MilanoSud - Maggio/Giugno 2015

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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 - VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU FACEBOOK/ MILANOSUD E SU TWITTER/ @MILANOSUD5 Giornale dell’Associazione Milanosud "! ! ### $$$### ! !# " Marijuana al Gratosoglio 8 In aumento le assunzioni a Milano 11 Morosità incolpevole, accordo in comune 12 PASSin, il sito d’arte per i disabili sensoriali 14 A piedi da Duomo a Chiaravalle 16-17 Macchine da scrivere, mon amour 20-21 Cori sacri e profani all’Auditorium de laVerdi 22 Le rubriche di Milanosud 23 Teatro, cinema, mostre 12-31 ALL’INTERNO Q uesta strana primavera elettorale qualche sorpresa potrebbe riser- varla. Il Partito democratico, tramortito da una raffica di inchieste e di disavven- ture giudiziarie, sembrava avviato a una consistente sconfitta, con la perdita di molti importanti capoluoghi.  La concomitanza di queste “disavven- ture” e la loro stagionalità, forse in altri tempi avrebbero suscitato almeno il so- spetto di “giustizia a orologeria” (per i più smemorati: è la formuletta canonica con la quale si commentavano tutti i guai giudiziari di Berlusconi). Ma è bene es- sere chiari: il travaglio del Pd non è tanto figlio di accanimento delle toghe, quanto della mutazione del partito, che era in atto prima dell’avvento di Renzi e che Renzi ha bruscamente accelerato. Oggi quello che solo i nostalgici della guerra fredda considerano l’erede del Partito co- munista, ha una notevole carica innova- tiva, un leader ciarliero ma dinamico, ma anche una incerta fisionomia ideale (è dura combinare la tutela del lavoro con la religione del libero mercato) e una struttura organizzativa così lacunosa che persino in una delle piazze principali (Mi- lano) non si è in grado di proporre una candidatura che sia inattaccabile sotto il profilo formale (solo su quello formale, si badi, ma di cavilli si può anche morire). Il problema è serio: non è ammissibile che il lavoro svolto dalla Giunta Pisapia (di cui la coalizione guidata da Sala è la naturale erede) venga vanificato da sma- gliature organizzative. Auguriamoci che non avvenga: Palazzo Marino e il Pirel- lone (arresti di Mantovani e Rizzi) hanno dato in questi anni immagini eticamente molto differenti. Ora, le prospettive del Pd sono forse meno cupe, non perché il partito nel frattempo si sia redento, ma perché la questione morale – che è que- stione essenziale – sta mostrando una complessità che l’antipolitica, principale alimento dei partiti populisti, non basta a spiegare. In generale si tende a negare che il vento dell’antipolitica soffi nelle vele dei grillini. Ma io non sono d’ac- cordo. L’antipolitica non è tanto il rifiuto in toto della politica, ma il suo ridursi a un “tutti a casa”, a una voglia di palinge- nesi di cui non si ravvisano i contorni, al rogo di tutte le sigle e delle figure con- solidate a vantaggio di chiunque dica ‘io non c’ero, io non costo, io sono antropo- logicamente diverso’. Piero Pantucci Continua a pag. 2 Il prerequisito dell’onestà e le contraddizioni del Movimento "#%&# #%( $%! !# ! &$! &( #!$ !’’! Le gite di Milanosud Ultimi posti disponibili per la gita dell’11 giugno a Brescello e Gualtieri, in Emilia Romagna. Oltre poter ammirare gli splen- didi centri storici delle due cit- tadine, sarà possibile visitare i musei “Peppone e Don Camillo”, “Brescello e Guareschi, il terri- torio e il cinema” e il bellissimo Palazzo Bentivoglio, a Gual- tieri. Previsto anche un pranzo tipico. A pag. 10 E ra il febbraio del 2011 quando il consigliere Pdl Mirko Pennisi, presi- dente della Commissione Urbanistica, fu colto in flagrante mentre intascava una mazzetta da 5mila euro, in piazzetta S. Fedele. A con- segnargliela un rappresentante di una società immobiliare, che qualche mese prima ne aveva pagate altre 5mila, per avere il via libera su una pratica edilizia per la costruzione di una palazzina di tre piani alla Bovisa. Questo fu l’ultimo episodio di malaffare accaduto durante la Giunta Moratti. Da allora fatti del genere a Palazzo Marino non ne sono accaduti più. Nessun rappre- sentante politico di maggioranza è stato anche solo indagato. Pochissimi i dipendenti comunali coinvolti in episodi penalmente rilevanti. Fortuna o su- periorità morale? Niente di tutto questo, secondo David Gentili, consigliere comunale (Pd), presidente uscente della Commissione Antimafia e candi- dato alle prossime amministrative, c’è una ragione precisa: «Come maggio- ranza in questi anni abbiamo lavorato per favorire il rispetto della legalità e la trasparenza negli appalti pubblici. Nel 2014 abbiamo approvato il Piano Anticorruzione e i risultati sono stati di grande rilievo: nel 2015, per esempio, abbiamo azzerato le richieste di integrazione di lavori negli appalti, fonte spesso di episodi di corruzione e concussione, con un risparmio per il Comune di 116 milioni di euro, rispetto al 2011, ultimo anno della giunta Moratti». Stefano Ferri Continua a pag. 2 R ush finale del Consiglio di Zona e del suo presidente uscente Aldo Ugliano, ora candidato al Consiglio comunale nelle liste del Pd. Nelle ultime settimane diverse piccole grandi questioni sono arrivate a so- luzione o a una svolta significativa. Ultima fra tutti, il rimborso di 48mila euro che A2a dovrà riconoscere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4.«Cinque anni di intenso lavoro, con i colleghi del Consiglio e con i cittadini hanno portato molti risultati di cui sono orgoglioso – ha spiegato il presidente – ri- mangono alcuni nodi ancora da sciogliere, come il problema della Casa del- l’Accoglienza di via Saponaro. Se sarò eletto in Consiglio comunale questo sarà uno dei primi temi che porterò all’attenzione del nuovo sindaco, chie- dendo di trovare una soluzione perché la struttura venga spostata, supe- rando l’ostacolo dello sciagurato contratto trentennale, firmato dalla Fondazione Fratelli di S. Francesco con Mariolina Moioli, assessore della giunta Moratti». Medico di base in via Saponaro A poche decine di metri dalla Casa dell’Accoglienza, in via Saponaro 36, ha riaperto l’11 maggio scorso l’ambulatorio medico, esattamente dove si tro- vava lo studio del dottor Bolsi andato pensione. Il risultato è stato possibile dopo mesi di lavoro, condotto con i dirigenti dell’Asl. Durante gli incontri è stata riscontrata la disponibilità di una banca di zona, sollecitata dal presi- dente Ugliano, a concedere un finanziamento agevolato al nuovo medico, per consentirgli di realizzare i lavori di adeguamento alle norme vigenti. Giovanni Fontana Continua a pag. 8 I l 22 aprile scorso, sono stati assegnati, dall’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza, i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto e quindi, dopo il 22 maggio aprirà, salvo ricorsi, il cantiere per la realizzazione del progetto di una nuova piazza Negrelli. I lavori, su questo snodo impor- tante d’interscambio tra Milano ed i comuni limitrofi, Buccinasco e Cor- sico, dureranno 12 mesi. Claudio Calerio Continua a pag. 9 La questione morale non tocca Palazzo Marino Il Piano Anticorruzione a Milano ha funzionato L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano 48 mila euro per i condòmini di via Aicardo Previsti spazi per iniziative sociali e per il tempo libero Orti urbani, anche i privati potranno realizzarli Apre il cantiere di piazza Negrelli Adele Stucchi Continua a pag. 4

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Il nuovo numero di Milanosud, distribuito nelle Zone 5 e 6 di Milano, è particolarmente ricco di notizie. Sfoglialo subito!

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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 - VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU FACEBOOK/ MILANOSUD E SU TWITTER/ @MILANOSUD5

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Marijuana al Gratosoglio8

In aumento le assunzioni a Milano

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Morosità incolpevole,accordo in comune

12

PASSin, il sito d’arteper i disabili sensoriali

14

A piedi da Duomo a Chiaravalle

16-17

Macchine da scrivere,mon amour

20-21

Cori sacri e profaniall’Auditorium de laVerdi

22

Le rubriche di Milanosud23

Teatro, cinema, mostre 12-31

ALL’INTERNO

Questa strana primavera elettoralequalche sorpresa potrebbe riser-

varla. Il Partito democratico, tramortitoda una raffica di inchieste e di disavven-ture giudiziarie, sembrava avviato a unaconsistente sconfitta, con la perdita dimolti importanti capoluoghi.  La concomitanza di queste “disavven-ture” e la loro stagionalità, forse in altritempi avrebbero suscitato almeno il so-spetto di “giustizia a orologeria” (per ipiù smemorati: è la formuletta canonicacon la quale si commentavano tutti i guaigiudiziari di Berlusconi). Ma è bene es-sere chiari: il travaglio del Pd non è tantofiglio di accanimento delle toghe, quantodella mutazione del partito, che era inatto prima dell’avvento di Renzi e cheRenzi ha bruscamente accelerato. Oggiquello che solo i nostalgici della guerrafredda considerano l’erede del Partito co-munista, ha una notevole carica innova-tiva, un leader ciarliero ma dinamico, maanche una incerta fisionomia ideale (èdura combinare la tutela del lavoro conla religione del libero mercato) e unastruttura organizzativa così lacunosa chepersino in una delle piazze principali (Mi-lano) non si è in grado di proporre unacandidatura che sia inattaccabile sotto ilprofilo formale (solo su quello formale,si badi, ma di cavilli si può anche morire).Il problema è serio: non è ammissibileche il lavoro svolto dalla Giunta Pisapia(di cui la coalizione guidata da Sala è lanaturale erede) venga vanificato da sma-gliature organizzative. Auguriamoci chenon avvenga: Palazzo Marino e il Pirel-lone (arresti di Mantovani e Rizzi) hannodato in questi anni immagini eticamentemolto differenti. Ora, le prospettive delPd sono forse meno cupe, non perché ilpartito nel frattempo si sia redento, maperché la questione morale – che è que-stione essenziale – sta mostrando unacomplessità che l’antipolitica, principalealimento dei partiti populisti, non bastaa spiegare. In generale si tende a negareche il vento dell’antipolitica soffi nellevele dei grillini. Ma io non sono d’ac-cordo. L’antipolitica non è tanto il rifiutoin toto della politica, ma il suo ridursi aun “tutti a casa”, a una voglia di palinge-nesi di cui non si ravvisano i contorni, alrogo di tutte le sigle e delle figure con-solidate a vantaggio di chiunque dica ‘ionon c’ero, io non costo, io sono antropo-logicamente diverso’.

Piero PantucciContinua a pag. 2

Il prerequisito dell’onestà e le contraddizioni del Movimento

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Le gite di MilanosudUltimi posti disponibili per lagita dell’11 giugno a Brescelloe Gualtieri, in Emilia Romagna. Oltre poter ammirare gli splen-didi centri storici delle due cit-tadine, sarà possibile visitare imusei “Peppone e Don Camillo”,“Brescello e Guareschi, il terri-torio e il cinema” e il bellissimoPalazzo Bentivoglio, a Gual-tieri. Previsto anche un pranzotipico.

A pag. 10

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Era il febbraio del 2011 quando il consigliere Pdl Mirko Pennisi, presi-dente della Commissione Urbanistica, fu colto in flagrante mentreintascava una mazzetta da 5mila euro, in piazzetta S. Fedele. A con-

segnargliela un rappresentante di una società immobiliare, che qualchemese prima ne aveva pagate altre 5mila, per avere il via libera su una praticaedilizia per la costruzione di una palazzina di tre piani alla Bovisa. Questo ful’ultimo episodio di malaffare accaduto durante la Giunta Moratti. Da allorafatti del genere a Palazzo Marino non ne sono accaduti più. Nessun rappre-sentante politico di maggioranza è stato anche solo indagato. Pochissimi idipendenti comunali coinvolti in episodi penalmente rilevanti. Fortuna o su-periorità morale? Niente di tutto questo, secondo David Gentili, consiglierecomunale (Pd), presidente uscente della Commissione Antimafia e candi-dato alle prossime amministrative, c’è una ragione precisa: «Come maggio-ranza in questi anni abbiamo lavorato per favorire il rispetto della legalità ela trasparenza negli appalti pubblici. Nel 2014 abbiamo approvato il PianoAnticorruzione e i risultati sono stati di grande rilievo: nel 2015, per esempio,abbiamo azzerato le richieste di integrazione di lavori negli appalti, fontespesso di episodi di corruzione e concussione, con un risparmio per il Comunedi 116 milioni di euro, rispetto al 2011, ultimo anno della giunta Moratti».

Stefano FerriContinua a pag. 2

Rush finale del Consiglio di Zona e del suo presidente uscente AldoUgliano, ora candidato al Consiglio comunale nelle liste del Pd. Nelleultime settimane diverse piccole grandi questioni sono arrivate a so-

luzione o a una svolta significativa. Ultima fra tutti, il rimborso di 48milaeuro che A2a dovrà riconoscere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4.«Cinqueanni di intenso lavoro, con i colleghi del Consiglio e con i cittadini hannoportato molti risultati di cui sono orgoglioso – ha spiegato il presidente – ri-mangono alcuni nodi ancora da sciogliere, come il problema della Casa del-l’Accoglienza di via Saponaro. Se sarò eletto in Consiglio comunale questosarà uno dei primi temi che porterò all’attenzione del nuovo sindaco, chie-dendo di trovare una soluzione perché la struttura venga spostata, supe-rando l’ostacolo dello sciagurato contratto trentennale, firmato dallaFondazione Fratelli di S. Francesco con Mariolina Moioli, assessore dellagiunta Moratti».

Medico di base in via SaponaroA poche decine di metri dalla Casa dell’Accoglienza, in via Saponaro 36, hariaperto l’11 maggio scorso l’ambulatorio medico, esattamente dove si tro-vava lo studio del dottor Bolsi andato pensione. Il risultato è stato possibiledopo mesi di lavoro, condotto con i dirigenti dell’Asl. Durante gli incontri èstata riscontrata la disponibilità di una banca di zona, sollecitata dal presi-dente Ugliano, a concedere un finanziamento agevolato al nuovo medico,per consentirgli di realizzare i lavori di adeguamento alle norme vigenti.

Giovanni FontanaContinua a pag. 8

Il 22 aprile scorso, sono stati assegnati, dall’assessore ai Lavori PubbliciCarmela Rozza, i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto e quindi,dopo il 22 maggio aprirà, salvo ricorsi, il cantiere per la realizzazione

del progetto di una nuova piazza Negrelli. I lavori, su questo snodo impor-tante d’interscambio tra Milano ed i comuni limitrofi, Buccinasco e Cor-sico, dureranno 12 mesi.

Claudio CalerioContinua a pag. 9

La questione morale non tocca Palazzo Marino

Il Piano Anticorruzionea Milano ha funzionato

L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano

48 mila euro per i condòmini di via Aicardo

Previsti spazi per iniziative sociali e per il tempo libero

Orti urbani, anche i privati potranno realizzarli

Apre il cantiere di piazza Negrelli

Adele StucchiContinua a pag. 4

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���������Registrazione n. 744 - Novembre 1997.Trib. Milano - ROC. n. 19637Via Santa Teresa, 2/A - 20142 - MilanoContatti: 02 84892 068 sito web: www.milanosud.it email: [email protected]

Direttore responsabile: Stefano FerriVicedirettrice: Giovanna Tettamanzi

Redazione:C. Calerio, P. Cossu, F. De Melis, T. Galvanini, R. Iacono, M. Mereghetti, L. Miniutti, A. Muzzana,C. Muzzana, E. Paci, A. Rubagotti.Illustrazioni: Portos.Impaginazione e Art directing: M. Bianca, F. De Melis, A. Rubagotti.Hanno collaborato: A. Alemanno, M. Bianca, T. Bolgiani, M. Carapellese, G. Ferrara, M. Fiascaris, G. Fontana, G.Lippoli, A. Luccioni, N. Mondi, R. Morini,S. Paffumi, P. Pantucci, M. Rold, E. Saglia,A. Stucchi, R. Tammaro, F. Ternelli, C. Ti-rinzoni, L. Uggè, R. Zambianchi. Foto:F. De Melis, G Fontana, M. Franceschini, N. Mondi,.

Raccolta Pubblicità:Sergio Devecchicceellll.. 334499 4400 6677 118844 e-mail: [email protected]

Stampa Litosud, via Aldo Moro 220160 Pessano con Bornago (MI)Prossima uscita: 30 maggio 2016

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Segue dalla primaDi questo sobbollimento di insofferenza, i 5 Stelle sono stati sinoad oggi i quasi esclusivi beneficiari. Ma anche per loro adesso èarrivato il banco di prova. E stanno scivolando.Bastino pochi dati. Governano non più di una quindicina di co-muni in tutta Italia, ma hanno i sindaci delle due maggiori cittàgovernate – Parma e Livorno – indagati per reati amministrativi.A Gela, a Comacchio e ora anche a Parma, i loro sindaci sonostati sospesi o cacciati dal partito, con prassi a dir poco sbrigative,senza dibattito, spesso, come nel caso del sindaco di Parma Piz-zarotti, con anonime email. Forse Casaleggio una grossolanitàcome questa non l’avrebbe compiuta. Forse. Ma il movimentonasce da una centrale informatica. E lì si è fermato. E lì si con-suma ogni decisione.Virginia Raggi – che tra pochi giorni, salvo imprevisti, diventeràsindaco della capitale – commenta le disavventure giudiziariedei suoi quasi colleghi Nogarin e Pizzarotti, spiegandoci che nonsi possono usare gli avvisi di garanzia come manganelli.Affermazione che rivela una insperata dose di buon senso. Maun po’ tardivo e fuori registro. Ancora pochi giorni fa, il suo col-lega Di Battista agitava in una trasmissione televisiva l’immaginedi una enorme piovra (il Pd) che depredava e saccheggiava tuttal’Italia. I tentacoli di questa piovra erano decine di dirigenti eamministratori del Pd, indifferenziatamente indicati come re-probi, anche se alcuni di loro erano già stati assolti e, accanto aicollusi con mafia e camorra (che ci sono), figuravano molti altri

indagati per reati amministrativi di lieve entità, quali il classico“abuso d’ufficio”, che è quasi il prodotto inevitabile del conflittofra le esigenze della governabilità e le pastoie della burocrazia edella farraginosità della legislazione.Rimaniamo a Parma e Livorno. La differenza fra Nogarin (Li-vorno) e Pizzarotti (Parma) è che il secondo ha dato prova diuna certa capacità amministrativa, mentre il primo è solo un im-pasto di presunzione e incompetenza. Resta in piedi con unamaggioranza in dissolvimento e cadrà subito dopo il voto ammi-nistrativo.Pizzarotti era in dissenso col suo partito da molto tempo, daquando cioè aveva chiaramente manifestato un grado di “adat-tabilità” ambientale, incompatibile col catechismo rigorista diBeppe Grillo.L’affermazione della Raggi sull’uso degli avvisi di garanzia comemanganelli è persino banale, e temo che presto i romani impa-reranno a loro spese che per amministrare un grande comunenon basta avere la fedina penale candida (oltre che un volto gio-vane e accattivante). La Raggi è la tipica espressione di questagenerazione grillina che, a parte la giovane età e la freschezzadel neofita, appare spesso confusa e supponente, non di rado va-niloquente.L’onestà è la grande carta ideale sulla quale i grillini hanno co-struito, sin qui, le loro fortune elettorali. E onesti lo sono, ancheNogarin e Pizzarotti, lo scommetto. Ma sul piano pratico dimo-strano la stessa vulnerabilità degli altri, perché non sono antro-

pologicamente diversi. Sono solo nuovi.L’onestà è un prerequisito: è fondamentale ma è solo un prere-quisito. Dopo il prerequisito ci vogliono i requisiti, che possiamoriassumere nel trinomio intelligenza-idee-competenza.La legalità non è un programma politico, ma solo il perimetroentro il quale qualunque programma si deve attuare.Stabilire che l’onestà è prerogativa esclusiva del proprio partitoequivale a dichiarare una irreale diversità antropologica. Am-menoché le linee guide di questo partito siano diametralmenteopposte a quelle di tutti gli altri. E così non è. Ma i programminon sono neutri. Non è la stessa cosa essere pro o contro il pontesullo Stretto, né promuovere una politica fiscale basata su unaforte progressività o volere invece la tassa piatta (la stessa per-centuale per tutti i redditi). Si può scegliere chi vuole il pontesullo Stretto e da lui esigere la stessa onestà che si chiede a chiin alternativa promette altre opere di pubblica utilità. Ma la di-scriminante sta proprio nella scelta a monte: ponte o non ponte,tassa piatta o fiscalità progressiva, sanità pubblica o sanità pri-vata. Se il politico che ho votato bara o trucca non lo posso saperea priori. Se i partiti recuperassero il senso delle grandi apparte-nenze ideali, anziché limitarsi ad esibire gli artifici del maquil-lage giovanilistico, ne trarrebbe profitto la serietà della politica.E anche le molte energie presenti in quel grande contenitoreche è il Movimento 5 Stelle, potrebbero uscire dalla stagionedelle vivaci improvvisazioni.

Piero Pantucci

Segue dalla primaUn risultato reso possibile da unaserie di precisi provvedimenti con-tenuti nel Piano Anticorruzione.Prima di tutto l’obbligo di un appro-fondito esame dello stato di fattodelle aree e dei servizi interessatidall’appalto «uno dei problemi prin-

Sono nati i nuovi Municipi. Avrannonuove competenze, budget dedicati,ruolo specifico in diversi settoricome verde pubblico, strade, manu-tenzioni. Ma avranno anche unruolo nell’informare i cittadini suquanto accade nel territorio. Oggiancora troppe informazioni restanonegli “uffici” e non riescono ad arri-vare alle persone ed è altrettanto fa-ticosa la comunicazione nel sensoinverso, dal cittadino all’Ammini-strazione. Cosa si può cambiare neiprossimi mesi? Se ne parla merco-ledì 18 maggio alle ore 19 presso laCooperativa La Liberazione di viaLomellina 14. Presenti Daniele DeLuca (giornalista e candidato Muni-cipio 4 SinistraXMilano), Chiara Bi-sconti (assessora Sport, TempoLibero, Benessere, Verde), FilippoDel Corno (assessore Cultura), Ros-sella Traversa (presidente commis-sione Cultura Municipio 4), StefanoFerri (direttore Milanosud) e altriospiti.

Il prerequisito dell’onestà e le contraddizioni del Movimento 5 Stelle

La questione morale non tocca Palazzo Marino

cipali infatti era proprio la superfi-cialità con cui erano condotte leanalisi delle condizioni delle areeoggetto di appalto – continua DavidGentili – questo implicava che, unavolta attribuito il lavoro, spesso sor-gevano dei problemi. Per esempio siscopriva che l’area era da bonificareo che era necessario spostare i sot-toservizi o altro ancora. I costi alloralievitavano e, nei fatti, si creavano lecondizioni per l’insorgere di episodidi corruzione. In queste situazioni èinfatti più facile che tra l’aziendache fa i lavori e il referente del Co-mune si crei un rapporto a rischiocorruzione e che, nei casi di vera epropria corruzione o concussione,l’azienda che ha vinto l’appalto conun ribasso d’asta molto forte, com-pensi ampiamente con lavori ag-giuntivi il minor introito». In questaprospettiva va letta anche l’introdu-zione di una Commissione di garan-zia di valutazione degli atti,che affianca il funzionario respon-sabile del procedimento.

