Molinella a Confronto Marzo 2014

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Il periodico del Partito Democratico di Molinella (BO).

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di Gianni Righetti

A Molinella la raccolta differenziata è ferma al 2006, differenziamo solo il 35% di quello che buttiamo e la gestione dei rifiuti costa alla cittadi-nanza più di 700.000 € all’anno. Pos-siamo fare di meglio e risparmiare di più!La scorsa estate l’attuale Amministra-zione ha approvato con una delibera di Giunta il documento di Politica am-bientale del nostro comune. Un docu-mento molto ambizioso nel quale ven-go riassunti gli sforzi futuri che l’attuale Amministrazione vorrebbe mettere in campo nel miglioramento della vita dei suoi cittadini.Visti i vincoli di bilancio sul con-trollo alla spesa pubblica imposta dall’amministrazione dello Stato e alle continue difficoltà che le Amministra-zioni locali hanno nel rispettare il patto di stabilità, è probabile che le risorse economiche siano esigue rispetto alle tempistiche necessarie per la realizzazione di eventuali progetti in un tempo che intercorra tra il 2013 ed il 2015.Su “Il Domani di Molinella” è stato scrit-to un articolo inerente all’ottenimento, da parte del Comune di Molinella, della certificazione Emas (un’importante cer-tificazione ambientale dalla Comunità Europea). Tuttavia mi sfugge un pas-saggio: forse non essendo io abbastan-za preparato in materia, non riesco a capire come il nostro Comune possa avere raggiunto tale riconoscimento. L’ottenimento di tale riconoscimento è ragione di orgoglio per la nostra comunità ma allo stato attuale mi preoccupa il suo mantenimento.La certificazione Emas si concentra su quattro settori prioritari (cambiament climatico, biodiversità, ambiente e sa-

lute, gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti) sui quali intervenire attraverso cinque assi di azione strategica: miglio-rare l’applicazione della legislazione vigente, integrare le tematiche ambien-tali nelle altre politiche, collaborare con il mercato, tener conto dell’ambiente

nelle decisioni in materia di assetto e gestione territoriale, coinvolgendo i cittadini aiutandoli a modificare il loro comportamento. Vivo a Molinella da sempre, attual-mente lavoro fuori comune, però non mi sembra di aver visto la pubblicità per convocazioni alla cittadinanza per convegni/incontri rivolti a sensibilizzare la collettività sulla educazione ambien-tale, incentivando tutti a diventare dei buoni consumatori e rispettosi in mate-ria ambientale e allo scopo di renderci attenti nella scelta di prodotti di uso co-mune e più ecologici rispetto ad altri.Molinella inoltre ha una gestione dei rifiuti che dai dati della normativa nazionale è ferma al 2006 (art. 205 D.Lgs. 152/06).La raccolta dei rifiuti solidi urbani indif-ferenziati avviene con circa 600 conten-itori stradali in metallo aventi, oltre 100 contenitori per la raccolta della carta e del cartone assieme e un numero non esiguo di campane bianche per la rac-colta del multi materiale. Queste ultime sono poco produttive per il riciclo a causa delle varie tipologie di materiali che vengono collocati al loro interno.Per l’attuale tipologia del servizio, raccolta a contenitori stradali ed il loro cospicuo numero presente sul territorio, si presume che il dato del 35% di raccolta differenziata sia abbastanza reale quindi resta il 65% di indifferenziato da inviare all’inceneritore o in discarica. Per questo motivo l’indifferenziato lo si può stimare in una quantità pari a 6500 Ton-nellate mentre le 3500 Tonnellate ri-manenti, sono materiali differenziati da mandare a recupero. Tale analisi è suf-fragata dal fatto che all’interno del ma-teriale indifferenziato sono comprese le

quantità di rifiuto derivanti dalla pulizia meccanizzata delle stradale ed anche il rifiuto umido non separato e non raccol-to, denominato frazione umida, che ol-tre ad avere un notevole peso specifico, lo si stima in una percentuale massima del 35% del monte totale dei rifiuti.Proviamo a fare un esempio concreto con i numeri per capire meglio, quali sono le cifre economiche necessarie allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati che noi tutti paghiamo. Per smaltire una tonnellata di rifiuto indifferenziato servono € 115,75. Utilizzando le quantità che abbiamo stimato nel paragrafo precedente, per smaltire 6500 Tonnellate di rifiuto indif-ferenziato si dovrà sostenere un costo pari ad € 752.375,00 al netto dell’Istat del 1,5% e degli oneri fiscali che inci-dono nella misura del 10%.Ipotizziamo che Molinella sia tra i molti comuni virtuosi dell’area Bolognese che arrivano, già oggi, ad una raccolta differenziata del 75% e una produzione di indifferenziato pari al 25%. La som-ma di denaro che servirebbero per lo smaltimento di quest’ultima frazione sarebbe di € 289.375,00 sempre al netto dell’Istat e degli oneri fiscali. Nella seconda ipotesi, alla notevole minore

spesa per gli smaltimenti, si dovreb-bero aggiungere le somme recuperate dai contributi CONAI derivanti dal rici-clo dei materiali mandati alle varie piat-taforme di conferimento.Concludendo questa riflessione per ragioni di spazio auspico che anche Molinella possa raggiungere tutti gli obiettivi per il mantenimento della cer-tificazione EMAS e contestualmente entrare a far parte di quei Comuni, che all’interno della nostra Provincia superano la soglia del 70% di raccolta differenziata dei rifiuti. Per chi volesse approfondire: http://www.pdmolinella.it/p-d-parliamo-dambiente/

:// Differenziare per fare la Differenza

Complimenti al molinellese Fe-erico Fanti, anno ‘81, paleontologo dell’Università degli Studi di Bologna, che il 2 Febbraio scorso ha parteci-pato alla trasmissione Che Tempo Che Fa su Rai 3. Intervistato da Fabio Fazio ha parlato della sua scoperta scienti-fica che potrebbe aprire nuove scenari nello studio relativo ai dinosauri. Ep-pure Federico deve fare i conti con un contratto da ricercatore a tempo deter-minato e presto o tardi questa preca-rietà potrebbe portarlo lontano dall’Italia. La Redazione di Molinella A Confronto lo ha intervistato.

