Messaggio mensile Maria ci invita a deciderci per Dio · de che la verginità è intima garanzia...

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Il mese di novembre, sia attraverso il cammino liturgico, che attraverso la memoria dei Santi e la Commemorazione dei defunti è un forte invito a non perdere di vista la meta ultima del nostro cammino terreno: la vita eterna. Noi siamo fatti per Dio! Don Bosco lo ricordava spesso ai suoi ragazzi: “Tu sai, mio caro giovane, che sei stato creato da Dio a Sua im- magine, senza alcun merito da parte tua. Sai anche che Dio ha voluto farti Suo figlio nel Santo Battesimo; e che ti ha amato con tanta tenerezza da assegnarti come sco- po della vita di essere un giorno FELICE PER SEM- PRE CON LUI in Paradiso” (Il Giovane Provveduto). La Madonna ci esorta ad impegnarci a fondo, per rag- giungere questa meta, con la preghiera e con la conver- sione. Queste sono le due ruote, le due gambe su cui camminare lungo il cammino che porta alla Vita Eterna. Abbiamo sempre bisogno di essere stimolati e richiama- ti a deciderci a seguire il cammino di conversione, per- ché noi siamo un po' indecisi, siamo un po' di qua e un po' di là, un po' del mondo e un po' di Dio, siamo un po' con i piedi in due staffe, perché siamo incerti, oscillanti, dubbiosi, incapaci di fare scelte radicali, in modo tale che avendo messo mano all'aratro non guardiamo più indietro. Maria ci ricorda e ci richiama alla lotta quotidiana per essere fedeli alla nostra scelta di Dio, a liberarci dagli attaccamenti, nei quali necessariamente si cade, se non si ha il cuore in Dio e nella sua volontà. Essi possono riguardare le cose, le creature, se stessi. Ma se il cuore è puntato su Dio solo, tutto il resto cade. Per riuscire in questa impresa, può essere utile, durante la giornata, ripetere a Gesù, a Dio, quell'invocazione del Salmo che dice: "Sei tu, Signore, l'unico mio bene!". In questa decisione ci aiuta l'esempio dei Santi che sono già là dove noi siamo diretti, nella Patria Beata, come dice l'Apocalisse: “una moltitudine immensa, ve- stita di vesti bianche”. Questa moltitudine immensa, che narra l'Apocalisse, con la veste bianca della Grazia San- tificante, questa visione di questi fratelli che ci hanno preceduto, con il loro esempio, con la loro gioia, sono di sprone per noi ad avanzare verso il cammino della Vita Eterna. I giovani in particolare hanno bisogno di essere aiu- tati in questa decisione: “Cari giovani, lasciate che vi rinnovi questo appello che mi sta molto a cuore: Dio vi vuole santi, perché vi conosce nel profondo e vi ama di un amore che supera ogni umana comprensione. Dio sa che cosa c’è nel vostro cuore e attende di vedere fiorire e fruttificare quel meraviglioso dono che ha posto in voi… anche voi potete fare della vostra giovinezza un’- offerta a Cristo e ai fratelli…, potete decidere, in que- sta stagione della vostra vita, di "scommettere" su Dio e sul Vangelo. Voi, cari giovani, non siete solo la speranza della Chiesa; voi fate già parte del suo presen- te! E se avrete l’audacia di credere alla santità, sare- te il tesoro più grande della vostra Chiesa (Benedetto XVI – messaggio per il IV Centenario della canonizza- zione di S. Carlo). Il frutto di questa rinnovata decisione per Dio, è "vedere" Dio, cioè capire la sua azione nella nostra vita e nella storia, sentire la sua voce nel cuore, cogliere la sua presenza là dove è: nei poveri, nell'Eucaristia, nella sua Parola, nella comunione fraterna, nella Chiesa. E' un pregustare la presenza di Dio che comincia già da questa vita "camminando nella fede e non ancora in vi- sione" fino a quando "vedremo faccia a faccia" eterna- mente. Il cammino che come ADMA stiamo facendo verso il Congresso Internazionale di Czestochowa è un grande aiuto per condividere questa volontà di andare insieme verso l’incontro con il Signore guidati dalla nostra Ma- dre Maria Ausiliatrice e dalla compagnia generosa dei Santi Don Pier Luigi Cameroni Animatore spirituale Messaggio mensile Messaggio mensile Messaggio mensile Messaggio mensile n. 11- 2010 Maria ci invita a deciderci per Dio 24 novembre 2010 24 novembre 2010 24 novembre 2010 24 novembre 2010

