Medicina Spagirica

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1a Il termine "spagiria" L'etimologia corrente fa derivare il termine "Spagiria" dall'unione di due verbi greci: SPAO (che significherebbe dividere) e AGHEIRO (unificare, congiungere). SPAO, in realtà, non significa "dividere", bensì "estrarre", "tirar fuori"; inoltre quando si formano termini nuovi partendo dalla lingua greca, non si trova mai un omicron finale che si congiunga con un alfa iniziale senza che l'alfa venga tramutata in una "e" o in una "i". Quindi si dovrebbe dire SPAEGHIRIA, SPAIGHIRIA, o qualcosa del genere. Il termine "spagirico" fu coniato, secondo i suoi stessi discepoli, da Paracelso, quando (senza nulla togliere al realismo dei suoi insegnamenti, alla sua importanza in campo sociale, medico, storico, iniziatico, ecc.) sappiamo benissimo che Egli non conosceva il greco, conosceva poco e male il latino e scriveva per lo più nella lingua corrente del tempo. Non sappiamo realmente chi abbia coniato questo termine (Trimemio Abate di Spanheim? Un altro dei maestri di Paracelso? ... o viene da più lontano?) ma comunque forse esso trova la sua radice etimologica nei termini "spao" e "geros" o "geras" 1 . Il termine "spao" significa estrarre (l'estrazione è una separazione). Il termine "geras " simile a "geros" "indica il dono divino", "vecchio di anni e di esperienza" e, per estensione, "divino", "il più antico" (l'Archetipo), ecc.. . Questo termine viene utilizzato per esempio nella formazione della parola "GEROGLIFICO" (da "geros" e "gliphos" cui diamo il significato di "glifi divini"). Si è indotti a pensare che la parola spagirico sottintenda anche un altro significato oltre al "solve et coagula", ovvero: "estrarre i doni divini", "estrarre ciò che è vecchio di anni e di esperienza", "estrarre ciò che è Divino", estrarre l'archetipo (per Paracelso "l'Archeo" o "Archeus") . Da questa prima osservazione si può notare come in Spagiria non si voglia estrarre alcunché di materiale ma proprio ciò che vi è di divino nella pianta o nell'Individuo di Natura 2 che si va alchemizzando. 1b Il termine "alchimia" Il termine "alchimia" indica direttamente L'Egitto essendo "al" l'articolo "il", "lo", "la" in Arabo e KEMI1 il nome con cui fu designata la Terra d'Egitto. T Determin.IMKM Gli Alchimisti vorrebbero quindi elaborare un ente di natura estraendone i doni divini alla maniera degli Egizi. Si vuole estrarre da questo o quell'Individuo di Natura ciò che Paracelso definisce "archeus", quindi non un "principio attivo" della pianta ma la sua anima, la sua forza vitale, l'archetipo che sta dietro la manifestazione fisica e che conduce in manifestazione. Possiamo osservare nella costruzione della parola il geroglifico "km" che Secondo il dottor Angelini rappresenta "il forno a riverbero" che è necessario per raggiungere le alte temperature per calcinare i metalli. Secondo l'egittologia corrente rappresenta una scaglia di pelle di coccodrillo. Indicherebbe dunque qualcosa di duro e resistente. Vediamo poi la ripetizione della lettera "m" attraverso il geroglifico della "civetta" che indica l'interiore, e per esteso il notturno, l'invisibile, l'anima. Segue il geroglifico della "penna di bambù" che serviva per scrivere sul papiro, per fissare "nero su bianco", per firmare, ecc... Vi è poi il geroglifico del "percorso del sole all'orizzonte", che indica qualcosa che, con una certa elasticità determina una posizione ben precisa: da circa Est a circa Ovest. In ultimo il determinativo di luogo, città, posto.Potremmo interpretare:

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1a Il termine "spagiria"

L'etimologia corrente fa derivare il termine "Spagiria" dall'unione di due verbi greci: SPAO (che significherebbe dividere) e AGHEIRO (unificare, congiungere). SPAO, in realtà, non significa "dividere", bensì "estrarre", "tirar fuori"; inoltre quando si formano termini nuovi partendo dalla lingua greca, non si trova mai un omicron finale che si congiunga con un alfa iniziale senza che l'alfa venga tramutata in una "e" o in una "i". Quindi si dovrebbe dire SPAEGHIRIA, SPAIGHIRIA, o qualcosa del genere. Il termine "spagirico" fu coniato, secondo i suoi stessi discepoli, da Paracelso, quando (senza nulla togliere al realismo dei suoi insegnamenti, alla sua importanza in campo sociale, medico, storico, iniziatico, ecc.) sappiamo benissimo che Egli non conosceva il greco, conosceva poco e male il latino e scriveva per lo più nella lingua corrente del tempo. Non sappiamo realmente chi abbia coniato questo termine (Trimemio Abate di Spanheim? Un altro dei maestri di Paracelso? ... o viene da più lontano?) ma comunque forse esso trova la sua radice etimologica nei termini "spao" e "geros" o "geras"1. Il termine "spao" significa estrarre (l'estrazione è una separazione). Il termine "geras " simile a "geros" "indica il dono divino", "vecchio di anni e di esperienza" e, per estensione, "divino", "il più antico" (l'Archetipo), ecc.. . Questo termine viene utilizzato per esempio nella formazione della parola "GEROGLIFICO" (da "geros" e "gliphos" cui diamo il significato di "glifi divini"). Si è indotti a pensare che la parola spagirico sottintenda anche un altro significato oltre al "solve et coagula", ovvero: "estrarre i doni divini", "estrarre ciò che è vecchio di anni e di esperienza", "estrarre ciò che è Divino", estrarre l'archetipo (per Paracelso "l'Archeo" o "Archeus") . Da questa prima osservazione si può notare come in Spagiria non si voglia estrarre alcunché di materiale ma proprio ciò che vi è di divino nella pianta o nell'Individuo di Natura2 che si va alchemizzando.

1b Il termine "alchimia"

Il termine "alchimia" indica direttamente L'Egitto essendo "al" l'articolo "il", "lo", "la" in Arabo e KEMI1 il nome con cui fu designata la Terra d'Egitto.

T Determin.IMKMGli Alchimisti vorrebbero quindi elaborare un ente di natura estraendone i doni divini alla maniera degli Egizi. Si vuole estrarre da questo o quell'Individuo di Natura ciò che Paracelso definisce "archeus", quindi non un "principio attivo" della pianta ma la sua anima, la sua forza vitale, l'archetipo che sta dietro la manifestazione fisica e che conduce in manifestazione. Possiamo osservare nella costruzione della parola il geroglifico "km" che Secondo il dottor Angelini rappresenta "il forno a riverbero" che è necessario per raggiungere le alte temperature per calcinare i metalli. Secondo l'egittologia corrente rappresenta una scaglia di pelle di coccodrillo. Indicherebbe dunque qualcosa di duro e resistente. Vediamo poi la ripetizione della lettera "m" attraverso il geroglifico della "civetta" che indica l'interiore, e per esteso il notturno, l'invisibile, l'anima. Segue il geroglifico della "penna di bambù" che serviva per scrivere sul papiro, per fissare "nero su bianco", per firmare, ecc... Vi è poi il geroglifico del "percorso del sole all'orizzonte", che indica qualcosa che, con una certa elasticità determina una posizione ben precisa: da circa Est a circa Ovest. In ultimo il determinativo di luogo, città, posto.Potremmo interpretare:

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"quel luogo ben preciso dove si fissano le anime per mezzo di cottura ad alta temperatura". Oppure "quel luogo ben preciso dove si fissano le anime rendendo duro il loro involucro". Questa frase non è molto chiara sul piano logico ma analogicamente può avere un suo senso. "Salvare la pelle" è ancora un modo di dire "sopravvivere". Ci sono anche altri modi di dire come "avere la pelle dura", ecc. Saremo più chiari in proposito nelle varie spiegazioni riguardo l'anima Ka o anima fissa o del Sale dei Filosofi.

1c Il termine "NETER" ("Divinità" in geroglifico) e il termine "magnetismo"

Con un aforisma potremmo dire che il campo di azione dell'alchimia è in ciò che non si vede di quello che si vede, nel mondo non fisico e quindi (secondo la definizione di Jung [vedi paragrafo 2b]) psichico, nel regno degli archetipi, degli dei, di quelli che gli egizi chiamavano neter.

neter (NTR) (Bandiera con il determinativo di Divino)La Bandiera è un geroglifico trilittero formato da N, T ed R. N T RRè il simbolo della bocca che parla. Il suono della parola è il pensiero che prende concretezza, qualcosa che da un certo piano si manifesta su un altro piano.Tè il simbolo del bolo, del legaccio o della corda con due piombi alle estremità (che veniva usata anche come fionda per catturare gli animali).Nè il simbolo della vibrazione ma anche del pelo delle acque, ciò che separa il liquido dall'aereo.Si deduce da questa serie che il mondo dei NETER (delle divinità) prende concretezza o si esprime come legame tra i due piani di manifestazione (fisico e metafisico o fisico e psichico) al di sotto del pelo delle acque e quindi al di là del campo di osservazione dei sensi umani.***Anche le radici egizie della parola "magnetismo" contengono concetti analoghi1. Durante le lezioni di Egittologia il dottor Angelo Angelini ha mostrato chiaramente la derivazione egizia del termine "magnetismo", esso deriva dall'unione dei due termini egizi "MAK" e "NeS", il cui significato è FUOCO CHE BRUCIA.

MAKFuoco che brucia, bruciareAnche:Anche:NSZWTFiamma; fuocoIl geroglifico "ns" è la lingua.Questo è un geroglifico "bilittero" è formato appunto da "n" e "s"

nsAttraverso l'analisi dei geroglifici si può osservare come il fuoco venga considerato come effetto di un'azione prodotta dai due principi (Passivo M, Attivo A) che come coda (K) o come vaglio (selezione) del principio maschile (A ripetuto) partono sottili dall'alto per espandersi improvvisamente in basso (K).

Mak è anche lo stato di MAG ("stato di Fuoco" o "condizione bruciante") in cui, secondo G. Kremmerz e molti altri, opera il Mago.

Il termine NSZWT significa "bruciare". Come si può notare, a parte il significato di "Fuoco che Arde" o "Fuoco che Brucia",nella parte "NS" del termine si scorge il significato di "nascosto o occultato", di "Fuoco

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Nascosto che Brucia"2. La "benda" (S) è infatti sotto il "pelo delle acque" (N).

La parola "lingua" lega con questo concetto nella scrittura geroglifica [vedi lezione 2 "Teoria di Laboratorio"; capitolo 3 Azione dei Rimedi Spagirici; paragrafo C].

NS(W)Lingua

2a cinque premesse epistemologiche

La prima caratteristica da considerare nel nostro sistema di pensiero logico è la movenza binaria di "induzione" e "deduzione" con conseguente smarrimento della terza dimensione del pensiero: l'analogia, ovvero il pensiero per identità occulte (sulle identità occulte vedremo alla fine del paragrafo una definizione possibile), il collegare per archetipi. Qui la teoria dei simili1 è ovviamente inclusa nel sistema di pensiero. (Paracelso "scritti magici e alchemici" pag. 80, 81 ed. Phoenix: "... hanno grande affinità con il corpo umano, e possono agire efficacemente su di esso. Infatti, come l'uomo, sono costituiti da Solfo, Mercurio e Sale occulti. Applicare il Simile al Simile , ecco il grande secreto della medicina, ecco l'Arcano.").

Il dualismo continua all'interno dei nostri sistemi di pensiero nell'individuazione di una certa identità: "io" che esiste in quanto esiste "non-io". Esiste dunque quello che sono io e "l'altro da me". Come conseguenza catastrofica di questo modo di pensare portiamo spesso l'esempio del fiume2. Amare in alchimia non è un semplice sentimentalismo (vedi anche Hahnemann "Organon" par. 1563). La separazione dal mondo impedisce di amare mentre nel pensiero analogico l'amore è il motore del sistema. Questo perché io amo veramente quando l'altro da me non esiste nel mio immaginario conscio e nel subcosciente, quando "l'altro" non è più "altro da me", quando l'altro è me, allora posso solo amarlo. Prima dell'ingresso nell'età dei pesci non era necessario il messaggio "ama il prossimo tuo come te stesso" perché questo concetto era già parte integrante del modello di pensiero corrente. O comunque non era così chiaro e netto il confine tra io e non-io.

Segue ancora l'identificazione di due realtà separate: psiche e soma. Il soma (per parlare in termini paracelsiani) "dato in pasto ai medici" e la psiche, ai preti prima e agli psicologi poi. Si giunge così ad identificarsi in ciò che si vede e, per conseguenza, a vedere le cause di ogni cosa nella materia, fino ad arrivare alla "stoffa di malattia". (Hahnemann, Organon, introduzione paragrafo 20: "Ma poi a che tutte queste prove? Quanto spesso una parola offensiva, una pericolosa febbre biliare, una superstiziosa profezia di morte, un morire al tempo previsto, e un'improvvisa notizia triste o estremamente lieta non è già riuscita ad ottenere la morte repentina? Dov'è qui la materiale "stoffa di malattia" che dovrebbe essere passata in carne e ossa nel corpo, aver generato e sostentato la malattia, e senza la cui materiale astrazione ed asportazione non esser possibile alcuna cura radicale?"). La "psicosomatica sta lavorando alacremente alla riscoperta della magnifica unità tra mente e corpo e corrispondenza tra le varie parti della psiche rispetto al soma. Psiche e Soma non sono due entità ma sono due aspetti della stessa cosa. Questo è il pensiero alchemico che non vede una causa psichica ad un disturbo somatico ma un disturbo dell'anima che si può esprimere a vari livelli e spesso contemporaneamente su più livelli. Per Paracelso, come vedremo, esiste una sola

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ed unica "causa di malattia" incomprensibile alla mente degli uomini comuni e suddivide le cause di malattia in cinque, parcellizzando la realtà per essere compreso dai più.

Aristotele dà come assioma l'esistenza di uno spazio vuoto e assoluto. Maxwell lo rende un campo, (un pieno, pieno di pieni) e Lagrange lo rende relativo attraverso il calcolo differenziale. La nostra educazione in proposito si dovrebbe aggiornare per non incorrere nei problemi derivanti dall'inversione delle astrazioni di primo e secondo grado4

Infine il tempo è reso relativo dalle ultime scoperte in campo matematico. Vedi per esempio "La suprema armonia dell'universo" di Roxas ed. Kemi. L'alchimista vede i tempi come una serie di cicli che si aprono e si chiudono. (Teoria delle quattro età.) I cicli astronomici o astrologici in antichità erano tenuti in considerazione in modo ampio. Del resto Paracelso dice a pag. 93 del libro citato prima: "Essi avrebbero trovato più rapidamente il tesoro del Leone rosso, se avessero conosciuto i rapporti dell'astronomia e dell'alchimia." Il tempo è un'entità che è solo misurabile per cicli. In questo caso si intende proprio che quando andiamo a dormire ogni notte moriamo e ogni mattina rinasciamo ad una nuova vita. Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo. Nel momento in cui ci addormentiamo moriamo allo stato di veglia e rinasciamo allo stato di sonno. E' un ciclo che si chiude e si riapre. E' completamente una nuova cosa. Questo è il concetto alchemico, dove tutti i cicli sono eternamente presenti. E' un concetto un po' difficile che cercheremo di dipanare man mano. Il mese lunare le settimane, gli anni, i cicli di anni solari o siderali, ecc. sono solo diversi modi di misurare una stessa cosa.

2b un approfondimento grazie a Jung, Zolla e Al Kindi

Ora affrontiamo il concetto di Sincronicità, sul quale anche il dottor Caddeo si sofferma; va capito abbastanza bene altrimenti nascono molti dubbi. Jung dice questo: "Tutti gli avvenimenti della vita di un uomo, starebbero quindi tra loro in due diversissimi generi di connessione. Anzitutto la connessione oggettiva e causale del corso della natura. In secondo luogo una connessione soggettiva sussistente solo in rapporto all'individuo che vive tali avvenimenti e soggettiva quanto lo sono i suoi sogni. Il fatto che poi quelle due specie di connessioni esistano contemporaneamente e che lo stesso avvenimento in quanto termine di due catene assolutamente differenti pure si adatti con precisione ad entrambe, tanto che ogni volta il destino di un individuo si conforma al destino dell'altro, e ciascuno è l'eroe del proprio dramma pur interpretando nel tempo stesso come comparsa nel dramma di tutti gli altri, tutto ciò è indubbiamente qualcosa che supera ogni nostra facoltà di comprensione e può essere pensato come possibile solo per opera della più meravigliosa Armonia prestabilita."

(Per Jung psichico vuol dire non fisico. Condizionata da qualcosa che è non-fisico e non è afferrato dai sensi.) Ha presentato la sincronicità come una relatività di spazio e tempo condizionata psichicamente.

"Nella concezione originaria, cioè presso i primitivi, spazio e tempo sono cose quanto mai incerte. Sono diventati concetti stabili solo con il procedere delle evoluzioni e precisamente con l'introduzione della misurazione. Ma se spazio e tempo sono proprietà apparenti di corpi in movimento prodotti dalle necessità intellettive dell'osservatore e non qualità proprie dell'oggetto. La loro

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relativizzazione ad opera di una condizione psichica non è più in alcun caso un che di prodigioso, ma rientra nel caso del possibile."

(Questa possibilità, secondo l'Alchimista, sorge quando la psiche osserva non già i corpi esterni, ma se stessa.)

"Quando il problema è posto gli strati più profondi dell'inconscio, cioè le immagini primitive ne sono ridestate e si avvia automaticamente la trasformazione della personalità."

(Stiamo parlando, in fondo, di alchimia.)

"Io impiego dunque in questo contesto il concetto generale di Sincronicità nell'accezione speciale di coincidenza temporale di due o più eventi correlati da rapporto causale che hanno uno stesso o un analogo contenuto significativo.Quindi uso il termine sincronicità in opposizione al termine sincronismo, che rappresenta la semplice contemporaneità tra due eventi."

(Ma in quanto esiste una forza o archetipo che li lega, un "contenuto significativo analogo".)

Riprendendo un autore alchemico C. G. Jung dice ancora che "la psiche è un cerchio il cui centro è in ogni luogo e la cui circonferenza è da nessuna parte" (confronta C. G. Jung, "Psicologia e alchimia"; Boringhieri). Psiche deriva dal termine PSI che è anche una delle lettere dell'alfabeto greco (che come simbolo ricorda "l'uccello che vola"). Se consideriamo la Psiche un cerchio (vedi figura 1) dobbiamo immaginare un centro. Jung definisce il Sé come il centro della totalità della psiche e l'inconscio come la totalità della psiche.All'interno di questo cerchio vi è un cerchio più piccolo che definiamo con il termine "Coscienza". L'interazione tra questi due cerchi produce la "Personalità" e il centro del cerchio più piccolo è detto Ego.

Se il cerchio più piccolo (che rappresenta la coscienza) ruota all'interno di quello più grande (secondo qualche "orbita"), entreranno nel campo della coscienza di volta in volta vari e diversi fenomeni appartenenti al mondo psichico (rappresentato dal cerchio più grande).Se il cerchio più piccolo si dovesse espandere in un punto periferico avverrebbe quell'uscita dal bordo che è visibile in figura 2.

Se non si vuole un'inevitabile dispersione della coscienza è quindi necessario un processo di "centratura" che psicologicamente viene definito da Jung con il termine "Processo di individuazione" che conduce a un avvicinamento dell'Ego con il Se fino alla fissazione dell'ego al centro della psiche, vedi Figura 3:

Questo processo dovrebbe condurre ad individuare il proprio Sé e quindi a ritrovare quell'equilibrio che è necessario per qualsiasi crescita individuale.

Occupandoci delle cause occulte che portano in manifestazione i fenomeni, l'astrologia, come l'alchimia, si occupa quindi di forze o forme della forza (Una).

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Queste furono chiamate "dei" o "apostasi di Dio". Gli Egizi li chiamavano Neter, gli psicologi moderni li chiamano archetipi. Al Kindi che è un grandissimo astrologo e alchimista li chiamava "Raggi". Gli ermetisti li chiamano campi magnetici determinandone le frequenze. Sono comunque queste forme causali di energia.

Abbiamo detto che non esiste nessuna realtà statica. Qualsiasi cosa ha un suo "movimento". Siccome alla base di qualsiasi osservazione esistono corpi in movimento, noi partendo da questo presupposto dobbiamo pensare lo spazio come un campo, una quantità che ha un suo movimento.Quindi una stanza in cui per esempio potremmo essere è uno spazio circoscritto che ha un suo magnetismo e in definitiva è un campo influenzato psichicamente.Vi è mai capitato? Tra amici o altro, magari vivendo nello stesso ambiente per un periodo, per esempio, che lavando i piatti, si pensi che ci sarebbe da fare un certo lavoro in giardino. Finito di lavare i piatti ci si stacca dal lavandino e anche da questo pensiero e si comincia a fare qualcosa d'altro. L'altra persona si avvicina al lavandino per bere e dice: "Non dovremmo fare questo lavoro in giardino?" Che cosa è successo? Semplicemente che mentre lavavo i piatti e pensavo a questa cosa, ho "magnetizzato" con il mio pensare quel luogo, quel campo, quello spazio-tempo. Siccome l'altra persona è entrata in quel campo ha percepito quella vibrazione e, non potendo vedere che si trattava di un'influenza esterna, ha creduto che fosse un suo pensiero.E' evidente che uno spazio-tempo, un campo, è influenzabile psichicamente ed è soprattutto influenzato comunque da energie psichiche.Pensate come è difficile stare in un posto e non lasciare il proprio magnetismo o psichismo, è praticamente impossibile. Questo perché noi abbiamo un'attività mentale ed emotiva, cellulare, ecc., e questa attività è un'energia che continua ad essere prodotta, un fuoco che brucia trasformando la massa in energia.

L'omeopatia si fonda su questo principio di sublimazione della massa in energia disperdendo ad ogni potenza successiva via via sempre più la parte materiale del soluto nel solvente a vantaggio della parte energetica. Chiariamo che non c'è alcuno scontro tra queste due discipline (omeopatia e spagiria) e anzi vi è una potenziale perfetta integrazione, al punto che alcuni insinuano che lo stesso Hahnemann ricavò il suo sistema da un aspetto della Medicina Spagirica (quello vibrazionale).Questa disciplina dell'omeopatia è oggi decisamente scientifica (per quanto concerne la prescrizione nella conduzione medica odierna) ma si basa su quell'invocazione che l'Alchimista chiamerebbe "Invocazione Indotta". Nessuno pensa però che "Il Maestro" dell'Omeopatia non aveva "Materie Mediche" ne "Repertori" ma somministrava omeopatici con grande successo, fino a interessare molti altri individui al Metodo che creò in seguito. Che sistema usava "Il Maestro"? Non lo sapremo mai con certezza data la "reticenza" (più che giustificata) dell'autore.L'omeopatia, che è una terapia mirabilmente precisa e selettiva, si può definire un vero aspetto della applicazione della legge della simpatia1, della magia naturale. Vediamo cosa dice Al Kindi ricordando che Hahnemann conosceva l'arabo e poteva tranquillamente aver letto questi testi nelle biblioteche.

"Infatti la condizione dell'Armonia Celeste è tale che poiché tutte le stelle sono di differente natura e perciò tutti i loro raggi sortiscono effetti discordanti, nel mondo degli elementi, accade che gli effetti radiali si aiutano a vicenda nei riguardi di una stessa materia, e si ostacolano in un'altra.E in ogni cosa che naturalmente è data dall'Armonia, vi è una stella predominante e similmente un segno che prevale sugli altri nell'opera e nel regime di questa cosa.Da questa condizione reciproca dei raggi sorge una tanto grande diversità nelle

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realtà di questo mondo che in nessun luogo si trovano due o più cose esistenti in atto con simili in tutti gli aspetti.(Se infatti prendiamo una quercia non troviamo sulla stessa due foglie identiche e questo perché lo stesso raggio o archetipo, la stessa frequenza, si manifesta in una realtà fisica in un modo sempre diverso e mai identico a sé stesso. Non esiste un attimo che sia identico all'altro come spiegò Gesù Cristo quando gli dissero: "Sei uscito dalle mura un'ora fa e adesso ritorni". Dato che ogni ora ha la sua condizione rispose: "c'è un'ora per uscire e un'ora per entrare". Ogni momento, ogni ciclo, è chiuso in sé nel presente secondo questa concezione alchemica, e qui siamo nelle basi dell'epistemologia dell'Alchimia. Teniamo conto che gli Arabi derivano direttamente dall'Egitto. AL KEMI, vuol dire Terra d'Egitto.Sebbene di questa diversità di tutte le cose in atto, il senso umano non sia sempre sufficiente ad afferrare la differenza.Quindi anche due cose che mi appaiono uguali, perché il mio senso umano non è raffinato per coglierne la differenza sono in atto diverse. Altrimenti non sarebbero due cose. Nell'universo non c'è spreco.Quando poi da una certa specie di materia, attraverso il moto prodotto in essa,attraverso il movimento (e quando parliamo di movimento in Al Kindi possiamo tradurre tout-court con Magnetismo) e troveremo le stesse frasi con la parola sostituita in magnetismo nella nostra tradizione Alchemica. ègenerata spesso una certa specie di realtà gli uomini parlano di generazione naturale, mentre quando da una specie di materia è generata una specie di cose contrariamente al solito si ritiene che questa generazione avvenga contro natura.In verità in entrambe opera la medesima Armonia Celeste, sia nel ciclo di generazione che di distruzione, che nei diversi luoghi e tempi agisce così variamente da indurre da ciò che è simile fenomeni ora simili ora dissimili.Si può dunque osservare che la teoria Spagirica fonda tutto sul simile e questo lo si può vedere e lo vedremo molto facilmente quando studieremo la lezione di erboristeria alchemica. Vedremo come come si sceglie la pianta che è simile al Neter da rinforzare in quel caso specifico. Non ci interessa viceversa una pianta perché possiede un determinato principio attivo che fa qualcosa che mi aspetto di vedere come effetto. In Medicina Spagirica andiamo a scegliere secondo la teoria delle Segnature che è la teoria del simile e non esiste altra cura spagirica, non esiste la cura dei contrari in Spagiria (infiammazione, pianta antiinfiammatoria).Perché se io somministro un fitoterapico o un chemiofarmaco, contrario secondo la legge dei contrari, andando contro la natura del soggetto, in sostanza io mi sto muovendo contro questa Armonia Celeste, ed è questo che per l'alchimista e lo spagirista è l'unico e vero "peccato".Perché non ci si muove più secondo quello che è "l'Armonia Universale".Riprendendo Al Kindi:E questo frequentemente in alcune cose, raramente o rarissimamente in altre e in altre ancora mai, per quanto ne sanno gli uomini.Produce anche realtà simili con moto ora simile, ora dissimile. Ora lento, ora veloce e in altri innumerevoli modi. Si trova che le cose di questo mondo nel loro moto variano, secondo i luoghi e i tempi. Poich&egrvae; procedono da una causa Celeste (guardate quante volte riporta questa "Causa o Armonia Celeste", e stiamo leggendo una paginetta)tutte o parecchie di loro inducono ammirazione nel sapiente che conosce la potenza di questa causa. Se infatti fosse dato a qualcuno di comprendere l'intera condizione dell'Armonia Celeste, costui conoscerebbe pienamente il mondo degli elementi con tutte le realtà conosciute in qualsiasi luogo e tempo, come il causato attraverso la causa.

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Ma se anche conoscesse una sola cosa di questo mondo in tutta la sua condizione, la condizione dell'Armonia Celeste non gli rimarrebbe nascosta, poiché comprenderebbe la causa attraverso il suo effetto.Infatti ogni cosa agente nel mondo degli elementi per modesta che sia è effetto di tutta l'Armonia Celeste e qualsiasi cosa passata e futura è iscritta in questa stessa Armonia Celeste sebbene in altro modo da ciò che ha esistenza attuale in questo momento.Ne segue che chi avesse nota tutta la condizione dell'Armonia Celeste conoscerebbe le cose passate presenti e future.Viceversa anche la condizione di un solo individuo in questo mondo, pienamente conosciuta, rifletterebbe tutta la condizione dell'Armonia Celeste come attraverso uno specchio poich&aecute; ogni realtà dei questo mondo è un esempio di tale Armonia. Con Al Kindi siamo prima dell'inquisizione religiosa e di quella scientifica.Vi consigliamo dunque la lettura del "De Radiis" di Al Kindi completo. Edizioni: Mimesis - Milano.

Detto questo si potrebbe fare un piccolo approfondimento attraverso il libro: "Archetipi" di Elemire Zola. Il libro apre così:"Quando la psiche che percepisce e le cose percepite, soggetto e oggetto, si fondono assorbendosi a vicenda, avviene ciò che si può definire "esperienza metafisica". Cioè quando avviene il confondersi dell'Io con l'essere (forse il S&ecute; di cui abbiamo parlato prima), quando avviene la fusione tra osservatore e osservato, quando non c'è più distinzione tra me e "l'altro da me". Zolla fa una piccola divagazione, però molto utile, in cui sostiene che anche Leopardi, uno dei maggiori poeti italiani, "si tuffa nell'infinito", però non sa porre l'esperienza metafisica al centro della sua esistenza e quindi naufraga ("il naufragar m'è dolce in questo mare"). Non è sufficiente l'esperienza metafisica di per sé per l'approccio immediato (non-mediato) con gli Archetipi, sono necessarie anche varie altre cose. Secondo Zolla l'errore che Leopardi commette è quello di non porre l'esperienza metafisica come rivelazione centrale rispetto le molteplici forme illusorie, non si stacca cioè completamente dalla realtà illusoria per centrarsi con la realtà archetipale. In questo modo non c'è il confondersi dell'io con l'essere, ma il naufragare della coscienza in un mare sconfinato, che è quel mare dove "gli schizofrenici annegano e mistici nuotano", ma è lo stesso identico mare. Gli induisti chiamano questo stato di coscienza unificata "samadi".Ora samadi, come fa notare Zolla, deriva da Samà che significa stesso, identico, medesimo, lo stesso, che a sua volta deriva dalla radice "sm" che vuol dire "unicità". Quindi, di nuovo il confondersi dell'io con l'essere, l'abbattimento della dualità, l'unità, ciò che è identico, medesimo; ed ecco che così la psiche in samadi è unificata. Vedi il punto 2 del capitolo 2a.Quando la psiche è in questo stato può affermare "sono", ma non "sono questo" o quest'altro, non perché abbia subito una perdita, al contrario ha ottenuto un vertiginoso accrescimento. Eppure per multiformi che siano le attività che una mente assorta svolge, esse non la toccano, non la frammentano, perché di tutto si occupa, ma di nulla si preoccupa, ne si immedesima con il risultato delle sue azioni, essendo identificata con se stessa. Capita che di questa sua libertà all'esterno non traspaia niente. Quando si è in stato di samadi, si è immedesimati in se stessi, eppure si ingloba il mondo circostante, si è rientrati nella propria interiorità e allo stesso tempo espansi nella natura, tanto si è consapevoli quanto impersonali. E l'attenzione si fa incurante e acuta. Samadi quindi è quiete e unificazione, il contrario del torpore anche quando ha l'aria di un deliquio. Sarà dunque affinando i sensi e non con il loro ottundimento che giungeremo a

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trascenderli.Se noi riguardiamo le frasi che abbiamo detto sino ad ora, ci renderemo conto che non sono coerenti nel loro senso logico! Riguardandole con pensiero duale vedremo che o sei attento e acuto o sei incurante, invece l'attenzione si fa incurante ma acuta2.Veniamo adesso al punto importante che sintetizza il pensiero di Zolla nel primo capitolo del suo libro. Riportiamo l'intera citazione perch&ecute; non pensiamo possibile rendere chiaro il concetto in altro modo. Si tenga conto del fatto che non bisogna andare a cercare il significato delle singole parole su di un dizionario ma tentare di afferrare quel significato che le parole fanno insorgere in noi per la relazione reciproca che le lega tra di loro. Zolla è, prima di tutto, un poeta! Se lo leggeremo in tal senso, vedremo che il nostro concetto di "esperienza metafisica" e di "analogia" otterrà un accrescimento, più effettivo che mentale, spostando i nostri limiti di comprensione (nel senso di prendere con se) e di intuizione (nel senso di intuire, andare dentro, espandersi all'esterno verso l'interiore delle cose). Naturalmente la lettura attenta di tutto il libro originale sarebbe l'ideale.

"Assorta in se, nella sua essenza impersonale ed infinita:quando questa è turbata e si disperde negli oggetti molteplici si chiama mente,quando è persuasa di una sua intuizione si chiama intelligenza,quando stoltamente si identifica con una persona si chiama io,quando invece di indagare in modo coerente si frammenta in una miriade di pensieri vaganti si chiama coscienza individuale,quando il movimento della coscienza trascurando l'agente si protende verso il frutto dell'azione si chiama fatalità o karma, quando si attiene all'idea "l'ho già visto prima" in rapporto a qualche cosa di visto o non visto, si chiama memoria,quando gli effetti di cose godute o non godute in passato persistono nel campo della coscienza anche se non si vedono si chiama latenza inconscia,quando è consapevole che la molteplicità è illusoria si chiama sapienza,quando in direzione opposta si oblia nelle fantasie si chiama mente impura,quando resta non manifestata nell'essere cosmico si chiama natura,quando crea confusione tra realtà o apparenza si chiama illusione o maya,quando si dissolve nell'infinito si chiama liberazione."

Sempre che non sopraggiunga il naufragio.Si è liberi interiormente quando si trascende tutto ciò che entra nel mondo dei nomi e delle forme. La coscienza non si immedesima con le varie persone successivamente interpretate, e come dice Zolla: "sotto la maschera si rimane senza volto, si è un vuoto risonante, una cassa armonica". Questo dà già una prima idea di cosa si intenda per analogia. Quando si dice analogico si fa evidentemente riferimento all'esperienza metafisica che permette di intuire quali siano queste forme-forze che sorreggono la

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manifestazione dei fenomeni.

2c induzione, deduzione e analogia

Quindi abbiamo visto come partendo da vari punti di vista in generale giungiamo comunque a questi famosi Archetipi. A queste realtà sottili.Noi sappiamo come il pensiero aristotelico viene generalmente schematizzato attraverso due binari fissi:La deduzione, osservo dei fenomeni deduco delle leggi.L'induzione, conosco delle leggi induco dei fenomeni.Attraverso questo binomio nella storia dell'occidente si è continuato a costruire a livello di logica.Come diceva il dottor Angelini l'analogia è la terza dimensione del pensiero.Quindi non sostituisce la logica. Viene o prima o dopo.Infatti noi chiamiamo questo pensiero analogico, pensiero pre-logico.Oppure lo chiamiamo pensiero trascendentale nel senso che trascende la logica ordinaria.In sostanza si sta parlando di qualcosa che non è indurre e non è dedurre.Si sta parlando di qualcosa che nel momento in cui se ne fa un'immagine a qualcuno, lo si porta fuori strada togliendogli la possibilità di conoscere direttamente la cosa, perché l'immagine non può essere la cosa.Il dottor Angelini diceva, per far capire che cosa è questa terza forma di pensiero, che l'analogia è l'identità occulta. Cioè qualcosa di identico che io non vedo e che sottostà alla formazione di fenomeni estremamente diversi e che per logica io non potrei mai imparentare tra di loro. Ma che analogicamente non solo sono affini, ma si corrispondono per risonanza.Ecco che se voglio far entrare in risonanza il Cuore devo usare l'Oro o una pianta solare, il colore rosso, il quarto suono di una scala armonica, ecc., una qualsiasi frequenza che sia relativa a quell'archetipo o che sia in grado di risvegliare una risposta di questa entità che sottostà alla manifestazione in maniera invisibile, in modo inafferrabile dai sensi.Chiarito questo diventa più facile parlare di tutto il resto e diviene possibile il discorso sulla "segnatura".

