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Mantova Chiama Garda, maggio-giugno 2012

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Giugno - Luglio 2012 | 3

Le giornate di festa sapranno affascinare grandi e piccini. Dal tiro con l’arco agli spetta-coli equestri, ai giullari

Il Convivium Voluptatis e “L’Alchimia dei 4 Elementi”

22-23-24 GiuGno Quest’anno si celebrano 20 anni di cene a Palazzo

Il Banchetto si svolgerà il 22 giugno alle ore 20. Costo Euro 40,00. Info: tel. 376/[email protected]

La rincorsa ai bigliettiper il tutto esaurito

Giochi con bolle di sapone e incantatori di serpenti

L’EVEnTo DEL MESE

Al via il “Primo Torneo di Scherma Teatrale”: divertimento assicurato!In occasione dell’edizione 2012 del Convivium Voluptatis è sta-to indetto, udite udite, il primo Torneo di Scherma Teatrale in Italia!Se siete componenti di una com-pagnia d’arme e state studiando dei duelli particolari o spettaco-lari oppure se avete sempre so-gnato di mettere in scena i duel-li di Brancaleone o di Robin Hood oppure ancora desidero-si di riproporre duelli storici re-almente accaduti presso le corti d’Europa allora questo è il tor-neo che fa per voi!!!

Prevede la competizione indi-retta fra squadre che saranno chiamate a presentare, davan-ti al pubblico e ad una giuria di esperti, un duello in cui non vincerà chi sconfigge l’avversa-rio, ma in cui verranno valutati sia l’abilità tecnica nell’uso delle armi storiche sia la capacità te-atrale e rappresentativa nonché la spettacolarità d’insieme! Si tratta di una formula comple-tamente nuova, dove l’obiettivo è promuovere la tecnica nell’uso delle armi storiche da un lato e dall’altro promuovere la parte

più propriamente teatrale e di spettacolo, per poter proporre al pubblico un intrattenimento che sia spettacolare e filologico al tempo stesso! Il Torneo si svolgerà nei giorni di Sabato 23 Giugno e Domeni-ca 24 Giugno 2012 nei giardi-ni di Palazzo Gonzaga dove, per chi volesse, ci sarà la possibilità di mangiare e rifocillarsi e pure di fermarsi la notte accampa-ti con tende storiche! Il torneo prevede ricchi premi per i vinci-tori (suddivisi per categoria): la sorpresa nella sorpresa. Inoltre

l’organizzazione sarà lieta di of-frire una la cena in taverna a tut-ti i partecipanti!!!

Si svolgerà nei giorni di Sabato 23 e Domenica 24 Giugno

di Vittoria Bisutti

Autentiche “Giornate di Festa”Le giornate di festa del Convivium Voluptatis vogliono essere davvero un incontro di piaceri ispirati alle feste di piazza che allietavano il rinascimento italiano. Ci sarà un mercato con artigiani e rievocatori che venderanno i loro prodotti e illustreran-no antiche usanze. Ci saranno gli armati accampati con le Compagnie della Zoio-sa e del Turiàs che faranno provare il lancio della scure, il lancio del giavellotto e il tiro con l’arco. Ci saranno i giullari come Monalto Istrio lo Giullaro , ovviamente la compagnia de l’Ordallegri, ma anche i Cavalli, con gli spettacoli equestri delle Crinière d’Or . E poi gli immancabili Musici Era Tempus che allieteranno le gior-nate con musiche e danze Ci saranno infine le delegazioni dai paesi lontani come le danzatrici orientali le Rondini del Nilo e, in via del tutto eccezionale, le magnifiche

esibizioni dell’unico vero incantatore italiano Mirko dei Serpenti. Vi in-vitiamo tutti nella taverna nel bosco dove potrete assaggiare piatti tipi-camente medievali e prodotti locali (ci saranno pure i capunsei…) oppu-re venite semplicemente ad assaggiare la nostra birra a caduta! Fermatevi a guardare gli spettacoli nel bosco illuminato da una moltitudine di lan-terne…. oppure portate i bambini domenica per l’immancabile avventu-ra interattiva proposta dalla Compagnia di San Giorgio e il Drago.

Un incontro di piaceri ispirati alle feste di piazza

Il Convivium Voluptatis anche quest’anno è pronto a stupir-vi con memorabili giornate di festa rinascimentale sapiente-mente organizzate dalla locale Pro Loco con la sapiente regia della compagnia de l’Ordalle-gri. Il 22-23-24 Giugno 2012, a Volta Mantovana, presso i giardini di palazzo Gonzaga, si festeggeranno i 14 anni di que-sta splendida festa e i 20 anni di cene a Palazzo. Una grande festa in funzione dello spettacolo e dell’arte di stupire. Per gli ap-passionati del medioevo e del rinascimento le danze si apri-ranno venerdì 22 Giugno con il banchetto rinascimentale. Curata dai ristoratori locali si tratta di una cena storica a base di piatti locali ispirati alla tradi-zione culinaria rinascimentale, quest’anno incentrata sul tema “L’Alchimia dei 4 Elementi”. Durante la serata di Venerdì 22 Giugno al grande banchetto si alterneranno ballerine, co-reografiche fontane, fuochi e suggestioni provenienti da terre lontane. I 4 elementi si mischie-ranno per dare vita a emozioni ancestrali, al ritmo di tambu-ri e dolci musiche. Sarete così trasportati in un mondo di in-trighi e illusioni, in una nottata che incontrerà i favori del vino e del divertimento.Lasciate a casa quindi ogni moderno modo di pensare e calatevi nella magica notte del Convivium Volup-tatis, un’autentico incontro di piaceri ed emozioni.Sabato 23 e Domenica 24 toc-cherà invece alla festa popola-

re. I giardini si animeranno di prodotti alimentari ricercati, artigiani storici, speziali, car-tomanti e fattucchiere, in un grande mercato rinascimentale con banchi suggestivi e pro-dotti ricercati, allietato da giul-lari e saltimbanchi. Le taverne resteranno sempre aperte per gustare prodotti tipici, vino speziato e ottima birra arti-gianale. Quest’anno la grande novità sarà il primo torneo in Italia di Scherma storica Teatrale: un torneo dove ver-ranno giudicati e premiati (da una giuria di esperti) la tecnica della scherma, la parte teatrale e la spettacolarità generale dei combattimenti. La domenica sarà, infine, dedicata ai più pic-coli, con animazioni, laborato-ri a tema e un’intera avventura a loro dedicata dove potranno vestire i panni di maghi e com-

battenti per portare a termine la missio-ne. In questi due giorni potrete gio-care d’azzardo con i peggior personaggi del ducato, farvi tentare da affasci-nanti ballerine vela-te e riscoprire la ma-gia e la suggestione del fuoco. Potrete rimanere fino a tar-da notte a sfidarvi ad insulti con gli ar-migeri, lanciar frec-

ce o scuri, fare la gara degli sputi o più semplicemente provare a imbrigliare il futuro leggendo i tarocchi. Aspettatevi grandi emozioni e grandi risateLe taverne saranno sempre aper-te: bando alla tristezza e avanti tutta verso l’allegrezza, perché è giunto il momento di esser feli-ci, almeno per qualche ora.

Il Grande BanchettoIl Banchetto del Convivium Voluptatis , che si svolgera il 22 giugno, è un percorso nelle at-mosfere della festa rinascimen-tale: il ricco menu sarà allietato da animazioni, colpi di scena, danze e coreografie, personaggi e giochi ispirati all’Alchimia dei 4 Elementi, in un susseguirsi di emozioni e sensazioni nei giar-dini illuminati a fuoco, fino al grande finale con i fuochi artifi-ciali. La serata sarà allietata dagli spettacoli e i lazzi della Compa-gnia de l’Ordallegri e le danze della Ganxhe Arte DanzaLa serata avrà inizio alle ore 20.00 con ingresso da Via Chie-sa. Ecco il menù:Fresco aperitivo di benvenuto presso l’esedra di Venere. Sul magnifico belvedere sarà pre-sentata una fantasia di antipasti fra acqua e terra: salumi, for-maggi, pregiati pesci e frutta fresca. Scendendo nelle visce-re della terra e attraversando la galleria si arriva alle tavole im-

bandite per il grande banchetto e come antipasto sarà subito servito il pollo alla Gonzaga. Come primo servizio di cucina sarà presentato un ricco omag-gio all’acqua con i Macaroni ai sapori del Mediterraneo. Il secondo servizio di cucina presenterà candido Riso con cucurbite e porco. A Seguire Filetto con porcini e formaggio erborinato. Scaglie di grana e

mostarda mantovana faranno da sorbetto prima del gran fina-le dei fuochi introdotti da una Torta Nera con ciliege e zucche-ro fiammeggiante. Per prenotare il banchetto-spettacolo occorre telefonare alla segreteria del comune di Volta Mantovana ai numeri 0376/839431-2.

Info: www.conviviovolta.net

Il Banchetto è un accurato

percorso nelle atmosfere

della festa rinascimentale

Alcuni scorci dell’edizione 2011

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In caso di maltempo gli organizzatori si riservano di decidere sullo svolgi-mento dell’evento e nessun rimborso sarà dovuto

La Festa del Nodo d’Amoregiunge alla 19ª edizione

19 GIUGNO Appuntamento al Ponte Visconteo di Valeggio sul Mincio

Il biglietto è prenotabile e acquistabile presso tutti i Ristoranti dell’Associazione o presso la ProLoco di Valeggio s/M

Una serata memorabileal costo di € 70,00

L’incognita tempo non spaventa gli afecionados

Grazie alla passione e alla pro-fessionalità dell’Associazione Ristoratori di Valeggio sul Min-cio, il “Nodo d’Amore” conti-nua la sua storia di successo e si conferma come uno degli ap-puntamenti più attesi dell’anno sul territorio. Martedì 19 giugno la “Festa del Nodo d’Amore” ta-glierà il traguardo della 19ª edi-zione confermandosi come un appuntamento attesissimo con la presenza di ben 4000 ospi-ti che si ritroveranno sul Ponte Visconteo di Valeggio sul Min-cio, seduti a una tavolata di oltre un chilometro, per degustare la specialità valeggiana, il tortelli-no, protagonista indiscusso del-la serata insieme ad altre pietan-ze della tradizione locale.L’interesse per questa manife-stazione cresce ininterrottamen-te dal 1993. Come ogni anno sa-ranno 4000 i “commensali” che potranno vivere questo straor-dinario momento. La splendida location, infatti, obbliga gli or-ganizzatori a rispettare il nume-ro “chiuso” di partecipanti, ma allo stesso tempo permette loro di concentrare tutti gli sforzi sul versante della qualità, apportan-do ogni anno elementi di novità per rendere la serata sempre più suggestiva ed esclusiva. Si rinnova così l’opportunità di presentare un momento di pro-mozione del territorio di altissi-mo livello che coinvolge l’inte-ra cittadinanza di Valeggio ed è

testimonianza di come la colla-borazione tra pubblico e priva-to possa condurre a risultati di assoluta eccellenza all’insegna della convivialità e dell’ospita-lità.La Festa è sicuramente il clou dell’Estate Valeggiana nonché la vetrina più importante per promuovere l’offerta enoga-stronomica ed alberghiera del territorio, attività che l’Asso-ciazione segue con passione da oltre 25 anni riuscendo a com-prendere, fronteggiare e vin-cere l’evoluzione del mercati, dei gusti e dei consumi. Sedi-ci sono i ristoratori che, nono-stante la crisi, quest’anno han-no raccolto la sfida, con ancora più orgoglio, unendo le forze

per rendere onore al loro privilegio: quello, guadagnato con tanto lavoro, di essere i soli veri de-positari della ricetta del “Nodo d’Amo-re”, il vero tortelli-no di Valeggio, uno scrigno di sfoglia dorata arricchito di profumato ripieno di carne brasata.

L’EVENTO DEL MESE

La Festa è sicuramente il clou dell’estate

valeggiana nonché la vetrina più impor-tante per promuove-

re l’offerta enogastro-nomica ed alberghiera

del territorio

di Marco Morelli

Una serata di fascino, suggestio-ne e magia: non ci sono altre pa-role per definire l’appuntamen-to allestito sul Ponte Visconteo che, adagiato sulla dolce vallata del Mincio dominata dal Ca-stello di Valeggio. viene illumi-nato delle migliaia di cande-le presenti, in perfetta sintonia con i suoni e i colori dei fuochi d’artificio che ogni anno sanno stupire gli spettatori.Creata e gestita dall’Associazio-ne Ristoratori, la Festa coinvol-ge l’Amministrazione Comu-nale e tutte le Associazioni di categoria. Conta sull’entusia-smo di un paese che vanta ol-tre 40 ristoranti i quali, tutti in-sieme, possono accogliere tanti ospiti quanti sono gli abitanti (circa 11.000). Per questo Va-leggio si è giustamente merita-ta la fama di “vera e propria cit-tadella gastronomica” su alcune importanti riviste di settore. Confermati i numeri da record delle precedenti edizioni: 15 ristoranti associati, quasi 300 collaboratori, 100 cuochi e al-trettanti sommeliers, 600.000 Nodi d’Amore fatti a mano uno ad uno, 3.750 bottiglie di vino, 5 network televisivi italiani lo-

cali, 3 network televisioni in-ternazionali, e oltre 3.000 piat-ti celebrativi dell’evento, che quest’anno avranno come sog-getto Isabella, un personaggio chiave nella Leggenda del Nodo d’Amore. Un ringraziamento da parte dei ristoratori va agli sponsor che con il loro prezioso sostegno consentono alla mani-festazione di migliorare e con-tribuiscono a scriverne la storia e a diffonderne la filosofia: pro-

muovere e valorizzare Valeggio e il suo “Nodo d’Amore” sempre più e sempre meglio.Il prezzo del biglietto per que-sta 19^ edizione è di Euro 70,00 a persona, prenotabile e acqui-stabile presso tutti i Ristoran-ti dell’Associazione o presso la ProLoco di Valeggio s/M.

Maggiori informazioni sul sito dell’Assoc.Ristoratori Valeggio

www.ristorantivaleggio.it

600.000 tortellini,100 cuochi e

sommeliers, 3750 bottiglie di vino,

15 ristoranti associati,

300 collaboratori

Lo spettacolo dentro lo spettacoloCome ogni anno, fra i commensali ci saranno note personalità della politica, dell’in-dustria e della vita pubblica locale. Due i premiati nel corso della serata: un impren-ditore veronese conosciuto a livello internazionale ed una famosa giornalista, ai quali verrà consegnato lo speciale Premio Nodo d’Amore 2012, ideato dal maestro orafo Alberto Zucchetta.L’evento si concluderà con un sontuoso spettacolo pirotecnico accompagnato dalle note di grandi compositori internazionali, in perfetta sintonia con i colori e l’atmo-sfera della serata, per stupire gli spettatori e salutarli con dolci suggestioni.Si rinnova così l’opportunità di presentare un momento di promozione del territo-rio di altissimo livello, testimonianza di come la collaborazione tra pubblico e pri-vato possa condurre a risultati di assoluta eccellenza all’insegna della convivialità e dell’ospitalità.

La leggenda del Nodo d’Amore Alla fine del ‘300, nel corso del-le numerose guerre che segna-rono l’Italia settentrionale, il signore di Milano Giangale-azzo Visconti, detto il Conte di Virtù, raggiunge le sponde del Mincio con le sue truppe. Nell’accampamento, il giullare Gonnella, intratteneva i soldati raccontando antiche storie fan-tastiche...Si narra che le acque del fiu-me Mincio siano popolate da creature misteriose che di not-te escono per danzare sulle sue rive alla luce della luna. Una sera mentre tutto l’accampa-mento riposa stremato dalle fatiche dalla battaglia, appaio-no delle streghe, che iniziano a danzare tra i soldati addormen-tati. Malco, il valoroso capita-no, si desta e affronta le crea-

ture mettendole in fugga verso del fiume. Una di queste, però, perde il mantello che l’avvol-geva, rivelandosi una splendi-da ninfa. Nel corso della notte tra i due nasce l’amore e l’alba li sorprende a promettersi eter-na fedeltà. Silvia, la bella ninfa deve ritornare nelle profondità del fiume prima del sorgere del sole e lascia a Malco un fazzo-letto di seta dorata teneramen-te annodato a ricordo della loro promessa.Qualche tempo dopo duran-te un ricevimento del Conte di Virtù alcune belle fanciulle ese-guono una danza in onore degli ospiti. Il capitano Malco, rico-nosce in una di esse, Silvia. Gli sguardi innamorati tra Silvia e Malco destano però la gelosia di Isabella, nobile dama cugina del

Conte di Virtù, che da tempo aspira all’amore del capitano. Spinta dalla gelosia, Isabella de-nuncia come strega al Conte la bella danzatrice. La festa viene interrotta e dato l’ordine di ar-restare Silvia. Malco impetuosa-mente si frappone tra la fanciulla amata e le guardie, consenten-dole di fuggire verso il fiume e arrendendosi poi al Conte adi-rato.Al calar della sera, Isabella si presenta a Malco che langue in una cella. Tormentata per il suo gesto invoca il perdono del prigioniero. Mentre i due si par-lano appare Silvia che propone a Malco di seguirla nella acque del fiume, dove vivono le ninfe, perché sulla terra non ci può es-sere felicità per loro. Malco ac-cetta senza esitazione e fugge verso il Mincio.

Il Conte di Virtù, informato dalla fuga, si lancia all’insegui-mento senza ascoltare le suppli-che di Isabella, che pentita chie-de rispetto e comprensione per un amore così grande. Arrivato al fiume con un drap-pello di soldati, non trova ne Malco ne Silva, ma solo il fazzo-letto annodato, che i due aman-ti si erano scambiati per ricor-dare la loro promessa di eterno amore.Ancora oggi si racconta che le donne di quel tempo, nei gior-ni di festa, volessero ricordare la storia dei due innamorati ti-rando una pasta sottile come la seta, annodata come il fazzolet-to d’oro e arricchita di un delica-to ripieno. Era nata la Leggenda del Nodo d’Amore: il Tortelli-no di Valeggio sul Mincio!

Racconta la storia struggente di due innamorati

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Sommarioil direttore

Convivum voluptatisA Volta Mantovana si rinnovala tradizionale rievocazione storica

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Festa sul ponte visConteoA Valeggio sul Mincio 4000 invitatialla cena del “Nodo d’amore”

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intramontabile DiabolikLa storia di Giorgio Montorio, colui che da vita al mitico personaggio

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protagonistiRiccardo Pezzo: una vita peri motori... e un cuore BMW

19

l’azienDa Del meseMessaggerie del Garda:non il solito “piccione”

20

gran FonDo eDDy merCkxTorna la classica sulle due ruotenel segno del grande campione belga

40

Per informazioni e pubblicazioni

[email protected]. +39. 333. 62.72.824

di gastone savio

a parer mio

La nostra è diventata la civiltà della pau-ra. Paura di crescere. Non esiste più la fantasia del domani ed abbiamo paura di come affrontarlo. Abbiamo dimenticato il passato e siamo come alberi senza radi-ci in balia del vento. Ci fa pausa lo stor-mir delle fronde perché nella nostra im-maginazione non c’è più l’armonia delle foglie, solo rumori di morte.Abbiamo distrutto non accettandone la modificazione la figura del padre che ha caratterizzato le nostre società degli ulti-

mi due secoli, pensandolo padroni siamo arrivati al suo rifiuto, lo abbiamo allonta-nato. Abbiamo preteso padri che rispar-miassero ai figli ogni genere di difficol-tà, ciò ha portato all’emergere di dubbi e frustrazioni interiori, che hanno minato alla radice la stima di sé e la capacità di di-ventare adulti. La scomparsa dell’adulto si è tradotta in una ridefinizione dei ruo-li familiari, al di là della perversa distru-zione della famiglia, quando questa resi-ste nell’unità non sono più i figli a dover

imparare dai genitori e a ricevere da loro norme ed insegnamenti, ma al contrario sono i genitori che si conformano ai cri-teri e ai comportamenti dei figli, cercan-do in questo modo di ottenere la loro ap-provazione.La società dei “primati” ci sta portando al rifiuto di crescere, è un fenomeno in espansione anche dal punto di vista ge-nerazionale, tanto da occupare l’inte-ro arco della vita dell’uomo. Questa im-possibilità di passare alla fase adulta della

vita può definir-si con il termi-ne di “Sindrome di Peter Pan” dal celebre roman-zo i James Barrie, pubblicato nel 1911, dal titolo “ Peter Pan o il ragazzo che non volle mai cresce-re “. Pan nella mitologia greca è il figlio di Ermes

e della figlia di Driope, che lo rifiutò, abbandonandolo al suo destino. Come nella mitologia e nel romanzo di Barrie, anche nella sindrome di Peter Pan alla base della condizione instabile ed erra-bonda di questo personaggio si trova per lo più l’assenza di relazioni affettive importanti, in particolare con i genitori, visti come freddi e distanti o incapaci di autorevolezze. In tale modo, chi è affet-to di questa sindrome ricerca la propria infanzia perduta, comportandosi come

se il tempo si fosse fermato, assumendo per tutta la vita la volubilità psichica ed affettiva propria dell’adolescenza, impri-gionato nell’abisso tra l’uomo che non si vuole diventare e il ragazzo che non si può continuare ad essere. E, questo, an-che se nel frattempo ci si è sposati e si è diventati genitori di figli con cui si fini-sce per entrare in concorrenza, imitan-done atteggiamenti e modi di pensare. Come confessa una ragazza sconsolata nel libro di M. Recalcati “Dove sono gli adulti?”: mio padre non fa altro che cor-rere dietro alle mie amiche e poi chiede di potersi confidare con me.Nell’attuale società “liquida” la fase adul-ta rischia così di ridursi ad una espressio-ne anagrafica, senza più compiti specifici che la caratterizzino e soprattutto la dif-ferenzino dalle fasi precedenti della vita. Essere adulti è sinonimo di essere maturi, non più bambini, ma padri capaci di as-sumersi responsabilità. Apparendo que-ste caratteristiche sempre più rare, si sta liquidando la società adulta con la di-sgregazione di ciò che significa maturità.

Ad inizio giugno le statistiche sull’umore do-menicale dell’italiano maschio vedono il gra-fico precipitare a dismisura. E’ un ricorrente fenomeno annuale: il campionato di calcio si è appena concluso. Svariati milioni di tifosi, riposte le bandiere, vivono con malcelato disagio la sospensione del loro nutrimento preferito. La crisi d’asti-nenza raggiunge il proprio picco nel mezzo della sera, allorché si tormenta il telecomando della tv alla ricerca di un surrogato delle tra-smissioni sportive preferite ora sospese. A disassuefarsi dalle abbuffate televisive di cal-cio e dalle consuete schermaglie del bar ci si impiegherà qualche settimana, e mai del tutto. Fortunatamente ogni due anni , come nel caso del 2012, il calcio vede lo svolgimento estivo degli europei o dei mondiali, che fanno da ponte verso il campionato nazionale successi-vo: una vera manna. Che il nostro paese sia una nazione “pallonata” non è una novità. Sul calcio si è scritto di tutto e di più, analizzandolo come fenomeno aggregativo sociale di massa in tutti i suoi aspetti. Quel che è evidente è che, da tempo, non parliamo soltanto di un gioco, fosse pure “il gioco più bello del mondo”; parliamo pure di un gigantesco business, di un giocattolo prezioso che fattura svariati miliardi di euro solo in Europa, un giro d’affari superiore al PIL di alcuni piccoli stati. In un’economia disastrata come quella attuale si tratta di oro puro, di un’isola felice promotrice di attività indotte e di occupazione, un potente veicolo pubblicitario che alimenta un volano inesauribile di positività. Se n’è accorta da tempo anche la politica: possedere una squadra di successo attira sim-patizzanti e… voti determinanti. Non per questo si può cancellare il trasporto genuino che anima gli appassionati. Già, i risvolti psicologici legati alla propria fede calcistica sono tanto irrazionali, vero ma-teriale da psicanalisi, quanto prevedibili. Capire cosa muova un appassionato di Catania a spasimare per la squadra di Torino, e non campanilisticamente per quella della propria città, è materia di esperti. Sta di fatto che è questo il gioco nel gioco, ben accettato da tutti.La formidabile influenza mondiale dei media negli ultimi anni sta evidenziando calcisticamente an-che l’identità tra nazioni e qualità delle rispettive squadre, sia di club che nazionali. Il calcio quindi

può dare un contributo di im-magine ad un popolo e ai suoi costumi; una nazione “povera” può avere un suo spazio e una propria rivincita. Quante cose sono concatenate ai cori della curva vociante di uno stadio, ornata da uno stri-scione ricavato da un vecchio lenzuolo, e pervasa dall’inces-sante rollio di atavici tamburi.

Marco MorelliDirettore Responsabile

[email protected]

Quel che può il calcio*A“

Il padre non c’è più

Svariati milioni di tifosi, riposte le bandiere, vivono con malcelato disagio la sospensione del loro nutrimento preferito

*Mi preme esprimere, usando queste due righe, il mio cordoglio alle famiglie delle vittime del terremoto e alle tante persone mantovane che in questo momento sono in grande difficoltà. La scelta di un fondo così “leggero”, se vogliamo così definirlo, deriva dall’uniformarsi al fatto che gli articoli del nostro periodico, che non si occupa di cronaca e politica, vogliono essere un momento di sole e spensieratezza per chi ci legge in un momento dove, come si suol dire, continua a piovere sul bagnato...

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8 | Giugno - Luglio 2012

Mantova e dintornia cura di Elisa Turcato

San giorgio

Il più grande festival d’Italia dedicato alla letteratura fantasy ritorna anche nel 2012.Dopo il grande successo dello scorso anno si rinnova il sodalizio tra il comi-tato organizzatore del festival, presie-duto dallo scrittore mantovano Mauro Fantini, e il Comune di San Giorgio di Mantova. Quest’anno il divertimento sarà doppio. Le giornate dedicate alla letteratura fantasy saranno due: sabato 9 e domenica 10 giugno 2012.Il sabato mattina sarà dedicato ai bam-bini con incontri nelle scuole cittadi-ne e un concorso tutto per loro. I più grandi non saranno trascurati, ci sarà la premiazione di due importanti pre-mi letterari: il Premio Cittadella e il Premio Magia Urbana Pret-a-porter indetti dall’associazione “Sogni nel cassetto”.Nel pomeriggio potremmo immergerci tra ospiti scrittori, illustratori di fama internazionale e tanti, tanti libri. Non solo, fantastici oggetti e giochi a tema ci catapulteranno in quell’atmosfera

che solo il fantasy è capace di creare.La domenica il comitato orga-nizzatore ha pensato di porta-re gli amanti del fantastico di-rettamente dentro le storie di questi libri parlando di quelli che sono diventati delle tra-sposizioni cinematografiche. Prima con lo staff di Fantasy Magazine, poi incontrando i doppiatori che danno le voci ai protagonisti della serie cult dell’anno Game of Thrones (vera chicca dell’edizione 2012. )Si parlerà di libri e si sfoglie-ranno le loro storie per due giorni, lasciandosi trasportare nel mondo fantastico della magia, del mistero, dell’hor-ror, della fantascienza e delle favole per i più piccini. Presto, molto presto, quando anche gli ultimi ospiti avranno detto sì, verrà reso noto il programma definitivo dei due giorni.

È al momento on line il promo trailer dell’evento da gustare tutto d’un fiato e che vi farà rimanere con l’acquolina in bocca: https://www.facebook.com/photo.php?v=2863268115326

Festa del tortello amaroCaSTEL goFFrEDo

Giunta alla sedicesima edi-zione, l’origine del tortello amaro risale a ben otto se-coli fa, quando Libissa, una contadina Lombarda, in-ventò i “raffioli”, avviluppa-ti in pasta sfoglia e chiama-ti dai Lombardi “malfatti”. La storia narra che la parola “tortei” apparse per la pri-ma volta nelle cronache in-torno al 1500, denominati come “fiori ripieni di ogni ben di Dio”Probabilmente la termino-logia utilizzata, rispecchia ciò che si aveva a disposizio-ne negli orti o nei campi a seconda delle stagioni. Le donne abituate a ingegnarsi nella creazione di pietanze diverse con cibi poveri ma di grande impatto visivo, impiegavano spezie e ali-menti tra cui la noce mo-scata ed erbe aromatiche, oltre ad ingredienti basilari come uova e formaggio. Un esempio è proprio il tortello amaro di Castel Goffredo.

nale, e viene appositamen-te cucinata solo per fami-liari, amici ed in occasione dell’annuale festa del tor-tello. Festeggia così la ricorren-za il bel comune mantova-no i giorni 14, 15 , 16 e 17 giugno dalle ore 19.00 alle

Ma perché si chiama così? Il ripieno celebra per l’appun-to un’erba amara chiamata anche Erba di San Pietro. La vera ricetta del tortello amaro è un segreto traman-dato di madre in figlia. An-che oggi solo poche donne conoscono la ricetta origi-

23.00 presso il Parco “La Fontanella”. Una kermesse nata per ce-lebrare un piatto molto co-nosciuto a Castel Goffredo, ma ancora poco diffuso nei dintorni. Nel corso degli anni sono state effettuate addirittura delle ricerche culinarie attraverso incon-tro con i vari esperti del set-tore gastronomia e somme-lier professionisti.Un appuntamento imper-dibile con un menù esclusi-vo per degustare un prodot-to tipico dell’alta cultura culinaria. Si parte dal piat-to protagonista, accompa-gnato dalla coppa di vino rosso con polenta amara, per poi passare allo stracco-ne del nonno e concludere con la torta del buon umo-re. Evento patrocinato e co-ordinato dalla Pro Loco di Castel Goffredo in collabo-razione con il comitato del tortello amaro e l’ammini-strazione locale.

Un weekend all’insegna della natura è previsto per sabato 23 e domenica 24 giugno. Si tratta di escursioni naturalistiche sui declivi testimoni della sanguinosa bat-taglia del giugno 1859 tra austriaci e franco-piemontesi, per uno sguardo verso i prati aridi e i boschi collinari e il parco sottostante la Rocca di Solferino. Per sabato la partenza è prevista alle 15.30 da Piazza Castello a e vedrà diverse tappe per un’escursione tematica denominata “Le colline del Risorgimento”. La passeggiata comprenderà la visita del borgo, della vallata, del memoriale rea-lizzato in onore del fondatore della Croce Rossa Internazionale Henry Dunant, fino al Museo Storico e del parco dell’Ossario. Il percorso risorgimentale proseguirà il giorno successivo a Castiglione delle Stiviere sul filo conduttore della battaglia, concludendosi al palazzo settecente-sco Triulzi-Longhi, il quale ospita il Museo della CRI.

Tra storia e naturaSoLFErino

Dopo il successo della prima edizione, torna la manifestazione dedicata ai giovani e al mondo della musica i giorni 9-17-23 giugno ed il 6-7 luglio. Organizzata dalla Proloco, quest’anno il festival sarà dislocato tra Monzambano e Castellaro con eventi satellite come la caccia al tesoro in bicicletta. Lo stile rock, l’hard rock, il punk, l’hard blues, l’afro aspetteranno tutti gli amanti del genere per trascorrere momenti all’insegna del divertimento e della buona musica. Il mercatino permetterà di recuperare oggetti come plettri artigianali ecc. e direttamente dall’Africa djembe e didgeridoo.

Torna il MorenicMusic Festival

MonZaMBano

L’amministrazione comunale – settore politi-che sociali – in collaborazione con l’Agenzia OK Viaggi di Mantova organizza una serata di lirica nell’incantevole cornice dell’Arena di Verona. Appuntamento previsto per giovedì 28 giugno con una delle opere più conosciute del repertorio di Giuseppe Verdi, ovvero l’Aida suddivisa in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni e basata sul soggetto originale di Auguste Ma-riette. Quota di partecipazione euro 48,00 a persona. Per maggiori informazioni rivolgersi all’ufficio di segretariato sociale del comune tel. 0376/1620407.

Una seratain Arena

gUiDiZZoLo

mn

Un mese di giugno ricco di eventi è alle porte, a partire da sabato 2 con la seconda edizione della festa dedicata allo sport. Un appuntamen-to rivolto a bambini e ragazzi, prevede varie

discipline sportive tra cui corse campestri, staffetta, judo e molto altro ancora. Per completare il girone sportivo domenica 3 invece si terrà una corsa ciclistica in mountain bike. Mentre, i due ultimi weekend del mese (15-16-17 e 22-23-24) ve-dranno il tradizionale festival del circolo teatrale Maistrachi, Ironicamente 2012. Domenica 17 sarà presentata la nuova commedia “Speta e spera”, mentre il 24 si terranno le premiazioni del concorso teatrale e quello fotografico per ragazzi.

Sport, teatro e cultura

PonTi SUL MinCio

Si terrà dal 29 giugno al 2 luglio la tradizionale festa della birra. Bar Commercio, Bar Collo, Latte&Rum, Bar Roma, Villa Boselli allieteranno le serate collinari con fiumi di birra.

FESTA DELLA BIRRA A VOLTA MANTOVANA

Torna “Mantova fantasy”

Il dominio dei Gonzaga su Mantova ebbe ini-zio nel 1328 e proseguì per alcuni secoli por-tando, in queste terre di pianura ricchezza e cultura. La corte dei Gonzaga fu una delle più

fastose tra quelle Italiane ed Europee dei suoi tempi. Sabbioneta ebbe il suo mas-simo splendore sotto la Signoria di Vespasiano il quale la rese la città ideale. Il Camper Club Orsa Maggiore, dopo un anno ritorna così i giorni 1-2-3 giugno, alla scoperta di questi gioielli mantovani come Mantova, il Santuario Madonna delle Grazie, Rivalta sul Mincio e Sabbioneta. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 338.9239477, oppure scrivere [email protected].

Alla scoperta dell’Orsa Maggiore

ManToVa

la fotografia

Tre tifosi milanisti d’eccezione sono stati ospiti dell’AC Milan presso il centro sportivo di Milanello. Da sinistra Mauro Viola (grande amico di Baresi, Sartori & C., compagni di squadra nelle giovanili del Milan), Remo Gobbi titolare della Pata di Castiglione delle Stiviere e Francesco Zanoni, titolare della Zanoni Man di Castel Goffredo (Mn).

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Giugno - Luglio 2012 | 9

ALTO MANTOVANO

E’ ancora in fase di definizione l’elen-co dei gruppi che andranno ad allietare con melodie celtiche le notti estive delle colline. L’Associazione Colline More-niche del Garda ripropone così per la nona edizione consecutiva, la kermesse musicale denominata “Castelli in Musi-ca” la quale prenderà il via domenica 15 luglio per poi terminare venerdì 31 ago-sto. Un mix formidabile di note proprie della consistenza celtica, coadiuvate dal country americano, alla riscoperta della musica popolare irlandese.Anche quest’anno quindi la kermesse musicale non smetterà di stupire, at-traverso un suggestivo percorso nella splendida cornice dell’anfiteatro mo-renico costituito da ben undici tappe, risalendo l’intero territorio dell’alto mantovano. Un’iniziativa promossa dall’associazione culturale “Blues Print International Artist”, e dalle Proloco dei dieci comuni soci, il tutto con l’obietti-vo di deliziare gli appassionati e perché no incuriosire, sempre musicalmente parlando, un numero sempre maggio-

re di spettatori. Da non dimenticare, inoltre, che i concerti verranno accompagnati da degu-stazioni di vini tipici e prodotti locali. Questo in particolare anche per promuovere e valorizza-re l’interno pacchetto collinare, tra musica, e degustazioni dei vere e proprie prelibatezze.Di seguito il calendario completo delle varie tap-pe per comune coinvol-to: domenica 15 luglio – Castiglione; lunedì 16 luglio – Guidizzolo; ve-nerdì 20 luglio – Volta Mantovana; sabato 21 luglio – Cavria-na; venerdì 3 agosto – Monzambano; domenica 5 agosto – Marmirolo; ve-nerdì 10 agosto – Goito; domenica 12 agosto – Pozzolengo; venerdì 24 agosto – Medole; domenica 26 agosto – Solferino; venerdì 31 agosto – Ponti

sul Mincio.I concerti inizieranno intorno alle 21.00, con ingresso gratuito. Per maggiori informazioni, e per visio-nare l’elenco degli artisti, consultare il sito web: www.collinemorenichedelgarda.it.

Arriva il Palio della Capra d’oroCAVRIANA

Giunta alla sua 15esima edizione, la manifestazione si terrà sabato 7 luglio e tra le peculiarità più evidenti spiccano, una variopinta sfilata delle diverse con-trade partecipanti, le quali si distinguono ogni anno grazie ai colori dei costumi e alle scenografie folclori-stiche, il tutto per aggiu-dicarsi il premio miglior borgata per aver abbellito il proprio territorio che reste-rà “vestito a festa” per tutto il mese di luglio. Il centro storico si animerà così di attrazioni, e giochi organiz-zati dalle borgate del paese, i quali coinvolgeranno tutti i presenti. Una suggestiva sfilata farà capolino con più di 400 figuranti, mentre intorno alle 21.30 Piazzale San Sebastiano ospiterà il cuore dell’evento, in altre parole il Palio con la corsa delle capre. Alle 22.30 cir-ca, si terrà l’estrazione dei premi e la sottoscrizione

pre più ricchi di particola-ri e curiosità. Infatti, ogni anno, il Palio viene disputa-to affinché si trovi una col-locazione per la capra d’oro in qualche angolo della contea di Cavriana. Perché si sa, chi ha la capra d’oro vicino a casa è più felice. Le origini di questa particola-re iniziativa, trovano radici

Pro Palio, mentre al ritorno delle borgate e del pubblico si festeggerà con canti, balli e libagioni.Un palio leggenda, lo si potrebbe definire, poiché la kermesse è basata sul-la storia, sulle origini e su tutti quei racconti che di generazione in generazione vengono tramandati, sem-

lontane, si racconta dai fasti rinascimentali di personag-gi illustri come Ludovico Gonzaga ed Isabella d’Este. L’area morenica rappre-sentava, infatti, una sorta di residenza estiva lontano dall’afa cittadina, per que-sto motivo numerosi sva-ghi venivano organizzati durante la bella stagione. In questo caso si tratta di un immaginario ritrovamento della leggendaria “Capra d’Oro”, come simbolo del comune, anticamente de-nominato Capriana. Per consultare il programma completo: www.comune.cavriana.mn.it, oppure te-lefonare al numero 0376 811411.

Un palio leggenda, lo si potrebbe definire, poiché la kermesse è basata sulla storia, sulle origini e su tutti quei racconti che di generazione in generazione vengono tramandati

Musica celtica... in collinaGiovedì 26 luglio presso Parco Bertone dalle 21.30, debutterà con un concerto di musica folk il gruppo “Calicanto”, rassegna di musica etnica proveniente dal bacino del Mediterra-

neo, ispirata alle migrazioni delle cicogne e ai paesi che sorvolano, dall’Africa al Nord Europa. Le cicogne bianche sostano da anni nel bosco delle Bertone, luogo in cui il Parco del Mincio ha attivato un centro di reintroduzione della specie. Gli appuntamenti musicali si svolgeranno quindi all’aperto in una radu-ra del bosco circondata da giganteschi alberi secolari spesso abitati dai nidi delle maestose cicogne Per info: www.parcodelmincio.it – Ingresso 4 euro.

