BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI...

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349 MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE 2014 XVII LEGISLATURA BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI INDICE GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI ..................... Pag. 3 COMMISSIONI RIUNITE (III e VI) .................... » 9 COMMISSIONI RIUNITE (VI e X) ..................... » 10 AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI (I) ................................ » 11 GIUSTIZIA (II) ................................. » 19 AFFARI ESTERI E COMUNITARI (III) ................... » 28 DIFESA (IV) ................................... » 41 BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) ............. » 53 FINANZE (VI) .................................. » 64 CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) ................ » 68 AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI (VIII) ......... » 75 TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI (IX) ........... » 76 ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO (X) ........ » 86 LAVORO PUBBLICO E PRIVATO (XI) ................... » 89 CAMERA DEI DEPUTATI N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Nuovo Centrodestra: (NCD); Scelta Civica per l’Italia: (SCpI); Sinistra Ecologia Libertà: SEL; Lega Nord e Autonomie: LNA; Per l’Italia (PI); Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero-Al- leanza per l’Italia: Misto-MAIE-ApI; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socia- lista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

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349 MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE 2014

XVII LEGISLATURA

BOLLETTINODELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

I N D I C E

GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 3

COMMISSIONI RIUNITE (III e VI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9

COMMISSIONI RIUNITE (VI e X) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10

AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E

INTERNI (I) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11

GIUSTIZIA (II) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 19

AFFARI ESTERI E COMUNITARI (III) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 28

DIFESA (IV) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 41

BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) . . . . . . . . . . . . . » 53

FINANZE (VI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 64

CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) . . . . . . . . . . . . . . . . » 68

AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI (VIII) . . . . . . . . . » 75

TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI (IX) . . . . . . . . . . . » 76

ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO (X) . . . . . . . . » 86

LAVORO PUBBLICO E PRIVATO (XI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 89

CAMERA DEI DEPUTATI

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolodella Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Nuovo Centrodestra: (NCD); Scelta Civica per l’Italia:(SCpI); Sinistra Ecologia Libertà: SEL; Lega Nord e Autonomie: LNA; Per l’Italia (PI); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero-Al-leanza per l’Italia: Misto-MAIE-ApI; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socia-lista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

AFFARI SOCIALI (XII) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 132

AGRICOLTURA (XIII) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 142

POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA (XIV) . . . . . . . . . . . . . . . » 155

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI . . » 158

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’ATTUAZIONE DEL FEDERALI-SMO FISCALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 163

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INDIRIZZO GENERALE E LA

VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI . . . . . . . . . . . . . » 167

COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUB-BLICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 168

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA SULL’ANAGRAFE TRI-BUTARIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 169

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL RAPIMENTO E

SULLA MORTE DI ALDO MORO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 171

INDICE GENERALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 173

— 2 —

GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

S O M M A R I O

DELIBERAZIONI IN MATERIA D’INSINDACABILITÀ:

Richiesta avanzata da Renato Farina, deputato all’epoca dei fatti, nell’ambito del procedi-mento civile presso la Corte d’appello di Milano intentato nei suoi confronti dal dott.Libero Mancuso (Seguito dell’esame e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

ALLEGATO (Testo integrale della proposta del Relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 5

DELIBERAZIONI IN MATERIA

D’INSINDACABILITÀ

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

La seduta comincia alle 19.15.

Richiesta avanzata da Renato Farina, deputato al-

l’epoca dei fatti, nell’ambito del procedimento civile

presso la Corte d’appello di Milano intentato nei suoi

confronti dal dott. Libero Mancuso.

(Seguito dell’esame e conclusione).

La Giunta riprende l’esame della ri-chiesta in titolo su cui – da ultimo – ilpresidente ha reso comunicazioni il 13novembre 2014.

Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricordache lo scorso 14 ottobre la Giunta avevaconvenuto – in via preliminare rispettoalla deliberazione di sua competenza – diacquisire elementi documentali dalla Corted’appello di Milano, concernenti lo svol-gimento del giudizio di primo grado, conparticolare riguardo all’elevazione dellaeccezione di parte sull’applicabilità dell’ar-

ticolo 68, primo comma, della Costituzioneed alla eventuale omissione da parte delgiudice di ogni pronuncia in merito, chesarebbe stata invece doverosa.

Alla nota è stato dato sollecito riscon-tro da parte del Presidente della Corte diAppello di Milano, dott. Canzio, che hasegnalato come nell’udienza del 29 otto-bre, la II Sezione civile avrebbe deciso« anche in tema di eventuale sospensionedel giudizio ai sensi dell’articolo 3, commaIV, legge n. 140/2003, per effetto di validaeccezione di applicabilità dell’articolo 68,comma 1, Costituzione ».

Con successiva comunicazione, il Pre-sidente Canzio ha trasmesso alla Giuntal’ordinanza emessa dal giudice competentein data 29 ottobre 2014 che: « 1) disponela trasmissione degli atti relativi al giudiziodi primo e secondo grado alla Camera deiDeputati; 2) sospende il procedimento finoalla deliberazione della Camera di appar-tenenza dell’appellante Farina e comun-que non oltre il termine di novanta giornidalla ricezione degli atti da parte dellaCamera predetta ».

Il rilievo di carattere proceduralemosso dalla Giunta appare dunque esserestato condiviso dall’autorità giudiziaria,come emerge chiaramente dalla parte mo-

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tiva dell’ordinanza trasmessa, che si con-figura come rimedio all’omissione del giu-dice di prime cure.

Nella scorsa seduta era emerso l’orien-tamento – che, se non vi sono obiezioni,può essere confermato – di evidenziaretale anomala circostanza, informandone –per sua opportuna conoscenza – la Pre-sidenza della Camera, trattandosi di unaquestione che concerne l’effettivo eserciziodi prerogative parlamentari.

La Giunta concorda.

Ignazio LA RUSSA, Presidente, non es-sendovi richieste di intervento, invita ilrelatore a formulare una proposta dasottoporre al voto della Giunta.

Matteo BRAGANTINI (LNA), relatore,preannuncia di voler limitare il propriointervento ai soli elementi essenziali dellasua proposta, chiedendo alla presidenza dipoter allegare al resoconto della sedutaodierna il testo integrale (vedi allegato).

Ignazio LA RUSSA, Presidente, accoglietale richiesta.

Matteo BRAGANTINI (LNA), relatore,evidenzia che la questione di merito che sipone all’attenzione della Giunta consisteessenzialmente nel verificare se sia ravvi-sabile un nesso funzionale tra le opinioniespresse nel libro dal parlamentare e laproposta di legge, di cui è primo firma-tario, presentata il 16 maggio 2011, daltitolo « Istituzione di una Commissioneparlamentare di inchiesta sulla gestione dicoloro che collaborano con la giustizia »(A.C. n. 4359), richiamata da Renato Fa-rina nel corso della sua audizione pressola Giunta.

Appare, al riguardo, opportuno ricor-dare la restrittiva interpretazione dellaCorte costituzionale – ormai consolidataancorché non pienamente condivisa dalleAssemblee parlamentari – ribadita nellarecentissima sentenza n. 221 dell’8 luglio2014, secondo cui perché sussista il nessofunzionale « è “necessario il concorso didue requisiti: a) un legame di ordine tem-

porale fra l’attività parlamentare e l’attivitàesterna [...], tale che questa venga ad as-sumere una finalità divulgativa dellaprima; b) una sostanziale corrispondenza disignificato tra le opinioni espresse nell’eser-cizio delle funzioni e gli atti esterni, al di làdelle formule letterali usate [...], non es-sendo sufficiente né una semplice comu-nanza di argomenti né un mero ’contestopolitico’ entro cui le dichiarazioni extramoenia possano collocarsi [...], né il rife-rimento alla generica attività parlamentareo l’inerenza a temi di rilievo generale,seppur dibattuti in Parlamento [...], né,infine, un generico collegamento tematico ouna corrispondenza contenutistica parziale”(da ultimo, sentenza n. 55 del 2014) ».

Nel caso di specie il legame temporaletra le due azioni è plausibile: la pubbli-cazione del libro, databile al 13 luglio2011, segue di poco la presentazione dellacitata proposta di legge.

Quanto al secondo requisito – ovvero lasostanziale corrispondenza di significato -esso risulta però difficilmente ravvisabilenel caso di specie.

La costante giurisprudenza della Cortecostituzionale ritiene che la prerogativadella insindacabilità non sia invocabilequando tra l’atto tipico e l’opinioneespressa vi sia solo un generico collega-mento tematico ovvero quando la corri-spondenza contenutistica sia parziale.

Al riguardo, richiama le recenti sen-tenze n. 55 e 221 del 2014, ma anche lepronunce n. 82 del 2011 e 313 del 2013:« Il nesso che deve, dunque, sussistere tra“la dichiarazione divulgativa extra moeniae l’attività parlamentare propriamente in-tesa, non può essere visto come un semplicecollegamento di argomento o di contestopolitico fra l’una e l’altra, ma come iden-tificabilità della dichiarazione quale espres-sione della attività parlamentare, postulan-dosi anche, a tal fine, una sostanzialecontestualità tra i due momenti, a testimo-nianza dell’unitario alveo ’funzionale’ che ledeve, appunto, correlare” ».

Non sembra quindi possibile ritenereche alle dichiarazioni dell’onorevole resecon il mezzo del libro stampato, perquanto in ipotesi contestuali alla presen-

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tazione della proposta di legge, possa ri-conoscersi quella finalità divulgativa diattività tipica del parlamentare che, per ilgiudice delle leggi (sentenza n. 222 del2014), ne consentirebbe la collocazionenell’alveo dell’insindacabilità.

La sua proposta è pertanto di delibe-rare nel senso che alle opinioni espressedall’onorevole Renato Farina non si ap-plichi la prerogativa dell’insindacabilitàparlamentare.

Ignazio LA RUSSA, Presidente, prima dipassare al voto, al quale non intendepartecipare, avverte che il collega Chia-relli, nel comunicargli di essere impossi-bilitato ad intervenire nella sedutaodierna, si è riservato di assumere lefunzioni di relatore di minoranza.

Pone, quindi, ai voti la proposta for-mulata dal relatore di deliberare che aifatti oggetto del procedimento non si ap-plichi il primo comma dell’articolo 68della Costituzione.

La Giunta approva, con 11 voti favo-revoli, la proposta del relatore.

Al relatore è quindi conferito il man-dato di predisporre il documento per l’As-semblea.

La seduta termina alle 19.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle19.35 alle 19.40.

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ALLEGATO

Richiesta avanzata da Renato Farina, deputato all’epoca dei fatti,nell’ambito del procedimento civile presso la Corte d’appello di Milano

intentato nei suoi confronti dal dott. Libero Mancuso.

TESTO INTEGRALE DELLA PROPOSTA DEL RELATORE

Nel formulare la mia proposta, ritengoutile soffermarmi sulle precisazioni forniteda Renato Farina nel corso della suaaudizione.

In primo luogo, egli ha ribadito che icontenuti del libro derivano dalle dichia-razioni rese dal Presidente Cossiga e chetale circostanza troverà conferma nelleregistrazioni delle conversazioni, prodottein Appello. Ciò può assumere rilievo per ilgiudizio, il cui thema decidendum ruotasulla natura diffamatoria delle dichiara-zioni riportate nel libro e sulla esimentedel diritto di cronaca.

Secondo la difesa di Farina si tratta diaffermazioni che, in quanto interamenteattribuibili a Cossiga, sono dotate di unintrinseco interesse pubblico alla loro di-vulgazione. La difesa di Mancuso osservainvece che « Farina ne aggrava il senso,aggiungendo delle frasi, interpolandole ».

La questione costituisce oggetto dellaesclusiva cognizione del giudice.

La Giunta non è competente infatti avalutare se siano o meno fedelmente ri-prodotte le parole di Cossiga, né se leopinioni di quest’ultimo siano sindacabilio meno, atteso che la prerogativa parla-mentare può essere invocata solo da chi nesia titolare e non da chi riporta frasi dialtri. Così almeno secondo l’orientamentoprevalente, che rileva come una diversainterpretazione estenderebbe l’immunità asoggetti estranei all’esercizio delle funzioniche costituiscono il fondamento della pre-rogativa stessa, determinando una sorta di« immunità da contagio » (Cass. pen. Vsez., sentenza del 5.03.2010 n. 13198).

Nella medesima audizione, Renato Fa-rina ha tuttavia inteso rivendicare la suaesclusiva responsabilità per quanto ripor-tato nel libro, di cui è unico autore, e ciòlegittima la sua richiesta di apprezzarel’insindacabilità delle sue opinioni.

In questa prospettiva, occorre dunquevalutare l’eventuale sussistenza del loronesso con l’esercizio della funzione parla-mentare.

Sul punto, gli atti processuali acquisitidalla Giunta, portano ad una prima con-siderazione. Pur essendo stata pur ritual-mente avanzata nella comparsa di costi-tuzione e risposta, mai è stata trattata inquella sede l’eccezione di insindacabilità.

Non lo ha fatto il giudice, che pureaveva il dovere di esprimersi sul punto –ma la questione è stata esaustivamenteaffrontata dal presidente La Russa – manemmeno la parte interessata, in nessunmomento processuale, ha prospettato lasussistenza del nesso funzionale tra opi-nioni espresse e specifici momenti di at-tività parlamentare tale da supportare l’ec-cezione di insindacabilità.

Invero, nel corso dell’audizione, RenatoFarina ha richiamato una sua specificainiziativa parlamentare: la proposta dilegge, di cui è primo firmatario, presentatail 16 maggio 2011, dal titolo « Istituzione diuna Commissione parlamentare di inchie-sta sulla gestione di coloro che collabo-rano con la giustizia » (A.C. n. 4359).

A suo dire, tale iniziativa legislativa simuove in stretta connessione tematica conl’oggetto dei passaggi del libro contestati,volendo in realtà far luce sulla gestione dei

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collaboratori di giustizia in termini didenaro corrisposto, vantaggi offerti ed al-tro ancora.

Le parti del libro controverse, infatti,riguarderebbero proprio le modalità diacquisizione di confidenze rese da unmafioso divenuto collaboratore di giusti-zia, tale Giuseppe Pellegriti.

Si adombra, quindi che la gestione diquest’ultimo – da parte del pubblico mi-nistero Libero Mancuso – sia avvenutacon azioni non pienamente trasparenti:l’affiancamento in cella con una personadi sua fiducia che potesse riferirgli leconfidenze; la mancata condivisione delleinformazioni con altri organi giudiziari, ilpossibile uso strumentale delle dichiara-zioni del pentito, anche in ragione delleripercussioni sui rapporti con le vicendepolitiche del tempo, quale, in particolare,l’omicidio di Piersanti Mattarella e la ri-cerca dei mandanti di quell’azione crimi-nosa.

Tali argomenti, ad avviso di RenatoFarina, sarebbero strettamente legati allefinalità della proposta di legge citata espli-citate nella relazione illustrativa.

In essa si evidenzia l’esigenza di farluce sulla non corretta gestione dei cosid-detti « pentiti » e sul conseguentementeinquinamento di indagini e di processivertenti sui rapporti tra mafia e politica adopera di magistrati cui verrebbe permessodi fondare strumentali teoremi accusatorisu dichiarazioni di pentiti compiacenti.

Da ultimo, la relazione rileva che l’ini-ziativa legislativa si pone in linea di con-tinuità con l’analogo disegno di legge (attoSenato n. 1848) della medesima legisla-tura, firmato anche dal Presidente emeritoFrancesco Cossiga.

La questione di merito che si poneall’attenzione della Giunta consiste nelverificare se sia ravvisabile un nesso fun-zionale tra le opinioni espresse nel librodal parlamentare e la citata proposta dilegge, di cui è primo firmatario.

Vale la pena ricordare la restrittivainterpretazione della Corte costituzionale– ormai consolidata ancorché non piena-

mente condivisa dalle Assemblee parla-mentari – ribadita nella recentissima sen-tenza n. 221 dell’8 luglio 2014.

« Le dichiarazioni rese (come nel caso inesame) extra moenia da un parlamentaresono coperte dalla prerogativa dell’insinda-cabilità di cui all’articolo 68, primo comma,Cost., a condizione che esse siano legate daun nesso funzionale con l’esercizio di fun-zioni parlamentari.

A tal fine, questa Corte ha ancora direcente ribadito che è « necessario il con-corso di due requisiti:

a) un legame di ordine temporale fral’attività parlamentare e l’attività esterna[...], tale che questa venga ad assumere unafinalità divulgativa della prima;

b) una sostanziale corrispondenza disignificato tra le opinioni espresse nell’eser-cizio delle funzioni e gli atti esterni, al di làdelle formule letterali usate [...], non es-sendo sufficiente né una semplice comu-nanza di argomenti né un mero “contestopolitico” entro cui le dichiarazioni extramoenia possano collocarsi [...], né il rife-rimento alla generica attività parlamentareo l’inerenza a temi di rilievo generale,seppur dibattuti in Parlamento [...], né,infine, un generico collegamento tematico ouna corrispondenza contenutistica par-ziale » (da ultimo, sentenza n. 55 del2014) ».

Nel caso di specie il legame temporaletra le due azioni è plausibile: la pubbli-cazione del libro, databile al 13 luglio2011, segue di poco la presentazione dellacitata proposta di legge.

Quanto al secondo requisito – ovvero lasostanziale corrispondenza di significato -ritengo però che sia difficilmente ravvisa-bile nel caso di specie.

La costante giurisprudenza della Cortecostituzionale ritiene che la prerogativadella insindacabilità non sia invocabilequando tra l’atto tipico e l’opinioneespressa vi sia solo un generico collega-mento tematico ovvero quando la corri-spondenza contenutistica sia parziale.

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Al riguardo, si richiamano le più re-centi sentenze n. 55 e 221 del 2014, maanche le pronunce n. 82 del 2011 e 313del 2013: « Il nesso che deve, dunque,sussistere tra “la dichiarazione divulgativaextra moenia e l’attività parlamentare pro-priamente intesa, non può essere visto comeun semplice collegamento di argomento o dicontesto politico fra l’una e l’altra, ma comeidentificabilità della dichiarazione qualeespressione della attività parlamentare, po-stulandosi anche, a tal fine, una sostanzialecontestualità tra i due momenti, a testimo-nianza dell’unitario alveo ’funzionale’ che ledeve, appunto, correlare” ».

Non sembra quindi possibile ritenereche alle dichiarazioni dell’onorevole resecon il mezzo del libro stampato, perquanto in ipotesi contestuali alla presen-tazione della proposta di legge, possa ri-conoscersi quella finalità « divulgativa diattività tipica del parlamentare » che per ilgiudice delle leggi (sentenza n. 222 del2014) ne consentirebbe la collocazionenell’alveo dell’insindacabilità.

La proposta è pertanto di deliberarenel senso che alle opinioni espresse dal-l’onorevole Renato Farina non si applichila prerogativa dell’insindacabilità parla-mentare.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 8 — Giunta per le autorizzazioni

COMMISSIONI RIUNITE

III (Affari esteri e comunitari)e VI (Finanze)

S O M M A R I O

COMITATO DEI NOVE:

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governodegli Stati Uniti d’America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionalee ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), conAllegati, fatto a Roma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gliadempimenti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambioautomatico di informazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi tra l’Italia ealtri Stati esteri. C. 2577 Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo

della Repubblica italiana e il Governo degli Stati

Uniti d’America finalizzato a migliorare la com-

pliance fiscale internazionale e ad applicare la

normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Com-

pliance Act), con Allegati, fatto a Roma il 10 gennaio

2014, nonché disposizioni concernenti gli adempi-

menti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini

dell’attuazione dello scambio automatico di infor-

mazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi

tra l’Italia e altri Stati esteri.

C. 2577 Governo.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle13.30 alle 13.35.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 9 — Commissioni riunite III e VI

COMMISSIONI RIUNITE

VI (Finanze)e X (Attivita produttive, commercio e turismo)

S O M M A R I O

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione dei rappresentanti CashlessWay, nell’ambito della discussione delle risoluzionin. 7-00391 Alberti, n. 7-00433 Causi e n. 7-00465 Capezzone, in materia di revisione delladisciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misurea sostegno del commercio elettronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Audizione dei rappresentanti CashlessWay, nell’am-

bito della discussione delle risoluzioni n. 7-00391

Alberti, n. 7-00433 Causi e n. 7-00465 Capezzone, in

materia di revisione della disciplina concernente l’ob-

bligo di accettare pagamenti mediante carte di debito

e misure a sostegno del commercio elettronico.

L’audizione informale si è svolta dalle14 alle 14.20.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 10 — Commissioni riunite VI e X

I COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

S O M M A R I O

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI:

Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifichealla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap insituazione di gravità. Emendamenti C. 631-C, approvata dalla Camera e modificata dalSenato (Parere all’Assemblea) (Esame e conclusione – Parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degliStati Uniti d’America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e adapplicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), con Allegati, fattoa Roma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gli adempimenti delleistituzioni finanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambio automatico di infor-mazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi tra l’Italia e altri Stati esteri.Emendamenti C. 2577 Governo, approvato dal Senato (Parere all’Assemblea) (Esame econclusione – Parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governodella Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno2012. C. 2659 Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione – Parerefavorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

ALLEGATO 1 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite per la protezione di tutte lepersone dalla sparizione forzata, adottata a New York il 20 dicembre 2006. C. 2674Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) . . . . . . 13

ALLEGATO 2 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 14

SEDE REFERENTE:

Variazioni nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Revisione della parte seconda della Costituzione. Testo base C. 2613 cost. Governo,approvato dal Senato, C. 8 cost. d’iniziativa popolare, C. 14 cost. d’iniziativa popolare,C. 21 cost. Vignali, C. 32 cost. Cirielli, C. 33 cost. Cirielli, C. 34 cost. Cirielli, C. 148cost. Causi, C. 177 cost. Pisicchio, C. 178 cost. Pisicchio, C. 179 cost. Pisicchio, C. 180cost. Pisicchio, C. 243 cost. Giachetti, C. 247 cost. Scotto, C. 284 cost. Francesco Sanna,C. 355 cost. Lenzi, C. 379 cost. Bressa, C. 398 cost. Caparini, C. 399 cost. Caparini,C. 466 cost. Vaccaro, C. 568 cost. Laffranco, C. 579 cost. Palmizio, C. 580 cost. Palmizio,C. 581 cost. Palmizio, C. 582 cost. Palmizio, C. 757 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 758cost. Giancarlo Giorgetti, C. 839 cost. La Russa, C. 861 cost. Abrignani, C. 939 cost.Toninelli, C. 1002 cost. Gianluca Pini, C. 1319 cost. Giorgia Meloni, C. 1439 cost.Migliore, C. 1543 cost. Governo, C. 1660 cost. Bonafede, C. 1706 cost. PierdomenicoMartino, C. 1748 cost. Brambilla, C. 1925 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 1953 cost. Cirielli,C. 2051 cost. Valiante, C. 2147 cost. Quaranta, C. 2221 cost. Lacquaniti, C. 2227 cost.Civati, C. 2293 cost. Bossi, C. 2329 cost. Lauricella, C. 2338 cost. Dadone, C. 2378 cost.Giorgis, C. 2402 cost. La Russa, C. 2423 cost. Rubinato, C. 2441 cost. Consiglio regionaledell’Emilia-Romagna, C. 2458 cost. Matteo Bragantini, C. 2462 cost. Civati e C. 2499cost. Francesco Sanna (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 11 — Commissione I

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Alessandro NACCA-RATO.

La seduta comincia alle 10.50.

Modifiche al codice di procedura penale in materia

di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26

luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone

affette da handicap in situazione di gravità.

Emendamenti C. 631-C, approvata dalla Camera e

modificata dal Senato.

(Parere all’Assemblea).

(Esame e conclusione – Parere).

Il Comitato inizia l’esame degli emen-damenti.

Alessandro NACCARATO, presidente, insostituzione del relatore, impossibilitato apartecipare alla seduta, rileva che gliemendamenti contenuti nel fascicolo n. 1non presentano profili critici per quantoattiene al rispetto del riparto di compe-tenze legislative di cui all’articolo 117 dellaCostituzione e propone pertanto di espri-mere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, ilComitato approva la proposta di pareredel presidente.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo

della Repubblica italiana e il Governo degli Stati

Uniti d’America finalizzato a migliorare la com-

pliance fiscale internazionale e ad applicare la

normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Com-

pliance Act), con Allegati, fatto a Roma il 10 gennaio

2014, nonché disposizioni concernenti gli adempi-

menti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini

dell’attuazione dello scambio automatico di infor-

mazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi

tra l’Italia e altri Stati esteri.

Emendamenti C. 2577 Governo, approvato dal Se-

nato.

(Parere all’Assemblea).

(Esame e conclusione – Parere).

Il Comitato inizia l’esame degli emen-damenti.

Matteo RICHETTI (PD), relatore, rilevache gli emendamenti contenuti nel fasci-colo n. 1 non presentano profili critici perquanto attiene al rispetto del riparto dicompetenze legislative di cui all’articolo117 della Costituzione e propone pertantodi esprimere su di essi il parere di nullaosta.

Nessuno chiedendo di intervenire, ilComitato approva la proposta di pareredel presidente.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo

della Repubblica italiana ed il Governo della Re-

pubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare,

fatto a Roma il 7 giugno 2012.

C. 2659 Governo.

(Parere alla III Commissione).

(Esame e conclusione – Parere favorevole).

Il Comitato inizia l’esame del provve-dimento.

Daniela Matilde Maria GASPARINI(PD), relatore, illustra il disegno di legge,evidenziando che l’Accordo in oggetto –siglato a Roma il 7 giugno 2012 – è voltoa definire la cornice giuridica della coo-perazione bilaterale tra le Forze armatedei due Paesi, nell’intento di consolidare lerispettive capacità difensive e di migliorarela comprensione reciproca sulle questionidella sicurezza. La relazione illustrativarichiama peraltro la circostanza che l’Ac-cordo mira anche a indurre positivi effettiindiretti in alcuni settori produttivi e com-merciali dei due Paesi, in chiave di stabi-lizzazione di un’area o regione di parti-colare valore strategico e di alta valenzapolitica.

In particolare, fa presente che il dise-gno di legge di autorizzazione alla ratificadell’Accordo fra il Governo della Repub-blica italiana ed il Governo della Repub-blica del Kazakhstan sulla cooperazionemilitare, fatto a Roma il 7 giugno 2012, sicompone di quattro articoli. Gli articoli 1

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 12 — Commissione I

e 2 contengono, rispettivamente, l’autoriz-zazione alla ratifica e l’ordine di esecu-zione dell’Accordo. L’articolo 3 reca lanorma di copertura finanziaria degli oneriderivanti dall’Accordo.

Considerato che il provvedimento in-terviene in una materia, quella della « po-litica estera e rapporti internazionali delloStato », che l’articolo 117, secondo comma,lettera a), della Costituzione, riserva allacompetenza legislativa esclusiva delloStato e che, in generale, non sussistonomotivi di rilievo sugli aspetti di legittimitàcostituzionale, formula una proposta diparere favorevole (vedi allegato 1).

Nessuno chiedendo di intervenire, ilComitato approva la proposta di pareredel relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Na-

zioni Unite per la protezione di tutte le persone dalla

sparizione forzata, adottata a New York il 20

dicembre 2006.

C. 2674 Governo.

(Parere alla III Commissione).

(Esame e conclusione – Parere favorevole).

Il Comitato inizia l’esame del provve-dimento.

Alessandro NACCARATO, presidente, insostituzione del relatore impossibilitato apartecipare alla seduta, illustra il disegnodi legge, evidenziando che la Convenzioneinternazionale per la protezione di tutte lepersone dalle sparizioni forzate è stataadottata dall’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite il 20 dicembre 2006. La Con-venzione è il risultato dell’attività delGruppo di lavoro ad hoc sulle sparizioniforzate, creato nel 2002 dall’allora Com-missione delle Nazioni Unite per i dirittidell’uomo, proprio per elaborare uno stru-mento normativo internazionale vinco-lante per la protezione delle persone dalfenomeno delle sparizioni forzate. L’Italiaha partecipato attivamente al Gruppo dilavoro ed ha altresì cosponsorizzato la

risoluzione dell’Assemblea Generale chene ha adottato il testo.

Sottolinea che il progetto di Conven-zione è stato approvato per consenso dalConsiglio dei diritti umani, subentrato allaprecedente Commissione per i diritti del-l’uomo, il 29 giugno 2006 e, sempre perconsenso, dall’Assemblea Generale delleNazioni Unite il 20 dicembre dello stessoanno. La Convenzione è stata aperta allafirma il 6 febbraio 2007 a Parigi, ed èentrata in vigore il 23 dicembre 2010. Alladata del 24 novembre 2014 ne sono fir-matari 94 Stati – tra i quali l’Italia, chel’ha firmata il 3 luglio 2007 – e 43 Paesi,di cui 8 (Austria, Belgio, Francia, Germa-nia, Lituania, Paesi Bassi, Spagna e Por-togallo) sono membri dell’Unione europea,hanno proceduto alla ratifica o all’accesso.

Fa presente che le sparizioni forzate,che l’articolo 2 della Convenzione indivi-dua in pratiche quali l’arresto, la deten-zione, il rapimento od ogni altra forma diprivazione della libertà posti in essere daagenti dello Stato e da persone o gruppi dipersone che agiscono con l’autorizzazione,il sostegno o l’acquiescenza dello Stato,rientrano tra le più gravi violazioni deidiritti umani.

Ricorda che il disegno di legge diautorizzazione alla ratifica della Conven-zione internazionale per la protezione ditutte le persone dalle sparizioni forzate,adottata dall’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite il 20 dicembre 2006 si com-pone di tre articoli. Gli articoli 1 e 2contengono, rispettivamente, l’autorizza-zione alla ratifica e l’ordine di esecuzionedell’Accordo. L’articolo 3 dispone l’entratain vigore della legge per il giorno succes-sivo alla sua pubblicazione in Gazzettaufficiale.

Considerato che il provvedimento in-terviene in una materia, quella della « po-litica estera e rapporti internazionali delloStato », che l’articolo 117, secondo comma,lettera a), della Costituzione, riserva allacompetenza legislativa esclusiva delloStato e che, in generale, non sussistonomotivi di rilievo sugli aspetti di legittimitàcostituzionale, formula una proposta diparere favorevole (vedi allegato 2).

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 13 — Commissione I

Nessuno chiedendo di intervenire, ilComitato approva la proposta di pareredel presidente.

La seduta termina alle 11.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

L’ufficio di presidenza si è svolto dalle14.35 alle 15.20.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Francesco Paolo SI-STO. – Interviene il sottosegretario di Statoper le riforme costituzionali e i rapporti conil Parlamento, Ivan Scalfarotto.

La seduta comincia alle 15.45.

Variazioni nella composizione della Commissione.

Francesco Paolo SISTO, presidente, co-munica che il deputato Gennaro Migliore,appartenente al gruppo Partito Democra-tico, ha cessato di far parte della I Com-missione.

Comunica, altresì, che per il gruppoScelta Civica Per L’italia è entrato a farparte della Commissione, il deputato Gio-vanni Monchiero.

Revisione della parte seconda della Costituzione.

Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato dal

Senato, C. 8 cost. d’iniziativa popolare, C. 14 cost.

d’iniziativa popolare, C. 21 cost. Vignali, C. 32 cost.

Cirielli, C. 33 cost. Cirielli, C. 34 cost. Cirielli, C. 148

cost. Causi, C. 177 cost. Pisicchio, C. 178 cost.

Pisicchio, C. 179 cost. Pisicchio, C. 180 cost. Pisic-

chio, C. 243 cost. Giachetti, C. 247 cost. Scotto, C.

284 cost. Francesco Sanna, C. 355 cost. Lenzi, C. 379

cost. Bressa, C. 398 cost. Caparini, C. 399 cost.

Caparini, C. 466 cost. Vaccaro, C. 568 cost. Laf-

franco, C. 579 cost. Palmizio, C. 580 cost. Palmizio,

C. 581 cost. Palmizio, C. 582 cost. Palmizio, C. 757

cost. Giancarlo Giorgetti, C. 758 cost. Giancarlo

Giorgetti, C. 839 cost. La Russa, C. 861 cost.

Abrignani, C. 939 cost. Toninelli, C. 1002 cost.

Gianluca Pini, C. 1319 cost. Giorgia Meloni, C. 1439

cost. Migliore, C. 1543 cost. Governo, C. 1660 cost.

Bonafede, C. 1706 cost. Pierdomenico Martino, C.

1748 cost. Brambilla, C. 1925 cost. Giancarlo Gior-

getti, C. 1953 cost. Cirielli, C. 2051 cost. Valiante, C.

2147 cost. Quaranta, C. 2221 cost. Lacquaniti, C.

2227 cost. Civati, C. 2293 cost. Bossi, C. 2329 cost.

Lauricella, C. 2338 cost. Dadone, C. 2378 cost.

Giorgis, C. 2402 cost. La Russa, C. 2423 cost.

Rubinato, C. 2441 cost. Consiglio regionale dell’Emi-

lia-Romagna, C. 2458 cost. Matteo Bragantini, C.

2462 cost. Civati e C. 2499 cost. Francesco Sanna.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato, da ultimo, nellaseduta del 2 dicembre 2014.

Francesco Paolo SISTO, presidente erelatore, comunica che la deputata Cente-mero ritira la propria firma dall’emenda-mento Bianconi 7.1 e che i deputati Nar-duolo e Prina sottoscrivono gli emenda-menti Ascani 30.20 e 30.142.

Avverte, quindi, che la Commissioneriprenderà l’esame a partire dalle proposteemendative riferite all’articolo 14.

Emanuele FIANO (PD), relatore, anchea nome dell’altro relatore, presidente Si-sto, invita al ritiro, esprimendo altrimentiparere contrario, i presentatori degli iden-tici emendamenti Fraccaro 14.1 e Lattuca14.2 mentre propone l’accantonamentodegli emendamenti Giorgis 14.3, Nuti 14.4,Giorgis 14.5, Gasparini 14.6, Dorina Bian-chi 14.7 e Piccione 14.8. Esprime, quindi,parere contrario sugli emendamenti Scotto14.9 e Costantino 14.10.

Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTOesprime parere conforme a quello delrelatore.

Matteo BRAGANTINI (LNA), interve-nendo sull’ordine dei lavori, rileva come,alla luce dei pareri testé espressi dalrelatore e dal Governo, sia necessario, ai

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 14 — Commissione I

fini di una discussione compiuta sugliemendamenti riferiti all’articolo 14, svol-gere preliminarmente un esame del com-plesso delle disposizioni contenute nell’ar-ticolo stesso.

Emanuele FIANO (PD) fa presentecome la proposta di accantonamento dialcune delle proposte emendative riferiteall’articolo 14 derivi dalla volontà delGoverno di effettuare una nuova valuta-zione circa le proposte presentate dallediverse forze politiche sui due aspettidell’articolo 14 del provvedimento relativialla possibilità per il Presidente della Re-pubblica di rinviare, ovvero di promulgare,anche solo specifiche disposizioni conte-nute in una legge.

Andrea GIORGIS (PD), preso atto delladisponibilità manifestata dai relatori, ritirail suo emendamento 14.5, volto a recaremodifiche al testo del nuovo articolo 74della Costituzione, mantenendo invece ilsuo emendamento 14.3 con il quale siintende sopprimere la possibilità per ilPresidente della Repubblica di chiederealle Camere una nuova deliberazione li-mitata a specifiche disposizioni prima dipromulgare una legge.

Matteo BRAGANTINI (LNA) ribadiscela richiesta di una discussione sul com-plesso dell’articolo 14 del provvedimento,affinché la Commissione possa pervenireall’approvazione di un testo coerente allaluce dei rilievi svolti dalle diverse forzepolitiche.

Emanuele FIANO (PD), relatore, nelconfermare il proprio parere contrariosugli emendamenti che prevedono la sop-pressione dell’articolo 14, ribadisce, al-tresì, l’intenzione di riformulare il testodell’articolo 74 della Costituzione, esclu-dendo la possibilità, a seguito di un rinvioparziale di una legge alle Camere, dellapromulgazione delle sole disposizioni dilegge che non abbiano costituito oggettodel rinvio.

Danilo TONINELLI (M5S) evidenzia inprimo luogo come la riforma dell’articolo

74 della Costituzione debba essere conce-pita con riferimento a un esercizio fisio-logico della funzione legislativa da partedel Parlamento e non in relazione alfrequente utilizzo dei provvedimenti co-siddetti « omnibus », i quali contengonodisposizioni tra loro fortemente eteroge-nee. Sottolinea, inoltre, come l’attuale for-mulazione dell’articolo 14 del provvedi-mento introduca il rischio di un incisivonuovo ruolo del Presidente della Repub-blica nell’agone politico, attribuendogliuna facoltà di intervento nell’ambito del-l’esercizio della funzione legislativa daparte del Parlamento.

Enzo LATTUCA (PD) ritira il suo emen-damento 14.2, dichiarando di accoglierecon favore la parte dell’articolo 14 delprovvedimento che introduce una modificadell’articolo 74 della Costituzione nelsenso di consentire un differimento deltermine di scadenza per l’approvazione deidisegni di legge di conversione dei decreti-legge, qualora essi siano rinviati alle Ca-mere per una nuova deliberazione.

Francesco Paolo SISTO, presidente erelatore, a fronte dei rischi prospettati daparte di alcuni deputati intervenuti neldibattito, fa presente che il potere delPresidente della Repubblica di promulgareuna legge anche limitatamente a specifichedisposizioni, ponendo così in atto un’ »at-tività creativa », sarebbe neutralizzatodalla possibilità da parte delle Camere dieffettuare una nuova deliberazione sull’in-tero provvedimento, senza limitazioni.

Danilo TONINELLI (M5S) concordandocon alcune delle considerazioni svolte daldeputato Lattuca, condivide l’esigenza diampliare il termine a disposizione per laconversione in legge di un decreto, qualorala richiesta del Presidente della Repub-blica riguardi un decreto-legge, in quantonei fatti accade spesso che il Capo delloStato non rinvii alle Camere un decreto inprossimità di scadenza per evitare di as-sumersi la responsabilità della relativadecadenza.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 15 — Commissione I

Ritira, pertanto, l’emendamento Frac-caro 14.1, di cui è cofirmatario, auspi-cando che i relatori riformulino la dispo-sizione nel nuovo articolo 74 della Costi-tuzione nel senso indicato.

Matteo BRAGANTINI (LNA) fa pre-sente che il suo intervento ha avuto effettipositivi poiché ha avviato la discussionesul merito dell’articolo 14 del provvedi-

mento, contribuendo a individuare unasoluzione migliorativa della disposizionedel nuovo articolo 74 della Costituzione.

Francesco Paolo SISTO, presidente,stante l’imminente avvio delle votazioni inAssemblea, rinvia il seguito dell’esame delprovvedimento in titolo ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.05.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 16 — Commissione I

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblicaitaliana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan sulla coope-razione militare, fatto a Roma il 7 giugno 2012 (C. 2659 Governo).

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareridella I Commissione,

esaminato il testo del disegno di leggeC. 2659 Governo, recante « Ratifica edesecuzione dell’Accordo tra il Governodella Repubblica italiana ed il Governodella Repubblica del Kazakhstan sullacooperazione militare, fatto a Roma il 7giugno 2012 »;

considerato che l’articolo 117, se-condo comma, lettera a), della Costitu-zione, riserva la materia « politica estera erapporti internazionali dello Stato » allacompetenza legislativa esclusiva delloStato,

esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 17 — Commissione I

ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite per laprotezione di tutte le persone dalla sparizione forzata, adottata a New

York il 20 dicembre 2006 (C. 2674 Governo ed abb.)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareridella I Commissione,

esaminato il testo del disegno di leggeC. 2674 Governo ed abb., recante « Rati-fica ed esecuzione della convenzione delleNazioni Unite per la protezione di tutte lepersone dalla sparizione forzata, adottataa New York il 20 dicembre 2006 »;

considerato che l’articolo 117, se-condo comma, lettera a), della Costitu-zione, riserva la materia « politica estera erapporti internazionali dello Stato » allacompetenza legislativa esclusiva delloStato,

esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 18 — Commissione I

II COMMISSIONE PERMANENTE

(Giustizia)

S O M M A R I O

COMITATO DEI NOVE:

Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifichealla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap insituazione di gravità. Esame emendamenti C. 631-C, approvata dalla Camera e modificatadal Senato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in relazione all’esame della proposta di legge C. 925-B, approvata dallaCamera e modificata dal Senato, in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzodella stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelantenonché di segreto professionale. Ulteriori disposizioni a tutela del soggetto diffamato.

Audizione di Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali(Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di responsabilità civile dei magistrati. C. 1735 Leva, C. 1850 Brunetta,C. 990 Gozi, C. 2140 Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato (Seguito dell’esame e rinvio– Abbinamento delle proposte di legge C. 990 Gozi, C. 2140 Cirielli e C. 2738, approvatadal Senato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di responsabilità civile dei magistrati. C. 1735 Leva, C. 1850Brunetta, C. 990 Gozi, C. 2140 Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato (Seguitodell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 26

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in merito all’esame della proposta di legge C. 1609 Dambruoso, recantel’istituzione della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e delle direzionidistrettuali antiterrorismo.

Audizione di Lamberto Giannini, Direttore del Servizio centrale antiterrorismo presso ilMinistero dell’interno (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Modifiche al codice di procedura penale in materia

di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26

luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone

affette da handicap in situazione di gravità.

Esame emendamenti C. 631-C, approvata dalla Ca-

mera e modificata dal Senato.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle9.50 alle 10.15.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 19 — Commissione II

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del Presidente Donatella FERRANTI.— Interviene il viceministro della giustiziaEnrico Costa.

La seduta comincia alle 10.15.

Indagine conoscitiva in relazione all’esame della

proposta di legge C. 925-B, approvata dalla Camera

e modificata dal Senato, in materia di diffamazione,

di diffamazione con il mezzo della stampa o con

altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna

del querelante nonché di segreto professionale. Ul-

teriori disposizioni a tutela del soggetto diffamato.

Audizione di Antonello Soro, Presidente del Garante

per la protezione dei dati personali.

(Svolgimento e conclusione).

Donatella FERRANTI, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori saràassicurata anche mediante impianti audio-visivi a circuito chiuso. Introduce, quindi,l’audizione.

Svolge una relazione sui temi oggettodell’audizione Antonello SORO, Presidentedel Garante per la protezione dei datipersonali.

Interviene per porre quesiti e formu-lare osservazioni il deputato Franco VA-ZIO (PD).

Risponde ai quesiti posti AntonelloSORO, Presidente del Garante per la pro-tezione dei dati personali.

Donatella FERRANTI, presidente, rin-grazia l’audito e dichiara conclusa l’audi-zione.

La seduta termina alle 10.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del Presidente Donatella FERRANTI.– Interviene il viceministro della giustiziaEnrico Costa.

La seduta comincia alle 10.45.

Disposizioni in materia di responsabilità civile dei

magistrati.

C. 1735 Leva, C. 1850 Brunetta, C. 990 Gozi, C. 2140

Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato.

(Seguito dell’esame e rinvio – Abbinamentodelle proposte di legge C. 990 Gozi, C. 2140Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato).

La Commissione prosegue l’esame delleproposte di legge in oggetto, rinviato nellaseduta del 18 dicembre 2013.

Donatella FERRANTI, presidente, av-verte che alle proposte di legge C. 1735 Levae C. 1850 Brunetta sono state abbinate leproposte di legge C. 990 Gozi, C. 2140 Ci-rielli e C. 2738, approvata dal Senato.

In sostituzione del relatore, onorevoleLeva, impossibilitato a partecipare allaseduta odierna, illustra il contenuto delleproposte di legge abbinate.

La proposta di legge C. 2738, approvatadal Senato, è composta da sette articoliche introducono modifiche agli articoli 2,4, 7, 9 e 23 della legge 117 del 1988 sullaresponsabilità civile dei magistrati.

Gli elementi principali sono: il mante-nimento dell’attuale principio della re-sponsabilità indiretta del magistrato(l’azione risarcitoria rimane azionabile neiconfronti dello Stato); la limitazione dellaclausola di salvaguardia che esclude laresponsabilità del magistrato; la ridefini-zione delle fattispecie di colpa grave; l’eli-minazione del filtro endoprocessuale diammissibilità della domanda; una piùstringente disciplina della rivalsa delloStato verso il magistrato.

L’articolo 1 indica l’oggetto e le finalitàdell’intero progetto di legge: rendere effet-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 20 — Commissione II

tiva la disciplina della responsabilità civiledello Stato e dei magistrati, anche alla lucedell’appartenenza dell’Italia all’Unione Eu-ropea.

L’articolo 2 interviene in più puntisull’articolo 2 della legge 117, relativo allaresponsabilità del giudice per dolo o colpagrave.

Anzitutto, al comma 1 dell’articolo 2viene estesa la risarcibilità del danno nonpatrimoniale anche al di fuori dei casidelle ipotesi di privazione della libertàpersonale per un atto compiuto dal ma-gistrato. La novità costituisce un adegua-mento a ormai costanti orientamenti dellagiurisprudenza (v. tra le altre, Cass.SS.UU., sent. 26972/2008 e la recenteCorte cost., sent. 235/2014) che ricondu-cono la tutela risarcitoria della persona aldanno patrimoniale e a quello non patri-moniale, quest’ultimo comprensivo oltreche del danno biologico in senso stretto,anche del danno morale soggettivo nonchédei pregiudizi diversi ed ulteriori costi-tuenti lesione di un interesse costituzio-nalmente protetto.

In base al comma 1 così modificato ildanno, patrimoniale e non patrimoniale,deve rappresentare l’effetto di un compor-tamento, atto o provvedimento giudiziarioposto in essere da un magistrato con« dolo » o « colpa grave » nell’eserciziodelle sue funzioni ovvero conseguente a« diniego di giustizia ».

Il comma 2 dello stesso articolo 2 dellaproposta di legge limita l’applicazionedella cd. clausola di salvaguardia, cheattualmente prevede che « non possonodare luogo a responsabilità l’attività diinterpretazione di norme di diritto equella di valutazione del fatto e delleprove ».

Pur confermando che il magistrato nonè chiamato a rispondere per l’attività diinterpretazione della legge e di valutazionedel fatto e delle prove, il nuovo comma 2esclude espressamente da tale ambito diirresponsabilità i casi di dolo, di colpagrave (come individuati dal nuovo comma3) e di violazione manifesta della legge edel diritto della UE (come definite dalnuovo comma 3-bis). Nelle citate ipotesi,

quindi, anche l’attività interpretativa evalutativa può dare luogo a responsabilitàdel magistrato.

L’articolo 2 ridefinisce, poi, le fattispe-cie di colpa grave individuate dall’articolo2, comma 3, della legge Vassalli.

Ai sensi del nuovo comma 3, i com-portamenti del magistrati che costitui-scono colpa grave sono tali ope legis,essendo stato soppresso ovunque il riferi-mento (di natura soggettiva) alla « negli-genza inescusabile », che la giurisprudenzadella Cassazione aveva ritenuto consisterein un quid pluris rispetto alla colpa grave.

Costituiscono nuove fattispecie di colpagrave: la « violazione manifesta della leggenonché del diritto dell’Unione europea »(tale formulazione sostituisce la « graveviolazione di legge »); il « travisamento delfatto o delle prove »; l’adozione extra legemo senza motivazione di un provvedimentocautelare reale.

Il nuovo comma 3 stabilisce, infatti, checostituisce colpa grave del magistrato: a) laviolazione manifesta della legge nonchédel diritto dell’Unione europea; b) il tra-visamento del fatto o delle prove; c) l’af-fermazione di un fatto la cui esistenza èincontrastabilmente esclusa dagli atti delprocedimento; d) la negazione di un fattola cui esistenza risulta incontrastabilmentedagli atti del procedimento; e) l’emissionedi un provvedimento cautelare personale oreale fuori dei casi previsti dalla leggeoppure senza motivazione.

In particolare, le fattispecie di colpagrave previste dal nuovo comma 3 nonsono più caratterizzate dall’elemento sog-gettivo della « negligenza inescusabile »,oggi previsto per la grave violazione dilegge, l’affermazione di un fatto inesi-stente, la negazione di un fatto esistente.

Il nuovo comma 3-bis dello stesso ar-ticolo 2 è disposizione chiarificatrice chestabilisce i presupposti di cui tenere contoper la determinazione dei casi in cui puòrinvenirsi la sussistenza della violazionemanifesta della legge e del diritto del-l’Unione europea che, ai sensi del nuovocomma 3, costituiscono ipotesi di colpagrave del magistrato. Si tratta di unacasistica non esaustiva; la disposizione

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infatti precisa che si tiene conto « inparticolare »: del grado di chiarezza eprecisione delle norme violate; dell’inescu-sabilità e gravità della inosservanza.

In particolare, per il caso della solaviolazione manifesta del diritto dell’Unioneeuropea, si dovrà tenere conto anche:dell’inosservanza dell’obbligo di rinvio pre-giudiziale alla Corte di giustizia del-l’Unione europea; del contrasto interpre-tativo, cioè del contrasto dell’atto o delprovvedimento emesso dal giudice con l’in-terpretazione adottata dalla stessa Corte digiustizia.

Resta fermo, ai sensi del comma 3-bis,l’eventuale giudizio di responsabilità delmagistrato per danno erariale davanti allaCorte dei conti ai sensi del DL 543/1996.

L’articolo 3 della proposta di leggeaumenta da due a tre anni i terminiprevisti dai commi 2 e 4 dell’articolo 4della legge 117 per la proposizione delladomanda di risarcimento contro lo Stato,da esercitare nei confronti del Presidentedel Consiglio (comma 1).

Il comma 2 dell’articolo 3 abroga l’ar-ticolo 5 della stessa legge 117 relativo alfiltro di ammissibilità della domanda dirisarcimento davanti al tribunale.

L’articolo 5 vigente prevede che vi siauna delibazione preliminare di ammissi-bilità della domanda di risarcimento versolo Stato (controllo presupposti, rispettotermini e valutazione manifesta infonda-tezza) da parte del tribunale distrettuale.

Tale giudizio, ritenuto in dottrina etra gli operatori del diritto uno deglielementi di maggior criticità della leggeVassalli, ha esercitato, di fatto, una fun-zione deflativa finendo per ridurre alminimo le possibilità di risarcimento peri cittadini. Dai dati che lo stesso Mini-stero della giustizia ha consegnato allaCommissione giustizia del Senato emergeche – dal 1988 ad oggi – su oltre 400ricorsi per risarcimento proposti dai cit-tadini, solamente 7 si sono conclusi conun provvedimento che ha riconosciuto ilrisarcimento per dolo o colpa grave daparte di magistrati.

L’articolo 4 modifica l’articolo 7 dellalegge 117/1988 relativo all’azione di rivalsadello Stato verso il magistrato, spettante alPresidente del Consiglio dei ministri.

Le novità rispetto all’attuale disciplinadel comma 1 dell’articolo 7 sono le se-guenti: l’azione deve essere esercitata en-tro 2 anni (anziché, uno come attual-mente) dal risarcimento avvenuto sullabase del titolo giudiziale o stragiudizialenei riguardi dello Stato; la rivalsa verso ilmagistrato è stata espressamente resa ob-bligatoria; per coordinamento con l’abro-gazione dell’articolo 5 è eliminato il rife-rimento alla domanda di ammissibilitàdell’azione; sono stati ancorati i presup-posti della rivalsa al diniego di giustizia,alla violazione manifesta della legge e deldiritto della UE o al travisamento del fatto odelle prove, di cui all’articolo 2, commi 2, 3e 3-bis, stabilendosi, tuttavia, che l’ele-mento soggettivo della condotta dannosadel magistrato debba essere esclusivamenteil dolo o la negligenza inescusabile.

La proposta di legge conferma poi ilvigente comma 2 dell’articolo 7 della legge117, sull’inopponibilità della transazione almagistrato nel giudizio di rivalsa e disci-plinare.

Viene poi modificato il successivocomma 3: è espunto il riferimento allasoppressa figura del conciliatore; vieneconfermata la sola responsabilità dolosadei giudici popolari (delle corti d’assise); siprevede che gli estranei alla magistraturamembri di organi giudiziari collegiali (ades., gli esperti dei tribunali dei minorenni)rispondono, oltre che per dolo, per negli-genza inescusabile per travisamento delfatto o delle prove (attualmente tale re-sponsabilità è stabilita per dolo e colpagrave, quest’ultima solo se derivante dal-l’affermazione, determinata da negligenzainescusabile, di un fatto la cui esistenza èincontrastabilmente esclusa dagli atti delprocedimento nonché dalla negazione, de-terminata da negligenza inescusabile, diun fatto la cui esistenza risulta incontra-stabilmente dagli atti del procedimento).

Inoltre, l’articolo 5 della proposta dilegge interviene sull’articolo 8 della legge117 ridefinendo i limiti quantitativi della

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rivalsa. Essa non può eccedere una sommapari alla metà di un’annualità di stipendio(la normativa vigente prevede un terzo), alnetto delle trattenute fiscali, percepito dalmagistrato al tempo in cui è propostal’azione risarcitoria. Questo limite non siapplica al fatto commesso con dolo, nelqual caso ovviamente l’azione risarcitoriaè totale. L’esecuzione della rivalsa, invece,se effettuata mediante trattenuta sullo sti-pendio non può comportare complessiva-mente il pagamento per rate mensili inmisura superiore al terzo dello stipendionetto (attualmente non può superare unquinto).

L’articolo 6 della proposta di legge 2738modifica poi l’articolo 9 della legge Vas-salli, coordinando la disciplina dell’azionedisciplinare a carico del magistrato (con-seguente all’azione di risarcimento intra-presa) con la soppressione del filtro diammissibilità della domanda disposto dal-l’articolo 3, comma 2.

È, in tal senso, espunto dal comma 1dell’articolo 9 della legge 117/1988 il rife-rimento al termine di due mesi dallacomunicazione del tribunale distrettuale(che dichiara ammissibile la domanda dirisarcimento) entro il quale il PG dellacassazione deve proporre l’azione discipli-nare.

L’articolo 7, infine, integra con uncomma aggiuntivo 2-bis il contenuto del-l’articolo 13 della legge 117/1988 (Respon-sabilità civile per fatto costituente reato)prevedendo la responsabilità contabile peril mancato esercizio dell’azione di regressodello Stato verso il magistrato.

Ai fini dell’accertamento di tale respon-sabilità, il comma 2-bis stabilisce, in capoal Presidente del consiglio e al Ministrodella giustizia, oneri informativi annualinei confronti della Corte dei conti inrelazione alle condanne emesse nell’annoprecedente per risarcimento del dannoderivante da reato ed alle conseguentiazioni di regresso verso il magistrato.

Per quanto attiene alla proposta dilegge C. 990 (Gozi ed altri), questa sicompone di un articolo unico che inter-viene sugli articoli da 2 a 8 della legge 117del 1988 modificando il sistema della re-

sponsabilità civile del magistrato con lafinalità di assicurare maggiore concretezzaed efficacia.

Gli strumenti utilizzati a tal fine sonosostanzialmente, nel quadro di unaestrema semplificazione del quadro nor-mativo, l’eliminazione delle previsioni li-mitative della responsabilità.

In particolare: la lettera a) riformula ilcomma 1 dell’articolo 2 della legge n. 117(responsabilità per dolo o colpa grave)introducendo le seguenti modificazioni: laprevisione della risarcibilità del danno nonpatrimoniale per atti compiuti dal magi-strato, anche al di fuori dei casi delleipotesi di privazione della libertà perso-nale; l’espressa previsione secondo cui chivuole ottenere il risarcimento dei danni« deve » agire contro lo Stato (anziché,come attualmente, « può »). Tale ultimamodifica, più che avere contenuti sostan-ziali, sembra volere rafforzare l’attualesistema della responsabilità diretta delloStato (e quella del magistrato a seguito dirivalsa). Sono poi abrogati i commi 2 e 3dell’articolo 2 ovvero la clausola di salva-guardia (le ipotesi di irresponsabilità delmagistrato per attività di interpretazionedella legge o di valutazione del fatto edelle prove) nonché la tipizzazione dei casidi colpa grave (comma 3); la lettera b)abroga l’intero articolo 3 della legge 117relativo, in particolare, agli elementi co-stitutivi del diniego di giustizia; la letterac) interviene sull’articolo 4 della legge 117che detta disposizioni procedimentali re-lative all’azione contro lo Stato. In parti-colare, mentre il nuovo primo periodo delcomma 1 reca una più puntuale formu-lazione (si precisa che l’azione va eserci-tata contro lo Stato nella persona delPresidente del Consiglio dei ministri), lasostituzione del comma 2 subordina l’avviodell’azione di risarcimento verso lo Statoalla definitiva conclusione del procedi-mento cui l’atto, il comportamento o ilprovvedimento giudiziale dannoso del ma-gistrato si riferisce (in modo simile, lap.d.l. C. 1850 si riferisce al provvedimentogiudiziario pronunciato in ultima istanza);sono, inoltre abrogati dalla lettera c) icommi 3, 4 e 5 dell’articolo 4 relativi ai

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termini di esercizio dell’azione civile dirisarcimento; la lettera d) abroga gli arti-coli 5 e 6 della legge 117 relativi, rispet-tivamente, al giudizio di ammissibilitàdella domanda di risarcimento davanti altribunale del distretto nonché all’eventualeintervento in causa del magistrato; la let-tera e) modifica l’articolo 7 relativo al-l’azione di rivalsa. In particolare, vieneriformulato il comma 1 da un lato, conl’esplicitazione dell’obbligo dello Stato al-l’azione di recupero; dall’altro, con l’eli-minazione del termine attuale di un annoentro il quale va esercitata la rivalsa.

È in particolare, stabilito che conl’azione di rivalsa lo Stato deve vedersirimborsare l’intero onere sostenuto (at-tualmente il limite è fissato ad 1/3 diun’annualità di stipendio). Sono poi sop-pressi i commi 2 e 3 dell’articolo 7 ovvero:la previsione dell’opponibilità al magi-strato della transazione nel giudizio dirivalsa e in quello disciplinare; l’equipa-razione alla responsabilità dei magistratidella responsabilità dei giudici popolari edei cittadini estranei alla magistratura checoncorrono alla formazione di collegi giu-dicanti. La lettera f), infine, sostituisce ilcomma 2 dell’articolo 8 individuandonella Corte dei conti il giudice compe-tente per la proposizione dell’azione dirivalsa (attualmente il giudice naturale èil tribunale del capoluogo del distretto dicorte d’appello).

L’articolo unico della proposta C. 2140Cirielli interviene sulla legge 117/1988 sol-tanto in relazione alla disciplina del-l’azione di rivalsa. Elementi fondanti dellaproposta sono: la previsione, in sostitu-zione di tale azione, di un’azione di re-sponsabilità amministrativo-contabile, cheintende equiparare il magistrato agli altrifunzionari dello Stato; la conseguente in-dividuazione nella Corte dei conti delgiudice competente per l’azione di regressoverso il magistrato, in sostituzione deltribunale distrettuale.

Alla sostituzione dell’azione di rivalsacorrisponde, anzitutto, la nuova denomi-nazione della rubrica dell’articolo 8 della

L. 117 che da « azione di rivalsa » diventa« azione di responsabilità amministrativo-contabile ».

L’attuale comma 1 dell’articolo 7 èsostituito (articolo 1, lettera a)) con seinuovi commi (da 1 a 1-sexies). Il primostabilisce che il tribunale del distretto, unavolta passata in giudicato la sentenza dirisarcimento a carico dello Stato, conte-stualmente all’avvenuto risarcimento, devetrasmettere la decisione al competenteprocuratore regionale della Corte deiconti.

Della trasmissione alla indicata Procuraregionale della sentenza e dell’intera do-cumentazione afferente al giudizio è tito-lare il Presidente del tribunale del di-stretto. La Corte dei conti notifica condecreto al magistrato condannato la fis-sazione del giudizio (comma 1-bis).

Il successivo comma 1-ter prevede ilpossibile intervento in causa del magi-strato « per presentare le sue giustifica-zioni » in base alle modalità stabilite dalregolamento di procedura dei giudizi dellaCorte dei conti (ovvero il RD 1038 del1933).

Antonio MAROTTA (FI-PdL) con rife-rimento alla proposta di legge approvatadal Senato, esprime perplessità sul fattoche non sia prevista un’ipotesi di respon-sabilità per i magistrati che si discostinodagli orientamenti della Cassazione.

Il Viceministro della giustizia EnricoCOSTA, ritiene il provvedimento in esamedi fondamentale importanza e osservacome anche dall’esame svoltosi al Senatoemerga una sostanziale convergenza circala necessità di modificare la Legge Vassallidel 1988 che, anche alla luce degli inter-venti della Corte di giustizia dell’Unioneeuropea, presenta talune lacune. Ritienecondivisibili i correttivi apportati dal testoapprovato dal Senato. Ricorda come laprocedura di infrazione n. 2009/2230, av-viata dalla Commissione europea per lanon conformità al diritto dell’Unione eu-ropea della legge n. 117 del 1988 siaattualmente allo stadio di messa in morae come sia verosimile che a breve la

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Commissione europea decida il deferi-mento in Corte di Giustizia, con il rischiodi pesanti sanzioni pecuniarie. Esprimequindi l’invito a procedere con tempesti-vità all’approvazione del provvedimento,così come imposto dai tempi della proce-dura di infrazione.

Donatella FERRANTI, presidente,prende atto dell’intervento del Vicemini-stro Costa, ricordando come il Governo, aifini di una rapida calendarizzazione inAssemblea, debba farsi carico di rappre-sentare, nell’ambito della Conferenza deipresidenti di gruppo, che il provvedimentoin esame rappresenta una sua priorità. Perquanto concerne l’organizzazione dei la-vori della Commissione, assicura che ac-quisirà l’orientamento dei gruppi nel corsodella riunione dell’Ufficio di presidenza,integrato dai rappresentanti dei gruppi,convocata per oggi.

Alfonso BONAFEDE (M5S) ricordacome il Movimento 5 Stelle al Senatoabbia votato a favore del provvedimento,ciò a dimostrazione di come il Movimentonon si sottragga ad un dibattito impor-tante. Nel replicare al collega Marotta,ritiene che non possa essere messa indubbio la libertà del giudice di distaccarsidagli orientamenti della Corte di cassa-zione. Osserva, tuttavia, come il testo ap-provato dal Senato necessiti di alcuniaggiustamenti ed esprime, in particolare,perplessità sulle nuove fattispecie di colpagrave rappresentate dal « travisamento delfatto o delle prove » e dall’adozione extralegem o senza motivazione di un provve-dimento cautelare reale.

Anche in considerazione delle notizieapparse oggi sulla stampa, che evidenzianocome nel nostro Paese vi sia un elevatolivello di corruzione ed un’intensa rami-ficazione della mafia anche nell’ambitodella politica nazionale, ritiene assurdo,inaccettabile e offensivo nel confronti deimagistrati, che il Governo consideri prio-ritario un provvedimento sulla responsa-bilità civile di questi ultimi.

Si domanda, piuttosto, che fine abbiafatto il disegno di legge governativo di

riforma della disciplina della prescrizionedel reato, preannunciato prima nel DEF,poi alla fine di agosto e, infine, sia pure asproposito, in occasione della vicendaEternit.

Il Viceministro della giustizia EnricoCOSTA ribadisce come, al di là del merito,nella valutazione del carattere prioritariodel provvedimento incida la pendenza diuna procedura di infrazione che può com-portare, a breve, l’applicazione di sanzioniparticolarmente gravose per l’Italia.

Donatella FERRANTI, presidente, es-sendo imminente l’inizio dei lavori dell’As-semblea, rinvia il seguito dell’esame adaltra seduta.

La seduta termina alle 11.15.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014 — Presi-denza del Presidente Donatella FERRANTI.– Interviene il viceministro della giustiziaEnrico Costa.

La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni in materia di responsabilità civile dei

magistrati.

C. 1735 Leva, C. 1850 Brunetta, C. 990 Gozi, C. 2140

Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delleproposte di legge in oggetto, rinviato nellaseduta antimeridiana di oggi.

Giuseppe BERRETTA (PD) ritiene chel’integrazione della relazione fatta nellaseduta antimeridiana della Commissionein merito al testo trasmesso dal Senato siastata chiara ed esaustiva, avendo messo inrilievo le importanti novità apportate daquel testo alla disciplina della responsa-bilità dei magistrati. Tuttavia, sente l’esi-genza di intervenire per replicare alle

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considerazioni fatte in quell’occasione daldeputato Bonafede, secondo cui il Senatoavrebbe approvato un testo contro i ma-gistrati, che ora il Governo rappresente-rebbe alle Commissione Giustizia comeuna priorità, quando i problemi dell’Italiasarebbero ben diversi. In realtà, il testo inesame non è una sorta di clava contro lamagistratura, quanto piuttosto uno stru-mento a tutela dei diritti dei cittadini nelcaso in cui i loro diritti dovessero essereviolati nel corso di un procedimento giu-diziario. Non si tratta, quindi, di punire imagistrati, ma di garantire gli utenti dellagiustizia. L’esigenza di intervenire celer-mente su questa materia non deriva tantoda una valutazione discrezionale del Go-verno in merito a diverse priorità possibili,quanto invece dalle indicazioni provenientidalla Corte di Giustizia dell’Unione Euro-pea, che ha condannato l’Italia proprio perle carenze della legislazione in materia diresponsabilità civile dei magistrati. A que-sta giurisprudenza si affianca quella dellaCorte Costituzionale, che in varie occasionisi è soffermata sulla materia della respon-sabilità civile dei magistrati.

Bisogna quindi guardare con grandeattenzione al testo trasmesso dal Senato,che deve essere valutato come un provve-dimento equilibrato, che segue le indica-zioni della giurisprudenza europea.

Non condivide, pertanto, le critiche ap-portate a questo testo, comprese quelle,che in alcuni casi sembrano abnormi, delConsiglio superiore della magistratura,considerato che il testo è stato redattoanche a garanzia per i magistrati stessi. Adesempio, non sono condivisibili i rilievicritici in relazione al travisamento delfatto e delle prove, in quanto non si tieneconto della giurisprudenza amministrativasul vizio dell’eccesso di potere, che delineaanche la fattispecie del travisamento delfatto. Questa interpretazione potrebbe es-sere utilizzata anche nella materia che sista esaminando, pur rapportandola allaquestione particolare della responsabilitàdel magistrato. Non condivide assoluta-mente la nozione di travisamento cheviene suggerita dal Consiglio superioredella magistratura nel suo parere. Non è

condivisibile neanche la tesi secondo cui itermini di decadenza per la presentazionedel risarcimento del danno sarebbero ec-cessivi, poiché non si tiene conto che iltermine di tre anni previsto è inferiore aquelli previsti in casi simili dall’ordina-mento per altre situazioni. Il testo, a suoparere, contiene una serie di misure chesono state poste a tutela dei magistraticome, ad esempio, quelle che parametranola misura della rivalsa allo stipendio con-siderato al netto delle trattenute fiscali.

Conclude ribadendo che la proposta dilegge approvata dal Senato è equilibrata,rappresentando un punto di arrivo dalquale non si discosterebbe.

Donatella FERRANTI, presidente, nes-sun altro chiedendo di intervenire, rinviail seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

L’ufficio di presidenza si è svolto dalle14.20 alle 14.35.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014 — Presi-denza del Presidente Donatella FERRANTI.

La seduta comincia alle 14.35.

Indagine conoscitiva in merito all’esame della proposta

di legge C. 1609 Dambruoso, recante l’istituzione della

Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e delle

direzioni distrettuali antiterrorismo.

Audizione di Lamberto Giannini, Direttore del Ser-

vizio centrale antiterrorismo presso il Ministero

dell’interno.

(Svolgimento e conclusione).

Donatella FERRANTI, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori sarà

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 26 — Commissione II

assicurata anche mediante impianti audio-visivi a circuito chiuso. Introduce, quindi,l’audizione.

