MILANoLTRE 2012

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2012 XXVI EDIZIONE

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XXVI Edizione

Transcript of MILANoLTRE 2012

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in collaborazione con

gelabert azzopardi companyia de dansa

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Cultura, Moda, Design

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La danza protagonista della ventiseiesima edizione di

MilanOltre. Il Festival MilanOltre, quest’anno, si fa in tre!

Tre le opportunità per il pubblico: spettacoli, incontri,

workshop. Tre i periodi di programmazione:

3 > 7 ottobre, 17 > 18 novembre, 26 novembre > 2 dicembre.

Tre le sezioni tematiche: Vetrina Italia, con le realtà più

interessanti della scena italiana, e i profili dedicati

a due compagnie di fama internazionale, la Spellbound

Contemporary Ballet diretta da Mauro Astolfi e la compagnia

catalana Gelabert/Azzopardi Companyia de Dansa.

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4 Calendario6 Ritratto Spellbound Contemporary Ballet14 Ritratto Gelabert/Azzopardi Companyia de Dansa23 Informazioni, prezzi24 Programma del festival26 Formule promozionali28 Vetrina Italia Vetrina Italia Domani44 Workshop/Formazione MilanOltre46 Conferenze47 MilanOltre47 MilanOltre segnala

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SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET

Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, ore 20.00

giovedì 4 ottobre – Relazioni [Pericolose]

venerdì 5 ottobre – Carmina Burana

sabato 6 ottobre – Downshifting/Lost For Words -

L’invasione delle parole vuote

GELABERT AZZOPARDI COMPANYIA DE DANSA

Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, ore 21.00

(domenica ore 16.00)

martedì 27 e mercoledì 28 novembre – Belmonte

giovedì 29 novembre – Cesc Gelabert V.O. +

venerdì 30 novembre, sabato 1 e domenica 2 dicembre –

Sense Fi/ Conquassabit

MILANOLTRE 2012

VETRINA ITALIA E VETRINA ITALIA DOMANI

Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, ore 22.00

COMPAGNIA SIMONA BUCCI

giovedì 4 ottobre – I rimasti

COMPAGNIA MK

venerdì 5 ottobre – Quattro danze coloniali viste da vicino

COMPAGNIA MICHELE MEROLA

domenica 7 ottobre – Narciso

Teatro Elfo Puccini, sala Bausch

giovedì 29 e venerdì 30 novembre, ore 19.30

COMPAGNIA XE – Judith e l’Angelo

sabato 1 dicembre, ore 19.00 e domenica 2 dicembre, ore 18.00

GIULIO D’ANNA – Parkin’son

DanceHaus domenica 7 ottobre, ore 19.00 e ore 21.00

DANCEHAUS COMPANY – Paradise loft

sabato 17 novembre, ore 20.00 e ore 22.30

SANPAPIE’ – Io Sono Figlio

domenica 18 novembre, ore 20.00 e ore 22.00

COMPAGNIA TEATRO DANZA DAGIPOLI – Campo Scivoloso

domenica 2 dicembre, ore 20.00 e ore 22.00

COMPAGNIA SUSANNA BELTRAMI – La psicanalisi dell’acqua

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Mauro Astolfi e Spellbound sono delle solide realtà nel panorama della danza nazionale. Danzatori bravi e preparati e un coreografo che sa maneggiare le dinamiche del corpo nello spazio, concretamente prediligendo movimenti energici e guizzanti, di base postclassica, contaminati con varianti modern jazz e contemporanee. Astolfi privilegia una fisicità poderosa, sempre attaccata alla terra, piuttosto che tendente all’elevazione verso l’alto: se si sfiora l’aria è perché il partner ci issa lassù, in alto, ma solo per un momento, per poi farci scivolare nuovamente a terra. Silvia Poletti

SPELLBOuND CONTEMPORARy BALLET

E MAuRO ASTOLFI

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Bastano questi tre aggettivi per definire Mauro Astolfi, uno degli autori italiani contemporanei più apprezzati sulla scena europea. Impegnato come coreografo e didatta a livello trasversale ha costruito, intrecciando le più diverse forme espressive del movimento contemporaneo, un suo stile originale e in costante rinnovamento. Dopo alcune esperienze giovanili come danzatore, la spinta al lavoro coreografico l’ha portato a firmare già le prime creazioni negli uSA per la Jeff Roberge’s Agency. Nel 1994 Astolfi da vita in Italia alla sua compagnia, Spellbound dance Company, oggi ribattezzata Spellbound Contemporary Ballet, nome che marca ancora di più l’attenzione alla contemporaneità in senso ampio, cuore di una ricerca che non conosce mai stasi.La compagnia richiestissima sulla scena internazionale, ha da sempre coniugato la personale cifra coreografica di Astolfi con l’eccellenza tecnica degli interpreti esportando un modello di alto profilo e fortemente incentrato sulla qualità delle produzioni.Tra le commissioni e coproduzioni più importanti quella nel 2008 per la Biennale di Venezia e quella per la Fondazione Picasso di Malaga in Spagna. I lavori di Spellbound Contemporary Ballet sono presenti in vari format televisivi firmati da Valeria Cappelli e Vittoria Ottolenghi.

Energia, forza e virtuosismo

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Non aspettatevi di assistere a una filologica ricostruzione del capolavoro della letteratura francese Les Liasons dangereuses. Lì si gioca un raffinato duello di sopraffazione intellettuale tra la Duchessa di Merteuil e il Cavaliere di Valmont e le passioni umane sono lo strumento della reciproca vendetta. Nelle Relazioni [Pericolose] di Astolfi il pericolo è mascherato da una calma apparente. L’indagine si concentra sulle tante piccole e sottili relazioni percepite come molto rischiose se non sai con chi e con che cosa hai a che fare. Mille gli espedienti agiti per conseguire il potere e il controllo sul prossimo. Relazioni impossibili e impossibilità dell’amore. Il rapporto uomo-donna è il primo e fertile terreno per affinare le armi. Lettere e messaggi sconvolgenti che arrivano sempre nelle mani sbagliate - reminiscenze drammaturgiche del romanzo settecentesco - sottolineano costantemente i tentativi falliti di restare insieme.

Il movimento è un flusso ininterrotto, virtuoso, rapido, articolato tra i molti segni scenici, elementi d’arredo di una casa senza tempo che ben suggerisce il pericolo degli intrecci d’amore. Tortuosi duetti, trii e quartetti sono il contraltare visivo di un’impalcatura sonora poco indulgente, intessuta sulla musica elettronica e quasi astrale di Notfromearth.

I nove danzatori di Spellbound Contemporary Ballet sono corpi roteanti che ci regalano sprazzi di inattesa sensualità ma qui la dolcezza è sempre passeggera. Non c’è spazio al romanticismo nelle Relazioni [Pericolose], piuttosto un’atmosfera da Blade Runner. L’happy end non arriva: c’è qualcosa di più umano?

Giovedì 4 ottobre ore 20.00 sala Shakespeare | 75’

RELAZIONI [PERICOLOSE]coreografia e set concept Mauro Astolfi musiche originali Notfromearth

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Il gotico diventa danza attraverso un linguaggio dei corpi plastico e virtuoso che restituisce col gesto la forza vitale della parola. Poesia burlesca, impudente, sovversiva. Nei Carmina Burana tace il linguaggio della ratio e si dimentica il decorum: Eros riassorbe thanatos, l’homo faber si trasforma in ludens. Il corpo viene innalzato, liberato e goduto come nei versi di Ovidio, Marziale e Catullo.

In piena libertà Mauro Astolfi ci regala una coreografia tutta giocata tra larghi e sfrenatezze. I corpi dei danzatori, spiriti inquieti, disegnano in un flusso ininterrotto di movimento i gesti e i sentimenti di un’umanità inquieta nella cruda ombra del Medioevo, sulle note di Orff, Caracciolo e Vivaldi. Audace e burlesco, lo spettacolo è articolato in tre quadri, sintesi tra sfrontata rozzezza plebea e la raffinatezza cortigiana dei testi originali in un crescendo liberatorio: da una brutale aggressione sotto il cupo rombare della pioggia battente, si passa ad una scena irriverente e grottesca che ammicca alle ‘giullarate’, fino all’esplosione finale delle passioni in una ‘taberna’, luogo di appagamento degli istinti primari.

Tutto ruota attorno a due luoghi simbolo calati in un’atmosfera quasi metafisica: un grande armadio, luogo di memorie, dove tutto si nasconde e una tavola, altare sacrificale della lussuria terrena, imbandita di corpi esibiti come cibarie tentatrici. Un linguaggio universale di piacere e libertà.

