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COLERA IN IIC.I N V 0GH E R A
RELAZIONE
DE L D .
“
G. POGGI
DIRETTORE DE L SERVIZIO SANITARIO
Letta
Nella Sedu ta Di c embre
A LLA
C OMMIS S IO N E MUN IC IP AL E
D I S A N I T !
VOGHERA
TIP OGRAF IA D I GIUSE P P E GATTI
1 868 .
®mrwol îc % àgz mxà .
\1 1 sono cer t i fvnomen i i n na tura c he s on o meguo c ompres i in ma ssa d a l s en s o c omun e
,c he d a l sen so
fi losofi c o specu la t ivo .
F . pUC C IN O TT I
An n ota z i on i c li n i che su l Cholera .
No n va l e c on tro fa t t i con s ta ta t i , c on ferma t i ripetut i ,l’
argomen to nega t iv o de l non p o te r s i i n qua l c heca so e c c e z iona l e d imos tra re la proven ienz a e d i l
me z z o d i c omun i c a z i one .
Nella sp ieg a z ione d e i fa tt i na tura l i non conv ien e ce rc a re ra g ion i i n c ogn i te quando l e note e c omun is ia no suffi c i en t i .
AN DR E A pA SQUAL I .
Os s erva z i on i i s t z'
tw‘
le d ura n te l’
ep i demi aCholer i c a d a
'
Gen ova n ell’
a nn o 1 854 .
Qu ando u n morbo occulto , m icidiale i nvade con luttuo soprogre s so paes i città , provinc i e e nazioni i ntere ; quandoda mane sera , d a ll
’
a lba al meriggio è vedova la spos a,
sono orfani i figli cadono v ittima d i carità c ittadina c o
loro stes s i che zelano c on p ieto so u ffi c i o , o p er dovereprofes s ionale ; i l sentimento de l dolore il mo ltipl icars idei b i sogni
,additano per solo obb iettivo 1 a sventura dei
pazienti,per solo propos ito l
’
a t t i v i t à del so ccorso . E qu estodeve es ser pronto perchè risu lt i effi c a c e ; deve informars i
ad un solo … pri n c i pi o perchè conduca ad un so lo fi n e ;
quind i la n eces s ità che i mezzi d’ azione salutare s ienopreventivamente cono sc iut i seri amente appli c a t i . Guai
a coloro che per ignoranza , per incuri a o temeraria i n
d ifferenza imprep arati cogl ie una malatt ia pe stilenz i ale .
î ì lspn < iz ìn n i .<nml.nrìv
prv v 0n l i v v .
Pors n nnlv 8 : 1 1 1H1 1 1 ‘ 10.
qerv i z io lìolìg ìo so .
Po li z i a Urba na .
Ma Vo i , S ign ori , foste abbastanz a previdenti nelloscorge re il perico lo che d i lontano ancora m inacc iava ,
pm 1’ invasione de l morbo a siatico nel le prov incie d i Lom
ba1 d i a ; ed appena importato B resci a ed a Bergamo s imanife starono i prim i cas i d i c olèra in qu esto Circonda
ri o ,foste so l leciti d i rispondere a ll
’ appello del l’
egregioCapo d i qu esto Mun i c ip io
,e b ene avveduti n ell
’
a d o t t a re
le m isure sanitarie che fecero s ì buona prova nel la pross ima , speriamo , omai passata ep idem ia .
A dottata savi amente la massima che il c olèra s i a t ra
smi s s i b i le ,n e l la sedu ta del la Comm i s s ione Sanitaria d o]
24 g iugno , è stato del iberato ;D i adottare i l s is tema d ell
’
i s olamen t o , e principalmente per i prim i cas i d i c olèm .
D i destinare a qu esto fi n e per cas a di contumaciai l braccio d i ponente de l Convento d i Santa Catterina .
D i d i stribu ire il s erwmo s a n 1 t a ri o del la C i ttà e Corp i
Santi fra i Dottori Poggi G iuseppe P o z z oli P ietro , Od i
s io Giu s epp e ,Ba ren ghi Giovann i , Fus i Giu sepp e ,
F lebotomo Garrone Agostino e praticante Tras chio Enrico .
D i stab i l ire uno Spedale succursale , de st inando
qu e s t’
u so i l Convento de l R o sario ,a ffi d a n d on e la d ire
z ione amm inistrativa al Reverendo Sacerdote Don Seve
rino Zela s c hi .
D i commettere il serwz i o farmaceutico del Laz z arettoe le d i s infezioni al F armacista S ig . Opp i z z i .
D i a ffi d a re la direzione del servizio s anitario nel laCittà e nei Corp i San t i al Dottor Poggi Rela tore .
D i invitare il Reverendo S ig . Arciprete proporre
due Sacerdoti pel servizio rel igio so .
D i fi s s a re numero su ffi c i en t e d i inferm ieri con‘
pagad i aspettativa di spo sizione del Direttore .
D i di sporre perchè una F armacia rimanga s empreap erta du rante la notte .
D i attendere a lla esatta o sservanza del Rego lamen toSanitario del 1 832 e d i quello di Pol izia Urbana de l
1’ ago sto 4858 : ed i n ademp imento del Regolamento perl
’
es ec u z i on e della legge sulla sanità pubbl ica in data 8 giugno
4865 ,s i è aggiu nto al Dottore Poggi il ch iari s s imo Dottore
F errari da Grado Membro d i qu esta onorevo le Comm i s s ion e ,
p er la sorvegl ianza del servizio sanitario .
Commise ai S ignori A v v . Balladore e Cau s idico B i d o i a
la sopraintendenza amm in i strativa .
Al l i S ignori Reverendo Canonico Fava ed Avvocato Ferrari Pietro la vigi lanza sull a vendita dei comme stib ili ,
bevande e frutta .
All i Signori Ingegneri C a v . Cornaro e Seli c orn i l a pol iz i a urbana e ru rale .
Comu nicate c ias cun interes s ato l e del iberazioni deli aCommis s ione S anitaria Mu nicipal e tutti accettarono dibuon grado i l proprio u ffi c i o , ed 1 1 Direttore del serv iz io ,
consultata la Commissi one Mu nicip ale e convocati immed i a t amen t e i suo i colleghi per conferire su i b i sogni delservizio s anitario ha co sì disposto :
Che la Città s ia d ivi s a in qu attro quartieri , c u i
u n o di es s i s i a, preposto per le es igenze del serv izio .
Che i l Medico - Ordinari o de i Corp i S anti continu i
nel lo stes s o u ffi c i o .
Che a ciascun qu artiere della Città si a destinato u n
F armaci sta per gl i e spu rghi e l e d is infez ion i , ed u n altrocomp i a lo stesso u ffi c i o nei Corpi Santi .
D e s i d era n d o s i po i che le di s infezi oni s ieno es egu ite co lla
ma ggior prontezza pos s ib ile , e dieno qu e i salutari prodotti che la Commiss ione Sanitaria s i è propo st i ,
s i ècredu to di adottare per qu es te u n s i stema u niforme di
mezz i e di mod i , al qu ale i Signori F armacisti sono stat iinvitati di atteners i , o sservando le s egu enti norme , ed
e s s i comu nicate con appo sita Circol are .
In ogni caso di trasporto di u n co lero so , per deces so ,per ingresso nello Spedale su ccu rs ale , i l F armac i sta
a ffi d a t o ,dovr à procedere nel proprio qu artiere , di etro a v
vi so dei S ignori Medici , e del Direttore de l s ervizio s anitario
,alla p ronta dis infezione della stanz a ed altri local i
ab itati dal l ’ ammalato , del mob igli o , e su ppellettil i c on
tenu te nel lo stesso locale,e d i far es egu ire la levatu ra
de l pavimen to d i etro 1 suo 1 ordini ; d ell’
ese c u z i on e dei quali ,egl i è tenu to respon s a le .
Avendo po i 1’ esperienza dimo strato che ‘la, dis infezione
degl i oggetti di b i ancheri a , materass i , pagl i eri c ci ecc . non
pu ò es sere b ene esegu ita s ul po sto , p er difetto di mez z i ,di personale , e p er angustia od impropr i et à di locale , s i
e stab il ito che qu esti oggetti al lo s copo su ddetto,s ieno
t rasportati in veico l i c opert i ne l locale a ppo s ito dello Spe
Di s tribuz iono d e i Se rv i zm
snnflnrh1 por qunrh c ro .
S t‘ 1 'V i'
l i z1 Fa rn1 &mvn lim .
lì is i n î'
e z ìmzi a d omin i… ( 1
noll’ Ospe d a l e S u cmr
i n
Is truz ion i pe r l ez ion i d omiv ilio .
Lava nderi a Sp e c ia l e .
dal e su ccu rsal e . Il trasporto di qu esti oggetti s ar à . esegu itosotto l a sorvegl ianza del s ig . Farmaci sta , i l qu ale g i u d i
c herà di qu ell i che dovess ero es sere distru tti perchè nonsu s cettivi di dis infezione ,
red igen d on e n ota che sarà , inviataal Direttore interno del le Spedale .
O ltre l a dis infezione delle stanze , s i dovr à procederesempre a qu ella dell e l atrine per mezzo del su ffumigiocome per l e camere , e 001 versare u n a. conveniente quan
t i t à . di miscela. dis infettante , cloru ro di calce ed acido sol
fori c o d ilu ito ,nella. ìmbo c c a.tum e giù per le canne , ov e
s iano state gettate materi e infette o so spette .
Adottando po i fra i divers i agenti d i sinfettanti la mi
s c ela di Gu! ton ,s i dovr à tenere per b ase , che per u n a
stanza. di circa 400metri cub ici occorrono le segu enti proporzioni
Cl oruro di Sodio gramm i 300.
Protoss ido di Manganese i d . 450.
Acido solforicoAcqua
1 d . 200.
Le fumigaz ioni per mezzo di qu esta. miscel a s aranno ope
rate per ri scaldamento a. lento fuoco,e qu esta stes s a dose
potrà es sere divi sa in du e rec i pienti .Prima di abbandonare le camere a ll
’
a z i on e delle fumi
ga z i on i s i procederà all a. levatu ra del pavimento con acqua.clorurata nelle proporz ioni di
Cloruro di Calce Chil . 40.
» 400.
I local i di s infettati dovranno es sere chiu s i p er ore 24ermeticamente ; quindi s i apriranno al la ventilazione peraltre ore 24 senz a. permettere chicchess i a. l ’ entrata . Infi n e s arà fatta u n
’
u lt ima levatu ra del pavimento con acqua.clorurata . D u rante qu este opera z ìom i l sig . Farmacista c u
s t o d i rà pres so di s e le ch iavi del le camere salvo che v i
s i opponga i l proprietario, n el qual caso s e me darà a v
viso al Direttore del s ervi zio s anitario . Occorrendo anchedi procedere alla levatu ra di andit i , sal e ,
ed altri acces s i ,i l Farmacista lo farà d ’
Uffi c i o red igen d on e appos ita Nota .
Ogniqualvo lta i s ign o ri Farmaci sti incontrino oppos izioninel proprio esercizio
, 0 ri scontri no nell a pratica. qu alcheinconveniente n ell
’
es e c u z i on e delle norme sopra s t ab i li t e ,
me daranno immediatamente avvi so al Direttore del ServizioSanitario e d ai signori Medici di qu artiere , i qu a l i s ono
tutti incaricati di vigilare p erch ! qu esti importanti s s imiprovvedimenti s anitari si eno es attamente e so ll ecitamentep raticati .
Cop ia. di qu este norme direttive fu trasmessa contempora n eamen t e ai Signori Medici perchè attendes sero nel prop rio distretto al regolare andamento di qu esti espu rghinelle ab it az ion i dei col ero s i , onde qu este misu re s anitarieri spondano effi c a c emen t e all e imperi o se es igenze dell a. s a
lu te pubbl ica .
Cos ì disp osto per la, cu ra a. dom ic il io nel l a Città e ne i Corp i i n tor noel La z za re t to .
S ant i , s i e p rovvedu to per 10 Spedale su ccu rsale : e v o
len d os i t en er‘
c on to dell a. spontanea. offerta. di tutti 1 Medi c i sopranominati per i l s ervi z io interno del Lazzarettoè stato adottato i l segu ente Regolamento .
I qu attro Medic i Chiru rghi di qu artiere s aranno incari
cat i per t u rn ò della cu ra degl i infermi nell ’ O spedale s u c
c u rs a le .
Il servi zio per i Medici s ar à. alternato p er settimana .
In ogni s ettimana s aranno fi s s a t i per tu rno d u e Med ic i,dei qua l i u n o faccia le visi te primarie , l
’
a lt ro l e c on t rov i s i t e .
Gl i ammalati nel Lazzaretto s aranno rego larmente vis itati qu attro vo lte nelle 24 ore . Una vis ita mattutina .
Una oon t rov i s i t a meridiana . Seconda. vi s ite. verso sera. .
Seconda. c on t rov i s i t a notte avanzata. .O ltre a. ciò per i b isogni eventu al i , e p er le prime cu re
d a. prestars i nel l’
atto d’ ingres so degl i ammalati nello
Spedale fu stab il ito che v i abb ia stanza fi s s a il Chiru rgoMinore Sig . Agostino Garrone , sotto gl i o rdin i dei Medi c idi tu rno
'
e del D irettore .
In fi n e s i è provvedu to per le tumulaz ion i , as s egnando Tumula z imi .
u n lu ogo appos ito nel Cimitero , fi s s a n do i l person a a le dis erviz io , e le norme speci al i d a. s egu i rs i nel trasporto edinterramento dei deces s i .Contemporaneamente alle riferite provvidenze la. Con Congrega z io n e
greg a z i on e di Carità su lla proposta de i propri Medi c i ,so spendeva. il p ermes so d i vi s ita. agl i ammalati nel lo Spedale ; disponeva che nessun ammalato anche c on regolarirecapiti , potes s e es sere accettato senza che prim a. fos s estato vi s itato , dal Medico inc aricato , all a. port a _
d’
jngres so
ove fu apprestato u n appo s ito lo cale p er le vi s ite s t ra or
dime rie agl i estranei .
41 1 1 11 s 101 1 13 d v ] Co lòmn e l C i r co nda r i o .
Comu n e( 41 M o n t e ca l vo Vers i gg ia .
( 1011 1 1 1 11 1 1 ( li lî ron 1 .
In tal mod o la. Commissione Sanitari a Mu ni cipale ottem
pera v z1 a l l a Circolare del la. Prefettu ra 47 giu gno N .
° 4999
ed a qu e ll a del 27 giugno d i qu esta Sotto—Prefettu ra .
E c o n fi d a n d o nelle misu re igieniche e profi la t t i c he adottate
,e ne lle bu one condizioni sanitarie del Comu ne vegl iava.
per mezzo de ’ su o i fu nzionari s u i temib il i avvenimenti .
Scampati non sappiamo come dalla invas ione del
4865 ,memorabi le per le stragi d ’
A n c on a ,ove dal 7 ln
gl i o al 24 agosto 2682 fu rono i cas i con 4442 morti ; la.buona ventu ra non ci ha egu almente protett i nel correnteanno s ì che la no stra. C itt à , fu p er l a qu arta. volta v i
s itata dal contagio di ! es sore .
