MEDA la voce della comunità - parrocchiemeda.it · Alcuni parole e frasi di Papa Francesco hanno...

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1 la voce della comunità la parola dei sacerdoti La Pasqua è il tempo della Chiesa e la novità del Risorto ci invita a sognarla sempre nuova di Don Cristiano APRILE 2013 IN QUESTO NUMERO ___ pp. 2-3 Habemus Papam ___ pp. 6-7 Consiglio Pastorale della Comunità del 13 febbraio e del 20 marzo ___ pp. 8-10 Quaresima 2013 ___ p. 11 Prima Santa Confessione ___ p. 15 Un’estate di Feste! ___ p. 23 Le pagine dei Piccoli: San Marco ___ pp. 24-25 Scuola San Giuseppe ___ pp. 26-29 Prossimi appuntamenti tare qualcosa e a chiunque lo deside- rasse veniva data la parola. L’unico argomento dei racconti era quel che il Risorto aveva detto e compiuto nella vita di ciascuno. Nessuno fa- ceva teorie. Fatti, esperienze, vita. Parlavano uomini colti e ignoranti, stupidi e intelligenti, buoni e cattivi. Della propria vita può parlare chiun- que, a pieno titolo. Ogni racconto valeva quanto l’altro perché della vita non si fan classifiche. Nessuno commentava, tutti ascoltavano, cu- riosi di sentire in quali altri mera- vigliosi modi il Risorto era apparso e quali altre verità aveva insegnato. E un racconto dopo l’altro un Van- gelo, nuovo, veniva scritto. Il parro- H o sognato una piazza. Tutti vi entravano provenendo da mille strade diverse. Alcuni venivano appo- sta, altri capitavano lì per caso. Erano giovani, vecchi, bambini, poveri, ricchi, imprenditori, sfac- cendati, peccatori, santi, credenti, dubbiosi. A nessuno era impedito di entrare, per nessun motivo. Non c’erano strutture: uno spazio vuoto, solo uomini e donne. Non c’erano organizzazioni di sorta: Consigli, Commissioni, Gruppi. Nulla. E nes- suno occupava un posto speciale nella piazza. Solo il centro era riser- vato ai piccoli, ai poveri, ai soffe- renti. C’era un parroco. Stava proprio al centro, ma solo per- ché piccolo, povero e sofferente an- che lui. Ognuno era libero di raccon- (continua a pagina 2) MEDA IN PRIMO PIANO Vi annuncio una grande gioia “HABEMUS PAPAM!” PAPA FRANCESCO È il Cardinale argentino di origini piemontesi Jorge Mario Bergoglio il 266° successore di Pietro eletto mercoledì 13 marzo alla quinta votazione. Le sue prime parole: “Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui.[...] Iniziamo insieme un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia fra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. [...] E adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica. La preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”.

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la voce della comunitàla parola dei sacerdoti

La Pasqua è il tempo della Chiesa e la novità del Risorto

ci invita a sognarla sempre nuovadi Don Cristiano

APRILE 2013

i n q u e s t o n u m e r o___ pp. 2-3 Habemus Papam

___ pp. 6-7 Consiglio Pastorale della Comunità del 13 febbraio e del 20 marzo

___ pp. 8-10 Quaresima 2013

___ p. 11 Prima Santa Confessione

___ p. 15 Un’estate di Feste!

___ p. 23 Le pagine dei Piccoli: San Marco

___ pp. 24-25 Scuola San Giuseppe

___ pp. 26-29 Prossimi appuntamenti

tare qualcosa e a chiunque lo deside-rasse veniva data la parola. L’unico argomento dei racconti era quel che il Risorto aveva detto e compiuto nella vita di ciascuno. Nessuno fa-ceva teorie. Fatti, esperienze, vita. Parlavano uomini colti e ignoranti, stupidi e intelligenti, buoni e cattivi. Della propria vita può parlare chiun-que, a pieno titolo. Ogni racconto valeva quanto l’altro perché della vita non si fan classifiche. Nessuno commentava, tutti ascoltavano, cu-riosi di sentire in quali altri mera-vigliosi modi il Risorto era apparso e quali altre verità aveva insegnato. E un racconto dopo l’altro un Van-gelo, nuovo, veniva scritto. Il parro-

Ho sognato una piazza. Tutti vi entravano provenendo da mille

strade diverse. Alcuni venivano appo-sta, altri capitavano lì per caso.Erano giovani, vecchi, bambini, poveri, ricchi, imprenditori, sfac-cendati, peccatori, santi, credenti, dubbiosi. A nessuno era impedito di entrare, per nessun motivo. Non c’erano strutture: uno spazio vuoto, solo uomini e donne. Non c’erano organizzazioni di sorta: Consigli, Commissioni, Gruppi. Nulla. E nes-suno occupava un posto speciale nella piazza. Solo il centro era riser-vato ai piccoli, ai poveri, ai soffe-renti. C’era un parroco.Stava proprio al centro, ma solo per-ché piccolo, povero e sofferente an-che lui. Ognuno era libero di raccon- (continua a pagina 2)

MEDA

i n P r i m o P i A n o

Vi annuncio una grande gioia“HABEMUS PAPAM!”PAPA FRANCESCO

È il Cardinale argentino di origini piemontesi Jorge Mario Bergoglio il 266° successore di Pietro eletto mercoledì 13 marzo alla quinta votazione. Le sue prime parole: “Fratelli

e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui.[...] Iniziamo insieme un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia fra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. [...] E adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica. La preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”.

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

co vigilava che i piccoli e i poveri capissero ogni cosa e quando era il momento, dopo aver fatto pregare un Padre nostro, congedava tutti: “An-date e anche voi fate lo stesso”.

Ho sognato una piazza ed un bava-glio. Era la Chiesa.Il bavaglio lo avevano alcune don-ne, sparse nella piazza. Le aveva scelte il parroco perché – diceva lui – sono in confidenza col Risor-to e sanno che la Verità ha tante sfumature e tanti nomi. Non tutti coloro che entravano nella piazza avevano incontrato il Risorto e ca-pitava, a volte, che alcuni di questi prendessero la parola raccontando una storia inventata. Allora le donne – che al volo annusavano la fando-nia – intervenivano imbavagliandoli immediatamente, perché solo chi Lo aveva davvero visto e udito poteva raccontare. Viceversa, anziché par-lare, bisognava ascoltare le storie di chi il Risorto l’aveva conosciuto, così da imparare a vederne i segni e riconoscerne la presenza. Così era perchè i piccoli non andavano con-fusi e i falsi testimoni fermati.

Nessuno di costoro però veniva mai cacciato, solo invitato ad ascoltare e impedito di scandalizzare. Tutti potevano rimanere finchè volevano e andarsene quando ritenevano op-portuno. A volte qualcuno arrivavagridando insulti e bestemmie. A costoro però non si metteva il ba-vaglio, perché gli insulti non sono pericolosi come la menzogna, ma venivano lasciati sfogare e invitati a rimanere e ascoltare.

Ho sognato una piazza, un bavaglio e un pallone. Era la Chiesa.A volte il succedersi dei racconti prendeva la forma di una discussio-ne o di un mezzo dibattito. E capitava che qualcuno cercasse di trasformare le esperienze in teorie o, ancor peg-gio, in strategie, affermando che era necessario organizzarsi e strutturarsi. Altri sostenevano che non ci si pote-va limitare ai racconti, ma occorreva essere convincenti nel modo di espri-mersi, che troppi avevano un dire troppo semplice e rozzo, che bisogna-va migliorare le espressioni. Oppure sorgeva l’idea di arricchire il messag-gio trasformandolo in un sistema di pensiero inconfutabile e inattaccabile da qualsiasi posizione critica. Anco-

(segue da pagina 1) ra, spesso usciva l’idea di fare studi statistici su quante volte il Risorto era apparso, a quali categorie di persone, in quali luoghi e perché: il fenomeno andava approfondito e inquadrato. Infine alcuni, tutte le sante volte, af-fermavano che forse certi racconti era meglio tacerli e non renderli pubblici, almeno fino a che il mondo non fosse stato pronto. A quel punto il parroco buttava il pallone in mezzo e, compli-ci i più piccoli, partiva un “tutti con-tro tutti” che alla fine toglieva il fiato ad ogni altro discorso.Una Chiesa che vive del Primato di Dio sta nel mondo nutrendosi solo di quel che il Risorto ha detto e dice, ha fatto e fa, senza preoccuparsi di altro che non sia dire quel che ha visto e che ha udito, dal Risorto. Il vero servizio della Chiesa al mondo è questo. Solo questo.Un mondo che alla fine però – ricor-diamocelo – va lasciato libero di sbat-terci la porta in faccia. Perché lo spa-zio che separa l’annuncio del Vangelo dalla sua accoglienza – lo spazio della libertà – è il luogo in cui più potente-mente soffia lo Spirito e chi, magari in buona fede, vuol chiudere questa intercapedine a tutti i costi ostacola proprio l’opera dello Spirito. •

Alcuni parole e frasi di Papa Francesco hanno colpito per la loro semplicità,

ma anche per la loro forza:

CROCE Senza non siamo autentici discepoli.

MISERICORDIADio non si stanca mai di perdonarci.

POVERTÁ Vorrei una Chiesa povera e per i poveri.

SPERANZANon fatevi rubare la speranza.

TENEREZZAÈ fortezza d’animo, capacità d’amore.

VERITÁGesù Cristo attrae e persuade.

I PRIMI PASSI DI PAPA FRANCESCO

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

L’istantanea fotografica li mostra assieme, inginocchiati fianco a

fianco, nella cappella di Castelgan-dolfo sotto lo sguardo della Madon-na di Czestochowa. Una manifestazione di fraternità e comunione tra il “Santo Padre” e “Sua Santità”. Un passaggio di con-segne tra due persone di una certa età

L’incontro tra Francesco e Benedetto

“siamo fratelli”

Il 13 marzo alle 19.06 è fumata bianca in Vaticano: c’è un nuo-

vo Papa per la Chiesa e in famiglia siamo tutti felici. Finalmente, dopo un’ora di attesa, il cardinale proto-diacono Tauran annuncia il nome del neo eletto: è il cardinal Jorge Maria Bergoglio, che ha scelto di chiamarsi Francesco. Meraviglia-ti, ci chiediamo: “Ma chi è?”. Da TV 2000 passiamo a Rai 1, che ci propone già la sua scheda biogra-fica. E così scopriamo che è di na-zionalità argentina ed è un gesuita. Aspettiamo con l’immensa folla che si è radunata in piazza San Pietro e finalmente i nostri occhi vedono af-facciarsi alla loggia delle benedizio-

ni un uomo dall’aspetto imponente, con un sorriso e un carisma partico-lari che ci conquista all’istante. Noto subito che il crocefisso che indossa non è quello d’oro e di pietre prezio-se, preparato per il papa neo eletto, ma quello normale, da vescovo, che aveva sempre portato. Questo fatto mi colpisce subito positivamente, così come la scelta del nome mi dà una gioia grandissima. Ci auguravamo da tempo che il papa facesse una scelta di povertà anche esteriore, perché non si potesse più criticare la cosiddetta “sontuosità” della Chiesa. Ora dovremo abituarci a vedere un Santo Padre in abiti più semplici e questo, forse, richiederà

un po’ di sforzo di adattamento. Pro-babilmente continuerà ad indossare le sue scarpe abituali e non quelle rosse, tralascerà certi paramenti, ma soprattutto porterà innovazioni e cambiamenti… Occorre però, da parte nostra, che ci lasciamo cattura-re dalla profondità delle sue proposte per vivere in umiltà e adesione totale al suo magistero. Con l’immediatez-za del suo porsi a tutti in semplicità, ma con grande paternità, ci ha già conquistati: lo Spirito Santo, nel tem-po, ci farà conoscere meglio questo suo grande dono e ci aiuterà a seguir-lo. Per il momento diciamo con gio-ia: “Benvenuto, Papa Francesco!”.

R. R.

13 marzo - “Habemus Papam”

evviva Papa Francesco!

(anche se uno più vigoroso rispetto alla figura fragile e quasi in consu-mazione dell’altro) caratterizzato da tanta delicatezza e tenerezza. Davanti hanno per certi versi due cammini distinti, ma il loro abbrac-cio è il segno che la Chiesa è una realtà vivente che nel tempo può as-sumere forme, stili, percorsi diversi

ma sempre conservando la sua natu-ra di “corpo di Cristo”.

(E.N.)

Così Papa Francesco ha com-mentato l’esplosione di gioia

dei 10 mila pellegrini della diocesi di Milano, guidati dall’Arcivesco-vo Scola, quando è stata annunciata la loro presenza in piazza S. Pietro all’udienza generale di mercole-dì 3 aprile: tra questi 77 pellegrini

Anche noi medesi nell’omaggio a Papa Francesco dei pellegrini ambrosiani

“Davvero entusiasti questi milanesi, eh!”

della Comunità S. Crocifisso di Meda. Un pelle-grinaggio indi-menticabile che troverà ampio spazio sul numero di maggio. (E.N.)

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

1. Gesù è risorto! È l’annuncio gio-ioso che abbiamo dato nella veglia pasquale. Ma ne siamo veramente convinti e con la nostra vita lo an-nunciamo, oppure è una specie di “slogan” che ogni anno ripetiamo senza troppa convinzione?Padre Gabriele Ferrari, saveriano, scrive: «Ogni giorno ci sentiamo scaricare addosso notizie di violenze e di morte, di famiglie che si spezza-no, di famigliari che si uccidono, di anziani trattati male, di bambini che subiscono violenze, di guerre che scoppiano come bubboni su un cor-po malato. Allora anche la speranza tende a spegnersi quando l’ingiusti-zia sembra invincibile, il male si fa arrogante e prepotente fino ad irri-dere chi cerca di comportarsi bene».Allora è lecito domandarsi: “Perché questo? Dov’è la vittoria di Cristo tanto conclamata?”. La risposta l’ha data più volte Papa Benedetto XVI: «L’uomo di oggi vive spesso come se Dio non ci fosse e segue princi-pi che non sono quelli insegnati da Gesù, per essere fedele ai quali egli è morto».

