Manuale di Kleopatra - KDE Documentation · • Unità organizzativa, l’unità organizzativa a...

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Manuale di Kleopatra Marc Mutz Sviluppatore: David Faure Sviluppatore: Steffen Hansen Sviluppatore: Matthias Kalle Dalheimer Sviluppatore: Jesper Pedersen Sviluppatore: Daniel Molkentin Traduzione del documento: Luciano Montanaro Traduzione e manutenzione della traduzione: Federico Zenith

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Manuale di Kleopatra

Marc MutzSviluppatore: David Faure

Sviluppatore: Steffen HansenSviluppatore: Matthias Kalle Dalheimer

Sviluppatore: Jesper PedersenSviluppatore: Daniel Molkentin

Traduzione del documento: Luciano MontanaroTraduzione e manutenzione della traduzione: Federico Zenith

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Manuale di Kleopatra

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Indice

1 Introduzione 7

2 Funzioni principali 8

2.1 Esaminare la cassetta delle chiavi locale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82.2 Ricerca ed importazione dei certificati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

2.3 Creare nuove coppie di chiavi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

2.3.1 Revocare una chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

3 Guida ai menu 113.1 Il menu File . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113.2 Il menu Visualizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133.3 Il menu Certificati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143.4 Il menu Strumenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163.5 Il menu Impostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

3.6 Il menu Finestra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173.7 Il menu Aiuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

4 Guida alle opzioni dalla riga di comando 18

5 Configurare Kleopatra 19

5.1 Configurare i servizi di directory . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

5.2 Configurare l’Aspetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

5.2.1 Configurare i Suggerimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

5.2.2 Configurare le Categorie dei certificati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

5.2.3 Configurare l’Ordine degli attributi DN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

5.3 Configurare le operazioni di cifratura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

5.3.1 Configurare le Operazioni di posta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

5.3.2 Configurare le Operazioni dei file . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

5.4 Configurare aspetti della convalida S/MIME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

5.4.1 Configurare il controllo periodico dei certificati . . . . . . . . . . . . . . . . 24

5.4.2 Configurare il metodo di convalida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

5.4.3 Configurare le opzioni di convalida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

5.4.4 Configurare le opzioni di richiesta HTTP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

5.4.5 Configurare le opzioni di richiesta LDAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

5.5 Configurare il sistema GnuPG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

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6 Guida dell’amministratore 286.1 Personalizzazione della procedura guidata della creazione di certificati . . . . . . . 28

6.1.1 Personalizzare i campi DN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

6.1.2 Limitare il tipo di chiavi che un utente può creare . . . . . . . . . . . . . . . 29

6.1.2.1 Algoritmi a chiave pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

6.1.2.2 Dimensione della chiave pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

6.2 Creare e modificare categorie di chiavi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

6.3 Configurare programmi di archiviazione per file di firma e cifratura . . . . . . . . . 33

6.3.1 Passaggio dei nomi dei file di input per pack-command . . . . . . . . . . . . . 34

6.4 Configurare i programmi dei codici di controllo per l’uso con Crea/Verifica codicidi controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

7 Riconoscimenti e licenza 38

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Elenco delle tabelle

5.1 Mappatura da tipi di GpgConf a controlli dell’interfaccia . . . . . . . . . . . . . . . 27

6.1 Configurazione di chiavi e filtri. Chiavi di definizione delle proprietà di visualizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

6.2 Configurazione delle chiavi-filtro. Chiavi di definizione dei criteri di filtraggio . . 32

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Sommario

Kleopatra è uno strumento per gestire i certificati X.509 e OpenPGP.

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Capitolo 1

Introduzione

Kleopatra è lo strumento di KDE per gestire certificati X.509 e OpenPGP nelle cassette delle chiaviGpgSM e GPG, e per recuperare certificati dai server LDAP e da altri server di certificati.

Kleopatra può essere avviato dal menu Strumenti→Gestore dei certificati di KMail e dalla rigadi comando. L’eseguibile di Kleopatra si chiama kleopatra.

NOTAQuesto programma trae il nome da Cleopatra, una famosa faraona egizia che visse ai tempi di GiulioCesare, con cui ebbe un figlio, Cesarione, non riconosciuto come erede di Cesare.Il nome è stato scelto poiché questo programma deriva dai progetti Ägypten (Ägypten in tedescosignifica appunto Egitto). Kleopatra è il nome in tedesco di Cleopatra.

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Capitolo 2

Funzioni principali

2.1 Esaminare la cassetta delle chiavi locale

La funzione principale di Kleopatra è di visualizzare e modificare il contenuto della cassetta dellechiavi locale, che è un concetto simile a quello del portachiavi di GPG, anche se questa analogianon va presa alla lettera.

La finestra principale si divide fra la grande area con l’elenco delle chiavi, la barra dei menu e labarra di ricerca in cima, e una barra di stato in fondo.

Ogni riga dell’elenco di chiavi corrisponde a un certificato, identificato dal cosiddetto OggettoDN. DN è un acronimo che sta per ‘Distinguished Name’, in italiano ‘Nome Distinto’: questo èun identificativo gerarchico, simile al percorso di un filesystem ma con una sintassi inusuale, chedovrebbe identificare univocamente il certificato a livello globale.

Perché siano valide, e quindi utilizzabili, le chiavi (pubbliche) devono essere firmate da una CA(autorità di certificazione). Queste firme sono dette certificati, ma di solito i termini ‘certificato’e ‘chiave (pubblica)’ sono usati come sinonimi, e in generale non faremo distinzione tra di essinemmeno in questo manuale.

Le CA devono a loro volta essere firmate da altre CA per essere valide. Naturalmente a un certopunto si deve finire, per cui le CA di massimo livello (le CA radice) si firmano da sole (questaoperazione è chiamata auto-firma). I certificati radice quindi devono ricevere convalida (di solitodetta fiducia) manualmente, per esempio dopo aver confrontato l’impronta digitale con quellasul sito Web della CA.Questo è di solito fatto dall’amministratore del sistema o dal fornitore delprodotto che usa i certificati, ma lo può fare anche l’utente con l’interfaccia dalla riga di comandodi GpgSM.

Per sapere quali dei certificati sono certificati radice puoi passare alla modalità di visualizzazionegerarchica con Visualizza→ Lista gerarchica dei certificati.

Puoi vedere i dettagli dei certificati con un doppio clic su di esso, o usando Visualizza→Dettaglidel certificato. Questo apre una finestra che mostra le proprietà comuni del certificato, la suacatena di certificati (cioè la catena di emittenti fino al CA radice), e uno sversamento di tutte leinformazioni che il motore è in grado di estrarre dal certificato.

Se cambi la cassetta delle chiavi senza usare Kleopatra (ad es. usando l’interfaccia a linea dicomando di GpgSM), puoi aggiornare la vista con Visualizza→Mostra di nuovo (F5) .

2.2 Ricerca ed importazione dei certificati

Nella maggior parte dei casi, acquisirai nuovi certificati verificando le firme elettroniche dei mes-saggi di posta, visto che i certificati sono spesso incorporati nelle firme fatte con loro. Comunque,

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se devi inviare un messaggio a qualcuno con cui non sei ancora entrato in contatto, dovrai scari-care il certificato da una cartella LDAP (anche se GpgSM possa farlo automaticamente) o da unfile. Inoltre dovrai importare il tuo certificato dopo aver ricevuto la risposta della CA alla tuarichiesta di certificazione.Per cercare un certificato in una directory LDAP, seleziona File→ Cerca i certificati sul server einserisci del testo (per esempio il nome della persona di cui vuoi il certificato) nella casella di testodella finestra Ricerca del certificato sul server dei certificati, quindi fai clic sul pulsante Cerca. Irisultati saranno visualizzati nell’elenco di chiavi sotto la barra di ricerca, dove puoi selezionarei certificati facendoci clic con il pulsante Dettagli o scaricarli nella cassetta locale delle chiavi conil pulsante Importa.Puoi configurare l’elenco dei server LDAP su cui cercare dalla pagina Servizi di directory dellafinestra di configurazione di Kleopatra.Se hai ricevuto il certificato come file, prova ad usare File→ Importa certificati (Ctrl+I) . GpgSMdeve poter riconoscere il formato del file del certificato; controlla il manuale di GpgSM per la listadei formati di file che è in grado di comprendere.Se non hai creato la coppia di chiavi con GpgSM, dovrai anche importare a mano la chiave pub-blica (oltre a quella segreta) dal file PKCS#12 fornito dalla CA. Puoi farlo da riga di comando conkleopatra --import-certificate nomefile o da dentro Kleopatra con File→ Importacertificati (Ctrl+I) , esattamente come faresti per i certificati ‘normali’.

2.3 Creare nuove coppie di chiavi

La voce di menu File→ Nuovo certificato (Ctrl+N) fa partire la Procedura guidata per lacreazione di coppie di chiavi, che ti guiderà attraverso i passi della richiesta di certificato.Quando hai finito con un passo della procedura, premi Successivo per andare al passo successivo(o Precedente per rivedere i passi già completati). La creazione della richiesta di un certificatopuò essere annullata in qualsiasi momento premendo il pulsante Annulla.Sulla prima pagina della procedura guidata scegli il tipo di certificato che vuoi creare:

Crea una coppia di chiavi personale per OpenPGPLe coppie di chiavi OpenPGP sono create localmente, e certificate da amici e conoscenze.Non c’è un’autorità di certificazione centrale; invece, ogni individuo crea una rete di fiduciapersonale certificando le coppie di chiavi degli altri utenti con il suo certificato.Devi inserire un Nome, un indirizzo di Posta elettronica e facoltativamente un Commento.

