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LUGLIO-AGOSTO 2014 LA V OCE DELLA C OMUNITÀ MEDA DAL I SETTEMBRE 2014 DON GAUDENZIO CORNO LASCIA L’INCARICO DI PARROCO DELLA COMUNITà PASTORALE SANTO CROCIFISSO A DON PIERO ALLEVI IL SALUTO UFFICIALE DI DON GAUDENZIO ALLA COMUNITà SARà IL 14 SETTEMBRE L’INGRESSO UFFICIALE DI DON PIERO NELLA COMUNITà SARà IL 16 NOVEMBRE A PAGINA 2 LA LETTERA DEL VICARIO EPISCOPALE E A PAGINA 3 LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA DI DON GAUDENZIO

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luglio-agosto 2014

LA voce DELLA

comunitàMEDa

Dal i sEttEMbrE 2014

Don gauDEnzio Corno lasCia l’inCariCo Di ParroCo

DElla CoMunità PastoralE santo CroCifisso a Don PiEro allEvi

il saluto uffiCialE Di Don gauDEnzio alla CoMunità sarà il 14 sEttEMbrE

l’ingrEsso uffiCialE Di Don PiEro nElla CoMunità sarà il 16 novEMbrE

a Pagina 2 la lEttEra DEl viCario EPisCoPalE E a Pagina 3 lE Motivazioni DElla sCElta Di Don gauDEnzio

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la lEttEra DEl viCario EPisCoPalE

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una DovErosa sPiEgazionE“Ho lavorato bene a Meda; sono contento del cammino che in questi anni insieme abbiamo fatto”

“Ma non le piace proprio restare a Meda?” Mi hanno posto in mol-

ti questa domanda, dopo l’annuncio del mio trasferimento a Pessano con bor-nago. in realtà mi sono trovato bene a Meda, anche perché sono anch’io brian-zolo e ho svolto 27 anni del mio mini-stero in brianza: mi trovo quindi nel mio ambiente naturale. E ho lavorato bene a Meda; sono contento del cammino che in questi anni insieme abbiamo fatto. ri-tengo però giusto il passo che sto com-piendo e vorrei cercare di spiegarlo.

nel mese di febbraio ho chiesto al vica-rio Episcopale della nostra zona pastora-le di aiutarmi a fare una verifica sulla mia situazione, disponibile anche a continua-re come parroco e responsabile della Comunità Pastorale s. Crocifisso se fosse risultata migliore questa alternativa, ma esprimendo il desiderio di un impegno meno gravoso e più consono al mio cammino attuale nella Chiesa di Milano.

la verifica verteva su questi due aspetti:

La mia situazione personaLe Mi avvicino ai 70 anni e sento sempre più il peso della responsabilità della Co-munità Pastorale, soprattutto per quan-to riguarda il prendere decisioni. non ho più voglia di litigare, mi costa im-porre delle scelte, forse ho anche meno entusiasmo, pur credendo in modo con-vinto nel lavoro che stiamo facendo. se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi, mi sento – credo – un po’ come benedetto Xvi quando ha detto: “non mi sento più le forze per guidare in modo adeguato la Chiesa; è giusto che lasci il compito a un altro e io continui a lavorare nella Chiesa in modo diverso”.Mi piacerebbe, intanto che sono ancora un po’ in forze, dedicare meno tempo al lavoro organizzativo e decisionale e più tempo all’incontro con le persone, alla preghiera e magari anche alla lettu-ra. un compito meno manageriale e più “spirituale“ e “pastorale”.Da questo punto di vista sono contento che, dopo la verifica, mi è stato chiesto di avviare un nuovo cammino di Comu-

nità Pastorale (è il terzo), però come vi-cario parrocchiale e non come respon-sabile. lo ritengo un lavoro interessante e più adeguato alle mie attuali risorse. non mi sento per niente rottamato.

La Comunità pastoraLein questi sette anni c’è stato il passag-gio dalle tre parrocchie alla Comunità Pastorale. non che sia un lavoro conclu-so (ci sono ancora diversi aspetti da pre-cisare) ma possiamo complessivamente ritenerci in una fase avanzata di questo cammino. E, nel complesso, credo che non sia un lavoro fatto male. Certo, gra-zie all’impegno e alla collaborazione di tutta la Diaconia, del Consiglio Pastora-le, dei Consigli per gli affari Economici e di tanti altri collaboratori. il lavoro è stato collegiale, non mio.ora è il momento di impostare il lavoro del futuro, di passare alla seconda fase, come dicevo nel numero di giugno dell’informatore parrocchiale. sarà un impegno interessante, perché la comu-nità di Meda è ricca e vivace. È bene che sia un prete più giovane, che abbia più energie, più idee e più tempo davanti per realizzarla. se c’è un momento giusto per fare il cambio di guida, credo sia proprio questo. Per il bene della Comunità.

so che questo non deve essere solo un calcolo umano, perché è lo spirito san-to che guida la Chiesa e non le nostre forze o la nostra bravura, e neanche i nostri progetti pastorali. Per questo ho chiesto al mio vicario di zona di aiutar-

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lE Motivazioni DElla sCElta Di Don gauDEnzio

mi a fare questo discernimento. lui ha valutato la situazione, si è consultato, abbiamo pregato. verso Pasqua mi ha detto che la mia richiesta è stata accet-tata: rimaneva da decidere il dove e il come. si è giunti così a domenica 22 giugno, quando è stato comunicato alla comunità il cambiamento in atto.

Devo dire che ora sono sereno. Penso che sia la scelta giusta, anche se è stata faticosa; giusta per la Comunità Pastora-le e anche per me. Mi rincresce interrom-pere legami e cammini con le persone, magari da poco iniziati; non è che faccio il passo con leggerezza. Mi rincresce so-prattutto ora che, superata la timidezza iniziale, stavo iniziando con più facilità rapporti con le persone. Mi rincresce an-che perché si intravvedono risultati po-sitivi del lavoro che stiamo facendo. Mi rincresce perché so che a molte persone la mia partenza reca un po’ di sofferenza.Mi rincresce, ma è giusto così.

resta lo spazio per il grazie e i saluti, ma avremo ancora tempo per farlo.

Don Gaudenzio

sono già giunte alla redazione lettere di ringraziamento a don gaudenzio.Per dare a tutti la possibilità di inviare il proprio contributo, sul numero della “voce della Comunità” di settembre daremo spazio a tutti coloro che vorranno inviare i propri ringraziamenti e saluti al Parroco.

Chi lo desidera può inviare il proprio contributo all’indirizzo e-mail della voce: [email protected] entro e non oltre il 31 agosto.

*La redazione si riserva di valutare e selezionare il materiale ricevuto.

ringraziamenti a don gaudenzio

“Non mi sento più le forze per guidare in modo adeguato la Chiesa; è giusto che lasci il compito a un altro e io continui a lavorare nella Chiesa in modo diverso”

benedetto Xvi

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PrEsEntazionE DEl tEMa PEr il ProssiMo anno PastoralE agli oPEratori DElla CoMunità

sabato 31 maggio gli operatori della Comunità Pastorale sono stati invi-

tati ad alcune ore di riflessione sulla pre-sentazione del tema del prossimo anno pastorale che dovrebbe essere Supera-re la diffidenza. Don Cristiano ha gui-dato la riflessione presentando e com-mentando la parabola evangelica del buon samaritano, facendo notare come gesù presenta come modello di prossi-mità non il sacerdote o il levita, ma un samaritano verso il quale c’era da parte degli Ebrei diffidenza e sospetto. al ter-mine del commento ha indicato alcune piste di riflessione:w Quali forme di “diffidenza” notiamo

nell’esperienza quotidiana? Quali le ragioni che ne stanno alla base?

w Quali sono i “pregiudizi” diffusi tra la nostra gente che impediscono rap-porti veri?

w i nostri modi di fare con chi frequen-ta saltuariamente la nostra Comunità infondono fiducia o suscitano “diffi-denza”?

Mi sembrano tre piste (ne ha indicate al-tre) che impegnano ciascuno a riflettere e a… convertirsi. le Commissioni do-vrebbero lavorare su questo progetto e individuare percorsi concreti da seguire. non è facile individuare “cose concrete da fare” perché penso che bisogna im-parare uno stile da assumere.

Ho riflettuto molto sull’esempio dato dalla Chiesa siciliana a proposito dei numerosi sbarchi di profughi avvenuti su quell’isola: è stata una meraviglio-sa testimonianza di accoglienza senza alcun pregiudizio. Avvenire del 17 giu-gno 2014 riferiva di cinquecentocin-quanta profughi arrivati domenica 15 giugno sull’isola segnati dal dolore e dalla paura del naufragio perché alcu-ne decine di loro erano morti duran-te la traversata. senza chiedersi tanti perché, nella Parrocchia del s. Curato d’ars, don sergio Mattaliano, direttore della Caritas diocesana, con tanti vo-lontari ha svuotato l’aula liturgica dalla panche e l’ha riempita di letti metten-do in pratica quello che Papa france-sco chiedeva parlando ai religiosi e non solo: «nei conventi vuoti ospitate i profughi e i senzatetto». Ciò che però impressiona è che tutto il quartiere si è mobilitato. «È un continuo via-vai – scriveva alessandra turrisi – di persone che portano sacchi pieni di magliette, pantaloni, scarpe, viveri. i ragazzi por-tano il pallone per tirare quattro calci con i ragazzi immigrati per facilitare l’integrazione e aiutarli a dimenticare giorni di paura». Di fronte a questo esempio mi sono chiesto: “noi come avremmo reagito?”. Magari con la critica e il mugugno: “Per-

“suPErarE la DiffiDEnza”Per superare la diffidenza ci vogliono coraggio e occhi nuovi

Quali sono

i “pregiudizi”

diffusi tra la nostra

gente

che impediscono

rapporti veri?

ché non stanno a casa loro?”. Magari con la paura e la diffidenza: “Quelli che vengono qui sono tutti delinquenti…”. Magari con l’ipocrisia: “aiutiamoli nei loro paesi, però stiano là…”. E intanto nessuno muove un dito…Mi sembra che simili atteggiamenti sia-no proprio quelli del sacerdote e del levita della Parabola, mentre la Chiesa siciliana mi appare come l’imitazione perfetta del samaritano, che senza “se” e senza “ma” si piega a soccorrere que-sti fratelli feriti, provati e bisognosi, su-perando pregiudizi e diffidenze…Chi ama non ha tempo per sospetti, cri-tiche e meschinità.Chi ama vede, si accosta e, se è neces-sario, si sporca le mani.

Don Angelo

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Consiglio PastoralE DElla CoMunità

Il Consiglio Pastorale della Comunità S. Crocifisso si è riunito venerdì 27 giugno 2014 alle ore 21.00 presso la Parrocchia di Madonna di Fatima per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Partendo dal lavoro delle commissioni, rielaborazione di proposte concrete e condivise per il cammino del prossimo anno

2. revisione delle benedizioni pasquali alle famiglie: valutazione, considerazioni e proposte per il futuro

3. varie ed eventuali

nove consiglieri erano assenti giustificati. Ha presieduto la riunione il responsabile della Comunità e moderato Marco Crippa. Dopo la recita di compieta don gaudenzio ha pre-sentato al Consiglio don Piero allevi, nuovo parroco della Comunità s. Crocifisso, e padre Patrizio garascia vicario della zona pastorale 5, comunicando che, diversamente da quanto previsto, nel corso della serata si sarebbero affronta-ti due punti: il passaggio della guida della Comunità da lui a don Piero e l’esame dei lavori prodotti dalle commissioni. Ha quindi dato la Parola al nuovo parroco che, nel suo inter-vento, ha sottolineato tre punti: l’importanza nell’assumere il compito di responsabile della Comunità di una buona ar-monia con i sacerdoti che in questi giorni ricordano la loro ordinazione, il primo incontro con la nostra realtà ecclesiale avvenuto il 21 dicembre 1975 giorno in cui, proprio in san-ta Maria nascente, ha ricevuto il Diaconato e l’esperienza settennale al Policlinico di Milano, molto diversa da quella che lo aspetta perchè tutta dedicata alle relazioni e senza incombenze economiche. ritornare ai ritmi e alla vita di co-munità non sarà facile, richiederà molto ascolto da parte sua e molto aiuto da parte di tutti.

