Settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto 30 Anno XCIV ... · neo il caleidoscopio. Che è un...

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Anno XCIV - Euro 1,00 - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB TV - www.lazione.it 12 luglio 2008 30 Settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto MUSEI E COLLEZIONI A ODERZO, MOTTA E PORTOBUFFOLÈ: secoli, arti e origini diverse per formare insieme un cospicuo patrimonio. Sappiamo apprezzarlo e valorizzarlo a sufficienza?

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Anno XCIV - Euro 1,00 - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB TV - www.lazione.it

12 luglio 200830S e t t i m a n a l e d e l l a D i o c e s i d i V i t t o r i o V e n e t o

MUSEI E COLLEZIONI A ODERZO, MOTTA E PORTOBUFFOLÈ: secoli, arti e origini diverse per formare insieme un cospicuo patrimonio.

Sappiamo apprezzarlo e valorizzarlo a sufficienza?

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Un sabato un amico manda un sms: “Ehi che si fa oggi? Andiamo avisitare il museo qui in città?”.

Poco realistico, vero?Perché c'è come una sorta di ritegno ad andare a visitare i musei sot-

to casa.Il Museo è... una cosa da andarci quando si è in ferie. Se il Museo non è distante almeno un'ora di auto, o meglio di aereo,

da casa, non è un vero Museo. Non si merita neppure la maiuscola. Non posso neanche raccontarlo agli amici.C'è gente che a Parigi va a vedere perfino il Museo delle Fogne (che

esiste, odori compresi) ea Barcellona il museodell'omonima squadra dicalcio (dentro lo sta-dio)…ma poi non sem-pre ha visitato le collezio-ni sotto casa.

Perché per quelle infondo "c'è sempre tem-po". Ce le ho sempre qui,invece nelle fogne di Pa-rigi chissà quando ci tor-no.

Giacinto Bevilacqua,Annalisa Fregonese, An-drea Pizzinat, Luca Ros-setti e Carlo Sala nelleprossime pagine ci spie-gano cosa ci siamo persi, con la scusa che per visitare i musei di Motta,Oderzo e Portobuffolè (alzi la mano chi li ha già visitati tutti? Ma co-me…siete tutti monchi?) c'è sempre tempo.

Vestigia romane e disegni dell'Ottocento, collezioni uniche sul ciclismoe sul volo aereo, e poi tutti i tesori custoditi e ora esposti dalla parrocchiadel Duomo di Oderzo. Che vorrebbe che altre parrocchie la imitassero.

E in coda, anche due collezioni private, a rendere ancora più eteroge-neo il caleidoscopio. Che è un aperitivo, non un'enciclopedia: di collezio-ni, nell'Opitergino Mottense, ce ne sono senz'altro altre. Qualcuna l'abbia-mo già messa in lista per parlarne una settimana o l'altra su L'Azione; qual-cuna segnalatecela anche voi lettori! Già sapete dove trovarci: fax 0438555437, tel 0438-940249, [email protected] .

E buona lettura. TB

12 luglio 2008

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Chiuso in redazioneil 30.6.2008 alle ore 9.00

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12 luglio 2008

ILLUSTRATA 5

Nel museo del Duomo di Oderzoil filo della storia e della fede

Il filo della Storia opi-tergina s'intesse ric-co e pregevole fra il

Museo del Duomo, l'Ar-chivio della Parrocchia diSan Giovanni Battista e ilDuomo stesso. E' un filopregiato, per certi aspettisorprendente nel rivelarecome quella opiterginanon sia soltanto storiad'influenza romana.

No, fra oggetti, arredisacri, carteggi e dipintipassa tanta parte di unMedioevo fiorente, di unRinascimento importan-te, di secoli a noi più vici-ni che tanto hanno anco-ra da raccontare. Il per-corso Museo del Duomo-Archivio parrocchiale-Duomo è uno dei più ric-chi ed affascinanti, sulpiano storico e culturale,

I GIOIELLI DELLA PARROCCHIA

Il crocifisso del Brustolon esposto al museo del duomo

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ILLUSTRATA6 I GIOIELLI DELLA PARROCCHIAdi tutta la città. Ben l'han-no compreso le schiere divisitatori che da un annoa questa parte si sono av-vicendate nelle sale delMuseo, ammirando que-sta o quell'opera d'arte.Per non dire gli studiosi, iricercatori, i giovani che sidedicano alle tesi di lau-rea che attingono per i lo-ro studi all'archivio par-rocchiale. E i visitatori,quell i che amano ap-profondire la visita evitan-do il mordi-e-fuggi, nonmancano mai di compie-re una visita al Duomo,ammirando i maestosi di-pinti che lo ornano, fra iquali rifulge il "Battesimo

di Cristo" restaurato di re-cente.

Il Museo trasmette lanostra fede

Attraverso il Museodel Duomo, la parrocchiadi San Giovanni Battistaavvicina le persone allastoria della parrocchia, eriesce a trasmettere loroanche quel senso profon-do di religiosità e devo-zione che nei secoli hacontraddistinto gli opiter-gini. Non ci stancheremomai di sottolineare l'estre-ma valenza della decisio-ne, e dello sforzo com-piuto dalla parrocchia,retta da monsignor Pier-sante Dametto, nel voler

allestire il Museo e riordi-nare l'Archivio, operazio-ne quest'ultima compiutagrazie anche al sostegnodel Lions Club di Oderzo.

Le collezioniIl Museo del Duomo è

stato ricavato sotto la "Sa-la del campanile", un am-pio spazio che si trova di-rimpetto alla canonica.Due gli ambienti nei qualisostano i visitatori: unasaletta più piccola, nellaquale spiccano le cinqueformelle dipinte da Pom-ponio Amalteo, commis-sionate all'artista per im-preziosire la cantoria del-l'organo del Cinquecen-to; ci sono poi alcuni di-pinti devozionali e una se-zione con le opere di arti-sti opitergini moderni. Lasala grande ospita crociastili, paramenti, lanterneprocessionali, vasi sacri,insegne processionali.Fra gli oggetti sacri spic-cano un crocifisso ligneorealizzato dal maestroscultore Andrea Brusto-lon e un piviale seicente-sco. Fra i dipinti figuranoun "Volto di Santo" di am-biente veneto del X-VIIIsecolo; un "Ecce Homo" euna "Sacra Famiglia" delXVII secolo, una xilografiarealizzata dal venezianoGuido Cadorin (1892-1976), un "Volto di Cristo"dell'artista vivente Clau-dio Moretto e un "CristoRisorto", pastello su carta

di Alberto Martini. E se le altre parroc-

chie imitassero il Duo-mo di Oderzo?

Portata a termine que-st'impresa del Museo, orail sogno di don Piersanteè un altro: quello che altreparrocchie, sia pure in to-no minore, imitino quantorealizzato ad Oderzo, re-cuperando da magazzinie soffitte oggetti pregevo-li che giacciono dimenti-cati.

Annalisa Fregonese

MUSEO MULTIMEDIALE? MAGARI!

Un sussidio multimediale per avvicinare i gio-vani al Museo. «È questo il nostro intento -spiega Maria Teresa che si occupa della ge-

stione del Museo del Duomo -. Ma è tutt'altro chesemplice da realizzare. Servono risorse, servono vo-lontari, serve tempo. Tre elementi che purtroppo nonabbondano». L'obiettivo è chiaro: spiegare ai ragazzila storia della religione e comprendere dunque, at-traverso essa, l'uso che veniva fatto di tanti oggettiesposti al Museo.

