Messaggero Veneto 191215
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la storia
L’associazione “Mi fido di te” in missione e salva BaxterL’ambulanza veterinaria ha salvato un pastore tedesco che si era perso in via Colloredo a Pasian di Prato
di Davide Vicedomini
Una targa o una lapide in ricor-do di Gaetano Perusini. È la ri-chiesta fatta ieri al comune diUdine dal neurologo e parla-mentare friulano Gianluigi Gigliin occasione della presentazio-ne nella sede della FondazioneCrup del francobollo che ritrael’immagine dello scopritoredell’Alzheimer, a cento anni dal-la sua scomparsa.
«Perusini merita un riconosci-mento forte da parte della suacittà – ha detto Gigli –. Si trattadi un personaggio finito pertroppo lungo tempo nel dimen-ticatoio e ora merita uno spaziotra i grandi della storia localecon l'intitolazione di una lapideo di una targa». L’invito è statoaccolto dal vice presidente delconsiglio comunale e presiden-te della commissione topono-mastica, Franco Della Rossa chesi è impegnato «a trovare il luo-go dove poter collocare la targadopo aver portato la richiesta alvaglio della giunta». Nato a Udi-ne, figlio di medici, grande ap-passionato degli studi sulle ma-lattie mentali, Perusini ebbel’occasione di frequentare il la-boratorio neuro-patologico diMonaco dove conobbe Alois Al-zheimer che lo accolse come as-sistente. La svolta arrivò nel1906 quando Alzheimer presen-tò in un convegno della societàdi psichiatria a Tubinga un casodi demenza precoce che avevacolpito una paziente di 51 anni,morta dopo soli quattro anni dimalattia. La presentazione delcaso fu accolta freddamente enessuna domanda di chiari-
menti fu rivolta al relatore. Al-zheimer decise così di affidare ilcaso a Perusini per una valuta-zione più approfondita e detta-gliata. Il medico udinese nontradì le attese e, oltre a riesami-nare tutti gli aspetti del caso del-la paziente di 51 anni, raccolsealtri tre casi di rapida demenza.
La morte sopraggiunta sul fron-te durante la prima guerra mon-diale l’8 dicembre 1915 non per-mise, però, allo scienziato udi-nese di continuare i suoi studi, eda allora la malattia neurodege-nerativa venne sempre classifi-cata con il nome di Alzheimer.
«Proporrò – ha annunciato
Gigli - alla società italiana dineurologia di farsi portavocedella richiesta alla società inter-nazionale affinchè venga cam-biato l’eponimo da malattia diAlzheimer a malattia di Alzhei-mer – Perusini». Alla presenta-zione erano presenti il Presiden-te della Fondazione Crup, Lio-nello D’Agostini che ha rimarca-to come «il francobollo sia untributo doveroso del Friuli a unpersonaggio dimenticato», unrappresentante delle Poste Ita-liane, Bruno Lucci, primarioemerito di neurologia di Porde-none, Giuseppina Perusini, pro-nipote di Gaetano e la presiden-te dell’Associazione Alzheimer,Mariangela Benedetti Esente.Nel mondo sono 65 milioni lepersone colpite da questa malat-tia, 20 mila in Friuli Venezia Giu-lia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
S tato contro – che poi è ilnome di questa rubrica – èquel sistema che da una
parte chiede e dall’altra non ri-spetta i propri impegni. Ecco unesempio.
La “vittima” è un dipendentepubblico ormai in pensione – eper anni in servizio a Udine –che agli inizi degli anni Novantaottiene, dopo mille visite e car-te, una pensione integrativa le-gata a cause di servizio. Integra-zione che il ministero decide diliquidare in un unica soluzione:8.500 euro circa. In quegli anni,però, l’uomo si ammala e nel1995 muore. Nel frattempo il mi-nistero non ha liquidato quantostabilito. La cosa finisce nel di-menticatoio e, naturalmente, loStato non fa nulla per ricordareil proprio impegno a quella fa-miglia. Fino a quando la vedovanon tira fuori da un cassetto lecarte custodite dal marito. Co-mincia una vera e propria“battaglia” con l’Inpdap – l’Isti-tuto nazionale di previdenza eassistenza per i dipendentidell’amministrazione pubblica–.
