MARZO APRILE 2015 2 PERIODICO DI APPROFONDIMENTO...

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PERIODICO DI APPROFONDIMENTO DELL’AUSER NAZIONALE ONLUS 2 MARZO APRILE 2015 UNA GRANDE RETE DI SOLIDARIETÀ E PARTECIPAZIONE 2: A Londra il Cafè della solidarietà 4: Tamburi, la solidarietà è di casa 5: Una Banca del Tempo 6: Ravenna, l’altra faccia della medaglia di Lido Adriano 7: A Trieste i nonni imparano ad essere fantastici 8: Il quartiere come bene comune

Transcript of MARZO APRILE 2015 2 PERIODICO DI APPROFONDIMENTO...

PERIODICO DI APPROFONDIMENTODELL’AUSER NAZIONALE ONLUS

2MARZOAPRILE

2015

UNA GRANDE RETE DI SOLIDARIETÀ E PARTECIPAZIONE

2: A Londra il Cafè della solidarietà4: Tamburi, la solidarietà è di casa5: Una Banca del Tempo

6: Ravenna, l’altra faccia della medaglia di Lido Adriano7: A Trieste i nonni imparano ad essere fantastici8: Il quartiere come bene comune

IN QUESTO NUMERO

AUSER INFORMA

EDITORIALE Una grande rete di solidarietà e partecipazione 1

AUSER RACCONTA A Londra il Cafè della solidarietà 2

Tamburi, la solidarietà è di casa 4

Una Banca del Tempo 5

Ravenna, l’altra faccia della medaglia di Lido Adriano 6

A Trieste i nonni imparano ad essere fantastici 7

Il quartiere come bene comune 8

LA VOCE DELLE DONNE 9

Spazio ai corrispondenti 10

Noi Auser 13

Direttore responsabileGIUSY COLMO

Hanno collaborato a questo numeroENZO COSTA, LOREDANA CZERWINSKY DOMENIS,MARICA GUIDUCCI, ADRIANA MOSTARDA,LILIANA NERI, VILMA NICOLINI, FABIO PICCOLINO

Direzione, redazione, amministrazioneVia Nizza, 154 - 00198 RomaTel. 068440771 - Fax [email protected] www.auser.it

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Impaginazione e stampaO.GRA.RO. Roma

EditoreAUSER NAZIONALE - ONLUS

Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91Distribuzione gratuita

la foto di copertina è stata scattata da Franco Piacentini

Stiamo vivendo una stagione che ciimpone di affrontare uno scenarioinedito, si presentano nuove sfide fu-ture, occorre cambiare il modo stessodi “fare squadra”, passando dalla sto-rica articolazione organizzativa ad un“sistema a rete”, dove i punti di con-nessione sono molti, diffusi e inter-connessi, non casuali o determinatidallo spontaneismo, ma progettati,strutturati, regolati nei rapporti, nel-l’attribuzione di responsabilità ecompiti. Proprio il “sistema a rete”avvicina i rapporti e le relazioni,mette a confronto le esperienze, nondisperde le iniziative, aumenta l’effi-cienza e la produttività individuale ecollettiva, e per questa strada accre-sce le risorse e favorisce il consegui-mento dei risultati. Con questospirito l'Auser ha avviato i lavori dellaConferenza di Organizzazione, vo-gliamo realizzare una riforma dellanostra struttura che, forte dei suc-cessi già conseguiti, punti ad espan-dere ulteriormente il consenso sullesue posizioni fra i cittadini, accrescae incrementi le attività, aumenti lanostra capacità di azione.

L’obiettivo è adeguare l’insieme dellepolitiche organizzative per renderel’azione dell'Auser più rispondentealle esigenze della società che cam-bia, più coerente con l’obiettivo delbenessere delle persone associate,degli anziani e dei cittadini, più fles-sibile ed adattabile ai vari contestiterritoriali ma chiara nella definizionedei processi decisionali, nelle assun-zioni di responsabilità da parte delgruppo dirigente, nella predisposi-zione delle strategie.

Tutti i lavori, che si sono svolti nellegiornate del 16 e 17 aprile a Roma, sisono sviluppati con questo spirito,"sono stati assunti orientamenti e in-dividuate soluzioni credibili, frutto

come sono di un ampio epartecipato dibattito chesi è sviluppato prima neigruppi di lavoro che l'-hanno preparata, nel Co-mitato direttivo e nelcorso della Conferenza,in cui si è misurato e rac-colto il consenso, di unadefinizione condivisadelle scelte di intervento, cadenzatoma chiaro negli obiettivi da conse-guire per rendere l’associazione an-cora più pronta ed attrezzata alcompiti che l’attendono" così èscritto nel documento conclusivodella Conferenza di Organizzazioneche è stato approvato all'unanimità.

Si è scelto di partire dalla Conferenzanazionale per avviare un percorsoche dovrà coinvolgere tutte le strut-ture territoriali e che si concluderà fradue anni in occasione del prossimoCongresso Nazionale dell'Auser, unpercorso circolare che parte con delleproposte articolate che verranno at-tentamente vagliate e arricchite a li-vello territoriale e ritorneranno alladiscussione nazionale nella sua sedepiù importante.

La Conferenza ha già assunto tre de-libere statutarie: sul modello organiz-zativo, le norme di garanzia eincompatibilità, sugli organismi sta-tutari e cinque delibere regolamen-tari: sull'affiliazione, la raccolta fondidel 5 per mille, l'applicativo informa-tico e il bilancio sociale, il tessera-mento, l'istituzione di un fondo dirotazione. Ha deciso inoltre di de-mandare al Comitato Direttivo l'isti-tuzione di un gruppo di lavoro cheapprofondirà alcuni temi come: i cen-tri regolatori, l'elezione delle Presi-denze e la gestione delle risorse, nonsolo, lavorerà anche per costruire in-dicazioni sui rimborsi spese ai volon-

tari, la gestione dell'accompagna-mento sociale, la stipula delle con-venzioni, il turismo sociale, iltesseramento ecc.

Adesso dobbiamo spostare la discus-sione nei territori, arricchirla e ini-ziare a intraprendere le prime azioni,mettiamo in atto le delibere assuntedalla Conferenza nazionale ma so-prattutto iniziamo ad usare i nuovistrumenti che abbiamo a disposi-zione a partire dall'applicativo infor-matico unico, dal nuovo progetto dicomunicazione, abituiamoci a tra-sformare la nostra rendicontazione inun vero e proprio bilancio sociale.Si apre quindi una stagione di studi,ricerche, sperimentazioni, confrontocerchiamo di farlo con civiltà rispet-tando la nostra identità che è fruttodella nostra storia, del nostro passato,dei nostri valori che parlano di solida-rietà, di partecipazione, di contrastoalle marginalità, alla solitudine, allediseguaglianze, una storia che è fattadi azioni rivolte alle persone, alla lorolibertà, alla loro dignità, al loro dirittodi sentirsi attive e rispettate.Concludo ringraziando tutte e tutti idelegati che hanno reso possibilel'avvio del percorso riorganizzativo,saranno loro che porteranno nei terri-tori lo spirito creativo che ha caratte-rizzato le due giornate nazionali, laloro capacità di stare assieme, la lorofantasia. Il loro amore per l'associa-zione è la vera forza dell'Auser e saràanche il nostro futuro.

