MPN ottobre 2009

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La situazione difficile che sta attraver- potrebbe essere, ad esempio, quello spinta al commercio, non c'è la capacità sando l'economia, in modo particolare turistico. La nostra Basilica, rispetto a di crescita. L'ultimo grande rischio è che quella maceratese e tolentinate, è al Cascia, potrebbe tranquillamente se l'imprenditore non è legato al centro dell'intervista che abbiamo sviluppare turismo. Ma nessuno ci ha territorio, se ne va altrove una volta realizzato con il dottor Ermanno Pupo, mai pensato. Non c'è un negozio che ammortizzati i costi. Qui abbiamo due esperto di questo settore. Come sta vende souvenir, a Cascia cento negozi situazioni dramamtiche legate a due andando la nostra economia? "I nostri con bar e ristoranti, tutti a servizio dei marchi straordinari: Nazareno Gabrielli imprenditori nelle Marche, in provincia di pellegrini. A Tolentino lasciamo i turisti, era, fino a qualche anno fa, superiore Macerata, a Tolentino, sono stati che in genere sono anziani, sotto le anche a Gucci nella pelletteria; Poltrona bravissimi, insieme alle maestranze, nel mura, gli facciamo fare 500 metri di salita Frau in Italia era il quarto o il quinto dopo prodotto e nella capacità di venderlo. ripidissima così arrivano mezzi morti e in la Coca Cola e la Ferrari. Se la Però siamo piccoli e siamo a costi piazza San Nicola casualmente c'è un governance viene spostata, si rischia crescenti. Quindi, tutto il manifatturiero, bar. Quindi, abbiamo scelto di essere seriamente". Cosa si può fare? "Si che rappresenta il 70 per cento della città industriale. Negli anni che vanno dal potrebbe dare vita a un fondo pubblico- nostra produzione, è in grande difficoltà '65 all'altro ieri ci sono state delle privato per intervenire nelle situazioni perchè sul mercato mondiale si sono situazioni che ci hanno agevolato e i difficili e con le persone giuste far trovati dei competitor con costi di nuovi stabilimenti sono arrivati in quegli rimanere il cervello delle aziende nelle produzione in genere incredibilmente anni. A Tolentino c'era un gruppo Marche. Questa soluzione doveva diversi dai nostri. C'è tutto un riposiziona- industriale secondo solo a quello Merloni essere attuata almeno cinque anni fa, mento, una modifica delle capacità nelle Marche. Dall'85-'86 in poi è ma nessuno di noi se ne è reso conto. I produttive, un mix fra merce che si fa qui successo qualcosa di preoccupante che figli degli imprenditori, in gran parte, non e merce che si fa fuori. La situazione è nessuno di noi ha capito subito: il fatto assomigliano ai padri. Sono stati abituati pesante e siamo in difficoltà. I bilanci che un'azienda non è costituita solo dal troppo bene da ragazzi perchè negli anni 2009 saranno pesanti. Uno dei volani per capannone. L'impresa è costituita ricchi era facile trovare un ventenne in superare questo momento potrebbe dall'imprenditore, quadri di collaborazio- Porsche. Fare l'imprenditore è lacrime, essere l'afflusso di capitali di rischio o ne, maestranze, collaboratori esterni, sudore e sangue ma anche risultati comunque capitali a credito, ovvero subfornitori, terzisti. Tolentino aveva, positivi ma c'è da lavorare. Mi sembra quelli delle banche. E qui, fatte salve le specialmente nella lavorazione della che negli ultimi tempi non ci fossero molti banche locali, le grandi banche hanno pelle, un distretto industriale eccellente. figli di imprenditori desiderosi di seguire tirato i remi in barca e non fanno più i Oggi succede che le grandi aziende le orme dei padri. Adesso noto un banchieri". E Tolentino? "Tolentino, tolentinati, a parte due, non sono più rinnovato stimolo, preparazioni secondo me, non so se in maniera aziende tolentinati ma capannoni culturalmente giuste, quindi bisognereb- consapevole o casuale, cento anni fa industriali in cui continuano ad esserci be creare un ambiente favorevole scelse di divenire una città industriale. aliquote di bravissimi operai e tecnici, ma all'intraprendere. E qui serve l'intervento Quando qualcuno con grande non c'è più l'imprenditore che adesso sta del potere pubblico riducendo lungimiranza fece la prima centrale di a Bergamo, Treviso, Milano, non ci sono innanzitutto il carico fiscale sulle produzione di energia elettrica, da lì più i quadri, non ci sono più i professioni- aziende. Poi, bisogna mettere a nacque la Tolentino industriale. Su sti esterni, non ci sono più i terzisti. Gli disposizione delle imprese le questo la città degli ultimi cento anni è operai guadagnano quel poco che serve infrastrutture, puntare sulla formazione e cresciuta e prosperata. Non c'è stato a malapena ad arrivare a fine mese, ma un pronto utilizzo dei fondi comunitari". nessun interesse per altri aspetti come non c'è più la ricchezza, non c'è chi dà la PRESS NEWS anno III n°9 - ottobre 2009 Anno III n. 9 - Ottobre 2009 - spedizione A. P. Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Macerata - Taxe Perçue - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: K-Brush Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe di Enzo Calcaterra Il 16 settembre scorso lo Yad Vashem, Ente Israeliano per la Commemorazione dei Martiri ed Eroi dell’Olocausto, e il riconoscimento di quanti salvarono la vita ad Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, ha consegnato ai familiari di Tullio Colsalvatico, camporotondese di nascita e tolentinate di adozione, la medaglia di “Giusto fra le Nazioni”. La cerimonia, solenne quanto partecipata, si è svolta in Comune alla presenza di cittadini, autorità, rappresentanze di Provincia e Regione. Di lui si conoscevano lo scrittore, il poeta, l'infaticabile promotore culturale, le amicizie con personalità illustri italiane e internazionali. Molto meno si sapeva su quanto il suo ruolo di coordinatore di una rete clandestina fosse stato importante, tra il ‘43 e il ‘44, nel territorio di Fiastra. Decine e decine di militari e civili furono nascosti, protetti, nutriti, durante il difficile periodo dell'occupazione nazi-fascista. Quasi nessuno era invece al corrente di ciò che aveva fatto, a rischio della propria vita, con la collaborazione dell’intera popolazione, per salvare da deportazione e morte sicura 40 civili ebrei di ogni età, che il quel periodo si trovavano in zona. Perché quel silenzio? “Non vuole che se ne parli”, si disse sempre. Colsalvatico tacque per modestia, stile di vita, nella convinzione di aver fatto ciò che chiunque al suo posto avrebbe fatto. Ma ora, finalmente, possiamo e dobbiamo parlarne. Soprattutto di questi tempi, in cui il clamore di azioni meschine copre sempre più spesso (troppo) il silenzio di gesti che testimoniano la dignità e il coraggio dei veri uomini. 7500 COPIE DISTRIBUZIONE GRATUITA [email protected] LA CITTÀ INDUSTRIALE STA CAMBIANDO. SERVONO ALTRE PROSPETTIVE Ermanno Pupo parla della situazione economica e occupazionale a Tolentino Via Della Pace 76 - Tel. 0733.962169 CHIAMATE ED INTERNET GRATIS? RITIRA IL TUO OMAGGIO AL Tolentino Store Tolentino CONSEGNA QUESTO COUPON IN NEGOZIO: RICEVERAI Ermanno Pupo, 69 anni, è tolentinate doc. Ha frequentato il liceo classico "Filelfo" e si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Ha iniziato a lavorare nell'Associazione Industriali della quale è direttore dal 1976 al 1995. Ha fatto parte di numerosi organismi a livello provinciale. Nel 1995 è stato eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia fino al 2000, quando non si è ricandidato. Nel 2002 è entrato nel consiglio d'amministrazione del Mediocredito Fondiario di cui è stato presidente fino al 2005. E' stato vicepresidente di Focus, il fondo chiuso d'investimento di Banca delle Marche, e vicepresidente della Quadrilatero spa. Dal 2004 al 2007 è stato direttore generale di Confindustria Marche. Ha ricoperto molte posizioni in organismi pubblici e privati, fra cui Poltrona Frau. UNO SCHINDLER DI NOME TULLIO Gratis LA SIM 3 CON 30 GIORNI DI CHIAMATE E 700 MB DI INTERNET COMPRESI

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magazine di informazione locale con notizie e rubriche di attualità e politica dalla città di Tolentino (Macerata)