Nel giorno 7 giu gno arrivava alle d ue pomeridiane inMontecalvo Vers igg i a certo Crivell i Francesco , provenientedal la Provinci a. di Bresci a , ov e s i era reca to vers o l a metàdi maggio i n cerc a. di lavoro . Tra sferi t o s i all a. CascinaSpagna poche ore dopo i l su o arrivo , verso l e ore 6 pomeridiane cadeva ammalato e vis itate dal Medico d i Sori e sco Dottor Dellavall e
, fu riconosciu to affetto da co lera.dai s intomi caratteri stici che presentava , come me fu
to sto riferito a.‘
qu esta So tto—Prefettu ra .
Il corso , e - 1’
e s ìt o fatale del la. malattia. g i u s t i fi c a ron o
la diagnosi del Sanitario,e l ’ i mport a z i on e del morbo fu
abbastanza evidente , perc hè ì a Commiss ione Sanitaria 10
cale non es itas s e nel l ' affermarlo e tanto -
p 1 u che nei Co
muni limi trofi di - S orìa s c o , C a n ev i n o ,Golferen z o Rocca
de’
Giorgi e Stradel la non s i era ancora manifestato alcuncaso n eppu r sospetto , di qu es ta. sp ecial e e z i opa t i a .
Trascorsero nove giorni s enza che s ì m anifestass ero nuov icas i in Montecalvo. Nel giorno 46 V i fu u n altro 001
pito , e nello stes so t empo ebbe pu re princip io l’
ep idemia
nel Comu n e‘
d i Bron i . Anche in qu esto Comu ne , gin dizio del la. Commi s s 1 on e Sanitari a local e i l morbo fu im
portato d a. certe Andreol i Giovanni appena ritornato d a.
Bergamo .
A tu tto i l 28 giugno nei Comuni di Montecalvo e Bronii colpiti somm
'
avano 47 . Nessu n altro caso nel Circondario .
Nella nostra. Città e n e i Corp i Santi lo stato sanitario s iman teneva buon’o ; e princip almente fu avvertito che non s ierano manifestate qu el le forme diarroi che che molti notarono premonitorie del l ’ ep idemia colero sa .
In tal i dire i qu as i lu s inghevol i condizioni d i co s e a v
venne improvvi so in Vi a F ama , Casa S ig . Cred a z z i u n
deces so p er c olèra ; primo caso di qu est’
ultima. ep idemia ,
dell a. qu al e ho l’
on ore ed i l dovere , d i presentarvi u n a.
non forbita,ma fedel e relazione .
Di qu esto caso , come di tutti i primi co lp iti nei 50 Comuni d el nostro Circondario stati vi s itati dal col era. inqu esta ep idemia. ,
ebb i già incarico d i fare sp eciale rapporto al Consigl i o Sanitari o p er Ordinanza Prefettizi a ;perciò m i fi a permess o di riportare le notizie stori che dame state en u n z i a t e s opra qu esto soggetto .
S a lmori a. Giu seppe d’
anni 45 ammogl i ato con pro le ,
contadino , t a gli a legn e ,d i buon temp eramento , ed in
i s t a t o di perfetta salu te ,s i trovava - da a lcuni giorni al la.
Cascina , denominata Marches ina , per sp igolare . Ne l mattino del giorno 28 ,
mentre s i di sp oneva b attere i l grano
su ll’ aia , qu antu nqu e provas s e u n males s ere general e ,
ma n gi ò col azione del p ane con fru tti di gel so e d iqu esti di s s e di averne mangiato anche ne i giorni precedenti ; s iccome era sol ito a. detta. de
’ su o i compagni , d inu trirs i male e lavorar mo lto . Verso le ore 9 antimeridi anefu ass al ito da forti do lori di ventre , da v omit o diarrea.e cramp i all e estremità . Per ordine d ell’ a ffi t tu a ri o de ll a.
Cascina. fu tosto al lontanato dal l ’ aia,e trasportato in u n
v i c ino campo , ove appena. ch iamato, s i recò so llecito i l
Medico Condotto di Rivanazzano che non e s i t ò nel d ic hi a ra rlo affetto da co lera . Cons igl iate le opportu ne di spos i z i on i , ed amministrati di pre senza. i primi soccors i , n onpotendo ottenere che fos s e ricoverato in u n a vi cina. cas ao stall a , me riferiva a ll
’
A u t ori t à lo ca le . Intanto l’ aflìt tu a les apendo che i l paziente teneva p igione u n a. camera in
Voghera su o ordinario dom ic il i o lo faceva trasportaresopra. u n carro in qu esta. Citt à ,
dove poche ore dopomoriva , prima che foss e richi e sto al cun Medico . S apu t o s i
p iù tardi del deces so fu p rimo a vi s itarlo i l DottorP o z z oli , e po co dopo 10 Scrivente che d a ll
’
i spez i on e de lcadavere hanno potuto recare giudiz io intorno alla. cau s adell a morte di qu e sto ind ividuo . Corpo r igido , in gia
c i t u ra. teta'nic a 0p i s toton os , membra Violent emente c on
tratte e p iegate su l tronco ,di ta delle ma n i chiu s e in
pugno colorito dell a pelle plumb eo!ciano s i pronunziata.
ai p ied i , e terzo inferiore delle gambe , Cons istenz a. della
I nva s ion e d c l C o] ò rai n V og he ra .
P r imo ( 38 80.
9
Pa re r e d e i Sa n i t a r isull
’
importa z ioned el 1 0 ca s o .
9 ° ca so .
p el l e come di cera mancante d i el astic ità ; testa rivolta.a ll
’
i n d i e t ro ,fi s on omi a espress iva , addome depress o ed
avval lato ab ito esterno p iu tto sto macilento .
Dal comples s o di qu esti s egni cadaveric i , e d a. qu alche
informazione a vuta. s u i fenomeni presentati in v ita,s i è
giud icato trattar s i d i u n decesso di c olèra nel periodoalg ido ,
qu antu nqu e i l Sanitario che prima 10 visitavaabb i a notato s u l c ert i fi c a t o di morte pern i c i os a c erebra le
,
per ri sparmiare al paes e i l triste annunz io dell ’ inva sionedel fatal morbo , e non a fi erma rn e l a compars a. d a ll’ i spezione di u n cadavere . Fu rono però immediatamente atti
vate l e misu re sanitari e per i l trasporto del cadavere , per
l’
e spu rgo d ell’
a b i t a z i on e ,l
’
i s olamen t o dell e persone cheebbero p iù lunghi rapporti 001 defunto , ri c ov era n d on e i
fi gli che aveva seco nella cas a. di contumacia in Santa.
C atterina ,ove rimasero c i nqu e giorni i n ottimo stato di
s alu te .
Qu a l e l’
orig i n e d i qu esto caso che tu tti i Medici d is ervi zio adunati i n appos ita conferenza , dall e n otiz ie avute ,dal le precedenze , e dalla s egu ita fi gl i a z i on e co lero sa nella.stess a casa , u n amm1 hanno giud icato i l primo d el la cessata ep idemia ?
Il p arere de i Sanitari fu che s ia stato importato da
sp igol atori e spigol atri ci proveni enti dal Bergamasco , eda altre parti notori amente infette , che in numero di 45 ,20,
e p i ù , s i radu navano nella stanza del S a lmori a ,co l
qu ale avevano in c omu ne i l lo c ale , le stoviglie , ed i lgiaciglio .
Mentre s i era ancora intenti ai provvedimenti ordinatip er i l primo decesso , verso le d u e pomeridi ane del giorno
29 ,s i ma n i fes t a v a n o i s intomi di c o lèra in u n a i n s er
viente d ell’
Is t i t u t o O stetrico di qu esta C itt à . , S c helpa Mariad ’ anni 26 , g i à da qu alche giorno so fferente per dissestiin testinal i . Appena v i s itata , fu immediat amente i s olata
n ell’
Is t i t u t o stes so , fa cendo la ass i stere dalle infermiereche già stavano nostra. dispos izione ; ma nul la. valserole cu re p iù zelanti ed affettu ose ; es s a ces s ava di viverenel mattino d el 2 lugl io .
Tu tte le indagini fatte per conoscere la derivazione diqu esto secondo ca so riu scirono infru ttu o se . E s sa era. u scitap er b i sogni di servizi o nello stes so giorno in c u i fu co lpita. ,
e l e s i trovarono oggetti prima. non mai vedu ti
dall’
Assistente i nterna. , c u i era subordinata , ciò che proverebb e avere la medes ima avuti rapporti con persone ano i s cono sciu te . Gi ov a altre s ì notare che nel giorno precedente 27 giugno era stata. accettata n ell
’
Is t i tu t o O stetricol a nom inata Aguzzi Mari a moglie di u n su onatore ambul ante ; in qu esta s i è pu r manifestato i l colera. dopo la.
S c help a ; qu ale fu i l primo caso ?La S c help a già da 40 o 42 giorn i
‘
soffriva p er di stu rb iintestinal i ; s i potrebbe qu ind i so spettare che in es s a s ias iperciò primieramente sv ilupp ato , come p iù di sp osta asu bire gl i effetti d i u n contag io
,cagione di preesi stente
indi spos izi one . Null a. di p iù ci è noto , e nu l la altro a gg i u n
giamo attenendoci al nostro propo s ito del la fedele narra.zione de i fatti .
Nel pomeriggio del 30 g iugno , e nell a stes s a cas a de lS ignor Cred a z z i , fu improvvi s amente co lp ito da c olèra i lBottai o Getta Sera fi n o ,
d ’ ann i 54 la c u i a b itazione era.
attigua qu el la. del s opra n omi n n t o S a lmori a , c u i avevaas si stito nell a s u a agon i a e s i era. generos amen te prestato in o
'
gni p ieto so u ffi c i o , anche dopo i l su o deces s o .
In qu es t o ind ividu o l ’ attacco s i mo s t rò sub ito grav i s s imo ,e verso l e ore sette pomeridiane del lo stes so giorno , eragià cadavere . Non avendo la famigl i a acconsentito al tras ferimen t o d ell’ amma la t o nel lo Sp edale su ccu rsa le , è statoprovvedu to di ogni o ccorrenza domi c il io ; ed appen a. s e
gn it o i l dece s s o,s i è disp o sto p er i l pronto trasporto de l
cadavere,per la dis i nfezione d ell’ ab i t a z i on e , della b i an
c heri a,
‘
e del le masserizi e di cas a ; distru ggendo ci ò che
poteva essere p iù infetto , e non espu rgabi l e,onde non
'
omn'
1 et t ere qu el le misu re p iù rigoro se che la Commis sione
Sanitari a. aveva ordinate , sp ecialmente p ei primi cas i . Ma.
non si è potu to o t t en ere . c he la mogl i e del d efu nto en
tras’
se nell a"
stes s a s era nella,c a s a. . d i Contum aci a ; e s ol a
ment e d op0 1 n olt e i s t a n z e, v i * fu ri coverata nel mattino
del gi orno s u cces s ivo , ov e po i è rimasta 6 giornate e'
qu in'
di licenz i ata , e s s endo s i ri cono sciu ta. in buono statodi salu te .
Dal la notata s u c c es s i p n e de i cas i la Commis s ione Mu nic i p a le a rgomentava giu stamente l ’ i n v a s i on e ep idemic a de lC omune , e qu ind i l a necess ità di a ffi d a re i l Pubbl ico su l le
di spo sizioni s anitari e adottate ; e di ri cordare qu el le mass ime d
’
i giene privata. , che l a s cienza. e la pratic a . hanno
/
OF
44
5 " ca so .
E primo gruppo c pid emi c oi n C i t tà ,
C .° P la na Fama .
Con s ig l i i g ie n i c ipepo iari .
1 2
Prov v od i 1 11 c n l i sa n i t a r i1 101 l uog o d i sv i luppo
! la l 1 ° g ruppo e p id emi co .
Provved ime n t i o rd i n a t inell
’
Is t i tuto Os te t r ico .
Secon do gruppo e p id emi coi n C ampoferro
s anzionate come l e p iù effi c a c i ad impedire la diffu s ionedelle micidial i ep idemie . A tale oggetto fu rono pubblic a t i i cons igl i igienic i popo lari , di cm s 1 un i sce copia
(Allegato A ) .Dopo i l terzo caso del trenta. giugno abbiamo avuto
tregu a fi n o al giorno tre lugl io ; in c u i fu colp ito i l giov inetto Traschio Carlo d
’
ann i 43 , a n c h’
e s s o nella casadel Sig . Cred a z z i nel p i ano superi ore alle ab itazioni deidefunti S a lmori a e Getta . In qu esto individu o la forma
morbosa è stata meno grave , e dopo u nd ic i giorni dimalatti a a domici l io s i è ri stab il ito in s alu te .
Vista. l a fi gli a z i on e dei cas i nello istes so lu ogo ,che c o
s t i t u i s c e il primo gruppo epidemico , oltre le operazionispecial i di espu rgo nel l
'
abitazione dell ’ u ltimo co lpito s iè ord inata u n a generale imbiancatu ra dell e stanze , anditi ,e stanze degl i altri inqu il in i ab itanti i l bracci o di casa
pro sp i c 1 ente s u l l a Contrada F ama , ed u n a accu rata dis im
fez i on e del le l atrine .
Il morbo fece so sta. i n qu esto lu ogo , ma r ip igli ò n ell’
Is t i
tuto O stetri co , ripetendo s i nel giorno 4 lug li o n ell’
Agu z z i
Ros a. d’ anni 28 che dopo u n parto natu rale
,nel qu ale
era stata assi stita anche dal la S c helpa Mari a. caso )come inserviente d ell
’
Is t i t u t o , aveva. già oltrepassato ilterzo giorno di pu erperio . Tutta l’ assi stenza prestata allaprima co lpita. s i è ripetu ta per l’ i n feli c e pu erpera lattante .
Le infermiere che avevano ass i stita la. S c helpa defu nta il
2 lugl io erano state ritenu te nell ’ Istitu to anche permisu re di contumaci a , non essendovi stato bisogno del la.
loro opera in altro lu ogo del la… Città ; ma anche in qu estocaso fu rono vane le nostre cu re e l’ Agu z z i ha. dovu toso ccombere nel giorno 5 lu gl io .
In allora s i è ordinato che tutto i l p i ano su perioredell ’ Istitu to , ov e erano avvenu ti i d u e decess i fo s seasso lutamente abbandonato per i sti tu ire u n a
.rigoros a. e
pro lungata disinfezione . Le gestanti e pu erpere fu ronocollo cate al p i ano terreno ; fu rono sospese l e accettazioni ;e nes su n altro caso neppu re so spetto , s i ebbe po i a lamen t a re in tutto i l lu ngo corso della segu i ta epidemia .
Su ccedeva l a notte de l 5 lu glio . Tre individu i nellastes sa famigl i a , Verdi Antonia d
’ anni 38 ed i figl i Contardo e Virginia i l primo d
'
anni 40 e la. s econda d 'anni43 , furono qu as i contemporaneamente colp iti da colera in
C ampoferro Cascina Ba gn èra . Il Medi co de i Corp i Santi ,chiamato v i s i t a rli , diede s en z
’
a ltro gl i o rdini oppor
tu ni perchè fo s sero immed i atamente trasportati in qu estoSp edale su ccu rsale ; es sendo in fe tto impo s sibi l e ogn i cu raa. domicil io in u n a piccol a bo rgata , ov e n on hanno stanza
fi s s a nè il Medico , nè i l Flebotomo , qu indi inattu abi leanche u n dispensari o di medicinal i per mancan za del persomale capace di ammi n i s t ra rli . Per u ltimo s i aggiungevano l e vive i stanze dell a. Proprietari a , di c u i i colp itierano braccianti , perchè fo s sero immedi atamente a llon t a
nati a tu tela dell a. s alu te degl i altri coloni . L’ ora tarda
i l numero e la gravità dei cas i non permettevano dilazionenei provvedimenti
,qu indi fu rono ricoverati nel Lazzaretto .