Un’altra figura su cui si è concen-trato il Piano è quella del direttoredi lavori. «Si tratta di un ruolo cen-trale per il Comune – ci spiega Gen-tili –. Il direttore è costantementesotto pressione per ogni singola vi-cenda che accade in cantiere, devecontrollare che i lavori siano fattibene e, spesso, l’azienda gli proponeriserve o varianti in corso d’opera.All’articolo 48 del Piano triennaleanticorruzione del Comune vieneprescritto che, nella fase di esecu-zione dei lavori pubblici, al fine dinon rendere continuativi i contattitra uno stesso direttore lavori e leimprese appaltatrici, si prevede cheun direttore dei lavori non possa di-rigere più di due interventi con lamedesima ditta nell’arco di untriennio». Nel caso poi che il Co-mune debba incaricare un direttoredei lavori esterni, al fine di evitareche si instauri un rapporto tra pro-fessionista e fornitore in cui possonofarsi spazio episodi di corruzione,sono state introdotte sin dal 2013

nel Codice di comportamento delComune di Milano due importanticondizioni. Il direttore dei lavorideve firmare una dichiarazione diindipendenza nei confronti delladitta affidataria dei lavori (così devefare anche il funzionario responsa-bile del procedimento) e soprat-tutto non può stipulare accordi econtratti con la stessa azienda neidue anni successivi dal momento incui svolge il lavoro. A questi inter-venti si aggiunge la richiesta di unacertificazione antimafia anche perle aziende subappaltatrici. Il Co-mune inoltre attua su queste aziendecontrolli analoghi a quelli attivati neiconfronti dell’azienda capofila.Un’ulteriore novità, inserita nel PianoAnticorruzione nel gennaio dell’annoscorso, è il Whistleblowing. Si trattadi una procedura proposta da Tran-sparency International Italia e rilan-ciata dalla Commissione Antimafiapresieduta da David Gentili, attra-verso la quale i dipendenti accedonoa una piattaforma informatica, dove

possono segnalare, anonimamente,comportamenti a rischio reato, nonin linea con le procedure interne ocon il codice di comportamento deidipendenti pubblici. Un Organismodi garanzia poi raccoglie le segnala-zioni e, quando queste sono circo-stanziate e di interesse pubblico,avvia le indagini interne. «In unanno sono arrivate 12 segnalazioni,riguardanti assegnazioni di incari-chi, organizzazione e funziona-mento degli uffici, pubblicazioniall’Albo pretorio, procedure concor-suali, esecuzione di segnaletica stra-

dale e turnazione vigili – ha con-cluso David Gentili –. Tutte le se-gnalazioni sono state esaminatedall’Organismo di garanzia, che nonha rilevato alcun episodio penal-mente rilevante, ma in diverse oc-casioni ha consentito di rivederealcune procedure e richiamare co-munque a una maggiore traspa-renza degli atti».Ora ai milanesi l’ardua sentenza:tornare al 2011, all’epoca di Pennisie amici, o ripartire dal Piano Anti-corruzione?

Stefano Ferri

18/5: incontro pubblico

L’informazione nei nuovi Municipi

Il Piano Anticorruzione a Milano ha funzionato

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XX NUMERO 04 APRILE 2016 3ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 3��������� 3

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Quante volte girando perMilano abbiamo vistoaree incolte e ci siamo

chiesti, “Possibile che non pos-sano essere utilizzate in qual-che modo?”. E quante volte difronte a degli orti abusivi cisiamo detti, “Che bello sarebbese fossero più ordinati”. Neipropositi degli assessori alVerde Chiara Bisconti e dell’as-sessore all’Urbanistica Alessandro Balducci, con-siderazioni come queste saranno meno frequenti.Se questo accadrà il merito sarà della deliberaapprovata il 15 aprile scorso, che consente ai pri-vati di realizzare e gestire orti urbani su terrenipropri. Un provvedimento questo che risponde dauna parte a una domanda in costante crescita dipiccoli spazi da coltivare e dall’altra alla necessitàdi dare un senso urbanistico ad aree che altri-menti rimarrebbero inutilizzate e quindi esposteal degrado.«Finalmente un delibera consentre ufficialmentea soggetti diversi dal Comune di realizzare e ge-stire nuovi complessi di orti urbani su aree di pro-prietà non comunale», ha affermato l’architettoClaudio Cristofani (nella foto), che da alcuni annicon l’associazione Angoli di Terra gestisce inun’area di sua proprietà, gli orti di via Chiodi, nel

parco Teramo. «A Milano esi-stono tante aree private – hacontinuato Cristofani – maanche di altri enti pubblici,come per esempio OspedaleMaggiore, l’Università Statale,Fondazioni ed Enti di Benefi-cenza, che possiedono, persvariate ragioni, terreni nonedificati, e verosimilmentenon edificabili, ma comunque

abbastanza vicini alle abitazioni. Sono moltianche i proprietari privati che non sempre rie-scono ad affidare a veri agricoltori quei lotti diterreno che, spesso originati da divisioni eredita-rie, hanno estensione modesta e collocazione nonadatta per la produttività agraria professionale.Tutti questi spazi potrebbero essere almeno inparte trasformati in orti urbani». La delibera prevede la possibilità di stabilire conil Comune convenzioni per un massimo di 15 anniper la creazione e gestione di orti privati. Le areedovranno avere un’estensione inferiore a 5 ettari,essere completamente salubri, non prossime a viedi comunicazione a grande scorrimento e possi-bilmente collocati nei pressi di abitati. Possibileanche per i conduttori agricoli di aree di pro-prietà comunale chiedere una convenzione perdestinare a orti urbani, una parte dei terreni avuti

in affitto dal Comune stesso.I proprietari delle aree dovranno presentare unprogetto urbanisticamente coerente con gli spazicircostanti, che dovrà essere approvato dal Co-mune e anche dal Parco Sud, se l’area si trova neisuoi spazi di competenza. Manufatti e casettedegli attrezzi dovranno essere completamente re-movibili, l’impatto ambientale ridotto al minimoe favorita la biodiversità. Dovranno essere inoltreprevisti spazi comuni, per attività culturali e peril tempo libero. Infine, una quota degli orti dovràessere destinata al Comune, che li attribuirà at-traverso bando. «L’interesse suscitato da questoprovvedimento è già comunque molto alto – ci haspiegato l’architetto Cristofani di Angoli di Terra–. Alcuni studenti della Facoltà di Architetturaassieme ai loro docenti ci hanno chiesto di poterfare uno stage per la realizzazione di un progettodi orti urbani. Con loro stiamo valutando tre areeche si trovano nelle zone 5 e 6, e presto inizieremoa lavorare alle nuove proposte».Unico neo della delibera appare l’iter di approva-zione, soprattutto per le zone 4, 5 e 6. Per le areeall’interno del Parco Sud sarà infatti necessariauna doppia approvazione, dal Comune e dal parcostesso. Forse in questo caso, per accelerare le pro-cedure e uniformare i giudizi, potrebbe essereutile creare uno sportello dedicato.

Adele Stucchi

Dovranno esserci spazi per le iniziative sociali e per il tempo libero

Orti urbani, anche i privati potranno realizzarliIn ogni intervento è previsto un numero predefinito di particelle orticole destinate ai Municipi, che le assegneranno attraverso bandi pubblici

Il Parco dell’Anello non smette difar parlare di sé. Già oggetto divandalismi il mese scorso, quando

ignoti durantela notte ave-vano diveltotutte le pan-chine appenaposte daglioperai del Co-mune (poiprontamentesistemate e fissate al terreno), a di-stanza di soli dieci giorni dalla grandefesta di piantumazione di 70 querce,nella notte tra il 26 e il 27 aprile, altriignoti (o forse gli stessi?) si sono ar-mati di taglierino e hanno reciso unatrentina di queste piccole piante, sim-bolo della rinascita del parco e di unanuova epoca di socializzazione e sen-sibilizzazione. Sarebbero già prontealtre trenta querce in sostituzione diquelle tagliate, che verrebbero gentil-mente regalate alla Compagnia del-l’Anello, responsabile della gestionedelle due aree del parco; ma l’inten-zione è per il momento di lasciaretutto così com’è. Infatti dalla Compa-gnia dell’Anello giunge come risposta

il messaggio forte che la natura sa di-fendersi e sa rigenerarsi. Quelle piccole piante rotte e tagliate

e offese saprannotrovare nuova ener-gia per cresceresane e forti. Conl’aiuto e il sostegnodi tutti i simpatiz-zanti della Compa-gnia dell’Anello.Resta solo il pro-

blema di capire chi sia l’autore di que-sto gesto e quale motivo abbia avutoper compierlo. Se c’è un motivo ditanto accanimento, prima contro lepanchine e poi contro le piante, nes-suno sarà mai in grado di conoscerlo.Un’azione di questo tipo non può cherimanere inascoltata. Se qualcuno havoluto comunicare una protesta, undisagio, un disaccordo, una preoccu-pazione, con questo gesto anonimo esenza spiegazioni il messaggio non èstato recepito. Non resta che andare avanti conti-nuando a curare il parco e a riuniresempre più persone desiderose di di-fenderlo.

Nadia Mondi

È accaduto nella notte tra il 26 e il 27 aprile

Trenta piante recise al parco dell’Anello

Alla Barona, in via Voltri, c’èun’opportunità per chi cercacasa in affitto. È il progetto ViVi

Voltri, un intervento di edilizia residen-ziale che offre appartamenti in loca-zione a canone moderato e canone

sociale, all’interno di un intervento diedilizia convenzionata di nuova realiz-zazione nel quartiere.Gli alloggi in locazione saranno gestitidalla Società Cooperativa Dar=Casache in questi giorni ha pubblicato un

avviso per raccogliere le candidatureper l’assegnazione dei 56 appartamentiin locazione a canone moderato. Ilbando è rivolto a tutti i nuclei familiari,in particolare alle giovani famiglie dinuova formazione e alle persone sole

anche con figli. Le persone interessatedovranno presentare l’apposita mani-festazione d’interesse entro il 31 mag-gio 2016; gli appartamenti, di diversetipologie, saranno consegnati nel pros-simo autunno.

I canoni d’affitto, a seconda delle me-trature degli appartamenti, indicativa-mente saranno per il monolocale circa480 euro, il bilocale circa 590 e il trilo-cale circa 770, incluse le spese.Chi fosse interessato, troverà maggiori

informazioni, il testo integrale delbando e i moduli per la manifestazionedi interesse sul sito della CooperativaDar=Casawww.darcasa.org/portfolio/vivi-voltri

Adele Stucchi

L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Dar=Casa

Con il progetto Vivi Voltri in arrivo 56 appartamenti a canone moderato e sociale

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Èstata posata al Parco Robinson (Parco La Spezia-Famagosta) la prima pietra di quello che diven-terà il primo campo di basket al coperto della

città. Il campo verrà realizzato grazie al riutilizzo del pa-diglione Expo2015 di Coca-Cola. Accanto al playgroundcoperto ne verrà realizzato un secondo, anch’esso donodi Coca Cola alla città. L’area verrà consegnata alla Zona6 nel mese di luglio. I lavori avranno un impatto conte-nuto per il parco e per la vita del quartiere, grazie al-l’utilizzo di materiali sostenibili. Il valore complessivo di

quanto oggetto di donazione, è pari a 550mila euro. Inquesti anni Milano si è dotata di vari spazi dove praticaresport liberamente e all’aria aperta, come i campi pub-blici di rugby e baseball, gli attrezzi fitness nei parchi, inuovi skatepark, i tavoli da ping pong all’aperto e altroancora. Milano è anche una delle città con più play-ground di basket al mondo. La mappa che vi raccontadove trovare queste strutture, si torva sul sito: bit.ly/pa-lestracieloaperto

C. M.

Il Comune rilancia l’impegno per le Case Vacanza. LaGiunta ha infatti deciso le linee d’indirizzo per ilnuovo affidamento della gestione, nel periodo da ot-

tobre 2016 a settembre 2018 e con una previsione dispesa di 12 milioni di euro, per le strutture dove i bam-bini e ragazzi possono trascorrere periodi di vacanze siad’estate che durante l’anno scolastico.La novità è che torna dopo un periodo dedicato ai lavoridi ristrutturazione la Casa Vacanza a Ghiffa, sul LagoMaggiore. La proposta del Comune comprende anche letradizionali mete al mare di Andora e Pietra Ligure, Vac-ciago vicino al lago d’Orta e la montagna a Zambla Altanella bergamasca.Milano è l’unico Comune italiano che da oltre 40 annidispone di cinque strutture educative in località di vil-leggiatura dove accoglie bambini e ragazzi a prezzi mo-dici per periodi di vacanza estivi e invernali. Le CaseVacanza sono strutture molto accoglienti dove bambinie ragazzi si divertono imparando piano piano ad essereautonomi. E il successo è grande: ogni anno sono 17.500i bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni che le frequentano,

per le vacanze estive (3.500) e in inverno(14.000) grazie al progetto Scuola Natura.Durante un anno sono circa 130 gli opera-tori che lavorano, di cui 42 sono dipen-denti del Comune di Milano e gli altri sonogarantiti dal gestore. Il personale educa-tivo è composto da circa 90 persone, men-tre circa 40 sono cuochi, addetti allepulizie, figure sanitarie e responsabili not-turni.Si aprirà dunque una gara ad evidenzapubblica per affidare la gestione a ununico interlocutore, che sarà comunicatoil prossimo 30 settembre. La gestione devecomprendere: attività ludico-educative esocio-assistenziali, assistenza agli utenti

con disabilità, servizio medico-sanitario, pulizia degliambienti, gestione e manutenzione periodica di im-pianti/macchinari in dotazione, manutenzione delverde, gestione piattaforma web a servizio delle inizia-tive “Scuola Natura” ed “Estate Vacanza”, supporto alleprocedure di iscrizione per “Estate Vacanza”.Per info: www.progettoestatevacanza.it; www.progetto-scuolanatura.it

Ma cos’è Pedibus? Lo speciale“scuolabus che cammina”.Un’azione partecipata che

promuove la mobilità a piedi nel tra-gitto casa-scuola, disincentiva l’usodelle auto, sensibilizza grandi e piccolisui temi della salvaguardia dell’am-biente, dell’educazione stradale, dellaconoscenza del territorio.Sono 25 le scuole primarie di Milanoche hanno già iscritto 580 bambini, con150 genitori e nonni accompagnatori.In Zona 5, lo scorso 8 maggio moltibambini, accompagnati dai genitori, indossando le pet-torine gialle hanno “provato” un percorso Pedibus perle vie del quartiere, guidati dagli agenti della Polizia lo-cale. L’iniziativa è stata presa nell’ambito della 35esimaedizione della marcia non competitiva “Quattro passitutti assieme”, organizzata dall’Istituto ComprensivoElsa Morante.Pedibus conta su 38 linee attive che, certificate dalla

Polizia locale, sono distribuite in tutte le 9 Zone dellacittà. Da settembre ne partiranno di nuove nelle scuolemilanesi, dove in questi mesi si stanno svolgendo i labo-ratori con bambini, genitori e insegnanti per tracciare ipercorsi e formare i nuovi partecipanti.Le scuole primarie che vogliono attivare linee di Pedibustrovano tutte le informazioni sul sito www.pedibus-mi-lano.it e nel video

Un progetto che sensibilizza alunni e genitori sulla sicurezza stradale e l’ambiente

25 scuole primarie aderiscono al “Pedibus”

La struttura, donata dalla Coca Cola, era stata allestita per l’Expo

A luglio il Parco Robinsonavrà un nuovo campo di basket coperto

Nel 2015, 17.500 ragazzi milanesi sono andati in vacanza con il Comune

Da Palazzo Marino 12 milionidi euro per le Case Vacanza Milano, unica città italiana che propone una così ampia offerta di struttue: al mare, in montagna e al lago

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Inuovi clienti chiedevano un Sanbittèr, i vecchi “il solito”. Consegnavano al barman50 o 100 euro, secondo le dosi volute, e lui depositava le confezioni di cocaina vicinoal registratore di cassa. Fuori, sul marciapiede di via Meda 53, Giuseppe Prudente,

il gestore del «Manhattan», se ne stava su una sedia, controllava le facce di passaggiocasomai ci fossero «sbirri», osservava i compratori in entrata e in uscita, e soprattuttoriceveva visite e omaggi, strette di mano e baci. La continua “processione” di criminali, acquirenti e l’assoluta arroganza che caratte-rizzava lo spaccio, che procedeva senza sosta, ha dato il via alle indagini del commis-sariato di Scalo Romana, diretto da Angelo De Simone. Dopo mesi di indaginiappostamenti, a inizio maggio, la Polizia ha sequestrato il bar e arrestato i proprietari,portando a termine una delle più importanti operazioni antidroga da inizio anno. Tragli arrestati personaggi legati alle associazioni mafiose e coinvolti in un episodio dispaccio di qualche anno fa, che portò alla chiusura del bar di via S. Teresa, sempre perspaccio.

Il 5 maggio scorso la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato due ita-liani, di 28 e 23 anni, che coltivavano piante di marijuana nel loro apparta-mento di Milano, in via della Chiesa Rossa, e la spacciavano nel quartiere

Gratosoglio. E’ stato il continuo viavai dei clienti ad attirare l’attenzione dei vicinidi casa che hanno chiamato la Polizia. Gli agenti intervenuti hanno quindi trovatoundici piante di cannabis e oltre 100 grammi di hashish già confezionato per lavendita. I due dovranno rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefa-centi, mentre l’appartamento dove conducevano la loro attività è stato sottopostoa sequestro, come tutto il materiale utilizzato per creare una vera serra artigia-nale con: lampade, ventole e termometri. Sempre nell’ambito dell’attività di repressione del traffico di sostanze stupefa-centi, i Carabinieri di Milano Gratosoglio il 1° di aprile avevano concluso un’ana-loga operazione, che ha portato all’arresto di un altro giovane italiano di 23 anni,Manuel Giuseppe Cardinale.

L’operazione è stata avviata a seguito di un’intensa attività info-investigativa; in-fatti, anche attraverso l’analisi dei consumi dell’energia elettrica è stato possibileindividuare un appartamento, di proprietà dell’Aler, in via Costantino Baroni 25,dove è stata ritrovata una coltivazione di marijuana. In particolare nell’apparta-mento sono state rinvenute, e sequestrate, 30 piante di Cannabis Sativa, già infioritura, un’arma tipo teaser (pistola elettrica stordente), bilancino elettronicoper la pesatura di dosi da spacciare, i materiali e le attrezzature utilizzate per lacoltivazione (nutrienti/fertilizzanti; lampade; semi; timer per regolare le ore diluce /buio; termostato...). Il giovane ha riferito di aver ricavato tutte le istruzioniper la realizzazione indoor della coltivazione scaricando un dettagliato manualeda internet. A carico di Cardinale risultano precedenti per gli stessi reati. Il fer-mato, giudicato con rito direttissimo, è stato sottoposto agli arresti domiciliaripresso la residenza della madre, in attesa delle successive udienze.

Loredana Uggè

Segue dalla primaIl nuovo ambulatorio eviterà ai pazienti più an-ziani il disagio di recarsi per le visite presso me-dici più distanti.

48mila euro per i condòmini di via AicardoQuestione che parte da ben più lontano è quellache riguarda il risarcimento che A2a dovrà cor-rispondere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4.Dopo una lunga battaglia legale, sostenuta dalpresidente Ugliano assieme agli abitanti dei duepalazzi e Assocond, il 19 marzo scorso il Tribunaledi Milano ha definitivamente accertato che i con-tatori a turbina istallati da A2a registravano unconsumo superiore a quello effettuato e ha determinato un rimborso di oltre48mila euro a favore dei condòmini di via Aicardo. E questo non per un difettodel singolo contatore, ma della tipologia della macchina, che se sottoposta afrequenti interruzioni, per inerzia, continuava a registrare consumi che nonc’erano. A2a ha da tempo iniziato a sostituire questo tipo di contatori, ma secondoUgliano sono molti i condomini che hanno istallato contatori a turbina e chequindi potrebbero intraprendere un’azione legale di risarcimento. «Conside-rato poi che ci sono molti condomini che, avendo avuto sostituito il contatore,non possono più dimostrare che hanno pagato bollette gonfiate – ha aggiuntoUgliano – mi farò portatore in Comune della richiesta che A2a si faccia caricodi azioni risarcitorie nei confronti della comunità, con interventi di caratteresociale nei quartieri, da concordare con i prossimi presidenti di Municipio».

Illuminazione, strisce blu, un parcheggio e un… referendumNei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la posa della rete di illuminazionein via Pienza, la strada che collega via Chiesa Rossa con il Parco dell’Anello.I lampioni erano attesi da anni, poiché gli oneri di urbanizzazione che li do-vevano finanziare erano stati dirottati dalla giunta Moratti su altri capitolidi spesa. Poi, una volta divenuta pubblica la via che prima era privata, final-mente il CdZ è riuscito a fare inserire l’intervento nel Piano dell’illuminazione

pubblica. I lavori dovrebbero conclu-dersi entro giugno.Dopo la riqualificazione stradale, sonoterminati in questi giorni i lavori perla realizzazione delle strisce blu sullevie Neera, Barrili e Palmieri. Gli stallidovrebbero consentire ai residenti unamaggiore facilità di parcheggi. «Certola Polizia locale dovrebbe controllarepiù frequentemente le auto in sosta,per sanzionare chi viene da fuori enon paga il parcheggio, e allo stessotempo – aggiunge Ugliano – renderepiù facile ed economico dai centri li-

mitrofi arrivare in città, per esempio accelerando la realizzazione delle 4 fer-mate del tram 15 fino a Rozzano sud e portando il costo del biglietto dellaM2 da Assago verso Milano a 1 euro e 50».Sempre in tema di parcheggi – da sempre questione caldissima per i milanesi– in queste ultime settimane sono state avanzate due ipotesi. La prima ri-guarda lo spazio del cortile del deposito di pullman di via Chiesa Rossa (expasfin Sapa, proprietaria e gestore autolinea Sila). Il presidente Ugliano si è visto con il curatore fallimentare a cui ha presentatola proposta della cooperativa sociale Alveare, che si occupa di inserimentilavorativi, di trasformare il cortile in un parcheggio a pagamento per 150 –200 auto. Ora il curatore presenterà la proposta al giudice liquidatore e, seci sarà l’assenso, la cooperativa sistemerà gli spazi e metterà in sicurezzal’antico capannone, impedendo insediamenti abusivi e dando lavoro ai proprisoci. In piazza Carrara invece i cittadini discutono se trasformare un’area diproprietà del Comune, sgomberata a marzo da insediamenti abusivi, in unparco o in un parcheggio. I primi sostengono che lo spazio, opportunamentebonificato, dovrebbe diventare un prolungamento del giardino che si trova afianco. I secondi in un parcheggio, per fare spazio alle auto, e hanno già rac-colto 200 firme. Dal canto suo, Ugliano, salomonicamente, propone un refe-rendum tra i cittadini del quartiere, da tenersi dopo le elezioni.

Giovanni Fontana

Con una lettera da parte di Aler Milano a firma del presidente Gian Va-lerio Lombardi, il 30 marzo scorso Michele Valtorta è stato nominatoin rappresentanza dei Comitati inquilini membro dell’Osservatorio perla Legalità e Trasparenza. Per questo importante ruolo Valtorta ha rac-colto oltre 200 firme tra gli inquilini Aler. L’Osservatorio ha come compito quello di fornire indicazioni e fare ri-chieste ad Aler, in merito a occupazioni abusive, morosità e proceduredi assegnazione degli alloggi. Fanno parte dell’Osservatorio i sindaci di 10 comuni del milanese, rap-presentanti della Polizia locale e dei sindacati degli inquilini. Michele Valtorta, 42 anni, è coinvolto nelle autogestioni di 3 palazzinea Gratosoglio dal 2008 e attualmente si candida nelle liste del Pd peril Municipio 5.

L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano

Da A2a in arrivo 48mila euro per i condòmini di via AicardoRisultati e ultime iniziative: dal medico di base alle strisce blu, dai parcheggi ai nuovi lampioni

Coltivazioni di marijuana e spaccio al Gratosoglio:arresti nelle vie Chiesa Rossa e Baroni

Intervento del Commissariato dello Scalo Romana

Chiuso per cocaina il bar Manhattan di via Meda

Michele Valtorta nell’Osservatorio per la Legalità e Trasparenza

Casa dell’Accoglienza, si tratta per il traslocoL’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha annunciato:che sono in corso contatti con i vertici della Fondazione Fratelli S.Francesco per trovare una nuova sede alla Casa dell’Accoglienza di viaSaponaro: «Abbiamo incontrato già diverse volte i vertici della Fonda-zione, per esaminare insieme altre strutture, sia del Comune che dellaFondazione, in cui spostare la Casa dell’Accoglienza. Non è una tratta-tiva facile, perché la Fondazione fa valere una convenzione trenten-nale, risalente alla Giunta Moratti. Intanto faremo spostare il serviziomensa in un’altra struttura, in modo che non crei più disagio ai citta-dini di Gratosoglio».