2d l'archetipo è la segnatura

Il termine "Chakra" è un termine che arriva dall'oriente e viene utilizzato per definire determinati centri di energia, movimenti di energia circolari: abbiamo già chiarito che essi non sono direttamente relazionabili ai Pianeti o Metalli Alchemici. In Alchimia si sono sempre utilizzati i 7 pianeti. Gli antichi utilizzavano questi 7 perché essi rappresentavano alcuni centri energetici umani che, diversamente dai chakra, corrispondono ciascuno ad una ghiandola endocrina. Si può meditare sul fatto che i pianeti suggeriscono sia il concetto di movimento che il concetto di rotazione e che nella loro complessità di movimento oltre alla rotazione e rivoluzione hanno una serie di micro-movimenti (si fa per dire data la grandezza dell'oggetto osservato), loro propri. Per esempio Venere ha un movimento di rotazione retrogrado per cui il Sole sorge ad ovest e tramonta ad est e questa è una corrispondenza ben precisa con l'archetipo Venere. Chakra è termine che arriva dall'oriente e viene utilizzato dalla tradizione Veda molto diversamente da ciò, per esempio leggiamo cosa dice un grande maestro Yoga a riguardo, poi approfondiremo quando faremo la lezione sulla medicina energetica. (vedi Articoli da "Viniyoga n° 21 gennaio marzo 1999 Roma"). In Alchimia1, scienza delle correlazioni analogiche per eccellenza, l'anatomia e la fisiologia occulta sono delle

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realtà. Non dobbiamo rivolgerci per forza all'oriente, esiste una terminologia alchemica spagirica per tutte queste realtà. Non esistono che diverse mappe nelle diverse tradizioni ma vedremo più avanti come le mappe dei vari sistemi filosofici si possano relazionare solo a patto che si approfondiscano seriamente i significati di ogni sistema che già al suo interno è talvolta contraddittorio. La segnatura indica la "forza sottile" o Archetipo, o come dir si voglia, che è occultato dal fenomeno e ne rivela la natura attraverso un linguaggio simbolico. Il problema principale nell'utilizzo del linguaggio alchemico è che se viene detta la parola "Marte" la mente dell'ascoltatore la lega subito al pianeta molto più raramente allo spirito planetario, cioè a quella forza archetipale che è espressa anche nel pianeta, ma è anche mille altre cose. Questa è la teoria appunto delle segnature. Gli archetipi vengono suddivisi per meta-tipi che raramente si incarnano puri, sono generalmente mischiati e hanno un'azione talora sinergica, talora contrastante. Lo studio delle tipologie si basa su due fattori quello somatico e quello psichico. Infatti noi abbiamo le tipologie omeopatiche e le tipologie psicologiche . I tipi psicologici che Jung ha classificato (e poi molti altri autori hanno fatto le loro suddivisioni, per esempio quelli di Luscher), i tipi omeopatici che ha classificato il Vannier ma che erano e sono presi in considerazione da molti altri autori e dall'omeopatia costituzionale, quelli di Ippocrate, ecc., non sono che esempi di tentativi per rintracciare questi archetipi classificandoli . Il pericolo maggiore sta nel basarsi come al solito sui segni esteriori per tale classificazione che in realtà è solo analogica. In matematica per esempio le "funzioni" sono analoghe agli archetipi in quanto una stessa funzione soddisfa più fenomeni completamente diversi tra loro. L'alchimia ha un suo codice simbolico per gli archetipi di cui il simbolismo astrologico è una parte. La nostra opinione è che fare astrologia senza conoscere le segnature è un po' inutile come fare alchimia senza conoscere l'astrologia. Grillot de Givry scrive: "Molti alchimisti della nostra epoca falliscono nella loro Opera poiché non prendono in debita considerazione il Mercurio Celeste che varia secondo le influenze e gli aspetti astronomici e astrologici."

3 Relazioni e differenze tra Spagiria e Omeopatia.

Vorrei chiarire che non c'è alcuno scontro tra queste due discipline, esiste anzi una perfetta integrazione1, al punto che sembrerebbe che lo stesso Hanemann ricavò il suo sistema scientifico da un aspetto della Medicina Spagirica (quello vibrazionale). L'omeopatia, che è una terapia mirabilmente precisa e selettiva, si può definire un vero aspetto della applicazione della legge della simpatia della magia naturale, cioè come una cosa, pur estremamente scientifica, che si basa su quell'invocazione che l'Alchimista chiamerebbe "Invocazione Indotta" . Assumendo un rimedio spagirico subisco l'azione di un campo elettromagnetico di frequenze, così come quando assumo un rimedio omeopatico. (Ne sono prova le apparecchiature di biorisonanza.) Infatti non è mai la quantità che definisce l'azione di un rimedio spagirico. Si usano dosaggi abbastanza limitati. Il rimedio è completo in tutte le sue parti, ma è carico di tutti i suoi "significati"; essi sono presenti nel suo sapore, nel suo colore, nel suo odore, in tutte le sue manifestazioni sensibili e soprasensibili. Il rimedio omeopatico rinuncia completamente, al piano fisico e quindi va a portare un'informazione nell'inconscio della persona. La persona non ha nessun mezzo sensibile per risalire a quale è l'agente curante. Che sia Licopodium che sia Lachesis non lo si può sapere che dall'etichetta. Il corpo di sensazione non lo sa. Perché l'unica cosa che può percepire attraverso i sensi è il glucosio o il liquido. E' quello che non cura, perché pensiamo che sia invece la frequenza, l'informazione omeopatica a curare e quella non si può percepire sensibilmente. Invece in spagiria una informazione passa anche attraverso la coscienza, l'odore, il sapore, il colore. Attraverso tutte quelle qualità che investendo il

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campo della sensibilità permetto alla parte conscia dell'individuo di recepire l'informazione tal quale la parte inconscia . In questo modo il rimedio spagirico ha un'azione che è totale e contemporanea su tutti i piani. Cioè il rimedio agisce contemporaneamente su tutti i piani: dal piano di aggregazione materiale (il sale per l'alchimlista, il principio di corporizzazione) fino a lavorare sul piano mercuriale, quindi "sull'anima sensibile", "mentale" e sul piano "causale"2 . Se si vuole sapere se un farmaco omeopatico ha funzionato il pi" delle volte si guerda se c'è un aggravamento. Allora vuol dire che la frequenza è giusta. Con un rimedio spagirico si deve andare a vedere se sul piano mentale si riscontrano quei cambiamenti che sono presenti anche sul piano fisico. Con il preparato spagirico, non sono i cambiamenti in peggio, ma i miglioramenti in meglio che dicono se il rimedio è giusto; se il paziente ad un certo punto comincia a cambiare i suoi schemi mentali vuol dire che il rimedio sta agendo e piano piano curerà anche il fegato. E allora il paziente comincerà a prendere un po' di coraggio e se prima non andava nemmeno in ascensore ad un certo punto non ha più paura a prenderlo . Assumendo un rimedio spagirico non corretto non si constata aggravamento. Il prooving di un rimedio spagirico può esser fatto solo per dosaggi eccessivi, mentre in omeopatia viene fatto in assenza di molecola. Se si assume un rimedio omeopatico questo non succede mai perché il rimedio lavora solo su uno dei piani della manifestazione, ottenendo gli effetti su tutti, compreso il corpo fisico. La "spinta" farmacodinamica avviene solo su un piano che è quello energetico del soggetto. Con il rimedio spagirico la spinta farmacodinamica avviene su tutti i piani, anche quello fisico. Con i sali e gli altri principi biochimici, si aiuta il principio di corporizzazione (o Sale dei Filosofi) in questo cambiamento richiesto per il passaggio allo stato di salute. Con il Mercurio dei Filosofi si informa sia il mentale che il sentimentale della persona. Con la frequenza elettromagnetica si nutrono i corpi sottili. Avremo modo di approfondire tutto ciò nella seconda lezione . In sostanza il Rimedio Omeopatico innesca una reazione della Forza Vitale ad una malattia artificiale. Il Rimedio Spagirico apporta energia fisiologica naturale. Entrambe hanno grande importanza nell'ambito terapeutico; ricordandoci che non è mai la cosa buona o cattiva ma l'utilizzo che se ne fa . Il pregiudizio di certi omeopati che ritengono che il rimedio omeopatico potrebbe essere antidotato è a nostro avviso infondato. Ciò non è infatti possibile perché gli spettri elettromagnetici mostrano la forma di frequenze che è estremamente diversa e lavora in modo diverso . Queste non le diamo per verità assolute, sono solo riflessioni che vengono poste.

4 Gli Archetipi Essenziali.

Come hanno ampiamente dimostrato il dottor C. G. Jung, Ellemire Zolla, per citare due fra tanti altri, la Tradizione ci ha tramandato la conoscenza degli archetipi. Paracelso dice che il Solfo Filosofale corrisponde al mondo animale, il Mercurio al mondo vegetale e il Sale al mondo minerale, obbligando così ad ampliare la propria panoramica e a vedere la suddivisione sui tre piani, nella vita dell'intero pianeta. La tradizione ci ha tramandato inoltre il famoso "detto come in alto così in basso". Ciò indica che queste apostasi o suddivisioni sui vari piani interessano ogni individuo di natura, sia esso un'Entità, Metafisica, l'uomo, un animale, una pianta (specie, funzione, potenzialità d'azione) un minerale (sistema cristallografico + composizione chimica), un metallo o elemento chimico (tabella di Mendelejeff). La trattazione che segue non è esaustiva. Tutti questi argomenti saranno ripresi e ampliati nelle lezioni che seguono.

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Si consiglia di tener presente la Tavola degli archetipi

4 A Colui di cui Nulla si può dire: Uno il Tutto.

Evidentemente non parleremo dell'Unità, così come hanno sempre fatto gli Antichi. L'Unità di tutte le cose è un sentimento interno su cui non è possibile cerebrelizzare pena l'uscita immediata dallo "stato di unione".Tratteremo però brevemente il simbolo del cerchio.

Il cerchio corrisponde al tornare su sé stessi, tornare allo stesso punto, ciclicamente, ripetutamente, ma è anche la figura geometrica che ci riconduce al concetto di unità e di frequenza. Giacché il punto è a-dimensionale, esso non esiste e noi (se non vogliamo anteporre le astrazioni di secondo grado, considerazioni mentali, a quelli di primo grado, percezioni sensoriali) dobbiamo per forza rifarci al concetto di macchia. Vediamo quindi il cerchio essere uno, ma anche divisione tra un interno e un esterno che sono Femmina Filosofica e Maschio Filosofico e corrispondono allo Yin e Yang del Tao cinese, e sono fissi, identici a ogni ciclo (per esempio fase ascendente e fase discendente, fase superiore e fase inferiore, ecc.).

4 B Il maschio e la femmina filosofali; i due Luminari.

Per queste realtà incomprensibili alla logica umana il nostro sistema usa un semplicissimo simbolo, il tratto orizzontale Femmina Filosoficae il tratto verticale Maschio Filosofico

Queste sono le due qualità essenziali dell'astrologia:il caldo è la qualità maschile;l'umido è la qualità femminile.Il caldo conduce al secco e l'umido porta il freddo.Il caldo e il secco sono governati dal Sole, l'umido e il freddo dalla Luna.

4 C I Tre Principi Filosofici.

I tre Principi Filosofici sono velati principalmente dai tre simboli più famosi dell'alchimia: Solfo, Mercurio e sale.4 C1 Solfo Filosofale.

REGNO ANIMALE Al principio SOLFO appartengono per esempio, nel mondo vegetale, gli oli essenziali della pianta (gli "olea" di Paracelso), quello che gli egizi chiamavano la secrezione degli dei e anche la principale causante del profumo. Principio di causa in quanto il desiderio e il rifiuto (per chi conosce questi termini RAGA e AVIDIA) hanno spesso l'olfatto come canale sensoriale preferenziale. Solfo Filosofico Del suo simbolo potremmo dire che è il fuoco (triangolo) che domina (sopra) il gioco

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dei complementari (la croce del sacro equilibrio, unione dei simboli analizzati precedentemente). Ricordiamo che nel simbolo di Venere è il cerchio a dominare la croce. Il simbolo di Antimonio è l'inverso di Venere (la croce sul cerchio). Il simbolo di Marte un tempo era l'inverso di Venere ma con la croce a quarantacinque gradi (rispetto a Medio Cielo - Discendente) sul cerchio, ora è così . Secondo la correlazione con gli archetipi geroglifici abbiamo il simbolo dell'Aquila: AQUILA DIURNO MASCHILE ATTIVO CARDINALE Secondo il sistema ebraico la lettera Alef Nel regno vegetale è rappresentato principalmente dall'olio essenziale che è soggetto a evaporazione. Sublima facilmente interessando l'olfatto e penetrando nel SANCTA SANCTORUM, "la Camera degli Sposi Filosofali" e interessando il Talamo. Inoltre la separazione dell'olio essenziale dal contesto degli altri elementi produce una serie di problematiche di stabilità giacché gli oli essenziali sono soggetti per esempio a ossidazione come mostra il dott. Angelini nel n° 78 di Kemi Hathor 1e2. Nel momento in cui si somministrano oli essenziali in dosi ponderali così come sono, si va a far risuonare in modo troppo violento queste parti che sono molto sottili, le si offende facilmente. Queste frequenze olfattive così sottili hanno una connessione diretta con il cervello attraverso filamenti. L'olio essenziale in realtà per via interna andrebbe utilizzato in dosaggio "omeopatico", cioè bassissimo. Infatti in una tintura madre, l'olio essenziale è presente in diluizione bassissima. Lo stesso vale per l'oleolito. C'è una concentrazione leggermente maggiore che è dovuta al fatto che l'oleolito agisce molto aromaterapeuticamente. Chiaramente gli oli essenziali rispettano queste regole di dosaggio, di quantità e/o anche di non essere separate dal contesto della pianta. Il miglior impiego per la quintessenza è infatti aromaterapico (o nei casi acuti). Ma anche laddove si presenti la necessità di attivare un fuoco che domini la materia, in analogia con il principio Solfo. Quando questi effluvi attraverso il Sancta Santorum, per inalazione aromaterapica o attraverso l'odore e sapore della tintura che si beve, quando si entra in contatto con questa realtà olfattiva si risveglia l'archetipo Solfo in tutte le sue accezioni. Quindi si interviene sul piano causale che nell'individuo è il sentimento-radice del suo desiderio non-desiderio. Questo è limitato e guidato dalla sua polarità. Dalla sua legge morale interna. Quindi sto interagendo con il piano morale. Il SOLFO rappresenta il Principio Spirituale, nell'individuo umano il Piano Causale (morale), il Corpo Solare. Secondo tale concezione, se la scintilla divina non ha un'anima propria e un proprio corpo tornerebbe immediatamente al piano dell'Ente Superiore, al Grande Fuoco. Infatti il SOLFO, o la parte ESSENZA, separata da un corpo, di qualsiasi natura esso sia, non è in grado di mantenere le sue virtù (terapeutiche). Le virtù cambiano e possono anche diventare "veleni" per l'uomo e per gli animali. L'olio essenziale infatti, se separato dal piano MERCURIALE e SALINO chimicamente si trasforma sotto l'azione dell'ossigeno (che è un fuoco) o semplicemente sublima con estrema facilità. Sul piano "morale" e "spirituale" il rimedio spagirico egizio lavora con dosi omeopatiche rispettando le proporzioni suggerite dalla natura e presenti al momento del raccolto nei modi, tempi e luoghi adatti. Con il metodo egizio di lavorazione gli oli essenziali non vengono mai separati dal contesto generale della pianta. L'olio essenziale può essere presente nel rimedio nella percentuale tra lo 0,1% (=1/1.000 = 2CH) e 0,001% (=1/100.000 = 4 CH). In media avremo lo 0,01% =1/10.000 ovvero 1 parte di informazione su 10.000, come in una bassa diluizione omeopatica. In questo modo il Preparato Spagirico porta informazione al piano sulfureo (SOLFO) della persona. "L'atteggiamento nei confronti della vita" muta gradualmente con il mondo onirico e questi due aspetti della vita, con il loro mutare o no, sono spesso guida e riscontro per il terapeuta che comprende se il rimedio sta agendo come sintomatico (a livello fitoterapico) o se l'azione spagirica si è innescata e condurrà allo stroncamento

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della disfunzione. Essendo lo Zolfo un Principio e un Fuoco, nel giusto dosaggio naturale, porta luce e calore e proprietà divine o "virtù". Se il rimedio sta agendo come sintomatico allora i benefici fitoterapici cesseranno presto, oppure i sintomi si ripresenteranno alla prima occasione, oppure ancora, inspiegabilmente, le proprietà dimostrate in laboratorio di questa o quella pianta, su questo o quell'individuo non si manifestano attive. Ecco perché gli oli essenziali non si usano che raramente in dose massiccia. Tanto è vero che l'aromaterapia ha avuto un fallimento proprio perché utilizzava gli oli essenziali puri. Se avessero utilizzato Quintessenze alchemiche (ognuna con il suo proprio alcool autoctono e i propri sali minerali che servono a mantenere stabile il tutto) non avrebbero avuto questi problemi secondo noi, il corpo non si sarebbe sentito aggredito da un aspetto troppo caustico e squilibrato, sia pure in senso sulfureo . Quando noi parliamo di Solfo Filosofale parliamo del principio secondo il quale si forma la Volontà. La Volontà del Sé, non il desiderio. Come dice Giuliano Kremmerz in un testo famoso (La Scienza dei Magi), bisogna ben distinguere tra la Volontà e il desiderio. E quale sia, dice Kremmerz, il confine tra Volontà e desiderio, solo ognuno di noi lo può stabilire di per sé, di momento in momento. Quando io lavoro con l'olio essenziale, vado a lavorare su questo aspetto. E quindi vado a lavorare su un qualche parte dell'individuo che l'individuo stesso conosce solo a tratti, solo in piccoli momenti della vita. Perch´ quale sia il reale indirizzo che il S´ individuale vuole far intraprendere è evidentemente qualcosa per cui se c'è qualcuno che può giungervi è il soggetto in causa. Perché è dentro di lui . Ora, tutte le cose che abbiamo detto, si possono applicare benissimo alla parte sulfurea interiore. Ad esempio si è detto che l'olio essenziale separato dal contesto delle altri parti della pianta o si ossida o sublima. Questo vale anche per la nostra forma spirituale. Per la nostra Volontà. Nel momento in cui creiamo una separazione tra quello che è il volere inconsapevole e quello che è il desiderio consapevole, noi creiamo un Ego. Naturalmente l'ego è una nostra costruzione mentale, sul piano delle cause non esiste. Però sul piano materiale può essere addirittura un grosso ostacolo per il cammino individuale e talvolta collettivo.

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4 C2 Mercurio Filosofale.

REGNO VEGETALE La pianta e l'uomo stanno tra loro in rapporto di reciproca inversione. Questo rapporto di reciproca inversione è conosciuto da sempre. Per cui ne esce quanto segue: i fiori, i frutti e i semi corrispondono agli organi genitali umani, cioè all'archetipo Luna. Le foglie corrispondono ai polmoni e all'archetipo Mercurio. La corteccia e i rami corrispondono alle funzioni metaboliche renali e all'archetipo Venere. Il livello del terreno e il fusto corrispondono al cuore e al Sole. Il colletto e il bulbo della pianta corrispondono funzioni metaboliche tiroidee e a Marte. La radice media corrisponde all'ipofisi e a Giove. La radice profonda corrisponde all'epifisi e a Saturno. Si può per esempio fare una tintura di angelica radice prendendo appunto solo le radici. Oppure si può fare una tintura di angelica semi. Chiaramente le due tinture avranno effetti diversi. L'angelica semi lavorata opportunamente ha un tropismo sull'apparato digestivo. L'effetto riguarda l'archetipo Luna e il suo segno zodiacale principale: Cancro - Stomaco - Duodeno - Midollo spinale - Cervello. L'angelica radice ha un tropismo sul sistema nervoso e sul complesso dell'ipotalamo. L'angelica naturalmente ha sempre a che fare con i fatti di digestione. Si utilizza spesso però la radice nei casi in cui la

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persona non "digerisca" le situazioni in senso psichico. Quando si dice: "questa non la ha digerita..." o "non ha digerito qualcosa che non gli è andato giù ..." Questa è analogia. Al principio MERCURIALE appartiene la linfa della pianta e il risultato della fermentazione. È il principio di animazione. È il medio che anima il corpo secondo l'indirizzo spirituale. Qualcuno la chiama Forza Vitale del piano eterico. Taluni lo chiamano spirito, come chiamano il solfo anima, ed è per questo che in alchimia bisogna stare attenti ad afferrare il contenuto e non le parole che, solo in quel momento e in quel contesto, rappresentano il contenuto . Quando al simbolo di Venere sovrapponiamo le corna dell'Ariete otteniamo il Mercurio Filosofico l'ariete è sempre un segno di fuoco ma anche inizio dello Zodiaco e dell'anno astronomico. La situazione è molto diversa se al posto dell'Ariete sovrapponiamo a Venere una Luna che raccoglie, ne nasce il Mercurio Volgare , è il segno del Toro (esaltazione della luna) sovrapposto alla croce . Secondo la correlazione con gli archetipi geroglifici abbiamo il simbolo della Civetta: CIVETTA NOTTURNO FEMMINILE PASSIVO MUTEVOLE Secondo il sistema ebraico la lettera Mem

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4 C3 Sale Filosofale.

Al principio SALE corrispondono i minerali della pianta e il corpo eterico secondo certe tradizioni, astrale secondo altre, ecc. per farcene un'idea dovremo pensare innanzi tutto che non si tratta del corpo fisico ma del principio che causa la sua strutturazione.Qualcuno la chiama Forza Vitale del piano fisico.

STAGNO DEI PAPIRI Secondo il sistema ebraico la lettera Shin

Resta poca fatica per comprendere il simbolo del Sale Filosofale che lasciamo meditare a voi stessi dal momento che abbiamo già dato tutti gli elementi per l'analisi.

4 D I Quattro Elementi e la Quintessenza.I quattro elementi hanno ciascuno due attributi:fuococaldoseccoariacaldoumidoacquafreddoumidoterrafreddoseccoCaldo è un moto verso l'esterno,Freddo è un moto verso l'interno.Caldo indica estroversione.Freddo introversione.

IL LUSCHER TEST È un test psicologico che dimostra la validità dei postulati della Tradizione Alchimica, anche quando vengono applicati secondo un'ottica moderna (statistica).

In questo test:il "tipo Rosso"=Eterocentrismo e Autonomiail "tipo Verde"=Egocentrismo e Autonomiail "tipo Giallo"=Eterocentrismo e Eteronomiail "tipo Blu"=Egocentrismo e EteronomiaEgocentrico ha più o meno il significato di "passivo" e indica l'individuo "interessato a sé stesso".Eterocentrico ha più o meno il significato di "attivo" e indica l'individuo "interessato all'ambiente esterno", vi è sottolineato il desiderio di "uscire da se stessi".

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Autonomo è l'equivalente di "essere una causa". L'eccesso di autonomia porta a non considerare le esigenze di armonia dell'ambiente e a scegliere sempre in base alle proprie spinte ed esigenze interne sia l'egocentrico che l'eterocentrico.Eteronomo è l'equivalente di "essere un effetto". Indica che il soggetto è adattabile ed è condotto a scegliere in base all'ambiente. L'eccesso di adattabilità non permette di vivere debitamente le proprie pulsioni con le relative conseguenze.

Inoltre abbiamo i colori che vengono attribuiti agli elementi e che sono detti colori esoterici.AriaGialloAcquaBluFuocoRossoTerraVerdeELEMENTOATTRIBUTOCOLOREFUOCOCALDOEstroversioneEterocentricoSECCOTensioneAutonomoROSSOTERRAFREDDOIntroversioneEgocentricoSECCOTensioneAutonomoVERDEARIACALDOEstroversioneEterocentricoUMIDOAdattabilitàEteronomoGIALLOACQUAFREDDOIntroversioneEgocentricoUMIDOAdattabilitàEteronomoBLUIl triangolo è il simbolo del fuoco se con la punta in su e simbolo dell'Acqua se con la punta in giù. Il triangolo con la punta in su, simbolo del fuoco, (caldo e secco) non è una figura roteante, come il cerchio, ma una figura stabile, la piramide è simbolo solido del fuoco che esce dalla terra (triangolo e quadrato). Il vero simbolo solido del fuoco è invece il Tetraedro.Quando il maschile e il femminile si incontrano, nasce il simbolo della croce . Simbolo questo che sta a designare l'equilibrio fissato tra i due principi. Esso rappresenta dunque il raggiungimento del sommo equilibrio (Gesù Cristo Crocifisso, fissato al centro della croce). Dall'incontro perfetto dei due principi nasce il punto centrale che è relativo alla quintessenza e si producono i quattro spazi che sono relativi ai quattro elementi.Così dall'unione del triangolo con la punta in alto (fuoco) con il triangolo con la punta in basso (acqua) nasce il simbolo chiamato da alcuni Sigillo di Salomone detto da altri Stella di Davide (per non creare confusione la chiameremo stella a sei punte).

Il simbolo dell'elemento aria è prodotto dall'unione del triangolo del fuoco con la base del triangolo dell'acqua.

Il simbolo dell'elemento terra è prodotto dall'unione del triangolo dell'acqua con la base del triangolo del fuoco.

Dalla Tradizione vengono date varie sequenze sugli elementi .

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La prima che possiamo analizzare è quella astrologica. Su questa sequenza il dottor De Leo ha insegnato nel corso di Astrologia Giudiziaria alla Kemi che la sequenza dei quattro elementi, presa nel suo ordine astrologico (Fuoco, Terra, Aria e Acqua) corrisponde al carattere simbolico del processo evolutivo della materia. Per cui l'alchimista sfrutta questo processo al contrario per disgregare l'individuo e nell'ordine per riaggregarlo. I segni sono Ariete (Fuoco), Toro (Terra), Gemelli (Aria) e Cancro (Acqua). Poi questa sequenza si ripete nei successivi otto segni zodiacali. Si parte dalla purificazione dell'Acqua (macerazione), si passa all'Aria (la fermentazione, estrazione dell'alcool), si passa poi alla terra (la calcinazione) e se ne estrae il Fuoco (i sali solubili). Poi, scartando la Terra, si ricongiungono il Fuoco, l'Aria e l'Acqua e si dinamizzano come vedremo.

* * *

Dei quattro elementi in Egitto troviamo le seguenti raffigurazioni:

FUOCO

La piuma ha fonetica "Sw" , ovvero mentre il sole splendente ha fonetica "Hnmmt" .

Si ricava che l'elemento fuoco rappresenta la fonte di vita degli individui che si manifesta come sole splendente che rappresenta l'energia dei tre mondi doppiamente nascosta (o interiore) ma che è giornalmente evidente nel

semiarco diurno (spazio e tempo) .

ARIA

La vela ha fonetica "nfw" ovvero il magnetismo indifferenziato che diventa magnetismo personale per l'individuo , e lega l'individuo stesso ai tre mondi

ACQUA

Questo è un geroglifico bilittero formato da "m" e "w" , ovvero "anima individuale" dove indica ciò che è dentro (anima) e indica l'individuo.

TERRA

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Il simbolo ha fonetica "tA" e indica il manifestarsi nello spazio e nel tempo del principio primo .

Il simbolo (oca o anatra) ha fonetica "gb" e il nome del Dio della Terra è appunto "Geb" . Se seguiamo i riferimenti astrologici noteremo che "g" (alveare) corrisponde all'archetipo Venere e "b" (gamba) all'archetipo Luna. Si ricorderà che l'unione di questi due archetipi caratterizza il segno zodiacale del Toro

che è il segno di Terra della quaterna "istintiva", ovvero la più vicina alla materialità.

Segue la ripetizione del simbolo della Terra sovrapposto al geroglifico della cesta che in genere significa "Signore di" e ha fonetica "nb" , e indica un movimento di elevazione verso la superficie.

Ai quattro elementi vengono anche associate le quattro componenti essenziali del respiro. Nella nostra tradizione alchemica le indicazioni sulle forme di respirazione e sulle posture è andata affievolendosi sempre più mentre è rimasta ben viva in oriente specie per opera della tradizione Yoga. Si può osservare dalle rappresentazioni pittografiche egizie che le posture e i "passi magnetici" erano tenuti in grande considerazione. Quanto al respiro è necessario un approfondimento e una pratica che non può non tener conto delle considerazioni che seguono.

Gli Egizi distinguevano quattro forme di respiro:

il respiro fisico

l'inalazione del principio vitale

l'assunzione del magnetismo mentale

l'assunzione della pura spiritualità bianca

Troviamo infatti su un antico sarcofago le seguenti iscrizioni.

Prima iscrizione:

Ra (il Fuoco) dona respiro a te splendente (bianco)

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spiritualità(anima)

Ovvero: "Ra il fuoco che dona il respiro a te, con un magnetismo bianco" (traduzione dottor Angelini).

Seconda iscrizione:

Shu (l'Aria) dona respiro a te magnetismo mentale

Ovvero: "Shu che dona il respiro come magnetismo mentale" (traduzione dottor Angelini).

Terza iscrizione:

Geb (la Terra) dona respiro a te

Ovvero: "Geb che dona il respiro fisico" (traduzione dottor Angelini).

Quarta iscrizione:

Osiride (l'Acqua) dona respiro a te fiume

Ovvero: "Osiride che dona il respiro come canale di acqua" (in questo caso si tratta di un respiro energetico, vitale, astrale, quello che gli Indù chiamano Prana). (traduzione dottor Angelini).

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Riguardo gli elementi vengono date altre due sequenze. Una è: TERRA ACQUA ARIA FUOCO TERRA ACQUA FUOCO ARIA Una si basa sulla velocità del movimento molecolare (le particelle del fuoco hanno movimenti più veloci di quelle dell'aria). L'altra su un fatto di peso molecolare (le particelle dell'aria pesano meno del fuoco) . Gli unici due che cambiano sono l'Aria e il Fuoco. Se ne ricava quindi che l'Aria è più leggera del Fuoco, ma il Fuoco è più dinamico dell'Aria. Se consideriamo il movimento (la rapidità del movimento) avrrmo la sequenza con il Fuoco come ultimo. Se invece consideriamo il peso molecolare avremo l'Aria come elemento più sottile . Per quanto riguarda le indicazioni sulle quattro prove alchemiche di purificazione dell'individuo, consigliamo a tutti la lettura di "La luce di Kemi", Kemi, Milano. La stratificazione più materiale (elemento Terra) che noi conosciamo è quella biochimica. Cioè nel rimedio la parte più materiale che agisce è quella che ha un'interazione biochimica con l'organismo. Quindi porta una modificazione nella struttura organica, fisica, del corpo. E questo è l'elemento più pesante del rimedio, quello materiale . Poi abbiamo un elemento che si pone come intermedio, che è il magnetismo. L'acqua nel senso più vasto del termine. Il magnetismo sfugge ai sensi ordinari perché non è più appartenente all'elemento Terra. Ma sfugge solo ai sensi ordinari della coscienza che è centrata sulla Terra. Perché nel momento in cui la coscienza si dovesse espandere e dovesse raggiungere lo stato elettromagnetico del proprio essere, allora, in quel momento, non sarebbe più un "segreto" per l'individuo il proprio magnetismo. Conoscerebbe la sua "Magnesia" e sarebbe in grado di riconoscere anche quella degli altri. Non essendo maestri di quel livello possiamo comunque riconoscere una forza interna che chiamiamo "stato d'animo". Corrisponde ai nostri sentimenti che si esprimono attraverso le nostre emozioni che hanno uno stretto legame con i cinque sensi e con il nostro stato mentale . Dopodiché abbiamo altri tre livelli; l'aria, il Fuoco e la quintessenza. Questi altri tre livelli, vanno a lavorare su strati sempre più sottili. E oltre l'effetto elettromagnetico, nel rimedio ci sono altri tre effetti, che a livello scientifico noi oggi non siamo in grado di mettere sul tavolo. Comunque di fatto abbiamo un altro aspetto più sottile, l'aria, il mondo del mentale. E che è una forma energetica più sottile del magnetismo emotivo. Più dinamica. Si pensa che siano i principi della pianta trasformati in alcool, o sublimati e distillati con le metodiche spagiriche (che vadremo) a interagire con il piano mentale. Poi andiamo ancora in un altro strato che è il Fuoco. Questa azione ha qualcosa a che fare con l'oligoterapia nella sua parte grossolana (terra). Si deve però considerare, oltre ai molti elementi chimici minerali e metallici presenti sotto forma di sali biodisponibili, il considerevole numero di elementi che non raggiungono la ponderabilità e che sono presenti quindi con funzione non fisica. Il fuoco di una figura geometrica è il centro della figura. Nell'uomo il fuoco rappresenta la capacità di focalizzare, la coscienza e la volontà . Mentre si ritiene analogo il Solfo al Fuoco e il Sale alla Terra, al principio Mercuriale (principio di animazione) è analoga l'Anima nella sua duplice struttura. La tradizione attribuisce all'elemento Aria gli attributi di caldo e umido, all'elemento l'acqua i cui attributi sono freddo e umido . Il Mercurio dei Filosofi ha dunque la caratteristica di essere Umido. L'Umido è la Vita stessa e il Mercurio la rappresenta. Inoltre l'Umido corrisponde all'adattabilità o

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eteronomia. Stiamo lavorando sul piano dell'Umidità. Cosa è l'umidità? Caldo (nell'aria) e freddo (nell'acqua) corrispondono a egocentrico (verso l'interno) e eterocentrico (verso l'esterno). Stiamo trattando dunque dell'adattabilità dell'Anima sia verso l'esterno che verso l'interno. La sua capacità di adattarsi alle situazioni. E su questo lavoriamo con l'Aria che rappresenta il piano mentale e sull'Acqua che rappresenta il piano che noi chiamiamo Emozionale. L'Aria interagisce nei confronti dell'adattabilità verso l'esterno. Rende l'Anima adattiva nei confronti dell'ambiente esterno. (pensiero ed emozioni) L'acqua va a lavorare sull'adattabilità verso l'interno. E quindi sul sentimento1. Ora queste due forze (aria e acqua) nella tintura spagirica sono presenti in dosi ponderali. Tutte e due. Vanno a lavorare a livello piuttosto massiccio nel corpo e vanno a dare tutto il loro apporto al livello fisico. Con l'oleolita solo il principio acqua è presente in dose ponderale. Il principio aria è presente in dosaggio omeopatico. Nella quintessenza spagirica invece sono le essenze e l'alcool ad avere presenza ponderale. La linfa non è presente e nemmeno i tannini e i principi amari in genere e quindi l'elemento acqua sembra non esserci. Vedremo come in realtà la Quintessenza spagirica viene preparata secondo i tre principi e non secondo i quattro elementi. Una cosa che è uguale per tutti è che scartiamo l'elemento terra, cioè i sali insolubili. E assumiamo i sali solubili che sono il fuoco, il principio di corporizzazione.

I quattro Vasi Canopi:

Gli Egizi avevano assegnato una particolare importanza a quattro organi del corpo umano: polmoni, stomaco, fegato e intestini . Essi rappresentano i quattro elementi nel loro aspetto più manifesto e materiale.

Questi quattro organi li ritroviamo contenuti, mummificati, all'interno di quattro vasi rappresentanti i Quattro Figli di Horo, posti in un cofanetto nelle tombe egizie.

Ai lati di questo cofanetto vi erano le quattro principali Dee Egizie, ognuna delle quali aveva sotto la sua protezione un figlio di Horo.

Immagine della Dea Nefti, protettrice di Hapi, simbolo della terra che è in analogia con i polmoni.

Le concordanze fra le quattro Dee, i Figli di Horo, gli organi del corpo e gli elementi erano le seguenti:

ElementoDea protettriceFiglio di HoroCoperture dei vasiOrgano del corpoTerraNeftiHapiTesta di babbuinoPolmoniAcquaNeitDuamutefTesta di sciacalloStomacoAriaIsideImestyAntropomorfoFegatoFuocoSerketKeb-sonufTesta di falcoIntestiniNefti

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Il geroglifico è composto dalla costruzione rettangolare in pianta e dal geroglifico della cesta che abbiamo visto parlando della Luna.

La fonetica di è "Hwt" e con la sovrapposizione della cesta indica che questo archetipo è la "Signora delle costruzioni". Tale divinità però si manifesta in nuce come indica il geroglifico dell'uovo.

Hapi oppure

Hapi è colui che riorganizza la materia squadrando la pietra, ovvero ricostruisce la materia del corpo per porlo in giusti rapporti con lo spirito.

Polmoni oppure

In questa parola di derivazione arcaica, utilizzata nel testo delle piramidi, viene messa in risalto la funzione Mercuriana appartenente a Gemelli. I polmoni infatti rappresentano l'intermediario che trasporta l'aria dall'esterno al sangue.

Il chiavistello chiude i battenti quando preleva ossigeno e li riapre quando deve scaricare anidride carbonica. L'aria dall'ambiente esterno, cioè dall'anima universale, individualizzata, diviene il supporto della nostra vita, poiché essa provoca quella combustione

che ci mantiene il vita. "Nef" è un vento in azione, che che provoca un movimento sul nostro sangue. Sangue in geroglifico è "senef" che è un termine composto da "nef" preceduto dal chiavistello2 :

il sangue quindi è l'elemento capace di imprigionare l'aria e metamorfizzarla in vita. Ecco che il sangue viene ad assumere il significato di "anima sensitiva": senza il sangue l'aria non potrebbe essere utilizzata dal nostro corpo, cioè l'anemos generale non si potrebbe individualizzare in animus.

Il geroglifico è trilittero ed è formato da "zmA"

Il geroglifico "mA" è formato dal principio passivo ("m") seguito dal principio attivo ("A") . La lettera "m" indica l'aspetto passivo della respirazione mentre quello attivo è rappresentato da "A" .

Nella seconda parola con cui si indica polmone si rimarca la componente attiva. Sostituendo il determinativo dell'organo fisico con il determinativo di "astratto" si ottiene la parola "unire" . I polmoni sono un organo doppio. Essi coadiuvano il cuore nella sua funzione di "animatore". Allo stesso modo sul piano energetico due vasi (che nella tradizione Vedanta sino Ida e Pingala) si fondono in uno (Sushumna). Il simbolo dell'unione compare anche nella illustrazione in cui viene raffigurata l'alleanza delle due terre, il Nord, simboleggiato dalla corona rossa e dalla pianta di papiro ed il Sud, simboleggiato dalla corona bianca e dal fiore di loto.