«Desideriamo avvicinare i giovani - continua MariaTeresa - dato che il futuro sono loro. Avremmo ne-cessità anche di volontari, sempre giovani, che si pre-stino a diventare guide del Museo».

Alla creazione di un video multimediale sta lavo-rando l'architetto Cristina Vendrame che si è occupa-ta sia dei lavori di restauro del Duomo che della crea-zione del Museo. La meta finale è un percorso cultu-rale unico, coordinato e collegato: Duomo-Museo-Ar-chivio. AF

VISITACI!

Inaugurato i l 31marzo 2007, il Mu-seo del Duomo è

meta incessante di visi-tatori. Sono numerosi igruppi organizzati, dipreferenza parrocchia-li, che telefonano in ca-nonica chiedendo di vi-sitarlo.

Ad essi si aggiungo-no i visitatori singoliche si aggirano nellesue sale durante la set-t imana. I l Museo èaperto nelle mattine dimercoledì (giorno delmercato settimanale adOderzo), sabato e do-menica. Per informa-zioni e prenotazioni, te-lefonare in canonica al-lo 0422-717590 e chie-dere della signora Ma-ria Teresa.

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ILLUSTRATA 7

Due archiviste,sotto la guidadell'Archivio Dio-

cesano, hanno lavoratoper mesi per riordinare ecatalogare centinaia didocumenti, registri, pub-blicazioni. E' passato unanno dall'apertura dell'Ar-chivio parrocchiale delDuomo di Oderzo, situatoall'ultimo piano della ca-nonica, e si sta rivelandouna miniera per gli stu-diosi, gli appas-sionati di storia,nonché per glistudenti alle pre-se con la tesi dilaurea. Perché,attraverso l'archi-vio parrocchialepassa tanta Sto-ria della città.Ben lo sa Bepi

Barbarotto, della LibreriaOpitergina, che festeggiain questo 2008 cin-quant'anni di attività eche, proprio in quest'Ar-chivio, ha scovato unaperla rara.

I “Cenni” del 1859Giaceva dimenticato

fra polverosi fascicoli,carteggi disordinati, volu-mi accatastati. È il volu-metto “Cenni storici del-l 'apparizione di Maria

Santissima deiMiracoli di Mottadi Livenza”, editonel 1859 da G.B.Merlo, appena ri-stampato dallaLibreria EditriceOpitergina.

«L'autore diquesti cenni sto-rici - scrive l'edito-

re Barbarotto nellaprefazione - è un fra-te conventuale mino-re che non ha lascia-to traccia della suaidentità, ma il sensoprofondo della suafede». Questi “Cen-ni” sono anche untesto di storia. LaCongregazione France-scana mottense, cometutte quelle operanti nelperiodo napoleonico, erastata soppressa per venti-quattro anni e aveva ri-preso la sua normale atti-vità soltanto nel 1834 nelcorso del Regno Lombar-do Veneto. Con un lin-guaggio arcaico, nondi-meno comprensibile epiacevole alla lettura, l'a-nonimo frate racconta lavicenda di Giovanni Ciga-

na, l'uomo a cui il 9 mar-zo 1510 apparve la Vergi-ne; la sua vicenda s'in-treccia con quella dellacittà di Motta di Livenza econ la storia della Basilicadella Madonna dei Mira-coli. Al di là dell'aspettoreligioso, il volume ri-stampato dalla LibreriaOpitergina apre una fine-stra sulla vita quotidiananella Marca trevigiana nelsecondo Ottocento.

Annalisa Fregonese

Un anno fa ne è stato completato il riordino e ora è calamita per storici e laureandi

Archivio parrocchiale, miniera di tesori (e di libri…)

I GIOIELLI DELLA PARROCCHIA

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ILLUSTRATA8 TUTTO INTORNO A… PALAZZO FOSCOLO

Il Museo archeologi-co di Oderzo è unodei più antichi in Ita-

lia, essendo stato istituitoufficialmente nel 1876.Ma già esisteva una col-lezione di reperti. Trovòsede prima in municipio,e dal 1957 in una palazzi-na edificata subito di fian-co, demolita pochi anni faper lasciar spazio all'am-pliamento del municipiostesso.

Il 1° ottobre 1999 èstato riaperto nella nuovasede presso la barchessadi palazzo Foscolo. Nel1994 è stato intitolato allamemoria di Eno Bellis(1905-1986), podestà diOderzo negli anni Trentanonché principale studio-so della storia della cittànel XX secolo, membrodella Commissione dio-cesana arte sacra e diret-tore del museo dal 1978alla morte.

La barchessa contie-ne solo una minima partedell'immenso patrimonioarcheologico emerso dalsottosuolo dell ' interocomprensorio: il resto èconservato in un magaz-zino chiuso al pubblico, eaperto per la prima voltaad un pubblico ristretto inoccasione del Maggio Ar-cheologico 2008. Si trattadi pezzi in parte di pro-prietà comunale e in par-te di proprietà statale.

Oggi il museo, comela biblioteca e palazzoFoscolo, sono gestiti dal-la Fondazione OderzoCultura.

Il percorso espositi-vo

Il percorso espositivo

del museo, nell'attuale al-lestimento, è diviso in ot-to sale in cui i reperti so-no esposti in ordine cro-nologico. Si inizia con lestanze del primo piano:nella prima le vetrine del-l'età proto-s t o r i c aespongo-no i repertiprovenientidal centrocittà, ibronzett i ,le f ibuleprovenientidalla Mute-ra di Col-francui, al-cuni pezzi,non molti,sulle ne-c r o p o l i ,frammentidi vasella-me scritti edue cippiin lingua venetica che in-dicavano i confini dell'a-rea urbanizzata dell'anti-ca Op Terg, nome prero-mano della città. Si passaquindi ai drenaggi, ovve-ro la sala delle anfore chevenivano usate nell'anti-chità come fondamenta.

Scendendo le scale sigiunge al lapidario, ovve-ro la zona delle steli di etàromana(I-III secolo). Se-gue la sala dedicata allenecropoli, contenente an-che le monete, gli oggetti

casalinghi, i bronzetti, gliaffreschi e gli intonaci, imonili.

La sala successiva èquella dei mosaici, ovve-ro i pezzi di gran lungapiù noti del museo: deco-razioni da pavimento e daparete provenienti dallagrande villa che sorgevanei pressi del Foro Roma-no. L'ultima sala è dedica-ta ai miliari, che conclu-dono la visita al museo.Da ricordare infine il “si-gillum biachini”, l'unicopezzo di età medievaleesposto, una matrice si-gillare ritrovata vicino allachiesa di Camino nel XIXsecolo.

Andrea Pizzinat

Il Museo archeologico di Oderzo nella barchessa di palazzo Foscolo

Un immenso patrimonioparzialmente esposto

IN PRATICAMuseo civico archeologico "Eno Bellis"Via Garibaldi 63, OderzoOrari: lunedì e martedì chiuso; da mercoledì a sa-

bato 9-12; 15.30-18.30; domenica 15.30-18.30Telefono/fax 0422 713333

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L'antica Opiter-gium rivive attra-verso le visite

guidate organizzate daivolontari dell'associazio-ne Athena. Sono guidespeciali, appassionatedei Veneti Antichi e degliOpitergini, che hanno co-me unico compenso lasoddisfazione di far co-noscere ai turisti l'affasci-nante storia della città lecui radici affondano nellanotte dei tempi. Tutto ciòattraverso il "Percorso ar-cheologico opitergino”.La visita guidata gratuitaè organizzata ogni primadomenica del mese, dal 3febbraio al 2 novembre.La partenza è fissata alle15.30 in piazza del ForoRomano. Info allo 0422-815939).