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La situazione difficile che sta attraver- potrebbe essere, ad esempio, quello spinta al commercio, non c'è la capacità sando l'economia, in modo particolare turistico. La nostra Basilica, rispetto a di crescita. L'ultimo grande rischio è che quella maceratese e tolentinate, è al Cascia, potrebbe tranquillamente se l'imprenditore non è legato al centro dell'intervista che abbiamo sviluppare turismo. Ma nessuno ci ha territorio, se ne va altrove una volta realizzato con il dottor Ermanno Pupo, mai pensato. Non c'è un negozio che ammortizzati i costi. Qui abbiamo due esperto di questo settore. Come sta vende souvenir, a Cascia cento negozi situazioni dramamtiche legate a due andando la nostra economia? "I nostri con bar e ristoranti, tutti a servizio dei marchi straordinari: Nazareno Gabrielli imprenditori nelle Marche, in provincia di pellegrini. A Tolentino lasciamo i turisti, era, fino a qualche anno fa, superiore Macerata, a Tolentino, sono stati che in genere sono anziani, sotto le anche a Gucci nella pelletteria; Poltrona bravissimi, insieme alle maestranze, nel mura, gli facciamo fare 500 metri di salita Frau in Italia era il quarto o il quinto dopo prodotto e nella capacità di venderlo. ripidissima così arrivano mezzi morti e in la Coca Cola e la Ferrari. Se la Però siamo piccoli e siamo a costi piazza San Nicola casualmente c'è un governance viene spostata, si rischia crescenti. Quindi, tutto il manifatturiero, bar. Quindi, abbiamo scelto di essere seriamente". Cosa si può fare? "Si che rappresenta il 70 per cento della città industriale. Negli anni che vanno dal potrebbe dare vita a un fondo pubblico-nostra produzione, è in grande difficoltà '65 all'altro ieri ci sono state delle privato per intervenire nelle situazioni perchè sul mercato mondiale si sono situazioni che ci hanno agevolato e i difficili e con le persone giuste far trovati dei competitor con costi di nuovi stabilimenti sono arrivati in quegli rimanere il cervello delle aziende nelle produzione in genere incredibilmente anni. A Tolentino c'era un gruppo Marche. Questa soluzione doveva diversi dai nostri. C'è tutto un riposiziona- industriale secondo solo a quello Merloni essere attuata almeno cinque anni fa, mento, una modifica delle capacità nelle Marche. Dall'85-'86 in poi è ma nessuno di noi se ne è reso conto. I produttive, un mix fra merce che si fa qui successo qualcosa di preoccupante che figli degli imprenditori, in gran parte, non e merce che si fa fuori. La situazione è nessuno di noi ha capito subito: il fatto assomigliano ai padri. Sono stati abituati pesante e siamo in difficoltà. I bilanci che un'azienda non è costituita solo dal troppo bene da ragazzi perchè negli anni 2009 saranno pesanti. Uno dei volani per capannone. L'impresa è costituita ricchi era facile trovare un ventenne in superare questo momento potrebbe dall'imprenditore, quadri di collaborazio- Porsche. Fare l'imprenditore è lacrime, essere l'afflusso di capitali di rischio o ne, maestranze, collaboratori esterni, sudore e sangue ma anche risultati comunque capitali a credito, ovvero subfornitori, terzisti. Tolentino aveva, positivi ma c'è da lavorare. Mi sembra quelli delle banche. E qui, fatte salve le specialmente nella lavorazione della che negli ultimi tempi non ci fossero molti banche locali, le grandi banche hanno pelle, un distretto industriale eccellente. figli di imprenditori desiderosi di seguire tirato i remi in barca e non fanno più i Oggi succede che le grandi aziende le orme dei padri. Adesso noto un banchieri". E Tolentino? "Tolentino, tolentinati, a parte due, non sono più r innovato st imolo, preparazioni secondo me, non so se in maniera aziende tolentinati ma capannoni culturalmente giuste, quindi bisognereb-consapevole o casuale, cento anni fa industriali in cui continuano ad esserci be creare un ambiente favorevole scelse di divenire una città industriale. aliquote di bravissimi operai e tecnici, ma all'intraprendere. E qui serve l'intervento Quando qua lcuno con g rande non c'è più l'imprenditore che adesso sta de l potere pubbl ico r iducendo lungimiranza fece la prima centrale di a Bergamo, Treviso, Milano, non ci sono innanzitutto il carico fiscale sulle produzione di energia elettrica, da lì più i quadri, non ci sono più i professioni- aziende. Poi, bisogna mettere a nacque la Tolentino industriale. Su sti esterni, non ci sono più i terzisti. Gli d i spos iz ione de l l e imprese le questo la città degli ultimi cento anni è operai guadagnano quel poco che serve infrastrutture, puntare sulla formazione e cresciuta e prosperata. Non c'è stato a malapena ad arrivare a fine mese, ma un pronto utilizzo dei fondi comunitari". nessun interesse per altri aspetti come non c'è più la ricchezza, non c'è chi dà la

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NEWSanno III n°9 - ottobre 2009Anno I I I n . 9 - Ot tobre 2009 - sped iz ione A. P. Ar t . 2 Comma 20/C Legge 662/96 - F i l ia le d i Macerata - Taxe Perçue - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO

Autor. Tr ib . d i Macerata n .466/07 de l 23 Apr i le 2007 - D i re t tore Responsabi le : Rober to Scorce l la - Proget to gra f ico : K-Brush To lent ino - Stampa: Tipograf ia San Giuseppe

di Enzo Calcaterra

Il 16 settembre scorso lo Yad Vashem, Ente Israeliano per la Commemorazione dei Martiri ed Eroi dell’Olocausto, e il riconoscimento di quanti salvarono la vita ad Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, ha consegnato ai familiari di Tullio Colsalvatico, camporotondese di nascita e tolentinate di adozione, la medaglia di “Giusto fra le Nazioni”.La cer i monia, solenne quanto partecipata, si è svolta in Comune alla presenza di c i t tadini , autor i tà, rappresentanze di Provincia e Regione.Di lui si conoscevano lo scrittore, il poeta, l'infaticabile promotore culturale, le amicizie con personalità illustri italiane e internazionali. Molto meno si sapeva su quanto il suo ruolo di coordinatore di una rete clandestina fosse stato importante, tra il ‘43 e il ‘44, nel territorio di Fiastra. Decine e decine di militari e civili furono nascosti, protetti, nutriti, durante il difficile periodo dell'occupazione nazi-fascista.Quasi nessuno era invece al corrente di ciò che aveva fatto, a rischio della propria vita, con la collaborazione dell’intera popolazione, per salvare da deportazione e morte sicura 40 civili ebrei di ogni età, che il quel periodo si trovavano in zona. Perché quel silenzio? “Non vuole che se ne parli”, si disse sempre. Colsalvatico tacque per modestia, stile di vita, nella convinzione di aver fatto ciò che chiunque al suo posto avrebbe fatto. Ma ora, finalmente, possiamo e dobbiamo parlarne. Soprattutto di questi tempi, in cui il clamore di azioni meschine copre sempre più spesso (troppo) il silenzio di gesti che testimoniano la dignità e il coraggio dei veri uomini.

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LA CITTÀ INDUSTRIALE STA CAMBIANDO.SERVONO ALTRE PROSPETTIVEErmanno Pupo parla della situazione economicae occupazionale a Tolentino

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Ermanno Pupo, 69 anni, è tolentinate doc. Ha frequentato il liceo classico "Filelfo" e si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Ha iniziato a lavorare nell'Associazione Industriali della quale è direttore dal 1976 al 1995. Ha fatto parte di numerosi organismi a livello provinciale. Nel 1995 è stato eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia fino al 2000, quando non si è ricandidato. Nel 2002 è entrato nel consiglio d'amministrazione del Mediocredito Fondiario di cui è stato presidente fino al 2005. E' stato vicepresidente di Focus, il fondo chiuso d'investimento di Banca delle Marche, e vicepresidente della Quadrilatero spa. Dal 2004 al 2007 è stato direttore generale di Confindustria Marche. Ha ricoperto molte posizioni in organismi pubblici e privati, fra cui Poltrona Frau.

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Sabotati i lavori sul Ponte di Mancinellae la città sarà spaccata in due

Dopo due anni sono iniziati i lavori al Ponte di Mancinella... ma solo per tre giorni. E saranno lavori che causeranno una lunga serie di disagi a chi abita nella zona Ovest della città, visto che sarà istituito il senso unico di marcia in direzione viale Buozzi. Ma andiamo per ordine e vediamo cosa è successo nei giorni scorsi. Il 31 agosto c'è stata la consegna definitiva del cantiere. Il 7 settembre sono materialmente iniziati i lavori, ma il 9 il direttore dei lavori, ing. Michele Cruciani, decide di sospenderli. Perchè? Cosa è successo nel frattempo, tanto da provocare un esposto ai carabinieri? Già dopo i primi giorni di lavoro l'impresa ha riferito verbalmente al direttore dei lavori e all'assessore Goffredo Nobili di ripetute illazioni, esercitate da uno specifico soggetto, in merito alle condizioni di sicurezza del cantiere. Il 09 settembre, come detto, si è reso necessario ordinare la sospensione dei lavori per l'impossibilità di

regolarità delle maestranze impiegate in cantiere e si segnaletica per aumentare la visibilità del cantiere al accedere all'area

denunciano le precarie condizioni di sicurezza dello traffico veicolare.sottostante il Ponte di Mancinella (fondo intercluso). stesso. Si tratta di illazioni che non corrispondono La successione degli eventi è piuttosto inquietante e L'accesso può compiersi solo attraverso il passaggio assolutamente a verità. Il 24 settembre viene le azioni di manomissione avrebbero potuto portare a su di un fondo adiacente intestato ad una società di manomessa la chiusura di accesso laterale al conseguenze gravissime. Determinano, infatti, un Macerata. Questa facoltà viene garantita dal codice cantiere, tale da consentire l'entrata dei pedoni in grave pericolo per la pubblica incolumità e, civile ed esercitata in forza della Sentenza del un'area pericolosissima del cantiere, priva di sembrerebbero apparire come parte di un disegno Tribunale di Macerata n°1755/2009 del 31 luglio marciapiede, e vengono avvisati i Carabinieri che organico volto al sabotaggio del cantiere. E allora, chi 2009, che, però, è

a loro volta segnalano al competente servizio Asur la non vuole che vengano realizzati i lavori sul Ponte di risultato impossibile notificare, attraverso l'Ufficiale necessità di un'ispezione urgente. Gli Ufficiali di Mancinella? La conseguenza logica è che, mentre in Giudiziario, al legale rappresentante della società Polizia Giudiziaria del Servizio Prevenzione e un primo momento si era deciso di procedere a un maceratese. Così, si è provveduto a chiudere il Sicurezza Ambienti di Lavoro controllano senso unico alternato, ora per aumentare la sicurezza cantiere ed, in esito ad una specifica Conferenza dei accuratamente le circostanze, lo stato del cantiere, le si procederà a senso unico spaccando letteralmente Servizi, il Comando dei Vigili Urbani ha effettuato la autorizzazioni e i Piani della Sicurezza. Non ravvisano la città in due tronconi per almeno quattro-cinque documentazione fotografica dello stato di consistenza irregolarità, ma impartiscono la disposizione di mesi. Non è dietrologia pensare che se fosse stato del cantiere e delle aree ad esso limitrofe. Il 19 consolidare gli accessi laterali della recinzione di realizzato il famoso attraversamento del Fosso settembre il direttore dei lavori riceve una lettera cantiere (che erano stati divelti) e di migliorare la Troiano, oggi tutti questi problemi non esisterebbero.anonima dove viene invitato ad accertare la