Padre Patrizio ha ricordato che, nella giornata del sacro Cuore, pregare per la santità dei sacerdoti è pregare perché siano capaci di andare a fondo della loro vocazione a servi-zio del signore e della Chiesa con estrema libertà di cuore. anche questo passaggio di sacerdoti nella comunità dice la grandezza della vocazione sacerdotale. una grandezza che chiede la libertà profonda di leggere i segni che la vita met-te davanti, di mettersi al servizio dei bisogni della chiesa, di chiedere aiuto per discernere. una grandezza che chiede di dire continuamente di sì al signore, di aver presente per chi essi vivono. Ciò non impedisce loro di sentire tutta la fatica del condurre il cammino di una comunità. Ha poi ri-proposto all’attenzione del Consiglio tre parole care al Card. tettamanzi: Comunione, Collaborazione, Corresponsabilità. bisogna credere alla comunione fra noi e con gesù non dan-dola mai per scontata. solo quando si guarda a lui tutti in-sieme si va avanti. bisogna sentire la comunità come nostra e non lasciarla tutta sulle spalle dei sacerdoti. le comunità Pastorali camminano dentro questo sentiero, con tante fati-

che e tante gioie. Da questo cammino non si torna indietro, la pastorale d’insieme è ineludibile. anche se la responsa-bilità ultima è sempre del Parroco tutti devono collaborare assumendo tutti quei compiti che si è in grado di assumere.

Don gaudenzio ha quindi ripreso brevemente le ragioni che lo hanno portato a chiedere di essere sollevato dal suo incarico così come le ha esposte nella lettera già pubblicata sul sito internet della Comunità. al termine del suo inter-vento si è deciso che il suo saluto ufficiale alla Comunità sarà il 14 settembre prossimo mentre don Piero farà il suo ingresso ufficiale il 16 novembre, prima domenica di avven-to. È stata costituita una commissione per accompagnare e organizzare questo periodo del passaggio. la commissione si riunirà domenica 27 luglio alle ore 15.00.

Passando al secondo punto il moderatore ha lasciato la pa-rola prima a silvia asnaghi che ha illustrato brevemente a don Piero e al vicario la modalità di lavoro adottata negli ultimi due anni per preparare il programma pastorale e poi ai referenti delle Commissioni per l’esposizione delle pro-poste per il prossimo anno pastorale. Dai diversi interventi (Commissione famiglia, Commissione Caritas, Commissio-ne scuola e scuola parrocchiale, Equipe battesimale, Com-missione missionaria) non sono emerse proposte concrete già definite, ma si è evinto un tratto comune significativo del cammino compiuto in questi anni: la richiesta di lavorare insieme in modo trasversale almeno per concretizzare un paio di iniziative comuni. su questo si lavorerà nei prossimi incontri. •

Consiglio PastoralE DEl 27 giugno 2014 - sintEsi

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inContro DEi CrEsiManDi Con il CarDinalE - 2 giugno

siamo partiti in tanti, una moltitudine di bambini e bambi-ne di v elementare e i media accompagnati da genitori,

padrini e madrine e da alcune catechiste per incontrare a s. siro il nostro arcivescovo scola.Per caso ho ritrovato un brano che esprime molto meglio delle mie parole il nostro arrivo in piazza, si tratta del passo dove il Manzoni descrive così la folla che va a incontro al Cardinal borromeo e la speranza che nasce nel cuore dell’innominato: “Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli. guar-dava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità…” per un uomo “…cos’ha quell’uomo, per rendere tanta gente allegra?… perché non vado anch’io?… anderò, anderò; e gli voglio parlare… sentirò cosa sa dir lui, quest’uomo!“.il nostro arcivescovo angelo dice: “la vostra fEDE Di oggi È PossibilE sEMPrE!”. non solo qui e adesso, ma in ogni luogo e situazione della vostra vita: a scuola, a casa, in palestra… sempre! Accidenti!! non posso far finta di niente: parla di me e della Mia vita MEravigliosa Con la guiDa DElla sPirito santo!

Daniela (una della moltitudine)

una MoltituDinE a san siro! I Cresimandi a S. Siro incontrano l’Arcivescovo Angelo Scola

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inContro DEi CrEsiManDi Con il CarDinalE - 2 giugno

Qui a destra il gruppo della nostra Comunità sulle tribune di san siro. in alto, insieme a don tommaso, il gruppo di chierichetti che ha servito durante funzione.

«Milano vEDa QuEsto gEsto bEllo

Di sPEranza»

Card. scola, san siro

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oratorio fErialE 2014

Piano tErra E venne ad abitare in mezzo a noi!

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CaMP PEr i CoMuniCanDi E i CrEsiManDi

Cinque giorni per ripercorrere i mo-menti fondamentali della settima-

na di gesù a gerusalemme, dal suo in-gresso in città fino alla sua risurrezione. Durante il Camp i momenti di confronto in gruppo si sono alternati ai momen-ti di preghiera, alle attività manuali, al pranzo insieme, al gioco, fino alle ve-rifiche giornaliere – grande spaurac-chio per i ragazzi – con domande che richiedevano un po’ di preparazione (cosa significa kyrie eleison?), domande trabocchetto (entrando in Chiesa si fa la genuflessione o la gesuflessione?), e domande a volte fin troppo facili (il se-gno della Croce si fa con la destra o con la sinistra?). Particolarmente intensi sono stati i mo-menti della preghiera al mattino in Chie-sa: l’adorazione del santissimo per i Co-municandi e l’invocazione dei sette Doni dello spirito santo per i Cresimandi. il tutto è stato poi condiviso con i ge-nitori durante il momento di preghiera del giovedì sera, occasione per presen-tare loro il cammino percorso.

verremo ringraziati? o il bene deve es-sere sempre gratuito? Poi osserviamo il comportamento della folla che acclama gesù, e ci chiediamo: come lo avremmo accolto noi? Cosa ci saremmo aspettati da lui? E cosa gli chiederemmo oggi? tante cose ci ven-gono in mente: un aiuto nella vita di tutti i giorni; la salute e la gioia per le persone care; il dono di capire quando ci sta parlando e di saperlo ascoltare; e magari, perché no... anche un autogra-fo o un selfie! E come la folla anche noi prepariamo le palme: simbolo della nostra volontà ad accogliere le parole e gli insegnamenti di gesù nella nostra vita.

2. i grandi insegnamenti di gesù (Mt 25,31-46)

nel tempio a gerusalemme gesù in-segna: “il figlio dell’uomo dirà a quel-li che staranno alla sua destra: ‘avevo fame e mi avete dato da mangiare’; mentre a quelli alla sua sinistra: ‘avevo fame e non mi avete dato da mangiare’, e tutti risponderanno ‘Quando signore ti abbiamo visto affamato?’”. riflettiamo sul significato di queste pa-role: ci viene chiesto di fare il bene ogni volta che ce n’è bisogno. gesù ci chiede scelte positive che portano il bene agli altri, capiamo che il suo insegnamento non è una serie di divieti. allora parten-do dalla nostra esperienza proviamo a reinterpretare i comandamenti crean-done di nuovi, ecco che sul rotolo della “nostra” legge scriviamo: gioca insieme a tutti, perdona, presta le tue cose, vai a trovare una persona sola, anziana o ammalata. E ci chiediamo: sempre siamo chiama-ti a fare il bene? anche quando non ci viene chiesto? anche quando verremo presi in giro? ascoltiamo il racconto di Maria di betania, che in modo esagera-tamente generoso “sprecò” un’intera boccetta di un profumo costosissimo per lavare i piedi a gesù: ecco l’amore incondizionato, esagerato. sappiamo che esagerare e non avere limiti molto spesso è pericoloso, dannoso, nocivo o

brevemente rivediamo i temi e le ri-flessioni che ci hanno accompagnati in questi cinque giorni.

1. ingresso a gerusaLemme (MC 11,1-10)

Durante la prima giornata riviviamo il racconto dell’ingresso di gesù a geru-salemme, partiamo da gesù che, fer-mo fuori dalla città, invia due discepoli a prendere l’asino: osservando come i discepoli si fidano di lui e fanno esat-tamente quello che dice loro capiamo che per noi non è sempre facile fidarci, anche di chi conosciamo bene. Poi pensiamo al padrone dell’asino, che nel vangelo non viene nominato, e scopriamo quanto è importante il suo ruolo: lasciare che i discepoli prenda-no l’asino per gesù… quante volte ci dimentichiamo di coloro che lavorano “dietro le quinte”, che diamo spesso per scontati, e ci chiediamo: è giusto che passino così inosservati? Che non vengano mai ringraziati? rispondiamo: “no, non è giusto!”. Ma allora si deve fare qualcosa per gli altri solo se poi

una sEttiMana a gErusalEMME Una settimana intensa, ricca di emozioni, di confronti, di gioie e di grande impegno, che ha lasciato nei ragazzi ma anche in noi catechiste un importante segno di crescita nella nostra Fede

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CaMP PEr i CoMuniCanDi E i CrEsiManDi

fuori luogo. scopriamo che nell’amore invece è doveroso esagerare.

3. La Cena (lC 22,7-20)

gesù e i suoi discepoli si apprestano a preparare la Pasqua, com’è bello condi-videre insieme i momenti di vita quoti-diani, che bello vedere che anche gesù costruisce le sue relazioni come noi.osserviamo come nuovamente gesù chiede ai suoi discepoli di andare a pre-parare la cena e loro fanno come dice, di nuovo si fidano di lui e ognuno dà il proprio contributo. Capiamo l’impor-tanza di contribuire al bene degli altri, anche con piccoli gesti. Decoriamo le tovagliette e i grembiuli portati da casa, che però non riporteremo indietro con noi perché saranno condivisi: ognuno prenderà un grembiule non suo e lo re-galerà a qualcun altro. ognuno riceverà il lavoro fatto da qualcun altro. Ecco la condivisione, ecco i piccoli gesti che fanno bene. Però non è sempre facile fare qualcosa per chi non conosciamo, per chi è estra-neo o diverso. E ci soffermiamo sulla fi-gura del proprietario del Cenacolo che ospitò gesù e i suoi discepoli – persone diverse tra loro e diverse da lui –, allora capiamo quanto è importante l’apertu-ra all’altro, in particolare al diverso che necessita di una speciale attenzione.

4. iL CaLvario (gv 19,23-42)

il giovedì mattina ci rechiamo a soma-sca al santuario di san girolamo Emilia-ni per percorrere la via Crucis, ci costa un po’ di fatica, ma solo così possiamo capire la fatica fatta da gesù, che ci chiede di amare in modo incondiziona-to in ogni circostanza, e che per primo ha così esagerato nel volerci bene fino alla croce. nel pomeriggio ascoltiamo la vicenda di giuseppe d’arimatea, un grande amico di gesù che solo dopo la sua morte ha il coraggio di mostrarsi in pubblico per prendersi cura del corpo di gesù. Ci chiediamo perché non si è fatto avan-ti prima e perché decide di farsi avanti adesso. È un codardo o un uomo corag-gioso? in realtà giuseppe è una perso-na semplice, che non fa gesti eclatanti ma ci insegna una cosa importante: non è mai troppo tardi o troppo presto per fare del bene, per dimostrarci amici di gesù: è sempre il momento giusto. >>

Camp: di Cosa si tratta?

secondo anno di CaMP: quest’anno rivolto ai ragazzi e alle ragazze di iv ele-mentare (Comunicandi), di v elementare e i media (Cresimandi) suddivisi in tre settimane dal 9 al 27 giugno all’oratorio di san giacomo.

Il CAMP è un evento che mette in moto molte forzenumeriChe:tanti bambini – una media di 150 al giorno; tante catechiste – quasi una trenti-na – che hanno guidato i diversi momenti della giornata; tanti animatori – una decina – in aiuto per le attività ricreative; e volontari per gestire la mensa; tutti coordinati da don Cristiano che ritmava la giornata come “un direttore d’or-chestra“!programmatiChe/organizzative:Don Cristiano, con il gruppo catechiste, ha pensato ad un percorso che, svi-luppandosi giorno per giorno nella città di gerusalemme, ha fatto vivere a tutti la settimana santa passo passo con gesù, con particolari riflessioni per i bambini.

Come spesso diciamo, in chiusura agli incontri di catechismo Cosa mi rimane neL Cuore ? w gli incontri con la Parola di gesùw la preghiera prima del pranzo e l’inno gridato battendo le mani w le attività simpatiche che riprendevano il tema centrale della giornataw i giochi del tempo liberow l’incontro in Chiesa con i genitoriw e tanti, tantissimi sorrisi sulle facce di tutti che ci scambiavamo

a partire dal mattino: tutte le mattine ognuno portava il suo bel sorriso da casa e ne riportava a casa un altro, quello dell’amico, da condividere con la propria famiglia.

Ho partecipato al CAMP e ne sono felice!Daniela

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Qui sopra: la salita alla croce di san girolamo. nella foto in alto: l’altare durante il momento

di preghiera con i genitori, con i simboli preparati dai ragazzi: le palme, i rotoli della legge e le tovagliette decorate

>> E noi? Come vogliamo dimostrare la nostra amicizia con gesù? Che tipo di cristiano vogliamo diventare? Dalla visione di un cartone animato capiamo che le scelte che facciamo da piccoli fa-ranno di noi ciò che saremo da grandi. allora ci chiediamo “Cosa farò da gran-de (cristiano)?”.

