N. 10/2017 Organo ufficiale dei paracadutisti dNItalia · tenzione sul delica - tissimo teatro...

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N. 10/2017 Organo ufficiale dei paracadutisti d’Italia RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA (ANPd’I) - Via Sforza, 5 00184 Roma - Spedizione in abb. postale - Art. 1, Comma 1, D.L. 24.12.2003, convertito in Legge 27.2.2004, n. 46 - DCB Roma Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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N. 10/2017

Organo ufficiale deiparacadutisti d’Italia

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Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

rIVISTa DeLL’aSSOCIaZIONe

NaZIONaLe ParaCaDUTISTI

D’ITaLIa (aNPd’I)

MeNSILe DI INFOrMaZIONe

aSSOCIaTIVO, TeCNICO e POLITICO-CULTUraLe

… voi siete gli arditidel cielo e della terra

N. 10/2017 S O M M A R I OGiro d’Orizzonte 3Attualità 6Speciale «Festa di Specialità 2017» (inserto staccabile) I-VIIICelebrazioni e ricorrenze 13Storia delle Sezioni 16Attività delle Sezioni 17Ultimo Lancio 22

COPerTINaParma: Monumento dedicato ai “Leoni” della Folgore

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ontinuiamo a man-tenere la nostra at-

tenzione sul delica-tissimo teatro Medio-

rientale con un secon-do articolo che Fausto Biloslavoaveva scritto per il Giornale all’e-poca della Battaglia di Mosul, lacapitale irakena di Daesh cadutaper prima.In generale, tutto il teatro è inuna fase di subbuglio militare epolitico che potrebbe portare acrisi e frizioni nuove, nonostantei grandi passi in avanti compiutinella lotta allo Stato Islamico(Daesh o IS). Sotto il profilo militare, dopo la li-berazione di Mosul di cui si parlanell’articolo seguente, è stataprodotta in Siria una specie di“corsa verso il centro del paese”da parte delle forze governativesiriane, appoggiate dai Russi edagli sciti libanesi Hezbollah (inrosso nella cartina), mentre i cur-di del YGP appoggiati dagli ame-ricani puntavano allo stessoobiettivo con provenienza danord (in giallo). I due schiera-menti, teoricamente alleati nellalotta all’IS (in nero e grigio) mapraticamente in contrapposizio-ne per motivi strategici dei rispet-tivi sponsor (Russi e US-Sauditi-Israeliani), si sono attestati ri-spettivamente sulle rive destra e

sinistra dell’Eufrate chesembra essere diventato difatto il confine tra la Siriagovernativa liberata ed unostato curdo siriano con unaforte presenza americana.Gli US, infatti, hanno giàstabilito in quell’area unadecina di basi militari, de-nunciate dalla stampa tur-ca, alle quali si aggiunge-rebbe recentemente unabase principale nella cittàdi Raqqa, liberata ultima-mente e della quale ab-biamo parlato nell’ultimo

numero di Folgore. I Siriani, daparte loro, hanno ormai comple-tato la liberazione di Deir Ez Zor,sulla riva destra dell’Eufrate, lacittà assediata per oltre due annida IS ma anche vittima di alme-no un intervento aereo US ed al-leati che scatenò le rimostranzerusse su possibili azioni concor-date con Daesh in funzione antisiriana. Completata questa corsaal centro, è ora in atto una secon-da “corsa verso sud est” che almomento della stampa di questonumero della rivista sarà statapresumibilmente completata,con le unità siriane che da DeirEz Zor cercano di raggiungere ilposto di confine di Al Qaim (frec-cia blu), mentre lo stesso stannofacendo i curdi appoggiati dagliUS (freccia rossa). La posta ingioco è il controllo di uno snododi frontiera che consentirebbe alGoverno legittimo siriano di ave-re un collegamento territoriale di-retto con l’Iraq e quindi con l’al-leato Iraniano. Ad Al Qaim, inogni caso, sono già arrivate dasud est le unità scite irakene(freccia nera) favorevoli all’Eser-cito siriano e presumibilmenteostili ad uno stato curdo.Se da un punto di vista militare lasituazione, per quanto comples-sa, sembra muovere decisamen-te verso la sconfitta di Daesh euna maggiore stabilità in Siria,

sotto il profilo politico la situazio-ne nella Regione si sta compli-cando, con un colpo di Stato inArabia Saudita – con la solita,onnipresente e politicamentecorrettissima scusa della “lottaalla corruzione” – da parte delPrincipe Bin Salman (estrema-mente ostile all’Iran) e con le di-missioni (spintanee?) del PrimoMinistro libanese Hariri cheavrebbe denunciato non megliocircostanziate minacce per lapropria incolumità da parte ira-niana ed hezbollah. I due eventisono ritenuti da moltissimi osser-vatori collegati, nonché probabil-mente finalizzati a creare un cli-ma di ostilità nei confronti dell’I-ran e dei suoi alleati nell’areache ne vanifichi i successi tattici

in Siria e che giustifichi un con-flitto regionale che potrebbe ave-re una coda o una premessa inLibano. Per quanto attiene allestranissime dimissioni di Hariri,annunciate guarda caso duranteuna visita dell’ex Primo Ministroin Arabia Saudita, rigettano nelcaos istituzionale un paese mol-to delicato dell’area come il Liba-no che era uscito da una lunghis-sima crisi istituzionale da un an-no circa. La Costituzione libane-se prevede un Presidente dellaRepubblica Cristiano (Michael

Aoun, di orientamento non ostilealla Siria), un Primo MinistroSunnita (Hariri, appunto, nomi-nato da Aoun) e uno speaker delParlamento Scita (Nahi Berry) edil difficile bilanciamento tra le va-rie entità si era ottenuto a costodi grandi sforzi dopo due anni divuoto istituzionale. Chissà chenon sia proprio questo “miraco-lo” che consente al Libano di es-sere in pace anche se circondatoda guerre e crisi pericolosissimee che ancora assicura la presen-za di una forte componente cri-stiana in Medio Oriente, a nonandare a genio ai Sauditi ed ai lo-ro alleati nell’area. Comunquesia, ora anche il Libano rischia diprecipitare in una crisi che po-trebbe non essere semplicemen-

te politica, rimescolando le carteanche nella vicinissima Siria erendendo vana la prossima vitto-ria governativa. Speriamo di sba-gliarci, anche perché il Libano ve-de una presenza italiana (Co-mando Brigata paracadutisti Fol-gore e 183° reggimento paraca-dutisti “Nembo”) proprio nel suddel paese, al confine con Israelee a poca distanza dalle delicatis-sime alture del Golan, oggetto dicontesa tra israeliani, siriani e is-lamisti vari.

gen. Marco bertolini

GIRO D’ORIZZONTE

C

I proiettili sibilano sopra lenostre teste o rimbalzanoimpazziti sulle macerie

nell'ultima, feroce battaglia perla liberazione di Mosul. La gran-de offensiva dell’esercito ira-cheno e le milizie sciite per con-quistare la storica capitale dellebandiere nere, dove è stato pro-clamato il Califfato, è durata no-ve mesi. L’8 luglio seguo la spal-lata finale all’ultima ridotta del-lo Stato islamico nella città vec-chia. I miliziani del Califfo nonhanno scampo con alle spalle ilfiume Tigri, che divide in dueMosul, ma non si arrendono.Quando finiscono le munizionisi fanno saltare in aria con lecinture esplosive. Il paesaggio nella città vecchiaè lunare: le case sono sventra-te, annerite delle fiamme o fattea pezzi dagli attacchi aerei. Leraffiche di mitragliatrice degliultimi jihadisti di Mosul sonorabbiose, ma è al fruscio dellamorte che non ti abitui. L’arti-glieria americana tuona da chi-lometri di distanza. Quando ilcolpo arriva sopra le nostre te-ste fendendo l'aria, come unasciabola sguainata, sembrasempre che ti piombi addosso.Pochi secondi dopo la granataesplode sulle postazioni dellebandiere nere con un paurosoboato.La capitale del Califfato in Iraq èla Stalingrado dell’Isis. Qualcheora prima dell'alba di un vener-dì, che non sarà di preghiera, unblindato della polizia federaleirachena è il nostro taxi per laprima linea. Gli uomini in armi ci

fanno spazio, sui loro materassiluridi buttati nella polvere, perun po' di riposo in una calura op-primente anche di notte. Nessu-no parla, tutti pensano all’orroreche li aspetta. Ogni tanto arrivaqualche colpo di mortaio o sibilail proiettile di un cecchino. Allecinque del mattino ci sveglia ur-lando un colonnello, che nonvuole farsi riprendere e dire ilsuo nome per timore di rappre-saglie alla famiglia.L'ultimo attacco, su tutti i fronti,scatta alle prime luci del giorno.Le truppe d'assalto sono com-poste da ragazzini e veteranicon il volto tirato di chi si chiedese arriverà a sera. «Dobbiamoaprirci un varco fino al Tigri efarla finita» annuncia il colon-nello, ma l'avanzata è un incu-bo. Le bandiere nere sono na-scoste nel dedalo infernale diviuzze e case appiccicate unaall’altra nella zona del mercatodell'oro. I tetti più alti sono statiquasi tutti rasi al suolo. Gli uo-mini della polizia federale si fan-no avanti attraverso gli squarciaperti a mazzate nelle pareti escalano le macerie provocatedai bombardamenti. Una voltaallo scoperto vengono bersa-gliati da mitragliatrici o cecchinie noi dietro.La battaglia è dura: un giovaneagente della polizia irachenaviene portato verso le retrovie aspalle con un rivolo di sangue,che gli scorre dalla fasciaturaattorno al petto. È quasi cianoti-co e si lamenta dal dolore consempre meno forza, come se lavita gli sfuggisse dalle mani.

La parte più insidiosa è scende-re dalle macerie dei tetti versola rete di vicoli dove due perso-ne passano a stento. Gli agentirastrellano casa per casa conun sistema semplice, ma bruta-le. Prima lanciano delle bombea mano, poi irrompono nelleabitazioni sparando a raffica.Per fortuna i civili sembrano es-sersi volatilizzati, ma a Mosultanti innocenti sono rimasti col-piti dal fuoco incrociato o falcia-ti dai seguaci del Califfo perchéstavano scappando dall’infer-no. Verso ora di pranzo i milizia-ni dello Stato islamico non de-mordono inchiodandoci conuna valanga di raffiche in un ap-partamento al primo piano stra-namente intatto. In cinque oreal seguito delle truppe irachenesiamo avanzati di soli 300 me-tri, ma il Tigri è a due passi.In marzo ho vissuto per un me-se embedded con gli iracheninell’offensiva a Mosul ovest fi-no alle porte della città vecchiacon la leggendaria moschea alNouri, dove Abu Bakr Al Bagh-dadi ha proclamato il Califfatotre anni fa. E ho rischiato di nontornare a casa l’ultimo giornodel reportage al fronte. Al mattino verso le 7 ci accorgia-mo del fumo scuro che si alzafuori dalla finestra. Tutti dormo-no sul pavimento, dopo una not-te di scontri. Il tenente HassanKazhim Faraj è attaccato allaradio, ma non si accorge diniente. “Cos’è questo fumo?”,chiedo all’ufficiale, che interpel-la le vedette sui tetti. “Daesh(Stato islamico nda) ha dato

fuoco alla casa davanti. Forseper non farsi vedere dai droni”risponde. Un attimo dopo scop-pia l’inferno a colpi di bombe amano, raffiche incessanti e raz-zi Rpg. I seguaci del Califfo at-taccano il nostro piccolo forteApache, un avamposto di primalinea della polizia federale da-vanti alla città vecchia. Tuttiscattano in piedi per imbraccia-re le armi, infilarsi gli anfibi, ilgiubbotto antiproiettile e l’el-metto. Il maggiore Abd SajidRaed, comandante del pugno diuomini del 5° battaglione ordi-na di distribuire le bombe a ma-no e di piazzare i mortai. Daiquattro edifici che controlla conil suo reparto arrivano notizie al-larmanti: “Sono davanti a noi, cilanciano le granate. Li abbiamovisti dietro l’angolo”. Assieme aigiovani poliziotti delle trupped’assalto cerchiamo di raggiun-gere il tetto spazzato dalle raffi-che. Impossibile sporgersi nellavalanga di fuoco assordante.Da una finestrella alle nostrespalle un cecchino infila unproiettile che si conficca nelmuro poco sopra la mia testa.I mortai non servono per la di-stanza troppo ravvicinata. Ilmaggiore è indeciso se chiama-re l’appoggio aereo per lo stes-so motivo e per la possibilitàche ci siano ancora civili nasco-sti nelle case circostanti.L’artiglieria rischierebbe di col-pire pure noi. Le vedette notanotre jihadisti che lanciano bombea mano dal tetto della casa afianco. Uno viene colpito e tra-scinato via dai compagni. Nel vi-