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Il mese di novembre, sia attraverso il cammino liturgico, che attraverso

la memoria dei Santi e la Commemorazione dei defunti è un forte invito a non perdere di vista la meta ultima del nostro

cammino terreno: la vita eterna. Noi siamo fatti

per Dio! Don Bosco lo ricordava spesso ai suoi ragazzi: “Tu sai,

mio caro giovane, che sei stato creato da Dio a Sua im-magine, senza alcun merito da parte tua. Sai anche che Dio ha voluto farti Suo figlio nel Santo Battesimo; e che ti ha amato con tanta tenerezza da assegnarti come sco-po della vita di essere un giorno FELICE PER SEM-PRE CON LUI in Paradiso” (Il Giovane Provveduto). La Madonna ci esorta ad impegnarci a fondo, per rag-giungere questa meta, con la preghiera e con la conver-sione. Queste sono le due ruote, le due gambe su cui camminare lungo il cammino che porta alla Vita Eterna. Abbiamo sempre bisogno di essere stimolati e richiama-ti a deciderci a seguire il cammino di conversione, per-ché noi siamo un po' indecisi, siamo un po' di qua e un po' di là, un po' del mondo e un po' di Dio, siamo un po' con i piedi in due staffe, perché siamo incerti, oscillanti, dubbiosi, incapaci di fare scelte radicali, in modo tale che avendo messo mano all'aratro non guardiamo più indietro. Maria ci ricorda e ci richiama alla lotta quotidiana per essere fedeli alla nostra scelta di Dio, a liberarci dagli attaccamenti, nei quali necessariamente si cade, se non si ha il cuore in Dio e nella sua volontà. Essi possono riguardare le cose, le creature, se stessi. Ma se il cuore è puntato su Dio solo, tutto il resto cade. Per riuscire in questa impresa, può essere utile, durante la giornata, ripetere a Gesù, a Dio, quell'invocazione del Salmo che dice: "Sei tu, Signore, l'unico mio bene!". In questa decisione ci aiuta l'esempio dei Santi che sono già là dove noi siamo diretti, nella Patria Beata,

come dice l'Apocalisse: “una moltitudine immensa, ve-stita di vesti bianche”. Questa moltitudine immensa, che narra l'Apocalisse, con la veste bianca della Grazia San-tificante, questa visione di questi fratelli che ci hanno preceduto, con il loro esempio, con la loro gioia, sono di sprone per noi ad avanzare verso il cammino della Vita Eterna. I giovani in particolare hanno bisogno di essere aiu-tati in questa decisione: “Cari giovani, lasciate che vi rinnovi questo appello che mi sta molto a cuore: Dio vi vuole santi, perché vi conosce nel profondo e vi ama di un amore che supera ogni umana comprensione. Dio sa che cosa c’è nel vostro cuore e attende di vedere fiorire e fruttificare quel meraviglioso dono che ha posto in voi… anche voi potete fare della vostra giovinezza un’-offerta a Cristo e ai fratelli…, potete decidere, in que-sta stagione della vostra vita, di "scommettere" su Dio e sul Vangelo. Voi, cari giovani, non siete solo la speranza della Chiesa; voi fate già parte del suo presen-te! E se avrete l’audacia di credere alla santità, sare-te il tesoro più grande della vostra Chiesa (Benedetto XVI – messaggio per il IV Centenario della canonizza-

zione di S. Carlo). Il frutto di questa rinnovata decisione per Dio, è "vedere" Dio, cioè capire la sua azione nella nostra vita e nella storia, sentire la sua voce nel cuore, cogliere la sua presenza là dove è: nei poveri, nell'Eucaristia, nella sua Parola, nella comunione fraterna, nella Chiesa. E' un pregustare la presenza di Dio che comincia già da questa vita "camminando nella fede e non ancora in vi-sione" fino a quando "vedremo faccia a faccia" eterna-mente. Il cammino che come ADMA stiamo facendo verso il Congresso Internazionale di Czestochowa è un grande aiuto per condividere questa volontà di andare insieme verso l’incontro con il Signore guidati dalla nostra Ma-dre Maria Ausiliatrice e dalla compagnia generosa dei Santi

