MicroFocus White Paper - ADsurvey_marzo 2014

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White Paper Application Development Survey Dall’indagine effettuata su 178 aziende italiane emergono quelle che sono oggi le priorità e le problematiche, le attività, i processi e gli strumenti di chi si occupa dello sviluppo del software, nel settore IT così come negli altri mercati. Una Ricerca in collaborazione con: Marzo 2014

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La Survey di Micro Focus Italia, condotta in collaborazione con The Innovation Group, sulle Strategie di Application Development ha l’obiettivo di fare il punto sulla situazione nel mercato italiano, ossia, quali sono le strategie, le attività, i processi e gli strumenti di cui dispongono le aziende. Sono inoltre indagate le priorità e gli aspetti critici dell’Application Development, per comprendere gli indirizzi e la maturità raggiunta nel settore.

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White Paper

Application Development Survey

Dall’indagine effettuata su 178 aziende italiane emergono quelle che sono oggi le priorità e le problematiche, le attività, i processi e gli strumenti di chi si occupa dello sviluppo del software, nel settore IT così come negli altri mercati.

Una Ricerca in collaborazione con:

Marzo 2014

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White Paper | Application Development Survey

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EXECUTIVE SUMMARY

Per chi si occupa di sviluppo software, rispondere alle richieste provenienti ogni giorno dal

Business aziendale è una sfida sempre più ardua. I reparti dello sviluppo applicativo sono

chiamati a mantenere, far evolvere o scrivere applicazioni in tempi brevi adottando

tecnologie di ultima generazione. Ciò richiede una strategia di sviluppo applicativo chiara

oltre che una struttura moderna e flessibile.

La Survey di Micro Focus Italia sulle Strategie di Application Development ha

l’obiettivo di fare il punto sulla situazione nel mercato italiano, ossia, quali sono le strategie,

le attività, i processi e gli strumenti di cui dispongono le aziende. Sono inoltre indagate le

priorità e gli aspetti critici dell’Application Development, per comprendere gli indirizzi e la

maturità raggiunta nel settore.

I risultati della survey, come sarà mostrato in questo paper, dimostrano che chi si occupa di

sviluppo applicativo in Italia è cosciente della necessità di rispondere meglio al cambiamento

indotto dai paradigmi della Mobility e del Cloud, ambienti con cui molti cominciano a

confrontarsi, ma nel contempo manca ancora di strumenti, processi, di una maturità

culturale e operativa per raggiungere questi obiettivi.

Principali risultati della survey

Le priorità di chi si occupa di sviluppo applicativo in Italia sono oggi:

Contenimento dei costi (49% delle risposte)

Sviluppi Mobile, in prospettiva anche Cloud (47% delle risposte)

Capacità di fornire una migliore risposta, in termini di SLA e qualità del software, agli

utenti interni o al mercato (47% delle risposte).

Aspetti critici dell’Application Development secondo gli intervistati sono invece:

Allineamento ai bisogni del business (importanza medio-alta)

Collaborazione nel team (importanza medio-alta).

2 aspetti come l’automazione e la visibilità sulle diverse fasi dello sviluppo del software

sono percepiti come mediamente/poco importanti.

Emergono quindi nel contesto italiano alcune criticità che sono oggi un freno

all’efficientamento di questi processi, ne limitano l’ottimizzazione che sarebbe invece

fondamentale, perché dovrebbe permettere alle aziende di competere meglio e beneficiare

dei nuovi paradigmi offerti dall’innovazione del Cloud e della Mobility.

Criticità tipiche della situazione italiana che emergono dalla survey sono:

Team limitati di sviluppatori

Ampio ricorso all’outsourcing per le attività di sviluppo applicativo (frequenti team misti

di sviluppatori interni ed esterni)

Scarsa automazione, insufficiente utilizzo di strumenti specifici a supporto dei processi

tipici dell’AD (dai Test prestazionali e funzionali, al Requirements Management, al

Change e Configuration Management)

Scarsa visibilità sui processi, utilizzo poco frequente di strumenti che favoriscono la

collaborazione e lo scambio delle informazioni, e che in ultima analisi permettono di

misurare meglio i risultati ottenuti tramite un’automazione e una semplificazione dei

processi di sviluppo.

