MPN giugno 2012

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Anno VI n. 6 - Giugno 2012 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: Grafite Associati - Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe MPN giugno 2012 8.000 COPIE! editoriale BUON LAVORO! Le roi est mort, vive le roi... Tolentino ha puntato tutto sul cambiamento in maniera netta, inequivocabile. Le tante ana- lisi del voto che si sono susseguite hanno in qualche modo colpito nel segno: dalla volontà di rinnovamento agli errori del centrosinistra. Ma un dato forse non è ancora emerso in modo sufficientemente chiaro: a Tolentino non ha vinto il centrodestra. Ha vinto Giuseppe Pezzanesi, capace di attirare su di sé le simpatie degli scontenti della parte avversa e di catalizzare l’unanime consenso della sua parte politica che ancora doveva digerire “l’operazione Foglia” di cinque anni fa. Il nuovo sindaco, però, ha vinto solo una battaglia rispetto alla guerra che si troverà a dover combattere, fra problemi di bilancio e crisi economica che non accenna a passare. Poi, Pezzanesi dovrà fare i conti anche con le tante aspettative che la gente ha riposto su di lui e che si aspetta di non essere delusa. Una responsabilità enorme, anche se il sindaco afferma di avere le idee ben chiare sul come rilanciare questa città. Intanto, può contare sul contagioso entusiasmo dei tanti giovani che lo hanno sostenuto e aiutato in campagna elettorale. Ma basterà l’entusiasmo per riportare Tolentino ai vecchi fasti? L’augurio e la speranza sono che trascorsa la fase di “luna di miele” con la cittadinanza la nuova amministrazione prosegua con il dialogo insieme ai cittadini e con la partecipazione, elementi fondamentali affinchè l’auspicato rinnovamento possa realmente concretizzarsi. di Roberto Scorcella

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Mensile di attualità del territorio di Tolentino e dintorni edito da Multiradio

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MPN giugno 2012

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BUON LAVORO!

Le roi est mort, vive le roi... Tolentino ha puntato tutto sul cambiamento in maniera netta, inequivocabile. Le tante ana-lisi del voto che si sono susseguite hanno in qualche modo colpito nel segno: dalla volontà di rinnovamento agli errori del centrosinistra. Ma un dato forse non è ancora emerso in modo sufficientemente chiaro: a Tolentino non ha vinto il centrodestra. Ha vinto Giuseppe Pezzanesi, capace di attirare su di sé le simpatie degli scontenti della parte avversa e di catalizzare l’unanime consenso della sua parte politica che ancora doveva digerire “l’operazione Foglia” di cinque anni fa. Il nuovo sindaco, però, ha vinto solo una battaglia rispetto alla guerra che si troverà a dover combattere, fra problemi di bilancio e crisi economica che non accenna a passare. Poi, Pezzanesi dovrà fare i conti anche con le tante aspettative che la gente ha riposto su di lui e che si aspetta di non essere delusa. Una responsabilità enorme, anche se il sindaco afferma di avere le idee ben chiare sul come rilanciare questa città. Intanto, può contare sul contagioso entusiasmo dei tanti giovani che lo hanno sostenuto e aiutato in campagna elettorale. Ma basterà l’entusiasmo per riportare Tolentino ai vecchi fasti? L’augurio e la speranza sono che trascorsa la fase di “luna di miele” con la cittadinanza la nuova amministrazione prosegua con il dialogo insieme ai cittadini e con la partecipazione, elementi fondamentali affinchè l’auspicato rinnovamento possa realmente concretizzarsi.

di Roberto Scorcella

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Il lavoro per il nuovo sindaco Giu-seppe Pezzanesi è iniziato ormai da qualche giorno. Sensazioni, obiettivi, scelte sono raccolte nel-la sua prima intervista dopo l’in-sediamento.

Passata l’euforia per lo stra-ordinario risultato conseguito, come sono stati i primi giorni da Sindaco?La grande emozione che ho pro-vato per il successo elettorale, ancora mi accompagna perché è una voce sincera e spontanea che viene dal cuore di Tolentino, dalla gente che si felicita gioiosa in mille modi: per strada, telefoni-camente con chiamate ed sms, inviando telegrammi e quant’al-tro. Il popolo mi ha sostenuto, in questa grande campagna eletto-rale, perché sono uno di loro, mi ha incaricato di governare questa Città, con trasparenza ed onestà, perché ha creduto nel cambia-mento e non verrà disatteso.Due giorni dopo l’elezione ho ri-tenuto necessario insediarmi in Comune ed iniziare a prendere conoscenza delle problematiche della macchina amministrativa adottando di conseguenza i primi provvedimenti, in tanti mi hanno consigliato di osservare qualche giorno di riposo perché la stan-chezza era veramente tanta ma non ho voluto mancare di rispetto ai nostri cittadini che mi attende-vano. Ho trovato una grande Azienda ad accogliermi, dove ognuno, sono sicuro, vorrà svolgere il pro-prio incarico con responsabilità, dedizione e collaborazione, affin-ché insieme si possano centra-re gli obiettivi stabiliti per il bene della città. Credo che il cam-biamento abbia giovato anche a questo, si apre un nuovo perio-do politico di grande impegno, dove sono necessari coraggio e competenza per gettare le fonda-menta della Tolentino del futuro. Sarai Sindaco a tempo pieno o continuerai a dedicarti anche al lavoro?Sarò Sindaco a tempo pieno, onorerò senza indugio il manda-

to conferitomi dai cittadini, conti-nuerò comunque a dedicarmi alla mia attività assicurativa, con tem-pistiche e modalità diverse ma è comunque il mio lavoro, quel-lo di un’azienda creata da me e cresciuta negli anni con tanta attenzione e grande dedizione, dove sono impiegati dei dipen-denti, bravi, responsabili e legati al proprio lavoro, quindi mi sem-bra scontato io debba continuare a tenerne le redini. Quali sono stati i criteri che ti hanno portato alla composizio-ne della Giunta?Premetto che l’intera coalizione ha annoverato tra le sue fila tan-tissimi giovani straordinari che hanno saputo dare un contributo indispensabile al raggiungimento della vittoria e che all’indomani, si sono messi a disposizione del-la collettività con grande spirito di responsabilità ed umiltà. Da questo gruppo straordinario sono usciti non solo gli amministratori della giunta, ma anche e soprat-tutto la classe politica del futuro, in quanto, molti di loro pur aven-do conseguito risultati eccellenti di voto, hanno voluto sviluppare l’esperienza politica del Consiglio Comunale al pieno servizio della città e dei cittadini. Insomma i cri-teri sono stati gli stessi che han-no qualificato i soggetti di questa campagna elettorale: competen-za e professionalità, capacità relazionali, responsabilità e ma-turità, dedizione, umiltà e grande spirito di sacrificio e di gruppo. Una bellissima squadra com-posta da facce completamente nuove nel panorama politico cit-tadino, composta, come già det-to, nella sua stragrande maggio-ranza, da giovani motivati e pre-parati, capaci di gestire insieme e bene il mandato che ci è stato conferito. La gente ti ha dato fiducia, scegliendo il cambiamento, come recitava anche un tuo slogan. Ci sono tante aspet-tative: senti il peso di que-sta enorme responsabilità? Più che il peso, sento l’onore di

