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Progetto di Educazione Alimentare

“Me … la mangio : il sapore del benessere!”Circolo Didattico di Montemurlo (Prato) a. s. 2005/2006

Insegnante Referente : L a s a g n i L u c i a - Area tematica cibo e salute

Il quadro teorico di riferimento

“Il Profilo educativo, culturale e professionale dell’alunno al termine del primo ciclo di istruzione”( P. E. CU. P. ) si conclude con il paragrafo dedicato alla Convivenza civile, sottolineando la valenza

educativa e culturale di apprendimenti e competenze, che rappresentano compiutamente il risultato dell’intero processo di apprendimento/insegnamento.

Le principali competenze attese elencate nel Profilo, relativamente all’educazione alimentare sono:�L’alunno è consapevole della necessità di alimentarsi secondo criteri rispettosi delle esigenze

fisiologiche, in modo non stereotipato né conformato ai modelli culturali, che rispondono più alle logiche del consumo e del commercio che a quelle della salute.

�L’alunno conosce i rischi connessi a comportamenti disordinati e cerca responsabilmente di evitarli.

PREMESSA

Il percorso progettuale di ed. alimentare del Circolo didattico di Montemurlo è stato ideato per portare gli alunni verso il raggiungimento delle competenze espresse dal P. E. CU. P.

A tal fine si intende promuovere un rapporto più diretto e consapevole delle giovani generazioni con il cibo che consumano e l’ambiente che le circonda,

anche valorizzando le tradizioni locali, nazionali e di altre culture; condividendo i percorsi previsti per il raggiungimento delle sopracitate finalità sia con le

famiglie che con le agenzie formative esistenti sul territorio.

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EVOLUZIONE DEL PROGETTO INGLOBATO NEL PROGETTO CURRICOLARE di CIRCOLO → “ LO STAR BENE A SCUOLA”

IL QUADRO TEORICO di riferimento si delinea dalle “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione”.

Premessa• Questo specifico progetto ingloba percorsi di ed. alla salute, ed. alimentare, ed. ambientale, ed. all’affettività e di

particolari iniziative generalmente riconducibili all’educazione alla cittadinanza, da tradurre in concrete pratiche educative veicolabili in :

1- raccordi condivisibili con le associazioni ed enti formativi del territorio ed istituzionali 2- collegamenti con lo specifico insegnamento delle discipline, patrimonio dei docenti che è la qualità della scuola.

In questa dimensione l’educazione alla cittadinanza rappresenta il filo conduttore delle molteplici esperienze realizzate dalla scuola, sviluppa una relazione sociale di cooperazione e di solidarietà.

Le Nuove Indicazioni per il curricolo assumono la consapevolezza di favorire un apprendimento capace di dare significato alla molteplicità delle esperienze, riportando le cosiddette educazioni specifiche all’interno del curricolo, inglobate nel processo educativo, nella dimensione quotidiana delle discipline a partire da situazioni di apprendimento in ambiente.

Il concetto di Cittadinanza attiva richiede il praticare come bene comune pubblico il “corretto comportamento”, in tema anche di circolazione stradale, di rispetto dell’ambiente, di cura della propria salute e dell’alimentazione, di relazionalità e affettività; di promuovere il concetto di “Fair play” inteso come codice di etica sportiva, personale e sociale.

La cittadinanza attiva appare allo stesso tempo condizione e risultato delle educazioni che la compongono, in quanto tutte rimandano ad una comune radice educativa insita nei contenuti disciplinari agganciati alla complessità dell’esperienza umana e sociale degli allievi.

E’ necessario, quindi, fornire le indicazioni fondamentali e consolidare abitudini positive già avviate perché si affermi e si diffonda un comportamento consapevole da parte dei bambini e delle loro famiglie, su :

1) la necessità e l’organizzazione della raccolta differenziata2) le possibili fonti di energia alternativa3) le conseguenze delle diverse forme di inquinamento4) il corretto uso delle risorse disponibili legato alla necessità di combattere gli sprechi5) la necessità di alimentarsi secondo criteri rispettosi delle esigenze fisiologiche, in modo non stereotipato né conformato ai

modelli culturali, che rispondono più alle logiche del consumo e del commercio che a quelle della salute, conoscendo i rischi connessi a comportamenti disordinati, cercando responsabilmente di evitarli

6) condurre stili di vita salutari e positivi dal punto di vista relazionale e affettivo,All’interno delle nostre scuole, dove risulta fondamentale l’opera di sensibilizzazione per contribuire alla formazione di una

coscienza rispettosa delle problematiche sociali, è necessario indirizzare gli alunni verso un atteggiamento consapevole in visione di un futuro responsabile.

