Maria Grazia Galatà - Scritture

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Maria Grazia Galatà scritture Maria Grazia Galatà Scritture

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Poesia Avanguardia

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Maria Grazia Galatà scritture Maria Grazia Galatà

Scritture

Testi ed immagini di Maria Grazia Galatàa cura di Sebastiano A.Patanèper i "quaderni delle Vie"de Le vie poetiche

in copertinaVisual poetry

introduzione La complessità della scrittura di Maria Grazia Galatà , parlarne, è certamente un obiettivo per me che non sono un critico letterario. Quello su cui si può appoggiare un dilettante è la sonorità, ed è da lì che io comincio il mio piccolo escursus all’interno della struttura poetica di questa autrice altamente dinamica. I suoi suoni mi impongono di partire da Bela Bartok per arrivare a certe armonie di Franco Battiato, le cui sintesi armoniche si muovono in direzioni imprevedibili proprio come la parola della Galatà sia nell’impatto visivo che in quello sonoro.

m'ingravidouna notte d’abissonel punto riflessoné veste d’acciaio[to be to be]

ecco, in questa strofa di “m’ingravido” avverto il ben studiato gioco-parola nell’emissione di una assonanza che quasi diventa risonanza, per passare

immediatamente all’imprevedibile suono metallico de “l’acciaio” e successivamente moderato con le labiali in “to be”. Questi passaggi, personalmente mi spingono a non seguire più (nell’immediato) la tematica, ma le scale sonore che riescono a bucare i significati dando un supercolore alle significanze. L’equilibrio, a volte parecchio precario per via delle diverse chiavi di lettura, viene stabilizzato dalle immagini che l’autrice propone spessissimo unitamente ai testi ed il baricentro delle sue opere sta proprio in mezzo, tra la scrittura e l’immagine con una magnificenza di suoni che lo puntellano ed un impianto semantico-lessicale che fondamenta l’intera struttura. C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire nella scrittura di Maria Grazia Galatà ogni qual volta si rilegge un testo e ci lasciamo penetrare dalle sue emanazioniemancipate da tessiture ora birmane, poi andaluse, ora celtiche o burgunde.Insomma ciò che può emergere da un'anima apolide ma con radici che assorbono da miriadi di culture.

Maria Grazia GalatàScrittureCatania 2010

m’ingravido

m'ingravidouna notte d’abissonel punto riflessoné veste d’acciaio[to be to be]logorando pastellidi fumo e volto pallido. si amano cartefragilinei fragili morsitremori imbrunitied è se no pienose fragile sfiorauna notte d’abisso

necessita

necessita essenza d’assenzio o semplici tratte suffangate orlate e punti di sutura capo di brace pietas a tratti su traumi fratture incensi e perdipiù – (meno) – (meno) – (meno) di quanto sia

punto

lamacon nodi doppiatid'amaros'incunea iniqua todiantein opposto limitesubitanea mentisse pure il dito incideviolandosu crampi pungenti[senti la voce chinachiassosa col pianto sul sasso]pur sapendo oltre limiteambiguolama lama e saccarosiolimitando il sanguinamento sia dolce l'amaronon tornopunto.

assolata

assolatae solamente (nessuno lo sa)veicolo turbatoturbato ed erba marciabattuta e buttatavoci all’eterequi e làessere e non sononon sono che ostaggiourticato-orticariada capo a capoforestando fogliamirami ramati-ramarririmorchiando poco a pocoosceno-scematoinoppugnabile affabulareoh mon dieu ne va pas ne va passolamentedetto. (nessuno lo sa)

se di timore

se di timore si ottengonoi pregi dell’ontaun conto tendea liquefarsi pudoresubcoscientee vestigiariflessi d’ottonesovrimpressionial gòcciolo dell’ossutotorquato e riflessooltrefalso

incateno

mi incatenoe non segnose non con l'urlonel corpo convulso brancolandoho tappatoanche le orecchieil mondo si incatena ogni anello è un essere figlio del sono del pensiero del sapere che mai fu colto

Senza titolo

si iniqua ciclico ciclo ald'occhio demonenotorionel rifugio ornatoe nullo èse contrappostosvuota ripieghiculminando rimandiné rimediallor sapendopendulo in dolo quei punti sottratti

nei campi

eriteminè i termini esattiattorno al sospeso d'appellosottoventoo cambi d'ascolto vetratisulle viscere nei campi didd'io

levante

a levantescortando passi remotirapidi e cainisoggetti a terminetornano unoe poi unoin distonie disarmoniche * * * *ombrelunghesu cigli incendiaritrite e ritritesul pressappocodi passo in passoseparando l'attimoattimo al diniego ola perdita sunta dell'unoche sia

indice introduzione m'ingravidonecessitapuntoassolatase di timoreincatenoSenza titolonei campilevante

indice delle foto

m'ingravidonecessitapunto scansione (di Costantino Spatafora) se di timoreincateno senza titolo nei campi levante

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