MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2...

28
Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor Pag 1/28 - 15/09/2009 MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI CON L’IMPIEGO DEGLI AUSILII supporto didattico per il “corso di formazione per formatori in ambito sanitario sull’impiego degli ausilii minori e maggiori per la movimentazione dei pazienti non collaboranti”, accreditato ECM, organizzato dall’IRCCS HSR per il personale infermieristico Testi di dott.ssa Elisa Riboldi – Servizio Fisioterapia HSR Edizione 0

Transcript of MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2...

Page 1: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 1/28 - 15/09/2009

MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI

PAZIENTI CON L’IMPIEGO DEGLI AUSILII

supporto didattico per il “corso di formazione per formatori in ambito sanitario sull’impiego degli

ausilii minori e maggiori per la movimentazione dei pazienti non collaboranti”, accreditato ECM,

organizzato dall’IRCCS HSR per il personale infermieristico

Testi di dott.ssa Elisa Riboldi – Servizio Fisioterapia HSR

Edizione 0

Page 2: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 2/28 - 15/09/2009

Indice

Premessa.........................................................................................................................3

Sorveglianza sanitaria del personale esposto ..................................................................4

1. Valutazione potenziale motorio ..................................................................................6

2. Gli operatori..............................................................................................................6

3. L’ambiente................................................................................................................6

4. Gli imprevisti.............................................................................................................7

Ausili per la mobilità autonoma del paziente: carrozzine e ausili per il cammino ...................8

1. Le carrozzine ............................................................................................................8

2. Gli ausili per il cammino........................................................................................... 10

Il sollevatore.................................................................................................................. 13

Le imbracature ........................................................................................................... 14

Schede tecniche di posizionamento dell’imbragatura ..................................................... 15

Trasferimento del paziente dal letto alla carrozzina/comoda/poltrona e viceversa - MPS1 15

Trasferimento del paziente da terra al letto – MPS2 ...................................................... 16

Movimentazione del paziente allettato ............................................................................. 17

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti............................................................... 19

Trasferimento del paziente verso la testiera del letto - MP1 ........................................... 20

Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ............................................................. 21

Passaggio da decubito laterale a supino – MP3 ............................................................. 22

Rifacimento del letto con paziente allettato – MP4 ........................................................ 23

Passaggio dal letto alla carrozzina o alla sedia con ausili minori – MP5 ........................... 24

Passaggio dalla sedia o dalla carrozzina al letto – MP6 .................................................. 25

trasferimento dalla carrozzina al water/comoda e viceversa – MP7................................. 26

Mantenimento della postura: il telino unidirezionale – MP8 ............................................ 27

Il presente manuale è stato redatto dalla dott.ssa Elisa Riboldi, fisioterapista del Servizio di Fisioterapia dell’IRCCS San

Raffaele del Monte Tabor, in collaborazione con l’ing. Paolo Zani, Resp SPP san Raffaele Turro, come supporto didattico

per il “corso di formazione per formatori in ambito sanitario sull’impiego degli ausilii minori e maggiori per la

movimentazione dei pazienti non collaboranti” accreditato ECM, realizzato nell’ambito del programma formativo

dell’istituto per il proprio personale in materia di sicurezza sul lavoro.

Page 3: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 3/28 - 15/09/2009

Premessa

Lo scopo del presente manuale è quello di fornire all’operatore sanitario nozioni utili per il corretto

impiego degli ausilii di movimentazione e trasferimento disponibili in Istituto al fine di effettuare in

modo corretto la movimentazione dei pazienti e conseguentemente ridurre i rischi di disturbi

all’apparato muscolo-schelettrico.

La movimentazione dei pazienti costituisce infatti uno dei principali fattori di rischio per la salute

dell’operatore sanitario, rispetto al quale, in base a quanto anche previsto dall’applicazione del

titolo V del D.Lgs. 626/94 il Datore di lavoro deve mettere in atto tutte le strategie possibili per

ridurre il rischio e per garantire la salute del lavoratore.

