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INDICE

LINEE GUIDA PER LA RILEVAZIONE..................... ................................................................11

SEZIONE A: IDENTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO ■ .................................................................16

SEZIONE B: NOTIZIE GENERALI SULL’UBICAZIONE DELL’ED IFICIO................................18 1.0 Ubicazione � .................................................................................18

1.1 Dati Catastali � .............................................................................23

1.2 Collegamenti �..............................................................................24

1.3 Ambiente ed area scolastica � ......................................................25

1.4 Caratteristiche e consistenza dell’area scolastica �......................29

SEZIONE C: NOTIZIE GENERALI DELL’EDIFICIO .......... .......................................................35 1.5 Titolo di godimento � ....................................................................35

1.6 Utilizzazione dell’edificio � ...........................................................36

1.7 Origine ed età � ............................................................................38

1.8 Stato di conservazione del corpo di fabbrica principale �.............50

SEZIONE D: CONDIZIONI DI SICUREZZA E REQUISITI PART ICOLARI...............................61 1.9 Condizioni di sicurezza � � ...........................................................61

1.10 Requisiti particolari �.................................................................72

SEZIONE E: CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONAL I DEI LOCALI g ..............82

SEZIONE F: ATTREZZATURE SPORTIVE ................... ...........................................................88 1.11 Notizie sulle palestre (strutture sportive coperte) �..................88

1.12 Notizie sugli impianti sportivi e piscine all’aperto �...................96

SEZIONE G: ALTRE INFORMAZIONI ED OSSERVAZIONI ...... ..............................................98 1.13 Notizie sul servizio mensa �.......................................................98

1.14 Azienda agricola �......................................................................99

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Anagrafe edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004

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Note tecniche per l’uso dei questionari di rilevazione dei dati sull’edilizia scolastica

Oggetto della rilevazione è l’edificio scolastico, non però disgiunto dalla funzione che esso ospita. La rilevazione dell’edificio deve, perciò, tenere conto anche della scuola o delle scuole ospitate.

Si possono verificare casi in cui in un unico edificio sono ospitate più scuole e, viceversa, una singola scuola è allocata in più edifici. Per questa tipologia di relazioni, che si instaurano fra l’edifico e la scuola, sono stati approntati due diversi tipi di Schede: una per l’edifcio ed una per l’Istituzione scolastica, in modo tale che, qualsiasi caso dovesse concretamente verificarsi, si sarebbe in grado di

censirlo.

La rilevazione dei dati, finalizzata alla costituzione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, è basata sull’acquisizione, delle informazioni presenti nei due questionari. Il “questionario dell’edificio scolastico” ed il “questionario dell’Istituzione scolastica”. Il rilevatore deve compilare entrambi i questionari.

Il presente Manuale è, dunque, lo strumento necessario per la migliore acquisizione dei dati durante il sopralluogo, al fine di poter fornire la descrizione più idonea dello stato manutentivo dell’edificio

scolastico e la caratterizzazione, sia quantitativa che qualitativa, degli spazi interni.

Esso si articola, quindi, in parti distinte:

1. Il “questionario dell’edificio scolastico, articolato in 7 Sezioni e mirato a raccogliere elementi atti a valutare quantitavamente e qualitativamente le strutture adibite ad uso scolastico;

2. Il “questionario dell’Istituzione scolastica”, articolato in sezioni ed orientato a raccogliere informazioni sulle singole unità scolastiche.

Definizioni e terminologia

- Istituzione scolastica: scuole materne, circoli didattici, plessi, istituti comprensivi, sedi centrali della scuola secondaria di I e II grado, istituti di istruzione superiore e, comunque, tutte le sedi Scolastiche elencate nel bollettino ufficiale delle Scuole Statali, disponibile all’indirizzo

http://www.istruzione.it/mobilita/bollettino/testo_bollettino.shtml del sito del Ministero.

- Le scuole materne (scuola dell’infanzia), i plessi della scuola elementare (scuola primaria), le sedi centrali della scuola media inferiore (secondaria di primo grado) e di quella di secondo grado sono anche punti di erogazione del servizio, mentre i circoli didattici, gli istituti

comprensivi e gli istituti superiori sono entità puramente amministrative.

- Sedi centrali: sede amministativa principale dell’Istituzione scolastica.

- Istituti comprensivi: istituzioni scolastiche da cui dipendono scuole materne, plessi di scuola elementare e sezioni di scuola secondaria di I grado.

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- Istituti di istruzione superiore (istituti superiori): istituzioni scolastiche da cui dipendono diverse tipologie di scuole secondarie di II grado (ad esempio Liceo Scientifico, più Istituto Tecnico,

più Istituto d’Arte).

- Sezioni associate: sedi di erogazione del servizio che dipendono da una sede centrale.

- Scuole annesse: scuole annesse ad istituti d’Arte, a convitti, a conservatori e ad educandati.

- Corsi serali: corsi di scuola secondaria di II grado attivati per gli adulti.

- Succursali: sono tutte le sezioni della singola scuola che fisicamente risultano distaccate dalla Sede principale e che sono comunque identificate con lo stesso codice meccanografico della Sede principale. Nella Scheda tale differenza è identificata dal progressivo di due caratteri che segue il codice meccanografico. La Sede principale viene censita con il codice meccanografico da dieci caratteri più il numero “00”, ad esempio “RMEE04300P/00”, mentre le eventuali succursali sono caretterizzate dal progressivo 01, 02, ecc..

- Codice Meccanografico: è l’identificativo che rappresenta univocamente l’Istituzione scolastica.

- Edificio scolastico: per edificio scolastico deve intendersi un fabbricato o un insieme di fabbricati contigui – cioè situati nelle immediate vicinanze - adibiti permanentemente o temporaneamente ad uso scolastico. Due fabbricati “contigui”, anche se tra loro separati da una minima intercapedine, o addirittura adiacenti, possono essere costruiti con tipologie tecnologiche completamente diverse e, quindi, rappresentare due distinti organismi edilizi (o strutturali).

- Due fabbricati contigui, possono essere costruiti con tipologie tecnologiche completamente diverse e, quindi, rappresentare due distinti organismi edilizi (o strutturali).

Pertanto, in conformità a queste considerazioni, al concetto di “contiguità” si aggiunge quello di “omogeneità strutturale e tecnologica” e si considera come edificio scolastico: “un fabbricato o un insieme di fabbricati contigui, tali da costituire un unico organismo edilizio e

statico, realizzando così tra loro una completa solidarietà strutturale”.

In conseguenza a quanto sopra definito, va stabilito quando si deve compilare un solo questionario per edificio e quando, invece, occorre compilare tanti questionari quanti sono i fabbricati di cui è composto il complesso scolastico, fermo restando che ove in essi dovessero insistere piu' istituzioni scolastiche, vanno compilate tante Schede relative all'Istituzione

scolastica quante sono le istituzioni medesime presenti in loco.

I casi possibili sono:

1. edificio scolastico che occupa una porzione di un fabbricato pluriuso (con destinazioni anche extrascolastiche): si deve compilare un “questionario edificio” relativo alla porzione

di fabbricato adibito ad uso scolastico;

2. edificio scolastico composto di un solo fabbricato ed utilizzato da una o più unità scolastica: si deve compilare un “questionario edificio” relativo all’edificio in esame;

3. edificio scolastico composto da più fabbricati contigui che presentano la medesima tipologia edilizia, la stessa tecnologia e siano stati costruiti in un periodo di tempo contenuto, in modo che si possano considerare un unico intervento edilizio: si deve compilare un solo “questionario edificio”; un esempio di questa tipologia di edificio è la

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realizzazione a stralci di un progetto unitario. Anche in questo caso va compilato un solo

questionario edificio così come sopra definito;

4. edificio scolastico composto di più fabbricati, siano essi contigui o separati, che presentano evidenti differenze tipologiche e strutturali (o tecnologiche): va compilato un “questionario

edificio” per ogni fabbricato che compone la scuola.

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Unico edificio scolastico costituito da tre corpi di fabbrica che presentano stessa tipologia e tecnologia costruttiva, realizzati nello stesso periodo e funzionalmente collegati da un percorso chiuso che non ha la sola funzione di collegamento, ma rende i tre corpi un unico edificio scolastico.

Per ciascuno dei cinque corpi di fabbrica andrà compilata una singolo Questionario. Fabbricato 1: corpo di fabbrica per n° 10 aule realizzato nel 1970 sistema di prefabbricazione pesante Fabbricato 2: corpo di fabbrica per n° 6 aule realizzato nel 1975-76 sistema di prefabbricazione pesante Fabbricato 3: corpo di fabbrica per n° 5 aule realizzato nel 1977-78 sistema di prefabbricazione pesante

Fabbricato 4a: corpo di fabbrica per n° 5 aule realizzato nel 1985 costruito con tecnologia tradizionale Fabbricato 4b: corpo di fabbrica per palestra realizzato nel 1975 sistema di prefabbricazione pesante

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Unico edificio scolastico ospitante più sedi scolastiche.

QuestionarioIstituzioneScolastica

Esempio: Due edifici scolasticicontigui con le stesse tipologie etecnologie costruttive delmedesimo periodo, che ospitanoun’unica Istituzione scolastica.

Edifici scolastici contigui.

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Edifici scolastici collegati da percorso esterno.

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L I N E E G U I D A P E R L A R I L E V A Z I O N E

Premessa La conoscenza dell’effettiva consistenza e qualità delle strutture scolastiche, nonché la valorizzazione del patrimonio in termini di restauro, riutilizzo e trasformazione, è un tema all’ordine del giorno per una consistente fetta di immobili, in ragione del relativo stato manutentivo, dell’uso attuale e della possibile o necessaria riconversione od adeguamento. Tale scopo sarà raggiunto più facilmente laddove si potrà contare su un patrimonio di dati edilizi, la cui rilevazione derivi da un'osservazione oggettiva e costantemente aggiornata della realtà. Infatti, un'analitica, articolata e diffusa conoscenza del patrimonio immobiliare può tradursi, non solo in un insostituibile strumento di supporto alle politiche dell'Amministrazione, ma anche in uno stimolo o suggerimento per una migliore definizione delle politiche attive di promozione e sviluppo. La rilevazione dei dati sul patrimonio di edilizia scolastica La fase di rilevazione è sicuramente la più delicata, in quanto è il momento in cui vengono acquisite le informazioni necessarie a tutti gli Enti coinvolti nel Progetto per il corretto espletamento delle loro funzioni in materia di edilizia scolastica. Elemento centrale dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica è, poi, la disponibilità e, soprattutto, la qualità del dato raccolto. A tal fine sono stati opportunamente elaborati: • le “Schede di rilevazione”, allo scopo di avere, per tutte le realtà scolastiche, la stessa base

informativa; • il “Manuale del rilevatore”, ossia un documento in cui sono indicate tutte le modalità da seguire e le

regole da adottare nell’attività di rilevazione. I Questionari di rilevazione Le Schede contengono i dati che devono essere raccolti dai rilevatori per la costituzione dell’Anagrafe e che consentiranno di disporre di un’adeguata rappresentazione del patrimonio di edilizia scolastica. Tali Schede sono state oggetto di una specifica messa a punto finalizzata al consolidamento dei contenuti dell’Anagrafe, con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza e di prevenzione, nonché di comfort ed ergonomia, che permettono di avere un quadro delle strutture edilizie non solo completo, ma anche idoneo a supportare esigenze, a più lungo termine, di pianificazione e qualificazione degli interventi. Il Manuale del rilevatore Il Manuale del rilevatore descrive ed illustra metodologie e regole per la rilevazione dei dati, allo scopo di garantire un’uniformità di valutazione nel censimento delle caratteristiche degli edifici scolastici. Oggetto della rilevazione è la scuola, intesa come edificio sul territorio. I dati rilevati con le Schede devono essere tali da fornire la descrizione dello stato di manutenzione dell'edificio scolastico e la caratterizzazione, sia qualitativa che quantitativa, dei suoi spazi. Nel Manuale sono stabilite le regole di rilevazione e di classificazione dei dati. Ogni concetto espresso in esse è ben definito, per avere la certezza che ogni rilevatore dia lo stesso significato ai termini espressi nelle Schede medesime, rendendo così la rilevazione il più possibile

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oggettiva ed univoca. Nel Manuale sono inserite delle note chiarificatrici e riportati degli esempi, accompagnati da disegni e foto. Nelle Schede di rilevazione sono citate diverse tipologie di dati, la cui rilevazione può essere assunta da fonti diverse (certificazioni ed altri documenti reperibili presso i singoli Istituti scolastici) oppure effettuata dal rilevatore per osservazione diretta. Alcuni dati da rilevare non sono misurabili, in quanto si richiede una valutazione qualitativa dell'elemento da analizzare (ad esempio lo stato manutentivo delle opere edilizie e degli impianti); in questi casi il rilevatore deve tenere conto di parametri il più possibile oggettivi, eventualmente anche alla luce della vigente normativa di riferimento. Nel Manuale si pone una particolare attenzione alla definizione di questi parametri, cercando di dare al rilevatore il maggior numero di indicazioni per poter valutare correttamente ed uniformemente i dati richiesti. Individuazione delle Tipologie delle Informazioni. I dati necessari alla compilazione delle Schede possono essere suddivisi nelle seguenti tipologie:

- Dati identificativi ed anagrafici dell’edificio scolastico; - Dati desumibili da certificazioni od altra documentazione reperibile presso l’Ente proprietario

dell’edificio scolastico e/o presso l’Istituto medesimo: in questa tipologia vengono raggruppati tutti i dati ricavabili da documenti che dovrebbero essere reperibili presso l’Ente locale (ad esempio: Uffici Tecnici) oppure presso la Segreteria dell'Istituto scolastico. In alcuni casi, invece, l’informazione è più di carattere cognitivo, riguardo sia all’ambiente in cui l’edificio scolastico si inserisce, sia a particolari requisiti dell’edificio stesso. Nel Manuale sono presenti due check-list che il rilevatore può far pervenire preventivamente ai referenti, in modo tale che gli stessi possano reperire la documentazione già esistente agli atti ed, eventualmente, quella non disponibile al momento;

- Dati misurabili: per dati misurabili si intendono, fondamentalmente, tutte le informazioni di univoca interpretazione, rilevabili mediante indagine diretta e strumenti di misurazione (ad esempio dati dimensionali e distributivi dell'edificio, ubicazione dell'edificio scolastico, presenza di vincoli, numero posti auto, numero corpi scala, ecc...). Nel Manuale vengono indicate le modalità di utilizzo degli strumenti di misurazione e vengono definiti, in base al dato richiesto, i metodi di approccio all'indagine diretta dell'edificio scolastico;

- Dati desumibili da valutazioni qualitativo-descrittive: affinché la valutazione dei dati appartenenti a questa tipologia sia il più possibile univoca, è necessario definire una metodologia che fornisca delle linee guida sull'attività di rilevazione, al fine di garantire un comportamento omogeneo da parte dei rilevatori. A tale scopo vengono utilizzate illustrazioni, grafici e riferimenti normativi che aiutino il rilevatore nell'individuazione del dato. A titolo di esempio, ricadono in questa tipologia i dati allo stato di conservazione di impianti ed opere edilizie, per la valutazione dei quali vengono esplicitati i significati delle classificazioni definite nella Scheda.

Attività preliminari Al fine di ottimizzare i tempi di rilevazione e di acquisizione dei dati per la compilazione delle Schede, sono indicate una serie di attività dirette ad individuare chiaramente i referenti degli Istituti scolastici e degli uffici tecnici degli Enti locali, fissare degli appuntamenti e assicurarsi che tutta la documentazione necessaria sia presente presso gli uffici competenti. Presso l’Ente proprietario (per il maggior numero dei casi il Comune o la Provincia), il rilevatore si assicurerà la collaborazione del Tecnico addetto all’edilizia pubblica e/o scolastica, mentre presso l’Istituto scolastico, quella del Capo di Istituto o di un altro soggetto da lui delegato.

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Il contatto con i referenti è indispensabile per raccogliere tutta una serie di informazioni disponibili solo presso gli uffici predetti ed è utile anche per pianificare, di comune accordo, i sopralluoghi ed essere sempre affiancati da qualcuno che abbia una conoscenza approfondita delle caratteristiche generali dell’edificio scolastico e che, comunque, possa garantire al rilevatore l’accesso ad ogni locale dell’edificio medesimo (ad esempio: locali che ospitano impianti tecnologici). Nella fase preliminare si possono, pertanto, riscontrare le seguenti attività:

- individuazione e verifica della disponibilità dei referenti; - invio preventivo delle check-list per la verifica della disponibilità dei dati e della documentazione

cartografica richiesti, previi opportuni contatti con gli interessati; - definizione del calendario degli incontri.

Espletata la fase delle attività preliminari, il rilevatore, sulla base del calendario degli incontri, deve innanzitutto recuperare la documentazione prodotta dal referente dell’Ente locale, verificarne l’attendibilità e provvedere al completamento delle eventuali informazioni omesse. Le planimetrie dell’edificio devono essere ricercate presso l’Ente locale di appartenenza; qualora non fossero reperibili, devono essere richieste al Dirigente scolastico. Il referente dell’ufficio tecnico dell’Ente locale consegnerà la documentazione cartografica disponibile, provvederà inoltre ad illustrare lo sviluppo plani-volumetrico dell’edificio e a presentarne le principali caratteristiche strutturali. Sempre sulla base dell’appuntamento preventivamente fissato, il rilevatore si presenterà al referente dell’Istituzione scolastica per verificare la documentazione prodotta e, quindi, provvedere al completamento delle attività di acquisizione delle informazioni precedentemente richieste. Nell’ambito di questo incontro, il rilevatore può illustrare al referente scolastico come intende articolare il sopralluogo, evidenziando le eventuali necessità (possibilità di accesso a tutti i locali, supporto operatori per possibili rilievi planimetrici, ecc..). Il sopralluogo interesserà tutti gli edifici presenti nell’area scolastica. In linea generale, l’approccio del rilevatore deve essere tale da garantire l’esame puntuale di tutte le parti strutturali, nonché degli ambienti e dei servizi, secondo i passaggi operativi di seguito indicati: • verifiche esterne - il rilevatore osserverà l’edificio dall’esterno e prenderà atto, oltrechè della

conformazione strutturale e compositiva, anche dello stato di conservazione di ciascuna componente strutturale che lo caratterizza;

• verifiche interne dell’edificio - il rilevatore inizierà le verifiche tecniche interne a partire dal piano situato alla quota più bassa dell’edificio (ad esempio dal piano interrato o seminterrato), secondo un percorso ascendente.

Il rilevatore disporrà delle planimetrie dell’edificio e la rilevazione dei locali seguirà una numerazione precedentemente stabilita sulla base di un percorso ritenuto il più logico, suscettibile però di variazioni nel corso del sopralluogo. Si ritiene, comunque, utile seguire, nei limiti del possibile, una numerazione dei locali che proceda in senso orario. Ove, peraltro, esista già una numerazione precedentemente assegnata, questa verrà presa come base, integrandola con le parti mancanti. Qualora il rilevatore non dovesse disporre delle planimetrie, deve realizzare un “schizzo della pianta” dell’edificio.

Si riportano di seguito alcune indicazioni di carattere operativo, finalizzate a guidare e facilitare il rilevatore nelle attività di acquisizione delle informazioni tecniche e documentali necessarie alla compilazione delle Schede, descritte nel presente Manuale.

Le informazioni richieste nelle varie sezioni delle Schede sono sostanzialmente riconducibili alle seguenti tipologie, che in ciascun paragrafo sono identificate da una specifica colorazione.

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Fonte sicura

Informazioni reperibili presso l’Ente locale: Da verificare sul luogo

Fonte sicura Informazioni reperibili presso l’Istituto scolastico:

Da verificare sul luogo

Dati desumibili mediante precise misurazioni:

Dati desumibili mediante opportune valutazioni da effettuare sul posto:

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Anagrafe edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004

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S E Z I O N E A : I D E N T I F I C A Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O �

Identificazione dell'edificio ■

CODICE EDIFICIO M.I.U.R. ■

CODICE EDIFICIO RILEVAZIONE ■

PROVINCIA: ■

COMUNE: ■

INDIRIZZO: ■

Frazione o località: ■

Tipologia Via, piazza, ecc..: ■

Denominazione: ■

Numero civico: ■ C.A.P.:

DISTRETTO SCOLASTICO: ■ num.

Codice Edificio M.I.U.R.: Il campo indica un codice composto da otto caratteri alfanumerici (ad esempio RM 000326) utilizzato dal Ministero dell’Istruzione. E’ composto dalla sigla della provincia più un progressivo puro di 6 numeri. Questo codice è assegnato automaticamente.

Codice Edificio Rilevazione Indicare nel campo il codice composto da 10 caratteri numerici: nei primi due caratteri va inserita la sigla della provincia in cui si trova ubicato il fabbricato; nei caratteri 3 e 4 va scritto il codice dell’ordine scuola (vedi tabella “Tipologia Scolastica” p. 104). Nei campi restanti inserire il numero progressivo, da 0 a 99, preceduto da zeri di riempimento, atto a indicare i diversi edifici scolastici appartenenti ad una stessa Istituzione scolastica. Se il rilevatore è in possesso dei codici edificio appartenenti alla vecchia banca dati, utilizzare il codice edificio relativo (es.: CB000025).

Provincia: Indicare, per esteso, la denominazione della provincia di appartenenza dell’edificio.

Comune: Indicare, per esteso, la denominazione del comune di appartenenza dell’edificio.

Indirizzo: Indicare l’indirizzo dell’edificio scolastico precisando: la tipologia di indirizzo (ad esempio “viale”) ed, alla riga successiva, la denominazione (ad esempio “Mazzini”) indicando anche il numero civico ed il codice di avviamento postale (CAP).

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Distretto Scolastico: Indicare il numero del distretto in cui è localizzato l’edificio scolastico.

