METODI 2 a.a. 2007-8. EQUAZIONI DIFFERENZIALI Funzioni che mettono in relazione una variabile...
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METODI 2 a.a. 2007-8
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Funzioni che mettono in relazione una variabile indipendente ( es. x), una sua funzione ( es. y = f(x) ) e la derivata di quest’ultima ( es. y’ = f’ (x) ).
)),((' xxfFy
Ordine: massimo grado di derivazione che compare nell’equazione differenziale.
ESEMPIO
SOLUZIONI
Generale
ogni equazione differenziale ha infatti infinite soluzioni che differiscono per una costante.
Si ottiene applicando la condizione iniziale alla soluzione generale trovata
Particolare
APPLICAZIONI ECONOMICHE
Considereremo sistemi DINAMICI DINAMICI in cui avremo:
t : var. indipendente ( tempo )
x( t ): var. dipendente (var. economica che si evolve nel tempo)
Variabile di stato
Useremo questa notazione:
Bu(t)Ax(t)(t)x
I SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI NELLE APPLICAZIONI ECONOMICHE
Bu(t)Ax(t)(t)x Saggio di variazione della variabile x al variare del tempo
“ cause del variare di x ”
TERMINE DI CONTROLLO
•Se •sistema NON OMOGENEO
• soluzioni diverse da quella banale
•si può “guidare” la variabile x con opportuni interventi
•Altrimenti •sistema OMOGENEO
•ammette almeno la soluzione banale
•la variabile x è incontrollabile
0B
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI OMOGENEI
Ax(t)(t)x
λtξex(t)
λt
4
3
2
1
4
3
2
1
e
ξ
...
ξ
ξ
ξ
(t)x
...
(t)x
(t)x
(t)x
In forma esplicita…
(1)
La cui soluzione è del tipo
(2)
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI OMOGENEI
Se la (2) è soluzione del sistema
Il sistema omogeneo avrà soluzioni diverse da quella banale se:
0)det( IA infinite soluzioni diverse da quella banale
EQUAZIONE CARATTERISTIC
A DELLA MATRICE
Cercare le soluzioni non nulle del sistema equivale a cercare gli autovalori di A e gli autovettori corrispondenti
0)( teIA
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI OMOGENEI
Quindi le soluzioni del sistema saranno
tnλ(n)
t3λ(3)
t2λ(2)
t1λ(1)
(n)
(3)
(2)
(1)
eξ
...
eξ
eξ
eξ
(t)x
...
(t)x
(t)x
(t)x
dove 1, 2, 3, …, n sono gli autovalori e (1), (2),
(3)…(n) sono gli autovettori corispondenti.
ESEMPIO
Dato il sistema
2
1
2
1
14
11
x
x
x
x
Calcoliamo autovalori e corrispondenti autovettori di A ponendo
04)1(14
11)det( 2
IA
da cui otteniamo due autovalori con molteplicità algebrica pari a 1
11 32
Troviamo gli autovettori associati a 1 =-1 sostituendo tale valore in
ESEMPIO
0I)ξλ(A 1 ottenendo
0
0
24
12
2
1
l’autovettore fondamentale è
21
Analogamente l’autovettore fondamentale di 2 sarà
2
1
ESEMPIO
Ponendo 1 e 2 pari a 1 le soluzioni particolari del sistema saranno dunque
t
tt
2
1
2e
ee
2
1
(t)x
(t)x
t
tt
e
ee
tx
tx3
33
2
1
22
1
)(
)(
Per 1
Per 2
SOLUZIONI
Se un sistema di equazioni differenziali omogeneo ammette soluzioni non nulle infinite soluzioni perché trovatane una se ne possono ricavare infinite attribuendo a valori arbitrari.
Se due o più soluzioni linearmente indipendenti una qualunque loro combinazione lineare è a sua volta soluzione del sistema.