1EDITORIALE

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Una grande rete di solidarietà epartecipazioneEnzo Costa, presidente nazionale Auser

Il Red Route Cafè è uno spazio a di-sposizione dei cittadini di ogni etàed origine situato ad Hackney, unodei quartieri più popolari e degra-dati di Londra. Il Cafè di strada ègestito dal Community Service Vo-lunteers (CSV) un’associazione divolontariato, nata oltre 50 anni fa inGran Bretagna, che oggi può con-tare su oltre 13 mila volontari e unostaff di 500 dipendenti professionistidelle scienze sociali. La missione di CSV, che ha molteaffinità con Auser, è quella di pro-muovere il volontariato e creare op-portunità di apprendimento pergiovani ed adulti, incoraggiare lepersone over 50 anni ad usare a be-neficio della comunità le loro com-petenze, favorire l’autonomia dellepersone disabili e aiutare i giovani arischio di emarginazione e le loro fa-miglie. Il Red Route Cafè ha aperto le porteal pubblico nel giugno del 2013, inuna area caratterizzata da altissimilivelli di disoccupazione, di crimi-nalità e di persone con problemi diobesità, oltre che da altri sintomidel disagio sociale come l’abban-dono scolastico e l’obsolescenzadelle abitazioni popolari. Un quar-tiere ben noto per la mancanza diopportunità offerte ai giovani. Tantoche, nel 2011, è stato teatro di ma-nifestazioni sfociate in violenza edanneggiamenti urbani. Circa unquarto della popolazione residentead Hackney è di origine africana ocaraibica e altissima è la percen-tuale di donne sole con figli. Con ilsupporto iniziale di un donatore,CSV ha deciso di aprire un’attivitànon profit per offrire un luogo di ag-gregazione alla comunità locale. Adue passi dalle sede centrale diCSV, sullo stesso marciapiede, ènato il Red Route Cafè. L’obiettivodi questa attività insolita per un’as-sociazione di volontariato è quellodi attrarre i giovani del vicinato e dioffrire loro formazione, esperienzanel rapportarsi con altre persone –

molti di loro hanno gravi difficoltàdi inserimento - occasioni di volon-tariato come cuochi, camerieri,contabili, organizzatori di eventi,ma anche tre posizioni di lavoro di-pendente a breve termine.Dopo tre anni di vita il Cafè si èguadagnato una crescente reputa-zione nella comunità di Hackney.La scelta alimentare è assoluta-mente sana e biologica: caffè ecosostenibile e torte, pane, zuppe or-ganici e preparati artigianalmente.Tutto questo per educare gli avven-tori e i volontari ad uno stile di vitasano a partire dalla dieta e dal cibo.Nel tempo, il Cafè si è trasformato

in un centro sociale aperto a tuttele persone in cerca di un sostegno,ma anche a semplici cittadini atti-rati dalla elevata qualità del cibo,dall’atmosfera accogliente e dalleiniziative culturali.Auser nazionale, il 9 marzo, ha visi-tato questo buona pratica, invitatada Solidar, la Rete di cinquanta as-sociazioni del Terzo settore, di cuiAuser è membro attivo del Comi-tato Affari Sociali. Un progetto fi-nanziato dalla CommissioneEuropea, intitolato “Social ProgressWatch Initiative” (SPWI) rende pos-sibile che le periodiche riunioni delComitato Affari Sociali di Solidar

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A Londra il Cafè della solidarietà Marica Guiducci

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siano organizzate contemporanea-mente a visite sul campo per cono-scere da vicino il modo di operaredelle diverse associazioni aderentialla Rete europea. In cambio di que-sta straordinaria occasione di ap-prendimento, ogni associazionecoinvolta nel Progetto europeoSPWI deve fare da antenna sullequestioni sociali nel proprio paese,redigere diversi rapporti sullo statodei servizi sociali, sui bisogni emer-genti e sui progetti sociali più inno-vativi promossi dal mondo del nonprofit. Tale rapporto viene regolar-mente discusso in un incontro conla Direzione Affari sociali e Inclu-sione della Commissione Europea aBruxelles. Con questo finanzia-mento della Commissione EU, le as-sociazioni aderenti a Solidar hannoconquistato l’opportunità di cono-scere il modo di funzionare delle

altre associazioni in Europa, osser-vando da vicino i metodi di finan-ziamento, di gestione e di sviluppodei progetti sociali. Spesso le simili-tudini tra i fini associativi rendonopossibile la trasferibilità di un pro-getto. È questo il caso del “nonnoconsigliere” un programma portatoavanti da CSV con la supervisionedell’Università di Manchester nelquale sono coinvolte persone over60 anni. Ai volontari viene chiestodi incontrare una volta alla setti-mana un ragazzo o una ragazza tra i14 e i 25 con l’obiettivo di offrire ilsupporto di un adulto nelle sceltedella vita. I giovani sono tutti se-guiti dai servizi sociali, ma hannodifficoltà di relazione e apprendi-mento perché provengono tutti dafamiglie con gravi difficoltà. Il rap-porto che si viene a costruire tra ilvolontario e il giovane è attenta-

mente supervisionato e sottopostoa regole ben precise in modo dascongiurare l’abuso dell’uno versol’altro e viceversa.È stato in questo contesto che il Co-mitato Affari Sociali di Solidar, dicui Auser è membro, ha pianificatol’attività dei prossimi mesi. L’emer-genza immigrazione e il drammadei profughi nel Mediterraneo sonoal primo posto nell’agenda di Soli-dar. È stato deciso di utilizzare ilmetodo SPWI per redigere un rap-porto sul fenomeno dell’immigra-zione nei vari paesi europei. Inoltresi è stabilito che la prossima riu-nione del Comitato affari sociale sisvolgerà a Madrid, il 23 giugno,ospiti di MPDL (www.mpdl.org)un’associazione spagnola impe-gnata nel far rispettare i dirittiumani dei migranti. È stata anchelanciata l’adesione alla campagnainternazionale per la valorizzazionedei Beni Comuni ed è stato decisodi proseguire il monitoraggio del-l’applicazione nei diversi paesi eu-ropei della Direttiva sugli Appaltipubblici per il Terzo settore. Infine,nelle prossime settimane Solidarsottoscriverà con la CommissioneEuropea il rinnovo del Progetto EaSInell’ambito del Programma per l’oc-cupazione e l’Innovazione Sociale2014-2020. Il Progetto consiste nel finanzia-mento di scambi e diffusione dibuone pratiche tra gli aderenti a So-lidar, oltre che al rimborso econo-mico per il lavoro di ricerca socialesvolto da ciascuna associazione.

