Reti Calcolatori 12CDUOA 1 Esercitazioni © Monetti Massimo Rel: 1.2 - 07/10/2014 Esercitazioni.
Monetti D. CVC: Le Complicanze. ASMaD 2013
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Health & Medicine
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Domenico MonettiDomenico Monetti
CVC: le complicanze
Posizionamento di catetere endovasale la cui estremitàè in prossimità dello sbocco in atrio dx della cava sup o inf
Catetere endovasale con accesso periferico (vv braccio)la cui estremità è in ascellare o in sbocco in atrio dellacava sup
COSA SONO
Dispositivi sottili a 1 o più lumi, biocompatibili (silicone o poliuretano), assemblati in maniera differente secondo le caratteristiche tecniche che permettono di collegare la superficie cutanea ad un distretto venoso ad alto flusso
French ( Fr ) diam. est. 6-9 ad. (3 Fr= 1mm ) Gauge ( G ) diam. int. 14-16-18 G( 1. 28 cm ) Centim.( cm ) lunghezza
A breve termine: (paz. opsedalizzato, uso continuo) CVC non tunnellizzati (tipo Arrow)
A medio termine: (paz. non ospedalizzato, uso discontinuo)
A lungo termine: (paz. non opsedalizzato, uso discontinuo) esterni tunnellizzati( tipo Groshong, Broviac, Hichman) Totalmente impiantabili(tipo Port con reservoir, Cathlink) >6 mesi
Cosa deve garantire un CVC?
Stabilità dell’accesso venosoPossibilità di un uso discontinuoDurataProtezione da complicanzeMassima biocompatibilità
Inserito con ALUna sola puntura ma pox di più prelievi
PICC e MIDLINE
Le Linee Guida di Atlanta Le Linee Guida di Atlanta ne ne raccomandano fortemente raccomandano fortemente (Racc. 1 B ) l’utilizzo per (Racc. 1 B ) l’utilizzo per terapia infusiva terapia infusiva
a lungo termine (> 6 gg)a lungo termine (> 6 gg)
Indicazioni
Rapida espansione volemica Monitoraggio delle pressioni ( PVC ) Nutrizione parenterale totale Infusione di farmaci ad alta lesività
venosa Trattamento emodialitico Elettrostimolazione cardiaca Vene periferiche non accessibili o
depauperate
Accesso Accesso
Superficiale
V. Basilica V. Cefalica V. Giugulare esterna
Profondo
V. Succlavia V. Giugulare interna V. femorale
Complicanze comuni Complicanze comuni
Lesioni del vaso Malposizionamento del catetere Turbe del ritmo Perforazione cardiaca Embolizzazione di un frammento del
catetere Embolia gassosa Trombosi venosa Infezioni
Accessi venosi a medio termine: COMPLICANZE
PRECOCIPRECOCI: : correlate alla correlate alla manovra d’ impianto
1) Puntura arteriosa
2) Puntura del nervo mediano
3) Malposizionamento
4) Ematoma
5) Tromboflebite meccanica
TARDIVETARDIVE: : correlate alla correlate alla gestione e al posizionamento
1) Infettive
2) Meccaniche
3) Trombotiche
Complicanze specifiche relative alla sede
Succlavia Pneumotorace ( PNX ) Lesioni del dotto toracico ( a Sx )Lesione del plesso brachiale Lesione del nervo frenico Lesione del n. vago
Complicanze specifiche Complicanze specifiche relative alla sede relative alla sede
Giugulare interna Giugulare interna Puntura accidentale della Puntura accidentale della carotide comune carotide comune Lesione del nervo toracico ( a Lesione del nervo toracico ( a Sx )Sx )
Femorale Femorale Lesione dell’arteria femorale Lesione dell’arteria femorale
Nuovo accesso periferico
( necessità di ridurre le complicanze immediate e tardive del cateterismo venoso centrale, con estensione della procedura anche al personale infermieristico « formato « )
Ecoguidato V. Basilica
V. Brachiale PICC – MIDLINEV. Cefalica
N Engl J Med 2006
Infezione
Colonizzazione
CVC: COMPLICANZE TARDIVE
Infezione