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IO CITTADINO

Ciao, sono una tolentinate di 33 anni “infelicemente disoccupata” e che ha perso il sorriso da tempo. Volevo solo ringraziare il Vostro Direttore per ciò che ha risposto in due articoli pubblicati nell'ultimo numero di “Mutiradio Press News”: il primo, riguardante la risposta data alla signora nell'articolo "Questione di coscienza". Il secondo, invece, riguardante la risposta data alla ragazza che parla della questione Biennale.Ho letto entrambi gli articoli con molto interesse e concordo nel primo sia con la Signora che con il Direttore e nel secondo con tutto ciò che dice il Direttore, forse perchè mi sento parte in causa visto che sono componente di quella schiera di Tolentinati che hanno perso il lavoro e che ora si ritrovano con il “Nulla” in mano e senza prospettive per il futuro. Mi chiedo: anche se amo la mia città, cosa dobbiamo fare per continuare a "campare", forse dovremmo,come la ragazza che ha scritto l'articolo,"migrare verso la capitale" non per specializzaci, come ha fatto lei, ma semplicemente per poter continuare a vivere, visto che questa città non te ne dà più l'opportunità, lavorativamente parlando?Grazie a “Multiradio Press News” giornale a mio avviso molto interessante, concreto e ancora ... libero.

T.L.La pubblicazione di questa lettera non è autocelebrazione o narcisismo. È la dimostrazione che è possibile aprire un dialogo sul futuro della nostra Città. Noi ci crediamo fortemente, altrimenti non saremmo ancora qui a batterci per questo. E ci saremo finchè avremo il sostegno determinante di chi vorrà ancora “combattere” insieme a noi questa “battaglia”. r.s.

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Sono una ancor "libera cittadina" di Tolentino e sono allibita dal vostro titolo o due panchine nuove a farci dimenticare. La prossima volta che qualcuno "molto rumore per nulla" relativamente all'obbrobrio costruito nel parco. La sperpererà a scapito di tutti, invito tutta la cittadinanza a manifestare tutti i giorni cosiddetta voglia di investire non può travalicare la decenza, perchè lì nel bel sotto il Comune. Vediamo poi se si svegliano. Bell'esempio di partecipazione mezzo di un quasi unico spazio verde rimasto a Tolentino si è perpetrato uno popolare. Brava la Cimarelli, tanto fumo e poco arrosto...scempio. Vogliamo costruire case sui campi da pallone ancora rimasti? Sulle M.M.aiuole? Basta. Questi politicanti allo sbaraglio ci hanno stufato. All'inizio della costruzione, quando si è giustamente sollevato il vespaio popolare hanno pubblicato una lettera sul sito della provincia dove, quasi a voler chiedere scusa della "cavolata" (per non dire altro) fatta si chiedeva ai cittadini un'idea per migliorare la situazione. Da una parte piangevano e intanto i lavori continuavano indisturbati come abbiamo tutti potuto vedere. Falsi, bugiardi all'ennesima potenza vergognatevi. Basta coi soprusi tanto poi tutti dimenticano. No. Qui non si può dimenticare. Di negozi vuoti da affittare vicino al parco per aprire un'attività ce ne sono quanti ne volete, perchè deturpare un parco e poi proprio al centro di un bello spazio verde. E lo spazio già cementificato dove giace morta una vasca inutilizzata non poteva essere quella la base per la nuova struttura? Troppo difficile arrivarci per menti limitate come quelle che ci governano. Ricordate, non tutti dimenticano e oltretutto pubblicate cortesemente i costi sostenuti, a carico di chi sono stati fatti e qual'è l'affitto micro che il Comune andrà ad incassare a scapito di tutta la collettività. Non bastano due giochi in più

Gentile lettrice, condivido quasi in toto la sua lettera e per questo non capisco come mai sia rimasta allibita dal titolo dell'articolo. Siamo stati gli unici a tornare su questo argomento, dimenticato dal mondo politico che pure prima aveva lanciato strali da destra a sinistra. "Molto rumore per nulla" stava a significare proprio questo: articoli di giornale, minacce di esposti alla Procura, manifestazioni e quant'altro. A cosa sono servite? A nulla. Si è urlato tanto per non ottenere nessun risultato e far cadere la vicenda nel dimenticatoio. A differenza Sua, però, io un distinguo lo voglio fare. Io non me la prendo con chi ha la sola "colpa" di voler lavorare. E poi, signora, parliamoci chiaramente. Io, il giorno in cui è stata promossa la manifestazione al parco contro la costruzione della pizzeria c'ero. In totale ci saranno state una ventina di persone, segnale evidente che la gente, insieme alla politica, sostanzialmente se n'è fregata con buona pace di chi ha consentito che questo scempio venisse perpetrato. r.s.

NOTA: LE LETTERE INVIATE VENGONO PUBBLICATE INTEGRALMENTE. LA SCELTA DEL MATERIALE INVIATO È A DISCREZIONE DELLA REDAZIONE. LE LETTERE RICEVUTE VENGONO CONSERVATE NELL’ARCHIVIO CARTACEO ED INFORMATICO DI MULTIRADIO PRESS NEWS E NON VENGONO RESTITUITE.

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Caro Direttore, le scrivo in proposito alla lettera pubblicata nel numero di settembre di Press News sul caso della cagnetta Cipollina.Le dico la verità, a me e alla mia famiglia le parole ipocrite e taglienti di quella "gentile signora" dal cuore di pietra, hanno proprio disgustato. Inutile nascondersi dietro tanta diplomazia, si capisce chiaramente chi c'è dietro: una persona arida, indifferente, di cattivo esempio per chi si sarà fatto confondere ed ammaliare dal modo così educato di esprimersi. Vorrei sputare tutto il mio disprezzo, ma mi dilungherei troppo. Mi limiterò a domandarmi alcune cose di cui purtroppo non avrò mai risposte. Quei poveri cani che hanno vissuto con lei, con quanta indifferenza saranno stati trattati? Quanta beneficenza e quanto tempo dedica questa signora ai bambini poveri dell'Africa? Quando ha visto quei vecchietti rovistare dentro l'immondizia, ha pensato di invitarli a casa propria a mangiare, a stendere almeno loro qualche auro, ad indirizzarli nelle apposite strutture (Caritas, Sermit)? E lei come avrebbe gestito il caso Cipollina, l'avrebbe soppressa? Certamente non è una persona credente, Dio chiede che si amino, aiutino e rispettino tutte le sue creature e forme di vita. Ma siamo arrivati al punto che non si ha mai tempo di fare niente, ma lo si ha per prendere carta e penna e criticare platealmente, cercando di coinvolgere altri, un atto di amore e pietà? Il bene è sempre bene, che sia fatto a un essere umano, un animale, una pianta! Il bene va elogiato e non criticato. Caro direttore, è questa la risposta che mi aspettavo da lei. Di sicuro non mi pubblicherà, d'altronde ha dato voce e credito a quella persona e non può condividere me. Volevo solo esprimere il mio disappunto anche a nome di altri persone con cui ho avuto modo di parlare a tale proposito. P.S.: a scanso di equivoci, non sono una persona coinvolta nel caso Cipollina, ma una mamma che vuole educare i suoi figli al rispetto della vita.Una Tolentinate