Partiamo alla sco-perta di Opitergium

S'inizia dal cuore dellavita pubblica ai tempi diOpitergium romana, il Fo-ro appunto. Che corse ilrischio di rimanere na-scosto per l'eternità se lacittà opitergina non fossestata sottoposta, ancoranel 1976, a vincolo ar-cheologico. Quando ven-ne avviata la costruzionedel Residence Kappa, i

saggi di scavo rivelaronopresenze di grande inte-resse. Che oggi sono visi-bili grazie alla soluzionearchitettonica adottata,con i palazzi sorretti da pi-lastri in cemento che la-sciano a vista le vestigiaromane. Si tratta del fororomano, realizzato apianta rettangolare con illato breve misurante due

terzi di quello lungo. Sifanno ammirare i pavi-menti a mosaico di anti-che domus, la piramide divetro protegge antichebotteghe, in particolare dicambiavalute. Dal Foro ilpercorso prosegue alleex carceri. Dove si trova ilristorante Gellius che, ar-ticolato su tre piani, ospi-ta al suo interno un'area

museale con reperti ro-mani, porzioni delle anti-che mura e l'urna funera-ria di Gellius, inglobatanelle fondazioni del tor-rione. Usciti all'aperto, iltour prosegue lungo lemura medievali, per con-cludersi al museo ar-cheologico. Il tutto duracirca due ore e mezzo.

Annalisa Fregonese

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ILLUSTRATA 9TUTTO INTORNO A… PALAZZO FOSCOLO

In visita all'Oderzo romana con l'associazione Athena

La pinacoteca intitolata al celebre artista opitergino ospita un omaggio… ad un altro celebre artista opitergino

Il museo archeologico…non solo al museo

Al terzo piano di pa-lazzo Foscolo è

ospitata la pinacoteca Al-berto Martini, sette sale e130 opere per raccontarel'intera attività dell'artistaopitergino. Secondo il si-to della FondazioneOderzo Cultura www.oderzocultura.it, chicchedella collezione sono ilnoto e raffinato Autoritrat-to (1911) e La finestra di

Psiche nella casa delPoeta, unanimementeconsiderato il testamentospirituale dell 'art ista(1952).

Piano terra di palazzoFoscolo ospita invece laGalleria dei pittori opiter-gini.

Collezione perma-nente e prestiti di colle-zionisti per raccontareArmando Buso

Fondazione e pinaco-teca propongono fino al 7settembre (ed escluso

dal 4 al 26 agosto) la mo-stra "Omaggio al mae-stro: Armando Buso". La

Martini ospita Buso

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ILLUSTRATA10

rassegna s'inserisce nelcontesto delle esposizio-ni dedicate dalla pinaco-teca Alberto Martini agliartisti appartenenti allaGalleria dei pittori moder-ni opitergini raccolti pres-so la struttura.

Le sale di palazzo Fo-scolo offrono un viaggionell'opera di Buso, genia-le artista opitergino (Tez-ze di Piave, 1914-Oderzo,1975) con l'intento di evi-denziarne la valenza gra-fica. La mostra si compo-ne di oltre 100 opere,comprendenti molti dise-gni, pastelli e oli inediti opoco noti.

Accanto alla rotazionedelle opere appartenentialla collezione perma-nente, l'omaggio ad unmaestro scomparso hainteso avviare un'ineditacollaborazione con i lmondo collezionistico an-che privato. La scelta del-le opere di quest'ultimo

ambito, poste accanto aquelle di proprietà, sog-giace a rigorosi criteri sti-

listici e cronologici perpermettere al visitatore diconoscere l'autore tratta-

to attraverso alcuni im-portanti saggi della suaespressività.

TUTTO INTORNO A… PALAZZO FOSCOLO

“La grande sagra” di Armando Buso

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ILLUSTRATA 11MA ODERZO È ANCHE….

...Ma ancheuna con-so l idata

realtà culturale nel nostroterritorio, di proprietà diun mecenate dei nostritempi, Beppo Tonon. Ilsogno è stato concepitodall'artista Gina Roma.Fra le innumerevoli inizia-tive che ha regalato allasua terra, c'è anche Ca'Lozzio: nata per realizza-re un cenacolo di artistied un polo culturale neglianni Novanta del secoloscorso.

Da Gina Roma a Pie-rantonio Appoloni

Da allora a Ca' Lozziosi sono svolte mostred'arte, incontri con autorie personaggi del mondoculturale di levatura na-

zionale e internazio-nale. Le "Biennali",hanno portato a Pia-von campioni del ci-clismo quali Bartalie Argentin. Sonostate festeggiate leFrecce Tricolori eMaria Chiara, indi-menticabile Aida. Epoi i cento anni delcinema, con GilloPontecorvo e GianLuigi Rondi. DopoGina Roma, le redinidegli spazi d'arte diCa' Lozzio sono te-nute dall'architettoPierantonio Appoloni, de-gno continuatore delle at-tività culturali e dello spiri-to artistico di Gina Roma.Ancora oggi, senza inter-ruzione a Ca' Lozzio si

susseguono le mostrepersonali di pittura e discultura, le serate lettera-rie e musicali: un vero ce-nacolo per artisti, accolticon signorilità e cortesia

da padroni di casa: Bep-po e Luciana Tonon, frasale antiche e splendidigiardini.

Giuseppina Piovesana

Cenacolo d'arte a Piavon

Ca' Lozzio, un sogno che continua

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Ad ottobre è previ-sta l'inaugurazio-ne in grande stile

del nuovo allestimentodel Museo di apicoltura"Guido Fregonese" nelleex scuole di Magera, invia Sgardoeri a Oderzo.Per la precisione: dome-nica 19 ottobre alle 9.30taglio del nastro. E poi danovembre inizieranno iconvegni e le lezioni distudio. Le visite invece,sono sempre possibili.

Sono una ventina, gliamici del Museo di api-coltura, ma i referenti aiquali far capo sono i duecondirettori: Claudio Gra-ziola e Antonio Perissi-notto. Che spiegano: “Ilmuseo di apicoltura è sta-to dedicato alla memoriadell'apicoltore Guido Fre-gonese, che dedicò cura

e amore per le api e pertutto ciò che riguardava lastoria dell'apicoltura loca-le della Sinistra Piave”.

Dal 1970 al 1996Il museo è nato dalla

donazione del materialeapistico da parte delGruppo Apicoltori Apat diOderzo al Comune stes-so. E' divenuto così il pri-mo museo pubblico delsettore in Italia. L'interes-se hobbistico dei sociapicoltori ha contribuito,in maniera efficace, allaricerca storica delle arniee delle attrezzature apisti-che, alla loro raccolta edeventuale ricostruzione. Il2 giugno 1996 è avvenutal'inaugurazione ufficialedel museo.

A spasso tra le arnieIl Gruppo Apicoltori ha

cercato di avvicinare il vi-sitatore all'ape destinan-do un ampio spazio deilocali all'arnia, ovvero allacasa delle api, ed alla suaevoluzione storica.

La visita al museo ini-zia ammirando una casarurale in legno ricostruita,nella quale sono custodi-te antiche arnie villiche,chiamate bugni.

