Mercurio n1 - Marzo / Maggio 2011

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N° 1-2011 marzo-maggio Giornale degli studenti delle Facoltà di Farmacia Vogliamo risalire il vento. Cosmofarma Bologna 13-15 maggio 2011 1° Congresso Nazionale degli Studenti di Farmacia

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N° 1-2011 marzo-maggioGiornale degli studenti delle Facoltà di Farmacia

Vogliamo risalire il vento.

Cosmofarma Bologna 13-15 maggio 2011

1° Congresso Nazionale degli Studenti di Farmacia

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Fenagifar

Servizi, Salute, Benessere, Informazione, Qualità, Coeren-za e Rispetto dell’Ambiente: queste le parole chiave del

pensiero dei giovani che si concretizzano nel programma del congresso della Federazione delle Associazioni dei Gio-vani Farmacisti, che si svolgerà a Genova nei giorni 26 e 27 marzo.In un contesto intellettuale, politico e pratico in rapido cam-biamento è necessario cercare di anticipare le richieste che la società ci porrà per poter essere all’altezza di un servizio che è ai vertici del gradimento proprio delle persone e che dovrà mantenere e migliorare tale livello.Il farmacista è e rimarrà uno dei primissimi professionisti interpellati dalla popolazione per quanto attiene la salute.

È per questo motivo e per le esigenze personali dei giovani farmacisti, che non vorreb-bero più accettare il degrado ambientale e sociale della loro Nazione, che la Federazio-ne ha deciso di impostare la prima parte del congresso di Genova con un occhio attento sia all’ambiente che al benessere: elementi questi che non possono prescindere l’uno dall’altro. La necessità di confrontarsi poi sulla capacità di comunicare ha determinato la scelta della seconda parte del congresso.Analizzando la prima parte, risulta evidente come la necessità di fare il punto con dei dati epidemiologici aggiornati sullo stato di salute della popolazione, soprattutto nelle aree più sviluppate ma anche inquinate, sia urgente, non più rimandabile.La crisi economica di questi ultimi anni, poi, ha influenzato in modo particolare alcune scelte politiche per la ripresa che, però, talvolta, ci appaiono miopi e anacronistiche, anche se, in un primo momento, potranno dare un minimo di respiro all’economia, alla fine, potrebbero portare a condizioni ambientali e di Salute Pubblica talmente gravi da non potere essere recupe-rate nell’arco di una singola generazione.Generazione che, però, è la nostra.I giovani hanno l’entusia-smo, il dovere e la volontà di mettersi in gioco, ma po-trebbero non riuscire a farlo per colpa dell’incertezza che la politica ogni giorno ci pro-pone, come hanno il dovere e la volontà di respingere la rassegnazione di fronte al malcostume diffuso soprattutto negli affari, ma dilagante anche in altri settori cruciali della Nazione. L’ignoranza poi e la stessa rassegnazione sono il peggior male del quale una Nazione possa soffrire e, anche in questo caso, la nostra generazione e la prossima potrebbero soffrirne grave-mente.Abbiamo bisogno, però, di essere ottimisti e vogliamo credere che l’Università e la Scuola in generale saranno in grado di rispondere alle richieste future con dei piani di studi adeguati, ma vogliamo anche credere che proprio la Scuola verrà fortemente sostenuta dallo Stato.Il nostro futuro si gioca adesso e vogliamo essere propositivi e pronti al confronto con chi avrà la responsabilità di determinarlo.

Dott. Paolo CortePresidente FENAGIFAR

GENOVA, marzo 2011il futuro è qui, ora

Direttore ResponsabilePaolo Vito Bertuglia

Direttore EditorialeLorenzo Manca

Responsabile di RedazioneElena Gallia

Marketing e PubblicitàManuel Stroppa

A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO:Camilla BordignonGiulia BorroniElena BottazziAlice Caponi Paolo CorteChiara GrassoCarlo GrisoliaGiulia LombroniJennifer MacisJennifer Viele Giulia Malaguarnera Silvia MassaRosanna PalumboMatteo RosagniSimona ScelfoChiara TardivelliIvi ToskaGiuseppe Turchetti

Trimestrale edito da AISFA

Stampa e grafica ERGA Via Biga 52 r - Genova

Registrato presso il Tribunale di Genova n° di ruolo generale 522/2011 Iscritto al registro di stampa al n° 3/2011

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Giornale degli studenti delle Facoltà di Farmacia

Con il contributo

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Università degli Studi di Genova

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Editoriale

I motivi di una scelta

Ho accettato con entu-siasmo l’incarico da

parte dell’AISFA di diri-gere “Mercurio” per due motivi. Il primo riguarda le tematiche trattate dal periodico che affrontano, oltre all’attività dell’Asso-ciazione, anche problema-tiche e notizie di carattere culturale, scientifico, socia-le e naturalmente univer-sitario…Oggigiorno un fatto po-sitivo, tenendo conto del grande momento di dibat-tito e di rinnovamento per l’Istituto universitario. Ad ogni modo la Redazione è aperta a ogni suggerimen-to da parte dei lettori.Il secondo motivo, è per-ché ho intravisto negli occhi di questi studenti/redattori la voglia di fare, l’intraprendenza e l’intel-ligenza di chi non s’accon-tenta del “già visto” o “già detto”, ma va alla ricerca delle ragioni al di fuori di facili mode e schematismi obsoleti. Il mio augurio è quello di riuscire, tutti insieme, a pubblicare in futuro un “Mercurio” sempre mi-gliore. Un “Mercurio” che sia di riferimento, suppor-to e proposta non solo per gli studenti della Facoltà di Farmacia, ma per tutto il mondo universitario.

Paolo Vito Bertuglia

È straordinario come, a poco più di un anno dalla fondazione, siamo giunti ad aver av-viato tre sottocommissioni AISFA e altrettante ne abbiamo in cantiere.

Nell’ultimo Cosmofarma, svoltosi a Roma lo scorso anno, presentandoci per la prima vol-ta in una sede ufficiale agli studenti e al mondo della Farmacia, siamo riusciti a esporre i nostri programmi e, cosa ancora più importante, ad ascoltare gli studenti su progetti e problemi di Facoltà.Bologna, riuniti da Nord a Sud, sarà per noi l’occasione di discutere e decidere, affron-tando i temi di cambiamento dell’Università e della Ricerca, alla luce di una professione che sta evolvendo. Il mondo sanitario più di ogni altro si trova ad affrontare innovazioni importanti; la laurea e l’esame di stato non si sono sufficientemente adeguati alle novità nell’esercizio della professione, è richiesta una preparazione maggiore e diversificata.Saremo presenti nel padiglione fieristico di Bologna, nello stand Fenagifar insieme agli amici e colleghi del dott. Paolo Corte che ci ospita. Saranno per noi tre giorni di confron-to su temi cruciali, di grandissima importanza per il futuro dell’associazione.Il pomeriggio del sabato 14, all’interno dell’aula della Facoltà di Farmacia di Bologna, avranno luogo le elezioni dell’esecutivo nazionale; avranno diritto di voto tutti i soci tesserati AISFA anche quelli che non hanno rinnovato la quota per l’anno 2011, anche chi non fosse presente ma abbia dato delega di voto al suo presidente. L’esecutivo eletto avrà come primo compito quello di rappresentare al meglio tutti gli studenti di Farmacia e approvare delle iniziative con obbligo di farle conoscere agli associati in tutti gli Atenei d’Italia.È prevista una partecipazione di circa 250 studenti da tutta Italia. Sarà straordinario ritro-varsi insieme e confrontando le proprie identità pianificare i progetti condivisi.Con mia grande soddisfazione AISFA è diventato anche EDITORE del proprio giornale. Quest’ultimo risultato è frutto di un impegno in un progetto a cui abbiamo fortemente creduto.Con questo spirito vi invito a partecipare numerosi a Bologna per rinsaldare nell’amicizia e nell’entusiasmo i nostri programmi, in un sistema che cambia e non aspetta.

Lorenzo Manca Presidente AISFA

Cosmofarma Bologna 13-15 maggio 2011

1° Congresso Nazionale degli Studenti di Farmacia

Vogliamo risalire il vento.

Visita il sito per avere maggiori informazioni e conoscere le nostre iniziativewww.aisfa.org

Associazione Italiana Studenti di FarmaciaAssociazione Italiana Studenti di FarmaciaPartners

Giornale degli Studenti delle Facoltà di Farmacia

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1° Congresso nazionale AISFATre giorni di confronto su formazione, informazione, riordino dei corsi di laurea e la Farmacia del futuro.

Bologna, Cosmofarma Exhibition 2011. Bologna 13-15 Maggio

Cosmofarma Bologna 13-15 maggio 2011

1° Congresso Nazionale degli Studenti di Farmacia

Vogliamo risalire il vento.

Visita il sito per avere maggiori informazioni e conoscere le nostre iniziativewww.aisfa.org

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L’intervista

dimenticando l’importanza della sede con le relative ga-ranzie tutte a tutela della salute del cittadino.Il rischio di una ricaduta non professionale e solo com-merciale del nostro lavoro rappresenta una fase delicata e complessa del cambiamento a cui rispondere con forma-zione specifica su tematiche professionalizzanti e con una messa a disposizione di opportunità come i servizi impor-tanti per il difficile quotidiano del cittadino con problemi di salute.Anche il buon commerciante deve essere idoneo al suo lavoro e non sempre i buoni prezzi della merce sono pre-mianti. La fidelizzazione basata su fiducia e servizio ade-guato è una cosa seria e con tutti i mezzi leciti va aiutata e sponsorizzata.

Le Regioni decidono autonomamente in materia di Sa-nità e Salute Pubblica. La Liguria in che direzione andrà rispetto alla nuova Farmacia che vuole essere sempre più integrata nel SSN e “porta di ingresso alla sanità” (Mini-stro Ferruccio Fazio)? Come si prepara la Liguria?

La Liguria pur rispettando le norme regolatorie del servi-zio, sempre in attesa della nuova convenzione, di fronte alle problematiche della spesa sanitaria tende ad interve-nire per un controllo della spesa farmaceutica con tutti i mezzi di controllo e di approppriatezza della prescrizione con incentivazione della distribuzione per conto e diretta tramite le aziende ospedaliere e sanitarie. Questo crea risparmio destinato al altri settori meno ge-stibili e controllabili indipendentemente dai disagi per i cittadini.La valutazione della spesa sanitaria va vista globalmente e non solo con interventi giusti su quella farmaceutica, a discapito di tanti altri sprechi e disarmonie del sistema.

Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è uno dei migliori al mondo, questo grazie anche alla Farmacia territoriale

che capillarmente sul territorio nazionale, svolge l’attivi-tà di controllo della spesa pubblica. Come valuta il cam-biamento che la Farmacia si sta preparando ad affron-tare alla luce dell’ art.11 della Legge 69/2009 e del Dlgs 153/2009 (un commento sul modello proposto dall’accor-do Farmindustria-Poste Italiane)?

L’accordo Farmindustria-Poste Italiane è una sperimenta-zione molto pericolosa tesa a modificare il ruolo del far-macista come unico distributore del farmaco nel quadro di una pseudoassistenza al cittadino debole con la conse-gna di un contenitore direttamente a casa. Questo presuppone un ruolo primario del vettore operati-vo (Poste) rispetto al contenuto farmaco senza dare valore alla distribuzione tramite la farmacia e il farmacista,quasi una operazione normale di un pacco qualsiasi.Il peso professionale della consegna del farmaco viene su-bordinato alla esigenza di avere il prodotto farmaceutico presso il domicilio del cittadino, giustificandolo come un risparmio nella distribuzione e un servizio generico di un bene relativamente importante.La patologia viene monitorata tramite una diagnosi e una terapia medica, lasciando ad una tempistica imprecisabile e ad un comportamento non professionale ogni rapporto con il malato, escludendo con molti rischi facilmente intu-ibili il momento della consegna vista come atto commer-ciale e se evitato economicamente produttivo.Si tratta di un approccio solo sociale al servizio sanitario nel quadro di un cambiamento epocale volto al risparmio della spesa e non ai bisogni del cittadino.

Nella nuova visione di Farmacia del futuro, il Ministro Ferruccio Fazio, durante il suo intervento alla Convetion di Federfarma a Milano, tiene a precisare che “la finali-tà primaria che deve prevalere su tutte è la tutela della salute: i farmaci non sono beni di consumo e per questo la farmacia non può essere equiparata agli esercizi com-merciali”. Lei cosa pensa a riguardo?

Siamo di fronte a momenti particolari della nostra profes-sione, sia per le nuove esigenze della società in divenire che per le risposte terapeutiche del cittadino. Grandi ri-schi pesano sul futuro della nostra categoria destinata a subire pesanti pressioni commerciali anche in seguito a di-scutibili liberalizzazioni tese a giustificare la distribuzione del farmaco dove c’è un farmacista laureato ed abilitato,

Il futuro della FarmaciaIntervista al Dott. Felice Ribaldone,

Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Genova

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L’intervista

In che modo rivedrebbe i corsi di Laurea in Farmacia e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, alla luce del cam-biamento che accompagna la Farmacia e la professione da ormai qualche decennio?

Sono favorevole al cambiamento dei piani di studio della Facoltà di Farmacia andando su un indirizzo più biologico, farmacologico e patologico e meno chimico farmaceuti-co per un laureato più idoneo alle esigenze del lavoro di farmacista. Oggi il prodotto che esce dalle Facoltà non è pronto al lavoro in farmacia in funzione dei nuovi compiti

Progetto pilota:

IL PANE DEL FARMACISTAÈ un progetto che coinvolge inizialmente solo alcune far-

macie pilota perché dopo averne dimostrata l’efficacia, si potrà estendere a tutte le farmacie in ogni quartiere della città.Il progetto si colloca in uno scenario che vede la farmacia impegnata in un processo di innovazione e cambiamento, che secondo recenti direttive Ministeriali (Legge 69/2009), si deve concretizzare in un piccolo polo sanitario di facili con-tatti per la popolazione, con prestazioni di servizi aggiuntivi.Le farmacie che hanno aderito a questo progetto intendono inaugurare l’“Angolo della Salute”, nel quale si parlerà di più corretti stili di vita, e in particolar modo di educazione alimentare.”L’Angolo della Salute” sarà presidiato periodicamente da un Nutrizionista che darà informazioni al cittadino, formerà il personale della farmacia e promuoverà una corretta ali-mentazione compatibile non solo con l’età ma anche con le patologie che richiedono assunzione di farmaci.I cambiamenti delle abitudini alimentari non sono facili da attuare in età adulta a differenza di quanto non sia fare nell’infaniza e in età scolare con una preventiva e corretta educazione.Se il primo alimento del bambino è il latte, e la sua scelta è compito del pediatra, il pane è da millenni la base dell’ali-mentazione per l’uomo.Purtroppo il pane di oggi non è più quello di una volta, in quanto il grano, la farina e la lavorazione sono cambiati.

“Il Pane del Farmacista” si propone di ottenere un alimento che conservi i valori nutritivi propri del grano, utilizzando farine selezionate, macinate a pietra, lievitate con fermen-tazione naturale, senza aggiunta di conservanti coloranti e grassi (pur consentiti dalla legge), per mantenerne le sue originarie proprietà chimico nutrizionali quali vitamine, sali minerali, polisaccaridi, ed altro senza ridurne appetibilità, colore, profumo e migliorandone la sua digeribilità.In alternativa all’uso di “calorie vuote” dei cereali raffinati ed impoveriti, o troppo arricchiti in tutte le forme di biscotti, merendine, focacce, brioche, nella cornice dell’ “Angolo del-la Salute”, delle farmacie pilota, verrà offerto ai genitori di bambini di età scolare, in forma gratuita, un panino fresco già confezionato, preparato secondo il modello “Pane del Farmacista”, insieme ad un questionario da compilare e ad una brochure che illustra tale iniziativa.