Gentile signora G.E., vorrei innanzitutto proporle un semplice ragionamento: ammettiamo che uno dei suoi amati cani avesse contratto la stessa malattia di Cipollina, lei cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe lasciato morire? Oppure avrebbe fatto il possibile per curarlo in una struttura idonea (clinica veterinaria) mettendo in atto tutte le terapie prescritte (tra cui anche la fisioterapia) magari sostenendo anche una spesa importante? Propendo per la seconda ipotesi. Ma in questo caso tutto regolare, niente da eccepire, nessuno l'avrebbe accusata di indecenza. mentre, invece, per la povera cagnetta del canile il discorso cambia, appunto perchè sola e abbandonata, doveva essere lasciata morire magari fra mille sofferenze e alla fine sarebbe stata una semplice carcassa di cane, da bruciare insieme a molte migliaia di altre, incolpevoli vittime di chi le ha vigliaccamente abbandonate. E' questo il suo senso di giustizia?Vorrei proporle un altro aspetto. Io posso comprendere e condividere il suo stato d'animo verso le persone più povere e bisognose, ma credo che il suo dissenso debba essere diretto altrove. A scorrere la sua lettera, verrebbe quasi da pensare che le piccole, infinitesimali risorse dedicate ai cani e agli animali in genere siano la causa fondamentale di tutta la miseria e disperazione del mondo. Lei condanna lo "spreco" avvenuto per curare un cane, ma ha considerato altri e ben più gravi sprechi che avvengono nella nostra ancora (nonostante tutto) ricca società? Ha provato a quantificare quanto si spenda per esibizionismo, snobismo, vanità, ottusa ostentazione di benessere? Secondo alcuni calcoli, con la cifra che spende un occidentale al giorno (di ceto medio) vivrebbero agevolmente, sempre quotidianamente, 25 africani oppure 17 indiani. Non crede che questo dato sia sufficiente a descrivere il nostro tenore di vita, a farci riflettere sui nostri piccoli/grandi sprechi? Vede signora, recriminare sulla pelle di una povera bestia agonizzante è come sparare sulla Croce Rossa, molto, molto facile, ma non altrettanto nobile.P.S.: ho sempre creduto che il direttore di un organo di informazione, aperto alle opinioni di tutti, debba mantenere (appunto in virtù del ruolo che occupa) una posizione imparziale ed equidistante dalle diverse parti. In questa circostanza sono stato smentitoMoreno PascucciPresidente associazione Amici di Fido

Con delibera di giunta 224 di settembre, l'Amministrazione Comunale affida all' Associazione Federculture di Roma, per un corrispettivo di € 1.500,00 al netto degli oneri di legge, l'esame di fattibilità per la realizzazione della Cittadella dello Sport in aree dove sono previste anche zone residenziali (di che tipo?) e attività commerciali (ancora!). Dal sito di Federculture si evince chiaramente che si tratta di associazione di gestione e non di semplice consulenza. . Inoltre risulta molto evidente che essa gestisce una sola attività sportiva e per di più a carattere dilettantistico: tutto il resto della sua attività riguarda quasi interamente il settore culturale. Non è processo alle intenzioni quindi presupporre che, qualora il progetto dovesse andare in porto, l'associazione stessa possa essere molto interessata alla gestione delle strutture: sarebbe un' aspirazione, del resto, del tutto legittima. Fermo restando che il confronto con realtà esterne è sempre auspicabile, ma davvero le molteplici associazioni sportive locali, la cui attività negli anni ha travalicato di molto i confini territoriali, non possono dare un contributo sostanziale al progetto ? Nella delibera si afferma che il progetto è complesso e che quindi occorre rapportarsi con esperti ritenuti più idonei. Ma la complessità non è sopraggiunta all'improvviso: si sapeva dall'inizio qual'era la posta in gioco.Allora chiedo: a che fine la giunta con propria deliberazione n. 94 del 24/04/2009 ha costituito un gruppo di lavoro composto dal Sindaco, dagli Assessori allo Sport, all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, con l'assistenza amministrativa del Vice Segretario dott. Pier Carlo Guglielmi, sapendo a priori che non si era in grado di procedere ad un complessivo esame come quello che la materia richiedeva?Se queste persone non hanno avuto modo di lavorarci, pazienza: ma se hanno provato e non c'è stato alcun approdo, allora sono stati tempo e soldi sprecati.Con il coinvolgimento di operatori locali forse potevamo avere qualcosa di concreto su cui ragionare e probabilmente senza spendere un euro.

G. G.

Sulla vicenda di Cipollina si è aperto questo interessante dibattito dove ognuno può trarre le proprie conclusioni. Proprio in virtù della pluralità di opinioni ho scelto di pubblicare anche la lettera della signora "Tolentinate" per quanto anonima. Si tratta di una eccezione alle regole di questo giornale che ho ritenuto doverosa per rendere ancora più completa la discussione. Un paio di doverose sottolineature personali. La prima riguarda il fatto che "ha dato voce e credito a quella persona e non può condividere me". Gentile signora, ho pubblicato quella lettera così come avevo pubblicato l'appello per Cipollina e così come pubblico la sua lettera. La forza di questo giornale è proprio quella di dare voce a tutti, quindi lei capirà che se avevo dato spazio a un'associazione per lanciare l'appello a favore di Cipollina, altrettanto dovevo fare verso una voce diversa. Sulla condivisione o meno, mi dispiace che si aspettasse una risposta diversa ma credo che, nella libertà di espressione e nel rispetto dell'altro, ognuno abbia il diritto di pensare con la propria testa. E qui arriviamo alla lettera del signor Pascucci che all'inizio chiede un improbabile "diritto di replica" alla lettera del mese scorso. L'art. 8 della legge sulla stampa 47/1948 stabilisce che “il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità". E, fatto salvo il "reato di opinione" non siamo proprio in questo ambito. Ma, correttamente, ho deciso di pubblicare ugualmente la sua lettera per consentire a tutti di farsi un'idea propria su questa vicenda. Sono mortificato per aver distrutto la certezza del signor Pascucci sul fatto che "il direttore di un organo di informazione debba mantenere una posizione imparziale ed equidistante dalle parti". La mia imparzialità sta nel garantire, per quanto possibile, spazio a tutti e questa discussione ne è l'ennesima riprova. Ma non mi si chieda di rinunciare a ragionare con la mia testa e ad esprimere ciò che penso. Tanto per farle alcuni esempi, anche su queste colonne non ho mai nascosto le mie simpatie per la causa palestinese, la mia assoluta contrarietà alla guerra in Iraq e in Afghanistan, la mia avversione al modernismo. Sul caso Cipollina ho espresso un'idea che non voleva essere in alcun modo offensiva (se lo è stato me ne scuso). Ma, come io le do spazio e rispetto le sue idee, le chiedo di fare altrettanto con le mie, anche se non le condivide. Grazie.Roberto Scorcella

IO CITTADINO

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Da segnalare il particolare rivestimento metallico esterno a

rete, la parete interna sagomata a curva parabolica e l’uso

generale del bianco e del grigio per esaltare gli spazi. In

accordo con le politiche di sviluppo della casa madre, abbiamo

percorso nel tempo tutti i suoi format: dall’edificio industriale

prefabbricato classico “adattato”, all’Hangar ed ora il Terminal,

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PRESS

NEWSIO CITTADINO

Caro Scorcella, la ringrazio per aver pubblicato la mia lettera aperta, anche se forse dovrebbe essere lei a ringraziarmi perchè le ho offerto la possibilità di cavalcare di nuovo la polemica, senza offesa e con molta ironia, non mi fraintenda. Ci tenevo a ringraziarla e a un ultimo diritto di replica; facile rispondere con i numeri, i numeri impressionano sempre, resta il fatto che sugli sprechi siamo tutti daccordo, me compresa, se ci fosse il modo di risparmiare sarei la prima a gioirne, ma il problema è ancora più grave per due ordini di motivi: primo perchè il Tolentinate doc è quello che ama andarsi a lamentare in piazza, dando le spalle al comune (la comunicazione non verbale è importantissima e la dice lunga sugli individui),i savonaroliani della domenica per intederci, con tutto il rispetto per la grande figura politica e storica del Savonarola, gli equamente divisi tra "piagnoni" e "arrabbiati" , sempre prendendo spunto dalla società fiorentina dell'epoca, quelli che amano criticare senza mai proporre: la domanda è cosa vuole il cittadino tolentinate? Io, da cittadina, voglio meno "sicurezza" (nell'accezione attuale del termine, ossia meno mitra e meno ronde nelle strade) e più cultura. Il metro di misura di una società di virtuosi è la cultura e non giochi senza frontiere o la sagra di paese, quello è un contorno ma non caratterizza la città. Quello che caratterizza Tolentino oggi, fortunatamente, è la Biennale, per il mondo intero all'esterno il nome di questa città è associato a questa manifestazione, che lei lo voglia o no, ed è giusto continuare ad investire in essa, perchè lo dobbiamo alle future generazioni, poichè non tutte hanno il pallino del velinismo o del tronista, lo dobbiamo a tutti quei bimbi nati nella piccola provincia che sognano in grande e che sognano di far grande la propria città d'origine. Questo mi permette di collegarmi al secondo problema, se una manifestazione deve essere fatta, allora deve essere fatta bene e questo comporta un dispendio di risorse. Senza dubbio sarebbe meglio investire nell'avvicinare la Biennale ai cittadini, piuttosto che su Lippi presentatore, sottolineo che sugli sprechi mi trova daccordo. Tuttavia ribadisco che la Biennale, cade ogni due anni e il problema della scarsezza di eventi estivi si riproporrà di nuovo la prossima estate quindi perchè accanirsi tanto contro questa? Inoltre stiamo parlando di una manifestazione di un livello superiore che non può essere trattata alla stregua degli altri eventi da lei citati, non c'è paragone! Il deserto culturale che circonda giovani ed adulti è terrificante, è per questo che ritengo giusto battermi per questa causa, la Biennale è importante e occorre avvicinare i cittadini ad essa, evitando sprechi, ma tenendo sempre alto il profilo culturale che la caratterizza.Il problema non è la Biennale, il problema ha radici altrove, basta stravolgere questa prestigiosa iniziativa culturale ed usarla come capro espiatorio, e poi se mi permette, scusi se prospettandomisi davanti un futuro di precariato a vita con tutti gli annessi e connessi della questione, il dilemma di cosa fare il sabato sera d'estate non mi affligge più di tanto.Fine della questione, la ringrazio ancora e cordiali saluti. Ambra Ruggeri