Don Pier Luigi Cameroni

Animatore spirituale

Messaggio mensileMessaggio mensileMessaggio mensileMessaggio mensile

n. 11- 2010

Maria ci invita a deciderci per Dio

24 novembre 201024 novembre 201024 novembre 201024 novembre 2010

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L’unità e la reciprocità fra Gesù e Maria non va immaginata con il metro delle comuni relazioni umane: essa non è incompleta e imperfetta, ma è totale e perfet-ta, sia dal punto di vista delle possibilità umane, sia dal punto di vista delle esi-genze di Dio. Questa totalità e perfezione di rapporto ha un nome: verginità! La verginità offrirà nuovi spunti per comprendere e preparare l’atto di affidamen-to a Maria: c’è una parentela profonda fra verginità e affidabilità! Verginità è molte cose: è castità del corpo e ordine del cuore, retta intenzione e onestà dell’a-zione, semplicità d’animo e purezza del dono; è lo spazio dell’amore, sincerità e pudore, interiorità e apertura, esclusività e accoglienza, creatività e generosità, unificazione della persona e integrità delle relazioni. In questo senso, si compren-de che la verginità è intima garanzia dell’amore, una garanzia che non si aggiunge all’amore dall’esterno, ma che sgorga dalla sua più profonda esigenza, la comunione delle persone. È per questo che la verginità è la miglior premes-sa del matrimonio, dove l’uomo e la donna desiderano essere una cosa sola, e per questo è esigenza fondamentale della vita consacrata e sacerdotale, dove l’uomo e la donna si consegnano a Dio e ai suoi disegni senza riserve. Considerata in rapporto a Dio, verginità è totale disponibilità ad ascoltare e mettere in pratica la Parola, ad accogliere e fare la volontà di Dio, a interpretare la vita come vocazione e missione. Comporta la purezza del cuore e la castità del corpo, perché la Parola è concreta, è Parola di Dio, e si è fatta carne: non sopporta compromessi o impegni parziali. La verginità è ciò che rende reciprocamente trasparenti il cielo e la terra: è apertura della nostra finitezza all’infinità di Dio, del nostro limite di creature all’iniziativa illimitata del Creatore. L’uomo è limitato, solo la sua disponibilità può essere illimitata. Quando avviene che una creatura, vincendo ogni presunzione e pretesa, rico-nosce il proprio limite, e nondimeno, vincendo ogni paura, non metta limiti a Dio, ecco allora Maria, ecco Gesù, ecco l’uomo e la donna di fede! Considerata in rapporto a Maria, la verginità è la premessa della sua maternità divina e della sua maternità ecclesiale, è ciò che eleva e dilata la sua fecondità umana alla fecondità divina. Il cuore e il corpo verginale di Maria, espresso nel suo sì senza limiti, senza riserve e senza preferenze alla volontà di Dio, è la “terra santa” che Dio si è preparato per l’Incarnazione della sua Parola ed è il grembo santo in cui si edifica la Chiesa. Ecco la verginità feconda di Maria: proprio la singolarità e l’intimità del suo rapporto con Gesù è il motivo della sua apertura universale a tutti noi. Grazie alla sua verginità, l’illimitata disponibilità a Dio si trasforma in illimitata dispensabilità a tutti gli uomini: Maria realizza in persona la verità secondo il quale quanto più si è vicini a Dio, tanto più si è vicini agli uomini. Per questo la verginità santa, o la santità verginale di Maria, è ciò che, consacrandola alla persona e all’opera del Reden-tore, la consacra anche a noi e all’opera della nostra redenzione. Da qui la gioia di affidarci a lei e al suo amore vergi-nale! 1. Maria è tutta per Gesù L’unità e la reciprocità fra Gesù e Maria non è senza contenuto. Il suo contenuto è la santità, la grazia, la vita di Dio partecipata alla vita dell’uomo. Maria è la Tutta Santa, santa per grazia singolare, santa per la sua generosa risposta. Maria è tutta conforme a Dio, in nulla Gli è difforme. Maria è un capolavoro di grazia e di fede, è la “piena di gra-zia”, colei che è “beata perché ha creduto”. Per questo è in grado di accogliere la Parola totalmente, di essere l’Arca della Nuova Alleanza, di diventare la Madre del Figlio di Dio. La sua verginità, che è apertura incondizionata, dispo-nibilità assoluta di anima e corpo, prontezza e pienezza del consenso, assicura la sua totale accoglienza e la sua piena corrispondenza al disegno di Dio. Il sì di Maria, cioè la sua fede limpidamente verginale perché integralmente disponibile a Dio, perfettamente povera perché libera da ogni attaccamento ai beni finiti, assolutamente obbediente perché tutta orientata alla volontà di Dio, è il cuore del cristianesimo, l’elemento decisivo della personalità di Maria e il nucleo personale della Chiesa: Proprio questa fede di Maria, che segna l'inizio della nuova ed eterna Alleanza di Dio con l'umanità in Gesù Cristo, questa

eroica sua fede «precede» la testimonianza apostolica della Chiesa, e permane nel cuore della Chiesa, nascosta co-

me uno speciale retaggio della rivelazione di Dio (RM 27).

Innumerevoli sono le espressioni ammirate con cui la verginità di Maria è celebrata lungo i secoli. Nella fede purissi-ma di Maria, Dio trova accesso all’uomo e l’uomo ritrova l’accesso a Dio. Il magistero recente parla della verginità di Maria in maniera molto suggestiva, impiegando molte immagini legate all’universo dell’interiorità accogliente, dove l’aspetto femminile-ricettivo non è né superfluo né facoltativo: Nella fede di Maria, già all'annunciazione e compiu-

Preghiamo Maria Ausiliatrice

Verso Czestochowa

3. Gesù e Maria sono un sì senza limiti (don Roberto Carelli)

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tamente ai piedi della Croce, si è riaperto da parte dell'uomo quello spazio interiore, nel quale l'eterno Padre può

colmarci “di ogni benedizione spirituale”: lo spazio della “nuova ed eterna Alleanza” (RM 28). Nella Marialis Cul-tus, con ampia orchestrazione della Tradizione, la fede di Maria fa di lei «la Vergine in ascolto», la Vergine «che par-torì credendo, e credendo concepì», la «Vergine in preghiera», la «Vergine madre, che per la sua fede e obbedienza generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre», infine «la Vergine offerente» (MC 17-20). Ma il motivo radicale e il contenuto profondo dell’eccelsa dignità e fecondità di Maria nella sua apertura vergine e della sua intimità di Sposa è poi sempre il consenso illimitato alla volontà di Dio che ella ha pronunciato a Nazaret: Maria è soprattutto modello di quel culto che consiste nel fare della propria vita un'offerta a Dio… E il «sì» di Maria è per tutti i cristiani lezione ed

esempio per fare dell'obbedienza alla volontà del Padre la via e il mezzo della propria santificazione (MC 21).