In collaborazione con Centro dietologico

nutritionalmenteGenova, via Ippolito d’Aste 3/4

di chi svolge questa professione.Una soluzione potrebbe essere la riforma della sopressio-ne delle facoltà e la realizzazione di scuole con diparti-menti. Questa operazione interessante per la categoria andrebbe seguita di più con un coinvolgimento degli Or-dini nel processo di trasformazione. Noi siamo disponibili.

Come è spiegabile la mancata presenza della Farmacia nella bozza del PSN 2011-2013?

Il Piano Sanitario Nazionale e, a seguire, quello regionale, hanno un a funzione programmatoria indicativa e futuri-bile per lo sviluppo e la crescita di un sistema. La Farmacia viene sempre vista come spesa e non come opportunità per la terapia e la prevenzione di patologie del cittadino, per cui non creando problemi di servizio per la presenza sul territorio non viene menzionata nelle modifiche ed è accettata per quello che è e non per quello che potrebbe dare in un quadro di presidio socio-sanitario.l’interlocutore pubblico oppresso da tanti altri problemi non valorizza ciò che funziona di fronte a tante negatività e criticità.La Farmacia va e lasciala andare.

Intervista a cura di Lorenzo Manca

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Focus Sanità

Spesa sanitaria ospedaliera e deospedalizzazione

Intervista alla Dottoressa Eleonora PanettaDirigente Farmacista presso l’U.O. Farmacia dell’Istituto Giannina Gaslini

L’economia, si sa, risulta spesso al centro di polemiche e contrasti, soprattutto negli ultimi anni, in cui si sta

assistendo ad un sempre maggiore taglio delle spese nei vari settori lavorativi, dall’Industria, all’Istruzione, alla Sa-nità. Proprio quest’ultima merita un approfondimento, in quanto se si vuole parlare di costi in maniera puramente matematica, non si può però prescindere dal fatto che in tal caso i numeri vengono messi direttamente in relazione alla salute delle persone, che non è un bene di consumo, di cui si può semplicemente fare anche a meno.Abbiamo quindi deciso di approfondire in particolare il delicato tema della spesa sanitaria ospedaliera con la Dottoressa Eleonora Panetta, Dirigente Farmacista presso l’U.O. Farmacia dell’Istituto Giannina Gaslini, che nella sua attività si sta occupando anche di questo aspetto.

Dottoressa, nell’inquadrare la spesa sanitaria ospedalie-ra, si deve operare una distinzione tra il costo derivante dal farmaceutico e da tutto ciò che medicinale non è. Alla luce di tale differenza, come si può inquadrare lo sfora-mento del tetto di spesa rispetto alle previsioni?Bisogna considerare che la spesa sanitaria ospedaliera è sempre in aumento, la spiegazione viene data ponendo l’accento immediatamente sui farmaci, che logicamente incidono, in quanto ogni anno ne vengono messi in com-mercio di nuovi, più innovativi e specifici per determinate patologie e sempre più costosi, ma non sono i soli a far lievitare i costi. Infatti, notevole impatto stanno avendo sempre più anche i dispositivi medici, i diagnostici, uti-lizzati per l’assistenza e la cura del paziente. Proprio alla luce di ciò, è importante sottolineare che attualmente, per monitorare costantemente la spesa sanitaria, ciascun ospedale è tenuto ad inviare alla Regione di appartenen-za il resoconto mensile sull’acquisto e sul consumo di tutti i farmaci e dei dispositivi medici, suddivisi per reparto. In questo modo, il Ministero è in grado di controllare la si-tuazione nazionale.Inoltre, nel corso del 2010 la Liguria, sempre nella logica del contenimento della spesa sanitaria, non è la sola ad aver adottato la modalità di Gare centralizzate regionali che riguardano farmaci, dispositivi medici e alcuni servizi. Tale manovra consente di ottenere sconti più vantaggio-si per i prodotti con prezzi uniformi in tutte le Aziende Ospedaliere della Regione.Sempre focalizzandosi sui costi derivanti dal non farma-ceutico, occorre ricordare che la spesa più consistente, di

circa il 70%, riguarda i costi per il personale, stabiliti da un contratto nazionale, e non meno importante è la spe-sa riguardante l’esternalizzazione di alcuni servizi: pulizie, mensa, bar, sterilizzazione, lavanderia.

Come si può definire il costo medio di un paziente lun-godegente?Per ogni patologia vi è un DRG (Diagnosis Related Groups) (detto anche ROD -raggruppamenti Omogenei di Diagno-si-ndr), cioè un sistema di classificazione delle patologie tramite tabelle che, considerando una media di terapie e interventi sanitari per patologia, ne definisce un costo.

Uno degli obiettivi dell’SSN è garantire una sempre mi-gliore continuità delle cure mediante lo sviluppo dell’in-tegrazione ospedale-territorio: come gestisce il Gaslini la deospedalizzazione?Per quanto riguarda la deospedalizzazione, da qualche anno è attiva l’assistenza domiciliare per i pazienti onco-logici, che possono ricevere cure nella propria abitazione, quindi medici ed infermieri del nostro Istituto effettuano visite, esami, stabiliscono e somministrano le terapie inte-ramente a domicilio. Tutto ciò permette sia una migliore qualità di vita del bambino, che non è costretto a rima-nere in ospedale, e portano nello stesso tempo ad una riduzione dei costi, per i quali non incide la degenza, ma solo l’erogazione di farmaci a carico del SSN. Soprattutto si liberano posti letto in ospedale, che deve mantenere ca-ratteristiche di presidio sanitario per acuti. Se l’assistenza domiciliare integrata (ADI) è sviluppata per la popolazio-ne adulta in tutta la Regione Liguria come in altre regioni, quella dedicata alla popolazione pediatrica non è ancora sufficientemente strutturata e diffusa.Parlando invece di continuità ospedale-territorio per i trattamenti terapeutici, la legge 16 novembre 2001, n.405 stabilisce l’erogazione in regime di SSN dei farmaci relativi al primo ciclo di cura successivo alla dimissione, che al Ga-slini è stata avviata come progetto pilota per il reparto di Malattie Infettive e per l’eparina a basso peso molecolare in Ostetricia e soprattutto per i farmaci ad alta criticità assistenziale e di costo.Infatti, abbiamo messo molto impegno affinché tutti i pa-zienti emofilici e i pazienti che necessitano di terapia con ormone della crescita, possano ritirare le terapie diretta-mente presso il nostro Istituto, che è anche il centro di ri-ferimento regionale per tali patologie. Ugualmente per la

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Focus Sanità

fibrosi cistica, patologia per la quale si prevede la dispen-sazione gratuita presso l’ospedale presente nella zona di residenza dell’ammalato. Tali iniziative vanno sempre nel-la logica di un contenimento della spesa, ma soprattutto per seguire l’aderenza al trattamento terapeutico.

Per concludere, senza allontanarci dal tema economico, ho letto che la SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospeda-liera) sta spendendo sempre più energie affinché anche gli studenti della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera ottengano, una volta passato l’esame di am-missione, una borsa di studio fissa, come già avviene per i colleghi specializzandi in Medicina. Ci sono novità al ri-guardo?È stato creato un disegno di legge ad hoc, datato 20 set-tembre 2010, grazie all’iniziativa di diversi senatori, per l’equiparazione dello status contrattuale ed economico dei laureati specializzandi medici e non medici che afferi-scono alle scuole di specializzazione di area sanitaria. In-fatti, l’accesso a tali scuole avviene esclusivamente tramite concorso pubblico sia per i laureati in medicina, sia per gli altri laureati afferenti alle diversi classi di specializzazio-ne, e la normativa vigente prevede l’applicazione di un or-

dinamento didattico unico valido sia per i laureati medici sia per gli altri, oltre che un impegno a tempo pieno per la formazione specialistica per entrambe le categorie dei soggetti citati. Tuttavia, come giustamente emerge dalla domanda, vi sono diversità di trattamento contrattuale: i laureati in medicina vincitori di concorso sono assegnatari di un contratto di formazione specialistica per l’intera du-rata del corso e di un trattamento economico, oltre alla copertura previdenziale e alla maternità, cosa che non avviene per i laureati “non medici”, altrettanto vincitori di concorso. Quindi ad oggi l’equiparazione delle due ca-tegorie appare tutt’altro che realizzata nell’ordinamento italiano, sebbene il nostro Paese abbia recepito la norma-tiva comunitaria, a suo tempo introdotta con la direttiva 82/76/CEE del Consiglio, relativamente alla quale, in via di principio, alla necessità di individuare gli obiettivi forma-tivi delle scuole di specializzazione di area sanitaria, si as-socia la necessaria equipollenza del trattamento contrat-tuale ed economico delle due figure suddette. Si auspica quindi che tale disegno di legge possa servire finalmente a modificare in maniera positiva la situazione.

Elena BottazziFacoltà di Farmacia Milano

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Focus Sanità

Le sfide che il Sistema Sanitario Ligure deve intrapren-dere nei prossimi anni sono già in realtà scritte nel PSSR

e nel Piano di riordino ospedaliero dell’Agosto scorso. Se devo condensare in una frase, come lo spazio a disposi-zione impone, lo direi così: nei prossimi anni dobbiamo costruire una SSR che, puntando alla collaborazione or-ganica (per questo il modello delle reti nel PSSR), perse-gua due obiettivi: rendere quanto più omogenei possibili i servizi sul territorio per la bassa complessità e la cronicità (più di mezzo milione i cronici in Liguria…), valorizzare le eccellenze per tutte le altre situazioni; fare tutto questo in un quadro di raggiunta autonomia finanziaria, insomma far crescere i servizi e mantenere un bilancio sano, in un quadro di tassazione equo come quello che attualmente manteniamo. Il primo di questi obiettivi si traduce nella crescita dei servizi territoriali e nella decrescita al ricorso improprio all’ospedale, così come descriveremo nel Pia-no di Sviluppo e Riqualificazione dei Servizi Territoriali di prossima approvazione, con una conseguente riqua-lificazione dell’offerta ospedaliera che è stata appunto oggetto del piano di riordino. La cancellazione di sprechi e di doppioni, ed il raggiungimento di un sufficiente li-vello di appropriatezza ci permetteranno di raggiungere il secondo obiettivo. Difficile non solo per lo stato delle casse della sanità, penalizzate dal recente riparto 2010 e che speriamo di modificare in questo 2011 (nel momen-to in cui scrivo non è ancora stato stabilito il riparto tra le regioni), ma in prospettiva per l’arrivo dei “costi stan-dard”, un metodo di calcolo del riparto che costringerà la sanità delle regioni italiane ad adeguarsi alle più virtuose, come Lombardia o Toscana. Venendo più allo specifico del Piano di riordino ospedaliero, questo comporta qualche scelta strategica, che inciderà per un lungo periodo sulla strttura della rete ospedaliera ligure, e che vale la pena ri-badire. Innanzitutto partiamo dal presupposto, del tutto in linea con quanto sopra esposto, che in Liguria ci sono ancora troppi ospedali, troppi doppioni e troppi sprechi. Se nella scorsa legislatura abbiamo operato la chiusura di Levanto, Busalla, Celesia e la riconversione della Colletta, e le de-aziendalizzazioni di Villa Scassi e Santa Corona, in questa accorpiamo ISt – San Martino, operazione che portiamo a termine soprattutto per creare il grande Cen-tro Oncologico che ci serve. a invertire la tendenza nelle “fughe” nelle altre regioni. Quindi trasferiamo l’Evange-lico (mantenendo però sul territorio servizi ambulatoriali e di chirurgia di bassa complessità) a Voltri, dando respi-ro al primo e rivitalizzando il secondo, bilanciando verso

L’intervento dell’Assessore alla Salute Parola d’ordine: razionalizzare ed ottimizzare la spesa

“il ruolo dei farmacisti è imprescindibile”

ponente una carenza strutturale che verrà compensata nel lungo periodo con la costruzione del nuovo ospedale del ponente, ma nel breve con il rafforzamento, che c’è, del Padre Antero e di Villa Scassi (padiglione 9). Infine, trasformiamo Recco in una piattaforma ambulatoriale, lo affianchiamo a Rapallo dove i cittadini troveranno 25 posti letto di medicina internistica e un polo riabilitativo. Infine, accorpiamo alcuni punti nascita, con lo scopo di tendere a quel paradigma “1000 parti per centro nascita” adottato dal ministero e dalle best practices in fatto di parto sicuro. In tutto questo le farmacie continuano ad avere quel ruo-lo fondamentale che gli abbiamo attribuito con la legge 41 (“presidio organico al Servizio Sanitario Regionale”), ruolo che viene rafforzato dalle recenti note ministeriali e che si configura sempre più come il servizio base del Sistema Sanitario, dove trovare alcuni servizi territoriali che vanno al di là della distribuzione di farmaci, e dove la distribuzione è fatta di appropriatezza e controllo sulla prescrizione farmaceutica, e di conseguenza della piena capacità di farsi carico dei percorsi di cura dei pazienti. Da questo punto di vista, va da sé, il ruolo dei farmacisti nel futuro sarà imprescindibile per il sistema e, ciò che più importa, per i pazienti.

Claudio MontaldoAssessore alla Salute della Regione Liguria

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Estero - EPSA

EPSA AC 2011 Lisbon

Come vi è già stato annunciato, più volte, tramite diversi canali infor-mativi, dall’11 al 17 aprile, si terrà il 34esimo Congresso Annuale EPSA. Si tratta del più importante evento EPSA, che anche questa volta, come ormai da tradizione, ci conduce verso una nuova meta europea: Portogallo. È stata scelta una bellissima città soleggiata: Lisbona.E se questo non fosse abbastanza, il topic di questo con-gresso è a dir poco interessante: “Farmacovigilanza” ov-vero “Pharmacovigilance - Keeping our eyes open and our medicines safe”.Tutte le attività formative organizzate durante questa settimana: seminari, workshop e altre presentazioni, sa-ranno dedicate a questo argomento, che verrà trattato ampiamente da diversi professori e specialisti del settore.Non mancheranno sicuramente il divertimento, le attivi-tà di gruppo, le visite per la città, le feste, l’EPSA SPIRIT e tutto quello che caratterizza e rende un evento EPSA un’esperienza indimenticabile.

