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MARZO 2018 LA V oce DELLA C omunità P A S T O R A L E G I O V A N I L E P P . 1 0 - 1 1 «TUTTO È COMPIUTO» «PADRE, NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO» (GV 19,30 – LC 23,46) VERSO LA PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE LE ULTIME PAROLE DI GESÙ SULLA CROCE La Crocifissione di Luigi Morgari, affresco presbiterio Santuario Santo Crocifisso di Meda

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MARZO 2018

LA Voce DELLA

Comunità

PAST

ORA

LE G

IOVANILE PP. 10-11

«TUTTO È COMPIUTO»«PADRE, NELLE TUE MANI

CONSEGNO IL MIO SPIRITO» (GV 19,30 – LC 23,46)

VERSO LA PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE

LE ULTIME PAROLE DI GESÙ SULLA CROCE

La Crocifissione di Luigi Morgari, affresco presbiterio Santuario Santo Crocifisso di Meda

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA2

STAVANO SOTTO LA CROCEAnche noi, come Maria e le donne sotto la croce, di fronte al dolore dobbiamo “starci”

LA PAROLA DEI SACERDOTI

Nel mezzo di una riunione ricevo un messaggio: «Don, ti ricordi di scrivere la Parola del sacerdote per questo nu-

mero della Voce?». «Certo che mi ricordo!». Rispondo e poi a chiedermi: di che cosa scrivo?Superato l’imbarazzo dell’essermelo dimenticato, non è diffi-cile trovare un tema. Esso emerge quotidianamente nelle mie giornate e mi accompagna ormai da tanti mesi. È il tema della malattia, che spesso porta anche a incontrare il mistero oscu-ro e doloroso della morte.Per “mestiere” a un prete capita di incrociare spesso il dolore e la morte. Si tratta spesso di incontri fugaci, rapidi, quasi un po’ imbarazzati, soprattutto quando entro nelle case per una benedizione a un defunto. Spesso capita di dover celebrare il funerale di una persona che ho visto solo pietosamente com-posta nella cassa: anche se magari i mesi dell’ultima malattia erano stati molti, non c’era stata occasione di incontrarsi da vivi. Come comunità cristiana dovremmo riscoprire il gesto profondamente missionario di domandare a un malato se non desidera la visita di un sacerdote, per una preghiera, una con-fessione o per ricevere l’eucaristia. Un parente, un vicino di casa, un semplice conoscente… ciascuno di noi sicuramente ha nel cuore e nella mente qualcuno che non sta bene e a cui — con un po’ di coraggio — si può chiedere se non ha piacere di consegnare la propria croce al Signore attraverso la visita di un sacerdote.Devo confessare che ciò a volte accade e apre lo spazio ai miracoli dello Spirito. Penso a quella mamma che una dome-nica mattina, al termine della Messa, mi ha chiesto: «Padre, lei va a trovare i malati?». «Certo, signora» rispondo. «Mia figlia avrebbe piacere di una visita, è a Milano ricoverata in ospedale». Confesso che non mi aspettavo di dover andare fino a Milano, ma dopo la prima volta è diventato un tragitto familiare e gradito. L’incontro con i malati obbliga anche me all’essenzialità. Soprattutto di fronte al dolore e alla prospetti-va seria della vita che viene meno non si può scherzare, non si possono dire frasi di circostanza. Bisogna starci, proprio come Maria e le donne sotto la croce di Gesù, come racconta l’e-vangelista Giovanni (19,25).O penso all’invito di un parrocchiano, pochi giorni prima di Natale: «Don, mio cugino è molto malato, avrebbe piacere di ricevere la visita di un sacerdote». Sono andato in casa, dove mi hanno accolto il malato e la moglie. Abbiamo parlato, ciascuno ha consegnato nella confessione al Signore la sua gratitudine per il tempo trascorso insieme con la paura per quanto sareb-be successo di lì a poco e poi hanno ricevuto l’eucaristia. Il ba-cio, tenero e intenso, che la moglie ha dato spontaneamente al marito appena ricevuto il corpo del Signore mi ha insegnato il valore dell’eucaristia in modo più chiaro ed efficace di tanti corsi di teologia all’Università Gregoriana. È nel momento del-la prova che si colgono il valore e la grazia della presenza del Signore nella nostra vita. Come prete non reputo importante o fondamentale dire cose particolari in quei momenti, basta starci, proprio come Maria e le donne sotto la croce di Gesù.

C’è poi un tempo silenzioso, arido, vuoto, che è il tempo del lutto. Finita la corsa affannosa per prendersi cura di un am-malato, sistemate le pesanti faccende burocratiche legate al decesso, superata la prova delle condoglianze (credo che, se uno non sa che cosa dire, una bella stretta di mano o un ab-braccio sia sempre preferibile rispetto al misero “ha finito di soffrire”), resta nella vita di tanti il silenzio della casa vuota, dei discorsi interrotti, degli abbracci che mancano. È anche quello un tempo da abitare. Devo confessare, quasi come una confessione pubblica, che devo ancora lavorare molto per saper vivere quel tempo con fede, per abitarlo con spe-ranza, per riempierlo di gesti di carità. A volte mi scuso dicen-do che terminata un’emergenza se ne apre sempre un’altra, la qual cosa è in effetti anche vera. Ma il dolore chiede di essere accompagnato anche dopo l’“emergenza”, attraversando il deserto della solitudine di chi rimane dopo un lutto. Anche qua occorre starci, proprio come Maria e le donne sotto la croce di Gesù, con lo sguardo pronto a riconoscere il fiorire inaspettato di reti di solidarietà e vicinanza che a volte non immagineresti che esistano.La quaresima che stiamo vivendo ci porterà a vivere di nuo-vo il dolore straziante del Venerdì Santo e il silenzio desolato del Sabato Santo. Ma la fede della Chiesa ci assicura che essi non sono altro che il preludio, misteriosamente “necessario”, dell’alba della Pasqua, quando i sepolcri si aprono e agli uomi-ni è data la certezza che la vita è più forte del dolore e che la morte non è l’ultima parola dell’esistenza umana. E non a caso, nella narrazione evangelica, le prime testimoni di quel miracolo furono le donne, coloro che erano state sotto la croce di Gesù.

Don Tommaso

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA3

«Cara Rebecca, il Mondo

non conosce il tuo nome, ma Dio sì.

Lui conosce bene te, la tua storia,

le tue sofferenze…».

Papa Francesco, dopo aver ascoltato le sofferenze di Rebecca

PER RIFLETTERE

LA TESTIMONIANZA DI TANTI FRATELLI E SORELLE ALIMENTA LA FEDELa preghiera che mantiene vivi

Qualche settimana fa la liturgia della terza domenica di Quaresima proponeva un brano della Prima Lettera di

Paolo alla comunità di Tessalonica nella quale esprimeva il desiderio di avere notizie dei suoi membri: «Non potendo più resistere ho mandato Timoteo, preferendo rimanere solo ad Atene, per avere vostre notizie» (1 Tim. 3, 5). Al suo ritorno e alle notizie riportate ha provato tanta gioia e conforto perché la loro fede è rimasta salda nonostante le prove.Forse è bene anche per noi cristiani moderni, a volte demoti-vati, riflettere su episodi di fede viva e coraggiosa che ci sono anche ai nostri giorni. È il caso ad esempio di Rebecca, ragaz-za nigeriana rapita dalla setta criminale di Boko Haram, e di Eisham, ultima figlia di Asia Bibi, da quasi nove anni in carcere in Pakistan per un’accusa di blasfemia totalmente inventata. Queste due ragazze sono state ricevute in udienza dal Papa il quale, dopo aver ascoltato commosso le indicibili sofferen-ze di Rebecca, le ha quasi sussurrato queste parole: «Cara Rebecca, il Mondo non conosce il tuo nome, ma Dio sì. Lui conosce bene te, la tua storia, le tue sofferenze…». A senti-re il racconto che Rebecca ha fatto al Papa delle sofferenze

ed umiliazioni che ha subito c’è da inorridire. A Francesco ha detto: «Soltanto pregando sono rimasta viva». Anche Eisham e il papà, marito di Asia Bibi, sono stati ricevuti con Rebecca da Francesco, al quale la figlia della donna paki-stana ha raccontato la sua eroica fede. «Vive da 3179 giorni in una cella del carcere di Multan di 9 m², senza Bibbia e senza Comunione, la sua fede è forte e luminosa». Durante l’udien-za il segretario del Papa Mons. Georg Ganwem si è avvicinato al Papa e gli ha detto: «Eisham ha un messaggio per Lei». La giovane pakistana si è avvicinata a Francesco e ha detto: «Mamma mi ha detto di darle un bacio». Dopo un lungo e commosso abbraccio il Papa ha risposto: «Penso spesso ad Asia, alla sua vita di sofferenza e alla sua fede viva». Poi le ha fatto scivolare tra le mani un rosario: «Portalo alla mamma, dille che prego per lei e per tutti i cristiani perseguitati».Un altro esempio che mi piace ricordare è quello di Ruben, un ragazzo spagnolo che frequenta la quarta elementare e che quest’anno ha ricevuto la Prima Comunione. Per la sua festa non ha voluto regali. Ha scritto una lettera in cui diceva: «Gra-zie a Dio ho tutto quello di cui ho bisogno, così ho pensato che, se volete farmi un regalo per questo giorno, potreste fare una donazione». La mamma ha distribuito la lettera a tutti gli invitati e sono stati raccolti 7075 euro che sono stati donati a un progetto della Chiesa cattolica spagnola per costruire una casa di accoglienza in India gestita dalle suore salesiane della città di Guwahati per il recupero di bambine di strada (da Popotus di martedì 27 febbraio 2018).Anche la nostra Comunità Pastorale ha scelto per questa Qua-resima di contribuire a sostenere un progetto della nostra Dio-cesi che consiste nell’educazione e nel reinserimento sociale dei ragazzi in carcere in Myanmar (ex Birmania). In fondo alla chiesa c’è una cassetta per deporre i risparmi delle nostre rinunce che saranno devoluti a questo scopo. Conoscere esempi di fede e carità come quelli descritti è uno stimolo a vivere con generosità la nostra fede e a smuovere tanti fedeli delle nostre comunità segnate spesso dall’apatia e dall’indifferenza.