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Fotografia dell’Application Development in Italia

Per gran parte delle aziende intervistate, che rappresentano da un lato la fascia medio alta

delle aziende italiane con team di sviluppo interno, dall’altro lato aziende IT medio piccole

che hanno nello sviluppo del software il proprio core business, le attività di Application

Development sono oggi

Web Based nel 70% dei casi, con previsioni di ulteriore incremento (+13%)

Rivolti alle nuove piattaforme Mobile (38% delle risposte), con una previsione di un

ulteriore forte incremento (+35%)

Su Cloud pubblico o privato (32% delle risposte), con un ulteriore incremento

(+31%).

* base: N=178 interviste a professionisti che operano nell’ambito dello sviluppo del software o personale IT

Per molte organizzazioni, la compresenza di sviluppi per diverse piattaforme rappresenta un

carico di lavoro e una complessità difficile da tenere sotto controllo. La situazione è la

conseguenza di una forte discontinuità nel mercato, originata dalle nuove opportunità

disruptive offerte dai paradigmi del Mobile e del Cloud. Queste evoluzioni stanno

costringendo i responsabili dello sviluppo operativo a muoversi velocemente per seguire un

trend generale nel mercato.

Per verificare se le aziende italiane impegnate nell’Application Development si stanno

muovendo in questa direzione, è stato chiesto quanto delle attività relative allo sviluppo del

software sono rivolte al mantenimento dell’esistente, quanto all’evoluzione dell’esistente e

quanto ancora alla migrazione con sviluppi verso nuovi ambienti Mobile e Cloud. Come

mostra la figura successiva, i nuovi sviluppi hanno oggi un ruolo rilevante, intorno al

21% delle attività (media su tutte le risposte). Questo risultato mostra una certa dinamicità

nell’ambito dello sviluppo software, ma contemporaneamente dimostra quanto questa area

dell’IT si trovi oggi sotto pressione nel rispondere alla crescita di richieste provenienti dal

Business.

32%

38%

70%

31%

35%

13%

36%

27%

18%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Sviluppiamo su Cloud pubblico e/o privato

Sviluppiamo per diverse piattaforme Mobile

Sviluppiamo per più versioni di Browser

Stato dell’arte dell’Application DevelopmentDomanda: Con riferimento alle attività di sviluppo applicativo, sia verso utenti interni sia verso il mercato, qual è la vostra

situazione?

Sì Non ancora ma è previsto No e non previsto

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Infine, guardando alle attività di Application Development suddivise per macro-obiettivi, si

nota una prevalenza di sviluppi per l’incremento di funzionalità o adeguamento dei servizi

rivolti a utenti finali o clienti esterni dell’azienda. Seguono aspetti come gli sviluppi per la

riduzione dei costi e l’efficientamento, o lo sviluppo di nuovi servizi a supporto del

Business. Infine, in alcuni settori, ad esempio il mondo Finance, hanno un peso rilevante

gli sviluppi per l’adeguamento a nuove norme.

39

40

21

0

20

40

60

80

100

Ripartizione delle attività di Application DevelopmentDomanda: Fatto 100 il totale delle attività di Application

Development, quale sarà nel 2014 la percentuale dei seguenti 3 casi?

Evoluzione delle applicazioni verso nuove piattaforme (Mobile, Cloud)

Evoluzione e trasformazione delle applicazioni aziendali su piattaforma nativa

Semplice manutenzione delle applicazioni aziendali su piattaforma nativa

26

36

26

17

0

20

40

60

80

100

Ripartizione delle attività di Application Development

per macro-obiettiviDomanda: Sempre fatto 100 il totale delle attività di Application

Development, come saranno ripartite nel 2014 tra i seguenti macro-obiettivi?

Risposta ad adempimenti di legge/sicurezza

Sviluppi per servizi a supporto del Business

Sviluppi per servizi agli utenti/clienti esterni

Riduzione costi interni/efficientamento

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Priorità e punti critici dell’Application Development in Italia

Sulla base di quanto dichiarato dagli addetti ai lavori, nell’ambito dello sviluppo del software,

1 azienda su 2 ha un problema di riduzione dei costi: è questa la principale priorità per chi si

occupa di sviluppo applicativo.

Le altre tematiche considerate prioritarie sono:

L’esigenza di sviluppare per ambienti Mobile, aspetto che come detto in

precedenza guida i nuovi sviluppi delle aziende.

L’obiettivo di fornire una migliore risposta, in termini di SLA e qualità del

software, agli utenti interni o al mercato.

