Motociclistisempre num. 4 12/ 2017 Varie ed eventuali · Anhe se, nella geo politia dello sport...

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Motociclistisempre num. 4 12/ 2017 Varie ed eventuali libera officina di pensieri motociclistici Un anno dopo…. Il tempo vola, le situazioni un pomeno Lo stato (incerto) della FMI dopo un anno dalle elezioni: cosa è veramente cam- biato, cosa cè di veramente nuovo e quali progeualità sono in corso di realizza- zione. Cè qualcuno che sappia risponderci? A parte delle belle foto con i nostri campioni (che poco o niente bazzicano in Viale Tiziano), a parte dei bei grafici sulle licenze che dovrebbero esprimere una rivoluzione che non cè, a parte aver lanciato una rivoluzionesul ranking di cui si oggi conosce il risultato ma non si conoscono ancora metodologie e criteri, a parte aver portato letà massima di ammissione alla Hobby Sport a 15 anni e, tra le varie, aver inserito le moto fino al 1997 nei meeng moto depoca che depoca hanno sempre meno e sempre più vanno verso il modernariato, sostanzialmente cosa è cambiato? Non è unaffermazione, è una domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi, qual- cuno da soggeo che subisce, qualcun altro da soggeo che agisceo perlome- no afferma di agire. Le stellee sul peo sono belle, ma il prezzo non può essere riparto su tuo il movimentonon vale neanche rifugiarsi dietro una fantoma- ca eredità del passato: i personaggi sono sostanzialmente gli stessi, è un dato oggevo. Accusare altri di essere sta dei ranni non è giusto perché delle due luna: o si è condiviso o si è acceato di avere un ruolo subalterno e svuotato. Delle due luna: o ci sei o ci fai. Chissà che le dimissioni di Tavecchio non divenno una moda…. Il mal di Tavecchio Lo stato (pessimo) dello sport italiano secondo noi Il presupposto di partenza è che nes- suno vuole fare da receore di even- tuali querele. Nelle righe che seguono si esprimono opinioni, pensieri, valu- tazioni che sono alla oggeva portata di tu. Voi che occupatei palazzi o meglio operatedentro i palazzi del (connua a pag. 2) Noi una proposta la lanciamo, cambiamo il sistema di voto nelle Federazioni. Paramo dalla Federazione Motociclisca Italiana Ciascuno di noi, che sia socio o meno, in quanto ciadino ha dirio di dire la sua e soprauo di sollecitare l'avvio della procedura per un cambio del sistema elevo nelle Federazioni Sporve. Un sistema non trasparente ha effe sulla gesone che, ricordiamoci tu, beneficia di un contributo importante da parte dello Stato e quindi coinvolge tu noi. Firma per cambiare sulla pagina facebook di motociclistisempre o scrivici a [email protected]

Transcript of Motociclistisempre num. 4 12/ 2017 Varie ed eventuali · Anhe se, nella geo politia dello sport...

Motociclistisempre num. 4 12/ 2017

Varie ed eventuali

libera officina di pensieri motociclistici

Un anno dopo….

Il tempo vola, le situazioni un po’ meno

Lo stato (incerto) della FMI dopo un anno dalle elezioni: cosa è veramente cam-

biato, cosa c’è di veramente nuovo e quali progettualità sono in corso di realizza-

zione. C’è qualcuno che sappia risponderci? A parte delle belle foto con i nostri

campioni (che poco o niente bazzicano in Viale Tiziano), a parte dei bei grafici

sulle licenze che dovrebbero esprimere una rivoluzione che non c’è, a parte aver

lanciato “una rivoluzione” sul ranking di cui si oggi conosce il risultato ma non si

conoscono ancora metodologie e criteri, a parte aver portato l’età massima di

ammissione alla Hobby Sport a 15 anni e, tra le varie, aver inserito le moto fino al

1997 nei meeting moto d’epoca che d’epoca hanno sempre meno e sempre più

vanno verso il modernariato, sostanzialmente cosa è cambiato?