Proseguendo, sono inbella mostra altri bugni,sia orizzontali che vertica-li, originali e ricostruiti,provenienti anche da altriPaesi europei. Inoltre sipossono vedere e legge-re quadri, disegni e fotoche illustrano didattica-

mente gli aspetti più inte-ressanti e misteriosi dellavita dell'ape. Sopra i ta-voli, collocati al centrodella stanza, ci sono ma-teriali ed attrezzature api-stiche, generalmenteusate dall'apicoltore hob-bista.

Protagoniste, ovvia-mente, le api

"L'esposizione del ma-teriale apistico non puòconcludersi se prima nonviene presentata la prota-gonista di tutto ciò: ovve-ro la famiglia d'api, ospitein un'arnia a vetri entro laquale fanno bella mostra ifavi naturali destinati al-l'immagazzinamento delpolline e del miele, ed al-l'allevamento e cura dellacovata.

Ogni ape sa sempreesattamente cosa devefare, e che cosa stannofacendo le altre sessanta-mila sorelle", raccontaClaudio Graziola.

Per informazioni:www.museoapicoltura.it.

Giuseppina Piovesana

12 luglio 2008

ILLUSTRATA12

A ottobre l'inaugurazione della nuova sede

Si sposta a Magera il museo delle api

MA ODERZO È ANCHE….

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ILLUSTRATA 13

Viaggia sui cinque-mila visitatori l'an-no, provenienti

anche dall'estero, il Mu-seo del ciclismo Alto Li-venza "Duilio Chiaradia eGiovanni Micheletto" diPortobuffolè. Allestito nelterzo e quarto piano diCasa Gaia da Camino ilMuseo del ciclismo AltoLivenza.

Gestito dalla Pro loco,fu inaugurato nel 1995per iniziativa di un gruppodi appassionati di cicli-smo nell'ambito della va-lorizzazione del territoriobagnato dall'alto corsodel fiume Livenza.

Nel corso degli anni laraccolta museale è anda-ta espandendosi fino adassumere una fisionomiaben precisa. Oggi il Mu-seo del ciclismo, grazieall'attenzione dei massmedia e alla partecipazio-ne a festival e fiere (comeCiclomundi a Portogrua-ro e la Fiera di San Giu-seppe a Cittadella per ci-tare le ultime "esterne",mentre ad agosto è ri-chiesta la partecipazione

al Trittico Veneto, garanazionale per junioresche si correrà tra le pro-vince di Treviso e di Por-denone), gode di un di-screto seguito, parados-salmente essendo più co-nosciuto fuori dalla pro-vincia di Treviso che nel-

l'Opitergino-Mottense. Novecento cimeli a

due ruoteLa raccolta può conta-

re su circa 900 pezzi framaglie dei campioni delpedale, bicicletta, libri eriviste, fotografie, oggetti-stica varia. Fra le biciclet-

ta più pregiate o curiosespiccano la bicicletta dapasseggio Peugeot del1899 realizzata con tra-smissione a cardano, ilbiciclo ricostruito dall'ori-ginale olandese di fineOttocento, il biciclo di le-gno costruito da Renato

Più di un secolo di ciclismo in mostra a Portobuffolè

Un museo su due ruote biciclette a Casa Gaia

PORTOBUFFOLÈ, I MUSEI SON TRE

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12 luglio 2008

ILLUSTRATA 15PORTOBUFFOLÈ, I MUSEI SON TRE

Catto su progetto dellascuola di Leonardo daVinci, la bicicletta da cor-sa di Micheletto del 1912,quella da pista di OttavioBottecchia, quella a ruotelenticolari del campionedel mondo Silvio Marti-nello (1985), passandoattraverso l'evoluzionedel mezzo da passeggiodi fabbricazione italianaed estera.

Sono un centinaio lemagliette esposte, che ri-costruiscono la storia delciclismo attraverso i suoicampioni: i protagonistidegli anni Quaranta eCinquanta Antonio Bevi-lacqua e Giordano Cot-tur, gli assi dei Sessanta eSettanta Renato Longo,

Giuseppe Beghetto, GinoPancino, Franco Bitossi,José Manuel Fuente,Francesco Moser, gli an-ni Ottanta con GiuseppeSaronni, Maurizio Bidino-

st, Vito Di Tano, MorenoArgentin, Maria Canins,Joop Zoetemelk, i Novan-ta di Gianno Bugno e Mi-guel Indurain, fino a Bia-gio Conte, Denis Zanette,

Enrico Gasparotto e Mar-zio Bruseghin.

Omaggio a Bottec-chia, boom di visite

Una volta l'anno il Mu-seo ha libertà di espan-dersi su ogni piano di Ca-sa Gaia da Camino,omaggiando un campio-ne o un'impresa del pas-sato. La rassegna dedica-ta a Ottavio Bottecchianell'80° della sua morte loscorso inverno ha cono-sciuto un successo supe-riore alle aspettative, tan-to che la chiusura dellamostra è stata prorogatadi ben tre mesi.

Il segreto del succes-so del Museo del ciclismosta nella sua unicità: altreraccolte italiane sono de-dicate alla bicicletta o adun campione locale, nes-suna altra al ciclismo atutto tondo. Le stanze af-frescate di Casa Gaia daCamino, poi, conferisco-no un'aura di meravigliamagica. I difetti stannonella ristrettezza deglispazi che soffocano l'ori-ginalità degli articoliesposti in stanze piutto-sto piccole, e le barrierearchitettoniche.

InformazioniL'ingresso costa 1,50

euro comprensivo dellavisita di Casa Gaia da Ca-mino e del Museo dellaciviltà contadina. Le sco-laresche sono esentatedal pagamento. Orari diapertura: martedì-venerdì9-12.30 e 14-18, sabato efestivi 10-12 e 15-18.

CHI SONO CHIARADIA E MICHELETTO?

Il Museo del ciclismo è intitolato a due protago-nisti della storia delle due ruote originari dell'Al-to Livenza.

Duilio Chiaradia, di Stevenà, fu un valente cineo-peratore della Rai cui è attribuita l'invenzione della ri-presa televisiva sportiva.

Giovanni Micheletto, nato a Sacile nel 1889, vinseil Giro d'Italia nel 1912 nell'unica edizione disputata asquadre; indossando la maglia dell'Atala, si aggiu-dicò corse prestigiose come il Giro della Lombardiae fu il primo italiano a vincere una tappa del Tour deFrance nel 1913.

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ILLUSTRATA16

Nell'antica torre ci-vica di Porto-buffolè è ospita-

to il Museo della civiltàcontadina e dell'artigiana-to dell'Alto Livenza.

La raccolta è nata dal-l'esigenza di conservarela memoria del recentepassato anche attraversole peculiarità dell'econo-mia e dell'artigianato diquesto territorio di cernie-ra fra il Veneto e il FriuliVenezia Giulia che è l'AltoLivenza. Il Museo della ci-viltà contadina e dell'arti-gianato dell'Alto Livenzaoggi si avvale di circa 600pezzi donati dai cittadinidi Portobuffolè ma ancheda possessori e collezio-nisti delle zone limitrofe.