Ivi ToskaAISFA – Liaison Secretary

EPSA – National IMP Coordinator

TWINNETGemmellaggio studenti italiani e svizzeri

Il TWIN, ovvero (Team Exchange) è uno dei tanti progetti EPSA promuoventi la

mobilità degli studenti di farmacia in Eu-ropa. Consiste in scambi di gruppo: bi-tri- e multilaterali tra le associazion dell’EPSA.Si tratta di scambi culturali, attività for-mative ed extra- curriculari. In genere sono scambi che coinvolgono gruppi di 20-30 studenti per ciascun pa-ese partecipante e hanno una durata di una settimana oppure di un weekend, in ognuno dei paesi partecipanti al TWIN. Lo scopo principale e quello di far conoscere agli studenti del Paese ospite la vita studentesca della Nazione, intera-gire con altre culture, scambiare idee e esperienze e nel mentre, componente assolutamente non trascurabile, ot-tenere nuove conoscenze oppure approfondire argomen-ti importanti riguardanti la nostra futura professione.Contemporaneamente si ha l’opportunità di praticare le lingue straniere, soprattutto l’inglese, che è la lingua pre-scelta come lingua ufficiale di ogni TWIN, ma perché no, anche altre lingue.In quest’ottica, le giornate sono piene e ben organizza-te, in modo da offrire non solo una componente forma-tiva di qualità, ma anche spazio ad eventi culturali, visite ai musei, alle altre attrazioni turistiche, passeggiate per conoscere la città ospitante, party e tanto divertimento. Rendendo queste esperienze soddisfacenti a 360°.Si tende a organizzare un TWIN all’anno per ogni asso-ciazione. Il Paese partner o i Paesi partner vengono accordati tra gli LS delle rispettive associazioni, in modo tale da garan-tire ogni anno un’esperienza nuova, con un’associazione differente. Ogni anno, per poter garantire la qualità del componente educazionale, a cui si tiene particolarmente, si decide un topic comune, da trattare in tutte le attività di carattere formativo tenute durante i vari TWIN. EPSA ha pensato anche ai modi per finanziare questi pro-getti: Si consiglia di applicare per ottenere un EU Grant, tra cui il Youth in Action Grant, fondi riservati esclusiva-mente alla mobilità studentesca, la mobilità della gioven-tù; poi altri modi di finanziamento: varie enti nazionali, diversi sponsor, oppure qualunque altro progetto di au-tofinanziamento.

Il TWIN in ItaliaIn questo contesto l’Italia, ovvero AISFA, sta organizzan-do un TWIN bilaterale con la Svizzera, l’associazione ASEP.

Insieme stiamo lavorando per la realizza-zione di questo importatnte progetto, il primo per l’Italia.Quello che abbiamo deciso è che si svol-gerà in due weekend, tra settembre e no-vembre: uno a Zurigo e l’altro in Liguria. Un’altra cosa sicura è il topic - da noi scel-to - e che accomuna tutti gli EPSA TWIN del 2011: Lifestyle disease and cancer. Le

varie attività formative e i seminari, sia quelli tenuti in Ita-lia, sia quelli in Svizzera, tratteranno e approfondiranno i diversi aspetti di questo argomento. Nei prossimi numeri vi verranno fornite maggiori informa-zioni a riguardo nei prossimi mesi sul sito aisfa.org.

Ivi ToskaAISFA – Liaison Secretary

EPSA – National IMP Coordinator

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Mercurio

10 marzo-maggio

AISFA

AISFA GenovaUn po’ di chiarezza

Nel precedente numero di Mercurio vi avevamo raccontato le elezioni del nuovo esecutivo AISFA

Genova avvenute lo scorso Novembre, e vi avevamo presentato il nuovo esecutivo nato da quello scrutinio. A seguito di un rimpasto dovuto a dinamiche interne all’Associazione, sono avvenuti alcuni cambiamenti e l’esecutivo, benché composto dagli stessi elementi, risulta con una differente distribuzione delle cariche: Andrea Quondamatteo (Presidente), Giulia Borro-ni (Vice Presidente), Francesca Stasi (Tesoriere), Alice Caponi (Segretaria), Silvia Rum (Segretaria), Matteo Rosagni (Addetto Stampa), Federica Santi (PR), Flavio Fanelli (PR), Samy Goubaa Moloud (Official Delegate). Infine, Lorenzo Manca, precedente presidente dell’As-sociazione, era stato indicato come “Past President” di AISFA Genova, mentre è, a tutti gli effetti, Presidente di AISFA nazionale. Ultimamente ci sono giunte segnalazioni di incom-prensioni sulla differenza tra AISFA nazionale ed AISFA Genova, o meglio, sul rapporto che sussiste tra le due, dovute sicuramente ad una nostra lacuna informativa, che andiamo a colmare immediatamente. AISFA (Asso-ciazione Italiana Studenti di Farmacia) nasce a Genova, come organizzazione nazionale, ma inizialmente attiva solo sul territorio genovese. Con l’ampliarsi della stessa a livello effettivamente nazionale, è stato necessario creare delle sottocommissioni territoriali: ad oggi sono attive quelle di Catania, Genova e Salerno. In sostan-za esiste una commissione nazionale che va sotto il nome di AISFA, il cui presidente, come detto, ad oggi, è Lorenzo Manca e delle commissioni locali che sono proprie della città di appartenenza. Benchè le attività siano quasi sempre svolte in sinergia nazionale-locale, per questioni principalmente logistiche, l’organizza-zione è affidata talora all’esecutivo nazionale talora all’esecutivo locale. Per non sbagliarvi e sapere sempre esattamente a chi rivolgervi per ricevere informazioni sulle attività che saranno di vostro interesse, abbiamo creato dei loghi identificativi di ciascuna commissione: la nazionale sarà rappresentata dal classico logo AISFA che ormai tutti ben conoscete, mentre le singole sotto-commissioni saranno rappresentate dal logo di AISFA affiancato dalla città di appartenenza, nel nostro caso Genova. Pur sperando di aver chiarito ogni dubbio in merito, vi invitiamo, per ogni ulteriore delucidazione, a visitare il sito di AISFA http://aisfa.org/, le pagine e i gruppi che trovate su Facebook o a scrivere agli indiriz-zi email [email protected] e [email protected].

Matteo Rosagni Addetto Stampa AISFA Genova

([email protected])

Mostra Espositiva “PHARMAKON”

AISFA Genova presenta in anteprima il concorso artisti-co che coinvolgerà nei prossimi mesi tutte le facoltà

dell’Ateneo Genovese. Abbiamo deciso di sensibilizzare gli studenti al tema della Salute e più in particolare a quel-lo del bene farmaco. La mostra studentesca titolata “PHARMAKON” è un con-corso aperto a tutti gli studenti dell’Ateneo genovese e dell’Accademia di Belle Arti, finalizzato all’esposizione di opere delle seguenti discipline: pittura, scultura, fotogra-fia, poesia, fumetto, design, grafica, installazione e video.Scopo dell’iniziativa è quello di promuovere approcci cre-ativi e innovativi sull’immagine della Farmacia, del Farma-co e della Salute. La mostra/concorso si svolgerà in Otto-bre e sarà ospitata in un palazzo di grande prestigio del Comune di Genova.I partecipanti potranno esprimersi nella forma artistica a loro più congeniale, valorizzando così la loro sensibilità alle tematiche del concorso.

Crediamo nell’importanza dell’innovazione e della crea-tività in quanto competenze chiave per la capacità di svi-luppo personale, sociale ed economico, soprattutto nel campo della Sanità ora in continuo cambiamento. Abbia-mo desiderio di conoscere ciò che gli altri pensano della nostra professione.

Tutte le opere presentate saranno giudicate da una com-missione di esperti e docenti universitari che selezione-ranno le migliori 40 opere che verranno così esposte.Segui le info sul sito aisfa.org

Organizzatori e vincitori del Concorso artistico orga-nizzato da AISFA con Even-tid’Amare “Espressioni sen-za frontiere”

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Mercurio

2011 11

AISFA

Il 19 gennaio u.s., presso la Facoltà di Farmacia dell’Ateneo di Salerno, si è tenuta la riunione degli

aderenti alla “vecchia” Pharmakon, al termine del-la quale si è deliberato di aderire tempestivamente all’AISFA. In una nota gli studenti hanno dichiarato di condividere il progetto dei colleghi genovesi negli obiettivi, strumenti e modalità di lavoro. Nasce così l’AISFA Salerno. È stata nominato anche un esecutivo che è composto da: Luca Parisi (Farmacia) Presidente (nella foto), Giulia Di Leone (CTF) Vice Presidente e Segretaria, Maria Grazia Iadaresta (CTF) Tesoriere, Rosanna Palumbo (CTF) Addetto Stampa.

Gli appuntamenti:la sottocommissione ha già in agenda una serie di iniziative e appuntamen-ti. Marzo: dal 25 al 27 partecipazione al Primo Meeting AISFA a Genova. Maggio: dal 13 al 15 partecipazione al Cosmofarma 2011 a Bologna al 1° Congresso Nazionale dell’AISFA. Sono previsti, inoltre, incontri per sensi-bilizzare e mobilitare i giovani su problematiche sociali. Il primo di questi incontri riguarda un progetto dal titolo “Ridare la luce” e vedrà impegnati l’Aereonautica Militare e i Medici senza frontiere che operano in Mali e che ha lo scopo di ridare la vista a bambini ed adulti affetti da cataratta congenita.Nel mese di Aprile partirà il corso di Primo Soccorso in collaborazione con la Croce Rossa Italiana; sarà tenuto presso la facoltà di Farmacia e si conclude-rà a Giugno con il rilascio di un attestato per tutti i partecipanti. Per alcuni di loro potrà segnare l’inizio di un rapporto di collaborazione permanente con la Croce Rossa Italiana.Per Luglio si terrà la “Summer University”. È partita già l’organizzazione di questo evento che prevede la permanenza , per una settimana, di 250 studenti di farmacia di tutta Europa , presso il nostro Campo Universitario. Nell’arco della intera settimana si terranno visite guidate e meeting con alcune aziende farmaceutiche del territorio, visite guidate nella provincia salernitana alla riscoperta di arte, cultura e storia (dai Templi di Paestum alla Costiera Amalfitana). Sono previste ed organizzate serate nella Movi-da salernitana e divertimenti. Per realizzare questo ambizioso ma fattibile programma è necessario l’impegno e la partecipazione di studenti motivati, studenti che credono fermamente che l’Università pubblica è e deve rima-nere un baluardo a difesa della cultura, non inteso come dominio di po-chi eletti, ma di “massa” nel senso più nobile del termine. Bisogna credere nei valori di partecipazione e democrazia per portare i giovani del nostro Ateneo a confrontarsi con quelli di tutta Europa, e perché no, del Mondo intero. A tutti gli interessati si dà appuntamento presso la sede dell’Associazione Agorà dove, per l’intero mese di Aprile, si effettuerà la campagna di tesse-ramento.

Rosanna Palumbo Addetto Stampa AISFA Salerno

([email protected])

AISFA Salerno AISFA Catania

L’Associazione Italiana degli Studenti di Farmacia ha trovato terreno fertile

a Catania per la costruzione di una delle prime sottocommissioni locali sul territo-rio nazionale. Tutti gli studenti della Fa-coltà sono stati investiti dall’entusiasmo e dalla voglia di contribuire alla crescita di AISFA, presentando numerosi i loro pro-getti e le loro idee.In qualità di Presidente della sottocom-missione catanese dell’AISFA, sono entu-siasta ed onorata di presentarvi i ragazzi che collaborano con me: Guido Gerlando Gangarossa, laureando in Farmacia, è il Vicepresidente di AISFA Catania; Anna-maria Distefano, studentessa al quinto anno in Farmacia, ricopre la carica di Te-soriere; Ambra Mosca e Maria Gabriella Paolì, rispettivamente del quarto e del quinto anno, svolgono compiti di segre-teria ed LS; Gerlando Natalello è il Pub-blication Officer; infine, Giorgia, la nostra PR (Event Officer) e Andrea Cosentino - dottore in Scienze Erboristiche e Studente del secondo anno in CTF, - Faculty PR. Da-miana Cavallo, che quest’anno partirà per l’Erasmus Placement, sarà invece la nostra consulente esterna, pronta a creare nuovi collegamenti all’estero.Catania e Genova rappresenteranno unitamente l’Italia al Congresso Annua-le dell’Associazione Europea, EPSA, che quest’anno si terrà a Lisbona. Infatti, mol-ti studenti catanesi hanno avuto la pos-sibilità di partecipare agli eventi organiz-zati dalle associazioni europee: si va dal Congresso dell’EAFP (European Associa-tion of Faculties of Farmacy) organizzato a Catania nel Giugno 2010 fino all’EPSA Autumn Congress di Helsinki. Ci auguria-mo di poter contribuire, con questa nuo-va squadra, alla realizzazione dei progetti dell’AISFA, ed al reperimento di nuovi, adeguati sponsor che possano rafforzare e promuovere quest’importante Associa-zione sul nostro territorio.

Giulia MalaguarneraPresidente AISFA Catania

Nascono nuove sottocommissioni

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Mercurio

12 marzo-maggio

Università&Formazione

Master Universitario di II livelloNascono nuove figure professionali all’Università di Salerno

Anche quest’anno ripartirà il Master di II livello in Idro-logia e Medicina termale e dello sport, promosso dalla

facoltà di Farmacia dell’Università di Salerno.Il corso si prefigge la formazione di figure professionali al-tamente specializzate nel settore della idrologia e medicina termale e dello sport. Il direttore del corso è il prof. Luca Ra-strelli; i membri del Comitato Scientifico sono Giuseppe Nap-pi (Univ. di Milano), il prof. Francesco De Simone e la prof.ssa Rita Aquino (Univ.di Salerno).Il master si articola in cinque moduli: 1 chimismo ed analisi chimica e microbiologica delle acque; 2 geologia idrologica e termale, impianti di imbottigliamento e sicurezza;3 fitote-rapia e cosmetologia; 4 medicina termale e medicina dello sport; 5 gestione, qualità ed applicabilità dei prodotti del termalismo.Dove opererannoQueste nuove figure professionali saranno in grado di gesti-re problematiche multidisciplinari connesse alle acque mine-rali e termali ed ai prodotti del termalismo, inoltre potranno operare in ambito della Direzione Aziendale delle industrie delle Acque Minerali e bibite, nella Direzione Aziendale dei centri termali e benessere, SPA, nei laboratori pubblici e pro-vati di controllo e gestione delle acque, nei laboratori di ria-bilitazione e medicina dello sport, nei laboratori di Ricerca, sviluppo e controllo del cosmetico termale.I corsisti acquisiranno competenze sulle acque termali e mi-nerali, sulla loro origine, composizione, caratterizzazione, sull’uso clinico ed applicativo, sul controllo e sulla legislazio-ne sui prodotti del termalismo, sulla medicina dello sport e sulla riabilitazione dell’atleta in ambiente termale.