Don AngeloLa figlia e il marito di Asia Bibi

Rebecca

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA4

1-4 FEBBRAIO, GIORNATE EUCARISTICHE

STRINGETEVI A CRISTO, PIETRA VIVA (1P. 2,4)La Comunità Pastorale S. Crocifisso in adorazione del Signore

Sono state preparate con molta cura queste giornate preziose e annuncia-

te per tempo. Una locandina a colori ne riportava il programma dettagliato con una illustrazione appropriata: un osten-sorio, circondato da una candida corona di angioletti, “abitato” da una grande ostia da cui una miriade di raggi luminosi esplode di gioia per la presenza reale di Cristo, luce del Mondo. Due personaggi con gli abiti della Confraternita del S.S. Sacramento sono in ginocchio in pre-ghiera adorante. Gli angeli, dal volto di bimbo, cantano lodi venerando l’Eucare-stia. Nel silenzio della Chiesa di S. Gia-como dove è esposto il Santissimo par di sentire le loro voci: «Ecce Panis Ange-lorum / factus cibus viatorum; / vere Pa-nis filiorum / non mittendus canibus…» («Ecco il Pane degli Angeli, fatto cibo per i viandanti; vero Pane dei figli, non deve essere gettato ai cani…»).Gesù è l’amore! Amore che si dona per-ché è sua gioia donarsi: come Parola del Padre, amico per gli amici, compagno di viaggio per i viandanti in cammino, medi-co che sana le ferite, misericordia inson-dabile che perdona e risolleva, tenerezza infinita con cui guarda la nostra umanità ferita — talvolta devastata — e l’abbrac-cia sconvolgendoci il cuore, vero cibo e vera bevanda dell’anima e per il Mondo.Chi ha partecipato alle celebrazioni e ai momenti di adorazione guidata ha po-tuto passare in rassegna tutte queste e altre modalità d’amore del Signore

Gesù e riconoscerle nella propria vita, rendendo lode e grazie. Chi poi ha scel-to di trascorrere qualche ora in silenzio con il solo desiderio di fargli compagnia senza premura, di stare davanti a Lui in ascolto — come Maria a Betania — ha potuto provare sensazioni ed emozioni straordinarie e gioia profonda, riveden-do insieme con Lui il percorso della pro-pria vita, scoprendo, contemplando e ringraziando la sua presenza accanto a sé sempre, dall’Eternità! Comprendere che il suo amore non ci abbandona mai, neppure nelle prove o nei tradimenti, sollecitava l’umiltà. Sentirsi avvolgere dalla sua tenerezza dava commozione, così come infondeva sicurezza riudi-re, quasi un sussurro, le sue parole: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt. 28,20). Soprattutto queste sconvolgevano: «Vi ho chiamato amici» (Gv. 15,15), perché ai Suoi e a noi ha det-to: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici!» (Gv. 15,13). E Lui l’ha data anche per me e si dona a me ancora, ogni giorno! È stato facile allora ringraziare il Signore per questo immenso suo amore e dirgli come Santa Teresa di Calcutta: «Io sono solo una matita inerte, ma se Tu mi pren-di in mano, posso servire Te».Chissà quale sarà stato il dialogo tra Gesù e don Claudio che è stato sempre presente in raccoglimento e silenziosa preghiera… Durante i Vespri di chiusura intensamente partecipati, dopo aver av-volto il Signore in una profumata nube d’incenso e dopo il canto solenne dei Salmi, egli si è rivolto a Gesù dicendo così: «In questi giorni siamo stati accan-to a Te, Signore, presente sull’altare, come Comunità cristiana pregando per le necessità, le fatiche, le sofferenze, ma anche per ringraziarti per tutti i motivi di gioie date a ciascuno di noi nel cammi-no che stiamo compiendo e che Tu vuoi oggi, in questo tempo che ci è dato, per mostrare questa via dell’Amore che Tu continui a rivelare nell’Eucarestia, que-sta tua presenza silenziosa e discreta. Ci siamo ritrovati a pregare in tanti qui,

in ginocchio davanti a Te, deponendo intenzioni, fatiche, gioie e anche la spe-ranza della nostra Chiesa di Milano che ha aperto il Sinodo per ascoltarci e per ascoltare ciò che Tu, attraverso lo Spiri-to Santo, suggerisci ai nostri cuori. Oggi concludiamo queste ore di preghiera. Faremo ancora qualche momento di silenzio qui, davanti a Te nell’Eucare-stia, per poi lodarti e accogliere la tua solenne benedizione. Essa ci accompa-gnerà e guiderà la nostra vita, le nostre famiglie, ciò che noi mettiamo nelle tue mani: quell’amore che dà amore e che ritorna come amore». Dopo un intenso richiamo a vivere nella Comunità l’unità vera, che depone ogni rivalità e promuo-ve la collaborazione, ha “consegnato” a Gesù questo impegno: «Desideriamo camminare insieme per indicare anche e soprattutto alle nuove generazioni la bellezza della tua luce, della tua presen-za che dona speranza e gioia. Chi è con Te vive di questo amore che Tu continui a donare e vive allora nella bellezza del-la gioia interiore. Chiediamo questo per ciascuno di noi e per la nostra Comunità S. Crocifisso. Deponiamo tutte queste intenzioni e queste preghiere qui, ora, davanti a Te, continuando la preghiera di adorazione».Gesù, felice, si sarà sicuramente avvi-cinato a don Claudio e gli avrà posato con affetto il suo capo sul cuore, ab-bracciando con lui anche gli altri sacer-doti e tutto il popolo: Gesù mendicante d’amore! Quanto è vera l’affermazione di don Giussani: «Il vero protagonista della Storia è il mendicante: Cristo mendicante il cuore dell’uomo e il cuo-re dell’uomo mendicante Cristo!».

Cesarina Ferrari Ronzoni

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA5

PER IL DILAGARE DELL’INIQUITÀ SI RAFFREDDERÀ L’AMORE DI MOLTI (MT 24,12)La medicina della preghiera, dell’elemosina e del digiuno

QUARESIMA 2018, MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

[…] Anche quest’anno desidero aiutare tutta la Chiesa a vivere con gioia e verità in questo

tempo di grazia; e lo faccio lasciandomi ispirare da un’e-spressione di Gesù nel Vangelo di Matteo: «Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà» (24,12). Questa frase si trova nel discorso che riguarda la fine dei tempi e che è ambientato a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, proprio dove avrà inizio la passione del Signore. Rispondendo a una domanda dei discepoli, Gesù annuncia una grande tribola-zione e descrive la situazione in cui potrebbe trovarsi la co-munità dei credenti: di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo. Ascoltia-mo questo brano e chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia ap-profittano delle emozioni umane per rendere schiave le per-sone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! […] Altri falsi profeti sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inef-ficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni “usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti! […] Non fa meraviglia: da sempre il demonio, che è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell’uomo. Ognuno di noi, perciò, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. […] Dante Alighieri, nella sua descrizione dell’infer-no, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio; egli abita nel gelo dell’amore soffocato. Chiediamoci allora: come si raffredda in noi la carità? Quali sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi? Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro, «radice di tutti i mali» (1 Tm 6,10); ad essa segue il rifiuto di Dio e dunque di trovare consolazione in Lui, preferendo la nostra desolazione al conforto della sua Parola e dei Sacramenti. […] L’amore si raffredda anche nelle nostre comunità: nell’Esorta-zione apostolica Evangelii gaudium ho cercato di descrivere i segni più evidenti di questa mancanza di amore. Essi sono: l’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario. Se vediamo nel nostro intimo e attorno a noi i segnali appena descritti, ecco che la Chiesa, nostra madre e maestra, assie-me alla medicina, a volte amara, della verità, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’e-lemosina e del digiuno. Dedicando più tempo alla preghiera,

permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita. L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vorrei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa. […] Ma come vorrei che nei nostri rapporti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza: ogni elemosi-na è un’occasione per prendere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli; e se Egli oggi si serve di me per aiutare un fratello, come domani non provvederà anche alle mie neces-sità, Lui che non si lascia vincere in generosità? Il digiuno, in-fine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame. […]«La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito», affinché tutti possiamo rivivere l’e-sperienza dei discepoli di Emmaus: ascoltare la parola del Si-gnore e nutrirci del Pane eucaristico consentirà al nostro cuo-re di tornare ad ardere di fede, speranza e carità. […]

Francesco

(Sintesi di E.N. Il testo integrale è consultabile e scaricabile sul sito ufficiale della Santa Sede www.vatican.it)

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA6

13 FEBBRAIO 2018, CHIESA DI SAN VITTORE

È un momento solenne di lode e di ringraziamento la Messa in latino

celebrata il 13 febbraio nella Chiesa di S. Vittore (sec.XVl), un momento di gioia intima e condivisa per i Medesi che affollano la chiesa dell’antico Mo-nastero fondato nell’VIII secolo.Don Claudio ha desiderato celebrarla con particolare solennità e cura ac-compagnato dai Cantori Ambrosiani, usando «i testi della Messa originale, scritta per il Monastero che per secoli celebrava proprio qui». Ce l’ha ripro-posta come un fiore prezioso — anche se ormai raro — che ancora sboccia, senza soluzione di conti nuità, da una vicenda molto lontana le cui radici af-fondano nell’Era Carolingia. Due gio-vani conti, i fratelli Aimo e Vermondo De’ Corii, partiti da Turbigo per una vasta battuta di caccia nelle brughiere, raggiunsero la collina su cui furono ag-grediti da feroci cinghiali e trovarono scampo su alberi di alloro invocando la Madonna e S. Vittore. La terribile esperienza e la grazia ricevuta cam-biarono la loro vita: vendettero i loro beni e edificarono lì il Monastero, vi-vendo poi al suo servizio in umiltà e povertà. Mentre tutto questo rivive, don Claudio e i chierici avanzano nella splendida chiesa, il Coro canta Gau-dete, iusti, in Domino (Sl. 32) e i do-dici Kyrie in gremio Ecclesiae ai pie-di delle balaustre ed esplode la Laus Angelorum, i cui testi sono riportati in un elegante libretto arricchito da due illustrazioni significative. La prima prende vita durante il Gloria, perché riproduce la Trinità racchiusa in un cer-chio all’incrocio dei bracci della Croce, la Madonna all’esterno presso Gesù, i

Santi e i Martiri a far loro corona, men-tre dieci scranni vuoti restano in attesa: sono i posti che Cristo ha preparato per noi. Una scritta commenta: «Exul-tabunt sancti in gloria, laetabuntur in cubilibus suis» («Esulteranno i Santi nella gloria, sorgeranno lieti dai loro giacigli»). Quando l’altare viene avvol-to nella nube d’incenso, don Claudio chiede a Dio che anche noi possiamo partecipare «alla sorte beata dei san-ti confessori Aimo e Vermondo». Ci invita a contemplarli perché «essi ci insegnano a saper combattere contro le avversità della vita per poter ascen-dere verso il cielo: è il cammino della santità alla quale tutti siamo chiamati. Loro hanno agito così affrontando il grande momento di fatica, rappresen-tato dalle belve che simboleggiano il male, il demonio, le contrarietà della

vita. Si sono affidati alla Madonna in questo luogo dedicato al martire Vit-tore — colui che ha vinto il Male — e hanno chiesto il dono e la grazia di po-ter essere testimoni della fede “ascen-dendo”: anche salire su questi alberi è un modo di rappresentare l’elevazio-ne dell’anima verso Dio. Ci insegna-no così la “ricetta” per essere a Lui graditi: la fortezza morale, ma anche la temperanza. Il bosco rappresenta il silenzio dell’anima, il sentire di essere elevati a Dio per professare la fede». Don Claudio continua: «Un periodo di solitudine nel deserto della vita, delle contrarietà rappresenta un momento dell’esperienza non privo di fatica. Se noi però ci mettiamo nelle mani di Dio come hanno fatto i nostri due grandi Santi compatroni, ecco che da Lui sia-mo presi per mano e aiutati ad essere testimoni. Unica via d’uscita è proprio questa “ascesa” dell’anima verso il Vero, il Giusto, il Bello e ciò che Dio ha creato per ciascuno di noi: la vita buo-na!». Sottolinea l’importanza dell’a-iuto di Maria, nostra avvocata presso Dio, e di avere i Santi come modelli di vita per raggiungere la santità, «forma aulica della bellezza del nostro esse-