2. Gesù è veramente risorto!Ora tocca a ciascuno di noi annun-ciare questa verità con una vita im-pegnata ad accogliere questa forza che rinnova il cuore e lo rende ca-pace di amore. Scrive ancora Padre Gabriele: «Gesù non ci chiede di amare Dio, cosa che potrebbe esse-re difficile, ma di lasciarci prima di tutto amare da Lui per essere poi in grado di amarci anche tra noi».Significativi alcuni episodi, tra i tan-ti, che ci aiutano a capire come la vittoria di Cristo possa cambiare i cuori.«Mi chiamo Armand, sono nato in Albania trentasei anni fa, cresciuto in una famiglia umile di contadini. Mio padre è di religione musulmana,

mia madre ortodossa. Ancora mino-renne andai in Grecia a cercare lavo-ro, poi in Italia, sempre da clandesti-no. Un grave incidente automobili-stico rese ancora più difficile la mia vita. È stato allora che ho calpestato quelli che oggi chiamo i miei fratel-li, ma a quei tempi consideravamo solo persone da rapinare e sfruttare. Ero come accecato. In carcere ho in-contrato Cristo, nello sconforto e nel fallimento della mia vita. In fondo a quel tunnel ho incontrato persone che mi hanno preso per mano. Oggi è grazie a loro, con la lettura delle Sacre Scritture e con la preghiera, che posso dire di essere una persona diversa. Da otto anni sono in carcere a Padova, dove regolarmente seguo i corsi di catechesi. Il 25 maggio as-sieme ad altri detenuti riceverò i Sa-cramenti dell’iniziazione cristiana. Sarà la conclusione di un cammino durato oltre due anni nei quali, aiu-tato da don Lucio e don Marco, ho avuto modo di prepararmi a ricevere il battesimo. Il nome che ho scelto è Davide. Il mio padrino sarà Gio-vanni, pure lui diventato cristiano durante la permanenza in carcere.L’altro episodio riguarda due fra-telli americani, Conner, nove anni, e Cayden, sette anni, che, colpito a quattro mesi da una paralisi celebra-le, non parla e non cammina. Nel 2011, Conner aveva sette anni e il fratellino cinque, la mamma Jenny stava sfogliando una rivista e una pubblicità lanciava un evento spor-tivo per ragazzi con gare di nuoto, ciclismo e corsa (triathlon). «Ehi, mamma, posso provarci?» — chie-se Conner. «Perché no?» — rispo-se la mamma. «Uhm, ok, se venis-se anche Cayden?». La domanda spiazzò Jenny che ha commentato: «Mai vorresti dire di no a tuo figlio, ma…». Con un po’ di fantasia la mamma e i ragazzi si sono organiz-

zati e i due fratelli hanno partecipa-to alla gara; Conner nuotava trai-nando un gommone sul quale c’era Cayden, così nella corsa lo spingeva su una carrozzina e nella gara cicli-stica lo trainava sempre sulla car-rozzina. In quella gara sono arrivati penultimi (trentunesimi su trentadue partecipanti), ma le foto dei due at-leti hanno commosso l’America. Una rivista sportiva americana, fra le più prestigiose del mondo, gli ha dedicato la copertina; molti campio-ni di basket e di altri sport hanno voluto incontrare e parlare con i due ragazzi. Ma ciò che stupisce è la ri-flessione di Conner al termine della prima gara, quando vede il fratellino ridere felice: «Ma perché abbiamo aspettato tanto?».Al mondo non ci sono appena cat-tiverie, guerre e divisioni, ci sono anche esempi di amore, solidarietà e fede. Solo che i primi fanno rumore e sono conclamati, i secondi sono si-lenziosi e rischiano di passare inos-servati. È nota l’espressione che af-ferma: “Fa più rumore un albero che cade, che milioni di fili d’erba che crescono nella foresta”. Ho citato questi episodi proprio per compren-dere come la forza di Cristo Risorto sia presente nel mondo e operi nei cuori.

Don Angelo

Papa Benedetto XVI: “L’uomo di oggi vive spesso come se Dio non ci fosse”

Gesù è risorto! ma ne siamo convinti e lo sappiamo proclamare?

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

La Comunità Pastorale ha deciso di destinare al Centro di Ascol-

to un fondo di solidarietà per andare incontro alle difficoltà di un numero crescente di famiglie.Pur mantenendo la centralità dell’a-scolto come servizio alla persona, la possibilità di rispondere con un aiuto economico copre il vuoto di intervento lasciato dalla chiusura della prima fase del Fondo Fami-glia Lavoro che si è conclusa nel dicembre 2011. Nonostante sia già stato attivato il nuovo Fondo Fami-glia Lavoro, le cui risorse saranno, nelle intenzioni della diocesi, desti-nate prevalentemente a percorsi di inserimento lavorativo mediante la formazione, si è ritenuto opportuno continuare l’esperienza del Fondo di Solidarietà, che sarà utilizzato so-prattutto per interventi di emergenza non coperti dal FFL2.Le richieste di sostegno economico riguardano prevalentemente il paga-mento delle utenze (energia elettri-ca e gas), delle rate d’affitto, spese condominiali, farmaci e altro. La valutazione del reale stato di neces-sità della persona passa dalla stesura di un bilancio familiare che verifichi le entrate rispetto alle effettive spese fisse mensili. Va detto che spesso ci troviamo di fronte a persone ormai

prive di reddito o al termine della cassa integrazione e in uno stato di indebitamento crescente.È evidente come questi interventi non siano risolutivi, ma cerchino di contenere l’aggravamento di uno stato di disagio che rischia di com-promettere le poche residue risorse e forze personali indispensabili per poter ricominciare. A questa situa-zione spesso si accompagna una povertà di relazioni e di opportuni-tà. Nel tentativo di tamponare anche questo aspetto, il Centro di Ascolto attiva un accompagnamento della persona affiancando un volontario stesso o un “Amico” del Centro.Si cerca in questo modo di dare “va-lore aggiunto” al contributo econo-mico che non rimane, così, fine a se stesso. Non nascondiamo, nella realtà complessa e “liquida” nella quale operiamo, la nostra difficol-tà nel definire, a volte, le priorità e i criteri nel dare secondo giustizia, affidandoci a un discernimento pru-dente e rispettoso della dignità della persona e insieme riconoscendo la responsabilità e la fiducia che la Co-munità ci ha accordato.Per questo vogliamo ringraziare in primo luogo tutte le persone e fami-glie che in forma anonima fanno per-

venire con cadenza mensile il loro contributo; le associazioni, i gruppi e la Comunità Pastorale che ha de-stinato il 10% delle offerte mensili e quelle raccolte in occasione del Natale, il cui resoconto economico è esposto nella tabella in alto.

Alle donazioni in denaro si è ag-giunta l’offerta da parte dell’Asso-ciazione SEM di buoni spesa per un valore totale di € 300,00 da destina-re a famiglie in difficoltà, utilizzabi-li presso un supermercato di Meda.Questi dati testimoniano la sensibilità e la generosità della Comunità e della società civile, che risponde, attraver-so il Centro di Ascolto, ai bisogni, spesso nascosti, di molte persone.Siamo convinti che ci sia ancora molto da fare e soprattutto sia neces-sario pensare a forme di solidarietà, non solo economica, che possano incidere “strutturalmente” e calmie-rare alcune voci di spesa come ad es. il canone d’affitto. Il Centro di Ascolto, nella sua restituzione alla Comunità sui bisogni e le povertà riscontrate, ha anche il compito di sollecitare una riflessione e una pro-gettualità che, partendo da questi, affrontino i problemi di fondo che li hanno generati. •

Centro di Ascolto e Fondo di Solidarietà: bilancio sociale e conto economico

Un fondo di solidarietà per le difficoltà delle famiglie

Comunità Pastorale Santo Crocefisso Meda

11 Novembre 2012 giornata CARITAS INAUGURAZIONE Centro di Ascolto

ore 11.00 -13.00 Apertura del Centro di Ascolto

via General Cantore, 6. Meda.

ore 11.00 Inaugurazione e Benedizione

ore 16.30 Incontro a tema “Farsi Prossimo”

relatore Don Augusto Panzeri

responsabile Caritas - zona Monza

Teatro S.Giuseppe. via Verdi 22. Meda.

A seguire presentazione del Centro di Ascolto

e del progetto “Amici del Centro di Ascolto”

ore 18.30 Celebrazione S.Messa

Chiesa Santa Maria Nascente. Meda

Il Buon Samaritano nostro contemporaneo

“Oggi le persone hanno più bisogno di ascolto che di parole.

Abbiamo imparato tutti a parlare, magari anche più lingue, e non siamo più

capaci di ascoltarci. Soltanto quando diamo ascolto all’altro con attenzione e non distratti, con

pazienza e non di fretta, con meraviglia e non annoiati, acquistiamo il diritto

e l’autorevolezza di parlargli al cuore.”

Tratto dalla Lettera Pastorale “Farsi Prossimo” ( 1989) del Card. Martini .

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CENTRO DI ASCOLTOMEDA

Via General Cantore, 6 20821 - Meda (MB)

tel. 346 626397

e-mail: [email protected]

orarimartedì: 9.00 - 11.30giovedì: 16.00 - 18.30

ENTRATE da maggio a dicembre 2012 USCITE al 31 dicembre 2012

Comunità Pastorale € 9.809,00 Bollette enel

Offerte da Anonimi € 800,00 Bollette Gas

Offerte su c/c € 600,00 Contributo per affitto

Acli € 300,00 Farmaci

Gruppo Missionario € 267,00 Spese condominiali

Comunione e Liberazione € 150,00

Erogazione liberale Intesa Sanpaolo € 1.500,00

TOTALE € 13.426,00 TOTALE € 7.865,00

SALDO al 31/12/2012 € 5.561,00

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Il Consiglio Pastorale della Comunità S. Crocifisso si è riu-

nito mercoledì 13 febbraio 2013 alle ore 21.00 presso la Parrocchia Madonna di Fatima per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Verifica dell’Oratorio Estivo 2012. Discussione e confronto.

2. Scelte su alcune celebrazioni particolari (200 anni del miraco-lo del S. Crocifisso, prime Messe di don Mattia e di don Marco Begato…).

3. Verifica sul metodo di lavoro di quest’anno e proposte per i pros-simi consigli.

Assenti giustificati tredici consiglie-ri. Presiede don Gaudenzio Corno e modera Marco Crippa. Dopo la reci-ta di compieta il moderatore apre la seduta invitando i responsabili della Pastorale Giovanile ad introdurre il primo punto all’odg. Don Cristiano sottolinea che, nella verifica svolta con il Consiglio d’oratorio, si sono tenute in considerazione le osserva-zioni critiche pervenute cercando di valutarne la consistenza effettiva, cercando cioè di capire se le fami-glie che non hanno scelto la propo-sta oratoriana lo hanno fatto perché erano effettivamente in difficoltà o per principio o per altri motivi. La riflessione ha portato a concludere che la percentuale delle famiglie in reale difficoltà era minima, per cui si è deciso di proseguire, con la for-mula scelta per un altro anno, solle-citando però una maggiore e diversa collaborazione della Comunità. Si è pensato infatti di educare all’idea che l’Oratorio Feriale non è un’atti-vità che si appalta agli adolescenti, ma una realtà di cui tutta la comuni-tà deve farsi carico, contando sulle forze di chi ha tempo e possibilità di mettersi a disposizione per pren-dersi cura dei bambini nelle mat-tine in cui non ci sono attività in oratorio o per accompagnarli nei diversi oratori. In linea con l’atten-

zione al secondo tema del nostro programma pastorale, la proposta oratoriana vuol diventare, in questo modo, proposta educativa per tutta la Comunità. Passando ai numeri, il sacerdote comunica che si è avuto un calo complessivo del 45% delle presenze. Una parte (120/140 bam-bini) è confluita negli oratori del cir-condario, altri sono rimasti a casa. Considerando invece le singole re-altà, a San Giacomo il calo è stato del 70%, a Madonna di Fatima sono diminuite le presenze dei bambini della scuola elementare e a S. Maria Nascente quella dei ragazzi delle medie. Fra gli animatori e i collabo-ratori si è registrata qualche presenza in meno solo a Madonna di Fatima e San Giacomo. L’esperienza dello scorso anno è servita anche per com-prendere l’importanza, l’attenzione e la chiarezza che si deve avere nel-lo spiegare alle famiglie la proposta e le diverse attività. Infine sottolinea due punti interessanti della propo-sta 2013: da una parte la funzione mediatrice dell’oratorio nell’incon-tro, nella conoscenza e nell’aiuto fra le famiglie e nella conseguente crescita di corresponsabilità nella comunità, dall’altra la proposta di due settimane pensate e preparate per i ragazzi che, in ottobre, riceve-ranno la Comunione e la Cresima. Gli interventi dei consiglieri Meda, Volontè, Crippa, Polloni, Cairoli, don Gaudenzio e don Angelo evi-denziano la necessità e l’effettiva possibilità di analizzare le cause e recuperare le presenze, la validità educativa per ragazzi, animatori e famiglie della formula proposta per l’oratorio estivo, l’importanza di ac-costare personalmente le famiglie per motivare le ragioni delle scelte operate e condivise e le richieste di chiarimenti su alcune attività proposte per il 2013. Il Consiglio approva la proposta oratoriana per la prossima estate. Prende quin-di la parola don Gaudenzio che, dopo aver elencato gli anniversari

che ricorrono nel 2013, chiede al Consiglio di istituire una apposita Commissione che ne coordini l’or-ganizzazione. Entrano a farne parte Adolfo Meda, Giuseppe Volontè, Marco Crippa, Walter Giudici, don Luigi e don Gaudenzio. Il responsa-bile della Comunità informa anche il Consiglio circa la richiesta, per-venutagli da alcuni parrocchiani, di pubblicare sul sito della Comunità i verbali del Consiglio, dichiarando di non aver ancora avuto tempo di contattare l’Avvocatura della Curia per farsi indicare gli eventuali pro-blemi legali e di privacy e di essere personalmente contrario alla pub-blicazione perché, da una parte, il contenuto di un verbale, pur essen-do oggettivo, è sempre in qualche modo influenzato dalla sensibilità di chi lo redige e, dall’altra perché un verbale, non offrendo possibilità di dialogo e chiarimento immediato dei suoi contenuti, genera frainten-dimenti difficili da superare. Don Cristiano introduce il terzo pun-to all’odg, ripercorrendo il lavoro svolto quest’anno dal Consiglio, il metodo con cui si è svolto, le dif-ficoltà incontrate e i punti ancora da svolgere, cioè corresponsabilità e fraternità. Gli interventi dei con-siglieri Dentoni, R. Busnelli, don Luigi, suor Maria Angela, Cairoli sottolineano invece che all’inizio dei lavori del Consiglio, su solleci-tazione dello stesso don Cristiano, si sono poste delle premesse con un ordine di importanza e, nel lavoro concreto, le si sono disattese, che è mancato il passaggio di restituzione dal Direttivo alle Commissioni e la collaborazione trasversale fra com-missioni, che non si è tenuto conto di temi quali lavoro, solidarietà, ma-lattia, non si è valutata la ricaduta sul Consiglio stesso del metodo di lavoro, non si è considerata la ne-cessità di un dialogo che motivi, in base al senso, le decisioni definitive del Direttivo. La seduta è tolta alle ore 23.20. •

Consiglio Pastorale della Comunità S.Crocifisso - 13 febbraio 2013

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Il Consiglio Pastorale della Comunità S. Crocifisso si riuni-

sce mercoledì 20 marzo 2013 alle ore 21.00 presso la Parrocchia S. Giacomo con il seguente ordine del giorno:

1. Relazione su quanto è fino-ra emerso dalle riunioni del-la commissione formatasi per organizzare le celebrazioni di alcuni eventi importanti per la nostra Comunità Pastorale.

2. Discussione in vista della scelta e della formulazione del tema su cui la Comunità rifletterà nel corso del prossimo anno pasto-rale (si ricorda che nella sedu-ta precedente ci si era orientati sulla possibilità di sviluppare la seconda parte del tema già proposto quest’anno, riassunto nello slogan “Una comunità de-gna di fede”, approfondendo le tematiche della fraternità nella fede e della corresponsabilità nella chiesa).