essere stato scelto dal popolo per cambiare il modo di governare questa magnifica cittadina. “Dai fiducia al cambiamento”, recitava lo slogan che ha accompagnato ed animato l’intera campagna elettorale perché era il sentimen-to prevalente tra tutti coloro che si sono uniti alla mia proposta di governo, la loro fiducia è stata la nostra forza, quando si parla con il cuore in mano, con grande na-turalezza e slancio, si viene capiti meglio, quando si finge qualcosa che non si prova è facile cadere alla prima difficoltà. Noi siamo andati avanti sicuri, non di con-quistare il Comune perché non si trattava di espugnare una fortez-za, bensì dei nostri principi ispi-rati alla trasparenza, alla corret-tezza, alla voglia di fare bene e di cambiare volto ad una città dura-mente provata, per il bene di tutti. Ritieni di poter portare a com-pimento per intero il program-ma che hai presentato alla città prima del voto?Ho proposto ai cittadini un pro-gramma fattibile, oculato con gli interventi adatti a realizzare una maggior funzionalità delle infra-strutture, dei servizi e della spe-sa pubblica. La valorizzazione del centro storico, la promozione del turismo e la riappropriazione di aree verdi attrezzate che tanti comuni c’invidiano. Sicuramente dovremo scontrarci con la per-sistente crisi economica, da cui auguriamo di uscire in fretta, ma che non mostra ancora segni di effettiva ripresa.Il limite maggiore saranno gli in-carichi assunti dalla precedente amministrazione ed ancora in cor-so, le criticità finanziarie dell’En-te e mettiamo in conto qualche sorpresa! Cinque anni sono lun-ghi e non dispero. Cercherò di adoperarmi a pieno per far si che la città possa apprezzare di aver fatto la scelta giusta, che il cam-biamento è tangibile e ha un vol-to. Allora potremo veramente dire di aver vinto ancora una volta. La domanda è scontata, ma ne-cessaria. Quali sono le priorità

dei primi tre, quattro mesi di governo?Come avevo anticipato all’alba delle elezioni, in primo luogo do-vrò garantire l’operatività della squadra che sarà molto impe-gnata su tutti i fronti, credo sia mio dovere comportarmi come il buon padre di famiglia, una figura retorica nel diritto e nella socie-tà italiana, che dà la dimensione dell’impegno che ci aspetta e del fatto che dovremo continuare a condividere le decisioni assun-te almeno fino a quando la co-noscenza delle problematiche dell’Ente non diventi totale, certa e chiara a tutti noi.Insieme al gruppo di lavoro che mi accompagnerà nel quinquen-nio di amministrazione, iniziere-mo fin da subito a mettere mano nei settori più nevralgici della ge-stione comunale, quali il bilancio ed i conti pubblici, l’aspetto so-ciale a sostegno delle famiglie e dei più bisognosi, provvedimenti a favore del decoro e del rilancio del centro storico e la variazione del tragitto della pista ciclabile.

Da ultimo, sapendo che que-sto giornale arriva nelle case di tutti i tolentinati, quale mes-saggio vuoi lanciare loro? Invitai i tolentinati a scegliere la nostra coalizione perché pronta a porre in atto quel cambiamen-to che insieme auspicavamo e li ringrazio di cuore perché hanno dimostrato di riporre in noi una grande fiducia e personalmente sono commosso per il gran nu-mero di preferenze che Tolentino mi ha voluto accordare. La città, con coraggio e convin-zione, ha scelto di cambiare ed ha dimostrato che da sola detie-ne il potere per farlo, non ci sono forze o soggetti politici in grado di sostituirsi alla volontà di un po-polo. Tolentino ha dato la prova concreta di possedere un grande carattere, di non farsi convincere da nessuno e di saper decidere in piena autonomia. Noi ce l’abbia-mo messa tutta e continueremo a farlo perché questa città, che me-rita tanto, torni ad essere bella e competitiva come un tempo.

“LAVORIAMO INSIEME PER LA TOLENTINO DEL FUTURO”Prima intervista al nuovo sindaco Giuseppe Pezzanesidi Roberto Scorcella

“BUON COMPLEANNO FEDE!” Domenica 15 luglio 2012 Oratorio Don Bosco TolentinoIl fine dell’evento è festeggiare quello che sarebbe stato il 15° compleanno di Federico Bordi, ilragazzo scomparso tragicamente lo scorso 3 aprile a Tolentino; Fe-derico partecipava attivamentealla vita del nostro oratorio, in modo particolare si dedicava al progetto denominato “NOISTUDIAMO”, venendo due giorni alla settimana in oratorio per aiu-

tare ragazzi con problemididattici: è stato un esempio bel-lissimo per tutti i giovani.Per questo motivo, abbiamo deci-so di intitolare a Federico la sala superiore del nostro oratorio,dove lui veniva a fare questo bel-lissimo servizio: diverrà la “SALA FEDERICO BORDI” e saràdedicata in modo particolare ai progetti formativi del nostro ora-

torio.Programma dell’evento- ore 16:30 > apertura oratorio alle famiglie con bambini.- ore 19:00 > inaugurazione della “SALA FEDERICO BORDI”- ore 21:00 > concerto all’aperto sul campetto dell’oratorio, con pezzi classici della storia delrock e canzoni che piacevano a Federico.

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Il vicesindaco è Emanuele Della Ceca (Democrazia Cri-stiana) con deleghe alla pia-nifi cazione territoriale, edilizia, manutenzioni, verde pubblico ed energia.

Gli altri assessori sono: Gio-vanni Gabrielli  (Lega Nord) con deleghe ai servizi territo-riali, polizia locale, sicurezza, rapporti con i comitati di quar-tiere e contrade, formazione; Orietta Leonori  (Popolo della Libertà) con deleghe a com-mercio, turismo, sport e attività produttive; Silvia Luconi  (Po-polo della Libertà) con deleghe a patrimonio, bilancio, politiche comunitarie e fi scali; Stefano Pieroni  (Tolentino nel Cuore) con deleghe a famiglia, politi-che sociali, istruzione e salute.Mauro Sclavi (Tolentino nel Cuore) è stato designato quale presidente del consiglio comu-nale.

Inoltre, per la prima volta viene introdotta a Tolentino la fi gura del consigliere delegato.

Il sindaco ha delegato i consi-glieri Alessandro Massi(Popolo della Libertà) alla cultura e Francesco Colosi  (Popolo della Libertà)

alle politiche giovanili.Giuseppe Pezzanesi ha tenu-to per sé le deleghe a relazioni istituzionali, programmazione strategica e attuazione del pro-gramma, comunicazione, or-ganizzazione amministrativa, personale e rapporti con sog-getti partecipati, contenzioso, lavori pubblici e infrastrutture, ambiente e viabilità.

In consiglio comunale, dunque si prospetta un doppio cambio nel Popolo della Libertà, dove ad essere sostituite saranno le due donne nominate asses-sore: Silvia Luconi e Orietta Leonori che avevano ottenuto rispettivamente 265 e 118 pre-ferenze.

Al loro posto in consiglio co-munale subentreranno  Ioseph Fogante, giunto ottavo con 25 preferenze, e Giuliana Salvuc-ci, arrivata nona nella lista del Popolo della Libertà con 24 voti.

 Non cambia più nulla, invece, nella civica Tolentino nel Cuore dove Mauro Sclavi resta con-sigliere (presidente dell’assise) e assessore il secondo arrivato in lista e cioè il dottor Stefano Pieroni.

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SONO TANTE LE RICHIESTE DI CASE POPOLARI A TOLENTINO IMPOSSIBILE ASSOLVERLE TUTTESono tante le famiglie che chie-dono un alloggio delle case po-polari a Tolentino.Oltre tutto le richieste sono an-che aumentate nell’ultimo perio-do.Ed è difficile assolverle tutte.Anzi. Sarà proprio impossibile.Gli alloggi di edilizia popolare a disposizione sono pochissimi e per ora non sono previsti investi-menti per realizzarne degli altri a Tolentino.Nell’ultima graduatoria dell’8 giugno 2009, approvata dall’ap-posita commissione il 29 novem-bre 2010, le richieste sono 119, per il 60%, quindi 71, da parte di famiglie extracomunitarie e per il resto da quelle italiane.E tra tutte ne sono state assol-te solo sei, tre alloggi sono stati assegnati a famiglie extracomu-nitarie ed altrettanti ad italiane.All’ultimo bando del 31 gennaio 2011, con termine di presenta-zione delle domande il 2 marzo dello stesso anno, hanno fatto richiesta ben 109 famiglie di cui 70 sono extracomunitarie.La nuova graduatoria di alloggi di edilizia popolare verrà appro-vata nei prossimi mesi, sicura-mente dopo le elezioni ammini-strative previste per il 5 e 6 mag-gio 2012.Rispetto al bando precedente diminuiscono di dieci le richie-ste, ma occorre evidenziare che quello del 2009 aveva valenza biennale, mentre quello del 2011 annuale.Si evince, allora, che dovrebbe esserci un aumento di richieste se il dato fosse riferito non solo ad un anno, ma a due.Dati questi che, forniti dall’Ufficio ragioneria – patrimonio – case popolari del Comune di Tolentino diretto dal dirigente Paolo Bini, fanno riflettere.Sono tante le famiglie che richie-