Svolge una relazione sui temi oggettodell’audizione Lamberto GIANNINI, Diret-tore del Servizio centrale antiterrorismopresso il Ministero dell’interno.

Intervengono per porre quesiti e for-mulare osservazioni i deputati StefanoDAMBRUOSO (SCpI), relatore, e NicolaMOLTENI (LNA).

Risponde ai quesiti posti LambertoGIANNINI, Direttore del Servizio centraleantiterrorismo presso il Ministero dell’in-terno.

Donatella FERRANTI, presidente, ringra-zia l’audito e dichiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 15.05.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Modifiche al codice penale in materia diprescrizione dei reati.C. 1174 Colletti, C. 1528 Mazziotti Di Celsoe C. 2150 Ferranti.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 27 — Commissione II

III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari esteri e comunitari)

S O M M A R I O

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di François Crepeau, Relatore Speciale dell’ONU sui diritti dei migranti . . . . . . . 28

SEDE CONSULTIVA:

DL 168/2014 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonchéad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attività amatoriale eagonistica. C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Esame e conclusione – Nullaosta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

RISOLUZIONI:

7-00538 Cicchitto: Sulle iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria.

7-00540 Scagliusi: Sulle iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 8-00089 e8-00090) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

ALLEGATO 1 (Nuova formulazione approvata dalla Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

ALLEGATO 2 (Nuova formulazione approvata dalla Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

SEDE REFERENTE:

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governodella Repubblica del Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organiz-zata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanzechimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità,fatto a Roma il 5 novembre 2009. C. 2676 Governo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 36

COMITATO PERMANENTE ITALIANI NEL MONDO E PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione del Comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all’estero . . . . . . . 36

ERRATA CORRIGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Mario MARAZZITI.

Audizione di François Crepeau, Relatore Speciale

dell’ONU sui diritti dei migranti.

L’audizione informale è stata svoltadalle 8.35 alle 9.25.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 28 — Commissione III

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Fabrizio CICCHITTO.– Interviene il sottosegretario di Stato agliaffari esteri e alla cooperazione internazio-nale, Benedetto Della Vedova.

La seduta comincia alle 13.35.

DL 168/2014 Proroga di termini previsti da dispo-

sizioni legislative concernenti il rinnovo dei Comitati

degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle

armi per uso scenico, nonché ad altre armi ad aria

compressa o gas compresso destinate all’attività

amatoriale e agonistica.

C. 2727 Governo.

(Parere alla I Commissione).

(Esame e conclusione – Nulla osta).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Fabio PORTA (PD), relatore, segnala che,a seguito dell’approvazione presso la ICommissione dell’emendamento Sibilia 1.1,nella sua nuova formulazione, è stato sop-presso l’articolo 1 del decreto-legge in ti-tolo, che recava le norme di competenza diquesta Commissione, relative al rinnovo deiCOMITES. Conseguentemente, è stato mo-dificato anche il titolo del provvedimentoche non opera più il riferimento alla pro-roga del termine previsto da disposizionilegislative concernenti tale materia.

Ricorda che i COMITES sono organismirappresentativi eletti direttamente dagli ita-liani all’estero in ciascuna circoscrizioneconsolare ove risiedono almeno tremilaconnazionali o nominati, nel caso non rag-giungano tale soglia, dall’autorità diploma-tico-consolare. Ricorda altresì che le ultimeelezioni si erano svolte il 26 marzo 2004 per124 Comitati diffusi in 38 Paesi e che ilprossimo rinnovo riguarderà 16 Comitati.

Segnala che il voto della CommissioneAffari costituzionali è da porre in rela-zione al recepimento da parte della Com-missione Bilancio di un emendamento del

Governo al disegno di legge di stabilità,attualmente all’esame del Senato, recanteidentico contenuto e finalizzato a preve-dere che le votazioni per il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero, di cui allalegge 23 ottobre 2003, n. 286, siano rin-viate al 17 aprile 2015. Il termine per lapresentazione della domanda di iscrizioneall’elenco elettorale è prorogato al 18marzo 2015. All’attuazione di tali dispo-sizioni si provvede con gli stanziamentidisponibili a legislazione vigente; le sommenon impegnate entro il 31 dicembre 2014possono essere impegnate nell’esercizio fi-nanziario 2015. Alla compensazione deglieffetti finanziari sui saldi di finanza pub-blica, pari a 1.103.191 euro per l’anno2015, si provvede mediante corrispondenteutilizzo del Fondo per la compensazionedegli effetti finanziari non previsti a legi-slazione vigente conseguenti all’attualizza-zione di contributi pluriennali di cui al-l’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7ottobre 2008, n. 154, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008,n. 189, e successive modificazioni.

Conseguentemente, propone che laCommissione esprima un nulla osta sulprovvedimento in titolo.

Mario MARAZZITI (PI) preannuncia ilvoto favorevole del suo gruppo sulla pro-posta di nulla osta testé avanzata dalrelatore, segnalando di avere già sostenutoin altre sedi l’opportunità di un rinviodelle elezioni per il rinnovo dei COMITES.

La Commissione approva quindi la pro-posta di nulla osta del relatore.

La seduta termina alle 13.45.

RISOLUZIONI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Fabrizio CICCHITTO.– Interviene il sottosegretario di Stato agliaffari esteri e alla cooperazione internazio-nale, Benedetto Della Vedova.

La seduta comincia alle 13.45.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 29 — Commissione III

7-00538 Cicchitto: Sulle iniziative della comunitàinternazionale in merito alla crisi in Siria.

7-00540 Scagliusi: Sulle iniziative della comunità

internazionale in merito alla crisi in Siria.

(Discussione congiunta e conclusione –Approvazione delle risoluzioni n. 8-00089 e8-00090).

La Commissione inizia la discussionecongiunta delle risoluzioni in oggetto.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che le risoluzioni in titolo, vertendosulla stessa materia, saranno discusse con-giuntamente.

In qualità di primo firmatario dellarisoluzione n. 7-00538, procede ad illu-strarla segnalando che tale atto di indi-rizzo è stato definito in risposta all’incon-tro informale con l’Inviato Speciale del-l’ONU per la Siria, Staffan De Mistura,svoltosi la scorsa settimana presso l’Ufficiodi presidenza, integrato dai rappresentantidei gruppi, delle omologhe Commissioniesteri di Camera e Senato. Dall’incontro è,infatti, derivato un quadro assai preoccu-pante sulla situazione in atto in Siria,connessa all’intrecciarsi del conflitto in-terno a tale Paese tra sostenitori e oppo-sitori al regime ad Assad, aggravato ulte-riormente dall’espansione di Daesh che inSiria ed Iraq ha la sua espressione piùsignificativa.

Sottolinea che le premesse della riso-luzione danno conto dell’evolvere dellacrisi siriana, iniziata nella primavera del2011, trasformatasi in una guerra civile dicrescente intensità, che mette a rischiol’integrità del Paese e costituisce un po-tente fattore di destabilizzazione dell’in-tera area mediorientale. Tale crisi è al-l’origine di uno straordinario flusso dimilioni di rifugiati diretto verso tutti iPaesi circostanti, come emerso anche inoccasione delle missioni svolte dalla Com-missione a Erbil, Amman e Beirut, e dacui potrebbe derivare un ulteriore raffor-zamento dell’estremismo fondamentalista.

In tale contesto appare meritevole disostegno il lavoro svolto dalle maggioriagenzie dell’ONU dedicate all’emergenza,anche in considerazione della difficoltàulteriore derivante dall’arrivo della sta-gione invernale. Anche alla luce di quantoemerso in occasione delle citate missioni ein particolare in occasione dei sopralluo-ghi svolti presso i campi di rifugiati, ri-terrei utile e doveroso un rafforzamentodel testo in discussione in riferimento allanecessità di assicurare fondi congrui al-l’azione svolta in particolare dal Pro-gramma Alimentare Mondiale.

Sottolinea che, come noto, il Consigliodi Sicurezza delle Nazioni Unite si èespresso in modo unanime con due riso-luzioni ai sensi del Capitolo VII della Cartadell’ONU, che danno sostegno sul pianogiuridico all’azione svolta anche sul pianomilitare dalla coalizione internazionale diStati formatasi con la Conferenza inter-nazionale di Parigi sulla pace e sullasicurezza in Iraq del 15 settembre 2014,alla quale l’Italia prende parte.

In questo contesto generale si collocal’appello lanciato dalla Comunità di San-t’Egidio per Aleppo « Città Aperta » e ilPiano d’Azione formulato dall’Inviato Spe-ciale dell’ONU per la Siria, Staffan deMistura, per abbassare l’intensità delloscontro in Siria e congelare il conflittomilitare in un’area ad alto valore simbo-lico per la comunità internazionale, qualeè la città di Aleppo.

Tutto ciò premesso, evidenzia che larisoluzione muove nella direzione di unsostegno attivo da parte nel nostro Go-verno in tutte le sedi internazionali alleiniziative dell’ONU e della comunità inter-nazionale, anche in riferimento all’attua-zione delle due risoluzioni citate, nel man-tenimento del retroterra politico-militarerappresentato dalla scelta operata anchedal nostro Paese in sostegno della coali-zione internazionale.

Emanuele SCAGLIUSI (M5S) illustra asua volta l’atto di indirizzo in titolo a suaprima firma, che trova fondamento intalune audizioni svolte dalla Commissione,oltre che nelle missioni richiamate dal

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 30 — Commissione III

presidente Cicchitto. Evidenzia che la que-stione relativa all’intervento politico-mili-tare rappresenta l’elemento che differen-zia le due risoluzioni in titolo, oltre ad unpiù marcato riferimento al ruolo svoltodalla Turchia, presente nella risoluzionedel suo gruppo.

Il sottosegretario Benedetto DELLAVEDOVA, richiamando la risoluzione ap-provata in data odierna dalla omologaCommissione del Senato, di tenore analogoa quella a prima firma del presidenteCicchitto, esprime parere favorevole suquest’ultima e avanza proposte di rifor-mulazione riferite alla parte dispositivadella risoluzione del Movimento 5 Stelle,con particolare riferimento al primo, alquarto e al sesto punto degli impegni.Precisa, in particolare, l’opportunità diespungere la parola « straordinario » dalprimo capoverso del dispositivo e di rifor-mulare il quarto capoverso nei seguentitermini: « ad adoperarsi, in tutti i forimultilaterali, ivi incluso il gruppo infor-male « Amici della Siria » affinché si cessiimmediatamente di fornire finanziamentie supporto ai belligeranti in Siria e possaessere adottato in Consiglio di sicurezzaun embargo su tutte le armi dirette inSiria, come auspicato dal Segretario Ge-nerale dell’ONU, Ban Ki Moon ». Propone,infine, con riferimento all’ultimo capo-verso del dispositivo, di sostituire le pa-role: « in ultima istanza » con le seguenti:« di concerto con i partner internazio-nali ».

Esprime, infine, parere contrario sulquinto capoverso del dispositivo, in ra-gione del ruolo positivo che la Turchiasvolge rispetto all’impegno internazionalecontro ISIS, avendo assicurato un rile-vante aiuto sul piano umanitario anche inaccoglienza degli oltre cento mila rifugiatiprovenienti da Kobane, e per le posizioniche lo stesso Governo turco ha assunto neiconfronti della regione autonoma sirianadel Royava, ritenuta da Ankara ancoravicina al PKK e a Damasco. Inoltre, taleregione non fa parte della coalizione in-ternazionale istituita in occasione dellaConferenza di Parigi e notoriamente am-

bisce ad un riconoscimento come autoritàstatuale per il quale non sussistono ipresupposti.

Emanuele SCAGLIUSI (M5S) accogliele proposte di riformulazione avanzate dalrappresentante del Governo e mantiene ilquinto capoverso del dispositivo per ilquale chiede che la Commissione votiseparatamente rispetto al restante testodella risoluzione a sua prima firma.

Vincenzo AMENDOLA (PD) esprimeperplessità sulla risoluzione a prima firmaScagliusi malgrado le proposte di riformu-lazione formulate dal Governo e accoltedal proponente, in quanto basata su as-siomi di principio non condivisibili.Quanto alla risoluzione di cui è cofirma-tario, si associa alle parole del presidenteCicchitto in merito al contesto in cui taleatto di indirizzo è nato e alla esigenza chela comunità internazionale si muova lungoi due fronti rappresentanti, da un lato, dalcontrasto a Daesh e, dall’altro, dalla solu-zione della crisi in Siria. Segnala che larisoluzione prende spunto dal fallimentorappresentato da Ginevra I e II e dal-l’inopportunità di procedere al lancio dinuove conferenze internazionali e proponedi ricostruire un contesto di dialogo poli-tico a partire dalla realtà di Aleppo at-traverso il sostegno al piano delle NazioniUnite, senza sottacere i crimini commessidal regime di Assad. Non vi è dubbio,infatti, che la soluzione del conflitto si-riano consentirebbe alla coalizione inter-nazionale di risolvere definitivamente ilproblema rappresentato dall’ISIS, né sipuò dubitare che la stessa coalizione in-ternazionale sia priva di legittimità inter-nazionale alla luce del chiaro mandatoconferito dall’ONU ai sensi del capitolo VIIdella Carta delle Nazioni Unite. Sottolineache in tale contesto l’Italia ha compiutouna scelta ulteriore, non limitando lapropria azione al piano militare ma esten-dendola a quello umanitario, e ciò adifferenza di altri Paesi che pur fannoparte e contribuiscono attivamente allacoalizione.

Alla luce di tali considerazioni, ribadi-sce la contrarietà del suo gruppo sulla

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 31 — Commissione III

risoluzione del MoVimento 5 Stelle, inquanto nega i presupposti giuridici inter-nazionali citati e, conseguentemente, sioppone alle operazioni militari. Sottolineala centralità della questione della legitti-mità internazionale che è alla base dellalinea seguita dal Governo e dal Parlamentoitaliani a partire dalle deliberazioni as-sunte il 20 agosto scorso. Ritiene consi-gliabile una linea di maggiore attenzionenei confronti della Turchia, che registri ilpassaggio delicato che il Governo diAnkara ha dovuto superare rispetto allapossibilità di entrare in territorio sirianonel contrasto a Daesh.

Conclusivamente, ricorda che se il co-siddetto Califfato ha come unico vantaggioquello di coagulare l’impegno della comu-nità internazionale e di tutti i Paesi del-l’area, non sussiste tale unanimità di ve-dute rispetto al regime di Assad e al futurodella Siria, su cui il Consiglio di sicurezzadell’ONU ha una visione articolata.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, si as-socia convintamente all’intervento del col-lega Amendola.

Mario MARAZZITI (PI), intervenendoin qualità di cofirmatario della risoluzionen. 7-00538, evidenzia che tale atto di in-dirizzo muove innanzitutto nella direzionedi favorire la cessazione delle violenze e diavviare una iniziativa innovativa intornoalla simbolica città di Aleppo, nei terminiproposti dall’appello della Comunità diSant’Egidio e recepiti dal Piano d’azionedell’Inviato Speciale dell’Onu per la Siria,Staffan de Mistura. Osserva che la strate-gia innovativa si fonda su un approccio dalbasso, finalizzato ad instaurare una paceseparata ed un dialogo possibile tra idiversi interlocutori.

Conclude preannunciando il voto favo-revole del suo gruppo, oltre che sullarisoluzione n. 7-00538, sui capoversi con-tenuti sia nella premessa che nel disposi-tivo della risoluzione a prima firma Sca-gliusi dedicati alla trattazione dei profiliumanitari, che dichiara di condividere,

associandosi alla proposta di voto perparti separate avanzata dal collega Sca-gliusi.

Erasmo PALAZZOTTO (SEL) esprimesoddisfazione per l’avvio della discussioneodierna, che valorizza il ruolo internazio-nale e diplomatico assolto dalla Comunitàdi Sant’Egidio con la meritevole iniziativarelativa ad Aleppo. Esprime, inoltre, unconsenso di massima sulla risoluzione aprima firma Cicchitto, in quanto mostra direcepire l’elemento politico salienteemerso in occasione del recente incontroinformale con l’Inviato Speciale De Mi-stura, relativo alla rimozione delle causeche hanno comportato l’emergere diDaesh. La risoluzione affronta, infatti, iltema del conflitto siriano e appare fina-lizzata ad una strategia nei confronti diDaesh che impedisca l’ulteriore degenera-zione della guerra civile. Inoltre, l’atto indiscussione tende sul piano politico asuperare o integrare l’approccio esclusiva-mente militare, anche se non giunge acontemplare il ruolo svolto dall’Iran. Ri-spetto a tale Paese, sottolinea che allostato attuale Teheran contribuisce al-l’azione militare contro ISIS in totale au-tonomia a causa di un embargo politicoormai privo di ragioni. Si tratta, a suogiudizio, di un profilo meritevole di ap-profondimento, strettamente connesso agliequilibri regionali e senza il quale l’azionemilitare della coalizione internazionale èdel tutto inefficace. Auspica un approcciopiù cauto nei riguardi della Siria, tenendoconto che le risoluzioni dell’ONU noncontemplano un intervento militare sulsuo territorio e non essendo mai statoespresso in modo esplicito da parte diDamasco un assenso in tale direzione, adifferenza di quanto è avvenuto in Iraq.D’altra parte un’iniziativa militare in ter-ritorio siriano rappresenterebbe un’aggres-sione ad uno Stato sovrano e richiame-rebbe veementi reazioni da parte di attoriquali l’Iran o la Russia. Ribadisce, infine,l’opportunità di una discussione su Aleppoe la piena condivisione sugli elementi dianalisi e sulla necessità di un fermo im-pegno sul piano umanitario, senza cedere

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 32 — Commissione III

a forzature che andrebbero ben oltre ilpiano d’azione delle Nazioni Unite.

Per tali motivi, associandosi alla pro-posta di voto per parti separate, prean-nuncia il voto favorevole sul complessivotesto della risoluzione n. 7-00538 con l’ec-cezione del secondo capoverso del dispo-sitivo, su cui preannuncia il voto contrariodel suo gruppo. Preannuncia altresì il votofavorevole del suo gruppo sulla risoluzionen. 7-00540, per quanto non del tutto intema rispetto alla iniziativa intorno adAleppo.

Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI)condivide le considerazioni del collegaAmendola e, rivolgendosi all’onorevole Pa-lazzotto, ritiene che non vi sia contraddi-zione tra i due impegni previsti dallarisoluzione di cui è cofirmataria. Taliimpegni descrivono, infatti, due livelli distrategia che muovono però verso lo stessoobiettivo e che guardano, da un lato, allagiusta contrapposizione a Daesh sulla basedel diritto internazionale e, dall’altro, allasperimentazione di un percorso nuovointorno ad Aleppo, da estendere auspica-bilmente all’intera regione.

Il sottosegretario Benedetto DELLAVEDOVA, in considerazione della discus-sione in corso, si rimette alla Commissionequanto alla valutazione sulla risoluzione aprima firma Scagliusi.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che la Commissione procederà alvoto per parti separate sulla risoluzionen. 7-00538 a partire dalla premessa e dalprimo impegno dell’atto di indirizzo perpoi deliberare sul secondo impegno dellarisoluzione.

La Commissione, con distinte votazioni,approva quindi all’unanimità la parte mo-tiva unitamente al primo capoverso dellaparte dispositiva, nonché, a maggioranzadei presenti, il secondo capoverso dellaparte dispositiva della risoluzione n. 7-00538, come riformulata, che assume iln. 8-00089 (vedi allegato 1).

Vincenzo AMENDOLA (PD) ritiene chela risoluzione del MoVimento 5 Stelle,essendo fondata su presupposti non con-divisibili, non possa essere votata per partiseparate.

Manlio DI STEFANO (M5S), in qualitàdi cofirmatario, manifesta la disponibilitàdel suo gruppo allo stralcio del sesto puntodella premessa della risoluzionen. 7-00540, in accoglimento delle perples-sità segnalate dal collega Amendola.

Emanuele SCAGLIUSI (M5S) ribadiscela proposta affinché la Commissione pro-ceda alla deliberazione per parti separatesulla risoluzione n. 7-00540, condividendola disponibilità manifestata dal collega DiStefano, e in riferimento al quinto capo-verso della parte dispositiva, che confermadi volere mantenere in difformità rispettoalla proposta avanzata dal sottosegretarioDella Vedova.

Vincenzo AMENDOLA (PD) mantienela valutazione contraria del suo grupposulla risoluzione del MoVimento 5 Stelle,ritenendo preferibile una deliberazionecomplessiva e più conforme alla posizionepolitica tenuta dai singoli gruppi.

Manlio DI STEFANO (M5S) ritiene cheil suo gruppo abbia compiuto passi signi-ficativi nella direzione indicata dal collegaAmendola e che l’unico ostacolo alla pre-sentazione di un unico atto di indirizzosottoscritto dai gruppi di maggioranza e diopposizione era rappresentato dal secondocapoverso della parte dispositiva della ri-soluzione a prima firma Cicchitto, noncondivisa dal suo gruppo.

Mario MARAZZITI (PI), a maggiorchiarezza, sottolinea che il secondo capo-verso del dispositivo della risoluzione aprima firma Cicchitto, testé approvato,non contempla alcun riferimento alla Si-ria.

Vincenzo AMENDOLA (PD), alla luce diquanto affermato dal collega Di Stefano ea temperamento di un orientamento già da

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 33 — Commissione III

lui manifestato, preannuncia il voto diastensione del suo gruppo sulle parti dellarisoluzione n. 7-00540 su cui il parere delGoverno è favorevole, preannunciando unvoto contrario sulle restanti parti.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che la Commissione procederà allavotazione parti separate della risoluzionen. 7-00540.

La Commissione, con distinte votazioni,approva quindi la premessa e il dispositivodella risoluzione n. 7-00540 come rifor-mulata, e che pertanto assume il numero8-00090 (vedi allegato 2), e respinge ilquinto capoverso del dispositivo della me-desima risoluzione.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Fabrizio CICCHITTO.– Interviene il sottosegretario di Stato agliaffari esteri e alla cooperazione internazio-nale, Benedetto Della Vedova.

La seduta comincia alle 14.35.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo

della Repubblica italiana ed il Governo della Re-

pubblica del Kazakhstan di cooperazione nel con-

trasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito

di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori

e sostanze chimiche impiegate per la loro produ-

zione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità,

fatto a Roma il 5 novembre 2009.

C. 2676 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in titolo.

Fabio PORTA (PD), relatore, segnalache l’Accordo con il Kazakhstan è intesoa prevenire, contrastare e reprimere lacriminalità organizzata ed i reati ad essa

connessi, in particolare quelli relativi altraffico di sostanze stupefacenti, all’immi-grazione clandestina e al terrorismo, inconformità alle rispettive legislazioni na-zionali e agli accordi internazionali rico-nosciuti dai nostri due Paesi. L’articolo 2dell’Accordo definisce, le diverse figure direato connesse alla criminalità organizzatacome il terrorismo, il traffico illecito disostanze stupefacenti e psicotrope, criminiriferibili ad attività economiche, il favo-reggiamento dell’immigrazione clande-stina, il traffico di esseri umani, i reaticontro la proprietà, la falsificazione didocumenti, la fabbricazione e la diffusionedi denaro e di altri mezzi di pagamentofalsi, il traffico di armi e di sostanzenucleari e radioattive, il traffico illecito diopere d’arte, i reati ambientali e quelliinformatici (articolo 2).

Sottolinea poi come gli organi compe-tenti al contrasto delle varie tipologie direati previsti nell’Accordo sono, per il no-stro Paese, il Dipartimento della pubblicasicurezza del Ministero dell’interno e, per laparte kazaka, gli organismi preposti allasicurezza, agli affari internazionali e allaprevenzione dei crimini economici, comeprevisto dall’articolo 3 dell’Accordo inesame. La cooperazione tra i due Paesi av-viene attraverso uno scambio sistematico diinformazioni, atti normativi, esperienze etecnologie di lavoro, nonché il costante ereciproco aggiornamento sulle attuali mi-nacce della criminalità. Tali obiettivi si rea-lizzano, tra l’altro, mediante lo scambio diesperti e la programmazione, nei due Paesi,di corsi di aggiornamento comuni in speci-fiche tecniche investigative e operative e loscambio di esperienze e di conoscenze tec-niche relative alla sicurezza delle reti dicomunicazione telematica e alla sicurezzadei trasporti.

Ricorda che nel contrasto del trafficoillecito di stupefacenti, in conformità alleconvenzioni internazionali sul controllodelle droghe, l’articolo 5 dell’Accordo as-sicura il mantenimento di un’analoga col-laborazione reciproca, che prevede ade-guato scambio di dati, informazioni edesperienze. Le Parti si impegnano infattiad adottare misure comuni per la lotta

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 34 — Commissione III

contro il traffico illegale di sostanze stu-pefacenti e psicotrope, di precursori erelativi nuovi tipi, ricorrendo, ove previstodalla legislazione nazionale delle Parti,alla tecnica delle « consegne controllate » edelle « attività sotto copertura ».

Ai fini del contrasto del terrorismo,rileva che gli organi competenti delle Parti,conformemente alle rispettive legislazioninazionali, scambieranno informazioni, inparticolare su atti terroristici pianificati ecompiuti, sui relativi preparativi, sulleforme e sui metodi del loro compimento,sui gruppi terroristici, nonché sulle per-sone che, nel territorio dello Stato dell’al-tra Parte, pianificano, compiono o hannocompiuto reati contro gli interessi dellostesso, come previsto dall’articolo 6. Per ilcontrasto degli atti terroristici è previsto loscambio, esclusivamente fra le unità diantiterrorismo dei competenti organi delleParti, delle informazioni su persone so-spettate di appartenere ad organizzazioniestremiste limitatamente a casi concreti,qualora sussista la necessità di contrastaregli atti terroristici o di prevenire i reati,che si connotano per la potenziale minac-cia alla sicurezza nazionale e pubblica.

Ai fini della lotta all’immigrazioneclandestina, l’articolo 7 dell’Accordo di-spone che lo scambio di informazioni sifocalizzi sull’attraversamento clandestinodei confini delle Parti, sul possesso di falsadocumentazione e sulle organizzazioni cri-minali coinvolte.

Ulteriori disposizioni pattizie, previstedagli articoli 8-14, disciplinano l’intensifi-cazione della collaborazione tra gli ufficicentrali nazionali dell’Interpol, le modalitàdi utilizzo e di tutela dei dati personali; lapossibilità di respingimento delle richiestedi assistenza, qualora possano nuocerealla sovranità o alla sicurezza delle Partio siano in contrasto con le rispettivenormative nazionali; l’assunzione delle ri-spettive spese riguardanti l’esecuzione del-l’intesa; la risoluzione, per via diplomatica,delle eventuali controversie originate dal-l’interpretazione o dall’applicazione del-l’atto internazionale; la possibilità di mo-

difica o integrazione dell’Accordo con unprotocollo aggiuntivo e le modalità dientrata in vigore.

Ricorda che, come riportato nel dise-gno di legge di ratifica all’articolo 3,l’onere totale derivante dall’Accordo am-monta a euro 99.530 annui a decorrere dal2014, dettagliati nella relazione tecnicaallegata al disegno di legge. Per la coper-tura finanziaria dell’importo si fa ricorsoal fondo speciale di parte corrente iscritto,ai fini del bilancio triennale 2014-2016,nell’ambito del programma « Fondi di ri-serva e speciali » della missione « Fondi daripartire » dello stato di previsione delMinistero dell’economia e delle finanzeper l’anno 2014, allo scopo parzialmenteutilizzando l’accantonamento relativo alMinistero degli affari esteri.

Conclude raccomandando l’approva-zione di questo disegno di legge, che siaffianca agli altri due provvedimenti diratifica degli accordi sottoscritti conAstana recentemente esaminati da questaCommissione, aventi ad oggetto, rispetti-vamente, il trasferimento delle personecondannate e la cooperazione militare, ecostituisce un ulteriore tassello nella stra-tegia di rafforzamento della cooperazionecon un partner strategico in Asia centralecome il Kazakhstan.

Il sottosegretario Benedetto DELLAVEDOVA si associa alle considerazionisvolte dal relatore.

Erasmo PALAZZOTTO (SEL) manifestaprofonda contrarietà ad un sollecito iter diesame del provvedimento in titolo inquanto relativo ad un Paese non rispettosodegli standard internazionali di dirittoumanitario, come attestano i rapporti dellemaggiori agenzie specializzate come Hu-man Rights Watch o Amnesty International.Peraltro, il Kazakhstan ha dimostrato inpiù occasioni di essere un Paese che haadottato una nozione estensiva di terrori-smo, che giunge ad includere ogni mani-festazione di dissenso antigovernativo.Come già osservato in occasione dell’esamein sede referente di un analogo provvedi-mento attualmente all’esame dell’Assem-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 35 — Commissione III

blea, ribadisce l’opportunità di rallentareil percorso di ratifica di accordi con Paesiconculcatori dei diritti umani.

Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI)concorda sulla necessità di considerare invia prioritaria i temi della legalità inter-nazionale, ma anche di guadagnare con-sapevolezza sui punti di debolezza cheanche il nostro Paese ha in tema i dirittiumani, come dimostra la condizione me-dia all’interno delle nostre carceri. Ritieneche il contributo del collega Palazzottoabbia il merito di promuovere una rifles-sione doverosa, finalizzata all’individua-zione di un punto di equilibrio tra lediverse istanze.

Andrea MANCIULLI (PD) non condi-vide sul piano metodologico l’approcciodell’onorevole Palazzotto, poiché in temadi terrorismo non è praticabile escludere apriori accordi con Paesi non del tutto inlinea con gli standard democratici.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che, nessun altro chiedendo di in-tervenire, è concluso l’esame preliminaredel provvedimento, che sarà trasmesso alleCommissioni competenti per l’espressionedei pareri. Come di consueto, se non visono specifiche segnalazioni da parte deiGruppi, si intende che si sia rinunziato altermine per la presentazione degli emen-damenti, altrimenti, il termine resta fissatoalle ore 15 di martedì 9 dicembre pros-simo.

Sui lavori della Commissione.

Carlo SIBILIA (M5S), non essendo po-tuto sopraggiungere tempestivamente allaseduta odierna, interviene in riferimentoal decreto-legge n. 168 del 2014, su cui laCommissione ha espresso in data odiernail proprio nulla osta, per ribadire il pro-fondo dissenso del suo gruppo in ragione

della disomogeneità delle norme contenutenel provvedimento e della anomala soler-zia con cui la maggioranza ha provvedutoad inserire nel disegno di legge di stabilitàle norme di cui all’articolo 1 del provve-dimento.

Marco FEDI (PD) ricorda al collegaSibilia che per effetto di un emendamentoda lui presentato è stato soppresso l’arti-colo 1 del citato decreto-legge, al fine diconsolidare la fissazione dell’appunta-mento elettorale al momento dell’entratain vigore della legge di stabilità.

La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle14.45 alle 14.55.

COMITATO PERMANENTE ITALIANI NEL MONDO

E PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Fabio PORTA.

Audizione del Comitato di presidenza del Consiglio

generale degli italiani all’estero.

L’audizione è stata svolta dalle 15.10alle 16.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Com-missioni parlamentari n. 344 del 26 no-vembre 2014, a pagina 316, prima colonna,ultima riga deve leggersi « 14.05 » in luogodi « 15.05 ».

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 36 — Commissione III

ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00538 Cicchitto: Sulle iniziative della Comunitàinternazionale in merito alla crisi in Siria.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,

premesso che:

la crisi siriana, iniziata nella pri-mavera del 2011, si è trasformata in unaguerra civile di crescente intensità, chemette a rischio l’integrità del Paese ecostituisce un potente fattore di destabi-lizzazione dell’intera area mediorientale;

il bilancio della crisi, ancora prov-visorio, è di 215 mila morti di oltre 3milioni di profughi esterni verso la Tur-chia, il Libano, la Giordania, l’Iraq, l’Egittoe l’Europa, di 7 milioni di profughi interni;inoltre, più della metà della popolazionesiriana è dipendente dagli aiuti per la suasopravvivenza, tanto che l’UNHCR ha de-finito la situazione siriana la « più grandeemergenza umanitaria del nostro tempo »;

vi sono evidenti rischi per la sta-bilità di Paesi vicini, in alcuni dei quali(Iraq, Giordania o Libano) i profughi co-stituiscono ormai quasi un quarto dellapopolazione;

la condizione dei profughi rischiadi peggiorare ulteriormente, proprio incoincidenza con il periodo invernale, acausa dell’annunciata sospensione, permancanza di fondi, dell’assistenza finoraassicurata dal Programma AlimentareMondiale delle Nazioni Unite;

la crisi siriana costituisce il terrenoideale per il rafforzamento dell’estremi-smo fondamentalista armato, in partico-lare di quello del cosiddetto Daesh, che haraggiunto inedite dimensioni militari or-ganizzate, fino a rappresentare una mi-naccia all’integrità territoriale di paesi del-

l’area, oltre che una delle maggiori sfidecontemporanee alla sicurezza, alla demo-crazia e alla libertà, in primo luogo quellareligiosa;

il Consiglio di Sicurezza delle Na-zioni Unite si è espresso in maniera moltochiara sulla crisi siriana, approvando al-l’unanimità le risoluzioni n. 2170 del 15agosto 2014 e n. 2178 del 24 settembre2014 ai sensi del Capitolo VII della Cartadell’ONU;

in attuazione di tali risoluzioni econtro la grave minaccia alla stabilitàregionale rappresentata da Daesh, anchead esito della Conferenza internazionale diParigi sulla pace e sulla sicurezza in Iraqdel 15 settembre 2014, si è attivata unacoalizione internazionale di Stati, allaquale l’Italia prende parte, finalizzata aduna strategia di contrasto ad ampio spet-tro sul piano politico-diplomatico, sulpiano militare ed umanitario;

in generale, ad oltre tre anni dal-l’inizio del conflitto, dopo il fallimento dialcune iniziative diplomatiche, e nel nuovoscenario segnato dall’avanzare della mi-naccia terroristica, emerge con forza lanecessità di riattivare l’iniziativa della co-munità internazionale per una soluzionepolitica che metta fine al più presto alloscontro militare, superando l’emergenzaumanitaria e prospettando una transizionee un processo di riconciliazione attiva-mente sostenuti dalla comunità interna-zionale;

richiamate le proposte dell’appelloSave Aleppo per Aleppo « Città Aperta »,lanciato dalla, Comunità di Sant’Egidio il

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 37 — Commissione III

22 giugno 2014, sottoscritto da autoritàinternazionali e premi Nobel, sottoposto alSegretario Generale dell’ONU il 7 novem-bre 2014, con l’obiettivo di salvare ilmilione e duecentomila abitanti sirianidella grande città ormai assediata e conessa la convivenza tra gruppi ed etniediverse grazie alla presenza dell’ONU e almantenimento di un corridoio umanitario,prima dello scontro ormai possibile traDaesh, forze governative e altri gruppiarmati;

l’Inviato Speciale dell’ONU per laSiria, Staffan de Mistura, ha recentementeformulato un Piano d’azione per abbas-sare l’intensità dello scontro in Siria econgelare il conflitto militare a partire daun’area ad alto valore simbolico per lacomunità internazionale, quale è la città diAleppo;

tale piano sta raccogliendo i priminecessari consensi da alcuni degli attoricoinvolti e può dunque rappresentare unaseria prospettiva verso la soluzione dellacrisi;

l’Unione europea è chiamata a con-tribuire in tale direzione, svolgendo unruolo più forte nella regione mediorientalee affermandosi come soggetto attivamenteimpegnato per la pace e la soluzionepolitica dei conflitti;

l’Italia, per la sua collocazione geo-politica, può svolgere un importante ruolodi stimolo a tale prospettiva di pace,

impegna il Governo:

a sostenere attivamente, nelle rela-zioni bilaterali, nella cornice di politicaestera dell’Unione europea e in tutte lesedi internazionali, l’iniziativa dell’InviatoSpeciale dell’ONU per la Siria finalizzata asalvare Aleppo quale « Città aperta « esimbolo della convivenza tra culture ereligioni, nonché ogni altro sforzo utile afavorire il successo di una soluzione po-litica utile a mettere fine al conflittosiriano e a contrastare la minaccia terro-ristica;

a sostenere in tutti i modi, in unquadro di contrapposizione anche politi-co-militare, l’azione della coalizione inter-nazionale, istituita ai sensi della citatarisoluzione dell’ONU n. 2170, e di tutti isoggetti impegnati nella lotta contro ilterrorismo di Daesh e di altri gruppiarmati e/o terroristici, sollecitando tutti gliattori e i Governi della regione a collabo-rare appieno nel contrastare tale minaccia,essendo tale cooperazione fondamentaleper la sicurezza della regione.

(8-00089) « Cicchitto, Manciulli, Amendola,Marazziti, Alli, Locatelli, Ra-bino, Valentini ».

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 38 — Commissione III

ALLEGATO 2

Risoluzione n. 7-00540 Scagliusi: Sulle iniziative della Comunitàinternazionale in merito alla crisi in Siria.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,

premesso che:

è stato accolto, in fase di discus-sione del decreto-legge di proroga dellemissioni internazionali (decreto-legge 109del 1o agosto 2014, n. 141, convertito dallalegge n. 141 del 1o ottobre 2014), l’ordinedel giorno 9/02598-AR/033, a prima firmaLuca Frusone, ove si richiedeva espressa-mente « a chiedere nelle sedi opportuneche ogni iniziativa sul territorio sirianodella coalizione anti-Isis sia autorizzatadal Consiglio di Sicurezza delle NazioniUnite con il più largo consenso dellacomunità internazionale e che siano evi-tate iniziative unilaterali che possano met-tere a rischio la compattezza stessa delfronte anti-Isis »;

il Consiglio di Sicurezza delle Na-zioni Unite si è espresso in maniera moltochiara sulla crisi siriana, approvando al-l’unanimità le risoluzioni n. 2170 del 15agosto 2014 e n. 2178 del 24 settembre2014, ai sensi del capitolo VII della Cartadell’ONU;

dalle autorità della regione auto-noma siriana del Rojava, della quale fannoparte la provincia e la città di Kobane, siapprende come risultino mancare autoam-bulanze, strutture mediche e medicinali,mentre l’imminente arrivo dell’invernoespone oltre 1 milione e mezzo di profughie sfollati ospitati nella regione in condi-zioni di drammatico disagio;

una delegazione della III Commis-sione della Camera dei deputati ha svoltouna missione a Erbil dal 2 al 5 novembre

2014 con l’obiettivo di approfondire ledinamiche connesse alla crisi in atto nellaregione del Kurdistan iracheno; in parti-colare, con un sopralluogo al campo sfol-lati di Baharka la delegazione ha potutoconstatare in quali condizioni precarie e allimite della dignità umana vivano gli oltre3000 sfollati, in campi di accoglienza or-mai insufficienti e messi alla prova dal-l’arrivo dell’inverno e dai fenomeni disfruttamento di donne e bambini in unarete criminale di mercati di schiavi;

è stato possibile, sempre durante lacitata missione a Erbil, incontrare com-ponenti delle forze peshmerga, che hannorichiesto alle forze internazionali, tra lealtre cose, un particolare supporto di in-telligence, equipaggiamenti difensivi e pos-sibilità di formazione del loro personaleper lo sminamento;

sul piano umanitario l’impegnoche attende la comunità internazionaleriveste un carattere straordinario, allaluce della condizione in cui versano icirca 1,5 milioni di sfollati affluiti inKurdistan. Al riguardo, occorre eviden-ziare il particolare disagio che segna lacondizione della minoranza yazida che, adifferenza di quella cristiana, non puòcontare su alcuna forma di organizza-zione interna o rete di assistenza; at-tualmente, sarebbero 400 mila i rifugiatiyazidi in Kurdistan, per lo più fuggiti inregioni di montagna; inoltre, sarebberocirca 3 mila le donne attualmente rapitee sotto il controllo dell’Isis, destinate almercato degli schiavi, dove il prezzomedio di ogni singola donna è fissato in650 dollari, elevato a 20 mila dollari

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 39 — Commissione III

qualora ONG o soggetti intermediari in-tendano riscattare le donne yazide;

il 30 novembre 2014, nel corsodell’approvazione della legge di stabilità2015 nel suo primo passaggio alla Cameradei deputati, è stato accolto un ordine delgiorno a prima firma Spadoni in cui siimpegna il Governo « ad assicurare unpieno sostegno all’azione italiana in ter-mini di aiuti umanitari, all’azione del-l’Unhcr e un contributo specifico in ter-mini di strutture specializzate nell’acco-glienza e nel supporto soprattutto psico-logico alle vittime delle violenze »,

impegna il Governo:

a prevedere un piano di aiuti uma-nitari, di mezzi di soccorso e di attrezza-ture mediche, da concordare con le orga-nizzazioni umanitarie internazionali e conle organizzazioni non governative italianeed europee, da inviare in Iraq e in Siria,nelle zone interessate dal conflitto o cheospitino campi di accoglienza dei profughie degli sfollati dalle città teatro dellaguerra, senza distinzioni tra minoranzereligiose;

a prevedere l’avvio di progetti disostegno psicologico per le donne fatte

oggetto di compravendita e vittime di vio-lenza sessuale;

ad assumere un’iniziativa internazio-nale per il cessate il fuoco, la smilitariz-zazione delle città contese, l’apertura dicorridoi umanitari, il ripristino delle for-niture di acqua potabile e di energiaelettrica, il sostegno e l’accoglienza aiprofughi come precondizione per il ritornoin sicurezza degli stessi nei loro villaggi ecase;

ad adoperarsi, in tutti i fori multila-terali, ivi incluso il gruppo informale« Amici della Siria » affinché si cessi im-mediatamente di fornire finanziamenti esupporto ai belligeranti in Siria e possaessere adottato in Consiglio di sicurezzaun embargo su tutte le armi dirette inSiria, come auspicato dal Segretario Ge-nerale dell’ONU, Ban Ki Moon;

a promuovere, di concerto con i part-ner internazionali, un’indagine in sedeONU per la ricerca e la tracciabilità ditutte le fonti monetarie che finanzianoforze armate irregolari e/o non ricono-sciute ufficialmente nell’area oggetto dellarisoluzione.

(8-00090) « Scagliusi, Spadoni, Manlio DiStefano, Grande, Di Battista,Sibilia, Del Grosso ».

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 40 — Commissione III

IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)

S O M M A R I O

ATTI DEL GOVERNO:

Su una variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tuteladella capacità marittima della Difesa. Atto n. 116 (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . 42

ALLEGATO 1 (Proposta di parere del Relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

ALLEGATO 2 (Proposta alternativa di parere del deputato Frusone) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

SEDE REFERENTE:

Autorizzazione di spesa per la prosecuzione dell’impiego di personale militare per laprevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale in Campania. C. 2679-quaterGoverno (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

ALLEGATO 3 (Emendamenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 46

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Elio VITO. — Inter-viene il sottosegretario di Stato alla difesaGioacchino Alfano.

La seduta comincia alle 14.

Su una variazione nella composizione

della Commissione.

Elio VITO, presidente, avverte che èpervenuta la richiesta affinché delle seduteodierne sia data pubblicità anche me-diante l’attivazione dell’impianto audiovi-sivo a circuito chiuso. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Comunica, quindi, che a decorrere dal1o dicembre 2014 i deputati Andrea Cec-coni, del gruppo Movimento 5 Stelle, e

Gennaro Migliore, del gruppo Partito De-mocratico, entrano a far parte della Com-missione.

Sui lavori della Commissione.

Donatella DURANTI (SEL) fa presenteche alle ore 15 si svolgerà in Assembleauna seduta di question time alla qualeinterverrà eccezionalmente il Presidentedel Consiglio dei ministri, Matteo Renzi.Poiché i lavori della Commissione preve-dono alla stessa ora, nell’ambito delladiscussione delle risoluzioni sull’impiegodi aeromobili a pilotaggio remoto Preda-tor, l’audizione informale del Capo del IIIReparto dello stato maggiore dell’Aeronau-tica, generale Candotti, invita la presi-denza a valutare l’opportunità di rinviarel’audizione, ancorché la stessa sia già pro-grammata da tempo.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 41 — Commissione IV

Elio VITO, presidente, preso atto che laCommissione condivide la proposta delladeputata Duranti, avverte che l’audizioneinformale sarà rinviata ad altra data.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014,

relativo al programma navale per la tutela della

capacità marittima della Difesa.

Atto n. 116.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprogramma pluriennale in titolo, rinviatonella seduta del 26 novembre 2014.

Elio VITO, presidente, ricorda che nellaseduta del 12 novembre il relatore, ono-revole Scanu, ha illustrato i contenuti delprogramma pluriennale in esame e che il25 novembre scorso la Commissione hasvolto, nell’ambito dell’esame del pro-gramma, l’audizione del Capo di statomaggiore della Difesa, Ammiraglio LuigiBinelli Mantelli.

Avverte quindi che la Commissione Bi-lancio ha deliberato questa mattina i pro-pri rilievi sulle conseguenze di caratterefinanziario dell’atto in esame e ricorda chegli stessi saranno comunicati alla Presi-dente della Camera, unitamente al parereespresso dalla Commissione, per esseretrasmessi al Governo.

Gian Piero SCANU (PD) presenta unaproposta di parere favorevole con condi-zioni, che illustra (vedi allegato 1), sotto-lineando il rilievo posto su alcuni obblighinascenti dalle stesse disposizioni di leggevigenti.

Chiarisce, con riferimento alla primacondizione, che la richiesta dell’elencodelle navi da dismettere nel prossimodecennio non nasce dal desiderio di stilareuna sorta di anagrafe delle unità navali,bensì da quella di ottenere precisi ele-menti di informazione relativi alle esi-genze manifestate dai vertici politici emilitari in più occasioni nel corso delleloro audizioni presso le Commissioni di-fesa della Camera e del Senato.

Quanto alla seconda condizione, os-serva che questa prende le mosse dallanecessità di fare sistema allo scopo digarantire sia la massima trasparenza, sia ilmantenimento di costi contenuti.

Sottolinea, quindi, come con la quartacondizione intenda ribadire l’esigenza chesia rispettato il principio più volte affer-mato in base al quale le risorse relative albilancio della Difesa devono ripartirsi trai settori del personale, dell’esercizio edell’investimento secondo le percentualidel 50, 25 e 25 per cento.

Nel rimarcare, infine, l’atteggiamento dilaicità con il quale ha maturato la pro-posta di parere testé formulata, che haredatto nel più assoluto e rigoroso rispettodelle norme che disciplinano la materiadei programmi d’armamento, esprimel’auspicio che il Governo possa accoglierlafavorevolmente.

Luca FRUSONE (M5S) ringrazia il re-latore per aver svolto un lavoro che, sottoalcuni profili, ritiene interessante e con-divisibile: si riferisce, in particolare, allacondizione con cui si chiede l’elenco dellesingole unità navali da dismettere, nonchéal richiamo al rispetto dei principi dellalegge di riforma dello strumento militare.

Dichiara, tuttavia, che il suo grupponon può condividere una proposta di pa-rere favorevole, per quanto critica e cor-redata da condizioni molto consistenti.Infatti, ad avviso del gruppo del Movi-mento 5 Stelle, le criticità del programmanavale in esame sono tali che su di essonon si può esprimere altrimenti che unparere contrario.

Evidenzia, innanzitutto, che il limite del25 per cento per gli investimenti risulta giàampiamente superato, se si prendono inconsiderazione anche i programmi soste-nuti attraverso stanziamenti appostati suicapitoli del bilancio del Ministero dellosviluppo economico.

In secondo luogo, manifesta contrarietàrispetto all’utilizzo strumentale che vienefatto del Libro bianco della difesa. Os-serva, infatti, che mentre per il pro-gramma relativo agli F-35 si afferma cheoccorre aspettare una puntuale definizione

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 42 — Commissione IV

degli indirizzi prima di procedere allesuccessive acquisizioni, altrettanto nonviene detto per il programma navale.

Infine, pur concordando sulla necessitàdi rinnovare una flotta oramai datataanche sotto il punto di vista tecnologico,esprime contrarietà sulla scelta di sosti-tuire le unità navali ormai obsolete connavi dalla tipologia completamente diffe-rente, le cui caratteristiche tecniche, pe-raltro, sono state illustrate alla Commis-sione in maniera fumosa e parziale, equesto nonostante il fatto che vengonoesposte in modo più preciso sulle rivistespecializzate, anche in rete, a disposizionedi tutti.

Tutto ciò premesso, ribadisce la con-trarietà del Movimento 5 Stelle alla pro-posta di parere del relatore e presenta unaproposta alternativa di parere contrario(vedi allegato 2).

Donatella DURANTI (SEL) manifestapreliminarmente apprezzamento per leparole del relatore, riconoscendone l’one-stà intellettuale e la coerenza con l’atteg-giamento assunto sin dall’inizio della le-gislatura a favore di una battaglia per ilrigore, la chiarezza, la trasparenza e ilrispetto delle prerogative del Parlamento.

Sottolinea quindi positivamente comele motivazioni alla base della proposta delparere del relatore siano frutto del dibat-tito parlamentare che è stato svolto sultema dei programmi d’armamento e delleprerogative delle Camere. Tuttavia, prean-nuncia che non voterà a favore dellaproposta di parere del relatore, in ragionedella contrarietà del suo gruppo al pro-gramma navale.

Ricorda, infatti, che il proprio gruppoaveva a suo tempo, in occasione dell’esamedella legge di stabilità per il 2014, avevavotato in dissenso rispetto alle norme cheistituivano i contributi ventennali per ilprogramma navale e ribadisce la fortecontrarietà del gruppo al finanziamento diulteriori programmi pluriennali che vannoa sommarsi a quelli già in corso, impe-gnando risorse pubbliche che dovrebbero,a suo giudizio, andare a beneficio di altrisettori dell’attività pubblica.

Esprime, peraltro, preoccupazione perla tipologia di navi che verranno costruite,la cui grandezza fa presupporre che ser-viranno più alle ambizioni di una grandepotenza militare che al soccorso dei mi-granti ed alla salvaguardia delle viteumane.

Conclude auspicando di poter al piùpresto discutere con il Ministro della di-fesa, in merito agli obiettivi da individuarenell’ambito del Libro bianco della difesa, edi non dover invece ancora discutere delleesigenze di rafforzamento militare mani-festate dagli Stati maggiori della Difesa edelle diverse Forze armate.

Marco MARCOLIN (LNA) rileva che laproposta di parere del relatore è per certiversi assai dura e si oppone a quella cherischia di configurarsi come una richiestadi autorizzazione in bianco da parte delGoverno. Apprezza, in particolare, la con-dizione riferita all’elenco delle unità navalida dismettere, anche se lamenta la man-canza di un riferimento alla tempisticasull’immissione in esercizio delle nuoveunità.

Ritiene che sarebbe stato preferibilesottoporre al parere del Parlamento unprogramma così vasto e importante solodopo l’approvazione del Libro bianco delladifesa e preannuncia che il suo gruppoappoggerà la proposta di parere favorevoledel relatore, evidenziando in ogni caso chela finalità delle navi militari non puòessere quella di servire per il trasbordo deimigranti.

Andrea CAUSIN (SCpI) manifesta, asua volta, un orientamento favorevole sullaproposta di parere formulata dal relatore,sottolineando come il programma navalerappresenti una risposta alla scelta poli-tica della NATO, preannunciata nelle di-chiarazioni dello scorso anno, di proce-dere progressivamente in direzione di unmutamento dello scenario operativo na-vale, spostandolo dal Mediterraneo al-l’Oceano Indiano.

Ritiene condivisibile l’obiettivo di sosti-tuire le 51 unità navali non più efficienticon le nuove unità previste nel pro-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 43 — Commissione IV

gramma, dichiarandosi interessato al-l’apertura di una discussione sugli aspettitecnici, anche in ragione del fatto che ilParlamento dovrebbe avere il diritto ed ildovere di essere adeguatamente informatosulla effettiva destinazione finale dellaspesa pubblica.

Conclude sottolineando come le schedeillustrative allegate al programma sianoestremamente laconiche riguardo alle pos-sibilità che le nuove unità navali possanoopportunamente interfacciarsi e interope-rare con i sistemi d’armamento degli altriPaesi alleati e chiede al relatore se siadisponibile a introdurre nella proposta diparere un riferimento specifico su talepunto.

Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) con-divide la proposta di parere del relatore,pur ritenendo che le condizioni in essacontenute rappresentino il minimo che erapossibile fare. Appoggia, inoltre, la richie-sta del collega Causin, ritenendo senz’altronecessario che le nuove unità navali – inquanto navi da guerra, e non mezzi daadibire al trasbordo di migranti – possanointeroperare con i sistemi d’armamentodegli altri Paesi dell’Unione europea edella NATO.

Il sottosegretario Gioacchino ALFANO,riservandosi di intervenire successiva-mente, sviluppa alcune riflessioni che ri-tiene possano essere utili al prosieguo deldibattito. Premesso che non intende inter-venire sul merito del provvedimento, ri-corda che l’altro ramo del Parlamento si ègià espresso sul programma in senso fa-vorevole, e in maniera tale da non renderenecessario un ulteriore passaggio parla-mentare. Dichiara quindi che si impegneràaffinché alle condizioni poste nel pareredella Commissione Difesa della Camera siadata la necessaria attenzione, nonostante ilparere favorevole espresso dal Senato.

Gian Piero SCANU (PD), relatore, rin-grazia il sottosegretario Alfano per averfatto presente, con estrema schiettezza, lapossibilità che si sviluppino elementi dicriticità a seguito del diverso tenore dei

pareri espressi dalle Commissioni Difesadella Camera e del Senato. Nel ricordarequindi che l’autonomia dei due rami delParlamento è tale da rendere assoluta-mente paritarie le rispettive deliberazioni,ribadisce che le condizioni che ha ritenutodi introdurre nella sua proposta di parerenon recano nessuna innovazione riguardoa quanto già previsto dalla disciplina vi-gente in materia di programmi d’arma-mento. Si dichiara, dunque, tranquillizzatodalle parole del rappresentante del Go-verno che scongiurano l’eventualità chedeliberazioni difformi tra i due rami delParlamento possano essere prese a prete-sto per evitare il confronto con la Camerae l’applicazione delle nuove procedurepreviste dalla legge di riforma Di Paola.

Nel manifestare, quindi, la propria di-sponibilità ad integrare la proposta diparere nel senso indicato dall’onorevoleCausin, assicura che leggerà con atten-zione la proposta di parere alternativapresentata dal Movimento 5 Stelle, preci-sando che le informazioni acquisite dallaCommissione nel corso delle audizionisvolte e riportate nella sua proposta diparere sono state rese dai soggetti auditi inpiena consapevolezza.

Invita, infine, a prendere in considera-zione il significato effettivo del vincolodella percentuale del 25 per cento per gliinvestimenti, il quale potrà essere rispet-tato soltanto se le risorse assegnate alprogramma in esame oppure ad altri pro-grammi d’armamento saranno debita-mente ridimensionate.

Elio VITO, presidente, nessun altrochiedendo di intervenire, rinvia il seguitodell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Elio VITO. — Inter-viene il sottosegretario di Stato alla difesaGioacchino Alfano.

La seduta comincia alle 14.45.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 44 — Commissione IV

Autorizzazione di spesa per la prosecuzione dell’im-piego di personale militare per la prevenzione deidelitti di criminalità organizzata e ambientale inCampania.C. 2679-quater Governo.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento in titolo, rinviato nella se-duta del 26 novembre 2014.

Elio VITO, presidente, dopo aver avver-tito che sostituirà per la seduta la rela-trice, on. Scopelliti, che è impossibilitata aprendere parte ai lavori odierni dellaCommissione, ricorda che lunedì scorso èscaduto il termine per la presentazione diemendamenti e comunica che sono statipresentati due emendamenti: l’emenda-mento della relatrice 17.2 e l’emenda-mento Basilio 17.1 (vedi allegato 3).

Prima di passare all’espressione deipareri sugli emendamenti, ricorda chenella precedente seduta ha segnalato comepresso la Commissione Bilancio fosse statopresentato al disegno di legge di stabilitàl’emendamento del Governo 32.54, cheprevedeva, tra l’altro, l’inserimento nellaTabella A della voce « Ministero delladifesa », con un importo di 10 milioni dieuro per ciascuno degli anni del triennio2015-2017, da destinare alla coperturafinanziaria della prosecuzione del con-corso delle Forze armate alle operazioni dicontrollo del territorio nella terra deifuochi.

Nella seduta del 26 novembre scorsotale emendamento è stato approvato dallaCommissione Bilancio insieme all’emenda-mento 17.498 del relatore, con il quale èstata inserita nel disegno di legge di sta-bilità una nuova disposizione: si trattadell’articolo 1, comma 139, del testo tra-smesso al Senato.

La nuova disposizione istituisce nellostato di previsione del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze un fondo per ilfinanziamento, tra l’altro, della prosecu-zione nel triennio 2015-2017 del concorsodelle Forze armate alle operazioni di si-curezza e di controllo del territorio fina-

lizzate alla prevenzione dei delitti di cri-minalità organizzata e ambientale nelleprovince della regione Campania.

Per tale finalità viene previsto un fi-nanziamento di 10 milioni di euro perciascuno degli anni del triennio, vale a direlo stesso importo previsto nel disegno dilegge in esame, che – come noto – risultadallo stralcio dell’articolo 17, comma 20,del disegno di legge di stabilità presentatodal Governo.

La disposizione introdotta nel disegnodi legge di stabilità dalla Commissionebilancio non reca tuttavia una nuova di-sciplina sostanziale per l’utilizzo dei mili-tari nella terra dei fuochi e neanche faespressamente rinvio all’articolo 3, comma2, del decreto-legge n. 136 del 2013, limi-tandosi a demandare a un decreto delpresidente del Consiglio dei ministri – daadottare di concerto con il ministro del-l’economia e delle finanze, entro trentagiorni dall’entrata in vigore della legge distabilità – il compito di ripartire il fondoanzidetto tra le varie finalità indicate dallalegge di stabilità, compresa quella oggettodel disegno di legge in titolo.

Ciò premesso, chiarisce che, per por-tare avanti il disegno di legge in titolo, inmodo da individuare espressamente a li-vello legislativo la disciplina da applicarsiper l’utilizzo dei militari nella terra deifuochi, occorre che la Commissione indi-vidui una nuova copertura finanziaria, alegislazione vigente, diversa da quella ini-zialmente prevista nel complesso delle ri-sorse della legge di stabilità, che ormainon è più disponibile.

A questo fine, la relatrice ha presentatoil suo emendamento 17.2, che prevede unapossibile copertura finanziaria – che do-vrà naturalmente essere verificata dallaCommissione bilancio – e che si riferisceal solo anno 2015.

Alla luce di questa copertura, l’emen-damento della relatrice riformula il dise-gno di legge in esame riferendolo al soloanno 2015; con l’occasione viene eliminatodal testo del provvedimento in esame ilriferimento al comma 2-ter dell’articolo 3del decreto-legge n. 136 del 2013, il qualecomma contiene una disposizione supe-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 45 — Commissione IV

rata, vale a dire che il personale militaresia « posto a disposizione dei prefetti in-teressati fino al 31 dicembre 2014 ».

Tatiana BASILIO (M5S), dopo averconfermato come il suo gruppo ritengautile utilizzare i droni per la vigilanzanella terra dei fuochi, ritira il suo emen-damento 17.1, riservandosi di ripresen-tarlo in Assemblea, eventualmente conaltra formulazione, dopo aver ascoltato ilgenerale Candotti, che la Commissione haprogrammato audire in qualità di espertonell’ambito della discussione delle risolu-zioni sull’impiego di Predator nei territoridella Campania interessati dal fenomenodei roghi di rifiuti.

Elio VITO, presidente e relatore, racco-manda l’approvazione dell’emendamento17.2 della relatrice Scopelliti.

Il sottosegretario Gioacchino ALFANOesprime parere favorevole sull’emenda-mento 17.2 della relatrice Scopelliti, acondizione che sia riformulato in modo daaggiungervi un periodo inteso a precisareche « Il personale di cui al comma 2 delmedesimo articolo 3 del decreto-leggen. 136 del 2013 è posto a disposizione deiprefetti interessati fino al 31 dicembre2015 ». In tale modo si recupera, aggior-nandolo, anche il contenuto del comma2-ter dell’articolo 3 citato.

Elio VITO, presidente e relatore, certo diinterpretare anche gli intendimenti dellarelatrice, on. Scopelliti, riformula il suoemendamento nei termini riportati in al-legato (vedi allegato 3).

Tatiana BASILIO (M5S) dichiara il votofavorevole del suo gruppo, anche alla lucedi quanto emerso nel corso della missionesvolta dalla Commissione stessa nella terradei fuochi e del giudizio favorevole

espresso nel corso della sua audizioneinformale dal dottor Cafagna, incaricatodel Governo per il fenomeno dei roghi inCampania, in merito all’esperienza del-l’utilizzo dei militari in questa operazione.

Marco MARCOLIN (LNA) dichiara ilvoto favorevole del suo gruppo, auspi-cando che l’utilizzo dei militari sia estesoanche ad altri ambiti, compresa l’assi-stenza alle popolazioni in caso di calamitànaturali.

Gian Piero SCANU (PD) dichiara il votofavorevole del suo gruppo sull’emenda-mento della relatrice 17.2, come riformu-lato.

Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) di-chiara il voto favorevole del suo gruppo.

Donatella DURANTI (SEL) dichiara ilvoto contrario del suo gruppo, motivatodalla contrarietà rispetto all’utilizzo dimilitari per il controllo del territorio na-zionale, a presidio dell’ordine pubblico.

La Commissione approva l’emenda-mento della relatrice 17.2, come riformu-lato.

Elio VITO, presidente, avverte che iltesto risultante dall’emendamento appro-vato sarà trasmesso alle Commissionicompetenti in sede consultiva, per l’acqui-sizione dei rispettivi pareri. Nessun altrochiedendo di intervenire, rinvia quindi ilseguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle14.50 alle 14.55.

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ALLEGATO 1

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al pro-gramma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa

(Atto n. 116).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La IV Commissione Difesa,

esaminato il Programma pluriennaledi A/R n. SMD 01/2014, relativo al pro-gramma navale per la tutela della capacitàmarittima della Difesa, unitamente alleschede illustrative allegate dal Governo,relative ai singoli programmi;

premesso che:

ulteriori elementi informativi – la cuirichiesta si è resa necessaria per la com-plessità e l’ampiezza del programma inesame – sono stati acquisiti attraversoaudizioni che hanno avuto luogo presso laCommissione Difesa del Senato (Capo diStato maggiore della Marina, AmmiraglioDe Giorgi) e presso la Commissione Difesadella Camera (Capo di Stato maggioredella Difesa, Ammiraglio Binelli Mantelli);

il « Programma navale per la tuteladella capacità marittima della Difesa » èpresentato nei documenti in esame comescelta indispensabile con la seguente mo-tivazione: « per arrestare il processo dirapida scomparsa della flotta, è necessarioavviare con la massima urgenza un pro-gramma navale di emergenza finalizzatoalla salvaguardia della capacità dello stru-mento militare, mediante l’acquisizione dinuove piattaforme performanti e all’avan-guardia, con equipaggiamento contenuto emodulare, di adeguate dimensioni, conelevata autonomia logistica e rapidità didislocazione e d’intervento, versatili, fles-sibili e sostenibili, proiettabili e interope-rabili »;

nelle schede illustrative, le caratteri-stiche delle diverse classi di unità navalida realizzare vengono individuate, per al-cune, come caratteristiche operative e, peraltre, come caratteristiche tecniche e pro-gettuali, non consentendo una valutazionecomplessiva dei costi rispetto ai benefici;

le schede illustrative per le diverseclassi di unità navali previste dal pro-gramma chiariscono che il Governo sipropone di ottimizzare le caratteristicheoperative, tecniche e progettuali e gliaspetti logistici delle unità navali che laMarina intende acquisire: al riguardo ap-pare necessario che tali caratteristichesiano definite nel dettaglio in sede con-trattuale;

le schede illustrative dei singoli pro-grammi precisano che questi saranno svi-luppati « in accordo con i moderni criteridi procurement, assicurando già nella fasedi acquisizione, senza soluzione di conti-nuità, l’implementazione di un sistemalogistico integrato (SLI) per il supporto inservizio non inferiore a 10 anni, il man-tenimento e miglioramento del livello diefficienza e prontezza operativa, il pro-gressivo rinnovamento tecnologico di siste-mi/apparati, la prevenzione delle obsole-scenze e l’accrescimento della capacità disupporto in house tramite convergenzasinergica tra industria e stabilimenti dilavoro della Marina militare »;

secondo quanto riportato nelloschema in esame « nel prossimo decennioè prevista la dismissione di 51 unità navali

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(senza considerare il naviglio minore) che,per l’avvenuto superamento della vita ope-rativa, risultano già oggi parzialmente nonpiù impiegabili in maniera efficace e si-cura »;

al riguardo appare opportuno che ilGoverno trasmetta alla Commissione unelenco delle singole unità da dismettere,precisando per ognuna la data di entratain linea operativa e la data della previstacessazione;

è sicuramente opportuno avviare ilprogramma con tempestività e traspa-renza,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

1) il Governo trasmetta alla Commis-sione l’elenco delle singole unità navali dadismettere nel prossimo decennio, preci-sando per ognuna di esse la data dientrata in linea operativa e la data dellaprevista cessazione;

2) il Governo assicuri che le impreseche risulteranno assegnatarie dei pro-

grammi oggetto del parere parlamentare siimpegnino contrattualmente con il com-mittente a fornire tutto ciò che riguarda ilsupporto logistico integrato e l’accresci-mento delle capacità di supporto in house;

3) il Governo trasmetta alla Commis-sione, non appena disponibili, i contenutiessenziali degli accordi negoziali tra ilMinistero della difesa e le imprese asse-gnatarie dei programmi oggetto del parereparlamentare, comprensivi delle eventualivarianti apportabili in corso d’opera edelle eventuali penali, nonché i relativicapitolati tecnici, corredati dei costi uni-tari previsti e dei tempi di consegna;

4) posto che, secondo quanto previ-sto, da ultimo, dalla legge n. 244 del 2012sulla revisione dello strumento militare, laspesa per investimenti su sistemi d’arma,comprensiva degli stanziamenti previstinello stato di previsione della spesa delMinistero dello sviluppo economico, deveessere contenuta nella misura del 25 percento della spesa complessiva per la fun-zione Difesa, il Governo chiarisca – primadi procedere all’adozione dell’atto inesame – in che modo intende garantiretale obiettivo, nell’intero arco temporale diriferimento del programma.

