MENSILE DELL’AZIONE CATTOLICA TICINESE Aspettando Gesù · Così come si preparano gli addobbi...

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in cruce gloriantes MENSILE DELL’AZIONE CATTOLICA TICINESE Speciale Avvento a colori! 88° anno LXXXVIII N. 11 Novembre 2009 Aspettando Gesù Aspettando Gesù

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in cruce gloriantes

MENSILE DELL’AZIONE CATTOLICA TICINESE

Speciale Avve

nto

a colori!

88° anno LXXXVIII

N. 11

Novembre2009

AspettandoGesùAspettandoGesù

2 Spighe Novembre 2009

aspettando Gesù

Il Natale è ancora lontano. Manca ancora qualche settima-na. Ma è una festa di complean-no così importante (è il comple-anno di Gesù!) che non si può arrivare impreparati.

Ecco perché ciascun bambino deve cominciare a preparare questo momento. Così come si preparano gli addobbi per la fe-sta del nostro compleanno, e si pensa alla lista degli amici da in-vitare, così anche noi – amici di Gesù – dobbiamo preparare la sua festa con qualcosa che ri-cordi questo grande avvenimen-to che da duemila anni si rinnova per ciascuno di noi.

La prima cosa da preparare è il nostro cuore. Per questo dob-biamo rileggere quello che è successo, oppure farcelo rac-

contare dai nostri genitori. La seconda cosa da preparare

è il presepe. Ogni figura del presepe rappresenta un prota-gonista della storia di Gesù, che è venuto a salvarci ma che a cia-scuno chiede di compiere la sua parte.

Così ci sono la mamma e il papà che lo accolgono con amore. Ci sono i pastori, che con il frutto del loro lavoro donano a Gesù quello che gli serve per mangiare e non soffrire il freddo. Ci sono le donne che si recano alla ca-panna. Ci sono i Magi, uomini sag-gi, ricchi e religiosi, che rendono omaggio a questo Dio bambino con la mirra, l’oro e l’incenso. Ci sono gli animali che gli fanno compagnia e che all’occorrenza sono pronti a trasportarlo.

E poi ci siamo noi. Che ruolo abbiamo nel presepe? Scopri-telo!

Per aiutarvi a preparare bene questo momento di attesa (che la Chiesa chiama Avvento) que-sto numero di Spighe è tutto dedicato a voi bambini. Potete colorarlo, ritagliarlo, incollarlo. Costruire un calendario, una lanterna, un cubo, un presepe. E potete anche giocare o leggere. È tutto vostro. E se avete amici, fatelo insieme a loro.

A tutti voi, buon Natale! E prima ancora, buon Avvento!

Un Natale tutto da preparare

Per un prete, il giorno della sua ordinazione è un giorno speciale. È il giorno in cui il Signore consacra la scelta fatta da un giovane, assicuran-dogli che quella scelta è giusta e secondo la sua volontà. Un giorno che viene ricordato con particolare commozione quando si raggiunge il 50° anniversario. Per il prete che arriva al traguardo dei 50 anni di Messa, però, non c’è alcun merito: è tutta opera del Signore che gli ha concesso una lunga vita. Merito di colui che festeggia il 50° è invece quello di essere stato fedele a questa chiamata. Di aver vissuto mezzo secolo di sacerdozio dedicando ogni sua energia, ogni sua risorsa, ogni suo pensiero a questo mi-nistero. È lo stesso merito che riconosciamo al nostro vescovo, Pier Giacomo Grampa, che il 6 dicembre ricorda quell’Ordinazione avvenuta nella chiesa di San Nicolao, a Lugano Besso, in quello stesso giorno del 1959. Gran parte di questi 50 anni di sacerdozio, don Mino li ha vissuti fra i giovani. Ed è la maggior parte di loro che a lui deve molto. In più, don Mino ha ricevuto dal Signore la grazia straordinaria dell’episcopato. Per questo lo ricordiamo in quel giorno così speciale, con l’affetto dei figli verso il loro padre. Auguri don Mino!

Quando Pier Giacomo Grampa divenne don Mino

Novembre 2009 Spighe 3

aspettando Gesù

Per viverlo in modo diversoRingrazio l’opulenza delle vetri-

ne. Gli sprechi delle nostre tavole. I negozi di giocattoli straripanti di oggetti. Le corse e la frenesia dell’ultimo minuto: senza di loro, anche quest’anno il Natale, per me, avrebbe il solito sapore agro-dolce di un’occasione persa. Invece no. Quest’anno non ho voglia di essere contro. Non criticherò, non storcerò il naso. Ma neppure vi parteciperò, percorrendo, contro-voglia, le vie dello shopping.

