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PERIODICO DI APPROFONDIMENTO DELL’AUSER NAZIONALE ONLUS 6 NOVEMBRE DICEMBRE 2014 VERSO LA CONFERENZA DI ORGANIZZAZIONE 2: Pericolo Azzardo 5: La solidarietà pedala in bicicletta. 6: Un progetto “per non dimenticare” 8: Fiordaliso, Calicanto, le Querce

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PERIODICO DI APPROFONDIMENTODELL’AUSER NAZIONALE ONLUS

6NOVEMBREDICEMBRE

2014

VERSO LA CONFERENZA DI ORGANIZZAZIONE

2: Pericolo Azzardo5: La solidarietà pedala in bicicletta.

6: Un progetto “per non dimenticare” 8: Fiordaliso, Calicanto, le Querce

IN QUESTO NUMERO

AUSER INFORMA

EDITORIALE Verso la Conferenza di organizzazione 1

FOCUS Pericolo Azzardo 2

AUSER RACCONTA La solidarietà pedala in bicicletta. Partito a Taranto il progetto Pony 5

Un progetto “per non dimenticare” grazie ai volontari dell’Auser Bologna 6

Fiordaliso, Calicanto, le Querce. Dove la demenza trova sollievo 8

LA VOCE DELLE DONNE 9

Spazio ai corrispondenti 10

Noi Auser 13

Direttore responsabileGIUSY COLMO

Hanno collaborato a questo numeroGIUSY COLMO, ENZO COSTA, FEDERICA GABRIELI, VILMA NICOLINI, FABIO PICCOLINO

Direzione, redazione, amministrazioneVia Nizza, 154 - 00198 RomaTel. 068440771 - Fax [email protected] www.auser.it

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Impaginazione e stampaO.GRA.RO. Roma

EditoreAUSER NAZIONALE - ONLUS

Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91Distribuzione gratuita

la foto di copertina è di Fabio Piccolino, è un murales nel quartiere di San Basilio a Roma

L'Auser intende dare attuazione alledecisioni assunte dal Congresso inmerito alla necessita di procedereprima alla definizione del progettosociale, impegno realizzato nel 2014,e successivamente ad una verificadella attuale struttura organizzativa,lo fa dentro un processo di cambia-mento che coinvolge l'intero TerzoSettore e tutto il paese.Viviamo in un mondo che sta drasti-camente cambiando, un mondo cheperde valori e li perde quotidiana-mente. Li perde quando parla di di-ritti, quando non riesce a darerisposte alla richiesta di lavoro, liperde quando parla di persone. Unmondo che, prendendo solo i datiitaliani, in termini anagrafici cambiadrasticamente. Oggi, in Italia, le per-sone over 65 sono circa il 21% del-l’intera popolazione. Nei prossimianni raggiungeranno il 30% . Se an-diamo a guardare le politiche di wel-fare che riguardano questa fascia,che è sicuramente consistente, sco-priamo che c’è un vuoto pressochétotale. Non abbiamo politiche per uninvecchiamento attivo reale, non ab-biamo politiche per una formazionepermanente che riguarda questa fa-scia di età che ha davanti a se delleaspettative di vita che non sono piùmarginali. La statistica ci dice chesono persone che vivranno media-mente dai 15 ai 25 anni. E quindinon stiamo più parlando di un pe-riodo di vita che può essere lasciatoall’improvvisazione. Stiamo parlandodi un periodo di vita che va colmatodi politiche che facciano di questavita un valore e non un problema, oun costo, come spesso si sente direin giro. E allora è qui che l’Auser e loSpi, se riescono a fare sinergia, in-sieme alla Cgil, possono diventarestrategici. Se non le lanciamo noiqueste politiche, se non sollecitiamonoi un sistema legislativo che in-

cluda questo periodo della vita comeun periodo di qualità, non lo fa nes-suno. Dobbiamo recuperare l’unitàallargandola anche alle altre due as-sociazioni che come l’Auser sonoespresse dalla Cisl e dalla Uil, l’Ada el’Anteas. Le tre associazioni del sin-dacato dei pensionati, le tre associa-zioni Auser, Ada e Anteas, possonoformare davvero una rete che svolgeun’attività di rappresentanza e diservizi nell’interesse di milioni dipersone di questo paese. Lo pos-siamo fare sollecitando politiche at-tive per una qualità della vita cheoggi non esiste. Finita l’età lavora-tiva si perdono tutta una serie dipunti di riferimento ma si perdonosoprattutto in due fattori: si perde inautostima e si perde tantissimo insocializzazione. Si perdono cioèpunti di riferimento sociali. Alloraquesti punti di riferimento socialivanno ricostruiti, in primo luogo di-mostrando a questa società checorre che anche chi è un po' piùlento è ancora in grado di dare tan-tissimo, che è ancora in grado di di-fendere quello che ha costruito inuna vita di lavoro e di impegno so-ciale. Ma soprattutto dobbiamo co-struire una società dove le personedi tutte le età abbiano il diritto di vi-vere bene in termini qualitativi. Lepersone anziane necessitano pen-sioni dignitose − sopra la soglia dipovertà − accompagnate da unaqualità della vita piena di contenuti.Parlo di costruzione di momenti disocializzazione, parlo di una sanitàche realmente li includa, parlo di po-litiche, di housing sociale. Tutteazioni che tengono conto di una ge-nerazione che invecchia. Parlo diquelle politiche di solidarietà che, inquesto paese, davvero non esistonopiù o esistono sempre meno.Su questi temi l'Auser ha costruito ilsuo progetto sociale che ha definito

"per tutte le età" e che ha due cen-tralità "la persona è il territorio",anche il nostro progetto di organiz-zazione si muoverà su questa scelta.L’ obiettivo politico-organizzativo equindi la promozione del territoriocome luogo centrale dove si esercitala rappresentanza all’interno delquale si esplicita il ruolo determi-nante dell'Auser, delle attivita svolte,delle Strutture regionali, Provinciali,dei Circoli favorendo la partecipa-zione degli iscritti e rafforzando laloro rappresentanza e partecipazionediretta.Vogliamo valorizzare la funzione el'identità della nostra associazione,avvicinandola ai luoghi dove vivonole persone e dove vanno trovate ri-sposte ai bisogni che emergono, lovogliamo fare attraverso un progettoforte che ci riporti alle nostre radicistoriche, che dia valore al rapportocon gli iscritti e con le persone, cheaumenti la nostra capacita di difesadei diritti collettivi e rafforzi i servizialla persona.Per realizzare questo e necessariorafforzare nel territorio le struttureorizzontali e verticali dentro un pro-getto che favorisca le sinergie trastrutture e tra servizi.Ciò comporterà scelte di condivisionedelle responsabilità, decentramentodei poteri, dei ruoli e delle risorse fi-nanziarie verso le strutture diffuse nelterritorio, ma soprattutto una rinno-vata cultura dello stare insieme.La rete dei servizi e delle attività cheAuser mette in campo va migliorata,estesa e qualificata, rafforzandocosi la nostra capacita di dare rispo-