Crescita significativa di un microrganismo con tecnica semiquantitativa (>10^3CFU/segmento di catetere) o quantitativa (>15CFU/segmento di catetere) da un tratto di CVC endovascolare, in assenza di sintomatologia clinica
Infezione locale del CVC:
Segni e sintomi di infezione locale del CVC a livello del sito di inserzione (clinica e/o microbiologica)
• Clinica : Iperemia, indurimento e/o dolore alla pressione entro 2 cm dal punto di uscita del catetere spesso associata a fuoriuscita di pus; possono essere presenti altri segni o sintomi di infezione come febbre; con o senza BSI
• Microbiologica: L’essudato a livello del punto d’ ingresso del catetere contiene microorganismi con o senza BSI
ColonizzazioneColonizzazione
Crescita significativa di un microrganismo con tecnica semiquantitativa (>10³ CFU/segmento di catetere) o quantitativa (>15 CFU/segmento di catetere) da un tratto diCVC endovascolare, in assenza di sintomatologia clinica
Infezione locale
Segni e sintomi di infezione locale del CVC a livello del sito di inserzione (clinica e/o microbiologica)
• Clinica : Iperemia, indurimento e/o dolore alla pressione entro 2 cm dal punto di uscita del catetere spesso associata a fuoriuscita di pus; possono essere presenti altri segni o sintomi di infezione come febbre con o senza BSI
• Microbiologica: L’essudato a livello del punto d’ ingresso del catetere contiene microorganismi con o senza BSI
CVC:COMPLICANZE TARDIVEInfezione: Potenziali vie d’ingresso
Entro 10 ggEntro 10 ggMigrazione di
microrganismi dalla cute, attraverso il sito d’inserzione del catetere, con colonizzazione della punta del
catetere
Dopo 10 ggDopo 10 ggContaminazione del
punto di raccordo del catetere
EndogeneEndogeneDerivanti da altri focolai
infettivi
IncidenzaIncidenza 2.1/1000 gg cvc2.1/1000 gg cvc
COMPLICANZE TARDIVE: Infezioni
Am J Infect Control 2004
CVC: COMPLICANZE TARDIVEInfezione- Diagnosi
In caso di sospetta sepsi CVC correlata,“classica” febbre in
concomitanza con manovre sul CVC
• Almeno 3 emocolture di cui 1 (se possibile) da vena periferica
• Nelle forme documentate eseguire emocolture anche in
apiressia dopo l’inizio del trattamento
• Nei CVC multi-lume eseguire colture da ciascun lume !
Diagnosi di infezione ematogena correlata al catetere intravascolare ( Catheter-related BSI )
Diagnosi Clinica
Diagnosi mediante metodiche colturali
La terapia di una infezione CVC correlata deve
essere sempre eseguita per via e.v. e in ciascun lume del CVC
CVC: COMPLICANZE TARDIVE
Trattamento
La durata del trattamento prevista dovrà
essere in media di 2 settimane e comunque
mai inferiore ai 10 giorni
Royal College of Nursing 2010
Rischio di BSI in adulti con differenti dispositivi intravascolari
200 studi pubblicati tra il 1995-2006 con
diagnosi microbiologicamente confermata
I dispositivi di lunga durata inseriti
chirurgicamente appaiono gravati di un
maggior rischio di infezione quando
valutato in %, mentre il rischio è molto
basso quando espresso x 1000 gg-
catetere.
Quest’ultima modalità appare quella più
significativa per la stima del rischio
Ogni tipo di dispositivo intravascolare è
soggetto ad un rischio di infezione
I programmi di sorveglianza e di controllo
devono comprendere ogni tipo di
dispositivo intravascolare e non solo i CVC
utilizzati in terapia intensiva
Tipo di catetere
% x1000 gg-catetere
Venosi periferici
0.4 0.2
Midline 0.4 0.2
CVC non cuffiati nonmedicati
4.4 2.7
PICC in pz.ospedal.
2.4 2.1
Arteriosi per monitoraggio emodin.
0.8 1.7
Tunellizzati
22.5 1.6
Ports 3.6 0.1
Maki DG et al.Mayo Clin Proc 2006;81(9):1151-71
CVC: COMPLICANZE TARDIVE
QUANDO RIMUOVERE IL CATETERE INFETTO?