Crea una coppia di chiavi personali X.509 e una richiesta di certificatoLe coppie di chiavi X.509 sono create localmente, ma certificate centralmente da un’autoritàdi certificazione. Le CA possono certificare altre CA, creando una catena di fiducia centralee gerarchica.Il prossimo passo della procedura guidata è inserire i dati personali per il certificato. Icampi da compilare sono:

• Nome comune, il tuo nome.• Indirizzo di posta, il tuo indirizzo di posta elettronica; assicurati di scriverlo corret-

tamente: è l’indirizzo a cui verranno inviati i messaggi quando i tuoi corrispondentiuseranno questo certificato.

• Indirizzo, il paese o città in cui vivi.• Unità organizzativa, l’unità organizzativa a cui appartieni (per esempio, ‘Logistica’).• Organizzazione, l’organizzazione che rappresenti (per esempio la ditta per cui lavori).• Codice del paese, l’identificativo di due lettere del paese in cui vivi (per esempio ‘IT’).

Il passo successivo della procedura guidata è scegliere se memorizzare il certificato in unfile o inviarlo direttamente a una CA. Devi specificare il nome del file o l’indirizzo di postaa cui inviare la richiesta del certificato.

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2.3.1 Revocare una chiave

Un paio di chiavi scadute possono essere riportate in condizione operativa fintantoché hai acces-so alla chiave privata e alla frase segreta. Per rendere una chiave definitivamente inutilizzabilela devi revocare. La revoca viene effettuata aggiungendo una particolare firma di revoca allachiave.Questa firma di revoca viene salvata in un file a parte. Questo file può in seguito venire im-portato nel portachiavi e viene quindi allegato alla chiave, rendendola inutilizzabile. Nota chel’importazione di questa firma nella chiave non richiede una password; quindi, dovresti tenerequesta firma di revoca in un posto sicuro, normalmente diverso da dove tieni la coppia di chiavi.È buona norma usare un posto diverso dal computer, come un dispositivo di memorizzazioneesterna come una penna USB o uno stampato su carta.

Kleopatra non fornisce una funzione per creare una tale firma di revoca in qualsiasi momento,ma lo puoi fare con l’applicazione KGpg di KDE scegliendo KGpgChiavi→ Revoca chiave e ascelta importando subito la firma di revoca nel tuo portachiavi.

Un modo alternativo di generare un certificato di revoca è usare GPG direttamente dalla riga dicomando: gpg --output certificato_di_revoca.asc --gen-revoke chiave. L’ar-gomento chiave deve essere lo specificatore di una chiave: l’identificativo della tua coppia dichiavi primarie o parte del nome utente che identifica la tua chiave.

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Capitolo 3

Guida ai menu

3.1 Il menu File

File→Nuovo certificato (Ctrl+N)Crea una nuova coppia di chiavi (pubblica e privata) e permette di inviare la parte pubbli-ca a un’autorità di certificazione (CA) per la firma. Il certificato risultante ti verrà quindirispedito, o sarà memorizzato in un server LDAP per fartelo scaricare nella cassetta dellechiavi locale, dove potrai usarlo per firmare e decifrare i messaggi di posta.Questo modo di operare è chiamato ‘generazione di chiavi decentralizzata’, perché le chiavisono generate localmente. Kleopatra (e GpgSM) non gestiscono direttamente la ‘generazio-ne delle chiavi centralizzata’, ma puoi importare la coppia di chiavi segreta e pubblica chericevi dalla CA in formato PKCS#12 attraverso File→ Importa certificati (Ctrl+I) .

File→ Cerca i certificati sul server (Ctrl+Shift+I)Cerca, e importa, dei certificati dai loro server nella cassetta locale. Vedi Sezione 2.2 per idettagli.Devi aver configurato dei server di chiavi perché funzioni. Vedi Sezione 5.1 per maggioridettagli.

File→ Importa certificati (Ctrl+I)

Importa certificati o chiavi segrete da file nella cassetta delle chiavi locale. Vedi Sezione 2.2per maggiori dettagli.Il formato del certificato deve essere supportato da GpgSM/GPG. Fai riferimento aimanuali di GpgSM e GPG per una lista dei formati supportati.

File→ Esporta certificati (Ctrl+E)

Esporta i certificati selezionati in un file.L’estensione che scegli per il file esportato ne determina il formato:

• Per i certificati OpenPGP, .gpg e .pgp produrranno un file binario, mentre .asc produrràun file in armatura ASCII.

• Per i certificati S/MIME, .der produrrà un file binario codificato con DER, mentre .pemprodurrà un file in armatura ASCII.

A meno che siano selezionati certificati multipli, Kleopatra proporrà fingerprint.{asc,pem} come nome del file esportato.Questa funzione è disponibile solo quando sono stati selezionati uno o più certificati.

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NOTAQuesta funzione esporta solo le chiavi pubbliche, anche la segreta è disponibile. Usa File→Esporta chiavi segrete per esportare le chiavi segrete in un file.

File→ Esporta chiavi segreteEsporta sia la chiave segreta in un file.Nella finestra che si apre, puoi scegliere se creare un file esportato binario o con armaturaASCII (Armatura ASCII). Fai quindi clic sull’icona della cartella a destra della casella File diuscita, e seleziona cartella e nome del file da esportare. Quando si esportano chiavi segreteS/MIME, puoi anche scegliere l’Insieme di caratteri della frase segreta. Vedi la discussionedell’opzione --p12-charset charset nel manuale di GpgSM per maggiori dettagli.Questa funzione è disponibile solo quando è stato selezionato solo un certificato la cuichiave segreta è disponibile.

ATTENZIONEL’uso di questa funzione raramente dovrebbe essere necessario, e, se è lo è, deve essere pianifi-cato attentamente. Pianificare la migrazione delle chiavi segrete comprende la scelta del mezzodi trasporto e la cancellazione sicura dei dati della chiave sulla vecchia macchina, oltre che sulmezzo di trasporto, fra le altre cose.

File→ Esporta certificati verso il server (Ctrl+Shift+E)Pubblica i certificati selezionati su un server di chiavi (solo OpenPGP).Il certificato viene inviato al server configurato per OpenPGP (cfr. Sezione 5.1), seimpostato, altrimenti a keys.gnupg.net.Questa funzione è disponibile solo se è stato selezionato almeno un certificato OpenPGP (enessuno S/MIME).

NOTAQuando i certificati OpenPGP vengono esportati a un server di elenco pubblico, è quasi impos-sibile rimuoverli. Prima di esportare un certificato a un server di elenco pubblico, assicurati diaver creato un certificato di revoca in modo da poterlo revocare se ne avrai bisogno in seguito.

NOTALa maggior parte dei server OpenPGP pubblici sincronizzano i certificati tra di loro, quindi nonha molto senso inviarli a più d’uno.Può accadere che una ricerca su un server di certificati non riporti nessun risultato anche se glihai appena mandato il tuo certificato. Questo perché la maggior parte degli indirizzi dei serverdi chiavi pubblici usa DNS a turno per bilanciare il carico su più macchine. Queste macchine sisincronizzano tra loro, ma di solito solo ogni 24 ore circa.

File→Decifra/verifica fileDecifra dei file o ne verifica le firme.

File→ Firma/cifra fileFirma o cifra dei file.

File→ Chiudi (Ctrl+W)Chiude la finestra principale di Kleopatra. La puoi ripristinare in qualsiasi momentodall’icona nel vassoio di sistema.

File→ Esci (Ctrl+Q)Termina Kleopatra.

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3.2 Il menu Visualizza

Visualizza→Mostra di nuovo (F5)Aggiorna l’elenco dei certificati.L’uso di questa funzione è di solito superfluo, perché Kleopatra sorveglia le modifiche alfilesystem e aggiorna automaticamente l’elenco dei certificati se necessario.

Visualizza→Arresta operazione (Esc)

Interrompe (annulla) tutte le operazioni pendenti, per esempio una ricerca, un elenco dichiavi o uno scaricamento.Questa funzione è disponibile solo se è attiva almeno un’operazione.

NOTAA causa di limitazioni dei motori, a volte le operazioni si fermeranno in un modo in cui questafunzione non riuscirà ad annullarle immediatamente o affatto.In questi casi, l’unico modo di riportare l’ordine è terminare i processi SCDaemon, DirMngr, Gpg-SM e GPG, in quest’ordine, con gli strumenti del sistema operativo (top, gestore dei processi,eccetera), finché l’operazione non viene sbloccata.

Visualizza→Dettagli del certificato

Mostra i dettagli del certificato attualmente selezionato.Questa funzione è disponibile solo quando è selezionato esattamente un certificato.Questa funzione è anche disponibile direttamente con un doppio clic sulla vocecorrispondente della vista a elenco.

