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Pagina 1 La sinergia tra i due Enti avrà ricadute occupazionali legate all’impiego delle maestranze forestali e consentirà un notevolissimo abbattimento dei costi per il Parco Migliore fruibilità di tutti i sentieri e le aree attrezzate: sottoscritto protocollo d’intesa tra Parco dell’Etna e Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali Parco dell’Etna e Azienda Regio- nale Foreste Demaniali opereranno concretamente insieme, con significa- tive ricadute occupazionali legate all’impiego delle maestranze forestali, per migliorare la fruibilità dell’area protetta. È quanto stabilisce l’impor- tante protocollo d’intesa sottoscritto dal Commissario Straordinario del- l’Ente Ettore Foti e dal Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali Fulvio Bellomo. La maggiore tutela degli ambienti naturali e dei boschi all’interno del Parco dell’Etna andrà perseguita, come sottolinea Il protocollo d’intesa, “attraverso la ripulitura, la sistema- zione e la manutenzione delle piste forestali, dei sentieri e della viabilità rurale nonché delle aree di sosta e delle aree attrezzate, ivi compresi gli inter- venti relativi alla segnaletica e alla tabellazione di tali infrastrutture e siti già esistenti”. “Il Parco, in considerazione della comune missione di tutela, salvaguar- dia e fruizione del territorio, individua nel Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali uno degli interlocu- tori privilegiati per le azioni che contri- buiscono a migliorare il mantenimento e la fruizione dell’area protetta – spiega il Commissario Straordinario dell’Ente Ettore Foti – Ciò sia per ragioni di ordine tecnico, considerata l’alta profes- sionalità e competenza possedute in materia dall’Azienda Foreste Demania- li, che per ragioni di ordine sociale, tenuto conto delle importanti ricadute occupazionali che le attività svolte dal- l’Azienda hanno sul tessuto delle mae- stranze forestali locali. Questo protocollo costituisce un esempio di sinergica collaborazione tra Enti, che a fronte di reali e soste- nibili interventi di fruizione consente un elevatissimo abbattimento dei costi, che dovrebbero altrimenti gra- vare sul bilancio del Parco”. Alla presentazione dell’accordo presso la sede del Parco a Nicolosi, sono intervenuti anche il direttore del Parco Giuseppe Spina e il componen- te del Comitato Esecutivo Franco Borzì. In rappresentanza dell’Azienda Foreste, erano presenti il Dirigente provinciale di Catania Mario Bonan- no, il Dirigente dei Servizi Tecnici Forestali Mario Candore e il Dirigen- te responsabile del demanio dell’Etna Antonio Grasso, che hanno tutti sot- tolineato l’importanza della piena sinergia con il Parco per la tutela e la fruibilità dell’area protetta. Il Parco dell’Etna e il Dipartimen- to Azienda Regionale Foreste Dema- niali andranno a costituire un Tavolo tecnico operativo, coordinato dal Parco, composto dalle parti ed inte- grato all’occorrenza da soggetti il cui intervento dovesse rivelarsi utile o necessario, con il compito di predi- sporre, nel pieno rispetto della norma- tiva sull’ambiente e le aree protette, un elenco dettagliato degli interventi da realizzare. Obiettivi strategici dell’iniziativa sono il mantenimento e la conserva- zione della biodiversità nell’area pro- tetta; la conservazione, manutenzione e fruizione dei beni naturalistici e delle strutture accessorie come le piste montane, la rete dei sentieri e le aree attrezzate, che concorrono a migliora- re il rapporto uomo-ambiente. G. Pe.

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La sinergia tra i due Entiavrà ricadute occupazionali

legate all’impiegodelle maestranze forestali

e consentirà un notevolissimoabbattimento dei costi

per il Parco

Migliore fruibilità di tutti i sentierie le aree attrezzate:

sottoscritto protocollo d’intesatra Parco dell’Etna e Dipartimento

Azienda Regionale Foreste DemanialiParco dell’Etna e Azienda Regio-

nale Foreste Demaniali opererannoconcretamente insieme, con significa-tive ricadute occupazionali legateall’impiego delle maestranze forestali,per migliorare la fruibilità dell’areaprotetta. È quanto stabilisce l’impor-tante protocollo d’intesa sottoscrittodal Commissario Straordinario del-l’Ente Ettore Foti e dal DirigenteGenerale del Dipartimento RegionaleAzienda Foreste Demaniali FulvioBellomo.

La maggiore tutela degli ambientinaturali e dei boschi all’interno delParco dell’Etna andrà perseguita,come sottolinea Il protocollo d’intesa,“attraverso la ripulitura, la sistema-zione e la manutenzione delle pisteforestali, dei sentieri e della viabilitàrurale nonché delle aree di sosta e dellearee attrezzate, ivi compresi gli inter-venti relativi alla segnaletica e allatabellazione di tali infrastrutture e sitigià esistenti”.

“Il Parco, in considerazione dellacomune missione di tutela, salvaguar-dia e fruizione del territorio, individuanel Dipartimento Regionale Azienda

Foreste Demaniali uno degli interlocu-tori privilegiati per le azioni che contri-buiscono a migliorare il mantenimentoe la fruizione dell’area protetta – spiegail Commissario Straordinario dell’EnteEttore Foti – Ciò sia per ragioni diordine tecnico, considerata l’alta profes-sionalità e competenza possedute inmateria dall’Azienda Foreste Demania-li, che per ragioni di ordine sociale,tenuto conto delle importanti ricaduteoccupazionali che le attività svolte dal-l’Azienda hanno sul tessuto delle mae-stranze forestali locali.

Questo protocollo costituisce unesempio di sinergica collaborazionetra Enti, che a fronte di reali e soste-nibili interventi di fruizione consenteun elevatissimo abbattimento deicosti, che dovrebbero altrimenti gra-vare sul bilancio del Parco”.

Alla presentazione dell’accordopresso la sede del Parco a Nicolosi,sono intervenuti anche il direttore delParco Giuseppe Spina e il componen-te del Comitato Esecutivo FrancoBorzì. In rappresentanza dell’AziendaForeste, erano presenti il Dirigenteprovinciale di Catania Mario Bonan-

no, il Dirigente dei Servizi TecniciForestali Mario Candore e il Dirigen-te responsabile del demanio dell’EtnaAntonio Grasso, che hanno tutti sot-tolineato l’importanza della pienasinergia con il Parco per la tutela e lafruibilità dell’area protetta.