Molti sviluppi sono legati ad esigenze normative (34% delle risposte) e comincia ad

affermarsi il paradigma Cloud (30%) a supporto delle attività di sviluppo (utilizzo di servizi

PaaS, Platform-as-a-Service).

Seguono quindi aspetti considerati rilevanti solo da una minoranza di aziende, come la

sicurezza nello sviluppo del software (28%), la soddisfazione della forza lavoro (24%), il

migliore marketing dei prodotti software (22%), il controllo end-to-end delle attività di

sviluppo (21%) e il time-to-market (18%).

* Altro: standardizzazione dei processi, investimenti per lo sviluppo di nuovi prodotti o investigazione di nuove aree, automazione e visibilità sui processi AD

6%

18%

21%

22%

24%

28%

30%

34%

47%

47%

49%

0% 20% 40%

Altro*

Time-to-market

Controllo end-to-end dello sviluppo

Migliore marketing dei prodotti software

Soddisfazione della forza lavoro

Incremento della sicurezza del sw

Utilizzo di ambienti di sviluppo in Cloud

Risposta a requisiti normativi

Migliore risposta a utenti/mercato

Sviluppo per piattaforme Mobile

Riduzione dei costi

Priorità dell’Application Development in ItaliaDomanda: Quali saranno le priorità per il 2014 nell’ambito dello

sviluppo applicativo della vostra azienda?

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Con riferimento agli elementi critici nei processi di Application Development, riportati nella

figura successiva, si osserva che:

Tutte le criticità indagate ottengono (aggregando le risposte) un punteggio di media

importanza.

In media gli aspetti sentiti come più importanti sono l’allineamento ai bisogni del

business e la collaborazione nel team.

Stupisce però che 2 aspetti critici come l’automazione e la visibilità sui processi di sviluppo

del software siano percepiti come mediamente o poco importanti – ottengono infatti un

punteggio non molto elevato, in media tra il 2 e il 3 in una scala da 1 a 5 (dove 1 è poco

importante e 5 è molto importante).

Questo risultato sta a indicare una scarsa maturità culturale di chi si occupa di

Application Development in Italia. Se la priorità è il risparmio sui costi, questo può essere

ottenuto proprio grazie all’automazione. Quindi non si spiega questa attribuzione di scarsa

rilevanza al discorso dell’automazione e integrazione delle diverse fasi di un percorso di

sviluppo del software. Si tratta di un tema, quello degli strumenti automatici a supporto

dello sviluppo e di altre fasi (come la gestione dei requisiti, i test funzionali e prestazionali,

il change e configuration management), su cui torneremo nel proseguimento dell’analisi,

perché particolarmente importanti per comprendere l’attuale stato delle attività.

Anche la visibilità sui processi è indicata come mediamente o poco importante dagli

intervistati, nonostante si tratti di un pre-requisito fondamentale per raggiungere i primi

due obiettivi, ossia realizzare una migliore collaborazione nel team e tenere traccia di tutte

le fasi del processo verificando costantemente l’allineamento con i requisiti iniziali.

2,7

2,9

3,1

3,4

3,4

1 2 3 4 5

Visibilità end-to-end sul processo: ogni attore accede tramite a dashboard a info

dettagliate

Automazione di processo tramite integrazione fra le diverse fasi dello

sviluppo

Garanzia di qualità continua, test in più momenti del ciclo dello sviluppo

Collaborazione fra team (rimozione di silos fra attori dei progetti di sviluppo

applicativo)

Allineamento con le aspettative del Business, acquisizione e tracciabilità dei

requisiti

Punti critici dell’Application DevelopmentDomanda: Considerando le attività di sviluppo applicativo, quanto

sono importanti i seguenti aspetti? (Scala da 1 a 5)

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Stato delle strutture e dei processi di Application Development

Secondo quanto riportano gli addetti al lavoro, nel campo dello sviluppo del software vale

spesso la regola di dover gestire team misti interni ed esterni all’azienda. Come riporta la

figura successiva, solo per un 42% dei casi, l’attività è svolta interamente da un team

interno, mentre prevale l’approccio misto (51% dei casi).

* In subappalto: solo nel caso di società IT

Analizzando le risposte si osserva che prevale l’approccio con un team interno di sviluppatori

nelle società IT in cui il core business rappresenta appunto lo sviluppo di software per i

propri clienti (la formula del subappalto è seguita in questo caso da qualche società IT,

anche se in un numero molto limitato di casi). In tutti gli altri casi, nei diversi ambiti

industriali e dei servizi e nelle aziende medio grandi, prevale il modello misto con persone

interne ed esterne.

