Miglioramento continuo di qualità in...

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Miglioramento continuo di qualità in radioterapia Corsi di perfezionamento in sanità pubblica Telefono Verde contro il Fumo Bollettino Epidemiologico Nazionale ISSN 0394-9303 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale articolo 2 comma 20/c legge 662/96 - Roma Volume 14 - Numero 5 Maggio 2001

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Miglioramento continuo di qualità in radioterapia

Corsi di perfezionamento in sanità pubblica

Telefono Verde contro il Fumo

Bollettino Epidemiologico Nazionale

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Miglioramento continuodi qualità in radioterapia:interconfronti dosimetrici . . . 3

Corsi di perfezionamento in sanità pubblica . . . . . . . . 11

Il convegno del mese . . . . . 19

Visto… si stampi . . . . . . . . . 16

Bookmark . . . . . . . . . . . . . . . 9

Telefono Verde contro il Fumo . . . . . . . . . . 10

BENParti cesarei in Campania . . . iSorveglianza pediatrica sentinella: i risultati del 2000 . . . . . . . . . . . . . . . iii

Sulla strada verso il cambiamento, decretatodal nuovo regolamento dell’Istituto (DPR 20 gen-naio 2001, n. 70), il 23 maggio il nostroPresidente, Enrico Garaci, affiancato dal DirettoreGenerale, Rosario Di Giacomo, si è presentato uffi-cialmente al personale dell’Istituto: un incontromolto atteso, carico di entusiasmi, denso di pro-blematiche, ricco di aspettative, riflessioni e propo-ste, maturate nel breve periodo intercorso dal suoinsediamento.

L’accento è stato posto sulla trasformazionedell’Istituto, da organo dello stato a ente autono-mo di ricerca che svolge la sua attività nell’ambitodel Servizio Sanitario Nazionale, sotto la vigilanzadel Ministro della Sanità, in un nuovo contesto diautonomia positivamente paragonabile al passag-gio epocale già vissuto dagli atenei italiani.

Si sta così delineando una nuova fisionomiadell’Istituto che porterà alla definizione di regola-menti che siano il riflesso realistico dei grandiobiettivi che questo ente deve perseguire, supe-rando le attuali conflittualità spesso dovute, comepiù volte accade, non alla cattiva volontà di qual-cuno ma all’esistenza di norme obsolete.

Il Presidente, nel suo saluto al personale, si èsoffermato sui principali aspetti di natura patrimo-niale, gestionale e organizzativa che investono ine-vitabilmente tutte le attività dell’Istituto: dallagestione delle risorse patrimoniali, al recenteacquisto di nuovi locali, all’assunzione di persona-le, verso il quale non sono mancate parole di stimae incoraggiamento. L’eccellenza delle ricerche svol-te in Istituto è strettamente collegata alla profes-sionalità e all’impegno di tutti coloro che vi opera-no, ai vari livelli e secondo le diverse forme di reclu-tamento. L’elevata professionalità di chi lavora inIstituto consente di svolgere con altrettanto livellodi eccellenza anche le attività “di servizio” (con-trolli, pareri, consulenze) che, parallelamente allaricerca, caratterizzano l’impegno dell’ente a livellonazionale e internazionale. Siamo parte attiva dellesfide poste dalle grandi rivoluzioni avvenute nelsettore della biomedicina negli ultimi decenni e,come ha suggerito il nostro Presidente, “la stradada percorrere non è in discesa, non è neanche in

pianura”, ma siamo pronti ad accettare questasfida con impegno ed entusiasmo.

Direttore responsabile: Enrico GaraciVice Direttore: Franco PiccinnoRedattore capo: Paola De Castro

Redazione: Carla Faralli, Lorenza Scotti, Alessandro SpurioProgetto grafico: Eugenio Morassi, Franco Timitilli

Grafica: Cosimo Marino CurianòComposizione e distribuzione: Giovanna Morini, Patrizia Mochi

Sviluppo versione Web (http://www.iss.it/notiziario): Marco Ferrari, Stefano Guderzo

Istituto Superiore di SanitàPresidente: Enrico Garaci - Direttore generale: Romano R. Di Giacomo

Viale Regina Elena, 299 - 00161 RomaTel. 0649901 - Fax 0649387118

e-Mail: [email protected] - Sito Web: http://www.iss.itTelex 610071 ISTSAN I - Telegr. ISTISAN - 00161 Roma

Iscritto al n. 475/88 del 16 settembre 1988. Registro Stampa Tribunale di Roma© Istituto Superiore di Sanità 2001

Numero chiuso in redazione il 4 giugno 2001Stampa: Chicca - Tivoli

S o m m a r i o

Telemedicinein care delivery . . . . . . . . . 20

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Pediculosi . . . . . . . . . . . . . . iv

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econdo stime recenti (1),solamente il 45% dei pa-zienti con patologia tumo-rale è curabile (sopravvi-

venza superiore a cinque anni sen-za sintomi). Di questi, circa il 40%è stato trattato con terapia radian-te che risulta essere molto effi-cace nel controllo locoregio-nale dei tumo-ri. In Italia,ogni anno cir-ca 140 000 pa-zienti oncolo-gici vengonosottoposti atrattamenti ra-dioterapici. Sistima che unpossibile miglioramento delletecniche chirurgiche e radio-logiche di controllo locoregionaledei tumori possa portare a un rea-listico aumento dei pazienti cura-bili pari a circa il 60-65%.

Per quanto riguarda la radiote-rapia, la tempestività e l’accuratez-za con cui il trattamento viene ese-guito hanno un’importanza fonda-mentale nella probabilità di guari-gione del paziente. Ne segue la ne-cessità di definire e attuare metodi-che che garantiscano l’attuazione ditrattamenti ottimali. Ad esempio,il successo di un trattamento ra-dioterapico dipende fortementedalla capacità di fornire la dose diprogetto (cioè la dose che il radio-terapista riterrebbe opportunosomministrare) al volume corporeoda trattare con radiazioni ionizzan-ti (volume bersaglio). Questa ne-cessità deriva dal fatto che, duran-te il trattamento, anche i tessuti sa-ni nelle vicinanze della zona tumo-rale vengono investiti dalle radia-zioni ionizzanti. Cellule sane ven-

gono uccise al pari di quelle tumo-rali e questo può comportare, conprobabilità crescente all’aumentaredella dose, la comparsa di compli-cazioni e danni gravi, spesso irre-versibili.

È largamente accettato che ladifferenza fra la dose di pro-

getto e la dose realmente som-ministrata nondebba superareil 5% (2-4).All’accuratezzacomple s s i vadel 5% contri-buiscono tuttee tre le princi-pali fasi in cuil’intero proces-

so radioterapico può essereschematizzato: la calibrazione del

fascio radiante, il calcolo della di-stribuzione di dose nel paziente el’irraggiamento del paziente.

Il raggiungimento, o se possi-bile il superamento, della sogliadel 5% può essere ottenuto soloattraverso un’ottimizzazione glo-bale del processo radioterapi-co che implica l’individua-zione dellediverse fon-ti di incer-tezza e la lo-ro riduzio-ne. Un mo-do efficacedi indivi-duare equantificare le incertezze nel-le diverse fasi di un proces-so radioterapico è costituito dal-l’utilizzo di interconfronti dosi-metrici multicentrici. In altre pa-role, a diversi Centri di Radiote-rapia viene chiesto di effettuare unirraggiamento di un fantoccio di

materiale opportuno, nelle stesseidentiche condizioni e a una dosestabilita.

Questo tipo di approccio, cheprevede l’utilizzo di un sistema do-simetrico di trasferimento gestitoda un organo centrale di riferimen-to, è stato ed è attualmente utiliz-zato a livello europeo dall’ESTRO(European Society for TherapeuticRadiology and Oncology) (5) e alivello internazionale dalla IAEA(International Atomic EnergyAgency) (6). Esistono anche esem-pi significativi di interconfronti suscala nazionale, quali ad esempio inOlanda (7) e in Inghilterra (8). Perquanto riguarda l’Italia, è stato or-ganizzato un interconfronto nel1985, relativo alla sola dosimetriadi base, con il coordinamento delDipartimento di Fisica Medica del-l’Università di Firenze (9).

Nell’ambito del gruppo di stu-dio AQR (Assicurazione di

Qualità in Radioterapia) del-l’ISS è stataespressa lanecessità diorganizzarenuovi e di-versi inter-c o n f r o n t idosimetriciper colmare

il vuoto venutosi a creare dallontano 1985. È stata riconosciu-

ta inoltre la necessità che l’ISS as-sumesse il coordinamento degli in-terconfronti, in considerazione del

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Miglioramento continuodi qualità in radioterapia:interconfronti dosimetrici

Sandro Onori

Laboratorio di Fisica

In Italia, ogni anno, circa 140 000 pazientioncologici vengono

sottoposti a trattamentiradioterapici

Il successo di un trattamentoradioterapico dipende

dalla tempestività e dalla accuratezza

con cui viene eseguito

Sandro Onori

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ruolo centrale di riferimento in am-bito nazionale che l’Istituto svolgenei confronti dei Centri di Radio-terapia. Questo, oltre a fornire lanecessaria autorevolezza e autono-mia di programmazione e interven-to, è stato ritenuto la premessa in-dispensabile per garantire continui-tà all’attività degli interconfronti.

Il compito di elaborare unaproposta di interconfronti è statoaffidato a un Comitato ristretto nelcui ambito confluissero le diversecompetenze coinvolte nel processoradioterapico. Il Comitato risultacosì composto: Luisa Begnozzi(Ospedale Fatebenefratelli, Roma),Antonio Bonini (Ospedale SanRaffaele, Milano), Numa Cellini(Università Cattolica del SacroCuore, Roma), Antonio Guerra(Istituto Nazionale di Metrologiadelle Radiazioni Ionizzanti, Roma),Riccardo Maurizi Enrici (Universi-tà La Sapienza, Roma), SandroOnori (ISS, coordinatore), AngeloPiermattei (Università Cattolica delSacro Cuore, Roma).

Dopo numerose riunioni e pro-ve di laboratorio, il Comitato haproposto l’effettuazione di due di-versi interconfronti. Il primo perquantificare le differenze fra la dosemisurata e la dose richiesta in unpunto di riferimento in fantoccio adacqua (condizioni di riferimento), ilsecondo per quantificare le diffe-renze fra le dosi misurate e le dosidi progetto in diversi punti di unfantoccio antropomorfo durante untrattamento simulato (condizioni ditrattamento). Questo secondo in-terconfronto costituisce una novitàimportante nel campo degli inter-confronti, in quanto quelli attual-mente operativi a livello internazio-nale, di cui si è accennato prece-dentemente, sono effettuati unica-mente in condizioni di riferimentoo su fantocci geometrici.

All’interconfronto, che si svol-gerà nel 2001, parteciperanno i 16Centri di Radioterapia (Figura 1)che collaborano al progetto nazio-nale dell’ISS relativo al Migliora-

mento Continuo di Qualità in Ra-dioterapia (MCQR) di cui è re-sponsabile Vincenza Viti del Labo-ratorio di Fisica. Il progetto intendedefinire programmi di controlli eazioni correttive da mettere in attosulla procedura radioterapica al finedi garantirne sia la rispondenza astandard predefiniti, che il suo con-tinuo miglioramento. Tale progettoè suddiviso in quattro obiettivi: • Obiettivo 1: modelli di accredi-

tamento professionale e loroaspetti innovativi

• Obiettivo 2: interconfronti do-simetrici

• Obiettivo 3: costituzione di unarete informatica per radioterapia

• Obiettivo 4: valutazione dei si-stemi di piani di trattamentoMCQR dell’ISS. Il centro di coordinamento del-

l'interconfronto è il Laboratorio diFisica dell'ISS tramite il Reparto diFisica degli Stati Aggregati (S. Ono-ri - coordinatore, M. Ampollini, A.Calicchia, C. De Angelis, V. DeCoste, P. Fattibene, S. Grande, E.Petetti), presso il quale saranno ef-

fettuate sia le letture dei dosimetriad alanina e TLD (termolumine-scenti) che l’elaborazione dei dati.

Nel seguito, verranno descritti idue interconfronti, le metodologieusate e i sistemi dosimetrici utiliz-zati per la misura della dose neipunti di riferimento selezionati.