Visualizza→ Lista gerarchica dei certificati

Passa tra la modalità gerarchica e quella a singolo livello per l’elenco dei certificati.In modalità gerarchica i certificati sono organizzati secondo la relazione emittente/oggetto,quindi è facile vedere a quale gerarchia di certificazione appartenga un particolare certifi-cato, ma è inizialmente è più difficile trovare un certificato in particolare (sebbene si possanaturalmente usare la barra di ricerca).In modalità semplice, tutti i certificati sono mostrati in una semplice lista, in ordine alfabe-tico. In questa modalità, un dato certificato è facile da trovare, ma non è immediatamentechiaro a quale certificato radice appartenga.Questa funzione commuta la modalità gerarchica per schede, cioè ogni scheda ha il suo sta-to gerarchico. Questo in modo da poter avere sia una lista a livello singolo e una gerarchicaa disposizione, ciascuna nella sua scheda.

NOTALa visualizzazione gerarchica è attualmente implementata solo per i certificati S/MIME. C’èdisaccordo tra gli sviluppatori riguardo al modo giusto di visualizzare i certificati OpenPGPgerarchicamente (sostanzialmente, ‘genitore = firmatario’ o ‘genitore = firmato’).

Visualizza→ Espandi tutto (Ctrl+.)

Espande tutte le voci nella vista a elenco dei certificati, cioè li rende tutti visibili.Questa è la modalità predefinita quando si passa alla modalità di elenco gerarchico dellechiavi.È ovviamente ancora possibile espandere e contrarre le voci una ad una.Questa funzione è disponibile solo quando si attiva Visualizza→ Lista gerarchica deicertificati.

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Visualizza→ Contrai tutto (Ctrl+,)Contrae tutte le voci della vista a elenco dei certificati, cioè nasconde tutte le voci trannequelle di massimo livello.

È ovviamente ancora possibile espandere e contrarre le voci una ad una.Questa funzione è disponibile solo quando si attiva Visualizza→ Lista gerarchica deicertificati.

3.3 Il menu Certificati

Certificati→ Cambia fiducia nel proprietario

Cambia la fiducia nel proprietario del certificato OpenPGP selezionato.Questa funzione è disponibile solo quando è selezionato esattamente un certificatoOpenPGP.

Certificati→ Fidati del certificato radiceSegna questo certificato radice (S/MIME) come fidato.In qualche modo, questo è l’equivalente di Certificati→ Cambia fiducia nel proprietarioper i certificati radice S/MIME. Puoi tuttavia scegliere solo tra la fiducia assuluta e nessunafiducia, nella terminologia di OpenPGP.

NOTAIl motore (per mezzo di GpgAgent) chiederà al momento dell’importazione del certificato radi-ce se fidarsene. Tuttavia, quella funzione va abilitata esplicitamente nella configurazione delmotore (allow-mark-trusted in gpg-agent.conf, oppure Sistema GnuPG→ Agente GPG→ Permetti ai client di indicare le chiavi come fidate o Convalida S/MIME→ Permetti diindicare i certificati radice come fidati sotto capitolo 5).Abilitare quella funzionalità nel motore può far apparire delle finestre a comparsa di PinEntryin momenti inopportuni (per esempio quando si verificano le firme), e può quindi bloccare l’ela-borazione della posta se nessuno è presente. Per questo motivo, e perché è una buona cosapoter togliere la fiducia a un certificato radice fidato, Kleopatra permette di impostare la fiduciamanualmente.

ATTENZIONEA causa del mancato supporto a livello di motore per questa funzione, Kleopatra deve lavoraredirettamente sulla banca dati della fiducia di GpgSM (trustlist.txt). Quando usi questa fun-zione, assicurati che non ci sia nessun’altra operazione crittografica in corso che possa interferirecon Kleopatra mentre modifica quella banca dati.

Questa funzione è disponibile solo quando è stato selezionato solo un certificato radiceS/MIME che non sia ancora fidato.Usa Certificati→ Togli fiducia al certificato radice per annullare questa funzione.

Certificati→ Togli fiducia al certificato radice

Indica questo certificato radice (S/MIME) come non fidato.Questa funzione è disponibile solo quando è stato selezionato solo un certificato radiceS/MIME che sia attualmente fidato.Usato per annullare Certificati→ Fidati del certificato radice . Vedi lì per i dettagli.

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Certificati→ Certifica certificatoPermette di certificare un altro certificato OpenPGP.Questa funzione è disponibile solo quando è selezionato esattamente un certificatoOpenPGP.

Certificati→ Cambia data di scadenzaPermette di cambiare la data di scadenza di un certificato OpenPGP.Usa questa funzione per estendere la vita utile dei certificati OpenPGP in alternativa acrearne di nuovi o usare una durata illimitata (‘non scade mai’).Questa funzione è disponibile solo quando è stato selezionato solo un certificato OpenPGPla cui chiave segreta è disponibile.

Certificati→ Cambia frase segreta

Permette di cambiare la frase segreta di una chiave segreta.Questa funzione è disponibile solo se è selezionato esattamente un certificato la cui chiavesegreta è disponibile. Richiede un motore molto recente, perché l’implementazione è statacambiata dalla chiamata diretta a GPG e GpgSM in una basata su GpgME.

NOTAPer ragioni di sicurezza, le frasi segrete sia vecchia che nuova vengono richieste da PinEntry,un processo a parte. A seconda della piattaforma su cui sei e della qualità della sua implemen-tazione di PinEntry, potrebbe darsi che la finestra di PinEntry compaia sullo sfondo. Quindi, seselezioni questa funzione e non succede nulla, controlla la barra delle applicazioni del sistemaper vedere se sullo sfondo si è aperta una finestra di PinEntry.

Certificati→Aggiungi ID utente

Permette di aggiungere un nuovo ID utente al certificato OpenPGP.Usalo per aggiungere nuove identità a un certificato esistente in alternativa a creare unnuovo paio di chiavi. Un ID utente di OpenPGP ha la forma seguente:

Nome vero (Commento) <Posta elettronica >

Nella finestra che appare quando selezioni questa funzione, Kleopatra chiederà separa-tamente ciascuno dei tre parametri (Nome vero, Commento e Posta elettronica), e nevisualizzerà il risultato in un’anteprima.

NOTAQuesti parametri sono soggetti alle stesse restrizioni amministrative come per i nuovi certificati.Vedi Sezione 2.3 e Sezione 6.1 per i dettagli.

Questa funzione è disponibile solo quando è stato selezionato solo un certificato OpenPGPla cui chiave segreta è disponibile.

Certificati→ Elimina (Canc)Elimina i certificati selezionati dal portachiavi locale.Usa questa funzione per rimuovere le chiavi inutilizzate dalla cassetta delle chiavi locale.Però, poiché i certificati sono tipicamente allegati a messaggi di posta firmati, la verifica diun messaggio potrebbe risultare nel reinserimento nella cassetta delle chiavi locale di unachiave appena rimossa. Quindi è probabilmente meglio evitare di usare questa funzioneil più possibile. Quando ti perdi, usa la barra di ricerca o la funzione Visualizza→ Listagerarchica dei certificati per ottenere nuovamente il controllo dei certificati.

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ATTENZIONEC’è un’eccezione a quanto sopra: quando elimini uno dei tuoi certificati, ne elimini anche lachiave segreta. Ciò implica che non potrai più leggere le comunicazioni precedenti cifrate per tecon questo certificato, a meno di avere una copia di sicurezza da qualche parte.Kleopatra ti avvertirà se cercherai di eliminare una chiave segreta.

A causa della natura gerarchica dei certificati S/MIME, se elimini un certificato emittenteS/MIME (certificato CA), anche tutti i suoi oggetti saranno eliminati.1

Naturalmente, questa funzione è disponibile solo se hai selezionato almeno un certificato.

Certificati→ Sversa il certificatoMostra tutte le informazioni che GpgSM ha sul certificato (S/MIME) selezionato.Vedi la discussione su --dump-key key nel manuale di GpgSM per i dettagli sui risultati.

3.4 Il menu Strumenti

Strumenti→Visore di registri GnuPG

Avvia KWatchGnuPG, uno strumento per presentare il risultato del debug delle applica-zioni GnuPG. Se la firma, la cifratura o la verifica smettono misteriosamente di funzionare,potresti scoprire perché leggendo il registro.

Questa funzione non è disponibile su Windows®, perché i meccanismi necessari non sonoimplementati nel motore di quella piattaforma.

Strumenti→Aggiorna i certificati OpenPGP

Aggiorna tutti i certificati OpenPGP eseguendo gpg --refresh-keys. Dopo il correttocompletamento del comando, la raccolta di chiavi locale rispecchierà le ultime modifichealla validità dei certificati OpenPGP.Vedi la nota sotto capitolo 5 per alcuni avvisi.

Strumenti→Aggiorna i certificati X.509

Aggiorna tutti i certificati S/MIME eseguendo gpgsm -k --with-validation --force-crl-refresh --enable-crl-checks. Dopo il corretto completamento del coman-do, la raccolta di chiavi locale rispecchierà le ultime modifiche alla validità dei certificatiS/MIME.

NOTAAggiornare i certificati X.509 o OpenPGP implica scaricare tutti i certificati e le CRL percontrollare se qualcuno di essi è stato nel frattempo revocato.Ciò può mettere sotto pressione la connessione di rete tua e altrui, perché può volerci più diun’ora per finire, a seconda della connessione e del numero di certificati da controllare.

Strumenti→ Importa CRL da file

Permette di importare manualmente CRL da file.Normalmente, le Liste di Revocazione dei certificati (CRL) sono gestite in modo trasparentedal motore, ma a volte è utile importare una CRL manualmente nella cache locale delleCRL.