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ALLEGATO 2

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al pro-gramma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa

(Atto n. 116).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PAREREDEL DEPUTATO FRUSONE

La IV Commissione (Difesa),

esaminato il Programma pluriennaledi A/R n. SMD 01/2014, relativo al pro-gramma navale per la tutela della capacitàmarittima della Difesa, unitamente alleschede illustrative allegate dal Governo,relative ai singoli programmi;

considerato che:

il programma in oggetto ha comepresupposto l’asserita perdita di capacitàoperativa da parte della Marina Militare aseguito del previsto ritiro dal servizio dinumerose unità navali perché giunte altermine della vita operativa;

sulla base di tale presupposto, a se-guito di una martellante campagna con-dotta dallo stato maggiore della Marina,con la legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) sono stati stanziati fondi per l’ac-censione di mutui finalizzati al potenzia-mento della flotta;

la citata legge n. 147/2013, all’arti-colo 1, comma 37 recita: « Al fine diassicurare il mantenimento di adeguatecapacità nel settore marittimo a tuteladegli interessi di difesa nazionale e nelquadro di una politica comune europea,consolidando strategicamente l’industrianavalmeccanica ad alta tecnologia, sonoautorizzati contributi ventennali, ai sensidell’articolo 4, comma 177, della legge 24dicembre 2003, n. 350, e successive mo-dificazioni, e secondo le modalità di cuiall’articolo 537-bis del codice di cui al

decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, di40 milioni di euro a decorrere dall’anno2014, di 110 milioni di euro a decorreredall’anno 2015 e di 140 milioni di euro adecorrere dall’anno 2016, da iscriverenello stato di previsione del Ministerodello sviluppo economico »;

si tratta di 5.800 milioni di eurodestinati al Ministero dello sviluppo eco-nomico ed essendo la somma lorda stan-ziata riferita a mutui da accendere, lamassa spendibile è naturalmente decurtatadegli interessi sui mutui stessi e si puòstimare attorno ai 4,5 miliardi complessivi(stima del Capo di stato maggiore dellaMarina);

nella relazione che accompagna ilprogetto si fa riferimento a unità dasostituire, tra le quali sono state inseriteanche navi già radiate da oltre un decen-nio, come ad esempio le navi classe Lupo,cedute alla Marina peruviana tra il 2003 eil 2004;

il programma prevede la costruzionedi 6 navi (+ 4 in opzione) denominatepattugliatore polivalente d’altura; 1 unitàlogistica; 1 unità anfibia di tipo LHD(Landing Helicopter Dock) e 2 mezzi navaliad altissima velocità per gli incursori delCOMSUBIN;

considerato, inoltre, che:

la relazione che accompagna la ri-chiesta di parere è incredibilmente privadi dettagli significativi sulle unità navali da

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acquisire sia sul piano delle caratteristichetecniche e militari, sia sugli aspetti finan-ziari del programma. Al parere sono in-fatti allegate quattro schede, una per cia-scun tipo di unità da acquisire, dove sonoripetuti con parole pressoché identichesolo generici enunciati di principi proget-tuali e altrettanto generici riferimenti allemissioni di ciascuna nave con una sotto-lineatura delle capacità duali delle navi intermini di possibilità di interventi peroperazioni umanitarie o di soccorso;

non vi è nessuna specifica né dimen-sionale (in particolare di dislocamento, undato che definisce capacità operative dellanave), né di armamento o della dotazioneelettronica, informazione necessaria percapire i probabili e prevalenti impieghidella nave stessa;

in assenza di tali elementi, la Com-missione non può ragionevolmente espri-mere alcun parere informato sul progettoné tantomeno è possibile sapere qualisiano i reali impegni finanziari perché icosti delle singole unità non possono es-sere determinati se non in presenza di unprogetto almeno di massima;

la Commissione si chiede perché ilMinistero non intenda fornirne gli essen-ziali elementi di conoscenza alle Camere,così come è sempre stato doverosamentein passato come per esempio nella schedapresentata nel 2002 alle Commissioni perle Fregate classe FREMM;

l’assenza di informazioni è tanto piùsignificativa in quanto di questi progetti siparla da anni, con particolare insistenzasui Pattugliatori polivalenti d’altura, di cuiil Capo di stato maggiore Ammiraglio DeGiorgi, ha più volte parlato, soprattutto suriviste specializzate straniere, in partico-lare DefenseNews, che nella sua edizioneonline del 26 ottobre scorso fornisce moltidettagli sulle caratteristiche delle unità;

inoltre, all’ultima edizione del salonespecializzato francese Euronaval, tenutasialla fine di ottobre, Fincantieri ha presen-tato un modello di Pattugliatore poliva-

lente d’altura (PPA) che ragionevolmenteriflette scelte progettuali della Marina Mi-litare;

i PPA dovrebbero avere un disloca-mento superiore alle 4500 tonnellate edessere realizzati in due versioni, una condotazioni elettroniche e armamento ridottie una versione « full » con capacità dicomando e controllo sostanzialmente ana-loghe a quelle delle fregate FREMM;

le ipotesi di costo per queste unitàvariano dai 350 milioni di euro a nave perla versione base, ai 500 per la versionemaggiore. Costo, quest’ultimo, sostanzial-mente allineato a quello delle FREMM;

suscita inoltre forte perplessità il di-vario di dislocamento e di armamentorispetto alle navi che dovrebbero sostituiree che sono prevalentemente delle unitàleggere di seconda linea con dislocamentitra le 1200 (corvette classe Minerva) e le1500 tonnellate dei pattugliatori classeComandanti, costruiti dieci anni fa e chehanno dunque una vita operativa residuadi almeno quindici anni. I pattugliatoriclasse Costellazioni sono di tonnellaggioancora minore. In base alle notizie dispo-nibili, ma non fornite alla Commissione, lefuture PPA sarebbero dunque destinate amissioni diverse dalle navi che dovrebberoasseritamente sostituire;

al di là del nome, pattugliatori d’al-tura, le navi sono in realtà vere e propriefregate, quasi sovrapponibili in termini dicapacità operative e di costo, alle fregatecasse FREMM;

tuttavia, nel documento fornito nes-suno di questi dati è reso esplicito. Ladescrizione parla di capacità duale perpossibili partecipazioni a operazioni diprotezione civile e di soccorso, il che ètuttavia rappresenta un non senso, sia intermini di capacità che di economicità. Ilcosto operativo di una nave del genere èinfinitamente maggiore di una nave spe-cializzata come sono quelle in dotazionealla Guardia costiera. Le dimensioni, at-torno alle cinquemila tonnellate di dislo-camento, rende queste navi idonee ad

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operare per lunghi periodi di tempo inmari lontani dall’Italia, non certo persostituire unità da 1500 tonnellate comeaffermato nel documento;

di fatto, autorizzando questo pro-gramma il Parlamento lascerebbe comple-tamente scoperta l’attività di pattuglia-mento nell’area del Mediterraneo, oppure,in subordine, saremmo costretti a svol-gerla con navi il cui costo, sia di acqui-sizione che operativo, è molte volte supe-riore a quello delle unità che dovrebbesostituire;

analogo ragionamento riguarda le al-tre navi incluse nella richiesta di parere.Per quanto riguarda in particolare la naveanfibia, la relazione non lascia capire diche cosa si tratti perché, a parte il solitoriferimento all’impiego duale e alla prote-zione civile, l’unità potrebbe avere qual-siasi dimensione anche se alcuni elementilasciano pensare che lo stato maggioredella Marina punti ad una nave di dimen-sioni e dislocamento simili se non supe-riori a quelli della portaerei Cavour (27mila tonnellate). Nel documento dellostato maggiore della Difesa si fa riferi-mento infatti a un bacino allagabile capacedi trasportare mezzi d’assalto anfibio acuscino d’aria di tipo LCAC che hannograndi dimensioni (si tratta di mezzi da185 tonnellate, lunghi oltre 26 metri elarghi quasi 15). Inoltre, e questo èl’aspetto più preoccupante, a pagina 15 deldocumento ministeriale, si parla di « ele-vata capacità di supporto alle forze aeree,esprimibile grazie al ponte di volo attrez-zato e compatibile per l’appontaggio e ilricovero di molteplici assetti aerei ». Talefrase lascia intendere che dalla nave po-

tranno operare non solo elicotteri maanche velivoli del tipo F-35 o convertiplaniV-22 Osprey di cui da tempo si parla di uninteresse della Marina Militare. Se questaipotesi si confermasse, la nuova nave sa-rebbe dunque una seconda portaerei concapacità anfibia e non una semplice por-taelicotteri;

i Governi che si sono succeduti d’al-tronde non sono nuovi a questa pratica dioffuscamento. Alla fine degli anni Set-tanta, nave Garibaldi venne descritta peranni come portaelicotteri, quando inveceera stata progettata per portare aereiV/STOL Harrier e la Marina continuò apubblicare disegni della stessa priva disky-jump (la zona di ponte angolata inelevazione per consentire il decollo degliaerei) anche quando lo stesso era giàvisibile nel cantiere di costruzione;

altrettanto opaca è la scheda relativaalle cosiddette imbarcazioni supervelociper le forze speciali. Poiché non si cono-scono esempi di mezzi analoghi in servizioin altre marine, è anche difficile soloimmaginare a quale tipo di mezzi pensi laMarina Militare;

non essendo ammissibile che il Par-lamento rinunci alle proprie prerogatived’indirizzo e controllo stabilite dalla leggen. 244 del 2012 con una sostanziale delegain bianco in atti che hanno un forteimpegno economico per le casse delloStato e una forte valenza politica nellapolitica di difesa del Paese,

esprime

PARERE CONTRARIO.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 51 — Commissione IV

ALLEGATO 3

Autorizzazione di spesa per la prosecuzione dell’impiego di personalemilitare per la prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e

ambientale in Campania (C. 2679-quater Governo).

EMENDAMENTI

Sostituire il comma 20 con i seguenti:

1. Per le esigenze di cui all’articolo 3,comma 2, del decreto-legge 10 dicembre2013, n. 136, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, èautorizzata la spesa di 10 milioni di europer l’anno 2015. Continuano ad applicarsianche per l’anno 2015 le disposizioni dicui ai commi 2-bis e 2-quater del citatoarticolo 3 del decreto-legge n. 136 del2013.

2. All’onere derivante dall’attuazionedella presente legge, pari a 10 milioni dieuro per l’anno 2015, si provvede me-diante corrispondente riduzione del Fondoper interventi strutturali di politica eco-nomica di cui all’articolo 10, comma 5, deldecreto-legge 29 novembre 2004, n. 282,convertito, con modificazioni, dalla legge27 dicembre 2004, n. 307.

17. 2. Il Relatore.

Sostituire il comma 20 con i seguenti:

1. Per le esigenze di cui all’articolo 3,comma 2, del decreto-legge 10 dicembre2013, n. 136, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, èautorizzata la spesa di 10 milioni di europer l’anno 2015. Continuano ad applicarsianche per l’anno 2015 le disposizioni dicui ai commi 2-bis e 2-quater del citato

articolo 3 del decreto-legge n. 136 del2013. Il personale di cui al comma 2 delmedesimo articolo 3 del decreto-leggen. 136 del 2013 è posto a disposizione deiprefetti interessati fino al 31 dicembre2015.

2. All’onere derivante dall’attuazionedella presente legge, pari a 10 milioni dieuro per l’anno 2015, si provvede me-diante corrispondente riduzione del Fondoper interventi strutturali di politica eco-nomica di cui all’articolo 10, comma 5, deldecreto-legge 29 novembre 2004, n. 282,convertito, con modificazioni, dalla legge27 dicembre 2004, n. 307.

17. 2. (Nuova formulazione). Il Relatore.

(Approvato)

Al comma 20, primo periodo, dopo laparola: 2017 inserire il seguente periodo: IlGoverno è altresì autorizzato a impiegareaeromobili a pilotaggio remoto (APR) delleForze armate, anche di classe TUAV (Tac-tical Unmanned Aerial Vehicle) e MALE(Medium Altitude Long Endurance), per ilmonitoraggio, la sorveglianza e il controllodel territorio in concorso con le Forze dipolizia e militari, per la prevenzione e larepressione dei crimini ambientali nel-l’area in questione.

17. 1. Basilio.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 52 — Commissione IV

V COMMISSIONE PERMANENTE

(Bilancio, tesoro e programmazione)

S O M M A R I O

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifichealla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap insituazione di gravità, e al decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, in materia diilleciti disciplinari e relative sanzioni. C. 631-C, approvato dalla Camera e modificatodal Senato (Parere all’Assemblea) (Esame e conclusione – Nulla osta – Parere suemendamenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degliStati Uniti d’America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e adapplicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), con Allegati, fatto aRoma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gli adempimenti delle istituzionifinanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambio automatico di informazioni derivantidal predetto Accordo e da accordi tra l’Italia e altri Stati esteri. C. 2577-A (Parere all’Assem-blea) (Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione volta a garantire il rispettodell’articolo 81 della Costituzione – Parere su emendamenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dellaregione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese per evitarele doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali,con Protocollo, fatto a Hong Kong il 14 gennaio 2013. Nuovo testo C. 2515 Governo (Parerealla III Commissione) (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di sicurezza sociale tra il Governo della Repubblicaitaliana e il Governo del Canada, fatto a Roma il 22 maggio 1995, con Protocolloaggiuntivo, fatto a Roma il 22 maggio 2003. C. 2574 Governo (Parere alla III Commissione)(Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e lo Stato di Israele sullaprevidenza sociale, fatto a Gerusalemme il 2 febbraio 2010. C. 2575 Governo (Parere allaIII Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto ministeriale concernente regolamento recante disposizioni per il conse-guimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista. Atto n. 113 (Rilievi alla IICommissione) (Esame, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione– Valutazione favorevole con rilievi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tuteladella capacità marittima della Difesa. Atto n. 116 (Rilievi alla IV Commissione) (Esame,ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione – Valutazionefavorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 63

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 53 — Commissione V

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Francesco BOCCIA. —Interviene il sottosegretario di Stato perl’economia e le finanze Paola De Micheli.

La seduta comincia alle 10.15.

Variazione nella composizione della Commissione.

Francesco BOCCIA, presidente, comu-nica che cessa di far parte della Commis-sione l’onorevole Cinzia Maria Fontana,che ringrazia per il lavoro svolto.

Modifiche al codice di procedura penale in materia

di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26

luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone

affette da handicap in situazione di gravità, e al

decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, in

materia di illeciti disciplinari e relative sanzioni.

C. 631-C, approvato dalla Camera e modificato dal

Senato.

(Parere all’Assemblea).

(Esame e conclusione – Nulla osta –Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto e delle proposteemendative ad esso riferite.

Francesco BOCCIA, presidente, in sosti-tuzione del relatore, evidenzia che la pro-posta di legge, recante modifiche al codicedi procedura penale in materia di misurecautelari, approvata dalla Camera e mo-dificata dal Senato, è stata già esaminatadalla Commissione bilancio nella sedutadel 13 novembre 2014. Ricorda che, inquell’occasione, la Commissione bilancioha espresso un parere di nulla osta e che,successivamente, la Commissione di me-rito ha apportato delle modifiche al testoche non appaiono presentare profili dicarattere finanziario.

Evidenzia inoltre che l’Assemblea, indata odierna, ha trasmesso il fascicolo n. 1degli emendamenti e segnala che le pro-poste emendative in esso contenute nonpresentano profili problematici dal puntodi vista finanziario.

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconcorda con le osservazioni del relatore.

Francesco BOCCIA, presidente, in sosti-tuzione del relatore, formula la seguenteproposta di parere:

« La V Commissione,

esaminato il progetto di legge C.631-C, approvato dalla Camera e modifi-cato dal Senato, recante Modifiche al co-dice di procedura penale in materia dimisure cautelari personali. Modifiche allalegge 26 luglio 1975, n. 354, in materia divisita a persone affette da handicap insituazione di gravità, e al decreto legisla-tivo 23 febbraio 2006, n. 109, in materia diilleciti disciplinari e relative sanzioni, e gliemendamenti ad esso riferiti contenuti nelfascicolo n. 1,

esprime

sul testo del provvedimento in oggetto:

NULLA OSTA

sugli emendamenti trasmessi dall’As-semblea:

NULLA OSTA ».

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconcorda con la proposta di parere delrelatore.

La Commissione approva la proposta diparere formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo

della Repubblica italiana e il Governo degli Stati

Uniti d’America finalizzato a migliorare la com-

pliance fiscale internazionale e ad applicare la

normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Com-

pliance Act), con Allegati, fatto a Roma il 10 gennaio

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 54 — Commissione V

2014, nonché disposizioni concernenti gli adempi-

menti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini

dell’attuazione dello scambio automatico di infor-

mazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi

tra l’Italia e altri Stati esteri.

C. 2577-A.

(Parere all’Assemblea).

(Esame e conclusione – Parere favorevolecon condizione volta a garantire il rispettodell’articolo 81 della Costituzione – Pareresu emendamenti).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto e delle proposteemendative ad esso riferite.

Edoardo FANUCCI (PD), relatore, sot-tolinea innanzitutto l’importanza del prov-vedimento, che si inserisce in un piùampio disegno politico antielusivo, volto aeliminare le pratiche di ottimizzazione epianificazione fiscale, anche attraverso ilsuperamento del segreto bancario.

Fa poi presente che il disegno di leggein esame autorizza la ratifica dell’Accordointergovernativo tra l’Italia e gli Stati Unitid’America (USA) per migliorare la taxcompliance internazionale e per applicarela normativa FATCA (Foreign Account TaxCompliance Act), fatto a Roma il 10 gen-naio 2014.

Rileva che la relazione illustrativa chia-risce che l’Accordo risponde alla dupliceesigenza di ridurre gli oneri gravanti sulleistituzioni finanziarie italiane connessi al-l’applicazione della disciplina FATCA,nonché di assicurare reciprocità nelloscambio di informazioni tra Italia ed USAcon l’obiettivo di contrastare l’evasionefiscale internazionale.

Osserva che l’Accordo intergovernativoconsentirà, tra l’altro, alle istituzioni fi-nanziarie italiane di disapplicare o limi-tare l’applicazione di specifici obblighiprevisti dal FATCA (ad esempio, circoscri-vere l’ambito applicativo della ritenuta del30 per cento, disapplicare l’obbligo dichiusura dei conti dei clienti che nonconsentono la divulgazione delle informa-zioni), nonché di avere un più agevoleutilizzo e scambio delle informazioni.

In merito alla verifica delle quantifica-zioni, con riguardo agli articoli 4-11 deldisegno di legge e agli articoli da 2 a 7dell’Accordo, concernenti gli adempimentia carico delle istituzioni finanziarie ita-liane, non ha osservazioni da formulare,anche in considerazione della clausola re-cata dall’articolo 11, in base alla quale al-l’attuazione delle disposizioni si provvedecon le risorse umane, strumentali e finan-ziarie disponibili a legislazione vigente.

Reputa tuttavia opportuno che sianoforniti i seguenti chiarimenti:

andrebbe confermata l’effettiva possi-bilità, per gli enti interessati, di far fronte ainuovi adempimenti mediante utilizzo dellerisorse disponibili. Ciò con riferimento siaall’Agenzia delle entrate, quale soggetto de-stinatario delle comunicazioni obbligatorieda parte degli intermediari finanziari, siaagli obblighi che dovessero gravare su altrisoggetti inclusi nel perimetro della PubblicaAmministrazione;

in merito al profilo sanzionatorio,andrebbe precisato a carico di quale Statoandranno poste le spese relative allo svol-gimento dei controlli, all’applicazione dellesanzioni e alla riscossione delle sommedovute dagli intermediari finanziari ina-dempienti. Inoltre, per quanto concernepiù specificatamente la ritenuta alla fonte,andrebbero chiariti gli effetti finanziariconseguenti ad un’eventuale mancata ap-plicazione della stessa ritenuta – ove ne-cessaria – da parte dell’intermediario e leconseguenze in merito all’obbligo di cor-responsione dei relativi importi alla Partecontraente;

andrebbe altresì confermato chel’esplicito rinvio all’applicazione delle di-sposizioni in materia di antiriciclaggiocontenute nel decreto legislativo n. 231 del2007 non debba intendersi come preclu-sivo dell’applicazione di altre disposizionipresenti nell’ordinamento ed aventi la me-desima finalità di contrasto al riciclaggiodi denaro illecito.

In merito ai profili di copertura finan-ziaria, in riferimento all’articolo 11, ritiene

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 55 — Commissione V

necessario acquisire l’avviso del Governoin ordine all’opportunità di integrare, inconformità a quanto indicato nella rela-zione tecnica, la clausola di invarianzafinanziaria già prevista dall’articolo 11,aggiungendo, in fine, le seguenti parole:« e, comunque, senza nuovi o maggiorioneri per la finanza pubblica ».

Segnala infine che l’Assemblea, in dataodierna, ha trasmesso il fascicolo n. 1degli emendamenti e che le proposteemendative in esso contenute non presen-tano profili problematici da punto di vistafinanziario.

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconferma che gli enti interessati farannofronte agli adempimenti derivanti dall’at-tuazione del provvedimento nell’ambitodelle risorse umane, strumentali e finan-ziarie disponibili a legislazione vigente, e,comunque, senza nuovi o maggiori oneriper la finanza pubblica.

Inoltre, concorda sull’opportunità di in-tegrare la clausola di invarianza finanzia-ria già prevista dall’articolo 11, aggiun-gendo, in fine, le seguenti parole: « e,comunque, senza nuovi o maggiori oneriper la finanza pubblica ».

Edoardo FANUCCI (PD), relatore, presoatto dei chiarimenti forniti dal rappresen-tante del Governo, formula la seguenteproposta di parere:

« La V Commissione,

esaminato il disegno di legge C.2577-A Governo, recante Ratifica ed ese-cuzione dell’Accordo tra il Governo dellaRepubblica italiana e il Governo degli StatiUniti d’America finalizzato a migliorare lacompliance fiscale internazionale e ad ap-plicare la normativa F.A.T.C.A. (ForeignAccount Tax Compliance Act), con Allegati,fatto a Roma il 10 gennaio 2014, nonchédisposizioni concernenti gli adempimentidelle istituzioni finanziarie italiane ai finidell’attuazione dello scambio automaticodi informazioni derivanti dal predetto Ac-cordo e da accordi tra l’Italia e altri Statiesteri e gli emendamenti ad esso riferiticontenuti nel fascicolo n. 1;

preso atto dei chiarimenti forniti dalGoverno, da cui si evince che gli entiinteressati faranno fronte agli adempi-menti derivanti dall’attuazione del prov-vedimento nell’ambito delle risorse umane,strumentali e finanziarie disponibili a le-gislazione vigente, e, comunque, senzanuovi o maggiori oneri per la finanzapubblica;

rilevata pertanto la necessità di inte-grare, in conformità a quanto indicatonella relazione tecnica e alla prassi con-tabile vigente, la clausola di invarianzafinanziaria prevista dall’articolo 11,

esprime

sul testo del provvedimento in og-getto:

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione, volta a ga-rantire il rispetto dell’articolo 81 della Co-stituzione:

all’articolo 11, comma 1, aggiungere,in fine, le seguenti parole: e, comunque,senza nuovi o maggiori oneri per la fi-nanza pubblica;

sugli emendamenti trasmessi dall’As-semblea:

NULLA OSTA ».

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconcorda con la proposta di parere delrelatore.

La Commissione approva la proposta diparere formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo

della Repubblica italiana e il Governo della regione

amministrativa speciale di Hong Kong della Repub-

blica popolare cinese per evitare le doppie imposi-

zioni in materia di imposte sul reddito e per

prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo, fatto a

Hong Kong il 14 gennaio 2013.

Nuovo testo C. 2515 Governo.

(Parere alla III Commissione).

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento in oggetto, rinviato, da ul-timo, nella seduta del 15 ottobre 2014.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 56 — Commissione V

Francesco BOCCIA, presidente, ricordache nella seduta del 9 ottobre 2014 ilrelatore aveva chiesto al rappresentantedel Governo alcuni chiarimenti in rela-zione al provvedimento in esame.

Il sottosegretario Paola DE MICHELIchiede di disporre di tempo ulteriore pereffettuare i dovuti approfondimenti istrut-tori sulle questioni evidenziate dal rela-tore.

Francesco BOCCIA, presidente, non es-sendovi obiezioni, rinvia il seguito del-l’esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di sicurezza

sociale tra il Governo della Repubblica italiana e il

Governo del Canada, fatto a Roma il 22 maggio

1995, con Protocollo aggiuntivo, fatto a Roma il 22

maggio 2003.

C. 2574 Governo.

(Parere alla III Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Edoardo FANUCCI (PD), relatore, fapresente che il disegno di legge autorizzala ratifica e l’esecuzione dell’Accordo disicurezza sociale tra il Governo della Re-pubblica italiana e il Governo del Canada,fatto a Roma il 22 maggio 1995, conProtocollo aggiuntivo, fatto a Roma il 22maggio 2003 e che, come previsto dall’ar-ticolo 32, paragrafo 1, dell’Accordo inesame, quest’ultimo sostituirà il prece-dente Accordo di sicurezza sociale traItalia e Canada firmato nel 1977 ed en-trato in vigore nel 1979 (legge di ratifican. 869 del 1978).

Osserva che l’Accordo è composto da33 articoli, cui si aggiunge il relativoProtocollo (di 8 articoli), con il quale sonostate apportate modifiche e integrazioni altesto dell’Accordo, e che il disegno di leggedi ratifica è corredato di relazione tecnica,vidimata positivamente dalla Ragioneriadello Stato.

Passando all’esame delle norme dell’Ac-cordo considerate dalla relazione tecnica,nonché delle altre disposizioni che – nelconfronto con l’Accordo attualmente invigore – presentano profili di caratterefinanziario, rileva preliminarmente che laquantificazione degli oneri relativi alledisposizioni in esame presuppone l’entratain vigore dell’Accordo nell’esercizio 2014.Ritiene che andrebbe chiarito se, alla lucedelle disposizioni riguardanti l’entrata invigore dell’Accordo (articolo 33), la stimadegli oneri riferita agli esercizi 2014 e2015 possa considerarsi ancora attuale.

Ciò premesso, osserva che la relazionetecnica individua maggiori oneri – fral’altro – in virtù delle disposizioni di cuiagli articoli da 13 a 15 e 19 dell’Accordo,che introducono un regime di totalizza-zione più favorevole rispetto a quello at-tualmente in vigore. Con riferimento alleprestazioni pensionistiche, segnala che laquantificazione della relazione tecnicapresuppone che l’incremento dei tratta-menti corrisponda a circa il 5 per centoannuo. Rileva che la predetta relazionenon fornisce, tuttavia, i dati e gli elementisottostanti la scelta di tale parametro.

In merito ai profili di copertura finan-ziaria, segnala che l’articolo 3 del disegnodi legge di ratifica dispone che all’onerederivante dall’attuazione della presentelegge, valutato in euro 313.600 per l’anno2014, in euro 521.600 per l’anno 2015 e ineuro 2.555.500 a decorrere dall’anno 2016,si provvede mediante corrispondente ridu-zione dello stanziamento del fondo spe-ciale di parte corrente iscritto, ai fini delbilancio triennale 2014-2016, nell’ambitodel programma « Fondi di riserva e spe-ciali » della missione « Fondi da ripartire »dello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze per l’anno2014, allo scopo parzialmente utilizzandol’accantonamento relativo al Ministero de-gli affari esteri. Rileva che il comma 2 recauna esplicita clausola di salvaguardia, se-condo cui, ai sensi dell’articolo 17, comma12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196,l’Istituto nazionale della previdenza sociale(INPS) provvede al monitoraggio deglioneri di cui al comma 1 del presente

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 57 — Commissione V

articolo e riferisce in merito al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali e alMinistro dell’economia e delle finanze. Nelcaso si verifichino o siano in procinto diverificarsi scostamenti rispetto alle previ-sioni di spesa di cui al medesimo comma1, fatta salva l’adozione dei provvedimentidi cui all’articolo 11, comma 3, lettera l),della citata legge n. 196 del 2009, il Mi-nistro dell’economia e delle finanze, sen-tito il Ministro del lavoro e delle politichesociali, provvede con proprio decreto allariduzione, nella misura necessaria allacopertura finanziaria del maggiore onererisultante dall’attività di monitoraggio, invia prioritaria del Fondo nazionale per lepolitiche sociali, di cui all’articolo 20,comma 8, della legge 8 novembre 2000,n. 328, ed eventualmente del Fondo so-ciale per occupazione e formazione, di cuiall’articolo 18, comma 1, lettera a), deldecreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,convertito, con modificazioni, dalla 28gennaio 2009, n. 2. Segnala inoltre che ilcomma 3 dello stesso articolo 3 disponeche il Ministro dell’economia e delle fi-nanze riferisce senza ritardo alle Camerecon apposita relazione in merito alle causedegli scostamenti e all’adozione delle mi-sure di cui al comma 2 e che il comma 4autorizza il Ministro dell’economia e dellefinanze ad apportare, con propri decreti,le occorrenti variazioni di bilancio.

Al riguardo, ricorda che gli oneri de-rivanti dal presente provvedimento sonoriconducibili, come indicato dalla rela-zione tecnica ad esso allegata, alle mo-difiche previste alla disciplina in materiadi totalizzazione dei periodi di lavorosvolti in Canada e Quebec e all’esporta-bilità delle prestazioni economiche per latubercolosi previste dall’Accordo. In me-rito alla norma di copertura finanziariafa presente che l’accantonamento delfondo speciale di parte corrente relativoal Ministero degli affari esteri, del qualeè previsto l’utilizzo, reca le necessariedisponibilità. Il riferimento ai fondi spe-ciali 2014-2016 appare idoneo solo nelpresupposto che il provvedimento vengaapprovato, in via definitiva, entro il 31dicembre 2014.

Con riferimento alla clausola di salva-guardia prevista dal comma 2 dell’articolo3, giudica opportuno che il Governo chia-risca se l’utilizzo del Fondo nazionale perle politiche sociali, in via prioritaria, edeventualmente del Fondo sociale per l’oc-cupazione e la formazione, possa pregiu-dicare gli interventi già previsti a legisla-zione vigente a valere sui medesimi fondi.Ritiene necessario tale chiarimento, conparticolare riguardo al Fondo nazionaleper le politiche sociali, in considerazionedella natura non rimodulabile del relativocapitolo. Con riguardo alla formulazionedell’autorizzazione di spesa segnala l’op-portunità di specificare che l’onere, pari aeuro 2.555.500 a decorrere dal 2016, hacarattere annuo.

Infine, ritiene che si dovrebbe valutarel’opportunità di modificare la decorrenzadegli oneri del provvedimento e dellarelativa copertura finanziaria dal 2014 al2015, giacché l’Accordo entrerà in vigore,ai sensi dell’articolo 33, « il primo giornodel quarto mese successivo a quello incui saranno scambiati gli strumenti diratifica ».

Sottolinea infine l’opportunità che ven-gano forniti ai competenti uffici parlamen-tari, per questo, come per altri provvedi-menti, i dati sulla base dei quali effettuarela verifica delle quantificazioni contenutenella relazione tecnica.

Il sottosegretario Paola DE MICHELI siriserva di fornire chiarimenti sulle que-stioni sollevate dal relatore.

Francesco BOCCIA, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, rinvia ilseguito dell’esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repub-

blica italiana e lo Stato di Israele sulla previdenza

sociale, fatto a Gerusalemme il 2 febbraio 2010.

C. 2575 Governo.

(Parere alla III Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 58 — Commissione V

Edoardo FANUCCI (PD), relatore, fapresente che il disegno di legge in esameautorizza la ratifica e l’esecuzione dell’Ac-cordo tra la Repubblica italiana e lo Statodi Israele sulla previdenza sociale, fatto aGerusalemme il 2 febbraio 2010. Fa pre-sente altresì che il provvedimento è costi-tuito di 4 articoli ed è corredato di rela-zione tecnica, vidimata positivamente dallaRagioneria generale dello Stato.

Con riferimento agli articoli da 1 a 28dell’Accordo, rileva che andrebbe prelimi-narmente chiarito se, alla luce delle di-sposizioni riguardanti l’entrata in vigoredell’Accordo stesso (articolo 28), la quan-tificazione degli oneri riferita agli esercizi2014 e 2015 possa considerarsi ancoraattuale.

Osserva inoltre che la relazione tecnicafornisce un quadro di sintesi delle stimeriferite agli oneri derivanti dall’Accordo inrapporto alla platea dei potenziali benefi-ciari, coprendo un orizzonte temporaleche va dal 2014 al 2028. Analogamente, èfornita l’indicazione dei risparmi stimatiper il medesimo periodo, rispetto alleproiezioni di spesa già incorporate neitendenziali, derivanti dall’applicazionedella legge n. 189 del 2002.

Ai fini della verifica degli importi in-dicati, andrebbero peraltro forniti i para-metri e gli elementi di quantificazionesottostanti tali proiezioni: in particolare,per quanto attiene agli oneri, andrebberoesplicitati i criteri sottostanti la valuta-zione di incremento annuo delle platee deipotenziali beneficiari e andrebbero inoltredistintamente indicate le specifiche previ-sioni dell’Accordo i cui effetti concorronoa determinare gli importi complessivi in-dicati per ciascun esercizio. Tali indica-zioni andrebbero inoltre rapportate allaspesa previdenziale attualmente sostenutain base alle regole già applicate in materiae richiamate dall’articolo 28 dell’Accordo.Detti elementi appaiono necessari anche aifini della verifica dei minori oneri impu-tati dall’Accordo dalla relazione tecnica,con specifico riferimento all’applicazionedella legge n. 189 del 2002.

In merito ai profili di copertura finan-ziaria, segnala che l’articolo 3 del disegno

di legge di ratifica dispone che all’onerederivante dall’attuazione della presentelegge, valutato in euro 433.000 per l’anno2014, in euro 490.000 per l’anno 2015 e ineuro 1.719.000 a decorrere dall’anno 2016,si provvede mediante corrispondente ridu-zione dello stanziamento del fondo spe-ciale di parte corrente iscritto, ai fini delbilancio triennale 2014-2016, nell’ambitodel programma « Fondi di riserva e spe-ciali » della missione « Fondi da ripartire »dello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze per l’anno2014, allo scopo parzialmente utilizzandol’accantonamento relativo al Ministero de-gli affari esteri. Rileva che il comma 2 recauna esplicita clausola di salvaguardia se-condo cui, ai sensi dell’articolo 17, comma12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196,l’Istituto nazionale della previdenza sociale(INPS) provvede al monitoraggio deglioneri di cui al comma 1 del presentearticolo e riferisce in merito al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali e alMinistro dell’economia e delle finanze. Nelcaso si verifichino o siano in procinto diverificarsi scostamenti rispetto alle previ-sioni di spesa di cui al medesimo comma1, fatta salva l’adozione dei provvedimentidi cui all’articolo 11, comma 3, lettera l),della citata legge n. 196 del 2009, il Mi-nistro dell’economia e delle finanze, sen-tito il Ministro del lavoro e delle politichesociali, provvede con proprio decreto allariduzione, nella misura necessaria allacopertura finanziaria del maggiore onererisultante dall’attività di monitoraggio, invia prioritaria del Fondo nazionale per lepolitiche sociali, di cui all’articolo 20,comma 8, della legge 8 novembre 2000,n. 328, ed eventualmente del Fondo so-ciale per occupazione e formazione, di cuiall’articolo 18, comma 1, lettera a), deldecreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,convertito, con modificazioni, dalla 28gennaio 2009, n. 2. Segnala inoltre che ilcomma 3 del medesimo articolo 3 disponeche il Ministro dell’economia e delle fi-nanze riferisce senza ritardo alle Camerecon apposita relazione in merito alle causedegli scostamenti e all’adozione delle mi-sure di cui al comma 2 e che il comma 4

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 59 — Commissione V

autorizza il Ministro dell’economia e dellefinanze ad apportare, con propri decreti,le occorrenti variazioni di bilancio.

Al riguardo, ricorda che gli oneri de-rivanti dal presente provvedimento sonoriconducibili, come indicato dalla rela-zione tecnica ad esso allegata, alle modi-fiche previste alla disciplina in materia ditotalizzazione dei periodi di lavoro svoltiin Israele previste dall’Accordo. In meritoalla norma di copertura finanziaria fapresente che l’accantonamento del fondospeciale di parte corrente relativo al Mi-nistero degli affari esteri, del quale èprevisto l’utilizzo, reca le necessarie di-sponibilità. Il riferimento ai fondi speciali2014-2016 appare idoneo solo nel presup-posto che il provvedimento venga appro-vato, in via definitiva, entro il 31 dicembre2014.

Con riferimento alla clausola di salva-guardia prevista dal comma 2 dell’articolo3, ritiene opportuno che il Governo chia-risca se l’utilizzo del Fondo nazionale perle politiche sociali, in via prioritaria, edeventualmente del Fondo sociale per l’oc-cupazione e la formazione, possa pregiu-dicare gli interventi già previsti a legisla-zione vigente a valere sui medesimi fondi.Tale chiarimento appare necessario, conparticolare riguardo al Fondo nazionaleper le politiche sociali, in considerazionedella natura non rimodulabile del relativocapitolo. Con riferimento alla formula-zione dell’autorizzazione di spesa segnalal’opportunità di specificare che l’onere,pari a 1,719 milioni di euro a decorreredal 2016, ha carattere annuo.

Infine, ritiene che si dovrebbe valutarel’opportunità di modificare la decorrenzadegli oneri del provvedimento e della re-lativa copertura finanziaria dal 2014 al2015, giacché, da un lato, l’articolo 26,comma 1, dell’Accordo « non conferiscealcun diritto al pagamento di prestazioniper periodi precedenti alla sua entrata invigore », e, dall’altro, ai sensi dell’articolo28, lettera a), l’Accordo « entrerà in vigoreil primo giorno del terzo mese successivoa quello in cui le Parti Contraenti sisaranno comunicate per iscritto attraverso

i canali diplomatici l’avvenuto espleta-mento delle rispettive procedure interne diratifica all’uopo previste ».

Il sottosegretario Paola DE MICHELIchiede che il seguito dell’esame del prov-vedimento sia rinviato ad altra seduta, alfine di acquisire gli elementi informativinecessari a fornire risposta alle richiestedi chiarimento del relatore.

Francesco BOCCIA, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, rinvia ilseguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.30.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Francesco BOCCIA. –Interviene il sottosegretario di Stato perl’economia e le finanze Paola De Micheli.

La seduta comincia alle 10.30.

Schema di decreto ministeriale concernente regola-

mento recante disposizioni per il conseguimento e il

mantenimento del titolo di avvocato specialista.

Atto n. 113.

(Rilievi alla II Commissione).

(Esame, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma2, del regolamento, e conclusione – Valu-tazione favorevole con rilievi).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Paolo TANCREDI (NCD), relatore, fapresente che lo schema di decreto mini-steriale in esame reca disposizioni per ilconseguimento e il mantenimento del ti-tolo di avvocato specialista, ai sensi del-l’articolo 9 della legge n. 247 del 2012, chereca la disciplina dell’ordinamento dellaprofessione forense.

Osserva che il provvedimento è corre-dato di una clausola di non onerosità per

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 60 — Commissione V

la finanza pubblica, nonché di una rela-zione tecnica del Ministero della giustizia,non vidimata dal Dipartimento della Ra-gioneria generale dello Stato, nella quale sirappresenta che gli adempimenti previsti,per lo più espletati dal Consiglio nazionaleforense e dai Consigli degli ordini circon-dariali, non determinano profili di onero-sità per il Ministero. La relazione segnalaaltresì che le disposizioni di cui all’articolo7, nel contemplare specifici percorsi for-mativi, prevedono di porre a carico degliavvocati interessati la copertura dellespese di gestione, funzionamento e do-cenza dei corsi di specializzazione orga-nizzati dalle Facoltà, dai Dipartimenti odagli Ambiti di giurisprudenza delle Uni-versità legalmente riconosciute. Pertantola relazione tecnica conferma la validitàdella clausola di invarianza finanziariaprevista all’articolo 14 del provvedimento.

Passando all’esame delle disposizioniche presentano profili di carattere finan-ziario, con riferimento agli articoli 7, 8 e14, concernenti i corsi di specializzazione,reputa opportuno acquisire dal Governoelementi di valutazione volti a suffragarel’ipotesi di invarianza finanziaria previstaall’articolo 14 del decreto in esame, conparticolare riferimento alle modalità diorganizzazione e svolgimento dei corsinonché all’istituzione e al funzionamentodei due comitati, sulla base delle conven-zioni previste dall’articolo 7. Osserva inproposito che il testo non esclude espres-samente la corresponsione di compensi orimborsi per i componenti dei comitati,mentre, per quanto riguarda i corsi, silimita a prevedere che la quota di iscri-zione sia determinata in modo da garan-tire esclusivamente la copertura dellespese di gestione, funzionamento e do-cenza. Ritiene che andrebbe quindi con-fermato che le quote di partecipazionesiano idonee ad assicurare la coperturaintegrale delle spese per i corsi, anchesotto il profilo dell’allineamento temporaletra gli oneri e le entrate con cui farvifronte.

Il sottosegretario Paola DE MICHELIcomunica di aver acquisito conferma, da

parte del Ministero della giustizia, che lespese per i corsi di specializzazione pre-visti dal decreto in esame, nonché le speserelative al comitato di gestione e al comi-tato scientifico, saranno integralmente co-perte con le quote di iscrizione di cuiall’articolo 7, comma 10, del decreto.

Paolo TANCREDI (NCD), relatore, presoatto dei chiarimenti forniti dal rappresen-tante del Governo, formula la seguenteproposta di parere:

« La V Commissione Bilancio, tesoro eprogrammazione,

esaminato, per quanto di compe-tenza, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma2, del Regolamento, lo schema di decretoministeriale concernente regolamento re-cante disposizioni per il conseguimento eil mantenimento del titolo di avvocatospecialista (atto n. 113);

rilevata l’opportunità, al fine di assi-curare l’integrale copertura dei costi di-retti e indiretti derivanti dallo svolgimentodei corsi di specializzazione di cui all’ar-ticolo 7, di specificare, al comma 10 delmedesimo articolo, che le spese di gestionecui si deve provvedere con la quota diiscrizione ricomprendono anche gli oneriderivanti dal funzionamento del comitatoscientifico e del comitato di gestione,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di decreto ministeriale eformula i seguenti rilievi sulle sue conse-guenze di carattere finanziario:

all’articolo 7, comma 10, sostituire leparole: delle spese di gestione, funziona-mento e docenza con le seguenti: dellespese di funzionamento e docenza, nonchédelle spese di gestione, ivi incluse quellerelative al comitato di gestione e al comi-tato scientifico ».

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconcorda con la proposta del relatore.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 61 — Commissione V

La Commissione approva la propostadel relatore.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014,

relativo al programma navale per la tutela della

capacità marittima della Difesa.

Atto n. 116.

(Rilievi alla IV Commissione).

(Esame, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma2, del regolamento, e conclusione – Valu-tazione favorevole).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Francesco BOCCIA, presidente, in sosti-tuzione del relatore, segnala che il Mini-stro della difesa, in data 21 ottobre 2014,ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 536,comma 3, lettera b), del decreto legislativon. 66 del 2010 (Codice dell’ordinamentomilitare) la richiesta di parere parlamen-tare in ordine al programma pluriennalenavale per la tutela della capacità marit-tima della Difesa (atto n. 116). Al ri-guardo, ricorda che, al fine di assicurare ilmantenimento di adeguate capacità nelsettore marittimo a tutela degli interessidella Difesa nazionale, consolidando stra-tegicamente l’industria navalmeccanica adalta tecnologia, i commi 37 e 38 dell’ar-ticolo 1 della legge n. 147 del 2013 (leggedi stabilità 2014), hanno complessivamenteautorizzato contributi ventennali di 80milioni di euro a decorrere dall’esercizio2014, di 120 milioni di euro a decorreredall’esercizio 2015 e di 140 milioni di euroa decorrere dall’esercizio 2016, sullo statodi previsione del Ministero dello sviluppoeconomico.

Ciò premesso, ricorda che il pro-gramma in esame, secondo quanto ripor-tato nella scheda tecnica predisposta dalloStato Maggiore della Difesa ed allegata alloschema di decreto in esame, attraversol’acquisizione e l’entrata in servizio dinuove Unità Navali, è finalizzato ad av-viare un progressivo rinnovamento e ade-guamento dello strumento aeronavale,adeguato in termini qualitativi e quanti-

tativi all’assolvimento delle numerose ope-razioni della marina militare in Italia eall’estero. In particolare, nella richiamatascheda si sottolinea come nel prossimodecennio si procederà alla dismissione di51 unità navali, escluso il naviglio minore.Si tratta di unità navali che risultano giàoggi parzialmente non più impiegabili inmaniera efficace e sicura. Si reputa, per-tanto, necessario avviare velocemente unprogramma navale idoneo a salvaguardarela capacità dello strumento marittimo,mediante l’acquisizione di nuove e mo-derne piattaforme performanti, con equi-paggiamento contenuto e modulare, conelevata autonomia logistica e rapidità didislocazione e d’intervento, versatili, fles-sibili e sostenibili, proiettabili ed intero-perabili.

Nello specifico, con riferimento allatipologia e al numero di unità navalioggetto del programma in esame, eviden-zia che si tratta di sei pattugliatori poli-valenti d’altura per la sorveglianza marit-tima tridimensionale, più quattro unitàaggiuntive in opzione; una unità d’alturadi supporto logistico, con capacità ad am-pio spettro (trasporto e rifornimento inmare di combustibili, lubrificanti, muni-zionamento, pezzi di rispetto, viveri, ac-qua, medicinali, materiali vari) e di con-corso ad attività di soccorso umanitario incaso di eventi straordinari o calamitànaturali; una unità anfibia multiruolo perla proiezione di assetti operativi ad elevataprontezza, militari e umanitari, per ilconcorso della Difesa ad attività di soc-corso umanitario in occasione di eventistraordinari o calamità naturali, con spic-cati requisiti di standardizzazione e inte-roperabilità con gli alleati e i partnereuropei, in particolare per le capacità diimbarco, trasporto, rilascio, impiego e sup-porto di mezzi anfibi e aerei; 2 unitànavali polifunzionali ad altissima velocitàe spinto contenuto tecnologico per il sup-porto alle forze speciali del gruppo ope-rativo incursori, per il contrasto dellaminaccia asimmetrica e per l’impiego intutti i contesti operativi che richiedanoflessibilità, incisività, massima prontezza,deterrenza e discrezione. Segnala poi che

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 62 — Commissione V

la durata complessiva del programma plu-riennale è di 19 anni a partire dal 2014,trattandosi di un programma complessivodi studio, sviluppo, acquisizione e sup-porto logistico destinato a svilupparsi inun arco pluriennale di tempo.

Sottolinea che il costo complessivo delProgramma è stimato in 5,4 miliardi dieuro, a valere sulla Missione 11 (Compe-titività e sviluppo delle imprese), Pro-gramma 5 (Regolamentazione, incentiva-zione dei settori imprenditoriali. Riassettiindustriali, sperimentazione tecnologica,lotta alla contraffazione. Tutela della pro-prietà industriale), macro-aggregato-UPB« Investimenti » e Centro di ResponsabilitàDipartimento per l’impresa e l’internaliz-zazione.

Rileva altresì che il Programma nonappare presentare profili problematici dalpunto di vista finanziario, giacché gli stan-ziamenti autorizzati a legislazione vigentepresentano la capienza necessaria per farfronte agli oneri derivanti dal medesimoProgramma.

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconcorda con le osservazioni del relatore.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, formula quindi la seguente propostadi parere parere:

« La V Commissione Bilancio, tesoro eprogrammazione,

esaminato, per quanto di compe-tenza, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma2, del Regolamento, il Programma plurien-nale di A/R n. SMD 01/2014, relativo alprogramma navale per la tutela della ca-pacità marittima della Difesa (atto n. 116);

rilevato che gli stanziamenti autoriz-zati a legislazione vigente presentano lacapienza necessaria per far fronte aglioneri derivanti dal Programma pluriennalein esame;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

il Programma pluriennale in oggetto ».

Il sottosegretario Paola DE MICHELIconcorda con la proposta del relatore.

La Commissione approva la propostadel relatore.

La seduta termina alle 10.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle10.40 alle 10.50.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 63 — Commissione V

VI COMMISSIONE PERMANENTE

(Finanze)

S O M M A R I O

RISOLUZIONI:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

7-00424 Lodolini: Interventi sul regime tributario delle aziende di autotrasporto e cabotaggioestere operanti in Italia (Discussione e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

7-00422 Pesco: Eliminazione dell’aumento dell’accisa sulla birra previsto a decorrere dal1o gennaio 2015.

7-00525 Pagano: Eliminazione dell’aumento dell’accisa sull’alcol etilico e sui prodotti alcoliciintermedi previsto a decorrere dal 1o gennaio 2015 (Discussione congiunta e rinvio) . . . 66

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 67

RISOLUZIONI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Daniele CAPEZZONE.– Interviene il sottosegretario di Stato perl’economia e le finanze Paola De Micheli.

La seduta comincia alle 14.25.

Variazione nella composizione della Commissione.

Daniele CAPEZZONE, presidente, co-munica che il deputato Fabio Lavagno hacessato di far parte della Commissione.

7-00424 Lodolini: Interventi sul regime tributario

delle aziende di autotrasporto e cabotaggio estere

operanti in Italia.

(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussionedella risoluzione.

Emanuele LODOLINI (PD) illustra lapropria risoluzione, la quale si fonda sualcuni elementi di fatto incontrovertibili,

di cui ritiene necessario acquisire pienaconsapevolezza.

In primo luogo l’atto di indirizzo evi-denzia la fondamentale importanza perl’economia del Paese del settore dell’auto-trasporto, la durissima crisi che il settorestesso sta attraversando dal 2008, essen-zialmente a causa dello sfavorevole anda-mento dell’economia globale, nonché leparticolari difficoltà con cui devono con-frontarsi le imprese di autotrasporto ita-liane, costrette a sostenere maggiori costidi carburante e di personale rispetto amolte imprese straniere, soprattutto del-l’est Europa. A questo riguardo la risolu-zione sottolinea come tale divario compe-titivo favorisca l’ingresso nel mercato del-l’autotrasporto nazionale di vettori esteri,i quali utilizzano a volte vere proprieforme di dumping sociale nei confrontidelle imprese di autotrasporto italiane,attraverso il sempre più diffuso supera-mento dei limiti dell’orario settimanale dilavoro, il ricorso a turni irregolari dicabotaggio internazionale, l’uso illegale delcabotaggio e del distacco transnazionale diautisti, sottraendo in tal modo opportunitàdi lavoro e risorse al nostro Paese.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 64 — Commissione VI

In considerazione di tali gravi ed evi-denti distorsioni di mercato, consideraevidente l’esigenza di promuovere le con-dizioni affinché la competitività e la sicu-rezza nel settore dell’autotrasporto e delcabotaggio siano garantite dal rispettodelle regole, come previsto dal Regola-mento 1072/2009, che fissa norme comuniper l’accesso al mercato internazionale deltrasporto di merci su strada.

In proposito rileva come una primarisposta a tali questioni possa essere in-dividuata dando attuazione all’articolo 9,comma 1, lettera i), della legge n. 23 del2014, recante delega per la riforma delsistema fiscale, la quale prevede l’introdu-zione, in linea con le raccomandazionidegli organismi internazionali e con leeventuali decisioni in sede europea, te-nendo anche conto delle esperienze inter-nazionali, di sistemi di tassazione delleattività transnazionali, basati su adeguatimeccanismi di stima delle quote di attivitàimputabili alla competenza fiscale nazio-nale.

In tale contesto la risoluzione impegnail Governo ad assumere iniziative perestendere le norme in materia di deter-minazione del reddito d’impresa e di trac-ciabilità dei pagamenti di cui all’articolo 1,commi 177 e 178, della legge n. 147 del2013, anche alle aziende di autotrasportoe cabotaggio.

Inoltre la risoluzione impegna l’Ese-cutivo a valutare l’opportunità di indivi-duare, in via presuntiva, gli elementi cheindichino la creazione di una stabileorganizzazione in Italia in relazione al-l’attività di trasporto merci esercitata daparte di imprese estere che operano con-tinuamente in Italia entro un determinatoperiodo di tempo, nonché a prevederel’indeducibilità, da parte del committente,delle fatture emesse dai vettori qualoraquest’ultimi non rispettino le condizioninormative di cui al citato Regolamento1072/2009.

Rileva, peraltro, come, al momentodella presentazione dell’atto di indirizzonon fosse stato ancora approvato il de-creto-legge n. 133 del 2014, il quale, al-l’articolo 32-bis, comma 4, reca una pre-

visione in materia di tracciabilità dei pa-gamenti effettuati nei confronti delle im-prese di autotrasporto e cabotaggio cherisolve, almeno in parte, una delle que-stioni oggetto della risoluzione.

Filippo BUSIN (LNA) sottolinea come iproblemi dell’autotrasporto e del cabotag-gio siano sentiti non solo in Italia, maanche in molti altri Paesi europei, dovetuttavia sono state introdotte alcune di-sposizioni in materia che dovrebbero, asuo giudizio, essere adottate anche nelnostro Paese. Cita, al riguardo, l’intelli-gente previsione introdotta in Francia,volta ad arginare la concorrenza, spessosleale, portata dai vettori esteri nei con-fronti degli autotrasportatori nazionali. Inparticolare, la norma stabilisce che gliautotrasportatori provenienti da altri Paesii quali permangano sul territorio franceseper più di quarantotto ore devono obbli-gatoriamente sostare presso aree attrez-zate o altre strutture ricettive francesi,imponendo pertanto a tali soggetti di ef-fettuare spese nel Paese in cui si trovanoa transitare, risarcendo in tal modo, al-meno in parte, il consumo di territorio, diinfrastrutture e di servizi pubblici da essiprovocato.

Sottolinea come la medesima esigenzasi ponga ancor più in Italia, dove moltospesso gli organi di Polizia rinuncianoaddirittura a contestare agli autotraspor-tatori esteri le violazioni da essi commesse,in considerazione dell’estrema difficoltà adesigere da parte loro il pagamento delleconnesse sanzioni. A questo proposito ri-tiene che tale problematica potrebbe es-sere risolta prevedendo, come già fannoaltri Stati europei, il fermo del veicolo finoa che non sia stata versata la sanzionedovuta.

Sotto un ulteriore profilo reputa che,per contrastare il vantaggio concorrenzialedi cui godono gli autotrasportatori esteri, iquali si avvalgono di un regime fiscale suicarburanti molto più favorevole di quelloitaliano, si dovrebbe applicare una sorta didazio sul gasolio da autotrazione introdottonel territorio nazionale dai vettori esterioltre un determinato quantitativo. Rileva,

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 65 — Commissione VI

infatti, come molti autotrasportatori stra-nieri abbiano fatto installare sui loro veicoliserbatoi aggiuntivi, che consentono loro diattraversare il territorio italiano senza do-versi approvvigionare di carburante.

Daniele CAPEZZONE, presidente, ri-tiene che nella seduta odierna sia oppor-tuno acquisire i contributi di tutti i de-putati che intendano intervenire sulla pro-blematica affrontata dalla risoluzione, laquale potrebbe essere posta in votazionenella prossima settimana.

Gian Mario FRAGOMELI (PD) sotto-scrive la risoluzione, di cui condivide pie-namente l’impostazione, evidenziandol’opportunità di affrontare anche un’altraquestione molto grave per il settore del-l’autotrasporto italiano, rappresentata dal-l’utilizzo di personale di provenienzaestera reperito attraverso società di lavorointerinale.

Il sottosegretario Paola DE MICHELI,come già anticipato dal presentatore del-l’atto di indirizzo, rileva come una partedelle problematiche affrontate dalla riso-luzione sia già stata risolta dall’articolo32-bis, comma 4, del decreto-legge n. 133del 2014.

Per quanto riguarda gli altri impegnicontenuti nella risoluzione, evidenziacome il Governo stia approfondendo talitemi, anche attraverso un’analisi compa-rata di alcuni ordinamenti esteri, al fine diindividuare gli strumenti idonei a risolverele questioni in discussione.

Daniele CAPEZZONE, presidente, nes-sun altro chiedendo di intervenire, rinviaad altra seduta il seguito della discussione.

7-00422 Pesco: Eliminazione dell’aumento dell’accisa

sulla birra previsto a decorrere dal 1o gennaio 2015.

7-00525 Pagano: Eliminazione dell’aumento dell’ac-

cisa sull’alcol etilico e sui prodotti alcolici intermedi

previsto a decorrere dal 1o gennaio 2015.

(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussionecongiunta delle risoluzioni.

Daniele CAPEZZONE, presidente, av-verte che le risoluzioni 7-00422 Pesco e7-00525 Pagano, vertendo su materia ana-loga, saranno discussione congiuntamente.

Nel segnalare l’importanza delle pro-blematiche affrontate dalle risoluzioni, ri-leva come il tema degli incrementi diaccisa sulla birra sia già stato affrontatodalla Commissione Finanze, la quale, inoccasione dell’esame, in congiunta con laCommissione Attività produttive, del dise-gno di legge C. 1920, di conversione deldecreto-legge n. 145 del 2013 (cosiddettodecreto « destinazione Italia »), ha intro-dotto, nell’ambito dell’articolo 12, grazieall’approvazione di un emendamento a suaprima firma, il comma 7-ter, con il qualesi è scongiurato l’incremento dell’accisasulla birra decorrente dal 1o marzo 2014.

Sottolinea, tuttavia, come non si siaancora riusciti a evitare il prossimo au-mento dell’accisa su tale prodotto, previstoa decorrere dal 1o gennaio 2015, in quantoun emendamento in tal senso, da lui stessopresentato e condiviso anche da altre forzepolitiche, è stato respinto dalla maggio-ranza in occasione dell’esame alla Cameradel disegno di legge di stabilità. Evidenziaquindi la necessità di compiere un ulte-riore sforzo su tale tema, preannunciandoa tal fine la presentazione del medesimoemendamento nel corso dell’esame al Se-nato del predetto disegno di legge distabilità.

Daniele PESCO (M5S) illustra la pro-pria risoluzione, evidenziando in primoluogo come la tematica affrontata dall’attodi indirizzo risulti condivisa anche damolti colleghi appartenenti ad altre Com-missioni.

Passando al merito della questione,evidenzia come nel corso degli ultimi ven-tiquattro mesi si sia assistito a una vera epropria escalation di aumenti dell’accisagravante sulla birra, che ha colpito intermini molto pesanti un settore produt-tivo in grande crescita, caratterizzato daun numero molto ampio di piccoli pro-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 66 — Commissione VI

duttori artigianali sorti negli ultimi anni,ponendo in tal modo a rischio le possibi-lità di crescita e di redditività del settorestesso.

Ritiene quindi che l’ulteriore aumentodell’accisa sulla birra previsto a partire dal1o gennaio prossimo risulterebbe comple-tamente sbagliato sotto il profilo dellalogica economica, e debba pertanto esserescongiurato, anche in ragione del limitatoonere finanziario per l’Erario che sarebbedeterminato dall’eliminazione di tale in-cremento, ricordando a tale proposito lenumerose proposte emendative in talsenso presentate nell’ambito dell’esame dilegge di stabilità.

Ritiene quindi che la risoluzione costi-tuisca l’occasione per indurre tutte le forzepolitiche a compiere un lavoro congiunto,al fine di individuare le risorse necessariea risolvere tale problematica, auspicandopertanto che l’atto di indirizzo possa es-sere approvato a larga maggioranza.

Alessandro PAGANO (NCD) illustra lapropria risoluzione, la quale evidenziacome anche il settore dei prodotti alcoliciabbia subito negli ultimissimi anni unacontinua serie di incrementi dell’accisa, iquali hanno comportato una diminuzionedei consumi e una riduzione delle stesseentrate erariali, come sempre avviene neicasi in cui il carico fiscale risulta spro-porzionato rispetto al valore del benetassato.

Sottolinea, quindi, come tale politica diinasprimenti fiscali abbia determinatogravi danni su un settore importante del-l’economia nazionale, ponendo a rischio lastessa sopravvivenza di alcune eccellenzedel Made in Italy, nonché determinandoseri problemi occupazionali.

In tale contesto la risoluzione intendeinnanzitutto sollecitare il Governo a pren-dere piena consapevolezza del problema,evitando di distruggere interi comparti deltessuto produttivo nazionale.

Sandra SAVINO (FI-PdL) evidenziacome le questioni opportunamente segna-late dalle risoluzioni risultino ulterior-mente aggravate dal fatto che il nostro

Paese confina con altri Stati, nei quali vigeun regime di tassazione più favorevole sutali prodotti. Cita, in particolare, il casodella regione Friuli Venezia Giulia, confi-nante con la Slovenia e con l’Austria, in cuil’incremento del carico fiscale, oltre a de-terminare una diminuzione del consumo ditali beni, incentiva altresì gli abitanti a com-piere acquisti nei predetti Stati, con ulte-riori ricadute negative su tali settori, analo-gamente a quanto avviene del resto in altricomparti.

Giovanni PAGLIA (SEL), pur dichia-randosi non favorevole ad aumenti indi-scriminati della tassazione sui prodottialcolici, non ritiene tuttavia sostenibileaffermare che il calo nel consumo di talibeni, così come dei tabacchi da fumo, siadeterminato esclusivamente dall’incre-mento del carico fiscale su di essi. Evi-denzia, infatti, come questa diminuzionesia anche legata ad una generale politicavolta a disincentivare tali consumi, chehanno, come è noto, anche alcune ricadutenegative, ad esempio sotto il profilo dellasalute pubblica.

Il sottosegretario Paola DE MICHELIsottolinea come il Governo stia dedicandospecifica attenzione alle tematiche oggettodelle risoluzioni in discussione, ai finidell’esame in seconda lettura al Senato deldisegno di legge di stabilità.

Ritiene pertanto opportuno rinviarealla prossima settimana il seguito delladiscussione dei predetti atti di indirizzo, alfine di completare una serie di approfon-dimenti in materia.

Daniele CAPEZZONE, presidente, nes-sun altro chiedendo di intervenire, rinviaad altra seduta il seguito della discussionecongiunta.

La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle14.45 alle 14.50.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 67 — Commissione VI

VII COMMISSIONE PERMANENTE

(Cultura, scienza e istruzione)

S O M M A R I O

RISOLUZIONI:

7-00448 Manzi: Sulla realizzazione di iniziative, anche didattiche, relative alla memoria dellaprima guerra mondiale (Discussione e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura.C. 1504 Giancarlo Giordano e C. 2267 Zampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

COMITATO RISTRETTO:

Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche. C. 1533Mariani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

AUDIZIONI INFORMALI:

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante abolizione del finanziamento pubblicoall’editoria (C. 1990 Brescia), audizione del dottor Marco Travaglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

SEDE REFERENTE:

Sull’ordine dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediantel’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali. C. 1949 Molea(Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

ALLEGATO (Emendamenti approvati) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

Norme per l’inserimento dello studio della tecnica e della tecnologia atte al superamento dellebarriere architettoniche negli edifici pubblici e privati nei programmi didattici delle scuolesecondarie di secondo grado e nell’ambito degli insegnamenti impartiti presso le università,nonché introduzione di sanzioni penali per il mancato adeguamento di edifici e spazipubblici alla vigente normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.C. 705 Argentin (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71

SEDE CONSULTIVA:

DL 168/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonchéad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attività amatoriale eagonistica. C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . 72

RISOLUZIONI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del vicepresidente Flavia PICCOLINARDELLI.

La seduta comincia alle 9.45.

7-00448 Manzi: Sulla realizzazione di iniziative,

anche didattiche, relative alla memoria della prima

guerra mondiale.

(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussionedella risoluzione in titolo.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 68 — Commissione VII

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che è stato richiesto che la pub-blicità dei lavori dell’odierna seduta dellaCommissione sia assicurata anche attra-verso l’attivazione dell’impianto audiovi-sivo a circuito chiuso. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Irene MANZI (PD) illustra la risolu-zione in titolo, ricordando, in particolare,l’importanza dell’attività svolta dalla« struttura di missione per la commemo-razione del centenario della prima guerramondiale », istituita presso la Presidenzadel Consiglio dei ministri con il compito diassicurare la realizzazione degli interventiconnessi alle commemorazioni del cente-nario della prima guerra mondiale, non-ché di curare gli adempimenti relativi alleattività di comunicazione e promozionedelle commemorazioni medesime. Ri-chiama, altresì, la necessità che l’Unioneeuropea e le sue istituzioni – come evi-denziato dal Presidente Napolitano nelluglio scorso, in occasione dell’aperturadelle celebrazioni del centenario – perse-guano l’obiettivo di suscitare una memoriacollettiva europea rispetto a vicende chehanno profondamente segnato la storia delnostro Paese, anche alla luce del fatto chePaesi europei che allora hanno combattutosu fronti opposti si ritrovano, oggi, acondividere il grande progetto dell’integra-zione comunitaria. Auspica, quindi, che ilGoverno, analogamente a quanto avvenutoin occasione delle celebrazioni del cento-cinquantesimo anniversario dell’unitàd’Italia, promuova, anche al fine di favo-rire la crescita di un comune patrimonioidentitario, iniziative didattiche relativealla memoria della prima guerra mon-diale, tra le quali l’allestimento diffuso sulterritorio nazionale della mostra ad essadedicata, attualmente situata presso ilcomplesso del Vittoriano.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,condivide lo spirito e l’impostazione dellarisoluzione in esame, sia quale occasionedi approfondimento didattico sia quale

strumento di raccordo e valorizzazione diun patrimonio storico comune.

Mara CAROCCI (PD) riterrebbe oppor-tuno che il Governo, nell’ambito delleiniziative poste in essere per favorire lamemoria degli eventi legati al primo con-flitto mondiale, promuova anche la tutelae la conservazione delle lapidi e dei mo-numenti ai caduti presenti su tutto ilterritorio nazionale, anche al fine di as-sicurarne la conoscenza. A tale proposito,auspica che si possa portare a compimentoil progetto di catalogazione di tali opere,già iniziato, grazie al quale è stato possi-bile censire circa 6.000 lapidi e monu-menti in ricordo dei caduti, esistenti sulterritorio nazionale.

Gianluca VACCA, condividendo nel me-rito l’impostazione della risoluzione,chiede chiarimenti sulle specifiche inizia-tive promosse dal Governo per le celebra-zioni del centenario. Auspica, quindi, uncoinvolgimento diretto delle scuole nellafase di elaborazione di progetti didatticipredisposti al fine di preservare la memo-ria degli eventi della prima guerra mon-diale, esprimendo altresì apprezzamentoper la promozione della mostra diffusa.Chiede, infine, se siano previste iniziativee celebrazioni per tutto il periodo dellacommemorazione, ossia fino al 2018, annoin cui ha avuto fine il primo conflittomondiale.

Irene MANZI (PD) auspica che il Go-verno fornisca il dettaglio del programmadelle iniziative che intende porre in essereper le celebrazioni del centenario. Ri-corda, quindi, che, ad oggi, è stato auto-rizzato lo stanziamento di risorse finan-ziarie fino al 2016 e, a tal proposito,auspica che la citata struttura di missioneistituita presso la Presidenza del Consigliosi adoperi al fine di reperire le risorsenecessarie per sostenere tali iniziative dipromozione fino al 2018. Evidenzia, infine,l’opportunità che gli enti locali favoriscanoun coinvolgimento diretto e fattivo dellescuole non solo nella fase di elaborazione,

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 69 — Commissione VII

ma anche in quella di realizzazione diprogetti didattici e nella narrazione deglieventi relativi alla prima guerra mondiale.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,ritiene che sarebbe opportuno che l’isti-tuto per la storia del risorgimento italianosvolga un’azione di monitoraggio dellosvolgimento delle iniziative da parte deglienti locali.

Manuela GHIZZONI (PD) auspica chesiano resi noti, in un’ottica di coordina-mento delle iniziative promosse, i conte-nuti e le modalità di erogazione dei fi-nanziamenti per la messa in sicurezza, ilrestauro e il ripristino del decoro dei« luoghi della memoria », nonché di quelliprevisti per promuovere la conoscenzadegli eventi della prima guerra mondiale.

Irene MANZI (PD) auspica che la Com-missione, anche nel corso della seduta didomani, possa continuare a raccogliereelementi utili da sottoporre al Governo alfine di poter ottenere una risposta orga-nica e coordinata alle sollecitazioni chesono emerse nel corso della discussione.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,nessun altro chiedendo di intervenire, rin-via, quindi, il seguito della discussione adaltra seduta.

La seduta termina alle 10.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi

supporto e per la promozione della lettura.

C. 1504 Giancarlo Giordano e C. 2267 Zampa.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle10.05 alle 10.35.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Interventi per il sostegno della formazione e della

ricerca nelle scienze geologiche.

C. 1533 Mariani.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle10.35 alle 11.35.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge re-

cante abolizione del finanziamento pubblico all’edi-

toria (C. 1990 Brescia), audizione del dottor Marco

Travaglio.

L’audizione informale è stata svoltadalle 14.10 alle 15.05.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del vicepresidente Flavia PICCOLINARDELLI. – Intervengono il sottosegre-tario di Stato alla Presidenza del Consigliodei ministri, Graziano Delrio, e il sottose-gretario di Stato per l’istruzione, l’universitàe la ricerca, Angela D’Onghia.