PIANO DI LAVOROIn linea generale, l’effettuazio-

ne di un interconfronto richiedel’utilizzo di un dosimetro di riferi-mento che sia di volta in volta tra-sportato presso il Centro che sta ef-fettuando il test. Per evitare labo-riose e costose trasferte di persona-le dal Centro di riferimento al Cen-tro partecipante, gli interconfrontipossono anche essere effettuati uti-lizzando come dosimetro di trasfe-rimento un sistema sufficiente-mente robusto e stabile da poter es-sere inviato per posta a ciascunCentro e, dopo l’effettuazione degliirraggiamenti previsti nel piano dilavoro, da questi al Centro di rife-rimento che effettuerà la lettura deidosimetri. Il presente intercon-

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2001Figura 1 - Distribuzione geografica dei 16 Centri di Radioterapia che parte-cipano all’interconfronto dell’ISS

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fronto avverrà via posta, ed è perquesta ragione che come dosimetridi trasferimento verranno utilizza-ti sia dosimetri ad alanina cheTLD. L’uso della dosimetria ad ala-nina come riferimento costituiscela seconda importante novità checaratterizza il presente intercon-fronto rispetto agli altri che si sonosvolti, o che sono attualmente ope-rativi, in cui come riferimento vie-ne usata la dosimetria a termo-luminescenza.

La radiote-rapia fa uso difasci di radia-zione di diver-sa natura: foto-ni, elettroni,particelle cari-che pesanti eneutroni. Gliinterconfrontiproposti verranno effettuatiutilizzando unicamente fascidi fotoni di alta energia prodotti daacceleratori lineari (radiazione X dibremsstrahlung).

Ciascun Centro di Radioterapiaparteciperà ai due interconfrontiproposti. Una volta effettuati gli ir-raggiamenti richiesti per entrambigli interconfronti presso un Centro,tutto il materiale, fantocci e dosi-metri, verrà rispedito all’ISS che ef-fettuerà le letture dei dosimetri.

PRIMO INTERCONFRONTO:CONDIZIONI DI RIFERIMENTO

L’irraggiamento di un paziente èun processo molto complesso acausa della molteplicità delle strut-ture anatomiche coinvolte, che as-sorbono in modo diverso la radia-zione, determinando depositi loca-li di energia (dose) molto differen-ziati. La capacità di fornire la doserichiesta in una condizione geome-

trica semplice è, quindi, pre-messa indispensabile per irrag-

giamenti piùc o m p l e s s i ,quali quelli diun paziente.Lo scopo diquesto primointerconfrontoè appuntoquello di veri-ficare la capaci-

tà di fornire la dose richiesta inun determinato punto di un fan-

toccio omogeneo. La verifica verràeffettuata attraverso l’analisi delladifferenza fra la dose misurata e ladose calcolata irraggiando un op-portuno dosimetro di transferi-mento in quelle che vengono chia-mate “condizioni di riferimento”,vale a dire in fantoccio d’acqua, auna profondità e con dimensionedel fascio stabilite, come schema-tizzato in Figura 2. La differenza os-

servata nei valori di dose, calcolataed effettivamente somministrata,dipenderà da diversi fattori: il cor-retto utilizzo del sistema dosimetri-co di riferimento locale, il proto-collo di dosimetria utilizzato, la ri-producibilità del sistema di trasfe-rimento e, in minor misura, le ca-ratteristiche di stabilità dell’accele-ratore utilizzato.

Il dosimetro di trasferimento do-vrà essere irraggiato a 10 Gy in unfantoccio ad acqua, a una profondi-tà di 10 cm, secondo uno dei duepossibili approcci (Figura 2a e 2b).

Nel primo set up (Figura 2a) siutilizza una distanza sorgente dosi-metro (SDD) di 1 m, nel secondo(Figura 2b) una distanza sorgentesuperficie dell’acqua (SSD) di 1 m.Il fascio di fotoni utilizzato dovràessere generato con tensione nomi-nale dell’acceleratore compresa fra6 MV e 18 MV e avere dimensioni10 cm � 10 cm. A ogni Centro ver-rà inviato un fantoccio contenentei dosimetri di trasferimento.

SECONDO INTERCONFRONTO: CONDIZIONI DI TRATTAMENTO

Lo scopo del secondo intercon-fronto (condizioni di trattamento)è di valutare le differenze tra i valo-ri di dose calcolati, in punti ben de-finiti del volume irraggiato, e i va-lori misurati sperimentalmente dal

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Figura 2 - Schema dei due possibili set up sperimentali per l’irraggiamento in condizioni di riferimento

La radioterapia fa uso di fasci di radiazione di differente natura:

fotoni, elettroni,particelle cariche pesanti

e neutroni

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laboratorio di riferimento duranteun trattamento simulato su fantoc-cio antropomorfo.

È stata scelta a titolo esemplifi-cativo la patologia del tumore delretto e, allo scopo di rendere il piùpossibile uniformi le condizioni diirraggiamento presso i vari Centri,non è stato richiesto ai partecipan-ti di seguire la procedura di defini-zione del volume da trattare (10,11) con la conseguente conforma-zione dei fasci e la scelta della loroangolazione. Per l’irraggiamento èstata stabilita la tecnica statica iso-centrica multiportale con quattrocampi contrapposti seguendo, intermini semplificati, un’imposta-zione che era stata suggerita dal-l'AIRO per questo tipo di patologia(12). In questo caso, il volume datrattare viene automaticamente de-finito dall’intersezione dei quattrocampi contrapposti. La Figura 3rappresenta il fantoccio antropo-morfo che si utilizzerà nell’inter-confronto. È mostrato anche unodei quattro reperi esterni (croce)per l’individuazione del centro ditrattamento.

La dose che viene somministra-ta nei vari punti del volume da trat-tare e nelle vicinanze di questo, inparticolare degli organi a rischio,viene calcolata attraverso l’uso dicomplessi algoritmi di calcolo che

tengono in conto le proprietà di as-sorbimento dei vari tessuti attra-versati dalla radiazione ionizzante.Esistono diverse versioni commer-ciali di sistemi per il calcolo delladose, gestiti da calcolatori di po-tenza adeguata, conosciuti con ilnome di Treatment PlanningSystem (TPS).

Le informazioni riguardantile diverse strutture anatomi-che attraversa-te dalla radia-zione e la lorodensità vengo-no ricavate daimmagini pro-venienti dallaTAC (Tomo-grafia AssialeComputerizzata) e da questetrasferite al TPS. Questo se-condo interconfronto forniràquindi delle indicazioni sulle dif-ferenze, tra la dose calcolata dalTPS e la dose misurata, derivantida fonti di incertezza diverse cheintervengono, in fasi successive al-la misura della dose assorbita incondizioni di riferimento, e che so-no presenti durante il reale tratta-mento dei pazienti. Tra queste, ri-cordiamo, ad esempio, quelle de-rivanti dall’acquisizione di imma-gini TAC e dal trasferimento diqueste al TPS, dal calcolo della di-

stribuzione di dose mediante ilTPS, dall’omogeneità e simmetriadei fasci di radiazione, dalla stabi-lità dell’erogazione dell'apparec-chiatura a vari angoli del gantry,dalla stabilità dell’isocentro e dalposizionamento e centratura delfantoccio rispetto ai campi di ra-diazione.

Gli scarti osservati offrirannoun’indicazione globale dell’ac-

curatezza delt ra t tamentoradiante ese-guito secondolo schema ri-chiesto.L’irraggiamen-to dovrà essereeffettuato con

un fascio di energia pari a quel-la utilizzata per il primo intercon-fronto. La dose andrà valutata in seipunti definiti, cinque dei quali al-l’interno del volume di trattamen-to e un sesto al di fuori di questovolume, in corrispondenza della ve-scica che costituisce un organo cri-tico. La Figura 4 mostra una dellesezioni del fantoccio antropomorfoin cui sono inseriti i dosimetri.

Ad ogni Centro verrà richiestodi effettuare delle simulazioni TACsu tutto il volume da trattare, diimpostare un trattamento isocen-trico con 4 fasci ortogonali (0°C,90°C, 180°C e 270°C) delle di-mensioni di 11 cm � 20 cm senzaschermature e di eseguire il calco-lo delle distribuzioni di dose se-condo le modalità (algoritmo, pas-so della griglia, normalizzazione,ecc.) normalmente impiegate nelCentro.

Dovranno essere effettuati dueirraggiamenti distinti sommini-strando al centro del volume ditrattamento, posto all’isocentro,10 Gy per l’irraggiamento dell’a-lanina e 1 Gy per i TLD. L’alani-na fornirà il valore assoluto di do-se al centro del volume di tratta-mento, mentre i TLD verrannoutilizzati principalmente per unconfronto dei valori di dose nei seipunti prescelti.

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Figura 3 - Fantoccio antropomorfo utilizzato nell’interconfronto per il trat-tamento del tumore del retto

L’ISS ha un ruolo di riferimento

per i Centri nazionali di Radioterapia

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DOSIMETRIEDI TRASFERIMENTO

Gli interconfronti che avvengo-no per via postale richiedono l’uti-lizzo di dosimetri con particolaricaratteristiche (13), le più impor-tanti delle quali sono l’elevata ri-producibilità, il basso fading e larobustezza. Ovviamente i dosime-tri devono essere di tipo passivo.

Tra i sistemi dosimetrici po-tenzialmente idonei, la termolu-minescenza e la dosimetria ad ala-nina rappresentano una scelta ot-timale. La termoluminescenza èlargamente utilizzata a questo sco-po e gli interconfronti attualmen-te operanti, quali quelli dell’E-STRO (5) e della IAEA (6), nefanno uso. Anche la dosimetria adalanina è internazionalmente rico-nosciuta come transfer, anche seper il momento il suo utilizzo èstato limitato essenzialmente alsettore delle alte dosi (14). Grazieai progressi che si sono registratinel settore negli ultimi anni, la do-simetria ad alanina è oggi unostandard ISO (ISO 15566) per unsuo utilizzo fino a 1 Gy. Tuttavia,poiché si ha una leggera diminu-zione della precisione al di sotto dicirca 5 Gy, nel presente intercon-fronto il suo utilizzo è stato limi-tato a 10 Gy, dove la precisione ri-sulta essere migliore dell’1% aduna deviazione standard.

La dosimetria ad alanina verràutilizzata come riferimento per lamisura di dose in entrambi gli in-terconfronti. Nel secondo inter-confronto verranno effettuati dueirraggiamenti distinti ma nelle stes-se condizioni: nel primo verrà ir-raggiata solamente l’alanina all’iso-centro a una dose di 10 Gy; nel se-condo verranno irraggiati TLD insei punti, compreso l’isocentro, auna dose di 1 Gy.

I dosimetri ad alanina che ver-ranno utilizzati sono stati realizza-ti presso il Laboratorio di Fisicadell’ISS. La Tabella 1 riassume leprincipali caratteristiche di questadosimetria (15).

Per quanto riguarda i termolu-minescenti verranno utilizzati ichip TLD-100 della Harshaw.

Le tarature e la verifica delle pre-stazioni di entrambi i sistemi dosi-metrici verranno effettuate dall’I-stituto Nazionale di Metrologia del-le Radiazioni Ionizzanti (INMRI).

I test preliminari per il mo-mento effettuati indicano un’incer-tezza combinata nella misura di do-se di circa il 2% (1 �) per i TLD-100 e del 1% per l’alanina.

Prima di iniziare gli intercon-fronti la dosimetria ad alanina ver-rà sottoposta a un confronto con ladosimetria TL utilizzata come rife-rimento in ambito europeo dall’E-STRO. Questo confronto assumeun’importanza strategica particola-re perché fornirà un mezzo per laconfrontabilità dei dati che emer-geranno nel presente interconfron-to con i dati prodotti in ambito eu-ropeo. Ciò è necessario per avereuna comune riferibilità dei dati do-simetrici, soprattutto in considera-zione del fatto che molti Centri diRadioterapia italiani, che parteci-peranno agli interconfronti nazio-nali, hanno già partecipato all’in-terconfronto europeo. Il confrontoverrà effettuato al 60Co e a fasci difotoni di energia 6 MV e 18 MV.

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Figura 4 - Sezione centrale del fantoccio antropomorfo che contiene il centro del volume di trattamento. I pallinibianchi di dimensioni maggiori indicano gli alloggiamenti per i dosimetri

Tabella 1 - Principali caratteristiche della dosimetria ad alanina dell’ISS uti-lizzata negli interconfronti

Caratteristiche

Composizione 95% alanina, 5% polietileneDimensioni lunghezza 2 mm, diametro 4,9 mmTessuto equivalenza Zeff = 7,2

Dipendenza energetica Assenza di dipendenza energetica per E > 100 keVSegnale stabile < 0,5% per annoLettura non distruttivaPrecisione migliore dell’1% per D>10 Gy

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FASI OPERATIVERiassumendo quanto preceden-

temente esposto, l’attività può esse-re suddivisa in tre fasi principali,temporalmente sequenziali. Nellaprima fase, attualmente in corso, isistemi dosimetrici utilizzati, alani-na e TLD, verranno tarati e valida-ti dall’INMRI. Nella seconda fase,prevista nel mese di maggio 2001,si procederà al confronto delle do-simetrie utilizzate con quella in usoin ambito europeo. Nella terza fase,con inizio previsto giugno, verran-no effettuati gli interconfronti fra iCentri nazionali. La Figura 5 mo-stra il laboratorio dove è installata lastrumentazione EPR per la letturadei dosimetri ad alanina.