Quando allevavamobachi da seta

La maggior parte degliarticoli esposti sono at-trezzi e utensili che veni-vano utilizzati in agricoltu-ra, in particolare nell'alle-vamento del bestiame,nel lavoro dei campi enella produzione del vino.Si va, quindi, dai torchi(esemplare quello di ini-zio Novecento) alle botti,dai tini ai gioghi in legno,dalle falci ai badili, allesgranatrici. Senza dimen-ticare l'era del baco daseta, testimoniato dalla

tritafoglie, attrezzo cheserviva per recidere le fo-glie del gelso per l'alleva-mento del baco da seta. Ilpezzo pregiato, tuttavia, èun carretto in legno risa-lente alla prima metà delNovecento.

I falegnami e le filan-diere

Una seconda signifi-cativa sezione è dedicataalla storia della lavorazio-ne del legno. La fa da pa-drone l'attività del fale-gname, rappresentata da

grandi banchi provvisti dimorse, seghe, frese, scal-pelli, pialle, soraman eogni altro attrezzo utile atagliare, incidere, levigareil legno come si facevanel periodo preindustria-le. Il pezzo pregiato inquesto caso è costituitodalla combinata del 1938,una delle più antichemacchine per la lavora-zione del legno, importa-ta da Milano e destinataad essere impiegata inuna delle prime fabbrichedel mobile a Brugnera.

L'ultima sezione puòessere ascritta alla filaturae tessitura, attività dome-stiche alle quali erano de-putate le donne. Alcunemacchine collezionatesono tuttora funzionanti.Si tratta di pezzi industria-li prodotti nella zona diBiella come pure di mac-

PORTOBUFFOLÈ, I MUSEI SON TRE

Museo della civiltà contadina e dell'artigianato dell'Alto Livenza

Nella torre medievalein mostra il nostro ieri

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ILLUSTRATA 17

chine da cucire.In praticaIl pregio del Museo

della civiltà contadina edell'artigianato dell'AltoLivenza sta nella ricchez-za e nella varietà dellaraccolta, impreziositi dal-la collocazione in un edi-ficio storico di grande ri-lievo. I difetti nella difficol-

tosa fruizione (il primopiano si raggiunge dopo114 gradini), interdetta aiportatori di handicap, enella trascuratezza degliesterni.

Ingresso: 1,50 eurocomprensivo della visitaal Museo del ciclismo e aCasa Gaia da Camino.

Giacinto Bevilacqua

PORTOBUFFOLÈ, I MUSEI SON TRE

TUTTO MERITO DI MARIO BIANCOTTO

Èper l'impegno e la dedi-zione di Mario Biancot-

to, autentico factotum dellacomunità di Portobuffolè, cheil Comune ha accettato diriempire i piani intermedi del-la torre con gli oggetti e gli at-trezzi che hanno contraddi-stinto per secoli l'economialocale.

Biancotto, collezionista ericercatore, si è occupato delreperimento degli articoli edell'allestimento interno delmuseo.

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Meriterebbe col-locazione e visi-bilità più digni-

tose il Museo VolostoriaAltolivenza "VincenzoContratti" di Portobuffolè.La raccolta, compren-dente una quarantina diquadri contenenti foto-grafie, articoli di giornalee documenti vari riguar-danti l'impiego di aviatori

nell'esercito italiano nelcorso della Grande Guer-ra, è provvisoriamentemontata all'ingresso del-l'ufficio turistico di Porto-buffolè in via Businello. Sidice che in Italia non c'ènulla di più duraturo dellaprovvisorietà. Fatto stache il museo un tempoera ospitato al terzo pianodi Casa Gaia da Camino.

Abbattuto sopra Prade Gai

È intitolato a VincenzoContratti, asso dell'avia-zione, abbattuto nei cielisopra il Pra de Gai il 27 ot-tobre 1918. Da sempre iltenente pilota riposapresso il locale cimitero.Fu soltanto agli inizi deglianni Novanta che la suafigura venne riscoperta

grazie alla curiosità e allacaparbietà del compiantoAntonio Lot, fucina diidee promozionali e in pri-mis padre dell'Alto Liven-za, e di Mario Biancotto.Nel 1995, in occasionedell'80° anniversario del-l'entrata dell'Italia nellaGrande Guerra, a Porto-buffolè si tennero delle fa-stose celebrazioni allapresenza delle autoritàmilitari e civili, dei discen-denti di Contratti e dell'as-sociazione aeronautica diGaiarine. Medaglia d'ar-gento al valore militare,Contratti aveva 24 anniquando morì all'ospedaledi Settimo, dove era statoaccompagnato alla di-sperata. Nonostante lagiovane età, aveva giàfatto in tempo a distin-guersi per l'abilità di pilo-ta e per il notevole corag-gio dimostrato in tantemissioni contrassegnatedallo sprezzo del perico-lo. Come quella di queltragico 27 ottobre. Supe-rata la linea del Piave,Contratti continuò ad in-seguire un aereo nemicosenza accorgersi che allesue spalle aveva presoposizione un altro mezzo.Colpito alle spalle, preci-pitò rovinosamente a po-chi giorni dalla conclusio-ne della Grande Guerra. IlMuseo del Volostoria Al-tolivenza, esempio raris-simo di cultura dell'epocapionieristica del volo mili-tare, è visitabile su richie-sta da effettuare all'ufficioturistico di Portobuffolè.In attesa di trovare un'a-deguata collocazione ingrado di valorizzarlo.

Giacinto Bevilacqua

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ILLUSTRATA18

L'originale collezione voluta da Antonio Lot e intitolata a Vincenzo Contratti abbisogna di dignitosa collocazione per essere valorizzato

Il Volostoria cerca casa

PORTOBUFFOLÈ, I MUSEI SON TRE

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ILLUSTRATA 19IL TRITTICO D'ARTE DI MOTTA

Lo storico palazzodi Motta di Liven-za chiamato "La

Castella" è stato edificatonel XVI secolo, quandol'edif icio era la casaAleandro-Da Noal.

Nel corso dei secoli haavuto molte destinazioni,da sede della Scuola delSantissimo Sacramento aMonte di Pietà.

Ora è di proprietà co-munale e dopo un attentorestauro conservativo, èdiventato sede di eventied iniziative culturali. Indue anni di attività haospitato mostre di variogenere. Sono state realiz-zate la personali di alcuniautori contemporanei difama, come Emilio Pian,

Ferruccio Gard, fino all'ul-tima di Morago.

Amalteo fuori, Amal-teo dentro

Ma anche eventi di ca-rattere storico, come larassegna "Alla Motta nelCinquecento", realizzataper il cinquecentenariodalla nascita di Pompo-nio Amalteo. Un'esposi-zione articolata che espo-neva alcuni dipinti dell'au-tore natio di Motta di Li-venza e alcune opere delperiodo, corredate da do-cumenti e materiali didat-tici. In quell'occasione viera stata anche una gran-de affluenza delle scuole,in particolare con visiteguidate che illustravano ilpercorso espositivo agli

alunni degli istituti mot-tensi.

Una suggestione par-ticolare esporre i lavoridell'Amalteo, proprio nelluogo che l'autore affre-scò cinque secoli prima.Infatti, nella parete ester-na dell'edificio è ancoravisibile “L'allegoria dellapace”, opera che in pas-sato godette di un'ampialetteratura crit ica e digrande fama, anche gra-zie ad un'errata attribuzio-ne ad un altro grande ar-tista, il Giorgione.