Musica sulle ali delle cicogne

GOITO

Dal 13 al 16 luglio torna protagonista la piccola ma suggestiva frazione di Olfino, con l’appun-tamento della sagra del polastrel la quale si svol-gerà nei pressi del parco Papa Giovanni Paolo I. Una manifestazione amata e attesissima che ad ogni edizione non manca di garantire il tutto

esaurito. Quattro serate organizzate dall’associazione folkloristica Pille-Olfino, con stand gastronomici, birreria e serate danzanti. Tuttavia il clou della kermesse resta il rinomato polastrel su gradela accompagnata da pietanze della tradizione, come il riso alla pilota, i bigoli con sarde, il tutto bagnato dal vino delle cantine locali.

24ª Sagra del polastrel

MONZAMBANO

Così come per i saldi invernali, è il primo sabato di luglio per quelli estivi: sono le date di partenza unificate in tutta Italia frutto di un negoziato tra le regioni. I saldi estivi dovrebbero perciò iniziare il 7 luglio 2012, per una durata media di 60 gior-ni. Si riapre quindi la caccia allo sconto per questo appuntamento di fine stagione, il quale vedrà coinvolta buona parte della popolazione, la quale se ben informata potrà sicuramente portarsi a casa qualche buon affare. Ma attenzione a non esa-gerare, non sempre infatti si trovano occasioni. Alcune, ahimè sono vere e proprie fregature! Tuttavia una marea di sconti faranno capolino sulle diverse vetrine di boutiques, centri commerciali per consentire a tutti di poter acquistare il capo tan-to desiderato ma anche tanto oneroso per un periodo di crisi come questo. E allora non resta che armarsi di infinita pazienza alle lunghe ed interminabili file.

Corsa ai saldi estiviMANTOVA

Torna, nel cuore delle Colline Moreniche, la terza edizione consecutiva di una rassegna concertistica di notevole spessore e alto pre-gio. Novità di quest’anno, il festival andrà a svolgersi nelle tre serate di venerdì 6, giovedì 12 e venerdì 27 luglio eccezio-nalmente in piazza Parolini, centro storico del comune. Voluta e organizzata dall’amministrazione comunale, la kermesse sarà un’occasione per trasmettere alla popolazione delle vere e proprie creazioni d’arte compositiva volte all’eccel-lenza artistica. Per maggiori info: www.comune.pontisulmincio.mn.it.

Musicain piazza

PONTI SUL MINCIO

Prenderà il via venerdì 6 fino a domenica 15 luglio, questa fiera gastronomica in cui i veri protagonisti sono i piatti tradizionali di pesce d’acqua dolce. Aperture straordinarie serali al museo dei mestieri propri del fiume e suggestive visite presso la vasta area protetta del Parco del Mincio. Inoltre da non perdere - nel borgo affacciato alla Riserva Naturale delle Valli del Mincio – il “Pagaiando con la luna piena”, un’escursione guidata in canoa alla luce del tramonto, iniziativa che si ripeterà il 25 agosto. Per info: Proloco Amici di Rivalta ai numeri: 0376 653340 – 3398995680.

30ª Festa del pesce

RIVALTA SUL MINCIO – CORTe MINCIO

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Anche quest’anno l’8-9-10 giugno si terrà presso il Palabam di Mantova l’ormai famoso Truck Day Show.Ricco il programma che vedrà come protagonisti mastodontici automezzi provenienti da tutt’Italia. Non mancheran-no la colonna sonora di radio Studio Più e la regia di mister King Mirko Zapparoli per uno spettacolo assicurato.

Giugno - Luglio 2012 Si svolgerà da venerdì 6 a domenica 8 luglio presso gli impianti sportivi Italia ‘90 di Solferino. Sabato 14, invece, appuntamento con una cena sotto le stelle “Al banchetto dei Gonzaga”.

8ª GRANDE FESTA DEL CAPUNSEL A SOLFERINO

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10 | Giugno - Luglio 2012

Brescia e dintornia cura di Elena Andreani

MONIGA DEL GARDA

Giunta alla 5° edizione ITALIA IN ROSA, rassegna del Chiaretto e dei vini rosati si colora di importanti novità per l’edizione 2012. Soprattutto perché si tratta del primo e più significativo evento nazionale dedicato ai vini rosati, allestito nella splendida cornice dei giardini a lago di Villa Bertanzi, chiamata in origine Vil-la Brunati, si trova nel centro storico del Comune di Moniga del Garda. Le novità essenziali per l’edizione di quest’anno sono l’aggiunta di una giornata, infatti quest’anno la rassegna vitivinicola pren-derà il via il 1° giugno e si concluderà il 3, e una nuova giornata - lunedì 4 giugno – sarà riservata agli operatori del settore. Qualificanti e di proporzioni notevoli gli eventi collaterali che prevedono degu-stazioni guidate a tema, educational per giornalisti di settore e il convegno inter-nazionale sui rosati nel mondo domeni-ca 3 giugno. Moniga è una cornice frut-tuosa per la produzioni di tali vigneti, ma oltre a questi l’ambiente presenta una varietà di piante interessanti. I boschi più lontani dal lago con ambiente più fresco

ed umido sono ricchi di Ro-verella, Carpino Bianco, Ti-glio, Acero e Nocciolo. Nel sottobosco fioriscono Rosa di Natale, Erba Trinità, Bu-caneve, Pervinca. I versanti più soleggiati vicino al lago con ambiente più caldo sono caratterizzati dalla presenza di Carpino Nero, Orniello, Carpinella e Aca-cia. Nella zona umida, dove ancora permane l’ambiente paludoso residuo dei laghet-ti intermorenici, si trova-no Ontano, Pioppo Nero, Piante acquatiche come la Cannuccia palustre e la Lenticchia d’acqua. Ma tor-nando alla manifestazione il biglietto di ingresso è di 10,00 € a persona ed è com-prensivo di: bicchiere da degustazione e tasca portabicchiere, degustazione di tutti i vini presenti in manifestazione e degustazione guidate tematiche (su pre-notazione) . Come nelle passate edizio-ni i soci ONAV, AIS e FISAR potranno

accedere alla manifestazione con uno sconto del 50% mostrando la tessera alla cassa. L’evento è stato organizzato con il patrocinio di Regione Lombardia, Pro-vincia di Brescia, Unione dei Comuni della Valtènesi, CCIAA di Brescia, Ente Vini Bresciani, Consorzio della Riviera dei Limoni e dei Castelli e in collabora-zione con la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda.

Festival delle AlpiBORNO

Si avvicina la 2° edizione del Festival delle Alpi di Lombardia. Per l’edizione di quest’anno, che si terrà dal 22 al 24 giugno 2012, sono previsti una rassegna cine-matografica ed un concorso fotografico dedicato al tema della valorizzazione delle Alpi di Lombardia. Borno è un piccolo comune brescia-no dall’incantato scenario, con alte cime che vi fanno da sfondo, i boschi d’alto fusto e i vasti pascoli; numerosi sentieri montani permetto-no, partendo dalla località, di compiere piacevolissime escursioni. Per partecipare alla Rassegna, è necessario inviare alla segreteria vi-deo e fotografie entro il 15 maggio 2012. Le migliori opere verranno proiettate a Borno nell’ambito del Festi-val. Il Festival è organizzato dall’Associazione culturale Montagna Italia, insieme al Club Alpino Italiano – Regione Lombardia. É un

la scoperta dei rifugi, delle passeggiate, delle escursioni e dell’alpinismo, dell’enoga-stronomia, del folklore, del-la cultura di montagna ed eventi collaterali legati a va-rio titolo alla passione e alla dedizione per la montagna,

evento per tutti gli appassio-nati della montagna e della natura in tutta la sua bellez-za. Contemporaneamente, in tutte le località delle Alpi che aderiranno all’iniziati-va, si svolgeranno attività di vario genere all’insegna del-

ma anche attività per favo-rire la valorizzazione della natura, dell’ambiente, della biodiversità con attenzione particolare alle foreste. Si tratta di un progetto di co-municazione ambizioso mai realizzato. Il “Festival delle Alpi di Lombardia” è rivolto a tutti coloro che amano la montagna, i prodotti tipici, la storia, l’ enogastronomia, la natura, le tradizioni, ele-menti importanti di una cul-tura come quella lombarda. La partecipazione è com-pletamente gratuita perchè il festival è aperto a tutto il grande pubblico. L’intento è quello di coinvolgere tutte le realtà delle Alpi che vorran-no occuparsi in prima perso-na dell’organizzazione delle attività che si svolgeranno nel loro territorio. Ma anche di coinvolgere tutte le scuole attraverso attività didattiche diversificate per ogni età ed esigenze. Per info: www.festivaldellealpi.it

La fiera, giunta quest’anno alla sua ottava edizione, coinvolge numerosi marmi-sti e artisti di Virle, Rezzato e dei paesi limitrofi, famosi da secoli per l’escavazio-ne della pietra Botticino e per la lavorazione dei marmi. La Fiera del marmo e dell’antiquariato nasce sulla “ Via del Marmo”, un itinera-rio ricco di sorprese tra natura e storia che conduce nei luoghi dove, da millenni, si lavora questa preziosa materia. Nel centro storico di Virle saranno in esposizione le realizzazioni in pietra e mar-mo delle aziende del bacino marmifero con un contorno affascinante di oggetti d’antiquariato e d’usato d’epoca. Se nella Valverde è Botticino il paese della escavazione della pietra, è altrettanto vero che i paesi di Rezzato e Virle sono i luoghi della lavorazione e della tra-sformazione, da secoli il frutto del lavoro e dell’ingegno produce opere d’arte e manufatti presenti in Italia e nel mondo.

Ottava fiera del marmo e dell’antiquariatoREZZATO

Dal 29 giugno al 1° luglio sul Lungolago Mar-coni a Marone potrete degustare piatti tipici secondo alcune ricette del territorio. In parti-colare il periodo culminante della pesca delle sardine di lago offre l’occasione per tre giorni di intrattenimento in cui è possibile degustare questo ottimo pesce secondo le vecchie ricette della Riviera, abbinato alla classica polenta o ai formaggi locali. La sagra ospita anche la tradizionale tap-pa della corsa dei Naècc, che termina proprio dove si trovano gli stand. Faranno da contorno alla sagra il gioco dei tappi e un mercatino tradizionale.

“La famosa sardinata”

MARONE

Il Musical Watch Veteran Car Club di Brescia organizza nelle giornate del 16 e 17 giugno 2012 la rievocazione Brescia – Edolo – Ponte i Legno, manifestazione riservata ad un massi-mo di settanta auto e venti moto storiche. I mezzi con applicato il contrassegno dell’iniziativa partiranno dal Museo delle Mille miglia intorno alle 9.00 del mat-tino del 16 giugno con destinazione Ponte di Legno, trasferimento in Vallecamo-nica transitando all’interno del borgo medievale di Bienno. Verrà effettuata una sosta tra le antiche torri e le strette vie.

Escursione di mezzi storici

BRESCIA – EDOLO – PONTE DI LEGNO

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Gardone Riviera, meta molto gradita dai turi-sti per la sua ricchezza storica e culturale legata al vate nazionale D’Annunzio ospiterà sul lun-golago Zanardelli l’ormai consueto “Vintage”:

design & fashion market. Da alcuni anni ormai si celebrano tendenze e colori degli anni trascorsi per celebrare un Vintage che non passerà mai di moda. Stile unico, inconfondibile, ricco di accessori e dettagli selezionati. Non solo abbigliamento fashion ma anche elementi di design verranno propo-sti domenica 10 giugno a partire dalle 10 del mattino per la durata dell’intera giornata.

Riscoprendo il Vintage

GARDONE RIVIERA

Domenica 3 Giugno a Villa Feltrinelli ore 21.00 La notte di luna piena: Jubilee String Quartet (London). Domenica 15 Luglio Palazzo Bettoni ore 21.00: Quartetto Assindi.

EVENTI A GARGNANO SUL GARDA

Rassegna dei chiaretti

Il 2 giugno Tremosine organizza un percorso enogastronomico, una passeggiata di circa cin-que miglia fra sentieri, boschi, pascoli e pinete balsamiche, con la possibilità di visitare i carat-

teristici borghi del comune di Tremosine. L’itinerario prevede un menù predeter-minato, in ogni frazione visitata verrà allestito uno stand dove verrà cucinato un piatto tradizionale a base di prodotti tipici locali, in abbinamento vino del Garda. Per l’occasione le piazzette delle frazioni verranno allestite ed addobbate a festa. La manifestazione diventa una divertente passeggiata sullo stupendo altopiano di Tremosine, dove le montagne del Parco si confondono con l’azzurro del cielo.

Cinquemiglia del Ghiottone

TREMOSINE

la fotografia

L’edizione 2012 del Nordic Walking Camp avrà luogo presso l’Hotel Villa Maria di Desenzano (www.villamaria.tv): verranno organizzati momenti di aggiornamento tecnico, momenti di presentazione di novità nell’ambito del nordic walking, presentazione di nuovi e importanti progetti e serate di conoscenza reciproca.

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COLLEBEATO

La tradizionale festa delle pesche di Collebeato, è una manifestazione giun-ta alla sua 29° edizione che coinvolge un’intera comunità. La coltivazione delle pesche nel nostro paese rimanda a ricordi lontani di immagini in bian-co e nero; non ci sono più le grandi produzioni che venivano esportate nei mercati europei e davano da vivere a numerose famiglie, oggi soltanto pochi valenti produttori mantengono viva una coltura locale di qualità, da preser-vare e valorizzare. Ogni anno, la secon-da settimana di luglio è un’occasione unica per vivere a Collebeato un’espe-rienza straordinaria di condivisione, di partecipazione e anche di apparte-nenza a una Comunità viva e unita, nel nome di un frutto ormai diventato uno dei simboli del nostro paese. Quest’an-no la manifestazione prenderà il via il 15 luglio e terminerà il 22, con un fitto programma per ogni serata dall’intrat-tenimento alla gastronomia. Con il passare delle edizioni aumentano l’en-tusiasmo, le proposte per ogni fascia di

età e i volontari coinvolti, che, l’anno scorso, sono stati più di centocinquan-ta, in buona parte giovani tra i dicias-sette e i venticinque anni, appartenenti a quattordici diverse associazioni loca-li. È soprattutto l’unione che porta alla realizzazione e alla buona riuscita di manifestazioni come queste. Ma venia-mo più nel dettaglio, Collebeato è un piccolo comune racchiuso all’interno dei monti Picastello, Campiani, Peso, Dosso Boscone e Sasso nella parte in cui la bassa Val Trompia si incontra con la pianura padana, in cui la coltivazione principale presente sulle estese colline fa capo alla produzione, coltivazione ed esportazione della pesca. Qui da quasi trent’anni nel mese di luglio fa-stosi carri compiono un giro del paese distribuendo gratuitamente le rinoma-te pesche ai collebeatesi, simbolo di un piccolo comune capace di mantenere alto il proprio nome grazie ad una pro-duzione di non poco conto. Il pesco è un albero originario della Cina, dove fu considerato simbolo d’immorta-

lità, e i cui fiori sono stati celebrati da poeti, pittori e cantanti. La pesca è un frutto carnoso, impregnato di sostan-ze zuccherine, ha la buccia di colore giallo-rossastra che può essere sottile e vellutata o liscia. La polpa è dolcissima e profumata e, secondo la varietà, può essere gialla o bianca con venature rosse più evidenti in prossimità del noccio-lo. Non perdetevi questo festival della pesca!!

Castelli in festa…POLPENAZZE DEL GARDA

Il Festival dei Castelli della Valtenesi è nato nel 2003 per dare, a quanti lo volesse-ro, la possibilità di esprime-re la propria passione più grande: il canto. Proprio per favorire tale sentimento ogni anno l’Ars Nova perse-vera, con impegno, onore, partecipazione e onere a or-ganizzare questo evento che ormai sta diventando un ap-puntamento obbligato per quanti amano la musica leg-gera. L’evento è patrocinato dal Comune di Polpenazze del Garda e dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Brescia che fanno sì che si possa proseguire nel cam-mino della continuità. Il festival è un concorso canoro itinerante della val-tenesi, e il 21 luglio, a par-tire dalle ore 21.00, presso il Castello di Polpenazze, verrà disputata la finale per l’anno 2012. A fianco di una kermesse musicale, di arte classica, si associa an-

potranno essere rifiutati prima della partecipazione; l’interpretazione può essere frutto di canzoni edite ed inedite in lingua italiana. Per informazioni è possi-bile contattare la segreteria organizzativa all’indirizzo [email protected]. Si tratta di manifestazioni singolari poiché sono even-

che il tema enogastronomi-co con la possibilità di de-gustazione del vino Garda Classico. A questo concorso possono accedere cantanti, cantau-tori e gruppi di tutte le età, che hanno la possibilità di interpretare musica di ogni genere tranne il demenzia-le. Eventuali testi non con-formi alla buona decenza

ti sempre più in ombra, che non hanno più la visibilità e la diffusione di un tempo, sono dimenticati dall’infor-mazione televisiva e sempre più spesso dalla stampa, appunto perché eventi di nicchia. I concorrenti, com-presi i gruppi, dovranno presentarsi con basi musica-li registrate su cd-rom. Non è permesso assoluta-mente cantare in play back. Il vincitore parteciperà di diritto alla finale interpro-vinciale per poter accedere alle semifinali dei “Grandi Festivals Italiani”. Lo stesso regolamento po-trebbe subire modifiche in-dipendentemente dalla vo-lontà dell’organizzazione.

A questo concorso possono accedere cantanti, cantautori e gruppi di tutte le età, che hanno la possibilità di interpretare musica di ogni genere tranne il demenziale.

Festival delle pescheIl gruppo Speleo Montorfano, sezione C.A.I. di Coccaglio, in collaborazione con la Pro Loco di Pisogne organizza visite guidate all’antica miniera “Quattro Ossi” di Pisogne. Sfruttata

fin dall’antichità la miniera è sicuramente la più nota e produttiva del lago d’Iseo. Oggi si presenta ricca di concrezioni, stalagtiti e stalagmiti. Sono presenti persino le preziose “perle di grotta”. A tutti i partecipanti verrà fornito caschetto e illumi-nazione. Nel mese di luglio la visita guidata avverrà domenica 22 luglio, a seguire altre date saranno il 12 agosto, il 23 e il 30 settembre. Per informazioni, iscrizioni e orari è possibile contattare la Pro Loco di Pisogne al 0364/880517.

Antica miniera “Quattro ossi”

PISOGNE

Passeggiata gastronomica lungo i sentieri della Val delle Messi e della Valle di Viso alla sco-perta dei piatti tipici e delle bellezze paesag-gistiche dell’alta Valle Canonica prevista il 15 luglio. Tale evento può essere vissuto da tutti, bambini e adulti per una lunghezza di

11 chilometri e un dislivello in salita di soli 200 metri. Prodotti tipici locali e piatti tradizionali vengono distribuiti a tutti i partecipanti presso i punti ristoro allestiti lungo la camminata. Si tratta di un’esperienza da non perdere e un ap-puntamento denso di forte emozioni.

Torna “Mangiaevai”

PONTE DI LEGNO

Giugno - Luglio 2012 Giovedi 7 Giugno Chiesa San Benedetto ore 21.00: JUBILEE STRING QUARTET (London). Mercoledi 11 Luglio ore 21.00 festa del patrono: Trio Courante.

Musica a LiMone suL Garda

Per tutto il mese di luglio e il periodo estivo a Sirmione potrete visitare la VI Espo-sizione internazionale di sculture a cura del Consorzio Marmisti Bresciani - Inter-national Sculpture Exhibition. Si tratta di un’esposizione di sculture Pietra&Co. curata da Lillo Marciano. L’esposizione interamente dedicata alla scultura prevede opere ed installazioni di artisti, tra cui importanti esponenti internazionali della scultura contemporanea, scultori significativi del mondo della pietra e interessan-ti giovani emergenti. Una spettacolare passeggiata tra sculture e installazioni che esalta la bellezza dei luoghi e la creatività degli artisti per una stimolante dimen-sione culturale al di fuori dei luoghi deputati e circoscritti dell’arte, quali musei e gallerie. Filo conduttore del progetto è la valorizzazione e la riscoperta della storia della pietra bresciana come patrimonio artistico e culturale del futuro.

Incontro con la scultura di pietra SIRMIONE

C’è un paese incastonato tra Valtrompia e lago d’Iseo dove prende corpo quel “fà nà le oche” spesso rivolto al pigro camminatore. Siamo a Polaveno dove 28 al 29 luglio verrà allestito il rinomato Palio dell’oca. Divertente ed entusiasmante sarà la sfida tra le contrade con una gara con le oche dalla Parrocchia al campo sportivo. Per l’occasione il bor-go sarà inondato dei ridenti festoni delle cinque contrade. il Palio vuole essere una festa patronale – dice il parroco don Mario Laini - un modo di coinvolgere l’intera comunità polavenese nel ricordo di S. Anna patrona insieme a S. Nicola Vescovo.

Palio dell’oca

POLAVENO

Clusane dal 16 al 22 luglio propone la tradi-zionale manifestazione culinaria “Settimana della Tinca al Forno con Polenta”. Nel rispetto della tradizione, la notte del sabato è caratte-rizzata dalla mini crociera a bordo della mo-tonave Città di Bergamo. Il coloratissimo e attesissimo spettacolo dei fuochi d’artificio della domenica chiude in bellezza la settimana, durante la settimana verranno proposti spettacoli serali e mercatini. Per informazioni è possibile visitare il sito www.clusane.com.

Settimana della tinca al forno

CLUSANE

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Il 24 giugno San Martino della Battaglia rivivrà e rievocherà la sua famosa Battaglia.

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12 | Giugno - Luglio 2012

Verona e dintorni

ErbEzzo

La Lessinia, un luogo che si rinnova e che rinasce a ogni stagione. Se in inver-no gli appassionati dello sci incrociano le dita affinché la neve sia copiosa e compatta (il che, purtroppo per loro, non avviene regolarmente ogni anno), in estate gli amanti della natura e della vita all’aria aperta desiderano rifugiar-visi per ricercare un po’ di fresco o per allontanarsi dal caos snervante della città. In autunno il primo freddo rende più cupi, ma non meno affascinanti, i colori della vegetazione, mentre in pri-mavera i prati tornano a splendere dopo un periodo di letargo.Questa terra è molto rinomata, inoltre, per le sue tradizioni culinarie e popolari e per la sua storia passata (un riferimen-to, per esempio, agli antichi 13 comuni cimbri). Tuttavia, c’è un qualcosa di poco conosciuto, un qualcosa che sfug-ge, un qualcosa di cui si parla poco. La musica. Un piccolo borgo della Lessinia

è il teatro di una importante manifesta-zione di impronta nazionale. Un even-to che mette al centro dell’attenzione uno strumento piuttosto particolare, in quanto a forma, suono e modalità di utilizzo: la fisarmonica.Il luogo scelto per tale rassegna musi-cale è Erbezzo, comune che ha messo le radici a un’altitudine di oltre 1000 metri s.l.m. La Festa Nazionale della Fisarmonica è in programma sabato 23 e domenica 24 giugno, presso il palaz-zetto dello sport del paese. Si tratta di un concorso che negli anni è diventato un punto di riferimento per artisti sia italiani che stranieri.Insomma, se da un lato è prevista una vera e propria gara, durante la quale i partecipanti si sfideranno a suon di

note, dall’altro vi saranno momenti in cui la competizione lascerà il posto allo spettacolo. Curiosi e appassionati, in-fatti, avranno l’opportunità di conosce-re e ascoltare le composizioni di alcuni famosi fisarmonicisti non impegnati in gara. I concorrenti cercheranno di dare il meglio per ottenere un prestigioso premio, le esibizioni esterne al concor-so avranno l’obiettivo di strappare il maggior numero di applausi possibile. In entrambi i casi, comunque, occor-rerà dimostrare talento, impegno e in-cessante volontà di apprendere. Perché la musica è una storia che non si ferma. Come le stagioni.

Per maggiori informazioni: 045/7075013, oppure consultare il sito www.comune.erbezzo.vr.it

Mercoledì scacciacrisigardaland

La crisi imperversa, aumen-tano i costi dell’energia, dei carburanti e le tasse così la possibilità di concedersi momenti di svago è limita-ta dalla necessità di tenere d’occhio le proprie finanze sacrificando il “dilettevole” rispetto all’indispensabile… E’ questa la condizione di moltissime famiglie italia-ne, piccole o grandi che sia-no, ma anche quella di tanti giovani costretti ad inven-tarsi mille modi per “sbar-care il lunario” vedendo così drasticamente ridotta la ca-pacità di spesa da destinare al divertimento. Gardaland Park, consape-vole di questa situazione, ha compiuto un gesto impor-tante nei confronti di tutti i suoi Ospiti, ben consape-vole del fatto che il diver-timento rimane un fattore fondamentale per chiunque, a maggior ragione nei mo-menti di difficoltà. Dallo scorso 23 maggio il Parco ha

proposta che il Parco pro-pone ai propri Ospiti per spingere sul fronte dell’otti-mismo e per regalare a tutti una pausa di serenità. I dati che emergono dal rap-porto 2011 dell’Osservato-rio Nazionale del Turismo dimostrano chiaramente come la crisi economico-finanziaria abbia inciso no-tevolmente sulla possibilità di concedersi una vacanza. Secondo il rapporto, infatti,

dato il via ai Mercoledi scac-ciacrisi, tre giornate all’in-segna del risparmio (23-30 maggio, 6 giugno) nelle quali il biglietto di ingres-so costerà soltanto 18 euro per tutti: la metà rispetto al prezzo del biglietto intero. Per quest’ultimo mercoledì si tratta di un’occasione da non perdere per godere del-le fantastiche attrazioni di Gardaland ad un costo dav-vero accessibile a tutti, una

nel corso del 2011 ben 23,5 milioni di connazionali hanno dovuto rinunciare alle vacanze. I primi dati del 2012 di Federturismo, pur-troppo, confermano questa tendenza. In questo contesto i Parchi Divertimento come Gar-daland rappresentano una meta alternativa che viene scelta per concedersi una parentesi di svago laddove non sia possibile pianificare vacanze in località lontane. Gardaland non è nuovo a queste iniziative ideate per far sì che la magia del diver-timento possa essere a por-tata di tutte le tasche.

Gardaland non è nuovo a queste iniziative ideate per far sì che la magia del divertimento possa essere a portata di tutte le tasche

La realtà, a volte, ci appare monotona e noiosa. Di conseguenza, quando ciò si verifica, ognuno di noi può chiudere gli occhi e immaginare una località o una situazione collocata nella fanta-sia, dove lo spazio, le persone e le vicende sono il solo frutto della mente. Tuttavia, ci sono del-

le occasioni in cui tutto questo non serve. A Garda, infatti, la fantasia sarà reale. Sabato 23 e domenica 24 giugno, sul lungolago Regina Adelaide, si terrà la “Festa delle Fate”. Danze, rappresentazioni teatrali e numerose creazioni artigianali, tut-te visibili con gli occhi. Info: www.lafestadellefate.it.

La Festa delle Fate

garda

Dall’8 al 10 giugno, presso il Parco Due Tioni, si svolgerà la “Festa del melone”. Un’occasione e si desidera gustare un prezioso e dolce frutto di stagione. Info: 045/7325005.

Erbè

Se c’è terra c’è musica

Bisogna dirlo: un filo d’olio extra vergine D.O.P. su una pietanza a base di pesce rende quest’ultima ancora più gustosa. A Malcesine, il 16 giugno, si svolgerà un’intera festa dedica-

ta a questi due tipici prodotti dell’area gardesana. In via Navene (cortile ex asilo Pariani) gli stand enogastronomici apriranno alle ore 19.00 e saranno subito pronti ad accontentare i palati presenti. Trote di lago, carpioni e lavarelle, ma anche bruschette e polenta amalgamata con for-maggi di malga. Ecco il ricco menù della giornata, corredato di musica e svariati intrattenimenti.

Dall’olio al pesce

MalcEsinE

Quando si passeggia in qualche città o borgo culturale spesso capita di imbattersi in artisti del pennello. Persone che dipingono per lavoro, o gente che ama trascor-rere il proprio tempo libero “armata” di cavalletto e colori. Individui impegnati a raffigurare un luogo particolare, a dipingere un ritratto, a immaginare e poi imprimere sulla tela una scena che potrebbe svolgersi, anche nella fantasia.Poco prima che inizi l’estate, le strade e le piazze di Torri del Benaco ospiteranno tali artisti, per tre intere giornate. Infatti, dall’8 al 10 giugno, la cittadina garde-sana offrirà ai suoi abitanti e ai suoi visitatori la possibilità di conoscere le opere di questi pittori, di osservarne le tecniche e capacità, di indagare o domandarsi quale sia il motivo che ha mosso la scelta di un soggetto piuttosto che di un altro. L’evento osserverà i seguenti orari: dalle 10 alle 19.

Piazze e vie ai pittoriTorri dEl bEnaco

In riva al Lago di Garda, a Bardolino, dall’1 al 3 giugno si svolgerà la rassegna enogastrono-mica intitolata “Palio del Chiaretto”. Una ma-nifestazione che consente agli amanti del buon vino, e della buona tavola, di assaggiare e apprezzare un prodotto locale frutto del-la tradizione e dell’esperienza di chi ha dedicato la propria vita alle vigne e al loro nettare. Pertanto, il contenuto di bottiglie e bicchieri non sarà né rosso né bianco, ma rosato. Un colore e un gusto che ben si adatta al sapore dei salumi. Inoltre, nel corso delle giornate vi saranno numerosi intrattenimenti musicali.

Il Chiaretto “in palio”

bardolino

Dal lontano 1935, a Cazzano di Tramigna, si tiene un evento gastronomico molto sen-tito dalla popolazione locale, che vede come protagonista la cosiddetta “Mora”, la ciliegia che ha scelto di nascere e maturare sugli alberi di questa semplice e tranquilla area collinare del veronese. Dal 31 maggio al 5 giugno, presso la piazza Giacomo Matteotti, amanti della frutta e del dolce potranno assistere a una vera e propria mostra-mercato, durante la quale si potrà sia ammirare che assaggiare il prezioso prodotto della natura. Info: Pro Loco Cazzano (tel. 045/7820546).

Una “mora” veronese

cazzano di TraMigna

a cura di Daniele Adami

la fotografia

Grande evento a Legnago! Gino Vannelli, l´interprete di successi mondiali come ´I just wanna stop´, ´Black cars´, ´Wild horses´ e tanti altri, sarà a Legnago il 6 Giugno prossimo per un concerto che si terrà nel prestigioso Teatro Salieri. Durante il concerto verranno effettuate le riprese per un nuovo DVD dell´artista.

vr

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Giugno - Luglio 2012 | 13

Malcesine

Prendiamo in mano i famosi quattro elementi della natura che ci circonda: terra, acqua, aria e fuoco. Ogni giorno ci misuriamo con loro. Dall’accende-re il fornello della cucina per fare da mangiare al consumare al bar un bic-chiere di minerale, dal sistemare l’orto o le piante di casa al semplice respirare. Sono azioni che, molto spesso, avven-gono spontaneamente, senza riflettere su quanto tali elementi siano impor-tanti per la nostra vita.Ciò nonostante, possono essere anche piuttosto pericolosi. Basti pensare a un incendio che brucia svariate decine di ettari di un bosco, a un’inondazione scaturita da piogge incessanti, a un ter-remoto o all’inquinamento atmosferi-co che senza sosta contamina l’ossigeno indispensabile ai polmoni di ciascun es-sere vivente. Proseguendo, terra, acqua, aria e fuoco sono mezzi e strumenti (o forse dovremmo meglio dire canali) che certa gente utilizza per muoversi e per lavorare. Per alcune persone, infine, possono essere fattori di gioco e di di-

vertimento. Sia per i bambini che per gli adulti. Occorre, tuttavia, fare sem-pre molta attenzione.E dovranno stare attenti coloro che parteciperanno al prossimo Parasplash Show. Di che cosa si tratta? Di una spet-tacolare sfida di parapendio acrobatico. Il decollo è previsto dalle pendici del Monte Baldo che si riflettono su Mal-cesine per tentare successivamente un atterraggio di precisione su una piatta-forma galleggiante situata in prossimità del porto. Questo emozionante evento si svolgerà sabato 21 luglio.Insomma, si partirà dalla terra. Una corsa su un pendio inclinato per rag-giungere quella velocità necessaria per staccare i piedi dalla superficie. In un secondo momento si dovrà affrontare l’aria, con le sue correnti che si immer-geranno nella vela. Attraverso freni e altri comandi si tenteranno deviazio-ni, curve e discese, per poi indirizzare il corpo verso il porto della cittadina lacustre. Verso l’acqua. Anzi, lo scopo finale è quello di evitarla del tutto, dato

che si deve atterrare sulla piattaforma galleggiante. Non abbiamo accennato al fuoco. Meglio così. Potrebbe esserci, al massimo, un po’ di caldo. Ecco allora che si potrebbe fare un bel bagno. Basta avere un salvagente a portata di mano.Per informazioni: 335/6112902, op-pure consultando il sito www.paragli-dingmalcesine.it.

Questo piccolo grande ferroTregnago

Siamo immersi in un mondo in cui la ricerca della gran-dezza è divenuta un valore di primo livello. Può essere intesa sia in senso “persona-le” (il desiderio o la volontà di crearsi una florida carrie-ra lavorativa) che in senso “materiale”, ossia come la progettazione e la realizza-zione di costruzioni sempre più immense e imponenti, soprattutto per gli occhi. Si badi bene, non c’è nulla di male in tutto ciò. Senza simili idee non vi sa-rebbero progresso ed evolu-zione.Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia. Focalizzia-mo lo sguardo sul secondo “senso” che prima abbiamo menzionato. Per esempio, mentre si pas-seggia dinanzi a una catte-drale presente in una città storica si potrebbe non co-gliere la maestria di alcuni artisti che si sono specializ-zati nell’esecuzione di pic-

tistica dedicata, oramai da molti anni, alla creazione di articoli manifatturieri in ferro battuto. Articoli unici che spesso non sono di gran-di dimensioni e che servono ad abbellire una casa, confe-rendole quel tocco in più.Nel corso dell’Antica Sagra di San Luigi, che si svolge-rà dal 29 giugno al 2 luglio nel piccolo borgo di Cogol-lo (frazione del comune di

coli dettagli. Una decora-zione su una porta o una finestra, un’incisione lungo una parete, una statua sul-la quale è stata scolpita la firma dell’autore. Elementi che difficilmente si riescono a catturare in quanto si è ri-masti abbagliati dalla mole o dalla vastità di un altro oggetto.Nella Val d’Illasi esiste una tradizione artigianale e ar-

Tregnago), i visitatori e, per-ché no, gli stessi abitanti del luogo, potranno osservare le caratteristiche botteghe dove esperti artigiani im-pegnano il loro tempo, e la loro vita, nella realizzazione di magnifici pezzi, che po-tremmo definire, senza al-cun dubbio, “gioielli”.Non solo ferro, però, duran-te questi giorni di festa. Tra una camminata e l’altra fra le vie del paese vi sarà tran-quillamente il tempo di se-dersi a tavola per degustare alcune pietanze tipiche del-la cucina veronese. L’im-portante è che i piatti siano ricchi di cibo. E grandi.

Nella Val d’Illasi esiste una tra-dizione artigianale e artistica dedicata, oramai da molti anni, alla creazione di articoli mani-fatturieri in ferro battuto.

Una vela senza fuocoSi svolgerà domenica 22 luglio la terza edizio-ne della marcia non competitiva sul sentiero delle “Tre Aquile”. Si tratta di un percorso che mette in risalto tutta la maestosità e la bellezza

del Monte Baldo. La partenza è prevista dal Rifugio Novezzina. Giunti a Malga Prà Alpesina si svolterà in direzione di Malga Trattospino, lungo un sentiero mozzafiato che permetterà di ammirare sia il Lago di Garda che le Dolomiti del Brenta. Il trail ha lo scopo primario di raccogliere fondi a sostegno di persone che si trovano in difficoltà. Info: www.malcesinepiu.it.

Trail della Speranza

Malcesine

La musica è come un universo che ammette al suo interno una molteplicità di pianeti assai diversi fra loro. Pianeti che si distinguono in base alle origini che hanno avuto, agli inter-preti che la tramandano nel corso del tempo, agli strumenti che si utilizzano. Il 27 e il 28 lu-

glio, nel centro storico della cittadina di Malcesine, si terrà un festival dedicato a un genere particolare di musica, piuttosto di nicchia, ma che sta richiamando fra le sue braccia sempre più appassionati e curiosi: il blues. Un ritmo che nasce dalla lontana America. Info: 045/7400837.

Blues Festival

Malcesine

Una festa che nasce nel passato e che prosegue ancora oggi. Un evento che mantie-ne intatte e inalterate le sue caratteristiche originarie di semplicità e convivialità, anche se ai giorni nostri gli agi, le comodità e le opportunità si sono diversificate e moltiplicate rispetto a molti anni fa. La “Sardellata al chiar di luna” vuole esse-re un’occasione per riunire quelle persone accomunate dalla passione per la buo-na tavola, per il buon vino, ma soprattutto dal piacere di trascorrere del tempo in compagnia, parlando del più e del meno con i propri paesani o con gente che non si conosce. Questa manifestazione si terrà a Garda, dal 7 al 9 luglio, sul lungolago Regina Adelaide. Oltre a poter degustare i piatti tipici del territorio lacustre (tra i quali spiccherà, ovviamente, il pesce), le serate della festa saranno allietate da musica dal vivo. Per informazioni: 045/6208428.

Sardellata al chiar di lunagarda

Sabato 14 luglio, a Bardolino, presso il Parco Villa Carrara Bottagisio, si svolgerà il festival italiano dei corpi dipinti. La rassegna ha rag-giunto il traguardo delle sette edizioni. Il bo-dypainting è una forma d’arte che pone al centro dell’attenzione il colore e che mette in risalto le abilità dei pittori, i quali dovranno cimentarsi non con tele pia-ne ma con individui. I pennelli e gli altri strumenti del mestiere, infatti, avranno il dovere di muoversi delicatamente su muscoli e ossa. Per maggiori informazioni: 045/6212586, oppure consultare il sito www.italianbodypaintingfestival.it.

Bodypainting Festival

Bardolino

Come si può esplorare la natura? Immergen-dosi in essa, con uno zaino sulle spalle e scarpe adatte ai piedi. E per il cibo? Lo si può avere con sé, o trovarlo nel corso della camminata. Il 15 luglio, con partenza dalla piazza di Boscochiesanuova, si terrà la dodicesima edizione di Magnaloppet, itinerario che mescola assieme una tranquilla passeg-giata con la degustazione di piatti tipici della Lessinia, come gli “gnocchi sbatui”, i salumi e il formaggio Monte Veronese. Scarpe, zaino e stomaco dovranno essere pronti alle ore 9.30. Info e prenotazioni: 045/7050088.