Al momento l’interconfrontosarà ristretto ai 16 Centri di Radio-terapia partecipanti al progettoMCQR dell’ISS per un periodoprevisto di un anno. Se le condizio-ni (economiche e di forza lavoro) loconsentiranno, l’interconfrontoverrà successivamente e progressi-vamente esteso ad altri Centri, conl’obiettivo ultimo di coprire tutto ilterritorio nazionale. A questo pro-posito, sarebbe opportuno che l’ISSsi dotasse di una struttura perma-nente, operante presso il Laborato-rio di Fisica, con l’obiettivo di rea-lizzare un Centro Dosimetrico diRiferimento per la radioterapia che

assicurasse la copertura dell’interoterritorio nazionale e la continuitàdell’intervento, in analogia a quan-to svolto dall’ESTRO e dalla IAEAin campo internazionale. Ovvia-mente, la costituzione di un taleCentro richiede personale e stru-mentazione dedicati.

Riferimenti bibliografici

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In briefContinuous quality improvement in radiotherapy: dosimetry inter-comparisons

In the framework of the ISS project “Continuous Quality Improvement inRadiotherapy” a programme of dosimetry intercomparisons among ItalianRadiotherapy Centres has been promoted. The aim is the evaluation of the dif-ference between the stated and the measured doses, both in reference and intreatment conditions. Consequently, two different intercomparisons have beendesigned. In the first, alanine-based dosimeters will be irradiated in referenceconditions with a high energy photon beam in a water phantom to a prescri-bed dose. In the second intercomparison, in treatment conditions, both alani-ne-based dosimeters and TLD will be irradiated to a prescribed dose in an anth-ropomorphic phantom. Each participant will use four opposing fields for rectumtumour treatment and will evaluate the monitor units needed to deliver the pre-scribed dose to the centre of the treatment volume. Dose checks will be per-formed in five selected points inside the treatment volume and in a point out-side in correspondence to the bladder. The Physics Laboratory of ISS will per-form the dosimeters readout and will act as co-ordination and reference Centre.

Figura 5 - Il laboratorio EPR dell’ISS dove verranno effettuate le letture deidosimetri ad alanina

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Sito del National Physical Laboratory inglese, centro di riferimento pri-mario per la metrologia delle radiazioni ionizzanti, che offre un ampio spettro di servizi di taratura, in particolare attraverso l’utilizzo dell’alanina.

Sito dell’Associazione Italiana di Fisica in Medicina che promuove,tra l’altro, la stesura di protocolli di dosimetria di base e clinica.

http://www.aifm.it/

Sito dell’Associazione Americana di Fisica in Medicina di grande interesse per le numerose informazioni presenti.

http://www.aapm.org/

http://www.icru.org/

In questo sito dell’International Atomic Energy Agency si possonotrovare numerose informazioni riguardanti l’attività di interconfrontidosimetrici svolti, soprattutto, nei confronti dei paesi del terzo mondo.

http://www.iaea.org/programmes/nahunet/e3/dmrp_e3_crp_e24007.html

Il sito fornisce informazioni sul servizio di audit che il NationalInstitute for Standard and Technology (USA) ha instituito via Internetutilizzando il sistema dosimetrico ad alanina.

http://www.mel.nist.gov/namt/projects/radpro/radproov.htm

Presenta un quadro delle attività svolte in ISS, con particolare riguar-do al Laboratorio di Fisica, nel campo dell’Assicurazione di Qualità in Radioterapia e fornisce un certo numero di link con associazioni scientifiche nel settore della radioterapia.

http://aqr.iss.infn.it/

Fornisce informazioni sul programma EQUAL dell’ESTRO.Attraverso questo sito si può fare anche richiesta di partecipazione alprogramma.

http://www.estro.be/estro/Frames/QA.html

Sito dell’International Commission on Radiation Units and Measurements dove si possono trovare numerose informazionisui Report pubblicati da questa prestigiosa commissione e che costituiscono il riferimento mondiale nel campo della radioprotezione e delle applicazioni della fisica in medicina.

http://www.npl.co.uk/npl/rad/services/mail.html

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n occasione della Giornatamondiale contro il tabaccol'Osservatorio Fumo, Alcol eDroga dell’Istituto Superiore di

Sanità ha organizzato, il 31 maggio2001, il III Convegno Nazionale"Tabagismo e Servizio SanitarioNazionale".

In tale occasione il TelefonoVerde contro il Fumo 800-554088(TVF), servizio nazionale, anoni-mo e gratuito sulle problematichelegate al fumo, ha presentato, nelRapporto Annuale sul Fumo in Ita-lia dell’Osservatorio, il resocontorelativo al primo anno di attività.L’attivazione del TVF ha rappre-sentato un’azione concreta da par-te dell’Osservatorio per perseguiregli obiettivi prefissati dal Piano Sa-nitario Nazionale 1998-2000.

In questo primo anno di attivitàil TVF si è posto i seguenti obiettivi:• dare informazioni scientifiche

sugli effetti prodotti dal tabac-co, sulle terapie possibili e sugliaspetti legislativi;

• fornire un servizio di counsel-ling telefonico riguardo le pro-blematiche legate al fumo;

• monitorare e promuovere la po-litica di controllo del fumo ne-gli ospedali;

• creare una banca dati degli am-bulatori sul fumo;

• promuovere e sostenere inizia-tive di sensibilizzazione al “pro-blema tabagismo”.L'attività dell’équipe del TVF si

è concentrata sostanzialmente sudue fronti: uno relativo alla consu-lenza telefonica e l’altro più stretta-mente legato allo studio e alla ri-cerca. L'approccio teorico e le tec-niche che hanno guidato fino a og-gi l'attività di counselling telefoni-co del TVF sono state quelle del co-unselling vis à vis, quale strategiastrutturata di aiuto finalizzata adattivare e sostenere un effettivo

processo di cambiamento. IlTVF in questo primo anno

di vita ha creato le condizioni di ba-se per un lavoro coordinato e diraccordo fra istituzioni a livello re-gionale e nazionale, partendo dalpresupposto che "l'epidemia fumo"può essere affrontata solo mante-nendo un'attenzione costante neltempo verso tale problematica.

Il TVF si è mosso in un'ottica dipromozione della salute intesa co-

me un'azione politica, sociale ededucativa che rafforza la consapevo-lezza pubblica della salute, incenti-va gli stili di vita sani e l’azione del-la comunità in favore della salute.

In questa prospettiva le attivitàdel TVF sono orientate a sollecita-re e valorizzare le risorse degli uten-ti (sia cittadini che istituzioni) cheentrano in contatto con il servizio.

Telefono Verde contro il FumoOsservatorio su Fumo, Alcol e Droga

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Il Telefono Verde contro il Fumoè un servizio nazionale anonimo e gratuito

attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 16:00

Ripuliamo l’aria dal fumo31 maggio 2001

GIORNATA MONDIALE CONTRO IL TABACCOWORLD NO-TOBACCO DAY

Promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

Che cos’è?una consulenza telefonica

sulle problematiche legate al fumoin un’ottica di promozione della salute,

un collegamento tra le istituzioni e il cittadino

Perché?per far conoscere gli effetti prodotti

dal tabacco e le terapie possibili

per parlare con l’utente,ascoltarlo, informarlo, stimolarlo

A chi si rivolge?ai fumatori e ai loro familiari

per indirizzarli e sostenerli nel percorsoper smettere di fumare

ai non fumatori per indicare i metodi possibiliper difendersi dal fumo passivo

agli operatori sanitariper fornire materiale informativo

alle istituzioni per programmare interventidi promozione della salute

Telefono Verde contro il Fumo

800 55 40 88

Osservatorio su Fumo, Alcol e DrogaViale Regina Elena 299 - 00161 RomaTel. 06 4990 2634 - Fax 06 4990 2016e-Mail: [email protected]://www.iss.it

Istituto Superiore di Sanità

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Studi dal territorio

PARTI CESAREI IN CAMPANIA

Il taglio cesareo (TC) è un inter-vento ritenuto appropriato in alcuneparticolari condizioni cliniche e la suafrequenza non dovrebbe superare,secondo le raccomandazioni del-l’OMS del 1985, il 10-15% di tutti iparti (1, 2). In Italia, negli ultimi ven-ti anni, la frequenza di parti assistiticon TC è notevolmente aumentata,e risulta anche la più elevata d’Euro-pa con una percentuale del 32,9%nel 1999 (3). La Campania è la re-gione con la più alta frequenza diTC: 51,0% nel 1999.

L’Agenzia Sanitaria Regionaledella Campania ha avviato da alcu-ni mesi un progetto che si pone, co-me obiettivo, di modificare tale ten-denza, attraverso l’analisi delle cau-se del frequente ricorso al TC, e lapromozione di progetti riguardantil’implementazione di linee-guida cli-niche e organizzative. L’attività distudio si è finora concentrata sulladescrizione dei parti in Campania,utilizzando come principale fonte in-formativa la banca dati “Schede Di-missioni Ospedaliere (SDO)”, dispo-nibile per il periodo 1996-99. Sonostati selezionati i 6 Diagnosis-Rela-ted Groups (DRG) relativi ai parti (da370 a 371 per i TC; da 372 a 375per i parti vaginali). L’analisi delleSDO ha permesso di: definire perogni anno il numero dei parti per ti-po e la frequenza di TC per ciascunluogo di parto; calcolare la mortali-tà riferibile all’evento parto; descri-vere l’età e la nazionalità della par-toriente in base al tipo di parto. So-no stati inoltre calcolati gli importieconomici relativi ai ricoveri soste-nuti. I luoghi di parto sono stati di-stinti, in base al rapporto con il Ser-vizio Sanitario Regionale (SSR), inpubblici (assimilando le struttureclassificate a quelle pubbliche) e pri-vati accreditati. Inoltre i parti sono

stati classificati in base al volume an-nuo di parti assistiti, utilizzando leclassi del Progetto Obiettivo Mater-no Infantile relativo al Piano Sanita-rio Nazionale 1998-2000: < 500,500-800, > 800 parti all’anno.

Nei quattro anni considerati,nelle strutture pubbliche o privateaccreditate della Campania, si sonoverificati in media quasi 65 000parti all’anno. Le frequenze di par-ti avvenuti rispettivamente nellestrutture pubbliche e private sonorimaste quasi invariate nel periodoconsiderato: nel 1999, il 39,3% deiparti è avvenuto nelle strutture pri-vate accreditate e il 60,7% in quel-le pubbliche. L’età media delle par-torienti è rimasta pressoché stabilenei quattro anni osservati (28,3 an-ni), con una lieve differenza tradonne che hanno subito il TC (28,8anni) e quelle che hanno partoritoper via vaginale (28,0 anni).

La frequenza di TC osservatadal 1996 al 1999 dimostra un evi-dente trend lineare ascendente (Fi-gura), con un incremento relativodel 19,4% nel quadriennio consi-derato. Anche i trend all’interno diciascuna tipologia di rapporto con

il SSR (pubblico/privato) manten-gono lo stesso andamento ascen-dente, e sono pressoché parallelitra loro; la percentuale di TC nellestrutture private risulta essere sta-bilmente 1,3 volte più alta che nel-le strutture pubbliche.

Se si considerano i ricoveri perparto di donne residenti fuori del-la regione in strutture sanitariecampane, nel quadriennio consi-derato (mediamente 1 600 parti/anno) si nota una frequenza di TCpiù bassa nelle donne straniere(28,5% su 1 006 parti) rispetto al-le donne italiane non campane(47,6% su 5 388 parti). Invece, sesi prendono in considerazione i4 736 parti di donne campane av-venuti fuori della regione nellostesso periodo, si evidenzia comela frequenza di TC sia decisamen-te inferiore della media osservatanelle strutture campane, 34,8% vs47,0%.

Si è evidenziato, inoltre, che,seppure con livelli differenziati pertipologia di rapporto con il SSR, esi-ste una proporzionalità inversa trail numero annuale di parti e la pre-valenza di TC (Tabella).