1EDITORIALE

AUSER INFORMA

Verso la Conferenza di organizzazioneEnzo Costa, presidente nazionale Auser

Quella del gioco d’azzardo è unapiaga incontrollata che nel nostropaese sta coinvolgendo sempre piùpersone, tirandole dentro un vorticedi dipendenza dal quale è difficileuscire.Sono moltissime le storie di personecomuni “rovinate dal gioco”: un de-mone invisibile, con cui in tanti sitrovano a dover fare i conti.Purtroppo fino ad oggi la legisla-zione del nostro paese è stata piut-tosto carente nel contrasto alledinamiche negative connesse del-l’azzardo, favorendo comportamentidevianti e determinando di fatto unaumento del rischio sociale con-nesso alla dipendenza.Negli ultimi dieci anni è stata unavera e propria esplosione: i soldispesi per il gioco sono aumentativertiginosamente, e con essi, tutti iproblemi legati alla ludopatia, in au-mento costante e preoccupante. Nelnostro paese ci sono oltre un mi-

lione di giocatori ad alto rischio ogià patologici, e altri due milioni percui il gioco potrebbe diventare unproblema. Un costo enorme in termini sociali,ma anche una spesa per la colletti-vità, visto che i giochi introdottinegli ultimi anni hanno una tassa-zione notevolmente inferiore ai pre-cedenti, favorendo di fatto solol’industria dell’azzardo.Nell’indagine promossa da Auser,Gruppo Abele e Libera, presentatanello scorso mese di marzo, si evi-denzia come il pericolo più grandesia quello che che coinvolge i settoripiù vulnerabili della società, come glianziani. In un articolo uscito nell’edizionenapoletana di Repubblica, FrancoBuccino, presidente di Auser Cam-pania, lo dice chiaramente: “Il giocod’azzardo non risparmia nessunaclasse sociale e nessuna fasciad’età, ma naturalmente i più esposti

sono i più deboli, i più fragili social-mente, quelli con maggiori difficoltàeconomiche”.È per questo che su questo temaAuser è in prima linea, ed è tra i ca-pofila della campagna nazionale“Mettiamoci in Gioco”, che dal 2012riunisce molte soggetti della societàcivile con l’obiettivo di sensibilizzarel’opinione pubblica e le istituzionisulle reali caratteristiche del giocod’azzardo sulle sue conseguenze so-ciali, sanitarie ed economiche, avan-zando proposte di regolamentazionedel fenomeno.

L’ESPERIENZA DI PAVIASul territorio, ci sono molte associa-zioni Auser che si impegnano quoti-dianamente. Pavia è consideratadalle statistiche una delle città ita-liane con il maggior numero di gio-catori: il New York Times l’hadefinita la “capitale italiana delgioco d’azzardo”, con una slot ma-

2 EDITORIALE

FOCUS

AUSER INFORMA

Pericolo AzzardoAuser in prima linea contro il gioco patologico: le esperienze sul territorio

Fabio Piccolino

ste ai bisogni delle persone.Questo contesto che cambia, e siadegua agli importanti cambiamentisociali che sono intervenuti in questiultimi anni, deve essere accompa-gnato da un rinnovamento genera-zionale della nostra associazioneanche attraverso una politica deiquadri che, agendo sulla formazione,crei nuove capacita e competenze.Altro tema che dovremo affrontare èquello della trasparenza, la costruzionedel nostro bilancio sociale deve essereil primo obiettivo che l'Auser si pone,e deve essere uno strumento chemetta in risalto tutte le importanti ini-ziative sociali che mettiamo in camponei territori, deve dare un immagineidentitaria della nostra Associazione

valorizzandola sia nell'attività localeche nell'aggregato nazionale.Inizieremo ad avviare il percorso checi porterà alla conferenza, che chia-meremo di (Ri)organizzazione, giànell'ultimo direttivo nazionale di di-cembre definendo i gruppi di lavorotematici che lavoreranno alla costru-zione dei documenti preparatori, perarrivare nella prima primavera del2015 a realizzare l'evento.L'Auser quest'anno ha compiutoventicinque anni di attività questaconferenza diventa quindi un mo-mento importante per ridefinire lanostra organizzazione, lavoreremoper adeguare gli statuti, dotarci diun applicativo informatico unico chelavori on line e favorisca il dialogo tra

strutture favorendo la nuova culturadello "stare insieme", ripenseremo acome definire meglio e in modo piùomogeneo la nostra presenza nel ter-ritorio, come serviranno nuove regoleche rafforzino il tema della condivi-sione della responsabilità tra strut-ture, ci doteremo di un regolamentoamministrativo che diventi vinco-lante per tutti, miglioreremo la co-municazione è la messa in comunedi tutte le buone pratiche che giàoggi l'Auser mette in campo.Queste sono solo prime indicazionidi lavoro che avranno bisogno di es-sere arricchite e dettagliate attra-verso la partecipazione e ilcontributo di tutti i territori, sarà illavoro dei prossimi due mesi.