Istituzioni scolastiche ospitate nell’edificio: ■ Indicare la denominazione delle eventuali istituzioni scolastiche ospitate nell’edificio e relativo codice: ■ 1 _________________________________ Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ 2 _________________________________ Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ 3 _________________________________ Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ 4 _________________________________ Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ 5 _________________________________ Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■

In via preliminare è necessario definire se un edificio scolastico è di tipo:

edificio monosede: struttura immobiliare all’interno della quale funziona la sede di una sola scuola;

edificio plurisede struttura immobiliare all’interno della quale funzionano più Istituzioni scolastiche o

scuole.

Nell’elenco delle sedi scolastiche deve essere riportata, per ogni Istituzione scolastica ubicata nell’edificio in esame, la denominazione ed il codice MIUR che individua univocamente l’Istituzione

scolastica.

Il codice dell’Istituzione è presente sul bollettino ufficiale del Ministero dell’Istruzione ed è formato da 12 caratteri alfanumerici (es. RMMM36800*/..).

Per maggior chiarezza:

• i caratteri alfabetici 1° e 2° individuano, mediante sigla, il comune dove è ubicata la scuola; • i caratteri alfabetici 3° e 4° individuano l’ordine ed il tipo di scuola; • i caratteri numerici 5° - 6° e 7° corrispondono ad un numero progressivo di identificazione; • i caratteri numerici 8° e 9° corrispondono al tipo di sede; • il carattere alfabetico 10° è un carattere di controllo. Il codice scuola a dieci caratteri è separato con una barra (o una virgola) dal codice a due caratteri numerici che identifica il tipo di scuola .../00 per la sede centrale; …/01,…/02,…/03 per le succursali. Questo codice è stato già assegnato nel corso della precedente rilevazione ministeriale, perciò il rilevatore deve solo riportarlo sulla Scheda.

Si raccomanda, al fine di poter effettuare un corretto censimento degli edifici destinati ad uso scolastico, di porre particolare cura nella compilazione di tutti gli elementi che costituiscono la presente tavola.

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S E Z I O N E B : N O T I Z I E G E N E R A L I S U L L ’ U B I C A Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O

1.0 UBICAZIONE � 1.0.1 Inquadramento urbanistico ■

La distribuzione geografica delle scuole è influenzata dalla conformazione territoriale dei comuni e dalla morfologia del territorio, nonché dalla diversa diffusione e consistenza degli edifici scolastici secondo l’ordine ed il grado d’istruzione.

Gli aspetti essenziali riguardanti la localizzazione nel territorio dell’edificio scolastico sono essenzialmente due:

- la zona in cui si trova l’area scolastica;

- i vincoli urbanistici.

L’edificio in esame, rispetto allo strumento urbanistico vigente, è situato in zona: ■ ..…

Indice di fabbricazione previsto dalla Z.T.O. ■ …………………………………………

Barrare la casella corrispondente alla Zona Territoriale prevista dallo strumento urbanistico comunale (PRG o PF), ed individuata con lettera A-B-C-D-E-F, nella quale è situato l’edificio scolastico in esame.

A B C D E F

m3/m2

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Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765 (allegato 4):

ZTO “A”

Parti del territorio interessate da agglomerati urbanistico-edilizi che rivestono carattere storico,

artistico o di particolare pregio ambientale oppure da porzioni di essi, comprese le aree circostanti

che possono considerarsi per tali caratteristiche parte integrante degli agglomerati stessi; si

definisce “centro storico” un centro abitato in cui sono presenti evidenti tracce di elementi con più

100 anni di storia;

ZTO “B” Si definisce Zona territoriale omogenea B parte del territorio totalmente o parzialmente edificate

diverse dalle zone A e a prevalente destinazione residenziale. si considerano parzialmente

edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (1/8)

della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore ad 1,5 m3/m2.

Si definisce “centro abitato” un aggregato di case contigue o vicine con interposte piazze e simili,

che determinano un luogo di raccolta ove sogliono convenire anche gli abitanti dei luoghi vicini

per ragioni di culto, istruzione, lavoro, scambi ed altre attività di civile convenienza. Il centro

abitato è delimitato, nei comuni sprovvisti di strumento urbanistico, da un perimetro continuo (a

norma dell’art.18 della L.865/1971 - allegato 4) che delimita il campo di applicazione delle norme

restrittive dell’edificazione;

ZTO “C”

Le parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino inedificate o nelle quali

l'edificazione preesistente non raggiunga i limiti di superficie e densità di cui alla precedente

lettera B);

ZTO “D”

Parti del territorio, anche se parzialmente o totalmente edificate, da destinare ad insediamenti a

prevalente funzione produttiva di tipo industriale, artigianale;

ZTO “E”

Le parti del territorio destinate ad usi agricoli, escluse quelle in cui - fermo restando il carattere

agricolo delle stesse - il frazionamento delle proprietà richieda insediamenti da considerare come

zone C);

ZTO “F”

Le parti del territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale; attrezzature per

l'istruzione superiore all'obbligo; attrezzature sanitarie ed ospedaliere; parchi pubblici urbani e

territoriali.

Qualora il PRG preveda una più complessa classificazione, il rilevatore deve fare riferimento alle sopra elencate definizioni.

Quindi, se l’edificio è ubicato all’interno del centro storico fa parte della Zona Territoriale Omogenea ”A”, individuata dallo strumento urbanistico generale; il rilevatore deve indicare con una crocetta la casella corrispondente.

Un edificio ubicato all’interno del centro abitato (e quindi fuori dal centro storico) fa parte della Zona Territoriale Omogenea ”B”, individuata dallo strumento urbanistico generale. La Z.T.O “B” comprende le parti di territorio, totalmente o parzialmente edificate, che non presentino interesse storico, artistico

e di particolare pregio ambientale.

Un edificio ubicato in una zona di espansione fa parte della Z.T.O. ”C” di cui all’art.8 del D.M. 2/4/1968 (allegato 4) individuata dallo strumento urbanistico come “parte del territorio non ancora urbanizzata,

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della quale il piano prevede l’urbanizzazione, in contrapposto alle aree parzialmente urbanizzate (di

completamento) e delle aree urbanisticamente assestate (centri storici)”.

Infine, si può verificare il caso in cui l’edificio si trovi in una zona di carattere prevalentemente industriale, Z.T.O. “D”, o in una zona ad uso agricolo, Z.T.O. “E” (ad esempio una scuola con annessa azienda agricola); oppure l’edificio potrebbe essere posto all’interno di aree destinate ad attrezzature di interesse generale, all’interno di un parco pubblico, o all’interno di strutture o poli-polifunzionali (Z.T.O.

"F").

1.0.2 Vincoli ■:

1) Edificio tutelato ai sensi della L.1089/39 e ss. del Min. Beni ed Attività Culturali ………………………………………………………..…….…�

2) Edificio di vetustà superiore ai 50 anni ………………………………………………………………………………………………….……….….�

3) Edificio in area soggetta a vincolo idrogeologico (R.D.3267/23 e ss.) ■……………………………………………………………………...…… �

4) Edificio sito in zona a vincolo paesaggistico (L.1497/39 e 431/85 e ss.) ■………………………………………………………………………… �

1.0.3 Vincoli Sismici ■:

Edificio situato in zona sismica (L.64/1974 e ss.) ■……………………………………………………………………………………………... � Individuare la classificazione sismica del Comune (*)■………………………………………………………………………………... � a) è stato progettato con la normative tecnica antisismica ■………………………………………………………………………………. � b) Presenza del Certificato di Conformità attestante la perfetta rispondenza dell’opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona

sismica(art.28,L.64/74 e ss.) ■ …………………………………………………………………………………………………………. �

Data c) Presenza di una relazione geotecnica ■ ……………………...………………………………………………………………………… � Data d) Presenza di una relazione geologica ■ ………………………………….……………………………………………………………… � Data

e) Valutazione di vulnerabilità sismica con metodo GNDT/CNR livello ■…………………………………………... I° II°

Indice di Vulnerabilità……………………………………………………………………………………………. Anno

f) E’ stata fatta, o si prevede di fare, la verifica sismica ai sensi art. 4 Ord. Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 e ss. ■…… SI NO

g) Sono state eseguite altre verifiche sismiche in attuazione delle normative tecniche fino al D.M. 16/01/96 e ss…■ ……. SI NO Vedi nuova tabella allegata all’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 di classificazione sismica del territorio nazionale: zona sismica 1: ag/g = 0.35 zona sismica 2: ag/g = 0.25 zona sismica 3: ag/g = 0.15 zona sismica 4: ag/g = 0.05 Si definisce Ag/g l’accellerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico.

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Si definisce vincolo “una qualsiasi limitazione alla libera utilizzazione di un bene immobile (area o fabbricato) disposta da un provvedimento normativo, per conseguire finalità estranee a quelle urbanistiche o architettoniche”. Si elencano, nel seguito, alcune tipologie di vincolo e le corrispondenti normative di riferimento:

Vincolo in materia di beni appartenenti al patrimonio storico-artistico

Vincolo certificato ai sensi della Legge 1089/1939 art. 2 del Ministero dei Beni Culturali (allegato 4): “Sono altresì sottoposte alla presente legge le cose immobili che, a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cultura in genere, siano state riconosciute di interesse particolarmente importante e come tali abbiano formato oggetto di notificazione, in forma amministrativa, del Ministero per la educazione nazionale”.

Vincolo vetustà

Se un edificio è stato costruito prima del 1950 risulta essere sottoposto al

parere del Ministero dei Beni Culturali ai sensi della Legge 1089/1939 e

quindi a vincolo architettonico (allegato 4).

In caso di necessità di interventi manutentivi è possibile richiedere fondi non

solo al Ministero della Pubblica Istruzione, ma anche agli enti preposti alla

tutela del patrimonio storico ed artistico.

Vincolo idrogeologico

Il vincolo idrogeologico è individuato ai sensi del R.D.3267/1923, ”Norme per

la difesa del suolo”, e del relativo regolamento (allegato 4).

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Vincolo paesaggistico

Tale vincolo paesaggistico in materia di bellezze naturali, è disciplinato dalla

Legge 29/06/1939 n.1497 sulla” protezione delle bellezze naturali” (allegato

4) e dalla Legge Galasso 431/1985 (allegato 4) per la tutela delle zone di

particolare interesse ambientale.

Tale vincolo genera un’interferenza coi dati sull’ambiente e rappresenta una

chiave di controllo sulla situazione ecologica o ambientale.

Vincolo sismico

Il vincolo sismico è regolato dalla Legge Nazionale del 2/2/1974 n. 64 e Ord.

Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 (allegato 4).

Se un edificio è situato in zona sismica, è necessario: a) classificare il comune in base al proprio grado di sismicità (vedi allegato 4); b) accertare che l’edificio sia stato costruito utilizzando tecniche antisismiche. Possono essere richiesti

gli estremi del progetto all’ufficio tecnico dell’Ente locale (Comune, Provincia, Regione, ecc..); c) richiedere, anche in questo caso all’ufficio tecnico dell’Ente locale di appartenenza, la presenza del

Certificato di conformità. Tale Certificato viene rilasciato dall'ufficio tecnico competente ed attesta la perfetta rispondenza dell'opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona sismica;

d) verificare la presenza di una relazione geotecnica e, qualora presente, indicarne la data di redazione;

e) verificare la presenza di una relazione geologica, attestante le caratteristiche generali e le proprietà fisico-meccaniche dei terreni di fondazione e, qualora presente, indicarne la data di redazione;

f) verificare la presenza di informazioni relative alla vulnerabilità sismica dell’edificio individuata da uno studio condotto dal GNDT (Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti) e dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con il metodo GNDT/CNR mediante schede di I e II livello;

g) appurare la presenza dei documenti testimonianti l’avvenuta verifica sismica ai sensi art. 4 Ord. Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 (allegato 4) o l’intenzione di effettuarla in tempi futuri;

h) appurare la presenza dei documenti testimonianti l’avvenuta verifica in attuazione delle normative tecniche fino al D.M. 16/01/96 (allegato 4).

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1.1 DATI CATASTALI � L'edificio è accatastato (N.C.E.U.): ■ …………………………………………………………………………………. SI NO Censuario di: ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Foglio: ■ ………………… Particella Sub. L'edificio è inserito in mappa (N.C.T.) ……………………………………………………………………………… SI NO

Il rilevatore deve compilare i campi del paragrafo con i dati catastali relativi al lotto sul quale è posto l’edificio analizzato. Si tratta di informazioni relative alla localizzazione geografica in senso

catastale e cartografico.

I dati possono essere richiesti presso l’Ufficio Tecnico del Comune di appartenenza.

Nello spazio corrispondente è necessario indicare se l’edificio è stato accatastato nel Nuovo Catasto

Edilizio Urbano (N.C.E.U.).

Nel caso di risposta affermativa devono essere riportati gli estremi dell’accatastamento (denominazione del censuario, numero del Foglio e

della particella).

Deve essere altresì indicato se l’edificio è stato inserito in mappa nel Nuovo Catasto Terreni

(N.C.T.).

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1.2 COLLEGAMENTI �

L'edificio in esame può essere raggiunto con (barrare solo le caselle di interesse) ■:

1) Scuolabus ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………………..… �

2) Trasporti pubblici urbani (fermata entro 250 m) ■……………………………………………………………..…………………………………..… �

3) Trasporti pubblici inter-urbani (fermata entro 500 m) ■……………………………………………………………………………………...……… �

4) Mezzi ferroviari (stazione a meno di 500 m) ■…………………………………………………………………………………………………….… �

5) Mezzi privati ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………….……… �

6) Servizio trasporto alunni disabili ■ ………………………………………………………………………………………………….………….…… � Distanza dal mezzo pubblico più vicino: ■ m Distanza dalla stazione ferroviaria: ■ m

La condizione di raggiungibilità di una struttura scolastica deve, necessariamente, rispettare quanto previsto nella normativa (D.M 18/12/1975 – vedi allegato 4). La localizzazione degli Istituti scolastici sul territorio, infatti, in riferimento alla tipologia della scuola ed alla fascia di età degli utenti, deve essere tale da garantirne il facile raggiungimento.

Al fine di poter individuare la fruibilità dei collegamenti tra l’Istituto, la sua area di pertinenza e le eventuali integrazioni di mezzi di trasporto da garantire all’area, il rilevatore deve riportare nell’apposita tabella la tipologia di mezzi di trasporto utili al facile raggiungimento dell’edificio.

Devono essere indicate, riportando anche più risposte, tutte le soluzioni di trasposto presenti (ad esempio scuolabus, trasporti pubblici urbani).

E’ necessario indicare se l’Istituto è dotato di un servizio di trasporto per alunni e se ne esista uno che preveda anche il trasporto di alunni disabili.

Inoltre, nella sezione sottostante della tabella, il rilevatore deve riportare il dato relativo alla distanza (indicata in metri lineari) dell’Istituto rispetto alla fermata del mezzo pubblico o della stazione

ferroviaria più vicina.

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1.3 AMBIENTE ED AREA SCOLASTICA � 1.3.1 L'edificio in esame è inserito in (barrare solo le caselle di interesse): ■

1) Contesto ambientale privo di elementi di disturbo ■……………..………………………………………………………………………………… �

2) Contesto ambientale che presenta elementi di disturbo a causa: ■

a) vicinanza di discariche ■…………………………………….………………………………………………………………………………… �

b) vicinanza di industrie inquinanti o di emissioni gassose ■….………………………………………………………………………………… �

c) presenza di acque, canali o stagni inquinanti o stagnanti ■…………………………………………………………………………………… �

d) vicinanza di fonti di inquinamento atmosferico ■……………………………………………………………………………………….…… �

e) presenza di fonti di inquinamento acustico ■……………….………………………………………………………………………………… �

f) vicinanza di sorgenti di radiazioni elettromagnetiche ■ ……………………………………………………………………………………… �

g) vicinanza di cimiteri ■……………………………………………………………………………………………………………………...…. �

h) altro da specificare ■…………………………………………..……………………………………………………………………………… �

Il rilevatore deve indicare se l’edificio scolastico si trova all’interno di un contesto ambientale nel quale sono presenti le seguenti fonti di inquinamento o elementi di disturbo.

Si riportano nel seguito alcuni esempi di fonti di inquinamento:

Discarica:

E’ un deposito controllato e regolamentato di rifiuti su superfici appositamente predisposte.

Può essere di tre categorie:

- discarica di rifiuti solidi urbani;

- discarica di rifiuti speciali (inerti, speciali tossici e nocivi, rifiuti da lavorazione industriale, da depurazione di acque e liquami);

- discarica di rifiuti speciali ospedalieri, infiammabili e tossici.

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Industrie inquinanti:

Impianto e/o stabilimenti industriali che in virtù di un processo di produzione, emettono sostanze, polveri e gas inquinanti.

Emissioni gassose:

Sostanze (nebbie, fumi, polveri) espulse nell’atmosfera da parte di impianti industriali.

Inquinamento atmosferico:

L’inquinamento atmosferico si ha quando uno o più prodotti inquinanti, o una miscela di essi, si trovano nell’atmosfera in quantità tali o così a lungo da diventare nocivi per gli uomini, gli animali, le piante e le proprietà, e sono tali da contribuire a metterli in pericolo o da disturbare l’attività ed il benessere delle persone (Organizzazione Mondiale della Sanità).

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Inquinamento acustico:

Qualunque emissione sonora che provochi sull'uomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo dell'ambiente.

Sorgenti di radiazioni elettromagnetiche:

Presenza di un campo elettromagnetico che si propaga attorno alle sorgenti tipo antenne, tralicci alta tensione, radar, ecc.. e che, interagendo con la materia, è tale da creare effetti biologici in funzione della tipologia del campo stesso.

1.3.2 L'area di pertinenza dell'edificio scolastico è considerata (barrare solo le caselle di interesse): ■

1) Sicura ………………………………………………………………………………………………………………………………………………�

2) Non sicura a causa: ■…………………………………………………………………………………...………………………………………… �

a) accesso non dotato di piazzola adeguata ■……………………………………………………………………………………………….… �

b) area non recintata ■………………………………………………………………………………………………………………………… �

c) area tangente a percorsi di grande traffico ■…………………………………………………………………………………………….… �

d) area tangente a transiti ferroviari ■………………………………………………………………………………………………….……… �

e) preesistenze industriali abbandonate ■……………………………………………………………………………………………………… �

f) area collocata in zona urbana degradata ■………………………………………………………………………………………..………… �

g) vicinanza di strutture industriali a rischio ■………………………………………………………………………………………………… �

h) altro da specificare: ■……………………………………………………………..………………………………………………………… �

Il rilevatore deve indicare la presenza di elementi, in prossimità dell’edificio scolastico, che possano arrecare danno o disagio agli utenti ed all’attività.

1. L’edificio deve possedere accessi sufficientemente comodi ed ampi muniti di tutte le opere stradali che assicurino una perfetta viabilità; ad esempio per “piazzola adeguata” si definisce un’area dimensionalmente idonea rispetto al flusso dei transiti previsti, in relazione all’affollamento

dell’edificio ed adeguatamente protetta rispetto al transito veicolare.

2. L’edificio deve consentire l'arretramento dell'ingresso principale rispetto al filo stradale in modo da offrire sufficiente sicurezza all'uscita degli alunni; infatti, sia l’ingresso che il perimetro esterno

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devono essere adeguatamente protetti rispetto al traffico veicolare esterno.

3. L’edificio non deve avere accessi diretti da strade statali e provinciali; gli accessi diretti a cortili non devono essere prospicienti o tangenti a percorsi di grande traffico veicolare o ferroviario.

4. L’edificio non deve attestarsi su aree urbane degradate; per “zona urbana degradata” si intende un’area priva di infrastrutture idonee e servizi adeguati.

5. L’edificio non deve essere posto nelle vicinanze di strutture di tipo industriale in stato di abbandono o zone industriali a rischio; per “zona industriale a rischio” si intende un’area nella quale siano presenti ambiti industriali a rischio di incendio e/o esplosione o che presentino emissione di

sostanze tossico-nocive in atmosfera.

Si considera “vicino” un edificio, o parte preminente di esso, che ricade entro un raggio di 300 metri dalla discarica, dall’industria inquinante, ecc...

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1.4 CARATTERISTICHE E CONSISTENZA DELL’AREA SCOLASTICA �

1.4.1 Nell'area è presente un solo edificio (al quale si riferisce la presente Scheda) che ne ha l'uso

esclusivo: ■………………………………………………………………………………………………… SI NO

Nell'area sono presenti più edifici che ne hanno l’uso in comune: ■ ………………………………………………………………….. SI NO

Indicare i Codici Edificio Rilevazione degli edifici scolastici presenti nell’area:

Cod. Edif. Rilevazione ■

Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________

Cod. Edif. Rilevazione ■

Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________

Cod. Edif. Rilevazione ■

Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________

Cod. Edif. Rilevazione ■

Denominazione Scuola ■ ______________________________________________________________

Cod. Edif. Rilevazione ■

Qualora in un’area scolastica siano presenti più edifici, se ne deve indicare uno come principale e gli altri come subordinati ed assegnare solo all’edificio principale le aree in comune.

Esempio: nel caso in cui in uno stesso lotto siano presenti tre edifici che presentano un’area in comune (parcheggio), devono essere compilate tre Schede edificio, assegnando l’area in comune ad uno dei tre, individuandolo come principale; nelle altre due Schede edificio si fa, comunque, riferimento all’area in comune non compilandone la Scheda.

Nella prima parte del paragrafo il rilevatore deve indicare se nell’area scolastica è presente solo l’edificio ad uso scolastico (di cui si sta compilando la Scheda) ed, in questo caso, deve rispondere SI; oppure, se l’area scolastica è di pertinenza di più edifici scolastici deve rispondere NO.

In quest’ultimo caso, ossia, se nello stesso lotto gravitano più edifici, il rilevatore deve indicare nella tabella successiva il codice di ogni edificio presente e la denominazione dell’Istituto scolastico a cui il codice corrisponde.

Eventualmente questo dato può essere integrato al termine del censimento degli altri edifici.