Passando ai grandi maestri spirituali della modernità, Bérulle associa splendidamente, nella verginità di Maria, il tratto di perfezione con quello di silenzio. Il silenzio di Maria non va compreso come il contrario della parola, ma come il grembo della Parola. È silenzio perché è attitudine a far tacere le voci del mondo. E soprattutto è silenzio per-ché è ascolto dell’indicibile, dunque un silenzio altissimo, uno spazio purissimo dischiuso a Dio, alla sua santità, alla sua iniziativa: Nell’ordine e nell’esistenza delle cose create, Dio non rivolgerà mai la sua parola a qualcosa di più grande della Vergine! Dio non ha fatto e non farà mai nulla di più grande della Vergine!... A chi appartiene Gesù più che a Maria che è sua madre, ed essa, essa soltanto è sua madre sulla terra, senza padre, come Dio è suo Padre nei cieli, senza madre? Chi dunque ha più diritto di parlare del figlio, di lei che tiene il posto del padre e della madre e non condivide con nessuno la nuova sostanza di cui lo ha rivestito?... Eppure essa resta in silenzio, rapita dal silenzio del Figlio suo Gesù. È uno dei santi e divini frutti del silenzio di Gesù quello di far entrare la santissima Madre di Dio in una vita di silenzio, un silenzio umile, profondo, che adora la Sapienza incarnata in modo più santo e più eloquente delle parole degli uomini e degli angeli. Ma tra le perle più preziose della letteratura mariana, vi è la seguente pagina di san Bernardo, che, contemplando la verginità di Maria, stabilisce un nesso profondissimo fra verginità e umiltà. L’autentica verginità è umile, e la vera umiltà è verginale, perché, proprio come è avvenuto in Maria, l’accadere di Dio richiede da parte dell’uomo la rinun-cia a legami di carne e sangue, a templi costruiti da mano d’uomo: Chi è questa Vergine tanto degna di venerazione da essere salutata da un angelo, e tanto umile da essere stata promessa ad un artigiano? È bella questa unione di vergi-nità e di umiltà, e a Dio è molto cara quell’anima in cui l’umiltà rende preziosa la verginità e la verginità è l’ornamen-to dell’umiltà. Ma di quale mai grande venerazione potrà essere degna colei in cui la fecondità esalta l’umiltà e il par-to consacra la verginità? Tu senti parlare di una vergine e di una umile: se non puoi imitare la verginità dell’umile, imita l’umiltà della vergine. La verginità è una virtù degna di lode, ma l’umiltà è più necessaria. Quella viene consi-gliata, questa richiesta. A quella sei invitato, a questa costretto. Di quella si dice: “chi può capire capisca” (Mt 19,12), e di questa “se non diventerete come questo bambino, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18,3-4). Perciò quella è premiata, questa – l’umiltà – è pretesa. Puoi salvarti senza la verginità, non lo puoi senza l’umiltà. L’umiltà può pia-cere quando piange la verginità perduta; ma senza umiltà, oso dire che a Dio non sarebbe piaciuta neppure la vergini-tà di Maria: “su chi riposerà il mio Spirito, se non sopra chi è umile e pacifico?” (Is 66,2)… Non puoi forse seguirlo “dovunque va”, ma degnati di seguirlo almeno là dove egli ti viene in aiuto. Cioè: se non puoi seguire il sentiero su-blime della verginità, segui Dio almeno per la via sicurissima dell’umiltà… Venerate dunque, o sposi, questa integrità della carne in una carne corruttibile; e voi, vergini, consacrate, ammirate la fecondità in una vergine; e voi tutti, uomi-ni, imitate l’umiltà della Madre di Dio! 2. Maria è tutta per noi L’assoluta purezza di Maria è dunque importante non solo perché la santità di Dio trovi dimora nel mondo, ma anche perché il mondo peccatore possa dimorare di nuovo presso Dio. Il dramma della salvezza, che trova soluzione proprio grazie a Maria, è che la salvezza è per il mondo, ma il mondo è incapace di riceverla. Sentiamo gli accenti del Monfort: Quando Dio mette le sue grazie e rugiade celesti o il vino delizioso del suo amore nel vaso dell’-anima nostra, guasta dal peccato originale ed attuale, i suoi doni ordinariamente si corrompono e si macchiano a

causa del cattivo lievito e del fondo cattivo lasciato in noi dal peccato.. Il mondo era indegno di ricevere il Figlio di

Dio direttamente dalle mani del Padre. Questi l’ha dato a Maria perché il mondo lo ricevesse per mezzo di lei. Il Fi-

glio di Dio si è fatto uomo per la nostra salvezza, ma in Maria e per mezzo di Maria. Il cuore immacolato e vergi-nale di Maria è invece illimitatamente ospitale: può accogliere la santità di Dio a nome degli uomini e può rappre-sentare gli uomini peccatori davanti a Dio. Nel parallelismo Eva-Maria e le sue infinite riprese, la Chiesa si mostra molto consapevole del ruolo di Maria nel dramma della redenzione. La luce doveva venire nel mondo, ma il mondo era incapace di accoglierlo, e dunque era necessaria almeno una creatura che, libera dal peccato per grazia, potesse accogliere la grazia che sconfigge il