Sono assenti giustificati tredici consiglieri. Presiede il Consiglio don Gaudenzio e modera Luca Pedrazzi. Dopo la recita di compieta il moderatore invita don Gaudenzio a presentare al Consiglio il pun-to sulle celebrazioni previste nel 2013. Il responsabile della co-munità spiega innanzitutto che la Commissione ha individuato nelle parole del Salmo 34, 6 “Guardate a Lui e sarete Raggianti” il tema uni-ficante delle diverse celebrazioni. Il versetto infatti, mettendo al cen-tro il Crocifisso (lo richiameremo nella Festa del S. Crocifisso), in-vita a guardare all’amore di Gesù sulla croce, a lasciarsi guidare e formare da lui e a cogliere come il nostro rapporto con Gesù si realiz-zi in una comunità storica concre-ta. È nella Chiesa che, attraverso la Parola, la Preghiera e l’Eucarestia, lo Spirito Santo rende la nostra vita capace di riesprimere oggi il senso

dei gesti e delle parole di Gesù, di ridire Gesù in modo comprensibi-le al nostro mondo (lo richiame-remo ricordando l’Anniversario della fondazione della parrocchia di San Giacomo e dell’ Oratorio). Guardando a Lui la nostra vita troverà senso ed unità, sarà santa: “e sarete raggianti”. Tutti infatti siamo “memoria” di Gesù Cristo, ma lo siamo ciascuno in modo di-verso (da sacerdoti, da religiose/i, da sposati, da laici…) nella misu-ra in cui comprendiamo (dentro la Comunità – accompagnati e solle-citati dalla comunità) quali sono gli aspetti, le ispirazioni, le ten-sioni vere che il Signore ha messo nella nostra vita (gli anniversari di matrimonio, di ordinazione e di vita religiosa e le nuove ordina-zioni sacerdotali ce lo richiame-ranno). Passa quindi ad illustrare un ipotetico calendario e ad aprire una breve discussione in cui viene sottolineata da più parti la neces-sità di coinvolgere tutte le fasce d’età – soprattutto bambini, ragaz-zi e giovani – non pensando solo ad iniziative per adulti e anziani. Don Gaudenzio risponde che si è presa in considerazione questa ne-cessità e si stanno pensando pro-poste. Rosa Busnelli aggiunge che la loro concretizzazione potrebbe essere facilitata dalla partecipa-zione di giovani, educatori o ca-techisti, al lavoro delle sottocom-missioni. Il moderatore introduce il secondo punto all’odg e don Gaudenzio precisa che si è scelto di completare il tema proposto per l’anno in corso dal momento che è stato svolto solo per metà e non ha affrontato la parte relativa alla fraternità e alla corresponsabilità, anche se rimane sempre la possi-bilità che i consiglieri formulino proposte alternative. Gli inter-venti di Pedrazzi, G. Grassi, don Angelo, R. Busnelli mettono in evidenza il fatto che il tema della fraternità è un tema personale e

pratico, difficile da declinare a li-vello pastorale, legato a gesti quo-tidiani di attenzione agli altri, alla custodia dell’altro, che chiede un affronto unitario e non settoriale, è un tema che deve essere chiari-to anche nel suo legame con quel-lo della Comunità degna di fede. Quelli di Suor Maria Angela, don Cristiano, C. Giorgetti puntualiz-zano invece che la fraternità nella fede si muove fra due poli: la cen-tralità della Parola, la centralità di Gesù che fa la fraternità nella fede, e le relazioni fra le persone nella fede e come nell’affrontare il tema sia importante tener presente due aspetti: innanzitutto non fare una pastorale dei bisogni immedia-ti che ci sono, ci provocano, ma non sono il vero punto di partenza. Dobbiamo custodire Cristo nell’al-tro e non l’altro. Questa custodia non può ridursi solo a creare reti di aiuto. Ciò non significa che dob-biamo imporre legami artificiosi, ma che dobbiamo far in modo che le relazioni che le persone già vi-vono fuori dalla nostra comunità prendano uno spessore cristiano. In secondo luogo è indispensabile dedicare tempo a raccontarci quel-la che vediamo essere la vita della gente, nei suoi bisogni e nelle sue risorse, in modo che quanto andre-mo a proporre si incroci con essa (orari, luoghi, abitudini, interessi delle persone). Questo lavoro non è scontato perché a volte l’esse-re dentro una comunità limita la tua possibilità di vedere e capi-re il vissuto degli altri, le ragioni delle loro scelte, i motivi del loro non aderire a quanto proponiamo. L’ultimo intervento (Pedrazzi) pone un dubbio sulla nostra reale possibilità e sull’utilità pastorale di fotografare una realtà in con-tinuo e veloce cambiamento. Il Consiglio decide però di prose-guire, nelle prossime sedute, nella direzione intrapresa. La seduta è tolta alle ore 23.00. •

Consiglio Pastorale della Comunità S.Crocifisso - 20 marzo 2013

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Quaresima 2013

Sempre sullo schermo grande del-la saletta della parrocchia di S.

Giacomo abbiamo seguito il terzo e quarto momento della Via Crucis in Duomo guidata dal Vicario Generale mons. Mario Delpini (l’Arcivesco-vo Angelo Scola era impegnato a Roma per il Conclave). “Chinato il capo consegnò lo Spirito” è il titolo della terza Via Crucis di martedì 5 marzo che, partendo dalla “Pietà di Michelangelo”, ripercorre la nona, decima e undicesima stazione. Vie-ne richiamata la testimonianza del martire Frére Christophe di Tighi-rine (Algeria) prima del martirio, come segno di sequela e amore per il Signore: “Io sono suo e seguo le sue orme; vi dico in piena verità, va tutto bene”! Posso morire, eccomi qua!”. Questa testimonianza è ripre-sa nell’omelia del Vicario Generale tutta costruita sulla frase “impronun-ciabile”: “Vi dico in piena verità, va tutto bene”. Come ciò è possibile in un mondo confuso e contradditorio, dove giusti e ladroni patiscono lo stesso supplizio? Possiamo dire che va tutto bene se abbiamo abbastan-za sapienza e amore per trasformare la vicinanza in solidarietà e la con-fusione in occasioni per dire parole di perdono e preparare l’ingresso in paradiso. Anche noi siamo fieri di essere Chiesa e di pagare di perso-na, dicendo la verità che “va tutto bene” quando, anche là dove si sba-glia, dove si cade, dove si può essere uccisi per la propria fede, come ap-punto accadde ai sette monaci uccisi a Tibhirine, rimaniamo aggrappati alla roccia di Cristo, l’uomo dei do-lori. Anche là dove siamo paralizzati dalla violenza, bloccati dall’inutilità, dove il bene che si fa è disprezza-to e la cronaca quotidiana, spesso

Con il Vicario Generale mons. Delpini altri due momenti del cammino di conversione

La Via Crucis in Duomo “Stabat Mater dolorosa”

scriteriata, non distingue il bene dal male, anche lì “va tutto bene” finché siamo portatori di speranza, uomini e donne che sorridono davanti alla vita, per e con la vita. “La Madre sorregge il Figlio” è il titolo della quarta Via Crucis di martedì 12 mar-zo che prende spunto da quel fram-mento di marmo perfettamente la-vorato e levigato, contrariamente al resto appena abbozzato della “Pietà Rondanini” di Michelangelo: rap-presenta un braccio apparentemente abbandonato a mezz’aria, segno di una lotta che l’artista ha ingaggiato con la dura materia, ma espressione anche del tumulto interiore dell’uo-mo di fronte alla verità della morte. Vengono ripercorse le ultime tre sta-zioni fino alla deposizione di Gesù nel sepolcro, quando dal chicco di grano morto comincia la grande moltiplicazione del pane che dure-rà fino alla fine del mondo. Gesù è il pane di vita capace di sfamare, in misura abbondante, l’umanità inte-ra e di donarle il nutrimento vitale. Sopra la sepoltura di Gesù risplende il mistero dell’Eucaristia. Da questa apparente contrapposizione mons. Delpini costruisce l’omelia tutta gio-cata sull’“insignificanza”. Ci sentia-mo insignificanti di fronte a quello che ci viene proposto come modello culturale, di vita, di successo. Insi-gnificanti là dove quello che ci sta a

cuore non rientra nel modello della politica, della finanza, della scien-za, insomma sembriamo non conta-re! Ebbene, di fronte a tutto questo esiste un principio che è il principio della vocazione. Essere consapevoli della chiamata a essere sequela dei discepoli del Signore ai piedi del-la Croce. Sequela di vocazione che diventa poi principio di comunione, quando lo trasportiamo dal cuore del singolo al cuore dell’insieme, quan-do riusciamo a volgere lo sguardo a Colui che hanno trafitto. E il princi-pio di comunione opera e mostra il suo splendore quando il gruppo non dirà: “Io sono meglio”, quando cia-scuno non affermerà: “Io posso inse-gnarvi addirittura più del Papa o del Concilio”, ma quando dirà”Volgete lo sguardo a colui che hanno trafit-to”. E così si arriva al principio della seminagione, che è lo stile del Re-gno, che è già in mezzo a noi, che dà significato al mondo, che è la terra promessa della Chiesa, è il seme che non muore, che, appunto, continua a essere fecondo e dare seminagione. Quelli che continuano a stare sotto la Croce, magari con paura, come sia-mo tutti noi, se agiscono così, posso-no veramente rendere concreti questi principi e quindi dare un senso anche a questo cammino di Via Crucis in vista della Pasqua di Resurrezione del Signore. Anche in queste serate è seguito un breve momento di riflessione dove si è auspicato che una vera comunio-ne pastorale diventi sempre più forte nella nostra comunità pastorale nel rispetto dei diversi cammini e tradi-zioni parrocchiali, avendo sempre nel cuore che l’altro non è un rivale, ma portatore di novità e ricchezza.

Carla

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Momenti di cammino per attraversare la “porta della fede”

La Via Crucis della Fede

VENERDI 15 MARZO PARROCCHIA M.DI FATIMAPregando e meditando in cammino

Che cos’è la Via Crucis? Perché? Che significato ha? Che forma

di devozione è per un cristiano?Forse qualcuno si pone domande si-mili. Anche se tutto ciò può essere pertinente, il fatto di partecipare alla Via Crucis sulle strade del quartiere ci invita alla preghiera; più faticosa, se vuoi, per il freddo e il buio, ma è un appuntamento annuale che aspet-tiamo per vivere nel miglior modo possibile la S. Pasqua. In ogni stazione ascoltiamo, oltre alla Parola di Dio, anche la testimo-nianza di chi per fede ha dato la pro-pria vita per Cristo. A questi testimo-ni chiediamo la forza di saper perde-re la vita ogni giorno per costruire un mondo migliore. Maria, madre di Gesù, faccia in modo che le soffe-renze patite da Gesù siano impresse nel cuore di ciascuno di noi.Al termine della Via Crucis ci tro-viamo davanti alla Croce che ri-splende nel buio, segno di speranza che illumina le tenebre dei nostri cuori. Con la benedizione finale tor-niamo alle nostre case con tanti buo-ni propositi.

Fiorenza

VENERDI 22 MARZO PARROCCHIA SAN GIACOMO

Pioggia, vento e freddo, sereno: quattro ingredienti climatici che

hanno in sequenza contraddistinto le tre VIA CRUCIS cittadine par-tite venerdì 8 marzo da una piazza di S. Maria Nascente, passate, ve-nerdì 15 marzo, per un quartiere di Madonna di Fatima, per concluder-si venerdì 22 marzo lungo le strade della parrocchia di San Giacomo. Le testimonianze di fede di Maria, degli Apostoli, dei discepoli, di tan-te donne e uomini di ogni età che hanno confessato nel corso dei se-coli la bellezza di seguire il Signore Gesù e l’esempio di vita di martiri che hanno proclamato la Verità del Vangelo a prezzo della vita ci han-

no accompagnato in un cammino di memoria e conver-sione. Abbiamo offerto questi cam-mini a Sua Santità Benedetto XVI, riconoscenti per il suo illuminato ma-gistero e ammirati per il servizio silen-zioso di preghiera a cui affida il resto della sua vita, e a Papa Francesco, grati fin d’ora (come rilevato dal

nostro Arcivescovo) per questi suoi primi passi che ci impegnano a dare continuità alla grande speranza che ha suscitato in tutto il mondo da quando è apparso per la prima volta.Dietro questi tre momenti c’è stato il lavoro di tante persone guidate e co-ordinate dalla commissione liturgi-ca della comunità. Stupisce sempre ogni volta constatare con mano la premura e la cura con cui diverse persone che abitano nei luoghi dove sosta la Via Crucis si impegnino per rendere sempre più dignitosi que-sti luoghi di transito del Signore Gesù, trovando ascolto, attenzione, disponibilità in tanti interlocutori. Così come sono degni di ammirazio-ne l’entusiasmo e la professionalità con cui la Protezione civile di Meda si adopera per illuminare molte zone buie del percorso. Certo è una luce artificiale quella che con perizia rie-scono a darci, ma è il segno che an-che altra Luce può venire dall’Alto se sappiamo aprire i nostri cuori. E allora via una certa mestizia e com-plessi di inferiorità perché sia pos-sibile spendere con credibilità in ogni circostanza della vita quotidia-na quei bei versi cantati con il coro Musiké lungo le vie della parrocchia di Madonna di Fatima: “Se la nostra vita sarà nuova, se vivremo tra noi con vero amore, a quest’uomo che cerca la sua strada, noi sapremo do-nare la sua luce”.

E.N.

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Alla frase: “Chi trova un libro, trova…” viene automatico ri-

spondere: “un tesoro!”.È proprio cercando di capire qualco-sa di più di un Tesoro speciale, che i ragazzi di terza media si sono ritro-vati, durante i lunedì di quaresima, in oratorio S.Crocifisso.Durante queste serate un gruppo di coraggiosi preadolescenti (siamo ar-rivati a un massimo di 20, ma stabili una quindicina) si è confrontato con dei brani riguardanti Giuda e il miste-ro del tradimento. Un testo (Stevan, Giuda. Il mistero del tradimento, An-cora) “da grandi”, che i ragazzi han-no saputo comprendere e fare loro. Non pensate che gli incontri siano stati delle analisi e lezioni di com-prensione del testo tenuti da suor Maria Angela (certo la guida è stata fondamentale!); i veri protagonisti di queste serate sono stati i pen-sieri e le parole espressi in libertà. Infatti, dopo la lettura del brano della serata e qualche chiarimento su passaggi più difficili, i ragazzi esprimevano ciò che il testo aveva suscitato in loro. Partendo da que-sti pensieri si è cercato ogni volta di riportare il messaggio alla real-tà quotidiana e alle situazioni che ognuno di noi vive. Il Vangelo si “nasconde” nelle pic-cole cose e nelle scelte che affron-tiamo ogni giorno e ci raggiunge nella semplicità. Fermarsi ogni tan-to a rifletterci lo rende palese anche nei luoghi più inaspettati!Dopo l’esperienza significativa dell’anno scorso, anche quest’an-no il gruppo educatori ha deciso di riproporre questo momento, sicuro di dare una possibilità importante ai ragazzi di terza media. Crescere imparando a pensare, ad esprime-re il proprio pensiero senza timore e a confrontarsi con gli altri su ciò che vale è per noi un insegnamento importante che vorremmo riuscire a trasmettere.

Come sempre i ragazzi che hanno deciso di partecipare a questi in-contri sono stati capaci di stupirci, dandoci la certezza che la condivi-sione e il confronto siano momenti preziosi e da non perdere.Lo so, a questo punto a qualcuno sarà sorta la domanda sulla necessi-

tà di questi incontri aggiuntivi al ca-techismo… beh, la risposta migliore che possiamo darvi sono le condivi-sioni finali che i nostri “pensatori” ci hanno lasciato durante l’ultimo di questi incontri.

Grazia (un’educatrice preado)

...un assaggio di quaresima preado

“Chi trova un libro, trova…”

gruppo

p r e A d olescenti

“È utile confrontarsi così, perché, certo, non ci pensi tutto

il giorno, tutti i giorni ma a me, ad esempio, in una situazione

mi è venuto in mente quanto ci siamo detti qui e riguardando

a come mi stavo comportando: non stai mentendo, mi sono

detta… altrimenti avrei fatto diversamente”. Valentina

“È molto utile una cosa così:

ci si arricchisce di cose che da soli

non saremmo capaci di capire.

Tipo cosa vuole dire vivere rapporti

interpersonali veri. Ogni cosa discussa

è servita per la vita quotidiana”. Benedetta

“A me è capitato di fare un collegamento errato durante l’incontro ma nessuno ha riso. Non c’era nessun timore di sbagliare. Si procedeva nel confronto verso la comprensione delle cose”. Valentina

“Siamo riusciti a trovare da un libro insegnamenti per la vita di tutti i giorni. Buona la discussione per comprendere”. Leonardo

“A me è piaciuto il fatto che qui

abbiamo potuto esprimerci liberamente

senza giudizio”. Marta

“Bello il fatto che il tema si riprendeva da diversi punti di vista”. Laura

“La libertà di parola, mi è piaciuta. Anche l’ascolto senza giudizio, senza parlarci sopra. E interessante

è che quando non si capiva, non solo la suora ma ciascuno di noi aiutava a spiegare”. Morgana

“È bello scambiare

opinioni”. Fausto

“Mi ha colpito che non c’erano interventi

sbagliati o giusti (una cosa che ci fa paura

a scuola!) ma da ogni intervento partiva

una riflessione”. Mattia

“Un testo difficile quello che abbiamo letto ma spiegato in maniera semplice”. Lorenzo

“Durante la settimana,

ripensavo a quello di cui

avevamo discusso (quasi

senza rendermene conto)

quando succedeva qualcosa.

