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ASL 7 Carbonia AGGIORNAMENTO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI del luglio 2008 (artt. 28 -29 – Decreto legislativo N°81 del 9 aprile 2008) 1 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASL N. 7 Carbonia DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO – CORRELATO PRESIDI OSPEDALIERI

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ASL 7Carbonia

AGGIORNAMENTODOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI del luglio 2008

(artt. 28 -29 – Decreto legislativo N°81 del 9 aprile 2008)

Redatto

Data di emissione:30.04.2012

Il Datore di Lavoro: Dr. Maurizio Calamida

_________________________________________

1

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNAASL N. 7 Carbonia

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO – CORRELATO

PRESIDI OSPEDALIERI

Redatto ai sensi dell’art.28 del D. Lgs. 81/08 modificato dal D. Lgs 106/09

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ALLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO HANNO COLLABORATO

Dr. Antonello Murgia Responsabile ambito territoriale SPS

Firma __________________________________________

Dr. Andrea CalaminaResponsabile ambito ospedaliero SPS

Firma __________________________________________

Dr. Antonello CuccuruResponsabile Servizio delle Professioni Sanitarie (SPS)

Firma ___________________________________________

Dr. Roberto CiocciMedico Competente

Firma __________________________________________

Ing. Antonio Zandara Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Firma __________________________________________

Tecn. Prev. Alessandra LoiAddetto Servizio di Prevenzione e Protezione

Firma __________________________________________

Tecn. Prev. Luigi CuccuAddetto Servizio di Prevenzione e Protezione

Firma __________________________________________

Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi redatto ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 modificato dal D.Lgs 106/09.

Sostituisce il precedente Documento di Valutazione del Rischio redatto nel Luglio 2008

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Indice

Premessa………………………………………………………………………………………………………………………………………………Introduzione …………………………………………………………………………………………………………………………………………Che cos’è lo Stress…………………………………………………………………………………………………………………………………Metodo di valutazione del Rischio Stress Lavoro – correlato…………………………………………………………………Analisi Indicatori oggettivi aziendali di stress ( Utilizzo Check – list) ……………………………………………………..

Fase 1 – Definizione Punteggi Aree……………………………………………………………………………………………A – Area Indicatori Aziendali………………………………………………………………………………………………………B – Area Contesto del lavoro (Caratteristiche stressanti del lavoro Hacker 1991)………………………C – Area Contenuto del lavoro ………………………………………………………………………………………………….Fase 2 – Identificazione della Condizione di Rischio…………………………………………………………………..Tabelle dei Livelli di Rischio……………………………………………………………………………………………………….

Anagrafica aziendale……………………………………………………………………………………………………………………………..Dati occupazionali…………………………………………………………………………………………………………………………………Descrizione dell’Azienda e dell’attività………………………………………………………………………………………………….Organizzazione aziendale della Sicurezza………………………………………………………………………………………………Presentazione dei risultati ……………………………………………………………………………………………………………………Azioni di miglioramento / Misure di prevenzione …………………………………………………………………………………

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Premessa

L’approvazione del D. Lgs. 81/08, in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l’obbligo di valutazione dello Stress Lavoro – correlato in tutte le aziende, secondo i contenuti dell’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 che ha recepito l’ Accordo quadro europeo sullo stress lavoro- correlato conclusosi l’otto ottobre 2004 (accordo siglato da CES – Sindacato europeo; UNICE – Confindustria europea; UEPAME – Associazione europea artigianato e PMI: CEEP – Associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale).

L’Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti puntando l’attenzione sui possibili segnali che potrebbero essere indicatori delle manifestazioni di problemi da stress lavoro – correlato.

Lo scopo della Valutazione del Rischio Stress lavoro – correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori.

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Introduzione

Il mondo del lavoro, specie negli ultimi anni, ha subito profondi cambiamenti susseguitisi ad una velocità sorprendente. La conoscenza e la competizione sono le nuove “regole” imposte dal mercato. Il sottodimensionamento è una realtà diffusa e la flessibilità del lavoro non è un’eccezione; si tende a ridurre al minimo gli organici, cresce il fenomeno del pendolarismo di lunga tratta, la mobilità, la flessibilità, la richiesta/esigenza frenetica e pressante di ri- adattamento continuo, la precarizzazione, l’incertezza. D’altro canto, l’individuo, ha trasformato il significato e la realtà del lavoro da pura prestazione strumentale ad attività significativa per sé e per la società. Il lavoro diventa vita, soddisfazione, identificazione, valorizzazione e realizzazione personale, momento di crescita e scambio, relazione e confronto.

Tutto questo ha comportato l’insorgenza di nuovi rischi sociali, in particolare, rischi di natura psico - sociale e quindi la necessità di valutarli per garantire il pieno benessere sul luogo di lavoro a tutela della sicurezza e della salute del lavoratore.

Primi riferimenti alla Valutazione e Prevenzione dei rischi di natura psico – sociale si ritrovano: nell’articolo 2087 del Codice Civile, che sancisce l’obbligo per l’imprenditore di tutelare

la personalità morale del lavoratore; nell’articolo 32 comma 2 del Decreto legislativo 81/08 il quale prevede che Il

Responsabile del Sevizio di Prevenzione e Protezione deve possedere un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dai rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro – correlato.

La contemplazione dei rischi di natura psico – sociale trova pieno riconoscimento e puntuale identificazione nel D. Lgs 81/2008, e nelle successive integrazioni disposte con il D. Lgs. 106/2009 che obbligano i datore di lavoro ad effettuare la valutazione dello stress correlato al lavoro, secondo i contenuti dell’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 che ha recepito l’Accordo quadro europeo sullo stress lavoro – correlato concluso l’otto ottobre 2004; specificatamente l’art.28 del D. Lgs. 81/08, stabilisce che la Valutazione dei rischi “……deve riguardare tutti i rischi….. tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro – correlato, “ secondo i contenuti dell’Accordo europeo dell’otto ottobre 2004,…..”.

Successivamente il D. Lgs. 106/09, ha introdotto, nell’art.28, il comma 1-bis che recita “ la Valutazione dello Stress lavoro – correlato…….è effettuata nel rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, e il relativo obbligo decorre dall’elaborazione delle predette indicazioni e comunque ………a far data dal 1 agosto 2010”.

Il nuovo quadro normativo, ha quindi demandato alla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, il compito di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione dei rischi stress lavoro – correlato.

Nell’Accordo europeo, siglato a Bruxelles l’otto ottobre 2004, lo stress è definito come una condizione, accompagnata a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali, che conseguono dal fatto che le persone non si sentono in grado di rispondere alle richieste o di essere all’altezza delle aspettative. In pratica, l’individuo può ben adattarsi a reagire alle pressioni cui è sottoposto nel breve termine, e questo può essere considerato positivamente, ma di fronte ad un’esposizione prolungata a forti pressioni, egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, i singoli individui, possono reagire differentemente a una stessa situazione, oppure reagire diversamente a circostanze affini, in momenti diversi della propria vita. Lo stress, pertanto, non è una malattia, ma un’esposizione prolungata ad esso può ridurre l’efficienza nel lavoro e causare problemi di salute.

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Lo stress, potenzialmente, può colpire qualsiasi ambiente di lavoro e qualunque lavoratore, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto di rapporto di lavoro. Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro sono causate dal lavoro stesso, infatti anche lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro, può condurre a cambiamenti del comportamento e ridurre l’efficienza del lavoratore. In tal caso, tuttavia, si entra in un campo che sfugge al controllo e al potere del Datore di lavoro, quest’ultimo, infatti, deve intervenire sull’organizzazione e sull’ambiente di lavoro, ma non sull’ambito privato del lavoratore. L’obiettivo del già citato Accordo europeo del 2004 è, precisamente, quello di offrire ai datori di lavoro, un modello che consenta di individuare, prevenire e gestire i rischi che si riferiscono allo stress lavoro – correlato. Valutare lo stress sul lavoro, oltre che un obbligo, può corrispondere una maggiore efficienza e un certo miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme.

Che cos’è lo stress

Lo stress è la reazione adattativa, generale, di un organismo a sollecitazioni esterne, (stressors). Questa risposta adattativa, è una condizione fisiologica normale negli esseri viventi, ma può arrivare ad essere patologica in situazioni estreme.

Quando l’individuo è sollecitato dagli stressors, ha una prima reazione di allarme e si prepara a reagire, indipendentemente dallo specifico fattore di stress, segue una seconda fase di resistenza in cui tenta di adattarsi alla nuova situazione provocata dall’agente stressante; infine se il tentativo di adattamento si protrae nel tempo, in maniera eccesiva, subentra la terza fase, quella dell’esaurimento funzionale, in cui l’individuo non riesce più a mantenere lo stato di adattamento. Se la risposta alle pressioni, avviene in breve termine, utilizzando le proprie risorse, lo stress può essere considerato positivo e viene definito eustress, al contrario, quando per lungo tempo la risposta è poco adattativa e non si hanno le capacità necessarie per affrontare le nuove condizioni, lo stress è negativo e viene definito distress. Individui diversi rispondono in maniera differente ad uno stesso stimolo facendo supporre che prima della manifestazione dello stress, lo stimolo sia elaborato attraverso sistemi cognitivi.

I sintomi dello stress si manifestano con disturbi a livello fisico quali : emicrania, disturbi gastrointestinali, variazione della pressione arteriosa, ecc, a livello comportamentale: abuso di alcool, farmaci,tabacco, droghe, ecc.; a livello psicologico: disagio, ansia, irritabilità, depressione, ecc. Il rapido cambiamento delle condizioni e delle caratteristiche del lavoro, le richieste sempre più pressanti sulle risorse personali ed emotive dei lavoratori hanno incrementato i fattori di disagio psico sociale. La costrittività organizzativa, la precarietà del posto di lavoro, l’incertezza dei ruoli e degli obiettivi personali ed aziendali, la mancanza di riconoscimento e di autonomia decisionale, l’esposizione ad agenti nocivi per la salute, sono caratteristiche che possono indurre allo stress con gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori. Il lavoratore distressato assume un atteggiamento di fuga dal lavoro, di difficoltà nelle relazioni interpersonali e di decremento della performance.