Ultimo capitolo della questione "Biennale", prima che diventi stucchevole per i lettori. Ringrazio nuovamente Ambra Ruggeri e ribadisco di riporre nelle sue idee il massimo rispetto. Ma non le condivido. Per prima cosa, posso garantire che parlare con i numeri non è così semplice, perlomeno materialmente, visto che occorre tempo per documentarsi. Ritengo che quello delle spese della Biennale rimanga il nodo cruciale. Ambra Ruggeri concorda sugli sprechi e credo che qui possiamo essere tutti d'accordo. Allora, senza dilungarmi troppo, non credo sia così umiliante per la Città se, risparmiando qualcosa dalla Biennale, d'estate in piazza, tanto per fare un esempio, una sera si organizzi una cocomerata o un concerto. Si diversificherebbe l'offerta a vantaggio di quella larga fascia di tolentinati per i quali la Biennale è troppo poco per riempire un'estate. Infine, che io lo voglia o no, fortunatamente credo che il nome di Tolentino nel mondo non sia legato particolarmente alla Biennale quanto a Poltrona Frau, Nazareno Gabrielli, Cromia, Arena, a un distretto laborioso e a maestranze la cui abilità e professionalità è unica. Non la consideri una bestemmia, Ambra, ma mi lasci dire che se potessi, in questo momento, baratterei molto volentieri la Biennale con il rilancio di questi marchi. Sono stati loro a creare benessere a Tolentino negli anni passati e a caratterizzare la nostra Città. E immagino che a lavorare dentro queste aziende ci siano i "Tolentinati doc", quelli che al termine di una giornata di lavoro vorrebbero "staccare" per qualche ora e trascorrere del tempo in spensieratezza. E la Biennale non può bastare.r.s.

Egregio direttore,sette anni fa entrava in vigore la “Bossi-Fini” con cui il Governo di allora assicurava la fine della immigrazione clandestina nel nostro Paese. Per partire da zero, promosse la più grande sanatoria della storia italica. Con questa sanatoria quasi 700mila clandestini regolarizzati (anche allora si chiamò emersione e non sanatoria per prendere in giro gli ingenui). Dopo sette anni (cinque governati dal centro destra e due dal centro sinistra) evidentemente la "Bossi-Fini" ha fallito, per il semplice motivo che di clandestini ce ne sono più di allora (si prevedono 300mila regolarizzazioni di sole badanti con datore di lavoro disponibile alla regolarizzazione). Il fallimento è nei numeri. Forse sarebbe necessario cambiare strada, scegliere con raziocinio e non con la pancia o addirittura con organi più in basso. Occorrerebbe prendere atto che:1. stante la situazione demografica del nostro Paese, occorrono ogni anno dai 200 ai 300mila ingressi di persone in età di lavoro (appena pochi in meno in tempi di crisi);2. la situazione demografica non muta rapidamente perché per fare un ventenne servono 20 anni e nove mesi (20 e sette mesi in alcuni casi, che nessuno si augura);3. che l'attuale nostra legislazione impedisce di fatto l'ingresso regolare dei lavoratori: non esiste azienda o famiglia disposta ad assumere uno sconosciuto ed attenderlo dai 6 ai 24 mesi.Bisognerebbe cercare l'alleanza degli immigrati per costruire più legalità in questo che sarà anche il loro Paese, invece di rendere la loro vita sempre più stupidamente complicata e spingerli a considerare questo Paese non anche loro e nemico.Bisognerebbe occuparsi delle seconde generazioni ed evitare la loro segregazione. Un mio amico, un ingegnere magrebino, mi ha confessato così la sua amarezza: “Forse non ve lo diciamo, ma noi amiamo l'Italia, qui abbiamo trovato cose molto belle, cresciamo i nostri figli, sarà il loro Paese. Ora ci sentiamo non voluti, ma perché?"”Mi ricordo una frase di Tahar Ben Jelloun: Tra le cose che ci sono al mondo il razzismo è la meglio distribuita, Perché direttore? Con molta stima la saluto.

Francesco Maria MosconiuAccademico Tiberino

Caro dottor Mosconi, l'argomento è tremendamente scottante e attuale. Ma per semplicità riassumerei il tutto in un concetto: paura del diverso, etimologicamente sintetizzato dalla parola "xenofobia" (xenos, "estraneo, insolito" e phobos, "paura"). Per comprendere davvero chi è diverso da noi occorre che ci facciamo carico della sua sorte. Come? Guardando le nostre legge, i nostri tribunali, la nostra costituzione, il nostro Stato, la nostra patria dal di fuori, come stranieri a nostra volta. Solo allora possiamo capire in che senso i nostri valori possono essere per lo straniero una prigionia e i suoi possono essere per noi inaccettabili. Se questa operazione riesce, scrive Barbara Spinelli in Ricordati che eri straniero (Edizioni Oiqajon, Comunità di Bose): "Grazie allo straniero siamo portati a chiederci, forse per la prima volta, chi siamo che cosa vogliamo, da dove veniamo. E per effetto di questa domanda siamo portati a trasformarci". Del resto ogni volta che allontaniamo il problema della diversità, confermiamo la nostra paura del diverso, che è poi la paura di quel diverso che ciascuno di noi è per se stesso, e da cui ogni giorno strenuamente ci difendiamo per mantenere la nostra identità. Per questo parallelismo che esiste tra il diverso che ci abita e il diverso che incontriamo per strada, potremmo porci la domanda che Pier Aldo Rovatti si pone in La follia, in poche parole (Bompiani): "Dimmi chi sono per te i diversi e come li escludi, e ti dirò chi sei". Perché, invece di conoscerci attraverso tanti processi di interiorizzazione, a cui ci ha educato prima la religione e poi la psicologia, non percorriamo quell'altra strada che ci fa conoscere attraverso la relazione che abbiamo con gli altri. In fondo l'uomo è un "animale sociale". Così almeno diceva Aristotele. Ma che fine ha fatto questo aggettivo che caratterizza la condizione umana? Io ancora non l'ho scoperto.r.s.

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PRESS

NEWS

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FRANA ALLA DISCARICAil preoccupante silenzio bipartisan della politica

Un mese fa aprivamo il nostro giornale con la notizia di scivolamento a valle della discarica; originario, sia per le nuove opere esterne in corso di una frana alla discarica in contrada Collina. Su questa che le opere, con particolare riferimento a quelle esterne realizzazione;vicenda, sotto diversi aspetti preoccupante per tutti i alla discarica, non sembrano essere autorizzate e non è se l'ente territorialmente competente (la Provincia) sia cittadini, è calata una cortina di incredibile silenzio da esposto il prescritto cartello informativo di cantiere; stato informato degli evidenti dissesti topografici in atto e, parte del mondo politico. Da destra a sinistra alle che i teli di protezione delle falde acquifere potrebbero in tal caso, perchè non si sia provveduto, come previsto associazioni ambientaliste non c'è stato nessuno che essere già lesionati, anche a seguito di trivellazioni dall'art.12 comma 1, lett.C del D. Lgs. 36/2003, alla abbia chiesto almeno delle delucidazioni sulla notizia effettuate all'interno del corpo della discarica, anche per procedura di chiusura parziale.appresa dalle colonne di questo periodico. Noi però, che ricostruire i tubi di raccolta del percolato (come dichiarato politici fortunatamente non siamo, vogliamo saperne di dal Cosmari); A questo punto, speriamo che qualcosa si muova.più. E non ci sembra sufficiente la nota diramata dal che in seguito alla segnalazione da parte della stampa del Cosmari all'indomani della pubblicazione della notizia, fenomeno è stato emesso un comunicato stampa dal dove si afferma tutto e il contrario di tutto. Così, per usare Cosmari che nega i fatti.un termine con il quale siamo stati apostrofati nella nota di Si chiede:cui si parlava prima, siamo andati a "rubare" altre foto se il profilo della discarica corrisponde a quello di (venitemi a proibire di fotografare il panorama alla strada!) progetto;per vedere cosa stia succedendo. Ad oggi, dopo i lavori se l'origine degli evidenti abbassamenti e fratture è svolti, il movimento franoso sembrerebbe essersi dovuta a una frana del versante o, in alternativa, a un assestato almeno momentaneamente. Ma finora cosa è semplice assestamento del corpo della discarica (perchè successo? in tal caso non sarebbero giustificabili i grandi lavori di Visto che nessuno dal mondo politico lo ha fatto, allora ci contenimento che si stanno realizzando all'esterno proviamo noi: proponiamo una interrogazione mettendola dell'impianto);a disposizione di chiunque, maggioranza o opposizione, se si possono strappare i teli di protezione della falda in voglia usarla per fare chiarezza e spiegare ai cittadini conseguenze dei fenomeni recentemente evidenziatisi;come stanno andando le cose nella discarica. Se nessun se tutte le tubature verticali, installate in sede di esponente politico vorrà utilizzarla, allora chiediamo, se coltivazione nel corpo della discarica per i monitoraggi e i possibile, che si risponda a noi, a nome di tutti i cittadini prelievi di legge, risultano tutte perfettamente integre;che vorranno aderire. Va doverosamente sottolineato, se le opere di trivellazione all'interno della discarica (che, però, che proprio nei giorni in cui andiamo in stampa, il come da comunicato del Cosmari, servono per la posa, fra consigliere comunale di Gente Comune, Anna Cimarelli, l'altro, di "nuovi pozzi di raccolta del percolato") sono state unica fra tutti i consiglieri comunali, ha chiesto chiarimenti previste nel progetto originario o se sono motivate da ufficiali su quanto successo. Di eventuali sviluppi esigenze sopraggiunte (ad esempio la rottura per frana parleremo nel prossimo numero. Intanto, questa sarebbe delle condotte originarie) e, inoltre, se le trivellazioni stata l'interrogazione proposta. possono, loro malgrado, lesionare il telo di protezione,

visto che il percolato si raccoglie sul fondo;Premesso: se i lavori esterni alla discarica, documentati e in corso di che da oltre un mese si stanno realizzando delle rilevanti realizzazione da oltre un mese, sono previsti nel progetto opere di movimento terra, sia all'interno che all'esterno originario e, se diversamente, in forza di quali autorizza-della discarica in contrada Collina; zioni;che sono evidenti dei dissesti nel corpo della discarica con se sia stata effettuata la prescritta e cogente verifica di deformazione degli abbancamenti, con fratture e con stabilità prevista dal D. Lgs. 36/2003 sia per il progetto