Seguendo la formula di calcolo dell’Indice di Rischio MAPO (Movimentazione Assistita Pazienti

Ospedalizzati)1 i rischi determinati alla movimentazione dei pazienti sono correlabili ai seguenti

fattori:

- grado di inabilità del paziente (paziente autosufficiente, paziente parzialmente o totalmente non collaborante2);

- numero di operatori addetti alla movimentazione dei pazienti (a cui è correlata la frequenza di movimentazione giornaliera)

- caratteristiche ergonomiche degli ambienti (spazi disponibili nei corridoi, nelle stanze di degenza, accessibilità ai servizi igienici)

- tipologia degli arredi (letti) - presenza, tipo e uso di ausilii di movimentazione e trasferimento maggiori (sollevatori e

ausiliatori) e minori (carrozzine, teli e tavole di scorrimento, fasce lombari, …) - grado e tipo di formazione degli operatori

1 Metodo di calcolo e valutazione scientifica dell’indice di rischio elaborato dagli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano (ICP)

negli anni ’90, in base al quale INDICE MAPO = (NC/Op * FS + PC/Op * FA) * FC * Famb * FF

Dove •NC: n° medio pazienti totalmente non collaboranti, •Op: n° complessivo operatori nei turni giornalieri, •PC: n° medio di pazienti parzialmente non collaboranti, •FS: fattore sollevatore, •FA: fattore ausili minori, •FC: fattore carrozzine, •Famb: fattore ambiente - caratteristiche ergonomiche degli ambienti, •FF: fattore formazione del personale In base agli studi condotti in letteratura si considera un reparto

- Rischio elevato per valori dell’Indice è superiore a al valore 5 - Rischio medio per valori dell’Indice compresi tra 1,5 e 5 - Rischio basso per valori dell’Indice inferiori a 1,5.

Il SPP dell’Istituto, sulla base della frequenza delle tipologie di pazienti ricoverati e delle patologie trattate, ha provveduto a classificare i reparti in aree a rischio di classe 1 (alto rischio), 2 (medio Rischio), 3 e 4 (Basso rischio), disponibile in visione sulla pagina del SPP del sito intranet, questa classificazione è annualmente sottoposta a verifica durante le attività di sopralluogo effettuate dal SPP con il Medico Competente (Servizio di Medicina Preventiva) 2 Per una corretta valutazione del grado di inabilità del paziente si suggerisce di fare riferimento alla scala di Valutazione FIM (Functional Index Measure) in base alla quale si può considerare

- autosufficiente un paziente con indice di FIM compreso tra 91 e 126 - parzialmente collaborante: indice di FIM compreso tra 61 e 90 - totalmente non collaborante: indice di FIM inferiore a 60

Page 4: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 4/28 - 15/09/2009

Agendo su ciascuno di questi fattori si può incidere sulla riduzione del rischio a cui l’operatore

sanitario è esposto.

Con questa guida, a fronte della fornitura di nuovi ausilii maggiori e minori disposta dal datore di

Lavoro nel luglio 2005 nel piano pluriennale di intervento per la riduzione dei fattori di rischio

legati alla movimentazione dei pazienti per le due strutture ospedaliere di San Raffaele Turro e

dell’IRCCS San Raffaele3, si intende agire sul fattore formativo per ridurre il rischio complessivo a

carico dell’operatore sanitario.

L’attività di formazione e informazione rientra tra gli obblighi di legge ai sensi del titolo VIII del

D.Lgs. 626/94, così come, una volta fornita, sarà obbligo di tutti gli operatori sanitari, ai sensi del

comma 2 dell’art. 5 D.Lgs. 626/94, l’uso degli ausilii di movimentazione e trasferimento

disponibili.

Sorveglianza sanitaria del personale esposto

Ai sensi del comma 4, lettera c), dell’art. 48 D.Lgs. 626/94 il lavoratore considerato esposto a

questo specifico elemento di rischio è sottoposto ad attività di sorveglianza sanitaria da parte del

Medico Competente.

Inoltre il lavoratore può richiedere al medico competente visita medica se correlata al rischio

professionale, ai sensi della lettera i), comma 1, art 17 D.Lgs. 626/94

Si rammenta infine che ai sensi del D.Lgs. 151/01 e su disposizione del Datore di lavoro- lettera

circolare n° 46 /CR/cr del 25/05/2004 - le lavoratrici madri in stato di gravidanza o in periodo di

allattamento fino al 7° mese non possono essere adibite ad attività di movimentazione dei carichi e

dei pazienti.

Ing Paolo Zani

(Resp. SPP Casa di cura San Raffaele Turro)

3 Nel luglio 2005 il Datore di lavoro ha approvato un piano pluriennale di intervento che prevede la fornitura in tutti i reparti considerati a rischio medio e alto di circa 800 letti elettrici a 3 snodi e 4 sezioni e ad altezza variabile, la fornitura di 27 sollevatori (21 di tipo passivo, 6 di tipo attivo), la fornitura di ausilli minori di trasferimento e movimentazione dei pazienti (circa 250 pezzi suddivisi in 11 categorie differenti).