Brillanti operazioni condotte dalle Forze dell’ordine

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Il 5 maggio scorso, promosso da MUMI, Ecomuseo Mi-lano Sud, è stato effettuato un sopralluogo nel quar-tiere Tre Castelli per verificare i problemi di viabilità,

che abbiamo segnalato nello scorso numero del nostro gior-nale.Presenti dirigenti e tecnici del Comune, della M4 e dei vigiliurbani. È stato un vero e proprio tour nel quartiere. Iniziatodalla scuola di via Crivelli, alla presenza di genitori e inse-gnanti, per valutare il grande ingorgo, soprattutto al mat-tino, di auto provenienti dalla via Merula -Tre Castelli che,per evitare le lunghe code sulla via Ludovico il Moro, lapercorrono come scorciatoia. Peccato che la strada è moltostretta e pericolosa. Un gruppo di cittadini, consiglieri co-

munali e di Zona 6, e rappresentanti di associazioni dellazona, si è trasferito in auto, moto e bici verso l’area cantieredel deposito M4 Ronchetto. Alla scuola di via S. Colom-bano, si è tenuto un altro incontro con cittadini, genitori einsegnanti, per valutare gli ingorghi davanti alla scuola,mattino e pomeriggio, che impediscono la sosta alle autodei genitori. Alla fine, c’è stata una visita all’Associazione Pianeta Verdeal lago della Cava Ronchetto, che si trova a ridosso del can-tiere M4. Al termine del sopralluogo, sono stati presi si-gnificativi impegni. Nei programmi elettorali dei candidati,sembra sia stata raccolta la proposta di realizzare, con unPiano paesaggistico, un nuovo Parco fra il quartiere, il De-

Presto nuove misure viabilistiche e lo spostamento delle fermate dei bus

Caos traffico al quartiere Tre castelli

segue dalla primaDopo una trattativa durata molti anni, perl’acquisizione dai privati, del capolinea dellalinea tranviaria 2 e della porzione dell’areadegradata di via Parenzo/Ernesto Rossi, eper l’appalto, il Comune nel complessospenderà circa 3 milioni di euro.Su una superficie di 6.750 mq. è previsto unparcheggio di 123 posti auto e il 50% del-l’area, 3.600 mq., sarà destinato a verde at-trezzato, con quattro nuovi filari di alberi,aree di sosta e panchine, lampioni di illumi-nazione, e verrà raccordata con i giardiniesistenti, dietro le case che si affacciano suvia Ludovico il Moro. Il capolinea del tram2 sarà messo in sicurezza ed adeguato alleultime normative per l’accesso ai disabili.Alle due fermate saranno realizzate pensi-line coperte, percorsi pedonali e ciclabiliche collegheranno la piazza ai giardini vicinie alla passerella pedonale sul NaviglioGrande, che dovrà essere dotata di due ele-vatori secondo le prescrizioni della Soprain-tendenza, per portare sull’Alzaia carrozzine

e biciclette. Una pista ciclabile lungo via Pa-renzo fino al Parco A. Campagna è nei pro-grammi del Comune.Grazie a una petizione, con la raccolta dicentinaia di firme, promossa da associa-zioni, forze politiche e sindacali, e accoltaall’unanimità dal CdZ6, i giardini sarannointitolati al compianto Romolo Guarino che,da cittadino impegnato nella politica perdecenni, si è battuto, fino all’ultimo, per lariqualificazione del quartiere Tre Castelli e

in particolare di Piazza Negrelli. Grande è la soddisfazione di residenti, pen-dolari e ciclisti, per questo risultato, che havisto impegnati dal 2008 il Circolo Pd dellaBarona con la raccolta di 500 firme pro-mossa proprio da Romolo Guarino, la giuntaPisapia, il CdZ 6 e la Regione, il consiglierecomunale eletto in Barona Francesco DeLisi e il combattivo Comitato Piazza Ne-grelli, costituitosi negli ultimi tre anni.

Claudio Calerio e Claudio Muzzana

Dopo decenni di attesa e di abbandono sarà riqualificata a verde e disporrà di posti auto

Apre il cantiere di piazza NegrelliI giardini saranno intitolati alla memoria di Romolo Guarino

Uno stanziamento di 5 milioni di euro a so-stegno delle imprese commerciali, arti-giane e dei servizi situate nelle aree

interessate dai cantieri per la costruzione dellalinea M4 nelle tratte A (Linate–Tricolore), B(Solari-San Cristoforo) e C (Vivaio-San Vittore).Sono cantieri che determinano, in alcuni casi, lachiusura di strade riducendo la visibilità delleattività. Il provvedimento si aggiunge allaprima “tranche” da 1 milione e 150mila eurostanziata a febbraio, portando così il sostegnocomplessivo in favore dei commercianti a oltre6 milioni di euro.

Le linee guida per la costituzione del bando chedarà accesso ai contributi sono state approvatedalla Giunta l’11 maggio scorso. Sono circa 1.500le attività commerciali presenti lungo le tretratte coinvolte, che potranno accedere ai con-tributi. Il provvedimento individua tre misure diintervento cumulabili secondo l’ubicazione del-l’attività rispetto ai cantieri:- la prima è rivolta a quelle attività (a impatto

molto elevato) che si trovano nella condizionedi dover affrontare le spese per lospostamento/apertura di una nuova sede. Inquesto caso il contributo in conto capitale puòarrivare sino a un massimo di 30mila euro; - la seconda prevede un contributo da 5 a 15milaeuro per il supporto della gestione ordinariadell’azienda a parziale copertura di spese cor-renti come canoni di locazione, canoni per tri-buti, spese per forniture di energia, gas...- la terza prosegue e integra il bando di febbraio,mettendo a disposizione complessivamente unadotazione di circa 3 milioni per il sostegno degliinvestimenti effettuati dai commercianti dalprimo gennaio 2012 al 31 marzo 2017: interventimateriali per la miglioria dei locali e degli im-pianti, abbattimento delle barriere architettoni-che non previste dalla legge, adeguamento alcontenimento energetico e del rumore e acquistodi arredi, dispositivi informatici o beni strumen-tali all’attività...Ciononostante i commerciantisono tuttora mobilitati.

G. T.

Sostegno alle imprese lungo i cantieri della M4

5 milioni di euro aiuteranno i commercianti coinvolti

posito M4 e il lago. Previsti, in attesa dei nuovi interventi, una nuova cartello-nistica e segnalazioni di strada pericolosa con strettoia perla via Merula -Tre Castelli; la modifica dei tempi dei sema-fori che da via S. Colombano e della Ferrera immettonosulla via Ludovico il Moro; lo spostamento delle due fermatedei bus urbani e interurbani più vicino alla scuola S. Co-lombano; la presenza rafforzata della vigilanza urbana du-rante l’ingresso e l’uscita dei bambini delle scuole di via S.Colombano e via Crivelli; l’impegno a verificare la situa-zione con i cittadini e le scuole. Certamente questa strada- scorciatoia, avrebbe dovuto essere interdetta già dalla viaNatta e puntare da subito a una strada alternativa, che in-vece si costruirà fra un anno, dopo che sarà riaperta la viaMartinelli, con la talpa al lavoro sotto al Naviglio Grande,verso la futura Stazione S. Cristoforo della M4.

Claudio Calerio

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 11��������� 11

Anche se la percezione diffusa risente ancora delladevastazione prodotta dalla crisi, il lavoro a Mi-lano sta diventando meno precario. Così è, al-

meno, stando ai dati molto articolati diffusi dallaCamera di Commercio di Milano. Ogni giorno, nel 2016sono stati assunti in media 10 lavoratori in più rispettoallo stesso periodo dell’anno precedente, per l’esattezza136 contro 126. Tra tempo indeterminato e determinatocresce il lavoro stabile che, comunica la Camera, passada 11.330 a 12.340 nei primi tre mesi del 2016, mille postiin più in un anno. Bene anche gli stagionali (da 840 a1.250) e gli interinali (da 2.410 a 2.960). Rallentano in-vece collaboratori a pro-getto e partite Iva (da6.610 nel 2015 a 5.120).L’elaborazione della Ca-mera di Commercio di Mi-lano è fondata sui datiExcelsior, ovvero il Si-stema informativo Excel-sior di Unioncamere eMinistero del Lavoro rela-tivi alle previsioni di as-sunzioni delle imprese diMilano e provincia per ilprimo trimestre 2016.Il dato più significativo èla crescita della richiesta di lavoro delle imprese mila-nesi: sono infatti quasi 14 mila le assunzioni rispetto allepoco più di 12 mila del primo trimestre del 2015, 1.400in più. Quale tipo di assunzioni, con quali contratti? Prevalgonoquelle a tempo determinato o a tempo indeterminato?Ebbene le due forme in sostanza si equivalgono, con unaleggerissima prevalenza del tempo indeterminato: 44,3%contro 43,9%, con uno scarto impercettibile dello 0,4%. E quale tipo di lavoratore ha maggiori chance di gradi-mento fra le imprese milanesi?La differenza più significativa, fra il dato cittadino equello nazionale – rileva la Camera di Commercio – stanel fatto che nella nostra città è caccia aperta ai lau-reati, molto più che nel resto d’Italia. Il 25,7% degli as-

sunti rilevati nella ricerca è provvisto di laurea, controuna quota media italiana del 15,1 %. Circa un assuntosu tre è un giovane, uno su otto un immigrato (11,8%). Ancora marcata la differenza di genere, soltanto un im-prenditore su dieci cerca specificamente donne (uno sucinque uomini). E gli stranieri? Cuochi, camerieri, tec-nici dei servizi alle persone, operatori dei servizi socialie sanitari: quest’anno, da gennaio a marzo compresi,sono state queste le occupazioni più accessibili per ilpersonale straniero. Un terzo delle richieste di cuochi ecamerieri e un quinto delle assunzioni nel settore so-ciale e sanitario riguardano gli immigrati.

Differenze significative sesi analizzano i diversi set-tori produttivi, dove sonoi servizi a fare la parte delleone. Su 13.590 contrattidi lavoro attivati dalle im-prese in provincia di Mi-lano (considerando solostagionali e non stagio-nali, esclusi i contratti aprogetto, gli interinali,collaboratori a partita Ivae occasionali), 2.520 sononell’industria e costru-zioni, 11.070 nei servizi. Di

questi, i settori con maggiore richiesta sono: commercio(2.630), servizi alle imprese (2mila), turismo, industriemetalmeccaniche ed elettroniche (circa 1.000 ognuno). La domanda riserva grande attenzione all’offerta piùqualificata: circa un terzo delle assunzioni programmatedalle imprese milanesi riguarda profili “high skill”, ossiadirigenti, specialisti e tecnici (35%). Spiccano commessi e altro personale qualificato nelleattività commerciali, con 1.820 assunzioni previste, in-gegneri e specialisti in discipline scientifiche (1.170),specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari(1.130), operai metalmeccanici (800) e specialisti e tec-nici del marketing e delle vendite (800), segretarie(760), informatici (740), cuochi e camerieri (680).

SaverioPaffumi

Lo rivelano i dati della Camera di Commercio

Assunzioni a Milano, il lavoro diventa più stabile Nel primo trimestre del 2016 crescono i contratti a tempo indeterminato, soprattutto di laureati e specialisti

Sui dati diffusi dalla Camera di Com-mercio abbiamo chiesto una dichiara-zione a Laura Specchio, consulentedel lavoro, dal 2012 nell’Ufficio di pre-sidenza della consulta degli Ordini,Collegi e Associazioni professionalidella Regione Lombardia e ora candi-data del Pd per il Consiglio comunaledi Milano.«Salta all’occhio il dato sui laureati,che a Milano sono molto più ricercati che in altre parti del Paese. Questo ci con-vince ancor di più che investire nella cultura e nell’istruzione sia una carta vin-cente. In generale questi numeri sembrano confermare l’esistenza di unaripresa. In particolare la nostra città ha beneficiato anche dell’onda lunga del-l’Expo, non a caso settori come il commercio, la ristorazione, il turismo risultanotrainanti. Di più difficile lettura quello che la Camera di Commercio definisceun “rallentamento” per quanto concerne collaboratori a progetto e partite Iva.Non possiamo capire se si tratta di una buona notizia, cioè del passaggio a con-tratti più stabili da parte di tante partite Iva. Certo è che su questo terreno,quello dei cosiddetti “falsi autonomi” e del precariato bisogna fare ancora molto,ad iniziare da un’opera di raccordo e consultazione intercategoriale. Soprattuttoil Partito deve proseguire sulla strada dei miglioramenti legislativi attuati conil jobs act per gli autonomi, con l’obbiettivo di estendere le tutele essenzialianche a questa parte di lavoratori».

«L’onda lunga di Expo» Èstata presentata a fine aprile all’exAnsaldo Cariplo Factory, il grande

polo di open innovation, che negli in-tenti di Fondazione Cariplo dovrà unirele potenzialità del non profit e del pro-fit. Obiettivo creare 10mila posti di la-voro in tre anni.Un progetto molto ambizioso su cui Fon-dazione Cariplo ha impegnato 10 milionidi euro, con l’intento di raddoppiarli al-meno, grazie all’apporto di investitori e ilcoinvolgimento di aziende del calibro diMicrosoft, Fastweb, Terna e Novartis. Apartire da giugno la Factory occuperà glispazi (circa 500 mq) al primo piano del-l’immobile di via Bergognone 34, in viaprovvisoria, per poi espandersi grazie a unprogetto studiato da Fondazione HousingSociale. Cariplo Factory lavorerà a strettocontatto con BASE Milano, insediatasi an-ch’essa nell’area ex-Ansaldo da poche set-timane. L’idea su cui si fondano le dueiniziative è creare un polo per lo sviluppoche riguarda la valorizzazione dei giovani,l’innovazione (tecnologica e sociale), lacultura, l’arte, la creatività e l’imprendito-rialità. Numerose le sinergie che verrannoattivate soprattutto su tematiche specifi-che quali, per esempio, il food, l’innova-zione culturale e il welfare. Verrannosviluppati progetti di corporate social re-sponsabilità, di talent management e diopen innovation. Alle dieci startup più in-novative si offrirà una sede in Cariplo Fac-tory, un percorso formativo per due mesicon attività di mentorship e potenzia-mento tecnologico e workshop e alla finesaranno accompagnate verso gli investi-tori interessati alla loro crescita.

Per info:[email protected]

Nasce all’ex Ansaldo

Cariplo factory

Mercoledì 18 maggio, alle ore 11, in sala Brigida a Palazzo Marino, verrà pre-sentata la neonata Sos Impresa Milano, creata recentemente da Confesercenti.Seguirà un dibattito incentrato sui fenomeni di racket e usura in città e su comecontrastarli. Parteciperanno all’incontro il vicesindaco Francesca Balzani, An-drea Painini, presidente di Confesercenti Milano, Ferruccio Patti, presidenteSos Impresa Milano, David Gentili, presidente Commissione Antimafia del Co-mune, gli assessori Marco Granelli (assessore alla Sicurezza), Franco D’Alfonso(assessore al Commercio). Concludono l’incontro Fabio Roia, presidente dellaSezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e il professore Nandodella Chiesa, docente di Sociologia della Criminalità organizzata alla Statale diMilano. Numero verde dello Sportello Sos Impresa 800.900.767.

Nasce Sos Impresa: incontro a Palazzo Marino

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 11��������� 11

Anche se la percezione diffusa risente ancora delladevastazione prodotta dalla crisi, il lavoro a Mi-lano sta diventando meno precario. Così è, al-

meno, stando ai dati molto articolati diffusi dallaCamera di Commercio di Milano. Ogni giorno, nel 2016sono stati assunti in media 10 lavoratori in più rispettoallo stesso periodo dell’anno precedente, per l’esattezza136 contro 126. Tra tempo indeterminato e determinatocresce il lavoro stabile che, comunica la Camera, passada 11.330 a 12.340 nei primi tre mesi del 2016, mille postiin più in un anno. Bene anche gli stagionali (da 840 a1.250) e gli interinali (da 2.410 a 2.960). Rallentano in-vece collaboratori a pro-getto e partite Iva (da6.610 nel 2015 a 5.120).L’elaborazione della Ca-mera di Commercio di Mi-lano è fondata sui datiExcelsior, ovvero il Si-stema informativo Excel-sior di Unioncamere eMinistero del Lavoro rela-tivi alle previsioni di as-sunzioni delle imprese diMilano e provincia per ilprimo trimestre 2016.Il dato più significativo èla crescita della richiesta di lavoro delle imprese mila-nesi: sono infatti quasi 14 mila le assunzioni rispetto allepoco più di 12 mila del primo trimestre del 2015, 1.400in più. Quale tipo di assunzioni, con quali contratti? Prevalgonoquelle a tempo determinato o a tempo indeterminato?Ebbene le due forme in sostanza si equivalgono, con unaleggerissima prevalenza del tempo indeterminato: 44,3%contro 43,9%, con uno scarto impercettibile dello 0,4%. E quale tipo di lavoratore ha maggiori chance di gradi-mento fra le imprese milanesi?La differenza più significativa, fra il dato cittadino equello nazionale – rileva la Camera di Commercio – stanel fatto che nella nostra città è caccia aperta ai lau-reati, molto più che nel resto d’Italia. Il 25,7% degli as-

sunti rilevati nella ricerca è provvisto di laurea, controuna quota media italiana del 15,1 %. Circa un assuntosu tre è un giovane, uno su otto un immigrato (11,8%). Ancora marcata la differenza di genere, soltanto un im-prenditore su dieci cerca specificamente donne (uno sucinque uomini). E gli stranieri? Cuochi, camerieri, tec-nici dei servizi alle persone, operatori dei servizi socialie sanitari: quest’anno, da gennaio a marzo compresi,sono state queste le occupazioni più accessibili per ilpersonale straniero. Un terzo delle richieste di cuochi ecamerieri e un quinto delle assunzioni nel settore so-ciale e sanitario riguardano gli immigrati.

Differenze significative sesi analizzano i diversi set-tori produttivi, dove sonoi servizi a fare la parte delleone. Su 13.590 contrattidi lavoro attivati dalle im-prese in provincia di Mi-lano (considerando solostagionali e non stagio-nali, esclusi i contratti aprogetto, gli interinali,collaboratori a partita Ivae occasionali), 2.520 sononell’industria e costru-zioni, 11.070 nei servizi. Di

questi, i settori con maggiore richiesta sono: commercio(2.630), servizi alle imprese (2mila), turismo, industriemetalmeccaniche ed elettroniche (circa 1.000 ognuno). La domanda riserva grande attenzione all’offerta piùqualificata: circa un terzo delle assunzioni programmatedalle imprese milanesi riguarda profili “high skill”, ossiadirigenti, specialisti e tecnici (35%). Spiccano commessi e altro personale qualificato nelleattività commerciali, con 1.820 assunzioni previste, in-gegneri e specialisti in discipline scientifiche (1.170),specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari(1.130), operai metalmeccanici (800) e specialisti e tec-nici del marketing e delle vendite (800), segretarie(760), informatici (740), cuochi e camerieri (680).

SaverioPaffumi

Lo rivelano i dati della Camera di Commercio

Assunzioni a Milano, il lavoro diventa più stabile Nel primo trimestre del 2016 crescono i contratti a tempo indeterminato, soprattutto di laureati e specialisti

Sui dati diffusi dalla Camera di Com-mercio abbiamo chiesto una dichiara-zione a Laura Specchio, consulentedel lavoro, dal 2012 nell’Ufficio di pre-sidenza della consulta degli Ordini,Collegi e Associazioni professionalidella Regione Lombardia e ora candi-data del Pd per il Consiglio comunaledi Milano.«Salta all’occhio il dato sui laureati,che a Milano sono molto più ricercati che in altre parti del Paese. Questo ci con-vince ancor di più che investire nella cultura e nell’istruzione sia una carta vin-cente. In generale questi numeri sembrano confermare l’esistenza di unaripresa. In particolare la nostra città ha beneficiato anche dell’onda lunga del-l’Expo, non a caso settori come il commercio, la ristorazione, il turismo risultanotrainanti. Di più difficile lettura quello che la Camera di Commercio definisceun “rallentamento” per quanto concerne collaboratori a progetto e partite Iva.Non possiamo capire se si tratta di una buona notizia, cioè del passaggio a con-tratti più stabili da parte di tante partite Iva. Certo è che su questo terreno,quello dei cosiddetti “falsi autonomi” e del precariato bisogna fare ancora molto,ad iniziare da un’opera di raccordo e consultazione intercategoriale. Soprattuttoil Partito deve proseguire sulla strada dei miglioramenti legislativi attuati conil jobs act per gli autonomi, con l’obbiettivo di estendere le tutele essenzialianche a questa parte di lavoratori».

«L’onda lunga di Expo» Èstata presentata a fine aprile all’exAnsaldo Cariplo Factory, il grande

polo di open innovation, che negli in-tenti di Fondazione Cariplo dovrà unirele potenzialità del non profit e del pro-fit. Obiettivo creare 10mila posti di la-voro in tre anni.Un progetto molto ambizioso su cui Fon-dazione Cariplo ha impegnato 10 milionidi euro, con l’intento di raddoppiarli al-meno, grazie all’apporto di investitori e ilcoinvolgimento di aziende del calibro diMicrosoft, Fastweb, Terna e Novartis. Apartire da giugno la Factory occuperà glispazi (circa 500 mq) al primo piano del-l’immobile di via Bergognone 34, in viaprovvisoria, per poi espandersi grazie a unprogetto studiato da Fondazione HousingSociale. Cariplo Factory lavorerà a strettocontatto con BASE Milano, insediatasi an-ch’essa nell’area ex-Ansaldo da poche set-timane. L’idea su cui si fondano le dueiniziative è creare un polo per lo sviluppoche riguarda la valorizzazione dei giovani,l’innovazione (tecnologica e sociale), lacultura, l’arte, la creatività e l’imprendito-rialità. Numerose le sinergie che verrannoattivate soprattutto su tematiche specifi-che quali, per esempio, il food, l’innova-zione culturale e il welfare. Verrannosviluppati progetti di corporate social re-sponsabilità, di talent management e diopen innovation. Alle dieci startup più in-novative si offrirà una sede in Cariplo Fac-tory, un percorso formativo per due mesicon attività di mentorship e potenzia-mento tecnologico e workshop e alla finesaranno accompagnate verso gli investi-tori interessati alla loro crescita.

Per info:[email protected]

Nasce all’ex Ansaldo

Cariplo factory

Mercoledì 18 maggio, alle ore 11, in sala Brigida a Palazzo Marino, verrà pre-sentata la neonata Sos Impresa Milano, creata recentemente da Confesercenti.Seguirà un dibattito incentrato sui fenomeni di racket e usura in città e su comecontrastarli. Parteciperanno all’incontro il vicesindaco Francesca Balzani, An-drea Painini, presidente di Confesercenti Milano, Ferruccio Patti, presidenteSos Impresa Milano, David Gentili, presidente Commissione Antimafia del Co-mune, gli assessori Marco Granelli (assessore alla Sicurezza), Franco D’Alfonso(assessore al Commercio). Concludono l’incontro Fabio Roia, presidente dellaSezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e il professore Nandodella Chiesa, docente di Sociologia della Criminalità organizzata alla Statale diMilano. Numero verde dello Sportello Sos Impresa 800.900.767.

Nasce Sos Impresa: incontro a Palazzo Marino

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Il 4 maggio è stato firmato un importante pro-tocollo d’intesa fra Comune di Milano, Prefet-tura, Tribunale e Ordine degli Avvocati.