Mosul, la Stalingrado dell’Isisdi Fausto Biloslavo

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colo resta solo il suo kalashni-kov. Un razzo Rpg scoppia al-l’improvviso al piano di sopradella casa comando, dove ci tro-viamo. Il fragore si mescola alleurla dei soldati feriti, che scen-dono barcollanti le scale, aiutatidai commilitoni. Uno perde san-gue da un occhio e l’altro non ri-esce a camminare. Una gambaè storta e lo scarpone perforatoda una scheggia. L’unico soc-corritore del reparto fa del suomeglio, ma non ha neppure iltourniquet per bloccare l’emor-ragia. Il piede del soldato èsquarciato. Il fotogiornalista Ga-briele Micalizzi, che da un mesecondivide con chi scrive la durabattaglia di Mosul, si mette al-l’opera per salvare il ferito. “Sta-vamo aprendo un foro nel muroper piazzare un cecchino. Quan-do l’ultima parte della parete haceduto e ho visto un razzo Rpgche arrivava dritto verso di noi.Poi ricordo il boato dell’esplo-

sione e più nulla”, racconta Mo-hammed Qasim, 26 anni, con lagamba fasciata. I miliziani jiha-disti sono così vicini che riesco-no a lanciare le bombe a manodentro le case difese dalla poli-zia federale. Gli scoppi assor-danti ed il fumo si susseguono. Iproiettili fendono l’aria sibilan-do. Dopo l’ennesima esplosio-ne di una granata, arrivano altriferiti al posto di comando. Uncapitano con i baffoni alla Zapa-ta barcolla e non sente nulla.Uno dei suoi uomini è colpito daschegge alle gambe e al fianco.Altri sono sotto shock. Una bom-ba a mano è esplosa sul tettoche difendevano. Oramai i feritisono otto e mancano le stanzea prova di bomba dove metterli.I rinforzi più volte richiesti nonarrivano. La risposta via radio èsempre la stessa: “Tenete le po-sizioni ad ogni costo”.A metà mattinata le bandierenere danno alle fiamme un’al-

tra casa alle nostre spalle sullagrande strada battuta dai cec-chini. Nessuno osa ammetterlo,ma in pratica siamo semi cir-condati. Le vedette sui tetti con-tinuano a segnalare miliziani ji-hadisti a 20 metri da noi, che sispostano fulminei per continua-re ad attaccare. Il reparto del5° battaglione resiste a stentosparando all’impazzata. Per i fe-riti più gravi la situazione sta di-ventando drammatica. Versoora di pranzo una squadra di ri-fornimento bloccata per ore daicecchini riesce a raggiungercicon viveri e munizioni. L’unicavia di scampo è attraversare lastrada a doppia corsia, sotto iltiro delle bandiere nere, versoun’altra postazione. I blindatinon possono arrivare perché ilpercorso è zeppo di trappoleesplosive. Gli iracheni si piaz-zano ai due lati della via scate-nando un fuoco di coperturad’inferno. I più giovani e forti ca-

ricano in spalla i feriti che nonpossono camminare mettendo-si a correre. Altri vengono aiuta-ti con i commilitoni che sparanoe fanno da scudi umani. Sem-bra un film, ma è tutto vero. Poitocca ai giornalisti, ma un cec-chino comincia ad infilareproiettili sulla nostra via di fuga.Non ci resta che attendere. Unabomba a mano scoppia talmen-te vicina, che il fumo ci lambi-sce. Poco dopo un soldatino tra-felato annuncia: “Abbiamo bec-cato il cecchino. Adesso tocca avoi”. Chi crede si raccomandal’anima a Dio e poi scatta comeun centrometrista per oltrepas-sare la strada assieme ad unpoliziotto ferito che saltella suuna gamba. In un attimo siamoin salvo scortati dagli agentispeciali verso la stazione ferro-viaria. Alle nostre spalle una co-lonna di fumo nero si alza dauna postazione dello Stato isla-mico colpita dal cielo.

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ATTUALITÀ

I l bellissi-mo monu-mento de-

dicato alla Fol-gore e inaugu-rato il 22 otto-bre a Parmaper ricordarela Battaglia diEl Alamein ègià stato insoz-zato da unamano anoni-ma, nella not-te del 4 no-vembre. San-no scegliere ledate e gliobiettivi piùappropr ia t iquesti corag-giosi imbrat-tamuri per vo-cazione, che

al posto della pistolettata allespalle di antica e tutt’altro chegloriosa memoria si sono dovutiaccontentare di una modestabomboletta di vernice spray peresprimere il loro anelito di libertà.Ma lo stile è lo stesso di sempre:ombra, tradimento e fuga. Senzagloria alcuna.Probabilmente stanno osservan-do compiaciuti gli effetti del loroatto nascosti dietro qualche per-siana socchiusa, sghignazzandopreoccupati in mezzo ai lorocompari. Quello che non sanno èche a questo loro atto eravamopreparati e ci avrebbe non pocopreoccupati la loro indifferenzao, peggio, la loro approvazione. Èinfatti una “medaglia al valore” illoro sfregio, che conferisce mag-giore nobiltà ai quattro sassi cheabbiamo inaugurato attorniatida una folla di Italiani commos-

sa, due settimane fa. E cometutte le decorazioni al valore sa-rà ricordata. Faremo di tutto perricordarla! I Talebani che distrus-sero i Budda di Bamian, cometutti i loro emuli che anche oggivorrebbero riscrivere la storiacon la punta dei loro martellipneumatici, erano mossi, in findei conti, dal loro stesso odio perun passato estraneo alle loropossibilità di comprensione. Mahanno sbagliato i conti e il vuotolasciato da quelle enormi statuesbriciolate con l’esplosivo evoca-no ancor più efficacemente i va-lori che avevano portato a scolpi-re la montagna e pongono bene-fici interrogativi a tutti. Il diavolo,come si dice, fa le pentole, madimentica sistematicamente difare i coperchi!

gen. Marco bertolini

Monumento alla Folgore violato: una Medaglia al Valore per i Paracadutisti

Al momento di andare in stampa, ci è giunta notizia e documentazione fotografica dell’oltraggio fatto al Monumento in ricordo dei Leoni della Folgore, fortemente voluto dalla Sezione di Parma (vedi servizio a pag. 11)

Lo sdegno dei paracadutisti tutti è affidato alle parole del Presidente Nazionale

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ATTUALITÀ

(Foto di Sandro Valerio)

I l Congresso annuale del-l’UEP (quest’anno organiz-zato dall’ANPd’I che ne ha

ereditato la presidenza dal Porto-gallo) si è svolto dal 5 al 7 ottobrea Pisa presso il CAPAR, cuore delParacadutismo Militare Italiano.La concomitanza con la celebra-zione della Festa di Specialità edel 75° Anniversario della Batta-gli di El Alamein, ha contribuito adare maggior risalto all’evento. Il giorno 5 ottobre per la Cerimo-nia di apertura del Congresso,sulla Piazza d’Armi ad accoglierela delegazione straniera guidatadal Presidente Nazionale Gen.C.A. Marco Bertolini, erano pre-senti il Comandante della Briga-ta Gen. B. Rodolfo Sganga, il Co-mandante del CAPAR Col. Ales-sandro Borghesi e in onore degliospiti, erano schierati una rap-

presentanza dei Reparti, un pic-chetto armato e la Banda delleaviotruppe. Particolarmente suggestivo è sta-to l’alzabandiera con gli inni delle10 Nazioni presenti, suonati dallabanda delle aviotruppe, la depo-sizione della corona e l’onore aiCaduti ha concluso la cerimonia. I congressisti e gli accompagna-tori, dopo aver assistito a variedimostrazioni hanno concluso lagiornata al Capar visitando il Mu-seo dei Paracadutisti. Le attività pomeridiane si sonodiversificate: i Delegati sono statiaccompagnati presso una BaseAddestrativa per assistere aduna sessione di addestramentodei nostri militari, mentre per gliaccompagnatori è stata organiz-zata una visita guidata a Pisa.Il 6 ottobre, i delegati hanno assi-

XXVII CONGRESSO UEP

Pisa, 5-7 ottobre 2017

I COMPITI DELLE ASSOCIAZIONI PARACADUTISTI TRA IL SUPPORTO AI REPARTI DI PARACADUTISTI MILITARI DELLA PROPRIA NAZIONE

ED IL RACCORDO CON LA SOCIETÀ CIVILE

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ATTUALITÀ

stito alla cerimonia per la solen-nizzazione del 75° Anniversariodella Battaglia di El Alamein, e su-bito dopo nella Sala Rapporto delCAPAR sono iniziati i lavori con-gressuali, presieduti dal Genera-le Marco Bertolini e coordinati dalGenerale Raffaele Jubini. Il giorno 7 ottobre è stato dedica-to alla gita collettiva della delega-zione al completo che, accompa-gnati dal Presidente NazionaleGen. C.A. Marco Bertolini, hannogoduto delle bellezze di Siena edi Monteriggioni.

