria e straordina-

ria manutenzione a loro totale ca-

rico, i seguenti soggetti:

a) le università statali, per scopi di-

dattici e di ricerca, ai sensi dell’ar-

ticolo 51 della legge 27

dicembre 1997, n. 449;

b)le regioni, relativamente agli im-

mobili dello Stato destinati esclusi-

vamente a servizi per la

realizzazione del diritto agli studi

universitari, ai sensi dell’articolo

21 della legge 2 dicembre

1991, n. 390;

c) gli enti ecclesiastici di cui all’ar-

ticolo 23, relativamente agli immo-

bili adibiti a luogo di culto,

ai sensi dell’articolo 2, comma 4,

della legge 2 aprile 2001, n. 136;

d) le province e i comuni, relativa-

mente agli immobili dello Stato

utilizzati come sede di

istituzione scolastica, ai sensi della

legge 11 gennaio 1996, n. 23;

e) l’Istituto superiore di sanità, per

finalità istituzionali, ai sensi del-

l’articolo 47 della legge 16

gennaio 2003, n. 3;

f) i soggetti che esercitano le atti-

vità di cui alla legge 1° agosto

2003, n. 206, relativamente agli

immobili dello Stato in comodato

d’uso gratuito. (oratori)

Le associazioni, pertanto, non rientrano

in questa casistica. Possono solo otte-

nere CANONI AGEVOLATI.

Pertanto si impongono tre interro-

gativi:

1) A che titolo le attuali associa-

zioni, oggi, sono nelle sedi degli

immobili comunali (almeno quelle

a titolo gratuito)? Dato che il co-

mune non può disporne con con-

tratti di comodato d’uso gratuito, il

contratto è da intendersi NULLO?

2) Il comune di Fiuggi prima di

provvedere a produrre il contratto,

ha giustamente rivolto il quesito

alla Corte dei Conti, la quale ha

dato la sua risposta. Perché il Co-

mune di Adelfia non lo ha fatto? 3)

In ultima analisi è ravvisabile il

danno erariale? E se sì, chi paga? Il

solito pantalone? O vogliamo fare

come al solito “chi ha avuto, avuto,

chi ha dato ha dato, scordiamoci il

passato...siamo ad Adelfia pae-

sano”?

Mi auguro che i partiti dell’attuale

maggioranza, tengano conto di

questi pareri mentre stanno scri-

vendo da circa 6 mesi il famoso

regolamento sugli immobili comu-

nali. Non si sa mai, può sempre

sfuggire qualcosa

Antonio Di Gilio

A RISCHIO IL

FINANZIAMENTO

REGIONALE

per l’ex palazzo del

Comune di Montrone

(PARTE II)

L’articolo pubblicato su LiberAdel-

fia maggio 2012 chiudeva con:

““Pertanto non si capisce a quale titolo la coo-

perativa “Voli di Scirocco”continua ad oc-

cupare l’immobile comunale di via

Rutigliano nn .2, 4 e 6 tra l’altro ese-

guendo dei lavori non autorizzati.

Ma la cosa ancora più grave è

che il Comune di Adelfia, se l’im-

mobile non viene liberato con ur-

genza, rischia di perdere un

finanziamento regionale pari a

500.000 euro per la ristruttura-

zione dell’intero palazzo.””

Il Coordinamento Istituzionale

dell’Ambito Territoriale n. 5,

con delibera n. 18 del 4.4.2012

(in detta occasione risultava assente

il solo componente del Comune di

Adelfia), ha disposto la revoca

della propria precedente delibera n.

14 del 6.5.2011, dando atto che allo

stato attuale risultano essere in pos-

sesso dei requisiti di ammissibi-

lità previsti dalla delibera di Giunta

Regionale n. 269/2012 solo i pro-

getti presentati dai Comuni di Trig-

giano, Cellamare e Valenzano e

ha precisato, altresì, che i progetti

degli altri due Comuni (Adelfia e

Capurso) potranno essere inviati

successivamente, non appena risul-

teranno in possesso dei requisiti di

ammissibilità.