Venerdì 5 ottobre ore 20.00 sala Shakespeare | 60’

CARMINA BURANAcoreografia e set concept Mauro Astolfimusiche Antonio Vivaldi, Carl Orff

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Doppio programma con la coreografia di Spellbound Contemporary Ballet. Downshifting coreografia del 2009 ricreata appositamente per MilanOltre e Lost for words, una delle ultime creazioni di Astolfi - la prima parte è del 2011 e la seconda vede il suo debutto assoluto a Civitanova Danza 2012 - nella sua versione completa e definitiva.Con Downshifting Spellbound torna volontariamente al movimento puro e ad un linguaggio essenziale. Al momento della nascita della coreografia, nel 2009, la compagnia è in transizione; chiusa temporaneamente in un cassetto la voglia di rivisitare temi classici, figure, archetipi e storie da narrare, la Spellbound Contemporary Ballet riscopre la propria pura espressione. I downshifters sono coloro che cambiano direzione per ri-scoprire le proprie passioni e rinnovare la qualità della propria vita. Downshifting vuole essere veicolo di energia, come un canale di comunicazione tra individui, una misteriosa porta per toccare l’interno dell’uomo e un irrinunciabile mezzo per decifrare persino il linguaggio segreto della natura.

Pura danza anche con Lost for words, dove Spellbound esplora le reazioni del corpo rispetto alla costante invasione delle parole. Il corpo inizialmente cerca di opporsi, ma alla fine si accomoda anche perché vede che molti altri fanno finta di capire e di essere d’accordo. Progetti dialettici e slogan invadono il linguaggio e intralciano la mente e il lavoro. Il corpo a questo punto deve trovare la forza e il potere di liberarsi dalle parole vuote, il movimento diventa qualcosa che ci aiuta a girare tra la gente e a scoprire che dietro allo sproloquio, spesso, c’è il vuoto.Parola alla danza.

Sabato 6 ottobre ore 20.00 sala Shakespeare | 23’ + 45’

DOWNSHIFTING +

LOST FOR WORDS-L’INVASIONE DELLE PAROLE VUOTE

coreografia Mauro AstolfiDownshifting musiche A.A.V.V. Lost for words musica Loscill, HIF Biber

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GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

L’originale teatro danza di Gelabert/Azzopardi, di impatto fortemente visivo, nasce dalla fusione di una tecnica solida e un vocabolario coreografico che si muove in diversi ambiti: dalla ricerca delle radici culturali all’esaltazione dei miti del nostro tempo, e guarda come nel caso di Belmonte alle grandi forme di intrattenimento popolare come la corrida.

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La Compagnia Gelabert/Azzopardi diretta da Cesc Gelabert, forte di una storia lunga più di trent’anni, di cui molti trascorsi in residenza stabile presso il Teatre Lliure di Barcellona e all’Hebbel Theater di Berlino, punta da sempre a rendere la danza un discorso universale. Gelabert, pioniere della danza contemporanea in Spagna, è un artista poliedrico, con una formazione che spazia tra studi di architettura, una breve carriera da calciatore professionista e la danza jazz, fin dall’inizio esprime chiaramente la volontà di abbracciare interessi diversi nella sua attività, dal video, al teatro, al cinema e al cabaret, attribuendo un ruolo determinante allo spazio. Il suo primo lavoro come coreografo è del 1972 e l’anno successivo interpreta il primo assolo Acciò 0, che mette da subito in luce il suo stile originale e la sua impressionante presenza scenica. Ha coreografato e interpretato l’opera di molti grandi della danza internazionale tra cui Gerhard Bohner e Mikhail Baryshnikov, dando un contributo più che significativo alla diffusione di una cultura della danza soprattutto in Spagna.

Carisma, grazia e sensibilità

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Belmonte è uno degli spettacoli storici e più emblematici della Gelabert Azzopardi Companyia de Dansa. La coreografia, creata nel 1988, è rivisitata nel 2010 per il trentennale della compagnia. Belmonte è lo spettacolo che ha reso la compagnia uno dei punti di riferimento della danza contemporanea in Spagna.

Un vibrante passaggio attraverso la vita e la morte, attraverso l’eterna lotta alla ricerca di un equilibrio tra ragione e istinto, attraverso l’ancestrale rito della morte del toro e della mitica figura del toreador. Juan Belmonte (1892-1932) diceva che ciò che importa è che l’intima emozione della tauromachia traspaia attraverso il sottile gioco del combattimento.

Nella attuale versione lo spettacolo conta sul nucleo artistico originario. La musica originale di Carles Santos ed interpretata dalla Banda la Lira Ampostina. La scenografia e i costumi evocativi, alcuni originali e altri ritoccati, di Frederic Amat. Il disegno luce di Gelabert stesso e Jordi Llongueres. La parte del toro è danzata da sei interpreti maschili. Belmonte inizia con un solo di Gelabert di venti minuti; poi accade l’incontro tra uomo e animale nel sottile gioco tra cuore e mente. Il toreador si espande in scena con energia e magnificenza verso gli animali. Ad essi si unisce Virginia Gimeno, dea pagana racchiusa da un costume imponente e multicolore, emblema della femminilità festante.Un grande rituale che conquista il pubblico in un crescendo di emozione che riconnette l’uomo a dei, tori ed eroi.Al termine dello spettacolo (martedì 27), Marinella Guatterini conversa con Cesc Gelabert e Lydia Azzopardi

Martedì 27 e mercoledì 28 novembre ore 21.00 sala Shakespeare | 70’

BELMONTEcoreografia Gelabert Azzopardimusica originale Carles Santos

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V.O. + è la creazione più recente di Gelabert e ha da poco infiammato la platea del Teatro Lliure di Barcellona dove ha debuttato nel maggio 2012. V.O. + unisce l’interpretazione di soli storici rivisitati e tre nuovi assoli: uno sguardo al passato da un presente che guarda al futuro.

Preludis del 2002, Al Capone del 1982, Lagrimas Negras del 2003 e Funny Valentine del 2005 sono solo alcuni degli “storici” da cui partire a cui si aggiungono altre creazioni variabili a seconda del giorno o della circostanza.Le tre novità contano sulla musica originale di Borja Ramos e sui costumi di Lydia Azzopardi. V.O. +1 è una fantasia che contiene nell’originale costume firmato da Lydia Azzopardi, l’impulso alla trasformazione. V.O. +2, un percorso attraverso diverse qualità di movimento e interpretazione. In questo assolo Gelabert sperimenta come un movimento possa creare immagini o percezioni differenti nello spettatore. V.O. +3 è un omaggio a Gerhard Bonher, grande coreografo e solista tedesco, che con Gelabert ha condiviso parte della sua carriera artistica.

Con questa creazione Gelabert torna al cuore della sua creatività, all’essenza del suo stile e della sua presenza scenica. Punto di partenza la fruttuosa esperienza degli ultimi anni con i diversi programmi del progetto Un dia con el publico nei quali Gelabert introduce i pezzi danzati con brevi commenti verbali, che possono riguardare il lavoro stesso, dare suggestioni sull’arte di Tersicore in generale, o addirittura essere aneddoti personali o commenti estemporanei.

Giovedì 29 novembre ore 21.00 sala Shakespeare | 55’

Cesc Gelabert V.O. + coreografia Cesc Gelabertmusica originale Borja Ramos

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Doppio programma con la compagnia Gelabert Azzopardi per chiudere in bellezza le ultime tre serate del festival, due creazioni (del 2009) per scoprire o riconoscere l’infinita creatività di Cesc Gelabert: è lui il condottiero. La sua figura in scena assume diverse forme e accompagna i giovani danzatori attraverso le mille sfumature della musica e della danza.

Donne bellissime e uomini affascinanti danzano sotto la luna piena sulle note di Pascal Comelade che culla i loro gesti danzati. La danza è continuità, ma anche rottura, pause, crepe. Sense Fi si insinua in quelle pause e affonda nella danza stessa. Lo fa intraprendendo un viaggio nell’universo di un singolo personaggio, ma senza cadere nella tentazione dell’assolo. Sense Fi è una coreografia epidermica e leggera, che regala un’ondata di figurazioni teatrali espressione dell’essenza del suo protagonista, ma senza chiarire se sono sue illusioni o eventi passati, racconti confidenziali o allusioni mitiche. Insieme a Gelabert nove impeccabili ballerini intessono classici attitude e arabesque con un linguaggio contemporaneo vivo. Le vibrazioni aumentano in tutti i sensi con Conquassabit, che in latino significa letteralmente convulsione, shock e accelerazione. La musica di Händel, sapientemente mescolata in frammenti vocali e strumentali, è sottomessa all’imperativo ritmico di un battito crescente, a un’accelerazione vorticosa. Conquassabit parla di velocità e di quiete, assomiglia a un uragano, a un tornado. Tre le zone attraverso le quali passano i ballerini guidati da Gelabert attraverso l’argentea e maestosa scenografia: quella di un vento in grado di assorbire o distruggere, quella di un centro pieno di pace e quella di un secondo vento che espelle e trascina.

Venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre ore 21.00 domenica 2 dicembre ore 16.00 sala Shakespeare | 27’ + 37’

Sense Fi/ Conquassabitcoreografia Cesc GelabertSense Fi musica Pascal ComeladeConquassabit musica George Friedrich Haendel

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LUOGHITeatro Elfo Puccini

c.so Buenos Aires 33 – www.elfo.org

MM1 Lima passante ferroviario Porta Venezia,

tram 33, autobus 60

INFORMAzIONI, PRENOTAzIONI E PREVENDITA

Biglietteria Elfo Puccini – c.so Buenos Aires 33, Milano

tel. 02.00.66.06.06 – [email protected]

ORARISettembre: lunedì – sabato 10:30/19:30

da Ottobre: lunedì – sabato 10:30/19:30, domenica 14:30/17:30

PREzzI (ESCLUSI DIRITTI DI PREVENDITA)

Posto unico € 25

Riduzione giovani < 25 anni € 20

Riduzione anziani > 60 anni € 20

Diritto di prevendita € 1,50

ACqUISTI TELEFONICI CON CARTA DI CREDITO

I biglietti si possono acquistare telefonicamente con carta di credito

allo 02 00 66 06 06 e ritirare almeno 30 minuti prima dell’inizio

dello spettacolo (servizio senza costi aggiuntivi).

ACqUISTI ONLINE

I biglietti e gli abbonamenti possono essere acquistati online sul sito

www.vivaticket.it con carta di credito o bancomat e ritirati la sera

stessa almeno 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

PRENOTAzIONI ONLINE

I biglietti possono essere prenotati scrivendo a

[email protected] o compilando il form sul sito www.elfo.org

DanceHausvia Tertulliano 70

autobus 84, 90/91, 93

tram 16

INFORMAZIONI E PREZZI

mercoledì 3 ottobre

» ore 18.00 - 21.30

Non Solo Danza Bollate

Workshop condotto

da Simona Bucci

introduce Francesca Pedroni

giovedì 4 ottobre

» ore 15.00 - 18.30

Milano Teatro Scuola Paolo Grassi

Workshop condotto

da Michele Di Stefano

introduce Marinella Guatterini

» ore 20.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

SPELLBOuND CONTEMPORARy BALLET

Relazioni [Pericolose]

» ore 22.00Teatro Elfo Puccini - sala Fassbinder

COMPAGNIA SIMONA BuCCI

I rimasti

venerdì 5 ottobre

» ore 10.00 - 13.30

DiDSTUDIOWorkshop condotto

da Michele Di Stefano

introduce Francesca Pedroni

» ore 20.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

SPELLBOuND CONTEMPORARy BALLET

Carmina Burana

» ore 22.00Teatro Elfo Puccini - sala Fassbinder

COMPAGNIA MK

Quattro danze coloniali viste da vicino

sabato 6 ottobre

» ore 10.00 - 13.30

Non Solo Danza Bollate

Workshop condotto da Mauro Astolfi

introduce Maria Luisa Buzzi

» ore 14.00 - 17.30

DanceHausWorkshop condotto da Michele Merola

introduce Maria Luisa Buzzi

» ore 18.30Teatro Elfo Puccini - foyer

LA DANZA CONTEMPORANEA ITALIANA

TRA RACCONTO E NEOCLASSICISMO

Incontro condotto da Francesca Pedroni

con Mauro Astolfi, Simona Bucci,

Michele Merola

» ore 20.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

SPELLBOuND CONTEMPORARy BALLET

Downshifting / Lost For Words -

L’invasione delle parole vuote

domenica 7 ottobre

» ore 19.00 e ore 21.00

DanceHaus DANCEHAuS COMPANy

Paradise Loft» ore 22.00Teatro Elfo Puccini - sala Fassbinder

MM COMPANy

Narciso

sabato 17 novembre

» ore 11.00DanceHaus CORPO E IDENTITà

Incontro condotto da Valeria Crippa con

umberto Galimberti, Susanna Beltrami,

Ferruccio Cartacci, Alessandro Chiarato,

Bartolomeo Corsini, Fabio Ilacqua

» ore 20.00 e ore 22.30

DanceHaus SANPAPIE’Io Sono Figlio

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

domenica 18 novembre

» ore 20.00 e ore 22.00

DanceHaus COMPAGNIA TEATRO DANZA DAGIPOLI

Campo Scivoloso

lunedì 26 novembre

» ore 15.00 - 18.30

Milano Teatro Scuola Paolo Grassi

Workshop condotto

da Cesc Gelabert

introduce Marinella Guatterini

martedì 27 novembre

» ore 21.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

BelmonteA seguire incontro

con Marinella Guatterini

mercoledì 28 novembre

» ore 10.00 - 13.30

DiDSTUDIOWorkshop condotto

da Cesc Gelabert

introduce Valeria Crippa

» ore 21.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

Belmonte

giovedì 29 novembre

» ore 19.30Teatro Elfo Puccini - sala Bausch

COMPAGNIA XE

Judith e l’Angelo

» ore 21.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

Cesc Gelabert V.O. +

venerdì 30 novembre

» ore 19.30Teatro Elfo Puccini - sala Bausch

COMPAGNIA XE

Judith e l’Angelo

» ore 21.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

Sense Fi / Conquassabit

sabato 1 dicembre

» ore 11.00Instituto Cervantes

AI NO CORRIDA

Incontro condotto da Elisa Guzzo Vaccarino

con Cesc Gelabert, Lydia Azzopardi

Barbara Sorrentini

» ore 19.00Teatro Elfo Puccini - sala Bausch

GIuLIO D’ANNA

Parkin’son» ore 21.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

Sense Fi / Conquassabit

domenica 2 dicembre

» ore 16.00Teatro Elfo Puccini - sala Shakespeare

GELABERT AZZOPARDI

COMPANyIA DE DANSA

Sense Fi / Conquassabit

» ore 18.00Teatro Elfo Puccini - sala Bausch

GIuLIO D’ANNA

Parkin’son» ore 20.00 e ore 22.00

DanceHaus COMPAGNIA SuSANNA BELTRAMI

La psicanalisi dell’acqua

MIOLCARDLa mitica, intramontabile

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Valida per 4 ingressi da usare

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+ 2 eventi alla DanceHaus

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Riservato alle

Accademie di danza

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le accademie di danza

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al contributo di Fondazione Cariplo

CARD E ABBONAMENTILe formule promozionali di MilanOltre

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VETRINA ITALIA E VETRINA ITALIA DOMANI

MilanOltre si apre con un’indagine approfondita del panorama coreutico italiano tra nomi affermati e nuove leve della scena nostrana. Vetrina Italia è arricchita quest’anno da Vetrina Italia Domani, entrambe finanziate da uno speciale contributo di Regione Lombardia.

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Per Vetrina Italia all’Elfo Puccini, oltre al focus su Spellbound, si succedono coreografi del calibro di Simona Bucci, perla nel panorama italiano per il suo spiccato senso drammaturgico di un teatro danza originale e raffinato; la Compagnia MK di Michele Di Stefano, formazione indipendente, si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora e dal 1999 conduce un lavoro di indagine corporea autodidatta; Michele Merola, grande sperimentatore, con la sua MM Company ha fatto della precarietà umana la propria missione; il giovane Giulio d’Anna con un toccante confronto tra generazioni.

La DanceHaus, comunity della danza creata da Susanna Beltrami in un versatile spazio post-industriale e partner di MilanOltre 2012, ospita gli spettacoli di Sanpapié con la sua interessante indagine sul tema della identità e la Compagnia Teatro Danza Dagipoli, che si concentra sulla sperimentazione tra disabilità e danza. La compagnia di Susanna Beltrami presenta la nuova tappa del lavoro ispirata al filosofo Gaston Bachelard.

Infine, la nuova sezione Vetrina Italia domani che da spazio a idee e proposte di artisti in formazione accoglie alla DanceHaus l’ultima creazione di danza e luce del giovane Matteo Bittante, realizzata in collaborazione con lo IED.