Data questa situazione, l’utilizzo di strumenti automatici e condivisi per la gestione del

progetto (dai requisiti alle attività di testing, con visibilità end-to-end di tutte le fasi),

dovrebbe aiutare le aziende ad incrementare la qualità dei prodotti e a tenere meglio sotto

controllo i processi dati in outsourcing.

Con riferimento alla numerosità delle risorse dedicate alle attività di sviluppo software, in

quasi la metà dei casi non si arriva ad oltre 9 addetti interni dedicati allo sviluppo software,

segnale che anche andando a considerare aziende di tutti i settori e di tutte le dimensioni, il

numero di professionisti impiegati per queste attività è mediamente molto limitato.

Solo team interni42%Con team

interni e società esterne51%

Totalmente con fornitori

esterni5%

In subappalto*

2%

Sviluppo Applicativo:

in House o in collaborazione con esterni Domanda: Come gestite i progetti di sviluppo

software?

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* Addetti FTE: Full Time Equivalent

Analizzando le risposte per settore si ottiene una bassa numerosità di addetti nello sviluppo

applicativo soprattutto nell’Industria, nel settore pubblico e nei servizi. Un’eterogeneità di

situazioni si ha invece nell’IT. Solo nel settore Finance prevalgono situazioni con elevata

numerosità di addetti dedicati allo sviluppo software (con un 38% di aziende del settore

Finance che dichiara di avere oltre 100 addetti in questo ambito).

Le aziende intervistate utilizzano poi più piattaforme per le proprie attività di sviluppo

software, con una prevalenza di ambienti .Net e Java, rispettivamente scelti dal 52% e dal

50% delle aziende. Si osservano inoltre percentuali elevate di aziende che sviluppano ancora

per Mainframe (36%) o per ambienti ERP (37%).

1-335%

4-916%

10-2417%

25-499%

50-1005%

Più di 10018%

Numerosità delle risorse dedicate

allo sviluppo del softwareDomanda: Qual è il numero di addetti interni FTE per lo sviluppo software?

36%

52% 50%

37%

21%

0%

20%

40%

60%

Ambienti per gli sviluppi softwareDomanda: Per quali ambienti sono sviluppate le

vostre applicazioni software? (Più risposte possibili)

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Considerando gli indirizzi a livello di singolo settore si ha che:

Il settore finanziario è quello in cui più spesso si hanno situazioni con utilizzo di una

molteplicità di ambienti di sviluppo, indicativo del fatto che negli anni si sono

stratificate applicazioni per diversi ambienti, dal mainframe, a .Net, a Java.

Gli sviluppi ERP raggiungono la massima adozione nel mondo manifatturiero.

Analizzando le risposte per dimensione di impresa si osserva invece:

Sono le aziende con oltre 500 addetti a utilizzare più di frequente molteplici ambienti di

sviluppo.

Gli sviluppi per ambienti .Net sono ugualmente molto diffusi al variare della dimensione

d’impresa; sviluppi per Mainframe, Java o ERP sono più frequenti nelle organizzazioni

di medio - grande dimensione.

Ricambio generazione degli sviluppatori e implicazioni per le aziende

Il ricambio generazionale della forza lavoro nelle attività di sviluppo software ha spesso

impatti negativi sui processi consolidati nelle aziende. I nuovi sviluppatori possono

incontrare difficoltà, da un lato legata alla scarsa documentazione sul codice (per cui è

difficoltoso interpretare quanto scritto in precedenza da altri sviluppatori), dall’altro lato, le

nuove leve sono oggi abituate a utilizzare linguaggi di ultima generazione, basati su logiche

visuali, e hanno quindi problemi con linguaggi tradizionali come ad esempio il Cobol (che

pure è alla base del 70% delle applicazioni aziendali) tuttora mantenuti nelle aziende.

Dall’indagine emerge che il problema del ricambio generazionale e della conseguente

difficoltà a operare con codice presente in azienda è stato vissuto da quasi il 60% del

campione.

Sì27%

Sì, ma solo in parte

31%

No25%

Non so17%

Difficoltà nella manutenzione o riscrittura

di applicazioni aziendali esistenti Domanda: Vi è successo che nuovi sviluppatori

arruolati dall’azienda incontrassero difficoltà nella manutenzione o riscrittura di applicazioni aziendali

esistenti?