5. La resurrezione (lC 24,1-12)

leggiamo il racconto delle donne che si recano al sepolcro e che non trovando il corpo di gesù rimangono turbate per-ché non capiscono cosa sia successo. solo dopo la spiegazione degli uomini in vesti sfolgoranti capiscono e corrono dai discepoli, che però a loro volta non credono alle donne, non si fidano e van-no a controllare. Per la prima volta notiamo che viene a mancare la fiducia. gesù è morto e sem-bra sia tutto finito. Ma perché le donne e i discepoli non capiscono che gesù è risorto? Perché non sono preparati alla sua risurrezione? Eppure lui lo aveva

detto più volte che sarebbe morto e ri-sorto.Capita anche noi di cercare gesù e di non trovarlo... e ci chiediamo dov’è. Come le donne al sepolcro, non lo tro-viamo perché non lo stiamo cercando nel posto giusto, o nel modo giusto. Pensiamo a quando chiediamo: “gesù aiutami a vincere la partita…” o “aiuta-mi a fare giusta la verifica…” Ma gesù non è fatto su misura per ognuno di noi. ascoltando le parole degli angeli: “non è qui, è risorto. ricordate come vi parlò”, ecco che ricordiamo i suoi inse-gnamenti, tornano la fiducia e la gioia, e riusciamo a superare la tristezza e lo sconforto. Per aiutarci a capire meglio, con un gio-co pensiamo a delle situazioni vissute di gioia (amicizia, allegria, fiducia, …) o di dolore (tristezza, solitudine, rabbia, …) e capiamo quali sono gli ingredienti che rendono felici alcune situazioni o che possono ribaltare quelle di dolore. infine con i più piccoli (i ragazzi e le ra-gazze di iv elementare) un lavoro sul riciclo ci aiuta a capire ancora meglio come una situazione negativa può rina-scere in modo positivo.Concludiamo la settimana con un mo-mento di confronto con i ragazzi e le ragazze più grandi (di v elementare e i media). Chiediamo ai ragazzi: “Cosa vi è piaciuto di questa settimana? Cosa non

vi è piaciuto? Quali sensazioni, emozio-ni porterai con te da questa esperien-za?”. Molti ci dicono di essere rimasti entusiasti dei giorni vissuti al Camp, qualcuno che non voleva venire si è det-to contento di aver vinto la diffidenza e di aver potuto vivere questa esperienza. a qualcuno sono piaciuti i momenti di gruppo, altri hanno preferito le attività manuali o i momenti di gioco.

Per concludere possiamo dire che il Camp è un’esperienza importante che tutti i ragazzi in procinto di ricevere la Comunione e la Cresima dovrebbero vivere, un’esperienza che li aiuta a capi-re meglio l’importanza del sacramento che andranno a ricevere con maggiore responsabilità. ringraziamo per questo don Cristiano e tutte le catechiste e i catechisti che in queste tre settimane hanno dato la pos-sibilità ai nostri ragazzi di vivere questo cammino di crescita e di fede.in ultimo un ringraziamento dovero-so agli animatori che hanno dato una mano durante i momenti del pranzo e del gioco, e a tutti i collaboratori della Comunità che hanno lavorato “dietro le quinte” per la preparazione delle varie attività, per il riordino e la pulizia degli ambienti, per la disponibilità e la co-stante presenza durante tutta la durata del Camp. grazie a tutti!

Dani

CaMP PEr i CoMuniCanDi E i CrEsiManDi

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19-21 giugno - trE giorni CHiEriCHEtti

noi CHiEriCHEttE!Sono stati tre giorni molto belli ed emozionanti

Dal 19 al 21 giugno abbiamo trascorso una “mini-vacanza” nella casa “la Montanina” al Pian dei resinelli. sono sta-

ti tre giorni molto belli ed emozionanti, pieni di giochi “not-turni”, formazione liturgica e preghiera. Ci siamo divertite parecchio, abbiamo approfondito le nostre conoscenze sul servizio in chiesa e soprattutto abbiamo conosciuto chieri-chette di altre parrocchie. il primo giorno, siamo arrivate e ci siamo sistemate nelle ca-mere e abbiamo subito iniziato a giocare, dopo i giochi ci siamo accomodate a tavola (il cibo era molto buono ). il pomeriggio lo abbiamo dedicato ai laboratori liturgici. la cosa che ci ha divertito ed interessato di più è stato l’uso del

turibolo (dobbiamo ammettere che ce la siamo cavata molto bene). le serate sono state particolarmente divertenti e so-prattutto lunghissime, infatti non siamo mai andate a letto prima di mezzanotte. il secondo giorno é stato analogo, ma dopo il gioco serale abbiamo fatto una breve adorazione eucaristica. siamo tornate a casa il sabato pomeriggio esauste ed asson-nate ma soddisfatte. l’anno prossimo rivedremo quel fanta-stico panorama perché ritorneremo sicuramente per ripetere questa meravigliosa esperienza.

Marika Marta Silvia

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bambini, ragazzi, giovani con i loro allenatori, dirigenti, presidenti di

società, da tutta italia sono convenuti in Piazza s.Pietro per festeggiare col san-to Padre.il Centro sportivo italiano è la più antica associazione polisportiva attiva in italia.nel 2014 ricorre il settantesimo anni-versario dalla fondazione, che risale al 1944, su iniziativa della gioventù italia-na di azione Cattolica.Dal primo numero del rinato bolletti-no del Csi, stadium, nel febbraio 1945 a firma di natale bertocco: «nel qua-dro difficile della ricostruzione dello sport italiano, ricostruzione morale più che essenzialmente tecnica pensiamo, siamo convinti che il Centro sportivo

italiano possa e debba avere una posi-zione di primo piano. Per i suoi principi, in specie, ispirati a qualcosa di nuovo e di più sano non solo per la gioventù studentesca e operaia, non solo per gli atleti e i campioni che germoglieranno o saranno accolti nelle sue file, non solo per il contributo tecnico e organizzati-vo e propagandistico che il Csi sarà in grado di dare per la sua forte e salda struttura morale, ma principalmente per lo spirito nuovo, rigeneratore, cristiano che caratterizzerà le sue unioni, i suoi sodalizi grandi e piccini che vanno na-scendo in ogni dove».sono queste, fondamentalmente, anco-ra oggi le aspirazioni e le finalità del Csi.Papa francesco: “[…] È importante, cari

PaPa franCEsCo inContra lE soCiEtà sPortivE

70 anni Di Csi Il 7 giugno il CSI ha incontrato papa Francesco per celebrare l’anniversario di fondazione

ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al cor-po e allo spirito […]. “Mettervi in gio-co – ha proseguito il Pontefice – con gli altri e con Dio, non accontentarsi di un ‘pareggio’ mediocre, dare il meglio di se stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre”.Da CaPitano vi sProno a non CHiuDErvi in DifEsa – “Ho sentito

“Da capitano vi sprono

a non chiudervi in difesa!”

Papa francesco

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Ci sCrivE Don giaCoMo PEzzuto

CHiaMato a “PortarE nEl MonDo l’aMorE DEl PaDrE”Don Giacomo Pezzuto, nuovo responsabile della pastorale giovanile nella Comunità di Lesmo

R icordate don Giacomo Pezzuto, ordinato sacerdote l’11 giugno del

2011, presente la domenica del 2007 all’oratorio di san Giacomo durante il biennio di studi presso il seminario di Seveso?Ha lasciato tra noi un bel ricordo facen-dosi apprezzare per la sua pronta di-sponibilità e il grande entusiasmo. Ne è nata un’amicizia che tuttora perdura con alcuni ragazzi e famiglie di Meda. Riceviamo ora e pubblichiamo uno scritto con cui annuncia la sua nomina a responsabile dei giovani nella Comu-nità Pastorale Santa Maria di Lesmo, Peregallo, Gerno, Correzzana e Cam-porada, facendoci così partecipi della sua trepidazione. Lo accompagniamo, come da suo desiderio, con la preghie-ra dell’Ave Maria, certi che la Madre di Dio lo assisterà in questo suo nuovo in-carico pastorale. (E.N.)

“Carissimi, il cuore dell’uomo è proprio strano: ci sono notizie che ti aspetti, ma che quan-do giungono ti sorprendono e ti ammu-toliscono come se fossero inattese. Questo mi è capitato, quando giorni fa il vescovo mi ha comunicato che dal prossimo mese di settembre mi sarà af-fidata la cura dei giovani della comunità Pastorale santa Maria di lesmo; Pere-gallo; gerno; Correzzana e Camporada.

sono grato al vescovo per aver pen-sato a me per questo incarico così im-portante ed impegnativo e nel contem-po nel mio cuore si fanno presenti tutti i vostri volti… ad ognuno vorrei dire un parola di saluto e riconoscenza. in questi anni spesso mi sono chiesto cosa desiderasse il buon Dio da me: nei momenti di entusiasmo, così come nel-le vicende di tragico dolore. il compito del prete è quello di porta-re nel mondo, di rendere presente nel mondo, null’altro che l’amore del Padre Eterno per ogni uomo. abbiamo faticato insieme, ci siamo arrabbiati, abbiamo condiviso le mede-sime speranze, le medesime delusioni, le stesse gioie ed assieme ci siamo stu-piti e meravigliati… abbiamo cammina-to assieme! abbiamo pianto assieme! abbiamo pregato assieme! assieme… nella certezza che Domine Dio mi stesse chiedendo di condivide-re quell’amore, rivelato da gesù Cristo, che ci ha preceduti; che mi ha stregato e sedotto e che desidero divenga bene-ficio di tutti. avrei tante cose da dire ad ognuno… penso ai ragazzi, che vorrei abbracciare uno a uno, penso ai loro genitori, penso agli universitari che tante volte mi sono stati accanto come una famiglia, penso alle tante persone che hanno voluto aprirmi il loro cuore e dalle quali ho ri-

cevuto più di quanto ho saputo dare… avrei tante cose da dire ad ognuno ma, ad ognuno chiedo un favore speciale: recitare una “ave Maria” per me, nella certezza che l’intercessione della santa vergine anima lo spirto santo a confor-to delle nostre debolezze; letizia quoti-diana e premio delle nostre speranze. veni sancte spiritus, veni per Ma-riam!”

DJ - don Giacomo Cristiano Pezzuto (Parrocchia Santa Marcellina e San Giuseppe

alla Certosa,via Espinasse, 85 - 20156 Milano)

prima che mi avete nominato vostro capitano, e vi ringrazio. Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vange-lo”. “Mi raccomando: che tutti giochi-no – ha aggiunto bergoglio –, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù. E vi in-coraggio a portare avanti il vostro im-pegno attraverso lo sport con i ragazzi

delle periferie delle città: insieme con i palloni per giocare potete dare anche ragioni di speranza e di fiducia”.Il Papa ha poi raccomandato “tre stra-de: la scuola, lo sport e i posti di lavoro. vi assicuro che su questa strada non ci sarà la droga, l’alcol e tanti altri vizi”.arriva la benedizione del capitano, sul-le nostre famiglie, sulle società sportive e gli oratori e su tutto il mondo dello sport, sui 80 mila che hanno gremito San Pietro. una festa incredibile, tanti

gol nella certezza di non perdere mai la partita dell’educazione attraverso lo sport e che la vittoria più grande sarà quella di riuscire a mettere Cristo al centro della nostra vita.il 7 giugno insieme ad “alcuni” del Co-mitato di Milano (Comitato più nume-roso tra i presenti) di multicolori vestiti, in Piazza s. Pietro abbiamo anche noi cantato, “È solo uno il capitano, papa francesco”.

