«La Dinamo di Pozzecco può andare sino in tondo» dinamo di... · mente decisivi o in quelli...

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BASKET » IPLAYOFF SCUDETTO Manuel Vanuzzo. al centro, alza al cielo il trofeo di campione d'Italia conauistato nel 2015. In alto, coach Gianmarco Pozzecco Capitano Jack Devecchi «La Dinamo di Pozzecco può andare sino in tondo» Manuel Vanuzzo, capitano dello scudetto biancoblù, sa già come si fa «Sono equilibrati e altruisti, e il carattere del coach è un valore aggiunto» di Andrea Sini » SASSARI «Ormai Jack ha imparato come si alza una coppa. Spero che lui e la Dinamo possano presto fare il bis». Manuel Vanuzzo sa come si fa: il capitano dello scudetto sassarese, che in maglia bianco- blù ha sollevato al cielo comples- sivamente quattro trofei, ora se- gue il Banco soprattutto come ti- foso. Che idea si è fatto della Dina- mo di Pozzecco? «L'impegno come tecnico dell'Under 15 e 18 biancoblù mi impedisce di vedere gli allena- menti - dice Vanuzzo, 44 anni - ma vedo le partite e l'idea che mi sono fatto è chiara: si vede che i giocatori stanno bene fisicamen- te, stanno bene insieme e soprat- tutto si stanno divertendo». È solo una questione di te- sta? «A questo livello i giocatori di qualità ce li hanno tutti e ce li ha anche la Dinamo, ma se riesci a innescare un circuito virtuoso come questo, poi tutto diventa più facile. Si vede chiaramente come si trovano bene a livello di gruppo. Anche quando capita qualche minuto in cui le cose vanno male, non c'è mai nessu- no che cambia faccia». La mano del coach si vede. «La tranquillità e la serenità che Pozzecco ha dato a tutto il gruppo è il vero valore aggiunto. Da quando è arrivato lui non è stato cambiato praticamente niente, gli uomini sono gli stessi, anzi ha avuto anche qualche in- fortunio. E poi c'è un altro aspet- to». Quale? «Sono consapevoli di essere tutti buoni giocatori e si aiutano. Quando vedi tante partite in cui ci sono 5,6,7 giocatori in doppia cifra, capisci che c'è davvero un equilibrio particolare. Non c'è SERIE A

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Page 1: «La Dinamo di Pozzecco può andare sino in tondo» dinamo di... · mente decisivi o in quelli delica ti c'erano elementi in grado di ti rare fuori qualcos'altro. Penso al ruolo che

BASKET » IPLAYOFF SCUDETTO

Manuel Vanuzzo. al centro, alza al cielo il trofeo di campione d'Italia conauistato nel 2015. In alto, coach Gianmarco Pozzecco Capitano Jack Devecchi

«La Dinamo di Pozzecco può andare sino in tondo»

Manuel Vanuzzo, capitano dello scudetto biancoblù, sa già come si fa «Sono equilibrati e altruisti, e il carattere del coach è un valore aggiunto»

di Andrea Sini » SASSARI

«Ormai Jack ha imparato come si alza una coppa. Spero che lui e la Dinamo possano presto fare il bis». Manuel Vanuzzo sa come si fa: il capitano dello scudetto sassarese, che in maglia bianco­blù ha sollevato al cielo comples­sivamente quattro trofei, ora se­gue il Banco soprattutto come ti­foso.

Che idea si è fatto della Dina­mo di Pozzecco?

«L'impegno come tecnico dell'Under 15 e 18 biancoblù mi impedisce di vedere gli allena­

menti - dice Vanuzzo, 44 anni -ma vedo le partite e l'idea che mi sono fatto è chiara: si vede che i giocatori stanno bene fisicamen­te, stanno bene insieme e soprat­tutto si stanno divertendo».

È solo una questione di te­sta?