Per chi ne volesse saper di più intorno a SOLIDAR può consultare il sito www.solidar.org

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www.csv.org.uk

redroutecafe.org.uk

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Tamburi è un quartiere di Taranto incui vivono circa 18 mila persone, maè anche il rione che ospita il cuoreindustriale della Puglia:gli stabilimenti dell’Ilvasi trovano proprio qui.La presenza del polosiderurgico ha determi-nato negli anni unasituazione di forteinquinamento e didegrado ambientale esociale. Poco lavoro, unalto livello di disoccu-pazione e povertà, unapopolazione anzianamolto numerosa.Da queste parti peròc’è chi si batte quoti-dianamente affinché lecose possano miglio-rare: da 15 anni infattic’è Auser Tamburi, che ha fatto dellavalorizzazione del territorio il propriopunto fermo.Ce lo racconta Mimma Peluso, presi-dente del circolo: “Molta gente fuggeda Tamburi, perché ormai siamo con-taminati: ma andando via si rischiadi dimenticarsi del quartiere e dipeggiorare la situazione”. Questo è lo spirito che anima l’asso-ciazione pugliese: restare al proprioposto per cercare di cambiare lecose. La parola d’ordine in ogni casoè partecipazione: innanzitutto cer-cando di fare rete con le associazionisul territorio, i sindacati e le parroc-chie, ma anche e soprattuttoattraverso la socializzazione.Ogni giorno infatti, la sede Auser èfrequentata da decine di persone.

Una scelta precisa, che mira a con-trastare l’isolamento e la solitudine.“Invitiamo tutti i giorni i soci all’in-

terno della sede e, quando non sonoin grado di spostarsi da soli, liandiamo direttamente a prendere.Insieme poi svolgiamo tutte le nostreattività. Molte persone restano dasole per tutto il giorno ed aspettanodi venire all’Auser per poter parlare,confrontarsi, raccontare la loro quoti-dianità. Spesso hanno solo bisognodi un po’ di calore umano”. Così la sede di Auser Tamburidiventa il cuore di una comunità cheprova a fare la propria parte per con-trastare il disagio sociale. Unprogramma serrato, che metteinsieme attività diversificate, dalleconferenze mediche ai corsi di ballo,dalla ginnastica dolce fino all’alfabe-tizzazione informatica. “Ognuno è libero di fare quello che

vuole” spiega la presidente.“La nostra sede è divisa invarie aree: c’è chi viene pergiocare a burraco o a tom-bola, chi per partecipare ailaboratori, chi soltanto perparlare”.Le attività dell’associazionehanno un forte legame con ilterritorio e la tradizione e

mirano a coinvolgere generazionidiverse. Emblematiche in questosenso sono il concorso di poesie in

vernacolo tarantino e i laboratori di pasta fresca ebiscotti, che valorizzanol’antica sapienza culinariae provano a trasmetterlaalle nuove generazioni:ogni anno i ragazzi dellescuole superiori fanno unostage per imparare l’arteantica della cucina tipica,favorendo lasocializzazione tra giovanie anziani.L’attenzione ai giovani ètestimoniata anche dall’at-tività sociale diaccoglienza verso ragazziin custodia con il tribunaledei minori che vengono

inseriti in progetti di volontariatoattivo, come l’accompagnamentoprotetto, la compagnia e la spesa adomicilio. Oppure l’attenzione aimigranti, in un territorio che, vista lapresenza del porto sente molto vicinoil tema, grazie alla collaborazione conla Caritas, con la raccolta degli ali-menti e degli indumenti.Socializzazione significa anche atti-vità di gruppo: molti soci sonoreligiosi e non è inusuale una gitatutti insieme ai vari santuari dellazona o alle feste patronali. Una volta l’anno poi si va al mare incompagnia: “a distanza di mezzoraabbiamo l’Isola di San Pietro e così ciimbarchiamo e passiamo l’interagiornata al mare, pranzando insiemee dividendo quello che abbiamo”. Le numerose attività di Auser Tam-buri hanno recentementedeterminato il riconoscimento delBollino Verde come circolo culturaledi qualità. È la testimonianza ulte-riore che grazie alla buona volontà èpossibile creare una realtà attiva edinamica che contrasti il degrado ela solitudine attraverso la partecipa-zione attiva.

Fabio Piccolino

Tamburi, la solidarietà è di casaViaggio nell’associazione tarantina, a pochi passi dagli stabilimenti dell’Ilva

L’idea di una Banca del Tempo ci èvenuta diversi anni fa, quando an-cora nulla o poco si sapeva della suaesistenza; oggi che le Banche delTempo si sono diffuse, e in alcunicasi moltiplicate e consolidate nonsolo sul territorio nazionale ma ancheeuropeo, siamo riusciti a con-cretizzare la nostra idea graziealla partecipazione, con esitopositivo, al bando “Volontariato2013” promosso e sostenutodalla Fondazione con il Sud.L’idea comunque rimane pernoi innovativa: non ci sono Ban-che del Tempo sul Tirreno co-sentino …Perché questo titolo “Costruirerelazioni e solidarietà”? Perchépiù che partire dai bisogni,siamo partiti dai problemi delnostro territorio (il bisogno, sisa, è un desiderio soggettivo che sot-tintende già una soluzione, il pro-blema invece fotografa in modooggettivo una realtà negativa che staa noi trasformare in positiva). E i pro-blemi nel nostro territorio non man-cano, a partire dal welfare inefficacee inefficiente alla fragilità dei rapportisociali (e non ci riferiamo soltanto aquelli amicali ma anche a quelli fami-liari), alla crisi economica che stiamotutti vivendo, ma che è avvertitamaggiormente dalle fasce più de-boli:anziani, immigrati, disabili, indi-genti che hanno difficoltà adaccedere ai bisogni materiali e sonosempre più portati alla perdita dicontatti sociali. Ed è soprattutto aloro che il progetto è dedicato.Costruire dunque relazioni e solida-rietà significa prevenire situazioni diisolamento e di potenziale esclusionesociale. In che modo? Attraverso l’or-ganizzazione di una Banca delTempo, una normale banca con ladifferenza che in essa non si depositadenaro bensì tempo e disponibilità.