Forme di disagio psicologico legate allo stress da lavoro, se protratte nel tempo, diventano delle vere e proprie sindromi, quali la “Sindrome da corridoio”, che si può definire come la incapacità di distinguere tra la sfera lavorativa e la sfera della vita privata e il Burn- out che colpisce soprattutto nei lavori di assistenza e di contatto e relazione diretta con il pubblico (infermieri, medici, assistenti sociali, ecc.), ove la questione del Burn out - ovvero del ‘bruciare' le energie - è tale da rendere insopportabile quel lavoro dopo un certo numero di anni. Una condizione organizzativa stressogena è il Mobbing, un fenomeno di emarginazione e di esclusione di un lavoratore da parte dei colleghi o dei superiori, attraverso comportamenti aggressivi e violenti, per un periodo determinato di tempo con l’intenzionalità di estrometterlo dall’ambiente di lavoro.

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Metodo di Valutazione del rischio stress lavoro - correlato

La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, ha approvato le indicazioni per la Valutazione dello Stress lavoro – correlato, diffuse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sul proprio sito Internet, con Lettera Circolare Prot. N. 15/SEGR/0023692 e successivamente rese note anche con un comunicato ufficiale del Ministero stesso (G.U. 304 del 30/12/2010) le linee di indirizzo per la Valutazione dello stress prevedono in sintesi :

a) brevità e semplicità;b) individuazione di una metodologia applicabile ad ogni organizzazione di lavoro,c) applicazione di tale metodologia a gruppi di lavoratori esposti in maniera omogenea allo stress

lavoro – correlato,d) individuazione di una metodologia di maggiore complessità rispetto alla prima, ma eventuale,

da utilizzare nel caso in cui la conseguente azione correttiva non abbia eliminato/ridotto il rischio;

e) valorizzazione delle prerogative e delle facoltà dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei Medici competenti;

f) individuazione di un periodo transitorio, di durata limitata, per la programmazione e il completamento delle attività da parte dei soggetti obbligati.

Nelle indicazioni, elaborate dalla Commissione consultiva, si ribadisce che la Valutazione del rischio stress lavoro – correlato è “parte integrante delle Valutazione dei rischi “, ed è effettuata dal Datore di lavoro (obbligo non delegabile ai sensi dell’art.17, comma 1 lett. a del D. Lgs 81/08 e s. m. i.), in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e il Medico Competente, previa consultazione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. La data di decorrenza dell’obbligo, il 31 dicembre 2010, è da intendersi come “data di avvio delle attività di Valutazione” la cui programmazione temporale e l’indicazione del termine “devono essere riportate nel Documento di Valutazione dei Rischi “(DVR).

Viene altresì precisato che la Valutazione deve esaminare “non singoli individui, ma gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi dello stesso tipo, secondo una individuazione che ogni Datore di lavoro può autonomamente effettuare in ragione della effettiva organizzazione aziendale” e che “le necessarie attività devono essere compiute con riferimento a tutte le lavoratrici e lavoratori, compresi i Dirigenti e i Preposti”.

L’intero percorso metodologico, individuato dalla Commissione consultiva, è riportato nella seguente figura:

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VALUTAZIONE PRELIMINARE(rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili)

ESITO NEGATIVO ESITO POSITIVO

RISULTATO RIPORTATO NEL DVR

PIANIFICAZIONE ED ADOZIONE DI

INTERVENTI CORRETTIVI

INTERVENTI:organizzativitecniciproceduralicomunicativiformativi

PREVISIONE DI PIANO DI MONITORAGGIO

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEGLI

INTERVENTI CORRETTIVI

SE EFFICACI SE INEFFICACI

VALUTAZIONE APPROFONDITA(valutazione della percezione soggettiva)

SULLE FAMIGLIE DI FATTORI/INDICATORI INDAGATI

QUESTIONARI

FOCUS GROUP

INTERVISTE SEMI STRUTTURATE

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Prima di procedere alla Valutazione , è necessario operare la costituzione del Gruppo di gestione della Valutazione, che adotta una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale e predispone un crono programma che, pur lasciando un margine per eventuali imprevisti, preveda, per ogni singola fase, oltre alla sua durata, anche, in dettaglio, le attività da svolgere e i soggetti deputati ai diversi compiti.

La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di “indicatori di rischio da stress lavoro- correlato, oggettivi e verificabili, e ove possibile, numericamente apprezzabili ”, a solo titolo esemplificativo si riportano quelli individuati dalla Commissione consultiva, appartenenti “quanto meno” a tre famiglie distinte:

1) eventi sentinella2) fattori di contenuto del lavoro3) fattori di contesto del lavoro

Relativamente agli strumenti da utilizzare, in tale prima fase “possono essere utilizzate liste di controllo applicabili anche dai soggetti aziendali della prevenzione “; le liste di controllo permettono di rilevare numerosi parametri, tipici delle condizioni di stress, riferibili agli “eventi sentinella”, al “contenuto “ ed al “contesto “ del lavoro.

I - EVENTI SENTINELLA(10 indicatori aziendali)

II – AREA CONTENUTO DEL LAVORO(4 aree di indicatori)

III – AREA CONTESTO DEL LAVORO(6 aree di indicatori)

InfortuniAmbiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Funzione e cultura organizzativa

Assenza per malattia

Assenze dal lavoroPianificazione dei compiti Ruolo nell’ambito

dell’organizzazioneFerie non godute

Rotazione del personale Carico di lavoro - ritmo di lavoro Evoluzione della carriera

Turnover

Orario di lavoro

Autonomia decisionalecontrollo del lavoro

Rapporti interpersonalisul lavoro

Interfaccia casa lavoro -conciliazione vita/lavoro

Procedimenti/ Sanzionidisciplinari

Richieste visitestraordinarie

Segnalazioni stresslavoro-correlato

Istanze giudiziarieSchema indicatori lista di controllo

Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell’area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati secondo le indicazioni nel metodo. La somma dei punteggi attribuiti alle 3 aree consente di identificare il proprio posizionamento nella "tabella dei livelli di rischio", esprimendo il punteggio ottenuto in valore percentuale, rispetto al punteggio massimo.

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Rischio non rilevante LIVELLO DI RISCHIO NOTE

RISCHIO NON RILEVANTE≤ 25%

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.

Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato abbia rilevato un "rischio non rilevante ai fini della presente indagine", tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un "piano di monitoraggio", ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell’andamento degli eventi sentinella.

Rischio medio LIVELLO DI RISCHIO NOTE

RISCHIO MEDIO >25% o ≤ 50%

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress lavoro correlato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita.

Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse "liste di controllo", l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita.

Rischio alto LIVELLO DI RISCHIO NOTE

RISCHIO ALTO > 50%

L’analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate.Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l’efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita.

Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse "liste di controllo", l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita.

La Valutazione approfondita va intrapresa in ogni caso per le Aziende del codice ATECO 7 (e non già come approfondimento, nel caso in cui nella fase precedente, a seguito dell'attività di monitoraggio, si rilevi l'inefficacia delle misure adottate). A tal fine, le indicazioni della Commissione Consultiva prevedono la "valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori sulle famiglie di fattori/indicatori" già oggetto di valutazione nella fase preliminare con la possibilità, per le aziende di maggiori dimensioni, del coinvolgimento di "un campione rappresentativo di lavoratori".

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Analisi indicatori oggettivi aziendali di stress (utilizzo di check list)

Fase 1 – Valutazione Indicatori oggettivi stress lavoro – correlato

In questa fase, si esegue una valutazione degli indicatori oggettivi fonti di stress al lavoro, attraverso l’utilizzo della “check list” contenente parametri tipici delle condizioni di stress riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO DEL LAVORO (COME PREVISTO DALL’Agenzia Europea sulla salute e sicurezza al lavoro e nell’accordo europeo). Si ritiene opportuno utilizzare la check list per partizioni organizzative e mansioni omogenee.

La compilazione delle tre aree della Check list, identifica la condizione di rischio BASSO – MEDIO – ALTO in riferimento agli indicatori per area di valutazione:

AREA INDICATORI AZIENDALI ( 10 indicatori ) AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO ( 4 aree di indicatori)

Area Indicatori aziendali Area Contesto del lavoro Area Contenuto del lavoro1. Infortuni2. Assenza per malattia3. Assenze dal lavoro4. Ferie non godute5. Trasferimenti del personale6. Turnover7. Procedimenti sanzioni

disciplinari8. Richieste visite mediche

straordinarie9. Segnalazioni del Medico

competente di condizioni di stress lavoro correlato

10. Istanze giudiziarie

11. Funzione e cultura organizzativa

12. Ruolo nell’ambito dell’organizzazione

13. Evoluzione della carriera14. Autonomia decisionale –

Controllo del lavoro15. Rapporti interpersonali sul

lavoro16. Interfaccia casa lavoro –

Conciliazione vita/lavoro

17. Ambiente e attrezzature di lavoro

18. Pianificazione dei compiti19. Carico di lavoro – ritmo di

lavoro20. Orario di lavoro

Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre a quello complessivo dell’Area.I punteggi delle tre Aree si sommano (secondo la tabella di seguito riportata) e consentono di identificare il LIVELLO DI RISCHIO.

AREA TOTALE PUNTEGGIO AREAINDICATORI AZIENDALICONTESTO DEL LAVOROCONTENUTO DEL LAVORO

TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO

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Fase 1 – DEFINIZIONE PUNTEGGI AREE

A. AREA INDICATORI AZIENDALIGli indicatori aziendali sono riferiti all’andamento negli ultimi tre anni

INDICATORI AZIENDALIN. INDICATORE DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO PUNTEGGIO NOTE1 Indici infortunistici 0 1 42 Assenze per malattia (non

maternità, allattamento, congedo matrimoniale)

0 1 4

3 Assenze dal lavoro 0 1 44 % Ferie non godute 0 1 45 % Trasferimenti interni

richiesti dal personale 0 1 4

6 % Rotazione del personale (usciti-entrati) 0 1 4

7 Procedimenti/sanzioni disciplinari 0 1 4

8 N. Richieste visite mediche straordinarie medico competente

0 1 4

9 Segnalazioni formalizzate del medico competente di condizioni stress al lavoro

0 - NO 4 – SÌ

10 ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO 0 - NO 4 – SÌ

TOTALE PUNTEGGIO

INDICATORE NO SÌ

Istanze giudiziarie per molestie morali/sessuali o segnalazione al MC do molestia morale protratta da parte di centro specializzato

0

Situazione che vincola la valutazione al secondo livello di approfondimento (mediante questionari) dello stress lavoro correlato

B. AREA CONTESTO DEL LAVORO12

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Condizioni di definizione del rischio: scarsa comunicazione, livelli bassi per la risoluzione dei problemi e lo sviluppo personale, mancanza degli obiettivi organizzativi

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Diffusione organigramma aziendale 0 12 Presenza di procedure aziendali

formalizzate 0 1

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori 0 1

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori 0 1

5 Presenza di sistema di gestione della sicurezza aziendale 0 1

6 Presenza di almeno un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini...)

0 1

7 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori 0 1

8 Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori 0 1

9 Presenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale 0 1

10 Presenza di codice etico e di comportamento 0 1

11 Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo 0 1

TOTALE PUNTEGGIO

Condizioni di definizione del rischio : ambiguità e conflitto di ruolo

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ ORGANIZZAZIONE

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale 0 1

2 I ruoli sono chiaramente definiti 0 13 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti

sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile)

0 1 1 -……

4 Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere

0 1 1 -……

TOTALE PUNTEGGIO

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Condizioni di definizione del rischio: incertezza o fase di stasi per la carriere, promozioni insufficiente o eccessiva, retribuzione bassa, insicurezza dell’impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro.

EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera 0 1

2 Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi

0 1

3 Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza 0 1

TOTALE PUNTEGGIO

Condizioni di definizione del rischio: partecipazione ridotta al processo decisionale, mancanza di controllo sul lavoro ( partecipazione)

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri 0 1 1 -……

2 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compiti 0 1

3 I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro

0 1

4 Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali

0 1

5 Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto 0 1 1 -……

TOTALE PUNTEGGIO

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Condizioni di definizione del rischio: isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitto, mancanza di supporto sociale.

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori 0 1

2 Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi

0 1

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi 0 1 1 -……

TOTALE PUNTEGGIO

Condizioni di definizione del rischio: conciliazione vita/lavoro

INTERFACCIA CASA LAVORO – CONCILIAZIONE VITA/LAVORO

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale 0 1

2 Possibilità di orario flessibile 0 13 Possibilità di raggiungere il posto di lavoro

con mezzi pubblici/navetta dell'impresa 0 1

4 Possibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale 0 1

TOTALE PUNTEGGIO*

*Se il risultato finale è uguale a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore- 1.Se il risultato finale è superiore a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore0.

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C. CONTENUTO DEL LAVORO

Condizioni di definizione del rischio: problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture e attrezzature di lavoro

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Esposizione a rumore sup. al secondo livello d’azione 0 1 1 -……

2 Inadeguato comfort acustico (ambiente non industriale) 0 1 1 -……

3 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante 0 1 1 -……

4 Microclima adeguato 0 15 Adeguato illuminamento con particolare

riguardo alle attività ad elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)

0 1

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi 0 1 1 -……

7 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI 0 18 Lavoro a rischio di aggressione

fisica/lavoro solitario 0 1 1 -……

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi 0 1

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione 0 1 1 -……

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature 0 1

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti 0 1 1 -……13 Esposizione a rischio biologico 0 1 1 -……

TOTALE PUNTEGGIO

Condizioni di definizione del rischio: monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità, incertezza elevata.

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni (in relazione al lavoro) 0 1 1 -……

2 Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti 0 1

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia 0 1 1 -……

4 Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente, nell'ambito del turno

0 1 1 -……

5 Chiara definizione dei compiti 0 16 Adeguatezza delle risorse umane 0 1

16

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necessarie allo svolgimento dei compitiTOTALE PUNTEGGIO

Condizioni di definizione del rischio: carico di lavoro eccessivo o ridotto, mancanza di controllo sul ritmo, livelli elevati di pressione in relazione a tempo.

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVORO

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 I lavoratori hanno autonomia nell'esecuzione dei compiti 0 1

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro 0 1 1 -……

3 Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo 0 1 1 -……

4 E' presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività 0 1 1 -……

5 Il ritmo lavorativo per l'esecuzione , è prefissato 0 1 1 -……

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina 0 1 1 -……

7 I lavoratori devono prendere decisioni rapide 0 1 1 -……

8 Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio 0 1 1 -……

9 Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione 0 1 1 -……

TOTALE PUNTEGGIO

Condizioni di definizione del rischio: lavoro a turni, orario di lavoro senza flessibilità, orari imprevedibili, orari di lavoro lunghi.

ORARIO DI LAVORO

N. INDICATORE SÌ NO CORREZIONEPUNTEGGIO

PUNTEGGIOFINALE NOTE

1 E' presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore 0 1 1 -……

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario 0 1 1 -……

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? 0 1 1 -……

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente 0 1 1 -……

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite 0 1

6 E’ presente il lavoro a turni 0 1 1 -……7 E' abituale il lavoro a turni notturni 0 1 1 -……8 E’ presente il turno notturno fisso o a

rotazione 0 1 1 -……

TOTALE PUNTEGGIO

17

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Fase 2– IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

INDICATORI AZIENDALI

INDICATORE TOTALE PUNTEGGIOPER INDICATORE

BASSO0 – 25 %

MEDIO25 – 50 %

ALTO50 -100 %

DA A DA A DA AINDICATORI AZIENDALI 0 10 11 20 21 40

TOTALE PUNTEGGIO 0 2 5

CONTESTO DEL LAVORO

INDICATORE TOTALE PUNTEGGIOPER INDICATORE

BASSO0 – 25 %

MEDIO25 – 50 %

ALTO50 -100 %

DA A DA A DA AFunzione e cultura organizzativa 0 4 5 7 8 11Ruolo nell’ambito dell’ organizzazione 0 1 2 3 4

Evoluzione della carriera 0 1 2 3Autonomia decisionale – controllo del lavoro 0 1 2 3 4 5

Rapporti interpersonali sul lavoro 0 1 2 3Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro*

TOTALE PUNTEGGIO 0 8 9 17 18 26

(*) Se il punteggio totale dell’indicatore “Interfaccia casa lavoro” è uguale a 0, inserire il valore -1. Se superiore a 0, inserire il valore 0.

CONTESTO DEL LAVORO

INDICATORE TOTALE PUNTEGGIOPER INDICATORE

BASSO MEDIO ALTODA A DA A DA A

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 5 6 9 10 13

Pianificazione dei compiti 0 2 3 4 5 6Carico di lavoro – ritmo di lavoro 0 4 5 7 8 9Orario di lavoro 0 2 3 5 6 8

TOTALE PUNTEGGIO 0 13 14 25 26 36

I punteggi delle tre Aree si sommano ( secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO

AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREACONTESTO DEL LAVOROCONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI *

TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO

(*) Se il risultato del punteggio è compreso tra 0 e 10, si inserisce nella tabella finale il valore 0.18

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Se il risultato del punteggio è compreso tra 11 e 20, si inserisce nella tabella finale il valore 2.Se il risultato del punteggio è compreso tra 21 e 40, si inserisce nella tabella finale il valore 5.

TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO DI RISCHIO

DA A LIVELLO DI RISCHIO NOTE

0 17 RISCHIO BASSO25 %

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni due anni.

18 34 RISCHIO MEDIO 50 %

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.Per ogni condizione di rischi identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate.Monitoraggio annuale degli indicatori.Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessaria la somministrazione di questionari soggettivi.

35 67 RISCHIO ALTO 50 %

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro.Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori.È necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento.

19

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Fase 3 – VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI

Quando sia stata sufficientemente compresa la natura dei fattori oggettivi di progettazione ed organizzazione del lavoro BASSO e MEDIO è comunque opportuno intervenire in casi in cui alcuni reparti, gruppi di lavoratori, settori….ecc, anche isolati risultassero a rischio o comunque, anche se inseriti in una situazione lavorativa complessivamente tranquillizzante, dovessero emergere problemi legati allo stress. Questo rischio costringe le aziende ad una periodica rivalutazione dello stesso, in quanto l’organizzazione del lavoro e le interazioni tra le persone possono subire delle variazioni in maniera molto veloce e di conseguenza l’azienda tende ad attuare le misure di miglioramento identificate al fine di elaborare interventi di prevenzione primaria. In caso contrario di rischio ALTO, è necessario procedere alla valutazione soggettiva dello stress lavoro correlato.

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ANAGRAFICA AZIENDALE

Azienda ASL CARBONIA

Attività

Sede legale VIA DALMAZIA - CARBONIA

Sede operativa

Datore di Lavoro DOTT. MAURIZIO CALAMIDA

Resp. Servizio Prevenzione e Protezione ING. ANTONIO ZANDARA

Medico Competente DOTT. ROBERTO CIOCCI

Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza ------------------------------------------------

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DIRETTORE COLLEGIO COLLEGIO DI DIREZIONE

STAFF Servizio Professioni Sanitarie – SPS

Servizio Prevenzione e Protezione – SPP

Servizio Informativo Aziendale - SIA

Ufficio Formazione e Qualità - UFQ

DIRETTORE DIRETTORE AMMINISTRATIVO

DIPARTIMENTOPREVENZIONE

DIPARTIMENTOCHIRURGICO

DIPARTIMENTOAREA MEDICA

DIPARTIMENTOAREA SERVIZI

DIPARTIMENTOASS. FARMACEUTICA

DIPARTIMENTOSALUTE MENTALE

DIPARTIMENTOMATERNO INFANTILE

DIPARTIMENTOEMERG. URGENZA

MAPPA AZIENDALE

DISTRETTO SANITARIO

DISTRETTO SANITARIO

DIPARTIMENTOAMMINISTRATIVO

Servizio Contabilità e Bilancio

Servizio Acquisti e Gestione Patrimoniale

Servizio Amministrazione del Personale

Servizio Tecnico Manutentivo e Logistico

GOVERNO AZIENDALE

GOVERNO CLINICO

GOVERNO ECONOMICO

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DATI OCCUPAZIONALI

DIRIGENZA SIRAI Medici BiologiANESTESIA RIANIMAZIONE 16 CHIRURGIA 12 MEDICINA 12 ORTOPEDIA - TRAUMATOLOGIA 10 CARDIOLOGIA 9 OSTETRICIA – GINECOLOGIA - ONCOLOGIA 9 PEDIATRIA - NEONATOLOGIA 9 PRONTO SOCCORSO 9 RADIOLOGIA 9 PSICHIATRIA 8 CENTRO TRASFUSIONALE 6 DIALISI 6 UROLOGIA 5 LABORATORIO ANALISI 2 5

TOTALE 122 5 127

DIRIGENZA PP.OO. IGLESIAS Medici Biologi CHIRURGIA GENERALE S. BARBARA 10 RIANIMAZIONE S. BARBARA 13 CHIRURGIA PEDIATRICA S. BARBARA 7 PNEUMOLOGIA S. BARBARA 4 ONCOLOGIA S. BARBARA 2 PRONTO SOCCORSO S. BARBARA 9 TRIAGE CTO ( Vedi Pronto Soccorso S. Barbara) OSTETRICIA GINECOLOGIA S. BARBARA 7 MEDICINA S. BARBARA 12 PEDIATRIA S. BARBARA 8 CENTRO TRASFUSIONALE S. BARBARA 4 DIALISI S. BARBARA 6 ORL CTO 8 LABORATORIO ANALISI S. BARBARA 3 3RADIOLOGIA CTO 8 RADIOLOGIA S. BARBARA 2 OCULISTICA CTO 4 RIABILITAZIONE CTO 7 ORTOPEDIA CTO 10 RIANIMAZIONE ANESTESIA CTO 8

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TOTALI 132 3 135

COMPARTO SIRAI

Infermieri Tec. Laborat.