Camminar mangiando

Boscochiesanuova

vr

la fotografia

Castello di Bevilacqua, venerdì 27 luglio, ore 21.00: Cena con Delitto in giardino. È una cena singolare servita nell’incantevole Giardino dei frutti, in cui gli ospiti sono coinvolti ed implicati nel caso, diverso in ogni occasione. Quale sara’ la vera identità dei commensali seduti al vostro tavolo? I colpi di scena non mancano mai…

Giugno - Luglio 2012 Un fine settimana all’insegna dei giochi e del divertimento. Il 30 giugno e l’1 luglio si svolgerà il consueto appuntamento del Palio delle contrade. Come premio vi sarà il Drappo della Madonna.

Belfiore

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Giovani e Fede: per la Chiesa un bilancio in passivo

La fede deve fare quasi sem-pre i conti con la Chie-sa cattolica, pur se in Italia ci sono molti non creden-ti, diversamente credenti o fedeli di altre confessio-ni religiose. L’istituto Iard di Milano ha condotto una ricerca proprio sul tema “I giovani di fronte al futuro e alla vita, con e senza fede” tra la popolazione giovanile italiana di età compresa tra i 18 e i 29 anni. L’indagine innanzitutto conferma l’indebolimen-to delle appartenenze nel mondo giovanile, tra cui anche il rapporto con le chiese. Non manca l’inte-resse nei confronti dei temi del sacro ma questo sempre meno si associa a un’appar-tenenza religiosa specifica. Si fa sempre più strada, in-vece, un rapporto indivi-duale con una dimensione divina, al di fuori dei cano-ni della religiosità tradizio-nale. Si riducono i cattolici praticanti (che passano dal 18,1% al 15,4% del cam-pione rispetto ad una pre-cednte indagine di qualche anno fa) mentre aumen-tano i “credenti che non si identificano in una chiesa” (che passano dal 12,3% al 22,8% ). In aumento anche i giovani non credenti, dal 18,7% al 21,8% di oggi. Diminuisce di quasi 10 punti percentuali di chi de-finisce alta o molto alta la

decisamente molto più in crisi la fiducia nei confron-ti di sacerdoti (30% circa) e vescovi (20%). Solo gli imam musulmani raccolgo-no meno consenso (10%). Le figure di riferimento della Chiesa cattolica con-quistano la fiducia in mag-gioranza solo tra i cattolici praticanti, mentre due non credenti su cinque mostra-no molta più fiducia nei confronti dei monaci bud-disti.Il rapporto difficile dei gio-vani con la Chiesa si mani-festa anche attraverso la dif-fusa insofferenza di fronte al ruolo politico giocato dalle gerarchie ecclesiasti-che. Quasi il 60% dei giova-

propria fede (dal 41,1% al 31,8%), mentre allo stesso tempo aumenta la percen-tuale di chi definisce bassa o nulla la propria fede (dal 24 al 36%). L’importanza della religione si sta inde-bolendo nel passaggio da una generazione all’altra. La crisi coinvolge piena-mente la Chiesa: raddop-pia infatti la percentuale di coloro che dicono di non avere alcuna fiducia in essa (giungendo fino al 30% degli intervistati). Inoltre la maggior parte delle fi-gure religiose riscuotono poco consenso nei giovani: se frati e suore mantengo-no credibilità almeno per il 40-50% del campione,

ni ritengono che la Chiesa non debba in alcun modo condizionare le leggi dello stato Sulle questioni che riguar-dano la vita e la sessualità emerge il maggior grado di distanza con quanto affer-mato dalla Chiesa. Gli uni-ci temi etici sui quali si regi-stra un’ampia convergenza con le posizioni ecclesiasti-che sono la contrarietà alla pena di morte, all’adozione di bambini da parte delle coppie omosessuali e, forse a sorpresa, alla legalizzazio-ne delle droghe leggere. «Alla Chiesa non si fanno più sconti, ma forse è un bene». Parla don Antonio, sacerdote in Milano.

di don MARCO BELLADELLI

Benedetto XVIsette anni dopo Sono passati sette anni da quel 19 Aprile 2005, quando Benedetto XVI fu eletto 264° successo-re di San Pietro, dopo la morte del beato Giovan-ni Paolo II. A ottantacin-que anni, compiuti il 16 Aprile scorso, è anche il Papa più grande di età dell’ultimo secolo. Nes-sun altro Pontefice aveva superato questo traguar-do. Nei primi anni di pontificato, Benedetto XVI ha sofferto la pres-sione dei media che lo paragonavano continua-mente al predecessore per farlo apparire perdente nel confronto. Senza to-gliere nulla alla indubbia grandezza di Papa Wojtyla, è stato lo stesso Ratzinger a rimuovere una volta per tutte l’ingombrante imbarazzo, quando in un discorso alla Curia romana del Dicembre 2008, commentando le principali attività di quell’anno, tra le quali anche la “Giornata Mondiale del-la Gioventù” in Australia, ebbe a dire: “Il Papa non è la star intorno alla quale gira il tutto. Egli è totalmente e solamente Vi-cario. Rimanda all’Altro che sta in mezzo a noi”. Più che rimprove-rargli di non essere come il Papa polacco, non gli si perdona il suo continuo attacco al relativismo e al soggettivismo dominante la cultura di oggi. A questo proposi-to è significativo il fatto che il più grande quotidiano italiano pre-ferisca ospitare sulle sue colonne i ”secondo me” di un Cardinale emerito, più compiacente verso il laicismo dominante, piuttosto che prendere sul serio il ricco e illumi-nate magistero papale di Ratzin-

bene di oltre un miliardo e trecento milioni di persone, il viaggio in Bra-sile nello stesso anno, per la quinta conferenza generale dell’episcopato latinoamericano, e il secondo sino-do speciale per l’Africa, con i due viaggi apostolici (Camerun e Ango-la nel 2009 e Benin nel 2011) che lo hanno accompagnato, avevano lo scopo di dare un forte impulso alla nuova evangelizzazione. Con-siderata la complessità di questo impegno apostolico e per dare slan-cio alla missione della Chiesa oggi, nel Giugno 2010 Papa Ratzinger ha istituito un dicastero vaticano appositamente dedicato alla nuo-va evangelizzazione. In questi anni altrettanto importanti sono state le attività ecumeniche e quelle a favore del dialogo interreligioso. Mai i rap-porti con la Chiesa ortodossa sono stati tanto positivi, come quelli at-tuali. Nelle occasioni più importan-ti, come l’anno Paolino e il Sinodo sulla Parola di Dio, Benedetto XVI ha sempre coinvolto il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. Da non dimenticare l’istituzione degli Ordinariati per gli anglicani che desiderano riunirsi alla Chiesa Cat-tolica e il lavoro svolto per ripor-tare i seguaci del Vescovo Lefebvre all’unità con la Chiesa di Roma. Un altro grande merito di Benedet-to XVI che, quando fu eletto non pensava di dover affrontare nelle dimensioni con cui si è presentato, è stato la lotta contro la pedofilia, nel segno della trasparenza, della punizione dei colpevoli e della col-laborazione con le autorità civili. Insomma, un pontificato tutt’altro che di transizione. Papa Ratzinger non si è accontentato di sopravvi-vere a se stesso. Per questo dopo sette anni rimane ancora valido l’invito che rivolse a tutti i Cristia-ni all’inizio del suo pontificato: “Cari amici – in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, … perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi.”.

http://clericusvagus.blogspot.com/

ger. Il primo e fondamentale impe-gno del suo pontificato, dichiarato fin dall’inizio da Benedetto XVI, è stato quello di riscattare il Conci-lio Vaticano II dal pericolo di una interpretazione improntata alla rottura e non alla continuità con il passato. Compito non facile, se si considera che certi modi di fare e di pensare, eccessivamente riduttivi nei confronti della fede cristiana, oggi presenti nella Chiesa, hanno maggiormente influito sul Popolo di Dio, rispetto ad una prassi più ortodossa e più in sintonia con la tradizione di duemila anni di cri-stianesimo. In risposta ai problemi posti dalla modernità, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dal-la grande attenzione per la “nuova evangelizzazione”, tema di cui si occuperà anche il prossimo Sinodo dei Vescovi in Ottobre. La lettera indirizzata nel Maggio 2007 ai Cri-stiani della Cina, la più grande na-zione del mondo, dove a tutt’oggi la Chiesa non è libera di perseguire le proprie finalità spirituali per il

Un uomo diventato Santo“Santi non si nasce ma si diventa”. Un mio amico sentendomi dire questa frase si è messo a ridere di-cendomi: “le solite frasi da preti”. Con quel sorriso un po’ ironico mi voleva forse dire che ero un po’ matto a credere ancora a queste frasi, e che non sarei mai riuscito a fargli cambiare idea.L’unica cosa che volevo fare, era proprio non fargli cambiare idea; questo mio carissimo amico forse non conosce bene l’esperienza di un uomo chiamato Agostino d’ Ippona, un uomo qualunque e di carriera, che ha fatto un incontro che gli ha cambiato totalmente la sua vita.Infatti il mio caro amico forse non sa che.. Originario di Tagaste (Al-geria, 354), la sua vita fu segnata dalla inquieta ricerca della verità. La sua fede fu la conquista di una lunga e appassionata vicenda esi-stenziale. Nel 384 quando aveva solo 30 anni, Agostino fu nomina-to “Retore imperiale”, e si trasferì a Milano con la famiglia. Vescovo di Milano era sant’Ambrogio. Ago-

stino lo stimava molto e cominciò ad andare alle sue prediche e, attra-verso esse, trovo la Verità che inse-guiva da anni. Un fatto importante avvenne in un giardino di Milano, dove sentì la voce di una bimba che canterellava: “tolle et lege”, “Prendi e leggi”. Prende in mano le Sacre Scritture e queste si aprono su un versetto che si applica perfetta-mente alla sua vita passata: “Non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi inve-ce del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri”. (Rm 13, 13-14). Ricevette così una grazia decisiva che completò la sua conversione. Si preparò al Battesi-mo e lo ricevette la notte del Sa-bato santo del 387, impartito da sant’Ambrogio. Dopo il Battesimo rinunciò all’incarico di Retore e decise di tornare in Africa dove nel 395 diventò vescovo di Ippona e, come tale condusse una fecondis-sima attività di scrittore in difesa della verità finalmente incontrata. Mori il 28 Agosto 430 a Ippona.

All’inizio del pontificato, Benedetto XVI

ha sofferto la pressione dei media che lo

paragonavano al predecessore

Un pontificato tutt’altro che di transizione, quello di Papa Ratzinger, che non si è accontentato di sopravvivere a sè stesso

IL SEME CHE HA DATO FRUTTO

I dati della crisi che coinvolge la

Chiesa: raddoppia la percentuale di

coloro che dicono di non avere alcu-na fiducia in essa

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Triste perdereun presidio del sapere

Ghelfi & Barbato

Questo ritratto veronese è dedicato a una libreria. Nessuno pensi che una libreria è una “cosa”: per me, assiduo frequentato-re di questi templi del sapere, libreria e libraio si sovrappongono, si intrecciano, si confondono. Questo ritratto veronese è dedicato a una libreria, e dunque al suo libraio, che con essa s’identifica.Non c’è quell’aria triste che avrei potuto aspettarmi, quando varco la pesante porta d’ingresso della “vecchia” libreria Ghelfi & Barbato di Via Mazzini, a Verona.Certo, voglia di far festa non ce n’è nei clienti che si affrettano attorno alla cassa, dicono qualche parola di circostanza alla signora Mirella, e poi escono con uno o due libri in mano, scuotendo la testa in segno di disapprovazione. Disapprovano che la più prestigiosa libreria di Verona, punto di riferimento per tutta la città da un secolo e mezzo, chiuda. Sia costret-ta a chiudere, da quella logica stupida e perversa che fa capo al business – ma in questo caso a me piace di più scrivere bizniz, come dicono i simpatici parvenu contemporanei – dove l’unica cosa che conta sono gli schei. Allora, in quel bel posto centrale è meglio farci un nego-zio di mutande, che con la cultura non si mangia (cfr. l’ex ministro Tremonti), mentre con le mutande sì, eccome! E in tutti i sensi, temo. Se Mirella non è triste, ma piuttosto tur-bata da questo stravolgimento imposto alla sua vita dopo un terzo di quel secolo che si diceva prima – passato ininterrot-tamente sulla tolda della libreria più im-portante della città – Stefano, suo figlio, è molto sereno è determinato. «Siamo di-versi, professionalmente. Mia mamma è una vera libraia, il suo rapporto con i libri è intenso e passionale, un vero rapporto d’amore. Io, mi considero piuttosto un “commerciante di libri”. Alla passione, ho sostituito la managerialità, che ho imparato al master del CUOA (Centro Universitario di Organizzazione Azien-dale, n.d.r.) all’inizio di questa avventura di famiglia». I Grosso gestivano una car-tolibreria, fondata nel 1927 dal nonno di Stefano di fronte al vecchio Istituto com-merciale, nello storico borgo Venezia, zona est della città a ridosso del Centro storico. In breve, la cartolibreria Grosso diventa una tra le più importanti librerie scolastiche della città, sempre nel quartie-re di Veronetta, a metà della Via Carduc-ci. Fino al 1980, quando Mirella Grosso rileva la Ghelfi & Barbato e comincia a ridarle il lustro che essa aveva al tempo di Rina Barbato. Ben inteso, escluse le intemperanze verbali della rifondatrice, che non mancava di ordinare alle com-messe dell’epoca di salire fino alle scaffa-lature più alte per prendere qualche libro «senza aver paura di far vedere le gambe ai clienti, che così poi troverai marito».Proseguendo nella nostra conversazione, Stefano Grosso mi spiega come in una li-breria tradizionale, dietro la “prima linea” rappresentata dal libraio che fa il carattere della libreria e dall’imprenditore, che la conduce in termini manageriali, c’è una

“seconda linea” dove agiscono altre figu-re importanti, vale a dire i commessi, che hanno la responsabilità di gestire i clienti e di sostituire il libraio. Costoro sono dei librai a pieno titolo, ricevono una forma-zione importante e si muovono con una certa autonomia. A differenza del perso-nale delle cosiddette librerie “di catena”, i mega-store oggi in grande espansione, dove gli addetti vivono il libro come un qualunque altro prodotto di largo consu-mo: lo prendono dal magazzino se non è immediatamente visibile in esposizione, lo passano al cliente, lo impacchettano se è richiesto. Il libro e trattato come una scatola di cioccolatini o un accessorio da cucina. Senza partecipazione, senza met-

che riescono, come vendite, a realizzare numeri da fare impallidire i grandi della letteratura contemporanea. Comunque portano la gente in libreria, avvicinano al libro persone che prima, forse, non ne hanno mai comperato uno.Il vostro rapporto con gli Autori? «Qualche giorno fa è stato qui Bruno Vespa, che non manca mai di venire nella nostra libreria per presentare al pubblico i suoi libri. Ha saputo della chiusura, ed è rimasto molto colpito e anche addolo-rato. Lui tiene molto a noi, e in genere a tutte le librerie come la nostra, indi-pendenti, che rappresentano il tramite più sincero con il pubblico. Pietrangelo Buttafuoco ha fatto il libraio, prima di diventare giornalista e scrittore. Durante la presentazione al pubblico di un suo li-bro, per regalarne una copia a una perso-na alla quale teneva particolarmente, ha voluto pagarmi il suo libro a prezzo in-tero, senza sconti, dicendoci che sapeva come fosse difficile la situazione di tutte le librerie indipendenti».E poi, il rapporto con gli editori. Quel-li veri, come Roberto Cerati, che dalla morte di Giulio Einaudi è Presidente della casa editrice. «Anche lui è stato libraio, in gioventù. Qualche soddisfa-zione ce l’ha data, riconoscendo i meriti delle librerie come la nostra nel difficile

lavoro di diffusione della cultura. Lo sa che la signora Feltrinelli, quando è venuta a Verona per inaugurare la loro nuova libreria di cate-na qui di fronte – qualche mese fa – è passata da qui per dirci “Guardate che io non voglio proprio dan-neggiarvi”?»Cosa c’è nel vostro futu-ro? «Una nuova libreria, sicuramente! Quando ho cominciato questo lavo-ro, avrei desiderato fare dell’altro. Ma poi me ne sono proprio innamorato, e credo che oggi non potrei fare un mestiere diverso da quello del libraio».Non mi lascio alle spalle nessun’aria triste, quan-do varco la pesante porta d’uscita della “vecchia” li-breria Ghelfi & Barbato di Via Mazzini, a Verona.

terci quel tanto di anima e di cuore che un libraio antepone, sempre, al proprio interesse per la vendita. «Fare il libraio è una professione di grande soddisfazione intellettuale e morale ma, come la nostra più recente storia dimostra, non è dei più remunerativi». Può essere un lavo-ro che non pesa, perché è estremamente appagante; la relazione che si instaura con il cliente è davvero molto profon-da, come quella con il prodotto, il libro, che in più impone al libraio un ritmo piuttosto intenso. Ogni anno vengono pubblicati in Italia circa cinquantamila titoli, oltre centotrenta nuove pubblica-zioni ogni santo giorno, anche se è vero che non tutti arrivano in tutte le librerie: l’impegno del libraio è quello di capire, di sapere quale dei nuovi libri possa esse-re adatto a ciascuno dei suoi clienti. Un puzzle infinito che si rinnova ogni gior-no, per ogni cliente, perché ogni libro rappresenta una storia a sé, e – anche se tutti i libri entrano a far parte della storia del libraio – qualcuno provoca in lui un vero colpo di fulmine.E poi, tutti i libri sono importanti, in libreria. Anche quelli di quegli autori che sono diventati importanti grazie e attraverso la televisione, come i comici

a cura di Silvano Tommasoli

La libreria Ghelfi & Bar-bato di Verona ha assunto questa denominazione nei primi Anni Venti del No-vecento, quando fu acqui-stata da un ramo della fa-miglia dei Barbato, storici librai a Pontremoli in Lu-nigiana, trasferitisi in riva all’Adige subito dopo la Guerra Mondiale. Dopo alcuni anni di commercio librario ambulante sulle bancarelle, Rina Barba-to aveva rilevato la storica

libreria-editrice Münster, citata in una guida del-la città del 1868 (libraio Münster, Via Nuova alla Scala, oggi Via Mazzini) e poi in tutte le guide di fine Ottocento. Era una libreria-editri-ce molto nota, se si pensa che dal 1882 al 1885 fu chiamato a dirigerla, da Firenze, Leo Samuele Ol-schki! Rimasta per circa un se-colo e mezzo al medesimo

angolo della via pedonale, oggi cuore dello shopping, dove si trova ancor’oggi, dopo la morte della mi-tica signora Rina Barba-to la libreria è passata in una serie di mani che non hanno saputo conservare la posizione di rilievo gua-dagnata nel tempo. Fino al 1980, quando Mirel-la Grosso ha cominciato a rinnovare i fasti delle pri-me gestioni, soprattutto al femminile.

Una storia nata a Pontremoli

“Qualche giorno fa è stato qui Bruno

Vespa, che non manca mai di venire

nella nostra libreria per presentare

al pubblico i suoi libri”

Oggi gli amici aspettano sempre che sia io a scegliere il vino, e a dire com’è e come non è

«Mia mamma è una vera libraia. Io, mi considero piuttosto un “commerciante di libri”»

La più prestigiosa libreria di Verona,

punto di riferimento per tutta la città

da un secolo e mezzo, purtroppo chiude

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16 | Giugno - Luglio 2012

Tagliato il traguardo delle 100 avventure di Diabolik

Giorgio Montorio

Con l’episodio dal titolo “4 Colpi ra-pidi” Giorgio Montorio ha festeggiato sul finire dello scorso anno la centesi-ma avventura di Diabolik da lui dise-gnata. Il connubio tra la famosa penna di Vil-laggio Eremo e l’altrettanto famoso ge-nio del male di Clerville e Ghenf dura da molto tempo e non a caso i due nel medesimo momento salutano due pre-stigiosi traguardi.Le cento storie disegnate, appunto, per Montorio e i cinquant’anni di vita, per Diabolik.A tale proposito, si sono svolte all’Agri-turismo Corte S. Giovanni di San Sil-vestro due serate nelle quali l’artista locale ha raccontato la sua esperienza dietro le quinte del fumetto ideato dal-le sorelle Giussani.

Basti pensare a personaggi come: “Teddy Bob”, ideato e realizzato negli anni settanta con il regista Pier Carpi, “Le Amazzoni”, “Pivellino” e tanti altri ancora.“La mia storia nel mondo del disegno e del fumetto – precisa la penna di Villaggio Eremo – ha preso corpo sin da quando ero piccolo. Avevo solo sei anni quando mi venne l’ispirazione e disegnai un cavalluccio che si abbeve-rava in un rigagnolo, con degli uccel-lini che volano attorno. Quell’opera prima ce l’ho ancora appesa alla pare-te di casa. Fin da ragazzino, quindi, il mio desiderio era quello di trasformare in fumetto ciò che leggevo e guardavo compresi le opere cinematografiche”.Nel corso dell’incontro, com’è sua consuetudine, Montorio ha realizzato anche alcuni schizzi che hanno ali-

gran piacere professionale nello svi-luppare le sue storie. Oggi il fumetto vive un momento di grande sofferenza editoriale. Le case editrici e ancor più i vari personaggi inventati negli anni addietro sono diminuiti. Mantengono inalterato il loro consenso quelle stori-camente radicate, a tale proposito pen-so a personaggi come Diabolik, Tex, Dylan Dog e pochi altri ancora”.Egli, oltre a raccontare con dovizia di aneddoti la sua esperienza come dise-gnatore di Diabolik, ha proposto alcu-ne riflessioni sul ruolo del disegnatore di fumetti, una figura, questa, che an-cora oggi mantiene il proprio fascino specialmente se predilige non affidarsi alla tecnologia, ma semplicemente alla sua fantasia artistica. Diabolik e Eva Kant, ad onor del vero, sono solo due dei volti noti che portano la sua firma.

a cura di Paolo Biondo

Il connubio tra la famosa penna di Villaggio Eremo e l’altrettanto famoso genio del male di Clerville e Ghenf dura da molto tempo

“Mi piace ricordare, - è solito precisare Giorgio Montorio quando parla della sua esperienza di disegnatore delle av-venture del noto criminale che ottiene sempre ciò che vuole avvalendosi di trucchi geniali e cambi di fisionomia del volto con maschere perfettamente uguali alle vittime prescelte - che Dia-bolik esiste ed ha un successo così lon-gevo a prescindere da chi lo realizza. I meriti non bisogna dimenticarlo sono suoi. Ovviamente il nostro lavoro di disegnatori deve essere molto preci-so, attento e ben curato. Chi legge il fumetto di Diabolik è appassionato anche dei particolari per questo a noi viene richiesto, ieri e ancor più oggi, un’applicazione costante in quanto non è semplice da realiz-zare. Non nascondo che questa esperienza mi ha permesso di raggiungere vari obiettivi, da un lato la serenità economica e dall’altro la notorietà e un

In basso alcuni disegni da lui realizzati

In alto Giorgio Montorio mentre realizza gli episodi

di Diabolik.

Mi piace moltoricordare il fatto

che Diabolik esiste ed ha da anni

un successo così longevo

a prescindere da chi lo realizza

Chi legge Diabolik è appassionato anche dei particolari per questo ci viene richiesto un’applica-zione costantein quanto non è semplice da realizzare

mentato l’entusiasmato tra le persone di tutte le generazioni. In questo periodo, in virtù del traguar-do raggiunto e dei 50 anni di Diabo-lik, la penna curtatonense sta girando l’Italia per parlare del fascino che an-cora oggi riscuote il famoso criminale inventato dalle sorelle Giussani. Tra le varie località ove Montorio è stato chiamato e dove ha raccolto ampi consensi anche con le sue opere vi sono Cervia, Torino, Milano, Napoli e recentemente Scandicci per fare un esempio. In queste cittadine a lui e a Diabolik sono stati attribuiti non po-chi riconoscimenti, doni che gli vengo-no consegnati in molti casi anche dai fan del fumetto.Diabolik a parte, Giorgio Montorio non sente ancora esaurita la sua vena artistica, non si sente appagato, per questo confida di riuscire a realizzare un suo sogno.In definitiva il disegnatore di Villaggio Eremo confisa di essere chiamato dalle case editrici per creare illustrazioni e copertine di libri o pubblicazioni va-rie. Come non bastasse gli piacerebbe creare “modelli” che poi gli stilisti uti-lizzano per disegnare i propri abiti.

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Fabiano Pereira Silva

Fabiano Pereira Silva è un artista. È specializzato in percussioni e batteria, ma definirlo un musicista non ba-sta; il suo lavoro si divide fra musica, arte, canto, recitazione. In Brasile, il suo nome figura tra i fondatori della prima Istituzione Nazionale e Sta-tale delle Politiche Pubbliche per la Gioventù Negra Brasiliana (Fejunes, Fonajunes), con la quale decide di mettere la propria musica al servizio dei giovani.Come nasce la tua passione per la musica?«Fin da bambino sono stato influen-zato dalle tradizioni dei gruppi fol-cloristici afrobrasiliani e indigeni bra-siliani e da quelle della mia famiglia, che da generazioni pratica la religione del candomblè, culto di origine africa-na, da cui sono nate tutte le forme di manifestazione della cultura popola-re: danze afro, scuole di samba, grup-pi di capoeira, ecc. Il mio passato mi ha reso abile a scrivere arrangiamenti musicali, colonne sonore per teatro e mi ha spinto a studiare la musica per metterla al servizio degli altri».La tua carriera musicale si divide fra Italia e Brasile. Di cosa ti occupavi esattamente in Brasile prima di arri-vare nel nostro Paese?«Negli ultimi trent’anni il Brasile è stato attraversato da un processo di ristrutturazione politica, economica, civile, culturale e pedagogica, che ha visto impegnati in questa lenta trasfor-mazione numerosi gruppi di persone: insegnanti, educatori, artisti, tra cui anche me. Ho lavorato per alcuni pro-getti del Governo Federale, su svariati temi: discriminazione razziale, diritto dei bambini all’istruzione, educazio-ne culturale del Paese. La musica è sempre stata il mio unico strumento di lavoro e di comunicazione. In Bra-sile ci sono comunità completamente analfabete, con gravissime difficoltà economiche. La possibilità di un fu-turo migliore sta nell’istruzione dei loro figli ed è per questo che mi sono avvicinato ai più piccoli organizzando laboratori di animazione, recitazione, canto. Ho insegnato storia della musi-ca e della cultura afro-brasiliana nelle scuole elementari e ho lavorato per conto della Gioventù Negra Statale e Nazionale, organizzando seminari per più di mille giovani provenienti da tutti gli Stati del Paese. Studiare la musica significa anche imparare a conoscersi, ad ascoltarsi, ed è questo che ho sempre cercato di trasmettere ai miei ragazzi».Ripeti spesso che la musica è un modo per proteggere i valori di una cultura. In un tuo racconto si legge:

“I valori sono un veicolo di trasfor-mazione sociale in mezzo a un triste processo di globalizzazione”. Questo, secondo te, può essere vero anche in Italia? In Italia c’è bisogno di una trasformazione sociale e di un meto-do educativo più efficace di quelli co-munemente proposti? La globalizza-zione ha portato a un impoverimento (delle famiglie, delle persone, dello spirito) e a un senso di insicurezza diffusa a tutti i livelli: per chi lavora, per chi aspetta la pensione; per i gio-vani come per i più anziani. Cosa ha da dire la musica in merito?«Senz’altro, anche in Italia occorre un cambiamento, come in tanti al-tri paesi; ma non nella stessa forma. Ogni popolo ha la sua storia, le sue tradizioni, il suo bagaglio culturale, che lo trasforma in ciò che vedi oggi; le radici di un popolo sono le basi da valorizzare per rendere più efficace il

rienza presso l’Arena di Verona. Par-tecipavo come maestro per la sezione Percussioni dell’Orchestra Giovanile. Una delle allieve era cieca e questo mi stimolò a ricercare un metodo di in-segnamento che facesse della musica anche uno strumento terapeutico. Dal 2009, inoltre, è iniziata la mia collabo-razione con l’Artista e Arte Terapeuta Milena Gadioli, nell’organizzazione di incontri, seminari e laboratori su tutto il territorio. Il 18 Agosto saremo al Circolo Culturale Cerchio Aperto di Garda, per proporre la nostra idea di musica e di arte in genere, un modo per solleticare l’anima e guarire forme di cecità sempre più diffuse».

lavoro educativo. Non solo il Brasile, ma l’intero pianeta sta soffrendo di un problema globale: un processo che porta all’estremo individualismo, alla tecnologia “padrona”, usata spesso per propinare informazioni inutili. Que-sto crescente isolamento ha innescato un meccanismo che ormai è difficile invertire: una grave perdita di creati-vità. Come in Brasile, però, ho trova-to anche qui in Italia persone che rie-scono a guardare al mondo in modo diverso e ad offrire validi strumenti per risvegliare i valori umani, prima ancora che economici».In Italia, quindi, come si traduce il tuo impegno? Cosa significa essere musicista, di sangue e nella vita di tutti i giorni?«Dal mio arrivo a oggi ho sempre cercato di sostenere una musica di tipo sperimentale, un’idea nata nel 2011, in occasione della mia espe-

a cura di Alessandra Borghi

Una passione nata dal folclore afro-brasiliano

La musica e il folclore di un popolo possono

invertire la rotta, solleticando la creatività

dell’uomo

Non solo il Brasile, ma l’intero pianeta soffre di un problema globale: un processo che porta all’estremo individualismo

Educazione musicaleAula di percussioni con l’orchestra giovanile dell’Arena di Verona

In alto un’immagine dello show musicale in Brasile, mentre a destra

un’immagine dello spettcolo musicale tenutosi in Italia

Fabiano Pereira Silva, trent’anni, nasce in Bra-sile, nella città di Vito-ria. Fin da piccolo coltiva una grande passione per la musica, grazie alla sua famiglia, che vanta una lunga discendenza di strumentisti e un in-teresse particolare per il folclore afro-brasiliano. Verso i quattordici anni, inizia a capire che la mu-sica può essere un veicolo

di informazione e di tra-sformazione molto effi-cace, un mezzo per agire politicamente nella socie-tà. Ed è così che Fabiano decide di farne la propria professione. Studia canto, pianoforte, percussioni e batteria presso la Fames, Facoltà di Musica dello Spirito Santo, ed entra a far parte dell’Ordine dei Musicisti del Brasile. Parallelamente, si iscri-

ve a un corso di studi in Produzione Artistica e Culturale e forma il pro-prio gruppo musicale, che lo accompagna per ben sette anni. Dal 2009 si trasferisce in Italia, la-vorando come cantautore e insegnante di musica. Oggi vive a Mozzecane (VR), dove ha dato vita al primo Corso di Teoria e Pratica di Percussioni Brasiliane.

Dal Brasile: musica e tradizione al ritmo dei giovani

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Grande successo per il Meeting interregionale di tennis VirgiliadiE’ solo conoscendo il mon-do dei cosiddetti diversamente abili che ci si può accorgere di quanto, e non è retorica, ci sia da imparare in sensibilità, in entusiasmo, in capacità di dare senza alcuna pretesa, in amo-re nel senso più bello di questa parola spesso abusata. Alla Ca-nottieri Mincio si sono potuti ammirare nelle scorse settimane tennisti che con tecnica, impe-gno, lucidità tattica e soprattut-to grande sportività, non sfigu-rerebbero in tornei normali. Il sincero abbraccio e i “cinque” hanno contraddistinto tutte le conclusioni dei match e l’en-tusiasmo di questi ragazzi e ra-gazze sia nella vittoria, sia nella sconfitta ha contagiato un po’ tutti gli addetti ai lavori che per due giorni si sono prestati ad as-sistere questi ragazzi veramente speciali. Per la Polisportiva An-des H presieduta da Maria Te-resa Cerani e spalleggiata dal-la dottoressa Cecilia Antonioli (responsabile dell’organizazio-ne di questa manifestazione) c’è stata la grande soddisfazio-ne di aver organizzato un even-to che ha raccolto complimen-ti e unanimi consensi da tutte le delegazioni presenti. Il tennis mantovano ha vissuto un suo momento di gloria per la vitto-

ria negli “skills” (prove di pre-cisione di tiro) di Stefano, ma anche Elisa, Massimo e Youssef non hanno sfigurato conside-rando che non hanno a dispo-sizione strutture per allenarsi con continuità. E difatti l’idea sarebbe di fondare un team di tennis legato a Special Olympi-cs per dar modo a questi ragazzi di avere un punto di riferimento per giocare a tennis.Un ringraziamento particolare va a tutti i volontari che hanno supportato la manifestazione che sono stati attenti, premu-rosi, disponibili, instancabili, interpretando al meglio il loro ruolo non di servizio, ma di condivisione.

“Se uno sogna da solo rima-ne un sogno. Se molti sognano insieme è l’inizio di una nuo-va realtà”. Questo è il motto dei volontari che rispecchia piena-mente ciò che si è realizzato alla Canottieri Mincio.Tra i momenti più suggestivi e toccanti di questa due giorni di tennis, la sfilata in centro a Mantova di tutte le delegazio-ni impegnate nella gara, prece-dute dagli sbandieratori di Isola Dovarese, seguita dalla fiaccola olimpica, l’accensione del tripo-de e il giuramento dell’atleta.

Tra i momenti più suggestivi e toccanti, la sfilata in centro a Mantova di tutte le delegazioni impegnate nella gara

Unical Ag Spa tra le prime 10 aziendeper la sicurezza sul lavoroNell’ambito del Premio pro-mosso da Confindustria “Im-prese per la sicurezza” l’azienda mantovana Unical Ag Spa, ope-rante nel settore gruppi termi-ci e caldaie con sede a Castelda-rio, si è classificata tra le prime 10 imprese in Italia, sulle 258 che vi hanno partecipato. Il Premio è stato consegnato ai dirigenti Unical nel corso del Convegno nazionale “La sicu-rezza conviene sempre” che si è tenuto a Roma nei giorni scor-si, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Socia-li Elsa Fornero, della presidente di Confindustria Emma Marce-gaglia, dei leader di Cgil, Cisl e Uil Camusso, Bonanni e Ange-letti nonché dei familiari degli operai morti nell’incidente del-la ThyssenKrupp.

Si tratta della prima edizione del premio che Confindustria ed INAIL, sotto l’Alto Patro-nato del Presidente della Re-pubblica, con la collaborazione tecnica di APQI (Associazione Premio Qualità Italia) ed Ac-credia (Ente Italiano di Accre-ditamento), hanno realizzato per offrire un significativo con-tributo al processo di diffusio-ne della cultura della sicurezza in tutto il sistema produttivo italiano. L’iniziativa – fortemente volu-ta dalla Presidente Emma Mar-cegaglia – vuole fornire ampia visibilità a livello nazionale a quelle imprese che meglio si sa-ranno impegnate in tema di ge-stione della sicurezza, mettendo in campo le migliori pratiche e procedure orientate al risultato

di incrementare il livello di si-curezza all’interno delle azien-de, aumentando in tal modo anche la competitività e lo svi-luppo del sistema Paese.Fondata nel 1972 dall’Ing. Gio-vanni Jahier, imprenditore man-tovano e attuale proprietario, Unical AG SPA progetta, co-struisce e commercializza grup-pi termici e caldaie, coprendo un range di prodotti estrema-mente completo, da 12 kW a oltre 10000 kW, nei combusti-bili di gas, gasolio e biomassa. A livello operativo e’ strutturata su 4 stabilimenti, 2 in provincia di Piacenza e 2 in provincia di Mantova, impiegando circa 300 dipendenti e tra Italia ed este-ro circa 70 agenti e 400 Cen-tri di assistenza tecnica. Van-ta il prodotto più tecnologico

di Paolo Carli

NEWSMCG

CURTATONE (MN)

Se già avete conosciuto “i piccoli la-boratori creativi” o se invece ve li siete persi, se cercate una maniera diversa ed originale per trascorrere una serata con i vostri figli, vi consigliamo di recarvi al ristorante McDonald’s di Curtatone dove fino al 26 giugno, tutti i martedì sera dalle 18.30 alle 20.30 le hostess McDonald’s, appositamente formate e preparate, faranno divertire e giocare i vostri figli (dai 4 ai 9 anni), in modo del tutto gratuito, in un’area dedicata all’interno del ristorante di Curtatone. “Il paese delle meraviglie” ha già aperto le sue porte lo scorso 24 aprile, l’8 mag-gio toccherà a “Robin e la sua banda”, il 15 maggio tutti i bambini potranno andare su “l’isola che non c’è”, il 22 salveranno il “naufrago più famoso” e il 29 diventeranno tutti più grandi in un mondo di piccoli. Il 5 giugno ci si divertirà con “le av-venture di Tom”, il 12 giugno si andrà “alla scoperta della foresta amazzoni-ca”, il 19 tutti potranno diventare un “piccolo grande principe” ed infine il

26 giugno si chiuderà con “gira gira il mondo in 60 giorni”.

Menù speciale Se dopo una serata a giocare, a diver-

tirsi e a vivere l’avventura i vostri bimbi avranno fame da McDonald’s si potrà degustare l’offerta per la famiglia com-posta da 1 McMenù + 1 Happy Meal al prezzo speciale di 8,50 euro.

Riparte il concorso ide-ato dal giornalista Paolo Moschini (nella foto con l’arpista Carla They) che si concluderà il 4 settembre con le premiazioni di rito. Gli autori potranno par-tecipare ad ogni sezione, fino ad un massimo di 3 componimenti. Le poesie non devono avere contenu-ti violenti, volgari, politici, ideologici e nessun riferi-mento esplicito od allusivo a sesso, droga, esoterismo, magia, oroscopi e supersti-zione ; non dovranno essere state pubblicate in precedenza su quotidiani, libri, riviste, blog e siti Web, nè tanto meno essere già state premiate od aver partecipato ad altri concorsi e dovranno giungere entro e non oltre il 20 Agosto 2012. Le tematiche: felicità, trascendenza, metafisica,sogno, musica, dialogo tra i popoli e le reli-gioni, fede, libertà, senso della vita, cultura e tradizioni, ambiente e animali, volontariato, diritti umani, amore universale, ideali, società. Info: www.paolomoschini.com

Il gruppo AIDO (Associazio-ne italiana per la donazione di organi e tessuti) di Castiglione delle Stiviere ha organizzato il 1° concorso fotografico intito-lato “Uno scatto di solidarieta’”, sottotitolato “ Ogni donazio-ne fa fiorire la vita! – ordinarie immagini di altruismo…”. In entrambi i casi l’iniziativa era rivolta ai giovani e per l’occa-sione sono stati protagonisti gli studenti frequentanti le classi del triennio dell’Istituto superiore “Francesco Gonza-ga” di Castiglione d/Stiviere.Sabato19 maggio, presso

l’auditorium del “Francesco Gonzaga” con la partecipazio-ne della neo eletta Presidente provinciale Aido Sig.ra Da-niela Rebecchi, si e’ svolta la cerimonia di premiazione che ha visto i seguenti vincitori: per la categoria “foto singo-la” 1° Classificata Francesca Sarcina. 2° Classificata Vero-nica Castioni. 3° Classificato Matteo Beda. Per la categoria “sequenze”: 1° Classificata De-bora Giacobini con “Invito alla vita” e seconda classificata Vittoria Caiola con la foto “Il pezzo di ricambio”. (D.R.)