dono gli alloggi di edilizia popo-lare e tendono a crescere con la crisi.D’altro canto sono aumentate le famiglie in difficoltà in questo ul-timo periodo.Sono numerose le richieste di contributi per far fronte al pa-gamento dell’affitto di casa che giungono all’Ufficio servizi socia-li del Comune di Tolentino.E negli ultimi mesi tale domanda ha subito una forte crescita.Allo stesso tempo non c’è dispo-nibilità di alloggi di edilizia popo-lare.Attualmente nel Comune di To-lentino in totale ce ne sono 180 e già sono tutti occupati.Tra tre o quattro mesi ne verran-no riconsegnati tre in via Proietti, uno in via delle Caserme, uno in via Conce.Ma non si riuscirà mai a coprire tutte le domande.E’ davvero complicato.Erano previsti 25 nuovi alloggi, in due palazzine di 12 apparta-menti ognuno, nella zona Pace da realizzare per affittare a ca-noni concordati, ma niente.Qualche anno fa il Comune di Tolentino aveva assegnato all’E-rap, l’ex istituto case popolari, l’area ricadente nella zona Pace di proprietà comunale e destina-ta per tale tipo di alloggi.Dopo aver avviato le progetta-zioni realizzative delle coope-rative, infatti, il Comune aveva ceduto all’Erap, in diritto di su-perficie uno spazio adeguato per la costruzione di venticinque appartamenti da destinare a lo-cazione permanente a canone concordati.L’Erap, però, circa un anno fa ha rinunciato a tale intervento per-ché il finanziamento regionale non era sufficiente per coprire l’investimento.Il lotto è stato così posto in ven-

dita alla Cooperativa Selene, ma l’accordo non è stato ancora sot-toscritto. Probabilmente nel prossimo mese di settembre uscirà il nuo-vo bando per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenzia-le pubblica rivolto a coloro che hanno bisogno di una casa di dimensioni idonee alle esigenze del proprio nucleo familiare ad un canone di locazione inferiore a quello del mercato degli affitti.Le domande, che vanno in bollo da 14.62 euro, dovranno esse-re presentate entro trenta giorni dalla pubblicazione del bando.Tra i requisiti della domanda, comunque, occorre tenere in considerazione i parametri del reddito fissato in 11.144,00 euro ed è aumentato del 20 per cento per le famiglie monopersonali.Alla domanda, inoltre, vanno allegate la fotocopia del docu-mento di riconoscimento o pas-saporto in caso di richiedente extracomunitario; la fotocopia della carta o permesso di sog-giorno di durata biennale in caso di richiedente extracomunitario; codici fiscali di tutti i componen-ti del nucleo familiare; attestato Isee del nucleo familiare ovvero Isee di prestazione in caso di nu-cleo richiedente diverso da quel-lo anagrafico.Occorre aggiungere, nel caso in cui ricorra la relativa condizio-ne, il certificato di invalidità con indicazione della percentuale, rilasciato dall’Asur; il certificato di alloggio improprio, antigenico o inadeguato, rilasciato dall’Uffi-cio igiene sanità pubblica o co-pia della richiesta antecedente la data di scadenza del bando; la sentenza di separazione le-gale; il provvedimento esecutivo di rilascio dell’alloggio; il provve-dimento di conciliazione giudi-ziaria per il rilascio dell’alloggio;

l’ordinanza di sgombero.Possono presentare domanda tutti coloro che si trovano nelle seguenti condizioni: possedere la cittadinanza italiana o di uno stato aderente all’Unione euro-pea ed anche il cittadino di altri paesi che non aderiscono all’U-nione europea può fare doman-da purché sia titolare di carta o del permesso di soggiorno di du-rata biennale; risiedere o presta-re attività lavorativa nel comune di Tolentino; non essere titolari della proprietà, uso, usufrutto o altro diritto reale di godimento di un’altra abitazione adeguata alle esigenze del proprio nucleo fa-miliare che non sia stata dichia-rata unità collabente ai fini del pagamento dell’Imposta comu-nale sugli immobili (ICI).Gli alloggi, che di volta in volta si renderanno disponibili, saran-no assegnati dal comune secon-do l’ordine della graduatoria, a meno che l’alloggio da assegna-re non sia di dimensioni eccessi-ve per le esigenze dell’aspirante.

di Carla Passacantando

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Da circa un anno è entrata in vi-gore la figura del mediatore ci-vile, nata dall’idea di snellire la trafila burocratica e legale delle cause che quotidianamente in-tasano i Tribunali, ma soprattut-to per permettere un notevole risparmio di tempo e denaro alle persone che in qualche modo si sentono lesi di un diritto.E in questo nuovo panorama della mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili si inserisce la figura pro-fessionale qualificata del Com-mercialista.Il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino Dott. Umberto Mas-sei afferma che l’ordinamento giuridico si è posto proprio il problema dell’arretrato delle cause civili, infatti ci sono in Italia circa 6 milioni di procedi-menti pendenti, che rappresen-tano un ulteriore freno alla cre-scita economica.Con l’istituto della mediazione lo Stato ha voluto introdurre una

sorta di filtro, non è che non si potrà più ricorrere al Tribunale per far valere le proprie ragioni, ma per le “liti” insorte su deter-minate materie quali ad esem-pio, i contratti di locazione, bancari, i risarcimenti da circo-lazione stradale, ecc … occor-rerà prima esperire obbligato-riamente la mediazione, dando così alle parti la possibilità, con l’ausilio del mediatore, di rag-giungere un accordo, evitando di instaurare una causa in Tri-bunale. Alla trattazione e risoluzioni del-le “liti” sono stati delegati degli Organismi, e tra questi anche gli Ordini professionali, con delle figure specificamente for-mate proprio per deflazionare il contenzioso giudiziario, cosa che già avviene da tempo in al-tri paesi europei, ma che in Ita-lia è stata adottata solo recen-temente, ovvero con il Decreto Legislativo n. 28 del 2010.“L’obiettivo è di risolvere in tempi brevi e a costi contenu-ti le diatribe esistenti, sempre nel rispetto dei diritti e con la dovuta riservatezza” specifica il Presidente Massei, “piuttosto che di fronte ad un Giudice, la sede sarà quella dell’Ordine, in piazza della Libertà a Macera-

ta, al civico 23, a Palazzo Amici, che abbiamo simbolicamente ri-battezzato <Palazzo della Con-ciliazione> e dove abbiamo ri-servato due giorni a settimana, lunedì e mercoledì pomeriggio, per le attività della mediazione.”Il responsabile dell’Organismo di Mediazione istituito all’in-terno dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il Dott. Mario Pirro,

ci spiega che tutti i mediatori hanno seguito un corso, pronta-mente formati da docenti auto-rizzati dal Ministero della Giusti-zia, conseguendo un titolo che li abilita alla mediazione. Le materie oggetto di mediazio-ne obbligatoria che possono es-sere trattate dall’Organismo di Mediazione istituito dall’Ordine sono: diritti reali (distanze nelle costruzioni, usufrutto e servitù

I COMMERCIALISTI MEDIATORI NELLE CAUSE CIVILIDi Ester De Troia

il dottor Massei e il dottor Pirro negli studi di Multiradio

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INSTALLAZIONE IMPIANTI GAS E METANO AUTO SOSTITUTIVA - VENDITA AUTO - VENDITA PNEUMATICI