Sperimentazione, passione, ricerca

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Capolavoro di coreografia italiana, raro esempio di narrazione visiva con il linguaggio della danza contemporanea. (ilsole24ore.com)

Ne I Rimasti di Simona Bucci, figlia d’arte di Alwin Nikolais e di Carolyn Carlson, la pittura esce dalla cornice per diventare materia viva sul palco.Lo spettacolo, premio Danza&Danza e “Coreografo d’Europa” nel 2005, è ispirato a Il Natale dei Rimasti (1903) del pittore lombardo Angelo Morbelli: un’istantanea sulla solitudine dei ricoverati al Pio Albergo Trivulzio di Milano, ritratti nell’attesa di un parente che non arriva mai.Il divisionismo pittorico è restituito attraverso i ritratti danzati di cinque personaggi sulle intense musiche di Paki zennaro: un ex militare cinico figlio di maschi violenti; un orfano di madre dalla nascita ancora in attesa di un padre; un giovane soldato assillato dall’orrore della guerra; un uomo da sempre emarginato e un altro che vive nell’illusione di un passato nobile. Un gruppo di opposte nature, costretto a condividere le proprie esistenze, tra conflitto e invidia, complicità e sostegno, tra gli interstizi dei banconi, illuminati dalle sapienti luci di Valerio Alfieri, strumenti di una danza fatta di cadute e risalite in un crescendo di emozione e coinvolgimento. Il gruppo diventa branco e le panche diventano bare. La morte - Simona Bucci stessa - arriva nera e lieve sulle spalle della vittima designata.

Giovedì 4 ottobre ore 22.00 sala Fassbinder | 60’

SIMONA BUCCI/I RIMASTIcoreografia e concezione scenica Simona Buccimusica originale Paki Zennaro

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Poi si fece portare la colazione in cabina. Quanto a visitare la città non ci pensò neppure, essendo di quella specie di Inglesi che fanno visitare dai loro domestici i paesi che attraversano. (Jules Verne)

Le Quattro danze coloniali, fuori dal tragitto esotico che le contiene (il progetto su Il giro del mondo in 80 giorni), possono installarsi precariamente nell’Ovunque, perché il loro oggetto è la negoziazione, l’evoluzione precaria di una condizione locale verso territori non ancora assegnati; l’emergere della realtà del movimento come lavorio costante di traduzione di sé nel circostante. Così si decide di danzare per valutare ogni anfratto. Lo spazio è misurato e attraversato da indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro, questioni legate al trasporto e ricostruzione tormentata dell’esotico. La valutazione della distanza, con tutte le implicazioni del caso, è il denominatore comune dei diversi approcci al movimento e alla rappresentazione.

Michele Di Stefano, coreografo e performer, proveniente dalla scena musicale punk-new wave degli anni Ottanta, approda nel 1999 a MK, formazione indipendente che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Con Quattro danze coloniali, il viaggiatore Michele di Stefano continua a sperimentare una forma-tragitto di rappresentazione, permeabile al cambiamento costante, in una dimensione coreografica pura.

Venerdì 5 ottobre ore 22.00 sala Fassbinder | 50’

MK/QuATTRO DANZE COLONIALI VISTE DA VICINO

coreografia Michele Di Stefanomusica Lorenzo Bianchi

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Paradise Loft è la nuova creazione di Matteo Bittante, danzatore e giovane coreografo, ideata per lo spazio post-industriale di DanceHaus e inserita nella nuova sezione del festival, Vetrina Italia domani. Frutto ed evoluzione di un progetto con lo IED di Milano, che ha visto fondere, nel giugno 2012, le installazioni di luce dei giovani designer e le coreografie interpretate dai ballerini dell’Accademia: un’esplorazione del rapporto tra luce illuminante e corpo illuminato, rapporto di metamorfosi, significati, espressività in continua trasformazione.

Matteo Bittante crea il tessuto connettivo di Paradise Loft scegliendo una di queste creazioni di luce per elaborarla ed ampliarla. In principio sotto luci industriali c’è un deposito di corpi crudi. Indossano gli “abiti del male” da cui sono stati sedotti. La mente non ha saputo dominare il corpo e non ha resistito alle tentazioni. In questo frenetico divorare, l’anima denutrita sembra non esistere più. La realtà materiale ha preso il soppravvento. Tra questi esseri alcuni vivono la perdita come una condizione naturale, altri scelgono la via del ritorno a piccoli passi verso l’innocenza. Paradise Loft ha tutte le carte in regola per configurarsi come uno degli appuntamenti più cool dell’autunno coreutico, che per un attimo farà sentire newyorkese anche il più puro milanese.

Domenica 7 ottobre ore 19.00 e ore 21.00 DanceHaus | 65’

DANCEHAUS COMPANY/PARADISE LOFTuno spettacolo di Matteo Bittante

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Narciso rappresenta un nuovo salto stilistico per il “guaglione” Michele Merola che svela creazione dopo creazione il suo generoso piglio. Lo “stile Merola”, consegna stati d’animo prima incapsulati poi esplosi, sorretti da spinte vigorose, cariche di energia, con movenze che sentono naturalmente la musica, fra attacchi e stacchi di un corpo nell’altro, compenetrazioni impossibili, abbracci che risvegliano il deragliamento dei sensi, e puntano al fiero riconoscimento di una propria identità. (Sipario)

Più di ogni altro mito, quello di Narciso descrive la società contemporanea. Nella coreografia di Michele Merola esso ha i tratti, i colori, i riflessi di una favola nera allo specchio deformante, sospesa fra simboli ancestrali e intrusioni moderne. Narciso, oggi, altro non è se non lo specchio, impietoso e ironico, di una società “liquida” - così la definisce zygmunt Bauman - in cui gli uomini corrono sempre in cerca di nuove forme, sospinti dall’orrore della scadenza, lanciati verso una felicità tanto impossibile quanto ossessivamente desiderata.La dissacrazione è lo strumento coreografico per creare un ponte tra antico e moderno e qui si nutre di una danza vorticosa che rende il corpo tramite di quell’io narciso che impedisce il contatto con il vero Sé.

Domenica 7 ottobre ore 22.00 ELFO PUCCINI Sala Fassbinder | 70’

MM COMPANY/NARCISOcoreografia Michele Merolamusica Erik Satie, Vex’d, Ólafur Arnalds, Dustin O’Halloran

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Io non sono questo qua. Se io. E allora chi sono io?Appoggiamo l’orecchio e ascoltiamo cosa viene dall’interno: di cosa si sono nutriti i nostri corpi per farci diventare quello che siamo? Forme, gesti, relazioni, corpi che si guardano allo specchio: “io non sono questo qua. O forse semplicemente non voglio esserlo.”

Io sono figlio mette in discussione il passato per immaginare altro. In un mix inebriante e onirico di danza, musica e parole, è un viaggio attraverso le immagini della contemporaneità che esplora alcune urgenti domande sulla società di oggi. Generazioni di figli cresciuti con patatine e pop corn nella flebo, parcheggiati davanti alla tv privata di stato, derubati di qualsiasi memoria storica. Tre danzatori, Lara Guidetti, Francesco Pacelli e Federico Melca, giocano con una danza che intreccia la drammaturgia di Marco di Stefano, tra ironia, intensa fisicità e leggerezza. Nel pieno del caos del mondo bisogna ripartire da zero, nonostante le ustioni permanenti. Orfani perché decidiamo di esserlo.

Lo spettacolo prosegue la ricerca della compagnia Sanpapié sul tema dell’identità contemporanea inserito nell’ambito di Europa Inestable, progetto che unisce realtà artistiche da Spagna, Italia, Germania e Portogallo per confrontarsi su cosa sta diventando l’uomo - o meglio il cittadino - europeo.

Sabato 17 novembre ore 20.00 e ore 22.30 DanceHaus | 50’

COMPAGNIA SANPAPIé/IO SONO FIGLIO

coreografia Lara Guidettimusica Marcello Gori

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Nel 2004 Giorgos Christakis fonda ad Atene la compagnia di teatro-danza Dagipoli, che unisce danzatori con e senza disabilità fisica. Un gruppo mixability che ha la volontà di esplorare i limiti del corpo, dell’immaginazione e dell’anima umana non focalizzandosi però sulla disabilità, che è presenza “discreta” nel lavoro che spesso scompare, fino ad arrivare al punto in cui risulta difficile dire chi abbia e chi non abbia disabilità: questa è la magia di Dagipoli.

Spesso gli uomini, nel corso della loro vita, perdono il centro, l’equilibrio interno. A volte in modo violento, altre in modo quasi invisibile e inconsapevole. Ritrovarlo è un processo interiore conflittuale e imprevedibile: in continuazione e senza fine, tra sentieri bui, scivolosi e introvabili dell’anima e della mente. In un corso inclinato: un Campo Scivoloso.

Un uomo è in scena con la sua “corazza” metallica: difficile sfilarla e decostruirla. Ma una volta tolta il piccolo uomo rimane lì, con tutta la sua forza e la sua fragilità, attraversando tutta la gamma delle relazioni e emozioni umane. La sua armatura rimane lì, in un angolo, per essere usata ancora, un giorno e per essere tolta nuovamente, in un ciclo infinito fatto di conflitti e perdite, sostegni e amore.

Campo Scivoloso nasce da una partnership con la DanceHaus con la quale Dagipoli collabora dal gennaio 2012.