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Neit oppure oppure oppure La dea della tessitura (Neit) intreccia fra loro le correnti positive e negative (ovvero i vasi energetici - mo) nel nostro corpo in modo invisibile (la manifestazione spaziotemporale è sotto il pelo delle acque). Segue il determinativo della trama e dell'ordito. Le due frecce incrociate verso il basso indicano che il processo va verso la cristallizzazione (materiazione) ed i due strali (frecce) si incrociano nel punto mediale e quindi nel punto di massimo equilibrio. Duamutef Nel nome di questa divinità troviamo il geroglifico della stella a cinque punte (che significa "l'azione di sospendere") la cui fonetica è "dwA" ovvero . Tale geroglifico è seguito da "mut" (l'avvoltoio, chesignifica anche madre e morte) e da "tf" (variante della parola padre) rappresentando l'incontro celeste tra il principio maschile (la volontà - qualità prima dello spirito) e la parte femminile che è in lui: la Natura diventa madre e protegge la nascita della spiritualità.Stomaco è, come si vede, la "bocca del cuore". Il cuore ib o come in geroglifico arcaico "Ab" (diversamente dal cuore Haty) è il cuore spirituale. La bocca rappresenta il luogo ove entra la materia spessa (cibo) e da cui esce la parola ed è quindi il luogo ove avvengono le trasformazioni della materia in energia.

* * *

Iside

Il geroglifico della sede o trono ha fonetica indicando il legame con la manifestazione che il geroglifico dell'uovo precisa essere in nuce.

Imesty

È la divinità che permette all'anima la comunicazione tra i due mondi (fisico e non fisico).

Fegato

Per esteso sarebbe ovvero è l'organo ove l'anima si stabilisce

costituendo il legame con il corpo fisico. Per questa ragione il fegato viene chiamato "la porta dell'astrale".

* * *

Serket

Sembra indicare ciò che scende per esprimersi al di sopra della materia grezza e dello

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spazio-tempo in nuce .

Keb-sonuf oppure

Il geroglifico indica un movimento che porta in alto il contenuto del vaso lustrale che esce dal vaso e torna in terra.

Il geroglifico rappresenta un incensiere. L'incenso è il profumo per eccellenza del Sole. Di questa parola il Gentili dice: "Così viene ribadito il congiungimento magico più profondo con il corpo fisico, facendo scendere la coscienza fino ad amalgamarsi col sistema sanguigno, il cuore, ed ottenere il fluidico Mercurio Filosofico ... Questa è l'acqua ardente e sulfurea del Keb, che nutre il concepito seme solare divino al centro del centro".

Intestini oppure

Il geroglifico di intestino ha fonetica

Il geroglifico del ventre dell'animale con le mammelle e la coda ha la stessa fonetica del geroglifico del vaglio che indica la costante azione di separazione dello spesso dal sottile. Nel ventre dell'animale è contenuto l'intestino; la mammella indica un vaglio del sangue per ottenere il nutrimento per una nuova vita; la coda dell'animale, orientabile come un'antenna, capta selezionando le energie magnetiche cosmiche (se rivolta in su), telluriche (se rivolta in giù) oppure può chiudere alle influenze esterne (quando è tra le gambe, come il nostro detto popolare chiarisce: "avere la coda tra le gambe"). Il geroglifico "p" unito al geroglifico "r" produce il bilittero "pr" che significa casa, luogo, recinto, campo, ecc.

L'intestino dunque è il luogo all'interno del quale avvengono le operazioni di selezione.

Nella seconda parola troviamo il significato di: "il Principio Primo che agisce sulla materia grezza per elevarla".

Polmone, stomaco, fegato ed intestino sono i quattro organi che presiedono alla trasformazione delle sostanze che noi assumiamo dall'esterno, da un lato l'aria che respiriamo dall'altro gli alimenti, cibo e bevande, che ingeriamo, l'una e gli altri portatori di una forza sottile di cui i nostri organi si appropriano per sublimarla.Va posta attenzione al fatto che le quattro divinità protettrici dei figli di Horo siano femminili: i relativi organi subiscono passivamente l'azione di un principio esterno al corpo che invece risulta essere attivo.Si noterà anche che fisiologicamente il funzionamento di tutti i quattro organi è indipendente dalla nostra volontà in quanto ricade sotto il controllo del sistema nervoso autonomo o neurovegetativo, con l'eccezione del polmone che, invece, è pure governato dal sistema nervoso volontario.I polmoni sono l'unico dei quattro organi che ha un diretto contatto coll'esterno: gli altri ricevono ciò che è stato parzialmente elaborato; già lo stomaco infatti riceve il bolo alimentare preformato nell'apparato buccale.

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La correlazione elemento-organo è anche dimostrata dalle affezioni che colpiscono ciascuno di essi.I polmoni, connessi alla Terra, sono colpiti principalmente da patologie di origine esterna, come possono essere eventi metereologici, l'intrusione di polveri o altre sostanze estranee, l'inalazione di fumi ecc..Lo stomaco, correlato coll'elemento Acqua, e quindi riflettente il nostro stato psichico-emozionale, è colpito da malattie che discendono prevalentemente dal campo Astrale, quindi dal nostro inconscio emotivo.Il fegato, legato all'Aria, è colpito da malattie che derivano dal campo Mentale e originano da un'ideazione contorta, fumosa, conflittuale, spuria e povera di buon senso come quella di colui che non ha coraggio di essere quello che è.L'intestino, analogo all'elemento Fuoco, è colpito da problemi inerenti lo stato più profondo della persona, come la incapacità di assimilare, di trasformare e di sublimare gli eventi della vita: rivolta, apatia, eccessiva focosità o, persino, impedimenti mistici possono ripercuotersi sulla funzione di questo organo.I quattro organi, quindi, riassumono l'iter alchimico della quadruplicità, vale a dire il processo trasmutatorio della sostanza che si articola nelle quattro tappe del cammino dell'Arte, così come afferma A.Gentili:"….calcinazione, l'azione comburente dell'ossigeno nelle nostre cellule; putrefazione, i processi digestivi primi; fermentazione, preparazione del composto per essere trasmutato; sublimazione, il processo di distillazione alchimica dell'intestino….".Quindi l'intestino, organo del Fuoco, è l'elemento trasmutatorio per eccellenza, l'artefice di una sublimazione e di una distillazione che porta il "denso" verso un piano più sottile.Il funzionamento di questi quattro organi è in uno stato di interdipendenza ma, mentre in Natura si segue l'ordine della densità degli elementi (Terra più densa di Acqua, Acqua più densa di Fuoco, Fuoco più denso di Aria), l'Arte segue l'ordine della dinamicità degli stessi (Terra meno dinamica di Acqua, Acqua meno dinamica di Aria, Aria meno dinamica di Fuoco).Il cofanetto contenente gli organi mummificati, portava anche altri due simboli, quello del Djed, simbolo di Osiride o "colonna della stabilità" e quello del Tyet, geroglifico di Iside: sono i due elementi chiave dell'Opera (Maschile e Femminile).Il geroglifico Djed , fascina di steli legati assieme (colonna vertebrale?), viene comunemente tradotto con "stabilità". Si tratta di un bilittero formato da Tze , il serpente rampante, e "d" , la mano destra che dona, quella che magnetizza: rappresentano le correnti celesti che entrano nella sommità della spina dorsale e scendono lungo di essa offrendo la possibilità per un risveglio spirituale al corpo. Il geroglifico Tyet , legaccio o cinghia in particolare dei sandali, è analogo al geroglifico il " simbolo della vita" conosciuto come ankh, azione che invisibilmente vaglia. Ciò indica che la trasformazione della quadruplicità si riassume nella Quintessenza del processo fisiologico-alchemico che è la formazione del seme.

4 E I Sette Archetipi, Funzionalità nelle Ipostasi Divine.

1° SATURNO (1° centro sequenza caldaica) Epifisi(udito, milza, corpo calloso, ossa, epifisi)RADICE PROFONDA2° GIOVE (2° centro sequenza caldaica) Ipofisi(labbra, fegato, organi maschili, ipofisi)RADICE MEDIA

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3° MARTE (3° centro sequenza caldaica) Tiroide(cervelletto, organi femminili, cistifellea, tiroide, paratiroide, pericardio e sangue)BULBO E PRIMA RADICE4° SOLE (4° centro sequenza caldaica) Cuore(vista, arterie, timo, cuore, iride destra)COLLETTO E CORTECCIA INTERNA5° VENERE (5° centro sequenza caldaica) Surrenale(orecchie, reni, controllo idro-salino, surrenali)FUSTO E CORTECCIA6° MERCURIO (6° centro sequenza caldaica) Isole di Langheras(ghiandole linfatiche del collo, sistema nervoso, pancreas, polmoni, peritoneo, intestino e psiche)FOGLIE7° LUNA (7° centro sequenza caldaica) Gonadi(cervello, sfera del mentale, sensibilità, gonadi, stomaco, occhi, iride sinistra)FIORI E SEMI

Analizziamo ora questi sette simboli uno a uno .La Croce. La abbiamo già vista trattando i principi e gli elementi. Aggiungeremo come suggestione ulteriore una riflessione sul simbolo nella corrente religione occidentale.Gesù Cristo Crocifisso (Fisso al centro della Croce). Se è Fissato al Centro della Croce è Fissato nel punto di incrocio. Quindi nel punto ove sono neutralizzate completamente le tensioni tra Maschile e Femminile, il massimo raggiungimento spirituale nella materia, il sommo equilibrio. Infatti in alchimia la croce è il simbolo dei pilastri della creazione; tutto ciò che è "creato" si poggia sui quattro elementi prodotti dall'interazione dei due principi.

Mentre invece il cerchio rappresenta il ciclo, la continua ripetizione di una situazione ma anche uno spazio definito, un ambito.Quindi un cerchio è già di per sé un individuo.

Il simbolo Sole rappresenta il principale archetipo in relazione con la coscienza.È infatti un cerchio che ha il suo "fuoco" evidenziato (il punto centrale). Un individuo dotato di volontà e consapevolezza.

L'archetipo Luna viene rappresentata mediante un cerchio non completo o una porzione di cerchio in cui il centro del cerchio ideale, il cui fuoco, è fuori.È quindi bene che si sappia che il fuoco o coscienza risiede nel Cuore e non nel cervello.

La luna oltre ad avere una corrispondenza con il cervello umano inteso come materia grigia è in relazione con la funzione dei nostri quattro ventricoli cerebrali che secernono il liquido cefalo-rachidiano. Tale secrezione è in relazione analogica alle diverse fasi della luna.

Vedremo meglio gli attributi delle quattro fasi lunari nella prossima lezione, per ora

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interessa la rappresentazione che gli Egizi fecero di tale realtà attraverso una simbolica in stretta relazione con l'acqua. Ci riferiamo ai quattro stagni più o meno tappezzati da fiori acquatici o contornati da vari tipi di piante o animali.

Il primo quarto di luna fu rappresentato da uno stagno ove spuntano tre teste di anatroccoli appena nati.

Tale geroglifico è un ideogramma e non ha pertanto una pronuncia come i fonogrammi monolitteri, bilitteri, ecc. Compare nella costruzione della parola "nido" variante nel geroglifico relativamente recente, il che fa pensare che si possa leggere tale geroglifico come "TzS".

Nei Testi delle Piramidi però si trova come "wn" con il significato di stagno. Dante usa le quattro paludi con lo stesso significato. Il primo quarto è l'Acheronte, che non è del tutto visibile e non ha confini precisi. Qui la luna secondo Picatrix è più umida che calda. Per Artefio è il fuoco di lampada. Questo corrisponde al terzo ventricolo cerebrale.

Il secondo quarto di luna fu raffigurato dallo stagno tappezzato da fiori di loto.

Fu impiegato anche come "Sh". Per Dante è lo stige che ribolle di calore per opera di coloro che vi sono immersi. Per Picatrix il secondo quarto vede aumentare il calore fino a raggiungere in intensità l'umido che resta uguale. Per Artefio è il fuoco di ceneri. Questo corrisponde al secondo ventricolo cerebrale.

Il terzo quarto di luna ha avuto come simbolo il gruppo di papiri (Butomus Umbellatis).

Questo geroglifico si pronuncia "ha" .

Per Dante è Flegetonte (sangue bollente), per Picatrix è più caldo che umido e per Artefio è il fuoco di legna. Questo corrisponde al primo ventricolo cerebrale.

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L'ultimo quarto veniva simbolizzato con i seguenti geroglifici la cui traduzione corrente è "canale di dietro".

Il geroglifico viene impiegato soprattutto per la parola "fine" . Per Dante è il Cocito (freddo di ghiaccio), per Picatrix è freddo e secco e per Artefius è il fuoco freddo. Questo corrisponde al quarto ventricolo cerebrale.

Se al simbolo della Croce aggiungiamo una Luna al di sotto del braccio verticale della croce otteniamo il simbolo di Saturno. Il lunare collegato con il principio maschile della materialità. La luna è anche la Madre, il cibo, la crescita, ecc. e in questo caso sta al di sotto della croce, ne è dominata. E' il corpo dominato dallo spirito che esegue fedelmente la legge divina nella cristallizzazione.

Se la Luna è posta sul braccio orizzontale avremo la crescenza della materia. Giove è infatti l'archetipo che corrisponde con l'espansione della materia. Quando troviamo una persona che soffre di obesità la prima cosa che pensiamo è che la tipologia della persona sia gioviniana o lunare. Vuol dire che per esempio Giove è in eccesso forse perché è Marte (tiroide) che fatica a svolgere le sue funzioni, e si dice quindi che quella forza è in disfunzione. Quindi Giove comunque sia rappresenta la crescenza della materia. Infatti in Astrologia Saturno è considerato il malefico e Giove il benefico della materia. Saturno è paragonato all'anoressia e Giove all'obesità.

Se al cerchio sottoponiamo una croce otteniamo il simbolo del pianeta Venere, quindi la ciclicità del tempo individuale (cerchio) che sovrasta la croce della materia: un altro benefico (minore) per l'astrologia classica. Nell'antichità il simbolo inverso sembra che corrispondesse a Marte mentre sicuramente da molto tempo esso è il simbolo dell'Antimonio.

VENERE ANTIMONIO

Marte è rappresentato oggi da un cerchio dal quale diparte una freccia. È l'atto che sprigiona una forza direzionata all'esterno dall'individuo, una proiezione dell'energia individuale.

Abbiamo poi Mercurio che è un po' più complesso perché può essere visto in due diversi modi. Esso è dato dall'unione del simbolo di Venere con il simbolo dell'archetipo Lunare "che raccoglie". La croce sottostà al principio di ciclicità e ripetitività ma a sua

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volta questo ciclo sottostà a ciò che il lunare può raccogliere. Dipende da ciò che il lunare, nel caso dell'essere umano la mente e i sentimenti, può raccogliere. Ecco che un individuo diviene capace di comunicazione, tanto quanto diventa capace di ricevere messaggio. E' in grado di espressione tanto quanto sarà in grado di ricevere messaggi.

* * *Secondo la concezione alchemica delle Quattro Età dell'Umanità determinate cose sono cambiate nel succedersi delle umanità. Nel nostro corpo oggi le funzioni sono sette, ma tanti autori come Steiner, Gentili, ma anche Platone, ecc. hanno lasciato intendere chiaramente, che l'umanità non è sempre stata strutturata così.Evidentemente è successo qualcosa. I maestri parlano di una catastrofe mondiale. Parlano di un pianeta esploso, di un continente sommerso ...Per non perderci in vane descrizioni, che del resto noi riteniamo inutili, tratteremo ora i sette pianeti dal punto di vista del suono e della luce.Il suono, per esempio, segue la legge del Papiro di Petamon:Io sono l'Uno che diventa Due, che diventa Quattro, che diventa Otto e tuttavia sono pur sempre l'UNO.Nella suddivisione del raggio luminoso in frequenze (per esempio con il prisma o con l'arcobaleno) noi abbiamo sette frequenze. Possiamo quindi tracciare una prima differenza tra quello che è la Luce e quello che è il Suono.Inoltre:

In principio è il verboil verbo è presso Dioil verbo è Dio.

Solo oltre troviamo che con il suono viene creata la luce:

Dio disse: "sia la luce" ... e la luce fu.

Pitagora, attraverso l'uso del monocordo, insegnava appunto che spazio e tempo sono condizioni reciproche inversamente proporzionali.Se analizziamo il suono prodotto da una corda vibrante (monocordo di Pitagora e cordofoni in genere), da una colonna d'aria (strumenti aerofoni) o dalla voce, vedremo che presenta sempre uno "spettro" fisso di frequenze concomitanti.

Nella suddetta tavola sono indicati appunto questi suoni armonici nel loro apparire. Quando si produce un'interruzione del moto vibratorio per esempio di una corda in un certo punto le frequenze aumentano di numero in modo inversamente proporzionale alla lunghezza della corda vibrante:+lunghezza=-moti vibratori-lunghezza=+moti vibratoriQuindi dimezzando la lunghezza otterremo il raddoppio delle frequenze, se ne riduco la lunghezza di un terzo avrò la quinta e così via si trovano tutti i rapporti matematici che Pitagora insegnava con l'uso del monocordo. Se anziché bloccare il movimento della corda appoggiassimo delicatamente il dito creando un "nodo" nella vibrazione in un punto che corrisponde ad una frazione perfetta della corda ne uscirà un suono armonico.La formula che esce dall'osservazione del monocordo èL : x = n°Hz * xdove L = Lunghezza della cordan°Hz = numero di movimenti al secondo

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infatti per esempio se una corda di un metro produce una frequenza di 20Hzuna corda di mezzo metro produrrà una frequenza di 40Hzovvero:1m. : 1 = 20Hz * 11m. : 2 = 20Hz * 2ovvero "lo spazio è inversamente proporzionale al tempo".

Nella tabella che segue vengono sintetizzati tutti gli archetipi con le segnature dei suoni armonici.

SATURNO 1 UNITÀQuando la lunghezza viene divisa per 1 abbiamo la fondamentale con una certa lunghezza avremo un certo numero di movimenti al secondo (es. 16Hz).SATURNO 2 DUALITÀ SOLFOQuando la lunghezza viene divisa per 2 abbiamo l'ottava e il numero di movimenti al secondo raddoppia (es. 16*2=32).VENERE 1 MERCURIOQuando la lunghezza viene divisa per 3 abbiamo la quinta (della seconda ottava) e il numero di movimenti al secondo triplica (es. 16*3=48).SATURNO 3 TERRA SALEQuando la lunghezza viene divisa per 4 abbiamo la terza ottava e il numero di movimenti al secondo quadruplica (es. 16*4=64).MARTE 1 FUOCOQuando la lunghezza viene divisa per 5 abbiamo la terza (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per cinque (es. 16*5=80).VENERE 2 ACQUAQuando la lunghezza viene divisa per 6 abbiamo la quinta (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sei (es. 16*6=96).LUNA 1 ARIAQuando la lunghezza viene divisa per 7 abbiamo la settima (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sette (es. 16*7=112).SATURNO4 QUINTESSENZA SATURNO (CALDAICA)Quando la lunghezza viene divisa per 8 abbiamo la quarta ottava e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per otto (es. 16*8=128).GIOVE 1 GIOVEQuando la lunghezza viene divisa per 9 abbiamo la seconda (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per nove (es. 16*9=144).MARTE 2 MARTEQuando la lunghezza viene divisa per 10 abbiamo la terza (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per dieci (es. 16*10=160).SOLE 1 SOLE Quando la lunghezza viene divisa per 11 abbiamo la quarta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per undici (es. 16*11=176).VENERE 3 VENERE Quando la lunghezza viene divisa per 12 abbiamo la quinta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per dodici (es. 16*12=192).MERCURIO 1 MERCURIOQuando la lunghezza viene divisa per 13 abbiamo la sesta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per tredici (es. 16*13=208).LUNA 2 LUNAQuando la lunghezza viene divisa per 14 abbiamo la settima (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per quattordici (es. 16*14=224).

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??? ??? Quando la lunghezza viene divisa per 15 abbiamo la settima maggiore (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per quindici (es. 16*15=240).SATURNO 5Quando la lunghezza viene divisa per 16 abbiamo la quinta ottava e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sedici (es. 16*16=256).

* * * Goethe nella teoria del colore dice che: "l'occhio nasce alla Luce per la Luce". E quindi nasce per (causa del-) -la Luce e se c'è la Luce. Al buio l'occhio in quanto tale non si forma; resta l'unico nervo scoperto del corpo e fornisce l'occasione di studiare il comportamento dell'apparato neurologico all'esterno del corpo. Quindi, evidentemente, se la luce modifica le sue condizioni, l'occhio modifica necessariamente le proprie. Consigliamo la lettura del capitolo X del "Manuale di Astrologia Egizia" Kemi.

4 F I Dodici Archetipi: Porte e Caverne Egizie.Sappiamo che La Terra nella visione moderna non è il centro del sistema.I nostri preconcetti su questa visone, che ci sono stati imposti da quando siamo nati, sono talmente grandi e profondi in noi che non ci permettono di vivere la consapevolezza dell'endosfera, ma essa è dimostrabilmente possibile in termini del tutto scientifici1.Nella teoria antica i rapporti tra le cose non cambiano rispetto alla concezione attuale, cambiano solo i punti di vista. Nella teoria dell'endosfera la Terra non è più uno degli infiniti puntini di questo universo, ma la Terra contiene in se l'universo. E' un concetto difficile da interiorizzare per via dei numerosi preconcetti riguardo spazio e tempo principalmente, che ci fanno pensare di vivere sopra una sfera e non dentro una sfera che contiene il tutto. Con l'aiuto del citato libro ci si può rendere conto in modo scientifico, e quindi occidentale, della possibilità di questa realtà.A parte tutto ciò comunque non proporremo questo difficile cambiamento delle prospettive e considereremo la visione corrente, o talvolta la concezione tolemaica come si fa in astrologia oggi.La Terra compie un giro attorno al Sole in 365 giorni circa, questo giro viene raffigurato come un cerchio, in realtà ha forma di ellissoide. Il punto zero di questo cerchio è dato dall'equinozio di primavera, momento in cui giorno e notte hanno la stessa durata. E' l'inizio dell'anno. Il giro che la terra compie attorno al sole viene chiamato Zodiaco, ed è il periodo che cadenza l'anno solare.Esso si suddivide in dodici parti. La terra, mediante il suo moto di rivoluzione annuale descrive un ellisse. In ogni punto di questo ellisse la terra riceve dal sole influenze diverse a causa della distanza, ma soprattutto dell'inclinazione dei raggi.Questo ellisse, reso graficamente come un cerchio, suddiviso in dodici parti uguali (di 30° ciascuna) è lo zodiaco con i suoi segni.Diremo per chi è ancora a digiuno di astrologia che la rotazione della terra (moto giornaliero) e la sua rivoluzione (moto annuale) non avvengono sullo stesso piano ed è proprio l'inclinazione dell'asse terrestre rispetto l'asse eclittico a generare le stagioni e così via.Sul tipo di influenza che la terra riceve in ognuno dei tre mesi delle quattro stagioni bisognerebbe riflettere leggendo il "Manuale di Astrologia Egizia" (cit. Kemi) che definisce lo zodiaco la rappresentazione dell'Aura del Sole.

SEGNO STAGIONEARIETEMistintivoCFUOCOPrimaveraTOROFistintivoFiTE

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RRAPrimaveraGEMELLIMistintivoMuARIAPrimaveraCANCROFistintivoCACQUAEstateLEONEMpersonalizzanteFiFUOCOEstateVERGINEFpersonalizzanteMuTERRAEstateBILANCIAMpersonalizzanteCARIAAutunnoSCORPIONEFpersonalizzanteFiACQUAAutunnoSAGITTARIOMuniversalizzanteMuFUOCOAutunnoCAPRICORNOFuniversalizzanteCTERRAInvernoACQUARIOMuniversalizzanteFiARIAInvernoPESCIFuniversalizzanteMuACQUAInverno

Avremo dunque i nostri dodici settori che chiameremo Segni Zodiacali.Quest'ellisse viene suddiviso da due assi (come le braccia di una croce), in quattro spazi. Questi quattro archi sono detti Stagioni. Ogni stagione obbedisce ad una legge naturale di ordine ternario, cioè, comincia una stagione (segni Cardinali, C), esplode nella sua massima espressione vitale (segni Fissi, F) e decade nel suo sparire momentaneo (segni mutevoli, Mu).L'ANNO SOLARE può essere suddiviso in molti modi:A) In dodici parti alternativamente di due polarità complementari, come la semi-curva superiore e inferiore di una sinusoide è una volta positiva e una volta negativa nel suo continuo fluire.

M = MASCHILE, nel senso simbolico del braccio verticale della croce come lo Yang è il Bianco nel Tao.F = FEMMINILE, nel senso simbolico del braccio orizzontale della croce come lo Yin è il Nero nel Tao.Il Binario suggerisce un'inversione polare di magnetismo.B1) In due parti di sei segni ciascuno. In questo caso lo zodiaco è tagliato dall'asse dei solstizi. Da Cancro a Capricorno, Luce Crescente (Maschile); da Capricorno a Cancro, Luce Calante (Femminile).B2) In due parti di sei segni ciascuno. In questo caso lo zodiaco è tagliato dall'asse degli equinozi. Da Ariete a Bilancia, più Luce che Buio; da Bilancia a Ariete, più Buio che Luce.C) In Tre parti di quattro segni consecutivi ciascuna. I Primi quattro segni sarebbero di natura "Istintiva" (Sale Filosofale), gli altri quattro di natura "Personalizzante" (Mercurio Filosofale), gli ultimi quattro di natura "Universalizzante" (Solfo Filosofale).D) In dodici parti che si alternano a tre per quattro volte. Il primo segno della stagione è detto CARDINALE (C), Tolomeo li chiamava "Tropici". La volontà (Solfo) dell'elemento della stagione comincia a farsi sentire. Il secondo segno è detto FISSO (Fi), ovvero segno in cui si manifestano al massimo le potenzialità della stagione. Fisso come il Sale degli Alchimisti, il Principio Formale, che è pur tuttavia un Fuoco, Tolomeo li chiamava "Solidi". Con il terzo segno, detto DOPPIO o MUTEVOLE (Mu), la stagione va sfumando, viene accompagnata sotto la soglia di manifestazione dal mitologico Mercurio Psicopompo, il Principio Vitale, Tolomeo li chiamava "Bicorporei". Tale interpretazione è del tutto arbitraria poiché nel senso di inizio, mezzo e risultato essi possono essere attribuiti comeSOLFOINIZIOCOMANDO DI CAMBIAMENTOMERCURIOMEZZOANIMAZIONE DEL COMANDOSALERISULTATOEFFETTO DEL COMANDOE) In dodici parti che si alternano a quattro per tre volte. Il primo segno appartiene all'elemento Fuoco, il secondo segno appartiene all'elemento Terra, il terzo segno all'elemento Aria e il quarto all'elemento Acqua.Tale sequenza è valutata come la sequenza della creazione.Il processo spagirico è inverso perché per dare un nuovo corpo appartenente ad un altro

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stato (liquido anziché solido) occorre ripercorrere a ritroso e poi di nuovo normalmente il ciclo.Per esempio la prima operazione è la Putrefazione ACQUA la seconda è la fermentazione (alcool) ARIA poi la torchiatura TERRA e poi ancora la calcinazione FUOCO. Poi i sali solubili FUOCO vengono triturati (dinamizzati) con quelli insolubili TERRA per essere ricongiunti all'alcool ARIA (nel dinamizzatore) e per essere infine ricongiunti al macerato ACQUA.F) Ogni segno zodiacale è governato da "maestri" che sono presenti tra i sette di cui abbiamo brevemente parlato prima. Una delle due forze è il maestro vero e proprio e di questo si dice che trova domicilio in questo o quel segno. Torneremo molte volte su questi concetti per dipanarli lentamente. Una seconda forza viene comunque considerata affine al segno e di questa si dice che il pianeta si trova in esaltazione in quel segno.

SEGNIDOMICILIOESALTAZIONEARIETEMARTESOLETOROVENERELUNAGEMELLIMERCURIO CANCROLUNAGIOVELEONESOLE VERGINEMERCURIO BILANCIAVENERESATURNOSCORPIONEMARTE SAGITTARIOGIOVE CAPRICORNOSATURNOMARTEACQUARIOSATURNOMERCURIOPESCIGIOVEVENERE

Si nota che Venere, Luna e Saturno si presentano solo accoppiati con altri Archetipi:VenereconLunaesaltatainToroVenereconSaturnoesaltatoinBilanciaVenereconGiovedomiciliatoinPesciLunaconVeneredomiciliatainToroLunaconGioveesaltatoinCancroSaturnoconVeneredomiciliatainBilanciaSaturnoconMarteesaltatoinCapricornoSaturnoconMercurio2esaltatoinAcquarioGli altri quattro pianeti (Sole, Giove, Marte e Mercurio) hanno un domicilio loro. Si nota anche che Mercurio non si accoppia con nessun altro Archetipo che Saturno. Nella mitologia Egizia infatti (come vedremo più avanti) Mercurio di chiama Set Bgw, ovvero stella di Set.

Mercurio, oltre ad unirsi a Saturno nelle dignità dell'Acquario ha ben due domicili propri (che non spartisce con pianeti in esaltazione:GemelliVergine, opposto all'esaltazione di Venere (in Pesci).Marte, oltre ad unirsi a Saturno nelle dignità del Capricorno e a Sole nella dignità dell'Ariete, ha un domicilio proprio:Scorpione.

Giove, oltre ad unirsi a Luna nelle dignità del Cancro e a Venere nella dignità dei Pesci, ha un domicilio proprio:Sagittario.

Sole, oltre ad unirsi a Marte nelle dignità dell'Ariete ha un domicilio proprio:Leone.

Diamo ora una breve panoramica dei principali significati dei dodici segni:

PRIMAVERA:

ARIETEMERIDIANO:Ministro del Cuore.ORGANI:Bocca, sangue, pericardio.SCHELETRO:Testa."è l'impulso primo, espandente, raggiante". È l'archetipo dell'istintività, che vive il momento presente e non calcola nulla.Quando si materializza in un individuo vi si esprimono le sue stesse reazioni istintive e

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primarie. Rappresenta lo stato del primo impulso che può essere o non essere seguito.Nell'astrologia Egizia è il "guardiano dei monti (dei luoghi elevati) ma anche del deserto".Nel libro delle porte noi troviamo, alla prima porta, "il posto invisibile nelle tenebre per creare le forme celesti di questo Dio".

TOROMERIDIANO:Triplice riscaldatore.ORGANI:Gola, laringe, corde vocali, lingua.SCHELETRO:Collo."è la forza della nuca, l'energia che entra ed esce da quella porta".Quando si materializza in un individuo rappresenta le sue attitudini al giusto nutrimento su tutti i piani. Rappresenta la praticità.Nell'astrologia Egizia è il "creatore dei corpi e corrisponde al processo di formazione del Ka, il Sale dei Filosofi". Nel libro delle porte noi troviamo, alla seconda porta, "possa la tua anima gioire con il Dio Terra".

GEMELLIMERIDIANO:Polmone.ORGANI:Sistema nervoso, timo e polmoni.SCHELETRO:Braccia."è principale veicolo del Mercurio Celeste" (in altre tradizioni Prana).Quando si materializza in un individuo rappresenta le sue attitudini a crearsi delle buone basi per il futuro. Rappresenta la comunicazione in senso quantitativo e qualitativo. Nell'astrologia Egizia è "l'insufflazione dell'anemos, del soffio; è dare un'esistenza, animare". Nel libro delle porte noi troviamo, alla terza porta, "(parla Ra) guardatemi o dei! Si levino per me quelli che sono nei loro sepolcri! Alzatevi, o dei, ho ordinato per voi la vostra esistenza".

ESTATE:

CANCROMERIDIANO:Stomaco.ORGANI:Duodeno, stomaco, cervello e midollo spinale.SCHELETRO:Prim. quart. della colonna vertebrale (dall'alto)."la parte superficiale e istintiva dell'Acqua, la più sensibile o l'anima vaga". Quando si materializza in un individuo di sesso maschile rappresenta l'archetipo del padre, quando si materializza in un individuo di sesso femminile rappresenta l'archetipo della madre. Rappresenta l'influenza familiare sulla psiche. Nell'astrologia Egizia è "la porta attraverso cui si incarnano gli uomini o la via che deve percorrere l'uomo per incarnarsi e la grande acqua dell'inconscio collettivo". Nel libro delle porte noi troviamo, alla quarta porta, "(parla Horo) per voi è stata creata Sekmet, che protegga le vostre anime!". Sekmet è la divinità della medicina; un certo tipo di medici in Egitto si chiamavano appunto "Sacerdoti di Sekmet".

LEONEMERIDIANO:Cuore.ORGANI:Arterie e cuore.SCHELETRO:Secondo quarto della colonna vert. (dall'alto)."è il cuore aggregativo dei costituenti di un Individuo di Natura".Quando si materializza in un individuo rappresenta le creazioni e le procreazioni. Rappresenta anche la capacità di amare.Nell'astrologia Egizia è "la porta maestra dell'elevazione". Nel libro delle porte noi troviamo, alla quinta porta nel Registro di mezzo, "Essi portano i misteri di questo Grande Dio che gli abitanti del mondo di là non vedono. I morti lo vedono ardere nel Palazzo dell'Obelisco, nel posto ove vi è il corpo di questo Dio".

VERGINEMERIDIANO:Intestino Tenue.ORGANI:Peritoneo e intestino.SCHELETRO:Terzo quarto della colonna vertebrale."è il rinnovamento

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periodico dei costituenti di un Individuo di Natura".Quando si materializza in un individuo rappresenta la logica, la precisione. Rappresenta anche la dipendenza / indipendenza.Nell'astrologia Egizia è "la resurrezione di Osiride che simbolizza, nell'esistenza naturale, la rianimazione della terra e del seme che vi è stato immesso, e nella vita soprannaturale è la riunione dell'anima al Corpo Osiriaco, indistruttibile perché purificato". Nel libro delle porte noi troviamo, alla sesta porta "Prendete le vostre roncole e raccogliete il grano!". Ancora oggi la spiga è simbolo del segno della Vergine.

AUTUNNO:

BILANCIAMERIDIANO:Reni.ORGANI:Controllo idro-salino, reni, surrenali, tuboli.SCHELETRO:Colonna vertebr., parte bassa, sopra il coccige."è la capacità di un Individuo di Natura di essere influenzato e di influenzare".Quando si materializza in un individuo rappresenta la ricerca di un equilibrio tra il piano sentimentale e quello razionale. Rappresenta anche i passaggi di stato e i contatti sociali. Nell'astrologia Egizia è "colei che unisce le due sponde". Nel libro delle porte noi troviamo, alla settima porta "Salute consiglio dei giudici, che giudicate il morto, che proteggete le anime. La Verità è vostra, o dei!".

SCORPIONEMERIDIANO:Vescica.ORGANI:Organi femminili, ano, intestino cieco.SCHELETRO:Coccige."è l'istinto di riproduzione di un Individuo di Natura".Quando si materializza in un individuo rappresenta l'aggressività e l'autoaggressività. Rappresenta anche l'attitudine alla ribellione e trasformazione.Nell'astrologia Egizia è "la porta dei sommersi, dei galleggianti, dei nuotatori, di quelli che strisciano. Essere sommerso o trovarsi nelle acque significa essere preda degli impulsi profondi e lasciarsi pilotare da essi o nuotare in una direzione". Nel libro delle porte noi troviamo, alla ottava porta "Che escano le vostre teste o annegati! Che le vostre braccia possano muoversi!".

SAGITTARIOMERIDIANO:Fegato.ORGANI:Ipotalamo, Fegato, Organi maschili, Bulbo.SCHELETRO:Femore."è il senso di religiosità".Quando si materializza in un individuo rappresenta gli alti ideali. Rappresenta anche la giovialità e gli alti studi.Nell'astrologia Egizia è "la porta della magia ovvero della conoscenza dei Principi superiori e del loro sapiente uso che se ne può fare in terra, tramite l'applicazione di quelle sapienti tecniche". Nel libro delle porte noi troviamo, alla nona porta "Questi dei sono quelli che usano la magia per Ra, Horo dell'orizzonte dell'Ovest".

INVERNO:

CAPRICORNOMERIDIANO:Vescica Biliare.ORGANI:Cistifellea, Milza, Corpo calloso e Cervelletto.SCHELETRO:Rotula."è la conoscenza di sé".Quando si materializza in un individuo rappresenta la fiducia in sé stessi. Rappresenta anche l'interiorizzazione e la possessività.Nell'astrologia Egizia è "la porta è pervasa da un rigore che rende pesanti i legami della discendenza "dell'impotente", come dice l'iscrizione sopra i ribelli incatenati, alla cui custodia l'elemento Terra porta tutta la sua pesantezza, mettendo in risalto il nome del primo guardiano della porta stessa: l'Esecutore". Nel libro delle porte noi troviamo, alla decima porta "Prendete il capo della corda Nefer, siate contente mentre trainate i miei

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seguaci verso le altezze del cielo".