Oltre al progetto di formazione, il Master promuove lo svi-luppo di un progetto di ricerca i cui risultati saranno oggetto di pubblicazione sulla rivista specializzata Journal of Water & Wellness.I PartnersIl campo di applicazione della rivista include: analisi, moni-toraggio, gestione e standard di qualità delle acque, acqua minerale, potabile, bevande funzionali per gli atleti. Acque minerali ed utilizzo terapeutico in reumatologia, dermato-logia, nelle patologie respiratorie, nel metabolismo, obesi-tà, malattie vascolari, ginecologia e traumatologia. Ancora terapia termale, balneoterapia, idroterapia, fangoterapia e terapia fisica, climatherapy, talassoterapia, dermocosmeto-logia, medicina preventiva, medicina dello sport, medicina naturale, nutrizione e dietologia.Molte le aziende e gli enti pubblici partner del Master pres-so le quali si svolgono attività applicative e di laboratorio (stage di 140 ore complessive). Tra queste: le Terme San Pellegrino(BG), Stabilimento Acqua Lete , Sorgenti Santo Stefano (SA), Dermofarma Italia (BN), Scrajo Terme Vico Equense, Terme Capasso- Contursi terme (SA), Terme Stufe di Nerone (NA), ARPAC-Campania, Fonti del Vulture (PZ), Servizio di medicina dello sport Seconda Univ. di Napoli, Terme Regina Isabella di Ischia (NA), Centro di preparazio-ne olimpica di Formia (LT), LICA (laboratorio di Idrologia e Chimica Alimenti – Univ. di Salerno), Balnea Sport & Wel-lness, Terme Lucane-Latronico (PZ). Imminente l’uscita del bando di concorso per l’anno 2011. Per ulteriori informazione e per richiedere il programma dettagliato è possibile rivolgersi al direttore del corso (e-mail: [email protected])

Rosanna PalumboAddetto stampa AISFA SalernoFo

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Mercurio

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Università

Le Facoltà di Farmacia ItalianeDiamo i numeri

risultano il 17,9% contro il 25,6%, mentre hanno svolto ti-rocini o stage riconosciuti dal corso di studi il 92,3% quan-do la percentuale nazionale è dell’ 88.5%. Importante sottolineare che i nostri futuri farmacisti si reputano de-cisamente soddisfatti dei rapporti con i docenti al 38,5% contro il 24,2% e che si iscriverebbero sempre allo stesso Corso, presso lo stesso Ateneo l’82,1% quando la media nazionale è del 77,6%.Chiudo con l’ultimo dato che si riferisce alla disponibilità di lavorare nelle seguenti aree geografiche:

Ateneo Genovese Tutti gli AteneiProvincia di residenza 87,2 78,3Sede degli studi 74,4 65,4Italia settentrionale 43,6 44,2Italia central 10,3 39,1Italia meridionale 5,1 27,6Stato europeo 23,1 35,8Stato extraeuropeo 10,3 22,2

Se dovessi delineare una mia statistica personale, rispon-derei che nel bene e nel male, con tutti gli alti e bassi che un percorso universitario possa presentare, risceglierei la nostra Facoltà, perché la reputo un corso valido e vario.Per quanto si incanali in un campo preciso, le materie per raggiungere la nostra formazione finale sono moltepli-ci; non ci basta sapere come funzioni una determinata reazione chimica, ma dobbiamo conoscere anche il per-ché deve funzionare, che effetto provochi, dove vada ad agire, tutto deve rispettare un certo rigor di logica e se questo non dovesse accadere. Infine dobbiamo essere in grado di capire il motivo per cui ciò non sia avvenuto così da poter intervenire per riportare tutto ad una situazione benefica. Non è semplice e non sarà semplice acquisire il bagaglio di nozioni richieste per poterle applicare oppor-tunamente con consapevolezza; ma sono le difficoltà e la sfida con noi stessi a garantirci la soddisfazione perso-nale per essere riusciti a raggiungere la meta che almeno cinque anni prima, al momento dell’immatricolazione, ci siamo prefissati. Risceglierei sicuramente Genova, per quanto io provenga da una città in provincia di Pavia e quindi questa scelta sia ancora meno scontata, non ho mai messo in discussione questa decisione, proprio per come mi sono trovata sia con i miei compagni di corso, sia per la preparazione e la disponibilità dei docenti, sia per le opportunità che mi si sono presentate durante il mio percorso.E voi? Rifareste questa scelta?

Giulia BorroniVice Presidente AISFA Genova

Secondo la classifica Censis e Repubblica 2010, la mi-gliore facoltà di Farmacia appartiene all’ Università di

Bologna, salendo di due posti rispetto all’anno preceden-te. Ha totalizzato un punteggio medio di 98.0  (su una scala che va da 66 a 110) in base  ai seguenti indicatori di valutazione: - produttività: 91 - didattica: 99 - ricerca: 97 - rapporti internazionali: 105

Questa Facoltà conta  3.100 iscritti,secondo i dati dell’uf-ficio statistica del Miur, anno accademico 2008/2009. 8 studenti su 1000, che ne avevano diritto, hanno  ricevu-to una borsa Erasmus, infine il rapporto studenti/docen-ti  è di 25/1. Seconda e terza classificate sono l’Università di Trieste con 97,5 punti e l’Università di Padova con 97 punti. Al quarto e quinto posto si posizionano le facoltà di Modena  e Reggio Emilia, e dell’Università di Pavia, rispettivamente con un punteggio medio di 94,3 e 93,8.A seguire Perugia, Ferrara, Statale di Milano, Genova (al nono posto con 91,8), Piemonte Orientale, Siena, Chieti, Torino, Firenze, Urbino, Sassari, Cagliari e Catanzaro. Se-guono Parma, Camerino, Salerno, Palermo, Messina.In fondo alla classifica troviamo la Sapienza di Roma al 23° posto, seguita da Università di Pisa e Università della Calabria. Ultime della classe l’Università Federico II di Na-poli (80,8), l’Università di Bari (77,3) e l’Università di Cata-nia (75,8) che occupano gli ultimi tre posti.

Inoltre, secondo i dati diffusi da Almalaurea nel profilo dei laureati 2009, lo studente in Farmacia è donna nella maggior parte dei casi (70%) con alle spalle studi scientifi-ci (40,5%) e tecnici (28,8%). Solo il 25,9% riesce a rimanere in corso e a dare gli esami nei tempi richiesti.

La laurea in Farmacia è tra le  lauree più richieste  dal mercato lavorativo e nel tempo è anche quella che garan-tisce retribuzioni più alte. Uno dei settori che più richiede laureati in Farmacia è quello della  distribuzione e vendita dei farmaci ed in generale ha diverse possibilità di scelta, dalle farmacie alle industrie agli istituti di ricerca, prestando servizi di consulenza o ricoprendo ruoli dirigenziali.Confrontando i dati sempre di Almalaurea nel profilo dei laureati del 2007 tra Genova e tutti gli Atenei, si evince che l’età media dei laureati genovesi è di 26 anni, rispetto ad una media nazionale di 26,2. Un punteggio medio de-gli esami è di 26,3 rispetto al 25,6.Studenti che hanno usufruito del servizio borse di studio

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Mercurio

14 marzo-maggio

Dillinger

I vari punti della Riforma Gelmini li conosciamo, vediamo però cosa significano in concreto alcuni di loro quando si

tratta di guardare alle università e ai ricercatori.

Il filo rosso che ha unito gli atti normativi che compongo-no la Riforma è la spesa: nello specifico la riduzione di 8 miliardi di euro per i prossimi 3 anni. Le leggi in questione sono la 133/2008 e la 169/2008 per la scuola primaria e secondaria, mentre per l’università la 240/2010, entrata in vigore nel gennaio 2011.

Ed è proprio alla luce dei grandi cambiamenti enunciati nella 240/10 che andiamo a vedere dove agisce la Riforma.

La Riforma prevede una modificazione strutturale del sistema universitario, dal rimodellamento degli organi interni alla federazione e fusione degli atenei. Inoltre, si riduce il numero delle facoltà e si prevede l’ingresso delle fondazioni nell’amministrazione delle università.

Se per la modificazione degli organi universitari non ab-biamo da ridire quanto al fatto che intervengano degli esterni, non possiamo non opporci al fatto che, in pro-porzione, la rappresentanza studentesca negli organi di gestione si riduca. Abbiamo assistito alla moltiplicazione incontrollata di fa-coltà e corsi di laurea che, a vederli a vicino, si assomiglia-vano un po’ tutti; è quindi positiva una loro riduzione. Bene anche la federazione degli atenei al fine di contene-re spesa e sprechi e spingere per una sinergia delle risorse sul territorio. Per le fondazioni non ci si pronuncia, vedre-mo i risultati.

Eppure la Riforma ha suscitato molte proteste dagli inse-gnati ai ricercatori. E proprio ai ricercatori vogliamo guar-dare perché sembrerebbe che siano particolarmente in difficoltà. La Riforma, nella sua complessità e vastità, ha bisogno di decreti attuativi. Gli atenei si trovano impos-sibilitati ad applicare le disposizioni previste dalla stessa Riforma se mancano le norme di carattere legislativo che indichino loro i dettagli e i tetti di spesa sui quali agire. Il problema, mancando tali decreti e i successivi regolamen-ti di ateneo sui quali basare l’organizzazione di docenti, dottorandi e ricercatori, è che non sia possibile bandire as-segni di ricerca, borse di studio e contratti per permettere all’università di andare avanti senza intoppi.

Nel dettaglio: le Università non potranno più bandire po-sti per ricercatori a tempo indeterminato, neppure per ricercatori a tempo determinato senza l’emanazione dei regolamenti di ateneo. Non possono bandire assegni di ricerca senza la precisazione da parte di un decreto attua-tivo del compenso minimo. Non sarà più possibile avvaler-si di co.co.co. e, infine, non si possono rinnovare i vecchi assegni di ricerca in scadenza.La Riforma comincia a far vedere i suoi effetti. Vorremmo che se ne parlasse un po’ di più per capire davvero di cosa si tratta, in fondo, riguarda il nostro futuro.

Simona ScelfoDirettrice Dillinger

Noi di Dillinger ci siamo conosciuti nelle università ita-liane, dove abbiamo organizzato alcuni workshop. È nata così l’idea di un esperimento sul web, per dare voce alla nostra generazione di cui tutti parlano ma che nessuno ascolta.Ecco come prende vita Dillinger.it, dal titolo del capola-voro di Ferreri, Dillinger è morto e dalla figura di John Dillinger. Il film si apre con una maschera a gas che, per noi, rappresenta l’oppressione dalla quale ci vo-gliamo liberare. Mentre Dillinger era un bandito amato dalla gente che, nella Grande Crisi del ’29, concludeva le sue rapine in banca bruciando i registri contabili e cancellando di fatto i debiti.Ci uniscono la passione e l’interesse per ciò che av-viene, ma soprattutto il fatto di essere degli outsider. Ci sentiamo più flessibili che precari e non ci rassegniamo a rimanere in silenzio. Diamo spazio a tutti quelli che vogliano condividere il proprio sapere, le proprie idee e accendere il dibattito. L’età media della redazione è di 29 anni, siamo giovani e outsider, vienici a trovare su www.dillinger.it

La Riforma Gelmini: cominciano i primi effetti

COS’è

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Mercurio

2011 15

Ricerca

Gabriella Sozzi e Ugo Pastorino. Ecco l’orgoglio italiano. I due ricercatori

dell’ Istituto Nazionale dei tumori in col-laborazione con la Ohio State University di Colombus (USA)hanno pubblicato in Febbraio su Proceedings of the National Academy of Science of the U.S.A. un’im-portante ricerca sull’interpretazione del codice che indica la presenza di un tumo-re. Un test ancora in sperimentazione, commentano i due ricercatori italiani, ma che permetterà di avere a disposizio-ne un metodo non invasivo, economico ed efficace per individuare la malattia e la sua aggressività.

Spesso un paziente avverte i primi sinto-mi quando ormai il tumore è già in stadio avanzato e la prognosi diventa purtroppo sfavorevole. È importante oggi che la ricerca oltre allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici si indirizzi verso test che possano ef-ficacemente segnalare la presenza di un tumore. I tumori hanno una forte variabilità tra le persone, per cui è neces-sario avere a disposizione un test sensibile che indichi tale differenza in termini di stadio, aggressività, prognosi fu-tura per personalizzare sempre meglio le terapie e avere dunque un controllo più efficace sulla patologia. È per questa ragione che l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC), Ministero della Salute, Fondazione di Er-menegildo Zegna, Fondazione Cariplo e Regione Lombar-dia hanno finanziato questo studio. Oggetto della ricerca i microRNA (miRNA). Secondo uno studio precedente con-dotto nel 2007 dall’Università Sapienza di Roma i miRNA sono piccoli RNA non codificanti che regolano l’espressio-ne di alcuni geni, appaiandosi agli mRNA inibiscono la tra-duzione o ne determinano la degradazione. Queste mole-cole definite “interruttori” spengono o accendono i nostri geni, e la loro modulazione è stata di recente associata ad alcune forme tumorali umane, suggerendo che queste molecole possano rappresentare una nuova classe di geni coinvolti nell’oncogenesi.

Lo studioLo studio ha previsto nel suo protocollo 6000 volonta-ri forti fumatori, distinti in due gruppi monitorati per 5 anni con due metodi diversi: Tac spirale (tecnica attuale) e prelievo di sangue per la ricerca di marcatori biomole-colari, in particolare i miRNA. Nei due gruppi di 1000 e

5000 persone sono stati diagnosticati con Tac spirale 38 e 53 casi di tumore del polmone. Lo screening ha rilevato tumori con buona prognosi e soprav-vivenza al 100% e solo dopo alcuni anni tumori più aggressivi a prognosi molto sfavorevole. I pazienti affetti da tumore presentavano tutti livelli ano-mali di miRNA, e questa alterazione era presente già due anni prima che la patologia fosse diagnosticata con la Tac spirale. Inoltre questo studio ha permesso di individuare combinazio-ni particolari e alterate di miRNA in caso di tumore aggressivo, e altrettan-to diverse e uniche in caso di tumore benigno. Il test oltre a individuare in anticipo la malattia del cancro dà in-

formazioni sulla sua aggressività. La tac spirale, come tutti i metodi fino ad oggi utilizzati per la diagnosi precoce, non identifica in modo così specifico, ma anzi molte volte può identificare lesioni che non si sarebbero mai manife-state clinicamente, cioè che non si sarebbero mai evolute a cancro. Questa tecnica è in grado di ricostruire il polmo-ne a strati di 1 mm e consente di rivelare noduli millimetri-ci che potrebbero essere l’espressione della fase precoce del tumore. Con un semplice prelievo di sangue questa nuova diagnosi permette di evitare un trattamento non necessario e capire meglio quello più adatto a quel tipo di tumore. Tutto ciò contribuirà anche a limitare le spe-se sanitarie. È dunque un test economico, semplice, che permette una diagnosi precoce. L’importanza di questa scoperta è di tale rilievo che i ricercatori hanno già avviato il processo di brevettazione. Dovremo aspettare almeno due anni prima che il test entri nella pratica clinica. A supporto dell’importanza dei miRNA, anche un altro studio pubblicato su Lancet Oncology, del Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Mario Negri, dimostra che que-sti piccoli frammenti di RNA permettono di stabilire quali pazienti con carcinoma all’ovaio in fase 1 saranno in grado di guarire e quali presenteranno una recidiva e la possibi-lità di una sopravvivenza ridotta.Esiste quindi una “firma molecolare” che indica non solo la presenza di un tumore, ma la possibilità di una progno-si sicura.

Jennifer Macis Università di Farmacia Milano

Tumore al polmoneDove la prevenzione è possibile: nuovo test per

diagnosticare precocemente il tumore del polmone

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Mercurio

16 marzo-maggio

L’intervista

GIù LE MANI DAI BAMBINILeggendo il titolo, potrebbe ve-

nire alla mente un’iniziativa con-tro la pedofilia, piaga estremamen-te grave e dolorosa della nostra società; si tratta invece della prima Campagna di Farmacovigilanza in età pediatrica, argomento comun-que molto importante, perchè ine-rente la tutela delle nuove genera-zioni.Infatti il tema della somministra-zione di farmaci in pediatria è al-quanto delicato, da un lato perché non tutti quelli in commercio sono autorizzati anche nei bambini, data la difficoltà di compiere studi in questo senso per palesi limiti etici, dall’altro perché un organismo in via di sviluppo presenta notevoli differenze rispetto all’adulto sia da un punto di vista farmacocinetico (assorbimento, distribuzione, me-tabolizzazione, escrezione del far-maco), sia farmacodinamico, cioè dell’effetto che procura il medicinale sull’uomo.«Giù le Mani dai Bambini» è un’ organizzazione no-pro-fit italiana con focus sui disagi dell’infanzia: raggruppa 235 enti, tra Università, Ordini dei Medici, associazioni genitoria-li, socio-sanitarie e di promozione sociale, e ciò ne fa il più rappresentativo comitato di questo genere in tutta Europa.Il Comitato lavora dandosi precise priorità a breve termine: attualmente l’attenzione è puntata sull’uso di psicofarmaci quali Metilfenidato, Atomoxetina e Fluoxetina, autorizzati anche in Italia sui minori affetti da “sindrome da deficit di attenzione e iperattività”, conosciuta col termine inglese di ADHD.Per capire meglio di cosa si occupa in pratica, ne parliamo con il suo Portavoce, il giornalista Luca Poma:

Signor Poma, ci può illustrare brevemente «Giù le Mani dai Bambini»?