In serata presso la Base Logisti-ca Militare di Cecina, dove l’inte-ra delegazione era alloggiata, èavvenuto il consueto scambio didoni fra delegazioni e il passag-gio delle consegne tra il Presi-dente Nazionale Gen. Bertolini eil Col. Gabor Boldizsar presidentedella FAHP Ungherese che si èconcluso con la consegna dellabandiera dell’UEP al neo Presi-dente Col. Gabor Boldizsar checurerà l’organizzazione del Con-gresso per l’anno 2018.

par. Nuccia Ledda

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ATTUALITÀ

(Testo e foto CROMA)

N ella meravigliosa corni-ce delle montagne biel-lesi si è tenuto a Biella

nei giorni di sabato 30 settembree domenica 1° ottobre 2017 ilCampionato Nazionale di Para-cadutismo Sportivo di Precisio-ne. Il tutto è iniziato venerdì po-meriggio con i lanci di orienta-mento, ma le gare vere e propriesono iniziate sabato mattina do-po l’Alzabandiera sulle note del-l’inno nazionale. Le squadre han-no iniziato a salire sull’elicotteromagistralmente pilotato da PieroChierico con il supporto del tecni-co di volo Nicola Gastaldo, en-trambi di una simpatia e disponi-bilità unica e che si sono prodiga-ti nelle risposte alle tante do-mande che hanno ricevuto. E co-sì ci hanno resi partecipi di tantecose. Dei cinquantamila e oltregiri al minuto della turbina, delconsumo di centosettanta

litri/ora di kerosene, naturalmen-te avio e non quello che si usanel riscaldamento domestico, edi moltissime cose tecniche inte-ressanti, tanto che come preve-dibile, in molti hanno pensato oimmaginato di voler fare lo stes-so mestiere. Andiamo a parlaredelle squadre. La squadra delCentro Sportivo Esercito, la squa-dra femminile dello stesso Cen-tro, la squadra del Centro Sporti-vo Carabinieri, la squadra Svizze-ra di Trienghen, quella di Porde-none, quella di Ferrara, di Cre-mona, di Padova e infine la squa-dra della Scuola Nazionale diParacadutismo di Biella che sisono alternate in otto manchescon lancio da mille metri di quo-ta. Applausi per gli atleti ogni vol-ta che toccavano terra con ova-zione del pubblico quando scat-tava lo zero del centro perfetto.Usando un termine comune, si

può dire che tutto è filato lisciocome l’olio, senza il minimo in-toppo e questo lo si deve alla per-fetta macchina organizzativamessa in campo dal PresidenteEnzo Gulmini con tutti i soci dellasezione biellese.Va detto che sono stati affrontatie risolti enormi problemi tecnico-organizzativi e burocratici inquanto non è stato semplice por-tare una manifestazione del ge-nere sopra e nello stadio cittadi-no “Lamarmora/Pozzo” posto inuna zona abbastanza centraledella città. Ma questo ha fatto sìche nelle due giornate di gare,siano state contate assegnandodei ticket all’ingresso, oltre sette-mila persone che hanno dimo-strato un interesse inaspettatoper la gara. I risultati hanno visto salire sulpodio per la classifica a squadre,al primo posto il Centro Sportivo

dell’Esercito Italiano, al secondoil Centro Sportivo dei Carabinierie al terzo, per nostra gloria, laScuola Nazionale di Paracaduti-smo di Biella. Per l’individualefemminile il podio più alto è toc-cato a Sandra Flumian, il secon-do posto a Daniela D’Angelo e ilterzo a Rosalinda Rusconi. Il pri-mo posto dell’individuale maschi-le è andato a Luigi Conga, il se-condo a Giuseppe Tresoldi e il ter-zo a Marco Pizzicori. In ultimo epiù ambito in quanto apre le por-te al Campionato Europeo dellastessa specialità, ancora al primoposto il Centro Sportivo Esercito,al secondo il Centro Sportivo Ca-rabinieri, e al terzo, dulcis in fun-do Biella e la sua Scuola Naziona-le di Paracadutismo.Hanno consegnato i premi, la Se-natrice della Repubblica ItalianaNicoletta Favero e il sindaco diBiella Avvocato Marco Cavicchio-

Campionato Nazionale Paracadutismo di Precisione 2017

I colori sul cielo di Biella

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ATTUALITÀ

li, oltre che il Presidente della Se-zione biellese Enzo Gulmini chehanno avuto parole di elogio pertutti gli atleti in quanto si è visto ilvero spirito dello sport, cioè chel’importante non è vincere mapartecipare come aveva dettoEthelbert Talbot in una frase poiripresa e resa celebre da PierreDe Coubertin tanto che dopo laconsegna dei meritati trofei, tuttigli atleti si sono accalcati insie-

me sul gradino più alto del podio,quello del primo posto. Successivamente alla premiazio-ne da parte delle Autorità pre-senti si è proceduto al rituale del-l’Ammainabandiera che ha san-cito la conclusione della manife-stazione.E per concludere, il cielo saràstato sì grigio… ma ci hanno pen-sato le vele a renderlo arcobale-no.

Campionato Nazionale aNPd’I biella 2017Precisione in atterraggio a squadre

Squadra Totale ClassificaEsercito 29,00 1Carabinieri 45,00 2Scuola Nazionale sez. Biella 54,00 3Scuola Nazionale Ferrara 60,00 4Scuola Nazionale sez. Cremona 143,00 5A-Team (ANPd’I Padova) 145,’00 6Esercito 2 166,00 7Scuola Nazionale Pordenone 195,00 8

Campionato Nazionale aNPd’I biella 2017Precisione in atterraggio individuale Maschile

Paracadutista Totale ClassificaConga Luigi 6 1Tresoldi Giuseppe 7 2Pizziconi Marco 8 3Guarinelli Vittorio 9 4Di Prisco Alessandro 11 5Filippini Fabio 12 6Carbone Claudio 12 7Filippini Paolo 14 8Bianchi Daniele 14 9Mangia Fabrizio 14 10

Campionato Nazionale aNPd’I biella 2017Precisione in atterraggio individuale Femminile

Paracadutista Totale ClassificaFlumian Silvia 29 1D’Angelo Daniela 35 2Rusconi Rosalinda 46 3Di Tecco Annalisa 47 4Vitale Sonia 49 5Brighetti Carla 60 6Schleicher Bettina 69 7Franceschetti Morena 99 8Magnani Silvia 103 9

Campionato Nazionale aNPd’I biella 2017Precisione in atterraggio Juniores

Paracadutista ClassificaBibbiani Gianluca 1Binello Alessandro 2Bibbiani Francesco 3

N. 10/2017 11

ATTUALITÀ

P arma, 22 Ottobre 2017– Centinaia di paraca-dutisti provenienti da di-

verse regioni e moltissimi cittadi-ni di Parma hanno “invaso” il Par-co Bizzozzero, nella parte più ele-gante della città, dove dal 22 Ot-tobre c’è un “presidio” che ricor-derà i Leoni di El Alamein. Si tratta del Monumento in ricor-do della Divisione Folgore, dona-to alla Città dalla sezione ANPd’Idi Parma. L’opera riproduce Quo-ta 33 di El Alamein, in scala 1 a20. L’originale che si trova inEgitto è stato progettato e realiz-

zato dal “gigante” Paolo CacciaDominioni. Ufficiale gentiluomo,Architetto, Ingegnere, scrittore,artista, comandante del 31°Battaglione Guastatori. Il tagliodel nastro è avvenuto per manodel Leone della Folgore MarioGuerra, assistito dal GeneraleMarco Bertolini e da Paolo Azza-li, presidente della sezione ANP-d’I di Parma. A fianco c’erano lemadrine: la contessa Anna Cac-cia Dominioni, che non ha volutomancare e l’architetto Letizia DelGrano; a quest’ultima si devonola progettazione e la direzione

tecnica ed estetica dell’opera.Quattro paracadutisti in unifor-me storica hanno fatto la guar-dia d’onore per tutta la cerimo-nia, impeccabili e marziali. Dalloro sguardo si capiva quantofossero orgogliosi.Don Andrea Avanzini, il Sacerdotedei Paracadutisti parmensi, hacelebrato la Santa Messa aggiun-gendo parole non banali di parte-cipazione emotiva al destino del-la Divisione Folgore ed una pre-ghiera speciale per quei Soldati.Dopo i saluti del Presidente Pao-lo Azzali e del Consigliere comu-

Parma 22 Ottobre 2017

(a cura di Walter Amatobene - Servizio fotografico di Fabio Camignani)

Inaugurato il Monumentoa ricordo dei Leoni della Folgore

12 N. 10/2017

ATTUALITÀ

nale Oronzo Pinto con la fasciatricolore, il Presidente Nazionaledell’ANPd’I Marco Bertolini hasalutato i presenti. Bertolini hadescritto in poche azzeccatissi-me parole il preoccupante dissol-vimento degli Ideali di cui queiParacadutisti, prima di tutto Ita-liani, erano portatori. Ha invitatoognuno dei presenti a farsi alfie-re di valori quali la Famiglia, quel-la composta di un padre ed unaMadre, della educazione dei Fi-gli, auspicando che siano nume-rosi, pena la scomparsa dei ca-ratteri nazionali e l’inutilità diogni simbolo ideale, perché nes-suno potrebbe prenderne il testi-mone. La nostra Italia moderna èafflitta dai mali del politicamentecorretto e del disprezzo di tuttoquanto provenga dal Passato. «L’Italia, un Paese che merita ri-

spetto – ha detto – la sovranità è

un valore da tenere stretto. Nono -

stante la martellante insistenza di

un certo culturame, noi non sia-

mo un popolo cialtrone e delin-

quente, ma un popolo che ha da-

to eroi della fede e militari. L’Italia

non merita inviti alla diserzione: i

giovani restino nel nostro Paese

e gli garantiscano quel futuro che

nessun monumento può dare».

UN’OPera CUraTa NeI DeTTagLI

Un monumento deve conteneremessaggi simbolici coinvolgentie l’architetto Letizia Del Grano hasaputo bene interpretare i desi-deri dei Paracadutisti parmensi:sul fianco, il monumento riportala commovente frase di Bechi Lu-serna “Viandante arrestati e rive-risci…”, mentre sul frontale, trale pesanti catene sorrette daproiettili di artiglieria bruniti, c'èuna targa in marmo con unafreccia in direzione di El Alameine la distanza in chilometri che cisepara da quel Fronte e dal Sa-crario dove sono sepolti i Cadutiitaliani. È un invito a volgere losguardo al “passato”: che non

sia la distanza a farci allontanaredalla nostra storia. Ora anche aParma c'è un luogo dove i nostriLeoni “vivranno” e voglio pensa-re che saranno felici da lassù iparacadutisti parmensi Paolo La-latta – MAVM – caduto nel 1942sul Fronte e Giorgio Peruzzi,scomparso nel 2014, guastatoreparacadutista e tutti gli altri checondividono lo stesso Cielo.

MaSSICCIa ParTeCIPaZIONe

DeLL’aNPD’I Da TUTTO IL NOrD

I tanti labari delle ANPd’I prove-nienti da diverse regioni d'Italia,le tante Associazioni d’arma e lecentinaia di paracadutisti chehanno partecipato, confermanoche El Alamein ha conservato in-tatto il suo messaggio ideale edha ancora il potere, tutto spiritua-le, di richiamarci alla coesione,come volevano i nostri Leoni del-la Folgore quando hanno fondatodapprima l’API e poi l’ANPd’I. Unrichiamo cui non si sono sottrattii nipoti della Medaglia d’Argento,sergente paracadutista Leonedella Folgore Paolo Lalatta, chehanno voluto partecipare alla ce-rimonia muovendosi dalla Sviz-zera, dalla Sardegna, da Imperiae da Piacenza, offrendo il lorocontributo alla realizzazione.

beLLa COLLabOraZIONe Tra I SOCI

DeLLe SeZIONI DI ParMa, MONZa, PIaCeNZa e SaVONa

Quando le cose vengono fatte

per bene, tutto sembra sia statofacile, ma non è così.Si è trattato di un grande lavorodi squadra che ha impegnatonon solo la sezione di Parma del-l’ANPd’I, ma anche quelle diMonza, Piacenza e Savona, chehanno collaborato all’organizza-zione nel giorno della cerimonia,distribuendosi gli incarichi. Si ètrattato di un impegno “ciclopi-co”, se pensate che è stato orga-nizzato rubandolo al lavoro, alsonno e al tempo libero. Ne san-no qualcosa Pietro Del Grano,già Vice Presidente in passato,al quale il Presidente in caricaPaolo Azzali aveva affidato ilcompito di organizzare l’interacerimonia, così come FrancescoVicari (Vice Presidente) ed Anto-nio Poerio (Consigliere) che conAlhena Service, azienda interna-zionale di costruzioni di grandicentri il primo, e la ditta di ge-stione edile il secondo, hanno“dato” al progetto ben di più del-la semplice capacità personale.Perfino la società di VigilanzaIVRI ha accolto l’invito a parteci-pare, offrendo gratuitamente ilservizio notturno di sorveglianzadell’area allestita, nella notteprima della cerimonia. La Guar-dia Giurata era brevettata, man-co a dirlo! ANPd’I Parma ha scel-to di non ricorrere ad alcunsponsor, chiedendo solo dona-zioni dirette dei soci paracaduti-sti. Le spese sono state coperte

rapidamente e per intero. Bravis-simi quindi i paracadutisti di Par-ma che hanno dato corpo ad unprogetto che sembrava fin trop-po ambizioso e pieno di intoppiburocratici ed organizzativi. Unesperimento che ha dato risulta-ti eccellenti, non solo operativima di cameratismo e leale colla-borazione. Il giornale “CongedatiFolgore” ha offerto l’assistenzagiornalistica e la trattazione sto-rica durante la cerimonia.

eL aLaMeIN: UN NObILe rIChIaMO

aLL’eTICa DeI ParaCaDUTISTI

Davanti a quel monumento mol-ti amici si sono abbracciati, mol-ti hanno scattato una foto daconservare o pubblicare (i sitisociali già alle 14 iniziavano afar vedere le prime immaginidell’evento). Perfino alcunigruppi formatisi elettronicamen-te hanno voluto partecipare.Siamo certi che avranno capitocome l’ANPd’I che ci piace di-pende dallo spirito di iniziativa edalla partecipazione di tutti, uni-ti solo dal basco amaranto. Da-vanti al ricordo dei nostri Leonisi deve cogliere l’occasione perrinsaldare rapporti, iniziarnenuovi e sanare vecchi rancori,come testimonianza dell’effettocoesivo che El Alamein deveavere su chi è paracadutista.