Non è un’affermazione, è una domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi, qual-

cuno da soggetto che subisce, qualcun altro da soggetto che “agisce” o perlome-

no afferma di agire. Le stellette sul petto sono belle, ma il prezzo non può essere

ripartito su tutto il movimento…non vale neanche rifugiarsi dietro una fantomati-

ca eredità del passato: i personaggi sono sostanzialmente gli stessi, è un dato

oggettivo. Accusare altri di essere stati dei tiranni non è giusto perché delle due

l’una: o si è condiviso o si è accettato di avere un ruolo subalterno e svuotato.

Delle due l’una: o ci sei o ci fai.

Chissà che le dimissioni di Tavecchio non diventino una moda….

Il mal di Tavecchio

Lo stato (pessimo) dello

sport italiano secondo noi

Il presupposto di partenza è che nes-

suno vuole fare da recettore di even-

tuali querele. Nelle righe che seguono

si esprimono opinioni, pensieri, valu-

tazioni che sono alla oggettiva portata

di tutti. Voi che “occupate” i palazzi o

meglio “operate” dentro i palazzi del

(continua a pag. 2)

Noi una proposta la lanciamo, cambiamo il sistema di voto

nelle Federazioni. Partiamo dalla Federazione Motociclistica Italiana

Ciascuno di noi, che sia socio o meno, in quanto cittadino ha diritto di dire la sua

e soprattutto di sollecitare l'avvio della procedura per un cambio del sistema

elettivo nelle Federazioni Sportive. Un sistema non trasparente ha effetti sulla

gestione che, ricordiamoci tutti, beneficia di un contributo importante da parte

dello Stato e quindi coinvolge tutti noi.

Firma per cambiare sulla pagina facebook di motociclistisempre

o scrivici a [email protected]

Varie ed eventuali n. 4 12/2017 Motociclistisempre pag. 2

(continua da pag. 1)

Il mal di Tavecchio

la politica sportiva, non ve ne abbiate a male ma già dire “politica sportiva” è di per se

una contraddizione in termini. La politica dovrebbe infatti essere al limite strumento

dello sport quando invece ne diventa schiavo. Non lo lascia respirare, crescere, la poli-

tica lo irretisce e lo usa per logiche figlie di un consenso facile ma senza un domani.

Nessuna progettualità, nessun capitano coraggioso all’orizzonte ma solo grandi calco-

latori, esperti nel saper gestire delle elezioni che sono sempre meno partecipate e con-

sapevoli. L’importante è entrare nel fortino per poi far di conto e capire come soprav-

vivere, non vivere, non decollare ma solo e soltanto sopravvivere. Questo sembra ac-

cadere nel calcio, ma a noi cosa interessa? Interessa perché intanto il calcio da risorse

economiche a tutto lo sport italiano e comunque è una fabbrica di soldi che serve a

tante famiglie italiane (non ci sono solo i calciatori), secondo perché non è che le altre

federazioni ci sembra siano tanto libere da fenomeni alla Tavecchio. Sono per ora libe-

re invece dalla presa di coscienza di Tavecchio che si è dimesso….

L’italiano tipo non si dimette, si gira dall’altra parte se criticato perché tanto lui ha

sempre ragione ma la mancanza di confronto e senso critico, soprattutto verso sé stes-

si, alla lunga è peggio del veleno. L’improvvisazione regna sovrana, d'altronde quando

mancano i fondamentali, quando non ci riesce a render conto che essere bravi a portar

voti non significa essere bravi a gestire, quando non ci si rende conto che l’amministra-

zione deve essere al servizio di chi produce e non viceversa, beh signori miei, la freccia

indica il baratro e nulla più. Compagni di viaggio sbagliati forse, chissà. Presunzione,

nessuno in grado di contenere certe decisioni, responsabilità che ricadono sugli stessi

che oggi si sono messi sul ponte di comando. Che Tavecchio sia un esempio, chissà.

Anche se, nella geo politica dello sport italiano, i Tavecchio che comandano senza sa-

pere ed i Lotito che portano i voti, rimarranno purtroppo sempre protagonisti fino a

che ogni socio, ogni appassionato, non prenderà coscienza che l’avere il favore un

giorno non porterà alla fine della giornata ma solo ad un sollievo temporaneo. Poi

tutto tornerà nella triste desolazione di sempre…

Albino Teobaldi passa il testimone

Il mondo motoristico vive della passione di chi spende le sue energie par-

tecipando, coordinando, organizzando o contribuendo fisicamente agli

eventi. Nel bene e nel male si tira avanti perché ci si crede e, senza timo-

re di smentite, Albino ci ha sempre creduto lasciando ora il ruolo di coor-

dinatore per motivi di salute. Augurandogli il meglio, augurandolo anche

a chi lo sostituirà, pare l’ex coordinatore Francesco Lunardini, chiudiamo

un altro capitolo della saga FMI con un po’ di dispiacere nel cuore.