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Figura - Andamento della percentuale di parti cesarei in strutture pubblichee private accreditate nella regione Campania e in Italia (1996-99)

Renato Pizzuti, Enrico de Campora, Sergio LodatoStruttura Analisi e Monitoraggio - Agenzia Regionale Sanitaria della Campania

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L’analisi finanziaria relativa ai ri-coveri per parto correttamenteclassificati evidenzia che nel 1999 iTC hanno costituito il 61,7% del-l’importo totale per l’assistenza alparto (133,7 miliardi sul totale di216,7 miliardi).

Per il 1999 si è proceduto a unarilevazione del numero di donne de-cedute con un DRG relativo a parti oche, nell’ambito di tali DRG, risultas-sero trasferite presso altra strutturasanitaria. Le donne decedute così in-dividuate sono risultate 6 (9,1/100 000 parti), di cui 5 su 33 467parti con DRG di TC (14,9/100 000parti) e 1 su 32 169 con DRG di par-to vaginale (3,1/100 000 parti) (RR =4,8 ( lC 95% 0,6-41,1; p = 0,12).

A partire da queste prime valuta-zioni, e nell’ambito delle attività pre-viste dallo specifico progetto di ri-cerca regionale, l’Agenzia RegionaleSanitaria formulerà le prime propo-ste di intervento, orientate prevalen-temente ad agire sui criteri di accre-ditamento delle strutture sanitarie eall’implementazione di un program-ma specifico di linee guida, con lacreazione di un primo gruppo di cli-nici attraverso cui diffondere e valu-tare l’applicazione delle linee-guida.

Il commentoDomenico Di LalloAgenzia di Sanità Pubblica della Regio-ne Lazio, Roma

I progressi realizzati nel tratta-mento della gravidanza e del partorappresentano uno dei fattori allabase del miglioramento dello statodi salute della popolazione mater-no-infantile. I benefici maggiori so-no documentabili in quella piccolaquota, circa il 10%, di gravidanze a

più elevato rischio di morbilità emortalità sia materna che feto-neo-natale. Queste evidenze hanno in-dotto molti operatori a credere,senza documentate prove di effi-cacia, che pratiche diagnostiche eterapeutiche, sempre più comples-se e/o invasive, dovessero essere in-dicate anche per il 90% delle gra-vidanze fisiologiche. In questo con-testo, l’incremento costante dell’u-so del taglio cesareo rappresentasolo uno dei tanti esempi di utiliz-zo inappropriato di una pratica as-sistenziale di provata efficacia.

I dati prodotti dall’Agenzia Re-gionale Sanitaria della Campanianon fanno che confermare questofenomeno collocandolo in un ambi-to di assoluta priorità da un punto divista di sanità pubblica. La sempliceanalisi delle statistiche regionali met-te infatti in evidenza due aspetti diestremo rilievo: l’Italia, e principal-mente le regioni del Centro-Sud,hanno tassi di taglio cesareo note-volmente superiori a quelli di altriPaesi nei quali valori intorno al 20-25% si associano a indicatori di be-nessere materno e feto-neonatale dieccellenza; l’ampia variabilità osser-vata fra le regioni non sembra giu-stificata in alcun modo da una di-versa distribuzione di fattori di ri-schio clinici. Escludendo dal con-fronto regioni a bassa numerosità diparti, nel 1999 il tasso di cesareo va-riava dal 24% della Lombardia e26% del Veneto al 38% della Siciliae 51% della Campania (3).

La rilevanza di fattori “non cli-nici” emerge molto chiaramentedall’analisi delle schede SDO del-la Campania. I tassi di cesareo so-no più elevati nelle strutture pri-

vate rispetto alle pubbliche a pa-rità di volume di attività ostetrica;questo può essere consideratocome proxy della complessità as-sistenziale della struttura e, a pa-rità di tipologia amministrativa,aumentano al diminuire del volu-me di attività.

Questi due risultati suggerisco-no che sia la condizione pubbli-ca/privata della struttura che la suacomplessità (servizi presenti e ba-gaglio di esperienza dei singolioperatori) giocano un ruolo im-portante nel motivare la scelta suquesta modalità chirurgica di assi-stenza al parto.

Quali possono essere le strate-gie più efficaci per cercare di ridur-re la quota di cesarei impropri? Leesperienze riportate in letteraturapossono essere schematicamente ri-assunte nei seguenti interventi:educazione e valutazione tra pari;valutazione esterna delle pratiche;pubblicizzazione all’utenza delleperformance dei singoli ospedali; in-terventi tariffari sul singolo medico;interventi tariffari sul soggetto ero-gatore; riforma dei processi che por-tano al contenzioso medico-legale(4). Alcune di queste strategie si so-no dimostrate non efficaci, altre ef-ficaci, per altre ancora mancano ri-sultati consistenti. Fra tutte, i risul-tati più promettenti derivano daiprogetti di “audit” interno fra ope-ratori. Allo scopo di verificare l’effi-cacia di questa strategia anche nel-la realtà italiana, l’Agenzia di Sani-tà Pubblica del Lazio sta attualmen-te conducendo uno studio di inter-vento basato sulla diffusione di li-nee-guida assistenziali (5), associa-to a momenti di discussione internaal reparto sulle statistiche dei singolioperatori (nel progetto sono coin-volti 17 reparti di maternità).

L’utilizzo dei dati delle SDOpresentato nel lavoro dell’Agenziadella Campania, pur con tutti i li-miti dovuti alla finalità ammini-strativa dell’archivio delle dimis-sioni, costituisce uno strumentoricco di potenzialità per la cono-scenza epidemiologica del tagliocesareo e dei suoi determinanti. Laproduzione e diffusione interna fragli operatori di league tables re-gionali per singola maternità, ag-giustate per i fattori clinici, po-trebbe rappresentare il naturaleprosieguo di questo lavoro.

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Tabella - Numero di parti e frequenza di cesarei per tipo di centro di partoe volume di attività (Campania 1996-99)

Strutture e volumi di attività Parti Frequenza tagli cesarei

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Strutture pubbliche 158 697 (61,3) 42,5%< 500 parti/anno 22 682 (8,8) 47,5%500-800 parti/anno 32 273 (12,5) 44,8%> 800 parti/anno 103 742 (40,0) 40,7%

Strutture private 100 225 (38,7) 54,0%< 500 parti/anno 21 317 (8,2) 55,7%500-800 parti/anno 31 245 (12,1) 55,2%> 800 parti/anno 47 663 (18,4) 52,5%

Totale 258 922 (100,0) 47,0%

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5. www.asplazio.it/index_1.htm

Sorveglianze nazionali

SORVEGLIANZA PEDIATRICA SENTINELLA:I RISULTATI DEL 2000

Nel gennaio 2000 è stato av-viato a livello nazionale un sistemadi sorveglianza sentinella delle ma-lattie prevenibili da vaccino, basatosui pediatri di libera scelta. L’obiet-tivo della sorveglianza è stimare inmodo tempestivo e accurato l’an-damento di queste malattie, e l’im-patto dei programmi vaccinali.

La partecipazione è volontaria;ai pediatri viene richiesto di comu-nicare il numero dei propri assistitie la loro distribuzione per fasciad’età. Le definizioni di caso di mor-billo, parotite, rosolia, pertosse evaricella sono esclusivamente clini-che, per le meningiti batteriche ela rosolia congenita ci si basa sulladiagnosi ospedaliera, specificandose è disponibile la conferma di la-boratorio.

Ogni mese i pediatri parteci-panti segnalano via web o per faxse hanno effettuato la sorveglianzae il numero di casi osservati; il ri-torno delle informazioni avvienecon la pubblicazione dei risultati sulsito www.spes.iss.it

Nel 2000 hanno partecipato inmedia 468 pediatri per mese (ran-ge: 404-576), corrispondenti a unapopolazione di 384 000 bambini fi-no a 14 anni d’età (5% della po-polazione nazionale della stessa fa-scia d’età).

La malattia più di frequente èstata la varicella, seguita dalla pa-rotite (rispettivamente 53 e 19 ca-si/1 000). Pertosse, rosolia e mor-billo hanno invece avuto incidenzeinferiori a 10/1 000. Queste stimedi incidenza sono da 4 a 10 volte

superiori a quelle ottenute dal si-stema routinario di notifica (FonteSIMI, dati aggiornati al 10.3.2001)(Tabella), con differenze maggiorial Sud rispetto al Nord. Al Nord in-fatti le stime ottenute dalle notifi-che sono sovrapponibili a quelle ot-tenute da SPES per il morbillo, e da3 a 8 volte inferiori per le altre ma-lattie; al Sud invece la differenza trale due fonti di dati varia da 9 volteper la rosolia a 24 volte per il mor-billo. Va inoltre segnalato come alCentro-Sud i dati di notifica sianodisponibili solo per poche regioni.

Varicella e parotite hanno avu-to frequenza sovrapponibile nellediverse aree del Paese, mentre per-tosse, rosolia e morbillo sono stategeneralmente più frequenti al Cen-tro-Sud rispetto al Nord.

Per il morbillo in particolare l’in-cidenza al Centro-Sud è stata diecivolte più elevata che al Nord.

La percentuale di casi insorti inbambini vaccinati è stata del 18%per la rosolia, del 21% per il mor-billo, e del 59% per la parotite.Mentre per morbillo e rosolia lapercentuale di casi vaccinati dimi-nuisce con l’età, per la parotite re-sta pressoché stabile passando dal62-63% tra 1 e 9 anni al 43% dai10 anni in su. L’informazione sul ti-po di vaccino è nota per 3 763 dei4 292 vaccinati (88%); il 74% diquesti bambini avevano ricevutoun vaccino contenente il ceppo Ru-bini e il 18% il ceppo Urabe.

Sono stati inoltre segnalati duecasi di rosolia congenita, pari aun’incidenza di 0,06 per 1 000nuovi nati, e 9 meningiti batteri-che, di cui 3 da meningococco e 2da pneumococco. L’incidenza neiprimi 5 anni di vita delle meningiti

da meningo- e pneumococco è sta-ta quindi rispettivamente di 2,1 e1,4 casi /100 000.

Dai dati raccolti durante il 2000emergono vari punti importanti: • il sistema sentinella sembra es-

sere assai più sensibile del siste-ma basato sulle notifiche obbli-gatorie;

• la maggiore incidenza di pertos-se, morbillo e rosolia nel Centro-Sud è con tutta probabilità attri-buibile alla minore copertura vac-cinale raggiunta rispetto al Nord;

• assumendo che la coperturavaccinale per morbillo, rosolia eparotite sia sovrapponibile (nel1998, in media il 94% dei bam-bini vaccinati contro il morbilloera stato vaccinato con un pro-dotto trivalente (morbillo, paro-tite, rosolia) e che la coperturavaccinale sia maggiore per lecoorti di nascita più recenti, l’e-levata percentuale di casi di pa-rotite vaccinati nelle fasce d’etàtra 1 e 9 anni indica una ridot-ta efficacia di questa vaccina-zione rispetto a quella contro ilmorbillo e la rosolia;

• in particolare, l’elevata percen-tuale di bambini con parotite vac-cinati con il ceppo Rubini è in li-nea con la sua scarsa efficacia cli-nica, già evidenziata da studi dicampo condotti in varie nazioni.

Marta Ciofi degli Atti a nome delGruppo di coordinamento SPES: Raf-faele Arigliani, Vincenzo Calia, Pa-trizia Carbonari, Francesco Cobian-chi, Paolo D’Argenio, Stefano DelTorso, Milena Lo Giudice, SabrinaLostumbo, Vitalia Murgia, SilvanaParroccini, Alberto Eugenio Tozzi,Stefania Salmaso e Giovan-ni Vitali Rosati

Tabella - Incidenza per 100 000 delle malattie in sorveglianza, per area geo-grafica e fonte di dati

Incidenza per 100 000 Varicella Parotite Pertosse Rosolia Morbillo

Sorveglianza sentinella 5 340 1 939 283 107 61Nord 6 034 1 917 379 56 9Centro 5 234 2 274 131 177 90Sud 4 825 1 830 578 179 98

Notifiche obbligatorie* 976 348 38 27 6Nord 1 529 447 45 18 9Centro 2 517 1 135 44 170 9Sud 351 180 31 19 4

(*) Fonte SIMI, dati aggiornati al 10.3.2001 (Nord: sei regioni; Centro: una regione; Sud: tre re-gioni)

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Brevi note

PEDICULOSI

In Italia è stato osservato un in-cremento del numero di casi di pe-diculosi (Pedicuculus capitis), checolpisce innanzitutto i bambini, confocolai epidemici nelle comunitàscolastiche. Il numero di casi ripor-tati, che sottostima di molto il nu-mero reale, è passato da 3 449 nel1990 a 4 907 (in 1 009 focolai) nel1999.