Ad es. in una occasione

ho ripensato riguardo

all’usare le persone

per scopi personali”. Elisa

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Stamattina il cielo è nuvoloso e grigio , niente sembra preannun-

ciare la festa imminente e gioiosa della S. Pasqua, mentre ci preparia-mo per il rito della Riconciliazione.Oggi, con i bambini di IV elementa-re ci ritroviamo in chiesa a S. Maria Nascente, per la Prima Confessione.Sono le 9.40 e mentre arrivo in chie-sa vedo già segni di fermento: auto parcheggiate sul sagrato, bambini accompagnati dai genitori che arri-vano da ogni parte e frettolosamente entrano in chiesa.L’impatto entrando è grande “Signore, eccoli lì!”, penso; la Chiesa infatti è già ricolma di bambini: silenziosi, ordinati, ma come colpiti da scosse

23 marzo - Prima Santa Confessione per i bambini di IV elementare

La mia Prima santa Confessione

elettriche, si agitano sulle panche in un movimento frenetico, gli occhi sfavillanti saettano dall’altare a don Cristiano, alle catechiste, ai genitori sulle file più indietro e verso i con-fessionali.Don Cristiano coagula i punti di ri-flessione e ci aiuta a mettere in or-dine i nostri pensieri nell’esame di coscienza: iniziano le confessioni.Abbiamo raccolto alcuni pensie-ri dei nostri bambini che ci fanno comprendere lo stato d’animo e la serietà di questi piccoli.Penso che quest’anno, con il sacra-mento della Prima Comunione an-cora lontano, forse i bambini possa-no cogliere e godere maggiormente

questo Sacramento, che è espressio-ne della Misericordia di Dio.Misericordia: è stata la parola più importante pronunciata da Papa Francesco nel suo primo Angelus a S. Pietro, …perché “se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe”.Ripenso a quante volte sento pro-nunciare da mio figlio “Scusami mamma!” e “Perdonami, ho sba-gliato” e rifletto se: Io, adulta, mam-ma, catechista sono capace di pro-nunciare le parole “Perdonami o Signore” o mi stanco.Spero che le parole di Papa Francesco rimangano nelle mie orecchie, vive e presenti, attraverso le parole dei miei figli.

Daniela (Gruppo Catechiste)

“Questa Prima Confessione é stata una forte emozione perché mi sono liberata dei miei peccati. Ero molto emozionata e un po’ preoccupata ma poi mi sono lasciata andare ed è andato tutto bene”. Alessia Angiuoni

“Sabato 23 marzo per noi bambini e bambine di 4° elementare della Comunità S. Crocifisso, si è svolta la 1° Confessione.Dopo una preghiera comunitaria tenuta da don Cristiano, abbiamo iniziato a confessarci. In chiesa era appeso un grande manifesto “Il ritorno del figliol prodigo”, che rappresenta il perdono e la misericordia che abbiamo ricevuto durante la nostra Prima Confessione.Ad ogni bambino poi, la catechista ha messo al collo un Crocifisso di legno che indosseremo anche il giorno della nostra Prima Comunione.È stata una mattinata di grande emozione!”. Laura e Camilla

“Oggi 23 marzo 2013 ho fatto la Prima Confessione. All’inizio avevo un po’ di paura, ma dopo mi sono tranquillizzata e ho fatto la Confessione. È stata un’esperienza stupenda. Ciao”. Melissa

“Sabato 23 marzo ho iniziato un percorso importante: la mia Prima

Confessione, un bellissimo ricordo che porterò sempre con me”.

Andrea Besana

“Il 23 marzo 2013, noi ragazzi di IV elementare, abbiamo fatto

la Prima Santa Confessione.

A me tremavano le gambe e credevo di non ricordare più le parole

della preghiera.

Una volta davanti al Sacerdote, ho iniziato a parlare, e piano piano

la paura è andata via, tutto quello che dovevo dire mi è tornato

nella mente e alla fine sono uscita più serena e tranquilla.

Questa esperienza è stata emozionante perché mi ha fatto sentire

più vicino a Gesù e mi accorgo che l’incontro con Lui a ottobre

si avvicina sempre di più e sono tanto felice!!!”. Greta Giorgetti

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Domenica 24 marzo gli adole-scenti della diocesi di Mila-

no sono stati invitati ad incontrare il nostro arcivescovo Scola. Tema dell’incontro: “Il fuoco nel cuore”, un invito a testimoniare con corag-gio la nostra fede.Anche noi adolescenti di Meda ab-biamo partecipato alla proposta che consisteva nella visita di due chiese di Milano, in ognuna delle quali ab-biamo assistito ad una testimonianza, per poi trovarsi tutti in Duomo e par-tecipare alla veglia con l’arcivescovo.Nella prima chiesa, S. Marco, abbia-mo fatto un momento di preghiera e un ragazzo albanese di venti anni ci ha parlato del suo avvicinamento alla Chiesa e della sua vita in questo

periodo che precede il suo battesimo.Nella seconda chiesa, S. Babila, ab-biamo partecipato ad un momento di preghiera simile a quello prece-dente, poi un frate francescano ci ha raccontato la sua esperienza nella comunità di prima accoglienza per i poveri di cui egli stesso è rettore.In queste due tappe ci sono stati consegnati prima dell’acqua santa, con cui ci siamo segnati, poi del sale, nostro contributo al pranzo e segno di partecipazione alla gioia pasquale, e una candela da accen-dere davanti a Gesù Crocifisso, luce per illuminare le genti.Per terminare ci siamo recati tutti in Duomo dove abbiamo potuto segui-re gli interventi del cardinale e dove

abbiamo partecipato a vari momenti intervallati da narrazioni animate da Cleopa ed Efraim, che parlavano di Cristo Risorto.Anche se l’acustica non era eccezio-nale, in generale è stato interessante. Il momento, a mio parere, più sti-molante è stata la testimonianza del ragazzo albanese, che è riuscito ad intrattenerci bene; mi è piaciuta per-ché trovo sempre interessante ascol-tare il racconto della conversione di qualcuno, forse questa volta in par-ticolare perché a raccontare era una persona abbastanza vicina a noi.Complessivamente credo che sia stata un’esperienza positiva e la ri-farei volentieri.

Riccardo

Incontro con il cardinale per gli adolescenti della diocesi

il Fuoco nel Cuore

Domenica 17 marzo

Happy Hour per i nostri Papà

Domenica 17 marzo in occasio-ne della Festa del Papà ci sia-

mo ritrovati nel salone dell’oratorio Madonna di Fatima per il consolida-to appuntamento dell’happy hour. L’affiatato e rodato gruppo cucina ha lavorato intensamente tutta la domenica per preparare deliziosi manicaretti al fine di accontentare tutti: più che un aperitivo sembrava una vera e propria cena, con tanto

di antipasto e dolce! Nonostante il tempo freddo e nevoso, poco prima delle 19 il salone era già affollato, tanto da dover aggiungere nuovi ta-voli per permettere a tutti di trovare posto. I vassoi con le diverse portate si sono così svuotati rapidamente e poco dopo le 21.30 grandi e picci-

ni, figli, genitori, nonni e zii hanno lasciato il salone soddisfatti per gli squisiti cibi gustati e contenti d’aver festeggiato i papà in allegria e in piacevole compagnia.Arrivederci al prossimo happy hour!

Renata

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

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L’esperienza entusiasmante del-lo scorso anno, che ha visto

persone delle diverse realtà del no-stro Decanato impegnarsi nell’alle-stimento della Mostra sull’EUCA-RISTIA, continua.Perché? Perché tra noi è nata un’ami-cizia nuova o se ne è rinfrancata una già esistente. Non è stato solo un la-voro organizzativo, ma una possibi-lità di approfondimento dei contenu-ti del nostro essere cristiani.Papa Benedetto, ora nostro caro Papa emerito, ha lanciato un allar-me: in questi decenni è avanzata una progressiva “desertificazione” spirituale. E il vuoto si è diffuso. Ma è proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, di questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la corrispondenza della fede alla vera natura del cuore dell’uomo con la sua aspirazione nostalgica all’infini-to. Riscoprendo la gioia di credere e la sua importanza vitale per noi

uomini e donne. “… Perciò anche oggi la fede cristiana tornerà a tro-vare l’uomo”. E ha indetto un anno della Fede per “riportare la vita nel deserto” (Be-nedetto XVI). Ecco allora che abbiamo colto al volo la possibilità di portare nel no-stro territorio la mostra “VIDERO E CREDETTERO. La bellezza e la gioia di essere cristiani”. In questi giorni pasquali ricorderemo Gio-vanni e Pietro che corrono al sepol-cro e vedono le bende per terra: “Vi-dero e credettero”. Questo incontro è possibile anche oggi perché Egli è il Vivente. Per noi. Per te che leg-gi questo avviso. Sei invitato già da ora a venire a vedere: sempre per un mese, a cavallo fra fine aprile e mag-gio, ospitati ancora una volta nel Se-minario di Seveso.L’inaugurazione è fissata per il pros-simo 2 maggio ore 21.00 con il cura-tore della mostra Eugenio Dal Pane,

la partecipazione del vicario episco-pale mons. Patrizio Garascia e del decano don Flavio Riva.

Giovanna e Sabino

Una mostra itinerante sugli incontri con Cristo tra percorsi d’arte e testimonianze

“Videro e Credettero”

L’otto per mille alla Chiesa Cat-tolica e il cinque per mille al

volontariato. Due firme per raddop-piare la solidarietà e alimentare la speranzaRicordiamo che con il mese di aprile si ripropone, inizialmente attraverso il modello 730-1 e il CUD 2013, e poi con il modello Unico 2013, la possibilità di destinare alla Chie-sa cattolica l’8 per mille dell’Irpef 2012 dovuta, contribuendo così al sostegno economico del clero ma soprattutto finanziando migliaia di iniziative di aiuto e intervento in Italia e nel mondo.

Per l’ottavo anno poi è confermata la possibilità di destinare un altro cinque per mille a favore di orga-nizzazioni senza scopo di lucro, di volontariato, di promozione sociale di cui si condividono l’azione e i va-lori, apponendo un’altra firma sullo stesso modello unitamente al codice fiscale dell’ente prescelto.Il tutto seguendo un cammino volto a responsabilizzare il cittadino per renderlo artefice e corresponsabile di come indirizzare una parte del pro-prio contributo fiscale, secondo un principio di sussidiarietà orizzontale.

E.N.

L’otto per mille alla Chiesa Cattolica e il cinque per mille al volontariato.

Due firme per raddoppiare la solidarietà e alimentare la speranza

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Pubblichiamo una breve sintesi del-la catechesi di Sua Santità Benedet-to XVI dedicata al Credo durante l’udienza generale di mercoledì 6 febbraio, l’ultima prima “[…] di sa-lire il monte a dedicarmi di più alla preghiera e alla meditazione, ma questo non significa abbandonare la Chiesa”. (E.N.)

Io credo in Dio:Il Creatore del cielo e della terra, il Creatore dell’essere umanoIl Credo, che inizia qualificando Dio come “Padre Onnipotente”, aggiunge poi che Egli è il “Creato-re del cielo e della terra” e riprende così l’affermazione con cui inizia la Bibbia. Nel primo versetto della Sacra Scrittura, infatti, si legge: «In principio Dio creò il cielo e la ter-ra» (Gen 1,1): è Dio l’origine di tut-te le cose e nella bellezza della crea-zione si dispiega la sua onnipotenza di Padre che ama.Dio si manifesta come Padre nella creazione, in quanto origine del-la vita, e, nel creare, mostra la sua onnipotenza. […] Dei racconti del-la creazione, vorrei evidenziare un […] insegnamento: il peccato ge-nera peccato e tutti i peccati della storia sono legati tra di loro. Questo aspetto ci spinge a parlare di quello che è chiamato il “peccato origina-le”. Qual è il significato di questa re-altà, difficile da comprendere? Vor-

rei dare soltanto qualche elemento. Anzitutto dobbiamo considerare che nessun uomo è chiuso in se stesso, nessuno può vivere solo di sé e per sé; noi riceviamo la vita dall’altro e non solo al momento della nascita, ma ogni giorno. L’essere umano è relazione: io sono me stesso solo nel tu e attraverso il tu, nella relazione

dell’amore con il Tu di Dio e il tu degli altri. Ebbene, il peccato è tur-bare o distruggere la re-lazione con Dio, questa la sua essenza: distrug-gere la relazione con Dio, la relazione fonda-mentale, mettersi al po-sto di Dio. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che con il pri-mo peccato l’uomo “ha fatto la scelta di se stes-so contro Dio, contro le

esigenze della propria condizione creaturale e conseguentemente con-tro il proprio bene” (n. 398). Turba-ta la relazione fondamentale, sono compromessi o distrutti anche gli altri poli della relazione, il peccato rovina le relazioni, così rovina tutto, perché noi siamo relazione. Ora, se la struttura relazionale dell’umanità è turbata fin dall’inizio, ogni uomo entra in un mondo segnato da que-sto turbamento delle relazioni, entra in un mondo turbato dal peccato, da cui viene segnato personalmente; il peccato iniziale intacca e ferisce la natura umana (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 404-406). E l’uo-mo da solo, uno solo non può uscire da questa situazione, non può redi-mersi da solo; solamente il Creato-re stesso può ripristinare le giuste relazioni. Solo se Colui dal quale ci siamo allontanati viene a noi e ci tende la mano con amore, le giuste relazioni possono essere riannoda-te. Questo avviene in Gesù Cristo, che compie esattamente il percorso

inverso di quello di Adamo, come descrive l’inno nel secondo capi-tolo della Lettera di San Paolo ai Filippesi (2,5-11): mentre Adamo non riconosce il suo essere creatura e vuole porsi al posto di Dio, Gesù, il Figlio di Dio, è in una relazione filiale perfetta con il Padre, si ab-bassa, diventa il servo, percorre la via dell’amore umiliandosi fino alla morte di croce, per rimettere in ordi-ne le relazioni con Dio. La Croce di Cristo diventa così il nuovo albero della vita […]. •

Anno della Fede

“io credo in Dio”

Cristo pantocratore

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Se le avessimo cercate apposta, ci sarebbe stato difficile unire insie-

me, come avverrà in questo periodo, tutta una serie di ricorrenze in cui è coinvolta la nostra Comunità Pastora-le. Ma il Signore ha scelto così, quindi ha una parola da lasciarci attraver-so queste ricorrenze che sono: il 200° anniversario del miracolo del Santo Crocifisso (2 agosto), l’ordinazione sacerdotale di don Mattia, il Diacono che sta prestando servizio nella nostra Comunità Pastorale (8 giugno), l’or-dinazione sacerdotale del salesiano don Marco Begato della parrocchia di S. Giacomo, il 60° di Messa di don Ernesto (28 giugno), il 25° di profes-sione religiosa di Suor Mariangela (21 novembre), il 40° della Parrocchia di S. Giacomo (4 ottobre), il 50° di inau-gurazione dell’Oratorio S. Crocifis-so (8 settembre), il 70° della Scuola parrocchiale S. Giuseppe. A questo abbiamo aggiunto anche gli anniver-sari di matrimonio (5 maggio), così da unire al tema della vocazione sacerdo-tale e religiosa quello della vocazione al matrimonio.Il Consiglio pastorale ha costituito una commissione per coordinare la celebrazione di queste ricorrenze, così che non diventino schegge im-pazzite che vanno ognuna per conto suo o un motivo di distrazione, ma siano invece di maturazione, nella gioia della festa insieme, del cam-mino della Comunità.