Il bando, pertanto, è stato riaperto,

ma – data la problematica situa-

zione di bilancio in cui tutti gli Enti

Locali, Regione compresa, versano

- la Regione potrebbe decidere, in

qualsiasi momento di impiegare i

fondi già destinati per l’ex palazzo

del Comune di Montrone per altre

finalità.

In questo caso, il nostro Comune, se non

in regola (cioè se non provvede a libe-

rare quanto prima l’immobile)perde-

rebbe definitivamente il finanziamento

perdendo un’occasione preziosa per re-

staurare un palazzo di interesse storico

senza spendere un euro del proprio bi-

lancio.

L’ Amministrazione comunale

vuole correre questo rischio?

Michele Labianca

(segue dalla prima pagina)

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Politica - Società - Inchieste

4 LiberAdelfia Giugno 2012

I Post-itdi Mr. White

Impegno di spesa per la esecu-

zione di urgenti lavori di manu-

tenzione del manto stradale in

alcune vie cittadine, con priorità

per quelle interessate dalla 62° edi-

zione della gara ciclistica “Coppa

Maria Santissima della Stella” or-

ganizzata per il giorno 29 aprile

2012 (Det. n.502 del 26.4.2012).

Insomma, per vedere meno buche

per le strade bisogna aspettare le

feste patronali e qualche gara ci-

clistica.

Le foto mostrano lo stato in cui

versa l’alveo e in particolare le

reti e i sostegni in ferro che sono

pericolosi in caso di piena d’acqua

del torrente. Esse potrebbero osta-

colare il deflusso delle acque e cau-

sare un tappo.

E-mail ricevuta da un lettore.

A quando il lavoro di completa-

mento per il deflusso delle acque

piovane sotto i ponti di nuova co-

struzione?

Cestino rifiuti nei pressi Ufficio

Postale Canneto:

Auto in divieto di sosta in via V.Veneto nei pressi Comando PoliziaMunicipale

Divelto davandali il

3.3.2012 eabbandonato

in attesa di ripristino

4 auto su strisce pedonali e2 su sosta per scarico merci

via Conella - Canalina per deflussoacque piovane ancora in attesadi essere liberata da rifiuti vari

v ia Conel la

La rete è stata finalmente divelta;adesso si possono attraversare i

binari con più facilità. Quando si dice prevenzione ...

Discarica di involucri per prodottichimici per l’agricoltura sulla S.C.Piscina Nuova

Ancora in attesa di tombinocopertura pozzetto sulla S.C.Vecchia Canneto-Valenzano

Esempiodioffesa alla dignità della persona

nel bus navetta, parcheggiatonell’area ex-Gil, vivono ancoradue cittadini e nello scantinato

della palazzina continua adabitarci un altro cittadino di cui ne

abbiamo già dato notizia suLiberAdelfia Ott-Nov 2010 e su

quello di Gen-Feb 2012.

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Politica - Società - Inchieste

Giugno 2012 LiberAdelfia 5

Strano ma vero

“IO VOLEVO TASSARE LE

PENSIONI D’ORO, M’HANNO

DETTO NO”

Il 23 aprile 2012 c’è stato un incon-

tro tra i lavoratori della Alenia Aer-

macchi di Caselle (Torino) e il

ministro del Welfare Elsa Fornero,

invitata dalla Fiom.

Durante l’assemblea le è stato chie-

sto con una certa veemenza per

quale motivo, invece che partire dai

sacrifici dei lavoratori, i ministri

tecnici non abbiano per esempio ta-

gliato le pensioni d’oro. Il ministro

ha dato ragione al lavoratore, sot-

tolineando come fosse sua inten-

zione tassarle al 25%, ma

confessando che le era stato impe-

dito.

Un governo forte con i deboli e de-

bole con i forti. E nessun politico

ha preso posizione su quanto di-

chiarato dalla Fornero!

A PROPOSITO DEGLI SPRECHI

Il governo chiede ai cittadini di se-

gnalare, in forma delatoria, denun-

ciando in stile Iene, via web, gli

eventuali sprechi.