S. MESSA SOLENNE IN ONORE DEI S.S. AIMO E VERMONDO DE’ CORIISenza soluzione di continuità la devozione dei Medesi per i loro compatroni

[…] I santi confessori Aimo e Vermondo ci insegnano a saper combattere contro le avversità della vita per poter ascendere verso il cielo: è il cammino della santità alla quale tutti siamo chiamati. […]

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re figli di Dio», e ricorda anche che qualsiasi percorso incominciato nel-le avversità «può dirsi concluso solo quando arriva davanti a Dio dopo aver abbandonato il Male» e che tutti sia-mo chiamati alla santità. Occorre però «chiedere la grazia di questo cammi-no di ascesi per intercessione dei S.S. Aimo e Vermondo che invochiamo con questa liturgia». Don Claudio ci volge le spalle mentre prega Dio Pa-dre a nome della Chiesa presentan-dogli il pane e il vino che, per la po-tenza dello Spirito Santo, diventano il

Corpo e il Sangue del Signore. Egli è visibilmente pontifex, ponte tra Dio e gli uomini, particolarmente quan-do con le braccia spalancate recita la Preghiera Universale e quando alza il Corpo e il Sangue di Cristo che rin-nova il sacrificio della Croce per noi: la percezione di questa realtà si è un poco rarefatta con il rito attuale e il cuore è meno coinvolto. Quando apre nuovamente le braccia per conclude-re la Preghiera, don Claudio sembra “stare” davanti a Dio portando dietro di sé ciascuno di noi per introdurci nel

VIA CRUCIS CITTADINA 23 FEBBRAIO, 2 E 9 MARZOLe riflessioni della Via Crucis per le vie delle parrocchie di Meda ispirate al tema del Sinodo Minore Chiesa dalle Genti

QUARESIMA

Nell’anno del Sinodo minore, dedi-cato a riflettere sul modo con cui

anche la Chiesa di Milano è sempre più Chiesa dalle genti, la Via crucis cittadi-na ci ha aiutato a immedesimarci negli stessi sentimenti di Cristo, che dall’al-to della Croce ha attratto a sé l’intera umanità, amandola nelle sue molteplici

VIA CRUCIS CITTADINA VENERDÌ 23 FEBBRAIO

VENERDÌ 23 MARZO

differenze. Abbiamo fissato lo sguardo su Gesù, che ci ha amato fino al dono totale di sé «per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi». Guardando a Lui abbiamo ricercato le ragioni che alimentano la nostra speranza e ci sia-mo impegnati a riconoscere quanto è bello e gioioso che uomini e donne di etnie, popoli, nazioni e culture differenti possano ritrovarsi nella professione di un’unica fede e possano amarsi come figli dello stesso Padre. Di forte impatto emotivo e riflessivo sono state a con-

clusione di ciascuna Via crucis cittadina le parole del poeta e scrittore francese Charles Péguy, dove l’integrale umani-tà di Gesù si rispecchia nei dubbi, nei tormenti e nel dolore dei protagonisti della passione e morte di Gesù, vero Dio e vero uomo.Un cammino che proseguirà venerdì 23 marzo con una Via crucis con l’arci-vescovo Mario Delpini per la zona pa-storale V: partenza alle ore 20.45 dalla chiesa di San Pio X a Desio.

E.N.

via crucis guidata dall’arcivescovomons. mario delpini

Arcidiocesi di Milano

Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it

ZONA II - TradatePartenza alle ore 20.45 dalla chiesa di Santo Stefano

ZONA I - MilanoPartenza alle ore 20.45 dalla chiesa dei Santi Apostoli e S. Nazaro Maggiore

ZONA IV - Busto ArsizioPartenza alle ore 20.45 dalla chiesa di Madonna in Prato

ZONA VI - Pieve Emanuele Partenza alle ore 20.45 da piazza Peppino Impastato

ZONA VII - Sesto San GiovanniPartenza alle ore 20.45 dalla chiesa di San Giuseppe

ZONA V - DesioPartenza alle ore 20.45 dalla chiesa di San Pio X

Quaresima 2018

ZONA III - Erba Partenza alle ore 20.45 dalla chiesa di Santa Eufemia

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G. Previati, “Via Crucis” (part.), Musei Vaticani - L’opera è esposta nella mostra “Gaetano Previati 1852-1930. La Passione”, Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (20 febbraio – 20 maggio 2018)

Cenacolo alla Cena del Signore, come la seconda illustrazione esemplifica: un’emozione profonda ci prepara a ricevere meno indegnamente il Cor-po del Signore grazie a questa liturgia che, sconvolgendo il cuore, ravviva l’amore. Il bacio delle reliquie dei S.S. Aimo e Vermondo e il canto solenne Alma redemptoris mater concludono il rito al quale i due fratelli certamente sono presenti. Un grazie riconoscente a don Claudio da parte di tutti.

Cesarina Ferrari Ronzoni

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA8

CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀ

Anche nella nostra Comunità il cammino sinodale si in-tensifica e si compiono passi importanti. Giovedì 15

febbraio il Consiglio Pastorale della Comunità è stato con-vocato congiuntamente ai membri delle commissioni ope-rative all’interno della Comunità Pastorale S. Crocifisso di Meda, ai referenti di associazioni e movimenti, ma anche ad altre persone a vario titolo coinvolte nelle attività delle tre parrocchie presenti sul territorio.Dopo la preghiera iniziale nella cappella dell’oratorio Santo Crocifisso, i convocati a questa sorta di “Stati Generali della nostra comunità” si sono divisi in tre gruppi per affrontare e discutere le sfide proposte dal documento preparatorio stilato dalla commissione di coordinamento del Sinodo mi-nore Chiesa dalle Genti.

L’Arcivescovo di Milano Mario Delpini — che lo ha indetto — lo ha presentato come una grande occasione di ascolto e confron-to: di fronte a cambiamenti così imponenti non è più sufficiente immaginare piccoli aggiustamenti delle proprie strutture e dei propri stili di vita; più profondamente occorre interrogarci per comprendere quanto noi stessi siamo chiamati a cambiare. Un simile cammino potrà avere effetto nella misura in cui saprà es-sere inclusivo, capace di coinvolgere nel processo di riflessione e discernimento tutti coloro che intendono lasciarsi interrogare dal processo dentro il quale siamo immersi, offrendo ciascuno il proprio contributo, alla ricerca di nuove modalità per vivere insieme la società e la Chiesa di domani.

Proprio nel solco di queste intenzioni, il lavoro dei tre gruppi — Liturgia e catechesi, Missione e carità e Oratorio, scuola ed educazione — sarà ora oggetto di una sintesi che, condi-visa all’interno del Consiglio Pastorale, verrà inviata al Con-siglio Pastorale diocesano per l’approfondimento e il discer-nimento richiesto dall’Arcivescovo.

Nel primo gruppo, LITURGIA E CATECHESI, sono stati por-tati alla luce i contatti presenti nel nostro territorio con le realtà più diverse: dalle badanti dell’Europa orientale che si ritrovano la domenica pomeriggio per la funzione religiosa in rito ortodosso alle coppie che hanno religiosità differenti che si incontrano al momento di richiedere il sacramento del battesimo per i loro figli. In questi incontri la sfida è soprat-tutto al nostro cuore, al ridestarsi dello stupore verso il desi-derio che esprimono. Ci sono resistenze, come è capitato di incontrare durante le benedizioni natalizie, da parte di altri cristiani, restii anche a condividere un semplice momento di preghiera. Le diffidenze, loro e nostre, si vincono partendo dalla realtà, da ciò che abbiamo tra le mani: non è solo ac-coglienza dell’altro, ma anche il mio cammino verso di loro che li e ci interroga a comunicare la nostra fede.

Nel secondo gruppo, MISSIONE E CARITÀ, la discussione si è articolata anzitutto sul registro della differenza tra “noi” (= italiani e cristiani) e “loro” (= non italiani e/o non cristia-

ni). Ben presto però ci si è accorti che tale distinzione non è veramente significativa. Sono stati portati esempi positivi di incontro, scambio e reciproco arricchimento con persone incontrate, per esempio, a motivo di una richiesta di aiuto economico o lavorativo o anche nel percorso prematrimo-niale. Dobbiamo esplicitare meglio come la fede insegni e sostenga il nostro amare il prossimo. L’incontro con il “di-verso” è provocazione a considerare con più chiarezza le proprie convinzioni personali. Accogliere l’altro è possibile e autentico se ciascuno conosce, apprezza e vive in pienezza la propria identità. In questo caso non fa problemi la pre-senza di qualcuno che viene da tradizioni differenti. È invece quando le proprie convinzioni sono più presupposte che re-almente vissute che l’incontro con il “diverso” crea disagio e paura.

Infine nel terzo gruppo, ORATORIO, SCUOLA ED EDU-CAZIONE, il confronto ha attinto all’esperienza personale, soprattutto di dialogo e incontro con persone straniere nel mondo della scuola. Si è fatta più fatica a concentrarsi sul-la questione dei cristiani stranieri e conseguentemente sul volto di Chiesa che siamo chiamati a costruire oggi. Sicura-mente è emersa la fatica dell’accoglienza dello straniero — anche cristiano — perché manca, prima di tutto, una piena accoglienza anche tra noi della stessa comunità pastorale e poi perché manca un tessuto comunitario coeso che crei una rete di accoglienza.

Il clima del dialogo tra noi è stato positivo e costruttivo. Questo primo esercizio di Sinodo ci ha aiutato a conoscerci meglio. A volte anche come appartenenti alla stessa comu-nità fatichiamo a raccontarci le nostre esperienze e le nostre convinzioni, così come permangono i localismi e i campani-lismi.Il lavoro è stato supportato dalla lettura delle tracce prepa-rate dalla commissione di coordinamento, che sono reperi-bili al link http://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi.È disponibile anche un contributo rivolto a coloro che vo-gliono partecipare ed esprimersi a livello personale.