chine ogni 104 abitanti. Proprio a Pavia Auser sta svolgendoun lavoro molto serio e ben articolatodi contrasto a questa tendenza. Daqualche mese infatti è nato lo “Spor-tello Q”: uno spazio attivo, gestitodai volontari di Auser, indirizzato aigiocatori e ai loro familiari, per orien-tarli all’accesso ai servizi di cura e aigruppi di mutuo aiuto sul territorio eal loro funzionamento. Attivo ognigiovedì dalle 17 alle 19 e con un nu-mero di telefono sempre attivo, losportello Q ha già aiutato molte per-sone in difficoltà.E da questo primo passo è nato unnuovo progetto specifico dal titolo“Io non mi azzardo”, partito lo scorsomese di ottobre, da cui nascerannouna serie di iniziative di contrasto algioco patologico.Elena Borrone, direttore dell’Ausercomprensoriale di Pavia, ci spiega dicosa si tratta. “Il progetto sarà su duefiloni: da un lato quello dell'aiuto aigiocatori, con la costituzione di ungruppo di mutuo aiuto, il supportopsicologico alle famiglie e il potenzia-mento della rete tra tutti gli enti chesi occupano di azzardo patologiconella provincia di Pavia, per fare retetra realtà che oggi sono slegate traloro. Il secondo filone è quello dellasensibilizzazione della comunità lo-cale al problema dell’azzardo attra-verso iniziative diverse: incontri nellescuole, aperitivi solidali con gli eser-centi, ma anche uno spettacolo inprogramma al Teatro Fraschini, unacena di raccolta fondi con gli amici diLibera, e un torneo di scacchi”. Con Elena Borrone approfondiamo iltema del gioco tra le persone an-ziane e dei rischi che si corrono. “Lepersone più in là con gli anni sonoun elemento fragile della società espesso difficile da monitorare. Moltisono soli, non si confrontano su de-terminati problemi, spesso non cisono campanelli d’allarme che fannopensare ad un rischio. Per questocome Auser stiamo cercando di farebreccia, e pur rivolgendoci a tutta lapopolazione, ci concentriamo sullecriticità degli anziani”.

IL LAVORO DI CASERTACaserta è un’altra delle realtà moltoattive sul tema del contrasto al gioco

d’azzardo patologico. Auser, insieme al Forum Terzo Set-tore locale, organizza da tempo unaserie di iniziative per sensibilizzarela popolazione in una terra difficile,dove spesso insieme all’azzardo c’èla malavita organizzata: con l’au-mentare dei giocatori, aumentanoinesorabilmente gli introiti dei clan.Pasquale Iorio, portavoce del ForumTerzo Settore di Caserta, ci rac-conta come sia stata avviata sul

territorio una campagna proprio apartire dai dati della ricerca Auser“L’azzardo non è un gioco” per cer-care di raccontare nel concretoquali sono i rischi e le difficoltà, at-traverso iniziative culturali ed infor-mative.Si parte dalle scuole, dove un teamdi psicologhe spiega ai ragazzi imeccanismi delle dipendenze e i ri-schi collegati al gioco, fino alle espe-rienze sul campo dei bar “virtuosi”

3FOCUS

AUSER INFORMA

che hanno ristrutturato il locale epuntato sulla cultura, eliminando leslot machines e trasformandosi difatto in caffè letterari.“Il dato allarmante – ci spiega Iorio,“è che l’azzardo è diventato uno stru-mento di riciclaggio per i clan deicasalesi. Ogni giorno vediamo chiu-

dere librerie, biblioteche, edicole, ne-gozi di artigianato, e spuntano comefungi queste sale giochi”. La campagna di Caserta punta acoinvolgere le fasce più deboli dellapopolazione, quelle che sono più a rischio.“Come Forum Terzo Settore abbiamo

già chiesto all’Assessore alla Culturadi continuare la campagna di mobili-tazione per chiedere a tutti i sindacidella Campania di scendere incampo, anche per sollecitare il go-verno regionale e nazionale ad adot-tare nuove normative perregolamentare tutto il settore”.

Mettiamoci in gioco. Presentata la nuova campagnadi comunicazione

Lo scorso 14 novembre è stata pre-sentata a Roma la nuova campagnadi comunicazione di Mettiamoci inGioco.L’obiettivo è quello di decostruire imessaggi illusori delle “vincite facili”

e favorire occasioni di incontro e discambio con istituzioni, reti associa-tive, sindacati, cittadini per contra-stare la diffusione del gioco d’azzardo.“Il messaggio che lanciamo con que-sta campagna di sensibilizzazione”,spiega don Armando Zappolini, por-tavoce di Mettiamoci in gioco, “èmolto chiaro: attenzione, non fateviabbindolare dalla pubblicità dei gio-

chi d’azzardo. Non avete ‘quasi vinto’e non ‘vincerete facile’. Anzi, è veropiuttosto che ‘più giochi più perdi, èmatematico’, come diciamo nei no-stri materiali di comunicazione”Per la campagna sono stati realizzatidue spot tv e due spot radio, mate-riali di comunicazione ed è stata po-tenziata la presenza su facebook etwitter.

Il 30 ottobre è stato inaugurato un progetto sperimentale“COltural-Mente” frutto della collaborazione tra Anfass eAuser Macerata, che ha promosso la pratica dell’ortote-rapia per la riabilitazione di ragazzi disabili, all’interno diun’area verde ad hoc quale la Fattoria di proprietà dellafamiglia Romagnoli che di buon cuor hanno concesso incomodato d’uso gratuito l’area per sostenere una buonacausa. “L’iniziativa partita da Anfass ha coinvolto l’Auser di Ma-cerata data l’esperienza avviata dal gruppo dei volontarinelle opere di contenimento e manutenzione degli orti co-munali, un’attività che va avanti da circa dieci anni”come ci dice soddisfatto il Presidente Provinciale Giulio

Marinozzi, e prosegue “ la squadra dei nostri volontari dasubito si è resa disponibile ad intraprendere questa nuovaavventura”. “I volontari di Auser seguiranno passo dopopasso i ragazzi di disabili accolti nel verde della FattoriaRomagnoli insegnandogli le tecniche di semina e coltiva-zione di fiori e ortaggi; un’iniziativa che si è posta l’ob-biettivo di stimolare e sollecitare le sfere sensoriali deiragazzi, coinvolgendoli in attività fisiche e creative allostesso tempo”. Il prossimo anno prenderà piede un nuovoprogetto “Ortoterapia”, che l’Auser di Macerata ha volutoindirizzare alle persone affette da Alzheimer.

Federica Gabrieli

“COLTURAL-MENTE” UN LABORATORIO DI ORTOTERAPIA PER RAGAZZI DISABILI GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI ANFASS E AUSER MACERATA

“In Emilia Romagna il mondo associazionistico ha decisodi autoregolamentarsi per perseguire gli obbiettivi di tra-sparenza e condivisione partecipata delle iniziative e deivalori che le realtà no profit possono raggiungere insiemesul territorio ed è così nato il progetto “Associati con chia-rezza” una grande realtà” come ci dice Gianpaolo Cre-paldi di Arci Regionale. Le associazioni aderenti sono:Auser, Arci, Acli, Ancescao, Csi , Endas, Fitel e Uisp, conla partecipazione del Forum del Terzo Settore Emilia Ro-magna e Libera. “Associati con chiarezza” fa squadra nella condivisionedi importanti campagne come ad esempio la lotta al giocod’azzardo e la battaglia per la rimozione delle slot sul ter-ritorio, in luoghi di frequentazione quotidiana in partico-

lare dove si recano più spesso soggetti fragili e giovanis-simi, che sono le fasce più colpite dalla dipendenza dagioco d’azzardo(Gambling).” È così è nata l’iniziativa diun bando rivolto ai giovani dell’Emilia Romagna “Con l’az-zardo non si vince, scommetti sulla tua creatività” checonsiste nell’elaborazione di un video di 10 minuti perdire stop all’azzardo. Il bando scade il 30 novembre, per ilmiglior video in palio buoni acquisto di 500 euro,300 peril secondo posto e 200 per il terzo da spendere per mate-riale tecnologico-didattico. Un’iniziativa prosegue Cre-paldi “ideata per sensibilizzare e prevenire, prima ancorache curare la dipendenza da GAP”.

