MARTEDI’ 27 GENNAIO ore 10 - assemblea.emr.it · Percorso didattico, ... di alberi antichi, ......

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1 AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI Istituto Comprensivo Fornovo di Taro FORNOVO DI TARO SCUOLA PRIMARIA “LILIANA-LUCIANO-ROBERTO FANO - RICCO’ GIORNO DELLA MEMORIA MARTEDI’ 27 GENNAIO ore 10.30 Presso il FORO 2000 I bambini e gli insegnanti della scuola primaria di Riccò, incontrano la cittadinanza per ricordare la “shoah” con canti, testi e poesie inerenti al tema. Saranno accompagnati dal maestro Francesco Zarba

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AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI Istituto Comprensivo Fornovo di Taro FORNOVO DI TARO

SCUOLA PRIMARIA “LILIANA-LUCIANO-ROBERTO FANO - RICCO’

GIORNO DELLA MEMORIA

MARTEDI’ 27 GENNAIO ore 10.30 Presso il FORO 2000

I bambini e gli insegnanti della scuola primaria di Riccò, incontrano la cittadinanza per ricordare la “shoah” con canti, testi e poesie inerenti al tema.

Saranno accompagnati dal maestro Francesco Zarba

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NON FACCIAMO ATTENDERE LA “PACE”

Percorso didattico, delle classi quarta e quinta,

per il 27 Gennaio

Giorno della memoria

Scuola Primaria” Liliana, Luciano e Roberto fano” di Riccò

Programma della giornata

Canto ebraico: “ GAM GAM” diretta dal Maestro Francesco Zarba

Anche quest’anno ci ritroviamo per ricordare I fratelli Fano che hanno frequentato

per alcuni anni la nostra scuola. Ce li ricorderanno i bambini con le loro riflessioni

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare,

preparare la tavola a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:

chiudere gli occhi, dormire,

avere sogni da sognare, orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,

né di giorno né di notte,

né per mare né per terra:

per esempio, la guerra.

Gianni Rodari

VOGLIA DI PACE

Le voci dei bambini il vento raccoglie

e poi le sparpaglia tra i rami e le foglie

di alberi antichi, con grosse radici

che sanno ascoltare le cose che dici.

Se un bimbo è felice, il cuore è contento

E nascon farfalle che danzan col vento.

A volte, le risa diventano pianti:

le lacrime scendono, calde e pesanti,

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colpiscono la terra che trema, impaurita,

vedendo la morte mischiarsi alla vita.

La pace è sorridente,

darsi la mano,

dormire tranquilli,

guardare lontano e in fondo vedere,

nel cielo sereno,

i sette colori dell’arcobaleno.

Soltanto se spargi la voglia di amare

il vento sorride e può allora portare

agli alberi antichi e alle loro radici

le voci ed i sogni di bimbi felici!

Canto ebraico: “ ESA EYNAI” diretta dal Maestro Francesco Zarba

Oggi siamo qui per ricordare la SHOAH, ma gli avvenimenti degli ultimi anni e anche quelli di

oggi ci impongono e suggeriscono di riflettere sulla mappa della situazione mondiale rispetto

alla guerra piuttosto che alla PACE. Con i bambini la nostra scelta è caduta su questa parola

“PACE” ed abbiamo cercato di costruire un percorso di riflessione che abbiamo iniziato ad

ottobre in vista del Concerto di Natale e che continua oggi con alcune riflessioni importanti

che ci invitano a non considerarla una parola di moda, ma un costume di vita che ognuno

dovrebbe fare proprio e metterlo in pratica tutti i giorni.

PACE è

serenità, amore, felicità, gioia

volersi bene, aiutarsi, stare bene insieme

voglia di vivere ed essere felici

un sorriso tra nemici

un gesto gentile, un bacio e una stretta di mano,

una lacrima che se ne va da un volto, un sorriso per tutti.

PACE è

non stancarsi mai di fare il bene

non fare gesti brutti e non prendere in giro

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non togliere il necessario a chi ha già poco

non escludere gli altri bambini dai nostri giochi

non conoscere fame, sete, freddo

non conoscere le parole: guerra, cattiveria, paura.

PACE è

giocare con tutti e avere tanti amici

dire sempre parole buone

condividere le cose con gli altri

collaborare e andare d’accordo

rispettare le persone e volere il bene per loro

accettare le idee degli altri anche se diverse dalle nostre.