ACQUARIOMERIDIANO:Milza/pancreas.ORGANI:Vene, sistema linfatico, pancreas, muscoli della gamba.SCHELETRO:Tibia."è l'apertura al nuovo e al diverso".Quando si materializza in un individuo rappresenta speranze e progetti. Rappresenta anche le relazioni amicali.Nell'astrologia Egizia è "la porta di Colui Che Taglia. Rappresenta le forze magnetiche che vengono elaborate e poi inviate a terra". Nel libro delle porte noi troviamo, alla undicesima porta "tengono il corpo al loro posto, ma con l'anima seguono Dio".

PESCIMERIDIANO:Intestino Crasso (Colon).ORGANI:Mammelle, Simpatico e Parasimpatico.SCHELETRO:Caviglie e piedi."è il misticismo e le sofferenze spirituali".

Nell'astrologia Egizia è "la porta mistica per eccellenza". Quando si materializza in un individuo rappresenta il suo mondo non condiviso, confuso, caotico e incoerente. Nel

libro delle porte noi troviamo, alla dodicesima porta "la ben nota figurazione della Barca Solare innalzata dalle braccia di Nut, l'Abisso, le cui braccia escono dall'Acqua".

Le dodici potenzialità hanno un legame con queste sette forme energetiche. Ed è un legame che è definito nella nostra tradizione alchemica e dall'astrologia. Noi sappiamo

per via cinese, soprattutto, ma anche delle Upanishad, che ogni centro ha una connessione con dei "canali", che il cinese definisce "meridiani" e che l'egizio definisce

Mo. Si consiglia la lettura dei capitoli III, IV, V, VI, VII, VIII del manuale di astrologia egizia

del dott. Angelini, Kemi, Milano.

1A Teoria di Laboratorio: Modalità Operative Alchemiche.

Quando andremo ad analizzare le piante nella loro segnatura ci accorgeremo che ogni pianta ha una segnatura, e ci accorgeremo che le piante "segnate" dall'archetipo Marte hanno più o meno determinate azioni. Quando noi volessimo però trovare quali sono le proprietà di Marte allora avremo maggiori difficoltà. O se vogliamo dire le piante marziane vanno bene per l'apparato tiroideo diremo una verità limitata. Ogni volta che usciamo dal simbolo puro ed entriamo nei fatti materiali (appartenenti alla manifestazione) di questo o quell'archetipo perdiamo la possibilità di spaziare enormemente tra gli oggetti dissimili ma analogici che ci offre il rimanere legati al mondo analogico. Cioè ogni volta che si cerca di identificare in un fatto fisico un fatto spirituale si limita enormemente la portata del proprio processo di pensiero.Se noi invece conoscessimo la medicina energetica di ogni gruppo etnico (etnomedicina comparata) nella sua vera essenza ci accorgeremmo che si basa su una forma di pensiero analogica perché poggia tutta la sua struttura su un fatti simbolici (archetipi) connessi al piano energetico e sul pensiero prelogico proprio della civiltà Cinese come di quella Vedanta, Egizia, ecc. Se andiamo vedere oggi, il meridiano è stato tradotto con il nome dell'organo, ma il nome del meridiano è un ideogramma, del tutto assimilabile ad un geroglifico. Quindi è un fatto simbolico e non logico1.

Purtroppo oggi questo è un modo di pensare che è talmente diverso nelle radici, da quello logico e razionale, che storicamente, alla lunga, non si riesce più a trovare una relazione tra i due mondi.

Anche se guardiamo l'alchimia con questi occhi che la nostra cultura ci ha lasciato come "effetti collaterali" di una civiltà in progressiva catabasi. Per affrontare operazioni e testi Alchemici dobbiamo necessariamente portarci su una forma di pensiero che esca da

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questo concetto binario, da questa logica razionale e soprattutto dai nostri preconcetti. Che sono spesso causate dalle anteposizioni delle astrazioni di secondo grado a quelle di primo grado, i valori profondi che creano i presupposti per la modalità di pensiero e per il modo di agire2.

Come vedremo dopo durante le ore del giorno si succedono tutti gli archetipi, ovvero tutte le Frequenze Archetipali. Ogni giorno della settimana è dedicato ad un archetipo e così anche ogni momento stagionale e ogni fase lunare.Se si vuole potenziare un determinato archetipo si dovrà cogliere quando questo è massimamente disponibile secondo quelle che vengono chiamate "le Variazioni del Mercurio Celeste".La lavorazione va fatta a pianta fresca quindi bisogna stabilire il momento per raccoglierla e il momento non è mai il tempo balsamico nel senso "erboristico" del termine. Il principio attivo poco importa di fronte alla segnatura.Quindi il momento della raccolta non è mai il momento in cui si trova la massima concentrazione di questo o quel componente chimico (come poi specificheremo meglio), ma si vuole andare a cogliere la tipologia Archetipa nella sua massima espressione. E non è detto che gli oli essenziali siano nella loro massima concentrazione. Vedi per esempio della presenza di bioflavonoidi (anziché di olio essenziale) nell'arancio amaro e la loro utilità nelle angiopatie (torneremo sull'argomento).Anzi può essere un momento in cui ce ne è un contenuto intermedio.Come abbiamo avuto modo di ripetere spesso, l'alchimista segue il metodo analogico (o di identità occulta, appartenenza allo stesso archetipo, la segnatura) e astrologico-astronomico.A tutt'oggi pensiamo che questo termine derivi da astro e nomia o loghia ma esso potrebbe anche derivare da "a" (alfa privativo) e "stereon" indicando così lo studio dell'occulto o del non fermo. Il vecchio metodo spagirico vuole estrarre la vitalità della pianta (gli archetipi che sottostanno alla sua formazione) mentre l'energia si manifesta allo stato nascente (con forza crescente). Nel momento in cui, per esempio, gli oli essenziali si stanno formando e l'attività dell'energia vitale sta ancora lavorando per continuarne la produzione (e non quando tutti gli oli essenziali si sono ormai formati e la forza vitale ha smesso di essere attiva). Lo stesso avviene per la fase lunare. Quando la luna è piena sta già calando; questo sul piano spirituale vale anche se la materia reagisce con i suoi tempi e, per esempio, tra il passaggio della luna al meridiano e l'effetto della marea c'è un certo ritardo.

Per raccogliere una pianta enfatizzando la funzione sottile il momento migliore della giornata dedicata all'archetipo (se è interessato Giove si raccoglierà di giovedì) è quando l'archetipo governa l'ora della giornata. Questi sette Archetipi si succedono nell'arco di 12 ore in modo che l'Archetipo del giorno noi lo troviamo due volte: nella 1° e nell'8° ora del giorno.

La prima considerazione è che nella prima ora del giorno si raccoglierà la pianta con la sua rugiada mentre nell'ottava ora del giorno non più, sarà più secca ed evidentemente più adatta ad una estrazione in olio che ad una fermentazione.Ora, se la rugiada ha una sua importanza nel preparato che alla fine andremo a lavorare, raccoglieremo la pianta nella prima ora del giorno, quando il primo raggio di Sole tocca quel punto del terreno dove andremo a raccogliere. Se la rugiada non interessa dovremo coglierla nell'ottava ora e allora faremo un piccolo calcolo come vedremo nel paragrafo dedicato.Ricordiamo che:ORE PLANETARIE=FUOCO SOLARE DEL GIORNOSEGNI ZODIACALI=FUOCO

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SOLARE DELL'ANNO.

1B Teoria di Laboratorio: Piante Fresche e Spontanee.La prima cosa che il dottor Angelini insegnava a chi si rivolgeva a lui per apprendere la tecnica di laboratorio è che la pianta venga lavorata quando è ancora fresca, questo è molto semplice per noi da capire perché sappiamo che in Alchimia si vuole andare a estrarre (cioè a tirar fuori) quello che c'è di sottile nell'energia vitale di un individuo e non solo semplicemente la forma ma proprio la sua forza vitale. Le sue "virtù" terapeutiche. Questa forza vitale dopo due ore comincia a scomparire.Entro due ora dalla raccolta, la pianta, che sia una tintura o un oleolita, va messa subito in lavorazione. Vediamo poi che in alcuni casi (vedi il n° 51 di Kemi Hathor) il dottore si contraddice e consiglia di aspettare una giornata tra la raccolta di vegetali particolarmente umidi che si vogliano preparare in olio e la loro messa in opera. Lasciando la pianta in ombra per alcune ore in luogo ventilato e rigirandola frequentemente si ottiene che la rugiada presente sulla pianta al momento della raccolta cristallizzi sulla pianta stessa per poi passare come segnale di frequenza o onda di forma all'olio. Naturalmente l'operazione di raccolta avverrà nel giorno e nell'ora dedicati all'archetipo mentre la messa in opera avverrà il giorno successivo sia pure nella ora dell'archetipo del giorno della raccolta. Vedremo che in questo caso il calcolo è di poco più complesso.

Verrà da domandarsi perché usare la pianta spontanea e non quella coltivata con i migliori metodi (ad esempio biodinamici, secondo l'insegnamento del Maestro R. Steiner) o selezionata per contenere il massimo possibile di principi attivi?La risposta è più che semplice: all'alchimista generalmente non interessano i principi attivi ma gli archetipi che si manifestano con più presenza dove e quando vogliono al di là della forma e della sostanza formale che l'uomo può indurre secondo una qualsiasi tecnica.Se la pianta sopravvive per i continui interventi dell'uomo non significa certo che la divinità gradisce manifestarsi in quel momento e in quel luogo.Da una preparazione "non spagirica" si può ottenere un buon "prodotto della terra" ma non un buon "prodotto del cielo".Questo è fondamentale per l'alchimista. La pianta deve essere spontanea o almeno naturalizzata.

1C Teoria di Laboratorio: Tempi.Sono tramandate da alcune tradizioni delle sequenze, come dei precetti, a cui l'alchimista si deve attenere per qualsiasi tipo di operazione se vuole ottenere risultati tangibili. Vi è una sequenza che segue cicli di 36 anni. Dal 1981 al 2016 saremo nel ciclo del Sole; questi cicli si ripetono seguendo l'ordine inverso dei giorni della settimana

SATURNOsabatodal1765al1800VENEREvenerdìdal1801al1836GIOVEgiovedìdal1837al1872MERCURIOmercoledìdal1873al1908MARTEmartedìdal1909al1944LUNAlunedìdal1945al1980SOLEdomenicadal1981al2016 SATURNOsabatodal2017al2052Questa prima sequenza la si ottiene seguendo la stella a sette punte (disegno che segue) in modo da disegnare, a lati alterni, un doppio cerchio levogiro (o antiorario).

Tavola degli anni e dei cicli di anni.Tavola per il ciclo in corso:

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anni del ciclo di saturno saturno176517721779178617931800giove17661773178017871794 marte17671774178117881795 sole17681775178217891796 venere17691776178317901797 mercurio17701777178417911798 luna17711778178517921799 anni del ciclo di venere venere180118081815182218291836mercurio18021809181618231830 luna18031810181718241831 saturno18041811181818251832 giove18051812181918261833 marte18061813182018271834 sole18071814182118281835 anni del ciclo di giove giove183718441851185818651872marte18381845185218591866 sole18391846185318601867 venere18401847185418611868 mercurio18411848185518621869 luna18421849185618631870 saturno18431850185718641871 anni del ciclo di mercurio mercurio187318801887189419011908luna18741881188818951902 saturno18751882188918961903 giove18761883189018971904 marte18771884189118981905 sole18781885189218991906 venere18791886189319001907 anni del ciclo di marte marte190919161923193019371944sole19101917192419311938 venere19111918192519321939 mercurio19121919192619331940 luna19131920192719341941 saturno19141921192819351942 giove19151922192919361943 anni del ciclo di luna luna194519521959196619731980saturno19461953196019671974 giove19471954196119681975 marte19481955196219691976 sole19491956196319701977 venere19501957196419711978 mercurio19511958196519721979 anni del ciclo di sole sole198119881995200220092016venere19821989199620032010 mercurio19831990199720042011 luna19841991199820052012 saturno19851992199920062013 giove19861993200020072014 marte19871994200120082015

Come si vede dalla tabella qui sopra, all'interno di ogni ciclo sfilano sotto-cicli annuali. Per esempio dall'equinozio di primavera1 1997 siamo entrati nell'anno di Mercurio2.Nell'anno di giove è ovvio che sarà favorita la raccolta e lavorazione di piante di segnatura gioviniana.Questa seconda sequenza la si ottiene seguendo il disegno della stella a sette punte in modo da disegnare un cerchio levogiro (o antiorario), come nel disegno che segue.

Fondamentale per la raccolta è il ciclo zodiacale determinato dal passo del Sole nel suo annuale movimento apparente.Esistono infatti i cicli zodiacali all'interno di ogni anno, per cui certe piante vanno raccolte in un certo tratto dell'eclittica (o segno zodiacale, quando la terra ha raggiunto una certa declinazione determinando la pendenza dei raggi).In ogni segno zodiacale si attivano differenti parti della pianta. Come avremo modo di vedere la pianta sviluppa i suoi organi successivamente (mentre nel regno animale gli organi si sviluppano contemporaneamente).Abbiamo parlato nella prima lezione di una suddivisione dell'arco zodiacale in due parti tracciando una linea sull'asse degli equinozi:

In tale divisione vi è una parte "calda" (durata del giorno maggiore della durata della notte) dello zodiaco (Primavera ed Estate) dove le parti aeree della pianta si sviluppano e dove l'attività del vegetale è soprattutto nella parte aerea, e una parte "fredda" (durata della notte maggiore della durata del giorno) (Autunno e Inverno) l'attività maggiore del vegetale è nella radice.

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Da ciò le radici si raccolgono nella parte fredda e le foglie, fiori, ecc. nella parte calda.

Vi è un'altra suddivisione binaria che si ottiene tracciando una linea sull'asse dei solstizi:

Questa divide la parte "umida" da quella "secca". L'umido corrisponde all'adattabilità; all'inizio del ciclo umido (capricorno ) la durata notturna prevale su quella diurna ma la quantità di luce diurna è in aumento di giorno in giorno fino alla fine del segno dei gemelli . Con il segno del cancro entriamo nella parte secca dell'anno. Si nota però che il massimo momento di calore non è durante il segno del cancro ma nel segno successivo (leone ); così come anche il massimo freddo non è in capricorno ma nel segno successivo (acquario ).

Per quanto riguarda la Luna molte cose si potrebbero e dovrebbero dire (la pendenza del terreno, le Case e le Dimore lunari (Picatrix, Volguine, la tradizione araba, ecc., ecc.).Ci limiteremo per ora ad accennare al fatto che per avere una buona fermentazione è ovviamente preferibile raccogliere in luna molto crescente3, quando il ciclo biologico ha raggiunto un'attività elevata, mentre si sta attivando il fenomeno della grande marea della sigizie. L'influsso della luna sul sistema biologico è talmente studiato dalla scienza attuale da poterlo ritenere assodato.Per il sole, per esempio, si è osservato che lo spessore degli anelli della sezione di tronco delle piante segue l'attività solare (Riza Scienze, n° 14, gennaio 1978).L'influsso della luna sui vegetali è tale da indurre il semplice falegname di un tempo a tagliare la legna da opera (e in fondo anche quella da camino) in luna calante per evitare il proliferare del vegetale dopo tagliato e favorirne invece in disseccamento a vantaggio della solidità e della durata.Ci atterremo alle considerazioni del dottor Angelini sintetizzate nella tabella seguente e desunte principalmente dal Picatrix:

Altro elemento lunare di un certo interesse è dato dall'inclinazione dei raggi nel passaggio al meridiano della luna piena al momento del "risveglio" della pianta. Si noterà che alcune piante si risvegliano in alcuni momenti e altre in altri periodi. La Primula Veris (di segnatura Saturno , Venere , Mercurio ) per esempio a circa 1100 m. s. l. d. m. può essere colta in toro (venere e luna ) quando la luna è in sagittario (giove ) ma il suo risveglio avviene in Acquario (saturno e mercurio ) quando la luna alle latitudini del Nord Italia ha una altezza sull'orizzonte di circa 57° come si può osservare dal disegno che segue.Il calcolo è molto semplice ed è applicabile facilmente dopo aver studiato le prime due lezioni di Astrologia Classica di Cieloeterra.

Lune piene all'orizzonte di Nasca per l'anno 2001.

Si noterà che la luna durante l'anno solare è più alta sull'orizzonte in inverno (Sagittario e meridiano del Fegato nella Medicina Tradizionale Cinese) che in estate. Inoltre il

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segno in cui tocca il minimo di declinazione è Gemelli che corrisponde al meridiano dei Polmoni nella M. T. C. Per chi la conoscesse, la M. T. C. propone appunto un circuito di cui non si rintraccia altra indicazione qui che il fatto che tale circuito parte da Polmone per terminare a Fegato. Su questi argomenti torneremo molto più avanti quando tratteremo l'astrologia dal punto di vista energetico. Per ora è sufficiente sapere che il terreno su cui si raccoglie dovrebbe avere una certa inclinazione che nel caso della Primula, che abbiamo portato prima come esempio, dovrà essere di circa 30° perché le piante al loro risveglio subiscano gli effetti dei raggi lunari perpendicolari. Infatti: 90° ( la perpendicolarità assoluta) - 57° (l'altezza della luna in quel periodo) = 33° (l'inclinazione che il terreno più o meno deve avere).

Nei mesi sfilano le settimane di cui ogni giorno è dedicato ad un archetipo. Secondo quanto emerge dagli studi fatti da alcuni tale sequenza non fu mai interrotta nonostante i vari cambi di calendario effettuati nelle varie epoche. Naturalmente secondo altri è una leggenda ma in alchimia c'è solo la sperimentazione come fiaccola per illuminare la strada. Ogni ora di ogni giorno ha la sua peculiare caratteristica (come ricorda Gesù sotto le mura di Gerusalemme).Nelle prime ore dell'alba c'è ancora la rugiada, se questa può avere importanza per curare le patologie per cui viene raccolta la pianta bisognerà farlo nella prima Ora Planetaria del giorno relativo badando che non piova e via dicendo.

La sequenza delle ore planetarie (vedi tabella che segue) mostra come ogni giorno all'alba la prima ora diurna (e anche l'ottava diurna, la terza notturna e l'undicesima notturna) è dedicata all'archetipo del giorno. In questo caso la sequenza caldaica sfila ventiquattro volte all'interno della settimana.Oltre che per la raccolta e la lavorazione le ore planetarie possono avere una loro importanza anche per la somministrazione dei rimedi e per il posizionamento degli stessi sui meridiani, per la elioterapia o altre pratiche ancora, con l'uso di posture, respirazioni o di suoni, ecc.Nell'ora propizia all'archetipo il rimedio spagirico ha un'azione più profonda e si mostra in tutta la sua efficacia.La prima ora diurna comincia all'alba, la prima ora notturna comincia al tramonto.Questo arco di tempo si chiama "semiarco diurno" va diviso nelle dodici porzioni di giornata.Durante gli equinozi il giorno e la notte durano realmente dodici ore ciascuna.Durante il solstizio di inverno le porzioni diurne arrivano a durare in realtà anche solo 45' e quelle notturne 1h 15'.Durante il solstizio d'estate le porzioni notturne arrivano a durare in realtà anche solo 45' e quelle diurne 1h 15'.Inoltre noterete che sfilano le dodici potenzialità in combinazione con i sette archetipi. Questo in terapia può essere sfruttato ampiamente.Questi dodici sono analoghi ai vasi energetici dei cinesi e si attivano secondo tali ore favorendo la durata in cui sono attivi determinati distretti organici relativi ai dodici archetipi con un'influenza diversa dei sette pianeti in ognuno dei sette giorni della settimana e con l'attivazione di determinati distretti organici per durate di tempo maggiori in determinate parti dell'anno e minori in altre.

lunedìmartedìmercoledìgiovedìvenerdìsabatodomenica O11R22E33 44 55 66D77I88U99R1010N1111E1212O11R22E33 44N55O66T77T88U99R1010N1111E1212 lunedìmartedìmercoledìgiovedìvenerdìsabatodomenica

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Poi c'è un altro fatto fondamentale: lo stato d'animo dell'operatore e quello del luogo.Lo stato d'animo del posto è visibile attraverso la meteorologia, l'inquinamento, il mercurio celeste, le condizioni cicliche, le condizioni di stato del terreno, così come attraverso lo stato respiratorio, emotivo, lo stato di intossicazione, il carattere, il corpo fisico, si rende visibile l'animo di un uomo. Se uno di questi non corrisponde a quelli sperati l'alchimista deve rinviare tassativamente e obbligatoriamente. Se piove non si possono raccogliere le piante. Non perché si bagnano, ma perché lo spazio-tempo è maldisposto.In quel luogo, in quel momento l'Anima del posto è cupa, non è serena e se non è serena lei non sono serene le piante.Quante volte noi diciamo "oggi sono sereno", oppure "oggi sono cupo". L'analogia è stretta e completamente diretta tra lo stato d'animo e il tempo meteorologico.

Un soggetto che si sente bene se è cupo non è in sintonia con gli accadimenti esterni naturali4.Con il temporale è un'altra cosa, gioca una parte importante il magnetismo che si attiva in quei momenti e considerando la paura che provoca negli animali si può dedurre che gli umani a cui il temporale produce eccitazione godono i benefici della produzione di adrenalina, ecc., che viene prodotta dalle naturali e istintive reazioni del corpo.

Questa è una regola della Spagiria: analizzare analogicamente microcosmo e macrocosmo nelle loro analogie. Questa metodica di riequilibrare lentamente verso i cicli naturali è molto interessante. In quel momento si procede con un criterio di analogia tipologica tra il mondo e l'uomo (che approfondiremo gradualmente). Se una data persona non è in equilibrio si possono ottenere, con questo metodo, dei miglioramenti, senza traumi, che nemmeno la persona si sarebbe immaginata.

1D Teoria di Laboratorio: Terreni.

Per prima cosa l'alchimista dovrà studiare una zona non inquinata (per esempio lontana da fabbriche che disturbano l'atmosfera e le acque, possibilmente al riparo dalle piogge acide, ecc.) dove le piante crescano spontaneamente secondo il proprio ciclo naturale (senza interventi dell'uomo). Dovrà essere un luogo lontano dai fili dell'alta tensione e in condizioni geomagnetiche non manomesse. Poi dovrà studiare i terreni per raccogliere le piante che lavoreranno su un certo terreno patologico su un terreno analogicamente affine. In ciò ovviamente la natura aiuta dato che piante come la calluna, che curano prevalentemente patologie croniche, crescono prevalentemente (ma non solo) su terreni che appunto esse colonizzano per un futuro vegetale assai più ricco.

1E Teoria di Laboratorio: Modalità.L'alchimista utilizza una strumentazione molto povera in termini economici che deve svilupparsi fino ai "Veltri" di Giordano Bruno. Ci riferiamo ovviamente ai sensi e al corpo fisico, emotivo, sentimentale, immaginativo, razionale e mentale in generale, che devono partecipare completamente alla raccolta e alla lavorazione della materia prima. Per la raccolta delle piante, in genere, non serve alcuna strumentazione. Le mani nude (ed eventualmente un'unghia di pollice appositamente cresciuta) sono sufficienti e necessarie. Sono necessarie anche la vista, l'olfatto, spesso il gusto. I corpi e i sensi sono impegnati e incorniciati nella colonna sonora della Natura che si esprime attraverso fruscii, scrosciare di ruscelletti, cinguettii, ecc. Per l'alchimista il problema che la plastica o il ferro inquinano il raccolto non esiste perché egli usa le mani nude anche con le piante spinose. Talvolta è necessario anche qualche attrezzo da giardino. Il suo sentimento, univocamente con l'immaginazione, l'attenzione, è rivolto a ciò che sta

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facendo di momento in momento, senza indugio su sé stesso o sulle cose, senza gioia e senza dolore, per Fare. Così la parola sacrificio prende il suo significato etimologico di sacrum facere. Ovviamente non possiamo in questa breve relazione soffermarci sui mille metodi, rituali, purificazioni, ecc., che ogni individuo mette in atto secondo i casi, i tempi e i luoghi. Se lo stato d'animo dell'operatore e/o quello del luogo (meteorologia - inquinamento - mercurio celeste) non sono quelli sperati, l'operazione deve tassativamente essere rimandata.C'è un'altra cosa fondamentale. Come sappiamo l'acqua possiede una memoria e se in una bottiglia d'acqua viene clusterizzata una delle frequenze delle emissioni di una persone anche involontariamente (parole, soffi, ecc.), potremmo teoricamente influenzare una pianta che stiamo andando a raccogliere e un prodotto che si stia preparando.Io in quel momento bisognerebbe essere nel miglior stato possibile.In stato di INNOCUITÀC'è una poesia bellissima di Gentili. Essa termina dicendo:"L'innocuità rende cauti nel giudizio, reticenti nel parlare, capaci di frenare le azioni impulsive e sopprime la tendenza alla critica."E per essere veramente innocui non si può essere arrabbiati, non bisogna avere pensieri come "guarda che bello adesso vado a raccogliere quello per fare un prodotto potentissimo".

2A Preparazione di Tisane.Ora vedremo una delle più semplici preparazioni possibili. Si raccolgono le radici di genziana (marte) nel modo consueto e nei tempi canonici(Martedì nell'ora notturna di Marte sotto il segno dello scorpione con la luna all'inizio dell'ultimo quarto). Si puliscono le radici accuratamente con uno spazzolino a secco e si lasciano seccare in luogo ventilato e asciutto ma all'ombra. Quando serve, come febbrifugo e come tonico, si prende un bicchier d'acqua e si mette qualche pezzetto di radice. Lo si lascia per alcuni minuti finché l'acqua si colora con di giallo tenue. A questo punto si può cominciare a sorseggiare l'amara panacea.

Per preparare una buona tisana è sufficiente mettere un po' d'acqua in un pentolino e farla bollire. Nel frattempo si prepara in una teiera l'erba scelta (generalmente fiori, gemme, foglie, più raramente radici, cortecce e frutti). Appena l'acqua bolle si spegne il fuoco e si versa dolcemente avendo l'accortezza di chiudere subito con un tappo. Un mio amico mi diceva: "… se no scappano gli spiriti".

Nel caso del decotto è invece necessario mettere la pianta (generalmente radici, cortecce e frutti, più raramente fiori, gemme, foglie) nell'acqua fredda e portarla all'ebollizione facendo bollire per qualche minuto prima di spegnere.

2B Preparazione di Oleoliti

Per fare un oleolito, una volta raccolta la parte che mi interessa della pianta, la si mette dentro un recipiente che potrebbe anche essere di vetro, in modo che quando lo si espone ai raggi del sole possa percepire anche la luminosità e non solo gli altri aspetti dell'energia del Sole. Nel caso si voglia provare si possono usare anche vasi di argilla preservando il prodotto rispetto l'energia luminosa diretta.

Citazione dal n° 51 di Kemi Hathor: "Fra tutti gli oli, quello di ricino è più specifico

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per il derma e le sue disfunzioni ed è quello maggiormente impiegato nella produzione di oleoliti in quanto alle sue funzioni particolari1 aggiunge quelle dei prodotti erbacei con cui viene messo in contatto. La tecnica spagirica di preparazione, pur non essendo singolare, deve essere osservata con un certo scrupolo se si vogliono ottenere dagli oleoliti risultati sorprendenti e talvolta miracolosi."

L'operazione di raccolta va eseguita nel giorno canonico alla prima ora, il raccolto può poi essere aggiunto all'olio il giorno dopo (previo riposo della pianta all'ombra) oppure si può raccogliere nell'ottava ora e mettere subito in lavorazione. Colte le parti della pianta che in quel momento interessano, si aggiunge l'olio alla pianta (con proporzioni variabili dal 30% al 45% di presenza della pianta) in un vaso chiuso ermeticamente, avendo cura che il livello dell'olio copra completamente la pianta e che vi sia un piccolo spazio per l'aria tra l'olio e il tappo. Il vaso di vetro con la sua miscela, viene esposto alla radiazione solare per la durata di una lunazione completa (o più lunazioni complete o almeno condotte fino ad una sigizie) avendo cura di ritirare il vaso durante la notte, per tenerlo lontano dai raggi lunari che sono sterilizzanti. In questa operazione non viene sfruttato solo il calore del sole2, che può portare il vaso anche oltre i 50° nei mesi estivi, ma anche le radiazioni elettromagnetiche solari per tutta la durata di una lunazione, ove in questo caso la Luna fissa i tempi ed il Sole, fonte principale di elettromagnetismo e quindi di vita, presta la sua potenza per fondere ed esaltare i due magnetismi particolari, quello dell'olio e quello della pianta. Dopo 28 giorni, l'olio viene filtrato dai residui della pianta i quali vanno torchiati a fondo, fino quasi a secchezza per quanto lo consente il residuo di olio, vengono posti in un recipiente di ghisa, messo a fuoco diretto e bruciato fino a che non si arrivi a cenere, il cui colore finale dipenderà dal contenuto dei minerali nella pianta. (sulla calcinazione si vedo anche la lezione di "pratica di laboratorio" di Luigi Vernacchia. Si deve ricordare di avere l'avvertenza di non superare la temperatura di sublimazione. Le ceneri ancora bollenti si aggiungono poi all'olio, rimestando vigorosamente, e poi si lascia decantare per alcune settimane (di solito una lunazione). Man mano che i sali si depositano sul fondo del vaso l'olio acquista una trasparenza cristallina e si "mineralizza con i sali liposolubili3. Ciò che si deposita sul fondo non va eliminato anche se all'apparenza è una melma di cenere e olio perché presenta molto spesso qualità che vanno al di là degli oli stessi. Un rosso4 oleolito di iperico, che è antiflogistico per eccellenza, possiede un corpo di fondo che spalmato su piaghe putride può cicatrizzarle nel giro di poco tempo, dipendente dal tipo di piaga e dalla sua ampiezza, compiendo una vera e propria azione di cauterizzazione, che talvolta ha del prodigioso.

Nella tavola che segue diamo l'azione principale di 12 oleoliti con le applicazioni. Per maggiori approfondimenti sull'uso di queste piante sotto forma di oleoliti vedere 12 Oleoliti di Tradizione Alchemica. Tavola dell'applicazione di 12 oleoliti. Si consiglia inoltre la lettura di "Il Serto di Iside" e di "Il Volo dei Sette Ibis" - Kemi - Milano.

Il tipo di olio impiegato può essere di per se importante:

L'olio di ricino (saturno) Proprietà: Cheratoplastiche Cicatrizzanti Emollienti Nutrienti Protettive Vitaminizzanti Veicolanti

Vediamo che gli Antichi Egizi utilizzavano principalmente l'olio di ricino spremuto a freddo. Però non esclusivamente. Usavano anche altri tipi di oli.

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Oltre all'olio di oliva impiegato largamente dai Romani, uno degli oli che si trovano principalmente attivi sul piano energetico e anche utili dal punto di vista terapeutico per fare massaggi, ecc., è l'olio di mandorle.

L'olio di mandorle dolci (mercurio) Proprietà: Emollienti Nutrienti Protettive Vitaminizzanti Veicolanti

Infatti molto spesso per ottenere l'effetto che ottiene la pianta dall'olio di ricino, ma per poterlo utilizzare per fare massaggi, dato che un oleolito spagirico è estremamente concentrato, si può diluire in una certa percentuale in olio di mandorle, in modo da poter essere disponibile per grandi superfici e in modo da favorire l'effetto elettromagnetico rispetto quello biochimico. In quanto un oleolito di per sé non sarebbe da utilizzare su grandi superfici del corpo, ma su piccole aree riflesse5 (non parliamo di punti di agopuntura, ancora). Durante il secondo gruppo di lezioni e durante il secondo anno della Scuola di Medicina Spagirica, una lezione è dedicata all'apprendimento delle tecniche energetiche di utilizzo degli oleoliti, per ora si fa solo qualche accenno. La lavorazione generalmente si tende a farla con l'olio di ricino, però per esempio per le piante solari si può usare benissimo olio di oliva spremuto a freddo, per le piante mercuriali olio di mandorle e così via. Quasi da tutti i semi si può ricavare olio.

La stessa lavorazione, che stiamo descrivendo, in Egitto poteva avvenire anche con un insieme di grassi animali e vegetali, in questo caso soprattutto con i fiori (il metodo dell'enfleurage francese viene probabilmente dalla lavorazione spagirica). Si otteneva un grasso con una tale profumazione che poteva essere utilizzato aromaterapeuticamente.

Abbiamo visto come il vaso viene esposto ai raggi solari per almeno una lunazione. Poi, prima di ritirarlo per una lunazione di riposo, per fermare il preparato lo si può esporre ai raggi lunari. In questo modo si impedisce la putrefazione e il formarsi di eventuali muffe. Si ottiene una sterilizzazione che in alchimia si fa appunto con i raggi lunari o eventualmente con l'argento spagirico6. Se addirittura questa tecnica la usiamo alla fine della preparazione, quando il prodotto è finito, quasi lo "fermiamo" e gli impediamo successive modificazioni. Gli diamo una memoria di un momento, fissiamo quella situazione magnetica che ha raggiunto. Arrivati al culmine lunare, non si espone mai ai raggi lunari, in modo che non sia colpito dai raggi della Luna Calante. Questa operazione che abbiamo raccontato si compie in luna crescente e possibilmente quasi piena.

Alla fine del ciclo di lunazione, si filtra e si separa il liquido dal solido. Il liquido riposa. Il solido si torchia e in Luna Nera, possibilmente, il solido viene calcinato. La calcinazione viene condotta nel seguente modo: si mette dentro il crogiolo il solido torchiato, si comincia ad accendere il fuoco e si alza la temperatura gradualmente fino a quando si raggiunge molto lentamente la temperatura che non si vuole superare. Si mantiene questa temperatura per molte ore, a volte giorni se è olio.

Prima di ricongiungerle con il liquido bisognerebbe dinamizzare le ceneri attraverso la triturazione in un mortaio.

Quando la temperatura è ancora alta o riportando la cenere in temperatura dopo la triturazione e durante la stessa, si può rimettere le ceneri nell'olio. A questo punto si può fare i vari travasi in modo che i due insieme siano dinamizzati o semplicemente mischiare energicamente per lasciar riposare varie volte ottenendo l'adattamento. In

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genere il periodo di riposo dura tre mesi, cioè per tre lunazioni. Dopo almeno tre lunazioni, quando sta per tornare la luna nera, si filtra l'olio ricavando nuovamente le ceneri intrise di olio. A questo punto si può ripetere l'operazione di calcinazione prima di ricongiungerli al liquido con le modalità della prima volta. Questa operazione dovrebbe avvenire da un minimo di tre ad massimo di sette volte, ovvero fino a quando il liquido non è più in grado di assorbire dei sali. Quello che resta l'Alchimista lo lascia sul fondo. Questo fondo nell'insieme secondo l'alchimia serve anche a "mantenere la memoria" ma come dicevamo può anche costituire una vera panacea.

Trattandosi di olio non vale il discorso che si farà per le quintessenze, le tinture e gli elixir, e la dinamizzazione può consistere in diversi travasi e in determinate permanenze dell'olio stesso in contenitori la cui forma-frequenza è relativa all'archetipo che si deve potenziare (Pellicano, cucurbita, ecc.). Su questo argomento c'è un articolo che si intitola "Il suono voce di ogni dove" dove in realtà si parla dei vasi alchemici e della loro forma (Kemi Hathor n° 81). Il dottor Angelini diceva che troviamo spesso nei papiri egizi, "conserva il prodotto in vaso verde, conserva il prodotto in un vaso azzurro". Poi se si va a vedere questi vasi, non sono né verdi né azzurri e sono generalmente di argilla. Forse quel nome di colore potrebbe essere il nome di una frequenza relativa ad un archetipo come nell'alchimia tradizionale presso i costruttori di cattedrali erano noti e utilizzati i rapporti armonici nelle costruzioni di ogni genere. Per esempio potrebbe trattarsi dell'altezza del vaso, che di solito da un suono, infatti se voi prendete delle bottiglie e ci soffiate dentro esce un suono relativo alle altezze delle bottiglie. Quella è la nota che è data dall'altezza. Se prendiamo bottiglie di diverse altezze otteniamo suoni diversi. Se mettiamo un rimedio in una bottiglia di una certa frequenza quello è obbligato a convibrare con quella frequenza. Inserito un rimedio in un campo che se gli è affine lo si potenzia, viceversa lo si indebolisce. Così come enunciato dal Re Radiis di Al Kindi (ed. Mimesis - vedi libri).

Gli oleoliti possono essere impiegati con differenti tipi di applicazioni:

La prima applicazione possibile è quella olfattiva. Si può spalmare qualche goccia di oleolito sulla superficie del braccio o sulle mani e, continuando a respirare normalmente dal naso, si avvicina la parte unta ad ogni inspiro per allontanarla ad ogni espiro. Oppure si può applicare al centro del solco "naso-labiale" e/o sotto lo sterno (specie il pino nei casi di afflizioni polmonari). Faremo notare per ora per inciso, come ogni applicazione di oleolito, se di pianta aromatica, è comunque una sorta di aromaterapia involontaria.

La seconda è topica: spandere solo sulla parte interessata (pruriti, eczemi, ecc.).