Se è data una condizione iniziale la soluzione è unica
CONDIZIONI INIZIALI
Se una condizione iniziale x(t0) = x0 la soluzione del sistema ed è unica
Si possono determinare c1 e c2 Graficamente si identifica una sola tra il fascio di
possibili curve identificate dall’integrale generale.
x(t)
t
x0
t0
ESEMPIO
L’integrale generale nell’esempio precedente era
3t
3t
2t
t
12e
ec
2e
ecx(t)
Se la condizione iniziale in t0=o
6
5x(0)
Applicando tale condizione all’integrale generale
Da cui
6
5
2
1c
2
1c
2e
ec
2e
ecx(0) 210
0
20
0
1
11 c 42 c
ESEMPIO
Sostituendo i valori trovati nell’integrale generale troviamo la soluzione particolare
3tt
3tt
3t
3t
t
t
8e2e
4ee
2e
e4
2e
e1x(t)
soluzione che:
•È unica
•Muta se cambia la condizione iniziale.
MATRICE FONDAMENTALE DELLE SOLUZIONI
)()()( )2()1( txtxtX
Si ottiene affiancando i vettori delle soluzioni particolari
È quadrata perché il numero delle soluzioni è sempre uguale al numero delle equazioni del sistema.
in un sistema con due sole equazioni differenziali sarà:
MATRICE DI TRANSIZIONE
Ponendo il vettore delle costanti pari a c possiamo riscrivere l’integrale generale nel modo seguente
X(t)cx(t)Applicando le condizioni iniziali si ricava c
)cX(t)x(t 00
Sostituendo la (2) nella (1)
(1)
(2)
)()( 00 txtXc -1
))x(t(tX(t)X x(t) 00-1
MATRICE DI TRANSIZION
E
)t (t, 0
MATRICE DI TRANSIZIONE
Così chiamata perché il suo effetto è quello di portare il vettore iniziale x(t0) al vettore al tempo t x (t).
t
x(t)
tt0
x(t0)
ESEMPIO
La matrice fondamentale delle
soluzioni è
tt
tt
ee
eetX
3
3
22)(
Data la condizione iniziale
22
11)( 0tX
4121
4121
2),(
3
3
0 tt
tt
ee
eett
La matrice di transizione allora sarà
PROPRIETA’ FONDAMENTALI DELLA MATRICE DI TRANSIZIONE
Itt ),( 00
),(),(),( 0110 tttttt
t
x(t)
tt0
x(t0)
t1
1).
2).
PROPRIETA’ FONDAMENTALI DELLA MATRICE DI TRANSIZIONE
),(),( 01
0 tttt 3).
t
x(t)
tt0
x(t0)
),(),( 00 ttAtt 4).
Anche la matrice di transizione è una soluzione del sistema
ESEMPIO 2
213
312
321
xxx
xxx
xxx
Dato il sistema
011
101
110TAAcon
calcoliamo gli autovalori imponendo
0)det( IA
L’equazione caratteristica diventa
0233
Le cui soluzioni sono (autovalori di A)
121 23
m.a. = 2 m.a. = 1
121
ESEMPIO 2
Cerchiamo gli autovettori per 1 = 2= -1 risolvendo il sistema 0)())1(( IAIA
In forma matriciale
0
0
0
111
111
111
3
2
1
0321
Da cui
33
22
321
n-r = 2 soluzioni, dove
n ordine di (A- I)r rango di (A- I)
ESEMPIO 2
0
1
3
2
• Se
0
1
1
0
1
)1(0)1(
00
1
11)1()1( t
t
tt e
e
eex Prima
possibile soluzione
per 1 = 2=
-1 • Se
1
0
3
2
analogamente avremo
t
t
tt
e
e
eex 0
1
0
12)2()2(
Seconda possibile soluzione
per 1 = 2=
-1
ESEMPIO 2
Cerchiamo ora gli autovettori per 3= 2 risolvendo il sistema 0)2( IA
ossia
0
0
0
211
121
112
3
2
1
021
02
321
321
Da cui
33
32
31
quindi, se 3 =1
t
t
t
tt
e
e
e
eex2
2
2
2)3()3(
1
1
13
possibile soluzione per 3= 2
ESEMPIO 2
Le tre soluzioni trovate sono linearmente indipendenti possiamo scrivere l’integrale generale come segue
)()()()( )3(3
)2(2
)1(1 txctxctxctx
La matrice fondamentale delle soluzioni sarà
tt
tt
ttt
ee
ee
eee
tX2
2
2
0
0)(
ESEMPIO 4
2
1
2
1 *35
23
x
x
x
x
09102
Dato il sistema
L’equazione caratteristica sarà
Le cui soluzioni sono (autovalori di A)
1
i1 i2
ESEMPIO 4
Come si può notare sono numeri complessi e coniugati.