Si aggiungono qu esti schiarimenti per dimostrare la.
erroneità di u n a. op inione emessa , non già nel s eno della
Commiss ione , se no n fo ss e stato p iù opport u no soccorrere
su l lu ogo i primi attaccati ? Il su cces so ottenu to d imo s trò
in segu ito l ’ u t i li t à del provvedimento adottato p er qu estosecondo gru ppo , non es sendos i p iù manifestato alcun cas oin C ampoferro fi n o al d i 7 s ettembre , n ell
’
u lt ima. decina.di du rata. del l ’ ep idemia .
Meg t re s i esegu iva. i l trasporto degl i ammalati n e l Lazzaretto
,nel la stes s a. notte s i facevano chiamare gl
’
i n fermi eri dispon i b i li , e tutto i l personale a ffi d a t o , per organizzarviil s ervizi o s anitario . Dei tre co lp iti , d u e so l i v i arriv a v a n o ,
es s endo gi à deces so i l p i ù. giovane . Unitamenteagli ammalati le gu ard ie di pubbl i ca s icu rezza inviateper so ccorso su l po sto , condu cevano la mogl i e de lco lp ito con du e bamb in i u n o d i 5 mesi , l
’
a lt ro d i d uean n i , che fu rono provvisori amente co l locati in o s servaz ion enel l
’
attigu o lo cale , già destinato , a ri chiesta , per infermeria. militare . Il maggiore dei bamb ini fu pu re in s e
gn ito colp ito , qu antu nqu e non gravemente , nel giorno 9dopo 4 giorni di contumaci a .
Dal mattino del giorno 6 , i Medi c i i l Farmaci sta ed u n
Flebotomo , incominciarono i l proprio servizio nell’
O spe
dale su ccu rs ale . Nel pomeriggio entrava in u ffi c i o a n c he
il D iretto re interno amministratore .
Merc è qu indi la coop erazione di tu tti , prima di sera i ls ervizio san itario del Lazzaretto s i completava co l segu entep ersonale inferiore :
Ape r tur a d el La z za re t to .
Pe rsona l epc ? l
’
e serc i z io o rd i na r i od e l La z za re t to .
Ybrz o g ruppo rqfi d onfl c o
1 1 : ( Iz1 s c ma S‘ . Ca r lo .
N .
° 2 Infermieri .
2 Infermie re .
2 Portantini .
Una Donna col doppio u ffi c i o d i porti naia ed ass i stenteall e p ersone ricoverate in os s ervazione mell ’att igu o lo cale .
Umcuoc o .
Una persona incaricata del le provvi ste e di tu tte le richieste d ell
’
ammi n i s t ra z i on e, es sendo vietata l
’
u s c i t a agl ialtri servienti .
Umu ltimo i n c umben s a t o della di s infezione di stru zionedegli oggetti giu dicati non espu rgabil i , ed incaricato a l
tres‘
1 di supplire , al bisogno , agl i altri inferm ieri .
A qu esto personale di primo impianto fu rono p i ù tardiaggiu n te d u e l avandaie per i l servi zio del Lazza retto edell a Città es sendosi deliberato che s ia stab il i ta u n a la
v a n d eri a pub bl i ca per l’
e spu rgo degl i oggetti che avesseroservito ai colero s i .
In qu esto s tes so giorn o alle ore d u e pomeridiane fu
trasportata al Lazzaretto la C a pi et t i Carol ina d’ anni 40,
nubil e fi la t ri c e , domici l i ata nella Contrada degl i Angel igravemente colp ita
,e d opo poche ore spirava nello stato
algido . Colla nominata C ap i et t i coabitava u n certo BiagioBart olomeo affetto da bronchite catarral e cron i ca , e qu estifu tras locato nell a casa di contumacia , onde p rocedereal rigorose esp u rgo di qu el l
’ abitazione .
A l c a so,fu lnì i n a n t e dell a C a pi et t i s egu i nel giorno s u o
c e s s iv o (7 luglio ) u n attacco non meno fatal e all a CascinaGebb a nel la persona di F i n a rd i Giovan ni d’ anni 53 a ffi t t a
volo . che malgrado la pronta ass is t enza medica soccombevanel giorno subee s s i v o .
Fu rono 1 1 1 s egu ito attaccati dal morbo nel giorno 9 VerdiGiu seppe d
’ anni 3 (figli o del Verdi cas o ) c he : s i trovava in osservazione in lu ogo appartato del Lazzarettocome è stato sopra riferito ; e nel lo stes so giorno 9 s i '
manifestavano altri d u e cas i i n Città negli individu i D ellavalle Antonio d ’anni 47 Calzolaio i n ' Contrada Commenda ,
e Mil a nes i Ales s andro d’ anni 56 nella cas a ru stica del
Borru t t i strada di c irconvallazione .
Ai 43 cas i già notati , dei qu al i 40 deces s i i l 40 lugl ioe 3 r imasti sotto cu ra ,
tenne dietro u n gru ppo dic olpi ti nell a Ca s cina San Carlo di c u i pu ò interes sare d i
conoscere l ’ orig i n e e l o svi lu ppo . Zanardi Lu igi a proveniente da Vigevano Città . già infetta da colera ove erarimasta venti giorni s offriva di diarrea , pro strazion e d iforze
,ed altri s intomi che i l Medico cu rante già dubi
tav a foss ero prodromi di colera ; qu ando tre giorni dopoi l ritorno dell a su ddetta ,
fu colp ito gravemente dal morboaddì 4 4 luglio , su o marito Zan ardi Giovanni d ’ anni 4 8 ,
c he traspor tato al Lazzaretto moriva n el giorno su ssegu ente .
Nello stesso giorno 4 4 fu pu re colp i ta l a proprietariadi S . Carlo Gazzaniga Francesca d
’ anni 26 che aveva as s i
s t i t o i l Zanardi nel breve tempo in c u i rimase a domicil io .
Nel giorno 43 lu gl io s i dichiaravano posci a i veri sintom i d i colera nell a Zanardi Lu igia … d
’ anni 4 4 gi à vedovadel defu nto Zanardi Giovanni , e contemporaneament e me
fu colp ito il propri o fi g li o Enrico d’ anni 3 . Trasportat i
i l fi gli o e l a madre nel Lazzaretto,la sorella di qu esta
u ltima V a lla s s a Mari a d’ ann i 50 c he s i era recata a San
Carlo appo s itamente per a s s i stere la famigl i a d el Zanardi ,fu ritirata in o s serv a zione n ella cas a di contumaci a
, ov e
nel la notte del 44 al 45 fu colp ita da colera,e qu antum
qu e prontamente so ccorsa , trasportata nel Lazzaretto dopo
24 ore circa , moriva .
Nè qu i avevano ancor fi n e i m iserevo l i'
cas i di San Carlo .
Gazzaniga Santina , gi à da alcu ni g 1 0rm indispo sta perdisordini gastro — intestinal i fu pres a da c oleri n a ,
‘
c he non
fu n o t ifi c a t a dal Medico cu rante perchè migl iorò prontamente sotto u n conveniente trattamento ma appena qu estamostrava d i andarne co l megl i o , che fu attaccato verso lasera de l giorno 43 s uo figli o Gazzaniga Giacomo d
’ ann i2 , c u i fu rono prodigat e a domicil i o le cu re p iù attive
, masenza alcu n su cces so , e nel giorno su cces s ivo pas sava di vita .
Con qu esto s i comp iva i l gru ppo dei colp iti in San Carlo,
dove sopra 24 ab itanti fu rono atta ccati 7 indiv idu i nelp eriodo di qu attro giorni, de i qu al i cinqu e in breve tempodeces s i . L ’ importaz ione e la fi gli a z i on e del morbo in qu estolu ogo è troppo per se ev idente , p erchè abb i sogni di e s seremaggiormente commentata .
Dal 4830 in avanti , epoca stori c a della prima. invas ionedel colera in Eu rop a ,
du e grandi qu estion i sono state cond iverso su cces so agitate l
’
importa z i on e e la tra smi ss i on e ,
lo sv i luppo spon ta n eo e l’
i nfez i on e Con t a gi o n i s t i ed E p l
46
Qua rlo gr uppo ep id emi coBovo .i n P i a z za
demisti ebbero a vicenda t ri on fi e s c on fi t t e ed i po stericrederanno appena come dopo 37 anni di stu di , s i discu taancora su ll a natu ra di u n a malattia , che fece e rifece i lgiro del globo mietendo mil i oni d i vittime . Comu nqu esi a
,sta in fatto che s iedono ancora in campo opposto
v a len t i s s imi propugnato ri di contrari a sentenza su l l a genes i del morbo colera , e che incombe perciò sempre i l
dovere ai cu ltori del le s cienze mediche , come ai reggitoridel l a co sa pubblica di raccogl iere nelle fatal i contingenzedi sviluppo di qu esta epidemia , tu tti qu ei material i
'
d io sservazione che hanno rapporto coll a so lu zione fi n a le diqu e sto problema , che rigu arda gl
’
i n t eres s i vital i d ’
u n a
adu lta civiltà .
Pertanto al lora che per l a moltip l i cazion e dei cas i di
u n a malattia e si zial e , non è p iù poss ibile tener dietroai rapporti degl i indivi du i gi à affetti co i nu ov i colp iti equ indi imposs ib ile giu dicare d ell
’
ori gi n e , giova almeno
t ener nota dei fatti cl in i c i , che rigu ardano la tra smi ss i bi
li tà… A qu esto s copo servono appu nto le notizie che cis iamo proposti di raccogl i ere intorno ai grupp i ep idemici .
Um altro gru ppo su periore per numero e non meno i nt ere s s a n t e per l a figli a z i on e de i cas i
,s i pu ò cons iderare
negl i a t t a c a t i in p iazza S . Bovo e su e adiacenze . Il primocolp ito in qu esta località nell a casa del Sig . Balladore
fu Lu c a rd i n i Vincenzo d’ anni 6 4 mendicante , c he preso
dal morbo nel giorno 44 fu trasportato al Lazzaretto ovenell a stess a giornata moriva. La condizione d ell’ i n d i v i du oci disp ensa dal le congettu re su l l ’ origine dell ’ affezione .
Nel lo stes so tempo 1 11 c u i s i trasportava i l Lu c a rd i n i helloSpedale su ccu r s ale s i ricoverava la mogl ie del colp ito ,
Maria Dec a roli d’ anni 60 n ella b a s a d i
'
contumacia , ondeprocedere a ll
’
e spu rgo del l’ ab itazione ; ma la sventu ratadonna portava seco i germi del fatal morbo , che non t a rd òa c olp i rla nella notte dal 45 al 46 ,
e la rese n el giornosegu ente cadavere . Ai coniu gi -Lu c a rd i n i tenne dietro nelgiorno 47 Marches i Lu igia d ’ ann i 48 che s i era nei giorniprecedent i recata n ell
’
a bi t a t o dei prenominati . Qu esta gio
v a ne ,u n po
’
c ldro t i c a ma non affetta,Come era cors a vo ce ,
da v iz io organico cardiaco, fu
'
megl io che attaccata ,fu l
minata dal male , ed in poche ore non era p iù . Nel giorno
48 s i ma n 1 fes t ò u n nuovo caso presso l abi t a z i on e dei Ln
d’ anni 4 4 , l
’
a lt ra d’
anni 30 che colp iti su cces s ivamentenei giorni 6 e 7 agosto , soccombeva no , i l marito in pocheore
,e l a moglie in giornata di malattia lasciando or
fani tre p iccol i fi gli u oli c he fu rono tosto ricoverati nellacasa d i contumacia e sovvenu ti co i fondi disponibil i pergenero s a largizione del benemerito Sig . Sindaco
,e per
su s s idio as segnato dal Consigl io Prov inci al e Ammini stra
t i v o . Gli u ltimi d u e cas i fu rono Severina Maria d’ anni 40e Luga n i Giu seppa d
’
anni 50 amb edu e nell a casa Giraninei giorni 8 e 45 agosto che dopo lu nga malattia risanarono . Dei 20 individu i componenti qu esto gruppo 4 4
sono deces s i , 9 gu arirono .
Du rante lo svilu ppo di qu esti cas i , molti altri pu ntidella Città erano stati colp iti dal co lera ; per c u i u n rend i c on t o peccherebbe di prol i s sità s enza giovare alla sta
t i s t i c a , qu ando s i voles sero pa rt i c ola regg i a re i fa t t i , che a d
ep idemia inoltrata confondono 1 ’ azione del contagio , 00
gl i efi‘
et t i d ell’
i n fez i on e ; basterà pertanto l’ enumerazione
dei c as i per la cognizione dei gru pp i che riferiamo,all o
s copo di s egu ire la diffu s ione del morbo .
Qu i n to gruppo ep idemico Un qu into gru ppo s i deve annotare negl i attaccati inContrada Borgoratto e vicolo Preti , ove n e furono a nn u n
ci ati 40,dal 49 lugl io al 2 agosto . I colpiti s ono stati :
Ma lv i c i n i Teres a d’ anni 49 cel ibe contadina che vo lle ri
manere a domicil io e gu ari dopo lunga malattia ; qu ind iC a n ega lli ,
Gogna,Ro lla Ceru tti Ri s i Bers ani Boschi
Ross i e Ceru tti Francesco . Di qu esti 7 gu arirono ,tre so
lamente sono d eee s s i .
Ses to gruppo ep idemi co Nel pu nto cu lminante dell'
ep i demia dal 29 al 30 1 11
\.
ia Emiiig,c
(
i
z
t
zlìa N. 50.
gl i o , ebbe princip io u n importante gru ppo in ViaEmil ia corte Sig . Rosa . Il primo fu Sampietro Giu sepped ’anni 5 colp ito nel giorn o 29 lu glio e d e c e s so i l 7 agosto;Qu indi Lotto Giu seppe , Monti Lu igi , Corti C a roli ri a , Ce
s ari Anacleto Lotto Francesco , Carneva le Maria , MontiAgostino e Bord i z z a Maria , dei qu al i 7 deces s i e 2 gu ariti .Tu tti qu esti cas i s i manifestarono in 40 giorni ; dal l
’
44
agosto in avanti non v i fu rono altri co lpiti .
Set t imo gruppo c pidemî c o Contemporaneamente al 6 ° gru ppo s i notarono 5 cas iGag“
23n tomera d i colera nell a cas a cantoniera N .
° 30, ed esordirono col la
Ces a ra n i Carol ina mendicante che aveva chiesto ricoveroin qu el l ’ angu sto locale . A qu esta tennero dietro i F ra n z e s i
Ermenegildo ed Egidio padre e fi gli o , Boss i Teresa e Bar
bieri Teodo l inda : Di qu esto gruppo 4 morirono nelleprime 24 ore . La Bos s i Teres a so lamente superò i l malee fu s alva .