Tutte le ricorrenze nel cammino di Fede: “Guardate a lui e sarete raggianti”

un’estate di Feste!

Un primo compito che la Commis-sione si è proposta è stato di trovare un tema unificante delle diverse ce-lebrazioni, che si inserisse nel tema dell’anno che è la ricerca del primato di Dio nella vita e nella comunità. Lo ha trovato in un frase del salmo 34: “Guardate a lui e sarete raggianti” (S 34,6). L’abbiamo così interpretato: GUARDATE A LUI (guardate a Gesù crocifisso, all’amore sulla croce).La morte e la resurrezione di Gesù rivelano il progetto d’amore di Dio su ciascuno di noi. Siamo chiamati a guardare a Lui, al rapporto con lui, a lasciarci guidare e formare da Lui (Festa del S. Crocifisso).Il nostro rapporto con Gesù è me-diato dalla Parola, dalla preghiera, dall’eucarestia e si realizza in una comunità storica concreta. È nella Chiesa che, attraverso la Parola, la Preghiera e l’Eucarestia, lo Spirito Santo rende la nostra vita “memo-ria” di Gesù cioè capace di riespri-mere oggi il senso dei gesti e delle parole di Gesù, di ridirlo in modo comprensibile al nostro mondo (An-niversario San Giacomo e Oratorio)E SARETE RAGGIANTI (la vostra vita avrà senso ed unità – sarà santa).Tutti siamo “memoria” di Gesù Cri-sto, ma lo siamo ciascuno in modo diverso ( da sacerdoti, da religiose/i, da sposati, da laici…) nella misura in cui comprendiamo (dentro la Co-munità – accompagnati e sollecitati dalla comunità) quali sono gli aspet-ti, le ispirazioni, le tensioni vere che il Signore ha messo nella nostra vita (nuove ordinazioni sacerdotali – an-niversari di ordinazioni e di vita reli-giosa – anniversari di matrimonio).In sintesi la nostra comunità si mette davanti al Crocifisso per riscoprire più in profondità il suo essere comu-nità e la ricchezza di vocazioni che lo Spirito suscita in essa.

La commissione sta tutt’ora lavo-rando per delineare meglio un pro-

gramma che risponda a queste linee programmatiche e ha costituito dei gruppi che stanno affrontando in modo specifico i singoli avvenimen-ti. Si accettano volentieri delle pro-poste. Il tutto verrà presentato poi al Consiglio Pastorale.L’augurio è che tutto questo sia oc-casione bella di crescita nella fede e di maturazione della Comunità.

Don Gaudenzio

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Sr. Bruna nasce il 21 agosto 1921 a Meda.

Fin da bambina, Bruna frequenta la parrocchia e l’oratorio; vivace, alle-gra, intraprendente, le piace giocare e la compagnia, ed è lei stessa che ani-ma le altre adolescenti e le giovani.È ancora adolescente quando na-sce nel suo cuore un sogno: essere missionaria e andare ad annunciare, con la parola e le opere di carità, che Dio è Padre di tutti e che Gesù è il Figlio di Dio.Bruna prega e chiede consiglio a persone che la possano aiutare a tro-vare una istituzione che l’aiuti a con-cretizzare il suo ideale. Viene così a conoscere che a Buccinigo d’Erba (Como) c’è una casa di formazione che accoglie giovani che desiderano diventare missionarie al seguito del grande apostolo dell’Africa Centra-le, San Daniele Comboni; è ciò che risponde al suo ideale.Bruna si rivolge a questo istituto, chiede, viene accolta, inizia il pe-riodo formativo che dura due anni e mezzo, e arriva alla professione religiosa il 9 settembre 1948.Bruna è la prima Missionaria Com-boniana di Meda; a lei seguiranno poi diverse altre giovani.

Sr. Bruna non parte subito per la missione ma, animata da tanta buo-na volontà, utilizza questo tempo di attesa dando una mano dove c’è bisogno, e questo periodo le serve per meglio prepararsi ad affrontare il lavoro missionario.Nel 1950 sr. Bruna ha finalmente la gioia di partire per la missione; non è l’Africa ma sono gli Stati Uniti d’America, dove trascorrerà ben 58 anni.È proprio nel 1950 che dall’Ame-rica giunge l’invito alle Superiore dell’istituto di inviare delle missio-narie per portare aiuto agli africani colà immigrati e che purtroppo vivo-no nelle periferie delle grandi città in situazioni miserabili e disumane.Sr. Bruna appartiene al primo grup-po di cinque suore che parte verso l’America, via mare.Come è ovvio, queste pioniere non arrivano nell’America dei sogni di chi parte per trovare benessere, ma le aspetta un lavoro immenso in mezzo ai bambini, ai giovani, agli anziani e alle famiglie africane, bi-sognose di tutto.Questo piccolo gruppo, come i pri-mi Apostoli, appena arrivato a de-stinazione, si mette subito al lavoro.

In semplici catapecchie le suore ini-ziano la catechesi, gli asili, le scuole per i bambini, la promozione umana della donna, l’assistenza ai poveri e agli anziani.Sr. Bruna, con le altre sorelle, svol-ge un grande lavoro di evangelizza-zione e di promozione umana.Ecco la testimonianza di una suora che è stata diversi anni in comunità con sr. Bruna.“Semplice, schietta, umile, dolce, ubbidiente, generosa, servizievole con tutti, allegra con i piccoli e con i grandi, amante della comunità e del-la preghiera; si adatta subito, sia con i bambini come pure con gli anziani. Ovunque, nelle varie occasioni, per divertire, sa immedesimarsi in una fata, in una ballerina, in un arlecchi-no, a seconda delle circostanze.Tutti doni di Natura e di Grazia che l’hanno accompagnata fino alla fine.”

In ricordo di suor Bruna, chiamata al Padre il 23 marzo

La pietra angolare

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Si deve senza dubbio al papa be-ato Giovanni Paolo II il merito

di aver posto all’attenzione di tutta la Chiesa la fulgida figura di suor Faustina Kowalska, canonizzan-dola nell’anno Duemila. Le forme di devozione alla Divina Miseri-cordia, proposte da suor Fausti-na – originate dalle visioni e dalle rivelazioni di Gesù stesso e da lei narrate nel suo famoso “Diario”, redatto su indicazione del diretto-re spirituale don Michele Sopocko – si concentrano sulla recita della “Coroncina della Divina Miseri-cordia”, nell’immagine di Gesù misericordioso, nella Novena alla Divina Misericordia e nella Festa della Divina Misericordia. Lo stes-so papa Giovanni Paolo II, che ne fissò la data nella domenica I dopo Pasqua, era fortemente legato a questa devozione ed ebbe la grazia di morire alla vigilia di questa festa a lui tanto cara e di essere procla-mato “beato” in quella ricorrenza, il 1 maggio 2011. Nel suo “Diario” suor Faustina de-scrive gli incontri della sua anima con Gesù: divine illuminazioni, istruzioni e ordini, preghiere e pen-sieri. Nella visione del 22 febbraio 1931 suor Faustina vide Gesù vesti-to di una veste bianca: teneva una mano alzata per benedire, mentre

l’altra toccava la veste leggermente aperta sul cuore, da cui uscivano due grandi raggi luminosi, uno bianco e uno rosso. Gesù le disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi con scritto: Gesù, confido in te! Voglio che l’immagine venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua. Questa do-menica dovrà essere la Festa della Divina Misericordia”.Al culto dell’immagine e alla recita della “Coroncina”, fatte con spirito di fiducia e di abbandono alla Sua misericordia, Gesù ha legato pro-messe molto speciali, quali: la sal-vezza eterna e tutte le grazie che gli uomini, specialmente i peccatori, chiederanno, soprattutto in punto di morte. “Porgo agli uomini il reci-piente col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della mia misericordia – disse Gesù – e il recipiente è questa immagine con la scritta Gesù, confido in te!” E que-ste sono le parole di suor Faustina: “O anime dubbiose, solleverò per voi il velo del Paradiso per convin-cervi della bontà di Dio.” Gesù indi-cò a lei come recitare la Coroncina con una comune corona del rosario: “Prima reciterai il Padre nostro, l’Ave Maria, il Credo; poi, sui gra-ni del Padre nostro, dirai le parole seguenti:

Una “Coroncina” e una festa per onorare la Misericordia di Dio “incarnata” in Gesù

Domenica della Divina misericordia

Eterno Padre, io ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Sui grani delle Ave Maria reciterai le parole seguenti: Per la sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero. Infine reciterai tre volte queste parole: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero.”

Questa preghiera è stata dettata a suor Faustina il 13-14 settembre 1935 a Wilno per placare e calmare l’ira di Dio.Impariamo anche noi a recitarla con fede. •

Sr. Bruna arriva nella nostra comu-nità di Buccinigo d’Erba il 2 luglio 2008, ricca di anni di lavoro missio-nario, di esperienza e di meriti.Anche qui cerca sempre di essere utile per quanto le è possibile; è sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno, si adatta con facilità alle varie circostanze, non ha nessuna esigenza per se stessa ed è ricono-scente per quanto riceve.È straordinaria la sua serenità nell’accettare tutto ciò che vede

quale volontà di Dio, e pur amando la vita, serenamente e cosciente si incammina verso l’incontro col Si-gnore.Le sue ultime settimane sono vis-sute nell’offerta continua della sua sofferenza e della sua vita a Dio per la Chiesa Missionaria, per i suoi cari, e per quanti si affidano alle sue preghiere.Nel vero spirito di San Daniele Comboni sr. Bruna è quella pietra angolare nascosta nelle fondamenta

che nessuno vede ma che sostiene e aiuta gli altri a crescere e a rea-lizzarsi.Il Signore la chiama a sé la mattina del 23 marzo 2013. Ora sr. Bruna riposa nel cimitero di Buccinigo, accanto alle altre sorelle della congregazione.Cara Sr. Bruna, dal cielo dove ti tro-vi, ti chiediamo di pregare per noi e di intercedere presso Dio la PACE per il mondo intero e in particolare per quei paesi che sono in guerra. •

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Pubblichiamo la prima parte dello scritto di don Davide D’Alessio con gli auguri di Pasqua e il racconto di questi tre mesi trascorsi dopo il suo rientro a gennaio in Brasile. (E.N.)

Carissimi amici, eccomi di nuo-vo, un po’ trafelato, di corsa, a

scrivervi i miei auguri di Pasqua. Innanzitutto voglio ringraziarvi tut-ti, ancora una volta, per la gioia che ho provato nel rivedervi, durante il mese che ho trascorso in Italia, tra dicembre e gennaio, scusandomi con gli amici che non sono riusci-to a incontrare. Quando sono sceso dall’aereo, a Linate, quando ho rivi-sto i miei genitori, quando ho ricono-sciuto i luoghi, le parole, il clima di sempre... mi sono chiesto se davvero avevo trascorso un anno in Brasile! Tutto mi sembrava un sogno o, me-glio, mi sembrava di svegliarmi da un sogno e di ritrovarmi... a casa! Già lo sapevo, ma averlo sperimentato di nuovo mi ha aiutato a comprenderlo ancora una volta: “Nella vita nien-te si perde”. Queste parole per me significano che se l’amicizia è stata sincera, se l’affetto è stato vero, se l’amore è stato amore... è per sem-pre! Il tempo e lo spazio non minano questa dimensione spirituale della vita! Quando sono atterrato a Belém, curiosamente, le sensazioni si sono capovolte. Ho sentito il caldo del cli-ma amazzonico, ho ascoltato i suoni della lingua portoghese, ho attraver-sato la città di Castanhal fino al km 7, ho riabbracciato questi nuovi amici, assaporato ancora una volta un cibo del tutto diverso e, in qualche modo, mi sono sentito subito... a casa!

Gennaio e febbraio sono mesi di vacanza. Le scuole sono chiuse. I bambini trascorrono un po’ di tempo dagli zii o dai nonni, o con il papà, se i genitori non vivono insieme. Sono comparsi di nuovo gli aqui-loni, anche se molto meno che in

luglio. Qui è iniziato l’inverno che dura fino a maggio, poi comincia l’estate. L’anno scorso non mi ero accorto della diversità di queste due stagioni, quest’anno invece me ne sto rendendo conto. Fa sempre mol-to caldo, soprattutto nelle ultime ore del mattino e nelle prime del pome-riggio, ma devo riconoscere che la sera c’è una brezza piacevole e, so-prattutto, piove spesso. Molto spes-so, per non dire tutti i giorni, soprat-tutto nel primo pomeriggio! È una pioggia improvvisa, molto forte, capace di trasformare in pochi mi-nuti le strade in fiumi! Inizio anche a riconoscere la “frutta di stagione”: goiaba, cupuaço, acerola, taperebà... L’inverno è anche il periodo dell’an-no in cui è più facile ammalarsi e imbattersi in animali velenosi (set-timana scorsa un uomo che abita in una delle ultime case al lato opposto della mia stessa via è stato morso da un serpente!). I bambini continuano a essere i miei visitatori più assidui, soprattutto dopo che ho regalato “bombons” (caramelle) che mi sono portato dall’Italia.In questi due mesi ci sono stati due dialoghi indimenticabili.Un giorno decido di visitare dona Na-zarè. Mi invita a entrare, a sedere, mi offre un caffè. Tutte le volte, entran-do nella sua casa, sorrido ricordando quel famoso 6 di novembre del 2011, quando per la prima volta visitai il km 7, dopo il mio arrivo in Brasile. Allora mi aveva invitato a entrare e mi aveva offerto un caffè... scusan-dosi subito dopo perché non aveva il caffè e... neppure le sedie! Ancora oggi, però, mi commuovo pensando che quella stessa dona Nazarè, pove-rissima, quando cominciai ad abitare nella mia casa al km 7 mandò suo figlio Ramon con il pranzo: un piat-to di riso e un succo di frutta di go-iaba...! Ebbene, un giorno decido di visitare dona Nazarè. Vorrei fare un regalo alla figlia Alana che festeggia

10 anni. Chiedo cosa potrei regalarle. E allora mi racconta il dialogo con sua figlia, il giorno prima:Alana: “Mamma, farai una torta per il mio compleanno?”.Dona Nazaré: “No, figlia”.Alana: “Mamma, riceverò un regalo per il mio compleanno?”.Dona Nazarè: “No, figlia. Sai che non possiamo permettercelo. Posso solo augurati molta molta molta felicità”.Alana: “Mamma, ma io sono già fe-lice!”.

Mi commuovo ascoltando quelle parole. Alana non ha mai conosciu-to il papà. Vive con la mamma e i due fratelli, Alan (14 anni) e Ramon (13). Vivono in una casa in affitto (che non sempre riescono a pagare), poverissimi (non sempre hanno da mangiare). Ma è vero, Alana è dav-vero felice. È una bambina molto semplice, sempre sorridente, ama giocare e gioca con tutti.

Una mattina, mentre, seduto nella mia cucina, sto preparando le lezio-ni, arriva Daize. Le apro e la invito a sedersi. Comincia a parlare. Tra le altre cose mi racconta che quella notte ha passato molto tempo sve-glia. “È curioso – mi dice – come Dio qualche volta vuol conversare con noi”. Queste parole mi restano impresse, ma non ne intendo subito il significato. Qualche giorno dopo, incontrandola di nuovo, le chiedo cosa volesse dire. “Qualche volta – mi spiega – Dio vuol conversare con noi, per questo ci sveglia. Non è così?”. La guardo sorpreso, con ammirazione. “E allora mi metto in ginocchio – continua – e comincio a pregare. Leggo la Bibbia e recito il rosario”. Sono rimasto senza parole. Nessuno mi aveva mai spiegato che qualche volta Dio vuol conversare con noi nel cuore della notte...