GP

PaPa franCEsCo inContra lE soCiEtà sPortivE

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giarDini bEata fEliCE MEDa

Domenica 8 giugno alle ore 11.00 in Piazza della Chiesa si è svolta la

cerimonia per ufficializzare l’intestazione dei giardini, antistanti alla ferrovia, alla figura della beata felice Meda (felicina). gli amici dell’arte e la Pro loco – Pro Meda hanno espresso grande soddisfa-zione e alcuni dei componenti non han-no nascosto la personale commozione per questo evento tanto atteso, che si è concretizzato con la posa della targa toponomastica. sono state infatti que-ste due associazioni a proporre, all’inizio dell’anno, al parroco don gaudenzio Corno di dedicare i suddetti giardini alla beata felicina, proposta che il direttivo della Comunità Pastorale s. Crocifisso accolse all’unanimità nel corso di una riu-nione tenutasi il giorno 30 gennaio.la devozione vera e propria nei con-fronti di felicina iniziò nel secolo scorso, quando don francesco Corti, parroco di

DEDiCati i giarDini DElla Piazza DElla CHiEsa Di s. Maria nasCEntE Una devozione popolare molto sentita espressa con una fede sobria, composta, senza clamore, ma sincera

Meda nella prima metà del secolo, ini-ziò ad interessarsi per avere una reliquia della beata. Purtroppo venne a manca-re prima di riuscire nel suo intento, ma il successore, don Marcello gianola, condusse a compimento quanto don Corti aveva iniziato, portando a Meda, proprio in occasione della consacrazio-ne della nuova chiesa parrocchiale, una reliquia della beata felice consistente in un osso del braccio. Era il 1956.Da quel momento, quindi, nacque la devozione dei Medesi nei confronti di felicina; sì, felicina e non felice, per-ché i Medesi di quel tempo si affezio-narono così tanto alla suora beata della

loro terra al punto di attribuirle questo diminutivo, facendo dimenticare il suo nome di battesimo “felice”. Peraltro a Pesaro, invece, se si chiede tuttora della beata felicina nessuno sa rispondere in quanto conosciuta come beata felice.la cerimonia è iniziata con un breve in-tervento del coordinatore degli amici dell’arte, angelo Marsiglio, nel corso del quale ha affermato che salvaguardare la cultura locale, anche attraverso la topo-nomastica, è sempre stato un obiettivo dell’associazione già dai tempi di ugo Elli e che oggi continua insieme alla Pro loco. il discorso ufficiale per gli amici dell’arte è stato tenuto da francesco Donati che ha sottolineato che i Medesi, già devoti ai santi aimo, vermondo e giovanni ol-drati, manifestano nei confronti di felici-na una fede certamente meno ostentata, ma non meno autentica di quella nutrita nei confronti dei santi citati: “Una fede sobria, composta, senza clamore, ma sin-cera”. antonio galimberti della Pro loco ha espresso la soddisfazione per questo omaggio a felicina che ha colmato una lacuna che durava da anni. in rappresen-tanza dell’amministrazione Comunale, che ha appoggiato il progetto e realiz-zato la targa, c’era la vicesindaco simona buraschi, che ha sottolineato lo studio e il lavoro svolto dalle due associazioni per realizzare questo progetto. Ha an-che espresso la sua soddisfazione per la dedica ad una figura femminile vissuta,

soddisFazione anChe da pesaro

Pesaro 24 maggio 2014Gentile Signor Angelo,

mi fa molto piacere apprendere che su proposta degli Amici dell’Arte e della Pro Loco di Meda verrà dedicata una parte dei giardini della Piazza della Chiesa della vostra città alla Beata Felice Meda, monaca clarissa vissuta a Pesaro e venerata nella nostra cattedrale.Grazie per l’invito, sarei stato felice e onorato di essere presente, ma quella domenica ci saranno le Cresime in Duomo e quindi il parroco non può mancare. Anche il sindaco, che sarà eletto domani, penso sarà occupato nei primi giorni del suo mandato.Auguro a Lei e all’Associazione che coordina buon lavoro e per domenica 8 giugno una felice giornata mentre io vi ricorderò alla Beata Felice Meda.

Con viva cordialitàDon Gino Rossini, parroco della Cattedrale di Pesaro

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giarDini bEata fEliCE MEDa

tra l’altro, in un lontano passato. Per lo scoprimento della targa si è voluta coin-volgere l’associazione “l’abbraccio” con lucia, che ha scoperto la targa dal velluto rosso che la copriva. subito dopo è inter-venuto il parroco che ha recitato il ”Padre nostro” e impartito la benedizione. Era presente anche il Corpo Musicale santa Cecilia, che ha allietato la cerimonia con diversi interventi.una dedica alla beata felice era dovero-sa come omaggio, ovviamente, alla bea-

vita deLLa Beata FeLiCe meda (FeLiCina)

nacque nel lontano 1378, Felice è il suo nome di batte-simo, Meda la casata e, secondo la maggior parte degli storici, anche il luogo di nascita. rimase orfana in giova-ne età con una sorella e un fratello più piccoli di lei. in-torno al 1400 fece ingresso al Monastero di sant’orsola dell’ordine di santa Chiara a Milano e prese i voti all’età di 22 anni. Per circa 25 anni visse al convento nelle vesti di semplice monaca, poi nel 1425 venne eletta badessa nonostante la sua perplessità nel rivestire tale incarico. anche una volta assunta la carica badiale felice Meda non rinunciò a svolgere le mansioni più umili: si prendeva cura delle monache inferme, quando si rompevano le sue vesti preferiva rattopparle piuttosto che indossarne una nuova, svolgeva mansioni manuali risparmiandole a volte alle sue consorelle.nel 1439, pare su consiglio di bernardino da siena, felice Meda venne inviata a Pesaro per dirigere il monastero del-le clarisse del Corpus Domini. suor felice fu subito molto

amata dal popolo della città adriatica e dalle nobildonne; molto meno, invece, dai signori di queste, che trovavano nello spirito caritatevole di suor felice un ostacolo per il loro potere e i loro affari. Quando però la figlia di un no-bile riuscì a guarire da una grave malattia solo grazie alle intense preghiere di felicina e delle sue consorelle, anche i signori che fino a quel momento l’avevano contrastata cambiarono atteggiamento nei suoi confronti, portandogli il rispetto che meritava. anche il conte di urbino la voleva nella sua città, ma felice non se la sentì di lasciare la comu-nità di Pesaro che tanto l’amava. felice Meda morì tra il 29 e il 30 settembre del 1444 all’età di 66 anni. a Pesaro, quindi rimase solo 5 anni: un bre-ve periodo, ma vissuto intensamente. Elevata agli onori degli altari, il suo culto fu riconfermato dal papa Pio vii il 2 maggio 1807. Ella riposa in una cappella del duomo di Pesaro con altri due beati: Serafina Sforza e Francesco Zanferdini detto Cecco.

Con la chiusura del Circolo san francesco si è provveduto a dona-

re le sedie e i tavoli a Casa betania di seveso, mentre il quadro di don luigi giussani oggi fa bella mostra nella chie-sa dei santi Cornelio e Cipriano martiri di trivolzio (Pavia). la chiesa parrocchiale è da anni al centro di un incessante pellegrinaggio all’urna di san riccardo Pampuri, il me-dico del fatebenefratelli canonizzato da giovanni Paolo ii nel 1989.

sotto al quadro è appesa la pergamena nella quale è messa, nero su bianco, la donazione, con la firma del parroco rice-vente don gian Pietro Maggi, dei consi-glieri del Circolo e del nome dell’autrice del quadro renata barzaghi. il bel gesto è stato pubblicamente com-piuto il i maggio, festa di san riccardo, durante la Messa officiata dal vescovo di Pavia mons. giovanni giudici.

Felice Asnaghi

ta stessa, ma anche ai nostri anziani che in lei hanno creduto e tuttora credono. ancora oggi alcuni possiedono nel por-tafoglio un’immagine della beata realiz-zata negli anni ’30 del secolo scorso. an-che questa è una testimonianza di fede. la scelta poi di ricordarla attraverso la to-ponomastica è anche un modo per farla conoscere anche alle nuove generazioni di Medesi e ai nostri concittadini arrivati da altre regioni d’italia e da paesi esteri. gli amici dell’arte e la Pro loco – Pro

Meda hanno ringraziato il parroco don gaudenzio con il direttivo per avere ac-colto la richiesta di dedicare i giardini alla beata felicina e la giunta Comunale, in particolare nella persona dell’assessore Massimo nava che ha compreso l’impor-tanza di questo omaggio. un ringrazia-mento è stato anche rivolto a tutti coloro che hanno appoggiato e collaborato a concretizzare questo progetto.

Francesco Donati per gli Amici dell’Arte

DonazionE alla ParroCCHia Di trivolzio

donato il dipinto di don Giussani Con la chiusura del Circolo San Francesco donato il dipinto di don Luigi Giussani alla parrocchia di Trivolzio (Pavia)

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“Sono stato testimone che ogni gesto, ogni parola, ogni presenza manifestavano la gratitudine di una intera comunità verso questo sacerdote medese”

Domenica 15 giugno ho accompa-gnato, assieme ad altri parenti e

amici parrocchiani di san giacomo, mia mamma alla parrocchia di s. giovanni battista di bergoro di fagnano olona per la cerimonia che ricordava, a dieci anni dalla sua scomparsa, la figura di suo cugino don Mario Mascheroni, par-roco di bergoro e, prima ancora, sacer-dote a solbiate olona con la responsa-bilità dell’oratorio.Per tutto il tempo della cerimonia – dall’inaugurazione di un nuovo busto nel parco cittadino fin dentro alla chiesa parrocchiale, dove prima Mons. adria-no Caprioli, vescovo emerito di reg-gio Emilia, e poi l’amico e compagno di studi Mons. Claudio livetti hanno ricordato la figura di don Mario come sacerdote e uomo – ho respirato e per-cepito un forte sentimento di devozio-ne e gratitudine da tutte le persone che lì presenti testimoniavano la bontà, la grande capacità, lo spirito della missio-

Chiesa, sui i più deboli. il suo impegno senza sosta e la generosità che hanno permeato la sua opera di testimonianza cristiana facevano poi scattare puntual-mente nei suoi parrocchiani un mecca-nismo di risposta quasi sempre positivo ad ogni sua richiesta di aiuto concreto: da questa collaborazione sono nati tan-ti momenti e spazi di attenzione verso i più deboli, verso gli anziani, i giovani, verso chi in quel momento aveva biso-gno di qualcuno che ascoltasse i suoi tormenti. ne sono ampia e concreta dimostrazione la realizzazione di nuovi oratori, di una casa per gli anziani, di centri di aggregazione per i giovani che hanno dato consistenza a una pastorale che continuamente ha motivato e ali-mentato rinnovate speranze per l’intera comunità.Questi sentimenti ho trovato domeni-ca in abbondanza nella parrocchia di bergoro di fagnano olona: ogni gesto, ogni parola, ogni presenza manifestava-no la gratitudine di una intera comunità verso un sacerdote che, con le sue qua-lità umane e la forza della fede, ha sa-puto portare gioia e speranza ovunque.

Massimo Nava

Don Mario MasCHEroni a 10 anni Dalla MortE

in ricordo di don Mario A dieci anni dalla sua morte, nella parrocchia di Bergoro di Fagnano Olona

ne incarnati da don Mario durante tutta la sua vita di sacerdote. in ogni comuni-tà dove ha portato la sua testimonianza di fede ha focalizzato la sua azione sui giovani, su chi viveva ai margini della

lunedì 16 giugno dalla parrocchia di san giacomo un gruppo di parroc-

chiani si è recato in pullman a Paré di valmadrera per rendere l’ultimo saluto al fratello di don Ernesto, giovanni bat-tista detto tino.accompagnati dallo stesso don Erne-sto, dal parroco don gaudenzio, da don luigi e da don luigi bosisio di Cesano, la santa Messa è stata concelebrata an-che dal vicario Episcopale della zona di lecco e da altri sacerdoti intervenuti alla funzione.

il parroco di Paré ha letto un messaggio di partecipazione dell’arcivescovo di Milano card. angelo scola, contenente sentite espressioni di vicinanza a don Ernesto e ai familiari. l’omelia di don Ernesto è stata una pro-fonda testimonianza di fede che ci ha fatto riflettere sui veri valori della vita, dando conforto alla moglie e ai figli.grande è stata la partecipazione di tut-ta l’assemblea anche attraverso i canti.al termine un figlio ha rivolto commos-se parole al papà e alla mamma, di cui

tutti ricordano l’instancabile vicinanza al marito durante tutto il lungo periodo della malattia.

al termine della s. Messa abbiamo accompagnato la salma al cimitero e, dopo la preghiera e la tumulazione, abbiamo preso la via del ritorno rinno-vando a don Ernesto i sentimenti della nostra immutata vicinanza.