Il Parco dell’Etna e il Dipartimen-to Azienda Regionale Foreste Dema-niali andranno a costituire un Tavolotecnico operativo, coordinato dalParco, composto dalle parti ed inte-grato all’occorrenza da soggetti il cuiintervento dovesse rivelarsi utile onecessario, con il compito di predi-sporre, nel pieno rispetto della norma-tiva sull’ambiente e le aree protette,un elenco dettagliato degli interventida realizzare.

Obiettivi strategici dell’iniziativasono il mantenimento e la conserva-zione della biodiversità nell’area pro-tetta; la conservazione, manutenzionee fruizione dei beni naturalistici edelle strutture accessorie come le pistemontane, la rete dei sentieri e le areeattrezzate, che concorrono a migliora-re il rapporto uomo-ambiente.

G. Pe.

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Rispettando una tradizioneormai consolidata, per un giornol’antico Monastero Benedettino diSan Nicolò La Rena a Nicolosi haripreso la sua originaria funzionereligiosa: l’Arcivescovo di Catania,Monsignor Salvatore Gristina, ètornato il 29 dicembre scorso a cele-brare la Santa Messa presso la sededel Parco dell’Etna, in quella che perlungo tempo è stata la cappella delconvento.

Alla presenza di tanti rappresen-tanti dell’intera comunità del territo-rio del Parco – che il CommissarioStraordinario dell’Ente Ettore Fotiha voluto fosse presente in tutte lesue componenti –, l’ex Monastero,nei secoli passati punto di riferimen-to delle genti etnee e origine storicadella comunità nicolosita, ha recupe-rato la sua suggestiva sacralità e ilsuo antico valore di luogo di culto.

Lo ha sottolineato nella suaomelia Monsignor Gristina, ricor-dando anche che fu lui a benedire lostorico edificio, ristrutturato dall’En-te Parco e restituito alla collettività

dopo un lunghissimo periodo diabbandono, in occasione della ceri-monia inaugurale il 20 giugno del2005. L’Arcivescovo di Catania,riferendosi alle bellezze ed al fascinonaturalistico del Parco dell’Etna e

facendo riferi-mento anchealla situazionemondiale, hapoi sollecitatoun semprem a g g i o r erispetto eamore perl’ambiente e,nel porgere gliauguri di buonanno ai tantipresenti ed atutte le gentidel Parco, haauspicato un

impegno sempre più forte per tutela-re il territorio. Da parte sua il Com-missario del Parco Ettore Foti, nelringraziare l’Arcivescovo Gristinaper avere ancora una volta aderitocon entusiasmo all’invito a celebra-re la Messa, ha ricordato la grandeattenzione di Papa Giovanni PaoloII e di Papa Benedetto XVI per letematiche ambientali e ha anchevoluto sottolineare la grande impor-tanza di questo incontro religiosocome momento di aggregazioneautentica della comunità etnea.

Al termine della cerimonia, ilCommissario Foti e i componentidel Comitato Esecutivo del Parco, anome di tutto l’Ente, hanno volutodonare a Monsignor Gristina, aricordo della sua visita un’iconadella natività in pietra lavica cera-mizzata.

G. Pe.

Monsignor Gristina mentre celebra la Santa Messa nella sede del Parco

Foto ricordo dell’Arcivescovo di Catania con la polizia a cavallo

Messa speciale dell’Arcivescovo di CataniaMonsignor Gristina nella sede dell’Ente

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Tutela della biodiversità e delgrande patrimonio naturale dell’areaprotetta e piena accessibilità pertutti alla natura: sono questi i crite-ri che hanno ispirato il Parco del-l’Etna nella realizzazione dellaBanca e del Sentiero del germopla-sma, localizzati nell’area adiacenteall’ex Monastero Benedettino di

Nicolosi, sede dell’Ente. Grandefesta per l’inaugurazione ufficiale, il17 ottobre scorso, alla presenza del-l’assessore regionale al turismoNino Strano, del dirigente generaledel dipartimento territorio e ambien-te Rossana Interlandi, del presidentedella Federazione Nazionale dei Par-chi e delle Riserve Giampiero Sam-

muri, del presidente del consorzioCEVASABI (Centro per la Valoriz-zazione e Salvaguardia della Biodi-versità della Sicilia Orientale) edirettore dell’Orto Botanico di Cata-nia Pietro Pavone, del dirigente del-l’assessorato regionale al turismoGianni Ganci del progetto “TurismoVerde”, del dirigente dell’aziendaregionale foreste demaniali AntonioGrasso e di numerose altre autoritàed esponenti del mondo scientificoed universitario. Tutti gli intervenu-ti hanno espresso grande apprezza-mento per il valore dell’iniziativasotto il profilo della tutela dellanatura, scientifico, divulgativo edella promozione turistica dell’areaprotetta.

“Si tratta di un’iniziativa davve-ro unica nel mondo delle aree protet-te italiane e siamo molto felici chesia stata realizzata dal Parco dell’Et-na, che consideriamo tra i piùimportanti nel nostro sistema – hasottolineato, in particolare, il presi-dente di Federparchi Sammuri –Adesso è fondamentale che la Bancaed il Sentiero del Germoplasma ven-gano conosciuti e fruiti soprattuttodalle giovani generazioni”.

In particolare, il campo collezio-ne della Banca del Germoplasma èstato realizzato per la caratterizza-

Un’area di tre ettari nella sede del Parcoconserva il patrimonio vegetale del comprensorio etneo.

E il “sentiero per tutti” può essere visitato anche da disabili,ipovedenti e non vedenti

Tutela della biodiversitàe piena accessibilità

Nascono la Banca e il Sentierodel Germoplasma

L’inaugurazione della Banca del Germoplasma, il 17 ottobre scorso. Da sinistra, ilCommissario Straordinario del Parco Ettore Foti; il presidente di Federparchi Giam-piero Sammuri; il presidente regione dell’Unione Ciechi Giuseooe Castronovo; l’As-sessore Regionale al Turismo Nino Strano; il Dirigente Generale del DipartimentoTerritorio e Ambiente Rossana Interlandi

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zione e conservazione del patrimo-nio genetico vegetale etneo. Siestende su una superficie di circa treettari e ospita specie di interessenaturalistico e agrario (vigneto,frutteto, ginestreto, piante di inte-resse forestale), ma anche speciearomatiche e officinali presenti nelcomprensorio etneo e viene condot-to secondo il metodo biologico diproduzione codificato dal Reg. CEE2092/91 e successive modifiche eintegrazioni. Il suo valore scientifi-co e divulgativo per l'agricolturaetnea è stato illustrato dal direttoredel Parco dell’Etna Giuseppe Spinae dal funzionario dell’Ente LucianoSignorello, direttore del ConsorzioCE.VA.SA.BI, del quale, va ricorda-to, fanno parte il Dipartimento diBotanica e l’Orto Botanico di Cata-nia, il Dipartimento di OrtoFlo-roArboricoltura e Tecnologie Agroa-limentari (DOFATA), il CentroUniversitario Tutela e gestioneAmbienti Naturali e Agroecosiste-mi (CUTGANA).