Page 5: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 5/28 - 15/09/2009

La movimentazione

La necessità, nei reparti di degenza, di provvedere alla movimentazione dei malati deriva, nella

maggior parte dei casi, dall’impossibilità degli stessi di eseguire in piena autonomia gli spostamenti

e i cambi posturali. Questa esigenza porta inevitabilmente gli operatori ad eseguire movimenti e a

sopportare carichi che possono presentare rischi per la propria salute. I rischi possono, tuttavia,

essere notevolmente ridotti utilizzando tecniche corrette e introducendo nella pratica lavorativa

l’utilizzo di ausili per la movimentazione dei pazienti.

In questo breve manuale vi verrà presentato il percorso più consono alla scelta della tecnica di

movimentazione e vi verranno presentati gli ausili che verranno a breve introdotti nei reparti del

nostro ospedale.

L’esigenza di eseguire operazioni di movimentazione dei malati può nascere da diversi obiettivi:

• Riabilitativo-educativo: il paziente verrà coinvolto nella manovra di movimentazione con lo

scopo di raggiungere il massimo livello di autonomia.

• Preventivo: il paziente verrà mobilizzato ad intervalli regolari per impedire l’insorgenza di

complicanze legate all’immobilità (lesioni da decubito, retrazioni tendinee, complicanze

polmonari…).

• Esecutivo: la manovra di mobilizzazione è richiesta per l’esecuzione di azioni

infermieristiche o d’indagini diagnostiche.

La scelta della metodica di mobilizzazione dipende da diverse variabili, ognuna delle quali deve

essere attentamente valutata per salvaguardare la sicurezza propria e del paziente

Page 6: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 6/28 - 15/09/2009

1. Valutazione potenziale motorio

La prima variabile da considerare è il potenziale motorio residuo del paziente, cioè il grado di

collaborazione che può offrire durante la mobilizzazione. E’ necessario quindi un’attenta

valutazione del soggetto per poter pianificare la manovra e l’eventuale scelta degli ausili.

Alcune semplici domande possono aiutare l’operatore:

- Il paziente è in grado di comprendere ed eseguire ordini semplici per poter collaborare

durante la manovra?

- Ha dolore o non può eseguire alcuni particolari movimenti (ferite chirurgiche, presenza di

protesi..)?

- E’ in grado di sorreggere il capo?

- Ha forza nelle braccia?

- Ha forza nelle gambe?

- Mantiene la stazione seduta e/o la stazione eretta?

2. Gli operatori

E’ necessario, inoltre, una valutazione delle capacità proprie e dei colleghi con cui verrà eseguita la

manovra:

• Capacità fisiche

• Capacità di relazione, soprattutto se il paziente è affetto da patologie psichiatriche o ha

difficoltà di comunicazione (es. afasico o straniero)

• Capacità professionali: livello di formazione, competenze, coinvolgimento di diverse figure

professionali

3. L’ambiente

Il luogo dove verrà svolta la mobilizzazione dovrà essere valutato e organizzato al fine di impedire

l’insorgenza di imprevisti. Immaginando la manovra si dovranno eliminare, quando possibile, tutti

gli ostacoli (sedie, porte aperte, scarpe o ciabatte…) ed eventualmente spostare letti o comodini con

ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale necessario dovrà essere a

portata di mano.

Page 7: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 7/28 - 15/09/2009

4. Gli imprevisti

Durante la mobilizzazione possono insorgere numerosi imprevisti che l’operatore deve tenere in

considerazione ed essere in grado di risolvere. Il paziente potrebbe scivolare, non aver capito le

istruzioni, avere dolori improvvisi o reazioni di panico, avere un malore o contrazioni involontarie.

Per ridurre al minimo questi rischi la parole d’ordine è comunicazione: prima di iniziare la

manovra, l’operatore deve spiegare al paziente quello che succederà in maniera chiara e decisa. Il

paziente deve potersi fidare degli operatori. Se la manovra viene svolta da più operatori, è

necessario che uno si nomini leader e coordini ogni gesto con sicurezza e decisione.

Page 8: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 8/28 - 15/09/2009

Ausili per la mobilità autonoma del paziente: carrozzine e ausili per il cammino

1. Le carrozzine

Le carrozzine e i loro componenti modificabili andrebbero adattati ad ogni singolo paziente,

soprattutto se l’utilizzo dell’ausilio è prolungato nel tempo. Questo

non è chiaramente possibile all’interno di un reparto di degenza,

dove i mezzi a disposizione sono limitati. Conoscere le regole

generali può comunque aiutare l’operatore ad operare una scelta il

più vicina possibile alla condizione ottimale. In seguito troverete

uno schema riassuntivo.

Sedile

• Larghezza: tra il bacino e la spondina ci deve essere lo spazio di una mano per lato(circa 3

cm).

• Profondità: con la schiena ben appoggiata alla schienale, ci deve essere lo spazio di due dita

(circa 4 cm) tra il bordo del sedile e il cavo popliteo.