L’obiettivo è quello di rendere efficaci le azioni asostegno dei morosi incolpevoli e contenere glisfratti dalle case private, favorendo l’accordo fraproprietari e inquilini. «Si tratta di una misuramolto importante - commenta Doris Zaccaria, ca-pogruppo Pd in Zona 6 e candidata per la pros-sima legislatura - che ci deve far rifletteresull’accesso all’abitare nella nostra città. C’è iltema enorme della gestione del patrimonio di edi-lizia pubblica; ma c’è anche un mercato privatodella casa che risponde più a logiche speculativeche alla legge della domanda e dell’offerta. Inmolte città europee il mix fra edilizia residenzialepubblica, affitti a canone concordato e affitti amercato è molto più avanzato che a Milano e con-sente una maggiore inclusione sociale».Già da tempo il Comune aveva messo a disposi-zione un milione e mezzo di euro per gli inquiliniche non riescono a pagare l’affitto. Le risorse, stanziate dal Governo e dalla Regione

vengono infatti distribuite a livello comunale peraffrontare un fenomeno acuito dalla crisi degli ul-timi anni. Ma nonostante il numero di personepotenzialmente interessate non sia certo trascu-rabile, a Milano soltanto una piccola quota dellacifra disponibile è stata effettivamente utilizzata.Il problema è l’iter burocratico: il Protocollo nasceproprio per rendere più semplice l’accesso aifondi e offrire un sostegno più diffuso alla moro-sità incolpevole.Chi si trova nell’impossibilità di pagare l’affittoper via di una ridotta capacità economica puòpresentare la domanda per l’assegno alle Zone (ifuturi Municipi) attraverso l’apposita modulisticapresente sul sito del Comune di Milano(http://goo.gl/aEA4AN).Grazie all’accordo istituzionale, potrà essere an-ticipato un contributo fino a 8mila euro per lepersone bisognose; la somma potrà arrivare dalmomento in cui l’inquilino riceve la comunica-zione dell’avvio della procedura di sfratto da partedel proprietario. Si tratta di un dettaglio signifi-cativo perché, fino ad ora, le misure venivano at-

tivate soltanto a sfratto esecutivo.Il Protocollo prevede anche una maggiore pub-blicizzazione di questa opportunità, ancoratroppo poco conosciuta e sfruttata.

Adele Stucchi

Buone notizie per tutte le coppie under 40 residenti a Milano da almeno unanno. Palazzo Marino stanzia per loro un contributo di 1.200 euro di soste-gno al reddito per pagare l’affitto della propria abitazione (le domande pos-

sono essere presentate fino al 27 maggio alla Direzione Centrale delle Politichesociali e Cultura della Salute del Comune). Le coppie, sposate o iscritte nel re-gistro delle Unioni civili del Comune, devono presentare un Isee (Indicatoresituazione economica equivalente) familiare fino a 20 mila euro, non devonoricevere altri sussidi o contributi economici per il canone d’affitto erogati

dall’Amministrazione comunale, essere locatarie di un appartamento diproprietà privata con un regolare contratto di affitto di almeno

quattro anni e, ovviamente, non disporre di nessun altroimmobile di proprietà o uso sull’intero territorio

nazionale. La graduatoria di assegnazione tieneanche conto di quanti minori fac-ciano parte del nucleo familiare edella presenza di invalidi (con invali-dità superiore al 74%). Tutte le infor-mazioni sul sito del Comunebit.ly/ContributoAffitto o presso i cen-tri territoriali (Servizi sociali profes-sionali territoriali).

S. P.

Giovani agguerriti, anziani per nulla rassegnati madesiderosi di rassicurazioni; e poi donne, mammee casalinghe, che da sole portano avanti la ge-

stione del bilancio familiare; e infine operai, lavoratoriautonomi e piccoli professionisti. Ecco il profilo tipo cheemerge dalle indagini fatte da Federconsumatori sui cit-tadini che necessitano di supporto, ai quali lo sportellodi via Baroni 5, presso lo Spi Cgil, da giugno (apertura il2° e 3° venerdì del mese, dalle ore 10 alle 12) proverà adare risposte. «Il consumatore di periferia – spiega Car-melo Benenti, vice presidente di Federconsumatori Mi-

lano – rispetto a quello del centro, o ancora meglio delcentro, ha a che fare con questioni molto più pratiche.Mentre in centro sono tanti gli utenti di prodotti finan-ziari, come assicurazioni, azioni e obbligazioni; qui lamaggior parte dei cittadini deve confrontarsi con bol-lette, multe, conti salati di esercizi commerciali e cosedel genere. Qui si parla “pane al pane e vino al vino” enon c’è bisogno di qualcuno che salga in cattedra, ma diun professionista che risolva i problemi». L’associazioneFederconsumatori con la sua diffusione capillare af-fronta le principali tematiche in cui il cittadino si im-

batte, valutando le problematiche legate alle utenze ecercando di dare una mano concreta nel capire come unabolletta sia composta, ai ricorsi contro le multe, cosa chespesso capita a chi si imbatte nel famigerato autoveloxdi via Dei Missaglia.Ma l’attività di sportello non si limita alle piccole proble-matiche di telefonia, luce e gas, ma si occupa anche di ve-rificare la correttezza degli atti di Equitalia, entetristemente noto agli utenti, alla gestione e al supportonelle problematiche con banche e finanziarie, valutandooltre la correttezza dei tassi applicati anche le procedure

di sovraindebitamento e ristrutturazione dei propri debiti.«Quello che consiglio – spiega Benenti – è di recarsi co-munque presso i nostri sportelli, perché prevenire e veri-ficare insieme le problematiche, prima di arrendersi alleragioni degli altri, a volte può far risparmiare soldi dav-vero preziosi per l’economia di molte delle famiglie diqueste parti. Ci potrebbe essere un vizio di forma, ovveroun ritardo nella notifica o comunque errori rilevabili daocchi abituati a combattere per il cittadino… Per cui iodico: fate un salto da Federconsumatori, non costa nulla».

M. C.

Il Protocollo firmato a inizio maggio da Comune, Prefettura, Tribunale e Ordine Avvocati

Morosità incolpevole: nuove misure per rendere più facile l’accesso ai fondi

Le domande possono essere presentate fino al 27/5

Dal Comune un sostegnoper pagare l’affitto

Da giugno in via Costantino Baroni 5, presso lo Spi-Cgil

Apre a Gratosoglio lo sportello per la tutela del cittadino delle periferie

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 13��������� 13

Prosegue fino al 28 maggio il festival Mi-SeiTeatro, patrocinato dal Consiglio diZona 6. La rassegna, iniziata il 12 mag-

gio scorso, ha in cartellone ancora numerosispettacoli, tutti a ingresso gratuito, che si svol-geranno in biblioteche, teatri, piazze e giar-dini.Questi i prossimi appuntamenti:

Giovedì 19 maggio, ore 21, Alzaia NaviglioGrande 192 - “La Casa di Krapp”. Un anziano nella sua tana. A cura di Alta LuceTeatro,

Venerdì 20 maggio, ore 17, Cam La Spezia (interno Parco Spezia) e sabato 21maggio 2016, ore 11, Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 9 - “Topino di campagnatopino di città”. Spettacolo per bambini. A cura di Art&Sol ed In scena veritas.

Sabato 21 maggio, ore 21, SpazioQua, via Solari 2/a, “Il nome im...proprio”, com-media brillante, liberamente ispirata a “Una cena tra amici”. A cura di Compa-gnia SpazioQua,.

Sabato 21 maggio, ore 21, Spazio Alda Merini-Casa Delle Arti, via Magolfa 32 edomenica 22 maggio, ore 18, Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 9 - “Apro unchiosco in Costa Rica”, di Gabriele Scotti e Gianna Coletti, con Gianna Coletti.Una riflessione sull’abitare oggi in una sgangherata e multietnica casa di rin-ghiera. A cura dell’Associazione La Casa Delle Artiste.

Domenica 22 maggio, ore 19, Giardini di via Odazio 6 - “Linguaggi teatrali perparlare di abitare: le nostre storie”. Tre linguaggi differenti per narrare il Giam-bellino. A cura di Associazione Dynamoscopio con Teatro Utile.

Domenica 22 maggio, ore 19, Associazione Artkademy, via Bussola 4 - “Pianostrada”, spettacolo teatrale a cura di Wasabi Produzioni. “Il sole sorge anche aMilano”, reading con musica dal vivo e proiezioni a cura di Tempi diVersi.

Mercoledì 25 maggio, ore 21, Teatro Edi/Barrio’s, piazza Donne Partigiane: “Homocondomini lupus, l’assemblea condominiale più pazza del mondo”. Spettacoloteatrale a cura di Habitami by Tabula Rasa Srl.

Mercoledì 25 maggio, ore 21,Cam La Spezia (interno Parco Spezia) - “Gente diMilano”. Spettacolo con musica dal vivo su episodi della “Vecchia Milano”. A curadell’Associazione Equinozio.

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Spettacoli a ingresso gratuito fino al 25 maggio

Terza edizione del festivalMiSeiTeatro

Per il quarto anno consecutivo, la scuolamedia a indirizzo musicale Tabacchi e iCantori del Duomo di Milano, gemellati

per la prima volta con la scuola media a indirizzomusicale “Sofo” di Monopoli, ritornano ospiti delaVerdi, per uno spettacolo all’Auditorium di Mi-lano Fondazione Cariplo che si terrà martedì 31maggio alle ore 10.30. Titolo del concerto: “Allascoperta delle Arie di Giuseppe Verdi – Pianseed amò per tutti… l’ultimo viaggio di GiuseppeVerdi”. Lo spettacolo, con la regia di FrancescoMontemurro, sarà condotto dall’attore NicolaOlivieri, a cui verrà affidato il “compito” di intro-durre il pubblico alla scoperta del grande mae-stro di Busseto e dei giovani musicisti.

L’idea di questo spettacolo nasce per rendereprotagonisti i giovani allievi delle scuole a in-dirizzo musicale, affinché possano avere l’op-portunità di dimostrare come lo studio di unostrumento possa essere finalizzato all’esecu-zione di uno spettacolo, in modo da motivarlie renderli consapevoli dell’importanza dei lorostudi musicali. Il concerto-lezione del 31maggio rientra nell’ambito del Progetto Edu-cational de laVerdi, patrocinato dal ministerodell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lom-bardia, con il sostegno di Fondazione Cariplo,Regione Lombardia e di Cidim – Comitato Na-zionale Italiano Musica.

Il 31 maggio all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

Gli studenti della Tabacchi suonano le arie di Verdi

Dopo il successo del concertodel 6 aprile al V Forum dellePolitiche Sociali del Comune

di Milano, il Coro dei Leoni dell’Isti-tuto comprensivo di via Palmieri ini-zia una vera e propria tournée che loporterà a esibirsi tre volte in quindicigiorni. Primo appuntamento allaFesta di Casa Jannacci, il centro diaccoglienza cittadino di viale Ortles.Questa kermesse artistica, che il Co-mune di Milano organizza da tre anniin collaborazione con la direzione ar-tistica della Smemoranda per ricor-dare il grande Enzo Jannacci, ha già coinvolto artisti come Paolo Rossi, GianniMorandi, Vinicio Capossela, Cochi e Renato, Paolo Jannacci, Fabio Treves, PaoloBelli e ora il Coro dei Leoni! La festa si terrà sabato 21 maggio e il coro si esibiràin apertura, tra le 15e le 15.30. In caso di maltempo l’evento si svolgerà al chiuso.Il 26 maggio, alle ore 17, il secondo appuntamento. Il coro terrà un concerto

presso il Museo delle Culture di Mi-lano, esibendosi in un ricco repertoriocomprendente brani di musica popinternazionale, da Goran Bregovic aKhaled, dal cinese Emil Chau a Mi-zuki Ichiro fino ai Cranberries. Il 27maggio tra le 9.30 e le 11 la forma-zione musicale della scuola Palmierisarà invece ospite dell’IC “Fabio Filzi”con un concerto nel plesso di via Ra-venna, a cui parteciperanno i bambinidi tutta la scuola. I componenti del coro si stannoanche specializzando nella scrittura

di brani di musica rap che vengono poi arrangiati da professionisti del settoremusicale e registrati. Il videoclip del primo rap del coro, “Una scuola ideale” èora in fase di realizzazione e sarà disponibile su Youtube entro la fine di maggio.A breve sarà creata su Facebook una pagina dedicata al Coro dei Leoni contutte le informazioni e materiale utile.

Il cartellone prevede appuntamenti il 21, 26 e 27 maggio

I concerti del Coro dei Leoni della scuola Palmieri

È stato eletto, per il triennio 2016-2018, il Comitato di Gestione delCentro socio ricreativo culturale anziani, di via Saponaro 34, che ri-sulta così composto:Mario Lima, Presidente, Alfredo Lommi, Vicepresidente (entrambihanno l’incarico di tesorieri).Angelo Don, responsabile di sala – bar.Antonia Roma o e Laura Maroni, coordinatrici dei giochi di società(tombola).Inoltre, con il Comitato di Gestione collaborano sei soci volontari.

Nuovo Comitato di gestione al Ronchettino

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Afine aprile si è conclusa la prima esperienza dell’Università della terzaetà Auser di Zona 5 – Sessione Primaverile – con la consegna degliAttestati di partecipazione a tutti i cittadini che hanno frequentato

assiduamente gli incontri. All’evento hanno presenziato il presidente del Con-siglio di Zona5, Aldo Ugliano, la presidente della Commissione Politiche So-ciali Angela Lanzi e, per Auser Insieme Milano, Graziella Anomale. Il CoroAuser Tre Castelli ha contribuito ad allietare questo incontro conclusivo e lasoddisfazione di tutti i partecipanti è stata palpabile. L’Università è stataaperta a Milano in questa zona all’inizio di febbraio e conta ben 129 iscritti.L’attività è in linea con il progetto Auser per l’Università della Terza Età“ideato per coniugare interesse alla cultura e bisogno di socializzazione degliover 60... dove la cultura diventa veicolo di coesione sociale, volto a raggiun-gere anche fasce d’utenza debole proponendosi come polo attrattivo e di re-lazione per tutti i Cittadini”. L’Ute è gratuita per i partecipanti grazie allaconvenzione stipulata tra l’Auser e il Consiglio di Zona 5 e all’attività di alcunivolontari Auser. La gratuità dell’iniziativa, l’ubicazione, il locale e le sue at-trezzature adeguate, l’ottima rete di collegamenti pubblici (MM – autobus –

tram...) e viari, hanno contribuito senza dubbio a una proficua e serena par-tecipazione alle attività.Visto il successo dell’iniziativa e l’elevata partecipazione, ci auguriamo chequesta Università della Terza Età - Auser possa proseguire anche il prossimoanno, in collaborazione con il CdZ5 e la Città Metropolitana di Milano e chegli incontri si possano ancora effettuare presso lo Spazio del Sole e della Lunadi via U. Dini 7, alle attuali condizioni di gratuità. Segnali positivi sono arrivatia questo proposito dal Consiglio di Zona che, per bocca della Presidente allepolitiche sociali Angela Lanzi, durante la consegna degli attestati, ha già an-nunciato lo stanziamento dei fondi per i prossimi corsi.

In base a un sondaggio effettuato tra gli iscritti, e organizzato dai Tutor, si sonoevidenziate informazioni molto significative:- l’interesse verso gli argomenti trattati è frutto della capacità dei relatoridi destare curiosità e portare il messaggio culturale anche a persone nonaltamente scolarizzate. Le dispense, da loro stilate, hanno contribuito a in-curiosire ulteriormente i partecipanti, sollecitandoli a effettuare approfon-dimenti e ricerche sui temi trattati oltre che a suscitare situazionirelazionali di confronto con altri;- gli argomenti trattati, i relatori e l’organizzazione hanno ampiamente sod-disfatto i partecipanti. Tanto è vero che il 98% degli iscritti intende ripeterequesta esperienza anche la prossima sessione 2016/17 e di far conoscereanche ad altri la presenza in Zona 5 di questa iniziativa;- per molti degli iscritti partecipare all’Ute è stato utile per uscire dalla so-litudine, per riempire gli spazi vuoti creati dalla pensione, per stimolare vi-vacità intellettuale, per creare un’alternativa valida a giornate in solitudinee prive di interessi oltre che, in alcuni casi, a far nascere nuove amicizie; - gli argomenti che i partecipanti desiderano approfondire l’anno prossimo

spaziano tra storia di Milano, arte, astronomia, archeologia e ambiente, forteinteresse suscitano anche i corsi di lingua inglese, di alfabetizzazione digi-tale (personal computer e tablet). Il nostro impegno è quello di continuare a fare in modo che le persone chevivono in Zona 5, non smettano mai di apprendere, possano arricchire leproprie competenze e partecipare attivamente alle iniziative della nostrarealtà.

Tosca Bolgiani e Antonio Alemanno, Tutor - Auser

La proposta di AuserPer consentire all’Auser di proseguire con le attività di volontariato, rivolteagli over 60 e migliorare e ampliare i servizi, scegli di destinare il 5 per milleall’Auser. Nella dichiarazione dei redditi scrivi nell’apposito spazio il codice fiscale97321610582.

L’arte è a disposizione di tutti? Ci piace affermare che sì, indipen-dentemente dallo status sociale e dal livello culturale, l’arte do-vrebbe essere fruita da chiunque lo desideri. Eppure, per alcune

tipologie di persone, esistono evidenti impedimenti: come può godere diun quadro un non vedente? Può una persona sorda apprezzare la musica?Potrebbero, ma necessitano di un contesto particolare e di specifici stru-menti. PASSin, piattaforma web dedicata alla cultura e all’arte senza bar-riere per le persone con disabilità sensoriali, presentata lo scorso 2dicembre alla Casa dei Diritti di via De Amicis, si propone come uno stru-mento per l’inclusione e la partecipazione di tutti. Uno spazio web dovesi raccolgono informazioni, iniziative, eventi, ultime news e innovazionitecnologiche dal mondo dell’accessibilità.Il progetto è nato dall’incrocio di competenze professionali diverse, al-cune incontratesi grazie alla partecipazione attiva alla social street dellanostra zona, Gottardo-Meda. Gli artefici di questo progetto sono Sadri Faslliu e Fabio Calarco, profes-sionisti nel campo digital, Martina Gerosa, facility manager ed espertadi disabilità e accessibilità, Nicola Rabbi, giornalista, Cecilia Viganò, gra-phic designer, che insieme alla cooperativa Accaparlante di Bolognahanno presentato la loro idea al bando del Comune di Milano dedicatoall’accessibilità, in occasione di Expo 2015.«Abbiamo presentato PASSin anche a Bologna e a Roma, ma l’obiettivoè crescere e riuscire a coprire tutto il territorio nazionale - ci dice FabioCalarco, uno dei fondatori, spiegandoci che - l’attenzione al tema dell’ac-cessibilità in campo artistico oggi non è ancora abbastanza alta, ma siauspica che possa diventarlo. È importante portare avanti una battagliain favore di una minoranza e di un tema a cui ancora oggi viene concessa

poca visibilità, purtroppo c’è ancora molta ignoranza sull’argomento».Gli obiettivi sono dunque molteplici: informare, coinvolgere, sensibiliz-zare. Per raggiungerli il team sta lavorando sodo, cercando di individuarefonti economiche, bandi, investitori, che possano permettere al progettodi irrobustirsi, rendendolo anche autosostenibile dal punto di vista fi-nanziario. C’è l’ipotesi di lanciare una campagna di crowfunding, per rac-cogliere finanziatori attraverso il web.Molto interessante il sistema delle icone della piattaforma, che si svi-luppa su due livelli: da una parte vengono segnalate le categorie di ap-partenenza dell’argomento di cui si sta parlando; dall’altra, grazieall’indispensabile contributo Cecilia Viganò, l’artista del team PASSin, èstato sviluppato un sistema di icone accessibili che rendono leggibile ilsito anche per le persone con disabilità sensoriali: così, tramite l’utilizzodi screen reader e sintesi vocali - funzionalità già presenti nei browser onei sistemi operativi - un ipovedente o un sordomuto non avranno diffi-coltà a navigare all’interno della piattaforma.«La nostra piattaforma ovviamente rispetta le regole dell’accessibilità,anche se ad oggi, purtroppo, questa non è la normalità: non tutti i sitisono accessibili», sottolinea Fabio. E, svelandoci i prossimi passi da com-piere, conclude: «Vogliamo ottimizzare il sito per la piattaforma mobilee sviluppare anche una app verticale, per creare una vera community euna maggiore interazione, così da trasformare PASSin in un cantiereaperto alla partecipazione di chiunque sia interessato a sviluppare co-noscenza e informazione su tutto ciò che aiuta a superare le barrieredella comunicazione attraverso la multisensorialità».Per informazioni: www.passin.it; Pagina Facebook: PASSin.

Federica De Melis

Consegnati gli attestati di partecipazione ai corsi. L’Auser al lavoro per la prossima sessione, per la quale il CdZ ha già stanziato le risorse

Chiude con una festa l’Università della Terza Età

Una piattaforma web dedicata alle persone con disabilità sensoriale

PASSin: l’arte è senza barriereEcco i nuovi appuntamenti per “Ci-

nema senza Barriere”, con pellicolesottotitolate per le persone con disabilitàuditive e audiodescrizioni in cuffia per lepersone con disabilità visive, che acce-dono ai cinema gratuitamente con i loroaccompagnatori.

Martedì 24 maggio alle ore 20presso la Sala Alda Merini dello SpazioOberdan della Città metropolitana di Mi-lano (viale Vittorio Veneto, 2) sarà pro-

iettato il film Life di Anton Corbijn. Lastoria racconta l’amicizia tra DennisStock, fotografo dell’agenzia Magnum eJames Dean, giovane divo del cinema(un frame, qui sotto).Per prenotare le cuffie per ascoltare leaudiodescrizioni per i non-vedenti, tele-fonare nei giorni feriali alla Cineteca: telelefono 02.872.421.14Per informazioni: Cinema senza Bar-riere Aiace. Milano tel. [email protected]

Il 24 maggio allo Spazio OberdanIl film “Life” di Anton Corbijn

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Un gioiello aperto alla cittadinanza nel sud Milano:Cascina Brandezzata, in via Ripamonti 428. Ini-zialmente era una locanda, La taberna Brandez-

zata, successivamente trasformata in cascina, dovealcune famiglie di contadini coltivavano 745 pertiche dicampagna. Nel 1843 fu acquistata dall’Ospedale Mag-giore di Milano e dopo la seconda guerra mondiale cessòdi essere abitata, diventando così un luogo abbandonato.Dal 1998, la Fondazione Lu.V.I. Onlus si è impegnata inun progetto di ristrutturazione per trasformare i ruderidell’antica cascina in un Luogo di Vita e di Incontro perla Comunità. Dopo anni di impegno, sostenuti forte-mente dal Professor Bruno Andreoni, finalmente oggisono stati aperti: l’Hospice, dove si assistono i malati ter-minali, il Centro Universitario Interdipartimentale perle Cure palliative, che ha lo scopo di promuovere la for-

mazione con master, seminari di aggiornamento, corsiper assistenti familiari e per volontari, oltre che eventiculturali di comunicazione con la cittadinanza. La formazione di assistenti familiari risponde a un bi-sogno sempre crescente nelle famiglie italiane. Untempo erano chiamate “badanti”, cioè coloro che si pren-devano cura in famiglia della persona fragile o malata ebisognosa di cure, anche 24 ore al giorno. I corsi assicu-rano una formazione indispensabile per questa attività,i malati sono sempre due: la famiglia e la persona, che sitrovano ad affrontare un percorso drammatico che scon-volge vita e consuetudini. In Cascina Brandezzata sicerca di dare una risposta a questo bisogno anchequando la richiesta di assistenza presenta un’elevatacomplessità. Gli studenti che arrivano all’attestato di As-sistente familiare sono invitati all’iscrizione presso l’ex

Albo delle badanti, ora definitonel progetto “CuraMi”, in col-laborazione con il Comune diMilano.I nuovi corsi partiranno da set-tembre 2016: un corso base,per coloro che non hanno al-cuna formazione e due corsispecialistici per pazienti conmalattie neurologiche avan-zate e per la cura di pazientiterminali. I costi per la fre-quenza sono molto contenuti, senza fini di lucro, nellospirito della Fondazione Lu.V.I. Onlus.Per informazioni: ufficio aperto al pubblico presso Ca-scina Brandezzata (tutti i giorni lavorativi dalle ore 9.30

alle 12 - tel. 02/94372703).www.fondazioneluvi.org/centrouniversitario Mail: [email protected]

Mara Rold

Il 6 maggio, nel centro sportivo Carraro, sisono svolte le ultime competizioni deiXXXII Giochi Studenteschi Sud Milano,

organizzati dalla società Nuova Atletica 87,con Patrocinio della Zona 5 e dell’Ufficio Sco-lastico Territoriale. Oltre 700 ragazzi, prove-nienti da 15 scuole medie delle Zone 5 e 6, daRozzano, Opera, Basiglio, Locate Triulzi,hanno gareggiato con grande impegno edestrema correttezza per conquistare laCoppa Liberazione che sarà assegnata allascuola che ha ottenuto il punteggio più ele-vato conseguito sulla base dei piazzamenti. Le altre scuole riceveranno il riconoscimento della targa diPartecipazione. Una settimana prima, il 29 aprile, si eranosvolte le competizioni della Coppa Puecher per le superiori,

Dopo lunga attesa sono stati finalmente realizzati inuovi campi sportivi dell’Oratorio Sant’Andrea, postoin via Trebbia 15. La festa di inaugurazione si svolgerà sabato 21 maggiocon inizio alle ore 18 e avrà come madrina d’onore laconduttrice televisiva Federica Panicucci e comeospite il campione mondiale di pallavolo Andrea Zorzi,che contribuirà alle attività sportive per bambini e ra-gazzi; a seguire, tanta buona musica: dj set con il DJFargetta.