Il Sentiero del Germoplasma,lungo 1153 metri, è stato realizzatoall’interno del campo collezione conpendenze inferiori al 7% e con unostrato superficiale atto a permettereil transito anche a mezzi di suppor-to delle attività motorie di personediversamente abili. Sono stati inparticolare installati, con la collabo-razione della Stamperia Braille diCatania, appositi strumenti di edu-cazione e interpretazione ambientaleanche per non vedenti. E’ stato, dun-que, realizzato un vero e proprio“Sentiero dei cinque sensi”, permet-tendone così la fruibilità anche a chiha problemi fisici e ponendolocome possibilità di svago e di recu-pero del contatto dell’uomo con lanatura e della naturale potenzialitàall’uso dei sensi. L’intera l’area delMonastero, in occasione della inau-gurazione della Banca e del Sentierodel Germoplasma, è stata intera-mente resa accessibile anche ai disa-bili, agli ipovedenti e non vedenti.

Sotto questo profilo, il valore

dell’iniziativa del Parco è stato sot-tolineato dal presidente regionaledell’Unione Italiana Ciechi Giusep-pe Castronovo, dal direttore genera-le dell’Asp Catania Giuseppe Cala-ciura e dall’assessore alle politichescolastiche del Comune di CataniaSebastiano Arcidiacono, che instretta collaborazione con il Parcodell’Etna ha portato avanti il proget-to “City Lab, natura senza barriere”.

Il particolare impegno con ilquale l’Ente Parco dell’Etna havoluto la realizzazione del progettoè legata anche al ruolo che il campocollezione potrà avere sul piano cul-turale. Il campo ospita il patrimo-nio vegetale etneo e conserva levarietà locali frutto dell’ingegno edella caparbia passione degli agri-coltori. Pertanto la divulgazione el’informazione dell’iniziativa rive-stono particolare interesse sotto ilprofilo scientifico e dell’educazioneambientale.

Gaetano Perricone

La visita delle autorità alla Banca ed al Sentiero

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Il Commissario Foti:la salvaguardia della diversitàbiologica azione prioritaria permigliorare la qualità della vita

La salvaguardia della biodiversità è l’a-zione prioritaria da intraprendere per la con-servazione delle specie e il miglioramentodella qualità della vita dell’essere umano, èelemento fondamentale per sostenere ladimensione sociale, economica ed etica ditutte le comunità.

Per cercare di raggiungere tale obiettivo,il Parco dell’Etna, assieme ad alcuni Dipar-timenti dell’Università degli studi di Cata-nia, ha istituito un consorzio, denominatoCEVASABI (Centro per la valorizzazione ela salvaguardia della biodiversità della Sici-lia Orientale) attraverso il quale ha intrapre-so una serie di azioni, a partire dalla realiz-zazione e conduzione di tre campi collezio-ne e relative strutture per la caratterizzazio-ne e la conservazione del materiale geneti-co, che costituiscono la Banca del Germo-plasma vegetale. Attraverso queste azioni,il Parco dell’Etna intende porsi all’avanguardia tra le Istituzioni che hanno maggiormente contribuito al raggiun-gimento dell'Obiettivo 2010 per la riduzione della perdita di diversità biologica.

Contemporaneamente, il Parco ha intrapreso una serie di azioni di conoscenza e divulgazione presso le popola-zioni locali mirate a stimolare una presa di coscienza verso il delicato problema della salvaguardia della biodiversità.

Per conseguire questo obiettivo, il Parco ha scelto di realizzare un sentiero percorribile “da tutti” all’interno delcampo collezioni nella propria sede, l’ex monastero benedettino di San Nicola La Rena. Il sentiero darà a tutti lapossibilità di fruire la natura e di goderne le bellezze e le peculiarità e la sensazione di vivere appieno in parità congli altri, tenuto conto che il valore del tempo libero è divenuto parte integrante del vivere umano

Per raggiungere quest’altro obiettivo è stato fondamentale il concorso di diversi Enti ed Istituzioni, come l’As-sessorato Regionale al Territorio e Ambiente, che sostiene le azioni del Parco; l’Assessorato Regionale Agricoltu-ra e Foreste; l’Azienda Regionale Foreste Demaniali, titolare della misura che ha consentito la realizzazione dellaBanca del Germoplasma insieme alle SOAT del territorio; l’Università di Catania; la Stamperia Regionale Braille;l’Assessorato Regionale al Turismo, che con i fondi del progetto “Turismo Verde” ha consentito il miglioramentodell’accessibilità del sentiero del germoplasma e dell’intera sede del Parco.

Tali azioni sinergiche rappresentano un esempio di esperienza finalizzata al raggiungimento degli obiettivi ten-denti al miglioramento della qualità della vita.

Ci auguriamo che in futuro simili iniziative comuni possano ripetersi per conseguire ulteriori traguardi.

Ettore FotiCommissario Straordinario Parco dell’Etna

La conferenza di presentazione della Banca e del Sentiero

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La Banca e il Sentiero del Ger-moplasma, inaugurati il 17 ottobrescorso dal Parco dell’Etna, sono stativisitati dalle scuole di tutti i Comu-ni che insistono nell’area protetta.

Molto ampia la partecipazionedella comunità scolastica del territo-rio del Parco. Per oltre una settimana,l’area adiacente all’ex MonasteroBenedettino di San Nicola La Rena aNicolosi, sede dell’Ente, ha ospitatole rappresentanze degli alunni e inse-gnanti degli Istituti Comprensivi“Casella” di Pedara; “Dusmet” diNicolosi; “De Amicis” di Randazzo;della scuola media di Maletto; dell’I-stituto Comprensivo “Verga” di Via-grande; “Ercole Patti” di Trecastagni;del Liceo scientifico “MicheleAmari” di Linguaglossa; dell’IstitutoComprensivo “Crispi Niceforo” diCastiglione di Sicilia; della scuola

media ed elementare di Milo; del Cir-colo Didattico “Maglie” e della Scuo-la Media “De Roberto” di ZafferanaEtnea; del I e II Circolo Didattico diBronte; della Scuola Media e Supe-riore di Adrano; dell’Istituto Com-prensivo “Antonio Bruno” di Bianca-villa; “Don Bosco” di Santa Maria diLicodia; “Galilei” di PiedimonteEtneo; Mascali; della Scuola Secon-daria “Nino Martoglio” di Belpasso;dell’Istituto Comprensivo “Mongi-bello” di Ragalna; della Scuola Media“Giorgio La Pira” di Sant’Alfio; del-l’Istituto Comprensivo “Ungaretti”,sezione distaccata di Trepunti di Giar-re; della scuola media “Alcide DeGasperi” di Aci Sant’Antonio.