• Inclinazione: deve essere preferita un’inclinazione dall’avanti all’indietro, soprattutto se il

paziente ha problemi d’equilibrio o tende a scivolare.

Schienale

• Se non vi sono indicazioni particolari, dovrebbe arrivare circa

4 cm sotto la parte inferiore della scapola. Schienali più alti

sono indicati nel caso di forti disturbi dell’equilibrio con

incapacità del sostegno del tronco e del capo.

Ruote posteriori

• Soprattutto nel caso di autospinta è importante che l’asse delle ruote sia allineato all’asse del

paziente (più o meno a livello della spalla), poiché garantisce una spinta più funzionale ed

efficiente. Inoltre quest’allineamento favorisce un mantenimento più corretto della seduta.

Braccioli

Page 9: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 9/28 - 15/09/2009

• Estraibili: per favorire le manovre di movimentazione

• Regolabili in altezza: il gomito deve potersi appoggiare a 90° a spalla rilassata.

Pedane

• Removibili: per favorire le manovre di movimentazione

• Regolabili in altezza: l’angolazione del ginocchio deve essere mantenuta a 90°

• I poggiapiedi devono garantire la posizione della tibio-tarsica a 90°

Pedalino posteriore

• La presenza del pedalino facilita le manovre di superamento di dislivelli eseguite

dall’operatore.

Page 10: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 10/28 - 15/09/2009

2. Gli ausili per il cammino

La capacità del paziente di alzarsi, sedersi e camminare è elemento fondamentale per una vita

autonoma. La mancanza di questo presupposto è spesso la causa principale che impedisce al

paziente di ritornare a casa dopo l’ospedalizzazione, poiché sarebbe necessaria un’assistenza

costante. Assistere durante gli spostamenti non deve significare solo prestare supporto “fisico”, ma

aiutare il paziente a raggiungere il massimo livello di sicurezza e autonomia, anche attraverso ausili.

L’utilizzo di un corretto ausilio per gli spostamenti permette inoltre di ridurre notevolmente i carichi

sugli operatori e la richiesta di assistenza da parte dei degenti. Come scegliere al meglio l’ausilio?

Se non è possibile consultare uno specialista (es. Fisiatra o Fisioterapista), ci sono alcune domande

che possono aiutare nella scelta:

� Il paziente ha un livello cognitivo che gli permette di comprendere come va usato l’ausilio?

� Il paziente è motivato all’utilizzo dell’ausilio?

Infatti è necessaria una fase di addestramento e allenamento all’utilizzo che richiede la completa

collaborazione del paziente.

� L’ambiente di degenza è adatta all’ausilio consigliato? Prima di proporre un ausili è

necessario considerare gli spazi in cui verrà utilizzato, per esempio se è possibile compiere

manovre, se vi sono ostacoli o se la pavimentazione è adatta.

� Gli arti superiori sono in grado di sostenere il paziente?

� E’ necessario abbinare all’ausilio per la deambulazione tutori o scarpe modificate per

garantire una maggiore sicurezza?

Una volta risposto a queste domande si può passare alla scelta/prova, ricordando che gli ausili per la

deambulazione possono vedere riassunta la loro funzione in due grosse categorie:

� Scarico: soprattutto in caso di fratture o dopo interventi ortopedici può essere necessaria una

riduzione del carico sull’arto inferiore operato (es. protesi di ginocchio, fratture del femore,

protesi non cementate..)

� Stabilizzazione: quando, per esempio, sono presenti deficit d’equilibrio o di forza per cause

neurologiche o dopo un periodo di allettamento in ospedale.

Segue la descrizione dei più comuni ausili per la deambulazione, presenti in quasi tutti i reparti di

degenza.

Page 11: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 11/28 - 15/09/2009

2.1. Deambulatore

E’ l’ausilio più stabile. Utilizzato di solito come primo passo verso

l’autonomia nel cammino. Ne esistono di vari modelli, ma quello più sicuro,

soprattutto nei soggetti anziani, è quello a due ruote e due puntali. E’ di facile

utilizzo e permette un buon allineamento posturale. Può essere leggermente

sollevato durante il passo o anche fatto scivolare sul pavimento, aumentando

la sicurezza. Molto indicato dopo lunghi periodi di allettamento, con ipostenia

degli arti inferiori o dopo fratture di bacino, anca o gamba.

2.2. Girello ascellare

Meno stabile rispetto al deambulatore tradizionale, ha come unico vantaggio

un maggiore scarico a livello degli arti inferiori. Impedisce il movimento

libero degli arti superiori ed è di difficile manovrabilità a causa delle

dimensioni. L’uso prolungato può favorire compressioni nervose o vascolari a

livello ascellare.