6ª edizione del Concorso Nazionale di Poesia online “Cultura on the Web“

L’Aido nelle scuole

www.paolomoschini.com

CASTIGLIONE

Appuntamento con l’avventura McDonald’s

del mercato, un gruppo termi-co modulare, multibruciato-re, a condensazione coperto da brevetti in tutto il mondo. Da sempre attenta e sensibile alla qualità, alla sicurezza azienda-le nonché all’ambiente, Unical ha conseguito oltre a numero-se certificazioni di prodotto e di gestione della qualità ISO 9001, anche i riconoscimenti ISO 14001 e OHSAS 18001 per aderire infine al Modello or-ganizzativo ex Dlgs 231.

Nella foto il dirgente Unical Sergio Fiorani con il premio

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Riccardo Pezzo

Si può proprio dire che sia cresciuto in mezzo ai motori Riccardo Pezzo, conti-tolare col fratello Davide della splendida e prestigiosa concessionaria BMW Tullo Pezzo che ha sede in via Einstain in quel di S.Giorgio di Mantova. Ed ai motori deve molto. La solida carriera d’imprenditore affer-mato, nonostante gli anni siano solo 48, Riccardo Pezzo ha iniziato a costruirla già da adolescente quando i sabati pomerig-gio, le vacanze di Natale e quelle estive lo vedevano già impegnato nell’azienda del papà Tullo, a fare da “piccolo” in officina, a lavare automobili, a fare l’inventario dei pezzi di ricambio in magazzino.“Mio padre mi portava con se, quando avevo ancora i pantaloncini corti, a ven-dere qualche auto. Da spettatore attento ricordo le dinamiche di allora che, molto spesso, si ripropongono ancor oggi, im-mutate nel tempo”. La storia di papà Tullo caratterizzerà fortemente la vita di Davide e Riccardo: da semplice giovane di bottega presso le officine meccaniche “Lui e Boldrini”, durante il corso della guerra Tullo Pezzo venne arruolato in aviazione ove, al corso per motoristi aeronautici a Venezia, nel 1942, risulta primo su 69 partecipanti. Una grande passione per i motori che lo porta nell’immediato dopoguerra alle Officine Marconi di Curtatone, dove matura un crescente spirito d’autono-mia che sfocia nella realizzazione della “Pezzo e Pistoni”, che in breve diventa elemento di riferimento nella Manto-va di allora quale officina specializzata nell’ambito della meccanica, autorizzata DKW (ex Auto Union attuale Audi) per le auto nonché autorizzata Bianchi per quanto riguarda il settore motociclette. Nel 1954 l’amico Pistoni, conosciuto in Marconi, decide improvvisamente di emigrare in Australia: la società cambia e prende il nome di Tullo Pezzo. Dal matri-monio con la signora Pina nasce Davide nel 1955. E’ il periodo in cui l’attività di Tullo Pezzo prende piede e nel quale ini-ziano le collaborazioni commerciali tra cui quelle con BMW, un marchio allora pressoché sconosciuto. Nel 1964 diventa concessionario ufficiale BMW a Man-tova e nello stesso anno nasce Riccardo. “Tra due anni festeggeremo i 50 anni del-la Tullo Pezzo con la partnership BMW. Siamo alla quarta generazione con Nico-lò e orgogliosi di essere tra le 5 o 6 con-cessionarie in Italia che vantano tra i 45 e i 50 anni non solo di collaborazione con la prestigiosa casa tedesca, ma di fedeltà ad un marchio leader mondiale nel setto-re automobilistico”. Ci racconti di questo suo grande tra-

di Kart professionistici, eventi fashion-vintage legati alle auto quali la Winter Marathon oppure gare sportive in qualità di navigatore come nel Campionato Ita-liano Fuoristrada Endurance”.Accennava agli impegni di lavoro….“A fine anni ’80, dopo essermi conquista-to la fiducia sul campo, ho preferito inter-rompere gli studi universitari, in quanto cresceva la quota di responsabilità com-merciale che avevo in azienda.Mio padre ad un certo punto mise da parte, con intelligenza, l’orgoglio di im-prenditore e delegò completamente a Davide e a me la guida (mai termine fu più appropriato) della concessionaria.Sono stati poi numerosi i corsi di autofor-mazione, a 360 gradi, fatti alla SDA Boc-coni nonché quelli promossi dalla BMW Italia che mi hanno in parte ripagato del-la rinuncia agli studi universitari”.Lei è contitolare di una concessionaria e di un marchio storici. Potrebbe sin-tetizzarmi in 3 modelli d’auto 30 anni della sua esperienza legata a BMW?“In termini di volumi dico le Serie 3, dal-la nascita alle varie evoluzioni. In termini emozionali dico il mondo delle Z, l’em-blema delle sportive di razza, ovvero Z1, Z3, Z8. Se devo invece citare una vettura che mi ha dato le più grandi soddisfazioni dico M3, dalla prima versione presentata nell’86 fino a quella dei giorni d’oggi”.Qual è la soddisfazione di essere un cliente BMW Tullo Pezzo?“Qualche tempo fa un cliente affezionato ci ha portato una vettura che gli abbiamo venduto nel 2001, con la quale ha effet-tuato ben 700.000 km, “tagliandandola”

costantemente da noi. Abbiamo sosti-tuito la vettura con un auto di nuova generazione, a condizioni vantaggiose, e l’abbiamo gratificato ulteriormente omaggiandolo di un contratto di manu-tenzione BMW per 4 anni offerto dalla nostra concessionaria. Proprio in questi giorni, invece, un cliente storico manto-vano che oggi vive in Toscana, mi ha tele-fonato e ha deciso di sostituire la sua vet-tura. Gli ho consegnato personalmente la macchina a Viareggio, dopo aver pranza-to con lui: e mi ha regalato, come accade-va un tempo, anche un salame mantova-no! Per noi il cliente non è un numero ma

sporto verso i motori.“Ho sempre respirato la passione per i motori in casa, anche grazie al grande legame che mi univa e unisce a mio fra-tello, del quale sono stato attento spet-tatore nella sua crescita legata al mondo delle due e delle quattroruote. Sono pas-sato dalla bici, della quale conservo una grande passione, al primo ciclomotore a 14 anni, un “Black Fifty Special”. Negli anni ho cavalcato le evoluzioni delle varie moto da strada, dai 50 ai 1000 cc di ci-lindrata, passando per le “Enduro” negli anni 80, che mi hanno dato la possibilità di conoscere un nuovo aspetto, ovvero quello della motocicletta legata al conte-sto natura; la possibilità quindi di esplo-rare luoghi nuovi e vivere sensazioni che nessuna moto da strada sapeva regalare”. Mi dica alcuni dei suoi viaggi…“A 23 anni ho attraversato 5 stati dell’America percorrendo 7.000 km in 25 gg a bordo di una BMW GS 80 mo-dello Parigi Dakar, la moto che ho più nel cuore e che a distanza di 24 anni sono riuscito a ricomprare. Ma ho anche attra-versato i deserti Australiani, la penisola dello Yucatan oppure raggiunto Capo Nord partendo da Mantova. Passione che si è affievolita, ahimè, nel tempo, a causa degli impegni di lavoro”.Quindi il passaggio naturale è stata ver-so le quattroruote?“Nel momento in cui si abbandonano le due ruote ci si avvicina spontaneamente alle quattro, e naturalmente viaggiando in ambienti dove c’era la possibilità di accostarsi a questo mondo ho iniziato a dedicarmi a corsi di pilotaggio, corsi

Una vita legata ai motori… e un cuore BMW

una persona da rendere felice”. Come vede il futuro a livello imprendi-toriale? La crisi insiste…“Per noi l’imperativo è, e sarà, resistere in una situazione di mercato dove tutti gli aspetti marciano contro il mondo dell’au-to. Resistere perà con spirito costruttivo. Vogliamo salvaguardare i posti di lavoro dei nostri collaboratori: ad oggi, infatti, non abbiamo collocato nessuno di loro in cassa integrazione. Siamo partner di un marchio che, in questo momento, sta facendo il record storico di vendite, gra-zie ai mercati emergenti. Ci rassicura il fatto di avere un partner forte ed affidabile e che BMW stia sfor-nando modelli altamente tecnologici, in direzione soprattutto del rispetto dell’ambiente; non è un caso che avremo vetture elettriche tra un anno da com-mercializzare”.Ci svela un po’ di più di Riccardo Pez-zo?“Amo viaggiare e conoscere sempre più le zone del mondo che ancora mi sono sco-nosciute. Mi piace molto praticare sport quali sci, sci nordico e mountain-bike. L’enogastronomia è una mia passione: la ricerca di ristoranti che esprimono la tipi-cità del territorio e la qualità dei prodotti non nego che è stata pure premiante, in quanto molti ristoratori nazionali sono poi diventati nostri clienti”.A Luglio saranno 10 anni per la nuova sede di S.Giorgio di Mantova. Quali i suoi prossimi obiettivi?“L’autonomia e la crescita professionale più veloce possibile da parte dei miei ni-poti, uno dei quali è già in azienda…per poter cedere lo scettro e dedicare mag-gior tempo alle mie passioni” risponde sorridendo Riccardo Pezzo. Una risposta che non fa che testimoniare che la storia di questa famiglia continua, con lo stesso impegno, la stessa passione, gli stessi valori, immutata nel tempo.

a cura di Marco Morelli

Una grande passione per le due ruoteA bordo della sua BMW GS 80 modello Parigi Dakar ha at-traversato negli USA 5 stati e percorso 7000 km in 25 gg

Dieci anni per la nuova sede di S.GiorgioA luglio 2012 la nuova sede di via Einstain a S.Giorgio di Mantova festeggerà il decimo compleanno

La quarta generazione Tullo PezzoRiccardo col nipote Nicolò (a sx), che rappresenta la terza generazione della famiglia Pezzo

In alto: la passione dello sci condivisacon i Campio ni del Ex Valanga Azzurra Kristian Ghedina e Kurt Lastaetter, testimonial anche del Mondo BMW xDrive. A lato: Riccardo Pezzo su un Kart professionale

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a cura di Manuela Reni

Castiglione delle Stiviere è il pa-ese che ha dato i natali a San Lu-igi Gonzaga, patrono mondiale della gioventù, e luogo che ha ispirato l’idea della fondazione della Croce Rossa grazie al co-raggio delle donne castiglionesi accorse in soccorso dei feriti del-la battaglia del 1859. Il piccolo paese dell’alto mantovano spic-cherà il volo negli anni del do-poguerra grazie al carattere de-cisamente pragmatico dei suoi abitanti, pari per intraprendenza

a quello delle donne del Risorgi-mento. Nonostante Castiglione delle Stiviere sia infatti svantag-giata a causa delle difficoltà ir-rigue del suolo collinare di ori-gine morenica, la svolta avviene quando l’area venne prima di-chiarata ‘area bianca di spopola-mento’, poi ‘aerea verde’ e infine ‘area depressa’.Ciò produce inizialmente una massiccia migrazione di citta-dini castiglionesi verso Milano; questi inviano appena possibi-le aiuti economici alle famiglie rimaste a casa. Al contempo il Comune sa prontamente avva-lersi di una legge riguardante ‘le opere straordinarie e di pubblico interesse nell’Italia Settentrio-nale e Centrale’, la quale preve-de agevolazioni sul reddito per le piccole imprese. Castiglione riscatterà così la sua condizione di ‘area depressa’ trasformando-si progressivamente in secondo polo commerciale ed industria-le della provincia di Mantova. I Consorzi di Bonifica complete-ranno l’opera di trasformazione, non solo orografica, dell’intero comprensorio.In questo clima di fervore im-prenditoriale castiglionese, as-sieme a tante altre aziende im-portanti, nate proprio in questo periodo, si inserisce a pieno ti-

tolo Messaggerie del Garda, azienda di Trasporti e Logisti-ca, fondata nel 1955 da Gino e Mariuccia Beschi, genitori degli attuali titolari: Mario, Angelo e Giorgio Beschi.L’Azienda, che inizialmente for-nisce anche generi alimentari, mobili e collettame soprattutto ai castiglionesi “emigrati” a Mi-lano, negli anni Settanta farà un salto di qualità con l’acquisto del terreno dove sorge la sede ammi-nistrativa attuale, grazie alla leg-ge Ponte 1967, che consente al Comune, nell’indimenticabile persona del Sindaco Enzo Bo-letti, di vendere a Messaggerie il terreno con licenza edilizia.Il dottor Mario Beschi, Presiden-te del CdA dell’azienda, facendo un rapido excursus dell’attività aziendale, racconta: “Siamo cre-sciuti seguendo lo sviluppo dei nostri stessi clienti, come Mar-chon, Henkel, Basf, A&T Euro-pe Piscine Castiglione, Golden Lady e Barilla, Europool, per citarne solo alcune, in una tem-pestiva sinergia che ha fatto pro-sperare noi e loro. La nostra ca-ratteristica infatti è quella di non dire mai di no a nessun tipo di cliente-servizio, cercando ogni volta soluzioni nuove a proble-mi diversi”.“Oggi- afferma Beschi- la no-stre sedi operative sono a Mila-no, Mantova, Brescia, Piacenza e Castiglione delle Stiviere. Of-friamo logistica di qualità a 360 gradi, sia internazionale che na-zionale, e magazzini di logistica che sorgono tra Castel Goffredo (MN) e Zingonia (BG) con una superficie complessiva occupa-ta di 180.000 mq. Seguendo la crescita dei nostri Clienti ci sia-mo spostati con loro in Serbia ed ora siamo pronti come piat-taforma logistica per tuttti i Pa-esi dell’Est”.“Siamo a tutti gli effetti MTO,

cali espressi, dal carico comple-to alla cisterna, anche ADR, dal groupage all’importazione dalla Cina. Grazie ad un esperto do-ganalista, possiamo sbrigare tut-te le pratiche doganali e coordi-nare senza intoppi tutti i tipi di trasporto (via terra, via nave ed aereo)”. Aggiunge Beschi: “Ciò ci è consentito dal fatto che sia-mo Operatori Economici Au-torizzati (certificati AEO Full ndr) e perciò accreditati a forni-

re consulenze doganali ai clienti che si rivolgono così ad un uni-co interlocutore. Forniamo loro tutta l’assistenza sia in import che in export, garantendo sicu-rezza e semplificazioni proce-durali nel mutuo riconoscimen-to con le Autorità competenti. Quando arriva la merce, questa viene stivata nei magazzini, che in parte sono zona franca, segui-rà poi un’operazione di picking e la successiva spedizione al mit-tente”.L’attenzione che viene data all’attività a basso impatto am-bientale, da parte dell’Azienda, è puntuale e rigorosa: vengono utilizzati solo automezzi moder-ni, in classe Euro 5, sostituiti al-meno ogni 4 anni, inoltre ven-gono ottimizzati i carichi grazie a software sofisticati che evita-no giri a vuoto e viene sostenu-ta l’intermodalità del traspor-to con l’ausilio di mezzi diversi. Viene effettuata anche la raccol-ta differenziata e utilizzata la carta riciclata per il packaging e per le stampe negli uffici.L’Azienda vanta oggi un fattura-to annuo di 25 milioni e anno-vera 140 dipendenti fissi più 40 collaboratori esterni (ci sono al-meno 15 autisti esterni).Messaggerie del Garda può senz’altro definirsi un’Azienda a conduzione famigliare perché oltre ai tre fratelli senior, Mario, Angelo e Giorgio, è subentrata la nuova generazione dei figli: Alessandra, da poco eletta Pre-sidente dei Giovani Industriali di Mantova, addetta ai traspor-ti internazionali, Paola che si oc-cupa di Risorse Umane e Marke-ting, mentre Stefano è alla parte finanziaria, e i 2 cugini, Andrea e Rebecca, rispettivamente alla conduzione della filiale di Bre-scia e all’ufficio Acquisti. Il fu-turo di Messaggerie del Garda sembra essere assicurato nella continuità generazionale e arric-chito da nuove competenze, in un mondo che è scambio e co-municazione e che non si arre-sta di fronte ad ostacolo alcuno. Vedremo spesso l’esotico pap-pagallo, simbolo inequivocabile di un animale raro, volare come un mercurio alato per i 5 Con-tinenti.

Fondata nel 1955 da Gino e Mariuccia Beschi l’azienda ha oggi cinque sedi operative: Milano, Mantova, Brescia, Piacenza e Castiglione delle Stiviere

Messaggerie del Garda“Molto meglio del solito piccione!”

Da sx a dx in alto: Andrea Beschi, Mario Beschi, Angelo Beschi,

Alessandra Beschi. Da sx a dx in basso Paola Beschi, Giorgio Beschi, Alessandro Bauso

do del consumo; forniamo in-fatti servizi che vanno dalla ge-stione del magazzino anche In House (presso il cliente ndr) al trasporto di collettame e ban-

un acronimo che sta per Multi-modal Tranport Operator, in quanto rappresentiamo un cru-ciale anello di congiunzione tra il mondo del lavoro e il mon-

Note storiche da: Quadrilogia castiglionese, Zanotti Editore

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Al via l’attesa XVIII Edizione, dal 30 giugno al 31 agosto 2012

I Suoni delle Dolomiti:in cammino verso la musica tra storia, natura ed emozioni

Anche quest’anno, fra il 30 giugno e il 31 agosto, le montagne del Trentino, le sue malghe, le roc-ce, i boschi, i suoi laghi, accoglieranno artisti di fama internazionale, ospiti di un festival unico al mondo, giunto alla XVIII edizione: I Suoni delle Dolomiti. La musica come linguaggio universale, la monta-gna come spazio di libertà: è questo il pensiero forte attorno al quale ruota un festival che, anno dopo anno, vetta dopo vetta, è diventato uno de-gli eventi più attesi da chi ama abbinare l’arte e la montagna. Organizzato come di consueto dall’Assessorato provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione e da Trentino Marketing Spa con Apt d’ambito, Consorzi Pro Loco, numerosi sog-getti pubblici e privati del territorio e la direzio-ne artistica di Chiara Bassetti e Paolo Manfrini, I Suoni delle Dolomiti offre dunque anche per l’estate 2012 la possibilità di condividere momen-ti di vita e di ascolto fuori dal comune.L’edizione 2012 de I Suoni delle Dolomiti pren-derà avvio sabato 30 giugno, al Rifugio Micheluz-zi, in Val di Fassa, con Malika Ayane, una delle nuove voci della musica italiana, per concludersi venerdì 31 agosto, al Rifugio Fuciade, sempre in Val di Fassa, con un progetto speciale di Stefano Bollani che vedrà coinvolti il quintetto I Visiona-ri e, quale special guest, Irene Grandi.Nel mezzo un lungo, affascinante viaggio nel se-gno della musica classica, della canzone d’autore, del jazz, della world music ma anche di incontri con personalità della cultura e dello sport uniti dal grande amore per la montagna. Domenica 1 luglio è previsto un evento dal par-ticolare significato, dedicato alla montagna e alle sue tradizioni canore: “Dolomiti d’InCanto”. Alle 11 della mattina 10 cori del Trentino rende-ranno omaggio alle montagne elette dall’UNE-SCO a Patrimonio Naturale dell’Umanità, esi-bendosi nei pressi di altrettanti rifugi. L’iniziativa vedrà la partecipazione di apprezzate formazioni, alcune delle quali affermate a livello internazionale e tutte depositarie di antiche tradi-zioni tramandate di generazione in generazione: Coro Croz Corona (Rifugio La Montanara, Al-topiano della Paganella), Coro Monte Calisio (Rifugio Stavèl Francesco Denza, Val di Sole), Coro Pasubio (Rifugio Peller, Dolomiti di Brenta versante della Val di Non), Coro S. Ila-rio (Rifugio Stella d’Italia, Altopiano Folgaria), Coro Sasso Rosso (Rifugio Giorgio Graffer, sul-le Dolomiti di Brenta versante della Val Rende-na), Coro Soldanella (Rifugio Potzmauer, Valle di Cembra), Coro Trentino SOSAT (Rifugio Capanna Cervino, Passo Rolle), Coro Val Fas-sa (Rifugio Contrin, Val di Fassa), Coro Valle dei Laghi (Rifugio Bindesi-Pino Prati, Trento), Coro Valsella (Rifugio Val di Fumo, Valle del Chiese). Alle ore 12 i cori intoneranno simultaneamente “Le Dolomiti”, canzone diventata uno dei classici del repertorio corale trentino. I successivi tre concerti avranno in comune stru-menti a fiato, ma in contesti musicali diversissimi fra loro: mercoledì 4 luglio (Garda Trentino, Ri-

La musica come linguaggio universale, la montagna come spazio di libertà: è questo il pensiero forte attorno al quale ruota un festival che, anno dopo anno, vetta dopo vetta, è diventato uno degli eventi più attesi da chi ama abbinare l’arte e la montagna

Servizio a cura diMarco Morelli

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fugio San Pietro) l’Italian Saxophone Quartet eseguirà un variegato repertorio adattato all’in-venzione di Adolphe Sax; giovedì 5 luglio a Busa di Grual (Val Rendena, Doss Del Sabion,) la Fan-fara Tirana animerà un’autentica festa di ritmi balcanici; sabato 7 luglio a Passo di Lavazé (Val di Fiemme) il Quintetto dell’Opera di Milano e la Banda Sociale di Tesero daranno vita a un inedi-to incontro fra musica colta e popolare. Improntato allo stesso spirito sarà anche il con-certo del duo violino – fisarmonica Gilles Apap, Myriam Lafargue, in programma mercoledì 11 luglio a Malga Kraun (Monte di Mezzocorona). L’innata attenzione de I Suoni delle Dolomiti ver-so la musica classica sarà evidenziata da numerosi appuntamenti, ad iniziare dalla novità dell’edizio-ne 2012 del festival trentino “Il Tabià dei Suoni”,

ciclo di concerti ospitato nella Baita Premessaria, nel cuore della foresta demaniale di Paneveggio, recentemente restaurata e costruita con il pregia-to legno della Val di Fiemme che sin dai tempi di Stradivari fornisce la materia prima per la realizza-zione di strumenti musicali di elevata qualità. In questo luogo ideale ad accogliere le sonorità di strumenti antichi e altrettante preziose esecuzio-ni, si esibiranno il celebre violinista Gidon Kre-mer (sabato 14 e domenica 15 luglio alle ore 11), accompagnato per la speciale occasione dal giova-ne talentuoso pianista Daniil Trifonov, il Quar-tetto di Cremona (sabato 28 luglio, ore 11 e ore 15), una delle più significative realtà cameristiche italiane, e Mario Brunello (venerdì 3 e sabato 4 agosto, ore 11 e ore 15), che col suo violoncello Maggini del ‘700 è ospite de I Suoni delle Dolo-miti sin dalla prima edizione. E a conferma del suo grande amore per le avven-ture musicali e in montagna, Brunello sarà al cen-tro insieme alla violinista tedesca Isabelle Faust dell’ormai tradizionale trekking, che quest’anno si svolgerà in Val di Sole, tra i Rifugi del Ceveda-le, dal 16 al 18 luglio. Un solo giorno di pausa e il musicista veneto salirà al Rifugio Mantova al Vioz, che con i suoi 3.535 m. è il rifugio più alto del Trentino e delle Alpi Orientali.Sempre in tema di note classiche, i concerti del violinista russo Pavel Berman con I Virtuosi Italiani (giovedì 19 luglio, Lagorai, Malga Caval-lara,), dello stesso Quartetto di Cremona nella “foresta dei violini” (domenica 29 luglio, Val di Fi-emme, Parco di Paneveggio, località Carigole), del violinista Sergey Krilov e del violista Maxim Ry-sanov (venerdì 24 agosto, Val di Fiemme, Laghi di Bombasèl), entrambi solisti di primissimo ordine, e di due rinomate formazioni di ottoni, Canadian Brass (sabato 25 agosto, Val di Fassa, Val Salei,) e London Brass (martedì 28 agosto, Val di Sole, Bivacco Dino Marinelli). Infine, i violoncellisti Monika Leskovar e Gio-vanni Sollima renderanno omaggio agli alberi suonando composizioni di Marais, Debussy e del-lo stesso musicista siciliano (“The Interpertation of Dreams”) nel museo a cielo aperto di Arte Sella (mercoledì 29 agosto, Malga Costa, Valsugana), straordinario esempio di integrazione fra arte e natura. Ampio lo spazio destinato alla canzone d’auto-re italiana, con una significativa rappresentanza femminile: oltre a Malika Ayane, Patrizia La-quidara (giovedì 12 luglio, Primiero, Prati di San Giovanni) e Cristina Donà (venerdì 13 luglio, Val di Fassa, Gardeccia). Qualificato anche il versante maschile, con Gianmaria Testa (giovedì 26 luglio, Valle dei Laghi, Prada), Samuele Bersani (giovedì 9 agosto, Val di Non Rifugio Predaia Ai Todes-ci), Simone Cristicchi (martedì 21 agosto, Altopiano di Lavarone, Tablat) ed Enrico Ruggeri (giovedì 23 agosto, Val Rendena, Camp Centener). Una delle presenze più prestigiose dell’edizione 2012 de I Suoni delle Dolomiti è sicuramente quella di Gilberto Gil, una delle firme più illustri della mu-sica brasiliana. Mercoledì 25 luglio a Villa Welsperg, ai piedi del-

le Pale di San Martino, Gil sarà accompagnato dal figlio Ben alla chitarra, dal violoncellista Jaques Morelenbaum, dal violinista francese Nicolas Krassik e dal percussionista Gustav di Dalva. Di rilievo sono pure le partecipazioni al festival dei The Klezmatics (martedì 24 luglio, Val di Fiemme, Buse de Tresca), originali interpreti del klezmer spruzzato di jazz, dell’eclettico Califor-nia Guitar Trio (martedì 31 luglio, Valle di Ledro, Tremalzo, Passo Dil), del versatile Gnu Quartet (mercoledì 8 agosto, Val Rendena, Malga Rosa,), del duo chitarristico Al Di Meola, Peo Alfonsi (venerdì 10 agosto Trento, Viote, Le Marocche,) e del fisarmonicista transalpino Richard Galliano (lunedì 20 agosto, San Martino di Castrozza, Prati Col). Più schiettamente jazzistici si preannunciano i concerti di due valentissimi trombettisti quali Pa-olo Fresu ed Enrico Rava, rispettivamente attesi in coppia con il bandoneonista Daniele Di Bona-ventura (lunedì 30 luglio, Altopiano della Paga-nella, Malga Spora) e con il trombonista Gianluca Petrella (lunedì 6 agosto, Val di Fassa, Baita alle Cascate). Ai confini fra jazz e composizione contemporanea si colloca invece il concerto del vibrafonista An-drea Dulbecco e del Double Mallets Trio (lunedì 27 agosto, Valli Giudicarie, Malga d’Arnò), men-tre improntata al sempre sorprendente binomio

musica – ironia sarà la performance degli inconte-nibili tipi della Banda Osiris (venerdì 30 agosto, Passo del Redebus, Dosso di Costalta). Ma non è tutto. Anche quest’anno sono previsti gli appuntamenti con L’Alba delle Dolomiti, che aggiungono un tocco di magia a una manife-stazione già di per sé ricca di fascino, e quelli nei luoghi della Grande Guerra di Dolomiti di Pace, che ospita artisti che si distinguono per il loro im-pegno a favore della fratellanza tra i popoli. Per L’Alba delle Dolomiti, sabato 28 luglio in Val di Fassa a Col Margherita, i “turisti per caso” Syusy Blady e Patrizio Roversi racconteranno av-venture, viaggi e scoperte senza ovviamente venir meno alla propria indole ironica.Quattro saranno i concerti di Dolomiti di Pace: giovedì 2 agosto (Valle del Chiese, Forte Cor-no) con la cantante della Costa d’Avorio Dobet Gnahoré, domenica 5 agosto (Vallagarina, Monte Creino) con il Coro Trentino SOSAT e il Nos Brass Quintet, martedì 7 agosto (Val di Sole, Forte Zaccarana,) con i 3MA, supergruppo che allinea tre specialisti africani di strumenti a corde, Ballaké Sissoko (kora), Driss El Maloumi (oud) e Rajery (valiha). Infine, mercoledì 22 agosto (Giardino d’Europa De Gasperi di Pieve Tesino) con la multietnica OrcheXtra Terrestre.

Info: www.isuonidelledolomiti.it

Il racconto delle Dolomiti

Riproposto il ciclo di incontri con grandi protagonistiAvviato con successo nel 2011 e quindi riproposto anche questa estate, il ciclo di incontri Il Rac-conto delle Dolomiti avrà come protagonista lo scrittore Erri De Luca (domenica 8 luglio, Val di Fassa, Rifugio Vajolet), il geo-logo e ricercatore Mario Tozzi (martedì 10 luglio, Val di Fassa, Col de Paussa, nei pressi del Ri-fugio Viel dal Pan), il campione di ciclismo Francesco Moser (lunedì 23 luglio, Passo Pordoi),

l’attore Giuseppe Cederna, che accompagnato dal sassofoni-sta Mirko Guerrini, ricorderà l’opera di Dino Buzzati (vener-dì 27 luglio, Val di Fassa, Rifu-gio Berg Vagabunden Hütte), e l’alpinista Manolo (mercoledì 1 agosto, San Martino di Castroz-za, Pale di San Martino, Rifugio Giovanni Pedrotti alla Rosetta). Tutti gli appuntamenti sono in programma alle ore 14, ad ecce-zione di quelli dell’1 luglio per

Dolomiti d’InCanto (ore 11), del 20 luglio al Rifugio Manto-va al Vioz ( ore 11), della Baita Premessaria (ore 11 e ore 15), del 28 luglio per L’Alba delle Dolomiti (ore 6). Ingresso libe-ro e gratuito, ad eccezione del trekking (riservato a un numero massimo di 60 partecipanti) dei concerti alla Baita Premessaria (riservato ad un numero mas-simo di 50 partecipanti) e del concerto ad Arte Sella.

Gli appuntamenti alle ore 14.00

Musicisti, ma anche attori, scrittori, alpinisti e sportivi, si incammineranno

assieme al pubblico verso luoghi incontaminati portando la propria

esperienza artistica e umana in alta quota, esibendosi in straordinari teatri

naturali nel massimo rispetto dell’ambiente circostante

Francesco Moser Giuseppe Caderna

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26 | Giugno - Luglio 2012

Nel cuore di Merano,nel cuore dell’Arte

Soggiornare all’Hotel Imperial Art vuol dire regalarsi emozioni

Che optiate per l’Hotel Valverde & Residenza, per l’Hotel Sport & Residenza o per l’Hotel Nettuno di Cesenatico (FC), coi Ricci Hotel sarete certo in buone mani

L’estate ai Ricci HoteLs di cesenatico (wFc)1 in VaLLe auRina

doVe L’aRia è puRa2L’albergo è situato su uno sperone di roccia che domina la vallata. Dal 24.06 al 19.08 il costo di 4 pernottamenti parte da 434 euro. Info: www.hochgall.it

la “dritta”Hotel Majestic:estate vitaleIntorno la natura a 360° e a pochi chilometri da Bru-nico. Questa è la location dell’Alpine Wellness Resort Majestic ****S. Ambien-ti dal comfort alpino, stu-ben tradizionali, un esclusi-vo centro benessere, cucina gourmet e poi anche molto per le famiglie e per i bam-bini. Il mondo Miraculix è l’area attrezzata con calcet-to, biliardo, giochi di società e schermo per la proiezione di film. Anche l’area turisti-ca di Plan de Corones offre spunti per trascorrere ogni giorno all’insegna di atti-vità e sport, come cavalcare pony, il percorso delle corde alte, bagni nel laghetto bal-neabile di Falzes.L’Alpine Wellness Resort Hotel Majestic, è uno dei

punti di forza con 1200 mq di wellness, piscina coperta e scoperta, la SPA Coroness e un’alimentazione sana e corretta, con colazioni alpi-ne da sogno e cene con am-pia scelta di portate, cucina gourmet e cucina vitale con piatti ipocalorici. Inoltre trattamenti rivitalizzanti ol-tre a quelli curativi ed este-tici. Settimane vantaggio-se per le famiglie dal 8.07 al 15.07 – dal 28.07 al 4.08 – 26.08 al 15.09. Sette pernot-tamenti a partire da € 784 a persona. I bambini fino a 9 anni non pagano.

Alpine Wellness Resort Majestic ****

S Brunico-Riscone (Bz) tel 0474 410993

www.hotel-majestic.it

Week end romanticoall’Hotel Costa dei Fiori

Una fuga di coppia al mare? Il sud della Sardegna è l’ideale per un tranquillo fine settima-na romantico. A Santa Mar-gherita di Pula sorge l’hotel Costa dei Fiori, un 4 stelle im-merso nella natura ideale per coppie, ma apprezzato anche dalle famiglie. In tipico stile sardo ha il suo punto di forza nel grande parco con 400 pal-me adulte da dattero, un’oa-si verde incredibilmente vasta ed ombreggiata, un vero trion-fo di buganvillea di ogni colo-re. Il parco separa l’albergo dal mare, dall’arenile privato dove serpeggia una piscina bord de mer. Costa dei Fiori è la meta giusta per staccare la spina qualche giorno. L’hotel, che vanta tre piscine, due ristoran-

ti, campi da tennis, sauna, mi-niclub, è situato in una zona della Sardegna famosa per le spiagge di dune e per il mare superbo. Due le mete imper-dibili nel raggio di 20 chilo-metri dall’albergo: le dune di Chia e la magnifica insenatura di Tuerredda. Fino al 31 agosto l’hotel pro-pone: 2 notti con trattamento di mezza pensione, sistemazio-ne in camera doppia Deluxe, 1 massaggio rilassante per due persone, colazione servita nel-la terrazza privata della stanza, cena a lume di candela a bor-do piscina. Costo: a partire da 212 euro per 2 persone.

Tel. 070 – 9245333www.costadeifiori.it

Un fine settimana a Merano è quanto di meglio possiate de-siderare per riprendervi da un periodo di intenso lavoro e di stress.Merano è una città cultural-mente molto significativa e molto vivace, e la storia più re-cente ne è una decisa testimo-nianza. Nell’Ottocento e nel Nove-cento, qui hanno soggiornato molti scrittori, tra i quali Franz Kafka e Rainer Maria Rilke e, negli Anni Cinquanta del seco-lo scorso, la vita artistica della città è stata movimentata dal-la frizzante presenza di Peggy Guggenheim. E se respirare l’arte non vi ba-sta, la straordinaria offerta tu-ristica meranese è completata dalla possibilità di passeggiate incantevoli (come la visita al Giardino botanico), dalle nuo-vissime Terme che si estendono su 50.000 m2 di parco con 13 piscine coperte e dodici vasche all’aperto, e da un’offerta cu-linaria di grandissimo valore. La capacità ricettiva della città è stata consolidata già alla fine

dell’Ottocento, con la costru-zione di alberghi molto con-fortevoli e di grande eleganza. Naturale quindi che, per non scostarsi dalla linea tradizionale meranese, il signor Alfred Stro-hmer abbia acquistato nel 2009 uno storico edificio per creare una dependance del suo Hotel Europa Splendid. Ma, in corso d’opera, cedendo a un impulso visionario, ha cambiato idea re-alizzando un hotel di nuova ed esclusiva concezione. Il centralissimo Hotel Imperia-lArt ha camere tutte diverse di-

segnate, fin nel più piccolo par-ticolare d’arredo, da tre artisti meranesi, che hanno creato così un’opera d’arte totale, applican-do ciascuno il proprio linguag-gio e la propria poetica. Le stan-ze disegnate da Elizabeth Hölz, Marcello Jori e Ulrich Egger – ciascuna riflettendo lo stile del suo progettista – esprimono quell’idea di qualità della vita e di originalità che già sono insite nella DNA dei meranesi. I tre artisti, con i loro interven-

ti, fanno attraversare dal magi-co soffio dell’arte quei luoghi – come le camere d’albergo – che appartengono tradizionalmente al freddo dominio dell’imperso-nalismo. L’ospite, immerso nel-la sorpresa e nello stupore susci-tato da questa sua temporanea totale fusione nel bello che lo avvolge, sente di partecipare e di appartenere a un sistema su-periore. E il suo spirito è già più lieve…

Silvano Tommasoli

SCELTI DA NOI

Esclusivo e autentico?Scegliete Baros Maldives...

Le Maldive sono anche una meta estiva. Per chi cer-ca relax e tranquillità, rappresentano un’alternativa alle mete affollate, un rifugio dove staccare la spina e fare anche attività sportive come snorkeling e nuo-to. Il tempo è tendenzialmente bello con tempera-

ture calde e gradevoli, qualche temporale e nuvole passeggere, non guastano la vacanza. Baros Maldives, pluripremiato resort dell’arcipelago nell’Oceano In-diano, propone speciali pacchet-ti per trascorrere qualche giorno in questo paradiso. Situato a poca distanza dall’aeroporto in-ternazionale, permette dopo cir-ca mezz’ora dall’atterraggio, di ritrovarsi già sulla meravigliosa spiaggia, rilassati e avvolti dalla natura rigogliosa dell’isola, con oltre 300 palme secolari. Le siste-

mazioni sono di diversa tipologia, dalla villa privata progettata per sedurre i sensi in totale relax, alle altre accoglienti camere come le over water villas. L’obiet-tivo è coccolare gli ospiti aiutandoli a lasciarsi alle spalle stress e problemi, offrendo programmi e atti-vità di vario genere uniti ai trattamenti della SPA. Il pacchetto estivo, disponibile dal 1 giugno al 30 set-tembre, si chiama Exotic Summer e comprende uno Chef ’s Cooking dimostrazione con light lunch, un Maldivian o Asian buffet, uno snorkeling tour con il biologo marino, un workshop relativo alle tecniche di trapianto dei coralli, mezza giornata alla scoperta dei segreti dell’isola, una sessione di yoga sulla san-dbank per due, transfer per l’aeroporto con nave veloce. Per non essere totalmente isolati dal mondo c’è Wi-Fi in ognuna delle 45 lussuose ville con spiag-gia e giardino privati e in tutte le altre sistemazioni. Info: www.baros.com/special-offers. Prezzi camera doppia al giorno in sistemazione b/b a partire da 850 USD per 4 notti e da 750 USD per 7 notti.

di ANNA MARIA CATANO

il suggerimento

In Kenia all’Ora Resort di Watamu

Sorge proprio all’ingresso del par-co marino di Watamu, ad una de-cina di chilometri da Malindi. Dalla passeggiata dell’albergo o comodamente seduti nel patio di una delle beach villas si possono ammirare gli atolli di candida sab-bia corallina che affiorano nella laguna paludosa. E’ il fenomeno della bassa marea che, con orari “a sorpresa”, regala uno spettaco-

lo emozionante di colori e sfuma-ture che variano del verde sme-raldo al blu, dal giallo dei fondali all’ocra del terreno circostante. La vista sull’oceano è spettacolare da qualunque punto d’osservazio-ne. E muta continuamente con l’avanzare del giorno. L’Ora Resort Watamu Bay è una delle tre strutture keniote del gruppo Ora Hotels, catena alber-ghiera italiana alla cui guida c’è Vincenzo Presti, abile impren-ditore e manager di talento. Lo standard qualitativo è ottimo gra-zie appunto alla gestione italiana. E garantisce una settimana di au-tentico relax tra mare, piscine, spa, animazione e cucina gustosa. O può anche essere l’occasione per cominciare ad assaporare un an-golo “autentico” del Continente nero. L’hotel organizza escursio-ni marine e safari nel vicino parco dello Tzavo, uno dei più estesi del Kenia. (www.orahotels.com).