Tec. Radiolog. Ostet. OSS Fisioter. Ausiliari Amm.vi

CHIRURGIA 27 3 DIALISI 27 5 ANESTESIA RIANIMAZIONE 24 2 CARDIOLOGIA 23 2 ORTOPEDIA - TRAUMATOLOGIA 22 4 OSTETRICIA - GINECOLOGIA 22 9 3 MEDICINA 20 10 PEDIATRIA - NEONATOLOGIA 20 1 PRONTO SOCCORSO 20 9 PSICHIATRIA 16 1 UROLOGIA 13 2 RADIOLOGIA 6 19 1 CENTRO TRASFUSIONALE 4 5 LABORATORIO ANALISI 4 14 1 1 1

TOTALI 248 19 19 9 43 1 1 1 341

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COMPARTO PP.OO. IGLESIAS

Inf. Inf.gen.

Tec.Lab.

Tec.Radiol.

Tec.Audiom. Ostet. OSS Fisioter. Aus. Prog.

MEDICINA S.B. 15 2 5 PEDIATRIA S.B. 18 2 2 NIDO S.B. 5 3 CARDIOLOGIA S.B. 18 CHIRURGIA GENERALE S.B. 14 4 LABORATORIO ANALISI S.B. 1 14 1 2ORL CTO 15 2 3 OSTETRICIA GINECOLOGIA S.B. 12 4 8 4 ORTOPEDIA CTO 14 4 ONCOLOGIA S.B. 3 RADIOLOGIA S.B. 2 5 3 PRONTO SOCCORSO S.B. 13 3 7 RIANIMAZIONE S.B. 18 1 2 RADIOLOGIA CTO 6 12 4 1 1CHIRURGIA PEDIATRICA S.B. 10 6 2 SALE OPERATORIE S.B. 13 4 TRIAGE CTO 6 1 RIABILITAZIONE CTO 2 1 17 1 OCULISTICA CTO 8 4 1 PNEUMOLOGIA S.B. 6 2 1 S. OP. ORTOPEDIA CTO 10 2 DIALISI S.B. 24 4 CENTRO TRASFUSIONALE S.B. 1 4 1 1SALA GESSI CTO 4 3

TOTALI 223 43 18 17 2 8 19 17 41 4 392

RIEPILOGO DIRIGENTI SIRAI 127DIRIGENTI PP.OO. IGLESIAS 135COMPARTO SIRAI 341COMPARTO PP.OO. IGLESIAS 392

TOTALE 995

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Linea operativa per la gestione della prevenzione

Organizzazione tecnico – professionale di supporto alla linea operativa

DATORE DI LAVORO

DirigentiPreposti

Lavoratori

Servizio di Prevenzione e Protezione

Servizio di Radioprotezione

Medico Competente - Autorizzato

Esperto Qualificato

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

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Addetti alla Gestione delle emergenze

Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)

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PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Per l’individuazione dei gruppi omogenei dei lavoratori esposti in maniera omogenea allo stress lavoro-correlato si è optato, data la complessità dell’Azienda, per la suddivisione dei lavoratori tra ospedalieri e territoriali nel ruolo sanitario e separatamente quelli del ruolo amministrativo, ripercorrendo l’organizzazione Aziendale.

Pertanto i gruppi omogenei sono stati individuati nei dirigenti medici e nel personale sanitario del comparto, per ogni Unità Operativa presente nei tre Presidi Ospedalieri nonché nei dirigenti e nel personale sanitario del comparto per ogni Servizio/Unità operativa presenti nei due Distretti di Carbonia e Iglesias nonché il personale del ruolo amministrativo suddivisi tra dirigenti e comparto.

Per il personale operante nei Presidi Ospedalieri, quale rappresentante dei gruppi omogenei a cui somministrare il questionario della fase preliminare é stato scelto il Coordinatore infermieristico per il personale del Comparto e il Primario del reparto stesso per il personale dirigente, in quanto lavoratori a conoscenza dell’organizzazione, del contesto e del contenuto del lavoro del loro Reparto.

I Coordinatori sono stati più volte convocati in riunioni collettive per dare loro l’informazione sul rischio derivante da stress lavoro-correlato e condividere la metodologia che sarebbe stata utilizzata per la valutazione del rischio.

I Primari sono stati invece contattati singolarmente e anche a loro è stata data la stessa informazione.

I dati necessari per la compilazione dell’Area degli indicatori Aziendali (eventi sentinella) sono stati forniti dal Servizio di gestione del personale e per ogni gruppo omogeneo sono stati analizzati ed elaborati dai Tecnici della Prevenzione del SPP dedicati a questa valutazione.

Su proposta di questo Servizio, il Direttore Generale ha aderito all’iniziativa dell’INAIL, che ha predisposto sul proprio sito web una piattaforma on-line per coadiuvare i Datori di Lavoro nella valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, e ha delegato il Servizio Prevenzione e Protezione all’imputazione dei dati estraibili dai questionari.

I dati dei questionari della Fase preliminare, compilati dai Coordinatori e dai Primari sono stati pertanto inseriti nelle tabelle on-line dell’INAIL.

Di seguito sono riportate le tabelle riassuntive dei gruppi omogenei, riferenti il valore del rischio, l’elaborazione degli eventi sentinella riferiti agli ultimi tre anni e per ciascun evento il dettaglio riferito al gruppo omogeneo e alla partizione organizzativa, le incidenze percentuali, degli indicatori di stress maggiormente percepiti, raggruppati per Aree di contesto e di contenuto.

Per ognuna delle criticità rilevate, sono riportate le possibili azioni di miglioramento quali correttivi delle negatività.

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EVENTI SENTINELLA PRESIDIO OSPEDALIERO SIRAI - DIRIGENZA

Evento - Percentuale Reparti/ Servizi interessati nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

Tendenza dell’evento nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

INFORTUNIAnni 2008-2009-2010

Dialisi 1Ortopedia 4Ostetricia Gin. 2Rianimazione Anestesia 2Urologia 1Punture da ago, aggressioni, cadute, ecc.

MALATTIAAnni 2008-2009-2010Dialisi, Laboratorio Analisi, Medicina, Ortopedia, Ostetricia Ginecologia, Psichiatria, Radiologia

CRESCITA DELL'EVENTODialisi: costante , ma contenuta Laboratorio Analisi, Medicina, Ortopedia: altalenante con picco nel 2010Ostetricia Ginecologia: altalenante con picco nel 2010Psichiatria: costante, altaRadiologia: altalenante con picco nel 2008

ASSENZE DAL LAVOROAnni 2008-2009-2010

Cardiologia,Centro Trasfusionale, Chirurgia, Dialisi, Laboratorio Analisi, Medicina, Ortopedia, Ostetricia Ginecologia, Pediatria, Pronto Soccorso, Anestesia Rianimazione, Urologia

CRESCITA DELL’EVENTOCardiologia, Ostetricia Ginecologia, Chirurgia, Pronto Soccorso, Centro Trasfusionale, Laboratorio Analisi. Medicina, Pediatria: costante con picco nel 2010 Urologia, Pronto Soccorso: costante bassoAnestesia Rianimazione, Dialisi: altalenante alto con picco nel 2008Ortopedia: altalenante alto con picco nel 2010

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FERIE NON GODUTEAnni 2008-2009-2010

Cardiologia, Dialisi, Laboratorio Analisi, Medicina, Ortopedia, Ostetricia Ginecologia, Pediatria, Anestesia Rianimazione

CRESCITA DELL’EVENTOCardiologia , Medicina: costante altaAn.Rianimazione,Dialisi, Laboratorio Analisi Ortopedia: a ltalenante alta con picco nel 2010 Ostetricia, Ginecologia, Pediatria: altalenante con picco nel 2008

ROTAZIONE PERSONALEAnni 2008-2009-2010

Dialisi, Laboratorio Analisi, Medicina, Pediatria, Farmacia

CRESCITA DELL'EVENTODialisi, Laboratorio Analisi, Farmacia: costante Medicina: altalenante con picco nel 2010Pediatria: altalenante con picco nel 2008

SEGNALAZIONI STRESSAnni 2008-2009-2010

Medicina, Centro Trasfusionale

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EVENTI SENTINELLA PRESIDIO OSPEDALIERO SIRAI - COMPARTO

Evento - Percentuale Reparti/ Servizi interessati nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

Tendenza dell’evento nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

INFORTUNIAnni 2008-2009-2010

Cardiologia 11Ostetricia Gin. 3Urologia 2Chirurgia 13Psichiatria 6Pediatria 2Dialisi 10C. Trasfusionale 1Punture da ago, aggressioni, cadute, ecc.

MALATTIAAnni 2008-2009-2010

Urologia, Chirurgia, Laboratorio Analisi, Pronto Soccorso, Radiologia, Psichiatria, Pediatria, Dialisi, Centro Trasfusionale

CRESCITA DELL’EVENTODialisi, Pronto Soccorso,Chirurgia, Pediatria, Centro Trasfusionale : costante negli anniUrologia : costante negli anni, ma contenutaLaboratorio Analisi, Radiologia, Psichiatria: altalenante con picco nel 2008

ASSENZE DAL LAVOROAnni 2008-2009-2010

Cardiologia, Medicina, Ostetricia, Laboratorio Analisi, Pronto Soccorso, Dialisi, Centro Trasfusionale

CRESCITA DELL’EVENTOCardiologia, Medicina e Laboratorio Analisi: costante altaOstetricia Ginecologia e Dialisi: costantePronto Soccorso, Centro Trasfusionale altalenante con picco nel 2010

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FERIE NON GODUTEAnni 2008-2009-2010

Cardiologia,Traumatologia, Anestesia Rianimazione, Medicina, Psichiatria, Dialisi

CRESCITA DELL'EVENTOMedicina, Anestesia, Rianimazione:altalenante con picco nel 2010Dialisi: costante bassaCardiologia, Psichiatria, Traumatologia: costante alta

ROTAZIONEAnni 2008-2009-2010

Cardiologia, Anestesia Rianimazione.