2.3. Tripodi o quadripodi

Ausili d’elezione in caso di emiplegie, essi vanno utilizzati dal lato opposto a

quello affetto. Permettono un buon aumento della base d’appoggio. E’

necessario insegnare al paziente come utilizzarli: il cammino può essere

impostato a due o tre tempi. A due tempi la sequenza prevede l’avanzamento

contemporaneo di tripode e dell’arto “malato” e per ultimo l’arto “sano” . A tre

tempi, prima si punta il tripode, poi si fa avanzare l’arto

“malato” e infine l’arto “sano”. La lunghezza del passo

dell’arto “sano” dipende strettamente dalla stabilità dell’arto “malato”: più è

stabile, più il passo può essere lungo, più è instabile, più il tempo d’appoggio

sull’arto “malato” dovrà ridursi e quindi il passo del “sano” sarà corto senza

superare il tripode. L’utilizzo di tripodi e quadripodi è sconsigliato in caso di

gravi deficit di coordinazione o cognitivi.

Page 12: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 12/28 - 15/09/2009

2.4. Bastoni canadesi o stampelle

Sono spesso il passo successivo al deambulatore, danno sufficiente stabilità ma

richiedono una discreta abilità nell’uso. Rispetto al deambulatore, forniscono

una base d’appoggio più ristretta, sono quindi da consigliare nel caso gli

spostamenti avvengano in ambienti poco ampi o piccoli dislivelli o gradini da

superare. Vengono frequentemente consigliati dopo interventi ortopedici o in

caso di patologie infiammatorie croniche a carico delle articolazioni degli arti inferiori (es. artrosi),

poiché permettono di ridurne il carico. Sono possibili più schemi d’uso, ma i più frequenti sono: tre

tempi � le stampelle avanzano contemporaneamente, poi segue l’arto “malato” e infine il “sano”;

due tempi � stampelle e arto “malato” avanzano contemporaneamente seguite dall’arto “sano” o

una stampella avanza in modo alternato all’altra e contemporaneamente all’arto controlaterale.

2.5. Bastone da passeggio

E’ l’ausilio per la deambulazione che conferisce minor stabilità. Viene quindi utilizzata

in condizioni cliniche e motorie di minor gravità. E’ utile anche per dare un “ritorno

sensitivo” di appoggio, sicurezza e confidenza durante il cammino.

Page 13: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 13/28 - 15/09/2009

Sollevatore Passivo Arjo mod Maxi Twin in dotazione nei reparti a medio rischio IRCCS

HSR

Sollevatore passivo Arjo mod Maxi Move in dotazione nei reparti ad alto Rischio IRCCS

HSR

Il sollevatore

La presenza all’interno di un reparto ospedaliero di un sollevatore riduce notevolmente il

sovraccarico discale.

I sollevatori si distinguono in due tipologie:

- quelli di tipo passivo, ovvero

di tipo tradizionale che

consentono la

movimentazione del paziente

non autosufficiente non

collaborante: i movimenti

sono effettuati da parte

dell’operatore sanitario con

l’uso dell’attrezzatura senza

alcun intervento volontario da

parte del paziente, non

consentono al paziente di

stare in posizione assisa;

- quelli di tipo attivo che possono essere impiegati per il

trasferimento del paziente in grado di stare in posizione assisa,

anche se con problemi di equilibrio e che possono essere

impiegati come ausiliatori per la sua deambulazione: il

paziente in parte partecipa all’azione di movimentazione e

trasferimento, anche solo, in casi esterni, garantendo la

posizione assisa ancorandosi all’attrezzatura..

I sollevatori più comuni sono elettrici e con posizione del paziente nell’imbracatura semi-seduta.

Permette anche ad un singolo operatore di eseguire le movimentazioni. Sono gli ausili d’elezione

per la movimentazione di pazienti gravi o pesanti

Soprattutto utilizzando questo ausilio è particolarmente importante informare il paziente delle

operazioni che si eseguiranno, poiché potrebbero spaventarlo o agitarlo.

Sollevatore attivo Arjo mod Sara 3000 in dotazione nelle riabilitazioni IRCCS HSR

Page 14: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 14/28 - 15/09/2009

Le imbracature

In funzione della tipologia di paziente e della patologia è importante scegliere l’imbracatura o il

corsetto più idoneo.

Esistono

- imbracature di taglie differenti, ogni taglia copre un determinato range di peso del paziente

movimentabile (di solito la taglia “L” copre un peso compreso tra i 50 e i 100 kg4);

- corsetti per l’igienizzazione del paziente;

- corsetti per il trasferimento del paziente ai servizi igienici;

- corsetti pediatrici;

- corsetti per amputati;

- barelle a fasce o rigide per pazienti con patologie spinali.