Varie ed eventuali n. 4 12/2017 Motociclistisempre pag. 3

Licenze e Hobby Sport,

quando la forma conta più della sostanza e sfugge l’obiettivo

Una tabellina e via, un’affermazione rischiosa per cui si dice che si è fatto

ordine…ma l’ordine di che tipo? Partiamo dalla velocità: praticamente una

operazione di maquillage per cui la vecchia senior ora si chiama velocità Eli-

te, rispolverando un vecchio nome, la Mini Velocità cresce di nome ma non

di fatto e si chiama velocità aumentando di costo in modo vertiginoso. Prati-

camente si va a recuperare in quel bacino che era diventato un po’ la valvo-

la di sfogo di un’attività che faticava a stare nel sistema classico e quindi

approfittava di un piccolo risparmio.

Insomma, verrebbe da dire: come sempre nessuna progettualità, nessun

obiettivo, solo ricerca di fondi…a quando una diversificazione dei costi in

base al livello di agonismo? A quando un minimo di riflessione? Soprattutto

a quando un minimo di conoscenza delle problematiche? Passiamo alle altre

specialità con la licenza fuoristrada: livellata a 150 euro, che vista così po-

trebbe anche essere una buona cosa. Ma ci sono i “ma”. Le Licenze amato-

riali, infatti possono essere rilasciate solo per due anni consecutivi, e i 75

euro richiesti (25 in meno rispetto allo scorso anno) con la limitazione appe-

na citata divento una trappola, perché molti saranno obbligati a passare alla

Fuoristrada e quindi molti ripasseranno alla Sport, disinnamorandosi delle

gare. Inoltre l’amatoriale a 75 ha di fatto sostituito le Promorace, scomparse

assieme al suo coordinatore.

Inoltre, il solito colpo di scena. E’ stato decisa una propagandistica riforma

delle licenze, ed intanto non si sa ancora chi vince la gara per l’assicurazione

stessa. Abbiamo detto gatto, insomma, senza averlo nel sacco. Si, certo, è

sempre stato così, risponderanno, ma questa nuova FMI si dimostra ancora

una volta uguale alla vecchia. Dire infatti “perché era già cosi” significa ar-

rendersi passivamente senza smuovere chissà cosa. Se poi passiamo al di-

scorso hobby Sport, fa sorridere che la gestione di questo progetto, i cui

risultati rimangono ad oggi materia di studio per scienziati, sia stata dell’attuale presi-

dente.

Perché oggi fa passare la linea per cui max età 15 anni? Il concetto è corretto, deve

essere una manifestazione pro giovani ma fino a ieri perché non lo era? Un progetto

che ha qualche anno sulle spalle ed oggi? Un progetto che, diciamocela tutta, era un

modo per recuperare risorse e in alcune occasioni fare attività border line. Cosi che

senso ha oggi? Le persone cambiano ma i problemi restano: qual è la visione di qui ai

prossimi dieci anni? Temiamo che non solo non ci sia una visione ma anche la speranza

di resistere altri dieci anni in queste condizioni. Messa così, potrebbe sembrare che

tutto il progetto Hobby Sport sia stato concepito come una lunga campagna elettorale,

con tanto di situazione per cui “Tutti gli uomini del presidente” hanno preso in mano

gran pezzi di FMI. Fantapolitica? Chissà. Sempre in tema di fanta politica si potrebbe

dire che quando il precedente Presidente si è accorto di questo, ha cercato di arginare,

ma come succede in certi film di fantasia che poi tanto di fantasia non sono, la creatu-

ra ha imparata e distrutto il maestro. Ci chiediamo se ci sia un progetto oppure ci sia

solo voglia di attendere…

Convegno sul fuori strada

speriamo che non sia una presa in giro

I risultati vanno applauditi quando ci sono e pos-

sono essere di beneficio al sistema, da chi venga-

no vengano. È un fatto di onestà intellettuale.