Per informazioniscrivere a [email protected]

In via Ripamonti 428, aperte le iscrizioni per corsi di Assistente familiare

Cascina Brandezzata: hospice, ma anche luogo di incontro e formazionePromossa da Fondazione Lu.V.I. la struttura è guidata dal Professor Andreoni

Il 28 maggio premiazione delle scuole vincenti con le Coppe Puecher e Liberazione

Nuova Atletica 87: la cultura dello sport e dell’ ambiente con la partecipazione delle scuoledella Zona: Allende, Custodi, Kandin-sky, Torricelli, Varalli e Calvino diOpera. La particolarità di questi Giochiè che le manifestazioni sono condottedai giovani atleti della Nuova Atletica87, con la collaborazione degli inse-gnanti delle scuole partecipanti. I Gio-chi sono stati l’occasione perl’avviamento all’atletica di molti gio-vani, che sono ora gli allenatori e i di-rigenti della Nuova Atletica 87. La premiazione finale avverrà sabato

28 maggio, dove le scuole riceveranno le coppe Puecher eLiberazione e le targhe di partecipazione. Agli studenti chesi sono distinti sia nello sport che negli studi saranno asse-

gnate le medaglie dello “studente sportivo” 2016. Comples-sivamente ai Giochi hanno partecipato oltre 2500 ragazzi.Un’altra notevole iniziativa, anche questa patrocinata dallaZona 5, è la vacanza in natura, che la Nuova Atletica 87 or-ganizza in collaborazione con il circolo di LegambienteZanna Bianca. I ragazzi andranno in montagna, ad Alpe Devero, a quota1630 m, per una settimana alloggiando in Rifugio (con ge-store). Durante le passeggiate incontreranno guardie fore-stali e l’incontro con la natura sarà totale. Una settimanaall’insegna della semplicità e della frugalità (ma con unabuona cucina) saranno pane per lo spirito. La vacanza pre-vede due periodi: per i ragazzi dai 9 ai 13 anni, dal 26 giugnoal 2 luglio; per i ragazzi di 14 e 15 anni dal 3 al 9 luglio. Per informarsi, fino a fine maggio: 338 4798759 (Luciano,dopo le ore 15).

Inaugurati i campi sportivi

Oratorio Sant‘Andrea

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appare il più

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tipico del migliore spirito meneghino, si trova l’edificio

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Un luogo si può attraversare in in-finiti modi, è noto. Ma forsei milanesi sono più mo-

noesperenziali di altri e vi-vono la loro cittàriducendola a un spazioda fendere velocemente,concentrati su “cose dafare” e influenzati da unimmaginario sedimen-tato, che limita le “coseda vedere” a poche carto-line ingiallite. Un atteggia-mento miope, che riducefatalmente le opportunità di co-noscenza, la qualità della vita citta-dina e le occasioni di stare insieme. Ma cosa c’è da scoprire ancora a Milano? Esiste un modo diverso di viverela città e l’idea stessa di turismo? Gianluca Migliavacca (architetto, animadella Trekking Italia e guida), Max Franceschini (fotografo e videomaker) e Gianni Biondillo (architetto e scrittore), ideatori di Sentieri Me-tropolitani, ne sono convinti. Secondo loro Milano – e con essa ogni luogo– è una stratificazione di punti di vista ed eventi, da scoprire procedendolentamente, all’insegna del motto “Le città si capiscono solo a piedi”.Partendo da questi presupposti i tre “viandanti” hanno individuato 10 sen-tieri cittadini, hanno pubblicato un sito web (www.sentierimetropolitani.org) e un’ app per smartphone (disponibile per Android eiOS), scaricabile gratuitamente. Gli esploratori che cammineranno lungogli itinerari accompagnati dalla app potranno seguire le proposte dei treautori, alla scoperta degli eventi e dei luoghi della Letteratura, Architet-tura, Cinema e Gusto che si intrecciano con la città, dal centro alle peri-ferie, e ne definiscono il multiforme carattere. Soprattutto i camminatoripotranno partecipare alla costruzione dell’itinerario, arricchendo ognipercorso di storie, note e meno note, piccole e grandi, frutto di un istantecolto al volo o di racconti lontani. La app infatti consente di inviare allaredazione di Sentieri_Metropolitani scritti e immagini, partecipando inprima persona alla decostruzione della Milano dei luoghi comuni, per ri-costruirla più vera e viva.

Per la tracciatura del percorso #7, quello che da piazza Duomo porta aChiaravalle, gli ideatori di Sentieri Metropolitani hanno anche coinvoltoil sottoscritto, direttore di Milanosud, giornale custode del sud Milano. Ecco uno stralcio di quanto abbiamo scoperto durante la camminata dicirca 13 km e quasi 4 ore di cammino (al netto delle soste!).

Primo tratto: il centro sconosciutoSi parte da Torre Velasca, un edificio molto conosciuto. Il nome deriva dallapreesistente piazza Juan Fernández de Velasco, seicentesco governatorespagnolo di Milano, di cui le cronache ricordano soprattutto l’ossessioneper le streghe. La sagoma della torre è nota a tutti i milanesi e oggetto diadorazione o di avversione. Qualunque sia il giudizio che si ha su questatorre di 106 metri, finita di costruire nel 1957, progettata dal famoso studioBBPR (lo stesso che pochi anni dopo progettò le sei Torri Bianche di Gra-tosoglio), di certo si tratta di un edificio da vedere, alzando lo sguardo ilpiù possibile da sotto per coglierne l’imponenza e l’originalità del profilo.Lasciata la Velasca, compiuti pochi passi risalendo per corso di Porta Ro-mana, si passa accanto al Palazzo Acerbi, civico numero 6. Qui minuscola enascosta sulla facciata del bel palazzo, a destra del portone, sotto al primobalconcino, c’è una palla di cannone, testimone delle Cinque Giornate diMilano. Accanto una quasi invisibile targa, che recita laconicamente: “20MARZO 1848”, prima testimonianza che incontreremo del nostro Risorgi-mento. Proseguendo troveremo altre due targhe, in via delle Chiusa e incorso Italia, che ricordano il contributo dei finanzieri che «spontaneamente– racconta lo storico e letterato Cesare Cantù – si offersero alla causa co-mune. Sia onore a questa giovine squadra che costituita per immorali divieti,ora ha ottenuta tutta la simpatia della nostra fraternità, e sentì con checuore gridavamo: i viva alla guardia di Finanza…».Lasciato alle spalle Palazzo Acerbi, percorsa via Maddalena, si prende CorsoItalia in direzione Sud. Pochi metri e, all’altezza di via Rugabella, sbuca la“chiglia” di un complesso edilizio di abitazioni e uffici progettato da LuigiMoretti, finito di costruire nel 1955. Un’architettura modernissima, realiz-zata all’indomani del conflitto mondiale, come la Torre Velasca sulle macerie

della guerra, ma al contrario del grattacielo di BBPR, praticamente sco-nosciuto.Da corso Italia si imbocca via Disciplini – un angolo di ‘800 milanese, conla strada che ancora rivela la tracciatura per le carrozze – e si percorre ildedalo di viuzze eleganti fino a Molino delle Armi. Qui, come dice il topo-nimo, lungo il Naviglio si trovavano molti mulini, il principale dei quali, ap-punto, destinato ad “arrotar armi”, arte nella quale i milanesi erano maestrisin dal Medio Evo. Superata la circonvallazione interna, alla fine di via Vet-tabbia (che prende il nome dalla roggia che da qui partiva e che rincon-treremo spesso nel nostro percorso), si arriva a via Cosimo del Fante, stradaelegante, con palazzi di pregio. Il più bello di tutti è forse Casa Venegoni,che si trova all’angolo. Un edificio in stile neogotico, costruito nel 1927,con una torretta loggiata che certo non passa inosservata. Nel cortile dellacasa, un pozzo trecentesco e la ricostruzione delle campate del portico delconvento delle Dame Vergini della Vettabbia, antica istituzione risalenteall’epoca comunale.Proseguendo da Cosimo del Fante e ritornando in corso Italia, si scorgeverso sud il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, luogodove furono trovati nel 396 i resti dei santi Nazzaro e Celso. Il primo fu tra-sportato nella Basilica San Nazzaro maggiore, nell’omonima piazza che sitrova lungo corso di Porta Romana. San Celso invece rimase qui custoditoin una piccola chiesa, dove Sant’Ambrogio fece realizzare una nicchia conun’immagine della Madonna. In questo luogo, divenuto poi basilica con con-vento, nel 1485 avvenne un miracolo. Durante un miserere, con la chiesacolma di fedeli, l’immagine della Madonna prese vita, guardò a uno a uno ipresenti e porse loro il Bambino. Da quel momento la peste scomparve daMilano. Per celebrare l’evento miracoloso l’anno seguente iniziarono i la-

SM#07, la Milano nascosta...PRIMA PUNTATA - Sentieri Metropolitani, 10 percorsi da fare a piedi, in gruppo o accompagnati da un’app

Da sinistra: Torre Velasca, la Chiglia di Moretti, Casa Venegoni e la Chiesa di Santa Maria Nascente.

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... tra piazza Duomo e Chiaravallevori per la costruzione dell’attuale santuario. Il monastero, che sorgevasulla destra della basilica, fu distrutto nell’’800 per fare spazio al santuario.Quasi identica sorte subì la basilica di San Celso, di cui ora rimangonosolo un bel giardino, la facciata e una torre campanaria.

Secondo tratto: città universitaria e architetturePassata la seconda cerchia milanese, all’altezza di Porta Ludovica siprende viale Bligny. Da qui inizia un percorso attraverso l’architetturacontemporanea, che ci porterà fino oltre la circonvallazione esterna.Dopo qualche decina di metri, all’angolo con via Roentgen, appare il piùrecente edificio costruito dall’Università Bocconi, che ospita dipartimenti,centri ricerca e un’aula magna aperta alla città. Progettato dagli architettiirlandesi Shelley McNamara e Yvonne Farrell, inaugurato nel 2008, il com-plesso è composto da volumi che appaiono sospesi e da ampie vetrate chesi alternano a facciate cieche.Attraversato questo complesso, si arriva su piazza Sraffa, dove affaccianoil pensionato degli studenti, progettato da Giovanni Muzio (1956), l’edificiodella rettoria e la chiesa. Questi ultimi progettati entrambi all’inizio deglianni Sessanta da Ferdinando Reggiori. Verso via Bocconi si trovano poil’edificio della Sda Bocconi (1986) realizzato da Vittore Ceretti e l’edificioellittico ad aule (2000) progettato da Ignazio Gardella.Proseguendo verso sud, dopo aver superato una lapide che ricorda gli stu-denti della Bocconi morti nella Grande Guerra, giunti sulla via Sarfatti,sulla destra troviamo l’edificio, disegnato da Muzio e dal figlio Lorenzo, cheospita l’aula magna, la biblioteca e alcuni istituti. Sempre sulla via Sarfatti,sulla sinistra, disegnata da Gian Giacomo Predeval e Giuseppe Pagano,ecco la sede principale dell’università. Si tratta di un complesso inauguratonel 1941, considerato tra gli esempi italiani più importanti di architetturarazionalista. I volumi degli edifici, ognuno realizzato sulla base delle funzioni e dopouno studio attentissimo delle proporzioni, sono disposti nel lotto su unoschema cruciforme, in modo che tutti possano essere areati e illuminatinel migliore dei modi. All’epoca la progettazione del complesso si scontròcon la retorica monumentale fascista e la costruzione fu possibile solo per-ché appoggiata da Giovanni Gentile, filosofo e allora ministro del Fascio.Al progettista Giuseppe Pagano toccò una tragica sorte. Partigiano, morì aMauthausen il 22 aprile del 1945, pochi giorni prima della liberazione delcampo. Stesso destino per l’architetto Gian Luigi Banfi, dello studio BBPRche progettò la Torre Velasca. Partigiano anch’egli, morì nello stesso camposolo pochi giorni prima: il 10 aprile del 1945.Volgendo lo sguardo verso il Parco Ravizza, sull’angolo con via Bocconi, nonsi può non notare l’enorme maglio che ricorda la morte di Roberto Fran-ceschi, studente bocconiano, militante del Movimento Studentesco. Nel1973, a 21 anni, il giovane fu ucciso da una pallottola sparata dalla Polizia

La seconda puntata di “SM#7, la Milano nascosta, tra piazza Duomo e Chiaravalle”,con la descrizione dei tratti da percorrere a piedi “Dalla città verso la campagna”

e “Il Parco Sud e Chiaravalle”, sarà pubblicata sul prossimo numero di Milanosud, indistribuzione dal 30 maggio 2016. Per chi volesse leggere tutto l’articolo, senza at-tendere la prossima uscita del giornale lo può trovare sul sito Milanosud.it(http://goo.gl/KRhjwh)

Seconda puntata il 30 maggio

che, su richiesta del rettore, impediva a coloro chenon facevano parte dell’ateneo l’ingresso a un’as-semblea per la pace nel Vietnam.Percorrendo via Sarfatti, lasciandosi alle spalle ilmonumento a Franceschi, sulla sinistra si troval’ampia area della ex Centrale del latte. Qui, sonoappena iniziati i lavori per la realizzazione delnuovo campus della Bocconi, progettato dallo stu-dio Sanaa di Kazuyo Sejima e Ruye Nishizawaelle.Nell’area bonificata sorgeranno una torre residen-ziale per studenti e professori, la nuova sede dellaSda Bocconi e un centro sportivo-ricreativo apertoal pubblico. L’architettura sarà completamente di-versa dal resto degli edifici dell’Ateneo. Forme ton-deggianti, edifici in parte trasparenti, zone verdi,colonnati e collegamenti tra le varie “celle” carat-terizzeranno il nuovo complesso, i cui lavori ter-mineranno nel 2019.Usciti da via Sarfatti, tra via Caltelbarco, via Giam-bologna e viale Tibaldi, si trova un piccolo agglo-merato urbano, una sorta di “triangolo isoscele”(guardando la mappa) composto da villette ele-ganti con giardino ed edifici d’epoca. Passeggiandotra le vie si subisce un effetto estraniante, perchési ha l’impressione di stare in un luogo di villeggia-tura, che potrebbe essere la Riviera o l’Alto Adige.Quando poi si passa per via Ottolini, dove si incon-trano due case con tetti spioventi, travi a legno avista, balconcini e bifore con vetri colorati, chepare furono costruite da un importatore di piano-forti tedesco pieno di nostalgia verso i luoghi natii,la sensazione di stare in un paese del nord Europa èfortissima.Tornati sulla via Castelbarco, prima di attraversare la circonvallazione,in un testacoda tipico del migliore spirito meneghino, si trova l’edificiodi Pane quotidiano. Proprio accanto al futuro campus della Bocconi, cheaccoglierà i migliori (e agiati) studenti del mondo, l’onlus fondata nel1898 accoglie decine di migliaia di persone in difficoltà, dando loro damangiare, gratuitamente e ogni giorno, secondo il motto “Fratello… quinessuno ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tueopinioni…”.

Testi Stefano FerriFotografie Max Franceschini e Federica De Melis

(Prima puntata – Continua)

Dall’alto, in senso orario: Il cortile del palazzo della Bocconi (via Roetneg), l’università Bocconi, il palazzo di via Ottolini e il monumento a Roberto Franceschi.

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Gentile Avvocato,le scrivo perché non riesco più a vivere nella situa-zione in cui mi trovo. Mio marito, che ha sempreavuto modi bruschi nei miei confronti, da alcuni mesiha problemi di lavoro, è sempre più nervoso, spessoarriva a insultarmi pesantemente davanti a nostrofiglio e l’altro giorno mi ha presa a schiaffi e calci.Ormai ho paura di rientrare a casa perché non socosa mi aspetta, ho proposto di trasferirmi da miamadre ma lui minaccia di denunciarmi per abban-dono del tetto coniugale e di non farmi più vedere no-stro figlio. La prego mi aiuti! R.R.

Nella pratica legale, mi capita di dover trattare spessocasi di donne, ma anche uomini, che subiscono mal-trattamenti in ambito familiare. Le vittime, trovandosiin una condizione di disagio psicologico, addirittura divergogna, faticano spesso a trovare una “via d’uscita”e sono oggetto non solo di maltrattamenti ma anche dicondizionamenti che le inducono a subire troppo etroppo a lungo.Comunemente, si è portati a considerare “maltratta-menti” solo le violenze fisiche, ma altrettanto gravi,anche dal punto di vista della Legge, sono le violenzepsicologiche, quali minacce, insulti, umiliazioni, ri-catti. La minaccia di denuncia di abbandono del tettoconiugale spesso incute timore, inducendo chi la su-bisce – e non ne sa valutare la gravità - a permanerein una situazione di pericolosità crescente per l’inco-lumità propria o dei figli.In realtà, il reato di abbandono del tetto coniugale èstato abrogato; la norma penale che attualmente netratta è l’art. 570 cod. pen., che recita “chiunque, ab-bandonando il domicilio domestico…si sottrae agli ob-blighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori o

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di Rosa ZambianchiAvvocato

L’abbandono del tetto coniugalealla qualità di coniuge”. Perché sussista il reato è ne-cessario anzitutto che vi sia un matrimonio e che, inol-tre, l’abbandono sia ingiustificato, riprovevole sotto ilprofilo etico sociale e accompagnato dal sottrarsi agliobblighi di assistenza (soprattutto economica). Abbandonare la casa familiare non è mai una deci-sione da prendere “alla leggera”, perché comunquecontraria alle norme civili in tema di coabitazione deiconiugi e quindi potenzialmente motivo di addebitodella separazione, ma se esiste una “giusta causa” puòessere legittima. È evidente che nel caso che stiamotrattando, il timore per la propria incolumità fisica emorale, o anche solo le violenze verbali o fisiche su-bite da parte del coniuge, giustificherebbero ampia-mente l’abbandono della casa coniugale. La “giusta causa” dovrà essere reale e debitamente do-cumentata, ma non è il caso di arrivare ad essere incondizioni disperate prima di prendere questa deci-sione. La soluzione alternativa, praticabile nei casi più gravi,è la richiesta all’Autorità Giudiziaria di una misura diprotezione contro gli abusi familiari, che in sede civileè disciplinata dall’art. 342bis cod. civ. “quando la con-dotta del coniuge o di altro convivente è causa di gravepregiudizio all’integrità fisica o morale, ovvero alla li-bertà dell’altro coniuge o convivente”. In tali casi, neiquali è espressamente ricompresa la lesione all’inte-grità morale oltre che fisica, il Tribunale può ordinareal coniuge o al convivente l’immediata cessazione dellecondotte violente o pregiudizievoli, disponendo il suoallontanamento dalla casa familiare e il divieto di fre-quentare i luoghi (lavoro, scuola, domicilio di parentieccetera) abitualmente frequentati dalla vittima. Que-sto procedimento, a cui ho fatto ricorso più volte comeavvocato, è estremamente veloce e assicura una tutelaefficace.È bene sottolineare come questo tipo di situazioni dif-ficilmente si risolvono spontaneamente e senza un so-stegno esterno, nella maggior parte dei casi, vannopeggiorando, pertanto è sempre bene cercare una so-luzione che sia la meno dolorosa e conflittuale possi-bile ma che possa essere tutelante, soprattutto se sonocoinvolti figli.

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Sabato 21 maggio, alle ore 17,30, Allo Spazio Cul-ture del Mudec, verrà proiettato il documentario“Il Sogno di Caleb” di Mela Tommaselli ed Elena

Bedei, prodotto dell’Associazione Culturale AB (ArezzoBallet), e a Milano promosso dalla Casa della culturamusulmana di via Padova. “Il Sogno di Caleb” è un do-cumentario (durata 52 min.) che racconta del sogno didiventare presidente di uno street child quattordicennedi Nairobi che dal Kenya degli slum, attraverso una can-zone da lui scritta, porta il suo messaggio di speranzanel mondo. La canzone, intitolata “Un Baby Presidente”,viene scelta per rappresentare il Kenya allo Zecchinod’Oro del 2006, cantata da un ex bambino di strada di 9anni, proveniente dallo stesso centro di riabilitazione diNairobi. Ma la fortuna della canzone non finisce conla rappresentazione canora. La canzone viene scelta perrappresentare il Parlamento mondiale dei bambini alWorld Social Forum di Nairobi del 2007.Il documentario disegna un affresco delle giovani vite

dei protagonisti, attraverso una serie di interviste, dallequali di snocciolano nette e disarmanti visioni di reli-gione e di controllo sull’amore, di ingiustizia e di impo-tenza. Tra queste i dubbi religiosi di un ragazzino difamiglia musulmana salvato dalla strada da un centroComboniano che, riacquistata la sua indipendenza, ri-torna alla religione paterna.

A. S.

Il gruppo “Musicisti Russi”, fondato da Natalia Tyur-kina, un’associazione nata per far conoscere giovanitalenti russi a Milano e che ora accoglie anche musi-

cisti di tutte le altre nazioni, propone per maggio e giugnodue concerti imperdibili, a portata di mano.ll 22 maggio alle ore 21, presso il salone Don Giulio Grecodi Chiesa Rossa via Neera 24, si esibirà il violoncellistaRustem Smagulov accompagnato dal chitarrista GiuseppeChiaramonte con un programma di musica classica e ro-mantica per violoncello e chitarra. Rustem Smagulov èvioloncellista, pianista, compositore e direttore d’orche-stra e, nonostante la sua giovane età, ha già avuto grandesuccesso in Russia a San Pietroburgo e in Estonia a Tallin.Ha inoltre creato un quartetto d’archi “decusstringquar-

tet” che ha riscontrato grandis-simo successo tra il pubblico e nel2015 ha composto un brano, “IlRacconto”, che si ispira alla suavita, alle difficoltà incontratedopo l’arrivo in Italia, all’am-biente nuovo, agli studi fino al ri-conoscimento del suo talento.Il 16 giugno alle ore 21, al teatroRinghiera di via Boifava 17, è inprogramma un concerto di mu-sica classica che vedrà come pro-tagonisti due cantanti giovani epromettenti, la soprano ElenaPervozvanskaya e il basso VictorSporyshev accompagnati dallabravissima pianista Tatiana Soko-lova. Abbiamo già conosciutoElena e Tatiana, due talenti arti-stici e musicali rari, dotate di unamaestria propria di artisti maturi;le abbiamo già ascoltate all’inau-gurazione della festa di prima-vera dello scorso 9 aprile, perpoter garantire un’emozioneunica anche per lo spettacolo chesi terrà al Ringhiera.