La riparazione delle imbracature deve essere eseguita solo ed esclusivamente dalla ditta fornitrice dell’ausilio, o eventualmente sostituita con una nuova dotazione.

4 Attenzione che anche se le taglie XL portano fino a carichi di 150 kg, tuttavia nel caso di pazienti obesi, proprio per la particolare conformazione del corpo occorre ricorrere a imbracature specifiche che oltre a garantire il sollevamento del carico garantiscano “l’indossabilità” dell’imbragatura, soprattutto a livello del cosce, e nel contempo una corretta distribuzione del carico.

Page 15: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 15/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di posizionamento dell’imbragatura

Posizionamento dell’imbragatura

Tipo di manovra: Trasferimento del paziente dal letto alla carrozzina/comoda/poltrona e

viceversa - MPS1

1. Preparare la stanza eliminando tutti i possibili ostacoli.

2. Ruotare il paziente sul fianco e posizionare

l’imbragatura, scegliendo la misura adatta. Essa va

posizionata tra il capo, sopra la spalla, e la zona sacrale.

Ruotare il paziente dalla parte opposta e terminare il

posizionamento.

3. Rimettere il paziente supino.

4. Posizionare la parte inferiore dell’imbragatura sotto le cosce,

dall’esterno verso l’interno.

5. Avvicinare il sollevatore al letto.

6. Preparare il sollevatore in modo che la barra di sollevamento sia

sopra il paziente con l’impugnatura rivolta verso gli arti inferiori.

7. Abbassare la barra fino alla zona addominale del paziente,

agganciare l’imbragatura partendo dai due punti superiori e

sistemarla bene sotto le cosce, limitando il numero di pieghe.

8. Sollevare il paziente e posizionarlo in asse con la base del

sollevatore.

9. Spostarsi dal letto.

10. Posizionare, tramite l’impugnatura, il paziente in posizione

seduta.

11. Una volta in posizione rispetto alla seduta prescelta, abbassare il

sollevatore facendo attenzione che il bacino vada a contatto con

il fondo della seduta e che l’imbragatura si allenti.

12. Sganciare prima i due punti caudali, poi quelli craniali.

Flettendo in avanti il capo del paziente, estrarre l’imbragatura.

2

4

7

11

Page 16: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 16/28 - 15/09/2009

Posizionamento dell’imbragatura

Tipo di manovra: Trasferimento del paziente da terra al letto – MPS2

1. Posizionarsi di fianco al paziente con ambedue gli arti

inferiori flessi.

2. Ruotare il paziente su un lato come precedentemente

descritto e posizionare l’imbragatura .

3. Ripetere l’operazione dal lato opposto, posizionando un

cuscino sotto il capo una volta in posizione supina per

favorire la manovra di aggancio al sollevatore.

4. Avvicinare il sollevatore frontalmente al paziente.

5. Disporre gli arti inferiori del paziente o lateralmente al

piantone o divaricati.

6. Abbassare la sbarra di sollevamento e procedere alla

manovra di aggancio come sopra descritto.

7. Ora si può procedere al sollevamento del paziente e al suo

posizionamento a letto.

2

6

Page 17: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 17/28 - 15/09/2009

Movimentazione del paziente allettato

Anche con l’utilizzo di ausili per la movimentazione, che riducono notevolmente i carichi

sull’operatore, è necessario seguire le regole “posturali” per ridurre al minimo il rischio di infortuni

durante le manovre. Qui vengono riportate le principali:

• La schiena deve compiere il meno possibile movimenti di torsione, inclinazione o

cifotizzazione.

• Base d’appoggio allargata e stabile

• La forza di spinta o di trazione deve essere a carico dei muscoli degli arti inferiori

• Avvicinarsi il più possibile al corpo del paziente. Questa semplice operazione conferisce

stabilità alla manovra e riduce la leva della resistenza, quindi il “peso” da spostare. Può

essere necessario porre una gamba sul letto del paziente, sempre mantenendo la schiena

dritta!

• La presa con gli arti superiore deve essere estremamente salda, al fine di impedire la perdita

di contatto col paziente durante l’esecuzione della manovra.

