MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI PROGETTO PILOTA RELATIVO ALLATTUAZIONE SPERIMENTALE...
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MINISTERO DELLE
INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
PROGETTO PILOTA RELATIVO ALL’ATTUAZIONE
SPERIMENTALE LOCALE DEL PTCP IN MERITO AL
RISCHIO INDUSTRIALE ED ALLA INDIVIDUAZIONE
DI PROGETTI PILOTA PER LA MITIGAZIONE DEL
RISCHIO TECNOLOGICO, LA RIQUALIFICAZIONE
TERRITORIALE E LA COESIONE SOCIALE ED
ECONOMICA DEI CONTESTI INTERESSATI
V Edizione VGR - PISA, 18 ottobre 2006 – Dr. E.Nora
1) ATTUAZIONE DELLA VARIANTE AL PTCP (PRIR) INERENTE GLI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE A SCALA COMUNALE
2) COSTRUZIONE DEL CATASTO RIR (art. 14 LR26/2003)
3) STUDIO DI PRE-FATTIBILITÀ PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO TECNOLOGICO, LA RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE E LA COESIONE SOCIALE ED ECONOMICA DEL CONTESTO INTERESSATO DA UNO STABILIMENTO
OBIETTIVI:
1) ATTUAZIONE DELLA VARIANTE AL PTCP (PRIR) INERENTE GLI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE
RILEVANTE A SCALA COMUNALE
•Redazione ed approvazione Variante PRIR Prov. MO
(16 stabilimenti – compresi art.5c.3 e 9 Comuni)
•Attuazione Variante PRIR a scala comunale
LE RAGIONI:
-procedere celermente, qualitativamente ed
economicamente all’adeguamento di tutti gli strumenti urbanistici
OUTPUT ATTESI- tempestiva attuazione delle previsioni della Variante PTCP/PRIR attraverso la facilitazione del recepimento
negli strumenti urbanistici comunali;
- elevata qualità tecnica degli Elaborati RIR;
- maggiore omogeneità metodologica tra i vari comuni;
- bassi costi di produzione degli Elaborati tecnici;
- sperimentazione attiva e concreta dei principi di sussidiarietà ed adeguatezza.
AD OGGI dei 7 Comuni:-3 elaborati RIR consegnati di cui uno in corso di approvazione con variante urbanistica-1 “uscito” dalla normativa Seveso-1 in corso di verifica-2 in corso di ultimazione
2) IL CATASTO REGIONALE DEGLI STABILIMENTI A RISCHIO
D.Lgs. 334/1999 art.15 – “…Il Ministero dell'ambiente predispone e aggiorna l'inventario degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti e la banca dati sugli esiti di valutazione dei rapporti di sicurezza e dei sistemi di gestione della sicurezza…”
L.R. 44/95 istituisce l’ARPA regionale ed individua tra le attività la realizzazione del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA), garantendo il flusso di dati ed informazioni al Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINA)
L.R.26/2003 “Disposizioni in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”, all’art. 14 istituisce il Catasto regionale degli stabilimenti a rischio, nell’ambito del SIRA e con sede presso ARPA.
Il Catasto è accessibile agli Enti locali e consultabile dai cittadini.
Ai fini del Catasto le Province inviano all’ARPA le informazioni relative agli impianti soggetti all’art.6 ed art.8 D.Lgs..334/99
2) FASI DELLO SVILUPPO
* Definizione degli obiettivi del catasto regionale
* Definizione dei contenuti minimi (dati ed informazioni)
* Ricognizione dei catasti/sistemi informativi già esistenti
* Definizione della struttura
* Identificazione della documentazione di riferimento
* Sviluppo del prototipo
* Implementazione degli stabilimenti a rischio ubicati in
provincia di Modena
2) Metodologia
“ARIA334”
CATASTO RIR
personalizzazione di
- contenuti
- struttura (integrazione nel SIRA)
(RER-ARPA Sistemi informativi - ARPA sez. Ferrara (Area Grandi rischi)
Banca-dati realizzata da
ARPAV e diffusa da APAT
2) Maschere principali del prototipo
Già implementato di tutte le Aziende della provincia di
Modena
DETTAGLI APPARECCHIATURA
DETTAGLI SOSTANZA
DETTAGLI EVENTO
DETTAGLI SCENARIO
STABILIMENTO
IMPIANTI
2) Interventi evolutivi
Breve periodo
* Sviluppo SW Gestione dei risultati delle verifiche ispettive
* Realizzazione dell’interfaccia GIS per la rappresentazione
cartografica delle aziende e delle aree di danno
* Implementazione Aziende di tutta la Regione Emilia Romagna
Lungo periodo
* Definizione della reportistica
* Definizione di filtri ed interrogazioni standard
* Collegamento banca dati ARPA sui controlli
3) STUDIO DI PRE-FATTIBILITÀ PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO TECNOLOGICO, LA RIQUALIFICAZIONE
TERRITORIALE E LA COESIONE SOCIALE ED ECONOMICA DEL CONTESTO INTERESSATO DA UNO STABILIMENTO
OBIETTIVO
Dimostrare, attraverso una sperimentazione, che il miglior modo per affrontare il tema della mitigazione del rischio industriale è farlo attraverso le pratiche di
GOVERNO DEL TERRITORIO
MITIGAZIONE DEL RISCHIO RIQUALIFICAZIONE URBANA
OBIETTIVI
METODOLOGIA
•Approccio MULTIDIMENSIONALE, con le caratteristiche dei progetti/programmi complessi integrati e partecipati
•Afferisce alle tecniche proprie degli studi di pre-fattibilità, valido per il supporto alle decisioni
•Definizione di azioni di natura integrata, tali da perseguire assieme alla riduzione degli elementi vulnerati anche una più ampia