E s sendos i manifestati qu esti cas i e graviss imi in pochigiorni
,i l Sig . Sindaco fece istanza pres so la Societ à. del l a
Ferrovi a perchè s i pro cedes s e ad u n r i goro so espu rgo diqu ella cas a Cantoniera , e me foss e vietata s e possib il e l
’
ab it a z i on e per qu alche tempo .
E la prefata Società annu endo alle richieste del SignorSindaco provvedeva per la di s infezione e l
’
imbi a n c amen t o
del locale ; dopo di c he non V i s i s ono os servati altri cas idi malatti a .
Il caso di qu est’ ep 1 d emi a s i sv i luppò in DellavalleAntonio Calzolaio ammogl i ato d ’ anni 47 , che colp ito ne ld i 9 lugl io soccomb eva nel la stes s a giornata . Qu ello fu ilgerme del l
’
gruppo oss ervato nel la Contrada dell a Com
men da . Dopo u n a del ites cenza di nove giorni i l fatal morbori p igli ò nella Gu erra Rosina colp ita nel giorno 48 ,
e deces sa nel d
‘
i su s segu ente,dopo d ’
a v erlo comu nicato al padre Rocca Gu erra che lasciata qu esta Città
,appena segu ita
la morte del la figli a , re c a v a s i a R i v a n a z z a n o e nello stes sogiorno miseramente periva .
Qu indi fu rono attaccati Pesce Antoni a nell a cas a atti
gu a , Dellavalle Lu igi fi gli o di Antonio caso di qu estogru ppo , Conciatore cel ibe d
’ ann i 27 , c he ci pare p iù p roprio di notare nel gru ppo del la Contrada Commenda perc hè coabitava co l padre
,qu antu nqu e s ia stato colp ito e
deces so a domi ci l io in Contrada Vo lta,proveniente da
Casteggio , ove s i era recato nel mattino . Nello stes so g i ornoerano pu re co lp iti Morini Lu igi
, Ma n g i a ro t t i Ernesto , enu ovamente nello stes so lo cale ab itato dal la Gu erra R o
magn oli Carlo , ed i coniugi Gazzan i ga Mau ro e Rosa , po iPesce Domenico vedovo della già defu nta Pesce Antoniatu tti decess i , meno i l Morini e Romagno l i d
’ età infanti li .
Nel giorno 29 fu co lp ita Del lavalle Lu igia figli a del fu A n'
tonio , in segu ito Pesce Lu igi figli o de i defu nti coniu gi Pes ceDomenico ed A ntonia
, Gorri n i A n gelo , Gu i d i E t t ore ,S c rolli n i
Ernestina colp ita addì 30 luglio , tu tti vicini di cas a . O ltrepo i i di chiarati cas i di colera V i
_
furon o . pa rec c hi c olp iti d i
colerina , i nomi de i qu al i non figu ra n o n ell’
elen c o generaleCon qu est i s embrava estinto i l fom i te contagios o e d i
fatti non s i ebbe p iù altro cas o fi n o a i 22 d i agosto i n
Ot ta vo gruppo ep i demi coi n C i t t à
(351 Comme n da .
20
Von o g ruppo v p irlvmi c oi n C i t tàS c ara be lh.
c u i cadde ammalato Marches i Carlo contadino marito d iMarches i Maddalena infermiera del La zzaretto col la qu aleper bi sogni di famiglia ebbe p iù volte permesso di parlare
,
di ricevere e rimettere oggetti di b iancheri a . Trasportatoimmediatamente allo Spedale su ccu rsal e e premu rosamenteass istito anche d alla propri a mogl ie
,dopo sette giorni di
malattia pass ò nell a sala dei convalescenti,e gu ar i .
Dei 46 cas i soprariferiti componenti qu esto gru ppo i n
t ere s s a n t i s s imo 6 gu ari rono 40 pass arono di v i ta .
Qu as i contemporaneamente ai cas i dell a Contrada Commenda
,s i manifestava u n gruppo di colp iti n ell a Con
trada Scarabell i .
Il primo attaccato nel giorno 26 lu glio fu P et t en a s s a
Antonio d ’ anni 58 che ab itava u n angu stis sima camerettaa p ian terreno Casa Sig . Sali ce , ov e al di fetto d
’ aria elu ce ,
s i aggiu ngevano l’
i n gombro del le masserizi e di cas ae l ’ impu li z i a . F u u n o dei pochis s imi
,che gravemente
colpito dal colera ri fi u t a s se i l soccorso medico ed il ricovero nell o Spedale su ccu rsale , e moriva nel periodo algidonell a notte su cces s iva .
Dopo u n a so sta di cinqu e giorni fu rono colp iti nellanotte del ago sto Montagna Pietro
,ed Amodeo Pietro
,
qu indi Corall i Giu s eppe ed A rma n d ola Anna,l a qu ale
aveva traslocato da Contrada Plana , dopo l a morte delproprio fratel lo per colera che lo rese cadavere in pocheore . Segu irono i cas i di Nespol i Fel i ce , Gastal di Virginia ,
Borell a Giu s eppa , D ebu s t i Caro lina ed il fratell o Cesare
S a lv a d eo Carolina ,Sparpaglia Angelo fi gli o dell a Gastald i
Virginia, D ema t e i s Giacomo , Ca l derara Lu igi a ,
MaschioRosa , Costa Mari a ,
Amodeo Pasqu ale fi gli o della MaschioRos a
,e per u ltimo Maggi Teresa in qu i l ina dell a Calde
rara Lu igia .
Di qu esti 47 cas i sette gu arirono , diec i sono deces s i .Su l propo s ito della fi gli a z i on e di qu esto gru ppo s i deve
n otare i l caso del la Calderara Lu igi a che fu colp ita pocodopo d ’aver dato a pigione u n a camera nel l a propri a casaal l ’ A rma n dola Anna ivi t ra slo c a t a s i e presa dal morbodopo la morte del fratel lo in Contrada Plana .
A qu esto gruppo s i potrebbero a ragione riferire icinqu e cas i sv i luppa t i s i n ell
’
Is t i t u t o di Provvidenza s itu atoin Via N e c c hi , che ha i su o i dormitori c onfi n a n t i coll
’abi
t ato di Contrada Scarabell i ; s e s i consideri che nella Con
24
trada N e c c hi n on s i e v eri fi c a t o altro caso in tu tta l adu rata d ell
’
ep i d emi a : e che i cas i del l’ Istitu to di Prov v i
denza segu irono l a fi gli a z i o n e dei colp it i in Contrada S e a
ra belli che al agosto erano già 3 , qu ando fu affettadal morbo l a Gu i di Lu igia in qu esto P i o lu ogo .
— Delle 5colp ite 3 gu arirono ,
d u e s ono d e c e s s e .
La piazza di S . Bovo , ove sv i lu ppo s s i i l gru ppotermina a levante nell a Contrada del l e Torrette
,e qu i
dobb iamo registrare u n numero cons iderevole di cas i,
dei qu al i i primi meritano di e s sere p articol armente con
s i d er a t i .
Canna Clotil de Marietta , trovatell a d’ anni 9 stava pres so 00027120 g
_
fl lfèlffi}
‘
lì id cmi c ol ll i l
1 c on 1 u g 1 Gamb a rot t a ; Il man to Gamb a ro t t a s ervwa come d e…,infermiere prima poi come spenditore n el Lazzaretto ; edin qu e s t
’
u lt imo u ffi c i o gli s i offriva facilmente l’ opportu nita ,
malgrado i l divieto , di recars i al l a propria casa .
Qu ell’
abu s o s i rip eteva appu nto verso l a fi n e di luglioqu ando qu ell
’
i n s erv i en t e 1 n c om1 n c i a v a a mostrars i renitente all a di s cip l ina
,per c u i p iù tardi fu l i cenzi ato . Su i
primi di ago sto l a s u n omi n a t a Canna Clotilde fu pres a dagrav i di stu rbi intestinal i ed altri s intomi che pales avanoabbastanza l’ i n gru en z a del morbo dominante . Ma tenu tasol amente come s o spetta non fu dichiarata affetta da 00
lera che nel 3 agosto ,qu ando fu colpita d al lo stesso ma
lore la mogl ie del Gamb a ro t t a , nata Marchese Maria dianni 57 l avandaia . Fu rono al lora trasportate entrambenel Lazzaretto , e la Marches e moriva nel giorno su s segu ente , mentre l a Canna prima co lp ita me sortiva gu arita i l 45 ago sto .
Qu ell i furono i primi cas i del gruppo delle Torrette che brev emente riferi amo . Nel 5 agosto fu co lpitaMonti Ros ina vicina di cas a , qu indi Bers ano Biagio C a
n ev a ri Teres a , Sacchi Antonia , P ed amon t i Petroni lla
B a s a rd i Tere s a ,Monti Carnigl i a Onorata , Marchese Gi u !
seppe,Crova Lu igi e Giu seppe fratell i , fi gli del Crova
cuoco del Laz zaretto,altra P ed amon t i Petronill a bamb ina ,
e per u ltimo Brambilla C ebrelli Caro l ina .
Di qu est i 44 cas i , di c u i 4 4 femmine e 3 maschi , c i n
qu e gu arirono ,e nove sono deces s i .
Era nel 3 ago sto già s u l decl inare la dominante ep i d eU 4
mia,qu ando s i s v i lu ppò l
’
u n d e c imo gruppo nell a Contrada CT.
del Forno che annotiamo non tanto per i l numero , come
22
per la gravità dei cas i , e l’
effi c a c i a man ifesta degl i adottatiprovvedimenti .Il primo colpito fu Riva Agostino d ’ anni 50 contadino ;
trattandos i del primo caso in u n a Contrada qu as i tu ttafi a n c hegg i a t a da me s c hi n i s s ime abitazioni s i è insi stito edottenu to i l ritiro d ell
’
amma la t o nello Spedale s u ccu rs alee la moglie con tre figli fu ricoverata nella cas a di cont uma c i a ,
onde procedere ad u n rigoroso espu rgo di qu el
povero abita re , an che a garanzia dei molti vicini : e nes su naltro caso s i è poi o s servato in qu el l
’ abitato .
Addì 9 agosto fu co lp ito nella Cas a Ros s i Mass a Carlomu ratore
,e nel gi orno segu ente Lu c c a rd i Maria che ab i
tava nella stes s a Cas a Ross i p resa dal morbo n ell’
A s i lo
d’
In fa n z i a,po che ore dopo moriva . Lo svilu ppo di u n
caso di colera in qu esto benemerito Istitu to c on s igli ò all aOnorevo le Direzione dell ’ As i lo
, ,sentito anche il p arere
della Commiss ione Sanitari a,di chiu dere per qu al che tempo
i l Pi o ricovero,per misu ra pru denziale , temendos i a ra
g i on e che i l concorso dai divers i lu oghi infetti dell a Cittàpotes se occas ionare la manifestaz i one di altri cas i .
Il 42 agosto all’ estremità settentrionale del la Contrada
del Forno nel le case co loniche del Sig . Conte Dal Verme fucolpita Scotti Marianna d
’ anni 74 e morta in poche orea domicili o senza che foss e stato avvertito alcu n Sanitario a c u i i l marito fece ricorso so lamente nel mattinosegu ente per l a neces saria constatazi one del decesso . Ne lgiorno su ccess ivo (44 ) fu colp ito nel l a stes s a cas a Mezzadra An gela e qu esta pu re in po c he ore era d e c es s a ; qu indiavveniva u n altro caso in Gatti Domenico Fornaio ab itante l
’
e s tremi t à opposta della Contrada, e po i nu ova
mente nel le stes s e case D a l Verme fu rono c olp i t i , Ta c c hella
Maria , Barb 1 eri Angelo e 'Montagna Maria, 1 prim i du e
decess i avanti sera , l’
a lt ra nel giorno su cces s ivo . Vistal a fatale su cces s ione dei colpiti nelle case Dal Verme fu or
d i n a t o u n generale espu rgo ed imbi ancatu ra'
d i qu elleab itazioni , e dopo qu esto provvedimento , non si ebbe p i ù.a lamentare la comp ars a del morbo mi cidi ale .
Nel giorno 48 agosto fu p er u ltimo colp ita Gobbi Lu 1g 1 aab itante dirimpetto a l Riva —AgostinaDei dieci cas i componenti qu esto gruppo
”
tre°
sol igu arirono , s ette s on o . i dece ss i .
A qu esti centri ep idemic i principali dobb iamo a gg i u n
gere u n 42 gruppo svilu ppatos i nel Mu l ino dell a Comu
n i t à ove sopra 24 ab itanti , furono colpiti s e i individu i :S forz i n i Francesco , Spall a Antonio , S forz i n i Maria e S forZin i Angela madre e figli a , Spal la Carlo , p iù u n giorn al ie ro
che colp ito dai prodromi del male s i ri fug i ò i n Rivanazzano ,
nè s e me ebbe altra notizia ; di qu esti d ue gu arirono,tre
sono deces s i ; del sesto s’ ignora l ’ es i t o .
Dalle indagini fatte per conoscere l ’
orig i n e di qu estogru ppo , ri su lterebbe che al Mu lino della Comu nit à . Vi eranoa rrivati dal Comu ne gi à infetto di Rivanazzano alcu ni contad ini per la battitu ra del le b i ade , dei qu al i u n o appu nto
amma lò con sintomi di colera , e vo l le , ed ebbe modo d i
trasportarsi nel proprio paes e , a Rivanazzano .
Rigu ardo al lo svilu ppo del co lera in qu e sta p i ccola frazione del Comune nostro , importa altres ì di notare che aivicini Mol inetti , Comu ne di Rivanazzano , che distano pocop iù di u n chilometro dal Mu l ino del l a Comunit à
,s i erano
già manife stati alcu ni cas i di colera , e che altri su cces s i
v amen t e n e fu rono colp iti , s i c c hè in poco tempo somma
rono a nove gl i attaccati , ed altrettanti i deces s i .
A chiu dere i l lu ttu oso qu adro delle vittime di qu e s t’
epi
demia rientra nu ovamente in scena la Borgata di C ampoferro ,
1 1 1 01 1 1 dopo i primi cas i che,c i obbligarono all ’ apertu ra
del Lazzaretto , non s i ebb e p iù alcu n colp ito du rante
l’
ep i d emi a fi n o al 7 s ettembre . In qu esto giorno fu ronoattacca ti u n bambino ed u n adu lto , Gavina Giu seppe ,
eMazza Lu igi con forma morbosa s ì grave , che l i rese c a
daveri nella stes sa giornata ; qu indi fu rono colp iti ne igiorni 42 e 43 Su ddetto , Vicini Gaspare , Vic ini Lu igia ,
eVicini Angela
,fratello e sorel le , tu tti e tre decessi c ol
giorno 46 .
Al la fi n e qu est’
u ltimo gru ppo di colp iti,i l d e c imo t erz o ,
ebbe termine con Gras s i Mau ro d ’ anni 65 contadino,che
co lto dal morbo nel 47 su ddetto fu dichiarato gu arito addì
25 dello stes s o mese .