La pediculosi è causata da unpiccolissimo parassita, lungo 2-3mm, che vive esclusivamente sullatesta dell’uomo e si nutre del suosangue. La femmina deposita ognigiorno 8-10 uova (lendini), che sifissano saldamente ai capelli permezzo di una sostanza collosa. Daqueste, nel giro di circa 20 giorni,nasceranno i parassiti adulti. Al difuori del proprio ambiente, cioè latesta dell’uomo, il pidocchio so-pravvive solo 1 o 2 giorni.

La pediculosi non è segno dicattiva igiene e colpisce persone diqualsiasi strato sociale.

Il contagio avviene attraverso ilcontatto da persona a persona o,più difficilmente, attraverso veico-li di vario genere, come pettini,spazzole, cappelli, biancheria delletto.

È questo il motivo per cui la dif-fusione all’interno del nucleo fami-liare e delle comunità scolasticheavviene con molta frequenza.

Sebbene non abbia serie con-seguenze per la salute, la parassi-tosi genera spesso preoccupazio-ne tra i genitori e può provocarecomportamenti di esclusione po-tenzialmente dannosi. La preven-zione e il controllo della pediculo-si richiedono il coinvolgimento e lacooperazione del servizio sanitariopubblico, della scuola e delle fa-miglie.

Gli operatori sanitari possonoavere un ruolo attivo nell’adde-strare insegnanti e altri operatoriscolastici a individuare il problema,fornire poster e altro materiale in-

formativo che possa aiutare le fa-miglie a riconoscere e trattare inmodo adeguato la pediculosi. In-fatti, una delle più frequenti causedi insuccesso nell’affrontare questoproblema è costituito delle incapa-cità delle famiglie di riconoscere lelendini.

Inoltre, i servizi sanitari possonointervenire direttamente nel caso difocolai scolastici estesi e quando di-venta indispensabile contenerel’ansia dei genitori. In queste situa-zioni, il pediatra della comunità oaltri operatori sanitari possono co-operare con le autorità scolasticheper effettuare una rapida valuta-zione dell’estensione del problema,raccomandare il trattamento, assi-curare la certificazione prima dellariammissione a scuola ed effettua-re la sorveglianza dopo 10-15 gior-ni per verificare che il problema siastato risolto.

Nella maggior parte dei casi, co-munque, l’intervento degli opera-tori sanitari non è necessario. Lescuole che hanno ricevuto infor-mazioni adeguate su come ricono-scere e affrontare la pediculosi,possono gestire autonomamente ilproblema. Più specificamente,quando in una classe uno o piùbambini sono riconosciuti affettidalla parassitosi, le autorità scola-stiche possono direttamente se-gnalarlo ai genitori richiedendo chevenga effettuato il trattamentoadeguato.

Infine, la famiglia gioca proba-bilmente il ruolo principale nelcontrollo della pediculosi nellescuole, se è vigile e in grado di ri-levare la presenza di parassiti o uo-va tra i capelli, praticando se ne-cessario il trattamento dell’infesta-zione. Per i genitori, un modo sem-plice per assicurare l’ispezione con-tinua è quello di lavare i capelli aibambini circa due volte la settima-na, con uno shampoo normale edi controllare ogni volta l’eventua-le presenza di lendini alla base deicapelli.

Quando un bambino ha l’infesta-zione, bisogna avviare il trattamento,controllare gli altri membri della fa-miglia e, se necessario, trattarli.

I prodotti più efficaci sonoshampoo, lozioni e gel a base dipiretrina, piperonibutisside, pire-troidi, permetrina, o altri antipa-rassitari che si trovano normal-mente in farmacia. Talvolta, si ot-tiene una maggiore efficacia ripe-tendo l’applicazione dopo 7-10giorni se ci sono ancora lendiniadese ai capelli e prossime al cuoiocapelluto.

Pettini e spazzole dovrebberoessere lavati con acqua calda, ag-giungendo eventualmente sham-poo antiparassitario, e lasciati a ba-gno in una bacinella. Per sicurezza,lenzuola, federe, asciugamani oquant’altro possa essere venuto acontatto con i parassiti o con le lo-ro uova, dovrebbero essere passa-ti in lavatrice, utilizzando il ciclo a60°C.

Nell’ambiente domestico o sco-lastico bisogna effettuare le normalipulizie quotidiane. Non è necessa-rio, anzi può essere nocivo, usareinsetticidi negli ambienti per elimi-nare i pidocchi.

Al contrario, il taglio dei capelli egli shampoo antiparassitari non ser-vono a impedire il contagio e nonvanno usati a scopo preventivo.

Per ulteriori informazioni:

1. American Academy of Pediatrics: RedBook (Report of the Committee on In-fectious Diseases). 25° ed. Elk GroveVillage; 2000.

2. Benenson AS. Manuale per il control-lo delle malattie trasmissibili. DEA ed;1997.

3. Mazurek CM, Lee NP. West J Med2000; 172:342-5.

4. Bartolozzi G. I pidocchi del capo.www.medicobambino.com/SOS/elet-troniche/archivio/ARCH 1998/PU/PU10980.htm

A cura del Comitato editoriale BENcon la collaborazione di Marta Ciofidegli Atti, Maria Cristina Rota, Al-berto Tozzi (Laboratorio di Epidemio-logia e Biostatistica) e Luisella Gran-dori (AUSL di Modena)

Inserto

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Donato Greco,Nancy Binkin, Paolo D’Argenio

Comitato editoriale BEN

Full English version is available at:www.ben.iss.it

e-Mail: [email protected]

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elle pagine che seguonosono descritti i corsi diformazione, perfeziona-mento e aggiornamento

in sanità pubblica offerti dall’Isti-tuto Superiore di Sanità nel perio-do da giugno a dicembre 2001. Icorsi sono gratuiti e prioritaria-mente rivolti al personale del Ser-vizio Sanitario Nazionale e degli al-tri organi ed enti di promozione etutela della salute. Le singole ini-ziative sono riportate come schededescrittive suddivise per settore e,all’interno di ciascuno settore, elen-cate in ordine cronologico. Talischede riportano il titolo, la data,i destinatari, i nominativi dei com-ponenti delle Segreterie scientifichedi ogni corso con i relativi recapititelefonici. I corsi sono tenuti, nellamaggior parte, presso la sede dell’I-stituto e, in numero limitato, pres-so altre strutture con sede diversada Roma. Queste ultime sono in-dicate nelle schede descrittive. Laprogrammazione dei Corsi ISS,completa di istruzioni per l’iscri-zione e relativo modulo di doman-da, è consultabile sul sito web del-l'Istituto all'indirizzo www.iss.it

Ogni eventuale variazione delprogramma viene riportata in tem-po reale sul suddetto sito, che siconsiglia di consultare come infor-mazione supplementare costante-mente aggiornata.

Il modulo per la “Domanda d’i-scrizione”, debitamente compilatoin ogni sua parte, potrà essere in-viato a mezzo fax al seguente nu-mero: 0649387073.

Le domande pervenute comple-te di tutti i dati richiesti saranno esa-minate da apposite commissioni ela comunicazione di accettazione sa-rà trasmessa ai candidati selezionati.

AMMINISTRAZIONE E GESTIONEDEI SERVIZI SANITARI

Corso - La comunicazione scientifica e mass mediaData: 12-14 giugnoDestinatari: giornalisti, operatori delSSN e del privato sociale, impegna-ti nella promozione di comporta-menti e stili di vita per la salute. Nu-mero massimo 25 partecipantiSegreteria scientifica: A. De Santi, C.Barbaro, G. Izzo (Tel. 0649903348)

Corso di formazione per dirigenti degli Uffici Relazionicon il Pubblico (URP) nelle Aziende Sanitarie - I modulo Data: 2-6 luglio Destinatari: dirigenti/responsabili degliuffici relazioni con il pubblico delleAziende Sanitarie con almeno 2 annidi anzianità di servizio nella qualificaSegreteria scientifica: S. Caciolli (Tel.0649903433), D. Guerrera (Tel.0649902436), M. Ciarrocchi, M.Carnevali, AO “Umberto I”, Ancona

Corso - La prevenzione dei rischi nei giovani

Data: 10-14 settembreDestinatari: operatori sociosanitariresponsabili di progetti di promo-zione della salute con particolare ri-guardo a quelli legati alla preven-zione di rischi di incidenti stradalie all’assunzione di sostanze e alcolSegreteria scientifica: C. Barbaro, G.Izzo (Tel. 0649903348), S. Cedri

Corso - Metodologiadella ricerca clinica

Data: 17-19 settembre Destinatari: personale del SSN,università ed enti di ricerca. Nu-

mero massimo 30 partecipantiSegreteria scientifica: M. Floridia(Tel. 0649903228), V. Fragola (Tel.0649903301), in collaborazionecon: Istituto di Ricerche Farmaco-logiche Mario Negri, Milano

Corso - Dalle cure alla cura. Umanizzazione e centralitàdella persona in ospedaleData: 17-19 settembre Destinatari: direzioni sanitarie,medici dipendenti del SSN e con-venzionati, dirigenti dei servizi in-fermieristici, responsabili degli uf-fici relazioni con il pubblico, qua-lità e formazione delle Aziende Sa-nitarieSegreteria scientifica: S. Caciolli(Tel. 0649903433), M. Ciarrocchi,M. Carnevali, AO “Umberto I”,Ancona. Organizzato in collabora-zione con l’Azienda Ospedaliera“Umberto I” di Ancona

Corso di formazione per dirigenti degli Uffici Relazionicon il Pubblico (URP) nelle Aziende Sanitarie - II modulo Data: Viareggio, 24-27 settembre Destinatari: dirigenti/responsabilidegli uffici relazioni con il pubbli-co delle Aziende Sanitarie con al-meno 2 anni di anzianità di servi-zio nella qualificaSegreteria scientifica: S. Caciolli(Tel. 0649903433), D. Michelet-ti, Urp, Azienda USL n. 12, Ver-silia. Organizzato in collaborazio-ne con l’Azienda USL n. 12,VersiliaV

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Corsi di perfezionamento in sanità pubblica

Ranieri Guerra, Giovanni De Virgilio e Debora Guerrera

Segreteria per le Attività Culturali

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Corso - La progettazione e metodi didattici per la formazione permanentein sanità pubblica

Data: 1-3 ottobreDestinatari: personale dirigente de-gli uffici di formazione delle Azien-de Sanitarie. Numero massimo 24partecipantiSegreteria scientifica: G. De Virgilio(Tel. 0649903432), D. Guerrera(Tel. 0649902436)

Corso - Comunicare la prevenzione.Promozione alla saluteData: 1-5 ottobreDestinatari: operatori sociosanitari im-pegnati in programmi di prevenzione.Numero massimo 40 partecipantiSegreteria scientifica: A. De Santi, C.Barbaro, G. Izzo (Tel. 0649903348)

Corso - La comunicazione in ambito scientifico: il caso della sanità pubblicaData: 8-12 ottobreDestinatari: dirigenti, ricercatori e tec-nologi ed operatori in ambito socio-sanitario, interessati a perfezionare lacomunicazione in ambito scientifico.Numero massimo 25 partecipanti Segreteria scientifica: A. De Santi, C.Barbaro, G. Izzo (Tel. 0649903348)

Corso - Metodologia delle indagini campionarie.Valutazione dei servizi del percorso nascitaData: 15-19 ottobreDestinatari: operatori dei dipartimen-ti di prevenzione e materno-infantile.Numero massimo 30 partecipanti Segreteria scientifica: S. Donati, F.Timperi (Tel. 0649902116)

Corso - Le risorse elettroniche in rete nel settore tossicologicoData: 18-19 ottobreDestinatari: operatori del SSN pro-venienti da ASL, istituti di ricerca,università e biblioteche biomediche.Numero massimo 30 partecipanti

Segreteria scientifica: S. Pizza-relli (Tel. 0649902520)

Corso di formazione per dirigenti degli Uffici Relazionicon il Pubblico (URP) nelle Aziende Sanitarie - III modulo

Data: Piacenza, 22-25 ottobre Destinatari: dirigenti/responsabili degliuffici relazioni con il pubblico delleAziende Sanitarie con almeno 2 anni dianzianità di servizio nella qualificaSegreteria scientifica: S. Caciolli(Tel. 0649903433), F. Braibanti,Urp, Azienda USL di Piacenza.Organizzato in collaborazione conl’Azienda USL di Piacenza