PACE è

insegnare a scrivere a chi non sa farlo

amare e rispettare la natura e l’ambiente

soccorrere le persone deboli, malate, povere

essere amici anche se diversi gli uni dagli altri

donare ciò che si può a chi ha poco o niente

vedere tutti i bambini del mondo nutriti e felici

Interviste ai familiari È facile o difficile andare d’accordo con gli altri? Perché?

R: A mio parere non è sempre facile andare d’accordo con le altre persone. Spesso le

nostre opinioni non sono in sintonia con le idee altrui e perciò trovare un punto

d’incontro richiede un notevole sforzo. Secondo me, ogni persona dovrebbe essere più

tollerante nei confronti delle scelte diverse dalla propria al fine di ampliare le proprie

conoscenze e i propri orizzonti.

R:dal mio punto di vista andare d’accordo con gli altri non è facile, ma deve essere

comunque alla base della convivenza tra le persone, sia nel quotidiano come a scuola, in

famiglia, con gli amici , che nelle relazioni internazionali tra i vari popoli e le culture

diverse. Spesso la difficoltà nell’andare d’accordo con gli altri è data dal fatto che

ognuno di noi pensa di fare e dire sempre la cosa giusta, invece bisognerebbe fermarci

a riflettere sul fatto che, come dice la Costituzione, tutti noi siamo uguali e che ogni

idea, se supportata da valide e rispettose argomentazioni, ha il diritto di essere detta

a gran voce ed ascoltata dagli altri.

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R: A quanto pare, andare d’accordo con gli altri è molto difficile, perché ciò sembra

far parte del genere umano. Da quando “mondo è mondo” le persone per motivi diversi

trovano il modo di scontrarsi per promuovere le proprie ragioni.

È facile o difficile far cessare le guerre nel mondo? Perché?

R: Ritengo che far cessare le guerre nel mondo sia molto difficile, oserei dire quasi

un’utopia. Oggi, nel mondo, ci sono paesi lontani dal nostro che stanno affrontando una

profonda e complicata crisi interna. Noi, come persone, italiani, europei, occidentali,

non conosciamo nemmeno fino in fondo le vere ragioni e motivazioni che hanno spinto

un popolo a decisioni così drastiche. Per questo motivo non abbiamo il diritto o il

dovere di continuare a lanciare bombe su altri paesi uccidendo donne, anziani e

bambini. Penso che usando la violenza come arma non possa venir fuori qualcosa di

positivo.

R: Penso che far cessare le guerre nel mondo sia difficile, perché alle volte gli adulti

si comportano come se ottenere il potere e le risorse (oro, petrolio….) di tutto il

mondo sia la cosa più importante. È come se chi comanda si dimentica che alla base di

una sana convivenza ci deve essere l’amore, il rispetto dell’altro e la voglia di pace.

Penso che se il mondo fosse guardato con gli occhi onesti, puri e sinceri dei bambini, le

decisioni sui rapporti tra i vari popoli sarebbero migliori.

R: le guerre nel mondo non cesseranno mai del tutto, perché ci sarà sempre qualcuno

che per interesse di potere vorrà prevalere sull’altro. Sarà compito di ognuno di noi

fare in modo che ce ne siano sempre meno.

Cosa si può fare per ottenere che i popoli del mondo vivano in pace? R: per far sì che i popoli del mondo riescano a convivere civilmente oserei dire che basta la parola, far breccia nei cuori dei crudeli, dei più arroganti e più tristi. Purtroppo, osservando i fatti avvenuti recentemente a Parigi, penso che gli ideali di bontà e fratellanza siano molto lontani dalle anime di certi uomini. Credo che persone come loro debbano essere ricattate con la sola arma che più interessa: i soldi. I governatori dei vari paesi dovrebbero stipulare tra loro dei contratti secondo i quali vengano stabilite norme riguardanti il commercio e la convivenza. R: per ottenere che gli uomini del mondo vivano in pace, i governatori dei vari paesi dovrebbero incontrarsi in conferenze e decidere insieme di condividere alcune regole, compresa l’abolizione di armi e decidere di risolvere le difficoltà con il dialogo, come si fa nelle proprie case. Come ho detto sopra, bisognerebbe riflettere con le menti e le anime dei bambini: chi governa dovrebbe ritrovare la parte onesta, limpida e trasparente di quando era bambino. R: bisognerebbe che in ognuno di noi( quindi tutti insieme) accettassimo di condividere i principi di fratellanza che qualcuno più di duemila anni fa ci ha trasmesso: Gesù Cristo per noi, Maometto per gli islamici e Jawhè per gli ebrei.