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peccato. E come Eva aveva contribuito alla caduta nel peccato a causa della disobbedienza, così Maria contribuisce al nostro riscatto mediante la sua obbedienza: Il Padre delle misericordie ha voluto che l’accettazione da parte della pre-destinata madre precedesse l’incarnazione, perché così, come una donna aveva contribuito a dare la morte, una donna contribuisse a dare la vita… Onde non pochi antichi Padri nella loro predicazione volentieri affermano con Ireneo che “il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l'obbedienza di Maria; ciò che la Vergine Eva legò con la sua incredulità, la vergine Maria sciolse con la sua fede”; e, fatto il paragone con Eva, chiamano Maria “madre dei viventi” e affermano spesso: “la morte per mezzo di Eva, la vita per mezzo di Maria” (LG 56). Il parallelismo E-va-Maria è ancora più ricco: come il peccato di Eva interruppe il legame fra verginità e fecondità, consegnando la generazione a un destino di morte, così la grazia di Maria, e il suo concepimento verginale, spezzò l’oscuro nesso di generazione e morte, e lo ricondusse al suo destino di amore e di vita: La provvidenza divina ci ha donato Maria, Ver-gine degna del Creatore, dispensatrice dei beni, non per esortarci alla disobbedienza, ma per spronarci all’obbedienza; non per porgerci un frutto mortale, ma per presentarci un pane vivificante; non per sedurre facilmente le anime, ma per fortificarle… è per te, o Maria, che sono cessate le tristezze inaugurate da Eva; per te sono scomparsi tutti i mali; per te la maledizione è stata tolta ed Eva è stata riscattata… Salute a te dunque, Vergine piena di grazia; Madre tra le Vergini, Vergine tra le madri, figura delle une e delle altre, superiore alle une e alle altre. Il superamento e il ritrova-mento di Eva in Maria ha una conseguenza molto consolante, che incoraggia il nostro affidamento a Maria: in Maria l’amore umano è riconciliato con l’amore di Dio, l’uno è in sintonia con l’altro, l’uno conduce all’altro! La ma-ternità di Maria in nessun modo può distoglierci dalla paternità di Dio, ma in ogni modo contribuirà, con la sua per-fetta trasparenza, alla nostra generazione divina. Bruno Forte dice molto bene che Maria è «icona materna del Pa-dre». Un modo molto bello per dire il paradosso della distanza e della vicinanza di Maria rispetto a noi uomini, del suo es-sere inimitabile e del suo offrirsi all’imitazione, è fare appello al tema del suo “precedere”. Maria precede il Figlio e precede la Chiesa: è la prima nella creazione, è con-causa dell’Incarnazione, è la mistica aurora della redenzione, è la Madre e il membro eminente della Chiesa. La sua eccellenza non la separa da noi, non la pone in una luce inaccessi-bile, ma al contrario la unisce meravigliosamente a noi e ce la rende sommamente accessibile. In breve, con Baltha-sar: L’essere prima della Madre, che fa parte dell’apertura della strada tra Dio e noi, non indica l’isolamento di lei, ma lo schiudersi della possibilità che anche noi diventiamo capaci di dire di sì a Dio… Il permanere “prima” di Ma-

ria costituisce la motivazione del nostro “con”.

3 Per la preghiera e la vita Contemplo la purezza verginale di Maria: penso al totale orientamento a Dio da lei nutrito fin da bambina, al suo a-more castissimo per Giuseppe, al sì di Nazaret pronunciato con tutta la fede dell’anima e la disponibilità del corpo, alla semplicità del suo sguardo, dei suoi pensieri, dei suoi gesti, del suo amore per tutti. Chiedo la grazia di amare come Dio ama, di amare dell’amore di Dio. Come custodisco la castità del corpo? Come coltivo la purezza del cuore? Come vivo la rettitudine delle intenzioni, la sincerità della parola, la coerenza delle azioni, l’integrità delle relazioni? Con quanta radicalità vivo il sincero dono di me stesso nella vocazione e nella missione ricevuta? Quanto orgoglio ed egoismo c’è ancora da togliere nelle mie azioni? Invochiamo l’intercessione di Maria: protegga l’innocenza dei fanciulli; custodisca la purezza degli adolescenti; in-fonda il coraggio delle scelte ai giovani; ispiri in tutti il valore della castità. Imploriamo attraverso Maria il dono di molte e sante vocazioni al matrimonio, al sacerdozio e alla vita consacrata

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Per ogni comunicazione ci si può rivolgere al seguente indirizzo

di posta elettronica: [email protected]

