Memorandum Fiori e Piante
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Memorandum sulle produzioni
ornamentali ed orticole nell’ambiso
della riforma della PAC
AREFLH : Assamblea delle Regioni Europee Frutticole
Orticole et Floricole
Jacques Dasque, Segretario Generale AREFLH
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IL SETTORE FIORI E PIANTE
E’ un settore tuttora dinamico a livello mondiale e coinvolge
più di cinquanta Paesi tanto che è cresciuto in maniera considerevole il livello di competitività internazionale
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Secondo le statistiche ufficiali riferite al 2009 nel mondo sono
destinati alle produzioni florovivaistiche 1,3 milioni di ettari di terreno,
suddivisi tra fiori e piante in vaso (530.000 ettari), piante da vivaio
(oltre 700.000 ettari) e bulbi (70.000 ettari). In valore la produzione di
fiori e piante in vaso, piante da vivaio e bulbi raggiunge quasi i
37.000 milioni di euro e coinvolge circa 170.000 aziende.
I tre quinti della superficie florovivaistica mondiale è localizzata in
Asia (circa 800.000 ettari) principalmente in India, che vanta
un'antica tradizione di produzione di fiori recisi destinati soprattutto
al mercato interno, e in Cina, che, dopo l'entrata
nell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), sta usufruendo
dei vantaggi derivanti dalla riduzione dei prezzi dei prodotti agricoli
e dalla maggiore libertà commerciale.
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Per quanto riguarda la produzione di fiori recisi vanno segnalati
alcuni Paesi del Centro-Sud America (Colombia, Ecuador) e
dell'Africa (Kenya, Etiopia, Ruanda, Uganda) in cui, a partire dagli
inizi degli anni settanta, le favorevoli condizioni dal punto di vista
pedo-climatico, i bassi costi della manodopera nonché le politiche
di sostegno adottate a livello internazionale e dai governi locali,
hanno permesso di collocare le proprie produzioni sui mercati dei
Paesi consumatori (Nord America, Giappone, Germania, Regno
Unito e paesi del Nord Europa).
Se i paesi africani provvedono soprattutto a rifornire il mercato
europeo, l'America Latina rifornisce di fiori il continente
nordamericano.
Tuttavia, in questi Paesi i rischi sanitari sono elevati ed il loro bilancio
carbonio è particolarmente sfavorevole.
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La crisi finanziaria mondiale e l'aumento dei costi delle materie
prime hanno colpito anche i paesi del Centro Sud America e
dell'Africa a causa dell’aumento dei costi di trasporto che
rendono meno evidente il vantaggio competitivo derivante
dall’utilizzazione di manodopera a basso costo e dal mancato
rispetto degli standard di produzione europei.
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In Europa e negli Stati Uniti la produzione di fiori e piante riveste
una notevole importanza economica e sociale; coinvolge circa il 31% della superficie mondiale destinata a fiori e piante
ornamentali e il 62% della produzione mondiale florovivaistica.
Negli ultimi 10 anni però si sta registrando un trend negativo sia di superfici investite sia del valore del prodotto nell'area
dell'Unione Europea.
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Secondo i dati Eurostat la produzione di fiori e piante ornamentali è
pari a 24,4 miliardi di Euro nel mondo; in Europa è di 10,44 miliardi di
euro e rappresenta il 5% della produzione agricola dell'UE a 27;
l'Italia è seconda in termini di valore della produzione florovivaistica
solo all'Olanda.
In Europa i primi cinque paesi (Olanda, Italia, Germania, Francia e
Spagna) rappresentano l’80% della Produzione. Le imprese sono
diminuite mediamente del 10% nell’ultimo triennio. Sul piano
dell’import-export è da rilevare che nel 2009 le importazioni sono
diminuite del 6,5% e le esportazioni del 7,7% rispetto all’anno
precedente.
Anche il consumo procapite scende tendenzialmente e nel 2009 è
stato registrato a 38€ per persona con un’evidente differenza fra i
Paesi della vecchia Europa dove è pari a 45,4€ e quelli della nuova
dove è pari a 9,8€. Questo evidenzia come vi sono grandi possibilità
di crescita del consumo se aumenteranno i redditi delle popolazioni
dei Paesi che sono entrati recentemente nell’Unione.