Principale ■ SI NO 1)

Principale ■ SI NO 2)

3) Principale ■ SI NO

4) Principale ■ SI NO

Principale ■ SI NO 5)

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1.4.2 Parcheggi a servizio della scuola ■ Esiste un area adibita a parcheggi per l’Istituzione scolastica ■………………………………………………………………… SI NO

In caso di risposta affermativa, indicare: ■

1) Pa parcheggi auto ■………………………………… SI N O Num. posti Sup. m2

2) Pa parcheggio coperto ciclomotori ■……………….. SI NO Num. posti Sup. m2

3) Pa parcheggio non coperto ciclomotori ■…………... SI NO Num. posti Sup. m2

4) Pa parcheggio coperto biciclette ■………………….. SI NO Num. posti Sup. m2

5) Pa parcheggio non coperto biciclette ■……………... SI NO Num. posti Sup. m2

In questo paragrafo il rilevatore deve indicare se, all’interno dell’area scolastica, è presente uno spazio,

appositamente delimitato e segnalato, adibito a parcheggio di auto e ciclomotori.

Per “delimitazione e segnalazione” si intende un spazio identificato ed adeguatamente suddiviso

attraverso l’applicazione di idonea segnaletica orizzontale e verticale (ad esempio strisce identificative

di parcheggi, spazi di manovra per disabili, viabilità per i pedoni, aree di percorrenza per gli

autoveicoli).

Deve essere compilata l’apposita tabella indicando rispettivamente il numero dei posti (n. posti) e la

superficie in metri quadri (sup. m2) di parcheggi per auto, per ciclomotori, per biciclette distinguendo,

inoltre, se l’area è coperta o scoperta.

Il dato relativo alla superficie in m2 può essere rilevato direttamente sul luogo o, altrimenti, desunto

dalla planimetria, qualora questa sia in possesso del rilevatore.

Laddove vi siano spazi adibiti a parcheggio privi delle sopraindicate caratteristiche, o con segnaletica

talmente degradata da non essere più leggibile, si deve provvedere ad un calcolo dei posti il più

possibile aderente alla realtà (la superficie di un parcheggio standard è di 2,30 m x 4,50 m).

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Esempio di parcheggio.

Esempio di parcheggio.

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Esempio di planimetria generale edificio scolastico (liceo scientifico, istituti tecnici, commerciale e industriale.Camposampiero, Padova).

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1.4.3 Dati dimensionali dell’edificio ■ 1) Superficie totale dell'area scolastica ■ …………………………………………………………………………….. m2 2) Superficie coperta dell'edificio in esame(*)■………………………………………………………………………. m2 3) Superficie coperta delle attrezzature sportive ■……………………………………………………………………. m2 4) Superficie totale dell'area libera ■………………………………………………………………………………….. m2 5) Volume lordo dell'edificio scolastico(*)■………………………………………………………………………….. m2 6) Prospetti a vista ■ ………………………………………………………………………………………………….. num.

(*) Esclusa la palestra se corpo a se stante.

Durante il sopralluogo, il rilevatore deve riportare nella tabella i dati relativi alle seguenti caratteristiche dimensionali dell’edificio:

- Superficie totale dell’area scolastica: indicare il dato, espresso in metri quadrati, dell’area scolastica. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.

- Superficie coperta dell’edificio in esame: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della superficie dell’edificio coperta escludendo la palestra qualora costituisca un corpo di fabbrica a se stante. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.

- Superficie coperta dalle attrezzature sportive: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della superficie dell’edificio, coperta dalle attrezzature sportive (palestra, campo da pallavolo, campo da pallacanestro, ecc...). Devono essere indicate sia le aree al coperto che quelle poste all’aperto. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.

- Superficie totale dell’area libera: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della superficie dell’area esterna non utilizzata. Il dato è rilevabile dalle planimetrie.

- Volume lordo dell’edificio scolastico: indicare il dato, espresso in metri cubi, del prodotto della superficie in pianta dell’edificio, o di ogni suo singolo corpo di fabbrica, per l’altezza massima dello stabile, o di ogni suo singolo corpo di fabbrica. I dati sono rilevabili dalle planimetrie e dalle sezioni.

- Prospetti a vista: indicare il numero dei prospetti a vista dello stabile sia esterni che interni (ad esempio nel caso sia presente una chiostrina interna).

1.4.4 L’area scolastica consente un ampliamento dell’edificio scolastico ■………………….….… SI NO

In questo caso il rilevatore deve indicare se esiste effettivamente la possibilità di effettuare un aumento del volume dello stabile. Ampliamento: complesso di opere che permettono l’aumento delle superficie e della volumetria dell’edificio, creando uno spazio o un volume supplementari. L’ampliamento avviene per “addizione orizzontale” con un aumento del rapporto di copertura. In questo caso, il rilevatore può dare soltanto un’indicazione generica del dato rilevato basandosi sugli indici di fabbricabilità dell’area.

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1.4.5 Se l’area scolastica è insufficiente, indicare se c’è la possibilità di utilizzare aree libere adiacenti■…………………………………………………………………………………………………… SI NO

Se l’area di pertinenza dell’edificio scolastico risulta essere insufficiente per le attività svolte al suo interno, il rilevatore, durante il sopralluogo, deve indicare se esistono aree, adiacenti all'edificio in oggetto, non edificate.

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S E Z I O N E C : N O T I Z I E G E N E R A L I D E L L ’ E D I F I C I O

1.5 TITOLO DI GODIMENTO �

1.5.1 L'edificio e/o i locali (*) in esame sono di proprietà di (barrare solo le caselle di interesse): ■

1) Stato ■……………………………………………………………………………………………………………………………………...…..…

2) Regione ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………

3) Provincia ■………………………………………………………………………………………………………………………...………...……

4) Comune ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………

5) Altro ente pubblico ■………………………………………………………………………………………………………………………...……

6) Enti religiosi ■…………………………………………………………………………………………………………………………….………

7) Società, fondazione o persone private ■ …………………………………………………………………………………………………………

(*) Se trattasi di aule o sezioni staccate. ■

Il rilevatore deve indicare, barrando la casella di riferimento (Stato, Regione, Provincia, ecc..), il soggetto proprietario dell’immobile; si evidenzia, a riguardo, che tale soggetto non necessariamente è l'Ente locale - Comune o Provincia - a cui competono gli oneri gestionali.

In particolare, il Comune è competente per le scuole dell'infanzia (materne), per quelle primarie (elementari) e per quelle secondarie di primo grado (medie), mentre la Provincia lo è per l'intera fascia secondaria ed artistica.

Si ricorda, infatti, che a fronte dell'art.3 della Legge 11 gennaio 1996, n. 23, detti Enti sono responsabili per la realizzazione, fornitura, manutenzione ordinaria e straordinaria (ivi compresi l'adeguamento e messa a norma), l'arredamento scolastico, le spese varie di ufficio e tutte le forniture (acqua, luce, gas, telefono, riscaldamento) e relativi impianti.

1.5.2 L'edificio o i locali (*) in esame sono utilizzati: ■ 1. A titolo di proprietà ■………………………………….……………………………………………………………………………………. 2. In uso gratuito ■………………………………….…….…………………………………………………………………………………… 3. In locazione ■………………………………………….…………………………………………………………………………….……… 4. In comodato gratuito ■ …………………………………………………………………………………………………………………...… 5. In comodato oneroso ■……………………………………………………………………………………………………………………… 6. Altro da specificare ■______________________________________________________________________________________________

E’ necessario acquisire anche il dato relativo alle tipologie di utilizzo e alle modalità di gestione del contratto di locazione o di affidamento dell’edificio, indicando secondo quale titolo o canone questo viene utilizzato da parte dell’Istituzione scolastica.

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1.6 UTILIZZAZIONE DELL’EDIFICIO �

Al fine di identificare l’utilizzo prevalente del fabbricato è necessario distinguere due possibili soluzioni: - edificio scolastico interamente destinato a tale utilizzo, nel caso in cui all’interno dello stabile sia presente solo attività scolastica; - edificio scolastico parzialmente adibito ad altro uso, nel caso in cui all’interno dello stabile siano presenti altre destinazioni d’uso. 1.6.1 L’edificio scolastico è utilizzato interamente ad uso scolastico: ■

In questo caso comprende ■: Unità scolastica non interessate dalla rilevazione in oggetto ■ …………………………………….…………………………………………….… Asilo nido ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………. Scuole di formazione professionale ■…………………………………………………………………………………………………………….… Altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________________

1.6.2 L’edificio scolastico è parzialmente adibito ad altro uso: Indicare la destinazione non scolastica ■:

Uffici comunali ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………….. Altri uffici pubblici sede Asl, distretto) da specificare ■……………………………………………………………………………………………... Abitazioni private ■…………………………………………………………………………………………………………………………………… Laboratori, officine (non ad uso scolastico) ■………………………………………………………………………………………………………… Altro da specificare ■ ____________________________________________________________________________________________________

Un utilizzo promiscuo dell’edificio scolastico è un indizio di carenza, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo; è, quindi, necessario identificare, a tale scopo, le utilizzazioni promiscue degli edifici, cioè le altre funzioni ed attività non omogenee a quella scolastica (ad esempio uffici comunali, sedi ASL, abitazioni private, ecc…).

Nei casi di promiscuità di utilizzo, il rilevatore deve indicare le altre attività presenti all’interno dello stesso stabile, barrando una o più caselle di interesse o indicando, nell’ultima riga del paragrafo, la tipologia dell’attività qualora non prevista dall’elenco. In questo caso le altre realtà presenti, seppur

simili a quella rilevata, non devono essere oggetto dell’indagine.

Sempre nel caso di promiscuità, il rilevatore è tenuto a rispondere anche ai quesiti del paragrafo successivo; deve indicare, infatti, la tipologia dei locali e/o delle aree in comune con le altre attività presenti nell’edificio, barrando una o più caselle di interesse o indicando nell’ultima riga del paragrafo le

aree o locali non previsti dall’elenco.

1.6.3 Nei casi di utilizzo dell’edificio secondo le modalità di cui al punto precedente indicare le aree in comune: ■ Ingresso ■……….…………………………………………………………………………………………………………………..………….… Atrio ■………………………………………………………………………………………………………………………………………….… Scala e/o ascensore ■…………………………………………………………..………………………………………………………………… Servizio igienico ■………………………………………………………………………………………………………………..……………… Altro da specificare ■ ______________________________________________________________________________________________

1.6.4 L’Edificio non utilizzato ad uso scolastico ma non ancora destinato ad altri usi: ■ ……...… SI NO

Nel caso in cui il rilevatore si trovi di fronte ad un fabbricato che, in precedenza, sia stato utilizzato per uso scolastico, ma che attualmente non risulta utilizzato a tale scopo (né è prevista la sua futura destinazione d’uso), deve segnalare la situazione barrando la casella di interesse.

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1.6.5 Prospettive di utilizzazione dell’edificio nella sua attuale destinazione all’uso scolastico: ■

Mantenimento nel triennio successivo alla rilevazione ■………………………………………………………………………………………… Chiusura ■………………………………………………………………………………………………………………………………………… Chiusura nel triennio successivo alla rilevazione ■……………………………………………………………………………………….………

Questa informazione può essere richiesta al Dirigente scolastico; questi, infatti, potrebbe essere a conoscenza delle previsioni per il futuro utilizzo dell’edificio, ossia se nel triennio successivo alla data dell’indagine sia previsto il mantenimento o la chiusura dello stesso.

Il dato è inserito all’interno del “piano di dimensionamento” consultabile presso il Dirigente scolastico.

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1.7 ORIGINE ED ETÀ � 1.7.1 Con riferimento al corpo principale, indicare se l'edificio in esame (barrare solo le caselle di interesse): ■ 1) E’ stato costruito appositamente per uso scolastico ■…………………………………………………………………………………………..…… 2) E’ stato costruito per altri usi ed adattato permanentemente ad uso scolastico ■……………………………………………………………….…… 3) E’ stato costruito per altri usi e momentaneamente utilizzato ad uso scolastico sia pure mediante temporanei adattamenti ■………………………

L’informazione relativa alla destinazione originale dell’edificio è importante in quanto permette di rilevare la coerenza funzionale dell’edificio con le specifiche esigenze scolastiche.

In particolare, è necessario specificare se lo stabile, costruito e destinato precedentemente ad altri usi: • è stato adattato in modo permanente ad usi didattici; • è stato adattato momentaneamente ad uso scolastico (ad esempio: aule volano). Il dato può essere richiesto all’ente gestore dello stabile o al Dirigente scolastico.

1.7.2 Anno di Costruzione: ■………………………………………………………………... (*)

1.7.3 Anno di adattamento ad uso scolastico: ■……………………………………………. (**) (*) Nel caso in cui l'anno non sia noto, indicare: 1=prima dell'Ottocento; 2=nell'Ottocento; 3=tra il 1900 ed il 1920; 4=tra il 1921 ed il 1945; 5=tra il 1946 ed il 1960; 6=tra il 1961 ed il 1975; 7=dopo il 1976. (**) Nel caso l'anno non sia noto, indicare: 1=prima del 1945; 2=tra il 1946 ed il 1975; 3=dopo il 1976.

Il rilevatore deve accertarsi, essenzialmente, di alcuni parametri necessari per determinare il grado di affidabilità, e, quindi, la qualità delle strutture edilizie scolastiche; è utile, dunque, considerare l’anno di costruzione del fabbricato o di adattamento dello stesso ad uso scolastico.

Il rilevatore deve indicare l’anno di costruzione dell’edificio e, se il dato non risulta noto, il periodo di riferimento, così come riportato nella Scheda.

Se l’edificio è stato costruito per destinazioni d’uso diverse da quella scolastica e, solo successivamente, adattato a uso scolastico, deve essere fornita l’informazione dell’anno di adattamento a tale utilizzo. Analogamente al punto precedente, nel caso in cui il dato non sia noto, il rilevatore deve indicare il periodo di riferimento, così come riportato nella Scheda.

Il dato è necessario alla Pubblica Amministrazione al fine di valutare quali, tra gli edifici di vecchia costruzione, necessitano di interventi manutentivi o di una eventuale dismissione.

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1.7.4 Trasformazioni successive ■ Indicare se successivamente alla costruzione o adattamento ad uso scolastico l'edificio ha subito un recente intervento di (barrare solo le caselle di interesse):

Tipo di Intervento (indicare anno ultimi lavori):

Data

Progetto Conforme Legge

Antisismica

1) Ampliamento ■………………………………………………………………………………………………… …………… □

2) Sopraelevazione ■ …………………………………………………………………………………………….. …………… □

3) Ristrutturazione ■……………………………………………………………..……………………………….. …………… □

4) Restauro integrale ■…………………………………………………………………………………………… …………… □

5) Manutenzione straordinaria ■ ………………………………………………………………………………… …………… □

Oltre al dato relativo all’anno di costruzione del fabbricato, è necessario riportare quello di eventuali ampliamenti, sopraelevazioni ed interventi di ristrutturazione e restauro, avvenuti nel tempo.

Il dato relativo alle opere successive alla costruzione del fabbricato è utile per effettuare la migliore valutazione della storia dell’edificio. Conoscere l’anno e la tipologia degli interventi realizzati all’interno

dello stabile, consente di valutare il fabbricato in maniera più veritiera.

Il rilevatore deve indicare, quindi, i dati relativi alla “storia” del fabbricato, riportandone tutti gli interventi e distinguendo se si tratta di ampliamento, sopraelevazione, ristrutturazione edilizia, restauro integrale, risanamento conservativo o manutenzione straordinaria. Alla tipologia di intervento deve, possibilmente, essere associato l’anno in cui è stato effettuato al fine di poter formulare una scaletta

utile a valutare la cronologia delle opere avvenute.

Ampliamento e/o sopraelevazione:

Si intende quel complesso di lavori che hanno l’effetto di ingrandire un

edificio esistente, creando uno spazio o un volume supplementari.

L’ampliamento può avvenire con “addizione orizzontale” o con “addizione

verticale”. Nel primo caso si ha un aumento del rapporto di copertura, nel

secondo una sopraelevazione.

Ristrutturazione edilizia: Si tratta di interventi che apportano delle modifiche totali o parziali ad un

fabbricato. Tali opere possono comprendere il ripristino o la sostituzione di

alcuni elementi costitutivi dell’edificio, oppure la modifica, l’eliminazione e

l’inserimento di nuovi elementi strutturali e/o impiantistici.

Restauro integrale e risanamento conservativo:

Sono gli interventi atti a conservare l’organismo edilizio ed assicurarne la

funzionalità. Tali interventi sono quelli di consolidamento, ripristino o rinnovo

degli elementi costitutivi dell’edificio, di inserimento di elementi accessori e

di impianti richiesti dalle esigenze dell’uso o di eliminazione degli elementi

estranei all’organismo edilizio.

Manutenzione straordinaria: Sono le opere e le modifiche atte a rinnovare e sostituire parti, anche

strutturali, degli edifici, nonché a realizzare servizi igienico-sanitari e

tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità

immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso

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1.7.5 Morfologia dell’edificio ■ 1.7.5.1 L'edificio in esame è: ■

1) Parte di un fabbricato ■………………………………………………………………………………………………………………………………………………… �

2) Corpo di fabbrica unico ■……………………………………………………………………………………………………………………………………………… �

1.7.5.2 L'edificio è così articolato: ■ Numero totale dei piani …■... Di cui: 1) numero piani fuori terra ■ ……………………………………………. 2) numero piani interrati ■………………………………………………..

Il rilevatore deve indicare se l’edificio, oggetto della rilevazione, è parte di un fabbricato o se, invece, la scuola è costituita da un unico corpo di fabbrica; indicherà, quindi, il caso in questione barrando solo la casella di interesse. Successivamente deve essere indicato il numero dei piani di cui è costituito il fabbricato, distinguendo i piani fuori terra da quelli interrati.

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1.7.6 Nel caso di edificio pluripiano, indicare se il n° dei piani relativi allo spazio didattico è lo stesso per tutti i lati del fabbricato: ■…………………………………………………………………… SI NO Nel caso di risposta negativa indicare: ■ 1) Numero min. piani ■ ………………………………………………………………………..……………………………………. 2) Numero max. piani ■………………………………………………………………………………………………………………

Nel caso di un edificio pluripiano viene richiesto al rilevatore di indicare se tutti i lati del fabbricato possiedono lo stesso numero dei piani.

Si può verificare, infatti, il caso che un edificio possieda dei prospetti diversi l’uno dall’altro in quanto a numero di piani. In questo caso, viene chiesto al rilevatore di indicarne il numero massimo e minimo.

Nel caso in cui l’edificio presenti una morfologia costituita da un numero di piani diverso rispetto ai vari lati del fabbricato, devono essere indicati, rispettivamente, il numero complessivo, il numero minimo ed

il numero massimo dei piani.

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1.7.7 Dimensioni complessive dell’edificio ■

Piano

Quota pavimento (da piano campagna)

Superficie coperta

Altezza interna

■ Piano Interrato (2°sottostrada) m , m2 m , ■ Piano Interrato (1°sottostrada) m , m2 m , ■ Piano Seminterrato m , m2 m , ■ Piano Terra m , m2 m , ■ Piano Rialzato m , m2 m , ■ Piano Primo m , m2 m , ■ Piano Primo Rialzato m , m2 m , ■ Piano Secondo m , m2 m , ■ Piano Secondo Rialzato m , m2 m , ■ Piano Terzo m , m2 m , ■ Piano Terzo Rialzato m , m2 m , ■ Piano Quarto m , m2 m , ■ Piano Quarto Rialzato m , m2 m , ■ Piano Quinto m , m2 m , ■ Piano Quinto Rialzato m , m2 m ■ Piano Sesto m , m2 m ■ Piano sesto Rialzato m , m2 m ■ Piano Settimo m , m2 m ■ Piano Settimo Rialzato m , m2 m ■ Oltre il Settimo fuori terra m , m2 m ■ Altezza della linea di gronda dal piano di campagna …………………………………………………………………………… m ,

Durante la fase del sopralluogo, il rilevatore deve verificare alcune misure di carattere dimensionale e riportarle nella tabella sopra indicata. Deve, infatti, riportare per ogni piano del fabbricato i dati relativi alla quota del pavimento rispetto al piano di campagna, la superficie coperta (arrotondata per difetto) di ogni quota e l’altezza interna del piano.

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Si riportano, nella tabella seguente, alcuni termini e definizioni utili per facilitare le operazioni di rilievo:

Quota pavimento da piano campagna: La quota pavimento si misura riferendosi al piano campagna, ove,

per piano campagna, si intende la quota del terreno antistante

l’ingresso principale (che assume il valore 0.00).

Superficie coperta: La superficie coperta è quella effettivamente calpestabile, misurata

al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e

finestre e scale.

Altezza interna: L’altezza interna dei locali corrisponde alla distanza tra pavimento

finito e soffitto.

Altezza linea di gronda: L’altezza della linea di gronda è quella compresa tra il piano

campagna e il limite inferiore della linea di gronda.