PrOgeTTO graTUITO

DeLL’arChITeTTO LeTIZIa DeL graNO

L’autrice della reinterpretazionein scala di Quota 33, l’architettoLetizia Del Grano, figlia delParacadutista Pietro Del Grano,ha offerto gratuitamente sia ilprogetto che la direzione lavori esi è dichiarata disponibile ad as-sistere altrettanto gratuitamen-te tutte quelle sezioni che voles-sero posare nella loro città unmonumento identico al “capo-stipite”. Potrete contattarla viaposta elettronica: [email protected].

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201775° Anniversario di El Alamein

...meglio in anticipo piuttosto che nulla...

Grazie Comandante!CONTI SU DI NOI

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2017 Altopascio - 3 Ottobre

LANCIO DELLE BANDIEREIl discorso di Aquila 1

Oggi non poteva esserci occasione migliore che salutare le nostre Bandiere con uno splendido lancio

!

Saluto la bandiera d’Istituto del Centro Addestramento di Paracadutismo, le Bandiere di Guerra dei

reggimenti paracadutisti,

lo Stendardo di Savoia cavalleria, la bandiera di guerra del reggimento carabinieri paracadutisti “Tu

scania” ed il nostro

Medagliere custodito dall’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.

La Bandiera di Guerra è il simbolo della nostra storia, delle nostre tradizioni, dei nostri valori, di tutt

o ciò in cui crediamo.

In questo momento storico in cui i valori si modificano, qualcuno direbbe che si “modernizzano”, il

Tricolore continua a

darci la direzione da seguire.

La Bandiera di Guerra è l’identità del Reggimento e di ognuno di noi, è il simbolo attorno al quale s

tringersi e fare

quadrato, per ricordarci la nostra storia e per ricordare tutti quelli che ci hanno preceduto e che f

anno parte di questa

storia.

La Bandiera è la grande Signora che ogni Comandante deve servire ed alla quale deve sempre ispira

rsi in ogni momento in

cui è richiesta una decisione.

È la stella polare del Comando. Questa è la ragione per cui meglio morti in combattimento che priva

ti della propria

bandiera.

Nel momento esaltante dell’aviolancio, oggi come ieri, rendiamo omaggio ai nostri valori, ai nostri u

omini e alle nostre

donne, alle nostre tradizioni, onorando le nostre meravigliose Bandiere di Guerra.

LANCIO DELLE BANDIEREIl discorso di Aquila 1

N. 10/2017 III SPEC

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Ancora una volta i paracadutisti dell’ANPd’Ihanno dato prova di rispetto della Tradizionedelle Staffette degli Ideali, per sottolineare l’im-portanza della ricorrenza di El Alamein: sonostate accese il 4 ottobre a Viterbo e Tradate leFiaccole che hanno percorso le strade italianeper giungere a Pisa nella tarda giornata del 5ottobre partecipando così all’indomani alla ce-rimonia per il 75° della Battaglia di El Alamein.Dal Monumento al Paracadutista di Viterbo ver-so Tarquinia, la sezione ANPd’I cittadina ha co-involto i paracadutisti in servizio presenti allaScuola sottufficiali, dàndo loro il privilegio dipercorrere la prima tratta, dopo l’alzabandiera.Dopo qualche chilometro i Tedofori viterbesi sisono alternati fino a Tarquinia, sede della Cap-pella dedicata ai paracadutisti all’interno delCimitero Monumentale. Da lì, alla fine della ce-rimonia commemorativa curata dell’Associazio-ne Nazionale Paracadutisti d’Italia, sezione diTarquinia e presieduta da diverse autorità localidopo l’accensione della fiaccola è ripartita lasezione di Roma tra gli applausi e la commo-zione generale verso la destinazione definitiva,unendo idealmente i paracadutisti di tutti i tem-pi sotto l’unico vessillo della Brigata Folgore.Contemporaneamente da Tradate è partita laFiaccola dedicata ai Caduti della Folgore che lìsi brevettarono dopo l’8 settembre. È stata ac-cesa come ogni anno al Sacrario nella tardamattinata da dove partivano le sezioni lombar-de. La sezione di Tradate diretta dall’alpinoparacadutista Millefanti, ha come sempre beneorganizzato la cerimonia. Sono state coinvolte

le sezioni di Milano, Monza, Tradate, Saronno,Lodi, Bologna, Piacenza e Parma.Le due fiaccole partite da Tradate e Tarquiniasono entrate nella serata del 5 ottobre alla Ga-merra salutate dall’Ufficiale di Picchetto.I Tedofori all’indomani hanno dato inizio alla ce-rimonia solenne, facendo il loro ingresso da-vanti alle migliaia di Paracadutisti presenti a Pi-sa per celebrare il 75° della Battaglia di El Ala-mein. Missione compiuta!

LA STAFFETTA

RACCONTATA

DALLE SEZIONI

SEZIONE DI ROMAGli IDEALI. Sono stati gli Ideali che hanno con-dotto la Fiaccola da Tarquinia a Pisa, scortatadai Tedofori della sezione ANPd'I ROMA, Presi-

dente, Istruttori, Allievi, oltre ai Paracadutistidelle sezioni di Avezzano, Guidonia, Barletta eTarquinia, tutti uniti per concretizzare ciò chedistingue i paracadutisti; fatica, impegno, ca-meratismo e Patria.Tutto inizia alla Cappella Sacrario dedicata alColonnello pilota Giuseppe Baudoin a Tarquinia,sede nel 1939 della prima Scuola di Paracaduti-smo; accende la Fiaccola il Par. Harold Citte-rich, ex combattente del Nembo sul fronte AnzioNettuno, per cederla al Par. Tommaso Barrassoche dà inizio alla Staffetta degli Ideali 2017 inonore dei Paracadutisti della Folgore che com-batterono ad El Alamein ben 75 anni fa.24 ore di corsa per arrivare al Capar di Pisa,odierno Centro Addestramento Paracadutisti,percorrendo la via Aurelia, con una sosta da-vanti alla caserma Vannucci di Livorno per unabreve cerimonia con i parà di Avezzano, tra cuiil Par. Catenaro, padre del C.le. Magg. Par. Gian-

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2017 Tarquinia, Viterbo, Tradate 4 ottobre 2017

Parte la Staffetta degli IdealiTarquinia, Viterbo e Tradate

XV Edizione

N. 10/2017

luca Catenaro, Croce di Onore al Merito dell’E-sercito, caduto in Spagna durante una missio-ne.Ricevuti al Capar dal Comandante Col. Borghesi,gli Istruttori scortano le fiaccole e le depositanoall’interno del Sacrario posto nel Piazzale ElAlamein all’interno della scuola. Sarà il silenzio fuori ordinanza e il rompete lerighe del comandante della Brigata Gen. Sgangaa concludere la missione; il tragitto di 254 Km èterminato, lo scopo è stato raggiunto, le treFiaccole Roma, Tradate e Viterbo saranno riac-cese solo all’indomani, per dare vita al Bracieredegli Ideali e per dare inizio alla celebrazionedel 75° Anniversario della Battaglia di El Ala-mein. Ora i nostri cuori sono rivolti ai caduti, a coloroche hanno combattuto eroicamente per il no-stro Tricolore, e per non scordare che “Vi furo-no uomini che nel sudore, nel sangue, nellapaura, nel diuturno impegno a meritarsi il ri-spetto di sé stessi, ebbero la ventura di ricono-scersi nel nome Folgore”.

SEZIONE DI BARLETTACome Presidente della Sezione ANPd’I di Barlet-ta non posso che esprimere vivo compiacimen-to per la bella prova fornita dai ParacadutistiAntonio Lepore, Matteo Vannulli e Savino Schiat-tone che hanno preso parte alla Staffetta degliIdeali 2017 aggregandosi ai paracadutisti Ro-mani, coprendo la tratta Tarquinia-Pisa in oc-

casione della Celebrazione del 75° Anniversariodella Battaglia di El Alamein.Non posso esimermi dal ringraziare la SezioneANPd’I di Roma, nella circostanza il GruppoSportivo Paracadutisti Roma e comunque tutti

coloro i quali, indistintamente, hanno fornito ainostri Paracadutisti Barlettani l’opportuno enecessario supporto logistico e morale duranteil percorso della Staffetta.Questo connubio tra Paracadutisti Romani eParacadutisti Barlettani è l’evidente dimostra-zione, qualora fosse necessaria la prova, che loSpirito di collaborazione cementifica i rapportiumani e quelli del nostro Sodalizio il cui unicoscopo è quello di rinnovare e consolidare le no-stre Tradizioni nel tempo. Folgore... Nembo!

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VI N. 10/2017

Si è svolta oggi presso il Centro Addestramentodi Paracadutismo di Pisa la cerimonia di comme-morazione per il 75° Anniversario della Battagliadi El Alamein, una delle pagine più drammaticheed allo stesso tempo eroiche della 2ª guerramondiale nella quale nacque il mito della Folgore.Con un rapporto di forze enormemente svantag-gioso, i paracadutisti della Folgore, si erano ap-prestati alla difesa lungo un fronte di 15 chilome-tri e rappresentavano l’ultimo baluardo difensivo,superato il quale il nemico sarebbe dilagato allespalle dell’Armata italo-tedesca.Ai ripetuti attacchi degli inglesi, i paracadutistirisposero con incredibile determinazione edenergia, respingendo ogni tentativo di sfonda-mento e infliggendo al nemico gravi perdite, alprezzo di grandi sacrifici: circa 1.100 tra morti,feriti e dispersi. L’inaspettata resistenza, protrat-

tasi per una settimana, costrinse i comandi in-glesi a sospendere ogni ulteriore iniziativa suquel fronte e a concentrare altrove lo sforzo of-fensivo.“Dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti diquelli che furono i leoni della Folgore…” - Conqueste parole, pronunciate alla Camera dei Co-

muni di Londra, Winston Churchill rese onoreall’eroico sacrificio dei soldati italiani a El Ala-mein, e la Radio Cairo l’8 novembre 1942 perbocca del corrispondente Heartbrington lanciò ilmessaggio “La Divisione Folgore ha resistito al dilà di ogni possibile speranza”, e dalla BBC di Lon-dra commentarono “Gli ultimi superstiti dellaFolgore sono stati raccolti esanimi nel deserto.La Folgore è caduta con le armi in pugno”.Il Comandante della Folgore, Generale di BrigataRodolfo Sganga, ha evidenziato come i Paraca-dutisti Italiani, senza dubbio uomini fuori dal co-mune, siano da sempre caratterizzati, per spre-giudicatezza, iniziativa, coraggio e senso del do-vere: “La spregiudicatezza, è asservita alla ferreavolontà di assolvere ai compiti assegnati a tutti icosti, l’iniziativa che deriva dalla consapevolezzadi essere parte di una squadra, in cui ogni com-

