Marche In Gol n°2

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Fenomeno Guido Dal Montegranaro alla serie A A tu per tu con il golden boy della Sampdoria N.2 - Giugno 2009 - IL PRIMO MENSILE SUL CALCIO E ... NON SOLO [email protected] AMARCORD Francesco Ilari INTERVISTA DOPPIA vs Ruspantini L’INCONTRO CON Guglielmo De Feis - - Ra Ra Ra Ra Ra Ra R R Ra R Ra R mm mm m mm mm m m ar ar ar a ic i ico o o o Pi Pi Pi Pie e ev v eve e e di di di di di d C C C C C C C C Cag ag a na na na - - - - Fi Fi Fi Fi Fi Fina na na a na a n na a lm lm l lm l en en ente te te B B Blu lu lu lu u lu ue e e Sg Sg Sg ac acc c c - - N No No No No o o ovi v v vi i i i v t A A Agu g gugl gl glia iano n P P Pol ol lve ve ve ve e e e e e e e e e eri ri ri ri ri ri ri ri r r r ri r ri r r r ri r ri r r r r r g gi g gi gi gi gi gi g g gi gi i gi i gi gi gi gi gi i i i gi gi g g g g gi i i i - - - - - Hu u Hu urr rr r rr r r rà à à à à Co Co Co C ll llem emar ar arin in i o o o - Fe Fe Fe Fe Fe F st st t s s a a a a a a a a a a Po Po Po P te te tenz nza a Pi P Pi P Pi ce cena na a na na na na a a a a a a a a a a a a a na a a a a a - Vi V V V V V V go go go gor r r M M Mo Mo Mont nt nt n nt nt n ec ec ec e ec e ec c c c e os s os os s os o os osar ar ar r a a o o o o ol ol ol ol ol o olè! è! è! è! è è! è! è è è! è! - - - - - - - - - C C Ca Ca a Ca amp mpig igl lion one e in in in nsu su su u u su s s p p p pe e e pe p pe er r ra ra r ra a ab bi bi i b b le e le le e - Se Se e e Se e ett t ttem em m e b b br br br brin ina a ki kill ll ll ll l l e e e er er e - - R R Ra a R Ra abb bb bb bb b bbia a ia ia i ia ia P P P P Pag ag li li li li i li l ar ar ar a e - - - - - - - - Mo Mo Mo Mo Mo Mo o Mo Mo ont nt nt nt nt nt t n nta a a al al al al l l a to to to t t to to to o o o o ok k k Poste Italiane-spedizione in abbonamento postale-70%-Commerciale Business Ancona n.78/2009. A p A p A p A pag ag. ag. ag g g 5 5 5 A A A A A p A p A p A A ag ag. . . Ap Ap Ap p A A A A A ag ag ag 2-3 2-3 2 2 2-3 2-3 2 3 3

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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E... NON SOLO

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FenomenoGuidoDal Montegranaro alla serie AA tu per tu con il golden boy della Sampdoria

N.2 - Giugno 2009 - IL PRIMO MENSILE SUL CALCIO E ... NON SOLO [email protected]

AMARCORD Francesco Ilari

INTERVISTA DOPPIA vs Ruspantini

L’INCONTRO CON Guglielmo De Feis

- - RaRaRaRaRaRaRRRaRRaR mmmmmmmmmmm ararara iciicoo oo PiPiPiPieeevveve ee dididididid CCCCCC C CCagaga nanana

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Poste Italiane-spedizione in abbonamento postale-70%-Commerciale Business Ancona n.78/2009.

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N. 2 - Giugno 2009

“Dopo i gol ho pensato al mio nipotino e a mia mamma, che avevo perduto qualche tempo fa”. E’ appena fi nita Sampdoria - Cagliari, nel 3-3 fi nale due perle portano la sua fi rma. Gol e sentimento, un nome: Guido Marilungo, 20 anni ancora da compiere. Il futuro è dalla sua parte. La storia. Cresciuto nelle giovanili del Montegranaro passa alla Sampdoria nel 2004, nella stagione 2007-2008 si aggiudica con la Primavera sia la Coppa Italia che il campionato. Il ragazzo dimostra di essere un pezzo pregiato della Primavera blucerchiata. Nella stagione 2008-09 viene aggregato alla prima squadra, il 18 gennaio 2009, a 19 anni, esordisce in serie A entrando in campo al 35’ del secondo tempo di Sampdoria-Palermo (0-2), sostituendo Paolo Sammarco.Nella stagione appena conclusa Guido si ritaglia la soddisfazione di fare il suo esordio in Coppa Uefa il 18 febbraio 2009 in occasione di Sampdoria - Metalist terminata 0-1 per la squadra ucraina. Nel febbraio 2009 disputa con la Primavera il Torneo di Viareggio arrivando in fi nale (persa poi per 4 a 1 contro la Juventus) e venendo eletto Golden Boy (miglior giocatore) della manifestazione. Il 26 aprile 2009 nella sua prima partita da titolare in serie A mette a segno una doppietta. E’ l’apoteosi. Il 31 marzo 2009 esordisce nella Nazionale Under 20 di Francesco Rocca.

Guido Marilungo, il presente è la Sampdoria, il cuore?“Il cuore dice Milan. Quando ci abbiamo giocato, nella gara di ritorno, sono entrato a dieci minuti dalla fi ne, ero molto emozionato”.

C’è stato un tuo compagno di squadra cui pronosticavi una carriera differente rispetto a quella avuta?“Sì, Alessandro Romeo ora alla Cavese: un bravo giocatore, lo sento, è contento per me e mi dice sempre ‘goditi il momento’ ”.

Qual è stato il tuo primo allenatore nel settore giovanile

del Montegranaro?“Giovannino, ero nei Pulcini, fi no allo scorso anno credo abbia allenato, ora non ci sentiamo tanto però quando torno lo vado spesso a trovare”.

Tuo fratello Giacomo gioca nel Montegranaro. Ti informi domenicalmente sul risultato della partita?“Sì, la domenica lo chiamo dopo la partita e lo prendo sempre in giro perché gioca poco. Non seguo la sua squadra ma sono molto legato a Montegranaro, appena posso infatti prendo e scappo a casa”.

Hai lasciato le Marche giovanissimo. I primi tempi lontano da casa, come sono stati?“Abbastanza dura i primi tempi, sopratutto i primi cinque mesi, poi con i compagni abbiamo cominciato a stare insieme, a fare amicizia, e

mi sono ambientato bene”. A quale giocatore ti sei ispirato fi n da giovanissimo?“A Maradona”.

Sei nato attaccante? “A dire la verità da piccolo facevo il portiere poi ho dovuto cambiare ruolo perché ero troppo basso, anche tutt’ora mi piace fare il portiere, ma non sono buono per quel ruolo. Fino a qualche anno fa quando tornavo a casa e d’estate facevo i tornei con gli amici, giocavo sempre in porta”.

Attualmente qual è il campione cui vorresti assomigliare?“Cassano, perché è troppo forte…è un fenomeno”.

Come sei stato accolto nella Sampdoria di Mazzari?“Sto con la prima squadra da gennaio, anche se questa estate ho fatto la preparazione con loro,

poi ho giocato sempre con la Primavera. Mi hanno accolto molto bene, i compagni sono bravissimi, mi hanno sempre trattato come uno di loro anche se sono il più giovane della rosa”.

Con quale giocatore hai trovato maggiore feeling anche fuori dal campo?“Vivo in hotel con gli altri ragazzi della Primavera, sono rimasto con loro e mi vedo poco con gli altri della prima squadra, però quando andiamo in ritiro sto sempre con Bellucci, Del Vecchio e Pieri”.

Al momento della tua prima rete in serie A che emozione hai provato?“Non ci credevo perché subito non l’avevo vista entrare la palla, io ero fi nito fuori dal campo poi mi sono girato e lì non ho capito più nulla, non mi sembrava vero, mi dicevo ‘non ci credo, e adesso?’”.

Il riconoscimento più bello che hai avuto fi nora? Quello di miglior giocatore del Viareggio?“Sì, sicuramente è stato bellissimo, poi essere premiato alla Domenica Sportiva è stato ancora più bello”.

Qual è il tuo rapporto con la città di Genova?“E’ una città tranquilla, ci sto bene, ci vivo bene”.

Ti riconoscono per strada? “Sì, adesso capita che qualcuno ogni tanto mi riconosca”.

A chi senti di dover dire grazie per la tua fenomenale ascesa?“Grazie dovrei dirlo a molte persone, dagli allenatori agli amici fi no a chi mi è stato vicino. Ma un grosso ringraziamento lo devo fare a Silvio Pagliari, l’agente e l’amico che mi ha scoperto a 14 anni”.

Segui le vicende delle squadre marchigiane come Ascoli e Ancona? Per quale delle due simpatizzi maggiormente?“Non le seguo direttamente però ho degli amici a Montegranaro che tifano Ascoli e due miei ex compagni di squadra giocano ad Ancona, quindi un po’ tutte e due, non ce n’è una in particolare per cui simpatizzo di più”.

Il tuo sogno nel cassetto?“Rimanere sicuramente un giocatore di serie A per un po’ di anni, solo questo posso fare e so fare, la mia vita l’ho dedicata totalmente al calcio. E’ dura e c’è da lavorare ancora tanto, devi dimostrare ogni volta che vali la serie A e che meriti di giocarci”.

Quando torni a Montegranaro frequenti gli stessi amici di sempre? “Sì, sì, e sono tanti!”.

Ultima domanda: segui altri sport? Non dire che non sei anche tifoso della Sutor? “Beh, il basket mi piace e un po’ lo seguo anche, e poi c’è la squadra della mia città...”.

G.G.

Nato numeroGuido Marilungo

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Conosciamo meglio il ragazzo di Montegranaro che ha sbalordito in serie A ma nasce...portiereti

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Di Guido Marilungo si potrebbe parlare all’infi nito, un ragazzo nato e cresciuto a Montegranaro, ha fatto di Genova e della

aglia blucerchiata il suo motivo di vita. Di Marilungo by calciatore a Montegranaro ce ne sono molte tracce a nessuno meglio di Andrea Galizi ne può parlare to che il tecnico gialloblu lo ha seguito nei primi ssi da calciatore quando nel vecchio comunale il gazzino cominciava a dare i primi calci ad un pallone. ce Galizi: “Fin dalle prime volte che Guido veniva al mpo ad allenarsi con i compagni del gruppo abbiamo pito che poteva essere un predestinato. Tanta la

llenarsi, tanta la voglia di fare qualsiasi tipo di sacrifi cio pur di essere il primo. Tutto quello che è stato detto di lui, sulle sue prime esperienze, è sempre poco per quello he faceva per imparare e dimostrare che lui i credeva eccome”. Un piccolo aneddoto che otrebbe far capire dove e quando è nato il

uccesso. Galizi racconta: “Guido era sempre primo ad arrivare e l’ultimo a lasciare il mpo sportivo. Non sono favole quelle che raccontano su di lui, tutt’altro. Concluso lenamento i suoi compagni andavano a a, lui aggirava tutti, custode compreso, to da ritornare sul campo e continuare a iare la palla fi no al calar della sera quando so il padre non vedendolo tornare sapeva

e lo poteva trovare”.

(Enrico Scoppa)

Se Guido Marilungo ha “sfondato” in serie A lo deve all’agente FIFA Silvio Pagliari (foto a destra(( ). Siamo nel 2003, Pagliari (responsabile del settore giovanile della Sampdoria) è a Torre San Patrizio a vedere una partita dei Giovanissimi del Montegranaro. “Ricordo ancora cnei primi venti minuti Guido non toccò palla – racconta oggi SilvPagliari, residente a Tolentino, fratello dei tecnici professionistGiovanni e Dino – poi ad un certo punto venne fuori la suarapidità e la sua classe, rimasi stupito dai suoi numeri. Un’altrcosa che mi colpì fu la sua grande determinazione: gli dissi ‘ vuoi venire con me alla Sampdoria?’. Non esitò un attimo a rispondere: ‘partiamo subito!’”. Marilungo arriva a Genova nell’estate del 2003: “Lo feci partecipare ad un torneo, in due partite realizzò tre gol”. La strada era spianata. Poi la Primavera e i gol in serie A. Tra gli assistiti di Silvio Pagliari (Bucchi, Domizzi...) c’è anche Alessandro Sbaffo del Chievo Verona, “di lui ne sentiremo parlare”.

Il primo allenatoreAndrea Galizi

Il procuratore Silvio Pagliari

“Aggirava il custode per allenarsi fi no a tarda sera”

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“La prima volta che ho visto Guido? Venti minuti di buio

poi esplose la sua classe”

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Tempi Supplementaridi Fabio Paci

Il volto buono e il lato cattivo. Storie che animano il calcio. Un’altra stagione alle spalle, le Marche pallonare sono andate male: Ascoli 5 (salvezza all’ultima giornata); Ancona 6,5 (resta in B tra mille problemi); Samb 3 (2 alla dirigenza, 4 alla squadra); Sangiustese 9 (che impresa). Il volto buono, acqua e sapone, è quello di Guido Marilungo. Un talento “de noatri”, veregrense doc. Dopo Roberto Mancini (roba di 30 anni fa), ecco un altro marchigiano che si mette in mostra con la maglia blucerchiata. Marilungo ci piace. Risponde al cellulare, quando torna a Montegranaro gioca a calcetto con gli amici, non si fa mancare un piatto di pasta in famiglia. A Genova ha trovato la giusta dimensione, il futuro è suo. Il lato cattivo, invece, va in scena ogni anno quando la stagione vive la fase del crepuscolo. Ultima giornata, per intendersi. Partite addomesticate, risultati scontati. Logico, si dirà. Quando si affrontano una squadra che non ha più nulla da chiedere e un’altra che invece deve vincere per raggiungere l’obiettivo, al 100% vince sempre la seconda. Ma c’è modo e modo di gestire certe partite-farsa. Farsa anche per spettatori, abbonati, teleutenti. Ciò accade dalla A ai campetti di Terza categoria. Solo che dalla D in giù il danno è minimo, non essendoci interessi, professionismo, scommesse e diritti televisivi. Quando si sale tra i prof, la questione assume contorni grotteschi. Non c’è rimedio, a meno che la Procura federale non abbia risorse per inviare tre 007 su ogni campo di A, B e Lega Pro nell’ultimo mese di campionato. Un gesto, però, dovrebbe scaturire dal buon senso: biglietto gratis in occasione delle ultime partite stagionali. Una forma di rispetto verso i tifosi.

Ultima giornata?Biglietti gratis, please

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SERIE B

Ancona, basta il morso della Vipera

Mastronunzio santo subito e Zambrella sindaco. I tifosi dell’Ancona

hanno scelto i loro eroi. La Vipera ha portato in salvo i dorici, che restano in B. Nei playout contro il Rimini è stato determinante: un gol al “Del Conero” (1-1), un altro – pesantissimo – al “Romeo Neri” al minuto 79. Zambrella, invece, è un centrocampista esterno del Brescia. La sua rete al Pisa (al 93°) nell’ultima giornata della stagione regolare ha inchiodato i toscani, retrocessi in Prima Divisione, e regalato gli spareggi salvezza all’Ancona quando ormai tutto sembrava compromesso. Quante emozioni per il popolo biancorosso. Due allenatori (Monaco fi no ad aprile, poi Salvioni), una società troppo spesso assente (l’ad Petocchi deve ancora pagare il premio promozione, roba da 500mila euro, risalente al giugno 2008), il ds Larini mai amato dallo spogliatoio. Una stagione (42 gare di campionato e 2 di playout) vissuta tra alti e bassi, tra il +7 dalla zona rossa raggiunto per ben due volte

sotto la gestione Monaco, allo spettro della retrocessione diretta che aleggiava nel torrido mese di maggio. Una salvezza miracolosa, ottenuta con un budget risicato (5,8 milioni) e con tante scommesse in avvio. Mastronunzio determinante: 19 gol che testimoniano l’alto rendimento della Vipera. Il suo morso velenoso ha continuato ad uccidere gli avversari anche quando la dirigenza ha ceduto Nassi (10 gol in biancorosso, zero con la casacca del Brescia). Sì, Nassi: spalla ideale di Mastro scarifi cata per 300mila euro, utilizzati da Petocchi per saldare gli stipendi. Altri protagonisti? Ce ne sono. Dal capitano Simone Rizzato (polmoni inesauribili, 43 gare su 44) al mediano Edoardo Catinali, costretto a rinviare la data di nozze perché sabato 13 giugno l’Ancona era impegnata a Rimini, nella partita più importante dell’anno. Ogni giocatore ha messo un pezzo di se stesso nel raggiungimento dell’obiettivo. La scena che chiude l’annata sportiva è quella di Rimini: Da Costa e compagni festanti sotto il

muro dei 2.500 tifosi dorici. Che festa, quante emozioni. Minuto 79, indimenticabile per i presenti di fede dorica: verticalizzazione di Rizzato, pennellata al centro di Soddimo, colpo di testa di Mastronunzio che gonfi a la rete. Si resta in B anche così. Una rete d’oro, Mastro come Re Mida. La salvezza permette all’Ancona di pianifi care il futuro e, soprattutto, di non perdere un bel gruzzoletto dai 5 ai 7 milioni di euro, garantiti da diritti televisivi, sponsor, mutualità. All’orizzonte spunta Vincenzo Silvestrini: l’imprenditore di Servigliano, residente a Roma e a capo del colosso Infatecno, è intenzionato a entrare in società. Ma prima Sergio Schiavoni deve rilevare le quote dai milanesi. Un grattacapo. Nel fi lm salvezza ci piace ricordare Francesco Monaco. Oggi tutti celebrano Salvioni, dimenticando troppo in fretta chi (Monaco) aveva portato l’Ancona fi no a 42 punti, avvicinandosi di molto alla permanenza in B.

(Fa. Pa.)

di Daniele Perticari

VOTO 10. All’unica vera grande notizia dell’anno. In tanti si riempiono la bocca con la parola “giovani da lanciare”, l’Ascoli lo ha fatto. Guarna, Bellusci, Di Tacchio e Giorgi vengono dagli allenamenti “alla Cartiera”. E oggi sognano la Serie A. Oh, stiamo parlando di titolari fi ssi che hanno l’accento ascolano. Roba non da poco. Chapeau, ragazzi!

VOTO 9. Alla gestione del momento di crisi più nera della storia recente della squadra: coi noti problemi legati alla fi nanziaria statunitense che rischiava di far saltare ogni sorta di progetto, il patron Roberto Benigni(foto sopra(( ) ha serrato le fi la. Nuova linfa, scelte tecniche azzeccate e ottimismo, oltre ad una dose di sano “patriottismo”, hanno fatto il resto. Così il Picchio, dal rischio crack, è tornato a volare. Grazie anche ad un Belingheri stile Perrotta. E a Franco Colomba.

VOTO 8. Ai derby contro l’Ancona. E non solo perché i bianconeri, a bocce ferme, hanno avuto il predominio sull’avversario dorico. Per il clima che si è respirato: rivalità, grande seguito, colore. Ma mai, mai, mai il superamento del cosiddetto “limite di tolleranza”: civiltà sia al Del Conero che al Del Duca. Applausi, Marche del calcio!

VOTO 7. A Carlo Luisi. Non c’è un giocatore che in questa stagione ha raffi gurato al meglio l’animo “ascolano”. Nato per soffrire, magari lontano dal disegnare traiettorie magiche, il Braveheart de Pescara ha buttato il cuore sul prato verde. E da bidone si è trasformato nello Iachini del campionato. Insieme a lui, menzione doc per Di Donato e Giallombardo, preziosissimi.

VOTO 6. Suffi cienza stiracchiata a capitan Soncin (sfi gato sottoporta e con Di Costanzo spesso terzino), alla coppia Pesce-Sommese, a Micolucci, Luci e Nastos. Un gradino sotto a livello di rendimento rispetto alla “Ivo Story”.

VOTO 5. Alla consueta voglia di autofl agellarsi della realtà ascolana, intesa come combinazione di fattori data dalla gestione societaria (sempre in bilico nell’organigramma sotto la fi gura del lider maximo), dall’insoddisfazione latente dei tifosi, dal mondo ultras spesso

in controtendenza rispetto “alla massa”, alla capacità di non essere mai felici per qualcosa di tangibile (vedi la salvezza) anche quando la stessa sarebbe stata semplicemente un sogno qualche mese prima. “E’ Ascoli, baby... che vuoi farci?” direbbe Robert De Niro.

VOTO 4. Alla gestione Di Costanzo: senza mordente, senza identità di gioco, senza risultati. Per una

volta gli scettici avevano ragione. Dietro alla lavagna anche chi aveva parlato di “progetto biennale”: diffi cilmente, oggi, quelle persone avrebbero cacciato Ivo Iaconi. Uno da 62 punti.

VOTO 3. Alla sfortuna che ha perseguitato Christian Bucchi. Tornato in bianconero per riprendere “il lavoro lasciato a metà” qualche stagione fa, è frenato da problemi fi sici (prima), da problemi tecnico tattici (poi) e da un bruttissimo infortunio primaverile che chiude il cerchio di un’annata da dimenticare.

VOTO 2. Al “ragioniere” della squadra. Chi ha fatto i conti e ha detto che dopo Ascoli-Frosinone, a 49 punti, la squadra era già salva?

VOTO 1.Alla stagione in sé. E a chi crede che sia meglio lottare per la salvezza all’ultima giornata piuttosto che vivere tranquillamente e beatamente a centro classifi ca. E vogliamo parlare della gestione Chiarenza?

VOTO 0. A tutti quelli che hanno avuto una piccola-media-grande parte nella dilettantistica gestione della vicenda Stefano Guberti. Il più grande talento della storia recente dell’Ascoli Calcio lasciato partire a PARAMETRO ZERO, senza uno e dico un euro di conguaglio nonostante i bianconeri, dopo averlo scoperto e lanciato, avessero tempo e modo di rinnovargli il contratto. O venderlo. Brividi.

Ascoli, la stagione in...voti

N. 2 - Giugno 2009

Giuseppe Bellusci Luigi Giorgi

Mastronunzio monumentale regala la salvezza ai dorici

(foto Perozzi)

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Grande successo per il gemellaggio con S. Giorgio di Piano

Minimoto: i grandi campioni partono da qui

Mentre sono ancora vivi il ricordo e le sensazioni che le immagini di quel nutrito gruppo di motocicli

e di motociclisti, intervenuti a Morrovalle al recente motoraduno Nazionale della calzatura, avevano prodotto nelle tante persone che avevano avuto l’occasione di vederli, il Motoclub Morrovalle ha offerto ai suoi concittadini altre giornate di leale amicizia e di intensa passione motociclistica. Ha infatti avuto luogo la visita di un nutrito gruppo di soci del moto club San Giorgio di Piano nel bolognese, venuti per restituire l’incontro che gli amici Morrovallesi avevano fatto loro, per celebrare un autentico gemellaggio tra i due club. Ambedue le manifestazioni di “leale amicizia” e di profonda umanità, sono state anche il segno della volontà dei due sodalizi motociclistici di marciare e operare in senso opposto a quello ormai purtroppo divenuto abituale, di lotta, di separazione e di antagonismo.Ma andiamo per ordine e cominciamo dal MOTORADUNO NAZIONALE D E L L A C A L Z A T U R Adel 2 e 3 maggioscorso. Il MotoClub Morrovallecelebra quest’annoil 35esimoanniversario dellasua costituzione,essendo nato nel1975, quandodi motoclub neerano meno e lavita associativaera molto più diffi cile. Tuttavia, nonostante le diffi coltà di gestione incontrate nel tempo, si tratta di un sodalizio sportivo che gode di ottima salute e può vantarsi di essere la più antica associazione sportiva morrovallese. Anzi esso si è distinto per il numero dei soci e per la quantità delle manifestazioni che ha prodotto nel territorio e nell’ambito dell’intera provincia, toccando tutte le specialità che il motocilclismo che è stato in grado di offrire: dal motocross a l l ’ e n d u r o anche quando si chiamava “ r e g o l a r i t à ” alla velocità, dal quad fi no allo speedway, di cui ha organizzato anche il campionato del mondo, e infi ne il settore

mototuristico.Quando la gestione societaria, con l’assunzione dell’incarico di presidente da parte di Bruno Giacomini, si è stabilizzata consolidandosi nel tempo, si è registrata una autentica crescita sia dal punto di vista associativo che da quello più strettamente sociale. Ma è stato soprattutto il settore mototuristico a registrare la crescita maggiore con una più frequente e consistente partecipazione ai motoraduni oltre i confi ni regionali, con l’organizzazione di autentici raid motociclistici che hanno perfi no superato i confi ni europei, fi no ad arrivare in America, in Islanda, Irlanda e Capo Nord. I motoraduni organizzati dal Moto Club sono stati quindi sempre più qualifi cati e d’elite, fi no ad arrivare a quelli che potremmo defi nire veri e propri super campionati come nel caso del Trofeo Turistico Nazionale del 2005.Non vogliamo dimenticare le “moto d’epoca”, che con il loro annuale motoraduno, a partire dai primi anni di vita del motoclub, hanno occupato un posto per niente secondario, avendo consentito a quanti ne sono in possesso di tirar fuori pezzi rari.

GEMELLAGGIO CON IL MOTOCLUB SAN GIORGIO DI PIANO

Presidente Giacomini, ci parli di questa visita.

“Questa volta sono stati gli amici del Moto Club San Giorgio di Piano, uno splendido centro del Bolognese, a restituirci la visita che noi facemmo loro nel maggio del 2007.Una visita che abbiamo cercato di preparare con

molta cura e con il massimo impegno, desiderando di essere all’altezza della loro ospitalità che mai abbiamo dimenticato. Certo, fi no alla fi ne, c’è stata un po’ di trepidazione, ma pare che tutto sia andato bene tranne il brutto tempo che è sempre uno dei più acerrimi nemici dei motociclisti”.

Mi dica, sinteticamente, tre dei momenti della vostra visita che

ricordate con più simpatia. “Dovrei dire: tutto, da quando siamo arrivati a quando siamo ripartiti; ma se proprio ne

debbo indicare tre dirò: il ricevimento nel Comune, con il saluto del Sindaco e la consegna della targa ricordo del gemellaggio; la visita al museo

Ducati; il commiato.”

E voi cosa avete organizzato per la loro permanenza?“Sono arrivati nel primo pomeriggio di sabato 30 Maggio. E dopo la loro sistemazione all’hotel San Crispino, abbiamo trascorso insieme qualche ora d’avanti la tv per vedere le prove di qualifi cazione del Gran Premio d’Italia di motociclismo. Poi siamo andati a visitare le cantine di “CAPINERA” con l’assaggio dei loro squisiti vini, poi al calzaturifi cio Galizio Torresi di Borgo Pintura per passare quindi alle 17,30 alla visita di Sant’Elpidio a Mare, centro calzaturiero della nostra zona, sede di un apposito “Museo della Calzatura” e di una splendida torre civica da cui si può osservare un panorama senza fi ne.Alle 20,30 è avvenuto l’incontro con altri soci del Moto Club, con il consiglio direttivo e le famiglie presso il caratteristico “VECCHIO SCANTINATO” per la cena, al termine della quale il Sindaco Francesco Acquaroli ha consegnato loro alla presenza di tutti la targa in ricordo del gemellaggio”.

Vedo dal programma che per domenica 31 Maggio avevate previsto una visita alle più suggestive località dell’alto maceratese, dal Santuario di Macereto nel Vissano alla gola dell’Infernaccio, con il pranzo in un locale caratteristico della zona, essendo stata purtroppo però una giornata non del tutto confacente per l’uso dei motocicli, ci sono state varianti? “Per domenica nessuna variante, nonostante il tempo non a nostro favore abbiamo potuto visitare il Santuario di Macereto per poi recarci, come previsto dal programma, alla gola dell’Infernaccio, quindi il pranzo presso un ristorante nella zona di Montefortino. Poi il ritorno a Morrovalle verso le ore 18,00”.

E per lunedi, in cui era prevista la visita alla zona di Arcevia- Grotte di Frasassi, come è andata?“Purtroppo viste le condizioni sempre peggiori del tempo, il giro turistico del lunedi è stato completamente annullato e rinviato alla prossima visita”.

Che cosa si può aggiungere sulla visita degli amici Bolognesi? “Abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone veramente speciali e cercheremo di mantenere e anzi migliorare sempre di più i nostri rapporti di sincera amicizia e di stima reciproci”.

Anche nel mondo delle Minimoto il Motoclub Morrovalle è stato ed è tuttora presente ed attivo.Questa specialità, non a tutti nota, è in realtà molto importante, come tutti gli altri sport individuali a livello agonistico, per “forgiare” e “alimentare” carattere e culturanei bambini. Da questa disciplina sportiva sono poi “esplosi” campioni come: Valentino Rossi, Marco Simoncelli, Andrea Dovizioso, Manuel Poggiali, Mattia Pasini ed altri ancora . Tutti questi campioni hanno iniziato all’età di 5 o 6 anni con la minimoto.Il passaggio dalle Minimoto alla Moto Gp non avviene in maniera automatica, dipende molto da una serie di situazioni che devono magicamente confl uire tutte nel momento opportuno al fi ne di favorire occasioni che, se riconosciute, possono aiutare il cammino verso categorie più prestigiose.Si diceva sopra, di carattere e cultura, in effetti sembrerebbe una presunzione parlare di “educazione” in relazione ad uno sport: parrebbe quasi voler sostituire il genitore e la scuola con lo sport. Niente di tutto questo, ma se ad esempio parliamo di carattere si può sicuramente affermare che è messo alla prova nel momento in cui si deve fare i conti con speranze infrante e/o successi inaspettati. Per cultura si intende l’opportunità che hanno questi bambini di potersi confrontare con altri, provenienti geografi camente da zone diverse, dal Piemonte alla Sicilia persino dalla Sardegna e interagire con loro al termine delle prove libere o di quelle uffi ciali. In quei momenti nascono delle amicizie e rivalità che sfociano poi in curiose e simpatiche “gag” dentro al paddock. In ultimo, ma non per minor importanza, ci sono le famose “regole da rispettare”, anche qui c’è un regolamento tecnico/sportivo da applicare, sia dentro che fuori pista.Tutto questo insieme di situazioni contribuisce senza alcun dubbio alla formazione di piccoli driver e mentre loro vivono questa esperienza inizialmente come un

gioco, maturano automaticamente il concetto che “nulla è dovuto” e che più è alto l’impegno, maggiori saranno i risultati ottenuti. Il Motoclub Morrovalle in occasione del “Raduno nazionale della calzatura” del 2008 ha ”organizzato una gara di Minimoto valida come prova Regionale. Il successo è stato ottimo, sia per i partecipanti (tra cui il giovane Paolo Giacomini fi glio dell’attuale presidente in carica), sia per quanto riguarda il pubblico che è accorso numeroso. E’ rimasto colpito nel vedere la determinazione con cui i piloti sfrecciavano in quel tracciato

realizzato con balle di paglia, e disegnato da Antonio Milani (fi gura c o n o s c i u t i s s i m a nell’ambiente da ormai molti anni), soprattutto nelle

categorie “esordienti” e “Junior”.Alla manifestazione ha partecipato anche il Team Orioli Racing il cui Titolare Luigi Orioli pluricampione italiano ha gareggiato nella categoria “Open” dando spettacolo con continui sorpassi e staccate mozzafi ato in virtù dell’esperienza accumulata in tutti gli anni della sua carriera. Era presente anche Paolo Orioli (papà di Luigi), uno dei più noti preparatori di motori per Minimoto degli anni passati, in veste di collaboratore per aver contribuito alla realizzazione del nuovo Motore OR.