Ho scelto. Non cercherò il senso del Natale per le vie della città. Non cercherò di evocarne l’antico sapore nei centri commerciali o

nell’oggetto esclusivo, del mercati-no di turno. Troppi anni ho perso, cercando nella festa soprattutto la magia di un’infanzia perduta, opu-lenta e grassa, dove lievi e lieti era-no i nostri pensieri di bimbi felici. Finito è questo tempo. Lasciamolo andare. Con le nevicate di una volta, se ne sono andati anche quei tempi. Forse neppure tanto perfet-ti, come la nostra memoria tende a riproporceli.

E neppure cercherò di minimiz-zare: dicendo che quest’anno gli oggetti del Natale hanno fatto la loro comparsa sugli scaffali un po’ più tardi del solito, che sono ricom-

parsi i presepi nei negozi e che i Babbi Natale finti mi sembrano un po’ diminuiti rispetto all’anno preceden-te. Non farò insomma, al-cuna bassa contabilità per misurare la temperatura esterna del Natale. E nep-pure sbircerò nel carrello del mio vicino di coda, alla cassa del supermercato, per giudicare il Natale degli al-tri. Il mio Natale, quest’an-no e sempre, me lo porterò dentro, come un bimbo che nasce. Come un bimbo che cresce. E con la medesima fiducia vorrò andargli in-contro: spedita e gioiosa-mente indifferente a quan-to mi circonda. Innamorata di quanto mi porto dentro. Una gioia che cresce ogni giorno di più.

I tempi non sembrano propizi. Da ogni parte si addensano nubi di conflit-

ti. La forbice che divide i popoli della fame dai popoli dell’opulenza è sempre più divaricata. Cinquan-tamila sono i nuovi poveri che si sono aggiunti all’esercito degli affa-mati, solo nell’ultimo anno. La mannaia della crisi è sospesa sulle nostre teste pronta ad abbattersi ora qua ora là, senza né preavviso né colpa. Ma non per questo riesco a trovare meno bello il rosso di una bacca di agrifoglio nel bosco spo-glio o la prima neve che cade sulla città attutendone la frenesia.

Il Natale che mi cresce dentro, mi fa sentire la solitudine di chi mi siede accanto in metropolitana, sprofondato in un libro, nel sonno arretrato, dentro una nube di alco-ol. Mi fa condividere, per un breve attimo, la vita di chi mi circonda. Mi fa essere. Esistere: senza agget-tivi aggiunti. Il Natale così diven-terà occasione. Per cambiare. Dav-vero. Dentro. Diventando un cammino, non un pranzo. Un do-no, non un regalo. Un incontro, non un’occasione mondana.

Corinne Zaugg

4 Spighe Novembre 2009

Il calendario rotondo dell’Avvento

L’Avvento è il periodo di quattro settimane che precede la festa del Natale. In questo periodo i cristiani si preparano ad accogliere Gesù che nasce.

AVVENTO: TEMPO DELL’ATTESAColora le quattro immagini del calendario e ritagliale. Poi colora e

decora con fantasia lo sfondo del calendario.Con la bucatrice pratica un foro nell’apposito cerchietto e infila

nel foro un bel nastro rosso o dorato e appendi il tuo calendario rotondo dell’Avvento dove desideri.

Ogni settimana, incolla sul calendario l’immagine adeguata. Segui questo ordine: la prima settimana: l’Angelo che saluta Maria (n. 1); la seconda settimana: Maria felice di aver detto «si» a Dio (n. 2); la terza settimana: Maria che visita Elisabetta, sua cugina (n. 3); la quarta settimana: Maria con Gesù tra le sue braccia (n. 4).

aspettando Gesù

Novembre 2009 Spighe 5

C’era una volta una piccola, città uguale a tante altre. Gli abitanti di questa città, però, erano molto smemorati.

I bambini dimenticavano di fare i compiti, il capostazione dimenticava di dare al treno il segnale di partenza, il papà di-menticava di togliersi le scarpe prima di andare a dormire.