75° Anniversario della Battaglia di El Alamein

PISA - 6 Ottobre

(Fonte: C.do Brigata Paracadutisti Folgore - Cortesia Uff.e Add. P.I. Magg. Marco Amoriello)

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N. 10/2017 VII

ponente sa benissimo che il successo del gruppodipende da ognuno di loro, il coraggio dall’essereuomini e donne in armi chiamati ad affrontarel’ignoto di situazioni di fronte alle quali altri sifermano, il senso del dovere, dalla consapevolez-za di essere cittadini a cui è chiesto qualcosa inpiù rispetto agli altri perché abbiamo il privilegiodi servire le istituzioni” “professionisti estrema-mente soddisfatti quando diamo il 100% e estre-mamente insoddisfatti se diamo il 99%”.La cerimonia è stata altresì l’occasione per salu-tare il personale della Folgore di prossima im-missione nel Teatro Operativo del Libano nell’am-bito della Missione delle Nazioni Unite UNIFIL.La Folgore, proprio per la particolarità e le ca-

ratteristiche dei propri uomini è impegnata co-stantemente, anche con piccoli nuclei o singolispecialisti, in quasi tutte le missioni internazio-nali nelle quali sono impegnate le Forze ArmateItaliane, nonché nelle operazioni in ambito nazio-nale di Strade Sicure per concorrere alla sicu-rezza di diverse aree sensibili del Paese e nelleattività di soccorso alla popolazione colpite dallerecenti calamità naturali.È stato inoltre consegnato alla Brigata Paraca-dutisti Folgore l’importante premio europeo “Lo-renzo il Magnifico”, tributato dall’Accademia In-ternazionale Medicea.Il premio, costituito da un bassorilievo in bronzoraffigurante “Il Magnifico” signore di Firenze del-lo scultore Frabetti, è stato assegnato con la se-guente motivazione “per l’assiduo, costante econtinuo impegno, il livello di eccellenza e diprofessionalità raggiunto, nonché le eccezionaliqualità umane dimostrate da ciascuno dei suoiparacadutisti di ogni livello e grado in ogni occa-sione, sia a livello operativo sia di soccorso allepopolazioni colpite da pubbliche calamità in Pa-tria e all’estero”.

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CELEBRAZIONI E RICORRENZE

SeZIONe DI CaTaNZarO

Catanzaro 23 ottobre 2017 –La cerimonia si è svolta pressoil Comando Militare Esercito Ca-labria. Ospite d’onore, Reducedi El Alamein, il Leone Serg. Piz-zuti Pasquale, marconista per-sonale del Comandante Camos-so. Alla solenne cerimonia han-no partecipato ospiti illustri co-me il Comandante del CME Cala-bria Col. Giovanni Rossitto, il Ge-

nerale (ris.) Pasquale Martinello, già Comandante CME Calabria,ora presidente Associazione Calabria in Armi, le nipoti del paracadu-tista Baldassarre Sinopoli di Soverato (CZ), disperso ad El Alamein,caduto il 4 settembre 1942 nei fatti d’arme di Deir El Ankar, oltre anumerose autorità civili e militari ed una nutrita partecipazione dipubblico. La celebrazione ha avuto inizio con una conferenza sullegesta eroiche della Divisione Folgore, relatori il Col. G. Rossitto, ilGen. P. Martinello, par. Salvatore Marano – Presidente dell’ANPd’ISezione di Catanzaro, l’Avv. Adolfo Procopi – socio aggregato del-l’ANPd’I ed appassionato cultore dei fatti di El Alamein. Durante lacerimonia è stata deposta una corona d’alloro al monumento ai Ca-duti. Allestita una mostra fotografica su El Alamein, arricchita di ci-meli e reperti bellici a cura dell’ANPd’I Catanzaro e dei soci di “Cala-bria in Armi”, che ha collaborato con il nostro sodalizio. Folgore!

VII grUPPO regIONaLe

Per il 75°anniversa-rio di El Ala-mein i Pa -racadutistidel VII G.R.dell’ANPd’Isi sono da-ti appunta-mento ad

Anzio, presso il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre, per celebra-re il doveroso ed ammirato ricordo di quegli Uomini che al grido di“Folgore!”, con il loro coraggio e le loro gesta, stupirono il sover-chiante nemico meritando la più ampia ammirazione militare.

È di fronte a quel mare che unisce l’Italia alle terre nordafricane cheil presidente Adriano Tocchi ed il reduce Santo Pelliccia, alla presen-za dei Labari delle Sezioni della zona, hanno deposto una corona,salutando militarmente verso quelle coste dalle quali i Paracaduti-sti della Divisione Folgore hanno preso le mosse, discendendo di al-cune decine di chilometri, verso le sabbie di quelle posizioni che dilì a qualche mese sarebbero state rese “non più deserte”, ed ineterno benedette, dal loro sangue sì, ma altrettanto dal loro eroico,incredibile valore, segno purissimo di un purissimo amore verso laPatria.Recitata la Preghiera del Paracadutista, la sentita cerimonia si èconclusa con il commiato dei Paracadutisti presenti che all’uniso-no, assieme a Santo Pelliccia splendido neonovantaquattrenne,hanno gridato tre prorompenti “Folgore!”. Non sono poi mancate le domande dei cittadini curiosi ed ancor dipiù il loro vivo apprezzamento. Piacevole nota di colore l’incontro con un ristoratore del luogo che,con grande passione, ha ristrutturato e reso funzionante uno splen-dido motore Alfa Romeo 128, di quelli che equipaggiarono diversimodelli del Savoia Marchetti.

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SeZIONe DI VareSe

La Sezione di Varesedell ’AssociazioneNazionale Paracadu-tisti d’Italia ha cele-brato con una sem-plice e sentita ceri-monia gli Eroi di ElAlamein nel 75° An-niversario della Battaglia.Luogo della cerimonia, la rotonda posta all’incrocio di Viale Agug-giari e via Vannucci, dove è posizionato il cippo dedicato ai Paraca-dutisti. Tra numerosi soci presenti, la figlia di un reduce di El Ala-mein, il par. Limiti Luigi e gli allievi del corso di paracadutismo FdV.Durante la cerimonia è stata deposta una corona al monumento erecitata la Preghiera del Paracadutista.La stessa cerimonia è stata ripetuta, subito dopo lì vicino, nel giardi-no dei Ciliegi dove è presente un monumento dedicato ai combat-tenti di El Alamein. Al termine è stato dato il rompete le righe con untonante FOLGORE !!!

75° Anniversario della Battaglia di El Alamein La Celebrazione nelle Sezioni d’Italia

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CELEBRAZIONI E RICORRENZE

Subito dopo lo schieramentodel Contingente Italiano, un’ali-quota di Operatori della Compa-gnia Incursori venne incaricatadell’attività di bonifica dei nu-merosissimi ordigni esplosivipresenti nell’area di responsa-bilità e che da subito causaronodolorose perdite agli altri con-tingenti.Il Nucleo Bonifica, nominativoradio Condor Mike, era compo-sto da 12 uomini e comprende-va alcuni artificieri, tra i quali un

Appuntato dei Carabinieri Para-cadutisti, un Capo di 1^ Classedel Battaglione San Marco e 3Sottufficiali del Battaglione ber-saglieri Governolo.Ciò nonostante, un ruolo parti-colare era ricoperto dagli Incur-sori del 9° battaglione d’assal-to par. ”Col Moschin” che, perquanto non fossero qualificatiartificieri, in forza della loro for-mazione professionale specifi-ca, rappresentavano un ele-mento sostanziale del Nucleostesso.In seguito lo Stato Maggioredell’Esercito provvide, con l’in-vio a Beirut di un’apposita com-missione esaminatrice, al rila-scio della formale abilitazione“ex post”.Il 29 settembre 1982 il NucleoBonifica iniziò ad operare e aregistrare le attività che giornal-mente venivano svolte.Il compito principale del NucleoBonifica era quello di individua-re e rendere inoffensivi le mi-gliaia di ordigni inesplosi che inanni di battaglie si erano accu-mulati sul suolo di Beirut. Il Nucleo, comandato, per l’inte-

ra durata della missione, dalTen. Incursore Remigio Dolcealle dirette dipendenze del Co-mandante del Contingente ha,innanzitutto, provveduto a boni-ficare le aree destinate all’al-loggiamento ed alle attività ope-rative dei reparti italiani. A se-guire, l’attività del Nucleo è sta-ta dedicata anche alle zonepubbliche, ed erano tante, dovele granate, le bombe d’aereo, lemine, i razzi e le micidiali “clu-ster bombs” costituivano un’in-sidia mortale per la popolazio-ne civile.A questa attività di bonifica, pia-nificata, si aggiungevano gli in-terventi di emergenza, come lascoperta di campi minati, la se-gnalazione e gli interventi sulleautobomba e sulle trappoleesplosive. Il Nucleo ha, altresì, fornito sup-porto tecnico-informativo per laidentificazione delle sorgenti difuoco d’artiglieria che a più ri-prese hanno interessato l’areadi responsabilità del contingen-te.Nel corso di un bombardamen-to, il Sergente Maggiore Luigi

Curotti riportò gravi ferite dalloscoppio di una granata d’arti-glieria che aveva colpito l’osser-vatorio dal quale stava comuni-cando i dati delle sorgenti difuoco.Gli incursori del Nucleo Bonificahanno dato particolare risaltoalle attività di identificazione ditutti i materiali e gli armamentiutilizzati nell’area, studiandolianche allo scopo di analizzarnei concetti costruttivi e di impie-go.Le Operazioni di bonifica hannointeressato un’area di 10 Kmq,sono stati aperti 25 Km di itine-rari; sono state demolite 13 co-struzioni pericolose e altre 200sono state bonificate, tra cui exdepositi di armi, munizioni edesplosivi. Il Nucleo Bonifica èintervenuto su esplosioni e at-tentati in 45 operazioni, è statointeressato a 106 interventi an-tisabotaggio, su chiamata di mi-litari del contingente, di civili edi militari dell’esercito libanese.Ha fornito consulenza tecnicasulla disattivazione e/o rimozio-ne di ordigni esplosivi a perso-nale dell’esercito libanese e del

Il Nucleo Bonificadi Remigio Dolce

D opo l’articolo del nu-mero scorso sulla mis-sione ITALCON in Liba-

no, ospitiamo un secondo con-tributo del Ten. Col. Remigio Dol-ce sul Nucleo Bonifica che ven-ne all’epoca costituito dal Gen.Angioni per fronteggiare la mi-naccia dei moltissimi ordigni

esplosivi che erano sparsi nel-l’Area Operativa italiana. Oggil’Esercito Italiano è dotato di ca-pacità di eccellenza nello speci-fico settore, maturate in variambienti operativi, tra i qualispicca l’Afghanistan con le IEDche hanno causato anche molteperdite alle nostre unità. Non

possiamo però dimenticarequegli ardimentosi di 35 anni fache si dovettero costituire un’e-sperienza ed una competenzaspecifica rischiando in primapersona e per tentativi, per met-tere i nostri reparti al riparo dauna minaccia che non conosce-vamo ed alla quale avremo solo

negli anni seguenti fatto l’abitu-dine. Si trattò di un impegno ri-schioso e continuo, che vide co-me protagonisti Ufficiali e Sot-tufficiali di grande professionali-tà e coraggio, veri precursori deiNuclei EOD che oggi rappresen-tano uno dei fiori all’occhiellodelle nostre Forze Armate.