Buona qualità conrare cadute

Le celebrazioni amal-teiane segnarono il piccodi visitatori alle esposizio-ni della Castella, con cir-

ca 2.500 presenze. Un'at-tività espositiva che ècontinuata aprendosi atutti i generi che rappre-sentano la cultura odier-na. Un ottimo esempio èstata la mostra “Indispo-sizione d'arte”, realizzataesponendo le opere deigiovani autori dell'univer-sità veneziana Iuav; unarassegna che ha spaziatodalla fotografia, alla vi-deo-arte, dalle installazio-ni fino alla performance.Ma anche le pregevolimostre organizzate dalCircolo fotografico "LaLoggia", che hanno pre-sentato fotografi del cali-bro di Elio Ciol e SergioScabar. Insomma, unaprogrammazione esposi-

La storica Castella consolida il ruolo come centro di esposizioni: obbiettivo coniugare quantità e qualità degli eventi

Arte nell'arte

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ILLUSTRATA22

t iva pregiata,che ha registratosolo delle rarecadute qualitati-ve.

Ora l'attivitàespositiva conti-nuerà con nu-merose rasse-gne. Dati i buoniprogetti attuati fi-nora e la "credi-bilità" espositivadella location, èda sperare chele future esposi-zioni continuinoad essere dibuon livello cul-turale. Eventiche sappianovalorizzare unluogo intriso distoria che, pro-prio grazie all'in-contro con l'arte,sa creare fortisuggestioni neivisitatori.

Carlo Sala

IL TRITTICO D'ARTE DI MOTTA

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ILLUSTRATA 23IL TRITTICO D'ARTE DI MOTTA

La zona delcentro diMotta di Li-

venza negli ultimianni è stata ogget-to di una grandetrasformazione.Uno dei restauricertamente piùapprezzabil i èquello delle ex pri-gioni, una palazzi-na del XVII secoloche per molti anniha avuto funzionidetentive. Ora èdivenuta una sedemolto suggestivadi mostre di carat-tere artistico, pro-mosse dall'ammi-nistrazione comu-nale. L'intervento

Le Prigioni, suggestiva sede espositiva

L’arte sta bene dietro le sbarre

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ILLUSTRATA24

conservativo è stato par-ticolarmente felice, per-ché non ha stravolto il"cuore" del luogo. Infatti ipercorsi espositivi sonoattuati nelle sale in cui,tra un quadro e l'altro,spuntano gli intonaci ori-ginali in cui si intravedo-no le frasi scritte da qual-che lontano detenuto.Anche alle finestre vi so-no ancora le inferriate esono ben visibili gli spes-si portoni. In una parteesterna, balza all'occhiola scritta "E' vietato l'in-gresso ai detenuti", cheprobabilmente indicavail luogo di stazionamen-to delle guardie.

Pochi ma buoniIn tutto questo clima,

si creano dei perfetticonnubi tra il contestoespositivo e le opered'arte che vengonoesposte. Piccole mostre,ma dal grande fascino.

In questa sede negli ulti-mi due anni hanno espo-sto numerosi artisti e fo-tografi contemporanei,che portano avanti diffe-renti stili e modi di con-cepire l'arte. Alcuni feliciesempi sono state lemostre dei pittori Testo-lin e Azzolini o le prege-voli iniziative del circololocale fotografico comela mostra del friulanoAmos Crivellari.

E' necessario, per va-lorizzare al massimo illuogo, che vengano ef-fettuate delle scelte ocu-late circa gli autori a cuiconcedere di esporre. Inparticolare, è bene cheanche quando vi è l'in-tento di dare spazio an-che alle realtà meno alti-sonanti, ci sia sempreuna selezione di merito,per mantenere a buoni li-velli l'offerta culturale.CS

IL TRITTICO D'ARTE DI MOTTA

Alla Fondazione Gia

Un patrimonio ar-tistico, ancorapoco conosciu-

to, ma di sicuro valore . Sitratta della FondazioneGiacomini, casa dell'o-monima famiglia motten-se, sita in borgo Alean-dro. La raccolta, comescritto alcuni anni or so-no dal conservatore Ser-gio Momesso, "è di note-vole interesse storico,perché offre quasi intattil'ambiente e i gusti di unafamiglia medio borghesetra Otto e Novecento(…)". Un percorso espo-sitivo che si snoda in piùpiani, proponendo deipregevoli mobili di gusto

decorativo di fine Otto-cento. In aggiunta unacollezione di opere d'ar-te, che vanta alcuni lavo-ri di rilievo.

La stella è Pellizzada Volpedo

Tra i pezzi espostiquello di maggior valoreartistico e storico è sicu-ramente la "Donna con ilbambino", bozzetto pre-paratorio del "QuartoStato" il celebre dipinto diGiuseppe Pell izza daVolpedo.

L'opera era stata ac-quistata dai Giacomininel 1920 alla galleria Pe-saro di Milano e da allora

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ILLUSTRATA 25

si persero le tracce diquesto capolavoro. Fuproprio Sergio Momessosul finire degli anni No-vanta a riportare l'atten-zione sull'opera, che subìun intervento di restaurodal laboratorio degli Uffizidi Firenze.

Il lavoro mottense delda Volpedo negli ultimianni è stato al centro dimostre di carattere nazio-nale. Proprio nel 2007 èstato presentato nellarassegna intitolata "La na-zione dipinta. Storia diuna famiglia tra Mazzini eGaribaldi" nella rinomatasede di Palazzo Te aMantova.

Della collezione faparte anche un altro ca-polavoro di Pellizza daVolpedo, il bozzetto per ildipinto "Le mammine", al-tra opera simbolo del pit-tore piemontese. Un per-corso espositivo che sisnoda in vari secoli, apartire dalla "Madonnacon il Bambino" attribuitaad Albertino Piazza daLodi. Passando per la pit-tura del Settecento, dovesono presenti delle opereprovenienti dall'oratoriodi San Pietro presso la vil-la Morelli-Giacomini diChiarano. Tra questespicca una pala di Girola-mo Brusaferro raffiguran-te "San Pietro in trono trai santi Andrea e Marco".

E infine anche alcunipezzi scultorei, tra cui siritrovano due busti di Do-menico Trentacoste.

Aperta solo tempora-neamente. Fino a quan-do?

Alcuni anni fa la sede

della Fondazione Giaco-mini fu oggetto di un am-pio intervento di restauro.Ora è ancora chiusa alpubblico, viene apertasolo in occasione dellemanifestazioni tempora-nee.

In questi mesi si stadefinendo il riallestimentodella collezione, con par-ticolare attenzione allamessa a norma del lavorodi Pellizza da Volpedoche necessita di un'ade-guata teca protettiva.

È da auspicare chequesti interventi venganorealizzati in modo celere,per dare slancio ad unagrande risorsa culturaledella nostra città, per ga-rantire una programma-zione culturale di qualitàe riuscire garantire un'a-pertura al pubblico delleraccolte d'arte.

Carlo Sala

IL TRITTICO D'ARTE DI MOTTA

comini una collezione d'arte che attraversa i secoli. E che merita di essere valorizzata

I gioielli di Borgo Aleandro

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ILLUSTRATA26

Le auto d'epoca dell'Old Racing Cars Motta

Capolavori del Novecento

I COLLEZIONISTI

Hanno linee si-nuose, un porta-mento regale, un

passato glorioso allespalle. Hannonomi strani chesolo chi le cono-sce davvero sacosa voglianodire, e non pas-sano mai inos-servate. Tutti,quando sfilano,si girano a guar-darle perché èimpossibile resi-stere al loro fa-scino, tanto chefarebbero lagioia di ogni stili-sta d'alta moda.Se non fosseper un piccolodettaglio: il lorocuore è un mo-tore. Proprioquel motore cheha fatto crescerela passione delcol lez ionismoper i soci del-l 'Old RacingCars Motta,un'associazione

che raggruppa gli amantidelle auto d'epoca, me-glio se sportive.

