Mototurismo novembre-dicembre 2016

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UN MONDO DI OPPORTUNITÀ PER PARTIRE CON I VIAGGI DI MOTOTURISMO PIEMONTE Itinerario in Val Formazza e Valle Antigorio ZAMBIA Nella natura selvaggia e incontaminata FRANCIA Storia e gusto della Borgogna SICILIA Viaggio nell’affascinante entroterra LAZIO - SUTRI La città del tufo MOTO 2017 Le novità in arrivo In prova MOTO GUZZI MGX-21

Transcript of Mototurismo novembre-dicembre 2016

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UN MONDO DI OPPORTUNITÀ PER PARTIRE CON I VIAGGI DI MOTOTURISMO

PIEMONTEItinerario in Val Formazza e Valle Antigorio

• ZAMBIA Nella natura selvaggia e incontaminata

• FRANCIA Storia e gusto della Borgogna • SICILIA

Viaggio nell’affascinante entroterra

• LAZIO - SUTRI La città del tufo

• MOTO 2017 Le novità in arrivo

• In prova MOTO GUZZI MGX-21

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THE INTERNATIONALMOTORCYCLE SHOW

155.000 VISITATORI- 670 ESPOSITORI

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EDITORIALETIZIANO CANTATORE u [email protected]

Primo: accorgersi delle meravigliose realtà del territorio italiano, non solo quando la sventura si abbatte con la forza di un terremoto o di una calamità naturale. Secondo:

se sciaguratamente ciò avviene, occorre continuare a valorizzare le risorse dei luoghi colpiti, per permettere una rinascita turistica indispensabile a risollevare l’economia e la ripresa. Noi, è vero, con le nostre moto siamo solo una parte della realtà che “muove” il turismo. Restiamo comunque una realtà concreta che c’è, esiste e partecipa. Possiamo sempre fare qualcosa di utile.

La curiosità, la voglia di scoperta, ha sempre portato il viaggiatore in motocicletta a valorizzare anche i luoghi meno conosciuti dal turismo di massa. È sempre stato così: dove arriva un motociclista con il suo mezzo c’è sempre qualcosa d’interessante da vedere e che vale la pena di scoprire. Posti dove, guarda caso, la gente sembra essere più accogliente, dove le persone ti ringraziano di essere venuti a portare il contributo di una visita, una sosta ad un ristorante, in trattoria o presso un albergo, una pensioncina o B&B che sia. La ricompensa è sempre garantita con l’arricchimento che ne consegue: cultura, benessere, sorrisi e luoghi indimenticabili.

Sul numero di Mototurismo di marzo-aprile 2016 la scoperta che proponevamo ai nostri lettori era Amatrice e quel tratto di terra che tocca Lazio, Abruzzo e Marche. Inutile raccontare il dolore e le preoccupazioni che il sisma del 24 agosto scorso ha generato in tutti noi. Un dolore condiviso con tutta la Nazione, è vero. Ma i tanti amici motociclisti di quelle zone, gli operatori turistici che abbiamo

VALORIZZARE IL TERRITORIO, SEMPRE

conosciuto nelle nostre escursioni in quei luoghi, hanno un posto speciale nel nostro cuore. L’avevano già prima del disastroso terremoto, immaginate ora.Quindi è nostra intenzione mantenere viva l’attenzione sulle sorti di quei paesi e di quelle località, anche quando l’interesse mediatico, come sempre accade, verrà un po’ meno. In quel momento vorremmo trovarci pronti. Puntare nuovamente le ruote e i nostri occhi curiosi verso quei posti così ricchi di umanità. Mantenere lo sguardo verso questa parte d’Italia ferita è il nostro proponimento.L’abbiamo fatto anche altre volte, senza tanti clamori, in occasioni di calamità che hanno colpito l’Italia. Lo rifaremo anche stavolta, con la solidarietà che è intrinseca nel DNA dei motociclisti.

Coltiviamo progetti che al momento opportuno, senza creare intralcio alla ricostruzione, sapremo sviluppare. Il supporto creativo e concreto dei nostri lettori sappiamo non mancherà. State sintonizzati e se avete idee fatevi avanti: noi ci siamo.

L’appuntamento consueto per novembre, lo sapete, è il Salone di Milano. L’Eicma ci vedrà presenti con una marea di novità. Ci trovate allo storico padiglione 10 (stand I72). Presenteremo per il 2017 nuovi viaggi per tutti ed eventi davvero esclusivi! Con l’anno nuovo Mototurismo festeggerà i 30 anni di attività e di vita e le nostre e vostre moto dovranno essere dappertutto! Io vi aspetto intanto a Milano.Un abbraccio e un lampeggio speciale!

Mi raccomando sempre prudenza se girate in moto d’inverno.

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SOMMARIOMOTOTURISMO | novembre - ottobre 2016

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06I viaggi di mototurismoscegli il tuo viaggio sulle tracce dei nostri itinerari più belli

16appuntamenti

2850 anni di befana benefica

30mototurismo supporta easyrider-r

32Laziosutri, storia e arte nella città del tufo SEGUI MOTOTURISMO

www.mototurismo.it|4

36zambiaIO STO CON GLI IPPOPOTAMI

58piemonteVAL FORMAZZAVALLE ANTIGORIO

76francia VIAGGIO FRA LA STORIA E IL GUSTO NELLA REGIONE FRANCESE DELLA BORGOGNA

98L’ANNO CHE VERRàMoto-novità per il 2017

106in provaMoto Guzzi MGX-21

116sicilia MON AMOUR

124accessori

128tecnologia

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I AM EXPLORERGIVIEXPLORER.COM

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Sulle tracce dei nostri itinerari più belli, raccontati in trent’anni di vita della nostra rivista, nascono le proposte raccolte da I VIAGGI DI MOTOTURISMO.

Proposte mirate e maturate dalla nostra esperienza di tanti anni sulle strade del mondo con le moto, realizzate con il supporto e la competenza dei migliori collaboratori e operatori turistici e di settore.

Importanti novità sono previste per il 2017! Alle proposte in catalogo (in continua evoluzione) si aggiungono nuove opportunità di viaggio e di incontro: gli EVENTI SPECIALI, le MOTOTURISMO HOLIDAYS, i WEEK-END CON MOTOTURISMO. A queste nuove proposte si affianca la piattaforma online FLUIDTRAVEL, realizzata da Alidays Travel Experience in collaborazione con Mototurismo, in grado di fornire un nuovo strumento a tutti i mototuristi per crearsi il proprio viaggio perfettamente su misura.

IL PIACERE DI ANDARE IN MOTOi Viaggi di

COME OTTENERE INFORMAZIONI

Le proposte promosse da “I Viaggi di Mototurismo” sono sviluppate e organizzate tecnicamente da Tour Operator e Agenzie Viaggio autorizzate. La prenotazione, le quotazioni definitive, i termini e la vendita dei pacchetti di viaggio sono affidati direttamente alle Agenzie Viaggio Autorizzate.|6

Con FLUIDTRAVEL, la nuova piattaforma interattiva digitale creata da ALIDAYS TRAVEL EXPERIENCE, oggi anche i mototuristi potranno creare il loro viaggio “perfetto”, partendo dai propri desideri, sogni e aspirazioni.

Fluidtravel è una piattaforma web, ma anche una pratica App per smartphone iOS e Android, che vi guiderà nella composizione del vostro viaggio attraverso delle “esperienze” firmate da Mototurismo. Per esperienza si intende una qualsiasi “destinazione” in grado di suscitare delle forti emozioni. Può trattarsi di un itinerario, una strada affascinante, un paese, un luogo d’interesse storico, culturale naturalistico o enogastronomico ecc… Le esperienze possono essere ricercate per località, parola chiave o attitudini (rilassarsi, ammirare, riscoprire, confrontarsi, divertirsi, osare). Con pochi click l’utente può ricercare esperienze seguendo le proprie passioni e i propri interessi e lasciare che la piattaforma le concretizzi in un viaggio su misura pronto da vivere.

DISEGNA IL TUO VIAGGIO IDEALE CON FLUIDTRAVEL

I VIAGGI DI MOTOTURISMO

Se fossero i tuoi desideri a guidarti in giro per il mondo in moto?

UN MONDO DI OPPORTUNITÀ PER PARTIRELe novità 2017

L’elenco completo delle proposte è presente sul sito www.mototurismo.it e sulla brochure scaricabile tramite il QR-Code qui a lato.Per qualunque informazione scrivere una mail a [email protected] oppure collegarsi al sito www.mototurismo.it - sezione VIAGGI - scegliere il viaggio e utilizzare il modulo di contatto presente nella pagina.

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TE LA DIAMO NOIL’AMERICA!• STATI UNITI11 GIORNI / GIUGNO 2017Scopri la vera America con Mototurismo Mototurismo ha girato in lungo e in largo un po’ tutte le strade d’America. Da molti anni, con i suoi collaboratori, racconta con passione e regolare frequenza le innumerevoli sfaccettature degli Stati americani. Chilometri di strade, villaggi, città, riserve indiane… tutta la realtà variegata dell’universo a stelle e strisce. Nel 2017 - per festeggiare il traguardo dei 30 anni dalla sua fondazione - la rivista propone un viaggio-evento da non perdere! Undici giorni indimenticabili per una proposta esclusiva, preparata con il supporto della più qualificata organizzazione tecnica e agenzia di viaggi specializzata negli USA, in compagnia degli amici di Mototurismo e del suo direttore. Le foreste delle Black Hill, sacre per gli indiani, le terre magiche delle Badland, i monumenti del monte Rushmore e di Crazy Horse, le città western come Deadwood, le riserve indiane dei Lakota Sioux, Custer State Park con i bisonti liberi e selvaggi. Da Denver (Colorado) al Wyoming, per raggiungere il Sud Dakota e rientrare a Denver passando dal Nebraska. Un’esperienza mototuristica senza pari.Se hai pensato di visitare gli USA e di percorrere finalmente le strade d’oltreoceano, questa è l’occasione giusta. Ti accompagna Mototurismo! Chiedete il programma dettagliato all’indirizzo mail [email protected] e prenotatevi in tempo per un’esperienza unica e irripetibile.

Gli EVENTI SPECIALI rappresentano una delle principali novità de I VIAGGI DI MOTOTURISMO! Sono proposte coinvolgenti, pensate per vivere assieme lo spirito mototuristico al suo massimo livello, e soprattutto sono UNICHE e IRRIPETIBILI!

EVENTI SPECIALI

MOTOTURISMO EXPLORINGTOURIST • MAROCCO22 APRILE-4 MAGGIO 2017Il protagonista sei tu. Scegli il percorso stradale oppure off-road ed esplora il Marocco.

Nel 2017 il MOTOTURISMO EXPLORING TOURIST ti porta a visitare il Marocco nelle sue diverse sfaccettature, con i preziosi consigli di esperti del territorio. Un’esplorazione turistica sia stradale sia in off-road per chi lo desidera, da effettuare con moto propria. Trasferimento via nave. Il viaggio-evento sarà raccontato e filmato da Mototurismo.Iscrizioni entro massimo il 31 gennaio. Info alla mail [email protected]

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Partecipare alle Holidays di Mototurismo vuol dire semplicemente che, se avete sempre sognato di andare in vacanza con Mototurismo… ora potete farlo! Ti suggeriamo noi due itinerari studiati appositamente per farti vivere una vacanza speciale con lo spirito di Mototurismo. Chiedete i programmi dettagliati e iscrivetevi prima che i posti (limitati) esauriscano. Info alla mail [email protected]

• RUSSIA: MOSCA E SAN PIETROBURGO20 GIORNI / 31 LUGLIO 2017La strada degli Zar e altro ancora.

Una vacanza in moto alla scoperta di luoghi incantevoli, ricchi di storia e natura. Oltre settemila chilometri su strade asfaltate per raggiungere San Pietroburgo e Mosca attraverso Polonia e le Repubbliche Baltiche, con passaggio da Tallin. Una volta in Russia il gruppo sarà accompagnato da guide locali che, in lingua italiana, racconteranno la storia di un mondo così vicino a noi ma per certi versi ancora sconosciuto. Si rientra dalla Lettonia, passando da Riga, una delle città più interessanti del nord-est europeo. Una vacanza unica, estremamente mototuristica, fatta di tanti chilometri e belle strade.Servizi inclusiPernottamenti in camera doppia presso strutture di ottimo livello, colazioni incluse, tour leader in moto per tutta la durata del viaggio, furgone assistenza al seguito, trasporto bagagli gratuito, accompagnatore in lingua italiana in Russia, visita guidata a San Pietroburgo e Mosca, assicurazione medica extra per la Russia e assistenza rilascio Visto ingresso Russia. Quote indicative: conducente €. 2.590, passeggero €. 2.490.

• DALLE ALPI AI PIRENEI10 GIORNI / AGOSTO 2017Alla scoperta dell’Occitania, Francia del sud.

Un viaggio di circa 3.000 chilometri, affascinante e con grandi momenti di mototurismo. Si affrontano prima le Alpi per poi tuffarsi sui tornati francesi. I seguito, tra valli e canyon, si attraversa l’alta Provenza e la regione del Rodano per arrivare in Alvernia, cuore verde della Francia e regione dei vulcani. L’Aquitania e i Pirenei sono le mete successive. Uno sguardo sull’Oceano a Biarritz per poi affrontare tornanti e passi montani sui Pirenei. Un salto in Spagna e poi ancora in Francia per attraversare la Linguadoca e la Provenza. Le Alpi e gli Appennini saranno i soggetti delle ultime foto di un viaggio motociclistico e turistico a 360 gradi.Servizi inclusiPernottamenti in buoni hotel di categoria turistica, colazioni, cene, accompagnatore per tutta la durata, Documentazione viaggio, assicurazione. La quota non comprende i costi relativi alla propria moto, bevande ai pasti, ingressi e spese extra, assicurazioni personali e annullamento. Iscrizioni: entro il 30 giugno. Quote indicative: conducente € 1.550 - passeggero € 1.350.

MOTOTURISMOHOLIDAYS

EVENTI SPECIALI

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• LE DOLCI COLLINE MARCHIGIANE 3 GIORNI / DA MARZO A GIUGNO 2017

Tre giorni entusiasmanti alla scoperta di nuove meraviglie e nuovi percorsi mototuristici con due pernottamenti in agriturismo, colazioni e cene. Quota indicativa: € 200.

• IN CROAZIA CON MOTOTURISMO MAGGIO, GIUGNO E SETTEMBRE 2017

Week-end esclusivo, in collaborazione con SNAV, con partenza da Ancona e arrivo a Spalato, tour

Fine settimana da passare insieme con i collaboratori di Mototurismo. Con il supporto di collaudati team organizzativi, per farvi vivere in nostra compagnia qualche giorno di vero turismo in moto, a condizioni davvero vantaggiose.

I WEEK-END DI MOTOTURISMO

EVENTI SPECIALI guidati a Monstar o Dubrovnik e pernottamenti in

hotel o in nave. Quote indicative: conducente € 420, passeggero € 350.

• SICILIA LAMPO: FLY & DRIVE 3 GIORNI / DA MARZO A OTTOBRE 2017 Una proposta informale, personalizzata e in totale libertà. Arrivo a Catania e ritiro della moto nella giornata di venerdì, sabato alla scoperta delle strade meravigliose e dei panorami mozzafiato dell’Etna, mentre domenica si potrà scegliere tra la visita di Taormina o Acireale, altrimenti si potrà optare per una giornata al mare. Due pernottamenti in hotel 4 stelle con formula B&B (zona Taormina/Acireale), noleggio moto 650cc (Suzuki V-Strom o similare) con chilometraggio illimitato, transfer da/per aeroporto Catania, volo A/R. Quote indicative: € 250 in camera doppia.

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• fine anno a cuba27 DICEMBRE-13 GENNAIO 2017

Un viaggio nel tempo in un mondo che la maggior parte di noi immagina fatto solo di villaggi e mare azzurro. La realtà di Cuba, la più grande isola dei Caraibi, lunga 1.300 chilometri e larga massimo 100, è ben altra. Una realtà molto complessa e ricca di storia recente, persone meravigliose, luoghi magnifici, musica per le strade, auto americane d’epoca, sigari e rum. Il percorso di circa 3.000 chilometri copre in due settimane tutta l’isola, da Vinales - nell’estremo ovest, zona di coltivazione del tabacco - a Baracoa, la prima città fondata dagli Spagnoli nel 1512.

• scozia10 GIORNI / LUGLIO 2017

Tour stradale con moto propria (possibilità anche di noleggio) per chi ha poco tempo. Alla scoperta della Scozia con volo aereo incluso e trasporto della propriamoto a Manchester. Quote indicative €1.390; Trasporto moto € 600; Volo € 250.

• MAROCCO FLY&DRIVE25 MARZO-2 APRILE 2017

Marocco stradale con moto a noleggio a Marrakech. Un viaggio Fly&Drive che permette in pochi giorni di percorrere uno dei più affascinanti itinerari dell’Atlas centrale.

Viaggi effettuati con altri partecipanti e una guida al seguito, con date di partenza predefinite.

• Capodanno in andalusia29 DICEMBRE-7 GENNAIO 2017

Accogliere l’arrivo del nuovo anno in compagnia della propria moto e degli amici mototuristi, nella regione più calda è passionale del sud-ovest europeo, l’Andalusia. I suoi colori ed i profumi di un mondo unico e pieno di fascino. Il viaggio porterà a scoprire luoghi incontaminati e conosciuti laddove anni di storia hanno dato vita a tutte le tradizioni più sentite dagli spagnoli. Un viaggio per vivere fino in fondo la passione del mototurismo anche nel periodo invernale. Prenotazioni entro il 5 dicembre.Quote indicative: conducente € 1.390 - passeggero € 1.290.

LAST MINUTE

PROPOSTE 2017I VIAGGI DI GRUPPOCON PARTENZAPREDEFINITA

LAST MINUTE

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• GRECIA: LA NATURA E LA STORIA10 GIORNI / 21 APRILE - 12 MAGGIO23 GIUGNO - 15 SETTEMBRE 2017

Un viaggio nella storia e nella natura attraverso Nafpaktos, Delfi, il monte Olimpo, le Meteore, Zagori, Portaria, Prespa Lake, Kastoria. Quote indicative: conducente € 1.350 - passeggero € 1.250.

• STRADE DEL NORD: I PAESI BALTICI16 GIORNI / AGOSTO 2017

Un percorso di circa 5.000 chilometri su strade asfaltate ed estremamente mototuristiche, per visitare sette stati e meravigliose città ricche di fascino e storia. Quote indicative: conducente € 1.690 - passeggero € 1.590.

• SPAGNA - ANDALUSIA14 GIORNI / 22 APRILE - 20 MAGGIO9 SETTEMBRE - 11 NOVEMBRE

La regione più calda è passionale del sud-ovest europeo, l’Andalusia. Un viaggio tra i colori ed i profumi di un mondo unico e pieno di fascino. La Mancia del cavaliere sognatore Don Chisciotte, fino a raggiungere Gibilterra su strade e percorsi attraverso parchi con una natura armoniosa, come la Sierra Nevada o il Cerro del Hierro, le miniere del Rio Tinto e piccole città come Aracena e Ronda. Quote indicative: conducente € 1.690 (incluso traghetto da Genova A/R cabina doppia + moto), passeggero € 1.590.

• LE STRADE DELLA STORIA:ARDENNE7 GIORNI / DA MAGGIO A LUGLIO 2017

Strade che hanno segnato la storia tra Francia e Belgio. Pernottamenti in un castello del XV secolo,meravigliose cittadine, boschi secolari e strade uniche per un fantastico tour per vivere 7 giorni intensi di moto. Quote indicative: conducente € 1.250 - passeggero € 1.150.

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• SICILIA E MALTA9 GIORNI / 7 APRILE - 7 OTTOBRE1 DICEMBRE 2017

Un mix tra le meraviglie siciliane (l’Etna, il Barocco di Noto, la valle dei Templi di Agrigento e la bellissima Taormina) e l’Isola di Malta, che in soli 316 chilometri quadrati dispone di ben 1.300 chilometri di strade asfaltate. Un tour all’insegna della scoperta, ricco di storia, cultura e meravigliose strade da vivere in moto. Possibilità di effettuare il viaggio con moto propria o a noleggio. Quote indicative: € 990 (escluso traghetto).

• BENVENUTI AL SUD:SICILIA, CALABRIA, BASILICATA, MOLISE, PUGLIA7 GIORNI / LUGLIO 2017

Un viaggio unico e sorprendente alla scoperta dell’Italia meno conosciuta; 1.500 chilometri su strade asfaltate, attraversando millenni di storia, un’ottima cucina e sorprendenti meraviglie. La costa tirrenica della Sicilia e la famosa strada della “Targa Florio”, la Sila e la Calabria meno conosciuta,

Matera, il mondo greco che si mescola con secoli di tradizioni e culture locali. Possibilità di effettuare il viaggio con moto propria o a noleggio.Quote indicative: €. 990 (traghetto da Civitavecchia andata incluso) possibilità noleggio moto.

• SICILIA DOC IN MOTO 8 GIORNI / 24 MARZO 8 21 APRILE - 12 MAGGIO16 GIUGNO - 14 LUGLIO - 11 AGOSTO14 OTTOBRE 2017

1.200 chilometri per una full-immersion nel meglio della Sicilia: Monreale, Cefalù, Etna, Acireale, Noto, Piazza Armerina, Mussomeli, Agrigento, Modica, Taormina, Segesta, Novara di Sicilia, sono solo alcune delle tappe principali. Un tour emozionante e intenso studiato nei minimi particolari. Tappe giornaliere di circa 170 chilometri, pernottamento in hotel 4 stelle. Possibilità di effettuare il viaggio con moto propria o a noleggio. Quota indicative: € 990 (traghetto da Genova/Civitavecchia/Palermo/Napoli incluso).

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PROPOSTE 2017VIAGGI INDIVIDUALICON PARTENZALIBERAViaggi da effettuare in completa autonomia, con data di partenza personalizzabile in base alle proprie esigenze.

• SPAGNA13 GIORNI

Un itinerario mototuristico di circa 2.900 chilometri sviluppato su strade asfaltate con tappe giornaliere di circa 250 chilometri. Le tappe del “Cammino di Santiago”, luoghi ricchi di spiritualità e mistero, Pamplona e Santiago di Compostela verso la Spagna verde, poco conosciuta e ricca di fascino. È la montagna che si affaccia sul mare. L’oceano Atlantico e il mar Cantabrico formano strapiombi spettacolari. Piccoli porti, spiagge di sabbia sottile e calette nascoste. Quote indicative: conducente € 1.590 (incluso traghetto da Civitavecchia A/R cabina doppia + moto) - passeggero € 1.490.

• dolomiti

Le Dolomiti costituiscono la catena montuosa delle Alpi orientali e fanno parte dei 50 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List. Le Corbusier, uno dei più noti architetti del ‘900, le ha definite “la più bella opera architettonica del mondo”. Ed infatti le Dolomiti offrono un panorama magnifico: montagne fatte di pareti di roccia, ghiacciai, sistemi carsici, guglie altissime, torri e pinnacoli; montagne plasmate dagli agenti atmosferici, dove s’incrociano la cultura italiana, quella tedesca e quella della comunità autoctona ladina. Inoltre c’è da percorrere la famosissima strada alpina che conduce nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri, ai piedi della più alta montagna dell‘Austria; con la scoperta del Grossglockner.

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• sardegna

Un viaggio in moto alla scoperta della seconda isola del Mediterraneo, dalla natura selvaggia e incontaminata, attraverso strade uniche e paesaggi mozzafiato.

• ZAMBIA IN MOTO

Da settembre, una grande esclusiva de I VIAGGI DI MOTOTURISMO.Una stupenda avventura, assolutamente unica e indimenticabile, in un Paese genuino e affascinante, ancora poco battuto dal turismo. Due tour disponibili in cui al piacere di un viaggio in moto si alternano le emozioni dei safari fra animali selvaggi, circondati da una natura incontaminata.