1 È come sul disco: quando elimini una cartella, elimini anche tutti i file e tutte le cartelle che contiene.

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NOTAPerché l’importazione di CRL funzioni, lo strumento DirMngr deve essere nel PATH di ricerca. Sequesta voce del menu è disabilitata, dovresti contattare l’amministratore del sistema e chiederglidi installare DirMngr.

Strumenti→ Pulisci la cache delle CRLPulisce la cache delle CRL di GpgSM.Non dovresti mai aver bisogno di questa funzione. Al suo posto, puoi forzare l’ag-giornamento della cache delle CRL selezionando tutti i certificati ed usando Strumenti→Aggiorna i certificati X.509 .

Strumenti→ Sversa cache delle CRLMostra il contenuto dettagliato della cache delle CRL di GpgSM.

3.5 Il menu Impostazioni

Kleopatra ha un menu delle Impostazioni predefinito di KDE, come descritto nei Fondamentalidi KDE, con una voce in più:

Impostazioni→ Esegui l’autodiagnosi

Effettua una serie di autodiagnosi e ne presenta il risultato.Questa è la stessa serie di test che come impostazione predefinita vengono eseguitiall’avvio. Se hai disattivato i test all’avvio, li puoi riattivare qui.

3.6 Il menu Finestra

Il menu Finestra permette di gestire le schede. Usando gli elementi di questo menu puoi rinomi-nare una scheda, aggiungerne una nuova, duplicare quella attuale, chiuderla, e spostarla a destrao a sinistra.Anche facendo clic con il tasto destro del mouse su una scheda puoi aprire un menu contestualein cui puoi selezionare le stesse azioni.

3.7 Il menu Aiuto

Kleopatra ha un menu Aiuto predefinito di KDE, come descritto nei Fondamentali di KDE.

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Manuale di Kleopatra

Capitolo 4

Guida alle opzioni dalla riga dicomando

Sono elencate qui solo le opzioni specifiche di Kleopatra. Come per tutte le applicazioni di KDEpuoi avere la lista completa delle opzioni disponibili con il comando kleopatra --help.

--uiserver-socket argomento

Posizione del socket su cui il server dell’UI è in ascolto

--daemonEsegui solo il server dell’interfaccia, nascondi la finestra principale

-p --openpgp

Usa OpenPGP per l’operazione seguente

-c --cmsUsa CMS (X.509, S/MIME) per l’operazione seguente

-i --import-certificate

Specifica un file o un URL da cui importare certificati (o chiavi segrete).Questo è l’equivalente su riga di comando di File→ Importa certificati (Ctrl+I) .

-e --encrypt

Cifra file

-s --sign

Firma file

-E --encrypt-sign

Cifra o firma i file. Uguale a --sign-encrypt, da non usare.

-d --decrypt

Decifra file

-V --verify

Verifica file e firma

-D --decrypt-verify

Decifra o verifica file

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Manuale di Kleopatra

Capitolo 5

Configurare Kleopatra

La finestra di configurazione di Kleopatra è accessibile con Impostazioni→ ConfiguraKleopatra.

Ciascuna pagina è descritta nelle sezioni seguenti.

5.1 Configurare i servizi di directory

Su questa pagina, puoi configurare quali server LDAP usare per le ricerche di certificati S/MIME,e quali server di chiavi usare per le ricerche di certificati OpenPGP.

NOTAQuesta è semplicemente una versione più facile da usare delle stesse impostazioni che trovi anche inSezione 5.5. Tutto quello che puoi configurare qui può essere configurato anche là.

NOTA SULLE IMPOSTAZIONI DEI PROXYLe impostazioni dei proxy possono essere configurate per HTTP e LDAP in Sezione 5.4, ma solo perGpgSM. Per GPG, a causa della complessità delle opzioni dei server delle chiavi di GPG, e a causadella mancanza di un loro supporto appropriato in GpgConf, al momento devi modificare direttamenteil file di configurazione gpg.conf. Fai riferimento al manuale di GPG per i dettagli. Kleopatra manterràqueste impostazioni, ma non permette ancora di modificarle nella sua interfaccia.

La tabella Servizi di directory mostra quali server sono attualmente configurati. Fai doppio clicsu una cella della tabella per cambiare i parametri delle voci dei server presenti.

Le colonne della tabella hanno i seguenti significati:

SchemaDetermina il protocollo di rete usato per accedere al server. Schemi di uso comune includo-no ldap (e la sua versione con sicurezza SSL ldaps) per i server LDAP, un protocollo comuneper S/MIME e l’unico supportato da GpgSM; e hkp, il protocollo Horowitz per server dichiavi, oggi spesso chiamato il protocollo HTTP per server di chiavi, un protocollo basatosu HTTP supportato da praticamente tutti i server di chiavi.Riferisciti ai manuali di GPG e GpgSM per un elenco degli schemi supportati.

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Manuale di Kleopatra

Nome del serverIl nome di dominio del server, per esempio keys.gnupg.net.

Porta del serverLa porta di rete su cui il server è in ascolto.Questa cambia automaticamente alla porta predefinita quando si cambia Schema, a menoche fosse già stata impostata a una porta non standard. Se hai cambiato la porta predefinitae non riesci a ritrovarla, prova a impostare Schema a http e Porta del server a 80 (il valorepredefinito per HTTP), e riparti da lì.

DN baseIl DN base (solo per LDAP e LDAPS), cioè la radice della gerarchia LDAP da cui partire.Viene spesso chiamato ‘radice di ricerca’ o ‘base di ricerca’.Di solito è qualcosa come c=de,o=Foo, dato come parte dell’URL di LDAP.

Nome utenteIn nome dell’utente, se c’è, da usare per accedere al server.Questa colonna è visibile solo se l’opzione Mostra le informazioni su utente e password(sotto la tabella) è attiva.

PasswordLa password, se c’è, da usare per accedere al server.Questa colonna è visibile solo se l’opzione Mostra le informazioni su utente e password(sotto la tabella) è attiva.

X.509Spunta questa colonna se questa voce va usata per ricerche di certificati X.509 (S/MIME).Solo i server LDAP (e LDAPS) sono supportati per S/MIME.

OpenPGP

Spunta questa colonna se questa voce va usata per ricerche di certificati OpenPGP.

Puoi configurare tanti server S/MIME (X.509) quanti ne vuoi, ma è permesso solo un serverOpenPGP alla volta. L’interfaccia farà rispettare questo limite.

Per aggiungere un nuovo server, fai clic sul pulsante Nuovo. Ciò duplica la voce selezionata, sece n’è una, altrimenti inserisce un server OpenPGP predefinito. Puoi quindi impostare ilNomedel server, laPorta del server, il DN base e i soliti Password e Nome utente, entrambi i qualisono necessari solo se il server richiede di identificarsi.Per inserire direttamente una voce per i certificati X.509, usa Nuovo→ X.509; usa Nuovo→OpenPGP per OpenPGP.

Per rimuovere un server dall’elenco di ricerca, selezionalo e premi il pulsante Elimina.

Per impostare il periodo di scadenza ad LDAP, cioè il massimo periodo di tempo per cui il motoreaspetterà una risposta del server, usa la casella numerica Scadenza LDAP (minuti:secondi).

Se uno dei server ha una banca dati molto grande, per cui anche ricerche semplici come Rossi raggiungono il Numero massimo di voci restituite dalla ricerca, potresti dover aumentarequesto limite. È facile accorgersi se si raggiunge il limite durante la ricerca, perché apparirà unafinestra per avvertire che i risultati saranno troncati.

NOTAAlcuni server possono imporre dei limiti propri sul numero di voci restituite da una ricerca. In questocaso, aumentare il limite non aumenterà il numero di elementi restituiti.

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5.2 Configurare l’Aspetto

5.2.1 Configurare i Suggerimenti

Nell’elenco principale dei certificati, Kleopatra può mostrare i dettagli di un certificato in unsuggerimento. Le informazioni visualizzate sono le stesse della scheda Panoramica della finestraDettagli del certificato. I suggerimenti, però, si possono limitare a mostrare solo una parte delleinformazioni per avere un programma meno logorroico.

NOTAL’ID chiave viene sempre mostrato. Ciò per assicurarsi che i suggerimenti di certificati diversi sianodavvero diversi (è importante soprattutto se è stato selezionato solo Mostra validità).

Puoi abilitare o disabilitare indipendentemente i seguenti insiemi di informazioni:

Mostra validitàMostra informazioni sulla validità di un certificato: il suo stato attuale, il DN dell’emittente(solo S/MIME), la data di scadenza (se c’è) e i contrassegni d’uso del certificato.Esempio:

Questo certificato è attualmente valido.Emittente: CN=Test -ZS 7,O=Intevation GmbH ,C=DEValidità: da 25.08.2009 10:42 a 19.10.2010 10:42Uso del certificato: Firma di posta elettronica e file , Cifratura di ←↩

posta e fileID chiave: DC9D9E43

Mostra informazioni sul proprietario

Mostra informazioni sul proprietario del certificato: DN oggetto (solo S/MIME), ID utente(inclusi indirizzi di posta) e affidabilità del proprietario (solo OpenPGP).Esempio OpenPGP:

ID utente: Pinco Pallino <[email protected] ←↩>

ID chiave: C6BF6664Affidabilità del proprietario: assoluta

Esempio S/MIME:

Oggetto: CN=PincoPallino ,OU=Esempio ,O=Progetto esempio ,C=ITalias: [email protected] chiave: DC9D9E43

Mostra dettagli tecnici

Mostra informazioni tecniche sul certificato: numero di serie (solo S/MIME), tipo, improntadigitale e indirizzo di memorizzazione.Esempio:

Numero di serie: 27Tipo di certificato: %1-bit %2 (certificato segreto disponibile)ID chiave: DC9D9E43Impronta digitale: 854 F62EEEBB41BFDD3BE05D124971E09DC9D9E43Memorizzato: su questo computer

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5.2.2 Configurare le Categorie dei certificati

Kleopatra permette di configurare l’aspetto dei certificati nella vista a elenco. È possibile mostrareun’iconcina, ma anche cambiare i colori del testo e di sfondo, oltre al carattere.