MAC: Professor Fanti, ci parli un po’ di lei.F.F.: Sono geologo e paleontologo presso il Dipartimento di Scienze Bio-logiche, Geologiche e Ambientali e il Museo Geologico Giovanni Capel-lini dell’Università di Bologna. Dopo una Laurea in Scienze Geologiche nel 2005 con una tesi sulla stratigra-fia e la paleontologia a vertebrati del Madagascar , ho ottenuto il Dottorato di Ricerca con un progetto relativo a faune a dinosauri della provincia dell’Alberta (Canada Occidentale). Dopo essere stato assegnista di ricerca, dal 2013 sono diventato ufficialmente ricer-

catore a tempo determinato e do-cente di Paleontologia dei Vertebrati. MAC: La domanda sorge spon-tanea: cosa ci fa a Molinella ?F.F.: Mi sono trasferito da Bolo-gna a Molinella nel 1996, mi ci sono sposato e ho messo su famiglia.MAC: Ad un occhio profano la sua professione risulta av-volta nel mistero, a cavallo tra l’avventura di Indiana Jones e il didatticismo alla Piero Angela. F.F.: Il mio lavoro combina la passione per il viaggio con la passione per la sco-perta. L’obiettivo delle ricerche è com-prendere, attraverso i fossili e lo studio delle rocce, come si è evoluto il pianeta nel periodo Mesozoico, noto in partico-lare per la comparsa e scomparsa dei dinosauri. In particolare studio come le variazioni ambientali abbiano influ-enzato l’evoluzione di diverse forme di vita, specialmente i grandi vertebrati.MAC: Come è arrivato in Rai ?F.F: L’invito è arrivato dopo la pubblica-zione di un’importante scoperta, il pri-mo dinosauro al mondo con preservata sul cranio una cresta di carne del tutto simile a quella dei galli di oggi. Questa ricerca, assieme a molte altre che si sono succedute negli ultimi anni, ha evidentemente catturato l’attenzione della redazione di Rai3. Il tema ha poi il grande vantaggio di essere sempre accattivante per il grande pubblico e ovviamente per i bambini. In studio, come mi capita spesso, le persone che lavorano alla trasmissione mi av-vicinavano in particolare per raccon-

tarmi storie ‘dinosauresche’ dei loro figli.MAC: Lei è un esempio di profession-ista di alto livello, in una nazione poco ospitale per le giovani generazio-ni. In questa prospettiva nazionale come si colloca la vita a Molinella ?F.F: Come in ogni ambito lavorativo le possibilità vanno costruite e non attese. Il lavoro di ricerca richie-de forte motivazione e flessibilità, anche in termini di mobilità ovvia-mente. Non ho mai considerato vi-vere e lavorare in Italia come un vin-colo imprescindibile, ma al contrario sono sempre stato di vedute molto ampie a riguardo. Questo però non riflette voglia di evasione e disprezzo per quello che ho raggiunto in Italia (sarebbe quantomeno inopportuno) ma semplicemente metto sul piano della bilancia una serie di parametri (stabilità, qualità di vita, prospettive, etc.) che, al momento, non incentiva a restare. MAC: Professor Fanti, nel farle sen-titi complimenti e auguri per la sua importante ricerca, le chiediamo di salutarci con un progetto futuro.F.F: Stiamo realizzando diversi pro-getti, in particolare mostre a Bologna, per l’autunno del 2014. Nel frattempo torno a fare il mio mestiere di cam-pagna nel mio paese di adozione, il Canada. In base alla disponibilità eco-nomica di alcuni sponsor, sulla lista delle cose da fare c’è una nuova mis-sione nel deserto del Gobi in Mongolia.

La Redazione

:// feDeriCO fanTi: UnO SCienziaTO MOlinelleSe alla rai

di Marco Tullini

Il Partito democratico è impegnato in Italia ad elaborare una nuova visione del welfare , delle politiche di sicurezza sociale, così che queste siano più ade-guate alla situazione che si è nel tempo creata e, nel contempo, che siano tute-lati e rafforzati i diritti della persona.La nostra società non è più quella di venti o trenta anni fa ed alcuni isti-tuti che un tempo potevano essere risposte giuste ed opportune per la crescita sociale e la protezione delle fasce più deboli non lo sono più: il PD sta cercando di elaborare le risposte più adeguate alle situazioni che si sono create nella nostra nazione soprattutto negli ultimi anni.Approfondiremo nei prossimi numeri del nostro giornale tutti gli aspetti rela-tivi alle politiche di sicurezza sociale (minori, disagio sociale, stranieri, poli-tiche per la casa), con questo numero cominciamo a trattare le questioni degli

anziani nel nostro comune.Ci concentriamo su un servizio molto importante: il servizio di casa protetta per gli anziani non autosufficienti; Molinella ha una propria casa di riposo con 105 posti dei quali 47 conven-zionati con il Distretto Pianura EST.E’ necessaria , però una premessa importante: le politiche sugli anziani non sono decise dal nostro comune in totale autonomia: la Regione ed il Distretto Pianura EST, che ha sede a San Pietro in Casale, sono gli al-tri soggetti che hanno potere (un consistente potere) su questa ma-teria. La Regione emana le norme alle quali servizi come la casa protetta si devono attenere, il Distretto governa l’applicazione di quelle norme nei sin-goli ambiti territoriali comunali e per i singoli servizi, fornendo ai singoli sog-getti gestori dei servizi (come il Co-mune di Molinella) le disposizioni alle quali attenersi.Ecco perché le più recenti decisioni sulla casa di riposo Nevio Fabbri sono state prese sì dall’amministrazione co-munale ma in applicazione di norme regionali, nello specifico le norme

sull’accreditamento dei servizi socio sanitari: tanto è vero che la conces-sione dell’accreditamento al Comune di Molinella per la casa protetta Nevio Fabbri è pervenuto dal Comune di San Pietro in Casale, sede del Distretto.In forza dell’applicazione delle norme regionali sull’accreditamento ci tro-viamo quindi, dalla primavera 2013, ad avere la casa protetta smembrata sostanzialmente in due parti: la pri-ma gestita da due cooperative, Soci-età Dolce di Bologna e Gesser di Mo-linella, costituitesi in Associazione temporanea di impresa, la seconda, gestita dal Comune.