La BdT agisce come centro di scam-bio di attività, di servizi, di saperi, dicompetenze tra associazioni, enti,cittadini i quali offrono ciò che sonoin grado di fare e ricevono ciò di cuihanno bisogno creando così delle re-lazioni basate sulla solidarietà e sulla

socialità senza l’utilizzo del denaro.La potremmo definire una nuova eco-nomia, non contrapposta a quella tra-dizionale ma complementare ad essa,non quella del mercato bensì quelladella reciprocità, della gratuità e deldono, quella che ci permette di risol-vere piccoli problemi quotidianianche se non abbiamo denaro a suffi-cienza.La BdT pone tutti sullo stesso livello,un’ora di tempo è sempre un’ora ditempo a prescindere dall’età, dalsesso, dalla nazionalità, dalle condi-zioni economiche delle persone. Ciòvuol dire che un’ora di lezione di lin-gua italiana ha lo stesso valore diun’ora di pulizia ricevuta in casa.Per il funzionamento della Banca sa-ranno aperti tre sportelli bancari, unoa Paola presso la sede del circoloAuser, uno ad Amantea presso lasede del circolo Auser, una a Fu-scaldo presso la sede dell’associa-zione di volontariato Go’el.Ogni sportello è gestito da un opera-tore con il compito di raccogliere le

iscrizioni alla BdT, un segretario conil compito di accendere un conto cor-rente ad ogni iscritto e consegnargliun libretto di assegni che permetteràla contabilizzazione dello scambio,un mediatore culturale con il compitodi favorire la comunicazione con

eventuali stranieri che vor-ranno iscriversi alla banca.Chi intende partecipare agliscambi deve sottoscrivere ilmodulo di iscrizione previa vi-sione e sottoscrizione di unRegolamento interno. Adiscrizione avvenuta gli verràintestato un conto correntetempo e gli sarà consegnatoun libretto di assegni.L’attivazione degli sportellibancari sarà preceduta da uncorso di formazione per i vo-lontari che li gestiranno.

La BdT non risolverà tutti i problemi,ma sicuramente sarà un’occasioneper contrastare l’isolamento, per darvita a nuove relazioni, per riscoprire ilvalore della solidarietà, per valoriz-zare le proprie potenzialità, per ri-sparmiare, per favorire l’integrazioneintergenerazionale e interculturale,per integrare il sistema economicocon quello sociale, un mezzo in-somma per creare coesione socialeche è il principale obiettivo della no-stra associazione. Il progetto avrà la durata di 24 mesi,ma è nostra intenzione dare conti-nuità all’attività della Rete (che almomento, oltre al circolo Auser diPaola, comprende il Comune diPaola, il Dipartimento di Biologia,Ecologia e Scienze della Terra del-l’Università della Calabria e altresette associazioni di volontariato)estendendola in altri contesti dove èpiù forte il disagio e lo stacco socialee coinvolgendo altre associazioni, lescuole, la parrocchie, gli enti pubblicie privati del Tirreno cosentino e oltre.

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Liliana Neri, Responsabile della comunicazione circolo Auser Paola

Una Banca del Tempo nel Tirrenocosentino, promossa dal circoloAuser di Paola

Si chiama “L’altra faccia della meda-glia” ed è il nuovo centro socio-cul-turale e multietnico da poco aperto aLido Adriano, prima frazione per nu-mero di abitanti di Ravenna, daparte dell’Auser in collaborazionecon Arci ragazzi. L’idea nasce con l’obiettivo di dareun nuovo volto a Lido Adriano, zonamolto popolosa che conta un’inci-denza di immigrati notevole, pariall’86% della popolazione e dove lametà degli abitanti è assistita daiservizi sociali: ogni due nuovi bam-bini nati, uno è straniero.Un contesto spesso difficile, dove alprimo posto c’è il problema del la-voro. È proprio per questo l’Auser hasentito forte il desiderio di mostrare“l’altra faccia della medaglia” di LidoAdriano: lo scorso 28 febbraio è statoinaugurato un centro polivalente discambio interculturale e di solida-rietà sociale: 130 metri quadri all’in-terno dei quali si promuovel'educazione dei cittadini, a partiredai ragazzi, la cura del bene comune,la partecipazione attiva non monetiz-zabile, il miglioramento della qualitàdella vita di tutti, il lavoro di gruppo ela condivisione delle responsabilità.

Il progetto è stato fortemente volutoda Mirella Rossi, presidente diAuser Ravenna, che ci racconta chela buona riuscita dell’iniziativa èstata possibile anche grazie dallacollaborazione con l’amministra-zione comunale.Tra le attività che vengono svolte inquesta prima fase all’interno delcentro, c’è il dopo-scuola per i bam-bini. “Sono state proprio le mammea chiederci un aiuto”, spiega Mirella“perché non parlando bene l’ita-liano, non riuscivano ad aiutare ifigli con i compiti. Così i ragazzi stu-diano con i nostri volontari, inse-gnanti e ragazze laureate, eriusciamo ad aiutare 30 bambini,suddivisi in due gruppi”.

La comprensione reciproca e il sensodi comunità sono fondamentali: èper questo che sono stati attivati di-versi corsi di lingua italiana desti-nata agli stranieri. Un’altra iniziativa messa in piedi al-l’interno del centro è quella del labo-ratorio di cucito. “Si tratta di unaproposta arrivata sempre dalle donnemigranti di Lido Adriano, principal-mente per riparare e riadattare gliabiti usati che vengono loro donati. Il laboratorio è possibile grazie ad al-cune macchine da cucire usate e al-cune nuove che ci sono stategenerosamente donate”. Il prossimo passo sarà quello diaprire un emporio “no-spreco”, all’in-terno del quale però non circoleràdenaro. “L’idea di fondo non è quella dellacarità, bensì della partecipazione at-tiva alla comunità. Molte persone aLido Adriano non hanno né soldi nélavoro, ma hanno molto tempo liberoa disposizione; noi vogliamo impe-gnare quel tempo in lavori di pub-blica utilità come il decoro urbano ola pulizia delle spiagge, in cambiodei quali i servizi sociali daranno loroun buono che potranno scambiarecon un vestito, una colazione, un og-getto per loro utile. Non un assisten-zialismo caritatevole ma uncostruttivo scambio del tempo”.Le idee da realizzare sono molte:“Stiamo pensando a degli incontri di

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Ravenna, l’altra faccia della medaglia di Lido AdrianoIl nuovo centro culturale di scambio interculturale e di solidarietà sociale

di Fabio Piccolino

economia domestica insieme ad unaformatrice, per insegnare alle per-sone come utilizzare al meglio lepoche risorse a disposizione, a par-tire dalla spesa quotidiana”.

“L’altra faccia della medaglia” di-venta così un luogo di scambio chevuole promuovere un modo diversodi vivere il contesto sociale, me-diante lo scambio interculturale, la

solidarietà sociale e la conoscenzareciproca fra le persone di varia na-zionalità, cultura e religione, che sitrovano a vivere buona parte del lorotempo di vita nella stessa comunità.