La terza è zonale: 1° Si spande su una "zona di proiezione cutanea" (o zona riflessa) dell'organo su cui si vuole operare (per esempio spandere lungo la linea interna scapolare e sottoscapolare per agire sul fegato). Sulle zone di proiezione cutanea è di estremo interesse il metodo Greenberg, di cui vi è qualche costoso testo in commercio. 2° Oppure spandere in modo topico direttamente sulla parte interessata e, per aumentare l'efficacia del trattamento, anche su quella simmetrica (per esempio ginocchio sx, ginocchio dx). 3° Spalmare sulla zona dell'organo interessato (Fegato, sul posto del fegato; Cuore, sul posto del cuore; Polmoni, sul posto dei polmoni) per "avvolgerlo magneticamente". Talvolta si usa volgarmente dire "fasciare il fegato con l'olio di iperico". È evidentemente un modo di dire perché il significato materiale della frase è

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"mettere olio di iperico sulla zona in corrispondenza con il fegato". Il concetto di "fasciare" senza garze suggerisce però l'idea che questo olio protegga come una garza, ecc.

Con l'oleolito esiste inoltre la possibilità di fare lavande vaginali o anali (che spesso eliminano in breve tempo anche le emorroidi).

Anche i gargarismi sono consigliati e praticati.

Ma l'utilizzo più interessante è quello che fa uso del sistema energetico di cui parleremo in una lezione futura. Mediante questa tecnica si può spandere l'oleolito solo su una zona energetica corrispondente all'esigenza, o lungo il percorso dei MO (vasi energetici egizi). Per esempio si può utilizzare la zona della nuca, che come vedremo nelle lezioni future interessa l'energia celeste, in molti casi di insonnia, isterismo, o altre disfunzioni dell'apparato neurologico e psichico. Si può utilizzare la zona della fascia renale e lombare qualora vi sia un calo energetico o la necessità di sostenere la parte terrestre dell'energia. Per esempio l'olio di iperico può essere applicato in questa zona per sostenere il paziente durante una sindrome influenzale, ecc. con l'utilizzo delle pomate da spalmare sui polmoni, cariche di oli essenziali si conosce oggi la funzione respiratoria di questa zona. L'olio di pino o di timo possono tranquillamente svolgere la funzione biochimica necessaria con l'aggiunta della funzione elettromagnetica di attivazione dei punti corrispondenti all'archetipo di Gemelli (polmone), dove oltre alla zona toracica potrò spandere dolcemetne l'olio anche sul pollice, sul polso nel lato interno radiale, e nell'incavo del gomito.

2 Preparazioni: C Preparazione di Tinture ed Elixir.

Facendo l'oleolito non abbiamo separato la pianta in più parti. Abbiamo raccolto la pianta, l'abbiamo messa nel vaso, abbiamo versato sopra l'olio e abbiamo iniziato la lavorazione con i Luminari della Natura. Siamo partiti da una cosa sola, da un'unità e poi abbiamo separato il solido dal liquido e li abbiamo ricongiunti di nuovo. In pratica tutte le operazioni che abbiamo fatto le abbiamo fatte con la pianta immediatamente in lavorazione appena raccolta e con la natura, il Sole e la Luna, ecc. Alcuni sostengono che la tintura si fa macerando la pianta. Altri dicono che bisogna farla fermentare anche se si perdono alcuni principi amari. Per affrontare debitamente il problema delle tinture bisognerà spiegare due tecniche fondamentali di trasformazione delle piante: la macerazione e la fermentazione.

La prima metodica (macerazione) non fa subire ai costituenti della pianta nessuna trasformazione. Viene estratto nella soluzione idroalcolica quello che c'è nella pianta di solubile in tale tipo di solvente, così come per l'olio dove si estraevano le parti liposolubili della pianta. In questo caso, se nella pianta non ci sono degli alcool non si formano. Questa è la metodica che Paracelso ha spiegato per le piante che devono per esempio curare il fegato con i principi amari, drenare, purgare, ecc. Queste piante di cui si usa la parte spessa, secondo lui, non andrebbero fatte fermentare.

La seconda metodica (fermentazione) permette, come appare nella letteratura alchemica in genere, di estrarre il Mercurio Filosofico. La fermentazione di una pianta è possibile in varie maniere:

con le metodiche descritte nella lezione di pratica di laboratorio si può ottenere una

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fermentazione con l'aggiunta di lieviti e/o zuccheri;si può aggiungere un tipo di frutto analogicamente affine alla pianta (la mela per

l'iperico, le ciliegie per il ciliegio, le prugne per l'ortica, ecc.)se non si manca di osservare la legge della "massa critica" e del rapporto di umidità nel

totale, se si aggiunge qualche accorgimento (come raccogliere la pianta ben bagnata di rugiada1 e lo spezzettamento sul vaso), ecc. la fermentazione avviene anche spontaneamente senza aggiungere alcunché.

Facendo fermentare la pianta i principi amari si trasformano, non ci sono più in quanto tali. Quindi, quella pianta che era adatta per coadiuvare una situazione epatica, con questa elaborazione non agisce più così, perché ha sublimato le sue forze fisiche in forze meno materializzate. In questa sublimazione quella pianta potrebbe, per esempio, portare coraggio sul piano psichico (piano del Mercurio Filosofico). Oppure potrebbe aiutare ad essere più equilibrati nelle proprie scelte o espressioni. Potrebbe aiutare ad essere più "giusti" nei giudizi, ecc. Perché tutte queste sono le caratteristiche proprie di Giove (archetipo dominante), corrispondente come segnatura al fegato endocrino, mentre in quanto organo il fegato ha segnatura Sagittario come vedremo nella lezione sulle segnature (2° modulo) e di anatomia e fisiologia degli archetipi. In questi casi (utilizzando solo il fermentato di una pianta) solo dopo aver ottenuto cambiamenti sul piano mentale si potrà gradualmente avere una risposta sul fegato. L'Elixir è un tipo di preparazione particolare. Questa prevede che ogni vegetale sia fatto fermentare nella maniera più confacente per la produzione endogena di alcool. La pianta ancora fresca, quindi al massimo a due ore dalla raccolta va spezzettata con le mani (e questo vale anche per l'oleolito) e poi si pone in lavorazione. Questo alcool si forma per trasformazione delle cellulose e degli amidi, per disfacimento della forma materiale verso la massima disgregazione raggiungibile dalla materia e rappresentata dall'alcool. Alcuni a questo punto distillano prima di utilizzare quest'alcool per la seconda parte del processo, alcuni calcinano il residuo secco subito e ricongiungono le ceneri per lasciar riposare dopo o senza distillazione, altri ancora fanno altrimenti, ecc. In questo alcool viene a tempo debito condotta l'estrazione per macerazione di altra pianta raccolta fresca per l'estrazione dei principi in un ambiente (il solvente idroalcolico) del tutto particolare e affine alla pianta stessa. La fermentazione ha infatti prodotto l'alcool endogeno della pianta. La macerazione conterrà anche la linfa e anche questa subisce una sua purificazione. Dopo aver esposto ai raggi solari e lunari è necessario un periodo di riposo di tre mesi. Dopo tre mesi avviene la filtrazione e torchiatura. La parte liquida riposa e le due parti solide vengono calcinate con la stessa tecnica di prima. Chiaramente ci vuole meno tempo che con un oleolito per quanto torchiato. Dopodiché con le dovute dinamizzazioni riunisco il liquido con il solido. Anche questa volta vi sono varie tecniche con le quali si può agire:

Naturalmente si può, come nell'oleolito, prendere la cenere e rimetterla nel liquido lasciando a riposo per tre mesi ecc.

Un'altra possibilità è data dalla distillazione a ricaduta. Con una cucurbita (che ha una bocca assai più larga di un pallone da chimica) è possibile distillate (come si dice in gergo) a "fuoco di letame", cioè a una temperatura che non superi i 45°c. A tale temperatura l'alcool sublima senza passare per l'ebollizione. Prima di utilizzare la "Testa di Moro" per la distillazione si mette per un periodo il "Capitello". Mettendo i sali in sospensione con qualche accorgimento è possibile mantenendo la temperatura suddetta per molto tempo (mesi) ottenere la seguente dinamica: lentamente il liquido evapora per ricondensarsi sul capitello, finire nella gronda e ripiovere attraverso il beccuccio nella cucurbita; allo stato aereo attraversa le ceneri in sospensione, trascina con sé alcuni sali solubili e torna allo stato liquido ma mineralizzato e potenziato elettromagneticamente. In fondo è

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ciò che avviene con la pioggia. Tutti i contadini sapevano bene che la pioggia porta nuovo vigore ai campi coltivati come nessuna acqua di irrigazione può fare. Ora con questa tecnica la mineralizzazione è molto differente. Perché il liquido nel momento in cui entra in contatto con i sali ha un aspetto aereo e quindi è una forza che tende verso l'alto e non verso il basso: ricordiamoci che il simbolo dell'acqua è rappresentativo di una forza che tende verso il basso senza alcun freno e il simbolo dell'aria è rappresentativo di una forza che tende verso l'alto anche se con un certo limite (rappresentato questo dalla base del triangolo del fuoco). Prima di essere messe in sospensione, le ceneri, vengono triturate sempre secondo questo concetto di dinamizzare, cioè portare un movimento.

Non pochi alchimisti usano e usavano il pellicano, un unico vaso che permette la "circolazione" per la sua forma.

Naturalmente ci sono altre possibilità e, come diceva un saggio, "ci sono tante alchimie quanti alchimisti". Una volta ricongiunte tutte le parti, il prodotto deve sempre riposare tre mesi con il suo "caput mortum" costituito dai sali insolubili e da quelli che il liquido (per sua natura) non incorpora.

Vediamo ora che cosa contiene un oleolito e contemporaneamente che cosa contiene un Elixir. In entrambi i prodotti, noi troviamo sempre i sali solubili della pianta2. Perché rientrano nel liquido e vanno a rimineralizzarlo e a donare il loro potere elettromagnetico. Naturalmente nell'oleolito vi sono i sali solubili in olio mentre nell'elixir vi sono quelli solubili in acqua e alcool. I sali solubili sono fuoco, che è il Cuore, il centro. Il fuoco di un cerchio è il centro del cerchio. Il fuoco di una figura è sempre dentro la figura. La terra sono i sali insolubili. Questi non sono presenti nei prodotti commerciali. Generalmente si filtra e questo è più che doveroso. Però queste parti insolubili non sarebbero da scartare perché possono avere una loro importanza. Poi abbiamo l'aria che sono gli zuccheri, le cellulose e molto altro che sono purificati attraverso la trasformazione in alcool. Nell'Elisir sono presenti in dose ponderale. Nell'oleolito sono presenti in dose omeopatica, cioè come per i sali. La linfa, i principi amari, ecc. che rappresentano l'elemento acqua sono presenti in dose ponderale nell'Elisir mentre nell'Oleolito sono presenti in dose omeopatica, cioè come per i sali e per gli alcoli. Poi troviamo gli oli essenziali che generalmente in un oleolito riescono ad ottenere una concentrazione maggiore che in un Elixir, ma rimangono sempre in un dosaggio minimo3. Questo non è in dose ponderale che nella Quintessenza Spagirica di Paracelso.

La preparazione della quintessenza è descritta nella lezione di "pratica di laboratorio. Ricapitolando:

OleolitoElixirQuintessenzaElementiPrincipi Dose ponderale(eliminata per filtrazione)Dose ponderale(eliminata per filtrazione)Dose ponderale(eliminata per lisciviazione)Terra Sali insolubiliDose non ponderale(liposolubili)Non ponderale(solubili in acqua e alcool)Non ponderale(solubili in olio essenziale e in alcool)FuocoSale dei FilosofiSali solubiliDose non ponderaleDose ponderaleDose ponderaleAriaMercurio dei FilosofiAlcoolDose non ponderaleDose ponderaleAssenteAcquaMercurioLinfa e principi amariDose non ponderaleDose non ponderaleDose ponderaleQuintessenzaSolfo dei filosofiOli essenziali

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Si noterà che dalla forma che l'individuo vegetale aveva estraiamo l'essenza e le cambiamo forma, le diamo un nuovo corpo, non più solido ma liquido e capace di penetrazione attraverso gli altri corpi.

2 Preparazioni: D Quintessenze.

L'argomento sarà trattato precisamente da Luigi Vernacchia nella lezione di pratica di laboratorio. Si accenna qui, pertanto, solo la filosofia generale di tale preparazione.

Abbiamo detto che vi sono tre principi:

solfoolio essenzialemercurioalcoolsaleelementi mineraliUn rimedio che ha olio essenziale in dose ponderale "spiritualizza il corpo". Naturalmente non si può fare un drenaggio utilizzando quintessenze ma si può comunque interagire con la parte fisica sfruttando la causticità sterilizzante del Fuoco per ottenere la liberazione da microbi e batteri.

Per queste ragioni la Quintessenza spagirica è adatta, per uso interno, soprattutto nei casi acuti. Naturalmente ottimi risultati sono stati ottenuti da terapeuti anche su casi cronici. In realtà questa divisione va presa come orientamento. Per assurdo è possibile giungere ad un drenaggio indiretto dovuto al cambiamento di determinate condizioni interne. Vi è poi un uso olfattivo (aromaterapia). Va ben compreso che l'olio essenziale puro utilizzato così come è ha favorito (insieme all'inquinamento psicosomatico) il fallimento dei tentativi di aromaterapia messi in atto soprattutto nella seconda metà del XX secolo. In questi ultimi anni i terapeuti si sono gradualmente allontanati dall'utilizzo degli oli essenziali per una serie di problemi tra i quali l'aggressività nei confronti delle mucose, la tossicità e la limitata metabolizzazione. Questi problemi e molti altri non si presentano sostituendo le quintessenze spagiriche agli oli essenziali nella pratica dell'aromaterapia. La presenza dei sali rende l'olio essenziale decisamente meno aggressivo e molto più gradito al corpo. La presenza di alcool della pianta anch'esso mineralizzato ne completa l'azione. Si consiglia dunque l'uso delle quintessenze per aromaterapia anche senza sconvolgere la propria tecnica diagnostica o terapeutica. Vi è anche un utilizzo del tutto energetico che consiste nel porre una goccia di quintessenza su un piccolo cerotto di tela o di carta (non di plastica per evitare la formazione di energia elettrostatica) e nel posizionare il cerotto su uno dei punti corrispondenti ai vasi energetici secondo la metodica prescelta. Tratteremo la medicina energetica egizia per gradi. Per ora è comunque possibile a chi conosce l'agopuntura utilizzare questa tecnica. Essa consente per esempio di lasciar lavorare durante la notte una quintessenza sul corpo energetico durante il sonno. Oppure consente di avere una azione sul corpo energetico per lungo tempo anche se la persona è impegnata in altra attività (cosa questa impossibile con l'ago).

Vi è infine l'impiego con le "tavolette di argilla" che costituisce l'argomento dell'ultima lezione del corso e di molti seminari in tutta Italia.

Una quintessenza spagirica si utilizza quando c'è bisogno di oli essenziali ponderali, alcool e sali minerali. Chiaramente un simile prodotto ha notevole effetto se utilizzato in aromaterapia o sui punti dei vasi energetici. Per via interna non è certo la forma più adatta a drenaggi (non essendo una tintura) ma è particolarmente efficace quando vi sia da purificare e nelle sindromi acute in genere. La quintessenza ha un effetto decisamente interessante anche nell'utilizzo psicopatologico. I vari tipi di assunzione vanno analizzati

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con una certa precisione: 1 Aromaterapia. Agisce sul corpo aromatico. Per corpo aromatico intendiamo quell'insieme di funzioni che interessano gli aromi e il sistema percettivo di questi. Il profumo era per l'egizio la "secrezione degli dei1".

Esso entra dalle due narici, in geroglifico "fen":

che è il contrario di "nef", vento, soffio:

Questi due termini sono in stretta analogia, infatti troviamo molti geroglifici simili a comporre le due parole: "la vipera cornuta" simbolizza una forma di magnetismo (serpente) dualizzato (corna) che è materializzato in un individuo ben specifico. Nella lingua Egizia significa "lui".

La vibrazione o onda, che indica una forma indifferenziata di energia.

Possiamo osservare che nel primo termine la vipera cornuta è al di sopra (prima) della vibrazione mentre nel secondo termine è sotto (dopo).

La parte interna del naso veniva chiamata "shtyt-hwt-nt":

Come si vede è simile alla parola "shtyt (tma) che significa Tempio o Santuario:

Il dottor Angelini scrive: "L'interno del naso risulta essere in comunicazione con i nervi olfattivi, con le Trombe di Eustachio e in modo indiretto con l'orecchio interno e i seni frontali. La funzione dell'odorato si pone come intermediaria nel complesso binomio ipofisi-ipotalamo, il Santo dei Santi, da cui dipendono le facoltà dell'intelligenza e l'attività sessuale, che sono in strettissima connessione fra loro. Sappiamo che la nostra

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vita di relazione, di rapporti con gli altri e con il mondo che è al di fuori di noi, è svolta dalla parte doppia del cervello. I due lobi emisferici sono separati da una lama, che, con il tempo, si ossifica; essa è il prolungamento della dura madre e ha forma di un falce."

Sembrerebbe dunque che attraverso l'aromaterapia si possa influire sull'equilibrio tra i due emisferi cerebrali, sulle funzioni mentali, su quelle sessuali ed evidentemente sul complesso emozionale. È evidente che ogni altro tipo di applicazione comporta almeno in parte un aspetto aromaterapico.

2 Utilizzo energetico. Agisce sul sistema dei vasi energetici che partendo dal cuore informa e nutre tutti gli organi dal punto di vista energetico. Questa teoria è presente in tutte le tradizioni e le mappe sono disponibili per i medici che volessero conoscere le posizioni dei vasi e i punti in cui questi vasi affiorano alla cute. Per coloro che conoscono un sistema di medicina energetica (Medicina Tradizionale Cinese, Medicina Ayurvedica, ecc.) diremo che la quintessenza agisce anche se posta sui punti prescelti mediante cerotto di tela o di carta (ovviamente non di plastica, che crea campi elettrostatici). Naturalmente tutte le zone riflesse (come per la riflessologia plantare, del volto, della mano, ecc.) possono essere impiegate mediante leggeri massaggi con le dita inumidite di quintessenza. Si può anche "stemperare" nella panna o nel latte per bagni di tutto il corpo o pediluvi. Il potente potere vibrazionale della quintessenza è dovuto principalmente alla linga circolazione finale in appositi vasi come detto precedentemente.

3 Uso interno. Si somministra nel dosaggio che va da cinque a una goccia. Quantità sempre minori conducono ad una risposta sempre più sottile. Per esemplificare si potrebbe dire che cinque gocce agiscono principalmente a livello del Sale dei Filosofi. Quindi agisce sulla struttura, sul corpo, ecc. Tre gocce hanno effetto principalmente sulla parte che ha relazione con il Mercurio dei Filosofi, quindi agisce sul metabolismo, sull'anima, ecc. Una sola goccia ha effetto più che altro sul Solfo dei Filosofi, quindi agisce sulle cause profonde, sulla forza di volontà del soggetto e sulle sue virtù specifiche. La rapidità della risposta non dipende invece dalla quantità di ogni assunzione ma dal numero di assunzioni in un dato tempo. Durante una sindrome acuta è consigliabile una assunzione ravvicinata che può arrivare ad avere una cadenza di due ore o addirittura, in casi particolari, anche di 10 minuti. Normalmente una o due volte al giorno è una cadenza media che risulta generalmente valida. Nei casi acuti la quintessenza riscontra un gran numero di successi. Come si diceva tutte le quintessenze hanno proprietà batteriostatiche e battericide.

2 Preparazioni E Composizioni Spagiriche

La differenza tra una tintura del regno minerale e una del regno vegetale è che (come vedremo nella lezione sulle segnature) un minerale rappresenta generalmente un archetipo puro mentre un vegetale possiede una segnatura complessa di funzioni planetarie e potenzialità zodiacali. Inoltre non sempre un vegetale che ha una certa segnatura come funzione agisce su tutte le potenzialità di quella funzione: non perché la Melissa è Venere produce effetti su Toro (gola) e su Bilancia (rene), in questo caso per esempio ha azione nell'esaltazione in Pesci (simpatico e parasimpatico) e in Acquario (milza). Questo significa che un individuo vegetale è in grado di portare la sua propria forma energetica in qualunque luogo. Per cui è possibile portare l'energia venusina, che per sua natura è armonizzante, in qualsiasi regione del corpo. Vale a dire che nel regno vegetale vari archetipi concorrono all'identità di una certa specie. Sono molto rare le

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piante che hanno una segnatura unica. Vediamo spesso tuttavia come ogni pianta si specializza su determinati distretti o funzioni organiche ad esclusione di altri. Nel regno animale questa commistione di archetipi arriva a trovare raramente una carenza che non sia patologica la carenza di giovialità nel gatto lo rende mercuriano, ma esso non manca di una certa aggressività (marte), di una certa sensibilità (luna) e così via. Nell'uomo addirittura i sette archetipi funzionali dovrebbero essere presenti insieme e in equilibrio. Dovrebbe essere solo una certa debolezza di una forza a far prevalere la forza opposta dando un certo carattere e certe attitudini. Ovviamente le combinazioni (anche riducendo a sette i raggi-frequenza) sono infinite. Nel regno minerale invece si tratta di energie pure. Normalmente hanno una unica segnatura: Rame corrisponde a Venere, Ferro a Marte, così il rame porta la forma metallica di Venere in tutta la struttura psicosomatica. Per questa ragione i metalli spagirici vengono generalmente "veicolati" dalle piante nelle varie regioni del sistema uomo.

In Germania all'Abbazia di Neuburg (fondata nel 1130) due alchimisti di grande talento sperimentarono, dal 1915 per alcuni anni, sulla scorta dei testi alchemici che studiarono profondamente, la preparazione di rimedi spagirici, traendo spunto per lo più dalle ricette e concezioni paracelsiane. Alexander von Bernus e Conrad Johann Glückselig sperimentarono e studiarono per molti anni restando in stretto contatto con Rudolf Steiner (come testimonia una lettera datata 11 gennaio 1916) per poi seguire strade diverse e aprire ciascuno il proprio laboratorio spagirico. Il dottor Steiner dichiara durante una conferenza (O.o. n° 312): "… è assolutamente vero che, anche se ci si volesse comportare proprio come hanno fatto gli antichi in questo processo per l'estrazione dei tre principi della natura, difficilmente ci si riuscirebbe oggi." Von Bernus scrive (in una lettera confidenziale datata 28 ottobre 1949) le seguenti parole -"…quando io stesso ero solo all'inizio della mia strada, ho parlato con il dr. Steiner ed egli si è sempre pronunciato in maniera positiva in merito e anche successivamente, alla mia domanda diretta sulla trasformazione dei metalli…". Tutto ciò non può certo scuotere la coscienza di persone mature, che sanno bene che la comunicazione va dosata secondo i tempi e i luoghi. Del resto nella stessa conferenza citata poco sopra lo stesso Steiner aveva detto poco prima: "… potreste ricavare molti spunti dalla vecchia letteratura se sarete in grado di comprenderla …". Conrad Johann Glückselig non pubblicò mai nulla, lasciò solamente alcune pagine intitolate "solfo, mercurio e sale" (di cui è disponibile una traduzione in italiano), alcune migliaia di pagine manoscritte ritenute indecifrabili e indicazioni pratiche molto precise per la preparazione dei rimedi spagirici PHÖNIX. Nel 1925 la crescente richiesta dei rimedi da parte dei terapeuti e la conseguente esigenza di regolarizzazione, fecero sì che nascesse ufficialmente il laboratorio PHÖNIX. Diversamente Von Bernus aprì il suo laboratorio nel 1917 e scrisse un famoso testo edito dalle Edizioni Mediterranee intitolato "Alchimia e Medicina".

Entrambi gli alchimisti (Von Bernus e Glückselig) veicolano i metalli spagirici attraverso le piante alle varie regioni del corpo. Raramente utilizzano rimedi del regno animale. Generalmente si riscontra la seguente differenza nelle formulazioni analoghe: Von Bernus utilizza generalmente uno o due metalli alla volta e preferibilmente uno, mentre Glückselig utilizza sempre un complesso di metalli in ogni rimedio. Il primo sembra dunque invocare la forza di un archetipo unico il secondo sembra costruire un mondo dove i vari archetipi si esprimono insieme secondo alcune dinamiche interne di proporzione. Nel rimedio a tropismo epatico di Von Bernus troviamo la presenza del metallo zinco (giove). Nel rimedio a tropismo epatico di Glückselig troviamo invece la presenza di tutti i metalli come mostra il seguente disegno.

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Come si può facilmente notare dallo schema tutte le sette funzioni sono rappresentate. Il fegato ha segnatura Giove come lo zinco. Nel rimedio di Von Bernus la presenza del metallo zinco è ponderale. Avviene qui l'invocazione diretta dall'Archetipo Giove. Questi rimedi permettono dunque di richiamare l'archetipo puro. Nel rimedio di Glückselig abbiamo invece una fotografia della costituzione archetipale del soggetto che manifesta questi squilibri, potremmo azzardare del "simile della situazione", dove Giove è "richiamato" con un dosaggio decisamente sottile mentre gli altri archetipi contribuiscono all'azione farmacologica in modo ponderale. In entrambi i casi le piante veicolano i rimedi del regno minerale. Seguendo questo principio Von Bernus crea una serie di rimedi dove per esempio l'oro (il Sole) è utilizzato con vegetali diversi per interferire con i vari organi e funzioni della sua segnatura: ne esce un rimedio "tonico generale", uno "tonicardico", uno per gli "occhi", e così via. Risulta evidente che per usare debitamente questi rimedi è necessaria una certa conoscenza in campo spagirico. Glückselig crea una serie di rimedi in cui il substrato spagirico e la teoria del simile sono al servizio del terapeuta che può fare uso della consueta metodica diagnostico-terapeutica e utilizzare però rimedi naturali privi di controindicazioni proprie di quelli di sintesi. Su questo punto si veda per esempio il Quaderno Similia n° 5.

Tra i rimedi della PHÖNIX possiamo dire che quello appena visto (P21) appartiene ad un gruppo di rimedi drenanti. Questi rimedi hanno un'azione drenante e quindi di purificazione che è relativa all'azione dell'Archetipo "Solfo dei Filosofi". Il fuoco (triangolo con la punta in su) che sovrasta la materia elemantare (la croce). Ce ne sono per tutti i distretti organici drenabili.

Vi sono poi una serie di rimedi che potremmo definire funzionali. Per esempio hanno azione anti-infiammatoria, ecc. Alcuni di questi sono specifici per un distretto organico, altri sono aspecifici. Tale dinamica è affine all'Archetipo "Mercurio dei Filosofi". Riportiamo l'esempio classico del rimedio anti-infiammatorio (P15) nella sua costituzione archetipale:

Vi sono infine una serie dei rimedi che agiscono portando le qualità necessarie ad un certo distretto organico per il suo regolare funzionamento. Noi li chiamiamo rimedi trofici (nel senso che portano nutrimento al di là delle natura di questo nutrimento) e topici (nel senso che interessano un luogo dell'organismo sia esso funzione metabolica o organo vero e proprio). Tale dinamica è affine all'Archetipo "Sale dei Filosofi". Riportiamo l'esempio classico del rimedio articolare (P15) nella sua costituzione archetipale:

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Risulterà evidente che la combinazione di due rimedi produce effetti specifici sui vari distretti. Per esempio il rimedio anti-infiammatorio (P15) può essere abbinato a tutti i rimedi delle altre categorie ottenendo di:

disinfiammare le pelleP15+P3disinfiammare l'intestinoP15+P4disinfiammare le articolazioniP15+P5disinfiammare i bronchiP15+P9ecc. per quanto riguarda le preparazioni e tutte le altre informazioni sulla vita di Glückselig si può visitare il sito della PHÖNIX in tedesco.

Molte altre case sfruttano oggi sistemi analoghi sia a quello di Glückselig che a quello di Von Bernus. Altri ancora producono rimedi secondo sistemi personali. Avendo però una certa preparazione sulle tecniche di base è molto facile comprendere il meccanismo di qualsiasi "ricetta" o sistema di terapia dato che l'informazione circola liberamente fra terapeuti.

Nella lezione sulle segnature vegetali vedremo le composizioni in "ricette" di rimedi spagirici del regno vegetale. Anche queste sono utilizzabili così come sono ma è possibile una serie di "personalizzazioni" della terapia che la rendono talvolta di estrema efficacia.

3 Azione dei Rimedi Spagirici: A Azione Biochimica (Fitoterapia e Spagiria).

Spesso risulta impossibile a molti accettare il dato di fatto che le stupefacenti vette, di risultati entusiasmanti ottenute dall'alchimista, siano operate per lo più con mezzi semplici o anche senza attrezzature particolari. Ci si immagina che per ottenere risultati grandiosi in spagiria siano necessarie attrezzature speciali capaci di estrarre una qualche parte materiale presente al momento nella pianta in questione o metodiche ricercatissime nella loro sequenza di atti volti a strappare in qualche modo alla materia quella parte che si ritiene "attiva" o quel complesso di "macerie della creazione" che sono individuabili nell'insieme delle molecole che costituiscono il fitocomplesso-pianta. Questa nuova visione dell'azione dei preparati erboristici che non fonda più le sue spiegazioni sul singolo "principio attivo" ma sull'azione del complesso dei principi presenti è un passo in avanti verso l'apertura della propria mente che invece di soffermarsi sulla singola azione di una parte della pianta ne considera l'azione complessiva comprendendone la personalità (denominata "fitocomplesso", il "Miste" Vegetale", come diremmo noi). Ma la personalità di una pianta va ben oltre la complessione biochimica che presenta in un dato momento, infatti, come esplicita magistralmente Goethe nella "metamorfosi delle piante", la personalità di un dato vegetale si esprime in modo dinamico nel tempo. Non è il fatto che le foglie di Achillea si presentano frastagliate come venosità che indica che cura le ferite e la circolazione periferica. Si sta guardando un fenomeno momentaneo, è come identificarsi nel ruolo di medico e dire "io sono medico" anziché vedersi nel complesso dei propri atti e considerare che in un dato momento mi occupo di medicina, in un altro momento forse di cucina o di altro. Ampliando la mia veduta con la non identificazione mi renderò conto del fatto che la mia personalità può rivestire molti ruoli, e così la pianta. Dire che gli Archetipi portanti della personalità dell'Achillea sono Mercurio (cicatrizzanti) e Luna (disinfettanti) e che ha potenzialità in Acquario (vene) è chiaro più di ogni dire, ma comprensibile a pochi. La mente corre subito all'astrologia

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dei rotocalchi e Jung si rivolta nella tomba. In un'epoca buia per l'alchimia si fece questo errore (macroscopicamente) cercando di assegnare le "segnature" basandosi sull'aspetto formale (statico) delle piante, che seguono la Legge del Regno del Mercurio Nostro (per Paracelso) ovvero la legge Dinamica, Animica, di movimento; contrariamente al minerale che segue la Legge del Regno del Sale Nostro, ovvero la legge della "Cristallizzazione".

La fitoterapia ha ultimamente divulgato una teoria secondo la quale per avere una azione profonda, che conduca ad una trasformazione dell'individuo, oltre al fitopreparato è necessario somministrare determinati oligoelementi secondo una complessa modalità, posologia e proporzione. Se però si analizza un rimedio spagirico ci si accorgerà che sono presenti tutti gli oligoelementi che la struttura chimica della pianta contiene nelle proporzioni decise da chi la pianta la ha creata. Ed è proprio nella Natura e nelle sue sagge leggi che l'alchimista trova riparo. In una tintura fitoterapica il solido viene gettato dopo l'estrazione, in alchimia il solido torchiato viene calcinato, ridotto a cenere bianca e ricongiunto al liquido. In queste condizioni i sali solubili rimineralizzano il liquido e molti elementi (e non solo quelli considerati dalla nostra oligoterapia) vengono reintegrati.

Non sarà forse la conoscenza e il rispetto di queste Leggi (oltre alla purezza d'animo nell'azione) che conferisccono all'alchimista il potere di "Imitare i Profondi Processi della Natura" anziché una qualche astrusa tecnica segreta?

Esisteva un alchimista il cui laboratorio personale veniva visitato spesso da qualcuno spinto dalla curiosità. Egli diceva: "quando viene qualcuno strabuzza gli occhi verso il bosco nella mia proprietà quando indico il mio laboratorio, quattro storte sotto il sole e un pezzetto di bosco. I loro occhi si perdono verso le piante spontanee di una vegetazione non curata, camminano lentamente esaminando ogni anfratto, vedono ogni tanto qualche vaso al sole con cannette che finiscono in bottiglie d'acqua, qualche mattone sparso, pentole di ghisa accatastate vicino ad ampolle, un buco per terra con evidenti segni di accensione di fuoco. Appena ripresi dallo sconcerto chiedono timidamente: "tutto qui?". Li porto verso una catapecchia dove su un cumulo di letame di cavallo un'ampolla vi è in parte immersa, un'altra ampolla rovesciata poggia bocca a bocca lutata sulla prima. Per molti la dinamizzazione con i sistemi antichi oggi è troppo!"

In realtà molti alchimisti operano nella loro intima tranquillità per rituale, senza produzione e vendita, lavorano solo per sé e non amano turbare gli animi altrui. Per questo raramente gradiscono visite di curiosi. Naturalmente un prodotto fermentato o macerato nel letame di cavallo non è certo proponibile sul mercato. Eppure … comunque … Alcuni che sono votati al sacrificio si prodigano tutt'oggi nella produzione di rimedi spagirici seguendo ancora i vecchi canoni tradizionali (nei limiti del concesso dalla legge attuale) e scegliendo le singole creature da sacrificare nei luoghi più adatti (in tutti i sensi) a costo di qualche sacrificio personale. Se si vuole estrarre dalle piante il loro principio vitale bisogna scegliere esemplari, luoghi, tempi, ecc., dove questo "Principio Vitale" è manifesto al meglio; ciò non coincide necessariamente con il massimo di costituenti chimici, come un uomo più alto non è necessariamente di animo migliore di uno più basso. Questi concetti semplici e tradizionali sembrano essersi persi. Spesso è necessario aprirsi la strada con la roncola tra rovi ed altri intrichi per trovare gli esemplari ricercati.

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Poi si procede: naturalmente la pianta non può essere strappata al terreno. Con il coltello d'oro dell'animo si procede al Sacrificio della Forma per l'Immortalità della Sostanza. Se interessa la radice bisognerà scavare. L'angelica per esempio ha radici delicate. Bisogna fare un bel buco in profondità e in larghezza quando si trovano esemplari spontanei di dimensioni eccezionali. Anche in questi casi si nasconde il diavolo negli anfratti della mente e bisogna badare a non compiacersi del frutto dell'azione lasciando sopraffare l'animo puro da sentimenti emotivamente inquinanti. A questo punto, procedere con calma, con il corpo di sensazione incorniciato nella colonna sonora della Natura (che si esprime con scrosciare di ruscelletti, fruscii e cinguettii, ecc.) verso l'intimità del proprio laboratorio è solo dar seguito al naturale processo di palingenesi che questa volta interessa un "Individuo di Natura" che comunque è presente anche nel nostro fitto bosco interno. Portare una radice all'interno del laboratorio, quantificarne "peso e misura" pulirla dolcemente dalla terra per metterla in lavorazione corrisponde ad un processo interiore che deve portare ad un miglioramento dello stato d'animo dell'alchimista stesso. Mentre opera sulla materia l'alchimista procede nel suo cammino evolutivo e i suoi prodotti sono sempre migliori non perché scopre tecniche sempre più sofisticate per produrre l'incredibile … è ché le mani che operano sono sempre più sapienti e hanno penetrato più volte la terra con amore, sacrificio e dedizione.

"… E quello che c'è da conquistare Con la forza e la sottomissione, è già stato scoperto Una volta o due, o parecchie volte, da uomini che non si può sperare Di emulare - ma

non c'è competizione - C'è solo la lotta per ricuperare ciò che si è perduto E trovato e riperduto senza fine: e adesso le circostanze Non sembrano favorevoli. Ma forse non c'è da guadagnare né da perdere. Per noi non c'è che tentare. Il resto non ci

riguarda."

(da "Quattro Quartetti" di T. S. Eliot)

Il prodotto spagirico comunque non si basa sui componenti biochimici, esso agisce principalmente per risonanza (come specificherà meglio il dottor Caddeo nella lezione di Epistemologia 2, dove farà vedere scientificamente come è possibile la trasmutazione a freddo nell'organismo della silice in calcio). Il rimedio spagirico è un complesso di informazioni. Dove l'aspetto biochimico è l'espressione esteriore dei movimenti interni invisibili.

3 Azione dei Rimedi Spagirici: B Azione Elettromagnetica (Spagiria, Omeopatia e Biocibernetica).

Come abbiamo anticipato il "Rimedio Spagirico" agisce "informando" di sé per la carica elettromagnetica che possiede (o almeno per ora così si pensa), come nel caso del rimedio omeopatico. Nonostante ciò non si tratta di un'azione omeopatica, l'effetto del rimedio spagirico è infatti completamente diverso da quello del rimedio omeopatico. Secondo noi il rimedio che non agisce biochimicamente agisce per "informazione" come spiegato dal dottor Caddeo nella lezione di Epistemologia 2. Cercheremo di essere più chiari: un rimedio omeopatico assunto in assenza di sintomi produce nel paziente sano quei sintomi che va a curare nel paziente malato, come dimostrano il "prooving" e la "patogenesia". Un rimedio spagirico non produce

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"sintomi". Il primo (omeopatico) è "farmaco" a tutti gli effetti. Il secondo, come vedremo tra breve, è assimilabile ad un "nutrimento".