Zambia Classic11 giorni con itinerario prevalentemente stradale e brevi deviazioni off-road, dalle Cascate Vittoria al Lower Zambezi National Park fino al South Luangwa National Park.

Zambia Adventure14 giorni dalle Cascate Vittoria al Lake Kariba, itinerario con lunghi tratti off-road all’interno di alcuni parchi nazionali (Kafue e Lower Zambezi) in cui potremo addentrarci solo avendo speciali permessi.Moto fornite dall’organizzazione (affidabili Honda Transalp 600 equipaggiate anche per percorrere tratti off-road).

• IRLANDALe più belle strade d’Irlanda studiate per voi con tre tour a scelta, partenze libere e possibili personalizzazioni. Quote da € 1.280 a persona compreso il noleggio moto.

Wild Atlantic Way (Nord Ovest) Contea di Donegal e Sligo8 GIORNI

• Wild Atlantic Way (centro Ovest)8 GIORNI

• Wild Atlantic Way (sud Ovest)8 GIORNI

Moto a noleggio disponibili: BMW GS 800 e BMW GS 1200.

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Stati Uniti in libertàL’America con partenze libere e possibilità di personalizzare il viaggio.

• STATI UNITI - SAPORE D’AMERICA9 GIORNIMoto a noleggio: BMW, Harley Davidson, Triumph, Honda, Indian.

Da Los Angeles a Las Vegas attraverso California, Arizona, Nevada e Utah. Volo da Milano a Los Angeles. Quote da € 2.540 compreso volo e noleggio moto. Passeggero nella stessa camera da € 1.440.

• STATI UNITI - FLORIDA8 GIORNIMoto a noleggio: BMW, Harley Davidson, Triumph, Honda, Indian, Vespa Piaggio.

Alla scoperta della Florida: Miami, Daytona Beach, Orlando,Tampa, Venice, Naples, Key Largo, Key West. Quote da € 1.120, compreso il noleggio moto.

• STATI UNITI - COWBOYS&INDIANS ADVENTURE14 GIORNIMoto a noleggio: BMW, Harley Davidson, Triumph, Honda, Indian.

Attraverso i territori teatro di alcune delle battaglie campali più famose del Wild West, da Little Big Horn alle Badlands, combinando la grande storia con la natura mozzafiato del Wyoming, del Montana, dello Utah fino al Colorado. Alla scoperta del South Dakota e delle sue leggendarie Black Hills, tra

immensi parchi nazionali, mitiche icone del West, siti di grande fascino come Mt. Rushmore e Crazy Horse Memorial, branchi di bisonti e il misticismo di luoghi sacri per i Nativi Americani. Quote da € 2.300.

• STATI UNITI - LEWIS & CLARK ADVENTURE15 GIORNI Moto a noleggio: BMW, Harley Davidson, Triumph, Honda, Indian.

Tra mito e avventura alla ricerca del Passaggio a Nord Ovest. Seguendo le orme della leggendaria spedizione dei grandi esploratori del West Lewis & Clark, un viaggio indimenticabile nella natura mozzafiato del Wyoming e Montana, dai parchi nazionali di Yellowstone e Grand Teton, fino ai confini del Canada delimitati dai paesaggi fantastici del Glacier National Park. Alla ricerca di bisonti, alci, lupi e orsi Grizzly, esplorando le antiche e sacre terre dei Nativi. Quote da € 2.600.

• STATI UNITI - NEW ENGLAND12 GIORNIMoto a noleggio: BMW, Harley Davidson, Triumph, Honda, Indian.

Un viaggio nei territori dei primi insediamenti europei sul territorio nord americano, nel new england si compirono i primi passi verso la creazione degli stati uniti d’america, la storia e le tradizioni il territorio, i villaggi e le città, fanno di questa terra un concentrato unico di bellezze e suggestioni. Quote da € 1.900, compreso noleggio moto.

• STATI UNITI - DESERTI E CANYON DEL WEST14 GIORNIMoto a noleggio: BMW, Harley Davidson, Triumph, Honda, Indian.

Dalla scintillante Las Vegas ai meravigliosi parchi nazionali, dai deserti carichi di fascino e mistero, fino alle riserve e pueblos nativo-americane. Il meglio del sud-ovest nella sua ammagliante e selvaggia bellezza. Un itinerario completo e variegato con moto a noleggio, per motociclisti indipendenti, amanti della natura e “attivi”, studiato per godere ed esplorare i parchi, con la possibilità di personalizzare l’itinerario. Quote da € 2.300, compreso noleggio moto.

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APPUNTAMENTIEVENTI, SAGRE, MERCATINI, MOSTRE E RADUNI

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EventiMERANO WINEFESTIVAL4-7 novembre, Merano (BZ)www.meranowinefestival.com

BIENNALE ENOGASTRONOMICA10-28 novembre, Firenzewww.biennaleenogastronomica.it

FESTIVALMETEOROLOGIA11-12 novembre, Rovereto (BS)www.festivalmeteorologia.it

AGRIETOUR 11-13 novembre, Arezzowww.agrietour.it

MODENA BENESSERE FESTIVAL12-13 novembre, Modenawww.modenabenessere.it

CANTINE APERTE A SAN MARTINO13 novembre, Marsala (TP)www.duca.it/cantineflorio

BACK TO THE WINE13-14 novembre, Faenza (RA)www.backtothewine.it

7.8.NOVECENTO18-20 novembre, Modenawww.7-8novecento.it

ENOLOGICA19-21 novembre, Bolognawww.enologica.org

TASTE OF EXCELLENCE25-28 novembre, Romawww.tasteofexcellence.it

MONDOMOTORI SHOW2-4 dicembre, Fiera di Vicenzawww.mondomotorishow.it

FESTA DELLO ZAMPONE MODENA E DEL COTECHINO MODENA IGP8-11 dicembre, Modenawww.modenaigp.it

MOTOR BIKE EXPO20-22 gennaio, Veronawww.motorbikeexpo.it

EICMA 201610-13 novembre, Rho Fierawww.eicma.it

Ritorna il più grande evento al mondo dedicato alle due ruote. Dall’8 al 13 novembre, come di consueto nei padiglioni della Fiera di Rho, è di

nuovo il momento di EICMA.I giorni 8 e 9 novembre sono dedicati agli operatori di settore e alla stampa, mentre da giovedi 10 a domenica 13 tutti gli appassionati di moto si ritroveranno nei sette padiglioni e nelle aree esterne del complesso fieristico. I padiglioni ritornano da quest’anno nella loro ubicazione storica, dopo l’eccezione fatta lo scorso anno per via di Expo. Venerdi 11 l’ingresso per le donne sarà come sempre gratuito. Anche quest’anno non mancheranno le aree speciali: Temporary Bikers Shop, Eicma Custom, Area Sicurezza e area E-Bike. All’aperto lo spettacolo è garantito da MotoLive, con emozionanti esibizioni per centinaia di migliaia di spettatori.

MOTOTURISMO - come da tradizione - vi aspetta al Padiglione 10 - Stand I72 con una valanga di novità, la maggior parte delle quali legate al brand “I VIAGGI DI MOTOTURISMO”: nuovi eventi speciali, un rinnovato catalogo di proposte e la nascita - grazie ad un importante partnership - di un innovativo portale online con il quale pianificare e organizzare il proprio viaggio in maniera completamente personalizzata.

MOTO ITALY WINTER9-11 dicembre, Volterra (PI)www.motoitalywinter.it

Gran fondo motociclistica e viaggio esplorativo alla scoperta del territorio toscano e di strade sconosciute, ecco in sintesi la

MOTO ITALY WINTER, organizzata dal Moto Club Motolampeggio di Roma, lo stesso della Moto Italy Spring ma soprattutto della 20.000 Pieghe. Una gran fondo impegnativa, selettiva e difficile nella navigazione: nel cuore più profondo e selvaggio della Toscana, si percorreranno strade poco battute e poco frequentate che per chilometri e chilometri non attraversano centri abitati e che, come si usa dire, non presentano un rettilineo più lungo di 100 metri. Ritrovo e briefing il venerdì, tappa unica da 300 chilometri il sabato e premiazioni domenica; questa la formula di un appuntamento che ha come obiettivi principali le belle strade, lo stare insieme e lo scoprire realtà enogastronomiche dell’Italia meno conosciuta.

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MOSTREMARCINELLE: 1956 - 2016. L’EXPOSITIONFOTOGRAFIE DI GIOVANNI MARINELLIFino al 4 dicembre, Marcinelle (BELGIO)Presso Le Bois Du Cazier

NORMALI MERAVIGLIE - LA MANO4 novembre-4 dicembre, MilanoPresso la Triennale

LEONARDO SCULTORE - HORSE AND RIDER25 novembre-23 dicembre, MilanoPresso Institut Francais, Palazzo delle Stelline

UN TÈ CON LA REGINA12 novembre-6 gennaio 2017, ArezzoPresso MUNACS

L’ALTRO SGUARDOFOTOGRAFE ITALIANE 1965-2015Fino all’8 gennaio 2017, MilanoPresso la Triennale

LYING IN BETWEEN. GRECIA 2016SETTE FOTOGRAFI ITALIANI IN MISSIONE PER FONDAZIONE FOTOGRAFIA MODENAFino all’8 gennaio 2017, ModenaPresso Foro Boario

ROBERT RIVE. PHOTOGRAPHIE D’ITALIEFino all’8 gennaio 2017, ModenaPresso Foro Boario

ORLANDO FURIOSO 500 ANNIFino all’8 gennaio 2017, FerraraPresso Palazzo dei Diamanti

GUS VAN SANT - ICONEFino al 9 gennaio 2017, TorinoPresso Mole Antonelliana, Museo Nazionale del Cinema

ANTONIO CALDERARAUNA LUCE SENZA OMBREFino al 22 gennaio, Lugano (Svizzera)Presso LAC Lugano Arte e Cultura

ESCHERFino al 22 gennaio 2017, MilanoPresso Palazzo Reale

ARTURO DAZZI 1881 - 1966Fino al 29 gennaio 2017, RomaPresso Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi

VOGLIA DI NATALE AD ABBADIA8 dicembre-8 gennaio 2017, Abbadia San Salvatore (SI)www.cittadellefiaccole.it

Quest’anno l’Avvento sarà un periodo ancor più magico nella città del Monte Amiata: alla millenaria tradizione popolare delle

“fiaccole”, la cui costruzione inizierà agli inizi di dicembre e illuminerà di fuoco il cielo nella notte del 24, si affianca un calendario di eventi che permetterà ai visitatori di scoprire inediti itinerari culturali tra arte, gusto e divertimento.Agli inizi di dicembre prenderà il via la costruzione delle “fiaccole”, ovvero le tipiche cataste di legna a forma piramidale che si levano al cielo in attesa della mezzanotte del 24, quando poi verranno incendiate; un millenario e sentito rito del fuoco che coinvolge l’intera comunità badenga, sposando simbolici significati pagani e religiosi. L’8 dicembre, con la cerimonia di accensione delle luminarie prenderà via il calendario degli appuntamenti: mercatini, spazi dedicati all’enogastronomia con i profumi dei prodotti tipici locali e tradizionali e allo street food. E poi spettacoli itineranti, un luna park e il villaggio degli elfi dove, durante i week-end, un novelliere racconterà favole tradizionali.Immancabile la casa di Babbo Natale e la carrozza dei cavalli che porterà i visitatori a spasso nel paese, mentre nel borgo antico gli abitanti daranno vita a una mostra itinerante di presepi storici. Il 24 dicembre invece si terrà l’attesissima NOTTE DELLE FIACCOLE DI NATALE: l’intero paese si ritroverà nelle strade, mentre le cataste di legna brucieranno fino all’alba e piccoli chioschi, organizzati accanto ai fuochi, offriranno dolci tipici e vin brulé. Ma le feste di Abbadia San Salvatore continueranno ben oltre il Natale con spettacoli, ciaspolate, trekking nel bosco e visite guidate nel meraviglioso centro storico del paese. Durante tutto il periodo sarà inoltre possibile gustare piatti della tradizione natalizia locale, grazie all’iniziativa “Natale a Tavola” nella maggior parte dei ristoranti del paese.

APPASSIMENTI APERTI13 e 20 novembre, Serrapetrona (MC)www.appassimentiaperti.it

Scoprire la storia di un vino straordinario, assaporarne le sfumature circondati da un paesaggio incontaminato. È da sempre questa

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APPUNTAMENTIEVENTI, SAGRE, MERCATINI, MOSTRE E RADUNI

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la magia di APPASSIMENTI APERTI, l’appuntamento che ogni anno a Serrapetrona, in provincia di Macerata, celebra il vitigno autoctono Vernaccia Nera nelle sue due espressioni: la Vernaccia di Serrapetrona DOCG e il Serrapetrona DOC. Appassimenti aperti attira in questo delizioso borgo dei Monti Azzurri sia esperti del settore, che vogliono conoscere da vicino una delle produzioni italiane più piccole e preziose (70 ettari vitati), sia semplici appassionati, che amano assaporare un buon vino, calarsi nei luoghi di produzione e visitare un territorio ricco di risorse naturalistiche, beni culturali ed eccellenze gastronomiche. Oltre ad aprire le cantine, i produttori saranno presenti con i loro stand nella piazzetta del paese, ritrovo festoso e caratteristico dove tra musica, mercatini e prelibatezze gastronomiche a chilometro zero si continuerà a degustare i due volti del vitigno.

ARTS&CRAFTS25-27 novembre, Pistoiawww.artsandcraftstoscana.it

Dal 25 al 27 novembre, a Pistoia, nei suggestivi spazi ex industriali della cosiddetta Cattedrale (ex Breda) appena fuori le

antiche mura urbane, infatti c’è ARTS&CRAFTS, il Salone dell’Artigianato e dell’Artigianato Artistico della Toscana. Un week-end tra oggetti d’autore, curiosità, design emergente, pezzi unici. Tanti i settori in mostra: arte tessile, arredo e design, vivaismo d’interni, fashion e accessori moda, tavola, food e food design e molto altro. Tra gli oltre cento espositori di ARTS&CRAFTS nel padiglione 1 spicca un’area con i “fondamentali” della creatività artigianale: la Galleria dell’Artigianato Artistico della Toscana. Qui l’atmosfera che si respira è quella dell’arte e della bellezza tra innovazione e tradizione. Parallelamente all’esposizione, sono in calendario appuntamenti, incontri, animazioni, corsi, show cooking, degustazioni, iniziative di richiamo per addetti ai lavori come per appassionati e curiosi. Tanti anche i percorsi tematici nel centro storico

e i green tour tra i magnifici giardini formati dagli innumerevoli vivai di piante ornamentali per i quali Pistoia e il pistoiese rappresentano un’eccellenza nel mondo.

NOVEMBRE SOTTO I COLLI DI BRISIGHELLA6, 13, 20, 27 novembre, Brisighella (RA)www.brisighella.org

Le carni di maiale, la pera volpina e il formaggio “stagionato”, il tartufo e il rinomato olio d’oliva sono i protagonisti della rassegna “4 sagre x

3 colli”. Si parte il 6 novembre con la SAGRA DEL PORCELLO; l’appuntamento offre la possibilità di assaggiare gustose specialità, oltre ai ciccioli: la profumata coppa di testa, i rosei prosciutti, salsicce e salami di Mora Romagnola e il dolce “migliaccio”. La seconda sagra - in programma il 13 novembre - è un originale mercato dei frutti autunnali e dei prodotti tipici della collina, dove la regina e il re della giornata saranno la pera volpina, che si abbina perfettamente con il formaggio stagionato. La terza domenica è dedicata a Sua Maestà il tartufo, uno dei prodotti più ricercati della collina faentina. Durante la sagra, le tipiche bancarelle esporranno la varietà del “bianco autunnale”. La manifestazione sarà allietata da complessi di musica folk e attrazioni varie. Nell’ultima domenica del mese di novembre si celebra il preziosissimo olio extra vergine d’oliva “Brisighello” DOP, il prodotto enogastronomico principale della Terra di Brisighella. Ad anticipare la sagra - sabato 26 novembre - il Consorzio della DOP BRISIGHELLA assieme al Comune di Brisighella organizzano un importante convegno nazionale per ricordare la ricorrenza del 20° anno di DOP. Durante la festa accompagnati dalla musica folk della Banda del Passatore di Brisgihella, si premieranno i primi trenta agricoltori che aderirono al progetto Brisighella DOP e in Piazza Marconi la Coop. Agricola Brisighellese allestirà un piccolo frantoio dove si potrà ammirare il processo di molitura e degustare l’olio nuovo. A completare l’evento anche un mercato dei prodotti tipici autunnali dell’Appennino tosco-romagnolo.

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APPUNTAMENTIEVENTI, SAGRE, MERCATINI, MOSTRE E RADUNI

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NATALE A CASTIONE DELLA PRESOLANA19-20, 26-27 novembre, 3-4, 7-11, 17-18 dicembre, Castione della Presolana (BG)www.presolana.it

Quindicesima edizione per quello che è ormai un cult di fine anno ai piedi delle Alpi Orobie. Da sempre, tutt’attorno alle

bancarelle ridondanti di idee regalo artigianali, tutto un mondo di suggestioni, speso tra realtà e fantasia per arrivare al cuore di tutti, grandi e piccini. Non solo quindi shopping di qualità, ma tante iniziative per tutte le età e i gusti, emozioni senza tempo e seduzioni gastronomiche per raccontare l’anima più vera, e antica, di questo splendido territorio bergamasco. In programma musica, intrattenimenti, giochi, laboratori, degustazioni ma anche mostre, allestimenti e dimostrazioni che fotografano il bel tempo che fu.

FRANTOI APERTI IN UMBRIAFino al 27 novembrewww.frantoiaperti.net

Tutti i week-end fino al 27 novembre

si celebra l’olio nuovo con FRANTOI APERTI. Sarà possibile a s s a g g i a r e gratuitamente in tutti i piccoli borghi ad alta vocazione olivicola, i prodotti agroalimentari di qualità tra cui l’olio extravergine di oliva appena franto, partecipare a vere e proprie scuole di assaggio di olio, a visite guidate, a trekking tra gli ulivi, a concerti, alla raccolta delle olive e ad attività anche per i più piccoli. Novità di questa edizione sarà un omaggio alla terra umbra. Tutti coloro che parteciperanno alle iniziative in programma per Frantoi Aperti, riceveranno infatti in omaggio dei prodotti tipici: Olio extravergine di Oliva, legumi, vino, tartufo, miele, salumi. Cuore dell’evento sarà il frantoio (raggiungibile dalle piazze dei borghi aderenti con un servizio navetta gratuito) dove vivere l’esperienza della spremitura delle Olive e l’assaggio del nuovo olio. Verranno poi organizzati corsi e degustazioni di pani in abbinamento a oli e laboratori di cucina.

NOVEMBRE MAGICO5 novembre-17 dicembrewww.visitferrara.eu

Scocca la bacchetta magica e divampa l’incantesimo a Ferrara e provincia. Per quattro settimane, la città estense simbolo

del Rinascimento, Copparo e Migliarino, sono lo scenario di grandi eventi, sorprendenti show, giochi di prestigio, illusioni al limite del possibile, in un percorso insolito tra cultura, enogastronomia e spettacolo. Tanti gli appuntamenti con artisti italiani ed internazionali nei teatri e poi visite guidate “magiche”, laboratori a tema per ragazzi, cene ed emozioni. serate principali: il 5 novembre a Migliarino, il 26 a Ferrara e il 17 dicembre a Copparo. Due gli show extra: Antonio Casanova il 28 gennaio 2017 al Teatro Nuovo di Ferrara e Silvan il 18 marzo al Teatro Micheli di Copparo. Dal 23 al 27 novembre, inoltre, nelle Grotte del Boldini di Ferrara, c’è la mostra ILLUSIONARIUM, interamente dedicata alle illusioni ottiche, costruite artigianalmente da Carlo Faggi. Per immergersi in questo mondo di magia, i visitatori possono scegliere le offerte magiche del Consorzio Visit Ferrara.

MAGIE NATALIZIE AL LAGO DI CAREZZA2-18 dicembrewww.valdega.com

In Val D’Ega, quella del Natale non è l’unica favola che l’inverno ha da raccontare. Una in particolare spiega come, innamorato della ninfa che lo abitava,

uno stregone gettò nel Lago di Carezza l’arcobaleno che, nel tentativo di conquistarla, aveva steso tra Catinaccio e Latemar. C’è quindi un motivo magico dietro al soprannome di questo specchio d’acqua incantato che ancora oggi contribuisce a rendere ancora più speciale il periodo delle feste nel cuore delle Dolomiti. E non fa eccezione il MERCATINO NATALIZIO che, negli ultimi week-end dell’anno, a partire dal 2 fino al 18 dicembre, riflette nelle acque del Lago il suo scenario colorato e fuori dal tempo. Un piccolo villaggio comparso dal niente, si imbatte in casette di legno che ricordano la forma di grandi lanterne, prodotti tipici altoatesini e artigianato, sculture di ghiaccio e neve che rievocano le leggende dolomitiche, stufe a legna per riscaldarsi e un presepe a grandezza d’uomo.Le strutture dell’area turistica propongono pacchetti inclusivi di pernottamenti, escursioni guidate attorno al Lago con lanterne e vin brulè o succo di mela caldo e una tazza “Magie Natalizie Lago di Carezza”.

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MERCATINI DI NATALE IN VALSUGANA LAGORAI12 novembre-8 gennaio 2017, Pergine Valsugana (TN)19 novembre-6 gennaio 2017, Levico Terme (TN)www.perzenland.itwww.visitlevicoterme.it

Il Natale sarà particolarmente festoso in Valsugana Lagorai grazie alle proposte originali e ai ricchi programmi di intrattenimento dei MERCATINI

DI NATALE di Levico Terme e di Pergine Valsugana.Il primo a partire sarà PERZENLAND E LA VALLE INCANTATA - il Mercatino di Natale di Pergine Valsugana che aprirà al pubblico sabato 12 novembre nel centro storico della località con le tipiche casette di legno addobbate a festa. Tra le animazioni del Mercatino saranno presenti le suggestive figure dei Krampus e i fuochi d’artificio della Feuernacht. Proseguirà inoltre la rassegna MONDI INVISIBILI, giunta alla quarta edizione, che sarà dedicata ai “cavalieri erranti”, ovvero agli ambulanti storici dell’arco alpino che d’inverno giravano l’Europa vendendo prodotti dell’artigianato.Il Mercatino di Natale di Levico Terme aprirà invece sabato 19 novembre e quest’anno assumerà la speciale denominazione di MERCATINO DI NATALE ASBURGICO con la proposta di rievocazioni legate all’epoca in cui l’Imperatore Francesco Giuseppe elevò Levico Terme al rango di città (1894). Le caratteristiche casette proporranno oggetti d’artigianato e prodotti locali, mentre un ricco programma offrirà momenti musicali, spettacoli pirotecnici e feste gastronomiche all’insegna di polenta, formaggi di malga e miele.

MERCATINO DI NATALE DI BOLZANO24 novembre-6 gennaio 2017, Bolzanowww.mercatinodinatalebz.it

Prende il via per la ventiseiesima volta a Bolzano il MERCATINO DI NATALE, proponendo la collaudata formula di 80 espositori, 7 partner

e 3 stand gastronomici a ospiti e concittadini.

Sarà un’edizione ricca di novità, a partire dalla pista da pattinaggio che sarà installata sulla via che dalla stazione porta in piazza Walther. Ai piedi del grande albero di Natale tornerà il presepe in fedele versione rustica alpina. Anche la gastronomia avrà un ruolo da protagonista con i suoi prodotti freschi nei diversi stand del mercatino. Il Mercatino ripropone “Un Natale di Libri”, una grande festa di scrittori e di libri con la possibilità di incontrarsi con gli autori più amati, una passerella di firme di successo e dei best seller dell’anno. Nel primo fine settimana del Mercatino di Natale ritornerà l’appuntamento con la “Lunga Notte dei musei” (venerdì 25 novembre) con mostre e collezioni da scoprire, visite guidate, incontri, laboratori, musica, spettacoli. La musica è come sempre una parte fondamentale del mercatino: le melodie tradizionali dell’Avvento Alpino” non risuonano solamente dagli altoparlanti: saranno eseguite dal vivo in tutti i fine settimana. Il 19 e 20 dicembre il mercatino vedrà l’allestimento del presepe vivente. E per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo verrà organizzata una speciale festa di Capodanno nel centro storico. Un susseguirsi di esibizioni live di band e dj in piazza Domenicani, spettacolari walking acts e un emozionante countdown di mezzanotte. In occasione del Mercatino di Natale gli alberghi di Bolzano proporranno pacchetti vacanza per un soggiorno all’insegna della tradizione natalizia.