La vera forza della nostra organizzazione stà nell’essere totalmente orizzontale, non c’è un direttivo e non ci sono gerarchie rigide, si muo-ve su basi totalmente volontaristiche.L’obiettivo generale e di lungo periodo è quel-lo della difesa del diritto alla salute dei bam-bini. Non siamo e non vogliamo essere una campagna antipsichiatrica, la nostra è una campagna «pro», non «anti». «Giù le Mani dai Bambini» si batte per un uso consapevole ed informato di strumenti potenti quali sono gli psicofarmaci.Molti psichiatri, neuropsichiatri e professori universitari di psichiatria collaborano attiva-

mente alla nostra iniziativa ed alcuni di essi figurano anche nel nostro comitato scientifico permanente. Siamo da sempre convinti che la partita vada giocata non tanto sul “vieta-re” qualcosa, quanto sull’in-formazione per una scelta consapevole. Il grande lavoro che stiamo facendo è quello di sensibilizzare le famiglie, infor-marle dei rischi di queste tera-pie a base di psicofarmaci.

Mettiamo a fuoco quindi il di-sturbo di cui Vi occupate nella Campagna: l’iperattività nei bambini.

L’ADHD – secondo il parere dei nostri medici e specialisti, è “una costellazione aspecifica di sintomi”: l’iperattività è infatti un sintomo presente in oltre

duecento patologie, come dimostrano centinaia di ricerche scientifiche, ben selezionate e ripubblicate dal Prof. Claudio Ajmone (psicologo clinico e psicoterapeuta, fondatore e pri-mo presidente dell’OISM-Osservatorio Italiano Salute Men-tale, ndr) che giustamente non si stanca mai di porre l’accen-to sull’imprescindibile necessità di ‘saper differenziare’.Vorrei però precisare che non dobbiamo commettere l’er-rore di derubricare a semplice “vivacità” certi problemi di comportamento: un bambino che non sta seduto per più di 10 minuti, insulta la maestra, scappa dai genitori ad ogni occasione, non è solo “un po’ vivace”. Certi disagi vanno co-munque presi in carico. La domanda seria da porci casomai è: “che tipo di risposta noi adulti diamo a questo disagio”. Esiste quindi una corretta contemperazione tra la necessità di risolvere un disagio e la necessità di non “drogare” un or-ganismo in via di sviluppo: la scienza ha molto da dire senza bisogno di somministrare uno psicofarmaco ad un minore, e sono tanti i protocolli non farmacologici scientificamente

testati e risultati efficaci.

Esistono davvero soluzioni alternative effi-caci?

Certamente sì, infatti abbiamo tradotto in italiano centinaia di ricerche scientifiche sull’argomento, pubblicate sul nostro portale: www.giulemanidaibambini.org. Recentemente abbiamo attivato anche un al-tro sito, insieme con i sindacati CISL e CGIL e con le tre più rappresentative associazioni ge-nitoriali italiane, CGD, AGE ed Agesc: www.

METILFENIDATO (MPH) Analogo delle anfetamine, stimo-lante.

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Mercurio

2011 17

L’intervista

scuolaprotetta.it, dove insegnanti e famiglie possono iscri-versi gratuitamente ad un corso di formazione a distanza su queste tematiche, perché l’informazione completa e corret-ta è la chiave di tutto.Noi appunto ci occupiamo di fare informazione, non di indi-care “soluzioni alternative”, prova ne sia che riceviamo mi-gliaia di lettere da genitori che ci chiedono di indicargli uno specialista che non usi psicofarmaci ma mai l’abbiamo fatto, non vogliamo “consigliare amici”, non desideriamo cader nella trappola del conflitto d’interesse: noi diamo informa-zioni sul problema, dati scientifici resi in linguaggio divulga-tivo, poi i genitori scelgano in totale libertà.

Ma lo psicofarmaco ha comunque degli effetti, quindi non è inutile. Se Lei fosse medico lo prescriverebbe?

Io sono un giornalista scientifico e non un medico, ma cono-sco numerosi medici e psichiatri che non lo prescriverebbero. Lo psicofarmaco è relativamente utile perché – come dice Emilia Costa, professore emerito di Psichiatria all’Università di Roma “La Sapienza” - è “una camicia di forza chimica”, quindi soddisfa le esigenze di noi adulti, mette sotto controllo il comportamento del bambino e lo rende ‘socialmente più accettabile’.Inoltre, qui non si parla di utilizzare un far-maco per ‘limitare un danno irreversibile’, per pochi giorni, e passare poi ad altre te-rapie, per indagare il disagio profondo del minore: qui abbiamo adolescenti che sono in cura con psicofarmaci da 1, 2, 5 anni, per-ché i genitori dicono che “da quando pren-de lo psicofarmaco il sintomo è sparito”. Appunto, il sintomo, perché questi prodot-ti sono dei sintomatici.

ATOMOXETINA Psicostimolante. Simpaticomimetico ad azione centrale.

FLUOXETINA Antidepressivo.Inibitore selettivo del-la ricaptazione della serotonina (SSRI) nei neuroni centrali.

La perla del tuo benessere.Il Salmone Selvaggio Sockeye è una delle specie più pregiate del Pacifico.La sua alimentazione a base di alghe, zooplancton e piccoli crostacei costituisce la naturale fonte Omega-3, acido grasso polinsaturo essenziale, e di Astaxantina, antiossidante 10 volte più potente di altri carotenoidi e 100 della Vitamina E.

www.queencharlotte.it

Vorrei concludere questa breve ma intensa intervista con un ricordo, credo molto gradito a Lei e al Suo Comitato: in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia delle Nazioni Unite del 2007 il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano ha insignito “Giù le Mani dai Bambi-ni” della “Targa d’Argento” come riconoscimento all’atti-vità ed ai meriti sociali della Vostra campagna di sensibi-lizzazione.

Un’emozione indescrivibile per tutti i volontari coinvolti in questo progetto, un onore grande ed inaspettato. Anche un peso in termini di responsabilità, che non vogliamo e non dob-biamo deludere. La nostra è una campagna di vigilanza e di denuncia anti-abuso, ma dai forti contenuti culturali: la nostra azione mira soprattutto a far riflettere noi adulti sulle mo-dalità di interazione con i più piccoli, e sul tipo di mondo e di società che stiamo per lasciare in eredità ai nostri bambini.

Elena BottazziUniversità di Farmacia Milano

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Mercurio

18 marzo-maggio

Progetti

Dalla parte dei Musei l’apporto della Storia dell’Arte al progetto Pyrgi

(Testimonianza di un tirocinio)

All’interno del progetto Pyrgi -stra-tegia d’impresa in settori di nicchia

per l’economia agroindustriale del Me-diterraneo- è stata chiamata in causa anche la Storia dell’Arte, ben rappresen-tata dalle collezioni dei Musei di Strada Nuova della città di Genova. Quali sono i motivi per cui si è scelto di comprendere il settore artistico nel progetto, che coin-volge già diversi dipartimenti dell’Università di Genova ed è inserito nell’ambito di Marittimo - It Fr - Maritime?Il legame diretto è rappresentato dalle ceramiche da far-macia: sui vasi apotecari si trovano dei cartigli dipinti che riportano il nome delle sostanze farmaceutiche che conte-nevano. La difficoltà iniziale sta nel riconoscere a quali di questi cartigli fanno riferimento i titoli delle antiche ricet-te raccolte dagli studenti della Facoltà di Farmacia nelle antiche farmacopee. Per quanto riguarda la raffigurazio-ne di piante sui vasi, non vi sono molti esemplari di spe-cie botaniche da poter studiare. È molto più ampio invece il repertorio di iconografia botanica che si riscontra nei

quadri: per capire l’origine di questo tipo di raffigurazione, è importante fare riferi-mento ai florilegi, testi pubblicati dai pri-mi anni del XVI secolo nei quali si illustra-vano con estrema minuzia le varie specie botaniche, oltre a uccelli e altri animali. Questi repertori ornamentali che avevano come fonti iconografiche le stoffe, le car-te da parati e le stampe provenienti dal

lontano Oriente, influenzano anche la produzione pitto-rica da cavalletto: a Genova la pittura floreale arriva nel XVII secolo con la mediazione della scuola fiamminga, nel periodo in cui l’affermazione della borghesia mercantile provoca l’affermarsi di nuovi generi oltre ai temi di storia e religione.Per quanto mi riguarda, ho potuto prendere parte al pro-getto Pyrgi in qualità di stagista, guidata dalla Dottores-sa Pessa, responsabile delle Raccolte Ceramiche dell’Area Cultura e Innovazione – Settore Musei del Comune di Ge-nova. Camminando lungo Via Garibaldi, la strada più “nobile”

A sinistra: Filippino Lippi, particola-re della Pala Lomellini

per saperne di piùwww.museidigenova.it

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Mercurio

2011 19

Progetti

Sono venuto in possesso di questo libro durante un se-minario svoltosi a Genova alla fine dello scorso anno

dal Professor Turchetti in merito ai nuovi servizi in Far-macia. “Marketing per la Sanità” è un manuale che fornisce gli strumenti necessari per consentire agli operatori del settore di impostare un nuovo rapporto con gli utenti.Il testo è ricco di esempi e di esperienze tese ad illustrare i principali temi di interesse della disciplina del marke-ting quali l’analisi di mercato, la segmentazione, il posi-zionamento, l’orientamento strategico, sviluppo e lancio di un nuovo prodotto, definizione delle strategie distri-butive, attività di comunicazione e pubblicità.Ritengo che il testo sia destinato, a tutti gli operatori del sistema della salute, che operano prevalentemente in un contesto amministrativo, clinico o tecnologico ma anche agli studenti di corsi di laurea o post-laurea di facoltà universitarie diverse.

Lorenzo Manca

GLI AUToRI:Philip Kotler è S.C. Johnson Distinguished Professor di Marketing internazionale presso la Kellog School of Management della North-western University.Joel Shalowitz è direttore dell’Health Industry Mana-gement Program presso la Kellog School of Management della Northwestern University, dove insegna.Robert J. Stevens è presidente dell’Health Centric Marketing a Durham in North Carolina e Adjunct Professor presso la Universi-ty of North Carolina a Chapel Hill.Giuseppe Turchetti è professore associato di Economia e Gestio-ne delle Imprese presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove insegna Economia e management in sanità e Management dell’innovazione nel settore biomedicale. logiche e strumenti

ISBN: 978-88-386-6141-9 - Pagine: 528 - Prezzo: € 47,00

Marketing per la Sanità.Logiche e strumenti

della città, si giunge ai due gioielli che custodiscono gran parte del patrimonio artistico della città: il seicentesco Palazzo Rosso e il settecentesco Palazzo Bianco, adibiti a musei da ben più di un secolo. È in questi luoghi che ho trascorso gli ultimi due mesi e mezzo, armata di macchina fotografica, blocco per appunti, libri e cataloghi. Dopo i primi incontri di taglio teorico, nei quali ho scoperto la storia dei palazzi e delle collezioni, è iniziata la ricerca: la strada che ho percorso mi ha portata anche a Palazzo Tursi, che dal 2004 è incluso nell’allestimento museale di Strada Nuova, al Museo Sant’Agostino e al Museo Luxo-ro, spesso ingiustamente trascurato. Inizialmente ho rin-tracciato tutti i dipinti che presentavano elementi della flora: fiori, alberi, piante. Sono state scattate molte foto dei singoli dettagli, e le immagini sono poi state organiz-zate con il numero d’inventario corrispondente. Successi-vamente la Professoressa Bisio della Facoltà di Farmacia ha proceduto all’identificazione delle piante raffigurate nei dipinti. Una volta segnalati gli esemplari più significa-tivi, soprattutto per le necessità e gli scopi del progetto, sono state compilate schede che raccolgono informazioni sui singoli dipinti: artista, tecnica, cronologia, dimensioni, collocazione, bibliografia specifica. Sono risultati partico-larmente interessanti i campi che riguardano il rapporto del dipinto con il contesto genovese, e naturalmente la parte di iconografia e di localizzazione della pianta, e del suo significato nell’opera.

Nel corso delle ricerche e degli approfondimenti, ma spe-cialmente grazie all’aiuto della Dottoressa Pessa, si è fatto sempre più chiaro quel fil rouge che lega strettamente le arti applicate, specialmente i settori della ceramica e del tessile, all’arte pittorica su tavola e tela, attraverso le arti grafiche. Il mondo dell’illustrazione botanica, che grazie a quest’esperienza mi è decisamente più familiare, ora costituisce un tassello concreto nell’ambito della mia preparazione in storia dell’arte, settore in cui continuerò a svolgere i miei studi. Inoltre mi è stata data la possibilità di calarmi nel mondo del lavoro e della ricerca, e cono-scere la realtà di funzionamento e mantenimento di un museo, istituzione votata a conservazione, valorizzazione e fruizione. Ma il vero valore aggiunto deriva dalla par-tecipazione di tante persone diverse, tradizionalmente impegnate in campi eterogenei, che tra di loro sembrano avere poco da spartire. Collaborare a un progetto comu-ne, mettendo insieme ambiti accademici diversi, può con-tribuire al crearsi di una forma mentis e di un metodo di lavoro non indifferenti.Il mio stage nell’ambito del progetto Pyrgi finirà in questi giorni, ma la ricerca va avanti! Quindi buon lavoro a tutti, farmacisti, informatici e conservatori museali. E grazie!

Silvia MassaUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Milano

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Mercurio

20 marzo-maggio

Attualità

Pubblicato sulla Gazzet-ta Ufficiale n.53 del 5

marzo 2011, dopo anni di molto parlare sulla ricetta elettronica, il 1°Aprile la Valle d’Aosta dirà addio alla ricetta cartacea. I pazienti si recheranno in farmacia con la tessera sanitaria e un codice attribuito alla ricet-ta, compilato dal medico e già spedito a Regione e Ministero dell’Economia, in modo che il farmacista col-legandosi al sistema potrà leggere la prescrizione.

Le dateIl nuovo sistema dopo la Valle d’Aosta prenderà il via in Emilia Romagna il 1° Mag-gio, poi Abruzzo, Campania, Molise, Piemonte e Provincia autonoma di Bolzano il 1° Luglio, Calabria e Liguria il 1° Settembre e Basilicata il 1° Ottobre. Rimangono ancora da definire le date per le altre regioni. I medici sono tenuti a trasmettere elettronicamente almeno l’80% delle ricette ogni mese, quota sotto la quale scatta l’inadempienza.In un secondo momento, poi, la riforma dovrebbe avere ripercussioni positive anche sui pazienti: quando piena-mente a regime, la ricetta elettronica sarà infatti spedita anche alle farmacie e agli ambulatori, che in sostanza sa-pranno quali sono le esigenze del paziente prima ancora che questo vi si rechi. Un’innovazione che attraverso un maggior controllo delle terapie e meno errori nelle pre-scrizioni, come recentemente affermato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, porterà a un risparmio di 2 miliardi

di euro l’anno che ga-rantirebbero il taglio del 30% della spesa farmaceutica.Secondo quanto af-fermato alla fine dello scorso anno dal mini-stro della Pubblica am-ministrazione e innova-zione Renato Brunetta, con la ricetta online una parte del rispar-mio, circa 800-900 mi-lioni di euro, derivereb-be dal taglio del flusso cartaceo. A questa cifra si deve aggiungere un altro 7-8% di risparmi su errori, sprechi e al-

tro, pari a 1,2 miliardi.Sono inoltre previsti risparmi sui tempi di prescrizione ai malati cronici che potrebbero usufruire di una sorta di “ri-cetta ricaricabile”, comprese anche tutte le prenotazioni al Cup.“È prevista - spiega all’Adnkronos Salute il segretario na-zionale della Fimmg (Federazione medici di famiglia), Gia-como Milillo - una riduzione del compenso pari all’1,15%.