SPECIALE MOTO

N. 2 - Giugno 2009

Il IlIl MMotMMMoto Co Clublub a a CapCapo No Nordord

Gemellaggio con il Moto Club di San Giorgio di Piano

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Non c’è mai pace per la Samb

Condannata a non avere mai pace. Sembra una maledizione, scesa sulla Sambenedettese Calcio da quel

lontano 1989 (e sono passati vent’anni) quando con la retrocessione dalla serie B (dopo 21 campionati cadetti) il club rossoblu ha visto avvicendarsi alla sua guida ogni sorta di strani personaggi.Dopo alcune stagioni diffi cili in Serie D, guidate da imprenditori sambenedettesi che non ebbero fortuna, ecco che con il Nuovo Millennio arriva la fi gura di Gaucci: quattro campionati, di cui due vinti (D e C2), un play off per la B, e una buona squadra poi smantellata nell’estate 2004.A quel punto, il cerino passò nel trio abruzzese Paterna-Mastellarini-D’Ippolito, che dopo un anno cedettero ad Alberto Soldini, il quale, nel giro di pochi mesi, portò la Samb al secondo fallimento.Dalle ceneri della Samb ecco spuntare la famiglia Tormenti, martinsicuresi con radici sambenedettesi i quali, grazie soprattutto al terzogenito Marcello, avevano creato un impero commerciale nella distribuzione di telefonini Nokia. Sembrava fi nalmente un sogno: una proprietà locale, una tifoseria fi nalmente convinta di aver terminato i propri problemi.Invece, a distanza di tre anni, si è punto e a capo, e anche peggio. La Samb è retrocessa per la seconda volta in quarta serie (in precedenza nel 1989-90), sconfi tta a Lecco

nel gara di ritorno dello spareggio play-out. I mille tifosi al seguito (potevano essere il doppio se fossero stati disponibili più posti) non sono bastati.Ma la grana ancor più grande è un’altra. Venerdì 5 giugno, due giorni prima dello spareggio, i tre fratelli Tormenti sono stati arrestati per una indagine della Guardia di Finanza di Pescara che li accusa di associazione a delinquere e truffa per false fatturazioni e evasione Iva per 77 milioni di euro. Il bello è che dal mese di aprile Sergio Spina, imprenditore cuprense, gestiva la Samb grazie ad un tacito accordo, in attesa di fi rmare l’atto di cessione del club, il cui prezzo sarebbe variato a seconda

che la formazione rossoblu fosse retrocessa o rimasta in Prima Divisione (850 mila euro nel primo caso, 1.7 milioni nel secondo). La fi rma sul contratto si sarebbe dovuta apporre lunedì 8 giugno, ma in quel momento i tre Tormenti erano reclusi nel carcere di Castrogno, a Teramo.Oltretutto, a stretto giro, i conti correnti della Samb venivano bloccati da una banca cittadina (in questo modo i calciatori non potevano intascare le ultime mensilità, tra l’altro versate da Spina, rischiando di compromettere la fi rma sulle liberatorie necessarie per iscriversi al prossimo campionato), mentre la società incaricata di gestire la sicurezza allo stadio Riviera delle

Palme, la Fifa Security, chiedeva la messa in mora della società rossoblu a causa di debiti pregressi per circa 40 mila euro.Insomma, un bel pasticcio. A San Benedetto le acque, quasi sempre agitate quando si parla di Samb, si sono fatte burrascose: prova ne è la manifestazione di protesta che ha visti coinvolti centinaia di tifosi rossoblu domenica 14 giugno, sotto la casa dei Tormenti, a Martinsicuro, nel frattempo costretti ai domiciliari.Le scadenze si avvicinano: entro il 22 giugno vanno defi nite comproprietà e liberatorie, entro il 30 occorre chiedere l’iscrizione al campionato di Seconda Divisione. I legali dei Tormenti fanno sapere che non ci sono ostacoli burocratici all’atto di vendita, in base al quale, però, secondo gli accordi iniziali, i Tormenti si sarebbero accollati i debiti, superiori a due milioni di euro. Tuttavia l’ultimo incontro tra le parti (a rappresentare i Tormenti c’era l’avvocato Carlo Manfredi) non sembra aver agevolato il passaggio di proprietà, visto che la richiesta dei proprietari si sarebbe modifi cata (al rialzo) rispetto agli accordi iniziali.In questi dieci giorni si defi nirà il futuro della gloriosa Samb: se Spina riuscirà a comprarla, ecco che la Seconda Divisione potrebbe essere garantita, con ottime possibilità di ripescaggio in Prima. Altrimenti, il rischio è quello di ripartire ancora una volta da campionati dilettantistici, e addirittura di incorrere in un terzo, drammatico, fallimento.

Giudici: “Con Magallanes play-off sicuri”Per la Sangiustese una stagione

che diffi cilmente verrà dimenticata. Mantenere la

Seconda Divisione per la società rossoblu è stato un autentico miracolo. Ne parliamo con l’artefi ce principale di questa impresa, il tecnico rossoblu Tiziano Giudici. “Come ho già avuto modo di sottolineare credo che il merito principale di questa splendida stagione sia della squadra e della capacità che hanno avuto i ragazzi di essere gruppo. Sono stati capaci di superare le diffi coltà iniziali nelle quali abbiamo sofferto l’approccio ad una categoria nuova: quattro

sconfi tte nelle prime quattro garesono la testimonianza migliore.La squadra è stata brava a nondisunirsi, rimanendo compatta einfi lando una striscia di 11 risultati utili consecutivi. Credo che conMagallanes l’obiettivo play-off sarebbe stato alla nostra portatavisto il gioco espresso e la soliditàmostrata dalla squadra. Direbravi a questi ragazzi è comunqueriduttivo per quello che hannofatto”.

Proprio Julian Magallanes èstata una delle scommesse vincentidella società sangiustese che, a

gennaio, lo ha venduto al Vicenza in serie B: “Quando due anni fa ha iniziato la sua avventura con noi ho subito intuito le sue straordinarie potenzialità. E’ un ragazzo serio che ha lavorato molto ed è migliorato tantissimo. Ha ancora margini di miglioramento veramente importanti. Dal punto di vista della forza fi sica e della corsa è già fortissimo; se continua a migliorare sotto l’aspetto tecnico può fare molta strada. Le presenze collezionate con la maglia del Vicenza, in un campionato selettivo come quello di serie B, sono li a testimoniare le sue potenzialità”.

Positivo dunque anche il bilancio personale del tecnico di Cupra Marittima alla sua quarta stagione a Monte San Giusto (seconda in prima squadra, dopo la vittoria della serie D della passata stagione): “Personalmente credo sia impossibile non essere soddisfatto di quanto fatto. Oltretutto ho iniziato il corso di Coverciano, dove sto avendo modo di conoscere personaggi importanti del mondo del calcio: una possibilità di una ulteriore crescita personale. La salvezza in Seconda Divisione credo che valga come la vittoria di un altro campionato”.

PRIMA E SECONDA DIVISIONE

di Pier Paolo Flammini

SANGIUSTESE

N. 2 - Giugno 2009

RETROCESSA IN SECONDA DIVISIONE MENTRE I PROPRIETARI, LA FAMIGLIA TORMENTI, VENGONO ARRESTATI E IL CUPRENSE SPINA SI VEDE BLOCCATO L’ACCORDO DI ACQUISIZIONE. A RISCHIO L’ISCRIZIONE TRA I PROFESSIONISTI

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COSÌ COMBATTO LA ‘CASTA’DEL CALCIO REGIONALE

CAMERINO

Sentiva puzza di bruciato, allora s’è messo a spulciare carte, fascicoli, analizzare

sentenze, alle 3 di notte s’è messo perfi no davanti al pc a leggere attentamente i comunicati uffi ciali. Ma quando il 14 febbraio 2008 ha letto sul desk quelle righe (“La Lega Nazionale Dilettanti non ratifi ca il 5° giovane in serie D”) ha deciso che ora l’ora di iniziare la ‘battaglia’. Perchè la puzza di bruciato aumentava sempre più, ha provato allora a mettere su una lista antagonista al “governo” del calcio regionale, ha cercato di offrire un nuovo modo di concepire questo sport tra tante diffi coltà e altrettante porte sbattute in faccia. Tutto questo è Nando Ferretti, 58 anni, coniugato, un fi glio e una laurea in Scienze amministrative. Dal 2001 fi no all’anno scorso Ferretti è stato consigliere del Comitato Interregionale portando a casa molti successi, dallo schieramento di 4 juniores, al progetto fair-play, dalla massima visibilità al campionato di serie D fi no a progetti di solidarietà. Ferretti vive a Camerino e da anni rappresenta l’altro calcio. Dice: “Se uno naviga certi mari per forza di cose si imbatte in determinati pesci”. La sua è una navigazione spinta solo dal vento della passione e questo, in un ambiente dorato e blindato come quello del futbolnazionale, suona male. E allora uno, cento, mille Ferretti, abbasso il marcio, smantellare la casta, via i procuratori nei dilettanti, no alla compravendita dei titoli sportivi (“Vi invito a sentire Ennio Perroni della società Il Punto di Mogliano”), maggiore trasparenza, evviva la democrazia. Cita esempi e scandali nazionali (ma questa è un’altra storia), scrive alla Commissione disciplinare, scrive al procuratore Palazzi, segnala tutto quello che non va, racconta retroscena di casa nostra a dir poco raccapriccianti. Tutto è documentato. Confi da che presto lo metterà (tutto ma proprio tutto) in un libro-denuncia, al momento sta mettendo in piedi

l’A.I.DI.CA., associazione che rappresenta e tutela i dirigenti di calcio. “Ci sono sindacati di giocatori e allenatori - sottolinea - non vedo perchè non debba esistere un’associazione che tuteli il lavoro dei dirigenti sportivi”.

L’ALTERNATIVA

Nando Ferretti si è candidato alle ultime elezioni per il rinnovo del Comitato regionale nella squadra del Prof. Marco Bernacchia come alternativa a Paolo Cellini e C. Obiettivo? Cambiare il calcio regionale partendo da un ottica precisa: più morale, meno interessi. “Negli ultimi 40 anni i presidenti si sono succeduti solo per chiamata divina, vale a dire per la morte degli stessi - racconta Ferretti - ricordo Sabatini, Paolinelli... per la prima volta invece abbiamo offerto alle società marchigiane la possibilità di eleggere democraticamente il loro presidente. Ci siamo riusciti? Più che altro non ci è stato consentito di farlo. Questi signori ci devono ringraziare perchè li abbiamo legittimati e se siamo riusciti a presentarci, dopo varie omissioni, è grazie all’intervento del Presidente Tavecchio che ci ha fornito le indicazioni sul quorum e i nomi delle società. Solo in tre regioni, in Italia, è stato possibile avere liste contrapposte. Prendete il caso dell’Abruzzo: a Papponetti, già presidente del settore giovanile scolastico e attualmente vice presidente del settore tecnico a

permesso la benchè minima partecipazione a coloro i quali erano fuori dalla nomenclatura”. E cita un esempio: “Dal primo eletto (204 voti) all’ultimo c’è uno scarto minimo, segno evidente che il voto è stato pilotato con il classico gioco delle preferenze in modo da non permetterci di eleggere un nostro rappresentante. Domando: come ha fatto quell’ultimo consigliere a prendere 183 voti se negli ultimi due anni ha partecipato pochissime volte alla vita del Comitato? Con questa operazione sono riusciti ad avere un consiglio direttivo con una età media che oscilla fra i 70 e gli 80 anni”.

RIMBORSI & COMPENSI

“Nell’ultimo quadriennio i presidenti dei vari Comitati regionali hanno votato un emolumento a diaria di presenza dove ognuno di loro riceve in media da un minimo di 2.000 ad un massimo di 3.000 euro al mese. Più i vari rimborsi. Tutto questo è potuto accadere perchè i presidenti sono essi stessi componenti del Consiglio Direttivo della LND senza avere l’avvallo si nessun organismo di controllo. E’ proprio il caso di dire: il professionismo si è insediato nel dilettantismo”.

ADDIO AL PALLONE IN ROSA

“Nelle Marche il calcio femminile è morto mentre fi no a qualche

tempo fa si contavano 2

sette società di Eccellenza (Biagio Nazzaro, Civitanovese, Montegiorgese, Monturanese, Pergolese, Porto Sant’Elpidio e Vis Pesaro) scrissero al presidente della FIGC Abete per far luce sulla vicenda dopo una riunione con l’avv. Fabbri di Rimini. C’era già stato un precedente caso in Veneto con una squadra penalizzata di 8 punti da scontare nella stagione in corso. Cellini, in un’intervista al Corriere Adriatico, disse: ‘Tempi brevi per il caso Vigor. La società rischia ma la penalizzazione a settembre’. Il 30 aprile (Fonte: Corriere Adriatico) le società chiedono la sentenza, Cellini risponde che tocca alla Procura Federale, via dunque a playoff e playout. Tutto sbagliato: playoff e playout non dovevano iniziare! ‘La legge non è uguale per tutti’ è stato lo sfogo di Fiorani, presidente del Monteporzio, squadra invece penalizzata insieme ad altre società. Prendete il ‘caso’ Tacconi (giocatore del Piano in posizione irregolare) inerente alla gara Biagio Nazzaro - Piano San Lazzaro del 23 dicembre 2007. Sapete la risposta? La richiesta della Biagio fu respinta perchè il caso era portatore di un ‘interesse indiretto’. Ma come? Una squadra vuole i tre punti e tale richiesta viene tacciata come ‘interesse indiretto’?”.

CHI COMANDA IL CALCIO REGIONALE?

Ferretti vuole chiarezza, la pretende. Questo è l’impegno che si è preso con le società sportive e fi no al 30 giugno avrà le antenne dritte. Come dritte erano quando vedendo il punto 3 del comunicato n° 180 del 27/05/2009 ha letto che l’ex vicepresidente della LND Nicola Saccinto era presente alla riunione del giorno prima. “E’ ora che si faccia chiarezza una volta per tutte – sottolinea – chi comanda nel Comitato regionale? Per caso c’è un presidente-ombra? Saccinto è stato invitato? Vogliamo la verità. Come è ora che tutti i presidenti dei Comitati provinciali vengano eletti democraticamente e non nominati dall’alto”.

di Gianluca Giandomenico

N. 2 - Giugno 2009

A tu per tu con Nando Ferretti, ex consigliere nazionale Comitato Interregionale:“La mia lotta per uno sport diverso”

Coverciano, hanno impeditodi candidarsi”. Poi attacca: “Ma il vero capolavoro èstato il cambiamento del regolamento elettoraleeffettuato qualchegiorno prima dell’inizio della campagna elettorale con lablindatura proceduralee l’innalzamento dei relativi quorum chenon hanno

tempo fa si contavano 2 formazioni nella massima

serie nazionale fi no alle 20 della serie

C2. E pensare che le Marche diventarono campioni d’Italiaal torneo delle regioni nel 2002”.

“CASO” BARTOCETTI

“Già il 28 g i u g n o

2008

L’ultima ‘battaglia’ di Ferretti è del 20 maggio scorso e riguarda il “caso” del Comitato di Ascoli Piceno (padre presidente, fi glio giudice sportivo) e quello relativo al doppio tesseramento di Stefano Chiodini, presidente della Fermana e giocatore della Tribalcio Picena (calcio a 5). Ferretti ha interessato la Commissione di Garanzia della Giustizia Sportiva della FIGC, la Procura Federale, i presidenti Giancarlo Abete e Carlo Tavecchio. “Si evidenzia una palese incompatibilità nell’ambito della delegazione di Ascoli Piceno - scrive Ferretti - poiché il delegato è Domenico Silvestri e il Giudice Sportivo è il fi glio Fabrizio Silvestri. Una situazione di per sé imbarazzante oltre che incompatibile atteso che con tale struttura non si garantisce la terzietà della giustizia sportiva così come e nuove norme del post-calciopoli hanno imposto”. Per quanto riguarda Chiodini e la Fermana “in occasione della gara di calcio a 5 fra la Tribalcio e la SBT - scrive sempre Ferretti - quest’ultima presentava reclamo al Giudice Sportivo di 1° grado per la posizione irregolare, a seguito del doppio tesseramento con la Fermana e la Tribalcio, del calciatore Chiodini, che il Giudice Sportivo di 1° grado Fabrizio Silvestri respingeva. A questo punto la società si rivolgeva alla Commissione Disciplinare Territoriale che riconosceva la fondatezza del reclamo e rimandava al Giudice Sportivo di 1° grado gli atti per l’esame dello stesso. Il Giudice Sportivo, smentendo la propria pronuncia precedente, riconosceva la posizione irregolare del calciatore Chiodini e assegnava la vittoria a tavolino alla SBT (C.U. Del. AP 18.03.09) e l’ammenda di 25 Euro alla Tribalcio. La cosa sorprendete e spiacevole è che il Giudice Sportivo non ha ritenuto applicare alcuna sanzione al calciatore per la violazione emersa a seguito del doppio tesseramento, inoltre lo stesso avrebbe dovuto verifi care il pirmo vincolo contratto dal calciatore per sentenziare se il tesseramento valido era come calciatore o come presidente determinando così una grave omissione. Gli organi di controllo del Comitato Regionale cosa hanno fatto a tal proposito considerato che nella distribuzione degli incarichi e deleghe è prevista la fi gura del consigliere del Comitato delegato alle Delegazioni Provinciali e Distrettuale nella persona di Mario Ceppi? Cosa ha fatto quest’ultimo di fronte ad un caso così emblematico?”.

L’ultima ‘battaglia’

Padre e fi glio al Comitato di Ascoli e il “doppio” Chiodini

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IL TECNICO GAUDENZI: “STAGIONE COMUNQUE POSITIVA”

GROTTAMMARE

Fano, occasione sprecata

Un fi nale controverso e non privo di polemiche costringe il Fano ad un

altro anno in serie D. La squadra di Lazzaro Gaudenzi ha indubbiamente dominato tre quarti della campionato arrivando ad avere un vantaggio sulla seconda in classifi ca da doppia cifra. Risultato eccezionale, considerando il valore

Al triplice fi schio fi nale è AAfesta grande al comunale di AAMontecchio per una salvezza AAottenuta con grande sacrifi cio al termine di una stagione lunga e non certo facile. Si sono alternati tre tecnici sulla panchina biancorossa per raggiungere un traguardo cosi voluto: unica marchigiana delle ultime sei in classifi ca ad ottenere il lasciapassare per un altro campionato in serie D. Stagione non facile quella dei ragazzi del presidente Ghiselli, raggiante al triplice fi schio fi nale della gara di ritorno playout con il Tolentino: “Vorrei ringraziare tutti colori che sono stati vicini a questi ragazzi che hanno dato l’anima per centrare questa salvezza”. Al settimo

di avversari quali Pro Vasto, Renato Curi Angolana, Campobasso e Casoli. I granata grazie ad una politica che guarda molto alla valorizzazione del proprio settore giovanile (su tutti Caprini, Misin, Barbieri, Pentucci e Simoncelli), era riuscito a mettere in riga tutti prima che qualcosa cambiasse nel fi nale. Oltre ad un evidente calo

cielo anche Gianluca Procopio, prima giocatore e poi mister del Real: “Il merito è tutto di questi ragazzi che ci hanno regalato un gioia immensa. Ovviamente il mio grazie va alla società e a mister Severini che ha creduto in me, dandomi la possibilità di lavorare con questi

dell’ultima giornata in Tolentino - Pro Vasto sono un esempio lampante. Il Fano ha saputo reagire superando nei playoff di girone con Campobasso e Casoli, aggiudicandosi cosi il passaggio alla fase successiva. La sconfi tta di La Spezia ha compromesso la qualifi cazione, tramontata defi nitivamente nella successiva

gara casalinga con il Vico Equense. Amaro in bocca dunque in casa granata come testimoniano le parole di Lazzaro Gaudenzi: “Abbiamo disputato una stagione eccellente, certamente al di la di ogni previsione della vigilia. Tutto questo grazie alla compattezza del gruppo, ad una società che ci ha dato tranquillità e a quella parte di pubblico che ci è sempre stata vicina. Qualcosa però nel corso della stagione si è deteriorato, soprattutto in alcuni elementi: questo alla lunga ha minato lo spirito di gruppo. Ora stacchiamo la spina dopo una stagione tiratissima, vissuta sempre in prima linea che potrebbe anche portare al ripescaggio che questi ragazzi meriterebbero per quanto fatto vedere sul campo. Per quanto mi riguarda – conclude il tecnico fanese – non so ancora cosa succederà, sono ancora sotto contratto ma ci sarà tempo per parlare con la società”.

di forma e ad una lunga serie di infortuni che ha privato Gaudenzi di elementi fondamentali per la squadra, ciò che però ha lasciato alquanto perplessi nell’ambiente fanese è il recupero della Pro Vasto nel girone di ritorno, “agevolato” da una serie di rigori nelle giornate fi nali che ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori: i fatti

ragazzi dopo avermi voluto con se qui a Montecchio. Non abbiamo mai mollato e la gara con il Tolentino è stato il coronamento di un fi nale di stagione fantastico”. Procopio è stato il terzo allenatore stagionale per Borrelli e compagni che hanno iniziato la stagione sotto la guida di Gianfranco Zannini, a sua volta sostituito da Maurizio Severini. La scelta di Procopio ha ulteriormente responsabilizzato la squadra che ha saputo mettere in campo tutto quanto fosse stato necessario per disputare l’ennesima stagione consecutiva in serie D: una piccola realtà che non ha mai abbassato la testa di fronte all’importanza della categoria e delle grandi piazze che la compongono.

Il direttore generale Pino Aniello(nella foto), dopo 15 anni di militanza nel Grottammnare,

decide di lasciare il sodalizio guidato dal presidenteAmedeo Pignotti. Chiaree precise le sue parole dicomiato: “Non ho dormitoper due notti pensandoalla retrocessione del Grottammare, tengotroppo a questa squadra.In questo campionato èandato tutto male e errori ne ho commessi anche ionella scelta degli uomini: un’annata storta pagata a caro prezzo. Ho sentito fi n troppe critiche al

presidente: ha fatto un vero miracolo sportivo per un piccola realtà come questa, senza nessun appoggio politico o imprenditoriale. Molte

città ben più importanti sognano campionati come quelli disputati da noi. Spero ora che Pignotti o chi verrà al suo posto, possano riportare questa squadra in serie D, personalmente però sono dubbioso vista la crisi economica attuale”. Aniello conclude dunque

parlando di ‘ciclo fi nito’ ma il suo nome resterà sempre legato con quello del calcio a Grottammare.

Real Montecchio, salvezza autogestitaAniello dice addioIl tecnico Procopio: “Il mio grazie a mister Severini”

SERIE D

N. 2 - Giugno 2009

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Due retrocessioni diverse per il modo in cui sono avvenute quelle dell’Elpidiense Cascinare e del Tolentino: la prima

arrivata negli ultimi minuti, la seconda al termine di una stagione con pochi alti e molti bassi.

Elpidiense Cascinare. Un ambiente allibito di fronte a quanto accaduto in quei minuti fi nali con il Luco Canistro. A dieci minuti dal novantesimo partita ferma sullo 0-0 e salvezza archiviata; cinque minuti dopo, doppio vantaggio per il Canistro che conquista la permanenza in serie D. Diffi cile spiegare questo alla luce del campionato disputato dalla squadra di mister Clerici, tecnico esperto che ha fatto di necessità virtù davanti ai tanti infortuni (il più importante senza dubbio quello di De Marco, out 4 mesi) e una rosa non certo molto ampia. Tutto vanifi cato dai quei minuti fatali che hanno evidenziato come nel calcio sia fondamentale una certa dose di fortuna per ottenere i risultati sperati: una dote che in questa stagione è mancata a Bessone e compagni. Retrocessione amara e immediata dunque alla prima stagione

in serie D, dopo la doppia vittoria consecutiva in Promozione ed Eccellenza.

Tolentino. Il match di ritorno con il Montecchio aveva i connotati della missione impossibile per ragazzi di Fabio Favi (nella foto) che, con il gol preso dopo appena un minuto (rigore trasformato da BorrellI), hanno

dovuto fi n da subito dire addio ai sogni di gloria. Il rammarico principale è quello di non esser riusciti a trovare la via della rete avversaria nella gara d’andata al ‘Della Vittora’ di Tolentino. Un problema, quello del gol, costato carissimo ai colori cremisi: secondo peggior attacco del campionato, in compagnia della Maceratese e meglio solamente del Grottammare. La diffi coltà di trovare la via della rete avversaria è stata spesso cattiva compagna di viaggio

per Calanchi e compagni: basta pensare con 9 gol, lui che non è attaccante di ruolo. La società per la prossima stagione si affi da intanto all’esperienza di Giulio Mosciatti, direttore sportivo di comprovata esperienza, per affrontare quell’Eccellenza che non disputa da ben 15 stagioni.

Per gli uomini di Clerici decisivi i minuti fi nali, cremisi condannati da un attacco sterile

Elpidiense e Tolentino, playout fataliSERIE D

N. 2 - Giugno 2009

Sandro Bravi (nella foto) lascia la Recanatese. Il presidente che ha traghettato la formazione giallorossa dalla Promozione alla serie D rassegnerà le dimissioni il prossimo 30 giugno, giorno della scadenza del mandato. Manca ancora l’uffi cialità ma la decisione sembra inamovibile e dettata principalmente da impegni personali non piu’ compatibili con quelli calcistici. Un divorzio amichevole, preventivato già da tempo ma che non dovrebbe mettere in discussione il futuro della società di Piazza Leopardi che nella prossima stagione sarà attesa dalla terza avventura consecutiva nel Campionato Nazionale Dilettanti. Non si conosce ancora il nome di colui che prenderà in mano le redini ma non si avrà uno stravolgimento del direttivo che resterà

pressappoco quello delle ultime stagioni. Entreranno comunque forze fresche in grado di garantire anche una maggiore sicurezza sotto il profi lo economico. Aspetto, quest’ultimo, piu’ volte ricercato in tempi non sospetti dallo

stesso presidente dimissionario e che dovrebbe essere garantito anche dai principali sponsor che continueranno a sostenere la causa della giallorossa. Tutto bloccato comunque in attesa di una uffi cialità che non dovrebbe tardare. Ora come ora resta comunque l’incertezza sul futuro di mister Roberto Mobili, principale artefi ce della strepitosa cavalcata giallorossa. Voci di

corridoio lo danno ricercatissimo anche da società ambiziose e di un certo blasone ma allo stato attuale risulta impossibile prevedere cosa accadrà nelle prossime settimane.

Recanatese, Sandro Bravi ai saluti Il presidente lascia l’incarico per impegni personali

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Giovani tecnici alla ribaltaSTAGIONE DA INCORNICIARE PER PAZZAGLIA E GIOVAGNOLI

ECCELLENZA

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Una stagione diffi cile da commentare vista l’anomalia delle molte

retrocessioni in Promozione. Un evento assolutamente particolare che ha reso assai più intricata la lotta per la conquista delle posizioni di testa e per la salvezza. Molte squadre sono andate oltre le più rosee aspettative, grazie soprattutto all’ottimo lavoro svolto in panchina dai propri tecnici. Andiamo però con ordine. Tra le sorprese in positivo senza dubbio va inserita la Castelfrettese del duo Bonacci - Fenucci, ora approdato alla Jesina. La squadra biancorossa ha stupito tutti in quanto a organizzazione di gioco e personalità anche nei playoff: nonostante la doppia inferiorità numerica ha saputo mettere alle corde la Civitanovese di Jaconi, nella gara di ritorno in riva all’Adriatico. In un gruppo ben consolidato spicca una individualità di spicco come quella di Alex B o n a v e n t u r a , 23 anni e 14 reti all’attivo, attaccante destinato a palcoscenici ben più importanti.

Altra squadra che ha saputo far molto bene è l’Urbino di mister Filippo G i o v a g n o l i , tecnico giovane e preparato ( p r o v e n i e n t e dall’Urbania) che ha saputo tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi. Squadra l a r g a m e n t e rinnovata che ha saputo sfruttare al meglio l’arrivo del gaucho Lucas Cabello, 11 reti all’attivo, inserito in una intelaiatura di squadra dall’età media molto bassa. Altro capolavoro è quello realizzato da Simone Pazzaglia alla guida dell’Urbania, squadra che ha saputo di dover affrontare l’Eccellenza solo a Ferragosto, costruendo dunque con necessaria rapidità. Il giovane tecnico pesarese non si è di certo demoralizzato puntando su un gruppo estremamente giovane, puntellato in corso d’opera dagli

arrivi di Cossa a Fiore che hanno dato quel tocco di esperienza necessario per ottenere una salvezza che vale veramente tanto, grazie al successo nello spareggio disputato a Fossombrone con la Vigor Senigallia.

Bene anche la Cingolana di Damiano Morra,in corsa fi no a qualche giornata dal termine per un posto nei playoff, nonostante

una stagione d e c i s a m e n t e sfortunata per quanto riguarda gli infortunati. Bene anche Il Montegranaroche ha ottenuto il massimo dall’arrivo in panchina di un tecnico esperto come Beppe Malloni che ha saputo portare in salvo i gialloblu, senza attendere l’ultima giornata di campionato, puntando molto sulla solidità del reparto arretrato.

Da segnalare infi ne il lavoro svolto da Dino Giuliani alla guida della Biagio Nazzaro, squadra che ha ridotto il proprio budget puntando su una politica legata quasi e s c l u s i v a m e n t e ai giovani e che ha centrato una salvezza anticipata quanto mai frutto di un ottimo lavoro complessivo. Questi esempi raccontano

nel miglior modo possibile quanto sia importante il gruppo nello sviluppo complessivo della stagione ma, nello stesso tempo, quanto sia determinante l’oculata scelta di un tecnico preparato e dalle idee molto chiare. La programmazione e il lavoro nel calcio, come in molti altri settori, sono le uniche strade percorribili per chi intende raggiungere risultati di prestigio.

