Moregine
description
Transcript of Moregine
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA
FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA
Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali
TESI DI LAUREA
Il complesso di Murecine e la sua decorazione.
Per una revisione critica degli studi.
Candidato
Silvia Rossi
Relatore
Prof.ssa Lucia Faedo
Anno Accademico 2008/2009
SOMMARIO
1 Introduzione
4 Capitolo 1
La localizzazione dell’edificio
9 Capitolo 2
La storia degli scavi e le prime interpretazioni
16 Capitolo 3
La storia dell’edificio
24 Capitolo 4
La descrizione dell’edificio
30 Capitolo 5
I triclini dell’edificio di Murecine: descrizione e funzionalità
79 Conclusioni
92 Appendice
188 Bibliografia
I N T R O D U Z I O N E
La realizzazione della terza corsia del tratto dell’autostrada A3 tra i caselli di
Castellamare di Stabia e Scafati ha consentito la riesplorazione e, di fatto, un nuovo scavo
di un vasto complesso architettonico solo in parte indagato nel 1959. Cinquanta anni fa,
infatti, in una località posta a circa 600 m a sud dell’antica Pompei, vennero alla luce le
rovine di un complesso edilizio di imponenti dimensioni. La località, che portava il nome
di Murecine, non era del tutto sconosciuta, poiché già negli anni ’80 del XIX secolo vi
erano stati rinvenuti numerosi frammenti di edifici in rovina, molti resti umani, gioielli e
monete. Nel 1959, le operazioni di scavo che si effettuavano per la realizzazione degli
impianti relativi al nuovo tratto autostradale, intercettarono le porzioni superiori di un
edificio unico (per le sue caratteristiche architettoniche) nel contesto pompeiano e a
contribuire ulteriormente a far crescere lo stupore di fronte alla nuova scoperta fu
l’individuazione di alcune parti di ciclo pittorico di altissima qualità. Si ebbe anche il
rinvenimento del cosiddetto “archivio dei Sulpicii”, un insieme di 125 documenti
commerciali e finanziari. Gli scavi, tuttavia, non videro prosecuzione nel tempo a causa
della falda freatica molto superficiale e agli scarsi mezzi dell’epoca. La recente
esplorazione, preceduta da una lunga e articolata indagine preliminare, è riuscita a
recuperare tutti quei dati che il precedente scavo non permise di raccogliere, importanti
per definire la geografia insediativa dell’area. Il complesso architettonico, riportato alla
luce, comprende due vasti edifici: una prima struttura caratterizzata da una serie di
triclinia (almeno cinque) organizzati attorno ad un peristilio con pareti affrescate in IV
stile maturo, aventi come soggetti Apollo e le Muse, i Dioscuri alla presenza di una figura
femminile, una personificazione di divinità fluviale accompagnata da Vittorie alate,
giovani in nudità eroica e figure femminili su piedistallo. In corrispondenza delle figure
centrali, appesi come pinakes alle architetture illusionistiche che fanno da sfondo ideale,
sono collocati splendidi paesaggi dipinti con veloci pennellate in stile impressionistitico;
il secondo edificio sembra essere un impianto termale, probabilmente non ancora ultimato
al momento dell’eruzione del 79 d.C., realizzato in opera laterizia con ambienti dotati di
absidi e nicchie. Gli affreschi sono stati salvati e rimossi per il restauro, anche se non
hanno ancora ricevuto una giusta collocazione espositiva. Attualmente il complesso
architettonico di Murecine è stato rinterrato e le sue pitture – che gli studiosi dell’Istituto
Germanico di Archeologia di Roma hanno definito come capolavori unici, senza
precedenti – sono state esposte in numerose mostre temporanee. Dopo circa quarant’ anni
di oblio, un nuovo interesse ha coinvolto la zona della “villa” dei Sulpici, di cui tenterò di
evidenziare le caratteristiche. Indubbiamente ciò costituisce un nuovo ambito di indagine
che potrebbe contribuire alla acquisizione di una miglior conoscenza della stessa antica
città di Pompei e di quello che le nuove dotazioni della archeologia hanno permesso di
definire come un vero e proprio “quartiere sul Sarno”.