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CELEBRAZIONI E RICORRENZE

contingente francese con il qua-le ha svolto addestramentocongiunto per 20 giornate. Ha condotto addestramentospecifico al riconoscimento diordigni esplosivi di possibile rin-venimento nell’area, al perso-nale del contingente per unamedia di 30 ore mensili.

Sono stati neutralizzati 7000colpi di artiglieria, 1500 razzi,1000 granate, 200 mine anti-carro, 150 mine antiuomo e1800 cluster bombs. Sono statiutilizzati circa 2500 Kg di esplo-sivo di cui circa 2000 fornitodall’esercito libanese.Gli uomini del Nucleo Bonifica

hanno complessivamente tota-lizzato 20.000 ore di lavoro:lento - meticoloso - pericoloso. Le cifre non rilevano i numerosiattentati sventati e gli interven-ti in extremis per salvare situa-zioni compromesse come laconferenza libanese-israelianadel 7 febbraio 1983 nel villag-

gio di Khalde, 3 km a sud diBeirut. In quell’occasione furono disat-tivati in tempo alcuni razzi da107 mm, su rampe improvvisa-te collocate sulla terrazza di unpalazzo, con timer attivato epuntati sul luogo della riunioneinternazionale.

STORIA DELLE SEZIONI

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L a Sezione di Barletta nasce dal la fermavolontà dei Paracadutisti barlettani, cheguidati da Costantino Palmitessa, trasfor-

ma in realtà quello che inizialmente sembrava unsogno: la costituzione di una Sezione ANPd’I a Bar-letta. Un ruolo chiave per la costituzione dellaSezione è da attribuire anche al ParacadutistaMichele Dimastromatteo. La Sezione di Barletta – intitolata alla Memoriadella “MOVM Alberto Bechi Luserna”, – vennecostituita il 9 febbraio del 1998. Assume la presi-denza della Sezione il par. Costantino Palmitessae viene nominato Vice Presidente della Sezione ilpar. Michele Dimastromatteo. In data 3 luglio dellostesso anno la costituzione della Sezione venneratificata dalla Presidenza Nazionale. Da quel momento in avanti la Sezione di Barlettasi è resa protagonista di diverse manifestazioni edimpegni sia in campo nazionale che internaziona-le; di fatti a meno di un anno dalla sua costituzio-ne e precisamente nel mese di maggio del 1999gli appartenenti al sodalizio (Cap. GiuseppeMascolo, Serg. Pompeo Franceso Palmitessa,Michele Arcangelo Palmitessa e Tommaso Militel-

lo) partecipano, su richiesta della PresidenzaNazionale, all’allestimento di un Campo e allagestione degli aiuti umanitari in Albania, durantela Missione Arcobaleno.La Sezione di Barletta, e i paracadutisti barlettani,anche per meglio onorare la loro città cosi ricca distoria, sono sempre attivi e pieni di iniziative, bastipensare che nel 2010 anche se la sezione, potevaconsiderarsi per numero di soci, una «piccola Sezio-ne» grazie alla volontà del Presidente CostantinoPalmitessa e alla collaborazione di ogni singolosocio riuscirono ad organizzare nel mese di maggioil XXV Raduno Nazionale, evento senza precedenti,perché si trattava del primo Raduno Nazionale orga-nizzato nel meridione d’’Italia. La Sezione Barlettana svolge regolarmente e condedizione i Corsi di Paracadutismo al fine di avvi-cinare i giovani a quello che riteniamo essere uncorretto stile di vita, per continuare in quellalinea ideale esistente tra i Paracadutisti di ieri, dioggi e di domani; sinonimo del passaggio di con-segne di quei valori, di quegli ideali e di quelletradizioni tra i paracadutisti in armi e i paracadu-tisti in congedo.

BARLETTA

L a Sezione di Bas so Pia ve è stata costituitail 6 marzo 1987, per volontà di 15 paraca-dutisti in congedo.

Come soci fondatori, decisero di intitolare la Sezio-ne alla memoria della MOVM Giuseppe Izzo e dellaMAVM Ubaldo Stefani. La sede iniziale della Sezione neo costituita era aNoventa di Piave. La neo eletta dirigenza era costi-tuita dal Presidente par. Luigino Sfera, dal VicePresidente par. Giovanni Susan e dal segretariopar. Guerrino Polloni. Nel 1990 con l’incrementodegli iscritti e l’aumento delle attività poste inessere dalla Sezione, la sede fu traferita a SanDona di Piave nei locali ottenuti in uso gratuito eristrutturati dagli stesi soci. La Sezione nello stes-so periodo si dotò di una divisa sociale, per pre-senziare in maniera uniforme e ordinata alle ceri-monie ed entrò a far parte del locale Comitato d’In-tesa tra le Associazioni combattentistiche e d’ar-ma come 21° associato. Nello stesso periodo fucostituito il Nucleo di Protezione Civile con 20volontari addestrati alle varie tematiche del primosoccorso, confluito nel C.I.S.O.M. (Corpo ItalianoSoccorso Ordine di Malta) e tutt’ora operativoanche se in forma ridotta, in cui opera tuttora.All’inizio del 1994 viene dato corso alla edificazio-ne del Monumento intitolato al Paracadutista d’I-talia; opera costruita in c.a. bocciardato con figurabronzea di paracadutista al lancio. L’inaugurazio-ne del monumento avvenne il 1° maggio alla pre-senza del Presidente Nazionale Gen. C.A. Francode Vita, della M.O. Gen. Li Gobbi, della MOVMPaola Del Din, madrina della Cerimonia. La para-

cadutista Del Din è stata l’unica donna a fare unlancio di guerra durante la guerra di liberazioneper consegnare agli alleati i documenti che avevacon sé. Erano presenti anche le Sorelle Stefani, in ricordodel fratello Ubaldo Stefani MAVM a cui è cointito-lata la Sezione. La Sezione, che conta attualmente un centinaio diSoci, è attiva sul territorio sia sul piano istituziona-

le che sociale; promuove il paracadutismo con ini-ziative di visibilità sul territorio, organizza corsi diparacadutismo per abilitazione al lancio. È pre-sente ai Raduni, alle Manifestazioni, alle Cerimo-nie sul territorio e altrove sia gradita la presenzadei Baschi Amaranto.

DeSCrIZIONe DeL MONUMeNTO:Il monumento, voluto dalla Sezione “Basso Piave”,si trova a San Donà di Piave in Piazzetta MarioRorato. Raffigura un paracadutista alla porta; laparte bronzea è opera dello scultore paracadutistaRenzo Padovan, mentre l’elaborazione del proget-to realizzato in c.a. bocciardato è dell’ArchitettoBrauccio. Alla base sono incastonate due ampolle:quella sotto il Parà contiene la sabbia di El Ala-mein, mentre quella sulla destra, l’acqua delPiave. Il manufatto è stato realizzato fuori la sedepresso il cantiere dell’impresa edile A. Dedin, pesac.a. 18.000 kg ed è stato trasportato in un unicoblocco per la posa. È stato inaugurato il 1° maggio1994, in occasione del Raduno Nazionale dellaNembo.

BASSO PIAVE

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

SeZIONe DI barLeTTa

La Sezione è sempre presente alle cerimonie e manifestazioni e comePresidente voglio ringraziare i paracadutisti della Sezione perché sonosempre pronti con la loro presenza a far ben figurare la Sezione. Grazie a: Costantino Palmitessa, Michele Ciocca, Domenico Francavil-la, Pasquale D’Aulisa e Simone Lippa (già socio di Barletta e adesso inservizio presso il CAPAR di Pisa) e un ringraziamento speciale agli staf-fettisti barlettani Antonio Lepore, Matteo Vannulli e Savino Schiattoneche hanno partecipato alla «staffetta degli ideali» partita da Tarquiniaper giungere a Pisa il giorno 6 ottobre per la celebrazione del 75° An-niversario della Battaglia di El Alamein.Nell’occasione abbiamo avuto il piacere di salutare il nostro socio ordi-nario Serg. Magg. Capo Giuseppe Del Popolo e il Cap. Gabriele Sforza,entrambi in forza al CAPAR di Pisa.A conclusione e a coronamento dell'intensa giornata, abbiamo condi-viso con i paracadutisti “romani” il pranzo per consolidare il vincolo difratellanza in quello che abbiamo definito Gemellaggio; mi piace an-noverare tra i partecipanti al pranzo conviviale anche l’amico e VicePresidente dell’ANPd’I di Bari par. Raffaele Gentile accompagnato dal-l’Alfiere par. Alessandro Galasso mio Fratello di Naja del 6°/92 unita-mente ad altri Fratelli sempre del 6° scaglione 1992, venuti da ognidove. FOLGORE – NEMBO!

Il Presidentepar. Michelangelo Palmitessa

SeZIONe DI Ferrara a Ferrara Le gIOrNaTe DI LaNCIO INIZIaNO CON aLZabaNDIera e INNO!

Da sempre Lucio Fusco prende accordi e organizza le prenotazioni conle varie sezioni e poi avvisa i soci ferraresi – ma non solo – che per iltal sabato o la tal domenica si prevede di dover organizzare un certonumero di decolli per cui c’è bisogno di volenterosi per aiutare nellevarie attività di una giornata di lanci.Poi nelle giornate di lancio arrivano persone a volte in gran numero,ma riconducibili a poche categorie. Le più buffe sono le mamme degliallievi che ti domandano se “il paracadute si apre sempre” e chi lo ri-piega. I padri non sono da meno, ma riescono meglio a mascherare

l’emozione, soprattutto se sono o sono stati anche loro paracadutisti efanno mostra del loro vecchio basco amaranto.Ci sono gli istruttori e i presidenti o gli anziani delle varie Sezioni cheportano i propri allievi da far abilitare e sono divisi tra il peso dei com-piti organizzativi e soprattutto il peso delle responsabilità e il desideriodi vivere una giornata nel loro vero ambiente. A volte ci sono anche al-lievi ancora lontani dalla fine del corso addestrativo che vengono por-tati a familiarizzare con un centro di paracadutismo. Si guardano in gi-ro come spauriti, sono stati istruiti (o minacciati?) a non disturbare, ri-mangono molto silenziosi e alcuni di loro danno l’impressione di volersembrare trasparenti o di volersi smaterializzare.Poi ci sono i paracadutisti anziani che si mettono in fila sperando nellapossibilità di un lancio a fine giornata, ma alla fine ci sono i veri prota-gonisti principali della giornata: gli allievi da abilitare. Anche loro sonosilenziosi e si guardano in giro timorosi in attesa che venga il loro tur-no. Solo dopo il primo lancio sfogano l’emozione e diventano ciarlieri,con un sorriso che va da orecchio a orecchio, chissà perché…Dopo i controlli di rito, verifica documenti, composizione dei decolli ebreafing, tutto è pronto per iniziare l’attività giornaliera, e fino a pocotempo fa l’attività iniziava davvero.Ma da poco tempo ci si è resi conto che basta proprio pochissimo percambiare le cose e dare loro un taglio diverso e migliore.A Ferrara è bastata un’asta in acciaio inox di recupero per issarvi unabandiera, due carrucole e un po’ di cordino, due staffe e quattro bullo-ni per fissare l’asta alla colonna di una tettoia e una vecchissima ra-dio-CD portatile con un’ancora più vecchio CD con l’Inno Nazionale.Così immediatamente dopo il briefing e prima di correre alle imbraga-ture, viene scelto chi issa la Bandiera, i parà presenti si inquadrano e ilpiù anziano tra i presenti dà un attenti e un riposo poi ordina di issarementre l’altoparlante diffonde le prime strofe dell’Inno che viene can-tato con partecipazione da tutti, ma proprio tutti i presenti.Poi solo dopo il “rompete le righe” seguito da un tonante “Folgore” ini-zia l’attività lancistica.Questa semplice cerimonia si inquadra e segue quanto dettoci dal no-stro Presidente Nazionale Gen. Marco Bartolini nella riunione di con-sulta del 31 Marzo scorso: «è importante l’attività lancistica, ma scopodell’ANPd’I è “tenere viva e accesa una fiamma” e i soci devono esse-re esempi delle positività degli italiani manifestando i Valori di basedel paracadutismo e del patriottismo».