“Cercheremo di estendere allescuole di tutta la Sicilia l’opportu-nità di conoscere la Banca del Ger-moplasma – sottolinea il Commis-

sario Straordinario del Parco EttoreFoti – La divulgazione del nostropatrimonio naturalistico tra le gio-vani generazioni, l’educazione alrispetto e all’amore per l’ambientesono nostri obiettivi fondamentali”.

Guidati dai funzionari del Parco eda esponenti dell’Orto Botanico, del-l’Università di Catania e delle Soatdell’Assessorato Regionale all’Agri-coltura, centinaia di ragazzi con iloro insegnanti hanno mostrato gran-de interesse per il patrimonio vegeta-le etneo conservato nella Banca delGermoplasma, con il vigneto, ilfrutteto, il ginestreto, le piante diinteresse forestale, le piante officina-li e aromatiche e per il Sentieroaccessibile anche ai non vedenti. Hariscosso notevole successo anche lamostra sulla frutticoltura etnea orga-nizzata dalla Soat di Acireale.

Nelle settimane successive, ilcampo collezione ed il sentiero sonostati visitati anche da folti gruppi didocenti italiani e stranieri, a confermadella loro grande importanza sotto ilprofilo della divulgazione naturalisti-ca e dell’educazione ambientale.

G. Pe.

Le scuole dei Comuni del Parcoin visita alla Banca e al Sentiero

I ragazzi delle scuole davanti alle tabelle in linguaggio “braille” del Sentiero del Germoplasma

La mostra sulla frutticoltura etnea al Parco

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Secondo i tour operator internazionali, il Parco del-l’Etna è il più richiesto, tra i Parchi regionali italiani,dai turisti interessati in maniera specifica al “prodottoparchi”, mentre tra i Parchi nazionali i più gettonatisono il Parco d’Abruzzo e quelli del Gran Paradiso, delleCinque Terre, delle Dolomiti.

È quanto emerge dal “Rapporto Turismo-Natura 2009”del Centro Studi Permanente dell’Osservatorio di Ecotur,la più importante manifestazione italiana sul turismonaturalistico, che ha celebrato nell’ultimo fine settimanadi ottobre a Chieti la sua 19esima edizione, con la presen-za del Parco dell’Etna e degli altri Parchi siciliani.

“È un dato che se da una parte ci inorgoglisce, dal-l’altra ci stimola ad impegnarci sempre di più per offri-re, in piena sinergia con i Comuni e le altre Istituzionidel territorio, nuove opportunità e servizi a questa cre-scente massa di turisti che si avvicina con grande inte-resse alla nostra area protetta”, commenta il Commissa-rio Straordinario del Parco Ettore Foti.

La partecipazione del Parco dell’Etna a Ecotur 2009,Borsa internazionale del turismo-natura, è avvenuta gra-zie anche all’intervento dell’Assessorato regionale alturismo, che ha aderito alla manifestazione realizzandoun unico padiglione in relazione al progetto “TurismoVerde”.

Nell’ambito dell’evento, il Parco ha partecipato avari workshop e contattato ben 45 buyers internazionali

Rapporto Ecotur 2009:il Parco dell’Etna

il più richiestodai turisti tra i Parchi regionali

interessati alla effettuazione di tours in aree protette,borghi e al turismo culturale, religioso ed enogastrono-mico, consegnando un book con le brochure del Parco edelle strutture ricettive del territorio che hanno aderitoall’invito dell’Ente di fornire il materiale promozionale.

Grande interesse ha riscontrato tra gli operatori turi-stici l’ex complesso benedettino di San Nicola La Rena,sede del Parco, le cui strutture museali e del campo col-lezioni della Banca del Germoplasma sono state reseaccessibili a “tutti”, anche a non vedenti ed ipovedenti.

Il Parco dell’Etna a Ecotur 2009

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Giampiero Sammuri, presidentedella Federazione Italiana dei Parchi edelle Riserve, è stato graditissimoospite presso la sede del Parco dell’Et-na, il Monastero Benedettino di SanNicolò La Rena a Nicolosi. Accoltodal commissario straordinario EttoreFoti – che è anche componente deldirettivo nazionale di Federparchi – edal direttore Giuseppe Spina, il presi-dente Sammuri ha incontrato i dipen-denti dell’Ente, sottolineando la rile-vante specificità ed il valore dell’im-pegno quotidiano di chi lavora per latutela e la promozione della natura.

“Sono molto lieto di tornare alParco dell’Etna tre anni dopo la bel-lissima esperienza del CongressoNazionale di Federparchi, che si èbrillantemente celebrato in questasede – ha affermato Sammuri – Al dilà delle peculiarità naturalistiche uni-che e ben note del territorio che cir-conda un vulcano straordinario, ilParco dell’Etna, il primo istituito inSicilia, ha avuto un ruolo storico digrande rilievo per la Federazione econtinua ad avere un’importanza fon-damentale nel sistema delle aree pro-tette italiane. Ho molto apprezzato,

in particolare, la Banca del Germo-plasma Etneo, che considero un veroe proprio tesoro di biodiversità medi-terranea che mi auguro possa essereconosciuto in tutto il mondo”.

Invitato dal Parco per partecipa-re al convegno di ConcooperativeCatania sul tema “Etna: cooperareper lo sviluppo e la valorizzazione”,il presidente Sammuri ha volutosottolineare il ruolo e la massicciapresenza delle cooperative, con circa30.000 lavoratori, nel mondo deiparchi e delle riserve italiane.

Da parte sua, il CommissarioEttore Foti ha avuto calorose paroledi saluto per l’illustre ospite: “Siamoonorati per la prestigiosa visita delpresidente Sammuri, che rinnova unrapporto intenso ed una presenzasempre incisiva del Parco dell’Etnaall’interno di Federparchi, risalentealla storica presidenza del dottor BinoLi Calsi. Questo rapporto è destinatoa crescere ulteriormente”.

Il presidente di Federparchi,accompagnato dai vertici dell’Ente edal vulcanologo Salvo Caffo, hacompletato la visita al Parco con unaapprezzatissima escursione sull’Etna.