La seduta comincia alle 15.05.

Sull’ordine dei lavori.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,propone un’inversione dell’ordine delgiorno della Commissione al fine di pas-sare subito all’esame in sede referentedella proposta di legge C. 1949 Molea.

La Commissione concorda.

Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei

minori stranieri residenti in Italia mediante l’am-

missione nelle società sportive appartenenti alle

federazioni nazionali.

C. 1949 Molea.

(Seguito dell’esame e rinvio).

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 70 — Commissione VII

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato, da ultimo, nellaseduta del 20 novembre 2014.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che sono stati presentati tre emen-damenti al provvedimento in esame (vediallegato).

Tamara BLAŽINA (PD), relatore,esprime parere favorevole sugli emenda-menti Vezzali 1.1 e 1.2 e raccomandal’approvazione del suo emendamento 1.3.

Il sottosegretario Graziano DELRIOesprime parere conforme al relatore sugliemendamenti presentati.

Maria Valentina VEZZALI (SCpI), dopoaver ringraziato la relatrice per il lavorosvolto e intervenendo sul complesso degliemendamenti all’articolo unico del prov-vedimento, raccomanda preliminarmentel’approvazione dell’emendamento 1.1 a suafirma. In particolare, evidenzia che, inragione dell’autonomia dell’ordinamentosportivo, il CONI riconosce, a fini sportivi,le federazioni sportive nazionali, le disci-pline associate, le società sportive, le as-sociazioni e gli enti di promozione spor-tiva, stabilendo i princìpi fondamentali deiloro statuti. In virtù di tale riconosci-mento, segnala l’opportunità di specificarecon chiarezza che anche gli enti di pro-mozione sportiva rientrano nella regola-mentazione dettata dal provvedimento inesame. Raccomanda, quindi, anche l’ap-provazione dell’emendamento 1.2 a suafirma, ritenendo opportuno che dall’appli-cazione di tali disposizioni non derivinodubbi interpretativi, in ragione del fattoche per la conclusione del procedimentoper l’acquisizione della cittadinanza ita-liana potrebbe anche non essere suffi-ciente il termine di un anno indicato nelsecondo comma dell’articolo 1.

Bruno MOLEA (SCpI) raccomandal’approvazione dell’emendamento Vezzali1.2, in considerazione delle possibili lun-gaggini della procedura di acquisizione

della cittadinanza da parte degli atleti chene sono privi.

Simone VALENTE (M5S), preannunciail voto favorevole del suo gruppo sugliemendamenti presentati.

La Commissione approva quindi, condistinte votazioni, l’emendamento Vezzali1.1, l’emendamento 1.3 del relatore el’emendamento Vezzali 1.2.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,comunica che il testo del provvedimento,così come risultante dall’approvazione de-gli emendamenti esaminati, sarà trasmessoalle Commissioni competenti per l’espres-sione del parere. Nessun altro chiedendodi intervenire, rinvia quindi il seguitodell’esame ad altra seduta.

Norme per l’inserimento dello studio della tecnica

e della tecnologia atte al superamento delle bar-

riere architettoniche negli edifici pubblici e privati

nei programmi didattici delle scuole secondarie di

secondo grado e nell’ambito degli insegnamenti

impartiti presso le università, nonché introduzione

di sanzioni penali per il mancato adeguamento di

edifici e spazi pubblici alla vigente normativa in

materia di eliminazione delle barriere architetto-

niche.

C. 705 Argentin.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento in titolo, rinviato nella se-duta del 26 novembre 2014.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che è stato richiesto che la pub-blicità dei lavori dell’odierna seduta dellaCommissione sia assicurata anche attra-verso l’attivazione dell’impianto audiovi-sivo a circuito chiuso. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Manuela GHIZZONI (PD), relatore,dopo aver ricordato che nel corso dellaprecedente seduta si è svolta un’ampiadiscussione sul provvedimento in esame,

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 71 — Commissione VII

chiede al sottosegretario D’Onghia qualisiano gli intendimenti del Governo in me-rito.

Il sottosegretario Angela D’ONGHIA co-munica che il Ministero, dopo aver svoltogli approfondimenti necessari, sarà ingrado di delineare la propria posizione alriguardo nel corso della prossima setti-mana.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,nessun altro chiedendo di intervenire, rin-via quindi il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 15.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del vicepresidente Flavia PICCOLINARDELLI.

La seduta comincia alle 15.20.

DL 168/2014: Proroga di termini previsti da dispo-

sizioni legislative concernenti il rinnovo dei Comitati

degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle

armi per uso scenico, nonché ad altre armi ad aria

compressa o gas compresso destinate all’attività

amatoriale e agonistica.

C. 2727 Governo.

(Parere alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che è stato richiesto che la pub-blicità dei lavori della odierna seduta dellaCommissione sia assicurata anche attra-verso l’attivazione dell’impianto audiovi-sivo a circuito chiuso. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Umberto D’OTTAVIO (PD) relatore, se-gnala che il provvedimento d’urgenza in

esame, assegnato alla I Commissione insede referente, consta di tre articoli, di cuisolo il secondo rientra nell’ambito di in-teresse per la VII Commissione. Ricordaquindi che l’articolo 1 del testo del decretoconcerne il rinnovo delle elezioni dei Co-mitati degli italiani residenti all’estero(COMITES): la disposizione è diretta adintervenire sulla procedura di rinnovo incorso la quale, a seguito delle modificherecentemente introdotte dal decreto-leggen. 109 del 2014 le quali prevedono cheall’elezione partecipino solo gli elettori cheabbiano, entro i trenta giorni antecedentila data del voto, manifestato la propriaintenzione di partecipare alle consulta-zioni elettorali, aveva registrato un tasso diadesione molto basso. Fa presente che, inparticolare, a due settimane dalla sca-denza del termine risultavano avere effet-tuato la cosiddetta « opzione » per parte-cipare al voto solo poco più di 60.000elettori, corrispondenti a meno del 2 percento degli aventi diritto. Evidenzia quindiche il decreto interviene in materia dispo-nendo un prolungamento dei termini perl’opzione sino al 18 marzo 2015 (conconseguente rinvio della data delle elezionial 17 aprile 2015). Fa presente, inoltre, chesul punto è peraltro intervenuto il disegnodi legge di stabilità per il 2015, approvatola scorsa settimana dalla Camera, il quale,a seguito di un emendamento approvato inCommissione bilancio e confermato dalvoto dell’Assemblea, contiene una disposi-zione analoga a quella recata dal decretoal nostro esame. In particolare, segnalache il comma 75 dell’articolo 2 prevede,conformemente al testo del decreto-legge,sia il rinvio al 17 aprile 2015 delle vota-zioni per il rinnovo dei COMITES, sia ildifferimento al 18 marzo 2015 del termineper la presentazione della domanda diiscrizione all’elenco elettorale. Evidenziache, pertanto, la I Commissione ha sop-presso l’intero articolo 1 del decreto-legge.

Osserva che l’articolo 2, poi, differisceal 31 dicembre 2015 il termine – scadutoil 5 novembre scorso – previsto dall’arti-colo 6, comma 1, del decreto legislativon. 121 del 2013, noto come « Correttivoarmi », entro il quale i soggetti interessati

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 72 — Commissione VII

avrebbero dovuto sottoporre alla verificadel Banco nazionale di prova le armi peruso scenico, destinate ad essere utilizzatenelle produzioni cinematografiche, nonchéle armi ad aria compressa o gas com-presso, destinate al lancio di capsule sfe-riche marcatrici (cosiddetto paintball), uti-lizzate per attività amatoriale e sportiva.Ricorda quindi che per le armi per usoscenico, il differimento della scadenza del-l’adempimento si rende necessario perconsentire la prosecuzione dell’attività delcomparto interessato, evitando – comericorda la relazione illustrativa – i gravipregiudizi che altrimenti ne deriverebbero.Ricorda altresì che per le armi ad ariacompressa o gas compresso, destinate allancio di capsule sferiche marcatrici (co-siddetto paintball) il differimento si cor-rela all’esigenza di completare l’iter istrut-torio, ancora in corso, finalizzato all’ado-zione del decreto del Ministro dell’internoprevisto dal terzo comma, ultimo periodo,dell’articolo 2 della legge n. 110 del 1975,come modificato recentemente, con ilquale dovranno essere definite le disposi-zioni per l’acquisto, la detenzione, il tra-sporto, il porto e l’utilizzo di detti stru-

menti da impiegare per l’attività amato-riale e per quella agonistica. Precisa,quindi, che la disposizione di cui all’arti-colo 2 non ha impatti finanziari e, ingenerale, dal presente decreto-legge nonderivano – secondo la relazione tecnica –nuovi o maggiori oneri a carico del bilan-cio dello Stato.

Roberto RAMPI (PD) ritiene opportunodistinguere il differimento del termineper la verifica delle armi per uso scenico,destinate ad essere utilizzate nelle pro-duzioni cinematografiche, che consideraopportuno, da quello previsto con rife-rimento alle armi ad aria compressa ogas compresso utilizzate per attività ama-toriale e sportiva, che reputa invece inop-portuno, in quanto sintomo evidente diuna « cultura delle armi » che una societàmatura quale la nostra dovrebbe supe-rare.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 73 — Commissione VII

ALLEGATO

Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieriresidenti in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive

appartenenti alle federazioni nazionali (C. 1949 Molea).

EMENDAMENTI APPROVATI

Al comma 1, dopo la parola: associa-zioni aggiungere le seguenti: ed enti.

1. 1. Vezzali.

Al comma 1, dopo la parola: nazionaliaggiungere le seguenti: o alle disciplineassociate,.

1. 3. Il Relatore.

Al comma 2, sostituire le parole: per unanno dal con le seguenti: , dopo il esostituire le parole: nelle more della con-clusione con le seguenti fino al completa-mento.

1. 2. Vezzali.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 74 — Commissione VII

VIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

S O M M A R I O

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 75

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione, nell’ambito dell’esame in sede referente della proposta di legge C. 1560 Terzonisui limiti all’impiego di sostanze diserbanti chimiche, di rappresentanti della Lipu . . . . . 75

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle13.45 alle 14.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Audizione, nell’ambito dell’esame in sede referente

della proposta di legge C. 1560 Terzoni sui limiti

all’impiego di sostanze diserbanti chimiche, di rap-

presentanti della Lipu.

Le audizioni informali si sono svoltedalle 14.05 alle 14.15.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 75 — Commissione VIII

IX COMMISSIONE PERMANENTE

(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.

Audizione di rappresentanti di WRA – Web Radio Associate (Svolgimento e conclusione) . . . . . . 76

Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.

Audizione di rappresentanti di REA (Radiotelevisioni Europee Associate) (Svolgimento econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

SEDE CONSULTIVA:

Revisione della parte seconda della Costituzione. Testo base C. 2613 cost. Governo, approvatodal Senato, e abb (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

SEDE REFERENTE:

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Nuovotesto unificato C. 1512 Meta e abb. (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81

ALLEGATO (Proposte emendative del Relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 82

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele PompeoMETA.

La seduta comincia alle 14.

Variazione nella composizione della Commissione.

Michele Pompeo META, presidente, co-munica che l’onorevole Cinzia Maria Fon-tana, appartenente al gruppo Partito De-mocratico, è entrata a far parte dellaCommissione, in sostituzione dell’onore-vole Teresa Bellanova, nominata Sottose-gretario di Stato al Lavoro e alle politichesociali.

Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media

audiovisivi e radiofonici.

Audizione di rappresentanti di WRA – Web Radio

Associate.

(Svolgimento e conclusione).

Michele Pompeo META, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori dellaseduta odierna sarà assicurata anche at-traverso la trasmissione televisiva sul ca-nale satellitare della Camera dei deputati.

Introduce quindi l’audizione.

Patrick DOMANICO, Presidente di WRA– Web Radio Associate, svolge una rela-zione sui temi oggetto dell’audizione.

Intervengono quindi i deputati IvanCATALANO (Misto-PSI-PLI), Diego DE

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 76 — Commissione IX

LORENZIS (M5S) e Nicola BIANCHI(M5S).

Patrick DOMANICO, Presidente di WRA– Web Radio Associate, risponde ai quesitiposti, fornendo ulteriori precisazioni.

Michele Pompeo META, presidente, rin-grazia i rappresentanti di WRA – WebRadio Associate per il loro intervento.

Dichiara quindi conclusa l’audizione.

La seduta, sospesa alle 14.30, è ripresaalle 14.35.

Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media

audiovisivi e radiofonici.

Audizione di rappresentanti di REA (Radiotelevisioni

Europee Associate).

(Svolgimento e conclusione).

Michele Pompeo META, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori dellaseduta odierna sarà assicurata anche at-traverso la trasmissione televisiva sul ca-nale satellitare della Camera dei deputati.

Introduce quindi l’audizione.

Antonio DIOMEDE, Presidente di REA(Radiotelevisioni Europee Associate) e Ga-briele BETTI, Segretario Nazionale TV diREA (Radiotelevisioni Europee Associate),svolgono una relazione sui temi oggettodell’audizione.

Intervengono quindi i deputati SettimoNIZZI (FI-PdL), Romina MURA (PD) eDiego DE LORENZIS (M5S).

Antonio DIOMEDE, Presidente di REA(Radiotelevisioni Europee Associate) e Ga-briele BETTI, Segretario Nazionale TV diREA (Radiotelevisioni Europee Associate)rispondono ai quesiti posti, fornendo ul-teriori precisazioni.

Michele Pompeo META, presidente, rin-grazia i rappresentanti di REA (Radiote-

levisioni Europee Associate) per il lorointervento.

Dichiara quindi conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 15.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele PompeoMETA.

La seduta comincia alle 15.20.

Revisione della parte seconda della Costituzione.

Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato dal

Senato, e abb.

(Parere alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Michele Pompeo META, presidente,propone, se non vi sono obiezioni, che lapubblicità dei lavori sia assicurata anchemediante impianti audiovisivi a circuitochiuso.

Così rimane stabilito.

Michele MOGNATO (PD), relatore, fapresente che la Commissione è chiamataad esaminare in sede consultiva il disegnodi legge di revisione costituzionale C. 2613,già approvato in prima deliberazione dalSenato. Sottolinea che il provvedimento,come è noto, ha per oggetto principale ilsuperamento del bicameralismo paritario,attraverso la modifica delle funzioni edella composizione del Senato. Evidenziainoltre che una parte importante del di-segno di legge riguarda anche la revisionedel Titolo V della Costituzione, mediantela soppressione dei riferimenti alle pro-vince e la ridefinizione delle competenze

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 77 — Commissione IX

legislative dello Stato e delle regioni. Èaltresì prevista la soppressione del Consi-glio nazionale dell’economia e del lavoro.

Con riferimento al superamento delbicameralismo paritario, rileva che la ri-forma intende trasformare il Senato incamera di rappresentanza delle autono-mie. A tal fine si modifica la composizionedel Senato, riducendo il numero ed elimi-nando l’elezione diretta dei senatori. IlSenato sarà infatti composto da 95 sena-tori designati dalle regioni. Ciascun con-siglio regionale designerà un numero dirappresentanti proporzionale alla popola-zione regionale, e comunque non inferiorea due; dei rappresentanti regionali unodovrà essere un sindaco scelto tra i sindacidei comuni del territorio regionale, gli altrisaranno componenti del consiglio regio-nale. Ai senatori elettivi si affiancherannocinque senatori nominati dal Presidentedella Repubblica con un mandato di setteanni e, come componenti di diritto a vita,gli ex Presidenti della Repubblica (articolo2, che sostituisce l’articolo 57 della Costi-tuzione). Fa presente che contestualmentesi delinea una profonda riforma del pro-cedimento legislativo (articolo 10, che so-stituisce l’articolo 70 della Costituzione):l’attuale sistema di bicameralismo parita-rio, con identici poteri delle due Camerenell’approvazione delle leggi è mantenutoper un numero limitato di leggi, quali leleggi di riforma costituzionale, le leggi inmateria di tutela delle minoranze lingui-stiche e di referendum popolari, la legi-slazione elettorale per le regioni, i comunie le città metropolitane. Il procedimentoprevalente diviene quello monocamerale,in base al quale i progetti di legge sonosempre approvati in prima lettura dallaCamera; il Senato può richiedere, conrichiesta avanzata da un terzo dei com-ponenti entro il termine di dieci giorni, diesaminare le proposte di legge già appro-vate dalla Camera e può approvare, entroi trenta giorni successivi, proposte di mo-difica su cui la Camera si esprime con votofinale e definitivo.

Nel caso di leggi che intervengano suquestioni di preminente interesse a livelloregionale, quali le leggi recanti disposizioni

generali in materia di governo del terri-torio e quelle relative alla protezione ci-vile, gli interventi legislativi dello Statonelle materie di competenza regionale, irapporti tra le regioni e l’Unione europeao altri Stati, le leggi finalizzate all’attua-zione dell’articolo 119 della Costituzione,concernente l’autonomia finanziaria delleregioni e degli enti locali, le leggi chedisciplinano l’esercizio dei poteri sostitu-tivi da parte del Governo, le leggi chemodificano i confini regionali, nonché perquanto concerne la legge che disciplina ilbilancio dello Stato e la legge che stabiliscele modalità di adempimento degli obblighiderivanti dall’appartenenza all’Unione eu-ropea, la Camera può discostarsi dalleproposte di modifica deliberate dal Senatosolo con voto a maggioranza assoluta. Idisegni di legge di stabilità e di bilanciosono sempre esaminati anche dal Senato,senza che sia necessaria l’apposita richie-sta di un terzo dei senatori. In questo casola Camera si esprime in modo definitivosulle proposte di modifica avanzate dalSenato entro quindici giorni dalla data ditrasmissione. È richiesta la maggioranzaassoluta dei componenti della Camera pernon conformarsi alle proposte del Senatorelative ai disegni di legge di stabilità e dibilancio che intervengano nella materie diinteresse regionale sopra richiamate.

Per quanto riguarda in modo specificole competenze della Commissione, rilevache esse si riferiscono alle disposizioni delprovvedimento in esame che modificano ilTitolo V della Costituzione, intervenendosul riparto delle competenze tra Stato eregioni. Il disegno di legge, all’articolo 30(che sostituisce interamente l’articolo 117della Costituzione), sopprime la previsionedi materie affidate alla legislazione con-corrente (attualmente individuate dalterzo comma del medesimo articolo), valea dire materie per le quali alle leggi delloStato è riservata la definizione dei principifondamentali, mentre la disciplina legisla-tiva, nel rispetto di tali principi, è definitadalla legislazione regionale. Di conse-guenza la proposta di riforma individua, alsecondo comma dell’articolo 117, le ma-terie di competenza esclusiva dello Stato,

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 78 — Commissione IX

ampliandone l’ambito rispetto al testodella Costituzione vigente. Al terzo commadel medesimo articolo reca quindi unelenco di materie di competenza regionale,che tuttavia non deve ritenersi esaustivo,dal momento che il medesimo commaattribuisce alla legislazione regionale ognimateria non riservata alla competenzaesclusiva dello Stato (competenza resi-duale regionale).

Al tempo stesso il nuovo quarto commadell’articolo 117 del progetto di riformaintroduce una « clausola di supremazia »dello Stato, ovvero la possibilità per lalegge statale, su proposta del Governo, diintervenire comunque in materie non ri-servate alla legislazione esclusiva, quandolo richieda la tutela dell’unità giuridica oeconomica della Repubblica, ovvero la tu-tela dell’interesse nazionale. Il progetto dilegge in esame prende pertanto atto delledifficoltà registratesi nell’attuazione dellariforma del Titolo V approvata nel 2001,con particolare riferimento ai numerosiconflitti tra Stato e regioni su cui la Cortecostituzionale è stata chiamata a pronun-ciarsi.

Osserva che la soluzione individuatadal progetto di riforma, attraverso il su-peramento delle materie di competenzaconcorrente, risulta coerente con la giuri-sprudenza costituzionale in materia, cheha riconosciuto ampi spazi di interventoper il legislatore statale, a tutela dellanecessità di un esercizio unitario dellefunzioni pubbliche in ambiti di significa-tivo interesse nazionale, anche se formal-mente attribuiti alla competenza concor-rente o a quella esclusiva regionale. Ri-mane peraltro a suo giudizio valida l’esi-genza, costantemente sottolineata dallamedesima giurisprudenza della Corte co-stituzionale, di prevedere, oltre ad unSenato configurato come camera di rap-presentanza delle autonomie, adeguateprocedure di concerto tra lo Stato e leregioni, sulla base del principio di lealecollaborazione.

Ricorda che, tra le materie che attual-mente la Costituzione attribuisce alla com-petenza concorrente e che il disegno dilegge in esame affida alla competenza

esclusiva dello Stato, sono comprese anchematerie di interesse specifico della Com-missione. Si tratta, in particolare, dellematerie concernenti, per un verso, le in-frastrutture strategiche, le grandi reti ditrasporto e di navigazione di interessenazionale e le relative norme di sicurezza,e, per l’altro, i porti e gli aeroporti civili diinteresse nazionale e internazionale(nuova lettera z) del secondo comma del-l’articolo 117). Fa presente che è ricon-ducibile alle competenze della nostraCommissione anche la previsione dellacompetenza esclusiva dello Stato perquanto riguarda l’ordinamento della co-municazione (associato all’ordinamentodelle professioni nella nuova lettera t) delsecondo comma dell’articolo 117).

Ribadisce che, sulla base del testo vi-gente della Costituzione, le materie « portie aeroporti civili », « grandi reti di tra-sporto e di navigazione » e « ordinamentodella comunicazione » sono indicate tra lematerie di competenza concorrente. Ri-tiene che debba essere valutato positiva-mente il ripristino della competenza legi-slativa dello Stato sulle materie in que-stione, proprio in quanto si tratta dimaterie in cui le decisioni politiche elegislative coinvolgono interessi di rilievonazionale. Al tempo stesso giudica oppor-tuno segnalare che l’introduzione nel testodella Costituzione del riferimento a reti ditrasporto e di navigazione « d’interessenazionale » e a porti e aeroporti civili « diinteresse nazionale e internazionale » com-porta l’esigenza che, a livello legislativo eamministrativo, siano individuate in modoinequivocabile, nell’ambito di procedureconcertative con le regioni, le reti e leinfrastrutture portuali e aeroportuali che,per le loro dimensioni, la loro collocazionee l’attività che in esse si svolge, assumonorilevanza nazionale e internazionale.

Il disegno di legge in esame inserisceinvece, al nuovo terzo comma dell’articolo117, tra le materie espressamente ricon-dotte alla potestà legislativa esclusiva delleregioni, la mobilità all’interno del territo-rio regionale. Osserva che anche questaprevisione può ritenersi condivisibile, dalmomento che si fa esplicito riferimento ai

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 79 — Commissione IX

servizi di trasporto che si svolgono nel-l’ambito del territorio regionale; in talsenso, la disposizione in questione risultacoerente con la giurisprudenza della Cortecostituzionale che già con la sentenzan. 222 del 2005 aveva affermato che iltrasporto pubblico locale dovesse ritenersimateria di competenza residuale regio-nale.

L’attribuzione della materia del tra-sporto pubblico locale all’esclusiva com-petenza regionale implica, sotto il profilodel procedimento legislativo, che un even-tuale intervento legislativo statale in que-sta materia, giustificato dall’esigenza ditutela dell’interesse nazionale, rientre-rebbe tra i provvedimenti per i quali laCamera si potrebbe discostare dalle pro-poste di modifica deliberate dal Senatosolo con votazioni a maggioranza assoluta.

Più in generale, occorre tuttavia osser-vare che l’attribuzione alla competenzaesclusiva regionale della normativa in ma-teria di servizi di trasporto all’interno delterritorio della regione non è sufficiente aoffrire un pieno inquadramento costitu-zionale della materia del trasporto pub-blico. È, infatti, possibile individuare ser-vizi di trasporto pubblico, come il tra-sporto ferroviario, che sono effettuati inambiti territoriali tali da oltrepassare iconfini regionali. Sottolinea che assai piùimportante, peraltro, è il fatto che l’inter-vento dello Stato, anche sotto il profilofinanziario, è reso necessario dall’esigenzadi assicurare, su tutto il territorio nazio-nale, livelli essenziali delle prestazioniconcernenti il diritto alla mobilità. Ritieneche sotto questo profilo il trasporto pub-blico sia riconducibile alla competenzastatale, dal momento che, anche sulla basedel testo vigente della Costituzione, spettaallo Stato determinare i livelli essenzialidelle prestazioni concernenti i diritti civilie sociali che devono essere garantiti sututto il territorio nazionale (articolo 117,comma secondo, lett. m). Rileva che uncompiuto inquadramento costituzionaledel tema del trasporto pubblico richiede-rebbe pertanto l’esplicita qualificazionedel diritto alla mobilità come diritto dirilevanza costituzionale.

Ricorda in proposito che in tal senso siè espresso il documento conclusivo del-l’indagine conoscitiva sul trasporto pub-blico locale svolta dalla Commissione, ap-provato lo scorso 8 aprile, nella parte incui segnala che « in relazione a ipotesi dimodifica della prima parte della Costitu-zione, si potrebbe anche prospettare l’in-troduzione di un diritto alla mobilità,come diritto distinto dal diritto, di carat-tere civile, alla libera circolazione dellepersone in qualsiasi parte del territorionazionale e inteso come diritto di carat-tere socio-economico, che si configuranella possibilità concreta di spostarsi permotivi fondamentali, quali il lavoro o lostudio, in modo sicuro, con costi e tempiragionevoli, in condizioni idonee ».

Fa presente che il disegno di legge inesame reca modifiche riferite esclusiva-mente alla Parte II della Costituzione,mentre non interviene sulla Parte I. Invitatuttavia i colleghi a una riflessione sul-l’opportunità di inserire un’analoga valu-tazione nel parere sul provvedimento inesame, in modo da riconoscere esplicita-mente, quale diritto tutelato dalla Costi-tuzione, il diritto alla mobilità.

Osserva che, di interesse per la materiadel trasporto pubblico locale, risulta ancheil testo del nuovo articolo 119 della Co-stituzione proposto dal disegno di leggeche, in sostanza, costituzionalizza il prin-cipio dei costi standard, introdotto dallalegge delega per il federalismo fiscale(legge n. 42 del 2009). Modificando il testodel quarto comma del suddetto articolo, sistabilisce infatti che le risorse propriedegli enti territoriali, le compartecipazionial gettito di tributi erariali e le risorse delfondo perequativo previsto dal medesimoarticolo 119 devono « assicurare il finan-ziamento integrale delle funzioni pubbli-che dei comuni, delle città metropolitane edelle regioni, sulla base di indicatori diriferimento di costo e di fabbisogno chepromuovono condizioni di efficienza ».

Al riguardo ritiene auspicabile che laproposta di inserire in Costituzione ilprincipio dei costi standard possa indurrea una loro tempestiva individuazione, inmodo da dare seguito alle previsioni già

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 80 — Commissione IX

vigenti che fanno riferimento a tale para-metro per la determinazione degli importida attribuire alle singole regioni ed entilocali per il finanziamento delle funzioniessenziali, comprese quelle relative al tra-sporto pubblico locale. Per quanto con-cerne, in particolare, tale settore, segnalache finora sono rimaste prive di attua-zione le previsioni dei commi 84 e 85dell’articolo unico della legge di stabilità2014 (legge n. 147 del 2013), ai sensi deiquali con decreto del Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, previa intesa insede di Conferenza unificata, sono definitii costi standard per il trasporto pubblicolocale e regionale. Fa presente peraltroche da quanto risulta da notizie di stampadiffuse nella giornata odierna, il citatoschema di decreto è stato trasmesso allaConferenza Unificata il 4 novembrescorso.

In conclusione, si riserva di formulareuna proposta di parere sulla base delleosservazioni svolte in questa relazione edegli elementi che potranno emergere daldibattito.

Paolo GANDOLFI (PD), nel concordarecon la necessità di qualificare il dirittoalla mobilità come un diritto di rilevanzacostituzionale, invita i colleghi ad unariflessione sulla mobilità urbana, che asuo giudizio, pur avendo una dimensionelocale, rappresenta una questione chetravalica i confini delle città e che do-vrebbe essere regolata nel suo complesso,anche al fine di permettere un recuperogenerale di efficienza nel trasporto. Ri-leva, infatti, che il principio generale diattribuire la competenza legislativa a li-vello costituzionale in base all’ambito ter-ritoriale del fenomeno di riferimento nontrova un’applicazione corretta nel casodella mobilità urbana, che rappresentaun fenomeno di dimensioni assai vaste,dal momento che l’ottanta per cento deglispostamenti avvengono all’interno di areeurbane. Ritiene pertanto che gli indirizziin materia debbano essere attribuiti allacompetenza legislativa dello Stato, chedeve provvedere ai relativi finanziamenti,destinando al riguardo risorse anche in

concorrenza con quelle previste per legrandi infrastrutture.

La seduta termina alle 15.40.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele PompeoMETA. – Interviene il viceministro per leinfrastrutture e i trasporti Riccardo Nen-cini.

La seduta comincia alle 15.40.

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto

legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

Nuovo testo unificato C. 1512 Meta e abb.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato nella seduta del 4agosto 2014.

Michele Pompeo META, presidente, ri-corda che nella seduta del 4 agosto scorsola Commissione ha concluso l’esame degliemendamenti e che il testo, come risul-tante dalle proposte emendative approvate,è stato trasmesso alle Commissioni com-petenti in sede consultiva. Nel fare pre-sente che tutte le Commissioni hanno resoil proprio parere, avverte di aver predi-sposto, in qualità di relatore del provve-dimento, alcuni emendamenti finalizzati alrecepimento delle condizioni e, in alcunicasi, delle osservazioni contenute nei pa-reri espressi dalle Commissioni competentiin sede consultiva (vedi allegato).

Passando ad una breve sintesi del con-tenuto degli emendamenti predisposti, se-gnala che l’articolo aggiuntivo 1.0100 re-cepisce la seconda condizione del pareredella Commissione Attività produttive, che,in coerenza con una normativa del-l’Unione europea che dovrà essere comun-que recepita, aumenta il limite di sagoma

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 81 — Commissione IX

per gli autosnodati e filosnodati adibiti aservizio di linea per il trasporto di per-sone.

L’emendamento 6.100 recepisce laprima condizione del parere della Com-missione Attività produttive, che aumentada 80 a 100 km/h il limite di velocità inautostrada per gli autoveicoli che trainanorimorchi. Si tratta del limite di velocitàadottato comunemente per questi veicolinegli altri Paesi dell’Unione europea. Comeindicato nel parere della CommissioneAttività produttive, l’intervento è oppor-tuno anche per eliminare un elemento dipenalizzazione per la produzione e il mer-cato in Italia dei rimorchi in questione.

Gli emendamenti 6.200 e 10.100 e l’ar-ticolo aggiuntivo 12.0100 recepiscono ledue condizioni soppressive e la clausolagenerale di invarianza degli effetti finan-ziari richieste nel parere della Commis-sione Bilancio.

L’articolo aggiuntivo 7.0100 recepisce lacondizione del parere della CommissioneAmbiente, che ha chiesto di ripristinare ledisposizioni già contenute nel testo inizialecon cui si consente alle biciclette la cir-colazione in senso opposto a quello dimarcia degli altri veicoli nelle zone 30.Tale possibilità deve comunque essereespressamente prevista nei singoli comunicon apposita ordinanza.

L’articolo aggiuntivo 7.0200 recepisce lecondizioni del parere della CommissioneGiustizia che, senza modificare i contenutidel testo predisposto dalla nostra Com-missione, precisano le disposizioni in ma-teria di ergastolo della patente e di inibi-zione alla guida sul territorio nazionaleper i conducenti che abbiano commessoomicidio in stato di ebbrezza alcolica o dialterazione psicofisica causata dall’assun-zione di sostanze stupefacenti. Per quantoriguarda quest’ultimo aspetto, ricorda chela Commissione Giustizia ha sottolineatoche devono essere precisate tutte le per-

tinenti disposizioni del codice della strada,nel senso di chiarire in modo indubitabileche deve sussistere un nesso causale tral’assunzione di sostanze stupefacenti e lostato di alterazione psicofisica e che hainoltre richiesto che in questo modo siamodificato l’articolo 589 del codice penale,dove si prevede semplicemente che l’omi-cidio sia compiuto « sotto l’effetto di so-stanze stupefacenti ». Segnala quindi che,per tale motivo, nel nuovo articolo 7-bissono contenute sia le previsioni degli ar-ticoli 11 e 12 del testo della nostra Com-missione, che di conseguenza vengono sop-pressi, sia la modifica all’articolo 589 delcodice penale, richiesta dalla CommissioneGiustizia.

L’emendamento 9.100, infine, recepiscel’osservazione del parere della Commis-sione Finanze, che ha sollecitato un op-portuno intervento di coordinamento trale disposizioni proposte nel nostro testo,per quanto concerne l’accertamento me-diante strumenti automatici del mancatorispetto dell’obbligo di assicurazione perresponsabilità civile, e le previsioni giàvigenti all’articolo 193 del codice dellastrada.

Il viceministro Riccardo NENCINI siriserva di intervenire in una successivaseduta.

Michele Pompeo META, presidente, nes-sun altro chiedendo di intervenire, rinviaquindi il seguito dell’esame ad altra se-duta.

La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle15.50 alle 16.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 82 — Commissione IX

ALLEGATO

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285 (Nuovo testo unificato C. 1512 Meta e abb.).

PROPOSTE EMENDATIVE DEL RELATORE

ART. 1.

Dopo l’articolo 1, inserire il seguente:

ART. 1-bis.

(Modifica all’articolo 61 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285 in materia di sagoma limite).

Al comma 2 dell’articolo 61 del codicedella strada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, le parole: « possonoraggiungere la lunghezza massima di 18m » sono sostituite dalle seguenti: « pos-sono raggiungere la lunghezza massima di18,75 m ».

1. 0100. Il Relatore.

ART. 6.

Anteporre il seguente comma:

01. Alla lettera e) del comma 3 dell’ar-ticolo 142 del codice della strada, di cui aldecreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285,sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:« nel caso di treni, di cui alla lettera h) delcomma 1 dell’articolo 54, costituiti da unautoveicolo di categoria M1 o N1 trainanteun rimorchio di categoria O1 o O2, comedefiniti dal comma 2 dell’articolo 47: 70km/h fuori dei centri abitati; 100 km/hsulle autostrade; ».

6. 100. Il Relatore.

Sopprimere il comma 1.

6. 200. Il Relatore.

ART. 7.

Dopo l’articolo 7, inserire il seguente:

ART. 7-bis.

(Modifica all’articolo 182 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285, in materia di circolazione dei

velocipedi).

1. All’articolo 182 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, e successive modifi-cazioni, sono apportate le seguenti modi-ficazioni:

a) dopo il comma 1, è inserito ilseguente:

« 1-bis. Nelle strade o nelle zone all’in-terno dei centri abitati nelle quali il limitemassimo di velocità è uguale o inferiore a30 km/h, può essere consentita, se espres-samente prevista con ordinanza, la circo-lazione dei ciclisti anche in senso oppostoa quello di marcia di tutti gli altri veicoli.La facoltà di cui al periodo precedente èadeguatamente segnalata mediante l’ag-giunta, ai segnali verticali di divieto e diobbligo generico, di un apposito pannellointegrativo di eccezione per i velocipedi. »;

b) al comma 9, dopo la parola:« loro », è inserita la seguente: « esclusiva-mente ».

7. 0100. Il Relatore.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 83 — Commissione IX

Dopo l’articolo 7, inserire il seguente:

ART. 7-bis.

(Modifiche agli articoli 187, 219 e 222 delcodice della strada, di cui al decreto legi-slativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia direvoca a tempo indeterminato della patente,e consequenziale modifica all’articolo 589

del codice penale).

1. All’articolo 187, del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, e successive modifi-cazioni, sono apportate le seguenti modi-ficazioni:

a) le parole: « in stato di alterazionepsico-fisica dopo aver assunto sostanzestupefacenti o psicotrope » sono sostituite,ovunque ricorrano, dalle seguenti: « instato di alterazione psico-fisica causatadall’assunzione di sostanze stupefacenti opsicotrope »;

b) al comma 5-bis, le parole: « instato di alterazione psico-fisica dopo l’as-sunzione di sostanze stupefacenti o psico-trope » sono sostituite dalle seguenti: « instato di alterazione psico-fisica causatadall’assunzione di sostanze stupefacenti opsicotrope ».

2. All’articolo 219 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, dopo il comma 3-ter èaggiunto il seguente:

« 3-ter.1. Quando la revoca della pa-tente di guida è disposta per il conducenteche ha commesso il reato di cui all’articolo589, terzo comma, del codice penale, ilsoggetto non può conseguire una nuovapatente di guida. Nel caso in cui il con-ducente che ha commesso il reato non siaprovvisto di patente, non può conse-guirla ».

3. Al comma 2 dell’articolo 222 delcodice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, e suc-cessive modificazioni, l’ultimo periodo èsostituito dai seguenti: « Se il fatto di cuial secondo periodo è commesso da sog-

getto in stato di ebbrezza alcolica ai sensidell’articolo 186, comma 2, lettera c), ov-vero da soggetto in stato di alterazionepsico-fisica causata dall’assunzione di so-stanze stupefacenti o psicotrope, si applicala sanzione amministrativa accessoriadella revoca della patente di cui all’arti-colo 219, comma 3-ter. In caso di omicidiocolposo di cui all’articolo 589, terzocomma, del codice penale, il cancellieredel giudice che ha pronunciato la sentenzadivenuta irrevocabile ai sensi dell’articolo648 del codice di procedura penale, neltermine di quindici giorni ne trasmettecopia autentica al prefetto del luogo dellacommessa violazione, che emette provve-dimento di revoca della patente, ai sensidell’articolo 219, comma 3-ter.1, e di ini-bizione alla guida sul territorio nazionalea tempo indeterminato nei confronti delsoggetto contro cui è stata pronunciata lasentenza ».

4. All’articolo 589, comma 3, lettera b)del codice penale le parole: « sotto l’effettodi sostanze stupefacenti » sono sostituitedalle seguenti: « in stato di alterazionepsico-fisica causata dall’assunzione di so-stanze stupefacenti o psicotrope ».

Conseguentemente, sopprimere gli arti-coli 11 e 12.

7. 0200. Il Relatore.

ART. 9.

Apportare le seguenti modificazioni:

a) anteporre il seguente comma:

« 01. All’articolo 193 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, e successive modifi-cazioni, i commi 4-ter, 4-quater e 4-quin-quies sono abrogati »;

b) al comma 1, lettera a), capoversog-ter), dopo le parole: « di appositi dispo-sitivi o apparecchiature di rilevamento »inserire le seguenti: « , ivi compresi quellidi cui alle lettere e), f) e g), »;

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 84 — Commissione IX

c) sostituire la rubrica con la se-guente: « Modifiche agli articoli 193 e 201del codice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, in ma-teria di obbligo dell’assicurazione di re-sponsabilità civile e di notificazione delleviolazioni ».

9. 100. Il Relatore.

ART. 10.

Sopprimerlo.

10. 100. Il Relatore.

ART. 12.

Dopo l’articolo 12, aggiungere il se-guente:

ART. 12-bis.

(Disposizioni finanziarie).

1. Dall’attuazione della presente leggenon devono derivare nuovi o maggiorioneri per la finanza pubblica.

12. 0100. Il Relatore.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 85 — Commissione IX

X COMMISSIONE PERMANENTE

(Attivita produttive, commercio e turismo)

S O M M A R I O

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione dei rappresentati di KiteGen, nell’ambito della discussione della risoluzionen. 7-00281 Della Valle, riguardante le iniziative a favore del riconoscimento del ventotroposferico quale fonte di energia rinnovabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86

SEDE CONSULTIVA:

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, in materia diriconoscimento della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonioedilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante attribuzione di certificati dicredito fiscale. C. 1899 Pisano (Parere alla VI Commissione) (Seguito esame e rinvio) . . 86

DL 168/2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti ilrinnovo dei Comitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per usoscenico, nonché ad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attivitàamatoriale e agonistica. C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . 87

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 88

Mercoledì 3 dicembre 2014.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizione dei rappresentati di KiteGen, nell’ambito

della discussione della risoluzione n. 7-00281 Della

Valle, riguardante le iniziative a favore del ricono-

scimento del vento troposferico quale fonte di ener-

gia rinnovabile.

L’audizione informale è stata svoltadalle 14.40 alle 15.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Guglielmo EPIFANI.

La seduta comincia alle 15.30.

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle

imposte sui redditi, in materia di riconoscimento

della detrazione delle spese per interventi di recu-

pero del patrimonio edilizio e di riqualificazione

energetica degli edifici mediante attribuzione di

certificati di credito fiscale.

C. 1899 Pisano.

(Parere alla VI Commissione).

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento in oggetto, rinviato nellaseduta del 28 ottobre scorso.

Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO, rela-tore, preannuncia che nella prossima se-duta proporrà ai colleghi una proposta diparere sul provvedimento in titolo una pro-posta di parere.

Nessun altro chiedendo di intervenireGuglielmo EPIFANI, presidente, rinvia il se-guito dell’esame ad altra seduta.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 86 — Commissione X

DL 168/2014, recante proroga di termini previsti dadisposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimentirelativi alle armi per uso scenico, nonché ad altrearmi ad aria compressa o gas compresso destinateall’attività amatoriale e agonistica.C. 2727 Governo.(Parere alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Guido GALPERTI, relatore, illustra ilprovvedimento in titolo che, nel testo pre-sentato dal Governo, si componeva di trearticoli, di cui due di natura sostanziale,volti alla proroga di termini.

L’articolo 1, soppresso nel corso del-l’esame presso la Commissione referente,disponeva il rinvio del rinnovo dei Comi-tes, organismi rappresentativi eletti diret-tamente dagli italiani residenti all’estero.In particolare si fissava la data dellevotazioni al 17 aprile 2015, posticipandoulteriormente le consultazioni program-mate il 19 dicembre 2014.

L’articolo 2, recante materia di piùspecifico interesse della X Commissione,differisce dal 5 novembre 2014 (datafissata dal decreto legislativo n. 121 del2013, cosiddetto « correttivo armi ») al 31dicembre 2015 il termine entro il qualele armi da fuoco ad uso scenico e le armiad aria compressa o gas compresso peril lancio di capsule sferiche marcatrici(cosiddetto paintball) devono essere sot-toposte alla verifica del Banco nazionaledi prova. La relazione illustrativa e larelazione sull’analisi di impatto della re-golamentazione, allegate al provvedimentoin esame, sottolineano che il differimentodella scadenza dell’adempimento per learmi sceniche si rende necessario al finedi consentire la prosecuzione dell’attivitàdei soggetti interessati: i titolari dellearmerie che cedono armi per uso scenicoe l’industria cinematografica che le uti-lizza. Analoga finalità è indicata per learmi tipo paintball: si intende infattiimpedire l’interruzione degli esercizi che

ne prevedono l’utilizzo a fini amatoriali esportivi. Per quanto riguarda queste ul-time, il differimento del termine è anchecorrelato alla mancata adozione del de-creto del Ministro dell’interno (il cui iteristruttorio è ancora in corso, come av-verte la relazione illustrativa) che dovràdefinire le modalità di acquisto, deten-zione, trasporto, porto e utilizzo di taliarmi. Il differimento del termine è voltoaltresì a consentire agli operatori di prov-vedere all’obbligo di verifica stabilitodalla legge.

Si ricorda che il decreto legislativon. 121 del 2013, ha apportato diversemodifiche alla disciplina delle armi, at-traverso l’introduzione di disposizionicorrettive e integrative del decreto legi-slativo n. 204/2010, di attuazione delladirettiva 2008/51/CE in materia di con-trollo dell’acquisizione e della detenzionedi armi. Tra le disposizioni introdotte daldecreto legislativo n. 121 del 2013, vi è lafissazione del termine del 5 novembre2014 per la sottoposizione, a spese del-l’interessato, alla verifica da parte delBanco nazionale di prova, di due parti-colari tipologie di armi: le armi da fuocoper uso scenico e le armi tipo paintball,ossia le armi, anche da sparo, ad ariacompressa o a gas compresso destinate allancio di capsule sferiche marcatrici. Perquanto riguarda le armi sceniche, fino al2010 la legge si limitava a consentire lalocazione e il comodato delle armi daguerra e delle armi comuni da sparo, sedestinate esclusivamente all’uso scenico;le modalità di utilizzo di tali armi eranodefinite a livello di prassi amministrativa.Successivamente, il decreto legislativon. 204/2010, ha introdotto alcune speci-fiche tecniche per le armi sceniche, pre-vedendo che esse debbano avere occlusaparzialmente la canna, in modo tale daimpedire l’espulsione del proiettile, e cheil loro impiego debba avvenire costante-mente sotto il controllo dell’armaiolo chele ha in carico. A seguito di tali modi-fiche, il Ministero dell’interno ha fornitoagli operatori del settore alcuni chiari-menti sugli adempimenti e le procedureda seguire per il corretto utilizzo di tale

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 87 — Commissione X

tipologia di armi, tra cui l’indicazionedegli interventi tecnici da eseguire sullearmi comuni per renderle idonee all’usoscenico. È stato previsto come obbliga-torio l’invio di questa tipologia di armipresso il Banco nazionale di prova diGardone Val Trompia per la verifica delleoperazioni effettuate e l’apposizione diuno specifico punzone su ogni parte es-senziale dell’arma (Ministero dell’interno,circolare 7 luglio 2011, n. 50). A seguitodelle difficoltà di adeguamento alle nuovedisposizioni segnalate dagli operatori delsettore, connesse a problematiche sia tec-niche sia di natura economica, l’ammi-nistrazione dell’Interno ha disposto laproroga fino al 31 dicembre 2013 deltermine per il completamento degli in-terventi e per l’adeguamento alle nuovedisposizioni (Ministero dell’interno, circo-lare 19 giugno 2012, n. 557). Successiva-mente è intervenuto il decreto correttivon. 121/2013 che, da un lato, ha intro-dotto l’obbligo della verifica da parte delBanco di prova e, dall’altro, ha prorogatoulteriormente il termine di tale verifica al5 novembre 2014. Relativamente allearmi tipo paintball, si ricorda che essesono state riconosciute nel nostro ordi-namento, in considerazione della nascitadi numerose associazioni che promuo-vono questa pratica ludico-sportiva, con ilpiù volte citato decreto legislativo n. 121/2013. Tale provvedimento ha definitoqueste armi quali strumenti ad aria com-pressa o gas compresso a canna liscia ea funzionamento non automatico, desti-nati al lancio di capsule sferiche mar-catrici biodegradabili, non contenenti so-stanze pericolose (infiammabili, tossicheo comunque nocive), che erogano unaenergia cinetica non superiore a 12,7joule e di calibro compreso tra 12,7 e17,27 mm. Pur non essendo consideratearmi comuni da sparo, esse devonougualmente essere controllate dal Banconazionale di prova che ne verifica la

conformità dei prototipi. Il decreto poneinoltre un vincolo all’utilizzo di questearmi: quelle che erogano energia cineticasuperiore a 7,5 joule possono essere uti-lizzate esclusivamente per l’attività ago-nistica, consentendo per l’utilizzo ludico-amatoriale solamente le armi di energiainferiore. La norma demanda poi a undecreto del Ministero dell’interno (chenon risulta ancora adottato) la defini-zione delle disposizioni relative.

L’articolo 3, dispone infine l’entrata invigore del provvedimento il giorno succes-sivo a quello della pubblicazione nellaGazzetta Ufficiale.

Carlo SIBILIA (M5S) intende svolgerealcune considerazioni di carattere generalesul provvedimento in esame evidenziandol’insussistenza dei presupposti di necessitàed urgenza; segnala inoltre, che le dispo-sizioni dell’articolo 1, sono state trasfusenel disegno di legge di stabilità per il 2015e conseguentemente l’articolo 1 del decre-to-legge è stato infatti soppresso dallaCommissione di merito. Rileva quindi cheriterrebbe opportuno che il relatore inse-risse tali considerazioni, che il suo gruppoha già svolto nel corso della discussione inAula della questione pregiudiziale a talfine presentata, quanto meno nelle pre-messe della proposta di parere favorevoleche si accinge a presentare alla Commis-sione.

Nessun altro chiedendo di intervenireGuglielmo EPIFANI, presidente, rinvia ilseguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle15.40 alle 16.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 88 — Commissione X

XI COMMISSIONE PERMANENTE

(Lavoro pubblico e privato)

S O M M A R I O

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

Revisione della parte seconda della Costituzione. C. 2613 cost. Governo, approvato, in primadeliberazione, dal Senato (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, in materia diriconoscimento della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonioedilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante attribuzione di certificati dicredito fiscale. Nuovo testo C. 1899 Pisano (Parere alla VI Commissione) (Seguito dell’esamee conclusione – Parere favorevole con osservazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

ALLEGATO 1 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

Sull’ordine dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presenti sul territorio italiano(Esame del documento conclusivo e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

ALLEGATO 2 (Proposta di documento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del vicepresidente Walter RIZZETTO.

La seduta comincia alle 14.

Variazione nella composizione della Commissione.

Walter RIZZETTO, presidente, fa pre-sente che a decorrere dal 1o dicembre2014 ha cessato di fare parte della Com-missione la deputata Gessica Rostellato,alla quale rivolge un ringraziamento per ilcontributo offerto ai lavori della Commis-sione.

Revisione della parte seconda della Costituzione.

C. 2613 cost. Governo, approvato, in prima delibe-

razione, dal Senato.

(Parere alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento.

Valentina PARIS (PD), relatore, ricordache, trattandosi di un disegno di legge direvisione costituzionale, ai sensi dell’arti-colo 138 della Costituzione, esso deveessere approvato da ciascuna Camera condue successive deliberazioni ad intervallonon minore di tre mesi, e deve essereapprovato nella seconda votazione a mag-gioranza assoluta dei componenti di cia-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 89 — Commissione XI

scuna Camera. Ai sensi del secondocomma del medesimo articolo 138, talelegge potrà essere sottoposta a referendumpopolare quando, entro tre mesi dalla suapubblicazione, ne facciano domanda unquinto dei membri di una Camera ocinquecentomila elettori o cinque Consigliregionali. La legge sottoposta a referendumnon è promulgata, se non è approvatadalla maggioranza dei voti validi. Fa al-tresì presente che, in base al terzo commadell’articolo 138 della Costituzione, non sifa luogo a referendum se la legge è stataapprovata nella seconda votazione da cia-scuna delle Camere a maggioranza di dueterzi dei suoi componenti.

Rileva, quindi, che il testo, originaria-mente composto da 35 articoli, contiene –nel testo all’esame della Camera – 40articoli, ripartiti in sei Capi. I primi tren-tasette articoli recano novelle alle dispo-sizioni della parte seconda della Costitu-zione, mentre gli articoli 38, 39 e 40prevedono, rispettivamente, norme transi-torie, disposizioni finali e norme sull’en-trata in vigore. Sintetizzando il contenutodel provvedimento, osserva che il Capo Icontiene disposizioni che modificano iltitolo I della parte seconda della Costitu-zione. In particolare, l’articolo 1 del dise-gno di legge costituzionale sostituisce l’ar-ticolo 55 della Costituzione, in materia di« funzioni delle Camere », inserendo nuovicommi, che rivisitano profondamente lefunzioni proprie dei due rami del Parla-mento. Si dispone, in sostanza, il supera-mento del bicameralismo paritario e per-fetto, configurando un diverso assetto co-stituzionale, caratterizzato, in primoluogo, da un bicameralismo differenziato,in cui Camera e Senato hanno composi-zione diversa e funzioni in gran partedifferenti. Il rapporto fiduciario e la fun-zione di indirizzo politico restano in capoalla sola Camera, i cui membri rappre-sentano la Nazione, mentre al Senatospetta la rappresentanza delle istituzioniterritoriali. Il Senato, oltre a concorrerealla funzione legislativa nei termini stabi-liti dalla Costituzione, esercita inoltre fun-zioni di raccordo tra Unione europea,Stato ed enti territoriali, nonché partecipa

alla fase ascendente e discendente delprocesso normativo europeo, svolgendo al-tresì funzioni di controllo e di valutazionedelle politiche e delle amministrazionipubbliche. Rileva, quindi, che l’articolo 2del disegno di legge, modificando l’articolo57 Costituzione, definisce una diversacomposizione e una nuova modalità dielezione del Senato della Repubblica: inparticolare, il Senato sarà composto danovantacinque senatori rappresentatividelle istituzioni territoriali, eletti dai con-sigli regionali tra i propri componenti e trai sindaci dei rispettivi territori, con unmandato di durata pari a quella delleistituzioni territoriali dalle quali sono statieletti. A questi si aggiungono cinque se-natori che « possono essere nominati dalPresidente della Repubblica ». L’articolo 3modifica il secondo comma dell’articolo 59della Costituzione, specificando che i se-natori di nomina presidenziale durano incarica sette anni e non possono esserenuovamente nominati. In relazione allemodifiche descritte, l’articolo 4 modifical’articolo 60 della Costituzione, in materiadi durata delle Camere, limitandone l’ap-plicazione alla sola Camera, mentre l’ar-ticolo 5 inserisce, nell’articolo 63 dellaCostituzione, un nuovo secondo commache rimette al Regolamento del Senatol’individuazione dei casi nei quali l’ele-zione o la nomina alle cariche negli organidel Senato possono essere limitati in ra-gione dell’esercizio di funzioni di governo,regionali o locali. L’articolo 6 modifical’articolo 64 della Costituzione preve-dendo, in particolare, che i regolamentiparlamentari debbano garantire i dirittidelle minoranze e affermando il caratteredoveroso della partecipazione, dai partedei parlamentari, ai lavori delle Commis-sioni e dell’Assemblea, mentre l’articolo 7modifica l’articolo 66 della Costituzione,con riferimento alla verifica dei titoli diammissione dei componenti del Senato. Ilsuccessivo articolo 8 modifica l’articolo 67della Costituzione, al fine di escludere isenatori dalla previsione costituzionalesulla rappresentanza della Nazione, incorrispondenza con le modifiche disposteall’articolo 55 della Costituzione. Segnala,

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 90 — Commissione XI

quindi, che l’articolo 9 del disegno di leggeinterviene sull’articolo 69 della Costitu-zione limitando ai membri della Cameradei deputati la previsione del riconosci-mento di una indennità stabilita dallalegge. L’articolo 10, che sostituisce l’arti-colo 70 della Costituzione, prevede il su-peramento del bicameralismo perfetto nelprocesso legislativo, differenziando i poteriche ciascuna delle due Camere esercitanella formazione delle leggi. In estremasintesi, sulla base del contenuto dei prov-vedimenti da esaminare, s’individuanoquattro procedimenti legislativi alternativi:il procedimento legislativo bicamerale, ca-ratterizzato da un ruolo paritario dei duerami del Parlamento; il procedimento mo-nocamerale ordinario, nel quale alla Ca-mera spetta l’esame del testo, mentre ilSenato può deliberare modifiche, sullequali la Camera si pronuncia in via defi-nitiva; il procedimento monocamerale conruolo rinforzato del Senato, nel quale laCamera può non conformarsi alle modi-fiche proposte dal Senato solo con unavotazione finale a maggioranza assoluta;l’ultimo procedimento, riferito alle leggi dibilancio, prevede il necessario interventodel Senato, che può proporre modificheche, nella votazione finale, la Camera puòrespingere a maggioranza assoluta o rela-tiva, a seconda delle materie trattate. L’ar-ticolo 11 modifica l’articolo 71 della Co-stituzione introducendo la possibilità per ilSenato di richiedere, a maggioranza asso-luta dei componenti, che la Camera esa-mini un disegno di legge e si pronuncientro un termine di sei mesi. S’innalzainoltre a 150.000 il numero degli elettoriche devono sottoscrivere proposte di leggedi iniziativa popolare, prevedendosi che iregolamenti parlamentari ne garantiscanola discussione e la deliberazione, nonché sirinvia ad una legge costituzionale la di-sciplina dei referendum propositivi e diindirizzo, nonché di altre forme di con-sultazione. Rileva poi che l’articolo 12modifica l’articolo 72 della Costituzione,che riguarda il procedimento di approva-zione dei progetti di legge. La modifica piùrilevante attiene alla possibilità per ilGoverno di richiedere alla Camera di sot-

toporre alla votazione finale, entro ses-santa giorni dalla richiesta, disegni di leggenon rientranti nelle materie sottoposte alprocedimento di approvazione bicameralee, comunque, non riguardanti la materiaelettorale, l’autorizzazione alla ratifica ditrattati internazionali e materie per cui laCostituzione richieda maggioranze spe-ciali. Alla scadenza del termine si procedeal voto « bloccato » sul testo proposto oaccolto dal Governo. L’articolo 13 intro-duce un nuovo secondo comma all’articolo73 della Costituzione, stabilendo che leleggi che disciplinano l’elezione dei mem-bri delle Camere possano essere sottopo-ste, prima della loro promulgazione, algiudizio preventivo di legittimità costitu-zionale della Corte costituzionale. L’arti-colo 14, modificando l’articolo 74 dellaCostituzione, introduce la possibilità dirinvio parziale delle leggi, da parte delPresidente della Repubblica, consentendo,nel caso di rinvio delle leggi di conversionedei decreti-legge, un differimento di 30giorni del termine per la conversionestessa. L’articolo 15 modifica l’articolo 75della Costituzione, stabilendo che, ai finidella validità della consultazione, sia suf-ficiente la partecipazione della maggio-ranza dei votanti alle ultime elezioni, pur-ché la richiesta referendaria sia avanzatada 800.000 elettori. L’articolo 16 modifical’articolo 77 della Costituzione, preve-dendo, in particolare, la costituzionalizza-zione dei limiti al contenuto dei decreti-legge, nonché la disciplina del procedi-mento per la loro conversione. L’articolo17 modifica l’articolo 78 della Costitu-zione, che disciplina la deliberazione dellostato di guerra, attribuendo alla sola Ca-mera dei deputati la competenza ad as-sumere tale deliberazione ed a conferire alGoverno i poteri necessari. Il successivoarticolo 18 del disegno di legge intervienesul primo comma dell’articolo 79 dellaCostituzione, stabilendo che l’amnistia el’indulto siano concessi con legge delibe-rata a maggioranza dei due terzi deicomponenti della Camera – e non diciascuna Camera, come attualmente pre-visto – in ogni suo articolo e nella vota-zione finale. L’articolo 19 modifica l’arti-

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colo 80 della Costituzione, che disciplinal’autorizzazione con legge alla ratifica deitrattati internazionali, attribuendone lecompetenze alla Camera. Per le leggi cheautorizzano la ratifica dei trattati relativiall’appartenenza all’Unione europea si ri-chiede, invece, una legge approvata daentrambe le Camere. L’articolo 20 inter-viene sull’articolo 82 della Costituzione, intema di istituzione di commissioni di in-chiesta, limitando la competenza del Se-nato a materie di pubblico interesse con-cernenti le autonomie territoriali.

Segnala, quindi, che il Capo II recamodifiche al titolo II della parte II dellaCostituzione, concernente il Presidentedella Repubblica. In particolare, l’articolo21 interviene sulla disciplina dell’elezionedel Presidente della Repubblica, soppri-mendo la partecipazione dei delegati re-gionali ed innalzando il quorum per l’ele-zione a partire dal quarto scrutinio. L’ar-ticolo 22 modifica l’articolo 85 della Co-stituzione con disposizioni relative allacomposizione dell’assemblea per l’elezionedel Presidente della Repubblica, alla suapresidenza e alla sua convocazione. Fapresente, quindi, che l’articolo 23 modifical’articolo 86 della Costituzione, attri-buendo al Presidente della Camera, anzi-ché a quello del Senato, la supplenza neicasi in cui il Presidente della Repubblicanon possa adempiere alle proprie funzionie, specularmente, rimettendo al Presidentedel Senato la competenza per la convoca-zione del collegio elettorale per l’elezionedel nuovo Presidente della Repubblica, incaso di impedimento permanente, morte odimissioni. L’articolo 24 novella l’articolo88 della Costituzione, riferendo il potere discioglimento del Presidente della Repub-blica alla sola Camera dei deputati, inquanto il Senato diviene organo a rinnovoparziale, non sottoposto a scioglimento.

Fa poi notare che il Capo III recamodifiche al titolo III della parte secondadella Costituzione, che reca disposizionirelative al Governo. In particolare, l’arti-colo 25 modifica l’articolo 94 della Costi-tuzione, che disciplina la fiducia al Go-verno, attribuendo alla sola Camera latitolarità del rapporto di fiducia con il

Governo. L’articolo 26 novella l’articolo 96della Costituzione, limitando alla sola Ca-mera dei deputati il potere di autorizzarela sottoposizione del Presidente del Con-siglio e dei Ministri, per i reati « ministe-riali », alla giurisdizione ordinaria. L’arti-colo 27 del disegno di legge abroga inte-gralmente l’articolo 99 della Costituzioneche prevede, quale organo di rilevanzacostituzionale, il Consiglio nazionale del-l’economia e del lavoro (CNEL).

Rileva, quindi, che il Capo IV recamodifiche al titolo V della parte secondadella Costituzione, che comprende lenorme relative alle autonomie territorialiAl riguardo, segnala in primo luogo chel’articolo 28 modifica l’articolo 114 dellaCostituzione, sopprimendo il riferimentoalle province quali enti costitutivi dellaRepubblica. L’articolo 29 modifica il terzocomma dell’articolo 116 della Costituzione,che disciplina il cosiddetto « federalismodifferenziato », riducendo sostanzialmentel’ambito della materie nell’ambito dellequali possono essere attribuite particolariforme di autonomia alle regioni ordinarie.L’articolo 30 riscrive l’articolo 117 dellaCostituzione, in tema di riparto di com-petenza legislativa e regolamentare tra loStato e le regioni. L’articolo 31 modifical’articolo 118 della Costituzione stabilendo,in particolare, che le funzioni amministra-tive siano esercitate in modo da assicurarela semplificazione e la trasparenza del-l’azione amministrativa, secondo criteri diefficienza e di responsabilità degli ammi-nistratori. L’articolo 32 modifica l’articolo119 della Costituzione, che disciplina l’au-tonomia finanziaria degli enti territoriali.L’articolo 33 modifica l’articolo 120, se-condo comma, della Costituzione, che di-sciplina il cosiddetto « potere sostitutivo »del Governo nei confronti delle autonomieterritoriali, introducendo nella procedurail parere preventivo del Senato. Si rimetteinoltre alla legge la potestà di stabilirecause di esclusione dei titolari di organi digoverno territoriali dall’esercizio delle ri-spettive funzioni in caso di grave dissestofinanziario. L’articolo 34 modifica l’arti-colo 122, primo comma, della Costitu-zione, al fine di porre un limite agli

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emolumenti dei componenti degli organiregionali, mentre l’articolo 35 con unamodifica al primo comma dell’articolo 126della Costituzione, prevede che il decretomotivato del Presidente della Repubblicacon il quale sono disposti lo scioglimentoanticipato del Consiglio regionale e larimozione del Presidente della Giunta deveessere adottato previo parere del Senatodella Repubblica.

Osserva poi che il Capo V reca modi-fiche al titolo VI della parte II dellaCostituzione, relativa alle garanzie costi-tuzionali. In particolare, l’articolo 36 in-terviene sull’articolo 135 della Costitu-zione, in materia di elezione dei giudicidella Corte costituzionale, stabilendo inparticolare che tre componenti della Cortesiano eletti dalla Camera e due dal Senato.

Il Capo VI del disegno di legge reca,infine, le disposizioni finali. L’articolo 37reca una serie di disposizioni consequen-ziali e di coordinamento che novellano piùarticoli della Carta costituzionale, mentrel’articolo 38 reca una serie di normetransitorie relative alla prima applicazionedella riforma e l’articolo 39 reca alcunedisposizioni finali e transitorie, relativealla soppressione del CNEL, al finanzia-mento dei gruppi dei consigli regionali,all’organizzazione delle amministrazioniparlamentari, ai dipendenti delle forma-zioni organizzate dei membri del Parla-mento, agli enti di area vasta, al muta-mento delle circoscrizioni delle città me-tropolitane, ai senatori di nomina presi-denziale e a quelli della Provinciaautonoma di Bolzano. Per quanto attieneai rapporti di lavoro nell’ambito del Par-lamento il comma 3, prevede, in partico-lare, che, tenuto conto di quanto dispostodalla legge costituzionale, entro la legisla-tura in corso alla data della sua entrata invigore, la Camera e il Senato provvedanoall’integrazione funzionale delle ammini-strazioni parlamentari, mediante servizicomuni, impiego coordinato di risorseumane e strumentali e ogni altra forma dicollaborazione, stabilendo che a tal finesia istituito il ruolo unico dei dipendentidel Parlamento, formato dal personale diruolo delle due Camere, che adottano uno

statuto unico del personale dipendente, nelquale sono raccolte e coordinate le dispo-sizioni già vigenti nei rispettivi ordina-menti e stabilite le procedure per le mo-dificazioni successive da approvare in con-formità ai principi di autonomia, impar-zialità e accesso esclusivo e diretto conapposito concorso. Si prevede altresì chele Camere definiscano di comune accordole norme che regolano i contratti di lavoroalle dipendenze delle formazioni organiz-zate dei membri del Parlamento, previstedai regolamenti. Restano, in ogni caso,validi a ogni effetto i rapporti giuridici,attivi e passivi, instaurati anche con i terzi.L’articolo 40 reca le disposizioni relativeall’entrata in vigore e all’applicabilità delledisposizioni della legge.

Per quanto concerne le materie di piùdiretto interesse della Commissione, fa pre-sente che assumono rilievo, in particolare,le disposizioni dell’articolo 30, nonchéquelle dell’articolo 27, al quale risultanocollegati gli articoli 39, comma 1, e 40.

Con riferimento all’articolo 30, segnalache, come già accennato, esso riscriveampiamente l’articolo 117 della Costitu-zione, in tema di riparto di competenzalegislativa e regolamentare tra Stato eregioni. L’elenco delle materie è ampia-mente modificato ed è soppressa la com-petenza concorrente, con una redistribu-zione delle materie tra competenza esclu-siva statale e competenza regionale. Nel-l’ambito della competenza esclusiva statalesono enucleati casi che possono definirsidi competenza esclusiva « limitata », inquanto l’intervento del legislatore statale ècircoscritto ad ambiti determinati, quali« disposizioni generali e comuni » o dispo-sizioni di principio. Sono state, inoltre,espressamente individuate materie attri-buite alla competenza legislativa regionale,che, allo stato, ha carattere residuale,essendo ascrivibili ad essa tutte le materienon espressamente riservate alla compe-tenza statale. Permane in ogni caso l’at-tribuzione alla competenza legislativa re-gionale di ogni materia non espressamenteriservata alla competenza esclusiva delloStato. È, inoltre, prevista l’introduzione diuna sorta di « clausola di supremazia »,

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che consente alla legge dello Stato, suproposta del Governo, di intervenire inmaterie non riservate alla legislazioneesclusiva quando lo richieda la tutela del-l’unità giuridica o economica della Repub-blica, ovvero la tutela dell’interesse nazio-nale. Sono altresì modificati i criteri diriparto della potestà regolamentare, intro-ducendo un parallelismo tra competenzelegislative e regolamentari. A costituzionevigente, la potestà regolamentare è attri-buita allo Stato nelle materie di compe-tenza esclusiva, mentre è rimessa alleregioni nelle materie di competenza con-corrente e residuale regionale.