La compresenza all’interno dello stesso servizio di due gestioni diverse sarà sicuramente, sempre che non lo sia già, fonte di problemi: personale assistenziale con datori di lavoro diversi (le due cooperative da una parte ed il Comune dall’altra), trattamenti contrat-tuali, retributivi e normativi diversi, non potranno che causare difficoltà ad una gestione che ha la necessità di un’unica direzione e di personale inquadrato tut-to nello stesso modo e dipendente da un solo datore di lavoro.Il Partito democratico di Molinella è pienamente consapevole di questi problemi ma anche delle necessità che hanno portato l’amministrazione comu-nale a modificare il proprio programma originario: infatti l’amministrazione aveva ottenuto l’accreditamento per sé, prevedendo la propria gestione della Nevio Fabbri, da attuarsi per mezzo della presenza all’interno della casa di soli dipendenti comunali, senza, quindi, la presenza di cooperative; non è riu-scita, però, ad attuare questo intento.Nello stesso tempo, però, siamo anche convinti che i giochi non siano de-finitivamente fatti, che la normativa sull’accreditamento necessiti di una riforma e di modifiche applicative, che con una politica diversa da quella fino ad oggi attuata dalla maggioranza di centrodestra le cose si possano cam-biare; noi pensiamo ad una politica basata non sull’assenza dalle sede decisionali (Distretto e Regione) ma su un impegno quotidiano in queste stesse sedi con la ricerca della col-laborazione con altre amministrazio-ni comunali che possano condividere il medesimo obiettivo di modifica della normativa regionale e della sua appli-cazione; in questo modo siamo convinti che si possa tornare ad una gestione comunale della Nevio Fabbri che ga-rantisca e promuova un miglioramento del servizio sia in termini di quantità che di qualità.

:// la CaSa prOTeTTa neviO fabbri e le prOpOSTe Del pD Di MOlinella

di Stefano Stegani

Il concetto di smart city universalmente riconosciuto è il rendere l’ambiente ed il territorio a dimensione degli abitanti, eliminando gli sprechi e razionaliz-zando le risorse. Smart viene tradotto letteralmente in “intelligente”, e si parla

quindi di “città intelligente”. L’accezione linguistica è tuttavia “città furba”.Sono il buon senso e la furbizia da parte della governance (l’amministrazione) e dei cittadini a rendere il territorio ricettivo ad un insieme di migliorie che aumen-tano notevolmente la qualità della vita.Una Smart City è dunque un in-sieme di tecnologie ed oculatezza amministrativa che va a toccare ed integrare i seguenti aspetti della vita, massimizzando il capitale umano, in-tellettuale e sociale delle persone:- pubblica amministrazione; - ambiente e territorio; - urbanistica; - mobilità;- attività produttive e commercio; - telecomunicazioni; - assistenza al cittadino ed e-Govern-ance; Tutti questi nuovi termini non devono spaventare, non si tratta di nulla di più di quello che avremmo sempre deside-rato per il luogo in cui viviamo, tutti quei piccoli difetti e mancanze che notiamo e che sovente per pigri-zia o per disillusione accettiamo così come sono, tutto quanto ci piacerebbe avere nel nostro Comune ma “per certo l’Amministrazione non farà mai per via dei costi”.Sfatiamo il mito che la tecnologia, unita chiaramente ad una ammi-nistrazione moderna, abbia dei costi micidiali tali da impoverire le casse del Comune; tutt’altro!Le tecnologie Smart si applicano proprio

perchè si intendono ridurre i costi e gli sprechi, sia nell’immediato sia nel lungo periodo e con benefici sempre crescenti.Vediamo ora qualche problema con-creto che potrebbe essere risolto:Problema: Molinella presenta sem-pre più nel suo territorio i segni di un evidente dissesto idrogeologico.Soluzione: Una rete di sensori wire-less (senza fili) interconnessi tra di loro come uno sciame che dialogano attivamente fornendo in tempo reale dati sia al Cittadino sia alla Pubblica Amministrazione su come e dove in-tervenire prontamente, o segnala-zione di situazioni di emergenza che forniscano tempo utile alle persone per mettersi al sicuro od evitare di-rettamente situazioni di pericolo.Problema: Economia e Lavoro, o per meglio dire mancanza di questi.Soluzione: Un sistema informatico che raccolga le necessità delle persone, sia di chi possiede una attività commer-ciale / produttiva sia di chi necessita di trovare impiego, sia di chi intende riqualificarsi ma non ne ha la possibi-lità; parliamo quindi di un sistema che fornisca supporto e metta in contatto le persone per adeguare la migliore

soluzione possibile nonché il mettere a disposizione corsi di formazione gra-tuiti e collocare in maniera intelligente domanda ed offerta. Riqualificazione inoltre di immobili ormai privi di scopo al fine di creare FabLab ovvero luoghi Officine & Laboratorio dove impiegare ed accrescere il patrimonio migliore che abbiamo, i giovani, secondo il mo-derno concetto di Start-Up (un modo di fare impresa che premia le idee).E poi tanto altro. Si, tante altre cose che per esigenze di spazio non pos-sono essere riportate qui ma che invito i lettori a seguire sul nostro sito web http://www.pdmolinella.it