Domenica 18 novembre ore 20.00 e ore 22.00 DanceHaus | 80’

DAGIPOLI/CAMPO SCIVOLOSOdi Jiorgos Christakis

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Julie Ann Anzilotti, coreografa e regista, fonda nel 1991 la Compagnia XE. Dal 1997 è in residenza al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa, dove approfondisce un lavoro basato sulla trasversalità dei linguaggi e sulle dinamiche relazionali.Judith e l’Angelo è lo spettacolo vincitore a Lucca della sezione danza premio I teatri del Sacro 2011.

Una danza d’amore e di sostegno. Judith e l’Angelo è il racconto danzato di un percorso interiore: Judith, una ragazza di oggi, annegata nella frenesia della vita, sperimenta momenti di disperata solitudine, un senso di vuoto e di vacuità che però non riesce più a tamponare. Il bisogno di arrivare alla verità, la spinge alla ricerca di profondità. Si “arrende” alla necessità di un aiuto Superiore. Nello stato d’animo di ricerca e di ascolto Judith incontra l’Angelo ed avvia con lui un dialogo-relazione. Judith vive così una trasformazione interiore, che si traduce in movimento, che le infonderà una rinnovata forza nell’affrontare le tempeste e le bonacce della vita.

Judith danza con il suo Angelo, incontrandolo ma anche separandosi da lui, perché, come avviene nel gioco con la nostra coscienza, non sempre siamo aperti alla connessione. Danza, musica e parola si sfiorano e, talvolta, si sovrappongono. Il verbo svela la missione dell’Angelo e il dolore della protagonista. Il corpo danzante svela l’invisibile Sé.

Giovedì 29 e venerdì 30 novembre ore 19.30ELFO PUCCINI sala Bausch | 55’

XE/JuDITH E L’ANGELOcoreografia Julie Ann Anzilottimusica J. Adams, M. Ribot, P. Oliveros, C. Consolandi

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quali sono le differenze tra la generazione del ’49 e quella dell’80? Cosa raccontano due corpi essendo, allo stesso tempo, l’uno l’idea del futuro e l’altro il suo passato? In Parkin’son gli interpreti sono un terapista di 62 anni, senza una formazione in danza e un coreografo di 31 anni: due generazioni a confronto, un padre e suo figlio per raccontarsi attraverso il corpo.

Uno dei miei primi ricordi da bambino è mio padre che guida in auto e canta Il mondo.Padre e figlio D’Anna, come se uscissero da una delle storie di Vite di uomini non illustri di Giuseppe Pontiggia, esplorano sul palco la loro relazione: una collezione di eventi personali, drammatici ma anche ironici, che trovano la propria testimonianza sulle linee della pelle e sulle forme di due corpi legati dal sangue e dalla propria storia. Un progetto nato dal desiderio di usare “il limite” come fonte di possibilità e di raccontare le due storie puntando all’esaltazione di momenti e fatti che rendono l’esistenza memorabile.

Giulio D’Anna studia danza dall’età di dieci anni e, accanto alla formazione coreutica accademica ad alto livello ha affiancato percorsi non convenzionali. Dramma, desiderio ed umorismo sono le parole chiave del suo lavoro.Con Parkin’son ha vinto l’edizione 2011 del Premio Equilibrio Roma.

Sabato 1 dicembre ore 19.00 e domenica 2 dicembre ore 18.00ELFO PUCCINI sala Bausch | 50’

GIULIO D’ANNA/PARKIN’SON concept e direzione Giulio D’Annamusica originale Maarten Bokslag

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Susanna Beltrami si presenta da sola. Molteplici le creazioni coreografiche, le più significative per l’étoile Luciana Savignano. La sua cifra stilistica si distingue come anticonformista, alla continua ricerca di contaminazione tra arte e spettacolo.

Nella Psicanalisi dell’Acqua Beltrami chiude la trilogia ispirata a Gaston Bachelard. Il filosofo e antropologo francese pone al centro dei suoi scritti la natura degli “elementi” e delle loro intime relazioni con l’essere umano, contribuendo ad importanti riflessioni nell’ambito della semiologia e della psicanalisi.Nelle prime due creazioni, Kore e Psiche e le Vent Noir, lo sguardo è rivolto agli elementi di aria e terra. Nella Psicanalisi dell’Acqua protagonista è l’acqua, materia “libera “del sogno e della creazione artistica. Acqua, viva e concreta quanto le immagini dell’inconscio.

Una creazione site-specific per e nello spazio della DanceHaus, luogo pervicacemente voluto da Susanna Beltrami che ne ha fatto la nuova dance community di Milano. All’interno di uno spazio post-industriale affascinante che si va sempre più affermando come polo aperto e attento alle diversità dei linguaggi dei corpi e dai contenuti che da essi scaturiscono, offrendo una residenza fisica ed artistica a progetti ambiziosi.Per questa terza tappa Fabio Ilacqua ha ideato il concept delle videoinstallazioni in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Milano.

Domenica 2 dicembre ore 20.00 e ore 22.00 DanceHaus | 80’

COMPAGNIA SUSANNA BELTRAMI/PSICANALISI DELL’ACQuA

coreografia Susanna Beltrami

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Anche quest’anno MilanOltre dedica alle nuove generazioni di spettatori e di futuri artisti un ricco programma di formazione. Ai più importanti centri di formazione coreografica della nostra città è offerto un percorso che si articola tra laboratori coreografici con gli artisti ospitati al festival, ognuno dei quali è introdotto da un critico/esperto di danza. I soggetti coinvolti per questa edizione sono: l’Atelier di Teatro Danza della Scuola Paolo Grassi, la DanceHaus di Susanna Beltrami, DiDstudio di Ariella Vidach e la Scuola Non Solo Danza di Bollate.

I workshop sono a numero chiuso ed è richiesta una formazione di base. Per iscriversi è necessario l’acquisto dell’abbonamento under25 Lab al prezzo di 66 euro che permette di partecipare anche a tutti gli spettacoli e a tutte le altre iniziative programmate nel Festival.

Informazioni e prenotazioni:tel. [email protected] – www.milanoltre.org

WORKSHOP

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WORKSHOP CONDOTTO DA SIMONA BuCCI

» mercoledì 3 ottobre, ore 18.00-21.30

Non Solo Danza Bollate

introduce Francesca Pedroni (Il Manifesto, Classica Tv)

WORKSHOP CONDOTTO DA MICHELE DI STEFANO

» giovedì 4 ottobre, ore 15.00-18.30

Milano Teatro Scuola Paolo Grassi

introduce Marinella Guatterini (Il sole 24ore)

» venerdì 5 ottobre, ore 10.00-13.30

DiDstudiointroduce Francesca Pedroni (Il Manifesto, Classica Tv)

WORKSHOP CONDOTTO DA MAuRO ASTOLFI

» sabato 6 ottobre, ore 10.00-13.30

Non Solo Danza Bollate

introduce Maria Luisa Buzzi (danza&danza)

WORKSHOP CONDOTTO DA MICHELE MEROLA

» sabato 6 ottobre, ore 14.00-17.30

DanceHausintroduce Maria Luisa Buzzi (danza&danza)

WORKSHOP CONDOTTO DA CESC GELABERT

» lunedì 26 novembre, ore 15.00-18.30

Milano Teatro Scuola Paolo Grassi

introduce Marinella Guatterini (Il sole 24ore)

» mercoledì 28 novembre, ore 10.00 - 13.30

DiDstudiointroduce Valeria Crippa (Corriere della Sera)

SimonaBucci

Michele Di Stefano

Mauro Astolfi

Michele Merola

Cesc Gelabert

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Sabato 6 ottobre ore 18.30Elfo Puccini FoyerLa danza contemporanea italiana tra racconto e neoclassicismoIncontro condotto da Francesca Pedroni con Mauro Astolfi, Simona Bucci, Michele Merola

Sabato 17 novembre ore 11.00DanceHausCorpo e identità Incontro condotto da Valeria Crippa con Umberto Galimberti, Susanna Beltrami, Ferruccio Cartacci Alessandro Chiarato, Bartolomeo Corsini, Fabio Ilacqua

Martedì 27 novembre a fine spettacoloElfo Puccini, sala ShakespeareBelmonte o dopo Belmonte?Conversazione di Marinella Guatterini con Cesc Gelabert e Lydia Azzopardi

Sabato 1 dicembre ore 11.00Instituto CervantesAi no corrida Incontro condotto da Elisa Guzzo Vaccarino con Cesc Gelabert, Lydia Azzopardi e Barbara Sorrentini

INCONTRI, TRAFFICI, PuNTI DI VISTA

ingresso libero

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Presidente Fiorenzo Grassi Direzione artistica e programmazione Rino De Pace Direzione organizzativa e amministrativa Barbara Sorani Collaborazione organizzativa Tabata Monico