Federica Gabrieli

“ASSOCIATI CON CHIAREZZA” LANCIA UN BANDO AI GIOVANI: 10 MINUTI PER DIRE STOP ALL’AZZARDO

4 FOCUS

AUSER INFORMA

Una bicicletta, un ragazzo sorridenteche corre con una sporta della spesain mano. È il simpatico logo sceltoper raffigurare il progetto “pony dellasolidarietà- aiuto leggero per gli over65” promosso dall’Auser Filo d’Ar-gento di Taranto, movimento Shalomonlus, Anteas Taranto. Una delle ini-ziative vincitrici del bando PugliaCapitale Sociale dell’assessorato alWelfare della Regione Puglia. È par-tita all’inizio di novembre ed avràuna durata sperimentale di 12 mesi.Una bella sferzata di vitalità e positi-vità per una realtà sociale comequella tarantina duramente piegatada una cronica mancanza di servizi e

opportunità, sia per giovani che pergli anziani. Gli ingredienti del pro-getto sono molto semplici, da unaparte un gruppo di studenti dellescuole superiori, presso i quali vienepromosso il volontariato e l’utilizzo diuna mobilità ecosostenibile in bici-cletta, dall’altra la platea – semprepiù ampia - di anziani soli. Lo ha spiegato bene Lina Arpaia,presidente di Auser Taranto, in occa-sione della conferenza stampa dipresentazione del progetto lo scorso5 novembre: «realizzeremo tutti que-gli interventi che costituiscono il co-siddetto “aiuto leggero” diaccompagnamento alla quotidianità

degli over 65, per sostenerli nell’af-frontare e superare i problemi di tuttii giorni e, soprattutto limitarne quellapercezione di solitudine che pur-troppo a Taranto nelle ultimi tempiha portato molti anziani a farla fi-nita». Il progetto Pony della solida-rietà, aiuta le persone e unisce legenerazioni, in una sorta di ponteideale nel quale ci si incontra e ci siconosce. Gli anziani soli della città potrannousufruire di una serie di servizi diaiuto, molto concreti e molto utilicome la compagnia telefonica e adomicilio, l’accompagnamento a te-rapie e visite mediche, la consegna a

5AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

La solidarietà pedala in bicicletta.Partito a Taranto il progetto Pony

Il 6 dicembre 2011 grazie al Protocollod’Intesa stilato tra il Tribunale di Bo-logna e l’Archivio di Stato di Bolo-gna, è nato un progetto denominato“Archivi per non dimenticare” fruttodella condivisione e dell’impegno diassociazioni no profit, tra le quali inprima linea Auser Bologna in collabo-razione con l’Associazione dei Fami-liari delle Vittime della Strage diBologna del 2 agosto del 1980 e l’As-sociazione Casa della Memoria diBrescia. “Un’iniziativa che viene col-tivata per non dimenticare...” esordi-sce Antonella Di Pietro dell’AuserBologna “si tratta infatti della digita-lizzazione di 16 fascicoli processuali

contenenti 1.018 faldoni, oltre 86 sca-tole per un totale di 190 metri lineari,che racchiudono i fatti di terrorismo,stragismo e di eversione, giudicatidalla Corte d’Assise, e che nel corsodel tempo hanno tristemente segnatola città di Bologna”. L’obbiettivo diquesto ambizioso progetto è quello diassicurare la conservazione e garan-tire un’ agevole consultazione ditutto il materiale cartaceo dei fasci-coli processuali mediante la loro ri-produzione su formato digitale, conuna specifica indicizzazione ben or-ganizzata, che così, in analogia aquanto già avvenuto in altre sedi giu-diziarie (Milano per Piazza Fontana e

Brescia per Piazza della Loggia) ver-ranno completamente scannerizzatied indicizzati. Oltre che prevenire illoro deterioramento, la digitalizza-zione, consente una efficace e pun-tuale ricerca archivistica e di studiosui contenuti di questi documentitramite i più moderni strumenti di ri-cerca digitale, utile anche per ricer-catori, storici e operatoridell’informazione, affinché possano

domicilio di alimentari e farmaci, lariscossione della pensione o il paga-mento delle bollette. Ma non finiscequi, il progetto prevede un vero eproprio “pacchetto” di iniziative disvago e divertimento. Tutte occa-sioni per uscire di casa, fare quattropassi e magari intrecciare qualchenuova amicizia.«Sono previste varie attività percontrastare la solitudine – ha prose-guito l’Arpaia- come gite ed escur-sioni, momenti conviviali nelle sedidelle associazioni, corsi di ginna-stica dolce, di alfabetizzazione infor-matica, di teatro e tanto altroancora». I volontari organizzerannoanche occasioni di festa e svago pergli anziani ospiti nelle case di ri-poso. Canti, balli e merende natali-zie porteranno un bel po’ di sorrisiai ricoverati della Cittadella dellaCarità di Taranto. Ma come funzio-nerà praticamente il progetto? I det-tagli li ha illustrati la coordinatriceKatia Centrone: «oltre trenta stu-

denti degli Istituti superiori scola-stici “Pacinotti” e “Righi” di Ta-ranto, dopo essere stati formati dadocenti esperti del settore, utiliz-zando le biciclette diventano “Ponydella Solidarietà” per realizzare unservizio civico-sociale gratuito a so-stegno dei bisogni degli anzianiover 65 tarantini. Insieme ai ragazzisaranno impegnati nelle attività delprogetto anche i volontari delle as-sociazioni Auser provinciale Ta-ranto (capofila), Movimento ShalomOnlus – Sezione Puglia e A.n.t.e.a.s.Taranto».Per poter usufruire dei servizi, tuttigratuiti, dei Pony della Solidarietà sideve contattare il numero verde delFilo d’Argento Auser 800-995988 o ilnumero dell’Auser di Taranto 099-4777600. Il progetto si è dotato di un sito inter-net www.ponydellasolidarieta.it e diuna pagina Facebook sulla quale in-vitiamo tutti a cliccare “mi piace”.