Nel 2010, i primi a bussare al-lo sportello sono i figli del dipen-dente scomparso. Ad accoglierliuna dirigente che cade dalle nu-vole. La documentazione esibi-ta sembra non trovare riscontroda nessuna parte, ma promettedi interessarsi. Trascorrono imesi, ma nessuno si fa sentire.La vedova e i figli provano a tro-vare giustizia in un altro ufficio,stavolta dell’Inps, ma non c’èniente da fare sono “rimbalzati”di nuovo all’Inpdap. Di nuovoda quella dirigente che conti-nua a non capire di cosa si stia
parlando. Pare non esserci solu-zione: ogni telefonata ogni ri-chiesta non trova risposta.
A inizio 2015, dieci anni dopola morte del dipendente e quasitredici da quando è stato stabili-ta quella liquidazione, la fami-glia si rivolge all’Inapa patrona-to di Confartigianato Udine chericomincia la trafila. La prima ri-chiesta ufficiale, a Roma, non ot-tiene praticamente nulla se nonuna mail con cui gli uffici spie-gano che, sommersi dalle prati-che, e visto l’approssimarsi diagosto, una prima risposta sa-rebbe arrivata dopo le vacanze.Passate le ferie, l’Inapa tornaall’attacco con un’altra lettera estavolta la risposta ha dell’incre-dibile: “La signora è già stata li-quidata nel 2007”.
Parte la verifica prima con lavedova, che naturalmentesmentisce, quindi il patronatochiede a Roma gli estremi delbonifico. Nessuno risponde.L’Inapa passa alle maniere forticon una richiesta di accesso agliatti: lo Stato è obbligato a ri-spondere entro 60 giorni. E ilsessantesimo giorno ecco la ri-sposta: «Quegli 8.500 euro van-no divisi fra vedova ed eredi,quindi, servono gli estremi ditutti». Altre carte da inviare a Ro-ma. Le ultime due comunicazio-ni, tra l’altro, sono firmate dalladirigente friulana che non capi-va di cosa si stesse parlando. Lascorsa settimana lo Stato ha pa-gato: 7.879,14 euro, 537 sono an-dati in tasse.
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“Insegue” la pensioneper dieci anni:la salva il patronato
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Torna il Natale dell’esule.L’Associazione nazionale Ve-nezia Giulia e Dalmazia, pre-sieduta dall’ingegner SilvioCattalini, invita gli esuli giulia-ni, fiumani e dalmati costretti,nel 1945, ad abbandonare leproprie terre, a partecipareall’ormai tradizionale incon-tro natalizio per lo scambiodegli auguri.
L’appuntamento è fissato
per 11 di domani in duomodove monsignor Ottavio Bel-fio, accompagnato dall’Aquile-iensis Chorus diretto dal mae-stro Ferdinando Dogareschi,celebrerà la Santa Messa. Alle12.30, seguirà il pranzo socialeall’hotel Astoria Italia con me-nù tipicamente natalizio, pre-ceduto dal calice di benvenu-to con gli immancabili stuzzi-chini.
Una volta concluso il pran-zo, gli esuli trascorreranno ilpomeriggio all’insegna dellacultura. Alle 15, la compagniaper il Dialetto di Trieste recite-rà a leggio una breve comme-dia riservata esclusivamenteai commensali. Per informa-zioni e prenotazioni contatta-re l’associazione allo0432/506203 dalle 10 alle 12.
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È partita la campagna dellaFondazione Telethon “Non miarrendo” (#nonmiarrendo) asostegno della ricercascientifica sulle malattiegenetiche rare. Oggi e domaniin oltre 3000 piazze italiane ivolontari Telethondistribuiranno i cuori dicioccolato. Sono disponibilialtre foto del Cuore dicioccolato, ritratti dello chefSimone Rugiati, testimonial diquest’anno, e le immagini dellacampagna #nonmiarrendo,oltre ad approfondimenti estorie sulla ricerca Telethon.