(Continua)

Corrispondenza dal Brasile di don Davide

“nella vita niente si perde”

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

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Siamo una coppia di fidanzati che sta frequentando il corso di

preparazione al matrimonio presso la nostra parrocchia Madonna di Fatima. Prima di iniziare questo percorso non sapevamo cosa aspet-tarci: chi, tra i nostri amici, ci era già passato ci aveva dato pareri contra-stanti, qualcuno lo vedeva troppo improntato sulla religione e un po’ antiquato, mentre qualcun altro (la maggioranza in realtà) lo riteneva molto utile e piacevole. Per quanto ci riguarda, già dalle prime serate abbiamo capito che saremmo stati di quest’ultimo av-viso e quelle che — ci dicevano — sarebbero state noiose prediche con frasi fatte non si sono rivelate nient’altro che parole guida che ci stanno facendo riflettere, emozio-nare e che ci permettono di acco-starci al matrimonio in maniera an-cora più convinta, più responsabi-le, consapevole e soprattutto nella fede di Dio che ci accompagnerà e ci terrà per mano ogni giorno lungo il cammino dell’amore. L’energia e l’entusiasmo di Don Angelo, un sacerdote di grande fede ma di am-pie vedute, che ti tiene per mano, ti fa sentire al sicuro, ma che non si tira indietro quando ti deve “tirare le orecchie”, combinata con l’espe-rienza, la dolcezza e la semplicità delle nostre coppie guida hanno instaurato da subito un clima sereno e di sincerità nel gruppo, tanto che anche noi ci siamo da subito aper-ti, in maniera inaspettata, parlando di argomenti solitamente riservati a conversazioni con gli amici più intimi: la fedeltà, l’unicità, l’indis-solubilità, l’amore e ovviamente la fede. Tutti i pilastri, insomma, del matrimonio cristiano.Il corso è stato impreziosito anche da due importanti e sorprendenti testimonianze di amore, non coniu-gale in senso stretto: una con una rappresentante del Movimento per

la Vita, che aiuta le giovani ragaz-ze madri in difficoltà (in particolare sostenitrice del Progetto Gemma, che permette un’adozione prenata-le a distanza, sostenendo economi-camente una mamma in difficoltà nel periodo della gravidanza e nel primo anno di vita del bambino), e una con una suora di clausura del Monastero delle Suore Benedet-tine del SS. Salvatore a Grandate, con la quale abbiamo potuto toccare con mano un’esperienza di fede, di volontà e di amore totale verso il Si-gnore, che ci ha fatto commuovere e che — crediamo — tutti ci portere-mo dentro per sempre: un esempio d’amore gratuito e “per sempre” che ci auguriamo di saper vivere nel no-stro matrimonio.Ora noi ci stiamo apprestando a com-pletare questo percorso e ne siamo sinceramente dispiaciuti: pensiamo che quelle serate ci mancheranno perché, pur arrivando dopo lunghe giornate di lavoro, ci hanno aiutato a conoscerci meglio e a crescere sia singolarmente che come coppia, sia come persone che come cristiani, ci hanno aiutato a focalizzarci sui temi

più importanti del passo che stiamo per compiere, lasciando in disparte tutto il contorno (la festa, i regali, gli amici, il viaggio di nozze) che trop-po spesso diventa l’unico pensiero dei futuri sposi. Più di ogni altra cosa, però, questo percorso ci ha aiutato ad accogliere il Signore e a farlo sedere in mez-zo a noi, riscoprendo e accrescen-do la nostra fede, rispolverando quell’amore verso Dio che è sempre con noi, ma che ogni tanto fatichia-mo a vivere nella quotidianità e a capire nella preghiera. Per questo vorremmo ringraziare davvero di cuore tutte le persone che si sono messe a nostra disposizione con tan-to impegno e passione, una passione che abbiamo fatto anche un po’ no-stra: Renato e Rita, Gianni e Liliana, Denis ed Elisabetta… e ovviamente Don Angelo, nuovi amici che abbia-mo avuto la fortuna di incontrare, che non vogliamo perdere e i cui volti avremmo molto piacere di ve-dere in chiesa nel giorno più bello della nostra vita.

Francesco e Barbara

Parrocchia Madonna di Fatima

Un corso fidanzati... sorprendente

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Movimento Terza Età - Parrocchia Santa Maria Nascente

Visita al Sacro Cuore a Triuggio

Giovedì 21 marzo splende un sole radioso che rallegra i cuori

dopo un lungo inverno freddo e ug-gioso. Dalla piazza della parrocchia S. Maria Nascente, alle ore 8.30 par-te un pullman per portare un gruppo di donne del Movimento Terza Età a Triuggio, presso la villa Sacro Cuo-re, casa di spiritualità della nostra Diocesi.È un luogo di preghiera e di pace e nel silenzio e nel raccoglimento il gruppo si preparerà alla Santa Pa-squa. Da Meda a Triuggio il tragitto è breve, perciò arriviamo presto alla meta. Ad accoglierci è il rettore della

Casa, don Luigi Bandera, e le suore che ci guideranno nei canti durante le varie funzioni. Il rettore, dopo un caloroso saluto, ci illustra il program-ma della giornata: si inizierà con la recita delle Lodi, seguirà una prima meditazione tenuta dal parroco di Triuggio, don Ambrogio. Seguiranno le confessioni e una seconda medi-tazione. Alle ore 12, Santa Messa, e, dopo il pranzo e una pausa per una libera passeggiata nel bellissimo parco, don Luigi Bandera guiderà la Via Crucis lungo i viali del parco. La giornata si conclude con la recita dei Vesperi e la Benedizione.

Il tema della prima meditazione è “L’anno della fede”. È il regalo di Benedetto XVI a tutti i cristiani. Il Papa emerito lo ha voluto per veri-ficare la nostra fede, cioè per invi-tarci a verificare il nostro rapporto con Gesù in uno spirito di conver-sione. Don Ambrogio ci ha presen-tato la parabola del Figliol Prodigo: nella prima meditazione ha tenuto presente la figura paterna, nella se-conda meditazione ha preso in con-siderazione il rapporto dei due figli nei confronti del Padre. Sono stati momenti di profonda intensità e di riflessione, che ci hanno aperto il cuore regalandoci valori preziosi di serenità, pace e voglia di donarsi. Durante il pranzo abbiamo avuto la bella sorpresa della visita di don Lu-igi Pedretti, che ci ha rallegrate ed è stato con noi per celebrare la Via Crucis e i Vespri. Dulcis in fundo, alla fine della Via Crucis, lungo i viali del parco, abbiamo avuto l’in-contro col Cardinale Dionigi Tetta-manzi, che si è intrattenuto con noi a conversare, poi ci ha impartito la sua benedizione. Celebrati i Vespri ci siamo congeda-te col cuore carico di gioia. •

Nell’anno della Fede il Vangelo di Marco al centro della ripresa

dell’attività dei Gruppi di Ascolto.

Riprendono nei mesi di aprile e maggio gli incontri dei Gruppi di ascolto (sospesi durante il periodo quaresimale) su altri due passi del Vangelo di Marco, che hanno al centro la rivelazione e la scoperta dell’identità di Gesù:

la fede del padreCredo, aiuta la mia incredulità! (Mc 9,14-29)

la croce Davvero quest’uomo era Figlio di Dio! (Mc 14,24-41)

È prevedibile anche un incontro conclusivo a giugno di tutti i gruppi di ascolto della comunità. Buona ri-presa. E.N.

Gruppi di Ascolto - Riprendono gli appuntamenti

Il Vangelo di MarcoGruppi di Ascolto

SoGGIoRno MARIno PeR AnzIAnI

Sono disponibili gli ultimi posti per il Soggiorno a Marina di Castagneto Carducci, proposto dalle A.C.L.I. di

Meda, nel periodo dal 17 al 31 maggio 2013.

Per informazioni e iscrizioni (entro il 14 aprile) contattare: Meda Adolfo: tel. 0362 73171 – cell. 348 9226770

ASSOCIAZIONI

CRISTIANE

LAVORATORI

ITALIANI

Movimento Terza Età

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Don Armando ci aspettava sorri-dente, la mattina del 16 Marzo,

nella sua Parrocchia a Viggiù, paese famoso per la canzoncina che tratta di pompieri con buffi pennacchi ros-si e blu. Il M.T.E. ha scelto questa meta per la giornata di spiritualità in prepa-razione alla S. Pasqua, guidata da Don Armando Bano (per otto anni coadiutore di Don Ernesto, presso la parrocchia di S. Giacomo). Viggiù, è un paese di scalpellini; le statue che ornano il Duomo di Milano, per la maggior parte, arrivano da qui. Don Armando, volentieri, ha ac-cettato di guidare il nostro gruppo per tutta la giornata, un po’ fredda ma chiara e serena. La riflessione di apertura aveva come tema: l’an-ziano nell’anno della fede. Don Ar-mando, riferendoci una frase di Papa Francesco, afferma: “Siamo tutti vecchi, ma il vecchio deve passare la sapienza ai giovani, deve essere come il vino che diventa più buono con il passare del tempo”. Abramo, famoso nell’A.T. per le benedizio-ni, era anziano quando iniziò il suo cammino sotto la guida del Signore e la storia della nostra fede comincia proprio con lui. I brani proposti per la riflessione, presi dalla Genesi, ci presentano Abramo che nonostante l’età è ancora una persona positiva e attiva, come dovremmo essere tutti noi, anche se tante volte siamo tentati dallo scoraggiamento. Don Armando ha supportato questa tesi con degli aneddoti che riguardano la sua esperienza con gli anziani. Ci ha confidato che la sua mamma gli di-ceva: “Io mi sento ancora come tanti anni fa, ho tanta voglia di fare, ma il mio fisico, non me lo permette”. Così anche gli anziani, non diven-tano incapaci con l’età, ma è giusto che diano alla comunità, le forze che sentono di avere. Le letture dell’an-tico Testamento, e i canti appro-priati, hanno portato l’assemblea a

interiorizzare e a comprendere i brani presentati e a pensare di at-tualizzarli nella propria vita.Prima della San-ta Messa abbia-mo visitato un po’ il paese, non grande, ma gra-zioso e pieno di scorci antichi e ben tenuti, dove la spiritualità si nota dal nume-ro delle Chiese (sette) in quel territorio confinante con la Svizzera. La Santa Messa, celebrata da Don Armando, è stata improntata sulla figura di Abramo e, a proposito di benedizioni, abbiamo letto un salmo che recitava la fiducia nel Signore anche se la sorte e la vita sono avverse. Il pranzo nel ristorante “Vecchio tram” è stato squisito e ab-bondante, ideale, per incamminarci poco dopo per la Via Crucis dedi-cata a S. Martino come la Chiesetta che la conclude. Questa Via Crucis è costruita sul fianco della collina e, a ogni Stazione, corrisponde l’edicola appropriata, artisticamente lavorata dagli scalpellini del paese. La pic-

cola chiesa, posta sulla sommità, piena di opere di Martino Longo, lo scultore dei Papi, ci ha accolto per le preghiere finali e la Benedizione con la Croce. Le suore, simpaticissime, che risie-dono vicino alla canonica, ci hanno offerto un tè bollente con biscotti, per riscaldaci un poco. Prima della partenza i doverosi ringraziamen-ti alle suore e, in particolare a don Armando, per essere stato a nostra disposizione tutta la giornata. Durante il viaggio di ritorno, ci ha accompagnato il Santo Rosario reci-tato insieme.

Carla

Movimento Terza Età - Parrocchia San Giacomo

Da Don Armando a Viggiù

P R O S S I M I . A P P U N T A M E N T I

Giovedì 18 aprile - ore 14.30S. Messa – segue TOMBOLATA in bar

Sabato 20 aprile - ore 13.15Gita a Sotto il Monte Giovanni XXIII per ricordare il 50° del Concilio Vaticano II

(quota euro 15,00 – iscrizioni presso: Meda Adolfo)

Sabato 11 maggio - pomeriggioMilano: Incontro con Fra Roberto Mariani

VIAGGIO IN TOSCANA (20-21-22 settembre)CARRARA, CASTAGNETO CARDUCCI, SAN GIMIGNANO, VOLTERRA, LIVORNO

Sono aperte le iscrizioni: quota euro 260,00 - presso: Meda Adolfo (tel. 0362 73171)

Movimento Terza Età

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Proponiamo un altro contributo dopo quello pubblicato sul numero di febbraio. Di taglio diverso, si sof-ferma soprattutto sulla grande figu-ra di Elena nel contesto della vita tumultuosa dell’impero d’Occidente e di quello d’Oriente quando si apre l’epoca della libertà religiosa con-cessa con l’Editto della Tolleranza dell’imperatore Costantino. (E.N).

Sabato 9 marzo un gruppo del M.T.E. si avventura a Palazzo

Reale di Milano dove si trova una grande rassegna intitolata “Costanti-no 313 d.c.”. La geografia dell’epo-ca è raffigurata subito all’inizio del percorso sul muro della prima sala. L’impero di Costantino era vastis-simo estendendosi dalla Gran Bre-tagna fino all’Africa, difficile da governare e da proteggere ai confi-ni soggetti a continue invasioni da parte dei barbari. Tempi molto tri-bolati e complicati in cui il tribuno Costanzo Cloro sposa la figlia di un locandiere, Elena, e ha da lei un fi-glio: Costantino. Quando però Co-stanzo Cloro è nominato “Cesare” da Diocleziano, ripudia la moglie e Costantino diventa figlio illegitti-mo. Il padre sposa Teodora, la figlia di Massimiano l’imperatore. Elena, abbandonata da marito e figlio, è allontanata da corte ma vive questa sua condizione con dignità, con-

ducendo una vita esem-plare. Morto Costanzo, il figlio Costantino la richiama a corte. Come e quando Elena diventi cristiana non è dato sape-re, ma è certamente lei a indirizzare il figlio verso il cristianesimo. Elena dispone di risorse pres-soché illimitate con le quali faceva del bene al suo popolo e soccorre anche intere città, donando cibo e abiti, aiutan-do gli esiliati ecc. Donna di cultura e di fede sente il bisogno di andare in Terra Santa, dove fa costruire nu-merose chiese e ritrova la Croce di Gesù e la tunica, tuttora conservata nel Duomo di Treviri. Si deve sem-pre a lei il ritrovamento dei chiodi di Gesù Crocifisso. Costantino, sposata Fausta, figlia di Massimiano e sorel-la di Massenzio, venuto a sapere dal-la moglie che il suocero ha in cuore di ucciderlo lo anticipa togliendogli la vita! Poi sconfigge Massenzio sul ponte Milvio a Roma. Nel frattem-po Galerio, che governa nell’Im-pero d’Oriente, capisce che non si può portare avanti la repressione dei cristiani che, benché perseguitati, crescono sempre più di numero. La diffusione del cristianesimo appare infatti inarrestabile e Galerio pen-sa bene di promulgare un editto di

9 marzo - visita a Palazzo Reale della mostra “Costantino 313 d.C.”

La mostra “Costantino 313 d.C.” (vista con altri occhi)

tolleranza verso questa religione. L’ editto, però, ha applicazione solo in Oriente, poiché l’Occidente è anco-ra travagliato da una serie di disor-dini e conflitti. Quando la situazione dell’impero d’Occidente si fa più tranquilla con la vittoria di Costan-tino a ponte Milvio, preceduta nella notte da un sogno in cui una voce gli dice: “Con questo segno vince-rai”, l’editto viene esteso a tutto l’impero. Nell’editto si dichiara che ognuno ha libera potestà di seguire la religione abbracciata, con valore sia per i cristiani che per quanti pro-fessino altre religioni, ma già prima, nel 312, Costantino aveva delibera-to la restituzione dei beni ai cristiani e un risarcimento dei danni subiti. Della visita abbiamo apprezzato la storiografia del Crocifisso, prima molto difforme dall’attuale crocetta che si porta al collo. Tra gli arazzi, gli oggetti di culto, i vari mosaici, gli oggetti di uso comune, dipinti o scolpiti con simboli religiosi, si no-tano delle statue raffiguranti Elena, la madre di Costantino, con gli oc-chi rivolti all’insù: particolare non presente in nessun’altra statua. Na-turalmente chiediamo spiegazioni che confermano le nostre prime im-pressioni: l’artista scultore ha voluto raffigurare lo sguardo di quella regi-na che nella sua vita aveva guardato più alle cose del cielo che a quelle della terra, pur nella pienezza vissu-ta della sua dimensione umana.