Corso di formazione per ispettori nei servizi di medicina trasfusionale Data: 22-26 ottobre Destinatari: rappresentanti dei ser-vizi regionali indicati dalle regioni.Numero massimo 42 partecipanti Segreteria scientifica: A. Giampaolo,L. Milazzo (Tel. 0649902404)

Corso - Qualità e accreditamento nella ECMData: 8-9 novembreDestinatari: personale dirigente de-gli uffici di formazione delle Azien-de Sanitarie. Numero massimo 24partecipantiSegreteria scientifica: G. De Virgilio(Tel. 0649903432), M. D’Ambro-sio (Tel. 0649902436)

IV Corso di addestramento ed aggiornamento per ispettoridi buona pratica di laboratorioData: 12-13 novembre Destinatari: ispettori ed esperti prove-nienti dall’Istituto e dal Ministero del-la Sanità nonché da altre amministra-zioni pubbliche eventualmente inte-ressate ed esponenti di Centri di Sag-gio. Numero massimo 80 partecipantiSegreteria scientifica: P. Di Prospero(Tel. 0649902423), A. Mantovani(Tel. 0649902565), M. Capasso(Tel. 0659944250)

Corso - Dalla ricerca bibliografica al recupero del documento originaleData: 14-15 novembreDestinatari: operatori del SSN pro-

venienti da ASL, istituti di ricerca,università e biblioteche biomediche.Numero massimo 30 partecipantiSegreteria scientifica: S. Pizzarelli(Tel. 0649902520)

Corso - La qualità totale e il sistema di qualità in medicina di laboratorio e in medicina trasfusionaleData: 19-23 novembre Destinatari: direttori di strutturecomplesse del SSN. Numero mas-simo 40 partecipanti Segreteria scientifica: A. Menditto(Tel. 0649902531), R. Pacifici (Tel.0649902909), A.M. Salvati (Tel.0649902449), R. Sardelli (Tel.0649902402)

Corso - La comunicazione dei gruppi di lavoro in aziendaData: 26-28 novembreDestinatari: dirigenti sociosanitaridelle Aziende Sanitarie del SSNSegreteria scientifica: A. De Santi, I.Simeoni (Tel. 0649902269)

Corso di formazione per dirigenti degli Uffici Relazionicon il Pubblico (URP) nelle Aziende Sanitarie - IV modulo

Data: Milano, 26-29 novembre Destinatari: dirigenti/responsabilidegli uffici relazioni con il pubbli-co delle Aziende Sanitarie con al-meno 2 anni di anzianità di servizionella qualificaSegreteria scientifica: S. Caciolli(Tel. 0649903433), R. Rossi, Urp,Azienda Ospedaliera San Paolo,Milano. Organizzato in collabora-zione con l’Azienda OspedalieraSan Paolo di Milano

Corso - Metodi per la ricercaapplicata alla gestione dei servizi sanitariData: novembre (giorni da definire)Destinatari: operatori del SSNprovenienti da ASL, interessati al-la ricerca applicata ai servizi sani-tari. Numero massimo 24 parteci-panti.Segreteria scientifica: G. De Virgi-lio, R. Ferrelli (Tel. 0649902291)

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Corso - Principi del miglioramento continuodella qualità professionale

Data: 12-14 dicembreDestinatari: direttori e vicedirettori sa-nitari delle Aziende Sanitarie, respon-sabili degli uffici qualità ed epidemio-logici e del controllo di gestione. Nu-mero massimo 24 partecipantiSegreteria scientifica: G. Palumbo,(Tel. 0649902895)

Corso - Pianificazione strategica nelle Aziende Sanitarie

Data: da definireDestinatari: direttori sanitari, diri-genti medici di AO e ASL apparte-nenti al SSN. Numero massimo 24partecipanti. Nella selezione dei cor-si “Controllo di gestione nelle Azien-de Sanitarie” ed “Organizzazione egestione delle Risorse Umane” verràdata precedenza a coloro che avran-no frequentato questo primo corsoSegreteria scientifica: G. De Virgilio(Tel. 0649903432), S. Cianca (Tel.0649902291)

Corso - Organizzazione e gestione delle risorse umane

Data: da definireDestinatari: Direttori sanitari, diri-genti medici di AO e ASL apparte-nenti al SSN. Numero massimo 24partecipanti. Nella selezione verràdata precedenza a coloro che avran-no frequentato i corsi “Pianifica-zione Strategica” e “Controllo digestione nelle Aziende Sanitarie”Segreteria scientifica: G. De Virgilio(Tel. 0649903432), S. Cianca (Tel.0649902291)

Corso - Controllo di gestionenelle Aziende Sanitarie

Data: da definireDestinatari: direttori sanitari e di-rigenti medici di AO e ASL appar-tenenti al SSN. Numero massimo24 partecipanti. Nella selezioneverrà data la precedenza ai candi-dati che avranno già frequentato ilcorso “Pianificazione strategica nel-le Aziende Sanitarie”Segreteria scientifica: G. De Virgilio(Tel. 0649903432), S. Cianca (Tel.064990229)

EPIDEMIOLOGIAE SANITÀ PUBBLICA

Corso avanzato in epidemiologiaData: 3-7 settembreDestinatari: operatori del SSN im-pegnati in attività epidemiologiche.Pre-requisito: precedente partecipa-zione ai corsi di base di epidemiolo-gia e di metodi statistici. Numeromassimo 35 partecipantiSegreteria scientifica: M.E. Tosti(Tel. 0649902982)

Corso - Tossicodipendenza: dalla ricerca ad una pratica di qualitàData: 10-14 settembreDestinatari: dirigenti impegnati inattività preventive e assistenziali nelsettore delle tossicodipendenze edoperatori del settore (équipe tera-peutica). Numero massimo 30 par-tecipantiSegreteria scientifica: R. Mancinel-li, M. Guiducci (Tel. 0649902735), E. Simeoni (Tel.0458030843)

Corso avanzato metodi statistici in epidemiologia

Data: 24-28 settembreDestinatari: operatori del serviziosanitario nazionale, impegnati inattività epidemiologiche. Numeromassimo 30 partecipantiSegreteria scientifica: L. Lauria, M.Pediconi

Corso - Problematiche legate alle nuove sostanze ricreazionali:osservazioni sul territorioe evidenze sperimentali nel modello animale

Data: 1-2 ottobreDestinatari: operatori dei SERT edei consultori per adolescenti, per-sonale di istituti di ricerca biome-dica e operatori dei settori sanitarie sociali coinvolti ai sensi del DPR309/90. Numero massimo 50 par-tecipantiSegreteria scientifica: M. Guiducci(Tel. 0649902735), W. Adriani(Tel. 0649902480)

Corso - Contaminazione da micotossine negli alimenti Data: 18-19 ottobreDestinatari: personale appartenen-te alle strutture del SSN ed incari-cato del controllo ufficiale degli ali-menti. Numero massimo di parte-cipanti 80Segreteria scientifica: C. Brera (Tel.0649902377), R. Onori (Tel. 0649902711)

Corso - Introduzione all’uso dei packages per l’analisi statistica dei dati

Data: 22-26 ottobreDestinatari: operatori del SSN inpossesso di conoscenze di base siadi informatica sia di statistica. Nu-mero massimo 20 partecipantiSegreteria scientifica: V. Toccaceli(Tel. 0649902789)

Corso - Epidemiologia valutativa per i servizi di salute mentaleData: 29-31 ottobreDestinatari: direttori sanitari e re-sponsabili di ufficio qualità azien-dali interessati ai problemi di salu-te mentale e dirigenti di strutturacomplessa dei dipartimenti di salu-te mentale. Numero massimo 24partecipantiSegreteria scientifica: G. Palumbo(Tel. 0649902895)

Corso - FarmacoepidemiologiaData: 5-9 novembreDestinatari: operatori del SSN im-pegnati nel settore dell’epidemiolo-gia e del monitoraggio delle pre-scrizioni farmaceutiche nell’ambi-to dei servizi farmaceutici delleASL, delle farmacie ospedaliere, delMinistero della Sanità. Numeromassimo 35 partecipanti Segreteria scientifica: S. Spila Ale-giani, F. Menniti Ippolito (Tel.0649902467)

Corso - Epidemiologiadelle vaccinazioni

Data: 12-15 novembreDestinatari: operatori con re-sponsabilità, in sede regionale diAziende USL, di program-mazione delle attività vac-V

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cinali. Numero massimo 35 par-tecipantiSegreteria scientifica: M. Ciofi de-gli Atti, M.C. Rota (Tel. 0649902273)

Corso - Obesità e disturbi del comportamento alimentare ad essa associati

Data: 14-16 novembre Destinatari: il corso è rivolto alpersonale dirigente, ai medici bio-logi e psicologi del SSN impegna-ti nella prevenzione e cura dell’o-besità e dei disturbi del comporta-mento alimentare ad essa associa-ti. Numero massimo 30 parteci-pantiSegreteria scientifica: S. Scucchi(Tel. 0649902454), A. D’Amore(Tel. 0649902065)

Corso - Epidemiologia e prevenzione delle malattiecardiovascolari

Data: 19-23 novembreDestinatari: quadri dirigenziali deidipartimenti di epidemiologia eprevenzione. Numero massimo 40partecipanti Segreteria scientifica: F. Dima, B.Giuli, S. Diemoz (Tel. 0649903144)

Corso - Aggiornamento su prevenzione e controllo della malaria

Data: 27-28 novembreDestinatari: il corso è rivolto adoperatori laureati del SSN impe-gnati nella prescrizione della profi-lassi antimalarica per i viaggiatoriche si recano nelle aree endemichee nella sorveglianza della malariad’importazioneSegreteria scientifica: R. Romi (Tel.0649902301)

Corso - Epidemiologia e prevenzione dell’infezioneda HIV/AIDS

Data: 29-30 novembreDestinatari: operatori sociosanita-ri del pubblico e del privato socia-le impegnati in progetti di pre-venzione dell’infezione da

HIV/AIDS.Segreteria scientifica: da definire

Corso - Problematiche inerenti ai “Novel foods” derivanti da organismi geneticamentemodificati (OGM) e relative metodologie per l’attuazionedel controllo ufficiale

Data: 29-30 novembreDestinatari: personale appartenentealle strutture del SSN ed incaricatodel controllo ufficiale degli alimenti.Numero massimo di partecipanti 60 Segreteria scientifica: C. Brera (Tel.0649902711), R. Onori (Tel. 0649902377)

Corso - Controllo di qualità in citoistopatologia ginecologica Data: 3-5 dicembreDestinatari: personale medico delleunità di anatomia patologica del SSN.Numero massimo 40 partecipantiSegreteria scientifica: L. Leoncini, A.Aldovini (Tel. 0649902769). Incollaborazione con SIAPEC (Socie-tà Italiana di Anatomia Patologica eCitopatologia diagnostica) e De-partment of Pathology and Cyto-pathology - Hammersmith Cam-pus - Hammersmith Hospital,Londra, Regno Unito

Corso - Epidemiologia clinica

Data: 10-14 dicembreDestinatari: il corso è rivolto a me-dici di medicina generaleSegreteria scientifica: E. Bianco, R.Cirrincione (Tel. 0649902787)

IGIENE AMBIENTALE E OCCUPAZIONALE

Corso di aggiornamento su sostanze e preparati pericolosi

Data: 4-5 luglioDestinatari: medici, chimici, biolo-gi con conoscenze di base del qua-dro normativo ed esperienze specifi-che nel campo del controllo delle so-stanze e dei preparati pericolosi. Nu-mero massimo 60 partecipantiSegreteria scientifica: F.M. Costa-magna, A.M. Di Turi, V. Ricci (Tel.0649902023, 0649902213) e-Mail:[email protected], [email protected], [email protected]). Organizzato in collabora-zione con il Ministero della Sanità

Corso salute e ambiente - IData: 24-28 settembreDestinatari: responsabili del SSN edi enti addetti al controllo dellaqualità dell’ambiente, dirigenti e re-sponsabili di strutture tecniche intale ambito. Numero massimo 70partecipantiSegreteria scientifica: da definire

Corso - Qualità ambiente marino costiero e rischio sanitarioData: 25-28 settembreDestinatari: dirigenti, responsabili,personale laureato dei dipartimentidi prevenzione e dei servizi di igie-ne pubblica delle ASL, delle Azien-de Regionali di Sanità pubblica, del-le ARPA, degli Osservatori Epide-miologici regionali, degli IstitutiSperimentali ZooprofilatticiSegreteria scientifica: R. Giovannan-geli (Tel. 0649902832), A. Gian-nelli (Tel. 0649903289)