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Cronaca di famiglia

“Grazie MAMMA per avermi chiamato ancora!!!! Ti ringrazio Vergine Maria

perché ti curi della mia anima. Perché, Mamma, la mia anima è cosi importante per te? Sarà forse perché la mia anima non è altro che la povera casa di Nazareth. Una casa semplice, piccola, fatta di quat-tro pareti argillose e piena di crepe. Un'a-bitazione fragile immersa in un piccolo villaggio: Nazareth. Ogni volta che mi avvicino all'Eucarestia, sento che Gesù Bambino decide di entrare in questa casa, e non solo di entrare, ma anche di rima-nerci per vivere, giocare, correre e amare la sua Santissima Famiglia. Maria è la Madre più buona dell'universo. In una casa così povera, quasi dissestata, Maria vuol crescere il suo Amatissimo Figlio. Però non vuole che la sua Divina Creatura cresca nel disordine e nella sporcizia. Per-ciò s'impegna, con l'aiuto di Giuseppe, di pulirla e abbellirla. Anche nelle case più belle, la polvere è inevitabile! Una volta al mese Maria si occupa della mia anima che diventa casa di Gesù attraverso il Sa-cramento dell'Eucarestia e della Confes-sione. Tutto quello che ho appena descrit-to l'ho sentito nel mio cuore il giorno in cui ho deciso di far parte del-l'ADMA” (Iulian).

“La decisione di aderire all’ADMA è il risultato di un cammino che

a me piace pensare mano nella mano con Maria. Ho cercato di ri-

cordare una data, un momento in cui ho sentito per la prima volta la

sua mano... Poi mi è venuto in mente: stavo per affrontare gli esami

di maturità e mentre mia mamma in quei giorni era in pellegrinag-

gio a Medjugorje mi mandò un sms con scritto: “Pablo, la Madonna

ti saluta”. Penso che sia stato lì il mio primo momento in cui mi so-

no sentito amato dalla Mamma celeste. Un amore rassicurante per-

ché è un amore che aiuta! Da quel momento è nato in me un primo desiderio di rispondere, di andargli incontro. E da lì a poco ecco la mia occasione: Medjugorje. Devo ammettere che ho sfruttato l’occa-sione per mettere nuovamente alla prova il suo amore: sarei andato in pellegrinaggio solo se avessi passato l’esame d’inglese da me tan-to temuto. Banale dire che l’esame è andato benissimo! E così, ac-compagnati da Michela ed Enrico e naturalmente don Pier, in quei pochi giorni di pellegrinaggio mi sono portato a casa: la presenza di Maria nel mondo che continua a lottare per la nostra conversione, l’importanza della preghiera e dell’affidamento. Arrivato a queste conclusioni, come rispondere? Ecco la risposta pochi mesi dopo: l’ADMA giovanile. Quale meravigliosa esperienza poter far parte di una Associazione che non riguarda Maria ma è di Maria. Quale

bellezza poter dire già da giovane: “Maria, sono tuo...usami!”. Me-

diante l’ADMA, quindi con l’aiuto di Maria e di Suo Figlio Gesù, mi

impegno a ricambiare il più possibile il Loro amore per

me” (Pablo).

“All'ADMA sono arrivata quasi per caso, come accade per tutti i progetti belli di Dio. Ancora una volta sono stati i miei animatori che mi hanno avvicinato a questa realtà tramite la loro testimonianza, poi c'è stato il pellegrinaggio con don Pier a Medjugorje e la conseguente decisione di ritrovarsi ogni 24 del mese, un appuntamento atteso e vissuto con gioia. La promessa di questo 3 ottobre è stata una logica conseguenza di un cammino di un anno fatto con continuità. Inizialmente era semplicemente questo, non mi ero posta molte domande. Poi c'è stata la paura di non essere all'altezza di questo compito, ossia di testimoniare la mia fede là dove il Signore mi ha messa, in famiglia, con gli amici, sul lavoro/università e così questo timore stava per bloccare ogni decisione. Per fortuna poi grazie alle parole di Don Pier e di Don Roby è nata in me la consapevolezza che proprio perché vivevo tutte queste difficoltà avrei maggiormente avuto bisogno dell'aiuto di Maria e di Gesù. E così sono arrivata alla promessa… l'emozione nei giorni precedenti non era molta, poi però vedere la basilica piena di persone, fratelli e sorelle nella fede che prega-vano per me e per chi quel giorno come me si impegnava, mi ha toccato il cuore. Ancora di più prendere posto di fianco all'altare, sotto al dipinto di Ma-ria Ausiliatrice, mi ha riempita di emozione e di gioia, mi sono sentita da Lei guardata e protetta e questa è una felicità che porto nel cuore ancora oggi, e

che mi tiene compagnia ogni volta che sono chiamata a testimoniare la mia

fede. Per questo ringrazio continuamente il Signore” (Francesca).

“Scegliere di fare l’impegno ADMA è stata una risposta d’amore. Dopo

un viaggio a Medjugorje nell’estate

scorsa ho sentito, per la prima vol-

ta, una particolare devozione alla

Madonna. Con un grano di rosario

dopo l’altro Maria si è fatta largo

nel mio cuore, portandomi molto

più lontano di quanto avessi mai

sperato in vita mia. Quasi non pre-

gavo più, anzi ero ormai dell’idea

che per me sarebbe stato impossibi-

le. Ma dopo quel viaggio, dopo die-

ci anni in cui il mio cuore era chiu-

so, Maria mi ha permesso di ini-

ziare a pregare, ma con il cuore.