GENOVA - PALERMO (IN MOTO)29 aprile-6 maggio 2017www.genovapalermo.it

2.100 chilometri in una settimana attraverso le più belle strade asfaltate d’Italia, non per correre ma per il gusto della guida, del viaggio, dell’avventura. Non è un impresa per super-uomini ma l’ultima proposta del Moto Club Motolampeggio di Roma, lo stesso della “20.000 Pieghe” e delle “Moto Italy Spring” e “Winter”, che - ormai specializzato nelle Gran Fondo - per il 2017 lancia una nord-sud assolutamente inedita. Ogni giorno i partecipanti dovranno definire il percorso sulle proprie carte stradali unendo i punti obbligatori di passaggio prefissati dall’organizzatore. Gli itinerari privilegeranno strade lontane dalle grandi direttrici, le aree più attraenti dal punto di vista paesaggistico e, come avviene nelle manifestazioni del Motolampeggio, non mancheranno le occasioni per le degustazioni dei prodotti più tipici e genuini di ciascun territorio. Informazioni più dettagliate riguardanti le iscrizioni saranno diffuse nei mesi a venire sul sito ufficiale.

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Page 26: Mototurismo   novembre-dicembre 2016

Motovacanze.itè un marchio in uso al tour operator Top Travel Team di Travel Team srlVia Pallone 12 • 37121 VeronaTel. +39 045 8005167 • Fax +39 045 [email protected] • www.motovacanze.it

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In più se confermi entro 90 giorni dalla data di partenza lo sconto raddoppia!

Colori, emozioni, avventure: GRAZIE!Anche il 2016 è stato un anno importante. A chi ha viaggiato con noi, tanti grazie quanti i km macinati insieme.

Vi aspettiamo in sella per un 2017 ancora più entusiasmante.

MAROCCO • Aprile 2016

ROMANIA • Agosto 2016

GRECIA • Aprile 2016

CAUCASO • Agosto 2016 PORTOGALLO • Agosto 2016

Mettiti in moto!

SARDEGNA • Ottobre 2016

SLOVENIA • Giugno 2016

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6 gennaio, una data di riferimento per la solidarietà tra i motociclisti. Si rinnova il classico appuntamento della Befana Benefica, con lo scopo di portare doni e un po’ di allegria negli istituti Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano e Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Alla 49° edizione, complice la bella giornata di sole che ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione, la partecipazione è stata di migliaia di motociclisti i quali hanno reso la sfilata più variopinta che mai. Il 2017 segnerà l’importante traguardo delle cinquanta candeline. Nel 1967 i fratelli Nino e Sergio Rovatti, coadiuvati da un ristrettissimo gruppo di soci tra cui il presidente e Marin Saverio, davano vita all’idea di portare doni, nel giorno della Befana, a nome dei motociclisti milanesi, all’Istituto dei Martinitt. Da allora l’evento si ripete con sempre maggiore consenso di adesioni ed è stato fonte d’ispirazione per altri simili eventi benefici in tutta Italia.Personalmente lo seguo oramai da circa trent’anni: dalle prime timide partecipazioni individuali, alle storiche befane con il Tecnomoto Club, è stato sempre un crescendo di emozioni e un desiderio di esserci per gli altri. Con il passare delle edizioni ho preso infatti consapevolezza di quanto fosse importante partecipare: arrivare negli istituti e vedere il sorriso degli ospiti che ti accolgono, fa sentire meglio e bene, fa dimenticare subito il disagio di una giornata in sella alla moto con il freddo pungente o la nebbia.Ciò che sorprende poi sono i legami particolari che questo evento è in grado di far nascere con il trascorrere delle edizioni; non è raro “adottare” un reparto o stringere amicizie con i pazienti. Ricordo con commozione quando incontrai in un reparto Giovanni e scoprii che il suo più grande desiderio era di ricevere un modellino di automobile; indescrivibile la gioia e la felicità che mi dimostrò l’anno seguente, quando glielo portai personalmente! I doni oggi si sono evoluti andando incontro alle richieste dei vari reparti, oltre alla sempre indispensabile offerta di denaro per sostenere i numerosi progetti delle fondazioni.Il successo di questa manifestazione si deve al grande lavoro svolto dal MC Ticinese, ai presidenti e allo staff che si sono succeduti negli anni, dando sempre il massimo. Ricordo con grande affetto il compianto Giancarlo Ferrara, una persona squisita capace di una dedizione all’iniziativa senza pari. E poi Sergio Malguzzi, altro presidente che ha dato anima e corpo alla buona riuscita della mitica giornata milanese, e non

ultimo l’attuale presidente, Livio Lepori, sempre attivo nel rendere l’iniziativa più completa e coinvolgente.

” ...oltre alla straordinaria partecipazione, in tutti questi anni non sono mai mancati da parte del Moto Club, la sensibilità e il rispetto per i nostri ospiti, che considerano la Befana Benefica un appuntamento ormai irrinunciabile...”

“ … la grande famiglia del Piccolo Cottolengo di Don Orione esprime la propria riconoscenza agli organizzatori del Moto Club Ticinese e a tutti i protagonisti, evidenziando soprattutto la sensibilità, la gentilezza, l’affetto e l’amicizia che ogni anno questa marea umana sa trasmettere con spontaneità e semplicità”.

Questi sono solo due dei tanti attestati di stima ricevuti dall’iniziativa e dal Moto Club dopo le tante edizioni della Befana Benifica. Tutto questo dà la forza per continuare a lavorare per portare avanti un evento tanto importante, sia per i pazienti delle strutture che per i partecipanti.

Appuntamento quindi alle ore 8.30 del 6 gennaio 2017, in Corso Sempione a Milano. Dopo la benedizione, il saluto delle autorità cittadine e del presidente del club, il corteo si muoverà alla volta dell’Istituto Piccolo Cottolengo Don Orione, dove è prevista la prima sosta per portare i doni ai pazienti. Presso i locali dell’istituto sarà organizzato come sempre un piccolo angolo ristoro. Terminata la visita ci si sposterà verso l’Istituto Sacra Famiglia, dove l’arrivo dei motociclisti sarà accolto con un calore che lascerà il segno nel cuore.

MC TICINESEwww.motoclubticinese.it

• A CURA DI CLAUDIO VISMARA

50anni di befana benefica

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In ambito di sicurezza su due ruote, Mototurismo - in trent’anni di vita - ha potuto assistere alla nascita di diversi prodotti dedicati, alcuni riusciti,

altri decisamente meno. Al di là delle specifiche funzionalità, si è sempre rivelato semplice intuire se alla progettazione del prodotto avesse preso parte anche qualcuno che la moto la guida abitualmente.

Quando abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole su Easyride-r con Massimo Galli, co-fondatore della Easyfly, abbiamo compreso subito come dietro al prodotto ci fosse un’ottima consapevolezza riguardo i rischi dell’andare in moto e ciò che realmente serve in caso di emergenza. Non a caso Massimo è stato in prima persona vittima di un grave incidente, conclusosi fortunatamente nel migliore dei modi. Proprio questo evento ha di fatto innescato il progetto Easyride-r: riuscire a realizzare un prodotto capace di far intervenire i soccorsi in tempi rapidi, guidandoli con precisione al punto esatto dove effettuare l’intervento, conoscendo in anticipo la o le persone da soccorrere, attraverso la ricezione dei loro dati sensibili.

Il kit salvavita Easyride-r è composto da due elementi, una centralina installabile facilmente sulla moto, che svolge anche la funzione di antifurto, ed un dispositivo applicato sul casco che funge contemporaneamente da interfono e dispositivo

salvavita. Insieme rendono il prodotto completo ed unico in tutti i suoi aspetti, svolgendo tre funzioni molto importanti. Possedere il kit offre inoltre anche dei vantaggi economici: la presenza di un antifurto satellitare con quattro sistemi di rintracciabilità, permette infatti di abbassare i costi della polizza assicurativa. Il kit infine è già pronto per le nuove

normative europee che entreranno in vigore dal 2018, quando il servizio di chiamata di emergenza in caso di incidente (ECALL) sarà reso obbligatorio.

Si tratta dunque di un progetto di assoluto interesse, concreto, capace di convogliare in un solo dispositivo varie funzionalità che nessuno sul mercato è al momento capace di fornire. Per finalizzarlo serve però un ultimo sforzo ed Easyfly ha deciso di affidare ad una campagna di crowdfunding sul noto sito Indiegogo il compito di raccogliere i fondi necessari. Al sito https://igg.me/at/easyride-r/x troverete un’esauriente descrizione del prodotto, video e immagini che ne illustrano il funzionamento nei minimi dettagli e ovviamente le varie “ricompense” messe a disposizione tramite la campagna.

Mototurismo ha potuto valutare la validità del progetto e le competenze che vi sono alle spalle e ha deciso di esserne ambasciatore ospitando Easyride-r anche presso il proprio stand ad EICMA.

MOTOTURISMO

SUPPORTA

Mototurismo, da sempre impegnata in prima linea per promuovere e diffondere la cultura e la consapevolezza della sicurezza su due ruote, supporta attivamente la campagna di crowdfunding del prodotto Easyride-r, dispositivo salvavita per motociclisti progettato dall’azienda svizzera Easyfly.

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storia e arte nella città del tufo

Il parco dell’antichissima città di Sutri e il suo anfiteatro.

Veduta di Sutri.

LAZIOSUTRI:

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• A CURA DI COMUNICANDO LEADER

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Per chi arriva per la prima volta a Sutri, percorrendo la via Cassia in direzione Viterbo, lo spettacolo della città che pian piano svetta con le sue case e i suoi campanili, inquadrata dalla doppia

fila di pini secolari, è sicuramente suggestivo e indimenticabile.Lo stesso veniva offerto anche agli occhi degli antichi visitatori: la cattedrale con l’abside rivolta ad ovest appariva per prima insieme

al suo imponente campanile, dando subito testimonianza dell’importanza della città, proprio come accade oggi. L’inconfondibile colore rossastro del tufo locale caratterizza l’intero abitato conferendo alla città, nelle giornate di sole, una sorta di alone dorato tale da renderla quasi un miraggio all’orizzonte. Le tre colline che si ergono caratterizzando il territorio cittadino sono state plasmate e scavate nei secoli per ricavarne tombe, case, chiese, ma anche un anfiteatro ed un antico mitreo. Possiamo senz’altro affermare che la storia di Sutri non sarebbe stata la stessa senza la presenza di questa pietra straordinaria per leggerezza, tenacità e facile lavorabilità. Gli etruschi, che per primi si insediarono in questa zona, furono grandi maestri nella lavorazione del tufo, ne trasmisero la tradizione ai romani e da questi ultimi è giunta fin quasi ai giorni nostri. Con il tufo è stata realizzata ogni casa ed ogni chiesa del centro storico e con lo stesso materiale sono stati realizzati i magnifici monumenti, unici nel loro genere, che qui avrete la fortuna di visitare.

Con la sua particolare e strategica posizione geografica, Sutri si trova a 291 metri di altezza, in una zona ricca di acque e bagnata da due torrenti profondamente incisi nella coltre tufacea. La città sorge sulla pianeggiante platea superiore di un colle dalle ripide pareti, naturalmente accessibile solo dalla parte ovest. In epoca romana Sutri era dunque in posizione sicurissima e costituiva una vera e propria fortezza naturale, posta al confluire di strade che collegavano il mare e l’interno, ma anche i monti Cimini ed il sud, verso la nascente Roma. Grazie a questo, la città fu a lungo contesa allo scopo di assicurarsene il controllo.

Nel corso dei secoli, seguirà il destino di quella che a ragione può essere considerata la più importante arteria dell’Italia centrale: la via Cassia. L’identità di Sutri andò delineandosi lentamente; si adattò conformandosi secondo le trasformazioni che la via Cassia subì nel corso dei secoli, talvolta prendendone le distanze ed altre inglobandola al suo interno in una sorta di abbraccio tendente a proteggerla, ma anche a sfruttarne le potenzialità. Il paese fu nei secoli sempre vincolato alle sorti di Roma, prima sede dell’impero e poi del papato, rimanendo legata ad essa in una sorta di legame filiale che perdurò fino all’unità d’Italia.

Dopo questa piccola premessa, siete pronti per ammirare con occhi curiosi l’incantevole Sutri. Giunti fuori dalla cinta muraria del borgo, potrete attraversare gli antichi tracciati della via Francigena, visitando i resti di epoca romana conservati all’interno del “Parco Regionale dell’Antichissima Città di Sutri”. Qui troverete piacevole soffermarvi nell’ammirare l’anfiteatro, il

Piazza del Comune.

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più conosciuto tra i monumenti di Sutri, ubicato fuori dell’antica cinta urbana e completamente scavato nel tufo, unico nel suo genere. Interessanti sono anche la vicina necropoli e il mitreo, divenuto in seguito luogo di culto cristiano e anch’esso scavato nel tufo. Dall’atmosfera mistica e ricco di affreschi a tema religioso, è uno degli antichi edifici che non potete assolutamente perdervi.Prima di entrare nel cuore della città, vi consigliamo di visitare anche villa Savorelli, oggi proprietà comunale, con il suo tipico giardino all’italiana, dalle siepi basse curvilinee e il suo stupendo gioco di labirinti, in pieno stile rinascimentale e l’annessa chiesa di Santa Maria del Monte, con un grande portale e il finestrone soprastante. La chiesa, costruita su un edificio precedente, presenta una pianta a croce.

Dopo aver visitato la parte esterna, potete godervi la vita che anima il paese, percorrendo le vie caratteristiche e osservando i numerosi palazzi storici, le chiese e il centro storico, vero e proprio cuore pulsante di Sutri. Partendo da piazza del Comune, nucleo centrale del borgo, è possibile notare il grande arco d’accesso con soprastante la torre campanaria. E’ in questa piazza che si svolge tutta la vita sociale e politica della città. Concedetevi una piacevole sosta in questo punto, sorseggiando una bibita nel bar della piazza e assaggiando una bella fetta di crostata con la marmellata, uno dei dolci tipici del paese, oppure rinfrescandovi presso la fontana centrale, che richiama modelli barocchi e strutturata attorno ad una pianta quadrata con lati concavi e convessi. Inoltre troverete grande disponibilità e suggerimenti di visita recandovi nel vicino ufficio turistico, proprio all’interno della piazza. Proseguite la vostra passeggiata nella zona storica di Sutri, fino al palazzo del Comune e l’antiquarium, ospitato nella parte esterna del

palazzo e che racchiude una raccolta di frammenti scultorei, epigrafici e decorazioni architettoniche di età romana e medievale.

Da qui passando lungo via Veneto e svoltando verso destra, giungerete presso piazza del Duomo; qui avrete l’occasione di ammirare la magnificenza della cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo, consacrata nel Duecento da Papa Innocenzo III. Della precedente struttura romanica, oggi rimangono il campanile, lo stupendo pavimento cosmatesco della navata centrale, la cripta e alcuni elementi della facciata, ristrutturata nella seconda metà del Settecento. La cattedrale è divisa in tre navate e nella cappella centrale della navata sinistra si conserva l’opera d’arte più antica giunta fino a noi: la “Tavola del Cristo Benedicente”, di inizio XIII secolo. Se amate l’arte, Sutri è il posto giusto per voi, con le sue meraviglie che sbucano in ogni angolo del borgo. Ritornando su via Veneto a pochi metri avrete la fortuna di imbattervi nella chiesa di Santa Croce, in cui è visibile, al suo interno, una “Esaltazione della Santa Croce”, proprio dietro l’altare.

Terminata la visita, tornate indietro verso il centro storico, magari passando per il bellissimo vicolo del Vescovato, proseguendo per piazza Sacello e giungendo al museo del Patrimonium, dove sono conservati, sculture, epigrafi, affreschi e tele. Vicino al museo avrete la chiesa di Santa Rocco, con il suo portale d’ingresso con architrave in pietra arenaria e sormontato da una finestra centrale “ad occhio”. Uscendo dal nucleo storico di Sutri, giungerete in piazza del Lavatoio, con l’omonima struttura in pietra. Qui vedrete anche la casa natale del poeta Giovanni Andrea dell’Anguillara, uno dei fondatori del teatro moderno. Da qui sono due le chiese da osservare più da vicino: la chiesa di San

Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo.

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ITINERARIO SUTRI-VITERBO

Partendo da Sutri procedere in direzione nord-est e prendi la SP1 per Poggio Cavaliere, da lì costeggia il meraviglioso lago di Vico, circondato dal complesso montuoso dei monti Cimini, e prosegui su SP80 fino a San Martino al Cimino. Un panorama mozzafiato. Continua dritto per circa 7 chilometri fino ad arrivare a Viterbo. Goditi lo splendido Centro Storico Medievale con la cinta muraria e le numerose architetture religiose!

UN GIRO INTORNO AL LAGO DI BRACCIANO

Dal centro di Sutri prendi la Strada Provinciale 83, poi la SR2 fino a Settevanne e prosegui sulla SP4 fino ad Anguillara Sabazia. Continua a costeggiare il Lago fino a Bracciano e a Trevignano Romano e da lì riprendi la SP83 per tornare verso Sutri. La strada è perfetta da percorrere in questa stagione e i tornanti intorno al Lago di Bracciano offrono una vista spettacolare sull’immenso patrimonio naturalistico del territorio composto da foresta, vegetazione ripariale e numerose specie acquatiche.

ITINERARI CONSIGLIATI

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Silvestro, con pianta quadrata, tre navate, soffitto a capriate in legno e il suo particolare orologio a “ore italiche”, posto sulla torre campanaria. L’altra è la chiesa della Santissima Concezione Immacolata di Maria, con annesso convento delle Carmelitane Scalze, con la sua pianta rettangolare, il matroneo delle monache di clausura e il particolarissimo soffitto a cassettoni in legno. Ammirate per un momento il magnifico dipinto sulla parete laterale destra, del XVI secolo, rappresentante la “Cena di Betania”. Attraversando via Roma, passate lungo via Picari e svoltando a destra vi troverete presso la chiesa di San Francesco, con originale impianto romanico e tre navate. Le tele che ne abbellivano l’interno sono ora conservate nel museo del Patrimonium.

Terminato questo piacevole itinerario potrete dunque tornare sui vostri passi presso la piazza del Comune, per assaporare i piatti tipici della tradizione di Sutri. Solo qui infatti potrete gustare il fagiolo “della Regina”, buonissimo e saporito, ingrediente principale di minestroni e piatti di carne. Da non perdere anche le ottime nocciole, da assaggiare fresche, secche o tostate. Altri prodotti locali che potrete trovare nei ristorantini caratteristici sono le carni di prima scelta, come le braciole, le salsicce senza grassi fatte “all’antica”, il tipico salame cotto, i funghi dal sapore deciso e squisiti biscotti alle nocciole, alle mandorle, alle noci; provate anche le eccezionali ciambelle all’anice e le pizze dolci.Sutri, con la grande ospitalità e generosità dei suoi abitanti, la qualità eccellente dei suoi piatti tradizionali e lo stupendo patrimonio storico-artistico, è senza dubbio luogo ideale in cui sostare durante un viaggio, tappa storica, immersa nell’antichità eppure conservata perfettamente, dai secoli passati fino ai giorni nostri.

Sapori tipici del territorio.

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Una fauna ricchissima, una popolazione ospitale e curiosa, una natura selvaggia e incontaminata. Tutto questo è lo Zambia, un Paese che tocca il cuore, scoperto e apprezzato a cavallo della nostra moto, immersi nell’atmosfera dell’Africa più vera.

IO STO CON GLI IPPOPOTAMI

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Lungo la strada che da Chipata porta verso il South Luangwa.

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• A CURA DI MARCO GHEZZI E GIORGIO DALLENOGARE

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La canoa scivola lenta sulle placide acque dello Zambesi, uno dei fiumi più possenti dell’Africa. Pagaiamo con attenzione per non farci sentire perché lì avanti, a pochi metri di

distanza, tanti occhietti a pelo d’acqua ci scrutano attenti e sospettosi. All’improvviso una testa s’immerge, un’altra emerge lentamente, poi un grande “sbadiglio” mette in mostra una bocca enorme. Sulla riva un altro pachiderma si tuffa in acqua nuotando con una velocità e un’agilità sorprendenti. Sono ippopotami, tanti, tantissimi come non ne avevamo mai visti, veri protagonisti di questo territorio insieme ai possenti elefanti e ai più minacciosi coccodrilli. Questa singolare escursione su un’ansa dello Zambesi è solo una delle tante ed emozionanti esperienze che abbiamo vissuto in Zambia, un Paese affascinante sotto molti punti di vista. Innanzi tutto per i vasti parchi naturali ben preservati, come il South Luangwa, il Lower Zambezi o il Kafue National Park, dove vive una fauna numerosissima e diversificata. Qui gli avvistamenti ma anche gli incontri ravvicinati con gli animali, durante i safari che si spingono nel selvaggio bush e lungo i corsi d’acqua, sono all’ordine del giorno. Uno spettacolo continuo fatto di ippopotami e coccodrilli che popolano le acque dei fiumi, di

branchi di elefanti, bufali, gnu, antilopi e altri erbivori che vanno ad abbeverarsi guardinghi sulle rive, senza naturalmente dimenticare i grandi predatori. Leoni e leopardi soprattutto, ai quali spesso ci avviciniamo moltissimo, grazie anche all’abilità dei ranger, con l’adrenalina nel sangue e negli occhi l’immagine indimenticabile di quei “gattoni”, sonnacchiosi all’ombra di un’acacia o tesi nell’attività di caccia. Appena fuori dai confini di questi santuari faunistici ci accolgono invece villaggi di capanne, vivaci e coloratissimi mercati e poi la popolazione, curiosa e amichevole verso i pochi “bianchi” che passano da queste parti. Dai tanti sorrisi, dagli sguardi curiosi e dalla voglia di comunicare capiamo che qui, diversamente da altre parti dell’Africa più sviluppate turisticamente, il viaggiatore straniero non è considerato un individuo da sfruttare quanto una persona che suscita interesse e curiosità, soprattutto se come noi, arriva vestito un po’ come un alieno e alla guida di una moto. Poi ci sono le strade, che corrono solitarie attraverso paesaggi vastissimi o serpeggiano fra le montagne, a volte su un fondo martoriato, altre tanto perfetto da permettere una guida allegra e appagante. Quando il nastro d’asfalto lascia poi il posto alle piste che s’inoltrano nella savana e in ambienti remoti, il viaggio assume una connotazione ancora più avventurosa e ci sentiamo come veri esploratori, immersi nella vita di quest’angolo di Africa, affascinante e selvaggio.

Combattimento fra due ippopotami al Lower Zambesi.

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Lungo la pista per il Lower Zambesi.

