Modelli di giornalismo e cultura convergente 14

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Modelli di giornalismo e cultura convergente (Paolo Costa) 14 a lezione, 23 marzo 2010: Vincoli, condizionamenti e tecnologie Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale - a.a. 2009-2010

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14a lezione, 23 marzo 2010: Vincoli, condizionamenti e tecnologie Intensità del ciclo della notizie Deadline accorciate e developing news Verifica delle notizie sempre più difficile Mixed media culture Sensazionalismo e spettacolarizzazione O.J. Simpson Clinton-Lewinsky Delitto di Cogne Terremoto in Abruzzo Politica pop

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Modelli di giornalismo e cultura convergente (Paolo Costa)

14a lezione, 23 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie

Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale - a.a. 2009-2010

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Agenda

• Intensità del ciclo della notizie

– Deadline accorciate e developing news

– Verifica delle notizie sempre più difficile

• Mixed media culture

– Sensazionalismo e spettacolarizzazione

– O.J. Simpson

– Clinton-Lewinsky

– Delitto di Cogne

– Terremoto in Abruzzo

• Politica pop

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Deadline e ciclo della notizia

• La deadline è il termine ultimo entro il quale la notizia

deve essere consegnata dal redattore in tipografia

• Da tempo assistiamo a un accorciamento del ciclo della

notizia (news cycle)

– Ha frequenza giornaliera, settimanale o mensile, a seconda della

periodicità della testata

– L’avvento del giornalismo televisivo, con la possibilità di

trasmettere più edizioni nell’arco della medesima giornata, ha

accorciato l’intervallo fra le deadline

– Con i canali televisivi all news, di cui CNN è stata capostipite nel

1980, il concetto di deadline ha cominciato a essere messo in

discussione

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Logica delle developing news

• Virtuale convergenza fra il momento in cui i fatti

accadono, quello in cui le notizie si confezionano e

quello in cui il pubblico si informa

• Questa tendenza si è accentuata con l’avvento del Web:

i nuovi media estremizzano la logica di flusso

– Cambia il rapporto del giornalista con il tempo

– L’intensità del news cycle mette in crisi la capacità di controllo

del giornalista: è sempre più difficile sottoporre a verifica voci e

dicerie

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L’avvento della mixed media culture

• Un nuovo tipo di cultura dei media, sempre più orientata

verso il sensazionalismo e lo spettacolare

• I giornalisti appaiono come bestie frenetiche, che

rimestano nel pettegolezzo e nella notizia incontrollata

con la scusa del lavoro investigativo

• Un fenomeno in atto da quasi vent’anni, manifestandosi

all’inizio negli Stati Uniti

– La vicenda O.J. Simpson (1994)

– Lo scandalo Clinton-Lewinsky (1998)

• Oggi il giornalismo italiano dimostra di essersi adattato

pienamente agli standard della mixed media culture

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La vicenda O.J. Simpson

• Oriental James Simpson fu accusato, processato e

assolto per l’omicidio della ex moglie Nicole Brown e

dell’amico Ronald Goldman

• I mezzi di informazione americani seguirono la vicenda

in modo ossessivo e voyeuristico

• Famosa la folle corsa di O.J. sulle autostrade di Los

Angeles, il 17 giugno 1994, durante il tentativo di arresto

da parte della polizia: la sua fuga fu ripresa in diretta TV

e seguita da almeno 100 milioni di telespettatori

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“All Monica, all the same”

• La relazione fra il presidente USA e la stagista fu resa

nota attraverso due lanci successivi sul sito Drudge

Report, la sera del 17 gennaio 1998

• Newsweek aveva deciso di rinunciare alla pubblicazione

dello scoop per un misto di prudenza e responsabilità

• La linea di Drudge Report costrinse tutti i media ad

abbassare i propri standard per inseguire la notizia

• Il canale TV via cavo MSNBC riuscì a migliorare i propri

indici di ascolto del 131% nel giro di 24 ore

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Delitto di Cogne: il crimine come show

• La puntata di Porta a Porta del 14 marzo 2002 mette in

scena una manipolazione discorsiva, ottenuta attraverso

un evidente apparato retorico e semiotico

– Gli ospiti come simbolizzazioni delle diverse competenze, che

forniscono una narrazione discorsiva dell’evento (gli “esperti”)

– Il plastico come simulazione di ciò che non può essere visto

– Le forme verbali colpevoliste, con le tesi dell’accusa all’indicativo

(“la donna ha fatto, è andata, ha ucciso”) e quelle della difesa al

condizionale (“sarebbe andata in camera, sarebbe uscita”)

– La discorsivizzazione iconica delle scritte sul maxi-schermo (“La

mamma dal carcere: non sono stata io”)