MARINELLI: “UNA STAGIONE COMUNQUE ESALTANTE”

Piano S. Lazzaro,amarezza fi nale

Una stagione chiusa ad Ancona per la seconda società Dorica. Sembra un gioco di parole o un segno del destino (scegliete voi), fatto sta che la società granata ha chiuso la propria stagione con la fi nale persa al Del Conero di Ancona con la Civitanovese. Se rammarico e delusione sono gli stati d’animi principali al termine della sfortunata prestazione, orgoglio e convinzione di aver disputato un’annata indimenticabile sono le sensazioni in un’analisi ad ampio respiro. Il presidente Andrea Marinelli (foto), coadiuvato dall’esperienza di Andrenucci e mister Lelli, ha allestito un’ottima formazione che dopo un avvio disastroso ha scalato la classifi ca portandosi in testa nel girone di ritorno. Lo sforzo fatto per risalire la china ha fatto tirare il fi ato ai granata nella parte conclusiva del torneo chiuso appunto con la fi nale playoff. Realista il commento del presidente granata Marinelli: “Ero convinto di potercela fare a raggiungere la fase nazionale, raggiungendo l’obiettivo di disputare gare fuori regione. Guardando all’intero campionato devo dire che abbiamo disputato una stagione importante, a tratti anche esaltante: basta pensare a quella serie di risultati consecutivi, davvero straordinari. Ci confermiamo al vertice del calcio dilettantistico marchigiano per il terzo anno consecutivo, esprimendo veramente un bel gioco”. Si riparte da subito a programmare il futuro: “E’ sotto gli occhi di tutti la crisi economica esistente che ci impone, anche da un punto di vista morale, un ridimensionamento. Sicuramente ripartiamo dall’attuale ossatura con quei giocatori che intendono accettare una riduzione dell’ingaggio”.

In alto: Simone Pazzaglia - tecnico Urbania

In basso: Filippo Giovagnoli - tecnico Urbino

A quale allenatore consegneresti l’Oscar

della stagione 2008-’09?

Mirco Omiccioli (Fossombrone)

23%

Claudio Salvi (Monterubbianese)

17%

Roberto Bagalini (Campiglione)

16%

Valter Biagini (Cerreto)

11%

Giuseppe De Amicis (Fermana)

6%

Omar Manuelli (Real Metauro)

5%

Luca Fermanelli(Chiesanuova)

4%

Cristiano Caccia (Brandoni Dorica)

4%

Peppino Amadio(Arquata)

3%

Francesco Mora (Monteluponese)

3%

Il Sondaggio di www.quelliche.net

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Dino Giuliani (foto), prima stagione sulla panchina della Biagio Nazzaro (confermato per la prossima stagione) e una salvezza raggiunta grazie a 7 punti conquistati nelle ultime 3 gare.

Mister, un campionato diffi cile ma concluso alla grande?

“Effettivamente è stato un campionato durissimo e pieno di insidie affrontato però con la consapevolezza che eravamo all’altezza di giocarsela con tutti. Nel girone di ritorno ci sono stati più problemi e inconsciamente la squadra si è adagiata rispetto all’andata mentre tutto era più diffi cile visto il mercato di riparazione di molte squadre a dicembre e gennaio”.

Poi un rush fi nale strepitoso che

ha portato alla salvezza. Quali i motivi principali?

“Dopo la sconfi tta con l’Urbania potevamo crollare defi nitivamente, ma la squadra ha reagito molto

bene nonostante, specie le ultime due partite, dovevamo giocare solo per i tre punti; i giocatori hanno dimostrato tanti attributi, carattere, lucidità tali da fare questo splendido miracolo”.

Cosa si sente di dire ai suoi tifosi della Biagio?

“Un immenso grazie per il loro caloroso tifo, per come ci sono stati vicini anche nei momenti diffi cili e per il grande sostegno specie nelle ultime due partite dove sono stati il 12° uomo in campo e ci hanno dato una carica particolare”.

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La nuova stagione è già cominciata. Il nuovo Direttore Sportivo è

Augusto Bonacci. Il tecnico?Gianluca Fenucci. Entrambi la stagione scorsa alla Castelfrettese. Bonacci con la Jesina ha giocato quattro campionati storici in serie C2 e C1, compresa quindi la promozione dell’83/’84 e fi ssandosi indelebilmente nella memoria dei tifosi leoncelli per il suo gol nel derby contro l’Ancona nell’84/’85. Fenucci ha indossato la casacca biancorossa nel campionato 1993/94, l’ultimo trionfale per la Jesina, quando vinse il campionato di Eccellenza, quindi fu allenatore leoncello nel ‘99/2000. “Non nascondo una certa emozione. Anche se non sono più un allenatore di primo pelo, essere qua mi fa un certo effetto. La Jesina è il massimo che un allenatore può

chiedere a questi livelli, specie per uno come me che qui ha già giocato ed allenato”. Queste le prime parole di Gianluca Fenucci il giorno della presentazione a stampa e tifosi. “Ringrazio - ha proseguito il nuovo mister biancorosso - chi mi ha voluto qui, la società e il direttore Augusto Bonacci, con il quale spero di ripetere il buon lavoro fatto in questi anni a Castelferretti”.Fenucci ha parlato chiaramente:

“Prometto massimo impegno, lavoro e dedizione. Non faccio altre promesse perché non ho la bacchetta magica. Inutile parlare di obiettivi e di risultati, adesso la priorità è quella di costruire un gruppo forte, una squadra vera, fatta di gente che ha le giuste qualità, soprattutto umane, per giocare nella Jesina”.Il mister ha fatto propri i pensieri

espressi pochi giorni fa dal neo ds Bonacci: “Questo è un progetto a medio lungo termine, la società è composta da persone valide e appassionate e credo che ci siano tutti i presupposti per lavorare nel migliore dei modi”.

ECCELLENZA

Una stagione con cinque UUretrocessioni gli appassionati UUdella serie A dilettantistica UUregionale in pochi la ricordavano, forse nessuno. Le anomalie provenienti dalla serie D hanno portato a due retrocessioni dirette, altre due dalle semifi nali play-out e una ulteriore dalla fi nale play-out. Salutano dunque la categoria Monturanese, Fermignanese, Cuprense, Cagliese e Vigor Senigallia. Andiamo ad analizzare nel dettaglio quali sono state le cause che hanno portato una stagione diffi cile a queste cinque protagoniste.

M o n t u r a n e s e . Stagione assai diffi cile in terra fermana, lo si era capito fi n dall’inizio. La squadra di mister Fontana, poi sostituito, ha viaggiato sempre nelle ultime posizioni e non sono mancate

disavventure regolamentari: due gare perse a tavolino e squalifi che

lunghissime di giocatori e tecnico. L’avvento di Gallo alla guida tecnica ha fatto sperare nel miracolo, svanito d e f i n i t i v a m e n t e in casa nel giorno del trionfo del

Fossombrone. Dopo una vita tra Eccellenza e Serie D il ritorno

in Promozione che, in casa biancoazzurra, si augurano sia il più breve possibile.

Fermignanese. Si interrompe dopo tre stagioni l’avventura della Fermignanese in Eccellenza, anni caratterizzati da buone prestazioni e soprattutto dalla qualifi cazione ai play-off della stagione 2006-2007. Il ritorno in panchina di Roberto Bruscolini non è servito ad evitare la retrocessione diretta come del resto non sono serviti i vari arrivi di metà campionato come Cerbella e D’Ainzara per raddrizzare una annata storta che ha avuto il suo epilogo negli ultimi novanta minuti, causa la sconfi tta esterna nel derby di Urbino.

Cuprense. Un avvio distagione sorprendentein cui la squadragialloblu ha viaggiatocostantemente inzona play-off non èstato suffi ciente allasquadra di mister DeAngelis per evitare la retrocessione alla prima apparizione nel massimo

campionato dilettantistico regionale. La società ci ha provato in ogni modo, avvicendando alla guida tecnica lo stesso tecnico ex Comunanza e Roberto Manca nella doppia veste di allenatore-giocatore ma senza risultati soddisfacenti. Splendiani e compagni hanno alzato bandiera bianca nella doppia sfi da con la Vigor Senigallia, uscendo dal terreno di gioco sconfi tti ma a testa alta.

Cagliese. Ad inizio torneo c’è chi scommetteva su un piazzamento play-off dei ragazzi di Gianangeli e ad un certo punto del campionato, a confermare questo pronostico, arrivarono ben cinque vittorie consecutive e anche di prestigio

(3-0 in casa della C i v i t a n o v e s e ) prima di un fi nale di campionato con pochissimi punti conquistati e una situazione che ha trovato la parola fi ne con il

6-1 tennistico rimediato nell’andata dei play-out, tra le mura amiche, al

cospetto della Vis Macerata. A quel punto, in vista del match di ritorno (terminato 3-3), la società ha sollevato dall’incarico l’intero staff tecnico consegnando il ruolo di allenatore a Mario Vivani. Seconda retrocessione consecutiva dunque per i giallorossi del presidente Casavecchia: a questo punto bisogna riorganizzarsi per ripartire al meglio.

Vigor Senigallia. La squadra di Casucci perde lo spareggio di Filottrano con la Vis Macerata e, al termine di una stagione assai travagliata, saluta il massimo torneo. Presidente Mandolini e soci hanno dovuto fare i conti con il “caso Bartocetti” che ha creato non pochi scompensi dal punto di vista psicologico e non solo. L’andamento di Goldoni e compagni ne ha risentito e i due spareggi persi contro Urbania e Vis Macerata sono la dimostrazione di come la tranquillità in questo gioco faccia sempre la differenza. Annata nera dunque per il calcio senigalliese che tenterà senza dubbio la risalita in Eccellenza.

In 5 dicono ‘arrivederci’

La Jesina riparte dalla ...Castelfrettese!

A Cagli seconda

retrocessione

consecutiva

Doppio spareggio

perso per la

Vigor Senigallia

Saluta la neopromossa Cuprense

Fermignanese giù dopo tre anni

A Monte Urano una stagione no

Il Direttore Sportivo è Augusto Bonacci, Gianluca Fenucci il nuovo allenatoreBIAGIO NAZZARO, PARLA MISTER GIULIANI

Missione compiuta

N. 2 - Giugno 2009

La delusione di Franco Gianangeliex tecnico della Cagliese

Gianluca Fenuccineo tecnico jesino

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Ascoli e viene mandato in prestito alla Pro Vasto: da qui inizia a girare l’Italia.

In C2 disputa un ottimo campionato, lui da centrocampista offensivo, segna anche qualche gol e gioca ben 32 partite. L’anno successivo l’allenatore che ben lo conosceva in bianconero, Sensibile, lo contatta per riportarlo nelle Marche, stavolta alla Civitanovese. In riva all’Adriatico resta per tre stagioni fi no al 1982, in rossoblu vince il campionato di C2 quando in panchina c’era Gegè Di Giacomo e approda in C1 con la fascia da capitano. “Uno degli episodi che ricordo con più gioia a Civitanova fu una partita in casa col Padova, nella stagione ‘80/’81 quando poi vincemmo il campionato, lo stadio era strapieno, ed era uno scontro diretto importante per il primo posto, la cornice di pubblico era impressionante. E poi un’altra volta a Mestre, ci diedero un rigore, il giocatore designato a calciare si rifi utò, così mi presi io la bega di tirarlo senza pensarci troppo, il portiere intuì la traiettoria ma il pallone gli passò sotto il braccio e segnai. Di Giacomo si arrabbiò tantissimo (ride, ndr)”. L’estate successiva va in ritiro con la Salernitana, poi torna a casa, e mentre attende qualche contatto lo chiama ancora Sensibile che era alla Sambenedettese (serie B) e gli propone di andare in Calabria a Rende, con la prospettiva di passare in rivera nella stagione successiva. Dopo aver rifl ettuto a lungo accetta - in fondo il suo sogno era la serie B - e si sacrifi ca a 700 km da casa in C1 per una stagione, tornando

nelle Marche ogni weekend a trovare la fi danzata che dopo qualche anno diventerà sua moglie. Terminato il campionato però, Sensibile viene mandato via dalla Samb e sfuma ancora una volta il sogno della serie B. E’ stato allora che – della serie chiusa una porta si apre un portone – arriva la chiamata del Livorno dove, nonostante resterà solo due stagioni, si prende grandi soddisfazioni. Nel 1983 vince il campionato con i granata e approda in C1 ma la C a Livorno era come la serie A: pubblico in delirio tutte le partite, migliaia di tifosi sugli spalti, insomma tutto un altro gusto. Nel primo anno, in C2, la

squadra toscana raggiunge addirittura il record di imbattibilità, non perde mai in tutto il campionato, prende solo un gol in casa e otto in tutta la stagione. In panchina c’era Renzo Melani, e Ilari (chiamato Cecco dai tifosi amaranto) aveva la fascia da capitano ad appena 25 anni. Nel 1985 si sposa, è l’ultimo anno a Livorno, in quel campionato c’erano anche le marchigiane Ancona e Jesina.

veri professionisti. Proprio quell’anno la prima squadra dell’Ascoli disputa il suo primo campionato nella massima serie. “Ero deciso e convinto, anche se mi mancava molto la famiglia, gli amici e la mia vita, stavo inseguendo il mio sogno e non sarei mai tornato indietro – ci racconta - non avrei sopportato il rimpianto di non essere andato fi no in fondo”.

Nonostante lo shock del cambiamento, riesce a diplomarsi, ma arriva improvvisamente un infortunio che sembra voler guastare il suo cammino. Dall’operazione al ginocchio si riprende solo dopo alcuni mesi, pur dimostrando sempre grandi capacità. Dopo tre anni fra Allievi e Primavera, la sua costanza viene premiata con l’aggregazione alla prima squadra, con cui

condivide trasferte e partite senza però avere mai la possibilità di calcare il campo in serie B nella famosa stagione dell’ ‘Ascoli dei record’ quando la squadra bianconera raggiunse 61 punti (ai tempi in cui le vittorie valevano solo 2 lunghezze) e in panchina c’erano Renna e Sensibile. Nel 1978/’79 il giovane Ilari ad appena vent’anni lascia

Nasce in provincia il giocatore Francesco Ilari, a Falerone (FM) il 25 agosto 1958. L’infanzia

e l’adolescenza la passa come molti nei campetti, dove si tirano i primi calci al pallone, dove si fanno le prime corse e le prime sudate, ma per lui il destino sarà diverso da quello dei suoi coetanei e lo porterà a giocare davanti a migliaia di persone e a vincere numerosi campionati diventando un vero e proprio professionista del calcio. A 14 anni viene notato proprio in quel campetto dietro casa e l’allora presidente della Grottese, Carletti, lo volle con sé. E’ il primo salto, Falerone non ha ancora una squadra. A Grottazzolina esordisce in Seconda categoria a 15 anni, quando era ancora un allievo e il destino ancora una volta lo aspettava dietro l’angolo. In una gara di spareggio con una squadra ascolana viene notato dall’allenatore in seconda del “Picchio” che lo acquista portandolo con sé nell’agosto del 1974 all’Ascoli Calcio. A 16 anni Francesco Ilari è un giocatore, si trasferisce, cambia scuola, lascia la famiglia e gli amici per seguire la sua passione, il calcio. Alloggia con i giocatori della prima squadra, cosa che fi no a due anni prima era solo un sogno, condivide le giornate con dei

“Il 6 maggio di quest’anno, a 25 anni da quella stagione memorabile – ci tiene a ricordare Ilari – l’intera rosa è stata richiamata a Livorno e per due giorni ci hanno fatto una grande festa. Non ho mai visto una cosa del genere, è stato bellissimo nonostante fosse passato tanto tempo”.

Nel 1985/’86 passa alla Massesein C2 - ma qui il calcio non era certo sentito come nell’altra città toscana - e successivamente al Chieti in Interregionale. A 28 anni proprio lì in Abruzzo gli viene offerta anche la possibilità di restare, trovare lavoro e iniziare a progettare un futuro più stabile. Alle parole però non seguiranno i fatti: con la vittoria del campionato di Cnd e l’approdo in C2, torna il dolore al ginocchio e si rende necessaria un altra operazione. Dopo l’infortunio il dimenticatoio: da Chieti non si faranno più sentire. Nel 1988/’89 a 30 anni va a Vinci, città di Leonardo vicino ad Empoli, in Interregionale, l’anno successivo a Tolentino sempre in quarta serie. Poi l’avvicinamento a casa, nel frattempo si è stabilito ad Ascoli, e gioca (siamo nel 1990/’91) alla Folgore Falerone in Prima categoria per un paio di stagioni da allenatore-giocatore e all’Elpidiensein Promozione, qui trascorrerà l’ultimo vero anno da giocatore. Il calciatore Ilari ha vinto in totale quattro campionati con Ascoli, Civitanovese, Livorno e Chieti.

Nel 1991 inizia anche il suo percorso lavorativo, vince un concorso al Ministero delle Finanze e dopo cinque anni inizia a lavorare a Mantova. Intanto la famiglia si è allargata con la nascita dei due fi gli (1991 e 1993) e poi di un terzo (nel 1997). Per quattro anni chiude col calcio e fa il pendolare dalla Lombardia alle Marche per tutti i fi ne settimana, fi nchè nel 2000 non chiede il trasferimento e viene mandato ad Ascoli prima e a Fermo poi, dove lavora ancora oggi all’Agenzia delle Entrate.

La carriera di allenatore era già stata intrapresa a Falerone e all’Elpidiense e su quella strada prosegue il suo cammino, non senza mietere successi. Nel 1993/’94 per tre stagioni allena le giovanili dell’Ascoli, Giovanissimi, Allievi e Berretti. Dal 2000, dopo il suo rientro nelle Marche, inizia ad allenare al settore giovanile della Truentina Castel di Lama e inizia il periodo più soddisfacente: cinque stagioni alla Truentina, poi alla Pro Calcio, allenatore in seconda di De Amicis a Centobuchi e infi ne all’AutoLelli quest’anno, in totale è riuscito a vincere sette campionati su otto nei vari settori giovanili.Tanti i giocatori passati per i suoi insegnamenti, uno fra tutti ora gioiello in serie A, Andrea Rossi del Siena.

INCONTRIAMO FRANCESCO ILARI, EX CENTROCAMPISTA DEL LIVORNO STELLARE

Cecco, il capitano dei record

Francesco Ilari (25 agosto 1958 Falerone). Vive ad Ascoli Piceno, sposato con Maria Grazia, ha 3 figli: Carlo (18 anni), Ludovica (17), Giorgio (12). Da calciatore ha vinto quattro campionati con Ascoli, Civitanovese, Livorno e Chieti. Da allenatore ha iniziato ad Ascoli, poi è passato a Castel di Lama, Pro Calcio, Autolelli: ha vinto sette campionati su otto a livello giovanile. Attualmente è funzionario dell’ Agenzia delle Entrate presso la sede di Fermo.

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Ilari con Roberto Mancini ...

... tra Conti e Boniek ...

... con Franco Baresi ...

... con Maradona ...

... il Livorno dei sogni.

Francesco Ilari oggi ... ... e con la maglia della Civitanovese anni ‘80

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due no. E poi, dato che giocava tra i professionisti dove i ritiri sono all’ordine del giorno, non è che si stesse chissà quanto insieme. Partivo il sabato quando lui era in ritiro, la domenica c’era la partita e solo alla sera avevamo un po’ di tempo per stare insieme. E’ stata una bella prova, ma adesso posso dire che la lontananza ci ha unito”.Ritiri, partite, allenamenti a ripetizione.

Com’è essere la donna d’un calciatore? “Non semplice. Gli umori, i problemi, le gioie e i dolori un giocatore professionista li porta tutti dentro casa. Quando le cose non vanno bene l’aria è pesante, però poi quando è tutto ok è ancora più bello”.A proposito. Che i portieri sono mezzi matti è pura invenzione o ha una base di realtà? Sorriso beffardo e poi la risposta di Raffaella che non lascia spazio a interpretazioni: “E’ verissimo. I portieri hanno un’anima pazzoide. Almeno Roberto ce l’ha, ma solo in campo dove si trasforma. Nella vita di tutti i giorni non è come sembra a tutti vedendolo giocare. Tra i pali pare un leone, in realtà ha un’indole buonissima e un cuore grande grande. Da diavoletto ad

“Ci siamo conosciuti quando lui giocava nella Vis di C2 che alla fi ne dell’anno conquistò la C1 ad Arezzo, battendo il Rimini in un memorabile spareggio. Io, ai tempi, avevo un negozio di fi ori all’Ipercoop. Lui, assieme ad altri compagni di squadra, veniva a mangiare in una mensa proprio all’interno dell’ipermercato che si erge nel centro di Pesaro città. Ci siamo visti una, due, tre volte ed alla quarta ci siamo conosciuti ed è sbocciato l’amore”.

Ovviamente quella che oggi è la Lady De Juliis amava già il calcio? “Assolutamente no- ammette schietta la pesarese Raffaella -. Anzi, dirò di più, andavo a vedere il basket essendo tifosa della Scavolini. Poi, giocoforza, mi sono appassionata anche al pallone visto che è rimasto alla Vis per altre tre stagioni. Poi è andato a Frosinone”.Non deve essere stato facile rimanere insieme a più di 400 chilometri di distanza. “E stata una bella prova. In quel caso o ti lasci o ti leghi ancor di più. Io non potevo trasferirmi nel Lazio perché non potevo, e non volevo, lasciare Flavia, la fi glia che ho avuto dal primo matrimonio. Ci si vedeva una settimana sì e

L’insostenibile leggerezza del portiere. Un ruolo particolare che, convengono

tutti, necessita di un pizzico di sana pazzia palese all’interno d’un rettangolo verde dove consumare gomiti e ginocchia. Non bisogna essere pazzi, tutt’altro, per perdere la testa per una pesarese dal sorriso illuminante che oggi ha 36 anni ma che in gioventù ha partecipato anche a miss Italia. Lo sa bene il portiere del Futbol Pesaro appena promosso in Eccellenza Roberto De Juliis da Teramo, anche lui 36enne, che ha trovato in lei la sua metà della mela.A tu per tu con Raffaella Rastelletti, la compagna del guardiano biancorosso dal curriculum scintillante. Addirittura 301 presenze tra i professionisti per De Juliis, scandite tra Castel di Sangro, Siena, Avellino, Lodigiani, Vis Pesaro, Frosinone, Gualdo e Sangiovannese.

Nel ’99-2000, durante la sua prima stagione nella patria di Rossini, l’incontro con la bella Raffaella, che a distanza di 10 anni racconta così la nascita del sentimento:

angioletto”.Angioletto, come quella splendida creaturina di Matilde che oggi ha tre anni. “Come ho detto ho un’altra fi glia che oggi ha 18 anni. Però io e Roberto volevamo coronare il nostro amore con un fi glio. L’abbiamo cercato ed è nata Matilde. Lui ha deciso di tornare a Pesaro dove io l’aspettavo a braccia aperte. E’ qui, dove io sono nata e cresciuta, che abbiamo deciso di stabilirci. Lui ha anche aperto un’attività assieme al compagno Roberto Vezzosi a cui si dedica con grande impegno”. Si tratta d’un bar nella centrale via Andrea Costa, il Bellavita caffè, che - guarda caso - è situato proprio di fronte all’Ipercoop dove tutto è nato 10 anni fa. Quando si dice il destino…

Ma come se la cava il buon Roberto tra caffè, cornetti e pasticcini? Non è come volare tra i pali, vero? “Beh, no. E’ molto diverso. Avere un bar è molto impegnativo perché ti prende anima e corpo. A lui però piace molto. Ci mette tutto e onestamente mi sono un po’ stupita”.

Una domanda sulla sua bellezza è d’obbligo. Molti invidiano il guardiano biancorosso per

aver ammaliato una ragazza come lei. Che ricordo hai di miss Italia? “Era l’89 ed ero una ragazzina di 17 anni. Avevo iniziato a fare la modella all’età di 14 anni ma miss Italia ti cambia. Ho partecipato a quell’edizione vinta da Eleonora Benfatto e sono cresciuta. Ho continuato a lavorare un po’ in quel mondo ma poi ho mollato perché non sono scesa a compromessi. A 18 anni, poi, ho incontrato quello che credevo essere il mio principe azzurro e mi sono sposata”.

Da quell’unione è nata una bambina di nome Flavia che oggi ha 18 anni ed assomiglia tutta a lei. Ma il suo principe azzurro non ha un ingrosso di fi ori ma un bar, dove si ddVp

A CASA DI LADY DE JULIIS

di Emanuele Lucarini

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La famiglia De Juliis

,diletta col “compagno d i m e r e n d e ” Vezzosi tra una parata e l’altra.

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Chi saluta la categoria...

La festa è al Carotti di Jesi dove il Futbol Pesaro riconquista l’Eccellenza

superando il Montegiorgio nella fi nale play-off. Decisivo in apertura il gol di Thomas Paoli che, a fi ne gara, ha un pensiero speciale per questa impresa: “Sono strafelice. La dedica è per Sara Burani e per Olivia, la mia splendida ragazza e il mio angioletto nato un mese e mezzo fa”. Scene di gioia per gli oltre 700 tifosi pesaresi che hanno seguito la propria squadra, vivendo insieme il coronamento di una intera stagione. Raggiante il presidente Claudio Pandolfi che ricorda anche chi ha fatto parte nel corso della stagione di questo gruppo prima che le strade si dividessero: “Merito di tutti i ragazzi e dello staff: calciatori, dirigenti e questi tifosi che non hanno fatto mancare il loro calore”. Riferimento ovvio a mister Antonazzo, sostituito egregiamente da Fulvio Giovanetti. L’ex tecnico della Primavera del Verona è raggiante ma riconosce meriti agli avversari: “Faccio i miei complimenti al Montegiorgio che ci ha messo in diffi coltà - ha detto Giovanetti -. Abbiamo subito segnato con Paoli e loro hanno avuto una reazione veramente, impensierendoci soprattutto nei primi 25 minuti. Bravi ad essere gruppo fi no alla fi ne. Se penso che, coppa Marche compresa, delle ultime 12 partite ne abbiamo vinte 11 e pareggiata una, non posso che dire che la nostra promozione in Eccellenza è meritata”. Il team manager Maurizio Sabbatini

Una squadra anconetana e tre pesaresi salutano (momentaneamente) la

Promozione, al termine di una stagione estremamente equilibrata sia in testa che in coda alla classifi ca.

Morfeus Tavoleto.Miracolosa la Promozione raggiunta lo scorso anno (arrivata nonostante 10 punti di penalizzazione), molte le diffi coltà in questa stagione fi n dall’inizio di carattere logistico

Nasce una nuova società sportiva dall’unione tra

Azzurra Gallo Colbordolo e Atletico Gallo. Si chiama A.S.D Gallo Colbordolo.La nuova società parteciperà al prossimo campionato di Promozione e naturalmente continuerà nel solito grande lavoro di attività giovanile promosso dal gruppo Azzurra negli ultimi 15 anni. Il presidente sarà il giovane Alessandro Sperandio ben coaduviato dagli storici presidenti Mulazzani Giuseppe e Borselli Sandro che assumono le carica

di Vice Presidenti. Si uniscono due società sane e virtuose sotto tutti i punti di vista, con l’obiettivo di creare un’ancor più grande società sportiva che sia di

riferimento, sociale e sportivo, per il territorio. L’obiettivo prefi sso dovrà essere ambizioso, v a l o r i z z a n d o quanto più possibile l’enorme potenzialità

del settore giovanile. Assegnata la prima carica ad Ettore Mariotti che sarà il responsabile tecnico della A.S.D. Gallo Colbordolo. Il primo obiettivo è la riconferma dell’allenatore Gastone Mariotti.

e non solo ma, a condannare la squadra del presidente Sartori e mister Baggiarini, un attacco fi n troppo sterile: solo 27 reti realizzate.

S.Orso Centinarola.Squadra giovanissima e largamente rinnovata: questo il profi lo del S.Orso di mister Antonio Crespi (nella foto), nella doppia veste di allenatore-giocatore anche due reti per lui. Una salvezza che

ad un certo punto sembrava vicina grazie alla vena realizzativa di Minero, 10 reti per lui, che non sono però serviti a completare l’operazione – aggancio ai playout.

Marchionni.La parola retrocessione è divenuta

realtà solo ai playout, nonostante la migliore classifi ca, al cospetto della Filottranese. La diffi coltà di andare in rete con continuità e la mancanza di esperienza dovuta ad una età media estremamente bassa: questi i principali

motivi della retrocessione degli uomini di Barattini. Un brusco

risveglio dopo ben cinque stagioni consecutive in Promozione.

Falconarese.Nonostante la squadra di mister Ferretti si presentasse alla partenza dei playout con i favori del pronostico, fatale si è rivelato il doppio confronto con una Passatempese, con il peggior pizzamento fi nale, ma che ha saputo capitalizzare al meglio il vantaggio maturato all’andata. Gianfranco Feretti, subentrato a metà stagione a Bussolletti (rimasto in rosa come giocatore), ha ridato slancio ad una squadra in diffi coltà ma che si è persa di nuovo nei momenti cruciali.

riavvolge il nastro dei ricordi all’ultima sconfi tta: “La svolta è stato lo 0-1 di Filottrano. Dopo la gara, il neo mister Giovanetti era abbacchiato per i tre ko in altrettanti match. I ragazzi però erano con lui scongiurando anche eventuali dimissioni. Quel giorno

ho capito che c’era una grande gruppo che poteva arrivare fi no in fondo”. Se Loris Tesei, Ds biancorosso, parla di qualche lacrima uscita dai suoi occhi nei minuti fi nali, parole importanti arrivano anche dal capitano Roberto De Juliis, autore di una grande prestazione: “Con questo ho vinto sei campionati ma l’emozione è fortissima. Col cuore e un po’ d’esperienza abbiamo battuto un

grande Montegiorgio. Dedicato ai miei compagni, alla società e ai tifosi. E’ bello aver reso felice così tanta gente”.

PROMOZIONE A

IL DS TESEI: “L’EMOZIONE PIÙ GRANDE IN 43 ANNI DI CALCIO”

NASCE IL GALLO COLBORDOLO

Lunga la stagione della Pesaro calcistica, iniziata nei primi giorni di luglio del 2008, quando il Futbol Pesaro nasce dalla ‘unione’ di Vis e Villa Pesaro. La co-presidenza Pandolfi - Urbinelli però dura ben poco con il secondo che esce dall’organigramma societario nel mese di novembre. I risultati non sono inizialmente quelli sperati con la squadra che fatica a carburare, pur rimanendo costantemente in zona playoff agli ordini di mister Antonazzo. La svolta arriva negli ultimi giorni di febbraio. L’avvio del neo tecnico Giovanetti è thrilling con tre sconfi tte consecutive ma la società da piena fi ducia al tecnico che li ripaga con un fi nale di stagione da urlo: quarto posto conquistato all’ultima giornata dove l’avversario di turno è l’Offagna. Al Benelli è 3-1 per i biancorossi che bissano il successo al ritorno con un perentorio 4-2. In fi nale c’è la Pergolese che mette i brividi a Cipriani e compagni andando in vantaggio ma subisce la rimonta del Futbol che si impone 4-1.