CRESCITA DELL'EVENTOAnestesia Rianimazione: picco nel 2010Cardiologia: altalenante con picco nel 2009

RICHIESTE VISITE MEDICO COMPETENTEAnni 2008-2009-2010

Medicina, Pronto Soccorso, Psichiatria, Dialisi

RICHIESTEMedicina 2008-2010Pronto soccorso, Dialisi 2010Psichiatria 2009-2010

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SEGNALAZIONI STRESSAnni 2008-2009-2010

Cardiologia Medicina, Chirurgia, Laboratorio Analisi, Psichiatria, Centro Trasfusionale.

EVENTI SENTINELLA PRESIDI OSPEDALIERI IGLESIAS - DIRIGENZA

Evento - Percentuale Reparti/ Servizi interessati nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

Tendenza dell’evento nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

INFORTUNIAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA:Chirurgia Generale 1;P.O. CTO: Ortopedia 2; Radiologia 2; Anestesia Rianimazione 1.Punture da ago, aggressioni, cadute, ecc.

MALATTIAAnni 2008-2009-2010P.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale; Chirurgia Pediatrica; Dialisi; Laboratorio Analisi; Medicina Cardiologia; Pediatria; Anestesia Rianimazione;Centro Trasfusionale.P.O. CTO: ORL; Ortopedia, Radiologia

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale: altalenante con picco nel 2010 Laboratorio Analisi: a ltalenante con picco 2010Chirurgia Pediatrica: picco 2010Dialisi, Pediatria, Centro Trasfusionale : costante, bassa Laboratorio Analisi: altalenante con picco 2010 Cardiologia Medicina :altalenante bassa con picco 2009Anestesia Rianimazione:altalenante con picco 2008 CTO: ORL, Ortopedia: costante, bassaRadiologia: altalenante bassa con picco 2010

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ASSENZE DAL LAVOROAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale ; Chirurgia Pediatrica; Dialisi; Laboratorio Analisi; Cardiologia Medicina; Ostetricia Ginecologia; Radiologia.P.O. CTO: Oculistica; ORL; Radiologia; Riabilitazione Fisioterapia.

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale, Ostetricia Ginecologia, Radiologia: altalenante con picco 2010 Chirurgia Pediatrica: costante, bassa Dialisi: altalenante, bassa con picco 2008 Cardiologia Medicina: costante, altaP.O. CTO: Oculistica, Riabilitazione Fisioterapia: costante, altaRadiologia: costante, bassa

FERIE NON GODUTEAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale; Chirurgia Pediatrica; Laboratorio Analisi; Cardiologia Medicina; Ostetricia Ginecologia; Pneumologia; Anestesia Rianimazione; Centro TrasfusionaleP.O. CTO: Oculistica; ORL; Anestesia Rianimazione.

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale, Cardiologia Medicina, Centro Trasfusionale, Pneumologia: costante, altaChirurgia Pediatrica: altalenante con picco 2009 Laboratorio Analisi: altalenante con picco 2010 Ostetricia Ginecologia: altalenante con picco 2008Anestesia Rianimazione: costante dovuta a ferie anestesiologiche non goduteP.O. CTO Oculistica: altalenante picco 2010 ORL: costante altaAnestesia Rianimazione: costante, alta

ROTAZIONEAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Pronto Soccorso; Anestesia Rianimazione.

CRESCITA DELL'EVENTOPronto Soccorso: altalenante con picco nel 2008Anestesia Rianimazione: altalenante con picco nel 2010

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RICHIESTE VISITE MEDICO COMPETENTE Anni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Laboratorio Analisi ; Anestesia Rianimazione.P.O. CTO: Ortopedia.

RICHIESTEP.O. S. BARBARA: Laboratorio Analisi ; Anestesia Rianimazione 2010P.O. CTO:Ortopedia 2010

SEGNALAZIONI STRESSAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Laboratorio Analisi; Ostetricia Ginecologia ; Anestesia Rianimazione.P.O. CTO: Ortopedia.

EVENTI SENTINELLA PRESIDI OSPEDALIERI IGLESIAS - COMPARTO

Evento - Percentuale Reparti/ Servizi interessati nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

Tendenza dell’evento nel triennio di riferimento 2008-2009-2010

INFORTUNIAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Chirurgia Pediatrica, Laboratorio Analisi , Medicina, Nido, Oncologia, Anestesia Rianimazione, Centro Trasfusionale.P.O. CTO: Ortopedia, Radiologia, Riabilitazione Fisioterapia, Triage.

Chirurgia Pediatrica 3 Laboratorio Analisi 2Medicina 11 Nido 1 Oncologia 2 Anestesia Rianimazione 6 Centro Trasfusionale 2Ortopedia 8 Radiologia 5 Riabilitazione Fisioterapia 3Triage 1Punture da ago, aggressioni, cadute, ecc.

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MALATTIAAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Cardiologia; Chirurgia Generale; Laboratorio Analisi; Medicina; Pediatria; Radiologia; Anestesia Rianimazione; Sala Operatoria.P.O. CTO: Ortopedia, Radiologia; , Riabilitazione Fisioterapia; Sala Gessi; Sala Operatoria Ortopedia; Anestesia Rianimazione; Sala Operatoria ORL.

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA Cardiologia, Anestesia, Chirurgia Generale Rianimazione, Sala Operatoria : costante, bassaLaboratorio Analisi, Medicina: a ltalenante con picco nel 2010Radiologia: altalenante con picco 2009Pediatria : a ltalenante con picco nel 2008 P.O. CTO Ortopedia : costante, bassaAnestesia Rianimazione: altalenante con picco nel 2010Riabilitazione Fisioterapia: altalenante alta con picco 2008Sala Gessi, Sala Operatoria ORL : altalenante, bassaSala Operatoria Ortopedia : a ltalenante con picco 2009Radiologia: costante

ASSENZE DAL LAVOROAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Cardiologia; Chirurgia Generale; Chirurgia Pediatrica; Nido; Ostetricia Ginecologia; Pneumologia; Pronto Soccorso; Anestesia Rianimazione; Sala Operatoria; P.O. P.O. CTO: ORL; Radiologia; Riabilitazione Fisioterapia; Sala Operatoria Ortopedia.

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA: Pneumologia, Pronto Soccorso: costante, bassa Chirurgia Generale, Nido, Cardiologia, Anestesia Rianimazione: a ltalenante con picco nel 2010 Chirurgia Pediatrica: altalenante con picco 2008Sala Operatoria: costante, altaOstetricia Ginecologia: costanteP.O. CTO: ORL: costante, bassa Riabilitazione Fisioterapia: altalenante con picco 2008Sala Operatoria Ortopedia: a ltalenante con picco 2010Radiologia: costante alta

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FERIE NON GODUTEAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Cardiologia; Chirurgia Generale; Medicina; Oncologia; Pediatria; Pneumologia, Pronto Soccorso; Anestesia Rianimazione; Sala Operatoria.P.O. CTO: ORL; Ortopedia; Radiologia; Riabilitazione Fisioterapia; Sala Operatoria Ortopedia .

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA: Cardiologia, Chirurgia Generale, Medicina, Pneumologia, Pronto Soccorso, Anestesia Rianimazione, Sala Operatoria: costante Oncologia: altalenante con picco 2008Pediatria: a ltalenante con picco 2009 P.O. CTO: ORL altalenante con picco 2009 Riabilitazione Fisioterapia, Sala Operatoria Ortopedia: altalenante con picco 2008Radiologia: altalenante con picco 2009

RICHIESTA TRASFERIMENTIAnni 2008-2009-2010

Pediatria

ROTAZIONE DEL PERSONALEAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Cardiologia; Laboratorio Analisi; Ostetricia Ginecologia ; Pneumologia; Anestesia Rianimazione; Centro Trasfusionale;P.O. CTO: ORL; Oculistica; Triage.

CRESCITA DELL'EVENTOP.O. S. BARBARA: Cardiologia, Centro Trasfusionale: altalenante con picco 2008 Laboratorio Analisi, Ostetricia Ginecologia: altalenante con picco 2010 Pneumologia 2010Anestesia Rianimazione: altalenante con picco 2010P.O. CTO Oculistica altalenante con picco 2010 Triage: altalenante con picco 2008

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RICHIESTE VISITE MEDICO COMPETENTEAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Medicina, Oncologia.P.O. CTO : Ortopedia, Riabilitazione Fisioterapia.

RICHIESTEP.O. S. BARBARA: Medicina 2009 – 2010Oncologia 2010P.O. CTO:Ortopedia 2009 – 2010Riabilitazione Fisioterapia 2009 – 2010

SEGNALAZIONI STRESSAnni 2008-2009-2010

P.O. S. BARBARA: Chirurgia Generale, Dialisi, Laboratorio Analisi, Nido, Anestesia Rianimazione.P.O. CTO : ORL, Ortopedia, Radiologia, Riabilitazione Fisioterapia.

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P.O SIRAI DIRIGENZA

REPARTO GRUPPO OMOGENEO RISULTATO FINALE1 Laboratorio Analisi Dirigenti Medici / Biologi Rischio alto (41)2 Centro Trasfusionale Dirigenti Medici Rischio alto (37)3 Anestesia - Rianimazione Dirigenti Medici Rischio medio (32)4 Chirurgia Dirigenti Medici Rischio medio (30)5 Radiologia Dirigenti Medici Rischio medio (30)6 Urologia Dirigenti Medici Rischio medio (28)7 Cardiologia Dirigenti Medici Rischio medio (27)8 Ortopedia - Traumatologia Dirigenti Medici Rischio medio (24)9 Psichiatria Dirigenti Medici Rischio medio (23)10 Pronto Soccorso Dirigenti Medici Rischio medio (22)11 Pediatria - Neonatologia Dirigenti Medici Rischio medio (21)12 Medicina Dirigenti Medici Rischio medio (19)13 Ostetricia - Ginecologia Dirigenti Medici Rischio medio (18)14 Dialisi Dirigenti Medici Rischio basso (14)

14 % RISCHIO ALTO REPARTI 2

79 % RISCHIO MEDIO REPARTI 11

7 % RISCHIO BASSO REPARTI 1

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P.O. SIRAI DIRIGENZA

AREA DEL CONTESTO DEL LAVOROIncidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

100% Impossibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresa

93% Mancanza di sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza

86% Assenza di sistema di gestione della sicurezza aziendale

79% Mancanza di sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi

Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri64% Assenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale

Non sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali

50% Assenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo

43% I lavoratori non hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro

36% Mancata diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori Assenza di codice etico e di comportamento Non sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera

29% Mancata diffusione dell’ organigramma aziendale Mancata effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori Assenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone Non sono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori

e dei colleghi21% Assenza di procedure aziendali formalizzate

Mancata diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori I ruoli non sono chiaramente definiti Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa

il lavoro da svolgere Impossibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale

14% I lavoratori non hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compiti Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi

7% Assenza di almeno un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini...)