CONSIGLIO PASTORALE DEL 15 FEBBRAIO 2018

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA9

CI VUOLE SOLO AMOREConcluse nel mese di febbraio le due proiezioni curate dal gruppo Cineforum della nostra Comunità Pastorale

COMUNICAZIONE SULL’UTILIZZO DEGLI SPAZI ESTERNI DELL’ORATORIO DI SAN GIACOMOApertura esclusivamente il sabato e la domenica negli orari previsti

CINECOMUNITÀ FORUM 2018

A PROPOSITO DELL’ACCESSO AI CAMPI DA GIOCO DELL’ORATORIO DI SAN GIACOMO

Da alcuni anni nel mese di febbraio il gruppo Cineforum della nostra Comunità Pastorale propone due film all’in-

terno della rassegna cinematografica Idee in Moviemento promossa dalla Medateca in collaborazione con alcune asso-ciazioni medesi.Questo gruppo, formato da alcune persone delle Commissio-ni Famiglia e Scuola, inizia a lavorare già a maggio per la scel-ta dei film. Lavoro non semplice poiché si deve tener conto del progetto pastorale, del titolo della rassegna e dei vincoli burocratici legati all’iniziativa.Alle proiezioni assistono sempre numerose persone e anche quest’anno l’affluenza è stata molto alta.Nella prima serata il film Mi chiamo Sam ha affrontato il tema dei legami familiari e dei sentimenti che uniscono padri, ma-dri e figli, mostrandoci una storia a lieto fine con importanti attori e una splendida colonna sonora dei Beatles.Nella seconda serata il film proposto è stato Io, Daniel Blake di Ken Loach, vincitore della Palma d’Oro 2016 al Festival di Cannes. Don Gianluca Bernardini — presidente dell’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) — ha presentato il film e guidato il dibattito. L’opera, asciutta e cruda, denuncia

le istituzioni che rischiano di andare contro la dignità delle persone.Nel dibattito apertosi al termine della proiezione dei due film abbiamo ascoltato alcune toccanti testimonianze di persone che, a vario titolo, hanno vissuto direttamente alcune delle situazioni dolorose narrate nei film.Ringraziamo quanti hanno permesso la buona riuscita delle serate e invitiamo a partecipare ai prossimi appuntamenti in programma nei martedì di marzo. In particolare segnaliamo il film La Teoria del Tutto proposto per martedì 20 dal Gruppo Volontari Medesi.

Caterina F.

CINE COMUNITÀ FORUM 2018

per la rassegna cinematografica

“ci vuole solo Amore”

Martedì 6 febbraio 2018 Martedì 13 febbraio 2018

Mi chiamo Sam di Jessie Nelson

MARTEDI ore 20,45 AUDITORIUM PIANO - 2

MEDATECA—Via Y. Gagarin, 13—Meda Ingresso libero fino ad esaurimento pos

Io, Daniel Blake Di Ken Loach

Come gruppo cineforum della Comunità Pastorale Santo Crocifisso abbiamo scelto di proporvi due storie profondamente diffe-ren; la prima, “MI CHIAMO SAM”, , è a tra talmente inverosimile da assumere i contorni di una fiaba a lieto fine. La seconda, “IO DANIEL BLAKE”, è così realisca che lo speatore è inconsciamente portato a sostuire i vol degli aori con quelli delle persone che incontra quodianamente. Entrambe le storie, però, sono caraerizzate da un percorso di crescita e cambiamento che i protagonis compiono e fanno compiere a chi sta loro aorno, inseri in una comunità in cer momen decisamente osle, distanziante e poco inclusiva, ma che in altre circostanze sa essere accogliente, capace di accompagnare e di farsi carico dei più deboli prendendosene cura. Storie “sussurrate”“sussurrate”“sussurrate” perché nascoste nelle pieghe di una società che privilegia l’apparire rispeo all’essere, ma i cui protagonis decidono di gridare “ ” “ ” i propri diri, come affermano con forza gli stessi toli dei film, che contengono il loro nome proprio. “CI VUOLE SOLO AMORE” “CI VUOLE SOLO AMORE” “CI VUOLE SOLO AMORE” recita il sootolo del primo dei due film, ma può essere esteso anche al secondo: infa è l’amo-re con cui si fanno le cose, si incontrano le persone, si affrontano le situazioni a fare la differenza; ciò che in una comunità cri-sana rende “pietre vive”, obievo a cui il progeo pastorale di quest’anno ci invita a tendere.

Dal mese di settembre l’Associazione UniTre Meda ha spostato la propria sede presso i locali dell’Oratorio di

San Giacomo. L’Associazione propone ai propri aderenti corsi su argomenti molto vari e rappresenta un’ottima occasione di incontro, formazione e condivisione tra persone della “terza età” e non solo.Con grande disponibilità alcuni volontari della parrocchia si sono messi a disposizione per garantire l’apertura del bar negli orari pomeridiani. Ciò che doveva essere un esperimento di un mese si è rivelato con il passare del tempo una felice opportu-nità per coloro che passano dall’Oratorio per i corsi. Dopo anni in cui l’Oratorio e il bar erano chiusi in settimana, ad oggi la struttura è aperta e vissuta tutti i giorni! Dobbiamo esprimere un sincero ringraziamento per chi si è messo a disposizione.È un “segno dei tempi” da non sottovalutare che la struttura dell’Oratorio — nata grazie al sacrificio di tanti per l’educa-zione dei più giovani — rivive oggi grazie all’interessamento e alla presenza dei “meno giovani”. Occorre ricordare però

che, in forme differenti, non è mai mancata la cura per i più piccoli, cominciando dal catechismo che si tiene al sabato mattina fino alle proposte per i ragazzi delle medie e delle superiori che da anni si vivono unitariamente con le altre due parrocchie della città. Il centro e punto di riferimento per le attività formative e ricreative di ragazzi e giovani rimane l’Oratorio Santo Crocifisso, che è aperto tutti i giorni ad ec-cezione del martedì.L’apertura dell’Oratorio di San Giacomo nei giorni infraset-timanali resta invece destinata esclusivamente alle attività dell’UniTre. In particolare non è possibile l’accesso ai campi da gioco, nei quali non è al momento possibile garantire una presenza educativa. Prosegue invece regolarmente la possi-bilità dell’utilizzo dei campi negli orari di apertura il sabato e la domenica.

6 febbraio 2018La Diaconia della Comunità pastorale Santo Crocifisso

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA10

PASTORALE GIOVANILE

UNA COMUNITÀ IN FORMAZIONE

Esperienze formative

Nel corso dei mesi di gennaio e febbraio ho avuto la fortuna di incontrare i genitori dell’iniziazione cristiana, dei preadolescenti e degli adolescenti della città.Con don Tommaso e don Fabio (insieme alla dott.ssa Claudia Polloni) abbiamo fatto un bel percor-so con diversi genitori su due tematiche tra loro molto diverse, ma accomunate dal desiderio dei genitori di mettersi in gioco e di partecipare al percorso formativo offerto dalla comunità cristiana.La bellezza di questi momenti risiede in diverse forze che si scatenano positivamente: la voglia di uscire di casa nonostante il freddo, lo scambio reciproco, il desiderio di ascolto, l’abbattimento della solitudine e la soddisfazione di aver contribuito al miglioramento della vita domestica.Dal mio punto di vista ho trovato molto stimolanti lo scambio ed il risultato di questo scambio: la paura di trovarsi di fronte il silenzio imbarazzato è durata veramente un attimo! Da subito i genitori si sono lasciati guidare in un percorso di scavo interiore e di smobilitazione di luoghi comuni, vissuti, esperienze e residui genitoriali, a volte scomodi da smuovere o rimuovere!La mia personale soddisfazione è anche nel vedere come sia possibile ancora oggi credere nei genitori che scelgono di lasciarsi inquietare; di vedere e sentire nelle loro parole che nonostante il sorriso le cose dette hanno trovato un terreno profondo di ricezione; che si può ascoltare e mettersi in discussione con una radicalità fresca e giovanile. Molti sparano sui genitori, li accusano di tutti i mali di questa società, li bistrattano invece di accoglierli… Personalmente credo che, soprattutto oggi, fare i genitori sia molto, ma molto complesso; che non si possano e debbano dimenticare i genitori e lasciarli nel mare indistinto della critica sterile; che quando c’è buona intesa da tutte le agenzie educative le proposte di formazione trovano terreno accogliente.Concludo con una nota di plauso a chi ha fatto questo sforzo di partecipazione e l’invito a non man-care nell’eventualità di future iniziative!

Aldo Zaboi

Perc

orsi

form

ativi

realizzati con il contributo di

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PASTORALE GIOVANILE

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA11

UN CARNEVALE ALLEGRO E COLORATO

Sfilate, giochi e divertimento prima della Quaresima

Per concludere in allegria il Carnevale, cena per centocinquanta persone presso il salone dell’oratorio di Madonna di Fatima. Il saluto di don Ange-lo con una breve riflessione sulla Quaresima imminente e la preghiera del Padre Nostro hanno dato il via alla cena, preparata dall’affia-tato gruppo cucina della Parrocchia. Tanti bambini presenti in maschera si sono scatenati in una battaglia con coriandoli e stelle filanti e tra chiacchiere e risate la serata è tra-scorsa veloce prima d’immergerci nel clima raccolto della Quaresima. Arrivederci al prossimo anno!

Renata

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INCONTRI DI CATECHESI E DI INTRATTENIMENTO CON GLI ANZIANI DELLA CASA DI RIPOSO “G. BESANA” Le attività del mese di febbraio

MOVIMENTO TERZA ETÀ

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

GIOVEDÌ 22 MARZO ORE 14.30 presso Oratorio S. Crocifisso catechesi (IV Incontro), auguri a chi compie gli anni nei mesi di marzo e aprile con momenti di svago e merenda

MARTEDÌ 10 APRILE ORE 14.30 presso la Parrocchia di S. Giacomo Gruppo di ascolto (VI incontro)

Giovedì 15 febbraio terzo incontro di catechesi dal titolo La bellezza dell’Amato. Dopo la preghiera iniziale e la

lettura della Parola di Dio dal Cantico dei Cantici, don Luigi ci ha invitato a meditare e a riflettere sulla bellezza del cor-po umano, dell’amato e dell’amata paragonati nel Cantico a narcisi, gigli, cerve, gazzelle, colombe… «Spesso nel Canti-co ci sono momenti in cui i due innamorati si contemplano e grande è la gioia che scaturisce da questo quasi rispecchiar-si l’uno nell’altra. È la bellezza di Dio che lascia un riflesso sulla fronte di Mosè quando scende dal monte Sinai. È la bellezza di Gesù che annuncia e incarna l’amore del Padre. L’amore di un uomo e di una donna è un “meraviglioso giar-dino nella stagione primaverile fragrante di mille profumi”. Nella coppia questo amore diventa “ministero”, servizio non soltanto reciproco tra i due, ma anche all’intera comunità umana. Tutto questo è così vero che papa Francesco apre l’Esortazione apostolica Amoris Laetitia con queste parole: “La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giu-bilo della Chiesa”».Al termine si sono fatti gli auguri a chi compiva gli anni nel mese di febbraio con frittelle e passatempi vari (freccette, in-dovinelli, gioghi a carte, ecc.).