«A questo livello i giocatori di qualità ce li hanno tutti e ce li ha anche la Dinamo, ma se riesci a innescare un circuito virtuoso come questo, poi tutto diventa più facile. Si vede chiaramente come si trovano bene a livello di gruppo. Anche quando capita qualche minuto in cui le cose vanno male, non c'è mai nessu­

no che cambia faccia». La mano del coach si vede. «La tranquillità e la serenità

che Pozzecco ha dato a tutto il gruppo è il vero valore aggiunto. Da quando è arrivato lui non è stato cambiato praticamente niente, gli uomini sono gli stessi, anzi ha avuto anche qualche in­fortunio. E poi c'è un altro aspet­to».

Quale? «Sono consapevoli di essere

tutti buoni giocatori e si aiutano. Quando vedi tante partite in cui ci sono 5,6,7 giocatori in doppia cifra, capisci che c'è davvero un equilibrio particolare. Non c'è

SERIE A

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nessuno che faccia sempre 25 punti, non esiste un punto di ri­ferimento fisso per le squadre avversarie. Molti di loro sono in grado eventualmente di fare 25 punti in una partita, ma le re­sponsabilità sono condivise e poi a turno c'è qualcuno che va sotto i riflettori. Questo è un al­tro punto di forza di questa Di­namo: sono tutti coinvolti, tutti in fiducia».

Pozzecco, classe 1972, era un giocatore della sua generazio­ne. Vi siete mai incrociati?

«Ci ho giocato contro quattro o cinque volte, a quei tempi è ca­pitato che si facesse anche qual­che serata insieme. Lo conosce­vo di fama perché era già un gio­catore affermato, mentre io sta­vo ancora cercando di capire do­ve potessi arrivare. Si vedeva già all'epoca che tipo di persona po­tesse essere. Oggi si leggono tan­te cose belle di lui, sulla sua ge­nerosità e il suo carattere. Ha una sensibilità particolare e al giorno d'oggi questo è una rari­tà, perché tutto è condizionato dal risultato, conta soltanto quello. Sembra quasi che lo sport sia diventato una catena di montaggio. Invece anche i rap­porti umani contano e possono fare la differenza».

Vede qualche similitudine con la Dinamo dello scudetto?

«Sono due tipi di squadre completamente differenti. Noi avevamo Shane Lawal, che co­me centro non ha nulla a che fa­re con Jack Cooley. Quella Dina­mo aveva tantissimo talento, ma oltre a questo nei momenti vera­mente decisivi o in quelli delica­ti c'erano elementi in grado di ti­rare fuori qualcos'altro. Penso al ruolo che avevano lo stesso La­wal e Jeff Brooks, che riuscivano a tenere unito un gruppo di sette americani, alcuni dei quali con un carattere davvero complica­to. Queste sono cose che nelle statistiche non si vedono».

E la Dinamo di oggi? «La squadra di Pozzecco da

questo punto divista non avreb­be neppure bisogno di equilibra­tori di questo tipo, perché il suo è un gruppo più omogeneo, non ci sono il Sosa o il Sanders di tur­no, fortissimi e talentuosissimi ma anche lunatici, e quindi com­plicati da gestire. Il Banco di og­gi è una squadra molto più linea­re, con talento diffuso e respon­sabilità condivise».

Dal 2015 ha passato i gradi di capitano a Jack Devecchi. Che

capitano è? «Jack è qui da una vita, lo co­

nosciamo tutti benissimo e sulle sue qualità non c'è davvero più niente da dire. È una fortuna per la società avere una persona co-

IPARAGONI COL PASSATO

Il Banco del Triplete era diverso c'era tanto talento maanche elementi davvero difficili da gestire Ora è tutto più lineare

sì dentro lo spogliatoio. Tra l'al­tro negli ultimi 3 anni le cose so­no state certamente più difficili per lui, rispetto agli anni che ho vissuto io da capitano. Quando le cose vanno bene tutto diventa più semplice e a noi le cose sono andate quasi sempre benissimo. Jack ha dimostrato e sta dimo­strando di essere un grande ca­pitano anche per quello che ha fatto nei momenti più complica­ti. Ha 34 anni ma ha l'esperienza e la testa di uno di 50, sono dav­vero contento per lui. La conqui­sta di una coppa europea è un premio davvero meritato».