Stanno riscuotendo molto successo aTrieste e in Regione le diverse inizia-tive che si rivolgono ai genitori av-viando, con metodologie e soluzionidifferenti, una “scuola per mamma epapà” in cui si vanno affrontando lediverse problematiche, vecchie enuove, che i genitori si trovano adover fronteggiare nel quotidiano re-lazionarsi con i propri figli, che cre-scono e cambiano. E i nonni? Ancheloro sono - e soprattutto si sentono -coinvolti non nella semplice custodia,ma nell’impegnativo processo di cre-scita dei nipoti. Certo potrebberosfruttare la loro competenza pre-gressa di genitore, ma sono consape-voli che si apre per loro unaesperienza nuova perché è diverso ilcontesto sociale, ma soprattutto è di-verso il loro ruolo. Allora anche perloro potrebbe essere utile e rassicu-rante una “scuola per nonna enonno”? Ci hanno pensato a TriesteAuser e Unicef che – in risposta adun protocollo d’intesa sottoscritto daidue enti a livello nazionale nell’otto-bre dello scorso anno 2014 - hannoindividuato un ambito di interventocomune, in quanto si propongono direndere e mantenere - bambini eadulti - membri partecipi e serenidella società. Ha preso corpo così l’iniziativa di unciclo di quattro incontri (non confe-renze), tra febbraio e aprile 2015, chesi rivolge in particolare ai nonni, manon solo, dal titolo accattivante: Im-pariamo ad essere “nonni fantastici”.Tre degli incontri saranno condotti daLoredana Czerwinsky Domenis, giàdocente presso l’Ateneo di Trieste,responsabile regionale dell’Area Ap-

prendimento Permanente . Il primo(27 febbraio), di carattere generale, siincentrerà sul particolare rapporto diconfidenza e complicità che si in-staura tra nonni e nipoti, ma anche sucome la presenza di un nipote ri-chieda una notevole flessibilità e flui-dità psicologica nel rapportarsi conlui alle diverse età e nel gestire gli ar-ticolati rapporti con gli altri adulti cheattorniano il bambino stesso. Nel se-condo (13 marzo) si seguiranno nonnie nipoti in una avventura comune, incui si avviano mano nella mano inquel mondo fantastico che è rac-chiuso nelle pagine di un libro (cosìdiverso da quelli che leggevano inonni). Nel terzo (27 marzo) la dott.Luisa Cividin fornirà consigli praticisu come la lettura ad alta voce daparte dei nonni possa portare il nipotea vivere avventure meravigliose.Nell’ultimo (10 aprile) si forniranno

suggerimenti su come gli adulti, inonni in particolare, possano aiutare inipoti ad affrontare senza ansia i pro-blemi legati alla dislessia ed a convi-verci con serenità e sicurezza. L’iniziativa vorrebbe diventare, nelleintenzioni degli organizzatori, un in-contro ricorrente, una sorta appuntodi “scuola dei nonni, e non solo”, conun progressivo ampliamento degli ar-gomenti di discussione e con il coin-volgendo di altre figure di esperti,con l’avvio infine di esperienze dinarrazione ed operatività e di con-fronto generazionale. Avendo le duerealtà anche una rete sociale svilup-pata capillarmente in ambito regio-nale , si potrà verificare nei prossimianni di avviare l’esperienza, con ledebite modifiche, anche in altre re-altà regionali, avviando una proficuaesperienza di ricerca-azione anchenell’ambito del volontariato.

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Loredana Czerwinsky Domenis

A Trieste i nonni imparano ad essere fantastici

Il Progetto “il quartiere come benecomune” è iniziato tre anni fa e si èconcluso il 31 gennaio 2015 con unafesta presso la RSA “Arici Sega” eduna bella iniziativa dedicata allescuole e ai giovani. È stato promossoda Auser Brescia, Anffas, Acli e Uispcon il sostegno della FondazioneCariplo. Sono stati tre anni densi,pieni di idee, iniziative, attività; treanni duranti i quali i cittadini deiquartieri bresciani di San Polo e San-polino, famiglie, anziani, studentidelle scuole, giovani, tutti quantiinsieme si sono rimboccati le mani-che e si sono ripresi il loro quartiere,uno spazio di tutti, per tutti. Meravigliosa la festa con i ragazzidelle scuole, cornice degli eventi con-clusivi del Progetto il quartiere benecomune Legami comunitari, curasociale e vivibilità ambientale: uncolpo di immagine veramente formi-dabile di ragazzi e di colori, di idee esuoni, di disegni e immagini, di pro-poste e di richieste. Oltre 500 alunnidelle scuole elementari e medie degliIstituti Est 1 ed Est 2 (che il prossimoanno diventeranno un unico Istituto esarà un bene per la unitarietà identi-

tarie di un territorio, per costruiremaggiori legami e relazioni, per farepiù coesione tra le giovani genera-zioni) con alcune classi del LiceoArtistico M. Olivieri hanno raccon-tato e rappresentato i percorsididattici sviluppati in questi anni.Questi ragazzi, coinvolti e guidati daun gruppo di insegnanti formidabili,veri professionisti dell’apprendi -mento, del “fare scuola”, persone chehanno passione nel trasmettere“saperi” hanno presentato una seriedi percorsi didattici in tantediscipline, legati tra loro da un filoconduttore da un impegno comune:la partecipazione attiva alla progetta-zione di un luogo, di un territorio allacostruzione di un sogno: la realizza-zione del PARCO DELLE CAVE. Tuttinoi, adulti impegnati in vario modo econ diverse responsabilità, capacità ecompetenze a lavorare su questotema non possiamo disattendere leloro aspettative: dobbiamo assumercil’impegno di realizzare il Parco delleCave con il loro contributo. NONPOSSIAMO DELUDERLI! Gli eventidella mattinata sono stati la rappre-sentazione di quanto si possa

produrre in una scuola: musica, foto-grafia, teatro, mostra di disegni,percorsi naturalistici, percorsi crea-tivo, percorsi di orientamento nellospazio, approfondimenti in campodelle scienze, costruzione di video ealtro ancora. Il tutto raccontato, rap-presentato, cantato, con competenzae con allegria, con la consapevolezzadi chi ha svolto bene il compito chesi era proposto ma anche con laserietà di chi sa che non si tratta diuna gioco anzi: si tratta di una cosaseria e vera…che potrà, proprio perquesto, diventare realtà. La MOSTRAdi tutti gli elaborati realizzati è rima-sta aperta nei giorni successiviaffinché anche i genitori potesserovisitarla e prendere visione dei per-corsi fatti dai loro figli.Particolarmente importante nellamattinata è stata la presenza degliesperti che hanno curato i lavoridell’Urban Center, coloro che hannorilevato le proposte dei cittadini, apartire da quelle dei bambini, elabo-randole in una proposta complessivanella quale ad esempio hanno inse-rito uno spazio che sarà dedicato al“giardino delle farfalle” valorizzandoun’idea e inserendola in una realeprogettazione impegno dei politicisarà quello di fare in modo che si rea-lizzi veramente e forse non è casualeche nella stessa mattinata il Consi-glio Comunale lavorasse perdeliberare la prima parte di “Parcodelle cave”. Proseguiremo i lavori egli approfondimenti anche in questo2015 e ritroveremo i ragazzi con altreproposte alla prossima Festa nelParco delle cave…quindi appunta-mento per tutti a Settembre…2015