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FINALITA’ : realizzare percorsi didattici e formativi per diffondere la cultura della salute, intesa in senso fisico, affettivo, relazionale e sociale, per

promuovere il ben … essere dello studente; operando in sinergia con gli enti istituzionali, le agenzie formative nel territorio e le famiglie.

Obiettivi

• Comprendere l’importanza dell’aiuto e della collaborazione.• Conoscere, condividere e rispettare le principali regole di comportamento.• Maturare atteggiamenti di rispetto e di tutela dell’ambiente di vita, nell’ottica dello

sviluppo sostenibile e della salvaguardia ambientale.• A scuola, in palestra, per strada, negli spazi pubblici, sui mezzi di trasporto, ecc …

comportarsi in modo da rispettare sempre gli altri, quindi, di riflesso, rispettare Codici e Regolamenti stabiliti, comprendere e fare proprie le ragioni dei diritti, dei doveri .

• Attivare atteggiamenti di tutela e di difesa della propria salute e di quella degli altri.• Alimentarsi in modo sano ed equilibrato, secondo criteri rispettosi delle esigenze

fisiologiche, consapevoli dei rischi connessi a comportamenti disordinati.• Riflettere sulle relazioni sociali e sul proprio ruolo all’interno del gruppo e

sull’importanza di attivare comportamenti di relazione positiva con gli altri.• Promuovere il concetto di “Fair play” inteso come codice di etica sportiva, personale e

sociale.• Promuovere attività atte a stimolare l’integrazione delle componenti percettivo –

motorie , cognitive e affettivo - sociali della personalità che promuovono il benessere psicofisico delle diverse fasce d’età.

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ALUNNI E DOCENTI COINVOLTI

Ordine di scuola : PRIMARIA e INFANZIA

N ° alunni totali : 1251 - N ° classi totali : 35 - N ° sezioni totali : 17 -

N ° plessi totali 8

N ° Docenti totali : 109 - N ° docenti primaria 74 - N ° docenti infanzia : 35

COLLABORAZIONI CON IL TERRITORIO

1) Amm. Comunale di Montemurlo2) Pro Loco di Montemurlo3) USL Prato - ARPAT4) Avenance - Elior (ditta fornitrice la

mensa scolastica) 5) COOP6) Area Naturale Protetta di Interesse

Locale del Monteferrato 7) G .I .R .O .S . di Montemurlo(Gruppo

Italiano Ricerca Orchidee Spontanee)8) Associazione Storia Camminata 9) Frantoio di Rocca10) Apicoltori locali11) A . I . R . C . (Ass. Italiana per la

Ricerca sul Cancro)

Modalità di collaborazione -1) Attività di supporto attraverso strutture,

personale e mezzi:

o interventi di esperti, o guide ambientali, o uso delle strutture delle varie associazionio fornitura di materiali …

per attivare percorsi di sensibilizzazione e di educazione al tema della corretta alimentazione

2) Finanziamenti e compartecipazione :

-Amministrazione Comunale di Montemurlo

3) Finanziamento su presentazione progetto :

-Provincia di Prato -Regione Toscana

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Promuovere cultura in campo alimentare attraverso un’esperienza diretta

“Novellando … a tavola”A mensa insieme alunni e genitori:

• Lettura della novella di N e r u c ci

“ T o v a g l i n a apparecchiati ”