Insomma, continuano a prendere in

giro il cittadino onesto, per inten-

derci quello che paga le tasse, per-

ché loro sanno benissimo quali

sono gli sprechi: basta solo elimi-

narli. Per esempio:

> siamo la nazione europea che

spende di più per la politica: troppi

parlamentari. Oltre al numero, va

tagliato anche lo stipendio ed an-

nessi e connessi, compresa liquida-

zione e pensione;

> eliminazione di qualsiasi “Fonda-

zione”: sono emanazioni della po-

litica e sono a carico dei cittadini,

in modo diretto o indiretto;

> rimborso spese ai partiti con un

tetto massimo e dopo aver presen-

tato documentazione valida etica-

mente e legalmente;

> ai manager di Stato affidare un

solo incarico come per tutti i lavo-

ratori statali, con uno stipendio

massimo annuale di 200.000 euro;

> riduzione delle spese militari per

armamenti, per esempio annullare

o ridurre drasticamente l’acquisto

di F35; annullare la parata del 2

giugno;

> evitare di ricorrere a consulenze

esterne (gli incarichi esterni del go-

verno Berlusconi ci sono costati

circa 700 milioni di euro);

> aperture di cantieri per lavori

pubblici inutili e costosi;

> e tanto altro ancora: elencare tutti

gli sprechi richiederebbe pagine e

pagine.

Giorni fa, leggendo il manifesto

fatto affiggere dal nostro Comune,

ho esclamato: “Finalmente qual-

cosa si muove nel nostro paese!”.

Era stato approvato il progetto per

la nascita di un museo civico nel

Palazzo Conte Sabini.

Essendo appassionato di archeolo-

gia, questa bella notizia mi ha

molto entusiasmato; infatti già

molti anni orsono scrissi un’altra

lettera al giornale “In Piazza” la-

mentando proprio la mancanza di

un museo nel nostro Comune: se

riusciamo a istituirlo, invece, il no-

stro patrimonio artistico e culturale

tornerà ad Adelfia, mentre oggi ar-

ricchisce vari musei italiani, tra cui

quello di Bari, di Taranto (dove ci

sono addirittura ori e altre prezio-

sità provenienti dal nostro territo-

rio), di Faenza, ecc. Infatti, tutto

quello che viene recuperato dagli

scavi di Adelfia, vedi i reperti rin-

venuti in contrada Tesoro sulla via

di Bitritto, rappresenta la nostra

cultura e le nostre

radici, da non di-

menticare mai.

Speriamo che il

progetto venga rite-

nuto positivo e

venga finanziato.

Dis t in t i sa lu t i

Angelo Nicassio

Le vignette

di

Pedro

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6 LiberAdelfia Giugno 2012

realtà urbane accelera l’ascesa di

una classe borghese la cui mentalità

non si identifica più con la religio-

sità medievale. L’uomo borghese è

realista, razionale, pratico, avido di

guadagno, individualista, mira a

obiettivi elusivamente concreti e

insegue gli agi materiali che può

procurarsi con il denaro, è diffi-

dente, indipendente …”; insomma

il nuovo Dio, il “Dio Denaro” come

diceva Marx, permea tutte le atti-

vità economiche, politiche e sociali

della nuova classe borghese, la

quale si attrezza per l’accumula-

zione delle ricchezze, da usare per

sé e contro le altre classi, sfruttando

specie i dipendenti ed i nullate-

nenti, con la nascita del sistema

bancario, cui sottopone le esigenze

di tutti, perfino di re e principi.

Ne vediamo le conseguenze in que-

sti giorni, in cui la grave crisi eco-

nomica, che tutti stiamo vivendo, è

divenuta mondiale, globalizzante,

proprio per colpa del capitalismo

finanziario, il quale ha speculato

continuamente accumulando ric-

chezze su investimenti fasulli; per-

ciò è oltremodo negativo il fatto

che tutti i governi dei paesi capita-

listici hanno pensato a salvare, con

le loro misure anticrisi, proprio i

sistemi bancari, principali colpe-

voli della crisi stessa, senza curarsi

delle conseguenze che tutti i popoli

hanno e stanno soffrendo: nel si-

stema capitalistico valgono più i

capitali che gli uomini, i quali pos-

sono anche morire di fame, come

in effetti stanno morendo, valgono

più i monopoli e gli oligopoli che

le piccole imprese, le quali possono

fallire, come in effetti stanno fal-

lendo, a migliaia.