Una parrocchiana di San Giacomo

viCinanza a Don ErnEsto PEr la PErDita DEl fratEllo

l’ultiMo saluto al fratello tino Una commossa presenza ai funerali del fratello di don Ernesto

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Commissione missionaria

Chi siamo

un piccolo gruppo di persone che si sentono fortemente unite come bat-tezzati da una esigenza comune: quella di fare qualcosa per il nostro prossimo locale ed in particolare per coloro che operano nelle missioni sparse nel mon-do, contando sull’appoggio del parro-co, di una voce in Consiglio Pastorale e di molte persone operative che forma-no il “gruppo missionario”.

oBiettivi

formarci per formare una vera comu-nità missionaria aperta al dialogo e al rispetto verso tutti, accompagnata da incontri formativi, culturali e di varie te-stimonianze da proporre alla comunità ed al paese. il nuovo Progetto Missio-nario Diocesano «Sulle strade del Mon-do» è il testo che attualmente stiamo seguendo, presentato all’ultima as-semblea Missionaria Diocesana come linee guida; avendo ben presente che fede e vita devono sempre essere col-legate, ciascuna e tutte insieme queste proposte riflettono aspetti della tema-tica “sulle strade del Mondo”, cioè:

l’essere stranieri, l’esodo, il cammino, l’itineranza, il pellegrinaggio, l’ospitali-tà, la solidarietà, la fragilità, la speran-za, la meta…

Come inContrarCi

Ci incontriamo all’oratorio OSC – P.zza del lavoratore, 1 – ogni secondo mer-coledì del mese dopo la s. Messa delle 20.30.

appuntamenti

gli appuntamenti principali: w gEnnaio: mese della pace

e dell’infanzia missionariaw QuarEsiMa Di fratErnità:

vendita riso a maggio, quale gesto di solidarietà e comunione con la zona v

w vEglia Missionaria Di ottobrE e giornata Missionaria MonDialE

w avvEnto Di Caritàw fEsta DEl volontariato con le

associazioni della Consulta comunale.

adozioni a distanza

w sensibilizziamo e facciamo adozioni a distanza: con euro 16 è possibile dare assistenza alimentare, scolastica, me-dica e spirituale.

attualmente curiamo adozioni fatte da famiglie in: - burunDi n° 26 bambini, - inDia n° 3 bambini- PErù n° 2 bambini

w Come Commissione Missionaria tra-mite le suore Ordine di Maria Bam-bina e l’Istituto M. Paola Elisabetta Cerioli curiamo adozioni in romania, bangladesh e brasile (itapevi).

w seguiamo l’adozione di due semina-risti, in tchad e Malawi (accompagna-mento fino al sacerdozio).

w aiutiamo principalmente i nostri concittadini sr. Carmelita Amigoni e sr. PierAugusta Radice, sr. Marina Riva, sr. MariaGrazia Andretto, padre Emanuele Colombo, padre Giancarlo Bozzini con contributi per progetti in terra di missione.

inFo

assistEntE:w Don Luigi PedrettirEfErEnti:w Paccagnella Gianni (tel. 0362 73115 -

cell. 3494485188)

w Lanzani Adriano (tel. 0362 342754)

w Buraschi Lina (tel. 0362 70979)

uno sGuardo a coMMissioni, Gruppi e associaZioni della nostra coMunitÀ pastorale

coMMissione Missionaria Fare qualcosa per il nostro prossimo

Meda

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rEstauro santuario santo CroCifisso

se si entra in santuario, ogni tanto si scopre qualcosa di nuovo. in questi

giorni sono stati risistemati i grandi ar-madi in fondo alla chiesa e la scaletta che porta all’organo. la scaletta, a dire il vero, si vede poco perché è contenuta, come prima, in uno degli armadi. Con questo lavoro l’organo diventa di nuovo accessibile e sono stati contattati degli organari per fare un preventivo dei lavori di restauro dell’organo stesso. il lavoro si presenta impegnativo, perché si tratta di un organo storico, del 1814, costruito da un famoso organaro varesino, Eugenio biroldi, e pagato allora 1.800 lire e più volte rimaneggiato. i progetti di restauro dovranno poi essere sottoposti all’ap-provazione della sovrintendenza per gli organi storici. Per il momento non abbia-mo ancora alcun preventivo.

il restauro dei mobili e della scaletta, come per tutti gli altri arredi lignei, è stato eseguito dagli alunni della scuola

vErso il rEstauro DEll’organoRisistemata la scala dell’organo e i mobili in fondo alla chiesa

g. terragni di Meda, in particolare dai ragazzi del ii e iii anno, sotto la guida del prof. giuliano Piseddu e il controllo della sovrintendenza. È davvero pre-zioso il lavoro che la scuola terragni ha fatto per il nostro santuario. a loro va il nostro doveroso ringraziamento, in par-ticolare all’arch. alberto busnelli, che ha preso a cuore l’iniziativa e ha seguito passo passo i lavori, tenendo anche pa-

ManutEnzionE orDinaria

Chi passava dalla chiesa la settima-na scorsa si fermava col naso in su

a guardare alcuni muratori portati da una piattaforma alta 60 metri a lavora-re in alto, sulla cupola della chiesa. in questi giorni, infatti, sono stati effet-tuati lavori di manutenzione ordinaria del manto di copertura della Chiesa Parrocchiale.Con l’ausilio di una idonea piattaforma elevatrice si é valutato lo stato di con-servazione del manto di copertura della cupola, della navata e dell’abside.a seguito di attenta analisi è emersa la necessità di eseguire alcune opere, qua-li la sigillatura dei canali e delle scossali-ne, nonché la muratura dei colmi.

sul tEtto DElla CHiEsa Di santa Maria nasCEntELavori di manutenzione del manto di copertura della Chiesa Parrocchiale

alcune piotte della cupola si sono stac-cate a seguito dei temporali e delle av-versità atmosferiche, per cui si è dovuto intervenire per incollarle di nuovo o per rimuovere quelle pericolanti. inoltre in alcune zone, soprattutto dell’abside, i coppi risultavano letteralmente consu-mati dalle piogge e dal tempo, per cui si è dovuto provvedere a sostituirli.in pochi giorni l’impresa edile Mario fu-magalli ha provveduto a questi lavori.la manutenzione ordinaria programma-ta delle strutture favorisce una corretta gestione delle risorse ed evita la neces-sità di ricorrere a ben più costose opere di manutenzione straordinaria.

PL. P.

zientemente i contatti tra la Parrocchia e la scuola. anche a loro dobbiamo es-sere riconoscenti per la bellezza riacqui-stata dal santuario s. Crocifisso.

Don Gaudenzio

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inContro ProMosso Da a.C.l.i.

soCial nEtWorKRete di persone o persone nella rete?

giovedì 5 giugno scorso presso la sala Civica radio in Meda si è

tenuto un evento dal titolo “social net-work: rete di persone o persone nella rete?”, organizzato dalle acli con il pa-trocinio del Comune di Meda.un tema molto attuale, nato per appro-fondire da una parte la necessità ance-strale dell’uomo di mettersi in dialogo, gli aspetti positivi dell’accorciarsi delle distanze fisiche, di una più facile reperi-bilità delle informazioni; e dall’altra, gli aspetti negativi, letteralmente il “cadere nella rete” dei pericoli dell’immediatez-za degli incontri, della loro frequente depersonalizzazione, delle confuse di-stinzioni tra la vita reale e quella virtuale e molto spesso anche di solitudine.oltre che dal desiderio di approfondire tutti questi aspetti la serata è stata or-ganizzata anche e soprattutto perché ispirata dal messaggio del santo Padre Papa francesco in occasione della Xl-viii giornata Mondiale delle Comunica-zioni sociali svoltasi domenica i giugno.

Dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali del Presidente delle acli di Meda, au-gusto asnaghi, il vice presidente delle acli, Mirko schiavolin ha quindi letto un estratto del messaggio dove Papa fran-cesco mette in risalto da un lato l’indi-scussa importanza dei moderni mezzi di comunicazione che, da un punto di vista evangelico, ci permettono di esse-re più vicini tra di noi e più facilmente in comunione nel dialogo, ma dall’altro ci mette in guardia sul corretto utilizzo che si deve fare di questi importanti mezzi per non rimanere offuscati da un tipo di informazione che spesso supera, in ve-locità, la nostra stessa capacità di rifles-sione e giudizio.la parola è passata poi al vicario Par-rocchiale presso la Comunità Pastorale s. Crocifisso di Meda, Don Cristiano Mau-ri, attivissimo sui principali social network come facebook, twitter, instagram e nel suo blog “la bottega del vasaio” che è diventato anche un libro. Don Cristiano, oltre alla sua personale esperienza come utente dei social network, ha sottolinea-to come secondo lui gli elementi positivi

a livello di strumenti di comunicazione siamo di fronte ad una evoluzione epo-cale. Mai nella storia è stato possibile accedere ad un così imponente quan-titativo di informazioni in così breve tempo e con questa facilità di accesso. È altresì vero che non siamo pronti ad affrontare questa mole di informazioni e quindi anche a riconoscere ciò che è va-lido e importante da ciò che lo è meno. soprattutto adolescenti e giovani non sono in grado di discernere all’interno di questo mare di parole e immagini.D’altronde sono proprio loro i principali utenti di questi strumenti ed anche quel-li che ne colgono in pieno le potenziali-tà. È normale che ogni generazione sia più avanti di quella che l’ha preceduta e che quindi in questi campi i genitori siano sempre “di rincorsa” nei confronti dei figli. E proprio per questo sul piano prettamente educativo strumenti nuovi richiedono anche nuovi approcci e nuo-ve valutazioni. non si sta parlando sem-plicemente di non portarsi il cellulare a tavola, ma di un nuovo modo di comuni-care e relazionarsi che deve essere prima di tutto compreso. soprattutto per evita-re quelle derive che sconfinano nel pa-tologico o nel cosiddetto cyberbullismo.

infine, a conclusione dell’incontro, dopo i ringraziamenti la moderatrice del dibat-tito, la dott.ssa giorgia De virgiliis, ha sa-lutato tutti con una incoraggiante frase tratta dal messaggio di Papa francesco: “non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale”.

Giorgia De Virgiliis

CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa21

siano maggiori di quelli negativi. tutto ciò che si costruisce nei social network è un ambiente di vita, essi non sono vir-tuali, sono uno strumento digitale per sentimenti reali. Ha continuato dicendo che molto spesso si è confusi se conside-rare tablet e smartphone come pericoli o opportunità, ricordando che essi sono prima di tutto oggetti e che, se corret-tamente usati, aumentano le nostre ca-pacità di raggiungere moltissime perso-ne e il nostro problema oggi è reggere proprio l’impatto di questo aumento di capacità, della potenzialità, quasi infini-ta e della possibilità di comunicare con chiunque nel mondo.

È seguito poi l’intervento della dott.ssa alessandra longeri, psicologa e psico-terapeuta presso il Dipartimento di sa-lute mentale dell’azienda ospedaliera s. anna di Como, che ha evidenziato come negli ultimi 20 anni c’è stato un cambia-mento radicale dei concetti di tempo e di spazio, soprattutto della loro percezione mentre siamo fruitori dei social network.Dal punto di vista prettamente psicopa-tologico la dott.ssa ci ha illustrato come a tutt’oggi non esistano criteri clinici uffi-ciali che definiscano la patologia di abu-so di internet, che però, è un disturbo ormai ampiamente riconosciuto, e come esso sia spesso causa di decadimento psicofisico, di rotture familiari e indebita-menti economici, considerando anche i disturbi da gioco d’azzardo on line.

il dibattito che ne è seguito ha messo in luce tutta una serie di aspetti che è necessario non trascurare. innanzitutto,

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CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa22

gruPPi Di asColto DElla Parola

Presso la parrocchia s. giacomo vener-dì 20 giugno si sono riuniti animatori,

famiglie ospitanti e partecipanti ai gruppi di ascolto a conclusione dell’anno 2013-2014. Dopo la s. Messa don gaudenzio introduce l’incontro con una sintesi della lettura di alcuni capitoli del Deutero-isaia proposti per l’approfondimento. il titolo del percorso era: “va’ in una grande ba-bilonia e grida”. riportiamo alcune con-clusioni, che servano da sintesi per chi ha partecipato ai gruppi di ascolto, e che siano fonte di curiosità per chi non cono-sce queste pagine della bibbia.

iL Contesto: il contesto in cui nasce il libro (cap. 40-55 di isaia) è l’ultima parte dell’esilio babilonese, intorno al 530 a.C., quando gli Ebrei sono in esilio da quasi cinquant’anni dalla deportazione. sono piccoli gruppi in mezzo ad altri popoli e portano con loro il peso e la sofferenza di quello che hanno vissuto: la distruzione delle città e del tempio e l’uccisione di molte persone; non c’è più il re e il sacer-dote, mentre intorno a loro c’è il fascino e lo splendore dei culti babilonesi, con sfarzosi templi e grandiose processioni. la tentazione è quella dello scoraggia-mento, di ripiegarsi su se stessi, rimpian-gere ciò che si è perso, il rischio è di per-dere la fede, di non avere più speranza.