FRANA ALLA DISCARICAil preoccupante silenzio bipartisan della politica

STIAMO RICOSTRUENDO L’AQUILA

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Lu Spì

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PRESS

NEWS

Ciao Pè!Ciao Renà!Stavo penzenne tra me e me che fino a quarche tempu fa, a differenza de li paesi qui vicino, viniamo portati a esempiu per come eriamo organizzati, mentre adesso non c'è rmasto che viastimà. Eriamo tra le cento città d'Italia!A me lo dici? Io te do l'appuru e tu risponni a ste "litanie de li tulindinati"C'aiamo la staziòNon ce l'aimo piùC'aiamo la Preturanon ce l'aimo piùC'aiamo l'ente de lu turismuNon ce l'aimo piùC'aiamo la scola 'rberghieraNon ce l'aimo piùC'aiamo lu distaccamentu de l'università de MacerataNon ce l'aimo piùC'aiamo l'ospedaleNon ce l'aimo piùC'aiamo la Nazareno GabrielliNon ce l'aimo piùC'aiamo la Poltrona FrauMe sa che tra poco non ce l'aimo piùC'aiamo li SalesianiNon ce l'aimo piùC'aiamo lu Politeama PicenoNon ce l'aimo piùC'aiamo lu teatru VaccajCe l'imo fumatuC'aimo una cosa che adè rmasta?Scì! L'ingrannimentu dell'ufficiu delle tasse!Spirimo che chidù non ce se porta via anche San Nicola cò tutti li frati!Ciao Pè!Ciao Renà!

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PRESS

NEWSTOLENTI(BLASO)NATI

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di Enzo Calcaterra

SEGNALI DI... FUMMOOTTOBRE A LEPANTO“Un dì, per piazze, strade e vicoletti/ mèta del mio solingo passeggiar,/ da volti fieri e con accenti schietti/ mi sentii d'improvviso apostrofar...” Tranquilli, non voglio parodiare Carducci. Solo che mi sarebbe piaciuto raccontare in versi quel che m'è successo mentre facevo uno dei miei giretti per il centro storico. Mi sentivo abbastanza soddisfatto per aver rievocato le gesta dei nostri antenati nobili. Senonché mi venne il dubbio di aver tralasciato qualcuno, nel sollevare lo sguardo su nomi di viuzze, strade e piazzette. Ma a quel punto un gruppetto di personaggi in abiti d'altri tempi mi si fece incontro con un atteggiamento tutt 'altro che cordiale.

Eccolo, eccolo, lor signori! Un altro storico con la memoria a intermittenza!Calma, vostre eccellenze! Perché siete così ingrati verso chi ha cercato di far conoscere ai contemporanei nomi e gesta delle casate più illustri? Per una volta tanto che molti tolentinati non sono stati costretti a cercare vostre notizie tra biblioteche polverose e documenti incartapecoriti dal tempo!Caro il mio professore! Non ti sei accorto di aver lasciato fuori un bel po' di titolati, dopo che altri tuoi colleghi li avevano già imbalsamati nei loro mattoni illeggibili, che si ostinano a chiamare libri? Non sapremmo chi tra voi si sia più impegnato a farci dimenticare!Io ho fatto del mio meglio, considerato lo spazio e la necessità di scegliere in un oceano di notizie, molte delle quali di scarso interesse e importanza. Ma sono pronto a rimediare, per quel che potrò. Apatto che la nostra conversazione miri al sodo e porti alla luce quel che merita veramente di essere ricordato. Comincerei da lei, che mi sembra il por tavoce d i ques ta b i zzar ra quanto comprensibile protesta. Vuol presentarsi?La mia è una famiglia, per l'appunto, di quelle che non si possono passare sotto silenzio. La via Accoramboni porta un nome che non dice praticamente nulla ai più. Parlerò io, Accorambono, per tutti. Siamo qui dal Duecento e ci siamo fatti ben sentire più volte!Altroché! Avete talmente amato Tolentino da non accontentarvi di dominarla: cercaste di possederla fino in fondo come una donna che vi dovesse appartenere per diritto! Almeno tre volte, se ricordo bene.È vero. Siamo stati Podestà di Macerata, Matelica, Gubbio, Siena e Firenze. Qui lo fui nel 1324, ma la città di Dante mi stava stretta.Parafrasando Cesare: “Meglio primo a Tolentino che secondo...”. Un vostro vizietto di famiglia, quello del colpo di Stato. Già nel 1250 eravate a Tolentino e solo quindici anni dopo tentaste di farvene padroni. Ma vi andò storta.Esatto. Fummo sconfitti e subimmo la confisca di tutti i beni. Ma torniamo al sottoscritto. Sinceramente, il dominio di Tolentino mi attraeva più della stessa carica di Podestà a Firenze. Così nel 1539 vi ritornai e organizzai un colpo di mano. Fui ucciso a furor di

Bazzecole! Fu condannato dal tribunale di Venezia a quindici anni di carcere, che allora non era un hotel. Scrisse un'autodifesa, cercò appoggi e ne ottenne anche nella sua città. Così Tolentino lo tirò fuori dai guai.Una storia da romanzo d'appendice!Ci sei andato molto vicino. Vittoria era poetessa e con le sue vicende offrì materia agli artisti. Allora, meritavamo un cenno nelle tue memorie? Faccio ammenda, Signor Accorambono. Ma vedo con lei altri nobili piuttosto agitati. Due, in particolare, sembrano alzare la voce più degli altri.Chi siete, signori? Volete presentarvi?Certo che sì, bel tomo di professore! Siamo Angelo e Nicola Orselli.Non ho molto spazio, signori miei. Perché varrebbe la pena ricordarvi? Che io sappia, vi hanno intitolato una stradina così stretta che due uomini vi passano a fatica.Un vicolo, un budello semibuio, vorrai dire! Va bene che noi abitavamo lì vicino, ma credo meritassimo di più che quel sentiero. Però avete dedicato una piazza a quel “capitano di sventura” che ci ha spesso maltrattato, da queste parti.Nicolò Piccinino, intendete? Una piazzetta, via!Ma pur sempre uno spazio decente. Gli Orselli provenivano da Camerino, però la gloria della nostra impresa ha onorato Tolentino, già da tempo per noi vera patria.

Ha un nome, codesta impresa?Lepanto! Noi c’eravamo, con altri nobili tolentinati come i fratelli Giovanni e Cristoforo Mauruzi. S’era di questi tempi, il 7 ottobre 1571. Ci guadagnammo il titolo di nobili sul campo, ma non l'immortalità. Hai un'idea di cosa sia stata quella battaglia?Sì e no. Ma mi e ci piacerebbe che la raccontaste. Da marchigiani, s’intende.Puoi contarci. Noi vegliamo da secoli su queste pietre. Basta solo che si faccia un po' di silenzio e le nostre infinite storie vi arriveranno diritte al cuore.

popolo, perché i tolentinati erano tutt'altro che disposti a servirmi.E due! Ma l'appetito non vi mancava. Appena tre anni dopo, voi Accoramboni ci avete riprovato.Era la nostra ossessione, come una femmina da concupire. I miei eredi Berardo e Francesco tramarono una congiura con le principali famiglie per impadronirsi della città.Come andò?I nostri due rampolli raccolsero un bel po' di gente. Scorrazzando a piedi e a cavallo per le strade cittadine, gridavano: “Evviva i figli del signore Accorambono!”Funzionò?Macché! Il Rettore della Marca si precipitò qui con i suoi armati e stroncò la rivolta senza tanti complimenti. La misura fu colma.Per voi fu il colpo di grazia?Giusto. Noi e i nostri complici subimmo la confisca dei beni, l'esilio, la scomunica e dovemmo pagare multe salatissime. Ci andò di mezzo perfino il pievano della Chiesa di S. Maria, che aveva parteggiato per noi. Insomma, fu il tracollo, l'uscita di scena.Effettivamente, entrati nell'ombra da quel momento, vi trasferiste altrove e su di voi calò il silenzio. Gubbio fu una specie di vostra seconda patria.Proprio a Gubbio arrivò nel 1555 la proposta dei tolentinati di restituire i beni al nostro discendente in odore di cardinalato Fabio Accoramboni, se avesse accettato di farsi chiamare Cardinale di Tolentino. Ma non se ne fece nulla.Tra tutti i personaggi della vostra famiglia, ce n'è uno che meriti di essere ricordato?Senza dubbio Vittoria Accoramboni. Aveva sposato un nipote del futuro Sisto V, ma poco dopo rimase vedova: lo avevano assassinato. Sospettarono di lei, che fu arrestata e detenuta a Castel Sant’Angelo. Riconosciuta innocente, fu liberata.Ma non finì lì ...Nient’affatto. Quando sposò Paolo Girolamo Orsini, presunto mandante dei sicari del suo defunto marito, i sospetti ritornarono. Paolo morì avvelenato. Una specie di “vedova nera”, per così dire.Ma che non restò a lungo una “vedova allegra”.Infatti i parenti dell'Orsini, per mettere al sicuro la sua eredità, non misero di mezzo avvocati o codici. La fecero uccidere a Padova nel 1585 e Ia questione fu risolta alla maniera di quei tempi.Tempi di congiure, tradimenti e assassinî. Oggi cerchiamo di farlo (se ci riesce) con più stile e... scientificità.Bravi! Ma allora si dava la caccia ai colpevoli e li si puniva severamente. Senza guardare in faccia nessuno.Per esempio?In questo caso, tra gli amici degli Orsini e sospetti complici dell'assassinio fu tirato in ballo nientemeno che Francesco Filelfo, omonimo e nipote del celebre tolentinate.Che gli successe?