Nell’Ottocento e nel Novecento, qui hanno soggiornato molti scrittori, tra i quali Franz Kafka e Rainer Maria Rilke

di Marco Morelli

Alla ricerca del lemure testa nera Quattordici giorni di viaggio per vi-

sitare l’inesplorato ovest e l’altopia-no centrale del Madagascar. Si parte il 26 agosto. Si atterra ad Antana-narivo e si parte verso la località di Morondava”. Si va poi a bordo di 4x4 nella zona inesplorata di Bekopaka e nella spettacolare zona carsica di Tsingy di Bemaraha. Poi si raggiun-ge il parco di Ranomafana. Si pro-segue per il parco Ranohira. A Tu-lear l’incontro con i grandi baobab e con le grandi tombe delle antiche tribù malgasce. Infine si ritorna alla capitale Viaggio di 14 giorni, voli, trasferimenti, mezza pensione, gui-da italiana per tutto il tour, ingressi ai parchi. Costo totale: 2.750 euro (minimo 8 partecipanti) a persona in camera doppia. Partenza: 26 ago-sto. www.focus-italia.com

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Raggiungere l’isola in soli 30 minuti, seduti in Business Class sulle navi gialle. Dal 14/06 al 17/09 Corsica Sardinia Ferries offre il servizio veloce sulla tratta Piombino-Portoferraio

Per l’elba in soli 30 minuti3 le leggende raccontate

dall’esPerto4Essere in riva al lago di Carezza, con i vostri bambini e un esperto del luogo vi racconta la leggenda di Re Laurino. Una vacanza di altri tempi, a ritmi lenti. www.carezza.com

APPUNTI DI VIAGGIO

L’incanto di una terra ricca di attrattiveLa Provenza, territorio del sud-est della Francia, costi-tuisce una delle più belle e affascinanti regioni del no-stro continente: la sua luce, il clima dolce, i profumi, il gusto di vivere, i paesaggi, la natura hanno contribuito da secoli a creare il mito di questo territorio. Si sono in-sediati Liguri, Celti, Greci, Romani che le hanno attri-buito il nome (“Provincia”) e vi hanno lasciato impo-nenti monumenti; inoltre Franchi, Longobardi, conti e vescovi, e addirittura papi. Papa Clemente V trasferì nel 1274 la sede pontificia da Roma ad Avignone. In Provenza non manca nul-la: dal mare alle montagne (les Alpilles), dai grandi fiu-mi navigabili (il Rodano), dai paesaggi ineguagliabili creati dalla natura e dall’uo-mo. Come stupende pennel-late di colore, coltivazioni di grano e cereali si alterna-no a grandi prati striati di lavanda, vigneti a perdita d’occhio, e poi ulivi, alberi da frutta, cipressi, platani, limoni, orti. E sempre tanta luce.Oggi visitare la Provenza è ancora più entusiasmante ed appagante, perchè alla stra-ordinaria bellezza dei pae-saggi, dei luoghi d’arte, dei piccoli villaggi, si assomma

tutto il piacere della gusto-sa cucina provenzale, grazie alla grande quantità di pro-dotti agricoli del territorio, oltre al godimento di una premurosa ospitalità. Suggeriamo “Les Bories & Spa” suggestivo albergo con un parco di otto ettari, nel quale esistono giardini aromatici, case preistoriche (le “bories”), una grande piscina. Oppure “l’Auber-ge de Cassagne & Spa”, nei dintorni di Avignone, carat-terizzato da un eccezionale ristorante gastronomico condotto da Philippe Bou-cher, Maitre Cuisinier de France.Senza tralasciare “La Vallon de Valrugues & Spa” con piscine interna ed esterna riscaldate, con ristorante ga-stronomico (1 stella Miche-lin) e bistrot “gourmand”. L’hotel si trova vicino a Saint-Rémy de Provence, la città di Nostradamus e di Van Gogh. (C.S.)

www.rendezvousenfrance.comwww.aubergedecassagne.com

www.hotellesbories.com www.vallondevalrugues.com

www.vaucluse.fr

Un Long weekend fuoriporta, in Francia, con LogisLogis suggerisce un itinerario alla scoperta della vicina Fran-cia, tra i profumi della Proven-za e la storia della Camargue. Il viaggio inizia da Menton, citta-dina di mare appena oltre il con-fine che separa la liguria dalla costa azzurra. Qui il pesce è il principe della tavola e nei tan-ti ristoranti lungomare è possi-bile gustare deliziose ricette al profumo di mare. Lo stile me-diterraneo contraddistingue anche l’hotel Paris Rome, una piccola struttura a conduzio-ne familiare dove la cordialità e l’accoglienza sono i veri punti di forza. Anche la cucina è ori-ginale e molto curata. Una sosta in questo piccolo hotel è l’ide-ale prima di riprendere il viag-gio alla scoperta della Proven-za. Pernottamento da 68 euro a camera. Proseguendo il viaggio

verso l’entroterra di Cannes, vi-sita d’obbligo è a Grasse, cittadi-na conosciuta in tutto il mondo per la sua tradizione profumiera. Relais Gourmand è un casolare provenzale circondato dal ver-de di siepi e cipressi. Situato in posizione strategica tra Grasse, Cannes e Antibes è l’ideale per andare alla scoperta delle prin-cipali attrazioni di queste loca-

lità, ad esempio le profumerie e il Museo Internazionale della Profumeria di Grasse. Inoltre, il ristorante dell’hotel è perfetto per concedersi un pasto ai sapo-ri mediterranei di stagione. Per-nottamento da 84 euro a came-ra. Se capitate in Provenza fino al 3 giugno, non potrete perde-re Les Voiles D’Antibes, la spet-tacolare regata di barche leggen-darie. Durante le regate Antibes offre ad armatori ed equipaggi un’atmosfera di grande convi-vialità grazie ad uno dei villag-gi di regata più vivaci del circu-ito. Concerti, mostre, parate e altre sorprese animano la vita a terra. Se decidete di soggiorna-re in questa caratteristica locali-tà di mare, scegliete il Logis El Djoliba, un casolare provenzale dall’architettura originale che si distingue per i suoi affreschi, le

vetrate, le colonne e le apertu-re a volta. La cena viene servita sulla terrazza che dà sulla pisci-na immersa nel parco. Pernotta-mento da 95 euro a notte. Pri-ma del rientro, tappa d’obbligo nella storica Arles, cittadina nel cuore della Camargue famosa per i suoi monumenti di epoca romana, dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNE-SCO. Arles è anche la cittadina che ha ispirato Van Gogh. Chi è alla ricerca di una dimora tipica dove poter soggiornare, trove-rà ciò che desidera nelle came-re in pietra antica dell’hotel De La Muette. Pernottamento da 48 euro a notte. Le strutture Lo-gis suggerite nell’itineario: Ho-tel Paris Rome, Menton Relais Gourmand, Grasse El Djoliba, Antibes Hotel De La Muette, Arles. www.logishotels.com

Logis vi offre la possibilità di prenotare le vostre vacanze in un alloggio di qualità e di approfittare di momenti insoliti e di grande divertimento in un ambien-te sempre acco-gliente

di ALESSANDRA CAPATO

il giramondo

Il Bad Moos vero angolo di paradiso

In sella, alla scoperta del territorio

vallo i sentieri che si inoltra-no nel bosco. Sotto lo sguar-do imponente delle Tre Cime, nelle Dolomi-ti, lo Sport & Kurhotel Bad Moos di Moso, Sesto, è pun-to di partenza ideale per una vacanza all’insegna del movimento all’aria aperta. Notevole è l’aggetti-vo giusto per questo sublime albergo che può davvero fregiarsi anche del ti-tolo di centro benessere: basti pensare che all’interno scorre da sempre l’an-tica fonte e ogni particolare è curato nel minimo dettaglio. Basti dire che la Val Fiscalina è un angolo di paradiso che si ricopre di erbe aromatiche, uti-li rimedi per il benessere e la bellezza. Erbe che vengono raccolte, preparate e trasformate in pozioni magiche da

spalmare sulla pel-le, arricchite con altri prodotti na-turali, non solo al-toatesini. Da non perdere il pacchet-to wellness parti-colarmente indi-cato per depurare e purificare l’orga-nismo dopo il lun-go e freddo inver-no. Affidatevi alle

mani esperte, sapienti e professionali del team della SPA. Una nota di me-rito va ad Erwin Lanzinger, proprieta-rio dell’albergo nonché appassionato di cavalli, fine intenditore di antiqua-riato, uomo di grande fascino e intel-ligenza che ha saputo realizzare tutto quello che avrete il piacere e l’occasio-ne di scoprire al Bad Moos.

Info:Sport & Kurhotel Bad Moos tel. 0474.71310 www.badmoos.it

Tauern SPA: innovativo centro benessere nelle Alpi Tirolesi

Nella splendida regione del Salisburghese una vacanza dove la natura regna sovrana

In primavera, quando il sole non pic-chia ancora forte, le giornate sono lun-ghe e il cielo limpido e terso, i prati si vestono di fiori variopinti: è questo il periodo migliore per salire in sella alla bicicletta o per seguire a piedi o a ca-

Una passeggiata a cavallo, lungo sen-tieri ricchi di storia, attraversando pae-saggi da cartolina. Si parte dal Montello, gioiello dei boschi della Serenissima. Il percorso si snoda tra piste verdeggian-ti ricche di querce, castagni, acacie e robinia, e non è raro

imbattersi in scoiattoli, lepri, caprioli o volpi. Si prosegue poi ver-so il borgo di Ciano del Montello per poi scendere e attraversare il Piave. La passeggiata prosegue verso i vigneti della Valdobbiadene. La Locanda Sandi accoglie amazzoni e cavalieri in un ambiente che profuma di passato. Ottima cucina del territorio abbinata ai vini Villa Sandi e camere accoglienti e arredate con gusto.

www.villasandi.it

Una struttura elegante e moderna, dove sti-le contemporaneo e paesaggio circostante, si integrano perfettamente. Un luogo dove soggiornare e concedersi il relax al top nel Resort Hotel 4 stelle superior TAUERN Spa di Zell am See – Kaprun, il nuovo modo di concepire la propria vacanza. Natura e benessere, 20.000 mq di Spa (11 piscine all’esterno e all’interno, 10 saune e una grande area riservata ai bambini con di-vertimenti acquatici), trattamenti di bellez-za naturali e una magnifica Panorama Spa riservata ai clienti dell’hotel, che si trova sul tetto con una piscina a sfioro sulla vallata e con il ghiacciaio che domina maestoso e

suggestivo. La struttura dispone di 160 ca-mere e suite, oltre a due magnifiche Senior suite con sauna privata e caminettoOltre ai classici servizi della mezza pensione, la formula “Campo Base” della TAUERN Spa prevede l’accesso illimitato ai 20.000 mq di Spa del Water and Sauna World, l’ac-cesso alla suggestiva Panorama Spa riservata ai clienti dell’hotel, alla palestra con attrezzi Technogym e ai servizi gratuiti di frigobar con bevande analcoliche illimitate, frutta fresca, parcheggio e Wi-Fi. Ma anche escur-sioni quotidiane a piedi o in mountain bike, tra le bellezze del Parco Nazionale Alti Tau-ri. Ogni sera la cena da tre portate più buffet

di antipasti e dolci, soddisferà anche i pala-ti più esigenti, grazie a un perfetto mix tra ricette tradizionali preparate con prodotti locali e piatti della cucina internazionale

Water and Sauna World: 20.000 mq. di Spa dove trascorrere

interminabili giornateNuotare controcorrente nella piscina attiva, oppure nella piscina relax con la sua grotta o in quella con cascate d’acqua e contem-plare le maestose montagne che superano i 3000 metri d’altezza, così vicine da sembra-re a un passo dalla porta dell’hotel. Nelle zone all’aperto, si può scegliere tra la piscina d’acqua salata per il relax, la piscina attiva e una piscina fitness lunga 25 m. L’imbarazzo della scelta continua anche al momento della sauna: a disposizione infatti 10 diversi tipi di saune e bagni turchi, compresa un’area non – nude con sauna finlandese. Il tema della natura è dominante anche nella TAUERN SPA Alpin Vital SPA & Kosmetik: 17 sale per massaggi, bagni, peeling, e numerosi trat-tamenti con prodotti naturali alpini come arnica, salgemma e oli vegetali. I prodotti co-smetici utilizzati sono di origine naturale.

Per tutti I pacchetti Tauer spa: www.tauernspakaprun.com

Tauern SPA Zell am See-KaprunTel:. +43 (0) 6547 2040-0

La struttura dispone di

160 camere e suite, oltre a due magnifiche

Senior suite con sauna privata

e caminetto

di Marco Morelli

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L’armonia del feng shuiAnticamente in Cina si usa-va costruire ed arredare le case ed i grandi palazzi se-guendo le energie del gran-de dragone che scorre sot-to la superficie terrestre per evitare correnti negative e quindi il verificarsi di even-tuali eventi negativi.Attualmente torna l’esigen-za di seguire queste antiche saggezze per migliorare la nostra vita all’interno delle nostre abitazioni, per po-ter usufruire al meglio delle correnti positive che in essa circolano, posizionando sa-pientemente anche l’arredo.Il termine feng shui si può tradurre come vento ed ac-qua, due elementi inaffer-rabili. Per comprenderne il significato recondito do-vremmo addentrarci nel-la filosofia cinese, in modo particolare nel taoismo, ma in questa sede ci limiteremo ad un rapido excursus.Il punto di partenza è il ch’i, il respiro della natura, l’energia vitale che scorre nel mondo, la quale rispon-de a precise leggi. Tali prin-cipi universali sono rac-chiusi nel concetto di Li, l’ordine naturale, che gli esseri umani non possono afferrare pienamente, ma sanno bene come esso sia

essi vi è l’inadeguatezza del luogo dedicato al sonno. Il letto non deve essere po-sto ne’ con i piedi ne’ con la testata di fronte alla por-ta, dal momento che tali si-stemazioni renderebbero difficile il controllo sulla stanza e sulle persone che potrebbero accedervi. Esso non va nemmeno posto di-rettamente sotto ad una fi-nestra, al fine di evitare di essere colpiti violentemen-te dai raggi solari. È scon-sigliabile porre il letto nel pieno del flusso di corren-te che circola dalla finestra alla porta, così come ripo-sare troppo vicino ad uno degli accessi delle correnti d’energia. Altra buona nor-ma consiste nell’evitare che

perfettamente proporzio-nato e rispondente a prin-cipi matematici. Nel mon-do naturale regna, pertanto, un’armonia che va preser-vata e con la quale è auspi-cabile stabilire un rapporto, proficuo per ambo le parti. Una delle strade percorribi-li per beneficiare dell’ener-gia naturale è di vivere in simbiosi con essa ed il feng shui e si propone ciò.Circa un terzo della nostra esistenza scorre all’interno della camera da letto e tut-ti sappiamo bene come una nottata trascorsa in bianco comprometta le giornate successive. La mancanza di una buona qualità del ripo-so potrebbe essere ricon-dotta a diversi fattori e tra

gli spigoli siano indirizza-ti verso il luogo del riposo: decisamente meglio sceglie-re mobili con morbidi an-goli arrotondati. La miglior scelta coincide con il posi-zionare il letto nell’ango-lo opposto all’entrata, con la testata aderente al muro ed orientata verso est. An-che la struttura del letto ed i materiali usati per costruir-lo sono determinanti per il buon riposo. Secondo mol-ti esperti di feng shui sono da preferire i materiali na-turali che sono caldi (ad esempo il legno) rispetto a quelli freddi, come i metal-li. In merito alla struttura è importante prestare parti-colare attenzione all’altez-za, facendo in modo che le gambe siano lunghe a suf-ficienza da lasciare all’ener-gia vitale lo spazio necessa-rio per muoversi al di sotto del materasso.Non mi resta che augurarvi dolce Notte e sogni d’oro!

Circa un terzo della nostra esistenza scorre all’interno della camera da letto e tutti sappiamo bene come una nottata trascorsa in bianco comprometta le giornate successive

Salone del mobile, Pataviumart arte pura

Al salone del mobile 2012 tante le novità e proposte davvero strepitose, non ultima La Pataviumart ha presen-tato una collezione ricca di sorprese da non riuscire a staccarne gli occhi.Divani in volpe rossa, lampadari in cristallo e pitone, comò in kidassia e tanto altro si è visto allo stand di Pa-taviumar per una collezione che lega fashion & arredo con grande stile!Fiori, farfalle e colori il leit motiv della collezione Chiaro scuro a Venezia. Si ispirano alle classiche lanterne vene-ziane e al loro morbido rispecchiarsi sulle acque dei canali, questi grappoli di meravigliosi fiori armoniosamente avvinghiati l’uno sull’altro. Un esem-pio la lanterna Venezia è stata rea-lizzata con fiori di vetro di Murano lavorato a lume, colore bianco traspa-rente, i pistilli, anch’essi in vetro di murano trasparente, le delicate farfal-le sono in filigrani e cristalli, il fiocco in cima alla struttura è stato realizzato in metallo con applicazione di foglia d’argento. Impossibile passare senza restarne abbagliati, raffinatezza e il dolce tocco classico romantico.Non avete mai pensato ad incidere le vostre iniziali su di un paralume, eb-bene Pataviumar ci ha pensato. Per caratterizzare un angolo del salotto con una piantana stile Luigi XVI sul cui paralume in pura seta sono sta-te sapientemente ricamate a mano le iniziali della famiglia. La lampada in esposizione è stata realizzata in ot-tone con applicazione di foglia in ar-gento puro eseguita completamente a mano. I pendenti in cristallo sfaccet-tato a forma di mandorla, il paralume in pura seta valorizza il ricamo di due iniziali tono su tono. Arte pura arte in ogni dettaglio.Per un tocco di stile nella casa al

mare, Pataviumar ha saputo realizza-re una lampada fresca, coinvolgente, luminosa, lampada Acquario. Ogget-to d’arredo di grande valore artistico, realizzata completamente a mano in vetro di Murano e pura seta. L’acqua-rio è stato lavorato a mano libera in fornace, gli oggetti sommersi, pesci ed alghe, sono stati anch’essi lavora-ti a mano con la tecnica a lume. Un inno all’estate in arrivo. Sulla stessa linea è stato creato un chandelier ac-quatico, dove polpi trasparenti rac-chiudono al loro interno i punti luce del lampadario.In foto potete ammirare La Cortigia-na. Profuma di eleganza e di nobiltà la lampada da tavolo La Cortigiana di Pataviumart, prodotta in Italia intera-mente a mano. Con stelo in cristallo rigato molato a mano di colore rosa (24% Pbo), ha il paralume in seta pura colore ales-sandrite foderato in seta rosa, inter-namente cucito a mano, e arricchito con passamaneria di pregio in colore oro con bordatura oro & rosa. Completa la lampada una collana di cristalli rosa con fiore di conteria in perline di Vetro di Murano assembla-te a mano.

ABITAREdi Barbara Gazzi

L’eleganza c’è ancora

Energia vitale racchiusa in un corpo dall’aspetto forte e solido, sottolineato dalle ramificazioni principali che di dipartono oriz-zontali. Un’eleganza antica che sa essere protagonista anche ai giorni nostri, rendendo nobile ogni ambiente. La struttura del tronco e dei rami è realizzata in alluminio previsto in quattro co-lori, mentre la “linfa” è in MDF disponibile in quattro versioni di impiallacciatura e due laccature. Ginko è previsto con fissag-gio a parete (H 220 cm) o a soffitto (H 220-300 cm) e può essere dotato di accessori quali svuotatasche e kit appendiabito. In foto è presentata la versione con fissaggio a parete.

C’era una volta…

Internorm, il tuo stile di finestra

Abitare in una casa che rispecchi la pro-pria personalità è il sogno di molti. Per realizzare questo desiderio, è importan-te non limitarsi all’aspetto strutturale, prestando piuttosto grande attenzione ai dettagli, che si rivelano infatti altret-tanto decisivi nella creazione di uno sti-le architettonico personalizzato. Il mag-giore produttore europeo di finestre lancia così sul mercato tre nuovi stili di design che, combinati con una grande varietà di forme, colori e materiali, sono in grado di rispondere con la massima aderenza alle più diverse esigenze archi-tettoniche. Le tre diverse gamme di de-sign – Studio, Home e Ambiente – si applicano ai modelli e ai materiali (PVC, PVC/alluminio e legno/alluminio) pro-posti da Internorm.Caratterizzato da uno stile non convenzionale dalle forme all’avanguardia, Studio si distingue per le linee pulite e il design essenziale. I siste-mi quasi complanari si adattano infatti perfettamente ad uno stile architettoni-co minimalista. Dall’esterno, l’anta mo-bile risulta completamente nascosta alla

vista dal telaio: montando quest’ultimo completamente integrato nella struttu-ra, è visibile solamente il vetro. Tutta-via, al fine di garantire il massimo livello di personalizzazione, sono possibili al-tre due tipologie di montaggio: il telaio può essere lasciato visibile, con spessori a vista particolarmente ridotti, oppure, a richiesta, è disponibile anche con uno speciale guscio in alluminio in cui viene imitato il profilo del battente, altrimen-ti non presente.Mix perfetto tra design e tradizione, Home è invece proposto in due diverse varianti, entrambe non complanari. Moderno e lineare, Home Pure si distingue per la struttura squa-drata, mentre la peculiarità di Home Soft risiede nelle linee armoniose e nel design sinuoso.Infine, Ambiente è pen-sato specialmente per chi ama la tra-dizione. Caratterizzate da un’eleganza classica e senza tempo, tutte le finestre Ambiente sono disponibili, a scelta, nel design Softline dalle forme arrotondate, o nella versione Premium, dalle morbi-de forme concave e convesse.

VIAGGIO NELL’ARREDAMENTO

Niente è impossibile... nemmeno il design

RENDERE UNICA LA PROPRIA CASA

CircleMe ha presentato la prima mo-stra virtuale di 5 progetti impossibili a cura di Ludovica Lumer. Alla do-manda “Qual è l’oggetto perfetto che nessuno ha ancora disegnato?” Philip-pe Starck risponde: “Forse l’utopia. Ce n’era tanta, prima: era basilare per co-struire se stessi. Chi nasce ora, inve-ce, non ha tracce per indirizzare sogni, ambizioni, desideri”. In questo momen-to storico, caratterizzato da incertezza e assenza di prospettive, più che nuovi prodotti di design, servono progettuali-tà e visioni concettuali che possano con-tribuire a reinventare i nostri modelli di civiltà. Dal 17 al 22 aprile, duran-te la Design Week di Milano, la mo-

stra Design Impossible ha presentato cinque artisti di fama mondiale (Vito Acconci, Alexander Brodsky, Alexan-der Ponomarev, Denis Santachiara e Giorgio Vigna) che propongono proget-ti programmaticamente irrealizzabili. La curatrice Ludovica Lumer, neuro-scienziata pioniere negli studi di neu-roestetica, ha scelto cinque lavori che prendono distanza dalla materialità per concentrarsi invece sull’azione crea-tiva e il cambiamento culturale. Attra-verso queste opere, che mirano a restitu-irci immaginazione, speranza e utopia, tornano alla luce le tracce che ci permet-tono di reindirizzare verso il futuro i nostri sogni, le ambizioni e i desideri.

Divano Arflex, la comodità è di casa

TENDENZEVoglia di nuovo, voglia di comodità, vi proponiamo un grande classico della produ-zione Arflex, questo divano porta il nome del suo autore: Mario Marenco. Frutto della continua di ri-cerca e sperimentazione del brand, Marenco introduce un sistema rivoluzionario di assemblaggio dei cuscini e dei braccioli alla base. I cuscini vengono semplice-mente infilati un telaio in tubolare metallico che au-menta la rigidità e la resi-stenza. Ciò nonostante le maxi forme tondeggianti lasciano trape-lare il comfort di Marenco. L’imbottitura in poliureta-no espanso indeformabile a densità differenziate con-

sente al corpo di sprofonda-re comodamente, mentre la struttura interna in tubo-lare metallico garantisce il corretto sostegno. Pratico il rivestimento completamen-te sfoderabile per la versio-ne in tessuto. Ogni singolo elemento (schienale, sedile e braccio-lo) è rivestito singolarmen-te e facilmente sfoderabile, a eccezione della versione in pelle. Nel 2007 Marenco ha vinto il Wallpaper De-sign Awards Best Reissues.

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Moda mare 2012: le tendenze per il beachwear

Anche se quest’anno il caldo si è fatto un po’ attendere finalmen-te ci siamo (si spera), l’estate è alle porte! Sole, mare, costumi da bagno: ecco quali sono le pa-role che ci vengono più in men-te pensando alla bella stagione.. e per essere super chic anche in spiaggia ecco una veloce pano-ramica su quali sono i trend che si sono più affermati.Quest’anno quasi tutto il beach wear è contraddistinto da stam-pe floreali, colori allegri e tin-te pastello, passando anche per nuance che richiamano il mare, come il turchese e il verde. Pre-dominano anche i motivi a pois e quelli a strisce.Si anche alle tendenze vintage e retrò (in particolar modo per i costumi interi, veri must have della stagione, che devono esse-re però molto ma molto sgam-bati) con modelli che richiama-no gli anni ’50 – ’60.Una vera rivoluzione per i biki-ni, che si presentano con reggi-seni a fascia e slip a vita alta o allacciati sui fianchi. Non teme-te comunque, il triangolino, an-che quello più minimal, rimane sempre di gran moda! Se vogliamo valorizzare al me-glio il nostro corpo è necessario, però, scegliere un costume che sia adatto al nostro fisico. Se sie-te asciutte e longilinee, via libera

a bikini, trikini e costumi interi, anche super colorati. Per chi in-vece è più in carne si può sempre optare per un due pezzi con slip a culotte e reggiseno che met-ta in evidenza il decolté, in ma-niera elegante. Per le donne più magroline che non hanno tagli abbondanti di seno, non dispe-rate, i nuovi costumi sono pro-posti con coppe preformate op-pure si può ricorrere a comode e invisibili imbottiture.Indispensabile anche, per le più

accanite fashion victim, un pa-reo, accessorio che, rimane sem-pre una costante dell’ estate, anche se cambiano i colori e il modo in cui viene indossato. Da portare con stampe fantasiose o etniche se si vuole attirare l’at-tenzione, oppure a tinta unita,

preferibilmente scegliendo co-lori chiari e solari. La lunghezza del pareo, poi, non è da sottova-lutare. Lungo è sicuramente più comodo: può nascondere qual-che imperfezione ed essere le-gato in vari modi. Corto invece per chi si sente più sicura di se, usatelo anche come top.Non vi resta altro che svaligiare il negozio più vicino e aspetta-re la prima giornata propizia per sfoggiare i nuovi acquisti!

Una vera rivoluzione per i bikini,

che si presentano con reggiseni a fascia

e slip a vita alta o allacciati sui fianchi

di ANTONIO SCOLARI

stile libero

Eleganza minimale nei tagli e nei colori, con la leggerezza dei tessu-ti anche per i costumi da bagno, che in ma-teriali tecnici e a pan-taloncino, sono la vera tendenza dell’estate 2012. Le novità sono in questa ricerca di tin-te tenui e sfumature, che bene interpretano il bisogno di sempli-cità e praticità. Anda-re in spiaggia bardati o troppo accessoria-ti, non è mai stato si-nonimo di eleganza e oggi ancor di più di-venta out. Per questo, oltre alle tendenze di quest’anno che si pos-sono assecondare, la regola che vale sem-pre, è quella di abbi-nare t-shirt e camicie a bermuda o short, in modo da essere ade-guati per la spiaggia e il dopo spiaggia, per un aperitivo o una passeggiata. Tra gli accessori, il cappello in paglia e dalle for-me classiche, che oltre ad essere utile è anche trendy. E’ ancora pre-sto per definire quelle

che si possono chia-mare come le vere ten-denze, perché di fatto, saranno le persone ad interpretarle, attin-gendo dal guardaro-ba e dalla creatività, frequentando le loca-lità più alla moda di giugno e luglio, come Formentera ad esem-pio super gettonata e dove la stagione de-butta in questi giorni con annessi e connes-si. Per le calzature, in-fradito in deciso ribas-so, pratiche ma un po’ superate, mentre sono in ascesa le espadrillas o simili scarpe legge-re in tela e corda. Non mancano note di co-lori accesi anche per i tradizionali slip, che possono aggiungere un po’ di spensieratez-za all’estate e alle va-canze dei più giovani.

Il costume intero rimane di modaDa decenni ormai il bikini è amatissimo, ma da qualche stagione ha fatto un forte ri-torno anche il costume intero, che rimarrà di moda anche quest’estate. La scelta tra il due pezzi o il co-stume intero non è poi più una questione di età. I costumi in-teri sono sempre più raffinati, seducenti e... “ringiovaniti”. I modelli preferiti per l’estate 2012? Vanno di moda i bikini con top all’americana oppure con reggiseno a fascia. Se si vedevano tante culotte negli anni scorsi, quest’estate

scegliamo delle mutandine più piccole, in particolare il ‘tie tanga’, lo slip che si allaccia sui fianchi.Chi non ama mostrare troppa pelle ma preferisce comunque il bikini, può optare per il look retro con ‘mutandone’ a vita alta, altissima. Costumi asimmetrici, stra-pless, cut out... Questa stagio-ne ne vedremo di tutti i colori. Avrete l’imbarazzo della scel-ta. I costumi per l’estate 2012 sono seducenti, ricercati, fan-tasiosi o volutamente semplici, ma soprattutto... sgambati!

Il bikini è un must ma…

Mai sentito parlare di indumenti con-tenitivi? Mi aggiravo per la rete a cac-cia di curiosità l’altro giorno, quando ho digitato le parole “slim fit”; assieme alla valanga di capi e collezioni che di questa nomenclatura hanno fatto un vero e proprio stile…finchè non ho trovato qualcosa anche riguardo alla moda mare! La sorpresa è stata gran-de, soprattutto quando ho scoperto di cosa si tratta.Stiamo parlando di una linea di costu-mi da bagno interi e due pezzi costi-tuito in speciali materiali che, udite udite, snelliscono! Ma come?Mi sono subito incuriosita ed ecco qua quello che ho scoperto: lo scopo di questi “costumi da bagno conteni-

tivi” è quello di rimodellare il fisico. Mi spiego meglio: grazie agli speciali materiali elastici di cui sono compo-sti, questi bodies agiscono sui fianchi e rimodellano la pancia; va da sé che questi costumi da bagno non defor-mano l’aspetto originale delle perso-ne, semplicemente aiutano a sentirsi al top, eliminando l’imbarazzo di un momento. Questo mi sembra un pro-blema quanto mai reale: chi di noi non si è mai sentita troppo gonfia prima di scendere in spiaggia. È sempre più consolidato il fatto che l’equazione “prova costume=dieta” è ben radicata nella testa di ciascuna di noi; come an-che il fatto che se si dice dieta si pensa alla rinuncia a tanti piccoli piaceri che,

a volte, sono elementi fondamentali per il nostro benessere quotidiano.A mio parere i costumi slim fit si pro-pongono come soluzione volta ad evi-tare gli stress di digiuni cominciati ma-gari troppo tardi, che poi magari alla fine non risolvono nulla; sono pensati per quelle di noi che non vogliono privarsi di tutto, ma che al contempo devono sapere che la slim fit aiuterà a sentirsi in forma, senza fare miracoli.

di Vittoria Bisutti

FASHION STYLE

Un’estate tenue e a colori

Slim-Fit: il costume da bagno contenitivo

UN MARCHIO, UNA STORIANata nel 1995 come azienda tessile spe-cializzata nella lavorazione della lana, ha con la produzione debuttando con la col-lezione Liu Jo dedicata all’abbigliamento pret-a-porter donna, al quale si è aggiunto poi l’uomo, il bimbo, gli accessori, le scar-pe ed i costumi da bagno, specializzandosi in differenti proposte e linee. I fondatori sono i fratelli Vannis e Marco Marchi e il nome Liu Jo deriva dai soprannomi che quest’ultimo e una sua compagna di gio-ventù usavano: Jo per lui e Liu per lei. Il brand è cresciuto rapidamente con un suc-cesso che è arrivato anche all’estero in bre-ve tempo. Sono circa 130 le boutique mo-nomarca, in gestione diretta o franchising, ed altri 110 punti vendita esteri, concen-trati fra Europa ed Asia, dove il marchio è distribuito attraverso Liu Jo Asia Pacific. In anni più recenti è stato creato il mar-chio Liu Jo Luxury, da una collaborazione dell’azienda con il marchio di oreficeria Nardelli Gioielli, tramite il quale vengono prodotti orologi e gioielleria. Prediletto dalle giovanissime è un marchio che bene interpreta la contemporaneità di gusti e stili, con testimonial come Kate Moss, per quel tocco di glamour e trasgressione che non manca mai. Info: www.liujo.it

Una vera rivoluzione per i bikini, che si presentano con reggiseni a fascia e slip a vita alta o allacciati sui fianchi. Non temete comunque, il trian-golino, anche quello più minimal, rimane sempre di gran moda!

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Max Zotti, spirito mediterraneo alla conquista del mondo

Dopo aver fatto molta esperienza all’estero, ho dato uno stile al mio sound

Due sono le serate dell’Anima-eCorpo, come due sono le sue anime: musica e ristorazione. Si trova in via Romanino, a Cavernago (Bg)

ANIMA E CORPO

DE VIL, MIX DI STORIA E FUTURO

Una antica villa del ’700 restaurata ad arte per contenere la discoteca attualmente più grande della provincia di Brescia, che ospita migliaia di persone.

Max Zotti da anni gira l’Euro-pa facendola ballare con con-tinuità. A Mantova spesso fa tappa al Bambù, a Brescia, anzi ad Erbusco è una delle colonne musicali di Qi Clubbing. Cam-pano, come tutti i dj di livello, passa più tempo in aereo che a casa sua, ossia un paesino vici-no a Sorrento. A Napoli ed in Campania ave-te un rapporto particolare con la house music che invece nel resto d’Italia è meno intenso oppure no? «Napoli per un decennio è stata capitale italiana e forse anche europea dell’house music, oggi come tutte le tendenze il feno-meno e’ diminuito in quanto le contaminazioni sonore euro-pee hanno invaso anche l’Italia e il sud Italia… ma i Top Dj’s della house music mondiale sono sempre accolti con calore dal pubblico partenopeo».Come mai la dance italiana in questo momento non è all’apice nel mondo? «Molti dj produttori sono abi-tuati ad un sound prettamente ‘all’italiana’, ossia perfetto per

l’Italia ma non per il resto del mondo. E spesso non osano, trovando quindi difficoltà ad arrivare oltre confine. Tuttavia le eccezioni, ci sono, e meno male!». Come definiresti il tuo sound?«Dopo aver fatto molta espe-rienza all’estero, ho dato uno stile al mio sound... oggi lo defi-nirei progressive house - electro house... anche se un buon disco è sempre un buon disco e va suonato a prescindere dal gene-re che si propone».Dove potremo ascoltarti

quest’estate?«Farò un tour in Turchia, ri-tornerò in Francia, Marocco, Spagna... ma soprattutto tante location italiane interessanti dal nord al sud, compresi gli eventi di beneficenza Top Italian Djs For Children».Sei avvocato penalista… non ti viene voglia di mollare tutto

per tornare a lavorare in am-biente più serio di quello della notte?«Come in tutti i settori capitano i momenti “no” , ma la passione per la musica e per quello che faccio e le sensazioni che mi tra-smette la consolle difficilmente le troverò in un ‘aula di tribuna-le... Ma mai dire mai».

LIVING THE NIGHT

Top Italian Djs for Children, cresce la voglia di solidarietà

“La passione per la musica e per quello che faccio e le sensazioni che mi trasmette la consolle difficilmente le troverò in un ‘aula di tribunale”

di Paolo Filipin

la “dritta”

Capogiro Joy Clubuna disco ambiziosa

Venerdì, Sabato e Domeni-ca il locale è meta ambita di un target adulto, alla moda ed energetico. I suoni sono quel-li dei migliori dj house italiani e l’impianto Meyer Sound è il riferimento assoluto del setto-re. Da provare anche il risto-rante di Capogiro e la sua ce-lebre Pizza Chic. Capogiro Statale Briantea Curno (BG).

Info Tel. 348.4411604

Mazoom Le Plaisir Club: estate rovente

Ha inaugurato a fine Maggio con un Summer Opening gal-vanizzante e continuerà a mo-vimentare le notti di migliaia di aficionados. Sempre con la migliore musica sulla piazza e con i migliori Djs (da Mark Li-vella a Luca Bandera e Adrian Morrison) e con quella voglia di sperimentare che tiene viva la leggenda da quasi vent’anni.

Info 030 99.10.319

Q I Clubbing, contro l’omologazione

Il locale di Rovato nasce nel dicembre 2001. Una deca-de perfettamente commenta-ta dall’infallibile house music di ospiti quali Frankie Knuc-kles, Little Louie Vega, David Morales, Terry Hunter, Kenny Carpenter, Cristian Marchi, Alex Gaudino. In più ci sono gli show completamente origi-nali, concepiti e creati “in casa”.Trenta performance all’anno, tutte diverse, tutte frutto di un lavoro continuo e certosino.

Via dell’Industria 12, Rovato (Bs)

Red Clubbing, stile e divertimento

Nella stagione estiva gra-zie alla sua posizione strate-gica (ad appena 50 metri da una delle più belle spiagge del Lago di Garda), offre una va-rietà di serate in grado di ac-contentare qualsiasi gusto. Meta preferita per tutti gli stranieri in vacanza sul Lago di Garda oltre alla discoteca Red Clubbing nella stagione estiva apre il Garden Bar.