La sento vicinissima! Al mattino

quando mi sveglio subito mi si fion-

dano in testa tutti gli impegni, le

preoccupazioni della giornata ma

insieme a questi penso che insieme

a Maria posso affrontarli con una

serenità che prima non ave-

vo” (Renzo).

ADMA PRIMARIA – TESTIMONIANZE DELL’ADMA GIOVANILE

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ADMA ECUADOR - CAPILLA DI SAN BARTOLOMÉ DE SEVILLA DE ORO (PROV. DEL AZUAY). Il 24 settembre 2010si sono consacrate a Maria Ausiliatrice 76 persone; gente umile, però di cuore grande e profonda devozione, che si sono formate nel corso di alcuni anni con la guida del P. Antonio Bravo sdb. Il giorno 25 settembre nella regione La Esperanza della Provincia de Azogues 28 persone hanno fatto la loro

adesione e hanno detto il loro SI’ a Maria Ausiliatrice. Anche queste si sono formate e consolidate nella spiritualità, sempre sotto la guida del P. Antonio. Una festa molto gioiosa per ogni nuovo associato. In totale 104 nuovi membri che già fin d’ora si stanno impegnando seguendo gli obiettivi dell’Associazione (Jeaneth Barahona – Segretaria Nazionale).

MUMBAI (INDIA) - PELLEGRINAGGIO MARIANO - Sabato 9 ottobre 2010 è stato scelto come giorno adatto per andare in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fatima. Abbiamo celebrato la Messa nella chie-setta ben addobbata per la festa del 13. I membri dell’ADMA sono stati contenti di avere avuto l'opportunità di pregare la novena e di trascorrere del tempo nella preghiera personale. Questo pellegrinaggio ha offerto ai membri la possibilità di conoscersi meglio, essendo questa la loro prima uscita insieme (Fr. Wilfred D'Souza sdb – Animatore spirituale). 1° CONGRESSO ADMA EST ASIA-OCEANIA -28° CONVEGNO NAZIONALE DELLE FILIPPINE "Uniti dall’ amore di Maria, rivolgiamo il nostro sguardo a Gesù ..." Questo è il tema del primo Congresso dell’Est-Asia e dell’Oceania e del ventottesimo Convegno Nazionale che hanno avuto luogo dal 21 al 24 ottobre 2010 al Semina-rio di Don Bosco in Parañaque Filippine, attingendo l'ispirazione dalla Strenna del Rettor Maggiore 2010. Questo importante evento è stato arricchito dalla presen-za dei nostri delegati locali e stranieri in modo particola-re Don Pier Luigi Cameroni, (Animatore Spirituale, AD-MA Primaria di Torino e Postulatore Generale della Fa-miglia Salesiana), il signor Tullio Lucca (Presidente AD-MA Primaria in Torino) , Don Mario Yamanouchi, SDB (Vicario Ispettoriale Giappone), Don Angel Yamanou-chi, SDB (Parroco in Giappone), Giacinta Stevens (Presidente Nazionale-ADMA Papua Nuova Guinea) e Nauru Vicki (membro ADMA / Bibliotecario di Don Bo-sco Gabutu).

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Il 1° giorno (21 ottobre-PM), abbiamo avuto un bre-ve saluto di benvenuto a tutti i delegati seguito da un momento di accoglienza e preghiera e Buona Notte di Don Jose Reinoso, SDB. Il 2 ° giorno (22 ottobre), abbiamo avuto la Celebra-zione Eucaristica presieduta da don. Nestor Impeli-do, SDB (Delegato ADMA SDB) con omelia di Don Cameroni ed una buona partecipazione dei membri dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana. Dopo la prima colazione, gli organizzatori hanno dato la loro calorosa accoglienza ai partecipanti cui ha fatto se-guito una serie di conferenze e la condivisione. In mattinata, Don Pier Luigi Cameroni SDB ha tenuto la prima conferenza sul tema "Identità salesiana: La devozione di Don Bosco a Maria Aiuto dei cri-