Siamo, per questo, destinati ad az-

zannarci come lupi (Hobbes)? Non

è possibile che noi uomini, con la

nostra razionalità superiore non

riusciamo a trovare il bandolo della

matassa; abbiamo bisogno di unire

le forze in un’analisi strutturale

delle società fin’ora da noi co-

struita, avendo un punto di riferi-

mento certo: che tutti gli uomini si

rispettino, che siano tolleranti verso

gli altri, a qualsiasi idea e a qual-

siasi razza appartengano, che vi sia

una equa distribuzione della ric-

chezza (Rawls), che siano real-

mente uguali nella soddisfazione

dei bisogni, che è poi la vera libertà

(Marx), oltre al fatto che abbiano la

possibilità di essere liberi di colti-

vare ed esprimere le loro idee e di

partecipare alla vita pubblica per il

bene comune.

Bisogna, però, considerare che il

vero motore della storia e del pen-

siero degli uomini, come diceva

Carlo Marx, è l’economia e di qua

bisogna ripartire (del resto lo stesso

Cavour sul primo numero del gior-

nale “Il Risorgimento”, pubblicato

il 15 dicembre 1847, in un articolo

intitolato “Influenza delle riforme

sulle condizioni economiche del-

l’Italia” così scriveva: “Il risorgi-

mento politico di una nazione non

va mai disgiunto dal suo risorgi-

mento economico. Le condizioni

dei due progressi sono identiche.”).

Per costruire una società giusta è

necessario, perciò, ritornare alle

idee e proposte marxiane di

un’economia pubblica e collettiva,

in cui, però, al contrario di quanto

è negativamente e crudelmente

successo nel ventesimo secolo, la

partecipazione di tutti allo sviluppo

della società debba essere avulsa da

burocrazia, militarismo ed egoi-

smo: sarà possibile? e con quali

strumenti?

Bisogna avere chiaro, però, che

alcuni beni, i cosiddetti beni pri-

mari, non possono e non debbono

Un Nuovo ‘48

Georges Minois, nella sua “Storia

dell’ateismo” del 1988, così scri-

veva iniziando il capitolo sul No-

vecento: “Crediamo di non

sbagliare di molto affermando che

il XX secolo rimarrà nella storia

come quello del naufragio delle

certezze. Iniziato al suono del tam-

buro delle certezze nazionaliste,

che si perdono nel fango delle trin-

cee, ritmato in seguito dalle cer-

tezze ideologiche e razziali di

destra, sommerse dagli olocausti e

dall’esplosione atomica, dalle cer-

tezze comuniste di una nuova alba

per l’umanità, sprofondate nei

gulag e nelle inutili file davanti ai

magazzini di Stato, dalle certezze

liberali capitaliste, calpestate dalle

masse di disoccupati, dalle certezze

democratiche, soffocate dal tanfo

degli scandali e degli affari, dalle

certezze scientifiche, ridimensio-

nate dai problemi etici, dalle cer-

tezze umanitarie, vittime della

miseria della metà dell’umanità,

questo interminabile secolo volge,

finalmente, al termine con celebra-

zioni di cui con difficoltà si coglie

il significato.”

E’ certamente una considerazione

pessimistica della nostra società at-

tuale, confermata ulteriormente da

tutte le vicende economiche, sociali

e politiche, che hanno afflitto

l’umanità intera fino ai giorni no-

stri.

Ma le premesse di quanto è acca-

duto stanno nella analisi che lo

stesso Minois aveva affermato,

analizzando il Rinascimento nella

sua stessa “Storia”: “I mutamenti

economici e sociali di questo pe-

riodo tendono verso una comune

direzione. La crescita delle attività

manifatturiere e commerciali nelle

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Politica - Società - Inchieste

Giugno 2012 LiberAdelfia 7

appartenere a privati, debbono es-

sere di tutta la collettività, che

possa goderne secondo le esigenze

ed i bisogni di ciascuno, senza al-

cuna interferenza limitativa (si

pensi all’acqua, all’energia, alla sa-

nità, ai trasporti, alle comunica-

zioni, alla scuola e

all’informazione), in una società

dove il lavoro per tutti sia punto di

riferimento e di sviluppo dell’intera

umanità e non sia sottoposto alle

scelte del profitto di aziende e/o at-

tività private.