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Questa difficoltà riguarda quasi tutti gli ambienti di sviluppo, in particolare Java (48% delle

risposte), linguaggio che di solito è poco documentato, ma anche per il Cobol (32% delle

risposte), ambiente per cui mancano spesso competenze nella nuova forza lavoro.

*Altro: Visual Basic, RPG, Abap, Javascript

Strumenti automatici a supporto di Testing, Requirements Management, Change e Configuration Management

Entrando nello specifico delle attività svolte nel ciclo di produzione del software, è stato

quindi indagato l’utilizzo di strumenti automatici a supporto di:

Test funzionali e prestazionali del software

Gestione dei requisiti (Requirements Management)

Gestione di cambiamenti e configurazioni (Change e Configuration Management).

Il risultato relativo ai test funzionali o prestazionali (riportato nella figura successiva) mette

in evidenza quanto già visto prima, ossia lo scarso ricorso a strumenti automatici (7% delle

risposte per test funzionali, 18% per test prestazionali). Nella maggior parte dei casi, il

collaudo del software avviene ancora in modo manuale o semi-automatico.

48%

32%27%

22%

16%

7%

24%

0%

20%

40%

60%

Java COBOL C# C++ PHP C Altro*

Ambienti di sviluppi per cui sono state registrate

difficoltà nella manutenzione dell’esistenteDomanda: Se sì, con quali linguaggi di programmazione in uso

in azienda avete riscontrato questa difficoltà?

10%17%

37%35%

46% 30%

7%18%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Test funzionali Test prestazionali

Attività di TestingDomanda: Come sono gestiti i test di carico?

In modo automatico

Manualmente

Modalità mista

Non li gestiamo

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La gestione dei requisiti (Requirements Management) rappresenta poi un altro aspetto

molto critico in un processo di sviluppo software, in particolar modo se il gruppo di lavoro è

misto, con parte delle attività date in outsourcing (situazione molto frequente, come

abbiamo visto in precedenza).

Come riportato in una recente ricerca condotta a livello internazionale su 590 CIO e

responsabili IT in 9 paesi nel mondo1, nei progetti di Development e Testing in outsourcing,

l’enorme quantità di cambiamenti apportata ai requisiti è stata causa dell’allungamento dei

tempi o in alcuni casi del fallimento del progetto finale. Quello della gestione dei requisiti è

un problema serio, poiché molte aziende richiedono modifiche frequenti.

Ciò nonostante, dall’indagine effettuata sulle aziende italiane emerge che l’utilizzo di

strumenti specifici di Requirements Management è tuttora molto basso (20% delle risposte),

mentre è molto elevato il ricorso a strumenti “fai-da-tè” (58% delle risposte) aspetto

collegato alla scarsa automazione del ciclo di sviluppo del software. Si tratta di un forte

vincolo al raggiungimento di quegli obiettivi di qualità, efficientamento e collaborazione che

sono invece indicati come prioritari dagli stessi intervistati.

Più avanzati sul fronte dell’utilizzo di strumenti specifici per aspetti di Requirements

Management sono il settore IT (software house e system integrator) oltre che il mondo

Finance. L’adozione di strumenti di Requirements Management cresce poi al crescere della

dimensione d’impresa.

Un 9% dei rispondenti indica previsioni di adozione di questi strumenti. Si tratta soprattutto

di aziende del settore IT – aziende che propendono più di altre a dotarsi di tool che le

possono aiutare a incrementare la qualità del lavoro e quindi a crescere nel proprio mercato.

1 The problems of outsourcing application development and testing, Micro Focus- VansonBourne, October 2013

Sì, con strumenti specifici

20%

Sì, con strumenti

interni 58%

Non ancora, prevista

9%

No e non prevista

10%

Non so5%

Attività di Requirements Management Domanda: Effettuate una sistematica raccolta dei

requisiti per gli sviluppi software ?

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White Paper | Application Development Survey

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Altro aspetto centrale a un processo completo di Application Development, il Change e

Configuration Management rappresenta la disciplina attraverso la quale si tiene traccia di

tutti i cambiamenti e le configurazioni del software, in modo da minimizzare le possibilità di

errore e mantenere il progetto allineato con i requisiti forniti dal business.