Ogni categoria di certificati nell’elenco ha un insieme di colori, un’icona (facoltativa) e un caratte-re associati, con i quali i certificati di quella categoria sono visualizzati. Le categorie possono es-sere definite liberamente dagli amministratori o dagli utenti esperti, vedi Sezione 6.2 nelcapitolo6.Per impostare o cambiare l’icona di una categoria, selezionala nell’elenco e premi il pulsanteImposta icona. Apparirà la finestra standard di selezione delle icone di KDE, dove puoi scegliereun’icona dalla raccolta di KDE o caricarne una nuova.Per rimovere un’icona, devi premere il pulsante Aspetto predefinito.

Per cambiare il colore del testo (cioè di primo piano) di una categoria, selezionala dall’elenco epremi il pulsante Imposta colore del testo. Apparirà la finestra di selezione dei colori di KDE,dove puoi scegliere un colore o crearne uno nuovo.

Il cambio del colore di sfondo si fa allo stesso modo premendo il pulsante Imposta colore disfondo.Per cambiare il carattere, hai sostanzialmente due scelte:

1. Modificare il carattere standard, usato da tutte le viste a elenco di KDE.

2. Usare un carattere personalizzato.

La prima scelta ha il vantaggio che il carattere seguirà lo stile scelto come preferito in tutto KDE,mentre l’altra dà pieno controllo sul carattere da usare. La scelta è tua.

Per usare il carattere standard modificato, seleziona la categoria dalla lista, e cambia i modificato-ri del carattere Corsivo, Grassetto o Barrato. Puoi vedere immediatamente l’effetto sui caratteridella lista delle categorie.

Per usare un carattere personalizzato, premi il pulsante Imposta carattere. Apparirà la finestrastandard di selezione dei caratteri di KDE per permettere di scegliere il carattere.

NOTAPuoi ancora usare i modificatori dei caratteri per cambiare il carattere personalizzato, come permodificare il carattere standard.

Per tornare ad usare il carattere standard, è necessario premere il pulsante Aspetto predefinito.

5.2.3 Configurare l’Ordine degli attributi DN

Sebbene i DN siano gerarchici, l’ordine dei componenti individuali (chiamati DN relativi o RDN,o attributi dei DN) non è definito. L’ordine in cui gli attributi vanno mostrati è un problema dipolitica aziendale o di gusto personale, ed ecco perché è configurabile in Kleopatra.

NOTAQuesta impostazione non ha effetto solo su Kleopatra, ma su tutte le applicazioni che ne usano latecnologia. Al momento in cui è stato redatto questo manuale, queste includono KMail, KAddressBook,e anche Kleopatra stessa, ovviamente.

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Questa pagina di configurazione consiste sostanzialmente di due elenchi, uno per gli attributinoti (Attributi disponibili) e uno che descrive l’Ordine attuale degli attributi.Entrambi gli elenchi contengono voci descritte dalla forma breve dell’attributo (per esempio CN)in aggiunta alla forma descrittiva (Nome comune).

L’elenco Attributi disponibili è sempre ordinato alfabeticamente, mentre l’elenco Ordine attualedegli attributi riflette l’ordine degli attributi del DN configurato: il primo attributo della lista èmostrato per primo.

I soli attributi che vengono mostrati sono quelli esplicitamente elencati in Ordine attuale degliattributi. Quelli che non compaiono nell’elenco sono nascosti.

Però, se la voce segnaposto _X_ (Tutti gli altri) è nell’elenco ‘attuale’, tutti gli attributi non elencati(che siano noti oppure no) verranno inseriti al posto di _X_, nell’ordine relativo originale.

Un breve esempio aiuterà a chiarire la situazione:

Dato il DN

O=KDE, C=IT, CN=Pippo, X-PINCO=pallino, OU=Kleopatra, X-PALLINO=pinco,

l’ordine predefinito degli attributi di ‘CN, L, _X_, OU, O, C’ produrrà il seguente DN formattato:

CN=Pippo, X-PINCO=pallino, X-PALLINO=pinco, OU=Kleopatra, O=KDE, C=IT

Mentre ‘CN, L, OU, O, C’ produrrà

CN=Pippo, OU=Kleopatra, O=KDE, C=IT

Per aggiungere un attributo all’ordine di visualizzazione della lista, selezionalo dalla listaAttributi disponibili e premi il pulsante Aggiungi all’ordine attuale degli attributi.

Per eliminare un attributo dall’ordine di visualizzazione della lista, selezionalo dalla lista Ordineattuale degli attributi e premi il pulsante Rimuovi dall’ordine attuale degli attributi.

Per spostare un attributo all’inizio (o alla fine) della lista, selezionalo dalla lista Ordine attualedegli attributi e premi il pulsante Sposta in cima (o Sposta in fondo).

Per spostare un attributo più in su (o in giù) di una sola posizione, selezionalo dalla lista Ordineattuale degli attributi e premi il pulsante Sposta in su (o Sposta in giù).

5.3 Configurare le operazioni di cifratura

5.3.1 Configurare le Operazioni di posta

Qui puoi configurare alcuni aspetti delle operazioni di posta dell’UiServer di Kleopatra. Attual-mente puoi configurare solo se usare o meno la ‘modalità rapida’ per firmare e cifrare i messaggiindividualmente.Quando la ‘modalità rapida’ è attiva, non si mostra nessuna finestra quando si firmano (o cifrano)messaggi di posta, a meno che ci sia un conflitto che richieda una soluzione manuale.

5.3.2 Configurare le Operazioni dei file

Qui puoi configurare alcuni aspetti delle operazioni sui file dell’UiServer di Kleopatra. At-tualmente puoi solo scegliere il programma da usare per il calcolo del codice di controllo diCHECKSUM_CREATE_FILES.Usa Programma per i codici di controllo da usare per scegliere quale dei programmi configuratiusare alla creazione di file di codici di controllo.Quando si verificano i codici di controllo, il programma da usare viene trovato automaticamente,in base al nome dei file di codici di controllo trovati.

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Manuale di Kleopatra

NOTAL’amministratore e l’utente esperto possono definire completamente quali programmi di codici di con-trollo rendere disponibili a Kleopatra con le cosiddette ‘definizioni di codice di controllo’ nel file diconfigurazione. Per i dettagli vedi Sezione 6.4.

5.4 Configurare aspetti della convalida S/MIME

Su questa pagina, puoi configurare certi aspetti della convalida dei certficati S/MIME.

NOTAPer lo più, questa è solo una versione più facile da usare delle stesse impostazioni che trovi anche inSezione 5.5. Tutto quello che puoi configurare qui, lo puoi configurare anche là, eccetto Controlla lavalidità dei certificati ogni N ore, che è specifico a Kleopatra.

Il significato delle opzioni è come segue:

5.4.1 Configurare il controllo periodico dei certificati

Controlla la validità dei certificati ogni N ore

Questa opzione abilita il controllo periodico della validità dei certificati. Puoi anche sceglie-re il periodo di controllo (in ore). L’effetto del controllo periodico è lo stesso di Visualizza→Mostra di nuovo (F5) ; non c’è la possibilità di pianificazione periodica di Strumenti→Aggiorna i certificati OpenPGP o Strumenti→Aggiorna i certificati X.509 .

NOTALa convalida viene effettuata implicitamente ogni volta che cambiano dei file significativi in ~/.gnupg. Questa opzione, come Strumenti→ Aggiorna i certificati OpenPGP e Strumenti→ Aggiorna i certificati X.509 , è quindi importante solo nel caso di fattori esterni per la validitàdei certificati.

5.4.2 Configurare il metodo di convalida

Convalida i certificati con le CRLSe questa opzione è selezionata, i certificati S/MIME verranno convalidati usando le listedi revoca certificato (CRL).Vedi Convalida in linea dei certificati (OCSP) per un metodo alternativo di controllo dellavalidità dei certificati.

Convalida in linea dei certificati (OCSP)Se questa opzione è selezionata, i certificati S/MIME verranno convalidati in linea con ilprotocollo di stato dei certificati in linea (OCSP).

ATTENZIONEQuando si sceglie questo metodo, si invia una richiesta al server della CA più o meno ogni voltache si invia o riceve un messaggio cifrato, il che in linea teorica permette all’agenzia che haemesso il certificato di monitorare con chi stai scambiando (per esempio) messaggi di posta.