6 AUSER RACCONTA

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Federica Gabrieli

Un progetto “per non dimenticare” grazie ai volontari dell’Auser Bologna

continuare a dare il loro contributoper approfondire, valorizzare i fatti distragismo i cui processi sono termi-nati, ma che ad oggi vedono una ri-cerca storiografica ancora agli esordi.Antonella Di Pietro dell’Auser Bolo-gna è molto soddisfatta del lavorosvolto sinora dagli 8 volontari diAuser ”Siamo giunti al terzo anno diattività che fino a questo momentoha reso disponibile all’archivio di

stato oltre 347 immagini relative adoltre 400 faldoni, un risultato impor-tante”. Il salvataggio dei contenuti susupporto digitale viene supervisio-nato dal dott. Claudio Nunziata conla collaborazione del Polo Archivi-stico della Regione Emilia – Roma-gna (PARER). “Il progetto ha richiestouna scrupolosa attenzione nell’ aper-tura dei fascicoli, pulizia da graffettee punti metallici ma, soprattutto nel

recupero dei fogli maggiormenteusurati tramite nuova fotocopia, pas-saggio allo scanner e ricomposizionedel fascicolo” ma ciò nonostante pro-segue Antonella Di Pietro “i risultatihanno dato ragione alla dedizione eall’impegno dei volontari che conpassione hanno svolto questo servi-zio e continuano a farlo per un’atti-vità di forte interesse per laComunità Bolognese”.

7AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

Fiordaliso, Calicanto, Le Querce,sono i poetici nomi botanici delle trenuove strutture che funzioneranno daCentro sollievo per i malati di Alzhei-mer e demenza senile aCamposampiero, San Martino diLupari e Curtarolo. Siamo in provin-cia di Padova e dal 7 novembrescorso, giorno dell’inaugurazione, èpartito a pieno regime il progettoCentro Sollievo che vede l’Ausercoinvolta con un bel gruppo di volon-tari in un’attività di grandissimaimportanza per tante famiglie chevivono il dramma dell’Alzheimer. Un“sollievo” per i malati e per i familiariche potranno continuare a vivereun’esistenza il più possibile normale.A gestire i tre centri sono i tre circoliAuser dei tre paesi coinvolti con ilcoordinamento dell’Ulss 15 AltaPadovana. Una dimostrazione con-creta che fare bene rete nel territoriosi può, con grande beneficio dei cit-

tadini, soprattutto dei più fragili.I volontari impegnati nel progettosono trentacinque, hanno seguito unadeguato corso di formazione peressere in grado di assicurare aimalati l’assistenza che necessitano.La partnership include anche la coo-perativa Nuova Vita, il consorzioArcobaleno, le amministrazioni deitre comuni, il centro servizi Bonora el’associazione Amici di San Martino.È grazie a tutti loro che l’Ulss 15 hapotuto ideare e condividere un per-corso che mette a disposizione deicittadini del nord della provincia treCentri Sollievo solidali. Il progetto fa leva sul Dgrv 1873/2013con il quale la Regione Veneto haindividuato i criteri e i finanziamentiper l’apertura dei Centri Sollievo.Nelle tre strutture dal nome di fiori epiante, i malati con diagnosi didemenza da Alzheimer in faseiniziale vengono accolti dai volontari

Auser che, affiancati da figure pro-fessionali quali uno psicologo ed uneducatore, possono trascorrere qual-che ora a settimana in un ambientesereno e protetto, svolgendo attivitàricreative e di stimolazione cognitivaper mantenere le funzionalitàresidue. Inoltre i familiari possonotrovare nei Centri risposte a tantidubbi, consigli e sostegno. Il Centro Sollievo Fiordaliso di Cam-posampiero è stato allestito nei localidel centro servizi Bonora. Apre il mar-tedì dalle 14,30 alle 17,30 e il venerdìdalle 9 alle 12. Le Querce di Curtarolooccupa la palestra della scuola ele-mentare di Santa Maria di Non, apreil martedì dalle 9 alle 12 e i giovedìpomeriggio dalle 14,30 alle 17,30.Infine il centro Calicanto è ospitatonel Centro polivalente comunale diSan Martino dei Lupari. Accoglie gliutenti il lunedì dalle 9 alle 12 e il gio-vedì dalle 14,30 alle 17,30.

8 AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

Giusy Colmo

Fiordaliso, Calicanto, le Querce.Dove la demenza trova sollievo

Con il termine “lavoro di cura” si in-tendono tutti i lavori, sia retribuiti sianon retribuiti, che hanno come og-getto le persone, ma la “cura” a cuifacciamo riferimento è il sostegnoquotidiano sociale, psicologico, emo-tivo e l'attenzione fisica alle persone,familiari e non. Quindi la “persona”riveste un ruolo centrale nella “cura”,sia come fornitore, sia come fruitoredella cura.Il lavoro di cura sembra spesso un la-voro trasparente, in quanto non si èin grado di valutarne la consistenza,la qualità e la fatica. Sembra visibilesolo constatando i danni della sua as-senza, piuttosto che i vantaggi delsuo usufruirne. La “cura” è femminile. Non solo per-ché sono donne le persone che ga-rantiscono cura nell'ambito dellafamiglia e perché sono prevalente-mente donne coloro che svolgono la-vori di cura nei servizi, ma perchè“dare cura” fa parte della costruzionesociale dell'identità femminile.Da questo si deduce l'importanza delconvegno organizzato dall'Osservato-rio Pari Opportunità di Auser a Mi-lano il 21 novembre scorso, presso laSala delle Colonne BPM.Come responsabile dell'OsservatorioPari Opportunità ho evidenziato nellamia introduzione l'importanza deltema della condivisione del lavoro dicura tra uomini e donne, sia per rico-noscere il valore sociale ed econo-mico della cura familiare e la sualegittimazione ufficiale, sia perché ilconcetto di “cura” deve far parte delbagaglio di esperienze di entrambi isessi e dei loro progetti di vita, anchese all'interno del gruppo familiare illavoro di cura è da sempre stato il la-voro gratuito delle donne per la ge-stione della casa, la cura dei figli,degli anziani e degli uomini, co-prendo spesso la mancanza di servizi. La conciliazione ha pertanto l'intentodi migliorare la qualità della vita e nonpuò riguardare solo il mondo femmi-nile, ma passa anche attraverso una