Nel nuovo articolo 117, le materie at-tualmente di competenza concorrentesono in massima parte attribuite alla com-petenza esclusiva statale, nell’ambito dellequali può delinearsi, come anticipato, unadistinzione tra materie integralmente at-tribuite alla competenza esclusiva e ma-teria in cui la competenza statale convivein diverso modo con competenze regionali.Nello specifico, tra le materie di compe-tenza concorrente integralmente attribuitealla competenza esclusiva statale si se-gnala, tra le altre, la previdenza sociale, ivicomprese la previdenza complementare eintegrativa. Quanto alla materia della pre-videnza sociale, segnala che il testo pro-posto, esplicitando l’attribuzione alla com-petenza esclusiva statale della competenzasulla previdenza complementare e integra-tiva non sembra incidere in maniera rile-vante sull’attuale assetto, in quanto l’esi-genza di una disciplina unitaria ed omo-genea in materia, che ricomprenda anchela previdenza complementare ed integra-tiva è stata richiamata dalla stessa Cortecostituzionale. Nella sentenza n. 26 del2013, in particolare, la Corte ha eviden-ziato la stretta connessione tra la materiadella previdenza sociale e quella dellaprevidenza complementare e integrativa.Questa connessione fa sì che la materiadella previdenza complementare e integra-tiva possa essere attratta anche a costitu-zione vigente in un ambito rientrante nellacompetenza esclusiva statale, nel caso di

specie individuato in un principio fonda-mentale di coordinamento della finanzapubblica.

Per quanto riguarda le materie attual-mente di competenza concorrente per lequali la competenza esclusiva statale con-vive in diverso modo con competenzeregionali, segnala in primo luogo la tutelae sicurezza del lavoro, che passa allacompetenza esclusiva statale, limitata-mente alle disposizioni generali e comuni.Trattandosi di materia riferibile alla com-petenza legislativa concorrente, la compe-tenza legislativa statale è al momentolimitata alla determinazione dei principifondamentali della materia.

A questo proposito, occorre valutare leimplicazioni del passaggio dalla fissazionedei principi fondamentale a quella delledisposizioni generali e comuni, verificandoin particolare se tale ultima locuzione siaequivalente a quella previgente o abbiauna portata diversa e più ampia. Occorre,infatti, considerare che l’utilizzo di unanuova locuzione potrebbe determinare in-certezze in sede interpretativa suscettibilidi tradursi anche in contenzioso costitu-zionale, così come accaduto dopo la ri-forma costituzionale del 2001. In ognicaso, dovrebbe altresì valutarsi se l’utilizzodi categorie analoghe a quelle attualmentepreviste per la legislazione concorrente tralo Stato e le Regioni non rischi di ripro-porre gli elementi di criticità legati alladistinzione tra « principi fondamentali » e« norme di dettaglio », utilizzata dal vi-gente testo dell’articolo 117 in relazionealla potestà legislativa concorrente.

Quanto all’interpretazione del vigenteassetto competenziale in materia di sicu-rezza del lavoro, si ricorda che, pur es-sendo la materia attualmente ascritta allacompetenza concorrente, essa ha di fattotrovato una compiuta sistemazione in unalegge statale, il testo unico in materia ditutela della salute e della sicurezza neiluoghi di lavoro, di cui al decreto legisla-tivo n. 81 del 2008. Il contenzioso costi-tuzionale è stato prevenuto grazie allatraduzione normativa del principio di« leale collaborazione » tra Stato e regioniaffermatosi nel quadro della giurispru-

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denza costituzionale formatasi a seguitodella riforma del titolo V del 2001, che haindotto il legislatore, consapevole dell’esi-stenza di un’interferenza di competenzetale da non poter consentire l’assegnazionedella materia all’uno o all’altro titolo com-petenziale, a prevedere un ampio ricorsoall’elaborazione dei contenuti normativi insede di Conferenza permanente per i rap-porti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, conparticolare riferimento alla fase attuativadella delega legislativa. Per quanto ri-guarda la tutela del lavoro le sentenzen. 50 e n. 384 del 2005, intervenendo sullariforma del mercato del lavoro operata daldecreto legislativo n. 276 del 2003, hannosviluppato il quadro definitorio della ma-teria, rilevando che la sua estensione vienelimitata dal concorrere di altre disposi-zioni che definiscono le relazioni tra Statoe regioni, previste dal secondo commadell’articolo 117 e, quindi, di competenzastatale esclusiva. In particolare, nella sen-tenza n. 50 del 2005, la Corte ha chiarito,innanzitutto, che non si dubita che indetta materia rientri la disciplina dei ser-vizi per l’impiego e, in particolare, quelladel collocamento, aggiungendo però che,essendo i servizi per l’impiego predispostialla soddisfazione del diritto sociale allavoro, possono verificarsi i presuppostiper l’esercizio della potestà statale di « de-terminazione dei livelli essenziali delleprestazioni dei diritti civili e sociali chedevono essere garantiti su tutto il territo-rio nazionale » come pure che la disciplinadei soggetti comunque abilitati a svolgereopera di intermediazione può esigere in-terventi normativi rientranti nei poteridello Stato per la « tutela della concor-renza ».

Quanto alle scelte operate dal provve-dimento in esame, ferma l’esigenza, giàrichiamata, di precisare la portata dellaformulazione della disposizione di cui al-l’articolo 117, secondo comma, lettera m),deve valutarsi se sia opportuno ipotizzareun ampliamento della sfera di interventostatale in materia di politiche attive per illavoro, al fine di rafforzare la corniceunitaria degli interventi messi in campo

dalle diverse regioni. Si tratta di un’esi-genza più volte rappresentata nel corsodell’indagine conoscitiva sulla gestione deiservizi per il mercato del lavoro e sulruolo degli operatori pubblici e privati edella quale si fa carico, a costituzionevigente, anche il disegno di legge delega inmateria di lavoro, in via di approvazionedefinitiva. In questa ottica, infatti, l’arti-colo 1, comma 4, lettera c), del provvedi-mento prevede l’istituzione di un’Agenzianazionale per l’occupazione, partecipatada Stato, regioni e province autonome,vigilata dal Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali, con competenze gestionaliin materia di servizi per l’impiego, politi-che attive e ASpI.

Sempre rimanendo nell’ambito deiprofili di interesse della Commissione, fainoltre notare che il nuovo testo dell’ar-ticolo 117 della Commissione, introdottodal disegno di legge, ripartendo tra Statoe Regioni le materie attualmente rimessealla competenza legislativa concorrente,attribuisce allo Stato la competenzaesclusiva in materia di disposizioni ge-nerali e comuni sull’istruzione e in ma-teria di ordinamento scolastico e istru-zione universitaria, mentre attribuiscealle regioni la competenza in materia diservizi scolastici, salva l’autonomia delleistituzioni scolastiche, nonché in materiadi promozione del diritto allo studio,anche universitario, istruzione e forma-zione professionale. Per quanto attienealla formazione professionale, che costi-tuisce l’ambito più direttamente ricondu-cibile alle competenze della Commissionelavoro, si tratta, sostanzialmente, di unaconferma di quanto previsto a legisla-zione vigente dall’articolo 117, terzocomma, della Costituzione.

Un’ulteriore innovazione consiste nel-l’enucleazione, nell’ambito della compe-tenza esclusiva statale, di materie nonnominate nel vigente testo dell’articolo 117della Costituzione. Fra queste, segnala, inparticolare, che, modificando la lettera g)del secondo comma del medesimo articolo117, si prevede di inserire tra le materierimesse alla competenza esclusiva del le-gislatore nazionale la disciplina giuridica

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del rapporto di lavoro alle dipendenzedelle amministrazioni pubbliche, limitata-mente a quanto necessario ad assicurarel’uniformità delle norme sul territorio na-zionale. La modifica, che mantiene quindiuna concorrenza di competenze tra illegislatore nazionale e quello regionale,appare in linea con la giurisprudenzacostituzionale che ascrive alla competenzaesclusiva statale in materia di ordina-mento civile la disciplina del rapporto dilavoro alle dipendenze della pubblicheamministrazioni, anche regionali, inquanto rapporto di diritto privato. LaCorte costituzionale riconduce invece allacompetenza residuale regionale gli aspettipubblicistici e organizzativi del rapportodi pubblico impiego presso le Regioni, conparticolare riferimento al momento dellacostituzione del rapporto e alla disciplinadei concorsi.

Potrebbe, quindi, essere utile chiarirel’ampiezza della materia rimessa allacompetenza legislativa statale, verificandose essa consolidi sostanzialmente i risul-tati raggiunti dalla giurisprudenza costi-tuzionale o determini modifiche all’as-setto delle competenze attualmente vi-gente.

Ricorda, infine, che tra le materieespressamente rimesse alla competenzalegislativa regionale dal nuovo articolo117, terzo comma, della Costituzione,viene menzionata la materia « program-mazione e organizzazione dei servizi so-ciali », che appare corrispondere alla ma-teria concernente i servizi e le politichesociali, già ascritta alla competenza resi-duale regionale nell’assetto vigente.

Per quanto attiene all’articolo 27, nonmodificato nel corso dell’esame al Senato,ricorda che esso abroga l’articolo 99 dellaCostituzione che prevede, quale organo dirilevanza costituzionale, il Consiglio nazio-nale dell’economia e del lavoro, al qualesono assegnate funzioni di consulenzadelle Camere e del Governo, in particolarein materie di politica economica e sociale.In proposito, rileva che l’articolo 40 deldisegno di legge dispone l’immediata ap-plicazione della abrogazione dell’articolo

99, mentre le disposizioni finali e transi-torie disciplinano i profili amministratividella soppressione del CNEL. In partico-lare, si prevede che, entro trenta giornidalla data di entrata in vigore della leggecostituzionale, il Presidente del Consigliodei ministri, su proposta del Ministro perla semplificazione e la pubblica ammini-strazione, d’intesa con il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, nomini, con propriodecreto, un commissario straordinario cuiaffidare la gestione provvisoria del CNEL,per la liquidazione del suo patrimonio eper la riallocazione delle risorse umane estrumentali da operarsi, come specificatonel corso dell’esame al Senato, presso laCorte dei conti nonché per gli altri adem-pimenti conseguenti alla soppressione. Siprevede, inoltre, che all’atto dell’insedia-mento del commissario straordinario, de-cadano dall’incarico gli organi del CNEL ei suoi componenti per ogni funzione diistituto, compresa quella di rappresen-tanza.

Segnala, inoltre, all’attenzione dellaCommissione le questioni connesse al su-peramento delle province come enti costi-tuzionalmente necessari, disposto dall’ar-ticolo 28 del disegno di legge, soprattuttoper quanto attiene al personale attual-mente in servizio. Pur nella consapevo-lezza che si tratta di temi che non sonodirettamente affrontati dal provvedimentoin esame, anche in ragione del fatto che sitratta di un disegno di legge costituzionale,ritiene tuttavia opportuno che anche inquesta sede si solleciti una riflessione suipercorsi da seguire nel processo di riallo-cazione di parte del personale delle Pro-vince nelle Regioni, nei Comuni e nelleamministrazioni centrali, in relazione alladevoluzione di funzioni prevista in attua-zione della legge n. 56 del 2014.

In conclusione, considerato il partico-lare rilievo sistematico del provvedimentoe attesa l’esigenza di acquisire ulteriorielementi di valutazione nell’ambito deldibattito da svolgere in Commissione, siriserva di presentare per la prossima set-timana una proposta di parere.

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Walter RIZZETTO, presidente, nessunochiedendo di intervenire, rinvia il seguitodell’esame del provvedimento ad altra se-duta.

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle

imposte sui redditi, in materia di riconoscimento

della detrazione delle spese per interventi di recu-

pero del patrimonio edilizio e di riqualificazione

energetica degli edifici mediante attribuzione di

certificati di credito fiscale.

Nuovo testo C. 1899 Pisano.

(Parere alla VI Commissione).

(Seguito dell’esame e conclusione – Parerefavorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento rinviato nella seduta del 26novembre 2014.

Walter RIZZETTO, presidente, avverteche prosegue oggi l’esame in sede consul-tiva del nuovo testo della proposta di leggeatto Camera n. 1899, risultante dall’esamedelle proposte emendative in sede refe-rente, ai fini dell’espressione del parerealla VI Commissione, che avrà luogo nellagiornata odierna. Avverte che è in distri-buzione la proposta di parere favorevolecon un’osservazione, formulata dal rela-tore (vedi allegato 1).

Nessuno chiedendo di intervenire, laCommissione approva la proposta di pa-rere formulata dal relatore.

Sull’ordine dei lavori.

Walter RIZZETTO, presidente, intendesottoporre all’attenzione della Commis-sione il caso dei lavoratori della societàMilano ’90, che gestisce servizi di ristora-zione e altri servizi nei cosiddetti PalazziMarini, facendo notare che taluni deputatihanno già svolto degli incontri in viainformale con le relative rappresentanzesindacali, al fine di favorire l’individua-zione di risposte occupazionali concrete auna vertenza aziendale che rischia di la-

sciare senza lavoro e stipendio oltre quat-trocento lavoratori. Nel sottolineare il ri-lievo della questione, considerato anche ilnumero di lavoratori coinvolti, auspica chesi possa avviare una seria riflessione alriguardo, valutando da parte della Com-missione l’assunzione di ogni iniziativaidonea al fine di contribuire al manteni-mento dei livelli occupazionali dell’aziendain questione.

Soffermandosi su un’altra rilevantequestione, intende quindi esprimere, an-che a nome dell’intera Commissione, lapiena solidarietà nei confronti del depu-tato Boccuzzi, ricordando come egli siastato vittima, negli ultimi giorni, di violentiattacchi verbali, pubblicati sul suo profilofacebook da parte di sconosciuti, che sonosfociati addirittura in minacce di morte.Nel segnalare che di recente sono statiattaccati sui social network con toni inci-vili anche altri deputati, tra cui la collegaCiprini, alla quale esprime la massimasolidarietà e vicinanza, fa notare che lasituazione di grave crisi economica e so-ciale, suscettibile di dar luogo a tensioni ea forti contrapposizioni politiche, non puòin nessun modo giustificare comporta-menti ingiuriosi o violenti. Esprime,quindi, una ferma condanna di tuttequelle azioni che, piuttosto che manife-starsi nella forma di una critica costrut-tiva, tendano a configurarsi come veri epropri attacchi alle persone.

Marialuisa GNECCHI (PD) si associaalle parole di solidarietà testé pronunciatedal presidente, che devono senz’altro in-tendersi rivolte a tutti quei componentidella Commissione che sono stati vittime,ultimamente, di gravi offese o minacce suisocial network. A suo avviso, tuttavia, ilcaso del deputato Boccuzzi assume unaparticolare gravita, essendo stato superatoogni limite della normale tolleranza civile.Nei suoi confronti, infatti, sono stati com-piuti violenti atti di intimidazione verbale,che, anche traendo spunto dalla dolorosaesperienza personale del collega, sonosconfinati in vere e proprie minacce dimorte.

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Auspica che, in questo difficile con-testo, anche le forze politiche rappresen-tate in Parlamento privilegino comporta-menti che, ferme le posizioni espresse sulmerito dei provvedimenti, valorizzino ilconfronto e il dialogo e possano cosìcontribuire a stemperare i toni del con-fronto, non alimentando ulteriormente latensione sociale.

Silvia CHIMIENTI (M5S) esprime la piùsincera solidarietà nei confronti dei depu-tati rimasti coinvolti negli episodi testécitati, auspicando che anche nella dialet-tica politica possa esservi un ritorno allamoderazione e al confronto, al fine di nonalimentare ulteriori tensioni sociali cherischiano di sfociare in azioni di violenza,rispetto alle quali esprime la più fermacondanna.

Emanuele PRATAVIERA (LNA) mani-festa un sentimento di forte vicinanza aideputati rimasti coinvolti nelle vicenderichiamate, esprimendo una severa con-danna di qualsiasi azione violenta cheprenda a pretesto la contrapposizione so-ciale e politica in atto nel Paese. Ritiene,infatti, che, a prescindere da ogni legittimabattaglia politica sul merito delle que-stioni, le relazioni interpersonali debbanoessere sempre improntate al rispetto re-ciproco. Ritiene che l’unica risposta pos-sibile a tali incresciosi eventi per chi, comelui, appartiene a un gruppo di opposizionesia quella di continuare a profondere ilproprio impegno politico con serietà ededizione, garantendo il rispetto reciprocoe toni consoni a un dibattito parlamentaree mantenendo, tuttavia, un giudizio criticonei confronti delle iniziative della maggio-ranza. Osserva, infatti, che l’impegno pri-mario di ogni forza politica deve esserequello di individuare risposte concrete allenecessità dei cittadini e che solo indivi-duando soluzioni efficaci si potrà contri-buire a stemperare le tensioni sociali. Sidichiara, pertanto, disponibile ad appog-giare qualsiasi iniziativa formale che laCommissione volesse intraprendere perstigmatizzare gli episodi segnalati dal pre-sidente.

Walter RIZZETTO, presidente, ritieneche, a prescindere dalle iniziative indivi-duali che ciascun parlamentare vorrà in-traprendere, la migliore risposta che cia-scun gruppo possa offrire sia quella difavorire in ogni circostanza il confrontoreciproco con lealtà e rispetto.

La seduta termina alle 14.30.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del vicepresidente Walter RIZZETTO.

La seduta comincia alle 14.30.

Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso

i call center presenti sul territorio italiano.

(Esame del documento conclusivo e rinvio).

Walter RIZZETTO, presidente, avverteche la pubblicità dei lavori della sedutaodierna sarà assicurata anche attraversol’attivazione di impianti audiovisivi a cir-cuito chiuso.

Comunica che è stata predisposta, aconclusione delle audizioni contemplatenel programma dell’indagine conoscitiva,una proposta di documento conclusivo(vedi allegato 2), che rimette alle valuta-zioni dei componenti della Commissione aifini di una sua possibile approvazione nelcorso della prossima settimana.

Luisella ALBANELLA (PD), esprimendouna valutazione complessivamente positivasul contenuto della proposta di documentoconclusivo, formula osservazioni sugliaspetti concernenti la disciplina degli in-centivi e le delocalizzazioni. Con riferi-mento alla materia dei cambi di appalto,reputa che il mero inserimento di unaclausola sociale nei contratti collettivi po-trebbe rivelarsi insufficiente a tutelare ilavoratori coinvolti, auspicando che sipossa individuare una soluzione di carat-tere legislativo. Esprime quindi l’auspiciodi un rafforzamento di quanto già osser-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 98 — Commissione XI

vato dalla proposta di documento conclu-sivo sugli aspetti segnalati.

Walter RIZZETTO, presidente, concordasull’opportunità di una riflessione sul temadelle agevolazioni, osservando come sidebba promuovere una riduzione del ca-rico fiscale e contributivo anche per irapporti di lavoro già esistenti e non soloper le nuove assunzioni. Associandosi alleconsiderazioni sulle delocalizzazioni, ri-spetto alle quali ricorda gli atti di indi-rizzo presentati da deputati del proprio

gruppo, ritiene che vi siano i margini perrendere più incisive le conclusioni presentinella proposta di documento conclusivo.

Nessun altro chiedendo di intervenire,rinvia il seguito dell’esame della propostadi documento conclusivo ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 99 — Commissione XI

ALLEGATO 1

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi,in materia di riconoscimento della detrazione delle spese per inter-venti di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione ener-getica degli edifici mediante attribuzione di certificati di credito

fiscale. Nuovo testo C. 1899 Pisano.

PARERE APPROVATO

La XI Commissione,

esaminato il nuovo testo, risultantedall’esame delle proposte emendative pre-sentate in sede referente, della proposta dilegge n. 1899, recante modifica all’articolo16-bis del testo unico delle imposte suiredditi, di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 22 dicembre 1986,n. 917, in materia di riconoscimento delladetrazione delle spese per interventi direcupero del patrimonio edilizio e di ri-qualificazione energetica degli edifici me-diante attribuzione di certificati di creditofiscale;

considerato che la proposta di leggeintende consentire di beneficiare delle age-volazioni tributarie per interventi di recu-pero del patrimonio edilizio e di riquali-ficazione energetica degli edifici previstedall’articolo 16-bis del testo unico delleimposte sui redditi non solo attraverso ilvigente meccanismo della detrazione, maanche mediante l’attribuzione di un cer-tificato di credito fiscale rappresentativodell’incentivo finanziario, che il beneficia-rio trasferisce al soggetto che ha eseguitol’opera o la prestazione;

ritenuto che l’introduzione di talenuova modalità di fruizione delle agevo-lazioni fiscali per gli interventi di ristrut-turazione edilizia e di riqualificazioneenergetica degli edifici possa contribuire afavorire l’ulteriore sviluppo di tali inter-venti, con benefici effetti anche sui livellioccupazionali delle imprese operanti neisettori interessati;

osservato che il comma 6 dell’articolo16-ter del testo unico delle imposte suiredditi, introdotto dall’articolo 1 della pro-posta di legge, prevede che il trasferimentodei certificati di credito fiscale in favoredell’impresa che esegue i lavori sia con-sentito, in relazione a ciascun soggettoesecutore e in relazione ciascun anno diimposta, fino a concorrenza dell’ammon-tare dei contributi previdenziali e assisten-ziali dichiarati dallo stesso soggetto ese-cutore, con riferimento al precedente annod’imposta, stabilendosi che per le attivitàd’impresa e professionali, non tenute alladenuncia mensile ai fini retributivi e con-tributivi, si faccia riferimento al redditodichiarato ai fini previdenziali nella di-chiarazione dei redditi relativa al secondoanno antecedente il trasferimento dei cer-tificati di credito fiscale;

considerato che il provvedimento de-manda a un decreto ministeriale la disci-plina delle modalità e dei tempi per l’eser-cizio dell’opzione da parte del beneficiariodella detrazione nonché per l’emissionedel certificato di credito fiscale da partedell’Agenzia delle entrate, rimandando atale provvedimento anche la regolamenta-zione della procedura telematica di car-tolarizzazione, che include la verifica deirequisiti contributivi previsti per l’utilizzodei certificati di credito fiscale,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 100 — Commissione XI

con la seguente osservazione:

valuti la Commissione di meritol’opportunità di modificare l’articolo 1,capoverso 16-ter, comma 6, al fine diintrodurre disposizioni volte a indivi-

duare gli elementi essenziali delle pro-cedure concernenti le verifiche relativealle dichiarazioni contributive delle im-prese, non rinviandone integralmente ladisciplina ad atti normativi di rango se-condario.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presentisul territorio italiano.

PROPOSTA DI DOCUMENTO CONCLUSIVO

Sommario

1. Premessa

2. Il quadro normativo

3. I principali elementi emersi nel corso delle audizioni.

3.1. Assocontact.3.2. AlmavivA Contact S.p.a. e Comdata S.p.a.3.3. ISFOL.3.4. INPS.3.5. Assotelecomunicazioni – Asstel.3.6. ISTAT.3.7. Esperti della materia.3.8 Federtelservizi.3.9. CGIL, CISL, UIL e UGL.3.10. Ministero dello sviluppo economico.3.11. Teleperformance Italia.3.12. Federutility.3.13. Comune di Milano.3.14. Garante per la protezione dei dati personali.3.15. Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

4. Conclusioni e proposte.

1. Premessa.

La Commissione ha inteso promuoverelo svolgimento di una indagine conoscitivasui rapporti di lavoro nell’ambito delleaziende che gestiscono servizi di call cen-ter nel territorio italiano riprendendo ilfilo di un’analisi delle condizioni dei la-voratori e, più in generale, del settoreproduttivo di riferimento, avviatasi quasiun decennio or sono, con l’adozione deiprimi provvedimenti di carattere ammini-strativo volti a disciplinare attività, che –sotto il profilo lavoristico – si eranoevolute rapidamente in assenza di unaprecisa cornice di riferimento.

Al di là degli interventi normativi eamministrativi che si sono susseguiti neltempo, a partire dalla circolare del Mini-stero del lavoro e delle politiche socialin. 17/2006, che intese individuare i carat-teri dei contratti di collaborazione auto-noma ammissibili nell’ambito delle attivitàdei call center, spesso le caratteristicheproprie del lavoro nell’ambito di questosettore hanno sollecitato l’attenzione deidecisori politici.

Occorre, in proposito, considerare chesi tratta di un ambito produttivo relativa-mente esteso, che – come confermatoanche nel corso dell’indagine – nell’anno

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2011 registra la presenza di oltre 1.400operatori, con un fatturato annuo di circa2,3 miliardi di euro e un valore aggiuntodi circa 1,3 miliardi di euro. Nel com-plesso, pur in presenza di un contestoeconomico che soffre fortemente gli effettidella crisi economica sviluppatasi a partiredal 2008, il settore ha un andamentorelativamente migliore rispetto a quellodel comparto produttivo di riferimento:mentre a partire dal 2008 nel compartodei servizi alle imprese – che comprendele attività di noleggio, le agenzie di viaggioe altri servizi di supporto alle imprese –si è registrato un calo del 3 per cento degliaddetti, nel settore dei call center l’incre-mento occupazionale a partire dal 2008 èpari a circa il 12 per cento. Anche i datiforniti nel corso dell’indagine da Assocon-tact, associazione rappresentativa dei callcenter in outsourcing, evidenziano come leprevisioni per il settore nel 2014 siano diun fatturato complessivo in crescita del 5,6per cento rispetto al 2013. Come antici-pato, anche sotto il profilo occupazionaleil settore ha vissuto una crescita signifi-cativa negli ultimi anni, dovuta anche alprocesso di stabilizzazione avviato con iprovvedimenti adottati tra il 2006 e il2008: nel 2003 il comparto contava circa12.800 addetti, mentre nel 2007 gli addettierano già 32.000 e l’anno successivo, so-prattutto per effetto dei processi di stabi-lizzazione del personale esterni, si arrivavaa 51.000 unità di personale, dato sostan-zialmente stabile anche negli anni succes-sivi. Al di là di queste cifre, apparente-mente confortanti, tuttavia tanto il settoreproduttivo nel suo complesso, quanto spe-cificamente la condizione dei lavoratoriaddetti ai call center presentano rilevantielementi di fragilità, che sono stati pun-tualmente indicati nel corso dell’indagineconoscitiva svolta.

Quanto al settore produttivo, può, in-fatti, osservarsi che il manifestarsi deglieffetti della crisi economica non sembraaver ridotto la domanda dei servizi dimarketing e di assistenza alla clientelaacquirente di beni e servizi, ma ha incisoin modo significativo la remunerazioneofferta per la prestazione di tali servizi,

con evidenti ricadute negative sui loromargini di redditività. Deve, infatti, esseretenuta in debita considerazione la circo-stanza che la gran parte dell’occupazionenel settore dei call center riguarda lavo-ratori di imprese che operano in outsour-cing per conto di altre imprese o pubbli-che amministrazioni beneficiarie dei ser-vizi offerti e, pertanto, si tratta di lavora-tori più facilmente esposti alle oscillazionidella domanda dei servizi medesimi e allaconcorrenza di altri operatori rispetto aquanti sono impiegati in attività di callcenter internalizzate da imprese o pubbli-che amministrazioni. Il fenomeno dellacontrazione dei volumi, ai quali hannoconcorso, per quanto riguarda le pubbli-che amministrazioni, gli stringenti vincoliimposti dall’attuale condizione finanziariae i doverosi processi di razionalizzazionedelle spese per l’acquisto di beni e servizi,si è tradotto spesso nel ricorso, per l’ag-giudicazione degli appalti, al criterio delmassimo ribasso o, comunque, a principidi massimo contenimento delle spese, de-terminando in modo quasi immediato ri-cadute sulla condizione dei lavoratori daimpiegare nello svolgimento del servizio.Una delle peculiarità del settore è, infatti,costituita dal fatto che la stragrande mag-gioranza dei costi di produzione (nelleaudizioni si è fatto riferimento a quotecomprese tra il 70 e l’85 per cento deicosti totali) sia riconducibile al costo deilavoratori impiegati nel servizio. In consi-derazione della natura labour intensivedell’attività, le tensioni esistenti nel mer-cato di riferimento tendono, quindi, atrasferirsi in modo pressoché immediatosulla situazione dei lavoratori del settore,già di per sé caratterizzata da un’intrin-seca fragilità. La presenza di significativespinte alla minimizzazione dei costi diproduzione, anche in considerazione del-l’elevato carico fiscale imposto sul lavoro,in particolare attraverso l’IRAP, costituisceuno dei motori dei processi di delocaliz-zazione delle attività in Paesi esteri carat-terizzati da un costo del lavoro inferiore,collocati sia all’interno (Romania e Bul-garia) che all’esterno dell’Unione europea(Albania e Tunisia). Secondo stime di

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fonte sindacale citate dall’ISFOL nella pro-pria audizione il fenomeno interesserebbecirca il 10 per cento dei volumi di pro-duzione e coinvolgerebbe circa 10.000 la-voratori. A fronte di tale situazione, già nel2012 il legislatore intervenne con l’articolo24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012,convertito, con modificazioni, dalla leggen. 134 del 2012, che reca disposizioni,sulla cui attuazione si è inteso indagarenel corso dell’indagine, volte a garantire laprotezione dei dati personali in caso dicontatti con call center collocati al di fuoridell’Unione europea e ad escludere il ri-conoscimento degli incentivi all’occupa-zione di cui alla legge 29 dicembre 1990,n. 407 ad aziende che delocalizzano atti-vità in Paesi esteri. In un contesto nelquale la competizione si sviluppa essen-zialmente sul prezzo offerto dall’appalta-tore e, quindi, sulla remunerazione deilavoratori impiegati, anche il sistema degliincentivi rappresenta un elemento suscet-tibile di determinare distorsioni concor-renziali. Molte delle agevolazioni previstedalla legislazione vigente sia a livello na-zionale sia a livello regionale, a partiredalla già citata legge n. 407 del 1990,tendono, infatti, a promuovere con agevo-lazioni contributive le nuove assunzioni,con ciò favorendo un processo di continuoavvicendamento degli operatori, che rie-scono ad aggiudicarsi gare di appalto invirtù dei minori prezzi che possono pra-ticare grazie alle agevolazioni, ma nonsono in grado di assicurare tali condizioninel medio-lungo periodo a causa dellatemporaneità delle agevolazioni stesse. Sideterminano, in tal modo, frequenti crisi,di regola gestite con il ricorso agli am-mortizzatori sociali in deroga, con rica-dute negative anche per l’Erario. La pos-sibilità di aggiudicarsi gare a prezzi strac-ciati grazie all’utilizzo degli incentivi alleassunzioni costituisce, altresì, una dellecause che concorrono a favorire frequenticambi di appalto, che indeboliscono ulte-riormente la condizione dei lavoratori.Mancano, infatti, nell’ordinamento formedi protezione di carattere generale per ilavoratori interessati da processi di suc-cessione negli appalti: se, infatti, l’articolo

29, comma 3, del decreto legislativo 10settembre 2003, n. 276, tiene ben distintele fattispecie di subentro di un nuovoappaltatore e di trasferimento di aziendao di parte di essa, mancano nella contrat-tazione collettiva disposizioni analoghealle clausole sociali contenute in contrattidi altri comparti, che prevedono il suben-tro del nuovo appaltatore nella gestionedei rapporti di lavoro in essere.

Accanto alle problematiche connessealla gestione dei servizi in outsourcing,specialmente in un contesto di crisi eco-nomica, ulteriori elementi di fragilità sulpiano occupazionale sono invece intrinsecialla natura stessa dei rapporti di lavorocostituiti all’interno dei call center. Comeanticipato, infatti, storicamente i call cen-ter si sono, infatti, caratterizzati per lapresenza di un elevato numero di lavora-tori assunti con contratti di collabora-zione, rispetto alla quale, sin dalla citatacircolare del Ministero del lavoro e dellaprevidenza sociale n. 17 del 2006, si ècercato di introdurre correttivi e regolecerte. Si è quindi pervenuti alla distin-zione, talvolta contestata, ma tuttora pie-namente valida, tra operatori addetti adattività inbound e addetti ad attività out-bound. Sulla base di tale distinzione, cheè alla base anche della disciplina di cuiall’articolo 24-bis, comma 7, del decreto-legge n. 83 del 2012, per i lavoratoriaddetti ad attività inbound non si puòconfigurare un rapporto di lavoro di col-laborazione legato ad un progetto, inquanto le mansioni svolte non sono gestitedal lavoratore, che non può organizzare ogestire la propria attività, che consisteprevalentemente nel rispondere alle chia-mate dell’utenza. Diversamente, nel casodelle attività outbound si ritiene senz’altroconfigurabile un rapporto di collabora-zione basato sulla presenza di un realeprogetto, programma di lavoro o fase diesso, nell’ambito del quale il collaboratoresi rende attivo nel contattare, per un arcodi tempo predeterminato, l’utenza di unprodotto o servizio, essenzialmente nel-l’ambito di una attività di vendita direttadi beni e di servizi. La presenza di questodualismo nell’occupazione dei call center

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costituisce un dato caratterizzante del la-voro in questo settore sin dagli albori dellasua regolamentazione. Allo stato attuale,secondo i dati forniti dall’ISTAT nel corsodell’indagine conoscitiva, nel 2011 la quotadi lavoratori esterni sul totale delle per-sone occupate nei call center era prossimoal 40 per cento, mentre nel settore deiservizi alle imprese tale quota è pari adappena il 5 per cento. Analogamente, ilricorso alla somministrazione nei call cen-ter riguarda circa il 6 per cento deglioccupati, a fronte dei un’incidenza infe-riore al 2 per cento nel comparto diriferimento. Nel Mezzogiorno l’incidenzadel lavoro temporaneo o interinale au-menta e la percentuale di lavoro dipen-dente interno alle imprese scende a circail 48 per cento. Nel complesso, a fronte dicirca 51 mila lavoratori interni e indipen-denti, sono circa 31.000 i lavoratori« esterni » (circa 26.000 unità) o tempora-nei (circa 4.000). Si tratta di una situa-zione peculiare, che nel 2012 ha portato illegislatore a introdurre una specifica di-sposizione, poi attuata dalle parti sociali,volta a prevedere che il ricorso ai contrattidi collaborazione a progetto fosse consen-tito sulla base di un corrispettivo definitodalla contrattazione collettiva nazionale diriferimento. Per altro verso, anche i rap-porti di lavoro dipendente nel settorepresentano aspetti caratteristici: sono assaidiffusi, in particolare, i rapporti a tempoparziale, che hanno una incidenza com-plessiva del 70 per cento sul totale eriguardano circa i tre quarti delle lavora-trici. Già nel programma dell’indagine co-noscitiva si registrava un mutamento nellecaratteristiche dei lavoratori addetti ai callcenter, che – rispetto al passato – hannoun’età media più elevata, sono in possessodi titoli di studio superiori al passato etendono a permanere impiegati più alungo nel settore, contrastando l’immaginetradizionale di una occupazione provviso-ria, un lavoro « di passaggio » per giovanigenerazioni che attendono la realizzazionedi migliori prospettive professionali. L’as-senza di diverse opportunità lavorative,anche in ragione del perdurare della crisieconomica, ha quindi prodotto un muta-

mento nella composizione occupazionaledel settore, che ora può giovarsi dellapresenza di lavoratori più qualificati, che,se da un lato può costituire un indice diarricchimento dei contenuti professionalidell’attività svolta, può anche costituire,specialmente se le competenze possedutenon siano richieste per le attività svolte,una dispersione di capitale umano.

A fronte di questo articolato contesto,l’indagine deliberata dalla Commissione siè proposta di approfondire gli aspetti delleattività di call center che maggiormenteincidono su materie di propria compe-tenza, affrontando in particolare le tema-tiche concernenti: le tipologie contrattualiutilizzate nel settore; l’utilizzo degli am-mortizzatori sociali e l’eventuale correla-zione tra gli incentivi erogati in relazionea nuove assunzioni e il ricorso agli am-mortizzatori stessi; la garanzia, negli ap-palti aggiudicati sulla base del criterio delprezzo più basso, dell’esclusione da taleprezzo delle spese connesse al costo delpersonale e alla sicurezza sul lavoro; iprocessi di delocalizzazione verso Paesinon appartenenti all’Unione europea e ilrispetto delle disposizioni dell’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012, con-vertito, con modificazioni, dalla leggen. 134 del 2012, che vietano la correspon-sione di benefici alle imprese che deloca-lizzano le attività in Paesi esteri; la tuteladei lavoratori nei casi di cambi di appaltoe di successione tra aziende; l’efficacia delsistema pubblico dei controlli. L’indagineha, inoltre, consentito di mettere a fuocoulteriori tematiche (prime fra tutte l’esi-genza di una riflessione sul carico fiscalesul lavoro e sugli effetti, spesso distorsivi,degli incentivi all’occupazione previstidalla legislazione vigente) e di meglio co-gliere le interazioni tra molti degli aspetticonsiderati.

L’attualità delle questioni che interes-sano il settore sotto il profilo industriale eoccupazionale è, del resto, testimoniatadalla decisione dell’Esecutivo di avviare, inuna data di poco successiva all’avvio del-l’indagine conoscitiva, un tavolo dedicatoal settore dei call center, affiancando itavoli già esistenti, riferiti alle numerose

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vertenze aperte per le diverse imprese delsettore. Alle riunioni del tavolo, costituitopresso il Ministero dello sviluppo econo-mico, hanno preso parte rappresentantidel Ministero del lavoro e delle politichesociali, le istituzioni territoriali, le asso-ciazioni rappresentative delle imprese, isindacati di categoria, nonché le autoritàindipendenti competenti in materie rile-vanti per il settore (Garante per la pro-tezione dei dati personali e Autorità per legaranzie nelle comunicazioni).

Nell’ambito dell’indagine conoscitiva,deliberata nella seduta del 9 aprile 2014,si è voluta acquisire una panoramica ilquanto più possibile completa ed aggior-nata delle caratteristiche e delle proble-matiche di carattere lavoristico e occu-pazionale del settore dei call center.Nella seduta del 17 luglio 2014 la Com-missione ha deliberato una integrazionedel programma dell’indagine, al fine diacquisire anche il contributo del Garanteper la protezione dei dati personali, te-nuto conto del rilievo che assume, nel-l’ambito dei processi di delocalizzazioneche interessano il settore, il rispetto delledisposizioni dell’articolo 24-bis del decre-to-legge n. 83 del 2012, convertito, conmodificazioni dalla legge n. 134 del 2012,tese a garantire la protezione dei datipersonali nel caso di chiamate con ope-ratori collocati in Paesi esteri. Nella me-desima sede, si è altresì convenuto sul-l’opportunità di procedere all’audizione dirappresentanti del Comune di Milano, alfine di approfondire le questioni connessealle gare di appalto e alla garanzia dellacopertura dei costi del personale da uti-lizzare per lo svolgimento del servizio,anche in relazione all’esperienza relativaalla gara per il servizio di infoline delmedesimo Comune, cui si era più voltefatto riferimento in precedenti audizioni.Nel complesso, la Commissione ha svoltoquindici audizioni, con il coinvolgimentodei soggetti istituzionali competenti inmateria, di rappresentanti delle associa-zioni e delle imprese più rilevanti per ilsettore, tanto sul versante dell’offerta dei

servizi di comunicazione, quanto suquello del loro utilizzo, di rappresentantidelle organizzazioni sindacali.

Grazie a queste audizioni e alla docu-mentazione depositata dai soggetti ascol-tati dalla Commissione, sono stati acquisitiimportanti contributi per la messa a fuocodelle difficoltà che si riscontrano e perl’individuazione di possibili interventi dicarattere amministrativo o legislativo voltia superare le criticità che interessano ilsettore.

2. Il quadro normativo.

Il fenomeno dei call center assume unadimensione economica significativa neiprimi anni del nuovo millennio. In taleperiodo il settore è caratterizzato dallapresenza di un’alta percentuale di lavora-tori con contratti di collaborazione coor-dinata e continuativa (decollati a seguitodell’adozione del decreto legislativo n. 276del 2003, che agli articoli 61 e seguentiintroduce una prima disciplina organicadel lavoro a progetto), privi delle tuteleretributive previste dai contratti collettivinazionali per i lavoratori dipendenti. Leproteste dei lavoratori del settore e, inparticolare, dei lavoratori « precari », chelamentano stipendi bassi, limitazione deidiritti e pesanti turni di lavoro, conduconoai primi tentativi di una regolamentazionecontrattuale di questa nuova categoria dilavoratori. Una ipotesi di protocollo na-zionale per la disciplina dei lavoratoridipendenti da call center in outsourcing,siglato il 18 luglio del 2003, non producei risultati sperati a causa della mancataadesione di alcune importanti aziende.

Fin dai suoi esordi, il mercato dei callcenter si avvale ampiamente dell’agevola-zione contributiva prevista dall’articolo 8,comma 9, della legge n. 407 del 1990, chericonosce a favore di determinate catego-rie di datori di lavoro che assumono concontratto a tempo indeterminato lavora-tori disoccupati da almeno 24 mesi (osospesi dal lavoro e beneficiari di tratta-mento straordinario di integrazione sala-riale per un analogo periodo identico), una

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riduzione dei contributi previdenziali edassistenziali nella misura del 50 per cento(100 per cento per le aziende operanti nelMezzogiorno), per un periodo di 36 mesi.L’agevolazione è riconosciuta a condizioneche le assunzioni non siano effettuate insostituzione di lavoratori dipendenti dallestesse imprese licenziati per giustificatomotivo oggettivo o per riduzione del per-sonale o sospesi.

In tale contesto si registra il primotentativo di introdurre regole specificheper il settore attraverso la circolare delMinistero del lavoro e della previdenzasociale n. 17 del 14 giugno 2006 (la co-siddetta « circolare Damiano »), che defi-nisce i criteri di utilizzo legittimo delcontratto di collaborazione nel settore deicall center, soprattutto ai fini dell’orien-tamento dell’attività di vigilanza. La cir-colare ha operato una distinzione tra at-tività outbound (nell’ambito delle quali « ilcompito assegnato al collaboratore èquello di rendersi attivo nel contattare,per un arco di tempo predeterminato,l’utenza di un prodotto o servizio ricon-ducibile ad un singolo committente ») eattività inbound (in cui « l’operatore nongestisce la propria attività, né può in alcunmodo pianificarla, giacché la stessa con-siste prevalentemente nel rispondere allechiamate dell’utenza, limitandosi a met-tere a disposizione del datore di lavoro leproprie energie psicofisiche per un datoperiodo di tempo »), escludendo che, per leseconde (in quanto sostanzialmente ricon-ducibili al lavoro dipendente, di cui pre-sentano tutti i caratteri essenziali) fosse inlinea di principio utilizzabile il contrattodi lavoro a progetto. In sostanza, talecircolare, pur essendo specificamente in-dirizzata al fenomeno dei call center, hafornito indicazioni operative per le ispe-zioni sui contratti di collaborazione, gui-dando la verifica della « genuinità » e dellaregolarità del lavoro a progetto secondo iparametri corretti, ed individuando altresìipotesi di attività non riconducibili ad unprogetto o programma di lavoro.

L’individuazione di fattispecie « noncongrue » (non riconducibili, cioè, a unprogetto che legittimi il ricorso a contratti

di collaborazione) prosegue con la circo-lare n. 4 del 29 gennaio 2008, che haindividuato una serie di categorie lavora-tive nelle quali sono presenti « attività chel’esperienza ispettiva, indipendentementedai settori produttivi presi in considera-zione, ha ritenuto difficilmente compati-bili, nel concreto, con il regime di auto-nomia che deve necessariamente caratte-rizzare la prestazione lavorativa dei sog-getti che operano nell’ambito del lavoro aprogetto ».

Sul versante legislativo, i commi da1202 a 1210 dell’articolo 1 della leggefinanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006), inlinea con quanto poco prima previsto nellacircolare n. 17 del 2006, promuove pro-cessi di stabilizzazione (attraverso specificiaccordi sindacali) dei collaboratori coor-dinati e continuativi, anche a progetto,utilizzati dal committente in contesti e conmodalità difformi rispetto agli elementipropri della tipologia contrattuale.

Per effetto degli interventi normativimessi in campo nel 2006 le aziende delsettore procedono alla « stabilizzazione »di circa 18.000 lavoratori.

Il processo di stabilizzazione dei« finti » lavoratori a progetto operanti neicall center, tuttavia, incontra all’interno ditalune realtà imprenditoriali ostacoli chenon vengono superati neanche attraversogli accordi contrattuali sottoscritti tra leparti, in quanto molti collaboratori, nonaderendo alle procedure sindacali di sta-bilizzazione, preferiscono ricorrere alla viagiudiziaria con l’obiettivo di ottenere laconversione ex tunc (ossia con effettoretroattivo dalla data di assunzione) delcontratto di lavoro subordinato. A frontedell’ampio contenzioso giurisdizionale chene deriva e dei primi significativi pronun-ciamenti a favore dei lavoratori, il legisla-tore, con l’articolo 50 della legge 4 no-vembre 2010, n. 183, decide di interveniresul sistema sanzionatorio relativo alle col-laborazioni coordinate e continuative, in-troducendo una deroga volta a sancire che,in caso di accertamento della natura su-bordinata di rapporti di collaborazionecoordinata e continuativa, anche se ricon-ducibili ad un progetto o programma di

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lavoro, non operi la trasformazione delcontratto di collaborazione in contratto dilavoro subordinato nel caso in cui il da-tore di lavoro abbia offerto (entro il 30settembre 2008) la stipulazione di un con-tratto di lavoro subordinato in base alleprocedure di stabilizzazione della leggen. 296 del 2006 (per almeno ventiquattromesi, anche part-time). L’esclusione operaanche nel caso in cui il datore di lavoro,dopo il 24 novembre 2010, abbia ulterior-mente offerto la trasformazione a tempoindeterminato del contratto in corso, ov-vero abbia offerto l’assunzione a tempoindeterminato per mansioni equivalenti aquelle svolte durante il rapporto di lavoroprecedentemente in essere. In queste ipo-tesi, il datore di lavoro è tenuto unica-mente a indennizzare il prestatore conuna specifica indennità pari ad un importocompreso tra un minimo di 2,5 ed unmassimo di 6 mensilità di retribuzione,secondo specifici criteri indicati nell’arti-colo 8 della legge n. 604 del 1966, (numerodei dipendenti occupati, dimensioni del-l’impresa, anzianità di servizio del presta-tore di lavoro, comportamento e condi-zioni delle parti).

Il legislatore torna nuovamente a in-tervenire sulla materia dei call center conl’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del2012, convertito, con modificazioni dallalegge n. 134 del 2012, nel tentativo diaffrontare i più urgenti problemi nel frat-tempo emersi nel settore (delocalizzazioni,uso distorto degli incentivi della leggen. 407 del 1990, tutela della privacy). Taledisposizione, applicabile esclusivamentenei confronti dei call center con almeno 20dipendenti, ha disposto l’obbligo, per leaziende che spostano l’attività fuori delterritorio nazionale, di comunicare talespostamento al Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali nonché al Garante per laprotezione dei dati personali almeno 120giorni prima del trasferimento stesso, in-dividuando i lavoratori coinvolti. Inoltre, sidispone il divieto di erogare i già ricordatibenefici di cui alla legge n. 407 del 1990alle aziende che trasferiscano all’esteroattività di call center. Intervenendo, inol-tre, sulla disciplina del lavoro a progetto,

si dispone che le nuove disposizioni intro-dotte dall’articolo 1, comma 23, della leggen. 92 del 2012 di riforma del mercato dellavoro (relative ai parametri cui i datori dilavoro devono attenersi per poter ricorrereal lavoro a progetto) non trovino applica-zione (oltre che per gli agenti e rappre-sentanti di commercio), per le attività divendita diretta di beni e servizi realizzateattraverso call center outbound, per lequali il ricorso ai contratti di collabora-zione a progetto è consentito sulla base delcorrispettivo definito dalla contrattazionecollettiva nazionale di riferimento. Sostan-zialmente, la norma, evidenziando la spe-cificità delle richiamate attività, prevedeuna vera e propria esclusione dell’appli-cazione dei requisiti di cui all’articolo 61del decreto legislativo n. 276 del 2003,normalmente richiesti ai fini di un ricorsolegittimo del contratto a progetto. Ai finidell’attuazione di tale disposizione, il 1o

agosto 2013 è stato stipulato uno specificoaccordo collettivo tra Assotelecomunica-zioni – Asstel e Assocontact, da una parte,e SLC-CGIL, FISTel-CISL e UIL-COM UIL,dall’altra, per individuare il corrispettivoper i lavoratori adibiti ad attività out-bound. Successivamente, l’articolo 7,comma 2-bis, del decreto-legge n. 76 del2013, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 99 del 2013, ha inteso scioglieretaluni nodi interpretativi sorti successiva-mente alla riforma, disponendo, attraversouna norma di interpretazione autenticadel medesimo articolo 61 del decreto le-gislativo n. 276 del 2003, che, nelle attivitàdei call center outbound, il ricorso allavoro a progetto è ammesso sia per leattività di vendita diretta di beni, sia perle attività di servizi. Già la circolare delMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali n. 14 del 2 aprile 2013 aveva, delresto, chiarito che le disposizioni dell’ar-ticolo 24-bis trovano applicazione con ri-ferimento sia alle attività di vendita dibeni, sia alle attività di servizi, a prescin-dere dal requisito dimensionale del-l’azienda. Per quanto attiene alle disposi-zioni concernenti le delocalizzazioni, lamedesima circolare ha chiarito che l’atti-vità si intende delocalizzata qualora le

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commesse acquisite da una azienda consede legale in Italia e già avviate nelterritorio nazionale siano trasferite –prima della naturale scadenza del relativocontratto – a personale operante in Paesinon appartenenti all’Unione europea siaattraverso la successiva apertura di nuovefiliali fuori dal territorio nazionale, siaattraverso un meccanismo di subappalto.Giova, infine, ricordare le disposizioni deicommi 4, 5 e 6 del richiamato articolo24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012,tese a garantire la protezione dei datipersonali nei casi di contatto con operatoridi call center collocati in Paesi esteri. Icittadini che effettuano una chiamata adun call center hanno il diritto ad essereinformati preliminarmente sul Paeseestero in cui è collocato l’operatore con-tattato e hanno la facoltà di scegliere cheil servizio richiesto sia reso tramite unoperatore collocato nel territorio nazio-nale. Specularmente, in caso di chiamatada parte di un call center, i cittadinidevono essere preliminarmente informatisul Paese estero in cui è collocato l’ope-ratore. In caso di mancato rispetto di taliprevisioni, si stabilisce una sanzione am-ministrativa pecuniaria di 10.000 euro perogni giornata di violazione. In attuazionedi tali disposizioni il Garante per la pro-tezione dei dati personali ha, quindi, adot-tato il provvedimento 10 ottobre 2013,n. 444, recante « Prescrizioni in materia ditrattamento dei dati personali effettuatomediante l’utilizzo di call center siti inPaesi al di fuori dell’Unione europea ».

Da ultimo, l’articolo 1, comma 22, dellalegge di stabilità 2014 (legge n. 147 del2013), ha disposto la concessione di unospecifico beneficio per il 2014 (pari a undecimo della retribuzione mensile lordaimponibile ai fini previdenziali per cia-scuno dei lavoratori stabilizzati, per unperiodo massimo di dodici mesi) per leaziende operanti nel settore dei call cen-ter, a condizione che abbiano attuato lespecifiche misure di stabilizzazione deicollaboratori a progetto previste dall’arti-colo 1, comma 1202, della legge finanziaria2007, entro il 30 settembre 2008 e abbianolavoratori ancora in forza al 31 dicembre

2013. Non è stato tuttavia ancora adottatoil decreto del Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, di concerto con il Mini-stro dell’economia e delle finanze, al qualeè affidata la definizione delle modalitàattuative della disposizione. Da ultimo, ildisegno di legge di stabilità 2015, attual-mente all’esame del Parlamento, ha pre-visto una riduzione per un importo di 2milioni di euro delle risorse destinate aibenefici negli anni 2015 e 2016.

3. I principali elementi emersi nel corsodelle audizioni.

In questa sede si intende fornire unasintesi dei numerosi contributi forniti allaCommissione sul tema oggetto dell’inda-gine, fermo restando che – data l’am-piezza e la complessità degli elementiconoscitivi emersi nell’ambito delle audi-zioni e della documentazione depositataagli atti in quella sede – per un esame piùanalitico dei singoli contributi e delle que-stioni affrontate potrà farsi riferimento airesoconti stenografici delle audizioni svoltee alla documentazione ad essi allegata.Questa sezione reca quindi, senza pretesadi esaustività, una breve rassegna dei prin-cipali elementi emersi nel corso di cia-scuna audizione, esposti – per ragioni dinatura sistematica – nell’ordine cronolo-gico di svolgimento delle audizioni stesse,anche al fine di rispecchiare il contesto diriferimento nelle diverse fasi in cui leaudizioni stesse hanno avuto luogo.

3.1. Assocontact.

La prima audizione, svoltasi il 27maggio 2014, ha visto la partecipazionedi rappresentati di Assocontact, associa-zione rappresentativa dei contact centerin outsourcing, i quali hanno fornitoindicazioni di contesto relative al propriosettore di riferimento, evidenziando comeesso, pur muovendosi in un contesto dicrescita, registri tuttavia una bassa red-ditività: la redditività media delle impresesi situa, infatti, al 5 per cento circa, come

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margine operativo lordo. L’altra caratte-ristica dell’attività di call center è l’altaintensità di lavoro, con un’incidenza delcosto del personale che supera anche l’80per cento. In questo contesto, per assi-curare maggiore redditività, le impresesono intervenute principalmente attra-verso misure incidenti sui processi dilavoro e sullo sviluppo di nuove tecno-logie. Con riferimento alle attività svolte,il settore è costituito per due terzi daattività cosiddette inbound, relative allacioè gestione di customer care e di serviziper conto di grandi clienti, e per unterzo da attività cosiddette outbound,nelle quali rientrano le vendite telefoni-che, le ricerche di mercato, i sondaggi, irecall, il recupero crediti.

Quanto alle tipologie contrattuali uti-lizzate per le assunzioni, i rappresentantidi Assocontact segnalano che circa il 60per cento dei lavoratori è assunto concontratti a tempo indeterminato, mentreper il restante 40 per cento sono utilizzaticontratti di lavoro a progetto. Con riferi-mento alla situazione lavorativa nei callcenter, nell’audizione si è evidenziatocome il settore sia nel complesso sano,ricordando come l’associazione si sia do-tata di un codice etico e di un codiceautodisciplina che disciplina tutta l’attivitànell’outbound e nell’inbound con i consu-matori. Segnalano, comunque, l’esigenzache siano adeguatamente perseguiti e san-zionati i casi di illegalità che pure sonoriscontrabili nell’esperienza concreta.

Quanto alle criticità del settore, si è inprimo luogo osservato come, con il so-praggiungere della crisi, talune impreseabbiano cominciato a spostare parte delleproprie attività in offshoring, in aree nellequali il costo del lavoro è molto più bassorispetto al nostro Paese. Un analogo pro-cesso di trasferimento delle attività siriscontra, peraltro, anche verso territoridell’Italia meridionale, in quanto le im-prese mirano a sfruttare gli incentivi pre-visti in quei territori. Assocontact sottoli-nea che le attività delocalizzate risultanoquantificabili in misura pari a circa il 10cento del mercato e che la quota trasferitain Paesi che non fanno parte dell’Unione

europea ammonta a circa la metà delvolume di attività delocalizzate, eviden-ziando un trend di incremento del feno-meno, che viene giudicato criticamentedall’associazione, con particolare riferi-mento alle imprese che abbiano benefi-ciato di incentivi in Italia.

Con riferimento ai possibili interventida realizzare, i rappresentanti di Assocon-tact hanno rilevato l’esigenza di affrontarele problematiche del settore in una logicadi sistema, con misure di politica indu-striale e fiscale, anziché procedere di voltain volta alla gestione delle diverse crisi chesi presentano a livello aziendale o terri-toriale. In questo quadro, quanto al mo-nitoraggio del settore, si giudica con par-ticolare favore la ricostituzione di un os-servatorio nazionale che coinvolga partisociali ed istituzioni. Quanto alle politichefiscali, si reputano particolarmente utiliinterventi volti a contenere il costo dellavoro, che – come segnalato – incidesensibilmente sulla redditività del settore,potendosi in particolare ipotizzare al ri-guardo, nell’attesa di una riforma piùcomplessiva, un’azione volta ad alleggerireil carico dell’IRAP. È stata poi evidenziatal’esigenza di monitorare con attenzione icasi di offerte al massimo ribasso, salva-guardando il mantenimento delle condi-zioni contrattuali in caso di cambio difornitori in una gara d’appalto: si è, infatti,osservato come i soggetti subentranti pos-sano applicare condizioni economicamentepiù convenienti di quelle esistenti, sfrut-tando la normativa che concede incentiviconnessi alle nuove assunzioni o all’avviodi nuove attività imprenditoriali, con ciòalterando tuttavia l’andamento fisiologicodel mercato. A tale proposito, è stato inparticolare suggerito di equiparare, conopportuni correttivi ed adattamenti, ladisciplina del cambio di appalto a quelladella cessione del ramo d’azienda. Più ingenerale, Assocontact ha richiamato l’esi-genza di un pieno rispetto della normativavigente, assicurando anche che sta vigi-lando sul rispetto della disciplina in ma-teria di tutela dei dati personali nei casi didelocalizzazione in altri Paesi, che nonprevedono legislazioni di tutela in materia.

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Su un piano più generale, l’associazione haevidenziato come si rendano necessari in-terventi che premino la qualità e l’effi-cienza e non la semplice riduzione deicorrispettivi, privilegiando riforme di am-pio respiro rispetto a interventi che silimitino a prevedere incentivi limitati ter-ritorialmente o temporalmente.

3.2. AlmavivA Contact S.p.a. e ComdataS.p.a.

Le successive audizioni, svoltesi il 27maggio 2014, hanno interessato rappresen-tanti di due importanti operatori del set-tore dei call center AlmavivA ContactS.p.a. e di Comdata S.p.a..

I rappresentanti di AlmavivA ContactS.p.a. hanno osservato che nel propriogruppo, nel settore CRM (Customer Rela-tionship Management), circa il 90 percento del personale è assunto con con-tratto di lavoro subordinato a tempo in-determinato (il 70 per cento è collocato inregioni meridionali e il 68 per cento ècomposto da donne). Quanto alle caratte-ristiche dei lavoratori, si esclude che sipossa configurare il rischio di un’occupa-zione di carattere precario: l’età media deilavoratori è di 38 anni, mentre l’anzianitàaziendale media è di oltre otto anni.Quanto alla situazione del settore, nelsottolineare l’incidenza della crisi degliultimi anni, si è rilevato che tra il 2009 eil primo trimestre del 2014 un elevatonumero di imprese italiane – almeno unasu tre – ha cessato l’attività, non di radoa seguito di assoggettamento a procedureconcorsuali. Si è segnalato, inoltre, cheoltre il 90 per cento delle aziende delsettore ha chiuso in perdita gli ultimi duebilanci, al netto dei risultati eventualmenteprodotti all’estero e di contributi od ope-razioni straordinarie.

I motivi delle difficoltà incontrate dalsettore dei call center nel nostro Paesesono riconducibili, a loro avviso, a unapluralità di fattori, tra i quali si indicano,in particolare, l’evoluzione tecnologica, glieffetti della situazione economica di crisi,il carico fiscale, l’utilizzo improprio degli

incentivi alla nuova occupazione, le distor-sioni esistenti nel riconoscimento degliammortizzatori sociali, l’atteggiamentodella committenza pubblica e i fenomenidi delocalizzazione. Quanto all’utilizzo de-gli incentivi, i rappresentanti di AlmavivAContact S.p.a. lamentano la presenza disituazioni di concorrenza sleale legate alledistorsioni derivanti dalle agevolazionipreviste a legislazione vigente, a partire daquelli di cui alla legge 29 dicembre 1990,n. 407, le quali non raggiungono l’obiettivodella creazione di posti di lavoro stabili,dal momento che vengono utilizzate inmodo opportunistico dalle aziende che,decorso il termine di durata dell’incentivo,preferiscono chiudere, richiedere i tratta-menti di integrazione salariale e poi de-localizzare. Anche sul versante degli am-mortizzatori sociali, si rilevano rilevantielementi di criticità, suscettibili di inciderenegativamente sulla leale competizioneaziendale, dal momento che mentre alcuneaziende, come quelle del loro gruppo,essendo inquadrate dall’INPS nel settoreindustria, contribuiscono al finanziamentodegli strumenti di sostegno al reddito, lamaggior parte degli operatori economiciche vi accedono, essendo inquadrati nelterziario, fanno ricorso alla Cassa integra-zione guadagni in deroga, non sostenendoalcun onere. AlmavivA Contact S.p.a. stig-matizza poi la pubblicazione da partedelle pubbliche amministrazioni di bandidi gara che prevedono una base d’asta nonin grado di coprire il puro e semplicecosto del lavoro di un dipendente italiano,calcolato sulla base dei minimi contrat-tuali previsti dal contratto nazionale, non-ché i fenomeni di delocalizzazione, ri-spetto ai quali, tuttavia, segnalano il di-vieto di delocalizzare contenuto nel lorostatuto. Ritenuto, infatti, che la ricercacontinua del minor costo del lavoro pos-sibile non abbia alcun senso, se non quellodi massimizzare i profitti nel breve pe-riodo, giudicano necessaria una maggiorevigilanza sul rispetto della normativa vi-gente e, in particolare, dell’articolo 24-bisdel decreto-legge n. 83 del 2012, conver-tito, con modificazioni, dalla legge n. 134del 2012. Si auspica, inoltre, l’attuazione

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delle disposizioni dell’articolo 1, comma22, della legge n. 147 del 2013, recanteincentivi in favore delle aziende del settoredei servizi di call center che hanno attuatoentro le scadenze previste le misure distabilizzazione dei collaboratori a pro-getto, nonché si invita a considerare ipossibili effetti positivi dell’incrementodelle risorse destinate agli sgravi contri-butivi riferiti ai contratti di solidarietà, dicui alla legge n. 608 del 1996 relativa.

I rappresentanti di Comdata S.p.a.hanno in primo luogo fornito un’analisidelle caratteristiche dei rapporti di lavoroin essere sul territorio italiano presso laloro impresa, i dipendenti a tempo inde-terminato sono 6.500 su un totale 7.000;ad essi vanno aggiunte mediamente 500-600 unità di personale somministrato, as-sunto per rispondere agli andamenti ciclicidel mercato e per le fasi di start-up dellenuove commesse. Pur in un contesto ca-ratterizzato da una grande variabilità deivolumi di attività ed elevata flessibilità,viene assicurare ai dipendenti una certastabilità economica: in Italia circa il 50 percento dei dipendenti della società ha con-tratti a 30 ore settimanali, il 12 per centoa 20 ore e il 38 per cento ha contrattifull-time a 8 ore al giorno. Il ricorso alcontratto a progetto è piuttosto ridotto elimitato alle attività outbound. Quanto aicaratteri dei rapporti di lavoro, i rappre-sentanti di Comdata S.p.a. hanno eviden-ziato come sempre meno l’attività lavora-tiva nei contact center abbia carattere dibreve periodo, configurandosi sempre piùcome un percorso professionale: la per-centuale di turnover è progressivamentedecrescente e oggi si colloca circa all’1,5per cento. La percentuale di laureati sullaforza lavoro è del 25 per cento, mentre glialtri lavoratori hanno come titolo di istru-zione il diploma di scuola media supe-riore. L’alto livello di scolarità permettealle aziende di garantire un buon livello diservizio in una professione caratterizzatada complesse competenze professionali e,in questa ottica, grande attenzione vienededicata alla formazione dei dipendenti.

Per quanto attiene all’andamento delsettore, i rappresentanti di Comdata S.p.a.

riscontrano una crescente tendenza dellaclientela, e, in particolare, degli operatoridelle telecomunicazioni, a ridurre, inmodo anche considerevole, la propriaspesa per questi servizi, con una conse-guente riduzione del numero delle chia-mate, l’internalizzazione di alcune attivitàe, quindi, un significativo abbassamentodei corrispettivi. Si riscontra, inoltre, unaevoluzione del mercato in relazione all’in-gresso di nuove tecnologie e all’utilizzo dinuovi canali di contatto, che determineràsempre più la necessità di una nuovaformazione dei lavoratori che operano neiservizi esistenti.

Con riferimento al tema delle deloca-lizzazioni, i rappresentanti di ComdataS.p.a. hanno segnalato di essere presentiin Romani, con circa 1.800 lavoratori,sottolineando come il collocamento di at-tività in Paesi dell’Unione europea nonnecessariamente provoca conseguenze oc-cupazionali negative sul territorio nazio-nale, potendo anzi avere effetti positivianche in Italia, in quanto consente diconseguire la flessibilità richiesta dalleattività svolte. Più critico è, invece, ilgiudizio sulle incentivazioni a sostegnodell’occupazione previsti sul territorio na-zionale: ad avviso degli auditi, infatti, ilsistema di incentivazione presenta ele-menti di inefficacia, in quanto spesso con-sente l’aggiudicazione di commesse aprezzi fortemente ribassati, non sostenibilinel lungo periodo per la stessa naturatemporanea degli incentivi. A tale ultimoriguardo, rispetto a nuove forme di incen-tivi temporanei, localizzati su alcuni ter-ritori o finalizzati ad alcune tipologie diazienda, per i settori labour intensive siritiene assolutamente preferibile una mo-difica strutturale della tassazione Oltrealla riduzione generalizzata dell’IRAP, giàprevista dal decreto-legge n. 66 del 2014,si giudicano opportuni ulteriori interventi,che dovrebbero, in particolare, prevederel’integrale deducibilità dalla base imponi-bile dell’IRAP delle spese per il personalee di quelle assimilate per tutte le impreseche sostengono questi costi in misurasuperiore al 60 per cento del complessivoammontare dei costi di produzione.

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3.3. ISFOL.

I rappresentanti dell’ISFOL, auditinella seduta del 29 maggio 2014, hannofornito un importante contributo all’ana-lisi del settore delle attività di call centere alla ricostruzione delle caratteristichedei rapporti di lavoro in essere. In primoluogo, quanto alla struttura delle imprese,si riscontra una significativa concentra-zione delle attività, essendo il 70 per centodel fatturato riconducibile alle prime ventiimprese del settore. Pur nel generale con-testo di crisi, il fatturato nel 2012 presentaun leggero incremento, accompagnato an-che da un lieve aumento dell’occupazione,e proiezioni di un andamento positivo siregistrano anche per il 2014.

Quanto alle caratteristiche dell’occupa-zione, si è osservato che il settore dei callcenter, a seguito degli interventi normativi,amministrativi, giurisprudenziali e sinda-cali, che hanno ricondotto le prestazioni dilavoro in questo settore a un adeguatolivello di tutele e di protezioni, avrebberaggiunto una certa stabilità con riferi-mento alle attività gestite in house (il 58per cento dei lavoratori ha contratti atempo indeterminato) e a quelle in out-sourcing di tipo inbound. Si riscontra,invece, una certa fragilità per i lavoratorioccupati in attività outbound, laddove ilturn over si mantiene alto (soprattutto incaso di cambio di appalto) e vi è unaconsiderevole quota di collaboratori a pro-getto (nel complesso nel settore in out-sourcing i rapporti di collaborazione pe-sano per circa il 31,8 per cento), che sicaratterizza per la maggiore debolezzasotto il profilo della protezione sociale.Sulla base delle stime già prodotte daAssocontact, l’ISFOL stima che i lavoratoriche svolgono attività inbound siano in-torno ai 45.000, mentre quelli che svol-gono attività outbound siano circa 35.000,per un totale di circa 80.000 addetti.Secondo stime di provenienza sindacale sitratterebbe, invece, di 50.000 lavoratoriinbound e 30.000 operatori outbound. Ilavoratori sotto i 34 anni sono il 60 percento – anche se la fascia di età si staelevando – e sono in gran parte donne; il

35 per cento ha un’età compresa tra 35 e50 anni e in prevalenza si tratta di diplo-mati o laureati. Sempre con riferimentoalla composizione della forza-lavoro, si èriscontrato come la mancanza di oppor-tunità occupazionali alternative ha resodisponibile per le imprese del settore ma-nodopera con livelli di istruzione medio-alti, incrementando la media di perma-nenza nell’attività, pari a 4,5 anni, un datoinfluenzato dalla presente congiunturaeconomica. In mancanza di altre oppor-tunità, anche chi è in possesso di titoli distudio medio-alti accetta opportunità la-vorative non del tutto adeguate rispetto aipropri titoli di studio. La lettura di questodato, non necessariamente positiva, è ri-tenuta meritevole di ulteriori approfondi-menti: il radicamento di soggetti con ele-vata qualificazione in mansioni che nonsempre richiedono significative compe-tenze può rappresentare una perdita dicapitale umano per l’intera collettività.