Red Clubbingvia Verdi

località Pieve VecchiaManerba del Garda

Setai, stile e ricercatezza

Setai è ospitato all’interno di una location storica, con vetra-te e giochi di luce.Le serate si concentrano sul venerdi e sul sabato. Il venerdi viene vissu-to da una clientela piu adul-ta proponendo un prodotto completamente innovativo per Bergamo.Il sabato il Setai pro-pone una musica piu ricercata e ospita sempre dj di nota fama. La clientela è piu giovane ma la selezione all’ingresso si che sia sempre curata.

Loc. Portico, 21Orio al Serio (Bg)

Tenax, da 30 anni al top

Il 16 giugno la signora Cicco-ne sbarca a Firenze. Quale oc-casione migliore per fare un salto dopo il concerto al Te-nax? Da 30 anni sulla cresta dell’onda per quel che con-cerne il panorama della dance elettronica, da qui sono pas-sati i nomi dei dj più illustri,Il sabato sera è “Nobody’s Per-fect” la serata gay friendly all’insegna della trasgressione e delle tendenza con un pub-blico modaiolo e fashion gla-mour.

Info Tel. 055 308160

Dopo due edizioni di successo nel 2010 e nel 2011 in cui sono stati incassati rispettivamen-te 35.000 e 40.500 euro interamente devoluti ad Abe Associazione Bambino Emopatico, Top Italian Djs for Children, festival benefico organizzato da Alberto Gobbi Events cambia passo e cresce ancora: Oggi Top Italian Djs For Children è esso stesso un’associazione benefica, nata per continuare ad aiutare ABE

(da più di vent’anni collabora con il Reparto di Onco-Ematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia) ed altre associazioni benefi-che. Accanto all’ormai consueto evento sulla spiaggia bianca del Coco Beach di Lonato (Bs), che quest’anno prenderà vita domenica 15 luglio, si sono aggiunti due eventi, uno sul Tirreno e uno sull’Adriatico: il 27 giugno al Beach Club Versilia di Montignoso (Ms) ed il 16 agosto al Pineta di Milano Marittima. Tanti i top dj e vocalists italiani (tra di loro Cristian Marchi, Gianluca Motta, Nari & Milani, The Cube Guys, Catrina Davies, Luca Dorigo, Djs From Mars, Max Zotti, France-sco Sarzi, Khady, Eleonora Rossi). Infine, col-laborerà attivamente alla produzione anche UpLab, nuova struttura che opera nell’am-bito dell’ intrattenimento e comprende orga-nizzatori di viaggi universitari, grafici, video maker, web designer ed tanto altro ancora. La comunicazione è curata anche quest’anno da Ltc (www.lorenzotiezzi.it). “Con il dena-ro raccolto nel 2010 ABE ha potuto pagare

l’affitto di alloggi che hanno ospitato. le fa-miglie di bambini curati presso il Reparto di Onco-Ematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia, un reparto all’avanguardia in Europa che però ha sempre bisogno di aiuti, soprattutto per servizi accessori”, rac-conta Alberto Gobbi ideatore di Top Italian Djs For Children. “Nel 2011 invece ABE ha comprato un furgone. Presto anche gli eventi 2012 avremo un sito ufficiale dove comuni-cheremo le associazioni che aiuteremo con gli eventi in Versilia ed in Riviera… Ma chi ci vuole aiutare o vuole solo venire a ballare con i nostri artisti stia tranquillo: Top Italian Djs for Children è nato proprio per far capire a chi vive di notte che non ci vuole molto ad aiutare chi è meno fortunato di noi”. Anche nel 2012 l’incasso dei tre eventi Top Italian Djs For Children sarà interamente devoluto in beneficenza, con l’esclusione dei soli costi SIAE. Gli artisti non riceveranno un euro: al loro vitto, eventuali costi di viaggio ed allog-gio penseranno direttamente i locali.

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Ghiotti di tonno Già nel Pleistocene

Gli ZoMBie PiAcciono Ai Ricchi

che cosA sono i nuMeRi di FiBonAcci?

che cosA sono i quARk?

dRoGA disinFettAtAIl gel disinfettante per mani è la nuova droga dei giovani ragazzi californiani. Diventato l’og-getto indispensabile nei giorni della fobia da virus dell’influenza suina, oggi scopriamo che si è trasformato in must have tra i ragazzi che vogliono sballarsi, drogarsi e ubriacarsi, senza ricorrere a droghe, più o meno pensati, o ad al-colici, tradizionali: del resto è più facile procu-rarsi un gel per mani che una bottiglia di vino. In California l’emergenza è davvero molto alta, anche perché alcuni ragazzi, che avevano preso una bella sbornia da disinfettante, sono finiti addirittura al Pronto Soccorso.

PeRchÈ con lA cARtA di cRedito si deve FiRMARe?

Utilizzare una carta di credito per pagare un qualsiasi acquisto equivale, in un certo senso, a chiedere un prestito alla propria banca. La som-ma verrà infatti addebitata sul conto del cliente il mese successivo. Fino a quel momento è la banca che fa credito al proprio cliente. Perciò come per un contratto, ha bisogno della firma della persona con cui lo stipula. Diverso è il caso dei pagamenti online per cui non è possibile richiedere la firma dell'utilizzatore. In questo caso, però, è richiesto nella maggior parte dei casi il codice di sicurezza collocato sul retro della carta, vicino alla firma.

dA cosA deRivA il teRMine ''stAcAnovistA''?

Il termine viene riferito a chiunque dimostri uno zelo e una dedizione al lavoro fuori del comune. Deriva dal movimento Stacanovista nato negli anni trenta in Russia e spinto dalla propaganda. Il termine viene riferito a chiunque dimostri uno zelo e una dedizione al lavoro fuori del comune. Deriva dal movimento Stacanovista nato negli anni trenta in Russia e spinto dalla propaganda stalinista per portare alla razionalizzazione del la-voro e aumentarne la produttività tramite l'emu-lazione reciproca dei lavoratori.

cos’È unA lente GRAvitAZionAle?Lente gravitazionale è qualsiasi corpo celeste che, per la massaelevatissima, esercita una forza di gravità tale da deviare la luce che glipassa ac-canto. Per esempio, la luce di una stella, passando accanto a un’altrapiù vicina all’osservatore, può essere focalizzata, cioè concentrata in unpunto, o formare più immagini simili, come se passasse appunto attraverso unalente. Questa interazione della luce con corpi celesti di massa molto grande fuipotizzata da Einstein. L’ipotesi fu poi confer-mata durante un’eclissi totaledi Sole: si videro, accanto al disco del Sole, stelle che non si sareb-berodovute vedere, perché nella realtà si trovava-no dietro l’astro. La loro luceera stata “incurvata” dalla forza di gravità di quest’ultimo.

Neanche nel Pleistocene il ton-no sfuggiva dalle grinfie dei pe-scatori. Le sue carni potrebbero aver aiutato i Sapiens ad affron-tare lunghe trasferte via mare. Questo pesce sfamava i nostri antenati già 42 mila anni fa, come confermerebbe una recen-te scoperta archeologica effet-tuata nel Sudest asiatico. Navi-gare in mare aperto non era un problema per i Sapiens, che sarebbero approdati in Australia, sfidando chilometri e chilometri di onde, già 50 mila anni fa. Eppure, mentre crostacei e mol-luschi venivano pescati in acque basse già 160 mila anni prima di Cristo, la prima testimonianza valida di pesca con ami e lance ci riporta a un'epoca molto più tarda, da collocarsi intorno ai 12 mila anni fa.

Mark Graham, un ricercatore dell’Università di Oxford, ha misurato quante volte su Google ve-niva citata la parola zombie. In seguito ha incro-ciato i dati con quelli di una mappa del globo. E ha scoperto che i morti viventi sono un incubo molto diffuso. Ma solo nei paesi ricchi. E’ curioso infatti che le zone dove la parola appare più spesso nelle ricerche di Google sono gli Usa (soprattutto le ricche zone costiere, il Texas e la Flori-da), l’Europa del nord, il Regno Unito, il Giappone e l’Australia. Se ne parla anche, ma meno dif-fusamente, nel Sud Est asiatico, in India e nella capitali arabe. In Italia il fenomeno è presente, ma non raggiunge i livelli degli altri paesi europei.

Leonardo Fibonacci (1175-1250), individuò que-sta serie per la prima volta nel 1202, per risolvere un problema pratico: quante coppie di conigli si ot-tengono in un anno da una sola coppia supponendo che produca ogni mese (tranne il primo) una nuova coppia che a sua volta diventa fertile a partire dal secondo mese? La risposta è 144 coppie di conigli. In questa serie ogni numero è il risultato della somma dei due precedenti: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13... fino all’infinito. Inizialmente a questa successione non fu attri-buita alcuna importanza, finché si scoprì che può essere applica-ta, per esempio, nel calcolo delle probabilità. Al matematico pisa-no si deve anche l’introduzione dei numeri arabi in Italia.

Gli atomi sono formati da elettroni, protoni e neutroni, e queste due ultime particelle sono fatte di quark. Un po’ come una serie di bambole matrioska che si infilano l’una nell’altra. Fino a qualche anno fa i fisici ritenevano ci fossero solo due quark, chiamati up e down (“su” e “giù”) e di carica elettrica uguale rispet-tivamente a 2/3 e -1/3 della carica dell’elettrone; poi, con il passare degli anni, la famiglia è cresciuta. ci si è resi conto che ogni quark può esistere in tre stati diversi, altrimenti sarebbe violata una legge fonda-mentale, che si chiama principio di esclusione di Pauli. In altre parole, due quark che ai nostri strumenti di misura sembrano uguali possono in realtà essere diversissimi: per convenzione, si dice che hanno un “colore” differente.

PietRe MoBili dA sole

e’ leGAle scRiveRe sui soldi?

Le pietre mobili, a vela o scorrevoli, sono un mi-sterioso fenomeno geologico che consiste nel mo-vimento di rocce per lunghi percorsi, senza alcun intervento umano o animale. Sul meccanismo che permette a queste grandi pietre di spostarsi sono state fatte molte ipotesi, ma ancora non è stato compreso fino in fondo. Molte di queste rocce vaganti si trovano a Playa Ra-cetrack, nella Valle della Morte (California), il fondale di un antico lago piastrellato da tanti piccoli esagoni di fango ina-ridito. Le pietre, di grandezza variabile, iniziano a muoversi in genere ogni 2/3 anni e conti-nuano a spostarsi per 3/4 anni, lasciandosi alle spalle dei solchi scavati nel terreno.

Sì, a meno che il contenuto delle frasi non configuri qualche reato (ad esempio razzismo, apologia di fascismo ecc.). Però attenzione a portarle in banca: le banconote “scritte” sono considerate danneg-giate. La banca potrebbe trattenerle senza sostituire con altre. Questa regola è stata stabilita dalla Decisione della Banca Centrale Europea 2003/4 del 20 marzo 2003 in cui si dice: “(...) Nei casi in cui le banche abbiano la certezza o motivo suffi-ciente di ritenere che le banconote in euro siano state intenzional-mente mutilate o danneggiate (…) rifiutano di considerarle buone e non le sostituiscono; le trattengono invece per evitare il loro rientro in circolazione o che il richiedente le presenti per la sostituzione ad altra banca". Non prendetevela quindi con i nostri poveri euro se in giro c'è aria di crsi.

di Valentina Tomirotti

PRivAZione sensoRiAle coMe RelAXÈ una condizione in cui gli organi di senso sono privati di ogni stimolazione esterna. I suoi effetti sono stati studiati negli anni ’50 dal neuroscienziato americano John Lilly, nei laboratori dell’Isti-tuto nazionale di salute mentale degli Usa. A tutto relax. Per farlo, utilizzò una grande vasca, detta appunto “vasca di deprivazione sensoriale”: per eliminare ogni sensazione tattile e termica, era ri-empita di acqua salata a temperatura corporea, così che il corpo galleggiasse e senza alcuna sensazione di freddo o di caldo. Inoltre, un coperchio impediva alla luce di filtrare e garantiva un perfetto isolamento acustico. L’ipotesi di Lilly era che, senza alcuna stimo-lazione sensoriale, il cervello cessasse qualunque attività. Scoprì in-vece che l’assenza di stimoli conduce a un profondo rilassamento e a uno stato simile a quello del dormiveglia. Una sensazione psicofisica di pace ed estraneità dal mondo para-gonabile a quella che viene raggiunta dai monaci buddisti con la meditazione.

lA MAteMAticA dell’AttenZioneEsiste una funzione matematica che rappresenta la curva dell'atten-zione umana e sembra proprio che produttori e registi la sfruttino sempre di più per catturare i favori del pubblico al cinema e in te-levisione. Negli anni '90 un gruppo di ricercatori dell'Università del Texas aveva sottoposto alcuni volontari a centinaia di prove di attenzione. Tali misurazioni erano state trasformate in un grafico con andamento ondulatorio, riscontrando che i picchi di atten-zione ricorrono ad intervalli regolari. Le curve del grafico che rap-presentavano l’attenzione umana, avevano un andamento simile a quello di altri fenomeni naturali quali le esondazioni del Nilo o le turbolenze dell’aria. Recentemente James Cutting ha analizzato 150 film di successo girati fra il 1935 e il 2005 ed ha riscontrato che più i film sono recenti, più la durata delle scene rispecchia proprio la fluttuazione 1/f tipica dell’attenzione umana. In poche parole le scene, nei film più recenti, si susseguono ad un ritmo regolare che segue proprio l'andamento della nostra attenzione.

Perché i santi hanno l'aureola sul capo?

L'aureola, detta anche nimbo, è il cerchio luminoso che circonda il capo di Gesù, della Madonna, dei santi e dei

beati. Cominciò ad apparire nell'iconografia cristiana verso il IV secolo d.C. come simbolo di beatitudine

e di gloria celeste. Era però già ampiamente pre-sente nelle raffigurazioni dell'arte egizia,

greca e romana, in particolare come attributo delle divinità

della luce. che cos’è

la viscosità?

È una misura dell’attrito interno di un liquido (la ten-denza a trascinare con sé tutti gli elementi di cui è composto

quando scorre lungo una superficie). L’acqua è un fluido non viscoso, la glicerina lo è mediamente, il mercurio è molto viscoso.

lo sAPevAteQUESTO?

prossimamente anche su www.mantovachiamagarda.it

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Il 28 giugno al Teatro Romano di Verona si esibirà l’icona “rock grunge”. www.eventiverona.it

Chris Cornell 1 Joan

Baez24 luglio da non perdere a Piazzola sul Brenta!In occasione della gior-nata della Pace.www.zedlive.com

Dal 28 giugno al 25 agosto si svolgerà la sessantaquattresima edizione dell’Estate Teatrale Ve-ronese. Tre le sezioni: la prosa nel nome soprattutto di Shakespea-re, la danza, e Verona Jazz. Tra gli eventi di prosa, sicuramente il più atteso, dopo i successi nella rassegna “Il Grande teatro”, sarà Marco Paolini che riproporrà, a distanza di quattordici anni dalla diretta televisiva, uno dei suoi spettacoli più suggestivi “Il Milione”. Sempre nella sezione Teatro il pubblico incontrerà Valerio Binasco, alla guida della Popular Shakespeare Kompany che avrà il suo battesimo proprio a Verona, e Michele Placido in una divertente rivisitazione di tutto il repertorio shakespearia-no in appena un’ora e mezza. Per la danza a padroneggiare saran-no le musicalità della Spagna e dell’Argentina oltre alla musica di Rota e i “classici” del primo ‘900. Verona Jazz sarà invece all’insegna della “contamina-zione”.Organizzata dall’Asses-sorato alla Cultura del Comune di Verona con il contributo del Ministero per i Beni e le Attivi-tà Culturali e della Regione del Veneto, la rassegna inaugura il 28 giugno con un concerto jazz e termina il 25 agosto con uno spettacolo di danza. A dare il via alla stagione di prosa sarà Mar-co Paolini (dal 5 al 7 luglio) in un allestimento esclusivo per l’Estate Teatrale Veronese. Nello spirito del festival shakespearia-no, Paolini aggiungerà al “suo” Milione, qualche sonetto del Bardo nella traduzione in dialet-

to veneziano di Isabella Panfido. A inaugurare invece il Festival shakespeariano, sarà, Tutto Sha-kespeare in 90 minuti, in scena

dal 12 al 14 luglio in prima as-soluta nell’edizione italiana di Adam Long. Lo spettacolo che nella versione inglese è un vero e

proprio cult, è messo in scena da Zuzzurro e Gaspare e da Mau-rizio Lombardi, giovane attore di talento per la regia di Placi-do. Segue dal 18 al 21 luglio la Popular Shakespeare Company con La tempesta. Il ruolo di Prospero sarà interpretato da Valerio Binasco, pluripremiato regista e attore, assurto in questi anni, in entrambi i ruoli, a una delle figure più rappresentative del teatro e del cinema italiani. Per la danza, in luglio si potrà ammirare la Compañia Españo-la de Danza Miguel Angel Berna che proporrà Bailando mi tier-ra... Mudéjar di e con Miguel Angel Berna.

Info: www.estateteatraleveronese.it

Artisti d’eccellenza e nuovi allestimentiSei titoli d’opera, dal 22 giugno al 2 settembre: Don Giovanni, Aida, Car-men, Roméo et Juliette, Turandot e Tosca; questo è il 90° Festival lirico all’Are-na di Verona. A tessere le fila di una stagione che conta ben cinquanta sera-te, sarà l’amore: da quello passionale del Don Gio-vanni a quello sacrificale di Aida, da quello libertino di Carmen fino all’ardente e disperato di Tosca. Il Fe-stival inaugura venerdì 22 giugno con la nuova pro-duzione di Don Giovanni (in replica per 5 recite) di Wolfgang Amadeus Mo-zart, titolo e compositore inediti per il palcoscenico

dell’Arena; regia di Franco Zeffirelli e direzione d’or-chestra di Daniel Oren. Il classico areniano Aida di Giuseppe Verdi sarà in sce-na dal 23 giugno per 16 se-rate; l’opera sarà proposta, sotto la regia di Gianfran-co de Bosio, nella rievoca-zione storica del 1913. Ad alternarsi nella direzione dell’orchestra Daniel Oren, Plácido Domingo e Marco Armiliato. Ritorna per 12 repliche da sabato 30 giu-gno fino al 31 agosto Car-men, di Georges Bizet, per la regia e le scene di Franco Zeffirelli; a dirigere Julian Kovatchev. Da sabato 7 luglio sul palco dell’Arena, per 4 serate fino al 26 lu-

glio il nuovo titolo entrato nel repertorio areniano lo scorso anno: Roméo et Ju-liette di Charles Gounod, nella visionaria messa in scena di Francesco Miche-li. Da sabato 4 agosto, per 6, serate Turandot di Gia-como Puccini che cipor-terà nella Cina imperiale, sotto l’evocazione registi-ca di Franco Zeffirelli e la direzione d’orchestra di di Andrea Battistoni. Se-sto titolo in programma, Tosca, altra opera puccini-nana; a dirigere le serate, nell’allestimento scenogra-fico di Hugo de Ana, sarà Marco Armiliato.

Info: www.arena.it

Il Festivalinaugura venerdì 22 giugno con la nuova pro-duzione di Don Giovanni (in replica per 5 re-cite) di Wolfgang Amadeus Mozart

Dal 28 giugno al 25 agosto si svolgerà la sessantaquattresima edizione dell’Estate Teatrale Veronese

Verona, Teatro RomanoIggy and The Stooges, la leggenda si riunisce per un grande concertoVerona si tinge d’internazio-nale grazie a “Eventi”, che orga-nizza, venerdì 27 luglio il con-certo di Iggy and The Stooges, padrini del punk-rock. Era il 1967 quando le vite di James Newell Ostemberg (Iggy Pop), e dei suoi compagni d’avventu-re, i fratelli Ron e Scott Ashe-ton (rispettivamente chitarra e batteria) e Dave Alexander (basso) furono stravolte. Dal debutto all’Università del Mi-chigan al concerto al Grande Ballroom di Detroit, emerse da subito lo stile provocatorio e aggressivo della band. Fino al 1974, anno dello scioglimento, Iggy e gli Stooges costellarono la carriera da eccessi e succes-si: pubblicano nel ‘69 il primo album, nel 1970 il secondo e più sofisticato “Fun House” mentre il terzo, “Raw Power”, venne prodotto in persona da David Bowie. Dopo anni di percorsi da “solisti”, il 2003 vide la reunion degli Stooges

con una nuova formazione; nel 2005 ristamparono i primi due album in occasione della partecipazione a diversi festi-val inglesi. Nel 2007 pubbli-carono “The Weirdness” e gi-rarono il film biografico “The Passenger” sulla loro carriera. Il 9 maggio di quest’anno è uscito “Après”, ultimo album. Il concerto ripercorrerà le so-norità energiche della band, per una data destinata a essere ricordata dagli appassionati del genere.

www.eventiverona.it

Villafranca di Verona, Castello Scaligero

Jazz e magie con Gino Paoli e grandi musicisti“Gino Paoli, un incontro in jazz” - nuovo album in cui il grande cantautore, affiancato da Flavio Boltro (tromba), Danilo Rea (pianoforte), Rosario Bonaccorso (con-trabbasso) e Roberto Gatto (batteria), interpreta brani inediti e diventa ora un mera-viglioso e imperdibile live che approda al Teatro Romano di Verona venerdì 29 giugno. Lo straordinario quintetto, con l’alibi della rivisitazione jazz, con gli strumenti essen-ziali di un’interminabile jam session che è il loro “brodo primordiale”, si lanciano in un’avventura che approda in porti diversi regalandoci un prezioso varco nel tempo, un’odissea di scenari diffe-renti e di sonorità in un disco minimal-jazz nella musica e nei testi. E così l’incontro si trasforma presto in un viag-gio alla scoperta degli undici brani – sia classici – “Smile”,

“Eu sei que vou te amar”, “E m’innamorerai”, “Contigo en la distancia”, “Que reste-t-il de nos amours”, “Ti lascio una canzone”, che inediti – “Can-zone di Laigueglia”, “Canzone di istruzioni”, “Canzone pic-cola”, “Canzone di una mano”, “Canzone interrogativa” - che compongono la tracklist. Un’occasione quindi da non perdere, la magia del Teatro Romano, lo scorrere dell’Adi-ge sotto gli archi di Ponte Pietra, la brezza che vien da Re Teodorico e la voce unica di Gino Paoli.

Info: www.eventiverona.it Tel. 045.8039156

Verona, Teatro Romano

Goran Bregovic in “Champagne for gypsies tour 2012” Il Castello Scaligero di Vil-lafranca ospiterà il 21 luglio “Champagne for gypsies tour 2012”, concerto il cui nome è tratto dal nuovo di-sco di Goran Bregovic, usci-to in quest’ultima primavera e che rappresenta la seconda parte del progetto Alkohol. L’originalità del disco è nelle numerose collaborazioni tra Bregovic e altri noti musicisti internazionali gitani. Il disco nasce proprio dal desiderio del compositore di riunire i più importanti esponenti della musica gitana, in un connubio tra duetti e colla-borazioni strumentali dav-vero considerevole (il duetto con il famosissimo ensemble musicale zingaro The Gipsy Kings, costituisce il singolo di lancio dell’album dal ti-

tolo, n.d.r.). Goran Bregovic di recente ha accompagnato, in qualità di ospite inter-nazionale, Samuele Bersani in una versione indedita di “Romagna mia”, nella serata tributo ai pezzi che hanno fatto grande la musica italia-na. Tornando al tour, invece, per riprendere la varietà sti-listica e strumentale saranno presenti numerosi musicisti.

www.eventiverona.it

Villafranca di Verona, Castello Scaligero

Grande lirica a Verona. Giunge al novantesimo anno il Festival Areniano

Grandi eventi teatrali in riva all’Adige

SPETTACOLIdi Federico Martinelli

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Il 10 luglio a Piazzola sul Brenta grande con-certo di Sting, sonorità del periodo dei Police. www.zedlive.com

9 luglio: Arena di Vero-na. Torna uno dei cantautori più apprezzati www.eventiverona.it

Sting and thiS band

antonello Venditti 43 RobeRto bolle

& FRiendS5Il 23 luglio all’Arena di Verona, eccezionale Gala con Roberto Bolle.Serata per appassionati.www.eventiverona.it

Al via la rassegna “Teatro nei Cortili”Dal 16 giugno al 2 settem-bre: 198 recite per 25 com-pagnie con graditi “ritor-ni” e “nuove leve”. Queste le premesse della stagione 2012 della rassegna “Tea-tro nei cortili” che, lo scorso anno ha totalizzato 26.500 presenze. A cortile di S. Eu-femia s’inizia il 16 giugno con la GtvNiù in “Il povero Piero”; il 25 con La Compa-gnia dell’Arca in “Qualcuno di troppo” per poi prosegui-re, qualche giorno dopo con “Amleto”; il 1 luglio la Poco-stabile in “Come vi piace”;

l’8 Micromega con “La com-media degli equivoci”; il 17 Gli Insoliti Noti con “Pal-lottole e cornetti” e il 26 La Maschera in “Favolescion”. A Cortile di Santa Maria In Organo inaugura il 23 la compagnia Modus Vivendi con “Te speto in paradiso” si prosegue in luglio con la pa-rodia delle medical- soap in General Crazy Hospital del gruppo Zero.it; il 10 con la Compagnia Giorgio Toto-la in “Attento alla cioccola-ta ispettore Callaghan” che prende in giro i polizieschi,

il 21 con il gruppo Rena-to Simoni in “I pettegolezzi delle donne” e il 31 la C.M.T Musical Theatre Company in “R+G Story”, ispirato ad una West Side Story dei no-stri giorni. In Arsenale si co-mincia il 2 luglio con Sole-darte in “Nightmare before Christmas” per proseguire con La Barcaccia in “Il feu-datario” di Carlo Goldoni. A ridosso di agosto, sempre all’Arsenale l’Estravagario s’ispira ad Almodovar ma al maschile in “Uomini sull’or-lo di una crisi di nervi”.

La modalità è sempre la stessa, ogni compa-gnia presen-terà uno o più spettacoli in più repliche

I Negrita tornano al rock energico

Quando la musica è storia

Con l’ultimo album “Dannato Vivere” che ha conquistato il disco d’oro, il gruppo torna a sonorità energiche più forti e determinate, forse perdute a fa-vore di un’aura più malinconi-ca e pacata che era emersa nelle ultime composizioni. Un’occasione quindi per ria-scoltare le hit di questi vent’an-ni, con la nuova e rinnovata energia che aveva contraddi-stinto il percorso iniziale della band.

Info: Cipiesse 030/2791881

Nomadi. Imperdibile concer-to, obbligatorio esserci. Si, per-ché, a distanza di vent’anni dal-la morte di Augusto Daolio, in seguito all’uscita dell’album “È stato bellissimo”, il gruppo pro-porrà, il 16 giugno, una carrella-ta dei maggiori successi. Come viene ricordato nella prefazione di copertina dell’album album, sono “vere ed autentiche poe-sie, che hanno segnato un epo-ca e sono diventate il simbolo di una generazione”. “È stato bellis-simo” era la frase di rito e di salu-

to che Augusto pronunciava alla fine di ogni suo concerto e oggi, a distanza di vent’anni, questo tour vuole dimostrare come la sua forza e la sua anima creati-va che emergeva dalla sua voce, dalle sue parole e dai suoi dipin-ti, sia ancora presente in chi l’ha conosciuto, in chi l’ha ascolta-to ai concerti ma anche nelle nuove generazioni. Un tour che farà riascoltare i successi di un tempo facendo riscoprire tut-

ta l’energia dal vivo della band. L’album, distribuito da Artist First è a tiratura limitata e rac-chiude registrazioni inedite ese-guite solo dal vivo come la com-muovente reinterpretazione di Augusto di “Mi sono innamo-rato di te”, dell’altrettanto indi-menticabile Luigi Tenco.

Info: Cipiesse 030/2791881

A esibirsi 64 particolari “solisti” del Friuli Venezia Giulia

Per l’estate appuntamento con i Concerti del Gusto, eventi che proporranno, in luoghi di gran-de suggestione, la raffinata cu-cina e i rinomati vini del Friu-li Venezia Giulia. Partecipano a questi eventi 64 tra chef, vi-gnaioli e artigiani per un omag-gio a tutto tondo a una terra di cui si potranno ascoltare note inimmaginabili, che permet-teranno di cogliere le ibrida-zioni culinarie di una storia se-gnata dall’incontro fra diversi popoli e culture. Sarà un occa-sione per scoprire i profumi e i sapori di quella terra: i salumi d’oca e i prodotti di Jolanda de Colò di Palmanova; il prosciut-to al cartoccio di Dentesano; il prosciutto crudo di San Danie-le di DOKD all’Ava; le golosi-tà a base di trota di Friul Trota di San Daniele; il Montasio del Consorzio per la tutela del for-maggio Montasio; il prosciutto di Sauris IGP di Vecchio Sau-ris; i tartufi di Muzzana Ama-tori Tartufi; i pani de Il Forno di Tarcento; i sorbetti d’auto-re di Della Negra a Morteglia-no e molto altro ancora. Primo evento il 19 giugno, tra le vigne di Russiz Superiore a Capriva del Friuli, nel Collio. Al con-certo del gusto seguirà un con-certo musicale. Il 3 luglio ap-

Il 31 luglio il cartellone del-le cene si chiuderà nell’incan-tevole parco della seicentesca Villa Riello Pera a Gaiarine, in Veneto. Info: Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori Tel 0432 538752 [email protected], www.friuliviadeisapori.it

puntamento sulla “passeggiata a mare” di Grado, affacciata su uno splendido tramonto; il 17 luglio al Mittelfest a Cividale del Friuli in una location d’ec-cezione: il chiostro del Conven-to delle Orsoline, da cui si acce-de al Tempietto Longobardo, opera del VIII secolo tutelata dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità che, per l’occasio-ne, sarà visitabile anche la sera.

Ben 64 chef sarannoi protagonisti di una speciale kermessche unisce musicaed enogastronomiad’eccellenza

da non perdere

EsilaranteHotel CaliforniaDoppio appuntamento il 6 giugno al Palabrescia con la commedia “Hotel Califor-nia” con Eleonora Giorgi e Gianfranco d’Angelo. I due attori saranno in scena alle ore 16.00 e alle ore 21.00 con uno spettacolo che si preannuncia divertente, vi-vace “con un ritmo serrato, mai volgare, intelligente e spiritoso”. La scena, come il titolo fa presupporre, si svolge in un albergo che si trasforma in un luogo neutro ed estraneo dove i due attori, si raccontano e ci raccontano i paradossi e le semplicità dell’essere umano. Grazie a una carat-terizzazione dei personaggi pulita e mai sopra le righe i protagonisti si esprimo-no al meglio e non hanno

necessità di utilizzare i clas-sici cliché per aumentare il senso di divertimento. Pa-rimenti il pubblico potrà apprezzare un allestimento garbato, senza sbavature caricaturali in un alternarsi di confronti, felicità, delu-sioni. La commedia diverte per la capacità di attingere dalla vita vera in maniera spiritosa, facendo emergere tanto il lato comico quanto quello più amaro delle de-bolezze dei nostri giorni. Info: Artespettacolo tel 030.37.57.571 www.artespettacolo.info www.palabrescia.it

Giorgi e D’Angelo al Palabrescia

Musica brasilianacon Maria Gadù30 giugno all’in-segna della musica brasiliana con Ma-ria Gadù. A soli 22 anni Maria Gadù vanta difatti fan come Milton Na-scimento e Caetano Veloso, che sotto la sua ala protettrice l’ha voluta con lui in tour. È proprio Veloso a parlare della freschezza musicale che la caratterizza: “Maria Gadu è il fenomeno più popolare e di maggior rilievo tra gli arti-sti della sua generazione, una persona con una grande voca-zione per la musica. Quando la vidi per la prima volta rima-si incantato e, ascoltare la sua voce, fu un vero spettacolo!”. Cantautrice dalla predilezio-ne per le note morbide e fasci-nose Maria Gadù conquista con le sue note già dal primo ascolto: il suo album omoni-mo, la cui uscita è prevista in Italia proprio pochi giorni prima del debutto al Teatro Romano, è già al quarto po-

sto delle classifiche di iTunes, mentre il video del singolo con il quale ha debuttato, ha registrato ben 200.000 visua-lizzazioni su Youtube in solo due settimane. Due indicatori questi che fanno ben sperare per il futuro recente. Nono-stante la giovane età, sul palco riesce a rivelare una dolcezza armonica e compositiva da ar-tista di grande esperienza.; del resto, suona da quando ave-va sette anni. Appunamento quindi al concerto, per emo-zioni e sorprese.

www.eventiverona.it045.8039156

Teatro Romano, Verona

Brescia, Piazza Duomo Rezzato (Bs), Cascina San Giacomo

Verona capitale del teatro. Info su www.comuneverona.it

I “Concerti del Gusto”: arte culinaria e musicale a confronto

Sabato 14 luglio i Negrita sbar-cano in Piazza Duomo a Brescia per la tappa estiva del “Danna-to Vivere Arena Tour 2012”. Il gruppo, formatosi all’inizio degli anni novanta in provin-cia di Arezzo, deve il suo nome alla canzone degli Stones “Hey, Negrita”. Reduci dal travolgen-te successo del tour invernale che ha visto oltre sessantamila presenze, la band ha deciso di proseguire per tutta l’estate in piazze, castelli e luoghi sugge-stivi, in un connubio tra arte e musica davvero suggestivo.

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il loggioneBrilla la mantova musicaledell’Ocm al Ponchielli di Cremona

Cresciuto come violoncel-lo nelle fila della Mahler Chamber Orchestra, Phi-lipp von Steinaecker ha nel suo karma il nome di Bach. Quando è sul podio tesse in trama i singoli fili quasi si trattasse di voci e non di strumenti. Sotto le sue mani, lo scorso aprile a Cremona, in un Teatro Ponchielli gre-mito, l’Orchestra da Came-ra di Mantova capeggiata da Carlo Fabiano appariva ti-rata a lucido: magnifici i le-gni, ricettivi traduttori degli spunti lanciati dal direttore, autorevoli le percussioni, av-volgenti gli archi “maggiori”, violoncelli e contrabbassi. L’effetto di questo fecon-do connubio restituiva un Haydn vitalistico, autentica-mente giocato nel palpabile divertissement di incastri solo in apparenza estem-poranei e in realtà frutto di una sedimentata complicità. Sul leggio era la Sinfonia in Do maggiore op. 48 che il compositore di Rohrau de-dica all’Imperatrice d’Au-stria Maria Teresa e che, oltre al nome, della sovrana conserva la radiosa solenni-tà. In filigrana, la lettura tra-sparente dell’OCM lascia-va intravvedere le segrete ascendenze del testo: da un lo spolvero di sapore quasi mozartiano, l’elettrica viva-cità; dall’altro, l’ombra pre-

saga dell’humor che si ritro-verà, irresistibile, nel primo Beethoven. L’esatto oppo-sto lo si sarebbe trovato più tardi nel pianismo di Fazil Say: l’acquario di suggestio-ne, di poesia, di canto che è il Concerto in sol di Ravel finiva qui per essere qual-cos’altro, un mondo finto di frasi così slentate da perdere il loro naturale eloquio, una compiaciuta sequenza di fotogrammi spesso incapaci di inanellarsi tra di loro a formare una frase. La spuria trasparenza tecnica dell’ese-cutore, la sua risicata palette timbrica in questa scrittura così cangiante restituivano una monocorde anima dai vaghi contorni jazz, affoga-ta in accenti ridanciani e in un’eccentricità artificiosa quando, il più delle volte, sopra le righe.

“Parma capitale della musica”, cameristica almeno. A una manciata di giorni, da un capo all’altro della città, i due car-telloni del Teatro Regio e del-la Casa della Musica si sono contesi riflettori ed emozioni. Da un lato, il serrato dialogo tra gli archi di Julian Rachlin e il pianoforte di Itamar Golan; dall’altro, la ormai proverbiale, fluidità del Trio di Parma. Vi-sioni opposte e complementa-ri, quelle delle due formazioni, accomunate nonostante tutto da quella esclusiva cifra, fatta non solo di spiccate individua-lità ma della loro più intima condivisione, che della musica da camera è essenza irrinuncia-bile. Il viaggio del duo lituano si snodava impervio a tracciare dapprima il teso arco che dalla sfaccettata freschezza dell’op. 30 n°1 di Beethoven condu-ceva fino alle ultime parole di Brahms, quelle della seconda Sonata op. 120 originariamente destinata al clarinetto ma subi-to riplasmata per il suono caldo e parlante della viola. Una let-tura che trovava nel pianoforte di Golan un perfetto interlocu-tore, infallibile contrappunto di una tensione drammaturgica sanguigna e mai un solo istante sopita. La fascinazione affiora-va definitiva quando l’estremo Brahms cedeva al Penderecki della sua seconda Sonata scrit-ta nel 2000, sfinge altissima e terribile tutta furori ed estati-che contemplazioni scaturite dalla polverizzazione di cel-lule tematiche che nell’arco

di cinque movimenti saranno oggetto di inesausto svilup-po. Dal palchetto affacciato sul proscenio, uno Schlomo Mintz in incognito applaudiva ammirato. Qualche sera dopo, alla Casa della Musica era una evanescente patina di sogno ad avvolgere il Debussy giovanile

del Trio in sol maggiore che il Trio di Parma dipanava con quella naturalezza di eloquio che, ormai da vent’anni, ogni volta disarma l’ascoltatore. Con loro, la musica pare sca-turire dall’aria, quasi fosse già presente nel silenzio dell’atte-sa, determinata da quella com-

penetrazione tra temperamenti che della trama restituisce ogni volta l’intatta vitalità, l’irre-quietezza, l’ordito fin nella sua più impercettibile sfuma-tura. Continuiamo a trovarci stregati dal violoncello ebbro di Bronzi, carnale nello scavo e nel plastico insinuarsi, così come ogni volta troviamo stra-ordinaria la sottigliezza con cui Miodini sa fare del pianoforte una magica cabina di regia. Tra queste due torreggianti perso-nalità, la misura di Rabaglia, il suo sorvegliato lirismo, non era acqua sul fuoco ma vento che accende. Il Trio in la mi-nore di Ravel – rispetto a De-bussy l’autre côté della Francia début de siècle, monumento sovraccarico di rimandi e, per l’esecutore, di pericoli – giun-geva scapricciato, quasi giocato nell’apparente facilità di resa, levigato, così intimamente maturo e libero nello slancio da sembrare scritto addosso a questi spadaccini che della loro Parma oggi rappresentano la più luminosa certezza.