Solidarietàcon la FondazioneTelethon
stato contro
Domani torna il tradizionale Natale dell’esule
Una targa o una lapideper celebrare PerusiniÈ la richiesta fatta al Comune per una dedica al co-scopritore dell’AlzheimerAlla Fondazione Crup presentato il francobollo con l’immagine dello studioso
La presentazione ieri nella sede Crup; e sotto il francobollo dedicato a Perusini
di Rosalba Tello
Stavano tornando alla base do-po il lavaggio dell’ambulanzaveterinaria, il servizio attivo daun mese a Udine che soccorrecani e animali in difficoltà,quando per caso domenica se-ra i volontari dell’associazione“Mi fido di te” si sono imbattu-ti in un bellissimo pastore te-desco. Correva solitario in viaColloredo, a Pasian di Prato.Sono tornati indietro e lo han-no chiamato; il cane, docilissi-mo, si è subito avvicinato. Do-po aver appurato l’assenza dimedagliette di riconoscimen-
to, la volontaria Susanna hausato, invano, il lettore micro-chip per risalire al proprieta-rio. Si è reso quindi necessariol’intervento del cinovigile, cheha accompagnato l’animalesmarrito al canile, in attesa diavere notizie dei padroni.
Intanto Susanna e l’autistache aveva avvistato il pastoretedesco hanno pubblicato sufacebook un appello con le fo-to; in poche ore il post ha otte-nuto ben 32mila visualizzazio-ni e centinaia di condivisioni.Alle 20.30 spunta la padronci-na, Carolina, che chiede comerecuperare il cane. Quindi l’al-
tra mattina Baxter, due anni, ètornato a casa sano e salvo do-po una brutta avventura che sispera sia servita alla famigliache lo cresce: i cani vanno mi-crochippati, e Baxter purtrop-po non lo era.
Soddisfatti per il lieto fine ivolontari dell’ambulanza vete-rinaria (numero verde:800.801952) e il presidentedell’associazione che eroga ilservizio, Nicola D’Agostino.Notizie meno buone, invecesul decollo dell’attività a Udi-ne: in 4 settimane sono giuntesolo due telefonate di richiestedi informazione. «Resteremo
fino a febbraio, se nulla si muo-ve rientriamo a Pordenone, do-ve abbiamo duemila interven-ti l’anno. Portare qui l’ambu-lanza costa, peccato che nessu-no ci stia contattando».
L’associazione di volontari,che sta appoggiandosi provvi-soriamente in un locale a Bres-sa, cerca una sede più centra-le, «con l’augurio – chiudeD’Agostino - che con una mag-giore visibilità gli udinesi ri-spondano con più entusiasmoa questo importante servizio asostegno dei nostri amici ani-mali».
©RIPRODUZIONE RISERVATAIl pastore tedesco ritrovato
A una settimana dall’aperturadella Porta della Misericordiadella cattedrale di Udine cheha visto la partecipazione diquattromila fedeli, oggi l’Annogiubilare prenderà il via anchenelle altre chiese indicatedall’Arcivescovo, monsignorAndrea Bruno Mazzocato.
Stamattina, alle 11, la PortaSanta si aprirà nel santuariodella Beata Vergine delle Gra-
zie a Udine, alle 10 nel santua-rio di Castelmonte, alle 12 nelsantuario della Madonna diLussari, alle 16 nel santuariodella Madonna Missionaria aTricesimo e alle 11 nel santua-rio di Sant’Antonio da Padovaa Gemona.
Tutti «luoghi santi» – ha evi-denziato nella sua lettera pa-storale l’arcivescovo – «che so-no abitualmente frequentati
da pellegrini e da cristiani checercano un momento di sostaspirituale e di incontro con lamisericordia del Padre grazieal sacramento della Riconcilia-zione». In questi «luoghi santi»il celebrante si accosterà allaporta dei santuari e benediràl’acqua con cui poi aspergeràl’assemblea, si farà dunqueuna memoria del battesimo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anno Santo al via nei santuari del Friuli
di RENATO D’ARGENIO
SABATO 19 DICEMBRE 2015 MESSAGGERO VENETO Cronaca&Costume 33