:// SMarT CiTy, CiTTà e TerriTOriOMigliOrare il TerriTOriO per MigliOrare la qUaliTà Della viTa

di Prof.ssa Mara Neri

Ci sono tanti modi per raccontare una storia. E allora senza pretese di organi-cità, di oggettività una storia si può rac-contare non solo da dove ci si mette con gli occhi a vedere, ma anche a partire da dove ci si trova a vivere. E allora qual è la storia? E’ la storia dei rapporti Scuola Ente Locale a Molinella e del futuro che ci piacerebbe costru-ire a partire dalla consi-derazione che Scuola e Territorio, o più precisamente Scuola ed Ente Locale, sono due sog-getti che all’interno di ogni comunità debbono interagire tra loro in conside-razione del ruolo sociale che rivestono e degli obiettivi comuni perseguiti, L’Amministrazione e la Scuola, già istituzionalmente organo preposto, con un ruolo preminente nello stimolare ed accompagnare la crescita sociale, cul-turale e civica dei bambini, dei ragaz-zi, rispettando la reciproca autonomia e interpretando le richieste che ven-gono dal territorio possono insieme attenuare quelle disuguaglianze di opportunità in termini di diritto allo studio, integrazione, cura, attenzione alle diverse realtà di ciascuno che le criticità economiche attuali hanno ri-portato in evidenza. Viene richiamata quindi l’attenzione sul compito affidato ai Comuni di mettere in atto attività a carattere socio-educativo rivolte a fasce disagiate e/o portatrici di bisogni specifici attraverso la creazione o il po-tenziamento di reti di collaborazione territoriale, in una situazione carente

di infrastrutture sociali e luoghi di ag-gregazione ed incontro soprattutto per i ragazzi che attraversano quella difficile

età di mezzo che grosso modo si collo-ca tra la scuola primaria e la scuola su-periore, spazi di aggregazione che non siano le strade e i giardinetti del paese, con i “cattivi maestri” che spesso vi stazionano, attività, spazi che l’ente locale può offrire attraverso un Pro-getto che tende da un lato ad “aiutare” la Scuola che, di frequente, verificati questi disagi, da sola non è in grado di darvi risposta, dall’altro favorisce un più stretto legame tra i diversi attori di una comunità creando un ideale ponte tra giovani, giovanissimi ed adulti impe-gnati sul territorio in attività di promo-zione culturale, volontariato e di forma-

zione di cittadinanza. Per fare questo si deve puntare anche sull’apertura pomeridiana delle Scuole, oltre l’oraro curricolare, per creare, in aula e fuori dall’aula, contesti di apprendimento di-versi, incontri con persone, esperti ed associazioni portatori di nuovi saperi e conoscenze. La natura extra cur-ricolare e volontaria della partecipa-zione sollecita contemporaneamente la creatività progettuale di chi propone e l’interesse di chi si avvicina ad at-tività a volte completamente al di fuori della tradizionale cornice istituzionale della scuola. E così vengono offerti ai ragazzi, gli spazi scolastici ed extra-scolastici per attività guidate (teatro, studio, gioco, musica, sport, ecc.) e per momenti di liberi incontri pomeridiani, sotto l’occhio discreto di tutor (anche

ragazzi delle superiori che potrebbero acquisire crediti per il loro curricolo scolastico) visti come facilitatori o, se necessario, garanti del rispetto delle regole. Non è un progetto da albo dei sogni, esistono nel Territorio buone basi su cui costruire, esperienze di collaborazioni da cui partire; le varie Associazioni sportive, la scu-ola di Musica, la Biblioteca, le Asso-ciazioni culturali ricreative e di Vo-lontariato possono anch’esse trovare prospettive di sviluppo nel coinvolgere i ragazzi nelle attività che sono loro pro-prie, protagoniste in un Progetto che deve prevedere, spazi, tempi e risorse certe.. E’ tuttavia necessario fare sì

che queste non rimangano iniziative sporadiche, ma diventino oggetto di un’accurata progettazio-ne. È neces-sario quindi prevedere momenti di con-fronto, per coordinare tutte le risorse utili a tale scopo di qui l’impegno a sottoscrivere. Protocolli di intesa con la Scuola, perché possa meglio coordi-nare e gestire le attività in orario sco-lastico offerte dal Comune, quali mu-sica e sport e Protocolli con le varie Associazioni.. Se parliamo di Scuola, parliamo anche degli edifici scolastici, su cui finalmente viene richiamata l’attenzione dell’opinione pubblica, i miglioramenti strutturali non si limitano a garantire la sicurezza, ma influiscono posi-tivamente sull’attività scolastica: il rispetto dei beni comuni e il piacere del bello si apprendono nella scuola lavorando, studiando in ambienti sicuri e confortevoli.. Il patrimonio edilizio scolastico del Comune di Molinella è consistente, in parte costituito da nuo-vi edifici come a S.Martino, ancorché da completare con la costruzione della

palestra, rinnovato come nelle Scuole di S.Pietro, dove tuttavia una scelta al ribasso dell’attuale Amministrazione ha portato alla costruzione di un campo sportivo scoperto anziché di una palestra che potesse essere utilizzata sia dalle Scuole che dalla frazione, se poi veniamo all’edificio che ospita primaria e medie nella Sede, restano da completare i lavori di messa a norma e da valutare la progressiva penuria di spazi dovuta ad un consistente aumento della popolazione scolastica, resta da attuare la sistemazione del cortile interno, sempre promessa e mai re-alizzata e per la quale ormai da alcuni anni sono stati presentate proposte elaborate dagli studenti delle medie. A Marmorta la criticità maggiore sulla quale agire è data dagli spazi insuf-ficienti della scuola dell’infanzia, stretta tra il Nido e la Cucina. E seppure nelle competenze, fino a quando? della pro-vincia, “tuttavia l’Amministrazione deve riaprire la questione Fioravanti”, troppo frettolosamente accantonata.Concludendo quindi si può affermare che se la Scuola e gli Enti territoriali sanno trovare gli spazi per lavorare insieme possono diventare un volano importante ed efficace per lo sviluppo della comunità in cui sono inseriti e che rappresentano.