riqualificazione territoriale ed ambientale, e che chiamano in causa soggetti pubblici e privati, revisione strumenti urbanistici, etc
Il tutto corredato da una preliminare VALUTAZIONE della FATTIBILITÀ PROCEDURALE ed ECONOMICA delle azioni
prefigurate
FASI
VALUTAZIONE della FATTIBILITÀ
PROCEDURALE ed ECONOMICA
ANALISI STABILIMENTO E RELATIVI EFFETTI
AMBIENTALI
ANALISI DEL TERRITORIO COMPRESO NELLE AREE DI
DANNO
AZIONE DI ASCOLTO SOCIALE
CARTA DELLE VULNERABILITA’
DEFINIZIONE DELLE AZIONI INTEGRATE DI INTERVENTO
VALUTAZIONE della FATTIBILITÀ
TECNICA
Definizione delle soluzioni progettuali (che cosa fare) e delle priorità di
intervento
Definizione dei costi e delle modalità di loro “internalizzazione” e degli
strumenti procedurali (chi e come )
QUADRO CONOSCITIVO
COSTRUZIONE QUADRO CONOSCITIVO DELLO STABILIMENTO E DELL’INTORNO TERRITORIALE
ANALISI:
Produzione
Struttura aziendale e sistemi di gestione ambientale adottati
Caratteristiche del sito, assetto edilizio, viabilità e parcheggi
Reti tecnologiche, idriche, fognarie, depurative, energetiche, dispositivi emissioni in atmosfera, controllo impatti acustici ed atmosferici
Il rischio di incidenti rilevanti e gli strumenti già predisposti per la gestione del rischio (RdS, PEI, PEE)
Criticità ambientali connesse allo stabilimento
Incompatibilità territoriali, ambientali, infrastrutturali ATTUALI
e POTENZIALI determinate dalle aree di danno
Il sistema ambientale dell’intorno territoriale e le sue criticità
ETC….
COSTRUZIONE DELLA CARTA DELLE VULNERABILITÀ
Sovrapposizione di vari strati informativi relativi alle componenti di rischio: •Industriale•Sismico•Idrogeologico•Idraulico•Atmosferico•Acustico•Elettromagnetico•Visivo
CON INDIVIDUAZIONE DI TUTTI GLI ELEMENTI AMBIENTALI E TERRITORIALI VULNERATI CONNESSI ALLE DIVERSE FONTI DI RISCHIO ANTROPICO O NATURALE
OBIETTIVO
Territorializzare le componenti del rischio dell’area in esame e giungere all’individuazione delle possibili azioni di mitigazione/riduzione della gravità.
ESTRATTO CARTA delle VULNERABILITÀ
RISULTATI ATTESI DALLA INDAGINE
PARTECIPATIVA
verificare la percezione nell’intorno dello stabilimento delle problematiche ambientali e di sicurezza connesse alla presenza dello stabilimento
verificare le possibili soluzioni ai problemi prospettati
metodo:
lettura documentazione– elaborazioni relative allo SdF (rapporti intermedi e cartografia);– Piano di emergenza esterno SCAM depositato presso la
Prefettura;– Piano di emergenza interno– Manuale della qualità (certificazione ISO 9001:2000)– Manuale della sicurezza (certificazione UNI10617, certificazione
OHSAS 18001 ed adesione al programma Responsible Care)– Manuale ambientale e Dichiarazione Ambientale (certificazione
ISO 14001 e registrazione EMAS II)– Piano di contenimento delle acque di SCAM SpA
e ascolto sociale
SOGGETTI INTERVISTATI
Organizzazione AmbitoComune di Modena Soggetti tecnici/IstituzioniCircoscrizione Buon Pastore Residenti/istituzioniCircoscrizione Buon Pastore Residenti/istituzioniCircoscrizione Buon Pastore Residenti/istituzioniCircoscrizione Buon Pastore Residenti/istituzioniComune di Modena IstituzioniSCAM SpA Residenti/soggetti tecniciSoc. Autostrade per l’Italia Soggetti tecniciANAS Soggetti tecniciRistorante Le Squole Residenti/attività economicheIppodromo comunale Residenti/attività economicheBar Oasi Attività economichePensionato Residenti
TOT. 14 INTERVISTE
QUADRO EMERSO DALL’AZIONE DI ASCOLTO
SOCIALE
•Deficit di informazione/comunicazione
•Aspetto ambientale/salute avvertito come più preoccupante del RIR (su cui c’è fiducia nell’azienda e nelle istituzioni)
•Tendenza ad associare SCAM a problemi contingenti (odore, fumi, allagamenti)
•Problema-SCAM come fenomeno anche mediatico, cui riferirsi in occasione di appuntamenti elettorali
•Richiesta di campagne di comunicazione non estemporanee relative a SCAM (Fabbriche aperte, più informazione in occasione delle prove sirene), con il coinvolgimento anche di istituzioni ed agenzie tecniche
CAMPI DI AZIONE INDIVIDUATI
• di tipo URBANISTICO-EDILIZIO, ovvero che determinano la revisione ed adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica generale ed attuativa e di regolamentazione edilizia o l’approntamento di nuovi;
• attinenti al sistema delle INFRASTRUTTURE per la mobilità e le reti tecnologiche; in questo caso posso essere sia azioni di natura materiale (l’approntamento di una opera), ma anche immateriale (come l’effettuazione di indagini e o monitoraggi, ecc.);
• di RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO; sono azioni specificatamente rivolte al miglioramento delle condizioni ambientali del sito, alla protezione delle matrici ambientali;
• relative allo STABILIMENTO SCAM; sono qui richiamate tutte le azioni direttamente interessanti lo stabilimento produttivo e gli strumenti integrati per la loro attuazione;
• nel campo della COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE.