Anche per il Change e Configuration Management si osserva però un utilizzo ancora

limitato di strumenti specifici (20% delle risposte), e una netta prevalenza di strumenti

sviluppati internamente (58% delle risposte).

Analizzando le risposte per i singoli settori, si osserva, nel caso del Change e Configuration

Management, una diffusione di strumenti specifici molto più ampia nel settore Finance.

Inoltre, come osservato in precedenza per gli strumenti a supporto di altre fasi dello sviluppo

del software, la diffusione nell’adozione di strumenti specifici cresce al crescere della

dimensione d’impresa, segnale che - probabilmente - l’acquisto di questi strumenti è

maggiormente legato al budget a disposizione della funzione IT che non alle specifiche

esigenze di automazione e produttività espresse dalla stessa divisione.

Anche in questo caso poi un 9% delle aziende dichiara l’intenzione a dotarsi di questi

strumenti: si tratta di una propensione all’acquisto che accomuna aziende dei diversi settori

e di diversa dimensione.

Sì, con strumenti specifici

20%

Sì, con strumenti

interni 58%

Non ancora, prevista

9%

No e non prevista

10%

Non so5%

Attività di Change e Configuration

Management Domanda: Effettuate il Change e Configuration

Management centralizzato per l'intero ciclo di vita del software?

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White Paper | Application Development Survey

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Application Lifecycle Management: livello di conoscenza e benefici dell’ALM nelle

aziende italiane

Sempre di più il Business dipende dalle proprie applicazioni, siano queste grandi sistemi ERP

o piccole App Mobile rivolte a fornire nuovi servizi alla clientela. La complessità legata alla

manutenzione dell’esistente, alla gestione di nuovi rilasci sempre più veloci, oltre che la

necessità di incrementare la collaborazione all’interno di team di sviluppo distribuiti o verso il

Business, ha favorito negli ultimi anni la diffusione di approcci metodologici più ampi e

integrati, basati sull’intero ciclo di vista del software, o di Application Lifecycle Management

(ALM).

Dall’indagine emerge che il tema dell’Application Lifecycle Management ha un buon livello di

conoscenza presso le aziende del campione, considerando che i rispondenti sono in gran

parte responsabili o addetti dello sviluppo software.

Si osservano però delle differenze a livello di settore: sorprende abbastanza notare che il

settore Finance è più indietro rispetto ad altri sul tema delle competenze ALM. Analizzando le

risposte per dimensione di azienda si ottiene invece un logico incremento delle competenze

ALM con il crescere della dimensione d’impresa.

DEFINIZIONE DI APPLICATION LIFECYCLE MANAGEMENT

L’Application Lifecycle Management (ALM) rappresenta l'unione di attività di gestione di

business con attività di ingegneria del software, resa possibile dall'utilizzo di strumenti che

facilitano la gestione delle fasi di: analisi dei requisiti, progetto architetturale, sviluppo,

testing, gestione delle release, del change e del deployment2.

2 http://it.wikipedia.org/wiki/Application_lifecycle_management

Esperto19%

Buona conoscenza

40%

Alcune nozioni31%

Nessuna nozione

10%

Livello di conoscenza dell’ALMDomanda: Quale livello di conoscenza ha sul

tema della gestione del ciclo di vita delle applicazioni (ALM)?

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White Paper | Application Development Survey

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Supportata da opportuni strumenti, una soluzione ALM permette di

Aumentare la produttività dei team di sviluppo software, attraverso la condivisione di

pratiche di sviluppo e deployment

Focalizzare il lavoro degli sviluppatori sui requisiti di business correnti

Migliorare la qualità del software, in modo che il prodotto applicativo soddisfi i bisogni e

le aspettative degli utenti

Eliminare le barriere di comunicazione

Accelerare lo sviluppo semplificando l'integrazione

Tagliare i tempi di manutenzione sincronizzando sviluppo e progettazione

Massimizzare l'investimento sulle capacità, sui processi e sulle tecnologie

Aumentare la flessibilità, riducendo il tempo ed i costi di integrazione con nuove

applicazioni che soddisfano nuovi requisiti di business.

Dall’indagine risulta che tra i vari benefici associati alla metodologia ALM, il principale

secondo gli addetti ai lavori è la possibilità di avere un incremento della qualità del software

(71% delle risposte).