Vittoria al primo tentativo Fusione Azzurra-AtleticoIl Futbol Pesaro nasce a luglio 2008 dalla

fusione tra Vis e Villa Pesaro

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FUTBOL PESARO - MONTEGIORGIO

1 - 0

FUTBOL PESARO: De Julis, Uguccioni M, Simoncelli, Cipriani, Tomassini, Vezzosi, Polidori Grimaldi (35’ st Uguccioni L), Vicini (44’ st De Grandis), Paoli, Rolon, A disp: Cardinali, Rexhepi, Pangrazi, Tebaldi, Muratori All. Giovanetti

MONTEGIORGIO: Natali, Fabiani, Ruggeri, Fagiani, Finucci, Pesic, Tassotti (30’ st Verdicchio), Amaolo, Simonetti (5’ st Giandomenico), Crocetti, Pallotta (57’ Belleggia 6). A. disp: Del Giovine, Tarulli, Piergentili, Grillo. All. Cesetti

ARBITRO: Gosti di Perugia (Giantomasi e Fiammetta di Ancona)

RETE: 2’ Paoli

NOTE: Pioggia incessante, terreno scivoloso. Ammoniti Uguccioni M., Amaolo, Grimaldi, Ruggeri. Spettatori circa 1300.

Tavoleto, S.Orso, Marchionni, Falconarese tornano in Prima categoria

v

Un Futbol Pesaro... EccellenteEcc

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Montegiorgio: la speranza è nel ripescaggio

Arrivederciper quattro

Trodica, attacco record

Bugiardini: un’altra stagione a Petritoli

Sangiorgese: arrivamister Ciarlantini

La sconfi tta nella fi nalissima con il Futbol Pesaro ha lasciato tanto amaro in bocca L

e, anche distanza di giorni, brucia ancora nell’ambiente rossoblu. Ora la società spera e crede nel ripescaggio, viste le evidenti diffi coltà di alcune formazioni in Eccellenza e serie D: eventuali posti liberi sarebbero a vantaggio della Montegiorgese. Chiare a tal proposito le parole del presidente Lanfranco Beleggia: “In fi nale la squadra ha dato il massimo, giocando veramente molto bene e per questo va elogiata. Ora aspettiamo di conoscere il nostro destino ma credo che se c’è una squadra, una società e un ambiente che merita l’Eccellenza siamo noi. Basta vedere i tifosi che ci hanno seguito anche nella fi nalissima, sono stati straordinari”. Sono intanto iniziate le manovre in vista della nuova stagione, partendo dal nome del tecnico. Non sarà più sulla panchina rossoblu Zeno Cesetti che ha diretto la squadra nelle ultime giornate e che ora passerà a ricoprire il ruolo di Responsabile del settore giovanile: “Ringrazio la

Stagione positiva quella del Trodica di Massimo Ciocci che, nei panni della neopromossa, ha saputo mettere in riga molte altre formazioni pronosticate alla vigilia come protagoniste certe.

Basandosi su un gruppo collaudato, con innesti di assoluto valore, i trodicensi hanno saputo conquistare un ottimo terzo posto fi nale, accedendo con pieno merito ai playoff persi contro il Montegiorgio. Una sconfi tta che brucia per come è arrivata: in pieno recupero e su calcio di rigore. Nell’arco della stagione la squadra ha saputo esprimere numeri importantissimi come i 62 gol realizzati in campionato (miglior attacco) e ben tre giocatori in doppia cifra: 22 Bartolucci, 14 D’Angelo e 10 Goglia. Una autentica macchina da gol.

società per l’opportunità che mi è stata data e i ragazzi per quanto hanno fatto nelle ultime gare: hanno dato veramente il massimo e solo la sfortuna ci ha impedito di tornare direttamente in Eccellenza. Spero vivamente che questo possa avvenire attraverso il ripescaggio. Ora mi occuperò di Settore Giovanile: abbiamo un progetto importante: direttamente guiderò la formazione degli Esordienti ma è chiaro che il mio compito sarà anche ad ampio raggio. Posso preannunciare intanto che è in corso una trattativa per l’affi liazione alla Scuola calcio Juventus”. Già scelto, in casa rossoblu, il nome del nuovo tecnico: si tratta di Gianni Clerici, ex Elpidiense Cascinare, che riparte con tanta voglia dopo l’amara retrocessione in Eccellenza con la squadra elpidiense: “Ho tanta rabbia in corpo e voglia di far bene dopo la delusione dell’ultima stagione. Montegiorgio è una società blasonata con una grande tradizione calcistica, che ha tanta voglia di tornare in alto”. Tutto questo in attesa di buone notizie dal fronte ripescaggio.

La società sportiva Petritoli annuncia con soddisfazione il proseguimento della collaborazione con l’allenatore Luigi Bugiardini anche per il prossimo campionato, rapporto che ha portato alla Promozione ed a stagioni ricche di soddisfazioni, come le due salvezze consecutive ottenute in questo campionato. Nel frattempo la società si sta muovendo sul mercato per rinforzare l’organico, ci saranno conferme e partenze, ma per i nomi e l’uffi cialità ci sarà ancora da aspettare.

Giovanni Ciarlantini è il nuovo allenatore. La società ha obiettivi ambiziosi e punta a fare un buon campionato: l’arrivo di Ciarlantini, ex allenatore del Corridonia, che nella stagione appena conclusa ha raggiunto i play-off, lo dimostra sopra ogni dubbio. “La società ha un progetto serio ed ambizioso, vuole certamente far bene - afferma il tecnico - puntare a fare un buon campionato. Per quanto riguarda i giocatori ho già in mente la squadra che voglio”.

squadra tentare con le unghie e con i denti di rimanere attaccata al treno play-out. Squadra fi n troppo giovane ed inesperta che non è riuscita a reggere l’urto di un campionato di livello, che ha pagato a caro prezzo un inizio da brividi con undici sconfi tte nelle prime undici gare.

Grottese. Alla terza stagione consecutiva di Promozione arriva il ritorno in Prima per la Grottese che ha tentato fi no all’ultimo di mantenere una categoria che l’ha vista protagonista per tre anni consecutivi, sfi orando addirittura l’Eccellenza due stagioni addietro (fi nale playoff persa con la Vis Macerata). Fatale il playout con il Petritoli ma resta il buon lavoro

svolto sui molti giovani locali in pianta stabile nella rosa della prima squadra e, soprattutto, l’affi liazione alla scuola calcio del Milan.

Urbisaglia. Retrocessione amara per la formazione di mister Carassai, condannata dalla peggior classifi ca nello spareggio con la Sangiorgese. Arriva cosi la Prima categoria dopo oltre dieci anni vissuti intensamente tra Eccellenza e Promozione con risultati di assoluto valore. Pagata a caro prezzo la mancanza di continuità nonostante un fi nale di stagione con risultati importanti come il 3-0 rifi lato all’Atletico Piceno (alla fi ne dei conti decisivo per il successo della Fermana).

Porto d’Ascoli. Una Promozione conquistata con i denti al termine di un interminabile spareggio con la Sangiorgese e persa in una stagione con soli 15 punti conquistati. Il presidente Amante ha provato in ogni modo a scuotere l’ambiente: il doppio cambio in panchina, con Panetta prima e Pezza poi a sostituire Deogratias, non ha portato i frutti sperati. Nota lieta della stagione i molti giovani lanciati in campo.

Caldarola. Arriva il ritorno in Prima categoria dopo una decina di stagioni a cavallo tra Promozione ed Eccellenza (anche una Coppa Italia in bacheca), al termine di una annata che ha visto Pelagaggi sostituire Berrettini in panchina e la

PROMOZIONE B

BELEGGIA: “MERITIAMO L’ECCELLENZA”. IL NUOVO TECNICO È GIANNI CLERICI

BARTOLUCCI, D’ANGELO, GOGLIA: 46 GOL!

N. 2 - Giugno 2009

Porto D’Ascoli e Caldarola direttamente, Grottese e Urbisaglia con i play-out

Gianni Clerici: nuovo tecnico rossoblu

L’ex tecnico rossoblu Zeno Cesetti, ora responsabile del Settore Giovanile

Page 16: Marche In Gol n°2

16

CoComimincnciaiamomo d dalal p pririncncipipioio.. q.quauandndoo seseii nanatoto??

SoSottttoo ilil s segegnono.. ?.?

TiTiTittotollolo dd diii tstst dududiioio???

Dove vivi?

Qual è il tuo lavoro?

Fidanzato sposato o single?

Dove i tuoi primi calci al pallone?

Il tuo primo allenatore?

Conosci il dirimpettaio?

Chi dei due è più forte?

L’avversario più tosto mai incontrato?

Chi è il tuo idolo?

Famiglia o pallone?

Donne o pallone?

Birra o pallone?

Birra o donne?

Hai dei tatuaggi o piercing?

Qual è il capo di abbigliamento a cui non rinunci?

Qual è la showgirl/attrice che preferisci?

Chi vorresti essere, se potessi rinascere?

Qual è il tuo cibo preferito?

Cosa fai prima della partita?

Quale altro sport segui oltre il calcio?

Cinema o discoteca?

Mare o montagna?

Un viaggio da fare?

Un sogno che fai spesso?

La citta in cui vorresti vivere?

La cosa che odiano di più di te?

Un pregio...

Tre oggetti di cui non puoi fare a meno?

Quale gol vorresti parare?

2525/1/11/1/1919797922222

ScScororpipiononee

RRaRa igigiononiieierere

orto RecanatiPo

o il pescatore Non ne ho, ogni tanto faccio

Fidanzato

Porto Recanati

Damiano Morra

Si, lo conosco, quest’ anno abbiamo giocato la finale del titolo

gg

Lui

Daniele Crispino

Luciano Panetti “il puma”

Famiglia

Donne

Pallone

Donne

Otto tatuaggi

T-shirt

Jennifer Lopez

Il figlio di Berlusconi...”Pierdiego”

Pesce

Passo sempre al cimitero a trovare mio nonno

Mi piace il pugilato, mi alleno col sacco a casa

Cinema

Mare tutta la vita

Nuova Zelanda

Non ne ricordo, ad occhi aperti tanti

Sto bene a Porto Recanati

Sono permaloso e testardo

Altruista e leale

Accendino, sigarette, pallone

A Del Piero in finale di Champions con l’Inter

0808/1/11/1/19198822

SScor ipip one

GGrGr fafafiicicaa pupubbbbbbbbbllilicicitatariiiiiiriaaaa

Fano

Rappresentante di prodotti chimici

Mi sposo il 13 giugno (sposato!)

Csi Delfino Fano

Battisti

Si, lo conosco, abbiamo giocato contro diverse volte

Sicuramente lui

Cazzella

Angelo Peruzzi

Famiglia

Pallone, di donne solo una

Pallone

La mia futura moglie

Due tatuaggi

La camicia

Belen Rodriguez

Sinceramente mi vado bene, quindi me stesso

Le verdure

Ce ne sono tante, una è toccare la traversa girato di spalle al campo

Non seguo altro

Nessuna delle due

Mare

Australia

Sogno poco

Su un monte come un eremita

Parlo sempre!

Sono altruista

Il cellulare, la macchina, canale 201 Sky Sport

Se fossi stato in campo il gol che ha preso Tomassetti ad ostra Vetere, il rigore di Api, che ci avrebbe fatto

p g pp g p

vincere il campionato lì. , g, g

N°1 A CONFRONTO

FFFeerrmmaannaa))))(((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((((FFF ((((RRReeaalll MMMeetttaauurroooo))))

N. 2 - Giugno 2009

Page 17: Marche In Gol n°2

17

“No, sinceramente no.”

Cosa ha favorito la sua carriera da agente Fifa?“Ho la presunzione di dire che conosco bene il calcio, sotto tutti i punti di vista. Ho rivestito tutti i ruoli, sono stato giocatore, tifoso, spettatore. Ci ho vissuto, ci vivo, e non mi stupisce più nulla del calcio, lo conosco molto bene, so trovare una soluzione a tutto.”

E’ la sua unica ragione di vita adesso il calcio?“Non vorrei essere retorico, ovviamente no. Però da quando ho smesso di giocare non ho più voluto disputare una partita, nemmeno con gli amici. Ci sono gli hobby, la palestra, il ciclismo e il nuoto almeno tre o quattro volte a settimana, poi tanto sport in tv, cinema e libri.”

Riesce ad immaginarsi senza pallone?“E’ un grande privilegio fare della propria passione, il proprio lavoro.”

La sua giornata tipo...“Dipende dal periodo. Delle settimane studio i regolamenti, faccio lavoro d’ufficio da libero professionista, ricevo persone, mi tengo aggiornato sul mercato e vedo le partite mentre altri periodi viaggio, vado a proporre giocatori, questo mi fa recuperare dei viaggi

l’esame da procuratore. Volevo restare nel calcio, e questa era l’unica via per coniugare la laurea in legge e il pallone.”

Quanti giocatori sono sotto la sua procura?“Ho 23 professionisti sotto la mia procura, quasi tutti stranieri che giocano in campionati esteri, sopratutto in sudamerica. Fra i più conosciuti c’è Carlo Costly, gioca in quello inglese.”

Cosa c’è di positivo e di negativo nel mondo del pallone, dal suo punto di vista?“Di negativo che nel calcio ci sono tutti i difetti che si trovano dove girano tanti soldi e gli stessi della società italiana, di positivo che in fin dei conti tutto è fatto sotto gli occhi di tutti. C’è un riscontro visivo evidente.”

Il calcio corre parallelo alla sua vita, l’ha limitata? “Onestamente sì. Per esempio nel viaggiare, non avevo tempo per muovermi durante l’anno, quando giocavo ero impegnato con il campionato, quando finiva iniziavano gli esami all’università. E poi per gli acciacchi fisici che ci si porta dietro per tutta la vita, ginocchia, caviglie, se ne risente per sempre.”

Avrebbe preferito fare l’avvocato o magari il magistrato?

CIVITANOVA MARCHE

Nel caos di tutti i giorni a Civitanova Marche, lungo il corso principale nel via

vai di auto e persone, incontriamo una figura diversa dal solito: un procuratore, uno che del calcio sa tanto forse tutto, ma che spesso resta dietro le quinte e di cui si parla sempre poco. Ad oggi, consulente di mercato della Civitanovese, Guglielmo De Feis, 41 anni, agente Fifa ed ex giocatore di Jesina, Sambenedettese, Fano, Maceratese e molte altre ancora...si sbottona raccontandoci un po’ di sè, di ciò che nel tempo ha contribuito a creare un personaggio misterioso quanto conosciuto, un esemplare più unico che raro di intellettuale giocatore.

De Feis, com’è cominciata l’avventura nel calcio e dove?“A Cuneo, nei pulcini fino alla prima squadra che a quei tempi disputava l’Interregionale.”

Sappiamo che ha girato l’Italia negli anni con la sua famiglia, ha dei rimpianti?“No, rifarei tutto tutto meglio forse, ho avuto quello che meritavo.”

Perchè proprio il calcio? Ha praticato altri sport? “Era una passione incredibile fatta di raccolta di figurine di tutti i tipi, tutto il calcio minuto per minuto alla radio, partite con gli amici nei campetti e per strada, e la Juventus. Quando abitavo a Torino andavo spesso a vederla.”

Sappiamo che è stato campione italiano del Cus...“Si è vero (è sorpreso, ndr) nel 1993 sono stato campione universitario italiano con il Cus Macerata. Nella finale per il titolo con il Cus Padova, segnai il gol dell’uno a zero che ci diede la vittoria.”

Da avvocato a procuratore...è stato immediato questo passaggio?“Non sono avvocato, dopo la laurea in giurisprudenza ho continuato a giocare e dopo sei anni ho dato

che non ho fatto in passato!”.

C’è qualcosa a cui non rinuncerebbe mai? “Tante cose, non saprei dirne una sola. Non rinuncerei mai alla mia vita così com’è, cioè non mollerei mai tutto per andare da un’altra parte.”

Un’abitudine difficile da togliere...“Nel mio lavoro, avere delle idee e volerle imporre a tutti i costi, ecco su alcune cose a volte insisto troppo!”.

Si è mai impegnato in politica?“Mi interessa, mi ritengo informato ma non vado a votare. Ritengo veramente sconfortante il panorama generale e lo affermo con convinzione.”

Qual è il ricordo più bello da giocatore?“Lo striscione “De Feis Mania” e il coro dei tifosi della Sambenedettese in serie D nella stagione 1996/97 quando feci 10 gol, ricordo quel momento sempre con grande emozione e piacere per una tifoseria così appassionata.”

L’emozione più grande provata, coincide con il ricordo?“Il gol del 2-2 in Jesina-Sambenedettese, era il 7 aprile

1997 (ricorda precisamente il giorno esatto e la giornata, ndr), quintultima di ritorno, ero l’ex del giorno, al 95’ minuto segnai il gol del pareggio. Solo in quel momento mi sono reso conto di quanto i tifosi della Samb ci tenessero a quella partita, l’emozione fu incredibile.”

L’insegnamento che non dimenticherà mai...da chi lo ha avuto?“Imparare a combattere su un campo di calcio, è un insegnamento che mi sono portato dietro anche per la vita. L’ho avuto da Venturini, allenatore di Macerata quando ero a Morrovalle in Promozione. Poi esempi di come rapportarsi con gli altri ne ho anche oggi da Jaconi, è una persona unica nel gestire lo spogliatoio e i rapporti con e fra i ragazzi.”

Se dovesse dire grazie a qualcuno, chi sarebbe? Probabilmente al professor Cerulli, a Mesi nel 1995 mi ruppi ben cinque legamenti del ginocchio, cosa molto rara il crociato posteriore. Mi dissero che non avrei sicuramente più giocato a pallone, e che avrei probabilmente avuto problemi di zoppia per tutta la vita, ma lui mi ha permesso non solo di tornare a giocare ma di disputare dopo quell’operazione gli anni più belli e soddisfacenti della mia carriera.”

Intervista di Laura Cutini

“Che emozione quel gol in Jesina - Samb”GUGLIELMO DE FEISAgente Fifa

N. 2 - Giugno 2009

Page 18: Marche In Gol n°2

18 N. 2 - Giugno 2009

La fase regionale del “Sei bravoa... scuola di calcio” si è conclusaallo stadio di Borgo Pintura,a Morrovalle, con la vittoria

dell’Ascoli Calcio che ha rappresentato leMarche nella finale di Coverciano. Cinquele scuole calcio che in rappresentanzadi altrettante delegazioni provincialihanno animato la festa di Morrovallededicata a baby delle scuole calcio dellacategoria pulcini. Della bellissima manifestazione ne parregionale del settore scolastico Floriano (foto a lato(( ) che ha vicino la stupenda manfinale perfettamente Alberto Virgili, Paoloe Sauro Saudelli dell’attività di base rispettive delegazioPartecipanti AscoliCalcio, Aesina, Camm Sant’Orso, Csi Delfino Fano, Portorecanati, Spes Valdaso.

Professor Marziali, “Sei bravo a...scuola di calcio”, lo spieghi a chi nonconosce questa manifestazione?

“Il ‘Sei bravo a... scuola di calcio’ è lamanifestazione finale riservata a scuolecalcio pertanto alla categoria pulcini.La funzione è sicuramente moltoimportante nella formazione tecnicotattica del giovane. Prima di tutto èun gioco polivalente quindi capace disviluppare più funzioni. Chiaramente losviluppo della formazione tecnico tatticaè fondamentale. Nel partitine quattro contro quattrolo svolgimento del gioco si attua sia inampiezza che in profondità dove vengonostimolati poi i comportamenti di

smarcamento, copertura, sostegno, tutte quelle funzioni che il calciatore dovrà assumere nel gioco”.

La festa fi nale un test per la salute delle scuole calcio ?

“Le nostre scuole calcio sono seguite con attenzione da parte della Federazione la quale si avvale sul territorio di tecnici

sempre più preparati e pronti per scita dei ragazzini. Lo ute delle scuole calcio he è sicuramente più ”.

nde festa, tribuna dalla quale sono ti solo applausi...

Meno male, anche se può capitare l’opposto ma non me ne sarei sorpreso. Quando assisto a feste come

queste mi risollevo, come quando vedo i bambini giocare per giocare. In queste fascie d’età dobbiamo far amare il calcio, sport meraviglioso”.

L’augurio che vuole fare a questi ragazzi ?

“Che possano continuare a fare attività sportiva: non sarà facile ma bisogna provarci”.

Della bellissima rla il delegato

giovanile e Marziali

seguito da nifestazione

pilotata da o Mandolini legati per

nelle oni. i

sempre più preseguire la cres

stato di salunelle Marchche buono”

Una grangremita

arriva

“M

“Sei bravo a... scuola di calcio”

Pagina a cura diEnrico Scoppa

Ascoli Calcio 2009

CSI Delfi no Fano

Aesina

CAMM Sant’Orso

Porto Recanati

Da sx i delegati FIGC Paolo Mantovani, Floriano Marziali, Alberto Virgili, Sauro Saudelli

Grande festa per baby calciatori, la soddisfaazione del Prof. Marziali

Page 19: Marche In Gol n°2

19

E la Sammartinese guarda ai cugini del Bikkembergs

Per la Pieve di Cagna è stata

una doccia fredda. Gelida.

Proprio mentre un paese

stava per scoppiare dalla gioia per il

primo storico salto in Promozione

è successo l’imponderabile. Prima

l’Elpidiense Cascinare è retrocessa

in Eccellenza contro pronostico

costringendo i feltreschi a

spareggiare col Potenza Picena. Poi,

nella gara-verità per la Promozione,

la beffa ai rigori. Come nel peggiore

dei sogni s’è infranto sul più bello,

a qualche millimetro dalla meta, il

sogno della Pieve di Muzzini che

ha disputato un campionato da

sballo. In nove mesi ha preparato

una torta prelibata a cui è mancata

la ciliegina più saporita.

“Una grande stagione che ci

ha lasciato con l’urlo strozzato

in gola - dice il 44enne tecnico

Claudio Muzzini, alla prima

esperienza in Prima categoria e

subito vicinissimo alla gloria -.

Certamente per un paesino come

Pieve di Cagna, una frazione

all’interno del Comune di Urbino,

la Promozione sarebbe stata una

cosa enorme ma la soddisfazione

sarebbe stata indicibile.

Purtroppo, però, l’Elpidiense

Cascinare ha perso a casa propria

con due reti di scarto e siamo stati

costretti a giocare con il Potenza

Picena contro cui abbiamo perso

ai rigori”. A Falconara, dopo lo

0-0 dei regolamentari, decisivi gli

errori dal dischetto di Spinaci e

Balducci. Il rammarico è tanto per

via di quel tiro di Becilli sul fi nire

Probabilmente non finirà in trionfo come per i cugini griffati del

Bikkembergs ma la stagione della Sammartinese resta comunque positivissima. La squadra di Fossombroneche milita nel girone B di Seconda categoria ha lottato fino all’ultimo per la promozione diretta in Prima arrivando ai playoff da quarta. Poi la vittoria della post-season di girone, prima di andare a disputare una serie di spareggi da cui, dopo lo 0-4 subìto dal San Marco Servigliano, rischia

di secondo supplementare su cui

l’estremo avversario ha compiuto

un prodigio, così come per le

cinque assenze (il portiere Marco

Rossi e la punta Gianfranco Guidi,

i mediani Antonazzo, Pierotti e

Giovannini).

“Ai ragazzi però non posso “

di uscire a mani vuote.

“Ma noi siamo soddisfattissimi - dice il presidente della Sammartinese MicheleMarcuccini -. Nonostante le assenze prolungate di Deda ed Elmazi abbiamo disputato un’annata molto buona a cui mancava solo la classica ciliegina sulla torta. Possiamo ancora metterla anche se sarà difficile. Siamo comunque contenti perché eravamo partiti per migliorare il quinto posto e i 45 punti

rimproverare nulla - prova a

prenderla con fi losofi a mister

Muzzini -. Hanno fatto una

stagione splendida perdendo solo

tre volte. Ai playoff, poi, sono

imbattuti dal momento che hanno

vinto due volte con il Gallo e una

con Santa Cecilia e Camerano. Con

il Potenza Picena non si è perso ma

pareggiato, eppure rimaniamo

con un pugno di mosche in mano”.

A dire il vero, in caso di salto in D

della Civitanovese, la Pieve degli

storici dirigenti Remo Romagnoli,

Marco Lucarini e Alfredo Pierfelici

potrebbe anche essere ripescata

ma mister Muzzini dice di non

sperarci più di tanto. Complimenti

comunque a lui e a tutti i calciatori,

a cominciare dai fratelli Vecchietti

e da Balducci, veri baluardi della

difesa, dai mediani Becilli e

Antonazzo e da bomber Marino.

(e.lu.)

della stagione scorsa”. Detto, fatto. Il quartoposto a 46 punti con cui si è chiusa la regular season già potevano soddisfare. Senza parlare poi delle gare immediatamente successive. Merito anche di un allenatore, Daniel Paoloni, che si vuole riconfermare anche se: “Non sappiamose riuscirà a rimanere con noi per impegni lavorativi- rivela Marcuccini - Anche il prossimo anno vorremmo puntare in alto ma abbiamo, come tutti credo, difficoltà nel reperire

fondi. L’intenzione è quella di riconfermare l’intero organico, vedremo”.

E la convivenza con la realtà più ricca del paese? “Ottima, sia col Bikkembergs che con il settore giovanile dell’F.C. Fossombrone. A maggior ragione adesso che abbiamo fatto uno sforzo comune per realizzare due campi sintetici per allenamenti e partite”.

(e.lu.)

Pieve di Cagna, annata strepitosa con un fi nale amarissimo

MISTER MUZZINI: “LA PROMOZIONE SAREBBE STATA UNA SODDISFAZIONE ENORME”

N. 2 - Giugno 2009

Il presidente Marcuccini: “Convivenza ottima, insieme realizzeremo due campi in sintetico”

Page 20: Marche In Gol n°2

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PESARO

N. 2 - Giugno 2009

Per la serie quando arrivare primi non è tutto. L’importante è divertirsi ed

evitare quell’ultimo posto che una volta nel ciclismo veniva sancito dalla maglia nera. A Candelara, incantevole centro collinare di 2.000 anime posto all’interno del territorio comunale di Pesaro, c’è una squadra che fa baldoria per un terzultimo posto. I Blue Sgacc 98, dove Sgacc è l’acronimo di Società giovanile amatoriale calciatori candelaresi, nei suoi tre anni di militanza in Terza categoria erano arrivati sempre ultimi. Non quest’anno, dal momento che nel girone B si sono messe dietro Gabicce e Sant’Angelo con 20 punti globali che costituiscono il record societario.

Cinque pareggi e cinque vittorie in 26 partite non sono bottino disprezzabile per chi si ritrova al campo dopo otto ore di lavoro al solo scopo di divertirsi assieme agli amici prendendo a calci problemi e pallone. Il risultato sportivo passa in secondo piano anche se la maglia nera di ultima della classe cominciava a pesare. Ecco perché a Candelara, a bocce ferme, comprensibile la soddisfazione sfociata in una cena con amici e fi danzate alla Società operaia di mutuo soccorso.

Oltre al presidente Umberto Del Pivo che è anche l’allenatore (a proposito, pure volendo come faceva a esonerarsi?), c’erano tutti i calciatori e i sostenitori, a cominciare dai membri dell’associazione culturale Candelara in festa. Tutti a leccarsi i baffi davanti ai manicaretti di pesce cucinati al momento da un imprenditore ittico venuto da Fano con tanto di brace, pentolone e camioncino.

Si diceva dell’associazione Candelara in festa che sta per alzare il sipario su Arti e mestieri al castello (10, 11 e 12 luglio prossimi). La macchina organizzativa di due famose manifestazioni incentrate sulla rievocazione dei tempi che furono è vicina alla squadra di calcio. Il segno tangibile di realtà che si aiutano vicendevolmente. Per la gioia di Del Pivo che è pronto a farsi da parte ma solo come mister. “Siamo contenti della stagione appena conclusa -ha detto colui che ha accettato la presidenza nonostante i problemi di sopravvivenza che ogni realtà così piccola ha puntualmente ogni estate -. Non siamo arrivati ultimi e ci siamo divertiti. La partita più bella? Sicuramente la penultima”. Chiaro il riferimento al derby col Novilara, 5 chilometri di strada,

difensori Filippo Dini, Nicola Federico, Riccardo Gasparini, Andrea Grassi, Simone Mencarelli, Massimo Razzi e Gianluca Valentini, i centrocampisti Diego Biondi, Fabio Biondi, Mirco Clementi, Lorenzo Donzelli, Marco Ena, Simone Giunta, Davide La Volpicella e Daniele Massi. I punteros sono Giovanni Agostini, Filippo Aguzzi, Giuliano Flamini, Davide Marinoni e Gabriele Pacini. Un plauso a loro e ai dirigenti Daniele Bresciani,

ancor meno in linea d’aria. I fotogrammi di quel 2-1 sono stati proiettati durante la cena di fi ne stagione a testimoniare un orgoglio di paese che va oltre il semplice giocare a calcio.

Allora eccoli, a uno a uno, i protagonisti della stagione da record dei Blue Sgacc in Terza categoria girone B. Dal sito internet (www.candelaracalcio98.it) prendiamo i portieri Marco Agostini e Andrea Gentiletti, i

Lorenzo Montesi, Lorenzo Pucci e Fabrizio Renzi, oltre al presidente-allenatore Umberto Del Pivo. A proposito, pres.: siete arrivati terzultimi e va bene così ma se le cose non fossero andate bene? Come si faceva con l’esonero? “Il prossimo anno per togliermi dall’impaccio faccio allenare qualcun altro”. Potenza del pallone, potenza della passione allo stato più puro e giocoso.

(e.lu.)

Il record del Blue Sgacc Candelara

Peglio, quando 45 secondi costano la Prima categoriaIl presidente Paolini: “Stagione estremamente positiva grazie al buon lavoro di mister Lulli”

Per la prima volta (in Terza categoria) non chiude il campionato all’ultimo posto

“Per 45 secondi abbiamo perso un campionato”. Una frase, quella del presidente Leonardo Paolini, che

dà il senso di quanto il Peglio fosse arrivato a un passo dalla meta. Niente da fare però. Anche il prossimo anno si giocherà in Seconda categoria per via d’una rete del sammartinese Fiorani che ha estromesso i ragazzi di Lulli dal triangolare decisivo.Rammarico sì in casa Peglio, ma anche la consapevolezza d’aver fatto il possibile arrivando non lontani dalla promozione dopo aver concluso la stagione regolare al quarto posto del girone A di Seconda in coabitazione - però - con altre due squadre. “Resta una

stagione molto positiva - commenta Paolini, da 31 anni consecutivamente alla guida del Peglio come presidente -. Eravamo partiti per centrare i playoff e ci siamo riusciti, arrivando anzi anche a vincere quelli del nostro girone. Poi il triangolare da cui siamo usciti sconfi tti solo all’ultimo. Mister Augusto Lulli ha fatto proprio un buon lavoro”.