Quanto al contesto economico del set-tore, si è notato come la crisi economica,pur in presenza di un fatturato comples-sivo del settore in moderata crescita e diun aumento, seppur contenuto, del nu-mero degli addetti, abbia imposto unacompressione dei costi che, in un settorelabour intensive come quello dei call cen-ter, ha inciso sulla componente lavoro. Intale contesto, a fronte di appalti chepuntano alla riduzione dei costi, ancheattraverso assegnazioni al massimo ri-basso, le misure volte al contenimento deicosti del personale, considerando i limitilegali esistenti per il ricorso al lavoroatipico e flessibile, si sono orientate nelladirezione della delocalizzazione, fenomenoin aumento che si assesta intorno al 10 percento dei volumi, di cui oltre la metà inPaesi fuori dall’Unione europea (in parti-colare, in Albania e Tunisia) e, secondostime di fonte sindacale – interesserebbecirca 10.000 lavoratori.

Dopo aver rilevato la pesante incidenzadell’IRAP su un settore nel quale il costodel lavoro è pari a circa il 70 per cento deltotale dei costi di produzione, i rappre-sentanti dell’ISFOL hanno segnalato l’esi-genza di incanalare la realizzazione di un

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sistema di sostegno al reddito in talesettore all’interno delle prospettive attual-mente esistenti, ricorrendo agli strumentiprevisti dall’articolo 4 della legge n. 92 del2012, considerato l’ampio utilizzo degliammortizzatori sociali in deroga riscon-trato finora e destinato ad essere defini-tivamente superato. Parimenti, si sono se-gnalate le criticità connesse alla tutela deilivelli occupazionali in presenza di discon-tinuità della committenza.

Conclusivamente, i rappresentanti del-l’ISFOL, infine, si sono dichiarati disponi-bili a svolgere, in analogia con quantoavvenuto nel periodo 2006-2008, attività diricerca e di approfondimento a supportodella possibile costituzione di un Osserva-torio sulle problematiche del settore.

3.4. INPS.

L’audizione di rappresentanti del-l’INPS, svoltasi il 4 giugno 2014, ha con-sentito di acquisire ulteriori elementi diconoscenza sulle caratteristiche del set-tore, permettendo altresì di valutare, at-traverso l’esperienza relativa alla gestionedel contact center dell’Istituto, le proble-matiche connesse alle gestioni delle gare diappalto da parte delle amministrazionipubbliche e le loro implicazioni sotto ilprofilo lavorativo e occupazionale.

Per quanto attiene ai profili di carat-tere generale, richiamate le esperienzematurate in sede di applicazione dellacircolare del Ministero del lavoro e dellaprevidenza sociale n. 17 del 2006 e leconseguenti attività di vigilanza, il diret-tore generale dell’INPS si è soffermatosugli effetti del processo di stabilizzazioneavviato ai sensi dell’articolo 1, comma1202, della legge n. 296 del 2006, utiliz-zato principalmente dalle imprese ope-ranti nel settore dei call center. A partiredal 2006 i lavoratori complessivamentestabilizzati per le disposizioni sono statipoco più di 18.000. Quanto alle recentiinnovazioni normative, i rappresentantidell’INPS hanno sottolineato la rilevanzadelle disposizioni contenute nell’articolo24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012,

convertito, con modificazioni, dalla leggen. 134 del 2012, che disciplinano il ricorsoai contratti di collaborazione a progetto,ricordando gli indirizzi interpretativi for-niti al riguardo dalla circolare del Mini-stero del lavoro e delle politiche socialin. 14 del 2013. Con riferimento alle pro-blematiche relative al rispetto della nor-mativa in materia di lavoro, si sono se-gnalate le difficoltà che si incontrano nellosvolgimento delle ispezioni presso i callcenter – rispetto alle quali nell’ultimoperiodo non sono pervenute specificheindicazioni da parte del Ministero dellavoro e delle politiche sociali – sia acausa delle caratteristiche organizzativedell’attività, che spesso non consentonouna facile distinzione tra lavoro dipen-dente e autonomo, sia per la dislocazioneall’estero della attività.

Quanto ai profili concernenti le gare diappalto, i rappresentanti dell’INPS hannofornito elementi informativi circa il pro-prio contact center, che svolge servizi dicarattere multicanale e multimediale an-che per conto dell’INAIL e di Equitalia,impiegando 2.529 operatori, dei quali1.938 assunti a tempo indeterminato e 591a tempo determinato, con un prevalentericorso al part-time Per circa il 90 percento degli operatori il contratto di rife-rimento è quello delle telecomunicazioni,mentre negli altri casi si fa riferimento aicontratti del settore del commercio e dellecooperative. Per l’assegnazione del serviziol’Istituto ha proceduto con una gara eu-ropea utilizzando il criterio dell’offertaeconomicamente più vantaggiosa, al fine digarantire la qualità dell’attività, attri-buendo un punteggio di 60 all’offerta tec-nica e di 40 al prezzo. Nella gara, inconformità a una previsione dell’articolo69 del decreto legislativo n. 163 del 2006,è prevista la localizzazione dei centri diservizio sul territorio italiano. Nel segna-lare il rilievo della qualità del servizioofferto, specialmente tenendo conto del-l’attività dei soggetti che si avvalgono delcontact center (INPS, INAIL ed Equitalia),i rappresentanti dell’INPS hanno eviden-ziato come i cambi di appalto rappresen-tino senza dubbio un elemento di criticità,

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stante l’assenza nei contratti collettivi diriferimento e nella normativa di rangolegislativo dell’obbligo di assunzione deglioperatori già impiegati. Vi sarebbero, inogni caso, aperture da parte dell’autoritàdi vigilanza rispetto alla previsione dellafacoltà dell’operatore subentrante di uti-lizzare il personale utilizzato dal prece-dente appaltatore, per non disperdere laprofessionalità accumulata. Per quanto at-tiene alla problematica attinente alla co-pertura del costo del lavoro in presenza digare al massimo ribasso, si è evidenziatocome l’operazione di scomputo sia diffi-coltosa nei segmenti di mercato nei qualiil produttore possa utilizzare un’ampiagamma di modalità organizzative, importiprodotti da Paesi terzi e non sia tenuto alrispetto di contratti collettivi, mentre neiservizi ad alta intensità di manodoperatale computo è più agevole. In ogni caso,potranno senz’altro essere di aiuto nell’in-dividuazione del livello adeguato di costola fissazione di prezzi di riferimento per ibeni e servizi, in linea con il processoavviato con le disposizioni dell’articolo 9del decreto-legge n. 66 del 2014.

3.5. Assotelecomunicazioni – Asstel.

Assotelecomunicazioni – Asstel è un’as-sociazione che rappresenta, nel sistema diConfindustria, le imprese della filiera delletelecomunicazioni, che impiegano, secondoi dati forniti dalla medesima associazione,circa 120.000 lavoratori dipendenti, con lapresenza di circa 40.000 addetti ad attivitàdi call center, dei quali attorno alla metàsono impiegati da aziende operanti inregime di outsourcing. Nell’audizione,svoltasi il 10 giugno 2014, i rappresentantidell’associazione imprenditoriale si sonosoffermati, in primo luogo, sulle previsionidel contratto collettivo delle telecomuni-cazioni, sottoscritto dall’associazione edalle parti sindacali, rinnovato da ultimo il1o febbraio 2013 e applicato dalla maggiorparte dei call center in outsourcing. Inprimo luogo, si sono richiamate le dispo-sizioni dell’articolo 53 del contratto col-lettivo, così come modificate nel 2013, che

– oltre a essere finalizzate a garantire ilrispetto della normativa in materia previ-denziale, assicurativa e di protezione con-tro gli infortuni, nonché a limitare ilricorso al subappalto – prevedono unospecifico monitoraggio delle ricadute oc-cupazionali dei cambio di appalto, attra-verso specifiche regole di confronto sin-dacale, nonché specifici principi volti adescludere l’affidamento delle attività a sog-getti scarsamente autonomi, finanziaria-mente instabili. In questo quadro, si ri-chiedono altresì la presenza di un codiceetico aziendale sia per l’appaltante sia perl’appaltatore, nonché l’applicazione delcontratto collettivo delle telecomunicazionio di un contratto ad esso equivalente.

A integrazione del contratto collettivo,il 1o agosto 2013 Assotelecomunicazioni-Asstel, e Assocontact, hanno firmato con leorganizzazioni sindacali di categoria unospecifico accordo collettivo per la disci-plina delle collaborazioni a progetto nelleattività di vendita di beni e di servizi,recupero crediti e ricerche di mercato,realizzati attraverso call center in out-bound, in attuazione del comma 7 dell’ar-ticolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del2012, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 134 del 2012. Con l’accordo sonostati, per la prima volta, fissati minimiretributivi contrattuali per i lavoratori aprogetto, attualmente pari a 4,78 euroall’ora, collegato ai minimi previsti dalcontratto collettivo di categoria, suscetti-bile comunque di incremento in relazioneal riconoscimento degli incentivi collegatiai risultati ottenuti.

Quanto all’andamento del settore, irappresentanti dell’associazione hannosottolineato le difficoltà incontrate dal set-tore delle telecomunicazioni, nei quali ilprezzo finale ai consumatori ha subito apartire dall’anno 2005 un apprezzabiledecremento, a fronte degli aumenti regi-strati dagli altri settori, con inevitabiliricadute sui ricavi conseguiti dagli opera-tori. Parimenti, per quanto attiene ai ser-vizi di assistenza alla clientela, gli opera-tori sono stretti tra il rispetto del principiodi gratuità per i consumatori e la garanziadel raggiungimento di obiettivi di qualità,

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fissati dalle autorità di regolazione, sem-pre più elevati. In un’epoca di forte con-trazione delle risorse – a loro avviso – sipotrebbe ipotizzare un intervento volto ariconsiderare la gratuità dei servizi diassistenza ai clienti, al fine di consentirealle imprese di aumentare la loro compe-titività e ai clienti di beneficiare di unservizio di qualità.

Conclusivamente, al fine di promuovereuna ripresa del settore, i rappresentanti diAssotelecomunicazioni – Asstel, nel segna-lare che non si rendono necessari ulterioriinterventi legislativi in materia, propon-gono l’attivazione di misure di defiscaliz-zazione degli investimenti, specialmenterelativi alla banda larga, il completamentodell’Agenda digitale, la riduzione del ca-rico dell’IRAP sul costo del lavoro, che haun’altissima incidenza (pari a circa l’85per cento dei costi) nelle attività di callcenter. Per quanto attiene alle aree piùstrettamente riferibili alla materia lavori-stica, si è segnalata l’opportunità di raf-forzare la relazione tra salari e produtti-vità e di favorire lo sviluppo della forma-zione degli operatori, nonché lo svolgi-mento di controlli sui qualità del servizio.

3.6. ISTAT.

I rappresentanti dell’ISTAT, nell’audi-zione dell’11 giugno 2014, hanno fornitoun quadro statistico completo e aggiornatoriferito tanto all’offerta quanto alla do-manda di lavoro nel settore dei call center.Sul versante delle imprese, nell’anno 2011si riscontra la presenza di oltre 1.400operatori, con un fatturato di circa 2,3miliardi di euro e un valore aggiunto dicirca 1,3 miliardi di euro. Il settore haregistrato, in passato, uno sviluppo moltoforte, passando dalla presenza di 935 ope-ratori nel 2003 a 1.500 imprese nel 2007,con un totale di circa 32.000 addetti,contro i 12.800 lavoratori presenti nel2003. Anche la recente crisi economicanon ha determinato un arresto del pro-cesso di crescita del settore, che – incontrotendenza rispetto al comparto diriferimento – nel 2012 ha registrato un

incremento dell’occupazione del 12 percento rispetto al 2008, con la presenza dicirca 51.000 lavoratori all’interno delleimprese e circa 31.000 lavoratori esterni otemporanei.

Sempre sul versante delle imprese, siriscontra un alto livello di concentrazione,anche rispetto al comparto di riferimento,in quanto alle prime cinque imprese èriconducibile una quota pari al 29 percento del mercato e per una impresa sudue il cliente principale assorbe oltre lametà del fatturato, determinando unaforte dipendenza dell’impresa dal commit-tente. Si è rilevato, altresì, che la produt-tività del lavoro si attesta a circa 25 milaeuro per addetto, valore relativamente ri-dotto se comparato a quello del compartodei servizi alle imprese, che è di circa 31mila euro. A questo, valore è associato uncosto del lavoro per dipendente (calcolatosui lavoratori interni) di circa 24 milaeuro. Le imprese di maggiori dimensionihanno sede legale nel Nord Italia, mentreil maggior numero di operatori (circa il 40per cento) si colloca nelle regioni delMezzogiorno, con un peso crescente delleattività, specialmente in Calabria e Puglia.Sotto il profilo strategico, le imprese nelrecente censimento hanno dichiarato diaver puntato, per fronteggiare le conse-guenze della crisi, sull’ampliamento dellagamma dei servizi offerti e sul migliora-mento della loro qualità, mentre il fattoreprezzo ha un’incidenza minore. I rappre-sentanti dell’ISTAT, inoltre, registrano, sulversate dell’internazionalizzazione attiva,un’elevata presenza di imprese italiane inCina e in Brasile, ma anche in alcuni Paesieuropei, in particolare la Romania, maanche Polonia, Albania e Croazia, carat-terizzati da un minore costo del lavoro.

Sul versante dell’occupazione, la ripar-tizione tra lavoratori interni all’impresa elavoratori esterni ha caratteri peculiari, inquanto la quota di lavoratori interni, paria circa il 60 per cento, è sensibilmenteinferiore a quella del comparto di riferi-mento, pari a circa il 92 per cento, e calaal 48 per cento nelle regioni meridionali.Forte è anche l’incidenza dei rapporti atempo parziale, che interessano circa i tre

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quarti delle lavoratrici e la metà dei la-voratori, per un’incidenza complessivapari al 70 per cento. L’inquadramentoprevalente è nella qualifica di impiegato(92,7 per cento) e, in questo ambito, ri-sulta prevalente la presenza di lavoratrici(72,2 per cento) e di lavoratori tra i 30 ei 49 anni (69 per cento). La presenza didonne è particolarmente elevata nel Mez-zogiorno e tra i lavoratori esterni all’im-presa. Anche la presenza di giovani haun’incidenza superiore alla media delcomparto: i lavoratori con meno ditrent’anni rappresentano il 39 per centodel totale e la percentuale cresce tra ilavoratori esterni all’impresa (si tratta di24.000 lavoratori, dei quali circa 10.000lavoratori nel Mezzogiorno). Anche acausa della loro giovane età, gli occupatinei call center presentano un livello diistruzione molto più alto della media: oltredue terzi possiede un diploma e più di unquinto ha un titolo universitario, in con-fronto rispettivamente al 44 per cento e al10 per cento degli occupati nel settore deiservizi. Nel Mezzogiorno la quota di di-plomati sale al 70 per cento. Il tasso diconcentrazione del settore si riflette sul-l’occupazione: il 75 per cento dell’occupa-zione è nelle grandi imprese e solo unoccupato su 20 è collocato nelle impresecon meno di 10 addetti.

3.7. Esperti della materia.

Nell’ambito dell’audizione di espertidella materia, svoltasi il 17 giugno 2014, laCommissione ha raccolto una serie dianalisi e di valutazioni sul settore dei callcenter e su possibili interventi correttivi daadottare in materia. L’avvocato Fulvio Ca-stelli ha incentrato il proprio contributosul tema della tassazione sui settori pro-duttivi, come quello dei call center, carat-terizzati da alta intensità di lavoro. Inparticolare, si sottolinea l’elevata incidenzadell’IRAP, parzialmente temperato – inmodo assolutamente disomogeneo sul ter-ritorio nazionale – dalla presenza di in-centivi contributivi per le nuove assunzioni(si cita, in particolare, la legge n. 407 del

1990), che non tutelano l’occupazione sta-bile, creando distorsioni nei meccanismicompetitivi che rischiano di portare al-l’apertura di aziende destinate ad unarapida chiusura, una volta terminata l’ero-gazione dei benefici. In presenza di uncontesto che non incentiva adeguati inve-stimenti sulla professionalità dei lavora-tori, si sono affermati processi di deloca-lizzazione verso Paesi di libero scambio,come l’Albania, o Stati dell’Unione euro-pea, quali, in particolare, la Romania e laBulgaria, caratterizzati da un minor costodel lavoro, minori garanzie per i lavoratorie un livello di tassazione inferiore. Ri-spetto alle delocalizzazioni in Paesi nonappartenenti all’Unione europea, l’avvo-cato Castelli paventa il rischio di una noncompleta efficacia delle disposizioni di cuiall’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83del 2012, convertito, con modificazioni,dalla legge n. 134 del 2012. Per quantoattiene ai possibili interventi normativi,l’avvocato Castelli ha ribadito l’esigenza diuna revisione della normativa sull’IRAP edi un ripensamento del sistema degli in-centivi all’occupazione, tenendo conto an-che dei costi sostenuti dalla fiscalità ge-nerale per gli ammortizzatori sociali inderoga, dei quali beneficiano gran partedegli operatori del settore. Si potrebbe, inparticolare, valutare la possibilità di unasospensione di imposta per gli utili chel’impresa investa in innovazione tecnolo-gica e nello sviluppo delle reti, nonché unasostituzione degli incentivi settoriali conuna riduzione del carico fiscale. Nel se-gnalare l’opportunità di istituire un tavolodi confronto permanente tra istituzioni eparti sociali, si è osservato come le distor-sioni scaturenti dalla gare al massimoribasso sarebbero contrastabili con l’esclu-sione dalla base d’asta del costo del lavoro.

Nel suo intervento Vincenzo Fortunatoha illustrato dati utili ad una ricostruzionedella situazione del lavoro nei call center,anche avvalendosi dei dati raccolti nelcorso di una indagine condotta sui lavo-ratori di diciannove call center operanti inCalabria, Lazio, Lombardia e Sicilia attra-verso la somministrazione di 1.715 que-stionari. Il quadro che ne è risultato è

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piuttosto articolato, anche a livello terri-toriale, in considerazione delle diverse ti-pologie dei call center e dei lavoratori chevi sono impiegati e consente di verificarela fondatezza di alcune delle ricostruzionipiù ricorrenti circa l’occupazione nel set-tore. In primo luogo, si è riscontrato cheil lavoro nei call center non è più unimpiego limitato alle fasce più giovani, mai lavoratori con più di trent’anni rappre-sentano una percentuale significativa, spe-cialmente nelle regioni del Centro-Nord,mentre in Calabria permangono prevalentii lavoratori tra 25 e 30 anni di età.Analogamente, il livello di scolarizzazioneè sensibilmente più elevato nelle regionidel Centro-Sud, a testimonianza del ruolodi ingresso al mondo del lavoro svolto daicall center, che – per le donne – costi-tuiscono altresì un’opportunità di rientronel mercato occupazionale. In questosenso, è significativo che in prevalenza lascelta di lavorare nei call center è impu-tabile ad assenza di alternative e a ragionisquisitamente economiche per i giovani delSud, mentre per i lavoratori del Nordl’incidenza di queste variabili sarebbe piùcontenuta, assumendo maggior rilievo lapossibilità di conciliare diverse attività.Quanto alle tutele, i lavoratori inboundbeneficiano di maggiori tutele, con sti-pendi che variano – sulla base dell’orariodi lavoro – tra i 550 e 1.000 euro, mentrela maggioranza dei lavoratori operantiesclusivamente in outbound percepisce unsalario compreso tra 500 e 800 euro. Nelsegnalare come in media i call center dimaggiori dimensioni garantiscono condi-zioni di lavoro migliori, il dottor Fortunatoha evidenziato come il tasso di iscrizionead organizzazioni sindacali sia piuttostobasso, in quanto circa il 75 per cento deglioperatori non è iscritto a sindacati. Nelcomplesso, l’analisi condotta ha eviden-ziato come il lavoro nei call center, inpresenza di un sistema di incentivi stabili,di investimenti duraturi e di forme nonprecarie di occupazione, possa costituireun’opportunità di sviluppo e non necessa-riamente un momento di passaggio, almomento dell’ingresso nel mercato dellavoro. In questi termini, mentre il lavoro

nel settore outbound mantiene caratteripropri del bad job, l’occupazione stabilenel settore inbound può costituire – spe-cialmente nel Sud – uno sbocco profes-sionale soddisfacente anche per lavoratoricon più elevati titoli di studio.

La professoressa Carmen La Macchia,nel sottolineare come la questione dellavoro nei call center debba essere inqua-drata nel più ampio contesto della disci-plina dei servizi rivolti al consumatore eall’utente dei servizi pubblici essenziali, haevidenziato come tale inquadramentoporti con sé l’esigenza di garantire unaelevata qualità dei servizi offerti e, conse-guentemente, la continuità dell’occupa-zione nel settore e la promozione dellaprofessionalità degli operatori. In questocontesto, la sua analisi si è incentrata suuna valutazione critica della normativaitaliana relativa alla successione degli ap-palti: l’articolo 29 del decreto legislativon. 276 del 2003, a suo avviso, non garan-tisce un corretto recepimento della diret-tiva n. 2001/23/CE, relativa ai diritti deilavoratori nei trasferimenti di azienda.Sulla base della comparazione con altrelegislazioni europee, tale direttiva, che ga-rantisce la continuità dei rapporti di la-voro e dei diritti che ne derivano sarebbe,secondo la ricostruzione proposta, appli-cabile in presenza di qualsiasi tipo dimutamento nella titolarità di un’attivitàeconomica organizzata e quindi anche alcambio di appalto, per il quale, allo stato,è prevista solo l’obbligazione solidale tracommittente e appaltatore. La professo-ressa La Macchia ha precisato che ildecreto legislativo n. 76 del 2013 ha estesola garanzia dell’obbligazione solidale an-che in favore dei lavoratori con contrattodi lavoro autonomo, ma esentando dadetta obbligazione le pubbliche ammini-strazioni: ciò ha determinato una gravedisparità di trattamento tra lavoratori,dettata unicamente in ragione del tipo dicommittente. Si è quindi proposta l’esten-sione delle disposizioni di cui all’articolo2112 del codice civile anche alle vicendecircolatorie connesse alla successione degliappalti, affidando poi la regolamentazionedei diversi aspetti, dal mantenimento del-

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l’occupazione ai livelli normativi e retri-butivi, alla contrattazione collettiva.Quanto al possibile ricorso a clausolesociali inserite nei contratti collettivi, laprofessoressa La Macchia ha sottolineatola debolezza di tale soluzione, in presenzadi un sistema, come quello italiano, chenon riconosce efficacia erga omnes aicontratti collettivi.

La dottoressa Lidia Undiemi ha riper-corso i tentativi normativi e amministratividi regolamentazione e di regolarizzazionedel lavoro nei call center rilevando comei processi avviati non abbiano, a suoavviso, portato i benefici attesi e si sia anziavviato, con l’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012, un percorso in di-rezione contraria. Su un piano più gene-rale, si è evidenziata l’estrema dipendenzadelle imprese in outsourcing dalla com-mittenza, dovuta alla limitatezza delle lorostrutture, non rinvenendosi differenze so-stanziali tra la condizione degli operatoriinbound e outbound. La dottoressa Un-diemi ha quindi segnalato come i processidi outsourcing abbiano portato all’affer-mazione di un modello in cui le grandisocietà di telecomunicazioni si trasfor-mano in semplici committenti dei servizi,costituendo società di riferimento ad hoccon l’unico scopo di esternalizzare i servizidi call center e ridurre il costo del lavoro.Infatti, la maggior parte delle operazionidi outsourcing avviene con la costituzionedelle cosiddette « Newco », aziende createad hoc in occasione dell’operazione dicessione, nelle quali sono canalizzati idipendenti. A fronte di tale situazione, ladottoressa Undiemi propone di individuareforme di tutela dei lavoratori nei gruppi disocietà, nonché di introdurre il diritto diopposizione dei lavoratori al trasferimentodi ramo di azienda, mentre manifestadubbi sulla possibilità di approntare effi-caci strumenti di tutela del lavoro negliappalti, considerati i rischi di invadere lasfera dell’autonomia imprenditoriale.

3.8. Federtelservizi.

Nella seduta del 19 giugno 2014 si èsvolta l’audizione di rappresentanti di Fe-

dertelservizi, associazione di operatori delsettore delle telecomunicazioni, inqua-drata nell’ambito di Confcommercio –Imprese per l’Italia, che, proprio in ra-gione di tale inquadramento, applica ilcontratto collettivo nazionale di lavoro delcommercio, diversamente dalle impreserappresentate da Assocontact e Assotele-comunicazioni – Asstel, che fanno inveceriferimento al contratto delle telecomuni-cazioni, per effetto anche della storia delsettore dei call center, che trae originedall’esternalizzazione di attività primasvolte all’interno di società di telecomuni-cazioni. Al contrario, il contratto del com-mercio si presterebbe meglio ad inqua-drare le attività di vendita che caratteriz-zano l’attività svolte nei call center, siainbound che outbound. Il contratto delcommercio prevede, in particolare, la pre-senza nella retribuzione del lavoratore diuna componente variabile, legata al suc-cesso nella vendita, a differenza di quantoprevisto nel contratto del settore delletelecomunicazioni. In questo senso, i rap-presentanti dell’associazione hannoespresso una valutazione critica circa ledisposizioni introdotte dal decreto-leggen. 83 del 2012, volte a fissare minimisalariali per i contratti di collaborazione aprogetto nel settore outbound sulla basedel corrispettivo definito dalla contratta-zione collettiva nazionale di riferimento,che – a loro avviso – determinano unaforte assimilazione con i lavoratori subor-dinati. Mentre per i lavoratori inbound laprevisione di un minimo contrattuale –con possibilità di incrementi connessi allaproduttività – si sposa con la natura delcontratto di lavoro a tempo indeterminato,nelle attività outbound tale garanzia mi-nima, senza la previsione di premi dirisultato, può determinare distorsioni ecosti troppo elevati. Nell’evidenziare comenell’ambito del settore del commercio nonsi sia pervenuti a una regolazione delcontratto a progetto come quella indivi-duata con l’accordo tra Assocontact, As-sotelecomunicazioni – Asstel e sindacati il1o agosto 2013, che determinerebbe, a loroavviso, preoccupanti incrementi del costodel lavoro, i rappresentanti di Federtel-

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servizi hanno segnalato l’esigenza di indi-viduare una struttura contrattuale chepremi adeguatamente le attività di venditache generano ricavi per le e consenta digestire l’eventuale conclusione delle com-messe. Quanto alla situazione del settore,si è richiamata l’esigenza di limitare lapratica delle delocalizzazioni, che mette arischio i posti di lavoro presenti nel ter-ritorio nazionale e determina il pericolo diun’elusione delle regole vigenti in materiadi tutela dei dati personali.

3.9. CGIL, CISL, UIL e UGL.

Nella seduta dell’8 luglio 2014 si èproceduto all’audizione di rappresentantidi CGIL, CISL, UIL e UGL.

I rappresentanti della CGIL – richia-mate le peculiarità del settore dei callcenter – hanno in primo luogo evidenziatola presenza di fenomeni distorsivi delmercato del lavoro connesse al sistemadegli incentivi, che determina l’attivazionedi un meccanismo di vera e propria « mi-grazione » dell’occupazione, in relazionealla disponibilità di benefici tesi ad abbat-tere il costo del lavoro. Il sistema degliincentivi ha quindi portato al progressivospostamento delle attività verso il Mezzo-giorno, senza tuttavia produrre un realeincremento dell’occupazione, che si crea esi distrugge in relazione alla presenza oall’esaurimento delle agevolazioni per lenuove assunzioni, con significativi costiper la fiscalità generale dovuti al ricono-scimento di ammortizzatori sociali in de-roga. Questo processo, che sta da ultimoportando alla delocalizzazione delle atti-vità verso Paesi con un costo del lavoroinferiore, è in parte dovuto – per i rap-presentanti sindacali – alla mancataestensione ai cambi di appalto delle di-sposizioni nazionali di recepimento delladirettiva 2001/23/CE, relativa ai trasferi-menti di impresa o di stabilimento. Pereffetto di tale mancata estensione si esclu-derebbe, quindi, la dinamica della contrat-tazione e una negoziazione preventiva chepossa scongiurare il licenziamento dei la-voratori. Sul piano delle proposte, si ri-

tiene quindi prioritario intervenire sulledisposizioni di recepimento della direttiva2001/23/CE, con una modifica dell’articolo2112 del codice civile e dell’articolo 29 deldecreto legislativo n. 276 del 2003, osser-vandosi come la stabilizzazione dell’occu-pazione che ne conseguirebbe ridurrebbe icosti sostenuti dall’erario per incentivi eammortizzatori sociali, promuoverebbemaggiori investimenti anche nella forma-zione e porrebbe un freno ai fenomeni didelocalizzazione. I contratti collettivi po-trebbero avere una funzione integrativadelle disposizioni di legge, mentre la sem-plice previsione di una clausola sociale neicontratti collettivi viene ritenuta una so-luzione inadeguata, che si presterebbe acomportamenti elusivi. Ribadita l’esigenzadi un intervento sul sistema degli incentiviche eviti comportamenti opportunistici, irappresentanti della CGIL ritengono con-divisibile una riduzione dell’IRAP, osser-vando tuttavia che tale riduzione si do-vrebbe realizzare solo in presenza di unarevisione della normativa volta ad assicu-rare la continuità dell’occupazione, inquanto altrimenti essa si tradurrebbe inun trasferimento di risorse alle imprese.

I rappresentanti della CISL evidenzianol’esigenza di trovare una strada legislativaper mettere fine alla precarizzazione deilavoratori dei call center, in vista di unaloro definitiva stabilizzazione. In questaottica, trattandosi di aziende labour inten-sive, con un costo del lavoro che superal’80 per cento dei ricavi, si ritiene in primoluogo necessario un intervento normativodi riduzione dell’IRAP. Quanto al feno-meno delle delocalizzazioni, che interes-serebbe circa 15.000 lavoratori, special-mente in Albania e Romania, si è segna-lata l’esigenza di una puntuale applica-zione delle disposizioni recata al riguardodall’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83del 2012. Con riferimento alle problema-tiche connesse alla tutela delle condizionidei lavoratori, si è inoltre segnalata l’esi-genza di un intervento che garantisca,anche nelle gare al massimo ribasso, ilriconoscimento di un corrispettivo tale dagarantire almeno la copertura del costodel lavoro, nonché si è condivisa la pro-

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posta di estendere l’applicazione dell’arti-colo 2112 del codice civile anche ai cambidi appalto.

I rappresentanti della UIL evidenzianol’esigenza di affrontare la questione dellaprecarizzazione dei contratti nell’ambitodelle attività outbound, osservando come,a dispetto della qualifica normativa, si siain presenza di rapporti privi di realeautonomia. Si è rilevato, del resto, che nonè ipotizzabile puntare solo sulla riduzionedel costo del lavoro, non solo per laconcorrenza derivante dalle imprese chericorrono alle delocalizzazioni, ma ancheper il crescente ricorso a servizi sostitutiviche si avvalgono delle nuove tecnologie.Nel segnalare quindi l’opportunità di unamodifica della legge n. 92 del 2012, che hareso strutturale il contratto a progetto neiservizi outbound e di una riforma in sensouniversalistico degli ammortizzatori so-ciali, si giudica inoltre necessario un in-tervento normativo sugli appalti teso adestendere il principio di parità di tratta-mento nei casi di esternalizzazioni e ter-ziarizzazione. Si è inoltre lamentata unanon puntuale applicazione delle disposi-zioni dell’articolo 24-bis del decreto-leggen. 83 del 2012 in materia di attività de-localizzate.

I rappresentati dell’UGL si sono asso-ciati alla richiesta di una estensione delletutele assicurate dall’articolo 2112 del co-dice civile anche ai cambi di appalto,considerando anche le professionalità pre-senti nei call center, nonché di garantireuna puntuale applicazione dell’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012, so-prattutto con riferimento alla possibilitàper gli utenti di chiedere, al momentodella chiamata, di parlare con un opera-tore che risiede in Italia. Con riferimento alricorso alle gare al massimo ribasso daparte delle pubbliche amministrazioni, si èauspicato il maggiore ricorso al criteriodell’offerta economicamente più vantag-giosa, che consente di valorizzare, ai finidell’aggiudicazione, la qualità del servizioofferto, la sicurezza e l’ambiente di lavoro,con ciò frenando anche i processi didelocalizzazione.

3.10. Ministero dello sviluppo economico.

L’audizione del Vice Ministro dello svi-luppo economico Claudio De Vincenti,svoltasi il 15 luglio 2014, ha costituitol’occasione per acquisire un primo aggior-namento in ordine alle iniziative intra-prese dal Governo nel settore e ai possibilifuturi interventi in materia. Il Vice Mini-stro, nel ricordare preliminarmente le ini-ziative assunte nel recente passato perfavorire l’evoluzione tecnologica del set-tore dei call center e a stabilizzarne glioccupati, avviata nel 2006 e ripresa, senzaparticolare fortuna nel 2010, ha sottoli-neato come il 27 maggio 2014 sia statoconvocato un tavolo di settore presso ilMinistero dello sviluppo economico, con lapartecipazione di rappresentanti del Mi-nistero del lavoro e delle politiche sociali,delle associazioni imprenditoriali e deisindacati, al fine di riavviare un confrontosulle tematiche di interesse del settore. Inquella sede sono stati segnalati molti deitemi considerati prioritari da organizza-zioni datoriali e sindacali e già in largaparte emersi nel corso delle precedentiaudizioni dell’indagine conoscitiva: il ca-rico fiscale, in particolare dell’IRAP, sulleimprese; le turbative derivanti, nell’ambitodelle gare di appalto, da incentivazioniimproprie e da bandi caratterizzati dalmassimo ribasso; la garanzia di continuitànei rapporti di lavoro, con particolareriferimento alla successione negli appalti;la garanzia della sicurezza del servizio neicasi di delocalizzazione degli apparati dicomunicazione e di conservazione dei datiin Paesi non appartenenti all’Unione eu-ropea.

Quanto all’IRAP, il Vice Ministro haevidenziato come un eventuale interventodi riduzione, che non potrà avere caratteresettoriale, dovrà essere valutato nell’am-bito della più ampia riforma prevista dalladelega in materia fiscale di cui alla leggen. 23 del 2014, considerando altresì che –in un contesto nel quale i margini sonofortemente contratti dai ribassi operatinelle gare d’appalto – il beneficio deri-

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vante dalla riduzione del livello dell’impo-sta rischierebbe di essere traslato in favoredel committente.

Per quanto riguarda le gare di appalto,si è prospettata l’esigenza, soprattuttonella fornitura di servizi, di un’attentaricognizione della normativa che impedi-sca il verificarsi di fenomeni lesivi di unmercato corretto, che vanno a discapitodella qualità del servizio e possono favo-rire infiltrazioni di organizzazioni crimi-nali. In questo contesto, il Vice Ministro hasegnalato l’opportunità di promuovere ilricorso da parte delle pubbliche ammini-strazioni al criterio dell’offerta economi-camente più vantaggiosa, utilizzato corren-temente dalla Consip per l’acquisto di beniintermedi, che – nello specifico settore deicall center – potrebbe altresì promuoverela crescita tecnologica del settore e laqualificazione dei lavoratori.

Quanto al tema dei cambi di appalto, altavolo di confronto con le parti sociali èstata sollecitata una modifica legislativache estenda i principi che regolano iltrasferimento di azienda o di ramo diazienda – in particolare l’articolo 2112 delcodice civile – alla fattispecie del subentrodi un nuovo appaltatore nella prestazionedel medesimo servizio. Al riguardo, il ViceMinistro, nel richiamare l’esigenza di va-lutare attentamente i potenziali rischi dilimitazione all’autonomia gestionale deri-vanti da un intervento normativo, ha in-vitato a valutare se sia possibile indivi-duare una regolamentazione in sede ne-goziale tra le parti interessate.

Per quanto attiene al tema delle delo-calizzazioni di attività in Paesi non ap-partenenti all’Unione europea, fortementesegnalato da alcuni dei principali opera-tori del settore, si è segnalato come even-tuali interventi debbano essere necessaria-mente essere decisi a livello europeo.

Il Vice Ministro si è quindi soffermatosugli effetti distorsivi degli incentivi pre-visti dalla legislazione vigente, che alimen-tano situazioni di concorrenza sleale daparte delle imprese beneficiarie e, stante latemporaneità degli incentivi, rischiano dideterminare, nel lungo periodo, problemioccupazionali e crisi aziendali. Sul punto,

si è segnalato il tema dell’omogeneizza-zione delle normative regionali di incen-tivazione, al fine di frenare fenomeni « mi-gratori » dell’occupazione di carattere ne-cessariamente temporaneo.

Sul piano istituzionale, il Vice Mini-stro ha assicurato l’impegno a ricostituirerapidamente l’Osservatorio nazionale sulsettore, che potrà costituire una sede permettere in comune le conoscenze e i datiin possesso di istituzioni e parti sociali eper elaborare le necessarie misure cor-rettive.

3.11. Teleperformance Italia.

Il 22 luglio 2014 si è svolta l’audizionedi rappresentanti di Teleperformance,gruppo operante nel settore dei call centera livello globale e presente sul territorioitaliano, con circa 3.200 lavoratori, deiquali 2.290 lavoratori dipendenti e 950lavoratori a progetto.

Sul piano generale, gli auditi hannoevidenziato come nel settore dei call cen-ter in outsourcing si sia sviluppata unatendenza a praticare prezzi bassissimi,spesso inferiori al costo del lavoro, anchea prescindere dall’aggiudicazione dellegare di appalto al massimo ribasso, acausa della presenza di forti esuberi dipersonale, legati in particolare ai processidi automazione e informatizzazione, non-ché alla reinternalizzazione di alcuni ser-vizi. In questo contesto, si registrano pe-raltro fenomeni distorsivi della competi-zione tra le imprese dovuti allo sfrutta-mento degli incentivi alle nuove assunzionie, in particolare, di quelli di cui alla leggen. 407 del 1990, che consentono una con-correnza sui prezzi non altrimenti realiz-zabile. Per altro verso, la pratica di ricor-rere a prezzi troppo bassi rischia di por-tare all’emersione di debiti fiscali e con-tributivi anche ingenti, nonché a un noncorretto utilizzo dei contratti a progetto.Nel ritenere comunque positivo un inter-vento volto a rivedere la normativa codi-cistica in materia di gare al massimoribasso, i rappresentanti di Teleperfor-mance hanno comunque osservato come

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gli eccessi di ribasso potrebbero esserecontrastati fissando più elevati livelli diqualità dei servizi, in linea con le espe-rienze di altri Paesi.

In conformità a quanto rappresentatonelle precedenti audizioni, si è segnalatal’opportunità di un intervento di allegge-rimento del carico derivante dall’IRAP,che incide fortemente sui settori labourintensive, prospettandosi altresì un mi-gliore utilizzo dei fondi strutturali per ilfinanziamento delle spese per la forma-zione del personale. Si è altresì propostauna rimodulazione delle incentivazionipreviste a legislazione vigente, a partiredalla legge n. 407 del 1990, ipotizzandosila fissazione di un limite massimo anno aibenefici contributivi ovvero una loro di-luizione su un arco temporale più ampio,al fine di ridurre l’impatto concorrenzialedelle agevolazioni e promuovere una oc-cupazione più duratura.

Sul versante della qualità dei serviziresi, si ritiene utile lo svolgimento diindagini sulla soddisfazione della clientelaoperata da soggetti terzi, come avviene nelsettore dell’energia: se esistesse l’obbligo diraggiungere un determinato livello di sod-disfazione dei consumatori, misurato daun’autorità di regolazione o da un entesuper partes, si potrebbe innescare unprocesso virtuoso che accrescerebbel’orientamento delle attività di call centerverso il raggiungimento di livelli di servizipiù elevati.

I rappresentanti di TeleperformanceItalia hanno quindi valutato favorevol-mente l’introduzione di clausole socialivolte a tutelare il personale al momentodel cambio di appalto, evidenziando cometali clausole potrebbero contribuire a li-mitare l’aggiudicazione delle gare a prezziinferiori a quelli del costo del lavoro, che,in questo caso, sarebbe noto a priori. Daultimo, si è richiamata l’esigenza di unatempestiva adozione della normativa dirango secondario attuativa delle disposi-zioni dell’articolo 1, comma 22, della leggen. 147 del 2013, recante incentivi per leimprese che abbiano proceduto a stabiliz-zazioni di lavoratori nel settore dei callcenter.

3.12. Federutility.

Federutility, audita nella seduta del 30luglio 2014, è una federazione che riuniscele aziende di servizi pubblici locali cheoperano nei settori della produzione edella distribuzione di energia elettrica, delgas e dell’acqua e che, proprio per lanatura delle autorità svolte, si avvale inmodo significativo di servizi di call center,affidati all’interno dell’azienda a lavoratoriinquadrati in diversi contratti collettivi, aseconda dell’attività di riferimento (è lar-gamente prevalente il ricorso al contrattocollettivo del settore elettrico). Le tipologiecontrattuali prevalenti sono contratti atermine, contratti di apprendistato e, inqualche caso, anche contratti a tempoindeterminato, mediante assunzioni in viadiretta o trasformazioni di altre formecontrattuali alla fine di un apprendistato odi un contratto a termine. Il ricorso al-l’outsourcing per le imprese della federa-zione è piuttosto limitato, dovendosi assi-curare, attraverso i call center, servizicomplessi, ed è prevalentemente finaliz-zato alla gestione di picchi di contatti conla clientela, situazioni di emergenza o allosvolgimento di attività di tipo squisita-mente commerciale. Si è, del resto, osser-vato come le imprese aderenti alla fede-razione abbiano precisi obblighi sul pianodella qualità, della puntualità e della con-tinuità dei servizi, derivanti dalla regola-mentazione del settore di riferimento, chedeterminano una sostanziale stabilità neltempo delle attività, che non hanno in-contrato le difficoltà affrontate, nel corsodi questi anni di crisi, dagli operatori inoutsourcing, il cui mercato si caratterizzaper un’estrema variabilità e frammenta-rietà. Conseguentemente, non sono stateoggetto di segnalazione particolari emer-genze sul piano occupazionale, anche inrelazione alla marginalità degli affida-menti di servizi in appalto.

3.13. Comune di Milano.

Nell’audizione del direttore generaledel Comune di Milano, svolta il 17 set-

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tembre 2014, si è inteso approfondire latematica delle gare di appalto relativeall’affidamento dei servizi di call center,acquisendo elementi riferiti, in particolare,alla gara di appalto relativa al servizio diinfoline del medesimo Comune, a cui di-versi soggetti auditi hanno più volte fattoriferimento nel corso dell’indagine, segna-lando possibili criticità concernenti la co-pertura dei costi del personale da utiliz-zare nel servizio.

Il direttore generale ha al riguardoprecisato alcuni dei termini della gara inquestione, fornendo indicazioni utili ancheal fine di una ricostruzione più comples-siva delle procedure nel settore. In parti-colare, si è sottolineato come il Comuneabbia proceduto con una gara che utilizzail criterio dell’offerta economicamente piùvantaggiosa, attribuendo al punteggio tec-nico un punteggio pari a 60 su 100,inserendo nel capitolato speciale d’appaltouna specifica prescrizione volta a mante-nere l’attività dell’aggiudicatario nel co-mune di Milano, anche al fine di contra-stare possibili delocalizzazioni. Quanto aiprofili attinenti al contenimento dellespese, si è osservato come si tratta di unascelta in qualche modo obbligata, nel qua-dro dei processi di revisione complessivadella spesa, alla quale si è fatto fronteanche con processi di parziale reinterna-lizzazione del servizio e con l’utilizzo diinfrastrutture informatiche interne e nonpiù messe a disposizione dall’appaltatore.Si è, inoltre, agito sul versante dei serviziofferti, riducendone la portata negli oraridi minore utilizzo, con una rimodulazionetesa comunque ad assicurare la garanziadei servizi essenziali. Per quanto concerne,invece, il tema controverso della tariffaprevista per la remunerazione dell’appal-tatore si è rappresentato come il capitolato– diversamente dal precedente, che con-siderava la remunerazione unitaria, fa-cendo riferimento all’equivalente a tempopieno (FTE) – preveda un pagamentoparametrato ai minuti di conversazionetelefonica effettuata, utilizzando un crite-rio di recente adottato anche dall’accordoquadro della Consip. La disputa che si èsviluppata sull’adeguatezza delle remune-

razioni – e per la quale si è in attesa diun parere dell’ANAC – attiene essenzial-mente alle modalità di computo del nu-mero dei minuti lavorati, sussistendo nonmarginali differenze tra i risultati ottenutinel calcolo effettuato dal Comune di Mi-lano e quello degli operatori e dei sinda-cati. Sulla base dei propri calcoli, il di-rettore generale del Comune di Milano haassicurato che nella fattispecie in discus-sione non si evidenziano criticità circa ilrispetto dei minimi salariali previsti dallacontrattazione collettiva.

3.14. Garante per la protezione dei datipersonali.

Al Garante per la protezione dei datipersonali, audito nella seduta del 23 set-tembre 2014, a seguito dell’ampliamentodel programma dell’indagine, si è richiesto,in particolare, di fornire elementi di in-formazione circa l’attuazione delle dispo-sizioni di cui all’articolo 24-bis del decre-to-legge n. 83 del 2012, convertito, conmodificazioni, dalla legge n. 134 del 2012,tese a tutelare i dati personali in caso dicontatti con call center posti al di fuori delterritorio dell’Unione europea. Il Presi-dente del Garante ha, peraltro, segnalatocome per una compiuta analisi del settoresotto il profilo della tutela della privacy sidebba anzitutto considerare l’esigenza ditutelare i consumatori rispetto a campagnedi marketing telefonico invadenti ed ag-gressive, ricordando il recente interventoregolatorio volto a contrastare le telefo-nate « mute », fenomeno che ha raggiuntonegli anni dimensioni allarmanti.

Per quanto attiene specificamente altema delle delocalizzazioni, si sono inparticolare richiamati i contenuti del prov-vedimento prescrittivo in materia di trat-tamento dei dati personali effettuato me-diante l’utilizzo di call center siti in Paesial di fuori della Unione europea del 10ottobre 2013, evidenziando come il suoambito di applicazione sia più ampio ri-spetto a quello dell’articolo 24-bis deldecreto-legge n. 83 del 2012, come iden-tificato dalla circolare del Ministero del

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lavoro e delle politiche sociali n. 14 del2013, che fa riferimento alle aziende chesvolgono in via assolutamente prevalenteun’attività di call center e che restringel’obbligo di comunicazione alle sole ipotesidi delocalizzazione che generano esuberi.Con il provvedimento si è prescritto, inparticolare, di integrare l’informativa resaagli utenti precisando l’ubicazione del-l’operatore e di adottare, nel caso in cui lachiamata venga effettuata dal cittadino,apposite procedure per consentire la sceltadi un operatore italiano; di effettuare, nelcaso di trasferimento o di affidamento deltrasferimento di dati personali a un callcenter sito al di fuori dell’Unione europea,un’apposita comunicazione al Garante. Inottemperanza a dette prescrizioni, sonopervenute trentasei notificazioni da partedi società titolari di trattamento che uti-lizzano call center ubicati al di fuoridell’Unione europea e, principalmente, sitiin Albania e Tunisia, mentre non sonooggetto di notifica le delocalizzazioni al-l’interno dell’Unione europea, quali, inparticolare, quelle verso la Romania e laBulgaria, in linea con i principi dellalibertà di stabilimento e libera prestazionedei servizi previsti dal diritto europeo. Nelcomplesso, dall’analisi del Garante emergequindi come permanga prevalente lo svol-gimento di attività sul territorio italiano,riscontrandosi come la responsabilità deltrattamento – anche in caso di delocaliz-zazione – permanga in capo alla societàcommittente italiana.

Dalle risultanze istruttorie di tipo do-cumentale è in generale emerso che laparte più rilevante dell’attività svolta èeffettuata sul territorio nazionale, mentrel’affidamento a partner esteri appare es-sere residuale, ancorché risulti in au-mento. Rispetto alla rappresentazione chespesso si registra nell’opinione pubblica diuna delocalizzazione selvaggia di attività dicall center verso Paesi non appartenentiall’Unione europea, che determinerebbesotto il profilo della protezione dei datifenomeni rilevanti di trattamenti illeciti, ilGarante ritiene che dai riscontri effettuati– ad oggi principalmente di tipo docu-mentale – non sembra giustificato un

diffuso allarme. Nel segnalare l’avvio diuna attività di collaborazione con l’omo-loga autorità albanese anche al fine diprocedere ad attività congiunte di accer-tamento, il Garante ha evidenziato come imaggiori rischi possano derivare dall’as-senza di adeguate misure di protezione deidati trattati, specialmente sotto il profilodella loro conservazione, osservano comeappaiano più esposte a tali rischi le societàdi piccole dimensioni, che in molti casidelegano tutta l’attività connessa al marke-ting, compresa la raccolta dei dati, asocietà estere.

Al fine di non diminuire le garanziericonosciute, il Garante segnala l’opportu-nità di introdurre nell’ordinamento unadisposizione con la quale attribuireespressamente al soggetto per conto delquale si effettua il contatto promozionalela titolarità dei dati trattati e, conseguen-temente, prevedere, in caso di illeciti, unaresponsabilità in solido con i soggetti terziche hanno effettuato la chiamata. In que-sto modo, le società committenti sarebberoconcretamente costrette a delegare l’atti-vità promozionale soltanto a soggetti terziaffidabili e in grado di rispettare le di-sposizioni del Codice per la tutela dei datipersonali.

3.15. Ministero del lavoro e delle politichesociali.

A conclusione del ciclo di audizioni, èintervenuta, nella seduta del 30 settembre2014, il sottosegretario di Stato per illavoro e le politiche sociali Teresa Bel-lanova, che ha evidenziato l’attenzionededicata al settore dei call center sindall’inizio del suo incarico, osservandocome giustamente si siano riaccesi i ri-flettori su un settore che presenta signi-ficative problematiche sul piano dell’oc-cupazione e che, dopo gli interventi suc-cedutisi a partire dalla circolare n. 17 del2006, era collocato in posizione di se-condo piano nell’agenda politica italiana.A testimonianza della rinnovata atten-zione rivolta alla situazione dei call cen-ter, il Sottosegretario ha ricordato l’avvio

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di un tavolo dedicato al settore presso ilMinistero dello sviluppo economico, tesoin primo luogo a promuovere la tuteladei lavoratori.

Quanto alle problematiche del com-parto, si è in primo luogo richiamata laforte incidenza del fattore lavoro sui costidi produzione, quantificabile in circa il70-80 per cento del totale, osservandosicome la concorrenza sui prezzi, special-mente nell’attuale contesto di crisi, puòfacilmente portare all’elusione o all’eva-sione rispetto agli obblighi contributivi efiscali. Tale rischio risulta peraltro acuitodal fatto che la maggior parte delle societàdel settore operano in outsourcing, tro-vandosi così inevitabilmente a subire lariduzione dei prezzi operata dai commit-tenti, con gravi conseguenze non solo perla condizione dei lavoratori, ma anche perla concorrenza e la vita delle imprese. Nelsottolineare le criticità derivanti dal ri-corso a gare al massimo ribasso, il Sot-tosegretario ha segnalato come, special-mente per le pubbliche amministrazioni,dovrebbe essere incentivato in manierasignificativa l’uso dell’offerta economica-mente più vantaggiosa quale criterio diselezione delle offerte. Sul punto, ritieneche possa accogliersi l’ipotesi di escludereil costo del lavoro dai fattori che concor-rono a determinare l’offerta nelle proce-dure di gara, eventualmente attraversol’elaborazione di un costo standard.

Quanto all’esigenza di salvaguardare ilavoratori del settore nelle ipotesi di cam-bio d’appalto, il sottosegretario evidenzial’assenza di norme di tutela di rangoprimario in materia, auspicando il ricorsoallo strumento della contrattazione collet-tiva, nella consapevolezza delle inevitabilidifficoltà connesse all’esigenza di tutelareil diritto di iniziativa privata dell’impren-ditore. A tal fine, sulla scorta di quantoavviene in altri settori labour intensive siè prospettata come prioritaria l’introdu-zione a livello contrattuale la clausolasociale, quale garanzia concreta di salva-guardia dei livelli occupazionali e di nondispersione delle professionalità acquisite,

evidenziandosi come il Governo abbia ri-volto alle parti sociali un appello a pro-cedere in tal senso.

Quanto al fenomeno delle delocalizza-zioni, il sottosegretario, nel richiamare ipotenziali rischi per la riservatezza dellepersone, ritiene utile avviare una rifles-sione sull’introduzione di adeguati stru-menti di tutela, come quelli indicati dalGarante per la protezione dei dati perso-nali, che chiamino in causa anche lesocietà committenti, in presenza di viola-zioni sulle norme a tutela della riserva-tezza. Quanto all’esigenza di garantire unaeffettiva tutela nei Paesi al di fuori del-l’Unione europea, il sottosegretario sugge-risce di valorizzare il ricorso ad intesebilaterali. In attesa di giungere a soluzionidi più complessa realizzazione, il Sottose-gretario ritiene che ci si possa sin d’oraattivare per vigilare sulla concreta appli-cazione di norme già vigenti, quale, inparticolare, l’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012, eventualmente ipo-tizzando di estenderne l’applicazione an-che ai call center che abbiano meno diventi dipendenti.

Un ulteriore elemento di criticità per ilsettore è individuato nel sistema degliincentivi e, in particolare, nell’utilizzodelle agevolazioni di cui alla legge n. 407del 1990 da parte di imprese che, altermine dell’erogazione dei benefici fini-scono per porre in mobilità o in cassaintegrazione i propri lavoratori.

Per quanto attiene alla prospettata ri-costituzione di un Osservatorio sul settore,il Sottosegretario Bellanova ha evidenziatocome allo stato si sia proceduto alla crea-zione di un tavolo dedicato al settorepresso il Ministero dello sviluppo econo-mico, che – in linea con l’esperienza delpassato Osservatorio – prevede la parte-cipazione delle istituzioni interessate edelle parti sociali, segnalando come nelleprossime settimane verranno approfonditii temi già emersi nelle precedenti riunioni.

4. Conclusioni e proposte.

Le audizioni svolte nel corso dell’inda-gine hanno consentito di mettere chiara-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 126 — Commissione XI

mente a fuoco i temi che più direttamentesi ricollegano alle problematiche del set-tore dei call center. Nel complesso, levalutazioni dei soggetti uditi, pur con deidistinguo su questioni anche rilevanti, ten-dono ad essere concordanti sugli interventiche sarebbe necessario mettere in atto.

Una prima fondamentale questione èquella degli effetti dell’intervento pubblico,realizzato attraverso le agevolazioni per leassunzioni, riconducibili essenzialmentealla legge n. 407 del 1990. Si tratta di unostrumento volto a incentivare le impreseche assumono disoccupati o cassintegratida almeno 24 mesi (con una riduzionecontributiva del 50 per cento, che arrivafino al 100 per cento nel Mezzogiorno, perun periodo di tre anni) che ha tuttaviafinito per creare, quantomeno nel settoredei call center, gravi distorsioni nel cor-retto funzionamento del mercato. Lu-crando in modo opportunistico lo scontocontributivo, infatti, molte aziende, spessocostituite ex novo con l’obiettivo di parte-cipare a determinate gare d’appalto (ilcosiddetto « mordi e fuggi », riscontrabilesoprattutto da parte di aziende localizzatenel Mezzogiorno), riescono ad aggiudicarsiimportanti commesse grazie a offerte al-trimenti fuori mercato traducendo, incerta misura, lo sconto contributivo in unrisparmio per il committente. Si tratta,beninteso, di comportamenti del tutto le-gittimi, in quanto le imprese che benefi-ciano degli sgravi contributivi non fannoaltro che avvalersi di una opportunitàofferta loro dal legislatore. Come già evi-denziato, in termini più generali, nell’am-bito dell’indagine conoscitiva sul mercatodel lavoro svolta dalla Commissione inapertura di legislatura (ove è stata rimar-cata, all’interno di un più ampio discorsosull’analisi delle politiche pubbliche, l’im-portanza di una seria valutazione di im-patto degli incentivi pubblici alle assun-zioni, che già in altre occasioni hanno datoprova di scarsa efficacia), l’impatto sullaconcreta realtà economica di un incentivoalle assunzioni, finalizzato dal legislatore aridurre la disoccupazione e il costo degliammortizzatori sociali (considerato chel’incentivo riguarda anche l’assunzione di

cassintegrati) risulta spesso assai diversorispetto a quanto inizialmente ipotizzato.Una importante innovazione in questoquadro è senz’altro rappresentata dalledisposizioni della legge di stabilità 2015che prevedono la soppressione dei beneficicontributivi di cui all’articolo 8, comma 9,della legge n. 407 del 1990, riproponendo,limitatamente alle assunzioni realizzatenel 2015, un analogo beneficio contribu-tivo, limitato a 36 mesi, ma più ampio(sgravio contributivo totale sull’intero ter-ritorio nazionale) e generalizzato (inquanto riferito a tutte le assunzioni atempo indeterminato).

Nel caso dei call center, si produce uneffetto « spiazzamento » che assai spessomette in difficoltà le aziende più solide estrutturate, a vantaggio di realtà impren-ditoriali effimere e transitorie, con graviricadute occupazionali. Infatti, da un latole aziende beneficiarie entrano in diffi-coltà una volta concluso il triennio deibenefici; dall’altro, cambi di appalto inprecedenza assegnati ad aziende non be-neficiarie (o beneficiarie in misura mi-nore) degli incentivi, costringono non dirado le aziende medesime a riduzioni dipersonale. Il risultato di tutto ciò è, assaispesso, che il bilancio pubblico, attraversogli ammortizzatori sociali in deroga, devefarsi carico delle ricadute occupazionali ditali fenomeni. Lo Stato, così, finisce perpagare due volte, oltretutto con un risul-tato occupazionale netto tutt’altro che sod-disfacente: una prima volta per gli incen-tivi (in termini di minori entrate contri-butive) e una seconda volta per sostenereil reddito dei disoccupati che tali politichefiniscono per produrre. Se questi sono glieffetti concreti degli incentivi alle assun-zioni, appare pertanto opportuno, quan-tomeno nel settore dei call center, ovel’altissima incidenza dei costi di personaletende ad amplificarne le dinamiche piùdeleterie, un loro complessivo ripensa-mento. In tale quadro, l’ipotesi di un lorototale superamento è certamente quellapiù idonea a scongiurare fenomeni distor-sivi del mercato e a ristabilire parità ditrattamento tra le aziende. In alternativa,si potrebbe immaginare una riduzione dei

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benefici o la loro diluizione in un periodopiù lungo, al fine di ridurre la « conve-nienza », dal punto di vista economico, dicomportamenti opportunistici. In questosenso, assume, in particolare, rilievo ilprincipio di delega contenuto nel disegnodi legge governativo relativo al cosiddetto« Jobs Act », riferito alla razionalizzazionedegli incentivi all’assunzione esistenti,sulla base di un collegamento dei beneficialla minore probabilità di trovare occupa-zione, e di criteri di valutazione e diverifica della loro efficacia. In ogni caso,occorrerebbe evitare che gli incentivi sianodiretti unicamente alle nuove assunzioni,indirizzandoli anche verso il manteni-mento dell’occupazione esistente. Infine,occorre rafforzare gli strumenti già pre-visti dalla legislazione vigente volti a evi-tare che gli incentivi vadano a beneficio diaziende che delocalizzano in Paesi nonappartenenti all’Unione europea.

Altro tema fondamentale è quello del-l’eccessivo carico fiscale e contributivo chegrava sul settore. Quello dei call center,infatti, è un settore labour intensive, ove ilcosto del personale raggiunge quote assairilevanti del fatturato (in alcune audizionisi è parlato di una quota che può rag-giungere l’85 per cento). La distorsionemaggiore si ricollega, pertanto, all’IRAP, lacui struttura è tale da risultare più gravosaper le aziende ove il monte salari èproporzionalmente più alto, risolvendosiin un disincentivo alla creazione di nuovaoccupazione. Vari studi dimostrano che lapressione fiscale nel settore dei call centerraggiunge livelli difficilmente sostenibili,anche superiori al 65 per cento sull’im-ponibile. Su questo versante il Governo incarica si sta muovendo nella giusta dire-zione: devono, infatti, essere consideratecon particolare favore le disposizioni con-tenute nel disegno di legge di stabilità2015, volte a prevedere la deduzione delcosto del lavoro dall’imponibile IRAP. Sitratta, infatti, di norme che paiono desti-nate a produrre finalmente una effettiva eduratura riduzione del costo del lavorosostenuto dalle imprese, specialmente neisettori caratterizzati da una più alta inci-denza di costi di personale.

Altro tema diffusamente sollevato nelcorso dell’indagine è quello dei cambi diappalto. Nel momento in cui un commit-tente, alla scadenza contrattuale, intendeprocedere all’affidamento del servizio a unnuovo appaltatore, si assiste spesso allaentrata in crisi dell’azienda che fino a quelmomento aveva avuto la gestione del ser-vizio, con gravi ricadute occupazionali.Fermo restando quanto detto poc’anzi inmerito al ruolo degli incentivi nella genesidi tali dinamiche, occorre chiarire che laquestione non si presta ad essere affron-tata con strumenti legislativi. In partico-lare, l’estensione delle procedure previstedall’articolo 2112 del codice civile ai tra-sferimenti d’azienda appare difficilmentepraticabile, ove si considerino la diversitàdi situazioni che vengono in gioco e gliostacoli di ordine prettamente giuridicoche si frappongono a tale ipotesi. Postoche non sembra in discussione la correttatrasposizione della direttiva n. 2001/23/CE, la strada che appare più agevolmentepraticabile è quella della definizione diprecise regole procedurali di confrontosindacale per la gestione delle crisi con-seguenti a cambi di appalto, che possaanche condurre a configurare clausolesociali volte ad assicurare tutela occupa-zionale per i lavoratori dell’impresauscente. In questo senso si muove, adesempio, il nuovo contratto collettivo na-zionale di lavoro del settore delle teleco-municazioni sottoscritto il 1o agosto 2013(in particolare, l’articolo 53) che può di-venire un utile modello di riferimentoanche nei contesti ove non sia già appli-cabile. Ciò non toglie, tuttavia, che sipossano valutare anche specifiche inizia-tive legislative volte a salvaguardare laposizione dei lavoratori della società ap-paltatrice uscente, attraverso la configura-zione di obblighi in capo all’appaltatoresubentrante. Per quanto riguarda, specifi-camente, la committenza pubblica, si po-trebbe altresì valutare la praticabilità disoluzioni intese a promuovere l’inseri-mento nei bandi di gara di punteggi voltia premiare il mantenimento del personaledell’impresa uscente e delle relative con-dizioni economiche.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 128 — Commissione XI

L’alta incidenza delle spese di perso-nale, unitamente alla costante decrescitadei prezzi, implica che la concorrenza traoperatori si svolga, in misura preponde-rante, sul costo del lavoro, generandofenomeni di dumping sociale (alimentati,come detto, anche dall’uso opportunisticodegli incentivi) che conducono, sempre piùspesso, al trasferimento delle attività al-l’estero. Sebbene si tratti di una dinamicariconducibile, per taluni aspetti, alle piùampie dimensioni dei processi competitiviindotti dalla globalizzazione, non v’è dub-bio che la pressione al ribasso delle re-tribuzioni generi preoccupazione, soprat-tutto laddove essa sia alimentata dal ri-corso al criterio del massimo ribasso nelleprocedure di aggiudicazione degli appalti.Ferma restando, anche in questo caso, lalegittimità di procedure di assegnazioneche avvengono comunque nel rispetto del-l’ordinamento (le quali, peraltro, nell’at-tuale contesto di crisi economica, rispon-dono alla crescente esigenza di conteni-mento dei costi da parte dei committenti)appare tuttavia opportuno introdurre in-centivi volti ad incoraggiare l’uso dell’of-ferta economicamente più vantaggiosaquale criterio di scelta nelle gare di ap-palto. Si tratta, com’è noto, di una mo-dalità di selezione che non prende inconsiderazione solo il prezzo del servizio,in quanto la valutazione si estende ad altrifattori che caratterizzano lo svolgimentodella prestazione lavorativa e concorronoa determinare la qualità complessiva delservizio offerto. L’utilizzo di tale criteriodi assegnazione, infatti, se da un latoappare suscettibile di determinare nell’im-mediato costi più alti per l’appaltatore,dall’altro può rappresentare un investi-mento per il futuro in quanto (imponendodi tenere conto del livello professionaledegli operatori e, quindi, incentivando laformazione del personale) finirebbe peraccrescere la qualità dei servizi offerti, conun importante ritorno in termini di pro-duttività e competitività per le aziende,nonché di efficienza e qualità del servizioper l’utenza. Per quanto riguarda, in par-ticolare, gli appalti assegnati dalle pubbli-che amministrazioni, occorre inoltre te-

nere conto del fatto che per esse non valeil principio della responsabilità solidale delcommittente per gli oneri previdenziali acarico dell’appaltatore nei confronti deipropri lavoratori, codificato dall’articolo29, comma 2, del decreto legislativo n. 276del 2003. La scelta di un appaltatore chepresenti adeguati requisiti di affidabilità edi solidità economica – che solo il criteriodell’offerta economicamente più vantag-giosa consente di selezionare – appare,quindi, tanto più importante nel caso degliappalti pubblici, posto che eventuali ina-dempienze dell’appaltatore, a differenzadel settore privato, non potrebbero trovarerimedio, con grave danno per i lavoratori.Un più ampio ricorso al criterio dell’of-ferta economicamente più vantaggiosa,inoltre, potrebbe contribuire ad arginare iproblemi che si originano a seguito dicambi di appalto, in quanto la professio-nalità acquisita dai lavoratori della societàgià titolare dell’appalto costituirebbe unimportante valore aggiunto e si tradur-rebbe automaticamente in un significativoelemento di valutazione dell’offerta. Infine,un più ampio utilizzo dell’offerta econo-micamente più vantaggiosa renderebbe ve-rosimilmente meno competitiva l’offerta dioperatori localizzati in paesi non appar-tenenti all’Unione europea, dirottando ladomanda sulle aziende ove gli incrementidella produttività sono perseguiti non solomediante il contenimento delle spese dipersonale, ma anche attraverso l’investi-mento tecnologico e la formazione profes-sionale dei lavoratori.

Per quanto concerne, specificamente, laquestione delle delocalizzazioni all’estero,gli unici profili sui quali appare ipotizza-bile un intervento del legislatore sonoquelli già individuati dall’articolo 24-bisdel decreto-legge n. 83 del 2012, conver-tito, con modificazioni, dalla legge n. 134del 2012, rispetto ai quali è necessariorafforzare i controlli sulla corretta appli-cazione della normativa, che finora risultalargamente disattesa. In primo luogo, sipotrebbe meglio specificare il divieto dierogare incentivi ad aziende che deloca-lizzano le attività in paesi esteri, mettendoa punto strumenti volti a sanzionare (ma-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 129 — Commissione XI

gari prevedendo la restituzione, in tutto oin parte, degli incentivi percepiti) il tra-sferimento all’estero delle attività anchequando questo avvenga dopo (e per uncerto numero di anni) che l’erogazione siaavvenuta. Si potrebbe, inoltre, estendere ildivieto a tutte le tipologie di incentivi alleassunzioni, anche in considerazione delfatto che il disegno di legge di stabilità peril 2015 all’esame del Parlamento prevedel’abrogazione degli incentivi previsti dallalegge n. 407 del 1990, che sono gli unici aiquali fa riferimento il divieto previsto dalsuddetto articolo 24-bis.