Giovedì 22 febbraio nella casa di riposo Besana la presenza di numerosi ospiti e di aderenti al M.T.E. ha significato un buon gradimento del pomeriggio organizzato dal M.T.E. Dopo la Santa Messa ci siamo riuniti nel salone per un momento di in-trattenimento. Attrici, cantori e poeti hanno dato il meglio di sé per rallegrare i presenti. La scenetta, recitata da Annalisa e Marialuigia, ha dato vita ad una vicenda un po’ strana: una signora molto invadente (Annetta) cercava di circuire un pur in-traprendente signore — avanti con gli anni ma ancora in forze e desideroso di godersi gli ultimi suoi tempi che sperava molto lunghi — in un “casino” (piccola casa) che il signore era riuscito a comprarsi con i sacrifici di una vita. La signora in questione, più volte vedova (pare essere alla terza volta), in cuor suo aveva preso la decisione di diventare lei la proprietaria di quel “casi-no”, sfoderando quindi tutte le armi di cui disponeva per por-tare a termine questo obiettivo. Gli anziani ospiti, attenti e di-vertiti, hanno applaudito dimostrando gratitudine per le attrici, le quali, finita la scenetta, hanno proseguito con canti figurati, invitando il pubblico a parteciparvi. Un paio di poesie recitate da Annalisa hanno concluso un pomeriggio un po’ diverso dal solito, passato insieme in serenità.

Adolfo e Carla

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GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA - QUINTO INCONTRO

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Sesto incontro: LE “PIAGHE D’EGITTO”: IL DITO DI DIO E L’INVOCAZIONE DI MOSÈ, Esodo 7, 26 – 8, 15

Settimo incontro: LA PASQUA D’ISRAELE E LA MORTE DEI PRIMOGENITI D’EGITTO: UN GRIDO DI GIOIA E UN URLO DI DOLORE, Esodo 12, 1 – 17, 29-34

IL FARAONE E L’INDURIMENTO DEL CUORE (ESODO 4, 21 – 5, 23)La volontà di Dio si manifesta anche attraverso l’ostinazione del faraone

Proseguiamo il nostro racconto del libro dell’Esodo sulla missione che

Dio affida a Mosè.Nella prima parte di questa pagina (c. 4, v.21-31) si narra la conclusione della permanenza di Mosè a Madian, l’incon-tro con Aronne — che sarà sempre al suo fianco — e l’incontro con i suoi fra-telli israeliti.La narrazione continua (l’intero c. 5) con il confronto tra Dio e il faraone per di-mostrare chi dei due ha in mano il desti-no della storia.Mosè e Aronne si presentano al faraone con la loro richiesta di lasciar partire il popolo per celebrare una festa al loro Dio nel deserto. La risposta del farao-ne è di rifiuto: il cuore del faraone si in-durisce perché egli non conosce il loro Dio, per il faraone il Dio degli Ebrei non esiste. Nel racconto si gioca su una du-plice immagine: il faraone che si ostina oppure il Signore che indurisce il cuo-re del faraone. Chi è il responsabile di questo indurimento, di questa ostina-

persone — gli scribi — che vorrebbero unire le due cose — la possibilità di ser-vire il faraone e di servire Dio — perché in nome di qualche privilegio che loro hanno schiacciano gli altri. Secondo costoro la strategia di Mosè è troppo radicale perché di fronte alle richieste di Mosè il faraone inasprisce le condi-zioni di lavoro: dovranno fare lo stesso quantitativo di mattoni richiesto ma in più dovranno raccogliere la paglia per produrli.A questo punto termina il nostro bra-no: «Mosè si rivolse al Signore e disse: “Signore, perché hai maltrattato questo popolo? Perché mi hai inviato?”». Di fronte a questa situazione Mosè pensa di aver fallito la sua missione, di aver sbagliato tutto. In realtà il Signore gli rivela che deve credere nella potenza di Dio: anche se passa attraverso l’impres-sione di un fallimento egli sta realizzan-do il suo progetto. È significativo come Mosè affronti questa prova con la pre-ghiera che lo aiuta a recuperare il senso della sua missione. Dio ha preso Mosè così come è, con tutti i suoi limiti, e lo educa al compito che ha per lui. Così il Signore ci ama e ci educa al fine che ha in mente per noi.Questo testo ci obbliga a guardare la storia non solo nel suo piccolo, ma in tutta la sua ampiezza, cogliendo come anche momenti di grande fatica e di crisi diventino tempi dove la fedeltà di Dio, che non si piega a logiche umane e di interesse, vince su ogni realtà.

Gruppo di Ascolto Asnaghi

zione? Ogni volta in cui si dice che il faraone indurì il suo cuore si aggiunge anche «secondo quanto aveva predetto il Signore». L’indurimento del cuore del faraone è quindi voluto da Dio, rientra nei suoi piani perché Egli possa molti-plicare i segni e i prodigi che opera per la salvezza del popolo: questo faraone che si sente dio in realtà è manovrato dal Dio d’Israele per dimostrare che c’è un disegno salvifico di Dio per tut-ti e che non esclude nessuno, neppure il faraone. Il racconto sembra dirci che tanto più ci si ostina nel male tanto più si riduce la capacità di fare del bene. L’insistere nel male rende incapaci di compiere il bene, infatti si ricorda sem-pre: «Tu sappia che io sono il Signore»: per dieci volte verrà ricordato nel libro come dieci sono le piaghe.Una cosa singolare e strana di questa vi-cenda è che un gruppo di schiavi abbia un Dio diverso da quello del padrone e che questi schiavi rivendichino la propria libertà di servirlo. Come degli schiavi possono rivendicare questa libertà? Vo-gliono fare un culto, per questo il farao-ne comprende che se vogliono servire il loro Dio non potranno servire lui perché il servizio a Dio e il servizio a lui sono in antitesi, come dice il Vangelo: «Non si possono servire due padroni». Uno de-gli obiettivi dell’Esodo è proprio quello di rivelare chi è il Signore al faraone, ma il faraone non lo sa, non può ammettere che ci sia un altro dio perché dio è lui. Un’altra grande fatica di Mosè è quella di trovarsi all’interno del popolo delle

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA14

MYANMAR, EDUCAZIONE E REINSERIMENTO SOCIALE DI RAGAZZI IN CARCEREDestinatari sono gli adolescenti detenuti nel carcere minorile di Nghe Awe San, Diocesi di Yangon

GESTI DI GENEROSITÀ PER L’INFANZIA PIÙ BISOGNOSA E LE LORO FAMIGLIEUn aiuto ai piccoli in difficoltà dell’ospedale di Monza e dello Zambia

GRUPPO MISSIONARIO - QUARESIMA DI FRATERNITÀ 2018

LE INIZIATIVE DELL’8 E 10 DICEMBRE ALL’ORATORIO DI SAN GIACOMO

Il progetto ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei bambini e dei ra-

gazzi che risiedono nel carcere minorile — soprattutto per quanto riguarda il lato igienico-sanitario —, nonché supportare il cammino educativo e il futuro reinseri-mento socio-professionale nella società. Non meno importante sarà anche raffor-zare le competenze degli operatori che lavorano all’interno del carcere.New Humanity è un’associazione uma-nitaria fondata dal PIME nel 1992. L’at-tività in Myanmar è iniziata nel 2002 e nel 2016 l’associazione è stata invitata

dal Dipartimento di Previdenza Sociale a lavorare presso il centro di detenzione giovanile di Nghe Awe San. Nel centro di detenzione non sono presenti celle personali, grate, guardie armate e controlli al cancello d’ingresso; tuttavia si tratta di un carcere a tutti gli effetti, dove i dormitori consistono in corridoi molto stretti con delle strutture in cemento lun-go le pareti che fungono da letti.In fondo alle chiese si possono trovare la locandina con la descrizione specifi-ca del progetto e l’apposita cassetta per le offerte.

Portiamo a conoscenza che il ricavato dei lavoretti offerti con il banco ven-

dita dell’8 e 10 dicembre scorso all’ora-torio di San Giacomo è stato destinato in larga parte a due progetti: alla fondazione Intensivamente insieme Onlus dell’Ospedale San Gerardo di Monza per le famiglie di piccoli colpiti da serie malattie;per un progetto per una pediatria in Zambia. Nel ringraziare la parrocchia di San Gia-como che ci ha ospitato, le persone che hanno partecipato all’iniziativa dando del proprio tempo e lavoro (compresi i piccoli delle classi di seconda elemen-tare) e la generosità di chi ha acquistato i lavoretti, pubblichiamo le due lettere di ringraziamento.

Ivana G., M. Rosa D., Ivana C., Silvia C.

Monza, 01/02/2018

Alla cortese att.ne dell’Oratorio San Giacomo, Meda

A nome di tutti i soci di Intensivamente Insieme Onlus i nostri più sentiti

ringraziamenti per aver scelto la nostra Onlus come la più meritevole a cui

assegnare il ricavato delle donazioni da voi raccolte nel periodo natalizio.

La nostra associazione sta collaborando con la fondazione MBBM a favore

del progetto Intensivamente Insieme per sostenere le Single Family Room

per il reparto di Terapia Intensiva Neonatale presso l’Ospedale di Monza

con lo scopo di migliorare le cure del neonato prematuro o con criticità, ma

soprattutto supportare e coinvolgere nelle stesse la famiglia inserendola in

un preciso progetto di “family care”. Il nostro intento è quello di rafforzare

ancora di più il nostro impegno e la nostra determinazione per la realizza-

zione di altri e numerosi progetti futuri che speriamo di poter condividere

ancora con voi.

Vi ringraziamo ancora per la vostra generosità e vi porgiamo i migliori saluti.

Gruppo Direttivo per Intensivamente Insieme Onlus

Il presidente

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA15

UNICI MA NON DA SOLIIl progetto della Commissione Scuola della Comunità Pastorale

COMMISSIONE SCUOLA

«Il povero che faccia ha?». La doman-da può suonare provocatoria, per-

ché nella maggioranza dei casi muove reazioni emotive dettate dalla paura e legate a stereotipi. Con questa doman-da hanno dovuto confrontarsi i trenta ragazzi delle scuole superiori che han-no scelto di partecipare, insieme ai loro docenti, al primo degli incontri orga-nizzati dalla Commissione Scuola della Comunità pastorale in collaborazione con le scuole superiori di Meda. Le ani-matrici della cooperativa di Caritas Ani-mondo hanno saputo guidare i presenti in un percorso di consapevolezza della presenza della povertà anche accanto a noi, spesso dignitosamente nascosta, e nella riflessione sul tema della sobrietà, intesa come stile di vita accessibile a tutti e da perseguire nelle scelte quo-tidiane. Particolare attenzione da parte dei ragazzi ha suscitato la relazione del-la responsabile del Centro di Ascolto di Meda, che ha raccontato come la po-vertà sia presente anche nel nostro pae-se e come le varie associazioni presenti sul territorio siano sempre più coinvolte in un lavoro di rete per rispondere alle emergenze, ma anche per accompa-gnare le persone bisognose in un per-corso di progressiva autonomia.Quello sulle nuove povertà è il primo di tre incontri appositamente pensati per aiutare i ragazzi delle scuole superiori a riflettere sulle capacità della comu-

nità di prendersi cura delle persone. Il percorso è proseguito mercoledì 7 marzo, quando al Liceo Curie France-sco Rigitano, dell’associazione Don Mi-lani di Gioiosa Ionica, ha proposto una testimonianza su come sia possibile e necessario educare alla legalità in un contesto difficile come quello della Ca-labria, ma anche nei nostri paesi della Brianza.Ci aiuterà a concludere la riflessione lo spettacolo teatrale Non esistono ragaz-zi cattivi previsto per il 19 aprile e realiz-zato dai ragazzi della comunità Kayros.Proprio per abituare i giovani ad acco-starsi alla realtà con uno sguardo critico, capace di cogliere anche il bene pre-sente, spesso nascosto, si è pensato di indire un concorso che prevede la ste-sura di un articolo di giornale che rac-conti una “buona notizia” relativa a un evento o un’iniziativa di bene realmente realizzati sul nostro territorio.Le proposte pensate per declinare all’interno dei percorsi scolastici il tema dell’Anno Pastorale Pietre vive si rivol-gono anche agli studenti delle scuole medie, dove i docenti stanno lavorando per sviluppare, a partire dalla visione di un film e dalla successiva discussione, il tema dell’unicità e della comunità. I ra-gazzi, attraverso lavori didattici che coin-volgeranno diverse discipline, saranno guidati a riflettere su come sia impor-tante riconoscere le qualità che rendono