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Percorso di “PACE”

La nostra pace

La “guerra è un gioco d’azione

Che i bimbi fanno per imitazione,

se come modello ci fosse la pace,

perché imitare la guerra?

Per ogni “PUM”, a un bambino

Si accende un sorriso;

per ogni “PUM” si spegne una vita.

Esiste la guerra,

perché non inventiamo

un gioco che costruisca la pace?

Pace vuol dire

Accettare le diversità;

che quello che si possiede

bisogna saperlo condividere;

pace vuol dire

rispettare l’altro.

Il mondo appartiene a tutti.

Ad ognuno tocca rispettarlo,

anche questo è pace.

Gli uomini hanno tutti gli stessi diritti:

non avere fame

non avere freddo

non avere paura;

ma ad ogni diritto

corrisponde un dovere:

“ Questa è pace!”

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Abbiamo rielaborato la nostra poesia sulla pace interpretando i pensieri di Bertold

Brecht espressi nella sua poesia:

LA PACE, UN GIOCO DA INVENTARE

I bambini giocano alla guerra. È raro che giochino alla pace perché gli adulti, da

sempre,

fanno la guerra.

Tu fai "pum" e ridi; il soldato spara

e un altro uomo non ride più. È la guerra.

C'è un altro gioco

da inventare: far sorridere il mondo,

non farlo piangere.

Pace vuol dire che non a tutti

piace lo stesso gioco, che i tuoi giocattoli piacciono anche agli altri bimbi che spesso

non ne hanno perché ne hai troppi tu; che i disegni degli altri bambini non sono dei

pasticci; che la tua mamma

non è solo tutta tua; che tutti i bambini

sono tuoi amici.

E pace è ancora non avere fame, non avere freddo, non avere paura.

Bertold Brecht

Nel canto che segue John Lennon ci invita ad immaginare un mondo dove non c’è

bisogno degli Dei, dell’inferno o del paradiso per comportarsi bene, perché il mondo è

formato da ognuno di noi. Immagina un bel mondo senza confini e senza idee

politiche, senza niente da conquistare e nessuno da ammazzare. Immagina un mondo

che vive in pace. Sarà mai possibile? È sicuramente un bel sogno, qualcosa di

irrealizzabile, ma non è peccato sognare e un giorno si potrebbe avverare. Se le cose

più importanti nel mondo fossero la generosità, la fantasia, l’amore e la poesia, il

mondo vivrebbe in armonia.

IMMAGINA UN BEL MONDO ,

versione italiana di Gino Paoli

Testo della Cover Imagine Di John Lennon

Immagina nel mondo

la gente senza dèi

e senza più l'inferno

e il cielo sopra noi.

Immagina che il mondo

sia dell'umanità.

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Immagina un bel mondo

senza nazioni e idee

nessuno da ammazzare

per fede o per bontà.

Immagina un bel mondo

che viva in pace puoi?

Potrai dire che sogno

che è soltanto utopia

ma può darsi che un giorno

sia per tutti così.

Immagina soltanto

la generosità

la fratellanza, il sogno

l'amore e la poesia

Immagina il tuo mondo

che vive in armonia.

Potrai dire che sogno

che è soltanto utopia

ma può darsi che un giorno

sia per tutti così.

...

Potrai dire che sogno

che è soltanto utopia

ma può darsi che un giorno

sia davvero così.

La legge 211 ci invita, tutti gli anni, a ricordare il 27 Gennaio,giorno in cui sono stati

aperti i cancelli di Auschwitz. Noi frequentiamo le classi quarta e quinta e come tutti

gli anni abbiamo affrontato l’argomento. A differenza degli altri anni, quest’anno

abbiamo solo accennato alla storia dei fratelli Fano, perché ci siamo so soffermati sul

concetto di “PACE” visto che, ancora oggi, nel mondo ci sono molti Paesi in guerra,

come dimostra il nostro cartellone. Per spiegare questo concetto abbiamo scelto

alcune lettere scritte da bambini i cui paesi sono in guerra e loro chiedono protezione

e pace.

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CARTINA MONDIALE DEI PAESI IMPEGNATI IN AZIONI DI GUERRA O

MISSIONI DI PACE

STORIE DI GUERRA

SHINA

Finalmente sono libera!

È da poco che sono riuscita a scappare dalla guerra del mio paese, l’Africa.