Le sanzioni ai mediciMa i camici bianchi saranno sanzionabili solo se in pos-sesso di tutti gli strumenti idonei a far funzionare il siste-ma. Insomma - precisa - solo se le Regioni avranno prima fornito loro tutti i fattori di produzione: linea, software, eccetera”. E al momento non sembra così. “A parte la Lombardia - sottolinea Milillo - dove da tempo la ricetta elettronica è già una realtà, nelle altre regioni i medici non sono ancora in grado di partire con le ricette onli-ne. Ad esempio - aggiunge - so che in Piemonte è stata condotta una sperimentazione incompleta”. Il segretario nazionale della Fimmg invita i camici bianchi a non spa-ventarsi. “Quello delle ricette online è un sistema com-plesso che per forza di cose presenterà tanti problemi. Ma le sanzioni - ribadisce - potranno scattare solo dopo che le Regioni avranno davvero fornito tutti gli strumenti neces-sari a far funzionare il sistema”.

L. M.

Arriva la ricetta elettronicaTaglio del 30% alla spesa farmaceutica

manda i tuoi articoli e le foto che vorresti

pubblicare a [email protected]

Vuoi scrivere su Mercurio?

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Mercurio

2011 21

Università

Essere studenti in GermaniaLo studente al centro del servizio universitario

libretto-depliant con 76 discipline sportive a disposizione. Tra parentesi: la retta per tutti questi servizi (didattica, sport, mezzi, ecc.) ammonta a circa 240€ a semestre.Ogni tanto qualche parente o amico italiano mi chiede: “Perché non torni a studiare in Italia?”Trovare una risposta diplomatica non è semplice e forse non dovrei generalizzare una condizione mia personale, ma la domanda mi lascia sempre di stucco. In Germania mi trovo benissimo: il cliché del tedesco freddo e chiuso mi è estraneo, la mentalità è aperta e lo stile di vita si basa sul Leitmotiv: “Certe cose funzionano bene, altre no, ma ci impegniamo tutti insieme per migliorarle”.Per uno studente che inizia l´università ancora pieno di vita e di ideali, questo ottimismo è fonte continua di ar-ricchimento sia a livello didattico che a livello personale.Arrivata a Mainz, mi si è aperto un mondo. Ogni porta mi è stata aperta e ancora lo è.La sensazione di avere un tappeto rosso davanti dopo un po´ scompare, il lavoro è duro - spesso durissimo - ma il so-stegno, le infrastrutture, il ruolo dello studente in sé sono un privilegio. Se sei uno studente in Germania hai vinto – così ti guarda la gente. Non starò a descrivere le mie espe-rienze come studentessa italiana, genovese di farmacia in quello che è stato il mio primissimo anno universitario, appena prima di intraprendere la mia avventura oltralpe. Non racconterei nulla di nuovo.Posso solo porre io questa volta una domanda ai miei ami-ci italiani: “Perché non venite VOI a fare un erasmus in Germania?”

Giulia Lombroni Studentessa di Chimica

Università di Mainz (Germania)

Mainz, Germania – 200.000 abitanti di cui 30.000 stu-denti. Trentamila studenti in un campus di 2 chilo-

metri quadrati con un totale di cinque fermate di autobus che dalla mattina presto alla sera tardi passano ogni 2 minuti per portare gli studenti a destinazione – con im-peccabile puntualità tedesca.La mia giornata inizia verso le otto meno un quarto, quando, dopo il primo sorso di Kaffee; prendo coscienza di me stessa e del viavai alla stazione centrale, in piedi alla fermata del 69. Non devo timbrare, nel mio portafoglio il mio Studentenausweis (tessera universitaria) mi permette di viaggiare con qualunque autobus e treno regionale nel giro di 100 km gratuitamente. Scendo in fondo al campus, faccio un salto in mensa, di-visa tra caffetteria stanza del thé e con 4 menù diversi a scelta, prendo qualcosa da mangiare prima che il Kaffee mi corroda lo stomaco e... dopo tre anni, ancora sorrido vedendo svolazzare un uccellino tra i moderni tavoli illu-minati da ampie finestre con vista proprio sulla mia desti-nazione finale: la Facoltà di Chimica.

Questo Paese sì che investe nello studio!Una struttura imponente interamente in acciaio e vetro: al piano terra le aule e una biblioteca fornitissima specializ-zata in scienze chimiche, fisiche e matematiche. Ai tre pia-ni superiori quasi esclusivamente laboratori, iperattrezza-ti con apparecchiature all´avanguardia – non solo perché Mainz collabora con l´Istituto Max Planck (lì dietro, peral-tro) ma anche in direttissima con la Corea a livello di ricerca. Infatti è all’Istituto Max Planck che già dal primo semestre il più comune e timido studente di chimica lavorerà lunghe settimane per assolvere la parte pratica del suo studio. Dopo la lezione mi dirigo verso la facoltà di Scienze spor-tive dove da svariati semestri pratico taekwondo – a costo dell´Università di Mainz.La mia scelta è ricaduta su quest’arte marziale sfogliando un

La Facoltà di Chimica di Mainz

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Mercurio

22 marzo-maggio

Società

Decidere per gli altri: l’eutanasia“Sindrome della veglia arelazionale”

Recentemente ho letto e curiosato su un argomento abbastanza controverso e decisamente non banale. Il

9 febbraio di 2 anni fa moriva Eluana Englaro, “una ragaz-za affetta da disabilità grave la cui vita è stata interrotta per decisione della magistratura”, scrive il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Una ferita ancora aperta, difficilmente rimarginabile perché investe i sentimenti più profondi dell’anima umana e la concezione stessa della vita dell’essere umano. Il caso ha diviso ideologicamente il nostro paese sulle questioni inerenti alle “frontiere della vita”, il testamento biologico, la libertà di scelta, la volon-tà del malato. Pensate che da quest’anno il 9 febbraio è dedicato alla “giornata nazionale degli stati vegetativi”. Una data che così è diventata patrimonio del nostro Paese e di tutte le famiglie che continuano a vivere in silenzio in 2500 casi stimati di persone in stato vegetativo sparsi su tutto il ter-ritorio nazionale. Inoltre “sarà anche un appuntamento per fare il punto scientifico su tutte le scoperte di queste situazioni di cui sappiamo ancora troppo poco” aggiunge il sottosegretario alla Salute.

La leggeTra le questioni aperte, il disegno di legge sulla “dichia-razione anticipata di trattamento” (DAT) meglio noto come “testamento biologico” che si doveva discutere il 21 febbraio, ma poi è stato posticipato per il mese di marzo 2011. Rispetto alla legge approvata al Senato nel marzo 2009, sono state apportate delle modifiche dalla Commis-sione. Ne cito alcune: si vuole prevedere il riconoscimento della “vita umana come diritto inviolabile e indisponibile garantito anche nell’ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere”. L’idratazione e l’alimenta-zione assistita è mantenuta fino al termine della vita con la dovuta sospensione quando non risultino più efficaci. Le dichiarazioni d’intenti espresse al di fuori delle forme previste dalla legge non avranno valore per ricostruire la

volontà del paziente. Inoltre, le dichiarazioni anticipate di trattamento non riguardano solo i casi di stato vegeta-tivo, ma tutti quei soggetti che si trovano nell’incapacità permanente di comprendere informazioni circa il trat-tamento sanitario-terapeutico, quindi anche patologie come demenza e alzheimer. Anche la definizione “stato vegetativo” è ormai inade-guata e la comunità scientifica vorrebbe cambiarla in “sindrome della veglia arelazionale” per dare il senso che non sono vegetali ma persone con gravi disabilità. Tutti aspetti che danno fiato a ulteriori polemiche.

E tu cosa ne pensi? Da che parte stai? Secondo te l’eutana-sia e l’aborto sono 2 atti moralmente diversi? Inviaci se vuoi, anche in forma anonima, la tua opinione a riguardo. Nel prossimo numero vedremo di pubblicare al-cune vostre opinioni e considerazioni sul complesso tema dell’eutanasia (letteralmete dal greco: buona morte).

Carlo GrisoliaFacoltà di Farmacia Genova

([email protected])

L’associazione Italiana Studenti di Farmacia è su internet vieni a navigarla

www.aisfa.orgUn ottimo modo per comunicare e tenersi aggiornati con novità proposte

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Mercurio

2011 23

Università

Il mondo della Farmacia italiana viaggia col vento in pop-pa. CENSIS ed AlmaLaurea certificano che più del 70%

dei Laureati in Farmacia risultano occupati ad un anno dal conseguimento del titolo. La qualità del settore è innega-bile, e la solida preparazione dei suoi professionisti è la naturale conseguenza di un’accurata formazione univer-sitaria. Tuttavia, il farmacista è sempre più richiamato ad una pluralità di ruoli, olre allle sempre più numerose esi-genze della professione ed i continui mutamenti dei tren-ds di mercato, impongono un’attenzione costante ed una capacità di ammodernamento tali da garantire un futuro altrettanto sereno all’intera categoria. Sottolineando queste necessità, il 3 febbraio 2011, dall’uf-ficio di Presidenza integrato della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica Italiana, il Preside, prof. G. Ronsisvalle - in qualità di Presidente della CPF (Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Farmacie Italiane) - è intervenuto in merito ai disegni di legge concernenti il riordino dell’esercizio farmaceutico. Il Preside della Facoltà di Farmacia di Catania ha messo in evidenza i nuovi ruoli che la Farmacia è chiamata a svol-gere. Infatti, il settore farmaceutico rappresenta un am-biente in continua evoluzione: accanto ai medicinali e alle terapie tradizionali si stanno sviluppando ed evolvendo altri territori, quali la dietetica, la nutraceutica, la Pharma-

Un vento di Riforma nelle Facoltà Dalla CPF al Senato della Repubblica

“Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la te-

sta…”. Ricordo ancora quel coro di voci acerbe e quei giovani volti, i grembiuli neri col fiocco azzurro di noi maschietti, oppu-re bianchi col fiocco rosa delle femmine. Stavamo in piedi impettiti, tutti riuniti nel-la palestra della scuola elementare X Di-cembre. Di fronte a quella marea di bimbi emozionati, una raggiante professoressa di musica e canto, dietro di lei maestri e maestre, il prete di religione e, in prima fila, il preside. Tutti a cantare il nostro inno. Erano gli anni Sessanta e già allora c’era chi criticava la festa della Repubbli-

ca… Come oggi le celebrazioni per i suoi 150 anni.Il revisionismo storico è uno dei vizi del nostro Paese. Bisogna comunque dire che, nel bene o nel male, quello che unisce la nostra bell’Italia non è solo la lingua, l’espressione geografica o il Tricolore. Ma il riscatto di un patriot-tismo radicato, spesso emarginato, fatto di lotte per l’emancipazione na-zionale con giovani, donne e uomini che hanno dato la vita per l’unità, la democrazia e la libertà… E questo non si può cancellare con una semplicistica “revisione storica”.

P.B.

ceutical Care, il monitoraggio degli effetti collaterali, la targeted terapia. Questi nuovi trends di mercato assieme alle recenti riforme universitarie impongono una forma-zione avanzata che sia in linea con le direttive europee. A seguito di tale evoluzione dello scenario tecnologico, e dei possibili effetti delle nuove direttive ministeriali, aggiunti a quelli della Riforma Gelmini (diminuzione del numero dei laureati, l’alterazione del peso relativo delle singole discipline, ecc.), diviene dunque necessario rive-dere la laurea tradizionale in Farmacia, individuando vari percorsi specializzanti, innalzando la durata degli studi da 5 a 6 anni, o, alternativamente, istituendo un dottorato professionale capace di affiancare l’attività lavorativa a quella formativa. In tale ottica, la CPF si sta muovendo con decisione: un esempio è costituito dalla recente ap-provazione, da parte della Commissione stessa, del nuovo Regolamento per il Tirocinio (v. Mercurio n.2), che non solo uniforma in territorio nazionale una parte fonda-mentale della formazione professionale, ma inoltre raf-forza il solido rapporto tra Università, Farmacia, Ordine professionale ed Enti locali: tutto questo, con l’ambizione di preservare la qualità e l’efficienza del servizio farma-ceutico italiano.

Giulia MalaguarneraFacoltà di Farmacia Catania

W L’ITALIA!

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Mercurio

24 marzo-maggio

Costume&Scienza

Il latte materno L’importanza di un regime dietetico corretto sin dalla nascita

Recentemente, la ricerca nutrizionale, ha evidenziato la relazione tra una non corretta alimentazione avve-

nuta nelle prime tappe della vita e di specifiche patolo-gie come diabete e cardiopatie ischemiche sottolineando l’importanza di un regime dietetico corretto fin dalla na-scita. A questo fine, la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha focalizzato l’attenzione su due punti fonda-mentali: la crescita e lo sviluppo delle facoltà psicomoto-rie. Ha così evidenziando che una corretta alimentazione infantile, deve essere in grado di garantire un apporto energetico-nutritivo tale da permettere una adeguata crescita ponderale ed uno sviluppo psicologico e moto-rio ottimale. La FIMP ha definito come ”età pediatrica” quella frazione di vita che intercorre tra la nascita e i 12 anni di età. In questo arco temporale la crescita è rapida ed elevata. Il periodo più delicato riguarda i primi mesi di vita in quanto molti organi e tessuti del neonato non sono ancora completamente maturi né funzionalmente né metabolicamente; questo giustifica l’attenta analisi nella preparazione delle formule infantili. Alcuni esempi di apparati/organi immaturi sono il digerente(deficienza di ormoni gastrointestinali ed enzimi), il fegato, il pancre-as (mancata secrezione di amilasi), il sistema renale e il Si-stema Nervoso Centrale (processo di mielogenesi in corso già a livello intrauterino).

L’industriaLe industrie che producono latti artificiali e simili sono obbligate, per legge, a non pubblicizzare in modo equi-voco od ambiguo i proprio prodotti . Il decreto n°550 del 6 aprile 1994 sancisce il divieto più assoluto di lasciar in-tendere al consumatore che “la data formula è meglio del latte materno”: nulla è meglio del latte materno. Recentemente(febbraio 2011) l’IBFAN (International Baby Food Action Network) ha tentato di bloccare il parere positivo dell’autorità europea sulla possibilità, per le in-dustrie produttrici, di utilizzare un claim potenzialmente fuorviante, ovvero che il latte artificiale addizionato di DHA favorisca lo sviluppo cognitivo e la vita, lasciando quindi intendere che possa essere più adeguato rispetto al latte materno.Il primo trimestre di vita è uno dei periodi nutrizionalmen-te più critici: il neonato, già nei primi giorni, esprime il senso di sazietà dormendo e il senso di fame con il pianto.