La parola nutrimento in geroglifico è SHEN.

(Una certa egittologia corrente e molto diffusa legge questo termine come "mn n", ovvero "MEN"; seguito dal determinativo di cattivo diviene "malattia", ma significa anche "essere stabile", "coscia" -la sede del Ka umano, o anima eterica-, "nutrice", "pianta di papiro", ecc.) Questa parola indica però non solo il nutrimento come cibo (per il quale vi sono molti altri geroglifici più specifici) ma più che altro "l'energia sottile" che nutre tutti gli organi attraverso i MO (vasi energetici). È singolare la somiglianza tra la parola SHEN egizia e lo "Shen" come forma energetica dei vasi cinesi.

Risulterà evidente che, come il Maestro S. Hahnemann ha scritto a suo tempo sull'Organon dell'Arte di Guarire, il rimedio omeopatico è una "malattia artificiale" che "l'energia vitale" "riconosce" e combatte eliminando anche la "simile" sintomatologia dovuta allo squilibrio interno. Il rimedio spagirico invece porta una certa qualità di nutrimento mancante al sistema producendo un equilibrio interiore.

Per comprendere a fondo la questione bisogna sapere che nello spettro elettromagnetico di un organismo vivente troviamo continua variazione di magnitudine (rilevabile oggi con appositi strumenti) e che nello "stato patologico" troviamo forme elettromagnetiche "statiche". Forme elettromagnetiche sempre cangianti da istante a istante nello stato fisiologico e nello stato patologico forme che nel tempo si presentano uguali a sé stesse. Una volta compreso questo la moderna medicina biocibernetica ha pensato di sfruttare il fenomeno campionando le frequenze patologiche emesse dal paziente per restituirle allo stesso invertite di fase. Tale terapia è spesso chiamata "omeopatia elettronica" ma una semplice considerazione dei fatti porterà a comprendere che si tratta di una cura dei contrari e non dei simili. In questo caso, come il Maestro dell'Omeopatia S. Hahnemann ha compreso in assenza di strumentazioni sofisticate (quali analizzatori di spettro per segnali biologici, computer di potenze elevata, ecc.), alla frequenza patologica viene contrapposta una frequenza patologica "uguale" nella forma e "contraria" ovvero rovesciata per i valori in frequenze. Questa banda di frequenze invertita annulla quella patologica del paziente e come direbbe il Maestro "sopprime" il sintomo. Questa constatazione non vuole essere però un giudizio su tale forma di medicina. Anche l'antibiotico sopprime i sintomi ma questo non impedisce di utilizzarlo quando necessario. La guida dell'alchimista è sempre il "buon senso", evitando il più possibile radicalizzazioni o integralismi e aprendosi all'utilizzo di tutto ciò che può essere utile nei vari momenti evitando i preconcetti. Tutti i fenomeni sono relativi e anche queste forme di medicina elettronica, come i chemio-farmaci, hanno portato aiuto e spesso salvato vite. Ciò non toglie che questa medicina biocibernetica detta anche di "risonanza" è più simile alla allopatia che alla omeopatia. Infatti è stato studiato, proprio dai costruttori di queste macchine che nessuna sostanza prima di essere dinamizzata e diluita almeno tre volte possiede un campo elettromagnetico significativo. Il campo magnetico compare con una ampia magnitudo nella maggioranza dei casi circa alla terza potenza (diluizione e dinamizzazione con succussioni e/o triturazioni). Da questo momento la magnitudo andrà diminuendo in proporzione alla forma di potenza (Decimale, Centesimale, Cinquantamillesimale). Gradualmente la sostanza si perde nel solvente mentre aumenta il potere farmacologico non biochimico. Poi, raggiunto il famoso limite delle macchine, anche il magnetismo scompare completamente nonostante il farmaco continui ad agire. Dove finisce questa energia che da bio-chimica era diventata bio-fisica e poi scompare dalla soglia di

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sensibilità degli strumenti? Non sarà forse sublimata su un piano per il quale non abbiamo ancora gli strumenti? Inoltre l'onda di un rimedio omeopatico è statica come quelle patologiche e non è invertita ma stabile nella banda di frequenze più bassa. La forma d'onda del rimedio omeopatico imita la forma d'onda della banda individuata come patologica ma tutti i rimedi omeopatici restano all'interno di una banda di frequenze molto grave, uguale per tutti i rimedi che naturalmente differiscono tra loro a causa della forma d'onda e non della posizione della banda di frequenze.

Ma la domanda fondamentale è: si crede veramente di "toccare le cause" della malattia attraverso le interferenze elettromagnetiche? E si crede che il Rimedio Omeopatico si riduca in ultima analisi alle differenze di PH o ad un campo elettromagnetico? Il rimedio omeopatico si presenta elettromagneticamente simile alle frequenze patologiche ma affatto invertito! Esso rappresenta infatti la "malattia artificiale" come la chiama il Maestro dell'Omeopatia.

Per noi la questione si pone nei termini che ora cercheremo di esporre. Quando l'uomo conosceva solo il mondo biochimico pensava che tutto si fondasse su di esso, cercava le cause nella materia e le cause di malattia nel concetto di "stoffa di malattia". Ora abbiamo scoperto l'elettromagnetismo e pensiamo che tutto si riduca a questo: onde e vibrazioni. Forse una realtà più complessa di quanto si creda possibile esiste, permettendo un infinito quantitativo di approcci per l'analisi del reale. Sarà possibile per gli scienziati continuare all'infinito a fare nuove scoperte, sempre più raffinate e utili all'umanità, senza mai arrivare al nucleo essenziale delle "Cause". Queste cause, senza la pretesa di oggettivarle, l'alchimia (e parte della psicologia umanistica) le codifica con i simboli degli archetipi.

Questo potere del rimedio omeopatico si sviluppa soprattutto a causa della dinamizzazione che come dicevamo avviene per succussione e/o triturazione. Anche nei rimedi spagirici vi è la triturazione dei sali prima di ricongiungerli al liquido e la dinamizzazione delle ceneri nel liquido avviene anche se senza violente succussioni. Le tecniche di dinamizzazione sono molte ma in genere è necessaria una tenue temperatura e il rispetto del principio secondo il quale si dinamizza l'acqua naturalmente: il principio di evaporazione - condensazione della pioggia. Su questo argomento si dirà di più oltre. Quello che interessa sapere in questa sede è che il rimedio spagirico non presenta affatto una "specializzazione" nella banda grave delle frequenze e nemmeno una fissità delle stesse a creare una forma statica. Il rimedio spagirico si presenta come uno spettro fisiologico andando a coprire l'intera banda delle frequenze analizzabili. L'assunzione del rimedio spagirico non comporta l'allerta dell'energia vitale verso una forma d'onda patologica ma si associa alle funzioni interne per una cooperazione, informando il sistema di sé e donando una certa forma energetica che non esiteremo a chiamare nutrimento dopo aver allargato questo concetto oltre il limite di cibo. Del resto vi è il cibo per il corpo e il cibo per l'anima, il cibo degli Dei, quello degli uomini, il cibo degli animali, quello delle piante e dei minerali.

3 Azione dei Rimedi Spagirici: C Azione Spagirica e Alimento.

Abbiamo visto che facendo una lavorazione spagirica risulta coperto tutto lo spettro elettromagnetico dell'uomo. Con il rimedio spagirico abbiamo un tale spettro per cui il magnetismo del rimedio è simile a quello del campo elettromagnetico fisiologico e non inverso di quello patologico (Biorisonanza) né "simile" a quest'ultimo (Omeopatia). Ciò che differenzia i rimedi spagirici tra loro nel campo elettromagnetico è a questo punto

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relativo in quanto il campo elettromagnetico del rimedio è cangiante di momento in momento.

Il rimedio spagirico nutre certe strutture interne, sia fisiche che psichiche (nel senso più lato del termine). Questo conduce ad una modificazione. Non vi è ovviamente alcuna soppressione. Vi è semmai una vera e propria trasmutazione biochimica di elementi nutritivi attivi su vari piani e una vera e propria trasformazione dell'equilibrio fisiologico. Pare che questa trasformazione che avviene in modo limitato in colui che assume un rimedio spagirico, possa avvenire in modo illimitato in colui che lo fa.

Somministrando un rimedio spagirico si somministra un alimento che è stato elaborato in modo alchemico. Il pane per esempio è un alimento, ma è anche un rimedio. L'Ospedale Maggiore di Milano era famoso per le guarigioni dei cardiopatici per opera del suo famoso "pan cotto". In una delle ricette del papiro Ebers, dove si parla del cuore, viene data la famosa ricetta del pane. Cioè il pane, in quel caso è di farro, viene cotto: sono 20 parti di farro, 160 di acqua e il tutto (180 parti) bisogna farlo sobbollire fino a quando ne restano solo 38 parti. Cosa succede in questo processo? Gradualmente dopo alcune ore di cottura gli amidi si trasformano in amilosio e in amilopectina e il complesso permette una assunzione energetica straordinaria di riserve energetiche anche indirette (come per esempio i trigliceridi del fegato). Diremo per inciso che questa ricetta si intitola: "Ricetta per rendere il pane digeribile al Cuore" o "… perché il pane possa essere digerito dal Cuore".

Candogya Upanishad "Colui il quale assiso nel Loto del Cuore divora il cibo, è lo stesso Fuoco Solare che si trova in Cielo, che sotto il nome di Tempo Invisibile si ciba di tutti gli Esseri a guisa di elemento".

Attraverso il tempo come strumento il Fuoco Solare si ciba di tutti gli Esseri a guisa di elemento. Ecco che quindi cibarsi è immettere nel proprio sistema un'energia vitale decodificabile. Ed ecco che quindi digerire, indica un processo di trasformazione o meglio di trasmutazione alchimica, della quantità di energia vitale in qualità. Il processo digestivo è quindi una Spiritualizzazione della Materia, che viene trasformata da massa ad energia (per esempio cinetica), cioè da quantità a qualità e viceversa.

Sempre dalle Upanishad, per seguire la linea che aveva tracciato il Dott. Angelini, troviamo questa interessante spiegazione:

"Il cibo allorché viene mangiato, si divide in Tre: gli elementi più grossolani diventano deiezioni, quelli medi diventano carne, quelli più sottili diventano Manas o materia cerebrale"

Il Manas, quindi il cervello, il pensiero duale appartiene a questa serie di elementi, cioè è di ordine materiale. Il cibo materiale, la Terra, il Sale dei Filosofi.

SALE FILOSOFALEDEIEZIONICARNEMATERIA CEREBRALE "Allorché le acque (il Mercurio dei Filosofi, siamo già ad uno stato differente, non è più solido, ma è liquido) vengono bevute, si dividono in tre; gli elementi più grossolani diventano urine, gli elementi intermedi diventano sangue, quelli più sottili diventano Prana, soffio vitale". Con questo abbiamo già un'idea di quale possa essere la differenza tra dare una medicina solida e una liquida. O meglio ancora sull'azione della

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parte solida e della parte liquida della stessa medicina. La parte solida è relativa ai sali minerali (solido della pianta reso liquido dalla lavorazione spagirica) di una pianta che arriverebbero ad avere una azione sul Manas. Ecco secondo la saggezza induista l'importanza che può avere la calcinazione. Ecco che il rimedio Spagirico produce modificazioni anche sui piani psichici e non solo su quelli fisici. Il secondo aspetto del rimedio, quello liquido, va a interagire con "prana", l'energia vitale. Si trasforma in energia vitale disponibile per l'individuo.

MERCURIO FILOSOFALEURINESANGUEENERGIA VITALEMa andiamo ancora più a fondo. Sempre l'Upanishad dice: "il Tejas, Fuoco, allorché viene assorbito si divide in tre parti: gli elementi più grossolani diventano ossa, gli elementi medi diventano midollo, e gli elementi più sottili diventano Vak o parola."

SOLFO FILOSOFALEOSSAMIDOLLOPAROLAProsegue con: "Il Manas, mio caro in verità, è fatto di cibo, il soffio vitale di Acqua e la parola di Fuoco." Sempre la Maitri Upanishad dice chiaramente che come mangiamo così pensiamo, cioè c'è uno stretto rapporto analogico tra quello che mangiamo e quello che è la nostra mente, il nostro pensiero duale. Non solo. "il cibo è la vita degli essere animati, il cibo è primigenio, il cibo è chiamato il medico per eccelenza." Ecco l'importanza che davano le antiche civiltà alla dieta da tenere. Ma la dieta non può venire dall'esterno. Perché noi sappiamo che per dualità ogni volta che poniamo fuori di noi una forza direzionata a noi, dentro di noi si formerà una reazione uguale e contraria. Quindi dal punto di vista pratico è svantaggioso imporsi una dieta e altrettanto , bisogna dire ai medici, imporla al paziente. Perché il fatto che io scelga per affinità naturale un determinato cibo è fondamentale per la mia crescita spirituale. Se un individuo è equilibrato in tutti i suoi aspetti, in modo naturale, mangia di tutto senza che questo possa interferire negativamente sulla sua esistenza. Se qualcosa può interferire negativamente sull'esistenza di una persona equilibrata la cosa viene evitata automaticamente. Si può così utilizzare tutto ciò anche come sistema diagnostico e di controllo del funzionamento della terapia.

Sappiamo che il sale aiuta a sopportare il caldo. Una persona che mangia molto sale cerca inconsciamente di contrastare questa sensazione di calore. Il dolce è l'opposto e qui la persona cerca un calore che non riesce a trovare per quanti zuccheri riesca a inserire nel sistema ogni giorno. È altrettanto vero che secondo la qualità dei cibi e delle bevande assunti, si potenzierà un diverso aspetto, come abbiamo visto. La qualità o virtù. Le virtù non sono da intendersi come un merito. Sono piuttosto le qualità intrinseche e specifiche di ogni "individuo di natura". Si potrà quindi scegliere cosa mangiare in modo più consapevole sapendo questo, ma non perché lo dice qualcuno, ma sperimentandolo su di sé. Provando per esempio a mangiare la stessa cosa per una settimana tutti i giorni osservando cosa succede, cosa comporta.

Ogni individuo vegetale ha quindi le sue virtù. Gli alchimisti le classificano secondo l'archetipo che in ogni individuo è maggiormente presente. Secondo la sua segnatura, che vedremo nelle due lezioni sulle segnature, tale medicamento andrà a rinforzare alcuni aspetti del corpo energetico.

1 Premessa

L'argomento che di seguito andiamo trattando, sotto un certo punto di vista, è forse di natura iniziatica e ci porta ad entrare nel vero significato profondo del perché il rimedio

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può (e in qualche modo "deve") funzionare.

Epistemologia della medicina spagirica. 2 Introduzione al pensiero analogico.

Si esamini il doppio titolo qui sopra, un primo titolo, per dire così, "ufficiale" e un secondo titolo, indicano una formula abbastanza singolare, aggiungiamo abbastanza particolare. Di solito, il mondo della cultura scienfico-razionale non è mai entrato in sintonia, per questioni logiche, con tutto quello che è la Tradizione in genere. Sembrano, infatti, due mondi completamente opposti. Il pensiero analogico, che vedremo, è il pensiero simbolico, è il pensiero della Tradizione nel senso universale. Il progresso e la consapevolezza dell'umanità intera al di là dei linguaggi particolari di ogni Tradizione di tutto il mondo, è stato portato avanti tramite il pensiero analogico ovvero simbolico. "Epistemologia della Medicina Spagirica", apparentemente, entra in battimento (per dirla in termini vibrazionali). In verità, la tradizione della cultura razionale, cioè della cultura che si rifà al cartesianesimo, che si rifà all'illuminismo, è un solo aspetto della realtà e del pensiero umano. In seconda istanza è una cultura piuttosto giovane. E' la scoperta che in questo progresso, in questo percorso della consapevolezza vi è anche una nuova componente: la componente razionale. La difficoltà di intenderci tra le varie culture, si presenta allorché spesso si confonde la razionalità con il fine del pensare. (Come a dire che se da Milano si deve andare a Roma, per noi il fine è l'automobile che ci porta a Roma e non la meta.) Questo è il problema della confusione dei linguaggi, innanzitutto, e il qui pro quo che si genera nel momento in cui si può portare avanti una forma di paragone tra due aspetti della stessa cosa.

3 Vibrazione come informazione

Così come esiste la ricerca della Verità, filosofica, teologica, ecc., esiste anche quella medica, cioè la ricerca della verità per e sulla "guarigione". Il cosiddetto mistero della guarigione è senz'altro la verità nel qui ed ora per un dato paziente. Guarigione vuol dire ritornare ad un equilibrio nuovo, che non sarà mai quello precedente, antecedente allo stato di salute precedente alla malattia. Si crea un equilibrio nuovo per il paziente. Egli quindi incarna, per così dire, in quel momento la sua verità. È una verità totalizzante, è una verità olistica, è una verità che modifica la sua vibrazione. Vibrazione irripetibile, propria di quella persona, del suo momento evolutivo in quel dato istante esistenziale. Spesso, e questo soprattutto è responsabilità della medicina accademica (della medicina che si rifà a presupposti cartesiani e illuministici), si confonde il mezzo per il fine. E questo confondere il mezzo per il fine, ci porta a vedere come spesso il paziente (che costituisce la materia prima per cui si lavora, si studia, per cui si cerca di curare la persona nella sua globalità, nella sua individualità) è sezionato come se una sua parte, fosse ammalata, mentre tutto il resto che non c'entra con la malattia (sia a livello dell'organo interessato, sia di conseguenza a livello dell'apparato interessato, sia di conseguenza della funzione interessata) fosse per forza totalmente sano. Vedremo, dopo questa introduzione, come a livello epistemologico, quindi giocando in campo avverso alla Tradizione, al pensiero analogico, si giunga agli stessi risultati.

Cioè si giunge a questa visione che le informazioni di un atto alterato come di un atto fisiologico, sono esclusivamente delle informazioni totalizzanti. Organismo, organo, significa qualche cosa che è strutturato per un fine ben preciso. Quindi, innanzitutto, ci mostra un concetto di dinamizzazione, di evoluzione di questa entità organo. Una evoluzione che non può essere scissa in varie parti, ma che è Unità in un Tutto che continuamente si sposta verso un fine o verso un senso che non necessariamente

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l'organismo stesso, l'organo stesso debba essere per forza cosciente.

Nel papiro Smith alla glossa A del quarto caso troviamo la dicitura "organi tutti" o "tutte le membra":

Organi è indicato con "a"

Con il segno deretminativo di "organo fisico"

Con il simbolo del "percorso del sole all'orizzonte"

Il primo simbolo compare anche nella costruzione della parola "RA",che indica il Dio della terza persona della trinità metafisica,ed è il "Verbo che Agisce".Nel termine "organo" è quindi sottinteso l'agire nello spazio e nel tempo.

Sta di fatto che, una informazione di alterazione cellulare, informa totalmente l'organismo. E questo grazie alle vibrazioni che si modificano continuamente e si "informano" continuamente. Queste informazioni sono dei pacchetti energetici che modificano il suono di ogni parte e di ogni minima entità dell'Universo. Quindi non ci fermiamo alla lunghezza d'onda che imprime una sostanza (la lunghezza d'onda di una molecola) ma prendiamo in considerazione l'atomo. Gli atomi che compongono una molecola possiedono vibrazioni proprie e quindi possiedono delle informazioni ben precise, uniche e irripetibili. Di conseguenza anche le particelle sub-atomiche hanno di per se stesse ciascuna di esse, un'informazione unica e irripetibile.

Come vedete, dalla particella sub-atomica e dal linguaggio delle particelle sub-atomiche tra di loro, come tante bamboline russe, si arriva all'organismo nella sua totalità e nella sua individualità. L'organismo non inteso solo nella sua chiave biologica, ma inteso a tutti i suoi livelli: in chiave psichica, intellettiva, materiale e spirituale. Le informazioni sono pacchetti energetici e noi sappiamo che l'energia è tutto. La materia biologica o anche inorganica è una forma dell'energia. La materia come entità fisica, ontologica, non esiste. La materia è una forma dell'energia. L'unica entità fisica ontologica è l'energia. Tutto questo ci fa vedere come ogni cosa è in continua ridondanza con tutte le altre sia a livelli gerarchici (dalla particella sub-atomica all'organismo nella sua totalità) sia a livello paritetico (di uguali energie, di uguali ruoli). Infatti se noi prendiamo in esame un organo, vediamo come a vari livelli abbia un significato ben preciso che va al di là della funzione biologica e biochimica che in quel momento noi gli diamo. Anche perché la funzione biochimica che gli diamo, gliela diamo nel qui ed ora, di questo spazio scientifico, ma sappiamo giustamente e stupendamente come la scienza progredisce. E la visione che noi possiamo avere di un organo oggi, tra sei mesi, può essere non dico rivoluzionata, ma effettivamente modificata e ampliata. E' come se prendessimo coscienza sempre di più dell'organo stesso, e della funzione organo. Però questa evoluzione di conoscenza di un organo, ci porta, a partire a monte, da una visione che comunque è universale. Faccio un esempio, banale che però rende l'idea. Se io dico che la sig. Giuseppina ha del fegato, se voi pensate bene a livello razionale, a livello verbale io ho detto un assurdo. Innanzitutto per forza ha del fegato, perché altrimenti non sarebbe un essere umano. Seconda cosa non può avere "del" fegato, perché è un organo parenchimatoso con una struttura, una forma ben definita, per poter avere una funzione

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o delle funzioni ben precise con dei ruoli ben precisi. Quindi non può essere un pezzo di fegato informe sbattuto dentro nei visceri di questa persona. Quindi a livello razionale si è enunciata una affermazione assurda. Eppure sia tra di noi, sia se lo si dicesse in Germania piuttosto che in Russia, una frase del genere, universalmente tutti capirebbero cosa si voglia dire. E il messaggio è unico, cioè che quella persona ha compiuto un'azione, o ripetuto dei comportamenti che indicano che è una persona di coraggio. Noi sappiamo che in ogni cultura, per esempio, il guerriero vincitore dava il massimo omaggio, ai parenti e alla tribù del guerriero ucciso, squarciandogli il petto, il ventre, mangiandogli il Cuore e il Fegato. E questo che cosa significa? Cosa significa questa apparente barbarie? Era il più grande atto di "Amore". Di stima che il guerriero vincente poteva fare all'altro guerriero ucciso. Perché voleva dire che riconosceva talmente la generosità e il valore di quella persona e il coraggio di questa persona che è lui che si sente inferiore a chi ha ucciso, e vuole assimilare il suo coraggio, il suo valore e il suo amore. Tutti questi messaggi sono delle vere e proprie vibrazioni che veramente, effettivamente, si ripercuotono nel nostro DNA. Ed è il DNA che porta avanti un discorso universale, delle nostre radici. Il discorso che Jung chiama dell'inconscio collettivo. Che è quel terreno che fa in modo che noi riusciamo metterci in comunicazione l'uno con l'altro. Sapere le lingue è utile a livello contingente. Ma sono ben altre le possibilità e i contenuti per poterci conoscere. Conosciamo benissimo il valore di uno sguardo, sappiamo benissimo, se abbiamo un minimo di attenzione, dalla modalità con cui uno si veste, quale sia il messaggio che ci sta dando. Conosciamo benissimo come l'espressione del volto e del corpo, ma anche qualsiasi altra modalità, sia un linguaggio subliminale, un linguaggio senza parole, che ci fornisce una idea ben precisa sulla totalità di quella persona, in quel momento, in quel qui ed ora, hic et nunc. Per forza è irripetibile, ma in realtà, nel medesimo tempo, rispecchia tutto l'universo di quella persona. Tutte le sue parti, indistintamente, sotto un certo punto di vista, perché sono simultanee ed hanno una specie di summa della vibrazione di quella persona. Ma anche individualmente ben separate le une dalle altre. Considerando il 33° canto del Paradiso di Dante, poniamo l'attenzione sulla famosa Rosa. Quella definita da Dante Rosa mistica, che anche in una chiave esoterica iniziatica è una figura importantissima, meglio, un simbolo centrale. La Rosa nella quale ogni petalo è indistinto l'uno dall'altro, mentre Dante è ancora lontano. Man mano che egli si avvicina, non contempla più soltanto la bellezza di questa Rosa, che sarebbe la forma espressiva di Dio, ma incomincia ad apprezzare i vari petali, che in apparenza sono identici, ma in verità ognuno risulta essere diverso dall'altro. La Rosa è completa e perfetta proprio perché non manca nessun petalo, proprio perché ogni petalo è diverso dall'altro. Quindi abbiamo una diversità informazionale, un messaggio individuale ripetibile che però si ingloba in una unità grazie proprio alla sua differenza. Se ci fossero due petali uguali, la forma d'onda di quella Rosa, la forma d'onda di Dio stesso, sarebbe alterata, non sarebbe più Dio, sarebbe imperfetta.

Questo discorso sembra che ci porti lontano da tutte e due le parti. Cioè in una chiave epistemologica, dal discorso prettamente scientifico e dall'altra parte dal discorso analogico. Il piano analogico è proprio la modalità, e ancora un volta un mezzo e non un fine, per entrare sempre più a percepire questa visione del mondo, questa visione della vibrazione unica, che si avvicina sempre di più ad una visione di consapevolezza. E sappiamo, per ritornare alla Medicina Spagirica, la medicina in generale, come la consapevolezza, sia il vero momento di guarigione del paziente. Dicevo prima che ogni forma, ogni contenuto, è anche una summa di tutti gli altri contenuti. Noi abbiamo questa possibilità di vedere come le informazioni rompano ogni forma di barriera formale che noi diamo. Il fegato ha la funzione fegato, ma in sé possiede anche la vibrazione dell'occhio, la vibrazione dell'intestino, del cervello e così via. Certo che a

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livello analogico l'intestino avrà una vibrazione, di presenza propria vibratoria, più massiccia, più grossolana del cervello che il fegato stesso. Pensate alla forma dell'intestino e alla forma del cervello. Le analogie, devono proprio essere questo mezzo, cioè sono un'altra automobile per andare a Roma, per utilizzare l'esempio precedente, uguale, di stessa dignità, non vuole essere maggiore, di quella della razionalità. La razionalità è solo la sorella più giovane, perché appunto si diceva che nella cultura dell'Umanità è un giovane acquisto. Ma questo sentiero di consapevolezza lo devono percorrere insieme.

4 Analogia

Abbiamo parlato di Analogia; vediamo cosa indica questa parola: dal greco "Ana-logos" . La particella "Ana" possiede due significati:

"andare oltre", associata a logos significa oltre la dimensione razionale."andare a ritroso", cioè riproporsi altrove, quindi una specie di "ripresa" con maggior

consapevolezza, su ciò ove la razionalità ha già sondato.E' come dire che la razionalità, che è paragonabile ad un veicolo da trasporto, (un autoarticolato p.e.) che sappiamo essere più lento di una automobile, avanza inesorabilmente sulla strada ad una certa velocità, è riflessione (Lunare). In tutte le medicine Tradizionali la razionalità è considerata un momento lento, di ripiegamento su se stessi per prendere coscienza di una consapevolezza, non considerando l'analogico. L'analogico è simultaneo, è immediato. La frase assurda della signora Giuseppina che ha del fegato, immediatamente ci mette nella lunghezza d'onda del coraggio. Ecco che l'analogia è un mezzo ben più veloce perché ripercorre in un modo più sintetico e meno analitico quello che analiticamente porta avanti il Logos, il Logos inteso come razionalità. Però possiamo anche intenderlo in un altro modo a livello semantico ed etimologico. Sappiamo benissimo, dall'origine greca e dai testi evangelici, come il Logos sia la Parola, la prima vibrazione (vedi capitolo precedente RA).

Ana-Logos, in questo senso, vuol dire andare oltre la vibrazione. Oltre in quale senso? Soprattutto nel senso del profondo. La grande vibrazione, la prima vibrazione, la vibrazione che porta alla creazione dell'Universo intero. Come dire "l'organismo nella sua totalità" o meglio prendere coscienza dell'organismo nella sua totalità.

Riassumendo il pensiero analogico è quello che continuamente ci porta simultaneamente a vari livelli delle scale evolutive, a varie funzioni Archetipiche differenti di uno stesso fenomeno. O viceversa, mette in paragone continuamente, vari fenomeni che come funzioni simboliche appartengono al medesimo archetipo.

5 Analogia e Patologia

Se un paziente eczematoso che sogna situazioni dove spesso ricorrono incendi, fuochi. Se è un paziente che simultaneamente mentre fa questi sogni, ci racconta che la sua vita sessuale è molto attiva, che è un tipo molto focoso e se afferma che ha una difficoltà di rapporto e di collaborazione con i suoi colleghi perché è un tipo molto impositivo, ma nello stesso tempo è un tipo molto generoso. Quindi nel momento che un collega o un subalterno deve affrontare dei problemi, lo aiuta lo assiste nel problema. Magari un tipo di direttività molto impositiva, molto passionale come nell'educazione dei figli. Come vediamo sono tutte forme di vita, apparentemente diverse una dall'altra. Però ci viene a dire che è un tipo focoso. Cioè sono tutte forme simboliche di uno stesso archetipo, cioè

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l'archetipo Fuoco. (Sole o Leone) Un archetipo che il paziente, anche attraverso la patologia che ha, lo mostra in modo eccessivo. Il suo Fuoco è in eccesso. Ecco, che allora, le varie terapie della Tradizione, la Medicina Spagirica piuttosto che l'Agopuntura, o l'Omeopatia, si rimettono nelle modalità analogico-simboliche per entrare in vibrazione con questa persona, in questo momento della sua esistenza, dove la dimensione Fuoco, l'archetipo Fuoco è particolarmente eccessivo, è particolarmente di vibrazioni alte ed intense. Importante è che il terapeuta entri in gioco, nella modalità della vibrazione del paziente. Vorrà dire che quindi il terapeuta non dovrà mai contrapporsi a quel momento esistenziale del paziente. Stile delle pseudo scuole-psicologiche americane, tu sei depresso, non è vero, non sei depresso, io sono OK, e tu sei venuto da me perché sono OK, ma se tu sei venuto da me perché sono OK vuol dire che anche tu sei OK. E' assurdo, non si guarisce. Anzi non si fa altro che nutrire di più la depressione del paziente, che si sente sempre più nel ghetto della sua situazione in confronto al terapeuta che in quel momento rappresenta il mondo che lo dovrebbe riagganciare. L'allontanamento del mondo, allora, è ancora più incisivo. Invece occorre entrare dentro nella sua depressione, nella sua vibrazione di quel momento. Che non vuol dire essere depressi e nemmeno recitare di (far finta di) essere depressi come lui. E quindi ancor meno dire: lei vede il suo lavoro con un prossimo licenziamento, anch'io penso che nella mia struttura tra poco mi licenzino !!! Assolutamente non vuol dire questo. Entrare in gioco nella modalità della vibrazione del paziente vuol dire entrare per analogia nella vibrazione del paziente, il che vorrebbe dire per esempio, non certamente usare un tono di voce aggressivo, autoritario e neanche troppo positivo. Un tono di voce per esempio che in qualche modo rispecchi un rallentamento, un tono vibratorio molto lento, dove il paziente depresso, riesce a sintonizzarsi. Riesce uditivamente a recepirlo meglio e ciò non vuol dire che entra in una depressione maggiore, ma entra in una ricettività, una sensazione di protettività che in quel momento ha bisogno il depresso come prima chiave per venirne fuori. Quindi si sente in un ambiente protetto, perché ha una vibrazione protettiva. Parla la sua lingua, il suo ritmo, la sua lunghezza d'onda, mentale, psichica e fisica. Quindi mai dare l'opposto, come si fa con gli psico-farmaci, mai dare medicine veloci che possono tirarlo fuori dalla sua depressione o se simultaneamente ha dei problemi funzionali, mai dare dei medicinali, ma lo dico anche in chiave allopatica, che sono troppo veloci a tirarlo fuori da questi disturbi secondari che può avere, perché il rapporto deve essere lento, perché il mondo suo in questo momento, è lento e può entrare in sintonia solo con le parti lente del mondo. Non può entrare in sintonia con le situazioni veloci, al di là che siano positive o negative. Peggio ancora se sono positive, se sono vincenti. Non ha bisogno in questo momento di cose vincenti. Sarà in una seconda fase, quando non sarà più il depresso di adesso. Questo è solo un esempio sullo psichico, ma lo stesso si può fare sull'organico dato che la totalità dell'essere umano è un'analogia vivente . È quello che in psico-somatica si chiama la dimensione d'organo. Se uno è affetto da un'epatite, l'epatite non è in relazione solo con il fegato, ma tutto l'individuo stesso è epatite. Questa aggressività repressa, che genera fuoco, lo incendia dentro; gli rode il fegato, in questo momento; questa è una verbalizzazione spesso detta da pazienti con patologie in eccesso. Quindi epatiti, molto più che legati a problemi funzionali, per esempio. Molto spesso non digerisce e si accomuna ad una verbalizzazione tipica dell'ulceroso, per esempio. Non digerisce questo rospo, non ingoia questo rospo. Che è naturalmente un non digerire relativo dipendente del disturbo avanzato del fegato. Quindi è una frase che ha una vibrazione diversa pur avendo detto le stesse parole di un ulceroso, dove la situazione è primaria, in una vibrazione più intensa. Si stava parlando di dimensione d'organo, esistono queste parti per il tutto. L'epatite è una parte per il tutto e quindi è in analogia con la totalità dell'organismo e della psiche della persona. Quindi il fegato è anche in testa. Questo fegato ammalato, pieno di fuoco, epatite è anche nel

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cervello, nell'intestino, è anche nella sua gestualità. Ha una gestualità differente dall'ulceroso. Sono tutte e due "incavolati" con il mondo, ma in modalità differenti e quindi analogicamente il terapeuta deve entrare in vibrazione. A questo punto, Una volta che il terapeuta è entrato in vibrazione con il paziente subentra l'importanza della fiducia che il paziente dà al terapeuta. "Dottore ne ho girati tanti ma adesso mi fermo da lei, perché so che in un modo o nell'altro, prima o poi, mi tirerà fuori da questa situazione." Questo dimostra che è entrato in vibrazione con questo paziente. Ecco che allora il paziente si accende una sigaretta anche se c'è il cartello vietato fumare. "Oh scusi dottore non ho visto il cartello!" Lasciatelo fumare, perché vi sta comunicando che vuol condividere un'area privata, un'area in cui ci siete solo voi due. E sarebbe meglio a questo punto anche se non ne avete voglia, addirittura di accendervi voi una sigaretta per fumare insieme la stessa sigaretta e lo stesso fumo, stessa aria privata. Quindi questo ci dimostra come veramente ogni cosa che succede è una forma di analogia, quindi una forma simbolica di un unico archetipo che in quel momento mi sta portando il paziente. La dimensione d'organo è l'archetipo che entra tramite le forme simboliche dei nostri organi, e delle nostre parti psicologiche e spirituali ed entra in vibrazione in difetto o in eccesso nel caso di una situazione di alterazione, quindi di malattia nella storia di quella persona. Naturalmente occorre conoscere a poco a poco dalla Tradizione, non è così difficile (è più difficile fare il salto di qualità) ma da quello che la Tradizione nella sua totalità ci porta non è difficile trovare le analogie tra i vari organi. Le analogie che semplicemente possono essere analogie funzionali, possono essere quindi unificate alle parti psichiche che abbiamo o unificate ai pianeti, unificate alle erbe ai minerali. Perché ogni regno è di per sé in sintonia e vibrazione con ogni altro. Se tutto il cosmo è una forma simbolica, ogni cosa è una forma simbolica. Pertanto è la fronda di un albero che ci dice la stessa cosa dell'albero. Avendo una foglia di un albero e non avendo l'albero per intero si può comprendere cosa e come sia l'albero dalla foglia. Possiamo partire da una parte per un tutto perché arriveremo alla radice, all'essenza del tutto tramite quella parte di cui è la forma simbolica. L'archetipo è quindi la funzione massima totalizzante. L'archetipo è il concetto universale, primordiale, immaginifico. Se ci pensate bene in questi due vocaboli c'è l'opposto l'uno dell'altro. Il concetto è in una dimensione razionale, se vogliamo concettualizzare significa che stiamo razionalizzando. Immaginifico, (vale qui il discorso sul MAK nella lezione 1) è la nostra dimensione non fantastica, come spesso nel nostro linguaggio intendiamo, una specie di evasione, la fantasia, la fiabetta che ci raccontiamo è una situazione di fuga da un modo di vivere da una certa società(non la Fiaba della tradizione). Immaginifico è invece la controparte della razionalità che spiega quello che ad un livello verbale, di processo logico ci spiega la realtà razionale. Quindi è il processo analogico. La definizione del processo concettuale analitico: razionale, dell'immaginazione, spaziotemporale consequenziale. La definizione del processo concettuale analogico: irrazionale, sintetico, non analitico, del "hic et nunc". Le due definizioni si uniscono in una funzione universale che quindi Uni-versus, teleologico1, verso un senso ben preciso (che non significa che noi dobbiamo possedere questo senso a livello razionale). Quindi abbiamo questo Versus in qualche cosa, che, per forza, la razionalità non può comprenderla tutta. Altrimenti sarebbe parziale e allora non sarebbe un fine. Non sarebbe un senso ma sarebbe solo un significato. E qui è molto importante la differenza tra significato e senso. Il significato è la spiegazione di quello che possiamo dire di un evento o di una cosa, di un'entità, di una situazione in chiave razionale, avendo un significato, essendo animali razionali, giustamente, ci diamo una ragione, (guarda caso si usa questa parola) per poter accettare quella cosa, tramite una spiegazione. Ma passiamo esclusivamente, nel campo analitico, che sicuramente ci serve in un percorso di consapevolezza, ma è parziale. Il senso delle cose, vuol dire, che accettiamo non passivamente, le cose che ci accadono intorno. Se veniamo tamponati da una macchina, avrà un senso. Anche quello, che sembra di una

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banalità contingente. Avrà un senso che siamo stati tamponati e non viceversa, abbiamo tamponato. Avrà senso, anche per quell'altro che ha tamponato, che magari in quel momento lì sa di aver torto e mi fa mille scuse per quello che ha combinato. E quindi non ho nessun atto di aggressività verso di noi. Eppure l'atto del tamponamento è un atto aggressivo. Quindi nel suo senso esistenziale, in quel momento lui ha dovuto liberare delle energie, aggressive, e guarda caso proprio contro quella macchina che è la nostra. Ma se noi siamo lì in quel momento, nel qui ed ora, quando succede l'incidente, in qualche modo, sembra assurdo dal punto di vista razionale, noi siamo nella responsabilità di essere lì nell'incidente. Quindi non certo a livello legale, ma a livello di senso, noi abbiamo una responsabilità nell'incidente, fermo restando comunque che quell'incidente ha un senso, come tutte le cose hanno un senso.