Un giorno, la gente di questo paese dimenticò persino Dio. Le porte della chiesa rimasero chiuse, le campane smisero di suonare, nessuno pregava più.- Perché ieri non siete venuti a

scuola? - domandò il maestro il lunedì mattina agli alunni. - Ma ieri era domenica - risposero gli scolari. - La domenica non c’è scuola! Perché? – chiese il maestro.Gli alunni non seppero cosa ri-spondere: essi avevano dimen-ticato Dio e quindi non sapeva-no perché le scuole rimanessero chiuse.Si avvicinava il Natale.Perché suonavano questa musi-ca dolce?Perché sull’albero ci sono le candele?

Nessuno pensava più a Dio. Per questo motivo nessuno ca-piva più che il Natale è una si-lenziosa festa della luce.La gente alzò gli altoparlanti a tutto volume, ornò l’albero di Natale con ghirlande di carta e coriandoli e trasformò la notte di Natale in una festa di carne-vale.- Dovete togliere quel manife-sto! – gridò il sindaco. – Chi ha attaccato sui muri delle strade l’immagine di un bambino affa-mato? Ci rovina la nostra città.Anche lui aveva dimenticato Dio.Per questo motivo non capiva che il manifesto voleva ricorda-re che bisogna condividere ciò che si ha con chi ha bisogno.Immediatamente tutte le im-magini di bambini affamati ven-nero ricoperte dalla pubblicità di cioccolatini.La piccola città diventò grigia e senza colori. La gente si fece litigiosa.- Abbiamo l’impressione di ave-re dimenticato qualcosa – ripe-teva sempre.Un giorno soffiò un forte vento tra i vetri, così forte da muove-re le campane della chiesa. La campana suonò.Improvvisamente la gente si fermò e guardò in alto. Final-mente un uomo esclamò:- Ecco che cosa abbiamo dimen-ticato! Abbiamo dimenticato Dio!

da J. Osterwalder, Raccontami una storia che parla di Dio, LDC

Quando gli uomini dimenticarono Dio

aspettando Gesù

Natale nel paese degli smemorati

Illumina il nostro camminare nella notte verso la grotta di Betlemme

LA LANTERNA DELL’AVVENTO1. Colora la lanterna e le immagini.2. Ritaglia seguendo le linee di contorno.3. Piega per bene le facce della lanterna e incolla le alette in modo da chiudere la lanterna.4. Ritaglia il testo della prima settimana di Avven-

to e incollalo sulla faccia numero 1; fa lo stesso per il testo delle altre settimane.

5. Metti un lumino dentro un bicchiere di vetro e incollalo dentro la lanterna,

6. Sistema la tua bella lanterna sul comodino o ac-canto al presepio.

7. Accendi il lumino solo in presenza di un adulto; non lasciare mai incostudita la lanterna accesa.

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aspettando Gesù

Novembre 2009 Spighe 7

aspettando Gesù

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il censimento di Augusto

Peccato che non sono abbonato… …voglio però abbonarmi subito e ricevere ogni mese il giornale!

Allora farò subito così: ritaglio o fotocopio questa scheda compilata, e la spedisco a: Spighe, corso Elvezia 35, 6900 LUGANO oppure (senza rovinare questo bellissimo numero del giornale…) scriverò immediatamente una mail a [email protected]

L’abbonamento per un anno costa 25 franchi (…così poco?!).

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Bellissimo questo numero di Spighe!!!

Novembre 2009 Spighe 11

È NATALEViviamo insieme gli avvenimenti

che precedono e accompagnano la nascita di Gesù.

1. Colora le immagini e i partico-lari (porta, albero, angeli, co-lombe, colonne).

2. Ritaglia lungo le linee di con-torno sia l’interno oggetto che i particolari.

3. Piega per bene le facce.4. Incolla le alette e otterrai un

cubo.5. Incolla i particolari sul cubo,

così come vedi in figura.6. Racconta gli avvenimenti rap-

presentati sulle facce del cubo.