Jaguar E Spyder

4200 del 1969, Alfa Ro-meo Villa d'Este 2500 del1951, Austin Healey 3000del 1956, Mga 1600 del

1957, Triumph Tr3a 1600del 1956, Ferrari Testa-rossa 5000 del 1989, so-no solo alcuni dei presti-

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ILLUSTRATA28

giosi pezzi della collezio-ne che può vantare un'e-sposizione al museo Mil-lemiglia di Brescia conl'Alfa Romeo RLSS 3000Torpedo del 1926, unadelle prime vetture porta-te in gara dal mitico TazioNuvolari.

E a proposito di gran-di piloti, l'auto che fa piùsognare il presidente delcircolo Roberto Zampieri,è quell'Alfa Romeo Zaga-to 1750 che negli anniQuaranta e Cinquanta hadominato la propria cate-goria con piloti del calibrodi Varzi, Campari, Ascarie Nuvolari, scrivendonela storia. In totale sonouna quarantina le auto dichi non nasconde la pro-pria passione, e che vedeil suo momento principa-le con il trofeo "LuiginoZampieri", quando ogniprimo sabato di ottobre levetture, che offrono unacarrellata della produzio-

ne più prestigiosa dell'in-dustria automobilistica,sfilano per il centro e levie di Motta. Ma non solo,perché durante l'anno,

non sono rare le varie rie-vocazioni e manifestazio-ni in giro per il mondo al-le quali i soci dell'Old Ra-cing Cars partecipano

con le proprie vetture, al-cune recuperate a suondi rialzo nelle aste che sisvolgono in tutta Europa.

Luca Rossetti

I COLLEZIONISTI

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ILLUSTRATA 29

La quinta collezio-ne esistente almondo di macchi-

ne leonardesche si trovaa Oderzo. Nella fattispe-cie a Fratta dove, in uncapannone artigianale,trovano posto alcune del-le creazioni che RenatoCatto ha realizzato in an-ni di lavoro, traducendoin legno e metallo i dise-gni di Leonardo da Vinci.

Interpretare i disegnidel genio vinciano ètutt'altro che facile, per-ché non ci sono annota-zioni né dimensioni. Tut-tavia, seguendo quelloche a tutta prima apparecome un appassionantenonché arduorompicapo, Rena-to, che è stato in-segnante di edu-cazione tecnica,con l'ausilio del fi-glio Nicola, arti-giano falegnamedi professione, hacostruito la bici-cletta - che si tro-va al Museo delciclismo dell'Alto-livenza - la maci-na di frumentocon il buratto, ilcannoncino a trebocche di fuoco,il torchio da stam-pa, la sega idrau-lica, la catapulta,l'argano a martel-l i, la levigatriceper specchi, i varisistemi di trasfor-mazione del motoda rotatorio in al-ternato. Il tutto inscala 1:1. Una ca-

ratteristica quest'ultimasorprendente, se si con-sidera che la maggiorparte delle macchine leo-nardesche a tutt'oggi rea-lizzate sono dei modellini.

La voce dell'appas-sionato

Chiediamo a RenatoCatto: da dove le giungequesta passione? «Giànegli anni giovanili avevoquest'interesse, ma la do-cumentazione era limitatae disponibile solo nellegrandi città. Per fortuna,nel tempo, sono state av-viate intelligenti iniziativeper realizzare i modelli equindi delle mostre o deimusei».

Lei è stato insegnante,non le sembra che questimodelli possano trasmet-tere un grande messag-gio culturale e didattico?

«Non solo questi spe-cifici congegni. La scuo-la, soprattutto oggi, deveo comunque sarà costret-ta, a dare o ridare rilievoalla operatività, al fare, almanipolare, allo speri-mentare, ai laboratori. C'ètroppa virtualità e pocospazio dedicato alla veri-fica operativa. Questapalpabile frattura, frarealtà e animazioni com-puterizzate, impedisceun'armonica crescita cul-turale e storica».

La nostra Marca trevi-giana è una intensa fuci-na della creatività del ma-de-in-Italy, che si esprimenon solo attraverso il de-sign e la moda, ma anchee soprattutto con tanto ar-tigianato.

«Esatto. Il made-in-Italy non è una fortuitacoincidenza storica. Essoè il frutto di una tradizioneculturale ben consolida-ta, un patrimonio cultura-le in tante attività costrui-to da eccellenti persona-lità, da esperti artigiani,da grandi tecnici, attentimecenati».

Annalisa Fregonese

La collezione di Renato Catto. Ed il suo messaggio all'Italia di oggi

La catapulta di Leonardo Da Vinciin un capannone a Fratta di Oderzo

I COLLEZIONISTI

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ILLUSTRATA32

Aggiornamento al 20/06/2008

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato NOTEALLERGOLOGIAEquipe allergologia Treviso Visite allergologiche + test 15.30-18.30

ANGIOLOGIADr.ssa Silvia Penzo ^ Visita angiologica 8-9.00 8.30-9.10

CARDIOLOGIAEquipe Medicina Oderzo ECG 10.30-11.00 Visite cardiologiche +ecg 14.00-16.30 14,00-16,30 il venerdì ogni 15 gg da

sett.08visite internistiche per ipertensione 14,00-16,30 ogni 15 gg da sett. 08

Gli orari sono aggiornati al 27 febbraio 2008: successivamente potrebbero essere state apportate modifiche

Gli orari della Sanitànell’Opitergino-Mottense

P O L I A M B U L AT O R I O D I O D E R Z O

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ILLUSTRATA34

DIABETOLOGIA1' visite - controlli - visite patenti 8.45-11.00 8.45-9.30 8.15-10.15 8.00-12.00 gestione CUP/CAD

14.30-16.30 14.00-16.30

DIETOLOGIAEquipe Trevisoprime valutazioni e controlli 8-16,30 8-16,30 prenotazioni

autogestite

ECO COLOR DOPPLER Equipe Medicina Oderzo 14.00-16.30

Dr.ssa Silvia Penzo ^ 9.00-13.00 9.00-13.30

15.00-17.00

Visite internistiche per epatologia

Cicloergometro 9.00-10.30

Ecocardiografia 9.00-11.00

Holter 8.30-9.30

dr. Ferri Marcello

Visite cardiologiche + ECG 8.30-10.30

Ecocardiografia 8.30-10.00

CENTRO TRASFUSIONALEEquipe di Treviso 9.00-11.00 9.00-11.00 9.00-11.00 9.00-11.00 9.00-11.00 Gestione AVIS

CHIRURGIA GENERALEEquipe chirurgica Piccoli interventi 8.00-13.00 9.00-12.00 8.30-12.30 autogestiti Visite chirurgiche generali 15.00-16.00 15.00-16.00 15.00-16.00