Là tutti si picchiavano, si ammazzavano…

Io ed alcuni miei amici ci nascondevamo dentro delle case che non erano ancora

distrutte. Sentivo che fuori c’era confusione, e noi lì, con le orecchie tappate per non

sentire il rumore degli spari, ma li sentivamo lo stesso.

Adesso posso giocare libera come ai vecchi tempi.

Dovete sapere che prima che ci fosse la guerra, qualche anno fa, i bambini non erano

ricchissimi, ma giocavano e si divertivano lo stesso.

Non ricordo bene quel periodo perché avevo solo quattro anni, ma ricordo bene un

momento: stavo giocando insieme a dei miei amici a palla e ci divertivamo tantissimo.

Vorrei che la guerra non fosse mai iniziata e non capisco perché la fanno, ma per

fortuna sono riuscita a salvarmi.

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ALEJANDRO

Sono Alejandro, provengo dall’ Egitto, uno stato in guerra. Io e la mia famiglia

siamo molto poveri e in questi tempi c’è stata una guerra.

Io avevo molta paura perché in guerra mi era già morto il nonno.

La mia famiglia (babbo e mamma) hanno deciso di scappare. Ma mentre si saliva su

una barca di salvataggio un aereo ha sparato a mia mamma. Noi eravamo

disperati, ma non ci siamo fatti prendere dal panico e siamo saliti sulla barchetta,

nascondendoci in una scatola. Appena arrivati su una piccolissima isola, la barca ci

ha abbandonato lì.

Io e babbo avevamo avvistato una terra molto vicina. Allora io e lui abbiamo

incominciato a nuotare per dirigerci in quella terra.

Appena siamo arrivati lì, abbiamo chiesto informazioni su dove eravamo e ci hanno

risposto: - In Italia, un paese che ti accoglierà come se fossi un nostro fratello.

Infatti ci hanno dato in prestito una casa, mio babbo ha trovato lavoro e a me

hanno dato il permesso di andare a scuola; ma quando sono arrivato lì, tutti i

bambini più grandi mi prendevano in giro perché avevo la pelle scura. La maestra

mi consolava dicendo: - Non li ascoltare, si vogliono vantare. -

Grazie all’Italia che mi ha accolto come se fossi un suo abitante, adesso sono un

ragazzo come gli altri che ha studiato e ho degli amici su cui posso contare.

Grazie Italia!!!!!!!!

JIMBUV

Mi chiamo Jimbuv e vengo dal Congo dove c’è la guerra.

Mi sono trasferito in Italia. Qui posso giocare e ridere con gli amici. L’Italia è

una nazione molto ospitale, abbiamo trovato casa e scuola.

Ho trovato degli amici molto simpatici: Raffaele e Janluigi.

In Africa ci stavamo malissimo, sembrava l’inferno: case distrutte, città

distrutte.

L’Italia è molto bella, peccato che è stata rovinata da quei brutti graffiti sui

muri.

BUDDHI

Il 3 marzo in Russia è scoppiata un’enorme guerra.

C’erano soldati e carri armati dappertutto, e si sentivano spari di mitragliatrici.

Si vedeva tantissimo fumo e polvere. La guerra sembrava non finire mai.

Io e la mia famiglia seguimmo delle persone, che volevano nascondersi.

Trovammo un bunker sotterraneo; ci nascondemmo lì per sfuggire ai soldati.

Quel bunker era lunghissimo e conduceva ad un aeroporto pieno di

cacciabombardieri.

C’era un soldato, che però non era cattivo; ci disse di salire sui

cacciabombardieri.

I motori erano già accesi e subito partimmo,riuscimmo a scappare e atterrammo

in Italia. Ora che sto in Italia mi sento meglio.

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Dai diritti….. alla Costituzione Italiana:

un percorso per la pace

Noi bambini di quinta leggendo i primi dodici articoli della Costituzione, ci siamo

resi conto che difendono i diritti fondamentali di tutti i cittadini. Se ognuno di

noi li conoscesse e li applicasse avrebbe costruito un percorso di “PACE”.

Abbiamo pensato di interpretarli a modo nostro con poesie e disegni per farli

diventare ancora più semplici e alla portata di tutti. Per i primi due articoli

abbiamo letto e analizzato delle rielaborazioni di Roberto Piumini, poi abbiamo

preferito fare da soli perché volevamo sentirci protagonisti e attori in questo

percorso.