La ricomp ars a del co lera in C ampoferro ci mosse ad i n
v e s t ig a re l’
or ig i n e dei nu ovi cas i , e le notizie p iù acoreditate che abb i amo r a c c olt o s arebbero le segu enti : alcuniasseriscono c he nel giorno 6 settembre foss e d e c e s s a , dopobrevi s sima malattia s en za aver chiesto del Medico
,Cane
vari Costantina d ’ anni 77 , che i compaes ani dis s ero morta
23
Dec i xn olerz o ed u l t imogruppo ep idemi coi n ( î ampofc rro .
M ov ime n to d e i Co l eros inol La z za re t to .
di dogli a a bi tu a le , qu antunqu e s i as severi , avesse presentatisintomi non dubb i dell
’
affezione dominante ; secondo a l
tri i l morbo vi s arebbe stato riportato da Piacentini Carlo ,dimorante in C ampoferro , che aveva serv ito dal 42 lugliofi n o al 3 di settembre come seppell itore aggiunto in qu estoCapo lu ogo , e qu indi l icenziato per ridu zione di servizio .
Riferiamo fedelm ente le opinioni che invalsero,senza
scegl iere a preferenza , proponendoci sopratu tto di a c c er
tare la verità de i fatti che devono servire al la compilazionedi u n esatto rendiconto .
A qu esti centri principal i d'
i n fez i on e s i rannodano inmass ima parte i cas i sp ars i per la Citt à. e Corp i Santi
,
senza escludere gl i altri modi d ’
import a z i on e e di rapportiche s i devono ammettere , s enza che s ia pos sib ile dimos tra rli , in u n a Città e Borgate strette di c
'
ontinu o in relazioni commercial i con altri lu oghi p arimenti o maggiormente infetti .
Per non interrompere l a descrizione dei gru pp i ep id emicisecondo la su ccess ione avvenu ta , abb iamo dovu to sospenderela narrazi one dei provvedimenti dal l a Commis sione Sanitari aordinati
,che ora rip igl iamo , l ieti di dimostrare come qu esti
abb iano in ogni evento corrispo sto all a gravità dei b is ogni .L
’
O sped a le su ccu rsale aperto al pubbl i co servizio nel giorno5 luglio e chiu so i l d i 4 settembre , ha ricoverat o N .
° 95
infermi (v . alleg . B . C . ) maschi 4 3 ,fra i qu al i um
'
soldato ;femmine 54 , totale 95 ; dei qu al i gu arirono maschi 47 , fem
mine 46 totale 33 . Deces s i , maschi 28 femmine 34 total e 62 .
Media dell a mortalit à al Lazzaretto 65, p . 400.
— Lamort a l ità di qu esto Spedale su ccu rsale fu maggiore che neicu rati a domicil io ; i n qu e sti s i ebbe solamente il 60, 44
per 400 ; ma non bisogna dimenticare che nel Lazzaretto
a lc u n i spi ra ron o poche ore dopo il loro ingresso , e talu no
fu accettato qu as i agonizzante ,proveniente da lu oghi l on
tani o accidentalmente di pass aggio . Del resto i l s erviz io
v i ha procedu to col mass imo buon ordine , i lo c a li dispostibastarono al le richieste di ri covero
,e l a distribu zione delle
infermerie ha corrisposto,in modo soddisfacente alle es i
gemze de i b i sogni sanitari . E di ciò me s i a lode all a provataesperienza dei fu nzionari ed alla d i l igenza del benemeritoDirettore interno ammi ni s trativo .
Essendo stato adottato in mass ima i l s i stema d ell'
i so
26
Nume r o d e i r i cove ra t in e l l a d i C o n iun1 n c iu .
zione , senza di che l e mi su re d’
i s o lamen t o e di e spu rgonel le famigl i e povere , che d
’
ordinario ha nno u n a sol a stanzae contano i l maggior contingente , s arebbero i n su ffi c i en t i .Du ran te l
’
epi d emi a ,d a l g iorno 29 g 1 u gn o ,
a tu tto il 34agosto , v i fu ron o ricoverati 59 individu i
,dei qu al i t re
mi l itari del R egg imento Ao sta Cavalleria qu i stanziato
u n soldato convalescente e du e infermieri .I ri coverati nell a cas a di contumacia
,vi rimasero in
media da 6 a d 8 giorni . I primi entrati eran o ripu gnant inell ’ accettare il ri covero ; in segu ito acconsentiva no senzares i stenza e mo lti n e fecero richiesta .
Mentre i l nostro Comu ne e tutti qu ell i del Circondariovegl iavano ad impedire la diffu s ione del morbo nei lu oghigi à infetti
,ed a difenderl i da nu ov i mezzi d ’
import a z i on e ,
i l Ministero degl i Interni s i mostrava sol l ecito nel c oope
rare allo,
stes so fi n e c on provvedimenti special i,e fra
qu esti c oll’
ord i n a re con su a Circolare del lu gl io al laPrefettu ra di Pavi a , comu nicata a qu es t
’
Uffi c i o Mu nicipale nel giorno 4 , che ogni arrivo di convogl io proveniente dallo Stato Romano
“
s i a presenziato da u n Med icovi s itatore
,che a ll
’
u opo proceda all a v i s ita dei pa s s egg i eri ;e s ia stab il ito u n lo cale per l e dis infezioni delle personedei b a gagli loro co l material e occorrente
,ed u n lo cale
di ri covero o Lazzaretto prov v isorio per ritirarv i i s o
spetti o malati di colera .
A qu esto Decreto Governativo ottemperava la Comm i ss ione S a nitaria con su a d eli berz i on e 6 lugl io collo sta
b i li re che cominciando d a l giorno 8 u n Medico ed u n
Farmacista s i recassero alla Stazione della Ferrovia adogni arrivo dei convogl i provenienti dallo Stato Romano ,
per sottoporre alla dis infezione i p a s s egg 1 er1 che d i s c endes sero , e le loro rob e , pu ma di conceder loro l ’ entratain paese ; con a ffi d amen t o al Medico vis i tato re di inv i are
i s ospe t t i nell a v ic ina casa di contumacia . Qu esto serv izio ha du rato fi n o a tu tto i l 27 stesso mese , es sendoces sato l ’ arrivo de i convogli da ll a su ddetta provenienza .
Dopo l a prima qu indi cina di lug l io ,i cas i di colera
aumentavano per numero , e non diminu ivano di gravità .
Dal mezzodì del 23 al mezzodì del 24 stesso mese eran ostati annunciati 44 cas i , ed il total e dei colp iti s ommavaa 49 , dei qu al i 34 decess i . Lo Spedale su ccu rsale me aveva
ricoverati 2 4 ; per c u i al lo s copo di procedere nell a cres c en t e epidemia con u nità di mezzi al l ’ u nità di s copo ,
gi àdal giorno 20 erano stati congregati i Sanitari in c on fa
feren z e p er i od i c he , ove s i trattavano gl i argomenti tu ttirigu ardanti i l s erviz io ; s i dis cu teva su l valore dei mezziigienici e terapeu tici ; s i notavano l e mende ,
s i proponevano gl i e spedienti ; e lo s crivente faceva tesoro delleo sservaz ioni de i colleghi p er ri feri rn e ove fo s se d
’
u opo allaCommis s ione Sanitari a .
L’
u ti l ità di qu e ste conferenze e ril evantis s ima, i ni pe
rocche in es s e vi ene cementat o i l bu on accordo fra i S amitari , che l i rende come soli dal i d
’
u n azione comu ne ; el
’
e speri en z a di ognuno , s’
i n d i r i z z a con valore moltipl i catoall o scopo umanitario .
Nella prima di qu este conferenze s i è appu nto trattatodell a cu ra del colera che in qu esta epidemia sembravameglio con venire all ’ appoggio del l
’
esperienza fatta nell eprecedenti e pidemi e ; dopo l
’
esame del le forme morboseche ci s i presentavano
,e del la miriade d i spe c i fi c i , c he l a
specu l a zione la presu nzione ed anche la bu ona fede hanno
a vi c enda proposti,con molta pomp a , e steri l i su cces s i .
In u n a epidemia tanto mic idiale , di c u i pu r troppo ign ori amo ancora la vera condizione pato logica
,ed u n me
todo cu rativo che sopra i tanti primeggi per altezza d i
concetti e prod otti p iù lu s inghevol i , è debito d’
ognu no d isperimentare qu e i mezzi tu tti che l a s ci enza t eor1 c a ,
ed
u n emp i ri smo apprezzab ile , hanno in d ivers i lu oghi e con v a
ri a s orte raccomandati . Qu indi è che sentendos i a v a n
tare in tu tti i toni i prod igio s i effetti del c i tra to d i ferro
ammon i a c a le secon do i l metodo cons igl i ato dal Dottor Gu
gli elmi n i di Napo l i , che in opu scolo pubb l i cato fi n dal
4854 dà u n a statistica di N .
O 60 cas i di colera asi aticoda lu i cu rati , dei qu al i 55 s arebbero in pochi giorni gu ariti ,e 5 sol i morti . E l a stati stica nominativa è stata aecom
pagn a t a da dichiarazio n i di Medici che avrebbero as s i stitoalla cu ra dei medes imi . A tale annu nzi o i l p ersonale s a
n i t a ri o ha credu to che s i avrebbe mancato verso la s cienzae l ’ uma n i t à t ra s c u ra n d on e l
’
e sperimen t o ; per c u i s e n e
fece u n a s cru polo s a prova nei_divers i periodi del la ma
la t t i a ,amrh i n i s t ra n d o lo per l a prima vo lta all a Zanard i
Lu igia (cas o che entrata nel lo Spedal e su c c u rsal e i l43 lugl io cess ava di vivere tre giorni dopo . N è in qu esta ,
27
( Inn l'
erc n z e sa n i ta r io .
Cura d e l Colòra .
28
nè in molti altri cas i , che per brev ità tralasc i amo di riferire ,
n o i non abbiamo bt t en u t i i spera ti r i s : . lt a t i : cheanzi dal le fatte annotazion i 1 101 1 ri su lta di al cu n caso digu arigione dovu to veramente a ll
’
ammi n i s t ra z i on e di qu estorimedio .
Ciò che abbiamo detto del citrato di ferro ammoniacale,
pos siamo an che ripeterlo d el s olfa to d i mme riproposto dalDottor Rogati s d opo l e indagini fatte dal Dottor Bu rc q inFran ci a ed i n Inghilterra , e pres entate n ell
’
a go s t o del 4865all ’ Accad emi a d el le Scien ze a Parigi . A d ono r del vero peròin qu a l che caso i l s olfato di rame ha dato dei ri su lta ti p iùsoddisfa centi , per esperi enze fa tte da noi tu tti , an che senza
segu ire le i stru zion i titolate d el Dottor Rogatis , e l a s u a
completa meta llo — tera pìa . Il sol fato di rame p are po ss a
qu a l che vo lta cangiare l a n atu ra delle evacu azion i colero se,
ed in du rre u n’ azione mo d ifi c a t ri c e , che gl i emetic i ed i
pu rgan ti e sercitano su l tubo digerente .
N è sol amente si è fa tto ricorso ai metodi di cu ra p iùrazional i
,ma in qu alche c a s o , per sdebitarc i 1 1 1 ogni
modo verso il diritto d’
uma n i t à, furono amministrat i a l
cuni composti empiri ci a i q ual i i l volgo su ole prestar
maggior fede c he n on all e p iù classi che ordinazioni . Ma .
i n fi n e c i s i amo a ffi d a t i, e con migl i or su ccesso all e no stre
p iù sempli c i ed anti che pratiche ; e l’
opp io,l
’
ipe c a qu a n a ,
i l c a lorn ela n o ,e qu esto talvolta combinato cogl i a n t el
mi a t i e i ; come mezzi au s il iari po i , l a can fora , l e misturearomatiche e ccitan t i , i l magistero di b i smu to
, qu alchepu rgativo ,
i l metodo alterante furono i mezzi terapeu tici
c he nei divers i c as i e stadi del l a malattia ,diversamente
ammini strati , hann o potu to l imitare l a mortal it à . ad u n a
media,che la gravità d e i cas i non ci prometteva di otte
nere . Pertan to b ene a propos ito notava il chiaris s imo
P u e c i n o t t i c he qu ella pratica tum1 u ltu ari a ,qu el l a farra
gin e di presidi cu rativ i che s i pone in opera contro ilcolera
,è s cu s ata dall a fi la n t ro pi a , ma condannata da l la
ragion e Cl i n i ca .
In qu esta ep idemia i l numero dei cas i di colera fu lmi
nante i a proporzionatamente maggiore,che nell e prece
den ti ; cas i i n cu i , come scri s se i l de tto Timmermans lara pidità dell a morte non permette l a manifestazione dichiarata del vomito dell a diarrea
,dei crampi ; l a
potenza nervosa rimane colp ita d a ll’
i nflu en z a morbi
fera che avvelena l a v ita nelle s u e fonti,ed i colp iti
come ass iderati mu o iono senza reaz ione di sorta .
Qu antunqu e a det ta del celebre Rostan ed altri,la
forma tora c i c a o c olèra a sfilt i c o s ia l a p i ù rara di tu tte ;caratterizzata da u n a oppres s ione into l le rabi l e
,da u n
s enso di imminente s ofi'
o c a zmn e , (a cagione dell’ impedita
emato s i p er l a d i ffi c o lt à della c ircola zi one polmo n are ) ed all a mancanza delle ev acu azioni in testinal i ; pu re i s intomi di a n z i e t z
‘
1 precordial e ,la respirazione pi ù tarda ,
l’
oppres s i on e all a regione ep igastric a la b arra col erica ,
(per c u i pare al malato d’
e s s ere stretto al p etto d a u n a mano
di ferro ) costitu irono la s indrome più comu ne di qu estaep idemi a , anche n e i c as i meno gravi che s i ebbero u n esitop iù ventu roso . I cramp i fu rono meno frequ en ti in qu estache nell e epidemie del 4854 e 4855 ,
ma la loro man can za
non è s empre stato indiz io di colera meno mi ci dial e .
Bastino qu esti brev i c enn i a t ra t t egg i a rv i l a fi s on omi a
del morbo che d omi n ò minaccio so per qu as i tre mes i nelnostro Comune
,ed i mezzi terapeu ti ci principalmente u s ati
p er c omba t t erlo ; dovendo ritornare all a rel azi on e ,da c u i
p er po co,e non sen za b isogn o ci s i amo allontanati .
Abbiamo gi à annu nziato che dal mezzodì del 23 almezzodì del 24 lu gl io ,
fu rono 4 4 i co lp iti e 3 i deces s i .
L’
ep i d emi a prendeva gravi proporz ioni ; ma vigile permezzo de ’ su o i funzionari corrispondeva a d ogni e sigenza laCommis si one Sanita ri a Mu n i cip al e ; s i ed ev a in permanenza
11 Cons i gl io di Sanit à del Circondar i o pres iedu to dal be
n emeri t o Sig . Sotto—Prefetto , per co ad i uvare ove V i fo s se
b i s ogno le provv idenze Mu nicip al i ; i l p ersonale sanitarioed amministrativo nella Città e nel Lazzaretto ga rregg i a v a
d i zelo,raddoppi ando di l ena ne l cres cere delle diffi co ltà
e de i perico l i ; e l’
egreg i o Sig . Sindaco con opero s itàe semplare
,vis itando i colero s i
, c on fort a n d oli n e i patimenti
,so ccorrendo genero so le vedovate fam iglie ani
mav a tu tti al l a nobi le gara ,
’
che nell a stori a dei fattiincombe gradito i l deb ito di regi st rare .