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Se usi questo metodo, dovra inserire l’URL del risponditore OCSP in URL del risponditoreOCSP.Vedi Convalida in linea dei certificati (OCSP) per un metodo più tradizionale di controllodella validità dei certificati che non tradisce informazioni sui tuoi contatti.

URL del risponditore OCSP

Inserisci qui l’indirizzo del server per la convalida in linea dei certificati (risponditoreOCSP). L’URL comincia di solito per http:// .

Firma del risponditore OCSP

Scegli qui il certificato con cui il server OCSP firma le sue risposte.

Ignora l’URL del servizio dei certificati

Ogni certificato S/MIME di solito contiene l’URL del risponditore OCSP del suo emittente(Certificati→ Sversa il certificato rivelerà se un dato certificato lo contiene).Segnare questa opzione fa ignorare a GpgSM questi URL, e gli fa usare solo quelloconfigurato sopra.Usalo, per esempio, per far rispettare l’uso di un proxy OCSP aziendale.

5.4.3 Configurare le opzioni di convalida

Non controllare le politiche dei certificati

Come impostazione predefinita, GpgSM usa il file ~/.gnupg/policies.txt per controllarese la politica di un certificato è permessa. Se questa opzione è selezionata, le politiche nonvengono controllate.

Non consultare mai una CRLSe questa opzione è selezionata, non si useranno mai le liste di revoca dei certificati (CRL)per convalidare i certificati S/MIME.

Permetti di indicare i certificati radice come fidatiSe questa opzione è attivata durante l’importazione di un certificato CA radice, verrà chie-sto di confermarne l’impronta digitale e di dichiarare se si considera quel certificato radiceaffidabile.Un certificato radice deve essere fidato prima che i certificati che esso certifica divenganoa loro volta fidati, ma fidarsi troppo facilmente di certificati radice può minare la sicurezzadel sistema.

NOTAAbilitare questa funzionalità nel motore può far apparire delle finestre a comparsa di PinEntryin momenti inopportuni (per esempio quando si verificano le firme), e può quindi bloccare l’ela-borazione della posta se nessuno è presente. Per questo motivo, e perché è una buona cosapoter togliere la fiducia a un certificato radice fidato, Kleopatra permette di impostare la fiduciamanualmente con Certificati→ Fidati del certificato radice e Certificati→ Togli fiducia alcertificato radice .Questa funzionalità qui non influenza il funzionamento di Kleopatra.

Recupera i certificati degli emittenti mancanti

Se questa opzione è impostata, i certificati degli emittenti mancanti vengono scaricatisecondo necessità (ciò è valido per entrambi i metodi di convalida, CRL e OCSP).

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5.4.4 Configurare le opzioni di richiesta HTTP

Non effettuare nessuna richiesta HTTPDisattiva completamente l’uso di HTTP per S/MIME.

Ignora i punti di distribuzione di CRL HTTP dei certificatiQuando si cerca l’indirizzo di una CRL, il certificato da controllare di solito contiene quelleche sono note come voci ‘Punto di distribuzione di CRL’ (DP), che sono URL che descrivonoil modo di accedere alla CRL. Si usa la prima voce DP trovata.Con questa opzione tutte le voci che usano lo schema HTTP sono ignorate quando si cercaun DP adatto.

Usa il proxy HTTP di sistemaSe questa opzione è selezionata, il valore del proxy HTTP mostrato a destra (che viene dallavariabile d’ambiente http_proxy) sarà usato per ogni richiesta HTTP.

Usa questo proxy per le richieste HTTPSe non è impostato nessun proxy di sistema, o devi usare un proxy diverso per GpgSM,puoi inserirne l’indirizzo qui.Verrà usato per tutte le richieste HTTP relative a S/MIME.La sintassi è host:porta, per esempio mioproxy.dove.it:3128.

5.4.5 Configurare le opzioni di richiesta LDAP

Non effettuare nessuna richiesta LDAPDisattiva completamente l’uso di LDAP per S/MIME.

Ignora i punti di distribuzione di CRL LDAP dei certificatiQuando si cerca l’indirizzo di una CRL, il certificato da controllare di solito contiene quelleche sono note come voci ‘Punto di distribuzione di CRL’ (DP), che sono URL che descrivonoil modo di accedere alla CRL. Si usa la prima voce DP trovata.Con questa opzione tutte le voci che usano lo schema LDAP sono ignorate quando si cercaun DP adatto.

Host principale per le richieste LDAPInserire qui un server LDAP invierà tutte le richieste LDAP a quel server per primo. Piùprecisamente, questa impostazione si sostituisce a qualsiasi parte host o porta specificatain un URL di LDAP, e sarà usata anche host e porta sono stati omessi dall’URL.Altri server LDAP verranno usati solo se la connessione al ‘proxy’ non riesce. La sintassi èhost o host:porta. Se si omette la porta, si usa la porta 389 (la porta standard di LDAP).

5.5 Configurare il sistema GnuPG

Questa parte della finestra viene generata automaticamente dal risultato di gpgconf --list-components e, per ogni componente restituito dal comando sopra, il risultato di gpgconf--list-options componente.

NOTALe più utili di queste opzioni sono state duplicate come pagine a sé nella finestra di configurazione diKleopatra. Vedi Sezione 5.1 e Sezione 5.4 per le due pagine della finestra che contengono le opzioniselezionate di questa parte della finestra.

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Il contenuto preciso di questa parte della finestra dipende dalla versione del motore GnuPGche hai installato e, potenzialmente, dalla piattaforma su cui ti trovi. Quindi, discuteremo sololo schema generale della finestra, incluse le mappature dalle opzioni di GpgConf ai controllidell’interfaccia di Kleopatra.

GpgConf restituisce informazioni di configurazione per diversi componenti. Entro ognicomponente vengono raggruppate le singole opzioni.

Kleopatra mostra una scheda per componente riportato da GpgConf; i gruppi sono intestati dauna riga orizzontale che indica il nome del gruppo come restituito da GpgConf.

Ogni opzione di GpgConf ha un tipo. Eccetto alcune opzioni comuni che Kleopatra supporta concontrolli specifici per facilitare la vita all’utente, la mappatura tra i tipi di GpgConf e i controlli diKleopatra è come segue:

Tipo di GpgConf Controllo di Kleopatraelenchi non elenchi

nessunoCasella numerica

(semantica del ‘conteggio’) Casella di spunta

string N/A Casella di testoint32 Casella di testo (non

formattata) Casella numericauint32percorso N/A controllo specializzatoserver ldap controllo specializzato N/Aimpronta digitale dichiave

N/Achiave pubblicachiave segretaelenco di alias

Tabella 5.1: Mappatura da tipi di GpgConf a controlli dell’interfa-ccia

Vedi il manuale di GpgConf per maggiori informazioni su cosa puoi configurare qui, e come.

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Manuale di Kleopatra

Capitolo 6

Guida dell’amministratore

La guida dell’amministratore descrive dei modi di personalizzare Kleopatra non disponibilidall’interfaccia grafica, ma solo dai file di configurazione.

Si presuppone che il lettore abbia familiarità con le tecnologie usate per la configurazione del-le applicazioni di KDE, in particolare la disposizione, la posizione nel filesystem e l’ordine diprecedenza dei file di configurazione di KDE, ed anche dell’infrastruttura KIOSK.

6.1 Personalizzazione della procedura guidata della creazionedi certificati

6.1.1 Personalizzare i campi DN

Kleopatra permette di configurare i campi che l’utente può inserire per creare il certificato.

Crea un gruppo chiamato CertificateCreationWizard nel file di sistema kleopatrarc. Se vuoipersonalizzare l’ordine degli attributi o se vuoi che compaiano solo certe voci, crea una chiavechiamata DNAttributeOrder. L’argomento è uno o più tra CN,SN,GN,L,T,OU,O,PC,C,SP,DC,BC,EMAIL. Se vuoi inizializzare i campi con un certo valore, scrivi qualcosa come Attributo=valore. Se vuoi che l’attributo sia trattato come uno obbligatorio, apponi un punto esclamativo (adesempio CN!,L,OU,O!,C!,EMAIL!, che tra l’altro è la configurazione predefinita).

Usando il modificatore di modalità di KIOSK $e è possibile recuperare i valori dalle variabilid’ambiente, o dall’esecuzione di uno script o di un file binario. Se inoltre vuoi impedire la mo-difica dei campi rispettivi, usa il modificatore $i. Se vuoi impedire l’uso del pulsante Inserisci ilmio indirizzo, imposta ShowSetWhoAmI a false.

SUGGERIMENTOA causa della natura dell’infrastruttura KIOSK di KDE, l’uso del contrassegno immutabile ($i) impedi-sce all’utente di cambiarlo. Questo è il comportamento voluto. $i e $e possono anche essere usatecon tutte le altre chiavi di configurazione di KDE.

L’esempio seguente illustra delle possibili personalizzazioni:

[CertificateCreationWizard]; Impedisci la copia di dati personali dalla rubrica , non permettere ←↩

modifiche localiShowSetWhoAmI[$i]=false

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Manuale di Kleopatra

; Imposta il nome utente a $USERCN[$e]=$USER

; Imposta in nome della ditta a «Digitex» , impedisci la modificaOU[$i]=Digitex

; Imposta il nome del dipartimento con il valore restituito da uno scriptO[$ei]=$(lookup_dept_from_ip)

; Imposta il codice paese a IT, ma permetti all’utente di cambiarloC=IT

6.1.2 Limitare il tipo di chiavi che un utente può creare

Kleopatra permette anche di limitare quale tipo di certificati possono essere creati da un uten-te. Nota, però, che un modo semplice di aggirare queste restrizioni è crearne uno dalla riga dicomando.