stiani". Nel pomeriggio, Don Nestor Impelido (SDB Delegato) e Sr. Maria Asela Chavez (FMA delegato) hanno presentato la seconda relazione sul tema "La devo-zione dei filippini a Maria". Una significativa "definizione" dei filippini che è stata coniata prima dell’insedia-mento degli spagnoli nelle Filippine è "Popolo Amante di Maria". E’ una descrizione dei filippini non solo co-me credenti in Cristo, ma anche come devoti della Madre di Cristo. Dopo la pausa, i due presidenti ADMA Pri-maria di Torino e delle Filippine, hanno condiviso le loro esperienze associative: il signor Tullio Lucca ha par-lato sia dell’esperienza dell’ADMA nel mondo, sia di quella specifica di Torino nella pastorale familiare, men-tre la signora Junifer Maliglig dell’esperienza ADMA nelle Filippine. All'ora di cena, l’ ADMA Giovanile da St. Jude Taddeus Chapter (Pasig City) ha preparato uno spettacolo culturale ed è riuscita a coinvolgere tutti e a creare un clima di gioia. Dopo cena, suor Sarah Garcia (Madre Provinciale - FMA filippino Provincia) ha dato la Buona Notte sul tema "vivere Gesù". Il 3 ° giorno (23 ottobre), sono intervenuti due vescovi che hanno tenuto le conferenze e la condivisione su Ma-ria. Il vescovo ausiliare di Manila, Sua Eccellenza Mons. Broderick S. Pabillo, DD ha tenuto un approfondi-mento biblico sul tema "La Sette Parole di Maria". Dopo la pausa, il vescovo ausiliare di Lingayen-Dagupan, Sua Eccellenza Mons. Renato Mayugba, DD, Vescovo associato all"ADMA, ha condiviso la sua esperienza personale della presenza materna di Maria nella sua vita e di come tale presenza gli è di aiuto nel pascere il gregge che gli è affidato. Dopo il pranzo, ha avuto luogo il tanto atteso pellegrinaggio mariano. I delegati hanno visitato il Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso in Baclaran, Manila, la Madonna dei Rimedi a Malate, Manila, la Chiesa di San Agustin e la Basilica Minore della Immacolata Concezione (Cattedrale di Ma-nila) in Intramuros, Manila. E 'stato un pellegrinaggio ben preparato e profondamente radicato nella spiritualità mariana in un clima di silenzio orante e reverenza filiale come un bambino in braccio alla propria madre. La giornata si è conclusa con una messa solenne concelebrata con il vescovo Mayugba che ha tenuto anche l’ome-

lia. Dopo la santa Comunione Mons. Mayugba ha chiesto a tutti di stare ai piedi della nostra Madre per il rinnovo dell’affidamento e dell’impegno. E 'stata davvero una esperienza commovente di gioia inspiegabile che strari-pava dai cuori di tutti. Il quarto giorno (ottobre 24), il 28° Convegno Nazionale ADMA si è svolto grazie alla partecipazione dei membri delle diverse delegazioni. Dopo la processione di apertu-ra, don. Cameroni ha tenuto il discorso di benvenuto se-guito dalle riunioni contemporanee dell'ADMA Adulti, Giovani e Aspiranti. I relatori invitati hanno messo a fuo-co il tema della Strenna del Rettor Maggiore 2010 "Portiamo i giovani a Cristo e Cristo ai giovani, raffor-zando la nostra devozione a Maria Aiuto dei cristiani".

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Don Renato de Guzman, SDB ha guidato la riflessione degli adulti, Sr. Josefina Carrasco FMA i ragazzi e la signora Alejandra Tica gli aspiranti. E 'stata veramente un'esperienza molto arricchente di radicamento nella spiritualità salesiana e mariana. L'evento si è concluso con una solenne Celebrazione Eucaristica che si è svolta presso il Santuario di Maria Ausiliatrice con la celebrazione presieduta da don Roberto Roxas (SDB Delegato-Famiglia Salesiana). Nel sintetizzare le giornate don Nestor Impelido ha evidenziato tre punti: la devozione a Maria Ausiliatrice proposta da Don Bosco, è autentico cammino e strumento di santità; la vocazione AD-MA trova il suo luogo tipico di scoperta e di maturazione nella famiglia; lavorare, con l’aiuto di Maria, alla conversione personale per crescere nel cammino della fede. Proprio come San Giovanni Battista che ha esultato di gioia nel grembo della madre Elisabetta quando ha senti-to il saluto della Madonna saluto e ha sperimentato la presenza di Nostro Signore nel grembo di sua madre, così ognuno ha fatto ritorno a casa con profonda gioia, pace e con amore nel proprio cuore: il frutto di avere incon-trato Dio, la Madonna e ogni fratello in questo evento di grazia che rimarrà profondamente inciso per sempre nel proprio cuore (By: Sr. Maria Asela B. Chavez, FMA) http://www.youtube.com/watch?v=j-NcZJs_fuI

SIVIGLIA (SPAGNA) – RINNOVO DEL CONSIGLIO ISPETTO-RIALE - Seguendo il Regolamento abbiamo costituito il rinno-vato Consiglio Ispettoriale. Ringraziamo i precedenti membri per la dedicazione e l’impegno. Hanno svolto un lavoro molto valido, soprattutto nel momento del cambio e dell’unione delle

Ispettorie di Siviglia e di Cordo-ba. Che Maria Ausiliatrice li continui a benedire e Dio nostro Padre le premi per il lavoro svol-to! Grazie! Diamo il benvenuto al Nuovo Consiglio e auguriamo un lavoro fruttuoso (Abel Medi-na – Animatore Ispettoriale).

VILAS-MORGADANES (VIGO-ESPAÑA) - Domenica 24 ottobre-2010 , in Vilas-Morgadanes (Vigo-España), città natale di don Manuel Benito Hermida, il primo salesiano spagnolo, cinque per-sone sono entrate a far parte dell’Associazione di Maria Ausilia-trice. Nello scorso mese di maggio il Rettor Maggiore aveva pre-sieduto la cerimonia nel corso della quale avevano fatto la loro adesione i primi 22 membri del nuovo gruppo locale dell’ADMA (Eusebio Martinez- Animatore Ispettoriale).