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Mutilazioni Genitali Femminili e donne immigrate. Progetto di formazione per un sostegno integrato alla persona IRCCS Burlo Garofolo S.C. Patologia Ostetrica e Ginecologica Fisiologia dell’apparato genitale femminile ed elementi di sessuologia Trieste 23 – 24 Ottobre 2012

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Mutilazioni Genitali Femminili e donne immigrate. Progetto di

formazione per un sostegno integrato alla persona

IRCCS Burlo Garofolo S.C. Patologia Ostetrica e

Ginecologica

Fisiologia dell’apparato genitale femminile ed elementi di sessuologia

Trieste 23 – 24 Ottobre 2012

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4.4 Raccomandazioni per le figure professionali che operano con le comunità di immigrati: lamediazione linguistico-culturale e gli operatori socio-sanitari

La realtà dell’immigrazione ha portato in evidenza in Italia la necessità della mediazione culturale, una funzione con molte sfaccettature che favorisce la comunicazione tra le istituzioni e le persone che parlano lingue diverse e appartengono a culture diverse. I mediatori/trici culturali nelle strutture sanitarie mettono l’intero sistema in grado di mediare, accogliere e incontrare pazienti di cultura diversa, realizzano un’interfaccia e un accompagnamento essenziale nella prevenzione primaria. Non si tratta di perdersi nel culturalismo, ma di tenere conto nel quotidiano della situazione sociale, familiare, culturale di ciascuno nel rispetto della sua identità.

Alcuni sentimenti infatti si esprimono bene solo nella lingua materna: la lingua non è solo uno strumento tecnico, ma un vettore d’espressione delle culture, dei sentimenti e della visione del mondo. L’utilizzo della figura della mediatrice culturale nelle strutture sanitarie, come in ambito scolastico, deve essere fatto con discrezione e con la massima professionalità. La figura della mediatrice culturale è stata utilizzata in campo sanitario in molte realtà, prevalentemente nel settore materno-infantile, con risultati positivi, in quanto è una figura che, favorendo la comunicazione, non interferisce con l’operato medico-sanitario, ma ne facilita la realizzazione dei compiti specifici.

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Sarebbe opportuno che il mediatore/trice culturale manifestasse, nel proprio lavoro, discrezione, sensibilità e conoscenza del fenomeno delle MGF, con rispetto per le posizioni delle donne ed equilibrio nella traduzione nelle due direzioni.

Il ruolo della mediatrice culturale, come quello dell’assistente sociale, nell’attività di mediazione culturale, dovrebbe favorire il rapporto tra istituzioni e famiglie, anche nel tentativo di far emergere l’atteggiamento nei confronti delle mutilazioni genitali.

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In molti casi vi può essere il timore che la mediatrice culturale, appartenente alla stessa comunità, indipendentemente dalla professionalità, possa essere percepita come un’intrusione, come un legame con la comunità di origine, un elemento potenzialmente condizionante il dialogo con le istituzioni.

In questi casi, che si possono anche prevedere ad esempio se la comunità è piuttosto ristretta e unita, bisogna tener conto della sensibilità delle donne e ricorrere a mediatrici culturali di altra comunità.

In altri casi invece, quando la comunità è ampia e con una forte articolazione al proprio interno, il mediatore/trice culturale appartenente alla stessa comunità può essere più rassicurante degli altri.

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Le assistenti sociali hanno un ruolo importante sia all’interno del servizi sanitari territoriali e ospedalieri sia all’interno dei servizi sociali dei comuni, soprattutto quando sul territorio sono presenti aree di disagio sociale, comunità di immigrati e comunità a tradizione escissoria.