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Il nostro itinerario parte dalla capitale Lusaka, centro geografico e commerciale del Paese. Ad accoglierci all’aeroporto c’è Giacomo, la nostra guida per i prossimi giorni, con una “fiammante” motocicletta che mostra i segni del suo passato di globetrotter sulle strade d’Africa. Giacomo è una persona speciale che ha fatto una scelta coraggiosa, da tempo ha abbandonato le sicurezze e gli agi di una vita consueta in Italia per trasferirsi quaggiù e trascorrere un’esistenza più a contatto con la natura. Con l’Africa nel cuore e alle spalle una grande esperienza, maturata in tanti anni di viaggi in questi territori, ha poi trasformato la sua passione in un’attività e oggi accompagna i turisti, desiderosi di vivere un’esperienza genuina, a scoprire le bellezze della “sua” Africa. Da Lusaka imbocchiamo subito la Great East Road, la principale via di comunicazione dello Zambia, che in circa settecento chilometri ci porterà ai confini del South Luangwa National Park, uno dei

parchi naturali più maestosi di tutto il continente africano. Il traffico caotico della città lascia presto il posto a un ambiente completamente diverso, dove iniziamo ad assaporare la bellezza selvaggia del paesaggio e la vita dell’Africa più vera. Lunghi tratti di solitaria foresta, infatti, si alternano alle ampie campagne coltivate in cui spuntano i primi caratteristici villaggi. Piccoli agglomerati di capanne, dove si vive in maniera povera ma dignitosa, seguendo ancora ritmi antichi. Lo Zambia, del resto, è un Paese in cui la maggior parte della popolazione vive con un paio di dollari al giorno ma la povertà raramente diventa miseria. Troviamo sempre grandi sorrisi, sono tante le persone che al nostro passaggio ci salutano e spesso, fermandoci, diventiamo un’attrazione: per i più piccoli, affascinati dalla moto e per i giovani o gli adulti, curiosi di sapere di dove siamo e dove andiamo. D’altronde se di stranieri qui ne vedono pochi, quelli in motocicletta sono una vera rarità.

Simpatici incontri al mercato.

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Un tipico esempio di mercato: coloratissimo e pieno di vita.

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I negozi dei villaggi non hanno nulla a che vedere con i “nostri”.

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Scambio di informazioni con un motociclista locale .

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E anche l’incontro con un motociclista del luogo diventa un momento simpatico: confrontiamo le rispettive cavalcature, più tecnologica la nostra, accessoriata di tutto punto per viaggiare in questi luoghi la sua. Ci salutiamo da veri biker e siamo pronti a ripartire. Quando arriviamo nelle cittadine più grandi la strada si trasforma nel palcoscenico della vita quotidiana; persone, animali, bancarelle improvvisate, botteghe o mercati più organizzati in cui si vende di tutto affollano i lati della carreggiata. Noi invece dobbiamo fare attenzione a schivare la moltitudine di biciclette, i carretti e qualche automobilista dalla guida troppo spensierata. Superata la cittadina di Chipata, percorriamo una piacevole strada attraversando un paesaggio di dolci colline, ormai solo un centinaio di chilometri ci separa dal South Luangwa. Prima di arrivare sostiamo al Tribal Textiles, un laboratorio tessile molto interessante. Qui possiamo osservare il processo di lavorazione per la realizzazione di tessuti splendidamente decorati e resistenti. Tutto è ancora fatto secondo tecniche tradizionali e rigorosamente a mano, particolarmente ferma e precisa quella di chi realizza le complesse decorazioni a base di farina e di colori naturali. Durante questa sosta, lontana dalla “solita” visita turistica, abbiamo l’occasione di conoscere una bella realtà, in grado di dare un lavoro importante e dignitoso a numerose persone. In breve arriviamo ai margini del South Luangwa e, entrando nel camp dove sosteremo per le prossime notti, subito scorgiamo a poche decine di metri un branco di elefanti che si nutre tranquillo. L’emozione è fortissima e indescrivibile. Come d’uso in tutti i camp e i lodge dello Zambia, anche qui non ci sono recinzioni, gli animali hanno libero accesso e ci rendiamo conto che siamo noi gli ospiti in questo territorio selvaggio. Più avanti, un gruppo di babbuini si agita e strilla al nostro passaggio, forse sanno già che potranno tentare di rubarci qualcosa da mangiare. Il più irriverente lo troveremo addirittura seduto sulla sella. Ci apprestiamo a vivere il nostro primo safari all’interno del South Luangwa, ovviamente non in moto data la presenza dei predatori, ma comunque sempre open air grazie ai fuoristrada completamente aperti e attrezzati per queste escursioni. Quasi come le moto, questi mezzi fanno sentire completamente immersi nell’ambiente, ma in sicurezza. Basta solo non “romperne la forma” alzandosi o sporgendosi, come ci avverte Giacomo, perché gli animali non distinguono

Prodotti e artigiani al lavoro al Tribal Textile.

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Fa sempre piacere incontrare bambini sorridenti, gentilezze e giovani curiosi lungo la nostra strada.

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Spesso all’ingresso dei paesi troviamo officine e meccanici attrezzati.

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l’uomo all’interno, percependo il mezzo come un tutt’uno. Il parco ci accoglie con l’immagine del fiume Luangwa affollato di ippopotami e coccodrilli, mentre proseguendo troviamo antilopi, bufali, alcune giraffe e addirittura una femmina di elefante con il piccolo. Joy però, il nostro autista e ranger, prosegue con sguardo attento, in cerca di qualcosa di speciale fra la vegetazione che, pur non essendo fitta, consente agli animali di mimetizzarsi bene. L’atmosfera è carica di attesa e finalmente ecco che scorgiamo quattro leonesse, pigramente distese all’ombra di un’acacia, cui ci avviciniamo con cautela fino a pochi metri. Le fotocamere scattano all’impazzata immortalando sbadigli e denti acuminati. Loro sembrano rilassate e indifferenti, ma una leonessa improvvisamente si alza, muovendosi guardinga con il muso basso e a passo felpato, poi si acquatta e punta lo sguardo su un facocero. I suoi muscoli sono tesi. Assistiamo a una scena di caccia e abbiamo l’impressione di

essere calati in un documentario, ma si tratta della pura realtà in quell’Africa che spesso possiamo solo immaginare. La leonessa tenta uno scatto ma il facocero la vede, è troppo lontano e riesce a scappare veloce… la caccia per oggi è terminata. Queste stesse esperienze forti, che affascinano e toccano il cuore, le riviviamo durante il safari notturno, quando ci muoviamo completamenti immersi nell’oscurità, pervasi da un atavico timore. Ci sentiamo indifesi in quest’ambiente buio e selvaggio ma al tempo stesso “cacciatori” di altri animali. Quando il faro squarcia la notte, i nostri occhi lo seguono speranzosi, posandosi prima su una iena e, dopo una lunga ricerca, su un bellissimo esemplare di leopardo. È così vicino che quasi lo potremmo toccare, ma lui si muove indifferente e scompare nel bosco intento a cercare la prossima preda. Salutiamo presto il South Luangwa: sta iniziando la stagione delle piogge e durante la notte i primi temporali hanno già intriso d’acqua

Curiosi mezzi di trasporto.

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Tipico villaggio di capanne.

Durante le forti piogge molte piste si trasformano in strade di fango.

“Mezzi pubblici”.

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numerose piste. Uscire dallo sterrato che dal camp porta all’asfalto non è facile; nonostante la moto sbandi sul fondo viscido, riusciamo comunque a destreggiarci e a superare i tratti più infidi, ma il nostro mezzo d’appoggio è meno fortunato, scivola dal terrapieno rimanendo intrappolato nella morsa tenace del fango, pericolosamente inclinato. Ci vorrà più di un’ora, l’aiuto di cinque persone e quello di un fuoristrada per liberarlo. È solo un piccolo assaggio di quanto può accadere qui durante le grandi piogge e, non a caso, molti percorsi nei parchi rimangono chiusi. Per fortuna la nostra prossima meta è in una zona ancora non interessata dalle precipitazioni, il Lower Zambesi ci aspetta, ottocento chilometri più a ovest. Nella lunga tappa di trasferimento durante la sosta in un ristorantino, frequentato esclusivamente da persone del posto, diventiamo subito motivo d’interesse. Gli sguardi si posano curiosi sulla moto e sul nostro abbigliamento mentre entriamo nel modesto locale per assaggiare il nshima, il piatto principale dello Zambia, un porridge di mais servito con carne o pesce e contorni di verdure. Si mangia rigorosamente con le mani e senza posate usando il porridge stesso come cucchiaio, così ci adeguiamo all’usanza. La cosa non è facilissima e ci vuole un po’ di pratica, sentiamo gli occhi di tutti addosso, ma alla fine ce la caviamo bene, fra i sorrisi compiaciuti e un po’ divertiti dell’intero locale. Raggiunta Chirundu, cittadina al confine con lo Zimbabwe, l’asfalto lascia il posto a una bella pista che punta verso il parco dello Zambesi. L’ampia carreggiata e il fondo compatto sono un invito ad aprire il gas e così ci troviamo a viaggiare veloci per parecchi chilometri, liberi e spensierati, attraverso questo paesaggio selvaggio, immersi in un’altra dimensione, tanto lontana da quella che viviamo tutti i giorni. La pista prosegue solitaria, ma di tanto in tanto incrociamo uomini carichi di legna e donne con le immancabili ceste in testa che arrivano chissà da dove, poi dalla foresta spunta un piccolo villaggio di capanne. Ci piacerebbe visitarlo e mentre Giacomo chiede il permesso all’headman, il capo villaggio, noi rimaniamo “fuori” circondati da sguardi carichi di curiosità, protagonisti di questa scena che pare uscire da un film d’altri tempi. Qui però è tutto vero, è la vita reale dello Zambia quella che scorre davanti ai nostri occhi. Abbiamo l’approvazione ed entriamo nel villaggio muovendoci sommessamente fra le abitazioni, mentre l’headman cerca di spiegarci in un improbabile inglese com’è organizzata la

Una pista diventata ormai fango a causa della pioggia.

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vita sociale. Incrociando lo sguardo delle donne intente alle attività quotidiane e dei tanti ragazzi che subito ci attorniano pensiamo alle nostre abitudini e ai modi di vita così diversi. I nostri mondi sono lontani anni luce ma basta un sorriso, un saluto e una foto con tutti i ragazzi del villaggio intorno alla moto per sentirsi più vicini. Arriviamo al Kiambi Camp, in spettacolare posizione su un’ansa dello Zambesi, una confortevole oasi in quest’ambiente sperduto. Dopo tanta polvere macinata sulla pista, il viaggio ora prosegue nel più completo relax. Una comoda barca tutta a nostra disposizione ci porta a osservare ippopotami, elefanti e coccodrilli, che popolano il fiume e le rive, gironzolando fino a quando un tramonto dai

colori pastello chiude un’altra fantastica giornata. La nostra esperienza in Zambia ormai sta per terminare; salutiamo Giacomo, che rimane ad attendere un gruppo di turisti. ”Io mi fermo qui, con gli ippopotami” ci dice sorridendo, e in cuor nostro anche noi vorremmo rimanere a vivere ancora un po’ quest’Africa da sogno.

Punto panoramico sul fiume Luangwa.

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L’itinerario descritto ha una lunghezza di circa millecinquecento chilometri e si sviluppa per lo più su strade asfaltate, con partenza e arrivo a

Lusaka, dove si trova l’aeroporto internazionale. Diverse compagnie aeree collegano Lusaka all’Europa, per la maggior parte via Dubai o Addis Abeba. Il volo ha una durata di circa tredici ore, esclusi gli scali.Lo Zambia ha un clima da tropicale a sub-tropicale, secondo le località. In generale il periodo ideale per visitarlo è durante la stagione secca, ovvero da aprile a metà novembre, quando tutti i parchi sono aperti. Da aprile a settembre le temperature diurne sono piacevoli (tra i ventidue e i ventisei gradi) ma con notti fresche, anche sotto i dieci gradi. Da settembre a metà novembre le giornate diventano progressivamente più calde, fino a superare i trenta gradi.

MOTOGUIDAITINERARIO E PERIODO

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SICUREZZALo Zambia è un paese generalmente sicuro per i turisti e, per non incorrere in problemi, basta osservare le comuni norme di prudenza di quando si viaggia. Da evitare, in particolare, la guida dopo il tramonto per la prevalente mancanza di illuminazione e la difficoltà di scorgere i numerosi pedoni e biciclette.È consigliata la profilassi antimalarica, anche se il rischio di contrarre la malattia rimane comunque basso.

ALLOGGIIn Zambia si trovano alloggi di svariate tipologie, soprattutto presso i camp situati nelle vicinanze o all’interno dei parchi, con soluzioni che vanno dal campeggio con tenda propria, alle tende fisse, fino agli chalet più lussuosi.

Track & Trail River CampVicinissimo all’ingresso del South Luangwa National Park, il camp si affaccia sul Luangwa River e offre delle ottime visuali sugli animali che spesso

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arrivano sulle sponde ad abbeverarsi. Le soluzioni comprendono aree di campeggio, tende allestite e chalet molto caratteristici, in legno e paglia, dotati di tutti i comfort. Non è raro che elefanti e ippopotami attraversino il camp.www.trackandtrailrivercamp.com

Pioneer CampNon lontano dall’aeroporto di Lusaka, lo si raggiunge dopo un breve tratto di pista. Offre sistemazioni in chalet dal tetto in paglia, semplici ma graziosi.www.pioneercampzambia.com

Kiambi SafarisUno dei migliori camp del Lower Zambezi, è situato in una magnifica posizione, immerso nella vegetazione, sopra un’ansa del fiume. Anche qui le sistemazioni vanno dal campeggio alle tende, da chalet molto confortevoli fino al classico chalet in muratura. Il Kiambi è anche un ottimo punto di partenza per le escursioni in barca e in canoa sullo Zambesi.www.kiambi.com

IN ZAMBIA CON “I VIAGGI DI MOTOTURISMO”

“I VIAGGI DI MOTOTURISMO” propone due itinerari, accompagnati e con assistenza, per scoprire lo Zambia a bordo di affidabili Honda Transalp 600, equipaggiate anche per percorrere tratti off-road. Queste proposte sono rese possibili grazie ad African View, il tour operator diretto da Giacomo Corsini, che organizza safari fotografici in tutto lo Zambia e in Botswana, sia con date fisse sia a richiesta. Per info: [email protected]

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Rifugio Bimse al lago di Morasco.

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VA L F O RMA Z Z A - V A L L E AN T I G O R I O

UN ITINERARIO ALLA SCOPERTA DELLA VAL FORMAZZA E DELLA VALLE ANTIGORIO, STELLE ALPINE PIEMONTESI

AL LIMITARE DELLA VAL D'OSSOLA, TERRA SORPRENDENTEMENTE AUTENTICA E DALLA NATURA SELVAGGIA, A MISURA DI MOTO.

STELLE ALPINE PIEMONTESI

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• A CURA DI CLAUDIO VISMARA E PAOLA COLOMBI

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Raffigurazione religiosa sulle mura di un’abitazione a Croveo.

Guardando la conformazione del Piemonte sulla cartina, balza subito all’occhio quella parte di territorio che si incunea a nord, in territorio elvetico, denominata Val d’Ossola.

Si tratta di una delle zone più affascinanti del panorama alpino italiano, non solo per le sue bellezze paesaggistiche, ma anche per le tradizioni storiche e culturali legate al popolo Walser, che intorno al XIII secolo lasciò la propria terra d’origine, l’alto Vallese, per insediarsi in diverse aree alpine tra cui le valli dell’Ossola, in particolare nei centri di Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa, e in Formazza. Il nostro tour ossolano toccherà in particolare la Valle Antigorio e la Val Formazza, supportati da una start-up dedicata al turismo di questi territori, BecomingOssola, che valorizza i tesori di queste zone in modo responsabile e sostenibile, proponendo pacchetti tematici interessanti e a prezzi onesti. Le loro offerte riguardano la gastronomia, la storia, la natura, il benessere, la cultura e l’avventura, soddisfacendo i gusti e gli interessi di chiunque voglia avvicinarsi a queste terre. L’Ossola è una vallata alpina di straordinaria bellezza, una terra incredibilmente autentica e dalla natura selvaggia. Il nostro itinerario avrà come cornice antichi borghi, silenziosi altopiani, ghiacciai perenni, cime vertiginose e centinaia di laghetti alpini, e questa varietà di attrattive renderà il nostro tour unico e irripetibile. Ma sarà l’elemento acqua, in tutte le sue forme, a caratterizzare il nostro viaggio: il ghiaccio che ha scavato incredibili orridi, i piccoli ruscelli che formano centinaia di pozze alpine dai colori emozionanti, le sorgenti da cui sgorgano ricche acque minerali, le calde fonti termali in cui ritrovare piacevoli momenti di benessere, l’acqua come fonte di energia elettrica con le imponenti dighe e le centrali idroelettriche dalle splendide architetture e, per chiudere in bellezza, in alta valle Formazza, uno dei salti d’acqua più scenografici d’Europa con la spettacolare cascata del Toce. Non ci resta che partire in sella alla nostra Moto Guzzi V9 Roamer!

A Masera, poco distante da Domodossola, in un’ottima posizione per compiere itinerari a margherita in tutta l’Ossola, stabiliamo il nostro campo base: il grazioso bed & breakfast “Casa

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Coloratissimi scorci del borgo di Masera.

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Nel borgo Walser di Riale (1.718 metri) vale la pena fermarsi e godere della quiete che il posto ci regala.

Tomà”. Arrivando da Domodossola veniamo accolti in lontananza dal campanile, risalente all’XI secolo, della chiesa romanica di sant’Abbondio, costruita sopra una roccia affiorante dal torrente Melezzo. Poco distante avvistiamo la chiesa parrocchiale intitolata a san Martino, in stile gotico lombardo, edificata alla fine del XIX secolo. Il territorio è caratterizzato dalla presenza di vigneti, una tradizione storica, quella del vino, che sta vivendo una nuova giovinezza dopo anni di abbandono. Numerose piccole aziende vinicole, infatti, hanno ricominciato a produrre il Prünent, vino nobile piemontese discendente dal nebbiolo.

A riprova di tutto ciò, la principale manifestazione del comune di Masera è la Festa dell’uva, che ricorre ogni anno nella prima metà di settembre e che richiama moltissimi visitatori a degustare i prodotti tipici locali: in primis, il piatto della tradizione popolare, la “pasta e bajan rustia”, da alcuni anni riconosciuta con la De. Co., ossia la Denominazione Comunale. Si può gustare questo piatto tipico anche alla Birreria del Vichingo di Trontano, un locale motorbike friendly gestito da motociclisti, dove trovare ottima birra, vino del territorio e piatti tipici, oltre a squisite pizze con ingredienti a chilometro zero.

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Se arrivate da queste parti per l’ora della merenda, non lasciatevi sfuggire “Il sapore della tradizione”, una delle numerose proposte di BecomingOssola che, con soli quindici euro, vi porterà alla scoperta dei luoghi e delle persone che mantengono viva la tradizione dei prodotti locali e dell’eccellenza gastronomica ossolana, in un viaggio lungo un paio d’ore. Questa esperienza ha inizio con una visita all’azienda dove i prodotti locali vengono confezionati, artigianalmente e senza conservanti, prima di essere immessi sul mercato. Poi si può degustare una tipica merenda ossolana, che propone due taglieri: uno di salumi con lardo

ossolano, mortadella ossolana e prosciutto montano vigezzino, abbinati a verdure tipiche sott’olio e pane nero di segale, mentre il secondo tagliere comprende il formaggio ossolano riserva e il formaggio grasso d’alpe, abbinati a confetture e composte di frutta e pane nero di segale. Per concludere, viene offerta della frutta sciroppata al vino; il tutto accompagnato da vino, rigorosamente ossolano.Si prosegue quindi con la visita al museo “Vecchi attrezzi dell’arte culinaria” per scoprire gli antichi metodi con cui i contadini lavoravano e preparavano salumi e formaggi.

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piemonte

Da Masera ci spostiamo verso Montecrestese, uno dei luoghi più soleggiati dell’Ossola, e ci immettiamo sulla bella strada che ci porterà fino in alta Val Formazza. Dopo un piacevole tratto di curve da pennellare in scioltezza, entrati nella Valle Antigorio giungiamo a Crodo, località famosa in tutto il mondo per le sue acque minerali Lisiel e per “l’analcolico biondo che fa impazzire il mondo”, il Crodino. Celebre è anche l’estrazione del serizzo, una pietra ornamentale molto apprezzata nell’arredo urbano e nei recuperi architettonici. Interessante è la deviazione che ci concediamo per le frazioni di Crodo: Mozzio,

Viceno e Cravegna. In particolare, a Mozzio ammiriamo il santuario della Madonna della Vita, risalente al XVII secolo e meta di numerosi pellegrinaggi, mentre a Viceno visitiamo la Casa museo della Montagna che, in una splendida dimora secentesca, conserva testimonianze della cultura e della storia contadina. Prima di giungere a Baceno è d’obbligo un’escursione al giardino glaciale degli Orridi di Uriezzo, un luogo magico e incantato. Vi

sono diversi accessi all’area, noi consigliamo quella di Verampio. Il giardino glaciale sorge alla confluenza delle valli Devero e Antigorio, dove i rispettivi corsi d’acqua si uniscono dopo aver superato e profondamente inciso due imponenti gradini glaciali. L’azione di modellamento a opera di ghiacciai e torrenti ha creato incredibili e complessi segni di erosione, tra i più grandiosi ed evidenti delle Alpi. Il primo spettacolo che incontriamo sono le caratteristiche Marmitte dei Giganti: impressionanti cavità cilindriche scavate nella roccia dalla forza dell’acqua proveniente dal ghiacciaio. Un ponte pedonale che attraversa

il corso d’acqua permette di ammirare dall’alto il fenomeno naturale nel suo massimo splendore. Proseguendo a piedi, in alcuni minuti si giunge all’ingresso dell’Orrido Sud, il più spettacolare, lungo circa duecento metri e profondo anche trenta metri; un percorso attrezzato di scale permette di addentrarsi negli stretti e tortuosi cunicoli ammirando da vicino questo suggestivo e complesso ecosistema, dove poter osservare anche una nutrita varietà di muschi e felci. In poco più di

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Vista del borgo di Masera.

un’ora si possono visitare gli altri orridi e giungere fino all’imponente parete di Balmafredda. Dopo quattro belle curve, giungiamo con la nostra moto in quel di Baceno alla storica Latteria, gestita ora da una coppia di giovani che hanno deciso di lasciare la città per affrontare una nuova vita a contatto con la natura, intraprendendo la via degli agricoltori. Vittoria, originaria di Premia, e il suo compagno Luca hanno iniziato questa avventura con grandi sacrifici, allevando inizialmente capre e in seguito anche bovini, nell’azienda FattoriAmo di Premia, e producendo negli storici locali della Latteria di Baceno yogurt, formaggi vaccini (tra

cui l’ottimo Nostrano ossolano) al naturale o insaporiti con erbe o bacche del territorio, e formaggi di capra semplicemente favolosi, freschi o stagionati. Da non perdere una visita alla chiesa parrocchiale monumentale di san Gaudenzio, un maestoso edificio dichiarato monumento nazionale, simbolo dell’arte romanica della valle. La facciata a capanna, arricchita da tre portali, è decorata con un pregevole rosone gotico in marmo di

Crevoladossola. Sul lato sinistro si scorge la figura di san Cristoforo, protettore di pellegrini e viandanti, mentre il campanile, terminato nel 1523, domina e custodisce il borgo dall’alto dei suoi trentuno metri di altezza. All’interno, numerosi affreschi abbelliscono le cinque navate, caratterizzate dal pavimento a dislivello, ma la parte più straordinaria del complesso religioso è la cappella della Madonna. Una breve variante all’ingresso della Valle Devero ci porta alla frazione di Croveo, famosa per i numerosi processi per stregoneria che, tra il XVI e il XVII secolo, condussero al rogo numerose donne.