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Le prospettive a livello europeo si possono sintetizzare in un
teorico ma probabile ampliamento dei consumi, in particolare
delle collettività territoriali, in una crescente concorrenza sui
prodotti standard, nell’esigenza di sviluppare nuovi prodotti
specifici per i vari territori ed ecologicamente idonei a vincere le
sfide del cambiamento climatico e della globalizzazione dei
parassiti.
È da notare una tendenza di fondo: il consumo si è spostato dai
prodotti mono-uso ai prodotti duraturi, ed il consumatore sembra
dare nuovamente un valore particolare al vegetale.
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Nello spirito della Carta Europea del Paesaggio sia la
conservazione che la costruzione di nuovi paesaggi
attribuiscono alla percezione ed alla volontà delle popolazioni
che vi abitano un ruolo centrale nella scelta delle misure di
conservazione e trasformazione/miglioramento.
In questo contesto evidentemente si crea uno spazio nuovo ed
importante per l’attività vivaistico-ornamentale che dovrà
soddisfare una domanda diversificata particolare, ma
soprattutto nuova.
Ecco evidente il contributo al mantenimento della biodiversità
dell'attività florovivaistica direttamente legato all’offerta
ornamentale per la realizzazione di parchi e giardini ma anche
semplicemente per l’ornamento del balcone o dell’ingresso di
casa.
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Il contributo del settore al benessere pubblico per la
società
Il verde è la componente essenziale del paesaggio che
contribuisce a mitigare gli effetti del cambiamento climatico sul
territorio ed a rendere “sostenibili” i nuovi insediamenti urbani e
produttivi migliorando la qualità paesaggistica del territorio.
Paesaggio che si costruisce per svolgere delle funzioni sociali ed
economiche e che si conserva nella bellezza, nella funzionalità e
nella piena fruizione migliorando così la qualità del territorio rurale.
I parchi e le foreste urbane in fase di crescita sono un sink (pozzo)
netto di carbonio, in sostanza esse assorbono più carbonio di
quanto ne emettono e per questo è stato previsto l’articolo 3.4
del Protocollo di Kyoto.
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Il contributo del settore al benessere pubblico per la
società
Le ricerche svolte già evidenziano le significative capacità di
assorbimento del carbonio atmosferico:
• Foresta di Leccio 6/7 t/ha
• Foresta di Faggio 6/7 t/ha
• Foresta di Abete Rosso 4/5 t/ha
• Foresta di Pino Marittimo 2/3 t/ha
E' evidente che uno sviluppo delle politiche dei parchi e delle
foreste urbane contribuisce in modo sostanziale a combattere il
cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni di
CO².
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Il contributo del settore al benessere pubblico per la
società
• Preservare la perennità dell'attrezzo di produzione
(assicurazione climatica e fitosanitaria alle condizioni
economiche compatibili coi costi di produzione).
• Assicurare un minimo di sicurezza economica (pagamento unico, aiuto all’ettaro, al di spora del livello di
base , contribuzione alla conservazione dell’ambiente).
• Aiutare la costituzione di spazi verdi nelle città (aiuto alle
municipalità attraverso lo sviluppo rurale) in relazione con i produttori locali.
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Le principali problematiche
• Favorire l’organizzazione dei produttori (aiuti per la costituzione
ed il funzionamento delle Organizzazioni dei Produttori)
• Razionalizzazione dell’azione pubblica con un adeguato ed
organico sostegno alla ricerca per l’innovazione di processo e
soprattutto di prodotto.
• Semplificare ed armonizzare i regimi fitosanitari all’interno
dell‘Unione Europea.
• Promozione: semplificazione delle procedure amministrative per
la presentazione dei progetti e per l’attuazione nei diversi Paesi.
• Commercio estero: sviluppo degli accordi di libero scambio in
virtù del principio di reciprocità e rispetto e riduzione dei vincoli
all'esportazione.
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Le principali problematiche
Grazie per la Vostra attenzione
Questa presentazione sarà disponibile nel
nuovo sito AREFLH dedicato ai fiori i pianti :
www.areflh-flowers-plants.org
Siete i primi a visitarlo!
AREFLH : Assamblea delle Regioni Europee
Frutticole Orticole et Floricole
www.areflh.org
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