Nel sospetto causale il CVC non tunnellizzato andrebbe rimosso e sostituito in altra sede
CVC tunnellizzati o totalmente impiantabili dovrebbero essere rimossi
In casi selezionati possono essere mantenuti con terapia antibioticaspecifica per 14 gg
Ramritu et al, Am J Infect Control 2008
COMPLICANZE TROMBOTICHE:Fattori di rischio
Patologia Danno endoteliale Materiale e diametro cvc N° lumi Posizione e sede di inserzione Infezioni Numero di piastrine Precedenti cvc Trombofilia Sistema di fissaggio
TVP CATETERE CORRELATA: TVP CATETERE CORRELATA: catetere cortocatetere corto
5,7%
46%
Luciani et al, Radiology 2001, 3:655-60
Tecnica ‘blind’: Tecnica ‘blind’: 12-18%
Tecnica Ecoguidata: Tecnica Ecoguidata: 1.2%
CLINICA
1) Edema / dolore a carico dell’arto superiore o della
regione anteriore del torace
2) Modificazioni del colore cutaneo (eritrosi/cianosi),
circoli collaterali sottocutanei a carico dell’arto sup. e/o
della regione anteriore del torace e del collo
3) Malfunzionamento del CVC
4) L’ embolia polmonare può essere la prima
manifestazione della TVP-CVC correlata
ECODOPPLER (CUS)
Accuratezza diagnostica 88% - 95%
(versus flebografia)
ANGIO Tc o RM del torace superiore
LABORATORISTICA
D-DIMERO: scarsa specificità
Eparina a basso pm a dosaggio anticoagulante seguita da anticoagulante orale per 3-6 mesi
Nei paz. neoplastici si consiglia il prolungamento fino allo stato di remissione clinica di malattia
Linee Guida : CHEST 2012
CVC: COMPLICANZE TARDIVE
La terapia con eparina a basso peso molecolare
si è dimostrata sicura nel trattamento della trombosi
venosa profonda correlata al CVC in uno studio di
modeste proporzioni su pazienti trombocitopenici
dopo trapianto di midollo.
Un approccio terapeutico più aggressivo,
comprendente trombolisi e trombectomia, non è di
sicuro vantaggio rispetto all’impiego di eparina e
generalmente non viene impiegato.
.
In caso di trombosi venosa profonda dell’arto superiore correlata al CVC, non esiste un consenso circa l’opportunità di rimozione del CVC.
Una complicanza trombotica non è un’ indicazione tassativa alla rimozione del dispositivo e va valutata, su base individuale, la reale necessità del CVC nella gestione complessiva della patologia del paziente.
TROMBOSI CVC-CORRELATA: è necessaria la rimozione del catetere?
La manovra di rimozione può determinare un evento embolico
Non vi è evidenza che la permanenza del CVC incrementi il rischio di embolia polmonare
Considerare la necessità dell’accesso venoso
Infective and thrombotic complications of central venous catheters in patients with hematological malignancy: prospective evaluation of
nontunneled devicesLeon J. Worth-John et al. Slavin Support Care Cancer (2009) 17:811-818
-I PICC sono una soluzione pratica e sicura per la gestione dei pazienti ematologici-LMA e’ stata associata negativamente con CR-BSI-Nessuna differenza significativa tra PICC e CVC non tunnellizzati per le complicanze trombotiche e infettive.
Studio prospettico
106 CVC in 66 pz (75 PICC, 31 CVC non tunnellizzati) M/F 38/28 (LNH-LH-LA)Durata mediana 24.2 gg 2.399 giorni CVC.
Trombosi 14 (18,7%)
Infezione del punto d'uscita 1 (0.55/1000gg cvc)
CR-BSI 12 (6,6/1.000 gg cvc)
-Determinare la storia naturale e tasso di complicanze CVC-correlate-Confrontare le complicanze nei pazienti ematologici
PICC E MIDLINE: COMPLICANZE IN EMATOLOGIA
Team dedicato
Protocolli operativi
Informazione del paziente
Basso rischio di complicanze durante l’impianto
Ridotta incidenza di complicanze trombotiche e infettive
Trombocitopenia e coagulopatie non determinanti
Conclusioni