Quanto alla delicata questione dellatutela dei dati personali da parte diaziende collocate in Paesi ove il livello diprotezione legale sia inferiore a quelloprevisto dalla normativa italiana, si po-trebbe ipotizzare, al fine di promuoverecomportamenti economici responsabili,l’introduzione di una disposizione con laquale attribuire espressamente al soggettoper conto del quale si effettua il contattopromozionale la titolarità dei dati trattatie, conseguentemente, prevedere, in caso diilleciti, una responsabilità in solido con isoggetti terzi che hanno effettuato la chia-mata; in questo modo le società commit-tenti sarebbero concretamente costrette adelegare l’attività promozionale soltantosoggetti terzi affidabili ed in grado dirispettare la normativa nazionale.

La promozione di comportamenti vir-tuosi e un atteggiamento responsabile daparte degli operatori economici, secondoquanto fin qui auspicato, appare tuttaviapossibile solo attraverso un dialogo socialecontinuo che coinvolga tutti i soggettipresenti sul mercato. I problemi che af-fliggono il settore possono trovare solu-zioni solo con il contributo fattivo e re-sponsabile delle imprese, delle associazioniche le rappresentano, dei sindacati, dellagrande committenza e delle istituzionichiamate a garantire l’applicazione dellenorme.

Quanto detto a proposito delle pro-blematiche generate dai cambi di appaltovale, in termini di metodo, anche peraffrontare le altre questioni sul tappeto.A tal fine appare quindi prioritario con-

solidare le sedi di confronto già operantia livello governativo (un tavolo risultaaperto presso il Ministero dello sviluppoeconomico), valutando anche l’opportu-nità di riattivare uno strumento analogoall’osservatorio di settore operante neglianni passati.

In tale sede sarebbe opportuno, inprimo luogo, al fine di garantire unifor-mità di trattamento e superare le proble-matiche esistenti, verificare la possibilitàdi pervenire ad un unico contratto collet-tivo nazionale dei lavoratori dei call cen-ter. Attualmente, infatti, nel settore coe-sistono due contratti nazionali, quellodelle telecomunicazioni (leggermente più« oneroso ») e quello del terziario.

Nell’ambito di una nuova disciplinacontrattuale unitaria, poi, sarebbe più age-vole affrontare il delicato tema dell’appli-cazione a tutti i lavoratori dei minimiretributivi, attualmente previsti dall’ac-cordo del 1o agosto 2013 per i soli lavo-ratori inquadrati nel settore delle teleco-municazioni, e, specularmente, quello deiriconoscimenti economici (adeguatamente« incentivanti ») per le attività di vendita,nonché individuare gli strumenti per limi-tare efficacemente il ricorso a gare almassimo ribasso.

Sul piano della disciplina dei contrattidi lavoro nel settore, si segnala, inoltre,l’esigenza che il processo di revisione delletipologie contrattuali previsto dall’articolo1, comma 7, lettera a), del disegno di leggedelega in materia di lavoro, in via diapprovazione, tenga conto delle peculiaritàdelle attività outbound, per le quali lalegislazione vigente regola, con specifichedisposizioni, il ricorso alla collaborazionecoordinata e continuativa, anche attra-verso un puntuale rinvio, per quanto at-tiene alla definizione del corrispettivo do-vuto, alla contrattazione collettiva nazio-nale di riferimento. In sede di definizionedei contenuti dei decreti legislativi attua-tivi della delega, dovranno pertanto indi-viduarsi opportune soluzioni normativeche tengano conto delle specificità delleattività outbound riscontrate già dalla cir-colare n. 17 del 2006.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 130 — Commissione XI

Devono altresì valutarsi, nell’ambito diuna riflessione che coinvolga necessaria-mente l’INPS, in relazione al diverso in-quadramento delle aziende, le differenzeesistenti tra i diversi operatori del settorein relazione al versamento dell’aliquota dicontribuzione alla cassa integrazione gua-dagni, dal momento che per gran partedegli operatori i trattamenti di sostegno alreddito dei lavoratori ricadono sulla fisca-lità generale, mentre altri versano i relativicontributi, con conseguenti effetti distor-sivi della concorrenza. Sembra quindi ne-cessario porre rimedio a tale disparità di

trattamento nel quadro del più generaleprocesso di revisione della disciplina dellanormativa in materia di ammortizzatorisociali previsto dalla legge delega in ma-teria di lavoro, in via di approvazione.

Infine, sempre su base pattizia, le partisociali potrebbero attivarsi per garantirel’accesso all’interno dei call center di la-voratori non vedenti, tenendo conto chel’avanzamento tecnologico mette oggi adisposizione di tali soggetti (adeguata-mente formati e addestrati) strumenti ido-nei a garantire un livello di prestazioni deltutto in linea con gli standard richiesti.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 131 — Commissione XI

XII COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari sociali)

S O M M A R I O

RISOLUZIONI:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

7-00166 D’Incecco: Iniziative per tutelare la salute delle persone affette da diabete e garantirecure appropriate (Rinvio del seguito della discussione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

SEDE CONSULTIVA:

Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Nuovo testoC. 1803 Beni (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133

Revisione della Parte seconda della Costituzione. C. 2613 cost. Governo, approvato dal Senato,e abb. (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave privedel sostegno familiare. C. 698 Grassi, C. 1352 Argentin, C. 2205 Miotto, C. 2456 Vargiu,C. 2578 Binetti e C. 2682 Rondini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

RISOLUZIONI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Pierpaolo VARGIU. –Interviene il sottosegretario di Stato per lasalute, Vito De Filippo.

La seduta comincia alle 14.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Pierpaolo VARGIU, presidente, comu-nica che i deputati Andrea Cecconi eGiovanni Monchiero cessano di far partedella Commissione.

Sui lavori della Commissione.

Pierpaolo VARGIU, presidente, ricordaai colleghi che nella mattinata del 9 di-

cembre prossimo si terrà a Palazzo Mon-tecitorio un incontro, organizzato dallaPresidente della Camera, per illustrarel’azione degli operatori umanitari italianiin Africa per curare le persone affette dalvirus Ebola. Invita i colleghi a parteciparvi,anche come manifestazione di solidarietàa chi si trova in prima linea per contra-stare questa grave patologia.

7-00166 D’Incecco: Iniziative per tutelare la salute

delle persone affette da diabete e garantire cure

appropriate.

(Rinvio del seguito della discussione).

Pierpaolo VARGIU, presidente, comu-nica che, a causa di un impedimento

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 132 — Commissione XII

sopraggiunto, la collega D’Incecco, presen-tatrice della risoluzione, non potrà parte-cipare alla seduta odierna per cui nonappare opportuno proseguire nella discus-sione della risoluzione in titolo.

Rinvia, pertanto, il seguito della discus-sione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Pierpaolo VARGIU. –Interviene il sottosegretario di Stato per lasalute, Vito De Filippo.

La seduta comincia alle 14.15.

Istituzione della Giornata nazionale in memoria

delle vittime dell’immigrazione.

Nuovo testo C. 1803 Beni.

(Parere alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Pierpaolo VARGIU, presidente, ricordache la Commissione è oggi convocata, insede consultiva, per il parere alla I Com-missione (Affari costituzionali), sul nuovotesto della proposta di legge C. 1803 Beni,recante « Istituzione della Giornata nazio-nale in memoria delle vittime dell’immi-grazione ».

Dà, quindi, la parola, al relatore, on.Beni, per lo svolgimento della relazione.

Paolo BENI (PD), relatore, ricorda chela Commissione è chiamata ad esprimereun parere alla I Commissione (Affari co-stituzionali) sul disegno di legge 1803« Istituzione della Giornata nazionale inmemoria delle vittime dell’immigrazione ».

Fa presente che l’iniziativa prendespunto dalla tragedia che si consumò il 3ottobre 2013 al largo delle coste di Lam-pedusa, quando 368 migranti morirono nelnaufragio dell’imbarcazione con la qualecercavano di approdare in Italia. Quello ful’episodio più grave ma purtroppo nonl’unico. Si stima infatti che negli ultimi 10anni oltre 20.000 persone abbiano perso lavita nel Canale di Sicilia, nel tentativo diraggiungere l’Europa fuggendo da guerre epersecuzioni su mezzi di fortuna, spesso inbalia di trafficanti senza scrupoli.

Un fenomeno aggravato dall’intensifi-carsi dei flussi migratori dal continenteafricano in seguito agli eventi politici chehanno interessato quei territori dopo il2011. Solo nel 2014 hanno raggiunto lenostre coste già 160.000 persone, in granparte profughi in cerca di protezione in-ternazionale in Italia o in altri Paesieuropei. Ma anche quest’anno, nonostanteil salvataggio di migliaia di vite umanegrazie all’operazione Mare Nostrum, sicontano più di 2.000 migranti dispersi inmare.

Sottolinea che per fermare la stragenon bastano certo l’indignazione e l’emo-zione che questi episodi suscitano, servonoscelte che attengono alle responsabilitàdegli stati e dei governi in materia diimmigrazione e protezione internazionale.Ma è importante anche che nell’opinionepubblica si diffonda una maggiore consa-pevolezza del bene della vita e del rispettodella dignità umana, dei valori dell’acco-glienza e della solidarietà troppo spessooffuscati dai pregiudizi e dall’egoismo so-ciale.

È questo lo scopo con cui il progetto dilegge 1803 istituisce una Giornata nazio-nale in ricordo della tragedia di Lampe-dusa. Una iniziativa dal forte valore sim-bolico, per coltivare la memoria, ma ancheper promuovere occasioni di informa-zione, riflessione, discussione pubblica,creare nuova consapevolezza su questotema fra i cittadini e in particolare fra lenuove generazioni.

Ricorda che la proposta di legge ècomposta da 3 articoli. L’articolo 1 isti-tuisce la Giornata nazionale in memoria

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delle vittime dell’immigrazione individuan-dola nel 3 ottobre di ogni anno. Precisaaltresì che tale ricorrenza non determinagli effetti della legge n. 260 del 1949,configurandosi come solennità civile chenon comporta riduzioni dell’orario di la-voro negli uffici pubblici ai sensi dellalegge n. 54 del 1977.

Fa presente che l’articolo 2 prevede losvolgimento nella giornata del 3 ottobre dicerimonie, iniziative e incontri volti asensibilizzare l’opinione pubblica, in par-ticolare nelle scuole di ogni ordine egrado.

Infine, l’articolo 3 precisa che dall’at-tuazione della legge non devono derivarenuovi o maggiori oneri a carico dellafinanza pubblica.

Sulla base di queste considerazionipreannuncia una proposta di parere favo-revole, riservandosi comunque di valutareeventuali osservazioni che emergessero daldibattito della Commissione prima di for-mulare la proposta di parere da trasmet-tere alla I Commissione.

Pierpaolo VARGIU, presidente, rinvia ilseguito dell’esame ad altra seduta.

Revisione della Parte seconda della Costituzione.

C. 2613 cost. Governo, approvato dal Senato, e abb.

(Parere alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Pierpaolo VARGIU, presidente, ricordache la Commissione è convocata per ilparere alla I Commissione (Affari costitu-zionali) sul disegno di legge costituzionaleC. 2613, approvato dal Senato, sulla revi-sione della Parte seconda della Costitu-zione.

Dà, quindi, la parola, al relatore, on.Gelli, per lo svolgimento della relazione.

Federico GELLI (PD), relatore, proce-dendo nell’illustrazione del disegno dilegge costituzionale in esame, ricorda chele principali disposizioni che incidono sumaterie di competenza della XII Commis-sione (Affari sociali) sono contenute nel-l’articolo 30, che riscrive ampiamente l’ar-ticolo 117 della Costituzione, in tema diriparto di competenza legislativa e rego-lamentare tra Stato e regioni, e in parti-colare alla lettera m) del comma secondo.

Per quanto riguarda in generale ilnuovo articolo 117, fa presente chel’elenco delle materie risulta ampiamentemodificato ed è soppressa la competenzaconcorrente, con una redistribuzione dellematerie tra competenza esclusiva statale ecompetenza regionale.

Nell’ambito della competenza esclusivastatale sono enucleati casi che potrebberodefinirsi di competenza esclusiva « limi-tata », in quanto l’intervento del legislatorestatale è circoscritto ad ambiti determinati(quali « disposizioni generali e comuni » o« disposizioni di principio »).

Nell’ambito della competenza regionale,una novità appare l’individuazione di spe-cifiche materie attribuite a tale compe-tenza, che attualmente è individuata soloin via residuale.

Di significativo rilievo è inoltre l’intro-duzione di una sorta di « clausola disupremazia », che consente alla legge delloStato, su proposta del Governo, di inter-venire in materie non riservate alla legi-slazione esclusiva quando lo richieda latutela dell’unità giuridica o economicadella Repubblica, ovvero la tutela dell’in-teresse nazionale.

Anche i criteri di riparto della potestàregolamentare sono modificati, introdu-cendo un parallelismo tra competenze le-gislative e competenze regolamentari.

Per quanto attiene al nuovo riparto dicompetenze per materie, segnala che findall’approvazione nel 2001 della riformadel titolo V della parte II della Costitu-zione, il problema principale è stato quellodi una chiara individuazione del contenutodelle materie, al fine di determinare unanetta linea di demarcazione tra compe-tenza statale e competenza regionale.

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Nonostante siano oramai trascorsi tre-dici anni dalla riforma, l’attribuzione diuna determinata disciplina normativa allasfera di competenze dello Stato o delleregioni non sempre si fonda su criteridefiniti, in quanto la ripartizione di com-petenze delineata dall’articolo 117, commisecondo, terzo e quarto, Cost., pur inapparenza piuttosto rigida, dà luogo aduna serie di interferenze e sovrapposizionifra i diversi ambiti materiali tali da ren-dere incerta l’attività dell’interprete. Nederiva che, come dimostrato dall’enormecontenzioso costituzionale sul punto, perdeterminare i confini tra attribuzioni sta-tali e regionali, bisogna spesso attenderel’intervento della Corte costituzionale, lecui decisioni, per loro stessa natura, sof-frono del forte limite della riferibilità asingole e specifiche disposizioni e pertantonon risultano idonee alla costruzione diun corpus unitario e definito di principi-guida.

Fa presente, quindi, che le modificheapportate dall’articolo in esame all’elencodi materie dell’articolo 117 intervengonodunque su un assetto ancora caratteriz-zato da forti incertezze interpretative edapplicative.

Ciò premesso, intende in primo luogoprocedere ad una sintetica esposizionedelle modifiche apportate alle elencazionidelle materie dell’articolo 117, per soffer-marsi successivamente sulle modifiche re-lative alla materia salute e politiche so-ciali, di competenza della XII Commis-sione.

Per quanto attiene alla soppressionedella competenza concorrente, evidenziache nel nuovo articolo 117, secondocomma, le materie attualmente di compe-tenza concorrente sono in massima parteattribuite alla competenza esclusiva sta-tale. Nell’ambito di quest’ultima peraltroalcune materie di competenza concorrentetransitano sic et simpliciter, per altre in-vece la competenza esclusiva statale èriconosciuta ma limitata a determinatiambiti (ad esempio, alle « disposizioni ge-nerali e comuni ») e generalmente con-corre con una competenza regionale cheviene per la prima volta esplicitata.

Sottolinea, quindi, che nell’ambito dellematerie di competenza esclusiva delloStato, può così delinearsi una distinzionetra materie di competenza esclusiva inte-gralmente attribuite a tale competenza ematerie di competenza esclusiva in cui lacompetenza statale convive in diversomodo con competenze regionali. A que-st’ultimo proposito ricorda che nella ma-terie di propria competenza legislativaesclusiva, lo Stato è titolare anche delpotere regolamentare.

Nello specifico, tra le materie attual-mente di competenza concorrente, sonointegralmente attribuite alle competenzaesclusiva statale le seguenti: coordina-mento della finanza pubblica e del sistematributario; previdenza complementare eintegrativa; commercio con l’estero; ordi-namento sportivo; ordinamento delle pro-fessioni; ordinamento della comunica-zione; produzione, trasporto e distribu-zione nazionali dell’energia.

Fa presente, poi, che per altre materieattualmente di competenza concorrente,tra cui fondamentalmente la tutela dellasalute, la competenza esclusiva stataleconvive in diverso modo con competenzeregionali. Infatti, le disposizioni generali ecomuni per la tutela della salute spettanoalla competenza esclusiva statale mentrela programmazione e organizzazione deiservizi sanitari è ascritta alla competenzaregionale. Per quanto riguarda la materia« alimentazione », soppressa nell’ambitodella competenza concorrente, è ascrittaalla competenza esclusiva statale in rife-rimento alle disposizioni generali e co-muni per la sicurezza alimentare; la tutelae sicurezza del lavoro passa alla compe-tenza esclusiva statale, limitatamente alledisposizioni generali e comuni.

Ricorda quindi che per altre materie,per le quali già nell’attuale sistema vi èuna coesistenza tra profili di competenzastatale e profili di competenza regionale, viè una riscrittura delle relative denomina-zioni, spesso con un’enunciazione più am-pia dei contenuti, che sono poi redistri-buiti tra competenza esclusiva statale e

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competenza regionale. Ciò vale, in parti-colare, per le competenze in materia diistruzione e di beni culturali.

Infine, le seguenti materie di compe-tenza concorrente non sono più nominatenel nuovo testo dell’articolo 117: rapportiinternazionali e con l’Unione europea delleRegioni; casse di risparmio, casse rurali,aziende di credito a carattere regionale;enti di credito fondiario e agrario a ca-rattere regionale.

Fa presente che altra novità di rilievonell’ambito del nuovo testo costituzionaleè l’individuazione esplicita di specifichematerie nell’ambito di competenza regio-nale (nuovo articolo 117, terzo comma),pur mantenendosi la clausola residualegenerale in base alla quale « spetta alleregioni la potestà legislativa in ogni ma-teria non espressamente riservata allacompetenza (rectius: legislazione) esclusivastatale ».

Per quanto riguarda le materie indivi-duate, la maggior parte di esse deriva dauna sorta di « ritaglio » di materie inprecedenza di competenza concorrente ecoesiste con competenze del legislatorestatale nel medesimo settore materiale.Tra esse segnala, per quanto di compe-tenza della Commissione, la già richiamatamateria della programmazione e organiz-zazione dei servizi sanitari.

Fa presente che viene, inoltre, ricono-sciuta esplicitamente, nell’ambito dellecompetenze regionali, la materia program-mazione e organizzazione dei servizi so-ciali, che appare corrispondere alla mate-ria servizi sociali (o anche politiche sociali)già ascritta alla competenza residuale re-gionale nell’assetto vigente.

La definizione del riparto di compe-tenze legislative tra Stato e regioni ed inparticolare, la delimitazione di alcune ma-terie afferenti alla potestà esclusiva delloStato, pongono nuovi problemi di tipodefinitorio in relazione all’individuazionedel significato delle categorie utilizzate,quali: « disposizioni generali e comuni »,« disposizioni di principio », « norme ...tese ad assicurare l’uniformità sul territo-rio nazionale », « profili ordinamentali ge-nerali ».

In proposito, ritiene che occorrerebbeverificare se tali categorie non possanoriproporre gli elementi di criticità legatialla distinzione tra « principi fondamen-tali » e « norme di dettaglio », utilizzata dalvigente testo dell’articolo 117 in relazionealla potestà legislativa concorrente, quisoppressa.

Inoltre, la mancata coincidenza tra lenuove categorie e quelle utilizzate nelvigente articolo 117 non consente, a finiinterpretativi, di potersi avvalere della giu-risprudenza costituzionale che si è conso-lidata in proposito (si pensi, ad esempio,agli orientamenti della Corte sulle « normegenerali sull’istruzione »).

Occorre altresì verificare le conse-guenze, sul piano dei rapporti tra compe-tenze statali e competenze regionali, del-l’individuazione di specifiche materieascritte alla competenza regionale.

Andrebbero altresì valutati i riflessi delnuovo sistema di bicameralismo differen-ziato, delineato dal progetto di riforma, sul« sistema delle conferenze », che finora hasvolto un ruolo significativo ai fini dell’ap-plicazione dei criteri di riparto di compe-tenza legislativa previsti dal vigente TitoloV.

Per quanto riguarda la già ricordataclausola di supremazia, introdotta con ilnuovo quarto comma dell’articolo 117della Costituzione, essa consente alla leggestatale, su proposta del Governo, di inter-venire in materie non riservate alla legi-slazione esclusiva dello Stato, e quindi inambiti di competenza regionale, quando lorichieda la « tutela dell’unità giuridica oeconomica della Repubblica » ovvero la« tutela dell’interesse nazionale ». Rilevache dalla lettura della norma non si evincela differenza in concreto tra i concetti ditutela dell’unità giuridica o economicadella Repubblica e di tutela dell’interessenazionale.

La nozione di « tutela dell’unità giuri-dica o dell’unità economica » è già previstanell’attuale testo costituzionale dall’arti-colo 120, secondo comma, tra i presup-posti che giustificano l’esercizio in viastraordinaria del potere sostitutivo delGoverno nei confronti degli organi delle

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regioni e degli enti locali – insieme almancato rispetto di norme e trattati in-ternazionali o della normativa comunita-ria ed il pericolo grave per l’incolumità ela sicurezza pubblica.

Secondo la formulazione dell’articolo120, secondo comma, rientra nell’alveodella tutela dell’unità giuridica o dell’unitàeconomica la tutela dei livelli essenzialidelle prestazioni concernenti i diritti civilie sociali.

Ricorda che in tale ambito materialel’intervento del legislatore statale è delresto già pacificamente ammesso per ciòche attiene alla « determinazione dei livelliessenziali delle prestazioni », essendo taleambito ascritto alla competenza legislativaesclusiva dello Stato dall’articolo 117, se-condo comma.

Per quanto riguarda l’interesse nazio-nale quale limite alle potestà regionali,osserva che tale riferimento è scomparsodal testo della Costituzione con la riformadel 2001 e la Corte costituzionale è statanetta, in più di un’occasione, nell’affer-mare che la nozione non è più invocabile,non costituendo più un limite generaleall’esercizio delle competenze legislativeregionali.

Peraltro, vigente il principio per cui laRepubblica è una e indivisibile (articolo 5Cost.), all’interno di un sistema di rigidaripartizione delle competenze legislative, ilrecupero del concetto di interesse nazio-nale, sia pur sotto diverse spoglie, è statodi fatto effettuato dalla stessa Corte co-stituzionale: è accaduto dunque che gliinteressi nazionali si sono fatti stradaattraverso la trasformazione delle materiedi competenza esclusiva dello Stato o dicompetenza concorrente in quelle chesono state definite « materie-funzioni » o« materie-compito » o finanche « materienon materie », in grado di tagliare trasver-salmente le competenze regionali. Così èstato attraverso le clausole generali indi-viduate dallo stesso articolo 117, secondocomma, quali la tutela della concorrenza,l’ordinamento civile, la determinazione deilivelli essenziali delle prestazioni concer-

nenti i diritti civili e sociali, il coordina-mento della finanza pubblica e del sistematributario.

In altre sentenze la Corte si è spintaoltre, fino ad arrivare ad affermare, nellanota sentenza n. 303 del 2003, che « limi-tare l’attività unificante dello Stato allesole materie espressamente attribuitegli inpotestà esclusiva o alla determinazione deiprincipî nelle materie di potestà concor-rente [...] vorrebbe anche dire svalutareoltremisura istanze unitarie che pure inassetti costituzionali fortemente pervasi dapluralismo istituzionale giustificano, a de-terminate condizioni, una deroga alla nor-male ripartizione di competenze ». Anchenel nostro sistema costituzionale sono pre-senti congegni volti a rendere più flessibileun disegno che, in ambiti nei quali coe-sistono, intrecciate, attribuzioni e funzionidiverse, rischierebbe di vanificare, perl’ampia articolazione delle competenze,istanze di unificazione presenti nei piùsvariati contesti di vita, le quali, sul pianodei principî giuridici, trovano sostegnonella proclamazione di unità e indivisibi-lità della Repubblica.

Su queste basi, la Corte costituzionaleha dunque elaborato il principio della cd.« attrazione in sussidiarietà », che consentealla Stato di intervenire, in presenza dideterminati presupposti e con alcune li-mitazioni, con una disciplina di dettaglioanche in materie non riservate alla suacompetenza esclusiva.

Segnala, che nell’ambito dei limiti checircoscrivono l’intervento statale, pre-gnante rilievo ha assunto il principio dileale collaborazione. La deroga all’ordina-rio assetto delle competenze impone in-fatti di assicurare un adeguato coinvolgi-mento delle regioni, generalmente richie-sto nella forme dell’intesa nell’ambito delsistema delle Conferenze o con la regioneinteressata.

La reintroduzione del limite esplicitodell’interesse nazionale sembrerebbe per-tanto di avere l’effetto non solo e nontanto di consentire l’intervento del legisla-tore statale in ambiti ordinariamente ri-messi alla competenza regionale – inter-vento già ampiamente ammesso dalla giu-

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risprudenza costituzionale – quantoquello di rimuovere alcuni limiti che laCorte costituzionale ha individuato percircoscrivere tale intervento. Soprattutto ilmancato richiamo al principio di lealecollaborazione sembra infatti consentireun intervento statale anche in assenza diun coinvolgimento delle regioni, elementoinvece costantemente richiesto dalla giu-risprudenza costituzionale in caso di scon-finamento delle legge statale in ambiti dipertinenza regionale.

Fa presente che il nuovo quarto commadell’articolo 117 introduce peraltro un im-portante limite procedurale per l’attiva-zione della « clausola di supremazia », con-sistente nella proposta del Governo. Se-condo la relazione illustrativa del disegnodi legge governativo originario, la clausoladi supremazia statale è infatti « vincolataad una precisa assunzione di responsabi-lità da parte del Governo per evitarne unuso non giustificato ».

Fa presente, altresì, che la disciplinatransitoria in materia è dettata dall’arti-colo 38, comma 10, secondo il quale leleggi regionali adottate sul base dell’assettodi competenze vigente fino alla data dientrata in vigore della legge costituzionalein esame, continuano ad applicarsi finoalla data di entrata in vigore delle leggiadottate ai sensi del nuovo assetto dicompetenze.

A differenza della riforma del titolo Vdel 2001, il disegno di legge in esame recadunque una disciplina transitoria volta aregolare in passaggio al nuovo sistema diriparto delle competenze.

Passando, poi, ad una analisi più ap-profondita della materia « salute », osservache dopo la riforma del Titolo V dellaParte II della Costituzione introdotta conla legge cost. n. 3 del 2001, la giurispru-denza costituzionale ha costantemente af-fermato che la materia « tutela della sa-lute » è « assai più ampia rispetto allaprecedente materia assistenza sanitaria eospedaliera ». In essa rientra anche l’or-ganizzazione sanitaria, considerata « parteintegrante » della tutela della salute: per-tanto le Regioni possono legiferare in tema

di organizzazione dei servizi sanitari, masempre nel rispetto dei « principi fonda-mentali » stabiliti dallo Stato.

Ribadisce che nel nuovo articolo 117,l’ambito materiale concernente la salute èarticolato nel modo seguente: le disposi-zioni generali e comuni per la tutela dellasalute spettano alla competenza esclusivastatale; la programmazione e organizza-zione dei servizi sanitari è ascritta allacompetenza regionale (enumerata nelquarto comma dell’articolo 117).

Quindi il riferimento alle « disposizionigenerali e comuni » in luogo dei « principifondamentali » per la tutela della salutelascerebbe supporre che il senso sia quellodi dare alla legislazione statale la disci-plina comune, uniforme sul territorio, an-che se di dettaglio (analogamente, adesempio, a quanto ricavabile dalla giuri-sprudenza costituzionale sulle norme ge-nerali in materia di istruzione di cui alvigente articolo 117, comma 2). Se siesclude, infatti, un riparto verticale di tipoprincipio/dettaglio, ne deriva quindi per loStato la possibilità di espansione dellacompetenza in ordine a cosa sia da in-tendere per disposizioni generali e co-muni.

Osserva, pertanto, che resta inoltre dacapire se le Regioni possano legiferare inmateria di tutela della salute (per tutto ciòche non sia programmazione e organizza-zione di cui al quarto comma) attraversodisposizioni particolari/non generali, in viaresiduale ma come ambito « innominato ».

Ritiene che vada considerato, altresì,che il sesto comma del nuovo articolo 117attribuisce nuovamente allo Stato la fa-coltà di adottare regolamenti anche inmateria di tutela della salute sebbenelimitatamente alle disposizioni generali ecomuni. Questo significa che potrannonuovamente essere utilizzati, ad esempio,strumenti quali gli atti di indirizzo ecoordinamento in materia sanitaria cheerano stati eliminati con la riforma deltitolo V.

È da considerare, infine, il ruolo chesarà attribuito nella nuova articolazione

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delle competenze alla Conferenza Stato-Regioni – che nel sistema vigente ha unruolo rilevante nel raccordo delle compe-tenze tra Stato e regione in materia sa-nitaria – soprattutto negli ambiti di tuteladella salute che non ricadono nella pro-grammazione e organizzazione dei servizisanitari.

Per quanto riguarda la sicurezza ali-mentare, a fronte della soppressione dellacompetenza concorrente in materia « ali-mentazione » il nuovo articolo 117, ascrivealla competenza esclusiva statale le dispo-sizioni generali e comuni per la sicurezzaalimentare.

Secondo la giurisprudenza costituzio-nale, nell’attuale vigente quadro costitu-zionale, la materia sicurezza alimentare èascrivibile alla tutela della salute (sentenzan. 104 del 2014).

Rilevando che la tutela e sicurezza dellavoro passa dalla competenza concor-rente alla competenza esclusiva statale,limitatamente alle disposizioni generali ecomuni, ricorda che attualmente la mate-ria ha di fatto trovato una compiutasistemazione in una legge statale, il testounico in materia di tutela della salute edella sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs.n. 81 del 2008). Il contenzioso costituzio-nale è stato efficacemente prevenuto gra-zie alla traduzione normativa del principiodi « leale collaborazione » tra Stato e re-gioni (nel frattempo affermatosi nel qua-dro della complessiva giurisprudenza for-matasi a seguito della Legge costituzionalen. 3 del 2001 di riforma del titolo V), cheha indotto il legislatore, consapevole del-l’esistenza di un’interferenza di compe-tenze tale da non poter consentire l’asse-gnazione della materia all’uno o all’altrotitolo competenziale, a prevedere un am-pio ricorso alla contrattazione dei conte-nuti normativi in sede di Conferenza Sta-to-regioni, con particolare riferimento allafase attuativa della delega legislativa.

Ricorda che tra le materie di compe-tenza regionale, il nuovo articolo 117 in-dividua espressamente la materia pro-grammazione ed organizzazione dei servizi

sociali. Nell’attuale sistema di riparto dellecompetenze, la materia servizi sociali (ta-lora definita anche come politiche sociali),in quanto non nominata né tra gli ambitidi competenza esclusiva statale né traquelli di competenza concorrente, è paci-ficamente attribuita dalla giurisprudenzacostituzionale alla competenza residualeregionale.

Osserva che tale competenza residualeregionale è peraltro destinata ad intrec-ciarsi con la competenza esclusiva statalein materia di determinazione dei livelliessenziali delle prestazioni concernenti idiritti civili e sociali che devono esseregarantiti su tutto il territorio nazionale.

I rapporti tra i due ambiti materialisono messi a fuoco nella sentenza dellaCorte costituzionale n. 297 del 2012. Se-condo la Corte, l’articolo 117, secondocomma, lettera m), Cost., che sancisce lacompetenza statale in materia di determi-nazione dei livelli essenziali delle presta-zioni, pone, in tema di livelli essenziali diassistenza socio-assistenziale (LIVEAS),una riserva di legge che deve ritenersirinforzata (in quanto vincola il legislatoread apprestare una garanzia uniforme sulterritorio nazionale) e relativa (in quanto,considerata la complessità tecnica delladeterminazione dei livelli delle prestazioni,essi possono essere stabiliti anche in viaamministrativa, purché in base alla legge).La determinazione dei LIVEAS nonesclude peraltro che le Regioni e gli entilocali possano garantire, nell’ambito delleproprie competenze, livelli ulteriori di tu-tela.

La specifica procedura per la determi-nazione dei LIVEAS introdotta dal legisla-tore statale dopo la riforma del titolo Vdel 2001 (articolo 46, comma 3, leggen. 289 del 2002) non ha peraltro maitrovato applicazione.

Fa presente, poi, che in base alla giu-risprudenza costituzionale, dunque, la de-terminazione dei livelli essenziali delleprestazioni si riferisce alla fissazione deilivelli strutturali e qualitativi di presta-zioni che, concernendo il soddisfacimento

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di diritti civili e sociali, devono esseregarantiti, con carattere di generalità, atutti gli aventi diritto; dunque essa puòessere invocata in relazione a specificheprestazioni delle quali le norme statalidefiniscono il livello essenziale di eroga-zione. Siffatto parametro costituzionaleconsente, infatti, una restrizione dell’au-tonomia legislativa delle Regioni, giustifi-cata dallo scopo di assicurare un livellouniforme di godimento dei diritti civili esociali tutelati dalla stessa Costituzione(sentenza n. 387 del 2007) e, appunto perquesto, esso, da un lato, non permette alloStato di individuare il fondamento costi-tuzionale della disciplina di interi settorimateriali (sentenze n. 383 e n. 285 del2005). Dall’altro, può, invece, essere invo-cato anche nei particolari casi in cui ladeterminazione del livello essenziale diuna prestazione non permetta, da sola, direalizzare utilmente la finalità di garanziadallo stesso prevista, espressiva anchedello stretto legame esistente tra tale pa-rametro ed i principi di cui agli artt. 2 e3, comma secondo, Cost., che garantisconoi diritti inviolabili dell’uomo e l’ugua-glianza in senso sostanziale dei cittadini(sentenze n. 62 del 2013 e n. 10 del 2010).

Come ha ricordato, nella già citatasentenza n. 297 del 2012, la forte inci-denza della competenza in materia dideterminazione dei livelli essenziali sul-l’esercizio delle competenze legislative edamministrative delle regioni è stata taloraritenuta tale da esigere che il suo eserciziosi svolga attraverso moduli di leale colla-borazione tra Stato e Regione, salvo chericorrano ipotesi eccezionali in cui la de-terminazione dei livelli essenziali delleprestazioni « non permetta, da sola, direalizzare utilmente la finalità [...] di pro-tezione delle situazioni di estrema debo-lezza della persona umana », tanto dalegittimare lo Stato a disporre in viadiretta le prestazioni assistenziali, senzaadottare forme di leale collaborazione conle Regioni (sentenza n. 10 del 2010, aproposito della social card, ricondotta aiLEP e messa in connessione con gli artt. 2

e 3, secondo comma, Cost.). Proprio inragione di tale impatto sulle competenzeregionali, lo stesso legislatore statale, neldeterminare i livelli essenziali delle pre-stazioni sanitarie o di assistenza sociale,ha spesso predisposto strumenti di coin-volgimento delle Regioni (nella forma del-l’« intesa ») a salvaguardia delle compe-tenze di queste.

Per quanto di competenza della XIICommissione ritiene necessario segnalare,inoltre, un aspetto dell’articolo 1 del di-segno di legge costituzionale, che modifical’articolo 55 Cost., in materia di « funzionidelle Camere », inserendo nuovi commi,che rivisitano profondamente le funzioniproprie dei due rami del Parlamento,disponendo la fine del bicameralismo pa-ritario e perfetto nel nostro ordinamentoper passare ad un bicameralismo differen-ziato, in cui il Parlamento continua adarticolarsi in Camera e Senato ma i dueorgani hanno composizione diversa e fun-zioni in gran parte differenti.

Il nuovo quinto comma dell’articolo 55prevede che la Camera dei deputati « eser-cita la funzione legislativa » mentre ilSenato « concorre, nei casi e secondo mo-dalità stabilite dalla Costituzione, alla fun-zione legislativa ». Il Senato concorre al-tresì, paritariamente, alla funzione legisla-tiva nelle materie relative alla famiglia e almatrimonio (articolo 29 Cost.) nonché allasottoposizione a trattamenti sanitari ob-bligatori (articolo 32, secondo comma,Cost.), in base ad una modifica approvatadal Senato.

Segnala al riguardo che il successivoarticolo 70, comma primo, Cost. definiscegli altri provvedimenti per i quali è pre-vista l’approvazione « paritaria » da partedei due rami del Parlamento, tra i qualinon figurano le ricordate materie, da in-tendersi invece ricomprese nella norma dichiusura che aggiunge « e gli altri casiprevisti dalla Costituzione ».

Ritiene, pertanto che apparirebbe op-portuno coordinare la disposizione di cuiall’articolo 70, primo comma, con l’arti-colo 55, quinto comma.

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In conclusione, si riserva di formulareuna proposta di parere sulla base degliinterventi che emergeranno nel corso deldibattito, nonché alla luce delle audizioniinformali che si svolgeranno nella sedutadi domani.

Pierpaolo VARGIU, presidente, nel ri-cordare nuovamente che nella seduta didomani si svolgeranno alcune audizioniinformali che permetteranno di approfon-dire l’impatto delle prospettate riformecostituzionali sulle materie di competenzadella Commissione, nessun altro chie-dendo di intervenire, rinvia il seguito del-l’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Disposizioni in materia di assistenza in favore dellepersone affette da disabilità grave prive del sostegnofamiliare.C. 698 Grassi, C. 1352 Argentin, C. 2205 Miotto, C.2456 Vargiu, C. 2578 Binetti e C. 2682 Rondini.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle14.55 alle 16.10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di responsabilitàprofessionale del personale sanitario.C. 259 Fucci, C. 262 Fucci, C. 1324 Calabrò,C. 1312 Grillo, C. 1581 Vargiu e C. 1902Monchiero, C. 1769 Miotto e C. 2155 For-misano.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 141 — Commissione XII

XIII COMMISSIONE PERMANENTE(Agricoltura)

S O M M A R I O

INTERROGAZIONI:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

5-03471 L’Abbate: Sulle metodologie di contrasto della Xylella fastidiosa degli ulivi in Puglia . . 143

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145

5-04098 Zaccagnini: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle api Aethinatumida.

5-04187 Parentela: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle api Aethinatumida.

5-04188 Parentela: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle api Aethinatumida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148

ATTI DELL’UNIONE EUROPEA:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzionebiologica e all’etichettatura dei prodotti biologici (COM(2014) 180 final).

Comunicazione della Commissione – Piano d’azione per il futuro della produzione biologicanell’Unione europea (COM(2014) 179 final) (Seguito dell’esame congiunto, ai sensi dell’ar-ticolo 127 del regolamento, e rinvio/conclusione – Approvazione del documento finale) . . 144

ALLEGATO 3 (Nuova proposta di documento finale del relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 144

INTERROGAZIONI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Luca SANI. – Inter-viene il viceministro delle politiche agricolealimentari e forestali, Andrea Olivero.

La seduta comincia alle 14.15.

Variazione nella composizione della Commissione.

Luca SANI, presidente, comunica che ildeputato Fabio Lavagno, del gruppo Par-

tito Democratico, e il deputato GessicaRostellato, del gruppo Movimento cinquestelle, entrano a far parte della Commis-sione. Da quindi il benvenuto ai colleghi,augurando loro buon lavoro.

Sulla pubblicità dei lavori.

Luca SANI, presidente, comunica che ilgruppo M5S ha chiesto che la pubblicitàdei lavori della seduta odierna sia assicu-rata anche mediante trasmissione con im-pianto audiovisivo a circuito chiuso. Nonessendovi obiezioni, ne dispone l’attiva-zione.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 142 — Commissione XIII

5-03471 L’Abbate: Sulle metodologie di contrastodella Xylella fastidiosa degli ulivi in Puglia.

Il viceministro Andrea OLIVERO ri-sponde alle interrogazioni in titolo nei ter-mini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Giuseppe L’ABBATE (M5S), replicando,si dichiara non soddisfatto, in particolareper la mancata messa a disposizione deidati scientifici riguardanti il fenomeno. Sitratta infatti non solo di stabilire concertezza se l’agente patogeno del dissec-camento degli ulivi sia da rinvenire effet-tivamente nella Xylella fastidiosa, ma an-che di comprendere i motivi per cui ilcomitato tecnico-scientifico non abbia an-cora preso iniziative. Si chiede poi lanomina di un Commissario, senza che sene ravvisi la ragione. Infine osserva chenulla è stato deciso in merito a provvedi-menti di natura economica, che sarebberoi più urgenti da mettere in atto, special-mente nei riguardi dei vivaisti e degliolivicoltori, che si trovano di fronte ad unagrande confusione e hanno la netta im-pressione che si stia perdendo tempo. Nelfrattempo si corre il rischio che la pato-logia giunga nella grande zona olivicola diBari senza ancora aver trovato le strategienecessarie ad affrontare il fenomeno.

5-04098 Zaccagnini: Sulle misure per fronteggiare la

diffusione del parassita delle api Aethina tumida.

5-04187 Parentela: Sulle misure per fronteggiare la

diffusione del parassita delle api Aethina tumida.

5-04188 Parentela: Sulle misure per fronteggiare la

diffusione del parassita delle api Aethina tumida.

Il viceministro Andrea OLIVERO ri-sponde alle interrogazioni in titolo nei ter-mini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Adriano ZACCAGNINI (SEL) repli-cando, si ritiene parzialmente soddisfattodella risposta, in quanto la strategia èquella di rincorrere l’emergenza. Ricono-sce che l’impegno è palese, vista la criticità

della situazione, ma osserva che non c’èchiarezza circa il metodo migliore peraffrontarla.

Ritiene che si tratti di un problemaderivante dalle distorsioni della globaliz-zazione e pertanto occorrerebbe deciderese chiudere o meno all’importazione dallezone esterne all’Unione europea di pro-dotti potenzialmente portatori di patolo-gie. Su questo punto in particolare nonritiene la risposta del Governo soddisfa-cente.

Ritiene infine necessaria una chiarapresa di posizione in materia di agrofar-maci, con particolare riferimento all’usodei neonicotinoidi. Deve purtroppo rile-vare l’astensione dell’Italia sul tema insede europea.

Paolo PARENTELA (M5S), nel ritenersiparzialmente soddisfatto, evidenzia comenon sia stata rispettata la normativa vi-gente da parte della regione Calabria. Perquesto motivo, a distanza di pochi mesidalla distruzione delle arnie contaminate,sono stati rinvenuti nuovamente coleotterinella zona precedentemente infestata.

Altro elemento critico riguarderà laquestione degli indennizzi. Ritiene comun-que che la regione Calabria dovrà sicura-mente intervenire per quel che riguarda ilpiano di sviluppo rurale, ma paventa latardività dell’azione pubblica.

Infine, anche se manifesta apprezza-mento per l’interlocuzione in corso tra ilGoverno e gli apicoltori invita lo stessoGoverno a mobilitarsi, con la collabora-zione della regione, per trovare il giustoristoro dei danni subiti dagli operatori, cheammontano ad oggi a un milione e mezzodi euro, e rilanciare il settore, evitandoritardi e lungaggini.

Luca SANI, presidente, dichiara con-cluso lo svolgimento delle interrogazioniall’ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 143 — Commissione XIII

ATTI DELL’UNIONE EUROPEA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Luca SANI.

La seduta comincia alle 14.50.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e

del Consiglio relativo alla produzione biologica e

all’etichettatura dei prodotti biologici (COM(2014)

180 final).

Comunicazione della Commissione – Piano d’azione

per il futuro della produzione biologica nell’Unione

europea (COM(2014) 179 final).

(Seguito dell’esame congiunto, ai sensi del-l’articolo 127 del Regolamento, e rinvio/conclusione – Approvazione del documentofinale).

La Commissione prosegue l’esame deidocumenti all’ordine del giorno, rinviatonella seduta del 26 novembre.

Luca SANI, presidente, comunica che ilgruppo M5S ha chiesto che la pubblicitàdei lavori della seduta odierna sia assicu-rata anche mediante trasmissione con im-pianto audiovisivo a circuito chiuso. Nonessendovi obiezioni, ne dispone l’attiva-zione.

Alessandra TERROSI (PD), relatore, co-munica che sono pervenute osservazionida parte di soggetti esterni che erano statiascoltati in audizione, mentre non ne sonogiunte da parte di altri gruppi, peraltropreannunciate, che saranno invece propo-ste nella seduta odierna.

Ricorda che è in distribuzione unaproposta di documento nel quale sono giàstate apportate alcune modifiche rispettoalla precedente versione (vedi allegato 3).In particolare, sono state accolte alcuneproposte di modifica con riferimento alledefinizioni, alle certificazioni di gruppo,alla ristorazione scolastica, ai controlli

annuali, alle deroghe e all’etichettatura deiprodotti confezionati in regime di conver-sione biologica.

Fa presente che a tali modifiche po-tranno seguire altre concordate con igruppi, purché non si dilati ancora di piùl’iter del provvedimento, già ampiamentesvolto.

Chiede pertanto di rinviare la conclu-sione dell’esame per poter predisporreun’ulteriore bozza di parere.

Silvia BENEDETTI (M5S), pur rile-vando talune divergenze, concorda sostan-zialmente sulla proposta di parere.

Adriano ZACCAGNINI (SEL) prean-nuncia alcune osservazioni e integrazionidel proprio gruppo. Quanto alla certifica-zione di alcuni prodotti di agricoltura inconversione biologica, ritiene che debbaesserci un obbligo di trasparenza. Ulte-riore questione che ritiene utile sottoporrea confronto con il relatore è quello rela-tivo alla etichettatura con riferimento al-l’assenza di organismi geneticamente mo-dificati e agli atti delegati da adottaresuccessivamente all’entrata in vigore dellanormativa.

Alessandra TERROSI (PD) ritiene utile,una volta ricevute materialmente le pro-poste di modifica richieste, un approfon-dimento per le vie brevi per giungere aduna proposta di documento finale condi-visa.

Luca SANI, presidente, rinvia pertantoil seguito dell’esame, così da concluderloin una prossima seduta, non appena larelatrice darà indicazione di aver esauritoil confronto con i gruppi. Rinvia infine ilseguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle15 alle 15.10.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 144 — Commissione XIII

ALLEGATO 1

Interrogazione 5-03471 L’Abbate: Sulle metodologie di contrasto dellaXylella fastidiosa degli ulivi in Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

La Xylella fastidiosa è un batterio fito-patogeno riscontrato di recente in Europae, a causa dell’elevata nocività che locontraddistingue, è stato inserito nella listadegli organismi da quarantena perl’Unione europea (Direttiva 2000/29 delConsiglio dell’8 maggio 2000). Invero inAmerica, areale di origine del batterio, enei Paesi ove è stato introdotto, è causa dinumerose patologie per molteplici colturevegetali, con conseguenti ripercussioni an-che di tipo economico.

Esaminando i flussi commerciali con iPaesi terzi, l’introduzione del batterio nellaprovincia di Lecce sarebbe avvenuta, vero-similmente, attraverso l’importazione dimateriale vegetale infetto, mentre la succes-siva diffusione è stata agevolata dalla pre-senza di piante ospiti, vettori e condizioniambientali favorevoli. Specifici studi con-dotti al riguardo hanno infatti evidenziatocome il Salento rientri tra le aree che pre-sentano condizioni climatiche particolar-mente propizie allo sviluppo del batterio.

In tale territorio, l’infezione da Xylellafastidiosa (che comporta gravi sintomi didisseccamento fino a causare la mortedella pianta) è stata riscontrata su olivi edaltre piante fruttifere, ornamentali e spon-tanee. Gli enti ricerca presenti nella re-gione (l’Università di Bari, il CNR – Isti-tuto di virologia vegetale di Bari, l’Istitutointernazionale agronomico mediterraneodi Bari, il Centro di ricerca, sperimenta-zione e formazione in agricoltura di Lo-corotondo), in collaborazione con quellieuropei e internazionali di maggior rilievo,sono pervenuti, in tempi celeri, alla com-pleta caratterizzazione del ceppo batterico

nonché alla definizione di efficaci proce-dure diagnostiche, sierologiche e moleco-lari, convalidate attraverso adeguate provedi laboratorio.

Le più recenti evidenze scientifichesono state presentate nel corso del Sim-posio internazionale su Xylella fastidiosa« International Symposium on the Euro-pean outbreak of Xylella fastidiosa inOlive » organizzato dal CNR a Gallipoli il21 e 22 ottobre scorsi.

Mi preme inoltre evidenziare l’inter-vento del Servizio fitosanitario centrale delMinistero delle politiche agricole alimen-tari e forestali che, preso atto del graverischio per le coltivazioni tradizionali delcomparto agricolo centro-meridionale, haintrapreso le opportune iniziative volte adindividuare le più idonee strategie di di-fesa dalla batteriosi in parola e a circo-scrivere la diffusione.

Per comprendere l’estensione del feno-meno sul territorio, il Ministero delle po-litiche agricole alimentari e forestali haquindi stanziato 200.000 euro per le ne-cessarie attività di monitoraggio da con-durre nella provincia di Lecce (ove ilfocolaio è stato rinvenuto) e in quellelimitrofe.

La problematica, comunque, è stataesaminata sia in ambito europeo che insede di Comitato fitosanitario nazionaleove, tenendo conto dei costanti aggiorna-menti sulla situazione in Puglia, sono statedefinite le misure fitosanitarie da adottarein via prioritaria al fine di contrastare ildiffondersi della malattia sul territorio.

Ciò ha portato all’emanazione dellaDecisione di esecuzione della Commis-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 145 — Commissione XIII

sione 2014/497/UE del 23 luglio 2014(relativa alle misure per impedire l’in-troduzione e la diffusione nell’Unionedella Xylella fastidiosa), nonché di speci-fici provvedimenti da parte del Serviziofitosanitario della regione Puglia per de-finire, sulla base di quanto deciso dalComitato suddetto, le aree contaminate eregolamentare lo spostamento di vegetalisensibili da tali zone.

Lo scorso luglio, tuttavia, a seguito diuna recrudescenza nella diffusione di Xy-lella nella provincia di Lecce, si è resonecessario un ulteriore confronto tra leistituzioni coinvolte nella gestione di que-sta emergenza fitosanitaria, al fine di de-finire adeguate strategie di intervento.

Pertanto, con il decreto ministeriale 12settembre 2014, è stato istituito uno spe-cifico Comitato tecnico-scientifico (compo-sto dai rappresentanti delle principali Isti-tuzioni scientifiche nazionali ed interna-zionali) per approfondire gli aspetti con-nessi alla gestione della emergenzafitosanitaria causata dalla Xylella fasti-diosa e supportare il Comitato fitosanitarionazionale nella scelta delle misure piùidonee.

È stato quindi elaborato un nuovopiano d’intervento che prevede azioni spe-cifiche per la provincia di Lecce. In par-ticolare, la creazione di una « zona cusci-netto » e di un ulteriore « cordone fitosa-nitario » tra la costa ionica e quella adria-tica, con la funzione di area di sicurezzaove attuare azioni più incisive di lotta albatterio e ai suoi vettori, a tutela dellerestanti aree indenni del territorio regio-nale e nazionale.

Detti interventi sono inclusi nel decretoministeriale 26 settembre 2014 recante« Misure di emergenza per la prevenzione,il controllo e l’eradicazione di Xylellafastidiosa (Well e Raju) nel territorio dellaRepubblica italiana » che, oltre ad istituireun monitoraggio permanente per l’organi-smo nocivo su tutto il territorio nazionale,dispone espressamente, all’articolo 6, chel’attività di ricerca su Xylella fastidiosa siasubordinata ad una specifica autorizza-zione rilasciata dal Servizio fitosanitariocentrale del Ministero, ai sensi del Titolo

X del decreto legislativo n. 214 del 2005.Peraltro, le istituzioni scientifiche e glialtri soggetti che intendono avviare attivitàdi indagini e sperimentazione sull’organi-smo specificato devono darne preventiva-mente comunicazione al Servizio fitosani-tario regionale competente cui, tra l’altro,devono essere comunicati tempestivamentei risultati prima di darne diffusione pub-blica.

In relazione alle prove sperimentalicondotte dall’Istituto internazionale agro-nomico mediterraneo di Bari nell’ambitodel workshop del 2010 rassicuro gli inter-roganti che, sulla base delle verifiche ef-fettuate dal Servizio fitosanitario dellaregione Puglia, tutto il materiale impiegatoè stato distrutto in condizioni di sicurezza.

Per quanto concerne, poi, lo stanzia-mento di fondi per le emergenze fitosani-tarie, preciso che la Legge di stabilità 2014(legge 27 dicembre 2013, n. 147), all’arti-colo 1, comma 297, ha autorizzato unaspesa di 5 milioni di euro per il poten-ziamento del Servizio fitosanitario nazio-nale (con particolare riferimento all’emer-genza provocata dal batterio Xylella fasti-diosa) e dei sistemi di monitoraggio econtrollo, ivi compresi i controlli sullesementi provenienti da organismi geneti-camente modificati.

Di tale importo (ridotto ad euro4.130.430 a seguito di accantonamenti pervariazioni di bilancio), 1 milione è statoassegnato (con decreto del Ministro del 13giugno 2014, n. 6351) al potenziamentodei sistemi di monitoraggio e controllo, ivicompresi i controlli sulle sementi prove-nienti da organismi geneticamente modi-ficati; con successivo decreto del Ministrodel 28 luglio 2014, n. 8248 sono statidestinati 500.000 euro al finanziamentodegli interventi necessari al potenziamentodel Servizio fitosanitario nazionale (ivicomprese la formazione e l’aggiornamentodegli ispettori e degli agenti fitosanitarioperanti presso i Servizi fitosanitari regio-nali). Il rimanente importo, pari ad euro2.630.430, è stato destinato all’attuazionedelle misure urgenti per fronteggiare ilrischio fitosanitario connesso alla diffu-sione del batterio Xylella fastidiosa.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 146 — Commissione XIII

Preciso inoltre che, a supporto delpotenziamento dei Servizi fitosanitari re-gionali per le varie emergenze fitosanitariein atto, alle regioni sono stati altresì as-segnati euro 4.165.599,50 (con il decretoministeriale 17 febbraio 2014, n. 3728) edeuro 3.529.473,50 (con il decreto ministe-riale 22 luglio 2014, n. 15188), ripartiti trai Servizi fitosanitari regionali sulla basedei parametri stabiliti nell’Intesa sancitatra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e Bolzano il 29 aprile2010 (decreto ministeriale 7 agosto 2014,allegato 16859).

Ovviamente, anche alla luce delle do-mande poste dall’interrogante, ribadiscoche l’attenzione del Ministero delle politi-che agricole alimentari e forestali sullevarie problematiche determinate dalla dif-fusione del batterio Xylella, rimarrà alta ecostante anche con l’obiettivo di aggior-nare, qualora se ne dovesse riscontrare lanecessità, gli interventi da mettere incampo per contrastare e debellare quellache a tutti gli effetti rappresenta oggi unagrave minaccia per la produzione olivicoladel Paese.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 147 — Commissione XIII

ALLEGATO 2

Interrogazioni 5-04098 Zaccagnini, 5-04187 Parentela e 5-04188 Pa-rentela: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle

api Aethina tumida.

TESTO DELLA RISPOSTA

Premetto che rispondo congiuntamentealle interrogazioni in oggetto che riguar-dano tutte il recente rinvenimento di fo-colai di Aethina tumida, un coleotteroparassita delle api, che è stato rinvenutonella zona di Gioia Tauro e successiva-mente anche in Sicilia.

La competenza specifica sugli interventiper lottare contro questo parassita è delMinistero della salute, e mi sono pertantoimmediatamente attivato presso tale Mi-nistero per conoscere quali iniziative fos-sero state assunte e con quali ricadute sulcomparto dell’apicoltura.

Lo scorso settembre, non appena avutoconferma della presenza di Aethina tumidanella provincia di Reggio Calabria, in vi-cinanza del porto di Gioia Tauro (primoingresso sul territorio europeo), tenendoaltresì presenti gli ingenti danni da essacausati all’apicoltura negli Stati Uniti, Au-stralia e Africa sub-sahariana, il Ministerodella salute ha subito attivato le necessarieprocedure per fronteggiare l’emergenza,secondo la normativa europea che impone,all’inizio di questi fenomeni, e fintantochéessi non diventino endemici, una strategiamolto drastica, volta all’eradicazione.

Infatti, oltre ad inviare immediata-mente sul posto il responsabile del centrodi referenza nazionale dell’apicoltura del-l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, èstato disposto il controllo su tutti gli apiaripresenti nel raggio di 20 km dal focolaioiniziale e la distruzione di quelli infestati.Contestualmente, per rintracciare gliapiari che avevano effettuato attività dinomadismo nella regione Calabria nel

2014, e distruggere le arnie infestate delparassita, sono state interessate le rima-nenti regioni.

Sempre secondo le risultanze comuni-cate dal Ministero della salute, tutti glialveari colpiti si trovano solo nell’area di10 chilometri intorno al focolaio iniziale ele pertinenti disposizioni europee preve-dono, in tale contesto, la chiusura di unterritorio di 100 chilometri di raggio dalluogo di rinvenimento. È stato quindideciso di portare avanti l’obiettivo dell’era-dicazione dell’infestazione con la distru-zione degli apiari colpiti.

La regione Calabria, direttamente re-sponsabile come è noto dell’attuazionedelle misure sul territorio, individuate lezone di restrizione, ha disposto i controlliobbligatori, per la ricerca del parassita,negli apiari ivi ricadenti e vietato la mo-vimentazione al di fuori dal territoriocalabrese.

Alla data del 2 dicembre, sono statiaccertati 59 focolai in Calabria ed uno inSicilia, in provincia di Siracusa (fonte:Centro di referenza nazionale per l’apicol-tura – Istituto zooprofilattico sperimentaledelle Venezie), presumibilmente per uncontatto con l’area calabrese che non siera fatto in tempo a bloccare.

Premesso che sin dal primo momentoerano state consultate le categorie econo-miche interessate, l’evoluzione del feno-meno, con la persistenza dell’infestazione,ha giustificato la convocazione di unariunione per approfondire il confronto condette associazioni, lo scorso 1o dicembrepresso il Ministero della salute. All’incon-tro hanno partecipato, oltre al Ministero

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 148 — Commissione XIII

delle politiche agricole alimentari e fore-stali che ha coinvolto anche i responsabiliscientifici del CRA che si occupano dellamateria, gli assessorati agricoli delle re-gioni Calabria e Sicilia.

Nel corso della riunione sono statiesaminati i dati più recenti sulla diffusionedell’Aethina tumida e si è prospettata lanecessità di studiare eventuali linee diintervento non più volte alla eradicazione,bensì solo al contenimento. A tal riguardoil Ministero della salute si è dichiaratodisponibile ad esaminare le condizioninormative europee per un adattamentodella strategia, ferme restando le garanziesul controllo della movimentazione da as-sicurare all’Unione europea.

È stato pertanto deciso di convocareuna specifica riunione dell’Unità di Crisil’11 dicembre prossimo, allargata ai Mini-steri interessati, oltre alla salute, le poli-tiche agricole e l’ambiente, gli espertiscientifici e tutte le associazioni di cate-goria agricole interessate.

Tra le azioni degli esperti convocati sindall’11 dicembre, dovrà poi rientrarel’analisi sull’origine dell’emergenza che si èverificata.

Ricordo, che le « leggi di quarantena »che regolamentano l’introduzione sul terri-torio dell’Unione europea di vegetali e pro-dotti vegetali da Paesi terzi sono definitedalla Direttiva del Consiglio 2000/29/CE,recepita nell’Ordinamento italiano dal de-creto legislativo n. 214 del 2005. Tuttavia,sulla base della valutazione effettuata dal-l’Autorità europea per la sicurezza alimen-tare (EFSA), il rischio di introduzione diAethina tumida con vegetali e prodotti vege-tali è ritenuto inferiore a quello rappresen-tato dallo spostamento di colonie e prodottidell’apicoltura che rappresentano la princi-pale via di ingresso dell’organismo nocivo.

Da ultimo, proprio per contrastare l’in-sorgenza di nuove problematiche e preve-nire i rischi, ritengo utile avviare un’inda-gine per comprendere la provenienza del-l’Aethina tumida e sono convinto che ilcoinvolgimento del Corpo forestale delloStato possa dare una risposta valida.

Siamo consapevoli, come Governo, chele misure di eradicazione, con la distru-

zione totale degli alveari, hanno compor-tato danni rilevanti agli operatori econo-mici. Pertanto, per la corresponsione degliindennizzi, ai sensi della legge n. 218 del1988, agli apicoltori che hanno avuto gliapiari distrutti in conseguenza dell’infesta-zione, è stato predisposto il pertinenteprovvedimento del Ministero della salute,attualmente in fase di registrazione dellaCorte dei conti.

Se tale decreto in qualche misura ri-sarcisce la distruzione, vanno comunquecalcolati i danni da mancato reddito, non-ché i possibili effetti derivanti dalla man-cata impollinazione.

Su questo fronte, il Ministero delle poli-tiche agricole alimentari e forestali è impe-gnato per definire l’attivabilità del Fondo disolidarietà nazionale di cui al decreto legi-slativo n. 102 del 2004. Come è noto, alriguardo, i danni da mancato reddito e l’ab-battimento forzoso degli alveari a seguito diattacco delle infestazioni parassitarie se-gnalate sono assicurabili con polizze agevo-late e pertanto gli apicoltori potrebbero sot-toscrivere polizze assicurative.

Pertanto, per poter attivare un regimedi aiuto a favore degli apicoltori danneg-giati da infestazioni di Aethina tumida evespa velutina è necessaria una nuova basegiuridica, possibilmente con adeguate do-tazioni finanziarie (tenuto conto dellascarsità di risorse a disposizione per gliinterventi compensativi del Fondo) chedovrà preventivamente essere notificataalla Commissione come aiuto di Stato.

Infine qualora fosse ritenuto idoneo, leregioni potrebbero attivare, nell’ambito deipropri piani di sviluppo rurale, la misuraper il ripristino del potenziale produttivodanneggiato, ovvero misure nell’ambito delregime del de minimis.

Vorrei infine cogliere questa occasioneper informarvi su quanto il Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali sista impegnando a fare per riconoscere ilruolo fondamentale dell’apicoltura e delbenessere delle api, che svolgono non solouna funzione produttiva, ma anche unafunzione di indicatori del benessere am-bientale, oltre che di impollinazione.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 149 — Commissione XIII

Il Ministero, intende confermare per ilfuturo il progetto denominato BEENET,nell’ambito del quale è stata definita unarete di monitoraggio nazionale sullo statodi salute degli alveari, anche al fine diapprofondirne le cause di moria delle apie di spopolamento.

Si tratta di un progetto che coinvolge3.000 alveari situati in ogni regione eprovincia autonoma, attraverso periodicicontrolli e successive analisi di laboratoriosulle diverse matrici raccolte (api morte,api vive, covata, cera, polline).

A supporto del monitoraggio ci sonopoi le « segnalazioni » che permettono dirilevare eventi anomali in alveari che nonfanno parte della rete. Il sistema dellesegnalazioni prevede che l’apicoltore se-gnali al Servizio veterinario dell’ASL com-petente per territorio l’episodio di morta-lità e che lo stesso proceda al necessariosopralluogo con raccolta di campioni e alloro invio all’Istituto zooprofilattico speri-mentale delle Venezie per le analisi delcaso, in collaborazione anche con la reteBEENET.

Il progetto BEENET, è coordinato dalCRA-API in collaborazione con l’Istitutozooprofilattico sperimentale delle Venezie,con il Dipartimento di scienze e tecnologieagro-alimentari dell’Università di Bologna.

Ritengo inoltre indispensabile lanciareun piano di tutela dell’apicoltura a più lungotermine, anche mediante il rafforzamentodegli strumenti già in atto in base alla leggen. 313 del 2004. In particolare sul tavolo dilavoro ci sono diverse azioni concrete:

la messa a punto dell’anagrafe api-stica in collaborazione con il Ministero

della salute, che attraverso la conoscenzadella realtà produttiva, consenta di preve-nire e intervenire tempestivamente construmenti idonei alle emergenze, comequello dell’Aethina tumida;

la realizzazione di un’attività di ri-cerca, informazione e formazione, attra-verso la sperimentazione di strumenti didiagnosi e di lotta;

la tutela delle api regine di origineautoctona (l’ape ligustica e l’ape sicula);

la promozione del miele di produ-zione nazionale.

Il programma del Ministero non potràinoltre prescindere da una attenta analisidei rischi per le api provenienti dall’usoimproprio degli agro-farmaci.

Riguardo alle Linee guida redatte dal-l’EFSA per la valutazione del rischio ditutti i prodotti fitosanitari nei confrontidelle api, ritengo utile – a tale proposito– far presente che l’11 e il 12 dicembreprossimi, si terrà a Bruxelles una riunionedella Standing Committee on Plants, Ani-mals, Food and Feed in cui, tra gli argo-menti in discussione, è stata inserita latematica relativa ai neonicotinoidi.

In particolare, in tale contesto, do-vrebbe essere definito il documento diimplementazione delle Linee guida cherisultano essere di maggior garanzia per lasalvaguardia dell’ambiente e, una voltaapprovate, introdurranno nuovi aspettinella valutazione del rischio finora nonpresi in considerazione.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 150 — Commissione XIII

ALLEGATO 3

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consigliorelativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti

biologici (COM(2014) 180 final).

Comunicazione della Commissione – Piano d’azione per il futuro dellaproduzione biologica nell’Unione europea (COM(2014) 179 final).

NUOVA PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE DEL RELATORE

La Commissione XIII,

esaminate, ai sensi dell’articolo 127del regolamento, la proposta di regola-mento del Parlamento europeo e del Con-siglio relativo alla produzione biologica eall’etichettatura dei prodotti biologici, chemodifica il regolamento (UE) del Parla-mento europeo e del Consiglio sui controlliufficiali e che abroga il regolamento/CE)n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno2007 (COM(2014)180) e il Piano di azioneper il futuro della produzione biologicanell’Unione europea (COM(2014)179);

premesso che:

l’Italia, che si colloca tra i primidieci produttori mondiali di biologico conuna superficie di 1,2 milioni di ettari e40.000 aziende dedicate in via esclusiva albiologico e in Europa, dopo la Spagna, alsecondo posto, considera di primario in-teresse il settore biologico;

nel perseguire l’obiettivo condivisi-bile della Commissione di migliorare lanormativa sulla base di principi e dispo-sizioni di base trasversali, chiare e sem-plificate che dovrebbero rendere il settorepiù attraente, considerate le prospettive dimercato positive, occorre tenere contodelle specificità dell’agricoltura biologicaitaliana e mediterranea nel suo complesso,che presenta caratteristiche diverse ri-spetto a quella dei Paesi del nord Europa;

l’impianto della proposta apparecomplesso e l’articolato tocca numerosi

aspetti, in taluni casi rinviando a disposi-zioni contenute in altre proposte legislativetuttora in corso di esame – quale adesempio il tema dei controlli ufficiali – ciòcomportando un dibattito presso le sedieuropee che registra da un lato una so-stanziale convergenza su taluni punti e,dall’altro, posizioni contrastanti tra gliStati membri;

tenuto conto:

della relazione del Governo tra-smessa al Parlamento ai sensi dell’articolo6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012,n. 234, predisposta dal Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali,secondo cui le disposizioni recate dal pro-getto normativo appaiono complessiva-mente conformi all’interesse nazionale;

dell’audizione del Ministro per lepolitiche agricole, alimentari e forestali,Maurizio Martina davanti a questa Com-missione e delle priorità del semestre diPresidenza italiana del Consiglio del-l’Unione europea per il settore, nonchédegli ulteriori sviluppi dell’iter dell’attorichiamato presso le istituzioni europee;

della risoluzione n. 1 approvatadalla V Commissione del Consiglio regio-nale della Regione autonoma Friuli Vene-zia Giulia il 14 maggio 2014, ai sensi degliarticoli. 25 e 24, comma 3, della leggen. 234 del 2012 e del Protocollo n. 2allegato al TFUE;

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 151 — Commissione XIII

degli elementi di conoscenza e deirilievi emersi nel corso dell’attività cono-scitiva svolta da questa Commissione;

del parere della XIV Commissionepolitiche dell’Unione europea sulla Comuni-cazione approvato il 3 dicembre 2014 e chesarà trasmesso, unitamente a questo docu-mento finale, alle istituzioni europee nel-l’ambito del cosiddetto dialogo politico;

esprime una valutazione comples-sivamente positiva ed impegna il Governoa proseguire nella conduzione dei nego-ziati a livello di Unione europea tenendoconto delle seguenti osservazioni:

Definizioni

a) in generale occorre specificareche nella definizione di materiale ripro-duttivo vegetale rientrano anche le se-menti, considerato che la proposta di re-golamento sul materiale riproduttivo ve-getale (COM(2013)262), che faceva partedel cosiddetto pacchetto sicurezza agroa-limentare, è stata ritirata dalla Commis-sione europea (vedi lettera i));

b) è opportuno riflettere sulla de-finizione di materia prima agricola (arti-colo 3, punto 3);

c) è auspicabile un’ulteriore rifles-sione sulla superficie massima indicata di 5ha per la definizione « gruppo di opera-tori », nell’ambito della certificazione digruppo, che appare troppo generica erischia di risultare penalizzante per talunetipologie. Culturali e di allevamento nontenendo in alcun conto il valore che leproduzioni hanno rispetto alle zone diproduzione) Nel caso di aziende zootecni-che – ad esempio – il riferimento po-trebbe essere il numero dei capi (articolo3, punto 7).