INFORMAzIONIAssociazione Culturale Milano Oltre Corso Buenos Aires, 33 20124 Milano tel. 02 00.66.06.52 - 53 [email protected]

UFFICIO STAMPA Veronica Piteatel. 02 00.66.06.33 [email protected]

COMUNICAzIONE E PROMOzIONEDiana Sartoritel. 02 00.66.06.31 [email protected]

wEBMASTERFlora [email protected]

BIGLIETTERIANicola [email protected]

FESTIVAL MILANOLTRE

gli appuntamenti

con la danza in Lombardia

MilanoSTAGIONE DANZA PIM OFFottobre 2012 - maggio 2013

FESTIVAL PuLSI IX ED.3 - 18 novembre 2012

ANITA20 - 24 novembre 2012

NAO PERFORMING FESTIVALnovembre - dicembre 2012

EXISTER_12 REVOLuTION 14 - 16 dicembre 2012

uOVO KIDS28 ottobre 2012

uOVO marzo 2013

DANAE FESTIVAL aprile 2013

BresciaSTAGIONE DANZA TEATRO GRANDEsettembre - dicembre 2012

Brescia e BotticinoFESTIVAL QuASI SOLO VII ED.12 ottobre - 15 dicembre 2012

Pavia STAGIONE DANZA TEATRO FRASCHINI8 gennaio - 16 aprile 2013

Cremona RASSEGNA LA DANZA TEATRO A. PONCHIELLIfebbraio - aprile 2013

Bergamo FESTIVAL DANZA ESTATEmaggio - giugno 2013

segnala

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Anno XXVII - n. 243 - Maggio 2012 - Euro 4,50 Mediapress - Viale Premuda, 42 - 20129 Milano

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D&D raddoppia

Costantemente in cer-ca di spazi per fornire ai nostri affezionati lettori un numero sempre maggiore di contenuti e notizie sul settore, abbiamo pensato di allargare i nostri oriz-zonti.

Un rinnovato sito web, dinamico e ricco, affian-cherà e potenzierà da que-sto mese la pubblicazione cartacea. Danza&Danza + danzaedanzaweb.com: ecco il nuovo binomio. Due testate complemen-tari che forniranno, nel lo-ro insieme, lo scibile sulla danza nel nostro paese e non solo.

Perché, vale la pena ri-cordarlo, il nostro sguardo continuerà ad essere foca-lizzato sull’Italia, sui nostri Teatri e Istituzioni, sulle lo-ro attività e manifestazioni, sui nostri autori - che vo-gliamo sostenere, quando se lo meritano, e criticare, quando è doveroso farlo - senza tralasciare i principali avvenimenti del mondo e i protagonisti indiscussi del globo.

Maria Luisa Buzzisegue a pag. 3

RAVENNA - Shen Wei Dan-ce Arts, Cedar Lake Con-temporary Ballet, Käfig, le stelle dell’Opéra di Parigi, la prima di Nobilissima vi-sione, suite per orchestra dal balletto omonimo, su musiche di Hindemith, coprodotta con il Teatro dell’Opera di Roma, af-fidata alla coreografia di Micha van Hoecke, in scena al Teatro Alighie-ri il 6 luglio. Nella stessa serata Sancta Susanna, l’opera in un atto su testo di August Stramm, per la regia di Chiara Muti, con l’Orchestra Giovanile Lui-gi Cherubini diretta da Riccardo Muti. Proposte

SHEN WEI APRE LE DANZE A RAVENNA FESTIVAL

Immagini fluttuanti ispirate al Surrealismo

Shen Wei Dance Arts in “Near the terrace”. La compagnia inaugura il cartellone danza dell’edizione 2012 di Ravenna Festival il 16 giugno a Palazzo De Andrè.

PRotAgoNIStA

Alexei Ratmansky

MILANo - Si intitola DSCH e sta per Dmitrij Schosta-kowitsch, scritto alla tede-sca. È il balletto che Alexei Ratmansky mette in sce-na alla Scala a partire dal 3 maggio in una serata che prevede anche la ripresa di Marguerite et Armand di Ashton con Bolle e Zacha-rova. È la prima volta che il coreografo russo america-no lavora per la Scala.- Ratmansky, perché per il suo debutto alla Scala ha scelto “DSCH” danza-to sul secondo concerto per pianoforte di Shosta-kovich?

“È stata una scelta di Machar Vaziev. DSCH ha 5 parti soliste di solito affidate a primi ballerini, quindi forse voleva mo-strare più talenti in un solo balletto e controbilanciare, come stile, l’altro titolo del programma”.

Sergio trombettasegue a pag. 9

internazionali, dunque, la grande danza classica, co-produzioni e presenze ec-cellenti nel cartellone della XXIII edizione di Ravenna Festival. Una programma-zione diversificata con uno sguardo rivolto alle nuove realtà emergenti, alla gran-de tradizione del balletto accademico. Luogo d’ele-zione il Palazzo Mauro de André. Si parte il 16 giu-gno con la Shen Wei Dan-ce Arts che apre la rasse-gna con La Sagra della pri-mavera stravinskiana ese-guita in un arrangiamento al pianoforte a quattro mani di Fazil Say e Near the terrace, su brani di Ar-

vo Part, ispirata all’opera del pittore belga surreali-sta Paul Delvaux. Poeta e visionario, artista concet-tuale, la cui opera il Wa-shington Post ha definito ‘travolgente’, Shen Wei ha immaginato la sua perso-nalissima Sagra (il ballet-to forse più rivisitato del ‘900, Béjart, MacMillan, Tetley, Neumeier, Baush, Preljocaj…), di cui ricorre il prossimo anno il centena-rio della nascita, come un infinito paesaggio di spa-zi neri, bianchi e grigi, un murales astratto all’inter-no del quale si muovono i suoi danzatori. “Quando ho ascoltato per la prima

volta La Sagra della pri-mavera di Stravinskij sono rimasto affascinato dalla partitura, così straordina-riamente ricca, evocativa, tecnicamente complessa - ricorda Shen Wei - forte di un suo racconto, di una sua passione narrativa. La mia danza doveva assolu-tamente corrispondere a quella assoluta perfezione. Una partitura coreografica costruita sulla sospensio-ne, la velocità, un gioco di volute, spirali, un crescen-do di vortici coreografici, di fughe improvvise, di pa-cificazioni”.

Carolina Zillisegue a pag. 3

Focus Aterballetto al Piccolo

MILANo - È stato rinnovato l’ac-cordo triennale tra la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballet-to e il Piccolo Teatro di Milano che porterà tre settimane all’anno la compagnia diretta da Cristiana Bozzolini ad esibirsi in diversi pro-grammi nel capoluogo lombardo. La “residenza” di quest’anno si svolgerà dal 17 maggio al 3 giu-gno e prevede un carnet de bal assai ricco, interamente firmato da Mauro Bigonzetti.

Titoli di repertorio (“Romeo and Juliet”, “Absolutely Free” e “H+”) con una novità all’interno della “Serata Stravinsky” che oltre ai ro-datissimi “Les Noces” e “Le Sa-cre” prevede una creazione con-certante per quattro coppie.

Saul Daniele Ardillo e Charlotte Faillard di Aterballetto in “H+” di Mauro Bigonzetti (foto Alfredo Anceschi).

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NEw York - In un saggio del 1994 Merce Cunnin- gham, dopo aver elenca-to i quattro eventi cruciali della sua carriera - l’incon-tro con Cage, l’uso della chance operation, l’avven-to del video per nuove ri-elaborazioni sulla tempo-

Cunningham Dance Companyfinal performances in NYC

Sylvie contemporanea

Merce Cunningham Dance Company in “roaratorio” (1983), titolo presentato al BAM di New York nell’ambito del Legacy tour (foto J. Cervantes).

sChEggE

MoDENA - Sarà l’unica oc-casione italiana per vedere l’ultima grande diva della danza in scena: Sylvie Guil-lem. Impegnata in un trittico contemporaneo, 6000 mi-les away, che ha debuttato a Londra lo scorso luglio e che ha già vinto il Premio della critica inglese, Guil-lem danzerà due lavori cre-ati appositamente per lei da Mats Ek e William Forsythe ai quali si aggiunge “27’52’’ di Jiri Kylian. Il brano di Forsythe si intitola “Rear-ray”, originariamente dan-zato da Guillem-Le Riche, a Modena interpretato con Massimo Murru, partner di sempre dell’étoile france-se; mentre la coreografia di Mats Ek è un solo intitolato “Bye” composto sull’ultimo movimento dell’ultima So-nata per pianoforte di Bee-thoven, op. 111. Appunta-mento al Pavarotti di Mode-na, data unica il 15 aprile. Forsythe Company in “N.N.N.N.” di william Forsythe

al Teatro grande di Brescia il 21 aprile (foto D. Mentzos).

ralità e l’uso del software LiveForms per creazioni più recenti - descrive i suoi lavori non come oggetti, eventi conclusi, ma come tasselli di un process, brevi soste di un unico percorso.