Nell e giornate 24 , 26 , 28 , 30, 34 lu gli o , 2 ,4 , 8 e 45 agosto
fu rono enunci ati 88 casi : (V . All egato F . ) di qu este la p iùfat ale fu la giornata del 30lugli o in c u i fu rono 44 i colp iti .
In tanto lu tto l a popol azione non me fu s co s sa perchè
fi d en t e ne l provato senno di chi reggeva l a cos a pu bbl icaed as s icu rata su l merito dell e impartite dispos izi oni .
29
Pe r iodo0] magg ior a ume n t ode l l ’ ep idemi a .
. 1 4)
\'
i x‘
i l1 1
1 41 1 4 l’ 1‘04'
01 1 1 1 1 41 P M'…
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14 4. 11 7. 1 1 1 1'
0H11mi
Iìv c lina z ìone e fi ne
d e ll’
op idmn ìa i n C i t tà .
Il morbo domin ante di c u i pare in qu es t’
a n n o s ieno daMarsigli a perven u ti in Lombardia i germi pestiferi
,aveva
qu as i tu tta invasa l a Provinci a Pavese ; per c u i l’
Ill .
mo SignorPrefetto interes sandos i al la sorte de ’ su o i amministrativolle as sumers i i l pieto so u ffi c i o di vi s itare le colp ite po
pola z i on i . E nel giorno 9 agosto,accompagnato d a l Signor
Medico Provinci ale , onorava di s u a presenza qu esta Città ,ed u nitamente ai Signori Sotto—Prefetto
,Sindaco e Mem
bri della Commissi one Mu nicipal e Sanitaria re c a v a s i to sto
al Lazzaretto v i s itava gli infermi,s i interessava ai loro
bisogni , e dopo aver ri cevu te tu t te l e più dettagl iate i nformazioni s ul servi z io , s i degnava di esprimere l
’alta s u a
soddisfazione al Personal e Sanitario, ed al benemer i to Di
rettore sp iritu al e ed amministrativo, c he con tanta carità
s i è prestato a sol l ievo della popolare sventu ra . Qu indipas sava alla cas a di c ontumacia che riconobbe ben adattataal b isogno e ra c c oma n d ò di u s are ogni mezzo pos sib ilep erch ! qu esta princip al e s anitaria provvidenza p iù c ono
s cin ta ,e meglio apprezzata , corri sponda al fi n e importan
t i s s imo c u i è destinata . Volle in segu ito v i s i tare l o Spedalecivil e
,l
’
A s i lo d’
i n fa n z i a , e le Carceri , animando tu tti coll acortes i a dei modi e l ’ au torità del consigl io .
Nel giorno su cces s ivo alla partenza del Sig . Prefetto
( 40 agosto ) fu co lpito da colera nel la C asa Gi a ni p iazzadel Duomo u n soldato d
’
ord i n a n z a del Reggimento C a
v a llegg i eri Aosta ,O l ivero Giu s eppe d
’ anni 23 , c he fu
immediatamente trasportato a ll’
O sped a le su ccu rs al e e co llocato n ell
’
i n fermeri a apposita pei m ilitari : ov e s otto l a
cu ra intell igente degl i egregi Medici del Reggimento dalGoverno destinati
,dopo div ers e su cces s ioni morbo se , ha
su perato i l male , e p ass ò convales cente nell a cas a di c on
t u rn a c i a . In tu tto i l Reggimento non avvenne altro caso .
Dal 34 lugl io l’ep i d emi a aveva cominci ato a decl inare ; s ol amente nel d i 45 agosto s i notò u n a recru descenza del morbo ,e me furono ann unziati ancora 40cas i in qu esto giorno festivo .
Il Signor Sindaco con Manifesto 24 agosto n ot i fi c a v a l aprogress iva decl inazione d el morbo ,
e cogl ieva l’o c c a s i on eonde preven i re l a popolazi one s u ll’ u s o no civo del v i n o n u ov o,ed aggiu ngere altri consigl i i gienici d ’
opportu n i t à ; ricordando come qu este fatal i ep id emie poss ano ripigli are collaintens ità primitiva
,se si eno troppo presto dimenticate le
prescritte misu re s anitarie . (V . Al legato H. )
Dal 45 al 29 agosto … gl i attaccati s ommarono a 36 ; qu es t
’
u ltimo giorno segnò la fi n e della ep i demia nell a Città .
E l a tregu a du rò in tu t to i l Comu ne fi n o al 7 settembre , i n c u i s i manifestarono gli u ltimi cas i in C ampoferrodescritti 1 1 e 1 1
’
4 4 .
° gru ppo , co i qu al i s i è chiu s o i l lu gubre elenco de i co lp it i in qu esta invas ione .
Abbiamo già notato che l a forma morbos a di qu e sta
ep idemia fu grave per i l numero dei cas i fu lmin anti,
mentre po chi al contrario hanno soggiaciu to v ittime disu cces s ive reazioni . Nè la grav ità del morbo s i è o ss ervatas ol amente nel no stro Comune , ma egu al e s i ebbe negl ialtri Comu ni del Circondario e dell a Provinci a
,come ci
è noto per relazioni u ffi c i a li . Con tu tto c iò la nostra mortal ita fu m i nore che negl i altri Comuni de l Circondario
,s e
s i p aragoni co i princip al i , Stradella e Broni , nei qu al i malgrado l
’
opero s i t à . intel l igente e lodevol e de i Sanitari e delleCommis s ioni Mu n ic ip al i s i ebb ero le s egu enti p roporzioni :Broni colp iti 292 morti 487 .
Stradel l a 245 470.
Voghera 239 449 .
Broni . Media dell a mo rtal ità p er 400 64 ,
Stradell a 65,
Voghera 62 ,
Il su cces so più importante da noi ottenu to s arebb e stato nelminor numero de i colp iti
,s e non ci s i a negato che a qu esto
pro dotto V i contribu i rono le misu re igieni che ed i l s i stem a.
d’
i s olamen t o praticato , qu antu nqu e incompleto ,ma i l so lo
pbs s i b i le nel le nostre c on d i z i on i fi n a n z i a ri e e commercial i .
La Città di Stradell a,sopra u n a popolazione di 7493
ab itanti ebb e N .
O 245 co lpiti ,c io è i l 3 ,
40 circa p erBroni sopra 5065 ab itanti ebbe 292 co lp it i i n ragione
cio è del 5 , 73 per mentre Voghera sopra u n a popol a zioned i 43800 abitanti , non ebbe i n qu e sta epidemia che N .
° 239
co lp iti,nella proporzione cioè del 4 , 73 per circa .
Facendo i n fi n e i l confronto co ll e p recedenti invasioni
nel corso dell e qu al i abb i amo pu re prestata l’opera nostra
,
ma non sono stati adot tati i p iù estes i provvedimenti die spu rgo e d ’
i s olamen t o come in qu e s t’
u lt ima , notiamo che :Nel 4854 ,
popolazione di N .
° 4 4747 ab itanti i colp itifu rono 3 49 ,
dal 40 agosto ai 2 novembre .
Ne l 4855 ,popo lazione d i N .
° 4 4747 abitanti Vi fu rono
N .
° 425 cas i,dal 34 lu gl io al 27 s ettembre .
S ta t i s t i ca compa ra t ivac on a l t r i Comun i p r i n c ipa l i
C i r con da r io .
S t a t i s t i ca cmn pa 1 a l iv aco l l e e p id emi e pre ve d v n lz
i n Y og lwra .
d e l ’
I0 ca sorl1 ( Io lò 1‘n n e i Comu n id e l C i r conda r io .
V a lor ede l l e mi su re ado t t a te .
Nel 4867 ,popolazione di 43800 abitanti i l numero dei
colpiti fu so ltanto di 239 ,dal 28 giugno ai 47 s ettembre .
Per sodd i s fare all e molte es ig en ze d’
un a stati stica detta
gli ata ,abbiamo credu to altres ì neces sari o di de s crivere i l
numero de i colpiti secon d o l’
et à i l s es so,l a profes sion e
,
i l lu ogo abitato ; e di tener conto del le var i azion i me tereolog iche che segu i ron o in tu tta l a du rata d ell
’
epi d emi a .
A qu esto scopo ri spon dono i qu adri C , I) , E , G che s iu ni scono a l la presen te relazione .
E qu i permettete Onorevol i Signori che dopo aver riferito su l valore d e i provvedimenti s anitari da Vo i emanaticome fa ttori princip al i n ella l imitata di ffu s ione del morbo ;i o compi a u n s acro dovere vers o i m i e i colleghi
,nel ri.
c ord a re l’ opera zel an te e s apiente da es s i co stantemente
prestata n e l corso di qu est ’ ep idem i a ; e l i proclami b enemeriti , per u ffi c i o profess i onale e carità cittadina .
Giu nti omai al termine di qu esta relazione ,ragion vu o le
che dai fatti e sp o sti s i traggano alcu ni c oroll ari,non
dettati d a princip i teoric i,ma deriva ti dai fatti stes s i
come legittime dedu zioni .l\
‘
o i abbiamo notata l ’ importazion e del colera , in Cittàe segu ita l a s u a trasmi ss ione nei gru pp i ep idemie i ; ed inciò concordi amo co i rapporti c he ci sono pervenu ti dat u t t i i Comu ni infett i del Circondario , dai qu al i ri su ltache sopra 59 Comu ni stati colp iti dal colera N .
O 28 ha nnoconstatato per mezzo dell e ri spettive Commiss ioni Sani tari e che mi fu im;norla z i on e del pr imo c a s o . N .
O 8 las c iarono i l giu diz io in du bbi o e solamente 5 hanno n egata
l’
import a z i on e d el 1 1 1 0rb0 : 9 non hanno a ncora risposto aiques i t i p ropost i .
Abbiamo dimo s tra t o l ’ import a n z a del l a casa di cou tumacia
,ed i bu oni effetti del le sgombro dei lo cal i i nfetti ,
del lo espu rgo e d ell’
imb i a n c amen t o .
E d infa tti dopo lo sgombro di tu tto i l pian o superiorenel lo cale d ell
’
Is t i t u t o Ostetri co ,l a pro lungata d i s i n fe
zione e l ’ imb i a n c zu n en t o non v i fu rono altri cas i nellericoverate in qu ell a materni tà . Dopo lo sgombro e d i s i nfez i on e delle case coloniche del s ignor Balladore i n p iazza
S . Bovo , non V i fu altro colp ito in qu el l’ ab itato ; dopo le
s t es se pratiche e generale imbi a n 6amen t o dell e cas e del
34
& lo 1 1 ulu s in n i .
P er n egare la t ra s 1n i s s ib i li t à . del colera ,e qu indi g i ud i
c a re inu til i i provvediment i pri n cipal i da n o i adot t a ti,n o n
bas ta so ttil izzare nel le teo rie b isogna r i co rrere a l s o fi sma .
Per q u an t o po i rig u a rd a la s u a r ipro d u c i b i ] i t à , n o n
p ersona che ign ori come nelle trasmi s s ion i o sservate,s ias i
ripetu ta l a sindrome no ta ta nei primi casi,s a lva l a di f’fe
renza di forme che nu lla togl ie al l e condiz ion i e s senzi a l i .
Il colera nei div ers i cas i ebbe sempre u n a impron ta caratt eri s t i c a : i l colera del 4836 ,
54,55 e 67 s i è sempre ri
prodo tto coll e stes se leggi , cau se , ed es iti . Se non è qu es t a .
u n a fatal e riprodu cib il ità , no i d i speriamo di ogni ev idenza .
Stando pertanto all e più natu ral i ri su l tan ze n o i d o
v remo stabilireChe i l colera Indico è stato importato nel l e su cces
s ive invas ioni , come e stori ca la prima s u a import a z i omin Eu ropa .
Che i l colera è trasmis s ibi le .
Che per consegu enza le misu re di i solamento e d idis infezione s ono le s o le propri e ad impedirne la impor
t a z i on e o d a c i rc o s c ri v ern e l a diffu s ione .
Sì,
Signori,l
'
importanza dei propo sti provvediment i
e richie sta dall a natu ra delle affezioni trasmi s s ibil i , per
c hè tu tt i qu anti i contagi su biscon o per decreto prov v i
d e'
n z i a le u n a l egge comu ne di c oer c i bz'
li tà . E se qu e sta nons i poss a eserc itare in modo completo ; s e l e es igenzecommercial i , i bi s ogn i del t ra ffi c o
, l e ragioni politi chenon permettono certamente d
’
imporc i u n blocco c o n t i n en
tal e,niu n o è c he ci pos s a contendere come l e qu arantene
ed i s equ estri che ha n n o l iberato dall a peste l’
E u ropa ,
non pos sano egu almente respingere nelle su e mortifere rivequ esto nu ov o fla gello , che aggiungendos i all e tante n1 i
seri e so cial i,venne in qu esto secolo ad improntare d i
tri sti pagine la storia del l’
umanità .
Onde non dis co starci dal metodo d’
os servazion e segu itoin s imil i lavori
,s i è unito ( col l
’
Allegato G ) u n qu adromet ereolog i c o dell e vari azioni termiche e meteoriche raccolte du rante l
’ epidemi a , poste in confronto co l le c ondizioni met ereolog i c he d ell
’
a n n o precedente ; ma nè qu este,
n è i l s entito difetto dell e acqu e potabi li nell a s cors a estate,
nè gl i agenti tu tti cosmo—tel lu rici c i rc u 1n amb i en t i pos sonoin modo al cu no aver servito di cau sa effi c i en t e al morbo ;
avvegnache lo stato s a nitario d el nostro Comu ne gi à danoi enunziato
,non indicava la preesi stenza di qu elle c a
gi on i dis solu t ive , che stanno alle affezioni ep idemiche comecau s a ad effetto .
Nei giorni in c u i più i n fi eri l’
ep i d emi a (Alleg . F G)141 b iamo notato concomitante u n
’
a umen t o d i temperatu ra,
essendoche i l calore favoris ce l o svi luppo di qu esto micid ia l e malore che alcu ni moderni epidemiologi l’ hanno credu to fermen to ,
ed accresce la gravezza del morbo ; ma nèl’ aumentato calore , nè le variate condizioni atmosferi che ,nè l’ i n flu en z a dell a p ioggia e del l
’
umidità del l ’ aria, po
tranno giammai s c ort a rc i a ll’
or ig i n e di qu esto morbo . Ilsol e feconda c o
’ su o i raggi i nostri camp i , e rinverdi s ce in ostri prati ; ma qu e i raggi b en efi c i s calderebbero u n o steri l e su o lo
,s e non V i fo ss ero depos itati i germi d ell
'
a spet
tata vegetazione.
Non illu diamoc i ; e p iu tto sto ritornando ai fatti v e
diamo s e qu esti c i impongano u lteriori r ifles s i .
In qu al i local ità ha p iù i n fi eri t o i l colera nella. recentein vas ione ? — A qu esta domanda rispondono (l
’
A lleg a t o E )colle inesorab il i s u e cifre
,e l e annotazioni s u i gru pp i
ep idemici s cru polosamente redatte .
Le località p iù travagl iate fu rono : Contrada Scarabel l icas i N .
° 47 — P i azza San Bov o cas i 48 Contrada Commenda cas i 46 — Contrada Borgoratto cas i 40— Casa N .