Per noi a Ferrara l’alzabandiera e le prime strofe dell’Inno cantate in-sieme da inquadrati sono un atto di fede nei Valori di patriottismo e ca-meratismo che vogliamo trasmettere ai nostri ragazzi.E poco importa se non siamo perfettamente allineati e coperti, nessu-no fa caso se la vecchissima radio-CD distorce orrendamente il suonoe stendiamo un velo pietoso su come cantiamo… ma l’importante èche crediamo e vogliamo portare avanti i nostri Valori trasmettendolicon orgoglio a quelli che ci seguiranno. E a volte servono proprio po-che cose materiali!

par. roberto Fabbri

SeZIONe DI COLLI eUgaNeI

Il 6 settembre scorso la sezione ANPd’I Colli Euganei ha inaugurato lanuova sede sita in Via Zane, 2.La benedizione dei locali è stata l’occasione per ricordare tutti i Cadutiin guerra ed in pace e tutti i nostri “fratelli” che sono andati avanti. Unpensiero particolare è stato dedicato al paracadutista Luciano Trovòtessera numero 52 ed al socio simpatizzante Amerigo Tietto tesseranumero 56 venuti a mancare lo scorso anno.

Il Segretariopar. Cava Loris

SeZIONe DI IMPerIa-SaNreMO CeLebraZIONe DI SaN MICheLe arCaNgeLO

Si è svolta domenica 24 settembre nella Parrocchia di San Rocco lacerimonia in onore di San Michele Arcangelo protettore dei Paracadu-tisti e, di Santa Gemma Galgani protettrice dell’Associazione.La S. Messa è stata celebrata da Sua Eccellenza Mons. A. M. CareggioV. E. e da Don Marco Moraglia, parroco della Parrocchia di San Rocco.Erano presenti: l’Arch. Mauro Menozzi, assessore del Comune di San-remo, il Vice Sindaco Assessore Costanza Pireri e il Gonfalone del Co-mune di Sanremo, il Presidente Onorario della Sezione Dott. Nando Zi-veri, il Ten. Vasc. Vincenzo Fronta Comandante della Capitaneria di

Porto, la Sig.ra Maria Grazia Tacchi Presidente della Famija Sanrema-sca ed il delegato Provinciale A.N.I.O.C. Cav. Roberto Pecchinino.Erano altresì presenti l’Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, l’As-sociazione Autieri, l’Associazione Marinai, l’A.N.A., la Protezione CivileValle Argentina, e del Comune di Sanremo, il dott. P.T. Chersola del-l’Associazione Nazionale Venezia Julia e Dalmazia e l’AssociazioneNazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche.Il presidente Russo ha ringraziato a Sua Eminenza Mons. Careggio, leAutorità Militari e Civili e a tutte le Associazioni d’Arma e della Protezio-ne Civile, concludendo con un saluto particolare al paracadutistaAstronauta Paolo Nespoli. Dopo la S. Messa, presso il Cimitero Monu-mentale, dove riposano circa 350 caduti durante il 1° conflitto mon-diale, è stata deposta una corona. Durante il pranzo sociale è stato do-nato a Sua Eminenza Mons. Careggio il basco amaranto.

Il Presidentepar. Tommaso russo

SeZIONe DI CONegLIaNO – FeSTa DeL reDeNTOre

Con il paracadutista Mauro, al comando della motonave “delfino bian-co”, i 60 soci delle sezioni di Chioggia e Conegliano, hanno partecipa-

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

to alla più sentita ricorrenza per i Veneziani, la secolare “Festa del Re-dentore” che quest’anno è avvenuta il 15 e 16 luglio e che ricorda lasconfitta della peste dalla città. Partiti da Chioggia nel primo pomerig-gio, abbiamo potuto vedere la “Grande Laguna” e le sue isole in ma-niera inusuale per le normali gite turistiche. I canti e i racconti tra –purtroppo – ormai vecchi Paracadutisti si sono susseguiti per tutta labreve crociera, fino a notte fonda, sospesi solo per assistere al lun-ghissimo spettacolo di fuochi artificiali di fronte a Piazza San Marco.

Il Presidentepar. giuseppe bagattin

SeZIONe DI MONZaUN LaNCIO Per I COMbaTTeNTI “Per L'ONOre D'ITaLIa”

Lo scorso 8 Settembre la sezione di Monza ha organizzato una giorna-ta di lanci dedicata a coloro che hanno combattuto “per l’Onore d’Ita-lia”.Abbiamo voluto così ricordare chi si è schierato “dalla parte sbagliata”e decise di battersi con indosso una Divisa, che, per iniziativa del Co-mandante Sala, aveva la fascia tricolore sulla manica.Niente “nostalgia”: Walter Amatobene ha brevemente parlato di episo-di onorevoli e di alto profilo etico che riguardavano i Paracadutisti del-la “Folgore”, che conclusero la loro vicenda bellica onorati dallo stessonemico e salutati con affetto e rispetto dalla popolazione civile.Ben quattro sono stati i decolli di “tondi vincolati”, con 32 paracaduti-sti provenienti dalle sezioni di Monza, Roma (in gran numero), Firenze,Terni, Siena, Treviso, Parma, Piave e Novara al quale si è aggiunto undecollo del “Team Folgore” con Amatobene, Del Grano e Conforti chehanno portato in volo 3 grandi tricolori.Ospite d’Onore è stato il “Leone della Folgore” Carlo Murelli, di pocheparole, ma sempre con un peso specifico che non si dimentica, salu-tando il plotone con un “Continuate così ragazzi”.Rendere realizzabili giornate come quella di ieri dovrebbe essere il de-siderio e l’obbiettivo di ogni associazione d’arma o di ogni associazio-ne che riconosce il significato di parole come “onore e cameratismo”.Momenti come questi rinsaldano ideali e valori e la volontà di ricorda-

re gli Uomini che decisero di difenderli. Nessun giudizio, ma ammira-zione per una scelta così difficile e talvolta mortale.I paracadutisti hanno il dovere di far conoscere anche la “storia deivinti”. I nostri si schierarono su entrambi i fronti, con scelte lacerantima in buona fede ed entrambe le parti ne sono ancora orgogliosi, per-ché hanno rispettato la loro coscienza.La giornata in aeroporto organizzata dalla sezione di Monza è ben riu -scita grazie alla partecipazione sentita ed entusiasta di tante altre Se-zioni tra le quali ha spiccato una rappresentanza in “uniforme storica”che ha dato lustro all’intera cerimonia.Un’esperienza che ripeteremo anche il prossimo anno augurandoci dicoinvolgere sempre più paracadutisti. Folgore!!

Il Presidentepar. Francesco Crippa

SeZIONe DI NOrD FrIULI30ª VeNeTO 2017: gara INTerNaZIONaLe DI MarCIaOrIeNTaMeNTO e TIrO Per PaTTUgLIe MILITarI

La Sezione aNPd’INord Friuli al primoposto nella categoriamilitari in congedoTarcento (UD) – Neigiorni 22, 23 e 24settembre si è svoltala “30ª VENETO2017– Gara interna-zionale di marciaorientamento e tiro

per pattuglie militari”, organizzata dall’UNUCI Sezione di Verona nellazona dell’Altopiano di Asiago Luoghi Sacri alla Patria dove si son tenutifuriosi combattimenti nella 1^ Guerra Mondiale.Alla competizione hanno partecipato ben 21 squadre italiane ed este-re di 4 elementi ciascuno, composte da personale in servizio attivo eappartenenti alla riserva.La nutrita rappresentanza estera era composta da squadre provenien-ti dalla Scozia, Inghilterra, Germania, Lituania ed Ungheria.La Sezione Nord Friuli ha partecipato all’esercitazione con una squa-dra composta dai paracadutisti Grillo Marco, Vattolo Luca, MorgantiMatteo e Sbaizero Giovanni.L’esercitazione, che vedeva impegnata la pattuglia da ricognizione ecombattimento nelle operazioni di peace enforcing, è stata di tipo va-lutativa e continuativa, con prove in bianco e a fuoco ed era articolatain una fase notturna e una diurna per totali 25 km circa con un disli-vello di 1000 m.Lo scopo della pattuglia, che veniva elitrasportata in territorio ostile,era di raccogliere informazioni su armamenti e uomini ed eventual-mente anche ingaggiare il nemico.Lo scenario simulava un vero teatro operativo di notevoli difficoltà tec-niche.Di particolare rilievo e molto realistiche sono state sia la prova nottur-

na, relativa all’acquisizione obiettivo (infiltrazione, recon ed esfiltrazio-ne) che la prova diurna, giudicata dai nostri partecipanti molto intensee coinvolgenti. Tutte le prove della gara sono state supervisionate dal1°m.llo luogotenente dei Lagunari Mantovani Alberto.Dalle difficoltà della gara, affrontate dalle squadre con la giusta deter-minazione agonistica e lealtà, è emerso tutto lo spirito di cameratismoche lega il personale militare delle diverse nazioni impegnate.

Il Presidentepar. roberto Pecile

SeZIONe DI PaDOVail 121° Corso FdV ha messo le “ali”

Il 9 luglio 2017 gli allievi del 121°corso della Sezione ANPd’I di Padovahanno conseguito l’abilitazione allancio sotto controllo militare pressola Scuola ANPd’I di Ferrara. Dopoaver frequentato il corso tenuto dal-l’IP Alessandro Di Prisco e seguiti dalpersonale della sezione ANPd’I di Fer-

rara durante l’esecuzione, gli aspiranti paracadutisti hanno effettuatoi tre lanci previsti conseguendo tutti l’ambìto brevetto.Del 121° corso facevano parte anche cinque paracadutisti militari incongedo iscritti alla sezione di Bassano del Grappa (VI) per il previsto“ricondizionamento” per poter effettuare nuovamente i lanci.