Nell’ultimo fine settimana di luglio si tiene una grande festa dedicata alle streghe, con spettacoli culturali e teatrali, mercatini, laboratori e concerti. Un bel campanile, costruito su un grande masso di frana, si erge sopra la chiesa parrocchiale, mentre davanti all’ingresso principale una curiosa statua ricorda don Ruscetta, parroco di Croveo negli anni Cinquanta e Sessanta, conosciuto come il “prete viperaio”. Dalla chiesa parrocchiale si diparte un sentiero che, passando attraverso il paese,

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scende a mezzacosta fino a raggiungere il ponte delle Marmitte dei Giganti. Per chi volesse godere di una sosta ristoratrice informale, in una tipica osteria di montagna, c’è la Cooperativa di Croveo, dove Manuela e Claudio, con genuina e cortese semplicità, vi accoglieranno per degustare ottimi panini e succulenti piatti casalinghi. Tornati a Baceno si sale decisi e con belle pendenze verso Premia, altra tappa piacevole per gli amanti delle terme e del benessere. Premia Terme è una moderna struttura, inaugurata pochi anni fa, che mette a disposizione impianti termali sia curativi sia ludici. Il complesso è inserito in un contesto architettonico che rispetta l’ambiente ed è realizzato con materiali edilizi del luogo: il basamento è in pietra locale serizzo, le pareti esterne sono rivestite di legno, la copertura usa lastre di beola e grandi vetrate che offrono una bella vista sulla vallata. L’impianto dispone di una grande piscina esterna ludico-terapeutica, collegata all’interno con altre piscine curative. Nel centro si possono trovare, inoltre, diverse saune, una sala dedicata all’aerosol terapia e trattamenti in acqua. Percorriamo alcuni chilometri nel fondovalle, immersi nei boschi e, superato l’impervio sbarramento naturale di Rivasco, giungiamo a Foppiano in Val Formazza. La strada ora corre lungo il fiume e la vista sconfina sulle alte montagne attraverso suggestivi panorami. Incontriamo borghi ricchi di storia, un piccolo mondo dove le tradizioni Walser sopravvivono ancora. Nel XIII secolo il popolo degli Alemanni si diresse dalle rive del Reno verso le Alpi, insediandosi nell’Oberland bernese, al passo del Grimsel, e nell’altopiano del Goms, dove condusse una vita povera ma dignitosa e pacifica. Visse così sino a quando i vassalli delle regioni italiane confinanti, spinti da guerre e contese comunali, cercarono spazi di espansione verso le Alpi. Vi trovarono un popolo di pastori ben organizzato e autosufficiente, la cui presenza rese le alte montagne economicamente redditizie e politicamente interessanti. Dal Vallese, quindi, i Walser si spostarono come servi dei signori proprietari del territorio, fortunatamente mantenendo la propria autonomia amministrativa ed etnica. La Val Formazza, al pari delle altre valli d’insediamento, grazie a questa popolazione è riuscita a mantenere un’identità culturale e sociale pressoché unica, contribuendo in modo determinante alla sopravvivenza dell’ambiente alpino. A Ponte di Formazza, Zum Steg in

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Suggestiva vista della cascata di Croveo.

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Le Marmitte dei Giganti sono cavità emisferiche o cilindriche scavate nella roccia dalla forza dell’acqua di fusione del ghiacciaio.

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L’ Orrido di Uriezzo.

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Chiesa di san Gaudenzio a Baceno e il suo interno.lingua Walser, visitiamo la Casa Forte, un museo etnografico dedicato proprio alla civiltà Walser e alle origini dello sci, arredato con oggetti tipici della vita contadina della valle. È ospitato in un edificio in pietra costruito nel 1569, anticamente dimora del capo della comunità e magazzino per le merci in transito tra l’Ossola e le terre elvetiche. La strada ora raggiunge l’apice della sua straordinaria bellezza: da una parte si apre lo sguardo verso la Cascata del Toce, al momento ancora al minimo di portata con gli sbarramenti chiusi (consultate gli orari di apertura sul sito www.comune.formazza.vb.it), mentre dall’altra parte svettano imponenti cime che superano i tremila metri.Il motore della nostra V9 qui trova il suo ambiente ideale, sfoderando tutta la sua coppia e spingendo come non mai nelle salite impegnative. In pochi chilometri passiamo dai milleduecento metri ai quasi millesettecento della località La Frua. Da questo spettacolare altopiano si getta a capofitto il torrente Toce, creando un’incredibile cascata, maestosa e affascinante, con centoquarantatré metri di salto e un fronte massimo di sessanta

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La centrale idroelettrica a Verampio.

metri di larghezza. Per vedere tutte le fasi del flusso d’acqua, dalle chiuse della diga fino alla base della cascata, teniamo conto dell’orario di apertura. Sulla sommità, un fantastico punto d’osservazione è il balconcino in legno proteso sopra il salto d’acqua. Qui sorge il celebre albergo, costruito nel 1923 e progettato in stile Art déco dall’architetto Piero Portaluppi, uno dei massimi esponenti della corrente architettonica. Attualmente le acque del Toce vengono raccolte nel bacino di Morasco, a monte della cascata; poi da qui, tramite una galleria e una condotta forzata, raggiungono la centrale di Ponte, dove vengono utilizzate per produrre energia elettrica: ecco quindi, per esigenze produttive, il motivo per cui la cascata è visibile nella sua maestosità solo per brevi periodi durante il corso dell’anno. Proseguendo sull’altopiano dedichiamo una sosta al tipico borgo Walser di Riale, che sorge a quota millesettecentodiciotto metri. Qui, gustandosi la quiete del luogo, si può passeggiare in tutta calma e ammirare le case in legno e i tetti realizzati con le piode. In ricordo della chiesa che è rimasta sommersa dalle acque del lago artificiale di

Morasco, ne è stata costruita un’altra, piccola, isolata e molto graziosa. La bellezza e la varietà dei paesaggi montani invitano a effettuare piacevoli escursioni: innumerevoli sentieri ben tracciati e facilmente percorribili, anche dai meno esperti, consentono di visitare l’alta valle. Qui durante l’inverno, immersi in un panorama di particolare bellezza tra imponenti cime, si possono affrontare alcune tra le più belle piste da sci di fondo dell’intero arco alpino. Poco distante da Riale si trova l’ultima tappa del nostro tour ossolano: la diga di Morasco, lunga cinquecentosessantacinque metri e alta cinquantacinque. La sua costruzione fu ultimata nel 1940, quando il paese di Morasco, precedentemente abbandonato dalla ventina di famiglie che vi abitavano, venne sommerso.Si conclude qui il nostro entusiasmante tour attraverso un territorio alpino di rara bellezza, sorprendentemente autentico e dalla natura selvaggia, piacevolmente esplorato in sella alla nostra moto. Un itinerario reso unico anche grazie al supporto dei ragazzi di BecomingOssola.

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FORMAGGIO NOSTRANO OSSOLANO

Il Nostrano ossolano è un caratteristico formaggio prodotto nel territorio della Val d’Ossola. Il suo sapore deciso, dalle caratteristiche note

piccanti, lo rende davvero unico e inconfondibile. Il merito si deve all’abilità dei produttori, alla qualità dei prodotti utilizzati e alle antiche tecniche di coltivazione e lavorazione, tramandate di generazione in generazione, volte ad assicurare il rispetto dell’ambiente e il mantenimento e la sopravvivenza di prati e alpeggi. Caratteristiche tecnicheIl Nostrano ossolano è prodotto con latte vaccino intero, a cui vengono inoculati fermenti lattici selezionati. Ha pasta compatta, con una leggera occhiatura sparsa, e il suo colore varia, a seconda della stagionatura, da un giallo paglierino lieve a un giallo intenso. La crosta, che non viene trattata, si presenta liscia, regolare, elastica e con delle muffe naturali. La salatura avviene in salamoia, mentre la stagionatura varia da due a sei mesi. Il peso delle forme è di circa sei chili. Caratteristiche organoletticheLa pasta risulta elastica al palato. Il sapore è deciso, con note piccanti peculiari. Questo formaggio si abbina ottimamente ai vini rossi ossolani, al miele di castagno, al pane nero di segale e alla polenta.

piemonte

Latteria di Baceno.

PIATTO TIPICO: PASTA E BAJAN RUSTIA

Dosi per 4 porzioni: 400 grammi di pasta corta o 500 grammi di pappardelle fatte in casa, 200 grammi di patate, 250 grammi di fagioli bajan, taccole o in alternativa fagiolini cornetti, 200 grammi di toma, 4 spicchi di aglio, 100 grammi di burro e sale e pepe q.b., parmigiano reggiano per servire. PreparazioneTagliare a fette le patate e lessarle. Fare bollire i fagioli in abbondante acqua salata. In questa stessa acqua, successivamente cuocere la pasta. In una padella fare soffriggere il burro e la toma tagliata a cubetti, quindi scolare la pasta, unirla al soffritto con i fagioli e le patate, e mantecare per almeno quindici minuti, fino a quando non sarà visibile da entrambi i lati una crosticina dorata. Servire la pasta e bajan aggiungendo una spolverata di parmigiano grattugiato.

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Cascata Toce Alto.

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NOTIZIE UTILI BecomingOssola.com permette di scoprire la Val d’Ossola attraverso interessanti proposte di viaggio, con pacchetti di uno o più giorni, confezionati appositamente per esplorare un territorio ricco di varietà e di attrattive. È costituito da un gruppo di ragazzi, amanti del viaggio e uniti dalla passione per la loro amata Ossola, ognuno dei quali è un professionista con la propria specialità. Andrea è il presidente di una cooperativa che da anni incoraggia i giovani del territorio a credere nei loro progetti e li supporta nel realizzarli. Luigi

Cooperativa di Croveo.

Birreria del Vichingo.

è un web designer e web-marketing specialist e si occupa di rendere il sito Web il luogo ideale per scoprire l’Ossola. Simona e Francesca sono esperte di viaggi, con una grande competenza pluriennale nel settore. Alessia è la copywriter e il suo obiettivo è quello di trasmette tutte le emozioni che la Val d’Ossola riserva ai suoi visitatori. BecomingOssola è parte dell’Associazione StartupTurismo. Per curiosità o chiarimenti, contattare il servizio assistenza all’indirizzo: [email protected]

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B&B Casa Tomà.

Una delle camere del B&B Casa Tomà.

L’ingresso alle Terme Premia.

BIRRERIA DEL VICHINGOVia Pello 3, 28859 TrontanoTel. 0324232878Questa birreria, ristorante e pizzeria offre un’ampia selezione di birre alla spina e in bottiglia, pizze tradizionali e con ingredienti a chilometro zero, carne alla griglia e piatti tipici del territorio.

B&B CASA TOMÀVia Menogno 5, 28855 MaseraTel. 032435839Cell. 3392101345Il B&B è situato a pochi chilometri da Domodossola, in un tranquillo e caratteristico antico borgo dove si possono ancora ammirare il vecchio torchio, il forno, il lavatoio, la latteria. La struttura ha un’atmosfera unica, impreziosita da un incomparabile arre-damento, un’architettura in pietra e legno perfettamente recuperata. Oltre alle stanze del B&B, Casa Tomà dispone anche di case vacanze. La sua posizione nel cuore dell’Ossola lo rende la base ideale per itinerari a margherita.

AZIENDA AGRICOLA FATTORIAMOVia Rodis 14, 28866 PremiaPunto vendita Latteria socialeVia Roma 6, 28861 Baceno Tel. [email protected] e vendita di formaggi vaccini e caprini, yogurt e salumi di capra.

COOPERATIVA CROVEOFrazione Croveo, centro 14 Tel. [email protected], trattoria e paninoteca.

PREMIA TERMEFrazione Cadarese 46, 28866 PremiaTel. 0324617210 [email protected] centro termale mette a disposizione diverse piscine e svariati trattamenti terapeutici, oltre a vasche ludiche.

MUSEO CASA FORTELocalità Ponte, 28863 FormazzaTel. sportello linguistico Walser: 0324634346Tel. Pro Loco: 032463059

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Lo Château du clos de Vougeot, circondato da vigneti fra i più rinomati al mondo.

FRA

NC

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VIAGGIO FRA LA STORIA E IL GUSTO NELLA REGIONE FRANCESE DELLA BORGOGNA

OsSOBO GOGNAR

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“IL EST DES NÔTRESIL A BU SON VERRE COMME

LES AUTRES”

“È UNO DI NOIALTRI, HA BEVUTO IL SUO

BICCHIERE COME GLI ALTRI”

La Roche de Solutré domina i vigneti di Pouilly-Fuissé nei pressi di Mâcon, nel sud della Borgogna. La denominazione è famosa per i suoi vini bianchi che talvolta competono con quelli più rinomati della Côte-d’Or.

I versi sono celebri, giungono da un’antica canzone della Borgogna, e sottolineano l’importanza del vino nell’identità della regione. In Borgogna, le vigne sono sacre; lo sono perché furono i monaci a piantarle e perché si trasmettono in famiglia come un bene inalienabile. Non si tratta di

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sterminate proprietà; la dimensione media di un’azienda è intorno ai sette ettari e i proprietari sono orgogliosi di ricordare da quante generazioni la loro famiglia vi produce il vino. Ben al di là del loro valore finanziario, in alcuni casi enorme, è l’eredità a essere protetta. La vite è talmente parte dell’idea

stessa di Borgogna che la sua assenza (nell’immensa foresta del Morvan o fra le dolci ondulazioni dello Charolaise, popolate di mandrie al pascolo) è un intervallo, un respiro mancato. Quelli che seguono sono spunti per un viaggio di scoperta della Borgogna e dei suoi luoghi legati al vino.

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francia

• A CURA DI GIULIO FANTON

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Châtillon-sur-Seine è una sonnacchiosa cittadina non lontana da uno dei luoghi di culto del vino di Borgogna: quello Chablis che dà il nome a uno dei vini bianchi più famosi al mondo. Il villaggio ospita un bel museo, il Musée du Pays Châtillonnais, con una collezione di epoca celtica e gallo-romana fra le più rappresentative di Francia. Il pezzo forte è l’arredamento della camera funeraria di una principessa celta, chiamato “Tesoro di Vix”, dal luogo in cui avvenne il ritrovamento. Vix è un borgo di centosedici anime sulla strada che da Châtillon porta a Troyes. Non ha attrattive particolari, se non un’altura che la sovrasta, isolata e un po’ curiosa. La collina, conosciuta

con il nome di Mont Lassois, duemilacinquecento anni fa ospitava una città celtica fortificata, che si estendeva per sei ettari e su cui sorgevano un palazzo, una via principale circondata di vicoli tortuosi, riserve di cereali montate su palafitte, una cisterna per l’acqua e spessi bastioni. Ai celti la città serviva per controllare il traffico sulla Senna: era infatti un punto di sosta obbligato per le barche e le zattere cariche di merci che risalivano il fiume. Vix era insieme la chiave del fiume e la porta del Sud, un grande mercato in cui lo stagno della Cornovaglia e l’ambra del Baltico si scambiavano con il corallo del Mediterraneo, la ceramica attica, il vino greco, l’olio di oliva, la pasta

di vetro e le stoffe colorate provenienti da Massalia (Marsiglia). Stando al ritrovamento del Tesoro di Vix, i celti devono avere progressivamente apprezzato sempre più il vino del Mediterraneo, a scapito della birra e dell’idromele di produzione locale. Infatti, il pezzo più spettacolare del tesoro è un gigantesco cratere in bronzo, proveniente dalle officine della Magna Grecia e risalente al 530-520 a.C.: serviva a mescere l’acqua con il vino, che non veniva mai bevuto in purezza. Il vaso, dalle dimensioni straordinarie, è alto centosessantaquattro centimetri e ha la capacità di dieci ettolitri; è stato ricavato da un’unica lamina di metallo martellata, a cui sono state applicate le due anse raffiguranti delle gorgoni, la modanatura del bordo e un fregio ornato con carri e opliti ellenici. Ammirandolo nella raffinatezza delle sue decorazioni, non è difficile immaginare i baccanali

di cui è stato testimone prima di finire a consolare la povera principessa nella tomba. In Borgogna dunque si cominciò a conoscere e apprezzare il vino molto prima che la vite vi giungesse assieme alle legioni di Roma, intorno alla metà del I secolo d.C. Tuttavia, fu solo dopo che l’imperatore Probo revocò le misure protezionistiche di Domiziano, nel 281, che la coltivazione della vite trovò la propria prosperità. Anzi, sembra che fu proprio l’imposizione da parte dell’imperatore della monocultura del vitigno “unno” a creare le basi perché nel tempo si sviluppasse per ibridazione quello chardonnay di cui la Borgogna delizia il mondo intero.

Particolare del collare d’oro di epoca celtica, rinvenuto nella tomba della principessa di Vix. Il collare è in mostra assieme al famosissimo cratere nel museo di Châtillon-sur-Seine. A destra: Place du Baeuzai a Digione.

Châtillon-sur-Seine

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Digione è una grande città, ricca di fascino e di motivi per essere visitata. Basti pensare al Palais des Ducs et des Etats de Bourgogne, ovvero il Palazzo Ducale, con la sua ricchissima pinacoteca e le preziose tombe di Filippo l’Ardito, Giovanni Senza Paura e sua moglie Margherita di Baviera.A Digione, che da molti anni ha perduto la sua vocazione vinicola per fare posto allo sviluppo urbano, il sentimento popolare non ha dimenticato il proprio legame con il vino e ha voluto dedicare una piazza ai vignaioli: Place du Bareuzai, il cui nome ufficiale sarebbe Place François-Rude. Il Bareuzai, ovvero “l’uomo dalle gambe rosse”, è la statua di un vendemmiatore nell’atto di pigiare l’uva in un tino, che troneggia sulla fontana centrale.Anche il Museo archeologico, collocato nell’antica abbazia benedettina di Saint-Bénigne, racconta l’importanza che il vino ha ricoperto nella regione fin dall’epoca gallo-romana. Fra le diverse testimonianze, un bassorilievo illustra la quotidianità di una taberna vinaria dove un avventore sta chiedendo una coppa di vino, e una scultura in pietra mostra Sucellus, divinità celtica dell’agricoltura e delle foreste, ritratto con il poderoso martello usato per dispensare la morte e con una botte dalla quale mesce la vita.

Dijon (Digione)

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La mostarda di Digione è la salsa di senape più famosa al mondo.

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La Côte-d’Or si allunga per una sessantina di chilometri a sud di Digione, in una striscia di vigneti, larga al massimo tre chilometri, che si arrampicano sui fianchi delle colline. È suddivisa in due parti: a nord, fra Marsannay e Ladoix-Serrigny, si estende la Côte de Nuits in cui si producono i vini rossi più famosi al mondo, esclusivamente da uve pinot nero; a sud sorge la Côte de Beaune, da Ladoix-Serrigny a Santenay, con una produzione di vini rossi, sempre da pinot nero, e di vini bianchi da uve chardonnay.La Route des Grands Crus corre lungo la Côte-d’Or, ora al limitare della pianura, ora salendo fra i vigneti e attraversando villaggi in cui si affollano cantine e sfarzosi castelli. La strada va gustata lentamente e con soste frequenti per cogliere la ricchezza stratificata di testimonianze, che rende eccezionale questo territorio. Occorre anche partire con un piccolo bagaglio di informazioni, senza le quali non coglieremo i segni della storia nel paesaggio. Incontreremo vigneti chiusi da potenti muri a secco, i clos, la cui origine risale al VI secolo d.C. Destinati a proteggere la vigna dagli animali e dai ladri, i clos si svilupparono dopo l’anno Mille sotto l’impulso delle numerose abbazie cistercensi e cluniacensi di Borgogna. Ci raccontano di epoche violente in cui l’agricoltura era esposta ai rischi del saccheggio e i contadini erano in perpetua lotta con gli allevatori.Sentiremo parlare di climat, un concetto tipicamente locale che dimostra l’attenzione minuziosa con cui i borgognoni hanno cercato, nei secoli, di cogliere le specificità di ogni terreno, da cui si ottengono vini con caratteri differenti, e che spiega perché il vino ricavato dal vigneto sul lato destro della strada possa costare centinaia di euro alla bottiglia e quello che proviene dal vigneto sul lato sinistro lo si porti a casa con quindici. Il climat è una parcella di vigna, accuratamente delimitata e dotata di nome proprio, che possiede una propria storia e beneficia di condizioni geologiche e climatiche particolari. Ciascun vino prodotto da un climat ha sfumature specifiche e un proprio posto nella gerarchia dei cru. Spesso, il climat è suddiviso fra diversi vignaioli. La diversità dei circa milleduecento climat della Côte-d’Or costituisce così un patrimonio millenario, recentemente riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità.Incontreremo i cabottes, capanni circolari edificati con pietre a secco, necessari fino a una cinquantina

francia

Il vigneto di Romanée-Conti produce il vino più costoso al mondo ed è meta di veri e propri pellegrinaggi di turisti da tutto il mondo.

La Côte-d’Or

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di anni fa per riporre gli attrezzi e per ripararsi dagli acquazzoni e dalle grandinate, perché qui siamo a nord, quasi al limite della fascia in cui si può coltivare la vite e il tempo cambia da un momento all’altro. Incontreremo anche le alti croci disseminate ovunque, a invocare la benedizione di Dio sulla stagione, giacché a queste latitudini la viticoltura è una scommessa con il Padreterno.La porta d’ingresso della Côte de Nuits è Marsannay-la-Côte, villaggio grazioso dove, se l’ora è propizia, si può sostare al caffè “La Table du Rocher”, uno dei più antichi di Francia, che originariamente portava il nome di “Relais du soldat de Napoléon”, con riferimento a quello che fu il primo proprietario.Dopo pochi chilometri, il borgo di Gevrey-Chambertin dà inizio alla successione dei vigneti più celebri e pregiati di Borgogna. Ospita un cupo castello, fondato nell’XI secolo come priorato dell’abbazia di Cluny e pesantemente rimaneggiato due secoli più tardi. Le guerre, i saccheggi, gli incendi e il tempo hanno profondamente segnato la costruzione, oggi immersa in un grande vigneto.Poco fuori Gevrey, la strada passa accanto al Clos de Bèze, la cui storia risale al 630 d.C., anno della fondazione dell’abbazia che porta lo stesso nome. Il suo vino è la quintessenza della raffinatezza e di una eleganza gusto-olfattiva, con un pizzico di passione e di grinta. Morey-Saint-Denis è il villaggio successivo. Il motivo per una sosta è dato da una passeggiata fra i vigneti dei suoi climats grand cru, il Clos de Tart in primo luogo. Questo vigneto per secoli sostenne il primo convento femminile cistercense e deve il suo nome all’abbazia di Tart-le-Haut, situata nella pianura della Côte-d’Or in direzione della Saône. Come i vigneti vicini, produce vini nobili e aristocratici, distribuiti con parsimonia a prezzi che contano almeno tre zeri.Il Clos de Vougeot è una tappa obbligata, almeno per una visita al castello e ai grandi torchi per pigiare l’uva risalenti al XVI secolo. Il clos, cinto di pietra, si estende lungo una cinquantina di ettari di grand cru, messi insieme nel corso dei secoli dai monaci di Cîteaux e oggi spartiti fra più di settanta proprietari, alcuni dei quali dispongono solo di due o tre filari da coltivare. Qualcuno pensa che la concezione stessa del grande vino di Borgogna debba le proprie radici proprio a questo luogo. Il castello fu edificato dai monaci per alloggiarvi durante i lavori in vigna poi, nel XII secolo, circondarono il dormitorio e il grande

ripostiglio di un robusto muro, oggi sostituito da altri edifici costruiti nei secoli. La cantina fu risistemata negli anni 1476-1477 e un secolo dopo gli abati di Cîteaux non resistettero alla tentazione di trasformare l’azienda agricola in una dimora rinascimentale di prestigio. Dopo Vougeot si incontra Vosne-Romanée, forse il luogo più leggendario della Côte-d’Or. Leggendario anche nel nome, considerato che quel “Romanée” sembra risalire ai tempi dell’imperatore Probo, colui che liberalizzò la vigna in Gallia. Lasciandoci alle spalle la piazzetta della chiesa di Saint-Martin e percorrendo rue du Temps Perdu, ci troviamo immersi nelle vigne più prestigiose di Borgogna: Romanée-Saint-Vivant, vigneto che un tempo era il clos dell’omonima abbazia e, in fondo alla strada, la croce di Richebourg che segna il confine di Romanée-Conti. Romanée-Conti, il più grande e prestigioso vino del mondo. I turisti vi arrivano a frotte in bicicletta, felici di avere pestato la terra scura che dona un vino che pochissimi possono dire di avere assaggiato.Nuit-Saint-George è una bella cittadina in cui soggiornare, pur non presentando particolari motivi di attrattiva. Il nome “Nuit” non ha riferimenti romantici o crepuscolari, ma ricorda l’antico termine gallico che designava una piana paludosa. San Giorgio è direttamente legato alla produzione del vino dal IV secolo, quando un clos di vigne della parrocchia fu intitolato al martire cristiano Georges de Lydda, perseguitato dall’imperatore Diocleziano.Aloxe-Corton ha una storia che si confonde con la leggenda. Sembra che Ottone I vi possedesse una vigna (la Cour d’Othon, da cui Corton) e che Carlo Magno abbia fatto piantare viti di uva bianca sulla parte sommitale della collina per non sporcarsi la barba di vino rosso. Da qui nacque il grand cru Corton-Charlemagne, che produce vini da uve chardonnay. L’altro importante climat di interesse storico è il Clos du Roi, proprietà dei duchi di Borgogna prima della Rivoluzione. A partire dagli ultimi anni del XIV secolo, in questo vigneto e successivamente nelle altre loro proprietà, i duchi imposero la vinificazione separata delle uve dei diversi vigneti, creando le basi per una qualificazione delle caratteristiche specifiche di ogni terreno.Aloxe-Corton ospita tre belle ville in stile Rococò, sedi di grandi case vinicole: Château Corton Grancey, Château de Corton André e Château Corton.