E il prossimo anno? Il Peglio punterà ancora in alto per cercare di tornare in Prima categoria?“Vedremo - non si sbilancia il presidente -. Proprio in questi giorni stiamo defi nendo obiettivi e strategie

con una serie di riunioni. Quel che è certo è che mister Lulli rimarrà alla guida della squadra. Per il resto vedremo, perché la crisi generalizzata ha fatto tirare indietro alcuni sponsor. Per ovvi motivi dovremo ridimensionare il budget. Vorremmo tenere l’intelaiatura dell’attuale squadra ma dobbiamo parlare coi calciatori. L’esigenza è quella di ridurre i rimborsi spese”. Idee chiare e piedi ben piantati a terra: la fi losofi a giusta per ripartire nel migliore dei modi in vista delal nuova stagione agonistica.

(e.lu.)

Page 21: Marche In Gol n°2

Real Montecchio, progetto vincente

I Giovanissimi del Futbol festeggiati dal sindaco di Pesaro

Futbol Pesaro campione. Per una squadra,

la prima, che coglie l’Eccellenza dopo playoff di Promozione scanditi da un percorso netto (quattro vittorie su quattro), ce n’è una, quella Giovanissimi, salita sul tetto della regione. A Castelfi dardo, in campo neutro, i ragazzini terribili di mister Giorgio Clementoni hanno battuto la Jesina per 2-1. Decisive le reti di Rossi e Pace per un team che annovera diversi elementi dell’ex Vis Pesaro 1898.

Quando quella gloriosa società fallì per colpe altrui, molti di quei prospetti tacchettati passarono col direttore Leandro Leonardi all’Fc Pesaro, club nato con la benedizione dell’amministrazione comunale pesarese tant’è vero che lo stesso sindaco della città di Rossini Luca Ceriscioli ne assunse la presidenza. Quindi via col Villa Pesaro e quindi Futbol, in un balletto di nomi e compagini che non ha intaccato doti ed ambizioni grazie ai responsabili animati da passione e competenza Maurizio Sabattini e Pietro D’Anzi. Detto che Ceriscioli, sindaco di Pesaro negli ultimi cinque anni,

Al di là di ogni più rosea AAprevisione. Il AA Real MontecchioAA ha concluso

i vari campionati giovanili con risultati confortanti sia in chiave presente che in ottica futura. Non male considerando che la scorsa estate la società di Angelo Ghiselli è ripartita praticamente da zero affi dando il progetto di riorganizzazione dell’intero settore giovanile a un cavallo di ritorno come Gabriele Benedetti. Tanti i momenti esaltanti delle squadre di piccoli “realisti” tacchettati. Su tutte la vittoria per 3-2 della squadra Juniores allenata da William Piermattei sui cugini del Fano. Un’impresa tutto cuore e tecnica, simbolo d’una stagione vissuta di rincorsa a dribblare iniziali incertezze societarie. Sono stati valorizzati tanti ragazzi più giovani dei limiti richiesti (annate ’92-’93) al contempo ponendo le basi per una riorganizzazione di tutto il settore giovanile biancorosso grazie a un uomo che si è ispirato a una guida che ha lasciato il segno. “Ho iniziato col grande maestro Sante Vigo - racconta il responsabile unico delle giovanili del Montecchio Gabriele Benedetti -. Lui è stato

era il presidente dell’Fc Pesaro, quando i Giovanissimi regionali di Clementoni hanno vinto il titolo si sono ritrovati al rientro a casa proprio il primo dei rossiniani. Il sindaco che li stava aspettando si è complimentato con ragazzi e dirigenti, andando a cena proprio con i componenti principali della società del presidente Claudio Pandolfi e di Giuliano Castellucci. Questi i Giovanissimi regionali del Futbol Pesaro 1898 campioni delle Marche andati a referto contro la Jesina: Lanciaprima, Scalini, Quaranta, Dominici G., Alacqua, Ripanti, Pieri, Dominici E., Olei, Antonioli, Rossi, Federici, Pace, Ridolfi , De Tomaso, Baronciani, Vagnini. Complimenti a tutti loro. Il Futbol che sta per tornare Vis può dormire sonni tranquilli. Il che, in tempi di vacche magre dal punto di vista economico, non è poco.

(e.lu.)

un’istituzione per tutto il nostro movimento calcistico. Grazie a lui sono stati lanciati tanti giovani, tra cui quel Gigi Sacchi che è stato il primo e l’unico montecchiese che fi nora abbia calcato i prosceni della A”.

L’obiettivo della Juniores affi data a un trainer sempre sul “pezzo” come William Piermattei era quello di ricreare un gruppo capace di crescere anno dopo anno e mostrando le carte in regola per un eventuale salto in prima squadra. Ai “veterani” Montanaro, Ghiselli, Marzoli, Seminara, Diomede, Cambrini, Boccioletti, Pandolfi , Giunta, Zaffi ni, Mazzoli e Sanchioni si sono uniti Bartolucci e Scarcella (dal Villa), Abdja (dall’Ostra), Crupi e Moretti (dalla “vecchia” Vis). Rispetto alla scorsa stagione in cui si erano raccolti soltanto 10 punti che avevano signifi cato ultimo posto in solitaria, quest’anno il Real si è arrampicato ben oltre quota 20 nonostante l’inesperienza di sei Allievi classe ’92 come Magi, Olivieri, Carciani, Costantini, Cerbara e Falcioni (quest’ultimo partito a dicembre per il San Marino).

Applausi alla Juniores ma a tutto il settore giovanile “realista” arrivato

a 225 ragazzi che si sono allenati tra le strutture di Montecchio, Osteria Nuova e Borgo Santa Maria gestiti agli ordini di 17 tecnici tra cui spiccano due allenatrici di Primi calci come Evelina Langella ed Elena Venerandi. Ottimo il lavoro dell’allenatore dei portieri Marchiani e del preparatore atletico Vito Sorgente, della fi sioterapista Francesca Ciaroni e dei dirigenti Mirco Carciani, Giancarlo Valeri, Piero Filippini, Stefano Nardini e Gabriele Carducci.

“Per allestire gli Allievi - ricorda il iresponsabile Gabriele Benedetti - abbiamo dovuto lottare contro il tempo andando a pescare anche ragazzi che fi no a ieri, al calcio, avevano giocato solo per strada. Grazie anche al grande lavoro di mister Fabrizio Ruggeri siamo arrivati al di là di ogni aspettativa con ragazzi del ’92 e ’93 giunti secondi in classifi ca dietro solo al Villa San Martino. I Giovanissimi poi si sono salvati agevolmente. Per noi e per tutto il paese questo deve essere motivo di grande orgoglio e uno stimolo a crederci ancora di più”.

PESARO

di Emanuele Lucarini

Obiettivo centrato: con Benedetti le giovanili fanno furore

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et

21N. 2 - Giugno 2009 SPECIALE GIOVANISPECIALE GIOVANI

Page 22: Marche In Gol n°2

22

Dopo aver ottenuto il lasciapassare per la fi nalissima, vincendo

il playoff del girone B di Prima categoria, il Camerano viene superato ai supplementari da un indomito Pieve di Cagna (Prima categoria girone A), abile a spuntarla 2-1 ai tempi supplementari, guadagnandosi il sudatissimo pass per la

Promozione. Il vero rammarico per il team di Giorgio Pantaleone(foto a fi anco(( ) è quello di non esser riusciti, in vantaggio di un gol, a sfruttare l’espulsione di Rossi, portiere del Pieve di Cagna: terminati i cambi la squadra pesarese ha mandato in porta un giocatore. Sembrava fatta, a quel punto, per il Camerano e invece l’incubo era in agguato dietro l’angolo: “Da quel momento in poi però noi non siamo più riusciti a calciare in porta e loro, poco dopo, hanno pareggiato. Nei supplementari - racconta il DS cameranese Andrea Belli - il Pieve ha siglato subito il 2 a 1 e per noi è stato il colpo del kappao”. Dal punto di vista psicologico un colpo durissimo per una squadra che, in pratica, aveva la Promozione in mano.

Si spera nel ripescaggioSi attende ora di conoscere il

futuro del Camerano, in corsa per un possibile ripescaggio: “Vediamo cosa accadrà in D e Eccellenza, di conseguenza siamo in attesa di sapere se si libera un posto in Promozione per noi – conclude il dirigente gialloblu -, successivamente la nostra attenzione è rivolta al 15 luglio, giorno in cui scadranno le iscrizioni: in quella data vedremo cosa sarà cambiato negli scacchieri dei vari tornei”. Un punto fermo, in vista della prossima stagione però è già in cassaforte: il gruppo.

Un gruppo compattoA tal proposito il DS Belli svela un retroscena che chiarisce nel migliore dei modi quale sia l’armonia all’interno dello spogliatoio. Lo stesso direttore sportivo, all’indomani della sconfi tta con il Pieve, ha inviato un sms a tutti i ragazzi per confermare

che il blocco della squadra rimarrà inalterato, a prescindere dalla categoria che si va ad affrontare. Proprio su questo chiude Belli: ”Il gruppo assemblato infatti è veramente fantastico e sicuramente, il prossimo anno, sarà la nostra arma vincente”, che sia Prima o Promozione. Una stagione dai numeri importanti

quella appena conclusa: terzo posto in classifi ca, successo nei playoff del girone grazie alla fi nalissima vinta a Falconara sul Borghetto. Se la speranza di approdare in Promozione è legata ai ripescaggi dunque la prossima stagione inizia con basi importanti e solidissime, dalle quali ripartire verso traguardi importanti.

“Speriamo nel ripescaggio”

IL DS BELLI CONFERMA IL GRUPPO

TRAMITE UN SMS!

CAMERANO

San Biagio, Danilo Tacchi inizia il sesto anno

La conferma è arrivata nelle a conferma è arrivata nelle

Danilo Danilo(foto) sarà anche (foto) sarà anche

per la prossima stagione per la prossima stagione l’allenatore della prima l’allenatore della prima squadra del San Biagio. squadra del San Biagio.Si tratterà dunque del Si tratterà dunque delsesto anno consecutivo sesto anno consecutivoper un binomio quanto per un binomio quantomai vincente, che ha già mai vincente, che ha già fatto miracoli, prima in Seconda fatto miracoli, prima in Seconda

(due salvezze storiche). L’accordo (due salvezze storiche). L’accordo

e pronto a nuove sfi de. E anche la

legittime per cambiare pagina. legittime per cambiare pagina. valutate solo se fossero state più valutate solo se fossero state più lascerà ma ciò rappresenta un lascerà ma ciò rappresenta un

“Resto qui perchè mi trovo benissimo: è l’ambiente ideale per me”

N. 2 - Giugno 2009

Page 23: Marche In Gol n°2

L’Agugliano Polverigi riparte per la prossima stagione da un rinnovato assetto societario con un nuovo

presidente, Roberto Trombettoni (nella foto): “Ho deciso di intraprendere questa avventura perchè sono un appassionato di calcio – afferma il massimo dirigente - spero di poter portare il mio contributo all’Agugliano Polverigi sotto il profi lo organizzativo e tecnico. Abbiamo confermato intanto l’allenatore Rossini anche per la prossima stagione e abbiamo inoltrato richiesta di ripescaggio per la prima categoria”. Dunque buoni propositi e speranze di ripescaggio, che date le dimensioni della crisi che assorbe anche il mondo del calcio, potrebbe essere più che concreta: “Confi diamo per la prossima stagione di valorizzare i giovani del vivaio, per creare una squadra di giocatori del posto che integri oltre ai veterani in prima squadra anche i giovani della juniores, che certamente saranno utilizzati dall’allenatore. Questo è Sarà Lorenzo Tenenti (foto ((

sotto) l’allenatore incaricato di riportare la Falconarese in

Promozione. Il club biancoverde, neoretrocesso in Prima categoria, ha deciso di affidarsi all’esperto Tenenti per il delicato ruolo di allenatore-giocatore. Tenenti, nato a Jesi ma cresciuto calcisticamente a Falconara, dove risiede tuttora, è un difensore centrale che ha fatto le fortune di Piano San Lazzaro, Castelfrettese e Castelfidardo, ed è reduce dall’esperienza al Vallesina. Compirà 36 anni il prossimo 22 giugno e non è alla sua prima esperienza da allenatorea Castelfidardassunto la guidle dimissioniportando la terzultimo popunto dai plapuntato su diuomo espertodetto il presidBastianelli giocatore che bene, per aveallenato aB a r b a r a , dotato di o t t i m ec a p a c i t à

il nostro obiettivo principale, ovviamente sia nel caso in cui fosse Prima, che Seconda categoria”. Nel frattempo, in attesa di sapere quale sarà la categoria del prossimo anno, il presidente esprime parole di ringraziamento

per la precedente gestione. “Volevo congratularmi con la passata gestione sotto tutti gli aspetti sia per il bilancio che per l’organizzazione societaria portata avanti con grande serietà in questi anni, e con i ragazzi per gli ottimi obiettivi raggiunti il secondo posto e la conquista della Coppa Marche”. L’organigramma societario è così composto dal presidente Roberto Trombettoni, il vice presidente Renzo Antonini, il responsabile della prima squadra Simone Pelonara,

l’allenatore della prima squadra Giorgio Rossini, il responsabile e allenatore della juniores Francesco Beccaceci e il responsabile del settore giovanile Gilberto Fossati.

umane e tecniche. E’ di Falconara e ha già vestito la casacca del nostro club, quindi è stata anche una scelta fatta in linea con la nostra politica di puntare su ragazzi del posto. E’ un giocatore che ci sarà utilissimo in campo, ci siamo convinti di affidargli anche la conduzione tecnica per le sue caratteristiche, che fanno sì che sia sempre stato una guida per i suoi compagni”. La Falco riparte dalla Prima categoria con rinnovate ambizioni: “C’è un progetto importante, che credo ci ponga tra le squadre che lotteranno

per i primi posti, senza follie he corrono non . Puntiamo a are il gruppo nno, inserendo

ragazzi che sta scommessa. unque di poter conarese agirà tale da poter la prossima

ne un ruolo da agonista”.

Agugliano Polverigi:Trombettoni nuovo presidente

Alla Falconarese comanda...Tenenti!

Trozzi: ecco laReal Cameranese che voglio

Massimiliano Trozzi (nella foto) neo direttore sportivo della Real Cameranese introduce gli obiettivi

principali della nuova stagione: “Stiamo andando avanti con la politica da cui siamo partiti tre stagioni fa, con i ragazzi del posto, cercando di migliorare il quinto posto ottenuto quest’anno – afferma il ds - non abbiamo ancora fatto grandi cose, dobbiamo ripartire, abbiamo confermato in blocco il gruppo dello scorso anno e iRoberto Scandali e stiamo cerun attaccante e un centrocampche siano possibilmente Camerano”. Oltre a defi nire gli asprincipali, approfondisce quellicaratterizzeranno la squadra esocietà, non nascondendo che quello principale è il passaggio in Prima categoria, quest’anno solo sfi orato con il raggiungimento dei playoff: “Vogliamo che l’unità sia il

nostro punto forza, abbiamo due società, una di calcio a cinque e una di calcio ad undici, per avere un gruppo più forte quest’anno ci siamo coalizzati e stiamo facendo quadrato attorno alle due squadre tutti insieme come dirigenti, essendo presenti in pianta stabile anche con Rabini e Mignanelli per cercare di fare il salto di categoria. La mia politica – afferma Trozzi - è ottenere il massimo dei risultati dal gruppo

che abbiamo. Siamo una squadra affi atata rsone, un gruppo spettacolare, amo magari la mancanza di

à tecnica con questa nostra eristica. Le nostre priorità sono ncipalmente: arrivare presto a salto di categoria, continuare

rare con i ragazzi del posto, e sa importante, migliorare il rapporto con l’altra società

di Camerano, se così fosse sarebbe certamente un bene per tutto il paese”.

ANCONA

23

I biancoverdi ripartono da l’ex mister del Vallesina

Il nuovo DS illustra l’obiettivo della prossima stagione

N. 2 - Giugno 2009

o in blocco il mister rcando pista,

di spetti i che e la

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ua prima esperienza, perché proprio

do nel 2007 ha da tecnica dopo di Calcabrini

squadra dal osto fino ad un ayoff. “Abbiamoi lui, perché è uno e vincente – ha dente Damiano

–. Unnnnnnnnnnn conoscoo

erlo a

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lo consentono.non smantelladello scorso agiovani e accettano quesMi sento comdire che la Fal

in maniera trecitare

stagionprota

Page 24: Marche In Gol n°2

24

Undici anni di storia, due promozioni in Seconda categoria, l’ultima giorni

fa, vincendo la lotteria dei playoff. Il Collemarino 98 può fi nalmente brindare, dopo aver piegato prima il Candia e poi il Falconara. Non sono bastati i tempi regolamentari, ci sono voluti i supplementari alla squadra anconetana per alzare le

braccia verso il cielo. Nel secondo tempo supplementare la stoccata vincente di Alessandro Pavoni che ha fi ssato defi nitivamente il punteggio sul 3-2. Tradotto: conquista della Seconda categoria. “Le vittorie sono tutte belle, ma se la promozione di quattro anni fa è stata sofferta, questa sicuramente si è rivelata favolosa”, le parole di ”

Gianni Sarta, direttore tecnico. Il Collemarino manca dalla Seconda categoria da due stagioni. Una promozione non a sorpresa, visto che il Collemarino era indicato da molti al salto di categoria. Una vittoria che Sarta vuol dedicare “a noi stessi, alla squadra, agli sponsor che ci sostengono e che sono importantissimi”. Adesso un

po’ di meriato riposo, poi inizierà il mercato anche se il Collemarino ha fatto suo il detto che “squadra che vince non si cambia”. “La nostra intenzione è di fare solo qualche piccolo innesto. Magari uno in ogni ruolo escluso il portiere. Per il resto la squadra è valida così”. Il tutto per centrare una tranquilla salvezza? Sarta non pone limiti alla provvidenza: “Vedremo. Partiamo per far bene”. Detto così il Collemarino 98 ha voglia di stupire ancora. Una società giovane, ma che può contare su quasi cento tesserati, con squadra Juniores e di calcio a 5. I protagonisti della promozione dalla Terza alla Seconda allenati da mister David Urbinati: Paolo Pasqualini, Claudio Iobbi, Luca Paletti, Andrea Natalucci, Yari Amico, Marco Burattini, Orfeo Bedini, Andrea Talevi, Mirko Sordoni, Simone Falaschini, Banta De Carlo, Daniele Scupp a, Mattia Casaccia, Andrea Gambella, Claudio Carletti, Luca Giustizi, Mattia Bibbona, Andrea Rocchi, Nicholas Di Meo, Francesco Orsetti, Alessandro Pavoni, Lorenzo Bolognini, Stefano Antonicelli, Lorenzo Boriani, Christian Pisciotto e Marco Lamberti.

Un’annata diffi cile da dimenticare in casa Borghetto, quella appena

trascorsa. Il quinto posto ottenuto al termine di una stagione regolare vissuta su ritmi eccezionali e l’eliminazione della corazzata Loreto nella semifi nale playoff, hanno portato la squadra del presidente Francesco Pietropaolo a disputare la fi nale playoff poi persa contro il Camerano calcio. Traguardo storico e di assoluto prestigio per la formazione di Monte San Vito che ha fatto gioco, per tutto l’arco della stagione, sulla solidità di un gruppo estremamente compatto: nessun giocatore in doppia cifra in quanto a reti realizzate ma oltre quindici giocatori in gol testimoniano di come tutti si siano messi a disposizione della causa. In vista della prossima stagione il sodalizio anconetano ha intento deciso di non continuare il rapporto con Maurizio Morsucci, artefi ce di questa splendida cavalcata verso la fi nale playoff. In panchina siederà Massimo Pasquininella foto), tecnico proveniente

dal Cupramontana, già alla guida del Borghetto nel corso degli anni Novanta.

Il Collemarino brinda al ritorno in Seconda categoriaANCONA

BORGHETTO

Sarta: “Vittoria dedicata a noi stessi, alla squadra e agli sponsor”

N. 2 - Giugno 2009

Borbotti e un gol da 250.000 Euro

Cambio in panchina

SStefano Borbotti (tefano Borbotti (fotoffffoto((((((foto) ha ) ha Un tira e molla durato quasi Un tira e molla durato quasi il pacco numero 2 con il quale il pacco numero 2 con il quale

cinque anni, sono convolati cinque anni, sono convolati

Dalla Vigor Castelfi dardo ai pacchi di ‘Affari tuoi’

Pasquini nuovo allenatore

Page 25: Marche In Gol n°2

25

Evviva il tifo nei piccoli stadi

10 e lode al gruppo“Ultras Sassoferrato Genga”

Il calcio è passione, batte forte il cuore quando la tua squadra vince, ti viene da

piangere quando te ne torni a casa dopo una sconfi tta. Il calcio

ssione, è tifo. E non ano le categorie, conta il e. Come quello che batte ro al petto dei ragazzi fanno parte del gruppo ras Sassoferrato nga, squadra di onda categoria. Ecco la o storia. I primi segni a Sassoferrato stava

scendo un vero proprio o si sono cominciati a tare nel 2004, un gruppo pochi ragazzi fondavano GASG (Gruppo Alcolico assoferrato Genga)

solo tre di questi eguivano la loro squadra, n casa e in trasferta, e magari saltando anche atrimonio della sorella er puntuali allo stadio

la domenica pomeriggio. Poi, nel corso degli anni, si sono un pò ‘perfezionati’, sono riusciti a coinvolgere più persone, si sono armati di tamburo, bandiere, striscioni e di tanta passione. Ad oggi nel loro gruppo si contano circa 20 ragazzi dai 18 ai 30 anni. Stanno crescendo. Sono gemellati con i tifosi di un’altra squadra che milita nella stessa categoria, il Montemarciano, e ultimamente stanno coinvoilgendo molti giovani nell’organizzazione di varie coreografi e come quella recentemente realizzata all’andata play-off contro il Dorica Torrette (vedi le foto). E’ raro vedere un tifo così appassionato, così motivato, così fedele ad una squadra di una categoria piccola, come la Seconda. Che dire a questi baldi giovani? Bravi. Il calcio è bello anche perchè ci sono storie da raccontare come le vostre.

ANCONA

N. 2 - Giugno 2009

Filottrano, Luchetta: “Bicchiere mezzo pieno”

Un po’ di rammarico

in casa Filottrano

(Prima categoria) per

il traguardo play-off sfumato

proprio negli ultimi minuti di

campionato, in una stagione che

verrà sicuramente catalogata

come estremamente positiva per

tutto l’ambiente. La squadra del

presidente Paolo Santoni è

stata in corsa fino all’ultimo per

centrare gli spareggi promozione

ma la stagione, secondo il

tecnico Cristiano Luchetta,

confermato anche per il prossimo

anno, rimane comunque buona:

“Sono positivo per natura

e nella vita vedo sempre il

bicchiere mezzo pieno, quindi

analizzando l’intero campionato

mi sento di affermare che i 45

punti che ci hanno permesso

di chiudere al sesto posto sono

un traguardo importantissimo.

Ma il traguardo più bello che

abbiamo raggiunto è senza

ombra di dubbio l’armonia e

l’intesa instaurati con l’ambiente

filottranese”. Forse decisivo

per la mancata conquista del

piazzamento play-off un girone

di ritorno dai numeri non

eccezionali: “Immaginavo un

calo di tensione da parte del

gruppo, anche se non pensavo

che si sarebbe protratto per così

lungo tempo. Comunque restare

in corsa fino alla fine è stato

entusiasmante - conclude il

tecnico osimano - e sicuramente

lascia nei nostri cuori la voglia

di migliorarci per il futuro.

Vorrei ringraziare la società

che per prima ha creduto in

me, mettendomi a disposizione

una rosa di ragazzi fantastici

e i tifosi che ci hanno seguito

dappertutto”.

casa dopoè pascontacuoredentrche fUltrGenSecolorochenastifonotdi pil GSae seinm

il maper esse

Page 26: Marche In Gol n°2

26

Il Vallesina trionfa al ‘Brugiamolini’IN ARCHIVIO L’EDIZIONE NUMERO 23 DEL TORNEO RISERVATO ALLA CATEGORIA JUNIORES

LORETO

L’edizione numero 23 del Memorial “Brugiamolini” riservato alla categoria Juniores ha scritto nel

suo ricchissimo albo d’oro il nome Vallesina calcio che in finale ha battuto la Filottranese, sconfitta per la seconda volta consecutiva in finale. Il Vallesina invece centra il successo alla sua prima partecipazione a questa manifestazione che, nella passata edizione, aveva visto trionfare la Dorica Torrette. Le semifinali hanno messo a confronto di fronte le vincenti dei quattro gironi: San Marcello (girone A), Vallesina calcio (girone B), Dorica Torrette (girone C), Filottranese (girone D). Prima semifinale tra Filottranese e Dorica Torrette: gara di indubbio valore tecnico e assolutamente godibile in cui le due formazioni di certo non si sono risparmiate; alla fine vince 2-1 la Filottranese ma la compagine dorica mette in mostra trame di gioco ed elementi di assoluto valore. Nella seconda semifinale si affrontano San Marcello e Vallesina calcio che, all’esordio assoluto nel “Brugiamolini”, centra la qualificazione alla finale superando i diretti concorrenti:

un’autentica impresa. La finale dunque vede di fronte il Vallesina e la Filottranese, è chiaro fin da subito che le emozioni non mancheranno. Vallesina in vantaggio con Sow e replica della Filottranese grazie a Gigli. Nemmeno il tempo di esultare che il Vallesina si riporta in vantaggio con Campanelli che, oltre a siglare il 2-1 definitivo, si aggiudica il titolo di capocannoniere della manifestazione con nove centri all’attivo.

L’ALBO D’OROIl “Brugiamolini”, nato nel 1987, va in archivio con un bilancio sicuramente positivo. La prima edizione fu vinta dall’Audace di Recanati, capace di confermarsi anche l’anno successivo. Nelle edizioni seguenti vittorie per Villa Musone (’89), Camerano (’90-’91-’92), Ancona (’93-‘94), Collemar Pescatori (’95-’96-’97), Spes Jesi (’98), Splendorvitt (’99), Castelfidardo (2000), Folgore Largo Europa (‘01), Chiaravalle (‘02), Cral Palombina Vecchia (‘03), Aesina (‘04), Castelplanio Angeli (‘05), Falconarese (‘06), Real Vallesina (‘07), Dorica Torrette (‘08), Vallesina Calcio (‘09).

(Enrico Scoppa)

ANCONASPECIALE GIOVANISPECIALE GIOVANI

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In evidenza il bomber del Vallesina Campanelli: con 9 reti si aggiudica il titolo di capocannoniere

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1° Classifi cata - Vallesina Calcio

2° Classifi cata - Filottranese Calcio

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Dopo due stagioni in Prima categoria il Potenza Picena centra il ritorno

in Promozione al termine di una stagione che defi nire emozionante è quantomeno riduttivo. Dopo il quarto posto ottenuto in campionato e la conseguente qualifi cazione ai playoff l’undici giallorosso ha inanellato cinque gare da dentro o fuori con una grinta e un carattere incredibile. Ultima in ordine di tempo lo spareggio fi nale disputato al Roccheggiani di Falconara contro il Pieve di Cagna, concluso ai calci di rigore con il successo 5-4 maturato grazie ai due penalty parati da Morlacco e al rigore decisivo trasformato da Proculo che ha fatto esplodere l’entusiasmo dei sostenitori giallorossi che ritrovano cosi una categoria più ‘familiare’ (vista la lunga militanza) come la Promozione.

La gioia di MontellaSoddisfazione e gioia che vengono confermate dalla parole del segretario Andrea Montella: “L’emozione di questo successo supera ogni cosa, è quasi banale dirlo ma è cosi. Tutto questo nonostante abbiamo avuto problemi di formazione, in particolare in chiave difensiva, senza eguali: cinque difensori fuori negli ultimi mesi e nelle gare che contano. Molti hanno sottolineato che nella fi nale di Falconara, vinta sul Pieve di Cagna ai calci di rigore, la squadra pesarese si fosse presentata priva di cinque elementi ma nessuno ha messo in evidenza che problemi simili, se non maggiori, li abbiamo vissuti per tutto il girone di ritorno. Per questo motivo ho parlato chiaramente di

una autentica impresa e devo dire grazie a questi magnifi ci ragazzi, guidati in campo dalla classe di un elemento impareggiabile come Jonathan Proculo”. Questa emergenza costante ha comunque avuto il merito di mettere in evidenza giovani elementi locali: “Faccio un esempio su tutti: Ilario Vissani, classe 1990, schierato in campo nelle ultime cinque gare a dimostrazione della nostra ferma intenzione di dare spazio al nostro settore giovanile: in questo senso il campionato di Promozione aiuta anche per la regola dei fuoriquota”.

Il carisma di mister SantoniCitazione particolare per il tecnico Giuseppe Santoni che ha saputo guidare questo gruppo alla vittoria fi nale: “Posso solo parlare bene di mister Santoni: non lo conoscevo personalmente ma ho avuto modo di farlo in questa stagione e credo che l’aggettivo che lo contraddistingua meglio sia carismatico. Riesce sempre a tirare fuori il massimo dalla squadra che non si è mai risparmiata. Un autentico trascinatore dotato di grande carattere”.

Mille diffi coltà sopraggiunte a livello di infortuni, un cambio in panchina (Santoni subentrato in corso d’opera a Mazzieri) e una lunga serie di spareggi al cardiopalma: il Potenza Picena ha cosi dimostrato di saper superare di diffi coltà facendo gruppo e compattandosi sempre di più con una società presente ed attenta. La voglia di ritrovare la Promozione perduta due stagioni fa ha fatto il resto e il traguardo fi nale è il giusto premio per questa squadra.

Il ritorno in Promozione, dopo due stagioni in Prima, arriva al termine di due fi nali vinte ai calci di rigore

Immagini delle fi nali vinte dal Potenza Picena.Foto di Luca Borroni

www.potenzapicenacalcio.com

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Potenza Picena olè!Potenza Picena olè!