Corso - Teorico-pratico su:determinazione di elementiinorganici di interesse tossicologico in matrici ambientali, biologiche e alimentari

Data: 15-17 ottobreDestinatari: personale tecnico-lau-reato ed operatori di strutture pub-bliche, laboratori ospedalieri, servi-zi e dipartimenti afferenti al SSNimpiegati nel controllo di matriciambientali, biologiche ed alimenta-ri. Numero massimo 30 parteci-pantiSegreteria scientifica: A. Alimonti(Tel. 0649902080, e-Mail: [email protected]), N. Violante(Tel. 06/49902792, e-Mail: [email protected])

Corso - Prevenzione degli infortuni nei laboratorisanitari e di ricerca con particolare riferimento ai rischi biologici e chimici

Data: ISPESL, 17-19 ottobreDestinatari: personale del SSN re-sponsabile dei dipartimenti di pre-venzione ASL, responsabili dei la-boratori di patologia clinica, diret-tori sanitari. Numero massimo 35partecipanti

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Segreteria scientifica: M. Pellicci(ISPESL), C. Romanello (Tel.0649902996). In collaborazionecon l'ISPESL

Corso - Metodi di gestione dei rischi sanitari in aree industrialiData: 5-7 novembre

Corso - Qualità delle acque interne superficiali e dei sedimentiData: 19-23 novembreDestinatari: personale tecnico deidipartimenti di prevenzione e deiservizi di igiene pubblica delleUSL, dirigenti ed operatori delleAgenzie Regionali di Protezionedell’Ambiente, dirigenti ed opera-tori degli enti locali (regioni, pro-vincie, comuni), tecnici dei settoridecentrati dell’agricoltura, operato-ri di strutture privateSegreteria scientifica: M. Bucca, E.Pierdominici, A. Anselmo (Tel.0649902773)

Corso - Metodi per l’attuazione di piani triennali di sorveglianza di popolazioni esposte ad antiparassitari (art. 17, Decreto Legislativo 95/194)

Data: 5-7 dicembre Destinatari: il corso è rivolto prio-ritariamente al personale dirigentedei dipartimenti di prevenzionedelle Aziende Sanitarie. Numeromassimo 35 partecipanti Segreteria scientifica: A. Cappelli, L.Miligi (CSPO, Tel. 0556263716), S.Minnielli (Az. USL RM C Tel.0651005434), C. Aprea, G.F. Sciar-ra (Az. USL 7 Siena Tel.0577586664)

Corso - Salute e ambiente II

Data: 10-14 dicembreDestinatari: responsabili del SSN edi enti addetti al controllo dellaqualità dell’ambiente, dirigenti eresponsabili di strutture tecniche intale ambito. Numero massimo 70partecipantiSegreteria scientifica: da definire

IGIENE E SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA

II Corso - Nuovi orientamenti per il controllo dei residuinegli animali e nei prodotti alimentariData: 10-11 ottobreDestinatari: il corso si rivolge al per-sonale laureato coinvolto nel con-trollo ufficiale dei residui di medi-cinali veterinari, e dei contaminan-ti nei prodotti alimentari e nelleproduzioni zootecniche. Sarannoammessi un numero massimo di 50partecipantiSegreteria scientifica: L. Achene(Tel. 0649903150, e-Mail: [email protected])

Corso - Valutatori dei sistemi di qualità dei laboratori incaricati del controllo dei prodotti alimentari

Data: 12-13 novembreDestinatari: il corso è rivolto agliesperti dell’Istituto Superiore di Sa-nità, del Dipartimento alimenti,nutrizione e sanità pubblica veteri-naria del Ministero della Sanità edei laboratori pubblici impegnatinel controllo dei prodotti alimen-tari, che svolgono attività ispettivaper la valutazione dei sistemi qua-lità dei laboratori. È richiesta ai par-tecipanti la conoscenza e/o espe-rienza specifica nell’applicazionedelle norme ISO 9000, UNI CEIEN 45000, UNI CEI ENISO/IEC17025 e dei principi OCSE sullabuona pratica di laboratorio. Alcorso sono ammessi su invito diquesto ente gli esperti, a suo tempo

designati dalle amministrazioni diappartenenza. Numero massimo25 partecipantiSegreteria scientifica: P. Izzo, A. Ren-zoni (Tel. 0649902327)

ALTRO

Corso - Malattie rare e gravidanza: le malformazioni congenite

Data: (I edizione) 25-28 giugno(II edizione) 24-27 settembreDestinatari: il corso è rivolto a ope-ratori sociosanitari del SSN chepossano fungere da referenti regio-nali per l’informazione e la forma-zione riguardo la prevenzione, dia-gnosi e trattamento delle malattierare. Numero massimo di parteci-panti 50

Corso - Approcci all’etica ambientale ed alle politichecautelative

Data: 3-4 dicembreDestinatari: personale del Mi-nistero della Sanità e del SSNoperante nel settore della preven-zione ambientale; personale delMinistero dell’Ambiente, del-l’Agenzia Nazionale per la Prote-zione dell’Ambiente (ANPA) edelle Agenzie Regionali per laProtezione dell’Ambiente (AR-PA) che si occupa di rapporti traambiente e salute; epidemiologiambientali dipendenti di struttu-re pubbliche; componenti dei co-mitati etici; studiosi del settorepresso universitàSegreteria scientifica: L. Guidoni, C.Petrini, D. Taruscio

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In briefTraining courses in public health

The ISS organises, on annual basisis, a wide range of ContinuingEducation opportunities for the professionals of the public health sectorbelonging to the National Health Service and other bodies and structuresinvolved in health promotion and prevention of diseases. Some features ofeach initiative are listed: the title, date, the target, the Scientific Secretariats.Further details can be obtained consulting the ISS web site, from where theapplication form can also be printed. The courses are fees free. The selectionof applicants is based on their relevance to the target and an equitable geo-graphical and gender distribution.

Page 20: Miglioramento continuo di qualità in radioterapiaold.iss.it/binary/publ/publi/0105.1107418294.pdf · Editoriale Vol. 14 - n. 5 - Maggio 2001 Miglioramento continuo di qualità in

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Rapporto ISTISAN 00/37Aspetti igienico-sanitari ed ambientali delle acque.A cura di Lucia Bonadonna 2000, 60 p. Contiene alcuni contributi significativi, presentati

durante il Corso Salute-Ambiente II (Istituto Supe-riore di Sanità, 29 novembre - 3 dicembre 1999): va-lutazione del rischio microbiologico di origine idri-ca, batteri patogeni in acque destinate al consumoumano, tossine algali d'acqua dolce, indici biologi-ci e bioindicatori, la classificazione delle acque se-condo il Decreto Legislativo n. 152/1999.

Le lesioni di tipo erosivo, abrasivo e carioso di Vclasse sono causa di patologie cariose e di ipersen-sibilità dentinale fortemente dolorosa che richie-dono restauri con resine composite. La presente ri-cerca ha avuto lo scopo di fornire quadri ultrastrut-turali della dentina sclerotica per meglio compren-dere la natura del legame che si viene a determi-nare tra tale tessuto patologico e le resine compo-site e, quindi, le caratteristiche meccaniche del le-game e la conseguente validità del restauro. Sonostate studiate superfici dentinali sclerotiche nonmordenzate e mordenzate. Le osservazioni hannopermesso di evidenziare una diversa microstrutturasuperficiale in relazione al trattamento mordenzan-te e alla sua assenza: la superficie mordenzata ap-pare molto anfrattuosa, quadro questo molto im-portante ai fini dell’adesione dei materiali compo-siti usati per il restauro dentale.

Rapporto ISTISAN 01/1L'esame delle superfici dentinali sclerotiche al microscopio elettronico a scansione.Federica Costa, Giuseppe Formisano, Guido Goracci e Salvatore Caiazza 2001, 35 p.

Vengono riportati i risultati dell’attività svolta dal-

l’Istituto Superiore di Sanità nel 1999 e i pro-

grammi per il 2001. La relazione si articola in quat-

tro sezioni: 1) Sintesi delle attività (informazioni

generali e dati gestionali); 2) Attività di preven-

zione, controllo e consulenza (interventi nei setto-

ri di competenza dell’Istituto); 3) Attività di ricer-

ca (progetti d'Istituto, progetti finanziati sul Fon-

do sanitario nazionale, programmi nazionali AIDS

e altre ricerche, con le relative pubblicazioni pro-

dotte nel 1999); 4) Prospettive future (attività di ri-

cerca per il triennio 2001-2003).

Rapporto ISTISAN 00/33

Relazione del Ministro per la Sanità

al Parlamento sul programma dell’Istituto

Superiore di Sanità per l’esercizio finanziario

2001 e sui risultati dell’attività svolta

nell’esercizio 1999, ai sensi dell’art. 25

della Legge 7 agosto 1973, n. 519.

2000, 212 p.

Riassunti relativi al Convegno scientifico di “Pro-

gress report” del Terzo Programma Nazionale di

Ricerca sull’AIDS. Il Programma è suddiviso nei se-

guenti progetti: 1) Epidemiologia e modelli assi-

stenziali; 2) Patologia, Clinica e terapia dell’AIDS;

3) Patogenesi e immunità mirate all’individuazio-

ne di nuovi bersagli chemioterapici, immuno-

terapici e di prevenzione vaccinale; 4) Infezioni op-

portunistiche e tubercolosi.

Rapporto ISTISAN 00/36

Terzo Programma Nazionale di Ricerca sull’AIDS.

Progress report. Istituto Superiore di Sanità.

Roma, 26 febbraio-2 marzo 2001.

A cura del Centro di Coordinamento,

organizzazione e verifica dei progetti

per la lotta all’AIDS

2000, 412 p.

Visto… si stampiA cura del Servizio per le Attività Editoriali

Page 21: Miglioramento continuo di qualità in radioterapiaold.iss.it/binary/publ/publi/0105.1107418294.pdf · Editoriale Vol. 14 - n. 5 - Maggio 2001 Miglioramento continuo di qualità in

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Rapporto ISTISAN 01/3L'insetticida lindano: identificazione dei rischi possibili per la riproduzione umana.Maria Elsa Traina, Elisabetta Urbani, MicheleRescìa, Alberto Mantovani2001, 59 p.L'ipotesi che l'esposizione a sostanze inquinanti ingrado di alterare l'equilibrio del sistema endocrinopossa avere effetti sulla riproduzione umana e sullosviluppo è attualmente oggetto d'interesse nella co-munità scientifica. Particolare attenzione è stata in-dirizzata ai pesticidi organoclorurati a lunga persi-stenza nell'ambiente e negli organismi, per i qualiesistono numerose evidenze di effetti nocivi per la ri-produzione, negli studi di tossicologia sperimentale.L'insetticida lindano (l'isomero-g dell'esacloroci-cloesano), largamente utilizzato prima degli anni '80,non è stato fino ad oggi adeguatamente valutato perun possibile rischio riproduttivo a lungo termine. Inquesta rassegna è stata pertanto effettuata una re-visione critica della letteratura scientifica sugli ef-fetti di questo principio attivo sul sistema riprodut-tivo maschile e femminile, sulla gravidanza e sullosviluppo.

Rapporto ISTISAN 01/4

Indagine conoscitiva nazionale sulle attività

di sorveglianza e controllo delle infezioni

ospedaliere negli ospedali pubblici italiani.

Maria Luisa Moro, Claudia Gandin,

Antonino Bella, Giuliano Siepi, Nicola Petrosillo

2001, 70 p.

Nel 2000 è stata condotta una indagine nazionale, in-

cludendo tutte le aziende ospedaliere, istituti di ricer-

ca e cura a carattere scientifico, policlinici universita-

ri, presidi ospedalieri con più di 300 posti letto e un

campione casuale del 50% dei presidi con meno di 300

posti letto. La rispondenza è stata dell'80% (87% ne-

gli ospedali con più di 300 posti letto). L'indagine evi-

denzia una diffusione insufficiente dei programma di

controllo delle infezioni ospedaliere, con carenze più

marcate negli ospedali piccoli e in alcune regioni cen-

tro-meridionali. Globalmente, il 50% dei 428 ospeda-

li rispondenti dispone di un comitato di controllo at-

tivo; il 43% di un medico addetto e il 33% di una fi-

gura infermieristica dedicata, con una dotazione per

posti letto inferiore agli standard (il 21% dei presidi

dispone contemporaneamente di: comitato, medico,

infermiera).

Rapporto ISTISAN 01/5

Valutazione dell’attività di sostegno

e informazione alle partorienti: indagine nazionale.

Serena Donati, Silvia Andreozzi,

Michele E. Grandolfo

2001, 93 p.