ESEMPI
AZIONI DI TIPO URBANISTICO
Modifica normativa e destinazioni d’uso PRG
Stipula accordi (art 18 LR 20/2000) tra pubblico e privato per la risoluzione delle incompatibilità attuali con ricorso ad una pluralità di strumenti (compensazione ambientale, trasferimento volumetrie, ecc.)……..etc
ESEMPI
Km 164,980 circa – by-pass da attrezzare
Km 163,600, interscambio complanare- autostradaesistente da adeguare
Km 166,980 circa – by-pass da attrezzare
AZIONI DI TIPO INFRASTRUTTURALE
Realizzazione sistema vie di fuga tra MO Sud e Mo nord lungo il sistema autostrada-complanari
Riqualificazione di tratti stradali e loro messa in sicurezza
Revisione nodo di accesso allo stabilimento…etc
AZIONI DI TIPO AMBIENTALE e PAESAGGISTICO
Realizzazione sistema paratoie per la protezione del reticolo idrografico superficiale
Realizzazione cassa di espansione per la riduzione del rischio idraulico e degli effetti cumulativi connessi alla presenza di sostanze pericolose
Realizzazione fasce verdi di protezione e filtro a ridosso dello stabilimento e lungo i margini delle zone più abitate,... etc
ESEMPI
ESEMPIAZIONI DI TIPO INTEGRATO RELATIVE ALLA QUALIFICAZIONE DELLO STABILIMENTO
Obiettivo: progressiva trasformazione del sito produttivo in una Area Ecologicamente Attrezzata (in coerenza con la politica ambientale già avviata da tempo dall’azienda ivi insediata, e segnatamente con l’adesione alla certificazione EMAS, e come suo necessario completamento).
Procedura per il riconoscimento dello status di AEA:
Definizione di un Accordo tra pubblico e privato contenente:
le linee di indirizzo per la definizione del programma ambientale dell’Area Ecologicamente Attrezzata;
l’individuazione del Soggetto Gestore dell’Area Ecologicamente Attrezzata (nel caso in oggetto il soggetto gestore può coincidere con l’Azienda insediata);
l’istituzione del Comitato di Indirizzo (formato indicativamente dai rappresentanti del Comune di Modena, della Provincia di Modena, dell’A.R.P.A e della Prefettura anche in relazione alle competenze amministrativo-ispettive attribuite agli enti locali dalla L.R. 26/03 in materia di rischio di incidente rilevante);
gli impegni assunti dal Soggetto Gestore relativamente alla predisposizione del Programma di miglioramento Ambientale e del progetto di Piano particolareggiato di qualificazione dell’insediamento in coerenza con le linee di indirizzo definite dall’accordo stesso.
Aree di intervento
Regime proprietario
Fattori di costo
Stima parametrica dei costi
Elementi di fattibilità
Pubblico esercizio (via Bellaria)
Privato Modifica destinazione d’uso in atto.
Danno economico chiusura esercizio.
20-35.000 euro/anno (derivante dal mancato reddito da affitto dei locali ad uso pubblico esercizio).Danno economico non stimabile parametricamente.
Compensabile attraverso il recupero di n. 2 alloggi. Compensazione del danno all’attività economica mediante canone di locazione agevolato e sgravi fiscali.Procedura: variante allo strumento urbanistico con accordo – convenzione Comune – privati.
AZIONI DI RIDUZIONE DEGLI ELEMENTI INSEDIATIVI VULNERATI - ESEMPIO di SCHEDA di VERIFICA FATTIBILITA’ ECONOMICO – PROCEDURALE