6.1.2.1 Algoritmi a chiave pubblica

Per limitare l’algoritmo a chiave pubblica da usare, aggiungi la chiave di configurazione PGPKeyType (e CMSKeyType, ma è comunque supportato solo RSA per CMS) nella sezione CertificateCreationWizard di kleopatrarc.I valori ammessi sono RSA per chiavi RSA, DSA per chiavi (di sola firma) DSA, e DSA+ELG per unachiave (di sola firma) DSA con una sottochiave Elgamal per la cifratura.

Il valore predefinito viene letto da GpgConf o altrimenti si assume RSA se GpgConf non ha unvalore predefinito.

6.1.2.2 Dimensione della chiave pubblica

Per limitare le dimensioni delle chiavi per un algoritmo pubblico, aggiungi la chiave di configu-razione <ALG>KeySizes (dove ALG può essere RSA, DSA o ELG) nella sezione CertificateCreationWizard di kleopatrarc, contenente un elenco separato da virgole di dimensioni di chiavi (in bit).Un valore predefinito può essere indicato prefiggendo la dimensione con un trattino (-).

RSAKeySizes = 1536,-2048,3072

Quanto sopra limiterebbe le dimensioni delle chiavi RSA a 1536, 2048 e 3072, con 2048 comevalore predefinito.

Oltre alle dimensioni stesse, puoi anche specificare le etichette di ogni dimensione. Bastaimpostare la chiave di configurazione ALGKeySizeLabels a un elenco separato da virgole dietichette.

RSAKeySizeLabels = debole ,normale ,forte

Quanto sopra, insieme all’esempio precedente, risulterebbe in qualcosa come quanto segue perla selezione:

debole (1536 bit)normale (2048 bit)forte (3072 bit)

I valori predefiniti corrispondono a quanto segue:

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RSAKeySizes = 1536,-2048,3072,4096RSAKeySizeLabels =DSAKeySizes = -1024,2048DSAKeySizeLabels = v1,v2ELGKeySizes = 1536,-2048,3072,4096

6.2 Creare e modificare categorie di chiavi

Kleopatra permette all’utente di configurare l’aspetto visivo delle chiavi in base al concetto diCategorie di chiavi. Le Categorie di chiavi si usano anche per filtrare l’elenco dei certificati.Questa sezione descrive come modificare le categorie disponibili e aggiungerne di nuove.

Quando cerca di trovare la categoria a cui appartiene una chiave, Kleopatra la fa passare attra-verso una serie di filtri, configurati in libkleopatrarc. Il primo filtro che corrisponde definiscela categoria, basandosi su un concetto di specificità, spiegata un po’ più avanti.

Ciascun filtro delle chiavi è definito in un gruppo di configurazione chiamato Key Filter #n,dove n è un numero a partire da 0.

Le uniche chiavi obbligatorie in un gruppo Key Filter #n sono Name, contenente il nome del-la categoria così com’è mostrato nella finestra di configurazione, e id, che viene usata comeriferimento per il filtro in altre sezioni della configurazione (come View #n).

Tabella 6.1 elenca tutte le chiavi che definiscono le proprietà visive della categoria (cioè le chiaviche possono essere configurate nella finestra di configurazione), mentre Tabella 6.2 elenca tuttele chiavi che definiscono il criterio di corrispondenza con le chiavi del filtro.

Chiave di configurazione Tipo Descrizione

background-color colore

Il colore di sfondo da usare.Se manca, verrà usato ilcolore di sfondo definitoglobalmente per le viste aelenco.

foreground-color colore

Il colore di primo piano dausare. Se manca, verrà usatoil colore usato globalmenteper le viste a elenco.

font carattere

Il carattere da usare. Ilcarattere sarà adattato alladimensione configurata perle viste a elenco, e neverranno applicati gliattributi.

font-bold booleano

Se impostato a true e fontnon è impostato, usa ilcarattere predefinito per leviste a elenco con l’aggiuntadello stile grassetto, sedisponibile. È ignorato se èpresente anche font.

font-italic booleanoSimile a font-bold, ma siusa un carattere corsivoinvece che grassetto.

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font-strikeout booleano

Se è true, traccia una rigacentrata sopra i caratteri. Èapplicato anche se font èimpostato.

icon testo

Il nome dell’icona damostrare nella primacolonna. Non ancoraimplementato.

Tabella 6.1: Configurazione di chiavi e filtri. Chiavi di definizionedelle proprietà di visualizzazione

Chiave di configurazione Tipo Se specificato, il filtrocorrisponde quando...

is-revoked booleano la chiave è stata revocata.

match-context contesto1 il contesto in cui questofiltro corrisponde.

is-expired booleano la chiave è scaduta.

is-disabled booleano

la chiave è stata disabilitata(segnata come da nonusare) dall’utente. Ignorataper le chiavi S/MIME.

is-root-certificate booleanola chiave è un certificatoradice. Ignorato per lechiavi OpenPGP.

can-encrypt booleano la chiave può essere usataper la cifratura.

can-sign booleano la chiave può essere usataper la firma.

can-certify booleanola chiave può essere usataper firmare (certificare) altrechiavi.

can-authenticate booleano

la chiave può essere usataper l’autenticazione (peresempio come un certificatocliente TLS).

is-qualified booleano

la chiave può essere usataper fare firme qualificate(come definite dalla leggetedesca sulle firme digitali).

is-cardkey booleano

il materiale della chiave èmemorizzato su unasmartcard (invece che sulcomputer).

has-secret-key booleanoè disponibile la chiavesegreta di questa coppia dichiavi.

is-openpgp-key booleanola chiave è una chiaveOpenPGP (true) o unachiave S/MIME (false).

1Il contesto è un’enumerazione con i seguenti valori previsti: appearance (aspetto), filtering (filtraggio) e any (qualsiasi).

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was-validated booleano la chiave è stata convalidata.

prefisso-ownertrust validità2

la chiave ha esattamente(prefisso = is), haqualunque cosa tranne(prefisso = is-not), haalmeno (prefisso =is-at-least), o ha al più(prefisso = is-at-most)l’affidabilità data comevalore della chiave diconfigurazione. Se èpresente più di una chiaveprefisso-ownertrust (condiversi valori di prefisso)in un singolo gruppo, ilcomportamento non èdefinito.

prefisso-validity validità

Analogo aprefisso-ownertrust, maper la validità della chiaveinvece dell’affidabilità delproprietario.

Tabella 6.2: Configurazione delle chiavi-filtro. Chiavi di definizi-one dei criteri di filtraggio

NOTAAlcuni dei criteri più interessanti, come is-revoked o is_expired funzionano solo su chiavi convalidate, e questo è il motivo per cui, normalmente, solo per le chiavi convalidate sono controllate larevoca e la scadenza, sebbene tu possa eliminare questi controlli supplementari.

Oltre alle chiavi di config mostrate sopra, un filtro per le chiavi può anche avere id e match-contexts.In altre parti della configurazione (per esempio nella configurazione delle viste di Kleopatra)puoi fare riferimento al filtro per le chiavi usando il suo id che, se non viene specificato, è il nomedel gruppo di configurazione. L’id non viene interpretato da Kleopatra, quindi puoi usare unasequenza di caratteri a piacere, a patto che sia univoca.

match-contexts limita l’applicabilità del filtro. Attualmente sono definiti due contesti: il contestoappearance è usato quando si definisce la colorazione e le proprietà dei caratteri delle viste. Ilcontesto filtering è usato per includere (o escludere) selettivamente dei certificati dalle viste.any può essere usato per indicare tutti i contesti attualmente definiti, ed è quello predefinito senon viene specificato match-contexts, altrimenti non produce alcun contesto. Ciò assicura chenessun filtro per le chiavi finisca ‘morto’, cioè senza contesti a cui essere applicato.

Il formato della voce è un elenco di elementi separati da caratteri non di parola. Ciascun ele-mento può essere preceduto da un punto esclamativo (!) per negarne il significato. Gli elementiagiscono in ordine su un elenco interno di contesti, che all’inizio è vuoto. Si può spiegare meglio

2La validità è una enumerazione (ordinata) con i seguenti valori possibili: unknown (sconosciuta), undefined (non definita), never (mai), marginal (marginale), full (completa), ultimate (assoluta). Vedi i manuali di GPG e GpgSM per unaspiegazione dettagliata.

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con un esempio: any !appearance è equivalente a filtering e appearance !appearance produ-ce l’insieme vuoto, allo stesso modo di !any. Però gli ultimi due saranno sostituiti internamenteda any, perché non producono nessun contesto.

In generale, i criteri non specificati (cioè con la voce di configurazione non impostata) non vengo-no controllati. Se viene fornito un criterio, viene controllato e deve corrispondere perché il filtronel suo insieme corrisponda, cioè i criteri sono applicati con un’operazione di AND logico.

Ogni filtro ha una ‘specificità’ implicita, usata per valutare tutti i filtri che corrispondono. I filtripiù specifici prevalgono su quelli meno specifici. Se due filtri hanno la stessa specificità, vince ilprimo nel file di configurazione. La specificità di un filtro è proporzionale al numero di criteriche contiene.