più appropriata gestione del tempo,sia per gli uomini che per le donne.Ho inoltre analizzato il tema della“cura” nel volontariato al femminile,che è molto ampio e complesso edove spesso si ricalcano i ruoli “fami-liari” per cui le volontarie, soprattuttole meno giovani, si fanno carico delleattività considerate “femminili”.Inoltre è stato sottolineato che se levolontarie sono circa la metà dei vo-lontari in Auser, anche i ruoli dirigen-ziali all'interno delle nostre strutturedovrebbero essere equamente divisiper genere.Purtroppo la nostra realtà è ancora lon-tana dall'obiettivo posto dalla normaantidiscriminatoria, contenuto nellostatuto Auser all'art. 40, ma il cam-mino intrapreso è irreversibile e, anchese permangono delle difficoltà ogget-tive per realizzare un'associazione realmente paritaria, Auser è sempremeno un'associazione “maschile”.Dopo i saluti di Graziella Carneri, se-greteria Cgil Lombardia con delegaalle P.O. e di Francesca Zajczyk, dele-gata del Sindaco alle P.O. del Co-mune di Milano e docente disociologia urbana all'Università Bi-cocca di Milano, il convegno è statoarricchito dal contributo, per una ri-flessione sociologica, di ElisabettaDonati, docente presso l'università diTorino, che ha presentato una sua ri-cerca sulla “cura”. Mara Nardini, segreteria Spi-Cgil Na-zionale, ha analizzato come il “lavorodi cura” e la tradizionale divisione deiruoli tra i generi, abbia comportato ri-sposte diverse che hanno a loro voltadeterminato diversi modelli di politi-che sociali. Mettendo a confronto imodelli di pari opportunità dei princi-pali Paesi della U.E., ha evidenziatoche laddove si registrano i più bassidifferenziali di genere nel tempo de-dicato al lavoro non retribuito, minoreè anche il differenziale tra uomini edonne nel lavoro retribuito. Purtroppoil nostro Paese è, fra i più industrializ-zati, quello in cui le donne fanno più

lavoro in famiglia e dove di deter-mina anche una maggiore differenzasalariale di genere nel lavoro retri-buito, a svantaggio delle donne.Hanno dato il contributo, con le testi-monianze dai territori, le donne di:Auser Veneto, Auser Milano, AuserSavona, Auser Reggio Calabria edAuser Viterbo.Il convegno, coordinato da LellaBrambilla, ha riscosso un notevolesuccesso ed ha avuto una grandepartecipazione. Si è chiuso con l'in-tervento del Presidente NazionaleEnzo Costa che, tra le altre cose, hainvitato a riflettere sul fatto che gli“over 65” sono ormai il 21% della po-polazione e che il fenomeno è in cre-scita, con una maggioranza di donneanziane. Occorre dare sempre piùvoce alla voglia di vivere e di fare dichi esce dalla fase lavorativa, attra-verso attività che favoriscano semprepiù la socializzazione, perchè il biso-gno di relazione è importante perprevenire una fase depressiva in co-loro che si sentono accantonati dallasocietà; bisogna agevolare la parteci-pazione di tutti, anche cercando dimigliorare la conciliazione dei tempidelle nostre attività.Durante il convegno sono stati riser-vati dei momenti di riflessione sulgrave e diffuso fenomeno della vio-lenza sulle donne che, solo in Italia, èculminato nel 2013 con 179 femmini-cidi (una donna uccisa ogni 2 gg) conla lettura da parte di Sara Bordoni diAuser Lombardia della lettera d'ad-dio scritta alla mamma da ReyhanehJabbari, impiccata in Iran a 26 anniper aver ucciso il suo stupratore e dadue momenti di “letture interpretate”al femminile a cura delle donne delTeatro Auser Fuoricasa di Torino,guidate dalla Presidente MariangelaNasi Marengo.

9LA VOCE DELLE DONNE

AUSER INFORMA

Vilma Nicolini

Dalla cura come destinoalla cura come risorsa

Grazie! AuserPubblichiamo volentieri la lettera che lasignora Cosetta ha voluto indirizzare alpresidente nazionale Enzo Costa comesegno di gratitudine per i servizi el’amicizia che riceve dai volontariAuser di Castellina-“Caro Presidente mi permetto di scri-verle per dirle GRAZIE. Sto facendol’esperienza dei volontari Auser di Ca-stellina e posso assicurarle che la lorogentilezza, disponibilità , accoglienza eservizio mi hanno e mi stanno aiutandoconcretamente. Sono una donna an-ziana, sola e ammalata e quello che fatecome Associazione per noi anziani è lo-devole. In una Società che invecchia eche vede sempre più persone sole con-siderate degli “ scarti “il contributo diuna Associazione come la vostra è indi-spensabile. Ancora un immenso Graziea tutti Voi che lavorate per noi e unGrazie sentitissimo a tutto il gruppo diCastellina. Cosetta Mignani.”

Tavarnelle Barberino. Bollino diqualità per le attività culturali pergli anziani

Il bollino verde di qualità è stata recen-temente assegnato al circolo culturaleAuser Insieme di Tavarnelle e Barbe-rino per le attività culturali e di socia-lizzazione che vengono organizzate afavore degli anziani e non solo. Ha ri-scosso particolare successo l’iniziativaEstate con noi che prevedeva unaserie di gite e visite guidate a siti sto-rici e artistici di particolare pregio, amusei e centri storici.

Belluno. 25 Anni sul filo della Solidarietà

Questo il significativo titolo della pub-blica iniziativa dell’Auser provinciale diBelluno, svoltasi a settembre a Mel perricordare i 25 anni di vita dell’Auser.Una tavola rotonda per ricordarequanto realizzato e gettare le basi perle sfide future. Hanno partecipato allatavola rotonda il Sindaco di Mel, il Pre-sidente del CVS, il Segretario provin-ciale dello Spi – Cgil, Verena Dall’OmoPresidente provinciale Auser, AntonioQuadretti cofondatore dell’Auser esocio del Circolo di Feltre, Silvana Ci-scato presidenza regionale Auser,Franco Piacentini Presidente regionaleAuser Veneto e Marco Di Luccio dellapresidenza nazionale Auser. Sono inol-tre intervenuti: Ivano Platolino già Pre-sidente provinciale Auser Belluno,Marcello Taiappa Presidente Circoli diArsiè, Luisa Peccenini componente delDirettivo provinciale Auser. Oltre tre-cento persone hanno partecipato allafesta dei 25 Anni di Auser.