TABELLA CORRISPONDENTE A QUELLADI CUI AL D.I. 180/2010 Valore della lite - Spesa (per ciascuna parte) Gli importi devono essere maggiorati dell’Iva FINO A EURO 1.000 EURO 65DA EURO 1.001 A EURO 5.000 EURO 130DA EURO 5.001 A EURO 10.000 EURO 240DA EURO 10.001 A EURO 25.000 EURO 360 DA EURO 25.001 A EURO 50.000 EURO 600DA EURO 50.001 A EURO 250.000 EURO 1.000DA EURO 250.001 A EURO 500.000 EURO 2.000DA EURO 500.001 A EURO 2.500.000 EURO 3.800DA EURO 2.500.001 A EURO 5.000.000 EURO 5.200OLTRE EURO 5.000.000 EURO 9.200

di passaggio, ecc..); divisione; successioni ereditarie; patti di famiglia; locazione; comodato; affitto di aziende; contratti as-sicurativi, bancari e finanziari; e da marzo di quest’anno sono state aggiunte altre due materie molto importanti, liti condomi-niali e risarcimento del danno derivante da circolazione di vei-coli e natanti.La procedura di istruzione di un tentativo di mediazione è molto semplice, ci si reca o si contatta la sede dell’Ordine (tel. 0733/230465, e – mail: [email protected]), si compila una semplice domanda indicando l’oggetto della controversia e il nome della controparte e si ver-sa un contributo di € 48,40 (Iva inclusa).Con questa domanda si inizia la procedura di mediazione, l’Or-ganismo di Mediazione dell’Or-dine si attiva contattando la controparte invitandola ad un incontro.Non è necessaria l’assistenza di un avvocato anche se la par-te può sempre rivolgersi al suo legale di fiducia.Anche i tempi sono molto rapidi, infatti il tentativo di mediazione civile ha una durata massima stabilita dalla legge di 4 mesi, decorrenti dalla data di presen-tazione della domanda. La controparte si può rifiutare,

concludendo così la mediazio-ne, ma in una sede giudiziaria il Giudice terrà conto del suo rifiuto. Ci sono delle tariffe fissate dal Ministero di Giustizia che per-mettono una valutazione imme-diata del costo della mediazio-ne senza sorprese, esse sono esposte in una tabella consul-tabile sul sito internet dell’Ordi-ne, sezione mediazione: www.odcec-maceratacamerino.it. Le tariffe vanno da un minimo di 65 euro per cause del valore della lite fino a 1000 euro, ad un massimo di 9.200 euro per cau-se che hanno un valore superio-re ai 5 milioni di euro.Vi è da aggiungere e precisare che lo Stato per agevolare la mediazione riconosce alle parti, in caso di successo della me-diazione medesima, un credito d’imposta fino a 500 euro e in caso di insuccesso 250 euro. “Noi che viviamo all’interno di aziende”asserisce il Dott. Pir-ro “sappiamo che gli imprendi-tori più illuminati preferiscono risolvere immediatamente una controversia per non spendere ulteriore tempo e denaro.Si usa dire: “meglio una brutta transazione che una causa vin-ta”. Il mediatore cerca di cogliere quei punti di convergenza tra le parti per far in modo che si arrivi alla soluzione della controversia

con soddisfazione reciproca.“In Italia manca una vera e pro-pria cultura della mediazione” continua il presidente dell’Or-dine dei Commercialisti, Dott. Massei “e per questo motivo vo-gliamo incentivare la conoscen-za del nuovo strumento conci-liativo.” Come categoria dei Commer-cialisti, oltre ad organizzare momenti informativi ed eventi formativi, abbiamo ritenuto im-portante avanzare un progetto

operativo, promuovere a giugno - per l’intero mese – l’acces-so agevolato alla mediazione, quindi coloro che avessero la necessità di istruire un conten-zioso, rivolgendosi all’Ordine non dovranno pagare i compen-si previsti nelle tariffe ma solo le 48,40 euro necessarie per l’av-vio della mediazione. Una pro-va per sperimentare sul campo questo nuovo strumento di riso-luzione delle controversie.”

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Mio fratello “Robert”

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Cominciamo dai fatti. Notte del 12 giugno 1944. Alcuni partigiani provenienti da Serrape-trona tra cui due tolentinati, Albo Damiani e Francesco Saverio Bezzi, si erano trasferiti nei pres-si di Tolentino per minare il ponte di Colleluce. Disposte le pattuglie di guardia mentre alcuni si dedi-cavano all’opera di minamento, giunse inattesa una camionetta tedesca con a bordo Ramiro Lau-reani e Tarcisio Teodori. Troppo tardi ci si accorse che per un tragico errore le raffiche contro l’automezzo avevano colpito a morte Laureani e gravemente fe-rito Teodori. Si decise di condurre quest’ultimo all’ospedale di San Severino. Lasciato il compagno ai medici, il gruppo composto da “Tòto” Claudi, Damiani, Bezzi, due inglesi e un disertore austria-co si apprestò a ripartire. Ma il serbatoio era rimasto senza naf-ta. Ritornati a piedi verso l’abitato, nei pressi della stazione s’imbat-terono in una pattuglia tedesca. Mentre gli altri si nascondevano, l’austriaco si fece incontro ai sol-dati parlando la loro lingua. Ma quelli, insospettiti dalla sua divisa inglese, aprirono il fuoco. Iniziò una violenta sparatoria. Damia-ni, Bezzi, un inglese e l’austriaco vennero falciati in una manciata di minuti. Per Albo si concludeva un viaggio breve quanto intenso attraverso il fascismo, dopo una scelta condotta fino in fondo con decisione, consapevolezza, rigo-re morale e intellettuale, genero-sità totali. Ma chi era Albo? Come arrivò a quell’appuntamento fata-le?

Non certo una famiglia di tradizio-ni antifasciste e operaie, la sua. I genitori erano gente semplice, ri-spettosi delle leggi per convinzio-ne e necessità (ambedue bidelli di scuola), di modestissima istru-zione, tutt’altro che interessati alla politica. Eppure Albo (che in

realtà si chiamava Vinicio) aveva personalità, riflessività, ingegno da vendere. Timido, introverso, era tuttavia capace di crearsi ami-cizie, imparare dalle esperienze altrui, confrontarsi con chiunque, coltivare letture, desideroso di contatti umani e culturali, dotato di precoce senso critico. Cerca-va ovunque spunti per maturare la sua visione del mondo, affac-ciarsi oltre gli angusti orizzonti di una cittadina di provincia. Studiò inglese e francese, diventò un buon violinista invitato a feste e spettacoli. Appassionato di ra-diotecnica, si costruì apparecchi ricetrasmittenti con cui ascoltare voci lontane, diverse, clandesti-ne. Decisiva fu l’amicizia con una professoressa romana in servi-zio a Tolentino, presumibilmente legata nella Capitale ad ambienti del Partito d’Azione, allora già at-tivo anche nelle Marche. La svolta arrivò nel maggio ‘43, quando Albo venne arrestato con altri tre coetanei per un’azione che oggi si definirebbe goliardica ma, dati i tempi, assai compro-mettente. Una bandierina rossa lasciata di notte all’ingresso della Casa del Fascio orientò le au-torità locali su alcuni ragazzi di famiglie antifasciste o in odore di fronda. Solo Albo venne però trattenuto, perse il lavoro, fu con-dannato agli arresti domiciliari. Pur non avendo partecipato si autodenunciò, manifestando con orgoglio e lucidità la sua perso-nale avversione al regime.