Il contenuto nutrizionaleIl latte materno è l’unico alimento in grado di soddisfare tutte le sue esigenze, sia a livello nutrizionale che come fonte di importanti fattori funzionali quali anticorpi ed ormoni, contenendo lisozima, immunoglobuline,lattoferrina,linfociti e monociti; nutrizionalmente contiene lipi-di, carboidrati e proteine, rispettivamente al 30%, 60% e 10%, in quantità tali da soddisfare il fabbisogno neo-natale. A livello lipidico contiene oltre 140 acidi grassi di-versi di cui molti sono essenziali come ad esempio l’EPA (acido eicosapentanoico) e il DHA (acido docosapentanoi-co); il carboidrato più rappresentato è il lattosio. Contiene inoltre vitamine E e C al limite del fabbisogno e piccole quantità di vitamina K, acido folico e biotina: la quantità di vitamine è strettamente correlata alla dieta della ma-dre. Il contenuto di minerali è basso e ciò determina un carico renale ridotto, fattore fondamentale data l’imma-turità dell’apparato. Ritroviamo basse quantità di sodio, sono abbondanti iodio e rame, ferro e calcio. Se il latte materno manca o per qualche motivo non è conforme, si ricorre all’allattamento artificiale tramite l’utilizzo di formule specifiche per ogni periodo di crescita. Sul mer-cato sono presenti anche ”formule speciali” per neonati con particolari patologie (es: senza lattosio)o particolari condizioni(es:neonati pretermine). Il latte vaccino tal qua-le è da evitare in quanto non contiene le proporzioni nu-trizionali adeguate allo sviluppo ottimale del neonato.L’attenzione alimentare dimostrata durante il primo anno di vita va mantenuta anche nelle epoche successive per prevenire disturbi/patologie dell’alimentazione e malattie croniche.

Chiara TardivelliFacoltà di Farmacia Genova

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Mercurio

2011 25

Progetti

La ricetta vincente controsovrappeso & obesità!

Lo scorso mese di novembre nelle farmacie genovesi si è svolta la cam-

pagna di prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantile, nata dalla col-laborazione tra Federfarma locale e il Centro Obesità dell’Istituto Gaslini.

Guarire giocandoL’argomento purtroppo è più che mai attuale, infatti secondo il progetto di Sorveglianza del Ministero della Salute “Okkio alla Salute” 2008 e 2010 circa il 12% dei bambini italiani è obeso, uno su tre in sovrappeso.In molti casi vi è un’associazione a com-plicazioni come diabete di tipo II, danni cardiovascolari e osteoarticolari, distur-bi respiratori e alimentari. Per questo si è ritenuto importante portare il proble-ma dagli ospedali e dagli studi medici, ad una struttura a stretto contatto con la cittadinanza, quale la farmacia. Per avvicinare i bambini è stata con-segnata una lavagna che rappresentava un gioco segna-punti, in cui per ciascuno dei sette giorni della settima-na veniva chiesto di colorare una stellina corrispondente all’obiettivo raggiunto. Tra questi erano previste diverse porzioni giornaliere di frutta e verdura, riduzione di te-levisione e videogiochi, attività fisica giornaliera e limita-zione delle bevande zuccherate. Come in un vero gioco, il successo garantiva premi o privilegi. In farmacia poi è stato proposto ai bambini di creare e consegnare un di-segno sul tema, esposto poi in vetrina; in cambio i piccoli artisti ricevevano una confezione di “Gormiti” o di “Cuc-cioli cerca amici”. La soddisfazione dei promotoriIl progetto ha portato ad una grande adesione nella po-polazione, con un evidente risalto sui media locali e nazio-nali, fino a Radio 24 e Famiglia Cristiana.Il segreto sta nella modalità, ben lontana da una semplice imposizione di regole, che difficilmente trovano terreno fertile nei piccoli pazienti. Infatti, come ha spiegato la Prof. ssa Vignolo, Resp. del Centro Obesità del Gaslini, “È necessario ridefinire il significato di successo, da non in-tendersi come perdita di chilogrammi, ma come messa in atto di comportamenti positivi finalizzati al cambiamen-to, questi devono essere valorizzati per accrescere il livello

di autostima del bambino”.Parallelamente, grande merito va rico-nosciuto all’attività svolta dai farmacisti: “Siamo stati impegnati nella preven-zione del sovrappeso e dell’obesità non come meri distributori di opuscoli infor-mativi, ma come supporto operativo sul territorio per diffondere abitudini ali-mentari e comportamentali sane”, affer-ma il dott. Giuseppe Castello, Presidente di Federfarma Genova, che aggiunge: “Per la prima volta in Italia un’associazio-ne di farmacisti e un Istituto scientifico pediatrico così prestigioso collaborano volontariamente ‘uscendo’ dai propri confini per potenziare il servizio al citta-dino, mettendo insieme da un lato le alte competenze degli specialisti del Gaslini e dall’altro la capillarità e la professiona-lità delle farmacie”. È dello stesso avviso

anche il dottor Paolo Petralia, Direttore Generale dell’Isti-tuto pediatrico, sottolineando che “l’iniziativa è nata nel solco della lunga tradizione dell’Istituto Gaslini nella pro-mozione alla salute, una tradizione che intendiamo po-tenziare ulteriormente”.

Una radicata sinergiaIn realtà, la collaborazione tra le due strutture genovesi è già molto stretta, in quanto “dal 2008 presso tutte le nostre farmacie distribuiamo in 30 mila copie il periodico “Mondo Gaslini”, numerosi specialisti dell’Istituto tengo-no periodicamente presso Federfarma corsi di formazione gratuiti (riconosciuti ECM) su tematiche pediatriche di lar-go interesse, come quello sulla prevenzione del sovrap-peso e dell’obesità”, spiega il dott. Edoardo Schenardi, segretario Federfarma Genova, che rimarca nuovamente il successo ottenuto con tantissimi genitori e bambini, re-catisi nelle 296 farmacie aderenti all’iniziativa. La preven-zione è un’arma importante per difendere la salute con la messa in atto di comportamenti di vita corretti, perciò de-siderando che i bambini crescano con una “mens sana in corpore sano”, siamo in attesa delle nuove iniziative pro-mosse da Federfarma Genova e dall’Istituto Gaslini, augu-randoci che questo bell’esempio venga seguito da molti.

Elena BottazziFacoltà di Farmacia Milano

La locandina del Progetto

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Mercurio

26 marzo-maggio

Costume&Scienza

Energy drinkIl carburante che “ti mette le ali”

La moda degli Energy Drink or-mai è diffusa tra i giovani, so-

prattutto tra gli studenti, che ne fanno uso poiché si dichiara che siano in grado di fornire una mag-gior quantità di energia rispetto a drink tradizionali, e di conseguen-za la possibilità di migliorare le performance scolastiche.Le ED sono bibite che contengono in grande quantità l’acqua e poi sostanze stimolanti, antiossidanti e tonificanti, spesso in associazione con vitamine, sali mi-nerali, zuccheri e aromi.Alle classiche sostanze come guaranà, taurina e caffei-na, ne sono state aggiunte altre come tè verde, yerba maté, ginkgo biloba, zenzero.

Prendiamo in considerazione alcune etichette:

Leo sprintIngredienti: Acqua, Zucchero, Acidificante: Acido Citrico, Taurina, (0.4%), Destrosio, Guaranà estratto (0,32%), Aro-mi, Glucoronolattone (0,24%), Inositolo, Nicotinamide, Ginseng estratto (0,01%), Calcio D-pantotenato, Piridos-sina HCI (Vit. B6). Coloranti: betacarotene, cianocobala-mina (Vit. B12)Burn Ingredienti: Acqua, zucchero, acidificante acido citrico, Anidride Carbonica, Glucoronolattone (0,1%), Taurina (0,06%), correttore di acidità citrato trisodico, aromi, con-servanti sorbato di potassio e benzoato di sodio, Caffeina (0,03%), Inositolo (0,012%), estratto di Guaranà, antiossi-dante acido ascorbico. Coloranti: E129Red BullIngredienti Acqua, Saccarosio, Glucosio, Citrati di sodio acidificante, Anidride Carbonica, Taurina (0,4%), Glucoro-nolattone (0,24%), Caffeina (0,03%), Inositolo, Vitamine (Niacina, Acido Pantotenico, B6, B12), Aromi. Coloranti: Caramello, Riboflavina Tiger shot Ingredienti: Acqua, zucchero, Anidride Carbonica, acidi-ficante acido citrico, Citrato di sodio, Glucosio, Caffeina, Glucoronolattone, Taurina, estratto di Gingseng, vitami-ne (vitamine B6, vitamina B12, niacina, acido pantotena-to), aromi. Coloranti: E102 – E129.AtomicIngredienti: Acqua, Zucchero, Acidificante: Acido Citrico, Caffeina (0,03%), Taurina (0.4%), Destrosio, Aromi, Glucu-ronolactone (0,24%), Nicotinamide, Calcio D-pantotena-to, Piridossina HCI (Vit. B6). Coloranti: caramello, ciano-cobalamina

Analizziamo ora le sostanze più utilizzate:

La TAURINA è classificata come aminoaci-do, ma si differenzia per la struttura chimi-ca. Viene assunta tramite gli alimenti poiché non siamo in grado di sintetizzarla. Favorisce il trasporto di glucosio, regolarizza i battiti cardiaci e migliora la contrattilità muscolare.Inoltre è un rilassante del sistema nervoso e un antiossidante.La CAFFEINA viene rilevata a livelli superiori a quelli raccomandati dal FDA statunitense.

Appartiene alla famiglia degli alcaloidi purinici come la teofillina (contenuta nel tè) e la teobromina (nel cacao). La caffeina a dosi elevate ha proprietà antidolorifiche; viene assorbita a livello gastrointestinale e non vi è problema di accumulo poiché diminuisce gradatamente scomparendo dopo poche ore.Il GINSENG è una pianta originaria dei Paesi orientali (Cina e Corea) le cui radici contengono una miscela di ele-menti che agiscono sul sistema neuroendocrino e neuro-muscolare. Il ginseng aumenta la capacità di rispondere a situazioni di stress.Il GLUCURoNoLATToNE è uno dei principali compo-nenti delle bevande energetiche. Si forma a partire dal glucosio e regola la formazione del glicogene; il suo pre-cursore è l’acido glucuronico. Interviene nel processo di detossicazione del fegato tramite la glucuronizzazione che attiva l’escrezione della bilirubina, metabolita endo-geno che elimina le tossine. Ha riscosso successo a causa della sua capacità stimolatrice sull’umore, sulla memoria e la concentrazione. L’INoSIToLo è un fattore vitaminico del complesso della vitamina B2, che in caso di carenza determina caduta dei capelli, dermatiti. Produce effetti stimolanti sia a livello motorio che nervoso centrale. Il GUARANA’ è una pianta dell’Amazzonia, che contiene caffeina che viene assorbita lentamente e per questo i suoi effetti sono più duraturi e prolungati di quelli della caffeina contenuta nel caffè.Migliora la concentrazione, l’energia e l’attenzione ed è dovuto all’azione dilatatrice dei vasi cerebrali La NIACINA, vitamina PP o B3 è stata identificata come acido nicotinico. L’utilizzo di niacina a dosi elevate può provocare effetti collaterali come l’arrossamento, ortica-ria, nausea, vomito e talvolta danni epatici.Fanno bene? Fanno male? A riguardo di questo tema, la rivista “Pediatrics” ha reso noto uno studio in cui sono state analizzate le abitudini di consumo di questi ED e i loro effetti sulla salute degli adolescenti. (http://pedia-trics.aappublications.org/cgi/content/abstract/peds.2009-3592v1)

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Mercurio

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Costume&Scienza

I risultati parlano di un 30-50% di adolescenti e di adul-ti che consumano queste bevande ricche di una dose ec-cessiva di caffeina.Quest’alta concentrazione di sostanza eccitante potrebbe provocare effetti indesiderati come palpitazioni cardia-che, attacchi epilettici, infarti. Secondo l’autore dello studio, Stephen Lipshultz, do-vrebbe esistere leggi più restrittive sul contenuto di caf-feina e una più accurata sorveglianza tossicologica. L’alcol gioca un ruolo pericoloso in questo campo. Assu-mere alcolici e ED è ormai diffuso nelle discoteche, ma questo può essere doppiamente pericoloso: il sapore dell’alcol viene addolcito e si stimola a berne di più e più velocemente;gli ED nascondono gli effetti dell’alcol dando la percezio-ne di esser sobri.Da un indagine apparsa sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research, è emerso che assumendo alcol assieme ad ED si riduce la percezione soggettiva di sinto-mi quali il sonno e torpore indotti dall’ alcol: si è stimola-

ti, euforici percependo un apparente stato di benessere che maschera gli effetti quali la riduzione delle capacità di ragionamento e quelle decisionali, il rallentamento di riflessi e soprattutto le ridotte capacità motorie, che in-ducono il soggetto a credere di poter mettersi alla guida senza alcun rischio. In Francia il Ministero della Sanità ha impedito la distribu-zione stabilendo che questi ED potrebbero avere effetti indesiderati sul metabolismo e sulla pressione arteriosa; in Danimarca e in Norvegia non ne hanno autorizzato la vendita; in Gran Bretagna la vendita è consentita libera-mente, ma viene sconsigliato l’uso alle donne in gravidan-za, ai minori e alle persone a rischio cardiovascolare; negli Stati Uniti ci ha pensato la Fda a mettere un freno ai con-sumi, mentre in Italia per ora non c’è nessun divieto.Sarebbe doveroso prendere in considerazione questi ef-fetti e osservare l’esempio europeo per evitare un abuso di tali sostanze. Se cala l’energia che si fa? La nonna consi-glierebbe un bel latte con i biscotti.

Alice CaponiFacoltà di Farmacia Genova

Il massaggio shiatsu è una forma di terapia nata in Giappone all’inizio del

XX sec, che affonda le sue radici nel ta-oismo e nell’antica medicina cinese.Si basa sull’uso delle articolazione e sulla digito-pressione, l’arte del stimolare la superficie cutanea procurando effetti benefici all’interno del corpo. ...UN PO’ DI TEORIA ...Il termine cinese shiatsu significa lette-ralmente pressione delle dita, infatti questa tecnica di massaggio si pratica principalmente con l’uso dei pollici, se-condariamente con palmo, dorso delle mani e avambracci. Durante lo shiatsu si esercita la pressione su centinaia di punti superficiali (detti Tsubo), lungo i meridiani del corpo (canali energetici) per stimolare il flusso di Qi (energia vitale). I meridiani attraverso cui viene fatta scorrere questa energia son 10 e traggono nome dai principali organi vitali. Stimolando gli Tsubo lo shiatsu mira a riequilibrare la quantità e la quali-tà di energia elettromagnetica distribuita lungo i meridia-ni, recando benefici al corpo e allo spirito della persona. Esistono due scuole differenti da cui sono originate quelle

odierne: una applica terapie più dolci e rilassanti, l’altra offre un massaggio più intenso. ...INVECE NELLA PRATICA...Nella pratica il terapeuta tratta i punti di pressione con vigore, nella fase in-spirativa di rilassamento, trasmettendo una sensazione profonda e piacevole, a patto che non sussistano blocchi ener-getici: in questo caso si potrebbe perce-pire una sensazione di dolore. Non è previsto l’utilizzo di oli o creme, infatti è consigliato al paziente di indos-sare vestiti leggeri e comodi. Il massaggio shiatsu è di beneficio a sva-riati disturbi, cefalea, emicrania, postumi da traumi, lombalgia, dolori alla schiena, problemi digestivi, colite, ma ancora stati

di stress, tensione ed insonnia. È inoltre indicato per tonifi-care la circolazione e per favorire l’eliminazione di tossine. Personalmente ho provato varie volte la terapia shiatsu , è stato assolutamente rigenerante in un momento di stress e nervosismi !!

Jennifer VieleFacoltà di Farmacia Genova

Il massaggio shiatsu

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Mercurio

28 marzo-maggio

La figura del farmacista sta subendo una profonda tra-sformazione: a lui tocca infatti il compito di gestire e

valorizzare la propria professione, per sottolineare con forza sempre maggiore il ruolo sociale della farmacia, vero e proprio centro di servizi fondamentali per la salute del cittadino.