(1 - continua)

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OCCUPAZIONE:NUMERI PREOCCUPANTI PER TOLENTINOIntervista a , Segretario Generale della di MacerataMarco Ferracuti Cisl

Per fare il punto sulla attuale situazione occupazio-

nale a Tolentino abbiamo incontrato il segretario

provinciale della Cisl, Marco Ferracuti. Il quadro

che ne è uscito è piuttosto preoccupante.

Siamo partiti dal caso più eclatante, quello di ad una smobilitazione del distretto stesso. In ogni Poltrona Frau. Come e perché è nata la crisi? caso restiamo ottimisti e continuiamo a sperare che "Partiamo subito con una precisazione: Poltrona in sede di trattativa prevalga il buon senso e che Frau non è un’azienda in crisi. Sicuramente il vengano accolte le nostre richieste, che si riducono gruppo ha subito negli ultimi tempi un calo di in sostanza in un deciso no ai licenziamenti. Se la fatturato e una flessione dei margini operativi di razionalizzazione è inevitabile, che passi almeno gestione, ma la situazione è tutt’altro che attraverso l’uscita volontaria dei lavoratori che compromessa. Il punto è che, a prescindere dalla l’azienda ha stimato in esubero".crisi, il management aveva già in mente un piano di

razionalizzazione che coinvolge tutti e tre gli Quella di Frau è una problematica purtroppo stabilimenti del gruppo, volto ad accorpare alcune comune a tante altre piccole e medie imprese.

funzioni e ad esternalizzarne altre. Queste Qual'è la situazione in generale a Tolentino?"La crisi c’è e si sente con forza. I numeri del resto operazioni, se anche riducessero nel breve termine parlano chiaro. Dei circa 2.000 licenziamenti alcuni costi di gestione, pregiudicheranno la qualità registrati in Provincia di Macerata dall’inizio del della produzione, vero punto di forza dell’azienda".2009, 697 sono stati effettuati da aziende ubicate

Quali sono le richieste dei sindacati? Non c'è il nel Comune di Tolentino. Senza contare i 381 rischio che, radicalizzando lo scontro, la lavoratori in coperti da un ammortizzatore sociale situazione possa addirittura peggiorare? come la cassa integrazione comunque destinato "Radicalizzare lo scontro non è nell’interesse di alla scadenza, e i 200 lavoratori sospesi. Sono nessuno, tantomeno del sindacato e dei lavoratori numeri davvero preoccupanti, che mettono una che rappresentiamo. Il rischio più grave, piuttosto, pesante ipoteca sul futuro di uno dei distretti è che questa vicenda possa costituire il preludio manifatturieri più importanti della regione. Le alla perdita del ruolo di azienda leader che Poltrona ripercussioni sul territorio sarebbero pesanti, non Frau svolge nel distretto pellettiero di Tolentino, solo in termini di redditi e consumi ma anche di innescando una spirale negativa che può portare capacità di tenuta della coesione sociale".

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Ma la crisi è veramente finita? Ne stiamo finanziarie disponibili, da tradurre in misure di Una battuta conclusiva... uscendo o, come si dice da più parti, qui da noi "Credo che lo sviluppo economico non sia sostegno per il reddito dei lavoratori e delle loro le conseguenze vere devono ancora farsi sufficiente se non accompagna e sostiene anche famiglie. In prospettiva è invece indispensabile sentire? quello sociale. Il benessere dei lavoratori non lavorate tutti insieme, istituzioni, imprese e forze "Le grandi crisi sono sempre passate attraverso tre dipende solo dal livello dei salari ma anche dalla sociali, per studiare strategie di largo respiro. fasi. La finanza, da cui tutto ha avuto origine, è stata presenza sul territorio di un sistema efficiente di Bisogna immaginare un distretto produttivo nuovo la prima ad essere colpita. A seguire è crollata la servizi socio assistenziali e sanitari con i quali e più moderno, da riconvertire privilegiando la produzione di beni e servizi, rispetto alla quale rispondere ai cambiamenti della società. Il crollo flessibilità e la capacità di reagire alle future crisi. proclami propagandistici cercano senza successo della natalità, l’invecchiamento della popolazione e Per questo è anche necessario confrontarsi su di mascherare una situazione ancora molto grave. le modifiche nella struttura delle famiglie. Sono solo alcuni settori strategici come acqua, gas ed energie Il terzo passaggio riguarda il mondo del lavoro, sul alcune delle dinamiche che sfidano la nostra alternative. Anche qui, se non saremo in grado di quale la crisi non ha ancora manifestato tutta la sua capacità di modificare il sistema di welfare, da recuperare competitività superando i particolarismi forza. Teniamo presente poi che una volta toccato il adattare ai nuovi bisogni sociali aumentando locali e favorendo gestioni associate, rischiamo di fondo la risalita potrebbe essere più lenta e difficile l’offerta di servizi per la prima infanzia, potenziando perdere il governo dei servizi. Le conseguenze per del previsto. Queste considerazioni ci spingono a le misure di sostegno della non autosufficienza, e il nostro territorio sarebbero negative sia in termini ragionare su due diverse linee di azione. Sul breve puntando su un sistema sanitario pubblico di qualità dei servizi stessi, ma anche per il loro periodo è necessario coinvolgere gli Enti locali, accessibile e di qualità".costo sui cittadini utenti".impegnandoli per mettere in campo tutte le risorse

Ci sentiamo profondamente vicini ai colleghi di spirito di squadra spesso lodato e invidiato, che è certe decisioni, infatti, dovessero prevalere sulle Poltrona Frau che da mesi stanno vivendo una stato la grande forza di questa azienda nel corso ragioni dei lavoratori, il nostro territorio rischie-situazione estremamente difficile. Alla luce di degli anni. Fino a poco tempo fa, prima che

rebbe seriamente di perdere un'azienda che nel quanto accaduto negli ultimi giorni, riteniamo arrivassero alcuni cambiamenti nel management,

corso degli anni è stata capofila di un intero doveroso far sentire la nostra solidarietà perchè anche nei momenti di difficoltà si era sempre riusciti distretto. Per quanto ci sarà possibile, saremo fondamentalmente ci sentiamo ancora parte a trovare una soluzione interna, usando il buon

integrante di quella grande famiglia che è stata per senso e senza mai arrivare a situazioni di scontro. al fianco dei nostri colleghi giovani e meno noi Poltrona Frau. Quello che sta succedendo oggi, Oggi, invece, anche se è trascorso del tempo, giovani nelle azioni che riterranno opportune infatti, avrebbe potuto coinvolgere direttamente sembra essere cambiato tutto e per questo

per tutelare il loro futuro e quello dell'azienda. anche noi se soltanto si fosse verificato qualche esprimiamo ai tanti colleghi, con molti dei quali

tempo fa. Abbiamo sempre vissuto il lavoro a abbiamo condiviso anni e anni di lavoro, la nostra Poltrona Frau con grande unità di intenti, con uno sincera solidarietà invitandoli a non mollare. Se I dipendenti a riposo di Poltrona Frau

DIPENDENTI FRAU A RIPOSO SOLIDALI CON I LORO EX COLLEGHI

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FAI LA SCELTA GIUSTA...