:// SCUOla eD enTe lOCale:qUale STOria

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di Gianni Righetti

A Molinella la raccolta differenziata è ferma al 2006, differenziamo solo il 35% di quello che buttiamo e la gestione dei rifiuti costa alla cittadi-nanza più di 700.000 € all’anno. Pos-siamo fare di meglio e risparmiare di più!La scorsa estate l’attuale Amministra-zione ha approvato con una delibera di Giunta il documento di Politica am-bientale del nostro comune. Un docu-mento molto ambizioso nel quale ven-go riassunti gli sforzi futuri che l’attuale Amministrazione vorrebbe mettere in campo nel miglioramento della vita dei suoi cittadini.Visti i vincoli di bilancio sul con-trollo alla spesa pubblica imposta dall’amministrazione dello Stato e alle continue difficoltà che le Amministra-zioni locali hanno nel rispettare il patto di stabilità, è probabile che le risorse economiche siano esigue rispetto alle tempistiche necessarie per la realizzazione di eventuali progetti in un tempo che intercorra tra il 2013 ed il 2015.Su “Il Domani di Molinella” è stato scrit-to un articolo inerente all’ottenimento, da parte del Comune di Molinella, della certificazione Emas (un’importante cer-tificazione ambientale dalla Comunità Europea). Tuttavia mi sfugge un pas-saggio: forse non essendo io abbastan-za preparato in materia, non riesco a capire come il nostro Comune possa avere raggiunto tale riconoscimento. L’ottenimento di tale riconoscimento è ragione di orgoglio per la nostra comunità ma allo stato attuale mi preoccupa il suo mantenimento.La certificazione Emas si concentra su quattro settori prioritari (cambiament climatico, biodiversità, ambiente e sa-

lute, gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti) sui quali intervenire attraverso cinque assi di azione strategica: miglio-rare l’applicazione della legislazione vigente, integrare le tematiche ambien-tali nelle altre politiche, collaborare con il mercato, tener conto dell’ambiente

nelle decisioni in materia di assetto e gestione territoriale, coinvolgendo i cittadini aiutandoli a modificare il loro comportamento. Vivo a Molinella da sempre, attual-mente lavoro fuori comune, però non mi sembra di aver visto la pubblicità per convocazioni alla cittadinanza per convegni/incontri rivolti a sensibilizzare la collettività sulla educazione ambien-tale, incentivando tutti a diventare dei buoni consumatori e rispettosi in mate-ria ambientale e allo scopo di renderci attenti nella scelta di prodotti di uso co-mune e più ecologici rispetto ad altri.Molinella inoltre ha una gestione dei rifiuti che dai dati della normativa nazionale è ferma al 2006 (art. 205 D.Lgs. 152/06).La raccolta dei rifiuti solidi urbani indif-ferenziati avviene con circa 600 conten-itori stradali in metallo aventi, oltre 100 contenitori per la raccolta della carta e del cartone assieme e un numero non esiguo di campane bianche per la rac-colta del multi materiale. Queste ultime sono poco produttive per il riciclo a causa delle varie tipologie di materiali che vengono collocati al loro interno.Per l’attuale tipologia del servizio, raccolta a contenitori stradali ed il loro cospicuo numero presente sul territorio, si presume che il dato del 35% di raccolta differenziata sia abbastanza reale quindi resta il 65% di indifferenziato da inviare all’inceneritore o in discarica. Per questo motivo l’indifferenziato lo si può stimare in una quantità pari a 6500 Ton-nellate mentre le 3500 Tonnellate ri-manenti, sono materiali differenziati da mandare a recupero. Tale analisi è suf-fragata dal fatto che all’interno del ma-teriale indifferenziato sono comprese le

quantità di rifiuto derivanti dalla pulizia meccanizzata delle stradale ed anche il rifiuto umido non separato e non raccol-to, denominato frazione umida, che ol-tre ad avere un notevole peso specifico, lo si stima in una percentuale massima del 35% del monte totale dei rifiuti.Proviamo a fare un esempio concreto con i numeri per capire meglio, quali sono le cifre economiche necessarie allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati che noi tutti paghiamo. Per smaltire una tonnellata di rifiuto indifferenziato servono € 115,75. Utilizzando le quantità che abbiamo stimato nel paragrafo precedente, per smaltire 6500 Tonnellate di rifiuto indif-ferenziato si dovrà sostenere un costo pari ad € 752.375,00 al netto dell’Istat del 1,5% e degli oneri fiscali che inci-dono nella misura del 10%.Ipotizziamo che Molinella sia tra i molti comuni virtuosi dell’area Bolognese che arrivano, già oggi, ad una raccolta differenziata del 75% e una produzione di indifferenziato pari al 25%. La som-ma di denaro che servirebbero per lo smaltimento di quest’ultima frazione sarebbe di € 289.375,00 sempre al netto dell’Istat e degli oneri fiscali. Nella seconda ipotesi, alla notevole minore

spesa per gli smaltimenti, si dovreb-bero aggiungere le somme recuperate dai contributi CONAI derivanti dal rici-clo dei materiali mandati alle varie piat-taforme di conferimento.Concludendo questa riflessione per ragioni di spazio auspico che anche Molinella possa raggiungere tutti gli obiettivi per il mantenimento della cer-tificazione EMAS e contestualmente entrare a far parte di quei Comuni, che all’interno della nostra Provincia superano la soglia del 70% di raccolta differenziata dei rifiuti. Per chi volesse approfondire: http://www.pdmolinella.it/p-d-parliamo-dambiente/

:// Differenziare per fare la Differenza

Complimenti al molinellese Fe-erico Fanti, anno ‘81, paleontologo dell’Università degli Studi di Bologna, che il 2 Febbraio scorso ha parteci-pato alla trasmissione Che Tempo Che Fa su Rai 3. Intervistato da Fabio Fazio ha parlato della sua scoperta scienti-fica che potrebbe aprire nuove scenari nello studio relativo ai dinosauri. Ep-pure Federico deve fare i conti con un contratto da ricercatore a tempo deter-minato e presto o tardi questa preca-rietà potrebbe portarlo lontano dall’Italia. La Redazione di Molinella A Confronto lo ha intervistato.