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Il castello di Gevrey-Chambertin. La scultura del monaco cistercense è un omaggio al ruolo che gli ordini monacali hanno avuto nella

salvaguardia e nello sviluppo della viticoltura di Borgogna.

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Il Polittico del Giudizio Universale, capolavoro di Rogier van der Weyden e della pittura fiamminga, ospitato nelle sale dell’Hôtel-Dieu di Beaune. A destra: i tetti policromi dell’Hôtel-Dieu di Beaune.

Beaune è una città d’arte e di storia, capitale del vino di Borgogna. Il monumento più importante della città è l’Hôtel-Dieu, complesso architettonico in stile burgundo-fiammingo fondato nel 1443 da Nicholas Rolin, cancelliere di Filippo il Buono, per accogliere e curare i malati indigenti. I vivaci tetti di tegole smaltate dei padiglioni creano un’atmosfera fatata e l’impressione si fa più forte entrando nella Sala dei poveri, dove i letti sono disposti lungo le pareti e rivolti verso l’altare, separati fra loro da grandi cortine di velluto rosso. Il piatto forte della visita è comunque il Polittico

del Giudizio Universale, dipinto dal fiammingo Rogier van der Weyden nel 1445. L’Hôtel-Dieu è rimasto attivo come ospedale fino al 1971, ma continua ancora la sua opera come istituzione sotto il nome di Hospices de Beaune. Infatti, attraverso donazioni, lasciti e cinque secoli di oculata gestione patrimoniale, gli Hospices sono oggi proprietari di un vigneto riconosciuto come uno dei più prestigiosi di Borgogna e dal 1859, la terza domenica del mese di novembre, ogni anno si tiene la famosa asta degli Hospices

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Beaune de Beaune, appuntamento imperdibile per i professionisti del vino. Il Museo del vino, ospitato nel medievale Palazzo Ducale, è il luogo adatto per comprendere i motivi che rendono così particolari i vini di Borgogna. Il museo conserva una grande collezione di attrezzi usati in vigna prima dell’epidemia di fillossera che alla fine del XIX secolo minacciò di estinzione il vigneto europeo, e di fotografie e oggetti che testimoniano la vita e le tradizioni popolari delle comunità agricole. Fra questi, molto interessante la collezione di coppe di matrimonio in argento che venivano donate alla sposa all’uscita dalla chiesa e quella di tastevin, in stagno o argento, che venivano regalati al neonato

dal padrino. Nel soggiorno a Beaune non può mancare la visita a una delle gloriose Maisons de négoce. Le Maisons appaiono nel corso del XVIII secolo con la volontà di estendere su scala europea il commercio dei vini di Borgogna. Le più antiche, fra quelle attive, sono Champy Père & Cie, Bouchard Père & Fils e Patriarche. Generalmente la visita prevede una passeggiata nelle gallerie sotterranee di affinamento e una degustazione delle diverse denominazioni, variabile a seconda di quanto pagato.

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A sud di Beaune, la vigna di Pommard e di Volnay è ancora tinta di rosso. Sebbene non possa vantare alcun grand cru, già dal Medioevo Pommard è stato ritenuto il fiore dei vini di Borgogna, la pietra di paragone di tutti gli altri, forse per il fatto di essere appartenuto ai duchi di Borgogna, o per la sonorità del nome. Il villaggio di Pommard è caratterizzato da un castello in stile Rococò che ospita un bel giardino à la française, un ristorante e un museo del vino. Volnay produce vini premier cru fini e altrettanto interessanti e il borgo, adagiato ai piedi della collina, ha l’aspetto di una cartolina.Con Meursault si entra nel regno del vitigno chardonnay. Arrivando nella cittadina si rimane colpiti dal numero di ville che si incontrano. Gli alti muri che orlano le case e nascondono alla vista le proprietà sono il segno di un passato prospero e di un gusto diffuso per l’austerità e il classicismo. Deliziosa e solare la piazza centrale, sulla quale si affacciano la chiesa di Saint-Nicolas del XV secolo e l’Hôtel de Ville. Tuttavia, la ricchezza della cittadina non ha radici profonde se si pensa che nel 1784 Thomas Jefferson, futuro

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Il castello di Meursault ospita un’importante casa vinicola ed è aperto alla visita delle sue famose cantine e alla degustazione dei suoi vini. A destra: l’elegante Hôtel de Ville di Mersault, roccaforte del XIV secolo, profondamente rimaneggiata nel tempo.

La Côte de Beaune presidente degli Stati Uniti, scriveva: “A Pommard e a Volnay osservai che mangiavano un buon pane di frumento; a Meursault, di segale. Chiesi il motivo della differenza. Mi dissero che i vini bianchi riescono male molto più spesso dei rossi, e rimangono invenduti, perciò il proprietario non può permettersi di dare da mangiare così bene ai lavoratori. A Meursault si fanno solo vini bianchi, perché il terreno è troppo pietroso per i rossi”.Proseguendo a sud, eccoci a Montrachet, luogo che distilla l’essenza dello chardonnay. Apparentemente, le viti, le foglie, i grappoli di uva sono uguali a quelli delle appellazioni circostanti, ma i grand cru di questo territorio rappresentano una vera magia di colori, profumi e sapori. Montrachet, Chevalier-Montrachet, Bâtard-Montrachet, Bienvenues-Bâtard-Montrachet e Criots-Bâtard-Montrachet mettono a dura prova la pazienza di chi li ama, perché dopo la normale evoluzione in barrique li si deve aspettare ancora dieci, quindici anni, fino a trenta nelle grandi vendemmie, quando le sfumature smeraldo su sfondo dorato si trasformano in tonalità quasi ambrate, il profumo diventa ampio e sfaccettato, il sapore crea equilibri sorprendenti e un’infinita lunghezza di gusto.

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L’antico muro che racchiudeva il Clos du Cellier a Givry. Sullo sfondo il Domaine du Cellier aux Moines, luogo di grande fascino e riferimento sicuro per gli estimatori dei grandi vini di Borgogna.

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La produzione del vino di Borgogna non si ferma a Santenay e prosegue per altri centoquaranta chilometri nella Côte Chalonnaise e nel Mâconnais, prima di arrestarsi ai confini con il Beaujolais. Il vigneto a tratti si confonde con il bosco o con il seminativo. I villaggi hanno un’aria più sonnolenta e i castelli vegliano dall’alto dei colli. Si giunge infine a Cluny, l’abbazia che ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo della Borgogna vinicola. Dell’imponente complesso, cresciuto nei secoli in estensione e in potenza, rimane oggi una piccola parte, appena il dieci percento delle costruzioni, che furono abbattute dopo la Rivoluzione francese per ricavarne materiali da costruzione. Ma forse il vero monumento di Cluny è il fiume di vigne che scorre a nord e giunge a lambire i muri di quella che fu la più grande chiesa della cristianità.

La Côte Chalonnaise e il Mâconnais

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Qui sopra: le morbide colline intorno a Givry, nella Côte Chalonnaise. A sinistra: giardino all’italiana del Château de Berzé, roccaforte medievale del V secolo, nei pressi di Cluny. È uno dei castelli più importanti e meglio conservati della Borgogna.

Per orientarsi fra i vini di Borgogna

La Borgogna produce essenzialmente vini secchi bianchi e rossi, oltre a spumanti secondo il metodo classico: i Crémants-de-Bourgogne,

particolarmente beverini. I vini sono elaborati essenzialmente da due vitigni: chardonnay per i vini bianchi e pinot nero per quelli rossi. Nonostante il ridotto numero di vitigni, i vini di Borgogna non sono per nulla ripetitivi e sviluppano caratteri diversi, legati alla denominazione, al suolo, al microclima e al savoir-faire di ciascun produttore.In Borgogna, i vini sono classificati secondo una gerarchia a quattro livelli.Le appellations régionales occupano la base della piramide. Sono presenti in tutta o nella gran parte della regione: Coteaux-bourguignons, Bourgogne, Bourgogne-aligoté, Crémant-de-Bourgogne, Bourgogne-passe-tout-grains. Sono i vini più semplici, ma un buon punto di partenza

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I grand cru occupano il vertice della piramide e sono i climats privilegiati per il loro microclima, l’esposizione, i terreni, la pendenza. Formano delle denominazioni a parte, con il nome in evidenza sull’etichetta. Ad esempio, Chambertin, Montrachet. La qualità di queste prestigiose appellations è oggetto di verifica ogni anno (millésime) per controllare se la produzione corrisponde ai criteri dell’appellation grand cru o se deve essere declassata in appellation premier cru.Pur senza arrivare ai vini leggendari, la degustazione di un grand cru di Borgogna, bianco o rosso che sia, costa un capitale ed è un’avventura sensoriale che va affrontata con curiosità e senza sensazionalismi. Ne saremo ripagati con sentori, sapori e sensazioni tattili che non finiranno di stupirci, sebbene nulla vieti di farsene una gran sbronza sull’esempio di Hemingway.Orientarsi fra i diversi produttori è un’impresa quasi impossibile. Di seguito, l’elenco dei domaines che ci hanno accolto e presentato i loro vini, dedicandoci spesso un tempo proporzionato solo alla loro passione per il vino che producono.

nella degustazione. Bianchi o rossi, permetteranno di capire le caratteristiche gusto-olfattive varietali delle uve di provenienza e i sentori fondamentali legati all’affinamento in acciaio o in botte. Sono vini beverini da consumare giovani.Le appellations communales o villages portano il nome di un comune, come Nuits-Saint-Georges o Beaune. L’area della denominazione può comprendere più comuni vicini tra di loro. Rispetto alle denominazioni regionali, questi vini presentano caratteri più definiti e individuali in termini di freschezza, corpo e descrittori gusto-olfattivi, legati al territorio del comune e al microclima. Sono sempre vini che danno il meglio nella loro gioventù.I premier cru provengono dai climats migliori dell’appellation communale, in genere collocati nella parte mediana dei versanti meglio esposti al sole. Per esempio, Volnay-Caillerets o Meursault-Charmes. Come certi giovanotti pieni di vita, solo il tempo ne mostra completamente il valore; in altri termini, hanno bisogno di meditare in bottiglia qualche anno perché all’assaggio esprimano tutta la loro ricchezza e raffinatezza.

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La cantina del Domaine Quivy a Gevrey-Chambertin, scavata nella roccia ai tempi di Luigi XIV.

• MAISON LOUIS LATOUR18, rue des Tonneliers, 21204 Beaunewww.louislatour.comUna grande casa che produce molte delle appellations di Borgogna. Non accoglie facilmente visite, ma i suoi prodotti sono una sicurezza in enoteca.

• DOMAINE OLIVIER GUYOT39, rue de Mazy, 21160 Marsannay-la-Côtewww.domaineguyot.frUn artista in vigna che lavora in uno spirito bio e biodinamico. Produce grandi vini della Côte de Nuits.

• DOMAINE GÉRARD QUIVY 7, rue Gaston Roupnel, 21220 Gevrey-Chambertingerardquivy.lescigales.orgPropone l’intera gamma delle appellations, con alcuni grand cru di Chambertin.

• DOMAINE MICHEL CAILLOT14, rue du Cromin, 21190 [email protected] vini bianchi e rossi della Côte de Beaune, da Pommard a Puligny-Montrachet, seguendo la filosofia di introdurre il minimo di interventi nella vinificazione.

• DOMAINE DU CELLIER AUX MOINESCellier aux Moines, 71640 Givrywww.cellierauxmoines.frIl domain è classificato come monumento storico, il più paesaggistico di Givry. Produce Puligny-Montrachet premier cru, Chassagne-Montrachet premier cru, Santenay premier cru e Mercurey.

• DOMAINE GOUFFIER11, Grande rue, 71150 Fontaineswww.domainegouffier.frProduce una vasta gamma di vini bianchi e rossi di diverse appellations di grande piacevolezza. La visita è utilissima per orientarsi fra i diversi gradi delle denominazioni.

• DOMAINE JEAN-PIERRE BERTHENET Rue du Lavoir, 71390 Montagny-lès-Buxywww.vinsberthenet.comLa produzione spazia tra i grandi vini bianchi e rossi della Côte Challonaise. Un riferimento sicuro per l’appellation Montagny.

• DOMAINE DES GERBEAUXRue des Gerbeaux, 71960 Solutré-Pouillydomainedesgerbeaux.comProduce una gamma di vini bianchi ed è riferimento assoluto per l’appellation Pouilly-Fuissé.

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Dinamica di guida impressionante, carattere

sportivo, massimo livello di sicurezza e ottima

versaltilità: questo caratterizza la S 1000 XR

destinata all‘Adventure Sport, rivisitata per il

model year 2017. Adattamento alle norme

Euro4, aumento della potenza da 160 a 165 CV

e incremento del peso totale ammesso da 434 a

444 kg. Prezzo previsto da € 16.300.

Yamaha amplia la famiglia Sport Heritage con il lancio della nuova Yamaha SCR950, spinta da un motore bicilindrico a “V” raffreddato ad aria, dotato di una grande coppia ed alloggiato in un telaio tubolare in acciaio; manubrio largo con traversino, cerchi in alluminio e ruote a raggi, sella più alta e dal profilo piatto per un look ricercato e carismatico. Sarà disponibile nelle colorazioni Racing Red e Yamaha Black a partire da febbraio 2017.

YAMAHA SCR950

BMW S 1000 XR

L’ ANNO CHE VERRà L’ anno nuovo è alle porte e nuovi modelli

cominciano ad essere annunciati.

Moto interessanti che potrebbero

diventare le nostre prossime

compagne di viaggio.

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BMW Motorrad lancia adesso con la R

nine T Racer e R nineT Pure due moto

che completano il mondo heritage

di BMW Motorrad in due nuove e

affascinanti varianti: il modello Roadster

ridotto all’essenziale e la classica

motocicletta sportiva con carenatura

parziale. In entrambi i casi si tratta di

concetti che fecero carriera alla fine degli

anni Sessanta e negli anni Settanta e che

ancora oggi destano bellissimi ricordi in

numerosi fan del motociclismo.

In entrambi i nuovi modelli heritage di

BMW è stato montato il potente motore

Boxer con raffreddamento aria/olio dalla

cilindrata di 1.170 cc e la potenza di

81 kW (110 CV), abbinato al cambio a

sei rapporti. Entrambe le motociclette

soddisfano le norme della classe

antinquinamento Euro4.

Il design classico si ritrova anche

nell’impianto di scarico in acciaio

inossidabile con terminale di scarico

montato a sinistra. La R nineT Pure

simbolizza il classico modello Roadster

nella sua forma più pura: uno stile

autentico, senza ghirigori, ridotto

all’essenziale. La R nineT Racer

desta invece intenzionalmente delle

reminiscenze delle classiche motociclette

sportive dei primi anni Settanta. Una

silhouette raccolta, bassa e slanciata:

con la semi-carenatura ridotta, la sella

con codino, i semimanubri e le pedane

arretrate, essa offre un’impressione di

ambiziosasportività di vecchio stile, combinandola

con la tecnica moderna. Prezzi a partire

da € 13.300 per la Pure e € 14.300 per

la Racer.

Con la nuova K 1600 GT BMW Motorrad perfeziona nuovamente la propria offerta, presentando una moto da turismo con motore sei cilindri dai dati prestazionali invariati, il design più sofisticato, dinamico e confortevole, configurata per le alte prestazioni osservando le norme antinquinamento Euro 4. Di serie: sospensioni a regolazione elettronica Dynamic ESA con adattamento automatico dell’ammortizzazione. Sistema di retromarcia e cambio elettro assistito pro come optional. Prezzo a partire da € 23.200.

BMW R NineT Pure BMW R NineT Racer

BMW K 1600 GT

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1.301 cc, 140Nm, 160 CV, sono questi i numeri impressionati della più “off” delle Adventure, la 1290 Super Adventure R.

Non è solo la Adventure più sofisticata di sempre, è soprattutto una moto in grado di regalare delle emozioni uniche su strada grazie alla potenza del suo motore da 160CV, alla coppia di 140Nm e al peso in ordine di marcia di soli 238kg. Una combinazione perfetta, che abbinata alle sospensioni semi attive WP pone la 1290 SUPER ADVENTURE S al vertice della sua categoria.

La KTM 1090 ADVENTURE R rappresenta

l’essenza del fuoristrada abbinata a un

potente bicilindrico LC8 e ad una ciclistica

solida e sincera dove le sospensioni

WP completamente regolabili la fanno

da padrona. È dotata di un potente ed

equilibrato motore da 125 CV in grado

di portarla ovunque, anche sui percorsi

offroad più impegnativi.

KTM 1290 SUPER ADVENTURE R

KTM 1090

ADVENTURE R

KTM 1290 SUPER ADVENTURE S

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Per chi ama viaggiare e lo vuole fare col massimo della semplicità, la KTM 1090 ADVENTURE è la risposta a tutte le domande. Leggera, tecnologicamente avanzata e potente grazie al motore LC8 da 125CV, è adatta a qualsiasi utilizzo, dal commuting quotidiano ai grandi viaggi in pieno comfort. Grazie alla sua leggerezza e alla facilità di guida, la 1090 ADVENTURE soddisfa non solo i palati più raffinati, ma anche chi al mondo delle Enduro stradali Made in Mattighofen si vuole avvicinare con circospezione, grazie alla possibilità di ordinare la moto in versione depotenziata per patente A2.

KTM 1090 ADVENTURE

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Suzuki V-STROM 650 ABS e

V-STROM 650XT ABSEsponenti del concetto di Sport Adventure Tourer applicato al segmento delle medie cilindrate, le nuove V-STROM 650 e V-STROM 650XT montano l’ultima evoluzione del noto bicilindrico a V introdotto sulla SV650, il modello presentato allo scorso EICMA 2015, con potenza e coppia ottimizzati al modello ed emissioni conformi alla normativa Euro4. In comune con la V-Strom 1000 oltre al design, viene introdotto il Traction Control, il Low RPM Assist e il Suzuki Easy Start System. La versione XT monta di serie ruote a raggi, paramani e puntale. Disponibilità a partire dalla primavera 2017.

Suzuki V-STROM 1000 ABS e V-STROM 1000XT ABSLe V-STROM 1000 e V-STROM 1000XT rappresentano la massima espressione della categoria Sport Adventure Tourer per Suzuki. Adatte sia nel quotidiano che nei lunghi viaggi, rispettano ora la normativa Euro4 pur mantenendo le doti del noto bicilindrico a V di 1.037 cc. Il design si distingue per aver riportato sulla V-STROM il becco anteriore, apparso sulla DR750S del 1988. Il comfort è di serie, con paramani, puntale e il parabrezza più alto di 49mm e regolabile in altezza e inclinazione. La sicurezza rimane al centro dell’attenzione grazie all’introduzione, di serie su entrambe le versioni, del dispositivo Motion Track Brake System. Grazie al sensore IMU (Inertial Measurement Unit), la moto è costantemente monitorata nei suoi movimenti su 5 direzioni dei 3 assi principali. Traction control, Low RPM Assist e Suzuki Easy Start System completano il pacchetto elettronico. Le ruote a raggi che equipaggiano il modello XT, migliorano l’assorbimento delle asperità e sono accoppiate al manubrio a sezione variabile. Disponibilità a partire dalla primavera 2017.

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A partire dal suo nome, ispirato al mondo del club racing, la Street Cup è stata progettata per sprigionare il carattere e lo stile di una moderna Café Racer custom. Ha il caratteristico profilo Bonneville, cui si uniscono linee pulite, una carrozzeria essenziale e finiture assolutamente moderne. Come i cerchi in lega, l’elegante serbatoio dotato di tappo con serratura, i coprimotore neri dalle linee scolpite con logo triangolare Triumph e fregio Bonneville, il corpo farfallato singolo con dettagli in alluminio, gli esclusivi morsetti e la superficie alettata. Il motore Bonneville da 900 cc, reso celebre dalla Street Twin, la rende ideale sia per gli spostamenti in città sia per i viaggi.

TRIUMPH STREET CUP

TRIUMPH BONNEVILLE

T100 E T100 BLACK

Ultime arrivate nella famiglia Bonneville, la T100

e la T100 Black nascono dalla volontà di rendere

ancora più accessibile l’ingresso nel mondo

Triumph mantenendo uno stile e un carattere unici.

Ispirati all’iconica Bonneville del 1959, i modelli

T100 sono dotati del motore Bonneville High-

Torque da 900 cc, capace di una coppia eccellente

e consumi ridotti. Raffreddamento a liquido, gas

ride-by-wire, traction control e ABS completano

il quadro delle caratteristiche tecniche. Prezzi a

partire da € 10.400

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Honda traduce in realtà il concept presentato lo scorso anno ad EICMA. Il nuovo X-ADV combina lo spirito avventuroso da crossover con le prestazioni elevate, la praticità e il comfort per il commuting urbano e il turismo a medio raggio.Tra le caratteristiche salienti, la posizione di guida rialzata per la massima visibilità e le sospensioni a lunga escursione che permettono di affrontare anche i percorsi offroad. Allo stesso tempo l’X-ADV offre la praticità del parabrezza regolabile su 5 posizioni e un vano sottosella capace di contenere perfino un casco integrale da fuoristrada.È dotato del rivoluzionario cambio sequenziale a doppia frizione e di soluzioni all’avanguardia sia per l’equipaggiamento che per la ciclistica.

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Per il 2017 le novità principali della gamma touring di Harley sono il nuovo motore Milwaukee-Eight e le nuove sospensioni.Il nono Big Twin della sua storia ha un design pulito che combina look classico, sound e feeling; produce fino all’11% di coppia in più e dispone di testate a quattro valvole che offrono il 50% in più di aspirazione e capacità di flusso di scarico. I propulsori Milwaukee-Eight sono proposti in due cilindrate: il Milwaukee-Eight 107 (1745cc) e Twin-Cooled Milwaukee-Eight 107 (1745cc) per i modelli standard e il Twin-Cooled Milwaukee-Eight 114

(1870cc) per i modelli Harley-Davidson CVO.I nuovi ammortizzatori posteriori con tecnologia ad emulsione offrono dal 15 al 30% in più della regolazione del precarico degli ammortizzatori rispetto ai Touring precedenti, con una manopola per regolarlo idraulicamente. Le nuove sospensioni anteriori presentano la nuova tecnologia di Sospensioni Showa SDBV che garantisce prestazioni performanti e peso ridotto.

HARLEY-DAVIDSON

Honda X-ADV

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Con le sue linee rivisitate all’insegna della raffinatezza dei dettagli, la Honda CB1100EX ostenta uno stile classico ancora più elegante. Tra le novità tecniche, le nuove ruote a raggi in acciaio inossidabile, la forcella ‘Showa Dual Bending Valve’ e le luci a LED. Il suo statuario motore a quattro cilindri in linea “respira” attraverso impianti di aspirazione e scarico ridisegnati ed è ora dotato di frizione antisaltellamento.