Carla

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l e . p a g i n e . d e i . p i c c o l i

Cari ragazzi, il 25 aprile è un giorno importante per più di un motivo: è il giorno della Liberazione dell’Italia, ma è anche il giorno in cui si festeggia San Marco, uno degli Evangelisti. Ecco la sua storia.

San Marco Evangelista(I secolo)Si festeggia il 25 aprile

il suo nome deriva dal latino e significa nato in marzo, sacro a marte.è patrono di segretarie, notai, scrivani, vetrai, pittori su vetro, ottici.il suo simbolo è il leone.

Conosciamo San Marco solo grazie agli Atti degli Apostoli e ad alcune lettere di S. Pietro e S. Paolo. Il suo vero nome era Giovanni, nome che però usò solo con i suoi connazionali ebrei, mentre nel mondo greco-romano si faceva chiamare Marco. Non fu un discepolo di Gesù e probabilmente non lo conobbe neppure, anche se qualche studioso pensa che Marco sia in realtà il ragazzo che seguì Gesù dopo l’arresto nell’orto del Getsemani. Di origine ebraica, Marco nacque probabilmente fuori della Palestina da una famiglia benestante. Fu grande amico di Paolo che incontrò per la prima volta nel 44 quando Paolo stava tornando a Gerusalemme con Barnaba, portando le offerte della comunità di Antiochia. Marco ascoltò i loro racconti e volle accompagnarli quando questi ripartirono. Rimase con loro fino a Cipro, ma, dovendo percorrere una strada difficile e paludosa per raggiungere Antiochia, rinunciò spaventato dalle difficoltà e tornò a Gerusalemme. Cinque anni dopo Paolo e Barnaba

ritornarono a Gerusalemme e Marco, desideroso di rifarsi della figuraccia, volle seguirli di nuovo: Paolo, diffidente, non lo volle con sé nel suo nuovo viaggio in Asia Minore e scelse un altro discepolo; Barnaba, invece, si fece accompagnare da lui a Cipro. Piano piano il giovane riuscì a conquistare la fiducia di tutti gli Apostoli: divenne anche fedele collaboratore di Paolo, che, nella sua seconda lettera da Roma, chiese a Timoteo di raggiungerlo portando con sé Marco: «perché mi sarà utile per il ministero». Forse Marco giunse in tempo per assistere al suo martirio; certamente rimase nella città al servizio di Pietro. Secondo la tradizione, durante gli anni trascorsi con Pietro, Marco trascrisse fedelmente i suoi racconti, senza modificarli. L’amicizia tra i due fu molto forte: Marco fu uno delle prime persone ad essere battezzate da Pietro, frequentva spesso la sua casa e Pietro amava chiamarlo “figlio mio”. Pietro inviò il suo discepolo e segretario ad evangelizzare prima l’Italia settentrionale, poi, secondo un’antichissima tradizione, Alessandria d’Egitto, dove Marco fondò la Chiesa locale, diventandone il primo vescovo. Probabilmente morì in questa città intorno al 70, secondo alcuni di morte naturale, secondo altri martire. Gli Atti di Marco, risalenti al IV secolo, riferiscono che venne trascinato dai pagani per le vie della città il 24 aprile, legato con funi al collo. Dopo una notte in carcere, subì di nuovo lo stesso atroce tormento fino a morirne. Il suo corpo venne dato alle fiamme, ma venne salvato da alcuni fedeli. Secondo una leggenda, due mercanti veneziani lo trasportarono a Venezia nell’828. Nel 1071 S. Marco fu scelto come protettore della città al posto di S. Teodoro. Il simbolo dell’evangelista, il leone alato che artiglia un libro, divenne così lo stemma della città e per secoli fu posto in ogni luogo conquistato da Venezia.

San Marco Evangelista. Santuario Santo Crocifisso, Meda.

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S C U O L A S A N G I U S E P P E

Giovedì 21 marzo, noi bambini di classe III A, abbiamo dato

il benvenuto alla primavera con un tuffo... nella preistoria!Dopo la sveglia (molto mattinie-ra!), ci siamo diretti con il nostro pullman verso il parco della prei-storia ARCHEOPARK di Boario Terme (BS): eravamo carichi e pronti a vivere una bella giornata insieme!E adesso... eccoci qua a raccontar-vi di una gita... davvero emozio-nante!Nella mattinata abbiamo svolto diversi laboratori che ci hanno fatto capire le difficoltà e, soprat-tutto, l’inventiva propria dei no-stri antenati primitivi: un po’ per fortuna, un po’ per intuizione, gli uomini del Neolitico hanno im-parato a costruire utensili ed armi con il rame ed il bronzo, oltre che con la pietra; hanno saputo costru-ire attrezzi per lavorare la terra, seminare, raccogliere, “raffinare” e cucinare materie prime; hanno imparato a lavorare l’argilla e a ri-cavare da essa la terracotta; hanno imparato a sfruttare gli animali, a tessere, a conservare gli alimenti, ad erigere case sempre più solide e al riparo dall’attacco dei predato-ri... a vivere in armonia con il ter-ritorio nel quale si erano insediati!Noi, da bravi preistorici, abbiamo costruito delle ciotoline di rame, dei medaglioni propiziatori con l’argilla, abbiamo macinato il gra-no, preparato e cotto il pane, ab-biamo disegnato pitture rupestri ed usato arco e trapano... proprio come si faceva migliaia di anni fa! Abbiamo anche assistito alla tene-ra nascita di due agnellini... Che fortuna!!Nel pomeriggio, abbiamo visitato capanne e palafitte osservando usi e costumi dei nostri antenati.

Ecco le nostre impressioni ed emozioni:

Visita al parco della preistoria Archeopark

Noi... bambini della preistoria!

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A bordo di una zattera abbiamo, infine, salutato il Neolitico e, una volta raggiunto il pullman, ancora eccitati e felici per le emozioni vissute, abbiamo fatto ritorno a casa dalle nostre famiglie...moderne!!

Maestra Chiara e i bambini di classe III A

“Ci è piaciuto molto arrampicarci sulla

roccia perchè ci siamo divertiti!”.

Valentina, Alessandro M., Matilde“Quello che più ci è piaciuto è stato andare sulla zattera perchè, con le nostre mani, siamo riusciti a spingerla; è stato bello anche andare nella grotta e vedere le incisioni rupestri”.

Emma, Eleonora, Robert’s

“Ci è piaciuto veder nascere gli agnellini....non ci era mai capitato!”.

Giulia e Marco

“A noi è piaciuto tanto andare sulla zattera perchè a turno abbiamo tirato la corda e abbiamo fatto la gara per vedere chi tirava più forte! Abbiamo anche visto delle tartarughe che prendevano il sole e i pesci nuotare nel lago”.Benedetta, Camilla, Domenico

“La cosa che ci è piaciuta

maggiormente è stata

costruire una ciotolina con

il rame: abbiamo battuto un

sasso su un dischetto di rame

che abbiamo appoggiato su di

un tronco e gli abbiamo dato

la forma!!!”.

Andrea, Tommaso, Anderson

“La gita è stata molto interessante. Ci ha colpiti la visita alla grotta nella quale

abbiamo potuto vedere le incisioni rupestri: l’uomo primitivo disegnava molto bene! Poi siamo entrati nelle palafitte: ci ha sorpresi

vedere che erano molto grandi!”.Aurora, Francesca, Davide

“Ci hanno interessato molto le spiegazioni sugli uomini primitivi e ci ha colpito vedere gli utensili da loro utilizzati e le loro usanze e abitudini: ad esempio, l’uso del telaio e della lancia”. Luca e Massimiliano

“Ci siamo divertiti un mondo

a scalare la roccia e a veder

nascere gli agnellini!”.

Ginevra, Giada, Alessandro A.

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S C U O L A S A N G I U S E P P E

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Il pomeriggio di domenica 10 marzo, presso il salone della

scuola San Giuseppe, abbiamo assistito ad un quaresimale mol-to speciale: direttamente dallo Zambia, è volata a noi la dotto-ressa suor Erminia Ferrario. Chi legge con piacere i suoi editoriali “Vita di villaggio” sul bollettino parrocchiale ha avuto l’opportu-nità di conoscerla personalmente.

Domenica 10 marzo - Incontro con Suor Erminia

quaresimale con suor erminia

Anche quest’anno, il 19 mar-zo, alla scuola San Giusep-

pe grande festa!!! In primis per l’onomastico della nostra scuola e poi per tutti i papà!Ogni classe, come di consueto, ha preparato un lavoretto da portare a casa.In prima i bambini hanno creato un simpatico diploma di papa’ nu-mero uno!La classe seconda ha pensato ad un portachiavi a forma di viso con

tanto di baffi che rappresentava il papà!La terza, in linea con i papà più moderni, ha creato un portacellu-lare fatto con bastoncini di legno!La classe quarta ha realizzato un orologio in legno usando il trafo-ro, come veri falegnami, come lo era Giuseppe!I più grandi, i ragazzi di quinta, hanno preso i papà per la gola cu-cinando per loro un delizioso tira-misù!

Per concludere in bellezza la gior-nata, il momento più significativo è stato alla sera, alle 20.30 in Chie-sa si è celebrata la Santa Messa in onore di San Giuseppe e di tutti i papà. È stato davvero emozionante vedere la grande partecipazione di tantissime famiglie che hanno po-tuto vivere insieme questa celebra-zione e sentirsi parte di una fami-glia ancora più grande che è quella della nostra comunità pastorale.

Maestra Ilaria

19 marzo - Grande festa per la nostra scuola e i nostri papà!

San Giuseppe... che gioia!

Erminia si laurea nel 1994, di-venta suora di Maria Bambina, si specializza in oncologia e lavora presso l’istituto dei Tumori di Mi-lano, finchè, tre anni fa, nel 2010, prosegue sul cammino vocazio-nale con una svolta particolare: la missione ad gentes della diocesi di Milano.In Zambia, presso l’ospedale di Chirundu, segue il reparto di

ostetricia e pediatria, che copre un bacino di utenza pari al ter-ritorio compreso tra Milano e Bologna; in Zambia, stato con una superficie pari a quella dell’Italia, esi-stono solo 5 ospedali. A Chirundu, vengono seguite in particolar modo le donne gravi-de sieropositive, che così possono garantire la terapia retrovirale per sé ed il piccolo, abbattendo dell’80%

il rischio di trasmissione del virus HIV. Questo progetto diocesano (“Positivi nell’anima”) è quello che la nostra Comunità ha deciso di sostenere in questa Quaresima. Con immagini forti e dolci insie-me suor Erminia ci ha mostrato domenica il luogo del suo quo-tidiano lavoro, della sua fatica e della sua preghiera: grazie suor Erminia, per tutto quello che sei e che fai nella vigna del Signore. •

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I . P r o S S I M I . A P P U N T A M e N T I

I P R I N C I PA L E A P P u N TA M E N T I D E L M E S E M A R I A N O

Nel nome di Maria

Mercoledì I maggio per tutta la Comunità ore 20.30 S. Rosario di apertura del mese mariano

presso la Grotta di piazza Cavour

Domenica 5 maggio per Santa Maria Nascente ore 20.30 S. Rosario al Rione Fameta

Domenica 12 maggio per Santa Maria Nascente ore 20.30 S. Rosario al Rione Belgora

Per tutta la Comunità Pastorale a Madonna di Fatima lunedì 13 maggio (anniversario della prima apparizione)

ore 21.00 solenne processione con la statua della Madonna

Domenica 19 maggio per Santa Maria Nascente ore 20.30 S. Rosario al Rione Bregoglio

Domenica 26 maggio per Santa Maria Nascente ore 20.30 S. Rosario al Rione S.Giuann

Mercoledì 29 maggio per San Giacomo ore 21.00 S. Messa solenne a chiusura del mese mariano.

Venerdì 31 maggio per tutta la Comunità ore 20.30 S. Rosario di chiusura del mese mariano

presso la Grotta di piazza Cavour

La parrocchia di S. Giacomo rinnova la tradizione del culto mariano di maggio attraverso le funzioni serali nei cortili e nei caseggiati.

Chi desidera organizzare la funzione mariana è pregato quindi di prendere accordi in segreteria.

Inoltre per tutto il mese di maggio, dal lunedì al venerdì, recita in chiesa parrocchiale del S. Rosario alle ore 18.00.

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I . P r o S S I M I . A P P U N T A M e N T I

ORATORIO ESTIVO 2013 Qualche notizia sull’oratorio estivo di quest’estate! Ulteriori informazioni verranno date nei prossimi mesi, quando verrà definito con maggior precisione il programma

Quando? Dal 10 giugno al 12 luglio

Dove? Oratorio Santo Crocifisso per i ragazzi e le ragazze dalla I alla IV elementare Oratorio San Giacomo per i ragazzi dalla V elementare alla III media

Programma: LUNEDÍ solo pomeriggio dalle 13,30 alle 17,30 giochi e attività MARTEDÍ mattino: attività a SG e S. Messa in OSC pranzo in oratorio pomeriggio: giochi e laboratori

MERCOLEDÍ Gita (l’oratorio rimane chiuso)

GIOVEDÍ solo pomeriggio dalle 13,30 alle 17,30 giochi e attività VENERDÍ mattino: attività in OSC e S. Messa a SG pranzo in oratorio pomeriggio: giochi e laboratori

Cineforum

IL PRIMATO DI DIO (condi-visione di un film)

In occasione dell’anno della Fede nel mese di maggio (vedi locan-dina) verranno proposti quattro film che ci permetteranno di af-frontare insieme il tema “Il pri-mato di Dio”. Il cammino della proposta passa attraverso il per-corso di ricerca, scelta, comuni-tà, speranza.

ET

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I . P r o S S I M I . A P P U N T A M e N T I

FESTA PATRONALE - PARROCCHIA MADONNA DI FATIMA

Mercoledì 8 maggioore 20.45 - S. Rosario meditato

Apertura Pesca e Banco vendita

Giovedì 9 maggioore 20.45 - S. Messa solenne dell’Ascensione

Seguirà l’esposizione del SS. Sacramento e l’adorazione eucaristica

Venerdì 10 maggioore 21.00 - Gioco canoro con Furore nel salone polivalente

Sabato 11 maggioore 14.30 - Biciclettata per le vie del quartiere

ore 15.30 - Giochi in oratorio e Partita di calcio

ore 18.00 - S. Messa prefestiva

ore 21.00 - Serata in allegria con il gruppo musicale Geriatrix & Friends

Domenica 12 maggioore 9.00 - S. Messa distinta. Seguirà la benedizione delle auto nel piazzale della Chiesa

ore 11.00 - S. Messa solenne in canto

ore 12.30 - Pranziamo insieme! Prenotazioni presso la segreteria dell’oratorio

ore 15.30 - Formula 1 con le macchine a pedale per ragazzi delle elementari e delle medie

(Le iscrizioni si effettueranno sabato 11 maggio nel pomeriggio presso l’oratorio Madonna di Fatima)

ore 17.00 - S. Messa

ore 21.00 - Serata magica con animazione e gag!

Seguirà l’estrazione della sottoscrizione a premi

Sabato e domenica il Bar e il Banco Gastronomico sono aperti.

Sarà inoltre allestito un banco vendita di torte.

Lunedì 13 maggio Anniversario prima apparizione Nostra Signora di Fatima

ore 20.30 - S. Messa

Seguirà la Solenne Processione con la statua della Madonna di Fatima per le vie del quartiere.