Spinea (Venezia). Inaugurazionedell’anno accademico

Il Presidente nazionale dell’Auser, EnzoCosta, il 30 settembre 2014 ha inaugu-

rato l’Anno Accademico del CircoloUpel Auser di Spinea (Venezia).Hanno partecipato alla presentazionedel “programma didattico Upel 2014-2015”: il Presidente regionale Auser,Franco Piacentini; il Presidente provin-ciale Auser Venezia, Mirco Civolani; laSegretaria della zona SPI - Cgil, PaolaBattaggia; tre Amministratori Comunalidi Spinea. Tutti gli intervenuti hannoapprezzato e valorizzato l’impegno delCircolo (recentemente gli è stato ricono-sciuto il “bollino blu”) sul versante del-l’apprendimento permanente,confermato anche per il 2014 e 2015dall’impegnativo programma degli in-contri: di fatto delle “qualificate lezioni”. Il Presidente nazionale, Enzo Costa, ri-cordando i 25 anni di vita dell’associa-zione, si è soffermato sulle tante azionisociali di solidarietà e di sussidiarietà,profuse dai numerosi Volontari Auser.

Crotone. Il piacere degli antichi mestieri: laboratorio di ceramica

Sono stati 30 gli iscritti nel 2014 al la-boratorio di ceramica organizzatodall’Auser nell’ambito del progetto diRecupero degli antichi mestieri. Obiet-tivo del corso, è stato quello di diffon-dere la conoscenza delle principali fasidi lavorazione dell’argilla, a partiredalla costruzione della strutture fino alcompletamento dell’opera. È stato ri-volto a quanti hanno inteso avvicinarsia quest’arte con lo spirito della socializ-zazione e l’apprendimento delle capa-cità lavorative della ceramica, alloscopo di continuare ad apprende e atrasmettere agli altri le proprie cono-scenze, ma principalmente per recupe-rare un mestiere praticato nel territoriodagli albori della sua storia, (il territorioè abitato dal neolitico) ma che daglianni cinquanta non è più praticato,salvo che per la produzione dei lateriziche è resistita fino agli anni sessanta. Il progetto ha partecipato al bandodella Fondazione con il Sud ed è statopresentato in rete coinvolgendo altre

10 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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“Ci scusiamo ma a causa dell’elevato numero di foto

pubblicheremo le mancanti nel numero successivo

11SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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quattro associazioni, di cui due circoliAuser, due associazioni d’aiuto ai gio-vani disabili mentali oltre al CNA.Scopo del progetto è quello di fare ac-quisire ai giovani, con problemi men-tali, le capacità tecniche, finalizzate aduno sbocco lavorativo.

Bolzano. La colorata festa dei nonni

Dopo le letture interpretative delle“nonne” del Circolo “La Ruota” del-l’AUSER/VSSH su testi del regista At-tilio Biolcati fatte in occasione dellagiornata internazionale dell’anziano, il2 ottobre festa dei nonni, il Coro Ciribi-ribin si è esibito all’interno della sededell’associazione. Il pomeriggio è statopoi allietato dal ballo del gruppo folclo-ristico colombiano “Eventi Hora Loca”di Isabel Mendoza. Elio Fonti

I “Nonni Amici di Milano

Sono 15 anni che i volontari dell’Au-ser , dell’ Anteas e dell’ Ada svolgonol’apprezzatissima attività di vigi-lanza davanti alle scuole milanesichiamata “Nonni amici”. Anzi, neltempo l’attività si è estesa ancheal Pedibus, all’affiancamento dei do-centi nella didattica attraverso l’utilizzodell’esperienza dei nonni, agli accom-pagnamenti nelle visite didattiche neimusei del territorio metropolitano.Tutte queste attività hanno reso sem-pre più importante e popolare la figuradel nonno amico davanti alla scuolache è richiesta dalle mamme di tutta lacittà ed è anche apprezzata dalla Poli-zia Locale. Nel progetto sono oramaiimpegnati quasi trecento nonni ognianno e sarebbe necessario incremen-

tarne il numero. Quest’ anno il Sindacodi Milano Giuliano Pisapia, in occa-sione della 3° festa dell’educazionestradale, ha voluto testimoniare perso-nalmente l’apprezzamento della cittàper il volontariato dei Nonni amici,ospitandoli a Palazzo Marino nella sto-rica sala Alessi dove viene tenutoesposto il gonfalone del Comune (Sant’Ambrogio) e consegnando a ogninonno un attestato di ringraziamentocon l’auspicio che il progetto possaproseguire ancora per i prossimi quin-dici anni.

Bovalino. Noi ci siamo!

Mercoledì, 8 ottobre presso la sededell’Associazione “Entertainment &Event ABC ” si è tenuto in Bovalino unconvegno organizzato dall’Associa-zione Onlus Auser Noi Ci Siamo di Bo-valino. Il tema del convegno è stato“welfare di comunità anche a Bovalinoè possibile”. L’iniziativa è stata pro-mossa da Valeria Bonforte presidenteAuser territoriale di Reggio Calabria-Locri e da Paolo Graziano, presidentedel Circolo di Bovalino. Ha concluso ilavori Enzo Costa, Presidente Nazionaledell’Auser, il quale ha parlato di welfaredi comunità e della esigenza di aprireun dibattito con tutti gli attori socialidel territorio bovalinese, attuando unaseria analisi dei bisogni dei cittadinicon uno sguardo attento ai più deboli.Egli ha ringraziato oltre i ragazzi chehanno partecipato al Progetto Alfa eOmega: Calcagni Marta, Dama Vin-cenzo e Maria Grazia, Dattilo Maria,Delfino Antonio, Ferraro Manuela, Ien-tile Anna Teresa, Rimini Francesca,Schirripa Giulia, Trimboli Maria Car-men e Rosario, Muscari Antonio, Viz-zari Antonio e Diego, ZappavignaRachela, il Maestro Costantino Sca-glione, la Dott.ssa Veronica Muscari, laProf.ssa Maria Sgabelluri, i maestri Pa-sticceri, Valentina Fimognari, GiuseppeAlbanese e Filippo Filippone, giovanieccezionali che hanno collaborato al

progetto “Alfa e Omega”, le madri chehanno scritto lettere toccanti, espri-mendo il loro apprezzamento e la lorogratitudine alla associazione Auser“per aver reso la vita dei nostri figli piùbella e dignitosa”.