8 AUSER RACCONTA

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Adriana Mostarda, Auser Brescia

Il quartiere come benecomune

L'Osservatorio Pari Opportunitàdell’Auser Nazionale ha mosso i primipassi dopo il congresso del dicembre2008 con l'introduzione della “Normaantidiscriminatoria” (Art. 40 Statuto),che prevedeva che i due generi, negliorganismi dirigenti e nella distribu-zione degli incarichi, non fossero rap-presentati al di sotto del 40%. Il suocammino non si è più arrestato. Gra-zie alla determinazione ed all'impe-gno costante delle donne dirigenti egrazie alla sensibilità di larghissimaparte delle delegate e dei delegati,nella Conferenza d'Organizzazionedel 16 e 17 aprile scorso a Roma, conl'approvazione a maggioranza dellaDelibera n°3: “Norma per le pari op-portunità e politiche di genere”,(...nelle Presidenze: nazionale, regio-nali e territoriali le figure di Presi-dente e Vice Presidente dovrannoessere rappresentate nell'alternanzadi genere: uomo-donna...)Auser dimostra come sia possibiledare valore alle donne affidando lororuoli paritetici di responsabilità nellagestione dell'associazione. Possiamofinalmente smettere di fare come gliuomini, cercando di imitarli. Non ab-biamo più bisogno di nascondere lanostra femminilità e le nostre emo-zioni, rinunciando o nascondendo inostri impegni familiari o affettivi.Abbiamo ancora molta strada da fare,ma difficilmente l'avanzata in corso sifermerà, consegnando all'Auser unagenerazione di donne pronte a diri-gere, dimostrando che non c'è più in-compatibilità tra funzioni dirigenzialie funzioni affettive.Non abbiamo piùbisogno di scegliere o camuffarci peressere credibili e legittimate.La nostradiversità è stata riconosciuta come unvalore, insieme alle competenze edalla sensibilità che il mondo femminileha sviluppato diffusamente nella suastoria recente, quando, con l'arrivodella contraccezione (a metà degli

anni 60), la donna è stata emancipatadal suo unico destino di “madre”.I dati che il carico del “lavoro di cura”ha ancora sulle spalle delle donne –molte di noi sono la generazione san-dwich - sono tuttora sconfortanti, mala conquista è inarrestabile, grazie so-prattutto alla nostra grande abilità or-ganizzativa nel conciliare vitafamiliare e vita sociale.L'approvazione della “Norma P.O. epolitiche di genere”, la cui mancataapplicazione viene considerata unaviolazione statutaria a tutti i livelli, èuna conquista di tutte le donne del-l'Auser, che rappresentano circa lametà dei soci (51,46%) e dei volontari(48,46%).Abbiamo messo in discussione valorie modelli dominanti, ma dobbiamoancora superare i pregiudizi per dif-fondere, anche all'esterno, una cul-tura di diritti e reciproco rispetto nelriconoscimento dei generi.Buon proseguimento di cammino atutte e tutti!

UN NUOVO SPORTELLODONNA A CITTADELLA (PD)“Bisogna non abbassare lo sguardo,bensì essere attenti ai vari segnali checi pervengono anche in ambiti diprossimità, per far emergere le tantesituazioni di difficoltà e di sopruso chemolte donne vivono, e orientare le vit-time a quei centri di aiuto che at-tivano forme di prevenzioneefficaci e durature” questo èstato l’appello che Cristiana Ba-stianello Presidente del CentroVeneto Progetti Donna, CircoloAuser di Padova, ha rivolto ai nu-merosi partecipanti all’inaugura-zione dello “Sportello donna” diCittadella, zona Facca, avvenutoil 31 gennaio 2015, alla presenzadi varie autorità locali e di moltipresidenti e soci Auser dell’altapadovana. Bastianello ha anche

esposto i dati dei servizi prestati nel2014 e delle donne che si sono rivolteallo sportello di Padova, parecchiecentinaia in tutta la provincia e quelleprovenienti dal territorio dell’Ulss 15sono 92, dato che segnala l’urgenza el’opportunità dell’apertura dello spaziodedicato alla questione in oggetto inquesto territorio. Lo sportello collocatoin un locale della ex scuola elementaredi Facca di Cittadella (entrata da viaNicoletti) rimarrà aperto il mercoledìdalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16 e gio-vedì dalle 10 alle 13. Ci si può rivolgere alle operatrici pre-senti attraverso una telefonata al nu-mero verde 800 814681 o presentarsidirettamente. Il percorso prevede unprimo colloquio a cui ne seguirannoaltri e successivi specifici interventiin seguito alla valutazione delle carat-teristiche di ogni caso. All’inaugurazione sono intervenuti leautorità istituzionali il sindaco di Cit-tadella Giuseppe Pan, il Direttore ge-nerale dell’Ulss 15 Francesco Benazzi,i rappresentanti della Conferenza deiSindaci dellUlss 15, la Consigliera co-munale Paola Grossele, il Consigliereregionale di minoranza Piero Ruz-zante, e soggetti che attraverso lalegge regionale 5/2013 hanno contri-buito in vario modo alla realizzazionedi questa importante realtà di preven-zione di aiuto concreto alle donne.

9LA VOCE DELLE DONNE

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Vilma Nicolini

La scelta dell’Auser di dare valore alle donne finalmente legittimate a governare l’associazione

Verbanio Cusio Ossola. Basta un clikper stare insieme

Grande successo dell’iniziativa Nonni inInternet promossa dall’Auser del Verba-nio Cusio Ossola, dallo Spi Cgil e dallaFondazione Mondo digitale. Tanti an-ziani completamente digiuni di compu-ter e della navigazione in rete, hannopotuto apprendere le basi dell’informa-tica grazie ai giovanissimo tutor di al-cune scuole medie e superiori del terri-torio. Una straordinaria esperienza diapprendimenti e di conoscenza, ma an-che di divertimento che ha unito davantial computer generazioni diverse. Il pro-getto ora si sta allargando anche ad altrerealtà.

Veneto. Vi presento la Nina, la nuova arrivata delle sartorie Auser

Nella zona del Veneto Orientale, preci-samente nei Circoli Auser della provin-cia di Venezia di Fossalta di Piave e SanMichele al Tagliamento, grazie alle manioperose delle volontarie, è “nata” Nina,la nuova bambolina della solidarietà in-teramente targata Auser.

La Nina è stata presentata, insieme atante sue gemelle, a Roma in occasionedella Conferenza Nazionale Auser il 16e 17 aprile 2015.Questa bambolina è il frutto di un co-mune progetto tra Veneto e Toscana,regione dove sono nate storicamente lesartorie della solidarietà.Le bamboline potranno essere realizzate,con l’iniziale supporto dei Circoli Auserdi Fossalta di Piave e San Michele al Ta-gliamento, in tutte quelle strutture ter-ritoriali Auser del Veneto e d’Italia, dovesi riscontrano concrete condizioni og-gettive e sufficienti disponibilità di vo-lontarie. Le Nine serviranno per soste-nere progetti di solidarietà dell’Auser.