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Nel primo anno in Terza categoria, arriva la prima promozione della

storia per la Vigor Montecosaro, società nata appena un anno fa. Una squadra composta da giovani e diretta da giovani, lo stesso presidente, David Seghetta ha 29 anni, così come gli altri componenti della società. E’ stato un campionato intenso per i ragazzi guidati da

come obiettivo quello di far bene ma ancor prima di creare un grande gruppo. Abbiamo lottato fi no alla fi ne con l’Aries in campionato, nei playoff abbiamo lavorato tutti insieme e abbiamo vinto una partita importantissima con la Corva che è stata in fondo anche lo specchio del campionato: siamo partiti male, poi siamo stati raggiunti e infi ne abbiamo

vinto”. Una gioia grande per la società nuova di zecca, che affronterà la Seconda categoria senza dubbio mantenendo il suo punto di forza, il gruppo: “Una promozione in Seconda arrivata quasi a sorpresa – afferma ancora il massimo dirigente della Vigor - non eravamo partiti certo per vincere, questo era la nostra prima stagione in Terza

categoria. Un grande gruppo composto in maggioranza da giovani il nostro, che ha lavorato duramente ed è riuscito a raggiungere un grande obiettivo. Non abbiamo ancora messo nero su bianco per il prossimo campionato, ma sappiamo già che l’ossatura di questo gruppo che si è creato resterà e verranno fatti solo alcuni innesti d’esperienza ovviamente per affrontare un campionato impegnativo come quello di Seconda categoria”. Quale è stata la ricetta giusta per ottenere in una sola stagione un risultato così importante? “Le cose sono andate tutte per il verso giusto, quando siamo andati in diffi coltà la società ha saputo spronare la squadra nel momento e nel modo giusto facendo quadrato attorno ai giocatori. Devo ringraziare giocatori come Guidotti, il nostro portiere che ha guidato la nostra difesa insieme a Cipriani, Cesca che ha messo a segno 29 reti fra campionato e play-off e il grande lavoro di tutti del mister e dei ragazzi. Il nostro segreto è stato questo, la grande coesione in così poco tempo che si è creata e il rispetto reciproco”.

mister Camilletti in panchina, il campionato regolare è terminato con il secondo posto alle spalle dell’Aries Trodica, e poi è iniziato il cammino nei playoff. Ma i ragazzi hanno sorpreso tutti, e nella fi nale fra gironi con la Corva è riuscita ad agguantare la Seconda categoria. “E’ stata una grande soddisfazione – commenta il presidente Seghetta - avevamo

E ‘Il Punto’ Mogliano riparte da Bianchiniesperienza è stata una grande soddisfazione”. Una prima stagione senz’altro positiva, uno dei due obiettivi principali è stato raggiunto, ammette lo stesso tecnico: “E’ stato il mio primo anno da allenatore e il presidente mi ha chiesto proprio questo, creare un bel gruppo, credo proprio di esserci riuscito. Per quanto riguarda invece il farli crescere mentalmente,

altro obiettivo posto dalla società penso che ci vorrà ancora un po di tempo e restare insieme anche la prossima stagione sarà fondamentale. Non facciamo campagna acquisti è un bellissimo gruppo sono tutti amici e forse questo può essere l’ingrediente in più per il prossimo anno superando anche il record di 26 punti che abbiamo conquistato”.

Il punto Mogliano riparte dal gruppo e dall’allenatore, come ci conferma lo stesso

tecnico Andrea Bianchini(nella foto), con l’obiettivo, ovviamente di migliorare i risultati: “Sicuramente l’obiettivo è di migliorare la posizione della stagione precedente, cercando di lasciare più possibile invariato questo gruppo, per far si che

cresca ancora mentalmente e che nella prossima stagione si possa anche migliorare quanto fatto fi nora – afferma il mister alla prima esperienza in panchina - sono quasi tutti giovani del posto, noi vogliamo farli divertire, lo scorso anno ci siamo riusciti a creare un bel gruppo, i ragazzi non si sono mai allonanati dalla squadra, e per me in quanto alla prima

MACERATA

Vigor Montecosaro subito vincenteLA SOCIETÀ DEL PRESIDENTE SEGHETTA CENTRA L’OBIETTIVO DELLA SECONDA CATEGORIA AL PRIMO ANNO DI VITA

“Il nostro segreto? La grande coesione e il rispetto reciproco”

“Al mio primo anno da allenatore l’obiettivo era quello di creare il gruppo: ci sono riuscito!”

N. 2 - Giugno 2009

Page 29: Marche In Gol n°2

29

La Samb Montecassiano vola in PrimaGiacomini: “Una stagione veramente complicata, dura, intensa ma ricca di soddisfazioni e in questo senso non può mancare il mio ringraziamento allo staff che ha collaborato con me. Per quanto riguarda la squadra il vero punto di forza è stato il carattere che questi ragazzi hanno saputo dimostrare in particolare, quando ci sono stati dati 6 punti di penalizzazione: hanno dimostrato che con il cuore ogni traguardo possibile. Voglio sottolineare come ci sia bisogno di maggiore chiarezza da parte della Federazione nella defi nizione di alcune squalifi che invece

Grande gioia in casa Samb Montcassiano per una promozione in Prima

categoria quanto mai sofferta dal sodalizio maceratese. La squadra del presidente Franco Ortenzi

di affi darsi a delle minuscole annotazioni che possono trarre in inganno, in assoluta buonafede, le società. Nel complesso comunque devo dire che la quadratura del gruppo e la sua compattezza ci hanno portato alla meritata promozione e questo è il momento di goderci a pieno di questo trionfo”. Un successo ottenuto dal collettivo nel quale spiccano però le 11 reti a testa realizzate da Alessandro Fava e Giovanni Foglia, capofi la di un attacco capace di realizzare ben 56 reti, miglior reparto avanzato del campionato in coabitazione con il Fiuminata.

infatti ha conquistato l’acceso in Prima senza scendere in campo, grazie al successo corsaro della Cluentina in casa della Nuova Folgore. Ovviamente raggiante il tecnico rossoblu Pietro

MACERATA

Un sogno chiamato Promozione

Sarà la Promozione B il campionato che andrà a disputare

il Chiesanuova del presidente Luciano Bonvecchi il prossimo anno. La grande impresa, il traguardo tanto ambito è stato fi nalmente tagliato. Dopo quarantadue anni (la società è nata nel 1967) è approdata dunque nel campionato di Promozione. La prossima

stagione ormai bussa alle porte e per la frazione di Treia sembra un sogno. Una realtà viva, una realtà concreta come ha detto il sindaco Luigi Santalucia quando ha ricevuto la squadra in Comune per tributargli il giusto premio per l’impresa appena messa in atto. Entusiasmo alle stelle ma anche tanta concretezza ed altrettanta organizzazione a partire dalla segreteria per fi nire alla presidenza nelle salde e solide mani di Luciano Bonvecchi il quale per un’attimo,

dopo dieci mesi di altissima tensione, può concedersi anche un momento di relax per rivedere il fi lm di una vittoria annunciata.

La vittoria di un campionato cambia qualche cosa nella vita di tutti i giorni?“Non sembra vero ma è così. Sono arrivati tanti attestati di stima di gente che vive nel mondo del calcio ma anche della gente che ti vede sul sagrato della chiesa o in un uffi cio, percepisci la soddisfazione di potersi complimentare. Davvero una sensazione straordinaria”.

E’ stata una vittoria speciale sotto ogni aspetto: hanno suonato le campane.“Emozioni forti per tutti i dirigenti, giocatori, per lo straordinario pubblico che ci ha seguito nel corso della stagione ed in occasione del confronto decisivo con il Camerino. Tengo inoltre a dedicare questo straordinario successo a Luciano Caprara e Nazzareno Domizioli che hanno fatto nascere la società”.

Quando ha capito che l’impresa era possibile?“Dopo il pari ottenuto a Potenza

Picena, quando il martedì sono entrato negli spogliatoi ed ho visto che i giocatori hanno abbassato la testa ho capito che avevano già tutto chiaro in mente come doveva essere l’atteggiamento nella gara con il Camerino: così è stato”.

Il giorno che vorrebbe cancellare dal calendario?“Quando ho deciso, dopo la sconfi tta interna con la Vigor Pollenza, di tagliare il rapporto con Massimo Appignanesi ed affi dare la guida tecnica a mister Fermanelli”.

Che squadra verrà allestita presidente?“Affronteremo la nuova esperienza cercando di essere concreti, senza delude o illudere nessuno. Stiamo già lavorando: unica notizia uffi ciale la conferma del tecnico Luca Fermanelli e daremo impulso al nostro settore giovanile”.Campionato nuovo ma emozione e impegno identici in una realtà piccola nelle dimensioni ma grande in quanto a passione per il mondo del calcio. Occasione unica, infi ne, per valorizzare al meglio il lavoro fatto a livello di settore giovanile.

Parla il Presidente del Chiesanuova Luciano Bonvecchi: “Molti gli attestati di stima”

N. 2 - Giugno 2009

Intervista di Enrico Scoppa

MISTER GIACOMINI: “IL PUNTO DI FORZA NEL CARATTERE”

Luciano Moggi nelle Marche: che colpo. Moggi è l’ospite della serata di chiusura del Festival “Un libro al mese”, promosso dal Comune di Penna San Giovanni. L’ex direttore generale della Juventus venerdì 3 luglio, alle 21.30, presenterà il suo libro “Un calcio nel cuore” nella suggestiva cornice della terrazza Belvedere. Saranno i giornalisti Bruno Ferretti (Il Messaggero) e Piergiorgio Severini (Rai Sport) ad intervistare Moggi, invitato dal direttore artistico della rassegna, il giornalista Fabio Paci. Moggi ha deciso di dire la sua. E lo fa con un libro in cui, con precisione, senza reticenze e anche con orgoglio ricostruisce i fatti di Calciopoli, rilegge e spiega le intercettazioni telefoniche e racconta la storia che l’ha visto trasformarsi, agli occhi dell’opinione pubblica e di milioni di tifosi, da direttore generale di una squadra capace di vincere tutto a “Big Boss” di un’organizzazione in grado di gestire schiere di arbitri, decidere a tavolino risultati e pilotare interi campionati. Ricco di rivelazioni, il racconto di una vicenda che ha sconvolto e fatto discutere tutti gli italiani (ed è ben lungi dall’essere conclusa...) è l’occasione anche per ripercorrere la storia personale di Moggi nel mondo del calcio, dai primi passi come osservatore di giovani promesse ai grandi successi: con la Roma, il Torino, il Napoli e soprattutto con la Juventus. “Un calcio nel cuore”, scritto da Moggi con Enzo Bucchioni e Mario D’Ascoli, è un racconto che merita di essere ascoltato da tutti quelli che, senza pregiudizi, vogliono cercare di capire cosa è successo: “Più il tempo passa – spiega Moggi – e più cresce dentro di me la sensazione che tutto quello che è successo dal maggio del 2006 in poi abbia prodotto soltanto una fi nta rivoluzione. Alla folla dei perbenisti, dei benpensanti e degli ingenui sono state date in pasto alcune teste, soprattutto la mia, hanno fatto credere di aver ripulito il calcio dai grandi corruttori per poter ricominciare in modo diverso. Non è così”. Dunque, venerdì 3 luglio appuntamento a Penna San Giovanni. Ingresso libero. La terrazza Belvedere può contenere 250 spettatori (prenotazioni: 392. 392.9053139).

Parla MoggiPENNA SAN GIOVANNI

L’ex DG Juve ospite il 3 luglio

Page 30: Marche In Gol n°2

30

MACERATA

RECANATI

E’ dura la vita per le piccole

società sportive ma la

storia dell ’ Europa Calcio

è piuttosto particolare e

dovrebbe insegnare qualcosa

alle squadre più ambiziose.

Fabio Palazzo , presidente

dell ’Europa (formazione

che milita nel campionato

provinciale di Terza

categoria), ha le idee chiare

per il futuro: autotassazione,

promozione in Seconda

categoria e mister legato a

vita.

Andiamo con ordine . “Gli

sponsor sono sempre meno

e le spese sempre di più - ci

dice - dirigenti e giocatori

sono costretti ad autotassarsi

per far fronte ai costi di

gestione, l ’ iscrizione alla

Federazione e la quota per

usufruire del campo sportivo

per gli allenamenti e le partite

interne. Se l ’amministrazione

comunale potesse toglierci

quest’ultima voce dall ’elenco

per noi sarebbe una boccata di

ossigeno non indifferente”.

Poi il sogno chiamato

Seconda categoria: “E’ un

palcoscenico che non abbiamo

mai calcato e che proveremo

a raggiungere. La nostra è

una società nata per scherzo

otto anni fa da un gruppo di

amici e amanti del calcio.

L’intenzione era quella di

militare nel campionato degli

amatori ma con il passare

degli anni ci siamo accorti

che con lo stesso impegno

economico avremmo potuto

provare l ’avventura in terza

categoria. Un torneo che

calchiamo da tre stagioni e che

ormai conosciamo bene. Dalla

prossima quindi proveremo

a raccogliere qualcosa di

veramente importante”.

Infine l’amore eterno con

il tecnico . “Sergio Elisei

allenatore a vita dell ’Europa

Calcio. Quando deciderà di

terminare l ’avventura mi

dimetterò da presidente. Ci

lega un ottimo rapporto di

amicizia ma non solo. Sono

veramente soddisfatto di

come lavora, di come mette in

campo la squadra e di come

gestisce il rapporto con gli

atleti. Ovviamente il gruppo

verrà riconfermato quasi in

blocco a partire dal portiere

Luca Bartolucci che insieme al

difensore Marco Ramazzotti e

al capitano Emanuele Agostini

rappresentano alcuni dei

cardini della squadra grazie

alle loro esperienze nelle

categorie maggiori.

Nelle prossime settimane

lavoreremo per rinforzarlo e

arriveranno almeno quattro/

cinque pedine di esperienza

per dare un maggiore tocco

di qualità ad un organico che

ritengo già competitivo”.

Per un calcio migliore guardate all’...Europa!

“Stavolta in Seconda categoriaci resteremo a lungo”

Cingoli, Abbadiense e Muccia: il C.S.I. Recanati ha superato ogni ostacolo aggiudicandosi

la lotteria play off del campionato provinciale di Terza categoria. Una scalata lunga, impegnativa e nello stesso tempo esaltante che ha consentito allo storico sodalizio calcistico recanatese di ritornare a disputare la Seconda categoria. Palcoscenico che non calca dalla stagione 2006/07, conclusa, dopo nove mesi di dura lotta, con una amara ed ingiusta retrocessione nel gradino piu’ basso del calcio marchigiano. “Questa volta però ci resteremo a lungo - dichiara, fi ducioso, il vice presidente dei gialloverdi Romano Frenquelli-. L’esperienza maturata tre anni fa ci sarà di aiuto. Inoltre rispetto al passato esiste un progetto ben defi nito, nato la scorsa estate e portato avanti con estrema serietà e convinzione da dirigenti, mister e gli stessi giocatori. Vogliamo avere un ruolo importante e lottare con dignita’ nel movimento calcistico regionale. L’obiettivo primario della prossima stagione sarà quello della salvezza ma intendiamo migliorarci di anno in anno. Poi vedremo cosa ci regalerà il futuro”. Romano Frenquelli non ha mai dubitato

delle qualità della squadra di mister Giuseppe Lorenzini. Nonostante il dominio della rivale Real Porto, salita direttamente in Seconda categoria al termine della regoular season, e gli innumerevoli intoppi specialmente di natura fi sica, il vice presidente ha sempre creduto nella promozione. “Un giusto epilogo - apostrofa il dirigente - nonostante la squadra sia stata signifi cativamente rifondata all’inizio della stagione e malgrado i numerosi infortuni che hanno provocato la forzata assenza di giocatori importanti per lunghi tratti, la voglia dei ragazzi di arrivare alla vittoria fi nale e l’impegno costante di tutti hanno consentito di tagliare il traguardo. Tengo a sottolineare che non butteremo al vento questa opportunità, che molte squadre inseguono da tempo senza successo. Ogni sforzo sarà diretto a costruire una squadra competitiva, in grado di confrontarsi con ogni avversario. Ritoccheremo l’organico con qualche innesto di esperienza e qualita, facendo il passo secondo la lunghezza della gamba ma mantenendo l’intelagliatura di quest’anno. La nostra politica non cambierà di una virgola e continueremo a dare spazio e risalto agli atleti del posto”.

LA RICETTA DELLA SOCIETA’ RECANATESE: AUTOTASSAZIONE E ALLENATORE A VITA

CSI RECANATI

E’ la promessa del vice presidente Frenquelli

Segnalazioni, foto, curiosità...Scriveteci a [email protected]

o all’indirizzo:

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N. 2 - Giugno 2009

di Mauro Nardi

Page 31: Marche In Gol n°2

31

I baby della Monteluponese ospiti dell’Atalantay pp

Trodica: bravi ragazzi!

Il Settore Giovanile dell’ USD Monteluponese del presidente Sandro Mancini nel mese scorso

si è recato in visita al Centro Tecnico di Zingonia (Bergamo) per far visita al Settore Giovanile dell’Atalanta.Il responsabile Maurizio Linardellici racconta questa giornata tra i professionisti: “E’ stata sicuramente una bella giornata quella passata al Centro Tecnico di Zingonia, abbiamo potuto vedere da vicino la grande organizzazione e la professionalità di uno dei più validi settori giovanili del panorama calcistico italiano. I circa 40 ragazzi ed i tecnici del nostro settore g i o v a n i l e hanno avuto la possibilità di osservare da vicino i metodi e i contenuti delle diverse sedute di allenamento, tutti i ragazzi impegnati a prescindere dalla categoria di appartenenza mostravano una grande attenzione ed abnegazione nel reagire agli stimoli dei lori istruttori. Emozionante e stato anche l’incontro prima fuori e

C’ e ampia soddisfazione in società per la splendida annata del Trodica, sia per la prima squadra

che per la Juniores. La società e i tifosi infatti (compreso il tifosissimo Gianni Marchionni) non possono che esprimere orgoglio per i giovani della Juniores per il risultato ottenuto di Campioni Regionali del girone C davanti al Montegranaro e per l’essere approdati alla fi nalissima per il titolo regionale ad Ancona, battendo in semifi nale l’Atletico Piceno grazie ai gol segnati in trasferta (0-0, 3-3). In fi nale purtroppo è arrivata la sconfi tta con il forte Bikkembergs Fossombrone

poi dentro il campo con Nello Malizia, preparatore dei portieri della prima squadra, cittadino di Potenza Picena e quindi molto conosciuto e stimato da queste parti”.Linardelli continua poi nel racconto: “Abbiamo anche avuto la fortuna di poter assistere ad uno spezzone di allenamento della prima squadra ed i nostri ragazzi hanno potuto scambiare e farsi qualche foto ricordo con il mister Luigi Del Neri ed avere autografi dei giocatori più rappresentativi come il capitano Doni. La giornata poi si è conclusa con la

classica ciliegina sulla torta, con la possibilità per i nostri Pulcini di disputare una gara amichevole contro i loro pari età dell’Atalanta, p o t e t e i m m a g i n a r e la felicità

e l’emozione per i nostri ragazzi. Concludo ringraziando la società Folgore Castelraimondo ed in particolare il Massimo Di Luca per averci dato la possibilità di realizzare questa bella giornata”.

a cui i ragazzi si sono dovuti arrendere e sono usciti sconfi tti per 5 a 2. Una menzione speciale però è dovuta al mister, Fiorenzo Pettinari, che in un solo anno di lavoro ha ottenuto un successo mai raggiunto nella storia del Trodica, facendo dei ragazzi un gruppo unito e vincente. Un successo quello della Juniores, che si va ad aggiungere alla già buona stagione della prima squadra che, classifi catasi al terzo posto nel campionato Promozione girone B, ha partecipato ai play-off per l’accesso al campionato di Eccellenza, perdendo contro il Montegiorgio.

MACERATASPECIALE GIOVANISPECIALE GIOVANI

L’Atalanta trionfa al torneo ‘Alta Valle del Potenza’

CASTELRAIMONDO

La 9^ edizione del trofeo “Alta Valle del Potenza”, riservato alla categoria

giovanissimi, si è concluso con il successo dell’Atalanta che ha battuto in finale il Bologna (4-0) grazie alla tripletta firmata da Varano, capocannoniere del torneo, e al gol di Barlocco. Nella fase di qualificazione nel girone A vinto dal Bologna in apertura successo della Lazio sulla Folgore Castelraimondo (5-4) dopo i calci di rigore visto che la partita era finita senza gol. Folgore di nuovo sconfitta dal Bologna (1-0) grazie al gol del petroniano Loudovichi. Nella terza ed ultima gara del triangolare Lazio e Bologna hanno chiuso in parità (1-1): gol del laziale Amico e del rossoblù Adani. Nel girone B promossa l’Atalanta. Nel confronto d’apertura, tra veri giganti, Atalanta ed Ascoli hanno chiuso in parità (0-0), i calci di rigore hanno condannato i bianconeri guidati da Francesco Schicchi (5-3) promuovendo i bergamaschi. Nella finale che ha assegnato il trofeo, ha visto primeggiare l’Atalanta, nella finale che ha assegnato il terzo e quarto posto successo dell’Ascoli (4-1) nel confronto con la Lazio. Per i bianconeri piceni doppietta di Marsicano, gol di Palmarini e Fabiani. Bandiera biancoceleste salvata da Scorza. Al quinto posto ha concluso la Ternana che ha superato nella finalina la Folgore di Castelraimondo 2-1.La classifica finale del torneo: Atalanta, Bologna, Ascoli, Lazio,Ternana e Folgore. Per l’Atalanta quarto podio in nove edizione: un record. Il pensiero di Massimo Di Luca, organizzatore e punto di riferimento, nelle Marche, per il club orobico: ”Un bel torneo, si sono visti giovani interessanti, ha vinto la squadra sicuramente più forte”. Al termine della manifestazione c’è stata una bella premiazione alla presenza di autorità politiche: riconoscimenti alle squadre partecipanti, miglior portiere Mirco Miori dell’Atalanta, miglior giocatore Simone Mangiola dell’Ascoli, capocannoniere del torneo Federico Varano dell’Atalanta.

d

Tra i premiati Simone Mangiola, classe ‘95, attaccante dell’Ascoli

Il racconto di Maurizio Linardelli

N. 2 - Giugno 2009

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1° Classifi cata - Atalanta

IN ALTO DA SINISTRA: PECI MAURO, MICHELE CURLETTA, BASILI LUCA, LORIS MOGLIANI, GARBUGLIA ANDREA, BORDONI EDOARDO, STORANI LUCA

IN PIEDI AL CENTRO DA SINISTRA: IL DIRIGENTE AMEDEO TORRESI, DEL MEDICO LUCA, MARCO CAPOZUCCA, STEFANO DALLORO, ILARI JACOPO, SAMPAOLO GIANLUCA, MANCINI FRANCESCO, MISTER PETTINARI, FERRINI LUCA, FORMENTINI STEFANO, JOMMI, BERTO FRANCESCO, MARCO TORRESI, GRASSETTI LANFRANCO

SEDUTI DA SINISTRA: ZALLOCCO FABIO, MIRKO DEL MEDICO, LUCA SBRASCINI, ANDREA CIPOLLETTI, IL CAPITANO CICCHINE’ MARCO, BONIFAZI MATTEO, SILVERI LUCA, CANESTRARI ALESSANDRO, MARCACCIO PARIDE, BELSITO DANILO.

2° Classifi cata - Bologna

3° Classifi cata - Ascoli

Sarnano - Romaaccordo di

collaborazione

A Sarnano si tifa Roma, l’accordo di collaborazione AApartirà dalla stagione 2009/2010. A seguito AAdi questa affi liazione, voluta in primis dal AApresidente Maurizio Fogante, i responsabili tecnici dell’A.S. Roma si occuperanno, periodicamente, di fornire la loro competenza con verifi che tecniche e metodologiche sull’attività sportiva programmata. La società capitolina darà anche la possibilità alle giovani promesse locali di mettersi in vetrina in occasione di raduni calcistici. Un aspetto collaterale all’accordo è quello di offrire ai tesserati della S.S. Sarnano la possibilità di assistere ad alcune gare del campionato di serie A. Porte aperte quindi a tutti i giovani della zona che volessere fare calcio sotto l’egida della Roma.

Page 32: Marche In Gol n°2

32

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Campiglione, e quattro!Arrivano anche Titolo Regionale e Coppa Disciplina

POKER DI SUCCESSI PER LA SQUADRA DI BAGALINI

Il DG Facciaroni: “Se tutti i record possono essere battuti, questo può

essere solo eguagliato!”

N 2 - Giugno 2009N. 2 Giugno 2009

Da luglio a Fermo c’è... il Torneo di Triangolo

Il Campiglione nella storia del calcio regionale marchigiano. La squadra giallonera ha

conquistato tutto il possibile, tutto quanto c’era a disposizione in questa stagione 2008/09 nel campionato di Prima categoria. Dopo la bella vittoria dello scorso anno ai playoff arrivata il 25 giugno e la conquista della Coppa Marche di Seconda categoria, ecco la seconda promozione e coppa consecutive e… non solo. “Se tutti i record possono essere battuti, questo può essere solo eguagliato – commenta con orgoglio il direttore generale Giorgio Facciaroni (nella foto) – quattro titoli conquistati su quattro a disposizione. Non abbiamo più parole per descrivere quello che abbiamo fatto in questa splendida stagione.” Prima è ”arrivata la vittoria del campionato, il traguardo senza dubbio più importante, conquistato il 18 aprile con una giornata di anticipo sul campo di Acquaviva che ha posto fine al testa a testa con il Monticelli secondo in classifica e ha sancito l’atteso ritorno del Campiglione in Promozione dopo cinque stagioni con il miglior attacco e la miglior difesa del girone D di Prima categoria. E dopo la vittoria del campionato, inizia la vera catena di

successi.

Appena quattro giorni dopo, arriva l’atteso bis: la conquista della Coppa Marche. Ad Ancona, la squadra guidata in panchina dall’allenatore Roberto Bagalini (alla sua quarta stagione con il Campiglione e già confermatissimo anche per la Promozione, dopo 2 campionati, 2 coppe Marche e un titolo regionale conquistati) con un record di rigori 11 messi a segno e dopo un lungo cammino, si aggiudica anche il trofeo di categoria per la seconda stagione consecutiva.

Poco più di quindici giorni dopo l’8 maggio, quando tutto sembrava ormai volgere a conclusione, ecco che la squadra si aggiudica anche il titolo regionale di Prima categoria, dopo delle gare intense con le prime classificate dei quattro gironi. A sorpresa, ma non troppo anche l’ultima, ma solo per ordine di arrivo e non di certo per importanza, soddisfazione che premia società e ragazzi, il riconoscimento che riempie più di orgoglio i gialloneri, la vittoria della Coppa disciplina per la stagione 2008/09. “Era un obiettivo che avevamo posto ad inizio stagione – afferma il presidente Lorenzo

Dal campo di basket…al campetto di “Triangolo”. Nell’estate

di quindici anni fa durante il mondiale americano del ’94, a Fermo e precisamente al San Carlo, il centro ricreativo più conosciuto della città, nasceva un torneo più unico che raro. Quando il campo di basket era vuoto, un gruppetto di amici si ritrovava il sabato a tirare calci sotto il canestro dove in basso si incrociavano i sostegni di metallo, proprio a forma di triangolo. Così, come fossero delle porte, si c o m i n c i a r o n o a giocare delle partite fra amici, fi nchè le gare non hanno raggiunto le incredibili dimensioni di oggi. Composto da 24 squadre, ma solo per motivi di tempo (dura un mese intero) e qualche volta disputato anche a 36, viene chiamato Torneo di Triangolo la competizione estiva più sentita dai giovani fermani. I nomi dei gruppetti, all’inizio erano quelli delle nazioni del mondiale di calcio del 1994. Si cominciò così. La particolarità del gioco, oltre alle porte a forma di triangolo, diventate il simbolo del

torneo, diverso sia dal calcio che dal calcetto anche per il regolamento, sono le sponde. Il pallone non esce mai dal rettangolo, rimbalza sulle pareti ed è sempre “giocabile”. Cinque contro cinque, con un giocatore sempre davanti alla “porta” sulla lunetta (quasi come nel basket) il pallone non si ferma mai. Due tempi di 25 minuti ciascuno, dieci minuti di intervallo e cambi infi niti nelle squadre, d’altronde la velocità è tutto e l’abilità dei giocatori che siano professionisti o dilettanti

nella vita di tutti i giorni, si misura sul campetto…l’esperienza nel gioco è l’unica cosa che fa la differenza. Forse è questa la caratteristica f o n d a m e n t a l e

che lo ha reso negli anni il torneo più conosciuto e sentito della città di Fermo Quest’anno è arrivato alla quindicesima edizione, organizzato da Sergio Budel, inizierà la sera del 3 luglio all’unico campo del Triangolo, presso il San Carlo di Fermo. Ventiquattro le squadre che parteciperanno e daranno il via ad uno spettacolo a cui almeno una volta, se si ama il pallone, non si può proprio mancare.

Moretti – volevamo migliorare quanto fatto in precedenza, perché la prima squadra fosse un esempio da seguire sotto l’aspetto comportamentale per i ragazzi del nostro settore giovanile, perché fossero più responsabili in campo e loro ci hanno dato anche questa soddisfazione dimostrando grande maturità in campo, non possiamo chieder loro di più.” Due espulsioni ”e sole cinque giornate di squalifica totali di squadra, hanno permesso ai ragazzi di Bagalini di coronare una stagione memorabile con il trofeo più importante che unisce vittoria e lealtà sportiva facendo del Campiglione un vero esempio da seguire non solo nel mondo del calcio dilettantistico.

La curiosa competizione si disputerà a partire dal 3 luglio al Centro Ricreativo San Carlo

Page 33: Marche In Gol n°2

33

IL PRESIDENTE ISIDORI: “É LA VITTORIA DI UN GRUPPO DI AMICI”

FERMO

Una stagione da

incorniciare quella del

Piane di Falerone. I

giocatori e la società composta

da ragazzi tutti amici, ancora è

incredula per il grande traguardo

raggiunto, ma ormai la Seconda

categoria è pura realtà. Dopo una

lunga lotta agli spareggi play-off

di girone prima avendo superato

squadre come Gymnasium e

Borgo Rosselli, e Molo Sud poi

nella finalissima a Cascinare, la

squadra del presidente-giocatore

Andrea Isidori, guidata in

panchina da Alessandro Del

Bello, ha raggiunto un obiettivo

impensabile fin dall’inizio, dati

i soli due anni di storia della

società. “Siamo molto contenti –

ammette il presidente - ancora di

più perché la squadra è composta

da un gruppo di amici, quindi la

vittoria ha un sapore diverso e

ancora più bello. Sappiamo che

il prossimo anno sarà differente,

c’è bisogno di organizzarsi

meglio, il progetto ovviamente

è di raggiungere una salvezza

tranquilla in Seconda anche se è

un campionato totalmente nuovo

per noi che esistiamo da due

anni mentre ci sono società che

vi militano da anni”. Una nuova

avventura dunque per il Piane

di Falerone, un cammino che

ripartirà dalla Seconda categoria

insieme a squadre certamente

con maggiore esperienza, e

dunque quali saranno i buoni

propositi per far bene anche

in un campionato del tutto

nuovo? “Abbiamo intenzione di “

riconfermare in blocco tutta la

squadra – afferma ancora Isidori

- che è un buon gruppo composto

da gente d’esperienza, penso che

faremo solo qualche acquisto

mirato uno per reparto per

rinforzarci, perché comunque

la categoria è certamente più

impegnativa della Terza e non

vogliamo essere impreparati,

tanto meno sfigurare”.