Arrivò l’8 settembre, con quel che ne seguì. Albo si mosse da subito, senza esitazioni, malgrado salute e fisico non fossero quelli di un guerriero nato. Prima a Fiastra, dove l’inattività lo disamorò assai presto; quindi con “Acciaio”, il co-mandante guerrigliero diventato anche per lui mito e modello. Lo seguì sempre e ovunque nei pe-

ricoli, nelle azioni, nella rischiosa latitanza. Vennero l’eccidio di Montalto, la dissoluzione del gruppo, lo sbandamento dopo la misterio-sa scomparsa di “Acciaio”. Poi la caccia senza quartiere di nazifa-scisti ed SS italiane tra aprile e maggio ‘44. Fino all’estremo Albo non mollò d’un palmo. “La lotta è dura, ma noi siamo più duri di lei”, scrisse nel suo ultimo biglietto alla fami-glia. Si firmava “Robert”, e il no-stro pensiero corre al “Partigiano Johnny” di Fenoglio, a un tempo in cui “pietà l’è morta” trasformò

tanti giovani miti, intelligenti, sen-sibili in combattenti determinati.

Robert non cercò mai alibi come la giovanissima età, l’inesperien-za, le fragilità del corpo, il gre-garismo ideologico, le astrazioni teoriche a lunga conservazione. A differenza di chi (e non furo-no pochi) seppe scegliersi, con amicizie, tempi giusti, passato su misura, anche la stazione più co-moda dove scendere.

Storia individuale e collettiva si nascondono spesso nei particolari. La foto qui a fianco ne è un esempio. Ventiquattro settembre 1944. Tolentino celebra i solenni, partecipatissimi funerali dei caduti nella lotta di Liberazione. In prima fila si nota un dodicenne, lo sguardo tra interrogativo e meditabondo con-centrato su una bara. Si chiama Antonio Damiani. Dentro quella bara c’è il fratello partigiano Albo, morto tre mesi prima a soli 19 anni. Da quel giorno la memoria di Antonio alla scoperta di Albo è diventata anche nostra. Ripercorrendola insieme capiremo perché.

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Il nuovo punto servizi della Banca della Provincia di MacerataIntervista a Loris Tartuferi

La Banca della Provincia di Ma-cerata ha appena inaugurato il nuovo BPrM Punto Servizi a Piediripa. Ci può spiegare di che cosa si tratta esattamente Presidente Tartuferi?Si tratta di una sorta di negozio finanziario, dotato di una struttu-ra tecnologicamente avanzata, un bancomat in grado di svolgere pressoché tutte le operazioni ban-carie in modalità self service 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. In più nel sito è presente, nei nor-mali giorni e orari di apertura delle banche, una squadra di promotori finanziari pronti a discutere ed ef-fettuare operazioni di investimen-to, di raccolta e quant’altro. Insomma, si tratta di un punto tec-nologicamente evoluto in grado di offrire prodotti bancari e finanziari, presidiato da diversi promotori fi-nanziari. Non si tratta di una vera e propria filiale, tuttavia costituisce di fatto un presidio della Banca in territori non coperti dalle filiali vere e proprie.

Avete nei vostri progetti l’aper-tura di altri Punto Servizi nel territorio maceratese? Dove esattamente?Sin dall’idea di costituzione di questa banca, quindi diversi anni fa, avevamo l’intenzione di coprire un po’ tutte le zone più importanti della provincia. Quindi, rispettan-do i nostri progetti iniziali, oltre ad essere presenti a Macerata Tolentino e Civitanova Marche, considerando i tempi necessari per realizzare questo progetto e la disponibilità di queste nuove strut-ture avanzate, vogliamo essere presenti con questi nuovi Punto Servizi BPrM anche in altre zone della provincia. Il prossimo Punto Servizi che attiveremo entro un paio di mesi sarà a Camerino, poi a Recanati e a Sarnano. Con que-sto cerchiamo di essere presenti nelle zone di maggiore interesse della provincia, completando via via il nostro programma di espan-sione.Che cosa hanno questi Punto Servizi di diverso ed innovativo rispetto ad una normale filiale?Hanno il fatto di poter offrire, attra-verso un innovativo Bancomat in-telligente, una serie di servizi ban-cari accessibili, come già detto, in qualsiasi momento del giorno e della notte.. Nei Punto Servizi si possono effettuare tutti i normali servizi di cui si può disporre pres-so una sede ordinaria.Quindi come è comprensibile si

potranno ottenere tutti i normali servizi di una banca in completa autonomia negli orari ritenuti più comodi dal cliente.Quindi se volessi versare un assegno oppure effettuare un bonifico di sabato o domeni-ca, o alle 2 di notte, potrei farlo tranquillamente?Assolutamente si, non solo prelie-vi o depositi di contanti, ma emis-sione di assegni e bonifici e anche pagamenti di MAV.Così si eliminano le inutili atte-se e le code allo sportello…Proprio così, la macchina guida passo passo il cliente in ogni ope-razione fino al termine dell’opera-zione stessa.Insomma, sembra proprio che la Banca della Provincia di Ma-cerata goda di ottima salute…Sicuramente sì, e di questo va dato merito a tutta la squadra che ha lavorato al progetto in questi anni. Il 6° anno di attività si è chiuso con un utile significativo, in controten-denza con altre realtà.

Stiamo facendo occupazione, più che quadruplicando il perso-nale sia dipendente che la rete di collaboratori esterni. Nel 2006 siamo partiti con 14 persone, ad oggi occupiamo circa 55 unità. Inoltre abbiamo creato un bell’in-dotto garantendo servizi collegati ai nostri prodotti avvalendoci del-la collaborazione di professionisti della zona. Siamo soddisfatti e or-gogliosi di portare avanti la nostra missione di banca locale vicina al territorio, raccogliendo non pochi apprezzamenti in questo periodo di forte difficoltà.

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di Solidea VitaliCOMUNICARE

Il giovane è come la grande quantità di luce e la forza del sole in piena estate… Ha energia, idee fresche e voglia di dare. Ha un sogno che vuole realizzare ed è continuo mo-vimento, di testa e di risorse. Sono i giovani che hanno nuovi progetti per la società, che immaginano un futu-ro migliore e ambiscono a lasciare un segno.

E le persone più grandi? Hanno ri-sorse speciali o sono solo arroccate su poteri conquistati?Procediamo con logica.Anche queste persone sono state giovani e quindi quella ricchezza di sogni, idee ed emozioni le hanno vissute.Immaginiamo, ad esempio, un 60enne di oggi nei suoi venti anni. Chissà quali battaglie, piccole o grandi, avrà condotto…Poi sono passati gli anni ed avrà co-struito la sua strada, sperimentato nuove situazioni e affrontato la vita e le sue circostanze. Avrà sentito sulla sua pelle il caldo rassicurante dei successi ed anche il freddo delle sconfitte. A volte avrà lottato per di-fendere a spada tratta le sue idee ed altre avrà accettato il compromesso.Quante cose possono aver visto i suoi occhi? Quante emozioni può aver sperimentato il suo cuore? Quanta esperienza può aver acqui-sito nel suo lavoro? Secondo me, c’è tanto nella persona “grande”, tanto di tutto.

Eccoli i due mondi che devono relazionarsi. Da una parte i giova-ni e dall’altra i grandi, entrambi nello stesso posto.Come se all’interno di una casa ci fosse un bellissimo e speciale og-getto di design moderno in cristallo da una parte e, dall’altra, un antico e prezioso scrigno di legno.Il primo oggetto ha bisogno di inte-grarsi con l’ambiente, di acquisire personalità; il secondo, ricco e forte della sua stabilità ed esperienza ha bisogno di condividere le informazio-ni che ha acquisito con il tempo.E’ forse questo il segreto per l’interazione tra i due mondi. Il giovane dovrebbe mettersi nella posizione di rispetto e vero ascolto del più grande… dovrebbe riuscire a trovare quella chiave che apre lo scrigno perché lì dentro può trovare veramente tanto.E’ necessario comprendere, capire, analizzare e poi costruire qualcosa di migliore come risultato di un mix perfetto tra innovazione, forza ed esperienza di vita vissuta.

Trovo sia poco produttivo l’atteggia-mento di quei giovani che criticano e basta. Dire “Voi non avete fatto niente per noi” e racchiudere tutto il proprio essere in questa accusa fine a se stessa serve a poco. E di certo non è questa una posizione di aper-tura per un confronto costruttivo. De-molire è facile e veloce, per costruire ci vuole impegno.