L’annunCio: un ignoto profeta, con-tinuatore del messaggio del grande isaia, annuncia: “Consolate, consolate il mio popolo, presto verrà la salvezza”. Comincia così il cap. 40 del Deutero-isaia, nome che noi convenzionalmente diamo a questo ignoto profeta.

per Questo iL proFeta diCe: Di-menticate (non parlatene più, non pen-sateci più) quel passato che sono i pec-cati del popolo, le infedeltà, i castighi giustamente subiti… non è tempo per crogiolarsi in questi ricordi, per continua-re a guardare indietro e a lamentarsi. Dio sta compiendo qualcosa di nuovo.ricordate quello che il signore ha detto e fatto. Pensate al profeta isaia quando ha detto che dalla radice di iesse sorgerà un virgulto, l’Emmanuele, che porterà la pace nel mondo e pensate a quello che ha fatto per liberarvi dall’Egitto. Dio è

ancora il nostro Dio, è colui che ha creato il mondo e può e vuole salvarlo. l’unico Dio è il nostro Dio, creatore di tutto l’uni-verso e che salverà tutti i popoli.

una saLvezza inaudita è aLLe por-te: Cos’è questa salvezza che il Deute-ro-isaia dice essere alle porte? Per coloro che ascoltavano in quel mo-mento poteva essere Ciro, re dei Persia-ni, che veniva a liberarli e a permettere loro di tornare nella loro terra, di ricostru-ire il tempio e le loro città. Per il profeta però questa salvezza va al di là degli avvenimenti storici concreti e arriva addirittura a tutti gli uomini, fino alle isole più lontane. Perché Dio è cre-atore e salvatore di tutti. anche noi siamo in attesa di conoscere e sperimentare pienamente questa sal-vezza. È vero che siamo stati salvati dalla morte e risurrezione di gesù Cristo e sia-mo già figli di Dio, ma quello che saremo sarà pienamente rivelato solo alla venu-ta finale del signore. noi stessi stiamo aspettando e stiamo collaborando per realizzare questa salvezza.

iL servo: Questa salvezza arriverà attra-verso un personaggio misterioso, quello che noi chiamiamo il servo di Javhè. si dice che questo servo prenderà su di sé i peccati di tutti, verrà maltrattato, percos-so e umiliato, ma rivedrà la luce. la domanda è: chi è questo servo? in alcuni momenti è chiamato Ciro, per altri aspetti viene paragonato ad alcu-ni grandi personaggi del passato, so-prattutto al profeta geremia che aveva sofferto molto, per altri aspetti sembra essere la parte migliore del popolo di israele, quella che mantiene viva la spe-ranza nonostante tutto. il vangelo ci dirà che è gesù Cristo: è in lui che si realizzano tutte queste cose.

è anCora attuaLe Questo sCritto?Possiamo fare qualche osservazione. la prima è che forse anche noi siamo un po’ in questo esilio babilonese, in que-sto periodo di confusione in cui si stanno perdendo i valori, molta gente perde la fede, le certezze che avevamo sono spa-rite o stanno per sparire, stiamo diven-tando minoranza. le cose stanno cam-

biando, rischiamo di chiuderci, di cadere nel rimpianto e dire: “Qui sta crollando tutto”. forse anche per noi è importan-te rileggere questo profeta che dice: “io sto preparando qualcosa di inaudito, voi non lo sapete e non lo capite ancora, ma questa salvezza è grande: tenete viva la vostra speranza”. anche noi siamo chia-mati a cogliere i segni di questa salvezza che il signore sa ancora operare. una seconda cosa. Papa francesco è un po’ come questo Deutero-isaia. Ci richia-ma i comportamenti sbagliati, ma soprat-tutto ci invita a cogliere ed annunciare la gioia del vangelo: “Consolate, consolate il mio popolo, presto verrà la salvezza” una terza considerazione ci fa pensare a quei popoli che stanno vivendo ancora oggi situazioni simili a quelle degli Ebrei nell’esilio babilonese: i popoli che sono in guerra, che stanno fuggendo dalla guerra,che attraversano o annegano nel mare in cerca di un futuro migliore. Che tipo di speranza può arrivare e che tipo di speranza si può portare a questi popoli?

aspetti partiCoLari: alcuni interven-ti poi hanno sottolineato ciò che questo cammino ha lasciato nel cuore:w l’accostamento con i tempi nostri.

anche noi siamo in un periodo di ba-bilonia: non siamo stati esiliati, non ci hanno abbattuto il tempio, ma è la nostra identità che abbiamo persa, che ci è sfuggita dalle mani.

w il signore conduce la storia, l’ha condot-ta all’inizio, l’ha condotta allora e la con-duce anche adesso per la nostra salvez-za. il signore manda le persone, manda i profeti per la salvezza degli uomini.

w a volte Dio opera anche tramite chi non gli è vicino come Ciro oppure come saulo che all’inizio perseguita-va i Cristiani. C’è sempre una speran-za di cambiamento, nuove aperture, nuove vie e anche in questi tempi che ci sembrano duri e sofferenti c’è sem-pre la fede.

l’itinerario del prossimo anno avrà come titolo “il pane della salvezza”. Ci vedrà commentare ancora una volta il vangelo di Marco con brani tratti dai cap. 6-7-8.

Pinuccia

CHiusura DEll’anno 2013-2014 L’incontro delle famiglie ospitanti e dei partecipanti ai Gruppi di Ascolto a conclusione del percorso

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CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa23

MatEra E la Calabria Un viaggio che ci ha fatto scoprire luoghi, culture, tradizioni, bellezze poco conosciute

lungo ma pieno di meraviglie il viaggio effettuato dal 23 al 28 giugno proposto dal Movimento terza Età. Di seguito

una breve cronaca e alcuni pensieri sui luoghi visitati.LanCiano: famosa per il primo e più grande Miracolo Eu-

caristico della Chiesa Cattolica, avvenuto nell’viii sec. nella chiesa di san legonziano per il dubbio di un monaco basi-liano sulla presenza reale di gesù nell’Eucarestia.

matera: città millenaria che sorprende e affascina per la sua architettura rupestre, per la storia, per i suoi rioni pietrosi, i famosi “sassi”, dedalo di scalinate, tetti, grotte e stradine; Patrimonio Mondiale unEsCo dal 1993.

Cosenza: città tra le più antiche della regione, detta anche Atene della Calabria per il suo passato culturale, con la Cat-tedrale di santa Maria assunta; qui è venerata l’immagine della Madonna del Pilerio protettrice della città.

pizzo CaLaBro: al centro del golfo di sant’Eufemia. in questa cittadina fu fatto prigioniero gioacchino Murat e qui fucilato. la Chiesa di Piedigrotta, piccolo gioiello scavato nella roccia, ospita gruppi scultorei degli artisti barone, che riproducono scene delle sacre scritture scolpite in grandezza naturale.

tropea: una delle località più suggestive della Calabria con la Cattedrale normanna del Xii sec.; l’Affaccio, stupenda balco-nata sul tirreno; la pittoresca chiesetta di S. Maria dell’Isola sopra un grande scoglio isolato lungo la spiaggia, di origine altomedioevale e la famosa cipolla rossa di Tropea.

reggio CaLaBria: il suo lungomare è stato definito da ga-briele D’annunzio il più bel chilometro d’Italia. il Museo ar-cheologico nazionale ospita la Sala dei Bronzi di Riace: le

MoviMEnto tErza Età

due grandi statue di guerrieri originali greci della metà del v sec. a.C., rinvenuti in mare presso riace nel 1972. la Cattedrale dedicata a Maria ss.ma assunta è stata elevata a dignità di basilica Minore nel 1978 da Papa Paolo vi.

geraCe: il suo borgo medie-vale è descritto come uno tra i più belli d’italia; la Concat-tedrale di santa Maria assun-ta è uno degli edifici religiosi più grandi della regione ed è stata dichiarata bene architettonico di interesse nazionale.

paoLa: città natale di s. francesco di Paola, fondatore dell’ordine dei Minimi sull’esempio di s. francesco d’as-sisi. il santuario a lui dedicato sorge nella parte alta e colli-nare della cittadina. È meta di pellegrinaggi da tutto il sud italia, specialmente dalla Calabria, di cui san francesco è patrono. Custodisce parte delle spoglie del santo e la Zona dei Miracoli che ricorda i miracoli da lui compiuti.

viterBo: città dei papi. la città ha antiche origini e un vasto centro storico medievale cinto da mura. nel Xiii secolo fu sede pontificia e per circa ventiquattro anni il Palazzo Papa-le ospitò o vi furono eletti vari Papi. È famosa per il traspor-to della Macchina di Santa Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno il 3 settembre in onore della santa patrona.

un viaggio che ha lasciato in noi un sentimento di meraviglia e un cambio di mentalità nei confronti di queste popolazioni che vivono in posti stupendi, ma poco valorizzati dal punto di vista turistico, culturale e religioso.un viaggio che ci ha fatto scoprire luoghi, culture, tradizioni, bellezze che pochi di noi conoscevano se non per il mare, lo stretto di Messina o le cipolle rosse di Tropea.un viaggio alla scoperta di valori quali l’amicizia, la solidarietà, l’aiuto reciproco e le relazioni interpersonali che, nella nostra vita quotidiana, molti di noi avevano smarrito o dimenticato.un grazie a tutti i partecipanti e a chi ha proposto, sostenuto e reso possibile questa avventura.

A.M.il gruppo sul lungomare di reggio Calabria

i “sassi” di Matera e l’interno della Chiesa di Piedigrotta

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l’ottavo libro di questa rassegna proposto questo mese narra la

storia di allen e del suo amico En-dal, il cane straordinario che ha sal-vato una vita e un matrimonio e che ha commosso persino la regina Eli-sabetta.un giorno un reporter vede una sce-na a cui stenta a credere. un cane infila la tessera del bancomat e at-tende che il padrone, su una sedia a rotelle, digiti il Pin. Da quel momen-to, grazie all’articolo che il giornali-sta scrive, la storia di Endal, il labra-dor che ha il talento per aiutare chi è in difficoltà, fa il giro del mondo. E arriva fino a noi.la vicenda comincia quando allen Parton, ufficiale della Marina milita-re inglese, rimane gravemente ferito durante la prima guerra del golfo: quando rientra in patria non può camminare, ha difficoltà ad espri-mersi e un’amnesia ha cancellato quasi tutti i suoi ricordi, compreso il volto della moglie e dei figli. Con il passare del tempo, nonostante le cure mediche e il sostegno dei suoi cari, le condizioni non migliorano e allen è sempre più depresso. finché un giorno, in un centro per l’adde-stramento di cani per disabili, allen incontra Endal, un cucciolo di labra-dor. “Mi venne vicino – scrive – e no-tando qualcosa per terra lo raccol-se e me lo pose in grembo, poi mi guardò scodinzolando, aspettando una risposta. Ma io volevo essere la-sciato in pace e lo ignorai. Però quel-lo era un cucciolo determinato, così cominciò a prendere dai vicini scaf-fali lattine di pappa, pane, biscotti, cereali che regolarmente mi lascia-va cadere in grembo, finché la mia irritazione cominciò a trasformarsi in divertimento e cominciai a sorridere, il sorriso che aspettavano i miei fami-gliari da tanto tempo”.

graziE, aMiCo Mio di Allen & Sandra Parton (Editrice Sperling & Kupfer)

un libro al MEsE

L’amicizia tra uomo e cane

Cane e padrone si adottano a vicenda, diventando ben presto inseparabili. “Dopo il primo periodo di ambienta-mento mi resi conto che Endal mostrava a me cosa dovevo fare e non viceversa. Aveva ambizioni di gran lunga superio-ri, lui. A mo’ di promemoria all’ora dei pasti andava a recuperare la sua cioto-la per la pappa; se uscivamo per una passeggiata legavo il suo guinzaglio alla sedia a rotelle e lui mi trotterellava al fianco tenendomi sempre d’occhio per ogni necessità. Un giorno avevo accavallato le gambe aiutandomi con le mani; appena Endal lo notò arrivò di corsa e li disincrociò, perché per quel che lo riguardava non era così che do-vevano stare. È infatti importante per i cani d’assistenza essere in grado di ri-posizionarti sulla sedia a rotelle in caso di necessità. Un’altra volta mi accorsi di non aver fatto la barba e con i miei vuoti di memoria non riuscii a dire “rasoio” e mi fregai il mento in cerca della parola. Endal, che mi stava osservando, balzò su, salì di sopra… e un minuto dopo mi lasciò cadere in grembo il rasoio. Acci-denti, pensai, questo cane è un genio!”. Endal possiede il dono di intuire ogni necessità di allen e impara a svolgere per lui i compiti più diversi, come vuo-

tare la lavatrice, aiutarlo a fare la spe-sa, prelevare contanti dal bancomat, oltre che abbaiare a comando, roto-larsi per terra e dare dei bacini. Così, settimana dopo settimana, grazie a quella che si può definire un’autentica amicizia allen recupera non soltanto parte dell’autonomia, ma anche l’en-tusiasmo per la vita. E in casa Parton torna la serenità. una storia racconta-ta da chi ha sofferto e ha ritrovato la gioia attraverso l’amico più fedele e indispensabile: un cane. Per il suo co-raggio e la sua dedizione fuori del co-mune ha ricevuto numerosi premi tra cui il titolo di “Cane del Millennio”.Questa amicizia richiama anche l’esi-genza di un corretto rapporto tra l’uomo e l’animale, particolarmente doveroso in tempi di estate e vacanza in cui non sono infrequenti gli abban-doni degli animali da parte dei padro-ni. un modo per essere così coerenti all’insegnamento biblico della genesi (2,15): “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”.

Rosangela M.