Art. 1—L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità

appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

DEMOCRAZIA E LAVORO SONO SINONIMO DI “ PACE”

Casa di tutti: una grande casa,

la nostra casa, non soltanto mia,

dove ciascuno sta, ma non da solo,

dove si vive in buona compagnia.

Una gran casa dove ci si parla,

aperta a nuove idee e nuovi amici,

dove s’impara a diventare liberi

dove si prova ad essere felici.

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La grande casa è stata costruita

da uomini e da donne, lentamente:

non è fondata su qualche potere,

ma sul lavoro di tutta la gente.

Ognuno ha diritti e doveri,

perché la libertà è un lavoro,

un gioco insieme agli altri, non da soli,

un canto che si canta tutti in coro.

Roberto Piumini

Art. 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come

singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede

l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

RISPETTARE I DIRITTI DI OGNI ESSERE UMANO VUOL DIRE

CREARE PERCORSI DI PACE Esistere è avere libertà, avere nome, cibo, educazione, spazio e aiuto nella malattia, notizie, casa, gioco, occupazione. Ognuno ha dei diritti, e sono santi, e sono dei diritti, non regali: ma non ci sono solo i miei diritti, perché ogni altro ha diritti uguali. Dentro la libertà ci sono leggi che salvano i diritti di ciascuno: togliere o calpestare altri diritti è un diritto che non ha nessuno.

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Roberto Piumini

Art. 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,

senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politiche, di

condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di

ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei

cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva

partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale

del Paese.

RICONOSCERE L’UGUAGLIANZA DEI CITTADINI INVITA ALLA PACE

L’uguaglianza

La grande casa accoglie tutti

Senza distinzione di razza, lingua o religione,

ha una porta sempre aperta;

dentro regna la pace

ed è interesse di ognuno

che sia mantenuta;

tutti devono tenerla in ordine

conoscendo e applicando le sue regole. ( Noi)

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Art.4 La repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le

condizioni i che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di

svolgere secondo le proprie possibilità la propria scelta, che concorre al progresso

della società.

Lavoro

La dignità la posso conquistare

Solo se il lavoro riesco a trovare.

Non è il lavoro che mi viene a cercare

Ma sono io a darmi da fare,

se ognuno di noi il suo sogno realizzerà

un aiuto alla grande casa darà. (Noi)

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Art. 5 la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali;

attua servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento

amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze

dell’autonomia e del decentramento.

L’UNITA’ DELLA REPUBBLICA PERMETTE DI VIVERE IN PACE

I nostri antenati

Ci hanno messo del tempo,

Garibaldi, Mazzini, Verdi

Hanno sudato per ricucirla;

dalle Alpi alla Sicilia

ogni Regione ha la sua importanza

e rende appetitosa ogni pietanza;

noi siamo i “testimoni”

di quello che è già “Stato”

garanti di quello che sarà. (Noi)

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Art.6- La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

IL RISPETTO DELLE DIVERSITA’ LINGUISTICHE

E’ IMPORTANTE PER LA PACE

La nostra Lingua

Nel corso della storia

in tanti son passati

ognuno delle tracce ha lasciato

arricchendo di “lingue” il nostro Stato.

Dal Greco al latino, all’italiano

La nostra lingua si è formata piano piano,

ma le radici non vanno scordate

e le lingue locali vanno rispettate.

Qualcuna man mano si aggiunge

A quelle che già abbiamo

E con grande gioia le accogliamo …… (Noi)

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Art. 7- Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuna nel proprio ordine,

indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le

modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di

revisione costituzionale.

L’INTESA TRA STATO E CHIESA è RIVOLTA ALLA PACE

Stato e Ciesa

Roma rende grande l’Italia:

è capitale dello Stato

e capitale della Chiesa.

Ognuno ha la sua importanza

E la sua autonomia,

ma un Patto,

che col passare del tempo

può essere modificato,

le accomuna.

Questo per garantire la PACE (Noi)

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Art.8- Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge. Le

confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i

propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro

rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative

rappresentanze.

IL DIALOGO TRA LE RELIGIONI FAVORISCE LA PACE

Dialogo e religione

Nel mondo ci sono mille religioni

Come migliaia sono le opinioni,

ognuno ha diritto di professare le sue

senza offendere quelle altrui.

La Costituzione ci ha pensato

Ed un luogo di culto a tutti ha donato.