Il terzo elemento del trio, il basso Victor Sporyshev si esi-birà presentando alcuni brani dal suo repertorio classicocome l’aria di Banco di Verdi da Macbeth. Inoltre canteràpezzi meno conosciuti come “Di sposo, di padre le gioieserene” del compositore Carlos Gomes dall’opera SalvatorRosa. Infine, insieme alla soprano Elena Pervozvanskaya,ci delizieranno con il duetto di Amalia e Massimiliano daI Masnadieri di Giuseppe Verdi. Due eventi importanti peruna nuova intensa esperienza e che contribuiranno a farapprezzare a un pubblico sempre più vasto la bellezzadella musica classica in un’atmosfera di armonie e melo-die, con un linguaggio universale che non ha bisogno diparole per trasmettere emozioni.

Nadia Mondi

Ultimo incontro per i finalisti del Premio LetterarioEdoardo Kihlgren - Opera Prima. Martedì 17 ore18,30 al Barrio’s Enrico Ianniello presenta il suo

libro “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”. Già presentatii volumi degli altri due finalisti: “Mar Bianco” di ClaudioGiunta e “La questione più che altro” di Ginevra Lamberti.Il Premio è giunto quest’anno alla XVII edizione. Ogni annol’associazione “Amici di Edoardo” sceglie l’opera prima ditre scrittori esordienti. In giuria, oltre ai vincitori della pas-sate edizioni, anche la Giuria delle Scuole, che coinvolge300 studenti delle scuole superiori milanesi. «Il segreto eil grande merito del Premio – sostiene don Gino Rigoldi,

fondatore di Comunità Nuova, a cui il Barrio’s è fortementelegato – sta nel creare opportunità di incontro tra scrittoriesordienti e lettori con diversi gradi di competenza, tra-sformando un luogo di periferia in un vitale centro di ini-ziativa culturale cittadina». La serata finale di premiazione si terrà mercoledì 25 alleore 20, al Museo Diocesano di Milano, con una cerimoniacondotta da Lella Costa e Massimo Cirri. Tutte le serate di presentazione sono a ingresso libero finoa esaurimento posti. Barrio’s via Barona angolo via Bof-falora, info: 02.8915.9255.

Lea Miniutti

Al salone Don Giulio Greco il 22 maggio e al Ringhiera il 16 giugno

Musica classica e Bel cantocon i “Musicisti Russi”

Il 21 maggio, allo Spazio Culture del Mudec

“Il Sogno di Caleb”, una storia tra gli slum di Nairobi e lo Zecchino d’Oro

Serata finale il 25 maggio al Museo Diocesano di corso di Porta Ticinese 95

Premio Letterario Edoardo Kihlgren

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Senza smartphone, senza pc o senza Ipad non potremmo più vivere, maquello che ci fa battere il cuore è il contenuto con le sue connessioni, nonil contenitore, non la “macchina”. Chiunque abbia vissuto di scrittura o

l’abbia fortissimamente praticata prima dell’avvento dell’era digitale sa cosavuol dire, invece, essere stati innamorati della propria macchina da scrivere, cuiè dedicato a Milano un piccolo e curioso museo che ha appena compiuto diecianni di vita.Forte, solida, mai obsoleta, perciò immutata per decenni, fedele compagna ditante avventure sintattiche a casa, in studio o – portatile – in giro per il mondo,più longeva della pur nobilissima penna, che si smarrisce o si logora facilmente,più affidabile, precisa e veloce di qualsiasi altro strumento inventato prima dilei per mettere le parole nero su bianco. Non è stato sempre così, perché perfinonelle mani dei loro stessi inventori i primi prototipi erano molto lenti e piuttostofragili. Tuttavia la possibilità di scrivere perfettamente a casa o in ufficio, senzaricorrere a una tipografia, sedusse ben presto il mondo alle prese con la primagrande rivoluzione industriale.Prima ancora di conquistare gli scrittori e – mai del tutto – i poeti, il suo incon-fondibile ticchettio diede vita a quella specie di foresta sonora che caratterizzavale grandi mitiche redazioni dei giornali, i grandi uffici delle aziende e delle can-cellerie, le vaste sale delle ragionerie e del pubblico impiego. A volte era accom-pagnato dallo sferragliare e dallo scampanellio di altri piccoli gioielli meccaniciche si occupavano dei numeri: le calcolatrici. O da macchine che replicavanola battitura a distanza, le telescriventi. O ancora da macchine molto più grandi,che i caratteri li mettevano in riga impilandoli in colonne dipiombo: le linotype.A metà del Novecento, non era possibile immaginareun luogo raggiunto da una qualche forma di civiltàmoderna, nei cinque continenti, che non esibisse, suqualche scrivania o tavolino, una macchina da scri-vere, fissa o portatile che fosse. Dai grattacieli di NewYork e Chicago alle capitali africane, dall’Europa allaCina, dai paesi arabi ai palazzi indiani: tic tic tic toc tacfrrrr, tic tic tac, senza rendercene conto, per molte ge-nerazioni, abbiamo avuto questa colonna sonora futu-rista. Il tasto, il tasto, il tasto, la leva, il rullo che gira,lo spazio, la pagina di carta che vien via, l’altro fo-glio che vien messo dentro, e avanti così.Ora quella foresta di rumore non c’è più, si èestinta e il silenzio s’è fatto quasi totale, rottosoltanto dagli avvisi sonori lanciati ad ogni

messaggio dagli smartphone, e dalle suonerie musicali che hanno sostituito glisquilli dei vecchi telefoni. Perfino l’impercettibile fruscio dei tasti dei pc si vazittendo, per fare largo al felpato incedere delle parole digitate sultouchscreen. L’epitaffio del Corriere della Sera è pubblicato il 26 aprile del 2011:“Nei giorni scorsi ha chiuso i battenti in India la Godrej & Boyce, l’ultima aziendaal mondo che produceva macchine per scrivere”.

In questo mare improvviso di silenzio è sempre dolce il naufragare della scrittura,ma se non vi fosse un museo della macchina da scrivere, a questo punto biso-gnerebbe inventarlo, per spiegare a chi non c’era quanto grande sia stata la ri-voluzione, a vista d’occhio e ancor più a portata d’udito.In questi giorni di celebrazione dei dieci anni di vita, il museo ha mostrato i suoipezzi migliori, che consentono un eccellente excursus dalle origini alle ultimemacchine andate in pensione. Lo si deve alla tenacia di un collezionista appas-sionato, Umberto Di Donato, ragioniere classe 1935, che da quando saper scri-vere a macchina gli rese più lieve il servizio militare giurò eterna riconoscenzaal prezioso strumento. Nell’arco della sua vita si è fatto una posizione in banca,ha formato una famiglia, poi ha raggiunto gli anni della pensione, senza maismettere di cercare e trovare modelli antichi e contemporanei, di ricevere do-nazioni, di approfondire le proprie conoscenze. La metodica precisione del ra-gioniere al servizio di un’ossessione degna di un artista: più che un hobby, a pocoa poco per Di Donato è divenuta una missione. Comprati i locali, nel 2006 haaperto il museo di via Menabrea. Dieci anni dopo, come tante volte capita in

Italia, la prima domanda che ci si pone appena entrati è:«Maè mai possibile che un tale patrimonio non abbia trovato

una valorizzazione migliore, una sede istituzionaledegna, spazi adeguati?» e poi si è presi da un’am-mirazione sincera per l’eroico volontariato di unottantenne che ha ancora tutte le energie che ser-

vono per custodire, catalogare, presenziare a mostrein giro per l’Italia, divulgare nelle scuole, riceveregruppi e condurre piccole visite guidate.Non potrebbe che scrivere, Umberto Di Donato. E in-fatti ha pubblicato vari libri, con piccoli editori.In La penna, il tasto e il mouse, (edizioni EDB, invendita al museo) racconta tutto quel che si sasulla macchina, a partire dalle incerte originiche vedono più “inventori” in vari paesi, al-cuni dei quali finiti su un binario morto,senza esiti commerciali. Dal primissimo

congegno del tipografo ed editore veneziano Francesco Rampazzetto (1575) aun primo brevetto inglese (Henry Mill, 1714) per un dispositivo di cui però sipersero le tracce. Ben documentata invece la macchina realizzata da Piero Contidi Cilavegna, nel 1823. Nella metà del secolo un altro italiano, Giuseppe Ra-vizza mette a punto un modello di “Cembalo scrivano”, mentre dall’altra partedell’oceano è un giornalista americano poi divenuto senatore, Christopher La-tham Sholes, a studiare su una macchina di sua ideazione, una disposizione deitasti più funzionale, in modo che le leve dei caratteri più utilizzati non fosseroa contatto tra di loro, inceppandosi continuamente. Così nacque una tastieracon un ordine delle lettere non molto diverso da quello che è arrivato fino a noi,fino alle tastiere dei computer. Fu un’industria bellica statunitense, la Remin-gton, a intuire per prima le potenzialità commerciali della nuova invenzione ea produrre i primi mille esemplari a partire dal 1874. Veniva chiamata Qwerty,dalla sequenza delle prime sei lettere da sinistra… ed è ancora la stessa se-quenza che trovo adesso, scrivendo questo articolo sul mio Mac. Suppongo siauguale sull’I-phone: e infatti lo è. L’invenzione di Christopher Latham Sholes ènel DNA dei dispositivi punto zero, anche se i tasti non hanno leve, o addiritturanon esistono più!

La Qwerty non aveva le maiuscole e scriveva “alla cieca”, perché il carattere bat-teva sotto il rullo e non di fronte: gli eventuali errori di battitura si scoprivanovia via che le righe apparivano sul foglio, quando il rullo girava. La Remingtonsulle prime rifiutò il brevetto di un ingegnere di origine tedesca, Franz XavierWagner, che aveva risolto il problema, così fu una ditta concorrente, la Under-wood, a produrre modelli più avanzati, come il leggendario numero 5, che nei

Il museo di via Menabrea 10 compie dieci anni ed espone decine di pezzi

Macchina da scrivere, mon amourSono a prova di hacker e le vogliono ancora i servizi segreti, sono state fedeli compagne di scrittori e giornalisti e colonna sonora della vita di tanti nell’era predigitale: un piccolo museo milanese dove ammirare le macchine da scrivere e scoprirne...

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Avete una macchina da scrivere? Partecipate al gioco! Mandate a [email protected] una foto o un selfie con la vostra macchina da scrivere e, se volete, un

pensiero o un aneddoto ( breve) che la riguarda. Aggiungete marca, anno di acquisto(più o meno) il vostro nome e cognome e la vostra professione. Costruiamo insiemeun album di ricordi che via via uscirà sulla testata on line Cultweek.com. Condividetee passate parola!

Fai un selfie e mandalo a Cultweek... la storia lunga e affascinante, che comincia alla fine del ‘500 a Venezia e arrivaal 2011 in India quando chiude l’ultima azienda che le produceva, la Godrej & Boyce

successivi trent’anni avrebbe venduto milioni di pezzi in tutto il mondo, inau-gurando l’epopea della produzione industriale e della diffusione via via semprepiù capillare.È quello lo scenario che incontra in America Camillo Olivetti nel 1882, quandoal seguito del suo insegnante Galileo Ferraris partecipa a New York alla primadimostrazione di illuminazione pubblica, ad opera di Thomas Alva Edison. Con-quistato dalle nuove invenzioni, non solo dalla lampadina di Edison, Olivetti ri-mase due anni nel reparto di ingegneria elettrica dell’Università di Stanford ein un certo senso negli anni successivi fece il “giapponese”, portando in Italia laproduzione di strumenti di misura e poi di macchine da scrivere. La prima Oli-vetti viene presentata all’Esposizione universale di Torino, nel 1911.L’uso sempre più massiccio, da parte di professionisti della scrittura che per la-voro si muovevano, a cominciare dai giornalisti, spinse ben presto le case pro-duttrici a creare le macchine portatili, piccole e compatte, con le loro valigette.Nel frattempo era nato un lavoro prevalentemente femminile, che se nel lungoperiodo, alle soglie dei giorni nostri, è stato vissuto come una “gabbia”, alle originirappresentò una delle prime occasioni di emancipazione dai totalizzanti “obbli-ghi” domestici. Come fa notare Umberto Di Donato la prima dattilografa fu atutti gli effetti la figlia del senatore Latham Sholes, cui il padre affidava il col-laudo dei prototipi.Il resto del racconto possiamo considerarlo storia recente fino a qualcosa chepotrebbe riguardare il futuro:negli ultimi anni i servizi segreti di vari paesi, acominciare da Mosca, hanno ordinato un certo numero di macchine, dato chea differenza dei computer, sono a prova di hacker (come certi mafiosi hanno

sempre saputo).Mark Twain è considerato il primo scrittore che si convertì all’uso della nuovamacchina, una Qwerty, appunto, con cui creò il manoscritto (o per l’esattezzadattiloscritto) del Tom Sawyer, pubblicato nel 1876. Da allora in poi, soprattuttonel Novecento, è difficile immaginare un grande scrittore, o un grande giorna-lista, senza la “sua” macchina da scrivere. A questo link troviamo una nutritaserie di abbinamenti, dalla Royal di Simenon alla Olivetti Lettera 22 di IndroMontanelli e Pasolini, la Hermes Baby di Hernest Hemingway, la Royal Portabledi George Orwell, la Remington Portable No. 2 di Agatha Christie, la Smith Pre-mier 10 di Jack London, la Underwood Standard di Charles Bukowski, Jack Ke-rouac, Virginia Woolf e Francis Scott Fitzgerald. E altre ancora.

Nel Museo di Milano si trovano i pezzi originali appartenuti a due miti del giorna-lismo, due donne: Matilde Serao e Camilla Cederna, c’è una delle Olivetti usatein ufficio da Francesco Cossiga, ve ne sono altre di personaggi importanti, mameno noti. E ci sono i modelli identici a quelli che hanno fatto la storia del gior-nalismo e della letteratura, i pezzi più antichi e arcaici, quelli “monotasto” o conle prime “palline” rotanti, che poi saranno alla base dei modelli elettrici più re-centi. Umberto ha raccolto una messe di informazioni sterminata e lui stesso,oltre a scrivere, può parlarne per ore. C’è una macchina cinese degli anni Venti,con una infinità di ideogrammi e una cassetta di legno con altri di riserva; c’èuna macchina che scrive in arabo…e c’è la macchina della Barbie. C’è il discocon la voce di Mario Soldati che nel ruolo di speaker impartisce una lezione didattilografia destinata a chi acquistava le prime Lettera 22, negli anni Cinquanta:“Musica per parole”, disco di vinile a 33 giri. E ci sono anche numerose calcola-trici meccaniche, le parenti strette che militavano negli stessi uffici, negli stessianni.In Italia l’unico altro museo dedicato alla macchina da scrivere si trova in unluogo apparentemente improbabile, a Parcines, un paese dove si parla tedesco,non lontano da Merano. In quel paese del Sud Tirolo nacque, nel 1822, PeterMitterhofer, falegname e carpentiere che per suo conto negli anni Sessanta delsuo secolo si applicò alla ricerca per la realizzazione di una macchina per lascrittura. I suoi primi modelli erano di legno, ma arrivò a realizzare anche pro-totipi in metallo, come la Merano 1866 e la Vienna 1869. Qualcuna di questemacchine fu venduta, una fu regalata all’imperatore Francesco Giuseppe, main Europa era ancora lontana la possibilità di una produzione su larga scala,così Mitterhofer si arrese e lasciò perdere il progetto che avrebbe anticipato diquasi trent’anni il successo della Underwood Typewriter di New York. Parcines,oltre un secolo dopo la sua morte (1893) gli ha dedicato il museo che dal 1998consente di apprezzare alcuni prototipi di Mitterhofer e altri pezzi rari che via

via si sono aggiunti.Lungi dall’esserne “geloso”, Umberto Di Donato, nel suo museo milanese, dedicaun angolo a Merano e Parcines, e nel suo libro racconta l’avventurosa vita delpioniere altoatesino.Il paradosso italiano, in tutta questa storia, è che non è bastato un secolo ab-bondante per trovare un sostantivo che traducesse typewriter. E chi usava “mac-china da scrivere”, di gran lunga l’espressione più usata nel linguaggio parlato,trovava sempre qualcuno che correggeva con ineccepibile puntiglio: “per” scri-vere, non “da”. Ma tant’è quel “per” è sempre sembrato forzato e un po’ lezioso.Ora anche l’Accademia della Crusca consiglia il “da”, pur non condannando il“per”. Insomma buone notizie per il signor Umberto: il suo museo non deve cam-biare nome.

Museo della macchina da scrivere, via G. F. Menabrea, 10 - 20159 Milano Tel. 347.8845560 Aperto martedì, venerdì e sabato, dalle ore 15 alle ore 19. Sempre aperto per visite di gruppo su prenotazione

Saverio Paffumi(per gentile concessione di Cultweek.com)

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Un weekend musicale all’insegna della coralità,quello che si annuncia fra venerdì 20 e dome-nica 22, presso l’Auditorium di Milano Fonda-

zione Cariplo in largo Mahler.Il programma è complessivamente ricchissimo e vada Antonín Dvorák alle colonne sonore dei grandifilm, oltre a brani di musica sacra, profana, colta e popeseguiti a cappella o con interventi strumentali. Ad“alzare la voce”, questa volta saranno anche i bambini(sabato 21) e cantanti un po’ particolari, che unisconola passione per la musica all’impegno per “promuo-vere una cultura dei diritti sociali e civili indipenden-temente dall’orientamento sessuale”.

Ma vediamo in dettaglio come si articolerà questastraordinaria tre giorni.

Venerdì 20 maggio, ore 18 (conferenza) e ore 20 (con-certo)Sul palco dell’Auditorium salgono l’Orchestra sinfo-nica e il Coro della Verdi, diretti da Claus Peter Flor(maestra del coro Erina Gambarini). In programmalo Stabat Mater di Antonín Dvorák, considerato unodei maggiori affreschi musicali di sempre. È la prima opera sacra del compositore boemo, rea-lizzata dopo la morte di tre deisuoi figli. La composizione - di-visa in dieci sezioni, distribuitetra solisti e coro - è solenne edrammatica, ma a tratti rassere-nante e influenzata dal patrimo-nio etnico della terra boema,originaria del musicista. Laprima esecuzione avvenne il 23dicembre 1880. Ad affiancare l’Orchestra e ilCoro, il cast delle voci solistecomposto da: Sabina von Walther(soprano), Bettina Ranch (mez-zosoprano), Dominik Wortig (te-nore), Istvan Kovacs (basso). Il concerto sarà preceduto alle18, da una conferenza introdut-tiva (ingresso libero dal Foyerdella balconata): relatrici Erina

Gambarini e Laura Nicora.(Biglietti per il concerto: euro 40/15; info e prenota-zioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largoMahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 / 19, tel.02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vi-vaticket.it ).

Sabato 21 maggio, ore 16Il Coro delle voci bianche della Verdi diretto da MariaTeresa Tramontin interpreta “Le colonne sonore deigrandi film”.Dopo gli appuntamenti dedicati alla fiaba e al ballo,ecco arrivato il momento del cinema, gran finale dellarassegna Crescendo in musica prima delle vacanzeestive. La rassegna de laVerdi dedicata a bambini, ra-gazzi e famiglie propone un viaggio musicale attra-verso le colonne sonore di film indimenticabili. Comesempre tante le sorprese che costellano lo spettacolooriginale, scritto e diretto da Francesco Montemurro.Al pianoforte, Pietro Cavedon.(Biglietti euro 15/7,50; Info e prenotazioni: Audito-rium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler,orari apertura: mar – dom ore 14.30/19, tel.02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org, www.viva-ticket.it ).

Ore 21 sempre presso Auditoriumdi Milano Fondazione Cariplo, se-rata di gala del festival “Cromatica2016” con lo spettacolo dei novecori LGBT (Lesbiche, Gay, Bises-suali, Transgender) presentati daRomina Falconi e dal web perfor-mer Antonio Andrea Pinna (#leperle di Pinna), che accoglierannosul palco la significativa presenzadi Lella Costa. Aprirà la serata ilcoro Sotto l’arcobaleno formatodai bambini e dai ragazzi delle Fa-miglie Arcobaleno. Poi via via lealtre formazioni.

Domenica 22 maggio, ore 11.30È la volta di Cromatica and thecity: i cori incontrano la città con

Pianocity Milano compie 5 anni! Anche nel 2016 ipianoforti invaderanno case, cortili, stazioni,tetti, cascine, musei, scuole, biblioteche, officine

e parchi. Milano dichiara ancora una volta il suo amoreper il piano e per la sua musica. Dal 20 al 22 maggio, la città si riempirà di note musicaliche accompagneranno l’intero week end, dall’alba al tra-monto, sia in centro che in periferia. Oltre ai “City con-cert”, spazi della quotidianità che si trasformano in saleconcerto, nel sud Milano sono in programma anche con-certi proposti e organizzati da numerose realtà di quar-tiere.Sabato 21 sarà la volta del giardino condiviso Nascostodi via Bussola (“Le scritture del tempo”, ore 16), delCircolo Pd Giambellino (“Not(t)e per sognare”, ore 17)

e della Ca’ Bianca (“Giappone e Italia insieme: giovanipianisti in concerto”, ore 19); domenica 22, invece, laCascina Campazzo ospiterà il concerto “I colori dellamusica: preludi di Chopin” alle ore 11.Anche l’Ospedale ospiterà due concerti sabato 21 e do-menica 22 maggio. Per il secondo anno l’atrio dell’ospe-dale si trasformerà in un teatro. A partire dalle 15,30verranno eseguiti da un gruppo di musicisti affermatibrani di musica classica, rock, pop, blues e folk. Per scoprire tutti gli appuntamenti, quelli a ingressolibero, e quelli, invece, con prenotazione obbligatoria,si può andare sul sito www.pianocitymilano.it o pren-dere il programma cartaceo distribuito in tutti gli spazicomunali.

A. L.

canti e flash mob in diverse piazze del centro mila-nese. Suddivisi in gruppi partiranno da quattro puntisignificativi per la città (Piazza Gae Aulenti, PiazzaCastello, Piazza Oberdan, Colonne di San Lorenzo)fino a ricongiungersi in Piazza della Scala per uncanto corale collettivo.

Ore 16 all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo,in Largo Mahler, replica dello Stabat Mater di AntonínDvorák in programma venerdì 20 maggio, prezzi inva-riati (vedi sopra). Per info:www.laverdi.org

Saverio Paffumi

All’Auditorium saranno eseguiti brani di Dvořák e colonne sonore di film

Va dove ti porta il coro, tre giorni di musica fra sacro e profano

Dal 20 al 22 maggio in tutta la città

Pianocity: largo alla musica!

Il coro di Voci bianche de laVerdi.

L’attrice Lella Costa.