Il presidentedi FederparchiGiampiero Sammuriin visitanella sede dell’Ente

Foto ricordo con il presidente Sammuri nella sede del Parco

Giampiero Sammurisul cratere centraledell’EtnaIl presidente

di FederparchiGiampiero Sammuriin visitanella sede dell’Ente

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È stata firmata nell’antica VillaCa’ Pesaro di Este la convenzioneche sancisce il “patto di gemellag-gio e amicizia” tra il Parco Regio-nale veneto dei Colli Euganei e ilParco Regionale dell’Etna, nell’am-bito di uno dei momenti più signi-ficativi per l’Ente padovano: il Con-vegno Nazionale celebrativo “IlParco ha 20 anni…e guarda al futu-ro. Linee strategiche per la gestionedel Parco”. Una cornice ideale perdare vita alla collaborazione tra ledue aree protette che, pur se postequasi ai due estremi dell’Italia, sonounite da diversi elementi in comunead iniziare dalla loro natura vulcani-ca e dalla classificazione di parchiregionali ai sensi della L.394/1991.

Il Patto di Gemellaggio è statosiglato dal Commissario Straordina-rio del Parco dell’Etna Ettore Foti edal Presidente del Parco dei ColliEuganei Chiara Matteazzi. Delladelegazione etnea a Este facevanoparte anche il membro del ComitatoEsecutivo Franco Borzì, il direttoreGiuseppe Spina e il vulcanologoSalvo Caffo; ad accoglierli, insiemeal presidente Matteazzi, il direttoredel Parco dei Colli Euganei NicolaModica, di origine catanese, che hafortemente contribuito all’intesa.

Spiega il Commissario del Parcodell’Etna Ettore Foti: “Questo gemel-laggio con il Parco dei Colli Euganeinon è soltanto un patto di amicizia edi collaborazione basato sulla tuteladell’ambiente e lo sviluppo ecocom-patibile, ma è soprattutto un forte

legame idealeche unisce ilnord e il sudd’Italia. Ladiversa colloca-zione geografi-ca non cambiala necessità,per entrambi iparchi, di svi-luppare proget-ti comuni divalorizzazionedel territorioche siano ingrado di incen-tivare da unlato la promozione, lo sviluppo e lafruibilità del Parco, dall’altro di garan-tire un adeguato livello di salvaguardiaambientale”. Aggiunge il presidentedel Parco dei Colli Euganei ChiaraMatteazzi: “L’affinità tra i Colli Euga-nei e l’Etna non si esaurisce nell’aset-tica determinazione di una normativa,ma al contrario coinvolge diversiaspetti peculiari ad entrambe le areeprotette, dall’origine vulcanica del ter-ritorio alla presenza di numerosi habi-tat dalle caratteristiche in comune qualii boschi di castagno, le pinete, la col-tivazione di vigneti ed oliveti e gliambienti riconducibili alla macchiamediterranea. Nella storia di entrambii Parchi, inoltre, grande rilievo haavuto, e continua ad avere, il fenome-no degli incendi boschivi e, di conse-guenza, l’adozione di misure di previ-sione, prevenzione, estinzione e recu-pero delle aree percorse dal fuoco”. La

collaborazione appena avviata tra ledue realtà darà vita ad una serie diopportunità di crescita, sia dal punto divista delle esperienze che della proget-tazione. La cooperazione tra i due Par-chi interesserà, quindi, diversi aspetti apartire dall’avvio delle procedure per laclassificazione di geoparco e prose-guendo nell’ambito della ricerca scien-tifica e dell’attività di divulgazione.Non saranno trascurati lo studio e l’in-centivazione delle attività economichesostenibili, né la promozione di un’a-zione, sia a livello regionale chenazionale, per aumentare le conoscen-ze sulla biodiversità. Nell’ambito del-l’Educazione ambientale, invece, silavorerà alla promozione di progetticongiunti di sviluppo del turismonaturalistico/ambientale ed enogastro-nomico e a incrementare il “turismosenza barriere”.

G. Pe.

Da sinistra: il componente del Comitato Esecutivo del ParcoFrancesco Borzì, il Commissario Ettore Foti e il Presidente delParco dei Colli Euganei Chiara Matteazzi

Nord e Suduniti per la salvaguardia ambientale

e la promozione del territorioSiglato a Este il “patto di gemellaggio e amicizia” tra il Parco dell’Etna

e il Parco Regionale veneto dei Colli Euganei

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Nell’estate del 2009nell’area protetta

il minor numero di incedell’ultimo decennio

I brillanti risultati della sinergia del Parco dell’Etnacon il Corpo Forestale

e le Associazioni di volontariato, con il forte impulso della Prefettura di Catania,nell’ultima campagna antincendio

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Nell’ultima stagione estiva èfortemente diminuito il numerodegli incendi nel territorio del Parcodell’Etna: è quanto emerge dalla sta-tistica diffusa dal Servizio antincen-di boschivi del Corpo Forestale.

I dati sono estremamente confor-tanti: parlano di appena 8 incendi

registrati nel 2009, a fronte dei circa60 nel 2007; e di una superficie per-corsa dal fuoco, in area Parco, di171 ettari nel 2009, a fronte dei1050 nel 2007, con un decrementodi oltre l’ottanta per cento. Que-st’ultimo dato, come sottolinea lanota del Servizio antincendi, risultail più significativo non soltantonegli ultimi tre anni, ma anche rela-tivamente all’ultimo decennio.

Il Commissario Straordinario delParco dell’Etna Ettore Foti com-menta questi dati con grande soddi-sfazione: “Registriamo un evidentis-simo calo del numero degli incendinella nostra area protetta e una anco-ra più alta diminuzione dell’allarmesociale da essi provocato. E’ il risul-tato del forte impulso dato dalla Pre-fettura e del grande impegno profusodalle tante associazioni di volonta-riato, brillantemente coordinate dal-l’Ispettorato Ripartimentale delleForeste di Catania attraverso i variDistaccamenti, coinvolte dal Parcodell’Etna con un apposito protocollod’intesa in un’ampia azione sinergi-ca sul campo per fronteggiare unfenomeno che nel tempo era divenu-to una vera piaga. Vogliamo ringra-ziare tutti coloro che hanno contri-buito a questo risultato, che ci sti-mola a rafforzare ulteriormente ilnostro impegno a tutela del territorioe delle sue popolazioni”.