MAC: Professor Fanti, ci parli un po’ di lei.F.F.: Sono geologo e paleontologo presso il Dipartimento di Scienze Bio-logiche, Geologiche e Ambientali e il Museo Geologico Giovanni Capel-lini dell’Università di Bologna. Dopo una Laurea in Scienze Geologiche nel 2005 con una tesi sulla stratigra-fia e la paleontologia a vertebrati del Madagascar , ho ottenuto il Dottorato di Ricerca con un progetto relativo a faune a dinosauri della provincia dell’Alberta (Canada Occidentale). Dopo essere stato assegnista di ricerca, dal 2013 sono diventato ufficialmente ricer-

catore a tempo determinato e do-cente di Paleontologia dei Vertebrati. MAC: La domanda sorge spon-tanea: cosa ci fa a Molinella ?F.F.: Mi sono trasferito da Bolo-gna a Molinella nel 1996, mi ci sono sposato e ho messo su famiglia.MAC: Ad un occhio profano la sua professione risulta av-volta nel mistero, a cavallo tra l’avventura di Indiana Jones e il didatticismo alla Piero Angela. F.F.: Il mio lavoro combina la passione per il viaggio con la passione per la sco-perta. L’obiettivo delle ricerche è com-prendere, attraverso i fossili e lo studio delle rocce, come si è evoluto il pianeta nel periodo Mesozoico, noto in partico-lare per la comparsa e scomparsa dei dinosauri. In particolare studio come le variazioni ambientali abbiano influ-enzato l’evoluzione di diverse forme di vita, specialmente i grandi vertebrati.MAC: Come è arrivato in Rai ?F.F: L’invito è arrivato dopo la pubblica-zione di un’importante scoperta, il pri-mo dinosauro al mondo con preservata sul cranio una cresta di carne del tutto simile a quella dei galli di oggi. Questa ricerca, assieme a molte altre che si sono succedute negli ultimi anni, ha evidentemente catturato l’attenzione della redazione di Rai3. Il tema ha poi il grande vantaggio di essere sempre accattivante per il grande pubblico e ovviamente per i bambini. In studio, come mi capita spesso, le persone che lavorano alla trasmissione mi av-vicinavano in particolare per raccon-

tarmi storie ‘dinosauresche’ dei loro figli.MAC: Lei è un esempio di profession-ista di alto livello, in una nazione poco ospitale per le giovani generazio-ni. In questa prospettiva nazionale come si colloca la vita a Molinella ?F.F: Come in ogni ambito lavorativo le possibilità vanno costruite e non attese. Il lavoro di ricerca richie-de forte motivazione e flessibilità, anche in termini di mobilità ovvia-mente. Non ho mai considerato vi-vere e lavorare in Italia come un vin-colo imprescindibile, ma al contrario sono sempre stato di vedute molto ampie a riguardo. Questo però non riflette voglia di evasione e disprezzo per quello che ho raggiunto in Italia (sarebbe quantomeno inopportuno) ma semplicemente metto sul piano della bilancia una serie di parametri (stabilità, qualità di vita, prospettive, etc.) che, al momento, non incentiva a restare. MAC: Professor Fanti, nel farle sen-titi complimenti e auguri per la sua importante ricerca, le chiediamo di salutarci con un progetto futuro.F.F: Stiamo realizzando diversi pro-getti, in particolare mostre a Bologna, per l’autunno del 2014. Nel frattempo torno a fare il mio mestiere di cam-pagna nel mio paese di adozione, il Canada. In base alla disponibilità eco-nomica di alcuni sponsor, sulla lista delle cose da fare c’è una nuova mis-sione nel deserto del Gobi in Mongolia.

La Redazione

:// feDeriCO fanTi: UnO SCienziaTO MOlinelleSe alla rai

di Marco Tullini

Il Partito democratico è impegnato in Italia ad elaborare una nuova visione del welfare , delle politiche di sicurezza sociale, così che queste siano più ade-guate alla situazione che si è nel tempo creata e, nel contempo, che siano tute-lati e rafforzati i diritti della persona.La nostra società non è più quella di venti o trenta anni fa ed alcuni isti-tuti che un tempo potevano essere risposte giuste ed opportune per la crescita sociale e la protezione delle fasce più deboli non lo sono più: il PD sta cercando di elaborare le risposte più adeguate alle situazioni che si sono create nella nostra nazione soprattutto negli ultimi anni.Approfondiremo nei prossimi numeri del nostro giornale tutti gli aspetti rela-tivi alle politiche di sicurezza sociale (minori, disagio sociale, stranieri, poli-tiche per la casa), con questo numero cominciamo a trattare le questioni degli

anziani nel nostro comune.Ci concentriamo su un servizio molto importante: il servizio di casa protetta per gli anziani non autosufficienti; Molinella ha una propria casa di riposo con 105 posti dei quali 47 conven-zionati con il Distretto Pianura EST.E’ necessaria , però una premessa importante: le politiche sugli anziani non sono decise dal nostro comune in totale autonomia: la Regione ed il Distretto Pianura EST, che ha sede a San Pietro in Casale, sono gli al-tri soggetti che hanno potere (un consistente potere) su questa ma-teria. La Regione emana le norme alle quali servizi come la casa protetta si devono attenere, il Distretto governa l’applicazione di quelle norme nei sin-goli ambiti territoriali comunali e per i singoli servizi, fornendo ai singoli sog-getti gestori dei servizi (come il Co-mune di Molinella) le disposizioni alle quali attenersi.Ecco perché le più recenti decisioni sulla casa di riposo Nevio Fabbri sono state prese sì dall’amministrazione co-munale ma in applicazione di norme regionali, nello specifico le norme

sull’accreditamento dei servizi socio sanitari: tanto è vero che la conces-sione dell’accreditamento al Comune di Molinella per la casa protetta Nevio Fabbri è pervenuto dal Comune di San Pietro in Casale, sede del Distretto.In forza dell’applicazione delle norme regionali sull’accreditamento ci tro-viamo quindi, dalla primavera 2013, ad avere la casa protetta smembrata sostanzialmente in due parti: la pri-ma gestita da due cooperative, Soci-età Dolce di Bologna e Gesser di Mo-linella, costituitesi in Associazione temporanea di impresa, la seconda, gestita dal Comune.