L’ultima performance della compagnia al Park

Avenue Armory la notte di capodanno, malgrado la crescente apprensione per la chiusura annunciata, è stata una celebrazione gioiosa della filosofia di Cunningham.

Alessandra Niciferosegue a pag. 17

Fiumi di parole inutiliPotremmo occuparci an-

che noi del “caso Garrita-no”, la ballerina licenziata dal Teatro alla Scala, di cui tanto si è parlato in questi mesi. Ma più interessante ci sembra analizzare l’eco che la stampa ha dato alla notizia, di per sé assai po-co rilevante.

Pagine e pagine, gran-di disquisizioni su te-mi sì, assai gravi, quali l’anoressia, al fine di cre-are uno “scandalo”. Per-ché si sa, in questo pae- se ciò che fa vendere i giornali sono le questioni “piccanti”, i particolari che indignano i “ben pensanti”. Ed ecco fiumi di parole sul-la pericolosità della profes-sione, i rischi per la salute mentale e fisica di tutto il settore. Prestare il fianco al desiderio di notorietà (e di riscatto nei confronti del teatro) di una ballerina soli-sta, ci sembra indecoroso. Perché lei, Marygarret, ci aveva già provato tempo fa “a voltare le spalle a chi le dava da vivere”.

(m.l.b.)segue a pag. 2

BrEsCIA - “L’investimento sulla danza è prioritario no-nostante il Teatro Grande non riceva un finanziamen-to ministeriale specifico per il settore, ma solo per la li-rica. Il budget per la danza lo ricaviamo da quello ge-nerale della Fondazione”. Parole di Umberto Angelini, Sovrintendente del Teatro

AL TEATRo GRAndE dI BRESCIA

Nuovo impulso alla danzaGrande di Brescia e diret-tore artistico del settore musica e danza, in carica da marzo 2011. nomina la sua, che ha radicalmente cambiato la prospettiva ar-tistica di Tersicore all’inter-no della prestigiosa struttu-ra lombarda.

Maria Luisa Buzzisegue a pag. 3

sylvie guillem in “6000 miles away”

in esclusiva italiana al Teatro Pavarotti

di Modena il 15 aprile (foto Bill Cooper).

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Un rinnovato sito web, dinamico e ricco, affian-cherà e potenzierà da que-sto mese la pubblicazione cartacea. Danza&Danza + danzaedanzaweb.com: ecco il nuovo binomio. Due testate complemen-tari che forniranno, nel lo-ro insieme, lo scibile sulla danza nel nostro paese e non solo.

Perché, vale la pena ri-cordarlo, il nostro sguardo continuerà ad essere foca-lizzato sull’Italia, sui nostri Teatri e Istituzioni, sulle lo-ro attività e manifestazioni, sui nostri autori - che vo-gliamo sostenere, quando se lo meritano, e criticare, quando è doveroso farlo - senza tralasciare i principali avvenimenti del mondo e i protagonisti indiscussi del globo.

Maria Luisa Buzzisegue a pag. 3

RAVENNA - Shen Wei Dan-ce Arts, Cedar Lake Con-temporary Ballet, Käfig, le stelle dell’Opéra di Parigi, la prima di Nobilissima vi-sione, suite per orchestra dal balletto omonimo, su musiche di Hindemith, coprodotta con il Teatro dell’Opera di Roma, af-fidata alla coreografia di Micha van Hoecke, in scena al Teatro Alighie-ri il 6 luglio. Nella stessa serata Sancta Susanna, l’opera in un atto su testo di August Stramm, per la regia di Chiara Muti, con l’Orchestra Giovanile Lui-gi Cherubini diretta da Riccardo Muti. Proposte

SHEN WEI APRE LE DANZE A RAVENNA FESTIVAL

Immagini fluttuanti ispirate al Surrealismo

Shen Wei Dance Arts in “Near the terrace”. La compagnia inaugura il cartellone danza dell’edizione 2012 di Ravenna Festival il 16 giugno a Palazzo De Andrè.

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Alexei Ratmansky

MILANo - Si intitola DSCH e sta per Dmitrij Schosta-kowitsch, scritto alla tede-sca. È il balletto che Alexei Ratmansky mette in sce-na alla Scala a partire dal 3 maggio in una serata che prevede anche la ripresa di Marguerite et Armand di Ashton con Bolle e Zacha-rova. È la prima volta che il coreografo russo america-no lavora per la Scala.- Ratmansky, perché per il suo debutto alla Scala ha scelto “DSCH” danza-to sul secondo concerto per pianoforte di Shosta-kovich?

“È stata una scelta di Machar Vaziev. DSCH ha 5 parti soliste di solito affidate a primi ballerini, quindi forse voleva mo-strare più talenti in un solo balletto e controbilanciare, come stile, l’altro titolo del programma”.

Sergio trombettasegue a pag. 9

internazionali, dunque, la grande danza classica, co-produzioni e presenze ec-cellenti nel cartellone della XXIII edizione di Ravenna Festival. Una programma-zione diversificata con uno sguardo rivolto alle nuove realtà emergenti, alla gran-de tradizione del balletto accademico. Luogo d’ele-zione il Palazzo Mauro de André. Si parte il 16 giu-gno con la Shen Wei Dan-ce Arts che apre la rasse-gna con La Sagra della pri-mavera stravinskiana ese-guita in un arrangiamento al pianoforte a quattro mani di Fazil Say e Near the terrace, su brani di Ar-

vo Part, ispirata all’opera del pittore belga surreali-sta Paul Delvaux. Poeta e visionario, artista concet-tuale, la cui opera il Wa-shington Post ha definito ‘travolgente’, Shen Wei ha immaginato la sua perso-nalissima Sagra (il ballet-to forse più rivisitato del ‘900, Béjart, MacMillan, Tetley, Neumeier, Baush, Preljocaj…), di cui ricorre il prossimo anno il centena-rio della nascita, come un infinito paesaggio di spa-zi neri, bianchi e grigi, un murales astratto all’inter-no del quale si muovono i suoi danzatori. “Quando ho ascoltato per la prima

volta La Sagra della pri-mavera di Stravinskij sono rimasto affascinato dalla partitura, così straordina-riamente ricca, evocativa, tecnicamente complessa - ricorda Shen Wei - forte di un suo racconto, di una sua passione narrativa. La mia danza doveva assolu-tamente corrispondere a quella assoluta perfezione. Una partitura coreografica costruita sulla sospensio-ne, la velocità, un gioco di volute, spirali, un crescen-do di vortici coreografici, di fughe improvvise, di pa-cificazioni”.

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Focus Aterballetto al Piccolo

MILANo - È stato rinnovato l’ac-cordo triennale tra la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballet-to e il Piccolo Teatro di Milano che porterà tre settimane all’anno la compagnia diretta da Cristiana Bozzolini ad esibirsi in diversi pro-grammi nel capoluogo lombardo. La “residenza” di quest’anno si svolgerà dal 17 maggio al 3 giu-gno e prevede un carnet de bal assai ricco, interamente firmato da Mauro Bigonzetti.

Titoli di repertorio (“Romeo and Juliet”, “Absolutely Free” e “H+”) con una novità all’interno della “Serata Stravinsky” che oltre ai ro-datissimi “Les Noces” e “Le Sa-cre” prevede una creazione con-certante per quattro coppie.

Saul Daniele Ardillo e Charlotte Faillard di Aterballetto in “H+” di Mauro Bigonzetti (foto Alfredo Anceschi).

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Era proprioil caso?

Se in tempi di crisi “rigo-re” diventa la parola d’ordi-ne, non possiamo che ap-prezzare la mossa del Con-siglio di Amministrazione delTeatro dell’Opera di Romache ha deciso di rinunciareper tutte le sedute al getto-ne di presenza. Gesto sen-sibile ed esemplare a soste-gno della nuova gestioneeconomica impressa al Tea-tro dell’Opera dal sovrinten-dente Catello De Martino edal Sindaco di Roma GianniAlemanno, che ricopre an-che il ruolo di Presidente delCdA. La notizia che il Teatrodell’Opera abbia chiuso perla prima volta da anni il bi-lancio in pareggio (esercizio2010), con un utile di 23.377euro, lascia ben sperare.Tanto più che le previsioni diconsuntivo per il 2011 sem-brerebbero confermare iltrend positivo con ricavi ad-dirittura in aumento. Evviva!