I lavoratori non conoscono la linea gerarchica aziendale Impossibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori Impossibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale Impossibilità di orario flessibile

AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO40

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Incidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

100% Assenza di segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi Esposizione a rischio biologico I lavoratori devono prendere decisioni rapide

93% Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente, nell'ambito del turno lavorativo

Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione E’ presente il lavoro a turni

86% Inadeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti E' abituale il lavoro a turni notturni

79% Inadeguata manutenzione macchine ed attrezzature

71% Il lavoro subisce frequenti interruzioni Le pause di lavoro non sono chiaramente definite E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione

64% Inadeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti E' presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore

57% La programmazione dell’orario varia frequentemente43 % Il ritmo lavorativo per l'esecuzione , è prefissato

Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio36 % Viene abitualmente svolto lavoro straordinario21% Lavoro a rischio di aggressione fisica

Poca chiarezza nella definizione dei compiti E' presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività

14% Esposizione a radiazioni ionizzanti E’ presente orario di lavoro rigido

7% Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia I lavoratori non hanno autonomia nell'esecuzione dei compiti Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina

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P.O SIRAI COMPARTO

REPARTO GRUPPO OMOGENEO RISULTATO FINALE

1 Psichiatria Infermieri / OSS Rischio alto (38)2 Laboratorio Analisi Tecnici /Infermieri Rischio alto (37)3 Chirurgia Infermieri / OSS Rischio alto (36)4 Medicina Infermieri / OSS Rischio medio (34)5 Radiologia Tecnici / Infermieri Rischio medio (31)6 Ortopedia - Traumatologia Infermieri / OSS Rischio medio (30)7 Ostetricia - Ginecologia Infermieri / OSS Rischio medio (30)8 Anatomia Patologica Tecnici Rischio medio ( 27)9 Cardiologia Infermieri / OSS Rischio medio (27)

10 Dialisi Infermieri / OSS Rischio medio (27)11 Pronto Soccorso Infermieri / OSS Rischio medio (27)12 Centro Trasfusionale Tecnici / Infermieri Rischio medio (25)13 Pediatria - Neonatologia Infermieri / OSS Rischio medio (24)14 Urologia Infermieri / OSS Rischio medio (24)15 Anestesia - Rianimazione Infermieri / OSS Rischio medio (23)

20% RISCHIO ALTO REPARTI 3

80% RISCHIO MEDIO REPARTI 12

P.O. SIRAI COMPARTO

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AREA DEL CONTESTO DEL LAVORO

Incidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

100 % Mancanza di sistema di gestione della sicurezza aziendale Non esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da

parte dei dirigenti/capi Non esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza Non sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali93 % Impossibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta

dell'impresa 80% Mancata diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori

Impossibilità di orario flessibile73 % I lavoratori non hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali

relative al gruppo di lavoro67 % Mancata diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori

60 % Assenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo

Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere

Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri53 % Assenza di procedure aziendali formalizzate47 % Assenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale

I ruoli non sono chiaramente definiti Non sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera

40 % Mancata diffusione organigramma aziendale Mancata effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori

33 % Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone 27 % Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi20 % Assenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori

Assenza di codice etico e di comportamento I lavoratori non conoscono la linea gerarchica aziendale Non sono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei

superiori e dei colleghi Impossibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale Impossibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale

7 % Assenza di almeno un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini...)

Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto

AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO

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Incidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

100 % Mancanza di segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro

93 % Esposizione a rischio biologico I lavoratori devono prendere decisioni rapide E’ presente il lavoro a turni

87% Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione Le pause di lavoro sono chiaramente definite Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti

contemporaneamente, nell'ambito del turno80 % Rischio movimentazione manuale dei carichi

E’ presente orario di lavoro rigido E' abituale il lavoro a turni notturni E’ presente il turno notturno fisso

67 % Inadeguata manutenzione macchine ed attrezzature Inadeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti

53% Il lavoro subisce frequenti interruzioni E' presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività

47 % Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio40 % E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia

Il ritmo lavorativo per l'esecuzione , è prefissato27 % Viene abitualmente svolto lavoro straordinario

La programmazione dell’orario varia frequentemente20 % Poca chiarezza nella definizione dei compiti

E' presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore13 % Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante

Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario7 % Esposizione a radiazioni ionizzanti

I lavoratori non hanno autonomia nell'esecuzione dei compiti Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo

PP. OO. IGLESIAS DIRIGENZA44

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REPARTO GRUPPO OMOGENEO RISULTATO FINALE1 Chirurgia Generale Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio alto (36)2 Rianimazione Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (33)3 Chirurgia Pediatrica Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (32)4 Pneumologia Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (30)5 Oncologia Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (29)6 Pronto Soccorso Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (28)7 Triage CTO Dirigenti Medici Rischio medio (28)8 Ostetr. Ginecologia Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (26)9 Medicina Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (25)

10 Pediatria SB Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (25)11 Centro Trasfusionale Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (23)12 Dialisi Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (23)13 ORL CTO Dirigenti Medici Rischio medio (23)14 Laboratorio Analisi Santa Barbara Dirigenti Medici / Biologi Rischio medio (19)15 Radiologia CTO Dirigenti Medici Rischio medio (18)16 Radiologia Santa Barbara Dirigenti Medici Rischio medio (18)17 Oculistica CTO Dirigenti Medici Rischio basso (17)18 Riabilitazione CTO Dirigenti Medici Rischio basso (16)19 Ortopedia CTO Dirigenti Medici Rischio basso (13)

5% RISCHIO ALTO REPARTI 1

79% RISCHIO MEDIO REPARTI 15

16% RISCHIO BASSO REPARTI 3

PP.OO. IGLESIAS DIRIGENZA

AREA DEL CONTESTO DEL LAVOROIncidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

45

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100% Assenza di sistema di gestione della sicurezza aziendale Non esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza95 % Non esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da

parte dei dirigenti/capi Non sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte

aziendali89 % Impossibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresa68 % Non sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera63 % Assenza di codice etico e di comportamento58 % Mancata diffusione dell’ organigramma aziendale

Assenza di procedure aziendali formalizzate Mancata diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori Mancanza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo

53 % Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri47 % Assenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale

Impossibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale42 % I lavoratori non hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative

al gruppo di lavoro37 % Impossibilità di orario flessibile32 % Mancata diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori

Assenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori Non sono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori

e dei colleghi26 % Impossibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale21 % Mancata effettuazione di riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori

Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto11 % I lavoratori non conoscono la linea gerarchica aziendale

I ruoli non sono chiaramente definiti Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa

il lavoro da svolgere5 % Impossibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori

AREA DEL CONTENUTO DEL LAVOROIncidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

100 % Mancanza di segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi 46

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95 % Esposizione a rischio biologico Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro

89 % I lavoratori devono prendere decisioni rapide 84 % E’ presente il lavoro a turni

79 % Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente, nell'ambito del turno lavorativo

74 % Inadeguata manutenzione di macchine ed attrezzature

68 % Inadeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione

63 % Le pause di lavoro sono chiaramente definite E' abituale il lavoro a turni notturni E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione

47 % Inadeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti

37 % Il lavoro subisce frequenti interruzioni Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio Viene abitualmente svolto lavoro straordinario

32 % Il ritmo lavorativo per l'esecuzione , è prefissato E’ presente orario di lavoro rigido La programmazione dell’orario varia frequentemente

21 % E' presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività E' presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore

11 %

Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario Esposizione a radiazioni ionizzanti Poca chiarezza nella definizione dei compiti

5 % Rischio movimentazione manuale dei carichi Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo

PP. OO. IGLESIAS COMPARTO

REPARTO GRUPPO OMOGENEO RISULTATO FINALE1 Medicina Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (45)2 Pediatria SB Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (45)3 Nido Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (43)4 Cardiologia Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (42)

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5 Chirurgia Generale Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (42)6 Laboratorio Analisi Santa Barbara Tecnici / Infermieri Rischio alto (42)7 ORL CTO Infermieri / OSS Rischio alto (42)8 Ostetr. Ginecologia Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (42)9 Ortopedia CTO Infermieri / OSS Rischio alto (41)

10 Oncologia Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (39)11 Radiologia Santa Barbara Tecnici / Infermieri Rischio alto (39)12 Pronto Soccorso Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (38)13 Rianimazione Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio alto (38)14 Radiologia CTO Tecnici / Infermieri Rischio alto (37)15 Chirurgia Pediatrica Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio medio (33)16 Sale Operatorie Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio medio (33)17 Triage CTO Infermieri / OSS Rischio medio (33)18 Riabilitazione CTO Fisioterapisti / Infermieri Rischio medio (31)19 Oculistica CTO Infermieri / OSS Rischio medio (29)20 Pneumologia Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio medio (28)21 Sala Operatoria Ortopedia CTO Infermieri / OSS Rischio medio (27)22 Dialisi Santa Barbara Infermieri / OSS Rischio medio (26)23 Centro Trasfusionale Santa Barbara Tecnici / Infermieri Rischio medio (24)24 Sala Gessi CTO Infermieri / OSS Rischio medio (23)

58% RISCHIO ALTO REPARTI 14

42% RISCHIO MEDIO REPARTI 10

PP.OO. IGLESIAS COMPARTO

AREA DEL CONTESTO DEL LAVORO

Incidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

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100% Assenza di sistema di gestione della sicurezza aziendale Assenza di codice etico e di comportamento Mancanza di sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da

parte dei dirigenti/capi Non sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte

aziendali96% Assenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale

Assenza di sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza Assenza di strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali

92% Assenza di procedure aziendali formalizzate Mancata diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori Mancata diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori Assenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo Assenza di definizione dei i criteri per l'avanzamento di carriera Impossibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresa

83% Mancata effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori79% Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri75% Mancata diffusione organigramma aziendale

Impossibilità di orario flessibile67% I ruoli non sono chiaramente definiti

Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere

62% Assenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori

58% Sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone

42% Non sono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi

37% Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi29% Impossibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori

Impossibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale25% I lavoratori non conoscono la linea gerarchica aziendale

Impossibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale21% I lavoratori non hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compiti4% Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto

AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO

Incidenza degli indicatori di stress maggiormente percepiti

100% Assenza di segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi

96% Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro

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92%

I lavoratori devono prendere decisioni rapide Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione Le pause di lavoro non sono chiaramente definite E’ presente il lavoro a turni

87% Esposizione a rischio biologico

83% Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente, nell'ambito del turno lavorativo

79% Inadeguata manutenzione macchine ed attrezzature

75% Il lavoro subisce frequenti interruzioni Inadeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti

67%

Rischio movimentazione manuale dei carichi Mancanza di chiarezza nella definizione dei compiti Inadeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio

58% Il ritmo lavorativo per l'esecuzione , è prefissato E’ presente orario di lavoro rigido

50% E' presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione

46% E' abituale il lavoro a turni notturni37% Viene abitualmente svolto lavoro straordinario29% La programmazione dell’orario varia frequentemente

25% E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia E' presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore

12% I lavoratori non hanno autonomia nell'esecuzione dei compiti

8%

Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario Esposizione a radiazioni ionizzanti Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina

AZIONI DI MIGLIORAMENTO – MISURE DI PREVENZIONE

Per mettere in atto un percorso di riduzione del rischio e di miglioramento continuo, l’organizzazione utilizza la Valutazione dello Stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la ri- progettazione dei fattori organizzativi di disagio.La prevenzione, l’eliminazione o la riduzione dei fattori cosiddetti “stressogeni”, può comportare l’adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi e introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati.La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare è del Datore di lavoro, che integra la politica aziendale con la partecipazione e la collaborazione del gruppo ed individua le misure di

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prevenzione, e può adottare un codice di condotta aziendale.Gli interventi per la riduzione dei rischi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi riportati nelle tabelle seguenti, si integrano con le misure derivanti dalla valutazione degli indicatori soggettivi tra i quali:

la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento;

l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti , in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.

La Valutazione dello Stress lavoro correlato deve prevedere una fase di monitoraggio del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, già in fase di pianificazione.Questo livello di monitoraggio può prevedere l’analisi periodica degli indicatori oggettivi e degli in indicatori di salute, attraverso la verifica con il Medico Competente o Medici specialisti incaricati, e il livello di attuazione delle misure di prevenzione identificate per la riduzione del rischio.

PIANO DI MIGLIORAMENTO RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO

AREA DEL CONTESTO DEL LAVORO

1) FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVAN. INDICATORE MISURA DI MIGLIORAMENTO1 Diffusione organigramma aziendale

L’organigramma è lo strumento di formalizzazione della gerarchia organizzativa di una azienda. Esso è la rappresentazione grafica della struttura organizzativa finalizzato a rappresentare l’estensione verticale dell’organizzazione identificando chiaramente le relazioni di sovra o subordinazione. Esso è utile per

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leggere la struttura organizzativa in modo immediato e semplice. Può essere un buon strumento di comunicazione alle stesse componenti dell’organizzazione o a neo assunti, di come sia l’assetto organizzativo.Definire anche il funzionigramma che rappresenta le strutture in base alle “funzioni/attività svolte”.Costituisce un valido supporto per la comprensione delle responsabilità, dei compiti e delle funzioni di ciascuna Unità OperativaVerificare che in tutte le U.O. operative sia diffuso l’Organigramma e il Funzionigramma aziendale, aggiornati, che rappresentino la denominazione delle Strutture Organizzative, le relazioni gerarchiche tra le stesse UU.OO., le attività e funzioni delle stesseIstituzione Gruppo di lavoro:

Flussi Informativi Flussi Informatici Direzione Ospedaliera Sirai Direzione Ospedaliera PP.OO. Iglesias Distretto Sanitario Carbonia SPP SPS

2 Presenza di procedure aziendali formalizzate

Implementare il sistema delle procedure, per chiarire come, all'interno delle diverse funzioni, gli incaricati debbano operare, attenendosi a ben precisate indicazioni, per partecipare - in modo ripetibile - allo svolgimento di tutte le attività inerenti un particolare processo.

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori

Promuovere, anche attraverso riunioni di gruppo, la diffusione e l’addestramento alle procedure .Attuare sistemi di controllo periodico del rispetto delle procedure di lavoro.Attestare gli esiti dei controlli effettuati sul rispetto delle procedure di lavoro.

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori

Favorire lo stile di gestione partecipato. Tramite le riunioni interne, far conoscere e ottenere la condivisione, da parte dei lavoratori, degli obiettivi aziendali e dei programmi per realizzarli.Comunicare periodicamente agli operatori il grado di raggiungimento degli obiettivi.

5 Presenza di sistema di gestione della sicurezza aziendale

Il Sistema di Gestione della Sicurezza definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti.Adozione del modello di organizzazione e gestione (art.30 D.Lgs. 81/08)Adozione di misure in relazione ai fattori di rischio ambientali (microclima, rumore, vibrazioni, rischio biologico) che possono essere fonti di stress per i lavoratori.Provvedimenti disciplinari per il mancato rispetto delle misure

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specifiche stabilite in materia di salute e sicurezza.

6Presenza di almeno un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini...)

Verificare regolarmente, che i mezzi destinati alle comunicazioni aziendali siano efficienti.

Incentivare l’utilizzo della posta elettronica interna. Affiggere nelle bacheche aziendali le informazioni che è

utile rendere consultabili in modo permanente. Chiunque utilizzi le bacheche è tenuto a rimuovere l'informazione una volta esaurita la sua utilità.

Rendere disponibili sulla rete intranet aziendale dati e documenti di interesse interfunzionale.

7 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori

Tenere regolarmente riunioni di gruppo al fine di favorire uno stile di gestione partecipato.

8

Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori

Offrire formazione consente ai lavoratori di sviluppare nuove conoscenze e competenze e può:

permettere di accettare maggiore responsabilità, potere ed autonomia;

essere percepito come una forma di riconoscimento; permettere uno sviluppo di carriera.

In particolare è necessario predisporre: - Piano di formazione del personale neoassunto che indichi il

personale da coinvolgere, analisi dei bisogni, definizione degli obiettivi di apprendimento, indicatori per la verifica.

- Piano permanente di aggiornamento del personale.- Iniziative di addestramento del personaleAll’Ufficio Formazione e Qualità, affinché provveda a consegnare il Piano di Formazione Aziendale a tutti i Dirigenti e Preposti evidenziando i corsi già fatti e quelli da fare

9 Presenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale

Favorire un’adeguata circolazione delle informazioni necessarie ai lavoratori per conoscere le decisioni aziendali e le informazioni necessarie a svolgere il proprio lavoro, in particolare comunicare:

- obiettivi aziendali e individuali e verifiche sul loro raggiungimento,

- regole comportamentali e verifiche effettuate sul loro rispetto,

- criteri per trattamento economico, per la progressione della carriera, per il sistema premiante, per il sistema disciplinare,

- misure di igiene e sicurezza,- misure di sostegno ai lavoratori per risolvere i problemi

connessi all’interfaccia casa-lavoro,- regole per la gestione dei cambiamenti

10 Presenza di codice etico e di comportamento

Il Codice Etico, deve esprimere il fondamento etico dell’Azienda, basato sulla sua capacità di promuovere il benessere della società per il tramite della soddisfazione degli interessi del soggetto che “consuma” i prodotti della stessa e del soggetto che in essa presta la propria attività; rappresenta, quindi, un importante strumento per l’esternalizzazione dei principi che ispirano l’attività aziendale.Formalizza un complesso di regole di valore etico cui l’Azienda, i suoi dipendenti , i collaboratori e tutti coloro che hanno rapporti con essa, devono attenersi nello svolgimento delle attività di rispettiva competenza e tali regole devono basarsi su valori e principi etici espressamente individuati e posti a fondamento dell’agire aziendale.Svolge una funzione di prevenzione dei comportamenti

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irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell’Azienda, definisce le responsabilità etiche e sociali dei lavoratori e dei diversi portatori di interesse che vengono a contatto con essa.L’adozione di un codice etico e di comportamento, pur non essendo obbligatoria per le aziende pubbliche, può essere utile non solo per prevenire eventuali illeciti, ma anche come stimolo ad una evoluzione razionale ed efficiente della loro organizzazione e del loro funzionamento e come ulteriore garanzia della trasparenza del loro operato.L’agire in un sistema di regole, può conferire maggiore sicurezza e consapevolezza all’operatore e favorire un buon equilibrio psicologico.Proposta di codice al Servizio affari Generali

11 Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo

Adottare sistemi, quali, commissioni, organismi interni o esterni, referenti aziendali, sportelli di ascolto per la gestione dei casi di disagio lavorativo.

2) RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale

Verificare che in tutte le U.O. operative sia diffuso l’Organigramma e il Funzionigramma aziendale, aggiornati, che rappresentino la denominazione delle Strutture Organizzative, le relazioni gerarchiche tra le stesse UU.OO., le attività e funzioni delle stesse

2 I ruoli sono chiaramente definiti

Il ruolo è un modello di comportamento, è ciò che ci si aspetta che faccia un individuo che occupa una determinata posizione sociale.Attestare l’avvenuta informazione ad ogni lavoratore, circa l’attribuzione di responsabilità ruoli e compiti individuali, affinché egli abbia piena consapevolezza delle funzioni assegnate.

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/ preposto/ responsabile)

Evitare, salvo eccezioni, richieste da situazioni di emergenza, la sovrapposizione di ruoli differenti su una sola persona.

4

Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere

Favorire, anche attraverso riunioni di gruppo, la comunicazione chiara ed efficace, ed uno stile di gestione partecipato che contribuisca a: decentrare il processo decisionale, migliorare le relazioni tra

dirigenti e operatori; aumentare il grado di partecipazione alle decisioni da parte

degli operatori; rafforzare il senso di appartenenza.

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3) EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

1

Sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera

I criteri per l’avanzamento della carriera sono fissati dai CCNL e da specifiche normative.Predisporre un regolamento per la valutazione individuale del personale, dirigente e del comparto, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, necessario per:

- evidenziare l’importanza del contributo individuale del personale valutato rispetto agli obiettivi dell’azienda nel suo insieme e della struttura organizzativa di appartenenza;

- chiarire e comunicare che cosa ci si attende, in termini di risultati e comportamenti dalla singola persona;

- supportare le singole persone nel miglioramento della loro performance;

- aiutare la performance e comunicare i risultati e le aspettative future alla singola persona;

- contribuire a creare e mantenere un clima organizzativo favorevole;

- premiare la performance attraverso opportuni sistemi incentivanti;

- promuovere una corretta gestione delle risorse umane.Al Servizio del Personale:pubblicare sul sito aziendale i contratti collettivi nazionali, parte giuridica e parte economica, in vigore.