Si riportano in allegato schede tecniche con la descrizione delle principali manovre al letto del

paziente e come eseguirle con gli ausili per la movimentazione:

1. Trasferimento del paziente verso la testiera del letto – MP1

2. Passaggio da supino a decubito laterale – MP2

3. Passaggio da decubito laterale a supino – MP3

4. Rifacimento del letto con paziente allettato – MP4

5. Passaggio dal letto alla carrozzina o alla sedia con ausili minori – MP5

6. Passaggio dalla sedia o dalla carrozzina al letto – MP6

7. trasferimento dalla carrozzina al water/comoda e viceversa – MP7

8. Mantenimento della postura: il telino unidirezionale – MP8

Page 18: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 18/28 - 15/09/2009

Page 19: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 19/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Page 20: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 20/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Trasferimento del paziente verso la testiera del letto - MP1

1. Due operatori.

2. Abbassare la testa-letto.

3. Ruotare il paziente su un fianco sfruttando le

leve corporee.

4. Posizionare il telino ad alto scorrimento in

senso caudo-craniale tra glutei e cingolo

scapolare.

5. Ruotare il paziente dal lato opposto e

terminare il posizionamento del telino.

6. Flettere, se possibile, gli arti inferiori del

paziente.

7. Prendere il paziente con una mano dal collo

alla scapola e con l’altra sotto il bacino.

8. Effettuare lo spostamento verso la testiera

senza sollevare il paziente, ma semplicemente

facendolo scorrere sul telino.

9. Rimuovere delicatamente il telino infilando

una mano all’interno del tubolare a livello

lombare.

Se il paziente è sufficientemente collaborante, la stessa manovra può essere eseguita da un solo operatore, che si porrà dietro la testata del letto. La presa sarà da sotto le scapole al torace. Il paziente parteciperà alla manovra flettendo le ginocchia e spingendo in contemporanea all’operatore.

4

5

8

Page 21: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 21/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Passaggio da supino a decubito laterale – MP2

Due operatori.

1. Posizionamento del telino come sopra descritto, ma in direzione di scivolamento laterale.

2. Con presa dal collo alla scapola e sotto il bacino, un operatore trazione il paziente verso di

sé mentre l’altro spinge in direzione opposta rispetto al decubito prescelto, sempre senza

sollevare il paziente.

3. Togliere il telino.

4. Flettere la gamba controlaterale rispetto al decubito laterale che si vuole raggiungere.

5. Eseguire una presa a livello della scapola e del ginocchio e ruotare il paziente.

La stessa manovra può essere eseguita da un solo operatore. Lo spostamento laterale del paziente

avverrà in due tempi. Prima viene spostata la parte superiore del corpo, poi bacino e arti inferiori.

Page 22: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 22/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Passaggio da decubito laterale a supino – MP3

Prima di iniziare la manovra inversa rispetto a quella sopra descritta, posizionare dietro al paziente

il telino in direzione di scivolamento laterale.

La presenza del telino permette anche di riposizionare il paziente verso la testiera nel caso fosse

scivolato durante il decubito laterale.

Page 23: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 23/28 - 15/09/2009

5 3

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Rifacimento del letto con paziente allettato – MP4

Nel caso in cui il paziente non possa essere mobilizzato in sedia, il rifacimento del letto può essere

eseguito con l’ausilio di telini ad alto scorrimento. Questa tecnica è particolarmente indicata nel

caso in cui il paziente non riesca a mantenere a lungo il decubito laterale o vi siano movimenti

controindicati in seguito a operazioni (es. adduzione d’anca nel paziente con protesi).

Due operatori.

1. Posizionare mezzo telino sotto il corpo del paziente, tra

glutei e cingolo scapolare.

2. Con presa dal collo alla scapola e sotto il bacino, un

operatore trazione il paziente verso di sé mentre l’altro

spinge, sempre senza sollevare il paziente.

3. Procedere alla rifacitura della metà del letto libera.

4. Posizionare il paziente nella metà del letto pronta con la

stessa tecnica sopra descritta, infilando lenzuola e

traverse sotto il telino ad alto scorrimento.

5. Terminare le operazioni di

rifacimento del letto.

6. Sempre con l’ausilio del telino,

procedere alla posturazione del

paziente.

7. Rimuovere il telino.

1

Page 24: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 24/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Passaggio dal letto alla carrozzina o alla sedia con ausili minori – MP5

Il numero degli operatori coinvolti nella movimentazione dipende strettamente dal grado di

collaborazione del paziente, sia motoria che “cognitiva”, e dal suo peso e altezza.

Verrà descritta una manovra tipo eseguita da due operatori, con paziente parzialmente collaborante.

1. Flettere le gambe del paziente.

2. Ruotarlo sul fianco e posizionare sotto i glutei il

disco girevole morbido o il telino ad alto

scorrimento.

3. Ruotarlo sul fianco opposto.

4. un operatore pone le proprie mani sulle scapole del

paziente, l’altro prende le gambe. Portare il paziente

in posizione seduta.