aspettando Gesù

L’angolo del Topo Lino

12 Spighe Novembre 2009

Carissimi amici, le sorelle Clarisse del monastero di Cademario nell'ambito della raccolta fon-di per l'ampliamento del loro monastero, come già lo scorso anno, hanno stampato un graziosissimo calendario per bambini (ma non solo per bambini) sui Fioretti di San Francesco, scrivendo sulle ultime pagine, in modo sempli-ce, il volgersi della loro giornata monastica.Ci chiedono di aiutarle a venderli, o comunque distribuirli ad amici o parenti o a sacerdoti che possano venderli in chiesa.Le settimane che precedono le festività natalizie sono un tempo propizio. Possono essere proposti come un simpaticissimo ed economico regalo di Natale.• L'offerta richiesta è di Fr. 8.- a calendario. Presso le nostre carissime sorelle, che risiedono temporaneamente nel monastero di S. Giuseppe a Lugano, è possibile trovare anche:

• agendine tascabili Fr. 2.-• biglietti francescani (10 biglietti + 10 buste) a Fr. 10.-• carta da lettera (blocco da 54 fogli + 54 buste+autoadesivi) a Fr. 15.-• marmellate Fr. 8.-• liquori (es. nocino, limoncino, basifichino, arancino, liquore ai lamponi)

Fr. 12.-Grazie di vero cuore a tutti!

La parola a coloro che hanno conosciuto e seguito Gesù. Uno dopo l’altro, alcuni personaggi realmente presenti nei Vangeli e altri verosimili racconta-no il loro incontro con Gesù e gli avvenimenti vissuti fino ai tragici giorni della sua passione e a quelli luminosi della risurrezione. Ecco dunque alter-narsi nel racconto di apostoli, donne, parenti di Gesù e poliziotti. La storia di Gesù, arricchita con disegni divertenti, è proposta in modo originale e appas-sionante. È un libro più che adatto per tutti i ragazzi che sono curiosi di entra-re in contatto con Gesù e con la sua parola… con il sorriso sulle labbra.

Thérèse Néel,La parola ai testimoni. Inchiesta su Gesù,Paoline 2008

aspettando Gesù

Novembre 2009 Spighe 13

© B

radi

Bar

th

Sosteniamo con l’acquisto di queste cartoline di Natale i cristiani persegui-tati, discriminati o che vivono nell’indigenza.

Il ricavato della vendita delle cartoline di Natale di Bradi Barth servirà a finanziare i diversi progetti del-la nostra organizzazione.

Ciascuna serie è composta da 5 cartoline con 5 differenti riproduzioni dell’artista Bradi Barth e da un versetto della Bibbia :

CHF 15.–

Vorrei comandare la serie / le serie:

esemplari della serie 1 esemplari della serie 2

esemplari della serie 3 esemplari della serie 4

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Riceverete con le cartoline il bollettino di versamento.

Spedire in una busta a : Kirche in Not, Cysatstrasse 6, 6004 Lucerna / fax: 041 410 31 70

Talloncino da ritagliare

Aiuto alla Chiesa Che Soffre Da più di 60 anni al servizio della Chiesa perseguitata

Seri

e 2

Seri

e 1

Seri

e 3

Seri

e 4

14 Spighe Novembre 2009

Un presepe a fisarmonica da colorare e ritagliare

NATALE: TUTTI A BETLEMME1. Colora i disegni e ritagliali seguendo le linee

tratteggiate,2. Unisci le due strisce di disegni sulla linguetta.

3. Piega i disegni uno sull’altro: otterrai un prese-pe a fisarmonica.

4. Sistema il tuo presepe dove desideri.

aspettando Gesù

Novembre 2009 Spighe 15

Mi auguro che si possa educare già i bambini all’anno liturgico, in-centrato sulla Pasqua. Se riuscissi-mo a focalizzare la nostra attesa sul Cristo che viene ogni giorno nel povero, nella Parola, nel Sacramen-to, in ogni prossimo, forse riusci-remmo a sganciare le famiglie cri-stiane da ogni addentellato al mondo consumista. La nostra pre-occupazione deve essere quella di

accogliere insieme ogni giorno il dono di Dio che è il suo amore per trasmetterlo al prossimo. La co-scienza che siamo doni nel dono cambia la nostra vita.

Ricordo una mamma che aveva detto ai suoi figli: “Come vedete, quello che abbiamo lo partecipia-mo, aiutando in particolare quel centro missionario così importante e così bisognoso di tutto. Per voi col

papà sono riuscita a riservare cento franchi, dei quali potete disporre li-beramente per il vostro regalo di Natale”. Sapete che cosa hanno de-ciso i quattro figli? Di trasformare quella somma in un dono per i mis-sionari! Ora, a distanza di decenni, vedo che i quattro figli sono diven-tati altruisti, uomini eroicamente impegnati per la causa della giusti-zia e della pace nel mondo.