La compresenza all’interno dello stesso servizio di due gestioni diverse sarà sicuramente, sempre che non lo sia già, fonte di problemi: personale assistenziale con datori di lavoro diversi (le due cooperative da una parte ed il Comune dall’altra), trattamenti contrat-tuali, retributivi e normativi diversi, non potranno che causare difficoltà ad una gestione che ha la necessità di un’unica direzione e di personale inquadrato tut-to nello stesso modo e dipendente da un solo datore di lavoro.Il Partito democratico di Molinella è pienamente consapevole di questi problemi ma anche delle necessità che hanno portato l’amministrazione comu-nale a modificare il proprio programma originario: infatti l’amministrazione aveva ottenuto l’accreditamento per sé, prevedendo la propria gestione della Nevio Fabbri, da attuarsi per mezzo della presenza all’interno della casa di soli dipendenti comunali, senza, quindi, la presenza di cooperative; non è riu-scita, però, ad attuare questo intento.Nello stesso tempo, però, siamo anche convinti che i giochi non siano de-finitivamente fatti, che la normativa sull’accreditamento necessiti di una riforma e di modifiche applicative, che con una politica diversa da quella fino ad oggi attuata dalla maggioranza di centrodestra le cose si possano cam-biare; noi pensiamo ad una politica basata non sull’assenza dalle sede decisionali (Distretto e Regione) ma su un impegno quotidiano in queste stesse sedi con la ricerca della col-laborazione con altre amministrazio-ni comunali che possano condividere il medesimo obiettivo di modifica della normativa regionale e della sua appli-cazione; in questo modo siamo convinti che si possa tornare ad una gestione comunale della Nevio Fabbri che ga-rantisca e promuova un miglioramento del servizio sia in termini di quantità che di qualità.

:// la CaSa prOTeTTa neviO fabbri e le prOpOSTe Del pD Di MOlinella

di Stefano Stegani

Il concetto di smart city universalmente riconosciuto è il rendere l’ambiente ed il territorio a dimensione degli abitanti, eliminando gli sprechi e razionaliz-zando le risorse. Smart viene tradotto letteralmente in “intelligente”, e si parla

quindi di “città intelligente”. L’accezione linguistica è tuttavia “città furba”.Sono il buon senso e la furbizia da parte della governance (l’amministrazione) e dei cittadini a rendere il territorio ricettivo ad un insieme di migliorie che aumen-tano notevolmente la qualità della vita.Una Smart City è dunque un in-sieme di tecnologie ed oculatezza amministrativa che va a toccare ed integrare i seguenti aspetti della vita, massimizzando il capitale umano, in-tellettuale e sociale delle persone:- pubblica amministrazione; - ambiente e territorio; - urbanistica; - mobilità;- attività produttive e commercio; - telecomunicazioni; - assistenza al cittadino ed e-Govern-ance; Tutti questi nuovi termini non devono spaventare, non si tratta di nulla di più di quello che avremmo sempre deside-rato per il luogo in cui viviamo, tutti quei piccoli difetti e mancanze che notiamo e che sovente per pigri-zia o per disillusione accettiamo così come sono, tutto quanto ci piacerebbe avere nel nostro Comune ma “per certo l’Amministrazione non farà mai per via dei costi”.Sfatiamo il mito che la tecnologia, unita chiaramente ad una ammi-nistrazione moderna, abbia dei costi micidiali tali da impoverire le casse del Comune; tutt’altro!Le tecnologie Smart si applicano proprio

perchè si intendono ridurre i costi e gli sprechi, sia nell’immediato sia nel lungo periodo e con benefici sempre crescenti.Vediamo ora qualche problema con-creto che potrebbe essere risolto:Problema: Molinella presenta sem-pre più nel suo territorio i segni di un evidente dissesto idrogeologico.Soluzione: Una rete di sensori wire-less (senza fili) interconnessi tra di loro come uno sciame che dialogano attivamente fornendo in tempo reale dati sia al Cittadino sia alla Pubblica Amministrazione su come e dove in-tervenire prontamente, o segnala-zione di situazioni di emergenza che forniscano tempo utile alle persone per mettersi al sicuro od evitare di-rettamente situazioni di pericolo.Problema: Economia e Lavoro, o per meglio dire mancanza di questi.Soluzione: Un sistema informatico che raccolga le necessità delle persone, sia di chi possiede una attività commer-ciale / produttiva sia di chi necessita di trovare impiego, sia di chi intende riqualificarsi ma non ne ha la possibi-lità; parliamo quindi di un sistema che fornisca supporto e metta in contatto le persone per adeguare la migliore

soluzione possibile nonché il mettere a disposizione corsi di formazione gra-tuiti e collocare in maniera intelligente domanda ed offerta. Riqualificazione inoltre di immobili ormai privi di scopo al fine di creare FabLab ovvero luoghi Officine & Laboratorio dove impiegare ed accrescere il patrimonio migliore che abbiamo, i giovani, secondo il mo-derno concetto di Start-Up (un modo di fare impresa che premia le idee).E poi tanto altro. Si, tante altre cose che per esigenze di spazio non pos-sono essere riportate qui ma che invito i lettori a seguire sul nostro sito web http://www.pdmolinella.it