E l’Ispettore Ripartimentaledelle Foreste di Catania AntoninoLo Dico aggiunge: “Sono dati chevanno considerati straordinariamen-te positivi. La presenza di una note-vole quantità di vegetazione secca adinizio estate, dovuta alle condizioniclimatiche, faceva presagire unincremento del numero degli incen-di; ed invece ha evidentemente fun-zionato al meglio la sinergia tratutti gli attori (Corpo Forestale,Parco dell’Etna, volontari) che sisono prodigati insieme in questa dif-ficile battaglia e che vanno ringra-ziati per l’impegno profuso. E’ chia-ro che, alla luce di questi risultati, ilpercorso virtuoso iniziato va porta-

to avanti con sinergie sempre piùefficaci”.

Va ricordato che anche quest’an-no l’Ente Parco, nell’ambito delleattività volte alla tutela ed alla con-servazione delle risorse ambientali eterritoriali ed alla sensibilizzazioneed informazione delle comunità chegravitano ed operano nel compren-sorio, ha organizzato con otto asso-ciazioni di volontariato una campa-gna per la prevenzione degli incendiboschivi. L’attività si è svolta conil coordinamento tecnico dell’Ispet-torato Ripartimentale delle Forestedi Catania, attraverso il personaledei vari Distaccamenti.

Con l’Ente Parco dell’Etnahanno collaborato quest’anno allacampagna prevenzione incendi leassociazioni Giacche Verdi di Bron-te; A.S.T.A. di Trappeto; RangersInternational, con le delegazioni diCastiglione di Sicilia e Fiumefred-do; l’ESAF di Catania; le PantereVerdi di Catania; i Rangers d’Euro-pa di Nicolosi e l’A.N.P.A.N.A. diCatania. In tutto un centinaio divolontari, organizzati in fasce orarieper assicurare una presenza attivasul territorio. L’area oggetto di mag-giore attenzione è stata la fasciapedemontana dei comuni di Randaz-zo, Maletto, Bronte, Linguaglossa,Piedimonte Etneo, Castiglione diSicilia, Sant’alfio, Mascali, Belpas-so, Adrano, Biancavilla, SantaMaria di Licodia, Ragalna, Nicolo-si, Trecastagni, Pedara, Viagrande,Giarre, Zafferana Etnea, Milo.

Oltre all’impegno primario disegnalare tempestivamente al CorpoForestale eventuali focolai d’incen-dio, i volontari dei campi hannocurato sistematicamente, attraversola compilazione di schede predispo-ste, un censimento di tutte le situa-zioni potenzialmente a rischio perl’innesco delle fiamme: cumuli dispazzatura, ammassi di ramagliamorta, piste e sentieri ingombri enon percorribili, sottobosco e lettie-ra secca, piante danneggiate da even-ti meteorici, ecc.

09a

ncendinio

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Il Parco dell’Etna ha consegnato ed avviato i lavoridi recupero del Rifugio Citelli, nel territorio del comu-ne di Sant’Alfio; di completamento del restauro e siste-mazione esterna di Villa Manganelli, nel territorio delcomune di Zafferana Etnea; di riattamento della Caser-metta comunale e dell’area circostante, in contrada Pianodei Grilli, nel territorio del comune di Bronte.

“Abbiamo voluto rafforzare l’impegno dell’Ente peraccelerare il rilancio di infrastrutture storiche di grandeimportanza per la fruizione turistica, localizzate nei variversanti all’area protetta. Questi progetti, inseriti nelProgramma Triennale d’Interventi 2009-2011, costitui-scono uno degli obiettivi fondamentali nelle strategie delParco, fortemente sollecitato dalle comunità del territo-rio”, sottolinea il Commissario Straordinario EttoreFoti.

Il Rifugio Citelli, in zona “C” del Parco dell’Etna, èindividuato come punto base n. 15 dal Decreto Istituti-vo del Parco. L’obiettivo della ristrutturazione è quellodi realizzare una struttura ricettiva adatta ad accogliere ilflusso turistico diversificato del versante orientale delParco

Le opere in corso di svolgimento riguardano princi-palmente l’adeguamento della struttura esistente alla nor-mativa antincendio, la sistemazione dei locali e deglispazi necessari a garantire la ricettività e la fruibilità delpunto base. Saranno tra l’altro realizzati impianti dienergia alternativa che coadiuvano gli impianti tradizio-nali. L’impianto termico tradizionale sarà coadiuvato o avolte integrato totalmente da un impianto a collettorisolari per la produzione di acqua calda sanitaria. Lo stes-

so dicasi per l’impianto elettrico, che sarà alimentato daun gruppo elettrogeno di nuova generazione, a bassoconsumo specifico, ed inoltre potrà all’occorrenza ovolontariamente essere alimentato da un impianto, rea-lizzato con un minimo impatto ambientale, del tipofotovoltaico.

Per quanto riguarda l’edificio di “Villa Manganelli”,in zona “D” del Parco dell’Etna, a tre elevazioni fuoriterra, i lavori in corso di svolgimento consistono nellasistemazione esterna delle aree di pertinenza dell’edificioprincipale. In particolare, gli interventi sono finalizzatial recupero del parco annesso alla villa, alla sistemazio-ne della parte antistante l’ingresso principale con acciot-tolato e aiuole di erbe aromatiche, alla manutenzione deilocali a deposito, esterni all’edificio principale, al supe-ramento delle barriere architettoniche.

La Casermetta comunale di Piano dei Grilli, indivua-ta come punto base n° 6 del Parco, si trova in zona “C”del Parco dell’Etna, e comprende un fabbricato compo-sto da quattro vani, cucina e servizi. I lavori in corso pre-vedono il recupero dell’immobile, che l’Ente Parco ha incomodato d’uso dal comune di Bronte, con adeguamentostatico ed igienico sanitario dell’edificio. Anche per que-sta struttura è previsto l’utilizzo di fonti di energia alter-native.

Il punto base sarà utilizzato come struttura ricettivaper l’attività di escursionismo nel versante ovest delParco. Nell’area di pertinenza è in corso di realizzazioneun punto di sosta per i cavalli, con relativo abbeveratoio.

G. Pe.

Il Parco vuole rilanciareinfrastrutture storiche di grande

importanza per la fruizioneturistica sui vari versanti

dell’area protetta

Avviati i lavori di recuperoa Rifugio Citelli,

a Villa Manganellie alla Casermettadi Piano dei Grilli

La Villa Manganelli a Zafferana Etnea

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Il valore del territorio del Parco dell’Etna, in quanto ambiente di grande interesse naturalistico dal punto di vistageologico, floristico-vegetazionale e faunistico, è confermato dal fatto che i Siti di interesse comunitario e Zone diprotezione speciale presenti interessano un’area di 23.543,51 ha (pari al 40% dell’intera area del Parco ed al 6,16%del territorio SIC Siciliano) e sono costituite da13 aree naturali protette secondo quanto previsto dal progetto BIOI-TALY, di cui 9 SIC (Siti di Interesse Comunitario) e 4 SIC/ZPS (Siti di Interesse Comunitario/Zone di Protezio-ne Speciale) (Figura 1).