Cerchiamo gli autovettori per 1 = i risolvendo il sistema
0)( 1 IA
ESEMPIO 4
= soluzioni Inoltre, il rango è maggiore di 0 perché non è
una matrice nulla.
rn 1
0
0
35
23
2
1
i
i
Si noti che per costruzione il rango di (A- I)=0 è quindi minore di 2 perciò questo sistema ha:
Si evince perciò che la soluzione del sistema equivale a quella di una delle sue equazioni.
ESEMPIO 4
Scegliamo la seconda:
035 21 i 21 5
3 i
Perciò un autovettore associato a
i1 sarà:
2
2
21
1
5353
ii
ESEMPIO 4
Ponendo ad esempio si ottiene una delle possibili soluzioni del sistema dato:
11
itei
X
1
531
Qualsiasi valore assuma nel campo dei numeri reali, l’autovettore relativo a sarà sempre di tipo complesso e potrà essere scritto nella forma che separa la parte reale daquella immaginaria.
21
ESEMPIO 4
itei
tX
0
5
1
531
itei
0
51
1
53
1
53a
Ponendo:
0
51b
ESEMPIO 4
Si ha: itebiatx 1
Ora possiamo calcolare l’ autovettore corrispondente a
i2e si ottiene:
222
2
1
53
bia
i
e perciò l’autovettore corrispondente analogamente a quanto fatto per l’altro valore sarà:
ESEMPIO 4
itit ebiatxetx
22
0
51
1
53
Questi due autovettori non sono reali, né linearmente indipendenti, caratteristiche essenziali per poter costruire l’integrale generale del sistema di equazioni dato. E’ necessario introdurre un metodo che permetta di passare da una espressione non reale ad una reale.
ESEMPIO 4
Supponiamo di aver trovato due autovalori della matrice A del tipo:
i 1i2
In corrispondenza dei due autovalori si trovano gli autovettori 11 bia 22 bia
Con a e b vettori reali
ESEMPIO 4
Posto poi , le corrispondenti soluzioni del sistema di equazioni differenziali saranno:
11
tit ebiaetx 111
tit ebiaetx 222
ESEMPIO 4
Consideriamo per ora solo la prima delle due espressioni, la si può scrivere:
itteebiatx 1
Ricordando la formula di De Moivre
zizeiz sincos
ESEMPIO 4
Possiamo scrivere:
titebiatx t sincos1
ietbtaetbta
titbieaett
tt
cossinsincos
sincos
In questo modo si è ottenuta l’espressione di x(t) in una forma in cui il primo termine è reale ed il secondo è formato da un coefficiente reale per un numero immaginario.
ESEMPIO 4
Se poniamo:
t
t
etbtaty
etbtaty
cossin
sincos2
1
Si può dimostrare che y(1) ed y(2) sono soluzioni reali e linearmente indipendenti del sistema
Axx
ESEMPIO 4
Riprendendo l’esempio visto:
ii
ii
2
1
Da cui si ricava: 01
Inoltre avevamo ricavato:
1
53a
0
51b
ESEMPIO 4
Possiamo scrivere subito le due soluzioni reali e linearmente indipendenti
tetty 01 sin0
51cos
1
53
t
tt
cos
sin5/1cos5/3
ESEMPIO 4
tetty 02 cos0
51sin
1
53
t
tt
sin
cos5/1sin5/3
ESEMPIO 4
Adesso posso calcolare l’integrale generale, posta la condizione iniziale: t=0
1
10tx
Si può calcolare l’integrale generale come combinazione lineare delle due soluzioni particolari :
t
ttc
t
ttctx
sin
cos5/1sin5/3
cos
sin5/1cos5/321
ESEMPIO 4
Per trovare il valore di c si risolve il sistema:
0
51
1
53
1
10 21 cctx
2
1
1
15153
2
1
1
21
c
c
c
cc
ESEMPIO 4
tt
tttx
sin2cos
sincos