L’allenatore Alessandro Del Bello

è riconfermato per la prossima

stagione.

Piane di Falerone: dopo due stagioni si vola in Seconda categoria

Alcuni hanno gridato al AAmiracolo sportivo. Altri, AAinvece, hanno benedetto e AAmaledetto la legge del calcio, quella che Gianni Brera defi niva in mano alla volontà del dio del football, Eupalla. L’unica certezza, nella favolosa (e tutta da raccontare) storia dell’Olimpia PSG di Stefano Ciferri, è che l’anno prossimo e per la terza volta consecutiva, i sangiorgesi calcheranno i campi della Seconda categoria. La salvezza ottenuta dopo una rincorsa da brividi nella stagione regolare (i granata erano a sei punti dalla zona play out, ultimi per distacco, a sole tre gare dal termine) ed un play out al cardiopalma è quanto di più signifi cativo. Dopo la sconfi tta interna nel match di andata contro il Piane di Montegiorgio, i rivieraschi si sono trovati a disputare una di quelle partite che verrebbero defi nite, dai più, indimenticabili. 1-4 il risultato del ritorno giocato in terra montegiorgese, un risultato troppo rotondo per essere messo in discussione, dovuto alle giocate degli attaccanti Thiam e Lelli (rete per uno, doppietta per l’altro, in una occasione favorito dalla sfortunata scelta di tempo del portiere locale) e alla realizzazione risolutrice di Benedetti.“Come ho sempre detto ai miei ragazzi - ci ha detto Stefano Ciferri, allenatore al primo anno

in panchina dopo una lunghissima carriera da difensore della Sangiorgese e della stessa Olimpia, della quale è uno dei fondatori ed è stato anche capitano - la tigre era ferita, ma non era morta. E anche stavolta abbiamo avuto ragione nei confronti di chi ci dava per spacciati ad inizio stagione e ancor di più, sogghignava osservando la classifi ca nei primi giorni di aprile, quando eravamo a meno sei punti dalla Maglianese penultima”. Un exploit vero e proprio, quello dei granata. “E soprattutto meritato, perchè solo noi dell’Olimpia sappiamo quanto abbiamo masticato amaro, quanto ci siamo impegnati per sovvertire ogni pronostico. Ed è per questo che voglio ringraziare il fantastico gruppo di ragazzi che hanno dimostrato anzitutto due doti: la passione per questa maglia e l’amicizia”. Per Ciferri e per i sangiorgesi la storia quindi continua. “E non vediamo l’ora di ripartire, a dispetto di qualche gufetto che - sorride simpaticamente - da qualche giorno è dovuto rimanere nella gabbia...”. A Porto San Giorgio è cominciata una nuova estate di festa. Sapete come si sono salutati, i granata, nell’ultimo allenamento? Ognuno con la maglia della sua squadra del cuore e tutti in campo: per una volta senza ruoli, schemi o marcature. Solo per il gusto di stare insieme...

La maglia del cuoreper l’ultimo allenamentoL’Olimpia Porto San Giorgio festeggia la salvezza così

N. 2 - Giugno 2009

Page 34: Marche In Gol n°2

34

Il girone L di Terza categoria che ha visto vincere il Monturano calcio,

deve annoverare una squadra vera e propria rivelazione del campionato, l’Atletico 99 di Montegranaro. Il gruppo, composto in maggioranza da giovani giocatori, guidato da Pierluigi Paolini - alla sua prima esperienza - e dal presidente Sauro Di Chiara, raggiunge per la prima volta nella sua storia lunga dieci anni, i play-off di Terza categoria. Una sorpresa assoluta per il percorso che ha avuto, con 16 partite vinte su 24, due sconfi tte come solo il Monturano ha saputo fare, che testimoniano l’ottimo lavoro svolto dallo staff e l’entusiasmo senza pari dei giocatori, che fi no alla fi ne hanno creduto all’impresa. Sarà la Corva però ad accedere alla fi nale playoff del girone con la Nuova Dimensione (l’altra squadra veregrense di terza categoria) facendo sfumare il sogno del presidente Di Chiara e del gruppo, che deve essere rimandato alla prossima stagione.

Paolini, che campionato è stato?

“Un girone diffi cile, c’erano diverse squadre attrezzate, due in

particolare come la Nuova Dimensione e il Monte Urano calcio che poi ha vinto il campionato. Secondo me ha vinto la migliore anche se dietro c’erano squadre emergenti come noi e la Corva, che hanno disputato un campionato oltre le aspettative”.

Una squadra di giovani

che è arrivata seconda in classifi ca...“Giovani e alcuni elementi d’esperienza, composta in maggioranza da ragazzi del paese che hanno sempre giocato solo per passione”.

Qual è stata la ricetta giusta per raggiungere un traguardo importante per voi come i play-off?“Lavoro, giovani con voglia di giocare, grande coesione di squadra e mentalità vincente, queste le

caratteristiche del gruppo, io ho solo contribuito a farle emergere.”

Siete usciti ai play-off, vi sarebbe piaciuto giocare il derby con la Nuova Dimensione nella fi nale del girone?“Sì, certamente avrebbe avuto tutt’altro gusto, ma non era importante giocare il derby quanto arrivare alla fi ne dei play-off. Abbiamo pagato un po’ l’inesperienza, l’emotività e l’assenza di giocatori importanti in fi nale.”

La società come giudica questa stagione coi fi occhi dopo 10 anni di storia?“Il presidente crede molto in questa

società, è composta da pochi dirigenti che fanno di tutto diciamo quasi a conduzione familiare. E’ la grande passione nei confronti di questo sport che li lega. Il presidente stesso ci ha detto che abbiamo disputato una stagione “leggendaria” e questo descrive bene il suo stato d’animo. Considerata la squadra e i nostri obiettivi,

il risultato è andato oltre ogni aspettativa.”

Nessun movimento eclatante intanto in Seconda categoria girone

G: alla Pinturetta il direttore sportivo Verdecchia fa sapere che il tecnico Stefano Marcotulli è stato già riconfermato anche per la prossima annata e con lui sulla via della riconferma anche il nucleo storico della squadra, dato il buon piazzamento in quella precedente. Per la stagione in partenza il proposito resta quello di disputare un buon campionato con i play-off come obiettivo minimo. A Casette D’Ete stessa sorte per l’allenatore Ronaldo Greci. Anche lui confermato

in panchina per disputare un campionato senza particolari ambizioni, cercando unicamente di far bene. Il presidente Corradini però chiarisce che ci saranno delle riduzioni nei rimborsi che l’obiettivo resta quello di riconfermare tutti o quasi i giocatori della scorsa stagione, aggregando al gruppo per la prima volta anche la Juniores, che sarà il valore aggiunto del prossimo campionato. Alla Due Emme Montappone il ds Morichetti conferma l’allenatore Fabio Doria: sarà in panchina anche per il prossimo campionato. Le altre squadre sono ancora in fermento.

In dirittura d’arrivo la fusione fra Audace Grottazzolina, Piane di Montegiorgio e Maglianese queste ultime retrocesse in Terza categoria. Le tre squadre, che hanno partecipato al campionato di

Seconda categoria, stanno provvedendo ad unire le forze per affrontare nel migliore dei modi il prossimo campionato che potrebbe essere ancora di Seconda, se l’affaire andasse in porto. Bocche cucite intanto da tutte le parti, si temporeggia. La crisi economica infatti incombe anche e soprattutto nel mondo del calcio a quanto pare, quindi meglio stringere i denti o prendersi a braccetto che correre da soli, come da tempo non si fa più nemmeno in politica. Ecco che allora, un po’ la vicinanza geografi ca, un po’ i motivi economici, le tre compagini si apprestano a mettere nero su bianco, defi nire il direttivo, e partire con il mercato della prossima stagione. Il candidato numero uno alla panchina sembrerebbe essere Demetrio Montanari, ex del Montottone.

Atletico 99, una stagionecomunque ‘leggendaria’

Seconda categoria:ecco le prime riconferme

Fusione a tre?

FERMO

PAOLINI: “QUESTO SECONDO POSTO CI HA RIEMPITO DI ORGOGLIO”

Audace Grottazzolina, Piane di Montegiorgio, Maglianese

N. 2 - Giugno 2009

Il presidenteSauro Di Chiara

Il tecnicoPierluigi Paolini

Marcotulli alla Pinturetta, Doria alla Due Emme e Greci al Casette D’Ete

Ronaldo Greci Fabio Doria Stefano Marcotulli

Page 35: Marche In Gol n°2

35

FERMO

Terribile Settembrina!N. 2 - Giugno 2009

La matricola del super tifoso Neri Marcorè raggiunge la salvezza condannando alla

retrocessione ben tre squadre: Monsampietro Morico,

Amandola e Monteprandonese

La squadra festeggia la salvezza con l’attore elpidiense doc Neri Marcorè

E’ il caso di chiamarla “Settembrina

delle meraviglie”. La squadra di

Massimo Veneranda, per la prima

volta alle prese con la Prima categoria,

sembra praticamente spacciata al termine

di questa stagione: conclude il campionato

all’ ultimo posto, con 29 punti in totale

raccolti, tredici sconfitte e solo sei vittorie.

La speranza però è l’ultima a morire è pro-

prio il caso di dire e i gialloverdi lo san-

no bene. Devono aver ben dosato le forze

perchè le sorprese, nel rush finale e nella

lotteria dei playout non sono certo man-

cate. La Settembrina ha infatti affrontato

ben tre spareggi prima di poter stappare lo

champagne e festeggiare la permanenza in

Prima categoria, a spese di Monsampietro

prima, Amandola poi e Monteprandonese

alla fine.

Andiamo con ordine però: gli uomini di

mister Veneranda hanno dovuto affrontare

come prima tappa lo spareggio per evitare

l’ultimo posto in regular season con il

Monsampietro. La gara secca da cui i giall-

overdi sono usciti vincitori, ha permesso di

evitare la retrocessione diretta in Seconda

categoria e ha sancito la retrocessione del

Monsampietro, prima squadra a cadere

sotto i colpi della Settembrina.

Ma non finisce qui, perchè per la

salvezza ora c’è da affrontare i playout:

l’accoppiamento è con l’Amandola di mis-

ter Sirocchi, due gare, andata e ritorno.

Tre a zero in terra elpidiense e il gioco è

quasi fatto: nel ritorno, nonostante il 2-0

della squadra di casa, i ragazzi di Veneran-

da si salvano sancendo la retrocessione di

un’altra squadra, l’ennesima. L’Amandola

rimette i remi in barca e torna mesta-

mente in Seconda categoria. La cadetta

Settembrina non si da per vinta però, date

le numerose retrocessioni dalla serie D, la

salvezza ancora una volta non è automati-

ca, nonostante la vittoria dei playout e c’è

da affrontare un’ultima sfida con la vin-

cente dell’altro scontro playout: la Monte-

prandonese.

Il campo stabilito è Ripatransone: pratica-

mente a due passi da Monteprandone e i

locali che vedono la salvezza a portata di

mano, col fattore campo dalla loro parte.

Il pronostico però viene ancora una volta

sovvertito. La cadetta Settembrina, dà il

tutto per tutto e nonostante sembri spac-

ciata, mette il turbo, ci crede fino in fondo e

non si arrende davanti a nessuno. Un gol di

Battaglini al 60’ a Ripatransone nell’ultima

sfida, stavolta decisiva per la salvezza, san-

cisce la vittoria anche nell’ultima gara: il

Monteprandone retrocede (e sono tre) ma

questa è proprio l’ultima partita. La Set-

tembrina spietata più che mai, festeggia

la permanenza in Prima categoria, ma che

sudata!!!

Page 36: Marche In Gol n°2

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San Marco Servigliano: piccoli campioni crescono

La Firmum si aggiudica l’ultimo campionato Giovanissimi del comitato di San Benedetto

Cresce l’attività giovanile del San Marco Servigliano, iniziata ben tre stagioni

fa con la creazione di due categorie: Pulcini e Esordienti. La società, data l’ampia richiesta e partecipazione dei ragazzi della zona, da due anni ha ampliato il settore giovanile allargando le categorie e crando anche i gruppi di piccoli amici e giovanissimi. Buoni risultati e ottimi riscontri per la società guidata da Giorgio Cugnigniche quest’anno ha incrementato il numero di iscrizioni arrivando ad avere circa 70 ragazzi, seguiti da istruttori preparati e autorizzati come allenatori di base: Furio Viti, Domenico Tidei e Enos Polini. “Stiamo cercando di potenziare il settore giovanile perchè diventi un serbatoio per la prima squadra – afferma con soddisfazione Giorgio Cugnigni – in questo momento composta

L’ultimo campionato Giovanissimi organizzato dalla Delegazione Distrettuale di San Benedetto del

Tronto è stato vinto dalla ‘regina’ dei Giovanissimi: la Firmum di Fermo.La squadra fermana ha avuto la meglio sulla Mariner di San Benedetto del Tronto vincendo la fi nale di Ripatransone con il risultato di 1-0 aggiudicandosi per la settima volta il campionato di categoria.Non è stata una fi nale inedita: nel 1992/93, infatti, la stessa fi nale si disputò al ‘Ciarrocchi’ di Porto d’Ascoli e vide il successo sempre della Firmum (5-3); quella del 1992/93 è stata l’ultima fi nale disputata dalla Firmum e la prima ed unica disputata dalla Mariner fi no a quella della corrente stagione sportiva.E’ stata una bella fi nale, giocata con sano

agonismo dalle due contendenti e molto equilibrata: l’equilibrio si è spezzato solo a 8’ dal termine con il gol della Firmum che alla fi ne è risultato decisivo. Da sottolineare il grande fair play delle due società: i giocatori delle fi naliste sono scesi in campo con una maglia riportante il logo: “Sport & Amicizia - stop alla violenza”; dopo la cerimonia di premiazione e l’assegnazione del XXVI^ Trofeo ‘Saverio Traini’ consegnato dai rappresentanti della famiglia Traini, i ragazzi di Firmum e Mariner hanno dato vita ad un terzo tempo davvero splendido: scene che riconciliano con il calcio e gratifi ca il lavoro svolto sia dai dirigenti e tecnici delle società ma anche dai dirigenti della Delegazione Distrettuale di San Benedetto del Tronto che da sempre cercano di mettere in risalto i valori etici e morali del Settore Giovanile.

in maggioranza da giocatori non di Servigliano. La nostraambizione è questa: averefra quattro o cinque anni unasquadra composta per due/terzi da giocatori frutto del nostrovivaio”. Una società il San Marcoagevolata come poche altredall’impiantistica a disposizione.A Servigliano infatti sono presentiuna palestra e ben due impiantidi gioco per i ragazzi, entrambicon il manto erboso, una veraparticolarità per un paese dipoco più di duemila abitanti:“Il discorso impianti certo èfondamentale, abbiamo unapalestra e due campi di calcio adisposizione, una potenzialitàda sfruttare al massimo per unpaese come il nostro”. Cugnigniparla del futuro. “Vorremmoche il calcio torni ad essere unosport sentito come un tempo –sottolinea – purtroppo con laprecedente gestione della società,

il settore giovanile era composto da ragazzi in maggioranza dei paesi limitrofi che poi sono tornati tutti nei propri paesi di appartenenza e ci siamo ritrovati con pochissimi ragazzi. Ora, stiamo cercando di ricostrituire un valido vivaio con tanti ragazzi di Servigliano, ma ovviamente le porte restano aperte anche ai giovani dei paesi vicini anche perchè più il numero è grande più si riesce ad avere qualità e soddisfazione”. Questi gli obiettivi della società: allargare il numero dei ragazzi, aumentare il numero dei tecnici, mantenere le quattro categorie e incrementarle nel caso in cui il numero dei giocatori cresca. “Al momento – conclude Cugnigni - siamo muniti anche di un pulman per il trasporto dei ragazzi. Speriamo che fra quattro o cinque anni possiamo far esordire qualche nostro giovane in prima squadra”.

FERMO

La società del presidente Giorgio Cugnigni punta a valorizzare il proprio vivaio

N. 2 - Giugno 2009

SPECIALE GIOVANISPECIALE GIOVANI

La formazione Pulcini del San Marco Servigliano

La formazione Esordienti del San Marco Servigliano

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Rabbia Pagliare

La finale di Fermo coPicena verrà ricordin casa Pagliareconcesso dal diret

ai potentini sul 2-1 in favoreoltre a compromettere il paturno, ha altresì messo la alla stagione della squadra bLe parole di mister Emidioa destra), nel dopogara, dmodo chiarissimo il suo sta“Brucia veramente moltoquesto modo e al termine dche abbiamo giocato dmeglio, pur entrando in pventi minuti dopo. Una vin vantaggio, abbiamo cogara senza troppi probleSolo una situazione coquella verificatasi secondo tempo potevatoglierci la qualificazioni:arbitraggio scandalosoLa terna è riuscita a drisultato penalizzando unche meritava sul campo Grazie comunque ai miei rtutto quello che hanno fattoannata straordinaria. Pel’amarezza finale”.Il Pagliare tenterà l’asPromozione del prossimo casempre con Emidio Oddi in

N. 2 - Giugno 2009

Quattro anni fa militava in serie D, nell’ultima stagione è sprofondata in

Terza categoria. Un percorso all’indietro che ora potrebbe sancirne addirittura la sparizione. Parliamo della Truentina Castel di Lama (nella foto la squadra della stagione 2003-2004), parliamo di una squadra che con il patron Mario Lelli ha fatto sognare una vallata, una provincia intera. Nella stagione della foto c’erano giocatori che stanno scrivendo pagine bellissime del calcio nostrano, c’era gente come Marco Pulcini, Giorgio Galli, Alessandro Corradetti, c’era Benito Ciabattoni, reduce dalla vittoria del

campionato con la Fermana. “Mi dispiace per questa ennesima retrocessione - ci racconta proprio Ciabattoni, cresciuto nell’Ascoli e poi passato alla Truentina - era una bella realtà quella, anni splendidi, gruppo meraviglioso e ragazzi con i quali ancora oggi mantengo rapporti di amicizia. Mi dispiace davvero, ora ho la sensazione che possa fi nire tutto”. Le ultime speranze per mantenere almeno la Seconda categoria erano riposte negli spareggi play-out dove bisognava fare i conti con la Maltignanese, ma nel doppio confronto è andata male ai ragazzi lamensi. Buona fortuna!

Quattro retrocessioni consecutiveIl triste record della Truentina Castel di Lama del patron Mario Lelli.

Parla l’ex Ciabattoni: “Temo che ora possa fi nire tutto”

on il Potenza data a lungo

e: il rigore ttore di gara e dei piceni, assaggio del

parola fine biancorossa. o Oddi (foto ((

isegnano in ato d’animo: o uscire in di una gara decisamente partita con

volta andati ntrollato la

emi. ome nel

a : . definire un na squadra la vittoria.

ragazzi per o in questa eccato per

ssalto alla ampionato e panchina.

ODDI: PROMOZIONE SCIPPATA

Il tecnico è stato confermato per la prossima stagione

Page 38: Marche In Gol n°2

38

Il Montalto si prepara ad affrontare la Prima categoria. Lungo e pieno

di soddisfazioni il cammino della squadra di mister Eugenio Speca, che ha ben dosato le forze in vista degli spareggi. Il terzo posto in classifica infatti, seppur molto distante dalle prime due, gli ha permesso di affrontare nel girone prima il Carassai, vincendo in casa il ritorno ai rigori e accedendo alla finale, poi lo Sporting Acquaviva.

Il gruppo ha avuto il merito di essere stata l’unica squadra in grado di battere lo Sporting che ha mantenuto sempre immacolata la casella delle sconfitte e che invece ha dovuto cedere per la prima volta quest’anno sotto i colpi del Montalto. Si aprono poi le porte del triangolare per l’accesso

diretto in Prima categoria.

Il raggruppamento è composto dalle vincenti dei gironi G, H e I di Seconda categoria San Marco Servigliano e Castignano, proprio con quest’ultima ai rigori il Montalto riesce a strappare il

risultato per andare poi a giocarsi il tutto per tutto in casa del San Marco.Qui, al termine di una bella gara combattuta gli uomini di Speca si impongono sugli avversari per 3-2 e accedono direttamente in Prima categoria, senza necessità di ulteriori spareggi.

Per la prossima stagione la società è in dirittura d’arrivo

per rinnovare l’accordo con l’allenatore Eugenio Speca, che con tutta probabilità resterà al timone della squadra anche nella prossima stagione.

Play-off e...Prima categoria!

Castignano, la stagione lascia l’amaro in bocca

g g

Una stagione esaltante, estremamente positiva anche quest’anno per il Castignano, ma terminata con

l’amaro in bocca per la seconda volta consecutiva. Come lo scorso anno il campionato si conclude con il secondo posto in classifi ca e anzi, con ben due punti in più ma non è bastato per arrivare al primo posto, il Ciabbino nella stagione scorsa e l’Arquata in quella attuale sfumano i sogni della società. Non è bastato nemmeno avere la seconda miglior difesa, né il marcatore più forte del girone I di Seconda categoria, Leonardo Alesi arrivato a quota 22 reti stagionali. Porte

aperte al triangolare ancora una volta dunque, ma anche qui si ripete tutto come nel giugno 2008. Il raggruppamento con

Campiglione e Montalto, che un anno fa vide vincente la squadra di Bagalini, oggi ha premiato con la promozione in Prima categoria, l’altra avversaria, il Montalto di Speca. E il Castignano è rimasta nuovamente a bocca asciutta. Destino o caso, è ancora una volta tutto rimandato alla nuova stagione. Sarà il prossimo anno quello cruciale per il Castignano? Potrà fi nalmente assaporare la Prima categoria la società del presidente Tomassini? Lo scopriremo solo vivendo, direbbe qualcuno.

ASCOLI

MONTALTO

N. 2 - Giugno 2009

L’allenatoreEugenio Speca

Il bomberLeonardo Alesi

Per la promozione non sono bastati i gol di bomber Alesi

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COMUNANZAMetti una giornata di fi ne ma pranzo “Da Roverino” a parlcalcio con Maurizio Perti(ex Amandola e Folgore FalerFausto Raschioni (ex ComunFolgore, Carassai), Gianni P(ex bomber della Sangiustese ‘80), Gianluca GiandomenicoAlberto Cruciani (un passato tra Folgore e Grottese) e Antonio di Luca Sidozzi rispettivamente direttore, coordinatore e responsabile commerciale di Quelliche.net. Tra un bicchiere e l’altro, saltano fuori storie di vita di pallone, grandi sfi de passate, il ricordo deamici di sempre. Perticarà, clas1971, sposato, due fi gli, vive aAmandola ma lavora a ComunanzHa iniziato nel Monte San Martinpoi sei stagioni all’Amandola dha vinto due campionati (Secocategoria) e una Coppa Marche ctecnici Ottavi e Piattoni. “Ma oggiil calcio giocato ho chiuso – racc– tra famiglia e lavoro ho pochisstempo libero. Di recente mi sconcesso una partitella sul sintee per l’appuntamento mi sono dovpreparare per settimane...”. Passia Raschioni, detto ‘Pereira’, cl1966, ruolo difensore. E’ sposatodue fi gli, vive e fa politica a Comun(è impegnato in amministrazied è stato vicepresidente d

Comunità dei Sibillini). Ha giocato (e ) con la squadra del paese con r Giorgi sia in Seconda che in

a categoria ottenendo la salvezza omozione. Erano gli anni ‘84-’86. re con il Comunanza ha avuto

allenatori Luciano Tossici e imo Silva (ex Ascoli e Samb), ha zzato calcisticamente Gianluca De gelis (di Pedaso), diventato poi lciatore professionista. Raschioni è poi trasferito per una stagione

la Folgore dove dalla Seconda è olato in Prima giocando insieme al ostro’ Alberto Cruciani (un Gattuso l’epoca, tutta corsa e grinta da dere). In panchina siedeva rado Petrelli. “Ho giocato anche

ontro il grande Albertosi – ricorda iPereira’ – erano anni fantastici, he sfi de contro quell’Elpidiense!”. Gianni Palini? Negli anni ‘80 stato il più forte attaccante rchigiano (nel 1° numero di rche In Gol gli abbiamo dedicato speciale Amarcord), anche lui ha ocato con i ‘nostri’ nella Folgore lerone. Storie, aneddoti, qualche ottò e via ad altri racconti. Arriva caffè, è il tempo delle strette di ano e dei saluti non prima di

arsi l’appuntamento per un’altra buffata. E giù a parlar di calcio...

ASCOLI

Quattro amici a...tavolaPERTICARÀ, PALINI, CRUCIANI E RASCHIONI: STORIE DI VITA E DI PALLONE

N. 2 - Giugno 2009

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Foto da sx: Palini, Ciarrocchi, Cudini, Cipolletti, Cesaroni, PerticaràAccosciati: Bernardini, Mignini, Pelliccetti, Pezzuoli, Malaigia

Maurizio Perticarà in azione con la maglia della Folgore Falerone

Foto: da sx Antonio Di Luca Sidozzi, Maurizio Perticarà, Gianni Palini, Gianluca Giandomenico, Alberto Cruciani e Franco Raschioni. In piedi Peppe Cutini, titolare ‘Da Roverino’

usto RaschioniFaun la magliaconl’Amandoladell

Page 40: Marche In Gol n°2

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SPECIALE SAN PIO X CALCIO

Novità Casp Calcio:torna il nome Società Sportiva San Pio X

Il Casp Calcio cambia nome,

IIe torna a chiamarsi Società IISportiva San Pio X per IIridare la denominazione IIstorica alla società che negli anni novanta militava in Promozione ed era molto conosciuta nelle Marche. Con l’occasione, cambia anche il consiglio direttivo e l’assetto societario. Il presidente, Gianluca Straccia passa il timone a Carlo Camaioni, ex segretario della società e con lui si modifica anche in parte il direttivo, eccolo di seguito: vicepresidente è Gianni Vannicola, il segretario Enrico Acciaroli, il cassiere Patrizio Pica, il direttore sportivo è Giuseppe Traini (Montella). Il consiglio è composto da: Gianluca Straccia, Pasqualino Camaioni, Roberto Neroni, Luciano Spaccasassi, Enrico Capriotti, Bernardino Marchetti, Francesco Vannicola, Sandrino Caioni, Palmiero Del Gatto, Filippo Lizzo. Il magazziniere è Luciano Spaccasassi e il massaggiatore è Enrico Capriotti. L’allenatore resta Elio Silvestri e il preparatore dei portieri Romano Pierantozzi. C’è da sottolineare poi l’importante contributo del dirigente accompagnatore Armando Straccia che segue sempre la squadra, e del giocatore Roberto Silvestri bandiera del San Pio X: “Posso confermare

fin da ora – afferma l’ormai ex presidente Gianluca Straccia – che Silvestri sarà uno dei nostri anche nella prossima stagione, chiamato “zio” dai compagni ha trainato il gruppo quest’anno e sarà uno dei pilastri per il prossimo. Stiamo costruendo una squadra di giovani che possano restare anche per gli anni successivi, sicuramente fare i playoff è l’obiettivo minimo che possiamo stabilire, dato che in precedenza li abbiamo solo sfiorati. Vogliamo disputare un campionato di vertice, e sicuramente spenderemo tutte le forze a disposizione perchè ciò avvenga.” L’obiettivo a lungo termine della nuova società San Pio X però è quello senza dubbio di riportare la società ai successi e magari anche alle categorie di un tempo, insomma, si insegue il sogno Promozione e finora data l’organizzazione societaria e l’ambizione per traguardi importanti oltre alla buona volontà, gli ingredienti ci sono tutti per riuscire in poco tempo in questa impresa. La campagna acquisti portata avanti dalla società in prima persona dal presidente e dall’ex Straccia, sta interessando nomi di spicco del panorama calcistico locale e anche di categoria superiore.