Lo studio riporta i risultati di un’indagine campio-

naria svolta in Italia nel 1999 sulla valutazione del-

l’attività di sostegno e informazione alle partorien-

ti con particolare riguardo all’allattamento, alle cu-

re al neonato, alla contraccezione in puerperio ed

agli aspetti emozionali e psicologici riferiti dalle

puerpere. L’indagine è stata ideata e realizzata dal-

le ostetriche di 23 punti nascita universitari di 12 Re-

gioni italiane, in collaborazione con l’Istituto Supe-

riore di Sanità, al fine di migliorare la qualità del-

l’assistenza nei punti nascita. Sono state intervista-

te 1986 puerpere con un tasso di rispondenza del

95%.Tra gli aspetti maggiormente critici è emerso un

forte ricorso all’assistenza privata.

Il processo di elaborazione statistica dei dati pro-venienti dal monitoraggio dell'inquinamento chi-mico dell'atmosfera, finalizzato al controllo dellaqualità dell'aria, è presentato in modelli di proce-dure al fine di fornire un sintetico strumento di la-voro agli operatori del settore. I modelli di proce-dure sono modulari ed integrabili. Includono gli ele-menti di calcolo elementare ed i metodi statisticid'analisi. Gli elementi di calcolo sono sviluppati conmetodo d'induzione probabilistica per collegarli aimodelli statistici, che sono alla base dei metodi d'a-nalisi nello studio del fenomeno dell'inquinamentoatmosferico anche a fini previsionali. Il rapporto siinserisce nell'attività di aggiornamento e di for-mazione che fin dagli anni ottanta l'Istituto Supe-riore di Sanità indirizza agli operatori del settoreambientale.

Rapporto ISTISAN 01/2Elementi di statistica nelle procedure di calcoloper il controllo della qualità dell'aria.Maria Chiara Mura2001, 28 p.

Page 22: Miglioramento continuo di qualità in radioterapiaold.iss.it/binary/publ/publi/0105.1107418294.pdf · Editoriale Vol. 14 - n. 5 - Maggio 2001 Miglioramento continuo di qualità in

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Il Convegno riunisce contributi di operatori del set-tore cosmetico provenienti da realtà diverse (am-ministrazione pubblica, università, ricerca, impren-ditoria, ecc.) e propone dunque interessanti spuntidi riflessione sul ruolo dei cosmetici in rapporto al-la salute e alla qualità della vita con particolare ri-ferimento alla funzione delle materie prime. Il Con-vegno è articolato in tre sessioni: 1) Dalle materieprime al prodotto cosmetico; 2) Dal prodotto co-smetico al consumatore; 3) Informazione e ricerca(sessione di presentazione di poster) e una Tavolarotonda che prevede la discussione finale dei temitrattati con l’intento di giungere ad una formula-zione di proposte finalizzate all’aggiornamento del-l’attuale normativa sui cosmetici.

ISTISAN Congressi 73Cosmetici, salute e qualità della vita.2° Convegno. Materie prime documentate per l’uso previsto. Istituto Superiore di Sanità.Roma, 1 giugno 2001. Riassunti.A cura di Giuseppe Salvatore, Mirella Colella e Oreste Cozzoli2001, iii, 45 p.

Il Workshop è stato organizzato con l’obiettivo di

esaminare criticamente l’utilizzo di modelli xeno-

chimerici basati sull’inoculo di cellule umane in to-

pi immunodeficienti (SCID), incapaci di rigettare tra-

pianti. E’ un area di sicuro interesse vista la neces-

sità di definire nuovi modelli animali più adatti a

studiare in vivo le patologie umane. Di fatto negli

ultimi 10 anni è diventato frequente l’utilizzo di to-

pi SCID sia per studiare in vivo la patogenesi di al-

cune malattie sia per valutare l’efficacia di nuove

strategie terapeutiche.

ISTISAN Congressi 70

Convegno nazionale.

Primo Workshop Internazionale.

Modelli di Topi SCID Umanizzati.

Istituto Superiore di Sanità.

Roma, 27-28 novembre 2000. Riassunti.

A cura di Enrico Proietti,

Stefano Fais e Filippo Belardelli

2000, v, 42 p. Obiettivo del Seminario è quello di approfondire i

principali aspetti dell’uso e della sicurezza dei far-

maci, presentando alcune esperienze italiane. Il Se-

minario è articolato in due sessioni: la prima rela-

tiva alla sorveglianza delle reazioni avverse da far-

maco e la seconda all’uso appropriato dei farmaci

e all’attività regolatoria. In particolare vengono

presentate esperienze italiane di sorveglianza del-

le reazioni avverse nelle strutture di pronto soc-

corso, in ambito pediatrico e nel corso di campa-

gne vaccinali; viene analizzato l’impatto dell’attivi-

tà regolatoria sulle prescrizioni di alcune categorie

di farmaci.

ISTISAN Congressi 71

IX Seminario nazionale. La valutazione dell’uso

e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia.

Roma, 15 dicembre 2000. Riassunti.

A cura di Sara Modigliani,

Paola Ruggeri e Stefania Spila Alegiani

2000, v, 49 p.

Tutti gli operatori sanitari devono essere vaccinaticontro l’epatite B e devono adottare le misure stan-dard di prevenzione e controllo delle infezioni pre-viste in ambito ospedaliero. Gli operatori sanitariche svolgono attività invasive in prima persona de-vono sottoporsi a test sierologici e alla valutazionedei marker di infettività virale. In caso di positivitàcontemporanea per: 1) HBsAg e HBeAg; 2) HBsAg eHBV DNA; 3) Anti-HCV e HCV RNA, gli operatori de-vono essere esonerati dalle attività invasive in pri-ma persona.

ISTISAN Congressi 72Gestione intraospedaliera del personale HBsAg o anti-HCV positivo. Consensus conference.Organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità,dall’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico L. Spallanzani e dall’Associazione italiana per lo studio del fegato.Roma, 28-29 ottobre 1999.Documento discusso e approvato dai partecipanti.2000, 30 p.

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el corso del Convegno,svoltosi l’11 maggio 2001,si sono affrontate temati-che di grande attualità re-

lative alle più recenti acquisizioni intema di gravidanza a rischio. Hannopartecipato oltre duecento operatorisanitari, provenienti da varie parti delterritorio nazionale e impegnati prin-cipalmente nei settori di ostetricia eginecologia, pediatria, genetica e con-sultori familiari.

La prima parte del Convegno èstata focalizzata su aspetti peculiaridella consulenza genetica in dia-gnosi prenatale e sulle prospettivediagnostiche. Nella seconda parte sisono approfonditi specifici temi re-lativi a quadri clinici che possonocolpire la gestante (ipertensione ar-teriosa, cardiopatie e infezione daHIV) e aggiornamenti sulla tecnicadell’ultrasonografia fetale.

Nella prima sessione è stato de-dicato ampio spazio alla consulen-za genetica nella diagnosi prenatale;in particolare, sono stati approfon-diti i possibili meccanismi biologi-ci alla base di aberrazioni cromoso-miche strutturali quali traslocazio-ni, duplicazioni, delezioni e il ri-schio di ricorrenza a esse correlato.È stata definita l’utilità di effettua-re la consulenza prenatale per iden-tificare genitori eterozigoti portato-ri di anomalie cromosomiche e mu-tazioni geniche. Inoltre, è stato af-frontato il complesso tema relativoalla disomia uniparentale (UPD).L’UPD, condizione che si realizzaquando una coppia di cromosomiomologhi ha la stessa origine pa-rentale, è stata descritta in lettera-tura per tutti i cromosomi, ma nelcorso del Convegno si è sottolinea-to che solo per alcuni di essi si as-

socia un fenotipo patologico (esem-pi: 14 paterno, 7 materno, 11 pa-terno, 15 materno e 15 paterno); èdubbio invece il fenotipo per UPDdel cromosoma 14 materno e UPDdel cromosoma 6 paterno. I risulta-ti dell’UPD possono manifestarsicome omozigosi per geni recessivi,mosaicismo criptico, insufficienzaplacentare e/o disregolazione del-l’imprinting.

Infine, si è discusso delle diffi-coltà tecniche nella corretta realiz-zazione ed interpretazione dei risul-tati di test genetici diagnostici in al-cune malattie genetiche eterogenee(fibrosi cistica).

Nella seconda sessione del Con-vegno sono state affrontate proble-matiche inerenti a quadri clinicicomplessi che possono presentarsiin corso di gravidanza.

In particolare, sono stati illustra-ti i rischi di trasmissione materno-fetale del virus HIV-1, con riferi-

mento a studi che mostrano l’effica-cia del farmaco Zidovuline per di-minuire tale rischio. Nel caso di gra-vidanza con madre affetta, è emersal’importanza di seguire alcuni ac-corgimenti quali: effettuare parto ce-sareo per diminuire il rischio di in-fezione alla nascita; non allattare alseno per evitare la trasmissione diun’alta carica virale mediante lattematerno. Per quanto riguarda l’iper-

tensione arteriosa nella gestante si èsottolineata l’efficacia di nuove tera-pie farmacologiche evidenziando,tuttavia, anche i possibili effetti av-versi correlati al superamento dellabarriera placentare.

Durante il Convegno è emersal’importanza delle più recenti tec-niche di ultrasonografia in gravi-danza che permettono l’identifica-zione e la diagnosi di malformazio-ni fetali; si sono, inoltre, analizzatii limiti di risoluzione e di affidabi-lità delle tecniche stesse.

Il convegno del meseXII Convegno “Recenti acquisizioni

in tema di gravidanza a rischio”

In briefRecent acquisitions on risky pregnancy

On May 11, 2001, a meeting on recent acquisitions on risky pregnancywas held at the Istituto Superiore di Sanità (Italian National Institute for Health).More than 200 health operators, coming from different Italian countries andengaged in obstetrician, gynaecology, paediatrics, genetic, etc., were attendingthe meeting. Different important and extremely recent acquisitions and im-provements on risky pregnancy were presented, analysed and discussed. Themain topics of the meeting were: genetic counselling, specific clinical picturesin pregnancy and the employment of foetal ultrasonography.

Domenica Taruscioe Giovanna Floridia

Laboratorio di Ultrastrutture

Page 24: Miglioramento continuo di qualità in radioterapiaold.iss.it/binary/publ/publi/0105.1107418294.pdf · Editoriale Vol. 14 - n. 5 - Maggio 2001 Miglioramento continuo di qualità in

La Redazione del Notiziario

è a disposizione dei lettori per accogliere commenti e suggerimenti e rendere

questo strumento sempre più utile e rispondente

alle reali esigenze degli operatori sanitari

L’encefalo, centro della vita:condizioni per la donazione

degli organi

Con la buona stagione la zanzara “Tigre” rientra in attività

La divulgazione scientifica nelle scuole

Viale Regina Elena, 29900161 Roma

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Notiziariodell’Istituto Superiore di Sanità

Nei prossimi numeri

Istituto Superiore di Sanità National Institute of Health

Primo annuncio del Convegno

TELEMEDICINE IN CARE DELIVERYTECHNOLOGY AND APPLICATION

organizzato sotto gli auspici della International Society on BiotelemetryRoma, 2-5 giugno 2002

La Telemedicina può offrire una valida soluzione alla crescente domanda di assistenza medica dovutaalla crescente prevalenza di malattie croniche. I recenti sviluppi nella tecnologia dell’Informazione edella Comunicazione possono avere un significativo impatto nello sviluppo della telemedicina che nondipende più interamente da strumentazione progettata appositamente. Molti progetti di telemedicina,attualmente in sviluppo, sono limitati a settori specialistici particolari e sono confinati in aree geogra-fiche ristrette ed hanno pertanto un impatto trascurabile sui servizi sanitari nazionali. Sono necessarienuove architetture di sitema che utilizzino al meglio la tecnologia disponibile per superare queste limi-tazioni e per indirizzare le organizzazioni governative. L’obiettivo principale del congresso è di facilitarequesti sviluppi riunendo insieme specialisti tecnici e professionisti in campo medico per promuovere unvalido scambio di idee.

www.ticd.iss.it

ChairpersonsVelio Macellari, Remo Bedini

Segreteria scientificaV. Macellari, D. Giansanti

Tel. 06 49902089- 06 49902701 E-mail: [email protected]

R. Bedini, A. BelardinelliTel. 0503152286, Fax 050580018, E-mail: [email protected]

Segreteria organizzativaSegreteria per le attività culturali, Istituto Superiore di Sanità

Tel. 0649902611 - 06499034316Fax 0649387073, E-mail: [email protected]