6 Psicosomatica

Facciamo chiarezza sul termine psico-somatica . Purtroppo oggigiorno con il termine psicosomatica si restringe il campo ad analogie molto banali: se uno è depresso il massimo che si arriva a pensare è che in lui tutto va a rilento, quindi sarà stitico, perché tutte le funzioni vanno a rilento. Queste derivano da una situazione psicologica. Oppure addirittura si parla di malattia somato-psichiche, sempre nell'ambito della psico-somatica. Se uno ha mal di testa logicamente è depresso e non è allegro. Questa banalizzazione mostra in realtà che la psico-somatica non va vissuta in questo modo.

Invece è tutto quello che si diceva prima, si basa tutto sulla simultaneità. La situazione psicologica che come punta dell'iceberg si manifesta attraverso una malattia organica o viceversa, ma è un tutt'uno, cioè l'epatite, l'organo fegato ammalato e ha la stessa responsabilità e sta dando simultaneamente lo stesso significato in tutte le cellule dell'individuo preso ad esempio. Quindi non c'è assolutamente da una parte le cellule ed dall'altra energia, differenza tra la parte aggressiva repressa, il lato psichico, e la parte organica materiale, corporea che si ammala di epatite. Non che una cosa derivi dall'altra, ma simultaneamente la psiche del fegato è in sintonia con la psiche di tutte le mie cellule. Nel momento in cui la prima cellula, ancora prima della manifestazione sintomatica di una malattia, ha un'alterazione che magari poi, dopo 2 o 3 anni, porterà una malattia, il terapeuta ha comunque già in luce, anche a livello esistenziale psichico, il contenuto dell'espressione che sta portando avanti la cellula. Quindi una cosa esattamente simultanea. È come se la psiche della cellula leggesse insieme, non leggendo come causa-effetto, la totalità dell'archetipo dell'aggressività che esiste nell'individuo, come nell'esempio dell'epatite1.

7 Analogia e terapia.

Partendo dal concetto che esiste, perché sperimentabile, una visione totalizzante del "malato", quindi olistica, come si dice pur inflazionando il termine, ci aspetteremo che la psicosomatica guidi anche l'aspetto terapeutico. P.e. l'agopuntura che si dimostra tranquillamente che possiede di diritto gli aspetti che possiede una disciplina psicosomatica. Perché il punto dell'agopuntura si può leggerlo, certo che i "formulistici", purtroppo sono la maggioranza, non ascoltano i polsi, non fanno gli esami delle urine, e si capisce già che non usino l'analogia. Allora la signora Giuseppina va dall'agopuntore con il mal di testa e loro conoscendo a memoria o consultando i testi di agopuntura praticamente fanno riflessologia o fanno agopuntura energetica. Ottenere risultati in queste condizioni ha la medesima probabilità di azzeccare un terno al lotto, hanno il

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30/40% di successo. A questo punto somministrargli l'aspirina è la stessa cosa, come atteggiamento, ma ciò implica "rinunciare" ad entrare in vibrazione con il paziente. Pratichiamo l'allopatia con l'agopuntura, dove esiste solo una percentuale di risultati positivi. Però si risolverà a livello sintomatico, ma, in realtà, non si è risolto niente. Questa signora starà bene per sei mesi, ma alla prima situazione di stress o peggio ancora se il mal di testa è legato al mestruo dopo tre cicli, ritorna con il mal di testa come prima. Torna da noi perché prima avevamo risolto velocemente e ci reputa un bravo agopuntore. Torna da noi, però in queste condizioni diventa un ciclo chiuso. Invece il punto al di là delle prescrizioni sintomatologiche, che gli stessi cinesi di fatto danno, perché esistono livelli diversi di coscienza medica tra i medici, possiede un aspetto, che forse impropriamente, occorre chiamare esoterico, che ogni agopuntore dovrebbe conoscere, ovvero quali funzioni energetiche ogni punto possiede. Apriamo un discorso personalissimo e, per alcuni, "scandaloso" : non esistono testi sacri che descrivano un dato punto. Perché nel momento in cui ci scegliamo un corredo di punti da infiggere con gli aghi al paziente, in quel momento ben preciso, percorriamo un percorso di evoluzione verso la causa della radice della malattia in sé. Diventa perciò un discorso energetico, dove partiamo da un significato dei vari punti in una visione energetica e quindi una visione archetipica, che quindi rappresenta l'archetipo. I poetici nomi che i cinesi hanno dato ai vari punti hanno una ragione archetipica, non è una ragione poetica di fantasia, come taluno interpreta oggi. Sta a noi la difficoltà, noi occidentali di capire razionalmente

Sta a noi la capacità di leggere la vibrazione che quel punto possiede. E allora veramente useremo delle formule, ma passaggi irripetibili che utilizzeremo solo per quel paziente. Non c'entra niente la statistica, magari nessuno ha mai usato quel punto per un'amenorrea. Ma noi lo usiamo, magari lo usiamo solo una volta nella nostra vita professionale, per quella donna e solo in quella seduta. Difficilmente ripeteremo l'applicazione di seduta in seduta con lo stesso paziente. Perché è un percorso che per forza si sta evolvendo. Se la seduta successiva, vediamo che la sua situazione, in base a quello che ci racconta, richiamerebbe gli stessi punti della volta precedente, vuol dire che non abbiamo combinato nulla. Anche se magari apparentemente il paziente ci dice che è andata meglio. Forse solo a livello sintomatico, forse. Vuol dire che abbiamo sbagliato la pista, non siamo in sintonia con la vibrazione del paziente. Dobbiamo con un atto di umiltà tornare indietro e capire dove c'è stato il bivio e come mai abbiamo preso la strada sbagliata. L'agopuntura, essendo punti e non essendoci materia, è quella che ci permette con più facilità di capire cosa vuol è una medicina a carattere energetico, quindi vibrazionale e a carattere simbolico, analogico.

E' il discorso dell'esempio di prima, che chi è vittima dell'incidente ha una responsabilità. La responsabilità è la causa. Cioè l'incidente, i due che si sono scontrati nell'avere causato l'incidente sono la causa dell'incidente. Il rapporto causa-effetto non è negato, è l'espressione necessaria nella dimensione spazio-temporale di creare l'universale. Quindi non è negata, tanto è vero che quello che vedremo adesso, è tutta l'evoluzione epistemologica, quindi scientifica, che va per forza, se è scientifica, per rapporto di causa ed effetto, arrivando alla stessa identica conclusione: la vibrazione.

8 Causa ed effetto

Esiste il rapporto di causa ed effetto in terapia, ma è presente nella storia del rapporto medico paziente. Quindi tale causa-effetto esiste nella dimensione spazio temporale. Perché purtroppo il rapporto spazio-tempo è un rapporto in cui un evento importante si infila nella guaina del tempo e dello spazio, fino a diventare, pezzo per pezzo, questo

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evento importante. Quindi è segmentato, frazionato, quindi per forza è sottoposto a un'evoluzione. Quello che noi chiamiamo evoluzione, nell'eterno presente, nel mondo della sincronicità non esiste. Lì è già tutto immediato. Spazio e tempo sono modalità della nostra dimensione per spiegare qualche cosa che va al di là della nostra dimensione.

9 Biofisica e bioenergetica

Adesso possiamo osservare, tramite il linguaggio del razionale, come si possa arrivare, tramite dei dati scientifici come la fisica e la biofisica, alle stesse conclusioni attraverso un'altra via. Risulta importante portare avanti questo discorso, un discorso biofisico, che oltre a imporre il silenzio a coloro i quali guardano a questi fenomeni come qualcosa di non scientifico, in più offre dei risultati dalla validità universale. Non si tratta più semplicemente di una "misera" struttura filosofica della vita, ma è la manifestazione della realtà esattamente come si presenta e che, in ultima analisi, appartiene a tutti ed è patrimonio di tutti. Non si tratta perciò di imporre un'idea su di un'altra, come invece si osserva nel campo scientifico cartesiano dove una teoria difficilmente supera la morte del propugnatore. Ma del resto proprio la fisica oggi giorno ci fornisce i dati e la semantica per dimostrare e per spiegare quei risultati di valore universale. Nessun altra disciplina scientifica è così avanti ed elastica come la fisica, che adombrerà altre discipline in questa epoca appena iniziata del terzo millennio. Accade spesso che un Fisico possegga una mente molto più elastica nell'affrontare e disquisire di queste cose che non un medico.

10 Acqua e informazione vibrazionale

Il primo centro ad occuparsi di questo argomento è stato un centro francese che, giunto a certe conclusioni, è naturalmente stato privato dei fondi di ricerca. Il loro lavoro non è stato vano poiché in altre parti d'Europa si sta portando avanti un discorso di ricerca sempre più ampio e peculiare. In Italia tale ricerca non è solo a Milano ma anche a Torino che viene portata avanti in modo avanzato. Siamo giunti a questo: alla dimensione della medicina vibrazionale. Questo discorso non è prettamente legato alla spagiria ma è un discorso olistico, totale che abbraccia tutta la medicna naturale. Partiamo dal titolo del capitolo in esame: l'acqua ed informazione. L'acqua è o non è un veicolo di informazione? O addirittura non diventa lei stessa l'informazione, in modo classico, modificabile continuamente? Una informazione di natura non molecolare si fissa nell'acqua permanentemente nel processo di diluizione e dinamizzazione. Un'informazione, quindi un qualche cosa che etimologicamente è dentro in una forma precisa. Non abbiamo ancora definito che cosa è, ma arriveremo a definire che l'informazione è la vibrazione e la vibrazione è l'energia. Quindi a livello epistemologico, un punto di debolezza della cultura medica in generale che fino adesso è stata chiamata alternativa, era quello di dire: voi parlate semplicemente di energia, reikinai, spagirici, etc; ma questa bella energia che cosa è? Che poi anche a livello scientifico si parli di energia, molto spesso senza definirla non ci aiuta. La vibrazione in realtà è l'energia vera e propria, ma di questo chiariremo meglio più avanti. Un'informazione è quindi un qualche cosa che è presente in una sua forma, di natura fisica non molecolare. Quindi abbiamo la disidentificazione di una sostanza. Perché la base per identificare una sostanza, sappiamo essere la molecola. Al di sopra della molecola abbiamo gli atomi, che non identificano una sostanza ma solo degli elementi comuni a tutte le sostanze. Quindi una informazione di natura non molecolare è già una rivoluzione copernicana, come si usa dire. Nel senso che per la fisica classica è impossibile pensare che una qualsiasi entità, informazione, possa essere destrutturata a

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tal punto che non sia identificata con la molecola. Se la molecola è l'unità base, è concettualmente impossibile, dato questo assioma, per la fisica classica, che una qualsiasi entità informativa possa essere sub-molecolare o meglio ancora meta-molecolare, che va oltre la molecola. Esiste una differenza sostanziale tra sub molecolare e meta-molecolare. Sub-molecolare vuol dire che quantitativamente si seziona la molecola e si trovano gli atomi che si possono, a loro volta, ancora selezionare. Meta-molecolare non esprime tanto un concetto in senso quantitativo, ma in senso qualitativo. Perché vuol dire che delle funzioni che semplicemente sono sempre attribuibili alla molecola in verità possiedono anche livelli che vanno al di sotto dell'aspetto molecolare. Si supera, perciò, la molecola in senso qualitativo. Si fissa nell'acqua permanentemente1. Permanentemente vuol dire che non è frutto di un effetto chimico fisico, che si manifesta il tempo che dura l'effetto. Quindi una modificazione delle parti di un sistema in reazione per forza, una modificazione è un'informazione che modifica la situazione strutturale di quelle molecole, di quelle parti sub-molecolari. E ciò avviene per forza di cose, al contrario non si tratterebbe di una reazione fisica. Però, secondo la fisica classica, tale modificazione dura il tempo della reazione. Finita la reazione si ricomporebbe tutto come prima. Invece non è così. Questa reazione rimane permanentemente. Questo permanentemente dimostra che rimane e permane. E se rimane significa che comunque la struttura precedente non è più quella precedente, di partenza. L'informazione rimane, anticipando, ma in realtà è proprio la vibrazione che ha dato l'informazione a rimanere. Quindi per forza la struttura molecolare, non è più quella di prima a livello vibrazionale. E' in una situazione di evoluzione o involuzione. L'informazione passa dalla fiala all'organismo mediante contatto indiretto o diretto tramite l'acqua dei liquidi biologici. Eliminiamo due parole: Fiala e diretto. Cosa leggiamo? L'informazione passa all'organismo mediante contatto indiretto tramite l'acqua dei liquidi biologici. Se noi analizziamo in questa ottica la situazione non ci sconvolge più di tanto. Infatti una informazione che passa l'organismo senza una barriera e in modo diretto è concettualmente comprensibile. Il problema sta quando si aggiunge fiale e indiretto. Vuol dire che una informazione, quindi un pacchetto energetico, attraversa un'altra struttura, la fiala, per poter informare l'organismo, quindi l'aspetto cellulare, mediante un contatto che può essere diretto o addirittura indiretto. Indiretto, qui si può valutare in chiave non materica. In una chiave in cui non si registrano delle strutture molecolari. Ma soltanto delle strutture sub-atomiche e quindi vibrazionali. Questo è già un primo passo.

11 Il processo di trasferimento dell'informazione

Vediamo perché nell'acqua può succedere questo . Noi sappiamo benissimo che ad esempio, tanto che appare ai nostri occhi di una banalità sconcertante e che invece è sempre stata negata, se noi prendiamo una bottiglia o un recipiente d'acqua e lo poniamo in un congelatore, dopo un dato tempo diventerà ghiaccio. E se noi lo tiriamo fuori e lo lasciamo lì; questo pezzo di ghiaccio non è che perché è cambiato lo stato fisico dell'ambiente, leggi la temperatura, il ghiaccio istantaneamente ritorni liquido. Esiste un certo tempo necessario a questo. E questo in modo banale ci dice che l'informazione dello stato ambientale freezer, permane dentro nelle molecole d'acqua per un certo tempo. Comunque permanente. E questa è già una esperienza banalissima che ci deve già porre degli importanti interrogativi1. Altro esempio: pensate a composti di ferro o biossidi di ferro dei nastri magnetici della registrazione audio-video si tratta della medesima situazione. C'è una informazione che permane nel tempo. Addirittura anni e ci deve essere la volontà di un essere umano per

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cancellare la permanenza di questa informazione.

12 La struttura della acqua

L'acqua ha, per sua definizione, una struttura quasi cristallina . Nel senso che i legami e i ponti di ossigeno, hanno una capacità plastica intrinseca di scomporsi e di ricomporsi, che ricorda più una struttura debolmente cristallina piuttosto che una liquida. Se noi prendiamo un pezzo di rame, persino l'orsacchiotto di vostra figlia, una struttura qualsiasi e lo mettiamo in un recipiente d'acqua, che cosa accade? Naturalmente a livello strutturale e non a livello visivo. Si forma, a livello fisico, una "rete" intorno a questo pezzo di rame, tramite legami, ponti idrogeno e ponti ossigeno, ma soprattutto ponti idrogeno, che circonda concentricamente questo corpo che abbiamo posto dentro l'acqua. Comunque introducendo nell'acqua un corpo, una struttura informativa, intorno alla struttura fisica di questa si crea una struttura informativa nuova che entra dentro nel sistema acqua. Formando queste reti, che si manifestano come cristallinizzazione maggiore della struttura quasi cristallina che l'acqua ha intorno a sé. Questa rete particolare si chiama cluster ovvero stiamo parlando della cosiddetta clusterizzazione dell'acqua. E proseguendo, intorno alla rete, alla rete N°1 quella più vicina a questo corpo di rame, si forma ad un certo punto un cluster N°2 concentrico al cluster N°1 , con struttura quasi cristallina, ma un po' più debole e un po' meno cristallina. Il processo continua, quindi ci sarà un cluster N°3, un cluster N°4, da onda ad espansione d'onda fino a che tutto il recipiente d'acqua si è clusterizzato. Cioè tutto il recipiente d'acqua è una struttura apparentemente secondo i nostri sensi, liquida, in verità il suo grado cristallino è incredibilmente aumentato. Questo ci porta a vedere come l'informazione dell'oggetto estraneo sia entrato nell'acqua pura e la pervada totalmente. Tutto è informazione e noi abbiamo messo a fuoco per semplicità didattica, l'esempio del pezzo di rame, ma anche se non ci fosse nessun corpo per il fatto che lo metto in un recipiente di plastica, l'acqua si clusterizza dell'informazione di quel recipiente di plastica, del contenente stesso. E questo ci fa riflettere sul perché i contenitori in plastica non siano mai un'ottima soluzione per contenere cibi e liquidi1. Si perché tutto è un'informazione quindi potrebbe anche essere un'informazione negativa. Una informazione alterata negativa. Questo porta ad una visione di cooperatività, tra le molecole. Ma questa cooperatività tra le molecole è data da un'informazione che scientificamente è dimostrato che fa convibrare alla stessa lunghezza d'onda, non solo le molecole, ma anche i vari atomi che compongono le molecole. Quindi in verità i vari cluster sono molecole e quindi atomi delle varie molecole che convibrano alla stessa intensità e allo stesso ritmo. Quindi hanno la stessa lunghezza d'onda. L'oscillazione energetica che troviamo in ogni atomo, oltre che in ogni molecola, quindi in ogni particella sub-atomica, negli elettroni, nei neutroni, nei protoni, in giù, "convibra" quindi "oscilla con", cluster per cluster. Quindi tutte le particelle sub-atomiche del cluster N°1, oscillano alla stessa frequenza differentemente da quelle del cluster N°2, le quali tra di loro oscilleranno alla stessa maniera, alla stessa frequenza diversa dal cluster N°3 e così via. Quindi c'è questa forma di cooperatività che ci porta al concetto di coerenza. Coerenza è un sistema che convibra sulle stesse frequenze.

13 Il concetto di coerenza

Ma nel caso appena visto, in realtà, non abbiamo ancora una situazione di coerenza, perché la coerenza è parziale. Ogni cluster è coerente in se stesso, ma non è che tutto il sistema acqua sia immediatamente coerente (cosi come il ghiaccio estratto dal freezer non diventa immediatamente tutto liquido). Questo vuol dire che l'informazione, a poco a poco si sposta verso l'esterno. Vuol dire che il cluster N°2 diventa, a poco a poco,

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coerente con cluster N°1. E' proprio una questione di tempi diversi. Ecco che si presenta la causa-effetto. In apparenza sembra si tratti di una situazione di causa-effetto, e lo è nella dimensione spazio e nella dimensione tempo. Ma abbiamo spazi differenti e tempi differenti. E nei tempi differenti questi spazi a poco a poco si unificano, perché il cluster N°2 ad un certo punto avrà l'informazione dal cluster N°1, che è quello più fedele all'informazione rame iniziale. Quindi conoscillerà sempre di più con il cluster N°1 e diventeranno un cluster unico. Il cluster N°3, a poco a poco, si adeguerà a questo cluster N°1-2 e diventerà un cluster N°1-2-3. Quindi tutto il sistema entra in coerenza. Il sistema acqua di questo recipiente entra in coerenza quando tutta l'acqua oscilla alla stessa frequenza, in rapporto all'informazione all'esempio del pezzo di rame, oppure come informazione della plastica del recipiente. Quindi pensiamo a quante informazioni simultaneamente si possono avere. Se parlando avessimo un recipiente con dell'acqua innanzi, non avrebbe solo l'informazione del vetro che lo contiene. Ma avrebbe l'informazione della vibrazione della nostra voce, avrebbe l'informazione, tramite la nostra voce e le nostre emissioni di lunghezze d'onda, della nostra tensione se fossimo in uno stato di tensione, della nostra arrabbiatura se fossimo arrabbiati, tranquillità se fossimo tranquilli e via discorrendo. Abbiamo quindi un "bombardamento" in ogni sistema di informazioni, che mi danno coerenza e cooperatività differenti. Se siamo, con l'esempio del pezzo di rame, ad un livello di coerenza totale, in tutto il sistema (abbiamo raggiunto l'informazione di quella esperienza in tutto il sistema) non è detto che l'abbiamo totale per quel sistema, magari a causa di una farfallina che cerca di non annegare dentro questa acqua. È appena arrivata e a poco a poco l'informazione di questa farfallina si propagherà a cluster in tutto il recipiente. A questo punto abbiamo il concetto di acqua ordinata. Quando per una informazione ben precisa, tutto il sistema acqua, preso in considerazione, si è clusterizzato alla stessa oscillazione, abbiamo una acqua, cosiddetta, ordinata, che è un'acqua a grado cristallino, maggiore della struttura quasi cristallina base di partenza. Riflettiamo su quest'acqua ordinata e pensiamo bene cosa voglia significare ordine, che si traduce in greco antico con Cosmos. Vuol dire in chiave fisica, che l'ordine è l'opposto dell'entropia, cioè dell'energia libera persa nell'universo. Ovvero, ancora, l'opposto del Caos, energia caotica. L'informazione è un pacchetto energetico neghentropico, cioè che mi annulla l'entropia, perché dà ordine ad un sistema. Quindi se dà ordine ad un sistema, fornisce, non solo un risparmio di energia, ma, addirittura, un recupero di energia. Non si tratta della neutralizzazione dell'entropia, ma della neghentropia, quindi l'opposto dell'entropia.

14 Super-radianza

L'informazione è ciò che mette in moto l'evoluzione di sistemi quindi di tutto l'universo. Perché dà una struttura più complessa dentro nella struttura, per quanto minima e infinitesima possa essere. Se una particella sub atomica piccolissima, una informazione, una vibrazione ulteriore che in qualche modo modifica tutta la summa della propria vibrazione che la individua e la fa essere diversa da quella che era, per esempio, 3 secondi prima. C'è un'evoluzione di consapevolezza per ogni informazione che arriva alla particella. erché la vibrazione, l'oscillazione si modifica continuamente per ogni oscillazione. Questo è il concetto della super-radianza. La super-radianza è, e risulta abbastanza intuitivo dal termine, la stabilità del fenomeno nel tempo, e quindi, nella memoria. Qui viene superata la dimensione spazio-tempo. La memoria è la facoltà, quella possibilità che noi possediamo per entrare nell'eterno presente. Certe volte, se ci ricordiamo di episodi che emotivamente nel passato ci hanno coinvolto tanto, siamo capaci di sorprenderci a ridere apparentemente senza motivo. Oppure viceversa abbiamo le lacrime agli occhi, e quindi siamo talmente dentro in quella dimensione che secondo noi lo spazio-tempo non esiste più e che invece in verità esiste, perché noi stiamo

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riprendendo coscienza di quelle vibrazioni che per sempre ci rimarranno di quella esperienza. La stessa cosa la si può fare proiettandoci nel futuro. Il progetto è un qualche cosa che non esiste nella dimensione spazio-tempo ma che esisterà. In verità quando si sta progettando qualsiasi cosa, una casa o quello che ci piacerebbe fare da grande, in quel momento esatto prende ad esistere. Perché la nostra personale energia convibra con qualche cosa che c'è nell'eterno presente. Che poi quello che si farà da adulto sarà tutto l'opposto non cambia la sostanza delle cose. Perché se uno volesse fare il pompiere anziché l'ingegnere, nel momento in cui sentisse di fare il pompiere la propria parte del sé pompiere, quindi la forma simbolica del pompiere rappresenta l'archetipo, quindi un qualche cosa che comunque gli appartiene. In quel momento egli convibrava con la funzione archetipica del pompiere tramite la forma simbolica del pompiere. A questo punto non esiste più né il passato né il presente né il futuro. Esiste solo un eterno presente dove ciascuno può vibrare con le forme simboliche come vuole tramite la vibrazione e quindi l'informazione. La super-radianza, che è questa possibilità di propagazione a raggio dell'informazione in un sistema, permane nel fenomeno del tempo; quello che in apparenza si vedeva con il fenomeno del ghiaccio nel freezer, lo stato formale cambia, ma lo stato sostanziale rimane modificato per sempre. Cambia nel senso che in apparenza sembra che ritorni all'origine. Mentre cambia definitamente lo stato sostanziale, quindi vibrazionale. Perché comunque ritorna formalmente come prima, ma sostanzialmente la consapevolezza risulta differente. A noi viene logico, pensando quando noi abbiamo un'esperienza, che alla fine dell'esperienza non è detto che debba essere talmente sconvolgente al punto che formalmente subiamo un cambiamento. Anche chi ha subito l'esperienza dei campi di concentramento, quindi si tratta di esperienze sconvolgenti, prima che cominci a perdere i capelli e a incanutire dovrà passare un certo tempo, non è che ciò avvenga dopo appena 10 giorni dall'inizio di un'esperienza così. Quindi è la ripetitività di un'informazione, di una vibrazione che ci porta a modificare la forma. Come esperimento consigliamo di assaggiare l'acqua dopo che è stata tolta dal congelatore. E quella informazione che ha ricevuto nel freezer c'è e si sente. Proponiamo un esempio raffinato che a chi piace la buona cucina conosce benissimo. Uno spumante, una volta che è stato messo per la prima volta nel frigo e poi tirato fuori perché si ritiene di poterlo bere, non va mai riposto nuovamente nel frigo perché la sua qualità e il suo sapore variano.

Però è in quella situazione che si cambia a livello emotivo dal punto di vista psicologico e si ha una modifica a livello ormonale, perché sappiamo che gli ormoni si liberano a seconda se si soffra moralmente, o meno, fanno avvicinare un'ombra di quello che è l'eterno presente. Cioè si afferra un pezzo del futuro, che in quel momento è futuro e lo si fa diventare presente a tal punto che il corredo ormonale va modificandosi. E' un flash del tutto dell'eterno presente.

15 Esperienza e comportamento

Abbiamo visto la stabilità del fenomeno nel tempo, quindi la memoria e questo dimostra che la modificazione che permane è una forma di ampliamento di dati. Questo vuol dire che anche la particella subatomica, via via fino all'essere umano, ci dà la percezione, già del concetto di evoluzione, o meglio del concetto di consapevolezza interiore. La particella subatomica che incontra la particella subatomica che ha incontrato 3 miliardi di anni prima, ha una certa reazione, e oggi dopo 3 miliardi di anni la stessa particella subatomica incontra un'altra particella subatomica identica a quella particella con cui ha fatto una reazione 3 miliardi di anni prima. Può scegliere di interagire con quella particella subatomica B, mettiamo, che è identica a quella particella che aveva incontrato 3 miliardi di anni prima nella stessa maniera di 3 miliardi di anni

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prima, oppure può scegliere di comportarsi secondo leggi fisiche, ma in modo differente, seguendo una strada differente, con una particella che è identica a quella di 3 miliardi di anni prima. Quindi possiede un grado di libertà maggiore perché, l'esperienza, quindi la vibrazione di 3 miliardi di anni prima, che ha incamerato in sé in eterno, le dà la possibilità di dire:

Sì mi piace, mi è piaciuto il ricordo, l'esperienza che ho avuto, mi è piaciuta e la voglio ripetere.

No scelgo di provare qualche cosa di nuovo.Ma questo è dato perché ha avuto l'esperienza prima. Ma se non avesse avuto quell'esperienza sarebbe stata condizionata un po' di più, nel prendere una pista piuttosto che un'altra secondo la natura di quelle particelle. Quindi la memoria fornisce una coscienza che libera dal fattore tempo, perché avere una coscienza che rimane per sempre fornendo questo grado di libertà maggiore. Questo ci riaggancia al discorso dell'acqua: l'interelazione tra la super-radianza e le molecole del soluto. E' molto importante questo discorso che riguarda la comunicazione, se si pensa bene. Ricordiamoci della clusterizzazione, questo processo dinamico che permette anche alle particelle più periferiche (più periferiche a livello di spazio, quindi anche relativamente al tempo) rispetto a quella reazione (a quella esperienza della nuova informazione) di essere comunque influenzate da questa comunicazione di omogeneizzazione della frequenza oscillatoria, generata dall'elemento primario (il corpo di rame che abbiamo visto prima). A poco a poco, tramite le sue consorelle molecole e quindi le sue consorelle particelle sub-atomiche, tale informazione giunge fino all'estrema periferia, tramite la super-radianza. La super-radianza ricordiamo essere un concetto di comunicazione vibrazionale. Perché più il gap (la differenza tra una oscillazione e l'altra) è minimo, più facilmente entrano in comunicazione, fino a che arrivano all'identificazione, all'identità dell'oscillazione, cioè diventano un'unica oscillazione, ovvero vi è l'unisono. Sarà ben difficile che le particelle che oscillano nel cluster N°1, riescano a omogeneizzare alla loro oscillazione quelle particelle del cluster N°3. Perché il gap di oscillazione è ben maggiore che con quelle del cluster N°2. Quindi riusciranno ad omogeneizzare l'informazione del corpo di rame, quelle del cluster N°2, prima del cluster N°3. A questo punto quelle del cluster N°3 incominciano ad oscillare con un gap meno importante di prima, in confronto a quelle che avevano nel cluster N°2, fino a che siano adeguate per essere riconosciute da quel cluster che non è più N°2 ma è diventato N°1. E quindi convibreranno anche loro insieme al cluster N°1 e diventano cluster N°1 e così via. La comunicazione diventa sempre più facile e più plastica e veloce nel momento che la vibrazione è sempre più vicina all'identità, quindi c'è meno differenza frequenziale. Ovvero più è elevato l'adeguamento e più l'unisono diviene veloce, avviene con minor spreco di energia, minor entropia e nello stesso tempo porta alla possibilità di adeguare l'informazione, in modo esponenziale. Cioè è ancora più veloce a livello di tutto il sistema, a condizionare la nuova informazione di quel sistema.

16 L'informazione univoca

Se noi siamo in quattro a dare una comunicazione saremo più veloci che se lo si facesse in due. Se fossimo in otto ancor di più, è una progressione esponenziale geometrica e non matematica, non aritmetica. La super-radianza fornisce questo ulteriore concetto: l'informazione univoca. E qui entriamo nel concetto di malattia . La malattia in una chiave biofisica la si può considerare come un'alterazione rispetto all'oscillazione di fondo. Come se ci fossero delle molecole di acqua (una volta che tutto è clusterizzato a livello di sistema, quindi quando tutto il sistema convibra alla stessa frequenza) o se ci fossero delle cellule che ancora oscillano in maniera debole in

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confronto all'oscillazione dell'informazione rame, o in eccesso o addirittura deviante. E' una questione di oscillazione deviante. Se si da "una informazione precisa" e univoca, la frequenza è sempre una (un pacchetto di frequenze relative ad un archetipo preciso) questa informazione è più facilmente recepibile. L'informato, cioè l'entità, la molecola o l'atomo, "deve" subire, "deve" ricevere la nuova oscillazione, la nuova frequenza. Se l'informazione, la frequenza è alterata, frazionata, alternativa è più difficile che si riesca ad accettare e recepire questa frequenza. Perché in verità è come se si percepissero frequenze diverse nell'unità di tempo. Quindi si ha un'oscillazione nella scelta. Quello che poi vedremo anche come concetto di biforcazione. In una situazione di ambiguità di informazione, il progetto di evoluzione di quel sistema è alterato o ha un'alta possibilità di essere alterato. Perché non è detto che si vada verso il versus della realizzazione di quel progetto. A livello filosofico, più generale, è come se si potesse perdere il senso di dove si sta andando. Quindi il pacchetto energetico (la frequenza) è molto meglio che sia altamente univoco. Questa frequenza del pacchetto informativo è una frequenza che vista in una chiave fisica è come una comunicazione elettromagnetica. La frequenza è di per sé una modificazione elettromagnetica. È difficile concettualmente per una fisica accademica accettare che il messaggio informativo esiste a livello elettromagnetico anche se è inferiore al rumore di fondo del cosmo intero. A quella quintessenza che in qualche modo permea l'universo intero. Siamo a livello minimale di movimento energetico e in verità potremmo avere il massimo risultato possibile con il minimo movimento di energie. Riprendiamo il concetto della negentropia . Ma comunque nella fase iniziale, di cambiamento di una reazione qualsiasi chimico-fisica, si ha questa liberazione di energia, e si ha questa fase entropica. Dopo di che l'informazione stessa regola la frequenza della vibrazione della particella in un modo che la normalizza in tutte le sue funzioni ad un livello superiore. Quindi il livello vibrazionale è cambiato. Nell'armonizzazione migliore delle funzioni interne della particella, della cellula o dell'atomo, questo momento di liberazione di energia è recuperato, regolato dall'informazione stessa. Tutto questo circolo è energeticamente uno spreco ed un recupero di energia inferiore al rumore di fondo dell'universo. Le vibrazioni, nel senso di informazioni con un'unità base, sono nettamente inferiori alla vibrazione cosmica di base dell'universo. Questo ci spiega la frase vista all'inizio: della fiala e dell'indiretto. Se la vibrazione è così minimale, assolutamente penetra ovunque. E secondo le ultime visioni cosmologiche, quindi astro-fisiche, sappiamo che l'universo intero non ha vuoto, è un pieno continuo. E se è un pieno continuo, quello che per noi è un vuoto è invece quella quintessenza che i fisici chiamano così (che è il concetto base nella spagiria ma anche gli astro-fisici la chiamano così) e che permea tutto l'universo. È quell'argilla del cosmo intero. È quell'argilla energetica, che potrà prendere le forme dei capolavori del cosmo, i pianeti, la natura del pianeta etc. Questa quintessenza è in qualche modo il tutto dell'energia e il tutto della materia è il tutto di tutte le forme energetiche. Quelle che conosciamo, quelle non conosciamo, quelle che conosceremo e quelle che non ci sarà dato di conoscere. Quindi se è il Tutto la sostanza fondamentale, la matrice di Tutto, è logico che ha la natura di tutto, e quindi ha capacità informativa immediata, è senza mediatore. Perché è Lei l'informazione stessa di qualsiasi informazione si parli. Quindi è come dire che l'informazione è un asse continuo tramite questa essenza che permea tutto e che in qualche modo unifica e coagula tutte le parti separate, di tutte le forme simboliche che sono parti separate ma unite a livello archetipico. Ecco il concetto di Mercurio Filosofico . Abbiamo superato la difficoltà del concetto che l'informazione può superare una struttura materiale, fisica come la fiala e quindi abbiamo visto come essa possa essere indiretta. Perché in verità questo indiretto non esiste è tutto in una forma diretta, che è spiegabile tramite questa essenza universale.