5. Una volta seduto nel letto, un operatore posiziona la sedia o

la carrozzina, l’altro mantiene il paziente in posizione.

6. Poi posiziona sotto i piedi del paziente il disco girevole

rigido, mentre l’altro operatore mantiene in posizione il

paziente.

7. Quando tutto è pronto, l’operatore davanti al paziente pone

un suo piede sul disco girevole per poterne controllare i

movimenti, fa assumere la stazione eretta al paziente e lo fa

ruotare facendo perno sulla gambe. L’altro operatore accompagna il paziente dalle spalle,

dando semplicemente la direzione fino a farlo sedere.

2

4

Page 25: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 25/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Passaggio dalla sedia o dalla carrozzina al letto – MP6

Il passaggio inverso prevede l’utilizzo degli stessi ausili.

Prendiamo sempre in considerazione un paziente parzialmente collaborante e due operatori che

eseguono la manovra.

1. Posizionare la carrozzina vicina al letto con un angolo inferiore ai 90°.

2. Posizionare sul letto il disco girevole morbido e il telino ad alto scorrimento tra le parti del

disco.

3. Posizionare sotto i piedi del paziente il disco girevole rigido. Un operatore per lato afferra il

paziente con una presa dalla scapola la colonna e il collo, passando sotto l’ascella. Un

operatore pone il proprio piede sul disco girevole per guidare il movimento.

4. Si porta il paziente in stazione eretta.

5. Si fa compiere la rotazione e lo si fa sedere sul disco girevole morbido.

6. A questo punto uno dei due operatori provvede a spostare la carrozzina per creare un

maggior spazio di lavoro.

7. Come descritto nella manovra precedente, un operatore effettua una presa a livello del

cingolo scapolare, l’altro controlla le gambe. Il disco favorirà il raggiungimento della

posizione supina riducendo notevolmente gli attriti. Togliere il disco girevole.

8. Una volta supino o in decubito laterale, sfruttare il telino ad alto scorrimento per posizionare

il paziente nella posizione corretta.

Page 26: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 26/28 - 15/09/2009

1 1

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: trasferimento dalla carrozzina al water/comoda e viceversa – MP7

Un operatore, paziente collaborante.

1. Avvicinare la carrozzina al water o

alla comoda con un’angolazione

minore di 90°, o con l’angolazione

più possibile vicina ai 90° . Porre

sotto i piedi del paziente il disco

girevole rigido. Posizionare un

piede su disco per controllarne i

movimenti. Se possibile togliere il

bracciolo della carrozzina.

2. Sollevare il paziente facendo

contrappeso con il proprio corpo.

3. Farlo ruotare lentamente, controllando le gambe.

4. Farlo sedere.

3

Page 27: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 27/28 - 15/09/2009

Schede tecniche di movimentazione dei pazienti

Tipo di manovra: Mantenimento della postura: il telino unidirezionale – MP8

Quando un paziente non è in grado di mantenere posture diverse da quelle al letto, è necessario

pianificare un piano di movimentazione per ridurre al minimo l’insorgenza di complicanze dovute

all’immobilità, quali per esempio piaghe da decubito o complicanze polmonari.

Succede frequentemente, però, che il paziente non mantenga le posture fatte assumere dagli

operatori e che quindi siano richiesti continue correzioni e movimentazioni.

Una delle posture che più difficilmente viene mantenuta è la “semi-seduta” a letto.

Un ausilio che può essere d’aiuto in questi casi è il telino unidirezionale. Questo telino, posto sotto

il corpo del paziente, tra la zona glutea e quella scapolare, impedisce al paziente di scivolare in

direzione caudale. Inoltre, in caso di necessità, agevola gli operatori nello spostamento verso la

testiera del letto, riducendo leggermente l’attrito con le lenzuola.

Un altro problema frequente, soprattutto all’interno di unità operative di riabilitazione, è il

mantenimento della stazione seduta. Spesso i pazienti devono essere contenuti con il fissatore

pelvico non tanto perché tentino di alzarsi con il rischio di cadere, ma poiché lo scarso controllo

motorio impedisce loro di mantenere la corretta postura seduta e scivolano sulla sedia o sulla

carrozzina. Il telino unidirezionale da sedia risolve questo problema e riduce l’utilizzo della

contenzione pelvica, estremamente frustrante per i pazienti. E’ sufficiente posizionarlo sulla sedia

con la freccia verso lo schienale.

Page 28: MANUALE SULLE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI … · Passaggio da supino a decubito laterale – MP2 ... ruote per ridurre al minimo lo spostamento del paziente. Tutto il materiale

Servizio di Fisioterapia – SPP IRCCS San Raffaele del Monte Tabor

Pag 28/28 - 15/09/2009