Una serata dal sapore ottocentescoLo scorso 31 marzo, in un Teatro Comu-nale di Casalmaggiore stipato, il concerto voluto dagli Amici del Festival di Casal-maggiore come ufficiale suggello di una sempre più salda alleanza tra il Festival ca-salasco e e il Conservatorio”Arrigo Boito” di Parma, è stato soprattutto la festa del suo solista, il pianista Roberto Cappello, nel 1976 acclamato vincitore del Premio Busoni e oggi direttore del Conserva-torio stesso. Contando sull’entusiasmo dell’orchestra di allievi e docenti guidati dalla bacchetta dl giovane Matteo Paglia-ri, Cappello ha regalato all’uditorio una serata dal sapore vagamente ottocentesco per impaginato e per clima. La prima par-te chiamava a cimentarsi con la granitica freschezza dell’“Imperatore”, quinto Con-certo op. 73 di Beethoven, con la sua scrit-tura rigogliosa e traditrice, tutta in chiaro,

imponente senza rinunciare alla filigrana di un virtuosismo ancora fortemente digi-tale. La seconda parte invece guardava alla Russia profonda, tutta nostalgie e visiona-ri slanci, del suo gran cantore Čajkovskij nel cui pianismo tardo romantico Cap-pello pareva finalmente giungere a casa, perfettamente a proprio agio tra le rapide di ottave e di vortici affrontati d’un fiato, con incurante facilità. Unico appunto che nulla toglie all’intensità della lettura e alla vibrante emozione regalata dalla serata, forse irrigiditi dal suo superbo curriculum, da un così vulcanico strumentista avrem-mo atteso anche una più sedimentata raffinatezza testimoniata da quel senso di gioco nella trascolorazione timbrica, nella leggerezza delle frasi e nella loro tessitura drammaturgica che avrebbe fatto di una serata speciale un autentico capolavoro.

Il concerto voluto dagli Amici del Festival di Casalmaggiore come ufficiale suggello di una sempre più salda alleanza tra il Festival casalasco e il conservatorioArrigo Boito di Parma

Il duo Rachitin-Golan e il Trio di Parma grandi interpreti in due favolosiappuntamenti ravvicinati

Casalmaggiore si emoziona con il pianismo di Roberto Cappello

LE TREMUSEdi Elide Bergamaschi

Magnifici i legni,

autorevoli le percussioni,

avvolgenti gli archi “maggiori”,

violoncelli e contrabbassi

Le note portano la firma di Riccardo Risaliti; la cordiera del sontuoso Fazioli racconta il più alto artigianato italiano. E al pianoforte c’è, orante, l’intenso Filippo Gamba, che qui percorre per l’appartato periplo beethoveniano delle Bagatelle: le 7 dell’op.33, le 11 dell’op.119, le estreme, le sei dell’op. 126. A latere, tre monadi consorelle (tra cui “Per Elisa”) , quasi a scandire il passaggio da una raccolta all’altra e, più sottovoce, a suggerire l’ at-lantica distanza tra la liquida, innocente freschezza

delle prime e l’introversa, sempre più speculativa astrazione che impregna le ultime. Schegge mute-voli di un ventennale diario intimo, sublimi distil-lati di una brevità che è ora humor, ora melanconia, ora manierato gioco di stile, le Bagatelle rimango-no, nella loro apparente ingenuità, autentici tabu per l’interprete. Non per Gamba, che sembra par-lare ad ognuna con la decantata semplicità di chi è di famiglia, restituendone l’intimo Charakter con suono immacolato e sovrana conduzione.

Germiniani, una trinadi squisito settecento

Ormai le riconosciamo ad una pri-ma occhiata: le opere di Margherita Serra, armature di ferro e marmo dall’austera sensualità, da sempre accompagnano, nutrendole, epifanie di bellezza. Dopo le copertine dedi-cate a Muffat e a Vinaccesi, l’artista bresciana firma un ennesimo sodali-zio con la Stradivarius introducendo all’ascolto di un monumento ancora da rispolverare, Francesco Geminia-ni, e delle sue Sonate op. 4. Sculture anch’esse, trine in cui la maniera settecentesca si nutre alla sorgente di un’esistenza colta e co-smopolita, di una scrittura allevata attraverso lo studio del violino alla scuola corelliana e indagata sotto la duplice lente della creatività e della

trattatistica meditazione. Sei Sona-te in cui violino e il “basso” – qui ottenuto da violoncello, arciliuto e clavicembalo -ordiscono un’umorale danza di affetti e di situazioni in cui la garbata aderenza alle convenzioni dell’epoca sembra a fatica contener-ne la guizzante, personalissima vita-lità. A dipanarne i fili, in un ascolto di magnifica complicità, la raffinata, gioiosa perizia degli interpreti, Lia-na e Antonio Mosca, Luca Pianca e Giorgio Paronuzzi.

L’essenza del camerismonel cuore della vecchia Parma

Squisito dittico musicale, tra il Teatro Regio e la Casa della Musica

Bagatelle, miniaturistici assoluti Beethoveniani

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le mostre

Visitando Abstracta si passa dallo stupore infantile all’in-trospezione psicologica fino alla comprensione del più alto concetto intellettuale. Inaugu-rerà al Palazzo Ducale di Revere (Mantova) alle 18 di sabato 16 giugno fino al 1° luglio. 19 arti-sti protagonisti dell’evento. Da Modena Maria Cristina Neviani crea opere a bassorilievo. Speri-mentando giunge all’utilizzo di pigmenti che inglobano la luce rilasciandola al buio. Crea così una duplice visione dell’opera. La poetica musicale alla base anche della sua vita l’accomuna alla sarda: Agnese Picci. Con i pochi colori della tavolozza fa emergere la dinamicità. Alcu-ni soggetti ricordano i tasti del pianoforte che si srotolano ver-so l’alto fino a fondersi. Incre-dibile la somiglianza tra i suoi dipinti e le sculture di Roberta Susy Rambotti di Desenzano del Garda. La materializzazione plastica della musica. Con l’ar-gilla la Rambotti plasma forme incantate che danzano nel vuo-to in libertà di movimento. As-sonanza musicale anche per la mantovana Chiara Zuini. Sulle sue tele a fondo bianco si stem-perano segni delicatissimi stesi con colori molto diluiti. Note musicali come sul rigo dello spartito. Da Palermo Mario Le-onardi. Dalla visione dell’am-biente arriva alla serie intitolata La città e oltre, dove la città è un pretesto per indagare l’animo umano. Le sue composizioni

sembrano originate dall’evolu-zione di un unico frammento. Il mantovano di Suzzara Alber-to Consolini in piena libertà espressiva toglie e mette colore sulla tela e altre superfici fino a raggiungere l’effetto desiderato con un solo tono intercalato dal bianco e dal nero. E’ invece una ricerca dell’inconscio quel-la del siciliano Pietro Gargano. Attraverso la pittura onirica di animali scova dentro di se le proprie paure che esorcizza poi nell’opera con gesti rapidi e graffi. Il bresciano Tiziano Ma-sini conduce una ricerca sulla forza espressiva ed evocativa di forme, colori, segni che si fanno interpreti delle riflessioni e del-le sensazioni più profonde. Il bolognese Maurizio Carpanelli considera la sua pittura astratta come sintesi di emozioni. Dice: “L’astratto apparentemente “solo anima del pittore”, contie-ne sempre la realtà esterna a lui”. Stesso ideale condiviso da Car-lo Alberto Vandelli di Modena. Una pittura ad acrilico la sua, d’azione e d’istinto, dettata dal-le lontane inquietudini giovani-li. Action Painting alla Pollock anche quella di Giuseppe Be-natti residente a Occhiobello. La sua è una ricerca approfon-dita della tecnica di questo e di altri maestri dell’arte. Nelle sue composizioni di colori bilancia-ti impera la maestria del gesto. Da Torino arrivano Giuseppe Figliuzzi e Paolo Canale. Il pri-mo fa una pittura di materia tra-fitta, graffiata e a volte flagellata.

Nelle sue opere trionfano il co-lore, i segni espressivi e la luce, fino all’emozione. Il secondo raffigura con markers, ad acrili-co e a spray, tematiche influen-zate dal suo interesse metafisico e spirituale. Lo scultore manto-vano Marco Fulgeri è sedotto dal fascino della mitologia e dall’incognita del destino degli uomini. Le sue opere in terra-cotta rappresentano personaggi esoterici e fantastici ingranaggi spazio tempo. Arriva da Roma Yajaira M. Pirela pittrice sen-sibile per la quale tutto è fonte d’ispirazione: la letteratura, la musica, la natura, la metropoli. Dice: “Io non dipingo le cose ma ciò che esse mi trasmetto-no”. E’ nata a Losanna in Svizze-ra ma vive a Bologna Consolata Radicati di Primeglio. Appas-sionata di culture e di colori dipinge sviluppando una forma astratta e simbolista e puntan-do sui colori, e le emozioni che essa genera. Il pisano Amedeo Sorpreso con la sua arte vuole dimostrare che i principi della pittura sovrastano le tecniche e ne sono indipendenti. Con le Luminanze evidenzia il percor-so mentale delle linee a caccia di luce, senza il colore. L’obiet-tivo della fiorentina Elena Secci invece è indagare sul rapporto tra spazio e illusione spaziale. Le sue opere sembrano mosaici di visioni della natura a delicati colori pastello. Infine Andrea Terenziani di Parma presenta le sue Visioni in astratti geome-trici e materici. La tonalità do-minante è il bianco che emerge dalle variazioni del marrone e del nero, come luce di vita e di speranza.

Reggio EmiliaPalazzo MagnaniFino al 15 luglio 2012DON MCCULLIN. LA PACE IMPOSSIBILE. Dalle fotografie...

PadovaPalazzo del MonteDal 16 marzo al 31 luglio 2012RITRATTO DI UNA COLLEZIONE

Abano Terme (Pd)Grand Hotel Terme Trieste & Victoria e gli altri Hotel del Gruppo BorileFino al 31 luglioLE BELLE DELLA BELLE EPOQUE

Sopra:Maternità (di Roberta Susy Rambotti), Metropolis, opera di Mario Leonardi e sotto Kalòs II, opera di Maria Cristina Neviani

Visitando la prestigiosa ed attesa mostra potrete passare dallo stupore infantile all’introspezione psico-logica fino alla com-prensione del più alto concetto intellettuale

A Palazzo Ducale di Revere (Mantova) dal 16 giugno al 1 luglio

di Barbara Ghisi

Abstracta: arte dell’istinto e dell’intelletto

LA CASA DEGLIARTISTI

RovigoPalazzo Roverella Fino al 24 giugno 2012IL DIVISIONISMO. La luce del moderno

La poetica della luce nell’arteProsegue fino al 19 agosto “L’odore della luce. Ilmondo femminile nella pittura dell’Ot-tocento e del primo Novecen-to”, elegantemostra dal sapore macchiaiolo visitabile a Palazzo Marra, sede della Pinacoteca-Giuseppe De Nittis, a Barletta. L’odore della luce è quello che si espande inun campo di fieno appena tagliato, in un giardi-no dove le lame del soleillumi-nano l’humus del sottobosco, nell’afrore dolce del gelsomino estivo. E’la sensazione che pro-mana da una certa pittura a ca-vallo del secolo ma giàproiettata verso il nuovo del dopoguer-ra. Una pittura, quella indaga-ta dalleopere in mostra, che ha

due co-protagoniste: la donna e la natura, tutte aoccupare una scene della vita quo-tidiana in decenni destinati a cambiare ilmondo. Nelle quat-tro sezioni tematiche: sentimenti, lavori del giorno, prati egiardini, confidenze, gli artisti raccontano, in un ipote-tico palinsestofigurativo e con sensibilità confidenziale, i loro momenti più personali edinti-mi: l’adolescenza, il lavoro, le ritualità dei sentimenti. Osser-vando idipinti, emerge una re-altà che, dopo l’Unità d’Italia, è fortemente legata allesocie-tà rurali e alle tradizioni della

provincia che trovano eco alla narrativaveristica di Giovanni Verga, di Luigi Capuana sco-pritore del romanzosperimen-tale di Zola e diffusore del na-turalismo, al verismo di Matilde Serao,Grazia Deledda, Mario Pratesi, Renato Fucini. Il bel ca-talogo è di SilvanaEditoriale. In mostra maestri dell’arte come Bocchi, Savini, Corcos. Info:tel 0883538372/71 (F.M.)

Dedicato a Mendes Baratti: il “Vecchio Squero” A 20 anni dalla scomparsa, e a quasi 100 dalla nascita, del Ma-estro d’Ascia e Calafato Men-des Baratti, la figlia dello stesso ha voluto dar vita ad un proget-to di valorizzazione della profes-sione svolta dal padre a Rival-ta sul Mincio per oltre 40 anni di attività. Professione e per ta-luni versi arte che oggi, in virtù dell’avvento, a partire dagli anni ottanta, delle nuove tecnologie per la costruzione delle imbar-cazioni, risulta essere pressoché scomparsa. Il “Vecchio Squero”, questo è il nome con il quale si riconosceva il tradizionale labo-ratorio del maestra d’ascia e cala-

fato, creato a pochi passi dal pic-colo porto rivierasco è stato reso visitabile alle scolaresche e ai tu-risti che ne fossero interessati. Si tratta di una piccola finestra, che ben si integra nel contesto del vicino Ecomuseo allestito a Fon-do Mincio, nel centro del Parco del Mincio. La professione svol-ta da Mendes Baratti creava con le altre ad essa collegata, il tessu-to socio-economico della frazio-ne del Comune di Rodigo e che ha permesso nello scorso secolo alla comunità rivaltese di diveni-re un significativo punto di rife-rimento per le specialità del ter-ritorio. L’ambiente in questione

è completamente ristrutturato, arredato con mobili e oggetti tipici degli anni ’40-‘50, alcuni di essi creati proprio da Mendes Baratti, in ottimo stato di con-servazione e funzionanti. La parte adibita agli attrezzi contempla quelli utilizzati per la costruzione e il calafataggio di piccole imbarcazioni impiegate nel fiume Mincio e nei laghi di Mantova e quelli ancora più an-tichi adoperati dai suoi avi nella realizzazione di grandi imbarca-zioni (20-40 metri). Tutto que-sto è predisposto in modo tale da consentire al visitatori di ap-prendere tutte le fasi della lavo-

razione per la costruzione di una imbarcazione da diporto. Inoltre, all’interno dello sque-ro sono state collocate numero-se foto e documenti che testi-moniano il lavoro svolto dalle diverse generazioni della fami-glia Baratti, dal 1816 fino a giun-gere all’ultimo Maestro d’Ascia. La visita dura circa un’ora. Gior-ni di apertura: giovedì – ve-nerdì - sabato e domenica po-meriggio 15.30 - 19 oppure su appuntamento telefonando ai numeri di cellulare 3393992322 -- 3382729178 o inviando una Mail: [email protected]’ stato costruito un sito inter-net dedicato alla figura di Men-des Baratti come artigiano co-struttore di battelli in legno, ma anche come reduce e prigioniero della Seconda Guerra Mondia-le; www.wix.com/ondcba/men-desbaratti.

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ANIMALI E AMBIENTE

Vado a vivere...in un eco-villaggio

Komondor, un cane da pastore dal mantello originale e spettacolareMolti ricorderanno probabil-mente il cartone animato che negli anni ’60 vedeva prota-gonista Sam Sheepdog, un cane da pastore dagli occhi coperti dal pelo, che dall’alto di una rupe vegliava inesora-bilmente sul gregge a discapi-to dell’altro protagonista del cartone, il coyote-lupo. Quel simpatico personaggio si ispi-rava al Komondor, una razza che non passa certo inosser-vata. Originario delle steppe asiatiche, esso fu introdotto in Europa dagli Unni, che lo utilizzavano come cane da mandria ma pure come cane da combattimento. Fu adot-tato in particolar modo dalle

L’aspetto accattivante di questo cane è dato dal man-tello spettacolare, di color bianco avorio, caratterizza-to da folte e spesse trecce, in gergo “corde” o “tacole” che toccano il terreno e co-prono apparentemente gli occhi. La formazione delle “corde” avviene tramite un processo lento che segue la crescita del cane e che va curata dal proprietario. Le “corde” raggiungono il loro completo aspetto verso i tre anni di età. Il mantello del

popolazioni magiare, presso le quali esso divenne l’ausilia-re per eccellenza dei pastori. Proprio l’Ungheria ne di-venne patria a tutti gli effet-ti, provvedendo a fissarne lo standard e diffondendolo in tutto il mondo, specialmente negli Stati Uniti. Come altre razze da pastore oggi il Ko-mondor trova ampio spazio negli ambienti domestici, dimostrandosi un eccellen-te soggetto da guardia e da compagnia, sempre vigile e di assoluta affidabilità. E’ possibile confonderlo col nostro Pastore Bergamasco, che però ha caratteristiche ben diverse.

cane va “separato” molto spesso, in modo che non si formi una coperta intricata che ostacoli completamente la traspirazione della pelle, con conseguenti problemi cutanei, igienici e parassitari. Il bagno richiede tempi mol-to lunghi per l’asciugatura; ciò richiede un’adeguata attenzione nella stagione fredda. Il Komondor perde poco pelo e la muta è quasi invisibile, non esiste quindi il problema dei peli per casa o in auto.

Come si cura il mantello del Komondor?

di GIACOMOMORELLI

mondo da cani

Consigli per viaggiare finalmente insiemeTempo di vacanze,cosa fare con il nostro animaletto? Se non lo si vuole lasciare in una pensio-ne, possiamo portarlo con noi. Fortunatamente i posti che accettano i nostri amici sono sempre più numerosi (ne tro-vate un elenco su www.vacan-zeanimali.it). Il viaggio va pro-gettato con largo anticipo. Per viaggiare in Italia, è sufficiente il libretto sanitario del nostro animale e l’iscrizione all’ana-grafe canina. In Trentino, Friu-li e Veneto, però, è richiesta l’antirabbica. All’estero le cose

si complicano e può essere utile consultare il sito della nazione in cui si vuole andare. Inoltre per uscire dall’Italia è necessa-rio il passaporto dell’animale, che viene rilasciato dall’ASL. Se viaggiate in macchina, fate delle soste, tenete l’animale in uno spazio apposito e se necessario ricorrete a farmaci contro il mal d’auto, suggeriti dal veterinario. Se usate i mez-zi pubblici ricordate di consul-tare i regolamenti delle varie compagnie aeree, ferroviarie o marittime.

Per partire con i nostri amici animali

L’eco-villaggio è una scelta di vita, non si tratta di una fuga dalla società, solo di un modo diverso di farne parte. Persone e nuclei famigliari, stanchi della vita imposta dal consumismo, o che cercano nuove possibilità di realizzazione, si riuniscono in piccole comunità. Acquistano terreni per abitarci e trarne una fonte di reddito. La filosofia di vita dell’eco-villaggio si basa su solidarietà, cooperazione ed ecologia. Ogni comunità è differente per progetto, finalità e stile di vita, ma sono tutte orientate alla so-stenibilità, intesa come possibi-lità di soddisfare i propri biso-gni, migliorando le prospettive di vita e la quantità di risorse per le generazioni future. La nostra società tende all’indi-vidualismo, mentre lo stile di vita dell’eco-villaggio si fonda sull’idea del vivere insieme, mettendo in comune le pro-prie capacità e professionalità, condividendo l’educazione dei propri figli, il lavoro e la gestio-ne della casa. Di solito i proventi della comu-nità e in alcuni villaggi, anche i personali stipendi, vengono messi in comune e utilizzati per il reciproco sostentamento e il progresso stesso dell’eco-villaggio. Le comunità cercano di rendersi il più possibile au-tonome, utilizzando le energie rinnovabili, coltivando e alle-vando animali da cortile. Il lavoro in comunità assume un’accezione nuova, infatti, viene vissuto come espressione

della propria creatività, non come obbligo. Ciascuno aiuta secondo le proprie attitudini ed è gratificato dal fatto che con il frutto del proprio lavoro si mangia, ci si riscalda, ci si mette fisicamente un tetto sulla testa. Le decisioni vengono prese all’unanimità e le opinioni dei membri hanno tutte la stessa rilevanza. L’educazione dei bambini resta priorità dei genitori, ma in un contesto di supporto allargato, alcune comunità hanno scuole autogestite. Il fenomeno degli eco-villaggi è molto diffuso

all’estero, ma negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia. A Zocca, per esempio, c’è la comunità Consolida, un gruppo composto da tre coppie di adulti e una bambina, che hanno deciso di acquistare in-

sieme un terreno boschivo, vi si sono stabiliti e hanno dato vita alla loro azienda agricola. La maggior parte degli eco-villaggi consente visite per andare a co-noscere i vari gruppi. Cooperando insieme si diventa parte attiva della vita comu-nitaria, anche se per un breve periodo, perché non c’è modo migliore di fare un’esperienza, che viverla. Chi fosse interessato non deve far altro che contattarli. Chi volesse entrare stabilmente a far parte di una di queste co-munità, deve fare un periodo di avvicinamento, per conoscere i membri e verificare che si con-dividano le stesse idee e gli stes-si obiettivi.

La natura fa da sé e lo fa beneL’orto sinergico è un me-todo di coltivazione che imita la natura. Un orto davvero naturale, che provvede a se stesso, con pochissime cure da parte nostra. Nell’orto sinergico non ci sono lavorazione del terreno, fertilizzanti e pesticidi. Il primo segre-to è la pacciamatura. In natura non ci sono ter-reni “nudi”, anche dove non cresce niente il ter-reno è coperto di foglie e piante morte. Questa copertura fornisce alla terra nutrimento e una protezione da sbalzi di temperatura e disidrata-zione. Il secondo segre-

to è la varietà. Per avere buoni risultati bisogna mettere nell’orto almeno tre piante diverse, tra cui delle leguminose e del-le liliacee, che sono an-tibatteriche. La presenza di colture diverse atti-va una sinergia, da cui il nome della coltivazione, che permette alle piante di difendersi reciproca-mente. In realtà il terreno va la-vorato ma, una sola vol-ta, all’inizio per prepa-rarlo, successivamente saranno le piante stesse con le loro radici a smuo-vere il terreno come ser-ve. Quando la pianta muore, non va mai sra-

dicata, ma tagliata alla base in modo che le ra-dici, decomponendo-si, arricchiscano il terre-no, rendendo superflui i fertilizzanti. L’orto si-nergico rispetta i ritmi della natura e dunque la crescita delle piante e la maturazione dei frutti è graduale e scagliona-ta. Nell’orto sinergico si può imitare il meccani-smo della selezione natu-rale, mandando a seme le piante migliori e lascian-do i frutti a terra. In que-sto modo i semi più for-ti attecchiranno e l’anno successivo, non dovremo far altro che distanziare le piante.

La pacciamatura e la varietà assicurano i risultati

I segreti dell’orto sinergico

Sostenibilità, intesa come possibilità di soddisfare i propri bisogni, migliorando le prospettive di vita e la quantità di risorse per le generazioni future

di Benedetta Bottura

Comunità intenzionali ecosostenibili: non una fuga dalla società

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La scelta del prodotto giu-sto per la propria pelle non è sempre immediata. Spesso conoscenza e mani esper-te possono consigliarci sui trattamenti più adatti alle nostre peculiarità. Questa idea caratterizza l’orga-nizzazione commerciale dei prodotti Darphin, una linea professionale e bota-nica di trattamenti per la pelle a base di piante ed oli essenziali puri, fondata nel 1958 a Parigi. Le creme, i sieri, gli elisir agli oli essenziali Darphin si trovano in molte farmacie che, oltre al classico servizio di vendita, offrono la possibilità di vivere una esperienza esclusiva. Infatti, le Beauty Consultant (nelle farmacie che offrono i prodotti di questa linea), sono figure professionali che danno suggerimenti e consigli sui metodi di applicazione più adatti alle varie tipologie di pelle. Al-cune di queste esperte offrono anche la possibilità di sperimentare dei trattamenti viso, in un giorno prestabilito che viene riportato sul sito www.darphin.it. L’idratazione, cioè il segreto per una pelle radiosa e sana, caratterizza la linea di creme Hydraskin che dona sollievo a pelli secche, ricostituendo e proteggendo le naturali ri-serve d’idratazione con il Siero idratante intensivo con estratto di melograno e la Crema light a base di salicornia e lavanda farfalla, oltre all’Essential emulsione e alla Crema rich idratante 24 ore. “Da sottolineare è anche Melaperferc” spiega Elsa Bortolazzi della Far-macia San Tomio di Verona “un’emulsione setosa che rende il colo-rito uniforme e attenua le macchie scure. Info Dottoressa Barbara Azzini, Farmacia San Tomio, Verona tel. 045-8030626.

Case in terra cruda: eco e comfort!

L’impiego di argilla nelle costruzioni e rivestimenti per una spesa sostenibile e per vivere meglio

I bambini e la morteParlare della morte è difficile, è un argomento che si tende ad allontanare e di cui si pre-ferisce non parlare; eppure la morte riguarda tutti e, in tempi e modi diversi, riguar-da anche i nostri bambini. E’ pertanto importante che li accompagniamo alla scoper-ta della realtà della morte. La morte infatti viene presen-tata loro quotidianamente dai mass media: ne parlano i giornali ed i telegiornali, i li-bri, i film ed i cartoni animati. La morte viene rappresentata e raccontata perché è parte del nostro percorso terreno e, come naturale conclusione della vita, anch’essa dovreb-be essere condivisa affinché i bambini comprendano e ve-dano il mondo com’è.Condividere significa rispon-dere al loro bisogno di sapere e capire cosa accade a colo-ro che amano; il non sapere porta i bambini a fantasticare sulla realtà creando confu-sione su ciò che è accaduto, generando dubbi, insicurezze, paure ed ansie. Quanto più saranno preparati tanto più

Gentilissima, non c’è un età giusta, quando i bambini co-minciano a chiedere perché si muore o si commuovono, vuol dire che sono pronti a sapere cosa sta accadendo. Prepararli per tempo, maga-

la loro ansia verrà contenuta e si sentiranno accompagnati nell’affrontare una realtà che spiazza, in primis, gli adulti stessi. Di fronte ad un grave lutto nascondere la realtà al bambino allontanandolo, al fine di proteggerlo, significa paradossalmente abbandonar-lo, lasciarlo solo con ciò che di strano e diverso sta accadendo intorno a lui. Mostrare le pro-prie lacrime, invece, diventa esempio di come esprimere il dolore e soprattutto di quanto è importante non reprimerlo. Ci sono situazioni in cui il genitore è così sopraffatto dal proprio dolore che non ha l’energia e la disponibilità emotiva per affrontare il dolo-re del bambino: ecco in que-sti casi si dovrebbe “affidare” il bambino a qualcun altro della famiglia o a un professionista affinché possa condividere e spiegare il lutto.

ri con delle letture,delle sto-rie o prendendo esempi dalla realtà (la morte di un uccel-lino..) significa prepararli emotivamente ad affrontare le sofferenze che la vita po-trebbe portare.

Cara Anna, comprendo il suo desiderio di mantenere vivo un ricordo positivo di sua ma-dre nella bambina, ma il dolo-re di non poterla accompagna-re in questa fase finale della

vita probabilmente andrebbe a offuscare questo ricordo po-sitivo. Le stia accanto e le dia la possibilità di salutare e fre-quentare una nonna che ha ri-empito tanto la sua vita.

Buongiorno, sono Anna la mamma di una bambina di 5 anni. Mia madre da anni

combatte con un tumore che ha deciso di portarsela via, si

parla di un mese o poco più. E’ sempre stata allegra ed energica

con tutti, in particolare con mia figlia, ma ora le forze se ne stanno andando. La vedo

spegnersi lentamente e non so come comportarmi con mia

figlia. Vorrei che ricordasse la nonna sorridente, vitale, ma

significherebbe privarla delle visite alla nonna.

Mi dia un consiglio.

Gentile dottoressa, durante la visione del dvd “ Il re leone”, alla morte del padre di Simba, la mia bimba di 4 anni è scop-piata in lacrime. Mi sono senti-ta di rassicurarla dicendole che si trattava di finzione, che non era successo nulla, ma subito dopo mi son chiesta se fosse stato il caso di parlarle della morte. A che età si dovrebbe affrontare questo tema?

di ARIANNADALDOSSO

la psicologa risponde

Da qualche anno anche in Italia si sta diffondendo il costruire con materiali naturali. Alcune risorse sono presenti natural-mente in molti contesti del mondo e possono concorrere a costruire condizioni di comfort all’interno degli spazi che quo-tidianamente abitiamo: terra, pietra, paglia e legno ne sono un esempio. La terra ci circon-da, si calpesta, si vede ma non si guarda. Questo materiale, tanto “normale” quanto diffuso, con semplici tecniche e in poco tem-po può essere modellato e senza fuoco diventare mattone, muro, statua, rivestimento o elemento d’arredo. Le terre, poiché a di-stanza di pochi km si possono trovare terre differenti e diversi sono gli impieghi possibili, con-tengono una parte di sabbia, di argilla, di limo e una compo-nente organica. Si parla di terra cruda quando viene impastata, applicata e lasciata seccare sen-za cuocerla. “Le abitazioni in terra cruda” spiega l’architetto veronese Fabio Furiani “hanno ottime caratteristiche di resi-stenza ed isolamento termico, se ne possono realizzare di tutti i tipi e con tecniche diverse; il materiale con cui sono costruite è naturale, largamente dispo-

nibile e a impatto molto vicino allo zero; inoltre consentono l’auto-costruzione, cioè anche i proprietari o i non addetti ai lavori possono affiancarsi agli artigiani e partecipare alla fab-bricazione”. In questa logica, il gruppo di lavoro Ak0 www.akzero.blogspot.com approfon-disce le tematiche del costruire sano per promuovere l’idea di un’architettura contempora-nea in sintonia con l’ambiente promuovendo varie iniziative. Tra questa il workshop “Interni in terra” svoltosi a Sirmione sul Lago di Garda a maggio ideato per esplorare, attraverso l’aiuto di esperti specializzati, differen-ti soluzioni di intonacatura e

finitura naturali e realizzato in collaborazione con il comune di Sirmione, la provincia di Bre-scia, l’associazione Nazionale città della terra cruda, la Libe-ra Accademia delle belle arti di Brescia, Matteo Brioni Srl e il ristorante Scaligeri’s. I lavori sperimentali sono stati fatti nel cantiere laboratorio di una casa nel centro storico di Sirmione che i proprietari han-no immaginato contemporanea e, allo stesso tempo, in armonia con il contesto naturale e sto-rico in cui si trova, secondo il progetto dell’architetto Fabio Furiani [email protected] ; www.tuttisuperlaterra.blogspot.it

Le abitazioni in terra cruda hanno ottime caratteristiche di resistenza ed isolamento termico

di ISOLDESEEBER

trucchi & strucchi

Il trucco da sposaLa mise ideale per il matrimo-nio non esiste. O meglio, è di-versa per ogni donna. Il trucco è un artificio estetico sogget-tivo, legato al gusto, all’aspet-to fisico, al carattere, all’abito, all’acconciatura, al genere di matrimonio da realizzare. Vi sono, tuttavia, delle regole cui

sarebbe opportuno attenersi.- Non truccarsi da sole. Nel giorno del matrimonio, infatti, l’emozione può giocare brutti scherzi. Meglio, quindi, affidar-si ad una mano esperta e profes-sionale, possibilmente a chi è in grado di far sentire ed appari-re più belle le spose di quanto non lo siano nella vita di tutti i giorni.

- Il truccatore dovrà studiare il make-up in base all’aspetto fi-sico e alla personalità: inutile creare un’immagine aggressiva su una donna timida o un truc-co acqua e sapone su una donna particolarmente sexy. - Il truccatore dovrà rispettare il gusto della sposa.

INFORMA

di Michela Toninel

- Il truccatore dovrà lavorare in sinergia con lo stilista dei capel-li per coordinare i vari interven-ti. - La prova del trucco dovrà es-sere effettuata in corrisponden-za dei tempi e degli orari della cerimonia. Si potrà così verifi-care la durata dell’operazione di make-up ed osservarne la ri-uscita con la stessa intensità di luce che ci sarà al momento del-la cerimonia. - Chiedere al truccatore di es-sere accompagnato da un assi-stente che provveda alla neces-sità di trucco per terzi, come madre, sorella ecc. senza che il truccatore distolga l’attenzione dalla sposa. - Se il truccatore non sarà pre-sente dopo la cerimonia, richie-dere i suggerimenti necessari per piccoli ritocchi di trucco da effettuarsi soprattutto prima delle fotografie di rito.

Le Beauty Consultant per i prodotti DarphinProva costume: italiane

impreparate

TENDENZE

Da un recente studio effet-tuato è emerso che le donne italiane non sono soddisfat-te della propria forma fisica e arrivano impreparate alla prova costume 2012. In Ita-lia ben 8 donne su 10 non sono per nulla contente del proprio corpo e soltanto il 12% delle italiane si ritiene pronta per la prova costume. La preoccupazione principa-le sarebbe rappresentata da pancia (56%), fianchi (45%) e glutei (42%). Per far fron-te al problema, il 51% delle intervistate sceglie di indos-sare abiti adatti alla propria silhouette, mentre il 36%

decide di seguire una dieta. Le consumatrici di cereali sembrerebbero, invece, più soddisfatte della propria for-ma fisica e tendono a seguire maggiormente un corretto regime alimentare. Nel 59% dei casi, dopo la dieta, le donne italiane optano per l’attività fisica, da effettuare in casa nel 29% o in palestra nel 17%. Ma ciò che emerge maggiormente è che le don-ne desiderano rimettersi in forma all’insegna del gusto e del divertimento, infatti la tendenza è quella di fare poche rinunce a tavola e svolgere attività fisica diver-tendosi e in compagnia, per raggiungere la forma fisica in maniera leggera e divertente. Quindi via libera al consumo di verdura, frutta, pesce, yo-gurt e cereali. Tuttavia, una dieta equilibrata deve essere affiancata da un costante al-lenamento. Non credete ad altri “miracoli”!!

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La Straverona compie 30 anniL’attesa manifestazione al via il 10 giugno

Correva l’anno 1983 quando an-dava in scena la prima edizione della Straverona, manifestazione sportiva non competitiva che si ripete annualmente a Verona. Organizzata dall’Associazione Straverona e dall’Assessorato allo Sport del Comune di Verona, la corsa è omologata dall’Unione Marciatori Veronesi e dal Comi-tato FIASP di Verona.L’idea di questa grande festa po-polare nasce nel marzo del 1983 con lo scopo di organizzare una grande manifestazione podistica assieme all’UMV e la Fiasp. La

manifestazione viene denominata “La sei ville va a San Zeno – Stra-verona”. Negli anni 1983 e 1984 la stracittadina si è tenuta in Piazza San Zeno; negli anni successivi si è trasferita in Piazza Bra visto il numero sempre maggiore di par-tecipanti. Nelle diverse edizioni della Straverona molti i campioni che hanno partecipato tra cui il Campione Olimpico di maratona Gelindo Bordin, Loris Pimazzo-ni, Alfonso Calaberta e tanti altri. Molti anche i personaggi dello spettacolo, da Gianni Morandi a Fabrizio Frizzi, da Giuseppe Gril-

lo a Teo Teocoli e Simona Ventu-ra. Nel corso di questi ventinove anni si sono succeduti molti pre-sidenti: Cesare De Monte primo presidente nell’anno della fonda-zione, Franco Masola, Costantino Falsiroli, Graziano Rugiadi, Gior-gio Zanetti, Mario Fantonelli, fino a Giovanni Fontana, attuale presidente della Straverona in ca-rica dal 2003.

Il programma Domenica 10 Giugno 2012

ore 07.30 – 20.00: Apertura AREA EXPO, Piazza Brà. Ore 7.30 – 9.00: Ritiro Pettorali. Ore 8.00: Inizio Riscaldamento. Ore 9.00: Partenza Ore 10.30: Premiazione presso il Palco, Piazza Brà. Ore 11.30 – 12.45: Ricostruzione storica della batta-glia in Brà fra i soldati veronesi, veneziani e austriaci da un lato e francesi dall’altro, al tempo delle Pasque Veronesi. Ore 13.30: Termine ultimo per ritiro Pacco Gara. Ore 16.00 – 20.00: Intrattenimento con gli artisti del Verona Festival Artisti di Strada a cura di Adami Eventi. Ore 17.30 – 18.30: Presentazione al pubblico delle truppe storiche veneziane, au-striache e francesi del tempo delle Pasque Veronesi.

L’idea di questa festa popolare nasce nel marzo del 1983 con lo scopo di organizzare una manifestazione podistica

Triathlon, nuoto e podismo protagonisti sul lagoIl 16 giugno sul lungolago di Bardolino si terrà il 29° Triath-lon Internazionale - 7° Trofeo Italo Botter “Città di Bardoli-no”. Un’occasione autentica di vivere lo sport in tre grandi spe-cialità: nuoto, ciclismo e corsa! Uno sport giovane, nuovo, che accomuna insieme le tre disci-pline più popolari e praticate, in un’unica prova. Il Triath-lon “classico”, quello cosiddetto olimpico si disputa sui 1500 m a nuoto, sui 40 Km in biciclet-ta ed infine sui 10 Km di corsa. Ma molteplici sono le varianti delle distanze del Triathlon a seconda dell’età e delle caratte-ristiche tecniche. Info: www.triathlontime.com Dal 24 al 28 giugno protagoni-sta a Peschiera sul garda sarà la “Forrest Gump Marathon” cor-

sa podistica non competitiva che dura 4 giorni: la vittoria è arrivare tutti insieme al traguar-do e poter dire con soddisfazio-ne di esserci stati e soprattutto, come dice Gump: “ora sono un po’ stanchino”. Nonostante il numero chiuso, in puro spiri-to Forrest Gump, chiunque po-trà aggregarsi durante la corsa e percorrere un po’ di strada con i «maratoneti». Tutti gli ap-passionati percorreranno 185 chilometri: nell’arco delle 12 ore del lunedì saranno percorsi 42 chilometri, con méta la Val di Sogno; martedì, dopo il per-nottamento, partenza per la se-conda tappa di 49 chilometri, arrivo a Vesio; il terzo giorno di maratona, mercoledì, 46 chilo-metri di percorso sino a Boglia-co; giovedì, ultimo giorno con

48 chilometri che da Bogliaco riportera a Peschiera del Garda. Info:[email protected] Il 7 luglio a Peschiera sul Gar-da sarà di scena “Nuothandy Cup”, manifestazione organiz-zata dalla Polisportiva GLAM

che consiste in una staffetta na-tatoria nel lago, non compe-titiva, per la sensibilizzazione verso le persone portatori di handicap. Circa 50 ragazzi di-sabili partiranno a nuoto per 8 km verso Lazise.