° 30
i n Via Emil ia cas i 9 Contrada dell e Torrette cas i 44Contra da del Forno oas i 40. E d appu nto l e Contrade S c arabelli , Commenda , Borgoratto , Torrette e Forno mancano
tu tte del l e neces sarie fogne per la condotta sotterraneadelle acqu e immonde . La Piazza San Bovo è u n
’ area fango s a che col s uo l ivel lo chiu de nel lezzume le corti chel a fi a n c hegg i a n o l a cas a N .
° 30 in Vi a Emil i a s ito del
ses t o, gruppo , è u n abitato di famig li e povere aperto a
l evante verso le cas e infette d i San Bov o e manche v o le
di molte co s e che rigu ardano l’
igiene in genere , e l’ edi
li z i a in i specie .
Il rifles so che primo su ggeris ce l a nu da stori a d i qu esti
avveniment i , rigu arda appu nto l’
i n c a ri c o avu to dai p re
M e n t r e s t a vamo r ed i g e n do q ue s t e osse rva z ion i i l M u n i c ip io p r eve n e n doi n a l cu n a pa r t e i n os t r i d e s id or 1 o rd i n av a l a s i s t ema z ion e d e l l a P i a z za S . Bovoa d
'
uso d i M e rca to p e r i l b e s t i ame .
36
fati egregi s anitari e colleghi,di ra ppresentare a q u e st a
onorevole C'
On1mi s s i on e i l s entito b isogno di compiere ilfogn amen t o del le Contrade , s enza di che non è po ss ib il ed i ottenere l a pu l izi a dei cortil i
,i l migl1 ora n1 en t o delle
acqu e potabil i , lo stato igienico dell e ab itazioni .
A c iò aggiungiamo essere n eces sario di cu rare rigoros amente l’ e s ec u z i on e dell a l egge su l l a salu te pubbl ica 20
marzo 4865 ; di promu overe per mez zo dell ’ au torevoleRa ppresentanza dei Comuni , più precis e disposizioni le
g i s la t i v e che regolino l’
u so del la proprietà edil iz i a i n rapporto coll e p iù dis crete es igenze del l ’ igiene privata ; e d iprocedere intanto all a rev i s ione d el n o s tro Regol amento
s anitario , onde profi t t a re delle pi ù estese fa coltà che son…dalle nu ove leggi a Mu nicip i demandate
,specialmente i n
qu anto rigu arda gli interes s i s upremi del la s a lu te pubbl ica
Conclu diamo .
— D i vampato la prima vo l ta i l Col‘
era Indico n ell
'
a go s t o del 4847 fra i con tadin i del Bas so Ben gal ache lav oravano nelle marcite di ri so e delle palme ; favorito s empre dall a malaria e dalla presenz a di mate rieanimali in decomposizione ; diffu so ognora per la negazione di ogni principio igien i co l
’
impropr i e t à del nu trimento e del le abitazioni trionfante nel le schifos e abitu din ide i pel legrini provenienti dal le Indie ,
che su cidi devot i
recano i germi pestil enzial i su ll a tomba del Profeta ; i ]colera del 4867 non ha n u l l a perdu to del la n a t ìa fi erez z a ,
e n e abbi a mo u n a l agrimevol e prova nell a mortalità chesegu ì la recen te ep idemia in ogni Provinci a Ital iana ; n on
ha negato la su a paternità , non ha mentito la s u a origine
,non ha vari ato d i strategia , non ha mu tato il
campo dell e s u e operaz ioni .
Qu esto nemico terrib i le sta raccolto e nascosto , ma n on
s i è ancora dipartito dall e no stre,contrade e nello seor
ci o del passato novembre l ivi do e grinzoso mietev a alcunevi ttime nel Comu ne di Cornal e Stiamo però bene i ngu ardia per sp iarne le mosse , e s empre pronti a 001 1 1
batterlo . Ma come e con qu al i a rmi ?
G l i u l t imi t r e co l p i t i,e d e ce ss i i n Co r n a l e fu ro n o To r t i G iuseppe
d ’ a n n i 79 To r t i Te r e sa d ’ a n n i 58, Be lhn z ona Pi e t ro d ’ a n n i 47 ; ne i
g ior n i 1 5 ,e d 8 n ovemb r e .
Abb i amo g i à compendiato n e i coro llari i dettati dellan o stra esperienza . E se non basti , u dite alcune conclu s ionidegli stes s i E p i d emi s t i al le qu al i facci amo p iena ades ion e .
I mezzi per combattere i l colera ed ogni altra malatt iap estilenziale , scri s s e i l val ente su llodato Clinico i l Pro f .
Timmermans s i trova n o i n u n a Amnn'
n i s tra z i on e S a n i ta ri a 01
(li n a la e regola re .
Ecco pertanto o Signori i l Vostro c òmpi to . A tale effetto
po t rete ognora contare su l concorso del Personale Sanitario
,come qu esto c on fi d a n el la s a vi ezza delle Vostre del i
bera z i on i .
Voghera , add ì 44 di cembre 4867
( Seg uon o g li ALLEGAT I
N O TA .
La p r ima compa rsa d e l Colòra I n d i co 1 11 V og h era è avve nu t a n e l 4 856 :
n e ll a sua d ura t a d a l 54 l ug l io 11 1 929 ag os t o V i f1 1 rono 4 80 co l p i t i, e 90 c i r ca
d e ce ss i . D e l l e suc ce ss ive i nva s i on i seg u i t e n eg l i a n n i 4 854 , 4 855 e 4 867 è ( 1 1
S CO I‘
SO i n q ues t a Rela z i on e .
(A ll ega t o A
C(lNSIGLI IGIENICI POPOLARI
P E R COMB ATTE R E LA P R O P AGA ZION E
D E L L’
E P I D E M I A D O M I N A N T E
In t u l le lc c i rc os la n z e d ella v i t a l’
awr l'
a l t o quello c he l’
uomo può
fa re per c on serra rc la s a lu le , i l mi gl i or mez z o per pro c ura rs i la
tra nqu i ll i t à d e ll'
a n imo , n on ma i a bba s t a n z a ra cmma n d a t a n el d omi ni o
d i ma la/h'
e per i colose .
Qua n d o s i d i c h i a r a 1 1 1 1’
421 1 11 E M 1 1 , b i sogn a ev i t a re p iù c h e ma i le o c ca s i o n id i amma l a r s i , po t e n d o i n qu e s to t empo e c ce z i o na l e , qua l un que i nd i spos i z io n eco n t ra r r e i l ca ra t t e r e d e l la ma l a t t i a d omi n a n t e ; qu i n d i s i r a c coma nda n o is e gue n t i p re ce t t i ovu nque r i co nosc iu t i d i ge n e r a l e u t i l i t à .
PHEC E '
I‘
TI GENERALI.
No n ma ng ia re fi no a sa z i e tà ; non s t a r e a l u ngo d i g iu no , sop ra t u t t o per
c h i d ev e mo l to fa t i ca r e od e spe… a po t e n z e n oc iv e ; n on b e r e o l t r e lo
s t re t to b i sog no ; u sa r e c o n mo l t a mod e r a z io n e de l l e b eva n d e sp i r i tose ; no n
fa r u s o d i a l ime n t i i n so l i t i , o—seg re t i compos t i , spa c c i a t i p e r sa lu t a r i d a i
c i a r l a t a n i o d a s co n os c i u t i spe cu l a t or i u sa r e t empe ra n z a i n t u t t o ,n e l l av o ro
e d a n c h e ne ì_ p ia c c ri , c h e p ro d uco n o o e c c i t a z i o n e o s ta n c h e z z a ; c u ra re l a
pu l i z i a d e l corpo,e d e l l e ab i t a z i on i , ramme n t a n d o c he c hi n on 3 2
°
t i en e
p u l i to e res…‘
ra n u’
a r i a v i z i a t a è c irc on d a lo d a un n emi c o i n v i s i bi le .
wemz'
c o i n v i s i bi le s i r i co n os ce a l l ’ od ora to , s ia tene avve r t i t i , egl i es z'
5/c
d ommque p uz z a .
PULlZIA .
Dopo l a t ra n qu i l l i t à d’ ammo l a t empe ra n za v ie n e l a pu l i z i a . S i a l lo n t a n i
d a l l e a b i t a z ion i ogn i ma t e r i a ch e d i a l uogo a d ema n a z i o n i fe t i d e ; non.s i
t e n g a n o i n c a sa a n ima l i d ome s t i c i p iù d e l n e ce s s a r i o ; n on don n i n o mo l l ii n d iv i d u i n e l l e s t a n z e. d a l e t to ; s i p rocur i n e l l e came r e l a r i n n ova z i o n ed ell
’
a r ia a n ch e a cos t o d i u n no’ d i fre d d o
, c h! q ue s t o è me n o pe r i co l o sod e ll
’
a ria impu ra .
39
DISINFEZIONFÌ .
Qua n d o 1 1011 ba s t i n o i buo n i e ffe t t i d e l la v e n t i la z i0no ,s i r i cor ra a l l e d i
s 1 1 1 401 1011 i 001 1 cu i s i r i s a n a n o l e a b i t a z io n i 0 s i r i pu l i s co n o l e n o s t re rol1 1 1 .
M a lo d is i n foz ìo n i d e vo n o e s se r fa t t e se co n d o i p r e ce t t i d e ll’ a rte qu i n d i s ico n su l t i n o i med i c i nd i fa rma c i st i . R i t or n a n d o a l l e n o s t r e ca se Inv i amo c ispe sso c ol sa po ne , que s to fo r s e p iù e ffi c a c e 0 d e i mo l l i profumi O d O I‘OS Ì .
C I B I.
Ne ssu n c ib o a sso l u t ame n te noc ivo, ovve ro i n 0g ni c i r cos t a n za a ssolu
og nuno pe ro… s i t e ng a a ll’
a limon la z ione ch e per p ropr i aspe r i e n za av rà semp re t rova t o p iù co n fa ce n te . Non s i d ev e c r ed e r e c h ed ura n t e n u
’ e p i d emi a s i d ebba r i n u n c i a r e a sso l u t ame n t e a l l a v e rd ura 11
fr u t t a,ma so l ame n t e (1011 11 111 1 1 10 e s se re be n ca u t i n e l l a s ce l t a
,c d usa rne
e s s e r e a n co ra p iù r ig o ros i per i l egumi , z uc c l1oll i 0
fu n g h i ; r i n u n c i a r e ( s a re bbe meg l io ) a i me lo n i,
fi c hi, c i trmnli 0 1 10110n i
pe r e e pepe ro n i . Pe r q ua n to s i possa , s i fa cc i a uso d i c a r n e 11 1 c g lio d i11 1 10 c h e d i que l l a d i v i t e l l o d i pe sco . L e uova e d i l fre sco so n os embre e cce l l e n t i .
BEVANDE .
No n s i 011 11 5 1 d i b ib i t e fre d do . Il v i n o n e ro e d ama ro , p uro od a d a rq1u1 10,
a l b i a n co e do l ce . A n c he l a b i r r a v e cc h i a be n forme n la la 13 1 1 11 11
b i l u l a buona ,o. meg l i o se non s i a mo l to g h i a cc i a t a .
ALTRE M[SURE PRESE RVA '
I‘
I\”
E .
O g nuno dov r à gua rd a r s i d a ll’
a ria umid a pe r 11011 co n t r a rr e ra ffredd or i ,1 1 0 11 b e re a cqua fred d a co rpo r i sc a l d a to , pri n c ipa hn e n le qua n do s i ce s sad a l l avo ro . S t a r e p i u t to s t o cop e r t i , e c h i può , fa r uso d e l l a fla ne lla a corpoe su l v e n t re ; non p r e n d e r e pu rga n t i se n z a b i sogn o , e ch i e d e re a l p r imod i s se s t o funz io n a l e i l co n s ig l io d e l med i co c h e è s empre l
'
umico vos t r o cd1 ! 1 1 03 1 10 co n so l a to re n o l l e d ome s t i c h e sve n t u r e come n e l l e pubb l i c h e ca lami t à .
\‘
0g lmra l i 8 l ug l i o 4 867 .
IL PRES IDENTEd e lla, Commi s s i on e Mun i c ipa le d i
COGNOME E NOME ce
l
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C
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l
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PR O F ES S I O NE
CO N D I Z IO NE
M ug n a io
Co n t a d i n a
Con t a d i n o
Ca l zo l a io
Te ss i tr i ce
A cc a t ton e
S tud e n te
LUOGO D’
ABITAZIONE
Co rp i Sa n t i
C .a Ca n t .° n . 50
Prov .° d a Como
C . A r c ip r e tu r aC .
a Ca n t . a n . 27
V . Emi l i a
Chiappe llina
Mul.° Ore cc h io
C .a Ca n t . a n . 50
Chiappe lli na
COGNOME E NO M E
P i c co P ie t roM a s so n e G iov a n n iFe r ra r i G i ov a n n iBa ss i Se ra fi n aCa r lo n e A ng e loGamba ro t ta M a rc h e s i Mon .
R iva Ago s t i n oCa n n a M a r i e t t a C lo t i ld eFe r ra r i It a l aSpa l l a A n to n ioM a sso n e A n t on ioM a sson e Ca r loFe rmo M a r i aM o n t i Pao l i n aTrov ama la G iu sep p aDe c aro li A n to n i aBa rb i e r i Samp i e t ro '
I‘
eod .
a
Ca r n e va l i M a r i aG ra ss i Lu ig i aTorma li n i Fe l i c eCr i s t i a n i M a r i aS lorz in i A nge l aA ra ld i Sp i n a M a r i aA ra l d i G i u sepp eGa t t i F ra n ce scoBe rsa no B i ag i oCa n eva r i Te re s aVa ssa l lo A n to n ioPo n t a L or e n z oFe rmo Ca ro l i n a Ange l1naNe spo l i Fe l i c eSev e r i n i M a r i aSa c c h i A n t on i aB i a n c h i P i e t roPe d emo n t i—Mellon iCo r t i G iu s epp eGa s t a l d i - Spa rpa rglia V i r g .
M a ssa Ca r l oI.u c a rd i M a r i aM o n t i Ag os t i n oBa l d i A l e ssa n d roBo re l l a G iu sepp aDebus fi Ca r onn aSa lv a d eo Ca ro l i n aO l iv e ro G i u sepp ePra z z oli G iova n n iLup i RosaSco t t i M a r i a n n aPa l l i E l i sab e t t aM e z za d ra A ng e l aA l p i n i Pa squa l eCun iolo P i e t roP i c co n e A d e l eGa t t i Dome n i coCr i s t i n a Ca r l oB a rb i e r i G i use ppeDebus t i Ce sa r e'
l‘
a c c he lla - GHa rd i M ari aLug a n i G iu seppe A nge l oGorrin i Lu ig i aLuga n i G iova n n aSpa rpa g l i a A ng eloBa rb i e r i A n ge loArpese lla
—Poz zo M a r i e t t aA rc hflh Ca ronn aDema t t e i s G i a como
be
0vo
0Se
co
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Pn o n zs smms
CO N D I Z IO NE
C iv i l eProp r i e t a r i aCo n ta d i n oLava nd a i a
Con ta d i n aCu c i t r i ceCon ta d i n o
Co n t ad i n aTe ss i t r i ce
T e ss i t r i c e
Co n ta d i n a
M u ra tore
C iv i l eCo n t ad i n aùli li t . i n A os ta P .