I farmacisti si trovano a operare in un contesto profon-damente mutato: su che tipo di strumenti possono fare affidamento per vincere la sfida del mercato ed essere sempre più competitivi? Finora il mondo della farmacia è stato sempre piuttosto lontano dalle logiche della competizione, ma oggi ci tro-viamo ad affrontare un momento nel quale i cittadini hanno più operatori a cui rivolgersi per soddisfare alcu-ne esigenze di consumo. Esiste infatti una maggiore con-correnza nei canali di diffusione del farmaco e del para-farmaco, con l’entrata in questo particolare mercato delle parafarmacie e del-la Grande Distribuzione. Il farmacista oggi è chiamato a diventare imprenditore e manager della propria farmacia, e deve acquisire certe competenze che sono divenute indispensabili se si vuole operare in un mer-cato in costante evoluzio-ne. Fortunatamente alcuni professionisti del settore stanno rispondendo bene. Stanno nascendo corsi di aggiornamento, principalmente su tematiche economiche organizzative, atti a colmare eventuali carenze. Un esem-pio pratico è il corso in Management della Farmacia da me diretto presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (www.sssup.it). Per maggiori informazioni su questo corso e su molti altri corsi su tematiche specifiche, quali catego-ry management, logistica, acquisti, gestione magazzino, ecc..: [email protected]) in collaborazione con la Siaf di Volterra (www.siafvolterra.it), che permette agli iscritti di apprendere tutto ciò che serve per trasformarsi in buoni manager, in una sede e in un ambiente che favoriscono il confronto con altri farmacisti e lo scambio di esperienze e buone pratiche, ingredienti fondamentali nell’appren-dimento. Il programma di studi mira a fare acquisire al farmacista la logica e gli strumenti fondamentali della gestione ma-nageriale, e lo fa attraverso una learning experience di grande valore.

Programma del corsoIl corso si articola in un ciclo di lezioni della durata com-plessiva di due settimane (ripartite in più mesi), che for-nisce tutte le competenze necessarie a gestire la farmacia nel nuovo scenario evolutivo del settore. Il programma prevede una partecipazione attiva degli iscritti, esercita-zioni pratiche e soprattutto uno scambio di esperienze che diventa molto prezioso. Ogni edizione è strutturata in quattro moduli, che affrontano tematiche differenti. Il primo modulo si concentra sugli aspetti istituzionali, sull’evoluzione della normativa e del mercato. Si parla del nuovo scenario in cui le farmacie vanno a operare e dei nuovi trend di consumo. Tra i temi affrontati ci sono ele-menti di economia sanitaria, l’evoluzione dello scenario di mercato a seguito degli interventi di liberalizzazione, e approfondimenti sul ruolo della farmacia quale erogatore di servizi per conto del sistema sanitario regionale. Si pas-sa poi agli aspetti più prettamente economico-finanziari. Durante il corso il farmacista impara a conoscere la logica di tutte le dinamiche economico-finanziarie della propria impresa, che gli consentiranno di recuperare margini di efficienza e di redditività e di interagire in modo “infor-mato” con il proprio commercialista. Il terzo modulo è dedicato alla gestione dei servizi e alla fidelizzazione del cliente e, più in generale, al marketing. Oggi è necessario che il farmacista assuma un atteggiamento proattivo nei confronti del mercato, in modo da proporsi ai cittadini e ai propri clienti con iniziative che ne favoriscano la fideliz-zazione. Per questo introduciamo elementi innovativi di marketing, che aiutino il farmacista a costruire quella che noi chiamiamo “la farmacia dei servizi”, capace di valoriz-zare il vero punto di forza e il più importante fattore di vantaggio competitivo della farmacia: la professionalità.Infine, il corso si conclude con un modulo dedicato all’or-ganizzazione interna del punto vendita e del magazzino, ma anche dei dipendenti e delle altre risorse umane che collaborano con la farmacia.La formazione manageriale diventa quindi fondamentale affinché la farmacia si rafforzi quale “centro servizi” ad alto valore aggiunto per i cittadini. Anzi, attraverso que-sta completezza di prodotti e servizi la farmacia riafferma in modo chiaro il suo ruolo di fondamentale presidio della salute cittadino.

Prof. Giuseppe Turchetti, PhDScuola Superiore Sant’Anna - Pisa

Formazione manageriale per il farmacista

Formazione

La biblioteca della scuola

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Mercurio

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Alimentazione&Salute

c&c - cranberry e cistite: un rimedio efficace?

I preparati a base di succo di mirtillo ame-ricano, detto comunemente Cranberry,

rappresentano oggi un rimedio molto uti-lizzato per il trattamento delle infezioni urinarie sostenute da E. Coli, note comu-nemente con il nome di cistiti.Anticamente gli indiani d’America utiliz-zavano queste bacche per la cura di ferite e per la prevenzione ed il trattamento di infezioni urinarie e scorbuto.

Le proprietà del CranberryQuesto piccolo arbusto (Vaccinium macro-carpon Fam. Ericaceae) cresce spontaneo nel nord degli Stati Uniti d’America, dalla Carolina al Canada, dal punto di vista botanico molto simile al nostro mirtillo comune (Vaccinium myrtillus), esso produce delle bacche globose rosse (frutti) che vengono consumate come tali o come succo (puro o mescolato a sciroppo d’avena). All’interno di queste bacche troviamo una vera miniera di sostanze nutritive: flavonoidi, antocianine, oligomeri protoanto-cianidolici, acido benzoico e altri acidi organici dotati di proprietà antibatteriche e carboidrati (in particolare frut-tosio). Studi recenti hanno infatti dimostrato la capacità di queste sostanze di rendere antiadesiva la superficie del-le mucose urinarie andando quindi ad inibire l’adesione cellulare dei vari batteri patogeni responsabili di questa tipologia di infezioni, tra cui l’Escherichia coli. Come agisce il C&CQuesti batteri aderiscono alla mucosa urinaria tramite delle fimbrie (strutture simili ai flagelli, ma più corti e rigi-di che permettono di aderire all’ambiente in cui si trova-no). È stato dimostrato che il mirtillo americano è in grado di provocare un’inibizione irreversibile dell’adesione di un

ceppo di E. coli che esprime due tipi di fimbrie (1 e P). Si ritiene che il frut-tosio possa essere responsabile infatti dell’inibizione della fimbria di tipo 1.Se da un lato gli studi fino ad oggi ef-fettuati dimostrano una certa efficacia di questo prodotto sul rischio di recidi-va da cistite, dall’altra vi sono alcune preoccupazioni riguardo il profilo di sicurezza di questi preparati.

I dati cliniciSono state infatti registrate diverse se-

gnalazioni che fanno presagire una possibile interazione fra cranberry e warfarin, una ben nota antivitamina K. Nel 2003 e nel 2004, la Committee on Safety on Medici-nes del Regno Unito ha pubblicato un avviso sulla possi-bile interazione tra warfarin e succo di cranberry, in otto casi segnalati si è osservato un consistente aumento del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR) e/o sangui-namento. A livello biologico l’interazione warfarin-cran-berry è infatti plausibile: il farmaco viene metabolizzato a livello epatico dal citocromo P450 (CYP2C9) ed il succo di cranberry è ricco di flavonoidi che inibisco gli enzimi CYP. I dati clinici oggi disponibili, non dimostrano però un’in-terazione clinicamente rilevante tra il frutto ed il farmaco, tuttavia i pazienti sottoposti a terapia anticoagulante con warfarin dovrebbero porre attenzione a possibili segni e sintomi di sanguinamento e monitorare con attenzione l’INR.

Gli studi clinici sull’efficacia del mirtillo rosso nella pre-venzione delle infezioni del tratto urinario sono alquanto incoraggianti. Errato sarebbe pensare che tutto ciò che è naturale è innocuo: Cranberry sia, ma con moderazione e attenzione!

Camilla BordignonFacoltà di Farmacia Padova

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Mercurio

30 marzo-maggio

Cucina&Salute

“La salute vien mangiando”

...Nulla meglio di questa frase potrebbe esprimere il concetto cardine della filosofia macrobiotica! Ho

scelto il termine filosofia volontariamente, nonostante si senta, il più delle volte erroneamente, parlare di cucina o alimentazione macrobiotica.

Un po’ di storiaLa filosofia macrobiotica è un regime di vita basato sul prin-cipio unico dello yin e dello yang, risalente alla cultura ci-nese . Questo pensiero nasce dalla perfetta continuità con cui il giorno pervade la notte, e la notte il giorno , come se l’uno di dilatasse nell’altro; non a caso lo yang fa riferimen-to al “ lato soleggiato della collina”, l’ yin al lato “in ombra”. Yin e Yang sono i due opposti complementari , l’uno non potrebbe esistere senza l’altro, come il caldo con il freddo. Questi due antipodi esistono in ogni uomo, e fonte di be-nessere è il loro perfetto equilibrio.

Ecco che acquista un ruolo predominante la condotta di vita, fatta di tutte quelle abitudini che portano l’uomo a essere in perfetta armonia con l’universo. Tra queste spicca l’alimentazione, la quale, costruendo e modifican-do il corpo fisico, interagisce con la mente e lo spirito. Anche i prodotti alimentari sono classificati secondo lo yin e lo yang, e a ragione devono trovarsi in perfetto equili-brio.

L’alimentazione MacrobioticaL’alimentazione macrobiotica è basata prevalentemente su cereali, leguminose, alghe. Tra i cereali vengono preferiti quelli non raffinati, come frumento, mais, grano saraceno, riso, orzo, avena, miglio, segale. Tra i legumi lenticchie, ceci, soia, azuki (fagiolo rosso di origine giapponese). Le alghe vengono molto uti-lizzate in quanto ricche di vitamine e sali minerali, e ce ne sono di diversi tipi di vari sapori e colori. Come condimenti vengono scelti salsa di soia, tahin (sorta di burro derivato

dal sesamo), piccoli semi oleosi di sesamo, sale marino in-tegrale, olio extra vergine di oliva.

Yin e YangGli alimenti Yin sono quelli dal sapore acido, amaro, mol-to dolci o aromatici, e contengono una maggiore quan-tità di potassio. Gli alimenti Yang sono poco acidi, hanno un sapore salato, poco dolce o piccante, e si caratterizza-no per la maggiore presenza di sodio. La cottura aumenta l’energia Yang e va regolata in base ai cicli stagionali: maggiore in inverno, media in primave-ra e autunno, minore in estate. Dovendo sussistere un perfetto bilanciamento tra le due forze nel periodo invernale, essendo il freddo Yin, vanno privilegiati i cibi Yang, l’opposto nel periodo estivo. Se proviamo ad abbandonare la mera filosofia per inol-trarci nei mari della scienza, senza sorpresa, incapperemo in pareri quanto più contrastanti. L’estremismo critico, definisce la alimentazione macrobio-tica il modo migliore andare in contro a carenze nutri-zionali, estremamente nocive nella salute del bambino, per non parlare della monotonia di una dieta che esclude intere categorie alimentari. Sotto l’altra campana, studi cubani condotti dal dot-tor Mario Pianesi (diete Ma-Pi) hanno dimostrato che la dieta macrobiotica può esser usata per contrastare l’insorgenza di patologie croniche, o per trattare sog-getti affetti da diabete di tipo 2. Altri importanti studi condotti dall’Istituto dei Tumori di Milano, dimostra-no che la dieta macrobiotica e la dieta mediterranea aiutano nella prevenzione del cancro alla mammella. Concluderei affidandomi al giusto mezzo aristotelico, come equilibrio vincente tra il mondo del progresso e quello delle tradizioni...

Elena GalliaFacoltà di Farmacia Genova

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Mercurio

2011 31

Cucina&Salute

Ingredienti200 g azuki, fagioli di soia piccoli e rossi benefici per reni e ghiandole surrenali. Completano il sapore dolce attraverso l’accoppiamento energia acqua- energia terra.2 cipolle dorate2 carote1 sedano rapa grande5-10 cm di alga kombusale integralezenzero fresco prezzemolo tritato finementesalsa di soia

PreparazioneCuocere a pressione per 30 minuti gli azuki avendo cura di usare un volume di acqua pari a tre volte dei legumi.È indispensabile, in ogni tipo di cottura dei legumi, l’alga kombu, da inserire direttamente in pentola con i fagioli.A parte mondare e tagliare a cubetti le carote, le cipolle e il sedano rapa. Aggiustare di sale e aggiungere 2 cuc-chiai di salsa di soia. Far stufare le verdure lentamente, fino a che non iniziano ad ammorbidirsi. Quando gli azuki avranno terminato la loro cottura adagiarli sulle altre ver-dure e proseguire a fuoco basso per altri 10 minuti.Infine spolverare con il prezzemolo tritato e lo zenzero grattuggiato.

COTTURA NISCHIME Particolare tipologia di cottura senza acqua, ovvero Yang per la cucina macrobiotica. Prevede il solo utilizzo dei li-quidi che escono dalle verdure stesse, permettendo agli alimenti di mantenere intatte le loro proprietà. Questa procedura prevede l’utilizzo di una pentola pesante e spessa.La cottura Yang è benefica per gli organi interni, quali stomaco ed intestino, ed inoltre contribuisce a rafforzare il sistema immunitario in quanto conserva calore ed ener-gia interni delle sostanze nutritive.

Curiosità ChimiCa: Come ottenere legumi teneri?

Inizio citando l’opera Cuoco parigino, opera anonima pubblicata nel 1838:“(...) molti legumi cuociono bene solo in acqua molto pura e leggera; quella dei fiumi e dei ruscelli è sempre la mi-gliore; quella dei pozzi non vale niente. dove ci sia solo acqua di pozzo la si può rendere idonea alla cottura dei legumi versandoci un po’ di bicarbonato di sodio fino a che non si forma un piccolo deposito; recuperare la parte limpida e usarla per cuocere i legumi”.

Oggi noi quel “deposito” lo chiamiamo precipitato, ma in che modo il bicarbonato di sodio varia la qualità dell’ac-qua?Il bicarbonato rende l’acqua alcalina, per sapere se que-sta alcalinizzazione agisce sui legumi, facciamo cuocere delle lenticchie in tre pentole diverse: nella prima avremo acqua distillata, nella seconda acqua addizionata di bicar-bonato e nella terza acqua acidificata con aceto.Quando le lenticchie nell’acqua pura saranno giunte a cottura, quelle che hanno cotto nell’acqua acidificata sono rimaste dure, mentre al contrario quelle in acqua alcalinizzata sono eccessivamente cotte.Questo perchè i vegetali sono composti da una lamella parietale di pectina e cellulosa.In soluzione acida le molecole di pectina vengono neu-tralizzzate, in quanto i gruppi carbossilato captano gli idrogeni in modo che i gruppi risultanti siano elettrica-mente neutri, di conseguenza le molecole di pectina non si respingono più e le lenticchie restano dure. Al contrario il bicarbonato di sodio provoca la ionizzazione dei gruppi acido carbossilico, in modo che le repulsioni elettrostati-che tra le molecole di pectina favoriscono la separazione e la degradazione delle pareti vegetali, le lenticchie ram-molliscono.Il nutrimento, attraverso la cucina macrobiotica, non è solo fine a se stesso, ma anche spirituale, in un mondo dove l’artificiale ha sostituito il genuino.

Chiara Grasso Facoltà di Farmacia Genova

Stufato di verdure e azuki

Page 32: Mercurio n1 - Marzo / Maggio 2011

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