Dobbiamo dare un taglio netto al Natale consumista che non ha nul-la di cristiano e sottolineare che il dono che Dio in Gesù ci fa di tutto se stesso ci porta a farci dono per gli altri. Dobbiamo studiare i modi per “vaccinare” i nostri bambini dal consumismo.

il teologo risponde

Vaccinare i nostri figli dal consumismoQuest’anno, le prime decorazioni natalizie sono apparse in vendita nei

supermercati già all’inizio di ottobre. Sempre prima, rispetto all’anno precedente. Ciò che conta è vendere. Non importa arrivare per tappe. Natale arriva immediatamente, senza un tempo di preparazione. Si vuo-le cancellare l’attesa, la preparazione, la speranza. Si vuole cancellare l’Avvento. Come possiamo educare le giovani generazioni ad aspettare per gustare meglio ciò che viene donato?

La Compagnia di Santa Teresa in RomaniaButea, località a settanta chilometri da Iasi in Moldavia, ha accolto un incontro speciale con la Compagnia di Santa Teresa di Lisieux, già presente da più di un decennio in Romania.Nella giornata di sabato 10 ottobre, durante una solenne Eucaristia concelebrata nella chiesa parrocchiale, gremita di fedeli come alla domenica, si sono avuti ben 24 primi impegni e 15 professioni di sorelle della Compagnia, provenienti dalle diverse Comunità rumene.Alla celebrazione in cui si sono rinnovati i voti annuali, hanno partecipato anche la direttrice M. Teresa Candian, l’assistente don Giuseppe Albisetti e due sorelle ticinesi, che hanno espresso tutta la vicinanza e l’incoraggiamento della Compagnia di Lugano.Presso la Casa delle Suore Missionarie della Passione di Gesù di Villanova-Mondovì, presenti a Butea, è seguito il pranzo di festa, che ha raccolto quasi 200 persone in fraterna convivialità.L’Istituto secolare della Compagnia S. Teresa di Gesù Bambino in Romania sta conoscendo in questi anni un interesse e una risposta davvero sorprendenti. Le sorelle che si impegnano a vivere il carisma del Fondatore mons. Aurelio Bacciarini e di Maria Motta sono ben 130.

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16 Spighe Novembre 2009

Ottima cosa è portarli a visitare malati, famiglie povere che cerchia-mo di aiutare, magari associarli a un’opera di servizio (lavaggio mac-chine, organizzazione di una lotte-ria) a favore dei nostri missionari. Qualche famiglia porta i figli a ser-vire alla mensa dei poveri a Milano (la parrocchia di Cristo Risorto a Lugano organizza regolarmente questi viaggi). Ci sono ragazzi che hanno avuto la fortuna di visitare le opere di Madre Teresa di Calcut-ta, servendo gli ultimi. Questa de-dizione agli ultimi apre il cuore an-che dell’ateo a Dio.

Pensate al bene che ricevono i nostri ragazzi visitando le case per anziani, mettendosi a disposizione per imboccare un malato, per in-trattenere tutti con musiche e can-ti. Soprattutto coloro che vogliono ricevere la Cresima devono essere confermati da queste opere per toc-care con mano ciò che realmente è il cristianesimo. La pura teoria è ac-qua sulle oche. Mi si dirà che que-sta mia risposta allunga la prepara-zione del Natale (e della Pasqua) a tutto l’anno. Ed è vero. Noi ci pre-pariamo all’incontro definitivo con il Signore che avviene nella secon-da nascita, che è la cosiddetta “morte”. In Gesù incontriamo quei volti dei poveri, dei derelitti, ma an-che dei genitori, dei fratelli, dei pa-renti, degli amici, dei nemici, degli “estranei” che abbiamo aiutato.

Il cristianesimo rovescia la nostra vita e le nostre abitudini. Do ragio-ne a quella mamma che a Natale prepara solo un bel piatto di spa-ghetti, ma coinvolge tutta la fami-glia a far festa a persone sole, anzia-ne, malate.

I primi cristiani erano guardati

male (e perseguitati) per il loro mo-do del tutto anticonformista di vi-vere il quotidiano, La sfida è dura, difficile, aspra. Ma se si entra nella logica evangelica si capisce già da bambini che la vita è bella.

don Sandro Vitalini

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