Figura 1: Localizzazione dell’area.

I codici e la denominazione dei siti SIC e SIC/ZPS ricadente nell’area del Parco dell’Etna sono i seguenti:1. ITA070009 - Fascia Altomontana dell’Etna ( SIC)2. ITA070010 – Dammusi ( SIC)3. ITA070012 - Pineta di Adrano e Biancavilla ( SIC)4. ITA070013 - Pineta di Linguaglossa ( SIC) 5. ITA070014 - M. Baracca, Contrada Giarrita ( SIC)6. ITA070015 - Canalone del Tripodo (SIC e ZPS)7. ITA070016 - Valle del Bove (SIC e ZPS)8. ITA070017 - Sciare di Roccazzo Della Bandiera ( SIC e ZPS)9. ITA070018 - Piano dei Grilli (SIC e ZPS)10. ITA070019 - Lago Gurrida e Sciare di S. Venera ( SIC) 11. ITA070020 - Bosco di Milo ( SIC)12. ITA070023 - Monte Minardo ( SIC)13. ITA070024 - Monte Arso ( SIC)

Dal convegno su “La conservazione in situ ed ex situ e il Countdown 2010”,l’intervento del Soprintendente Tecnico del Parco

per illustrare il Piano di Gestione Monte Etna

Le attività gestionalidell’Ente Parco dell’Etna

nei siti SIC e ZPS

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Per detti siti della rete ecologica europea denominata Natura 2000, costituiti da zone speciali di conservazione,in cui si trovano i tipi di habitat naturali elencati nell’allegato I e gli habitat delle specie di cui all’allegato II della diret-tiva Habitat (SIC) nonchè le Zone di Protezione Speciale (ZPS) designati dagli stati membri sulla base dell’elenco deisiti IBA “Important Bird Areas”, lo scopo da raggiungere è garantire un soddisfacente stato di conservazione ai tipi dihabitat naturali e agli habitat delle specie presenti nella loro area di distribuzione naturale, attraverso misure che pro-muovano il loro mantenimento e, all’occorrenza, il loro ripristino, in armonia con le attività dell’uomo.

Con riferimento a quanto previsto dall’art.6 della direttiva Habitat (che indica come attuare una conservazioneattiva del territorio in oggetto), il compito conseguente è quello di far diventare la rete parte attiva della politica diconservazione e ciò può attivarsi con l’adozione, l’approvazione e il conseguente funzionamento dello strumento digestione dei siti, che è costituito dal Piano di Gestione (PdG).

Le indicazioni date dal Ministero con il progetto LIFE “ Modelli di gestione” ( D.M. 3 settembre 2002 “Lineeguida per la gestione dei siti Natura 2000”) hanno fatto assumere un ruolo particolare alle autonomie regionali (D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 e s.m.i.), alle quali spetta il ruolo di protagoniste della pianificazione territoriale( D.A. n.46 del 21 febbraio 2005 “ Elenco siti SIC e ZPS in Sicilia”e s.m.i.) e conseguentemente agli enti gesto-ri delle aree protette, che sono diventati soggetti in grado di svolgere con competenza ed autonomia il loro ruolo perla conservazione della natura ( L.r.8 maggio 2007 n.13).

Pertanto la presenza dei suddetti Siti “SIC” e “ZPS” nel territorio del Parco dell’Etna, ha comportato l’impegnoda parte dell’Ente a gestirli attraverso Piani di Gestione nonchè a valutare con opportune Valutazioni di Incidenza leopere e le infrastrutture da realizzare al loro interno o nelle aree ad esse contigue.

Le attività gestionali dell’Ente Parco dell’Etna nei siti hanno avuto una prima definizione nell’anno 2005 conla “Valutazione di Incidenza ex art.5 D.P.R. 357/’97 e s.m.i” (resa necessaria nell’ambito degli obiettivi della diret-tiva Habitat 92/43/CEE recepita in Italia con il DPR n.357/’97) sul Piano Territoriale di Coordinamento del Parcodell’Etna, approvata con D.R.S. n. 744 /2008 e n.398/2009.

Successivamente in attuazione del Protocollo d’intesa tra Ente Parco e Assessorato Regionale Territorio edAmbiente ( CODICE POR 1999.IT.16.1.PO.011/1.11/11.2.9/0294) l’Ente Parco dell’Etna ha provveduto alla

redazione del Piano di gestione dei siti NATURA 2000 denominato “PdG- MONTE ETNA”approvato conD.D.G. n. 670 del 30 giugno 2009.

La prima fase di redazione del PdG ha riguardato “ la raccolta, l’organizzazione dei dati esistenti e l’analisi delle infor-mazioni già disponibili al fine di definire ed elaborare una prima bozza del quadro conoscitivo”. Le attività di raccolta eanalisi dei dati hanno riguardato i seguenti settori d’indagine: clima, geologia, geomorfologia, idrogeologia, vegetazio-ne, fauna, aspetti socio-economici, beni culturali e archeologici, paesaggio, quadro programmatico territoriale.

La seconda fase di redazione del PdG ha riguardato la”Valutazione delle esigenze ecologiche di habitat e specie”,sulla base delle criticità e sensibilità che sono emerse durante le attività di analisi. Il lavoro essenzialmente svoltoin modo interdisciplinare attraverso il confronto e la sovrapposizione cartografica degli elaborati prodotti dai diver-si esperti ha condotto a prestare particolare attenzione all’utilizzazione di indicatori e alla predisposizione di un pianodi monitoraggio sperimentale testato.

La terza fase di redazione del PdG ha riguardato la “Identificazione delle strategie di gestione” individuate per fron-teggiare le criticità emerse dallo Studio Generale.

La strategia generale, si è articolata su due linee distinte ma strettamente correlate: strategie per la sostenibilitàecologica e strategie per la sostenibilità socio-economica.

Le linee d’azione individuate per il raggiungimento degli obiettivi specifici si articolano in una strategia a breve-medio termine e in una strategia a lungo termine.

Per la sostenibilità ecologica la strategia a breve-medio termine è volta a fronteggiare i fattori di rischio concarattere di urgenza; mentre la strategia a lungo termine è volta ad impostare una gestione ambientale, sociale edeconomica compatibile con gli obiettivi di conservazione dei SIC e della ZPS.