Più che puntare il dito, i giovani do-vrebbero cercare di capire cosa e perché è stato fatto da chi c’è stato prima. Con quali mezzi hanno lavo-rato i 60enni di oggi, quali sogni han-no cercato di inseguire, quali osta-coli hanno trovato sulla loro strada, in quale contesto hanno operato. A volte si tratta semplicemente di ap-prezzare quello che di positivo c’è stato trasmesso o lasciato in eredità. Non possiamo cancellare ed azze-rare il lavoro fatto. Anche nelle invenzioni si parte sempre da ciò che esiste per ar-rivare a qualcosa di nuovo.I giovani dovrebbero impegnarsi con intelligenza emotiva e creativa. “Emotiva” perché è importante sa-per controllare le proprie emozioni ed evitare di cadere nella trappola del “noi non ci possiamo fare nien-te”, e “creativa” perché è nelle loro mani la costruzione del nuovo.

Lo stesso discorso è rivolto anche ai grandi, a quelli soprattutto pronti ad etichettare i giovani come fannulloni.

A quelli che invece conservano ge-losamente il proprio potere mi viene da dire che, in alcuni casi, la saggez-za è rappresentata dalla capacità di saperlo lasciare… il potere.Entrambe le parti in questo modo si pongono in una posizione di chiusu-ra che permette solo l’innalzamento di muro. E a cosa serve il muro? Di sicuro blocca la comunicazione, una via che porta dritta all’isolamen-to, una barriera che genera soltanto giudizi, pregiudizi e distacco.

E’ necessario che i giovani ed i gran-di si relazionino in modo profondo, cercando di entrare nelle rispettive realtà, di cogliere tutti gli aspetti delle loro personalità, idee e sentimenti. E’ solo avvicinandosi ad un mondo che può sembrare diverso che si posso-no comprendere le situazioni.Un ponte… questo ci vuole. Un ponte capace di mettere in collega-mento due mondi, ognuno speciale, ognuno ricco di qualcosa… molto importante per l’altro. Solidea

Confronto tra generazioni: muri o ponti?

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Si avvicina l’estate e alla dotto-ressa Maria Laura Rosati, medi-co chirurgo specialista in der-matologia, venereologia e co-smetologia, chiediamo consigli per la cura della pelle in prepa-razione della bella stagioneBisogna prevenire i danni da esposizione solare con adeguata preparazione sia orale che co-smetica.Chi soffre di eritema o disturbi le-gati alla foto-esposizione è bene che inizi un paio di mesi prima as-sumendo dei preparati che garan-tiscano una schermatura dall’in-terno della pelle e aiutino la pelle stessa ad assorbire i raggi solari.Sono preparati, in particolare, a base di licopene, utili contro i dan-ni causati dai raggi solari.Quelli che contengono un’elevata concentrazione di licopene, spal-

mandosi sulla pelle dall’interno, determinano un assorbimento dei raggi solari con una diminuzione degli effetti negativi dell’esposizio-ne al sole.Ricordiamoci che la nostra capa-cità di abbronzarci non ha ragio-ni estetiche, ma ha la funzione di proteggere i nostri organi interni dal danneggiamento operato da-gli ultravioletti.In risposta ad una radiazione, in-fatti, la nostra pelle reagisce pro-ducendo melanina che, disponen-dosi sulla pelle, assorbe la radia-zione ultravioletta e protegge gli organi interni.Oltre a questo, la pelle si difen-de ispessendo lo strato corneo: questo, a lungo andare, deter-mina la formazione di macchie solari e macchie di vecchiaia per la frequente stimolazione alla pro-duzione di melatonina, come chi – oltre all’esposizione nei mesi estivi – ricorre all’abbronzatura per mezzo di lampade solari.L’ispessimento dello strato cor-neo, a sua volta, determina la formazione di rughe, unitamente al fatto che proprio la radiazione ultravioletta determina un danno delle fibre elastiche del collagene, con relativo foto-invecchiamento.Piuttosto che ricorrere a tratta-menti antirughe è bene sapere che la prima misura da adottare sarebbe proprio quella di proteg-gersi dai raggi solari.Usare tutto l’anno dei filtri sul viso e sulle mani, quelle zone del cor-

po che sono più foto-esposte, è la prima terapia anti-rughe e la mi-gliore prevenzione che possiamo regalare alla nostra pelle, anche se contrasta con la nostra idea di abbronzatura a fini estetici.In particolare, va ricordato che il danno da foto-esposizione è un danno ‘cumulativo’, cioè non fa sconti.È come se avessimo un bonus che man a mano andiamo consu-mando: se prendiamo tanto sole a 20 anni, lo pagheremo a 50.Questo consiglio è diretto a uo-mini e donne di qualunque età … Anche e soprattutto alle mam-me che vogliano foto-proteggere i loro bimbi piccoli.È bene sapere, infatti, che pren-dere tanto sole prima dei 14 anni, specie se ci si ustiona, espone al rischio di melanoma, un tumore gravissimo e, purtroppo, in grande aumento perché significativamen-te cresciuto è il numero di persone che moltiplica il proprio tempo di esposizione al sole con vacanze fuori stagione, andando nelle re-gioni tropicali durante il periodo invernale.Approfondiamo l’argomento ‘creme solari’: sono veramente efficaci? Negli ultimi anni sono state formulate creme contenenti delle sostanze che possono ripa-rare i danni al DNA in tempo reale grazie alla presenza dell’enzima fotoliasi.Sono particolarmente indicate a coloro che hanno la pelle chiara

o a chi è soggetto alle cheratosi attiniche, cioè le lesioni precance-rose foto-indotte, o tende a svilup-pare tumori cutanei: con queste creme si riesce ad ottenere una reale protezione.Ce ne sono poi che hanno, oltre al foto-protettore, anche dei protet-tori delle cellule immunitarie della pelle, riuscendo - tramite dei mi-nerali - a riflettere almeno in parte il sole.Insomma, oggi ci sono delle cre-me davvero valide per cui l’invito è quello di usarle.Il consiglio, poi, è di usare sem-pre lo stesso fattore di protezione, con la precisazione che si mantie-ne costante solo nelle prime due ore di esposizione.Sempre nel discorso della pre-venzione rientra la cosiddetta ‘mappatura dei nevi (o nei)’ … Ha la finalità di scoprire se c’è un melanoma, ma in generale è im-portante l’auto-osservazione, cioè guardare i propri nei, osservarli, per notare se cambiano forma o colore.Il melanoma, a differenza di tanti altri tumori, ci dà parecchio tempo per essere scoperto prima di fare grossi danni, per lo meno nella maggior parte dei casi.Quali sono gli indizi classici cui prestare attenzione? L’insorgen-za di un neo di un colore partico-larmente scuro, un neo irregolare o che dà qualche sintomo (prurito, sanguinamento), l’ingrandimento di un neo che abbiamo già.