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Ritornando a noi abbiamo questo calore informatico, elettromagnetico che rivela i campi in azione dell'informazione stessa. Quindi un cluster, un campo elettromagnetico è un campo di evoluzione, di cambiamento dato dall'evoluzione stessa. Quindi l'informazione si rileva tramite i campi elettromagnetici. Questi campi elettromagnetici ci fanno verificare delle esperienze semplici, ma in contempo, incredibili. Pensiamo ad un campo di grano attraversato dalla brezza, dal vento. C'è un momento in cui vediamo l'effetto della brezza che passa e anche a livello coreografico vediamo queste spighe di grano che prendono la forma del vento, tornano indietro, la riprendono. Poi di colpo cessa il vento e il campo rimane calmo. Poi di nuovo ritorna il vento con una veemenza magari maggiore o più tenue e quindi si crea una modificazione con questo ondeggiare. Si vedrà una danza diversa da quella precedente e così via. La frequenza del vento quindi è cambiata, dalla prima volta che abbiamo osservato questo fenomeno sul campo di grano alla seconda volta. E' come dire che (e qui si entra nella modalità qualitativa e non più quantitativa dell'informazione) ci sono dei momenti in cui la struttura oscillante (qualsiasi essa sia, cellula, particella o atomo) che sta ricevendo l'informazione, la recepisce e modifica la sua oscillazione secondo certe finestre di apertura di frequenza. Cioè recepisce l'informazione di certe frequenze e non la recepisce ad altre frequenze. L'informazione quindi deve "porsi" ad un certo livello se vuole essere informante per quella struttura. Questo deve avvenire ad un certo livello di frequenza, non vuol dire che l'informazione deve cambiare altrimenti sarebbe un'altra informazione. Allora vuol dire che la frequenza di quella informazione A è sempre identica. Se io non entro nella finestra dove il campo di grano si muove, quindi è un vento che è "giusto" per quel campo perché spira da una parte della collina che colpisce il campo di grano, se non passa il vento per questa parte della collina e non investe il campo di grano, vuol dire che non era l'informazione giusta per quella struttura. L'obiettivo dell'informazione non era quella struttura. E allora se lo vogliamo vedere in un'altra scala, allora possiamo capire la differenziazione delle forme simboliche, perché convibriamo con quelle forme simboliche che in quel momento appartengono all'archetipo che stiamo vivendo. Quindi reagiamo anche ormonalmente, ci emozioniamo, ci arrabbiamo, ridiamo, piangiamo, gioiamo se una situazione convibra nell'archetipo che noi stiamo vivendo in quel momento e quindi abbiamo la finestra di campo aperta per quella vibrazione ben precisa. Se no ci passa sopra. Il fatto per esempio se lo vogliamo vedere in chiave terapeutica, va soprattutto, ma non solo, ad un terapeuta che opera a livello della sfera psichica, quindi uno psico-terapeuta, uno psicanalista, ma anche il medico dell'USLL è condizionato in questo e forse da un lato è ancora più pericoloso perché non ne è quasi mai consapevole. Ed è il fatto che un terapeuta, come medico, è un essere umano, quindi al di là di fare il terapeuta possiede il momento archetipale, che sta vivendo in quel momento. Se incontra "per caso" un paziente che in quel momento sta convibrando in uno stato archetipale che è lo stesso stato di quel momento deve stare attento, perché deve entrare in sintonia con lui usando un certo tono di voce se è depresso, ma deve pensare che la cosa non lo riguarda a livello personale. Nel suo sé ci sono tutte le vibrazioni immaginabili e possibili dell'universo. Quindi può usare la vibrazione del suo momento archetipale che però non lo riguarda. Il momento critico del rapporto con il paziente-medico, è questo, che il terapeuta può in qualche modo essere condizionato, il terapeuta deve stare attento e usare come arma terapeutica il suo contro-cluster perché è nel suo diritto di sentire delle sensazioni personali su quel determinato paziente, in quel determinato momento. Ciò deve però servire per capire quali vibrazioni, quali forme simboliche, quali archetipi sta comunicando il paziente. Ma non le deve "vivere" su di se. E il momento critico è quello del fenomeno della proiezione. Il terapeuta sta divorziando dalla moglie e consiglia in buona fede a tutti i pazienti di divorziare. E' una proiezione micidiale, adesso l'ho detto in forma eclatante, ma anche cose più sottili e da un lato più pericolose, meno eclatanti. E cosa è la proiezione del terapeuta? E il

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terapeuta che non sa gestire il suo contro-cluster perché in verità il paziente è nella stessa vibrazione archetipale del momento esistenziale del terapeuta. Allora ecco che il terapeuta deve essere in grado in qualche modo di chiudere questa finestra di frequenza o comunque essere, meglio ancora, cosciente di avere questa finestra di coscienza quindi il vento che sta passando sul suo campo come sta passando sul campo del paziente.

Quindi, anche, può utilizzare l'informazione che arriva del paziente, l'importante è che non condizioni il paziente e il livello terapeutico. Poi i pazienti sono i primi che sono maestri di vita per il terapeuta; però l'importante è che si non voglia essere maestro di vita per il paziente secondo il proprio percorso, è lui il maestro di se stesso. Noi possiamo fornire le frequenze giuste per il suo percorso. Ecco che allora abbiamo la modulazione di campo. Il campo elettromagnetico di partenza si sta modulando in una nuova fase. Tutta la cellula, ha le stesse identiche funzioni a tutti i livelli, però con un versus, con un senso differente perché la finestra era aperta troppo per quell'informazione. Quindi l'informazione è entrata nella sua finestra e ha modificato la sua oscillazione e quindi la consapevolezza della cellula. Si crea una modulazione nuova del campo elettromagnetico di tutta la cellula. A livello, magari non quantitativo ma qualitativo, la cellula e le qualità delle sue funzioni sono modificate. È come se avesse un di più di consapevolezza nel senso nel quale la cellula è interessata. Quindi tutto questo discorso ci dimostra che esiste un sistema di regolazione in modo lineare, non quantitativo. Non ci interessa l'intensità della vibrazione. Ed è qua che è in gioco l'omeopatia, il concetto omeopatico (che per l'epistemologia accademico-ufficiale non potrà mai essere accettato). L'agopuntura è quasi accettata perché nell'accademia ufficiale che troviamo differenze potenziali, "guarda caso" dove ci sono i punti dell'agopuntura. Quindi c'è sperimentalmente qualcosa a cui la scienza ufficiale non può altro che piegarsi e che empiricamente combacia con le sue teorie. Non ha capito come mai settemila o ottomila anni fa delle persone, considerate dalla scienza ufficiale, barbare, siano riuscite ad arrivare ad avere la consapevolezza di questi campi elettromagnetici che si modificano, là dove ci sono questi punti della agopuntura. Comunque empiricamente c'è un qualcosa che attesta e quindi tutta la struttura epistemologica dell'agopuntura non è in contrasto con l'epistemologia ufficiale, accademica se non andiamo a toccare il campo simbolico che abbiamo visto in precedenza, che sia astrologico o altro non importa. L'agopuntura è inconcepibile, ma a livello fenomenologico è accettata dalla scienza accademica.

17 L'omeopatia

L'omeopatia, al contrario dell'agopuntura, non viene ancora accettata dalla scienza ufficiale a causa della non linearità del sistema di regolazione. Noi sappiamo che in omeopatia meno presenza di sostanza c'è nel rimedio più questo incide a tutti i livelli: da quello fisico a quello biologico, a quello psichico-spirituale. E questo epistemologicamente per l'accademia è inconcepibile, è un assurdo e non sarà mai accettato. È inutile illudersi, proprio per questo concetto, al di là dei discorsi di potere (politico, economico, ecc.). Scientificamente non potrà mai essere accettato a meno che non ci sia veramente una rivoluzione copernicana dell'epistemologia. Il miracolo sta proprio in questo. Il fatto che la non linearità ci dice quanto le vibrazione siano la manifestazione di simboli e quindi che ogni vera medicina sia una medicina simbolica. Anche qualora si dia la pacca sulla spalla al paziente dicendogli "vedrai che te la caverai", che sembra una banalità, ma in un qui ed ora di quel paziente in quel momento è meglio di mille medicine, di qualsiasi genere. La pacca sulla spalla, può per assurdo essere molto più terapeutica, in quel momento, forse con la stessa persona il giorno dopo non sarebbe la stessa cosa, in un altro qui ed ora. Nello stesso tempo (e questo dimostra

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l'evento simbolico) l'informazione più è qualitativa, quindi anche univoca, pulita, unica, meno è ambigua e più è recepibile da tutto il sistema che la deve recepire. Quindi non c'è bisogno della quantità e dell'intensità, ma si ha bisogno solo della qualità e basta il simbolo minimo della sostanza. Non serve la struttura fisica, molecolare e nucleare, basta la vibrazione per comunicare un'informazione. Quindi il sistema di regolazione di un sistema è praticamente di apertura o di chiusura di questa finestra. E quindi è a salti (quantici), e non è lineare. "A salti quantici" vuol dire che è qualitativa e non quantitativa. Altrimenti più io ho una massa molecolare di quella sostanza, di quella informazione, più mi modificherebbe velocemente, ma non è così. Non interessa la quantità. Ed è quello che al Centro di Biotecnologia di Medicina Naturale di Milano abbiamo portato avanti come eccimerazione dei prodotti terapeutici. Che possono essere fatti con qualsiasi rimedio, allopatico o naturale. L'isolamento, lo scorporamento della vibrazione informazionale della molecola X, dalla parte chimico-fisica. La molecola è persa. Si prende la vibrazione che viene messa in memoria, e per memoria si usa una sostanza cristallina ancora più fedele e più permanente della struttura quasi cristallina dell'acqua. E per il corpo umano non c'è nulla di più cristallino e assorbibile dello zucchero, un carboidrato. E tra I carboidrati si è scelto il cristallo di lattosio. Quindi qualsiasi informazione intrappolata nelle reti cristalline del lattosio, si da al paziente il lattosio e la vibrazione che informa a modo di cluster come super-radianza, tutte le cellule dell'organismo, e non solo le cellule che sono interessate al disturbo, a tutta orchestra stonata. Si dice a un paziente musicista che cosa sia la malattia, da un punto di vista un po' poetico ma analogico. È un'orchestra dove c'è un corista o un musicista che non se ne accorge ma è fuori tempo o fuori tono o che addirittura suona un'altra musica. Allora l'informazione vibrazionale da il LA, il nuovo LA al corista o allo strumentista, il quale se è interessato, recepisce il LA, quindi la vibrazione univoca, vera, naturale, e quindi la cellula o il gruppo di cellule ammalate riescono a poco a poco a convibrare nella giusta frequenza oscillatoria, senza avere la presenza quindi delle strutture chimico-fisiche. Ma se non abbiamo la presenza di strutture chimico-fisiche, significa che riusciamo a non avere effetti collaterali che il medicamento mi potrebbe dare ... Non è certo detto, vedi per esempio la lezione di Epistemologia 1. Questo naturalmente è valido nei termini soprattutto nella medicina allopatica. Noi possiamo creare un eccimero di un prodotto spagirico, un prodotto omeopatico o di un erba. Eccimero è il prodotto cioè la vibrazione che informa un cristallo di lattosio. È l'eccimero di quel medicamento. Eccimero vuol dire pezzo, meros, eccitato. Perché è un pezzo di vibrazione che eccita, in questo caso, il cristallo prima e poi l'informazione che si propaga a tutta una struttura. Il farmaco allopatico per il fatto che è artificiale, ha una vibrazione perché altrimenti non esisterebbe in natura, ma non ha una vitalità come mostra la deviazione della luce polarizzata. Quindi una volta che si ha scorporato la parte chimica, come nell'omeopatico, viene logico pensare che non sia più così nocivo. Effetti collaterali di tossicità non dovrebbero esisterne più. A livello simbolico se si somministra un rimedio omeopatico che ha un contenuto energetico informazionale simbolico, se si è sbagliato a scegliere quel prodotto, la vibrazione porta una vibrazione della Luna, se quel prodotto è in analogia con la Luna e invece se quello ha bisogno di un prodotto di Marte logicamente l'informazione della vibrazione porta un messaggio Lunare in una sede dove non serve. Quindi sicuramente il danno lo si compie lo stesso anche somministrando una sostanza che ha un senso simbolico. Avremo però una sostanza "amorfa" in chiave analogica. Un discorso difficile da portare avanti, perché veramente rivoluzionario, per le ditte farmaceutiche che non fabbricherebbero più, perché basterebbe una molecola e poi si andrebbe a propagare questa vibrazione, per poi inserirla in tutti i cristalli di lattosio. Per cui basta una molecola prototipo per informare vibrazionalmente tutti i cristalli che si vogliono.

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18 Funzione mirino

La "Funzione mirino", che è estremamente importante: è come se le cellule entrassero in sintonia con il bisogno che hanno. Quindi ogni rimedio ha sempre una funzione, una parte del corpo, un qualcosa a cui è più affine e a cui mira di portare la sua informazione.

19 Spagiria come informazione.

Nel rimedio spagirico abbiamo un contenuto di un'informazione (biochimico, energetico, ecc.), quindi il senso dell'esistenza della spagiria è che ha un contenuto di informazione. Non è principio solo della spagiria ma di tutte le medicine energetiche. Di tutte le medicine che hanno un rapporto analogico con il loro dare. Il fatto che si dia una medicina in modo analogico, ha per forza un contenuto vibrazionale. Per contenuto vibrazionale si intende energetico. Quindi è un contenuto che è in analogia con altre forme che sono in una finestra di campo che appartiene allo stesso archetipo che si vuole potenziare. Quindi una finestra di campo che "muove" (commuove) quelle parti che devono recepire quel simbolo portato dal contenuto medicamentoso, perché muove un determinato archetipo. Allora diviene un catalizzatore d'ordine. Richiama tutta la struttura, in questo caso le cellule, l'organismo nella sua totalità ad un ordine ben preciso. Ad una situazione di negentropia ben precisa. È un concentratore di elementi negentropici. Quindi di riordino, di ristrutturazione vibrazionale di tutto l'organismo nella sua totalità, non solo delle cellule interessate alla malattia. E allora l'informazione è attrattiva, perché attrae per forza la modificazione, la plasticità che ogni struttura cellulare ha. Se l'informazione è entrata in quella finestra di campo, mi porterà senz'altro ad attrarre tutto il sistema in cui si trova tutto l'organismo. Tutto l'organismo convibra in quella dimensione vibrazionale. È forse l'opposto bilanciato della dimensione d'organo. Cioè la dimensione d'organo è la convibrazione di tutto l'organismo per quella patologia, non solo di natura organica ma archetipica. Così possiamo avere la cura archetipica, quindi la convibrazione nel versus fisiologicamente diverso da quello dove porterebbe la malattia.

20 Forma come informazione e memoria.

Quindi l'organismo interessato prende una forma vibrazionale differente, e come constatazione obiettiva "la forma esiste se esiste un contenuto". Quindi la forma esiste in virtù dell'informazione, cioè dal contenuto che ritroviamo nella forma-informazione e nella sua memoria, ovvero l'esperienza che permane, nel senso che parte non da zero, ma dall'esperienza, dalla memoria, dalla summa di tutte le vibrazioni che fino a quel momento la struttura, il sistema ha posseduto, l'organismo ha avuto. Quindi è interessata la totalità delle sue memorie e delle vibrazioni degli altri archetipi che non sono interessati alla terapia in quel momento. È proprio l'irripetibilità dell'individuo come organismo che genera una vibrazione irrepetibile che è la sommatoria di tutte le vibrazioni archetipiche che porta in sé. Tutte le vibrazioni archetipiche non solo dell'organismo, nella sua totalità, ma anche di tutti i tessuti, di tutte le cellule e di tutte le molecole, di tutte le sub-particelle delle molecole e degli atomi che esistono in quel organismo. Quindi forma come informazione e memoria, che crea uno stato di coscienza aumentato. E la nuova forma vibrazionale comunica, così come nell'esempio del pezzo di rame nell'acqua, a tutte le strutture che esistono intorno ad essa. Il paziente cambia, e sappiamo benissimo come spesso abbiamo a livello anche comportamentale, ma non solo, variazioni sensibili. Per il paziente spesso all'inizio sono solo come sensazioni

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epidermiche, le prime persone vicino al paziente sono quelle che più si rendono conto e che talvolta comunicano al terapeuta che il paziente sta cambiando nelle relazioni. Accade infatti molto spesso che ad accorgersi che qualcosa sta mutando a livello organico, psicologico, ecc., prima ancora del paziente, sono gli altri intorno che lo percepiscono e si relazionano con lui. Ma allora, è chiaro, che esiste un trasferimento dell'informazione tramite la nuova forma vibrazionale della cellula fino alla totalità dell'essere umano, nel microcosmo e nel macrocosmo, così in alto come in basso.

21 L'informazione come evoluzione.

La nuova consapevolezza, il nuovo modo di essere, crea in noi un'evoluzione. Perché in qualche modo noi tramite un medicamento, quindi un contenuto, permettiamo al paziente di trovarsi ad avere un'orchestra interiore nella quale non esiste più un musicista che stona. E quindi il paziente non solo ha recuperato la propria vibrazione fisiologica di base ma addirittura avrà un apporto della presa di coscienza di quell'archetipo che era causa del disturbo stesso. La malattia, il disturbo, chiamiamolo come vogliamo, è una frequenza alterata a livello biofisico, ma a livello analogico è la manifestazione della esigenza di una consapevolezza maggiore di quell'archetipo. E questo può essere espresso, a seconda i casi, con insufficienza di yin, di yang o con eccesso dei medesimi, che comunque rappresenta la necessità di voler entrare in una forma nuova di consapevolezza con quel quell'archetipo ben preciso. Può essere uno dei due (lateralità, davanti e dietro, sopra e sotto, ecc.), uno dei tre (Zolfo, Mercurio e Sale), uno dei quattro, ecc. Allora, per forza si avrà nel proprio Sé e non nel proprio Io, una maggiore armonia donata da quell'archetipo in armonia con tutti gli altri archetipi che appartengono al proprio Sé. Il sintomo è in verità una forma della coscienza. Il sintomo mi fornisce il polso della situazione, a che livello di coscienza, a livello evolutivo e ci mostra a livello curativo dove si sia giunti, tramite il proprio dialogo esterno. È il ponte tra quello che sta succedendo nella realtà interiore in rapporto con l'esterno. Il sintomo di peggioramento iniziale ha un certo significato, se c'è un miglioramento definitivo o parziale ne possiede un altro. E quindi dà la possibilità di rendere coscienti sempre di più del percorso che sta facendo proprio attraverso quel disturbo e quel sintomo. A questo punto il sintomo si esplica in un modo o in un altro, quindi in un linguaggio simbolico. Sintomo, in greco antico vuol dire, con una parte. È un tutto che si esprime con una parte. E questo ci esprime l'aspetto importante che esiste nel concetto olistico della malattia, e di conseguenza della medicina. Questo simbolo mostra come le oscillazioni vibrazionali di quell'organismo siano lontane dall'equilibrio. Le oscillazioni lontane dall'equilibrio sono oscillazioni elettromagnetiche che si discostano dall'equilibrio, dall'Armonia. E più la malattia è presente o è grave tanto più tale battimento sarà evidente. Più sarà vicino all'equilibrio e esisterà un'omogeneizzazione dell'informazione tanto più la malattia regredirà fino ad arrivare allo stato di salute, che non sarà lo stato di salute precedente, ma sarà superiore da un punto di vista di consapevolezza, fino ad arrivare alla biforcazione.

22 La biforcazione

La biforcazione è quel momento in cui l'oscillazione può prendere la via della guarigione o la via del ripetersi della patologia. La frequenza di una molecola allopatica è una frequenza che intrinsecamente non è univoca. Quindi la struttura oscillatoria, l'organismo intero, non solo la cellula, in una situazione di biforcazione si avrà una

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forma di scavalcamento del punto di equilibrio, di armonia che reitera, quasi in autoscillazione, il disturbo, anche se in presenza di un temporaneo miglioramento, saremo in presenza di un palliamento del disturbo poiché esso deriva dalla somministrazione che accecano momentaneamente il sistema di manifestazione della patologia stessa. Quindi l'informazione univoca può essere solo quella in relazione con gli archetipi, è l'informazione che non risulta in alcun modo ambigua, perché è un'informazione pura. È il musicista che riconosce il LA, perché il LA è nella sua natura. Non riconosce una stonatura perché è fuori dalla propria fase vibratoria. Quindi in verità il farmaco allopatico può creare un incremento dell'oscillazione che allontana dall'equilibrio. Questo è il concetto di biforcazione.

23 La trasmutazione

La trasmutazione degli elementi esprime un cambiamento delle caratteristiche chimico-fisiche dell'elemento stesso. Nella Natura abbiamo la possibilità di vedere questa trasformazione, questo dinamismo della materia mediante l'energia, che è la materia stessa, poiché la materia è una forma di energia. È intrinsecamente naturale nella materia la dinamicità della trasformazione. Una trasformazione che poi servirà, in maniera più filosofica, per comprendere tutto il pensiero cinese e tutto il pensiero prelogico (Egizio, Induista, ecc.). All'inizio del 900' vi fu il famoso esperimento di Rutheford, in chiave scientifica moderna, di trasmutazione di un elemento chimico. Rutheford sperimentò che facendo reagire, in condizioni particolari, atomi di He (elio), un gas nobile, con un atomi di N (azoto), si ottenevano la nascita di due elementi totalmente differenti O (ossigeno) e H (idrogeno). Se osserviamo bene vediamo questi numeri importanti che indicano il numero di massa, in alto e sono la composizione della somma dei neutroni e protoni nel nucleo e il numero in basso è la somma degli elettroni di un elemento. Quello che importa e che ci può dimostrare il cambiamento chimico-fisico di un atomo, il suo cambiamento di identità vera e propria, è proprio la modificazione del numero di questi elettroni e protoni. Se vogliamo vedere il parallelismo tra la fisica, la chimica, la psicologia, la tradizione e l'esoterismo, si può vedere come il cambiamento di questi numeri sia un cambiamento di ingredienti che danno risultati diversi per parafrasare l'esempio che ho dato precedentemente sul concetto del Sé. Il Sé che ha come costituzione primitiva questi infiniti elementi, gli archetipi che si compongono tra di loro in un modo differente in ognuno di noi. Quindi gli ingredienti essenziali sono proprietà comuni in tutti noi, quello che in qualche modo è stato chiamato inconscio collettivo. È quel terreno comune che permette che comunichiamo l'uno con l'altro. È il ponte di relazione, il senso di tutte le forme che appartengono alle cose. Esiste quindi una trasformazione, un dialogo continuo, nel senso di dialogos, di rapporto dualistico, nel senso vibrazionale. Logos, visto come genesi, come verbo. Verbo a sua volta esiste come vibrazione. Un rapporto duale nella vibrazione che fa in modo che ogni contatto, ogni esperienza ci trasformi continuamente. Questo è un esempio nel mondo chimico-fisico, di quello che possiamo trovare in una visione più archetipica, più filosofica, ma anche più psicologica. È il simbolo Egizio della lettera "r" che rappresenta "la bocca che parla", ciò che porta in manifestazione i fenomeni, il "verbo", il logos. Gli elementi, le strutture base della materia, sono continuamente in dialogo tra di loro. Quindi possono disidentificarsi da una forma simbolica per poi identificarsi sotto una forma simbolica totalmente diversa. Ma se un elemento è una manifestazione del simbolo cosmico di un archetipo, vuol dire anche che ogni essenza può trasformarsi in funzione archetipica ogni volta differente. L'elemento azoto sarà la forma simbolica di una archetipo differente dall'ossigeno. La somma dei numeri di massa dei due elementi che entrano in reazione, azoto ed elio, da 18. La somma dei prodotti della reazione dei due altri elementi come vedete, da ancora 18. Lo stesso accadede per gli elettroni 7+2=9,

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8+1=9. L'equilibrio energetico, l'informazione vibrazionale, il pacchetto energetico permane a livello quantitativo, cambia a livello qualitativo. Dal punto di vista della scienza ufficiale l'esperimento è riconoscibile, affermabile perché quantitativamente il risultato finale è identico. È ufficialmente riconosciuto l'esperimento di Rutheford. Quello che è abbastanza contestato e non riconosciuto sono gli esperimenti successivi che ci portano ad avere delle trasformazioni ioniche con qualsiasi altro elemento sperimentabile. Cioè prodotto in laboratorio con delle pressioni gassose stimolate in modo molto intenso, in modo che la struttura atomica e soprattutto quella nucleare e quindi il rapporto energetico tra le orbite elettroniche e il nucleo centrale si deformano e quindi c'è una liberazione di elementi subatomici tali da trasformare e avere un impoverimento momentaneo di questi elementi subatomici e riappropriarsi di altri elementi subatomici presi da altri elementi. Quindi una vera trasposizione continua. Un altro esperimento fatto in laboratorio che si ripropone continuamente nella materia vivente è quello della reazione tra il sodio e l'ossigeno. Questo è un esperimento che deriva da un usanza molto curiosa. Lo stesso Rutherford stette in India molto tempo e si accorse che chi soffriva di sete non erano certo gli indiani che dovevano fare dei lavori da mattina a sera e che giunta l'ora serale, al di là del momentaneo affaticamento fisico, non soffrivano minimamente la sete, erano molto ben idratati e di conseguenza dopo un breve riposo si ricaricavano energicamente. Le guardie inglesi che potevano bere tutti i liquidi che volevano durante la giornata, e stavano all'ombra ad osservare che gli indiani lavorassero, alla fine della giornata erano disidratati e il cambiamento delle sentinelle era continuo per questo sfiancamento fisico con difficile recupero. Quello che differiva lo stile della giornata tra gli indiani e gli inglesi, al di là che gli inglesi continuassero a bere liquidi durante la giornata, era il fatto che per una "superstizione" di quel posto si mangiavano dei grani di sale. Grani di sale che gli indiani dicevano che dava del freddo al fisico. Questo simbolico freddo al fisico era la sensazione di freschezza che durante tutta la giornata gli indiani percepivano anziché soffrire il peso dell'insolazione. Il fatto si dimostra a livello sperimentale; si è visto che il sodio del cloruro di sodio, del sale da cucina, si trasformava all'interno delle strutture intracellulari, reagendo con l'ossigeno, in potassio (K). Il sudore degli indiani aveva, analizzandolo, una percentuale altissima di potassio, al posto di avere una percentuale di sale, di sodio, come ci si aspetterebbe. La reazione, che poi Rutherford ripropose in chiave sperimentale, è appartenente ad una reazione intracellulare che continuamente facciamo soprattutto quando abbiamo una quantità apparentemente in eccesso di sale. Questo momento di eccesso di sale è compensato da un momento di stress ambientale dato da una forte temperatura esterna al corpo umano. A questo livello vi è una vera trasformazione in potassio, elemento necessario per fare in modo che gli equilibri delle catene respiratorie intracellulari siano confermate, potenziate in un momento di grosso stress cellulare. Come vedete anche qua i numeri di massa e i numeri degli elettroni nella loro somma ridanno la stessa somma nell'elemento potassio. 23+16=39 All'interno del nostro organismo tali reazioni sono spesso presenti tramite l'assunzione di molte sostanze. Un esempio è quello dell'equiseto. L'equiseto, di cui vedremo la composizione, sappiamo avere una grande importanza nell'influenzare il metabolismo osseo, nel potenziare e nel preservare la componente blastogenetica ossea. Se analizziamo la composizione di questa pianta comune, troviamo che il calcio è presente come percentuale con solo il 4,15% della composizione dell'equiseto. Una percentuale cosi bassa di calcio che non giustificherebbe questa azione terapeutica dell'equiseto. La giustificazione terapeutica nei riguardi del tessuto osseo è dato proprio da queste trasmutazioni. Trasmutazioni di elementi che sono presenti e soprattutto la terza trasmutazione più significativa, quella del silicio, la cui presenza è di 62.11%. Solo questa trasmutazione ci porta ad avere la trasmutazione della silice in calcio tramite un'addizione di carbonio, peraltro già presente in notevole quantità nell'organismo, tramite l'attività intracellulare nel momento

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in cui si assimila l'equiseto assunto. Lasciamo alla verifica matematica di chi legge la dimostrazione della reale possibilità di tale reazione. Le altre due trasmutazioni sono inferiori come validità dal punto di vista della quantità. Vediamo infatti che il magnesio è solo l'1.5%, il potassio 2,88%. Non sono significative per giustificare l'atto terapeutico. In questa fusione in realtà, entra il gioco del Solve e del Coagula, la fissione e la fusione, è molto interessante perché la vera trasmutazione qui avviene per fusione, per coagula, una fusione a freddo, non le fusioni ad alta energia nei nostri laboratori scientifici, perché avviene nel nostro laboratorio interno. Quando il calcio è prodotto da una trasmutazione, del 62% di silice presente nell'equiseto, legato all'archetipo Saturno che combinandosi con il Carbonio, anch'esso in relazione con l'archetipo Saturno, già presente nell'organismo, si fondono silice e carbonio e generano Giove, il calcio. Questa trasmutazione è una trasformazione della quantità in qualità. Io prendo due cose, silice e carbonio e le trasformo in una. Per cui è molto importante andare a vedere attraverso i nostri strumenti che sono mezzi scientifici, come queste realtà sono realmente palesi, chiare e visibili. Perché è evidente, dopo un discorso del genere, cosa significa trasmutazione. In questo caso in senso fisico, poi lo si traspone su tutti i piani che si desidera. Il calcio che viene prodotto dalla trasmutazione viene assorbito immediatamente. Se assumiamo del calcio, possiamo immetterne quanto vogliamo, l'organismo non lo acquisisce perché non lo trasmuta e se lo trasmuta lo trasmuta in un'altra cosa. Una delle cure alchemiche molto interessanti per la frattura di un osso è proprio di tritare i sali di equiseto e di assumerli in dosi naturalmente basse. Perché comunque inserisco grossi quantitativi di silice disponibili a trasformarsi in calcio e si ottengono delle calcificazioni che hanno del miracoloso per via dei tempi ridotti e della qualità del risultato. Per cui come calcio noi non lo possiamo assumere. Questo è fondamentale in Spagiria. Perché il simile va ricondotto ai termini più reali, più profondi. Non è che perché manca il calcio e allora si prenda il calcio.

Riprendendo la dimensione spazio-tempo, è importante vedere come il pensiero cinese affronta questo aspetto dell'esperienza, e alludendo all'analogia quantità-qualità noi sappiamo benissimo come la qualità archetipicamente è analoga alla dimensione tempo e la quantità alla dimensione spazio. Vedremo le simbologie del cerchio e del quadrato:

qualitàtempocerchioquantitàspazioquadratoCome simbologia dell'energetico, del mentale della perfezione, il cerchio è dimensione temporale. E dimensione del quadrato, della terra, della materia la dimensione spaziale. E se ci pensiamo bene abbiamo la quadratura del cerchio (il versare in terra) e la cerchiatura del quadrato (il portare al cielo). Il quadrato, una quantità ben precisa e fissa e quindi la fissità delle cose, ben definite e strutturata. Il potassio, il magnesio, piuttosto che il carbonio che si evolve e si trasforma in un rapporto di relazione (e quindi entra dentro nella dimensione temporale) se prima è potassio non può essere calcio ma lo potrebbe diventare dopo. Dopo un'evoluzione e dopo una esperienza di "relazione". È sempre un'esperienza dalla quantità alla qualità. Quindi riporta una fissità ulteriore. Per avere un ulteriore esperienza e rientrare nella dimensione tempo, nel momento trasformativo per poi ritornare ad una fissità e così via questo è il dualismo dell'evoluzione. È un'evoluzione che ha sempre un grado di libertà limitato nella sua infinitezza perché deve e può soltanto giostrarsi tra gli archetipi. Quindi se dal potassio () assieme all'idrogeno ( e ) otteniamo il calcio () abbiamo comunque un elemento alla fine che è archetipico, il calcio è diverso dagli altri due, ma è sempre vincolato ad un aspetto archetipico particolare e fisso. Non può esistere nulla che non sia una forma simbolica di un archetipo. E questa è l'aspetto più importante . La dimensione quantitativa è sempre rispettata in una trasformazione temporale perché la qualità non è più la stessa. Abbiamo un altro elemento, un altro pianeta. La

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formazione delle nostre Dolomiti è una trasformazione, trans somatosi (il cambiamento della corporeità), è una continua trasformazione dell'elemento calcio. È una trasmutazione alchemica in chiave naturale. L'avena per esempio continua a trasformare e trasforma il calcio () in potassio () cioè esattamente la trasmutazione opposta per avere un terreno nutritivo adatto per poter crescere. L'eccesso di calcio la farebbe morire, quindi il calcio che trova nella terra lo trasforma in potassio. Abbiamo anche una reversibilità continua nella trasmutazione degli elementi. È un pensiero, una modalità non lineare, ma ciclica. È un tornare indietro che è sempre un andare avanti. È sempre un'esperienza ulteriore, una spirale, una relazione con l'infinito. Cioè il ritornare su se stessi è sempre un'esperienza diversa. Il contadino che in ottobre semina e fa per decenni lo stesso gesto di buttare il seme non compie mai la stessa cosa. Perché ogni anno che passa, un ciclo di dodici qualità con tredici lunazioni, che si compie nella sua coscienza di contadino, lo rende più ampio nella sua consapevolezza. Quindi ogni anno sarà sempre più contadino e il suo campo sarà sempre più campo. Il contadino di un anno fa pur essendo apparentemente la stessa persona non è il contadino di quest'anno. Possiede un'esperienza ciclica in più. Il suo campo ha un'esperienza maggiore, ha una coscienza maggiore. E se vogliamo complicare le cose non esistono due foglie uguali sullo stesso albero. Neanche nello stesso istante perché esiste una poliedricità nella realtà. È tridimensionale in tutti i sensi. E l'esempio più grande già accennato prima è quello di Dante che nel 33° canto del Paradiso nella Divina Commedia parla dell'ultimo sforzo quando si avvicina alla Rosa mistica che è Tutto, è Dio, e man mano che si avvicina a questa meravigliosa perfezione simmetrica, apparentemente omogenea si accorge che ogni petalo è un viso differente. Dopo la omogeneità del tutto si crea nell'irreversibile e irrepetibile diversità di ciascun petalo, di ciascun particolare. Quindi l'ologramma la parte del Tutto in verità è un'esperienza a se stante e irrepetibile. E questo è quello che fa a botte con la nostra mentalità, la nostra coscienza occidentale. E viviamo con grandissima contraddizione questa visione. Se una cosa è uguale non può essere diversa e un diverso non può dare un'omogeneità. E invece è proprio questo. L'olismo è proprio questo. È sempre una spirale all'infinito. Il pensiero ciclico comunque non è una chiusura ciclica. Il pensiero circolare è un pensiero spiraliforme, è un cerchio che non si chiude mai, è la coscienza che aumenta facendo anche sempre la stessa cosa continuamente che allarga anche di un infinitesima parte, ma allarga il centro e quindi il cerchio non è chiuso ma si amplia sempre di più. Questo è soltanto un esempio per farvi vedere in modo artificioso come una struttura, in questo caso dell'atomo di ferro sia con una conformazione e siamo nella dimensione spaziale, quadratica perché importa la posizione nello spazio della struttura atomica (ovvero questa posizione del ferro come le varie parti, particelle subatomiche siano in relazione tra di loro con un certo equilibrio). Entrando dentro un elemento esterno, entrando di forza con un elemento perturbatorio (in questo caso con una pressione artificiosa molto forte) logicamente l'elasticità della struttura (l'elasticità data dai rapporti vibrazionali, quindi energetici che sono continuamente in relazione uno con l'altro tra le particelle che danno la rete energetica della struttura) porta all'allontanamento di una figura, di una particella che in qualche modo si trova in equilibrio energetico più libero, più sciolto in relazione alla rete che tutta la struttura riesce ad avere. La posizione più sciolta, con un vincolo energetico minore è questa particella che si trova già di per sé nella struttura naturale del ferro in una posizione periferica. Quindi con un ipotetico investimento energetico maggiore (anche per rimanere se la vogliamo tenere legata a tutta la struttura). È sufficiente quindi un elemento perturbatorio esterno (particolarmente pesante e forte) per fare in modo che legami energetici un po' più precari (per la posizione spaziale in cui si trovano non avendo un investimento energetico maggiore per compensare questa precarietà) abbiano lo svincolo totale della particella dalla struttura. Non avremo più il ferro. Abbiamo disidentificato il ferro. L'archetipo che può rappresentare il ferro in questo caso non è

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più presente. Solo perché una parte del Tutto non è più presente. Quindi è esattamente la stessa cosa fatta con l'elemento silicio. Sette particelle che con un intervento pressorio esagerato abbiamo anche qua l'eliminazione di una particella.

Una considerazione che possiamo fare è che le trasmutazioni naturali o sperimentali ci portano comunque oltre al significato simbolico dell'agilità con cui la natura si trasforma in una forma simbolica o in un'altra, quindi dialoga di archetipo in archetipo. Questo perché variando la forma cambia anche l'archetipo, quando siamo agli elementi essenziali costitutivi della materia. Essendo a livello primordiale vuol dire che se si cambia un elemento cambia la forma simbolica, cambia anche il significato archetipico.

La cosa importante e significativa è che la Natura collabora tantissimo per evitare tutto quel concetto, messo abbastanza in difficoltà dalla fisica classica, di entropia. Ovverosia non c'è il minimo tentativo di investire energie per difendere la vecchia struttura. Si lascia che la struttura si trasmuti. Non c'è bisogno, l'intelligenza del cosmo non vede la necessità di investire energia per difendere in qualche modo la fissità di una struttura. L'evoluzione del cosmo ci porta a concepire la trasmutazione come elemento naturale e cangiante continuamente. E in dialettica continua. Perché la trasmutazione è di per sé uno spazio di coscienza che si amplia sempre di più. È secondo l'evoluzione dell'energia totale, cosmica e secondo l'evoluzione dell'Universo, che continuamente deve cambiare. Si risparmia energia, non ci si oppone ad una plasticità continua delle forme del cosmo. Così si apprende una delle più grandi lezioni alchemiche che il Budda stesso pose come base della sua dottrina: "l'impermanenza". In alchimia tutto ciò che esiste durerà un certo numero di cicli. Questo numero non può essere infinito. Questi cicli possono essere estremamente grandi rispetto una vita umana, come il ciclo di cita di una montagna.

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