Alla Direzione Amministrativa:organizzare un sistema premiante per abbattere il numero di infortuni per Reparto/Servizio/U.O.

2

Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi

3

Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza

4) AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

1 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri

Definire procedure di lavoro standard.Lo scopo delle procedure è quello di definire ed uniformare i comportamenti degli operatori al fine di limitare, le differenze nelle modalità lavorative, nei vari turni, alle medesime richieste di prestazioni.

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compiti

Consentire, ai lavoratori, autonomia nel decidere del modo in cui organizzare lo svolgimento dei propri compiti, e di poter influire sui tempi e sui ritmi del proprio lavoro.

3

I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro

Favorire momenti associativi per far conoscere e condividere con i lavoratori le decisioni aziendali.

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali

Predisporre sistemi per il recepimento e la gestione di segnalazioni o suggerimenti dei lavoratori, in relazione a problematiche concernenti gli aspetti organizzativi, ambientali e relazionali del lavoro.

5 Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto

Evitare sistemi di controllo del lavoro che possano creare eccessiva tensione nei lavoratori creando un clima di scarsa collaborazione.

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5) RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

1Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori

Fare in modo che i dirigenti diano ai lavoratori il supporto necessario per risolvere i problemi che si possono creare nello svolgimento dei compiti.

2

Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi

Prevedere sistemi per l’individuazione e la gestione delle situazioni relazionali conflittuali.Applicare le misure disciplinari per il mancato rispetto delle regole comportamentali.

3

Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi

I conflitti devono essere analizzati per capire se si tratta di divergenze isolate e di breve durata o di problemi che si trascinano da lungo tempo e che potrebbero possibilmente evolvere in mobbing.Porre attenzione e percepire i cambiamenti nel gruppo di lavoro , non sottovalutare i seguenti segnali:

- singole persone si isolano, non esprimono più la loro opinione;

- i problemi provocano agitazione, si nota una certa aggressività, la critica diventa distruttiva. Membri del gruppo vengono attaccati sul piano personale;

- si nota una diminuzione delle prestazioni di singole persone o nel gruppo. Nessuno vuole assumersi responsabilità.

- nuovi compiti vengono sistematicamente rifiutati; - le assenze sono frequenti e sopra la media. - aumentano le richieste di trasferimento

Alla Direzione Sanitaria:predisporre un Gruppo di lavoro per costituire un Centro di ascolto per tali problemi.

6) INTERFACCIA CASA - LAVORO

1

Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale

L’Azienda garantisce il servizio mensa nell’ambito delle strutture aziendali.Alla Direzione Sanitaria:ristabilire le regole certe, dando pari opportunità al personale dei Reparti Ospedalieri e a quello del Distretto territoriale di usufruire della mensa /ticket

2 Possibilità di orario flessibile

Promozione della flessibilità nell’articolazione dei turni e degli orari di presenza in servizio, evitare, dove possibile, articolazioni di turno rigide, sia in termini di orario, sia di sequenza settimanale di presenza in servizio. Riduzione della durata della fascia oraria di presenza notturna (Verificare se fissata in 9 ore ) per alleggerire i carichi di lavoro in una fascia oraria già di per sé critica per il bio-ritmo, con positive ripercussioni sia sul piano dell’impegno assistenziale, sia sulla riduzione degli stressor.

3

Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresa.

Considerare la possibilità di sostenere e favorire l’uso dei mezzi pubblici da parte dei propri dipendenti anche con la stipula di convenzioni con i gestori del trasporto.Alla Direzione Amministrativa:rendere pubblici gli orari e i percorsi dei mezzi di trasporto pubblico dell’ARST

4 Possibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale

Il lavoro part- time verticale e orizzontale deve essere consentito, nei termini e modi previsti dal CCNl e dalle Contrattazioni integrative aziendali.

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AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO

1) AMBIENTE E ATTREZZATURE DI LAVORO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione

Valutazione del rischio specifico con prescrizione di misure di prevenzione e protezione atte alla eliminazione/riduzione del rischio

2 Inadeguato comfort acustico (ambiente non industriale)

3 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante

Valutazione del rischio specifico con prescrizione di misure di prevenzione e protezione atte alla eliminazione/riduzione del rischioFormazione adeguata sul rischio specifico

4 Microclima adeguato Monitoraggio periodico al fine di verificare il rispetto dei parametri microclimatici

5

Adeguato illuminamento con particolare riguardo alle attività ad elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi

Valutazione del rischio specifico con adozione di misure di prevenzione e protezione atte alla eliminazione/riduzione del rischio.Formazione adeguata sul rischio specifico

7 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI

Verificare sempre che il personale utilizzi i Dispositivi di Protezione Individuale indicati sulla base della Valutazione dei rischi. Predisporre una Procedura sulla gestione dei DPI, che abbia come scopo la definizione delle modalità per la scelta e l’acquisto, la distribuzione e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali.Formazione adeguata, verifica dell’utilizzo dei DPI in maniera capillare

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario

Programmazione e implementazione di misure (strutturali e organizzative) che consentano la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza contro gli operatori sanitari.Acquisizione di conoscenze e competenze da parte degli operatori per valutare, prevenire e gestire tali eventi.Formazione adeguata sul rischio specifico

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi

Quando, anche a seguito della valutazione dei rischi, risultano rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure, metodi, o sistemi di organizzazione del lavoro, o con mezzi tecnici di protezione collettiva, è indispensabile fare ricorso alla segnaletica di sicurezza.Questa riferita ad un oggetto, un’attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro e, utilizza a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale.I lavoratori, devono ricevere una formazione adeguata , sotto forma di istruzioni precise, sul significato della segnaletica di sicurezza.Formazione adeguata sul rischio specifico

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10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione

Valutazione del rischio specifico Valutazione del rischio specifico con adozione di misure di prevenzione e protezione atte alla eliminazione/riduzione del rischio.Formazione adeguata sul rischio specifico

11

Adeguata manutenzione macchine e attrezzature

Predisporre un programma di manutenzione di macchine e attrezzature attraverso una procedura di pianificazione e registrazione delle attività periodiche e in emergenza, di controllo, manutenzione e verifica delle risorse strumentali (macchine, attrezzature, veicoli, strutture e impianti) in dotazione ai lavoratori, in modo da prevenire e/o ridurre l'incidenza di danni a persone o cose, derivanti da anomalie causate da rotture, mal funzionamenti, sovraccarichi di lavoro.Al Delegato del Datore di Lavoro, affinché fornisca i riscontri

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti

Valutazione del rischio specifico con adozione di misure di prevenzione e protezione atte alla eliminazione/riduzione del rischioFormazione adeguata sul rischio specifico

13 Esposizione a rischio biologico

Valutazione del rischio specifico con adozione di misure di prevenzione e protezione atte alla eliminazione/riduzione del rischio.Formazione adeguata sul rischio specifico

2) PIANIFICAZIONE DEI COMPITI

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni

Al Datore di Lavoro:adeguare le dotazioni di personale agli standards e provvedere la mobilità, per compensazione, da reparto a reparto.

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente

5 Chiara definizione dei compiti

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti

3) CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVORO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti

Rispettare gli ambiti di autonomia professionale degli operatori.

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro

3 Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività

5 Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina

7 I lavoratori devono prendere

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decisioni rapide Formazione e addestramento

8 Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio Formazione e addestramento

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione

Formazione e addestramento

4) ORARIO DI LAVORO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore

Rivedere la possibilità di ridurre il turno notturno, attualmente fissato in nove ore, in un numero di ore che non sia superiore ad otto.

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario

Ricorrere al lavoro straordinario, solo in casi di effettiva necessità, evitare che tale strumento sopperisca alla necessità di ampliamento degli organici .

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)?

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite

6 E’ presente il lavoro a turni Nelle attività assistenziali, a ciclo continuo, il lavoro deve necessariamente svolgersi in più turni.

7

E' abituale il lavoro a turni notturni

Il Servizio delle Professioni Sanitarie ha effettuato una Indagine conoscitiva sui turni notturni svolti dal personale infermieristico dei Presidi Ospedalieri della ASL di Carbonia.Dall’indagine svolta, pur con alcune distorsioni rappresentate dal numero limitato del campione, selezionato con criterio di convenienza, che riduce la generalizzabilità dei risultati, sono rilevabili comunque una serie di importanti informazioni. Per quanto concerne, le strategie da mettere in atto per limitare i carichi di lavoro e i rischi di incidenti durante il turno notturno, gli standard di qualità raccomandano di:- concordare la frequenza dei giri notturni, e su quali pazienti devono essere intensificati;- pianificare il lavoro notturno evitando di concentrare a fine turno attività assistenziali che richiedono maggior attenzione e precisione (come i prelievi, o preparazione di farmaci) e ridurre le attività che comportano rischi (es. prelievi, fleboclisi) ma anche quelle faticose e senza alcun impatto clinico (come ad esempio le attività rio-organizzative);- ridurre le attività non assistenziali e di riordino (esempio controllo terapia e trascrizioni provette, registrazione esami ...) soprattutto se rumorose o che richiedono molta attenzione ed impegno fisico, per concentrare l’attenzione sulla sorveglianza e vigilanza; - tenere presente nella progettazione degli ospedali la necessità di concentrare spazi (per facilitare la vigilanza attiva), di ridurre i rumori evitabili (con tecnologie più silenziose, calzature del personale) e l’illuminazione quando non necessaria; ad esempio, la disponibilità di monitor collegati con la consolle infermieristica per la sorveglianza dei pazienti critici riduce anche la fatica fisica degli infermieri;

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segue

E' abituale il lavoro a turni notturni

- garantire a pazienti confusi, agitati o con declino cognitivo la continuità assistenziale, favorendo ad esempio la presenza del caregiver; anche a questi ultimi dovrebbe essere garantito il comfort necessario (sdraio, accesso alla cucina,…) durante la notte. - in accordo con il personale medico, ridurre le terapie notturne e distribuirle in orari che non interrompano il sonno dei pazienti;- attivare strategie di integrazione con i medici per facilitare la migliore presa di decisione anche durante la notte;- garantire sempre la presenza di un infermiere esperto nel team di operatori del turno notturno; - cercare di valorizzare il lavoro notturno e definire un rapporto di operatori adeguato alla complessità clinica dei pazienti; - promuovere l’esperienza notturna nei percorsi di formazione, individuando nella capacità di sorveglianza obiettivi specifici di apprendimento.Sorveglianza sanitaria obbligatoria.

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione

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Crono programma delle attività

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