VOGLIA di TINTARELLA? LO SPECIALISTA CONSIGLIAdi Maria Laura Pierucci

La dottoressa Maria Laura Rosati

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Nella società in cui viviamo, tutto è fatto per essere consumato in fretta e gettato altrettanto rapidamente, senza badare alla qualità ,come se le nostre azioni quotidiane non facciano parte del nostro essere e non si ripercuotano poi anche sulla nostra salute. Ugualmente i nostri figli, dalla società odierna, sono considerati nel loro ruolo di consumatori o coproduttori, le cui scelte dipendono non solo dall’esempio fornito loro dai grandi, ma, ahimè, anche dalla pubblicità e dalle influenze di amici e conoscenti. Cambiare, pertanto, le proprie abitudini alimentari quotidiane, avvicinandosi ai concetti del buono, del pulito e del giusto è importante soprattutto per i piccoli che hanno ancora un mondo da scoprire.Avvicinarli alla terra, facendo loro coltivare dei frutti e delle verdure più o meno conosciuti è un modo per educarli alla varietà, alla stagionalità, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano. In tal modo, si dà loro l’opportunità di diventare dei cittadini consapevoli che le loro scelte d’acquisto hanno delle ripercussioni sul mondo che li circonda e sulla salute del cittadino. In quest’ottica si pone il Progetto Nazionale “Orto in Condotta”,

al quale l’Istituto Comprensivo “Don Bosco” ha aderito già dallo scorso anno scolastico, collocandolo tra i progetti d’Istituto ed impegnandosi a realizzare le finalità proposte attraverso le specifiche attività , laboratoriali e non, che si concretizzano nelle classi partecipanti al progetto. Il progetto “Orto in Condotta” realizzato per la prima volta nel 2004 è oggi lo strumento principale delle attività di educazione alimentare e ambientale nelle scuole.  Insieme agli studenti, gli insegnanti, i genitori, i nonni e i produttori locali sono gli attori del progetto, costituendo la comunità dell’apprendimento per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Il progetto, di durata triennale, si fonda sulla convinzione che far sperimentare agli alunni delle attività manuali finalizzate alla costruzione di strutture permanenti, quali sono un orto e un giardino, richiede un impegno costante e capacità progettuali/esecutive prolungate nel tempo. L’ Istituto Comprensivo “Don Bosco” ha voluto coinvolgere i propri alunni in un progetto che li ha avvicinati alla scoperta dei prodotti del proprio territorio e ad un’alimentazione sana e consapevole. Il progetto è iniziato l’anno scorso con una classe della scuola secondaria di I° grado e grazie alla collaborazione di un nonno che si è reso disponibile per

aiutare i ragazzi. Insieme hanno piantato, per la prima volta, nell’ orto realizzato in un angolo del cortile della scuola, una pianta di melo. Quest’anno gli alunni hanno continuato l’attività, durante un laboratorio pomeridiano, piantando qualche specie aromatica (timo, salvia, rosmarino,..) e seminando diversi tipi di ortaggi (insalata, zucchine, pomodori,…) grazie anche alla disponibilità di una serra. Analogamente in alcune classi dell’Infanzia Bezzi e Grandi i bambini, dai tre ai sei anni, hanno conosciuto un simpatico personaggio filo conduttore: “Il contadino Dino” che ha illustrato loro l’ ambiente caratteristico dove lui vive, la campagna, e ha spiegato il significato dell’ orto e delle stagioni.Successivamente, attraverso specifiche attività , con l’aiuto del contadino Dino e di un nonno i bambini si sono cimentati nell’ attività di semina, raccolta, conservazione e lavorazione dei prodotti.A questo progetto hanno partecipato diversi insegnanti i quali hanno frequentato, durante l’anno scolastico, tre incontri di formazione organizzati dall’associazione Slow Food: sono state utili occasioni per approfondire i temi dell’orticoltura e della scoperta degli alimenti attraverso i sensi. Tutti gli alunni dell’Istituto “Don Bosco” hanno partecipato con entusiasmo e responsabilità alle

attività laboratoriali, che attraverso giochi di ruolo, hanno permesso di sviluppare non solo le competenze logiche, ma anche quelle linguistiche, artistiche, motorie, musicali legate da un unico filo conduttore: l’orto e i suoi prodotti!

Progetto “Orto in…condotta”istituto Don Bosco

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Gentile direttore di Press News vengo a ringraziarvi per le informazioni che date ai cittadini di Tolentino, questa bellissima nostra città.Questa volta voglio segnalarvi un servizio davvero speciale del nostro comune e dei nostri servizi sociali. Vi sto parlando del TAXI SOCIALE,che aiuta tanti anziani e tanta gente colpita da handicap che non guida e che si trova sola davanti alla malattia.Voglio segnalare e ringrazioare i volontari della associazione ASSUR che ci porta gratuitamente a fare i con-trolli ecc.Grazie a Giuliano, Isa, Claudia, Franco, Pierino, Paolo, Michele e altri. Aiutateci a far restare e diventare ancora migliore questo servizio, e grazie alla dott.m Loredana Riccio che mette tutto il suo impegno in questo servizio che non ha eguali nelle altre città.Ancora Grazie Gabriella

Caro DirettoreIl forte vento di cambiamento proveniente dalla?Bura?,dopo aver accarezzatoil popolo di Tolentino,ha schiaffeggiato quell?ideologia che aveva dominato per molti anni la politica della città. Il successo di Pezzanesi non è passato e non

passerà inosservato ; con buona pace dei tenti”opinionisti” e “sapientoni” che stavano già scaldando i motori per festeggiare la solita vittoria del partito che ha governato da quasi sempre questa città,hanno dovuto ricredersi : il concetto di credibilità e di fi ducia dell’opinionepubblica ha fatto si che da tenace oppositore,il saggio Pezzanesi abbia prevalso.. Auguri al nuovo sindaco e alla sua coalizione per le sfi de che dovranno affrontare per il bene della popolazione e per il rilancio dellacittà. Cordiali saluti Galliano Nabissi

IO CITTADINO

Domenica 1 luglio, a partire dalle ore 16.30, cinquanta ragazzi tra chitarristi, pianisti, cantanti, bas-sisti e batteristi si susseguiranno sul palco allestito al Centro Com-merciale “Tolentino Retail Park” in occasione del saggio di fi ne anno della scuola di musica Lizard di Tolentino. “Sono molto soddisfatto del livello qualitativo raggiunto dagli allievi già in questo primo anno di atti-vità” ha dichiarato  Giovanni Un-terberger, fondatore e direttore nazionale della Lizard

Positivo quindi, il bilancio del pri-mo anno di attivitá per la Lizard di Tolentino che fa parte di un network italiano che compren-de circa 60 scuole di musica dif-fuse sul territorio nazionale e che si avvale di ottimi insegnanti “Per il prossimo anno scolastico, che ripartirà da metà settembre, oltre all’obiettivo di aumentare il numero degli allievi- ha ricordato Unterberger - non è da escludere una possibile apertura anche al settore classico e l’introduzione di percorsi “fi nalizzati” particolar-

mente indicati per tutti coloro che non aspirano al professionismo, ivi compresi i bambini in età pre-scolare e gli adulti di ogni età.” Sul palco si daranno il cambio diversi musicisti che eseguiran-no brani che non ci si annoia mai di ascoltare, inoltre ci sarà an-che spazio per le band formatesi all’interno dei laboratori di musica d’insieme proposti dalla scuola Lizard, che favoriscono la socia-lizzazione e la crescita umana ed artistica dei ragazzi.Dai corsi propedeutici per bambini

fi no ai corsi superiori di musica, la didattica Lizard consente di rag-giungere i migliori risultati in tempi molto più brevi rispetto alla didat-tica tradizionale.

Saggio di musica al “Tolentino Retail Park” con i ragazzi della Scuola Lizard

RITRATTIParrucchieria

nuova sede Via XXX giugno 36a Tolentino

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Gentile Direttore,prima di tutto ritengo doveroso ringraziare Multiradio Press News ( Lei e tutte le Persone che lavorano in redazione), per il valido Servizio informativo , che senza oneri, con stile