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1.7.8 Tecnologie di costruzione prevalente ■ 1.7.8.1 Strutture portanti verticali (barrare solo le caselle di interesse): ■ Muratura portante ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………. � Muratura in pietrame a sacco ■ ………………………………………………………………………………………………………………... � Muratura in pietrame irregolare ■ ……………………………………………………………………………………………………...……… � Muratura in pietrame regolare ■ …………………………………………………………………………………………………………….…. � In muratura di blocchi di cls. o tufo ■ ……………………………………………………………………………………………………….… � Struttura (pilastri e travi) in cemento armato ■ ………………………………………………………………………………………………... � Setti portanti in c. a. ■ …………………………………………………………………………………………………………………………. � Ossatura (pilastri e travi) in acciaio ■ …………………………………………………………………………………………………………. � Con strutture prefabbricate ■ ………………………………………………………………………………………………………………….. � Altro da specificare ■ ……………………………………..…………………………………………………………………………………… �

1.7.8.2 Strutture orizzontali (barrare solo le caselle di interesse): ■ Solai in c.a. e laterizi ■ ………………………………………………………………………………………………………………………… � Solai con putrelle e laterizi ■ …………………………………………………………………………………………..………………………. � Solai in legno ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………… � Volte in muratura ■ ………………………………………………………………………….………………………………………………… � Altro da specificare ■ ………………………..……………………………………………………………...…………………………………. �

1.7.8.3 Copertura (barrare solo le caselle di interesse): ■ Piana ■ ………………………………………………………………………………………………………………………………………… � A falde ■ ……….……………………………………………………………………………………………………………………………… � Altro da specificare ■ …………………………………………………………………………………………………………………………. �

1.7.8.4 Tamponature (barrare solo le caselle di interesse): ■ Muratura in laterizio ■ ………………………………………………………………………………………………………………………… � Muratura con intercapedine isolante ■ ………………………………………………………………………………………………………… � Facciate continue in metallo e vetro ■ ………………………………………………………………………………………………………… � Pannelli prefabbricati ■ ………………………………………………………………………………………………………………………... � Altro da specificare ■ ………………………………………………………………………………………………………………………….. �

1.7.8.5 Partizioni interne (barrare solo le caselle di interesse): ■ Tramezzi in muratura ■ ……………………………………………………………………………………………………………………….. � Pannelli in gesso ■ …………………………………………………………………………………………………………………………….. � Pannelli Sandwich e struttura metallica ■ …………………………………………………………………………………………………….. � Pareti attrezzate ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………… � Pannelli mobili ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………… � Altro da specificare ■ ………………………………………………………………………………………………………………………….. �

1.7.8.6 Particolari tipologie costruttive (barrare solo le caselle di interesse): ■ Struttura geodetica ■ …………………………………………………………………………………………………………………………… � Tensostruttura ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………….. � Pallone presso statico ■ ………………………………………………………………………………………………………………………... � Legno lamellare ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………… � Edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili ■ ………………………………………………………………………… � Altro da specificare ■ ……………………………………………………………………..…………………………………………………… �

Il rilevatore deve identificare, per ogni elemento strutturale che compone l’edificio, la tecnologia costruttiva utilizzata, barrando la casella corrispondente. Il fabbricato deve essere, quindi, descritto nelle sue componenti: 1) strutture verticali (strutture portanti che trasmettono i carichi alla fondazione): muratura e/o cemento armato e/o elementi prefabbricati; 2) strutture orizzontali (strutture portanti che trasmettono i carichi alle strutture verticali): solai in cemento armato, in legno o in muratura; 3) copertura (struttura portante che trasmette i carichi agenti alle strutture verticali): tetto in legno o in laterizio armato; 4) tamponature (elementi strutturali non portanti): muratura e/o prefabbricati; 5) partizioni interne (elementi strutturali non portanti): muratura e/o prefabbricati; 6) particolari tipologie costruttive: strutture geodetiche, tecnostruttura, pallone pressostatico, legno lamellare, edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili.

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La tabella riporta delle sezioni dedicate ad ogni singolo elemento costruttivo, quali strutture verticali, strutture orizzontali, coperture, tamponature, partizioni interne e particolari tipologie costruttive.

Al fine di facilitare le operazioni di indagine e di rendere omogenee le definizioni da riportare nella Scheda, si allegano nel seguito alcune informazioni relative ad ogni tipologia costruttiva.

Strutture verticali

Muratura portante: qualsiasi struttura muraria costituita da diversi elementi (pietra, laterizio) sovrapposti gli uni agli altri senza o con l'interposizione di malta o altro materiale cementante, con il compito di assorbire le azioni verticali e orizzontali, con la possibile collaborazione di travi e pilastri.

Muratura in pietrame a sacco: muratura formata gettando pezzi di pietra e malta in casseforme o in cavi di fondazione o tra due sottili cortine di muratura di conci.

Muratura in pietrame irregolare: muratura formata da blocchi parallelepipedi di pietra di forma e dimensione variabile, posti in opera con interposizione di malta.

Muratura in pietrame regolare: muratura formata da blocchi parallelepipedi di pietra detti “conci”, con la faccia esterna lavorata e collegati tra loro con perni e grappe, posti in opera con interposizione di malta.

In muratura di blocchi di calcestruzzo o tufo: struttura costituita da blocchi parallelepipedi di calcestruzzo o tufo di forma e dimensione fissata, posti in opera con interposizione di malta.

Struttura (pilastri e travi) in cemento armato: struttura costituita da pilastri e travi in cemento armato; i pilastri e le travi sono costituiti, a loro volta, da una struttura in calcestruzzo armato attraverso una maglia di tondini di acciaio posti sia orizzontalmente che verticalmente e gettati in opera con l’ausilio di casseforme.

Setti portanti in c.a.: elementi in calcestruzzo armato con tondini di acciaio posti sia orizzontalmente che verticalmente e gettati in opera con l’ausilio di casseforme.

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Ossatura (pilastri e travi) in acciaio: edificio realizzato mediante uno scheletro di travi e colonne in acciaio.

Con strutture prefabbricate: strutture costituite da elementi prefabbricati tali da garantire un’adeguata resistenza strutturale.

Strutture orizzontali

Solai in cemento armato e laterizi: elementi orizzontali costituiti da una soletta e travetti in cemento armato posti in opera con l’interposizione di laterizi prefabbricati.

Solai con putrelle e laterizi: elementi orizzontali costituiti da travetti in acciaio realizzati con putrelle e laterizi interposti.

Solai in legno: elementi orizzontali costituiti da elementi lignei orizzontali irrigiditi da travetti in legno disposti ortogonalmente al senso di orditura della struttura portante.

Volte in muratura: elementi in muratura funzionanti secondo lo schema strutturale ad arco.

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Copertura

piana: copertura costituita da elementi disposti orizzontalmente.

a falde: costituita da piani inclinati aventi un’angolazione favorevole allo smaltimento delle acque.

Tamponature

Muratura in laterizio.

Muratura con intercapedine isolante: muratura realizzata come la precedente, ma con interposta una intercapedine isolante per la protezione termica dell’edificio; la tipologia costruttiva presenta due file parallele di laterizi e un materiale di isolamento, posto in posizione centrale (anche l’aria può fungere da intercapedine isolante).

Facciate continue in metallo e vetro: facciate realizzate con un’ossatura portante in metallo ed elementi verticali di chiusura in vetro.

Pannelli prefabbricati: parete costituita da pannelli prefabbricati montati in opera.

Partizioni interne

Tramezzi in muratura: muratura non portante costituita da laterizi di vari spessori.

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Pannelli in gesso: pannelli realizzati in gesso.

Pannelli Sandwich e struttura metallica: pannelli realizzati da elementi sottili in metallo, che costituiscono una scatola ed un materiale isolante posto al suo interno.

Pareti attrezzate: separazione interna realizzata con elementi di arredo (scaffalature) fisse e/o removibili.

Pannelli mobili: separazioni interne realizzate con elementi (pannelli) di arredo mobili.

Particolari tipologie costruttive

Struttura geodetica: struttura realizzata con elementi prefabbricati, disposti a reticolo, e appoggiata a pilastri di fondazione.

Tensostruttura: struttura realizzata in forme libere, sorrette da strutture verticali, pali centrali e cavi tiranti in acciaio, fissati a basamenti in cemento.

Pallone pressostatico: elemento di copertura realizzato con teloni in PVC in ambiente pressurizzato.

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Legno lamellare: struttura realizzata in legno lamellare, formato da listelli di legno incollati tra loro ad alta resistenza.

Edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili: edificio realizzato secondo tecnologie ambientali (pavimentazione radiante, pannelli solari, sistema fotovoltaico, ecc...).

Il rilevatore deve individuare le soluzioni tipologiche e tecnologiche adottate per ciascun componente dell’edificio.

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1.8 STATO DI CONSERVAZIONE DEL CORPO DI FABBRICA PRINCIPALE � 1.8.1 Opere edilizie (barrare la casella di interesse e inserire il numero corrispondente in riferimento alla legenda sottostante): ■

1) Strutture portanti verticali e murature ■…………………………………………………………………………………………………………… �

2) Solai ■……………………………………………………………………………………………………………………………………………… �

3) Scale ■……………………………………………………………………………………………………………………………………………… �

4) Copertura ■………………………………………………………………………………………………………………………………………… �

5) Intonaci e rivestimenti interni ■…………………………………………………………………………………………………………….……… �

6) Intonaci e rivestimenti esterni ■………………………………………………………………………………………………………….………… �

7) Controsoffitti ■……………………………………………………………………………………………………………………………………… �

8) Pavimentazioni interne ■…………………………………………………………………………………………………………………………… �

9) Pavimentazioni esterne ■…………………………………………………………………………………………………………………………… �

10) Serramenti interni ■………………………………………………………………………………………………………………………………… �

11) Serramenti esterni ■………………………………………………………………………………………………………………………………… �

12) Opere da lattoniere (grondaie, pluviali, ecc...) ■……………………………………………………………………………………..…..………… � (*) Per ogni tipo d'opera attribuire la valutazione secondo la seguente classificazione: 6 - non richiede alcun intervento 5 - richiede intervento di manutenzione parziale 4 - richiede intervento di manutenzione completa 3 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento parziale 2 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento completo 1 - necessità di installazione ex-novo.

Per “stato di conservazione” di un edificio si intende lo stato di integrità degli elementi strutturali (elementi che costituiscono la struttura portante come travi pilastri solai, ecc..) e non strutturali (elementi di tamponatura esterna e di partizione interna, controsoffitti, ecc..) che lo compongono.

Al fine di definire lo stato di conservazione dell’edificio, il rilevatore deve attribuire un valore per ogni elemento che compone la struttura edilizia.

Il punteggio che deve essere assegnato varia da un massimo pari a 6 ad un minimo pari ad 1. Si specifica, inoltre, che il punteggio pari o minore a 3 si colloca nella “non efficienza”.

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In particolare, così come indicato nella legenda posta sotto il paragrafo, i valori corrispondono ai seguenti interventi da effettuare:

Punteggio 6: NON RICHIEDE NESSUN INTERVENTO: tutti gli

elementi, interni ed esterni

appaiono in ottime condizioni.

Il voto 6 può essere assegnato

in base a due tipi di

considerazioni:

- assenza di patologie e di

alterazioni nei materiali;

- l’architettura non alterata

da segnali di obsolescenza,

da macchie o da elementi

rotti o parzialmente

danneggiati.

Punteggio 5: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE PARZIALE: pur essendo in

piena efficienza, l’edificio

necessita di piccoli interventi

su elementi e componenti

tecnici (ad esempio: intonaco

interno ed esterno

danneggiato, infissi,

serramenti, maniglie,

montanti, vetri e guarnizioni,

elementi dell’impianto igienico-

sanitario, ecc..). Quindi, può

essere assegnato il voto 5

quando la struttura presenta

dei piccoli problemi di

manutenzione ordinaria.

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Punteggio 4: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE COMPLETA: l’unità funzionale analizzata non è

più efficiente e compromette la

funzionalità dell’edificio in

questione (ad esempio: se ad una

finestra oltre a mancare la

maniglia si rompe un vetro è

compromessa la tenuta termica e

non soltanto dell’ambiente di cui

essa fa parte). Quindi al voto 4

corrisponde la necessità di una

manutenzione ordinaria completa.

Il passaggio da 5 a 4 è basato

soltanto sull’estensione e non

sulla tipologia della anomalia.

Punteggio 3: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO PARZIALE: gli

elementi analizzati si trovano in

uno stato di non efficienza. In

questo caso si riscontrano

elementi tecnici o componenti

danneggiati e/o compromessi in

modo grave. Al voto 3 corrisponde

la necessità di sostituire o rifare

parzialmente una struttura o un

impianto dell’edificio; questo voto

colloca gli elementi in analisi nel

gruppo di non efficienza.

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Punteggio 2: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO COMPLETO: i danni evidenziano la rottura totale

di alcuni elementi (ad esempio:

pilastri danneggiati che

evidenziano rotture nello stato del

“copriferro”). Al voto 2

corrisponde la necessità di

sostituzione o rifacimento

completo di una parte di un

edificio o di un impianto;

corrisponde la presenza di un

forte degrado sia dei materiali sia

dei componenti con rottura totale

e, quindi, la necessità di una

completa sostituzione. Anche in

questo caso il passaggio dal voto

3 al voto 2 è basato soltanto sulla

maggiore estensione del danno e

non sulla tipologia dell’anomalia.

Punteggio 1: NECESSITA DI INSTALLAZIONE EX NOVO: al

voto 1 corrisponde la necessità di

intervenire in modo radicale

sull’edificio o su parte di esso con

interventi di risanamento.

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Schema prospettico relativo a tecniche e dettagli costruttivi di un edificio.

Mario Docci, Diego Maestri, Il rilevamento architettonico – Storia metodi e disegno, Edizioni Laterza 1984.

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Esempio di distacco di grosse superfici di intonaco.

Giuseppe Cigni, Biancaneve Codacci Pisanelli, Umidità e degrado negli edifici, edizioni Kappa 1987.

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1.8.2 Impianti (barrare la casella di interesse e inserire il numero corrispondente in riferimento alla legenda sottostante): ■

1) Impianto di riscaldamento ■……………………………………………………………………………………………………………... �

2) Impianto di condizionamento centralizzato ■……………………………………………………………………………………..…….. �

3) Impianti di ventilazione ■………………………………………………………………………………………………………………... �

4) Impianto elettrico sottotraccia principale di erogazione ■………………………………………………………………………………. �

5) Impianto elettrico con canalette esterne ■……………………………………………………………………………………………….. �

6) Impianto cucina ■………………………………………………………………………………………………………………………... �

7) Impianto elettrico di emergenza ■……………………………………………………………………………………………………….. �

8) Impianto idrico ■………………………………………………………….……………………………………………………………... �

9) Impianto igienico-sanitario ■……………………………………………………………………….…………………………………… �

10) Impianto ascensore ■…………………………………………………………………………………………………………………….. �

11) Infrastruttura di rete ■………………………………………………………………….………………………………………………… � (*) Per ogni impianto attribuire il punteggio secondo la seguente classificazione: 6 - non richiede alcun intervento 5 - richiede intervento di manutenzione parziale 4 - richiede intervento di manutenzione completa 3 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento parziale 2 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento completo 1 - necessità di installazione ex-novo X - impianto non necessario.

Al fine di definire lo stato di conservazione degli impianti, va attribuito un valore per ogni tipo di impianto tecnologico presente.

I punteggi variano da 6 (massimo) a 1 (minimo). In particolare i valori corrispondono ai seguenti interventi da effettuare:

Punteggio 6: NON RICHIEDE NESSUN INTERVENTO: tutti gli

elementi, interni ed esterni

appaiono in ottime condizioni. Il

voto 6 può essere assegnato in

base a due tipi di considerazioni:

- assenza di danni o alterazioni

ai materiali che costituiscono

l’impianto;

- condizioni di efficienza in tutte

le sue parti che ne

garantiscono il funzionamento.

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Punteggio 5: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE PARZIALE: pur

essendo in piena efficienza,

l’impianto necessita di piccoli

interventi su elementi e componenti

tecnici (ad esempio: scatole di

derivazione aperte, rubinetteria da

sostituire, quadri elettrici senza

protezione, ecc..). Quindi, può

essere assegnato il voto 5 quando

gli impianti presentano dei piccoli

problemi di manutenzione ordinaria.

Punteggio 4: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE COMPLETA: l’unità funzionale analizzata non è

più efficiente e compromette la

funzionalità dell’impianto stesso (ad

esempio: un impianto di produzione

calore che necessita della

sostituzione di tutte le sue

componenti). Quindi al voto 4

corrisponde la necessità di una

manutenzione ordinaria completa. Il

passaggio da 5 a 4 è basato

soltanto sull’estensione e non sulla

tipologia della anomalia.

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Punteggio 3: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO PARZIALE: gli

elementi dell’impianto analizzati si

trovano in uno stato di non

efficienza in quanto rotti o

compromessi in modo grave (ad

esempio: se la rete di idranti

presenta dei danni alle bocchette di

erogazione o alle cassette di

alloggiamento delle manichette è

compromessa la corretta

funzionalità dell’impianto stesso,

nonché la salvaguardia di tutti i

presenti e dell’intero edificio). Al

voto 3 corrisponde la necessità di

sostituire o rifare parzialmente un

impianto dell’edificio; questo voto

colloca gli elementi in analisi nel

gruppo di non efficienza.

Punteggio 2: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO COMPLETO: i danni evidenziano la rottura totale

di alcuni elementi dell’impianto (ad

esempio: tutte le lampade di

illuminazione di emergenza

risultano danneggiate a tal punto

che scaturisce la necessaria

sostituzione dell’intero impianto). Il

voto 2 può essere assegnato a due

tipi di considerazioni:

- necessità di sostituzione o

rifacimento completo di un

impianto;

- presenza di un forte degrado sia

dei materiali sia dei componenti con

rottura totale. Anche in questo caso

il passaggio dal voto 3 al voto 2 è

basato soltanto sulla maggiore

estensione del danno e non sulla

tipologia dell’anomalia.

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Punteggio 1: NECESSITA DI INSTALLAZIONE EX NOVO: al

voto 1 corrisponde la necessità di

installazione ex-novo dell’impianto o

di una parte del sistema tecnologico

(ad esempio mancanza di un

ascensore o di servizi igienici per

disabili).

Punteggio X – IMPIANTO NON NECESSARIO : il segno X segnala che uno degli impianti indicati nella

Scheda non esiste e comunque non è necessario.

Al fine di poter garantire la omogeneità e la correttezza delle informazioni rilevate, si riportano nel seguito le seguenti definizioni:

Definizioni:

Impianto di riscaldamento: impianto alimentato da caldaie funzionanti a gas, gasolio, gpl, per il riscaldamento degli ambienti dell’edificio.

Impianto di aria condizionata centralizzato: impianto che non prevede singoli elementi installati in ogni stanza, bensì una distribuzione uniforme del condizionamento per tutto l’edificio.

Impianti di ventilazione: l’impianto di ventilazione ha lo scopo di assicurare, in ogni condizione atmosferica, un clima confortevole nei vari ambienti.

Gli impianti elettrici sono tutti quelli che producono, trasportano, distribuiscono e utilizzano l’energia elettrica. In particolare si distinguono:

- Impianto elettrico sottotraccia principale di erogazione: eseguite le tracce sulla struttura, viene inserita una tubazione contenente i cavi di alimentazione della dorsale principale che serve, tramite scatole di derivazione, le linee secondarie di ogni piano e/o ambiente. Tutti gli elementi utilizzati devono avere idoneo marchio di sicurezza.

- Impianto elettrico con canalette esterne: le tubazioni e le canalette sono installate esternamente sulla parete, senza realizzare tracce sulla struttura. Anche in questo caso tutti gli

elementi utilizzati devono avere un idoneo marchio di sicurezza.

- Impianto elettrico di emergenza: deve segnalare tutte le vie di uscita, inclusi anche i percorsi esterni, che devono essere adeguatamente illuminati per consentire la percorribilità in

sicurezza fino a luogo sicuro.

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Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione

dell’alimentazione di rete.

Impianto idrico: si intende tutto il sistema di tubazioni (interne ed esterne), filtri, manicotti e pompe idrauliche destinate a garantire un sufficiente afflusso di acqua all’edificio.

Impianto igienico-sanitario: si deve verificare l’efficienza del servizio igienico-sanitario (inteso come l’insieme, anche non completo, di W.C., lavabo e doccia).

Impianto cucina: impianto e attrezzature necessarie alla preparazione di pasti caldi.

Impianto ascensore: insieme di ascensori e montacarichi necessari per il trasporto di persone e/o merci all’interno dell’edificio.

Infrastruttura di rete: l’insieme di tutti i componenti (hardware e software) contenuti nell’edificio scolastico.

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S E Z I O N E D : C O N D I Z I O N I D I S I C U R E Z Z A E R E Q U I S I T I

P A R T I C O L A R I

1.9 CONDIZIONI DI SICUREZZA � � 1.9.1 Certificazioni relative all'edificio: Indicare se l’edificio in esame è provvisto di:

- CERTIFICAZIONI RELATIVE ALL’EDIFICIO : SI DATA NO N.R.

1) Autorizzazione al funzionamento ■………………………………………………………………………. □ □ □

2) Certificato di agibilità|abitabilità ■………………………………………………………………………. □ □ □

3) Certificato di collaudo statico ■ ………………………………………………………………..………. □ □ □

4) Autorizzazione per l’utilizzo di locali seminterrati con presenza di persone ■…………………………... □ □ □

5) Certificato di conformità dell’impianto elettrico (L. 46/1990) (allegato 4) ■……………………………. □ □ □

6) Certificato di conformità impianto idrotermosanitario (L. 46/1990) ■…………………………………... □ □ □

7) Certificato di conformità dell’impianto antincendio (L. 46/1990) ■……………………………………... □ □ □

8) Denuncia dell’impianto di messa a terra ■………………………………………………………..……… □ □ □

9) Certificato di collaudo apparecchi elevatori ■…………………………………………………….……… □ □ □

10) Certificato di omologazione della Centrale Termica ■ …………………………………………………... □ □ □

11) Autorizzazione sanitaria (per preparazione e/o somministrazione pasti) ■ ……………………………… □ □ □

12) Registro infortuni ■……………………………………………………………………………………… □ □ □

13) Altro da specificare ■

- DOCUMENTAZIONE ANTINCENDIO ■: SI DATA NO N.R.

1) Certificato di collaudo dell’impianto rilevamento fumi ■…………………………….……….…………. □ □ □

2) Certificato di collaudo dell’impianto di spegnimento■……………………………….……….…………. □ □ □

3) Certificato di omologazione e/o installazione porte tagliafuoco■…………………….……….…………. □ □ □

4) Certificato di collaudo della rete di idranti ■…………………… …………………….……….………… □ □ □

5) Certificato di prevenzione incendi in corso di validità ■ ……………………………..……….………… □ □ □

6) Registro di Prevenzione Incendi (art. 5 DPR n.37 1998) (allegato 4) ■……………………….…………. □ □ □

7) Nulla osta provvisorio di prevenzione incendi ■……………………………………………….………… □ □ □

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La documentazione di cui sopra è reperibile o presso l’Ente locale o presso l’Istituzione scolastica, in ragione delle rispettive competenze.