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E tre… Torna Daniela Vasarri con “Maeva”,un’altra storia al femminile che si aggiungealla galleria di donne già raccontate nei suoilibri “Donne oggi” e “Un salto verso l’ignoto”.Le protagoniste di questa storia sono Matildee Maeva, mamma e figlia. Dopo la separazionedal marito, Matilde insegue il suo sogno di ma-ternità, rimasto in sospeso in seguito alla rot-tura del suo matrimonio. La giovane donnatorna in Thailandia, meta di molti viaggi conil suo ex marito e qui, senza rimpianti e inutilinostalgie, decide di affrontare da sola le fati-che e i dubbi di un’adozione. La sua condi-zione di single, certo affascinante ecoinvolgente, rende leazioni spesso delicate edifficoltose perché vis-sute come unico genitore.Matilde non si scoraggia.Risolte le formalità buro-cratiche, torna final-mente in quella terralontana per incontrare labambina. Bangkok è av-volta in una nube di caldoumido. All’orfanotrofio,dove è stata portata labimba dopo il suo ritrova-mento, l’attendono i dot-tori che le farannoconoscere sua figlia. “La

bambina si gira e i riccioli con lei, morbidi eallungati. Si guardano lei e Matilde… Unlungo momento per entrambe, per scrutarsi,percepirsi, come animali che annusino i ri-spettivi odori. Matilde allunga una mano trale sbarre del lettino, piano, lentamente, nonvuole spaventarla. La bimba rimane immobile,osserva la mano di Matilde, la guarda nuova-mente negli occhi, poi tende la propria piccolamano grassottella e raggiunge quella di Ma-tilde”. Come si chiama mia figlia? chiede leiemozionata – Maeva – risponde la dottoressaRadaa, significa “Benvenuta”. La bambina mi-racolosamente scampata al terribile tsunamidel 2004 è ora sua figlia adottiva. Dopo la rottura del matrimonio Matilde ha ab-bandonato Milano, vuole dimenticare delu-sioni e ricordi vissuti in quella città. Con la suacreatura, tutta riccioli neri e grandi occhiscuri, da Bangkok torna nella sua abitazionesul lago di Lugano. Per entrambe cominciauna nuova vita. Matilde sente che l’amore èentrato di nuovo nella sua vita grazie al rap-porto con la bambina. E l’amore richiama sem-

pre amore. Ma non solo:arriva anche una sorpresa:Maeva in Italia ritroverà ilsuo papà naturale. Matilde, alter ego di Da-niela Vasarri? Sarà l’au-trice a svelarlo durante lapresentazione di Maeva inbiblioteca Chiesa Rossa lu-nedì 23/5 ore 18.30, via S. Do-menico Savio 3.

Lea Miniutti

Daniela VasarriMaeva, la benvenuta Edizioni Esordienti E-bookpp.120, euro 12.

Qual è la tipologiastandard dellanarrazione consu-mistica di oggi? Lospettatore (anzi,più frequente-mente la spetta-trice) è mamma,figlia. lavoratrice,paziente, acqui-rente...Il messaggio èquesto: se la tuavita è scialba, sevedi sempre lestesse facce, te neoffriamo una pa-rallela più intri-gante e cheinsieme si agganciai tuoi stessi problemi. Se ti annoi, puoiidentificarti nella fidanzata del bello diturno e sognare di essere corteggiatacome solo nelle fiabe accade; se sei fru-strato sul lavoro, segui la storia di un po-tente e ti sentirai un po’ magnate anchetu.Stiamo parlando di telenovelas e soapopera e le variazioni sul tema sono infi-nite, e infiniti i personaggi. Gli sceneggia-tori, infatti, seguono attentamente il loromercato di riferimento attraverso le va-riazioni degli indici di ascolto, i sondaggio le lettere degli spettatori, quindi sonosempre pronti a creare un nuovo perso-naggio che soddisfi tale bisogno o persinoa risuscitarne un altro su richiesta. Tantole soap opera che le telenovelas non sonoprodotti chiusi, la cui trama è rigida-mente definita sin dall’inizio, ma si mo-

dellano nel tempo per seguire l’evolu-zione dell’immaginario collettivo. Lestrutture narrative di base sono comuni.Si prendono vari personaggi, ognuno deiquali si richiama a una sorta di tipo uni-versale (la ragazza candida, l’avaro, ilsubdolo, la donna crudele) e li si fa inte-ragire fra loro sino a farne scaturire lineenarrative che si intrecciano o si separanoper mantenere sempre accesa la curiositàdel pubblico.Ma questi prodotti non devono il loro suc-cesso solo alla continua immissione dinuovo materiale e colpi di scena e, nono-stante gli agganci alla realtà che vorreb-bero dare una facciata di impegno sociale,sono di pura evasione. Molta della loroforza deriva dalla serialità. In un mondosfuggente e caotico, in cui nulla è mai si-curo, l’appuntamento con la trasmissione

preferita, tutti i giornialla stessa ora, coi suoipersonaggi che sonoormai diventati fami-liari come parenti (masenza le complicazionivere che danno le per-sone in carne e ossa)viene vissuto comeun’esperienza rassicu-rante. E rassicurante èanche la consapevo-lezza di far parte di ungruppo, di poter condi-videre con altri qual-cosa. È il meccanismoper il quale si discutetra vicini di casa o col-leghi degli amori diRidge, ma anche delle

partite di calcio o di qualsiasi altro spetta-colo di massa. Se, per tua sventura, nonami quel genere di evasione ma preferiscila lettura di un buon libro o la visione diuno spettacolo teatrale, ti senti isolato,fuori dal “giro”. Comunque le storie di telenovelas e soapopera si ripetono uguali da millenni: tra-dimenti amorosi,intrighi di potere, omi-cidi....Sono grandi contenitori di sogni e dipaure e hanno quel gusto un po’ sadicocaratteristico da sempre dell’essereumano, che lo fa gioire anche delle soffe-renze altrui (specie di quelli che rite-niamo più fortunati di noi). Comerecitava un titolo entrato ormai nei luoghicomuni del linguaggio, “Anche i ricchipiangono”.

Anna Muzzana

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Maeva. Un dono per Matilde

������������������ ����di Anna Muzzana

Telenovelas e soap opera: modelli di produzione culturale massificata

Il cast della soap opera Dallas. Al centro, in alto, il mitico J. R.

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Il prossimo appuntamento pubblico si terrà sabato25 giugno, a partire dalle ore 16 a Macao, in vialeMolise 68. Qui gli appassionati musicisti, da soli o

in gruppo, in cerca di occasione per suonare, trove-ranno un pianoforte, su cui esibirsi per 15 minuti. Poi,alle 20, tutti i musicisti saranno invitati a parteciparea un flash mob su musiche da film e a costruire in-sieme un programma orchestrale per il successivo aClassic rave che sarà il 26 giugno, sempre a partiredalle 16. Al termine delle esibizioni musicali live, la se-rata proseguirà con ospiti speciali dall’Olanda. Obiet-tivo dell’iniziativa: riuscire a comporre un’orchestrastabile per Macao. È questa una delle iniziative diAima (Associazione Internazionale Musica Amatori)nata a Milano per dare agli appassionati di musicaspazi e occasioni in cui suonare. L’associazione datempo è molto attiva nel territorio milanese e nazio-nale ma opera anche in collaborazione con diverse as-sociazioni di orchestre di tutto il mondo, promuovendola musica classica per tutti e connettendosi a diversipaesi in un vero e proprio confronto interculturale.«Unico requisito per partecipare è saper suonare unostrumento a qualsiasi livello, amare la musica classicae volerla condividere con gli altri» spiega il presidente

di Aima Tommaso Napoli. «Nostro obiettivo assicurarsila base sociale necessaria alla sopravvivenza della tra-dizione musicale classica, esaltando il lato relazionale,profondamente sociale, del fare musica assieme e va-lorizzando i diversi modi di collaborazione musicale».Attualmente Aima promuove quattro progetti, checonsentono ai musicisti di interagire secondo diversemodalità. Ci sono i Cambristi, ad esempio, un gruppodi musicisti appassionati di tutta la Lombardia checondividono la passione per la musica da camera. At-traverso il sito www.cambristi.it è possibile mettersi incontatto con gli iscritti per suonare assieme. Con-trArco invece (www.contrarco.it) è un’orchestra ama-toriale che solitamente si riunisce illunedì sera presso il Teatro Sala Fontanadi Milano. L’associazione infine promuoveanche workshop di musica (orchestrale ecameristica) aperti agli appassionati, aprezzi più che popolari. La risposta della nostra città è stata moltopositiva e i vari progetti hanno raccoltogià numerose adesioni. Tommaso Napolicon entusiasmo ci ha rivelato che più di120 musicisti si sono associati al progetto

di musica da camera, mentre l’orchestra conta già piùdi quaranta membri. «In Italia - aggiunge - l’educa-zione musicale è perlopiù riservata agli aspiranti pro-fessionisti. Al contrario in altri paesi, con cui Aima sirelaziona costantemente, saper suonare fa parte delbagaglio culturale del cittadino comune. Questo è un altro degli obiettivi che la nostra associa-zione promuove attraverso le sue iniziative: il fatto dinon essere un concertista affermato e pagato non è unbuon motivo per abbandonare la propria passione».Per informazioni sulle attività di Aima: www.aimamusic.it

Marco Bianca

Il Comune di Milano ha concesso il patrocinio all’Associazione Orchestra Fi-larmonica della Scala, che promuoverà il Concerto per Milano che si svolgeràil 12 giugno in Piazza del Duomo alle 21,30. Sin dalla prima edizione, nel2013, Concerto per Milano — che sarà trasmesso da Rai 5 in diretta Tv inhd— ha portato in piazza Duomo ogni volta una media di 50mila spettatori,trasformandola in una sala da concerto open air.«Quello che ricordo di più – ha commentato l’assessore alla Cultura, FilippoDel Corno – è il silenzio di piazza Duomo nel momento in cui il maestro co-mincia a dar vita alla musica». Sponsor del progetto sono Unicredit e Allianz.

C. M.

#milanoinnota è il ricchissimo calendario – oltre 300eventi, più di 50 spazi coinvolti, sia in città che nel-l’area metropolitana – promosso dal Comune di Mi-lano, che vede tra i suoi appuntamenti i più grandinomi della scena pop-rock, i concerti di musica clas-

sica e jazz, l’offerta dei più noti locali di musica livecittadina, le prime date della nuova edizione del fe-stival Mito e la Festa Europea della Musica il 21 giu-gno. Il calendario si apre nel cuore di Milano, in piazzadel Duomo, proprio con “Radio Italia Live – I con-certi”. Dopo lo straordinario successo delle quattroprecedenti edizioni (circa 100mila persone a ogniconcerto), quest’anno Radio Italia, sempre in colla-borazione con il Comune di Milano, offrirà alla cittàuna doppia serata live con grandissimi interpreti e

autori della musica italiana. I due spettacoli andrannoin scena mercoledì 8 e giovedì 9 giugno, a partire dalleore 20. Sono stati svelati oggi i nomi di 5 dei 18 artistiche si avvicenderanno sul palco. Si tratta di Alessan-dra Amoroso, Lorenzo Fragola, Emma, Benji & Fede,Alessio Bernabei. Ad accompagnare loro e gli altri 13artisti che saranno resi noti nei prossimi giorni, l’Or-chestra Filarmonica Italiana diretta dal MaestroBruno Santori. Presentano le due serate Luca Bizzarrie Paolo Kessisoglu.

Concerto e flash mob sabato 25 giugno a Macao, in via Molise 68

Con Aima tutti possono suonare (in un’orchestra)

L’8 e 9 giugno in piazza Duomo

#Milanoinnote, grande apertura in piazza con i due concerti di Radio Italia live

Concerto per Milano, con il M° Chailly e Marta Argerich

La Filarmonica della Scalain Duomo il 12 giugno

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La mostra dedicata alle opere di Herb Ritts, grandeinterprete della fotografia internazionale e autoredegli scatti più belli dello star system hollywoo-

diano, rappresenta, senza dubbio, una delle novità cul-turali più importanti del 2016. Il Palazzo della RagioneFotografia, dal 20 febbraio al 5 giugno, ospita alcunedelle immagini più incisive immortalate dall’obiettivo diquello che viene considerato un autentico genio dellafotografia. Le opere di Ritts hanno uno stile inconfondibile. L’artistaha la grande capacità di dare accurato risalto a singolariparticolari fisici dei soggetti immortalati, con il risultatodi catturare in maniera totale e quasi automatica l’at-tenzione di chi osserva. Nelle sue fotografie è lampantetutta la sua cultura, i suoi studi delle composizioni clas-siche e della plasticità del dialogo tra i corpi nell’arte ri-nascimentale. Le figure appaiono come disegnate dauna mano esasperatamente attenta ai dettagli dei corpi,dei visi e di tutto ciò che ai soggetti fa da contorno. Lucie ombre risultano perfettamente amalgamate in foto-grafie che danno talvolta l’impressione di andare oltrela realtà, superandola in bellezza. Davanti a un’opera diRitts ci si meraviglia, ci si interroga. Egli è capace di rac-chiudere in ogni scatto il mistero che risiede al fondo dicorpi e visi che rasentano la perfezione, senza mai faraffiorare alcun elemento di superficialità o di bellezzafine a se stessa.

Agli scatti che hanno contribuitoalla celebrità di star internazionalicome Madonna, Michael Jackson,Richard Gere e Steve Bowie, si af-fiancano fotografie oniriche, rap-presentazioni spettacolari dellanatura e corpi di modelle e modelliimmersi in una luce avvolgente eviva. Il titolo di questa retrospettivadi oltre cento immagini non è natoper caso. “In equilibrio”, come quelprodigio di armonia che sembra dif-ficile da trovare nel mondo reale,che dalle fotografie appare filtrato,

depurato da tutto ciò che rischierebbe di appesantirel’ordinata disposizione di luci, colori e volumi. Il tutto inun dosaggio attento di elementi che formano un tutt’unomeravigliosamente leggero. L’artista fotografa solamentemateriali naturali: pelle, capelli, sabbia, mare, rocce, solee ombre. E esplora le combinazioni di queste superficidiverse senza la presunzione di voler essere nostalgico oultraconservatore. Un insieme ben amalgamato di stra-nezza, eleganza e mistero. Semplicemente, Herb Ritts.

Giuseppe Ferrara

Ogni giorno ognuno di noi “fa” –“dice” – “scrive” – “crea” moltecose, ma quanto di tutte quelle

cose è farina del nostro sacco e quantoinvece “rubiamo”, al passato trasforman-dolo in qualcosa che ci sembra “nuovo”? “L’image volée”, L’immagine rubata, unpercorso culturale collettivo curatodall’artista Thomas Demand, in uno spa-zio allestitivo progettato dallo scultoreManfred Pernice, prova se non a rispon-dere perlomeno a porre questa domanda.“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto sitrasforma”, è una legge fisica ma ancheartistica ed è chiaramente espressa at-traverso il viaggio proposto dal curatore,tra più di 90 opere, realizzate da oltre 60artisti dal 1820 a oggi, in mostra dal 18marzo al 28 agosto, nei due piani dellagalleria Nord e nel Cinema della sede diMilano della Fondazione Prada. Thomas Demand ha voluto infatti inda-gare le modalità con cui tutti noi ci ri-chiamiamo a modelli preesistenti ecome gli artisti hanno sempre fatto rife-rimento a un’iconografia precedente, la-sciandosi contaminare da idee e daispirazioni di altri, o hanno sottratto

pezzi immaginari o di realtà facendolipropri per la creazione e la realizzazionedelle loro opere. “L’image volée” è di fattoun’esplorazione di tre temi quali l’appro-priazione fisica di un oggetto o la sua as-senza, la sottrazione relativaall’immagine piuttosto che all’oggettoconcreto e, infine, l’atto del furto attra-verso l’immagine stessa. Il percorso espo-sitivo si divide dunque in tre sezioni:Literally Stealing (furto vero e proprio),Iconographic poaching (frode iconogra-fica) e Pictures that Steal (immagini cherubano).La mostra, che sarà accompagnata dauna pubblicazione illustrata edita dallaFondazione Prada che include raccontiinediti di Ian McEwan e Ali Smith, saggidi Russell Ferguson, Christy Lange e Jo-nathan Griffin e interventi di Rainer Er-linger e Daniel McClean, vedràl’esposizione di opere di (tra gli altri)Maurizio Cattelan, Lucian Freud, EladLassry, Marcel Duchamp, Rudolf Stingel,Viktoria Binschtok, Cy Twombly e Fran-cis Bacon.

Marta Fiascaris

Abbiamo incontrato Giuseppe Corbetta, appassio-nato di fotografia fin da quando, a tredici anni,prese in prestito la vecchia macchina fotografica

a soffietto del padre, e cominciò a fotografare di tutto.Sul tavolo cataloghi di mostre, pannelli, stampe, libri.Da pensionato ha cominciato a girare per Milano, percercare immagini della città che cambia e di quello cheè rimasto della sua storia, realizzando diverse mostre,come quella sugli street performer nel 2015.Nel 2010, allo Spazio Oberdan, visitò la mostra “Milanoritratti di fabbriche” del grande fotografo degli spazidelle città e metropoli del mondo, Gabriele Basilico ene rimase affascinato. Basilico aveva avuto dall’IstitutoNazionale di Urbanistica l’incarico di fare un servizio fo-tografico su Milano e fra il 1978 e 1980 girò i quartieri,nei giorni festivi, per ritrarre le fabbriche senza operai,senza persone e traffico nelle strade, ritornando neglistessi luoghi per cercare la stagione migliore, l’orario piùadatto, l’angolazione e la distanza giusta.Giuseppe Corbetta acquistò e studiò il catalogo dellamostra e maturò l’idea di ri-fotografare le stesse fabbri-che dopo oltre 30 anni, per documentare con una inda-gine storico-urbanistica le trasformazioni di Milano. All’inizio l’idea non fece molti passi avanti, ma le diffi-coltà furono superate e, alla fine del 2013, si mise in con-tatto con Giovanna Calvenzi, moglie e collaboratrice diGabriele Basilico, che purtroppo nel frattempo erascomparso, con la proposta di un progetto fotografico.L’idea piacque, anche se per impegni diversi entrò nelvivo solo nel 2015, con la possibilità di acce-dere all’archivio del maestro e la collabora-zione dello Studio Gabriele Basilico alprogetto.Per ragioni pratiche e logistiche, abitando inzona Morivione, il progetto è partito dallazona Sud Milano. «Proprio girando per lestrade - ci spiega Giuseppe Corbetta - ho vistoe capito le trasformazioni dei quartieri operaie i profondi mutamenti della città, che devein buona parte il suo disegno attuale proprioagli ex-edifici industriali. A volte abbandonatial degrado ma anche conservati, recuperati

come loft, o riconvertiti in spazi creativi per la moda e ildesign, come in zona Tortona–Savona. Nuovi edifici chehanno riutilizzato le aree dismesse delle fabbriche, altrevolte i Piani di Rigenerazione Urbana hanno ricavatospazi pubblici, parchi e giardini. Oggi vi sono ancora darecuperare nella città i grandi scali ferroviari e le areeindustriali lungo l’anello del ferro, che riforniva di ma-terie prime, materiali pesanti e ingombranti le fabbri-che, con binari ferroviari e strutture come il ponte dellaex Richard Ginori sul Naviglio Grande».La mostra è esposta nella palazzina della Direzione delpersonale della ex fabbrica Osram, ora sede di SeiCentroin via Savona 99, gestito dal CdZ 6 e a disposizione delleassociazioni della zona per attività culturali.Degli oltre 200 scatti di fabbriche, circa 70 sono dellazona sud di Milano, corrispondenti alle zone 4, 5, 6 eparte della zona 7. Accanto alle scansioni dei negatividi Gabriele Basilico, sono esposte le immagini delle re-altà ancora esistenti, affiancate a mappe della zona sudinsieme a pannelli con schede esplicative, frutto di unalunga ricerca d’archivio, per risalire al tipo di azienda eai diversi proprietari, quindi un vero e proprio lavoroclassificatorio e descrittivo. Auspicabile sarebbe prose-guire questo lavoro nelle altre zone della città.Vogliamo invitare i milanesi a non perdere questa inte-ressante mostra, dall’alto valore storico-culturale e l’in-discusso interesse civico, per capire i mutamenti dellanostra città in continua trasformazione.

Claudio Calerio

In mostra fino al 5 giugno a Palazzo delle Ragione

L’incanto della bellezza nelle fotografie di Herb Ritts

Alla Fondazione Prada fino al 28 agosto

“L’Image Volée” tra furto, frode e ispirazione

Dal 17 al 31 maggio alla Spazio SeiCentro in via Savona 99

“Milano sud – Ritratti di fabbriche 35 anni dopo”

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Chiesa Rossa: immagini sulla pace e sull’alimentazione nel mondo Da sabato 14 a domenica 29 maggio la biblio-teca ospita “Ambasciatore di pace” e “Nutrireil Pianeta”, due mostre che si integrano e sicompletano a vicenda per l’affinità dei temi,che riguardano il presente e il futuro del-l’umanità. Che cosa si può fare per la pace nel mondo?Quale ruolo possono avere le Nazioni Uniteper il conseguimento di un obiettivo così im-portante? Come sarebbe la nostra vita se nonci fossero le guerre? I ragazzi dai 4 ai 16 anni,appartenenti a tutti i Paesi, sono invitati an-nualmente a rispondere a queste domandecon raffigurazioni artistiche e messaggi nellaloro lingua madre. La rassegna “Ambasciatori

di pace” raccoglie una parte delle loro opere,in particolare una selezione di quelle pre-miate nel Concorso della “Peace Pals Inter-national Arts Exhibition and Awards”, apartire dal 1997. Accanto a questi lavori vengono presentati idisegni dei giovani che hanno partecipato alconcorso “Nutrire il Pianeta”, realizzatonell’ambito di “Expo in città 2015” dal Si-stema Bibliotecario di Milano in collabora-zione con i promotori del Programmainternazionale per la pace sulla Terra. Sa-bato 28, alle 16, si svolgerà la premiazionedei vincitori. Lunedì 23 maggio, alle ore 18, Daniela Va-sarri presenterà il suo ultimo livro “Maeva,la benvenuta” (vedi recensione a pag. 23).

Tibaldi: tecniche di riequilibrio posturaleLunedì 23 maggio, alle 20, la personal trainerTiziana Garbarino, esperta di medicine bioe-nergetiche, condurrà un incontro in cuispiegherà come raggiungere una maggioreconsapevolezza del proprio corpo per utiliz-zarlo al meglio. Spesso, infatti, una percezione inadeguatadei propri distretti corporei limita le capacitàdi movimento e le prestazioni sportive. Maattraverso particolari esercizi accompagnatida una corretta respirazione è possibile mi-gliorare l’equilibrio posturale, sciogliere letensioni e scoprire le risorse fisiche di cui siè dotati, riuscendo a svilupparle. Alle spie-gazioni teoriche seguiranno esperienze pra-tiche sulle diverse tecniche. Per questo sonoconsigliate calze adatte e abbigliamento co-modo. È necessaria la prenotazione.Le altre iniziative previste per questo mesenelle biblioteche del sud di Milano sono giàstate segnalate sul precedente numero delgiornale vedi anche su www.milanosud.it.