Example 6.1 Esempi di filtri sulle chiaviPer controllare tutti i certificati radice scaduti, ma non revocati, potresti usare un filtro sulle chiavicome il seguente:

[Key Filter #n]Name=scaduti , ma non revocatiwas-validated=trueis-expired=trueis-revoked=falseis-root -certificate=true; ( specificity 4 )

Per controllare tutte le chiavi OpenPGP disabilitate (non ancora gestito da Kleopatra) con fiducianei confronti del proprietario di almeno ‘marginal’, potresti usare:

[Key Filter #n]Name=Chiavi OpenPGP disabilitate con affidabilità marginale o miglioreis-openpgp=trueis-disabled=trueis-at-least -ownertrust=marginal; ( specificity 3 )

6.3 Configurare programmi di archiviazione per file di firma ecifratura

Kleopatra permette all’amministratore (e all’utente avanzato) di configurare l’elenco diprogrammi di archiviazione presentati nella finestra Firma/Cifra file.

Ogni programma di archiviazione è definito in libkleopatrarc come un gruppo Archive Definition #n a sé, con le seguenti chiavi obbligatorie:

extensionsUn elenco separato da virgole di estensioni di nomi di file che normalmente indicano questoformato d’archiviazione.

idUn identificativo univoco usato per indentificare internamente questo archivio. Se non seisicuro, usa il nome del comando.

Name (tradotto)Il nome di questo programma di archiviazione così com’è visibile all’utente nel menu atendina corrispondente della finestra Firma/Cifra file.

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pack-command

Il comando vero e proprio per archiviare i file. Puoi usare qualsiasi comando, purché nonsia richiesta una shell per eseguirlo. Il file del programma viene recuperato con la varia-bile d’ambiente PATH, a meno che venga usato un percorso assoluto. Le virgolette sonosupportate come se si usasse una shell:

pack -command="/opt/ZIP v2.32/bin/zip" -r -

NOTASiccome la barra inversa (\) è un carattere di escape nei file di configurazione di KDE, deviraddoppiarla quando compare nei percorsi:

pack -command=C:\\Programmi\\GNU\\tar\\gtar.exe ...

Tuttavia, per il comando di per sé (non per i suoi argomenti), puoi usare solo delle barre (/ ) comeseparatori di percorso su tutte le piattaforme:

pack -command=C:/Programmi/GNU/tar/gtar.exe ...

Ciò non è supportato per gli argomenti, perché la maggior parte dei programmi Windows® usa la barrainversa per le opzioni. Per esempio, quanto segue non funziona, perché C:/mioscriptdiarchiviazione.bat è un argomento di cmd.exe, e / non viene convertito in \ negli argomenti, solo neicomandi:

pack -command=cmd.exe C:/mioscriptdiarchiviazione.bat

Ciò va scritto invece come:

pack -command=cmd.exe C:\\ mioscriptdiarchiviazione.bat

6.3.1 Passaggio dei nomi dei file di input per pack-command

Ci sono tre modi di passare i nomi dei file al comando di archiviazione. Per ciascuno di questi,pack-command ha una sintassi particolare:

1. Come argomenti da riga di comando.Esempio (tar):

pack -command=tar cf -

Esempio (zip):

pack -command=zip -r - %f

In questo caso, i nomi dei file vengono passati sulla riga di comando, come faresti usandoil prompt dei comandi. Kleopatra non usa una shell per eseguire il comando; quindi, èun modo sicuro di passare i nomi dei file, ma potrebbe raggiungere delle restrizioni sullalunghezza della riga di comando su alcune piattaforme. Un segnaposto %f, se presente,viene sostituito dai nomi dei file da archiviare. Altrimenti, i nomi dei file vengono aggiuntialla fine della riga di comando. Quindi, l’esempio zip sopra potrebbe essere anche scrittocome:

pack -command=zip -r -

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2. Attraverso lo standard input, separato da ritorni a capo: prefiggi |.Esempio (GNU tar):

pack -command=|gtar cf - -T-

Esempio (zip):

pack -command=|zip -@ -

In questo caso, i nomi dei file vengono passati al programma di archiviazione sullo standardinput, uno per riga. Questo evita problemi su piattaforme che hanno limiti bassi sul numerodi argomenti permessi sulla riga di comando, ma non funziona quando i nomi dei file stessicontengono dei ritorni a capo.

NOTAKleopatra attualmente supporta solo LF come separatore di ritorno a capo, non CRLF. Questopotrebbe venire modificato in futuro, secondo l’opinione degli utenti.

3. Attraverso lo standard input, separato da byte nulli: prefiggi 0|.Esempio (GNU tar):

pack -command=0|gtar cf - -T- --null

Questo è lo stesso di sopra, tranne che si usano byte nulli per separare i nomi dei file.Siccome i byte nulli non possono far parte dei nomi dei file, questo è il modo più robustodi passarli, ma non tutti i programmi lo supportano.

6.4 Configurare i programmi dei codici di controllo per l’uso conCrea/Verifica codici di controllo

Kleopatra permette all’amministratore (e all’utente avanzato) di configurare l’elenco di program-mi per i codici di controllo tra cui l’utente può scegliere nella finestra di configurazione e cheKleopatra può rilevare automaticamente quando le si chiede di verificare il codice di controllo diun certo file.

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NOTAPer essere utile a Kleopatra, il risultato dei programmi per i codici di controllo (sia il file scritto dei codicidi controllo, che il risultato sullo standard output quando si verificano i codici) deve essere compatibilecon GNU md5sum e sha1sum.Nello specifico, il file dei codici di controllo deve essere basato su righe, con ogni riga avente il seguenteformato:

codice_controllo ’ ’ ( ’ ’ | ’*’ ) nome_file

dovecodice_controllo consiste di soli carattere esadecimali. Se nome_file contiene uncarattere di ritorno a capo, la riga deve invece essere:

\codice_controllo ’ ’ ( ’ ’ | ’*’ ) nome_file_quotato

dove nome_file_quotato è il nome del file con i ritorni a capo sostituiti da \n, e le barre inverseraddoppiate (\&#8614;\\).Similmente, il risultato di verify-command deve essere nella forma

nome_file ( ’: OK’ | ’: FAILED ’ )

separata da ritorni a capo. I ritorni a capo e altri caratteri non vengono quotati nel risultato.a

a È vero, questi programmi non sono stati scritti pensando alle interfacce grafiche, e Kleopatra non gestiràcorrettamente dei nomi di file patologici che contengono : OK e un ritorno a capo.

Ogni programma per i codici di controllo è definito in libkleopatrarc come un gruppo Checksum Definition #n, con le seguenti chiavi obbligatorie:

file-patterns

Un elenco di espressioni regolari che descrivono quali file andrebbero considerati file di co-dici di controllo per questo programma. La sintassi è quella usata per gli elenchi di stringhenei file della configurazione di KDE.

NOTASiccome le espressioni regolari contengono spesso delle barre inverse, si deve fare attenzionea quotarle appropriatamente nel file di configurazione. Si raccomanda l’uso di uno strumento dimodifica dei file di configurazione.

La piattaforma definisce se gli schemi sono da trattare distinguendo le maiuscole o meno.

output-file

Il nome tipico del file risultante per questo programma per codici di controllo (ovviamentedovrebbe corrispondere a uno dei file-patterns). Questo è ciò che Kleopatra userà comenome di file risultante quando creerà file di codici di controllo di questo tipo.

idUn identificativo univoco usato per identificare internamente questo programma per codicidi controllo. Se hai dei dubbi, usa il nome del comando.

Name (tradotto)Il nome visibile all’utente di questo programma per codici di controllo, così come mostratonel menu a cascata nella finestra di configurazione di Kleopatra.

create-commandIl comando vero e proprio con cui creare file di codici di controllo. La sintassi, le restri-zioni e le opzioni che passano argomenti sono le stesse come descritto per pack-commandnelSezione 6.3.

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verify-command

Come create-command, ma per la verifica dei codici di controllo.

Ecco un esempi completo:

[Checksum Definition #1]file -patterns=sha1sum.txtoutput -file=sha1sum.txtid=sha1sum -gnuName=sha1sum (GNU)Name[de]=sha1sum (GNU)...create -command=sha1sum -- %fverify -command=sha1sum -c -- %f

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Manuale di Kleopatra

Capitolo 7

Riconoscimenti e licenza

Kleopatra © 2002 di Steffen Hansen, Matthias Kalle Dalheimer e Jesper Pedersen, © 2004 diDaniel Molkentin, © 2004, 2007-2010 di Klarälvdalens Datakonsult AB.

La documentazione è copyright 2002 di Steffen Hansen, copyright 2004 di Daniel Molkentin,copyright 2004,2010 di Klarälvdalens Datakonsult AB.

HANNO CONTRIBUITO

• Marc Mutz [email protected]

• David Faure [email protected]

• Steffen Hansen [email protected]

• Matthias Kalle Dalheimer [email protected]

• Jesper Pedersen [email protected]

• Daniel Molkentin [email protected]

Traduzione del programma di Alessandro Astarita, traduzione della documentazione a cura diLuciano Montanaro, manutenzione a cura di Federico Zenith [email protected]

Questa documentazione è concessa in licenza sotto i termini della GNU Free DocumentationLicense.Questo programma è concesso in licenza sotto i termini della GNU General Public License.

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