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Rassegna Stampa Martedì 16 marzo 2010 TREVISO

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Rassegna Stampa

Martedì 16 marzo 2010

TREVISO

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Martedì 16 marzo, pag. 9

LA NUOVA SUPERSTRADA Il presidente della Provincia ottimista sull’accoglimento delle richieste

Pedemontana partita ancora apertaMuraro assicura: «Ci sarà una conferenza di servizi per ogni nodo che resta da sciogliere»

Mauro Favaro

TREVISO – “Le opere complementari e i nuovi caselli devono andare i pari passo con la

realizzazione della Pedemontana”. Il presidente Leonardo Muraro l’ha chiesto direttamente al

commissario straordinario, Silvano Vernizzi. E quest’ultimo pare abbia finalmente aperto la porta.

Dopotutto l’altro giorno il numero uno del Sant’Artemio si è recato nel veneziano con in tasca il

mandato del consiglio provinciale: provare a portare a casa il miglior tracciato possibile per la

Marca. Il tentativo è stato fatto, ora non resta che vedere i risultati nel progetto definitivo.

Quali i punti critici messi in luce da Muraro? La realizzazione di tutte le opere complementari, in

primis, e poi il casello di Loria, le complementari di Riese Pio X e di San Floriano, il casello di

Montebelluna e il nodo, ancora aperto, di Volpago. “Ho chiesto una ulteriore conferenza dei servizi

per queste tematiche – precisa il presidente – così come per il casello di Povegliano, in un settore

nevralgico anche in funzione di Arcade e Nervesa, e le problematiche di Villorba e Spresiano”. E

Vernizzi, che ormai non vede l’ora di chiudere le trattative, come l’ha presa? “Ci hanno già

confermato che per ogni cosa ci sarà una singola conferenza dei servizi”, annuncia Muraro. I

cittadini, quindi, così come i sindaci e soprattutto i comitati, sono chiamati a giocare la partita sino

alla fine.

“Il filo conduttore delle richieste guarda agli aspetti naturali, ambientali e paesaggistici: siamo in

presenza di zone a protezione speciale di altre aree sensibili, tra cui la rete ambientale ecologica

deliberata dal Piano provinciale, tra l’altro approvato in commissione regionale l’altro ieri – elenca

il presidente – infine, ho chiesto che siano rispettati i corridoi ambientali per l’attraversamento della

fauna nella direttrice nord-sud”. Fare previsione è praticamente impossibile. Anche se ormai pare

improbabile che ci possano essere grossi stravolgimenti. Dopotutto sulla realizzazione della

superstrada sono tutti d’accordo. “Si – conclude Muraro – ma la sua realizzazione deve essere

subordinata alle richieste che ho elencato nel documento presentato a Vernizzi”.

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Martedì 16 marzo, pag. 9

IL CASO VOLPAGO

«Non si discute in trincea tutto il tracciato»

Il nodo di Volpago resta ancora uno dei più delicati da sciogliere. E il tema sarà al centro di una

nuova conferenza dei servizi comunque ancora da programmare. Tanto cheanche il progetto

definitivo potrebbe lasciare aperta la porta a qualche altra limatura. Nonostante i passi in avanti

degli ultimi giorni, riguardanti l’allungamento del tratto in trincea a due passi dal Montello, la

Provincia non si accontenta. “Chiediamo che sia allungata il tracciato in trincea a Volpago per

almeno 6 chilometri di lunghezza – prova a dettare le regole Muraro – e sui problemi idraulici

abbiamo già un parere positivo dal consorzio di bonifica Piave”. Il Sant’Artemio, insomma, non

intende lasciar costruire un muro davanti al Montello con una strada soprelevata anche di qualche

metro. “Chiediamo di realizzare tutta la Pedemontana in trincea – conclude il presidente – ma l’area

di Volpago è una delle più sensibili”.

M.F.

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Martedì 16 marzo, pag. 26

ORMELLE I pompieri hanno lavorato due ore per mettere in sicurezza il Lietta

Gasolio nel canale: caccia al vandaloORMELLE - (g.r.) Paura per un inquinamento, nel tardo pomeriggio di domenica a Ormelle, in via

XXIX Maggio. I Vigili del Fuoco di Motta sono entrati in azione alle 18.30. Alcuni passanti

avevano segnalato chiazze oleose lungo il canale Lietta, che si getta nel Monticano. Immediato

l’intervento dei Pompieri che hanno usato i cosiddetti “salsicciotti” per assorbire le sostanze

inquinanti dall’acqua. Presente anche l’Arpav, che ha raccolto campioni d’acqua. Lungo il Lietta

diverse le chiazze oleose che hanno preoccupato i presenti: gli stessi residenti non hanno però

capito l’origine dell’inquinamento. I pompieri hanno lavorato per due ore: un intervento definito di

routine, ma essenziale per la pulizia dell’area. La squadra è rientrata in caserma poco dopo le 20.30.

Non sarebbe stato registrato alcun ulteriore problema né vi sarebbe stata moria di pesci.