Altrettanto onestamente ci si deve chiedere co-

me e perché e soprattutto l’effettivo beneficio di

certi atteggiamenti. Il convegno tenutosi in To-

scana il 17 novembre con tanto di presenza di

onorevoli di spessore per i loro compiti, ha di

certo una valenza importante ma, ci si permetta

l’appunto, deve ora seguire una azione diretta e

chiarificatrice, che sia immediata e non promes-

sa. A pensar male si fa peccato diceva qualcuno,

ma spesso ci si azzecca: dopo tanto ignorare la

FMI, ora, quando le elezioni sono a un tiro di

schioppo, ci si rende conto che forse il bacino di

utenza è da sfruttare e allora ci si butta a capo-

fitto in un convegno che potrebbe essere un fuo-

co di paglia ma che, invece, la dirigenza FMI, de-

ve impegnarsi a far diventare concreto non tra

un anno ma di qui a qualche mese. Ben venga

esprimere riconoscenza per chi ci aiuta, ma che

l’aiuto si veda e non sia solo la solita ennesima

passeggiata per raccogliere consensi e voti. Che

entro breve sia presentato l’emendamento e si

proceda alle modifiche. In caso contrario, che

ognuno si prenda le proprie responsabilità e ma-

gari anche la via di casa per il bene comune…

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TT dell’Isola di Man no, Gran Premio di Macao?

Quale posizione avere nei confronti di certe manifestazioni?

Il principio base è che ci sono eventi che andrebbero evitati perché è folle, stupido, inutile, senza senso parteci-

parvi. L’altro principio base è che ci sono eventi che rimangono scolpiti nell’immaginario di chi corre e proprio

non se ne può fare a meno. L’Italia, che è per sua natura un paese “mammone” che tende a tutelare anche

contro la loro volontà i suoi cittadini, vieta certe situazioni o perlomeno le rende quasi impossibili. Nel caso si

vocifera che la partecipazione alla TT dell’Isola di Man sarà una corsa ad ostacoli per i piloti italiani che richie-

deranno il nulla osta. La domanda sorge

spontanea: perché limitare la mia liber-

tà individuale? Perché lo stesso approc-

cio non c’è nei confronti di una corsa,

anch’essa FIM, come quella di Macao,

una corsa folle a ridosso delle pareti di

contenimento? Forse c’è un perverso

senso morale dietro a tutto questo, ma

allora lo stesso senso morale dovrebbe

tenerci svegli la notte e farci girare co-

me pazzi il giorno per verificare, con-

trollare che le condizioni di sicurezza ci

siano tutte. Che dire di un campo da

cross dove ci si allena in completa o al massimo uno due persone di sorveglianza?

O delle gare in salita dove si cerca, giustamente,

di sistemare il tutto pur di correre…lì l’esigenza

di dare il via all’evento, aiuta a lenire le preoc-

cupazioni.

Là, nell’Isola di Man, tiriamo fuori il vestito dei

cavalieri senza macchia e senza paura costrin-

gendo i piloti a peregrinazioni all’estero per ave-

re il nullaosta. Boh…..

solitudine

Assicurazioni, i dubbi del signor qualunque

Qualcuno potrà affermare che vogliamo veder nero

anche laddove nero non è ma quello stesso qualcu-

no dovrà seguire il nostro ragionamento e poi con-

fermare o meno che siamo maldisposti. Premessa:

nel momento in cui vendo un prodotto, quantifiche-

rò a monte quanto mi costa la sua produzione e

quanto posso mettere sopra per il mio guadagno.

Nell’ambito assicurativo il discorso costi è procrasti-

nato al momento in cui si verifica l’evento con l’im-

possibilità di un dato certo e la sola certezza di una

statistica che potrebbe essere sovvertita da un mo-

mento all’altro. In ogni caso, come faccio io a defini-

re i costi del prodotto se vado a mettere a bando

solo oggi le coperture assicurative e quindi quanto

sarà il premio per sostenere queste coperture? Le

cose son due: o sono un folle oppure so già chi ha

un’offerta pronta e anche in questo caso qualcosa

non va. Premesso ciò, io, mai stato socio, faccio la

tessera a novembre 2017 andando a pagare per

qualcosa che dovrebbe scattare, a rigor di logica, dal

1° gennaio 2018. Insomma, pago per qualcosa che al

momento è solo un pezzo di plastica e poi a gennaio

diventerà forse qualcosa di più. Ha senso tutto que-

sto? O si fa un giro di valzer per avere liquidità? Qui

si rischia che, a forza di anticipare l’inizio del tessera-

mento, si arrivi a fare due tessere in un anno… a

quando una semplificazione vera e soprattutto

attenta non ai bilanci ma alle esigenze dell’utenza?