Tra il 40 e il 50% degli intervistati vede poi altri benefici originati dall’ALM, come la

collaborazione e il raggiungimento di una migliore qualità complessiva del lavoro e dei

risultati.

L’ALM non viene invece percepito come un modo per selezionare il software più opportuno

per lo sviluppo (31% delle risposte), o un sistema per rispettare meglio il budget dei progetti

(29% delle risposte).

29%

31%

40%

43%

43%

47%

48%

71%

0% 20% 40% 60% 80%

Rispetto del Budget

Utilizzo di software adeguato per lo sviluppo applicativo

Migliore comprensione delle esigenze del cliente

Rispetto delle scadenze

Riduzione del tasso di riscrittura del software

Maggiore soddisfazione dei clienti/utenti del software

Incremento della collaborazione fra i team di progetto

Incremento della qualità del software

Benefici percepiti dalle aziende per l’ALMDomanda: Secondo Lei quali miglioramenti si possono raggiungere

adottando un approccio ALM? (più risposte possibili)

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White Paper | Application Development Survey

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Metodologia dell’Indagine

La ricerca è stata rivolta, tramite una web survey condotta tra gennaio e febbraio 2014, a

chi si occupa in azienda di aspetti collegati all’Application Development.

All’indagine hanno risposto 178 professionisti di aziende italiane, dei diversi settori e classi

dimensionali. Come mostrano le figure successive, si ha una prevalenza delle risposte da

addetti in società di software e system integration (complessivamente il 33% delle

risposte), dove la tematica dello sviluppo applicativo acquisisce chiaramente maggiore

criticità.

Inoltre, tra i settori verticali, è fortemente rappresentato il mondo Finance (11% delle

risposte), che come mostrano anche dai risultati dell’indagine, tra i vari settori è quello con

team interni di sviluppatori software più numerosi, un parco di applicazioni da mantenere

molto ampio e un utilizzo di numerosi linguaggi oltre che un maggiore ricorso a tool a

supporto delle varie fasi dei processi.

N = 178

I rispondenti all’indagine sono nel 68% dei casi professionisti dell’ambito applicativo (nel

14% dei casi con un ruolo manageriale e negli altri casi con ruoli operativi). Le restanti

risposte sono state fornite da altre figure, dell’IT o del Business.

Banche

10% Altro -

Finance1%

Servizi

19%

Industria15%

Media

2%Settore pubblico

8%

Sanità1%

Trasporti

2%

Distribuzio

ne/Commercio

5%

TLC

5%

IT:

Independent

Software Vendor

(ISV)8%

IT: System

Integration25%

Settore dell’Azienda

1-9

15%

10-49

17%

50-99

11%100-249

13%

250-499

11%

500-9997%

1.000-4.999

11%

Più di 5.00015%

Dimensione dell’Azienda

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White Paper | Application Development Survey

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L’analisi è stata realizzata con la collaborazione di Elena Vaciago, Research Manager di The

Innovation Group. The Innovation Group (TIG) è una società di servizi di consulenza direzionale,

advisory e ricerca indipendente fondata da Roberto Masiero ed Ezio Viola, specializzata nella

innovazione del Business e dei processi aziendali attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali e delle

nuove tecnologie della conoscenza. Si rivolge ad Aziende ed Organizzazioni che desiderano

sviluppare strategie di crescita attraverso programmi, iniziative e progetti di innovazione del

Business, di “go to market”, di produzione e gestione integrata della conoscenza interna ed esterna

dell’azienda tramite le tecnologie ICT.

Per maggiori informazioni visitare: www.theinnovationgroup.it

About Micro Focus

Micro Focus, a member of the FTSE 250, provides innovative software that allows companies to

dramatically improve the business value of their enterprise applications. Micro Focus Enterprise

Application Modernization, Testing and Management software enables customers’ business

applications to respond rapidly to market changes and embrace modern architectures with reduced

cost and risk.

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CEO/Direttore Generale/AD

4%

Altro - Business8%

CIO/Direttore Sistemi

Informativi15%

Altro - IT6%

Project Manager13%

Consulente11%

Responsabile Infrastrutture

Applicative5%

Direttore dello sviluppo

6%

Responsabile Metodi e Strumenti

3%

Architetto5%

Analista5%

Sviluppatore12%

Tester5%

Altro -Applications

2%

Ruolo dell’intervistato

21% Figure IT

68% Figure AmbitoApplicativo

12% Figure Business

N=178