Se a Roma il clima è dirigore, a Palermo, invece,si buttano al vento i soldi.Come è noto al TeatroMassimo sono state can-cellate le sei repliche diSchiaccianoci in cartellonelo scorso dicembre. Nes-suna rappresentazione per-ché i danzatori hanno deci-so di scioperare contro “ladecimazione del Corpo diBallo”. In realtà la questio-ne è assai più complessa:da un lato i sindacati chechiedevano l’assunzione atempo indeterminato di 19danzatori precari a com-pensazione della richiestadi prepensionamento di al-tri 9, prepensionamentoprobabilmente acceleratodalle riforme del MinistroFornero; dall’altro il sovrin-tendente Antonio Cognatacostretto a far quadrare iconti e a replicare ai sinda-cati che attualmente nonsussistono le condizioniper la stabilizzazione nelclima incerto del 2012. Sesi aggiunge che il bilancioè sì attualmente in pareg-gio, ma il teatro palermita-no vanta debiti pregressiper 18 milioni di euro, iconti proprio non tornano.Morale: era proprio il casodi mandare in fumo gli in-cassi di sei recite (circa 250mila euro) che avrebberoquasi completamente co-perto i costi? Era proprio ilcaso di lasciare il pubblicocon un pugno di mosche inmano? (m.l.b.)

Dello splendore atleticoe virile che lo incoronavastella di prima grandezza alivello internazionale, il cin-quantenne Irek Mukhame-dov indossa ancora le ve-stigia, a dispetto del tem-po che passa.

Ermanno Romanellisegue a pag. 8

Giunta alla sua 16ª edi-zione la rassegna Vicen-zaDanza dedica agli spet-tatori del Teatro Comunaleuna stagione coreuticaricca di proposte di quali-tà, impreziosita da molte-plici attività collaterali, trale quali gli Incontri con ladanza, una serie di appun-tamenti con giornalisti, cri-tici, studiosi per avvicinaregli spettatori all’arte co-reutica; la rassegna speri-mentale Luoghi del con-temporaneo, dedicata alla

coreografia e alla danza diricerca; il Progetto Sup-porter Danza (novità asso-luta della stagione 2011-2012) che prevede, primadegli spettacoli, una breveesibizione di giovani pro-messe della danza segna-late da critici ed esperti e,per finire, la rassegna perle scuole Danzare perEducare, progetto didatti-co dedicato al mondo del-l’infanzia.

Elisa Colombosegue a pag. 7

OPERA DI ROMA

Micha, la tradizione

e il nuovoROMA - Coppelia nella ver-sione di Eric vu An, guestnel ruolo protagonista, Ro-meo e Giulietta di Cranko,un omaggio a Maurice Bé-jart con Clairemarie Osta eNicolas Le Riche che inter-preta Symphonie pour unhomme seul, una seratacontemporanea che vedràriuniti alcuni capolavori diMartha Graham, Alvin Ai-ley, José Limon, DorisHumphrey, il ritorno dellacoppia Abbondanza-Ber-toni accanto a Mauro Bi-gonzetti e Giorgio Rossi.

Carolina Zillisegue a pag. 5

IrekMukhamedov

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Malandain Ballet Biarritz in “Roméo et Juliette” di Thierry Malandain al Comuna-le di Vicenza il 28 e 29 gennaio (foto Galetto).

VICENZADANZA

Spettacoli e oltre

SCHEGGE

L’INTERVISTA

CREMONA - La provinciaanticipa la metropoli. Nonc’è da stupirsi, Cremona inmateria di danza ha unalunga tradizione e soprat-tutto un teatro, il Ponchielli,guidato da un sovrinten-dente, Angela Cauzzi, che ariguardo sa il fatto suo, co-me hanno dimostrato venti-

quattro edizioni de La Dan-za. La rassegna 2012 esor-disce il 15 febbraio con laprima italiana (a Milano lospettacolo arriva il 17 e 18agli Arcimboldi) di Suivrontmille ans de calme, ultimacreazione di Angelin Preljo-caj, progetto dapprima con-diviso con i ballerini del Bol-

shoi di Mosca, ora esclusi-vamente interpretato dallasua compagnia, ispiratoall’Apocalisse. Realizzatocon il dj Laurent Garnier e ilquotatissimo artista indianoSudobh Gupta, curatoredelle scenografie, Suivrontmille ans de calme non hanulla di catastrofico, ma

vuole piuttosto, “far affiorare- dichiara il coreografo - lacieca deriva dei corpi, sbal-lottati dalle idee e dalle cre-denze”, ovvero ridonare alcorpo il suo ruolo rivelatoredelle paure, delle angosce,delle speranze.

Maria Luisa Buzzisegue a pag. 3

Il Balletto dell’Opera di Lubiana nella “Giselle” di David Dawson in scena al Ponchielli di Cremona - in prima italia-na - il 17 aprile nell’ambito della rassegna “La Danza” e il 19 al Comunale di Ferrara.

Al PonchielliAl Ponchielli“La Danza”“La Danza”

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danza&danza

NEw York - In un saggio del 1994 Merce Cunnin- gham, dopo aver elenca-to i quattro eventi cruciali della sua carriera - l’incon-tro con Cage, l’uso della chance operation, l’avven-to del video per nuove ri-elaborazioni sulla tempo-

Cunningham Dance Companyfinal performances in NYC

Sylvie contemporanea

Merce Cunningham Dance Company in “roaratorio” (1983), titolo presentato al BAM di New York nell’ambito del Legacy tour (foto J. Cervantes).

sChEggE

MoDENA - Sarà l’unica oc-casione italiana per vedere l’ultima grande diva della danza in scena: Sylvie Guil-lem. Impegnata in un trittico contemporaneo, 6000 mi-les away, che ha debuttato a Londra lo scorso luglio e che ha già vinto il Premio della critica inglese, Guil-lem danzerà due lavori cre-ati appositamente per lei da Mats Ek e William Forsythe ai quali si aggiunge “27’52’’ di Jiri Kylian. Il brano di Forsythe si intitola “Rear-ray”, originariamente dan-zato da Guillem-Le Riche, a Modena interpretato con Massimo Murru, partner di sempre dell’étoile france-se; mentre la coreografia di Mats Ek è un solo intitolato “Bye” composto sull’ultimo movimento dell’ultima So-nata per pianoforte di Bee-thoven, op. 111. Appunta-mento al Pavarotti di Mode-na, data unica il 15 aprile. Forsythe Company in “N.N.N.N.” di william Forsythe

al Teatro grande di Brescia il 21 aprile (foto D. Mentzos).

ralità e l’uso del software LiveForms per creazioni più recenti - descrive i suoi lavori non come oggetti, eventi conclusi, ma come tasselli di un process, brevi soste di un unico percorso.

L’ultima performance della compagnia al Park

Avenue Armory la notte di capodanno, malgrado la crescente apprensione per la chiusura annunciata, è stata una celebrazione gioiosa della filosofia di Cunningham.

Alessandra Niciferosegue a pag. 17

Fiumi di parole inutiliPotremmo occuparci an-

che noi del “caso Garrita-no”, la ballerina licenziata dal Teatro alla Scala, di cui tanto si è parlato in questi mesi. Ma più interessante ci sembra analizzare l’eco che la stampa ha dato alla notizia, di per sé assai po-co rilevante.

Pagine e pagine, gran-di disquisizioni su te-mi sì, assai gravi, quali l’anoressia, al fine di cre-are uno “scandalo”. Per-ché si sa, in questo pae- se ciò che fa vendere i giornali sono le questioni “piccanti”, i particolari che indignano i “ben pensanti”. Ed ecco fiumi di parole sul-la pericolosità della profes-sione, i rischi per la salute mentale e fisica di tutto il settore. Prestare il fianco al desiderio di notorietà (e di riscatto nei confronti del teatro) di una ballerina soli-sta, ci sembra indecoroso. Perché lei, Marygarret, ci aveva già provato tempo fa “a voltare le spalle a chi le dava da vivere”.

(m.l.b.)segue a pag. 2

BrEsCIA - “L’investimento sulla danza è prioritario no-nostante il Teatro Grande non riceva un finanziamen-to ministeriale specifico per il settore, ma solo per la li-rica. Il budget per la danza lo ricaviamo da quello ge-nerale della Fondazione”. Parole di Umberto Angelini, Sovrintendente del Teatro

AL TEATRo GRAndE dI BRESCIA

Nuovo impulso alla danzaGrande di Brescia e diret-tore artistico del settore musica e danza, in carica da marzo 2011. nomina la sua, che ha radicalmente cambiato la prospettiva ar-tistica di Tersicore all’inter-no della prestigiosa struttu-ra lombarda.

Maria Luisa Buzzisegue a pag. 3

sylvie guillem in “6000 miles away”

in esclusiva italiana al Teatro Pavarotti

di Modena il 15 aprile (foto Bill Cooper).

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