EICMA, polllice verso

Un successone, dicono, l’Eicma. Ma nel fragore ci sono le scintille. Innanzitutto è uscito un video davvero

vergognoso, passato anche in questo caso dalle Iene, dove gli spettatori dell’Eicma sono passati indistinta-

mente per porci e maiali. A dare il contributo a questo quadro una serie di signorine buonasera che hanno

elencato tutti i palpeggiamenti, senza che nessuno abbia protestato. Inoltre radio stand ha riferito che i

massimi vertici federali si sono recati presso parecchi marchi importati a chiedere risorse, o sponsorizzazio-

ni. Spesso, sarebbe saltata fuori la frase “abbiamo ereditato una situazione difficile”. Ed allora, ecco le do-

mande che giriamo pubblicamente alla FMI

1) Come mai il bilancio 2016 non è ancora stato pubblicato, nonostante sia stato dato l’ok da parte della

Giunta del Coni lo scorso 20 giugno con deliberazione numero 270

2) Ereditato cosa che, a parte due persone o al massimo tre, eravano già sulla barca? Perché se la situazione

era difficile il Segretario, piuttosto che i consiglieri e i presidenti dei Co.Re non si sono dimessi prima di di-

cembre?

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Pareggiamenti, si o no?

La sensazione di una mancanza di una

linea condivisa nella precedente diri-

genza, è abbastanza forte. Acquisizio-

ne in blocco di soggetti provenienti

dagli Enti di Promozione, svaccamento

delle regole pur di far entrare tutti,

costi ridotti per alcuni che si riteneva-

no soggetti da catturare. Una sorta di

attacco frontale senza però che si fos-

se studiato un piano a tavolino. La

sensazione è che la cosa si ripeta: co-

me definire altrimenti il Mobster Time

Attack? Trattasi di pareggiamenti, dei

quali non si ha traccia però nei regola-

menti federali, anzi si mormora siano

vietati…non vediamo il capo ma anche

la coda è ben nascosta. Riferimento

http://www.federmoto.it/ecco-il-

trofeo-mobster-time-attack-series/

L’erba del vicino è sempre più verde…

L’italiano medio tende sempre a sopravvalutare quel che

accade oltre il proprio confine, è un vizio che ci portiamo

dietro dalla notte dei tempi. Per non essere quindi scambiati

per dei brontoloni, preferiamo riportare parte dell’articolo

(fonte Dorna) dove si parla di una FAB British Minibikes che

ha avuto il riconoscimento ufficiale come “developer” di

talenti. Che ognuno legga e tragga le sue conclusioni, forse,

e quando si tratta di FMI purtroppo da qualche tempo è

sempre più frequente, l’erba del vicino è più verde

FAB Racing becomes a path on the Road to MotoGP™

Cool FAB British Minibikes Championship awarded Road to Mo-

toGP™ status as a developer of British talent

The Cool FAB British Minibikes Championship is set to become the

latest project to join the Road to MotoGP™ programme in 2018,

earning the status due to its record in producing and developing

British talents of the future – with over 50% of the riders selected

for the new British Talent Cup coming through the ranks of the

Championship. Next season will be the fifteenth year of the series,

with eight rounds planned at seven different Pro Kart circuits in

Da “L’arte della Guerra”

Il testo, attribuito allo stratega e generale cinese Sun Tzu, è interessante nelle sue applicazioni “non

violente” alla vita reale. Per esempio sostenere che “Chi dispone di generali esperti non vincolati da

funzionari di corte, sarà vittorioso” è frase che colpisce. Si potrebbe aggiungere che quando il Generale

non è deciso ed è vincolato da funzionari di corte, sia i funzionari che i suoi subalterni si prenderanno

degli spazi non autorizzati e si faranno la guerra per prendere il suo posto.

Risultato certo, la sconfitta.