Il ruolo delle assistenti sociali è molto importante per il coinvolgimento delle donne che hanno subito MGF, e che potrebbero essere favorevoli a che queste siano praticate sulle loro figlie, in programmi di informazione/formazione sul diritto e sugli stili di vita salutari. Nei casi in cui hanno la percezione dell’esistenza di un rischio MGF per le bambine che vivono nelle famiglie seguite dai servizi sociali è importante coinvolgere la scuola, i servizi sanitari, le questure. E’ ugualmente importante intensificare, nello stesso tempo, il rapporto con le famiglie per verificare da vicino l’esistenza del rischio e operare per contrastarlo.

L’assistente sociale può svolgere un capillare lavoro di promozione dei servizi sociali

e sanitari offerti sul territorio, al fine di promuovere corretti comportamenti a tutela

della salute delle donne e delle bambine.

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Determinante è la formazione delle figure professionali (mediatori/trici culturali, assistenti sociali, volontariato) che operano con le comunità di immigrati provenienti dai Paesi con tradizioni escissorie.

CONOSCERE PER RICONOSCERE

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Apparato genitale femminile

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Apparato genitale femminile

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Genitali esterni

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Il Il monte di Venere (o del monte di Venere (o del pube)pube)

Si presenta come una regione triangolare spor gente, situata in corrispondenza del pube, limitata lateralmente dalle pieghe inguinali e in con tinuazione superiormente con l'ipogastrio e in basso con le grandi labbra. La cute che lo riveste è glabra in età prepuberale; dopo la pubertà si ricopre, insieme alla grandi labbra, di lunghi peli. L'epidermide è spessa e nel derma si possono trovare ghiandole sudoripare e sebacee.

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Grandi labbraGrandi labbra

Sono due grosse pieghe cutanee a diametro maggiore antero-posteriore che delimitano un'apertura, la rima vulvare. In ciascuna di esse si possono considerare: una faccia laterale, una faccia mediale, una base, un margine libero in feriore e due estremità, anteriore e posteriore.

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Piccole labbra Piccole labbra Sono due pieghe cutanee appiattite, comprese tra le grandi labbra. Delimitano tra loro il vestibolo della vagina. In ciascuna di esse si possono considerare due facce, laterale e mediale, un margine inferiore, una base e due estre mità, anteriore e posteriore.

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Vestibolo della vaginaVestibolo della vagina

E’ un’area vulvare compresa tra le piccole labbra, delimitata anteriormente dal frenulo del clitoride, cui seguono l'orifizio esterno dell'uretra e l'orifizio vaginale, e dalla commessura labiale posteriore (o forchetta); il bordo più interno è dato dal margine dei residui imenali ed il bordo laterale da un confine ideale, la cosiddetta linea di Hart.

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ImeneImene

Membrana che, in corrispondenza del passaggio fra parete vaginale posteriore e vestibolo, si porta orizzontalmente in avanti, separando così la vagina dal vestibolo..

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ClitorideClitoride Organo erettile che si può dividere in tre parti e cioè le due radici, il corpo e il glande.Le radici sono formazioni cilindriche, simmetriche, situate nel perineo anteriore, strettamente aderenti alle branche ischiopubiche e accollate alla superficie esterna del trigono urogenitale. I muscoli ischiocavernosi le rivestono sulla faccia mediale. Portandosi in alto e medialmente le radici si uniscono al davanti della sinfisi pubica, in una formazione impari, il corpo del clitoride. Quest'ultimo per un breve tratto si porta in alto e in avanti, quindi piega bruscamente in basso e in dietro (angolo del clitoride) per terminare con una formazione leggermente rigonfia, il glande.Superiormente e lateralmente, il corpo e il glande del clitoride sono ricoperti dal prepuzio, piega cutanea dipendente dalle piccole labbra.