La Dinamo può arrivare sino infondo?

«Vediamo le condizioni degli avversari, possiamo solo fare ipotesi: Avellino è corta e ci sa­rebbe da capire quanti giocatori

IL NUOVO SOGNO

Milanoè sempre Milano, maa questo punto Sassari deve pensare soltanto a se stessa senza preoccuparsi

potrà recuperare, Milano è for­tissima ma il suo rendimento è sempre un punto interrogativo. Ma la Dinamo di oggi non deve avere paura di nessuno».

McGee al lavoro con il gruppo Tutti al lavoro col sorriso. Clima di grande ottimismo in casa Dinamo, e non potrebbe essere altrimenti. Dopo 19 vittorie consecutive e dopo i 13-0 contro Brindisi nel quarto di finale playof f, la squadra di Gianmarco Pozzecco ha ripreso ad allenarsi per preparare la prima gara di semifinale, in programma mercoledì. Ieri i biancoblù hanno svolto una sessione di pesi in palestra, poi si sono trasferiti sul parquet del PalaSerradimigni. Buone notizie dall'infermeria, con Tyrus McGee che si sta progressivamente lasciando al le spalle l'infortunio muscolare che lo ha bloccato dal match di Wiirzburg del primo maggio. Con altre 3 giornate di allenamento davanti a sé, non è escluso che la guardia americana possa essere pronta già per i I prossimo impegno, (a.si.)

SERIE A

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PRIMO TURNO PRIMO TURNO

1 a MILANO

8a AVELLINO B . GARA 5 Milano - Mecliolanum Forum OGGI

_ | EUROSPORT Ore 20,30

PLAYOFF SCUDETTO

• !

4a DINAMO

B CREMONA

H . TRIESTE 7a

CREMONA IN SEMIFINALE

A

B VENEZIA

5a BRINDISI

DINAMO IN SEMIFINALE

L n TRENTO GARA 5 Venezia - Taliercio

DOMANI V» • RAISPORT HD

Ore 20,45

QUARTI DI FINALE

Cremona vince ed è in semifinale Trento porta Venezia a gara-5

TRIESTE C R E M O N A

ALMA TRIESTE: H. Perir. 7, M. Fernan-dez 7, Cavaliere 7, W. Mosley 8, Z. Dra-gic, J. Knox 10, M. Da Ros 2, C. Wright 18, J. Sanders 12, A. Strautins 5, A. Coranica 2, A. Cittadini. AH. Dalmasson.

VANOLI CREMONA: V. Stojanovic 5, T. Diener 3, W. Saunders 14, G. Ricci 5, M. Ruzzier, G. Gazzotti, G. Sanguinetti, A. Crawford 33, M. Mathiang 16. P. Aldrid-ge5.AILSacchetti.

ARBITRI: Mazzoni, Paglialunga, Giovali-netti. PARZIALI: 29-21; 48-43; 66-66; 78-81

78 I I TRENTO 81 VENEZIA 51

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: D. Marble 16, D. Flaccadori 1, T. Forray 6, D. Pascolo 2, Jovanovic 9, Lechthaler, Mezzanotte, Craft 9, Mlan, Gomes 6, Ho-guel2.AII.:Buscaglia.

UMANA REYER VENEZIA: B. Cerella 3, A. De Nicolao 7, G. Vidmar 2, A. Daye 7, M. Haynes 7, M. Watt 10, M. Giuri, S. Bi-ligha, Bramos 15, J. Stone, V. Mazzola. Ali. De Raffaele.

ARBITRI: Lanzarini, Weidmann, Betti-nL PARZIALI: 19-14; 33-25; 45-36; 61-51.

SERIE A