Ostia (Roma). 14 marzo 2015, porte aperte alla sartoria solidaleAuser di Ostia

Monteprandone (AP). Corso di sarto-ria per la casa, successo fra le giovani

Il Circolo culturale Auser “Centro Pacetti”di Monteprandone, provincia di Ascoli

Piceno, ha partecipato al progetto di pro-mozione sociale di Auser Marche: “Cit-tadinanza attiva nelle Marche dei piccoliluoghi”, con un corso di sartoria per lacasa. Il progetto è cofinanziato dalla Re-gione Marche. Stavolta l’opportunità diapprendimento, che Auser rivolge a nu-merose persone adulte e anziane per au-mentare le loro competenze nell’inseri-mento nel contesto sociale, è stata coltaanche da ragazze molto giovani. Tuttehanno ricevuto l’attestato di frequenzada parte del presidente di Auser provin-ciale Ascoli Piceno Alessandro Quarta-rone. Erano inoltre presenti il presidentedel circolo Auser di MonteprandoneGuerriero Traini, il coordinatore localedel progetto Bertin Nimon e la respon-sabile della macroarea apprendimentopermanente di Auser Marche Maria Te-resa Marziali. La strategia di Auser Mar-che è quella di costituire una rete semprepiù fitta di Circoli culturali e di opportu-nità formative, includendo le persone chevivono nei piccoli e piccolissimi centriurbani, e valorizzando il sapere di coloroche tendono ad autoescludersi perscarsa familiarità con il linguaggio e conil metodo di apprendimento propostidalla scuola formale.

Cosenza. Addio ad un amico

Il 30 marzo , a soli 53 anni, è morto Gio-vanni Donato, segretario della Cameradel Lavoro di Cosenza. È una perdita in-colmabile per la sua famiglia ed i suoicari, è una perdita importante per laCGIL , per i lavoratori e per tutti i com-pagni che con lui hanno lavorato e lot-tato, ed altrettanto importante lo è perl’Auser. Giovanni, da dirigente sindacaleilluminato e lungimirante, era convintoche la nostra Associazione è uno stru-mento formidabile di pervasione di tuttigli strati della società, il volto gentile esorridente di un mondo, quello dellaCGIL, che dell’affermazione dei diritti ditutti trae la ragione di esistere. Insiemeabbiamo immaginato e realizzato l’Am-

10 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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“Questo spazio è gestito direttamente da voi lettori.

Potete inviare le vostre notizie e lefoto alla redazione di Auser Informascrivendo a: [email protected]

11SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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bulatorio Medico Senza Confini, che of-fre, grazie a medici volontari, assistenzamedica gratuita a migranti e indigenti.Insieme abbiamo immaginato e realiz-zato “ Seminaria “ circolo culturale Auserche nella città di Cosenza ha propostoimportanti dibattiti, presentazione di li-bri, cineforum e concerti. Insieme ab-biamo immaginato e realizzato “ TavolaRotonda “ per parlare di ambiente e delcibo buono per tutte le età. Da SocioAuser, Giovanni si è impegnato diretta-mente alla realizzazione dei progetti ;da Dirigente CGIL , all’AUSER ha chie-sto solo di operare per i diritti di tutti eper l’affermazione della cultura della so-lidarietà e della democrazia, non altro, equesto non è scontato.La scomparsa di Giovanni Donato perl’AUSER di Cosenza rappresenta unvuoto profondo. Troveremo la forza dicolmarlo con l’intelligenza e la lungimi-ranza dei dirigenti sindacali che ver-ranno e con la realizzazione dei tantiprogetti che con Giovanni immagina-vamo di proporre ai nostri soci. Luigi Ferraro, presidente territoriale Au-ser di Cosenza

Bovalino. Auser Noi ci siamo e laraccolta alimentare

Grande mobilitazione dei volontari Au-ser Noi ci siamo di Bovalino per la rac-colta alimentare svoltasi alla Conad eche ha permesso di mettere insiemetanti prodotti alimentari e non solo dadonare ai più bisognosi. Nonostante ilperiodo di crisi le persone sono statemolto generose. Grazie per la solidarietà ricevuta dai cit-tadini, grazie ai tanti volontari che sisono messi a disposizione e grazie an-che a Mimmo Iacopino, anello di unionedel Supermercato Conad di Bovalino,che oltre ad accoglierci con grande di-sponibilità, ci permette sempre di farela raccolta in modo amichevole acco-gliendoci sempre con grande affetto ecordialità!

Lanciano (CH). In un palazzo nobilia-re la nuova sede del Filo d’Argento

Nel pomeriggio di Sabato 28 Marzo èstata inaugurata la nuova sede del CircoloAuser Volontariato di Lanciano (Ch) inun palazzo d'epoca risalente al seicento,nel cuore del centro storico, nel quartiereCivitanova, a venti metri di distanza dauna stupenda chiesa duecentesca, SantaMaria Maggiore. E la sede numero ventiattiva da oggi in Abruzzo. Alla cerimoniadi inaugurazione era presente un grannumero di persone: soci Auser, alcunipresidenti di circoli Auser della regioneAbruzzo, tanti semplici cittadini, diversiconsiglieri comunali, alcuni assessoridell’amministrazione comunale con il Sin-daco, il dottor Mario Pupillo, Il Vicariodella diocesi di Lanciano-Ortona Don An-tonio Di Lorenzo con altri parroci, il se-gretario regionale Auser Abruzzo NicolaZaccardi, Gianna Paola Di Virgilio presi-dente provinciale SPI-CGIL di Chieti eMarica Guiducci della presidenza nazio-nale Auser. Dopo i discorsi, un grandebuffet con le deliziose prelibatezze pre-parate dalle volontarie.

Comitati direttivi regionali AuserVeneto e un saluto a Bruno Barbazza

La riunione congiunta dei due ComitatiDirettivi regionali AUSER Veneto OdVe APS, svoltasi il 20 marzo 2015, pre-sente il Presidente nazionale, Enzo Co-

sta, è stata anche l'occasione per rin-graziare Bruno Barbazza che per motividi salute, pur continuando a rimane so-cio, ha recentemente lasciato l'incaricodi Presidente del Circolo Auser "LaTorre" di Casale Sul Sile (Treviso).Franco Piacentini, Presidente regionaleAuser, e il Presidente dell'Auser provin-ciale di Treviso, Andrea Forgione, hannorivolto significative parole di riconosci-mento per il suo straordinario impegnonella crescita dell'Auser e per quanto haprofuso sul versante della solidarietànella realtà trevigiana.