La nuova Honda CB1100RS si affianca alla versione EX e propone lo stesso stile artigianale minimalista ma con un’impronta sportiva di ispirazione café racer. Spiccano le ruote in lega leggera da 17” con pneumatici sportivi ribassati e l’impianto frenante con pinze radiali. Il suo possente motore a 4 cilindri linea da 1.140 cc raffreddato ad aria e olio sfrutta tutti gli aggiornamenti previsti per la versione EX, quindi sistemi di aspirazione e scarico aggiornati, e frizione assistita con antisaltellamento.

Honda CB1100EX 2017

Honda CB1100RS

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In prova | MOTO GUZZI MGX-21

Si chiama MGX-21, ventuno come l’anno di fondazione

di Moto Guzzi, ventuno come il diametro in pollici della grande ruota anteriore. Maestosa e provocante

nell’estetica, curatissima nei dettagli, confortevole e

con un motore godibilissimo, è una moto nata per viaggiare

attraverso i grandi spazi ma anche per entusiasmare

e farsi notare.

REGINA NERA

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• A CURA DI MARCO GHEZZI

In prova | MOTO GUZZI MGX-21

A vederla con quel suo aspetto possente, tutta nera, con le ruote lenticolari e il cupolone alato in stile batwing, sembra davvero la cavalcatura futuristica di Batman.

In realtà è la nuova regina di casa Guzzi, una moto dall’estetica anticonformista, che sfoggia un design coraggioso e finiture di lusso. Ma la MGX-21 possiede anche una tecnologia d’avanguardia, capace di esaltarne il comportamento dinamico e di esprimere al meglio la forza e il carattere dell’intramontabile Big Twin a V di 90 gradi. Stilisticamente si ispira alle bagger – le cruiser basse, lunghe, con ruota anteriore di grande diametro e valigie integrate, tanto in voga negli Stati Uniti – ma al tempo stesso mantiene tutte le caratteristiche che da sempre contraddistinguono le grosse cruiser made in Mandello: guidabilità,

piacere di guida e la propensione a macinare chilometri in scioltezza. Una motocicletta che vuole essere un connubio fra la capacità di stupire con il suo aspetto e quella di entusiasmare, grazie alla sua predisposizione a viaggiare sulle strade del mondo. Un concetto ben espresso da Miguel Galluzzi, responsabile del centro di design Piaggio di Pasadena, in California, dove ha preso forma il progetto della MGX-21.

Come ci immagineremmo nell’impresa di attraversare un continente intero in sella a una Moto Guzzi? È questa la prima domanda che ci siamo posti e la risposta immediata è stata “a bordo di una California 1400”, un classico da poco rinnovato. Ma abbiamo voluto spingere oltre il nostro pensiero, i nostri sogni, facendo un salto nel futuro. Ci siamo avventurati a immaginare un modo diverso di viaggiare, più cool, come direbbero gli americani. E abbiamo

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immaginato che Moto Guzzi disegnasse e costruisse una sua bagger.

L’estetica è senza dubbio uno dei punti di forza della MGX-21 e sono vari gli elementi che la rendono una motocicletta esclusiva: in primo luogo il cupolino dalla forma alata, studiato in galleria del vento, che ospita una ricca strumentazione e addirittura un impianto stereo, e poi ci sono la grande ruota anteriore da 21 pollici con coperchi lenticolari e le borse posteriori, perfettamente integrate e con una doppia serie di luci a LED. Peccato che offrano una capienza di soli 58 litri complessivi, non molti al lato pratico, soprattutto in vista di un lungo viaggio, magari in coppia. A impreziosire la MGX-21 si aggiungono i numerosi elementi realizzati in carbonio: il parafango anteriore, i coperchi della ruota anteriore, i pannelli del serbatoio e i gusci delle valigie,

realizzati integralmente con questo pregiato materiale e non solo ricoperti, a sottolineare la cura del dettaglio e la pregevolezza delle finiture. Tutto è poi amalgamato dalla colorazione total black, l’unica disponibile, da cui spicca il rosso acceso delle teste dei cilindri e delle pinze freno. Un contrasto forte, voluto proprio per evidenziare gli elementi tecnici di spicco della MGX-21 e della tradizione Guzzi, il motore e la ciclistica. Dietro l’apparenza, infatti, troviamo anche tanta sostanza, a partire proprio dal poderoso bicilindrico da 1400 cc – già visto sulle altre grandi cruiser di Mandello – caratterizzato da testate a quattro valvole per cilindro, doppia accensione e raffreddamento misto aria/olio, in grado di erogare 96 cavalli, e una coppia da trattore, ben 121 Nm a soli 3000 giri. In questa versione guadagna l’omologazione Euro 4, grazie anche alla doppia sonda lambda che aiuta a

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rendere l’alimentazione particolarmente uniforme, a beneficio dei consumi e delle emissioni. Il tocco tecnologico più raffinato è dato però dalla gestione elettronica del propulsore, che include l’acceleratore elettronico Ride-by-wire e tre diverse mappature per l’erogazione, facilmente selezionabili dal manubrio: Veloce sfrutta tutta la potenza e la coppia disponibile, Turismo per una risposta più dolce del motore, e infine Pioggia, studiata per regolare la coppia e gestire il freno motore in condizioni di bassa aderenza. Fra le altre chicche della moderna tecnologia troviamo il cruise control e il controllo di trazione, anch’esso regolabile su tre livelli, mentre sulla plancia di comando oltre alla strumentazione trova posto un sistema d’intrattenimento con un impianto stereo da 25 W. Grazie al Bluetooth e alla presa USB è possibile collegarvi lo smartphone che, con a una App dedicata, può utilizzare l’innovativa piattaforma multimediale MG-MP. Questo sistema, oltre a fornire numerose informazioni utili al viaggio, è anche in grado di gestire, tramite comando vocale del pilota, le telefonate in entrata e in uscita o di attivare una playlist. Il reparto freni e la ciclistica rimangono invece più tradizionali, seppure di alto livello; all’avantreno spicca la coppia di dischi flottanti in acciaio inox da 320 mm di diametro, serviti da pinze radiali Brembo a 4 pistoncini contrapposti, mentre posteriormente c’è un classico disco da 280 mm, e a gestire l’impianto troviamo naturalmente il sistema ABS. La forcella è una poderosa unità con steli da 45 mm di diametro, e lavora con una coppia di ammortizzatori posteriori, regolabili nell’idraulica in estensione e nel precarico della molla. Peccato che, con soli 80 mm di escursione, restituiscano una risposta piuttosto secca sulle asperità, inficiando in parte il buon comfort offerto dalla sella del pilota, ampia e ben imbottita.Ricchissimo, come ormai d’abitudine per Moto Guzzi, il catalogo degli accessori con cui personalizzare e rendere ancora più confortevole e adatta ai viaggi questa motocicletta. Fra quelli più specifici per il turismo, concepiti e messi a punto in fabbrica e pertanto perfettamente intercambiabili con le componenti di serie, ci sono il parabrezza maggiorato, il portapacchi posteriore in carbonio e la sella comfort per pilota e passeggero. La MGX-21 è in vendita a € 23.900, una cifra importante ma giustificata dall’elevata qualità costruttiva e dei materiali, oltre che dalle soluzioni tecnologiche innovative.

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Osserviamo la mole imponente della MGX-21 ferma sul cavalletto laterale e non possiamo fare a meno di ripensare ai suoi “numeri”:

trecentoquaranta chili di peso (cui ne vanno aggiunti altri venti di carburante), un metro e settanta d’interasse e ventuno pollici di diametro della ruota anteriore. Sono valori che riescono a impensierire, anche se si è piloti di lungo corso. Saliamo in sella con un po’ di apprensione, anche perché la nostra prova inizia nella Milano dell’ora di punta. Nel traffico cittadino i timori trovano presto conferma; alle basse andature, fino a circa 40 km/h, la MGX-21 è impegnativa e va condotta con attenzione. Pertanto rinunciamo ai passaggi stretti o agli slalom improbabili fra le auto per adottare una guida più rilassata. Fortunatamente, nelle manovre da fermi e nelle soste, viene in aiuto l’altezza contenuta della sella, 740 mm dal suolo, che favorisce un solido appoggio delle gambe, mentre la pratica e robusta stampella laterale consente di parcheggiare senza particolare fatica e in modo stabile. Occorre però ricordare che questa cruiser non è nata per girare in città e per apprezzarla bisogna cercare spazi aperti e strade ricche di curve. Giunti sui percorsi extraurbani e in autostrada, ogni apprensione svanisce e ci troviamo a viaggiare in modo regale: la posizione di guida è confortevole, le vibrazioni del grosso bicilindrico sono in sostanza assenti

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e la protezione dall’aria è buona. Solo oltre i 120 km/h iniziano a innescarsi delle turbolenze che alla lunga potrebbero infastidire. A velocità di crociera il motore frulla tranquillo, ma basta una breve rotazione dell’acceleratore per avere una risposta immediata, con una spinta poderosa e un buon allungo, che aiutano nelle riprese e nei sorpassi. Quando la strada inizia a disegnare delle belle curve veloci, la MGX-21, nonostante l’imponente stazza, offre una grande fluidità nella guida. Dinamicamente si avvicina molto al comportamento delle altre cruiser di Mandello, ma qui si aggiunge l’effetto giroscopico della grande ruota anteriore, che concorre a dare maggiore stabilità e precisione direzionale. Una volta in curva, infatti, procediamo lungo la traiettoria impostata come su un binario, con la piacevole sensazione di avere sempre un appoggio sicuro. Nel misto stretto la guida rimane appagante, pur richiedendo maggiore decisione per scendere in piega, e anche i tornanti si affrontano senza particolari problemi. Merito soprattutto del motore, che ha un tiro corposo fin dai bassi regimi e una grande elasticità, tanto da riuscire a riprendere anche in sesta, da 1500 giri, senza sussulti. Così possiamo viaggiare con un filo di gas, limitando l’uso del cambio a sei marce, dal funzionamento

peraltro morbido e preciso. Ottima la frenata, come d’abitudine sulle maxi di casa Guzzi, che risulta potente e ben modulabile. Alla fine di una giornata di guida possiamo dire che la MGX-21 è una moto godibilissima, divertente nei tratti guidati e confortevole nei lunghi spostamenti. Una moto nata per emozionare, sognando magari di viaggiare su una di quelle belle strade americane che paiono perdersi nell’infinito.

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MOTORE bicilindrico a V di 90°, 4 tempi, 4 valvole, doppia accensione CILINDRATA 1380 ccCOPPIA MAX 121 Nm 3.000 giri/min CAMBIO 6 marceSOSPENSIONE ANT. forcella tradizionale, Ø 45 mm, con piedini per pinze freni ad attacco radialeSOSPENSIONE POST. forcellone con doppio ammortizzatore regolabileinestensioneenel precarico molla con serbatoio remotoFRENI ANT. doppiodiscoflottanteinacciaioinox, Ø 320 mm, pinze radiali Brembo a 4 pistoncini contrappostiFRENI POST. discofissoinacciaioinox,Ø282mm, pinzaflottanteBremboa2pistoncini paralleliPNEUMATICI Ant. 120/70 R21” Post. 180/60 R16”ALTEZZA SELLA 740 mmPESO 341 KgSERBATOIO 20,5 litri PREZZO € 23.000

MOTO GUZZI MGX-21

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• A CURA DI DOMENICO PRESTI

In compagnia di una fidata Harley-Davidson Iron 883 affrontiamo un entusiasmante tour tra le zone più rurali e meno note della Sicilia (non solo a turisti francesi come noi), spostandoci tra paesaggi collinari e antichi

insediamenti medievali, dove ancora si parlano lingue remote come l’arbëreshe e un dialetto gallo-italico. Iniziamo il nostro viaggio in Sicilia visitando uno dei suoi gioielli naturalistici: lo splendido Parco regionale dei Nebrodi, un’immensa riserva che si estende nel territorio messinese lungo ottantaseimila ettari, dalla ricca vegetazione e popolato da numerose specie faunistiche: si contano ben novantasette specie di uccelli, tra cui

l’aquila reale, capace di costruire nidi anche di tre metri di diametro, e l’assiolo, un rapace notturno simile alla civetta che emette un bel canto nelle notti d’estate. Altre settanta sono le specie di farfalle dai colori variopinti, che invadono i fiori di ginestra.

In primavera le vallate e i dolci pendii collinari sbocciano di colori, e l’aria si impregna di profumi ammalianti. Visitiamo buona parte delle meraviglie del parco, sempre accompagnati dal rilassante rumore dell’acqua, proveniente da ruscelli e cascate. Puntiamo verso le stupende Rocche del Crasto, formazioni rocciose dai colori particolari, sulle cui pareti ripide e inaccessibili trovano rifugio grifoni, gufi civette e l’aquila reale. Una bella vista sulle

Suggestiva vista dal parco dei Nebrodi.

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Rocche è offerta da Portella Gazzana, che sovrasta Alcara Li Fusi, le cui origini paiono riportare al mito di Enea. Raggiungiamo poi l’area protetta del parco, dove non è possibile proseguire in moto. Continuiamo quindi l’itinerario a piedi, e scopriamo luoghi selvaggi dalla bellezza incontaminata. L’oasi del Lago di Biviere è di particolare interesse per le numerose specie di uccelli acquatici che la popolano. L’Etna, con le sue vette innevate, si riflette nello specchio d’acqua donando al luogo una bellezza ancora maggiore.A poco più di mezz’ora dallo Ionio, Floresta, il comune più elevato dell’isola con i suoi milleduecentosettantacinque metri di altitudine, è un vero e proprio balcone sull’Etna. Il piccolo paese, circondato dai monti, è immerso nei boschi di castagno e di quercia e si dedica principalmente

all’allevamento. La sua vita e i suoi ritmi sono scanditi dalle attività agresti, feste e tradizioni sono regolate dai cicli delle stagioni. Non è raro incontrare, lungo il percorso, un vecchio pastore solitario con cui scambiare quattro chiacchiere. Scopriamo così che a novembre inizia la transumanza e che qui si alleva la Modicana, un bovino dalla folta pelliccia tipico della zona, che pascola sui monti allo stato brado per sei mesi all’anno e dal cui latte si ottiene uno dei formaggi siciliani più pregiati, il Ragusano.

Torniamo in sella e attraversiamo via Vittorio Emanuele, il corso principale del paese, dove incontriamo un agriturismo e una bottega alimentare che propongono una vasta scelta di specialità locali, come l’ottima provola dei Nebrodi

Un viaggio nell’affascinante entroterra della Sicilia, alla scoperta di una regione autentica e genuina,

tra vasti spazi rurali e la calda ospitalità dei suoi abitanti.

SICILIA MON AMOUR

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e i gustosi salami di suino nero dei Nebrodi.Riprendiamo il nostro itinerario nel cuore del parco e, a circa no-vanta chilometri di di-stanza da Floresta, delle insolite costruzioni in pietra attirano la nostra attenzione: sono i “pag-ghiari”, i pagliai, edifici circolari a gradoni che servivano come ricovero per gli attrezzi dei contadini e la paglia. Realizzati con pietre grezze non levigate, i cerchi concentrici della struttura si restringono progressivamente e sono sovrastati da una piccola cupola, la cui architettura ricorda quella dei tholoi di epoca micenea. Le antiche origini di questi edifici portano la nostra mente a immaginare la vita dei nostri antenati, e riflettiamo su quanto potesse essere dura eppure ancora così autentica e naturale.

Ci spingiamo verso il cuore dell’isola, sempre seguendo un percorso tra le foreste collinari. Lungo la strada non possiamo fare a meno di pensare alla vita in epoca preistorica, all’uomo che per millenni ha vissuto questi ambienti osservandone i ritmi, temendo e al tempo stesso rispettando i grossi animali con cui condivideva il cibo e gli spazi. A Raccuja il signor Luigi ci spiega con passione che secoli addietro la campagna era parte dell’uomo, placida e addomesticata: l’uomo lavorava la terra con rispetto e in cambio otteneva il buon frumento siciliano, che poi veniva macinato nei mulini grazie alla forza dell’acqua dei torrenti. La natura partecipava della vita contadina e gli agricoltori sapevano come renderla rigogliosa. Oggi, invece, le campagne sono abbandonate, invase da sterpaglie. Le vecchie strade in pietra, un tempo attraversate a piedi dai contadini che conducevano muli carichi dei loro prodotti, oggi sono coperte d’asfalto. «Le famiglie si spostano con l’auto senza rendersi conto della bellezza delle campagne» ci dice il signor Nino, altro abitante di Raccuja.

Proseguiamo verso est fino all’incantevole borgo medievale di Montalbano Elicona, che sorge a quasi mille metri di altitudine. In cima al colle, il castello domina l’intero abitato.

Secondo alcuni docu-menti risalenti all’anno 1154, la parte più antica della fortezza, le due torri merlate, fu costruita dai normanni, che regnarono sulla Sicilia per circa un secolo lasciando

importanti testimonianze architettoniche. Il castel-lo fu poi rimaneggiato per volere di Federico II d’Aragona. Le antiche origini del borgo vengono celebrate ogni anno nel mese di agosto con la festa aragonese, che anima la città per quattro giorni, durante la quale un corteo rievoca l’ingresso a Montalbano di Federico II d’Aragona, re di Sicilia. A una decina di chilometri da Montalbano Elicona avvistiamo le famose rocche nell’altopiano dell’Argimusco. Si tratta di immense rocce dalle strane forme, modellate dal vento nel corso dei secoli, cui gli abitanti della zona hanno voluto dare un’identificazione, il

più delle volte spirituale e spesso basata su miti e leggende locali. Tra le rocce più note, si possono ammirare i megaliti a forma di aquila e di babbuino, oppure quelli che rappresentano un guerriero, una torre, un uomo intento nella preghiera e i simboli sessuali della virilità e della femminilità. Torniamo verso il parco dei Nebrodi attraversando una grande foresta dove si respira aria fresca che profuma di legno. Fra la vegetazione intricata dimorano numerosi animali e, se si osserva bene, nella cavità dei vecchi tronchi si possono avvistare diverse creature.

Non lontano dal centro abitato di Frazzanò visitiamo l’abbazia di san Filippo Fragalà, costruita nel 1090 dal conte Ruggero e sua moglie Adelasia. Il monastero ebbe il suo massimo splendore in

Il castello domina tutto Montalbano Elicona.

Una breve sosta per un buon caffè.

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Le Madonie sono un altopiano che formano una stupenda terrazza sul mare, in un’esplosione di colori data dalle zone d’ombra delle montagne e la luce accecante.

Il porto di Castellammare.

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epoca normanna, quando fu un importante centro di ricerche agiografiche con una pregiatissima biblioteca. Torniamo a cavallo della nostra Iron 883 e attraversiamo campi solitari, abitati solo da merli e gufi. Raggiungiamo poi il comune di San Fratello, dove ancora oggi si parla un dialetto gallo-italico. Alcuni allevatori riconoscono il nostro accento francese e cercano di parlarci usando la loro lingua, antica di mille anni. Purtroppo, però, non riusciamo a intenderci e siamo costretti a comunicare in italiano. Interessati alle origini del loro dialetto, acquistiamo un dizionario gallo-italico, attirandoci le simpatie degli abitanti. Conosciamo così un’anziana signora che ci mostra i suoi delicati ricami, realizzati con gli stessi gesti pazienti delle sue antenate, secondo

un’arte oggi dimenticata. Stiamo seguendo un lunghissimo percorso attraverso il parco dei Nebrodi, ma l’elevato numero di chilometri non ci spaventa, soprattutto visto che ogni nostra meta ci regala bellezze segrete e mozzafiato. Dalla strada statale 289 dei Nebrodi ci muoviamo verso la costa settentrionale della Sicilia, sulla statale 113 in direzione Sant’Agata di Militello. Scendiamo poi nuovamente, verso la provinciale 168 dei Nebrodi, che collega Caronia a Capizzi. Siamo a quota millecinquecento metri e il freddo comincia a farsi sentire. A Capizzi il paesaggio cambia e le foreste cedono il passo a infiniti pascoli.

Nel comune di Motta d’Affermo non possiamo non notare, su un’altura sovrastante, la Piramide

Vista delle isole Eolie.

Il tempio di Segesta a Calatafimi.

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trentottesimo parallelo, una scultura in acciaio corten alta trenta metri, realizzata dall’artista Mauro Staccioli esattamente sulle coordinate geografiche del trentottesimo parallelo. La piramide, che rappresenta il concetto faraonico dell’immortalità, vuole esprimere il legame metafisico tra l’uomo e la Terra. L’acciaio rossastro riflette la luce solare, in particolare durante il solstizio d’estate, unica giornata in cui la piramide è visitabile al suo interno.

Diamo ora una svolta al nostro itinerario ed entriamo nel territorio della provincia di Enna. Subito ci appare davanti agli occhi il borgo feudale di Sperlinga, un intero paese scavato nella roccia arenaria, dall’aspetto maestoso e solenne, costruito ai piedi dell’imponente castello normanno.

Accompagnati da una guida molto competente, Salvatore Lo Sauro, visitiamo i labirinti di vicoli tra cui si svelano case scavate nella roccia liscia, ideale per recuperare l’acqua piovana, convogliata in epoca medievale nelle cisterne posizionate sotto al castello. A quei tempi il borgo ospitava abitazioni, stalle, gallerie e carceri, e la sua vita era legata alle sorti della fortificazione. Costruito interamente nella roccia, il castello di Sperlinga ha avuto un ruolo di spicco durante le ribellioni dei Vespri siciliani nel 1282. Sperlinga, però, non esaurisce la sua storia all’epoca dei Normanni: è anche famosa per aver fatto da scenario nel luglio del 1943 alla fotografia di Robert Capa divenuta il simbolo dello Sbarco in Sicilia, dove un soldato americano accovacciato viene aiutato

da un contadino siciliano che gli indica la strada da prendere. Vogliamo raggiungere un altro massiccio montuoso dell’entroterra siciliano e proseguiamo verso il territorio di Palermo, fino a raggiungere le Madonie. Un altopiano che si estende per ben trentacinquemila ettari formando una stupenda terrazza sul mare, a circa duemila metri di altitudine, in un’esplosione di colori data dalle zone d’ombra delle montagne e la luce accecante che vi filtra in mezzo. Quando la nebbia si posa sulle vette, sembra quasi creare un ponte che ne collega le cime. Qui sono numerosi i boschi di querce e faggi, che offrono rifugio soprattutto a volpi, daini, ricci e rapaci; fino a pochi decenni fa tra le sue foreste si potevano trovare anche lupi e cervi. Pizzo Carbonara, che arriva quasi a toccare i duemila metri, è la vetta più alta delle Madonie,

da cui è possibile ammirare, nelle giornate più limpide, le isole Eolie da un lato e l’Etna dall’altro.Durante l’inverno, molto frequentato è Piano Battaglia, località di villeggiatura votata agli sport invernali. In primavera le strade che si snodano sui monti sono perfette per un giro in moto. Ci godiamo gli splendidi paesaggi dai mille colori, immersi nei profumi della natura, sotto a un cielo limpido e assolato. Su queste montagne frizzanti e silenziose sono pochi i nuclei abitati, tutti rimasti legati alle tradizioni di una volta. Questi borghi, dove si vive e si lavora in uno stretto legame con la terra, mantengono un grande rispetto per l’ambiente. È durante questi viaggi che, da mototuristi, si riesce a essere in pace con il mondo circostante.

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Il castello di Sperlinga.

Particolare del convento bizzantino di Frazzanò.