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la Pagina DEi PiCColi

Cari bambini, cari ragazzi, siamo arrivati alla nostra ultima storia. Abbiamo visto insieme in questo anno in quanti modi possiamo dare una mano a chi ha bisogno di noi: i nostri genitori, i nostri amici, i bisognosi, le persone ammalate, gli anziani, ma anche chi non conosciamo, o chi viene escluso...Però non è sempre facile aiutare gli altri, vero? A volte abbiamo bisogno a nostra volta di una mano... come nella storia di Monster & Co. – che sicuramente tutti conoscete –: Sulley non sarebbe riuscito ad aiutare la piccola Boo senza l’aiuto del suo amico Mike!

Anch’io ho bisogno degli altriSulley è un mostro che lavora alla Monster & Co, specializzata nel ricavare energia dalle grida dei bambini. I mostri, infatti, riescono ad entrare nel mondo umano nelle camerette dei bambini quando dormono, spaventandoli per catturare le loro urla.

[…] Un giorno Sulley nota una porta che non è stata messa a posto e decide di controllare, ma mentre la porta è aperta una bimba riesce ad entrare nel mondo dei mostri. Sulley sa che gli umani sono nocivi per i mostri, ma non vuole fare del male alla piccola e cerca in tutti i modi di rimandarla indietro, ma Boo – così decide di chiamarla – continua a seguirlo divertendosi nel rincorrerlo. Quando finalmente riesce a rinchiuderla in una valigia e si prepara a riportarla nella sua cameretta attraverso la porta, nota Randall, un mostro proprio cattivo, che si aggira con fare furtivo e che rimette la porta di Boo al suo posto. A questo punto Sulley non sa cosa fare... e decide di portare la piccola dal suo amico Mike, l’unico che può aiutarlo a recuperare la porta e rispedire indietro la pericolosa bambina.Dopo una serie di avventure, e dopo aver scoperto che Boo non è affatto pericolosa o contaminata come si crede, i due amici trovano un piano per camuffarla e riportarla in centrale, in modo da riportarla finalmente a casa. Trovata la porta giusta devono fare i conti ancora con Randall che li ha scoperti e vuole la bambina, ma alla fine riescono a riportare Boo nella sua cameretta.

E prima di salutarci vi lasciamo un compito: trovate qualcuno che ha bisogno di voi e aiutatelo, anche con l’aiuto di qualche amico. Buone vacanze a tutti!

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PaPa franCEsCo inContra la sCuola italiana

sCuola san giusEPPE

coMunitÀ pastorale santo crocifisso | Meda

sabato 10 maggio si è svolto in piazza san Pietro l’evento promos-

so dalla CEi “la Chiesa per la scuola”, a cui hanno partecipato, tra studenti e famiglie, insegnanti e personale della scuola provenienti da tutta italia, oltre trecentomila persone. noi “ambrosiani” eravamo più di venti-mila! Piazza san Pietro e tutta via della Conci-liazione si sono lungo le ore trasformate in una distesa coloratissima e festante, una sconfinata aula scolastica con al centro un maestro d’eccezione: Papa francesco! a bordo della sua Papamobile il Papa ha percorso tutta la via fino quasi a Castel sant’angelo , salutando e benedicendo tutta la folla e si è spesso fermato per abbracciare i bambini.

abbiamo ascoltato gli interventi del Car-dinal bagnasco e del Ministro giannini e le testimonianze di personaggi noti del-lo spettacolo e di operatori della scuola; poi, finalmente, Papa francesco ha inizia-to il suo discorso con parole che ci hanno intensamente emozionato: “Cari amici buonasera! Prima di tutto vi ringrazio, perché avete realizzato una cosa proprio bella! Sì, questo incontro è molto buono: un grande incontro della scuola italiana, tutta la scuola: piccoli e grandi; insegnan-ti, personale non docente, alunni e geni-tori; statale e non statale…”. il Papa, con semplicità, ci ha confidato che il suo amore per la scuola è nato dall’esempio ricevuto dalla sua prima maestra, con la quale ha conservato – finché è stata in vita – un forte legame; poi ha esortato gli insegnanti ad esse-re “con la mente sempre aperta a im-parare” e ha voluto sottolineare che la scuola “dev’essere un luogo d’incontro nel cammino di ognuno di noi e rappre-senta la prima società che integra la fa-miglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari e dunque è importante che collaborino nel rispetto reciproco”.Papa francesco ha chiesto a tutti noi di ripetere insieme a lui due frasi che ci hanno fatto riflettere profondamente: la prima è un proverbio africano: ”Per educare un figlio ci vuole un villaggio”; la seconda è stata ripresa dalla testimo-nianza portata dall’atleta Yuri Chechi:

“È sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca!”.il Papa ci ha affidato un messaggio im-portante: “Nella scuola non solo imparia-mo conoscenze, contenuti, ma imparia-mo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, cioè tanti contenu-ti importanti, per avere certe abitudini e anche per assumere i valori” e ci ha inco-raggiato nel nostro cammino: “Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola, studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere le tre lingue che una persona matura deve sapere parlare: la lingua del-la mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma armoniosamente, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti“.siamo grati per aver potuto vivere que-sta bellissima esperienza: conserveremo sempre nel cuore l’emozione di questa giornata e l’insegnamento che il Papa ci ha lasciato: “Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insie-me questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai proble-mi. La vera educazione ci fa amare la vita e ci apre alla pienezza della vita”.

Una famiglia della Scuola San Giuseppe

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sCuola san giusEPPE

CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa27

tanto sPort E salutE alla san giusEPPEil 20 maggio alla scuola primaria san giuseppe si è svolta la

giornata dello sport e della salute. una giornata interamente dedicata allo sport, che ha visto coinvolte alcune realtà sporti-ve del territorio, tra cui il calcio, la società virtus meda Basket, la società di karatè Wayukai-Kf, la scuola di danza new Patty Dance, maestra mara vidotto, e inoltre la pasticceria dante di Cesano Maderno, che per l’occasione ha trasformato una delle aule della scuola in un vero e proprio laboratorio di pasticceria, dove i bambini hanno potuto cimentarsi nella realizzazione di frolle e biscotti che saranno regalati ai bambini più piccoli del-le scuole dell’infanzia che passeranno i cancelli della scuola il primo giugno durante la camminatina. oltre a praticare diverse discipline sportive, i bambini hanno avuto l’occasione di cono-scere dal vivo il ginnasta medese igor Cassina, che per l’occa-sione ha parlato ai bambini dell’importanza dei valori, dell’im-pegno nello sport quanto a casa e a scuola. i bambini erano incantati quando Cassina ha fatto vedere la gara con cui ha vinto la medaglia d’oro ai giochi olimpici di atene 2004 e non hanno perso occasione per farsi rilasciare autografi e scattare delle foto con il campione. gli insegnanti hanno inoltre istruito i bambini su cosa significhi nutrirsi correttamente e ad impatto zero, dando loro come compito per la giornata di portare a scuola una merenda salutare ed “ecologica”... la giornata si è poi conclusa con i saggi delle attività extra scolastiche che la scuola San Giuseppe offre durante l’anno: pianoforte, chitarra, danza, minivolley e karatè. al termine della giornata i bambini erano tutti stanchi, ma super contenti di aver trascorso a scuola una giornata “speciale”.

Maestro Davide Contiero

progetto “non soLo sCuoLa”

anche quest’anno alla san giuseppe è partito il progetto “non solo sCuola”. l’obiettivo è la “ProMozionE DEllo sviluPPo E DEll’autonoMia intEgralE DEl baMbino” attraverso attività extrascolastiche facoltative.il risultato è stato che i bambini hanno potuto partecipare concretamente ad attività sportive e musicali presenti sul territorio all’interno della nostra scuola, ottimizzando il loro tempo e le energie delle loro famiglie. si è cercato di dare a tutti la possibilità di conoscere quanto si può e si deve fare per esprimersi, per essere protagonisti e diventare consapevoli delle proprie potenzialità. un modo per valorizzare se stessi e le proprie capacità in diversi ambiti; un modo per stare insieme, diventare amici e conoscersi meglio; un modo per vivere la scuola diversamente.le attività proposte dalla scuola sono state:w Pianoforte (maestro stefano silva)w Chitarra di gruppo (banda “la cittadina” Meda con il maestro

vincenzo)w Danza (insegnante Mara vidotto)w Karatè (insegnante serena Marelli)w Minivolley (maestra anna romanò)i vari insegnanti sono stati contenti di come i singoli alunni hanno partecipato ai corsi, del loro entusiasmo e dell’impegno che hanno dimostrato durante tutto l’anno scolastico; iscriversi ad attività extrascolastiche è una responsabilità che il bambino prende ad inizio anno (o da quando parte il corso) e porta avanti fino alla fine di maggio, imparando, a non lasciare le cose a metà, ma a portarle a termine.i corsi si sono conclusi con un breve saggio e con la consegna degli attestati di partecipazione durante la giornata “sport e salute”.anche per l’anno prossimo partirà questo progetto con la speranza che sempre più bambini si facciano fruitori attivi di questo servizio-opportunità.

Maestra Anna Romanò

APPUNTAMENTI PEr l’EsTATE:

14-18 luglio, dalle 8.30 alle 16.30 � City Camp

settiMana di full iMMersion nella linGua inGlese

con tutors MadrelinGua, all’inseGna di tanto divertiMento, aper-

ta anche a baMbini non frequentanti la scuola

(per info 0362 70436)

21-26 luglio, dalle 8.30 alle 16.30 � Campus

settiMana di attivitÀ didattiche (coMpiti estivi),

laboratori e tanti Giochi, con inseGnanti della scuola,

aperta anche a baMbini non frequentanti la scuola

(per info 0362 70436)

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CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa28

i prossiMi appuntaMenti

chiusura della celebraZione dei 200 anni del Miracolo

programma

merCoLedì 30 LugLioore 20.30: s. Messa e possibilità di confessioni

venerdì 1 agostoore 21.00: Celebrazione dei vesperi

dell’Esaltazione della santa Croce

(è sospesa la S. Messa delle 20.30 in S. Maria Nascente)

adorazione notturna della Croce fino alle ore 5.00

saBato 2 agosto201° anniversario deL miraCoLo

deL s. CroCiFissoore 5.00: s. Messa

ore 9.00: s. Messa (in particolare per s. giacomo)

ore 21.00: s. Messa solenne del 201° anniversario

del miracolo

(saranno sospese le SS Messe delle 18.30 in S. Maria Nascente

e delle 20.30 in S. Giacomo)

domeniCa 3 agostoorario normale delle Messe

ore 16.00: adorazione della Croce

ore 21.00: veglia della croce

Lunedì 4 agostoore 21.00: s. Messa col suffragio dei benefattori

del santuario

riposizione del s. Crocifisso.

La grande devozione aL santo CroCiFisso neL riCordo di una visita pastoraLe deLL’arCivesCovo Card. Ferrari neLL’anno 1913

Padre Luigi Ponzoni, che presta, tra l’altro, servizio di reli-gioso bibliotecario nel seminario di Ponteranica (BG), mi ha mandato alcuni mesi fa lo stralcio di una biografia del beato card. Ferrari, arcivescovo di Milano, riguardante una sua vi-sita pastorale a Meda in occasione delle feste per il Santo Crocifisso risalente all’anno 1913, poco più di cento anni fa. A poche settimane della celebrazione della ricorrenza del miracolo, con nella mente ancora la grande partecipazio-ne dell’anno scorso per i 200 anni nel Santuario restaurato, pensiamo sia utile dare spazio a questa testimonianza (pro-babilmente di uno dei segretari particolari del cardinale e quindi molto attendibile), come segno per una rinnovata memoria e devozione. (E.N.)

«ricordo un piccolo episodio – scrive a questo pro-posito Mons. orsenigo – che basta anche da solo a

fotografare l’uomo. Era il 4 d’agosto del 1913. in una gros-sa borgata della brianza, a Meda, si celebrava con pompa straordinaria la solennità del s. Crocifisso.sua Eminenza, impegnato nella visita pastorale, non ave-va potuto promettere né un intervento troppo mattiniero, né la celebrazione della s. Messa. vi arrivò verso le nove e mezzo, dopo di aver amministrato la Cresima in un paesello non molto vicino. alacre e sorridente, come se fosse usci-to in quell’istante dai suoi appartamenti, rivolse al popolo, che lo accoglieva con una di quelle chiassose dimostrazio-ni, che dicono tutta la schietta riconoscenza di un’intera parrocchia, un breve saluto e poi assistette al pontificale celebrato da un Monsignore della cattedrale; ma al vange-lo salì il pulpito e recitò un poderoso panegirico. il vespero lo volle serbato tutto per sé: e quando si accorse che si avviava la famosa processione, che doveva recar attraverso le vie del paese il taumaturgo Crocifisso, egli fece scostare i quattro sacerdoti, che già erano pronti a portare su di un apposito sostegno il Crocifisso, e presolo lui solo, come se recasse un lievissimo peso, lo portò per tutto il percorso – che fu di oltre un’ora – cantando al tempo stesso inni sacri, e recitando preghiere alternativamente col popolo.tornato in chiesa e riposto sull’altare il prezioso carico, salì ancora una volta sul pulpito e con voce squillante rivolse al popolo un nuovo discorso, incitandolo a ringraziare iddio e lodandolo per sì imponente manifestazione religiosa.C’era abbastanza per essere esausti; eppure il Cardinale, ripartito subito per Milano, vi giunse a sera fatta, ma ancora in tempo per accordare numerose ed importanti udienze».