Il rilevatore deve riportare in tabella la presenza/assenza dei documenti indicati; in caso di presenza della documentazione, il rilevatore deve riportare la data dell’ultimo documento disponibile.

Nel caso in cui l’impianto non sia presente, perché non necessario per quel fabbricato, la richiesta della relativa documentazione decade e, quindi, deve essere contrassegnata la colonna N.R. (non richiesto).

1.9.2 Adempimenti relativi al D.Lvo 626/1994 (allegato 4): ■ Indicare se sono presenti: ■ a) Documento valutazione del rischio (D.Lgvo 626/94) ■………………………………………………………………………... SI NO b) Piano di emergenza ■…………………………………………………………………………………………………………… SI NO

Il rilevatore deve riportare la presenza/assenza della documentazione relativa agli adempimenti dettati dal D.Lvo 626/94 (allegato 4), fermo restando che il termine per il completamento degli adempimenti di tipo “gestionale”, facenti capo al Dirigente scolastico, ai fini degli obblighi previsti dal D.Lvo medesimo (ossia la redazione del documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza) era previsto entro il 31 dicembre 2000. E’, quindi, cura del Dirigente scolastico la redazione ed i successivi aggiornamenti sia del documento di valutazione dei rischi, che del piano di gestione delle emergenze; per questa ragione il rilevatore deve richiedere tale documentazione al Dirigente scolastico.

1.9.3 Adeguamenti relativi al D.M. 26/8/1992 (allegato 4): ■

1) L'attività non è soggetta al rilascio del C.P.I. (persone presenti<100) ■………………………………………………………………………… �

2) L'attività è soggetta al rilascio del C.P.I (persone presenti>100) ■……………………………………………………………………………… �

3) L'attività ha in corso richiesta di C.P.I ■ ………………………………………………………………………………………………………… �

4) L'attività ha C.P.I scaduto e deve essere rinnovato ■…………………………………………………………………………………….……… �

Gli adeguamenti sono previsti in conseguenza dell’emissione del Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 (allegato 2), che individua in un dettagliato elenco i locali, le attività, i depositi, gli impianti e le industrie pericolose, la cui progettazione risulta essere soggetta all'esame ed al parere preventivo del Comando Provinciale dei VV.F. ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo, al fine del rilascio del "Certificato di Prevenzione Incendi".

E’ necessario, dunque, a partire da tale elenco, individuare la presenza di tali attività all’interno dell’Istituto scolastico al fine di poter considerare se il sito è o meno “attività soggetta al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi” (C.P.I.).

In virtù della presenza di tali attività soggette all’obbligo, deve essere richiesto al Dirigente scolastico il Certificato di Prevenzione Incendi o il parere preliminare rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di appartenenza, espresso a seguito dell’esame del progetto consegnato ai fini del rilascio del

C.P.I..

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In particolare per quanto riguarda gli Istituti scolastici (attività n. 85 del D.M. 16/2/1982), l’attività risulta soggetta al controllo di prevenzione incendi e, quindi, soggetta al rilascio del C.P.I. qualora il

numero delle presenze sia superiore a 100.

Il rilevatore deve, in primo luogo, constatare l’assoggettabilità dell’Istituto all’obbligo di acquisire la documentazione autorizzatoria (C.P.I.) attraverso l’acquisizione del dato relativo al numero delle persone presenti (se maggiore o minore di 100); qualora l’attività sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi (numero di persone maggiore di 100), il rilevatore deve richiedere al Dirigente scolastico la presenza del Certificato di Prevenzione Incendi e verificarne la validità e la data della prossima scadenza.

Si riporta in allegato al Manuale l’elenco delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi (D.M. 16 Febbraio 1982 – allegato 2).

1.9.4 Indicare se esiste un impianto per la protezione contro le scariche atmosferiche ■ 1) In caso di risposta affermativa precisarne il tipo (ad asta, a gabbia di Faraday, ecc...) ■: _____________________________

SI NO

2) E’ stato effettuato il calcolo probabilistico previsto dalle norme CEI 81-1 per valutare la necessità dell’impianto ■ ………... SI NO

Il rilevatore deve indicare l’esistenza all’esterno dell’edificio di un impianto in grado di proteggere il fabbricato dalle scariche atmosferiche.

I sistemi di protezione possono essere di due tipi:

- a parafulmine: asta metallica, generalmente di ferro, disposta verticalmente sul punto più alto dell'oggetto da proteggere. Il dispositivo è completato da un cavo di rame che collega il

parafulmine alla terra, costituita a sua volta da dispersori;

- a gabbia di Faraday : maglia di cavi posata sul tetto degli edifici, collegata a terra con la quale, in relazione al principio fisico dallo stesso studioso osservato, elaborato e sperimentato, si proteggono gli edifici dai fulmini.

Se l’impianto di protezione non è necessario in riferimento alla Norma CEI-81-1 (allegato 4), il rilevatore deve verificare l’esistenza della “Relazione sul calcolo di probabilità di caduta del fulmine”,

attestante l’auto protezione del fabbricato.

1.9.5 Ingresso dell’edificio: ■

1) Numero ingressi arretrati a più di 5 m dal filo stradale ■ ……………………………………………………………………. num. 2) Numero ingressi arretrati a meno di 5 m dal filo stradale ■ …………………………………………………………………. num.

Tale condizione va verificata solo ed esclusivamente per le scuole materne, rilevando il numero degli ingressi posti ad una distanza minore di 5 m rispetto al filo stradale ed il numero degli ingressi posti ad una distanza maggiore 5 metri.

Si definisce filo stradale la linea che delimita l’area di passaggio di autoveicoli; l’edificio, infatti, non deve avere accessi diretti da strade provinciali o statali.

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1.9.6 Scale interne ■ 1) Indicare il numero max di aule servite da un singolo corpo scala: ■……………………………………………………… num. aule Indicare il numero di scale con rampe di larghezza ■ - Inferiore a 1,20 m ………………………………………………...…….……………………………………………….. �

Numero …………………………

- Uguale a 1,20 m..……………………………………………………….………………………………………………... � ………………………… - Superiore a 1,20 m..…………………………………………………….………………………………………………... � …………………………

In riferimento a quanto dettato dal D.M. 10/3/1998 (allegato 4):

“ogni luogo di lavoro deve disporre di vie di uscita alternative…..e che ciascuna via di uscita deve essere indipendente dalle altre e distribuita in modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi da un incendio”……”le via di uscita devono condurre ad un luogo sicuro”……”devono essere di larghezza sufficiente in relazione al numero degli occupanti”.

Si richiede al rilevatore di indicare, per il piano in cui sono presenti aule, il numero massimo delle aule servite da ogni corpo scala e, di conseguenza, il numero degli alunni che utilizzeranno quel percorso in caso di emergenza.

La larghezza di 1,20 m risulta essere la larghezza minima consentita dalla normativa vigente relativamente ai percorsi verticali ed orizzontali posti all’interno degli Istituti scolastici. In riferimento a quanto definito dalle norme antincendio per l’edilizia scolastica, il D.M. 26 agosto 1992 (allegato 4), al punto 4.1 si afferma che“la larghezza minima delle scale deve essere 1.20 m”

Nella tabella, quindi, il rilevatore deve riportare, rispettivamente, il numero dei percorsi verticali (scale) inferiore, uguale o superiore a 1,20 m.

Per la valutazione dei parametri dimensionali è necessario rilevare, per quanto riguarda le scale costituite da rampe di forma rettilinea e regolare, la dimensione (luce) libera di passaggio, escludendo, quindi, dal rilievo tutti gli eventuali elementi e/o ostacoli che la possano ridurre (corrimano, maniglioni, elementi sporgenti, ecc..).

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Nel caso, invece, di scale a chiocciola deve essere considerato che la larghezza (luce) utile per il passaggio è quella misurata dalla linea di mezzeria della scala fino al filo esterno della stessa.

1.9.7 Scale di sicurezza esterne ■ 1) Indicare se esistono scale di sicurezza esterne ■ ………………………………………………………………………….. SI NO a) Indicare il numero ■ ……………………………………………………………………………………………….... num.

In riferimento ai percorsi di esodo verticali dell’edificio, atti a garantire un eventuale esodo del personale e degli alunni da tutte le quote dello stabile, il rilevatore deve indicare la presenza ed il numero della scale di sicurezza esterne.

Si riporta nel seguito la definizione così come indicato nel D.M. 30/11/1983 (allegato 4):

Scala di sicurezza esterna:

scala totalmente esterna rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare

e di altre caratteristiche stabilite dalla norma.

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1.9.8 Impianto di sollevamento ■ (barrare solo le caselle di interesse): 1) Ascensori ■……………………………………………………………………………………………………………………….…. num.

2) Montacarichi ■……………………………………………………………………………………………………………………… num.

3) Montascale ■…………………………..………………………………………………………………………………………….… num.

Si riportano nel seguito le definizioni tratte dal D.P.R. 162/99 (allegato 4) al fine di favorire l’identificazione degli impianti di sollevamento durante il sopralluogo:

- ascensore: apparecchio a motore che collega piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinata al trasporto di persone, di persone e cose, o, soltanto di cose, munita di comandi situati al suo interno o alla portata di una persona che si trova al suo interno;

- montacarichi: apparecchio a motore di portata non inferiore a chilogrammi 25 che collega piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinata al trasporto di sole cose, inaccessibile alle persone o, se accessibile, non munita di comandi situati al suo interno o alla portata di una persona che si trova al suo interno;

- montascale: apparecchiatura atta a consentire, in alternativa ad un ascensore o rampa inclinata, il superamento di un dislivello a persone con ridotta o impedita capacità motoria.

Il rilevatore deve, dunque, indicare la tipologia degli impianti presenti (ascensori, montacarichi, servoscala, piattaforme elevatrici) riportandone in tabella il numero.

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1.9.9 Impianti antincendio ■ 1) Indicare se esiste l’impianto di rilevazione fumi e calore ■………………………………………….…….… SI NO

2) Indicare se esiste l’impianto antincendio ■……………………………………………………………..… SI NO

a) Nel caso di risposta affermativa indicare il n° idranti nell’edificio ■………….………………………………..….. num.

b) Indicare altresì il numero di estintori esistenti nell’edificio ■……………………..…………………….. num.

1.9.10 Indicare se esistono serbatoi per la riserva idrica antincendio ■ …………………………. SI NO

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Il rilevatore deve evidenziare la presenza/assenza, all’interno degli ambienti destinati ad uso scolastico (aule, uffici, ecc..), dei seguenti sistemi e mezzi di difesa antincendio.

Impianto di rivelamento fumi:

Insieme di apparecchiature destinate a rivelare, localizzare e segnalare automaticamente un principio d’incendio.

I sensori sono posti in corrispondenza del soffitto degli ambienti e sono collegati ad una centrale di controllo di solito ubicata presso un posto di chiamata (portineria).

Idrante antincendio:

Attacco unificato, dotato di valvola di intercettazione, ad apertura manuale, collegato ad una rete di alimentazione idrica. Un idrante può essere a muro, a colonna, soprasuolo oppure sottosuolo.

Naspo:

Attrezzatura antincendio costituita da una bobina mobile, su cui è avvolta una tubazione semirigida collegata ad un’estremità in modo permanente ad una rete di alimentazione idrica in pressione ,e terminante all’altra estremità con una lancia munita di valvola erogatrice e chiusura del getto

Estintore

Apparecchio mobile contenente un agente estinguente, che può essere proiettato o diretto sul fuoco sotto l’azione di una pressione interna.

Gli estintori possono essere alimentati a: - polvere; - schiuma; - anidride carbonica; - gas sostituti dell’halon.

Serbatoio per la riserva idrica antincendio:

Serbatoio di supporto all’impianto di idranti antincendio costituito da una vasca interrata o posta fuori terra, atta a garantire la portata di acqua necessaria all’impianto antincendio, al fine di poter domare una eventuale situazione di emergenza

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Si riporta nel seguito la “segnaletica di indicazione” necessaria all’individuazione ed alla segnalazione degli impianti antincendio.

Estintore Idrante UNI Naspo DN

1.9.11 Locale caldaia ■ Il locale caldaia è: a) nel volume del fabbricato ■ ………………………………………………….………………………………………………………………………� b) esterno allo stesso ■………………………………………………………………..…………………………………………………………………� c) potenza della caldaia(*)■:……………………………………………………… Kcal/h KW (*) Rilevare il dato dalla targhetta della caldaia.

Il rilevatore deve identificare, in primo luogo, il locale contenente l’impianto di produzione calore e, successivamente, se il locale è posto all’interno del volume del fabbricato o esterno all’edificio. In quest’ultimo caso, vanno inseriti i locali caldaia adiacenti all’edificio scolastico.

Dopo aver identificato il locale, è necessario fare un sopralluogo al suo interno al fine di poter rilevare il dato, presente sulla targhetta della caldaia stessa, relativo alla sua potenzialità termica (il dato è riportato nelle distinte unità di misura Kcal/h e KW). Tale dato può essere fornito dal referente dell’Istituzione scolastica.

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1.9.12 Tipo di riscaldamento ■ Indicare se esiste l’impianto di riscaldamento: ■………………………………………………………………………… SI NO

In caso positivo indicare se centralizzato: ■………………………………………………….………………………… SI NO In caso positivo indicare la fonte energetica: ■ 1) ad olio combustibile ■……………………………………………………………………………………………………………………………..…� 2) a gasolio ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………………………� 3) a metano ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………………....� 4) a G.P.L. (gas petrolio liquefatto) ■…………………………………………………………………………………………………………………...� 5) impianto di condizionamento/ventilazione ■.………………………………………………………………………………………………………...� 6) corpi scaldanti elettrici autonomi ■ …………………………………………………………………………..………………………….…………...� 7) teleriscaldamento ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………..� 8) altro da specificare ■ …………………………………………………………………………………………………………………………………�

Il rilevatore, dopo aver verificato la presenza/assenza dell’impianto di riscaldamento e in caso positivo, deve indicare se è centralizzato o autonomo.

Successivamente, si richiede al rilevatore di identificare la fonte energetica di alimentazione. Gli impianti, infatti, sono distinti in base al tipo di alimentazione della centrale termica (punti 1/4 - olio combustibile, gasolio, metano, GPL); il rilevatore deve identificare la tipologia dell’impianto rilevando i dati di targa riportati sulla superficie dello stesso all’interno del locale caldaia.

Esempio di centrale termica.

Per impianto di condizionamento/ventilazione (punto 5) si intende un sistema costituito da elementi riscaldanti ad aria (impianto centralizzato ad aria condizionata oppure un sistema costituito da fan-coil

posti in ogni ambiente) alimentato da un impianto di produzione calore (centrale termica).

I corpi scaldanti elettrici autonomi (punto 6) sono da identificarsi nel sistema di riscaldamento come elementi autonomi alimentati elettricamente.

Per teleriscaldamento (punto 7) si intende un sistema di rete urbana che ruota attorno ad una centrale

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di cogenerazione (situata nei pressi del luogo in cui sorge l’edificio scolastico) che genera simultaneamente energia elettrica e calore, e alla quale è possibile allacciarsi tramite un contratto stipulato con l’ente di riferimento.

1.9.13 Gestione dell’impianto termico ■

Indicare se l’impianto termico è gestito: ■ a) Direttamente ■………………………………………………………………………………………………………………………………………..� b) In gestione calore ■ ……………………………………………………………………………………………………………………………….….� c) Altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________________

E’ necessario accertarsi se la scuola effettua la manutenzione dell’impianto termico in maniera autonoma, attraverso interventi a chiamata, quando si renda necessario per ovviare ad un guasto, oppure si affida ad una ditta esterna che effettua una manutenzione programmata (cadenza annuale o biennale) dell’impianto. Questa seconda ipotesi non può prescindere dalla stipula di un contratto i cui estremi possono essere richiesti al Dirigente scolastico dell’Istituto.

1.9.14 Impianto termico separato ■

Indicare inoltre se ■: d) L’impianto di riscaldamento della palestra è separato ■ ……………………………………………………………………………………………� e) L’impianto di riscaldamento dell’auditorium è separato ■……………………………………………………………………………………….…� f) L’impianto di riscaldamento degli uffici è separato ■ ………………………………………………………………………………………………� g) Altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________________

Potrebbe verificarsi il caso in cui la palestra, l’auditorium o l’area amministrativa abbiano un impianto termico la cui alimentazione sia diversa da quella del resto dell’edificio. Il rilevatore deve indicare, quindi, se esistono diversi impianti termici atti ad alimentare aree diverse dello stabile. La suddivisione potrebbe nascere dall’esigenza delle diverse aree di avere orari distinti e, quindi, differenti caratteristiche di potenzialità dell’impianto. 1.9.15 Accesso carrabile all’area dell’edificio ■

1) Larghezza ≥ 3,50 m ■. …………………………………………………………………………………………….… SI NO 2) Altezza libera ≥4,00 m ■. …………………………………………………………………………………………… SI NO 3) Pendenza < 10% ■…………………………………………………………………………………………………… SI NO

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1.10 REQUISITI PARTICOLARI � 1.10.1 Barriere architettoniche ■

In base a quanto dettato dal Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503. "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici", (allegato 4) per “barriere architettoniche” si intendono:

a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacita motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti; c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e, in particolare, per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i non udenti.

Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per il superamento delle barriere architettoniche in conformità al D.P.R n° 503 del 24/07/1996 ■………………………………………………………..………………………… SI NO

In caso di risposta affermativa, precisare: ■ 1) accesso dall'esterno con rampe (pendenza < 8%) ■…………………………………………………………….………………………………………..……… � 2) scale a norma (alzata non > 16 cm, pedata non < 30 cm) ■………………………………………………………….…………………………………………. � 3) ascensore per il trasporto di disabili (1,40 x 1,10 m) ■……………………………………………………………………..…………………………………… � 4) servoscala e/o piattaforma elevatrice ■…………………………………………………………………………………………….……………………………… � 5) servizio igienico specifico per disabili a norma ■……………………………………………………………………………………………………………..… � 6) porte di larghezza minima di 0,90 m ■………………………………………………………………………………………………………………. � 7) percorsi esterni ■ ……………………………………………………………………………………………………………………...…………..… � 8) percorsi ■……………………………………………………………………………………………………………………………………………….……….… � 9) altro da specificare ■…………………………………………………………………………………………………………………………………………….…… �

In certe situazioni tutti gli elementi della progettazione (oggetti, arredi, distanze e posizioni degli edifici) possono costituire una barriera architettonica. L’ambiente costruito, infatti, deve offrire le medesime opportunità a tutti gli individui, attraverso pluralità di soluzioni, per non escludere nessuno dall’uso di un oggetto o di un luogo.

Il rilevatore deve, dunque, indicare se l’edificio scolastico è dotato di accorgimenti specifici per l’eliminazione delle barriere architettoniche. In caso di risposta affermativa, barrare una o più caselle

che indicano i principali interventi effettuati per garantire l’accessibilità della struttura.

Nel seguito si riportano le definizioni di ogni componente che possa costituire un ostacolo e le caratteristiche dell’elemento progettuale che ne garantisce il superamento.

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Rampa

Si intende un percorso inclinato che collega due piani a quote diverse; necessario affinché il dislivello possa essere superato agevolmente da persone su sedia a ruote. Occorre tenere presente che non sono consentite lunghezze eccessive, salvo che non siano intervallate da piani orizzontali di riposo. La pendenza delle rampe non deve superare l’8%.

Scale

Le scale devono presentare andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo e devono avere larghezza minima di 1,20 m .

Tutti i gradini devono avere stessa alzata e pedata (pedata minima 0,30 m; la somma tra il doppio dell’alzata e la pedata deve essere compresa tra 0,62 e 0,64 m), ed, inoltre, essere dotati di sistema

antisdrucciolo.

Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili anche dai non vedenti e, per questo, devono essere segnalate ad almeno 0,30 m dal primo e dall’ultimo gradino, ad esempio con lastre di materiale diverso sul pavimento.

Infine, le rampe di scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico, possono avere una larghezza minima

almeno pari a 0,80 m.

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Ascensore

L’ascensore deve avere una cabina di dimensioni tali da permettere l’uso da parte di una persona su sedia a ruote.

Le dimensioni variano in base al tipo di edificio: • per edifici di nuova edificazione, l’ascensore

deve avere le seguenti caratteristiche: - cabina di dimensioni minime di 1,40 m di

profondità e 1,10 m di larghezza; - porta sul lato corto almeno di 0,80 m; - piattaforma di distribuzione anteriore alla

porta della cabina pari a 1,50 x 1,50 m; • per edifici preesistenti che subiscono

adeguamento, sono sufficienti le seguenti dimensioni: - cabina di dimensioni minime di 1,20 m di

profondità e 0,80 m di larghezza; - porta sul lato corto almeno di 0,75 m; - piattaforma di distribuzione anteriore alla

porta della cabina pari a 1,40 x 1,40 m. Le porte devono essere a scorrimento automatico e dotate di sistema di bloccaggio della chiusura (ad esempio: cellula fotoelettrica) in caso di ostruzione del vano porta, nonché di un timer regolato in modo da agevolare un comodo accesso di una persona su sedia a ruote. L’altezza della bottoniera deve essere adeguata ad una persona su sedia a ruote e prevedere una traduzione “Braille” dei pulsanti di comando. Deve essere prevista la segnalazione sonora dell’arrivo al piano e un dispositivo luminoso di allarme.