Per la sostenibilità socio-economica, nell’ottica di armonizzare ed integrare le attività relative alla gestione e allafruizione dell’area con le misure e gli interventi finalizzati alla salvaguardia degli habitat e delle specie, è stata indi-viduata una strategia coerente con quelle relative alla sostenibilità ecologica.

In conclusione la strategia generale adottata in un’ottica di gestione della Rete Ecologica Locale non si è sottrat-ta ad un approccio di tipo olistico, che tiene in considerazione non solo le specie oggetto di tutela, ma anche il con-testo ambientale in cui vivono. Pertanto si è tenuto conto sia della rete degli habitat naturali e sia della popolazio-ne umana e delle sue esigenze, con l’obiettivo di perseguire una tutela rigorosa della biodiversità, associandovi formedi fruizione turistica e programmi di sostegno alle attività economiche eco-compatibili, da cui scaturiscono benefi-ci economici per la collettività locale.

Giuseppe Di PaolaSoprintendente Tecnico Parco dell’Etna

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Il Parco dell’Etna e la sua prestigiosa sede continuano ad esse-re meta di prestigiose visite istituzionali dall’Italia e da altriPaesi di tutto il mondo. Ospite di rilievo è stata una delegazionedell’Associazione dei Parchi regionali in Austria, composta dairappresentanti di 13 aree protette, alla scoperta dei quattro Parchisiciliani. Accolti dal Commissario Straordinario del Parco Etto-re Foti, dal componente del Comitato Esecutivo Francesco Borzìe dal direttore Giuseppe Spina, gli ospiti hanno ascoltato congrande interesse le informazioni sulle peculiarità naturalistichedell’area protetta, sulla gestione e sulle attività dell’Ente, sulleproduzioni tipiche, sul vulcano e i suoi sistemi di sorveglianza.

Ha poi fatto tappa al Parco il progetto “Summer School” in edu-cazione ambientale ed ecoturismo, con la partecipazione di laureati edocenti delle Università di Catania e Tripoli. La visita del gruppo libico, accolto dai vertici dell’Ente, si è articolata su unaintensa attività sul campo, con la presentazione del Parco e delle sue caratteristiche, della fruizione ecoturistica nei diversihabitat dell’Etna e, naturalmente, con la visita del Monastero sede del Parco, definito nel programma della manifestazione“un esempio di riconversione di antiche strutture”.

È stato graditissimo ospite del Parco e ha visitato l’ex Monastero di San Nicola La Rena anche il Prefetto diPescara Paolo Orrei, arrivato ad agosto a Nicolosi con il sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi nell’ambi-to dell’ormai consolidato gemellaggio con la cittadina abruzzese. Ed infine, hanno trascorso due intense giornate distage nell’area protetta un gruppo di studenti e docenti del Liceo Scientifico “Righi” di Bologna.

In questa pagina, ecco un album fotografico di queste visite.

Album fotografico di ospiti illustri al Monastero

Dall’Austriaalla Libia,da Pescaraa Bolognain visitaal Parcoe alla suaantica sede

Foto ricordo con la delegazione dei direttori dei Parchiregionali austriaci

Dall’Austriaalla Libia,da Pescaraa Bolognain visitaal Parcoe alla suaantica sede

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DOMENICA 13 SETTEMBREItinerario: Pirao – Monte SpagnoloRaduno: Randazzo – piazza Loreto - alle ore 9Durata media: 6 orePercorso facile

DOMENICA 20 SETTEMBREItinerario: P.Provenzana – Bocche 2002 – Grot-ta dei Lamponi(con utilizzo di fuoristrada)Raduno: Piano Provenzana alle ore 9Durata media:6 ore Percorso di media difficoltà

DOMENICA 27 SETTEMBREItinerario: Punta Lucia – Rifugio Monte Scavo(con utilizzo di fuoristrada – max 20 parteci-panti)Raduno: Piano Provenzana alle ore 8,30Durata media: 7 orePercorso impegnativo

DOMENICA 4 OTTOBREItinerario: Rifugio Sapienza –Montagnola –Piano del Vescovo (con utilizzo della funivia – max 20 partecipan-ti) Raduno: Rif. Sapienza alle ore 9Durata media: 7 orePercorso di media difficoltà

DOMENICA 11 OTTOBREItinerario: Monte Fontane – Ilice di CarlinoRaduno: Piazza di Milo alle ore 9Durata media: 6 orePercorso di media difficoltà

DOMENICA 18 OTTOBREItinerario: Intraleo - Monte De FioreRaduno: piazza dei Pini- Nicolosi alle ore 9Durata media: 6 orePercorso di media difficoltà

DOMENICA 25 OTTOBREItinerario: Piano delle Donne – Rifugio MonteBaraccaRaduno: piazza di Fornazzo alle ore 9Durata media: 6 orePercorso di media difficoltà

DOMENICA 8 NOVEMBREItinerario: Monte La NaveRaduno: Fontanamurata alle ore 9Durata media: 6 orePercorso di media difficoltà

E nei prossimi mesi di febbraio e marzo 2010,per gli appassionati di trekking sulla neve, tor-nerà il programma “Parco d’inverno”.

Significativo successoper “Parco Trekking 2009”.

Otto itinerari guidatialla scoperta del territorio

Anche quest’anno ha fatto registrare un notevole successo diadesioni e di interesse “Parco Trekking 2009”, il tradizionale pro-gramma di escursioni guidate domenicali organizzate dell’EnteParco dell’Etna. Sono stati circa centocinquanta i partecipanti –tra esperti camminatori, appassionati e amanti della natura - , aconferma della bontà di una formula collaudata, che incontra ungradimento costante.

Soddisfatto il Commissario Straordinario del Parco EttoreFoti: “ Siamo molto gratificati dall’attenzione che anche que-st’anno ci hanno dimostrato tanti appassionati e intendiamoriproporre sempre maggiore impegno e con itinerari inediti ilnostro calendario di escursioni estivo-autunnali. Intendiamoampliare, grazie al lavoro del nostro settore della fruizione e delleguide del Parco, per gli escursionisti e i turisti le opportunità diconoscenza e di fruizione in sicurezza, in tutte le stagioni dell’an-no, delle più affascinanti peculiarità naturalistiche della nostraarea protetta”.

Sono stati otto gli itinerari in programma, alla scoperta dialcuni tra i più significativi luoghi dell’intero territorio delParco.

Ed ecco a seguire, per la cronaca il calendario completo delleescursioni.