ªciascuno “unico”, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma con la necessità di sentir-si amato e accolto da un gruppo, da una comunità di cui si senta partecipe.Un gruppo di “attori” volontari costitu-ito da mamme, nonni, insegnanti si sta invece preparando per raccontare nelle scuole elementari la storia di Pezzet-tino, un piccolo pezzo di puzzle sper-duto che vaga per trovare il suo posto insieme agli altri. Alla lettura animata seguiranno diverse attività di appro-fondimento che aiuteranno i bambini a comprendere l’importanza di valori fondamentali quali l’accoglienza, la so-lidarietà, la capacità di stare insieme, di chiedere scusa, di collaborare.Sono ormai quattro anni che la Com-missione Scuola porta avanti questa collaborazione positiva con tutte le scuole e con l’Amministrazione comu-nale, che offre il patrocinio e la possi-bilità di rendere visibile l’iniziativa nella giornata del volontariato: ogni anno il progetto si arricchisce di contenuti e migliora nella sua struttura grazie alle molte persone che credono nella ne-cessità di stabilire un’alleanza educativa tra istituzioni per la trasmissione di valo-ri che sono alla base della vita cristiana, ma che sono anche fondamentali per la comunità civile.

Silvia A.

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA16

L’INCONTRO CON L’ARCIVESCOVO MARIO DELPINI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DIOCESANA DELLA PAROLA DI DIOIl Gruppo di Ascolto può diventare una provocazione per il buon vicinato e ricostruire il tessuto del Paese e della Città. Così nasce la Chiesa.

18 FEBBRAIO - I GRUPPI DI ASCOLTO RIUNITI IN DUOMO

Domenica 18 febbraio, prima domenica di Quaresima e Giornata diocesana della Parola di Dio, il nostro Arcive-

scovo Mons. Mario Delpini ha convocato in Duomo i parteci-panti dei Gruppi di Ascolto della Parola provenienti da tutta la Diocesi.In un Duomo davvero completo anche la nostra comunità, dove c’è una buona presenza di questi gruppi, non ha voluto mancare all’invito con una rappresentanza di venticinque per-sone tra animatori e partecipanti.Il responsabile diocesano dell’Apostolato Biblico don Matteo Crimella nel suo saluto di apertura ha spiegato le tre caratteri-stiche dei Gruppi: «Al cuore di ogni incontro vi è la proclama-zione della Pagina biblica: essa è spiegata e commentata, dal suo ascolto nasce la comunicazione fra i membri del Gruppo e sgorga la preghiera. Tutto ciò avviene nelle case, dove la gente vive: la scelta dell’ambiente domestico permette di accogliere altri, crea relazioni di buon vicinato, dona la gioia di vivere fra le mura di casa una intensa comunicazione nella fede. Terza caratteristica: i Gruppi sono guidati solo da laici, una scelta pastorale che vuole valorizzare la vocazione batte-simale di ognuno».Dopo l’invocazione dello Spirito Santo l’incontro si è svolto come avviene ordinariamente in un Gruppo, con l’ascolto di una pagina del Vangelo di Giovanni. Sono seguiti gli inter-venti di un animatore di Verano Brianza che ha introdotto e illustrato il brano scelto, le risonanze di un giovane di Saron-no, di una coppia di coniugi di Bovisio Masciago e di una pensionata di Bresso.

È seguita quindi la riflessione dell’Arcivescovo. «Nella liturgia è come se avessimo due mense: quella della Parola e quella del Pane. Sono gli stessi segni che accompagnano il libro del Van-gelo e l’Eucaristia nella Messa, si tratta dello stesso momento perché è solo Gesù che ci parla. Che Gesù è qui e ci parla voi lo testimoniate con l’incontro dei Gruppi di Ascolto», ha detto l’Arcivescovo: «Ospitare nelle case ci dice di una responsabili-tà della prossimità. Domandiamoci perché tante persone non ci chiedono di conoscere il Signore. Forse il nostro essere di-scepoli non è abbastanza luminoso e dobbiamo rendere più limpida la nostra testimonianza. Da qui la sfida: il Gruppo di Ascolto può diventare una provocazione per il buon vicinato e mi sembra lo strumento più promettente per ricostruire il tes-suto del paese e della città. Così nasce la Chiesa». Ha richia-mato quindi il Sinodo minore concludendo con una consegna: «Come accettare la sfida di essere ancora attraenti e capaci di positività? Questa è la domanda che vi lascio come impegno. Vi incoraggio a proporre a qualcuno di unirsi al vostro Gruppo, magari a persone poco interessate, che stentano a sentirsi ac-colte nelle nostre comunità, che magari non sono abbastanza persuase di andare a Messa o a stranieri che non parlano bene la nostra lingua. Se li invitiamo, potranno trovare la gioia di es-sere cristiani attivi e partecipi. Non è semplice, ma è una sfida a cui non possiamo sottrarci».La celebrazione si è conclusa con la lettura della preghiera sull’immagine che ci è stata distribuita e con la benedizione solenne dell’Arcivescovo.

Pinuccia

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CINQUE ANNI DI ATTIVITÀ: DATI A CONFRONTOUn bilancio degli interventi del Centro dal 2013 al 2017

CENTRO DI ASCOLTO

Il Centro di Ascolto di Meda ha aper-to nel maggio del 2012. Escludendo questo primo periodo di attività — che consideriamo di “tirocinio” operativo —, prendiamo in considerazione l’inter-vallo di tempo intercorso tra il 2013 e il 2017 per un esame comparativo dei dati espressi dai grafici.È utile considerare che siamo nel mezzo di una grave crisi economica e sociale iniziata nel 2008, e che questo servizio di prossimità, nuovo per Meda, ne ri-scontra immediatamente la gravità.La prima osservazione di carattere ge-nerale ci è fornita dal grafico 1 che ri-guarda il numero di persone accolte. Il numero più elevato si registra nel 2013, con una diminuzione progressiva sino al 2016 e un sostanziale allineamento nel 2017. Questo dato conferma quanto premesso: il CdA si trova ad affrontare l’emergenza della crisi, a cui risponde con l’erogazione di contributi economi-ci (grafico 3), ma non solo. Questi nu-meri rappresentano persone con una storia e situazioni individuali spesso complesse che ci impegnano nell’ascol-to e nell’accompagnamento.

Il grafico 2 indica il numero di persone italiane e straniere che si sono rivolte al Centro di Ascolto rispetto al totale. A partire da una marcata differenza a favore degli stranieri nel 2013, si arriva nel 2014 a una percentuale di scarto minima tra Italiani e stranieri. Nel 2015 la forbice si amplia, sino a segnare una differenza pressoché costante nel 2016 e nel 2017: 35% Italiani e 65% stranieri. La crisi dunque colpisce in modo consi-stente gli stranieri che risultano residen-ti in Italia da diversi anni e perdono un lavoro stabile che aveva permesso loro un minimo di progettualità sul futuro re-alizzando il ricongiungimento familiare e l’acquisto di una casa con il mutuo. È immaginabile con quali conseguenze.Il dato sulle persone italiane è certa-mente riduttivo. Vanno considerate, in questo caso, la rete familiare che sup-porta e contiene le emergenze e la na-

turale ritrosia a chiedere aiuto, soprat-tutto per chi vive questa condizione per la prima volta.Il grafico 3 compara l’importo totale dei contributi economici erogati nei diversi anni e va considerato rapportando que-sti valori al numero di utenti passati dal CdA riportato nel grafico 1. Oltre alla corrispondenza diretta tra questi dati è evidente che gli anni 2013 e 2014 se-gnano il periodo di maggiore difficoltà economica che migliora sensibilmente a partire dal 2015, indicando un’inver-sione di tendenza tuttora presente.

Il grafico 4 esplicita le percentuali rife-rite alle richieste fatte dagli utenti nel 2017. Nonostante il numero delle per-sone in difficoltà sia sensibilmente dimi-nuito, le richieste prevalenti rimangono di carattere economico, seguite dalla ri-cerca di lavoro, di ascolto e di sostegno alimentare.

In questo quadro generale di migliora-mento permangono delle situazioni di fragilità dovute alla precarietà del la-voro o a uno stato debitorio pregresso che anche un lavoro stabile non riesce a sanare.Rispetto alla diminuzione di persone che si rivolgono al CdA possiamo ipo-tizzare che l’introduzione di strumenti di sostegno al reddito da richiedere presso le istituzioni (Comune / Inps) e in alcuni casi il reinserimento lavorativo abbiano risolto alcune situazioni. Spes-so si verifica anche che a causa di uno sfratto le famiglie siano costrette a cam-biare comune alla ricerca di un alloggio più economico, cercando poi aiuto nel nuovo luogo di residenza.I dati registrati dal CdA sono da consi-derarsi solo un campione rispetto alla situazione generale, e questo lieve mi-glioramento non può far abbassare la guardia rispetto a chi vive situazioni di fragilità — spesso sono nascoste — e fatica a chiedere aiuto.

L’equipe del CdA

Grafico 1

Grafico 2

Grafico 3

Grafico 4

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Mario Lancisi, giornalista inviato del Tirreno, è auto-re di saggi e libri sulla figura di don Lorenzo Milani.