(Pag.164 “il card. ferrari” di g.b.Penco)

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palio dei raGaZZi 2014 2-8 settemBre

Per l’edizione del Palio 2014, arrivato alla 38esima, è stato scelto un tema comune per la sfilata e le scenette. i rioni, riuniti presso

la propria sede, hanno scelto lE stagioni, poi tramite un metodo a sorteggio si è stabilito quale singola stagione sarebbe andata a ognuno. ne è risultato alla belgora l’estate, al bregoglio la primavera, alla fameta l’autunno e al san giuann l’inverno.sono proprio curioso di vedere quali bellezze costruiranno e cuciranno i nostri rioni per poi farle sfilare per le vie della città. C’è sempre dietro un enorme lavoro, iniziato già fin da qualche settimana per molti contra-daioli. E poi tante difficoltà da affrontare, come per esempio il trovare i luoghi dove poter assemblare i carri o cucire gli abiti. tuttavia sono cer-to che anche tra queste difficoltà e in situazioni precarie la vena artistica dei rioni prevarrà e avremo come al solito turbinii di colori e allegria.Per il settore dei giochi abbiamo un rinnovamento nella giuria ed è stato steso un preciso regolamento per evitare eventuali inutili incom-prensioni: in questo modo tutto è stabilito nel regolamento e nulla può essere lasciato a interpretazioni contrastanti.sta iniziando a dare buoni frutti anche l’iniziativa “adotta un gioco”. l’iniziativa consiste in una raccolta fondi tra le attività commerciali e artigiane della Città per poter affittare un proiettore che, durante le serate dei giochi, proietterà la spiegazione del gioco in corso e le classifiche, alternandole alle pubblicità delle realtà che avranno ade-rito. Per adottare un gioco bastano pochi euro!fortunatamente già qualche negozio medese ha aderito!avanti tutta e miglioriamo sempre più il nostro Palio!

Dado Pozzoli

coMunitÀ pastorale santo crocifisso | Meda29

i prossiMi appuntaMenti

festa di san GiacoMo apostolo 20 e 25 LugLio

domeniCa 20 LugLio 2014

ore 10.30: s. Messa solenne concelebrata,

presieduta dal parroco don gaudenzio Corno,

nel 45° di ordinazione sacerdotale.

Segue aperitivo nel bar dell’oratorio

ore 15.00: inizio torneo di bocce a coppie e attività ricreative varie

ore 18.30: Happy hour

venerdì 25 LugLio 2014Festa LiturgiCa di san giaComo apostoLo

ore 8.45: s. Messa distinta

ore 19.00: benedizione degli automezzi sul piazzale della chiesa

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CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa

_______oFFerte giugno 2014

n.n. vari ............................................................... € 150,00Cassetta Chiesa Parrocchiale e santuario......... € 187,00buste ii domenica giugno................................ € 2.500,00numero unico restauro santuario.................... € 5,00Memoria defunti.................................................. € 200,00

TOTALE ENTRATE GIUGNO 2014.................. € 3.042,00TOTALE AL 31/05/2014.................................. € 1.420.358,00TOTALE ENTRATE AL 30/06/2014................. € 1.423.400,00

_______usCite per restauro deL santuario

TOTALE UScITE AL 30/06/2014..................... € 1.526.250,72

_______per restauro organo deL santuarioSponsor e vendita libro “Adotta una nota” di Franco Minotti

sponsor libro........................................................ € 250,00Corale s. Maria nascente.................................. € 50,00vendita libri.......................................................... € 250,00

ENTRATE GIUGNO 2014................................ € 550,00ENTRATE AL 31 mAGGIO 2014..................... € 15.193,00TOTALE ENTRATE AL 30 GIUGNO 2014....... € 15.743,00

santa Maria nasCEntE

offErtE PEr rEstauro DEl santuario

notiziari ParroCCHiali

30

giornata Carità DEl PaPa – 29 giugno 2014 santa Maria nasCEntE euro 2.638,00

MaDonna Di fatiMa euro 913,00

san giaCoMo euro 800,00

Casa Di riPoso euro 84,00

totalE euro 4.435,00

_______anagraFe parroCChiaLe (giugno 2014)

Battesimi (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 34) varen Cruz giampierreaurora braggionMattia braggionEdoardo asnaghiMelissa giulia Papettisarah Ellifrancesco sbruzzi

matrimoni (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 17)lorenzo scalabrin con alessia Mazzolaandrea villa con adriana farcasMatteo Piccini con Pamela Dainottistefano Pettinicchio con Paola CavecchioMirco Durante con ilaria M. r. Canziroberto sbruzzi con Elisabetta Mazzon

deFunti (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 61)giuseppina Castoldi (a. 87)antonia M. Massironi (a. 90)fedele busnelli (a. 68)angelo galimberti (a. 98)vincenzo bilella (a. 85)augusto l. frigerio (a. 68)felicina g. Comellini (a. 87)

_______oFFerte opere parroCChiaLi (giugno 2014)

offerte domenicali e festive.................................... euro 6.246,00*offerte amm. sacramenti................................... euro 1.960,00offerte varie......................................................... euro 2.427,90

*Le offerte domenicali comprendono solo quattro domeniche essendo quelle del 29 giugno, dedicate alla Carità del Papa, esposte a parte.

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CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa31

notiziari ParroCCHiali

san giaCoMo

MaDonna Di fatiMa

_______anagraFe parroCChiaLe (giugno 2014)

Battesimi (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 9)Emma vittoria Cattaneotommaso MarianiClara sabiagiulia tragni

matrimoni (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. --)--

deFunti (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 22)giuseppina rho ved. rho (a. 94)augusto borgonovo (a. 77)angelo villa (a. 65)amelita voltarel in rizza (a. 82)

_______oFFerte opere parroCChiaLi (giugno 2014)

offerte domenicali e festive.................................... euro 1.840,83*offerte amm. sacramenti................................... euro 610,00offerte varie......................................................... euro 797,84

*Le offerte domenicali comprendono solo quattro domeniche essendo quelle del 29 giugno, dedicate alla Carità del Papa, esposte a parte.

_______anagraFe parroCChiaLe (giugno 2014)

Battesimi (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 23)Emma buggioleonardo basilicoalessandro rivanoemi D’alessioriccardo fumagalliandreaventurelliEdoardo Pesgiulia orsifrancesco salmasoriccardo sajed

matrimoni (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. --)--

deFunti (daL 1 gennaio aL 30 giugno 2014: n. 15)alberto tosello (a. 71)Pierangelo Mattiuzzi (a. 54)

_______oFFerte opere parroCChiaLi (giugno 2014)

offerte domenicali e festive.................................... euro 2.401,00*offerte amm. sacramenti................................... euro 520,00offerte varie......................................................... euro 200,00

*Le offerte domenicali comprendono solo quattro domeniche essendo quelle del 29 giugno, dedicate alla Carità del Papa, esposte a parte.

invia La CartoLina

invitiamo a continuare la bella tradizione di inviare dai luoghi di vacanza e riposo la cartolina di saluto alla parrocchia, quale segno di affetto e amicizia.

saBato 20 settemBre raCCoLta tappi

usate spesso bottiglie di plastica? anziché buttarne i tappi, raccoglieteli e metteteli fuori dai cancelli, in un sacchetto chiuso, il terzo sabato del mese: gli incaricati passeranno a ritirarli dalle ore 14.30. il ricavato della raccolta sarà destinato a progetti di accoglienza per bambini di strada in Brasile, tramite l’associazione Senza Frontiere.

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Comunità pastoraLe santo CroCiFisso | meda

santa maria nasCenteUfficio Parrocchialepiazza della Chiesa 9tel / fax: 0362 341425e-mail: [email protected]

orari di apertura:lun: 16.30-18.00mar: 18.00-20.00mer: 9.00-11.00gio: chiusoven: 16.30-18.00sab: 9.00-11.00dom. e festivi: chiuso

madonna di FatimaUfficio Parrocchialevia Madonna di fatima 5tel: 0362 70398cell. don angelo: 349 8467813

orari di apertura:lun. mer. gio. ven: 16.30-18.30mar. sab. dom. e festivi: chiuso

san giaComoUfficio Parrocchialevia Cialdini 138tel: 0362 71635e-mail: [email protected]

orari di apertura:lun: 17.00-18.30mar: 17.00-19.00mer: 9.30-10.30gio: chiusoven: 17.00-18.30sab. dom. e festivi: chiuso

oratorio santo CroCiFissopiazza del lavoratore 1tel: 0362 70688e-mail: [email protected]

orari di segreteria:lun. mer. gio. ven: 16.00-19.00sab: 10.00-12.00

WWW.parroCChiemeda.it- per inviare avvisi, articoli, contributi: [email protected] (o presso gli uffici parrocchiali),

consegna entro il 27 di ogni mese, indicare nominativo e numero di tel.

- per inviare commenti: [email protected]

don gaudenzio CornoParrocopiazza della Chiesa 9tel: 0362 70632e-mail: [email protected]

don angeLo FossatiVicario della Comunità Pastoralevia Madonna di fatima 5tel: 0362 70398 - cell: 349 8467813

don Cristiano mauriVicario della Comunità Pastoralepiazza del lavoratore 1tel: 0362 70688 - cell: 338 5629628e-mail: [email protected]

don mattia CoLomBoVicario della Comunità Pastoralevia Cialdini 138tel: 0362 71635 - cell: 333 9576797e-mail: [email protected]

don Luigi pedrettiResidente con incarichi pastoralisantuario santo Crocifissopiazza vittorio veneto - tel: 0362 343248

don ernesto CarreraResidente con incarichi pastoralivia Cialdini 128 - tel: 0362 344924

don tommaso CastigLioniCollaboratore festivo

cell. 333 3862435 e-mail: tommasocastiglioni@seminario. milano.it

suore di maria BamBinavia Matteotti 21tel: 0362 347293e-mail: [email protected]

sCuoLa primaria parroCChiaLe san giuseppevia orsini 35tel: 0362 70436 - fax: 0362 [email protected] [email protected]

orari di segreteria:lun. mer. ven: 12.30-15.00mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30gio: 8.10-9.00

Centro di asCoLto Caritasvia general Cantore 6tel: 346 6263971

orari di apertura:martedì mattina: 9.00-11.30giovedì pomeriggio: 16.00-18.30

Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in 990 copie da Salvioni Stampe. Questo numero è stato chiuso il 9 luglio 2014.Progetto grafico e impaginazione: Daniela Meda_________________________________________________________________________________

Orari SS. Messe

giorni FeriaLi

_____ Lunedì 8.00: santa Maria nascente 8.45: san giacomo 8.45: Madonna di fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: santa Maria nascente (oratorio santo Crocifisso) (dal primo lunedì di giugno all’ultimo lunedì di settembre verrà celebrata in santuario)

_____ martedì 8.00: santa Maria nascente 8.45: san giacomo 8.45: Madonna di fatima 15.30: Casa di Riposo 18.00: santa Maria nascente

_____ merCoLedì 7.00: Casa di Riposo (sospesa in luglio e agosto) 8.30: santa Maria nascente 8.45: san giacomo 8.45: Madonna di fatima 20.30: santa Maria nascente (in santuario)

_____ giovedì 8.00: santa Maria nascente 8.45: san giacomo 15.30: Casa di Riposo 18.00: santa Maria nascente 20.45: Madonna di fatima

_____ venerdì 8.00: santa Maria nascente 8.45: san giacomo 8.45: Madonna di fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: santa Maria nascente 20.30: san giacomo (sospesa in luglio e agosto)

_____ saBato 8.00: santa Maria nascente 8.45: san giacomo

giorni Festivi orario estivo (LugLio e agosto)

_____ saBato vigiLiare 17.00: santa maria nascente (in Casa di riposo) 18.00: madonna di Fatima 18.30: santa maria nascente 20.30: san giacomo

_____ domeniCa 8.00 santa maria nascente 8.30 san giacomo. 9.00 santa maria nascente (in santuario) 10.00 madonna di Fatima 10.30 san giacomo 11.00 santa maria nascente 17.00 madonna di Fatima 18.30 santa maria nascente

CoMunità PastoralE santo CroCifisso | MEDa

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