A ciò si deve aggiungere il rapporto

equo natura/uomo; la salvaguardia

dell’ambiente deve essere una

scelta fondamentale di vita: no alla

distruzione incontrollata di foreste,

no allo sfruttamento continuo di ri-

sorse energetiche, no all’utilizzo

militare o civile dell’energia nu-

cleare, ma installazione di centrali

ad energia solare, ad energia ecoso-

stenibile, salvaguardando al mas-

simo l’ecosistema animale e

vegetale.

E’ necessario, per raggiungere tali

obiettivi, porre a base di ogni no-

stra azione di rinnovamento la più

ampia informazione possibile, che

divenga anche contemporanea-

mente formazione, che possa sfo-

ciare in una vera e propria

rivoluzione politica.

Dipende da noi tutti rilanciare

un’idea fondata sulla cultura, intesa

nella sua massima accezione di co-

noscenza, che ridia slancio e cer-

tezza di azione (la teoria della

prassi di Gramsci), opinione che

già Nietzsche aveva nell’ottocento:

infatti nel 1878 nell’opera “Umano

troppo umano” aveva scritto un

aforisma intitolato “Risorgimento

dello spirito”: “Quando un popolo

è politicamente malato di solito rin-

giovanisce se stesso e ritrova alla

fine lo spirito che aveva lentamente

perduto per riscoprire e conservare

la sua potenza. La civiltà deve le

sue più alte conquiste proprio alle

epoche di debolezza politica”.

Anche Carlo Cattaneo, in una let-

tera indirizzata a Mazzini il 30 set-

tembre 1950 (dopo le rivoluzioni

europee fallite del 1848/49) dava

chiare indicazioni di lavoro di

massa e così scriveva: “Io vorrei

che facessimo piovere d’ogni parte

scritti che destassero anche con

forma moderata la coscienza del di-

ritto e il sentimento della libertà e

della padronanza, il disprezzo delle

concessioni principesche e delle

transazioni generali, il rispetto delle

nazioni e l’aiuto reciproco … A tal

uopo converrebbe istituire in Parigi

e Londra e altrove offici di pubbli-

cità che traducano le notizie nello

stile e nel colore dei diversi giornali

…”.

“La rivoluzione politica, diceva in

sostanza Cattaneo, non può avere

successo se non impiega strumenti

adeguati e se si sottrae alle oppor-

tunità che offre la modernizza-

zione” (L. Villari), anche con

l’innovazione tecnologica, nel rag-

giungere e preparare culturalmente

le masse: si pensi al potere di cono-

scenza e di scambio reciproco di in-

formazioni che ha chi naviga su

internet, in tutte le connessioni ed i

rapporti in essere oggi ed in futuro.

Sta qui la possibilità di costruire

una società giusta, fondata sulla li-

bertà e l’eguaglianza, che superi e

assorba, come diceva Gramsci, il

sistema della democrazia borghese

fondata, questa, solo sul capitale;

ma c’è bisogno di impegno e di sa-

crificio da parte di tutti, quell’im-

pegno e quel sacrificio che Carlo

Pisacane aveva profuso nella sua

impresa e che aveva espresso,

prima di partire per la spedizione di

Sapri il 25 giugno 1857, scrivendo

alla giornalista e amica inglese Jes-

sie White Mario il suo testamento

politico: “… Io sono convinto che

nel Mezzogiorno dell’Italia la rivo-

luzione morale esiste, che un im-

pulso energico può spingere le

popolazioni a tentare un movi-

mento decisivo, ed è perciò che i

miei sforzi si sono diretti al compi-

mento di una cospirazione che deve

dare quell’impulso. Se giungo sul

luogo dello sbarco, che sarà Sapri,

nel Principato citeriore, io crederò

aver ottenuto un grande successo

personale, dovessi pur lasciar la

vita sul palco. Semplice individuo,

quantunque sia sostenuto da un nu-

mero assai grande di uomini gene-

rosi, io non posso che ciò fare e lo

faccio. Il resto dipende dal paese, e

non da me. Io non ho che la mia

vita da sacrificare per quello scopo

ed in questo sacrificio non esito

punto. …”.