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Alle pendici del colle Milocca sorge Castelbuono, con il suo bel castello di stampo normanno. La struttura quadrata è arricchita da quattro torri, realizzate nel XIV secolo dai conti Ventimiglia. All’interno, il castello ospita una bella cappella dedicata a sant’Anna e risalente al 1603, sulle cui pareti dorate si fronteggiano bianchi stucchi di angeli e demoni. In fondo alla cappella un reliquiario custodisce la testa della principessa Anna, mentre i suoi tesori sono in mostra presso le sale del castello. Ci avventuriamo verso nord nel parco delle Madonie. La strada, che in alcuni tratti diventa fangosa per via delle intense piogge, è deserta. Solo ogni tanto vediamo piccoli maiali neri che attraversano la strada, venuti quasi a farci

compagnia. Procediamo a velocità moderata per poter osservare il panorama che si apre ai nostri occhi. A Isnello il cielo è limpido. Anche di notte si riescono a vedere le stelle.Il giorno seguente visitiamo la chiesa madre di san Nicola, che ospita un antico organo meccanico risalente al 1607, ricco di dettagli decorativi.Vogliamo ora raggiungere il comune di Piana degli Albanesi, dove dal XV secolo vive una grande comunità di origini albanesi, gli arbëreshe, che ha mantenuto intatte nel tempo le proprie tradizioni, la cultura, la religione e perfino la lingua. La cittadina è famosa per il suo artigianato, in particolare gioielli, ricami e abiti, e per l’iconografia di ispirazione bizantina. Gli oggetti artistici sono raggruppati ed esposti presso

Monte Castro.

Floresta è circondata dai monti ed è facile incontravi pecore e cavalli al pascolo.

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il museo civico, presentati al pubblico con grande passione dalla guida locale.

Poco distante si può ammirare la Portella della ginestra, in lingua arbëreshe Purtelja e Gjinestrës, una località montana che prende il nome dai fiori, qui presenti in abbondanza in primavera. La zona è tristemente nota per la strage avvenuta nel 1947 a opera della banda criminale di Salvatore Giuliano contro alcuni lavoratori che manifestavano contro il latifondismo. Sul luogo sorge un memoriale che reca il nome delle vittime. Viaggiamo ancora verso ovest ed entriamo nella provincia di Trapani. Non perdiamo l’occasione di visitare il tempio di Segesta, a Calatafimi. Questo tempio dorico del V secolo a.C., ben conservato, è una grandiosa testimonianza della Magna Grecia. La vista offerta dalla cima del colle è indimenticabile.

Dopo questo lungo itinerario nell’entroterra ci concediamo una breve tappa al mare, per visitare

la Riserva dello Zingaro, splendida area naturale protetta, dalle acque turchesi e cristalline. Questo habitat naturale, rifugio di molti rapaci, presenta testimonianze di vita risalenti a ottomila anni fa: nella Grotta dell’Uzzo si possono infatti ammirare tracce di una civiltà contadina. Dopo brevi escursioni si possono incontrare calette paradisiache dove è possibile fare il bagno. Immersa nella riserva, San Vito lo Capo è una bella cittadina di mare famosissima per i suoi fondali limpidi ricchi di pesce e le grotte sottomarine.

Poco distante, un’altra riserva naturale è quella che ospita il Monte Cofano, a Custonaci. Solitario e imponente, il monte si innalza su uno dei tratti più inalterati della costa siciliana, in uno scenario paesaggistico tipicamente mediterraneo, fatto di luce, acqua limpida e vento. Questa Sicilia ai più sconosciuta rivela a ogni chilometro la sua vasta autenticità e la sua ricchezza storica e culturale, riuscendo a regalarci preziosi ricordi.

u I SEGRETI DELLA SICILIA SOLO CON “I VIAGGI DI MOTOTURISMO”

La Sicilia è una terra straordinaria e perfetta per essere scoperta in moto in qualsiasi periodo dell’anno. “I VIAGGI DI MOTOTURISMO” offrono numerose possibilità e altrettanti itinerari per poterlo fare, con il miglior supporto tecnico, logistico ed esperienziale. Per conoscere tutte le proposte per viaggiare in Sicilia, scrivere a [email protected]

Riserva di San Vito lo Capo.

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ACCESSORIABBIGLIAMENTO E STILE PER MOTOVIAGGIATORI

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GIVI fa emergere l’anima tourer della Honda CB 500 F grazie ad una gamma di accessori specificatamente pensati e creati per

questo modello.GIVI propone per prima cosa i sistemi di attacco per valigie laterali, top case e borsa serbatoio. Si tratta di componentistica dedicata poiché studiata ad-hoc per il telaio di questa moto. Stesso discorso per il supporto posteriore (mod. 1152FZ, € 90) compatibile con le gamme Monokey (tramite le piastre M5 o M7) e Monolock (piastre M5M e M6M). Il set in foto utilizza il top case V47 da 47 litri (€ 246 + € 45), dotato di poggia schiena E134S (optional). Prezzi al pubblico: 1152FZ (€ 90); V47N + cover in tinta CV47 (€ 246 + € 45); E134S (€ 33). Il supporto laterale PLX1152 (€ 141) è specifico per le filanti e compatte V35 Monokey Side; GIVI non propone alternative in quanto ritiene questo abbinamento il più adatto alla linea e alla tipologia della CB 500

F. Normalmente i due attacchi descritti sono solidali tra loro. Tuttavia se per le vostre scorribande fuori porta ritenete sufficienti le due laterali, attraverso l’accessorio 1152KIT (€ 30,50) è possibile evitare il montaggio del portabauletto. La flangia BF20 (€ 12), prodotta in ogni forma e dimensione, è invece necessaria all’utilizzo di borse da serbatoio Tanklock.Tra gli accessori dedicati al miglioramento del comfort di guida troviamo il pratico e protettivo paramani in ABS HP1152 (€ 93) e due cupolini completi di kit di fissaggio. A1152 (€ 103), con screen fumé e dimensioni di 28x36,5 cm (HxL) e A1152BL “ICE” (€ 116) che al design precedente aggiunge una funzione estetica che non passerà inosservata: al buio, i fari delle auto che sopraggiungono ne fanno illuminare i bordi di un bel blu elettrico!

www.givimoto.com

ALLESTIMENTO GIVI PER HONDA CB 500 F

Sia per le normative, che li hanno resi obbligatori in diversi stati dell’Unione Europea (tra cui Austria, Germania e Croazia), sia per

la crescente attenzione verso le tematiche della sicurezza stradale e della protezione individuale, i kit di pronto soccorso sono ormai diventati inseparabili compagni di viaggio per ogni motociclista attento.Il kit offerto da LAMPA è composto da un comodo astuccio, contenente tutto il necessario per affrontare al meglio i piccoli problemi che possono occorrere durante i nostri viaggi in moto e, grazie alle sue dimensioni contenute, può essere riposto nei sottosella della maggior parte dei

mezzi in circolazione. Conforme a quanto previsto dalla norma europea DIN 13167, esso comprende un rocchetto di cerotto 5x2,5 cm, due rotoli di garza sterile, una compressa di garza 60x80 cm per le ustioni, una coperta isotermica oro/argento 160x210cm, un paio di forbici tagliabendaggi, quattro guanti in vinile, quattordici tra cerotti

assortiti e bende elastiche e due salviette umidificate. Assieme al kit viene fornito

anche un pratico manuale di primo soccorso, nel quale sono illustrate le più comuni procedure da effettuare in caso emergenza.

www.lampa.it

KIT DI PRONTO SOCCORSO LAMPA

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NUOVO PNEUMATICO DUNLOP ELITE 4

Il nuovo pneumatico DUNLOP Elite 4 introduce sul posteriore la tecnologia Dunlop Multi-Tread, progettata per offrire un chilometraggio migliorato, un comportamento eccellente sia ai massimi angoli di piega sia lungo

i rettilinei. Il vantaggio più visibile dell’Elite 4 è il nuovo disegno del battistrada, evoluzione del famoso disegno dei pneumatici racing di Dunlop; il rapporto migliora l’impronta a terra per un grip maggiore su asciutto e bagnato, il posizionamento degli intagli garantisce una migliore evacuazione dell’acqua migliorando così le prestazioni sul bagnato e limitando il rumore di rotolamento. Un’altra tecnologia completa il pacchetto dell’Elite 4: la costruzione del tallone con cerchietto metallico a sezione esagonale, sviluppata per i pneumatici racing, offre un feeling superiore in piega e rendendo più gratificante tutta l’esperienza di guida. Sei le misure anteriori proposte, quattro invece quelle posteriori, per adattarsi ad un’ampia varietà di modelli (Honda Gold Wing compresa).

www.dunlop.it

SCARICHI MIVV HONDA AFRICA TWIN

MIVV presenta due terminali sviluppate specificatamente per la Honda CRF 1000 L. A fronte della sua lunghissima esperienza

con i motori Honda, MIVV propone prodotti caratterizzati da finiture, materiali e performance capaci di rispondere alle aspettative di un’utenza che non si accontenta della versione di serie.I due terminali proposti, facilmente sostituibili al “tubone” originale, sono i modelli OVAL e SPEED EDGE, declinati a loro volta in due versioni. In totale l’utente può scegliere tra quattro proposte

omologate con l’ulteriore possibilità di avvalersi del tubo “NO KAT” in due versioni: una compatibile con i terminali MIVV in modo di formare - anche in un secondo tempo - un impianto di scarico che sostituisce totalmente quello originale, l’altra compatibile con il silenziatore originale, che quindi potrà essere mantenuto a fronte della sostituzione del resto dell’impianto. Oval Carbon Cap (€ 496) - A caratterizzarlo è proprio il “Cap”, realizzato con carbonio di tipo twill 3k ad alta resistenza termica e dotato di feritoie esteticamente accattivanti ma anche utili in quanto aiutano a dissipare il calore. Per l’Africa Twin questo terminale viene proposto con corpo in carbonio (quindi total black) o in titanio.Speed Edge (€ 658) - Un progetto davvero

innovativo, capace di coniugare design e prestazioni. Top di gamma di MIVV, lo Speed

Edge nasce “schiacciato” sul lato interno per accostarsi al massimo al telaio della moto e offre un notevole risparmio di peso. A livello di materiali utilizzati segnaliamo l’utilizzo di fascetta di ancoraggio e coppa in pregiato carbonio (twill 3k ed impregnato con speciali resine per resistere alle alte temperature). Il corpo è in inox, proposto per l’Africa Twin in finitura standard o nella grintosa Steel Black. Chi fosse interessato ad approfondire le performance dell’accoppiata “MIVV-AFRICA TWIN” i relativi grafici su tutto l’arco dell’erogazione sono disponibili sul sito www.mivv.it.

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ACCESSORIABBIGLIAMENTO E STILE PER MOTOVIAGGIATORI

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PROTECT LINEDA SR SELLERIE

Realizzabili per la maggior parte dei modelli di moto in commercio, le selle dotate del sistema Protect di SR SELLERIE sono sviluppate

per ridurre drasticamente la pressione nella fascia centrale di seduta, contribuendo ad un netto miglioramento del comfort di viaggio, soprattutto per gli utilizzatori che soffrono di patologie prostatiche e sacro coccigee. La speciale conformazione concava della zona Protect contribuisce inoltre al ricircolo dell’aria ed al mantenimento di una temperatura sempre mite evitando fastidiosi surriscaldamenti.Le speciali imbottiture progressive in Tetrafoam® vengono realizzate su misura in base ad altezza e peso dell’utilizzatore,realizzabili con altezza a richiesta; questo garantisce la corretta conformazione ergonomica delle sedute, sia anteriore che posteriore, e un miglioramento complessivo della

postura. Le selle dispongono inoltre di un piccolo rialzo nella zona frontale della seduta posteriore garantendo un valido contributo all’eliminazione del fastidioso scivolamento verso il fronte in fase di decelerazione. Tutte le creazioni SR Sellerie vengono realizzate esclusivamente sulla base della sella fornita dal cliente, gestendo direttamente ritiri e riconsegne a domicilio con tempi complessivi di lavorazione che variano da 4 a 10 giorni a seconda delle esigenze.

www.sr-sellerie.it

La calotta esterna è realizzata in policarbonato di ultima generazione, la calotta interna in EPS a doppia densità. La mentoniera è rinforzata con EPS per garantire una maggiore sicurezza, mentre il cinturino sottogola ha il sistema di chiusura micrometrico con fibbia Quick Release. La visiera esterna di serie Pinlock MaxVision è caratterizzato da una tecnologia più efficace contro l’appannamento. La visiera si ritrae verso l’interno per una sigillatura ottimale. La visiera solare interna retrattile con sistema SpeedView si regola dall’esterno. Il tessuto di rivestimento degli interni Kwikwick2® è di tipo assorbente, traspirante, estremamente morbido e ipoallergenico. I cuscinetti interni consentono di mettere e togliere agilmente gli occhiali. L’aerazione è separata per una ventilazione dinamica e ottimale in grado di garantire una migliore stabilità alle alte velocità e una rumorosità ridottaIl deflettore nasale è amovibile ed extra-flessibile. Il proteggi mento è realizzato in neoprene anch’esso amovibile. Il casco è predisposto per alloggiare eventuali altoparlanti.

TAGLIE XS-XXLPESO 1.700 gr (+ o - 50 gr)COLORE Solid (€ 249,90) – Anima (€ 279,90)

www.scorpionsports.eu

SCORPION SPORTS PRESENTA IL NUOVISSIMO

ADX-1

ADX-1 è il primo casco SCORPION adventure-touring pensato per un utilizzo estremamente versatile, adatto tanto per

gli spostamenti quotidiani quanto per il turismo a lungo raggio. La versatilità appare evidente già dalle tre diverse configurazioni disponibili: visiera + frontino (removibile) per avere un casco perfetto anche per il fuoristrada, solo visiera (senza frontino) per trasformare l’ADX-1 in un vero casco da strada, con mentoniera sollevata, per trasformare l’ADX-1 in un perfetto “modulare”.

Page 127: Mototurismo   novembre-dicembre 2016

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La 2017 Technical Motorcycle Collection introduce una gamma di prodotti innovativi da uomo e donna che rafforza la presenza

ALPINESTARS in ogni segmento del motociclismo, offrendo sicurezza, comfort e prestazioni di livello superiore. l’obiettivo è migliorare prestazioni e tecnologia. La ricerca di prestazioni protettive ha raggiunto nuovi standard, e il comfort dei capi quattro stagioni, invernali ed adventure è cresciuto con lo sviluppo di metodi produttivi e isolanti innovativi. La collezione vanta nuovi capi innovativi per l’apprezzatissima gamma Alpinestars Adventure Touring per uomo e donna, fra cui giacca e pantaloni Managua Gore-Tex, la giacca Ares Gore-Tex e i

pantaloni Patron Gore-Tex, oltre a giacca e pantaloni Yokohama Drystar. Realizzati in materiali rinforzati e resistenti all’abrasione, i nuovi prodotti touring uniscono le più aggiornate tecnologie dei materiali con dotazioni funzionali e comfort, e risultano estremamente versatili con protezioni da riferimento. Questa stagione vede anche il lancio del nuovo stivale touring top di gamma, il Corozal Adventure Drystar e il Belize Drystar, entrambi realizzati con materiali di qualità e dotati di un’ampia gamma di innovazioni.

www.alpinestars.com

IL COPERCHIO DEL TOPCASE

Un utile accessorio pensato da KAPPA per ampliare ulteriormente le capacità di carico della vostra moto mettendo a disposizione un

punto di appoggio esterno al top case dove fissare – ad esempio - una sacca, un casco, una giacca... Il KS150 è in pratica un portapacchi da posizionare sopra il vostro bauletto; economico, leggero, utilissimo, versatile e soprattutto compatibile con bauletti di qualunque marca, purché siano di dimensioni adeguate a supportarlo. Il montaggio prevede la foratura del coperchio per rendere I due elementi perfettamente solidali attraverso l’utilizzo di viti. Queste ultime sono dotate di doppia rondella in gomma e garantiscono la perfetta tenuta all’acqua: l’interno del top case rimarrà perfettamente asciutto. I punti di appoggio si avvalgono di semisfere per adattare i piedini del

piccolo portapacchi alle differenti curvature del coperchio. KS150 è prodotto in nylon ed è dotato di sei passa cinghia e altrettante sedi per i ganci delle reti elastiche. Prezzo al pubblico: € 59.

www.kappamoto.com

TECHNICAL MOTORCYCLE COLLECTION 2017 PER ALPINESTARS

Page 128: Mototurismo   novembre-dicembre 2016

A cura di MATTEO CANTATORE

TECNOLOGIAHI-TECH PER MOTOVIAGGIATORI

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WIKO UFEEL PRIME

Wiko, azienda francese nata nel 2011, ha saputo in breve tempo ritagliarsi

un importantissimo spazio nell’affollato mondo dei produttori di smartphone e accessori tecnologici. Questo è stato possibile coniugando in maniera eccellente ottimi prodotti a prezzi decisamente accessibili.La gamma Ufeel si caratterizza per il particolare sensore di impronte digitale integrato nel tasto Home, il quale permette - oltre allo sblocco dello smartphone - di associare funzionalità differenti alle diverse impronte digitali delle cinque dita della mano. Il sensore d’impronte consente inoltre di bloccare l’accesso ai propri dati personali o a

singole applicazioni. Chiunque provi ad accedere alle applicazioni bloccate senza credenziali verrà catturato da un “selfie intruso” senza che se ne accorga.

Ufeel Prime, la nuova proposta top di gamma di Wiko, è uno smartphone da 5’’ FullHD, capace di garantire

GARMIN GPSMAP 276Cx

A distanza di 12 anni dal precedente modello, Garmin presenta l’evoluzione di uno dei suoi navigatori più apprezzati: il GPSMAP

276C. Originariamente progettato per soddisfare le esigenze di navigazione di “mezzi” appartenenti a due mondi idealmente opposti (fuoristrada e nautica), nella sua nuova incarnazione si arricchisce di molte delle innovazioni tecnologiche più attuali. Compatibilità GPS/GLONASS per una rilevazione ancora più precisa anche nelle zone più impervie; connettività wireless Wi-Fi e Bluetooth, che gli permette di dialogare con la piattaforma Garmin Connect per i dati meteo e la condivisione dei tracciati; sensori ABC integrati (altimetro, barometro e bussola elettronica a tre assi); algoritmi di calcolo

Page 129: Mototurismo   novembre-dicembre 2016

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NILOX EVO 360+ ED EVO 360

Nilox annuncia l’ampliamento della propria gamma di action cam con due nuovi modelli che permettono di effettuare riprese a 360°:

Nilox EVO 360+ ed EVO 360. Nilox EVO 360+ è una action cam con due lenti grandangolari da 220° posizionate ai lati opposti del dispositivo che permette, combinando le immagini di entrambi, di effettuare foto e video a 360° reali. I filmati hanno risoluzione 1080p30 mentre le foto raggiungono la risoluzione di 4.5MP. Incluso nella confezione anche un accessorio treppiedi, che permette la massima stabilità durante le riprese. Nilox EVO 360, invece, integra un singolo obiettivo con grandangolo a 220°, che permette di effettuare riprese in alta definizione e scattare fotografie fino a 8MP, con una capacità di memoria fino a 32GB. Entrambe dotate di collegamento Wi-Fi, grazie all’app ottimizzata per iOS e Android è possibile controllare le cam fino a 10 mt di distanza, oltre a riguardare e modificare i propri video. Nilox EVO 360+ ha un prezzo al pubblico consigliato di € 299,99, Nilox EVO 360 ha un prezzo al pubblico consigliato di € 199,99.

www.nilox.it

prestazioni tecnologiche di altissimo livello accanto a un design premium. Il processore Qualcomm Octa-Core con 4 GB di RAM garantisce performance e reattività, accoppiato a 32 GB di memoria integrata, espandibile con microSD sino ad ulteriori 64 GB. Particolare attenzione è stata dedicata al comparto fotografico, con la presenza di una fotocamera posteriore da 13MP e un’anteriore da 8MP con Selfie Flash per migliorare la resa anche in condizioni di luce non ideali. Il design compatto è esaltato da una scocca unibody in alluminio, declinata nelle colorazioni Antracite, Silver e Gold, che fanno di Ufeel Prime uno smartphone dall’estetica sofisticata e che soddisfa ogni aspettativa nell’esperienza d’uso quotidiana, supportata dal sensore di riconoscimento d’impronte selettivo.Ufeel Prime sarà disponibile a partire da inizio novembre al prezzo consigliato di € 249,99.

wikomobile.com

percorso tortuoso e calcolo percorso off-road. Dal punto di vista costruttivo è stato ulteriormente rinforzato risultando robusto e con certificazione IPX7 per sopportare pioggia e schizzi d’acqua. Ampio anche il display, ora da 5 pollici, perfettamente leggibile anche in situazioni di forte illuminazione; i comandi restano tradizionali, con comodi tasti fisici sufficientemente grandi e distanziati per essere utilizzati anche in movimento e con i guanti. La cartografia integrata comprende la Recreational Map europea precaricata, la classica mappa base mondiale con rilievisfumati ed un abbonamento gratuito di un anno al servizio di download di immagini satellitari BirdsEye. Il GPSMAP 276Cx è inoltre compatibile con l’intera gamma di mappe opzionali installabili tramite microSD: City Navigator stradali, TrekMap Italia e le altre mappe Topo e le carte nautiche BlueChart® g2 HD. Il sistema di doppia batteria agli ioni di litio ricaricabile (inclusa) garantisce al GPSMAP 276Cxun’autonomia fino a 16 ore ed è prevista la possibilità di installare le classiche batterie stilo AA (nonpresenti nella confezione) che garantiscono invece un’autonomia fino a 8 ore. L’alimentazione neiveicoli può avvenire anche attraverso la staffa o tramite cavetto accendisigari. Il nuovo Garmin GPSMAP 276Cx è disponibile a € 799,99.

www.garmin.com/it

Page 130: Mototurismo   novembre-dicembre 2016

Mototurismo è una pubblicazione edita da L’ISOLAReg. Tribunale di Como N°28/86 del 20.11.1986ISSN 1128-3947

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONEMOTOTURISMOPiazza Roma 122070 Lurago Marinone (CO)Tel. 031.93.77.36 | [email protected]ÀL’ISOLAPiazza Roma 122070 Lurago Marinone (CO)Vittorio Uboldi • [email protected], Binasco (MI)DISTRIBUZIONE PER L’ITALIAPieroni Distribuzione S.r.l.Via C. Cazzaniga, 1920132 MilanoTel. 02.25.82.31.76 | Fax 02.25.82.33.24

RESPONSABILE EDITORIALEMaria Carmen Fornaroli • [email protected] RESPONSABILETiziano Cantatore • [email protected] | Matteo Cantatore • [email protected] | Valentina Uboldi • [email protected] | Vanessa PujiaCOLLABORATORIDavide Cantatore • Paolo Ciapessoni • Paola Colombi • Massimo Davì • Emanuele Fabiano • Lorenzo Franchini • Giulio Fanton • Marco Ghezzi • Andrea Leggieri • Luciano Milanese • Marco NavaMiriam Orlandi • Laura Pagani • Cristina Palchetti • Roberto Polleri • Walter Ramperti • Claudio VismaraHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMEROPaola Colombi • Giorgio Dallenogare • Giulio FantonMarco Ghezzi • Domenico Presti • Claudio Vismara

ABBONAMENTIEDIZIONE CARTACEAAcquistabile con carta di credito sul sito store.mototurismo.it oppure con bollettino/bonifico utilizzando il modulo presente in questa pagina.• 6 numeri (1 anno) € 25 | 12 numeri (2 anni) € 45Per informazioni: Tel. 031.93.77.36 (da lun. a ven. dalle 14 alle 18)[email protected] DIGITALEAcquistabile esclusivamente all’interno dell’App Mototurismo, scaricabile gratuitamente su dispositivi iOS e Android.• 6 numeri (1 anno) € 13,99Per informazioni: Tel. 031.93.77.36 (da lun. a ven. dalle 14 alle 18)[email protected]

ARRETRATIEDIZIONE CARTACEAAcquistabili con carta di credito sul sito store.mototurismo.it oppure con bollettino/bonifico.• € 2,60 (cad.) + spese postali (a seconda del numero di copie)Per informazioni: Tel. 031.93.77.36 (da lun. a ven. dalle 14 alle 18)[email protected] DIGITALEAcquistabili esclusivamente all’interno dell’App Mototurismo, scari-cabile gratuitamente su dispositivi iOS e Android.Per informazioni: Tel. 031.93.77.36 (da lun. a ven. dalle 14 alle 18)[email protected]

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Il piacere di andare in moto

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