Partenza dalla Chiesa, poi Via Udine, Via Gorizia, Via Padova, Via Tre Venezie, Via Vicenza, Via Po, Via Marco Polo,

Via Abano, Via Vicenza, Via Mestre, Via Po, Via Udine fino alla Chiesa. Presenza della Banda “Santa Cecilia”.

In caso di maltempo il tutto si svolgerà in Chiesa.

Si invita tutta la Comunità Pastorale a partecipare.

Martedì 14 maggioore 20.45 - S. Messa a suffragio dei defunti della Parrocchia

Venerdì 17 maggioore 20.45 - La compagnia teatrale Gli Antistress-Teatro Vivo presenta

la commedia Fraa Giocondo nel salone dell’oratorio

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I . P r o S S I M I . A P P U N T A M e N T I

Quest’anno, per la prima volta nella nostra comunità, la festa

degli anniversari di matrimonio non è coincisa con la festa della Sacra Famiglia, ma sarà celebrata la prima domenica di maggio. La celebrazio-ne sarà dedicata in modo partico-lare alle coppie che festeggiano un anniversario “importante” (1°, 5°, 10°, 25°, 40°, 50° e 60°), ma sono invitate tutte le coppie perché ogni anno vissuto insieme è un dono da riconoscere e per cui ringraziare il Signore. L’esperienza degli anni scorsi ci conferma la bellezza, per le coppie che festeggiano e per tutta la comunità, di questa celebrazione comunitaria.

Questa giornata sarà la prima di una serie di celebrazioni in cui la nostra comunità festeggerà avveni-menti particolari, tra i quali il 200° anniversario del miracolo del S. Crocifisso, l’ordinazione sacerdota-le di don Mattia, il Diacono che sta svolgendo il ministero tra di noi, la prima messa di don Marco Begato, sacerdote salesiano della parrocchia di S. Giacomo, e il 25° di professio-ne religiosa di Suor Mariangela.

È stato scelto di dare un tema uni-ficante a tutte queste ricorrenze: “Guardate a Lui e sarete raggianti” (salmo 34,6): è nella Chiesa che, attraverso la Parola, la Preghiera e l’Eucarestia, lo Spirito Santo rende la nostra vita, nella particolarità di ciascuna vocazione, “memoria” di Gesù. Capace cioè di riesprimere oggi il senso e la bellezza dei gesti e delle parole di Gesù, di testimoniar-lo in modo comprensibile al mondo. Sarà dunque, per ognuno di noi, un cammino di riflessione sulle voca-zioni al matrimonio, al sacerdozio, alla vita religiosa a partire dall’uni-versale chiamata a mettere Dio al centro della nostra vita.

Cuore della celebrazione degli anni-versari di matrimonio saranno le S. Messe delle ore 11.30 a Santa Maria Nascente, delle 10.30 a San Giaco-mo e delle 11 a Madonna di Fatima, durante le quali verranno rinnovate le promesse matrimoniali. Seguirà, alle ore 12.30 presso il salone del-la Parrocchia Madonna di Fatima, il pranzo per le coppie che festeggiano un anniversario “importante”.Alle ore 17.00, presso il salone della scuola S. Giuseppe, il gruppo teatra-le “I senza tetto” proporrà lo spetta-colo teatrale “La bottega dell’orefi-

ce” (di Karol Woytila) a cui siamo tutti invitati.

In preparazione alla celebrazione don Gaudenzio invita ad un breve incontro di riflessione: domenica 28 aprile alle ore 15.00 per chi fe-steggia il 25°, 40°, 50° e 60° anni-versario e lunedì 29 aprile alle ore 21.00 per chi festeggia il 1°, 5° e 10° anniversario di nozze. Ambedue gli incontri si terranno presso la chiesa della Parrocchia di S. Giacomo.

Elena

5 maggio 2013

Celebrazione degli anniversari di matrimonio GrUPPO FAmIGLIE

A P P U N T A M E N T I

DOMENICA 28 APRILE per chi festeggia il 25°, 40°, 50° e 60° anniversario di nozze

ore 15.00 incontro di preparazione presso la chiesa della Parrocchia di S. Giacomo

____

LUNEDì 29 APRILE per chi festeggia il 1°, 5° e 10° anniversario di nozze

ore 21.00 incontro di preparazione presso la chiesa della Parrocchia di S. Giacomo

____

DOMENICA 5 MAGGIO

ore 10.30 - S. Messa a San Giacomoore 11.00 - S. Messa a Madonna di Fatima

ore 11.30 - S. Messa a Santa Maria Nascente

ore 12.30 Pranzo presso il salone della Parrocchia Madonna di Fatima

ore 17.00 “I senza tetto” presentano:

La bottega dell’orefice di Karol Woytila, presso il salone della scuola S. Giuseppe

N o T I z I A r I . P A r r o C C h I A L I

offerte per restauro del santuario_______offerte marzo 2013Una Ditta............................................ € 1.500,00Una Ditta............................................ € 1.100,00N.N..................................................... € 1.000,00N.N. vari............................................. € 70,00Buste II domenica di Marzo 2013...... € 3.584,00Cassette Chiesa Parr. e Santuario....... € 416,70Numero unico restauro Santuario....... € 20,00Totem e striscioni................................ € 410,60Memoria defunti................................. € 420,00 Totale Offerte Marzo 2013................. € 8.520,70Totale al 28/02/2013........................... € 1.211.527,28Totale entrate al 31/03/2013........... € 1.220.047,98

_______Uscite per restauro del SantuarioSpese Marzo 2013.............................. € 17.513,05Spese Varie al 28/02/2013..................... € 1.375.416,65Totale Uscite al 31/03/2013............. € 1.392.929,70

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QUARESIMA GIOVEDÍ SANTO VENERDÍ SANTO BUSTE PASQUA TOTALE DI CARITÁ (Aiuto Fraterno)* (Terra Santa)* (Restauro del Santuario (Ospedale Chirundu)* e Centro di Ascolto Caritas)** ___________________________________________________________________________________________

S.MARIA NASCENTE euro 1.836,20 euro 576,32 euro 1.605,00 euro 5.481,60 euro 9.499,12 ______________________________________________________________________________________________________

MADONNA DI FATIMA euro 399,55 non raccolte non raccolte euro 195,00 euro 594,55 ______________________________________________________________________________________________________

S.GIACOMO euro 520,00 euro 187,00 euro 283,00 euro 1.805,00 euro 2.795,00 ______________________________________________________________________________________________________

CENA POVERA PRE-ADOLESCENTI euro 552,50 - - - euro 552,50______________________________________________________________________________________________________

SALVADANAI RAGAZZI euro 1.215,44 - - - euro 1.215,44 ___________________________________________________________________________________________

TOTALE euro 4.523,69 euro 763,32 euro 1.888,00 euro 7.481,60 euro 14.656,61

*Offerte versate in Curia **Destinazione Offerte Buste Pasqua: Per il Santuario euro 4.045,80 - Per il Centro di Ascolto euro 3.435,80

OFFERTE PARTICOLARI

Continua la raccolta di oro ed argento per il Santuario

“IL MIO ARGENTO (O ORO) PER IL SANTUARIO”Magari conservi alcuni oggetti d’oro e d’argento a cui sei affettivamente legato e che non venderesti mai, ma per il Santuario… si può fare. Sai che serve ad un’opera bella, per il Signore e per la Comunità.Il mio argento (o oro) per il Santuario può essere consegnato presso l’ufficio parrocchiale di S. Maria Nascente, S. Giacomo e Madonna di Fatima. Se preferisci un maggior anonimato puoi metterlo anche nel cestino delle offerte alla domenica in chiesa. Sono invece meno sicure le cassette delle offerte.

Un grazie grande a tutti!

> Fino alla fine del 2013 è ancora possibile fare offerte per il Santuario detraibili dalla denuncia dei redditi, sia per le ditte che per i privati, dopo non sarà più possibile, perchè la concessione della Sovrintendenza aveva la durata di tre anni.

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_______Anagrafe parrocchiale (marzo 2013) Battesimi (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. 5)Allegra CastelliThomas Delon Giovanni RossoniTommaso SanninoMatrimoni (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. --)-- Defunti (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. 12)Rosetta Cairoli ved. Marelli (a. 92)Teresa Carminati ved. Malgrati (a. 80)

Giancarlo Redaelli (a. 80)Licia Castelli ved. Radice (a. 83)Giacomo Buraschi (a. 75)Iolanda Nardo ved. Vazzola (a. 98)_______Offerte opere parrocchiali (marzo 2013)Offerte domenicali.............................. euro 3.359,89Offerte Amm. Sacramenti................... euro 950,00Offerte varie....................................... euro 1.070,00Offerte Ulivo...................................... euro 848,00

San Giacomo

Madonna di Fatima

_______Anagrafe parrocchiale (marzo 2013)Battesimi (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. 8)Mattia MesseriMattia FiamingoGaia MonetaMaria SalmasoSara GiussaniMatrimoni (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. --)--Defunti (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. 1)Rosa Prestileo (a. 75)

_______Offerte opere parrocchiali (marzo 2013)Offerte domenicali............................. euro 4.854,00Offerte Amm. Sacramenti................... euro 200,00Offerte varie....................................... euro 650,00Offerte Ulivo...................................... euro 1.030,00

_______Anagrafe parrocchiale (marzo 2013) Battesimi (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. 10) Nicolas AndrettoAlessandro Arturo CarusoAlessandro CimnaghiMatrimoni (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. --)--Defunti (dal 1 gennaio al 31 marzo 2013: n. 34)Armando Alvino (a. 92)Regina Terraneo (a. 93)Lorianno Dalle Vedove (a. 47)Antonietta V. Luraschi (a. 85)Romolo Borgonovo (a. 79)

Santina Finotto (a. 81)Fioravante Berto (a. 65)Franco Caselli (a. 90)Egidio Papesso (a. 86)Liliana Ceppi (a. 82)Leonardo Ieronimo (a. 84)Marialuigia Mariani (a. 74)Maria Rebuffi (a. 95)_______Offerte opere parrocchiali (marzo 2013)Offerte domenicali.................................. euro 13.046,10Offerte Amm. Sacramenti................... euro 1.500,00 Offerte varie....................................... euro 1.585,39Offerte Ulivo...................................... euro 2.652,08

Santa Maria Nascente

Sabato 20 aprile raccolta tappi. Diversamente da quanto avvenuto negli anni precedenti, verranno raccolti esclusivamente tappi in plastica e non più lattine. Gli incaricati passeranno

a raccogliere i sacchetti posti fuori dai cancelli dalle ore 14.30 circa. Il ricavato sarà destinato come sempre a progetti di accoglienza di bambini di strada in Brasile tramite l’Associazione Senza Frontiere.

N o T I z I A r I . P A r r o C C h I A L I

La comunità parrocchiale è vicina a Enrico Redaelli, apprezzato collaboratore della cucina dell’oratorio e di diversi altri momenti interparrocchiali, partecipando al dolore per la morte del padre Carlo.

QUARESIMA GIOVEDÍ SANTO VENERDÍ SANTO BUSTE PASQUA TOTALE DI CARITÁ (Aiuto Fraterno)* (Terra Santa)* (Restauro del Santuario (Ospedale Chirundu)* e Centro di Ascolto Caritas)** ___________________________________________________________________________________________

S.MARIA NASCENTE euro 1.836,20 euro 576,32 euro 1.605,00 euro 5.481,60 euro 9.499,12 ______________________________________________________________________________________________________

MADONNA DI FATIMA euro 399,55 non raccolte non raccolte euro 195,00 euro 594,55 ______________________________________________________________________________________________________

S.GIACOMO euro 520,00 euro 187,00 euro 283,00 euro 1.805,00 euro 2.795,00 ______________________________________________________________________________________________________

CENA POVERA PRE-ADOLESCENTI euro 552,50 - - - euro 552,50______________________________________________________________________________________________________

SALVADANAI RAGAZZI euro 1.215,44 - - - euro 1.215,44 ___________________________________________________________________________________________

TOTALE euro 4.523,69 euro 763,32 euro 1.888,00 euro 7.481,60 euro 14.656,61

*Offerte versate in Curia **Destinazione Offerte Buste Pasqua: Per il Santuario euro 4.045,80 - Per il Centro di Ascolto euro 3.435,80

______santa maria nascenteUfficio Parrocchialepiazza della Chiesa 9tel / fax: 0362 341425e-mail: [email protected] apertura:lun: 15.00-17.00mar: 18.00-20.00mer: 9.00-11.00gio: chiusoven: 15.00-17.00sab: 9.00-11.00dom. e festivi: chiuso______madonna di FatimaUfficio Parrocchialevia Madonna di Fatima 5tel: 0362 70398cell. don Angelo: 349 8467813orari di apertura:lun. mer. gio. ven: 16.30-18.30mar. sab. dom. e festivi: chiuso______san GiacomoUfficio Parrocchialevia Cialdini 138tel: 0362 71635e-mail: [email protected] di apertura:lun: 17.00-18.30mar: 17.00-19.00mer: 9.30-10.30gio: chiusoven: 17.00-18.30sab. dom. e festivi: chiuso______oratorio Santo Crocifissopiazza del Lavoratore 1tel: 0362 70688e-mail: [email protected] di segreteria:lun. mer. gio. ven: 16.00-19.00sab: 10.00-12.00______www.parrocchiemeda.it

______per inviare avvisi, articoli, contributi:e-mail: [email protected] presso gli uffici parrocchiali consegna entro il 27 di ogni mese(indicare nominativo e numero di telefono per poter essere ricontattati)______per farci conoscere il vostro parere su qualche articolo o, più in generale su la voce della comunità, scrivete a: [email protected]

______Don Gaudenzio CornoParroco

piazza della Chiesa 9tel: 0362 70632e-mail: [email protected]______Don Angelo FossatiVicario della Comunità Pastorale

via Madonna di Fatima 5tel: 0362 70398cell: 349 8467813______Don Cristiano MauriVicario della Comunità Pastorale

piazza del Lavoratore 1tel: 0362 70688cell: 338 5629628e-mail: [email protected]______Don Luigi PedrettiResidente con incarichi pastorali

Santuario Santo Crocifissopiazza Vittorio Venetotel: 0362 343248______Don Ernesto CarreraResidente con incarichi pastorali

via Cialdini 128tel: 0362 344924

______Suore di Maria Bambinavia Matteotti 21tel: 0362 347293e-mail: [email protected]

______scuola Primaria Parrocchiale san Giuseppevia Orsini 35tel: 0362 70436 / fax: 0362 [email protected] [email protected] di segreteria:lun. mer. ven: 12.30-15.00mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30gio: 8.10-9.00

G i o r n i F e r i A L i_____ Lunedì 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 20.30: Santa Maria Nascente (Oratorio Santo Crocifisso) (nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre viene celebrata in S. Maria Nascente)_____ Martedì 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 18.00: Santa Maria Nascente_____ Mercoledì 8.30: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 20.30: Santa Maria Nascente (in Santuario)_____ Giovedì 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 18.00: Santa Maria Nascente 20.45: Madonna di Fatima_____ Venerdì 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) 8.45: Madonna di Fatima 20.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo _____ Sabato 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo

G i o r n i F e s t i V i_____ Sabato Vigiliare 17.00: Santa Maria Nascente (in Casa di riposo) 18.00: Madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo_____ Domenica 8.00: Santa Maria Nascente 8.30: San Giacomo 9.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 9.00: Santuario 10.00: Santa Maria Nascente 10.30: San Giacomo 11.00: Madonna di Fatima (sospesa in luglio e agosto) 11.30: Santa Maria Nascente 17.00: Madonna di Fatima 18.30: San Giacomo (sospesa nei mesi di luglio e agosto) 18.30: Santa Maria Nascente

Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in 1000 copie da Salvioni Stampe - Lentate sul Seveso. Questo numero è stato chiuso il 10 aprile 2013.

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda orari SS. Messe