A scuola di sport.Per adultiC’è chi a qua-rant’anni viene il-luminato sulla via del golf e decide di trascorrere le vacanze dove esi-ste un circolo per poter frequenta-re un clinic. C’è chi iscrive i figli ad un camp di tennis e poi lo frequenta in pri-ma persona e c’è chi desi-dera buttare giù un po’ di pancetta e si fa prendere la mano con uno stage di run-ning per finire la Marato-na di New York. Esistono scuole e corsi estivi - anche per gli absolute beginners - tenuti da tecnici professio-nisti e da grandi campio-ni riservati anche a chi, da tempo, non è più nella ca-tegoria ‘juniores’. Il tutto in un ambiente esclusivo e in località turistiche estrema-mente suggestive. Senza andare in Florida all’Accademia di Nick Bol-lettieri, a Marlengo in Val Venosta (oppure a Porto-rose in Slovenia) Dennis Van der Meer, riconosciuto come ‘il Maestro dei Mae-stri’ programma le Special Weeks di tennis per adulti con teoria e lavoro sul cam-po al mattino e tornei in-terni il pomeriggio (setti-mane senior dal 29 luglio al 25 agosto, da 290 € - www.

vandermeertennis.it). Or-lando Pizzolato negli anni ’80 ha vinto due Maratone di New York e oggi organiz-za stage di running in giro per l’Italia: al Chia Laguna Resort in Sardegna a giugno e a Livigno in altura ad ago-sto, dai 3 ai 7 giorni (www.orlandopizzolato.com).La Mont Blanc Aventu-re è unanimemente consi-derata la migliore scuola di MTB del nostro paese che organizza corsi su misu-ra per imparare le tecniche della salita off-road o quel-le per resistere in sella alla fatica per molte ore. An-che in notturna con le luci frontali, anche con l’elibike (www.mbaventure.it). Da-vide Cassani, ex professio-nista e ora telecronista Rai, sarà a Corvara dal 21 al 24 giugno con Miguel Indu-rain, per il stage di ciclismo sui passi dolomitici (www.davidecassani.it).Il cinque stelle Paradis a Mauritius possiede uno spettacolare golf club Par 72 tra la montagna di Le Mor-ne e le acque cristalline del-la laguna dove il guru fran-cese Dominique Larretche tutto l’anno tiene lezioni per principianti e per chi ha bisogno di migliorare anche un solo aspetto del proprio gioco (www.paradis-hotel.com) mentre a Brenzone, la XKite School organizza test day, corsi base e di perfezio-namento sulle acque mosse del lago (www.xkite.it).

di ENRICO MARIACORNO

il consiglio del mese

di Paolo Carli

LINEAALLO SPORT

Nelle diverse edizioni molti i campioni che hanno partecipato tra cui il Cam-pione Olimpico Gelindo Bordin

RIVALTA DI BRENTINO BELLUNO (VR)

La Granfondo Eddy Merckx si con-ferma appuntamento molto atteso dagli appassionati della bicicletta. Il suggestivo e non facile percorso tra le colline della Valpolicella attrae sempre più granfondisti, con numeri in crescita anno dopo anno. Anche per questa sesta edizione, in pro-gramma domenica 10 giugno, sono già tanti coloro che hanno compilato il modulo di iscrizione, “prenotan-do” un posto sulla griglia di parten-za. Una griglia che, viste le premesse, sarà molto affollata, dato che ad oggi gli iscritti sono già quasi 1500. Nel mirino, quindi, i 2100 partecipanti dello scorso anno. Il consiglio è quel-lo di iscriversi quanto prima, anche perchè, sino al 3 giugno, la quota

di iscrizione, comprensiva di pacco gara, è fissata a € 30. Dal 4 al 9 giu-gno il costo sale a € 40. Due, come sempre, i percorsi: 85,6 km con un dislivello complessivo di 1700 metri per la Mediofondo; numeri quasi doppi per la Granfondo, 155.5 km e 3204 m di dislivello. Molti, anche quest’anno, gli even-ti collaterali, a parti-re dalla vigilia quan-do, al mattino, sarà possibile pedalare insieme ai campioni della Farnese Vini Selle Italia e della MCipollini – Giam-benini – Gauss, mentre, il pomerig-

gio, si potranno provare le biciclette firmate da Re Leone. Il giorno della Granfondo, poi, appuntamento an-che con le hand-bike, speciali bici-clette a tre ruote, mosse dalla forza delle braccia, che permettono anche agli sportivi diversamente abili di “pedalare”.

Granfondo Eddy Merckx: iscrizioni già a quota 1500Anche per questa sesta edizione, in programmadomenica 10 giugno, sono già tanti coloro chehanno compilatoil modulo di iscrizione

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E ancora: “Non racconterò quanto sia lungo arrivare al cam-po due con la via che man mano si verticalizza oppure del senso di isolamento e di immensità nel ritrovarsi a salire le scure rocce ripide della piramide nera. Op-pure del senso di sconforto che si prova vedendo la seraccata che in grandi ondate scende dalla spalla e maschera persino la vista della vetta, perfida promessa in quanto nascosta 1300 metri più in alto”. Sarebbe tornato indietro, consa-pevole che le sfavorevoli condi-zioni climatiche non avrebbero lasciato scampo. “Il K2 non si riesce a scalare tutti gli anni, è una ‘bestia dura’.Nel luglio del 2009 Pompili rinuncia alla vetta del Nanga Parbat, alle 2 del pomeriggio, troppo tardi per raggiungere la vetta, data la situazione meteo-

rologica. In quella spedizione morirono un austriaco e la gio-vane coreana Go Eun Sun, che dopo aver dormito al campo 4, a 7200 metri, ormai troppo stanca, scivolò in un canalone ripidissimo, il giorno seguente, durante la discesa.“Mi sono convinto che l’alpi-nismo agonistico, in voga negli ultimi anni, non ha futuro”.Questo tipo di alpinismo, spie-ga lo scalatore, al fine di rag-giungere dei primati, spinge ad aprire vie nuove particolarmen-te rischiose o ad affrontarle in invernale, aumentando così i rischi in modo esponenziale. Questo è dovuto anche al fatto che i giovani sono alla ricerca di sponsor per le proprie imprese e avidi di farsi un nome. Ciò fa perdere il senso delle giuste proporzioni e quindi della sana prudenza, che la montagna inve-ce impone. L’austriaco Gerfried Goeschl è morto solo 2 mesi fa”. L’alpinista-ingegnere (la sua attività ufficiale gli permette infatti l’autonomia dei mezzi) ha abbracciato la filosofia dello stile alpino e senza l’uso di os-sigeno, anche per le ascensioni himalayane, come già i fratelli Messner nel 1970. E’ partito

da un’idea, da una leg-genda, quella di Hermann Bhul (l’eti-mo indo-europea del nome si rife-risce curiosa-

mente alla base della montagna) che introdusse lo stile alpino nelle scalate himalayane, prima di sparire inghiottito dal Cho-golisa, pochi giorni dopo essere diventato l’unico uomo al mon-do a collezionare due Ottomila nel ’57.“Sulle cime himalayane bisogna acclimatarsi per aumentare i glo-buli rossi nel sangue e mettere in atto tutta una serie di adegua-menti fisiologici utili a soprav-vivere ad altissima quota. Si sale con gradualità.” Giuseppe Pompili ha un sito: www.paesieimmagini.it, su cui sono illustrate tutte le sue nume-rose spedizioni in varie parti del mondo. Giuseppe, infatti, oltre che scalatore è anche un gran-de viaggiatore ed un entusiasta commentatore delle sue esplo-razioni. Ha viaggiato nei 5 Con-tinenti, senza sosta negli ultimi 25 anni, dopo il conseguimento della laurea in Ingegneria Nucle-are, a Bologna. Dice:” Scalare è ritrovare la mia libertà in un ambiente grandio-so che sfida tutte le risorse dispo-nibili e le capacità tecniche, ma sono anche curioso di conoscere popoli e culture diversi. Non tralascio mai di visitare i paesi in cui vado a scalare o di recarmi appositamente in luo-ghi che voglio visitare.” A tanto girovagare non c’è miglior chio-sa della citazione di Marguerite Yourcenar:”…Prima di morire desidero esplorare i confini della mia prigione…”. Manuela Reni

Giuseppe Pompili, scalatore bolognese di 48 anni, è a tutti gli effetti un moderno condottiero della Montagna, che della montagna ha fatto una passione e non un business

Il fascino estremo della verticalità

Giuseppe pompili

La montagna come ierofania, come sfida a raggiungerne la cima. In tutte le culture essa rappresenta anche il luogo della conservazione della Tradizione e quindi di iniziazione, richie-dendo perciò, una giusta azione. Per salire verso la vetta ci si libera via via dei mezzi che sono stati utili alla ‘scalata’ in un progres-sivo distacco dal mondo este-riore fatto di forme e di nomi che velano la Realtà Assoluta (Bhagavad Gita). Questa inizia-tica estinzione dell’io al fine del raggiungimento della vetta, nel compimento dell’azione priva di sotterfugi, in saldezza di intenti e stabilità di spirito, è sia realiz-zazione delle umane risorse che prerogativa indispensabile per affrontare le insidie e i pericoli, che non solo metaforicamente, ma anche fisicamente, la monta-gna, sottopone ai suoi moderni Arjuna.Giuseppe Pompili, scalatore bolognese di 48 anni, è a tutti gli effetti un moderno condot-tiero della Montagna, che della montagna ha fatto una passione e non un business. La passione giovanile iniziata con i cam-peggi estivi in Val D’Aosta con il CAI di Bologna, si è trasfor-mata nel tempo in un impegno appassionato che lo ha portato a dei risultati davvero apprez-zabili : prima di tutto è stato il terzo italiano dopo Messner e Magliano, a completare la serie di salite alle ‘7 Summits’, le cime più alte di tutti i continenti della terra, impresa ora raccontata nel suo libro “Le Seven Summits, la conquista possibile”, Bologna, Minerva Edizioni; e nel 2010 ha deciso di intraprendere la sa-lita più ardua, il K2, la ‘Grande Montagna’ del Baltoro, la più alta del Karakorum, seconda al mondo dopo l’Everest. “Chi non ha mai conosciuto importanti sconfitte nell’alpini-smo, è su questa montagna che scopre di essere fatto di carne e di sangue. Qui si è obbligati a fare i conti con le proprie scelte, con la propria fragilità, con la propria fallibilità”.

“Le montagne non sono stadi dove placo la mia ambizione al successo.Sono le cattedrali dove pratico la mia religione.”

Anatolij Boukreev

A sinistrala copertinadel libro di Pompili:“ Le 7 Summits”MinervaEdizioni

Sopra:uno dei tanti campi base

dove gli scalatoriraccolgono forze ed emozioni

prima della scalata finalealle vette più ambite

Giuseppe Pompili e a lato l’affascinate

cima più altadel mondo:il maestoso

Everest

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Fumi caldi e avvolgenti, vapo-ri profumati, nebbia e grot-te di ghiaccio: con il nome di Gletscherglühen (=ghiacciaio ardente), AQUA DOME svela un universo di infinito benessere. Complici saune e bagni turchi dalle caratteristiche in grado di sorprendere gli ospiti con i giochi di luci, di fragranze e di suoni. L’avventura insolita comincia con le docce, che simulano piog-ge tropicali, con gocce di varia intensità e temperatura: un to-nificante risveglio dei sensi. Nel percorso ci sono anche cascate di varia intensità e bagni di neb-biolina che avvolgono il corpo come un abbraccio. Ogni sauna ha una propria caratteristica: la “Loftsauna” si presenta su vari li-velli e, a seconda dove ci si siede, la temperatura varia dai 55 gradi per arrivare ai 115 gradi. La “Sauna di Terra” è considerata la versione di sauna più antica: si tratta di una casa di legno di pino immersa per metà nella terra con una temperatura di circa 90 gra-di. In questa sauna è possibile fare impacchi di sale, yogurt, miele e altro ancora per coccolare tutte le parti del corpo con maschere

e peeling. In pieno stile tirolese è invece la “Sauna Fienile”, realiz-zata interamente in legno con al centro una speciale mangiatoia ripiena di erbe alpine. Grazie ad una temperatura di 70 gradi, si viene avvolti da un profumo di erbe e di aromi che aiutano a li-berare le vie respiratorie. Accom-pagnata da effetti luminosi e note musicali è la “Sauna alle erbe”, con una temperatura di 50 gradi. Molto scenografica è la “Sauna Forra” che ripropone una gola di montagna con particolari getti d’acqua ed effetti musicali e so-nori. Sudorazione soft in un am-

biente esotico è possibile nel “Duomo di vapore“, un hamman accoglien-te. Per coccolare la pel-le ci sono poi la “Grot-ta di Sale” e il “Bagno di Vapore Salino” che calmano le irritazioni alle vie respiratorie e curano la pelle. Il pro-gramma di contrasto a freddo consiste in una vivificante pioggia polare in una vera e propria grot-ta di ghiaccio o il percorso Kneipp, il cui provato principio stimola la circolazione e rinforza il sistema immunitario. Dopo i percorsi wellness, è in-dispensabile il relax, da speri-mentare nelle zone di riposo che portano nomi evocativi come Bergimpression (impressioni alpine), Almruhe (tranquillità d’alpeggio), Naturgarten (giar-dino naturale) e Windgeflüster (mormorio del vento) e sono attrezzati con letti ad acqua, lam-pade per la lettura, lettini relax. I panorami circostanti sono emo-zionanti, gli ambienti sono curati e si possono seguire specifici pro-grammi di rilassamento.

La “Sauna di Terra” è conside-rata la versione di sauna più antica: si tratta di una casa di legno di pino immersa per metà nella terra con una tempera-tura di circa 90 gradi

Per coccolare la pelle ci sono poi la “Grotta di Sale” e il “Bagno di Vapore Salino” che calmano le irritazioni alle vie respiratorie e curano la pelle

Il “Mondo delle Saune”: irripetibile esperienza

Acqua Dome, le terme alpine per tutte le stagioni: innovazione, natura, tradizione

Piogge di ghiaccio, massaggio con olio fossile, saune alle erbe alpine, vasche futuristiche e antichi rituali termali in un paesaggio naturale

Acqua termale, relax, benessere, design, Feng Shui, natura: paro-le chiave per sintetizzare AQUA DOME, uno dei più grandi e innovativi centri termali di tutta Europa, inaugurato nel 2004 a Längenfeld, nella valle dell’Öt-ztal, in Austria che offre svariati tipi di sauna, un’ampia Spa e be-auty center e un centro fitness.I numeri sono solo un indica-tore dell’ampio respiro offerto dagli spazi di AQUA DOME: 50.000 mq perfettamente mi-metizzati nella natura circo-stante grazie ai materiali natu-rali utilizzati nella costruzione; 2.200 mq di superficie acquati-ca, tra terme, piscine e vasche. Centro della struttura è il cosid-detto “duomo termale” chiama-to Ursprung (=Origine) che si sviluppa su due grandi piscine interne: una di 34° e un’altra di 36°, collegate alle piscine ester-ne tramite un corridoio acqua-tico. Il grande parco esterno ospi-ta 3 piscine tonde che sembra-no sospese nel vuoto grazie a un sapiente gioco architettonico. Ogni vasca è una piacevole av-ventura: quella più alta è carat-terizzata da idromassaggio e fon-tana termale centrale. La vasca centrale con luci soffuse ha una temperatura di 36 gradi, è arric-chita con acqua salata, e quando si immerge la testa sott’acqua si viene avvolti da dolci note musi-cali. La terza vasca idromassag-gio è un gigantesco Whirlpool. La profondità dell’acqua varia in maniera da poter consentire l’accesso anche a chi non sa nuo-

tare. Nelle vetrate della struttura centrale esterna che sorregge le 3 vasche si specchiano come per magia tutte le cime delle monta-gne circostanti. Un evento romantico molto amato dagli ospiti e dagli stes-si tirolesi è il bagno al chiar di luna: ogni venerdì le terme sono aperte fino a mezzanotte. Anche se piove o i fiocchi di neve solleticano il naso, il bagno nell’acqua calda termale diventa un piacevole rituale da assapora-re in ogni stagione. Per i bambini l’area “Arca di Noè” offre due piscine a misura di bambino e uno scivolo lun-go 90 metri con giochi di luce e suoni. I programmi di animazio-ne e l’assistenza sono gratuiti.

Una vacanza all’Aqua Dome non va raccontata ma assolutamente vissuta

da provare La Spa

Il Centro fitness

Pace interna e bellezza ester-na è il motto della SPA dell’ AQUA DOME che si chiama Morgentau (=rugiada), per-fetto connubio tra conoscenza occidentale e sapienza orien-tale. Una vera e propria oasi per il corpo e per i trattamenti di bellezza, caratterizzata da svariati trattamenti, da linee di prodotti esclusivi e terapeu-ti particolarmente esperti. Obiettivo del centro benessere è regalare agli ospiti momenti di puro relax, benessere e di-stacco dallo stress quotidiano. Nella valle Ötztal ricca di mi-nerali non potevano mancare i massaggi vitali con le pietre, mentre l’olio fossile tirolese, usato per i massaggi, proviene direttamente dal parco natu-rale tirolese del Karwendel vicino a Innsbruck: un auten-tico toccasana per il corpo e particolarmente adatto per sti-molare la circolazione e curare i problemi della pelle come psoriasi e altro. Stimolanti per la pelle i vari impacchi con le erbe alpine come l’arnica, l’hipericum, la calendula e la camomilla. La SPA è anche specializzata nei trattamenti AJARAN, una delle culture

SPA e beauty più conosciute e sinonimo di bellezza, gioven-tù e salute. Nella SPA vengo-no usate solo linee di prodotti pregiati come Shiseido, Biosel o Carita.

Un vero paradiso per tutti gli amanti dello sport in tutte le sue forme è il centro fitness Gipfelsturm (scalata della cima). Il centro offre pro-grammi olistici accompagnati da personale qualificato con allenamenti che vanno dal semplice bodybuilding al car-dio training, all’allenamento della muscolatura profonda con lo Spacecurl (l’attrezzo utilizzato dalla NASA per allenare i propri astronauti). Propone inoltre fitness check, allenamenti personalizzati e consulenza nutrizionale, oltre a corsi di Qi Gong, spinning e acqua fitness. I programmi si rivolgono in ugual modo a sportivi appassionati ed esper-ti come a persone che amano lo sport a ritmo più dolce o ai principianti. Il centro di competenza medica offre un team di specialisti sportivi e fisioterapeuti per consulenze e programmi di prevenzione.

Acqua Dome: le termea misura di bambino

Un’area termale dedicata ai bambini più piccoli, scivolo di 90 metri con effetti sonori e luminosi, piscine per imparare a nuotare e sale giochi, mondo cinema, stanza della pittura, ristorante “mezza porzione”: AQUA DOME fa di tutto per rendere speciale la vacanza degli ospiti più piccoli.AQUA DOME ha pensato di creare uno spazio magico, isolato dal resto della struttura termale dove i ragazzi possono

dar libero sfogo alla loro fan-tasia e alla loro voglia di gioca-re con l’acqua.Lo spazio si chiama Arca di Noè ed è realizzato a forma di nave con una grande prua, un timone e un vasto spazio che accoglie due piscine interne, due esterne, uno scivolo di 90 metri, una sala per il babycine-ma, una stanza dello sport con mini parete di arrampicata, una stanza dei giocattoli, una per la pittura e ovviamente una comoda stanza dove poter allattare o cambiare i bambini con grande fasciatoio.Chi desidera può anche rega-larsi una fotografia subacquea grazie alla macchina fotogra-fica fissa inserita in una delle piscine. Niente di più diver-tente che mandare una mail ai nonni o agli amici con le smorfie più simpatiche “ruba-te” sott’acqua.

L’Arca di Noè a Langenfeld esiste davvero...

Acqua DomeTirol Therme Längenfeld

Tel. +43 (0)5253.6400-751www.aqua-dome.at

www.facebook.com/tiroltherme

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di Flora Lisetta ArtioliLa tecnica della conserva è si-nonimo di cucina calabra. Tut-tora si pratica la conservazione sotto sale o sotto aceto, oppure utilizzando l’olio o lo strutto: accade per la carne di maiale, gli insaccati, e alcune varietà di ver-dure come le olive, i peperoni, le melanzane e i pomodori, dopo che hanno subìto l’esiccazione al sole. E’ tradizione bizantina invece l’esiccazione del pesce, in particolare delle acciughe. In passato era più frequente anche la lavorazione delle erbe selvati-che, usate durante l’inverno per imbottire il pane (come l’ortica e la masciuscia, una sorta di pic-cola zucca rampicante).Dai monaci di Basilio, i calabre-si apprendono le tecniche per ottimizzare la lavorazione della terra, con enorme vantaggio sulla qualità degli ortaggi col-tivati, ed anche sulla produzio-ne della carne d’allevamento, in prevalenza capre e suini, di cui si comincia ad apprezzare e utilizzare ogni parte, ad evi-tare sprechi. Anche le interio-ra, inizialmente oggetto di riti religiosi sacrificali, vengono in seguito consumate nel soffritto, e ne derivano piatti tipici come le mazzacorde con patate, una sorta di involtino; il sangue del maiale è invece utilizzato per re-alizzare dolci.Gli Arabi portano in Calabria le melanzane e la pasta bucata, chiamata maccaruni, serviti an-cora oggi con le purpette o con gli iaccatieddri (rispettivamen-te polpette e zucchine fritte aromatizzate alla menta); anche la gastronomia albanese ha la-sciato la sua impronta: cipolline selvatiche con il pangrattato e il peperoncino, pasta e fave, il suc-

co di miele e limone.Fino a trenta o quarant’anni fa, il pane si faceva in casa, con fa-rina di grano duro e cottura nel forno a legna di famiglia: con gli avanzi del pane si preparavano, e in alcuni piccoli paesi si pre-parano tuttora, le buonissime pitte, condite con olio, origano ed eventualmente pomodoro.Era anche abitudine che ogni famiglia allevasse almeno un maiale, che consentiva una scor-ta di cibo per l’inverno e la sua macellazione, di solito in oc-casione del Carnevale: era pre-testo per cenare in compagnia di amici e parenti, tradizione tutt’oggi praticata.Anche l’abitudine a raccogliere e consumare i funghi proviene dalla storia, ed in particolare è ripresa dalla cucina greca e ro-mana, che considerava i funghi come cibo riservato all’impera-tore: la Calabria offre porcini, chiodini, rositi e ovoli partico-larmente prelibati, che rappre-

sentano un forte richiamo al turismo gastronomico. Circa la tradizione vinicola, la colti-vazione della vite è di origine molto antica, tanto che la Cala-bria era chiamata Enotria, terra del vino: tra i più importanti il Cirò, il Bivongi, il Savuto e il Pollino, senza dimenticare i vi-gneti innestati da uve francesi e spagnoli per l’Alicante e il Bor-deaux.

Piatti semplici derivati dalla tradizione contadinaUna cultura gastronomi-ca perfettamente bilan-ciata tra piatti a base di carne, pesce, o verdura, che rende grazie al ter-reno fertile per gli agru-mi, l’ulivo, i vini e gli or-taggi più diffusi, come la melanzana, i peperoni e i pomodori. La verdura è molto utilizzata, non solo come contorno ma è ingrediente principale alla base di gustosi primi, come la pasta con i cavol-fiori, e di secondi, come le parmigiane, la capona-ta di verdure e le patate arrostite al camino.Il peperoncino è una co-stante nelle ricette cala-bresi, ma non è l’unico

alimento tipico di que-sta regione. Bisogna ri-cordare per prima cosa i formaggi, prodotti diret-ti dell’allevamento, ed in particolare la ricotta sa-lata e gli ottimi pecori-ni, spolverati sulla pasta. Famosissimi anche i sa-lumi calabresi: tipica la sopressata, un insaccato prodotto dal maiale uni-to a peperoncino sale e pepe; la ‘nduja, una sor-ta di salame piccante ti-pica della zona di Vibo Valentia, consumata sul pane condito con aglio e olio, ma utilizzato an-che all’interno di sughi al ragù o frittate. Un cibo molto rappresentativo è

il cosiddetto caviale dei poveri, costituito di uova di acciughe sott’olio con l’aggiunta di peperon-cino piccante, simbolo di una cultura tradizio-nalmente semplice ma anche del gusto che ca-ratterizza la gastonomia calabrese.Consumati soprattutto in occasione di feste e ce-rimonie, sono molto ap-prezzati i dolci a base di castagne, ingrediente ti-pico della zona di Fagna-no Castello e del perio-do di Carnevale, mentre nella tradizione pasquale si annoverano le famose ciambelle chiamati cucu-licchi.

Per Natale è abitudine trovare sulle tavole gli scaliddri al miele di fichi e le cassateddre alla marmellata o ricotta

Dai 300 ai 500 tipi di formaggi diversi... e dove li trovate mai?

Sapori ed aromi forti e unici, oggi valorizzati da un recupero delle tradizioni gastronomiche

La ristorazione moderna sta rivalutando la cucina calabrese e le ricette tradizionali

Alici AllA FuscAldese

Ingredienti: - 800 gr. di fresche alici- 1/2 cipolla- 1 bicchiere d’ aceto di vino bianco- 1/2 dl. d’ olio d’oliva- sale

Pulite le alici eliminandone testa e interiora, lavatele e mettetele a sgocciolare. In una tortiera fate rosolare con l’olio la cipolla tritata finemente, versatevi l’aceto e, appena inizia il bollore, allineatevi le alici e co-spargetele dì sale. Mettete la tortie ra in forno o nel camino con fuoco sotto e fuoco sopra per una ventina di minuti.

Maccheroni alla calabrese

baccala alla castrovillarese

cannariculi calabresi

Ingredienti: 400 gr. di maccheroni, 500 gr. di po-modori, 1 cipolla, 2 spicchi d’ aglio, 4 cucchiai d’olio d’oliva, 1 peperone rosso piccante, origano, 80 gr. di pecorino grattugiato, foglie di basilicoSi cuoce la pasta in acqua salata, aggiungendo un cucchiaio di olio. Intanto prepara un trito di cipolla e aglio e mettilo in una casseruola con due cucchiai d’olio d’oliva, facendolo dorare. Aggiungi i filetti di pomodoro ben maturi e togli i maccheroni ancora al dente versandoci sopra un bicchiere d’acqua fredda. Di-sponi i maccheroni in tegame e aggiungi peperoncino piccante tritato e delle cucchiate di peco-rino, subito dopo versaci sopra i filetti di pomodoro con il sof-fritto (arricchito da un pizzico di origano) e con alcune foglie di basilico.

Ingredienti: 400 gr. di (gialli e rossi) peperoni, 1 dl. d’ olio d’oliva, 1/2 cucchiaio di (tritato) prezzemolo, 400 gr. di pomodori pelati, salePreparazioneTagliate in pezzi il baccalà, spellate-lo e mettetelo a cuocere in una teglia con l’olio d’oliva, i peperoni e i pomodori a pezzetti, il prezzemolo e il sale. Cuocete a calore moderato.

Ingredienti: 400 gr. di farina, 1 bicchiere 1/2 di vino bianco secco, 1 cucchiaio di zucchero, sale, miele o mosto cotto, olio d’oliva

Sulla spianatoia versate la fa-rina e impastatela con il vino bianco, lo zucchero e un piz-zico di sale: otterrete un im-pasto sodo che farete riposare per qualche ora. Stendete la pasta in sfoglie sottili, taglia-tele in quadrati di circa dieci centimetri di lato, avvolgeteli intorno a cannelli di latta e mettete a friggere in olio bollente. Collocateli via via su carta paglia per eliminare l’eccesso di grasso. Appena raffreddati, sfilate la pasta dai cannelli e spalmate i «cannariculi» con miele o mosto cotto.

La storia e la geografia della Calabria, hanno fortemente influenzato la cucina della regione

di elenacarDinali

il buongustaio I formaggi dei… “Sapori del Portico”

Ecco qualcuno che ha fatto del-la ricerca dei sapori tradizionali e della qualità a tutti i costi una ricerca maniacale. Sono quelli dei Sapori del Portico, i Bernar-dinelli di Arbizzano di Negrar, una bottega di famiglia, vicino alla chiesa, che si è ingrandita di generazione in generazione. E dalla vendita di tutto un po’ sono arrivati a offrire il meglio delle produzioni gastronomiche nazionali e anche estere. Fiore

all’occhiello sono i formaggi: ne hanno dai 300 ai 500 tipi, a seconda della stagione, conser-vati e stagionati nella vecchia cantina familiare scavata nel tufo ancora nel 1400. Qui si trovano formaggi pro-venienti da tutte le regioni ita-liane, alcuni anche rari, messi a stagionare o affinati nel fieno o nelle erbe aromatiche. Partico-lare attenzione viene riservata, ovviamente, ai formaggi vero-

nesi, a partire dal Monte dop, sul quale vengono sperimentate anche stagionature particolari.Oltre ai formaggi, viene propo-sta un’ampia gamma di salumi tutti dall’impronta tradiziona-

GUSTO

La cucina calabrese:non solo conserva

le, dalla pancetta alle erbette al prosciutto crudo di Norcia al salame carbonaretto.

Per saperne di più: www.saporidelportico.com

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Il Noma di Copenhagen è il migliore ristorante al mondo

Dal 22 al 25 giugno il Prosciutto di San Daniele invita i suoi fan a casa propria. Per quattro giorni il borgo si trasforma in un palcoscenico con continue ‘degustazioni’ di prosciutto.

“AriA di FestA” e il prosciutto FriulAno

“VespAiolonA” lA notte BiAncA

Venerdì 22 giugno arriva la quinta edizione della notte “bianca e rossa”, l’occasione giusta per visitare le cantine della DOC Breganze e assaporare i pregiati vini.

in vino veritas

Cantine Riondo presentaPink Limited EditionUn vino, un cocktail, un packaging tutto da scopri-re...questo e molto altro è Pink Limited Edition, l’ine-dita proposta firmata Can-tine Riondo, che nasce dal desiderio di dare un nuovo mood a questo vino frizzan-te rosato. Con un’etichetta esclusiva e “seducente”, Pink Limited Edition strizza l’oc-chio all’universo femminile, grazie ad un grado alcolico contenuto, alle sue bollicine vivaci ma non troppo e, non ultimo, al suo colore rosato.Ma grazie alla sua versatilità, Pink saprà conquistare an-che il pubblico maschile! “Abbiamo voluto in un cer-to senso osare, lanciare una provocazione - spiega Abele Casagrande, Direttore Ge-nerale di Cantine Riondo - perchè secondo noi Pink che in altri

paesi è già molto apprezza-to come “solista”, rappresen-ta molto di più. Ecco per-chè, in collaborazione con Barman Service abbiamo studiato alcune riedizioni dei cocktail più famosi con Pink Limited edition come protagonista, ottenendo ri-sultati davvero inaspettati”. Per informazioni:

CANTINE RIONDO www.cantineriondo.com

L’estroso, il romantico e il piccante: tre nuovi prodotti de Le Tamerici

Chacha, Bolero e Mambo: tre nuovi “gusti” che si affianca-no alla produzione tradizio-nale dell’azienda mantovana guidata da Paola Calciolari. Una doppia anima calda-fred-da è il segreto di questa inno-vativa confettura. Può essere scaldata come insolita salsa di abbinamento, oppure servita come dressing freddo o nella preparazione di cocktail au-daci. Un viaggio intenso nel cuore delle atmosfere caraibi-che, là dove il piacere caldo di un’estate che non finisce mai si mixa con la fresca sensazio-ne di un tuffo capace di risve-gliare i sensi.«Erano anni che in pentola bolliva quest’idea - ha spie-

gato Paola Calciolari - e dopo un attento lavoro di selezio-ne della materia prima e mil-le prove in cucina abbiamo partorito questa nuova linea. Una vera rivoluzione che, ol-tre a dare una corposa sferza-ta, ci permette di destagiona-lizzare la produzione».IceFusion è una novità assolu-ta per gli amanti della frutta e per chi cerca in ogni assaggio una sensazione nuova e irripe-tibile. Da soli o emulsionati a spezie e altri ingredienti, Bo-lero, Chacha e Mambo sono il tocco creativo ideale per piatti di ispirazione esotica e ricette a base di curiosi abbi-namenti. Le Tamerici ha pen-sato a tutto predisponendo anche un piccolo ricettario. Un esempio? Carpaccio di salmone fresco o affumicato servito con una salsa ottenu-ta dall’emulsione di Chacha (ananas e cocco) con pan-na acida e un pizzico di sale. Il prodotto sarà disponibile, a partire dalle prossime setti-mane anche sull’e-shop www.mostardaedintorni.it.

www.letamericisrl.com

Nuovo trionfo per il danese Rene Redzepi che conquista, per il terzo anno consecutivo, la vetta della prestigiosa clas-sifica The 50 Best Restaurants of the World sponsorizzata da S.Pellegrino e Acqua Panna.. L’approccio innovativo e al contempo “raw” della nuova cucina nordica, di cui Redzepi è capofila, ha nuovamente messo d’accordo gli oltre 800 votanti le cui scelte ridisegnano ogni anno la mappa della migliore cucina internazionale. Redzepi è, secondo la rivista Time, fra i 100 personaggi più influenti del pianeta. “A 34 anni ha già lascia-to il suo segno nella storia della cucina trasformando Copen-hagen in una tappa imprescin-dibile nel nuovo atlante della gastronomia mondiale”, parola di Ferran Adrià per anni al ver-tice del 50Best. L’Italia difende la propria presenza in classifica con 3 ristoranti che tuttavia non migliorano la propria posizione nel ranking mondiale: Massi-mo Bottura con La Francesca-na è 5° ( - 1 rispetto al 2011 ), Le Calandre dei fratelli Alajmo mantiene salda la 32° posizio-ne, mentre è 46° ( - 7 rispetto

al 2011 ) Il Canto con Paolo Lopriore. Esclusi dai primi 50 Cracco di Carlo Cracco (55°) a Milano; Combal.0 di Davide Scabin a Rivoli (59°) e dal Pesca-tore di Antonio e Nadia Santini (70°) a Canneto ( MN). New entry - all’89° posto - per il risto-rante Piazza Duomo di Alba con lo chef Enrico Crippa. L’Euro-pa rimane la presenza dominante nella classifica 2012, grazie anche a 7 ristoranti francesi, 5 dei quali si trovano fra i primi 20. La Spa-gna può vantare (come lo scorso anno) 5 ristoranti fra i primi 50 fra cui Arzak, in posizione n°8. Ad Elena Arzak il premio Veuve Clicquot World’s Best Female Chef (Migliore chef donna). The Chefs’ Choice award, ovvero il

premio che uno chef riceve gra-zie alle segnalazioni dei colleghi in classifica, è stato assegnato a Andoni Luis Aduriz del Muga-ritz di San Sebastian nei Paesi Baschi. Devastato dalle fiamme due anni fa, oggi il ristorante è, come lo scorso anno, 3° in clas-sifica mentre in seconda posizio-ne si conferma un’altra insegna spagnola, l’ottimo El Celler de Can Roca di Girona. Il vinci-tore del premio One To Watch (Ristorante da tenere d’occhio) dello scorso anno, il Frantzén/Lindeberg di Stoccolma, non ha deluso le aspettative ed è salito di 37 posti, raggiungendo la vente-sima posizione. La Grenouillère, ristorante a nord della Francia diretto da Alexandre Gauthier,

riceve il premio One To Watch 2012. Storia emblematica quella di Gauthier che nel 2003, a soli 24 anni, decide di cambiare le sorti del ristorante di famiglia trasformando una tranquilla maison di campagna in un la-boratorio gastronomico fatto di idee e scelte avventurose che han-no fatto conquistare al giovane cuoco la ribalta internazionale. Oggi il ristorante è alla posizio-ne n° 81 . L’anno prossimo chissà .Sono 8 i ristoranti targati USA nella classifica 2012. La migliore posizione se la aggiudica Per Se di Thomas Keller a New York che riceve il premio alla carrie-ra. Il premio Best Restaurant in Australia è andato al ristorante Quay di Sydney.

LUOGHIE SAPORI

Lo Chef Neziri del Ristorante La Filandaprotagonista a Cortemilia

Lo chef Fabio Neziri del Ristorante La Filanda di Aso-la, si è aggiudicato il titolo nazionale “Il miglior anti-pasto di pesce alle Nocciole d’Italia” con il piatto “Pol-pa di Capesanta al cremoso di Nocciola Piemonte IGP affumicata al Tabacco Toscano e Aceto Balsamico di

Modena. A Cortemilia, in Piemonte, si sono confrontati i Grandi Maestri Pro-fessionisti della Nocciola: la Piemonte IGP, la “Più buona del Mondo”. Prota-gonisti del concorso cortemiliese, 10 tra i migliori chef di Italia a cui il comitato organizzatore ha riconosciuto la Nomi-nation in una delle 5 categorie in cui era suddiviso il premio. I cuochi hanno ela-borato le loro creazioni nella cucina del ristorante “San Carlo” dello chef Carlo Zarri, professionista di fama internazio-nale. Il concorso ha l’intento di valoriz-zare, promuovere e divulgare la Nocciola Piemonte IGP: ovvero il suo utilizzo in

cucina con i piatti salati, in quante preparazioni può essere impiegata e chi sono coloro che riescono, più di tutti, ad esaltarne le peculiarità e ad interpretarne al meglio gusto e sapore. Uno di questi è stato lo chef F. Neziri dell’ormai noto e rinomato ristorante asolano “La Filanda”. Il prestigioso concorso è stato organizza-to grazie alle sinergie tra l’Assessorato al Commercio della Regione Piemonte, il Comune di Cortemilia, L’Ente Fiera della Nocciola, il Consorzio Turistico delle Langhe e le riviste “Pasticceria Internazionale” e “Food & Beverage”. La giuria composta da giorna-listi delle più importanti testate nazionali (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole24Ore, Food & Beverage e Italia a Tavola), esperti dell’eno-gastronomia e della ristorazione, e da importanti per-sonalità ha espresso i propri giudizi con voti decimali decretando la vittoria al piatto del ristorante asolano. Una grande soddisfazione che premia l’eccellenza del-lo Chef Neziri e del Ristorante La Filanda, realtà della ristorazione mantovana unica nel suo genere.

di MORELLOPECCHIOLI

il ristorante

Il Tamburinodi Custoza

cucina è quella tipica veneto-lombarda: pasta (tagliatelle, fettuccine) fatta in casa, ragout di selvaggina (lepre, fagiano, anitra), volatili, limousine, e altri carni (anche struzzo) alle braci. Ottime le costate. Anche i dolci, squisiti, sono artigianali. Si mangia e si beve bene. La car-ta dei vini curata dal padrone di casa, Franco Predomo (in cuci-na ha mamma e papà, Adriana e Graziano), è una sorta di bib-bia. Il rapporto qualità-prezzo (30-35 euro), la cortesia, la fre-scura in estate, rendono il locale desiderabile.

Ristorante Tamburino SardoStradella del Tamburino

Sardo, 18Custoza di Sommacampagna

Tel. 045.516217 www.tamburinosardo.it

Chiuso lunedì e martedì

L’Italia difende la propria presenza in classifica con 3 ristoranti.70° è “Dal Pescatore”di Canneto (Mn)

di Marco Morelli

La storia ha toccato il cuore di tutti: l’eroico Tamburino Sardo salva gli uomini del suo drappello correndo giù dalla collina di Custoza nonostante abbia una gamba maciullata da una palla austriaca. L’arto gli sarà amputato e lui entrerà nel-la leggenda grazie a Edmondo De Amicis.Oggi, su quella collina, adia-

cente al ca-scinale dove nel 1848 era asserragliato il drappello piemontese, c’è un risto-rante dalle cui ampie

vetrate si gode una vista fanta-stica sulla pianura sottostante. E’ il “Tamburino Sardo”, im-merso nella storia e nel verde dei colli morenici. Il locale è a conduzione famigliare e la

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