Paola (Cs). Con i giochi di una volta,i giovani d’Europa si incontrano Il circolo Auser di Paola è partner in unprogetto internazionale portato avantidall’organizzazione ellenica “Youth Hel-las”. “Come out & play!” è il titolo delprogetto rientrante nella sezione scambidi giovani del Programma Erasmus+. Leattività progettuali avranno luogo nel-l’importante cittadina di Edessa (Gre-cia), la “ città dell’acqua”, dal 29 luglioal 5 agosto 2015, dove si incontrerannodiversi gruppi di giovani, provenienti dasvariati Paesi europei. I ragazzi sonostati selezionati da una Commissioneinterna al circolo Auser dopo un’attentaverifica, durante la quale sono emersele capacità di comunicare in lingua in-glese, la voglia di lavorare e l’aperturaal confronto e alle diverse culture. Il pro-getto, che ha come tematica “I giochidi una volta”, nasce dall’idea di recupe-rare i giochi all’aperto di un tempo e diconfrontarli con quelli di altri Paesi eu-ropei. Obiettivi principali del progettosono la conoscenza e la valorizzazionedei diversi giochi tradizionali praticatinei vari Paesi europei, lo scambio di tec-niche, tradizioni e buone pratiche, ladiffusione in Europa dei valori di solida-rietà, diversità, integrazione culturale,coinvolgimento di nuove e vecchie ge-nerazioni. Giochi dunque non solo comecreatività, come fantasia, come disci-plina, come regole di vita, ma giochi an-che in grado di aggregare le genera-zioni, le culture del mondo e le tradizionidei vari Paesi…Importante sarà il ruolodei soci Auser, i quali supporteranno igiovani partecipanti nel processo di ri-cerca per arrivare a presentare adEdessa giochi con significativi aspettisocio-culturali. Liliana Neri responsabile comunicazione

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Staranzano (Go). Due nuovi mezziper l’Auser

Abbiamo inaugurato nella comunità diStaranzano (Gorizia), nel mese di marzo,i nostri due furgoni rimessi in ordinenelle parti meccaniche e nella carrozze-ria grazie ai contributi ricevuti da A2Ae dalla locale carrozzeria " Luisa ". Lacerimonia si è svolta alla presenza delpresidente regionale Auser Pizzolito, delsindaco Marchesan e dell'assessore allepolitiche sociali Francovigh. Un aiutomolto importante per noi che ci per-mette di operare al meglio e aiutaremolte anziani a raggiungere i centri sa-nitari per le visite e i controlli.Franco Buttignon, presidente provin-ciale Asi Auser Gorizia

Un circolo Auser a Cortina D’AmpezzoEra il 2001 quantocon una ventina diSoci, nasceva il Cir-colo AUSER di Cor-tina d’Ampezzo cheebbe come Presi-dente la determina-tissima Jolanda Ma-joni Bernardi. Al centro dei suoi impegni, il sostegnoagli anziani anche i più fragili che pote-vano continuare a vivere a casa propria.Successivamente fu stipulata con il Co-mune di Cortina una convenzione cheregolava il rapporto e assicurava un con-tributo annuo per sopperire alle variespese di gestione. Oggi l’ AUSER operaa sostegno del Servizio Domiciliare or-ganizzato dall’Assessorato ai Servizi So-ciali del Comune di Cortina d’Ampezzononché all’interno della Casa di Riposo“ Angelo Majoni “ e dell’annesso CentroDiurno a sostegno delle operatrici re-sponsabili per le attività ricreative. Lacoordinazione del lavoro avviene in ac-cordo con l’Assistente Sociale per il Ser-vizio Domiciliare e con l’Educatrice e laPsicologa per il servizio interno alla Casadi Riposo e del Centro Diurno. Le pre-stazioni dei Volontari spaziano dall’ac-

compagnamento in passeggiate all’ariaaperta, all’accompagnamento presso iCentri Sanitari per visite specialisticheo di controllo, all’accompagnamento perl’espletamento di commissioni varie op-pure per fare semplicemente compagniae per dare sostegno a domicilio ai pa-renti nell’assistenza di persone non au-tosufficienti. Alla fine del mandato qualePresidente di Jolanda Majoni Bernardigli succede nell’anno 2007 Elena Caldarache dopo sei anni lascia la Presidenzadal 2013 all’attuale Presidente LuigiApollonio che si vede nella foto.

Gioia Tauro. La campagna Auser“Sportello donna”

L’Auser territoriale di Gioia Tauro, in oc-casione della giornata internazionaledella donna, ha organizzato un’iniziativaitinerante nel comprensorio pianigiano,nei comuni di Taurianova, Delianuova eSan Pietro di Caridà, con l’intento di dif-fondere un messaggio importante controla violenza di genere.Una campagna, espressamente volutadal coordinamento territoriale e dallapresidente Mimma Sprizzi e condivisacon entusiasmo dai volontari dei circolipresenti sul territorio, in linea con l’im-pegno che l’associazione di volontariatoporta avanti attraverso lo “Sportellodonna e famiglie in difficoltà”. I volontariAuser sono scesi in piazza per incon-trare i cittadini, confrontandosi sul temadelle discriminazioni e della violenza,proponendo un servizio concreto di aiutocome lo sportello che, attivo già da di-versi anni, attraverso consulenze legali,psicologiche e azioni di sostegno, af-fianca le donne e i nuclei familiari in dif-ficoltà che subiscono le conseguenzedella solitudine e della cronica assenzadi tutela sociale.

Palermo. Il canto popolare dell’Auser Grande successo del coro, costituitosiall’interno del circolo Auser “ LeonardoSciascia “ di Palermo, denominato“Nuovo Gruppo di Canto Popolare – Au-

ser “, diretto dal socio Pietro Amato, ac-compagnati dalla fisarmonica di TotòPitti e dalle percussioni di Antonino Ri-chichi, e coordinato da Andrea Ducato.Il loro repertorio è ricco e vario con cantidella tradizione popolare siciliana egrandi classici. Il coro si esibisce anchenelle case di riposo, allietando con lamusica gli anziani ospiti.

Al Carnevale di Piombino il carro allegorico dell’Auser FesteggiamentiPiombinesi

Un nuovo presidente alla guida diAuser volontariato e Auser InsiemeMilano

Giovedì 22 gennaio 2015 presso la Ca-mera del Lavoro di Milano si sono tenutii Direttivi Comprensoriali di Auser Vo-lontariato Milano Onlus e Auser InsiemeMilano che hanno eletto all’unanimità ilnuovo Presidente, Luigi Ferlin, in sosti-tuzione di Giovanni Gruppo, passato adaltri incarichi. Ferlin ha lavorato, tra l’al-tro, in Alfa Romeo nel settore dell’orga-nizzazione del Lavoro e poi nel settoreCommerciale. Pensionato dal 2009, haprestato attività di volontariato nello Spi- Cgil. Dal 2011 al 2014 è stato Segretariodella Lega Spi-Cgil di Sempione - Pre-alpi. È tra i promotori dell’apertura dellanuova sede dell’Auser Prealpi.

13NOI AUSER

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