Con L’obbedienza non è più una virtù del 1960, don Mi-lani denunciò con la forza del profeta il problema di ogni guerra: le vittime. Sostenne la legittimità dell’obiezione di coscienza perché nessuna guerra, argomentò, è giusta in quanto i conflitti moderni sono sempre aggressioni alle pa-trie altrui. La sua straordinaria attualità consiste nel rifiuto della guerra in nome e per conto delle vittime, nel primato assegnato alla coscienza e nel dovere della disobbedienza davanti ad ordini sbagliati e criminali: questo suo impegno gli costò denunce e processi. La testimonianza di don Mi-lani fu quella di schierarsi dalla parte delle vittime e essere luce nel cammino della pace.Con questo libro su Gino Strada l’autore prosegue il viag-gio attorno a personaggi il cui impegno morale e civile porta a vedere il mondo dalla parte delle vittime e dei mor-ti. L’obiettivo del libro è quello di analizzare il caso Strada: un chirurgo che dà vita a un’esperienza straordinaria come Emergency, ma che nel contempo diventa uno “scandalo” politico per il suo approccio radicale al tema della guer-ra. In odore di premio Nobel, amato e idolatrato, Gino è stato ed è anche criticato per il suo estremismo pacifista. Lo scandalo trae alimento dalla decisione di mettersi nei panni delle vittime, che nella nostra società si possono an-che soccorrere. Raro che ci si immedesimi in loro. Sulla scia della parabola del buon Samaritano si parte dal viaggio… viaggiare, vedere, aver compassione, prendersi cura… Così è successo anche a Strada a quarant’anni. Era il 1988… «Un giorno non ce l’ho più fatta. Ho sentito il bisogno di sco-prire l’altra faccia del mondo, di andare a fare il chirurgo di guerra. Poi non mi è stato possibile tornare sui miei pas-si: avevo visto troppo dolore, troppe ingiustizie, la digni-tà e i diritti umani troppe volte calpestati». Questo tipo di viaggio — da Gerusalemme a Gerico — è di sola andata.

Quando uno decide di indossare i panni delle vittime volta pagina in modo decisivo, cambia la direzione della propria vita. Gesù nella parabola invita infatti non tanto alle opere buone, ma al cambio di mentalità. Arrivato in un ospedale del Pakistan dove giungevano feriti dall’Afghanistan, Gino vide l’effetto dei proiettili e delle mine anti-uomo: bambini senza mani per giocare e senza gambe per camminare e «niente fu come prima».Emergency non si limita a soccorrere i feriti, ma pretende di alzare il dito accusatorio contro i briganti che sulla strada di Gerico hanno malmenato e derubato un innocente pas-sante… e che ai tempi nostri si traduce in atti di violenza, terrorismo, razzismo, sfruttamento dei più deboli, ricerca sfrenata dei soli interessi economici. La sfida per la pace, ricorda Gino Strada, si interseca con quella per un cam-biamento della società a favore della democrazia e della giustizia sociale.

Rosangela

Un testimone a volte controverso ma che non può non far riflettere sui drammi delle guerre

GINO STRADA. DALLA PARTE DELLE VITTIMEdi Mario Lancisi (Ediz. Piemme, 2009)

«UN GIORNO NON CE L’HO PIÙ FATTA. HO SENTITO IL BISOGNO DI SCOPRIRE

L’ALTRA FACCIA DEL MONDO, DI ANDARE A FARE IL CHIRURGO DI GUERRA.

POI NON MI È STATO POSSIBILE TORNARE SUI MIEI PASSI: AVEVO VISTO

TROPPO DOLORE, TROPPE INGIUSTIZIE, LA DIGNITÀ

E I DIRITTI UMANI TROPPE VOLTE CALPESTATI». GINO STRADA

UN LIBRO AL MESE IN MEDATECA

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COSÌ HO AMMINISTRATO IL PRIMO BATTESIMO A MEDA DA DIACONOEcco la simpatica testimonianza di padre Luigi che ricorda come sono state superate certe resistenze…

I RICORDI DI PADRE LUIGI PONZONI

Verso la metà di marzo del 1968, non ricordo per quale motivo, mi trova-

vo a Meda. Una domenica pomeriggio, dopo le solite funzioni, stavo in sagre-stia quando arriva don Sergio Gianelli, il bravo assistente dell’Oratorio maschile, che mi dice: «Ci sono dei Battesimi da amministrare. Sei Diacono, puoi ammi-nistrarli tu». Rispondo: «Ne ho già am-ministrati una decina a S. Benedetto del Tronto, posso amministrarne qualcuno anche a Meda». È presente in sagre-stia anche il bravo sagrestano Vincenzo che mi dice: «L’hai detto al Parroco che amministri tu il Battesimo?». Rispondo: «Non l’ho chiesto io, l’ha detto don Ser-gio!». Ma il sagrista mi dice: «Bisogna sentire il Parroco». Passa qualche minu-to e arriva il Parroco don Giovanni Fusi che, con il suo tono deciso che usava nelle cose importanti, mi dice: «Non si è mai sentito a Meda che un Diacono ab-bia amministrato un battesimo: sun chi mì e i Batesim èi fo mi!». Rispondo: «Si-gnor Parroco, me lo ha detto don Ser-gio, non l’ho chiesto io». Di nuovo: «Sun chi mì e i Batesim èi fo mì!». E così fece.Passano i giorni e arriva l’altra domenica e io nel pomeriggio mi trovo ancora in sagrestia. Ad un certo punto arriva il Par-roco e subito mi dice: «Questo è il caso classico (la necessità) in cui il Diacono può amministrare il Battesimo: io ho la

conferenza alle donne di Azione Cattoli-ca e tu amministri i Battesimi». Rispondo: «Va bene, Signor Parroco, ne ho già am-ministrati parecchi a San Benedetto del Tronto, ne amministro qualcuno anche a Meda». Così il 31 marzo 1968 ammini-strai il Santo Battesimo a Nadia, a Silvia e ad Elisabetta. Finalmente da quel giorno anche a Meda si poté dire che un Diaco-no ha amministrato un Battesimo. Anzi, tre Battesimi! Per la verità bisogna dire che il Parroco don Giovanni Fusi non era tra i “progressisti” più spinti e di fronte alle riforme che di tanto in tanto veniva-no proposte dai documenti del Concilio Vaticano II era piuttosto prudente e pri-ma di applicarle voleva vederci chiaro. Don Giovanni fu un bravo Parroco e resse bene la Parrocchia per molti anni e con la pensione si meritò la nomina a “Monsi-gnore” con tanto di fascia violetta e di fiocco dello stesso colore sul “tricorno”. A chi amichevolmente gli faceva osser-vare che quel fiocco era un po’ troppo grosso, rispondeva deciso: «El va ben inscì!». Davvero se l’era meritato quel grosso fiocco e Meda ne era contenta!

Ponteranica 23 aprile 2017p. Luigi Ponzoni

Domenica 18 febbraio padre Luigi ha ricordato i novant’anni di vita con il

calore e l’augurio diretto e personale dei parenti ed amici più stretti nella sua Meda con una Messa a San Giacomo alle ore 14.30 e un successivo rinfresco all’oratorio. Un incontro familiare, pri-vato, intimo e molto commovente, in attesa, Dio permettendo, di quello più comunitario previsto sabato 8 settem-bre a Santa Maria Nascente nella Fe-sta patronale di Meda. Ha dispensato parole di saggezza e umiltà che hanno valenza per tutti. Ecco come ha termi-nato l’omelia: «Incominciamo oggi la Quaresima: tempo favorevole per rin-novare i nostri buoni propositi di impe-gno nella nostra vita cristiana: lasciare il male, se ve ne fosse, per fare il bene; passare dal bene al meglio, dal meglio all’ottimo! Non ci sono limiti alla bon-tà». Grazie, padre Luigi. E.N

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI

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QUARESIMA 2018APPUNTAMENTI PER IL RESTANTE TEMPO DI QUARESIMA

LINEE DI CAMMINO INSIEME

La Quaresima è tempo di grazia «per riscoprire il volto misericordioso del Padre, in un contesto di preghiera, di autentico digiuno e di carità».Per questo è particolarmente ricca la proposta che la Comunità Pastorale offre.

OGNI DOMENICARichiamiamo l’importanza della celebrazione della Messa, che offre un cammino di preparazione alla celebrazione della Pasqua. Nel pomeriggio alle ore 16.00 a S. Maria Nascente Vespri con momento di riflessione.

OGNI VENERDÌIl venerdì di Quaresima è giorno di silenzio e di meditazione della Parola di Dio e della passione del Signore. È giorno di magro; il Venerdì Santo è giorno di digiuno. Viviamo il digiuno non come una “punizione autoinflitta”, bensì come occasione nella quale, rinunciando a qualcosa, facciamo spazio al Signore con la preghiera e agli altri con l’elemosina.Nella tradizione ambrosiana non si celebra l’eucaristia; possiamo vivere comunitariamente i seguenti appuntamenti:• ore 8.00: Via crucis a S. Maria Nascente• ore 8.45: Via crucis a S. Giacomo• ore 8.45: Lodi a Madonna di Fatima• ore 15.00: Via crucis in Santuario• ore 18.30: Vesperi a San Giacomo con breve riflessione sulle letture domenicali.

Possibilità di confessioni fino alle ore 20.30.

Alla sera: • Venerdì 16 marzo: “Adorazione della Croce” in Santuario ore 21.00• Venerdì 23 marzo: Per la zona pastorale V a Desio Via Crucis con l’arcivescovo mons. Mario Delpini:

partenza alle ore 20.45 dalla chiesa di San Pio X

ESERCIZI SPIRITUALI: Le parole di Gesù sulla crocePer tutta la Comunità Pastorale da lunedì 12 a venerdì 16 marzo• ore 6.30: Messa con breve riflessione a SMN (al venerdì Lodi)• ore 8.45: Messa e riflessione a SMN, MdF e SG (al venerdì Via crucis) • ore 15.00: rosario a SMN e MdF• ore 15.00 (solo giovedì): Adorazione Eucaristica in tutte le tre parrocchie• ore 18.00: rosario a SG• ore 21.00: momenti di riflessione sulle sette parole pronunciate da Gesù sulla croce:

- lunedì 12 marzo in OSC Messa con riflessione: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno- martedì 13 marzo a SMN: Compieta: In verità ti dico: oggi sarai con me in paradiso- mercoledì 14 marzo a SG: momento celebrativo arte e musica: Donna, ecco tuo figlio. Mio Dio, Mio Dio, perché mi

hai abbandonato- giovedì 15 marzo a MdF: celebrazione della parola: Ho sete- venerdì 16 marzo in Santuario: Adorazione della Croce: Tutto è compiuto. Nelle tue mani consegno il mio spirito

Nei giorni degli Esercizi spirituali le Messe feriali saranno celebrate in ogni parrocchia solo al mattino, sempre alle 8.45. Sono sospese le celebrazioni eucaristiche serali.

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SETTIMANA SANTA25 MARZO - 2 APRILE

I PRINCIPALI MOMENTI

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI

25 MARZO: DOMENICA DELLE PALME NELLA PASSIONE DEL SIGNORE MDF ore 8.45: benedizione degli ulivi nel cortile dell’oratorio e processione in chiesa per la Messa delle ore 9.00SMN ore 9.45: benedizione degli ulivi nel cortile della scuola San Giuseppe e processione in chiesa per la Messa delle ore 10.00SG ore 10.15: benedizione degli ulivi nel cortile dell’oratorio e processione in chiesa per la Messa delle ore 10.30L’ulivo benedetto sarà presente nelle apposite ceste in tutte le chiese e a ogni Messa (fin da quelle vigiliari).