Il Sindaco di Padova in visita alla Sezione

Il Sindaco di Padova Sergio Giordani ha fatto visita alla sezione ANPd’Idi Padova, nella mattinata di giovedì 26 ottobre, accompagnato dalPresidente di Assoarma Gen. Giovanni Angileri e dal Presidente dellaSezione par. Giancarlo Zaramella. Il sindaco ha visitato i locali di VialeFelice Cavallotti 2, luogo in cui vengono svolte le attività associative, esito del Museo delle Associazioni d’arma.Giordani, dopo la visita si è complimentato con il Presidente della Se-zione, ritenendo che questa sia non solo un luogo del ricordo, ma an-che un luogo vivo, di attività, di incontri, di formazione e che bene si in-tegra con le iniziative promosse dal Comune di Padova.

addetta alle Comunicazionialessia Carraro

SeZIONe DI TreVISO – NUCLeO DI TreVIgaNOFeSTa DeL ParaCaDUTISTa TreVIgNaNO (TV)

Domenica 1° ottobre si èsvolta la "Festa del Paracadu-tista" organizzata con grandeimpegno dal Nucleo Trevigna-no. Il nuovo Fiduciario parGiuseppe Bragagnolo, da po-co subentrato nell’incarico al

vulcanico par. Agostinetti Silvano, non ha perso l’occasione per dimo-strare impegno e capacità nell’adempimento dell’incarico.La giornata a Trevignano si presentava grigia e piovosa come spessoaccade in autunno, ma un gran numero di soci, famigliari e cittadinan-za ha presenziato alla festa, iniziata con la Santa Messa e alla resa de-gli onori ai Caduti al monumento nei pressi della Chiesa Parrocchialedi Signoressa di Trevignano e alla deposizione di fiori al monumento aiCaduti nel cimitero comunale dove è sepolta la MAVM Aldo Pelizzariparacadutista della Nembo decorato per i fatti d’arma ai Piani delloZillastro durante la 2^ GM. A cui è dedicato il nucleo, che ha il privile-gio di annoverare tra gli iscritti il figlio Gianni. Il Sindaco di Trevignano,presente con il Gonfalone Comunale, si è congratulato con questa bel-la realtà associativa presente suo territorio. Alla cerimonia erano presenti oltre alle fiamme dei nuclei che insisto-no sul territorio con i numerosi soci, anche i Labari delle Sezioni Piavee S. Lucia con i rispettivi presidenti e associati.Il pranzo conviviale, allietato dai canti della nostra tradizione e la fotodi gruppo al monumento del Nucleo nei pressi della sede di Signores-sa hanno concluso la bellissima giornata.

Il Presidentepar. Francesco Saoner

SeZIONe DI TrIeSTe a TrIeSTe La PreSeNTaZIONe DI UN LIbrO SUL ParaCaDUTISMO DeLLe OrIgINI

Venerdì 29 settembre, ricorrenza fe-stiva di S. Michele (l’Arcangelo as-sunto come patrono mondiale deiparacadutisti), è stato presentato aTrieste il libro “Soli fra tutti...il desti-

no sfidiam” il cui autore Claudio Ro-selli è socio della locale SezioneANPd’I da quasi un cinquantennio.Il volume, che vanta una prefazione

del Presidente nazionale Gen. C.A. Marco Bertolini, in circa 370 pagi-ne, corredate da 160 foto e illustrazioni, ripercorre la storia del para-cadutismo mondiale dalle origini fino alla metà del 1943, terminan-do la propria analisi con il forzato abbandono dell’Africa settentriona-le da parte delle truppe italo-tedesche ma occupandosi, anche, di de-scrivere le incursioni in territorio nemico degli Arditi del Regio Eserci-

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

to (X° Arditi) e della Regia Aeronautica (A.D.R.A.). Si tratta del primovolume di un compendio di storia del paracadutismo mondiale che siripropone con successivi volumi d’arrivare fino al periodo odierno, in-tegrando e colmando alcune carenze informative finora esistenti ne-gli altri testi similari sull’argomento.Alla presentazione ufficiale di questa prima realizzazione editoriale,uscita in tempo utile per contribuire a celebrare il 70° anniversario difondazione della Sezione, ha assistito un folto pubblico formato nonsolo di paracadutisti. Fondamentale per l’eccellente riuscita dellamanifestazione è stato il contributo organizzativo della Sezione diTrieste, presente con numerosissimi soci e famigliari. Particolarmen-te apprezzata è stata, pure, la presenza di una pattuglia di paracadu-tisti trevisani guidati dal loro dinamico presidente.L’introduzione all’intervento dell’autore è stata curata con proverbia-le bravura dal prof. Maurizio Manzin, caratterizzandola della passio-ne per l’argomento che gli deriva dall’essere un ufficiale paracaduti-sta in congedo.A conclusione dell’evento, prima di un brindisi e di un piccolo rinfre-sco offerto ai cortesi intervenuti, il presidente della Sezione ANPd’I diTrieste Valter Sergo ha consegnato i diplomi e il distintivo di brevettoai nuovi soci espressi dall’ultimo corso annuale di paracadutismo.

par. C. roselli

SeZIONe DI VITerbOOTTObre DI INTeNSa aTTIVITà

giornata del tricoloreIl 14 ottobre le Sezioni ANPd’Idi Viterbo e di Terni, hannocontribuito alla bellissimagiornata tricolore organizzatadall’amministrazione comu-nale di Montefiascone.I paracadutisti non potevamomancare all’evento, dedicatoa tutti i caduti italiani in guer-ra, in missione di pace e di or-

dine pubblico e soccorso. Ovunque ci sia amor di patria, il basco ama-ranto è presente.

grande succsso alla “StraViterbo”Domenica 15 ottobre si èsvolta la “StraViterbo”, mani-festazione, organizzata dallaScuola sottufficiali dell’Eser-cito con il patrocinio del Co-mune, all’insegna dello sporte della solidarietà.Si è trattato di una vera festa

di saluto alla città da parte degli allievi che hanno frequentato la Scuo-la Marescialli negli ultimi due anni e che ora lasceranno Viterbo per

raggiungere le varie sedi di destinazione. All’evento non poteva man-care la componente ANPd’I di Viterbo presente con uno Stand.

aviolancio bandiera di guerra del 185° reggimento artiglieria Paracadutisti “Folgore”

Bracciano, 20 ottobre 2017. I Diavoli Gialli del 185° hanno svoltoun’intensa attività aviolancistica di Reparto da elicottero CH-47 pressola zona lancio Laila-14 (Monte Riccio-VT).Il Comandante, Colonnello Ettore Gagliardi, primo alla porta del primopassaggio, ha scortato la Bandiera di Guerra del Reparto, decorata diMOVM per i fatti d’arma di El Alamein (23 ottobre - 6 novembre 1942),durante tutte le fasi dell’attività.A Reparto schierato è stata ricordata la battaglia di El Alamein, dovegli uomini della Folgore hanno combattuto fino all’estremo sacrificio,meritando l’onore delle armi da parte degli avversari.Nelle fasi precedenti all’attività aviolancistica, è stato condotto da par-te del personale dell’aviazione dell’Esercito, un addestramento all’eli-sbarco operativo finalizzato al prossimo impiego all’estero dell’Unità.

La sezione ANPd’I Viterbo che ha presenziato parte dell’attività, ringra-zia il Comandante del Reggimento che da sempre si è mostrato vicinoalla realtà dei paracadutisti dell’ANPd’I.

Il Direttore Tecnicopar. MaVM giampiero Monti

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ULTIMO LANCIO

SeZIONe DI LaTINaULTIMO LaNCO DeI Par. UMberTO berSaNI e aNTONIO beLCaSTrO

A seguito delle gravissime ferite causate dall’impatto al suolo delvelivolo Cessna 182 che precipitava dopo il decollo, non prima diaver lottato strenuamente, Umberto Bersani e Antonio Belcastrohanno raggiunto il loro angolo di cielo riservato a tutti noi.Quasi diecimila lanci in due non sono bastati a salvarli dal loro tra-gico destino compiutosi nei cieli dell’agro pontino. Entrambi legati a doppio filo dalla stessa passione che ebbe ini-zio agli albori degli anni Settanta con il mitico C119. Antonio,non pago della sola attività lancistica, per completare la passio-ne del volo aveva intrapreso anche quella da pilota frequentan-do uno dei primi corsi presso l’Aero Club di Latina e a completa-mento della progressione aveva preso, quasi in maniera di nor-male routine, anche l’abilitazione al lancio para senza mai ab-bandonare quello che comunque era per lui il “primo amore”. Illancio con il paracadute. Il destino crudele purtroppo lo ha vistosoccombere in maniera ambigua rispetto ad ambedue tantoamate passioni.Entrambi hanno sempre destato ammirazione e simpatia per la lo-ro generosa disponibilità e per il loro altruismo. E noi per questo vene saremo sempre grati. Arrivederci Umberto e Antonio. Arriveder-ci a quando Dio vorrà nell’angolo di cielo riposto a tutti i paracadu-tisti. Noi non vi dimenticheremo!

par. Ludovico bersani

SeZIONe DI VITerbO ULTIMO LaNCIO DI UN LeONe DeLLa FOLgOre

Il 21 settembre si sono svolti i funerali diuno degli ultimi paracadutisti combattentidell’epica battaglia di El Alamein. GrazieSerg. Magg. Paracadutista Arturo Ciro Rota12^ Compagnia, IV Battaglione del 187°Reggimento “Folgore”. Grazie per aver ser-vito la Patria fino all’ultimo, hai trasmessocon i tuo esempio quei sacri Valori di cui noigiovani abbiamo tanto bisogno.

LUbrIaNO - 8° anniversario della morte del Cle Magg. Sc. giandomenico Pistonami deceduto in un attentato in afghanistanCon una sobria cerimonia preceduta dalla santa messa nella chie-sa di Lubriano, officiata dal parroco di Lubriano e dal cappellanomilitare, è stato ricordato il C.le Magg. Sc. Pistonami.Presenti agli eventi, oltre alla mamma di Giandomenico, gli amici ei colleghi. A solennizzare la cerimonia il sindaco di Lubriano al qua-le va un grazie da parte dell’ANPd’I di Viterbo per la sua manifestavicinanza alla signora Pistonami.

Lgt. par. (r) MaVM giampiero Monti

SeZIONe DI TreVISOULTIMO LaNCO DeI Par. DeNNIS gObbO e gIUSePPe NegrO

Nei primi giorni di settembre due nostri Soci hanno effettuato“L’Ultimo Lancio”.

Il 14 settembre, Dennis Gobbo classe1993 in servizio nella Legione StranieraFrancese è mancato agli affetti dei suoi ca-ri durante un addestramento in Val Roy(Francia). Ragazzo eccezionale, iscrittonella nostra Sezione nel 2015 aveva con-seguito con grande merito l’abilitazione allancio TV-1-668 con i ragazzi del 7° corsonel novembre 2015.Il 17 settembre, Giuseppe “Bepi” Negro dianni 67 storico iscritto della sezione di Tre-viso è mancato alla famiglia. Nella sezionedi Treviso aveva ricoperto con grande pas-sione incarichi nel consiglio direttivo; per-sonaggio conosciuto anche in ambito spor-tivo avendo praticato attività di caduta li-bera. È stato inoltre fondatore del MotoClub BMW di Villorba dove risiedeva.

La sezione ringrazia quanti hanno dato con la loro presenza l’ulti-mo saluto a questi nostri due Fratelli. Cieli Blu Dennis!! Cieli Blu Bepi!! Folgore!!

SeZIONe DI reggIO eMILIaULTIMO LaNCO DeL Par. PaOLO CaLVI

Ancora una grave perdita in quest'anno fu-nesto per la nostra Sezione. Il colonnelloPaolo Calvi di Coenzo, ha lasciato la fami-glia e gli amici paracadutisti dopo una gra-ve malattia affrontata con lo stesso corag-gio con cui ha vissuto la sua vita di soldatospesa al servizio della Patria. Ufficiale inte-gerrimo della G.d.F., ha sempre condottouna vita attiva distinguendosi fra i primi inogni campo di servizio. Così come è stato

uno dei primi Ufficiali della Guardia di Finanza a fregiarsi del bre-vetto di Paracadutista militare che portava con orgoglio. Titolaredel brevetto n° 18190 conseguito presso la Scuola Militare diParacadutismo, ha fatto parte della nostra Sezione come compo-nente del C.D. fin dal 1957 anno in cui questa fu ufficialmente ri-conosciuta. Fino all'ultimo, ha voluto presenziare alle celebrazionidella strage di Cima Vallona a cui non è mai voluto mancare. CiaoPaolo, ci mancherà la tua figura che è stata di esempio per tuttinoi, ti siano propizi cieli blu nel tuo ultimo viaggio per raggiungereamici e commilitoni che, come dite voi alpini, sono andati avanti!

Il Presidente e gli amici tutti della sezione di reggio emilia