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Servoscala e/o piattaforma elevatrice

Si intendono quelle apparecchiature atte a consentire, in alternativa a un ascensore o ad una rampa inclinata, il superamento del dislivello a persone con ridotta o impedite capacità motorie. I servoscala e/o le piattaforme devono essere, per caratteristiche tecniche, rispondenti alla norma, in particolare devono garantire un accesso agevole e uno stazionamento della persona in piedi, seduta o su sedia a ruote.

Devono essere dotati di sistemi anticaduta, antiscivolamento, antischiacciamento, antiurto e garantire sicurezze di movimento, meccaniche, elettriche e di comando. Possono essere utilizzate per superare dislivelli di non più di 4 m, con velocità non superiore a 0,1m/s. La portata minima utile deve essere di kg 130 e le dimensioni minime del vano corsa pari a 0,80 x 1,20 m. Le piattaforme e il relativo vano-corsa devono avere opportuna protezione e i due accessi essere muniti di cancelletto.

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Servizi igienici

Nei servizi igienici deve essere garantita la mobilità della sedia a ruote, necessaria all’utilizzazione degli apparecchi.

In particolare si deve garantire lo spazio necessario per l’accostamento laterale al wc e, ove presenti, al bidet e alla doccia, nonché quello frontale al lavabo. Si deve prevedere, a 0,40 m dall’asse dell’apparecchio sanitario, un maniglione o corrimano per consentire un facile spostamento. La doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile. Sono, infine, necessari, in prossimità del wc e della vasca, campanelli d’emergenza e opportuni corrimani posti a circa 0,80 m dal calpestio.

Porte

Le porte di accesso devono essere facilmente manovrabili, di tipo e luce netta (per luce netta s’intende la larghezza di passaggio al netto dell’ingombro dell’anta mobile in posizione di massima apertura se scorrevole, in posizione di apertura a 90 gradi se incernierata) tali da consentire un agevole

transito anche da parte di persona su sedia a ruote.

La larghezza minima deve essere almeno di 0,90 m. Eventuali vetri sulle porte devono essere posti a circa 0,40 m da terra.

Maniglioni ausiliari

Sono da preferire porte scorrevoli o con anta a libro, dotate di maniglioni del tipo a leva e dotate anche di maniglione ausiliario. Da evitare, invece, le porte scorrevoli (a ritorno automatico ritardato).

Le maniglie devono distare circa 0,90 m da terra (intendendo per altezza la distanza, misurata in verticale, dall’asse di rotazione della manopola al piano di calpestio).

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1.10.2 Contenimento dei consumi energetici (in riferimento alla l.10 del 9/01/1991 (allegato 4): ■

Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per ridurre i consumi energetici ■………………...… SI NO

In caso di risposta affermativa, precisare se sono presenti: ■ 1) Zonizzazione impianto termico ■…………………………………………………………………………………………………....……….. �

2) Vetri doppi o doppi serramenti ■ …………………………………………………………………………………………….………………. � 3) Isolamento della copertura ■ …………………………………………………………………………………………………………………. � 4) Isolamento pareti esterne ■…………………………………………………………………………………………………………………… � 5) Pannelli solari ■ …………………………………………………………………………………………………………………………….… � 6) Altro da specificare ■

Il rilevatore deve indicare se l’edificio è dotato di accorgimenti specifici per ridurre i consumi energetici, e, in caso di risposta affermativa, barrare le caselle indicanti i vari accorgimenti adottati.

Può essere prevista una zonizzazione dell’impianto termico, che corrisponde ad un sezionamento dell’edificio rispetto all’accensione del riscaldamento soltanto nelle parti che lo necessitano (ad esempio nel piano in cui sono presenti più persone in quel momento).

Si deve constatare l’eventuale presenza di doppi vetri o doppi serramenti, indicati per l’isolamento termico.

L’isolamento termico della copertura e/o delle pareti esterne è obbligatorio per tutti gli edifici in cui sia previsto l’impianto di riscaldamento. I materiali isolanti utilizzati per le pareti esterne sono molteplici e dagli spessori molto variabili, a seconda delle temperature interne ed esterne e della localizzazione geografica dell’edificio e si basano sul concetto di interruzione di flusso di calore verso l’esterno.

I pannelli solari sono sistemi di conversione dell'energia solare in energia elettrica mediante cellule fotovoltaiche capaci di trasformare l'energia elettromagnetica (quella che comunemente chiamiamo "luce") in elettricità, in virtù delle proprietà chimico/fisiche del materiale di cui sono composte. Un pannello fotovoltaico è formato da un supporto per le cellule, da un contenitore che le protegge dai fenomeni atmosferici, da circuiti elettrici di convogliamento e, spesso, da batterie che hanno la funzione di accumulare e rilasciare la carica in modo graduale nel tempo. Gli accumulatori sono, spesso, parti esterne al modulo fotovoltaico vero e proprio. I pannelli solari, se applicati in contesti che lo consentono, possono eliminare del tutto le necessità di alimentazione mediante la rete nazionale. Il

risparmio energetico è evidente.

1.10.3 Isolamento acustico ■

Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per la protezione dai rumori ■………………………….…….. SI NO In caso di risposta affermativa precisare se riguardano ■: 1) isolamento acustico rispetto alla rumorosità esterna ■ ……………………………………………………………………………………………... �

2) isolamento interno tra aule, corridoi, altri locali ■ …………………………………………………………………………..………….………….. � 3) isolamento interno tra piani diversi ■ ……………………………………………………………………………………………………………..... � 4) altro da specificare ■ ___________________________________________________________________________________________ �

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I possibili disturbi sono stati articolati in modo da potervi ovviare analizzando le singole parti dell’edificio. Nella tabella seguente si riportano diverse soluzioni:

per i rumori interni tra locali adiacenti è necessario

analizzare le caratteristiche tecniche delle pareti tra i

locali;

per i rumori interni tra locali sovrapposti si devono

analizzare le caratteristiche dei materiali che

costituiscono il solaio tra due quote differenti;

per i rumori esterni vanno analizzate le pareti e gli

infissi esterni (si potrebbe controllare, ad esempio, la

presenza di un doppio vetro o lo spessore della

muratura perimetrale esterna).

Per quanto riguarda le murature si deve tenere conto che la massa muraria è il miglior isolante acustico, in quanto, l’isolamento acustico non si basa, come quello termico, sul concetto di interruzione di flusso, bensì è un problema di massa vibrante. La propagazione acustica è, quindi, assimilabile alla propagazione di onde nell’acqua e perciò intesa come la propagazione di onde in un mezzo. Il rilevatore deve, dunque, valutare se l’edificio è dotato di accorgimenti specifici per la protezione dai rumori; questi deve analizzare la tipologia dei vetri delle finestre; infatti, il valore di isolamento acustico di una finestra viene determinato dal materiale dell'intelaiatura (legno, alluminio, materia sintetica), ma innanzitutto dall'ermeticità, dallo spessore globale e dalla distanza tra i vetri. Aumentando lo spessore del vetro, aumenta il valore dell’isolamento acustico. Nel caso di vetri stratificati, l'isolamento acustico dipende dalle condizioni di robustezza del vetro e dal cuscinetto d'aria posto tra i vetri. Diverse misure dei vetri e una maggiore distanza tra le vetrate migliorano l'isolamento acustico.

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1.10.4 Condizioni di insalubrità particolari ■

Indicare se l'edificio presenta condizioni di insalubrità particolari ■……………………………………………………….. SI NO In caso di risposta affermativa, indicare se si tratta di ■: 1) ricambio d'aria insufficiente (superficie finestrata apribile< 1/8 della superficie del locale) ■ ………………….………………….. �

2) assenza di acqua corrente ■ …………………………………………………..……………………………………………………… � 3) altro da specificare ■______________________________________________________________________________________ �

Il rilevatore deve appurare se l’edificio in esame presenta condizioni di insalubrità particolari. In caso di risposta affermativa bisogna barrare una o più caselle: 1) Verificare che la superficie finestrata apribile sia maggiore di 1/8 della superficie del locale. 2) Accertarsi che l’acqua in uso nell’edificio sia corrente, ossia sia diretta e non proveniente da depositi o cisterne.

1.10.5 Presenza di strutture di amianto ■ 1) L’ente gestore ha provveduto a fare un’analisi e/o rilievo della presenza di amianto ■ � In caso di risposta affermativa indicare: ■

a) presenza di coperture in “eternit”/cemento-amianto ■………………………………………………………………………………………. � b) presenza di cassoni in cemento-amianto ■…………………………………………………………………………………………………... � altro da specificare ■ __________________________________________________________________________________________ �

La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se, invece, il materiale viene danneggiato, per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale. Analogamente, se il materiale è in cattive condizioni o se è altamente friabile, le vibrazioni dell'edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d'aria, possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. Nella voce “altro” specificare, in particolare, la presenza di eventuali pannelli di tamponamento contenenti amianto.

Il rilevatore deve verificare, in primo luogo, se l’ente gestore dello stabile ha provveduto al censimento dell’edificio, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994 (allegato 4), atto ad evidenziare la presenza di materiali contenenti amianto.

Successivamente, durante il sopralluogo d’indagine, il rilevatore deve verificare l’effettiva presenza di elementi strutturali e/o di rivestimento costituiti da materiali a sospetto contenuto di amianto.

Si riportano nel seguito alcune immagini delle tipologie di materiali che potrebbero essere riscontrate all’interno degli edifici scolastici.

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Copertura in cemento amianto di un locale caldaia.

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Serbatoio dell’acqua.

Guarnizioni giunti tubazioni.

Guarnizioni collettori uscita caldaie.

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S E Z I O N E E : C A R A T T E R I S T I C H E F U N Z I O N A L I E D I M E N S I O N A L I D E I

L O C A L I g

Informazioni relative alla compilazione del modulo di censimento di seguito riportato:

La Scheda di censimento allegata costituisce un riepilogo delle varie voci e problematiche precedentemente affrontate nelle singole sezioni. Il rilevatore deve compilarla in modo da fornire un quadro riassuntivo di tutte le informazioni raccolte.

In particolare, nel Modulo 1 si chiede di fornire indicazioni sulle diverse tipologie di locali, sulla loro ubicazione all’interno dell’edificio e sulle loro specifiche caratteristiche dimensionali. E’ presente in esso

un campo nel quale segnalare eventuali anomalie o carenze riscontrate all’interno degli ambienti.

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Anagrafe edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004

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Modulo 1 Pag |__|__| di |__|__| Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=A Cod. M.I.U.R.|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=B Codice edificio rilevazione |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__| Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=C Cod. M.I.U.R.|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=D

Carenze N° piano Prog locale

Tipo Loc O lab

Lungh ml

Largh ml

Sup. M2

Volume M3

Sup. vetrata m2

Altezza minore ml

Numero Occup. capienza

N° vasi

N° lavabi N° docce N° posti gradinate

Uso extra Scolast.

Forma Illum naturale

Illum artificiale

Cond Igieniche

Cond acustiche

Altro spec.

Uscite emergenza

Barriere Architett.

Scuola che lo utilizza

SEZIONE E - CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONALI DEI LOCALI ■

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Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004

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Per ogni ambiente ubicato all’interno dell’edificio scolastico, il rilevatore deve compilare il modulo 1, allegato al Manuale come di seguito indicato.

E’ necessario, infatti, rilevare nella Scheda tutti gli ambienti dell’edificio, seguendo un ordine progressivo, ossia, iniziando dalla quota più bassa (piano interrato/seminterrato o piano terra) e proseguendo verso le quote superiori. Nella Scheda, infatti, devono essere contrassegnati nelle prime due colonne, rispettivamente, il piano ed un numero progressivo affidato dal rilevatore.

Per quanto riguarda le caratteristiche dimensionali degli ambienti, è necessario rilevare la misura della lunghezza, della larghezza e dell’altezza del locale, al fine di poterne calcolare la superficie ed il

volume. Nel caso dei locali igienici deve essere rilevato anche l’antibagno.

Nel caso in cui l’ambiente presenti una dimensione non regolare è necessario acquisire un numero maggiore di informazioni rilevando anche le diagonali del locale così come riportato nelle immagini

seguenti.

Esempi di rilievo.

La Scheda denominata Modulo 1 deve essere compilata, dunque, riportando i seguenti dati nelle apposite colonne:

- Codice edificio MIUR: indicare nel campo il codice composto da otto caratteri alfanumerici (ad esempio RM 000326 e’ composto dalla sigla della provincia più un progressivo puro di 6 numeri)

dell’edificio oggetto del rilievo;

- Codice edificio Rilevazione: indicare il codice formato da 10 caratteri numerici: nei primi tre caratteri va inserito il codice Istat della provincia in cui è ubicato il fabbricato; nei caratteri 4, 5 e 6 va scritto il codice Istat del comune; gli ultimi quattro caratteri sono riservati al sistema per

assegnare all’edificio un numero progressivo all’interno di ciascun comune;

- Codice edificio MIUR (A – B – C- D ): inserire i rispettivi codici degli Istituti scolastici che utilizzano parte dell’edificio in questione;

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- Numero Piano: indicare il piano di riferimento all’interno dell’edificio, ad esempio 00 se piano terra; +1 primo piano; -1 piano seminterrato, R1 piano rialzato, A1 piano ammezzato 1, A2 piano

ammezzato 2, S sottotetto, ecc..;

− Progressivo identificativo del locale: riportare il numero corrispondente alla numerazione dei locali effettuata in sede di rilevazione sulle planimetrie e/o indicata sulla porta di accesso al locale;

− Tipologia locale o laboratorio: indicare nella colonna il codice corrispondente alla tipologia del locale esaminato ( A11 Biblioteca; D01 Palestra, ecc..), così come riportato nelle tabelle di codifica e decodifica allegate al Manuale (allegato 1);

− Lunghezza e larghezza: riportare i valori richiesti, espressi in metri lineari. Nel caso di locali di forma non regolare, prendere rispettivamente il lato più lungo, quello più corto e le diagonali;

- Superficie: riportare la superficie del locale, in metri quadrati. Tale valore può essere desunto dalle planimetrie (se presenti ed aggiornate) o rilevato direttamente sul campo;

- Volume: riportare il valore, espresso in metri cubi, effettuando il prodotto tra le dimensioni del locale che indicano rispettivamente l’altezza e la superficie in pianta (H x S);

- Superficie vetrata: riportare la somma delle aree di tutte le finestre (apribili e non) presenti nel locale, espressa in metri quadrati;

- Altezza minima: riportare l’altezza minima, espressa in metri lineari, del locale;

- Numero occupanti/Capienza massima: indicare il numero effettivo di presenze all’interno del locale (numero occupanti) e la capienza massima del locale, intesa come numero massimo di occupanti previsto in riferimento al rapporto tra indice di affollamento massimo e standard di

superficie (capienza massima);

- Numero vasi, numero lavabi, numero docce: nel caso di servizi igienici, indicare il numero di wc, lavandini e docce presenti all’interno del servizio;

- Numero posti gradinate: nel caso di auditorium, aule magne, palestre dotate di spalti, indicare il numero massimo delle presenze possibili sulle gradinate;

- Carenze: individuare in fase di sopralluogo, eventuali carenze che ciascun locale o laboratorio può mettere in evidenza. Le carenze che possono essere rilevate senza la necessità di particolari

strumentazioni, ma che l’esperienza del rilevatore è in grado di segnalare, sono le seguenti:

- per forma: quando la pianta di un locale si differenzia in modo evidente da quella quadrata/rettangolare e sia disagevole svolgervi le attività didattiche;

- per illuminazione naturale: quando le fonti luminose non siano poste in modo distribuito e simmetrico e non siano garanzia di un illuminamento omogeneo sul piano orizzontale di lavoro; quando si rilevi l’assenza di dispositivi di oscuramento, con conseguenti effetti di discomfort

termico/visivo, dati dall’eccessivo irraggiamento solare;

- per illuminazione artificiale: quando la superficie finestrata di un’aula non raggiunge 1/8 della superficie di calpestio della stessa; quando, a seguito di misurazioni con luxmetro dei valori illuminotecnici in condizioni di illuminazione naturale e naturale/artificiale, non sono garantite condizioni di comfort visivo, tenendo conto dell’ora della rilevazione, delle condizioni

metereologiche e dell’orientamento della scuola.

- Uscite di emergenza: il rilevatore deve annotare il numero delle uscite di emergenza rispetto ad ogni quota dello stabile;

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- Barriere architettoniche: il rilevatore deve evidenziare la presenza di eventuali ostacoli alla fruibilità dello stabile da parte di portatori di handicap.

Determinazione del progressivo identificativo locale e misurazione della lunghezza e larghezza:

Esempio di numerazione progressiva (1,2,3,ecc..) dei locali, su una planimetria di edificio scolastico.

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Sezione edificio.

Prospetto edificio.

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S E Z I O N E F : A T T R E Z Z A T U R E S P O R T I V E

1.11 NOTIZIE SULLE PALESTRE (STRUTTURE SPORTIVE COPERTE) � In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti le palestre, intese come spazi in cui si svolge l’educazione fisica e le strutture sportive al chiuso proprie della scuola, che hanno sede nell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 – vedi allegato 4).

1.11.1 Esiste palestra scolastica propria dell’edificio: ■ ………………………………………… SI NO

Si richiede al rilevatore di identificare se, all’interno del complesso scolastico, esiste uno spazio al coperto destinato all’educazione fisica e riconosciuto come palestra. Nel caso di risposta affermativa, ossia nel caso in cui l’edificio scolastico sia in possesso di una palestra propria, il rilevatore deve compilare il Modulo 1 allegato alle Schede (così come esplicitato nel dettaglio all’interno della Sezione E del presente Manuale). Nel Modulo 1 devono essere riportate, secondo il codice D01, attribuito alla palestra dalle tabelle di codifica e decodifica allegate al Manuale, tutte le caratteristiche dimensionali del locale e le eventuali carenze riscontrale al suo interno.

1.11.2 Se non esistono palestre proprie, l'educazione fisica viene svolta (barrare solo le caselle di interesse): ■ 1) Totalmente in palestre di altra scuola ■……………………………………………………………………………………………………………… �

2) Parzialmente in palestre di altra scuola ■………………………………………………………………………………………………………..…… �

3) In palestra non scolastica ■…………………………………………………………………………………………………………………………… �

4) Indicare il proprietario della struttura (*)■…………………………………………………………………………………………………………… �

5) Indicare se la scuola versa un affitto al proprietario ■……………………………………………………….…….……… SI NO 6) Distanza dalla scuola ■……………………………………………………………………………………………..…… m (*) A= Comune; B= Provincia; C= Stato; D= Scuola; E= Altro ente pubblico; F= Privato; G= Altro; H= Ente religioso; I= Ente morale.

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Se l’edificio non possiede spazi propri destinati all’educazione fisica, il rilevatore deve evidenziare se tale attività viene svolta totalmente/parzialmente in palestre di altra scuola, oppure in fabbricati non destinati ad uso scolastico, barrando la casella corrispondente.

Si chiede, inoltre al rilevatore di identificare il proprietario della struttura utilizzata per l’attività ginnica; in questo caso il campo deve essere compilato indicando con una A se il proprietario risulta il Comune, con una B la Provincia, con una C lo Stato, con una D un Istituto scolastico, con la E un altro Ente pubblico, con la F un privato, con la G altro, con l’H un Ente religioso, con la I un Ente morale.

Il rilevatore deve indicare, inoltre, la distanza, espressa in metri che intercorre fra l’Istituto scolastico e le strutture esterne utilizzate per

l’attività sportiva.

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1.11.3 Soluzioni di ripiego: ■ 1) Numero di aule adattate a palestra ■……………………………………….…………………………………………………….… num.

2) Numero locali adattati a palestra ■………………………………………...………………………………………………………. num.

Nel caso in cui un Istituto scolastico non possieda dei locali, con caratteristiche dimensionali ed impiantistiche idonee, da destinare a palestra, potrebbe, per esigenze momentanee, aver adattato delle aule o degli altri ambienti a tale utilizzo.

In questo caso, il rilevatore deve indicare il numero delle aule o dei locali temporaneamente adattati a tale uso.

Il dato è utile per una analisi puntuale ed una verifica quantitativa di quali e quanti Istituti necessitano di strutture e/o fabbricati da destinare all’attività sportiva.

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Esempio di palestre che formano un unico organismo edilizio con l'edificio scolastico.

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Esempi di palestre inserite nel volume dell'edificio scolastico.

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1.12 NOTIZIE SUGLI IMPIANTI SPORTIVI E PISCINE ALL’APERTO � In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti gli impianti sportivi e piscine all’aperto propri della scuola che hanno sede nell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 – vedi allegato 4).

1.12.1 Esistono impianti sportivi propri: ■…………………………………………..…………… SI NO

Tipo impianto Utilizzabile per attività sportive agonistiche

Scuole che utilizzano l’impianto

Uso extra scolastico Stato di manutenzione

1)

2)

3)

4)

5)

Tipo di impianto:1)pallavolo; 2)pallacanestro; 3)atletica leggera; 4)pallamano; 5)calcio; 6)calcetto; 7)tennis; 8)rugby; 9)vasca natatoria; 10)campi scuola; 11)altro

Scuole che utilizzano l’impianto:|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=A |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=B (Segnare il codice MIUR) |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=C |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=D Stato di manutenzione:1)agibile; 2)parzialmente agibile; 3)inagibile

Si richiede al rilevatore di identificare se esiste un impianto sportivo, associato all’edificio scolastico.

Nel caso di risposta affermativa, ossia nel caso in cui l’edificio scolastico sia in possesso di una organizzazione sportiva propria, il rilevatore deve compilare la tabella successiva indicando rispettivamente:

- il tipo di impianto: indicare con il codice identificato in legenda il tipo di impianto sportivo (esempio 01 - campo da pallavolo, 10 - campo scuola, ecc..);

- l’utilizzazione anche per attività agonistiche: indicare se l’impianto sportivo è utilizzabile anche per attività di tipo agonistico, in quanto le sue caratteristiche dimensionali corrispondono a quelle indicate dalle singole federazioni sportive;

- le scuole che utilizzano l’impianto: indicare nella colonna il numero di scuole che utilizzano l’impianto oltre a quella in questione, riportandone nello spazio sottostante il codice MIUR corrispondente;

- l’uso extra scolastico: indicare se l’impianto viene utilizzato, oltre che dagli alunni della scuola, anche da altre associazioni sportive pubbliche o private, che ne fanno uso durante le ore pomeridiane e/o serali;

- lo stato di manutenzione: indicare il livello di agibilità dell’impianto attraverso la numerazione indicata in legenda (1= agibile; 2= parzialmente agibile; 3= inagibile).