N. 2 - Giugno 2009

L’ex presidenteGianluca Straccia

Il neo presidenteCarlo Camaioni

Il capitanoRoberto Silvestri

CAMBIA L’ASSETTO SOCIETARIO:CAMAIONI NUOVO PRESIDENTE

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ASCOLI

N. 2 - Giugno 2009

Mariner, dove crescono i campioni del domani

,,

La favola di Matteo

L’attività sportiva della S.S. Mariner inizia a San Benedetto nel 1922, con uno scopo prettamente sociale

e formativo. Diventa ben presto uno dei principali settori giovanili della città, riuscendo ad indirizzare parecchi giovani calciatori presso strutture professionistiche come è successo per Cucco e Alessandro (Terzana), Ottaviani e Marini (Inter), Voltattorni (Gubbio), Lattanti (Ascoli), Massei (Sansovino), Sheba (Reggina) e Caselli che con la Sambenedettese ha avuto l’onore di esordire con la squadra della propria città in Prima Divisione.Il presidente e il vice Franco e Vincenzo Sciocchetti hanno sviluppato una struttura che vede attualmente nel proprio organico cimentarsi 120 tesserati che vanno dai 5 fi no ai 17 anni. Il tutto è stato affi dato al team-manger, ex rossoblu Pino D’Angelo, che avvalendosi della collaborazione del talent - scout Augusto Feliziani e dei collaboratori come Marino D’Angelo e Pasinetti è riuscito a dare un’impronta importante e creare uno staff che ha portato la Mariner a formare nuovi talenti senza sottovalutare minimamente l’aspetto ludico: partecipa con la scuola calcio (Pulcini) a tutte le attività proposte dalla Federazione che vengono seguite con tanta passione dal Prof. Amato Mario e da Ennio Bruni,

Si chiama Matteo Coccia (nella foto), è un promettente difensore centrale classe 1990 che quest’an

ha giocato nel Centobuchi: su di lsono piombate da tempo diversquadre di serie A. Catania, BarChievo lo hanno seguito con i lorosservatori a lungo, ma è la sociepugliese, grazie ad un blitz dedirettore sportivo del CentobuchClaudio Cicchi, a spuntarla: sì, Coda qualche settimana è un giocatorBari. Il ragazzo di Castorano ha fi run contratto quadriennale e a lsi aggregherà alla squadra per il estivo. “Siamo molto orgogliosi nostra società e contenti per il rache ha tutte le qualità per militanel grande calcio - afferma ilpresidente Enrico Paoletti - devo

suo collaboratore. L’occhio competente di Simone De Santis, coadiuvato da Mauro Pasinetti e Paolo Amatucci (che curano i gesti tecnici di un formidabile gruppo di nati nel 1997 e 1996), ha suscitato l’interesse da parte del settore giovanile dell’Empoli: il gruppo ha preso parte ad una due giorni nel centro giovanile di Monteboro, insieme ad alcuni ragazzi della Spes Valdaso e Ragnola. I Giovanissimi, classe ‘94/ ‘95 guidati da Pietro Cianci, dopo un brillante campionato, hanno partecipato alla fi nale per il passaggio alle categorie regionali e, seppur sconfi tti di misura, hanno messo in mostra diverse individualità. Gli Allievi guidati da Bruno Piccioni e assistiti da Ernesto Croci hanno ottenuto invece il passaggio ai regionali realizzando ben 100 gol realizzati che testimoniano la forza di questa squadra.

ringraziare il nostro staff tecnico e soprattutto il nostro direttore sportivo Claudio Cicchi per

uso brillantemente la trattativa”. sembra ancora vero – racconta ionato Matteo Coccia - potrò ente realizzare un sogno”. E’ il uratore Claudio De Nicola ad trare le qualità dell’affare: “Matteo a ha sottoscritto un contratto riennale col Bari. I pugliesi hanno

un sacrifi cio economico dopo r ben osservato il giocatore nelle presentative della serie D. Se cherà nella Primavera del Bari? ovrebbe fare la spola. Gli auguro la ortuna che hanno avuto altri miei assistiti come Terlizzi, Langella, Guberti ed altri che sono partiti dilettanti e si sono trovati in serie

La società di Franco e Vincenzo Sciocchetti è un fi ore all’occhiello per la formazione di giovani talenti

Dal Centobuchi alla... Serie A

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SPECIALE GIOVANISPECIALE GIOVANI

Una formazione giovanile del Mariner

LA SQUADRA PICENA AFFILIATA AL MILAN

Pro Calcio... rossoneraGiancarlo Romanucci ha prodotto elementi validissimi che si sono imposti all’attenzione nazionale: ultimo esempio, in ordine di tempo, il difensore Giuseppe Belluscidell’Ascoli Calcio. Questa iniziativa permetterà un ulteriore richiamo alle giovani leve per l’iscrizione a questa scuola calcio e, nello stesso tempo, il nome Milan è una ulteriore garanzia di qualità del lavoro svolto in casa ascolana.

Futuro rossonero per la Pro Calcio Ascoli. La gloriosa società ascolana infatti

diventerà, dall’inizio della prossima stagione, Scuola Calcio Milan. Prevista per Settembre la visita dei campi ascolani di Adriano Galliani e, periodicamente, saranno effettuati sopralluoghi per visionare il lavoro svolto dalla società Pro Calcio. Da sempre attivo sul fronte giovanile, il sodalizio guidato dal presidente

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ALTRI SPORT

Secondo tricolore Scavolini

Le ragazze della Vela festeggiano la meritata promozione in A2

Una squadra che rischia di non fare più notizia ma che emoziona sempre e

comunque. La Scavolini Pesaro di Ze Roberto è cosi: una squadra quasi imbattibile che ottiene 47 vittorie su 50 gare disputate in stagione. Un unico cruccio che però non toglie alcunché all’impresa compiuta da queste ragazze:quel set di spareggio perso in casa della Foppapedrettei Bwergampo che ha negato alle ragzze in biancorosso l’accesso alla fi nal four di Champions League. Il campionato però non ha avuto in pratica storie e, dopo una serie playoff senza storia, le colibrì si sono laureate campionesse d’Italia per il secondo anno consecutivo. Decisiva la terza sfi da di Novara dove l’Asystel nulla ha potuto contro lo strapotere tecnico delle pesaresi. Eloquenti i parziali pro-Scavolini: 25-18, 25-18, 25-21. E alla fi ne è festa per tutti, dal presidente Sandro Sardella allo sponsor Valter Scavolini, al quarto scudetto della sua vita (due quelli arrivati dai giganti del basket).

Le protagonisteDa marchigiani non si può che

salutare le colibrì che volano ancora sul tetto dell’Italia cucendosi il secondo scudetto consecutivo gonfi andosi il petto. Eccole, a una a una, le protagoniste del trionfo: dall’immensa

Carolina Costagrande alla regina della fast Martina Guiggi, passando per le incantevoli (anche esteticamente, il che non guasta) Jacqueline De Carvalho e Katarzyna

Skowronska, per l’angelo biondo delle alzate Francesca Ferretti, per l’olandesina prendi-tutto Elke Wijnhoven, fi no alla teutonica d’acciaio Christiane Fürst. Impossibile non citare anche Lucia Lunghi, l’unica pesarese della banda, Ilaria Garzaro, Natalia Brussa,Carla Castiglione, Manuela Di Crescenzo, Julieta Lazcano.

L’addio di Ze RobertoIl tutto orchestrato al meglio da José Roberto Guimaraes, al secolo Zé Roberto. Il coach che si è legato al collo anche medaglie olimpiche del metallo più prezioso lascia Pesaro per tornare in Brasile per motivi familiari. Commiato non poteva essere più felice. Grazie Zé. Indiscutibili gli straordinari successi avuti con il club pesarese, in collaborazione con Angelo Vercesi che lo scorso anno guidò, in qualità di primo allenatore, le ragazze al primo scudetto della storia. Allo stesso Vercesi è stata affi data la guida alla tecnica della squadra in vista della nuova stagione. Eloquenti le parole del nuovo coach: “Torno per vincere nuovamente”. Poche parole ma estremamente chiare.

La Cosmetal Recanati batte la Itar Accessori Monturano nella fi nalissima play off e stacca il biglietto per il salto di categoria in Serie B2. Un traguardo storico per il sodalizio pallavolistico recanatese che nove anni fa si affacciava con il bollino di matricola nel torneo provinciale di seconda divisione. Un sogno quindi divenuto realtà per la vivace e giovane formazione gialloblu che nella prossima stagione andrà a confrontarsi con squadre di fuori regione e dal prestigioso blasone. “Un traguardo storico, no, diciamo meglio epico - racconta un piu’ che entusiasto Stefano Giorgetti, presidente della società Pallavolo Recanati nata il 5 maggio del 2000 -.Chi ha seguito da vicino questo stupendo gruppo di atlete-amiche più lo staff tecnico, sa benissimo che tutto ciò è meritatissimo. Un gruppo che da nove mesi a questa parte lavora e soffre in palestra con il sorriso sulle labbra, con la convinzione che se si semina e si coltiva, non c’è scampo: si raccoglierà”. Una promozione in rimonta per le ragazze del tandem Paniconi - Venusto costrette a rimediare alla sconfi tta incassata in gara 1 a Monte Urano. Battuta d’arresto che avrebbe potuto compromettere il cammino e che invece ha caricato capitan Toso e compagne che, con grinta e caparbietà, hanno sovvertito il pronostico con il micidiale uno - due concretizzatosi nell’ultima fi da in terra fermana: un rotondo 3-0 contornato da parziali eloquenti: 14/25, 23/25, 22/25 che hanno entusiasmato e divertito la folta pattuglia di sostenitori giunti a Monteurano per sostenere la squadra. “Diffi cile raccontare le emozioni – continua il patron - di un tale trionfo ma facile trovare le parole che sintetizzino il nostro stato d’animo: un immenso grazie a tutte le ragazze per il grande cuore,la grande testa, il grande gruppo”.

LE RAGAZZE DI ZE ROBERTO DOMINANO IN A1

La gioia pesarese(foto tratta dal sito

www.robursportpesaro.it)

N. 2 - Giugno 2009

COSMETAL RECANATI

Dalla seconda divisione provinciale

alla serie B2

Le ragazze del Cn

Vela pallanuoto sono in serie A2. Con il netto successo (8 a 2 con 4 reti del bomber Laura Collesi, due di Milena Jobbi ed una a testa di Alessia Pavani e Gloria Mirleni) la squadra di Davide Nardella ha vinto anche l’ultimo incontro della stagione con tro la Libertas Perugia conquistando una meritatissima promozione. Quella del ‘setterosa’ dorico è stata una vera e propria cavalcata trionfale, come testimoniano le 10 vittorie ed i due pareggi ottenuti.

Ottenendo, prima volta nellastoria della pallanuoto femminileanconetano, il diritto di giocare inserie A. Merito, indubbiamente,di un gruppo solido ed omogeneo,formato da un mix di ragazzeesperte, seppure ancora giovani,ed alcune giovanissime di talentoche hanno bruciato le tappeproponendosi come assoluteprotagoniste. Domenica sera, dopoi match vittorioso con Perugia,ci sono state ovviamente scenedi gioia di tutto lo staff tecnico esocietario per una ‘prima volta’ digrande prestigio.“La soddisfazione è tanta -

afferma il presidente della Vela Fausto Aitelli - perchè questo trionfo è giunto in maniera inattesa. Ma le ragazze sono state bravissime, crescendo moltissimo nel corso della stagione con le più piccole che hanno subito capito gli insegnamenti dei tecnici e delle compagne più grandi. Due anni fà raggiungemmo la serie A per la prima volta con la squadra maschile, ora ci siamo ripetute con quella femminile. Adesso si tratta di progettare la prossima stagione, dopo qualche giorno di giusta esultanza. Come società, in ogni caso, ringraziamo

tutte le splendide protagonista di questa storica promozione. Il prossimo anno - conclude Aitelli - cercheremo di allestire una squadra all’altezza della categoria, nonostante le oggettive diffi coltà strutturali che nuoto e pallanuoto hanno ad Ancona”.Ovviamente soddisfatto è anche il tecnico Davide Nardella: “Intanto vorrei sottolineare il lavoro di chi mi ha preceduto, Andrea Orazi, che è anche l’allenatore in seconda. Le ragazze sono state splendide. Compongono un buon gruppo che è in grado di ben fi gurare anche in A2”.

VOLLEY

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ALTRI SPORT

Edilcost Ancona promossa

Tris di successi per la GI.VI. Pedale Fermano

Gran Fondo a “Fara San Martino”

Oltre 500 atleti al via tra cui ospite d’onore l’ex professionista Paolo

Savoldelli e il sempre presente Palmiro Masciarelli scortato dal fi glio Simone.Dopo appena 30 km, subito la salita di Bomba lunga 7 km, restano al comando oltre 100 concorrenti. Nella seconda salita molto più lunga ed impegnativa viene scremato il folto gruppo e restano al comando in tre tra cui Di Pietro. Ma, alla deviazione del percorso, ecco la sorpresa: il temuto Marzano devia per il corto (forse un pò stanco per la prova tricolore di Benevento

Un a serata d a

c o n s e g n a r e agli annali per Ancona. La cadetteria sorride alla Dorica. Nel

calcio, ma anche nel volley grazie alla promozione conquistata dall’Edilcost. La formazione di coach Luisa Fusco nei giorni scorsi ha schiantato in quattro set Carnago, volando così nell’A2 femminile. Una prova magistrale di Chiappa e compagne in gara3 di fi nale playoff, la miglior prestazione stagionale nella partita più importante dell’anno. Vittoria del gruppo, grazie a una tattica perfetta con un muro difesa che ha disorientato Carnago, ma anche

del giorno prima), a questo punto Di Pietro deve desistere, ma uno strepitoso Michele Miglionico(nella foto) prende il largo e va a vincere una bella ed importante gara dopo aver ottenuto ben due secondi posti nelle manifestazioni di Tollo e Monopoli. Il successo per il team fermano non fi nisce qui perchè arriva la terza piazza di un ritrovato Zuccaro, la quarta di un fi n troppo generoso ed altruista Miniello e la nona del campione Di Pietro.

Gran Fondo S. Antonio di Ceglie.

Oltre 400 partenti ed un impareggiabile Piero Zizzi (unico Gi.Vi. Vini Farnese al via)

grazie a una condizione fi sica e atletica splendida, merito del preparatore Simone Mencaccini e di coach Luisa Fusco, “una grande condottiera’’ l’ha defi nita il direttore sportivo Elisabetta Mosciatti, che si è rivelata ancora una volta una vincente negli spareggi promozione. L’anno scorsa fu promossa in A2 con Casette d’Ete, in gara2, in trasferta, quest’anno con Ancona nella bella e davanti al pubblico amico ‘’ed è differente’. E con la gioia della vittoria è arrivata anche la conferma da tutti attesa. “Sì, l’A2 la faremo’’ ha confessato patron Florio Burattini, dopo la rinuncia nel 2005. Ancona merita la serie A come cantavano a squarciagola i caldi tifosi che sabato sera hanno riempito il Panettone dorico.

(Michele Carletti)

conquista una prestigiosa vittoria alla gran fondo di San Antonio di Ceglie Messapica.Già nella prima salita il forcing del forte atleta screma il gruppo e nella successiva, posta a ben 90 km dall’arrivo, resta solo ma la sua forza, caparbietà e condizione fi sica non lo fanno desistere anzi, gli danno quella spinta che lo porta a vincere mettendosi alle spalle il forte Cascione della Convertini e Panaro ex dilettante.

Stella di Monsampolo.

Il sempreverde Franco Abruzzetti della GIVI pedale fermano Vini Farnese, conquista la terza vittoria per il gran team capitanato da Alessandro Fasciani.

IL PRESIDENTE BURATTINI: “L’A2 LA FAREMO!”

L’Elsamec Fermo retrocede in D

L’Elsamec Fermo non è riuscita nell’impresa di portare l’Adriatica S.

Benedetto a gara tre e, dopo due anni di Serie C2, retrocede in Serie D. Un fi nale amaro per una stagione che ha visto i ragazzi di Pratesi (l’Elsamec, insieme a Macerata è stata la formazione più giovane a partecipare alla C2, guarda caso entrambe retrocesse), lottare sempre nel limite delle proprie possibilità. La gara che ha deciso in negativo la stagione ha visto l’Adriatica vincere per 58 a 56: un punteggio molto basso che la dice lunga sull’importanza della posta in palio. Per l’Elsamec la retrocessione non è un dramma: i ragazzi hanno dato il massimo, pur consapevoli delle diffi coltà a cui sarebbero andati incontro fi n dall’inizio del campionato. Basta pensare, infatti, che una squadra come l’Adriatica S.Benedetto, costruita per vincere, s’è salvata soltanto all’ultimo assalto.

N. 2 - Giugno 2009

Fatale la sconfi tta esterna con l’Adriatica

Nel secondo weekend di giugno sul podio Miglionico, Zizzi e Abruzzetti

VOLLEY BASKET

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45N. 2 - Giugno 2009

Ugo Pica(Recanatese)

Simone Tiribocchi(Lecce)

Roberto Caporaletti(Elpidiense Cascinare)

Gennaro Gattuso(Milan)

Ranieri Pirro(Sangiustese)

Orlando Bloom(Attore)

Fabio Poli(Atletico Piceno)

Tiziano Ferro(Cantante)

Andrea Catini(Elpidiense Cascinare)

Mirko Vucinic(Roma)

Antonio Pantanetti(Sangiustese)

Alex Ferguson(Allenatore Manchester)

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L’atteggiamento mentale dei grandi giocatori – quelli che tutti defi niscono “veri campioni “- è costituito da tre elementi fondamentali:1-Il condizionamento fi siologico2-Il dialogo interiore positivo3-La visualizzazione dell’obiettivo raggiunto.

Mossa n° 1- cambiare fi siologiaIn questo articolo vi illustrerò il primo punto: cosa signifi ca cambiare fi siologia.Il Corpo è coordinato dal cervello, tutto quello che facciamo è in pratica elaborato dalla testa prima di essere manifestato dal corpo. Gli stati d’animo di una persona si intuiscono osservando il suo comportamento e le sue espressioni. Ci sono, dunque, delle manifestazioni fi siche che rispecchiano quello che abbiamo in testa e questo signifi ca che tutto quello che ci balena in testa determina un risultato – osservabile - nella nostra postura. Se avete in testa pensieri tristi produce una postura caratteristica di chi è triste; cambiando postura e assumendo quella di quando si è felici nel cervello si annulla l’effetto della tristezza e si produce la sensazione di felicità. Ciò signifi ca che anche il cervello si adegua. E’questa dunque una delle capacità che si riscontra nei campioni: costringere il proprio corpo ad assumere la postura tipica di quando rendono al meglio; per condizionare i loro pensieri e attingere totalmente alle risorse utili a raggiungere lo scopo. In defi nitiva, quando si ha bisogno di uno specifi co stato d’animo si può imparare, sia a dirigere i propri pensieri fi no ad ottenerlo (e per questo ci sono esercizi che tutti possono imparare), oppure si può imparare a condizionare la propria postura (con altri tipi di esercizi), che consentono di ottenere lo stesso risultato. Queste sono le semplici cose che i campioni fanno, e sono anche le semplici cose che quelli che vogliono diventare campioni possono imparare.

(Continua-1)

“Lo scorso anno ho subito un infortunio al ginocchio ed ora pur essendo l’articolazione completamente recuperata ho paura che possa accadermi di nuovo, potrebbe suggerirmi qualche esercizio per irrobustire il ginocchio appunto?”(Franco F. di Ancona)

In sostanza lei mi sta chiedendo un training di prevenzione per ridurre il rischio di traumi al ginocchio.Per quanto riguarda il calcio, ma anche per molti altro sport di squadra, questo programma passa attraverso tutta una serie di esercizi tendenti a migliorare il controllo neuromuscolare e la stabilità meccanica dell’articolazione .Dovranno essere strutturati esercizi per la propriocettività eseguiti in tutto il range di movimento articolare (range of motion). Questo perche i meccano recettori dell’articolazione del ginocchio si attivano a specifi ci angoli articolari. Parallelamente dovranno essere migliorati i livelli di forza soprattutto dei nuscoli posteriori della coscia (ischio crurali) , perché nel calcio spesso questi muscoli hanno un rapporto di foraz squilibrato a favore degli estensori della gamba (soprattutto quadricipite).Dovrà poi essere strutturato un protocollo per migliorare l’agilità in modo specifi co e riferita al calcio (accelerazioni, decelerazioni, rapidi cambi di direzione, balzi, ecc.).In concreto un adeguato training preventivo per ridurre i rischi di traumi al ginocchio dovrebbe essere basato su esercizi di:propriocettività, equilibrio, stabilizzazione del ginocchio attraverso aumento della forza relativa, esercizi di accelerazione e decelerazione, agilità, tecnica riconducibile al gioco del calcio.

“Ormai sono diversi anni che gioco al calcio e quasi tutti gli allenatori che ho conosciuto mi hanno detto che devo migliorare la velocità. Cosa posso fare?”(Simone di Macerata)

La velocità è una capacita che permette di sviluppare nello spazio azioni motorie in tempi brevi. In altri termini la velocità è un’espressione della rapidità, cioè di quella qualità neuromuscolare che permette di compiere movimenti coordinati in tempi minimi, alla quale si aggiunge il fattore spazio.Quando, però, si parla di calcio, il concetto si amplia e chiama in causa anche altre qualità, come ad esempio la prontezza nell’approccio alla situazione. Si dovranno cioè attivare quelle reazioni complesse tipiche di quelle attività le cui azioni motorie da eseguire non sono completamente previste e prevedibili. In pratica si tratta di capire e adattarsi nel minor tempo possibile ad una situazione di gioco con la soluzione più effi cace. In queste situazioni si parla di “velocità tattica”, caratterizzata dal tempo di latenza e dal tempo di attivazione.Riguardo la sua domanda la prima cosa da fare consiste nell’abituare il corpo a reagire nel più breve tempo possibile in modo coordinato e con un’elevata precisione dei movimenti.Nel calcio per migliorare la velocità e la rapidità dovranno essere eseguiti: giochi di squadra in campi ridotti con temi specifi ci, esercizi a valenza tecnica eseguiti ad elevata frequenza, prove brevi di skip e sprint ad elevata frequenza, esercizi eseguiti in condizione di stabilità variabile, esercizi con cambi di andature, esercizi di trasformazione della forza in velocità, esercizi di stimolo, esercizi uno contro uno.Tutti questi esercizi hanno lo scopo di coniugare la velocità e la rapidità e dovranno essere eseguiti in condizioni di freschezza psicofi sica.

Cerchiamo, in queste poche righe, di spiegare nel modo più semplice possibile la gerarchia dei gradi della giustizia in ambito sportivo e, ove sia possibile, il ricorso a gradi

successivi per vedere tutelati i propri interessi.

Giustizia Sportiva e non soloEsauriti i gradi della Giustizia Sportiva (Giudice Sportivo, Commissione Disciplinare Territoriale e, in alcuni casi, la Commissione Disciplinare Nazionale) e quindi in presenza di un provvedimento definitivo, si può ricorrere alla Corte di Giustizia Federale per il giudizio di Revocazione se ne ricorrono i presupposti. Inoltre si può adire, come prevede lo statuto della FIGC, gli organi giudicanti del CONI: in prima istanza la camera di Conciliazione e successivamente il Tribunale Nazionale Arbitrato dello Sport (ex Camera di Conciliazione), la cui decisione, a sua volta, può essere impugnata davanti al TAR del Lazio e successivamente al Consiglio di Stato.

Un esempio chiarificatorePer meglio chiarire quanto sopra indicato, si può portare ad esempio il caso della Società dell’Ascoli Calcio spa che, deferita alla Commissione Disciplinare Nazionale “per non aver pagato gli stipendi ad alcuni tesserati” veniva penalizzata di quattro punti e, successivamente, in secondo grado, la Corte di Giustizia Federale, riduceva la penalizzazione di due punti: decisione questa definitiva. In seguito la predetta società, adiva gli Organi del CONI: in prima istanza la Camera di Conciliazione e poi il Tribunale Nazionale Arbitrato dello sport che riduceva ulteriormente la penalizzazione ad un solo punto. In virtù di questo la società Ascoli Calcio spa, non ha ritenuto opportuno ricorrere agli organi di giustizia Amministrativa, come TAR e Consiglio di Stato.

Mentaltrainer Medico Preparatore

atletico

Giammario ScalellaAvvocato

Oltre i gradi di Giustizia SportivaL’esempio dell’Ascoli Calcio o

di RolandDel Vecchio

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Roland Del Vecchio ha maturatoato ratouna considerevole esperienza in in a in strategie di comunicazione, oltre oltreoltre

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Flavio Zura Medico chirurgorgo rgoortopedico Ospedale di Fermo, con con con esperienze come medico sociale cialecialedi alcune società professionistiche tichetichemse

Roberto Tarullo è laureato in Scienze Motorie, ha insegnato ato nato Tecnica generale dell’educazione one one fisica, Tirocinio didattico e Ginnasticatica ticaeducativa all’ISEF di Perugia ed ed ed Educazione motoria al corso di o do dlaurea in Scienze della Formazione ioneionePrimaria all’Università di Macerata. Preparatore atletico professionista e collaboratore tecnico e scientifico di importanti riviste specializzate e case editrici.

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REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI FERMO N.5/2003

MARCHE IN GOL

supplemento mensile della testata on line www.quelliche.net

Direttore responsabile: Gianluca Giandomenico

Coordinamento redazionale: Alberto Cruciani

Redazione: Roberto Cruciani, Laura Cutini

Hanno collaborato: Alessio Carassai, Michele Carletti, Pier Paolo Flammini, Emanuele Lucarini, Mauro Nardi, Fabio Paci, Marco Pagnanini, Daniele Perticari, Gabriele

Sbattella, Enrico Scoppa, Marco Spadola

Amministrazione: Lucia Marziali

Foto: FotoAgenzia Quelliche.net

Progetto grafi co: Simone Ermini

Marketing e pubblicità: Antonio Di Luca Sidozzi (responsabile), Sandro Cecchi, Stefano Tiburzi, Fabio Felici

STAMPA: Rotopress – Loreto (An)

Stampato e distribuito in 20.000 copie

(chiuso in redazione il 17 giugno 2009)

N. 2 - Giugno 2009

i alcune società professionistiche heche militanti in campionati nazionali di erie A.

Page 47: Marche In Gol n°2

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titoli di sceneggiati: “Coralba”, “Un certo Harry Brent”, “Lungo il fi ume e sull’acqua”, “Ho incontrato un’ombra”, “Dov’è Anna” sceneggiati questi che registrarono ascolti record e che tennero con il fi ato sospeso milioni di telespettatori. L’ospite di questo mese è l’autore di questi sceneggiati, Biagio Proietti. Nato a Roma il 23 Giugno 1940, Biagio Proietti (foto sotto)ha esordito come sceneggiatore per il cinema, poi, nel 1970 con lo sceneggiato “Coralba” ha inaugurato la stagione degli sceneggiati televisivi gialli, e, negli anni seguenti ha collezionato un successo dopo l’altro con titoli come “Un certo Harry Brent”, “Lungo il fi ume e sull’acqua”, “Ho incontrato un ombra” (del quale si ricorda la bellissima sigla “A Blue Shadow”) e “Dov’è Anna”.

Biagio Proietti, come nascl’idea della trama di unsceneggiato di successo?

“Tutto quanto ho scrittsia per la radio, che per televisione che per l’editorinasce da un immagine che mi ha colpito e mi ha trasmesso sensazioni che voglio trasmettere alla gente, siano essi lettori, ascoltatori o spettatori. “Dov’è Anna” nasce dalle prime sequenze, il ritorno di un uomo, Carlo (interpretato da Mariano Rigillo) in una casa disordinata e triste, la casa di un uomo che è affl itto da un dolore irrisolvibile: perché sua moglie Anna (interpretata da Teresa Ricci) è scomparsa? “Dov’è Anna” all’epoca riscosse un grande successo televisivo, letterario e discografi co (l’indimenticabile brano della sigla eseguito da Stelvio Cipriani). Il successo è proseguito anche oggi con la ripubblicazione in DVD, stiamo pensando all’idea di girarne un remake. Ben altra cosa si può dire per “Ho incontrato un’ombra” in quanto ho riadattato un

soggetto scritto da altri autori e tutto ciò fa capire la complessità di questo lavoro che si muove in un ampio raggio. La soluzione è quella di far diventare tuo tutto quello che scrivi, anche se l’idea di partenza non è tua”.

Quali sono gli sceneggiati che le hanno dato più soddisfazione?

“Non ho proprio una classifi ca, sono comunque legato al primo sceneggiato che ho scritto per la RAI, “Coralba”, tratto da un mio soggetto che scrissi nel 1968 e che andò in onda due anni più tardi”.

Quali sono le sue canzoni preferite?

“Con la musica ho un rapporto forte. Da bambino il mio sogno era quello di

musicista poi ho scelto di fare e e il regista. Nel romanzo

o la prova” (pubblicato nel 07) ho dato a tutti i capitoli oli presi dal cinema, dalla

letteratura e sopratutto dalla musica, citando canzoni e brani che sono stati la colonna sonora della mia vita, quindi

brani di Paolo Conte, di Miles Davis, di Bob Dylan, ma anche perle della musica rock come “In A Gadda Da Vida” degli Iron Butterfl y”.

Conosce le Marche?

“Non conosco tutta la regione, ma sono stato più volte in alcune zone. Ho passato molti giorni ad Ancona ed anche nei dintorni, conoscevo bene anche Jesi ma è da molto tempo che non ci vengo, chissà che qualcuno non mi inviti... Che penso delle Marche? Semplice: si vive e si mangia bene, la gente è molto simpatica e cordiale, le donne sono belle, o almeno ho avuto la fortuna d’incontrarne di belle, che cosa si vuole di più dalla vita?”.

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L’APPUNTAMENTOa cura di

Gabriele “Uomo Gatto” Sbattella

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Intervista con Biagio Proietti

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N. 2 - Giugno 2009

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FERMO- EDICOLA CAMILLI D.M.G.VIA NENNI, 36 C/D – LIDO SAN TOMMASO- SUPERMERCATO SISAVIA UGO LA MALFA – LIDO SANTOMMASO- STAZIONE DI SERVIZIO MAY DAYVIA PROSPERI, 36/38 – CAMPIGLIONE- BAR CLARIDGEVIA XXV APRILE, 116- STAZIONE DI SERVIZIO AGIPVIA S. D’ACQUISTO- PIZZERIA GUSTOVIA TIROASEGNO, 5- BAR CASTIGLIONESEVIA G. LETI, 113- SPORTING BARVIALE TRENTO, 190- EDICOLA MORETTIPIAZZA DEL POPOLO,35PORTO SANT’ELPIDIO- FOTO G.M.C.C. CITYPER- STAZIONE SERVIZIO API S.S. 16 – KM. 347+190- CAFFE’ LA TORREPIAZZALE VIRGILIO, 9- CAFFE’ LA DOLCE VITAVIA DON MINZONI, 1- CHALET-PIZZERIA MOYTOLUNGOMARE FALERIENSE- TRADE SHOESVIA FALERIA, 138- STAZIONE DI SERVIZIO AGIPVIA MAZZINI, 368aPORTO SAN GIORGIO- GASTRONOMIA ANTICHI SAPORIVIALE DEI PINI, 223- STAZ. DI SERVIZIO API – EMMEPIB.GO A. COSTA, 56- PUNTO SMA SPENDI BENE 48VIA PETRARCA- CAFFE’ MORETTOVIA UGO FOSCOLO, 11- CAFFE’ MAZZINIVIA MAZZINI, 62- GELATERIA DOLCE CAPRICCIOVIALE CAVALLOTTI- PIZZERIA – RISTORANTE STERNVIA SACCONI, 29- PIZZA & COC.C. OASI- SUPERMERCATO TIGREVIA VANVITELLI (S.S.16)- BAR VITTORIAVIA ANDREA COSTA, 329PIANE DI MONTEGIORGIO- SUPERMERCATO COALVIA FALERIENSE OVEST, 25- BAR SOBEVIA FALERIENSE ESTRAPAGNANO- BAR FUNARIC.DA TENNA, 1AMANDOLA- GRAN CAFFE’ BELLIPIAZZA RISORGIMENTO, 13

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VIA CAMPO SPORTIVO- BAR AFRICAVIA CIRO MENOTTI, 67- ZEN CAFE’VIA BERNA, 4- BAR STOPVIA GAGARIN, 26FANO- RISTORANTE ALLA FERMATA 615VIA CAVALLOTTI, 45- BAR PASTICCERIA NOLFIVIA NOLFI, 58- RIST. PORTONOVOVIALE ADRIATICO, 1- EDICOLA -TABACCHIC.C. AUCHAN- RE CAFFE’VIA GRAMSCI, 46- RIST. LA VECCHIA FANOVIA VECCHIA, 8FERMIGNANO- BAR DARK SIDEVIA MARTIRI DELLA LIBERTA’, 10/12FOSSOMBRONE- AREA SERV. SASSO NORD

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