trasparente e costruttivo, periodicamente mi giunge a domicilio. Vorrei quindi, se possibile, poter apportare il mio contribu-to di segnalazioni e quesiti (una minima parte, ma credo abbastanza eloquente), al fi ne di non far dimenticare a chi di dovere, una serie di situazioni a mio avviso “particolari”. Immagino che l’apparato del Comune contempli alcuni Soggetti (funziona-ri, tecnici, consulenti,politici,dirigenti), pagati anche per controllare e dare indicazioni, al fi ne di sistemare celermente ed in modo appropriato le criticità. Qualcosa forse non sta andando nel modo giusto e ritengo doveroso e per senso civico, aiutare (gratuitamente), chi è preposto ai vari settori. Non mi aspetto un “grazie”, ma nemmeno loro se lo aspettino da me.Come cittadino di Tolentino, ma credo come ogni cittadino onesto lavoratore, con senso patriotico, civico e morale, ambisco a vivere in un contesto quanto più sicuro, effi ciente e funzionale, nel rispetto delle regole , delle tradizioni del territorio e della moralità. Tuttavia e più concretamente, sono conscio che molte cose non siano possibili da realizzare in modo comple-to, per diversi motivi, come ad esempio a causa di scelte sbagliate o fuori tempo e più in generale dalla mancanza di denaro.Andando ancora più sul concreto, ho deciso di fotografare alcune situazioni che da tempo, forse molto, troppo tempo (non mi sembra siano accadute tutte contemporaneamente ieri), esistono nella nostra Tolentino.Faccio un breve elenco, aiutandomi anche con delle foto.Credo si dovrebbe potenziare il turismo in città, così come si dovrebbero conservare diligentemente opere storiche e la na-tura. Mi domando se siano ben conservate e ben presentate all’osservatore:l’Arco di Trionfo (foto 1) con erba ovunque ed un bel cartello pubblicitario davanti;le Mura vicino Porta Adriana (foto 2 ) con “incastonato” il deposito dell’olio usato ed una serie di supporti in ferro a vista;le Fonti di San Giovanni (foto 3) con erba e non inquadrato, c’è anche un bel bidone per la raccolta degli indumenti usati;lago delle Grazie ( foto 4 ) la via d’accesso è piena di crateri e se si va oltre....Visitando altre località che hanno la fortuna, il privilegio (e ne sono coscienti), di disporre di laghi, parchi e monumenti, non mi pare che i cassonetti o i cartelli pubblicitari siano costantemente a ridosso degli stessi, così come la manutenzione mi pare sia più attenta. Ma qua sembra che la svolta per potenziare il turismo, sia spendere soldi per i mattoncini da po-sizionare sul selciato, per guidare Pollicino... Se poi le mura antiche rischiano di crollare, pazienza.Sempre dal lago delle Grazie (foto 5) la protezione a bordo strada, mi pare instabile;Via Nazionale (foto 6) marciapiede diffi cile da defi nirsi tale, così come la protezione è molto inclinata e forse più pericolosa che utile; lungo la via che porta al Torrione di San Catervo (foto 7), la ringhiera è rotta ed il tratto non più in completa sicurezza; sul ponte all’“incrocio Santa Lucia”( foto 8), il sostegno in legno del lampione era nel progetto ?Forse e dico forse, la manutenzione delle strade potrebbe essere incrementata.Ho letto inoltre che vi è un progetto per la sostituzione delle lampade votive tradizionali con quelle a basso consumo; lo-devole. Ma non sarà meglio prima mettere a norma ed in sicurezza l’impianto elettrico ? (foto 9 e 10). Quello che ho eviden-ziato, esiste da molto più di un giorno (in alcuni casi, parliamo di anni), capisco che manchino i soldi, ma prima di proporre ulteriori spese, elogiarsi per qualcosa (chiedendo forse consensi), sarebbe meglio cercare in tutti i modi di sistemare quello che già esiste e di investire dove c’è stretto bisogno, maggiormente ora.Infi ne, ma solo perchè non ho avuto ulteriore tempo, mi piacerebbe avere le ultime notizie sulla “pista ciclabile”.Penso siano stati spesi soldi per quello che mi pare sia stato defi nito “progetto di prova”. Domande:la prova è terminata ? Con quali spese fi nali e i risultati?Il progetto defi nitivo se ci sarà, quanto costerà? E quando sarà avviato? Non voglio credere che si sia fatta una prova, senza aver pianifi cato l’eventuale successiva fattibile realizzazione. Se sai di avere un budget limitato, pur conscio che lo sport faccia bene, preferisci comprare le nuove scarpe da ginnastica a tuo fi glio o lasciargli sfruttare quelle che ha, investendo i soldi magari in libri di scuola?Credo infatti che un buon amministratore , sia esso di azienda, di club o di Ente anche e soprattuto pubblico, debba avere ed usare lo stesso comportamento del buon padre di famiglia. Se c’è crisi, si riducono le spese per feste e nuovi acquisti, si chiede di ridurre i consumi e davanti ai propri fi gli, occorre avere anche l’umiltà ed il coraggio di ammettere i fallimenti e di non nascondere gli eventuali problemi in corso,ma al contrario motivarli e proporre valide soluzioni.Se mi è concesso, invio un saluto a tutti i concittadini, invitandoli a dare sempre il meglio di loro in famiglia così come al lavoro e di non lasciarsi sopraffare davanti alle diffi coltà. Una forte stretta di mano, a tutti i Volontari, alle Forze dell’Ordine ed al Personale sanitario, che quotidianamente lavorano per noi e spesso con tante diffi coltà.Stimato Direttore, concludo,ringraziando per il tempo che mi ha concesso e per l’eventuale spazio che vorrà darmi sul Suo Periodico.

Cordiali Saluti e buon lavoro

Lettera fi rmata

IO CITTADINO

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Lu spì

Ciao Pe’! Ciao Rena’!

L’urdima orda che ci simo visti ajmo speratu che co lu tempu vonu le vardasce ‘cuminciava lu spojarellu, ‘mece lu tempu s’è incattiitu e c’ha lasciatu a bocca ‘sciutta.

Però l’aria s’è rescallata co l’eleziò, pianu pianu! Dopo li risultati de lu primu turnu s’è sintitu un certu venticellu, dopo, co’ lu ballottaggiu, la temperatura s’è arzata come quanno c’è lu solleo!

Dopu la prima ‘nfornata, Francì ha cercatu de mettece ‘na “pezza”, ‘mece la fatta tropu longa e te scappatu fori “Pezza”...”Nesi”

Daltronde adera tantu tempu che tirava sempre l’aria da ‘na parte e me sa che ogni tantu, pe’ lo ve’ de tutti, u’ spiffiru nou non ce fa male.

Lo sai che duvimo fa Pe’? Consignimo a li governanti noi le copie ‘retrate de tutti quilli picculi spi’ che ch’imo puntatu su

‘stu giornalettu, co’ la speranza che je possa esse utili pe’ pijà quarghe modestu suggirimentu. A dì la virità, all’urdimu minutu, quarghe toppa ha cercatu de mettela, ma me pare che è riati fori tempu massimu quilli della vecchia ‘ministraziò.

Sperimo che serva da leziò a quilli noi a dasse da fa subbeto visto che c’ha tantu tempu davanti.

A stu puntu lo sai che penso che duimo fa noandri cittadini: ‘rchiudili tutti, maggioranza e opposizio’, drendo lu comune e muracceli fino a quanno non se mette daccordo su un progettu comune, come minimu decennale, su lu futuru de lu paese.

E pe’ daje a magnà come faristi?

Je passirio le vettovaje da lu tittu, come fecero tanti secoli fa a lu concisturu de li cardinali che non se mettia d’accordu pe’ fà lu papa.Io ‘mece, come ar solito, proo a dittela a modu mia:

Me dispiace costatalloche ade’ jito via lo callo,e cuscì, tutte le donne

non se ‘ccorcia più le gonne,Tanto che, nù, come allocchinon putimo ‘rfacce l’occhi!ed allora l’interesse pe’ non fa più lo minchio’,s’ade tuttu ‘ndirizzatu sulle nostre votazio’.All’ iniziu era ‘na lotta, che parìa dura’ per mesi,tra lu candidatu Comi e Pezzanesi,ma però, è stato più saggioji a finire al ballotaggio,Che ha assegnato la vittoria che ha concluso questa storia,tra ‘sti dui contendenti.porbio a quillu che ha lottato sia co’ l’ogne che li denti!A chi ha dato l’argomenti che c’ha avuto assai più pesi,e che è risultatu esse’ porbio Peppe Pezzanesi!mo’ finita è la cagnara che, che orda te rentrona,per accaparra’ li voti, pe’ sede’ su ‘na poltrona!Quellu che io vojio chiede e che a loro vojio di’, è: cerchete a ji d’accordu pe’ lo ve’ de “Tulinti’”!

Ciao Pe’! Ciao Rena’!‘

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Al Canile Monti Azzurri arriva la pensione vacanze