Ambulatorio Flebologia 15.00-16.15

Ambulatorio Senologia 16.15-17.00

Ambulatorio Proctologia 15.00-17.00

Scleroterapia 10.00-11.00

Medicazioni 15.00-17.00 15.00-17.00 15.30-17.00 15.00-17.00 15.00-17.00

CHIRURGIA PLASTICAdr. Silvestro Tanini ^ (Lista Attesa)medicazioni 14.00-14.45

visite chirurgia plastica 14.45-16.30 ogni 15 giorni

DERMATOLOGIADr. Tositti Gianfranco ^ 8.00-13.30 8.00-13.30 8.00-13.30

13.30-18.00

Orari SanitàLunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato NOTE

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ILLUSTRATA 35

Eq. TrevisoVisita neurochirurgica 15.00-17.00

U.O. DISTURBI COGNITIVI E MEMORIA(dr. Gallucci)Visita geriatrica / visita geriatrica controllo 9-12,00

visita geriatrica per decadimento cognitivo

Dr. Ferri Marcello (lista attesa) 10.00-10.30 solo TSA

EMODIALISIEquipe Treviso per visite nefrologiche 9.30-12.00

15,00-17,30

ENDOCRINOLOGIADr.ssa Monica Albin ^ 9.00-12.00 9.00-13.00 09.00-13.00

U.O. Medicina Oderzo (lista attesa) 8.30-9.30

ENDOSCOPIA DIGESTIVA

Equipe Endoscopia TV/Oderzo

EGDS-Colonscopie 8.30-12.00 8,30-16,30 8,30-16,30 8,30-13,00 8,30-16,30

Urea breath test 14.00 (8 posti)

FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA Equipe Pneumologia TrevisoVisite pneumologiche 14.30-17.10

spirometria semplice e/oo globale 8,30-11,30 a settimane alterne

spirometria globale con test metacolina 14-18,00 a settimane alterne

NEUROLOGIAEq. tecnici Treviso: solo EEG 9.00-12.00

Dr.ssa Marini Delia ^ (solo Visite) 8.00-13.00 8.00-13.00

NEUROCHIRURGIA

Orari Sanità

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato NOTE

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12 luglio 2008

ILLUSTRATA36

ONCOLOGIAEquipe di Treviso 14.30-15.30

ORTOPEDIAEquipe ortopedicaAmb. Prime visite e controlli 9,00-9,45 14,30-15,15

Visione esami/controlli 9,45-10,00 15,15-15,30

Amb. Visite post-operati (escluse protesi) 10,00-11,50 15,30-17,20 prenotazioni solo allo sportello

Medicazioni / Infiltrazioni 14,30-16,50 14,30-16,50

AMBUL. INVECCHIAMENTO CEREBRALEc/o Distretto 4 Motta di Livenza

Visita geriatria + test memoria/cognitivi 8-13,00 8,30-9,30 8,30-9,30 8,30-9,30 8,30-10,30

OCULISTICADr. Gambino Federico (lista attesa)prime visite e controlli 14.00-18.00 ---- ---- 14.00-18.00 ----

Eq. Oculistica OderzoAmb. Prime visite/controlli (lista attesa) ---- 10,30-13,00 ---- ----- ----

16.00-17.00 ---- ---- 14-18,00 14-18,00

Ambulatorio bambini (0-8 anni) 8.00-12.00 10-12,40

Ambulatorio visite per patologia 8-12.30 ---- ----

16.30-18.00 ---- 14.00-17.00

Ambulatorio visite per glaucoma 8.00-10.00

Ambulatorio diabetici 10,30-12,30

Ambulatorio post-operati (autogestito dal reparto)

8.00-10.00 8.00-10.00

Ambulatorio LASER 14.00-16.00 8-11.00

FAG 7 posti dalle 8.00

Pachimetria corneale 12.45-13.45

Campimetrie 8,15-13,30 8,15-12,45

Valutazioni ortottiche (inclusi gli esercizi ---- 8.00-13.00

ortottici) ----

ODONTOIATRIADr.ssa Barbon Pedrina Patrizia^ (cure in lista attesa) 8-13,00

14-18.30

Dr. Mazzilli Raffaele ^ (cure in lista attesa) 9.00-13.00 9.00-16.00 9,00-13,00

13.30-15.30 13,30-15,30

Dr. Pulella Antonio ^ (cura in lista attesa) 8.00-13.00

13.30-16.30

Orari Sanità

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato NOTE

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12 luglio 2008

ILLUSTRATA 37Orari Sanità

Controlli sala gessi (prenotazione c/osala gessi)

14,30-18,30 14,30-18,30 autogestione sala gessi

Amb. visite Arto superiore 15.00-16.00

Valutazioni protesiche prenotabili solo presso sportello distretto 4 ODERZO

OTOIATRIA

dr. Congedo Fabio ^ 8.00-14,00 incluse valutazioni protesiche

dr. Scopacasa Fortunato ^ 8.00-13.00 8.00-13.00

dr. Guadagnin Tiziano ^ 8.00-13.30

dr. Savoca Vincenzo ^ 8.00-13.0014.00-16.00

OSTETRICIA-GINECOLOGIAEquipe ostetrico-ginecologica

visite, ecografie e colposcopie ginecologiche 15.00-18.00 15.00-18.00Visita ostetrica/ecografie per grav.a rischio, visita onco-ginecologica (gestione dr. Soave)

15.00-17.40

Centro PMAAmbulatorio per la Sterilità coniugale 14-17,20

dr.ssa Calora Assunta *visite ginecologiche/ostetriche 9-13/14-17

ECOGRAFIE OSTETRICHE e/o GINECOLOGICHEeseguite c/o Distretto 4 V.le Madonna Motta di Livenzadr.ssa M. Marzoliniecografie transvaginali 9.30-11.30

eco ostetriche 1'e 3' trimestre 8.30-9.30

ecografia per interruzione volontaria gravidanza 11.30-12.30

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato NOTE

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ILLUSTRATA38

dr.ssa A. Maieroneco ostetriche 1'e 3' trimestre/eco morfologiche

9.30-13.00 9.30-13.00 solo 1 giovedì al mese

13.30-17.30 13.30-17.30

PEDIATRIAEq. Pediatria

(Tutti ambulatori in lista di attesa)Amb. allergologico 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 sospeso fino al 30.9.08Amb. auxologico-endocrinologico-obesità 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 sospeso fino al 30.9.08Amb. infettivologico 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 sospeso fino al 30.9.08Amb. nefrologico 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 sospeso fino al 30.9.08Amb. neonatale 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 10-12,00 sospeso fino al 30.9.08

PSICHIATRIAEquipe psichiatrica 14.30-15.30 14.30-15.30

(prenotazioni autogestite)

RADIOLOGIAEquipe radiologica Diagnostica 8,00-11,30 8,00-11,30 8,00-11,30

TAC (prenotazioni solo c/o Radiolog 8.00-14.00 8.00-14.00 8.00-14.00 8.00-14.00 8.00-14.00 Ecografie 8.00-10.30 8.00-10.30 8.00-10.30 8.00-10.30 8.00-10.30

Ecografie anca pediatrica 11,30-12,00 11,30-12,00 11,30-12,00 11,30-12,00 11,30-12,00

REUMATOLOGIADr.ssa Pianon Margherita ^Visita reumatologica (lista attesa) 8.30-13.30

UROLOGIAEquipe di Treviso Visite Urologiche (lista attesa) 14.00-17.00 14.30-15.30

Uroflussimetria (lista attesa) 8.00-9.00

agobiopsie ecoguidate 17.00-17.45

Eq. Anestesia OderzoVisita terapia antalgica 11.00-12.00 11.00-12.00 11.00-12.00 11.00-12.00

(C/O UO Anestesia Oderzo)

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato NOTE

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