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Controllo del ciclo ovarico IPOTALAMO : regione del SNC,

agisce rilasciando in maniera pulsatile GnRH

IPOFISI : ghiandola neuroendocrina che produce FSH e LH

OVAIO : ghiandola sessuale femminile, produce estrogeni e progesterone

feedback lungo ovaio/ipofisi-

ipotalamofeedback corto ipofisi/ipotalamofeedback ultracorto

ipotalamo/ ipotalamo

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Ciclo mestruale

•MESTRUAZIONEMESTRUAZIONE

•FASE PROLIFERATIVAFASE PROLIFERATIVA

•FASE OVULATORIAFASE OVULATORIA

•FASE SECRETIVAFASE SECRETIVA

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SessualitàLa sessualità è un aspetto fondamentale e complesso del comportamento umano, che riguarda da un lato gli atti finalizzati alla riproduzione ed alla ricerca del piacere, dall’ altro gli aspetti sociali, che si sono evoluti in relazione alle caratteristiche diverse, del genere maschile e femminile. L’ambito sessuale investe la biologia, la psicologia, la cultura e riguarda la crescita dell’individuo, coinvolgendo tutta la sua vita di relazione.

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Il clitoride rappresenta l’organo specializzato nella funzione sessuale femminile, per l’alta sensibilità agli stimoli, dovuta alle strutture neuro-vascolari, che si estendono fino al pube, veicolando gli stimoli della principale zona erogena femminile.

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CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE WHO WHO

TIPO IAsportazione del prepuzio, con o senza l’escissione di parte o di tutto il clitoride (fig.2). Altri termini usati per descrivere le pratiche di I tipo includono la circoncisione, la circoncisione ritualistica ed infine la sunna.

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TIPO IIAsportazione del clitoride con escissione parziale o totale delle piccole labbra (figura 3 e 4). Altri termini usati per descrivere le pratiche di II tipo includono: clitoridectomia e sunna.

CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE WHO WHO

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TIPO IIIAsportazione di parte o di tutti i genitali esterni e chiusura/sutura dell’introito vaginale (figura 5 e 6). Altri termini usati per descrivere tale pratica di III tipo sono: infibulazione, circoncisione faraonica e circoncisione somala.

CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE WHO WHO

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TIPO IVRaggruppa tutte le forme inclassificabili, esiti di interventi eterogenei o pratiche di cauterizzazione, scraping, introduzione di sostanze corrosive e conglutinazione o cheloidificazione dei tessuti.

CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONE WHO WHO

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Tipo IIITipo IIILa barriera di tessuto cicatriziale risultante dalla FGM di tipo III presenta i problemi maggiori, durante i rapporti sessuali. L’orifizio, piccolo e non elastico, viene sollecitato, in ogni rapporto, provocando dolore e non permettendo sempre una completa penetrazione. In alcune zone, come il Sudan, l’apertura avviene al matrimonio, per permettere il primo rapporto.

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Effetti sulla sessualitàEffetti sulla sessualità

Nelle FGM tipo I la riduzione del desiderio è minore rispetto ai tipi II/III

Thabet J Obst Gyn 2003

Studio egiziano su 250 donne con FGM/ gruppo controllo senza, nell’80% riduzione frequenza dei rapporti sessuali, riduzione dell’orgasmo e aumento di dispareunia

El-Defrawi J Sex Mar Ther 2001

Dispareunia nel 46% di donne con FGM

El-Rabbat Egypt Fert Care 2003

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Nel paese di origine le giovani donne con FGM sentono intorno alla loro condizione sentimenti di approvazione, accettazione sociale e appropriatezza di genere

Con il trasferimento in Paesi di cultura diversa, la percezione del loro corpo e della propria identità, muta in contrasto con i modelli occidentali correnti

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DeinfibulazioneDeinfibulazioneUn campione di 453 donne con FGM, che vivevano in Europa, operate per ricostruzione del clitoride dal 1992 al 2005 ha mostrato che l’intervento ha restituito un clitoride anatomicamente visibile e ricostituito, ma il 100% delle donne attribuiva importanza all’aspetto esterno dei genitali, non alla funzione

Foldes P. 2006 Gynecol Obstet Fertil

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