Taranto. Dall’Auser Tamburi, la for-za degli anziani

Martedì 14 ottobre 2014, si è svoltapresso la sede dell’Auser Tamburi lapresentazione del progetto “La Forzadegli anziani” che vede in rete alcuneassociazioni del quartiere Tamburi. Ca-pofila L’Auser Tamburi capitanata daMimma Peluso seguita da Un mondodi colori, Airone e Arcobaleno nelcuore . Il Progetto sarà sostenuto dalCSV di Taranto. Ha porto i saluti delPresidente Carlo Martello la prof. saCarmen Galluzzo Motolese compo-nente del Consiglio Direttivo del cen-tro. “La forza degli anziani” punta sullaprevenzione del decadimento psico-fi-sico attraverso corsi di ginnasticadolce, promozione di buoni stili di vita,educazione alimentare.

Alle pendici del Monte Grappa conil Circolo Libera Età di Castello diGodego (TV)

È il 5 Ottobre quando 20 soci sono incammino per una breve escursione.Un’uscita proposta dal Circolo, a 35 kmda casa per percorrere il sentiero sto-rico-naturalistico dal Col Campeggia aCamposolagna. Lo scopo è quello diconoscere una zona meno nota e menofrequentata del massiccio ma ugual-mente significativa tra i piani difensivi-offensivi della Prima Guerra Mondialee ricordare insieme le migliaia di morti,

12 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

AUSER INFORMA

feriti, prigionieri che dall’ ottobre del1917 al novembre1918 hanno lottato esofferto sul monte Grappa per un’ Italiamigliore. Ci troviamo a 1000 metri dialtitudine. Si gode una piacevole vistasulla pianura, Bassano è sotto il nostrosguardo. Per fortuna nei luoghi delmassiccio sono tornati i prati a fiorirecome ci ricorda il regista ErmannoOlmi e insieme ai prati, la Speranza.Così un piccolo circolo Auser senzapolemiche, senza risentimenti, senzaclamore ha rivissuto a suo modo unapiccola pagina della Grande Storia.Giulia Vielmo

La delegazione di Auser Bassa Friulanaalla Marcia per la Pace Perugia Assisi

L’Auser Veneto alla Marcia per la Pace

Insieme a centomila partecipanti, tuttiamici accumunati nei valori della soli-darietà e della fratellanza, ho percorso iventiquattro chilometri da Perugia aAssisi, seguendo il solare percorso chedomenica 19 ottobre 2014 ha caratte-rizzato la ventesima Marcia per laPace. Le migliaia di persone (uomini edonne) provenienti da tutte le regionid’Italia, alcune anche da altri Paesi,hanno stretto nelle loro mani, forti disperanza, le bandiere della Pace con icolori dell’arcobaleno che cromanoanche i diritti civili e le giustizie sociali.Dai Giardini del Frontone di Perugiaalla Rocca di Assisi, la delegazioneAUSER, dietro lo striscione della “Retedella Pace”, ha dato voce ai richiami dipace. Inoltre AUSER è stata attiva-mente impegnata nella fase organizza-tiva e nei pubblici incontri che hannopreceduto la marcia: il 21 settembre a

Firenze e il 18 ottobre a Perugia.L’AUSER cementa la pace fra i suoi ca-pisaldi valoriali e la sostiene nel suoimpegno sociale. Franco PiacentiniPresidente regionale Auser Veneto

Imola. Premiati i vincitori del Con-corso “Cari Nonni premia la classe”

Auser volontariato Imola ha propostoanche per il 2014 un concorso di dise-gni rivolto ai bambini delle scuole del-l’infanzia e delle scuole primarieintitolato “Cari Nonni premia la classe”,concorso che rientra anche nel progettodel Comune di Imola dall’Autunno al-l’Estate. Più che soddisfacente la parte-cipazione nell’edizione 2014 con 51classi che hanno consegnato 916 dise-gni, nel 2013 erano 18 classi con 514 di-segni. La premiazione del concorso si ètenuta sabato 25 ottobre presso i localidel Centro Sociale Tiro a Segno contanti bambini con i loro genitori, nonni einsegnanti. Auguri Nonni, i vostri nipotivi pensano pennarelli e fogli alla mano.

Adolfo Capurro

Vicenza. Inaugurazione dell’AnnoAccademico delle università e deicircoli culturali Auser

Presso la Biblioteca Bertoliana di Vi-cenza, venerdì 10 ottobre 2014, con lalectio magistralis del prof. Mario Isnen-ghi e con l’intervento del Presidentenazionale Auser Enzo Costa, c’è statala formale apertura dell’Anno Accade-mico delle Università Popolari e deiCircoli Culturali dell’Auser Veneto. Il convegno: “un Centenario, perché sì,perché no. La guerra vissuta”, è statocoordinato da Silvana Ciscato dellaPresidenza regionale Auser.

Bovalino (RC).Raccolta di libri usatiper dare una mano a chi sta peggio

A causa della crisi che ancora imper-versa, sono tante le richieste al Comunedi sussidi per l’acquisto di libri di testoda destinare agli alunni delle scuole. Lefamiglie non ce la fanno. Ed è così che èvenuta l’idea di chiedere a tutte le fami-glie che hanno libri di testo già usati enon più necessari di darli al Comuneche a sua volta li darà in prestito a co-loro che sono economicamente impos-sibilitati all’acquisto. L’iniziativa delComune di Bovalino è stata fatta pro-pria da questo Circolo Auser “Noi ciSiamo”, che unitamente alla Parrocchiaha dato un forte contributo.

Maschere tradizionali africane realiz-zate dalle alla sartoria Auser di Ostia.Protagoniste al museo Maxxi di Romaper un innovativo progetto artistico

La Sartoria Solidale dell’Auser di Ostiaha partecipato con l’AssociazioneCherimus ad un progetto che si pro-pone di innescare meccanismi di inte-razione e sviluppo territorialeattraverso l’arte contemporanea.L’opera a cui la Sartoria Solidale hapartecipato è una riedizione dell’origi-nale gioco dell’oca realizzata dall’arti-sta Marco Colombaioni. La tradizionedelle maschere africane di Mali, Sene-gal, Nigeria o Gambia ha preso formanel laboratorio di sartoria solidaledell’Auser Lazio con sede a Ostia, leabilità delle volontarie dell’ Auser, lacapacità progettuale delle ragazze delliceo artistico è stata reinterpretata at-traverso l’immediatezza estetica delledonne provenienti da Bangladesh eSudamerica, il tutto in un percorso diconoscenza e confronto teso alla pro-duzione di un’opera condivisa.

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