FAI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

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I NOSTRI FIGLI

FIDO, AMICO MIOdi Luciana Zengarini

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Un'abitudine basilare è il RISPETTO per l'ambiente in

cui viviamo, “EDUCARE ed EDUCARCI al

RISPETTO della NATURA”. Col termine NATURA

intendo tutto ciò che vive intorno a noi, piante ed

animali. Un bambino trova sempre giovamento

quando si prende cura di una piantina, facendola

crescere amorevolmente ; oppure quando nella sua

vita familiare entra a far parte un animale. Il bambino

si responsabilizza ed interagisce con gli altri per

mezzo suo, ad esempio dare da mangiare ad un

animale è il primo passo per stabilire un rapporto di

fiducia, grazie al cibo si creano una serie di

informazioni ed emozioni che legano uomini ed

animali. Un animale in casa può svolgere la funzione

di ammortizzare particolari condizioni di stress e di

conflittualità, può sostituire affetti mancanti ed essere

causa di gioco ed allegria. Amare un animale sia esso

un cane , un gatto o un pesciolino rosso può aiutare a

crescere, poiché si istaurano relazioni affettive che a Oggi più che mai dobbiamo dare risalto all'opera acquisite durante la prima infanzia e costituiscono le

educativa della famiglia e delle istituzioni sociali, che basi su cui costruire l'età matura, una parte volte consentono di alleviare situazioni di disagio. Il

fanno parte dell'ambiente in cui vivono i nostri figli. importantissima dell'educazione consiste proprio contatto con gli animali ha lo scopo di riunire i

Dobbiamo riconoscere l'importanza che assume il nell'inculeare abitudini corrette o giudicate bambini, farli rilassare e socializzare tra loro. Se

condizionamento nell'educazione sociale, in quanto desiderabili. Non è per questo che intendo sottovalu- rispettiamo la VITA essa ci rispetterà e ne trarremo sulla base delle esperienze e dell'apprendimento si tare i processi intellettuali superiori, ma è importante solo dei benefici. L'uomo moderno, vittima delle sue formano le ABITUDINI. Esse nascono da tendenze riconoscere che I VALORI UMANI fondamentali si stesse pretese, prigioniero di una logica consumistica istintive, da semplici reazioni analogamente a quanto stabiliscono molto presto nella vita del bambino, deve imparare a rispettare la NATURA , che è giunta avviene a livelli superiori, più complessi, esse ci valori che formeranno l'UOMO di DOMANI. ad un momento di saturazione perché ha dato troppo, diventano abituali al punto di non notarle più. L'educazione si occupa del bambino “capace di non si può insistere su questa strada, pena Pensiamo alle abitudini mentali, quali la timidezza, apprendere” ma anche “dell'ambiente in cui impara”, l'esaurimento di colei che è disposta a darci tutto e la l'ambizione, l'avidità, la collera e varie forme di insieme con gli scopi con cui un dato ambiente distruzione di noi stessi. Impariamo ad amarla fin timore. Siccome le abitudini fondamentali vengono influisce su ciò che imparerà. dall'infanzia per “aiutarla a riprendersi”!

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Per fare prima...l’abbiamo fatta noi, per voi

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IL CALDO RIFUGIO DELLE NOTEALL’ARREMBAGGIO! la radio e i fantasmidella nostra quotidianità

Qual è la prima cosa da fare poteva tenersi informata oppure ascoltare qualche giovani non si sintonizzano per q u a n d o s i e n t r a i n battuta comica; parliamo del secolo del teatro, delle ascoltare le news, magari se macchina? Met tere la rappresentazioni dal vivo, la TV è ancora un capita prestano un orecchio, o altri cintura? Inserire la chiave? miraggio, seppur non così lontano. La società è cambiano semplicemente canale, No…accendere la radio! relativamente libera dalle pubblicità, dai cosiddetti ma non è quello il motivo per cui Questa è la spontanea fenomeni mediatici, insomma dalla filosofia premono ON e scelgono il loro canale risposta che una grossa fetta dell'apparire, poca sostanza e tutta forma, che preferito. Non sempre sono “statici”, amano

dell'odierna popolazione giovanile (e non solo) sembra ormai dominare ogni ambito delle nostre cambiare, in base allo stato d'animo, in base alla da rebbe . E g i à ! Un v i agg io r i ch i ede superficiali esistenze. È quindi assolutamente musica trasmessa, possono anche sopportare uno necessariamente la calda compagnia della nostra strabiliante che la radio sia sopravvissuta a tutti i speaker noioso se la musica compensa questa radio che ci parla e caccia indietro la solitudine. radicali cambiamenti intervenuti in questi ultimi carenza. Vogliamo musica, vorremmo poter Siamo solo noi, la strada e la musica; nessuno ci fa 50anni, eppure ce l'ha fatta, anche se molte delle ascoltare la nostra sequenza di note senza domande, nessuno pretende che facciamo sue antiche caratteristiche si sono smarrite lungo la interruzione alcuna, tutto il resto è superfluo. Solo qualcosa, siamo in pace, completo relax, forse uno strada. Il pubblico di oggi esige infatti spettacolarità, pochi si concentrano su quel particolare dei sempre più rari momenti in cui riusciamo immediatezza, tutto deve essere semplice e diretto, programma satirico, o sulle notizie della giornata, veramente ad essere noi stessi, ad ascoltare i nostri non sia mai che il nostro povero cervello si stanchi richiederebbe troppo sforzo e non è quello che desideri e bisogni. Questo è il potere che ha ancora troppo! Persino i neuroni sarebbero capaci di cerchiamo nella nostra radio-rifugio. Sembra brutto la radio su tutti noi, indistintamente, ci permette di chiedere le ferie o denunciarci per sfruttamento! parlarne in questi termini, eppure è così che, in staccare la spina, di mettere da parte la frenesia Naturalmente questa nuova esigenza di mercato, generale, stanno le cose; tanto di cappello al delle nostre vite, senza tuttavia dimenticarle del ha fatto sì che la radio perdesse a lungo andare mestiere dello speaker, che incuriosisce un po' tutti tutto, siamo sempre noi, siamo sempre vigili e molte delle sue caratteristiche principali: la radio è con il suo alone di mistero, ma purtroppo niente attenti al mondo che ci circonda, eppure, allo stesso sempre stata informazione, anzi molti manifesti di protagonismo, è la musica la star dello spettacolo tempo, s iamo come in pausa-p ranzo , protesta, lotte sociali, si sono serviti del mezzo radiofonico, senza di essa sarebbe impossibile momentaneamente irreperibili. È per questa radiofonico per propagandare le proprie idee; la andare avanti con lo show. Forse il nostro modo di semplice, ma anche travolgente ragione che gli radio è sempre meno intrattenimento, o perlomeno vivere la radio è sbagliato o meglio riduttivo, incomprensibili tempi moderni con tutte le loro attraverso programmi comici o recital; il perno dei incompleto, potremmo trarre molti più vantaggi se diavolerie non sono riusciti a sopprimere questo programmi radiofonici odierni è la musica, quella riuscissimo a coglierne altri aspetti fondamentali. La “primordiale” strumento di comunicazione, ancora musica che instancabilmente ascoltiamo per radio non fa discriminazioni relative all'aspetto, sei efficace ed attivo anche fra i giovanissimi. dimenticare i nostri affanni quotidiani. Non sarebbe solo tu, il microfono e la tua voce; sei valutato per ciò

dunque corretto affermare che la radio si sia che sai fare e non per la firma dell'abito che indossi, Certo la radio non è più quella di una volta, se svalutata, penso piuttosto che sia cambiata, si sia nessuno ti può vedere, ma tutti ti possono pensiamo che solo mezzo secolo fa le martellanti semplicemente adeguata ai tempi, con tutte le chiaramente udire, cosa che oggigiorno sta voci delle emittenti radiofoniche erano in effetti critiche che questa trasformazione comporta. I diventando sempre più difficile.l'unico mezzo attraverso il quale la popolazione

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Tutto pronto per la nuova stagione di Cabaret Buffet. Grande esordio della nuova stagione 2009/2010 di Cabaret Buffet nel capoluogo di regione. Infatti al Cinema Teatro 'Italia' di Ancona, sabato 7 novembre alle ore 21.30, Marco Bazzoni, in arte Baz 4.0, aprirà con il nuovo spettacolo 'A Baz Live”. Lo scorso anno a Tolentino aveva catturato gli spettatori con 'Baz 3.0'.Dopo il grande esordio regionale Cabaret Buffet ritorna alla sua 'casa' di origine: il Cinema Teatro 'Don Bosco' di Tolentino, con il graditissimo ritorno di Giuseppe Giacobazzi, che sabato 14 novembre alle ore 21.30 e domenica 15 novembre alle 17.00, presenterà il nuovissimo spettacolo 'Una vita da paura' tratto dal suo ultimo libro.Nuovo anno e nuove emozioni: sabato 30 gennaio 2010 (ore 21.30) debutterà in prima regionale il cast di Zelig: quattro personaggi (Vasumi, Donovan, Bellani, Di Marco) racconteranno il meglio della comicità italiana in più di due ore di spettacolo.La rassegna cabarettistica si chiude sabato 27 febbraio 2010 (ore 21.30) da Sergio Sgrilli, che nasce nel '68 nella Maremma Toscana, comico, musicista professionista e bluesman.

Ha ottenuto un ottimo riscontro di pubblico la prima edizione di

“Notte di Stelle - Fashion Night”, la serata di moda e spettacolo

promossa dall’Associazione Turistica Pro Loco TCT Tolentino

– Cultura e Turismo, in collaborazione con gli assessorati

comunali al Commercio e alle Attività produttive con il

patrocinio della Provincia di Macerata, del Consiglio regionale

delle Marche, della Coldiretti di Macerata e dalla Fondazione

Cassa di Risparmio della provincia di Macerata. La regista

Chiara Nadenich ha allestito una serata di grande suggestione,

curata in ogni più piccolo particolare, dagli effetti luce che

hanno emozionato il pubblico, alle indovinate scelte musicali,

alle divertenti e coinvolgenti coreografie. Sulla passerella oltre

140 bambini, 15 modelle, 6 modelli e tanti artisti che hanno

alternato momenti di spettacolo al defilè vero e proprio. La

gente di Tolentino ha gradito, dimostrando ancora una volta

che la gente torna ben volentieri a frequentare il centro storico,

purchè lo stesso sia teatro di manifestazioni o eventi.

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Riscontri positivi per la "NOTTE DI STELLE"