Dialogare favorisce la PACE,

rispettare le regole la garantisce. (Noi)

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Art.9- La Repubblica Promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e

tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

IL RISPETTO DELLA CULTURA, DELLA STORIA, DELL’ARTE E DELL’AMBIENTE

DI UN POPOLO GARANTISCONO LA PACE

Rispettiamo la nostra casa

La storia di un popolo

Non deve essere dimenticata

E neanche sottovalutata;

il Colosseo, l’Arena di Verona, il Battistero

ci fanno fare un tuffo nel passato

e quindi è un patrimonio

che deve essere rispettato e salvato;

la nostra musica

è conosciuta in tutto il mondo,

Verdi, Puccini, Rossini, Bellini

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Raccontano l’Italia di un passato

Che non dee essere cancellato;

molti artisti raccontano la nostra storia

che costituisce la nostra memoria.

Memoria da salvare,

per non dimenticare. (Noi)

Art. 10- L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto

internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è

regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo

straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’ effettivo esercizio delle libertà

democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio

della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa

l’estradizione dello straniero per reati politici.

L’ACCOGLIENZA DELLE PERSONE IN DIFFICOLTA’ EDUCA ALLA “PACE”

L’Italia ha le porte aperte

Non nega il suo aiuto a nessuno,

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nel rispetto delle leggi internazionali.

Noi accogliamo lo straniero.

Se insieme le leggi rispettiamo

Un tassello di “PACE” creiamo. (Noi)

Art. 11 – L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri

popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in

condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un

ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce

le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

RIFIUTARE LA GUERRA SIGNIFICA DAVVERO GARANTIRE LA “PACE”

L’Italia respinge, rifiuta la guerra,

perché la pace è l’unica vittoria,

che dà un peso al valore della libertà,

l’unica risoluzione ai problemi internazionali.(Noi)

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Art.12- La bandiera della Repubblica è tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a

tre bande verticali di eguale dimensioni.

LA BANDIERA RAPPRESENTA PER NOI L’ORGOGLIO DI ESSERE ITALIANI

Verde, bianco e rosso

Sono questi i colori che noi amiamo,

colori che ci rendono orgogliosi

di essere Italiani.

Verde come le vastità delle nostre pianure,

che ci nutrono e ci accolgono;

bianco come le cime delle nostre Alpi

che con le candide vette

ci abbracciano e ci difendono;

rosso come la lava dei nostri vulcani

che mantengono vive

le nostre passioni. (Noi)

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27 Gennaio, giorno della memoria

Dal quaderno di Alice

La storia come una fiaba

Ieri non era un giorno qualunque,era un giorno speciale: il 27 gennaio. È possibile

che molte persone non sappiano di che cosa si tratti, e quindi ve lo spiegherò!

“ Dovete sapere che circa settant’anni fa scoppiò una guerra catastrofica :la

Seconda Guerra Mondiale, terribile per tutti inenarrabile per gli ebrei. A prendere

questa iniziativa sono stati i tedeschi che convinsero anche gli italiani e così si

allearono. Le menti principali erano il tedesco Hitler e l’italiano Mussolini. Tante

persone di tutte le parti d’Europa e del Mondo non volevano questa guerra di

sterminio e così si ribellarono e formarono un’associazione capace di difendere i più

deboli, un’ala sotto la quale tutti si potevano nascondere, un cuore immenso che si

sacrificava per gli altri: erano i PARTIGIANI. Questi mitici eroi non si arresero

mai e alla fine di tutto conquistarono la loro e la nostra LIBERTA’. Poco prima della

fine della guerra e precisamente il 27 gennaio, anche i cancelli di Auschwitz si

aprirono, ma solo i fortunati sopravvissuti poterono finalmente uscire e tornare ad

abbracciare i propri cari e rivedere gli amici. Ecco perché noi ricordiamo il 27

Gennaio:RICORDARE PER NON RIPETERE!”

La nostra manifestazione è iniziata con il canto “ GAM GAM”, un canto ebraico che

i semiti cantavano prima di andare a morire. In quel canto dovevo fare la solista e

avevo tutti gli occhi addosso. All’inizio ero tesa, ma poi mi sono lasciata andare

sentendo forti emozioni. Tutti i canti e i testi che abbiamo scelto erano rivolti agli

ebrei, ma con un occhio alla PACE nel mondo, non a caso abbiamo finito con il canto

di Pelù “Il mio nome è mai più”.

Alice, classe quinta