Fabrizio Ternelli

Una importante novitàche coinvolge la biblio-teca Chiesa Rossa ci co-

glie quasi di sorpresa in questomese di maggio così ricco dieventi culturali, feste aggrega-tive e partecipazione. A partiredal 24 maggio prossimo, la bi-blioteca cambierà direzione. Lostorico direttore Pasquale LaTorre (foto a lato) passerà adaltro incarico e sarà sostituitodalla nuova direttrice LauraRicchina (foto in basso a de-stra). Abbiamo detto che la no-tizia rappresenta “quasi” unasorpresa. Infatti già da tempo sapevamo che il direttore La Torre avevadovuto far fronte ad un aumento di lavoro e di responsabilità piuttostoonerosi in termini di tempo e di impegno. È quindi giunto il momentodel cambio della guardia e non potevamo esimerci dal dare la giustaevidenza a questo evento, sia per informare i fruitori della biblioteca,sia per un doveroso congedo e benvenuto all’uno e all’altra. Ricordandobrevemente il passato, dobbiamo tornare al lontano 1998 quando, an-cora nella vecchia sede di via Boifava, Pasquale La Torre fece la suaentrata in veste di direttore. Da allora molte cose sono cambiate, nonsolo il trasferimento nella cascina Chiesa Rossa attuale, inaugurata il25 marzo 2004, ma anche la funzione stessa della biblioteca che con iprogetti realizzati, le attività e tanto lavoro è diventata in pochi anniun punto di riferimento importante nella zona, dal punto di vista cul-turale e sociale. Abbiamo incontrato Pasquale La Torre per salutarlo eper avere da lui qualche commento a caldo e abbiamo scoperto congrande gioia che il suo non sarà un addio. Infatti ci ha promesso checontinuerà a collaborare e ad essere presente alle numerose iniziative,sia per poter mantenere il contatto con la realtà vissuta della biblio-teca, sia per il piacere personale di partecipare alle attività e alla vitasociale che gravitano intorno ad essa. Principalmente il suo pensieroè andato a tutti i suoi collaboratori sia presenti che passati, che in que-sti anni hanno reso possibile il servizio offerto nella nuova sede, gli al-lestimenti, il supporto all’organizzazione e alla realizzazione dellenumerose iniziative proposte, e agli Amici della Biblioteca per le millee magnifiche iniziative che hanno proposto e realizzato quasi semprea titolo gratuito: «Il risultato sarà giudicato dal pubblico ma un mio

personale ringraziamento a tutti è doveroso - ha aggiunto il direttoreLa Torre -. Le molte attestazioni di simpatia, affetto, solidarietà che ioho raccolto devono essere estese a tutto il gruppo di lavoro. Spero chel’entusiasmo e l’intreccio di relazioni realizzato sia un patrimonio chenon si perderà». E noi sappiamo già che questo suo auspicio verràascoltato. Infatti la nuova direttrice, Laura Ricchina, ci ha già confer-mato che si impegnerà a coniugare lo studio teorico con l’esperienzasul campo, fissando come obiettivi principali la diffusione e la condi-visione della cultura tra tutte le fasce della popolazione (compresequelle fragili, con disabilità o barriere linguistiche), la partecipazioneattiva dei cittadini e delle associazioni del territorio, l’attenzione a ri-flettere il carattere interculturale della nostra società, le attività perbambini e ragazzi potenziate attraverso una collaborazione attiva e ar-ticolata con le scuole del territorio, la formazione permanente realiz-zata attraverso corsi e iniziative che garantiscano una crescitaculturale continuativa. Per realizzare questi obiettivi ritiene fonda-mentale la collaborazione con tutte le realtà del territorio disponibilipubbliche e private, la collaborazione stretta con gli organi di governodella zona e gli altri servizi del Comune di Milano.«Al mio arrivo in Zona 5, ho trovato una Biblioteca molto accogliente,con una grande tradizione di attività culturale diffusa e di partecipa-zione attiva da parte della cittadinanza. Ringrazio profondamente Pasquale La Torre per questa eredità così

preziosa, ma anche impe-gnativa. Spero di riuscirecon l’aiuto dei colleghi edelle tantissime associa-zioni e cittadini che colla-borano attivamente e conpassione, a mantenere lacontinuità e portareavanti l’alto valore e laprogettualità della Biblio-teca. Ringrazio tantissimotutti per la calorosa acco-glienza». Date queste pre-messe non possiamo chebrindare al suo arrivo econtinuare a frequentarela biblioteca con l’entusia-smo di sempre.

Nadia Mondi

Le iniziative nelle biblioteche del sud Milano

Due mostre per un futuro migliore

Avvicendamento ai vertici, dal 24 maggio in carica Laura Ricchina

Biblioteca Chiesa Rossa, il direttore Pasquale La Torre lascia

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Dopo il successo della mostra inaugurale “Imaginarii”, la FondazioneCarriero prosegue il suo percorso con questa nuova esposizione in-

titolata: “Fontana e Leoncillo forma della materia”, a cura di Francesco Stoc-chi. L’esposizione presenta un inedito percorso e una nuova chiave di letturadel lavoro di due grandi maestri italiani del nostro tempo. Nei suggestivi spazi Casa Parravicini, fino al 9 luglio 2016, in visione circaquaranta opere complessive, realizzate tra gli Anni Trenta e gli Anni Ses-santa, di Leoncillo Leonardi (Spoleto, 1915 – Roma, 1968) e Lucio Fontana(Rosario di Santa Fé, Argentina, 1899 – Comabbio, 1968). L’accostamento tra i due artisti conferma la centralità di Leoncillo nella sto-ria della scultura contemporanea e misura l’ampiezza della sua ricerca, ca-pace ancora oggi di muovere riflessioni e interrogativi, mentre Fontana,affiancato all’artista umbro, dimostra un vivo interesse nei confronti dellamateria che lo porta alla radicale volontà di aprire i volumi per costruireintorno e fare spazio. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Francesco Stocchi, contesti critici a cura di Crispolti, testimonianze, scritti degli artisti e immaginid’archivio. Sede: Fondazione Carriero – via Cino del Duca,4. Orario: apertotutti i giorni su appuntamento. Sabato accesso libero dalle 11 alle 18 – Do-menica chiuso. Informazioni e prenotazioni: tel. 02 36747039.

Giuseppe Lippoli

Pensata e curata da Silvana Annicchiarico, direttrice del DesignMuseum della Triennale di Milano – allestimento di MargheritaPalli, rinomata scenografa e costumista – “W. Women in Italian

Design” ha un taglio inedito: documenta il ruolo fondamentale, e sinorasottovalutato, svolto dalle donne nelle arti decorative e nel design, dagliinizi del Novecento a oggi.Il percorso espositivo si apre nel segno di Penelope con la stanza degliintrecci, delle trame, dell’arte del tessere, dal filo al telaio ai ferri dalana. Lo sguardo si perde tra ricami, merletti e tessuti. Dal ricamo di undelicato centrino a merletto di Aemilia Ars del 1900 a una morbida Oli-vetti Lettera 32, la famosa macchina da scrivere che Lucia Biagi nel 2009ha ricoperto di lana verde lavorata a maglia con i tasti disegnati inbianco. E, ancora, trame e intrecci creati da Elisabetta Di Maggio: carteveline tagliate col bisturi, quasi un merletto. I preziosi libri ricamati diFranca Sonnino e Maria Lai. Tessono immaginari metaforici due tra le figurepiù interessanti nel panorama artistico italiano contemporaneo, come PaolaBesana e Sabrina Mezzaqui (quest’ultima trasforma i libri in una nuovaopera d’arte). Nella seconda grande sala, sotto l’egida giocosamente iconica, di dieci Santeprotettrici di specifiche categorie, disegnate da altrettante illustratrici dalsegno fiabesco, centinaia di manufatti emozionali: culle fantasiose e cuscinifuturisti voluti dalla veneziana Bice Lazzari e allineati accanto alla poltronain pelle “Tripé” di Lina Bo Bardi (1948), ispirata alle amache brasiliane. Cisono la Scatola dei solidi geometrici pensata da Maria Montessori nel 1907;il Bacio Perugina ideato nel 1924 dall’imprenditrice ante litteram, creatricedi moda, Luisa Spagnoli, che avrebbe preferito chiamare la sua dolce inven-

zione “cazzotto”. Poi Franca Helg, architetto, premiata alla Triennale 1948,col tavolo ellittico pieghevole T98. Ed ecco spuntare la Slonga, la sdraio diTitti Fabiani datata 1976 e il buffo, tenero Papero a lampada del 1971 diCini Boeri, oltre alla sua innovativa poltrona, audace per forme e materiale,Ghost 1987 in vetro trasparente curvato. Si procede così tra piatti di cristalloincisi e due mani rosse congiunte per raccogliere i sogni, sculture tessili,abiti-installazione immaginati da Valeria Scuteri. Carlotta de Bevilacquacon le sue ingegnose lampade per Artemide (“Mi auguro che il design si al-lontani sempre più dal formalismo per avvicinarsi a ciò che migliora la qua-lità della vita”). La lampada di Marta Lonzi, realizzata con l’artista CarlaAccardi. Risalendo la corrente di questo fiume travolgente e cangiante, si arriva alXXI Secolo, alle produzioni più recenti di designer affermate ed emergenti.

Così tra gli appendini al soffitto di Alice Rosignoli 2011, le ceramichedi Paola Navone e tante altre, i nomi già riconosciuti internazional-mente di Gae Aulenti, Cini Boeri, Marva Griffin, fino a Matali Cassete Zaha Hadid, geniale architetta, scomparsa prematuramente a 65anni e che ci mancherà molto, per arrivare alle più giovani DeniseBonapace, Elena Salmistrato. Francesca Lanzavecchia, classe 1983(“Cerchiamo di disegnare oggetti solidali con il corpo, estensioniemotive e fisiche della persona”). Esperimenti in bilico tra arte, de-sign e performance, gli Edible Bones di Natascia Fenoglio; l’inven-tiva ironica e l’estro eclettico di personalità creative come, GiorgiaZanellato, Matali Crasset, e infine Patricia Urquiola, spagnola di ori-gine ma italiana di acquisizione che, con eleganza e uno stile posato,riesce a progettare di tutto. E sarebbe doveroso citarne il più pos-sibile per far capire che la schiera è ricca.Per info e guida alla mostra: www.triennale.org

Cristina Tirinzoni

Triennale di Milano, viale Alemagna: “W. Women in Italian Design”, fino al 19 febbraio 2017

Quando il design è donna, guida alla mostra

In mostra fino al 9 luglio a Casa Parravicini

Fontana e Leoncillo, la forma della materia

Lucio Fontana, fondatore del Movimento Spazialista, mentre taglia una tela.

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nella giornata di giovedì 26: ore 16,45 “Incontro musicologico conesempi strumentali”; alle 18,15 “David Bowie’s Reinassence” a curadi Roberto Guerra e alle 20, canti rinascimentali con il complessoCactus Ornatus). Si tratterà anche di letteratura e poesia (sabato21, alle 12, omaggio ad Alda Merini), di gastronomia consapevole(lunedì 23, ore 18,30, la degustazione con chef aderenti al Meta-teismo “Arte e alimentazione: la cucina cosciente”), di urbanistica(martedì 24, ore 18,30 “La nuova filosofia dell’abitare nei condo-mini delle nostre città”) e di consapevolezza femminile (merco-ledì 25, ore 18,30, tavola rotonda “Noi Donne Evolute del NuovoRinascimento”). Il programma aggiornato e completo su centro-leonardodavinci.com e festivaldelnuovorinascimento.itMa non finisce qui: il Festival di Milano aprirà un tour in variecittà italiane. Alla conquista di un nuovo pensiero.

Saverio Paffumi

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Per il terzo anno consecutivo il21 maggio, a partire dalla ore 15, laCasa di Accoglienza Enzo Jannacci diviale Ortles 69 apre le porte alla città peruna grande festa. Musica, teatro, cabaret,attività per bambini, per un pomeriggio dapassare insieme in uno dei luoghi più belli di Mi-lano. Come gli anni scorsi, sotto la regia di Comunee Smemoranda, è prevista la presenza di moltissimiartisti, milanesi e non, molti dei quali, si paleseranno al-l’ultimo. Di certo saranno presenti il Coro dei Leoni della Scuola Palmieri, FabioTreves, Teresa Mannino, Ricky Gianco, Renato Sarti e Roberto Vecchioni. Duranteil pomeriggio sarà aperta la Ciclofficina gestita dagli ospiti della Casa Jannacci.Chi lo vorrà potrà portare le proprie biciclette a riparare o, se ha una “due ruote”,anche se rotta e che non usa più, può regalarla: sarà riutilizzata recuperando ipezzi di ricambio.

G. F.

L’essere umano di nuovo al centro. Di tutto. Dell’arte, della cultura,della scienza, dell’economia, in tutte le loro emanazioni. Compren-dendo il passato per costruire il futuro. Sono, in estrema sintesi, i

principi del Manifesto del Nuovo Rinascimento, movimento fondato dall’ar-tista milanese Davide Foschi, che prenderanno vita a Milano dal 20 maggioal 1° giugno nel corso della prima edizione del Festival del Nuovo Rinasci-mento (allo Spazio Ex Fornace, Alzaia Naviglio Pavese 16; info: centro-leonardodavinci.com e festivaldelnuovorinascimento.it).Organizzato dal Centro Leonardo da Vinci, con il patrocinio di Zona 6, Co-mune di Milano ed evento ufficiale nel palinsesto ExpoinCittà 2016, il Fe-stival si propone come un’agorà aperta alla cittadinanza, con ingressogratuito, in cui sarà possibile riscoprire, tra opere d’arte, performance,musica, letteratura, dibattiti e tavole rotonde con grandi ospiti, il signifi-cato profondo della condivisione, della partecipazione e della riscopertadel senso della Meraviglia, rimettendo l’essere umano al centro della no-stra società. Testimonial d’eccezione della giornata di inaugurazione saranno: il granderegista internazionale Pupi Avati, il presidente del RomaFilmFestivalAdriano Pintaldi, il manager culturale Marco Eugenio di Giandomenico e,direttamente dallo Zelig, il comico Claudio Batta.Personaggio sfaccettato e poliedrico, Davide Foschi così spiega le origini

del Festival: «Nel 2004 ho deciso di dedicarmi all’arte da professionista»,racconta. «Nel 2012 ho fondato il Metateismo, corrente artistica che si ponecome fine la riscoperta del vero senso dell’Arte, cioè il ricollegamento del-l’Uomo con il Cosmo e il Divino, promuovendolo con eventi, performance,mostre e pubblicazioni. In poco tempo mi sono accorto che questa intuizioneincarnava un pensiero universale che ha incontrato molto successo ancheall’estero. Mi piaceva che la capitale di tutto fosse Milano, città multicultu-rale dove si incontrano antico e moderno».Nel febbraio 2015 viene aperto il Centro Leonardo da Vinci, punto di incon-tro e riferimento per i seguaci del movimento. «La sera dell’inaugurazione- ricorda Foschi - ci fu una grandissima nevicata. Credevo che avrebbe osta-colato l’affluenza dei simpatizzanti. Invece arrivò tantissima gente, perso-nalità di ogni tipo, da tutta Europa».Per questo la prima edizione del Festival che si apre venerdì 20 maggio èstata organizzata a tempo di record. «Una volta avuta l’idea dell’evento, cisono voluti solo tre mesi per allestirlo. Metateismo e Nuovo Rinascimentoavevano già radunato attorno ai propri principi tutte le personalità neces-sarie a rendere unica la manifestazione», aggiunge l’artista.Il programma si presenta ricco e variegato: ci sarà l’arte, con mostre (do-menica 22, dalle 10 visita alle esposizioni) e tavole rotonde (tra le altre, sa-bato 21 ore 19,30 l’introduzione all’opera “La Pietà - l’opera del mistero” diDavide Foschi; giovedì 26 ore 18,45 “Da Futurismo a Metateismo: le avan-guardie”) a cura del Centro Leonardo da Vinci del Movimento del Metatei-smo e del Centro Studi Milano ‘900. Grande spazio anche alla musica(venerdì 20, ore 18,30, “Stabat Mater” di Vivaldi a cura di Giampaolo Grazioli;

Dal 20 maggio al 1° giugno, in Alzaia Naviglio Pavese 16

Festival del Nuovo Rinascimento all’Ex-FornaceOrganizzato dal Centro Leonardo da Vinci, sarà presente il grande regista Pupi Avati

Davide Foschi, La nuova cena, olio su tela, 2014.

Milano, Marcia degli ombrelli, l’iniziativa sarà riproposta il 21 maggio tra i Navigli e la Darsena.

In viale Ortles il 21 maggio a partire dalle ore 15

Casa Jannacci, che la festa abbia inizio!

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Concerti Martedì 17, 24, 31 ore 21 al Bonaventura concerti jazz con (in ordine di data)Cappellino – Di Gregorio, Tony Arco Electric 4tet, Rudy Manzoli Expanding 4tet. Giovedì 19, 26 ore 21 al Bonaventura eventi di vario genere con (in ordine didata) Lena e Irina Panfilova (swing e pop) Laboratorio Burlesque. Sabato 21, 28 ore 21al Bonaventura concerti di musica funk e dintorni con (inordine di data) Nonsolofunk, Steady Swagger. Domenica 22 ore 17, in S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, concerto per or-gano, esegue il M° Marimo Toyoda Sabato 28 ore 20.45al Santuario di S.Rita, “Cantiamo la Misericordia” concertodel Coro Family&Friends.

Conferenze Giovedì 19 ore 18.30al Gruppo Archeologico Milanese incontro su “Trasparenzeromane: i vetri dei Cesari”. Mercoledì 25 ore 18allo Spazio del Sole e della Luna, “Democrazia senza partiti”,a cura del Centro Puecher.Venerdì 27 ore 20.30 al Seicentro nel programma “dal Centro al Mito” serata diletture poetiche a cura di Rossana Bacchella e Marzia Rizzo. Sabato 28 dalle ore 9.30 alle 16.30 al Centro Asteria “Autismo e sport comin-ciamo a parlarne” incontri, seminari e attività sportive, organizzate in collabo-razione con l’associazione Guadio. Ingresso gratuito. Domenica 29 ore 17.30 al Seicentro “Arianna e Teseo, nel mito e nella psiche”con Ilaria Datta, Aviva Setton, Anna Esposito.

Incontri e libri Mercoledì 25 ore 18allo Spazio del sole e della luna a oltre 55 anni dalla mortedi Adriano Olivetti presentazione di suoi libri “Le fabbriche del bene” e “Demo-crazie senza partiti” intervengono Luciano Aguzzi, altri, modera G. Deiana. Sabato 28 ore 15.30 / 18.30 allo Spazio Seicentro scambio di libri usati.

MercatiOgni sabato dalle 9 alle 14 presso Serra Lorenzini mercato filiera corta di pro-dotti alimentari, piante e fiori. Domenica prima e terza del mese dalle 9 alle 18Ravizzino arte e mestieri mostramercato per collezionisti, hobbisti, attività creative amatoriali, a cura di Asso-ciazione Culturale Milano in musica.

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Giugno 2016 Teatri• Teatro Atir Ringhiera: Orari spettacoli: mart.- giov.- ven. ore 20.45, merc.- sab. ore 19.30, dom. ore 16. Da venerdì 27/5 a giovedì 2 giugno settimana dedicata ai progetti sociali diAtir/Teatro Ringhiera. Saggi, incontri, spettacoli, eventi, video. Bambini, adole-scenti, adulti, anziani, abili e diversamente abili saranno protagonisti di eventi,dimostrazioni, incontri e spettacoli. La settimana si chiuderà il 2 giugno con laFesta della Repubblica di Fabio, che sarà anche occasione per festeggiare consoci, amici, sostenitori, pubblico i Venti anni della Compagnia ATIR.

Martedì 17 ore 21 al Teatro A. Chiesa la compagnia I Rabdomanti presenta “Diquesta guerra non se ne parli più”. Adattamento e regia di Salvatore Novello.Ingresso libero.

Sabato 21 ore 18 alCentro Asteria spettacolo teatrale “Teresa d’Avila un’inter-vista impossibile” di Michele Di Martino con Pamela Villoresi.

• Teatro Pimoff: Dal 23 al 25 ore 20.30debutto nazionale di Jentu, con Stefano Mazzotta e ChiaraGuglielmi. Il nuovo lavoro di Aerogrammi, coprodotto da PimOff, è una riscritturadel Don Quijote di Miguel de Cervantes. Un’anima in cammino, che camminaper guardare, per percepire, per salvare. Lunedì 30 ore 20.30va in scena “Peurbleue” di C&C Company con Chiara Taviani.Ogni giorno una donna entra ed esce dallo stesso supermercato fino a quandoun giorno rimane coinvolta in un attentato. Breve racconto di un infame destinoo presa di coscienza di un atto di terrore. Entrambi.

Cinema Martedì 17 ore 15.30 e ore 20.45al Centro Asteria “Il caso Spotlight” di ThomasMcCarthy.

Come ogni anno la parrocchiadel Santuario di Santa Rita in viaS. Rita da Cascia ha organizzatoun fittissimo calendario dieventi religiosi e di aggregazionein occasione delle celebrazionidella Santa. I primi appunta-menti si sono svolti nei giorniscorsi e continueranno fino afine mese, ma la festa vera e pro-pria si terrà domenica 22, con la grande processione per le vie della Barona, ac-compagnata dalla banda musicale “G. Verdi” di Buccinasco” e con il mercatonelle vie limitrofe. Da non perdere lo spettacolo di venerdì 20 alle ore 20,45 dellarock band musicale che parla di Fede “The sun” e, per gli amanti di sport e del-l’allegria, la giornata dei giovani, che si terrà domenica 29 in oratorio.

IL 22 MAGGIO E I GIORNI SEGUENTI, AL SANTUARIO IN BARONA

Festa di Santa RitaQuesto piatto è un inno alla primavera e ai suoi fruttigenuini.

Ingredienti per 4 persone: per la vellutata: 250 g di piselli surgelati, 250 g di pa-tate, 800 ml di brodo vegetale (o d’acqua), 20 g diburro, olio extravergine d’oliva, sale e pepe;per le ricottine: 180 g di ricotta, 1 rametto di mag-giorana fresca, 30 g di pecorino grattugiato, sale epepe. Realizzazione: 20 min + 20 min. di raffreddamento;cottura: 40 minuti.

Preparazione: Preparate le ricottine: riunite in una ciotola la ri-

cotta, le foglioline di maggiorana, sale e pepe e me-scolate. Aggiungete il pecorino e amalgamate fino a ottenereun composto omogeneo. Prelevate dall’impasto delle porzioni dicirca 15 g e formate delle palline,adagiatele su un piatto e met-tetele in frigorifero a ripo-sare per 20 minuti.Sbucciate, sciacquate, ta-gliate le patate a cubetti efatele rosolare in una casse-ruola con il burro.Unite i piselli e il brodo (o l’ac-qua), abbassate il fuoco e fate cuocere

per circa 30 minuti o fino a cottura di piselli e patate. Con un frullatore a immersione frullate le verdurefino a ottenere una passata liscia, regolate di sale e

pepe e cuocete per altri 5 minuti.Servite la vellutata arricchendo

ogni porzione con le ricot-tine, un filo d’olio e pepe.PS – Per ottenere unavellutata priva digrumi, dopo averlafrullata passatela at-traverso le maglie fitte

di un colino o di un pas-saverdure.

Anna Muzzana

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Vellutata di piselli con ricottine

Domenica prima e terza del mese dalle 9 al pomeriggio mercato agricolo sotto iportici di via Domenico Savio 3, Chiesa Rossa.

Mostre Fino al 23/5, allo Spazio del Sole e della Luna, “Luce nell’arte, arte nella luce”,creazioni delle artiste Daniela Carletti e Pamela Ferri, realizzate con il supportodi New Tecnology Electronics.Fino al 26/5 a Quintocortile due mostre “Quando il gioco si fa metafora”di Ro-sella Restante e “Fare spazio” di Marcello Rossetti.Fino al 21/5 alla Costantini Art Gallery in occasione di Photofestival “Costri-zione” personale di Malena Mazza e Me-né. Fino al 22/7 a Fondazione Arnaldo Pomodoro esposizione della scultrice Anto-nella Zazzera a cura di Ada Masoero. Fino al 26/6 al Centro dell’Incisione personale dell’artista Gigi Pedroli. Fino al 29/5 al Seicentro mostra fotopoetica “Dal Centro al Mito”

Riferimenti logistici Atir Ringhiera via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa, info: 02.8739.0039;02.8489.2195. www.atirteatroringhiera.it Bonaventura via Zumbini 6 info: 02.3655.6618. Cam di viale Legioni Romane 54, info: 02.8845.8633Centro Asteria p.le F.Carrara 17 info: 02.846.0919. www.centroasteria.it Centro dell’Incisione alzaia Naviglio Grande 66 info: 02.5811.2621. Costantini Art Gallery via Crema 8, info:02.8739.1434Fondazione Arnaldo Pomodoro via Vigevano 9 info : 02.8907.5394. Gruppo Archeologico Milanese, corso Lodi 8/C, info: 02.796372. Quintocortile viale Bligny 42 info: 338.800.7617. Ravizzino Parco Ravizza viale Bach 2 info: 393.2124.576Santuario S. Rita via S. Rita da Cascia 22, info: 02.816791. Serra Lorenzini, via Dei Missaglia 44 angolo De Andrè www.serralorenzini.it S.Maria Annunciata in Chiesa Rossa via Neera 24 info: 02.8950.0817 Spazio del Sole e della Lunavia U. Dini 7, info: 02.8266.379, www.centropuecher.it Spazio Seicentro via Savona 99 info: 02.8844.6330. Teatro A. Chiesa via S.Cristoforo 1 info: 02.4895.1413. www.irabdomanti.org Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it , [email protected] , 02.5410.2612.

A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro di Fondazione Milano Policroma

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