29 MARZO: GIOVEDÌ SANTO Duomo di Milano, ore 9.30: Messa crismaleCP ore 15.00: liturgia della lavanda dei piedi per i ragazzi dell’iniziazione cristiana e i preadolescenti (SMN)SMN: dopo la lavanda dei piedi confessioni fino alle ore 18.00MDF: dalle ore 16.30 alle ore 18.00 possibilità di confessioniSG: dalle ore 16.30 alle ore 17.45 possibilità di confessioniSG ore 18.00: Messa in coena dominiSMN ore 21.00: lavanda dei piedi e Messa in coena dominiMDF ore 21.00: Messa in coena dominiCP: in SMN possibilità di confessioni fino alle ore 23.00.CP ore 24.00: in SMN momento di adorazione per adolescenti, diciottenni e giovani. La chiesa rimane aperta fino al mattino per la preghiera personale (ingresso dal lato della sacrestia).

30 MARZO: VENERDÌ SANTO SMN ore 8.00: Via crucisSG ore 8.45: Via crucisMDF ore 8.45: lodiCP ore 10.30: in SMN Via crucis per tutti i ragazzi dell’iniziazione cristianaSMN ore 15.00: celebrazione della passione e morte del Signore. Dopo la celebrazione confessioni fino alle ore 18.30MDF ore 15.00: Via crucisSG ore 18.00: celebrazione della passione e morte del SignoreMDF ore 18.00: celebrazione della passione e morte del SignoreCP ore 21.00: Via crucis animata dai giovani della Comunità Pastorale con partenza dalla Casa di Riposo G. Besana; a seguire via Rho, via Lamarmora, via Cialdini, viale Brianza, via Gagarin, via Indipendenza, viale Francia, piazza del lavoratore, OSCConfessioni:SMN: dalle ore 9.00 alle ore 11.30, dalle ore 16.00 alle ore 18.30SG: dalle ore 14.30 alle ore 17.30MDF: dalle ore 16.00 alle ore 17.30

31 MARZO: SABATO SANTO SMN ore 8.00: celebrazione delle lodi e liturgia della parola. Confessioni fino alle ore 11.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.30SG ore 8.45: celebrazione delle lodi e liturgia della parola. Confessioni dalle ore 15.00 alle ore 19.00MDF: confessioni dalle ore 15.00 alle ore 19.00CP ore 9.00: giro dei sepolcri per preadolescenti e adolescenti

SOLENNITÀ DI PASQUA

31 MARZO: SABATO SANTO SMN ore 21.00: solenne veglia pasquale con battesimoSG ore 21.00: solenne veglia pasqualeMDF ore 21.00: solenne veglia pasquale

DOMENICA 1 APRILE: DOMENICA DI PASQUA NELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE Le Messe seguiranno l’orario consueto; alle ore 10.30 Messa in casa di riposo

2 APRILE: LUNEDÌ DI PASQUA SMN: Messe alle ore 8.30 (in Santuario), alle ore 10.00 e alle ore 18.30SG: Messe alle ore 8.30 e alle ore 10.30MDF: Messe alle ore 10.00 e alle ore 17.00

CONFESSIONI COMUNITARIE

Lunedì 26 marzo, ore 21.00: Parrocchia Madonna di Fatima

Martedì 27 marzo, ore 21.00: Parrocchia Santa Maria Nascente

Mercoledì 28 marzo, ore 21.00: Parrocchia San Giacomo

inoltreVenerdì 23 marzo, ore 18.30: confessioni per i preadolescenti a San Giacomo

Lunedì 26 marzo, ore 17.00: confessioni per la IV elementare a Santa Maria Nascente

Martedì 27 marzo, dalle ore 14.30 alle ore 15.30: confessioni presso la casa di riposo

Mercoledì 28 marzo, ore 17.00: confessioni per la V elementare a Santa Maria Nascente

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

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NOTIZIARI PARROCCHIALI

_______ANAGRAFE PARROCCHIALE (FEBBRAIO 2018)

BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 6) Samuele PalumboLuciana E. Ceruti

MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 1)--

DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 15)Attilia Morganti (a. 89)Ernesta Vitali (a. 90)Maria Buraschi (a. 91)Giuseppe Cuffari (a. 91)Riccardo Bonfanti (a. 61)Lia Milani (a. 83)

_______ENTRATE (FEBBRAIO 2018)Offerte messe festive e feriali € 7.692,34Offerte celebrazione Sacramenti € 390,00 Offerte candele e lumini € 2.219,00Offerte Benedizioni Famiglie Natale 2017 € 115,00Offerte per SALONE POLIVALENTE OSC € 2.199,00Offerte per ORGANO € 25,00Offerte varie € 8.100,00*Canone locazione locali OSC – I° semestre 2018 € 23.499,96

TOTALE ENTRATE MESE DI FEBBRAIO 2018 € 44.240,30

*Di cui € 4.000,00 da una ditta di Meda e € 1.000,00 da un medese.

TOTALE OFFERTE PER ORGANO AL 28 FEBBRAIO 2018 € 70.117,71TOTALE OFFERTE PER SALONE OSC AL 28 FEBBRAIO 2018 € 189.371,98_______USCITE (FEBBRAIO 2018)Spese elettricità, gas metano e acqua € 15.666,67 Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria € 2.950,62Spese liturgiche (paramenti, lumini, fiori, particole e vino € 244,00Spese per tasse e imposte varie € 152,00Spese manutenzione ordinaria € 3.710,80

TOTALE USCITE MESE DI FEBBRAIO 2018 € 22.724,09

SANTA MARIA NASCENTE

_______USCITE (FEBBRAIO 2018) Remunerazione Sacerdoti (5), Suore (3) e Dipendenti (2) € 8.156,84

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

XXXXXX

NOTIZIARI PARROCCHIALI

SAN GIACOMO_______ANAGRAFE PARROCCHIALE (FEBBRAIO 2018)

BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 3) Ambra BuscatoWilliam CallegherRebecca Turati

MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 00)--

DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 9)Giovanni Fumagalli (a. 91)Claudio Todeschini (a. 75)Carlo Spinelli (a. 71)Luigia Colombo in Crippa (a. 88)

_______ENTRATE (FEBBRAIO 2018) Offerte Messe domenicali e feriali € 3.231,18 Offerte celebrazioni Sacramenti € 510,00 Offerte lumini € 407,10 Offerte varie € 148,69 TOTALE € 4.296,97 _______USCITE (FEBBRAIO 2018)Spese elettricità, gas, gasolio € 6.153,18 Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria € 78,33 Spese liturgiche (fiori, particole, sussidi vari…) € 395,70 Spese varie € 208,00 Spese per acquisti € 279,73 Spese manutenzione ordinaria € 470,00 TOTALE € 7.584,94

MADONNA DI FATIMA_______ANAGRAFE PARROCCHIALE (FEBBRAIO 2018)

BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 6) Gloria MarinuzziMartina Di CarloBeatrice FusaroGaia Di NuzzoRaffaele Basile Gigante

MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 00)--

DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2018: N. 6)Giampaolo Besana (a. 82)Riccardo Valitutto (a. 46)

_______ENTRATE (FEBBRAIO 2018)Offerte SS. Messe domenicali € 2.042,00Offerte SS. Messe feriali € 1.190,00Offerte libere € 1.800,00Offerte celebrazione sacramenti € 550,00Candele € 372,00TOTALE € 5.954,00_______USCITE (FEBBRAIO 2018)Bolletta Luce € 629,00Gasolio Chiesa € 3.619,00Abbonamento televisione bar € 203,00TOTALE € 4.451,00

SABATO 17 MARZO - RACCOLTA TAPPI

Usate spesso bottiglie di plastica? Anziché buttarne

i tappi, raccoglieteli e metteteli fuori dai cancelli,

in un sacchetto chiuso, il terzo sabato del mese:

gli incaricati passeranno a ritirarli dalle ore 14.30.

Il ricavato della raccolta sarà destinato a progetti

di accoglienza per bambini di strada in Brasile,

tramite l’associazione Senza Frontiere.

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Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in 720 copie da Salvioni Stampe. Questo numero è stato chiuso il 7 marzo 2018.Progetto grafico e impaginazione: Daniela Meda

Orari Sante Messe

GIORNI FERIALI

_____ LUNEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (Oratorio Santo Crocifisso) (dal primo lunedì di giugno all’ultimo lunedì di settembre verrà celebrata in Santuario) _____ MARTEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente _____ MERCOLEDÌ 8.30: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (in Santuario) _____ GIOVEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 15.30: Casa di Riposo 18.00: Santa Maria Nascente 20.45: Madonna di Fatima _____ VENERDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) _____ SABATO 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo

GIORNI FESTIVI

_____ SABATO VIGILIARE 17.00: Santa Maria Nascente (in Casa di Riposo) 18.00: Madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo _____ DOMENICA 8.30: Santa Maria Nascente (Santuario) 8.30: San Giacomo 9.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 10.00: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 10.30: San Giacomo 11.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 11.30: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 17.00: Madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

INFO

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDASANTA MARIA NASCENTEUfficio Parrocchialepiazza della Chiesa 9tel / fax: 0362 341425e-mail: [email protected]

orari di apertura:lun: 16.30-18.00mar: 18.00-20.00mer: 9.00-11.00gio: chiusoven: 16.30-18.00sab: 9.00-11.00dom. e festivi: chiuso

MADONNA DI FATIMAUfficio Parrocchialevia Madonna di Fatima 5tel: 0362 70398cell.: 329 4627664

orari di apertura:mar.-ven: 16.00-18.30lun. e festivi: chiuso

SAN GIACOMOUfficio Parrocchialevia Cialdini 138tel: 0362 71635e-mail: [email protected]

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ORATORIO SANTO CROCIFISSOpiazza del Lavoratore 1tel: 0362 70688e-mail: [email protected]

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DON ERNESTO CARRERAResidentevia Cialdini 128 - tel: 0362 344924

SUORE DI MARIA BAMBINAsuor Gianfranca Dessilani, superioracell: 355 7119269e-mail: [email protected] Costantina Terrenisuor Domitilla Bonardivia Matteotti 21- tel: 0362 347293e-mail: [email protected]

SUORE SERVE DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATAVia L. Rho, 31 - tel: 0362 71723

SCUOLA PRIMARIA PARROCCHIALE SAN GIUSEPPEvia Orsini 35tel: 0362 70436 - fax: 0362 [email protected] [email protected] di segreteria:lun. mer. ven: 12.30-15.00mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30gio: 8.10-9.00

CENTRO DI ASCOLTO CARITASvia General Cantore 6 - tel: 346 6263971orari di apertura:martedì mattina: 9.00-11.30giovedì pomeriggio: 16.00-18.30

MOVIMENTO PER LA VITAP.zza Cavour 22 - cell. 331 4740886 (Loredana)orari di apertura:lun: 15.00-17.00mar: 15.00-17.30mer: 14.30-18.00

CONFERENZA SAN VINCENZO Corso Italia 36 - cell. 349 1945727 (Patrizia) - 347 5504324 (Elena)orari di apertura:martedì e giovedì 14.30-17.30