• Menù del giorno con assaggio di menùregionale e multietnico

• Modalità raccolta differenziata

• Contenimento degli sprechi

• Esperti ARPAT informano sull’acqua dell’acquedotto e le acque minerali

• Visita alla mostra degli elaborati: frutta e verdura nelle fiabe

• Distribuzione materiali A. I. R. C.: salute-alimentazione

Interdisciplinarietà

↙ ↓ ↓ ↘ ↘

Italiano arte scienze storia …

ED. ALLA CITTADINANZA ATTIVA

AZIONI REALIZZATE- Laboratori verdi : piccoli orti nelle scuole- Raccolta differenziata alla mensa in tutti i plessi -Menù scolastico anche regionale e multietnico- Colazione controllata (per 2 anni)- Percorso di sorveglianza nutrizionale (ASL Prato)- Conoscenza dell’ambiente locale e limitrofo /trasformazione dei luoghi del vivere quotidiano- Montemurlo ieri e oggi : i cambiamenti delle abitudini alimentari / i piatti della tradizione culinaria locale -Visite guidate, escursioni- Fiumi del territorio e loro contesto ambientale- Il bacino idrico e l’acquedotto : la risorsa idrica/acqua come alimento-Uscite sul territorio collegate alla stagionalità delle colture: semina del grano, vendemmia, raccolta olive ...- Laboratori di degustazione( olio, miele .....)- Conoscenza e promozione della filiera corta e dei prodotti locali.- Percorso polivalente “Olio mio”.- 2010 anno internazionale della biodiversità – Festa europea dei parchi:”Le piante alimentari spontanee”-Formazione attuata dal Comune di Montemurlo“Educazione alimentare ed emotiva: prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare”-Stesura elaborati per concorsi a tema

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L’orto è il laboratorio di educazione alimentare “per eccellenza”, che coniuga le

metodologie di didattica “imparare facendo” ai temi del consumo consapevole, della comprensione del nesso fra alimentazione con prodotti di qualità, salvaguardia della salute e dell’ambiente.

L’orto scolastico è un laboratorio di esperienza , di conoscenza scientifica e interdisciplinare. E’ un’ attività che riassume ed esemplifica per bambini e ragazzi, ma anche per i loro insegnanti e genitori, i temi base

dell’alimentazione, della produzione, del consumo e condivisione del cibo. L’orto offre la possibilità di scoprire i tempi e i ritmi della natura “ insegna la Vita”, la pazienza, la parsimonia e fa

capire il forte legame che ci lega a quello che mangiamo e a come questo viene prodotto.

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Progetto Pilota “L'orto a scuola”

Finanziato dalla Regione Toscana

Progetto presentato dal Comune di Montemurlo

in collaborazione con il Circolo Didattico di Montemurlo

• Finalità - MIGLIORARE LA CONOSCENZA DELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA STAGIONALITÀ, ALLE MODALITÀ DI COLTIVAZIONE, AGLI EFFETTI BENEFICI PER LA SALUTE.

• - L’orto è un grande laboratorio all’aperto che non richiede grandi spazi, costose tecnologie e insostenibili risorse finanziarie.

• - E’ un laboratorio verde che nasce giorno dopo giorno dal lavoro degli alunni e dei docenti, dove ogni gesto può essere fonte di riflessioni, ricerche e sperimentazioni, dalla lavorazione del terreno alla semina, dalla concimazione alla pacciamatura, dalla raccolta dei frutti al loro ritorno alla terra come nuovo concime e non come rifiuto.

• - I prodotti dell’orto possono essere utilizzati in cucina. Preparare ricette, manipolare, annusare, degustare, sono esperienze stimolanti, che si imprimono nella memoria, che arricchiscono la gamma dei sapori e possono permettere di superare dei pregiudizi nei confronti degli ortaggi, spesso presente nei bambini e nei ragazzi.

• - Nell’orto i bambini/agricoltori, impareranno a collaborare con gli altri condividendo emozioni ed esperienze, scoprendo i segreti della natura, assumendosi delle responsabilità in quanto un buon raccolto finale dipenderà dalla dedizione che tutti avranno dedicato all’orto.

• - Questo progetto rappresenta una ulteriore integrazione ai progetti realizzati dalla scuola, saràfornito da parte dell’Amministrazione Comunale il supporto organizzativo per permettere la realizzazione delle attività,si inserisce con le azioni della “Filiera Corta di Montemurlo” e con i progetti realizzati dalle Associazioni G i r o s, Trekking, V a b e dalla Pro Loco.

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Conclusioni - IL PERCORSO PROGETTUALE intrapreso assume la consapevolezza di

favorire un apprendimento capace di dare significato alla molteplicità delle esperienze,

riportando le cosiddette educazioni specifiche all’interno del curricolo disciplinare,

inglobate nel processo educativo, nella dimensione quotidiana delle discipline a partire

da situazioni di apprendimento in ambiente ; per alimentare negli alunni la voglia di

dissetarsi alla fonte inesauribile della conoscenza.