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1.12.2 Se non esistono impianti sportivi propri, l’attività ginnica all’aperto viene svolta (barrare solo le caselle di interesse): ■

1) Totalmente presso impianti sportivi di altra scuola ■…………………………………………………………………………………………… �

2) Parzialmente presso impianti sportivi di altra scuola ■…….…………………………………………………………………………………… �

3) Presso impianti sportivi non scolastici■.………………………………………………………………………………..………………………. � 4) Indicare il proprietario della struttura (*)■……………………………………………………………………………………………………… � Indicare se la scuola versa un affitto al proprietario ■ SI NO Distanza dalla scuola ■ m (*) A= Comune; B= Provincia; C= Stato; D= Scuola; E= Altro ente pubblico; F= Privato; G= Altro; H= Ente religioso; I= Ente morale.

Se l’edificio non possiede impianti sportivi propri destinati all’educazione fisica, il rilevatore deve evidenziare se tale attività viene svolta totalmente/parzialmente in strutture di altra scuola, oppure in

fabbricati non destinati ad uso scolastico, barrando la casella corrispondente.

Si chiede, inoltre, al rilevatore di identificare il proprietario della struttura utilizzata per l’attività ginnica; in questo caso, il campo deve essere compilato indicando con una ‘A’ se il proprietario risulta il Comune, con una ‘B’ la Provincia, con una ‘C’ lo Stato, con una ‘D’ un Istituto scolastico, con una ‘E’ un altro Ente pubblico, con una ‘F’ un privato, con una ‘G’ altro, con una ‘H’ un Ente religioso, con una ‘I’

un Ente morale.

Il rilevatore deve indicare, inoltre, la distanza, espressa in metri, che intercorre fra l’Istituto scolastico e le strutture esterne utilizzate per l’attività sportiva.

1.12.3 Spazi all'aperto: ■

Esistono spazi per attività libere all'aperto attrezzati ■:

1) A verde ■ …………………………………………………………………………………………..………………………………………… �

2) Con giochi ■ ……………………………….……………………………………………………………..…………………………………. �

(*) Solo per le scuole elementari.

Il rilevatore deve indicare la presenza di spazi sfruttati per attività libere all’aperto, attrezzati a verde o con giochi. E’ importante sottolineare che questi spazi attrezzati all’aperto sono previsti dalle Norme Tecniche del D.M. 18/12/1975 (allegato 4) solo per scuola materna ed elementare, mentre risultano facoltativi dalle medie in poi.

1.12.4 Indicare le dimensioni complessive dell’area destinata agli impianti sportivi all’aperto ■…

Il rilevatore deve indicare la superficie complessiva, espressa in m2, di tutte le aree destinate agli impianti sportivi all’aperto.

Il dato è desumibile dalle planimetrie, qualora in possesso del rilevatore.

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S E Z I O N E G : A L T R E I N F O R M A Z I O N I E D O S S E R V A Z I O N I

1.13 NOTIZIE SUL SERVIZIO MENSA � In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti il servizio mensa (cucina ed area consumazione pasti) posto al servizio dell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 p.to 3.6 – vedi allegato 4).

E’ necessario riportate informazioni riguardanti le mense e/o cucine, intese come spazi, in cui si consumano e/o si cucinano pasti caldi, che hanno sede nella scuola in esame.

Ogni singola Scheda deve identificare univocamente la mensa e/o cucina.

1.13.1 Nel caso l’edificio scolastico goda di servizio mensa indicare: ■ 1) Numero dei posti mensa ■…………………………………………………………………………………...………………… 2) Numero dei turni mensa ■…….………………………………………………………………………………..……………… 3) Se la mensa è dotata di cucina propria: indicare il numero di pasti preparati giornalmente ■………………………………… 4) Se la mensa non è dotata di cucina propria: indicare il numero di pasti sporzionati giornalmente ■ …………………………

Il rilevatore deve indicare se all’interno dell’area scolastica esiste un’area destinata al servizio mensa.

In caso di risposta affermativa, è necessario specificare: 1) il numero dei posti serviti; 2) il numero dei turni previsti all’interno del locale consumazione pasti; 3) il numero dei pasti preparati giornalmente, nel caso in cui la mensa sia dotata di cucina annessa; 4) il numero dei pasti sporzionati giornalmente, nel caso in cui la mensa non sia dotata di cucina

annessa (nel caso in cui ci si serva di un servizio catering esterno). 1.13.2 Indicare se la mensa è utilizzata da altre scuole: ■

Il rilevatore deve indicare se il servizio mensa è utilizzata da parte di altre scuole, o se è possibile il suo utilizzo.

Indicare se esiste la possibilità di utilizzo da parte di altre scuole ■……………………………………………………………… SI NO

1____________________________________________cod:MIUR |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 2____________________________________________cod:MIUR.. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 3____________________________________________cod:MIUR.. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 4 ___________________________________________ cod:MIUR ..|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 5 ___________________________________________ cod:MIUR ..|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|

Nel campo precedente deve essere indicato il Codice delle altre Istituzioni Scolastiche che utilizzano la mensa e/o cucina oltre alla scuola in questione.

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1.14 AZIENDA AGRICOLA �

1) Indicare se l’edificio dispone di azienda agricola ■…………………………………………………………………... SI NO

a) Superficie dell’azienda agricola ■……………………………………………………………………………………. m2

b) Indicare il numero dei manufatti compresi nell’azienda agricola ■………………………………………………………….num.

Il rilevatore deve indicare se nell’edificio è presente, o annessa, un’azienda agricola. Il caso è possibile quando la tipologia di studi o di attività svolte all’interno dell’Istituzione scolastica lo prevede.

In tal caso devono essere riportati nella Scheda i dati relativi alla superficie complessiva dell’azienda, espressa in m2 ed il numero dei manufatti (edifici, fabbricati, aree coperte, ecc..) che lo caratterizzano.

Il dato relativo alla superficie è desumibile dalle planimetrie, qualora in possesso del rilevatore, o dal contratto di locazione depositato nell’Istituto e/o disponibile presso il Dirigente scolastico.

Esempio di un'azienda agricola.

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NOTE E OSSERVAZIONI

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____________________________________________________________________________________________ Luogo e data di compilazione:

DIRIGENTE SCOLASTICO

RILEVATORE

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Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004

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1.0 Identificazione della sede scolastica:

CODICE M.I.U.R.:

,

CODICE FISCALE SCUOLA:

DENOMINAZIONE SCUOLA:

PROVINCIA:

COMUNE:

INDIRIZZO:

Frazione o località:

Via, piazza, ecc..:

Denominazione:

Numero civico: C.A.P.:

DISTRETTO SCOLASTICO:

NUMERO TELEFONO: / /

NUMERO FAX.: /

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1.1 Indicare se la scuola è:

− sede centrale……………………………………………………………………..……………………………… 1

− istituzione educativa……………………………………………….…………………………………………… 2

− sezione associata………………………………………………………………………………………………… 3

− sede di circolo didattico………………………………………………………………………………………… 4

− sede di istituto comprensivo…………………………………………………………………………………… 5

− sede di istituto istruzione superiore…………………………………………………………………………………… 6

Indicare se succursale ………………………………………………………………………….… SI NO 1.2 Per la scuola in esame, relativamente ai punti 1, 4, 5 e 6, indicare il Codice delle Sedi Scolastiche dipendenti (per il punto 1, è possibile che non vi siano sedi dipendenti): 1 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 2 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 3 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 4 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 5 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 6 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 7 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 8 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 9 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 10 Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 1.2 Posizione giuridica della sede:

− statale …………………………………………………………………………………………………… 1

− non statale ………………………………………………………………….…………………………… 2 −

− centro di formazione professionale …………………………………………………………………….. 3 −

− parificata o legalizzata ………………………………………………………………………………….. 4

− paritaria …………………………………………………………………………………………………. 5 1.3 Tipo di gestione:

− Stato …………………………………………………………………………………………………………….. 1

− Regione ………………………………..………………………………………………………………………... 2

− Provincia ………………………………………………………………………………………………………... 3

− Comune………………………………………………………………………………………………………….. 4

− Ente religioso …………………………………………………………………………………………………… 5

− Società o privati (specificare) ______________________________________________________________ 6

1.5 La scuola in esame effettua permanentemente il doppio turno: SI NO

− in caso di risposta affermativa, indicare il numero di classi:………………………………………………..

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2.0 Giudizio del Dirigente scolastico: 2.1 L’organizzazione degli spazi risulta:

− funzionale ……………………………………………………………………………………………………. 1 3

− poco funzionale ………………………………………………………………………………………………. 2

− carente ………………………………………………………………………………………………………… 3

2.2 Le dimensioni degli spazi risultano:

− sufficienti …………………………………………………………………………………………………… 1

− buone …………………………….…………………………………………………………………………… 2

− insufficienti …………………………………………………………………………………………………… 3

2.3 Le principali carenze riguardano gli spazi per:

− attività didattiche normali …………………….……………………………………………………………… 1

− attività didattiche speciali …………………….……………………………………………………………… 2

− attività collettive ……………………………...……………………………………………………………… 3

− la gestione …………………………………….……………………………………………………………… 4

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Note tecniche per la compilazione della Scheda di rilevazione per Istituzione scolastica

Per quanto riguarda le definizioni delle diverse Istituzioni scolastiche fare riferimento alle “Linee guida per la rilevazione” (vedi pag. 8).

Tutte le Istituzioni scolastiche possono funzionare su una o più sedi (sede principale o centrale, succursale, sezione associata, plesso di scuola elementare).

Rispetto agli edifici, le Sedi scolastiche possono svolgere la loro attività in un unico edificio, in un complesso scolastico, in più edifici scolastici ubicati in zone diverse.

Si possono, pertanto, avere i seguenti casi:

Edificio monosede: è il caso di una Istituzione scolastica che occupa l’intero edificio. Si deve compilare un “questionario per edificio” ed un “questionario per Istituzione scolastica”.

Edificio plurisede: è il caso di più istituzioni scolastiche funzionanti nello stesso edificio. Si deve compilare un questionario per edificio e tanti questionari per Istituzione scolastica quante sono le istituzioni scolastiche.

monosede: si compila un “questionario per Istituzione scolastica” e tanti questionari edifici quante sono le Istituzioni del complesso;

Complesso scolastico:

plurisede: si compilano tanti “questionari per Istituzione scolastica” quante sono le Istituzioni scolastiche funzionanti e tanti “questionari per edificio” quanti sono gli edifici del complesso.

Ad esempio se l’Istituzione scolastica “Alessandro Manzoni”, con Codice Meccanografico AGEE04300X, risulta composta da una Sede principale e da una Succursale, l’Istituzione viene censita due volte: come sede principale (AGEE04300X/00), aggiungendo al codice meccanografico il progressivo “00”, e, come succursale, attraverso il progressivo “01” (AGEE04300X/01). Se, invece, l’Istituzione scolastica è costituita da un’unica Sede, quella principale, il codice da specificare è “AGEE04300X/00”. Ad ogni Sede scolastica deve corrispondere un questionario “Istituzione scolastica” che, opportunamente identificata, mediante il codice di 10+2 caratteri, permetterà di associarla univocamente al questionario relativo all’edificio in cui opera la Sede scolastica rilevata.

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QUESTIONARIO ISTITUZIONE SCOLASTICA

1.0 Identificazione dell’istituzione scolastica CODICE M.I.U.R.: è il codice da 10+2 caratteri alfanumerici (ad esempio RMMM36800T/01) composto dal codice che individua univocamente la singola Istituzione scolastica, indicata nel Bollettino Ufficiale del Ministero dell’Istruzione (codice a 10 caratteri alfanumerici: RMMM36800T), seguito da un progressivo numerico di 2 caratteri, destinato ad identificare le Succursali. Il terzo e quarto carattere del codice M.I.U.R. indicano la tipologia della scuola come indicato nella tabella seguente:

AA Materna EE Elementare MM Media IC Istituto Comprensivo IS Istituto Superiore PC Liceo Classico PM Istituto Magistrale PQ Scuola Magistrale PS Liceo Scientifico RA Istituto Professionale per l’Agricoltura RB Scuola tecnica per l’Arte Bianca e l’Industria Dolciaria RC Istituto Professionale per il Commercio RE Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato per Ciechi RF Istituto Professionale Femminile RH Istituto Professionale Alberghiero RI Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato RM Istituto per l’Industria e le Attività Marinare RN Istituto Professionale per l’Alimentazione RS Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato per Sordomuti RT Istituto Professionale per l’Industria Edile RV Istituto Professionale per la Cinematografia e la Televisione SD Istituto d’Arte SL Liceo Artistico SM Accademia delle Belle Arti SN Accademia Nazionale di Danza SR Accademia Nazionale di Arte Drammatica ST Conservatorio di Musica TA Istituto Tecnico Agrario TB Istituto Tecnico Aeronautico TC Istituto Tecnico Commerciale* TD Istituto Tecnico Commerciale (per Geometri) TE Istituto Tecnico femminile TF Istituto Tecnico Industriale TH Istituto Tecnico Nautico TL Istituto Tecnico per Geometri TN Istituto Tecnico per Turismo VC Convitto Nazionale VE Educandato Femminile dello Stato

Se la Sede scolastica fa parte di un Istituto Comprensivo(IC) o di un Istituto di Istruzione Superiore (IIS), occorre indicare sia il codice MIUR della Sezione Associata che il codice MIUR dell’IC o dell’IIS.

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CODICE FISCALE DELLA SCUOLA : è il codice di 11 caratteri numerici assegnato dall’anagrafe tributaria all’Istituto principale (o circolo didattico); negli altri casi lasciare vuoto il campo. DENOMINAZIONE DELLA SCUOLA: indicare la denominazione dell’Istituzione scolastica (ad esempio “Giuseppe Garibaldi”). Nel caso in cui l’Istituzione scolastica non abbia una denominazione, il campo non deve essere compilato. PROVINCIA: indicare il nome della provincia ed il relativo codice Istat (ad esempio Roma = 058). COMUNE: indicare il nome del Comune in cui è ubicato l’edificio scolastico che ospita la Sede scolastica ed il relativo codice Istat (ad esempio Frascati = 039). INDIRIZZO: riportare, per esteso, l’indirizzo della Sede scolastica, specificando il Capoluogo, la Frazione, la Località, la via/viale/piazza/Largo/ecc.., relativa denominazione (della via, piazza, ecc..), numero civico e C.A.P. della stessa. DISTRETTO SCOLASTICO: va indicato il numero del distretto scolastico di appartenenza. NUMERO TELEFONO: va scritto il prefisso e il numero telefonico della segreteria della scuola. NUMERO FAX: si riporta il prefisso ed il numero di fax della scuola. 1.1: Indicare se la scuola e’: 1. Sede centrale: comprende la direzione scolastica, gli uffici amministrativi e le aule; 2. Istituzioni educative: si tratta di istituzioni scolastiche annesse, ad esempio convitti,

conservatori, ecc.. dotati di proprio codice MIUR; 3. Sezione associata: punto di erogazione del servizio, che dipende da una Sede centrale ad

eccezione di scuole materne e plessi di scuola elementare; 4. Sede di Circolo didattico: nelle scuole elementari è la sede dove sono ubicati gli uffici del

Dirigente scolastico; 5. Sede di Istituto comprensivo: Istituzione scolastica da cui dipendono scuole materne, plessi di

scuola elementare e sezioni associate di I grado; 6. Sede di Istituto di istruzione secondaria superiore (istituti superiori): istituzioni scolastiche da

cui dipendono sezioni associate di diverso ordine e tipo.

Indicare se la scuola è una succursale o meno.

Succursale: è l’insieme di aule e sezioni di una scuola, che fisicamente risultano distaccate dalla sede principale, e che sono, comunque, identificate con lo stesso codice meccanografico della sede principale. Nella Scheda tale differenza è identificata dal progressivo di due caratteri che segue il codice meccanografico. La Sede principale viene censita con il codice meccanografico da dieci

caratteri più il numero “00”, ad esempio “RMEE04300P/00”.

Codice Meccanografico: è l’identificativo che rappresenta univocamente l’Istituzione scolastica.

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1.2: Codice sedi scolastiche dipendenti:si deve indicare il Codice MIUR delle sedi scolastiche dipendenti dall’Istituzione scolastica in esame. 1.3: Posizione giuridica della Sede: si deve indicare se la scuola è Statale, non Statale, Centro di formazione professionale, parificata o legalizzata, paritaria. 1.4: Tipo di gestione: diversamente dal proprietario, la cui informazione viene rilevata nel “questionario edificio scolastico”, l’ente gestore può essere lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune, un Ente Religioso, una società, un privato o altro. 1.5: Doppio turno: occorre rilevare se la scuola effettua permanentemente il doppio turno e, in caso affermativo, si deve riportare il numero delle classi funzionanti con il doppio turno.

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2.0 GIUDIZIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Si riporta il giudizio del Dirigente scolastico in merito: all’organizzazione funzionale degli spazi (punto 2.1), alle dimensioni degli ambienti (punto 2.2) e alle principali carenze (punto 2.3).

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ALLEGATO 1

TABELLA PER CODIFICA E DECODIFICA DEI LOCALI

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TABELLA I: TIPI DI LOCALI

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Alloggio custode A01 Dormitorio (materne) A42 Servizi igienici insegnanti C02 Alloggio preside A02 Guardiola A17 Spazio adatto ad aula A31 Alloggio direttore A03 Lavanderia A18 Spazio inutilizzato A32 Ambulatorio medico A04 Locale accumulatori elettrici A19 Spazio per giochi (materne) A33 Archivio A05 Locale quadro elettrico A20 Spazio polivalente A34 Atrio – connettivo – distribuzione A06 Locale centrale termica A21 Spogliatoio allievi/e A35 Auditorium B01 Locale in uso ad istituz. non

scolast. A22 Spogliatoio insegnanti A36

Aula di sostegno A07 Magazzino A23 Teatro B07 Aula magna B02 Presidenza consiglio

d’amministrazione A24 Ufficio coordinatore

amministrativo A37

Aula multimediale polifunzionale B03 Presidenza o direzione didattica

A25 Ufficio direttore amministrativo A38

Aula ordinaria A08 Refettorio B04 Ufficio collaboratori amministrativi

A39

Aula per sussidi didattici A09 Sala colloquio per famiglie A26 Ufficio tecnico A40 Bar Interno A10 Sala concerti B05 Vicepresidenza A41 Biblioteca A11 Sala insegnanti A27 Area esterna A43 Biblioteca alunni A12 Sala personale non insegnante A28 Area esterna per giochi A44 Biblioteca insegnanti A13 Sale proiezioni B06 Altri locali A45 Centro Stampa A14 Sala riunione A29 Altri locali speciali B08 Cucina A15 Sala regia A30 Altri servizi igienici C03 Dispensa A16 Servizio igienici allievi/e C01

TABELLA 2: PALESTRE E IMPIANTI SPORTIVI

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Palestra D01 Atrio-distribuzione-connettivo

palestra D07 Spogliatoio insegnanti imp.

Sport D15

Magazzino attrezzi D02 Locale Centrale termica palestra

D10 Atrio- distribuz.- connet. Imp. sport

D16

Servizi igienici allievi/e palestra D03 Ufficio palestra D11 Locale Centr. Termica imp. Sport.