:// SMarT CiTy, CiTTà e TerriTOriOMigliOrare il TerriTOriO per MigliOrare la qUaliTà Della viTa

di Prof.ssa Mara Neri

Ci sono tanti modi per raccontare una storia. E allora senza pretese di organi-cità, di oggettività una storia si può rac-contare non solo da dove ci si mette con gli occhi a vedere, ma anche a partire da dove ci si trova a vivere. E allora qual è la storia? E’ la storia dei rapporti Scuola Ente Locale a Molinella e del futuro che ci piacerebbe costru-ire a partire dalla consi-derazione che Scuola e Territorio, o più precisamente Scuola ed Ente Locale, sono due sog-getti che all’interno di ogni comunità debbono interagire tra loro in conside-razione del ruolo sociale che rivestono e degli obiettivi comuni perseguiti, L’Amministrazione e la Scuola, già istituzionalmente organo preposto, con un ruolo preminente nello stimolare ed accompagnare la crescita sociale, cul-turale e civica dei bambini, dei ragaz-zi, rispettando la reciproca autonomia e interpretando le richieste che ven-gono dal territorio possono insieme attenuare quelle disuguaglianze di opportunità in termini di diritto allo studio, integrazione, cura, attenzione alle diverse realtà di ciascuno che le criticità economiche attuali hanno ri-portato in evidenza. Viene richiamata quindi l’attenzione sul compito affidato ai Comuni di mettere in atto attività a carattere socio-educativo rivolte a fasce disagiate e/o portatrici di bisogni specifici attraverso la creazione o il po-tenziamento di reti di collaborazione territoriale, in una situazione carente

di infrastrutture sociali e luoghi di ag-gregazione ed incontro soprattutto per i ragazzi che attraversano quella difficile

età di mezzo che grosso modo si collo-ca tra la scuola primaria e la scuola su-periore, spazi di aggregazione che non siano le strade e i giardinetti del paese, con i “cattivi maestri” che spesso vi stazionano, attività, spazi che l’ente locale può offrire attraverso un Pro-getto che tende da un lato ad “aiutare” la Scuola che, di frequente, verificati questi disagi, da sola non è in grado di darvi risposta, dall’altro favorisce un più stretto legame tra i diversi attori di una comunità creando un ideale ponte tra giovani, giovanissimi ed adulti impe-gnati sul territorio in attività di promo-zione culturale, volontariato e di forma-

zione di cittadinanza. Per fare questo si deve puntare anche sull’apertura pomeridiana delle Scuole, oltre l’oraro curricolare, per creare, in aula e fuori dall’aula, contesti di apprendimento di-versi, incontri con persone, esperti ed associazioni portatori di nuovi saperi e conoscenze. La natura extra cur-ricolare e volontaria della partecipa-zione sollecita contemporaneamente la creatività progettuale di chi propone e l’interesse di chi si avvicina ad at-tività a volte completamente al di fuori della tradizionale cornice istituzionale della scuola. E così vengono offerti ai ragazzi, gli spazi scolastici ed extra-scolastici per attività guidate (teatro, studio, gioco, musica, sport, ecc.) e per momenti di liberi incontri pomeridiani, sotto l’occhio discreto di tutor (anche

ragazzi delle superiori che potrebbero acquisire crediti per il loro curricolo scolastico) visti come facilitatori o, se necessario, garanti del rispetto delle regole. Non è un progetto da albo dei sogni, esistono nel Territorio buone basi su cui costruire, esperienze di collaborazioni da cui partire; le varie Associazioni sportive, la scu-ola di Musica, la Biblioteca, le Asso-ciazioni culturali ricreative e di Vo-lontariato possono anch’esse trovare prospettive di sviluppo nel coinvolgere i ragazzi nelle attività che sono loro pro-prie, protagoniste in un Progetto che deve prevedere, spazi, tempi e risorse certe.. E’ tuttavia necessario fare sì

che queste non rimangano iniziative sporadiche, ma diventino oggetto di un’accurata progettazio-ne. È neces-sario quindi prevedere momenti di con-fronto, per coordinare tutte le risorse utili a tale scopo di qui l’impegno a sottoscrivere. Protocolli di intesa con la Scuola, perché possa meglio coordi-nare e gestire le attività in orario sco-lastico offerte dal Comune, quali mu-sica e sport e Protocolli con le varie Associazioni.. Se parliamo di Scuola, parliamo anche degli edifici scolastici, su cui finalmente viene richiamata l’attenzione dell’opinione pubblica, i miglioramenti strutturali non si limitano a garantire la sicurezza, ma influiscono posi-tivamente sull’attività scolastica: il rispetto dei beni comuni e il piacere del bello si apprendono nella scuola lavorando, studiando in ambienti sicuri e confortevoli.. Il patrimonio edilizio scolastico del Comune di Molinella è consistente, in parte costituito da nuo-vi edifici come a S.Martino, ancorché da completare con la costruzione della

palestra, rinnovato come nelle Scuole di S.Pietro, dove tuttavia una scelta al ribasso dell’attuale Amministrazione ha portato alla costruzione di un campo sportivo scoperto anziché di una palestra che potesse essere utilizzata sia dalle Scuole che dalla frazione, se poi veniamo all’edificio che ospita primaria e medie nella Sede, restano da completare i lavori di messa a norma e da valutare la progressiva penuria di spazi dovuta ad un consistente aumento della popolazione scolastica, resta da attuare la sistemazione del cortile interno, sempre promessa e mai re-alizzata e per la quale ormai da alcuni anni sono stati presentate proposte elaborate dagli studenti delle medie. A Marmorta la criticità maggiore sulla quale agire è data dagli spazi insuf-ficienti della scuola dell’infanzia, stretta tra il Nido e la Cucina. E seppure nelle competenze, fino a quando? della pro-vincia, “tuttavia l’Amministrazione deve riaprire la questione Fioravanti”, troppo frettolosamente accantonata.Concludendo quindi si può affermare che se la Scuola e gli Enti territoriali sanno trovare gli spazi per lavorare insieme possono diventare un volano importante ed efficace per lo sviluppo della comunità in cui sono inseriti e che rappresentano.

:// SCUOla eD enTe lOCale:qUale STOria

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