Adesso si va a caccia di chi ha inquinato il canale con gli idrocarburi. Della bonifica di canali si era

parlato anche nell’ultimo Consiglio comunale della vicina Salgareda. C’era stata un’interpellanza da

parte dell’opposizione per un fossato che serviva da sfogo alle acque reflue di una cantina. In

quell’occasione il sindaco Vito Messina segnalò l’installazione di un depuratore lungo il fosso di

una cantina che, però, aveva il permesso di svuotarvi le acque. Secondo gli esperti il responsabile

dell’inquinamento al Lietta sarebbe un privato che ha pulito la cisterna del gasolio. Assolte, per ora,

le aziende della zona.

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Martedì 16 marzo, pag. 13

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Martedì 16 marzo, pag. 11 edizione di PORDENONEALIMENTAZIONE

Ogm, lo stop del ministroIl responsabile della Salute, Fazio «Il governo è con gli agricoltori del no»

PORDENONE - Il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, ieri in regione, boccia gli Ogm. Coldiretti

plaude, ma chiede provvedimenti urgenti per impedire la semina. Futuragra - l’associazione degli

agricoltori pro-Ogm - si dice invece preoccupata per la posizione del governo, ma esprime

apprezzamento «per le aperture del presidente della Regione Renzo Tondo». «Il governo italiano -

ha detto Fazio - non é favorevole all’introduzione delle colture Ogm per la contrarietà anche

culturale della stragrande maggioranza dei nostri agricoltori». L’esponente del governo ha poi

aggiunto: «Va ricordato che anche il commissario europeo ha indicato con chiarezza che per quanto

riguarda le coltivazioni Ogm saranno date disposizioni dagli organismi nazionali. Da parte mia - ha

aggiunto - sono persuaso che la cosa importante sia un salto di qualità nei controlli. Noi abbiamo

incaricato l'Agenzia per la sicurezza alimentare di Parma di effettuare verifiche minuziose con

l’utilizzo delle tecnologie più innovative. Sono allo studio i protocolli che verranno adottati per

garantire trasparenza e affidabilità».

«Apprezziamo la posizione del governo espressa dal ministro Ferruccio Fazio, ma chiediamo che

assuma provvedimenti che vietino la coltivazione in campo aperto di piante Ogm». A chiederlo è il

presidente regionale di Coldiretti, Dario Ermacora, esortando però nel contempo l’esecutivo ad

assumere provvedimenti concreti anche nella fase dei controlli dei prodotti finiti e della materia

prima importata. «Ora, con la fine della moratoria – ha aggiunto Ermacora - decisa dalla

commissione dell’Ue, agli Stati è lasciata la facoltà di legiferare. Dopo la sentenza del Consiglio di

Stato che ha accolto il ricorso proprio di agricoltori della provincia di Pordenone, è urgente un

provvedimento del Governo». E sulla questione è intervenuta anche Futuragra, i cui agricoltori

hanno confermato la volontà di seminare Ogm dopo il 19 aprile, data entro la quale il governo

dovrebbe dare indicazioni in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione

all’agricoltore di Vivaro Silvano Dalla Libera. «Esprimiamo preoccupazione - ha detto Duilio

Campagnolo, presidente Futuragra - per le posizioni espresse da Fazio. Lui è un medico e sa che gli

Ogm sono sicuri. Purtroppo risponde a un mandato politico. E, si sa, dove c’è la politica scompare

la scienza. Il confronto serio deve avvenire sui dati scientifici ed economici».

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Martedì 16 marzo, pag. 12 edizione di PORDENONE

Fondo di rotazione, altri 40 milioniLo annuncia l’assessore Violino. Evase dagli uffici in 5 mesi quasi 500 domande per oltre 42 milioni

UDINE - Quaranta milioni di euro 'aggiuntivi' al Fondo di rotazione agricolo per «continuare

l'operazione di traghettamento del comparto al di là della crisi»: è l’annuncio dell’assessore

regionale Claudio Violino, che traccia un primo bilancio delle azioni anticrisi nel settore.

La Regione, in soli 5 mesi, è infatti stata in grado di accogliere e liquidare 497 domande di prestito,

erogando complessivamente 42,286 milioni. Altre aziende hanno, inoltre, seguito l'istruttoria

prevista dalle banche, e le loro pratiche, per una somma superiore a 3 milioni, sono attualmente in

fase di trasmissione al Fondo di rotazione. «Si calcola che a tutt'oggi, comprese le garanzie emesse

dalle banche nel contesto delle operazioni sul Fondo di rotazione, sia stato movimentato a favore

delle aziende agricole regionali un credito globale per oltre 70 milioni», spiega Violino. Si sono in

questo modo dimostrate la concreta operatività e l'efficacia del Fondo di rotazione, nonché

l'efficienza dell'apparato regionale», dice l’assessore.

Tuttavia le domande in attesa di finanziamento, tenendo conto di quelle giacenti agli Ispettorati

dell'agricoltura, ammontano a quasi 10 milioni e l'afflusso delle richieste non accenna a diminuire.