Pino Macchia

Il commento della

Redazione è:

“la rivoluzione si fa

attraverso l’uomo,

ma l’uomo

deve forgiare

giorno per giorno

il suo spirito

rivoluzionario!”

E.Che Guevara

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8 LiberAdelfia Giugno 2012

Politica - Società - Inchieste

Libertà è partecipazione (g.Gaber)

Si fa un gran parlare di crisi della politica, dei partiti, dei privilegi della

casta, raramente si discute delle cause che hanno portato la fiducia dei

cittadini ai minimi storici nei confronti di queste istituzioni.

Fare politica, per la mia generazione, era sinonimo di elevamento cultu-

rale, di partecipazione ad una idea di cambiamento della società.

Le sezioni erano fucine di crescita collettiva ed individuale dei militanti,

l’appartenenza al partito era motivo di orgoglio da esibire nella società

come tratto distintivo.

Oggi, dopo la caduta della prima repubblica e il ventennio berlusconiano,

fare politica è sinonimo

di malaffare; a impegnarsi senza interessi personali, si rischia di passare

per ingenuo o peggio per bugiardo.

Le cause di questa involuzione della democrazia sono tante, ma mi preme

sottolinearne una:

La mentalità di delega, che nasce dalla pigrizia mentale e dalla di-

sinformazione di massa.

“Datemi il voto e vi solleverò il mondo - direbbe oggi Archimede - poi

tornate a casa a farvi i fatti vostri”.

Che fare? Come invertire la tendenza? Come stimolare la partecipa-

zione dei cittadini alla cosa pubblica? Sono questi i quesiti che biso-

gna porsi, se si fa politica in modo disinteressato.

Partiamo dalle cose di casa nostra, dall’attività dei nostri amministratori

comunali.

Diversi comuni, a nord come a sud, stanno sperimentando il cosiddetto

bilancio partecipato che tradotto vuol dire organizzare la partecipazione

dei cittadini, anche attraverso corsi di formazione gratuiti, alla realizza-

zione del bilancio comunale.

Collettivamente i cittadini, conoscendo nel dettaglio le entrate e le uscite

del comune, decidono come spendere e per cosa spendere, se è prioritario

costruire una fontana o migliorare l’assistenza sociale, se è più importante

rifare un marciapiede o investire sulla raccolta differenziata ecc. ecc..

E un salto di qualità culturale e politico che l’amministrazione comunale

di Adelfia può fare, a patto che ci sia la volontà di farlo.

Questa pratica è il miglior antidoto al qualunquismo, è la linea di demar-

cazione tra la buona politica e il chiacchiericcio.

Pino Carito

LIBERADELFIA INFORMA

CENSIMENTO 2011

AD ADELFIA SPARITI

221 CITTADINI

In questi giorni sono in uscita i

primi dati del XV censimento con

l’aggiornamento al 9 ottobre 2011

di tutti i residenti comune per co-

mune.

Per Adelfia una scoperta sorpren-

dente. Nel mese di settembre 2011

i nostri uffici comunali dichiara-

vano un numero di residenti di

17.341 unità (8.502 maschi e 8.839

donne). Il dato rilevabile presso il

sito del censimento aggiornato al 9

ottobre 2011 (data della rilevazione

del censimento che tutti noi ab-

biamo compilato) indica una popo-

lazione residente pari a 17.120

abitanti (8.396 maschi e 8.724

donne), cioè 221 persone in meno.

Per ritrovare un numero di abitanti

di 17.120, dobbiamo ritornare al

marzo 2007. Insomma la popola-

zione adelfiese ha subito, per la

prima volta nel corso dell’ultimo

decennio, una forte riduzione di

crescita e i dati sembrano presagire

un suo forte invecchiamento.

Di numero in numero provvede-

remo a indicare tutti i dati che

l’ISTAT produrrà nel corso del

tempo, grazie alle informazioni del

censimento. Ma se il buongiorno si

vede dal mattino...

I numeri arretrati e a colori di

LiberAdelfia puoi trovarli sul sito:

http://issuu.com/liberadelfia

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