Co n t a d i n oFru tt i v e nd .
a
Co n t a d i n aC iv i l eCo n t a d i n a
LUOGO D’
ABITAZIONE
C . d eg l i A nge l iC . Ca n eva r i
C . To r re t te
C . d e l Fo r noNe c c hi
Tor r e t t e
Ca s te llario
S . Bovo
Emi l i aP l a n aS . Bov ov
o
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p
o
a
Tor r e t t eEmi l i aS c a rabefli
d e l Fo r noO
O
C]
C . Abbon d ioC . S . S t e fa n oC . d e l Fo r n oC . Sca r ab e l l iC d e l For n o
C . Sca rabe l l i
S . Lor en zo
Med a ss îno
C .“ Ca n t . a n . 50
Mu l. ° Comu n i tà
Meda ss i no
Sa n t a M a r i a
Med a ss ino
DATA
Co n t a d i n a P . S . BovoCo n t a d i n oMu ra t o r eCo n c i a t or e Tor r e t t eOr to l a n aCo n t ad i n oCo cc h i e r e V . Emi l i a
V i s co n t i n aT e ss i to r e C . Sca ra be l l i
P . S . Bov oTe ss i t r i c e C . To r r e t t eln se rv i e n t eC iv i leCa l zo l a io
Ca r r e t t i e reC iv i l e C . Ne c c hi
P…1 na tli ere C . d e l Fo r n oC . Osp i z ioC . d e l Fo r n o
C iv i l e C . Sca rab e l l iCo n t ad i n a C . d e l Fo r n oCa l zo la io B. S . P i e t roCo n t a d i n a C . S . Ila r ioLava n d a i a P . S . Bovo
C . Sca rab e ll iC . FamaC . For no
Ir l'
COGNOME E NO M E
Ra i n e r i Gn 1s v ppeZv l0s v ln .\ 1 1g 0l1 1
l’1 1 '1 ‘ 1011 1 i Lu ig i a) lon lngrnn
' M a r inlh1 s z1 n li
'
l‘
o rc su
Ca l d e ra ra - Gu id ì Lu i g i aG obb i Lu ig i aB i s io l) ing 10
l)03 s 0lin i F ra n cescoM o re l l i M a r i a1 43 14 1 10 [405 1 1
) 411 11 41- (ì 11 1‘ 11 4g410
M a r c h e s i G iu seppeBe l l omo M a r i aC ns ta M a r inNob i l i G iu se pp i n aFe l t r i A n n a M a r i aDon i s i n i Lu i g i aAmo d eo Pa squa l e(201 1 10g 11 1 S e ra fi na
\la rc l105 1 Ca r l o( ì1
‘
0nd n na G i ra n i Lu ig i aRP l) fl$ l l P i e t roBu ll
‘
n lmi Pri ne t l i Pao l aP0g g i Ca r lo) ln n la g na Co n t a rd o(30110l1 11 10 Ca r l oGa ra v a n i G i a como G. Ba ll .C rova Lu ig iCrova G i usepp el’e d umonh Pe t ron i l l aBe lle gm
'd ì Ca r l oTo r t i M a r i aM a g g i P i e t roGhis lie ri Lo re n zoBramb i l l a M a d d a l e n aGi la rd i Fra n cescoM a g g i T e r e saGav i n a G iu sepp e Gioarhi noM a g g i Lu ig iGa z za n i g a A ng e l aSpa l l a Ca r l oF ra n z i n i Lu ig i
Ga spa r eV i c i n i Lu ig i aV i c i n i A ng v lfl .
Gra ss i M au ro
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1
uga
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vo PRO F E S S IO N E
(30 11 11 1 1 10 11 1 :
Ca ppe l la io(1 11 01 1 1400
I1 ( ‘lig in sa
Co n t a d i na
C iv i l e
Ca rrolli erc
Med i a t o r eli x M a e s t r aIns e rv ìe n t c'
l‘
c s s i tri c e
Pe n s i o n a t oCo n t a d i n a
Co n t a d i n a
Co n t a d i n aCo n t ad i n oRiv end a iuola C .
\le nrli c a n te
Co n t a d i no
Co n t a d i n o
Con ta d i n o
LUOGO D’
ABITAZIONE
Nel suo pod e reRunnaNe c c hi
l70r1u1'
Tor1 0101
S c a rnhoHi(UHF o r no\Î s c o n lhu1
S . IW DHT )Nocc h iS c a ra luflli
.
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Forrc fle
w
GD
O
Bosch. 8 . M a r i a
l\lc d a s s ìno
C . Sca rab e l l iC . Ca s t e l l oC Comme ndaCa s te l lo
l\led a ss i no
C .
n a Sa lv a re z z a
Or t o Ba n clirola 4
V i co l o Pre s l in0
4
C . To r re t t eC . Ca s t e l l oC . Sca rab e l l i
Campo fc rro 4
1
O r io l o 4
MUI. Comu n i t à 4
Or i o l o 4
C ampo lerro 4
1
4
4
Gl i indivi du i s egnati eon a s teri s c o sono stati ri coverati nel Lazzaretto .
\9
IS
[9
C
A
u)
4
9
DATA
4 6
QUADRO NUMERICO d c i c e lp i li d a Colèra .( 11013 1 per p rof
es s i 0n o s esso .
(Allegato
QUAL4TA’ DELLA PROFESS IONE O CONDIZIONE
Ca l zo l a i
Cappe lla ì
C a rro lt ieri
Con c hflori
Co n t a d i n i
Cuc i t r i c i
Dome s t i c i
Fa l eg nami
h1 d us lria n l i
Lava n d a i
Merc ia iuoli
M i l i t a r i
M ugn a i
M u r a t or i
O ro l og ia i
Or t o l a n i
Pa na tfi eri
Re l ig i os i
Spa c c a log na
S t ud e n t i a l d i sop ra d i 40 a n n i
Te ss i tor i
1 î po gra fi
In d i vi d u i n on esercen t i profe s s i on e mes t i ere .
l’e n z iona t i 2 Prop r i e t a r i 8 D i con d i z io ne ag ia t a 24A cca t t o n i 4 Bamb i n i d a 0
,a 5 a n n i 4 6 Ra ga z z i 40.
534 0To t a l e
To t a le ge n era l e
M a sc h i
(ZO L P I T I
Femmi n e
TOTALE
(All egato E
QUADRO NUMEB|CO dei c olp i ti da Colèra ,d i v i s i sec on do i l lu ogo (l
’
a bi ta z i on e .
QUA RT IER I C O N T R A D E P i A Z Z E
P l a n a .Osp i z io Co n t r ada .
Comme n d a .
A nge l i .Sa n t ’ Amb rog io .
F ama .
Borgor a t toP re t i V i co lo .
C i r conva l l a z ion e ,Se z ion e d i N. O .
V o l t a .
Emi l i a , Se z ion e d i N . O .
V i s con t i n a .Abbon d io .
Fo r no .
Nec c hi .
S ca r abell i .Sa n ta Ca t t e r i n a .
Cava l le t to.
Borgo S . P ie t ro , Sez ione d i N. E .
San Lore n zo .
Emi l ia ,Sez ione d i S . E .
San Bovo.To r re t te .
Cas tello .
To t a le p e r la C i t t à
A c ui s i a gg iu ngo no i co l p i t i no i Cor p i Sa n t i e ca se spa rse
To t a l e gene ra le d e i co l p i t i
48
Ag o s t o
All ega to F
NOTA 1 c g i orn o n c i qmm'i n/i er i, l‘
ep idea
e n el Comu n e ( ld
NUMEROD E I C O L P I T I
I‘ lì 14 l D ll n Ne iC i lt :
‘
1 C e rpi S .
‘
l) al me z zod ì d e l 71 a l me z zod ì d e l "4
Da l me z zod ì d ol a l me z zod ì d e l 2
TO'
I‘
A lì
Lug l io
Agos to
C O N D Ì Z I O N I BI E T E R E O L O G I C H E
DEL C IELO
l\'
1 1v 0loso e v e n to .
So l e 0 v e n to .
po c o so l e g ag l i a rdo ve n to .
Nuvo l o so v e n t o .
Nuvo loso so l e e v e n to .
Po ca p i ogg i a n e l la n o t te , 11 1 1v .° 0 v e n .
Nuv ol0so , po c o so l e e v e n to .
So l e nuvo l o so g ag l i a rdo ve n to .
ld em.
Tempora l e e v en to 11 1 1 1 mi t e .So l e e v e n to .
ld em.
So lo,n uvo l oso e ve n t o .
So l e,e ve n to mi lo .
So l e e v e n to .
So l e,n uvo loso 0 g ag l i a rd o ve n to .
Tempor a l e ve r so sera .
So l e e v e n to .
l d em.
ld em.
Poca p iogg i a , i n d i n uvo loso .
ld enL
F i n e d e l l’e p i d em i a i n C i t t à .
So l e n uvo lo so e ve n to .
ld em.
So l e .
So l e , a lqua n to ve n t i l a to .
So l e n uvo l e e ve n to .
Idem.
Nuvo loso .
So l e e l i ev e ve n to.
So l e , n uvo loso .
So l e .So l e .
'
l‘
c rmmn e tr0 R .
A N O RD 1 ‘lS T
4 8 67 4 8 6 6
S TATO l) lì
Temp o ra l e .
Nuvo l oso .
P i ogg i a .
P iogg i a a l ma t t i n o , i n d i so le .
So l e e ve n to .
ld em.
So le a lqua n to a n nuvo la to .
l d em.
So l e e v e n to .
So l e,nuvo l oso , e ve n to .
So l e e v e n to .
So l e,n uvo l o so gag l i a r do ve n t o .
So l e e v e n t o .
Nuvo loso poca p iogg i a nel p011 101‘ .8010.
So lo e ve n to .
ld em.
Id onn
l d em.
ld em.
41 1011 1 .
So l e n uv o l o so v e n to .
So l e g a g lia rd i s s imo ve n to .
Nuvo l o so , c o n po c o so l e .
So lo , n uvo l e e v e n to freddo .
So l e n uvo l oso e ve n to .
So l e a lqua n t o v e n t i l a t o .
ld om.
ld em.
l dem.
So lo , n uvo l oso e ve n t o .
ld em.
ld em.
So l e e v e n t o .
ld em.
Nuvo l oso , t empe ra t u r a so ffoca n te
So l e e n uvo l e .
ld en4.
ld em.
Tempora l e .
So l e,nuvo loso , impe t uoso v en t c
(Allegat o H)
COMM!SSIWNE MUNIC)PALE 111 SANIT!
Con c i tta d i n i
L a Commi s s io n e l\‘lu n iripa le d i Sa n i t à s i comp i a c e d i a n n u n z i a r e c he l’ e p i
d emi a domi n a n t e è g i à d a mo l t i g i or n i i n ma n i fe s t a d imi n u z io n e . In que staqua r t a i nv a s io n e non s i ebb e ro , p rop o r z ion a lme n t e a l l a su a du ra t a
,a l a
me 1 1 ta re le n ume rose p e rd i t e d e l l e p re ced e n t i e p idemi e ; e c iò 8 1 dev e se n zad ub b io a t t r ibu i r e a l l e p iù r igo rose mi su r e ig i e n i c h e a do t t a te , a ll
’
opera“
z e l a n t ed e l Pe r so n a l e Sa n i t a r io a l l a coop e r a z ion e d e i Mi n i s t r i d i u n a Re l i g io n e c h es i sub l ima ne ll
’
eserc i z i o d i c a r i tà,e d a l p rov a to se n n o d i que s t a pop o l a z ion e
c h e r i spose a l l e i n s i n ua z i on i d i poch i s con s ig l i a t i , c ol por t a re a ll’
05ped a le
Su c cu r sa l e i p rop r i i figli co l p i t i d a l morbo .
Non s i d eve pe rò d ime n t i ca r e c h e que s t e fa t a l i en id emi e,qua n do g i à s i
c r edono c e s sa t e , posson o a u n t ra t to r i p i g l i a r e , e c oll’
i n te ns i tà p r imi t iv ase t roppo p re s to s i e n o t r a s cu r a t e q ue l l e mi su r e p r ev e n t ive c he l a sa n aIg ie n e con s ig l i a , e l
’
esperie nz a quo t id ia n a h a i n ogn i l uogo ra l'
ferma te .— Con
fi d a n do pe r t a n to c h e Vo i non a vr e t e ol1 lia t i i s a lu t a r i avve r t ime n t i p r e ced en temen te ra c coma n d a t i , d ove l a Commi ss io n e Sa n i t a r i a p r eve n i r e u n a l t rod a n no cu i po t rebb e e sse r e e sp os t a l a vos t r a sa l u t e co l l ’ u so p recoce d el r i n on u ovo , e pa r t i co l a rme n t e d i que l l o p r odo t t o co l l a p i g i a t ura d e l l e uv e a ffe t t ed a l l a c r i t togama i l cu i mos to non può sub i r e l a n e ce ssa r i a fe rme n t a z ion e .
Il v i n o n uoro con t i e n e nu fermen to c h e d eve t r a sfo rma r s i , e d ep o s i t a r s i .P e r c i ò ch i n e fa u so , i n t roduce c on e s so n e l lo s toma co de l l e so s t a n z e c h edov r ebb e ro e ss e r e e l imi n a t e . E d i l n ocume n to p rov i e n e d a l fermen to c on
t e n u to n e l mos to , a n c h e d e l l e uve sa n i s s ime , c he non ave n d o sub i to le
n e ce ssa r i e mod i fi c a z io n i, può g e n e ra r e n el co rpo n o s t ro grav i s s ime per
t urba z io n i . L e qua l i n e l l e p r e se n t i c i r co s t a n z e sa n i t a r i e possono e sse r e p r i nc ipa lmen te d e t e rmi n a te d a i v i n i p r ep a ra t i n e l l e v i g n e i n p i c cole t i n e l le ,
nè
suf fic ie n temen te fe rme n t a t i , nè t r ava sa t i,d i c u i i n ques t a s t a g ion e son o
t ra d i z io n a l i l ’ u so e g l’
in c onv en ie n li .
Nell’
i nd ìri z z a rv i ques t i con s i g l i, non può t r a l a s c i a r e alt r e sì d i r i corda r ecome dobb ia t e a n co ra pe r qua l c h e t empo a s t e n e rv i d a ll
’
uso de l l a ca r n e d ima i a le , c h e p e r c a r a t t e r e p r i n c ipa l e è d i d i ffi c i le d i ge s t ion e , ca g ion e d e l lad ure z z a e d e n s i t à d e l l e fibre c h e l a compon go n o .
Con c i t t a d i n i,s i a t e t empe r a n t i , e sa r e te sa l v i . Ne i p i a ce r i camp e s t r i d e l la
p ro ss ima ve n demmi a non d ime n t i ca t e u n solo mome n to c h e i n un pa e seco l p i to d a pubb l i c a ca l ami tà , lo s t r av i z io , e lo s ch i ama z zo o ffe n d e r ebb e roque l l a C iv i l t à c he è d e s t i n a t a a fa r scompa r i r e c ol tempo que s te p e r iod i c h eep idemi e .
V og h e r a 2 4 agos to 4 867 .
I l P res i d en te della Commi s s i on e Sa n i t a ri a
C . GALLÌNI.