D17

Servizi igienici insegnanti palestra D04 Servizi igienici allievi/e imp. Sport

D12 Ufficio impianto sportivo D18

Spogliatoio allievi palestra D05 Servizi igienici insegnanti imp. Sport

D13 Gradinate D19

Spogliatoio insegnanti palestra D06 Spogliatoio allievi imp. Sport. D14 Altre palestre/impianti sportivi D20

TABELLA 3: TIPI DI RACCOLTE STORICO ARTISTICHE

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Ceramica/maiolica/porcellana G01 Grafoteca / libri G05 Strumenti musicali G09 Design/moda e costumi G02 Metalli preziosi G06 Vetri e cristalli G10 Gipsoteca/alabastri G03 Pinacoteca G07 Altre raccolte storico/artistiche G11 Gliptoteca G04 Sculture G08

TABELLA 4: TIPI DI LABORATORIO a) ISTRUZIONE ELEMENTARE E MEDIA

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Animazione centrale E01 Fotografia E05 Scienze E09 Applicazioni tecniche E02 Informatica E06 Storia e geografia E10 Ceramiche e simili E03 Lingue E07 Altre istruzioni elem./media E11 Disegno e pittura E04 Musica E08

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TABELLA 5: TIPI DI LABORATORI b) ISTRUZIONE ARTISTICA

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Alabastro S01 Fotografia artistica S32 Scenotecnica S63 Applicazioni metalliche S02 Fotoincisione off-set S33 Scuola di decorazione S64 Architettura S03 Fotoincisione tipografica S34 Scuola di pittura S65 Arenarie S04 Fusione e smalti S35 Scuola di scenografia S66 Arte muraria S05 Glittica S36 Scuola di scultura S67 Arte scenica S06 Grafica pubblicitaria S37 Serigrafia S68 Ceramica S07 Incisione S38 Stampa calcografica S69 Cesello e sbalzo S08 Incisione del corallo S39 Stampa dei tessuti S70 Confezione S09 Incisione e incastonatura S40 Stampa litografica S71 Costume per lo spettacolo S10 Incisione e molatura del

vetro S41 Storia dell’arte S72

Decoraz. Dei rivestim. ceramici edilizi S11 Intaglio S42 Sviluppo, stampa e rifinitura S73 Decorazione del gres S12 Legatoria artistica e restauro

del libro S43 Taglio S74

Decorazione della porcellana S13 Linotipia S44 Taglio e confezione S75 Decorazione plastica S14 Litografia e Serigrafia S45 Tappeto S76 Disegno animato S15 Marmo e Pietra S46 Tarsia S77 Documentazione serigrafia S16 Marmo, pietra e pietre dure S47 Tarsia e corallo S78 Ebanisteria S17 Mass-media S48 Tecnica elettronica S79 Esercitazioni corali S18 Merletto e ricamo S49 Tecniche della pittura S80 Esercitazioni orchestrali S19 Modellistica S50 Tecniche della scultura S81 Fabbricazione fritte, smalti e vernici S20 Modellistica per il figurino S51 Tecniche grafiche speciali S82 Foggiatura dei rivest. Ceramici edilizi S21 Mosaico e commesso S52 Tecnologico-chimico e

apparecch.scient. S83

Foggiatura del gres S22 Oreficeria S53 Tessitura S84 Fonderia S23 Organo S54 Tipografia S85 Fonderia artistica S24 Pittura Scenografica S55 Tornitura stampatura S86 Forgiatura con preparazione biscotto S25 Pittura ornamentale S56 Verniciatura e smaltatura S87 Forgiatura e tiratura S26 Porcellana S57 Vetrata artistica S88 Formatura dei modelli in gesso S27 Quartetto S58 Vetro soffiato S89 Formatura e modellazione S28 Restauro (accademie) S59 Xilografica S90 Formatura e stucchi S29 Restauro ceramico S60 Altre istruzioni artistica S91 Forni e macchine S30 Restauro del mobile antico S61 Fotografia S31 Ripresa cinematografica e

montaggio S62

TABELLA 6: TIPI DI LABORATORI c) ISTRUZIONE CLASSICA

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Fisica H01 Lingue H03 Altre istruzioni classiche H05 Informatica H02 Scienze H04

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TABELLA 7: TIPI DI LABORATORI d) ISTRUZIONE TECNICA

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Aerotencica, cotr. e tecn.gie aeronautiche T1 Edilizia e topografia T29 Microscopia e microbiologia

conciaria T57

Agronomia e coltivazioni T2 Elettro –radio-radartecnica T30 Mineralogia e geologia T58 Analisi chimica T3 Elettronica T31 Offi. Meccanica,agricola e macch.

Agricole T59

Analisi chimica generale e tecnica T4 Elettrotecnica T32 Patologia vegetale e entomologia agr.

T60

Analisi tecniche T5 Enologia T33 Radiochimica T61 Arricchimento dei materiali T6 Esercitazioni aeronautiche T34 Ragioneria e macchine contabili T62 Arte mineraria T7 Esercitazioni agrarie T35 Sistemi T63 Arti grafiche T8 Esercitazioni nautiche T36 Sistemi di automazione industriale T64 Arti grafiche e tipografiche T9 Filatura e tecnologia magliaria T37 Strumenti ottici e tecnologia del

vetro T65

Chimica T10 Filatura e tecnologia tessile T38 Tecnica commerciale e macchine calcolatr.

T66

Chimica agraria T11 Fisica T39 Tecnica Turistica T67 Chimica analitica T12 Fisica applicata T40 Tecniche di fonderia T68 Chimica applicata T13 Fisica atomica e nucleare T41 Tecnologia cartaria e cartiera T69 Chimica generale delle materie plastiche T14 Industrie ceralicole T42 Tecnologia conciaria e analisi T70 Chimica generale, inorganica ed organica

T15 Informatica gestionale T43 Tecnologia dei materiali delle costr. T71

Chimica industriale e chimica tessile T16 Informatica industriale T44 Tecnologia e disegno T72 Chimica metallurgica e mineralurgica T17 Lavorazione per le arti

fotografiche T45 Tecnologia meccanica T73

Chimica tessile T18 Lavorazione per le arti grafiche

T46 Tecnologia tessile T74

Chimica tessile e tintoria T19 Linche T47 Tecnologia disegno e progettazione T75 Chimica tintoria e sostanza coloranti T20 Macchine e fluido T48 Tecnologie navalmeccaniche T76 Circolazione aerea T21 Matematica T49 Telecomunicazioni T77 Complementi servomeccaniscmi ed applicazioni

T22 Meccanica e macchine T50 Teoria della nave e di costruzioni di navi

T78

Comunicazioni T23 Meccanico-tecnologico T51 Termotecnica e macchine a fluido T79 Controlli, servomeccaniscmi ed applicazioni

T24 Merceologia, chimica e ottica fotografica

T52 Tintoria T80

Costruzioni T25 Metallurgia e siderurgia T53 Topografia e disegno T81 Dattilografia T26 Meteorologia T54 Altro T82 Disegno, progettazione ed organizz. Indu.

T27 Microbiologia industriale T55

Economia domestica T28 Microscopia T56

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TABELLA 8: TIPI DI LABORATORI e) ISTRUZIONE PROFESSIONALE

Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Analisi Chimica P1 Fabbricazione fritte, smalti e vernici P38 Off. Mecc. Agricola e macch.

agricole P75

Analisi chimica generale e tecnica P2 Fisica P39 Ottica fotografica P76 Applicazioni metalliche P3 Fisica atomica e nucleare P40 Pittura serigrafica P77 Arte mineraria P4 Foggiatura dei rivestimenti ceramici

edilizi P41 Porcellana P78

Arte muraria P5 Foggiatura del gres P42 Ragioneria e meccaniche contabili

P79

Automatismi P6 Fonderia P43 Reception P80 Calcolo P7 Forgiatura con preparazione biscotto P44 Restauro ceramico P81 Chimica P8 Formatura dei modelli in gesso P45 Ripresa cinematografica e

montaggio P82

Chimica agraria P9 Formatura e modellazione P46 Sala office P83 Chimica analitica P10 Formatura e stucchi P47 Scenotecnica P84 Chimica applicata P11 Forni e macchine P48 Scienze P85 Chimica generale delle mat. Plastiche P12 Fotografia artistica P49 Segreteria P86 Chimica industriale e chimica tessile P13 Fotoincisione off-set P50 Serigrafia P87 Chimica general, inorganica ed organica P14 Geofisica P51 Sistemi P88 Chimica Merceologica P15 Geotecnica P52 Sistemi di automazione

industriale P89

Chimica metallurgica e mineralurgica P16 Industri cerealicole P53 Stampa di tessuti P90 Chimico - Merceologico P17 Informatica P54 Strumenti ottici e tecnologia

del vetro P91

Completamenti di chimica e elettronica P18 Informatica gestionale P55 Taglio P92 Confezioni P19 Informatica industriale P56 Taglio e confezioni P93 Contabilità P20 Intaglio P57 Tecnica commerciale e

macchine calcolatrici P94

Costruzioni P21 Lavorazione per le arti fotografiche P58 Tecnica turistica P95 Dattilografia P22 Lavorazione per le arti grafiche P59 Tecnologia dei materiali delle

costruzioni P96

Decora. (ceramica, gres, procellana e sim.) P23 Linguistico P60 Tecnologia e disegno P97 Decorazione di rivestimenti ceramici edilizi P24 Macchine e fluido P61 Tecnologia e termotecnica P98 Decorazione plastica P25 Marmo, pietra e pietre dure P62 Tecnologia meccanica P99 Disegno animato P26 Meccanica e macchine P63 Tecnologia, disegno e

progettazione P100

Disegno, progettazione ed organiz. Industr. P27 Meccanico – tecnologico P64 Tecnologico-chimico e apparecch. Scientic.

P101

Documentazione serigrafica P28 Merceologia P65 Tecnologie navalmeccaniche P102 Ebanisteria P29 Merletto e Ricamo P66 Telecomunicazioni P103 Edilizia e topografia P30 Microbiologia Industriale P67 Teoria della nave e di

costruzioni navi P104

Elettro – radio - Radartecnica P31 Microscopia P68 Topografia e disegno P105 Elettronica P32 Microscopia e microbiologia

conciaria P69 Tornitura e stampatura P106

Elettrotecnica P33 Misure P70 Verniciatura e smaltatura P107 Enologico P34 Modellistica P71 Vetro soffiato P108 Esercitazioni nautiche P35 Modellistica per il figurino P72 Altro P109 Eserc. Bar, cucina, panificio pasticc, e sim. P36 Molino P73 Esercitaz. Pratiche di ceramiche e simili P37 Musica P74

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ALLEGATO 2

ELENCO DELLE ATTIVITA’ SOGGETTE AL CONTROLLO DI PREVENZIONE INCENDI

(D.M. 16/2/1982 allegato VI)

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1) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano gas combustibili, gas comburenti (compressi, disciolti, liquefatti) con quantità globali in ciclo o in deposito superiori a 50 Nm3/h .

2) Impianti di compressione o di decompressione dei gas combustibili e comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm3/h .

3) Depositi e rivendite di gas combustibili in bombole: a) compressi: - per capacità complessiva da 0,75 a 2 m3 - per capacità complessiva superiore a 2 m3 b) disciolti e liquefatti (in bombole o bidoni): - per quantitativi complessivi da 75 a 500 kg - per quantitativi complessivi superiori a 500 kg .

4) Depositi di gas combustibili in serbatoi fissi: a) compressi: - per capacità complessiva da 0,75 a 2 m3 - per capacità complessiva superiore a 2 m3 b) disciolti o liquefatti: - per capacità complessiva da 0,3 a 2 m3 - per capacità complessiva superiori a 2 m3 .

5) Depositi di gas comburenti in serbatoi fissi: a) compressi per capacità complessiva superiore a 3 m3 b) liquefatti per capacità complessiva superiore a 2 m3 .

6) Reti di trasporto e distribuzione di gas combustibili, compresi quelli di origine petrolifera o chimica, con esclusione delle reti di distribuzione cittadina e dei relativi impianti con pressione di esercizio non superiore a 5 bar.

7) Impianti di distribuzione di gas combustibili per autotrazione.

8) Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas combustibili e/o comburenti, con oltre 5 addetti.

9) Impianti per il trattamento di prodotti ortofrutticoli e cereali utilizzanti gas combustibili.

10) Impianti per l'idrogenazione di oli e grassi.

11) Aziende per la seconda lavorazione del vetro con l'impiego di oltre 15 becchi a gas.

12) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi infiammabili (punto di infiammabilità fino a 65° C) con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3 .

13) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi combustibili con punto di infiammabilità da 65° C a 125° C, per quantitativi globali in ciclo o in deposito superiori a 0,5 m3.

14) Stabilimenti ed impianti per la preparazione di oli lubrificanti, oli diatermici e simili.

15) Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili: a) per uso industriale o artigianale con capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3 . b) per uso industriale o artigianale o agricolo o privato, per capacità geometrica complessiva superiore a 25 m3 .

16) Depositi e/o rivendite infiammabili e/o combustibili per uso commerciale: - per capacità geometrica complessiva da 0,2 a 10 m3 - per capacità geometrica complessiva superiore a 10 m3 .

17) Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 m3 .

18) Impianti fissi di distribuzione di benzina, gasolio e miscele per autotrazione ad uso pubblico e privato con o senza stazione di servizio.

19) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 500 kg .

20) Depositi e/o rivendite di vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili: - con quantitativi da 500 a 1.000 kg - con quantitativi superiori a 1.000 kg .

21) Officine e laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili con oltre 5 addetti.

22) Depositi e/o rivendite di alcoli a concentrazione superiore al 60% in volume: - con capacità da 0,2 a 10 m3 - con capacità superiore a 10 m3 .

23) Stabilimenti di estrazione con solventi infiammabili e raffinazione di oli e grassi vegetali ed animali, con quantitativi globali di solventi in ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3 .

24) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze esplodenti classificate come tali dal regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi di P.S. approvato con R.D. 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni ed integrazioni nonché perossidi organici.

25) Esercizi di minuta vendita di sostanze esplodenti di cui ai decreti ministeriali 18-10-1973 e 18-9-1975, e successive modificazioni ed integrazioni.

26) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze instabili che possono dar luogo da sole a reazioni pericolose

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in presenza o non di catalizzatori.

27) Stabilimenti di impianti ove si producono, impiegano o detengono nitrato di ammonio, di metalli alcalini e alcalino- terrosi, nitrato di piombo e perossidi inorganici.

28) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze soggette all'accensione spontanea e/o sostanze che a contatto con l'acqua sviluppano gas infiammabili.

29) Stabilimenti ed impianti ove si produce acqua ossigenata con concentrazione superiore al 60% di perossido di idrogeno.

30) Fabbriche e depositi di fiammiferi.

31) Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega e/o detiene fosforo e/o sesquisolfuro di fosforo.

32) Stabilimenti ed impianti per la macinazione e la raffinazione dello zolfo.

33) Depositi di zolfo con potenzialità superiore a 10 t .

34) Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega o detiene magnesio, elektron e altre leghe ad alto tenore di magnesio.

35) Mulini per cereali ed altre macinazioni con potenzialità superiori a 20 t e relativi depositi.

36) Impianti per l'essiccazione dei cereali e di vegetali in genere con depositi di capacità superiori a 50 t di prodotto essiccato.

37) Stabilimenti ove si producono surrogati del caffè.

38) Zuccherifici e raffinerie dello zucchero.

39) Pastifici con produzione giornaliera superiore a 50 t .

40) Riserie con potenzialità giornaliera superiore a 10 t .

41) Stabilimenti ed impianti ove si lavora e/o detiene foglia di tabacco con processi di essiccazione con oltre 100 addetti con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 50 t .

42) Stabilimenti ed impianti per la produzione della carta e dei cartoni e di allestimento di prodotti cartotecnici in genere con oltre 25 addetti e/o con materiale in deposito o lavorazione superiore a 50 t .

43) Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici nonché depositi per la cernita della carta usata, di stracci, di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta con quantitativi superiori a 5 t .

44) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano e/o detengono carte fotografiche, calcografiche, eliografiche e cianografiche, pellicole cinematografiche, radiografiche e fotografiche di sicurezza con materiale in deposito superiore a 10 t.

45) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano e detengono pellicole cinematografiche e fotografiche con supporto infiammabile per quantitativi superiori a 5 kg .

46) Depositi di legnami da costruzione e da lavorazione di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero ed altri prodotti affini, esclusi i depositi all'aperto con distanze di sicurezza esterne non inferiori a 100 metri misurate secondo le disposizioni di cui al punto 2.1 del decreto ministeriale 30 novembre 1983: - da 50 a 100 t - superiori a 100 t .

47) Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o in deposito: - da 5 a 100 t - oltre 100 t .

48) Stabilimenti ed impianti ove si producono, lavorano e detengono fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi: - da 5 a 100 t - oltre 100 t .

49) Industrie dell'arredamento, dell'abbigliamento e della lavorazione della pelle; calzaturifici: - da 25 a 75 addetti - oltre 75 addetti.

50) Stabilimenti ed impianti per la preparazione del crine vegetale, della trebbia e simili, lavorazione della paglia, dello sparto e simili, lavorazione del sughero, con quantitativi in lavorazione o in deposito pari o superiore a 5 t .

51) Teatri di posa per le riprese cinematografiche e televisive.

52) Stabilimenti per lo sviluppo e la stampa delle pellicole cinematografiche.

53) Laboratori di attrezzerie e scenografie teatrali.

54) Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma, con quantitativi superiori a 5 t .

55) Depositi di prodotti della gomma, pneumatici e simili con oltre 10 t .

56) Laboratori di vulcanizzazione di oggetti di gomma con più di 50 q.li in lavorazione o in deposito.

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57) Stabilimenti ed impianti per la produzione e lavorazione di materie plastiche con quantitativi superiori a 5 t .

58) Depositi di manufatti in plastica con oltre 5 t .

59) Stabilimenti ed impianti ove si producono e lavorano resine sintetiche e naturali, fitofarmaci, coloranti, organici e intermedi e prodotti farmaceutici con l'impiego di solventi ed altri prodotti infiammabili.

60) Depositi di concimi chimici a base di nitrati e fosfati e di fitofarmaci, con potenzialità globale superiore a 50 t .

61) Stabilimenti ed impianti per la fabbricazione di cavi conduttori elettrici isolati.

62) Depositi e rivendite di cavi elettrici isolati con quantitativi superiori a 10 t .

63) Centrali termoelettriche.

64) Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW .

65) Stabilimenti ed impianti ove si producono lampade elettriche, lampade a tubi luminescenti, pile ed accumulatori elettrici, valvole elettriche, ecc.

66) Stabilimenti siderurgici e stabilimenti per la produzione di altri metalli.

67) Stabilimenti ed impianti per la zincatura, ramatura e lavorazioni similari comportanti la fusione di metalli o altre sostanze.

68) Stabilimenti per la costruzione di aeromobili, automobili e motocicli.

69) Cantieri navali con oltre 5 addetti.

70) Stabilimenti per la costruzione e riparazione di materiale rotabile ferroviario e tramviario con oltre 5 addetti.

71) Stabilimenti per la costruzione di carrozzerie e rimorchi per autoveicoli con oltre 5 addetti.

72) Officine per la riparazione di autoveicoli con capienza superiore a 9 autoveicoli; officine meccaniche per la lavorazione a freddo con oltre 25 addetti.

73) Stabilimenti ed impianti ove si producono laterizi, maioliche, porcellane e simili con oltre 25 addetti.

74) Cementifici.

75) Istituti, laboratori, stabilimenti e reparti in cui si effettuano, anche saltuariamente, ricerche scientifiche o attività industriali per le quali si impiegano isotopi radioattivi, apparecchi contenenti dette sostanze ed apparecchi generatori di radiazioni ionizzanti (art. 13 della legge 31-12-1962, n. 1860 e articolo 102 del D.P.R. 13-2-1964, n. 185).

76) Esercizi commerciali con detenzione di sostanze radioattive (capo IV del D.P.R. 13-2-1964, n. 185).

77) Autorimesse di ditte in possesso di autorizzazione permanente al trasporto di materiali fissili in speciali e di materie radioattive (art. 5 della legge 31-12-1962, n. 1860, sostituito dall'art. del D.P.R. 30-12-1965, n. 1704).

78) Impianti di deposito delle materie nucleari, escluso il deposito in corso di spedizione.

79) Impianti nei quali siano detenuti combustibili nucleari o prodotti o residui radioattivi (art. 1, lettera b) della legge 31-12-1962, n. 1860).

80) Impianti relativi all'impiego pacifico dell'energia nucleare ed attività che comportano pericoli di radiazioni ionizzanti derivanti dal predetto impiego: - impianti nucleari; - reattori nucleari, eccettuati quelli che facciano parte di un mezzo di trasporto; - impianti per la preparazione o fabbricazione delle materie nucleari; - impianti per la separazione degli isotopi; - impianti per il trattamento dei combustibili nucleari irradiati.

81) Stabilimenti per la produzione di sapone, di candele e di altri oggetti di cera e di paraffina, di acidi grassi, di glicerina grezza quando non sia prodotta per idrolisi, di glicerina raffinata e distillata ed altri prodotti affini.

82) Centrali elettroniche per l'archiviazione e l'elaborazione di dati con oltre 25 addetti.

83) Locali di spettacolo e di trattenimento in genere con capienza superiore a 100 posti. 84) Alberghi, pensioni, motels, dormitori e simili con oltre 25 posti-letto. 85) Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti.

86) Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto.

87) Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all'ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore a 400 m2 comprensiva dei servizi e depositi.

88) Locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a 1.000 m2 .

89) Aziende ed uffici nei quali siano occupati oltre 500 addetti.

90) Edifici pregevoli per arte o storia e quelli destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie, collezioni o comunque oggetti di interesse culturale sottoposti alla vigilanza dello Stato di cui al R.D. 7 novembre 1942, n.1564.

91) Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 kcal/h. 92) Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche ricovero natanti, ricovero aeromobili.

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93) Tipografie, litografie, stampa in offset ed attività similari con oltre 5 addetti.

94) Edifici destinati a civile abitazione con altezza in gronda superiore a 24 metri.

95) Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore di 20 metri, installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri e quelli installati in edifici industriali di cui all'art. 9 del D.P.R. 29 maggio 1963, n. 1497.

96) Piattaforme fisse e strutture fisse assimilabili di perforazione e/o produzione di idrocarburi di cui al D.P.R. 24-5-1979, n. 886.

97) Oleodotti con diametro superiore a 100 mm .

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ALLEGATO 3

ELENCO CLASSIFICAZIONE SISMICA DEI COMUNI (VEDI CD ALLEGATO)

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ALLEGATO 4

RACCOLTA LEGGI E DECRETI (VEDI CD ALLEGATO)

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ELENCO LEGGI E NORME CONTENUTE NEL CD ALLEGATO: - Decreto Ministeriale 18 luglio 1991

- Decreto Ministeriale 6 settembre 1994

- Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n° 503

- Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n° 7

- Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n° 162

- Decreto Legislativo 8 gennaio 2004, n° 3

- Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n° 626

- Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n° 236

- Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982

- Decreto Ministeriale 16 gennaio 1996

- Decreto Ministeriale 26 agosto 1992

- Decreto Ministeriale 10 marzo 1998

- Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975

- Decreto Ministeriale 2 aprile 1968

- Decreto Ministeriale del 26 agosto 1992

- Decreto Ministeriale del 30 novembre 1983

- Legge 01 giugno 1939, n° 1089

- Legge 22 ottobre 1971, n° 865

- Legge 5 marzo 1990, n° 46

- Legge 6 agosto 1967, n° 765

- Legge 8 agosto 1985, n° 431

- Legge del 9 gennaio 1991, n° 10

- Legge del 2 febbraio 1974, n° 64

- Legge del 29 giugno 1939, n° 1497

- Legge del 3 agosto 1999, n° 265

- Legge del 6 agosto 1967, n° 765

- Norma CEI 81-1

- Ordinanza del Presidente del Consiglio 20 marzo 2003, n° 3274

- Regio Decreto del 29 dicembre 1923, n° 3267