Norme generali di produzione

d) si sollecita una riflessione sul-l’esclusione dal campo di applicazione delregolamento delle operazioni di ristora-zione collettiva, considerato il rilievo cheessa riveste in molti ambiti, quali la re-fezione scolastica, nonché il significativosbocco di mercato ad essa connesso;

e) appare opportuna altresì unariflessione sull’esclusione delle microim-prese dall’obbligo di conformarsi allenorme generali di produzione (articolo7d), tenuto conto della definizione ai sensidell’articolo 2, comma 3 della raccoman-dazione del 2003/361/CE: « un’impresa ilcui organico sia inferiore a 10 persone eil cui fatturato o il totale di bilancioannuale non superi i 2 milioni di euro ».

Deroghe

f) in generale, tenendo conto deldibattito in sede europea e delle istanzedegli operatori del settore biologico, purgiudicando condivisibile l’obiettivo di per-venire ad una progressiva eliminazionedelle stesse, è necessario garantire la giu-sta gradualità con tempi congrui e misuredi accompagnamento idonei a consentireall’intero sistema di adeguarsi al cambia-mento e che tengano conto della necessitàdi rispettare le caratteristiche territoriali,delle specificità regionali e sempre assicu-rando la massima trasparenza delle regole;

g) occorre valutare, comunque,l’opportunità di inserire una lista positivadi ingredienti non biologici (mangimi esementi) laddove quelli biologici siano in-sufficienti, garantendo tempi congrui perl’adeguamento del settore allo sviluppo delmercato.

Conversione

h) occorre maggiore flessibilità eduna riflessione prioritaria sull’obbligo diconversione completa delle « aziende mi-ste » che, in molti casi, potrebbe compor-tare una contrazione della produzione escoraggiarne la conversione stessa; si po-trebbe valutare, comunque, l’opportunitàdi prevedere per la fase di transizione losviluppo di mezzi tecnici e individuareadeguate misure di accompagnamento alfine di valutare la sostenibilità tecnica eeconomica della conversione e dei prodottida essa derivanti, da parte degli agricol-tori;

i) comunque, in caso di conversioneparziale, i siti dovrebbero essere meglio

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 152 — Commissione XIII

distinti e separati sotto il profilo logisticooperativo e funzionale (articolo 8, comma5);

j) per quanto riguarda l’acquacol-tura, in particolare, sarebbe necessariooperare un’adeguata distinzione e consen-tire comunque la presenza nella stessaazienda delle medesime specie in regimedi conversione e convenzionale;

OGM

k) sebbene il servizio giuridico dellaCommissione europea abbia specificatoche la definizione di « materiale riprodut-tivo vegetale » include anche le sementi, alfine di una maggiore chiarezza e di un’in-terpretazione inequivoca, appare oppor-tuno specificarlo all’articolo 9 della pro-posta, laddove è disciplinato il divieto diimpiego di OGM, come previsto dal rego-lamento CE 834/2007. Si sottolinea, peral-tro, che attualmente in Italia i prodotti cheindicano in etichetta la presenza di OGMnon possono essere commercializzati comebiologici;

l) appare opportuna altresì unariflessione sull’ipotesi di eliminare l’ob-bligo per gli operatori che usano prodottinon biologici acquistati da terzi di chie-dere ai venditori di confermare che essinon siano ottenuti o derivati da OGM;

Certificazione

m) non appare opportuno che unoperatore possa essere certificato da or-ganismi differenti per diversi gruppi diprodotto. Ogni operatore dovrebbe esserecertificato da un unico organismo di con-trollo (articolo 25, comma 3);

Controlli e gruppo di operatori

n) premesso che la mancanza diregole specifiche all’interno della propostain esame ed il rinvio alla definizione di unsistema unico dei controlli nell’ambitodella proposta della Commissione europea(COM(2013)265) sui controlli ufficiali – ilcui iter piuttosto controverso è ancora incorso presso le istituzioni europee – destaforti perplessità sotto il profilo della tra-sparenza sia per gli operatori sia per i

consumatori, appare condivisibile la defi-nizione di un sistema basato sull’analisidel rischio;

o) in assenza di un testo definito,peraltro, appare prematuro qualsivogliagiudizio sul funzionamento e l’organizza-zione dei controlli, ma appare comunqueinopportuna l’ipotesi di adeguare la fre-quenza dei controlli tramite atti delegati;

p) si ritiene inoltre utile il mante-nimento della cadenza annuale, così comel’esclusione dai controlli per i dettagliantiche vendono prodotti confezionati poichéin contrasto con l’obiettivo e l’esigenza disemplificazione degli adempimenti e diriduzione degli oneri burocratici;

q) occorre tenere nella giusta con-siderazione le realtà distributive del set-tore dei vari Paesi che, come nel casodell’Italia, vede un articolato tessuto dipiccoli e medi operatori che svolgonoanche funzioni logistiche e di mercato;

r) quanto alla fissazione di unasoglia minima di residui di antiparassitari,oltre la quale il prodotto non può esserevenduto come biologico, con possibilità diindennizzo per gli operatori soggetti acontaminazioni accidentali oltre tali limiti,nel condividere il principio generale, nonvi sono elementi sufficienti per una valu-tazione sulle modalità di applicazione;

s) in linea generale, occorre valu-tare le possibili conseguenze in terminichiarezza e trasparenza delle regole per ilsettore dell’agricoltura biologica dell’ipo-tesi di far confluire in un’unica disciplinaorganica sui controlli (regolamento(COM(2013)265) sui controlli ufficiali)quelli del biologico, che devono riguardaretutte le fasi del processo produttivo e difiliera e non solo il prodotto;

Importazioni da Paesi terzi

t) premesso che anche in questo casoil rinvio ad atti delegati e di esecuzionedella Commissione europea per quantoattiene la libera circolazione dei prodotti,la banca delle sementi e materiale ripro-duttivo, autorizzazione o revoca di so-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 153 — Commissione XIII

stanze ammesse, etichettatura e notifichedegli operatori rappresenta un elemento diincertezza, si condivide l’obiettivo di raf-forzare le disposizioni relative all’accredi-tamento e vigilanza della Commissione neipaesi terzi; si segnala altresì l’opportunitàdi verificare quanto già previsto dallanormativa europea per la importazione diprodotti biologici da Paesi terzi attual-mente in vigore (regolamento n.1235 del2008), ma in fase di revisione, al fine distabilire un efficace raccordo e garantireuna coerenza complessiva;

Distretti biologici

u) Si ravvisa, infine, che molte delleindicazioni contenute nella proposta inesame, nonché nel Piano di azione(COM(2014)179) vanno nella direzionedello sviluppo dei distretti biologici (per-formances ambientali, certificazione digruppo per i piccoli produttori, foraggi diprovenienza locale) presenti in Italia innumero sempre più crescente nonché intaluni Paesi europei (Francia, Austria); essirappresentano l’esempio concreto di comesia possibile conciliare la promozione dei

prodotti biologici con quella del territorioe delle sue peculiarità al fine di perveniread uno sviluppo delle potenzialità econo-miche, sociali e culturali. Nell’ottica di unaintegrazione tra i biodistretti presenti intutti i Paesi europei che in parte giàlavorano in rete, appare opportuno il ri-ferimento esplicito nella proposta inesame;

Atti delegati

v) In diversi punti della proposta sifa riferimento ad atti delegati da adottaresuccessivamente all’entrata in vigore dellaproposta; in generale, e tendendo contodelle diffuse preoccupazioni emerse nel-l’ambito dell’attività conoscitiva svolta, sisegnala l’opportunità di limitare il ricorsoai suddetti atti laddove le disposizioniriguardino aspetti tecnici e norme speci-fiche di produzione di singoli settori, chepotrebbero incidere in maniera significa-tiva e negativa su sistemi agricoli, agroa-limentari e distributivi dei singoli Paesi,con caratteristiche peculiari e articolazionicomplesse.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 154 — Commissione XIII

XIV COMMISSIONE PERMANENTE(Politiche dell’Unione europea)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Sull’attuazione e l’efficacia delle politiche UE in Italia.

Audizione del Sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze, Enrico Zanetti (Svolgi-mento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155

SEDE CONSULTIVA:

DL 168/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonchéad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attività amatoriale eagonistica. Nuovo testo C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Seguito dell’esamee conclusione – Parere favorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

Revisione della parte seconda della Costituzione. Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato,in prima deliberazione, dal Senato, e abb. (Parere alla I Commissione) (Seguito dell’esamee rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/99/UE sull’ordine diprotezione europeo. Atto n. 117 (Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 126, comma 2, delregolamento, e conclusione – Parere favorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

ATTI DELL’UNIONE EUROPEA:

Relazione annuale 2013 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali.COM(2014)507 final (Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 127, comma 1, del regolamento,e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157

Relazione annuale 2013 della Commissione europea in materia di sussidiarietà e propor-zionalità. COM(2014)506 final (Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 127, comma 1, delregolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 157

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele BORDO.

La seduta comincia alle 9.25.

Sull’attuazione e l’efficacia delle politiche UE in Italia.

Audizione del Sottosegretario di Stato all’Economia

e alle Finanze, Enrico Zanetti.

(Svolgimento e conclusione).

Michele BORDO, presidente, avverte chela pubblicità dei lavori della seduta

odierna sarà assicurata anche attraverso latrasmissione televisiva sul canale satelli-tare della Camera dei deputati e la tra-smissione diretta sulla web-tv della Ca-mera dei deputati.

Svolge quindi un intervento introdut-tivo.

Il sottosegretario Enrico ZANETTIsvolge una relazione sui temi oggetto del-l’audizione.

Intervengono quindi i deputati RoccoBUTTIGLIONE (PI), Florian KRONBICH-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 155 — Commissione XIV

LER (SEL), Adriana GALGANO (SCpI),Tea ALBINI (PD) e Paola CARINELLI(M5S).

Il sottosegretario Enrico ZANETTI ri-sponde ai quesiti posti e fornisce ulterioriprecisazioni.

Michele BORDO, presidente, ringrazia ilSottosegretario Zanetti per il suo inter-vento.

Dichiara quindi conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 10.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele BORDO.

La seduta comincia alle 13.35.

DL 168/2014: Proroga di termini previsti da disposi-

zioni legislative concernenti il rinnovo dei Comitati

degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle

armi per uso scenico, nonché ad altre armi ad aria

compressa o gas compresso destinate all’attività ama-

toriale e agonistica.

Nuovo testo C. 2727 Governo.

(Parere alla I Commissione).

(Seguito dell’esame e conclusione – Parerefavorevole).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento in oggetto, rinviato nellaseduta del 2 dicembre 2014.

Marina BERLINGHIERI (PD), relatore,preso atto del nuovo testo del decreto-legge,a seguito degli emendamenti approvatidalla I Commissione, formula una propostadi parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, laCommissione approva la proposta di pa-rere formulata dalla relatrice.

Revisione della parte seconda della Costituzione.

Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato, in

prima deliberazione, dal Senato, e abb.

(Parere alla I Commissione).

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento in oggetto, rinviato nellaseduta del 2 dicembre 2014.

Michele BORDO, presidente e relatore,richiama le considerazioni svolte in sededi illustrazione del disegno di legge, conparticolare riferimento alle disposizioniaventi ad oggetto la partecipazione delParlamento alla formazione della norma-tiva e delle politiche europee.

Invita quindi i colleghi ad interveniresul provvedimento in titolo, preannun-ciando che – ai fini dell’espressione delparere, la prossima settimana – trasmet-terà quanto prima a tutti i componentidella Commissione una proposta di parere.

Nessuno chiedendo di intervenire, rin-via quindi il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 13.40.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele BORDO.

La seduta comincia alle 13.40.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della

direttiva 2011/99/UE sull’ordine di protezione euro-

peo.

Atto n. 117.

(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo126, comma 2, del regolamento, e conclu-sione – Parere favorevole).

La Commissione prosegue l’esame delloschema di decreto legislativo all’ordine delgiorno, rinviato nella seduta del 2 dicembre2014.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 156 — Commissione XIV

Antonino MOSCATT (PD), relatore, for-mula una proposta di parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, laCommissione approva la proposta di pa-rere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 13.45.

ATTI DELL’UNIONE EUROPEA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Michele BORDO.

La seduta comincia alle 13.45.

Relazione annuale 2013 sui rapporti tra la Com-

missione europea e i Parlamenti nazionali.

COM(2014)507 final.

(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame deldocumento dell’Unione europea in oggetto,rinviato nella seduta del 15 ottobre 2014.

Paolo TANCREDI (NCD), relatore, in-tervenendo anche a nome della collegaIacono, relatrice sulla Relazione annuale2013 della Commissione europea in ma-teria di sussidiarietà e proporzionalità,rileva l’opportunità – ai fini dell’espres-sione del parere sui documenti finali sugliatti in esame – di acquisire i contributi deicolleghi. Occorre inoltre tenere conto dellariforma costituzionale in discussione, cheincide significativamente sul ruolo del Par-lamento nazionale rispetto ai processi didecisione europei. Ricorda infine che gli

scorsi 1 e 2 dicembre si è svolta presso ilSenato la LII COSAC (Conferenza degliorgani parlamentari specializzati negli af-fari comunitari ed europei dei Parlamentidell’Unione europea), che ha dedicato unasessione dei propri lavori al ruolo deiParlamenti nazionali nel processo decisio-nale dell’Unione europea. Gli esiti di taleapprofondimento potranno utilmente ar-ricchire la riflessione della Commissione aifini dell’espressione dei documenti finali.

Michele BORDO, presidente, nessunochiedendo di intervenire, rinvia il seguitodell’esame ad altra seduta.

Relazione annuale 2013 della Commissione europea

in materia di sussidiarietà e proporzionalità.

COM(2014)506 final.

(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame deldocumento dell’Unione europea in oggetto,rinviato nella seduta del 15 ottobre 2014.

Michele BORDO, presidente, rinvia alleconsiderazioni testé svolte dall’onorevoleTancredi. Nessuno chiedendo di interve-nire, rinvia il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle13.50 alle 13.55.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 157 — Commissione XIV

COMMISSIONE PARLAMENTARE

per le questioni regionali

S O M M A R I O

SEDE CONSULTIVA:

Revisione della parte seconda della Costituzione. C. 2613 cost. Governo, approvato, in primadeliberazione, dal Senato (Parere alla I Commissione della Camera) (Seguito dell’esame erinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonomenell’ambito dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede consultiva, del disegno dilegge del Governo C. 2613 cost., approvato, in prima deliberazione, dal Senato, recante« Revisione della parte seconda della Costituzione » . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del vicepresidente Raffaele RANUCCI.– Intervengono il Ministro per le riformecostituzionali e i rapporti con il Parla-mento, Maria Elena Boschi, e il sottosegre-tario di Stato per le riforme costituzionalie i rapporti con il Parlamento LucianoPizzetti.

La seduta comincia alle 8.

Revisione della parte seconda della Costituzione.

C. 2613 cost. Governo, approvato, in prima delibe-

razione, dal Senato.

(Parere alla I Commissione della Camera).

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame, rin-viato, da ultimo, nella seduta del 26 no-vembre 2014.

Il presidente Raffaele RANUCCI, rela-tore, ringrazia il ministro Boschi e il

sottosegretario Pizzetti per la loro pre-senza.

Il senatore Gianpiero DALLA ZUANNA(PD) chiede al ministro di chiarire se lavolontà del Governo sia quella di ridimen-sionare il ruolo delle regioni nel nuovoassetto di poteri perseguito con la riformacostituzionale in esame, come potrebbesembrare da alcune dichiarazioni rese agliorgani di informazione dal presidente delConsiglio dei ministri, Matteo Renzi.

Il deputato Florian KRONBICHLER(SEL) dichiara che, sebbene l’articolo 38,comma 1, del disegno di legge approvatodal Senato chiarisca che la riforma deltitolo V non si applica alle autonomiespeciali fino all’adeguamento dei rispettivistatuti, da realizzare sulla base di intesetra lo Stato e le stesse autonomie, nondi-meno anche le autonomie speciali condi-vidono la preoccupazione da più partimanifestata per il futuro del ruolo delleregioni in Italia. Nel sottolineare come siaingiusto considerare l’autonomia regionale

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 158 — Commissione bicamerale

come causa di certi sprechi di danaropubblico, esprime l’auspicio che la riformain discussione non segni un passo indietroo un’inversione di marcia nel camminoverso il federalismo.

Il senatore Mario DALLA TOR (NCD)esprime l’auspicio che le riforme costitu-zionali in esame, che condivide e per lequali ha votato favorevolmente al Senato,siano l’occasione per realizzare un riequi-librio di poteri e di opportunità tra leregioni a statuto speciale e le regioni astatuto ordinario. Ricorda che queste ul-time, soprattutto quando – come la suaregione, il Veneto – sono al confine diregioni a statuto speciale, patiscono forte-mente la disparità di trattamento e sotto-linea che le tensioni che si generano sonoa volte tali da mettere a rischio la tenutasociale sui territori.

Il deputato Albrecht PLANGGER (Mi-sto-Min.Ling.) sottolinea che le autonomiespeciali non beneficiano di nessuna con-dizione di privilegio o trattamento norma-tivo di favore, come emerso anche nelcorso delle audizioni svolte dalla Commis-sione nell’ambito dell’indagine conoscitivasul regionalismo ad autonomia differen-ziata, e anzi dal 2009 contribuiscono at-tivamente in termini finanziari alla pere-quazione. Ritiene quindi che l’obiettivonon debba essere quello di ridimensionarele autonomie speciali, quanto piuttosto dirafforzare le autonomie ordinarie. Si dicepertanto deluso dal fatto che la Confe-renza delle regioni e delle province auto-nome, nell’audizione svolta davanti allaCommissione affari costituzionali della Ca-mera, non abbia affrontato il tema dellecompetenze delle regioni, bensì solo quellodelle risorse finanziarie.

Il senatore Daniele Gaetano BORIOLI(PD) richiama le proposte di modifica deltesto legislativo in esame formulate dal-l’ANCI. In particolare, ritiene meritevole diapprofondimento la proposta di includeredi diritto tra i senatori i sindaci delle cittàmetropolitane. A suo avviso, tale previ-sione andrebbe abbinata alla espressa at-

tribuzione alle città metropolitane dellefunzioni che sui territori metropolitanidevono essere esercitate in modo unitario,a cominciare da quella della raccolta dirifiuti. Meno convincente, a suo avviso, è laproposta di includere di diritto tra i se-natori anche i sindaci dei comuni capo-luogo di regione, quando questi non sianocittà metropolitane.

Parimenti meritevole di attenzione, asuo giudizio, è la proposta dell’ANCI diincludere tra le materie di competenzalegislativa esclusiva dello Stato anche ladeterminazione dei principi fondamentalidell’ordinamento delle funzioni e delleforme associative dei comuni anche diarea vasta. È infatti giusto che le regionidettino proprie norme in questo ambito,ma ciò dovrebbe avvenire in un quadro diprincipi unitario stabilito dalla legge delloStato.

Il deputato Gian Luigi GIGLI (PI), pre-messo di condividere l’impianto comples-sivo della riforma, esprime perplessità sualcuni punti specifici. In primo luogo,rileva che non è chiaro quale sia il man-dato dei senatori appartenenti al nuovoSenato delle regioni, né quindi davanti achi i senatori siano responsabili per le loroscelte. C’è infatti un sistema di elezioneindiretta, che fa venire meno la respon-sabilità diretta di fronte al corpo eletto-rale, ma non c’è un mandato dei senatoria rappresentare la posizione della regionedi elezione, come in altri sistemi federali.In secondo luogo, ritiene necessario chia-rire il ruolo della Conferenza Stato-re-gioni, contemporaneamente assicurandoagli esecutivi regionali di avere voce nelnuovo Senato; diversamente il rischio èche la Conferenza Stato-regioni entri inconflitto con il Senato, con conseguenterischio di paralisi del sistema. A suoavviso, la soluzione da perseguire è quelladi prevedere che del Senato facciano partedi diritto i presidenti delle regioni, con-temporaneamente ridimensionando ilruolo della Conferenza Stato-regioni, perevitare che si configuri come terza camera.

La deputata Elisa SIMONI (PD), pre-messo di concordare con il deputato Gigli

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 159 — Commissione bicamerale

quanto all’opportunità di rivedere il ruolodella Conferenza Stato-regioni per evitareche interferisca con il nuovo Senato delleregioni, richiama l’attenzione sul fatto chesi dovrebbe riportare alla competenza le-gislativa esclusiva dello Stato anche lepolitiche attive in materia di lavoro, ondeevitare l’attuale frammentazione di com-petenze tra i diversi livelli di governo inmateria di lavoro.

Il deputato Giovanni MONCHIERO(SCpI) condivide la proposta di modificadel testo legislativo in esame formulatadall’ANCI con riferimento all’articolo 119della Costituzione, con la quale si chiededi sopprimere la previsione in base allaquale gli enti locali di ciascuna regionepossono ricorrere all’indebitamento solo« a condizione che per il complesso deglienti di ciascuna regione sia rispettatol’equilibrio di bilancio ». Si tratta di uninciso già contenuto nel testo vigente dellaCostituzione, a seguito della revisione di-sposta nel 2012, ma che a suo avviso èprivo di senso, dal momento che ciascunodegli enti di una regione dovrebbe valutatoper sé e che si dovrebbe quindi conside-rare se il singolo ente è o meno virtuosoin termini di bilancio.

Il senatore Roberto RUTA (PD), pre-messo che la discussione al Senato èstata, a suo parere, animata, ma anchecostruttiva, si chiede se non sia a questopunto il caso di essere più determinati econseguenti e di sopprimere il Senato,passando al monocameralismo. È veroinfatti che la doppia lettura delle leggi èstata pensata dai costituenti come mo-mento di riflessione, ma è anche vero cheoggi è diventata un ostacolo e un motivodi difficoltà per più ragioni. Si potrebbequindi mantenerla solo per le leggi diriforma costituzionale, per esempio pre-vedendo che queste debbano essere ap-provate dalla Camera dei deputati ininterlocuzione con un numero qualificatodi consigli regionali. Si tratterebbe diun’innovazione in grado di razionalizzaree semplificare significativamente il si-stema.

La senatrice Manuela SERRA (M5S)esprime preoccupazione per la mancanzadi chiarezza in merito alla titolarità dellecompetenze legislative e amministrativeconcernenti servizi della massima rile-vanza per i cittadini, quali la sanità el’istruzione, nei quali si registrano cre-scenti riduzioni dei livelli di prestazionedel soggetto pubblico.

Il ministro Maria Elena BOSCHI, nelringraziare la Commissione per gli spuntidi riflessione, rileva che la discussionesvolta al Senato ha già dato risposta adalcune delle questioni sollevate.

Quanto alla possibilità che i presidentidelle regioni siano membri di diritto delSenato delle regioni, è noto che la propo-sta iniziale del Governo, contenuta neltesto del disegno di legge costituzionaledepositato al Senato (S. 1429), era che ipresidenti di regione e i sindaci dei co-muni capoluogo di regione fossero senatoridi diritto, in modo da assicurare il coin-volgimento degli esecutivi regionali nelledecisioni del nuovo Senato, e che la rap-presentanza delle regioni fosse paritaria.Al Senato questa scelta del Governo èstata rivista alla luce dell’esigenza di ren-dere omogenea la legittimazione dei di-versi senatori e si è quindi previsto che –a parte i senatori di nomina del Presidentedella Repubblica – tutti i senatori sianoeletti dai consigli regionali. Ritornare orasulla scelta compiuta dal Senato è inastratto possibile, ma oggettivamente dif-ficile, anche perché tale scelta si lega aquella, pure effettuata dal Senato, di de-terminare il numero dei senatori spettantia ciascuna regione sulla base del parame-tro della proporzionalità della popolazioneresidente.

Quanto al rapporto tra Senato delleregioni e Conferenza Stato-regioni, sitratta di un nodo che certamente vasciolto, anche se non nell’ambito delleriforme costituzionali, atteso che oggi laConferenza Stato-regioni non è previstadirettamente dalla Costituzione e non c’èragione per cambiare. Si potrà quindiprovvedere con legge ordinaria, nella fasedi attuazione della riforma costituzionale,

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 160 — Commissione bicamerale

una volta che questa sia approvata, so-prattutto per ripensare il ruolo consultivodella Conferenza Stato-regioni sui progettidi legge, onde evitare che il dibattito inquella sede si sovrapponga a quello cheavverrà nel nuovo Senato delle regioni.

Quanto alla sorte del sistema regionalee al ruolo delle regioni, sottolinea che, seè vero che il riparto di competenze legi-slative tra lo Stato e le regioni è statorivisto nel senso di riportare alla compe-tenza dello Stato tutta una serie di materiee di superare la legislazione concorrente, èanche vero però che l’apporto delle regionial procedimento legislativo viene recupe-rato immettendo le regioni direttamente inParlamento, mediante l’elezione dei sena-tori. D’altronde, sempre nell’ottica di unregionalismo cooperativo, riportare allacompetenza dello Stato una serie di ma-terie attualmente attribuite alla legisla-zione concorrente o residuale delle regionisi rende necessario per fare chiarezzaquanto alla titolarità delle competenze edelle funzioni nelle diverse materie, equindi anche per ridurre l’alto contenziosotra Stato e regioni davanti alla Cortecostituzionale.

Quanto al rischio che i senatori elettidalle regioni non si coordino con questeultime, si tratta senza dubbio di unaincognita e di una scommessa. Non si èvoluto seguire l’esempio del sistema fede-rale tedesco, nel quale i rappresentanti delBundesrat sono vincolati dal mandato deiLänder di riferimento, ma certamentemolto dipenderà da come si delineerà ilrapporto tra senatori e regioni di elezione.Personalmente, ritiene difficile che al Se-nato si creino raggruppamenti su basepartitica o comunque di indirizzo politiconazionale, anziché su base territoriale. Inogni caso, il superamento del bicamerali-smo paritario dovrebbe impedire che siarrivi a una contrapposizione tra Camerae Senato tale da bloccare l’iter dei prov-vedimenti.

Quanto al riparto di competenze legi-slative tra lo Stato e le regioni, rileva chegli emendamenti all’articolo 117 non sonostati ancora esaminati dalla Commissioneaffari costituzionali della Camera. Pre-

messo che personalmente concorda sulfatto che le politiche attive del lavorodovrebbero essere riportate alla compe-tenza legislativa dello Stato, ricorda chesono stati presentati emendamenti su que-sto punto e suggerisce di attendere ladiscussione che avrà luogo sul tema nellaCommissione di merito.

Quanto all’opzione monocamerale, os-serva che essa era in teoria perseguibile,ma il Governo e la maggioranza hannoscelto un’opzione diversa, che mantiene ilbicameralismo, anche se non più su unpiano di parità tra le due Camere, di modoche rimettere in discussione questa sceltanon è ora possibile, anche perché senza ilSenato verrebbe meno la sede di parteci-pazione delle regioni al procedimento le-gislativo nazionale.

Quanto alle materie dell’istruzione edella sanità, la scelta del Senato, condivisadal Governo, è stata quella di mantenerleattribuite in larga misura alla competenzadelle regioni. Fermo restando che devespettare allo Stato determinare i principifondamentali per assicurare l’uniformitàdei servizi sul territorio nazionale, si èlasciato alle regioni il potere di adottareproprie normative di dettaglio, per assi-curare soluzioni differenziate e adeguatedi volta in volta ai diversi contesti terri-toriali di riferimento.

Sul rapporto tra autonomie speciali eautonomie regionali, sottolinea come laposizione del Governo e della maggioranzasia chiara. Non si intende mettere indiscussione il regime di autonomia regio-nale, ma ci si aspetta che le regioni astatuto speciale e le province autonomefacciano la loro parte collaborando adadeguare i propri statuti alla riforma co-stituzionale, nello spirito della leale colla-borazione tra i livelli di governo; e proprioin questo spirito il Governo non ha rite-nuto opportuno accogliere la propostacontenuta nel parere espresso dalla Com-missione parlamentare per le questioniregionali al Senato l’11 giugno scorso,nella parte in cui chiedeva di stabilire untermine per l’adeguamento delle regioni astatuto speciale alle disposizioni del nuovotitolo V.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 161 — Commissione bicamerale

In relazione all’articolo 119 della Co-stituzione, sottolinea che, a prescinderedalle diverse questioni che si possonoporre, l’intendimento del Governo è che loStato abbia gli strumenti per assicurare ilrispetto dei risultati dei quali lo Statostesso è responsabile in sede internazio-nale, e precisamente di fronte alle istitu-zioni europee. Con il meccanismo dell’au-tonomia differenziata previsto dall’articolo116, si intende valorizzare l’autonomiadelle regioni, ma si chiede in cambio chequeste dimostrino, anche assicurandol’equilibrio di bilancio, di poter essereautonome. Nello stesso senso va la previ-sione di cui al nuovo articolo 120, in cuisi prevede che la legge stabilisca i casi diesclusione dei titolari di organi di governoregionali e locali dall’esercizio delle rispet-tive funzioni quando è stato accertato lostato di grave dissesto finanziario dell’ente.Si tratta di una previsione volta a respon-sabilizzare gli amministratori regionali elocali, a fronte dei poteri loro attribuiti,come quello di imporre tributi ai sensidell’articolo 119.

Il presidente Raffaele RANUCCI, rela-tore, nessun altro chiedendo di intervenire,rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta,ricordando che alle ore 14 di oggi si terràl’audizione informale di rappresentantidella Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome.

La seduta termina alle 8.55.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 3 dicembre 2014.

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle

Regioni e delle Province autonome nell’ambito

dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede

consultiva, del disegno di legge del Governo C. 2613

cost., approvato, in prima deliberazione, dal Se-

nato, recante « Revisione della parte seconda della

Costituzione ».

L’audizione informale è stata svoltadalle 14 alle 14.45.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 162 — Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTAREper l’attuazione del federalismo fiscale

S O M M A R I O

ATTI DEL GOVERNO:

Sull’ordine dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – note metodologiche e fabbisognistandard per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguentifunzioni: istruzione pubblica, viabilità, trasporti, gestione del territorio e dell’ambiente,servizio di smaltimento dei rifiuti, settore sociale, asili nido. Atto n. 120.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – note metodologiche e fabbisognistandard per ciascuna provincia delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguentifunzioni: istruzione pubblica e gestione del territorio. Atto n. 121 (Seguito dell’esame, aisensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

AUDIZIONI:

Audizione del professor Gilberto Turati nell’ambito dell’esame degli schemi di decreto delPresidente del Consiglio dei ministri: note metodologiche e fabbisogni standard per ciascuncomune delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguenti funzioni: istruzione pubblica,viabilità, trasporti, gestione del territorio e dell’ambiente, servizio di smaltimento deirifiuti, settore sociale, asili nido (atto n. 120); note metodologiche e fabbisogni standardper ciascuna provincia delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguenti funzioni:istruzione pubblica e gestione del territorio (atto n. 121) (Svolgimento, ai sensi dell’articolo5, comma 5, del Regolamento della Commissione, e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Giancarlo GIOR-GETTI. — Interviene il sottosegretario diStato all’economia e alle finanze, EnricoZanetti.

La seduta comincia alle 7.50.

Sull’ordine dei lavori.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ri-corda che nella seduta odierna il rappre-sentante del Governo dovrebbe svolgere unintervento con riguardo a entrambi gli

schemi di decreto concernenti i fabbisognistandard di comuni e province. Proponepertanto che, nella seduta, odierna l’esamedei due schemi sia svolto congiuntamente.

La Commissione concorda.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri – note metodologiche e fabbisogni standard

per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario,

relativi alle seguenti funzioni: istruzione pubblica,

viabilità, trasporti, gestione del territorio e dell’am-

biente, servizio di smaltimento dei rifiuti, settore

sociale, asili nido.

Atto n. 120.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 163 — Commissione bicamerale

Schema di decreto del Presidente del Consiglio deiministri – note metodologiche e fabbisogni standardper ciascuna provincia delle regioni a statuto ordi-nario, relativi alle seguenti funzioni: istruzione pub-blica e gestione del territorio.Atto n. 121.

(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame deglischemi di decreto all’ordine del giorno,rinviato, da ultimo, nella seduta del 27novembre 2014.

Il sottosegretario Enrico ZANETTI sot-tolinea che, con riguardo ai fabbisognistandard delle province e ai riflessi sulleloro funzioni determinati dai mutamentidella cornice istituzionale, la stessa rela-zione illustrativa allo schema di decreto inmateria ricorda che, se è pur ragionevoleimmaginare che dall’attuazione delle di-sposizioni di cui alla legge del 7 aprile2014, n. 56, potrebbero derivare muta-menti nell’attribuzione delle funzioni fon-damentali, con particolare riferimento aquelle provinciali, lo stesso decreto legi-slativo 26 novembre 2010, n. 216, prevede,accanto alla fase di determinazione deifabbisogni standard, una successiva fase dimonitoraggio della fase applicativa e diaggiornamento delle elaborazioni. Per-tanto, in sede di monitoraggio della faseapplicativa e di aggiornamento delle ela-borazioni relative alla determinazione deifabbisogni standard, si potrà tenere contodelle eventuali modifiche sopravvenute pereffetto degli interventi attinenti all’assettoistituzionale e alle funzioni fondamentalidegli enti territoriali interessati dalla de-terminazione dei fabbisogni standard.Rappresenta che, proprio in ragione delconcomitante avvio della fase di elabora-zione dei dati 2012 delle province per ilmonitoraggio e l’aggiornamento dei fabbi-sogni, si potrebbe valutare di operare unintervento normativo che preveda che si-mili elaborazioni tengano conto delle fun-zioni fondamentali delle province, comerisultanti dal processo di riordino.

Giancarlo GIORGETTI, presidente,chiede al sottosegretario Zanetti se intendasvolgere rilievi anche con riguardo ai fab-bisogni standard dei comuni.

Il sottosegretario Enrico ZANETTI os-serva che, su tale tema, non ha aggiorna-menti specifici da comunicare alla Com-missione.

La senatrice Maria Cecilia GUERRA(PD), relatrice, sottolinea che il monitorag-gio concernente i fabbisogni standard delleprovince rischia risultare errato dal mo-mento che è stato effettuato a legislazioneinvariata, senza tenere conto del muta-mento istituzionale intervenuto. Occorrequindi riorentare l’intervento e conside-rare quali siano le funzioni provincialitrasferite e quali siano gli enti che acqui-siscano tali funzioni. Chiede in particolarequali siano le soluzioni che si intendanoseguire nella fase transitoria e rammentache proprio nell’ultimo disegno di legge distabilità viene portata al 20 per cento laquota del fondo di solidarietà comunale daattribuire in base ai fabbisogni standard.

Occorre in sintesi valutare se debbanoessere prese in considerazione solo lefunzioni che costituiscono il nocciolo del-l’attività degli enti.

La senatrice Magda Angela ZANONI(PD) chiede come si possa conciliare ilmeccanismo relativo ai fabbisogni stan-dard con quanto previsto dal disegno dilegge di stabilità in corso di esame parla-mentare. Paventa infatti il rischio che, coni tagli previsti, venga assestato un colpomicidiale alle province, anche a quellevirtuose: la situazione è ormai ingestibile.Ad esempio, la provincia di Torino do-vrebbe mandare a casa non meno diquattrocento persone e si chiede se sitratti di misure coerenti con le finalità disviluppo promosse, ad esempio, attraversoil Jobs Act.

Il deputato Giovanni PAGLIA (SEL)dubita della razionalità complessiva diquanto sta accadendo; con riguardo alle

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 164 — Commissione bicamerale

province, si avranno funzioni proprie ditali enti e funzioni trasferite ad altri enti.Il meccanismo rischia di rendere incon-frontabili le diverse situazioni e allora c’èda chiedersi come possa funzionare ilmeccanismo dei fabbisogni standard.

Bachisio Silvio LAI (PD) si ricollegaall’esempio fatto dalla senatrice Zanoni,per richiamare l’attenzione sulla provinciadi Sassari, che rischia di dovere mandarea casa addirittura 450 persone. È neces-sario considerare il processo di revisioneche interessa le province e appare utileadottare l’esempio virtuoso seguito per ladeterminazione della rete ospedaliera, ef-fettuata in base alle esigenze effettive ealle patologie. Nel caso dei fabbisognistandard in esame, il processo risultainvertito perché si decide prima quantospendere. Inoltre bisogna valutare se itrasferimenti di funzioni dalle provincepossano causare un incremento dellespese.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ri-corda che l’ufficio di presidenza dellaCommissione, integrato dai rappresentantidei gruppi, anche alla luce della comples-sità delle questioni in esame, ha convenutodi chiedere al Governo di attenderel’espressione dei pareri da parte dellaCommissione medesima sui due schemi didecreto relativi ai fabbisogni standard,anche qualora tali pareri dovessero essereespressi dopo il termine prescritto del 4dicembre 2014. La Commissione potrà,infatti, esprimere tale parere al più tardientro le due settimane successive. L’orien-tamento del Governo risulta essere posi-tivo: ne chiede conferma al sottosegretarioZanetti.

Il sottosegretario Enrico ZANETTI con-ferma l’assenso del Governo ad attenderecomunque l’espressione del parere dellaCommissione, nei termini indicati dal Pre-sidente Giorgetti. Sottolinea poi che ladeterminazione dei fabbisogni standard èstata costruita attorno alle singole funzionifondamentali. Se da un lato è evidente cheil mutamento della cornice istituzionale

incide sui fabbisogni standard, tuttavia illavoro già svolto continua a costituireun’utile base di riferimento. Alcune varia-bili dovranno essere modificate in ragionedella diversa cornice istituzionale e potràessere considerata l’ipotesi di un ulterioreintervento normativo per favorire la ra-zionalizzazione del processo. Allo stato, lenote metodologiche possono considerarsiancora utili.

La senatrice Magda Angela ZANONI(PD) reitera la richiesta che il Governorenda noti i costi sostenuti per tutto ilprocesso di determinazione dei fabbisognistandard.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nes-sun altro chiedendo di intervenire, rinviail seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 8.15.

AUDIZIONI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Giancarlo GIOR-GETTI.

La seduta comincia alle 8.30.

Audizione del professor Gilberto Turati nell’ambito

dell’esame degli schemi di decreto del Presidente del

Consiglio dei ministri: note metodologiche e fabbi-

sogni standard per ciascun comune delle regioni a

statuto ordinario, relativi alle seguenti funzioni:

istruzione pubblica, viabilità, trasporti, gestione del

territorio e dell’ambiente, servizio di smaltimento

dei rifiuti, settore sociale, asili nido (atto n. 120);

note metodologiche e fabbisogni standard per cia-

scuna provincia delle regioni a statuto ordinario,

relativi alle seguenti funzioni: istruzione pubblica e

gestione del territorio (atto n. 121).

(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 5,comma 5, del Regolamento della Commis-sione, e conclusione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, pro-pone che la pubblicità dei lavori sia assi-curata anche mediante impianti audiovi-

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 165 — Commissione bicamerale

sivi a circuito chiuso. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Introduce quindi l’audizione.

Il professor Gilberto TURATI svolgeuna relazione sui temi oggetto dell’audi-zione.

Intervengono per formulare quesiti eosservazioni i senatori Magda Angela ZA-NONI (PD) Stefano COLLINA (PD), MariaCecilia GUERRA (PD) e Francesco MOLI-NARI (M5S), nonché i deputati GiovanniPAGLIA (SEL) e Federico D’INCÀ (M5S).

Il professor Gilberto TURATI fornisceulteriori precisazioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rin-grazia il professor Turati per la relazionesvolta e dichiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 9.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 166 — Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTARE

per l’indirizzo generale e la vigilanzadei servizi radiotelevisivi

S O M M A R I O

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167

Audizione del direttore di Rai 1, Giancarlo Leone (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . 167

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 167

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Roberto FICO. — In-terviene il direttore di Rai 1, GiancarloLeone.

La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

Roberto FICO, presidente, comunicache ai sensi dell’articolo 13, comma 4, delRegolamento della Commissione, la pub-blicità dei lavori della seduta odierna saràassicurata mediante l’attivazione del si-stema audiovisivo a circuito chiuso, latrasmissione diretta sulla web-tv e, suc-cessivamente, sul canale satellitare dellaCamera dei deputati.

Audizione del direttore di Rai 1, Giancarlo Leone.

(Svolgimento e conclusione).

Roberto FICO, presidente, dichiaraaperta l’audizione in titolo.

Giancarlo LEONE, direttore di Rai 1,svolge una relazione al termine della qualeintervengono, per formulare quesiti e ri-chieste di chiarimento, il senatore AlbertoAIROLA (M5S), il deputato Nicola FRA-

TOIANNI (SEL), il senatore SalvatoreMARGIOTTA (PD), i deputati Vinicio Giu-seppe Guido PELUFFO (PD) e GiorgioLAINATI (FI-PdL), il senatore RaffaeleRANUCCI (PD) e Roberto FICO, presi-dente.

Giancarlo LEONE, direttore di Rai 1,risponde ai quesiti posti.

Roberto FICO, presidente, ringrazia ildottor Leone e dichiara conclusa l’audi-zione.

La seduta termina alle 15.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Roberto FICO.

L’ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi, si è riunitodalle 15.35 alle 16.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 167 — Commissione bicamerale

COMITATO PARLAMENTARE

per la sicurezza della Repubblica

S O M M A R I O

Audizione del Ministro dello sviluppo economico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

Seguito dell’esame della proposta di relazione annuale di cui all’articolo 35, comma 1, dellalegge 3 agosto 2007, n. 124 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Giacomo STUCCHI.

La seduta comincia alle 10.15.

Audizione del Ministro dello sviluppo economico.

Il Comitato procede all’audizione delministro dello Sviluppo Economico, dot-t.ssa Federica GUIDI, che svolge una re-lazione su cui intervengono, formulandodomande e richieste di chiarimenti, ilpresidente STUCCHI (LN-Aut), i senatoriCASSON (PD), CRIMI (M5S), ESPOSITO(NCD) e MARTON (M5S) e i deputatiFERRARA (SEL), TOFALO (M5S), VIL-LECCO CALIPARI (PD) e VITELLI (SCpI).

La seduta termina alle 11.40.

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Giacomo STUCCHI.

La seduta comincia alle 16.35.

Seguito dell’esame della proposta di relazione an-

nuale di cui all’articolo 35, comma 1, della legge 3

agosto 2007, n. 124.

Il Comitato procede al seguito del-l’esame della proposta di relazione di cuiall’ordine del giorno. Si apre quindi undibattito nel quale intervengono il presi-dente STUCCHI (LN-Aut), il senatore CAS-SON (PD) e i deputati VILLECCO CALI-PARI (PD) e VITELLI (SCpI).

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle 17.30.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 168 — Comitato parlamentare

COMMISSIONE PARLAMENTAREdi vigilanza sull’anagrafe tributaria

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

Indagine conoscitiva sull’anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione dellebanche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità delsistema nel contrasto all’evasione fiscale.

Audizione del direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi; del Ragioniere generaledello Stato, Daniele Franco; del Comandante generale della Guardia di finanza, SaverioCapolupo; del presidente e amministratore delegato di SOGEI SpA, Cristiano Cannarsa;del presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili,Gerardo Longobardi (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 3 dicembre 2014. – Presi-denza del presidente Giacomo AntonioPORTAS. – Intervengono, per l’Agenziadelle entrate, Rossella Orlandi, direttoredell’Agenzia, e Giuseppe Telesca, direttorecentrale amministrazione; per la Ragioneriagenerale dello Stato, Daniele Franco, Ra-gioniere generale dello Stato, Maria LauraPrislei, ispettore generale capo IGICS, eSalvatore Bilardo, ispettore generale capoIGEPA; per la Guardia di finanza, SaverioCapolupo, Comandante generale, e StefanoScrepanti, capo del III reparto-operazioni;per la SOGEI SpA, Cristiano Cannarsa,presidente e amministratore delegato, eAnna Scafuri, responsabile relazioniesterne; per il Consiglio nazionale dei dot-tori commercialisti e degli esperti contabili,Gerardo Longobardi, presidente, Davide DiRusso, vice presidente, Luigi Mandolesi,consigliere nazionale delegato all’area fisca-lità, e Roberto Cunsolo, consigliere nazio-nale-tesoriere.

La seduta comincia alle 20.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

Giacomo Antonio PORTAS, presidente,comunica che la pubblicità dei lavori saràassicurata mediante l’attivazione dell’im-pianto audiovisivo a circuito chiuso, latrasmissione diretta sulla web-tv e, suc-cessivamente, sul canale satellitare dellaCamera dei deputati.

Indagine conoscitiva sull’anagrafe tributaria nella

prospettiva di una razionalizzazione delle banche

dati pubbliche in materia economica e finanziaria.

Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto

all’evasione fiscale.

Audizione del direttore dell’Agenzia delle entrate,

Rossella Orlandi; del Ragioniere generale dello Stato,

Daniele Franco; del Comandante generale della

Guardia di finanza, Saverio Capolupo; del presidente

e amministratore delegato di SOGEI SpA, Cristiano

Cannarsa; del presidente del Consiglio nazionale dei

dottori commercialisti e degli esperti contabili, Ge-

rardo Longobardi.

(Svolgimento e conclusione).

Giacomo Antonio PORTAS, presidente,dichiara aperta l’audizione in titolo.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 169 — Commissione bicamerale

Rossella ORLANDI, direttore dell’Agen-zia delle entrate, svolge una relazione, altermine della quale intervengono, perporre domande e formulare osservazioni, ideputati Michele PELILLO (PD), Alessan-dro PAGANO (NCD), Carla RUOCCO(M5S) e Giacomo Antonio PORTAS, pre-sidente.

Gerardo LONGOBARDI, presidente delConsiglio nazionale dei dottori commercia-listi e degli esperti contabili, Stefano SCRE-PANTI, capo del III reparto-operazionidella Guardia di finanza, Daniele FRANCO,Ragioniere generale dello Stato, Cristiano

CANNARSA, presidente e amministratoredelegato di SOGEI SpA, e Rossella OR-LANDI, direttore dell’Agenzia delle entrate,rispondono ai quesiti posti.

Giacomo Antonio PORTAS, presidente,nel ringraziare tutti i presenti, dichiaraconclusa la seduta.

La seduta termina alle 22.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 170 — Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTARE

di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro

S O M M A R I O

COMMISSIONE PLENARIA:

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171

Audizione del Ministro della difesa, sen. Roberta Pinotti (Svolgimento e conclusione) . . . . . 171

Comunicazioni del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 172

COMMISSIONE PLENARIA

Mercoledì 3 dicembre 2014. – Presi-denza del presidente Giuseppe FIORONI.

La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

Giuseppe FIORONI, presidente, avverteche, se non vi sono obiezioni, la pubblicitàdei lavori sarà assicurata anche mediantel’attivazione dell’impianto audiovisivo acircuito chiuso.

Audizione del Ministro della difesa,

sen. Roberta Pinotti.

(Svolgimento e conclusione).

Giuseppe FIORONI, presidente, intro-duce l’audizione del Ministro della difesa,sen. Roberta Pinotti.

Roberta PINOTTI, Ministro della difesa,svolge una relazione sui temi oggetto del-l’audizione.

Intervengono per formulare osserva-zioni e quesiti Giuseppe FIORONI, presi-dente, il senatore Enrico BUEMI (Aut-PSI-MAIE) e il deputato Gero GRASSI (PD), aiquali rispondono a più riprese RobertaPINOTTI, Ministro della difesa e il generaledi divisione Paolo ROMANO, capo dell’Uf-ficio legislativo del Ministero della difesa.

Giuseppe FIORONI, presidente, ringra-zia il Ministro Pinotti e il generale Ro-mano, e dichiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 14.40.

Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presi-denza del presidente Giuseppe FIORONI.

La seduta comincia alle 14.50.

Comunicazioni del Presidente.

Giuseppe FIORONI, presidente, comu-nica che in relazione all’audizione delsenatore Flamigni svoltasi ieri, i compo-nenti della Commissione che, secondoquanto concordato nel corso della seduta,intendono fargli pervenire quesiti, sonopregati di trasmetterli alla Segreteria dellaCommissione, che provvederà ad inoltrarlial senatore Flamigni.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 171 — Commissione di inchiesta

Comunica inoltre che, in relazione ailoro impegni istituzionali, il Ministro dellaGiustizia, Andrea Orlando, e il Ministrodegli affari esteri, Paolo Gentiloni, hannochiesto di poter intervenire in Commis-sione nel mese di gennaio 2015.

Comunica infine che nel corso del mesedi dicembre potranno avere luogo ulterioriaudizioni tra quelle già deliberate dall’uffi-cio di presidenza. Non appena si sarà con-cordata la data con gli interessati, si prov-vederà a darne notizia alla Commissione.

La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATODAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi parlamentari, siè riunito dalle 14.45 alle 14.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 172 — Commissione di inchiesta

INDICE GENERALE

GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

DELIBERAZIONI IN MATERIA D’INSINDACABILITÀ:

Richiesta avanzata da Renato Farina, deputato all’epoca dei fatti, nell’ambito del procedi-mento civile presso la Corte d’appello di Milano intentato nei suoi confronti dal dott.Libero Mancuso (Seguito dell’esame e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

ALLEGATO (Testo integrale della proposta del Relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 5

COMMISSIONI RIUNITE (III e VI)

COMITATO DEI NOVE:

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governodegli Stati Uniti d’America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionalee ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), conAllegati, fatto a Roma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gliadempimenti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambioautomatico di informazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi tra l’Italia ealtri Stati esteri. C. 2577 Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

COMMISSIONI RIUNITE (VI e X)

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione dei rappresentanti CashlessWay, nell’ambito della discussione delle risoluzionin. 7-00391 Alberti, n. 7-00433 Causi e n. 7-00465 Capezzone, in materia di revisione delladisciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misurea sostegno del commercio elettronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

I Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI:

Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifichealla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap insituazione di gravità. Emendamenti C. 631-C, approvata dalla Camera e modificata dalSenato (Parere all’Assemblea) (Esame e conclusione – Parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degliStati Uniti d’America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e adapplicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), con Allegati, fattoa Roma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gli adempimenti delleistituzioni finanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambio automatico di infor-mazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi tra l’Italia e altri Stati esteri.Emendamenti C. 2577 Governo, approvato dal Senato (Parere all’Assemblea) (Esame econclusione – Parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 173 — Indice Generale

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governodella Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno2012. C. 2659 Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione – Parerefavorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

ALLEGATO 1 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite per la protezione di tutte lepersone dalla sparizione forzata, adottata a New York il 20 dicembre 2006. C. 2674Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) . . . . . . 13

ALLEGATO 2 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 14

SEDE REFERENTE:

Variazioni nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Revisione della parte seconda della Costituzione. Testo base C. 2613 cost. Governo,approvato dal Senato, C. 8 cost. d’iniziativa popolare, C. 14 cost. d’iniziativa popolare,C. 21 cost. Vignali, C. 32 cost. Cirielli, C. 33 cost. Cirielli, C. 34 cost. Cirielli, C. 148cost. Causi, C. 177 cost. Pisicchio, C. 178 cost. Pisicchio, C. 179 cost. Pisicchio, C. 180cost. Pisicchio, C. 243 cost. Giachetti, C. 247 cost. Scotto, C. 284 cost. Francesco Sanna,C. 355 cost. Lenzi, C. 379 cost. Bressa, C. 398 cost. Caparini, C. 399 cost. Caparini,C. 466 cost. Vaccaro, C. 568 cost. Laffranco, C. 579 cost. Palmizio, C. 580 cost. Palmizio,C. 581 cost. Palmizio, C. 582 cost. Palmizio, C. 757 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 758cost. Giancarlo Giorgetti, C. 839 cost. La Russa, C. 861 cost. Abrignani, C. 939 cost.Toninelli, C. 1002 cost. Gianluca Pini, C. 1319 cost. Giorgia Meloni, C. 1439 cost.Migliore, C. 1543 cost. Governo, C. 1660 cost. Bonafede, C. 1706 cost. PierdomenicoMartino, C. 1748 cost. Brambilla, C. 1925 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 1953 cost. Cirielli,C. 2051 cost. Valiante, C. 2147 cost. Quaranta, C. 2221 cost. Lacquaniti, C. 2227 cost.Civati, C. 2293 cost. Bossi, C. 2329 cost. Lauricella, C. 2338 cost. Dadone, C. 2378 cost.Giorgis, C. 2402 cost. La Russa, C. 2423 cost. Rubinato, C. 2441 cost. Consiglio regionaledell’Emilia-Romagna, C. 2458 cost. Matteo Bragantini, C. 2462 cost. Civati e C. 2499cost. Francesco Sanna (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

II Giustizia

COMITATO DEI NOVE:

Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifichealla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap insituazione di gravità. Esame emendamenti C. 631-C, approvata dalla Camera e modificatadal Senato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in relazione all’esame della proposta di legge C. 925-B, approvata dallaCamera e modificata dal Senato, in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzodella stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelantenonché di segreto professionale. Ulteriori disposizioni a tutela del soggetto diffamato.

Audizione di Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali(Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di responsabilità civile dei magistrati. C. 1735 Leva, C. 1850 Brunetta,C. 990 Gozi, C. 2140 Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato (Seguito dell’esame e rinvio– Abbinamento delle proposte di legge C. 990 Gozi, C. 2140 Cirielli e C. 2738, approvatadal Senato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di responsabilità civile dei magistrati. C. 1735 Leva, C. 1850Brunetta, C. 990 Gozi, C. 2140 Cirielli e C. 2738, approvata dal Senato (Seguitodell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 174 — Indice Generale

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 26

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in merito all’esame della proposta di legge C. 1609 Dambruoso, recantel’istituzione della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e delle direzionidistrettuali antiterrorismo.

Audizione di Lamberto Giannini, Direttore del Servizio centrale antiterrorismo presso ilMinistero dell’interno (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

III Affari esteri e comunitari

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di François Crepeau, Relatore Speciale dell’ONU sui diritti dei migranti . . . . . . . 28

SEDE CONSULTIVA:

DL 168/2014 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonchéad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attività amatoriale eagonistica. C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Esame e conclusione – Nullaosta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

RISOLUZIONI:

7-00538 Cicchitto: Sulle iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria.

7-00540 Scagliusi: Sulle iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 8-00089 e8-00090) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

ALLEGATO 1 (Nuova formulazione approvata dalla Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

ALLEGATO 2 (Nuova formulazione approvata dalla Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

SEDE REFERENTE:

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governodella Repubblica del Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organiz-zata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanzechimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità,fatto a Roma il 5 novembre 2009. C. 2676 Governo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 36

COMITATO PERMANENTE ITALIANI NEL MONDO E PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione del Comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all’estero . . . . . . . 36

ERRATA CORRIGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

IV Difesa

ATTI DEL GOVERNO:

Su una variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tuteladella capacità marittima della Difesa. Atto n. 116 (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . 42

ALLEGATO 1 (Proposta di parere del Relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

ALLEGATO 2 (Proposta alternativa di parere del deputato Frusone) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 175 — Indice Generale

SEDE REFERENTE:

Autorizzazione di spesa per la prosecuzione dell’impiego di personale militare per laprevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale in Campania. C. 2679-quaterGoverno (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

ALLEGATO 3 (Emendamenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 46

V Bilancio, tesoro e programmazione

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifichealla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap insituazione di gravità, e al decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, in materia diilleciti disciplinari e relative sanzioni. C. 631-C, approvato dalla Camera e modificatodal Senato (Parere all’Assemblea) (Esame e conclusione – Nulla osta – Parere suemendamenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degliStati Uniti d’America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e adapplicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), con Allegati, fatto aRoma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gli adempimenti delle istituzionifinanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambio automatico di informazioni derivantidal predetto Accordo e da accordi tra l’Italia e altri Stati esteri. C. 2577-A (Parere all’Assem-blea) (Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione volta a garantire il rispettodell’articolo 81 della Costituzione – Parere su emendamenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dellaregione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese per evitarele doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali,con Protocollo, fatto a Hong Kong il 14 gennaio 2013. Nuovo testo C. 2515 Governo (Parerealla III Commissione) (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di sicurezza sociale tra il Governo della Repubblicaitaliana e il Governo del Canada, fatto a Roma il 22 maggio 1995, con Protocolloaggiuntivo, fatto a Roma il 22 maggio 2003. C. 2574 Governo (Parere alla III Commissione)(Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57

Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e lo Stato di Israele sullaprevidenza sociale, fatto a Gerusalemme il 2 febbraio 2010. C. 2575 Governo (Parere allaIII Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto ministeriale concernente regolamento recante disposizioni per il conse-guimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista. Atto n. 113 (Rilievi alla IICommissione) (Esame, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione– Valutazione favorevole con rilievi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tuteladella capacità marittima della Difesa. Atto n. 116 (Rilievi alla IV Commissione) (Esame,ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione – Valutazionefavorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 63

VI Finanze

RISOLUZIONI:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

7-00424 Lodolini: Interventi sul regime tributario delle aziende di autotrasporto e cabotaggioestere operanti in Italia (Discussione e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

7-00422 Pesco: Eliminazione dell’aumento dell’accisa sulla birra previsto a decorrere dal1o gennaio 2015.

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 176 — Indice Generale

7-00525 Pagano: Eliminazione dell’aumento dell’accisa sull’alcol etilico e sui prodotti alcoliciintermedi previsto a decorrere dal 1o gennaio 2015 (Discussione congiunta e rinvio) . . . 66

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 67

VII Cultura, scienza e istruzione

RISOLUZIONI:

7-00448 Manzi: Sulla realizzazione di iniziative, anche didattiche, relative alla memoria dellaprima guerra mondiale (Discussione e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura.C. 1504 Giancarlo Giordano e C. 2267 Zampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

COMITATO RISTRETTO:

Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche. C. 1533Mariani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

AUDIZIONI INFORMALI:

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante abolizione del finanziamento pubblicoall’editoria (C. 1990 Brescia), audizione del dottor Marco Travaglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

SEDE REFERENTE:

Sull’ordine dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediantel’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali. C. 1949 Molea(Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

ALLEGATO (Emendamenti approvati) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

Norme per l’inserimento dello studio della tecnica e della tecnologia atte al superamento dellebarriere architettoniche negli edifici pubblici e privati nei programmi didattici delle scuolesecondarie di secondo grado e nell’ambito degli insegnamenti impartiti presso le università,nonché introduzione di sanzioni penali per il mancato adeguamento di edifici e spazipubblici alla vigente normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.C. 705 Argentin (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71

SEDE CONSULTIVA:

DL 168/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonchéad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attività amatoriale eagonistica. C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . 72

VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 75

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione, nell’ambito dell’esame in sede referente della proposta di legge C. 1560 Terzonisui limiti all’impiego di sostanze diserbanti chimiche, di rappresentanti della Lipu . . . . . 75

IX Trasporti, poste e telecomunicazioni

INDAGINE CONOSCITIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.

Audizione di rappresentanti di WRA – Web Radio Associate (Svolgimento e conclusione) . . . . . . 76

Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.

Audizione di rappresentanti di REA (Radiotelevisioni Europee Associate) (Svolgimento econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 177 — Indice Generale

SEDE CONSULTIVA:

Revisione della parte seconda della Costituzione. Testo base C. 2613 cost. Governo, approvatodal Senato, e abb (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

SEDE REFERENTE:

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Nuovotesto unificato C. 1512 Meta e abb. (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81

ALLEGATO (Proposte emendative del Relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 82

X Attivita produttive, commercio e turismo

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione dei rappresentati di KiteGen, nell’ambito della discussione della risoluzionen. 7-00281 Della Valle, riguardante le iniziative a favore del riconoscimento del ventotroposferico quale fonte di energia rinnovabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86

SEDE CONSULTIVA:

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, in materia diriconoscimento della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonioedilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante attribuzione di certificati dicredito fiscale. C. 1899 Pisano (Parere alla VI Commissione) (Seguito esame e rinvio) . . 86

DL 168/2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti ilrinnovo dei Comitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per usoscenico, nonché ad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attivitàamatoriale e agonistica. C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . 87

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 88

XI Lavoro pubblico e privato

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

Revisione della parte seconda della Costituzione. C. 2613 cost. Governo, approvato, in primadeliberazione, dal Senato (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

Modifica all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, in materia diriconoscimento della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonioedilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante attribuzione di certificati dicredito fiscale. Nuovo testo C. 1899 Pisano (Parere alla VI Commissione) (Seguito dell’esamee conclusione – Parere favorevole con osservazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

ALLEGATO 1 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

Sull’ordine dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presenti sul territorio italiano(Esame del documento conclusivo e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

ALLEGATO 2 (Proposta di documento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102

XII Affari sociali

RISOLUZIONI:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

7-00166 D’Incecco: Iniziative per tutelare la salute delle persone affette da diabete e garantirecure appropriate (Rinvio del seguito della discussione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

SEDE CONSULTIVA:

Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Nuovo testoC. 1803 Beni (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 178 — Indice Generale

Revisione della Parte seconda della Costituzione. C. 2613 cost. Governo, approvato dal Senato,e abb. (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave privedel sostegno familiare. C. 698 Grassi, C. 1352 Argentin, C. 2205 Miotto, C. 2456 Vargiu,C. 2578 Binetti e C. 2682 Rondini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

XIII Agricoltura

INTERROGAZIONI:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

5-03471 L’Abbate: Sulle metodologie di contrasto della Xylella fastidiosa degli ulivi in Puglia . . 143

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145

5-04098 Zaccagnini: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle api Aethinatumida.

5-04187 Parentela: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle api Aethinatumida.

5-04188 Parentela: Sulle misure per fronteggiare la diffusione del parassita delle api Aethinatumida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148

ATTI DELL’UNIONE EUROPEA:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzionebiologica e all’etichettatura dei prodotti biologici (COM(2014) 180 final).

Comunicazione della Commissione – Piano d’azione per il futuro della produzione biologicanell’Unione europea (COM(2014) 179 final) (Seguito dell’esame congiunto, ai sensi dell’ar-ticolo 127 del regolamento, e rinvio/conclusione – Approvazione del documento finale) . . 144

ALLEGATO 3 (Nuova proposta di documento finale del relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 144

XIV Politiche dell’Unione europea

INDAGINE CONOSCITIVA:

Sull’attuazione e l’efficacia delle politiche UE in Italia.

Audizione del Sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze, Enrico Zanetti (Svolgi-mento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155

SEDE CONSULTIVA:

DL 168/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo deiComitati degli italiani all’estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonchéad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all’attività amatoriale eagonistica. Nuovo testo C. 2727 Governo (Parere alla I Commissione) (Seguito dell’esamee conclusione – Parere favorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

Revisione della parte seconda della Costituzione. Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato,in prima deliberazione, dal Senato, e abb. (Parere alla I Commissione) (Seguito dell’esamee rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/99/UE sull’ordine diprotezione europeo. Atto n. 117 (Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 126, comma 2, delregolamento, e conclusione – Parere favorevole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 179 — Indice Generale

ATTI DELL’UNIONE EUROPEA:

Relazione annuale 2013 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali.COM(2014)507 final (Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 127, comma 1, del regolamento,e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157

Relazione annuale 2013 della Commissione europea in materia di sussidiarietà e propor-zionalità. COM(2014)506 final (Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 127, comma 1, delregolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 157

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

SEDE CONSULTIVA:

Revisione della parte seconda della Costituzione. C. 2613 cost. Governo, approvato, in primadeliberazione, dal Senato (Parere alla I Commissione della Camera) (Seguito dell’esame erinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonomenell’ambito dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede consultiva, del disegno dilegge del Governo C. 2613 cost., approvato, in prima deliberazione, dal Senato, recante« Revisione della parte seconda della Costituzione » . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’ATTUAZIONE DEL FEDERALISMOFISCALE

ATTI DEL GOVERNO:

Sull’ordine dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – note metodologiche e fabbisognistandard per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguentifunzioni: istruzione pubblica, viabilità, trasporti, gestione del territorio e dell’ambiente,servizio di smaltimento dei rifiuti, settore sociale, asili nido. Atto n. 120.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – note metodologiche e fabbisognistandard per ciascuna provincia delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguentifunzioni: istruzione pubblica e gestione del territorio. Atto n. 121 (Seguito dell’esame, aisensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

AUDIZIONI:

Audizione del professor Gilberto Turati nell’ambito dell’esame degli schemi di decreto delPresidente del Consiglio dei ministri: note metodologiche e fabbisogni standard per ciascuncomune delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguenti funzioni: istruzione pubblica,viabilità, trasporti, gestione del territorio e dell’ambiente, servizio di smaltimento deirifiuti, settore sociale, asili nido (atto n. 120); note metodologiche e fabbisogni standardper ciascuna provincia delle regioni a statuto ordinario, relativi alle seguenti funzioni:istruzione pubblica e gestione del territorio (atto n. 121) (Svolgimento, ai sensi dell’articolo5, comma 5, del Regolamento della Commissione, e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INDIRIZZO GENERALE E LA VIGI-LANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167

Audizione del direttore di Rai 1, Giancarlo Leone (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . 167

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 167

COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA

Audizione del Ministro dello sviluppo economico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

Seguito dell’esame della proposta di relazione annuale di cui all’articolo 35, comma 1, dellalegge 3 agosto 2007, n. 124 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 180 — Indice Generale

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA SULL’ANAGRAFETRIBUTARIA

INDAGINE CONOSCITIVA:

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

Indagine conoscitiva sull’anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione dellebanche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità delsistema nel contrasto all’evasione fiscale.

Audizione del direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi; del Ragioniere generaledello Stato, Daniele Franco; del Comandante generale della Guardia di finanza, SaverioCapolupo; del presidente e amministratore delegato di SOGEI SpA, Cristiano Cannarsa;del presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili,Gerardo Longobardi (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL RAPIMENTO E SULLAMORTE DI ALDO MORO

COMMISSIONE PLENARIA:

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171

Audizione del Ministro della difesa, sen. Roberta Pinotti (Svolgimento e conclusione) . . . . . 171

Comunicazioni del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 172

Mercoledì 3 dicembre 2014 — 181 — Indice Generale

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