Già sono state impiegate risorse per oltre 30 milioni, più le somme restituite al Fondo, perciò ora

Violino ha chiesto l'immediato accesso alla somma di 10 milioni stanziata dalla legge finanziaria

regionale 2010 per l’agricoltura. Parallelamente, l'assessore ha anche chiesto di poter accedere ad

altri 30 milioni, cioè una parte delle ulteriori risorse del 'pacchetto anticrisi'.

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Martedì 16 marzo, pag. 27 edizione di VENEZIA

Il Consorzio vini docabbandona Pramaggiore

Maurizio Marcon

Le associazioni dei produttori se ne vanno: Mostra dei vini in crisi. Oltre alla «Strada dei Vini»

anche il «Consorzio di tutela vini doc Lison-Pramaggiore» si accinge a lasciare il palazzo Palazzo

della Mostra Nazionale dei Vini per spostarsi in altre sedi ritenute più idonee.

«Non posso che esprimere una forte preoccupazione - dice il sindaco Igor Visentin - per il futuro di

un sito storico, come la sede di via Cavalieri di Vittorio Veneto. È evidente come i produttori,

stanchi di promesse elettorali sul futuro della promozione vitivinicola del Veneto Orientale,

attraverso una realtà che ha portato il vino al di fuori dei confini italiani, abbiano deciso di rompere

gli indugi proprio per non essere sistematicamente identificati con il ritardo della politica».

«Purtroppo - continua Visentin - se questo si dovesse verificare credo che si possa dire che la

Provincia, attraverso la creazione della società immobiliare Nuova Pramaggiore srl, creata

appositamente per l'acquisto e la gestione dell'immobile da poter poi mettere a disposizione della

promozione, abbia di fatto fallito. Oggi c'è il "fuggi fuggi" generale, senza alcun progetto e disegno

di prospettiva per la Mostra dei Vini e per tutte le realtà che per oltre 50 anni vi hanno ruotato

attorno».

«Provvederò - continua - a convocare con urgenza un incontro con la Regione, la Provincia di

Venezia,e tutte le associazioni e i consorzi che operano nel settore vitivinicolo, al fine di chiarire

una volta per tutte i ruoli e le competenze di ogni soggetto e di capire le intenzioni della Nuova

Pramaggiore srl. È evidente infatti che, qualora la stessa intendesse utilizzare la sede della Mostra

Nazionale dei Vini con una destinazione d'uso diverso rispetto all'attuale, dovrebbe passare

attraverso il Comune di Pramaggiore. L'immobile è infatti sorto su un terreno donato dal Comune, e

quindi dai nostri cittadini, ed anche di recente la Provincia di Venezia e la Regione hanno investito

ingenti somme per la sua ultima ristrutturazione».

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Martedì 16 marzo, pag. 13 edizione di ROVIGOLUSIA A causa del maltempo non si sono potute trapiantare le piantine a febbraio

Ortaggi, colture a rischioSituazione critica interessa circa 250 aziende agricole

Il maltempo ha fatto slittare i trapianti delle piantine, causando gravi danni per i produttori e una

difficile situazione per le produzioni di tutti gli ortaggi primaverili. È Coldiretti a dipingere la grave

situazione per le aziende agricole del comparto orticolo di Lusia, che a causa del protrarsi del

maltempo non hanno potuto trapiantare le piantine a febbraio. Il terreno, impregnato dell’acqua

abbondantemente precipitata al suolo sotto forma di pioggia e neve, non poteva infatti accogliere le

piante già acquistate dai vivaisti, che ora in gran parte vengono buttate. «La consegna delle piantine

avviene sempre nel momento giusto per il trapianto, e se non si provvede queste vanno perdute»,

spiega Michele Bragioto, segretario Coldiretti della zona di Lendinara. Le aziende, che hanno

anticipato le spese per la nuova produzione, hanno quindi perso un mese di raccolto. Bragioto stima

che questa situazione critica interessi circa 250 aziende agricole, comprese praticamente in tutta la

zona orticola di Lusia, Villafora e Villa d’Adige. A esprimere la preoccupazione dei produttori è

Alessandro Braggion, presidente di Coldiretti Cavazzana: «Sono a rischio le produzioni di tutti gli

ortaggi primaverili: le lattughe, in particolare l’insalata “gentile” di Lusia Igp, sulla quale i

produttori si stanno impegnando per offrire un prodotto certificato, ma anche bieta, cavoli, cavoli

cappucci, cicorie, carote». Ora gli agricoltori stanno approfittando di queste giornate di sole per

mettere finalmente a dimora le piantine, ma il ritardo e il fatto che i trapianti siano

conseguentemente eseguiti negli stessi giorni in tutte le aziende potrebbe causare problemi anche in

fase di commercializzazione, portando a un surplus di prodotto. «Il che porterebbe a un

abbassamento dei prezzi, e già ora stiamo vendendo a prezzi bassissimi rispetto alla stagione»,

conclude Braggion.

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Martedì 16 marzo, pag. 26

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