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Ruggero Eugeni, Andrea Bellavita, Espropriazione senza mandato. La rappresentazione del crimine

nella fiction, nell’intrattenimento e nei programmi di approfondimento televisivo, in La televisione del

crimine, a cura di Gabrio Forti e Marta Bertolino, Milano, Vita e Pensiero, 2005, 241-273

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Delitto di Cogne: il crimine come show

• Obiettivo della manipolazione è la spettacolarizzazione

dell’evento, ottenuta mediante contrapposizione fra una

posizione razionale e una passionale

• Vespa ricopre in forma esplicita la posizione passionale,

assegnandosi il compito di banalizzare e drammatizzare

– Si contrappone ai racconti con le sue domande, finalizzate

sempre a instillare il dubbio nelle ricostruzioni

– Le domande non aspettano risposta, ma servono solo da

controcampo patetico e popolare

• Il rapporto con lo spettatore è di tipo pedagogico: gli

viene detto non solo qual è la realtà, ma anche qual è il

modo di affrontarla

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Il sisma in Abruzzo come media event

• Un evento strutturato in modo da determinare una

copertura preminente da parte dei mezzi in informazione

• Concetto introdotto da Daniel Dayan e Elihu Katz (1992)

– Evento creato dalla televisione o comunque deformato dalla

televisione nei suoi significati, in quanto oggetto di un’attenzione

febbrile e spasmodica

– Vero e proprio genere, funzionale alle logiche del mezzo

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Porta a Porta: il giornalista-sciamano

• La puntata di Porta a Porta del 6 aprile 2009 si propone

come cerimonia mediatica, nella quale Vespa smette i

panni del giornalista per vestire quelli dell’officiante

– Un grande successo di audience (6,7 milioni telespettatori e il

27% di share)

– Il conduttore come intermediario magico (mentre il giornalista

aiuta il lettore a capire, Bruno Vespa aiuta l’audience a mettersi

in contatto con l’aldilà dell’evento)

– Gli ingredienti narrativi ad hoc (la colonna sonora, le lacrime del

padrone di casa, il peccatore (Giampaolo Giuliani), il rapporto

speciale di Vespa con il luogo

– Il potere politico che rende omaggio alla potenza del sacerdote

(il Governo riferisce in TV anziché in Parlamento)

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Porta a Porta del 6 aprile 2009

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Politica pop

• Emerge un nuova forma di messa in scena mediatica

della politica, caratterizzata dalla sua popolarizzazione,

ovvero della sua resta in forma “pop”

– Ibridizzazione di generi, registri e ruoli (informazione/

intrattenimento, realtà/fiction, giornalista/intrattenitore)

– Spettacolarizzazione (il politico come showman o addirittura

come rockstar)

– Personalizzazione

• I media sono i motori e i veicoli di questo processo, i

politici ne sono gli attori

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Giampiero Mazzoleni, Anna Sfardini, Politica pop. Da "Porta a Porta" a "L'isola dei famosi“, Bologna,

Il Mulino, 2009

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La rockstar dell’anno per Rolling Stone

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Larry King Show, CNN

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Ross Perot (1992)

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Tonight Show, NBC (Jay Leno)

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Arnold Schwarzenegger (2003)

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Tonight Show, NBC (Jay Leno)

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Sarah Palin (2003)

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Celebrity Big Brother, Channel 4

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George Galloway (2006)

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L’Isola dei famosi, Rai

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Vladimir Luxuria (2008)

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Elle, Achette Filipacchi Media

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Yulija Tymošenko (2005)

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Il corpo mediale del leader

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La logica dei media nella politica

• Per esigenze di mercato la logica dei media si sta

piegando progressivamente all’infotainment e alle soft

news (dittatura dell’audience)

• Ciò ha delle conseguenze dirette per la politica pop,

sempre più attenta ai nuovi formati

– Soft news politiche, ovvero notizie politiche trattate con un

linguaggio leggero (breve, veloce, sensazionalistico)

– Infotainment politico o politainment, ovvero contenuti della

politica “divertenti”

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Il ruolo dell’informazione politica

• Le soft news rispondono effettivamente a una domanda

del mercato?

• L’infotainment riesce a trasmettere conoscenze

“sostantive” della politica e quindi a mettere il cittadino

nella condizione di formarsi un’opinione consapevole e a

scegliere fra le varie opzioni sul campo?

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Thomas E. Patterson, Doing Well and Doing Good: How Soft News and Critical Journalism Are

Shrinking the News Audience and Weakening Democracy – And What News Outlets Can Do About

It, Harvard, John F. Kennedy School of Government: Harvard University, 2000

Delli Carpini, Michael X. and Bruce A. Williams, Let us entertain you: Politics in the new media

environment, In Mediated politics: Communication in the future of democracy , a cura di Lance

Bennett and Robert Entman, New York, Cambridge University Press, 2001, 160-191